Special Needs

di cigarettes duet
(/viewuser.php?uid=323892)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** My hearts a tart, your body's rent. ***
Capitolo 2: *** Where is my mind? ***



Capitolo 1
*** My hearts a tart, your body's rent. ***


Special Needs

LANA WINTERS X MARY EUNICE MCKEE


«Non so nemmeno il tuo nome.»

Lana ruppe l’atmosfera creata dai sospiri tirati in seguito alla serata movimentata che avevano passato. Non conoscevano i rispettivi nomi, non sapevano se l’altra aveva già una relazione, non avevano guardato nemmeno il colore degli occhi della persona che stava stesa al loro fianco, non si conoscevano da nemmeno 24 ore.

«Saperlo ti porterebbe solo guai.»
«Voglio correre questo rischio.»

«Magari più tardi, ora riprendiamo quello che abbiamo interrotto.»

Mary Eunice baciò con foga Lana e, come se scadesse il tempo, iniziò a portare sempre più giù la sua lingua fermandosi ai seni e iniziando a giocare con essi. Nel frattempo le sue mani si muovevano velocemente nella sua intimità dandole una sensazione che non aveva mai provato prima d’ora con un’altra donna.
 
***
 
Mary scattò in piedi non appena cominciò a vedere della luce filtrare dalle tende scure, era già l’alba. La notte era passata così velocemente che le ci volle un po’ per realizzare di non essere a casa sua, se si poteva chiamare così un vecchio camper.
L’omosessualità non era accettabile a quei tempi quindi doveva affrettarsi se voleva uscire senza destare sospetti. Prima però, doveva scoprire il nome della mora che le aveva fatto dimenticare tutte le sue conquiste precedenti. Non fu molto difficile, le bastò frugare tra la posta aperta.

“Lana Winters”

Ora aveva finito.
 
My hearts a tart, your body's rent.
 
Il suo cuore era una puttana.

Si gettava nelle braccia di chiunque sembrava desiderarlo, era stato spezzato così tante volte che oramai si aggrappava ad ogni minimo spiraglio di affetto che coglieva.
Non era mai stata così bene con qualcuno, eppure non avevano nemmeno parlato, avevano solo fatto l’amore.  
 
My body's broken, yours is spent.
 





Da troppo tempo volevo pubblicare questa fan-fiction e finalmente ce l'ho fatta.
Questo primo capitolo è abbastanza scarno, lo ammetto ma non vedevo l'ora di pubblicare di nuovo qualcosa.
Il secondo capitolo potrebbe arrivare presto come no, è la prima storia a capitoli che provo a scrivere e non sono un'amante di queste per questo vi premetto che questa ff potrebbe rimanere inconclusa (cosa che spero non accada, farò il possibile per darle un finale). 
Intanto fatemi sapere che ne pensate della storia e di questo "strano" pairing.

Baci!

PS. Il titolo è ispirato alla canzone Special Needs dei Placebo mente le due frasi nella storia solo tratte da Every You Every Me sempre dei Placebo

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Where is my mind? ***


Dove aveva lasciato la sua casa su ruote?
Dove aveva lasciato le sue medicine?
Dove aveva lasciato la sua testa?

Il suo cuore oramai lo aveva lasciato a casa Winters ma poco importava di quella macchina che ti rovina la vita. Durante questi anni aveva capito che l’amore era sopravvalutato ma a quanto pare solo il cervello aveva recepito questo concetto.
 
«Dove cazzo sei stata tutta la notte?» le urlò un uomo dal finestrino di quello che sembrava proprio il suo vecchio camper «Noi due dovevamo parlare.»
«Scusami Tom ma la mia vagina aveva delle esigenze.» gli disse con quel tono da presa in giro misto ad uno scocciato.
«Non ti basta più spacciare? Adesso vuoi arrotondare anche con qualche lavoretto?»
«Geloso?»
«Ancora lì sulla strada?! Se non ti muovi la faccio diventare il tuo lavoro e la tua casa.»

Era passata da un’adorabile dimora alla sua, come definirla… non c’era un termine adatto. Persino un ubriacone sarebbe stato più ordinato e un bordello sarebbe stato più pulito.
 L’aria era diventata pesante, non aveva mai visto il suo capo così contrariato.

«A corto di pilloline della felicità?»
«A corto di spacciatori dato che qualcuno ieri ha preferito farsi i beneamati cazzi suoi.»
«Ieri sera era il mio turno?»
«Come sei perspicace.»

Era successo anche altre volte, non poteva essere questo il motivo della sua ira.

«Aspetta perché c’è puzza di morto?»

Non erano i suoi vestiti, non era quello l’odore e nemmeno era Tom, lui profumava solo di birra.

«Aspetta perché cazzo Eliot è sul mio divano sanguinante?»

Ecco il motivo.

«Parla, cazzo! Che è successo?»
«Che ti dovrei dire? Ieri avevamo un carico importante ed eri stata richiesta tu, che non c’eri, quindi è dovuto andare lui ed ecco il risultato.»

Andava tutto troppo bene, doveva succedere qualcosa per riassestare il normale equilibrio.
Aveva, indirettamente, ucciso un uomo.
 
***
Take the pictures off the wall
Erase the thoughts, forget them all

 
E un’altra pasticca calava giù a sorsi di birra. Era l’unico modo per dimenticare.

«Era un bravo ragazzo.»
«Era bravo nel suo lavoro, dobbiamo trovarne un altro.»
«Per quello abbiamo tempo ma che ne facciamo del corpo?»
«Che ne farai tu. È morto per colpa tua, è una tua responsabilità.»

 
The choice is yours to save yourself
Or in the hands of someone else.
 




 
Sono tornata a pubblicare dopo una decina di giorni, sono meravigliata da me stessa!
Questo secondo capitolo potrebbe risultare abbastanza strano quindi sono qui per dare qualche spiegazione.
Questa storia è un What if? e per questo mi sono permessa di inventare il passato delle due protagoniste e, in questo caso, quello di Mary Eunice che la mia testa ha suggerito di far diventare una spacciatrice che è appunto al servizio di un certo Tom, personaggio completamente inventato.
Cercherò di sbrigarmi anche con il terzo ma intanto fatemi sapere se vi piace la piega che sta prendendo questa storia!
Baci!

 
PS. Il titolo è ispirato alla canzone Where Is My Mind dei Pixies (ma io amo anche la cover dei Placebo) mente le due frasi nella storia solo tratte da Skumfuk dei Sum 41.
PS2. Prima che qualcuno scriva che ho cambiato il carattere della dolce Mary Eunice delle prime puntate di Asylum: ci sarà una spiegazione anche per quello (non prestissimo però).

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3421544