Far from my heart

di Shimba97
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un inizio tempestoso ***
Capitolo 2: *** Afresh ***



Capitolo 1
*** Un inizio tempestoso ***


Erano ormai passati 2 anni dall'incontro tra Jack e Angelica. Lui le aveva confessato i suoi sentimenti. E lei lo amava.
Stavano insieme da due anni, e ogni giorno affrontavano sfide sempre più difficili. Fare l'amore non era mai stato così bello e naturale, e non facevano altro che domandarsi se il loro incontro era stato casuale o colpa del destino.
- La luna. La notte. Che insieme stupendo-  sussurrò Angelica appoggiata alla ringhiera della nave, incantata da quella visione.
- Già.. Ti ricordi quella volta alla Martinique?- disse Jack accarezzandole il collo.
- E come scordarselo..-
- Ti chiesi di scappare con me-
- Ed io accettai.. Ma poi mi abbandonasti-
- Ero un orgoglioso pirata. Dovevi capirmi- disse gesticolando Jack.
- Cosa intendi dire con questo? Che adesso che stai con me non sei più un rispettabile pirata?- Angelica si scostò da Jack e li guardò negli occhi.
- No mi amor, cosa c'entra? Volevo dire che ero molto superficiale all'epoca-
- 14 anni fa eri immaturo, e ti avrei ucciso-
- Se per questo mi hai puntato una spada al petto poco più di 2 anni fa- disse con aria di vittimismo.
- Continuo a dirlo, te lo sei meritato- disse accoccolandosi sul suo petto.
Guardare la luna sorgere era diventata ormai un appuntamento da non perdere. Era uno dei pochi momenti in cui rimanevano soli, sempre impegnati a comandare la ciurma.
Quest'ultima sapeva della tresca della coppia, ma non avevano mai visto effettivamente nulla che li potesse definire "amanti".
I pirati avevano discusso e avevano deciso che il mozzo Johnson avrebbe chiesto alla "coppia" del loro stato sentimentale.
- Oh, mozzo Johnson, a cosa dobbiamo il piacere della sua presenza?- si arrestò Jack mentre notava il mozzo salire la scaletta per arrivare vicino al timone.
- ehm.. io.. noi.. la ciurma si chiedeva.. siamo in viaggio da due anni.. e noi volevamo sapere se..- disse molto impaurito il mozzo.
- Oh, se io e la damigella Angelica siamo amanti, dico bene?- disse con sguardo indagatorio Jack.
- In effetti.. si.. Si, questo volevamo sapere..-
Tutta la discussione veniva seguita attentamente da Angelica, la sua espressione era tra il divertito e lo stupito.
- Mozzo Johnson, prendi il mandolino- ordinò Jack.
- Ma capitano, io sono qui solo per..- lo interruppe Jack- mozzo Johnson, prendi il mandolino, e poi darò la mia risposta-
Il mozzo si affrettò a prendere lo strumento, ed a posizionarsi vicino alla ringhiera di legno.
- mozzo Johnson, comincia-
Le dita del mozzo si muovevano veloci sul mandolino, intonando una melodia. Tango.
- Jack, cosa stai facendo?- disse Angelica incantata da quella situazione.
- Voglio ballare il tango con te-
- Tango argentino, hai buon gusto- disse sussurrando nell'orecchio del pirata.
- Sapevo che ti sarebbe piaciuto mi amor-
La melodia era un misto tra sensualità e seduzione, ed entrambi si stavano lasciando guidare dall'istinto.
- Baciami Jack-
- Non ancora mi amor- le sussurrò all'orecchio facendola rabbrividire.
Quando la musica si fece più incalzante e si avviava verso la conclusione Jack fece piroettare Angelica facendole fare un casquè.
A quel punto la baciò.
Un bacio pieno di passione e di insistenza, tenuto a bada per tutto il resto della musica.
Quando si staccarono rimasero a pochi centimetri di distanza l'uno dall'altro, guardandosi negli occhi.
- Mozzo Johnson, dì al resto della ciurma quello che volevate sapere.-
- Ma capitano.. Cosa dovrei dirgli?- disse timoroso il mozzo avendo appena assistito a tutta la scena.
- Quello che hai appena visto. Ora sparisci-
A quell'ordine il mozzo sparì dalla loro vista.
- Jack.. Non credevo sapessi ballare il tango così bene- disse ancora affaticata Angelica.
- Mi amor, non conosci tante cose di me-
- Per esempio?- lo guardò con aria di sfida.
- Per esempio, quando voglio una cosa la ottengo, o subito o dopo, ma la ottengo- disse Jack avvicinandosi a lei.
- E per esempio, cosa vuoi in questo momento?- disse Angelica andando incontro a Jack.
- In questo momento? Voglio te- disse lui afferrandola per la vita e avvicinandola ad un soffio dalle sue labbra.
- È me che vuoi? Dimostralo- disse Angelica ancora stupita dal suo atteggiamento.
- Non mi istigare amore mio- disse avvicinandosi ancora di più.
- Io? Ma non ti sto istigando mio caro Jack, voglio solo vedere se le parole che dici sono veritiere- disse Angelica con una falsa serietà.
- So essere poco delicato mi amor-
- Ed io so abituarmi alle maniere più rudi..-
In quel momento Jack guardò per un secondo Angelica e poi agì.
La strinse per la vita e la baciò con foga, le mani vagavano per il suo corpo fermandosi ad ogni contorno, baciò il suo collo, le sue labbra, cominciò a scendere baciandole il petto, fece scivolare le mani sul suo corsetto sfibbiando il laccetto e lasciandolo cadere, continuò a scendere per scoprirle i seni..Ma a quel punto furono interrotti.
- Jack!- disse un Gibbs sorpreso.
Entrambi gli amanti si girarono di scatto e Angelica si nascose dietro Jack per ricomporsi.
- Mastro Gibbs.. Che ci fai qua?- disse Jack cercando di nascondere la sua sorpresa e il suo leggero imbarazzo.
- Volevo vedere dove eri. Ma forse era meglio che stavo in coperta- disse il mastro con un sorrisetto malizioso.
- Tranquillo, non hai interrotto nulla..- disse Angelica vistosamente imbarazzata.
- Mmm si certo damigella Angelica- le rispose cercando di non scoppiare a ridere.
-Allora, devi essere venuto qui a disturbarmi per qualcosa, sputa il rospo- li interruppe Jack.
- Ok va bene, io e la ciurma ci chiedevamo se potevamo fare sbarco a Tortuga, perchè sono più di due anni che siamo in mare senza una rotta..-
- E perchè dovrei fare sbarco a Tortuga?- rispose Jack.
- Abbiamo bisogno di vedere facce diverse- rispose con un sorrisetto Gibbs.
- Devo pensarci.-
- E dai Jack! Tu la tua donna ce l'hai! Lascia che per qualche giorno ne abbiamo una anche noi!-gridò irritato Gibbs.
A quel punto Jack guardò Angelica, e vide che era furibonda.
- Che cosa?! Come mi ha definito mastro Gibbs? Crede che io sia una donnetta?- gridò furiosa Angelica.
-No damigella Angelica, non intendevo questo..-
- E invece ha fatto capire questo! Stia attento a come parla!-
-Mi scusi damigella Angelica, mi sono espresso male- rispose Gibbs tra il sorpreso e l'irritato.
- Ok, tutti calmi adesso.. Mastro Gibbs, dì alla ciurma che faremo sbarco a Tortuga, adesso vai.-disse Jack cercando di calmare i toni - mi amor, stai calma, Mastro Gibbs si è solo espresso male- disse avvitando le braccia nella vita di Angelica.
- La tua donna ce l'hai, non hai bisogno di fare sbarco a Tortuga- disse con tono freddo Angelica.
- Angelica, sai che non è vero- disse Jack continuando a tener stretta.
- Le donne a voi pirati servono solo per qualche giorno..- disse lei appoggiando la nuca al suo petto.
- Non più per me, ora ci sei solo tu-
Angelica si girò di scatto e si trovarono a pochi centimetri di distanza.
- E se poi tu ti stancherai? Se ti stuferai di me e mi lascerai di nuovo in un'isola deserta?- disse lei guardandolo negli occhi.
-Non succederà mi amor- sussurrò avvicinandosi di più alle sue labbra.
- Come sai che non succederà Jack?- disse Angelica incatenando i suoi occhi con quelli del suo Jack.
- Io ti amo Angelica, lo sai, e sai anche che non ti tradirei mai con nessuna-
Davanti allo sguardo commosso della donna sorrise- Adesso vuoi baciarmi o mi farai penare ancora?-.
Angelica fece un passo verso di lui e lo baciò.
Si baciarono per un tempo interminabile.
Quando si staccarono avevano l'uno il sapore dell'altro.
Si presero per mano e aspettarono che la notte prendesse il posto del giorno.

La stessa notte la piratessa raggiunse la poppa e appoggiandosi alla ringhiera sussurrò: -Tortuga, sto tornando-


Salve! Sono tornata dopo un luuuuungo periodo di pausa causa Maturità x.x
Come state? Sicuramente meglio di me!
Diciamo che questa nuova storia è un esperimento per me, perchè tratterà di argomenti che non ho mai trattato, è una sorta di storia pilot per altre.. :)
Spero che la leggiate e che lasciate un commento, mi farebbe piacere :)
A presto! :D

 

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Capitolo 2
*** Afresh ***


L'indomani si svegliarono come al solito nella cabina di Jack.
Jack disteso e al suo fianco Angelica, poggiata nel suo petto.
Il primo a svegliarsi fu lui, che si accorse si essere un ottimo cuscino, e sorrise.
- Buongiorno- disse dolcemente.
Nel momento in cui sentì la voce del suo uomo, Angelica si svegliò.
- Buongiorno- disse sorridendo mentre si stiracchiava.
- Dormito bene?- disse avvicinandosi a lei baciandola.
- Mh mh- disse ricambiando il bacio.
Due colpi dietro la porta  interruppero quel momento.
Jack e Angelica si sistemarono e a quel punto Jack ordinò di entrare.
Dalla porta entrò Mastro Gibbs, che li avvisava della vicinanza a Tortuga.
-Bene- disse Jack- mastro Gibbs, devo parlarti-
Gibbs fece un segno di approvazione- ti aspetto fuori- disse uscendo dalla porta.
- Mi amor, devo andare adesso, sai, cose da capitano- disse prendendole la mano e baciandola.
- Me ne rendo conto Jack, allora su, vai a svolgere il tuo compito- disse accennando un sorriso Angelica.
Jack le si avvicinò e le sussurrò all'orecchio- a più tardi mi amor-
A quel contatto Angelica rabbrividì e subito dopo Jack scomparse dietro la porta.
Arrivato alla sua postazione Gibbs lo raggiunse.
- Che mi devi dire Jack? Cose interessanti con la tua damigella?- disse curioso il mastro.
-Ho detto di amarla- disse Jack guidando il timone e fissando l'orizzonte davanti a se - e non è la prima volta-
Gibbs si girò di scatto e lo guardò sbalordito- cosa hai fatto? Jack ti senti bene?-
- Mai stato meglio-
- Allora è vero che Angelica ti ha rubato il cuore- disse Gibbs mostrando un leggero sorriso.
- Non è una debolezza. Sono un uomo-
- Sei un uomo diretto a Tortuga- continuò Gibbs- come pensi possa prenderla Angelica?-
- Non andrò a donne. Ho già una donna. Angelica. Sto bene così-
- Se lo dicessi ad Angelica in questo modo credo che si infurierebbe come ieri sera- disse Gibbs.
- Non ho bisogno di altre donne solo per il mio bisogno fisico. Angelica compensa tutti i miei bisogni, fisici, morali e "sentimentali"- disse Jack.
- Oh, quindi mi vuoi far credere che a Tortuga non passerai una notte con una donna diversa da Angelica?-
- Si mastro Gibbs.-
La discussione andò avanti per circa altre due ore.
Poco dopo Jack si girò verso Gibbs, alla sua destra e gli disse: -benvenuto a Tortuga mastro Gibbs-
Quando attraccarono , la ciurma si volatilizzò per le strade del piccolo paese.
Jack venne raggiunto da Angelica.
- Mi amor siamo solo io e te- disse Jack.
- Mio caro Jack, mi farò desiderare ancora, devo scendere dalla nave-
- E per quale motivo?- disse contrariato.
- Devo vedere dei conoscenti-
- Ti accompagno-
- No, preferisco essere sola Jack.. Aspettami.. A dopo mi amor- detto questo Angelica si avvicinò a Jack e gli lasciò un bacio casto.
- Non me la racconta giusta- disse Jack tra se e se mentre guardava Angelica scendere dalla nave.
Decise di seguirla.
Angelica camminava a passo veloce per le strade della cittadina, come se Tortuga la conoscesse a memoria.
Jack nel frattempo la seguiva a passo spedito, e dovette ammettere che Angelica era in splendida forma, mentre lui no, già stanco a metà percorso.
Ad un certo punto lei si fermò in mezzo alla strada.
Jack si nascose, si chiese perchè era immobile in mezzo al nulla tra case a destra e a sinistra.
Tutt'un tratto Angelica ripartì, ancora più veloce di prima, e stavolta Jack si dovette impegnare per tenerle testa.
Dopo circa 10 minuti che correva tra le strade della cittadina Angelica si fermò.
- vediamo ora se deve farmi morire- disse Jack tra se e se visibilmente affaticato.
Ma lei non ripartì.
Si girò alla sua destra e bussò alla porta di una casa.
Aprì un ragazzo, che esclamò: - Angelica!!-
- oh santo cielo Rook!!-
E istintivamente si abbracciarono come se non volessero altro.
Nel frattempo Jack seguiva tutta la scena da dietro un muro di una casa.
Mille pensieri affollarono la sua testa.
- Chi è? Perchè Angelica me l'ha nascosto? Saranno amanti? E come fa a conoscere Tortuga così bene?- pensò.
Si ridestrò quando vide Angelica scomparire da dietro la porta.
Era entrata in quella casa insieme a Rook.
Dopo quella visione salì una rabbia che quasi non riusciva a contenere.
Sicuramente erano amanti. L'aveva tradito.
A quel pensierò gli venne la nausea.
- Devo schiarirmi le idee- disse.
E subito dopo sparì, destinazione il primo bordello che incontrava.
[...]
Nel frattempo Angelica, entrata in casa con Rook guardava incuriosita la casa, cercando un particolare diverso dall'ultima volta che era entrata lì.
- Non è cambiato nulla- disse Angelica.
- No, proprio nulla-  disse Rook- in 10 anni sono successe tante cose Angelica-
- Mi parli di questi cambiamenti?-
- Ti ricordi Eleonor?-
- mh mh- annuì lei.
- Ci siamo sposati-
- Congratulazioni!- disse al settimo cielo Angelica - dov'è? La voglio incontrare!-
- Oh la incontrerai, sta tornando, è andata a prendere nostro figlio- disse sorridente lui.
- Figlio? Avete un figlio? Sono felicissima per voi!- disse correndolo ad abbracciare.
- Come l'avete chiamato??- disse curiosa Angelica.
- Stephen-
E il tempo si fermò. Angelica rimase immobile. Tutto ritornò a 10 anni prima.
La passeggiata. Loro due spensierati. Lo sparo. La sua disperazione. La sua rovina.
Le lacrime cominciarono a scendere copiose sul suo viso, un pianto silenzioso, pieno del dolore represso per 10 anni.
Rook l'abbracciò forte. Poi le sussurrò all'orecchio:- l'ho fatto per lui. Mi aveva detto che se avesse avuto un figlio tutto suo lo avrebbe chiamato con il suo stesso nome.
A quelle parole lei cominciò a singhiozzare e abbracciò in una morsa di ferro il giovane.
- Tuo fratello sarebbe stato fiero di te- disse tra i singhiozzi Angelica.
- Ti ringrazio.. Vado a prenderti un fazzoletto- disse allontanandosi.
Angelica girò intorno a se stessa per guardare la stanza in cui era presente.
Appena entrati dalla porta di ingresso sulla destra era situato un bel camino di pietra e legno.
In mezzo alla stanza era presente un tavolo di legno con le sedie rivestite di paglia.
Alla sua sinistra c'era la cucina, con i pensili e la fornace.
Non era cambiato nulla. Ricordava le corse intorno a quel tavolo con Stephen, che finivano sempre con un bacio.
Le lacrime caddero sempre di più.
-Tieni- disse Rook tornando dall'altra stanza porgendo il fazzoletto ad Angelica.
-Grazie- disse lei prendendolo che finalmente diede fine alle sue lacrime.
- La sua morte non è stata superata da nessuno. Fatti forza. Noi dobbiamo averla.- disse prendendole le mani e stringendole forti.
Lei annuì ricambiando la stretta e cercò di calmarsi.
Dopo una dozzina di minuti finalmente Angelica riuscì a calmarsi e ad incontrare Eleonor e il piccolo Stephen.
Eleonor entrò con il piccolo in braccio.
Il piccolino aveva i capelli neri, come il padre, gli occhi verdi come smeraldi, la pelle chiara e candida come la madre.
La maternità donava a Eleonor, il viso rilassato con qualche occhiaia di troppo che accettava volentieri, i chili persi per le giornate a correre dietro a suo figlio e a prendersi cura della sua famiglia.
- Quanti anni ha?- disse Angelica avvicinandosi ad Eleonor abbracciandola.
- 6 anni- rispose sorridente rispondendo all'abbraccio dell'amica.
- È stato bellissimo tornare qui, vedere il vostro bambino e voi!- disse commossa Angelica.
- Puoi tornare quando vuoi Angelica- dissero Rook e Eleonor.
- Vi ringrazio. Ma sto sempre in mare, però prometto che verrò quando potrò- disse abbracciandoli.
- Angelica.. Perchè stai sempre in mare?- chiesero preoccupati i coniugi.
- Sono una piratessa. Sto insieme ad un pirata- disse seria.
- Che cosa?!?!- gridarono scioccati Rook e Eleonor.
- Non volevo dirvelo così.. Ma non avevo altro modo.. Perdonatemi- sussurrò scappando verso la porta mentre le lacrime tornavano in scena.
Stava per arrivare alla porta, ma venne bloccata.
Il piccolo Stephen si mise davanti alla porta.
- Mi hanno raccontato molto di mio zio Stephen. Mi hanno detto che lui ti voleva molto bene.. Tu gliene volevi?- disse ingenuamente il piccolo.
- Si piccolo. Gliene volevo tanto- disse prendendolo in braccio.
- E perchè piangi se gli volevi bene?-
- Oh, non piango per questo.. È solo che mi manca-
- Lo zio sta bene, è in un altro luogo ma adesso sta bene- le disse.
- Si lo so.. - disse accennando un sorriso anche se piangeva ancora.
Angelica si avvicinò alla famiglia, porgendo il bimbo tra le braccia della sua mamma.
- Non sono stata corretta nei vostri confronti.. Ma prometto che non farò più una cosa del genere..-
- Stai tranquilla Angelica, sappiamo che non era una cosa facile da dire..- disse Rook mettendole una mano nella spalla.
Angelica sorrise e poi si voltò verso il piccolo Stephen - ehi piccolo, vuoi raccontato di tuo zio?-
- Sii!- disse entusiasta il piccolo abbracciandola.
[...]
Jack arrivato davanti un bordello entrò senza indugi.
- Voglio la più brava- ordinò al capo.
- Oh, ma per avere la più brava devo vedere se se lo può permettere- disse sorridendo malignamente.
Gli mostrò il sacchettino con le monete d'oro.
- Molto bene. Se mi vuole seguire.- disse mostrandogli il piccolo corridoio sudicio.
L'uomo lo fece entrare in una stanza abbastanza piccola, con un letto abbastanza grande, un comò e una finestra che filtrava quel poco di luce che serviva per vedere.

- Ciao tesoro- sentì dire alle sue spalle.

[...]
- Quindi lo zio Stephen sapeva andare a cavallo?- disse stupito il piccolo.
- Si, e anche piuttosto bene- sorrise Angelica.
Continuarono a parlare a ridere per ore, insieme ai genitori del piccolo.
Calato il tramonto Angelica dovette andare.
- Tornerò presto- disse sulla soglia di casa.
- Noi ti aspetteremo, ciao Angelica, buona fortuna.-
Lei sorrise e cominciò a camminare, lasciandosi dietro la famiglia che dieci anni prima apparteneva a lei, e che un destimo crudele aveva distrutto. Distrutto i suoi ricordi migliori. Distrutto l'uomo che amava, distrutto se stessa.

[...]
- Ehi ciao dolcezza, come ti chiami?- disse Jack.
- Lynette-
- Oh piacere di fare la tua conoscenza Lynette-disse baciandole la mano.
- Oh che galantuomo-
- Modestamente sono un capitano-
- Beh capitano, bando alle ciance, hai chiesto i miei servigi?-
- Effettivamente si-
- Bene- disse la donna- allora cominciamo-
La donna gli tolse il cappello e allentò la camicia.
Lui la guardò prima con malizia ma poi scosse la testa bloccandole le mani.
- No aspetta- la interruppe Jack.
- Ehi che ti prende?- disse irritata la donna.
- Non posso farlo-
- Come sarebbe a dire che non puoi farlo?- disse scioccata.
- Ho fatto una promessa. Non posso.-
Si sistemò la camicia e si rimise il cappello.
- Grazie per i tuoi servigi, ma devo andare-
- Ehi! I soldi me li devi!-
- Oh mannaggia. Hai ragione-
Prese il sacchetto e gli diede la metà dei soldi.
- Li pretendo tutti!-
- Suvvia damigella, non ha fatto niente, la metà è più che dovuto- sorrise Jack.
Al cenno della prostituta Jack cominciò a correre, cercando di andare alla nave il più presto possibile.
Per fortuna il bordello era vicino al porto.
[...]
Angelica si camminò per le strade di Tortuga ancora con il viso bagnato dalle lacrime, cercando di tornare alla nave più veloce che poteva.
Nel momento però in cui girò l'angolo vide Jack uscire da un edificio sudicio e fatiscente.
Il suo cuore si fermò e le lacrime ricominciarono a scendere copiose sul viso.
Sapeva che quello era un luogo di donnacce e prostitute, meta ideale per i pirati.
Si appoggiò alla parete di una casa, cercando di sorrreggersi.
Perchè Jack l'aveva fatto? Perchè l'aveva tradita?
Infondo era sempre un pirata, aveva sangue sporco di ogni tipo di reato.
Le aveva promesso che non sarebbe andato a donne, perchè lui la amava e lei sperava che con questa promessa tutto sarebbe andato per il meglio, ma non fu così. Credette al tradimento, l'aveva visto con i suoi occhi.





Salve! Eccomi tornata dopo quasi 3 settimane :-/ Mi dispiace solo di non aver ricevuto commenti, ma pazienza, va bene lo stesso :)
In questo capitolo troviamo il "presunto tradimento" di Jack.. Come la prenderà Angelica?
Se riuscirò a continuare questa serie si saprà! A presto! :)


 

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