Qualcosa di reale

di Volley92
(/viewuser.php?uid=872413)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Creatura Misteriosa ***
Capitolo 3: *** Ritorni ***
Capitolo 4: *** Gelosia ***
Capitolo 5: *** Baci e rivelazioni ***
Capitolo 6: *** Controllo ***
Capitolo 7: *** Incomprensioni ***
Capitolo 8: *** Riconciliazione ***
Capitolo 9: *** Un bellissimo errore ***
Capitolo 10: *** Il mistero svelato ***
Capitolo 11: *** Attacco a sorpresa ***
Capitolo 12: *** Battaglia finale ***
Capitolo 13: *** Risveglio ***
Capitolo 14: *** Qualcosa di reale ***
Capitolo 15: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Salve a tutti, questa è la mia prima fanfiction in assoluto, non so' come me la caverò ma spero sia di vostro gradimento :)
so' che il capitolo è abbastanza corto ma prometto che mi farò perdonare con i prossimi :D
La storia si svolge durante l'ultimo anno di liceo, ci sarà anche una sorpresa probabilmente nel prossimo capitolo :)
Grazie in anticipo a chi leggerà, buona lettura!


 

La vita procedeva "tranquilla" a Beacon Hills, una cittadina che di tranquillo proprio non aveva nulla, luogo magnetico di creature soprannaturali e storie spaventose.

Comunque per Scott, Stiles, Lydia, Malia, Liam e il resto del branco, quella era una giornata come tutte le altre, di semplice routine quotidiana. Il giorno si recavano a scuola e la sera combattevano per salvare il mondo dal male. Dopo la questione dei Dread Doctors e della Bete de Gevaudan, la situazione sembrava essersi stabilizzata. Tuttavia Scott lo sentiva; qualcosa stava ancora per accadere. Dalla partenza di Kira per il deserto, Scott si sentiva in colpa; in colpa per non essere riuscito ad aiutarla a risolvere il suo problema con la Kitsune che era in lei. Ma grazie alla vicinanza di Stiles e gli altri, riuscì a superare questa fase.

Il rapporto tra Scott e Stiles diventava sempre più forte. Ora non si sarebbero più separati, ora avrebbero affrontato ogni ostacolo insieme, di questo Stiles ne era certo. Cosa dire di lui, sempre il solito Stiles, sarcasmo e goffaggine erano all'ordine del giorno. Ma dato che lui, Scott, Lydia e Malia erano all'ultimo anno di liceo, aveva deciso di impegnarsi maggiormente nello studio, facendosi spesso aiutare da una bellissima insegnante dagli occhi verdi e lunghi capelli biondo-fragola, come li definiva lui. Il rapporto tra Stiles e Lydia era cambiato in un modo che nessuno di loro due si sarebbe mai aspettato. Erano sempre più uniti, si cercavano in continuazione e quando si trovavano, entrambi provavano una morsa al cuore e l'irrefrenabile bisogno di abbracciarsi o semplicemente di sfiorarsi le mani, gesto che ormai era diventato naturale per loro.

Anche Malia, dal canto suo, si sentiva ancora legata a Stiles; provava ancora dei sentimenti per lui e Stiles le voleva molto bene ma non riusciva più a distinguere se si trattava di semplice affetto o qualcosa di più. Era combattuto, da una parte c'era la ragazza di cui era innamorato da sempre, dall'altra c'era quella che in qualche modo lo aveva cambiato, che lo avevo amato davvero.

Il piccoletto del branco, invece, viveva la sua vita da teenager innamorato della sua ragazza-licantropo, cercando di tenere sotto controllo la sua forza durante la luna piena grazie anche all'aiuto del suo migliore amico Mason. Liam era come un fratello minore per Scott. Il loro era un rapporto consolidatosi nel tempo. Si proteggevano a vicenda ed avevano piena fiducia l'uno nell'altro.

Tuttavia, ognuno di loro era cambiato dopo tutto quello che era successo. Anche se il branco si era riunito ed era diventato ancora più forte e compatto di prima, si percepiva una strana atmosfera, sentimenti di sfiducia verso il prossimo, quasi volessero proteggersi tra di loro da altri tradimenti. Quello di Theo, per Scott, era stato un tradimento che mai avrebbe dimenticato. Non solo era stato la causa dei litigi tra lui e Stiles, ma aveva anche progettato di ucciderlo. Da allora Scott aveva perso la fiducia negli altri al di fuori del suo branco. Lui che si fidava sempre di tutti, lui che vedeva sempre il buono nelle persone, ora era diventato molto più diffidente. Era lui quello che era cambiato più di tutti.

Nessuno di loro, però, sapeva che quella, non sarebbe stata una giornata come tante. Nessuno avrebbe immaginato che quella notte di luna piena avrebbe cambiato molte cose, che avrebbe completamente sconvolto alcuni di loro.


 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Creatura Misteriosa ***


POV. STILES

Avverto i primi raggi del sole che attraversano le tapparelle e che si posano su di me come ad avvertirmi che il giorno sta nascendo ed è giunta ora di alzarsi. Apro gli occhi ancora assonnati e cerco di nascondere con la mano uno sbadiglio. Mi sto alzando dal mio amato e comodissimo letto, quando sento mio padre chiamarmi dal piano inferiore:

"Svegliati pigrone, io vado in centrale, non fare tardi a scuola mi raccomando!", dice prima di chiudersi la porta di casa alle spalle. Mi alzo svogliatamente, mi infilo la mia t-shirt preferita con una felpa, un paio di jeans e le mie fidate sneakers, compagne di corsa per sfuggire a lupi mannari e qualunque altro essere sovrannaturale. Mi reco in bagno dove mi sciacquo il volto e mi do una sistemata ai capelli passandoci una mano e cercando di dargli una forma. Ed eccomi pronto ad una nuova giornata di stressante studio e avventure notturne nei boschi. La mia è una vita tutt'altro che monotona, a volte mi piacerebbe avere un pò di tranquillità in più, vivere una vita da normale liceale. Ma forse, se non fosse stato per tutto quello che è successo, non avrei tanti amici intorno e io e Scott saremmo rimasti i soliti sfigati di turno. Quanto tempo è passato da allora. Stento a credere che siamo già all'ultimo anno di liceo e che ci avviciniamo al diploma. Questo mi ricorda che mi sto perdendo troppo nei pensieri e che dovrei proprio sbrigarmi. Scendo in cucina con lo zaino in spalla, apro il frigo prendendo il cartone del latte e ne mando giù una buona dose. Afferro una ciambella che mio padre mi ha, gentilmente, lasciato sul tavolo e esco di casa. In pochi minuti sono nel parcheggio della mia scuola con la mia adorata Jeep tirata a nuovo. Trovo Scott che sta scendendo dalla sua moto e mi avvicino a lui:

"Ehi Scott, si può sapere che fine hai fatto ieri?" chiedo alzando un sopraciglio.

"Buongiorno anche a te, ho dovuto fare il doppio turno da Deaton" mi risponde piccato.

"Dovresti pensare allo studio piuttosto, prendi esempio da me" dico, ostentando una certa fierezza.

"Sei solo fortunato che quella poveretta di Lydia ti sopporti, altrimenti saresti in alto mare anche tu".

Non ribatto, so che ha perfettamente ragione. Neanche a farlo apposta, il soggetto della nostra discussione si materializza davanti a noi accompagnata da Malia.

"Buongiorno ragazzi, vi andrebbe se oggi ci riuniamo tutti? Stasera c'è la luna piena e magari se stiamo insieme riusciremo a sentirne meno gli effetti e a controllarci" propone Malia. Scott annuisce convinto.

"Sono d'accordo" rispondo io sorridendo, ma qualcun altro non è della mia stessa opinione.

"Stiles ti sei già dimenticato che oggi dobbiamo studiare per il compito? Se non vuoi studierò per conto mio, ma poi non lamentarti se prenderai un brutto voto" Lydia mi sta fissando con le braccia incrociate.

"Accidenti, l'avevo dimenticato. Beh potremmo sempre studiare pomeriggio presto cosi stasera ci uniremo agli altri" le dico.

"Certo, con la tua innata capacità di comprendere la matematica, in un paio di ore riusciremo sicuramente a concludere" sta usando l'arma del sarcasmo contro di me, il Re del sarcasmo.

"Abbi un po di fiducia in me, Lydia" dico puntandole un dito contro.

"Va bene, ci vediamo da me alla fine delle lezioni, sii puntuale" Lydia era ossessionata dalla puntualità e io ero un ritardatario cronico quindi spesso mi rimproverava ma io trovavo la sua espressione arrabbiata tremendamente adorabile.

Mentre Lydia e Malia se ne andavano, Scott, che non aveva ancora aperto bocca, ridendo dice:

"Ti fai tenere per il guinzaglio, amico!" lo guardo in modo truce e gli tiro una gomitata sulle costole prima di entrare in classe seguito da lui che ancora se la rideva.

Le ore passano e, come d'accordo, alla fine delle lezioni mi dirigo verso casa di Lydia. Busso alla porta e sento dei passi che si avvicinano. La porta si apre e io mi ritrovo a fissarla, bella come non mai. Si era cambiata. Ora indossava un maglioncino che le scopriva la spalla e degli shorts che mostravano le sue gambe slanciate e perfette. Ha legato i capelli in una coda alta lasciando alcune ciocche slegate. Lydia è una di quelle bellezze rare, di quelle che ti ammaliano, che ti fanno rimanere incantato e penso che lei se ne sia accorta perchè mi chiede:

"Stiles, ti sei imbambolato? Che aspetti ad entrare?"

"Ah s-si, scusa" balbettando mi ridesto ed entro in casa. Ovviamente entrando inciampo in qualcosa ma riesco ad aggrapparmi al braccio di Lydia. Ed eccola li, quella scossa ormai familiare. Le nostre pelli al contatto sembrano prendere fuoco. Ci stacchiamo guardandoci con imbarazzo, tanto che mi sembra di aver visto anche un leggero rossore sulle sue gote. Il cuore mi batte all'impazzata. Ma che mi succede? Credevo di aver superato la fase "ho una cotta colossale per Lydia Martin" dopo aver frequentato Malia.

Cercando di scacciare questi pensieri, saliamo in camera sua e mi siedo alla scrivania accanto a lei. Il tempo passa più di quanto immaginassi, tra studio e pausa-merenda non ci accorgiamo che siamo sui libri da almeno 4 ore. Lydia, infatti, controlla l'orologio ed esclama:

“Wow, sono le sei e sono riuscita a farti studiare quasi tutto. Sono un'insegnante impeccabile e tu sei pronto per il compito” assumendo un'espressione soddisfatta, ma la mia risposta non si fa aspettare:

“Ehi guarda che il merito è soprattutto mio e della mia grande concentrazione”. Lydia fa una smorfia e scoppia a ridere e anche se mi sta palesemente prendendo in giro, non riesco ad immaginare suono più dolce della risata di Lydia. Metto su un finto broncio e lei mi si avvicina pericolosamente, sorridendo:

“Scusa Stiles, ti meriti un premio per il tuo impegno”. La vedo uscire dalla stanza e tornare poco dopo con qualcosa tra le mani; me lo porge:

“Ho pensato che questo potrebbe servirti per la tua futura carriera da poliziotto”. Era un taccuino rilegato in pelle marrone davvero molto bello.

“Lydia non dovevi, grazie” le dico commosso.

“Non devi ringraziarmi per cosi poco” risponde abbassando lo sguardo.

“Non per questo, cioè anche, ma soprattutto perchè credi in me cosi tanto”. Lei mi sorride e io non capisco più niente. Quello che riesco a vedere sono solo i suoi grandi occhi verdi riflessi nei miei. Siamo ancorati con lo sguardo da non so quanto tempo ed io non mi accorgo neanche che ci stiamo avvicinando sempre di più. La vedo socchiudere gli occhi, i nostri visi sono a pochi centimenti di distanza. Ho la gola secca e mi tremano le mani, il cuore non so più dove sia, sicuramente non più nel petto, sarà uscito girovagando per la stanza.

A rompere quel momento cosi intenso, però, è la suoneria del suo cellulare che avrei voluto distruggere in quell'istante. Lei si allontana di scatto, come se avesse realizzato solo ora cosa stava accadendo, e risponde alla chiamata:

“Pronto? Malia dimmi” ha la voce un po' rauca e il fiato corto. Malia se ne dev'essere accorta perchè lei risponde:

“No, figurati, tutto bene. Adesso? Va bene, arriviamo” e riattacca la chiamata.

“E' successo qualcosa?” le chiedo smorzando l'imbarazzo che si è creato.

“No, vogliono riunirsi ora a casa di Scott, pare che lui abbia qualcosa da dirci”.

Chissà di cosa vuole parlare Scott, non mi ha detto nulla, probabilmente non è qualcosa di grave.

“Allora andiamo, tanto qui con lo studio abbiamo finito” le sorrido e lei mi fa una smorfia dicendo:

“Grazie a me, Stilinski”.

Saliamo sulla mia Roscoe e poco dopo siamo da Scott. Ci sono già tutti, Malia, Liam, Hayden e Mason. Ci riuniamo tutti nel salotto di casa McCall, impazienti di ascoltare il discorso di Scott. Lui si mette davanti a noi e con sguardo serio dice:

“Ragazzi devo parlarvi di una cosa”, Liam risponde:

“Scott che sta succedendo? Altri nemici nei paraggi?”

“Questo non lo so, ma c'è qualcosa di strano. Oggi ero nei dintorni del borso quando ho sentito un odore che non ho mai sentito prima, non era l'odore di una persona viva, ma neanche di un cadavere. Dobbiamo andare a controllare”.

“E quale momento migliore di una notte di luna piena per andare nel bosco?” Rispondo io con il mio acido sarcasmo.

“Stiles, ci andremo stasera perchè con la luna piena è molto più facile scovare il nemico” spiega Malia e prontamente interviene Lydia:

“E se non fosse il nemico?”

“Per questo dobbiamo andare; dobbiamo scoprirlo” dice Scott ottenendo il tacito consenso di tutti i presenti.

Arrivati al bosco, Scott ci indica il punto dove ha sentito lo strano odore.

“Hai ragione Scott, sento anche io qualcosa di strano, non parlo solo di odore. C'è una presenza sovrannaturale qui, non è umana, ma non è neanche un lupo mannaro” dice Malia guardandoci stranita. Liam annuisce e Lydia è visibilmente preoccupata. Per spezzare il silenzio, rispondo:

“Se non è come voi, allora che cos'è?” mi guardano e fanno spallucce. Nemmeno il tempo di rispondere che dagli alberi si intravede una figura che si avvicina a noi; Lydia che è accanto a me, si aggrappa al mio braccio, stringendo la stoffa della mia felpa tra le sue dita. Quello che vediamo ci lascia interdetti, un essere coperto solo da un lungo mantello, senza volto, sembra essere stato inghiottito dall'oscurità. D'un tratto, ci mostra i suoi artigli affilati e gli occhi di un rosso intenso. Noi ci prepariamo a combattere, ma invece di attaccarci, fugge addentrandosi nel bosco. Scott però non si arrende, decide di seguirlo e io mi rivolgo agli altri dicendo:

“Sapete, mi è sembrato di vedere qualcosa nei suoi occhi quando ci ha guardato”

“Cioè? Paura?” mi chiede Liam.

“No, mi è sembrato come se ci avesse riconosciuto”.

POV. SCOTT

Accidenti, l'ho perso di vista. Sto per tornare indietro, quando sento di nuovo quell'odore. Mi volto, è alle mie spalle. Prima ancora che possa fuggire di nuovo, ringhio, mostrando le mie zanne e i miei occhi da alfa, sperando di riuscire a rivelare la sua vera identità. Lo vedo accasciarsi e prendere forma nell'unica persona che non mi sarei più aspettato di rivedere. Sbarro gli occhi e sento che sto per svenire quando l'oggetto della mia attenzione punta i suoi bellissimi occhi su di me e riesco a pronunciare solo una parola, un nome:

“A-Allison??”

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Ritorni ***


POV. SCOTT

Sto sicuramente sognando, tra qualche istante entrerà mia madre nella stanza e mi sveglierà per andare a scuola, ne sono sicuro. Eppure sembra cosi reale per essere un sogno; il suo sguardo, il suo volto, è tutto cosi chiaro e nitido. Per un attimo mi riscuoto dal mio stato di trance e mi rendo conto che è tutto reale. Lei è li, di fronte a me, bellissima, rannicchiata a terra cercando di coprire le sue nudità con le braccia. Cerco di alzarmi nonostante le mie gambe non ne vogliono sapere di camminare. Mi avvicino a lei e le appoggio sulle spalle la mia giacca di pelle che prontamente afferra e stringe intorno a se. Cerco di scaldarla dal freddo stringendola tra le braccia.

"Ma come è possibile?" le chiedo; non riesco a crederci, è ancora qui, tra le mie braccia, Allison è ancora viva. Dio solo sa quanto mi è mancata, quanto mi è mancato il profumo della sua pelle, quanto ho desiderato abbracciarla nei momenti più bui, quanto avrei voluto sentire quelle sue parole "è tutto ok, andrà tutto bene", ma lei non c'era più e con lei anche una parte del mio cuore. Vederla qui ora, mi fa tornare indietro nel tempo. Tutti i sentimenti e le emozioni provate, tornano prepotenti dentro di me, si fanno strada nel mio cuore e so che non dovrei provare queste cose, so di star facendo un torto a Kira ma è più forte di me.

"Scott, ho paura, non so cosa mi sta accadendo, non ho il controllo del mio corpo. C'è qualcuno che mi sta manovrando Scott, non dovresti starmi vicino, finirai per farti del male, nessuno di voi deve avvicinarsi a me hai capito?" mi sta supplicando, è terrorizzata e non so come calmarla, come farle capire che non l'abbandonerò, che non l'abbandonerò mai più.

"Allison ora calmati, non ti lascerò in questo stato, ora vieni con me, torniamo dagli altri e quando sarai pronta mi racconterai tutto ok? Torniamo a casa".



POV. ALLISON

"Torniamo a casa"

E non mi serve che dica altro per convincermi che questo è il mio posto, che è sempre stato questo il mio posto. Oh Scott, se solo sapessi tutta la storia. Ma ora non voglio pensarci, ora voglio solo tornare a casa, da mio padre, dai miei amici, da te. Gli sorrido debolmente e gli afferro la mano che mi ha allungato per aiutare ad alzarmi. Percorriamo insieme il bosco per tornare dagli altri quando un nuovo senso di inquietudine mi attanaglia il cuore. Mi fermo sul posto mentre lui continua a camminare ma subito si accorge della mia assenza e girandosi verso di me dice:

"Ehi stai bene? Perchè ti sei fermata?"

"Credi che appena mi vedranno penseranno che io sia un mostro? Perchè è quello che sono Scott, non sono ne viva ne morta, non ho più un'identità" calde lacrime cominciano a rigarmi il viso.

"Ehi ehi non dire mai più queste sciocchezze, non pensarle neanche" mi asciuga una lacrima con il pollice e mi accarezza dolcemente la guancia, "tu non sei affatto un mostro e vedrai che ti accoglieranno tutti a braccia aperte", annuisco poco convinta ma grata che ci sia lui al mio fianco, non mi sento più sola adesso.

Arriviamo all'uscita del bosco, Scott cammina davanti a me, quasi volesse proteggermi da qualcuno. Questo pensiero mi fa sorridere, ma è un attimo, perchè subito dopo sento Stiles che si rivolge a Scott:

"Finalmente Scott! Ti abbiamo cercato ovunque ma non ti abbiamo trovato, allora cos'è suc-"

In quel momento gli occhi di Stiles si posano su di me prima ancora che riesca a finire la frase. E' visibilmente scioccato, e come potrebbe non esserlo, ha di fronte a sé la ex ragazza del suo migliore amico che dovrebbe essere morta da anni.



POV. LYDIA

Vedo Stiles irrigidirsi, non parla più e fissa qualcosa davanti a se, al fianco di Scott. Non riesco a vedere cosa sta succedendo quindi mi avvicino a lui per chiedere spiegazioni ma ciò che vedo mi fa mancare il respiro. Stiles non stava fissando qualcosa, ma qualcuno. Non ci posso credere, lei è davanti a me, la mia migliore amica è qui e io non riesco a proferire parola. Sono paralizzata, copiose lacrime iniziano a scendermi dagli occhi senza chiedere il permesso, mentre vedo Allison che si butta tra le mie braccia ed entrambe ci accasciamo a terra piangendo come due bambine. E solo ora realizzo che la mia Allison è ancora viva.

"Oh Lydia, come sono felice di rivederti!"

"Tu, tu sei ancora viva!" sorrido mentre le lacrime non vogliono smettere di scendere

"Si, e sono tornata da voi" mi dice lei stringendomi ancora di più

"Cos'è successo durante tutto questo tempo? Perchè non sei mai tornata?" le chiedo scostandola da me per guardarla negli occhi

"E' una storia lunga" afferma con espressione malinconica.

"Beh, l'importante è che ora sei qui!" e torno ad abbracciarla.

Stiles interviene dicendo:

"Ehi Lydia, la stai consumando! Lasciala un pò anche a noi!"

Io ed Allison ci guardiamo e scoppiamo a ridere perchè Stiles è sempre Stiles, non cambierà mai, e anche Allison lo sa. Ci alziamo e mentre io mi asciugo le lacrime Stiles abbraccia Allison mettendosi a piangere come un bambino.

"Oh andiamo Stiles, non fare il frignone!" lo prendo in giro io.

"Senti chi parla, hai pianto anche tu!" dice tirando su col naso.

Allison saluta i restanti del gruppo e ci dirigiamo tutti verso le rispettive macchine per tornare a casa. Scott propone ad Allison di accompagnarla a casa da suo padre. Lei accetta ma prima di salire in macchina, corro da lei, l'abbraccio e le dico:

"Se hai bisogno io sono qui, in qualunque momento ok?"

"Grazie Lydia, per me questo vale più di qualunque cosa" mi risponde e sale in macchina con Scott.

*******

"Stiles, credi che starà bene?"

"Chi? Allison? Lo spero, e poi non dimenticare che ha un'amica fantastica con se" risponde lui con un ghigno sulle labbra. Siamo quasi arrivati a casa mia eppure non voglio tornare, dopo quello che è successo stasera già so che non riuscirò a chiudere occhio.

"Senti, ti va di stare ancora un po' in giro con me? So' che è tardi ma non mi va di tornare a casa". Stiles mi guarda sorpreso, non si aspettava quella mia richiesta, glielo leggo negli occhi.

"Ma si, tanto domani non abbiamo nessun compito in classe" dice sarcastico.

"Da quando sei diventato cosi dedito alla scuola?" sbuffo io

"Da quando una certa signorina puntigliosa vuole mettermi in riga" dice gesticolando con le mani.

"Beh allora quella signorina puntigliosa sta facendo un ottimo lavoro" lo guardo sorridendo. Non so perchè ma quando sono con lui anche solo sorridere è naturale, spontaneo, giusto. E' qualcosa che non ho mai provato, una sensazione di serenità che provo solo con lui, come se fossimo giusti insieme, come se ci completassimo a vicenda. Mentre bisticciamo, ci sediamo su una panchina ed io mi lascio andare, appoggio la mia testa sulla sua spalla e chiudo gli occhi beandomi di questo senso di pace che provo quando lui è con me.



POV. ALLISON

Sono davanti casa, Scott è al mio fianco e mi tiene saldamente la mano, ma io ho paura, ho paura di sapere se mio padre mi accetterà per quella che sono diventata. Una cacciatrice, o meglio, un'Argent, che si trasforma in un mostro. Ho paura di perdere il controllo e fare del male a chi amo. Sta andando tutto secondo i suoi piani, mi sta manovrando per arrivare a Scott, ma non glielo permetterò, questa volta sarò io a proteggerlo, anche a costo di morire di nuovo perchè lui è il mio primo amore e ora che l'ho ritrovato non permetterò che gli accada qualcosa. Mi guarda intensamente, come se avesse sentito ogni mio singolo pensiero, ma poi mi sorride e si gira verso la porta. Il suo sorriso mi infonde coraggio, prendo un bel respiro e suono il campanello. Pochi secondi e la porta si apre.

"Ciao papà, sono tornata a casa"



* Ben ritrovati! spero vi sia piaciuta la sorpresa :)
Colgo l'occasione per ringraziare chi sta leggendo la mia storia, chi l'ha inserita tra le seguite e preferite, grazie di cuore :D
Al prossimo capitolo (:

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Gelosia ***


Passò una settimana dal giorno del ritorno di Allison a Beacon Hills. Quella sera, quando Allison si recò nella sua stanza per andare a riposare, Scott si trattenne in casa Argent giusto il tempo di raccontare a Cris quello che era successo nel bosco. Lui ancora adesso si chiedeva com'era possibile che la sua amata figlia fosse ancora viva, non le importava se lei si trasformava in un essere sovrannaturale, per lui la cosa più importante era riaverla li, sana e salva, e l'avrebbe protetta da chiunque, lui e Scott avrebbero trovato un modo per liberarla da chi la controllava.

Allison intanto aveva ricominciato a vivere una vita "normale", si era iscritta all'ultimo anno di liceo, e anche se avrebbe dovuto frequentare il doposcuola per tenersi al passo con gli altri, avrebbe finito il liceo con i suoi amici. Nessuno tra insegnanti e alunni aveva trovato sospetto il ritorno di Allison a scuola, visto che, al tempo, la sua assenza era stata giustificata con la sua partenza per un'altra città, anzichè spargere la voce che fosse morta. Lydia non la lasciava mai sola, forse perchè aveva paura di perderla di nuovo, ma da allora non era più accaduto nulla, nessuna trasformazione, nessun nemico che spuntava improvvisamente. E questo la preoccupava, perchè sapeva che presto Lui avrebbe fatto la sua mossa.


 

POV. LYDIA

"Lydia, non devi seguirmi in ogni passo come un segugio" mi dice ad un tratto Allison, mentre camminiamo per i corridoi della scuola

"E' cosi che tratti la tua migliore amica? Che bella ingrata che sei" mi fermo incrociando le braccia, lei fa uno dei suoi bellissimi sorrisi e risponde:

"Sai quanto ti voglio bene, ma non mi puoi controllare ogni secondo, e poi..." fa un sorrisino sghembo per nulla rassicurante,

"dovresti prestare la tua attenzione al ragazzo di cui sei innamorata" indica con lo sguardo e un cenno del capo la persona poco lontana da noi.

Il mio viso si colora di un rosso acceso, sento un tuffo al cuore e le mie guance scottare, prontamente rispondo:

"Ma-ma Allison cosa stai dicendo?! Sai che io e Stiles siamo solo amici! Come ti vengono in mente certe idee?"

"Se non è come dico allora perchè ti scaldi tanto?" mi guarda in modo malizioso. Odio quel suo sguardo, come se mi stesse leggendo dentro, come se sapesse tutto ciò che provo, e odio essere un libro aperto ma con lei è impossibile non esserlo, mi conosce meglio di chiunque, non potrei nasconderle nulla nemmeno volendo, e anche se siamo state lontane tutto questo tempo, le cose non sono cambiate.

La conversazione sta diventando imbarazzante, cosi cerco di cambiare discorso:

"Piuttosto, tra poco ci sarà il ballo di fine anno, sai quanto ci tengo, dovremmo fare del sano e costosissimo shopping!"

"Lydia ma al ballo manca ancora qualche mese!"

"E allora? Prima cominciamo, prima finiamo" le rispondo con aria soddisfatta, lei alza gli occhi al cielo e mi precede entrando in classe. Io invece rimango li a fissare le due persone poco lontane da me, e una strana sensazione si fa posto nel mio cuore.


 

POV. STILES

Mentre sto cercando i libri della prossima lezione nel mio armadietto, mi si avvicina qualcuno alle spalle e mi picchietta con la mano per farmi voltare

"Oddio Malia, mi hai spaventato! Cos'è? Un nuovo modo da coyote mannaro per agguantare la preda?"

"Siamo simpatici stamattina, vedo. Dovrei parlarti, Stiles" dice assumendo un'espressione piuttosto seria

"Non potremmo farlo dopo? Tra poco comincerà la lezione"

"Ci vorrà solo un minuto" ha uno sguardo cosi serio che per un attimo penso si tratti di qualcosa di brutto

"Dimmi allora"

"Stiles, so che Allison è una vostra amica, e che forse io non ho il diritto di dire certe cose, ma io di lei non mi fido, non fraintendermi, in generale non avrei nulla contro di lei ma per quello che è ora non possiamo sapere quando si trasformerà e se finirà per attaccarci tutti, non dovremmo abbassare la guardia" mi dice tutto d'un fiato lei, attendendo una mia risposta.

Ma io non so proprio cosa rispondere, Allison è nostra amica e non possiamo abbandonarla in un momento simile, ma Malia non ha tutti i torti, se qualcuno la sta manovrando dovremmo restare comunque in allerta.

"Ascolta Malia, Allison ha bisogno del nostro aiuto, ma ti prometto che staremo attenti, ti chiedo solo di fidarti di me" le prendo la mano tra le mie per darle sicurezza e lei mi sorride di rimando, arrossendo leggermente.

"Lo sai che mi fido di te" mi guarda con i suoi occhi da cerbiatto. Sono cosi diversi da quelli di Lydia, ugualmente belli, ma gli occhi verdi di Lydia esprimono dolcezza, purezza, mentre quelli di Malia rispecchiano il suo carattere forte e determinato. Sono talmente diversi da mandarmi in confusione; sono consapevole dei sentimenti di Malia nei miei confronti e io le voglio molto bene ma nel mio cuore ci sarà sempre Lydia; ho provato a cancellare ciò che provavo e provo per lei ma ogni volta che credo di essere riuscito a superare la cotta, ecco che mi ritrovo a fissarla e a sperare che anche lei provi ciò che provo io. E mi accorgo che non è più una semplice cotta.


 

POV. LYDIA

Sono qui a fissarli come una stupida, lui le sta stringendo la mano e io rimango immobile invece di andarmene. Sento gli occhi pizzicare, segno che lacrime prepotenti vogliono scendere dai miei occhi, ma io non glielo permetto, mi torturo le labbra per rimandarle indietro. Ho un groppo in gola che non riesco a mandare giù. Perchè mi sento cosi? Chi voglio prendere in giro, so perfettamente perchè mi sento cosi. Non sopporto di vederlo ancora con lei, me lo sta di nuovo portando via. Mi vergogno di questi pensieri, non sono mai stata una ragazza che pensa queste cose, sono sempre stata una ragazza di ghiaccio dopo la storia con Jackson, perchè non volevo più soffrire. Mi ero creata un'armatura intorno al cuore per difenderlo da qualsiasi altra delusione ma lui è riuscito a romperla e a farsi spazio dentro me. E' stata tutta colpa mia, sapevo dei suoi sentimenti ma li ho ignorati, e ora questo è quello che mi merito. Merito di avere il cuore spezzato per una persona che ha continuato ad amarmi anche quando io stavo con altri ragazzi, che ha sofferto per la mia indifferenza. Lui merita di essere felice, e se la sua felicità è la ragazza che ora gli sta stringendo le mani, allora mi farò da parte, perchè si, sono innamorata di Stiles Stilinski e non ho più paura di ammetterlo.

Entro in classe e mi siedo al banco dietro Allison, lei si gira preoccupata verso di me vedendomi provata

"Avevi ragione sai?" dico abbassando la testa cercando di trattenere ancora una volta le lacrime. Lei non dice niente, mi stringe la mano affettuosamente e mi sorride comprensiva.


 

POV. STILES

Entro in classe e trovo Allison e Lydia che chiacchierano, mi avvicino e le saluto:

"Buongiorno ragazze", entrambe si girano verso di me accorgendosi solo ora della mia presenza

"Ciao Stiles" risponde Allison sorridendo, Lydia alza lo sguardo verso di me e mi saluta con un cenno del capo. Ha gli occhi arrossati e le labbra umide, che avrà pianto?

"Ehi Lydia, è successo qualcosa?" le domando preoccupato

"Cosa dovrebbe essere successo?" mi risponde con tono acido

"Certo che oggi siete tutti strani" sbotto io, e vado a sedermi al mio posto.

Le lezioni procedono e io mi perdo con lo sguardo ad osservare il cielo fuori dalla finestra, l'oggetto dei miei pensieri è sempre la solita persona, devo scoprire cos'è successo. Detesto vedere Lydia piangere. Nonostante sia lo stesso bellissima, vederla con le lacrime agli occhi è per me un colpo al cuore, qualcosa peggiore di una pugnalata nel petto.

Suona la campanella, le lezioni sono concluse, vedo Lydia alzarsi con la borsa in spalla e dirigersi fuori dall'aula. Mi appresto a raggiungerla ma lei cammina senza voltarsi

"Lydia perchè mi stai evitando?"

"No Stiles, cosa te lo fa pensare?" mi dice ironicamente

"Cosa ho combinato stavolta? Illuminami"

"Niente, piuttosto ti ho visto con Malia, siete tornati insieme?" domanda con tono leggermente irritato. La guardo inarcando un sopracciglio, come se avesse detto chissà quale idiozia

"Ormai tra noi è finita, siamo solo amici"

"Capisco, eppure sembravate cosi intimi" ma perchè dice queste cose? Che sia gelosa di me? Impossibile.

"Lydia Martin, sei gelosa per caso?" le parole mi escono da sole dalla bocca, maledicendomi un attimo dopo quando vedo l'espressione sorpresa di Lydia alla mia domanda

"Ti piacerebbe Stilinski" non mi aspettavo una risposta del genere, la guardo mentre lei si tortura le mani forse per l'imbarazzo.

"Oggi niente ripetizioni?" mi chiede, cambiando discorso.

"Oggi no, sai, è il compleanno di mia madre, ho pensato di andarle a fare una visita" le sorrido amaramente e vedo i suoi occhi illuminarsi per la commozione

"Davvero?" si volta completamente verso di me interessata alla conversazione

"Ti va di venire con me?" chiedo sperando che accetti, il suo viso si allarga in un meraviglioso sorriso

"Mi sembra ovvio!" e in silenzio ci avviamo verso la mia Jeep.


 

POV. SCOTT

"Allison!" la chiamo da lontano, e la raggiungo nei parcheggi della scuola

"Ti va di andare a casa insieme?" le propongo, soprattutto per non lasciarla sola. Ma lei capisce le mie intenzioni e mi risponde:

"Guarda che non c'è bisogno che mi facciate la guardia tu e Lydia, Scott"

"Volevo solo essere gentile" mento spudoratamente

"Si certo, comunque accetto, sempre meglio tornare in moto che a piedi" mi fa una linguaccia e mi prende il casco dalle mani legandoselo sotto il mento.

Salgo anche io e metto in moto, dopo alcuni minuti arriviamo a casa sua.

"Ehi ti va di entrare? Mi fai compagnia" mi chiede sorridendo come una ragazzina impacciata

"Non hai detto che non ti serve la balia?" il sarcasmo di Stiles mi sta contagiando. Mi fa una smorfia e io la seguo in casa prima che possa rispondere.

****

"Scott, in realtà ti ho fatto entrare per parlarti, ho paura che stia per succedere qualcosa di brutto, è tutto troppo tranquillo, sta escogitando qualche piano"

"Chi Allison? Chi ti sta controllando?" prendo la sua mano per cercare di tranquillizzarla.

"E' ora che io ti racconti tutta la storia”

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Baci e rivelazioni ***


POV. SCOTT

"E' cominciato tutto qualche mese dopo..beh, dopo la mia morte".

Mi accorgo che sta facendo fatica a parlare, forse perchè ricordare quelle cose la sta facendo soffrire. Le accarezzo il dorso della mano per rassicurarla. Sembra funzionare perchè un attimo dopo prende fiato e ricomincia:

"So solo che un attimo prima mi trovavo all'interno di una bara, senza vita, e l'attimo dopo era come se mi stessi svegliando da un lungo sonno. Ho aperto gli occhi e mi sembrava incredibile che potessi ancora respirare. Ma quello che vidi quando mi risvegliai fu terrificante, c'era una creatura sovrannaturale accanto a me che mi fissava. Non ho idea di cosa sia, ma a quanto pare è capace di raccogliere corpi e anime di chi in vita ha avuto dei rimpianti e non ha trovato la pace nella morte, questo significa che la mia vita è appesa ad un filo Scott, un filo tra la vita e la morte"

"Che intendi dire?" chiedo confuso

"Fammi un favore, ascolta il battito del mio cuore" senza farmelo ripetere due volte, tendo il mio orecchio da licantropo cercando di ascoltare il suo battito, ma non sento...nulla. Com'è possibile che non riesca a sentire il suo cuore?

"Allison, io..non sento nessun battito, non capisco"

"Intendo proprio questo, il mio cuore non sta battendo Scott, il mio sangue non scorre nelle vene, eppure io sono qui e ti sto parlando. Credo di essere diventata una sorta di..."

"Fantasma.." azzardo.

"Esatto, per questo credo che la mia non sia una vita reale, piuttosto una specie di transizione tra questo mondo e l'aldilà, e probabilmente è per questo che ho ancora il mio corpo oltre alla mia anima, perchè non sono ne realmente viva ne morta". 

L'ascolto con attenzione, questa storia mi fa venire i brividi, nonostante io sia abituato a ciò che riguarda il sovrannaturale, sapere che lei stia vivendo questo inferno fa star male anche me e vorrei poter assorbire tutto il suo dolore, ma purtroppo il suo non è dolore fisico.


POV. LYDIA

Siamo qui, di fronte la lapide di Claudia, uno accanto all'altra. Sistemo i fiori, acquistati all'entrata, all'interno di un vaso, sostituendoli ad altri appassiti. Stiles accarezza il marmo freddo della tomba e sussurra: “Ciao mamma”. Tra di noi nessuna parola di circostanza, nessun abbraccio compassionevole o pacca sulla spalla. C'è solo silenzio, un silenzio per nulla imbarazzante, quasi confortevole. Spero che il mio supporto morale lo faccia sentire meno triste, meno solo.

Dopo alcuni minuti si volta nella mia direzione e rivolgendomi un mezzo sorriso, dice: 

“Andiamo?” e mentre si incammina verso l'uscita mi appresto a rispondergli:

“Ti raggiungo, devo fare una cosa”
Mi chino in ginocchio sul freddo marmo.

“Salve, io sono Lydia, un'amica di Stiles. Sa', suo figlio è un ragazzo molto coraggioso, leale, buono. Mi ha salvato da tante situazioni. Vorrei poterle raccontare tutte le avventure che abbiamo affrontato, ma probabilmente lei già le sa. Voglio ringraziarla, perchè senza di lei non avrei conosciuto Stiles, e la mia vita sarebbe stata molto più vuota e probabilmente anche più frivola” Sorrido amaramente, ricordando com'ero anni fa e come Stiles sia riuscito a cambiarmi.

“In cambio, le prometto che mi prenderò io cura di lui, che gli sarò sempre accanto e cercherò di dargli tutto l'affetto e l'amore che si merita".

***

"Come mai ci hai messo tutto questo tempo?" mi domanda Stiles curioso.

"Dovevo salutare una persona" gli sorrido notando il suo sguardo confuso. Ma non indaga oltre, credendo forse che non siano affari suoi, ma lo sono, altrochè se lo sono.


POV. SCOTT

"Come facciamo per trovarlo quindi?" chiedo ad Allison, cercando di sembrare il meno preoccupato possibile

"Non so, di solito si mostra con la luna piena". Ad un tratto assume un'espressione malinconica.

"Scott, non voglio che pensi che io sia d'accordo con il suo assurdo piano. Quando ho scoperto che il suo obiettivo eri tu, ho cercato di fuggire per trovarti e avvisarti, ma non me lo ha permesso. Mi tiene in pugno, riesce a farmi trasformare a suo piacimento, mentre io l'ultima cosa che vorrei è farti del male"

"Non ho mai pensato una cosa simile Allison, io ti salverò, te lo prometto, fosse l'ultima cosa che faccio." La guardo negli occhi e le accarezzo la guancia rigata da una lacrima. Vedo che abbassa la testa e non risponde. 

"Ehi, tutto bene?" respira affannosamente e noto che sta stringendo la sedia sotto di se fino a far diventare bianche le nocche delle dita. E tutto mi è chiaro, si sta trasformando. Lunghi artigli le spuntano al posto delle unghie. Alza il volto e due occhi rossi mi fissano infuriati. Il bellissimo volto di Allison viene sostituito da una cupa oscurità, nera come la notte. Io mi allontano cercando di farla rinsavire.

"Allison, non farlo, torna in te!" 
Lei di risposta mi attacca, afferrandomi il collo con i suoi artigli e sbattendomi con violenza contro il muro. E' forte, molto forte, cerco di allontanarla con la mia forza da lupo mannaro ma la sua stretta è troppo salda. 

Non voglio farle del male, e questo Lui lo sa, ha atteso il momento in cui eravamo soli per far si che lei mi attaccasse. E' andato tutto secondo i suoi loschi piani.


Nel frattempo...

POV. LYDIA 

"Ti manca?"
Che razza di domanda. Stiamo camminando in silenzio da un pò e l'unica cosa che mi viene in mente di chiedergli è questa. Complimenti Lydia, ottimo lavoro.

"A volte. Sai, non ho molti ricordi di mia madre. Quando ero abbastanza grande per riuscire a capire, lei era già malata, quindi non è che abbiamo avuto molti momenti madre-figlio da condividere." Ammica un sorriso ma io noto nel suo sguardo il rimpianto di non aver potuto passare più tempo con la donna che lo aveva messo al mondo.

"Stiles..."

"Lydia ti prego, non guardarmi anche tu con quegli occhi, ci pensano già tutti gli altri a farlo"

Qualcosa scatta in me e accade tutto all'improvviso. Le mie mani si muovono da sole e si posano sul viso di Stiles. Lo guardo intensamente, cercando di trasmettergli tutti i miei sentimenti. Avvicino il mio viso al suo alzandomi sulle punte dei piedi, e lo bacio.


POV. STILES

Sto forse sognando? Lydia mi sta baciando. Un bacio leggero, puro, senza pretese. Eppure il mio cuore sta per schizzare fuori dal petto, un brivido mi percorre tutta la schiena e io mi sento vivo, vivo come non lo sono mai stato. 

Ci stacchiamo e guardo Lydia come se fosse la cosa più bella che io abbia mai visto, perchè per me lo è davvero. Lei fa per scansarsi, ma a me non basta, ne voglio di più, voglio sentire ancora le sue carnose e morbide labbra premere sulle mie e voglio sentire il suo profumo inebriarmi i sensi. Cosi le poggio una mano dietro la schiena e l'altra tra i setosi capelli e l'attiro a me, annullando nuovamente la distanza tra noi, baciandola con passione. 

Ora è un bacio totalmente diverso, un bacio carico di desiderio, un bacio bramato da tempo. Le sue labbra hanno il sapore della primavera, fresche, profumate e mi accorgo che questo è l'unico sapore che vorrei sentire per sempre. Le nostre lingue si intrecciano creando una danza armoniosa. Lei avvolge le braccia intorno al mio collo per approfondire il contatto, e io sento di amarla sempre di più. 

Ci stacchiamo con il fiato corto alla ricerca d'aria, entrambi sconvolti da tanto desiderio ma felici, tremendamente felici. Ci sorridiamo leggermente imbarazzati ma prima che io possa dire qualcosa, lei si piega sulle ginocchia tenendosi la testa tra le mani.

"Lydia che hai??" chiedo preoccupato, mentre la sorreggo 

"Stiles, sta accadendo qualcosa, lo sento. Dobbiamo sbrigarci o morirà" dice con le mani tremolanti e le lacrime agli occhi

"Di chi stai parlando??"

"Scott...Scott morirà."

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Controllo ***


POV. SCOTT

Cerco di opporre resistenza, ma è tutto inutile. Non voglio reagire, non voglio combattere, non se il nemico che ho davanti è lei, la ragazza semplice e dolce di cui mi sono innamorato al primo sguardo, la mia migliore amica, il mio primo amore.

Riesco a divincolarmi dalla sua presa, ma continua ad attaccarmi ripetutamente con aria assente, come un automa comandato da chissà quale spregevole essere. Io temporeggio difendendomi, cercando di schivare i colpi, ma riesce a colpirmi graffiandomi l'addome. Un graffio fin troppo profondo che mi provoca una fitta e mi costringe ad accasciarmi a terra.

Proprio in quel momento Chris si precipita in casa soccorrendomi, e mi chiede:

"Scott, che sta succedendo?!"

"Si è trasformata all'improvviso e mi ha attaccato, Lui sta controllando tutte le sue mosse".

Arrivano anche Stiles, Lydia e Liam che si scaglia contro Allison, ma anche lui fallisce.

"E ora che facciamo?" chiede Liam sofferente a causa della ferita che Allison gli ha procurato.

"Non possiamo usare la violenza, dobbiamo farla tornare in sè, dobbiamo risvegliarla" rispondo io.

Ci voltiamo all'unisono verso Lydia, l'unica di noi in grado di riuscire nell'impresa.


 

POV. LYDIA

Mi stanno fissando. E' il momento che la banshee che è in me entri in scena. Eppure non sono cosi sicura di riuscirci. L'ultima volta che ho usato i miei poteri sovrannaturali, mi hanno quasi uccisa, a causa degli esperimenti a cui Valack mi ha sottoposto. Non so cosa succederà ma so di doverlo fare, per Allison, per la nostra amicizia. Rischierò il tutto per tutto pur di riportarla indietro.

"No, è troppo pericoloso, ci dev'essere un altro modo!" dice Stiles rivolgendosi agli altri.

Sembra avermi letto nel pensiero. Anche lui, come me, è preoccupato per quello che potrebbe accadere. Gli stringo la mano e gli sorrido

"Andrà tutto bene, non mi accadrà nulla" provo a rassicurarlo, ma lui continua a guardarmi con un'espressione preoccupata e per nulla convinta, stringendomi la mano a sua volta.

Mi volto verso Allison e raccogliendo tutte le mie energie, urlo, urlo il suo nome cosi forte che le finestre della casa tremano e onde sonore si espandono nella stanza. Allison si porta le mani alla testa, stringendo tra le dita il cappuccio del suo mantello, e per un attimo sembra aver funzionato.

Sta per riprendere la sua forma umana, ma ad un tratto torna a fissarci con i suoi occhi infuocati, attaccando nuovamente Scott che tenta inutilmente di schivarla. Stiles, che mi ha prontamente afferrato per non farmi cadere, chiede esasperato:

"Com'è possibile che non abbia funzionato?"

Chris risponde con la sua solita aria apparentemente tranquilla, ma che nasconde il terrore che la sua amata Allison non torni più come prima:

"Forse questo tizio è più forte di quanto immaginiamo, è riuscito a mantenere il controllo su di lei"


 

POV. SCOTT

Affonda i suoi artigli nel centro del mio addome sollevandomi da terra, e io gemo per il dolore. Il sangue comincia a fuoriuscire copioso dalla mia ferita e sento mancarmi improvvisamente le forze, come se quegli artigli mi stessero assorbendo tutta l'energia, come se un vento gelido mi stesse avvolgendo l'anima trascinandola via con sè.

Intravedo Chris poggiare la mano sulla fibbia, pronto a tirar fuori le sue pistole per combattere contro sua figlia, pur di salvarmi. Ma io non mi do' per vinto, e facendo brillare i miei occhi da alfa, le sussurro:

"Allison so che puoi sentirmi, se pensi che io mi arrenda cosi facilmente ti sbagli di grosso. Ho promesso che ti salverò e non mi tirerò indietro! So che non vuoi farmi del male, perciò reagisci, liberati da lui!"

A queste parole, Allison allenta la presa su di me e cerca di resistere al controllo. Sta lottando con tutte le sue forze per riacquistare lucidità. Si allontana da me e continua a dimenarsi fino a riuscire, finalmente, a riprendere sembianze umane e il pieno controllo del suo corpo.

"Ehy, hai visto? Ce l'hai fatta" mi avvicino, ma lei mi blocca con una mano

"No, non avvicinarti a me". La guardo perplesso

"Che ti prende?"

"Stavo per ucciderti, Scott! Ecco che mi prende!" mi risponde con le lacrime agli occhi. Lacrime che mi mandano il cuore in frantumi.

"Ma come vedi non è successo, va tutto bene, guarirò presto" cerco di tranquillizzarla ma ottengo l'effetto contrario.

"Come può andare tutto bene? Sono diventata un mostro! Possibile che non te ne rendi conto? Sono pericolosa per tutti voi! Per cui, statemi lontano. E questo vale anche per te, Scott".

Queste sue parole mi colpiscono dritte al petto, lacerandomi il cuore. Ma ho fatto una promessa e non intendo infrangerla.

"Ti ho detto che non ti avrei abbandonato, e non lo farò! Che tu voglia o no!" la guardo forse con un'aria un pò troppo dura e mi avvio verso l'uscita senza voltarmi indietro.


 

POV. STILES

Mentre siamo in macchina, mi tornano in mente le parole di Chris di poco fa

Andate a casa ragazzi, se ci saranno novità vi terrò aggiornati. Lasciate che si schiarisca le idee. Vedrete che le passerà”

Ma sarà davvero cosi? O quelli che ne soffriranno di più saranno proprio Lydia e Scott?

Cala il silenzio tra noi. Lydia guarda inerme un punto indefinito di fronte a sè, ha gli occhi sbarrati e un'aria a dir poco sconvolta.

“Lydia, ti senti bene?” lei mi risponde con un cenno di assenso ma non proferisce parola. Passiamo il resto del tragitto in assoluto silenzio, ognuno immerso nei proprio pensieri.

Arriviamo sotto casa sua, lei mi saluta e fa per scendere dall'auto. Ma prima che si allontani io le chiedo:

“Sicura di star bene? Se vuoi, rimango a farti compagnia”

“Scusa Stiles, ho bisogno di stare da sola” mi risponde voltandosi verso casa.

Non sopporto di vederla in questo stato, vorrei solo scendere da questa dannata auto, correrle incontro e abbracciarla forte. Vorrei accarezzarle i capelli e dirle che non è sola, che io sarò sempre pronto a correre da lei in qualunque momento, che se lei me lo permettesse, io gli darei tutto il mio cuore, tutto il mio amore. Invece decido di accettare la sua volontà restando qui, seduto su questo stupido sedile, guardando mentre si allontana.


 

POV. SCOTT

Mi butto sul letto, sfinito e con troppe ferite da guarire, ferite non solo fisiche. Il mio cuore è a brandelli. E non capisco perchè io mi senta cosi, non capisco perchè saperla lontana da me mi distrugge dentro, pensare che lei non voglia più avermi accanto mi fa salire il sangue al cervello. La mia è stata una reazione forse troppo esagerata. E dire che io non sono un ragazzo che si arrabbia facilmente, cerco di affrontare ogni situazione senza scompormi. Ma stavolta è stato più forte di me. Possibile che la paura di perderla di nuovo è talmente forte da farmi diventare addirittura aggressivo?

E improvvisamente una nuova consapevolezza si fa posto nel mio cuore. Non ho mai smesso di amarla, e mi rendo conto che da quando l'ho rivista non ho fatto altro che pensare a lei, a quanto avrei voluto passare ogni secondo della mia giornata al suo fianco, a quanto vorrei proteggerla da tutto il dolore che è costretta a portarsi dietro.

E mi sento una persona orribile, perchè il mio cuore dovrebbe appartenere ad un'altra persona, ignara di tutto ciò che sta succedendo. Chissà se rivedrò ancora Kira, chissà se lei sarà in grado di perdonarmi. Una cosa è sicura, io non me lo perdonerò mai se dovessi farla soffrire. Ma il cuore non ascolta ragioni, e il mio è ancora perdutamente, irrimediabilmente, profondamente innamorato di Allison.


 

*Ciao a tutti! Eccomi di nuovo, con il nostro amato lupetto Scott alle prese con i suoi sentimenti :D
Sò di aver reso il rapporto tra Stiles e Lydia abbastanza burrascoso, ma quando c'è l'amore ci si ritrova sempre in un modo o nell'altro ;)
Ringrazio ancora chi sta leggendo e seguendo la mia storia, spero che vi stia piacendo :)
Alla prossima :*
 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Incomprensioni ***


POV. LYDIA

Passano i giorni ed Allison è sempre più distante dal gruppo. A scuola cerco di avvicinarla spesso, ma lei si limita ad un freddo saluto. Ho provato a chiamarla e a mandarle dei messaggi ma non ho mai ricevuto risposta. Quello che è successo sta mettendo a dura prova la nostra amicizia e le cose non vanno bene neanche tra me e Stiles. Di quel bacio che c'è stato tra noi quel giorno, non ne abbiamo più parlato, e da una parte ne sono sollevata, perchè in questo momento non saprei come affrontare il discorso.

Sono in camera mia che leggo uno dei miei libri preferiti mentre sgranocchio qualche biscotto, quando sento il campanello suonare. Mi ricordo di essere sola in casa quindi, controvoglia, mi alzo sbuffando e scendo ad aprire la porta.

"Pizza a domicilio!" alla sua vista, il cuore fa una capriola e sulle labbra mi spunta un sorriso spontaneo, uno di quei sorrisi che dedico solo a lui.

"Non ho ordinato nessuna pizza" scherzo io, prendendolo in giro. Lui socchiude gli occhi fintamente irritato

"Offerta della casa! Mi fai entrare o preferisci mangiarla sulla soglia?" 

"Simpatico. Entra" mi sposto per farlo passare.

"Allora preferisci la margherita o la diavola?"

"Stiles, so perchè sei qui, ma io sto bene" dico non troppo convinta.

“Ho capito, preferisci la diavola” e di nuovo sorrido. Perchè quando sono con lui mi comporto come un'adolescente ai suoi primi sbalzi ormonali? E' assurdo!


***

Dopo aver cenato, ci sediamo sul divano in salotto, spulciando i canali in tv alla ricerca di qualche interessante film da vedere. Mentre sono impegnata a fare zapping, noto con la coda dell'occhio che Stiles mi sta fissando dubbioso, torturandosi le mani, come se volesse cominciare una conversazione che non ha il coraggio di affrontare. Sto iniziando ad innervosirmi. Appoggio il telecomando sul tavolino e mi giro completamente verso di lui

“Stiles sono più di dieci minuti che mi fissi, è irritante. Hai qualcosa da dirmi?”

“Da cosa hai dedotto che io debba dirti qualcosa?
Non posso semplicemente guardarti?” 

In risposta alla sua domanda, incrocio le braccia al petto e alzo le sopracciglia.

“D'accordo, va bene. Ecco..credo che noi dovremmo parlare di quel bacio” arrossisce imbarazzato e io inizialmente ammicco un sorriso, perchè questa sua ingenuità mi fa tanta tenerezza. Ma subito dopo il mio sguardo si incupisce, rendendomi conto che vuole parlare di qualcosa che io non sono pronta ad affrontare. O che semplicemente, non voglio affrontare.

“Stiles, io....” 

“Ascolta Lydia, so che non è un momento facile per tutti noi, ma io ho il diritto di sapere se quel bacio è significato qualcosa per te o se mi sono semplicemente illuso” il suo sguardo penetrante mi sta scrutando l'anima e io divento una statua di pietra davanti ai suoi occhi. Sono paralizzata, non riesco a distogliere lo sguardo dal suo cosi intenso. 

Mi ridesto dal mio momentaneo torpore scuotendo la testa.

“Io..non lo so Stiles, non ho voglia di parlarne” 
mi alzo dal divano, camminando verso la cucina per riempirmi un bicchiere d'acqua, sperando che riesca a mandare giù il groppo che mi si è formato in gola. Lui mi segue a ruota, continuando a parlare

“Come sarebbe che non vuoi parlarne?!” 

“Che non voglio, Stiles!  Non c'è niente da dire” non so perchè io gli stia dicendo queste cose, ma nella mia testa ora c'è talmente tanta confusione. Mi sento come dentro un labirinto, ma invece di prendere una decisione su che strada percorrere, vorrei solo scappare. Non voglio perdere Stiles, la sua amicizia è la cosa migliore che mi sia capitata nella vita e se tra noi non funzionasse, rischierei di perderla. Merita di avere accanto una ragazza che possa renderlo felice, che non lo faccia preoccupare continuamente, non una ragazza incasinata e problematica come me che non riuscirebbe a condurre mai una normale vita, senza avere di continuo presentimenti di morte o senza imbattersi in qualche cadavere. 

“Io invece credo che tu abbia paura di affrontare la realtà” dice, posandomi le mani sulle spalle e facendomi voltare verso di lui

“Di che realtà parli?” 

“Del fatto che anche tu provi qualcosa per me!” il mio respiro si blocca improvvisamente. Spalanco gli occhi e boccheggio alla ricerca di aria. Mi tremano le gambe, se non ci fosse lui a reggermi per le spalle, probabilmente cadrei a terra come un sacco di patate.

“S-Senti Stiles, io vorrei solo lasciare le cose cosi come sono”. Lui scioglie il suo contatto dalle mie spalle e mi fissa con sguardo deluso. 

“Bene, non abbiamo altro da dirci allora”. Si volta incamminandosi verso la porta

“Aspetta Stiles..” lo fermo senza sapere realmente cosa dirgli, ma lui mi precede

“Non preoccuparti, non tirerò più fuori questa storia. Ci vediamo a scuola” e prima che possa aprire bocca, lui si è già chiuso la porta alle spalle.

Le gambe mi cedono e io cado inerme sul pavimento. Le lacrime mi solcano il viso e il cuore minaccia di uscire fuori dal petto. L'ho lasciato andare via, e probabilmente stavolta per sempre.

Porto la mano nella tasca del mio jeans e tiro fuori il mio cellulare, digito un messaggio alla persona che, più di chiunque, vorrei avere al mio fianco in questo momento

“Ho bisogno della mia migliore amica” e premo Invio.


POV. STILES

Che idiota, pensavo davvero che Lydia avrebbe potuto ricambiare i miei sentimenti? Si, beh, ci ho sperato, e mi sono illuso. Vuole che rimaniamo solo amici? Bene, lo saremo. Cancellerò i miei sentimenti per lei, una volta per tutte. 

Parcheggio la mia Jeep davanti casa e scendo dall'auto, prendo le chiavi dalla tasca ma mentre mi avvicino alla porta di casa, vedo Malia appoggiata al muro che, vedendomi, abbandona per avvicinarsi a me.

“Ciao Stiles” mi accoglie sorridendo.

“Ehy, che ci fai qui a ques'ora?” la guardo sorpreso.

“Sono passata per salutarti, e per dirti che...mi manchi Stiles” dice guardandomi decisa negli occhi. Nessuna incertezza, nessuna paura. Tipico di Malia, non ha mai avuto peli sulla lingua, è sempre stata diretta e schietta, e questo è il lato del suo carattere che mi ha sempre affascinato.

Si avvicina pericolosamente a me fino a sfiorarci il naso. Ora respiriamo la stessa aria. Il suo profumo mi invade e io chiudo gli occhi inspirandolo a fondo. Un secondo dopo le sue labbra sono sulle mie. Ricambio il bacio socchiudendo gli occhi, ma l'unica immagine che vedo è il volto di Lydia, che non vuole lasciare la mia mente e il mio cuore.


POV. LYDIA

Passano i minuti ma non ricevo nessuna risposta, cosi decido di chiamarla.

“Pronto?” 

“Allison, ti prego non riattaccare, ho bisogno di te” parlo tra le lacrime

“Lydia che succede? Perchè stai piangendo?”
chiede preoccupata

“Stiles...” dico con voce sommessa

“Arrivo, dammi cinque minuti” 


***

Bussano alla porta, vado ad aprire e mi ritrovo di fronte Allison che mi abbraccia, cercando di consolarmi con la sua insostituibile dolcezza. Le racconto tutto nei minimi dettagli, con la voce rotta dal pianto, e lei mi ascolta attentamente. Mi è mancata terribilmente.

“Diamine, Lydia, ma che ti passa per la testa? Io credevo fossi innamorata di Stiles”

“Ho paura di rovinare tutto. Se tra noi dovesse andare male e perdessi anche la sua amicizia, io non lo sopporterei” dico io con aria sofferente.

“Siete due sciocchi, perchè vi piace complicarvi la vita?” mi guarda con il volto imbronciato

“E allora tu che ti sei allontanata da tutti noi? Potevamo affrontare il problema insieme, invece tu hai deciso di allontanarci” la rimprovero.

“Lo so, hai ragione. E ti chiedo scusa se ti ho fatta star male, ma sai, credo che ora Lui non mi stia più controllando” 

“Davvero?” chiedo sorpresa

“Già. Mi sento più leggera, come se il peso che sentivo addosso si fosse dissolto.” Mi sorride ma subito dopo aggiunge: 

“Però mi preoccupa che stia architettando qualcos'altro, anche senza usare il controllo su di me”

Le appoggio una mano sulla spalla, e le dico sorridendo:

“Beh, qualunque cosa sia, sono sicura che Scott troverà una soluzione” 

Lei fa una smorfia e abbassa lo sguardo e io capisco che ancora non ha chiarito con lui.

“Allison, devi parlarci e chiedere scusa anche a lui. Ci sta male più di tutti noi”

“Credi che non lo sappia? So di aver sbagliato, ma se l'ho fatto, è stato solo per proteggerlo” 

Ammicco un sorriso, perchè è cosi evidente quanto lei sia ancora innamorata di Scott. 

“Ora chi è quella che si incasina la vita?”
 

POV. STILES

Mi giro e rigiro tra le lenzuola ma niente, non riesco a chiudere occhio. E' notte fonda e la mia mente è invasa da troppi pensieri, troppe immagini che dovrei cancellare. Cosi decido di chiamare Scott, sperando non si precipiti a casa mia per staccarmi la testa a morsi.

“Ehy Scott”

“Ti rendi conto di che ore sono?” risponde con voce rauca, impastata dal sonno.

“Si scusa, ma se non ne parlo con qualcuno esplodo”

Sospira rumorosamente e mi chiede: 

“Che è successo?” 

“Ho parlato con Lydia del nostro..bacio. Ma a quanto pare lei mi vedrà sempre e solo come un amico, l'imbranato e logorroico amico Stiles” sbuffo decisamente irritato

“Oh..mi dispiace, credevo che anche lei provasse qualcosa per te” 

“Siamo in due allora. E come se non bastasse, mi si presenta Malia davanti casa dicendo che gli manco” 

A queste parole, sento un suo ghigno sommesso e la sua risposta non si fa aspettare

“Sei proprio nei casini, amico” 

“Grazie, sei davvero di conforto” socchiudo gli occhi in due fessure come se potesse vedermi

“Pensi di riuscire a cancellare i tuoi sentimenti per lei?” mi domanda all'improvviso, quasi come se parlasse di lui anzichè di me

“Non credo di avere altra scelta”

“Vorrei poterlo fare anche io” mi dice con tono amareggiato, e tutto mi è chiaro.

“Non dirmelo, Allison, di nuovo?”
 
“Sempre..”

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Riconciliazione ***


POV. ALLISON

E' bello svegliarsi la mattina e non sentire più addosso quel peso che ti grava sul cuore e sull'anima, quel senso di prigionia che ti opprime. Era come essere costantemente osservata da occhi indiscreti. Ora invece, nonostante la mia vita sia ancora legata ad un essere spregevole, sento rinascere in me la speranza. Forse Scott aveva ragione, forse andrà davvero tutto bene.

Già, Scott...mi sono comportata cosi male con lui. Ho allontanato la persona che più ho desiderato al mio fianco per tutti questi anni. Da quando sono tornata a Beacon Hills, sapeva che sarebbe stato pericoloso starmi accanto, sapeva che avrei potuto trasformarmi da un momento all'altro e fargli del male, ma anche quando questo è successo, lui non ha perso la speranza. Ed io in cambio gli ho solo procurato sofferenza, non mi sono fidata delle sue parole e ho preferito allontanarlo, quando lui, invece, non ha mai dubitato di me.

E' domenica. Una domenica particolarmente uggiosa, il cielo è oscurato da nuvoloni che minacciano l'arrivo di un temporale. Ma non sarà la pioggia a fermarmi dal mio intento. Esco di casa e mi dirigo verso l'abitazione McCall.

Arrivo a destinazione e scendo dalla macchina, quando vedo Scott uscire di casa con in mano le chiavi della sua moto. Quando si accorge della mia presenza, si blocca sul posto e mi guarda serio. E' davvero arrabbiato, il suo sguardo duro mi ferisce, ma infondo, credo di meritarlo. Abbasso la testa cercando di non guardarlo negli occhi e prendendo coraggio, dico:

“Ciao Scott”

“Ehi. Che ci fai qua?” mi risponde lapidario.

Non sopporto questa tensione tra di noi, la sua espressione è dura e perentoria. Per fortuna ci pensa la pioggia, che sta cominciando a scendere, a coprire le stille salate che scivolano sulle mie guance. Corro verso di lui, incurante del temporale che di li a poco ci avrebbe travolto. Gli butto le braccia al collo e lo stringo a me dicendo:

“Scott, scusa..mi dispiace, è stata tutta colpa mia, lo so”

Sento il suo corpo rilassarsi e ricambiare le mia stretta. Lo sento sorridere tra i miei capelli. Posso percepire chiaramente il battito velocizzato del suo cuore che va all'unisono con il mio. Vorrei non dovermi staccare mai da lui e stare cosi per sempre.

“Dispiace anche a me di essere stato troppo duro, infondo lo facevi per il mio bene” mi guarda riservandomi un sorrido che mi fa mozzare il fiato. Ho sempre amato i suoi rari sorrisi, perchè non sono mai di circostanza. I suoi sorrisi sono sempre sinceri, quanto rari.

“Vai da qualche parte?” gli chiedo io cambiando discorso, indicando le chiavi che tiene strette in mano.

“Alla clinica veterinaria. Deaton mi fa lavorare anche di domenica” sbuffa sorridendo

“E hai intenzione di andarci in moto con questa pioggia?” gli chiedo alzando un sopracciglio

“Ricordi che sono un licantropo vero? Non posso ammalarmi”

“Dai sali, ti do un passaggio” dico io ignorando le sue parole. Lui rotea gli occhi al cielo e sale in macchina.

 

POV. SCOTT

“L'hai più sentita?” chiede Allison ad un tratto, mentre guida. Capisco subito a chi si riferisce. Mi giro a guardarla sorpreso dalla domanda.

“E come potrei? E' nel bel mezzo del deserto. In realtà non so nemmeno se la rivedrò ancora” dico dando un tono triste alla mia voce. Lei se ne accorge e allunga la sua mano a trovare la mia.

“Non perdere la speranza, sono sicura che la rivedrai” accenna un sorriso ma mi sembra di scorgere nei suoi occhi una punta di malinconia.

Arriviamo alla clinica, ma prima di scendere le dico, spezzando quella tensione che si è creata:

“Senti, perchè stasera non andiamo tutti insieme da qualche parte? Dobbiamo ancora festeggiare il tuo ritorno”

“Non so se è il caso con tutto quello che sta succedendo..”

“E' proprio per questo che dobbiamo farlo!”

“E va bene, allora tu avvisa Stiles e gli altri, io avviserò Lydia” mi dice infine arrendendosi alla mia richiesta.

“Perfetto! A stasera!” dico io mentre mi allontano dal mio primo e, forse, unico amore.

 

POV. LYDIA

Per la serata ho optato per un vestitino con corpetto stretto e gonna larga a balze e ovviamente le mie fidate decoltè tacco dodici. Un filo di trucco sugli occhi e il mio rossetto immancabilmente rosso. Infine capelli lasciati sciolti sulle spalle con qualche boccolo qua e là. Et voilà, sono pronta.

In realtà non vorrei partecipare a questa uscita. Andarci significherebbe dover vedere Stiles e io non riuscirei a reggere di nuovo il suo sguardo accusatore. Ma non potrei mai mancare alla festa di bentornata della mia migliore amica, quindi decido di scacciare i pensieri negativi dalla mia testa, faccio un bel respiro profondo e esco di casa.

***

Abbiamo deciso di incontrarci davanti un pub, adibito anche ad una piccola discoteca. Ci siamo quasi tutti, mancano solo Stiles e Malia. Il fatto che entrambi non siano ancora qua, mi fa venire uno strano presentimento, ma cerco di non seguirlo.

Grande sbaglio, visto che dopo qualche minuto arrivano entrambi tenendosi per mano. Credo di essermi persa qualcosa; sento che la gelosia si sta impossessando di me, comincio a torturarmi le labbra con i denti e stringo i pugni lungo i fianchi. Accidenti a me, sapevo che non sarei dovuta venire.

“Ciao a tutti! Scusateci per il ritardo. Allora entriamo?” dice Malia sorridendo, aggrappandosi come una piovra al braccio di Stiles. Questo gesto provoca in me una smorfia contrariata, e mentre volto lo sguardo, incontro quello di Stiles che mi fissa con sguardo indecifrabile. Decido di interrompere io stessa il contatto tra i nostri sguardi, incamminandomi verso l'entrata.

La serata procede tra brindisi, balli, risate, ma io non riesco proprio a togliermi dalla mente e dal cuore ciò che provo per lui. E vederlo cosi avvinghiato a Malia mentre ballano, mi spezza il cuore. Lui le prende il volto e la bacia e io sento di non poter più resistere. So che tutto questo è colpa mia, ma sapere che fino a qualche giorno fa era me che baciava cosi, era me che stringeva tra le braccia, mi fa troppo male.

Per cercare di lenire il dolore decido di prendermi una bella sbronza, anche se non è da me. Ma per stasera, va bene cosi.

“Lydia non ti sembra di star bevendo un po' troppo?” mi riprende Allison.

“Non direi, sono ancora fin troppo lucida!” e invece inizio a sentire molto chiaramente l'effetto dell'alcool.

Si avvicinano a noi anche Malia e Stiles. Sbuffo alla loro vista. Non ho più inibizioni ormai, l'alcool mi sta offuscando la vista.

“Ehi Lydia stai bene?” mi chiede Malia. La guardo torva prima di rispondere:

“Sto bene. Credo me ne andrò a casa ora”

“Dove pensi di andare in queste condizioni?” mi chiede Allison preoccupata.

La guardo senza risponderle, cominciando a ridere senza motivo come una stupida.

“La riaccompagno io a casa” interviene Stiles e Allison gli sorride, ringraziandolo.

“Non mi serve il tuo passaggio, posso tornare a piedi” dico io guardandolo male, mentre mi avvio verso l'uscita barcollando.

“Non dire sciocchezze, non vedi che non ti reggi nemmeno in piedi?” mi prende per il braccio trascinandomi fuori con lui

“Guarda che anche tu non stai messo molto bene” sono ubriaca forse, ma non cieca, e anche lui è piuttosto brillo.

“Almeno io sono ancora capace di camminare” dice ghignando.

 

POV. STILES

“Eccoci arrivati” dico fermando la macchina. Lydia scende goffamente e io l'accompagno fin dentro casa. Mi gira la testa, forse ho alzato un po' anche io il gomito, questa sera.

“Forza, a nanna signorinella” le dico io, con aria paterna

“Uffa non mi va di andare a dormire!” sbuffa e gonfia le guance come una bambina. E' adorabile, ma ora c'è Malia, e conta solo lei per me.

“Certo che sei intrattabile quando sei ubriaca!” scuoto la testa e sorrido.

“Stiles....” mi si sta avvicinando eccessivamente. Rimango immobile, il sorriso sparisce dal mio volto e l'ansia inizia a salire. Inghiottisco aria, visto che la mia bocca sembra essersi completamente prosciugata. Sono un po' brillo, è vero, ma non cosi tanto da non capire cosa sta succedendo.

Lei porta una sua mano sul mio volto, accarezzandomi dolcemente la guancia e i capelli e io chiudo gli occhi beandomi del suo tocco cosi leggero. Ma in un momento di lucidità, riapro gli occhi e l'allontano da me. Lei mi guarda sbarrando gli occhi, come se si fosse resa conto solo ora di cosa stava facendo. Mi volto verso la porta, intenzionato ad andarmene.

“Stiles..scusami” mi volto e la vedo. La vedo in tutta la sua bellezza, che mi guarda con quei suoi grandi occhi verdi che mi destabilizzano, e mi fanno perdere il controllo. Poso lo sguardo sulle sue labbra e ad un tratto tutti i buoni propositi per dimenticarla vengono buttati all'aria, e il mio corpo si muove da solo verso la sua direzione. Mi fiondo sulle sue carnose labbra, tenendo il suo viso tra le mani, spinto da non so quale coraggio, forse dettato dall'alcol. Non mi importa più di nulla, ne delle conseguenze, ne dei problemi. Voglio solo sentirla mia per una notte.

Si aggrappa con le gambe ai miei fianchi e continuando a baciarci appassionatamente, la conduco fino alla sua camera e sento che la passione ci sta travolgendo. Ebbri di alcol e felicità accade tutto in un attimo, i vestiti finiscono sul pavimento freddo della stanza e noi finiamo per fare quello che io avrei voluto da sempre.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Un bellissimo errore ***


POV. LYDIA

Apro gli occhi con fatica, a causa della luce del sole troppo forte, che colpisce in pieno il mio viso. Devo avere un aspetto davvero orribile perchè mi sento a pezzi, le tempie mi pulsano convulsamente e le labbra sembrano incollate tra loro, tutte conseguenze della mia folle serata da ragazza ribelle. Accidenti a me! Non ricordo molto della scorsa notte, solo che stavo ingurgitando una quantità industriale di alcol per cercare di cancellare l'immagine di Stiles e Malia insieme, e da li, il vuoto.

Solo ora noto che le mie braccia stanno circondando qualcosa, probabilmente il cuscino, ma quando alzo lo sguardo per assicurarmene, rimango impietrita.Sto abbracciando il petto nudo di Stiles, che si abbassa e si alza ritmicamente. Sgrano gli occhi e mi porto una mano sulla bocca, a coprire la mia espressione scioccata.

E tutto mi torna in mente, la preoccupazione di Allison, il passaggio di Stiles e anche..il suo bacio cosi perfetto. Oddio, cosa ho combinato, non volevo accadesse, o meglio lo volevo, ma non sarebbe mai dovuto accadere in questo modo.

Lo guardo incantata mentre dorme con un'espressione tranquilla sul volto, il cuore mi sale in gola e mi rendo conto di quanto io sia messa male. Un tempo lo guardavo, e vedevo solo un amico, una specie di fratello, invece ora non posso fare a meno di arrossire ogni volta che mi sorride, di ritrovarmi a fissarlo con sguardo sognante. Come hai fatto Stiles, a ridurmi cosi? Non ho mai provato nulla di simile nemmeno per Jackson. Non ho mai permesso ai miei sentimenti di prevalere sul buon senso e invece tu mi hai completamente stravolto la vita.

Immersa nei pensieri, non mi rendo nemmeno conto che lui si sta svegliando.


 

POV. STILES

Mi sveglio, investito da un profumo che conosco fin troppo bene, in una camera che non è la mia, in un letto che non è il mio. Ci metto pochi secondi a rimettere insieme i pezzi, e tutto mi è chiaro. Ho passato la notte con Lydia. Mi sembra assurdo persino pensarlo, ma è successo. Purtroppo nel momento più sbagliato possibile, non avrei mai dovuto tradire Malia cosi, è stato uno stupido errore, un bellissimo e stupido errore.

Mi volto verso di lei e vedo che mi sta guardando senza accorgersi che sto ricambiando lo sguardo.

"L-Lydia?"

La mia voce la risveglia improvvisamente e si scosta velocemente da me. Mi alzo, raccattando i miei vestiti sparsi per la stanza, quando sento la sua voce che mi chiede:

"Che stai facendo?"

"Mi vesto, oggi c'è scuola ricordi?" le dico io cercando di non guardarla negli occhi.

"Stiles, puoi fermarti un attimo? So' che abbiamo sbagliato ma.."

"Ma niente Lydia, è stato un errore" le dico io, pensando a Malia e a come reagirebbe se sapesse una cosa del genere.

"Come?" mi chiede lei aggrottando le sopracciglia

"E' sbagliato, è tutto sbagliato, io ho tradito la mia ragazza lo capisci?" a queste parole, sento chiaramente il rumore del suo cuore che si spezza e vedo i suoi occhi riempirsi di lacrime, vorrei abbracciarla per consolarla, ma poi penso a quante volte lei ha spezzato il mio senza curarsene

"Io credevo che-"

"Ma tu cosa vuoi da me Lydia, eh??" alzo la voce, "hai deciso tu di rimanere amici, e ora che cerco di dimenticarti cosa vuoi?” sono livido di rabbia, vorrei poterle urlare contro tutta la mia frustrazione, non posso e non devo ricaderci. Non voglio più soffrire per lei.

“Quindi per te questa notte non ha significato nulla?” mi chiede assumendo un tono di voce deluso.

Certo che ha significato per me! E' stata la notte più bella della mia vita. Ma questo non cambia la realtà dei fatti.

“No” mento “Te l'ho detto, è stato solo uno sbaglio”

lei annuisce abbassando lo sguardo, mordendosi le labbra per trattenere le lacrime.

Non posso restare ancora qui, il solo continuare a vederla cosi triste mi farebbe cedere e non posso più essere un debole. Senza attendere una sua risposta, esco dalla sua stanza, dalla sua casa e probabilmente, anche dalla sua vita.



****

“Che fine hai fatto ieri? Non sei tornato al pub, Malia ti aspettava” mi chiede Scott mentre percorriamo i corridoi della scuola

“Ho accompagnato Lydia a casa, no?”

“Si ma credevo tornassi” risponde lui, guardandomi stranito

“Ho avuto un imprevisto” dico grattandomi la nuca con fare nervoso

“Che genere di imprevisto?”

“Ehm...ho passato la notte con Lydia”


 

POV. LYDIA

“Che cosaaa?? Sei stata a letto con Stiles?? Oh mio Dio Lydia, ma sei impazzita? Lo sai che sta con Malia ora!” mi dice Allison alzando il tono di voce. Mi porto l'indice sulle labbra e dico:

“Shhh, cosa urli? E comunque non preoccuparti, per Stiles non ha significato nulla”

“Te lo ha detto lui?” mi chiede

“Già, ormai ha messo da parte quello che provava per me”

“Non ci credo. Dai Lydia, lo sai meglio di me che Stiles ti muore dietro da sempre, non potrebbe mai dimenticarti da un giorno all'altro” dice incrociando le braccia

“Comunque sia, ha scelto Malia e io non posso biasimarlo. E' colpa mia, e del mio stupido orgoglio. Sto solamente raccogliendo ciò che ho seminato” le dico facendo spallucce.

Ed è proprio cosi, non ho il diritto di arrabbiarmi con lui, abbiamo sbagliato entrambi, io nei suoi confronti, lui nei confronti di Malia. Ho permesso al mio orgoglio di prevalere, di impedirmi nel rivelargli i miei sentimenti. Ho permesso alla paura di perderlo, di sopraffarmi. Curioso come a volte funzioni il destino, ho fatto di tutto per evitare di perdere la sua amicizia e invece alla fine, sono stata proprio io a distruggere tutto.



****

POV. SCOTT

Finalmente un'altra giornata di stressanti ore di lezione è conclusa. Sento un leggero tocco sulla spalla, mentre sto varcando l'uscita del liceo.

“Ehy Scott” una raggiante Allison mi saluta sorridendo

“Come mai cosi di buon umore?” le chiedo sorridendole a mia volta

“Cosi, forse vedere te mi rende felice” inarco un sopracciglio arrossendo. Lei, guardando la mia faccia da pesce lesso, scoppia a ridere e dice:

“Scherzo! Non montarti la testa” e mi fa una linguaccia.

Continuiamo a chiacchierare allegramente, prendendoci in giro di tanto in tanto, quando all'improvviso Allison si blocca sul posto e comincia a guardarsi intorno, come alla ricerca di qualcuno.

“Qualcosa non va?” domando io

“Non lo so, sento una presenza strana, ma non capisco, io non sono come te, non dovrei sentire queste cose giusto?”

Mi concentro abbastanza da percepire un odore strano, lo stesso che c'era quella sera che abbiamo ritrovato Allison nel bosco, ma stavolta non deriva da lei, bensi dal retro della scuola. Decido di seguirlo, correndo nella sua direzione. Potrebbe essere Lui.

“Aspettami Scott!” mi dice Allison, correndo per raggiungermi.

Raggiungiamo il retro, ma non c'è nessuno.

“Scott, dietro di te!” urla Allison d'un tratto.

Mi volto, mostrando il mio aspetto da lupo alfa. La figura che mi si materializza davanti è qualcosa che non ho mai visto, probabilmente una nuova creatura soprannaturale di cui fino ad ora non sapevamo l'esistenza. Un'essere con orecchie appuntite, denti aguzzi, due occhi completamente bianchi, e con un mantello nero come quello di Allison durante la sua trasformazione. Ci sta fissando, ma non sembra intenzionato ad attaccarci.

“E' lui, Scott è lui” Allison sgrana gli occhi e si aggrappa al mio braccio.

Ma lui è gia scomparso, smaterializzandosi nel nulla. E' me che cerca, eppure non mi ha attaccato. Che il suo obiettivo sia cambiato? Forse non era me che stava cercando. Ma allora chi? E' ora che il mistero che aleggia su questa storia venga svelato.

“Dobbiamo parlare con Deaton”.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Il mistero svelato ***


ALLARME SPOILER, POSSIBILE NEMICO PRESENTE NELLA 6° STAGIONE



POV. SCOTT

Sono passati diversi giorni da quando io ed Allison ci siamo recati da Deaton per raccontargli quello che è successo a scuola, e ciò che abbiamo visto.

Lui sta svolgendo delle ricerche in merito, e noi non possiamo far altro che attendere sue notizie, e cercare di tenere sempre la guardia alta, per non farci cogliere impreparati da un Suo eventuale attacco.

Siamo a scuola, durante l'ora di economia, il coach sta spiegando cose incromprensibili persino per i più secchioni della classe. E ovviamente, io e Stiles chiacchieriamo, invece di seguire la lezione.

"Hai risolto la situazione con Lydia?" gli chiedo sottovoce, lui fa spallucce e dice:

"In realtà non ci rivolgiamo neanche la parola. Non so proprio come dovrei comportarmi"

"E con Malia?" lo guardo ammiccando un sorriso, so che lo sto mettendo in difficoltà, ed è una cosa che mi fa divertire da matti.

"Dovremmo essere una coppia, in via teorica" si gratta la nuca confuso.

"Stilinski, McCall, per caso volete che vi porti anche una tazza di caffè?"

Ci giriamo all'unisono verso il coach, che si è accorto della nostra disattenzione.

"Grazie coach, molto gentile da parte sua” scherza Stiles facendogli l'occhiolino, e in classe scoppia una sonora risata.

“Smettetela di chiacchierare o quest'anno potete scordarvi il diploma!” ci rimbecca il coach. Guardo Stiles ridendo per la sua sfacciataggine, quando sento il mio cellulare vibrare in tasca.

E' un messaggio, di Deaton.

Appena puoi, vieni in clinica, ho delle novità.”

Finalmente riuscirò a scoprire qualcosa in più su questa storia.


 

****

POV. ALLISON

“Scott, Allison, prego accomodatevi” ci invita ad entrare Deaton.

Ho deciso di accompagnare Scott perchè sono curiosa di scoprire cosa mi aspetta, e come posso salvare i miei amici da me stessa e da Lui.

“Allora ragazzi, c'è una bella e una brutta notizia” ci dice, incrociando le braccia.

Io e Scott ci guardiamo per un secondo visibilmente preoccupati, ma totalmente curiosi di saperne di più.

“Dunque, la bella notizia è che a quanto pare, non ha più intenzione di prendere il controllo sul corpo di Allison per cercare di ucciderti, Scott, probabilmente perchè quando è successo, tu sei riuscito a risvegliarla” ammicco un sorriso, sollevata dalla sua dichiarazione

“La brutta notizia invece, è che sembra stia puntando qualcun altro del branco, al momento” il suo sguardo si fa serio.

“Chi dovrebbe cercare, se sono io il suo obiettivo?” chiede Scott aggrottando le sopracciglia

“Questo non lo so, ma deve aver capito che la forza di un alfa sta nel suo branco, e vuole indebolirti”

Perfetto, ora non è solo Scott ad essere in pericolo, ma tutto il branco. Abbasso lo sguardo, mi sento colpevole, se tutti si trovano in questa brutta situazione la colpa è solo mia.

Scott sembra essersi accorto del mio improvviso cambio di umore, perchè intreccia le dita della sua mano con le mie per rassicurarmi, come a dirmi “stai tranquilla, non è colpa tua”. E' quasi spaventoso come a volte, riesce a scrutarmi l'anima in profondità, e percepire i miei pensieri.

Gli sorrido per ringraziarlo, non saprei proprio cosa fare senza la sua presenza, senza il suo appoggio.

“Hai scoperto di che creatura si tratta e perchè vuole me?” chiede Scott, voltandosi verso Deaton, senza liberare la mano dalla mia.

“Ho fatto delle ricerche, e ho scoperto che si tratta di una creatura soprannaturale chiamata Sluagh*. Secondo il folklore scozzese, è uno spirito malvagio e distruttivo, che è stato respinto sia dal cielo che dall'inferno e per questo egli vaga nel tempo e nello spazio, alla ricerca di anime innocenti da rapire e portare con se. Per questo riesci a sentire anche tu presenze e odori, Allison. Lui si serve di te per trovare il branco. In altre parole, tu sei i suoi occhi” sentendo queste parole non riesco a far altro se non rimanere immobile con gli occhi sbarrati e la consapevolezza di essere stata, fino ad ora, solo una pedina tra le sue mani.

“Allora cosa vuole da me?” chiede confuso Scott, alzando un cipiglio, cercando di distogliere l'attenzione su di me, e di questo gliene sono grata.

“La tua anima. L'anima di un licantropo alfa ha un grande potere in sè, ma l'anima di un vero alfa è estremamente forte e rara. Vuole ucciderti per prenderla e assorbire il suo potere”

E' terrificante, non permetterò che accada una cosa del genere. Scott guarda serio davanti a se, sta riflettendo su qualcosa, infatti un attimo dopo chiede:

“Come possiamo sconfiggerlo?”

“L'argento. L'argento è l'unico modo che avete per sconfiggerlo” entrambi si girano verso di me, guardandomi come se io fossi la soluzione, e lo credo anche io. Questa è una battaglia che spetta a me, è compito mio salvare i miei amici. Non sarò più una sua pedina. Sarò io a vincere la partita stavolta.

Ricambio il loro sguardo e, più determinata che mai, dico sorridendo:

“E' il momento di ricacciare le mie frecce e la mia balestra”


 

****

POV. STILES

“Stiles oggi sei troppo distratto, ma che ti prende?” mi riscuoto dai miei pensieri quando sento la voce di Malia, che mi si para davanti irritata, mentre picchietta il piede per terra e incrocia le braccia.

Sì, lo ammetto, ero con la testa da tutt'altra parte. Mi chiedo perchè io sia qui con lei nel parco, e invece il mio cuore è rimasto in casa Martin da quella sera. Perchè i miei pensieri vanno sempre a lei? Forse dovrei cercare su internet “come dimenticare il primo amore”, ma so che non funzionerebbe comunque.

“Non sono distratto, ti sto ascoltando” le dico mentendo

“Ma davvero? Sentiamo, cosa ho detto fino ad ora?”

La guardo senza sapere cosa rispondere, cerco di ricordarmi qualcosa ma niente, non ho ascoltato neanche una parola di quello che mi ha detto.

Malia assume un'espressione piuttosto nervosa. Probabilmente il suo istinto omicida da coyote mannato sta per manifestarsi.

“Hai ragione, scusami. Sono un pò preoccupato per tutta la questione di Allison” le sorrido, prendendola per la vita e avvinandola a me per appoggiare le mie labbra sulle sue in un tenero bacio. Lei, inizialmente tesa, si rilassa tra le mie braccia e ricambia il bacio, stringendomi a sua volta.

Ma quando ci stacchiamo, proprio di fronte a noi, vedo la persona che per tutto il tempo ha occupato i miei pensieri. Ma tra tante persone, proprio lei doveva passare di qua? E il peggio è che non è da sola, ma cammina chiacchierando animatamente con un idiota al suo fianco. Il sangue mi ribolle nelle vene. Approfitto del fatto che Malia non si è accorta di niente, per dirle:

“Ehy, io ora devo andare, ci sentiamo più tardi va bene?” le dò un bacio a fior di labbra, e vado via prima che possa fermarmi per chiedermi spiegazioni.

Raggiungo Lydia in un attimo, e con un impeto di rabbia, la prendo per un braccio e la trascino via

“Tu, vieni con me” le dico, incurante degli insulti che quel “coso” mi sta lanciando dietro.

“Ma che fai? Lasciami immediatamente, mi stai facendo male!” mi ordina Lydia. Come scottato, allento la presa senza mollarla del tutto e mi fermo voltandomi verso di lei.

“Si può sapere cosa stai facendo?” le chiedo infuriato. Non capisco neanche io perchè reagisco cosi, sono stato io a dirle che stavo cercando di dimenticarla e che quello che c'è stato tra noi era solo uno sbaglio. Ma vederla con un altro, mi fa impazzire.

“Mh, secondo te, genio?” mi guarda maliziosa, con un sopracciglio alzato

“Non fare la sarcastica con me Lydia, non attacca” le dico con sguardo serio

“Cos'è, tu puoi stare con Malia e io non posso uscire con altri?”

“Vedo che hai fatto in fretta a dimenticare quello che c'è stato tra noi” faccio una smorfia contrariata

“Sei stato tu a dire che è stato solo uno sbaglio! Non addossarmi la colpa di tutto, non sono stata l'unica a sbagliare, qui” mi rimprovera.

Sospiro rumorosamente, per cercare di calmare il mio improvviso nervosismo. Ma con scarsi risultati

“Senti Stiles, possiamo metterci una pietra sopra? Mi manchi, mi manca il mio migliore amico” e dicendo questo, mi avvolge la vita tra le braccia. Al suo tocco, divento un ghiacciolo al sole. Tutto il nervosismo accumulato scompare improvvisamente, e automaticamente ricambio l'abbraccio. I nostri corpi combaciano alla perfezione, sembriamo nati per stare accanto. Forse siamo destinati solo ad una lunga e indossolubile amicizia, ma preferisco essergli amico piuttosto di saperla lontana da me.


 

****

“Hai detto a Malia di noi?” mi chiede Lydia, mentre camminiamo, gustandosi il suo gelato alla fragola.

“No, non credo dovrei dirglielo” ammetto, sentendomi tremendamente in colpa nei suoi confronti.

“Se l'ami, dovresti essere sincero con lei” mi rimbecca. Ci guardiamo negli occhi prima che io volti lo sguardo davanti a me e annuisca.

“Già” rispondo abbassando lo sguardo, consapevole di star prendendo in giro tutti, incluso me stesso. Perchè in fondo al cuore, sò che non è Malia la ragazza che amo, e probabilmente, non lo sarebbe mai stata. 




*Lo Sluagh è una creatura che avevano proposto di inserire nella quinta stagione, ma alla fine non è stata usata.
Ho ripreso da internet solo il suo significato, il resto è tutta una mia invenzione :D
Colgo l'occasione per ringraziare chi sta seguendo e leggendo la mia storia, e ringrazio ramonachiucchi per le sue immancabili recensioni :)
A presto! :*

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Attacco a sorpresa ***


Il giorno del diploma e del fatidico ballo di fine anno si avvicina, e i nostri ragazzi, prima ancora di essere eroi e creature soprannaturali, sono adolescenti alle prese con i propri sentimenti, con i propri problemi, che devono affrontare qualcosa di ancora più terrificante di un mostro. Il loro futuro. Un futuro che per alcuni è già delineato, per altri resta ancora un mistero.


 

POV. LYDIA

"Allora hai deciso cosa farai dopo il diploma?" mi chiede Allison, mentre frugo tra i vestiti in cerca di quello perfetto.

Siamo in un grazioso e costoso negozio fuori Beacon Hills, per fare shopping in vista del ballo di fine anno. Non mi importa se dovrò presentarmi al ballo senza cavaliere e se farò la figura della sfigata, non mancherò mai all'evento sociale più importante dell'anno.

E cosi ho costretto Allison a seguirmi, anche se lei non ne aveva alcuna voglia.

"Ovviamente frequenterò l'università di Harvard" mostro un sorriso a trentadue denti, fiera della mia decisione. Lei mi rivolge un sorriso amaro

"Ti invidio sai? Io non so neanche se avrò ancora un futuro, non so cosa ne sarà di me" mi dice mordendosi un labbro pensierosa.

"Tesoro, riusciremo a risolvere tutto, ok?" lei annuisce e io le sorrido comprensiva

"Ora non pensiamo a queste brutte cose, abbiamo una missione da compiere!" esordisco io, alzando il pugno a mo' di vittoria. Questo gesto le strappa un sorriso, e mi sento molto più sollevata anche io.


 

****

Dopo aver cercato e ricercato, entro nel camerino con diversi vestiti da provare, mentre Allison rimane fuori esausta, sedendosi su un divanetto di pelle.

"Allora, le cose con Scott come vanno?" le chiedo io dal camerino,mentre mi provo il primo abito

"Che-che intendi dire?" sento chiederle con voce tremolante

"Gli hai detto che lo ami ancora?" dico ridendo sotto i baffi

"Ma sei matta?? Non ci penso neanche! Ti ricordo che lui ha una fidanzata!" alza la voce improvvisamente, e ridendo immagino la scena. Lei che si alza di scatto arrossendo come un pomodoro.

"Allison, io voglio bene a Kira, ma non sappiamo neanche se tornerà più, e lui è il tuo amore storico, non dovresti fartelo scappare" e mentre dico questo, esco dal camerino per specchiarmi, e vedo Allison che cerca di ribattere, ma rimane a bocca aperta senza proferire parola

"Dio, Lydia, sei stupenda" sento pronunciarle con flebile voce.

"Tu dici?" chiedo entusiasta

"Questo è decisamente l'abito perfetto!" mi sorride unendo le mani e portandosele al petto.

Faccio una piccola giravolta per osservarmi meglio. Indosso un lungo vestito turchese con uno spacco che arriva a metà coscia e con lo scollo a cuore decorato da paiette argentate, abbinato con decoltè anch'esse argentate.

Allison ha ragione, è il vestito perfetto. Non so perchè, ma sento salire in me uno strano nervosismo, il cuore mi batte forte, e mi sudano le mani, pensando che quella sera lui mi vedrà con quest'abito. Chissà cosa penserà.

Scuoto la testa, scacciando i pensieri, e rivolgendomi alla mia amica, dico:

"Forza, prova questo, sono sicura che ti starà benissimo!" le porgo uno dei vestiti che avevo scelto e lei sbuffando, si infila nel camerino per provarlo.

Poco dopo esce, e sul mio viso spunta un sorriso soddisfatto. Il suo vestito corto fascia il suo corpo, lasciando le gambe e le spalle scoperte, e un lungo velo che parte da sotto il seno forma una coda che le arriva fin sotto i polpacci.

"Lo sapevo! Sei un incanto!" batto le mani allegra.

Lei si guarda allo specchio e per la prima volta da quando siamo qua, la vedo sorridere di un sorriso spontaneo, sereno, e io sono davvero felice che il mio piano per farla distrarre stia funzionando.



 

POV. STILES

Sono davanti a questa scrivania da ore, cercando di compirale questi moduli da consegnare al dipartimento di polizia ma non riesco proprio a concentrarmi, dannazione! Dovrei riflettere sul mio futuro, e invece non faccio che pensare a quanto sia tutto sbagliato. Sono successe troppe cose in troppo poco tempo. Allison che torna sotto forma di una specie di fantasma, controllata da una creatura chiamata Sluagh, Malia che si dichiara e torna prepotente nella mia vita, il mio futuro che onestamente vedo ancora incerto e poi.. la notte passata con Lydia. A distanza di settimane, non riesco ancora a capacitarmi di aver fatto l'amore con lei, ricordo ogni istante di quella sera come fosse ieri. Chi voglio prendere in giro, non riuscirò a dimenticarla, e non voglio nemmeno dimenticarla.

Non posso continuare ad illudere cosi Malia, lei è una ragazza fantastica, e non merita di avere accanto un ragazzo innamorato di un'altra, che non possa darle le attenzioni che si merita.

Con questa convinzione, mi alzo dalla scrivania rinunciando a compilare quei fogli che determiranno il mio futuro, ed esco di casa, dirigendomi verso la sua abitazione.


 

****

Suono il campanello, e ad aprirmi è proprio lei

"Ciao Stiles, che ci fai qui?" mi abbraccia sorridendo

"Ehi, puoi uscire un attimo? dovrei parlarti"

"Certo, è successo qualcosa?" mi chiede preoccupata

"No, tranquilla" la rassicuro

Lei si incammina al mio fianco, attendendo che io cominci a parlare

"Ascolta Malia, c'è una cosa che devo dirti" le dico, iniziando a torturarmi le mani. Lei sembra capire dove voglio andare a parare e mi interrompe

"Sei ancora innamorato di lei, vero?" mi fermo e la guardo sbarrando gli occhi, è per caso capace di leggermi nel pensiero? O forse mi si legge cosi chiaro in faccia?

"Ma come-" e di nuovo non mi lascia finire di parlare

"E' cosi evidente, solo un cieco non se ne accorgerebbe, Stiles" mi guarda sorridendo tristemente.

"Mi dispiace." ammetto, abbassando lo sguardo. Ed è proprio cosi, mi dispiace di non poter amarla come meriterebbe, di non poter ricambiare quello che lei prova per me.

"Non scusarti, non è colpa di nessuno se il tuo cuore appartiene a Lydia. Ci ho sperato per un attimo, ma sapevo che lei avrebbe sempre fatto parte di te" mi dice con gli occhi lucidi, stringendo le labbra per trattenere le lacrime.

Mi fa male pensare di farla soffrire, cosi l'abbraccio e la stringo a me per un'ultima volta. Lei si asciuga delle lacrime ribelli che le rigano il viso, e si stacca da me sorridendo.

"Se posso darti un consiglio da amica, corri da lei e dille ciò che provi, prima che sia troppo tardi" questa ragazza è una forza della natura, non so come fa a non odiarmi dopo quello che le ho detto. Forse se non ci fosse stata Lydia, tra di noi le cose avrebbero potuto funzionare.

"Grazie Malia" le dico sorridendole dolcemente, mentre penso che forse ha ragione, forse dovrei farmi coraggio e rivelare i miei sentimenti una volta per tutte.


 

 

POV. ALLISON

Stiamo raggiungendo la mia macchina per tornare finalmente a casa, dopo questa giornata di estremo ed estenuante shopping. Mentre chiacchieriamo allegramente, sentiamo un forte rumore alle nostre spalle. Entrambe ci giriamo spaventate, e si presenta davanti a noi il nostro nemico, lo Sluagh. Deaton ha detto che io sono i suoi occhi, credo si riferisca proprio a questo, lui può vedere con chi sono, cosa faccio, proprio grazie al controllo che ha sulla mia anima. Che voglia attaccarci ora?

Come se mi avesse letto nel pensiero, comincia a muoversi velocemente verso la nostra direzione

"Lydia scappa!" le urlo mentre iniziamo a correre più veloce che possiamo. Ma in men che non si dica, ci raggiunge e afferra Lydia per la gamba facendola cadere rovinosamente a terra.

Io la guardo spaventata con occhi sbarrati urlando il suo nome. Sento le sue grida di aiuto, lui si sta avvinando sempre di più a lei con i suoi artigli affilati, pronti a infilzargli il collo.

In un attimo di lucidità, corro velocemente verso la macchina aprendo il cofano, e tirando fuori la mia balestra con le frecce dalla punta in argento. Le stesse che avevo creato tempo addietro per riuscire ad uccidere gli Oni.

Sono terrorizzata ma non lascerò che faccia del male alla mia migliore amica. Faccio un respiro profondo e puntando la freccia contro di Lui, la scaglio in direzione del suo petto.

Ma lui è più veloce e prevede la mia mossa, girandosi per afferrare la freccia che stava per trapassarlo. Si allontana da Lydia e guardandoci ancora con rancore, svanisce nel nulla.

Restiamo immobili, incredule di esserci salvate.

"Lydia! Stai bene?" mi avvicino a lei, soccorrendola.

"Si, tranquilla, chiama Scott" mi ordina lei, alzandosi in piedi e scrollandosi le brecce di dosso

Senza farmelo ripetere due volte, afferro il cellulare e digito il numero di Scott

"Ehy Allison!"

"Scott! Ci ha attaccato! Voleva uccidere Lydia!" urlo io in preda a una crisi di nervi.

"Allison, sta' calma! Ora come state?" sento la sua voce preoccupata

"Bene, ho cercato di colpirlo ma è scomparso di nuovo" gli dico, recuperando un pò di calma

"Almeno ora sappiamo una cosa" dice lui con tono serio

"Cioè?"

"Sappiamo chi stava cercando." mi volto verso Lydia, e capisco che questa non è più una faccenda che riguarda solo me, ma che sta coinvolgendo tutti noi.

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Battaglia finale ***


POV. SCOTT

"Secondo Deaton, lo Sluagh ha attaccato Lydia perchè la considera una minaccia"

Mi rivolgo al resto del branco, che mi sta osservando tra l'incuriosito e lo spaventato.

Abbiamo deciso di riunirci tutti a casa mia per discutere di quanto è successo ultimamente, e per attuare il piano "sconfiggiamo lo Sluagh".

"Ricordate quel giorno a casa di Allison? Lydia era quasi riuscita a risvegliarla" continuo, posando i miei occhi sulla diretta interessata. Lydia mi restituisce uno sguardo indecifrabile, non c'è paura o timore nei suoi occhi, non c'è nemmeno preoccupazione. Sembra quasi che la notizia non la sorprenda affatto. Dopo Eichen House, è diventata molto più forte e sicura di sè. Non è più la ragazza di un tempo, che recitava, il più delle volte, la parte della donzella indifesa costantemente in pericolo, ora è una donna fiera, una guerriera capace di sguainare la sua arma per difendersi da sola.

Allison alla mia affermazione, risponde:

"Ma alla fine chi mi ha riportata indietro sei stato tu, quindi perchè Lydia?"

Sposto lo sguardo da Lydia, per posarlo su di lei

"Perchè il suo potere da banshee è un ostacolo per lui. Cercherà di ucciderla" vedo lo sguardo di tutti incupirsi, e noto uno Stiles preoccupato che fissa Lydia insistentemente.

"Quindi ora che facciamo?" chiede Malia, rompendo l'insostenibile silenzio che si è creato.

"Stasera ci sarà la luna piena e sicuramente cercherà di attaccarci, e noi lo anticiperemo"

"In pratica, hai pensato ad un piano suicida" ironizza Stiles, con un ghigno sulle labbra e il sopracciglio alzato, ricevendo in risposta una gomitata di Malia, che lo invita a tenere la bocca chiusa.

"Dicci che fare e lo faremo" risponde Liam sempre al fianco della sua Hayden.

"Io sono con te" mi volto verso Allison che mi guarda sorridendo. Le restituisco il sorriso, felice di avere il sostegno dei miei amici e in particolar modo del suo.

“Propongo di dividerci e cominciare a cercare. Io ed Allison andremo nel bosco, Liam Hayden e Mason andranno in ospedale, e Malia, Stiles e Lydia a scuola” affermo io, spostando lo sguardo su ognuno di loro.

“E se lo troviamo, come faremo ad avvisarci tra di noi?” chiede Liam

“Ringhiate” rispondo in tono deciso.

E' ora di combattere, niente paure, niente ripensamenti, la resa dei conti è arrivata.


 

POV. LYDIA

“Lydia, forse è il caso che tu non venga” mi dice Stiles, bloccandomi per il braccio mentre ci avviamo verso la scuola.

“E perchè scusa?” chiedo piccata, voltandomi verso di lui.

“Pensaci, lui vuole ucciderti, e tu ti stai praticamente sacrificando andandogli incontro”

“Non ho paura Stiles, e il mio potere potrebbe servire a sconfiggerlo” mi libero dalla sua presa e continuo a camminare, quando sento la sua voce che mi fa immobilizzare sul posto

“Ma io si!” il mio cuore perde un battito, e lentamente mi volto nuovamente verso di lui, che si è già avvicinato eccessivamente a me.

“Ti prego, resta qui” mi dice prendendomi il volto tra le mani e guardandomi con occhi supplicanti.

Ci guardiamo intensamente per un tempo indefinito, prima che io abbassi lo sguardo per terra e dica:

“Non posso, scusami” lui ritira le mani dal mio volto e, senza dire niente, si incammina verso scuola.


 

POV. SCOTT

Siamo nella temuta riserva di Beacon Hills, per fortuna o sfortuna, la luna piena è alta nel cielo, permettendoci di riuscire a vedere al di là del nostro naso. Ma luna piena significa anche creature della notte, licantropi, e altri esseri soprannaturali, in particolare uno che ci sta dando la caccia.

“A cosa pensi?” mi chiede d'un tratto Allison, risvegliandomi dai miei pensieri.

“A quanto sia strana la vita, fino a qualche anno fa non riuscivo nemmeno a reggere il dolore della tua perdita, e ora invece sei qui, accanto a me” le rispondo voltandomi verso di lei.

“Già” abbassa lo sguardo e nonostante la poca visibilità, riesco a percepire chiaramente il rossore che le colora le guance.

Mentre ci guardiamo, lei nota qualcosa nel mio sguardo, e dice:

“Scott, i tuoi occhi” riferendosi al fatto che siano diventati rossi

“Shh, ho sentito qualcosa” le sussurro, invitandola a fare silenzio

Entrambi non ci muoviamo di un passo. Tendo il mio orecchio per cercare di percepire qualche rumore, ma intorno a noi c'è solo un profondo e inquietante silenzio, si possono ascoltare solo i nostri pesanti respiri. La tensione è talmente alta da poter essere tagliata con un coltello.

Continuiamo ad incastrare i nostri occhi l'uno nell'altra, senza fare alcun movimento che possa rivelare la nostra presenza.

Ma uno scricchiolio di foglie e rametti, mi fa involontariamente voltare di scatto. Metto subito in mostra gli artigli affilati e le zanne, parandomi davanti Allison, pronto a combattere per salvare la donna che amo.

“E' lui?” mi chiede lei con voce risoluta e affatto spaventata.

Annuisco, “si sta avvicinando”

Dall'oscurità della foresta, avanza verso di noi una figura sfocata, che lentamente prende forma, rivelando il suo aspetto.

E' qui davanti a me, mi sfida con gli occhi, con l'aria di chi è convinto di aver già vinto in partenza.

Scorgo Allison che porta la mano dietro la schiena lentamente, ad afferrare una delle sue frecce d'argento e, con un rapido movimento di braccia, la scocca con la sua balestra in direzione del nemico.

Ma lui è più veloce, con uno scatto riesce ad evitarla e si scaglia verso di me mostrando i suoi denti affilati, pronto ad affondarli nella mia pelle.

Cominciamo una battaglia impari, perchè nonostante io lo stia colpendo ripetutamente con gli artigli, lui guarisce quasi immediatamente. E' troppo forte, le anime che ha legato a sé gli conferiscono un enorme potere.

Consapevole di essere nei guai, agisco di istinto ringhiando cosi forte da far riecheggiare in aria il suono, sperando che richiami il resto del branco.


 

POV. LYDIA

“Ragazzi, Scott è nei guai” ci informa Malia, facendo brillare i suoi occhi da coyote, interrompendo la nostra ricerca.

Senza dire altro, correndo ci apprestiamo a raggiungere la riserva di Beacon Hills. Le voci nella mia testa si fanno sempre più intense, mi stanno avvisando che ci sarà una morte imminente. Cerco di resistere alla tentazione di urlare per mandarle via, e comincio a correre ancora più veloce.

Raggiungo Allison e vedo Scott che sta cercando di schivare gli attacchi dello Sluagh, ed è chiaramente in difficoltà.

Con un forte colpo di artiglio, lo Sluagh atterra Scott che ormai è al limite delle forze. Intanto anche Liam ci raggiunge e, vedendo il nostro alfa a terra, con una smorfia contrariata, si fionda sul nemico attaccandolo con tutta la sua forza, ma anche lui ha la peggio.

All'improvviso sento una strana sensazione, un brivido per nulla piacevole lungo la schiena, noto che mi sta osservando pronto ad attaccarmi. Indietreggio di qualche passo ma lui mi raggiunge afferrandomi e affondando i suoi artigli nel mio fianco. Gemo per il dolore.

“No Lydia!” urla Stiles correndo per cercare di soccorrermi, ma prima che possa avvicinarsi, urlo con tutta la voce che ho. Lo Sluagh allenta la presa su di me e si allontana tenendosi la testa stretta tra le mani.

Allison approfitta del suo momento di debolezza, per correre verso di lui e piantargli la sua freccia dritta al petto.

Un attimo dopo le sue urla mi fanno capire che è finita. La mia vista si sta offuscando, ma riesco ad intravederlo accasciarsi a terra, sgretolandosi sotto le mani di Allison, la stessa Allison che è stata la sua vittima per tutto questo tempo, ora è stata proprio lei a porre fine alla sua prigionia.

Sento la testa girarmi vorticosamente, le gambe cedermi e il sangue fuoriscire copioso dalla ferita, mi accascio a terra dolorante e scorgo la figura di Stiles che si avvicina a me.


 

POV. STILES

Riesco a malapena a respirare, boccheggio alla ricerca d'aria, tenendo gli occhi costantemente sbarrati. Vedo Lydia piegarsi sulle ginocchia e come se avessi preso la scossa, mi riscuoto, e corro verso di lei prendendola tra le braccia per non farla cadere.

Riacquisto improvvisamente l'uso della parola e, con voce ancora spaventata, le sussurro:

“Lydia vieni, dobbiamo portarti in ospedale” faccio leva con il mio corpo per cercare di alzarla ma lei mi ferma, bloccandomi il braccio con la mano.


 

POV. LYDIA

Non posso più aspettare, non posso più avere paura, è ora che io gli riveli ciò che provo per lui. Forse è l'adrenalina che mi fa sragionare, ma sento che è adesso il momento. Adesso che sono tra le sue braccia, adesso che l'ambra dei suoi occhi si mischia con lo smeraldo dei miei.

Sento le forze abbandonarmi e probabilmente presto sverrò, ma non mi importa.

Con un coraggio che non credevo di avere, decido di mettere il mio orgoglio da parte, e dico con una voce flebile e quasi inesistente:

“Aspetta Stiles, devo dirti una cosa”

“Me la dirai quando starai bene” mi dice lui con sguardo seriamente preoccupato, ed è proprio quello sguardo che mi spinge a continuare a parlare

“No, devo dirtela ora” lui rotea gli occhi esasperato dalla mia testardaggine, e con un cenno mi invita a proseguire.

Facendo una smorfia di dolore, raccolgo tutte le mie forze per non svenire proprio ora e per ricominciare a parlare

“Stiles io non voglio più far finta di niente, non voglio più aggrapparmi a false speranze, voglio qualcosa di reale. Io...” il cuore mi batte all'impazzata, perchè è cosi difficile pronunciare quelle parole? Forse perchè è la prima volta che le penso davvero?

“Cosa stai cercando di dirmi?”

“Stiles...io sono innamorata di te” ecco, finalmente l'ho detto. Le palpebre si sono appesantite e stanno per chiudersi senza il mio consenso. E prima che perda i sensi, l'immagine che riesco a vedere mi fa spuntare un debole sorriso sulle labbra. La sua espressione sorpresa, i suoi occhi spalancati e le labbra schiuse, sono per me la cosa più dolce che esista.



*Benritrovati! :D si, lo so, il capitolo è piuttosto lungo, chiedo venia xD siamo giunti quasi al termine di questa storia,
e finalmente il nostro branco ha sconfitto il nemico, ma sarà davvero finita? Continuate a seguirmi per scoprirlo! :)
Ringrazio ancora di cuore chi legge la mia storia e se volete, lasciate una recensione, per farmi sapere se vi piace :D
Al prossimo capitolo <3

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Risveglio ***


POV. LYDIA

La prima cosa che vedo quando apro gli occhi, sono le pareti bianche della stanza e la luce al neon sul soffitto. Una forte emicrania mi fa emettere un lieve lamento; ricordo di aver chiuso gli occhi nel bosco, e ora li riapro in una stanza di ospedale.

Cerco di sollevarmi, ma una fitta lancinante al fianco mi fa desistere dal mio intento. Ricado sui morbidi cuscini e sento una voce, la sua voce

"Ehi, sei sveglia finalmente" mi volto verso di lui, che mi regala uno dei suoi magnifici e, estremamente dolci, sorrisi.

Rispondo con un flebile "Mhmh" a causa della bocca ancora impastata dal sonno.

"Sei rimasto qui tutto il tempo?" gli chiedo con voce rauca

"Certo, avevi dubbi?" mi fa l'occhiolino mentre si avvicina per prendermi la mano tra le sue.

"No, nessun dubbio" lo guardo negli occhi, accennando un sorriso. Mi guarda a sua volta e la sua espressione si fa d'un tratto seria. Si avvicina sempre di più a me, e io di riflesso sbatto le palpebre nervosamente, credendo che voglia baciarmi, invece porta il dito su una ciocca ribelle, che mi cade davanti al volto, e la porta dietro l'orecchio, provocandomi un brivido al contatto.

Mi mordo un labbro, resistendo alla tentazione di afferrargli il colletto della sua camicia a quadri, e attirarlo verso di me per appoggiare le mie labbra sulle sue.

Arrossendo leggermente, si gratta la nuca, scompigliandosi i capelli, segno che ha qualcosa da dire che lo imbarazza o lo rende nervoso.

Infatti, un attimo dopo, senza guardarmi in faccia, mi chiede:

"Senti Lydia, ti va di venire al ballo di fine anno con me?" non mi aspettavo questa richiesta. Dopo un attimo di smarrimento, distendo il viso in un grande sorriso prima di rispondere:

"Ti sembra il momento per chiedermi una cosa del genere?" lui fa spallucce, e io scuoto la testa sorridendo

"Credevo non me l'avresti più chiesto" ammetto.

Lui si alza soddisfatto, ma prima di andarsene compie un gesto che mi manda completamente il cervello in tilt.

Mi prende il volto tra le mani e, ad un palmo dal naso, mi sussurra:

"E per la cronata, ti amo anche io" facendo scontrare le sue labbra con le mie in un bacio bisognoso.

Un bacio che di casto non ha nulla, un bacio che sa di noi, Lydia e Stiles, Stiles e Lydia. Impulsività e razionalità, cuore e mente, due esatti opposti che si attraggono inevitabilmente.

Dicono che il principe azzurro non esiste, eppure il mio io l'ho trovato. Stiles è il principe che sognavo da piccola, quando la mamma mi raccontava le favole. Lui è il mio cavaliere senza macchia e senza paura, che mi ha sempre salvata, non solo dai nemici, ma anche da me stessa, quando mi ha fatto capire che nella vita non conta solo la popolarità e la perfezione.

La vera perfezione è essere imperfetti, e Stiles per me è senza dubbio la perfezione.


 

POV. SCOTT

“Come ti senti?” non mi viene altro in mente che questa stupida domanda da porle, anche se so' benissimo cosa le aspetta. Non posso rivivere lo stesso incubo di nuovo. Non posso vederla scomparire di nuovo dalla mia vita.

“Sto bene Scott, so' cosa mi sta succedendo, va tutto bene” e di nuovo quelle tre parole che, dette da lei, suonano come una pugnalata al cuore. Va tutto bene. No che non va tutto bene. Ma posso fare ancora qualcosa per non perderla per sempre.


 

Flashback

Allison! Che hai??” le chiedo vedendola accasciarsi a terra, quasi contemporaneamente a Lydia. Lo Sluagh è stato sconfitto, ma c'è qualcosa che non va. Mi avvicino a lei e quando la sollevo per le spalle, sento che la sua pelle è troppo fredda, quasi ghiacciata, e rivivo le stesse emozioni di quando la morte me l'ha portata via, rabbia e tristezza mi invadono come un vento gelido.

Non capisco. Cosa sta succedendo?” chiedo più a me stesso che a lei. Senza attendere risposta, la carico in spalla e la porto a casa mia, cercando di scaldarla con una coperta.

Decido di chiamare Deaton per ottenere delle risposte

Dimmi che hai una soluzione, perchè non credo di avere molto tempo” dico io, senza neanche dargli il tempo di parlare

Qual'è il problema?”

Com'è possibile che Allison stia male, se lo Sluagh è stato distrutto?” chiedo ormai sull'orlo di una forte esasperazione

Scott, ascoltami, Allison era una sua anima, apparteneva a lui, e distruggendo lui, la sua anima non ha più motivo di rimanere in questo mondo, presto rimarrà solo il suo corpo”

Mi stai dicendo che morirà di nuovo?” chiedo alzando il tono della voce

Mi dispiace”

Non c'è nessun modo per evitarlo?” tento il tutto per tutto. Lui sembra pensarci su perchè per qualche secondo rimane in silenzio

Un modo ci sarebbe, ma devi agire presto se vuoi salvarla, o sarà troppo tardi” mi avverte, “per rimanere viva, l'unico modo è che tu la trasformi”

Fine flashback


 

“Allison, una soluzione c'è, ma solo se tu lo vuoi realmente” le dico io, mostrandole un'espressione fin troppo seria e preoccupata

“Cioè?”

“Il morso, il morso è la soluzione” la stringo a me cercando di scaldarla, ma invano.

“Scott, io sono una cacciatrice lo sai, è contro il nostro codice” abbassa la testa ma riesco a scorgere lo stesso le lacrime che le scendono sulle guance.

Con un dito le sollevo il mento, portando il suo sguardo al pari del mio, e quasi supplicando, le dico:

“Ti prego, resta con me” vedo il suo sguardo addolcirsi, e la vedo annuire leggermente, mentre porta la sua mano ad accarezzare la mia guancia. Al suo tocco chiudo gli occhi quasi istintivamente, e quando li riapro, il rosso acceso dei miei si riflette nel nocciola dei suoi.

E non mi serve altro per capire che ha deciso, ha deciso di restare al mio fianco. Appoggio la mia mano sulla sua che si trova sulla mia guancia, e intrecciando le dita tra le sue, mi avvicino al braccio per affondare le mie zanne e permetterle di rimanere in vita.

Ora capisco il vero significato della frase “il morso è un dono” che Derek mi ha citato tempo fa. Permettere ad una persona di rimanere in vita è un dono, e questo è il mio per Allison. Voglio che lei continui a vivere, che realizzi tutte le sue amibizioni, che si diverta con i suoi amici, ma soprattutto voglio che lei continui a vivere perchè io ne ho bisogno. Ho bisogno di lei come dell'aria. Sono egoista e non me ne vergogno. Ora lei è qui con me, e questo è ciò che importa.


 

POV. ALLISON

Credevo di essere arrivata alla mia fine, di nuovo, e invece sento che le forze stanno tornando, sento il cuore finalmente battere nel mio petto, il sangue scorrermi nelle vene e la pelle tornare al suo normale colorito.

Sono passate alcune ore, e il segno del morso di Scott è già scomparso. Questo vuol dire che ha funzionato, presto sarò un lupo mannaro anche io e anche se forse, per questo, non potrò più essere una cacciatrice, sono felice di poter essere ancora qui. Sono finalmente libera. Ora sento di essermi realmente svegliata dal torpore e dall'oscurità della morte. Mi sento viva come non lo sono mai stata in vita mia, sentire il cuore che batte forte nella mia cassa toracica è un'emozione senza pari.

E tutto questo è merito di Scott. I miei sentimenti per lui sono sempre più intensi, al punto di non riuscire più a contenerli. Vorrei urlarli al mondo intero, e invece resto in silenzio, continuando a guardarlo di sottecchi e sperando che tutto questo amore, un giorno, abbia il suo lieto fine.

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Qualcosa di reale ***


POV. SCOTT

Mi sveglio con lei tra le mie braccia, e non c'è cosa più appagante e nel contempo terrificante, di questa. Vorrei avere la capacità di leggerle il pensiero, scoprire cosa prova. Se ha paura per ciò che le aspetta dopo il morso. Se ancora è innamorata di me. Ma quello di cui ho realmente timore è che lei non provi più nulla per me, che mi consideri solo parte del suo passato.

La madre di Kira mi ha detto di cercare di andare avanti e dimenticarla, perchè ormai il suo posto è li, e non tornerà. Ma continuo a sentirmi in colpa, continuo a pensare di starle facendo un torto.

Inizialmente il mio cuore era diviso in due, ma tutta questa storia mi ha avvicinato nuovamente ad Allison, a tal punto da non riuscire a fare a meno di lei. Lei è il mio destino, e qualunque cosa io faccia, con chiunque io sia, in qualunque luogo io mi trovi, lei farà sempre parte di me.

La scorsa notte le ho proposto di rimanere da me perchè stava soffrendo per via della trasformazione, e non volevo lasciarla sola. E' stata una lunga e dolorosa notte per lei, ma alla fine si è assopita tra le mie braccia. E sono sicuro che ora le cose andranno molto meglio.

“Buongiorno” mi sussurra dolcemente, risvegliandomi dai miei pensieri.

“Buongiorno, come ti senti?” le chiedo mentre le accarezzo la fronte, madita di sudore, liberandola da ciocche ribelli di capelli.

“Ora bene, grazie a te” mi guarda con i suoi bellissimi occhi nocciola, e io devo far appello a tutto il mio autocontrollo per non baciarla in questo momento.

Mi schiarisco la gola con un piccolo colpo di tosse, e cambiando discorso, le chiedo:

“Allora hai fame?”

“Da lupi!” mi risponde lei sorridendo

“Ok, forse dovremmo smetterla di frequentare Stiles” dico, suscitando la sua ilare risata che mi provoca un senso di vuoto allo stomaco, e l'improvvisa accellerazione del battito cardiaco

“Forza! Facciamo colazione, cosi ti accompagno a casa e ti prepari per stasera!” mi guarda stranita, come se non sapesse di cosa io stia parlando

“Per stasera?” mi domanda confusa

“Allison, il ballo. Te ne sei dimenticata?” lei sgrana gli occhi, portandosi una mano sulla fronte

“Oddio è vero, Lydia sono giorni che me lo ricorda, ma con tutto quello che è successo è l'ultima cosa a cui pensavo” ridacchia, e in questa risata io vedo in lei una ragazza finalmente serena, la rivedo in tutta la sua innocente bellezza di un tempo. E sento che nemmeno io potrei essere più felice di cosi.


 

POV. STILES

Non riesco ancora a credere che tra poche ore, parteciperò al ballo scolastico con Lydia Martin, il mio primo e unico amore. Ma ancora più strano di questo, è il solo pensiero di essere il suo ragazzo. Dopo anni di amicizia e amore celato, mi sembra impossibile essere riuscito a conquistare finalmente il suo cuore.

Sono passati giorni da quando si è dichiarata a me, eppure riesco ancora a sentire le gambe tremare e il cuore salirmi in gola. Ricordo perfettamente l'improvviso smarrimento provato, infatti ci ho messo un pò per realizzare che ciò che mi aveva appena confessato era reale, e non uno dei miei soliti meravigliosi sogni.

Ora sono qui, davanti lo specchio, da un'ora buona, cercando qualcosa di decente da indossare per non sfigurare al suo fianco. Ed è circa un'ora che sbuffo, affatto soddisfatto del risultato.

Sento qualcuno bussare alla porta della mia stanza. Probabilmente mio padre, venuto per assicurarsi che io non stia distruggendo qualcosa, viste le mie diverse imprecazioni.

“Ehi, tutto bene? Sento i tuoi lamenti dal salotto” ecco, come non detto.

“Tutto ok, è che non riesco a trovare nulla di elegante per stasera” sbuffo scocciato

“Aspettami qua” mi dice, sparendo dietro la porta e dirigendosi verso la sua camera.

Pochi secondi dopo, torna con in mano un abito elegante, avvolto da una plastica protettiva per non rovinarlo.

“Prova questo, dovrebbe andarti bene” mi dice, porgendomelo

“Quale negozio di Atelier hai derubato?” ridacchio io provocando anche la sua risata.

“In realtà questo è l'abito del mio matrimonio con la mamma” sorride lui amaramente.

Il mio sorriso si riduce ad una linea sottile, sentendo gli occhi che cominciano a pizzicare.

“Non posso indossarlo, papà” esordisco, avvicinandomi a lui per restituirglielo, ma lui mi blocca chiedendomi:

“Tu ci tieni a Lydia, vero?”

“Più di ogni altra cosa” rispondo io, sincero come mai nella vita

“Allora voglio che lo indossi, e sono sicuro che lo vorrebbe anche la mamma” dice prima di abbracciarmi e impedendomi cosi di trattenere oltre le mie lacrime, che ormai scendono copiose.

“Grazie papà”


 

****

Sono davanti casa Martin, con il corsage in una mano e il cuore nell'altra, pronto a donarli entrambi alla ragazza di cui sono innamorato da sempre.

Attendo con impazienza che la porta si apra, e riveli la sua figura angelica. Sì, perchè per me Lydia è come un angelo, anche se a volte sembra lontana, lei c'è sempre. C'è nei piccoli gesti che compio ogni giorno, c'è al mattino quando sorgono i primi raggi del sole, c'è la sera quando la prima stella fa la sua comparsa nel cielo.

La porta si apre, ma al suo posto c'è la signora Martin, che vedendomi dice:

“Ciao Stiles, entra pure, Lydia scende subito, io devo scappare a scuola. Sono già in ritardo” e senza attendere una mia risposta, finendo di appuntarsi gli orecchini, si dilegua chiudendosi la porta alle spalle.

Sono in salotto da qualche minuto, facendo avanti e indietro per la stanza, cercando di smorzare l'ansia che provo in questo momento.

“Eccomi Stiles, scusa se ti ho fatto aspettare” mi volto verso di lei che si avvicina a me, e io rimango senza parole, boccheggio senza sapere cosa dire. E' talmente bella da far togliere il fiato. Eh si, è proprio il mio angelo.

“Sei stupenda” biascico le parole, in preda ad un improvviso balbettio. Alla mia affermazione, le sue guance si colorano di rosso e la vedo chinare il capo, imbarazzata

“Grazie” le sollevo il mento con un dito, e porto le mie labbra sulle sue, come se fosse la cosa più naturale e spontanea del mondo. Mi faccio spazio nella sua bocca e lei ricambia il bacio stringendomi a se, approfondendo il contatto.

“Lydia dovremmo fermarci, o finiremo per saltarci il ballo, questa sera” ghigno io, con il fiato corto

“L'idea non mi dispiace affatto” sorride sulle mie labbra, prima di baciarmi di nuovo, avvolgendo le braccia intorno al mio collo.

“Ho una cosa per te” le dico, staccandomi dalle sue invitanti labbra, cercando di resistere all'istinto di sfilarle il suo vestito che adoro, ma che ora è solo un ostacolo tra i nostri corpi.

Le prendo la mano e le circondo il polso con il corsage che ho comprato appositamente per la serata. Lei mi rivolge un sorriso che coinvolge anche gli occhi, e si butta tra le mie braccia esordendo con un:

“Ecco perchè ti amo!” la sollevo facendola volteggiare leggermente e ci baciamo nuovamente, finalmente felici ed innamorati come ho sempre sognato.


 

POV. ALLISON

La sala è colma di ragazzi, le pareti della palestra sono adornati da festoni e addobbi di ogni tipo, dal soffitto pende un'enorme sfera di cristallo che crea un arcobaleno di colori estesi in tutta la sala, e dal palco centrale proviene la musica di una band locale.

Io e Scott facciamo il nostro ingresso, prendendo posto nel tavolo dove c'è il resto del gruppo. Malia, Liam, Hayden, Stiles e Lydia ci salutano vedendoci arrivare.

“Ehi ce l'avete fatta finalmente!” esordisce Stiles con il suo solito ghigno sarcastico. Lydia alza gli occhi al cielo e io rispondo:

“Scusate è colpa mia, ho avuto una giornata complicata” ammetto, e vedo gli occhi di tutti incuriositi, ma consapevoli della mia recente trasformazione in licantropo

“Non starlo ad ascoltare, sono felice che tu sia venuta” Lydia mi abbraccia sorridendomi e mentre interrompiamo il contatto, sento provenire dal palco la melodia di un lento.

Vedo Scott avvicinarsi a me e chiedermi:

“Mi permette questo ballo signorina?” facendo un piccolo inchino e guadagnandosi un sorriso di assenso. Gli porgo la mano, che afferra con virilità, e mi conduce verso il centro della palestra, accanto ad altre coppie che ballano.

Mi stringo a lui, appoggiando il mio mento sulla sua spalla, mentre mi tiene saldamente la mano, cominciando a muoverci a passo di danza.

“Sono contento che tu sia rimasta con noi” mi dice lui all'improvviso. Alzo la testa per poterlo guardare negli occhi

“Anche io sono contenta” come vorrei potergli dire che ho deciso di rimanere soprattutto per lui, per averlo ancora al mio fianco.

“Allison...” mi prende il volto tra le mani, il cuore comincia a battere furioso e mi si spezza il respiro.

Si avvicina a me sempre di più, e proprio in questo momento, sento mancarmi la terra sotto i piedi. Poggia le sue labbra sulle mie, e tutto intorno a me scompare. Le persone, la musica. Esistiamo solo io e lui.

Mi stacco controvoglia da lui, alzando un sopracciglio confusa, chiedendogli:

“Perchè lo hai fatto?” *

“Perchè ti amo” è la sua risposta. E ad un tratto mi sembra di rivivere un déjà-vu, di tornare indietro negli anni, a quella sera del primo anno di liceo. Il nostro primo ballo insieme. La prima volta che lui ha detto di amarmi.

E proprio come quella volta, non posso far altro che allargare il volto in un sorriso dedicato solo a lui, e cingergli il collo con le braccia per attirarlo a me, e baciarlo con passione.


 

POV. LYDIA

“Stiles mi stai pestando i piedi, te ne rendi conto?” gli chiedo, leggermente irritata

“Non è colpa mia se la natura mi ha fatto scordinato nei movimenti” risponde lui, assottigliando gli occhi.

Scuoto la testa sorridendo, non mi stancherei mai della sua ironia, delle sue risposte piccate. Amo il suo essere cosi imbranato e impacciato. Ho imparato a conoscere i suoi difetti oltre ai suoi pregi, e ho imparato ad amarli entrambi allo stesso modo.

“Sei perfetto cosi” appoggio la mia testa sul suo petto, facendomi cullare dalle sue braccia e dal suo tocco cosi delicato. Ma ad un tratto mi nasce un dubbio davvero poco rassicurante

“Credi che riusciremo a far funzionare le cose anche se io andrò ad Harvard e tu frequenterai l'accademia di polizia?” chiedo, tenendo la testa nascosta nel suo petto, cercando di non incrociare il suo sguardo, per paura di leggere nei suoi occhi il mio stesso timore.

Mi domando cosa mi prende, non sono una che si fa questi problemi, ho sempre avuto un carattere forte e deciso. Eppure sento che per lui potrei mettere in discussione tutto, anche se non me lo permetterebbe mai.

Sospira, appoggiando il mento sulla mia nuca

“Funzionerà Lydia, noi ci amiamo, è solo questo che conta. Il resto verrà da sé. Io credo in noi, e tu?” mi chiede, continuando ad accarezzarmi dolcemente i capelli

“Puoi giurarci”

Credo in lui, credo in noi. Finalmente abbiamo qualcosa di reale, qualcosa per cui vale la pena lottare e resistere, qualcosa che abbiamo avuto la fortuna di trovare, mentre altri ancora aspettano di incontrare.

Non rinuncerò più alla mia felicità.

E la mia, porta il nome di Stiles Stilinski.



*Il breve dialogo tra Scott e Allison è ripreso dalla prima stagione, quando lui al ballo, per la prima volta, dice di amarla.

Salve a tutti! Vi informo che con questo capitolo siamo giunti alla conclusione di questa storia, 
ma nei prossimi giorni posterò un EPILOGO come finale conclusivo.
Ringrazio chiunque mi abbia seguito e recensito, grazie ai lettori silenziosi,
e un ringraziamento particolare va' a mia sorella, che mi ha sostenuto e supportato capitolo dopo capitolo <3

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Epilogo ***


Dieci anni dopo il loro diploma, tutti avevano bene o male seguito la propria strada, le proprie ambizioni. Ma nonostante le loro strade si fossero separate, la loro amicizia non ne ha minimamente risentito. Erano sempre in contatto tra di loro e spesso trovavano il modo di rivedersi per una serata tutti insieme.

Nessuno di loro ha più avuto bisogno di usufruire dei propri poteri soprannaturali. Ora le cose a Beacon Hills sembrano andare molto meglio. Non è più vista come una meta di turismo per persone appassionate al soprannaturale e ad eventi misteriosi. E' una cittadina pacifica, nessuna minaccia incombe sulla vita dei nostri lupetti. Nessun misterioso nemico pronto a distruggere la serenità ritrovata.

Scott, che continua, anche a distanza di anni, ad essere considerato il leader del suo branco, è riuscito a realizzare il suo sogno di diventare un veterinario, occupandosi della clinica di Beacon Hills, al posto di Deaton.

Allison, dopo aver deciso di rimanere in vita grazie al morso, per un pò ha dovuto lottare contro i suoi istinti omicidi da luna piena, e riuscire a controllare la trasformazione. Ma in poco tempo la situazione è migliorata, ed ha potuto continuare a condurre una vita serena al fianco di Scott.

Allison e Scott sono felicemente sposati da circa due anni, e da circa un anno hanno messo al mondo una bellissima bambina di nome Marie. Un cucciolo di lupo-mannaro generosa e leale come il padre e coraggiosa guerriera come la madre.

Malia ha impiegato gli ultimi anni a viaggiare da un posto all'altro, a conoscere nuove culture ed allenarsi con lo scopo di diventare più forte. C'è chi sospetta che si sia trovata anche un fidanzato, ma lei non parla della sua vita privata. Per cui questo, rimarrà sicuramente un mistero.

Liam e Hayden hanno avuto i loro alti e bassi, si sà, gli adolescenti sono specializzati in pene d'amore. Ma alla fine si sono ritrovati più uniti e innamorati che mai.

Stiles è sempre Stiles, l'imbranato e logorroico Stiles. E in dieci lunghi anni, le cose non sembrano essere particolarmente cambiate per lui. E nonostante ora sia un poliziotto ambito da tante donne, ai suoi occhi l'unica è stata e rimane sempre una. Lydia. La stessa Lydia che ai tempi del liceo non lo calcolava neanche, che era considerata da tutti la ragazza più popolare della scuola. Che gli era diventata amica da un giorno all'altro, e gli era stata accanto in tante occasioni. La stessa Lydia che si era laureata con il massimo dei voti ed ora è un'eccellente insegnante di matematica all'Università di Harvard. La sua Lydia che dieci anni prima era diventata la sua ragazza e che ora sarebbe diventata, finalmente, sua moglie.


 

POV. SCOTT

“Scott sbrigati o faremo tardi in chiesa! La damigella d'onore non dovrebbe arrivare dopo la sposa!” urla Allison dal piano di sotto

“Scendo subito, e comunque siamo ancora in orario. Ti ricordo che anche io sono il testimone” dico in tono piccato. Ah, le donne e il matrimonio. Non capirò mai perchè ostentano tanta euforia per una giornata come tutte le altre. Il vero matrimonio è ciò che viene dopo il fatidico giorno. Il vero matrimonio è viversi tutti i giorni per il resto della vita, sostenersi nei momenti bui, affrontare insieme le avversità e gioire insieme dei momenti felici.

“Pronto! Andiamo?” mi avvicino a lei, per stamparle un bacio a fior di labbra. Passano gli anni, ma quella piacevole scossa che provo a contatto con la sua pelle, non vuole proprio abbandonarmi.


 

****

Siamo tutti riuniti in chiesa, in attesa dell'arrivo della sposa. Mi sistemo al fianco di Stiles, che si è improvvisamente trasformato in una statua di sale, bianco in volto come un lenzuolo.

“Ehi amico, tutto bene? Ti vedo un po' nervoso”

“Tu dici?” mi risponde con il solito sarcasmo, alzando un cipiglio.

“Andrà tutto bene” gli sorrido, poggiandogli una mano sulla spalla, cercando di infondergli coraggio. Sembra funzionare, perchè lo vedo rilassarsi e annuire.


 

POV. LYDIA

Dalle scalinate, noto che la chiesa è già gremita di gente. L'agitazione sta prendendo il sopravvento, sgrano gli occhi e mi fermo all'istante sul posto. Allison mi si avvicina, preoccupata.

“Lydia, perchè ti sei fermata? Dobbiamo entrare” mi prende per mano, ma io continuo a rimanere immobile

“Non ce la faccio, Allison” dico con gli occhi lucidi

“Ma che dici? Non scherzare”

“Non sto scherzando, non dovrebbe essere legittimo avere paura?” le dico, aggrottando le sopracciglia. Lei alle mie parole sembra rilassarsi e sorridermi.

“Ascoltami Lydia, è normale avere paura, l'ho avuta anche io, ricordi? Ma l'idea di passare il resto dei giorni con l'uomo che ami, non ti fa passare ogni timore?”

Allison ha ragione, Stiles è l'amore della mia vita. E l'idea di perderlo mi fa mancare il respiro. So' di voler passare tutta la vita con lui, ed è questo pensiero che mi spinge ad attraversare la navata, con il sorriso sulle labbra, impaziente di raggiungerlo, senza più paure e inutili preoccupazioni.


 

POV. STILES

Entra in tutto il suo splendore, bellissima come solo lei potrebbe esserlo, portando il sole dentro di me. Tutti si alzano in piedi, mentre lei cammina verso l'altare, e mi rendo conto che probabilmente quella di sposarla, è stata la decisione più giusta della mia vita.

 

****

“Io Lydia, prendo te, Stiles, come mio sposo. E prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, in salute e in malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita” esordisce, con voce commossa. Il mio cuore batte talmente forte da non sentirlo quasi più nel petto, le gambe tremano, e io credo di non aver mai provato un'emozione cosi forte prima d'ora.

E' il mio turno, e faticando a tenere ferma la voce, le prendo la mano tra le mie, e a mia volta le recito la mia promessa.

Ci scambiamo gli anelli con le mani tremolanti, e vedo Allison dietro Lydia che si porta un fazzoletto sulle guance per catturare le lacrime che scendono dagli occhi.

“Vi dichiaro marito e moglie” esordisce infine il prete, prima di udire un applauso generale che si diffonde in tutta la chiesa.

Mi avvicino a Lydia e, cingendole la vita, la sollevo leggermente per poggiare le mie labbra sulle sue in un bacio che sigilla la nostra promessa. La promessa di un futuro insieme, di un amore vero, che duri nel tempo. Perchè alla fine siamo sempre stati noi, Stiles e Lydia. Due anime gemelle che si sono cercate a lungo, si sono trovate, e non si lasceranno più andare.


THE END

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3427954