Sunbeam

di Scarcy90
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** New Life ***
Capitolo 2: *** Friends...? ***
Capitolo 3: *** Visions ***
Capitolo 4: *** Project ***
Capitolo 5: *** Sleepless ***
Capitolo 6: *** Questions ***
Capitolo 7: *** Thoughtful ***
Capitolo 8: *** Camping ***
Capitolo 9: *** Moonlight ***
Capitolo 10: *** Feeling ***
Capitolo 11: *** Attraction ***
Capitolo 12: *** Nightmare ***
Capitolo 13: *** Explanations ***
Capitolo 14: *** Return ***
Capitolo 15: *** Revelations ***
Capitolo 16: *** Discovery ***
Capitolo 17: *** Engagement ***
Capitolo 18: *** Husband ***
Capitolo 19: *** Happiness ***
Capitolo 20: *** Transformation ***
Capitolo 21: *** Vampires ***
Capitolo 22: *** Half-Brother ***
Capitolo 23: *** Lullaby ***
Capitolo 24: *** Surrender ***
Capitolo 25: *** Family ***
Capitolo 26: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** New Life ***



Sunbeam- Capitolo 1

Sunbeam

 

 

Capitolo 1: New Life
 
 Avevo sempre vissuto a Forks. Fin dalla mia nascita quella piccola cittadina era stata la mia casa, anche se una casa vista solo di notte e mai in presenza di esseri umani che potessero vedermi. Come mai? Be’ la velocità con cui tendevo a cambiare aspetto ed età non avrebbe contribuito a non far nascere sospetti negli umani che mi stavano intorno.
 Per questo, nonostante avessi sempre vissuto a Forks, quella mattina mi stavo preparando ad affrontare il mio primo giorno di scuola. Sarei stata la nuova arrivata, quella che viene da un posto lontano… Talmente lontano che nessuno si sarebbe realmente messo ad indagare sulle mie origini. Nessuno doveva sapere dove avevo passato i miei lunghi sette anni di vita, e avrei dovuto fingere di non conoscere nessun ragazzo della mia scuola, mentre invece sapevo a memoria i volti e i nomi della maggior parte di loro. Nella mia mente c’era abbastanza spazio per questo e per molto altro.
 Ufficialmente sarei stata la dolce figlia del defunto fratello di Edward Cullen: il figlio del dottore e il marito di Isabella Swan, la figlia del capo della polizia.
 In realtà invece ero Renesmee Carlie Cullen, detta Nessie, unica figlia di Edward e Bella Cullen.
 Perché allora inventare una storia così assurda, se in realtà ero davvero figlia loro? La risposta è molto semplice. I miei genitori, come tutti i Cullen, erano vampiri. Io non ero come loro perché in realtà i vampiri non potrebbero avere figli tra loro, qualcosa che a che fare con il cambiamento del corpo della donna in gravidanza che in una vampira non poteva avvenire, ma è inutile fissarsi su cose così tecniche.
 Allora come posso essere la figlia di Edward e Bella se loro sono entrambi vampiri? E’ una storia lunga, già raccontata che porterebbe via migliaia di pagine. Semplicemente mia madre rimase incinta di mio padre quando era ancora umana e alla fine sono venuta fuori io. Una mezza vampira. Né umana né vampira. Un ibrido che ha caratteristiche e anche gusti alimentari di entrambe le razze. Già, amo i pancake ma l’odore del sangue umano mi fa bruciare comunque la gola e mi fa venir voglia di mordere le persone.
 Però la mia parte umana mi ha fornito un grande autocontrollo per questo mio piccolo inconveniente perciò non ho problemi a stare con la gente.
 Ma nonostante questo fino ai sette anni non mi sono mai potuta avventurare fuori di casa o fuori dai confini di La Push, la riserva indiana dove viveva il migliore amico, Jacob Black.
 Adesso che avevo raggiunto questa tappa, neanche fossi diventata maggiorenne, i miei avevano pensato che mi avrebbe fatto bene frequentare un paio d’anni di liceo e magari anche il college. Perché adesso non sarei più cambiata, sarei sembrata una ragazza di al massimo vent’anni per tutto il resto della mia vita. Il sogno segreto di ogni donna. 
 Avevo sempre studiato a casa, quindi passare al liceo sarebbe stata una vera novità per me. Anche farmi delle amiche o provare ad avere un ragazzo… Era tutto così nuovo e tremendamente eccitante, in più c’era anche il vantaggio di essere lasciata un po’ in pace dalla mia iperprotettiva famiglia di vampiri. Tutti- anche se forse zia Alice era quella che mi lasciava un po’ di spazio- erano sempre costantemente perennemente preoccupati per la mia salute e il mio benessere, senza rendersi conto che con i loro atteggiamenti mi mantenevano viva e forte ma intaccavano la mia sanità mentale.
 In più in casa Cullen non c’era un minimo di privacy. Tra mio padre che mi leggeva nel pensiero ventiquattr’ore su ventiquattro e mia madre che mi spiava mentre dormivo aspettando che cominciassi a confessare chissà che cosa- come se mio padre non le raccontasse già tutto quello che pensavo- la mia vita era a dir poco soffocante.
 Solo nei giorni in cui andavo da nonno Charlie o a La Push da Jacob –lì i miei non potevano neanche mettere piede- mi sentivo libera di poter pensare e dire quello che volevo.
 Ero in macchina, la mia macchina, quella che mio padre mi aveva regalato per i miei sette anni. Non ero mai stata un’amante delle auto, mi piaceva andare veloce ma potevo farlo anche correndo con le mie gambe perciò le auto veloci non mi erano mai interessate più tanto. Un’eresia per il resto della mia famiglia e soprattutto per Jacob, l’unica che mi dava ragione e non mi prendeva per una miscredente era mia madre: neanche a lei importava quanti cavalli avesse la sua auto, nonostante la sua fosse una vera Ferrari.
 Mio padre mi conosceva perciò c’era andato leggero, per quanto potesse andarci leggero uno come lui. Per questa ragione avevo sotto le mie mani una macchina che per molti possedere sarebbe costato un occhio della testa ma che per la mia famiglia era una spesuccia da niente, come se mi avessero regalato solo il portachiavi e non una Smart Fortwo Cabrio Pure di un rosso acceso, fatta arrivare direttamente dall’Europa.
 Non che a Forks- la capitale della pioggia per antonomasia- convenisse avere una cabrio però la mia non era così scomoda, infondo il tettuccio si alzava con un solo pulsante.
 Nella mia famiglia le auto europee andavano per la maggiore, nonostante io non capissi cosa ci fosse di sbagliato in quelle americane. Eppure il mio senso patriottico non venne preso in considerazione e adesso me ne andavo in giro su un'auto troppo vistosa, troppo europea, e troppo tutto…
 Immaginavo già gli sguardi che avrebbero lanciato i ragazzi della scuola alla mia auto. Avrebbero cercato di scassinarla con gli occhi per poterla guidare almeno una volta, ma dubitavo che ci avrebbero provato sul serio. Anche se dovevo ammettere che non mi sarebbe dispiaciuto se l’avessero rubata. Una scusa come un’altra per chiedere una macchina di altro genere.
 Inoltre avevo lo strano presentimento che la scelta di quella macchina non fosse dovuta solo ad un fattore di passione per i motori. Jacob sarebbe riuscito ad entrare nella mia Smart esattamente come un bue in una casetta per gli uccelli. Sembrava che mio padre lo avesse fatto di proposito in modo che non mi passasse neanche per l’anticamera del cervello di invitare Jake a fare un giro con me. Non che mio padre odiasse Jacob, anzi erano piuttosto amici però era sempre alquanto restio a lasciarmi sola con lui. Il perché ancora non lo capivo visto che Jacob era una specie di enorme fratellone per me… Ma il giorno in cui avrei capito mio padre probabilmente avrei anche visto uno gnomo in groppa ad un Unicorno.
 Arrivata nei pressi della scuola stavo già cominciando a sperare di diventare improvvisamente invisibile. Tutti, ma proprio tutti, si erano voltati a fissarmi o meglio a fissare la mia auto. Lo sapevo che sarebbe stato imbarazzante, quella non era un’auto per poter andare a scuola in santa pace.
 Parcheggiai il più lontano possibile dalle altre macchine e scesi in fretta dalla mia. Non la chiusi a chiave sempre con la segreta speranza che qualcuno decidesse di rubarmela.
 Avevo fatto appena pochi passi quando una voce mi fermò.
 -Ehi, tu.-
 Mi voltai e vidi uno strano ragazzo venirmi incontro. Era alto, almeno credo -quando hai per amici licantropi alti tutti due metri e più alla fine la tua concezione di altezza comincia ad alterarsi- aveva capelli neri e scompigliati e profondi occhi grigi. Poteva risultare affascinante per una che non aveva vissuto per tutta la vita circondata da vampiri bellissimi ed eterei.
  -Tu sei la nuova arrivata, vero?- chiese porgendomi la mano. –Renesmee Cullen… la nipote del dottore.-
 Già, era quello che sarei stata per tutti “la nipote del dottore”, quanto detestavo le etichette.
 Lui doveva aver notato il mio disappunto e si era affrettato ad aggiungere.
 -Mi sa che l’ultima frase potevo evitarla- disse sorridendo. Aveva un bel sorriso, molto piacevole.
 -In effetti… Non è simpatico essere chiamata Renesmee “la nipote del dottore” Cullen- risposi cercando di non risultare scortese.
 -Perdonami, allora… Renesmee?- chiese esitante porgendomi nuovamente la mano.
 -Sbagliato di nuovo… Chiamami semplicemente Nessie- strinsi la sua mano. –Niente commenti sul mostro di Lock Ness, anche su quello sono abbastanza suscettibile.-
 -Ricevuto, Nessie- mi sorrise ancora lui lasciandomi la mano. –Io sono Richard Christopher Custer, ma gli amici mi chiamano Richard.-
 -Be’ allora Richard Christopher Custer, ti posso chiamare Richard anch’io oppure devo segnarmi il tuo nome da qualche parte per evitare di dimenticarlo?-
 Balla. Mi sarei ricordata il suo intero albero genealogico se solo avessi voluto.
 -Certo, chiamami pure Richard- rispose lui contento. –Ehm… Sai, anch’io sono una specie di nuovo arrivato. Io e mio padre ci siamo trasferiti qui a maggio scorso, quindi ho frequentato qui solo due mesi di scuola.-
 Mi sentii tremendamente sollevata, ero felice che il primo ragazzo che incontravo non fosse uno di quegli stupidi provinciali di Forks, che erano nati a Forks e che per loro fare un viaggio significava arrivare fino a Seattle e ritorno. Avevo proprio bisogno di qualcuno che fosse totalmente fuori dal mio mondo, in tutti i sensi.
 -Che anno frequenti?- chiesi curiosa.
 -Il terzo.-
 -Come me- risposi sorridendo.
 La campanella suonò e tutti i ragazzi che erano rimasti in cortile cominciarono ad entrare nell’edificio. Parlare con Richard era piacevole, non mi ero neanche resa conto che fosse passato tutto quel tempo. Era bello chiacchierare con qualcuno che non sapesse chi fossi in realtà e che non aveva paura che mi potessi rompere da un momento all’altro.
 -Io vado in classe altrimenti il professor Banner mi farà una delle sue ramanzine. Sai raggiungere la segreteria da sola?-
 -Sì, non credo che dovrei avere problemi- risposi trattenendomi dal ridere. Mio padre mi aveva portata a scuola nelle notti precedenti e mi aveva mostrato tutte le aule e gli edifici, praticamente la conoscevo meglio di casa mia.
 -Ci vediamo, allora- dissi io con un gesto della mano e cominciando a camminare.
 -Nessie- mi chiamò lui.
 Mi voltai curiosa e lui mi stava sorridendo appoggiato alla mia macchina mentre posava una mano sulla maniglia dello sportello e lo apriva.
 -Per quanto Forks possa essere tranquilla come cittadina, faresti meglio a chiuderla a chiave.-
 Accidenti! Addio al mio brillante piano per liberarmi di quell’impiccio di auto.  
 Mia madre mi aveva parlato della segretaria la signora Cope, ma sinceramente non me l’ero mai immaginata così strana. Appena mi vide per poco non cadde in adorazione, nonostante non fossi una vampira vera sembrava un’umana piuttosto soggetta alla razza della mia famiglia.
 -Signorina Cullen- disse lei con voce squillante ed eccitata. –Ti stavamo aspettando tutti.-
 Annuii stupita mentre quella donna mi porgeva il mio orario.
 -Fai firmare questo foglio da tutti i professori che hai oggi e poi riportamelo alla fine delle lezioni- la sua voce era sempre più ammirata, cominciava a darmi seriamente sui nervi.
 -Certo- risposi un po’ seccata.
 -E’ davvero incredibile quanto somigli a tuo zio Edward, però gli occhi sembrano quelli di…-
 -Ho gli occhi di mia madre- risposi in fretta.
 -Sì, certo… Avrei dovuto capirlo.-
 Uscii dalla segreteria il più velocemente possibile. Sapevo cosa stava pensando quella donna: che avevo gli stessi occhi di Isabella Swan, ma questo non avrebbe potuto essere vero perché io e Bella non avremmo dovuto essere parenti. Ecco perché avrei sempre dovuto rispondere che avevo gli occhi di mia madre- che poi non era una bugia-, nessuno l’aveva mai vista quindi era possibile che gli occhi di mia madre fossero simili a quelli di Bella.
 Guardai l’orario. Alla prima ora avevo biologia.
 Sorrisi a quel pensiero. La materia coatta, la colpevole di tutto. Era stata durante un’ora di biologia tenuta in quella scuola e dallo stesso professore che c’era adesso che aveva consentito ai miei genitori di conoscersi meglio e di innamorarsi, anche se io ero del parere che i miei si sarebbero innamorati comunque, quei due erano peggio di una calamita con una lastra di ferro, non riuscivano a stare lontani un secondo. A volte il loro comportamento tendeva ad essere proprio imbarazzante, non che mi infastidisse, ma ogni tanto potevano darsela una regolata. Ormai cercavo di passare quanto più tempo possibile a casa di nonno Carlisle per lasciare i miei soli, mi sentivo sfrattata da casa mia.
 Cominciavo a pensare che volessero battere il record di zio Em e zia Rose, infondo sette anni li avevano raggiunti senza problemi, ne mancavano solo altri tre… Però avevo la sensazione che per loro sarebbero stati molto più di dieci anni, checché ne dicesse lo zio Emmet.
 Arrivata davanti all’aula di biologia bussai timorosa, il cuore mi batteva forte. Avevo paura di come sarebbero andati quei due anni al liceo, ma avevo ancora più paura di fare qualche casino facendo scoprire a tutti chi ero, e costringendo la mia famiglia a fuggire il più lontano possibile.
 Okay, stavo cominciando ad esagerare. Non potevo permettere al mio solito pessimismo di avere la meglio, accidenti ai geni disfattisti di mia madre! Ma da umana non poteva essere un po’ meno imbranata e sfortunata?
 Qualcuno da dentro mi invitò ad entrare. Aprii la porta e fissai subito il mio sguardo sul professore, avevo troppa paura di guardare gli altri.
 -Ah, tu devi essere Renesmee Cullen…- disse il professor Banner con un sorriso.
 -Nessie- risposi annuendo.
 -La stessa puntigliosità di tua zia Bella nel precisare i nomi a quanto vedo.-
 E ti pareva che mia madre non si dovesse far riconoscere sempre. Chissà quante storie aveva fatto quando era appena arrivata e tutti la chiamavano Isabella invece di Bella.
 “Probabilmente le stesse che sto facendo io”, pensai divertita.
 Porsi il foglio da firmare al professore e quando me lo restituì disse:
 -Bene, puoi sederti accanto al signor Custer.-
 Spalancai gli occhi nel sentire quel nome. Richard.
 Mi voltai di scatto verso i banchi e lo vidi. Era l’unico seduto da solo e mi sorrideva contento, lo stesso sorriso amichevole che aveva sfoderato nel parcheggio. Quel ragazzo cominciava a starmi davvero simpatico.
 Gli sorrisi di rimando e con calma andai a sedermi al suo fianco.
 -Che strana cosa…- disse il professore guardando nella nostra direzione. –Voi due mi date una bizzarra sensazione di déjà vù.-
 Ma va? E che cosa mai gli staremo ricordando?
 -I tuoi zii si sono conosciuti nello stesso identico modo, signorina Cullen- concluse il professore con sguardo divertito.
 Non l’avrei mai pensato che in quella faccenda c’entrassero i miei... Okay, pensiero ironico. Sapevo perfettamente come si erano conosciuti i miei genitori e sapevo altrettanto bene che la situazione che stavo vivendo ricordava in modo impressionante quel momento. Ma… Mi voltai a guardare Richard che mi sorrise di nuovo. No… Ricordavo come mia madre aveva descritto i sentimenti che aveva provato per mio padre non appena lo aveva visto e Richard non scatenava niente del genere in me, ma solo simpatia e amicizia. Infondo il destino non agiva mai due volte nello stesso modo.
 Poi una ventata improvvisa arrivò da una delle finestre che non era stata chiusa bene e l’odore di Richard mi investì. Fu una sensazione strana e completamente nuova quella che provai. Il suo odore era umano ma aveva un qualcosa di diverso, di dolce e familiare come se lo avessi già sentito e il mio cervello ne avesse registrato il ricordo. Non era odore di cibo come quello degli altri umani, ma non era neanche simile a quello dei vampiri e dei licantropi. Era diverso, ma piacevole.  
 -Pretende i libri, oggi parleremo delle proteine- il professor Banner aveva cominciato la lezione e iniziai a far finta di prendere appunti mentre il pensiero dell’odore di Richard scivolava via dalla mia mente, infondo era solo un umano che odorava in modo diverso, niente di cui preoccuparsi.
 Conoscevo le proteine così bene che per poco non mi misi a parlare io al posto del professore.
 Mio padre mi aveva avvertito che le lezioni sarebbero state noiose per una come me che sapeva già tutto quello che si poteva imparare in un normale liceo e forse anche in un college, ma non pensavo che la noia sarebbe stata così pesante.
 Ad un tratto sentii il mignolo di Richard picchiettare sul mio braccio mentre mi infilava un foglio sotto la mano. Lo presi e lo lessi, aveva una grafia molto ordinata, quasi quanto la mia. 
 
 Ti va una partita a tris? ^_-
 
 Aggrottai la fronte. Mi sarebbe piaciuto lasciar perdere quella lezione noiosa, ma non potevo permettere che Richard fosse così negligente. Scrissi la risposta.
 
 Il professore sta spiegando, dovremmo stare attenti
 
Lui lesse, scrisse velocemente qualcosa e mi ripasso il foglio.
 
Queste cose le so già, e anche tu a giudicare da quello che hai scritto sui tuoi appunti. Banner sta spiegando ancora la struttura secondaria.^-^
 
 Sussultai e guardai il foglio dove fino a poco prima stavo fingendo di prendere appunti. Senza accorgermene ero arrivata alla struttura quaternaria con tanto di struttura dell’emoglobina.
 Mi voltai verso Richard e lui mi sorrise ancora. Era un sorriso che non avevo mai visto di lui, sembrava furbo e birichino come quello di bimbo che non vede l’ora di infrangere le regole. Per una volta qualcuno mi stava chiedendo di infrangere le regole e io volevo seguirlo.
 Così i successivi venti minuti li passammo a giocare a tris. Avevamo fatto diverse partite e io ero in vantaggio di due.
 A un certo punto il professor Banner mi fece anche una domanda, ma il mio cervello era abbastanza grande per seguire la lezione e per giocare a tris contemporaneamente, così non mi fu difficile rispondere.
 L’ora successiva avevo inglese e quella dopo matematica. In nessuno di questi due corsi c’era Richard perciò cominciai a conoscere anche altra gente. Due ragazzi per la precisione. Ad inglese mi ero seduta accanto a Sophia Jefferson, una ragazza molto simpatica ma non troppo esuberante. Scoprimmo di avere molte cose in comune come l’amore per la letteratura e i libri, ma soprattutto la voglia di viaggiare e visitare posti nuovi. Era la classica ragazza per bene che prestava il suo aiuto non appena ne aveva l’occasione. Diventammo subito amiche.
 Durante l’ora di matematica, invece, conobbi Lance Norton. Un ragazzo tranquillo e riservato, forse anche troppo. Con un viso dolcissimo che ricordava quello di un bambino. Anche lui era simpatico infondo e ci trovammo in sintonia senza bisogno di troppe parole.
 A pranzo, mi diressi verso la mensa insieme a Richard. Gli raccontai dei ragazzi con cui avevo fatto amicizia e lui mi disse che erano anche suoi amici Arrivati nella grande sala vidi Sophia e Lance seduti allo stesso tavolo, mi venne spontaneo andare da loro. Poi mi sorse una domanda.
 -Toglimi una curiosità- dissi a Richard. –Quei due stanno insieme?-
 -Sophia e Lance?-
 Annuii curiosa.
 -Ufficialmente no- rispose lui sorridendo. –Ma sono amici da quando erano piccoli, abitano affianco e stanno sempre insieme. Se non sono innamorati l’uno dell’altra ci manca davvero poco. Per quanto ho capito o si metteranno insieme oppure si uccideranno a vicenda.-
 Non capii cosa aveva voluto dire con quell’ultima frase, ma dovevo ammettere che insieme erano proprio carini.
 Richard ed io ci sedemmo al loro tavolo e cominciammo a chiacchierare. Era incredibile come era stato facile inserirsi, e trovare degli amici.
 -Allora, Nessie- disse Sophia. –Da dove vieni?-
 -Non lo sapete già?- chiesi divertita. –Credevo che Forks fosse famosa per la velocità con cui viaggiano le notizie.-
 Sophia rise.
 -In genere è così, ma su di te le voci sono discordanti.-
 -In che senso?-
 Fu Richard a rispondere.
 -Alcune dicono che vieni da Seattle, altra da New York, altra ancora dall’Alaska…-
 Non avevo mai sentito niente di così assurdo.
 -Non ne avete azzeccata una- risposi sorridendo. –Vengo da Denver.-
 Città molto simile per il clima a Forks anche se non pioveva così tanto, perciò il mio pallore poteva essere largamente giustificato.
 -Ah, lo stato del Colorado- disse Richard. –Fa freddo quanto qui a Denver?-
 -Più o meno. Però credo che qui sia più umido.-
 -Com’era la tua vecchia scuola? Avevi molti amici?- mi chiese Sophia curiosa.
 -Oh… be’…- Questa era la domanda che temevo più di tutte. Non ero mai stata in un’altra scuola e non avevo mai avuto altri amici oltre alla mia famiglia e ai licantropi, perciò dovevo mentire, tanto per cambiare.
 -La scuola era come questa solo più grande e non è che avessi degli amici là. Più che altro conoscenti.-
 -Davvero?- chiese Sophia sorpresa. –Eppure sei una ragazza così bella, non sai che occhiate ti hanno lanciato i giocatori della squadra di nuoto, io pagherei per essere guardata così.-
 -Ah sì?- era stato Lance a parlare. Era la prima volta che parlava da quando avevamo cominciato ci eravamo messi a conversare.
 -Lance, li hai visti? Quelli sono dei ragazzi stratosferici… L’ho detto e lo ripeto: pagherei per essere guardata da loro in quel modo.-
 Lance la fissò in modo strano, e capii subito che doveva essere geloso alla follia.
 -Fa come ti pare- disse infine riprendendo a bere la sua bibita.
 Sophia socchiuse gli occhi e lo guardò irritata, mentre io lanciavo un’occhiata a Richard. Adesso avevo capito cosa voleva dire quando aveva detto che mancava poco perché si mettessero insieme o si uccidessero a vicenda. Gelosi com’erano.
 Salutai i miei nuovi amici e mi diressi verso la mia auto con ancora la felicità dentro il cuore. Ero stata davvero fortunata. Richard era simpatico, Sophia meravigliosa, e Lance… discreto. Non avrei potuto desiderare di meglio.
 Stavo per entrare in macchina quando sentii qualcuno arrivarmi alle spalle, mi volta di scatto.
 Era un ragazzo e stava a pochi centimetri da me. Non mi sembrava di averlo mai visto ma aveva l’aria di uno in cerca di guai.
 -Ciao, dolcezza- disse con voce adulatoria.
 “Partiamo male, amico” pensai scocciata, non avrei permesso a nessuno di chiamarmi dolcezza con quel tono. Respirai e cercai di mettermi in testa che nel caso avessi dovuto picchiarlo dovevo trattenere la mia forza altrimenti lo avrei fatto fuori senza sforzo.
 -Ti serve qualcosa?- chiesi cercando di fulminarlo con lo sguardo.
 -Mi chiedevo se mi daresti il tuo numero, sai mi ha colpito molto la tua bellezza- mi sorrise compiaciuto squadrandomi come un puma con la sua preda.  
 Aggrottai la fronte e mi voltai verso la macchina per aprire lo sportello.
 -Mi dispiace ma non sono interessata…- “ai tipi boriosi e tronfi come te” avrei voluto aggiungere, ma mi trattenni.
 -Ehi, bella! Io sono il capitano della squadra di nuoto e non accetto che una mocciosetta mi si rivolga in questo modo. Voglio uscire con te, e tu accetterai!-
 Mi mise una mano sulla spalla per voltarmi e io stavo per mettermi a gridargli contro qualche frase poco carina quando sentii un’altra voce sostituirsi alla mia.
 -A me sembrava che la signorina fosse stata abbastanza chiara: non è interessata.-
 Jacob!
 Mi voltai e i miei occhi incontrarono quelli caldi e familiari del mio migliore amico. Come al solito dovetti piegare le testa verso l’alto per guardarlo negli occhi, il mio scarso metro e settantacinque non poteva nulla contro i suoi due metri e oltre.
 -E tu chi sei? Il suo ragazzo?- chiese il ragazzo borioso con tono di sfida. Anche lui era grosso e ben piazzato ma non era paragonabile a Jacob.
 -Io sono quello che ti farà un mazzo così se non ti dilegui all’istante- sibilò con tono irritato, mentre uno strano ringhio gli risuonava in gola.
 Il ragazzo borioso doveva aver fiutato il pericolo perché corse via alla velocità della luce.
 -Poverino- dissi guardandolo andare via. –Lo avrai spaventato a morte.-
 -Se l’è meritato- ribatté lui ancora irritato.
 -Solo perché stava apprezzando una splendida e meravigliosa ragazza?- chiesi con voce innocente e divertita.
 -No, perché stava apprezzando una ragazza fuori dalla sua portata.-
 Alzai un sopracciglio scettica. Avevo la sensazione che sia per Jake che per mio padre io non sarei mai stata alla portata di nessuno.
 -Comunque me la potevo vedere da sola.-
 -Lo so, è per questo che sono intervenuto. Non sei molto brava a regolare la forza in combattimento, quel poverino ne sarebbe uscito tutto rotto.-
 Ci fissammo per un attimo: io fingendomi offesa, e lui arrabbiato. Poi scoppiammo a ridere contenti.
 -Così tuo padre ti ha regalato una scatoletta di sardine…- disse indicando la mia Smart.
 Arricciai il naso.
 -Non ti piace, eh- continuò Jacob capendo al volo.
 -La trovo bellissima, ma non adatta alla scuola. Mio padre esagera sempre. Avevo addirittura pensato a un piano per farmela rubare.-
 Jacob si mise a ridere.
 -Te ne comprerebbe una ancora più appariscente.-
 -Dici?- chiesi incrociando le braccia e riflettendoci un attimo su. Sì, mio padre sarebbe stato capace di farlo.
 -Vieni a La Push?- chiese Jacob mentre mi riprendevo dalle mie riflessioni. –Oggi il mare è calmo e potremmo fare il bagno. Ci saranno anche Quil e Claire.-
 I miei occhi si illuminarono. Adoravo fare il bagno a La Push e adoravo la piccola Claire.
 -E me lo chiedi anche… Certo che ci vengo. I miei li chiamo da casa tua.-
 -Come al solito- disse Jake divertito.
 Risi. Era il mio piano di sempre. Avvisavo i miei genitori che avrei passato qualche ora a La Push quando ero già a La Push così non avrebbero potuto dire di no, e di certo non potevano arrivare all’improvviso e trascinarmi via.  
 -Andiamo?- dissi entrando in macchina.
 -Ti seguo attraverso il bosco- rispose Jake lanciando un’occhiata risentita alla mia scatoletta di sardine.
 -A chi arriva prima?- chiesi con sguardo di sfida.
 -Certo, tanto guidi come una lumaca- mi istigò lui. 
 -Vedremo.-
 Partimmo verso una nuova avventura, una delle nostre avventure che tanto amavo e che tanto mi avevano donato nella mia breve vita. Cominciavo una nuova vita ma sapevo che le emozioni con Jake non sarebbero mai cambiate.








***L'Autrice***

 Probabilmente vi starete chiedendo perchè ho deciso di torturarvi con questa storia orribile che non piacerebbe neanche a un masochista... Be' l'ispirazione mi ha colpita all'improvviso e ho deciso di mettere per iscritto le mie idee, il capitolo che avete appena letto è il risultato di questo mio colpo di testa.
Innanzi tutto, vi comunico che questo è solo l'inizio e che cercherò di postare almeno un capitolo a settimana (impegni scolastici permettendo). Poi questa sarà una Nessie/Jake perciò cercherò di inserirci una buona dose di romanticismo, coinvolgimento e passione, ma non mancheranno i momenti di suspence e intrigo... Insomma ho intenzione di mantermi il più vicina possibile alle opere della fantastica Stephenie per quanto riguarda l'atmosfera che intendo dare a questa storia.
Perchè Sunbeam? E' possibile che qualcuno di voi stia seguendo Jacob's Sunbeam l'altra mia storia Nessie/Jake e che abbia pensato che la mia fantasia per i titoli lasci proprio a desiderare... In realtà ho deciso di lasciare questa parola, Sunbeam (raggio di sole), proprio perchè da quando ho letto Breaking Dawn sono fermamente convinta che Nessie sia stata una boccata d'aria fresca per Jacob, un raggio di sole nel momento oscuro che stava vivendo a causa di Bella. Per questo ho deciso di usare Sunbeam come titolo anche di questa storia.
Comunque spero che alla fin fine questo capitolo vi sia piaciuto e che sarete così dolci e gentili da lasciarmi un commentino per farmi capire se è stata la più grande cretinata del mondo cominciare questa storia...

Ciao Kiss!!!

Francesca

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Capitolo 2
*** Friends...? ***


Sunbeam- Capitolo 2

Capitolo 2: Friends…?
 
 La Push era indiscutibilmente la mia seconda casa. Tutte le persone che conoscevo lì mi trattavano come una di loro, come una Quileute, nonostante fossi assolutamente tutto il contrario, e non ero mai riuscita a capire pienamente un comportamento così strano. Il fatto che fossi una vampira avrebbe dovuto scatenare nel branco di licantropi, e in Jacob soprattutto, un odio profondo e leggendario, un odio che neanche un uomo con la più grande forza di volontà avrebbe mai potuto far sopire. Eppure nessuno di loro mi odiava o aveva paura di me. Da piccola pensavo che fosse a causa della mia amicizia con Jacob, ma questa non era stata una risposta più che altro era stato il motivo scatenante di altre domande nella mia testa, e come un effetto a catena le incongruenze in cui vivevo cominciarono ad affiorare: ammesso che non mi odiassero perché ero amica di Jacob, cosa aveva portato Jacob a volermi bene nonostante fossi una mezza vampira? Forse l’amicizia che c’era stata con mia madre quando era umana e che continuava a perdurare? Ma come poteva esistere ancora la loro amicizia, erano pur sempre un licantropo e una vampira.
 Alla fine giunsi alla conclusione più ovvia: quando mia madre era umana, lei e Jacob erano molto più che amici. Non dubitavo del fatto che mia madre avesse amato solo mio padre in tutta la sua vita, ma come ripeteva sempre il mio adorato papà gli esseri umani non sono forti come i vampiri, i loro sentimenti possono essere vari e mai ben definiti. Perciò capii che mia madre doveva aver amato Jacob a suo modo e anche lui doveva averla amata molto.
 Inizialmente questa mia ipotesi mi faceva sorridere. Immaginare mia madre e Jacob insieme in atteggiamenti affettuosi mi sembrava così bizzarro e divertente. Poi però qualcosa di diverso aveva iniziato ad attanagliarmi la mente: ero infastidita dal fatto che la loro amicizia fosse più forte di quella mia e di Jacob. Sapevo che non avevo ragione di preoccuparmi, Jacob mi voleva bene e saremmo rimasti sempre amici, ma avevo la sensazione che mi stesse nascondendo qualcosa e che questo qualcosa avesse a che fare con i sentimenti che provava per mia madre. Mi scoprii gelosa del loro passato, di quello che avevano vissuto, anche se non ne avevo motivo visto che io e Jacob eravamo solo amici.
 In quel momento cercai di allontanare quei pensieri dalla mia testa, cercavo di non rimuginarci mai su, perché mio padre sondava la mia mente di continuo e non volevo che si mettesse delle strane idee in testa, tipo che secondo me la mamma lo tradiva con Jacob, cosa che ritenevo impossibile.
 Ero quasi arrivata a casa di Jacob, quella piccola e caratteristica casetta di legno che era stato di teatro di molte nostre avventure. Ci ero così affezionata che quasi quasi mi piaceva molto più di casa mia o di casa Cullen, il che era tutto dire.
 Sapevo che Jacob mi stava alle calcagna, sentivo i suoi passi all’interno del bosco, e il respiro regolare dell’enorme lupo che si dava da fare per non lasciarmi neanche un margine di vantaggio. Non stava correndo al massimo delle sue possibilità, forse voleva farmi credere che ero in vantaggio per poi battermi nello sprint finale.
 Non avevo idea di quanto potesse rendere una macchina come la mia, ma conoscendo mio padre avevo il presentimento che riuscisse ad andare molto più veloce di quanto immaginavo. Infatti, appena schiacciai più a fondo il pedale dell’acceleratore, raggiunsi in un secondo i duecento orari.
 Per una persona normale guidare a quella velocità avrebbe significato trovare morte certa, ma per me e la mia famiglia era diverso. I nostri sensi molto più sviluppati rispetto a quelli degli umani ci permettevano di scansare eventuali ostacoli senza timore e ci fornivano di un’attenzione maggiore. Perciò il fatto di andare così veloce non mi spaventava affatto.
 Jacob si accorse che avevo accelerato e anche lui aumentò l’andatura, ma lo avevo preso alla sprovvista così avevo diversi metri di vantaggio e casa sua era sempre più vicina, mancava sì e no un chilometro.
 Accelerai ancora di più e all’improvviso mi accorsi che i passi di Jacob erano spariti.
 Stavo per chiedermi che fine avesse fatto quando sospirai scocciata. Accidenti ai suoi geni licantropici! Aveva vinto lui. Se ne stava seduto sui gradini che portavano a casa e sua e mi sorrideva beffardo, era arrivato talmente prima di me che aveva anche fatto in tempo a ritrasformarsi e a rivestirsi.
 Sbuffai sempre più scocciata mentre parcheggiavo la mia macchina accanto alla sua, che ormai non guidava da un bel po’, perché, nonostante amasse le auto, anche lui preferiva di gran lunga correre con le sue gambe.
 Scesi dall’auto e mi diressi decisa verso di lui, pronta ad affrontare le sue battutine. Naturalmente Jacob non deluse le mie aspettative, si alzò e mentre gli passavo accanto per entrare in casa mormorò qualcosa di molto simile a “ancora un po’ e sarei diventato vecchio”.
 Mi voltai e gli feci una linguaccia.
 -Nessie, una signorina educata come te dovrebbe imparare a perdere con più stile- disse con un occhiolino di scherno.  
 -Se fosse stata una gara legale avrei chiesto il controllo anti-doping, chissà che ti circola in quel sangue. Secondo me i tuoi globuli rossi sono come dei lupi.-
 Incrociai le braccia e lo fissai negli occhi divertita.
 -Se fosse stata una gara legale, tu non saresti potuta essere al volante di una Smart che supera i duecento ottanta all’ora se qualcuno la guida come si deve, ma avresti dovuto correre con le tue gambe semiumane.-
 I miei occhi divennero due fessure, mentre l’irritazione cominciava a farsi spazio sul mio volto.
 -Lo sai che prima o poi ti chiederò la rivincita, vero?- chiesi decisa.
 -Lo immaginavo- ripose rassegnato. –Quando si tratta di gareggiare diventi una vera Cullen.-
 Sorrisi. In effetti i miei famigliari erano piuttosto competitivi, a partire dallo zio Emmet che aveva continuato per due interi anni, giorno dopo giorno, a chiedere a mia madre rivincite a braccio di ferro; nonostante lei lo stracciasse puntualmente lui non si arrendeva mai, finché una mattina la forza da neonata della mamma cominciò a svanire e finalmente lo zio vinse. C’erano voluti due anni- mia madre aveva stabilito un record, in lei la forza dei neonati era perdurata il doppio del tempo canonico- ma alla fine lo zio aveva riconquistato di diritto il ruolo di vampiro più forte della famiglia.
 -Non mi arrenderò finché non mangerai la mia polvere Jacob Black- dissi con tono di sfida.
 -E’ una minaccia?- chiese lui accigliato.
 Mi avvicinai e mi alzai sulle punte dei piedi per poter avvicinare il mio viso al suo, e lo fissai con intensità.
 -No, è una promessa, mio caro- dissi sicura di me mentre vedevo una strana scintilla attraversare gli occhi scuri di Jake. –E io mantengo sempre le mie promesse.-
 Lui rimase immobile per qualche secondo perso ad osservare i miei occhi e poi si chinò verso di me. Che cosa stava facendo? Non capivo, sapevo solo che il suo viso era sempre più vicino e il cuore mi batteva sempre più forte.
 I nostri visi erano ormai a pochi centimetri e intorno a noi si era venuto a creare come una specie di campo elettromagnetico, scaturito chissà sa da dove.
 Il volto di Jake era così vicino che potevo quasi vedere la sua anima attraverso i suoi occhi scuri e caldi, e le nostre fronti si stavano per sfiorare. Poi lui alzò una mano e con un gesto veloce mi diede uno scappellotto sulla fronte facendomi chiudere gli occhi per la sorpresa.
 -Smettila di farci perdere tempo, ragazzina- disse ridendo. –Claire e Quil ci stanno aspettando da un pezzo.-
 Riaprii gli occhi e lo vidi. Era ancora davanti a me, ma si era allontanato di qualche centimetro e il suo sguardo, poco prima così intenso, era tornato ad essere divertito e canzonatorio.
 -Va bene, va bene…- dissi scocciata.
 Uffa! Doveva sempre rovinare tutto… Un momento. Tutto cosa? Jake non aveva rovinato niente perché non c’era proprio niente da rovinare. Non stava per accadere nulla poco prima quindi il mio cuore poteva anche smetterla di battere così forte.
 -Stai bene?- mi chiese serio. –Sei tutta rossa…-
 -Io… Sto benissimo- risposi distogliendo lo sguardo dal suo e aprendo in fretta la porta di casa.
 La casa di Jacob mi era sempre piaciuta. Piccola, semplice e ordinaria. Tutto il contrario delle case in cui vivevo e che frequentavo- tolta quella di nonno Charlie, ovviamente- e così simile al mio modo di vedere le cose. In quella casa il tempo sembrava essere fermo, ogni volta che ci tornavo era tutto uguale alla volta precedente, come se una strana magia mi volesse permettere di ritrovare sempre la familiarità di cui avevo bisogno.
 -Il mio costume è sempre al solito posto?- chiesi voltandomi verso Jacob che mi aveva seguito in casa e si stava richiudendo la porta alle spalle.
 -Certo.-
 -Bene… Billy non c’è? Avrei voluto salutarlo- dissi un po’ dispiaciuta, era già da qualche giorno che non mi facevo una bella chiacchierata con il saggio Billy Black, una specie di nonno adottivo Quileute.   
 -Nessie, oggi è lunedì- sospirò Jake spazientito. –Dici di avere un cervello enorme ma alla fine ti sfuggono sempre le cose più insignificanti.-
 Lunedì? Mi chiesi confusa. Cosa c’era il lunedì? Ah, ma certo…
 -Baseball davanti al maxi schermo di nonno Charlie- mormorai. –Mi dimentico sempre di questi loro appuntamenti poco salubri. Scommetto che si stanno rimpinzando di birra e pizza.-
 Mio nonno e Billy si trasformavano in uomini delle caverne quando si trattava di vedere la partita in televisione: mangiavano qualsiasi schifezza e tracannavano birra per tutto il tempo come due adolescenti senza un minimo di autocontrollo. Fortuna che Billy lo riportava a casa Jacob e che mio nonno era già a casa sua altrimenti sarei sempre stata con l’ansia di saperli coinvolti in qualche incidente. E dire che il nonno era il capo della polizia a Forks, che razza di esempio dava?
 -Tuo nonno e mio padre sono adulti e vaccinati- disse Jake pazientemente.
 Alzai gli occhi al cielo con un gesto impaziente. Avevo sentito quel discorso mille volte e per mille volte avevo risposto nel medesimo modo, ma sembrava che io e Jacob non ci stancassimo mai di affrontarlo.
 -Potresti cortesemente andare a cambiarti, e in fretta anche… Ti ho già detto che siamo in ritardo?- la pazienza di Jacob stava cominciando a diminuire vertiginosamente.
 -Scusa, sono una perditempo di prima categoria- risposi facendogli l’occhiolino.
 Mi voltai e corsi nella stanza di Jacob chiudendomi la porta alle spalle. In quella stanza, nell’ultimo cassetto dell’armadio di Jake c’erano una serie di miei vestiti, perché trascorrevo tanto di quel tempo a La Push che a volte poteva succedere che mi servisse qualche indumento di ricambio se, per esempio, io e Jake decidevamo di fare una corsa nella foresta o di buttarci dagli scogli. I miei vestiti non uscivano mai indenni da queste nostre particolari attività ricreative perciò zia Alice mi aveva consigliato di crearmi un piccolo guardaroba di emergenza, e chi ero io per discutere un suggerimento dell’esperta di moda della famiglia Cullen?
 Aprii il cassetto e ne tirai fuori il mio costume da bagno: un semplice bikini con sfumature arancio, gialle e bianche. Mi ricordava tanto il calore di un raggio di sole sulla pelle, lo stesso calore che sentivo accoccolandomi vicino a Jacob nelle giornate fredde e piovose. E già, Jake era il mio personalissimo raggio di sole.
 Indossai velocemente il costume e cercai qualcosa da mettere sopra. Trovai una maglietta bianca a maniche corte, abbastanza aderente da mettere in risalto le mie forme ormai già ben sviluppate, ma non avevo niente da indossare sotto. Purtroppo avevo solo pantaloni e jeans lunghi, e non mi sembrava il caso si metterli per andare in spiaggia, sarebbero stati troppo scomodi. Stavo per arrendermi quando notai che c’era qualcosa poggiato sul letto di Jacob: erano dei pantaloncini di jeans. Perfetto! La provvidenza mi aveva dato una mano! Li presi e il profumo di Jake mi investii come una meravigliosa ventata d’aria fresca, come il profumo dei pancake un mattino in cui non mi sarei mai aspettata di trovarli per colazione.
 Ero consapevole del fatto che Jake ed io non avevamo assolutamente una taglia simile, ma decisi di tentare lo stesso. Naturalmente mi andavano larghi, ma non quanto mi sarei immaginata, così presi la cintura che avevo indossato quel giorno a scuola e la feci scorrere nei passanti dei pantaloncini di Jake, la agganciai e mi diedi un’occhiata allo specchio. I pantaloni mi ricadevano in modo stranamente largo ma la cintura li teneva su alla perfezione, e la comodità dei pantaloni metteva ancora più in risalto l’aderenza della mia maglietta. In conclusione ero uno schianto- in genere non ero così generosa nell’autocomplimentarmi, anzi ero piuttosto severa, ma questa volta non potei fare a meno di ammettere che vestita in quel modo sembravo una modella appena uscita dall’ultima collezione primavera/estate-.
 Decisi di tirare su i capelli, perché faceva ancora caldo- almeno per licantropi e mezzi vampiri, era così- e odiavo sentirli appiccicarsi sul collo e sul viso. Perciò presi una matita che avevo nella tasca dei miei Jeans e attorcigliandola ai miei riccioli bronzei fermai la mia acconciatura improvvisata.
 Non avevo scarpe estive da indossare, ma non sarebbe stato un problema. Camminare scalza mi piaceva e soprattutto non mi danneggiava, la mia pelle era piuttosto resistente e le pietre come i pezzi di legno mi davano solo una piacevole sensazione di solletico quando li calpestavo.
 Presi il mio telo da mare e tornai nel salotto. Non vidi Jake da nessuna parte, perciò annusai velocemente l’aria per trovare la sua scia, anche se in quella casa non era un’impresa facile visto che il suo odore era in ogni angolo. Per fortuna avevo preso il mio talento per rintracciare le scie da mia madre, quindi riuscivo a distinguere perfettamente quelle recenti da quelle datate con lo scarto di pochi secondi.
 In pochi attimi, con una veloce analisi, tirai fuori con quasi l’assoluta certezza la teoria che Jake stesse in cucina a mangiare. Fortuna che ero io la perditempo!
 Mi diressi in cucina trascinando i piedi scocciata per quell’ennesimo inconveniente, perché il fatto che Jake avesse deciso di fare uno spuntino era proprio un inconveniente da non sottovalutare, dato che di solito ci metteva una vita a finire di mangiare la sua gigantesca e disumana razione.
 Entrai in cucina e vidi quell’enorme ragazzo licantropo chino sul frigo aperto che si stava riempiendo uno zaino enorme di qualunque cosa fosse commestibile.
 -Che stai facendo?- chiesi sorpresa.
 -Uno spuntino per quando andremo in spiaggia- rispose senza distogliere lo sguardo da quello che stava facendo.
 -Spuntino?- ero a dir poco sconvolta, con quello che stava mettendo nello zaino io ci avrei mangiato un anno.
 -Lo sai che io e Quil non ci saziamo facilmente- rispose lui ridendo.
 -Voi licantropi non vi saziate e basta- dissi divertita.
 -In effetti credo che tu abbia…- si voltò finalmente a guardarmi e lo zaino stracolmo di viveri gli scappò di mano finendo con un tonfo sul pavimento, -…ragione…-
 Alzai un sopracciglio confusa. Jacob mi stava fissando dalla testa ai piedi con gli occhi spalancati.
 -Che c’è?- chiesi un po’ spaesata.
 -Ah… No, niente… Quelli sono miei?- indicò i pantaloncini che avevo indosso.  
 -Sì, scusa. Non ti dispiace se li prendo in prestito, vero?- sbattei un paio di volte le ciglia con fare angelico.
 -No- rispose ancora non del tutto normale, c’era come una strana ombra confusa dietro i suoi occhi.
 Si chinò a prendere lo zaino da terra e finalmente pochi minuti dopo eravamo in marcia per la spiaggia. Durante il tragitto non fiatammo, ed era una cosa così insolita, perché in genere io e Jake trovavamo sempre qualcosa di cui parlare, ma quel pomeriggio c’era un’aria diversa tra di noi, come se ci stessimo studiando. Lui che mi fissava ogni tanto di sottecchi e io che cercavo di capire perché si comportasse così.
 Quando arrivammo alla spiaggia sentii subito la cristallina voce di Claire che mi chiamava. Quella bambina era meravigliosa e io la adoravo. Anche se anagraficamente era di due anni più grande di me, fisicamente lei era una normale bambina di nove anni mentre io ero un’anormale ragazza di diciassette- o sette, in base ai punti di vista. Più volte Claire si era dichiarata sorpresa del mio ritmo di crescita, visto che sapeva perfettamente quale fosse la mia vera età, ma per il momento avevamo deciso di non dirle niente. Questo perché anche se lei era l’imprinting di Quil era ancora troppo piccola per sapere tutto, e inoltre si era deciso di raccontarle ogni cosa dei licantropi solo nel caso in cui, arrivata all’età giusta, Claire avesse ricambiato i sentimenti di Quil. Una cosa che mi sembrava assolutamente scritta nelle stelle, poiché già a nove anni si capiva che lei lo amava, magari non ancora un amore romantico, ma sicuramente provava per lui un affetto superiore che per qualsiasi altra persona, e per Quil era la stessa cosa.
 Non sapevo come, ma sembrava che Claire avesse capito la situazione alla perfezione ed evitava accuratamente di fare domande che avrebbero potuto metterci in difficoltà. Le bastava avere accanto Quil e tutti i suoi amici, non chiedeva nient’altro.
 Corsi incontro alla piccola e lei mi saltò addosso abbracciandomi, cademmo a terra e ci rotolammo nella sabbia ridendo spensierate. Claire era un’umana a differenza di me e dei due licantropi che erano con noi, perciò era vestita in modo un po’ più pesante. Per gli umani quelle temperature non erano adatte per divertirsi nel mare.
 Mentre Jacob e Quil si erano seduti a rifocillarsi- cioè a fare fuori tutte le provviste portate da Jacob- io e Claire ci divertimmo un sacco a giocare a racchettoni sulla spiaggia. Mi raccontò del suo primo giorno di scuola, di quanto le mancassero le vacanze estive, e di come Quil le stesse insegnando a riparare un’auto. Quell’ultima informazione mi fece storcere un po’ il naso, quella era una cosa che io non avrei mai fatto, ma Claire sembrava essersi divertita un mondo.
 Dopo una mezz’ora Claire espresse la volontà di mettere qualcosa sotto di denti, perciò Jake ne approfittò per chiedermi di accompagnarlo a fare una nuotata- era il suo modo per dirmi che voleva fare una gara a chi arrivava prima al grande scoglio, che distava quasi due chilometri dalla spiaggia dalla quale si vedeva appena.
 Gli sorrisi e cominciai a togliermi maglietta e pantaloncini, quando ebbi finito lanciai uno sguardo di sfida a Jake, ma di nuovo lui mi stava fissando in modo strano, i suoi occhi che mi guardavano così mi facevano battere il cuore e non ne capivo il perché.
 -Andiamo?- chiesi esitante.
 -Cos… Ah, certo- rispose riprendendosi da quello stato di trance e sorridendomi beffardo.
 Mi voltai verso Quil, forse lui aveva notato il comportamento inspiegabile di Jacob, ma quello che vidi mi confuse ancora di più. Quil mi sorrideva soddisfatto come se la scena a cui aveva appena assistito fosse un avvenimento che stava aspettando da tempo. Mi ero persa qualcosa per caso?
 -Ehi, lumacona!-
 Era Jacob che mi chiamava dal bagnasciuga, quell’imbroglione era partito senza avvisarmi.
 Immediatamente gli corsi dietro mentre lui era già entrato in acqua e aveva cominciato a nuotare senza sosta. Accidenti, era parecchio in vantaggio! Di nuovo l’istinto competitivo dei Cullen si impossessò del mio corpo e mi ritrovai a muovere braccia e piedi il più velocemente possibile per riuscire a raggiungere il mio avversario.
 Il mare cominciava a gonfiarsi e le onde diventavano sempre più impetuose, ma non potevano comunque nulla contro il mio corpo più caldo e resistente di quello di un qualsiasi umano. L’acqua gelida e agitata mi accarezzava la pelle con delicatezza donandomi una piacevole sensazione di solletico. Sapevo che per Jacob era la stessa cosa e che non potevo perdere tempo a godermi con calma quella meraviglia, perché il licantropo era diversi metri davanti a me e se avessi perso questa gara non avrei avuto tregua per molti giorni. Jake mi avrebbe presa in giro e avrebbe tessuto le sue lodi senza un minimo di ritegno.
 Dovevo assolutamente superarlo e arrivare a quello scoglio prima di lui! Ma come?
 Guardai l’enorme ragazzo davanti a me che nuotava freneticamente e nel frattempo un’idea si fece strada nella mia mente. Cos’era quello che Jacob aveva cercato di evitare dal momento in cui ero venuta al mondo? La risposta era talmente semplice che quasi mi misi a ridere: non voleva che io mi facessi male. Non sapevo se era spinto da affetto fraterno o dall’amicizia che lo legava a mia madre, ma Jake mi aveva sempre protetta con tutte le sue forze.
 Perciò decisi di sfruttare questa sua tendenza in modo da vincere la gara. Mi fermai e prendendo un grosso respiro, gridai:
 -Jake!- cercai di sembrare il più disperata possibile, mentre con violenza andavo sott’acqua e ne riemergevo subito dopo con la speranza di dare l’impressione che stessi annegando.
 In un momento in cui la mia testa era fuori dall’acqua vidi la figura di Jacob farsi sempre più vicina.
 Perfetto! Aveva abboccato alla grande.
 Quando era a meno di dieci metri da me, presi un respiro più profondo e rimasi sotto cominciando a nuotare con tutte le mie forze verso lo scoglio. I miei occhi vedevano perfettamente sott’acqua, e alzando lo sguardo vidi Jake che nuotava sopra di me. Accelerai e poco dopo scorsi lo scoglio in lontananza.
 Dovevo essere riuscita a distanziare Jacob abbastanza perciò decisi di riemergere.
 Senza fermarmi mi voltai un attimo indietro e notai che Jacob era fermo nel punto in cui ero sparita poco prima. Incredibile come mi avesse creduto, e dire che pensavo mi conoscesse. Quando volevo vincere non badavo mai al modo. Un lato preso tutto dalla mia famiglia, non tanto da mia madre e mio padre, quanto dai miei zii.
 Ormai mancavano pochi metri allo scoglio perciò decisi di smetterla di tormentare Jacob. Presi un grosso respiro e gridai: -Ehi, Jake! Non avevi detto che ero una lumacona?-
 Non mi fermai a guardare la sua reazione, dovevo raggiungere subito quello scoglio perché, nonostante fosse lontano, Jake era molto più forte di me e non ci avrebbe messo molto a raggiungermi.
 Lo scoglio era proprio davanti a me, allungai una mano e la posai con delicatezza su quella superficie così dura e viscida.
 Non avevo il fiatone, uno dei vantaggi dei miei geni misti. Avevo vinto e questo mi rese immensamente orgogliosa, tanto che non potei fare a meno si sorridere soddisfatta.
 Mentre ero ancora intenta a tessere mentalmente le mie lodi, avvertii come una strana sensazione di calore dietro di me. Poi una mano grande e scura si posò accanto alla mia e il mio sorriso divenne di scherno: mi aveva raggiunta più in fretta di quanto avessi immaginato.
 Girai su me stessa e mi ritrovai davanti a uno spettacolo che mi lasciò senza parole. Jacob era immobile e mi fissava con quello che sembrava un misto di rabbia e paura.
 Stavo per domandargli il perché di quello sguardo ma lui alzò l’altra mano e la mise con forza sullo scoglio, intrappolandomi tra le sue braccia. Mi sentivo stranamente in gabbia e l’atmosfera era troppo pesante per i miei gusti.
 -Non farlo mai più- disse con voce dura.
 I suoi occhi erano scuri e pieni di paura. La sua reazione a quel mio scherzo mi sembrava estremamente esagerata, come se avessi appena cercato di ucciderlo invece di fingere di affogare. Perché si comportava in quel modo? Non riuscivo a capirlo.
 Poi il suo sguardo divenne severo, e improvvisamente sentii il bisogno di arretrare finché non mi resi conto che la mia schiena stava sfiorando la superficie irregolare dello scoglio. Ero proprio in gabbia!
 -Hai la minima idea di come mi sono spaventato?- disse con una punta di disperazione nella voce.
 Fissavo i suoi occhi scuri e atterriti. Non avrei mai pensato di vedere Jacob in quello stato.
 -Jake- mormorai posando una mano sulla sua guancia calda e subito il suo sguardo si addolcì. –Mi dispiace, non avevo intenzione di farti star male. Calmati, ti prego.-
 Lui socchiuse gli occhi cercando di ritrovare un briciolo di tranquillità e con una dolcezza disarmante posò la sua mano su quella che io tenevo ancora poggiata sulla sua guancia. La strinse e con un sospiro se la portò alle labbra sfiorandola con un bacio lento e struggente.
 Il mio cuore partì al ritmo di un mitragliatore. Non era mai andato così veloce e temevo che l’udito da licantropo di Jacob se ne sarebbe accorto.
 Cosa stava succedendo? Cos’era quell’improvvisa vampata di calore che stavo sentendo all’altezza del ventre. Non capivo, era tutto così surreale.
 Un’onda più forte delle altre ci venne addosso e Jake, colto di sorpresa, non riuscì a contrastarla finendo con lo stringermi tra il suo corpo e la superficie dello scoglio. Per un riflesso incondizionato lo avvolsi con le gambe e mi avvinghiai a lui, mentre la mia schiena urtava con violenza contro lo scoglio.
 -Stai bene?- mi sussurrò lui ad un orecchio, sembrava di nuovo preoccupato.
 -S-sì- balbettai stringendolo ancora di più. Non sapevo cosa mi stesse succedendo ma all’improvviso in quel preciso istante mi resi conto che Jake era un ragazzo, un ragazzo bellissimo con un corpo da favola che stava praticamente attaccato al mio. Sotto le mani potevo sentire i muscoli scolpiti delle sue spalle, e le mie gambe avvertivano la forza dei suoi fianchi.
 Il calore che era partito dal ventre cominciò ad espandersi per tutto il mio corpo fino a raggiungere le guance e le orecchie che divennero rosse. Sentivo il sangue ribollirmi nelle vene, mentre il moto ondulatorio del mare muoveva i nostri corpi e li faceva sfregare l’uno con l’altro creando su ogni centimetro della mia pelle una meravigliosa sensazione di benessere.
 D’un tratto capii. Quello che stavo provando era eccitazione, il corpo di Jacob aveva scatenato una strana reazione con il mio e adesso non potevo fare a meno di desiderare che quel contatto diventasse più profondo. Non so da cosa fossi spinta, ma mi venne l’improvvisa voglia di baciare il collo di Jacob, sembrava così morbido e invitante…
 -Sicura di stare bene, ragazzina?- mi chiese di nuovo lui.
 Mi bloccai.
 Ragazzina?! Non avrebbe potuto dire parola migliore per azzerare tutta l’euforia dei miei ormoni. Ma che diavolo credevo di fare? Jake mi aveva sempre trattata come una sorellina e di sicuro quel contatto inaspettato che per me era stato così inebriante per lui non aveva significato nulla.
 Mi irrigidii a quei pensieri e con un gesto secco mi allontanai da lui, stampandomi sul volto un sorriso falso come un dollaro del monopoli.
 -Sto benissimo- risposi. –Lo sai che ho la pelle dura.-
 Jacob mi fissò per un secondo, sembrava indeciso se credere o meno alle mie parole. Fortunatamente sembrò preferire la prima opzione.
 -Già- rispose ridendo. –A volte dimentico che hai gli psicotici geni da mostro di tuo padre che ti proteggono.-
 -Parla proprio lui, il lupacchiotto che guarisce in due secondi- risi anch’io, ma il mio cuore continuava ad essere come congelato.
 Jacob alzò gli occhi al cielo e vide che il sole era ormai tramontato quasi del tutto. Sapevo quello che stavo per dire.
 -Meglio rientrare, prima che i tuoi mi uccidano per averti tenuta a La Push fino a tardi.-
 Annuii e senza aggiungere altro cominciammo a nuotare velocemente verso riva. Mi sentivo strana, vuota come una tasca rivoltata.
 In quello strano stato di trance raggiunsi la spiaggia con Jacob al mio fianco.
 -Nessie!- esclamò la piccola Claire venendomi incontro. –Hai vinto? Hai vinto?-
 Sorrisi. Quella piccola peste aveva il dono di farmi tornare sempre il buonumore.
 -Sì, Claire. Questa volta ho vinto io- risposi fingendomi trionfante, avevo ancora quella strana sensazione di vuoto dentro e di confusione.
 Claire si mise a saltare di gioia gridando la sua felicità perché finalmente ero riuscita a battere quello sbruffone di Jacob. Mi misi a ridere sinceramente quando sentii quelle parole, lei era davvero un toccasana per me.
 Jacob si era già rivestito e stava seduto accanto a Quil, naturalmente avevano ricominciato a mangiare. Mi stupiva il fatto che fosse rimasto ancora qualcosa dopo il loro primo assalto.
 Mi diressi verso i miei vestiti con Claire che cantava felice al mio fianco.
 Mentre indossavo i pantaloncini una leggera folata di vento fece arrivare al mio naso l’odore di Jacob. Il cuore quasi mi si fermò e il cervello si spense per un attimo. Quell’odore era così dolce, profumato, famigliare ma soprattutto attraente. Come avevo fatto a non notarlo prima di quel momento? L’odore di Jake era forte e deciso, l’odore di un licantropo, di un alfa, ma sopra ogni cosa era l’inconfondibile odore di un uomo. Un uomo che mi considerava una ragazzina.
 Andiamo, Ness… Niente stupidate, non ti puoi prendere una cotta per Jake. Lui è Jake, quello che ti dava da mangiare da piccola, che ti ha cambiato i pannolini- anche se fortunatamente per un periodo molto breve-, lo stesso ragazzo che ti ha accompagnata durante la prima caccia, e che ti sfidava ad uccidere un cervo per convincerti a sfamarti anche con del sangue animale, il Jacob che ti è stato accanto per proteggerti dai Volturi e che ti ha sempre dimostrato la sua amicizia…
 Già, quello era il mio Jacob.
 Sentii che le guancie erano avvampate mentre contemplavo il viso di Jake illuminato dai fievoli raggi del sole al tramonto. La sua pelle sembrava così luminosa, quasi divina. Com’era bello, non potei evitare di pensarlo.
 Scossi la testa.
 “No, lui per me è solo un fratello” pensai con decisione, ma nel momento in cui formulai quel pensiero capii che non sarei mai più stata me stessa, che ormai i miei sentimenti erano totalmente diversi da quelli di poche ore prima.








***L'Autrice***
Bene eccomi qui con il secondo capitolo... Come avete visto la nostra Nessie sta cominciando a capire cosa prova veramente per il bel licantropo, ma ci vorrà ancora un po' prima che ci sia la svolta decisiva.
Anticipazioni: nel prossimo capitolo rivredremo la famiglia Cullen, e Alice avrà una visione fondamentale per tutto il resto della vicenda...

Ringraziamenti:
 sannychan: Eh Richard... Sarà molto importante in tutta la storia, e il suo carattere enigmatico e misterioso affascinerà molto Nessie... Comunque ti ringrazio tantissimo per la recensione, sono felice di vederti sempre in prima fila per leggere le baggianate che scrivo XD... Non so se hai visto la recensione che ho lasciato alla tua storia, purtroppo ho letto solo il primo capitolo perchè non sto avendo un attimo di tempo libero... Spero di poter continuare presto perchè è una storia che mi ha intrigato parecchio... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTB!
 Maka_Envy: Ma per carità... Darmi fastidio?! Sono felicissima che tu abbia deciso di seguire anche questa storia. Piaciuta l'idea della scatioletta di sardine, eh? Mi è venuta per caso quando sono incappata nel sito della Smart e ho natato che Jacob non ci sarebbe entrato neanche piegato in due... ^^ Ti ringrazio per tutti i complimenti, per la recensione, e sono felicissima che il primo capitolo ti sia piaciuto tanto... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTB!
 PrettyFairy: Addirittura lasciar perdere tutte le altre storie concentrarmi sono su questa... Allora deve esserti piaciuta sul serio. E dire che ti sei ritrovata davanti a uno scritto di Stephenie Meyer mi ha letteralmente lasciata senza parole, grazie davvero anche se non pretendo di essere così brava. Te lo giuro, la tua recensione mi ha commossa tantissimo, tutte le parole che hai scritto mi hanno toccato il cuore. Comunque non ho capito perchè pensi di non saper scrivere, se le recensioni sono così, chissà come sarebbe una tua storia. Io ti consiglierei di provarci. Per quanto riguarda Richard è vero il suo nome assomiglia a quello di Edward, ed è una cosa voluta... Capirai in seguito il perchè, non voglio anticipare troppo perchè quello che ho in mente sconvelge già me, figuriamoci una povera e ignara lettrice... XD Ti ringrazio tantissimo per la recensione ma soprattutto per le tue splendida parole che mi hanno davvero fatto sognare. Ciao Kiss!!! Ti voglio un bene che neanche immagini...
 Padfoot_07: Sono davvero felisicissama che la storia ti sia piaciuta e che ti abbia lasciato con "l'acquolina in bocca", ma soprattutto che non sia una cretinata... XD Ti ringrazio per avermi chiamata Franceskina, mi è piaciuto tanto... ^^ Grazie per la recensione e per i complimenti, spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto... Ciao Kiss!!! TVTTTB!
 BellaLaVampira: Graaaaaaaaaaaaazie!!! Sono contentissima che tu non ce l'abbia con me per aver deciso di finire così presto Jacob's Sunbeam, ma come vedi Sunbeam richiede tutta la mia attenzione e siccome è una storia si può dire semi-originale ho deciso di darle la precedenza... Eh, sì. Edward fa sempre tutto sottobanco ma alla fine le sue intenzioni si capiscono, e qui la sua intenzione era quella di non lasciare Jake e Nessie da soli in macchina... Ma tanto loro riescono anche a stare soli in mezzo al mare, quindi XD... Grazie ancora per la recensione... Ciao Kiss!!! TVTTTB!

 Ringrazio anche i 10 che hanno messo la mia ficcy tra le preferite e anche chi ha solo letto...

 Ciao Kiss a tutti!

 Francesca
 


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Capitolo 3
*** Visions ***


Sunbeam- Capitolo 3

Capitolo 3: Visions
 
 Me ne stavo seduta sul letto di Jacob con in mano i suoi pantaloncini. Eravamo appena tornati dalla spiaggia e dovevo cambiarmi per tornare a casa. Quil aveva riportato a casa Claire e aveva deciso di andare un po’ a correre nella foresta. Da quando non c’erano più vampiri pericolosi nei dintorni l’attività da licantropi era diminuita perciò Jake e gli altri si trasformavano sempre con meno frequenza.
 Mi rigiravo quell’indumento tra le mani, mentre il ricordo di quello che era successo davanti a quello scoglio non sembrava avere intenzione di lasciarmi in pace. Quelle sensazioni e quei brividi che mi erano corsi lungo la schiena… Come potevo dimenticarli? Come potevo continuare la vita di prima adesso che avevo capito quale effetto avesse Jacob su di me?
 Qualche volta mia madre aveva cercato di spiegarmi i sentimenti che la legavano a papà e quello che provava quando erano insieme, credevo di aver capito, ma provarlo sulla propria pelle era una cosa totalmente diversa.
 Le cellule della mia pelle avevano reagito al corpo di Jake come se avessero ricevuto una scossa elettrica, come se avessero trovato qualcosa che fosse riuscito a svegliarle.
 Sospirai. Che dovevo fare?
 Non poteva piacermi un ragazzo che mi considerava la sua sorellina, sarebbe stato solo deleterio e poco salutare, soprattutto per me. Dovevo smettere di fare certi pensieri e di desiderare qualcosa che non potevo avere, anche perché mio padre era sempre in ascolto e non mi sembrava il caso di fargli capire i travagli interiori che avevo per la testa, dubitavo che avrebbe approvato la situazione- io per prima la trovavo assolutamente fuori luogo.
 Mi alzai e cominciai a spogliarmi per indossare nuovamente i vestiti con cui quel pomeriggio ero arrivata a La Push. Se solo quella mattina qualcuno mi avesse detto che dopo poche ore trovarmi tra le braccia di Jacob sarebbe diventato il mio pensiero fisso, come minimo mi sarei fatta una risata di quelle proprio grosse.
 Avevo indossato la biancheria intima e decisi di pettinarmi i capelli prima di continuare, visto che erano una matassa informe tutta aggrovigliata e annodata- un aspetto negativo dei miei invidiatissimi boccoli. Presi la spazzola che era nel cassetto dei miei vestiti e cominciai a districare quel disastro. Ero a buon punto quando successe un qualcosa che mi fece raggelare il sangue nelle vene: la porta della stanza si aprì e Jacob apparve davanti ai miei occhi.
 Era senza maglietta- perché diavolo era senza maglietta?!- e potevo vedere il suo corpo muscoloso e scolpito in tutta la sua perfezione, lo stesso corpo che avevo stretto al mio poche ore prima, lo stesso corpo che mi aveva donato quelle emozioni così intense da mozzare il fiato.
 Jake se ne stava fermo a fissarmi con uno sguardo strano, mentre io ero immobile vicino al letto con addosso solo la biancheria intima. Arrossì così tanto che in confronto le fragole mature dovevano sembrare pallide e incolori.
 Jake sbatté le palpebre un paio di volte prima di sussultare e uscire dalla stanza all’istante chiudendosi la porta con forza alle spalle.  
 -Scusa- esclamò con voce mortificata dall’altra parte della porta. –Credevo che avessi finito, ero solo entrato a prendere una maglietta.-
 Mi resi conto di essere rimasta con la spazzola ferma tra i capelli per tutto il tempo. Abbassai le braccia e pensai che fosse il caso di rispondere per evitate di tradire il mio nervosismo.
 -Tranquillo, non è successo nulla- la mia voce era sicura ma all’interno del mio corpo il cuore stava ballando la rumba senza riuscire a contenersi.
 Mi sedetti di nuovo sul letto cercando di ritrovare un minimo di calma, anche se sapevo che sarebbe stato impossibile. Quello che mi sconvolgeva di più era che quando avevo visto Jake davanti a me in quello stato l’unico pensiero chiaro nella mia mente era che volevo stringerlo a me. Già, volevo che Jacob annullasse la distanza tra di noi, mi prendesse tra le sue braccia, mi baciasse e mi portasse nel suo letto…
 Scossi la testa cercando di far uscire quell’immagine dalla mia mente. Avevo appena desiderato di fare l’amore con Jake?! Non poteva essere. Jacob Black… non potevo assolutamente desiderare Jacob Black. Un altro ragazzo sì, ma non Jake. Lui era il mio fratellone protettivo, era un licantropo e soprattutto era una vecchia fiamma della mamma. Non potevo prendermi una sbandata per lui, era fuori discussione e i miei mi avrebbero scuoiata viva se lo avessero saputo.
 In quel momento mi resi conto di quello che stava per succedere: di lì a poco sarei tornata a casa, una casa in cui avevo un padre che sapeva leggere nel pensiero, e una madre che avrebbe fatto impallidire i migliori agenti della CIA. Come potevo pretendere di riuscire a nascondere il tumulto di emozioni che mi era esploso nel cuore? Come?
 Feci un respiro profondo e ricominciai a vestirmi. Dovevo solo cercare di stare calma e comportarmi nel modo più naturale possibile. A casa non avrei dovuto pensare a Jacob neanche per un istante, dovevo assolutamente concentrarmi su qualcos’altro. In fondo non sarebbe mica stato così difficile, fino a quel pomeriggio non avevo mai desiderato il corpo di Jake, sarei sopravvissuta senza pensarci per qualche ora no?
 Okay, forse non ce l’avrei fatta, all’improvviso il pensiero di Jake e di quello che era successo in mezzo al mare era diventato il mio chiodo fisso.
 Che stessi cominciando ad impazzire sul serio? Probabile, ma sfido chiunque a rimanere sano di mente in una situazione come la mia. Essere una mezza vampira che si prende una cotta per un licantropo, la razza che dovrebbe odiare di più al mondo, e in più cercare di nascondere tutto ai propri genitori dotati si poteri particolari, anche loro vampiri; persino Madre Teresa di Calcutta sarebbe uscita pazza da questo delirio.
 Finii di vestirmi e dandomi un’ultima occhiata allo specchio mi lascia prendere dallo sconforto: non sembravo per niente tranquilla, e quello che era peggio non sembravo per niente la solita Nessie. Accidenti!
 Mi feci coraggio ed uscii dalla stanza dirigendomi lentamente verso l’ingresso.
 -Ciao Nessie- una voce alla mia destra mi fece sussultare.
 -C-ciao Billy- risposi con il cuore a mille. –Già finita la partita?-
 -Guarda che non è la partita ad essere finita presto, sei tu che sei ancora qua a quest’ora. I tuoi non ti sgrideranno?- la sua voce era divertita, ma una strana morsa allo stomaco mi tolse il fiato.
 Mi voltai verso il camino e l’orologio poggiato sulla mensola fece scivolare il mio stomaco negli abissi più neri: erano le dieci passate! Non avevo il permesso di stare a La Push così tanto tempo senza avvertire, ero nei casini seri questa volta.
 -Dalla tua espressione ne deduco che non hai avvisato i tuoi che avresti tardato- Billy era sempre più divertito mentre io cominciavo già a sentire mia madre che mi urlava contro.
 -Dov’è Jake?- chiesi con urgenza.
 -Fuori che ti aspetta, aveva un’aria strana- disse sospettoso. 
 -Ehm, sì… Oggi siamo andati alla spiaggia con Quil e Claire forse è solo stanco.-
 Sapevo che la mia frase non aveva senso, uno come Jacob non si stancava solo per un pomeriggio di divertimento al mare, ma ringraziai mentalmente Billy per non avere indagato oltre. Così lo salutai velocemente con un sorriso e mi diressi di fretta fuori dalla casa.
 Jake era fermo, appoggiato alla mia macchina con le braccia conserte e lo sguardo verso il cielo stellato che stava cominciando a coprirsi di nuvole segno che il giorno dopo ci sarebbe stato un acquazzone spaventoso.
 -Jake!- esclamai indignata. –Perché non mi hai detto che era così tardi?-
 Lui mi fissò confuso.
 -Non fare lo scemo, sono le dieci passate perché non mi hai detto di sbrigarmi?-
 I suoi occhi si spalancarono increduli.
 -Le dieci?! Io…io… non me ne sono accorto. Edward e Bella mi uccideranno…-
 -Non preoccuparti prima faranno fuori me, a te penseranno dopo con calma e sicuramente troveranno qualcosa di molto doloroso.-
 Jacob ed io eravamo sempre in grado di trovare il lato comico della situazione anche in un momento come quello.
 Ci guardammo un attimo negli occhi e poi scoppiammo a ridere come due idioti. Sapevamo di essere nei guai eppure non era importante in quel momento, non quando eravamo insieme liberi dalla superflua presenza di amici licantropi o parenti vampiri.
 -Ness…- cominciò lui tornando serio e abbassando lo sguardo. –Mi dispiace per prima, avrei dovuto bussare…-
 Il mio cuore perse un battito. Quanto avrei voluto dirgli che mi sarebbe piaciuto che nell’istante in cui era entrato in quella stanza non ne fosse uscito più, e fosse rimasto tutta la notte con me magari liberi da qualsiasi tipo di indumento… Accidenti, Ness! Datti un contegno, non puoi continuare a pensare in quel modo a Jacob!
 Sorrisi per cercare di tranquillizzarlo.
 -Jake, non mi ha dato fastidio- risposi mettendogli una mano sulla spalla. –Tu sei il migliore amico, un fratello per me… Quindi ti ripeto che quello che è successo non mi ha creato nessun tipo di problema.-
 -Davvero?- chiese lui tornando a guardarmi.
 All’improvviso mi resi conto di essere molto più vicina a lui di quanto avessi immaginato, con la mia mano ancora posata sulla sua spalla possente.
 Annuii fissandolo in quegli occhi così scuri e caldi, quegli occhi che mi avevano vista seminuda e che mi avevano guardata con terrore quando avevo finto di affogare. Gli occhi di Jake per me erano come un universo di parole, ogni giorno nuove e ogni giorno da scoprire.
 -E’ meglio se vai- disse poi sorridendo.
 Lo guardai ancora per qualche secondo, poi con riluttanza mi allontanai e salii nella mia macchina. Jake bussò sul finestrino e io lo aprii.
 -Ti seguo attraverso il bosco- disse sorridendo.
 -Okay.-
 Misi in moto e partii mentre con la coda dell’occhio vidi Jacob entrare di corsa nella foresta.
 Più mi avvicinavo a casa e più cercavo di allenarmi nel non pensare a Jacob e alle sensazione che stava cominciando a scatenare in me la sua vicinanza. Insomma, dovevo cercare di contenermi. Non potevo immaginare di saltargli addosso ogni volta che era a meno di dieci metri da me, soprattutto se nei paraggi c’era anche mio padre.
 Ormai mancava davvero poco per arrivare a casa del nonno perciò mi sforzai in tutti i modi di pensare a tutto tranne che a Jake. Cominciai a ripassare mentalmente l’orario delle materie che avrei avuto il giorno dopo a scuola, ripensai alla chiacchierata avuta in mensa con i miei amici, e alle partite a tris con Richard. Ci inserii anche Claire e Quil in spiaggia, ma il mio cervello eliminò Jacob da tutti i pensieri.
 Casa di nonno Carlisle era davanti a me. Parcheggiai in garage ed entrai in casa, e il fatto che fosse così silenziosa non aiutava. Poteva voler dire solo che erano tutti incavolati da morire.
 -Hai indovinato, Renesmee.-
 Alzai gli occhi al cielo. Era la voce di mio padre che proveniva dal piano di sopra, nonostante ci fossero diversi metri a dividerci l’avevo sentita distintamente, come se avesse urlato invece di parlare normalmente.
 -Sono in guai molto seri?- mormorai abbassando lo sguardo.
 -Per il momento non lo so, io e tua madre non abbiamo ancora deciso. Abbiamo avuto altro a cui pensare- disse serio.
 -E cioè?-
 -Alice ha avuto una visione poco fa- la sua voce era proprio preoccupata, non lo sentivo così da quando zio Jasper aveva quasi aggredito un gruppo di bambini che avevano deciso di fare un’escursione per i boschi.
 -Sali, devi sapere anche tu e chiedi a Jacob di venire con te, la cosa riguarda anche lui.-
 Spalancai gli occhi spaventata, ma riuscii a non pensare a quello a cui avevo subito pensato.
 -Okay- dissi cercando di celare l’ansia.
 Mi diressi verso la porta d’ingresso e la aprii, Jake era già lì, naturalmente aveva sentito tutta la conversazione.
 Gli sorrisi e insieme ci dirigemmo al piano di sopra. Stando al mio intuito la voce di papà veniva dalla biblioteca. Camminai velocemente verso la stanza di quella casa che mi aveva vista nascere e quando entrammo aggrottai la fronte. I Cullen erano tutti in piedi, tranne mia madre ed Esme sedute sul piccolo divanetto che stava davanti al camino, che guardavano Alice in piedi davanti a loro con in mano un foglio di carta. Al suo fianco Jasper aveva una mano posata sulla sua spalla, in un gesto protettivo.
 Carlisle e papà stavano vicino alla finestra, mentre Emmet era appoggiato al muro con le braccia incrociate, e Rosalie affianco a lui che alla vista di Jacob si era irrigidita. Adoravo zia Rose ma quando trattava Jake come una specie di cane randagio l’avrei volentieri presa a schiaffi.
 -Allora- cominciai cercando di mantenermi tranquilla, -cosa sta succedendo? Di che visione stavi parlando?-
 Mio padre mi fissò per un secondo poi mi si avvicinò e iniziò a spiegare.
 -Alice ha avuto una visione e pensiamo che si possa interpretare in soli due modi.-
 Continuavo a non capire.
 -Noi crediamo che qualcuno stia dando la caccia ai licantropi oppure a te Nessie- era stata mia madre a parlare e adesso io mi ero voltata verso di lei per guardarla negli occhi.
 -Cosa ve lo fa credere?-
 Sentivo Jacob al mio fianco cominciare ad agitarsi per la rabbia.
 -La visione dura solo pochi secondi prima di scomparire del tutto- iniziò Alice. –L’unica spiegazione è che riguardi le sole persone che non posso vedere, i licantropi e i mezzi vampiri.-
 In effetti era così, io in qualità di mezza vampira non potevo essere vista da zia Alice nelle sue visioni, e dovevo ammettere che la cosa non mi era mai dispiaciuta troppo.
 -Che cosa hai visto, zia Alice?- chiesi cercando di capire qualcosa di più di quella faccenda assurda.
 -Due vampiri- rispose lei. –Non li avevo mai visti, ma non erano neonati, dallo sguardo di uno di loro ho capito che dovevano essere parecchio vecchi. Un vampiro non l’ho visto bene, mi dava le spalle ed aveva lunghi capelli biondi, era alto e sembrava molto sicuro di sé. Mentre l’altro l’ho visto perfettamente, era un viso giovane e bello, dimostrava trent’anni al massimo e mi sorrideva beffardo, ma quello che mi ha lasciato senza parole sono stati i suoi occhi.-
 -Perché?- chiesi sorpresa.
 -Erano dorati, e non rossi…-
 -Quindi…- cominciai stranita, - il vampiro che hai visto era un vegetariano. Ma i vegetariani non sono solo i componenti della nostra famiglia e il clan di Denali?-
 Fu il nonno a rispondere.
 -Non sappiamo con certezza quanti vampiri ci siano al mondo, Nessie. E’ possibile che oltre a me anche qualcun altro abbia capito di poter vivere senza bere sangue umano.-
 -Se è un vegetariano, cosa vi fa pensare che sia pericoloso?-
 -Sono state le sue parole a spaventarmi- continuò Alice. –Rivolgendosi all’altro vampiro ha detto: “Ho scoperto che si trova proprio qui a Forks. Il nostro obbiettivo è sempre più vicino”. L’altro vampiro ha cominciato a ridere e poi è diventato tutto buio, perché in quel momento il loro destino si è incrociato con qualcuno che non mi permette di vedere.-
 Il cuore mi batteva senza sosta. Quindi quei due stavano cercando me oppure… i licantropi.
 Ma per quale motivo avrebbero dovuto volere me o i licantropi? Cosa potevano ottenere da una mezza vampira o da un licantropo?
 -Non lo sappiamo- mio padre era sempre in ascolto. – Ma forse ci sono di mezzo i Volturi, da quando hanno visto te e i licantropi l’ultima volta che sono venuti, sapevo che non si sarebbero rassegnati ad avere la piccola mezza vampira e magari qualche feroce cane da guardia.-
 Quelle parole mi fecero venire il volta stomaco, odiavo i Volturi e odiavo ancora di più il modo in cui avevano definito i miei amici licantropi.
 -Purtroppo la visione è molto confusa- disse zia Alice. –Non so quando, dove e se agiranno questi vampiri. E’ possibile anche che ci vogliano anni prima che accada qualcosa, ma conviene restare sempre in guardia.-
 -Quindi, Nessie, cerca di tornare a casa puntuale e di non spassartela in continuazione a La Push con il tuo amico lupacchiotto- zio Emmet era gentile come al solito.
 -Ho capito- risposi abbassando lo sguardo. Ero ancora in attesa della mia punizione.
 -Tranquilla- mi disse papà. –Per questa volta te la cavi senza punizione perché è stato il tuo primo giorno di scuola e non ho voglia di rovinartelo, ma la prossima volta cerca di essere più responsabile, e lo stesso vale per te Jacob Black.-
 Mio padre aveva messo un po’ troppa irritazione in quelle ultime due parole, forse sarebbe stato meglio se Jacob avesse tolto le tende prima di assistere a una delle loro solite liti. Strano che mia madre non si fosse messa ad urlare come una pazza contro Jacob.
 Ma avevo parlato troppo presto, perché Bella si alzò dal divano e si avvicinò a Jacob finché non fu a pochi centimetri da lui.
 -Porta Renesmee in ritardo a casa un’altra volta e anche tu dovrai cominciare ad usare la sedia a rotelle di Billy, spero che tu abbia capito che la situazioni non è delle migliori e non possiamo rischiare che Nessie rimanga senza protezione.-
 -Vuoi dire che io non sono una protezione sufficiente?- chiese lui risentito.
 -Non da solo e non contro due vampiri sconosciuti- rispose mia madre cercando di mantenersi calma.
 -Okay, rispetterò le regole per il bene di Nessie- rispose rassegnato.
 -Sarà meglio- disse mia madre tornando serena.
 Mi voltai di nuovo verso la zia Alice e notai di nuovo quel foglio che aveva tra le mani.
 -Cos’è quello?- chiesi indicandolo.
 La zia mi si avvicinò e me lo porse.
 -Sono riuscita a fare un ritratto del vampiro che ho visto.-
 Guardai il foglio con attenzione. Vedere il volto del vampiro della visione rese tutto incredibilmente più reale. Sembrava giovane e naturalmente bellissimo, come tutti i vampiri, e i suoi occhi non sembravano cattivi. Non riuscivo a provare paura guardando quel volto, mi appariva come un qualsiasi altro vampiro, ma quello che mi colpì fu il suo sguardo: deciso e assolutamente consapevole delle sue possibilità. Quel vampiro doveva avere un’astuzia e un’intelligenza invidiabili.
 -Secondo me non è pericoloso- dissi restituendo il foglio alla zia.
 -Non puoi dirlo, Nessie- rispose mia madre con tono preoccupato. –Ho incontrato molti vampiri nella mia vita che non sembravano pericolosi e poi alla fine erano tutto il contrario.-
 -Ma non potete neanche dire con certezza che lo è- risposi con enfasi. Non sapevo il perché della mia arringa di difesa per quel vampiro sconosciuto, ma sentivo che non ero in pericolo.
 -E’ inutile parlarne adesso- intervenne mio padre. –L’importante è rimanere in guardia, al resto penseremo in seguito. Nessie accompagna Jacob alla porta e preparati a tornare a casa, domani hai la scuola e non voglio che tu vada a letto tardi.-
 Sbuffai. Come se potessi dormire in una situazione del genere.
 -Ci dovrai almeno provare- disse papà comprensivo.
 -Va bene- ribattei sempre più scocciata.
 Lanciai un’occhiata a Jacob e lui mi seguì lungo il corridoio senza fiatare.
 Lo accompagnai fino alla porta e lo accompagnai al di fuori per salutarlo. Quella giornata diventava sempre più allucinate ogni ora che passava, ma non pensai più di tanto a quello che era successo, ero sempre sotto il tiro di papà che sicuramente non mi stava lasciando piede neanche per un secondo.
 -Be’…- cominciai mentre Jacob era al limitare della foresta. –Ci vediamo presto, Jake.-
 Lui non si mosse, rimase immobile rivolgendomi le spalle. Nonostante non parlasse sapevo che doveva essere molto preoccupato, in fondo aveva appena saputo che il suo branco e la sua stessa vita potevano essere in pericolo. Eppure una piccola parte di me si ritrovò a sperare che la sua preoccupazione non riguardasse solo questo, ma che almeno un po’ i suoi pensieri fossero anche per me.
 -Jake?- chiesi quando notai che non accennava a volersi muovere. –Stai bene?-
 Fu un attimo. Prima che potessi accorgermene Jake mi si era avvicinato e mi aveva stretta nel suo abbraccio.
 Non sapevo cosa fare o pensare, il profumo di Jake era così buono e famigliare che mi fece perdere in quelle sensazioni bellissime che avevo provato mentre eravamo al mare.
 -Ti proteggerò, Nessie- mi sussurrò all’orecchio. –Qualunque cosa succeda io sarò sempre con te. Non lascerò che qualcuno ti faccia del male, di questo puoi starne certa.-
 Spalancai gli occhi a quelle parole. Allora era in pena anche per me, o forse…Non osavo sperarlo, ma Jacob sembrava preoccupato solo per me.
 Alzai le mani e risposi a quell’abbraccio, posando la testa sul suo petto per sentire meglio il battito confortante del suo cuore.
 -So che ci sarai- risposi con un sorriso mentre una lacrima di gioia mi scendeva lungo la guancia. –E’ sempre stato così.-
 Jake mi strinse ancora di più come se temesse che potessi scomparire da un momento all’altro.
 Avrei voluto che quel momento durasse per sempre, io tra le braccia di Jake e lui che mi accarezzava la testa per farmi sentire al sicuro. Sapevo che la mia famiglia probabilmente stava assistendo a tutta la scena e che mio padre stava ascoltando i miei pensieri, ma sinceramente non me importava un fico secco.
 Stare tra le braccia di Jake era il mio unico pensiero, il mio unico desiderio. Con lui mi sentivo al sicuro, protetta e… amata. Non che sperassi nel fatto che l’affetto di Jacob nei miei confronti fosse di tipo romantico ma quel suo gesto mi aveva fatto capire che in fondo ci teneva a me e forse non solo perché ero la figlia della sua migliore amica. Forse lui mi voleva bene semplicemente perché ero Nessie, solo per questo.
 Quel pensiero mi riempii il cuore di gioia e per il momento mi dissi che mi bastava. Sì, sapere che Jacob teneva a me e che avrebbe fatto di tutto per proteggermi era più che sufficiente, non avevo bisogno di altro da parte sua. I sentimenti e le emozioni che avevo provato quel pomeriggio doveva restare sopiti nel mio cuore, perché il mio rapporto con Jake era perfetto così com’era, meglio non renderlo complicato con strane interferenze da parte degli ormoni o del cuore.
 Jake era il mio migliore amico, e tanto mi doveva bastare.
 Con un sospiro si staccò da me, e all’improvviso un brivido di freddo mi percorse la schiena. L’abbraccio di Jake era stato così caldo che adesso la temperatura della notte mi sembrava stranamente gelida e vuota.
 Lui non mi guardò e non si voltò a sorridermi o a salutarmi, semplicemente corse nel bosco e si mise a correre per scaricare la sua rabbia.
 A un certo punto sentii il rumore secco di vestiti che si strappavano e un ululato riempii la notte fino a raggiungere il mio cuore. Jacob era così in ansia da non riuscire a contenere la sua essenza di lupo.
 Possibile che quei vampiri fossero davvero così pericolosi come dicevano i miei? Ripensai al volto disegnato su quel foglio di carta ma ancora una volta non provai nessuna sensazione di paura. A questo punto le cose erano due: o io non ero assolutamente in grado di percepire il pericolo, oppure i miei parenti e Jacob erano troppo iperprotettivi nei miei confronti da vedere nemici dietro ogni angolo e dietro ogni volto.
 Sentii qualcuno che mi si avvicinava alle spalle e dalla camminata leggera ma allo stesso tempo decisa capii che era mia madre.
 -Pronta a tornare a casa?- mi chiese con voce dolce.
 Mi voltai a fissarla e vidi che il suo viso era ancora contratto dalla rabbia, ma ormai il suo stato d’animo doveva essere piuttosto tranquillo.
 -Pronta- risposi cercando di sorridere.
 -Andiamo allora- disse ricambiando il mio sorriso.
 -Papà non viene con noi?-
 -Ha ancora delle questioni da discutere con il nonno, ci raggiungerà più tardi- rispose evasiva.
 -Questioni che riguardano i vampiri della visione?- chiesi decisa.
 -Sì, stanno cercando informazioni sul vampiro che zia Alice è riuscita a vedere. Vogliono capire se qualcuno dei nostri amici lo ha mai visto, perciò invieranno oggi stesso il suo ritratto al clan di Denali e al clan Irlandese.-
 -E se neanche quei clan avranno informazioni da dare?- chiesi curiosa.
 -Allora credo che si rivolgeranno a tutti i vampiri che conosciamo, esclusi i Volturi ovviamente. Se non sono coinvolti in questa storia meglio lasciarli nel loro piccolo impero a Volterra. Meno sanno su di noi meglio è.-
 Ero perfettamente d’accordo, anche se dubitavo che i Volturi avessero qualcosa a che fare con quel vampiro. Continuavo a non capire perché, ma ritenevo che non fosse malvagio, mentre i Volturi erano spietati.
 La mamma ed io ci lanciammo a tutta velocità verso la nostra piccola casetta nel cuore del bosco. Il vento della notte era gelido ma sulla mia pelle non aveva alcun potere e meno ancora su quella di mia madre.
 In pochi minuti raggiungemmo la nostra meta e una volta entrata nel tepore della mia stanza, mi resi conto di essere assolutamente sfinita, cosa che non avevo notato fino a quel momento presa com’ero da tutto quello che successo.
 Finalmente lontana da mio padre potevo lasciarmi andare un po’ a quello che mi tormentava di più: quello che provavo per Jacob. Continuavo a ripetermi che dovevo dimenticarlo, ma la faccenda stava diventando più complicata del previsto.
 Una volta sotto le coperte del mio letto chiusi gli occhi e mi lasciai andare ai ricordi di quel pomeriggio. Ai nostri corpi chiusi in un abbraccio davanti a quello scoglio, il viso di Jacob illuminato dai fievoli raggi del sole, e Jacob che entrava senza maglietta e mi trovava seminuda. Mi ritrovai a pensare che quei ricordi erano meravigliosi. Imbarazzanti, improvvisi, inadatti ma assolutamente meravigliosi.
 Mia madre entrò nella mia stanza e con delicatezza si sedette accanto a me nel letto. Sentii la sua pelle fredda anche attraverso le lenzuola, ma la sua temperatura, come quella degli altri Cullen, non mi aveva mai infastidita, anzi la trovavo stranamente piacevole, almeno quanto la pelle bollente di Jacob.
 -Dormi?- mi chiese con un filo di voce.
 -Non ancora- risposi aprendo gli occhi.
 -Volevo solo chiederti come è andato il tuo primo giorno di scuola.-
 -Papà non ti ha già detto tutto? Ci ho pensato mentre venivo a casa del nonno- dissi sorpresa, in genere mio padre spiattellava immediatamente alla mamma la maggior parte dei miei pensieri. Lui diceva che era solo un modo per proteggermi ma secondo me era solo questione di essere un impiccione di prima categoria.
 -Non ha voluto aprire bocca. Mi ha liquidata dicendo che il primo giorno di scuola dovevi raccontarmelo tu, perché non ti voleva privare di questa esperienza da umana… bla bla bla… Sai come la pensa su queste cose.-
 Certo che lo sapevo. Mio padre era molto suscettibile quando si parlava di esperienze da umani, basti pensare a quello che aveva fatto passare alla mamma prima di trasformarla, non voleva proprio privarla della sua umanità. Alla fine c’ero voluta io per risolvere la situazione, anche se non che fossi fiera del modo in cui ero venuta al mondo, dopotutto avevo praticamente ucciso mia madre, ma almeno le avevo dato la possibilità di realizzare il suo desiderio di diventare una vampira.
 Non avevo voglia di parlare perciò allungai una mano e la posai sulla guancia di mia madre. Ripensai alla signora Cope e al suo bizzarro comportamento, al signor Banner e alle sue allusioni su me e Richard, le mostrai come mi ero divertita in mensa con Sophia e le partite a tris con Richard, e quanto ero stata felice di sapere che lui non era nato a Forks. Le feci un resoconto più o meno dettagliato inserendoci anche il pomeriggio in spiaggia con Jake, Quil e Claire, tralasciando ovviamente nuotate e porte che si spalancavano all’improvviso mentre ero seminuda.
 -Sono felice che ti sia divertita- disse quando levai la mano dal suo viso.
 Mi fissava in modo strano, come se stesse cercando di leggermi dentro come papà.
 -Che c’è?- chiesi irritata.
 -Quel Richard… Ti piace?-
 Di colpo diventai rossa.
 -Mamma! Ti sembrano domande da fare?!-
 -E’ solo che mi sembri diversa, hai la stessa espressione di quando io ho incontrato tuo padre per la prima volta… E Richard è l’unico ragazzo che penso possa averti fatto provare qualcosa.-
 Oddio! E adesso come me la sarei cavata? Come potevo spiegare a mia madre che aveva ragione, che era vero che qualcuno mi aveva fatto provare delle emozioni meravigliose, ma che non era Richard? Come potevo dirle che forse mi stavo innamorando di Jacob Black?
 -Se non ne vuoi parlare, ti capisco- disse poi sorridendomi. –Ti chiedo solo di avvisarmi quando sarai sicura di essere innamorata, non devi per forza dirmi di chi si tratta.-
 Si alzò con calma e si diresse verso la porta.
 -Mamma- la fermai.
 Si voltò con fare curioso. Abbassai lo sguardo e divenni ancora più rossa.
 -Credo di essermi innamorata- mormorai imbarazzata.
 La mamma mi sorrise e disse: -Ne sono felice.- Poi uscii dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle e lasciandomi sola a sentirmi ancora più confusa.   







***L'Autrice***
Ho aggiornato più in fretta di quanto avessi programmato, le vostre recensioni mi hanno dato la carica e mi sono data da fare, spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Anticipazioni: nel prossimo capitolo Nessie e Richard dovranno preparare un progetto scolastico insieme. Come la prendere Jacob??? ^^

Ringraziamenti:
 ledyang: Grazie infinite per la recensione e per i complimenti. Ciao Kiss!!! TVTTTB!
 Padfoot_07: Una statua d'ora a grandezza d'uomo?! Addirittura, ma io ti adoro. Non puoi neanche immaginare quanto sono felice che il capitolo precedente ti sia piaciuto, e ancora di più che tu abbia trovato buono l'evolversi del rapporto di Jake e Nessie. Spero che tu sia contenta per il mio aggiornamento così repentino, ma visto che il capitolo precedente vi era piaciuto ho pensato che sarebbe stato crudele farvi aspettare, e poi le recensioni mi hanno dato tutta l'ispirazione di cui avevo bisogno^^ Ti ringrazio immensamente per la recensione, per i complimenti e per tutto l'entusiasmo che sei riuscita a farmi arrivare... Grazie!!! Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTB!
 Make_Envy: In effetti neanche a me piaciono molto le smart, l'unica che trovo decente è la fourfour dvd (e lì Jacob ci sarebbe entrato senza problemi XD...) Riguardo Quil e Claire spero di dare loro abbastanza spazio nei prossimi capitoli, anche secondo me sono adorabili e pucciosissimi (soprattutto Quil che sta aspettando così pazientemente...) Grazie mille per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTB!
 cicia123456: Eh sì... tutte vorremmo un lupacchiotto *prende Jake e lo stritola in un abbraccio* *La prossima volta prenditi un lupo di peluche nd Jake incazzoso* *anch'io ti amo, tesoro nd Francy con occhi sognanti senza capire il senso della frase di Jake*... Comunque spero che la visione di Alice sia stata soddisfacente, naturalmente è solo l'inizio e spero di riuscire a dare abbastanza spazio a questo personaggio (Alice) che io reputo uno dei migliori e uno dei miei preferiti. Ti ringrazio tantissimo per la recensione e per tutti i complimenti. Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTB!
 sannychan: Se Nessie non si facesse dei problemi la cosa sarebbe troppo semplice e poi il mio lavoro si bloccherebbe a due capitoli, purtroppo non tutte reagiamo nello stesso modo. Io mi aggrego a te nel dire che salterei addosso a Jacob senza tanti complimenti (per non dire quello che farei a Edward se solo mi passasse a meno di cinque metri di distanza, credo che mi arresterrebbero per molestie e che Bella mi staccherebbe la testa a morsi... XD). Come sempre ti ringrazio ancora per le recensione e per tutti i complimenti... Grazie mille Anastasia (Mamma quanto mi piace questo nome!!!! ^^) Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTB!
 _BellaSwan_: Ti ringrazio tantissimo per la recensione e per tutti i complimenti, sono davvero felice che ti stia piacendo. Per quanto riguarda Richard non vorrei anticipare troppe cose, ma si può dire che più o meno di metterà in mezzo... Ma non aggiungo altro il discorso è un po' complicato... Grazie ancora... Ciao Kiss!!! TVTTB!
 PrettyFairy: Come sempre non ho mai abbastanza tempo e parole per ringraziarti come si deve. Ogni tua recensione mi rimane nel cuore, le tue opinioni sono così precise e accurate che mi fanno capire subito quanto ti è piaciuto il capitolo. Sono daccordo con te lodando l'onda in questione e dicendo che anche io sarei saltata addosso a Jake... Mamma come mi partono gli ormoni quando scrivo queste parti, immaginarmi Jake mezzo nudo è un'esperienza meravigliosa... *cerca di riprendersi dal PervertMode che Fairy le ha attaccato*. Comunque non devi per forza scrivere una longfic, puoi anche cominciare con una shot piccola e magari chi lo sa potresti anche andare avanti. Se hai dei dubbi puoi sempre chiedere a me, sarei felice di farti da beta. Pensaci. Comunque grazie per la recensione, Ti Voglio Bene... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTB!
 Fede_Wanderer: Una nuova recensitrice (si può dire? Boh...), vado in estasi!!! XD Sentiti ringraziamenti alla tua noia anche da parte mia, le sono proprio grata per averti fatto trovare la mia storia... ^^ Personalmente sono un'amante di Jacob da poco (solo dopo sull'uscita di Breaking Dawn per essere precisi, odio il suo attaccamento a Bella nei libri precedenti... Spero che non mi licerai per questo). Però confesso che adesso ho imparato ad amarlo (eccome se ho imparato ad amarlo *sbavMode* ), per questo mi sto cimentando nella stesura di questa ficcy. Per quanto riguarda Richard che ricorda Mika Newton... Be' l'intento iniziale è questo ma Richard sarà molto altro in futuro- però non anticipo nulla. Comunque ti ringrazio immensamente per entrambe le recensione che mi hai lasciato e spero di avere la tua opinione anche per questo capitolo. Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTB!

Ringrazio i 17 che hanno messo questa storia tra le preferite e un grazie enorme anche a chi ha solo letto.

Ci vediamo al prossimo capitolo... Ciao Kiss a Tutti!!!

Francesca
 

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Capitolo 4
*** Project ***


Sunbeam- Capitolo 4

Capitolo 4: Project
 
 Vedevo Jacob in lontananza sulla spiaggia. Era di spalle e i suoi capelli neri e lunghi fino alle spalle erano mossi dal vento tiepido della sera. La luna in cielo brillava rendendo tutto irreale e meraviglioso mentre con passo svelto cercavo di raggiungere il mio Jake. Correvo e la sagoma del mio adorato licantropo era sempre più vicina, e man mano che mi avvinavo notavo il suo petto nudo e perfetto che mi stava aspettando.
 Lo chiamai con voce ansiosa e lui si voltò a guardarmi sorridendo. Quel sorriso… Il sorriso di Jake che amavo di più, quello dolce e pieno di gioia, quello che mi dedicava ogni volta che ci divertivamo insieme e che mi scaldava il cuore come un raggio di sole.
 Lo raggiunsi e mi fiondai su di lui abbracciandolo, mentre con le braccia mi stringeva a sé dondolandomi in quel contatto così piacevole ed armonioso.
 D’un tratto mi resi conto di essere completamente nuda e anche Jake lo era. I nostri corpi erano totalmente attaccati quasi come se fossero stati fusi l’uno con l’altro.
 Jacob si stava chinando verso di me con sguardo intenso per baciarmi, quando uno strano luccichio attirò la mia attenzione.
 Mi voltai verso l’orizzonte e vidi che qualcuno stava venendo verso di noi, qualcuno che brillava. Non poteva essere un vampiro, i vampiri brillavano solo con la luce del sole e non durante la notte. Ma qualcosa mi diceva che quella creatura era proprio un vampiro.
 Cercai di aguzzare la vista e notai che il volto del vampiro era scuro come se non potessi vederlo, l’unico particolare nitido erano i suoi capelli, lunghi e di un biondo dorato. Lo fissai curiosa senza accorgermi che Jake non c’era più, era sparito dalle mia braccia, e prima che me ne rendessi conto stavo camminando verso il vampiro. Mi stava attirando a sé e io non potevo fare niente per resistergli.
 Poi sentii una voce gridare il nome con urgenza. Era Jacob!
 Mi svegliai di soprassalto guardandomi intorno spaesata.
 Ero nella mia stanza e il sole non era ancora sorto, oppure era talmente nuvoloso che la mia stanza era più buia del solito. Mi voltai verso il comodino e guardando la sveglia scoprii che erano le sei del mattino.
 Con un sospiro chiusi gli occhi cercando di riprendere sonno, ma il ricordo di quello strano sogno era ancora troppo vivido davanti ai miei occhi. Mi passai una mano sulla fronte e mi accorsi che ero sudata, non mi era mai successa una cosa simile.
 Girandomi su un fianco riflettei un secondo su quello che era successo. Avevo sognato Jacob, anche se non lo avevo sognato in modo canonico- in genere nei miei sogni era sempre vestito e non era mai stato sul punto di baciarmi mentre me ne stavo nuda tra le sue braccia- però non era la prima volta che lo sognavo.
 Quello che mi aveva sconvolta di più era l’apparizione del vampiro. Avevo capito che era uno dei vampiri della visione di zia Alice, ma quello che non capivo era perché avessi sognato proprio quello di cui non conoscevo il volto, sarebbe stato molto più sensato sognare il vampiro del ritratto.
 Come al solito oltre che essere particolare sotto il punto di vista genetico, anche la mia mente e il mio subconscio non dovevano essere tanto normali. Già il fatto di essermi innamorata di Jacob mi aveva fatto riflettere parecchio, ma dopo questo sogno ero quasi convinta che fossi completamente uscita fuori di testa.
 Mi rigirai nel letto per un altro po’ cercando di dormire, visto che volevo evitare di andare a scuola con una faccia cadaverica, ma non ci fu verso di ritrovare la calma. Così mi alzai e con passi strascicati mi diressi in cucina con l’intento di mangiare qualcosa.
 -Già sveglia?- disse mia madre voltandosi a guardarmi.
 Era in piedi davanti al piano di lavoro intenta ad impastare qualcosa, con molta probabilità mi stava preparando dei pancake.
 -Ho avuto un incubo e non sono più riuscita a riprendere sonno- spiegai sedendomi al tavolo.
 -Ti va di raccontarmelo?- mi chiese lei comprensiva.
 No! Non potevo descrivere il sogno che avevo appena fatto a mia madre, non ci pensavo proprio. Non sapevo se l’avrebbe sconvolta di più il vampiro sconosciuto o la parte di me e Jake completamente nudi avvinghiati l’uno all’altra.
 -Sinceramente, non lo ricordo- cercai di imbastire una scusa plausibile. –So solo che mi sono svegliata di colpo e agitata. Papà non c’è?-
 Per un attimo avevo dimenticato che uno dei miei genitori leggeva nel pensiero e da quando mi ero svegliata avevo ripensato spesso al mio sogno, soprattutto al momento in cui Jake stava per baciarmi e se mio padre era in casa aveva visto tutto di sicuro.
 -No, non c’è.-
 Dentro di me gridai dalla gioia.
 -E’ rimasto tutta la notte a casa del nonno. A quanto pare sono riusciti a contattare il clan di Denali.-
 -Davvero?- chiesi cercando di mantenermi calma.
 Mia madre annuì. –Hanno mandato loro un’e-mail con il ritratto del vampiro ma a quanto sembra neanche loro lo avevano mai visto.-
 -Neanche Garrett?-
 -No, neanche lui lo conosce.-
 Garrett era il compagno di Kate ed era stato un nomade fino a pochi anni prima- era stato durante l’arrivo dei Volturi, quando dovevano testimoniare in mio favore, che lui e Kate avevano deciso di stare insieme. Proprio perché era stato un nomade aveva visto mezzo mondo perciò il fatto che non avesse mai incontrato quel vampiro o sentito parlare di lui, poteva significare solo due cose: o il vampiro in questione era sempre rimasto nascosto, oppure era una qualche arma segreta dei Volturi di cui nessuno era a conoscenza.
 Cominciai a sperare con tutte le mie forze che la prima opzione fosse quella giusta.
 -Comunque- continuò la mamma, -Tanya ci ha assicurato che anche loro proveranno a fare una ricerca dalle loro parti. Speriamo salti fuori qualcosa al più presto.-
 -Già- dissi scoraggiata. Quasi sicuramente là fuori c’era qualcuno che mi stava cercando eppure non riuscivo ad avere paura, o almeno non per me stessa. L’unica cosa che temevo era che qualcuno dei miei cari si facesse del male nel cercare di proteggermi, ma quello di cui avevo ancora più paura era che quei vampiri non stessero cercando me ma i licantropi. Questo avrebbe significato che Jake era in pericolo, e non lo potevo assolutamente accettare. Potevo sopportare tutto ma non l’idea di perdere Jacob, solo adesso mi stavo rendendo conto di quanto in realtà lo amassi, di quanto lo avessi sempre amato.
 -Sei preoccupata?- chiese mia madre comprensiva.
 -Non per me- risposi guardandola negli occhi. –Ho solo paura che qualcuno che amo si possa fare male in tutta questa faccenda.-
 Mia madre sorrise quasi divertita.
 -Perché fai quella faccia?-
 -Niente, è solo che anch’io avevo e ho tutt’ora le tue stesse paure. Gli altri vengono sempre prima di me, io posso soffrire in eterno ma se so che le persone a me care stanno bene allora sono felice.-
 -Per me è lo stesso- risposi convinta.
 -E invece non deve esserlo- ribatté lei severa. –Tu non devi soffrire, perché fai parte delle persone che amo. Sei mia figlia, ti adoro, ho lottato con le unghie e con i denti per averti e non ho intenzione di rinunciare a te, perciò devi promettermi che se ti troverai in pericolo la prima cosa a cui penserai sarà di metterti in salvo.-
 -Non posso prometterti una cosa del genere. Tu e gli altri Cullen siete indistruttibili, ma i licantropi no. Non potrei stare ad assistere al sicuro nel mio nascondiglio mentre i miei amici e Jacob vengono uccisi.-
 -Credimi- iniziò lei, -anche se non sembra, i licantropi sono molto più forti di noi vampiri, qui l’unica che rischia seriamente di morire in un combattimento sei tu, Ness. Lo so che sei più forte di una qualsiasi umana ma non sei neanche una vampira, e io, come tutto il resto della tua famiglia, devo pensare a proteggerti. Per questo devi permettermi di farlo senza protestare. Allora, me la fai questa promessa?-
 Accidenti ai discorsi logici e inattaccabili di mia madre! Ma che faceva se li preparava durante la notte per poi propinarmeli appena ero sveglia?
 Non potevo negare che le sue parole fossero più che corrette. In tutto quel marasma ero io la più vulnerabile perché i miei geni ibridi non erano abbastanza forti per affrontare un vero combattimento. Quindi dovevo arrendermi, per ora… Nel mio cuore sapevo che se avessi visto Jake o un membro della mia famiglia in pericolo di vita non avrei esitato un attimo a buttarmi nella mischia per proteggerlo.
 -Te lo prometto, mamma- ma avevo già provveduto ad incrociare le dita dei piedi.
  Non poteva pretendere che me ne stessi ferma mentre Jacob rischiava la sua vita per me, lei a suo tempo non lo aveva fatto con mio padre- c’è da sottolineare che era un’umana e non una mezza vampira- e io non avevo intenzione di fare promesse così stupide.
 Finita la mia colazione, con calma mi diressi verso casa Cullen per prendere la mia macchina. Un altro giorno di scuola e quindi mi si prospettavano davanti un numero indefinito di sguardi invidiosi per la mia “scatoletta di sardine”.
 Arrivai a scuola poco prima del suono della campanella e nel corridoio incontrai Richard.
 -Buongiorno, Nessie- disse con il suo solito sorriso gioviale.
 -Ehi, Richard… Come va?- chiesi dirigendomi verso la classe di matematica per la prima ora.
 -Bene. Ci vediamo a pranzo con Sophia e Lance?-
 -Certo- risposi sorridendo. Non vedevo l’ora, il pranzo era l’unica cosa stimolante della scuola perché le lezioni per me erano una vera tortura, conoscevo alla perfezione ogni argomento trattato dai professori e non sentivo mai nulla di nuovo. Continuavo a chiedermi come avessero fatto mio padre e gli zii a diplomarsi così tante volte… Per quel che mi riguardava una mi sarebbe bastata, non avevo intenzione di ripetere il liceo all’infinito come loro.
 Entrai in classe e vidi subito che il posto accanto a Lance era vuoto, mi sedetti senza esitare.
 -‘Giorno, Lance- lo salutai cordiale.
 -Ciao, Nessie- dovevo ammettere che il suo tono non era proprio dei migliori.
 -Tutto bene?- chiesi curiosa.
 Lui mi fissò per un attimo, forse indeciso sulla risposta da darmi, poi sospirò con fare arrendevole.
 -Credi che dovrei entrare nella squadra di nuoto?-
 Alzai un sopracciglio sorpresa. Non conoscevo Lance molto bene ma dubitavo che un ragazzo tranquillo e pacato come lui- nonostante il suo fisico fosse promettente- avesse voglia di fare delle gare di nuoto e di entrare in una squadra di ragazzi che odiava.
 -Lance- dissi comprensiva. –Non credo che la squadra di nuoto faccia al caso tuo. Perché d’un tratto hai tutta questa voglia di entrarci?-
 -Io…- ma si bloccò arrossendo imbarazzato.
 In quel momento capii la situazione e il motivo di tutto quello che stava accadendo: Sophia. Evidentemente Lance aveva preso male il commento che Sophia aveva fatto il giorno prima sui ragazzi della squadra di nuoto, povero Lance.
 -Non pensi che sia meglio dirle una volta per tutte quello che provi ed evitare di girarci intorno continuando a mandarle frecciatine con messaggi nascosti dietro? Mi sembra abbastanza ovvio che con questo metodo Sophia non capirà mai i tuoi sentimenti…-
 -Come se fosse facile- mormorò lui atterrito.
 -Lance, se no ci provi non lo saprai mai. Il peggio che possa succedere è che ti rifiuti- dissi con tranquillità.
 -Tu lo dici con tanta leggerezza ma confessarle tutto significherebbe rischiare di perderla per sempre e non solo come ragazza, lei è anche la mia migliore amica. Non potrei mai sopportare di rinunciare a lei solo perché me ne sono innamorato.-
 Quelle parole mi arrivano dritte al cuore. Senza volerlo Lance aveva appena esternato tutto quello che io avevo dentro. Già, perché anche io mi ero innamorata del mio migliore amico e anche io non avrei potuto vivere senza di lui.
 In quell’istante però qualcosa di molto più doloroso si fece strada nel mio cuore e poteva essere descritto con una sola parola: imprinting. Solo adesso mi rendevo conto di cosa significasse amare un licantropo. Un giorno, forse, Jake avrebbe avuto l’imprinting con qualcuna e a quel punto mi sarei dovuta fare definitivamente da parte sia come amica che come altro.
 Che stupida! Innamorarsi di Jake era stata la cretinata più grossa che avessi potuto fare. Avrei solo sofferto senza mai avere tregua, e magari avrei anche dovuto assistere inerme alla sua nuova vita con l’oggetto del suo imprinting.
 Sarei stata una specie di Leah in pratica. Anche lei aveva rinunciato a Sam a causa dell’imprinting che aveva avuto con Emily. Se solo quei due non si fossero mai incontrati adesso Leah sarebbe ancora felice con Sam, perché loro si erano amati sul serio. Ma neanche l’amore può contrastare quel genere di magia, perciò ammesso che fossi riuscita a far innamorare Jake di me non avevo garanzie che sarebbe durata. Sarei andata contro la mia famiglia e la mia razza per poi ritrovarmi senza nulla in mano.
 Ora più che mai mi resi conto di quanto fosse importante che mio padre non si accorgesse dei miei sentimenti, e di quanto fosse fondamentale tornare a guardare Jake con gli occhi di una sorella. Dovevo farlo per salvare il mio cuore da una dolorosa sconfitta da cui non sarebbe uscito indenne.
 Presa com’ero dalle mie elucubrazioni mentali non mi accorsi neanche che il professore era entrato e aveva cominciato a fare l’appello.
 Senza volerlo avevo anche interrotto il discorso con Lance, perciò mi ripromisi di parlargli quanto prima per cercare di aiutarlo.
 L’ora di matematica scivolò via in fretta insieme alle due di ginnastica e a quella di spagnolo. Prima che me ne rendessi conto, avvolta nel mio involucro di brutti pensieri, era arrivata l’ora del pranzo ed ero già seduta al tavolo insieme altri, anche se non ricordavo per niente come ci fossi arrivata.
 Gli altri parlavano allegri mentre io me ne stavi in un angolo a pensare. Un paio di volte cercarono di coinvolgermi nella conversazione ma io rispondevo solo con cenni e monosillabi. Quando mi chiesero se mi sentissi bene mentii dicendo che in effetti quella notte non avevo dormito un granché ed ero stanchissima.
 Dopo pranzo arrivò il turno di storia. Richard- era una delle materie che avevamo in comune- ed io entrammo in classe e ci sedemmo in due posti in fondo.
 Ero ancora talmente annegata nel mio dolore che non mi accorsi neanche di quando la professoressa Pith disse che aveva intenzione di assegnarci un progetto e che lo avremmo dovuto realizzare in coppie, state sorteggiate.
 Aveva già letto la maggior parte degli accoppiamenti quando disse:
 -Renesmee Cullen e Richard Custer.-
 Quelle parole ebbero il potere di risvegliarmi. Mi guardai intorno confusa mentre Richard accanto a me ridacchiava.
 -Bentornata- disse cercando di non scoppiare in una risata fragorosa. –Sembrava che stessi dormendo con gli occhi aperti.-
 -Che sta succedendo?- chiesi spaesata.
 -Dobbiamo scrivere una relazione sulla Dichiarazione di Indipendenza- mi rispose lui ancora divertito. –La consegna è tra due giorni quindi ci dovremo dare da fare. Ti dico già che a casa mia non possiamo, mio padre lavora e non vuole essere disturbato.-
 Casa?! La relazione doveva essere scritta a casa di qualcuno?! E adesso? Di certo non potevo portare Richard a casa mia- era una specie di casetta dei sette nani che stava proprio al centro della foresta, per un umano sarebbe stato troppo strano- e non potevo neanche usufruire di casa Cullen visto che era piena zeppa di vampiri- anche se innocui. L’unica soluzione che mi venne in mente fu casa Swan. Nonno Charlie non avrebbe dovuto avere nulla in contrario.
 -Potremmo andare da mio nonno Charlie. E’ un posto tranquillo e lui non torna mai prima di sera, la finiremo in poche ore.-
 -Perfetto- disse Richard sorridendo. –Ci andiamo subito dopo scuola allora.-
 -Va bene.-
 Ancora un po’ confusa per quello che era successo approfittai del cambio dell’ora per chiedere a Charlie il permesso di andare da lui a studiare, permesso che non mi fu negato. Quando ebbi finito con la telefonata cominciai a domandarmi perché mai non avessi minimamente accennato al fatto che avrei studiato con Richard, che male c’era a dirlo al nonno? Forse, semplicemente temevo che si facesse un’idea sbagliata di tutta la situazione e che non mi permettesse di usare casa sua. Dopotutto agli occhi di un adulto il fatto che un ragazzo e una ragazza dovessero fare una relazione sulla Dichiarazione di Indipendenza e che avessero scelto di farla in una casa completamente vuota, poteva suonare solo come una scusa per ben altri intenti, non propriamente scolastici.
 Chiamai anche la mamma per avvisarla che quella sera sarei tornata per cena ma che nel pomeriggio mi sarei trattenuta da Charlie. Anche con lei mantenni il più assoluto silenzio riguardo la presenza di Richard.
 Al suono dell’ultima campanella Richard ed io ci dirigemmo verso il parcheggio per raggiungere le nostre auto.
 Mi fermai davanti alla mia Smart e rimasi sorpresa nel vedere in che macchina stava entrando Richard. Era una Mercedes, non conoscevo il modello dato che le auto non erano per niente la mai passione, ma sembrava nuova di zecca. Ma perché i fissati con le auto dovevano capitare sempre tutti a me?
 Con un sospiro entrai in macchina e partii assicurandomi che Richard fosse dietro di me.
 In pochi minuti arrivammo a casa di nonno Charlie e tirando fuori il mio mazzo di chiavi dallo zaino aprii velocemente la porta.
 Feci accomodare Richard in cucina e gli offrii una Coca Cola che lui accettò volentieri.
 -Devo ammettere- cominciai mentre tiravo fuori il portatile per iniziare la nostra ricerca, -che non pensavo di vederti al volante di una Mercedes. Se lo sapesse la mia famiglia ti adorerebbero come un dio.-
 Lui sorrise.
 -Non sono io il fissato di questo genere di cose, a mio padre piace avere sempre l’ultimo modello di qualsiasi auto o aggeggio elettronico e quando si stanca li passa a me. Quella Mercedes non ha neanche sei mesi e ieri ha deciso che non la voleva più. E’ sempre in cerca di cose nuove il mio vecchio.-
 Risi. Certo che al mondo c’era chi se la passava peggio di me.
 Cominciammo ad organizzare la relazione e scoprii con piacere che Richard sembrava molto esperto sull’argomento, quasi quanto me. Non credevo che fosse così preparato e intelligente, a vederlo appariva come un semplice diciassettenne ma in realtà doveva amare molto lo studio.
 Feci qualche veloce ricerca su internet e sfogliai il libro di storia ma nulla di quello che trovammo potè aggiungere materiale a quello che già entrambi conoscevamo, perciò non ci volle molto per completare la nostra relazione.
 Stavamo appunto scrivendo gli ultimi righi quando Richard si voltò a guardarmi e scoppiò a ridere.
 -Potrei sapere che ti è preso?- chiesi irritata.
 -Hai deciso di fare concorrenza a Rambo, per caso?- disse ridendo ancora più forte. –Adesso che i segni neri sulle guance ce li hai ti manca solo la fascia rossa.-
 -Ma cosa…- continuavo a non capire, poi guardai la mia mano e vidi che sulle dita avevo delle tracce di inchiostro. La penna doveva essermi scoppiata in mano senza che me ne accorgessi- la mia temperatura era un po’ più alta di quella di un’umana per questo se tenevo le penne in mano per troppo tempo l’inchiostro si riscaldava troppo fino a che la penna non scoppiava. Me ne ero completamente dimenticata e pensandoci mi ero appena passata una mano sulla guancia.
 Presi immediatamente la lattina di Coca Cola vuota e la gira cercando di specchiarmi sul fondo. Avevo una lunga e imbarazzante linea nera spessa mezzo centimetro che mi attraversava la guancia.
 -Accidenti!- esclamai rossa per la figura che avevo appena fatto. Corsi verso il lavandino e cominciai a strofinarmi la guancia con un panno bagnato.
 Tornai a sedermi accanto a Richard continuando a sfregare imperterrita.
 -Fammi dare un’occhiata- disse lui sempre più divertito.
 -Solo se prometti di non ridere- sbottai irritata.
 -Te lo giuro- rispose mettendosi una mano sul cuore.
 Rassegnata tolsi il panno dal viso e lasciai che Richard mi desse il suo giudizio.
 -Uhm… E’ quasi sparita del tutto- cominciò osservandomi con attenzione. –Hai solo una piccola traccia in questo punto.-
 Alzò una mano e la posò con delicatezza sulla mia guancia cominciando a sfregare con decisione il pollice proprio sotto il mio occhio destro. Il tocco della sua mano era piacevole e il suo viso perfetto insieme ai suoi profondi occhi grigi, così diversi da quelli di Jake ma che avevano la capacità di donarmi una serenità quasi eguale, era a non molti centimetri dal mio.  
 Non aveva messo alcuna malizia in quel gesto, era solo un amico che mi stava aiutando eppure avevo la sensazione che ad occhi esterni quella situazione non sarebbe sembrata altrettanto innocente.
 Come al solito non mi sbagliavo. In quel momento una leggera folata di vento portò al mio naso l’ultimo odore che avrei voluto sentire in una circostanza come quella. Spalancai gli occhi preoccupata e allontanando la mano di Richard dal mio viso mi voltai verso la porta della cucina.
 -Jake…- mormorai impietrita.
 -Non volevo disturbare- disse lui con tono duro fissandomi con uno strano sguardo risentito. –Tua madre mi ha detto che eri qui da sola a studiare così ho pensato di venire a farti un po’ di compagnia ma a quanto vedo potevo anche risparmiarmi il disturbo.-
 I suoi occhi si posarono su Richard e sembrava che stesse cercando di incenerirlo con lo sguardo.
 -Non disturbi affatto- risposi con una voce più stridula di quanto avessi voluto.
 Jake fece una specie di ghigno scettico e brontolando disse: -Sì, come no.-
 Rimanemmo tutti in silenzio per diversi secondi, mentre sentivo il mio cervello lavorare freneticamente cercando una spiegazione che non sembrasse assolutamente una scusa per coprire chissà quale misfatto.
 -Richard ed io dovevamo fare una relazione di storia- buttai fuori la prima cosa che mi venne in mente ma come avevo immaginato non ebbe l’effetto sperato.
 -Se state studiando non voglio farvi perdere altro tempo- sbottò lui con quella che sembrava proprio rabbia. –Ci si vede, Renesmee.-
 Renesmee?! Mi aveva appena chiamata Renesmee?! Non lo avevo mai sentito chiamarmi in un modo così freddo e usando il mio nome per esteso. Che stava succedendo?! Possibile che Jake fosse arrabbiato?
 Lo vidi voltarsi e dirigersi velocemente verso l’uscita. Dovevo raggiungerlo prima che uscisse fuori, perché altrimenti non sarei più stata in grado di stargli dietro.
 Dissi a Richard che sarei tornata tra un attimo e correndo- senza esagerare, dopotutto in casa c’era un umano- riuscii a fermare Jacob proprio al limitare della foresta.
 -Jacob!- esclamai.
 -Che c’è?- disse lui senza voltarsi. Vidi le sue spalle salire e scendere ritmicamente nel tentativo di mantenersi calmo per non rischiare di trasformarsi.
 -Io… Te lo giuro, stavamo solo studiando- non sapevo perché sentissi il bisogno di mettere in chiaro le cose, ma lo feci.
 Jacob si lasciò andare ad una risatina gelida e finalmente si voltò a guardarmi. I suoi occhi sembravano più calmi ma erano spenti e senza alcuna voglia di scherzare.
 -Non mi devi dare spiegazioni- disse con voce sicura. –Ma la prossima volta dillo a tua madre che sei con un ragazzo almeno eviterò di ritrovarmi ancora in una situazione così scomoda.-
 Non mi piacque per niente l’allusione nascosta nella frase riferita al fatto che ero insieme ad un ragazzo, sembrava priva di un qualsiasi tipo di rispetto.
 -Io non sono qui con un ragazzo- scandii quelle parole per renderle il più incisive possibile.
 -E allora Richard cos’è? Un broccolo?-
 -Spiritoso- risposi irritata, quel suo comportamento cominciava ad urtarmi sul serio. –Intendevo dire che Richard è solo un mio compagno di scuola con cui stavo scrivendo una relazione.-
 -Sì… Si era capito che genere di relazione stavate scrivendo- mormorò con lo sguardo basso.
 -Jacob Black!- esclamai spazientita. –Non ti permetto di fare queste allusioni assolutamente fuori luogo, ti stai comportando come un bambino.-
 -Scusa- disse lui alzando la voce. –Forse è meglio che questo bambino se ne vada prima che combini altri guai o interrompa qualcos’altro.-
 Avrei voluto rispondergli che non c’era proprio nulla da interrompere, ma il carattere impulsivo di mia madre si faceva sentire sempre nei momenti meno indicati, perciò mi ritrovai a dire con voce piuttosto alta: -Sì, dovresti andare via Jacob.-
 -Bene- ribatté lui lanciandomi un ultimo sguardo di ghiaccio prima di lanciarsi a gran velocità nella foresta.
 Socchiusi gli occhi irritata e prima di tornare dentro da Richard feci un paio di respiri profondi per cercare di ritrovare la calma.
 Con passi lenti e decisi entrai in casa. Richard era dove lo avevo lasciato e stava gentilmente fingendo di aver letto per tutto il tempo, ma in realtà non avevo dubbi sul fatto che avesse sentito perfettamente la litigata che c’era stata tra me e Jacob.
 Mi sedetti e rivolgendogli un sorriso dissi: -Dove eravamo rimasti?-
 -Agli ultimi tre righi- rispose lui guardandomi preoccupato.
 -Fantastico- esclamai senza alcuna traccia di gioia nella voce. –Abbiamo praticamente finito allora.-
 -Nessie…- cominciò Richard abbassando lo sguardo.
 -Dimmi.-
 -Scusa… Per colpa mia hai litigato con il tuo ragazzo.-
 Quelle parole mi fecero sentire tremendamente in colpa nei confronti di Richard, dopotutto lui non c’entrava nulla in tutta quella storia. La colpa era esclusivamente mia che non avevo detto fin dall’inizio che avrei studiato con lui e non da sola.
 -Tranquillo, non è colpa tua- risposi sorridendo. –Jacob a volte ha delle reazioni un po’ esagerate, purtroppo è fatto così.-
 Sembrava che Richard fosse rincuorato da quelle parole, doveva essersi sentito davvero male nel sentire la discussione di poco prima.
 -E comunque lui non è il mio ragazzo, è solo un amico di famiglia a volte un po’ troppo iperprotettivo nei miei confronti, e che si impiccia di affari che non lo riguardano.-
 In quel preciso istante mi sembrò di sentire uno strano ululato provenire dalla foresta. Sapevo che Richard non lo aveva sentito, ma non c’erano dubbi su chi fosse il lupo che aveva appena prodotto quel lamento.
 Forse aveva sentito quello che avevo appena detto a Richard.
 Be’ meglio così, ero stanca di essere sempre trattata come una povera margheritina bisognosa di protezione, anch’io volevo avere la mia vita e nonostante amassi Jacob non ero così stupida da credere che lui ci sarebbe stato per sempre. Un giorno, probabilmente non troppo lontano, il mio Jake avrebbe avuto il suo imprinting e a quel punto io sarei stata meno di zero per lui.








***L'Autrice***
Anche questa volta ho aggiornato molto più in fretta di quanto avessi immaginato... L'ho detto e lo ripeto: è tutto merito dei vostri commenti che mi danno la carica per andare avanti.
Questo capitolo è un tantino cattivello perchè finisce un po' in sospeso, ma cercherò di non farvi aspettare troppo per il prossimo.
Anticipazioni: Nessie avrà un'interessante conversazione con Jasper, e vedrà Jacob in una situazione analoga a quella che l'ha vista protagonista insieme a Richard. Chissà chi sarà colei che scatenerà la gelosia di Nessie...^^

Ringraziamenti:
 PrettyFairy: Se i pensieri di Nessie ti sono sembrati intringanti non vedo l'ora di sapere cosa ne pensi del suo sogno...^^ Sì, in effetti il nostro Jacob sta cominciando a tornare il Jacob passionale e pieno di ormoni che abbiamo visto in New Moon ed Eclispe. Be' si è reso conto che Nessie è una donna- una bella donna- e quindi ormai non riuscirà a trattenersi ancora per molto. Certo che i vampiri saranno *sbav*
lungi da me creare vampiri brutti (anche se devo che nel film Laurant lascia un po' a desiderare, avrebbero potuto trovare di meglio). Per quanto riguarda i Volturi e l'oggetto della caccia dei due vampiri, non mi sbilancio neanche un po'... Bisogna leggere per scoprire come stanno le cose. Bella si rivede molto in Nessie, perchè sua figlia è la più fragile del gruppo come lo era lei quando era ancora umana e quindi mi sembra ovvio che la capisca al volo. In più le ho dato un carattere molto simile a quello di Bella, di Edward non le ho ancora attribuito molto ma credo che ci inserirò la passione per la musica e il pianoforte. Ti ringrazio tantissimo per la recensione... Ciao Kiss!!! Ti voglio bene anch'io!
 Maka_Envy: i vampiri per il momento verranno lasciati un po' da parte... In questi capitoli ho deciso di concentrarmi interamente su Jacob, Nessie e il loro sentimenti, la parte d'azione la lasciamo ai capitoli a venire... Ma ti assicuro che quello che in mente non potrebbe prevederlo neanche Alice, ho la sensazione che vi lascerò senza parole (non per essere narcisista, ma davvero quello che ho in mente lascia di stucco persino me quando ci penso...^^). Comunque grazie mille per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTB!
 BellaLaVampira: Nessuna anticipazione sui vampiri, spiacente... Su questo punto non posso sbilanciarmi, ma sono d'accordo con te sul conto di Aro - non lo sopporto proprio quello lì... Della serie: quello che vedo e tutto mio e guai a chi me lo tocca-. Grazie infinite per la recensione e per i tuoi apprezzatissimi complimenti, spero di sentirti anche per questo capitolo. Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 cloe cullen: Bello! New Entry che recensisce... Me salta di gioia... XD Okay, adesso torno normale- nei limiti del possibile ovviamente-. Mi trovi assolutamente d'accordo con te... Da quando Jacob ha smesso di stare appiccicato a Bella come una cozza sullo scoglio siamo tutti molto più sereni. Adesso ha la sua Nessie e Bella può stare con Edward in santa pace... Spero che l'ingelosimento di Jacob sia stato abbastanza evidente, anche se ho deciso di non farlo troppo enfatico altrimenti Nessie avrebbe capito subito che era geloso marcio... Diciamo che l'ho fatta più sembrare una gelosia fratello/sorella... Ma nel prossimo capitolo la gelosia di Nessie sarà una roba tutta diversa... >///< Ti ringrazio tantissimo per aver recensito e per tutti i tuoi complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTB!
 Fede_Wanderer: Ma io non ho ma avuto un parere negativo su di lui, semplicemente quando si è fatto baciare da Bella o quando ripensava al suo periodo buio per far soffrire Edward avrei voluto prenderlo a sberle, ma nel mio cuore ho sempre adorato Jacob...*si scioglie pensando a quanto è dolce il suo lupacchiotto* *ma sta matta pensa sempre e solo a come molestarmi? nd Jacob* *e anche se fosse? Non ti vorrai mica rivolgere al WWF? nd Francy afferrando Jake e riempiendolo di baci* *HELP! hauuuuuuuuuuuu! nd Jake disperato* Okay, ritorno in me e lascio un po' in pace Jacob... XD Se c'è una cosa che amo di Edward è come cerca sempre di nascondere le sue decisioni dietro a sta storia delle esperienze umane... Con Bella le ha tirate fuori per qualsiasi cosa, per cui ho pensato che con la figlia si sarebbe comportato allo stesso modo. Riguardo Alice spero di riuscire a darle più spazio anch'io la adoro... Nel frattempo nel prossimo capitolo ci sarà la sua dolce metà... Sui vampiri nessuno spoiler, sono vincolata al segreto più religioso... Neanche una parola... Comunque ti ringrazio tantissimo per la tua recensione e per tutti i complimenti che mi hai fatto, con la speranza che tu sia felice di questo aggiornamento repentino... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTB!
 sannychan: Ma sciao a te, Tesora... Devo dire che per Jacob c'è proprio la fila, tra un po' cominceranno a distribuire i biglietti per prenotare sette minuti con lui nello sgabuzzino delle scope *uhmmm questo posto mi venire in mente certe zozzerie*... Okay smetto di fare la scema... Allora, le visioni di Alice... Be' in effetti non sono proprio incoraggianti ma come hai detto tu i Cullen sono forti e ce la metteranno tutto per superare anche questa... Ti ringrazio immensamente per la recensione e per tutti i complimenti... TVTBBBBBBBBBBBBB! P.S. ho letto metà del secondo capitolo della tua storia... Devo dire che Emmet mi ha fatto morire dal ridere, e Nessie con quella sua battuta riguardo a quello che sa tenere in mano... Be' sono quasi morta per davvero... >///< Ciao Kiss!!!
 cicia123456: Idem per quel che riguarda le coppie, il mio ordine è identico al tuo. Spero che il sogno di Nessie sia stato all'altezza dei suoi pensieri, purtroppo gli ormoni sono molto fantasiosi e Jake di materiale per i sogni ne fornisce a quantità industriali...^^ (spero che Nonna Ciacia non si sia scandalizzata troppo...XD ) Avevo completamente tralasciato Jasper e grazie alla tua recensione ho subito trovato il modo di impiegarlo nel prossimo capitolo, grazie mille. Spero di essere stata in grado di lenire un po' la tua noia... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTB!
 Padfoot_07: Ed ecco che arriva la tua lampadina personale, pronta ad illuminare anche questo giorno... XD Non ho ancora deciso come far capire ad Edward e Bella dei sentimento di Nessie, ma prometto che cercherò di scrivere un capitolo il più indolore possibile per Jake XD. Ti giuro che leggere tutti i tuoi complimeti mi ha fatto scendere una lacrimuccia, non puoi capire quanto sia contenta di sapere che pensi queste cose meravigliose della mia ficcy. E dire addirittura che sembra il seguito di Breaking Dawn... Che parole adorabili...ç___ç ... Ti ringrazio immensamente per ogni tua singola parola... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTB!

 Ringrazio i 26 che hanno messo questa storia tra le preferite e un grazie enorme anche a chi ha solo letto.

 Ciao Kiss a tutti!!!

 Francesca

 
 

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Capitolo 5
*** Sleepless ***


Sunbeam- Capitolo 5


Capitolo 5: Sleepless
 
 Quando Richard ed io finimmo la nostra relazione sulla Dichiarazione di Indipendenza, lo salutai con un sorriso e facendo andare la mia Smart a tavoletta raggiunsi il più in fretta possibile casa Cullen.
 Speravo con tutto il cuore che zia Alice fosse in casa, in quel momento ero sicurissima che lei fosse l’unica in grado di farmi calmare. In più sapevo che se anche avesse capito quali fossero i miei veri sentimenti per Jacob sarebbe stata in grado di nasconderli a mio padre, proprio per questo aveva imparato a memoria gli inni di trenta stati diversi, e anche alcune opere di letteratura come Romeo e Giulietta o L’Iliade (quella anche in greco antico per giunta).
 Mentre guidavo, continuavo a sentire nelle orecchie il tono gelido con cui Jacob aveva pronunciato il mio nome prima di voltarsi per uscire da casa di nonno Charlie, non avrei mai pensato che una sola parola potesse fare così male.
 Mi sentivo sola, privata del ragazzo che amavo, di mio fratello e del mio migliore amico in una volta sola, e tutto perché lui era stato così iperprotettivo da trattarmi come una ragazza frivola che se la fa con tutti.
 Io e Richard stavamo solo studiando, maledetto licantropo senza cuore!
 Non riuscivo a calmarmi e più pensavo a quello che era successo più sentivo dentro di me l’assoluto bisogno di parlare con qualcuno. A quel punto mi sarei accontentata anche di zia Rose o di nonna Esme, almeno mi sarei liberata di questo peso una volta per tutte, pazienza se alla fine mio padre l’avrebbe scoperto. Mi sentivo troppo fragile e il mio cuore sanguinava troppo perché potessi mettermi a pensare alla segretezza di quello che provavo. Anche perché dubitavo che i miei genitori avrebbero fatto finta di non vedere che ero a dir poco disperata.
 Cercai di sondare l’aria per capire quali scie ci fossero nei pressi della casa ma ero talmente agitata che in quel momento non avrei distinto l’odore di mio padre da quello di un opossum.
 Non potevo presentarmi davanti a loro in quello stato, perciò mi fermai diversi metri prima di casa Cullen e poggiando la fronte sulle mani che stringevano ancora il volante cominciai a fare respiri profondi e regolari in modo da stabilizzare il mio battito cardiaco. Non era per niente un’impresa semplice visto che la rabbia mi stava facendo ribollire il sangue nelle vene, ma dovevo cercare in tutti i modi di ritrovare la calma.
 Passarono diversi minuti e finalmente sentii di poter respirare regolarmente e non avvertivo più il fastidio delle lacrime dietro gli occhi che lottavano imperterrite per uscire fuori.
 Ero finalmente tornata me stessa- o almeno lo sarei sembrata agli occhi dei miei famigliari.
 Rimisi in moto la macchina e raggiunsi in pochi attimi la villa dei miei nonni.
 Provai di nuovo a distinguere le scie nei dintorni ma non ero ancora abbastanza rilassata e in me per riuscirci, quindi ci rinunciai e decisi di entrare in casa e di affrontare con un sorriso enorme stampato in faccia chiunque avessi incontrato.
 Varcai la soglia e notai che il grande salone di ingresso era completamente vuoto tranne che per un vampiro. Zio Jasper era seduto sul divano e stava leggendo il giornale. Adesso le avevo viste proprio tutte, lo zio Jaz che faceva una cosa del genere era equiparabile solo al ricevere un invito per le nozze della Fatina dei denti con il Coniglio pasquale.
 -Zio Jasper?- chiesi titubante. Non ero ancora sicura che fosse lui.
 -Ciao, Ness- rispose senza scomporsi e continuando a leggere il suo giornale.
 -Stai bene?- continuavo a non credere ai miei occhi, cominciai a pensare che solo una qualche malattia sconosciuta poteva esserne la causa.
 -Benissimo, e tu?-
 Non ero così ingenua da credere che la domanda dello zio fosse priva di un qualsiasi tipo di interessamento, in fondo stavo parlando con l’unico in casa che sapeva perfettamente come fossero fatti i miei sentimenti e che consistenza avessero.
 -Sto bene anch’io- provai lo stesso a raccontargli una balla, hai visto mai che possa funzionare. Dopotutto parlare con lo zio Jasper non era proprio quello in cui avevo sperato, non che non mi fidassi di lui ma dubitavo che potesse darmi dei consigli utili. Lui aveva l’amore di Alice e non aveva mai dovuto soffrire per i suoi sentimenti, non aveva mai dovuto tenergli nascosti e poi- diciamocela tutta- avevo sempre pensato che Jasper fosse un tantino freddino quando si trattava di argomenti come l’amore. Ero sicura che per Alice provasse un sentimento immenso ma sapevo altrettanto bene come fosse per lui ugualmente difficile tradurre quel sentimento in parole, soprattutto con qualcuno che non fosse la zia Alice o al massimo mia madre, con la quale aveva un rapporto d’amicizia meraviglioso e indissolubile.  
 Lo zio Jasper posò il giornale e alzò lo sguardo verso di me: i suoi occhi parlavano da soli.
 -Con chi hai litigato?- mi chiese comprensivo.
 -Perché pensi che io abbia litigato con qualcuno?- la mia voce era insicura e su alcune vocali aveva anche tremato un po’. In pratica era un’ammissione di colpa.
 Jasper mi lanciò un’occhiata di traverso.
 Certo, stupida io che mi mettevo anche a fare domande cretine. Anche se ero riuscita a calmarmi il mio animo doveva essere ancora piuttosto in subbuglio e quel segugio dello zio si era accorto di tutto.
 E va bene, ero troppo agitata e bisognosa di parlare con qualcuno per fare la schizzinosa. Zio Jasper sarebbe andato più che bene.
 Mi avvicinai al divano e mi sedetti al fianco dello zio mentre con fare sospetto mi guardavo intorno in attesa che magari mio padre uscisse da dentro un vaso additandomi e dicendo che ero una figlia degenere perché mi ero innamorata di un licantropo.
 -Non c’è nessuno- disse lo zio sorridendomi. –Carlisle è in ospedale e gli altri sono andati tutti a caccia.-
 -Perché non sei andato anche tu con loro?- chiesi notando che nei suoi occhi dorati stavano cominciando a comparire delle ombre scure.
 -E’ un allenamento- mi rispose tranquillo. –Sto solo cercando di diventare più resistente, ho deciso che non andrò a caccia finché i miei occhi non saranno completamente neri.-
 -Ma non credi che possa essere pericoloso se stai in mezzo agli umani?-
 -Tua madre da neonata è riuscita a non torcere un capello a te e a tutti gli umani che aveva intorno e questa è una cosa che non mi mai scesa giù, non mi piace sentirmi inferiore a lei. Per questo ho deciso che proverò a migliorare il mio autocontrollo.-
 A dire la verità ero felice che Jasper stesse tentando una cosa del genere, mi era sempre dispiaciuto vederlo soffrire più degli altri quando stava con gli umani. Se avesse acquisito abbastanza autocontrollo ero certa che la sua vita sarebbe migliorata notevolmente.
 -Tornando al tuo malumore- e io che speravo se ne fosse dimenticato.
 -Cosa vuoi sapere?- chiesi rassegnata, meglio rispondere alle sue domande che cominciare a parlare a ruota libera.
 -Dentro di te sento rabbia ma anche un sentimento strano che non ti avevo mai sentito provare prima. Potrei sbagliarmi perché in questo momento la rabbia e la delusione sono l’unica cosa chiara che sento però… Credo che sia…-
 -Amore?- azzardai cercando di facilitargli il compito.
 -Ti sei resa conto di essere innamorata di Jacob Black, allora- disse lo zio con aria soddisfatta mentre io lo fissavo con gli occhi spalancati per lo stupore. Come faceva a sapere che ero innamorata di Jacob, lui leggeva i sentimenti non i miei pensieri.
 -Co- come hai fatto?-
 -Niente di più facile… Cerco spesso di indagare le tue emozioni, quelle tue e di tua madre sono le più divertenti perciò già da qualche giorno mi ero accorto che eri diversa quando Jacob stava qui. La conferma l’ho avuta ieri sera, i tuoi sentimenti nei suoi confronti si erano addolciti e anche se stavi cercando di trattenerti il cambiamento era troppo palese perché io non lo notassi.-
 -Mai pensato ad un lavoro per i servizi segreti? Saresti molto utile…- dissi divertita.
 -Credo che troverebbero molto più utili tuo padre o Alice.-
 -In effetti, non hai tutti i torti.-
 Ci guardammo un attimo per poi cominciare a ridere, sempre con un certo contegno però.
 -Perché avete litigato?- chiese a bruciapelo mentre io stavo ancora ridendo. Il sorriso mi si bloccò sulla faccia e all’improvviso tutto il dolore che avevo provato poco prima tornò a permearmi l’anima e il cuore.
 -Perché continua a trattarmi come una bambina e io non lo sopporto, non ora che mi sono resa conto di volere ben altro da lui.-
 Arrossii a quelle parole ma non potevo fare a meno di ammettere che io desideravo Jacob e non solo in senso romantico ma anche in senso fisico.
 -Okay, sorvoliamo sui particolari- disse lo zio scocciato avvertendo il bollino rosso che si era appena materializzato sui miei sentimenti. –Già mi devo sorbire i tuoi genitori che sembrano essere affetti da luna mielite cronica, non ti ci mettere anche tu se no qua va a finire che impazzirò per davvero e tanti saluti al mio tentativo di migliorare l’autocontrollo.-
 Rimasi un attimo in silenzio con lo sguardo basso. Mi mordicchiavo il labbro superiore, lo facevo sempre quando ero nervosa.
 -Calmati e raccontami cosa è successo.-
 Jasper posò la sua mano sulla mia e all’improvviso avvertii una piacevole sensazione di benessere invadermi il corpo. Odiavo queste intromissioni di zio Jasper ma dovetti ammettere che in quel momento ne avevo proprio bisogno.
 Prima che me ne potessi accorgere avevo già raccontato tutto quello che era successo quel pomeriggio fino all’ultima parola e gesto.
 -Perciò- conclusi, -il comportamento di Jacob mi ha irritata a tal punto che alla fine sono entrata in macchina e ho corso come una pazza per arrivare qua il più in fretta possibile perché speravo di parlare con la zia Alice.-
 -Mi dispiace di aver deluso le tue aspettative- mormorò fingendosi offeso.
 -Non fraintendere- risposi divertita. –Speravo di trovare lei semplicemente perché è l’unica che riesce a tenere qualcosa segreto a papà.-
 -Ma ci riesco anch’io- disse tronfio. –Alice mi ha costretto ad imparare dieci inni e tutto Romeo e Giulietta. Ha detto che era stanca di far sapere i fatti nostri ad Edward, nonostante lui sia più che discreto, e che se volevo continuare ad avere una vita serena dovevo fare di tutto per nascondere i miei pensieri. Sono già tre anni che mi alleno, quindi ti posso assicurare che il tuo segreto è al sicuro come lo sarebbe con Alice.-
 A quelle parole mi sentii incredibilmente meglio e non era solo merito del potere dello zio Jasper.
 -Comunque mi spieghi esattamente cosa ti ha fatto pensare che Jacob ti vede solo come una bambina?-
 Sospirai, stavo per confessargli la mia teoria, i pensieri più dolorosi che fossi mai giunta a formulare.
 -Una serie di suoi comportamenti e il fatto che a volte mi chiami ragazzina con il tono in cui ci si rivolgerebbe ad una sorellina. Poi oggi la sua reazione di gelosia, non so perché ma mi sembrava più quella di un padre arrabbiato con la figlia che altro…-
 Abbassai lo sguardo e nonostante lo zio stesse cercando di non farmi sentire triste, non era in grado di sopperire alla mancanza di vera felicità di cui avevo bisogno.
 -Quindi non hai visto in lui nessun comportamento che potesse tradire un qualche sentimento d’amore nei tuoi confronti?-
 -Niente che non si potesse interpretare come affetto fraterno…- ma a quelle parole spalancai gli occhi al ricordo di quello che era successo il giorno prima. Jake ed io davanti allo scoglio avvinghiati in quell’abbraccio che avrebbe potuto mandarmi in paradiso. In quel momento avevo sentito un’elettricità nell’aria che avrebbe potuto significare solo una cosa: attrazione fisica. Eppure quel pensiero fu subito sostituito da un altro: io avevo sentito quell’attrazione ma nessuno mi assicurava che per Jake fosse stata la stessa cosa. Magari era solo felice di vedermi viva e in più non c’era da dimenticare che mi era arrivato addosso a causa dell’onda che ci aveva investiti, quell’abbraccio non era stato una sua iniziativa.
 -Purtroppo ne sono sicura, non ha mai dimostrato di tenere a me in modo romantico- la mia risposta faceva male già quando era solo un pensiero ma dirlo ad alta voce mi stava lentamente lacerando.
 -Quel Jacob è proprio bravo a fingere…- mormorò appena lo zio Jasper portandosi la mano al mento con aria sospettosa.
 Ma io presa com’ero dai miei pensieri non lo avevo sentito.
 -Secondo me- continuò lo zio. –Devi solo avere pazienza e un giorno potresti avere una bella sorpresa dalla vita.-
 Il suo tono era gioviale ma il mio umore era troppo a terra per ricambiare il suo incoraggiamento nonostante stesse cercando in tutti i modi di infondermi un po’ di serenità.
 Di quale sorpresa stava parlando? L’unica che avrei potuto ricevere sarebbe stata la notizia che Jake aveva avuto il suo agognato imprinting con qualche gallinella Quileute, e magari il tutto sarebbe stato accompagnato da una bella partecipazione di nozze.
 A quei pensieri mi sentii morire e non potei fare a meno di abbandonarmi a una crisi di pianto.
-Accidenti, Nessie- disse lo zio Jasper abbracciandomi. –Sei proprio depressa non riesco a farti stare meglio neanche con i miei poteri.-
 -Scusami…- mormorai tra i singhiozzi.
 Non ricordo neanche io quante ore piansi tra le braccia di Jasper. Ore? Forse erano stati addirittura giorni o mesi, ma ad un certo punto, nel bel mezzo di tutta quella confusione emotiva, stremata e ormai senza forze mi addormentai.
 Avvertii solo in lontananza il mio corpo che si sollevava e che usciva fuori da casa Cullen per partire a gran velocità verso il bosco. Mentre ancora mi stavo chiedendo quello che stava succedendo avvertii il calore del mio letto e la delicatezza delle lenzuola con cui qualcuno, probabilmente Jasper, mi stava coprendo.
 Lo zio si era reso conto che forse preferivo stare da sola, perciò mi aveva portata a casa mia e se ne era andato nel più assoluto silenzio non prima di lasciarmi un bacio affettuoso sulla fronte.
 Avrei dovuto sentirmi fortunata per avere intorno gente che mi amava così tanto, ma a costo di sembrare ingrata, sentivo che tutto quello non era abbastanza. La mia famiglia e i miei amici non mi bastavano più, volevo Jake. Solo questo. Avrei dato qualsiasi cosa per sentirgli dire che mi amava, che mi aveva sempre amata anche se nel mio cuore sapevo che una cosa del genere non sarebbe mai avvenuta. Forse dovevo solo limitarmi a sognare un futuro con lui perché nella vita reale non ci sarebbe mai stata una speranza simile.
 Qualche minuto dopo riuscii finalmente a calmarmi e sprofondai in un sonno profondo privo di sogni. Dormivo ma nonostante questo il mio cervello non sembrava del tutto scollegato, era come la sofferenza che avevo provato nel pensare ai miei sentimenti si fosse radicata in me e non volesse più saperne di andarsene.
 Mi girai e mi rigirai in cerca di un minimo di pace ma alla fine mi sveglia di soprassalto con il cuore che batteva forte per l’agitazione e la fronte impregnata di sudore.
 Mi guardai intorno e capii dov’ero. Ricordai i discorsi fatti con lo zio Jasper e la mia crisi di pianto, a quel pensiero le lacrime tornarono a premere per uscire mentre con sguardo confuso mi voltavo verso il comodino. Era mezza notte passata.
 Di certo i miei non erano ancora tornati, in genere quando andavano a caccia stavano via un giorno intero e quindi non avevo il timore che mio padre potesse ascoltare i miei pensieri.
 Chiusi gli occhi cercando di ritrovare un po’ di calma, ma non sembravo più in grado di provare un qualsiasi sentimento che non fosse rabbia o delusione. Mi misi a sedere sul letto e mi portai le mani al viso per tentare di nascondermi a quella situazione così scomoda e dolorosa. Sentivo le lacrime premere sempre con più forza, ma le ricacciavo indietro con altrettanta tenacia perché non volevo piangere. Al mondo c’era gente che stava molto peggio di me. Io avevo una famiglia, degli amici e per il momento avevo ancora Jake anche se non come avrei voluto. Non potevo disperarmi solo perché non era tutto esattamente come desideravo, sarebbe stato solo un comportamento infantile da bambina viziata.
 Dovevo rinunciare a quel sentimento deleterio e rassegnarmi a vedere Jacob solo come un amico.
 Accidenti! Quel solo pensiero sembrava avere il potere di distruggere tutte le dighe che avevo costruito intorno al mio cuore per evitare che sanguinasse ancora.
 Presa dallo sconforto, mi alzai e mi diressi di corsa verso l’uscita.
 La notte era fredda ma io non avevo alcun timore, la mia pelle avrebbe sopportato temperature molto più basse.
 Cominciai a correre mentre le lacrime erano ancora sotto il mio stretto controllo. Sentivo il bisogno di sfogarmi e di liberare la mente: in quel momento correre mi sembrò il rimedio migliore.
 Ma già quando arrivai in prossimità del confine con le terre Quileute iniziai a capire che forse prendere quella direzione non era stata una buona idea.
 Il mio olfatto era riuscito a scorgere due scie relativamente vicine e una di queste apparteneva senza alcuna ombra di dubbio a Jacob.
 Vederlo dopo quello che era successo a casa di nonno Charlie non mi sembrava per niente una buona idea, avrebbe solo fatto più male di quanto non facesse già.
 Proprio per questo stavo per fare dietro front quando qualcosa attirò la mia attenzione, qualcosa che non avrei voluto mai vedere per tutto l’oro del mondo, anzi dell’intero universo.
 Non solo a pochi metri da me c’era Jake, ma quello che mi sconvolse di più fu il fatto di non trovarlo da solo.
 Con lui c’era qualcuno, qualcuno che stava tra le sue braccia e nonostante non potessi vederlo in viso sapevo esattamente di chi si trattava.
 Quante volte avevo visto quei capelli corvini e corti al fianco di Jake, quante volte l’avevo sentita obbedire agli ordini del suo alfa, quante volte avevo visto Leah giocare e scherzare con Jake? Il mio Jake, lo stesso a cui adesso stava avvinghiata con tutte le sue forze, lo stesso Jake che poche ore prima si era tanto infuriato solo perché Richard mi aveva appena sfiorato una guancia.
 In quel momento il mondo mi crollò addosso e sentivo tutto quel peso in più sul mio povero cuore ibrido. Un peso che, sapevo, non mi avrebbe mai più abbandonata.
 Quando credevo che le cose non potessero mettersi peggio di così Jacob disse l’unica frase che avrebbe potuto farmi sprofondare nella disperazione più nera.
 -Non ti lascerò mai- le mormorò ad un orecchio stringendola con più forza.
 Ma quanto potevo essere stata stupida da uno a cento?! Come diavolo avevo fatto a non pensare mai ad un’eventualità simile?!
 Jacob era un licantropo e per lui innamorarsi di una della sua razza sarebbe stata la cosa più semplice e naturale del mondo. Era assolutamente impossibile che provasse qualcosa per me: per me che ero una vampira- anche se non del tutto-, per me che appartenevo alla razza che per natura era odiata dai licantropi.
 Tutti quegli anni di affetto e gentilezze erano stati solo quello, affetto per una mocciosetta figlia della sua migliore amica, non avrei dovuto vederci nulla di più.
 Ancora una volta la mia testa mi suggerì di dimenticare Jacob per sempre, di smetterla di illudermi sui suoi sentimenti o peggio ancora sui suoi atteggiamenti, perché per lui ero solo una sorella. Lo avevo sempre saputo ma in quel momento, mentre lo vedevo abbracciare il suo comandante in seconda, quella consapevolezza mi raggiunse il cuore con la potenza e la cattiveria di una freccia avvelenata.
 Sentivo le lacrime più decise che mai lottare per uscire, ma mi ero fatta una promessa. Non avrei più pianto per Jacob, qualunque cosa fosse successa, e non avevo intenzione di infrangere quella promessa.
 Li osservavo senza riuscire a respirare. Erano così occupati e stare l’uno tra le braccia dell’altra che non si erano neanche accorti della mia presenta, del mio odore o addirittura del mio battito che correva come impazzito.
 All’improvviso sentii il mio sangue agitarsi come se stesse cominciando a ribollire all’interno delle mie vene, mentre davanti ai miei occhi cominciavano a comparire delle strane ombre scure. Non mi ero mai sentita così… così… infuriata in tutta la mia vita. Neanche quando quel pomeriggio io e Jacob avevamo litigato, neanche quando mio padre sondava la mia mente senza ritegno, neanche quando avevo visto i Volturi per la prima volta.
 Mai in tutta la vita avevo provato quel sentimento che poteva tradursi con una semplice quanto complicata parola: gelosia.
 Già, perché nonostante mi rendessi conto che in fondo era giusto così, che dopotutto Jacob aveva il diritto di innamorarsi di chi gli pareva, non potevo fare a meno di provare una rabbiosa gelosia alla vista di quei due insieme.
 Il cuore mi batteva sempre più forte mentre avvertivo i miei sensi cominciare ad affievolirsi come se stessi per svenire da un momento all’altro.
 Dovevo andarmene da lì. Dovevo mettere più miglia possibili tra me e quella scena che mi stava logorando l’anima.
 Ma perché amare doveva essere così doloroso e corrosivo? Perché non potevo vivere quella che per tutte le altre ragazze era una normale storia d’amore? Perché mi dovevo innamorare dell’ultima persona al mondo che mi avrebbe mai ricambiata?
 Cominciavo a pensare di avere ereditato quella maledetta sfortuna che perseguitava mia madre quando era ancora umana.
 Sbattendo un paio di volte le palpebre giusto per assicurarmi che quello che avevo appena visto non fosse stato solo lo strascico di qualche brutto sogno, speravo di svegliarmi da un momento all’altro e di ritrovarmi nella mia stanza, confusa e sudata ma pur sempre con la consapevolezza che quello che avevo visto non era reale. Ma sapevo che era solo una stupida speranza e che quello non era affatto un incubo, ma la cruda realtà molto spesso più malvagia di un incubo.
 Feci qualche passo indietro molto lentamente cercando di fare il meno rumore possibile con l’intento di non farmi scoprire da quei due, ma la fortuna non era mai dalla mia parte. Nello spostare un piede un rametto si spezzo sotto il mio peso producendo un rumore netto e amplificato migliaia di volte dal silenzio della foresta.
 Fu un attimo. Vidi il viso di Jake rivolgersi dalla mia parte e i suoi occhi spalancarsi per la sorpresa, mentre il mio cuore si era praticamente fermato per il terrore.
 Rimasi immobile per un paio di secondi ma appena ebbi ripreso coscienza di quello che stava succedendo, mi voltai e cominciai a correre il più velocemente possibile. Volevo allontanarmi da loro e non rivederli mai più.
 Come al solito non avevo messo in conto il fatto che avevo a che fare con un licantropo e non con un ragazzo normale.
 Infatti, mentre correvo a testa bassa e cercando con tutte le mie forze di non scoppiare in lacrime, avvertii una presa sicura ma allo stesso tempo delicata avvolgere il mio polso.
 Provai a liberarmi ma fu tutto inutile, perciò mi arresi alla stretta calda di Jake e mi fermai senza però voltarmi a guardarlo perché sapevo che se avessi incontrato quegli occhi che tanto amavo non sarei più stata responsabile delle mie azioni e probabilmente sarei scoppiata a piangere come una bambina.
 -Scusami- mormorai con voce bassa e roca. –Non era mia intenzione intromettermi, ero solo uscita a correre e per sbaglio sono incappata in voi due.-
 Mi sembrava doveroso fargli capire che mi ero ritrovata lì per caso, non ne sapevo il motivo ma ci tenevo che lui non pensasse che lo stessi pedinando o roba simile.
 -Perché sei scappata via?- mi chiese con una strana voce, sembrava quella di un automa. Mi lasciò andare e io mi voltai a fissarlo con uno dei miei falsi sorrisi stampati sulla faccia.
 -Be’- dissi sempre sorridendo. –Non volevo disturbare, mi è sembrato che fosse un incontro privato.-
 Meglio fargli credere che quello che avevo visto non mi aveva turbato altrimenti avrebbe capito tutto e questa era l’ultima cosa di cui avevo bisogno, essere presa in giro da Jacob per dei sentimenti che non avrebbe mai potuto ricambiare.
 Lui mi guardò con aria confusa.
 Andiamo, c’era poco da sembrare confusi stupido licantropo! Non è che ci fosse troppo da fraintendere in quello che avevo visto.
 -L’unica cosa che mi dà un po’ fastidio- cominciai poi per spezzare quel silenzio pieno di ansia, -è che continui a trattarmi come una bambina.-
 -A cosa ti riferisci?- chiese lui, all’apparenza, sempre più confuso.
 -A oggi pomeriggio da mio nonno Charlie.-
 La sua reazione fu inaspettata: sentii un ringhio sommesso partirgli da dentro come se fosse sul punto di trasformarsi. Questo comportamento mi fece indispettire ancora di più.
 -Smettila di fare così, Jake!- esclamai infuriata.
 Lui si bloccò e mi fissò incredulo.
 -Sono stanca del tuo comportamento da fratello affettuoso- sentivo le lacrime premere dietro ai miei occhi, ma per il momento la situazione era più o meno sotto controllo. –Un padre ce l’ho già, non ho bisogno che anche tu faccia quella parte. Ormai sono grande ed è normale che i ragazzi si interessino a me, cerca di fartene una ragione.-
 Quelle parole dovevano averlo spiazzato.
 Mi voltai pronta ad andarmene.
 -Come io non mi intrometto nei tuoi affari con Leah, tu evita di mettere in naso in quello che io potrei avere intenzione di fare con Richard.-
 Il mio tono era definitivo, e anche se soffrivo terribilmente, essere finalmente riuscita a dirgli quello che pensavo di lui e del suo comportamento fraterno mi avevo tolto un enorme peso dallo stomaco.
 Non sembrava avere intenzione di parlare perciò decisi di concludere lì quella conversazione.
 -Buona notte, Jake- dissi con il tono più duro che avevo nel mio repertorio. –Ti conviene tornare da Leah, non è educato piantare una ragazza in quel modo.-
 Senza aggiungere altro cominciai a correre come una pazza diretta a casa mia. In quel momento avevo il bisogno di chiudermi nella mia stanza e piangere tutte le lacrime che avevo trattenuto fino ad addormentarmi. Solo questo, non chiedevo nient’altro.
 Come avevo sperato Jacob non mi seguì né reagì in altro modo a quella mia piccola sfuriata.
 Arrivata a casa mia la prima cosa che sentii fu la scia dei miei genitori. Ma perché erano già a casa?! Proprio in un momento del genere poi…
 Entrai in casa e come al solito mi si ripresentò davanti la solita scena da volta stomaco- o almeno era da volta stomaco per me e in quel preciso momento della mia vita.
 Mio padre e mia madre- quindi da tenere presente che sono dei genitori- stavano in piedi in salotto avvinghiati l’uno all’altra in un bacio che avrebbe fatto invidia a Casanova in persona. Era incredibile come la loro passione mi facesse sentire sempre di troppo, anche se in quel momento un altro sentimento era in cima alla mia lista: l’invidia. Ero invidiosa del loro amore e del fatto che potessero viverlo alla luce del sole- con le dovute precauzioni per la pelle brillante, ovviamente- senza doversi preoccupare di imprinting o di altre donne licantropo.
 Le lacrime pressavano sempre con più veemenza mentre il pensiero di Jacob mi inondava la mente senza che io potessi fare nulla per impedirlo.
 In quel momento mio padre si accorse di me e fissandomi con quel suo sguardo indagatore disse: -Jacob Black?!-
 -Già, scusa se ti ho sconvolto la serata ma le cose stanno così- dissi con decisione. -Ma tranquillo ho capito che non c’è futuro per noi, anzi forse non ci sarà neanche un presente d’ora in poi quindi puoi anche evitare di infuriarti.-
 Detto questo mi diressi velocemente nella mia camera, sbattendo la porta alle mie spalle. Mi fiondai sul letto e cominciai a piangere, a tirare fuori tutto quello che avevo chiuso nel mio cuore fino a quel momento.








***L'Autrice***
 Okay... Forse un po' triste e tormentato come capitolo, ma non ho potuto resistere a far soffrire un pochino la nostra Nessie. Dopotutto, anche se non lo sa, Jacob è sempre stato suo e se le rendessi le cose troppo facili poi che caspita scrivo nei prossimi capitoli, in fondo una storia con un pochino di difficltà nella trama è sempre più stimolante di una che si risolve facilmente, no?^^
Anticipazioni: Vedremo la reazione di Edward e Bella alla notizia dei sentimenti di Nessie (e vedrete che vi sorprenderò), e inoltre Nessie farà una chiacchierata con Quil... L'argomento di tale confronto? E be' non ve lo dico...

Ringraziamenti:
 sannychan: Sì, in effetti il sogno di Nessie è piuttosto importante ma per il momento non servirà più di tanto per lo sviluppo della vicenda, diciamo che il suo significato vero e proprio si scoprirà molto più avanti. Sono felice che la conversazione tra Bella e Nessie ti sia piaciuta ho sempre il terrore di descrivere Bella come madre, non la trovo mai abbastanza adatta (dopotutto io la vedo ancora come la ragazza ormone dipendente che vuole saltare addosso al suo bel vampiro...^^). Se nel capitolo precedente i pensieri di Ness erano profondi in questo ho usato proprio una trivella, mi ci sono messa sotto con la malinconia...XD E già, per il momento non ho alcuna intenzione di far scoprire tutto a Nessie credo che ci vorranno ancora diversi capitoli, ma non dico quanti XP... Confesso. La parte della penna mi è venuta in mente sul momento, non l'avevo per niente premeditata (dovevo far macchiare la guancia di Nessie con qualcosa, e ho scritto la prima stupidata che è passata per la mia mente disturbata...). Per non farti soffrire ti dico che le cose tra Nessie e Jake si sistemeranno, ma non in modo romantico (non per il momento almeno)... Ti ringrazio un miliardo di volte per la recensione e per tutti i complimenti che mi lasci ogni volta... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTB!
 Padfoot_07: Torna a respirare prima che mi senta in colpa, ci manca solo che io faccia fuori una mia lettrice perchè non aggiorno abbastanza infretta...XD Felicissima che il litigio ti sia piaciuto, odio far litigare Nessie e Jake ma per necessità di trama ho dovuto farlo anche se con il cuore che mi piangeva...ç___ç Ma che bello sono come il Super Attack... Riesco a far appiccicare il lettore allo schermo, non potevi farmi un complimento più gradito, te lo giuro. Sono davvero contenta che la mia ficcy ti stia emozionando così tanto, e dire che stiamo solo all'inizio (non intendo scrivere niente di troppo lungo, ma ci sono ancora parecchi capitoli prima di arrivare alla fine). Dire poi che la mia modesta fanfiction ricordi le opere della Meyer (sempre sia lodata!) mi ha commosso sul serio. Grazie di cuore, per la recensione e per tutti i complimenti. Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTB!
 PrettyFairy: Perfettamente d'accordo nel perdonare la regista (per tutto il film non volevo fare altro che saltare addosso a tutti quei vampirastri... Mamma cosa non avrei fatto, a partire da Edward ed Emmet che mi scatenavano proprio l'ormone). Jacob è un discorso a parte, perchè con lui ci avrei fatto cose talmente poco lecite che è meglio non stare qui a spiegarle...XD Purtroppo sto contaggiando Nessie con le mie fantasie, alla fine diventerà più ninfomane di me. Ti ringrazio per aver detto che la mia mente è adorabile, ma ti è assicuro che è solo incasinata...XD Sono perfettamente d'accordo riguardo il fatto del carattere di Nessie, non potvo rendarla troppo simile ad Edward altrimenti Jacob non l'avrebbe sopportata (imprinting o meno) . Ti ringrazio per la recensione e per tutti i complimenti che mai ti rispermi di elargire... Grazie!!! Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTB!
 Fede_Wanderer: Ehm... No, non era un mio sogno reale però confesso che si tratta di una mia recente fantasia... Anche se ammetto che non aveva come protagosta Jacob, ma un altro soggetto di sesso maschile di cui non sto qui a parlare e che frequenta la mia scuola (dicasi solo che è un incrocio tra Edward del film e Zach Efron). Ci mancava solo che facessi raccontare il sogno di Nessie a Bella così come minimo la madre avrebbe emesso scintille dagli occhi e mi sarebbe venuta a cercare stanotte per strangolarmi...XD Lo so che sto facendo soffrire parecchio i nostri adorati protagonisti, ma non ci posso fare niente, sono sempre stata convinta che un amore un po' sofferto alla fine diventa motlo più forte di qualsiasi altro. Per quanto riguarda Lance, anche a me fa pena ma spero di riuscire a scrivere un bel lieto fine anche per lui e Sophia. Ti comunico che sei assolutamente autorizzata a non fermarti solo ai commenti sui contenuti, se devi poi farmi tutti quei complimenti sbizzarrisciti pure a me non fa altro che piacere leggerli. Per quanto riguarda gli aggiornamenti veloci, devo dire che questa è l'unica ficcy con cui ci riesco, con le altre sono indietro di mesi, ma con questa al massimo in un paio di pomeriggi il capitolo è fatto... Mi sorprendo di me stessa, soprattutto se pensi che sia un capolavoro...>///< Grazie per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTB!
 Maka_Envy: Anch'io sono una che sogna spesso cose del genere... A volte mi ritengo una pervertita... Vabbè, panzienza che ci posso fare? Io l'iperprotezione l'ho sempre detestata e sotto questo punto di vista capisco perfettamente Nessie (essendo io figlia unica). Si risolverà tutto, ma non troppo presto... Grazie per la recensione. Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTB!!!
 cloe cullen: Eh la gelosia è una brutta bestia, e chi più chi meno l'ha provata nella sua vita. Io personalmente l'ho provata in diverse occasioni quindi descriverla in una ficcy mi risulta anche fin troppo semplice...XD Ti ringrazio tantissimo per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTB!
 BellaLaVampira: Pienamente d'accordo con il punto 1, proprio per questo ho fatto in modo che Edward non fosse in casa. Per il punto due dì al tuo amico che non si può cambiare solo per piacere a una ragazza e magari a quella tua amica non piacerebbe avere un ragazzo che va a cavallo (molto spesso è così, nella persona da amare cerchiamo qualcosa di diverso da quello che piace a noi), perciò il tuo amico dovrebbe semplicemente essere se stesso e son rose fioriranno...(scusa l'intromissione, ma quando si tratta di faccende di cuore sono una mezza esperta...^^). Il punto 3 è quello un po' spinoso perchè per il momento Nessie continuerà a non capire un tubo, e Jacob non avrà intenzione di dirle nulla dell'Imprinting... Sono due stupidi, lo so... Ma io li adoro stesso...XD Punto 4: Mi unisco a te nell'ovazione per Bella... EVVIVA BELLA!!! Grazie per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTB!
 cicia123456: La descrizione di Richard l'ho scritta nel più meno nel primo capitolo quando Nessie lo incontra per la prima volta... Comunque è alto, viso perfetto, occhi grigi e scompigliati (quanto sexy) capelli neri un po' lunghi. Insomma personalmente lo ritengo molto fiQuo... Spero che non somigli troppo a tuo fratello se non sarebbe un po' strano immaginartelo sexy, com'era nelle mie intenzioni...^^ Per il momento Nessie continuerà ad ingnorare la faccenda dell'imprinting, anzi nel prossimo capitolo la faccenda si complichrà ancora di più. Per i vampiri ancora ci vorrà un po' di tempo prima che la situazione si spieghi. Spero di averti tolto di torno la noia almeno per una mezz'oretta, per quel mi riguarda è meglio se torno a studiare visto che domani mi massacreranno di interrogazioni a scuola... Grazie ancora per la recensione e per tutti i complimenti. Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 cullen isabella: Sono felicissima che la storia ti stia piacendo, e spero di inserire qualche altra scenetta su Edward e Bella. Comunque già in questo capitolo qualcosina l'ho messa. Grazie infinite per la recensione e per tutti i complimenti. Ciao Kiss!!! TVTTTTB!

 Ringrazio i 33 che hanno messo questa storia tra le preferite e un grazie enorme anche a chi ha solo letto.

 Ciao Kiss a tutti!!!

 Francesca   

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Capitolo 6
*** Questions ***


Sunbeam- Capitolo 6

Capitolo 6: Questions
 
 Stavo stesa sul mio letto a piangere senza sosta, mentre, nonostante avessi cercato di estraniarmi dal mondo circostante, sentii le voci dei miei genitori che provenivano dalla cucina.
 -Cosa le è successo?- chiese mia madre con tono preoccupato.
 -Jacob- rispose semplicemente mio padre.
 Ci fu qualche secondo di silenzio, prima che mia madre sospirasse:
 -Sapevamo che prima o poi sarebbe successo… Pensi che dovrei andare a parlarle?-
 A quella parole mi si gelò il sangue nelle vene. Non volevo vedere nessuno, né tantomeno parlare.
 -No- disse mio padre con mio grande sollievo. –Per il momento vuole stare sola.-
 “Grazie papà” pensai con tutta la gratitudine che potevo dimostrare in quel momento.
 Piansi così tanto che a stento mi ricordai di come ero riuscita ad addormentarmi. Probabilmente ero talmente sfinita e afflitta che il sonno deve avermi colta all’improvviso mentre non ero in condizioni di accorgermene.
 Mi addormentai, ma non per questo ritrovai la pace che tanto agognavo perché durante la notte feci un sogno, un sogno che difficilmente sarei mai riuscita a dimenticare.
 Ero di nuovo sulla spiaggia di La Push, la stessa del sogno che avevo fatto la notte precedente. Jacob era sempre lì ma questa volta fissava anche lui l’orizzonte nello stesso punto in cui avevo visto il vampiro con i lunghi capelli biondi.
 Ero lontana e non avrei potuto raggiungere Jacob troppo velocemente per cui quando all’improvviso il vampiro biondo di avventò su Jake lanciai un urlo disperato e cominciai a correre verso i due. Stavano lottando con ferocia e Jake si era persino trasformato in lupo ma quello che non capivo erano i miei sentimenti: ero preoccupata per Jacob ma stranamente anche la sorte del vampiro mi stava a cuore. Avevo paura che entrambi si ferissero nonostante il mio amore per Jake mi spingeva a vedere con terrore che in quella battaglia lui stava avendo la peggio.
 Poi quell’immagine cominciò ad offuscarsi fino a diventare qualcosa di totalmente diverso, qualcosa che forse mi avrebbe resa ancora più disperata.
 Mi trovavo a casa di Jacob, nella sua stanza e si respirava una strana atmosfera di morte. Guardando verso il suo letto mi si strinse il cuore mentre per poco non mi misi a gridare alla vista di quello che avevo davanti agli occhi: Jacob era sul suo letto con diverse ferite sanguinanti su tutto il corpo, e la testa fasciata. I suoi occhi erano chiusi e sembrava stesse quasi per morire, e a quel pensiero mi sentii sprofondare nel più profondo degli abissi del dolore.
 Stavo per correre da lui, volevo sapere cosa stesse succedendo, cosa gli fosse capitato ma mentre muovevo il primo passo verso il suo letto qualcosa mi costrinse a fermarmi. Leah era seduta al suo fianco e adesso accarezzandogli la guancia gli sussurrava qualcosa all’orecchio con un sorriso. Jacob, nonostante la sofferenza causata dalle ferite, sembrava sollevato da quel contatto con la ragazza e un piccolo sorriso gli si dipinse sul volto.
 Le lacrime cominciarono a solcarmi il viso e mai come in quel momento mi sentii di troppo. Ormai non c’era più posto per me nella vita di Jacob. Avevo sperato, egoisticamente, di poter restare almeno sua amica nonostante si fosse innamorato di un altra ma neanche il ruolo di amica poteva più essere ricoperto, perché lui non ne aveva bisogno. Non aveva bisogno di una ragazzina mezza vampira che si prendesse cura di lui perché adesso aveva trovato la sua metà.
 La consapevolezza mi raggiunse l’anima e senza avere la forza di guardare oltre quella scena che mi straziava il cuore mi voltai e corsi con tutte le forze verso l’uscita.
 Piangevo, gridavo, e mi disperavo mentre non riuscivo a vedere neanche un piccolo spiraglio di luce in quella situazione così dolorosa.
 Stavo ancora gridando per la disperazione quando sentii qualcuno pronunciare il mio nome con un’evidente preoccupazione nella voce. Era mia madre.
 Aprii gli occhi di scatto e mi guardai intorno con apprensione mentre il battito accelerava e il mio corpo era preso da spasmi. Avevo la fronte impregnata di sudore e mia madre seduta sul mio letto mi stava abbracciando cercando di farmi calmare.
 Non mi ero accorta che nonostante fossi sveglia stavo continuando a piangere disperata sulla spalla di mia madre che mi stringeva a sé e mi accarezzava la testa.
 -M-mamma- mormorai quando le lacrime cominciarono ad attenuarsi e la mia voce era tornata quasi normale.
 -Piccola, che ti è successo?- mi chiese lei continuando ad accarezzarmi.
 -Un incubo- risposi con un filo di voce.
 Rimanemmo in silenzio abbracciate l’una all’altra per un tempo incalcolabile, poi alzando lo sguardo vidi che mio padre era appoggiato allo stipite della porta e mi fissava in modo indecifrabile mentre l’angoscia di quello che avevo pensato in quel momento mi invadeva.
 “Sei arrabbiato?” pensai mortificata.
 Lui mi fece di no con la testa.
 “Allora perché mi guardi così?”
 Papà si lasciò andare ad un piccolo sorriso e si avvicinò al mio letto. Si sedette accanto alla mamma e ci abbracciò entrambe mentre al mio orecchio sussurrava: -Sono solo preoccupato per la mia bambina.-
 Spalancai gli occhi sorpresa, era la prima volta che sentivo che mio padre e mia madre potevano davvero capirmi, potevano davvero avvertire quello che provavo realmente senza essere oscurati dai loro pregiudizi ed opinioni.
 Decisi di sciogliere l’abbraccio. Era arrivato il momento di dare qualche spiegazione in più ai miei genitori, non era giusto che continuassero a chiedersi che cose mi aveva preso anche se a grandi linee avevano capito che il problema fondamentale era Jacob.
 Mio padre si lasciò andare ad un piccolo ringhio sommesso nel sentire nei miei pensieri il nome del licantropo.
 Abbassai lo sguardo e mormorai: -Mi dispiace di avervi fatto preoccupare prima, ma purtroppo mi è successa una cosa che mi ha sconvolta.-
 Mia madre mi accarezzò la guancia e con voce dolce disse: -Noi siamo qui per te, Nessie. Lo sai che puoi dirci tutto.-
 -Tanto anche se non ve lo dico, papà ha già letto nella mia mente la maggior parte della mia angoscia- risposi alzando un sopracciglio.
 -Non dirò niente finché non sarai tu a parlarne- cominciò lui. –Questa faccenda è principalmente un affare tuo e io cercherò di intromettermi il meno possibile.-
 Sapevo che non sarebbe mai riuscito a non intromettersi ma apprezzai il suo sforzo.
 -Tanto in un modo o nell’altro questa storia sarebbe venuta fuori, non mi illudevo di riuscire a tenere i miei sentimenti segreti ancora a lungo. L’unica cosa che vi chiedo e di non farne parola con Jacob, lui non deve sapere niente non ora che ha trovato la sua metà…-
 Nascosi il viso tra le mani nella speranza di riuscire a bloccare le lacrime, perciò non vidi lo sguardo confuso che si erano lanciati i miei genitori.
 -Tesoro- disse mia madre, -in che senso ora che ha trovato la sua metà?-
 Alzai lo sguardo e lo fissai in quello di mia madre. Non avevo voglia di raccontare i fatti di Jacob prima di lui ma non potevo tenermi tutto dentro per sempre.
 -Stanotte ero uscita per fare una corsa visto che non riuscivo a dormire…-
 Sentii mio padre emettere un altro ringhio, era sempre stato del parere che io non dovessi mai andare nella foresta da sola di notte, e avevo la sensazione che adesso questo divieto fosse rafforzato anche dalla visione di Alice sui due vampiri sconosciuti.
 Cercai di ignorare il disappunto di mio padre e continuai.
 -Be’ quando mi trovavo più o meno al confine con i territori Quileute ho visto…- sentivo le lacrime che premevano ancora una volta per uscire, ma dovevo combattere non potevo permettere che i miei genitori mi vedessero piangere ancora. Sospirai e provai ad andare avanti: -… ho visto Jacob e Leah che si abbracciavano.-
 Mia madre alzò un sopracciglio scettica e un sorriso di scherno le si dipinse sul volto, mentre notai che mio padre stava riuscendo a stento a trattenersi dallo scoppiare a ridere.
 -Che c’è?- chiesi indignata per quella reazione. Io confessavo le mie paure e loro si prendevano gioco di me, ma che razza di genitori mi erano capitati? Non solo erano ormone dipendenti, adesso scoprivo anche che ridevano per battute che non erano affatto battute, ma la travagliata vita sentimentale della loro unica figlia… Sfortuna portami via…
 -Non stiamo ridendo per te, ma per quello che hai detto- mio padre stava davvero facendo di tutto per non scoppiare a ridermi in faccia. –Vedi, non riusciamo ad immaginarci Jacob mentre abbraccia Leah, scusa ma…-
 -Quei due sono sempre stati come cane e gatto- si intromise mia madre. –E’ impossibile che tra loro ci sia del tenero.-
 -Li ho visti io- replicai con enfasi, - e nel loro comportamento c’era molto più che del tenero.-
 Ero davvero senza parole, come potevano trattarmi come una bambina che non aveva ancora capito niente della vita. Sembrava quasi che hai loro occhi mi stesse sfuggendo qualcosa di fondamentale, che loro sapevano mentre a me era precluso conoscere.
 Quella faccenda cominciava a puzzarmi sul serio.
 -Ti assicuro che tra Jacob e Leah non ci potrebbe essere mai nulla- continuò mio padre. –Sono troppo diversi, e Jacob non l’ha ancora uccisa semplicemente perché è un’ottima beta. Ma tra loro è impossibile che ci sia mai amore…-
 Mio padre lanciò un’occhiata consapevole a mia madre e lei rispose con un sorriso.
 Avevo sempre più la sensazione che quei due mi stessero nascondendo qualcosa e questo mi stava facendo uscire fuori dai gangheri.
 -C’è qualcosa che dovrei sapere?- chiesi incrociando le braccia.
 Mia madre sussultò mentre mio padre le lanciava uno sguardo di rimprovero.
 -No, nulla- disse subito lei sorridendomi. –Perché lo chiedi?-
 -Perché voi due vi state comportando in modo strano- risposi con fare sospettoso.
 -Non c’è nulla che tu debba sapere da noi- aggiunse mio padre con decisione.
 Quel “da noi” buttato lì era ancora più sospetto del loro comportamento.
 Mia madre si alzò dal letto e si diresse verso la porta.
 -Oggi niente scuola per te, Nessie. Ho già chiamato per avvisare, in quello stato non ti muoverai di casa senza qualcuno che ti accompagni.-
 Detto questo uscì dalla stanza dicendo: -Vado a trovare mio padre, Edward tu non perdere di vista Nessie.-
 Mio padre annuì e si sedette più vicino a me accarezzandomi la fronte per cercare di darmi un po’ di sollievo con quella sua pelle fredda. Lo ringraziai mentalmente mentre il freddo mi aiutava a rilassare tutti i sensi che fino a quel momento erano stati sconvolti dall’incubo che avevo avuto.
 -Così adesso ho bisogno della guardia del corpo- dissi mentre mi stendevo di nuovo a letto.
 -Tua madre si è preoccupata molto quando ti ha visto così sconvolta, e anch’io se è per questo. Cerca di tenerci contenti e non fare cose stupide e avventate.-
 Lo guardai annuendo ed evitai accuratamente di pensare al fatto che non avrei mai obbedito a quell’ordine, non era nella mia natura restare buona e mansueta.
 -Papà, davvero credete che quello che ho visto sia solo stato esagerato dai miei sentimenti?- chiesi a bruciapelo.
 Mio padre mi fissò un po’ perplesso prima di rispondere: -Ti ripeto che Jacob non si innamorerebbe mai di Leah, credo che sarebbe come innamorarsi di una sorella.-
 Sbuffai. Io mi ero innamorata di uno che consideravo un fratello, quindi perché per Jacob sarebbe dovuto essere diverso.
 -Okay, forse ho fatto l’esempio sbagliato- rispose mio padre sorridendo. –Sarebbe più esatto dire che Jacob vede Leah come un suo fratello e subalterno, non potrebbe mai innamorarsi di lei. Non l’ha mai vista come una ragazza.-
 Però l’aveva vista nuda innumerevoli volte e di sicuro lo aveva notato che Leah era una donna.
 -Nessie.-
 -Scusa, papà- non era ancora pronto per certi pensieri da parte di sua figlia.
 -Papà, posso chiederti una cosa?-
 Lui mi fissò per un attimo indeciso poi mi invitò a continuare.
 -Jacob e la mamma si amavano quando lei era un’umana?-
 Dalla sua reazione capii che non si sarebbe mai aspettato una domanda del genere proprio da me.
 -Cosa te lo fa pensare?-
 Feci spallucce.
 -Chiamalo intuito femminile, ma tramite alcuni miei ragionamenti contorti sul fatto che era impossibile che Jake fosse mio amico solo perché gli stavo simpatica, sono arrivata alla conclusione che tra lui e la mamma doveva esserci stato qualcosa.-
 Papà sorrise mentre una strana ombra gli si allargava sul volto.
 -Quando io e tua madre stavamo insieme da pochi mesi io l’ho abbandonata.-
 -Cosa?!- esclamai incredula. Non potevo immaginare mia madre e mio padre separati, sarebbe stato come mangiare i pancake senza lo sciroppo d’acero, o far vivere un pesce fuori dall’acqua: assolutamente impensabile e impossibile da realizzare.
 Mio padre sorrise a quei pensieri.
 -In quel periodo non ero ancora sicuro che per tua madre fosse salutare avere una relazione con un vampiro, o meglio fosse giusto privarla di una vita da umana per una mia egoistica scelta.-
 Ecco che ci risiamo con le esperienze umane, razza di fissato!
 Papà scoppiò a ridere.
 -Cerca di capire, lei era un’umana e noi dei vampiri. Lei era cibo ai nostri occhi, anche se io l’amavo più della mia vita, ed è stato proprio questo che mi ha spinto a lasciarla. E’ successo tutto a causa di un episodio in cui Jasper ha quasi morso Bella.-
 -Come?- non credevo di aver sentito bene. Zio Jasper aveva quasi morso la mamma? Okay adesso avrei visto volare un maialino.
 -A quel tempo tua madre era umana, perciò aveva del sangue- dell’ottimo sangue aggiungerei- che le scorreva nelle vene, e tuo zio era molto più instabile di adesso. Dopo quell’episodio presi la decisione di allontanarmi per sempre da Bella. La lasciai dicendole che non l’amavo e che mi ero reso conto di desiderare molto di più di una fragile umana. In quel periodo tua madre era molto insicura – per non dire che pendeva totalmente dalle mie labbra- perciò quando sparii insieme a tutti i Cullen, coloro che Bella aveva considerato la sua nuova famiglia, lei cadde in uno stato di depressione incolmabile. Passarono diversi mesi prima che riuscisse a riprendersi anche se lievemente, e questo miglioramento avvenne grazie alla sua amicizia con Jacob Black.-
 Ecco che stava per arrivare la nota dolente.
 -E’ inutile provare a mentire, Jacob era sempre stato cotto di tua madre…- vidi l’irritazione crescere sul volto di papà. –Fin dalla prima volta che l’aveva vista aveva capito di amarla, ma in quel periodo Bella poteva dargli solo amicizia, perché il suo cuore era mio e nonostante avessi cercato in tutti i modi di uscire dalla sua vita lei aveva fatto in modo che io rimanessi per sempre dentro di lei.-
 Fece un respiro, più per trovare le parole che per l’atto in sé, dato che non aveva alcun bisogno di ossigeno.
 -A quel tempo Jacob non era ancora un licantropo, ma un semplice ragazzino di sedici anni con una cotta per una ragazza più grande.-
 Sorrisi a quel pensiero: non riuscivo proprio ad immaginare il mio Jacob come un semplice ragazzo di sedici anni, perché per me era sempre stato l’enorme ragazzo licantropo che mi aveva protetto da tutto quello che mi minacciava.
 -Credimi allora Jacob era proprio un ragazzino di sedici anni, timido e piuttosto riservato, almeno con me… Penso che un po’ mi temesse, ma in fondo era ancora un umano e io ero pur sempre un vampiro. Comunque- continuò, -durante la mia assenza tua madre e Jacob si avvicinarono sempre di più, tanto che alla fine rimasero amici nonostante la trasformazione di lui in licantropo. Tua madre di sentiva felice e libera insieme a lui, e sebbene non mi avesse dimenticato perché ero sempre nei suoi pensieri, la presenza di Jacob le divenne necessaria… Credo che lo definisse il suo sole personale.-
 Sussultai a quelle parole, era come per me. Jacob era il mio personale raggio di sole
 -Certo che tu e tua madre avete proprio una fantasia invidiabile- rise sentendo il mio pensiero. –Si stava innamorando di lui, e credo che se il destino non mi avesse riportato da lei a quest’ora quei due sarebbero sposati con un esercito di pargoletti al seguito. Ma le circostanze hanno portato me e tua madre a tornare insieme e Jacob è stato costretto a farsi da parte, nonostante il suo amore per Bella non si fosse assopito e anche per tua madre fosse doloroso stargli lontano. Eppure lei aveva scelto me, una volta mi spiegò questa sua decisione dicendomi che sapeva di chi poteva fare a meno e di certo non ero io.-
 -Per cui la mamma rinunciò a Jacob- dissi sentendomi strana.
 -Sì.-
 -Ma se Jacob l’amava così tanto perché adesso sono semplici amici, cosa lo ha spinto a dimenticarla?-
 Vidi mio padre irrigidirsi, sembrava che stesse cercando le parole giuste per potermi rispondere.
 -Diciamo che non poteva amare più tua madre perché era diventata una vampira- disse con calma. –Lui era innamorato della Bella umana, piena di difetti e imbranata… La Bella che si è ritrovato davanti dopo la trasformazione era troppo diversa da quella che amava perché il suo sentimento non si spegnesse.-
 Mio padre aveva risposto alla mia domanda in modo logico e inattaccabile, ma nel suo tono c’era qualcosa che mi spingeva a credere che non fosse quello il motivo del cambiamento di Jacob, avevo ancora la sensazione che mi stesse nascondendo qualcosa, qualcosa di fondamentale per la mia felicità. Ma cosa?
 -Adesso basta con le domande- disse mio padre con finto tono autoritario. –Cerca di dormire un po’, stanotte l’hai passata a rigirarti e a gridare.-
 Come se potessi dormire dopo tutto quello che avevo visto e sentito.
 -Provaci- mi intimò lui.
 -Okay- mormorai scocciata. Mio padre stava per uscire quando lo afferrai per una mano e quando si voltò verso di me posai la mia mano sul suo volto.
 Ripensai, anche se con una morsa allo stomaco, al momento in cui avevo visto Jacob e Leah abbracciarsi. Sentivo le lacrime che lottavano per uscire ma riuscii a domarle.
 Quando staccai la mano dal viso di mio padre chiesi: -Pensi ancora che tra quei due non ci possa essere nulla?-
 Lui sorrise e mi guardò comprensivo.
 -Conosco Jacob, e ti assicuro che so quello che dico: tra lui e Leah non c’è nulla.-
 Sorrise ancora una volta e con calma si diresse fuori dalla mia camera.
 Chiusi gli occhi, sicura che non sarei mai riuscita ad addormentarmi e invece mi scoprii più stanca e assonnata di quanto avessi immaginato. Pochi secondi dopo caddi in un sonno ristoratore e  privo di qualsiasi tipo di sogno o incubo.
 Quando riaprii gli occhi il sole era già alto in cielo e voltandomi verso la sveglia vidi che erano le quattro del pomeriggio. Avevo dormito per diverse ore e adesso mi sentivo più stanca di prima.
 Mi alzai con calma, mi lavai- evitando di guardarmi troppo allo specchio dato che sembravo più morta della Sposa Cadavere di Tim Burton- e con fare svogliato mi diressi verso la cucina.
 Mia madre non c’era ma mio padre era seduto al tavolo della cucina a leggere.
 -Ben svegliata- disse sorridendo. –La mamma è ancora da nonno Charlie.-
 Lo avevo immaginato, quando ci andava rischiava di non tornare più. Ogni volta che il nonno la vedeva la costringeva a raccontargli sempre il più piccolo particolare della sua vita- sorvolando sulle faccende vampiresche, ovviamente-.
 -Papà- biascicai mentre tra uno sbadiglio e l’altro mi versavo un bicchiere di succo di frutta. –Devo andare a La Push… Da sola- aggiunsi esitante.
 -Perché?- chiese lui contrariato.
 -Non posso dirtelo ora, ma ti prometto che saprai tutto al mio ritorno.-
 -Lo sai che non puoi andare da sola- disse categorico mentre il suo sopracciglio da papà in via di collera di sollevava.
 -Per favore, ho bisogno di andare là, e lo sai perfettamente che nessuno di voi vampiri può venire con me. Ti prometto che starò attenta e tu potrai accompagnarmi fino al confine.-
 Mi fissò con sguardo indeciso prima di cedere alla mia supplica.
 -Okay, ma sarà una visita veloce. Non voglio essere scuoiato vivo da tua madre perché ti ho persa di vista.- 
 Gli sorrisi soddisfatta e corsi subito in camera mia a cambiarmi.
 Dieci minuti dopo ero nella mia Smart con mio padre che mi seguiva a poca distanza con la sua Volvo grigio metallizzata. Gli accordi erano chiari: avrei avuto un’ora dal mio ingresso in territorio Quileute prima che lui chiamasse a casa di Billy Black per farmi prelevare e riportare al confine dove il mio caro genitore avrebbe provveduto a strigliarmi per bene.
 Raggiunto il confine vidi mio padre arrestare la macchina e intimarmi con gli abbaglianti che il conto alla rovescia era cominciato. Conoscendo la fiscalità di mio padre sarebbe stato meglio sbrigare tutta la faccenda in molto meno di un’ora.
 Annusai velocemente l’aria e trovai immediatamente la scia che stavo cercando, portava dritta verso la spiaggia. Spinsi l’auto a tavoletta e raggiunsi in pochi minuti i parcheggi, scesi e velocemente mi diressi verso la spiaggia.
 Subito, in lontananza, avvistai l’oggetto della mia ricerca seduto su un enorme tronco. A pochi metri da lui una bambina dai lunghi capelli neri acconciati in due trecce scompigliate stava costruendo uno sbilenco castello di sabbia.
 Cominciai a correre con tutte le mie forze e in pochi attimi mi ritrovai a dieci metri da loro, tornai a camminare per evitare che Claire si accorgesse della mia velocità non proprio umana.
 -Nessie- esclamò la bambina vedendomi andare verso di loro. Lasciò perdere il castello di sabbia e mi corse in contro abbracciandomi.
 Dopo qualche minuto trascorso a salutare la mia piccola amica, la convinsi a tornare ad occuparsi del suo castello di sabbia mentre io mi sedevo accanto a Quil sull’enorme tronco.
 -Jacob non è qui- cominciò lui senza distogliere lo sguardo da Claire. –Oggi è di ronda.-
 Sospirai.
 -Lo so perfettamente, è per questo che sono venuta.-
 Quil si voltò a guardarmi con fare curioso, in effetti era la prima volta che andavo a La Push senza Jacob, o comunque non per vederlo.
 -Volevo chiederti un paio di cose…- confessai abbassando lo sguardo.
 Lui mi guardò sorpreso mentre un sorriso di incoraggiamento di fece spazio su quel volto che conservava ancora le fattezze di un bambino capriccioso.
 -Dimmi tutto, Ness- disse entusiasta.
 -Volevo chiederti qualcosa di più sull’imprinting.-
 A quelle parole tutta la sua gioia scemò e il sorriso che poco prima troneggiava sul suo volto sembrò non essere mai esistito.
 -In che senso qualcosa in più?- mi chiese cercando di non apparire troppo preoccupato dalla mia domanda.
 -Ecco, a grandi linee so come funziona e che voi licantropi non vi potete opporre al suo volere. So anche che l’oggetto dell’imprinting può decidere di non ricambiare i sentimenti del licantropo anche se è una cosa molto difficile, ma quello che vorrei capire è con che criterio viene scelto un oggetto. Cioè quello che voglio sapere è come mai per Sam è stata proprio Emily,  per Paul proprio Rachel e per te… be’ mi hai capita…- dissi rivolgendo uno sguardo alla piccola Claire che continuava imperterrita nella sua piccola opera architettonica.
 Quil non rispose subito, sembrava che stesse pensando con molto calma al modo in cui impostare il discorso.
 -In un primo momento pensavamo che l’imprinting avvenisse con la persona più adatta a preservare il gene del licantropo, ma alcuni avvenimenti ci hanno portato a non considerare più troppo valida questa ipotesi.-
 -Che genere di avvenimenti?- chiesi curiosa.
 -Be’ uno di noi ha avuto l’imprinting con qualcuno che difficilmente potrebbe avere dei figli, perciò siamo arrivati alla conclusione che semplicemente l’imprinting avviene con la persona più adatta a renderci felici. Per il momento non siamo riusciti a formulare un’ipotesi più valida.-
 Il cuore mi si era bloccato a quella parole. Uno di loro aveva avuto l’imprinting con qualcuno che difficilmente avrebbe potuto avere figli… Ma certo, il ciclo di Leah si era bloccato perciò lei e Jacob non avrebbero mai potuto avere dei figli, ecco la conferma che stavo cercando. Comunque era meglio esserne sicura la cento per cento.
 -Ancora una cosa- dissi mentre Quil mi guardava con fare mortificato, come se lo stessi costringendo a parlare della cosa più dolorosa sulla faccia della terra. Con un cenno mi invitò a continuare.
 -E’ possibile che l’imprinting avvenga tra due licantropi?- chiesi a bruciapelo.
 Lui sussultò, ma poi mi guardò comprensivo.
 -Così hai saputo di Leah, eh?-
 Quelle parole mi colpirono come una pallottola al cuore, Quil stava confermando tutte le mie paure più atroci.
 Annuì cercando di non sembrare troppo delusa o amareggiata.
 -In effetti nessuno di noi se lo sarebbe mai aspettato. Leah, in quanto licantropo, non l’avevamo mai ritenuta un possibile oggetto di imprinting e invece alla fine abbiamo sbagliato su tutta la linea.-
 Fece un enorme sospiro prima di continuare.
 -Il problema è che lei è ancora innamorata di Sam, nonostante sia sposato con Emily, e non può ricambiare l’amore che le è stato offerto.-
 Il cuore mi si bloccò. Non potei fare a meno di provare pena per Jacob, ancora una volta i suoi sentimenti non sarebbero stati ricambiati. Ancora una volta avrebbe dovuto rinunciare alla donna che amava, ma stavolta sarebbe stato tutto diverso perché a causa dell’imprinting non avrebbe mai potuto dimenticare Leah, neanche impegnandosi con tutte le sue forze.
 Per la prima volta da molti giorni riuscii a mettere un attimo da parte i miei sentimenti e a pensare al mio Jacob e alla sua sofferenza.
 Ripensando a come lo avevo trattato poche ore prima mi sentii quasi morire, lo avevo rimproverato e gli avevo sbattuto in faccia il mio voler essere indipendente mentre magari lui aveva solo bisogno del conforto di un’amica.
 Ma sarei stata in grado di confortarlo? Sarei riuscita a tirarlo su di morale nonostante nel mio cuore mi sentissi male come mai in tutta la vita?
 L’unica cosa che sapevo era che per il momento non avevo la forza per rivedere Jacob e per affrontarlo, per il momento preferivo restare lontana da lui e provare a vivere una vita che non avesse come centro vitale il suo volto e l’amore che provavo nei suoi confronti.   
 Mentre questi pensieri mi invadevano la mente mi ricordai che probabilmente mio padre stava contando i secondi che mancavano allo scadere del tempo, e quando Quil mi disse che ora era per poco non mi venne un colpo: mancavano solo dieci minuti prima che Edward Cullen scatenasse l’inferno.
 Salutai Quil ringraziandolo per la chiacchierata e dopo aver dato un bacio a Claire, ancora imbronciata perché stavo andando via così presto, corsi con tutte le mie forze verso la mia Smart.
 In pochi secondi raggiunsi il confine. La Volvo era esattamente dove l’avevo lasciata.
 La superai e ci dirigemmo velocemente verso casa nostra.
 Durante il tragitto ripensai a tutta la conversazione avuta con Quil in modo che mio padre ne fosse messo al corrente come avevo promesso.
 Alla fine del mio resoconto pensai, “Come hai potuto vedere tu e la mamma vi sbagliavate. Jacob ha avuto l’imprinting con Leah.”
 La reazione di mio padre non fu esattamente quella che avevo immaginato. Prima rimase in silenzio per diversi secondi poi scoppiò a ridere come un pazzo.
 L’irritazione crebbe dentro di me mentre non potevo fare a meno di pensare che mi stavano nascondendo qualcosa.








***L'Autrice***
Allora... Qui i pensieri di Nessie cominciano a complicarsi e ad andare sempre più fuori strada, a volte mi meraviglio del mio talento per incasinare le situazioni e pensare che sono solo all'inizio di questa mia piccola opera pienadi colpi di scena. Nessie pensa che Jacob abbia avuto l'imprinting con Leah e nessuno sembra volerle spiegare come stanno veramente le cose, questo semplicemente perchè vogliono che sia Jacob a spiegarle tutto...
Anticipazioni: non ne sono ancora sicura ma credo che il prossimo sarà un piccolo capitolo dal punto di vista di Jacob giusto per spiegare come mai quell'adorabile broccolo non ha ancora detto nulla a Nessie del suo vero imprinting... Ripeto, non ne sono sicura perchè avevo intenzione di fare l'intera storia dal punto di vista di Nessie, però ho la sensazione che a questo punto un piccolo intervento di Jake sarebbe l'ideale...

Ringraziamenti:
 sannychan: Non sono abituata a scrivere storia tristi- sono una commedia dipendente- perciò non credevo che sarebbe uscita così bene... Se ti ho fatto piangere ne sono davvero felice (naturalmente solo perchè ti sei emozianata non perchè sia bello il fatto che tu abbia pianto...XD). Penso che il prossimo capitolo spiegarà meglio la situazione ma per il momento le cose tra Nessie e Jake rimarranno un po' così... incerte... Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTB!
 Maka_Envy: Lo giuro... Non mi piace scrivere storie tristi ma questa si sta scrivendo da sola e per il momento l'andamento è un po' questo, ma presto le cose cambieranno. Nel prossimo capitolo spero di far spiegare Jacob come si deve così eviteremo di ucciderlo...XD E ti assicuro che in tutta questa storia la povera Leah non ha nessuna colpa, ma non anticipo altro... Grazie per la recensione... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTB!
 PrettyFairy: Ti ho addirittura fatto allagare il pavimento...XD Me infinitamente lusingata... Purtroppo sto dando alla protagonista un po' troppo del mio carattere maturo... Le mie amiche dicono che sono una trentacinquenne intrappolata nel corpo di una diciottenne, sono talmente saggia e noiosa che a volte mi faccio paura. Comunque Nessie è molto più determinata di me. Per il momento Nessie non saprà nulla del vero imprinting di Jacob (voglio farvi soffrire ancora un po'....XD). Le spiegazioni Jake le darà in altro momento, ho già pianificato tutto alla perfezioni... Aspetta e vedrai che ti combino... Ti ringrazio tantissimo per tutti i complimenti e aspetto con ansia la tua opinione anche su questo capitolo... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 cicia123456: Una genia!? Ma grazie che complimento meraviglioso... Non pensavo che mi ritenessi così brava, grazie mille... Eh, sì Jasper è stato meraviglioso a volte penso che mi farebbe bene avere qualcuno come lui a portatat di mano durante le mie crisi isteriche... XD Accidenti! Tuo fratello è quasi identico al mio Richard... In effetti anche gli occhi di Richard non sono di un colore ben definito, ho scritto grigi proprio per far capire che possono tendere all'azzurro come al verde... Per quanto riguarda il nomignolo, Nessie non lo chiamerà mai Rich per il semplice fatto che il mio intento è quello di far assomigliare il nome di Richard a quello di Edward, il suo nome non l'ho per niente scelto a caso. Comunque devo confessarti che il mio Richard non è venuto fuori con questo aspetto per niente, diciamo che ho dato forma al mio ragazzo ideale creandolo in questo modo e se tuo fratello gli somiglia mi sento autorizzata a sbavare dietro anche a lui... XD Scherzo... Ci mancherebbe solo che tuo fratello fosse più piccolo di me e così ci farei anche la figura della maniaca... XD Grazie mille per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTB!
 cullen isabella: Ma grazie... Tutti i tuoi complimenti mi hanno veramente commossa... Grazie mille davvero, sei stata molto gentile a lasciarmi questa recensione così bella... Grazie ancora... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTB!
 Fede_Wanderer: Te lo giuro... Non ho mai scritto una storia triste in tutta la mia vita, o almeno non così triste e devo dire che sono davvero felicissima che ti stia piacendo.. Non sono abituata ad essere così disfattista, perciò pensavo che la mia Nessie stesse venendo su un po' troppo sfigata e disperata, ma sono davvero felice che tu stia trovando la mia ficcy sempre migliore... I ragionamenti di Nessie sono tutta opera del mio cervello idiota - sono li stessi che mi faccio io ogni volta che mi piace un ragazzo, a volte penso di essere troppo riflessiva e non abbastanza istintiva...XD- Ti ringrazio per i complimenti alla scena finale era proprio quella su cui avevo più dubbi. Per quanto riguarda Leah, la adoro anch'io e la poverina non c'entra proprio niente in tutta questa storia come potrai vedere dai prossimi capitoli...
La battuta della Luna Mielite Cronica mi è venuta in un momento di follia e non credevo che avrebbe fatto ridere qualcuno, perciò sono veramente felice che tu l'abbia trovata addirittura geniale, non me lo aspettavo proprio. Sì, diciamo pure che il sogno era semi reale XD... Ti ringrazio tantissimo per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 lilly95lilly: innanzi tutto bellissimo nick, adoro il nome lilly. Poi grazie infinite per aver letto la mia storia, sono felice che tu l'abbia trovata piacevole e grazie per tutti i complimenti sulla trama, la struttura e il resto... sono davvero apprezzatissimi. Anch'io ho sempre odiato Jacob almeno fino a quando non ha avuto l'imprinting con Renesmee, ero una di quello che lo avrebbe visto volentieri morto e sepolto perchè stava sempre appiccicato a Bella, ma dopo aver letto Breaking Dawn ho cambiato completamente opinione su di lui... Ti ringrazio ancora per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTB!
 ilesnape: Sono felice che tu abbia scoperto la mia storia, è bellissimo avere una nuova lettrice. Ti assicuro che non sono abituata a far soffrire i miei personaggi (sono quella che anche se li fa morire poi in un modo o nell'altro li fa anche resuscitare perchè non ce la fa a farli soffrire), ma questa storia si sta scrivendo da sola, ormai non sono più responsabile delle azioni delle mia mani sulla tastiera. Grazia ancora per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 franci_cullen: Nick meravigliso!!! Chissà perchè mi piace... *Francy torna in sé* Okay, allora graaaaaaaaazie per la recensione mi ha fatto davvero piacere leggere le tue fantastiche opinioni sulla mia storia... Grazia, grazie, grazie a sì un'ultima cosa GRAZIE... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTB!

 Ringrazio i 37 che hanno messo questa storia tra le preferite e un grazie enorme anche a chi ha solo letto.

 Ciao Kiss a tutti!!!

 Francesca

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Capitolo 7
*** Thoughtful ***


Sunbeam- Capitolo 7

Capitolo 7: Thoughtful (Jacob)
 
 Osservai Nessie correre via con il cuore che mi batteva all’impazzata. Era venuta fino a La Push per chiedere a Quil tutto sulla faccenda dell’imprinting. Allora Bella non mi aveva mentito quella mattina: Nessie stava davvero cominciando a provare qualcosa per me.
 Non potevo crederci e dire che avevo quasi riso in faccia a Bella quando me l’aveva detto.
 Mi aveva telefonato e mi aveva pregato di raggiungerla a casa di Charlie perché doveva parlarmi di una cosa di vitale importanza. Come al solito dire di no a Bella mi risultava sempre piuttosto difficile soprattutto se minacciava di farmi fuori sotto le più atroci torture, non che temessi una vampira come lei ma Bella aveva anche il potere di impedirmi di vedere Nessi e non avrei mai potuto permetterle di fare una cosa del genere.
 Avevo corso il più velocemente possibile fino a casa di Charlie e non ero sorpreso nel constatare che lui non c’era, ma al suo posto sentivo solo l’odore dolciastro e non troppo gradevole di Bella.
 Entrai in casa e notai che non sembrava esserci anima viva- certo che non c’era anima viva l’unico individuo che avrei potuto trovarci era una vampira che di vivo non è che avesse granché.
 Bella mi aspettava in cucina seduta a quel tavolo che da umana usava per mangiare o studiare e che adesso era solo un arredamento come tanti che non aveva più avuto lo stesso uso di un tempo per lei. Ancora non ero del tutto sicuro di averla perdonata per essere diventata una vampira, ma in effetti meglio così piuttosto che saperla morta a causa della nascita di Renesmee anche se, pensandoci bene, Bella quella sera era morta sul serio per dare vita alla sua bambina e alla vampira che avevo davanti.
 -Cos’è tutta questa urgenza?- chiesi confuso.
 -Siediti- il suo tono non prometteva nulla di buono, perciò decisi di non darle motivo di arrabbiarsi e obbedii come un bravo bambino a quell’ordine.
 Mi sedetti di fronte a lei e continuavo a fissarla confuso. I suoi occhi ormai erano diventati dorati come quelli degli altri Cullen, non avevano più quell’assurdo colore cremisi che odiavo tanto e che li faceva sembrare pieni di sangue. Ma non avevano neanche più il calore degli occhi color cioccolato al latte che Bella aveva da umana, occhi che adesso occupavano ancora i miei pensieri ma che si trovavano sul viso di qualcun’altro, qualcuno per me più importante della mia stessa vita.
 Bella continuava a fissarmi e non sembrava avere intenzione di parlare; continuavo a non capire che cosa ci facessimo nella cucina di Charlie intenti a fissarci come due emeriti imbecilli.
 -Mi dici che sta succedendo?- chiesi cercando di essere cortese. –Sai avrei da fare e non posso stare tutto il giorno a fare la bella statuina insieme a te.-
 Lo sguardo di Bella divenne all’improvviso più intenso come se stesse cercando di leggermi nella mente… Forse stare sempre appiccicata ad Edward alla fine l’aveva portata a prendere anche il suo potere. No, molto probabilmente stava escogitando uno dei suoi soliti piani per estorcermi informazioni, questa spiegazione era più plausibile.
 -Stavo solo cercando di capire quanto potessi essere stupido- disse con voce acida.
 -Come scusa?- avevo capito benissimo ma non afferravo il motivo di quell’offesa gratuita.
 Bella si sporse verso di me e mi diede uno scappellotto piuttosto forte sulla testa.
 -Ho detto che sei uno stupido patentato Jake. Ti pagano per essere così imbecille oppure lo sei per tua natura?-
 Aggrottai la fronte: adesso si stava cominciando ad esagerare però.
 -Si può sapere a che diavolo ti stai riferendo?- chiesi scocciato.
 Bella tornò a fissarmi irritata prima di incrociare le braccia e pronunciare una piccola e semplice parola che ebbe la forza di uno tsunami sul mio cuore.
 -Nessie.-
 Spalancai gli occhi spaventato. Che le fosse successo qualcosa? L’ultima volta che l’avevo vista era infuriata con me ed era corsa via attraverso la foresta nel bel mezzo della notte. Se le fosse successo qualcosa sarei morto in quello stesso istante.
 -Cosa le è successo?!- chiesi con urgenza.
 -Non fare il finto apprensivo, Jake- esclamò Bella dura. –Non puoi giocare in questo modo con il cuore di mia figlia, tu dovresti proteggerla non distruggerla.-
 -Ma di che diavolo stai parlando?! Io non le ho fatto nulla.- Era la verità, se dovevamo essere proprio precisi era Nessie che mi aveva spezzato il cuore prima con quelle effusioni scambiate con quell’imbecille di Richard e poi intimandomi di starle lontano perché lei voleva una sua vita e non mi doveva importare se in quel progetto ci sarebbe entrato anche quel ragazzino impertinente.
 -Sto parlando del fatto che mia figlia è tornata a casa in lacrime dopo che ti ha visto nel bosco con Leah. Che caspita stavate facendo tu e Leah nella foresta appiccicati come due ventose?!-
 E adesso che c’entrava questa storia: Nessie in lacrime perché mi aveva visto con Leah?
 Quando mi aveva praticamente aggredito con il suo discorso sembrava tutto tranne una ragazza in procinto di scoppiare a piangere.
 -Jacob, intendi rispondere o ti devo picchiare per avere una spiegazione?-
 Il suo tono era davvero minaccioso perciò mi dissi che era meglio raccontarle tutta la faccenda di Leah, prima che decidesse di attaccarmi sul serio, e di sicuro una vampira arrabbiata per di più una madre non sarebbe stata facile da tenere a bada, conoscendo Bella poi…
 -Embry ha avuto l’imprinting con Leah.-
 Bella mi fissò e rimase letteralmente a bocca aperta per quello che avevo appena detto. Mi sa che ero stato un po’ troppo diretto, quella storia ci aveva sconvolto tutti ed evidentemente anche per Bella doveva essere stata una sorpresa non indifferente.
 -Se non chiudi la bocca ci entreranno le mosche, Bella- dissi cercando di stemperare un po’ l’atmosfera pesante come un macigno che si era venuta a creare.
 -Scu-scusa…- cominciò lei abbastanza agitata. –In che senso Embry ha avuto l’imprinting con Leah?-
 Quasi mi misi a ridere.
 -Quanti sensi conosci per dire che un licantropo ha avuto l’imprinting. L’ha guardata negli occhi e boom… L’imprinting è servito.-
 Bella sbatté le palpebre un paio di volte ancora incredula.
 -Ma… ma Leah è un licantropo, come può Embry aver avuto l’imprinting con lei?-
 -Che domanda intelligente, Bella. Ti assicuro che noi non ce lo siamo chiesto neanche per un momento.-
 Lei mi fissò irritata.
 -Okay, scusa. E’ solo che questa storia ha portato parecchio scompiglio nel mio branco. Non sappiamo come mai Embry abbia avuto l’imprinting con Leah, voglio dire la teoria che noi licantropi avessimo l’imprinting con la persona più adatta a trasmettere il gene dei licantropi è caduta appena io ho avuto il mio imprinting con Nessie, perché dubito che io e lei potremmo mai avere figli. Perciò non abbiamo la più pallida idea del perché per Embry l’imprinting sia Leah.-
 Bella mi fissava ancora sconvolta per quello che stavo dicendo.
 -Scusa, Jake, ma io credevo che l’imprinting si potesse avere solo con una persona che si incontra subito dopo la trasformazione, voglio dire Leah ed Embry si sono visti migliaia di volte dopo che entrambi erano diventati licantropi, perché l’imprinting lo avrebbe colpito proprio adesso? E’ strana come logica.-
 -Dimmi una cosa, in questa storia dei licantropi ti è mai sembrato che ci fosse un minimo di logica? Secondo una qualsiasi logica razionale un licantropo non avrebbe mai potuto avere l’imprinting con una mezza vampira e invece a me è successo.-
 -In effetti è vero- disse lei sorridendo. –Devi ammettere però che nel tuo cervello non è che ci sia stata mai troppa logica.-
 -Ma quanto siamo spiritose…- sbottai fingendomi offeso.
 -Comunque tornando al nostro discorso, il fatto dell’imprinting di Embry non spiega come mai ti trovavi nel bosco e stavi abbracciando Leah.-
 Aveva proprio fretta di capire quella situazione, non mi era sembrata troppo interessata alla mia vita dopo che era diventata una vampira. Non riuscivo a capire il motivo di tutta questa curiosità, una curiosità proprio rabbiosa poi visto che continuava a fissarmi come se mi volesse fare a fettine da un momento all’altro.
 Decisi che era meglio affrettarmi a spiegare.
 -Leah aveva appena saputo dell’imprinting di Embry e si sentiva malissimo perché non è in grado di corrispondere i sentimenti di lui. Leah non ha ancora dimenticato Sam e per quanto si senta affezionata ad Embry sa che non potrà mai ricambiarlo.-
 Bella mi guardava senza provare neanche a pronunciare una parola.
 -Nessuno di noi era ancora stato respinto dall’oggetto del suo imprinting, io e Quil siamo ancora in attesa ma tutti gli altri hanno già realizzato il loro sogno d’amore. Ora cerca di immaginare come si stia sentendo Embry sapendo che non verrà mai corrisposto e come se non bastasse Leah sta cominciando a considerarsi un mostro solo capace di far soffrire gli altri. Ieri sera aveva pianificato di andarsene come avevo fatto io quando avevo saputo che ti saresti sposata. Voleva fuggire nella vana speranza che Embry potesse dimenticarla, ma lei non sa cosa significa l’imprinting, non sa che per Embry d’ora in avanti sarà praticamente impossibile starle lontano, che se anche avesse messo milioni di miglia tra di loro alla fine lui l’avrebbe trovata.-
 Presi un attimo fiato per finire la mia spiegazione.
 -Sono riuscito a fermare Leah appena in tempo spiegandole che scappando non avrebbe risolto un tubo e che solo rimanendo poteva sperare che le cose si sistemassero. Non l’ho illusa dicendo che sicuramente un giorno avrebbe ricambiato i sentimenti di Embry perché nessuno sa come potrebbe andare, ma le ho fatto capire che andandosene avrebbe privato Embry di una parte del suo cuore e me della beta migliore che potessi trovare.-
 Bella non sembrava voler parlare ma alla fine disse:
 -Mi dispiace tanto per Embry e Leah, ma ho bisogno di sapere se hai detto a Leah qualcosa che potesse essere frainteso.-
 Aggrottai la fronte confuso, non capivo che cosa intendesse dire Bella. In che senso qualcosa che poteva essere frainteso? Stavo solo consolando un’amica.
 -Le ho semplicemente detto di non partire e che io le sarei stato sempre accanto… Mi sembra di averle detto qualcosa tipo Non ti lascerò mai, o una roba simile…-
 All’improvviso sentii la sedia su cui era seduta Bella cadere a terra con un tonfo e mi ritrovai i suoi occhi ad un centimetro dai miei mentre lei mi afferrava per le spalle e mi scuoteva un paio di volte con violenza.
 -Sei un idiota!- gridò infuriata.
 -Bella… Ma che diavolo vai blaterando? Sarei un idiota perché consolavo una mia amica?-
 Certo che da quando era diventata una vampira Bella aveva perso di vista parecchi punti fondamentali di un rapporto di amicizia. Si stava davvero arrabbiando perché mi ero comportato in modo gentile con Leah? Ancora non riuscivo a crederci, va bene che lei e Leah non erano mai andate troppo d’accordo ma adesso stava cominciando ad esagerare.
 Colei che fino a pochi secondi prima sembrava volermi sbranare ritrovò un briciolo di calma e mi lasciò andare sbuffando.
 -E’ da quando è cominciata questa storia dell’imprinting con Nessie che ho voglia di farti quanto più male fisico possibile, ma mi sono sempre detta che era inutile perché sicuramente tu l’avresti resa felice, che eravate destinati a stare insieme come me ed Edward, ma cosa più importante, non ti ho fatto fuori perché ero sicura che non l’avresti mai fatta soffrire… Eppure ieri sei stato capace di ferirla come mai nessuno aveva fatto.-
 Io avevo ferito Nessie? E come? Non avevo quasi parlato con lei se non per dirle che non volevo disturbare il suo incontro con Richard o per farmi dire in faccia che era stanca di me. Non mi sembravano situazioni in cui avrei mai potuto ferirla in modo così atroce.
 -Scommetto che ancora non l’hai capito, vero?- mi chiese Bella tornando a sedersi di fronte a me. -Eppure quando eri innamorato di me capivi al volo quello che provavo, evidentemente hai così paura di non essere ricambiato da Renesmee che alla fine sei diventato completamente cieco davanti ai suoi sentimenti.
 La fissavo sbigottito mentre cercavo con tutte le mie forze di interpretare quello strano discorso che per le mie povere sinapsi non aveva né capo né coda. Cominciavo a pensare che Bella fosse totalmente uscita fuori di testa.
 -Nessie si sta innamorando di te.-
 Sentendo quella frase il mio cervello si scollegò completamente dal resto del corpo. Spalancai gli occhi incredulo mentre quelle parole cominciavano a scavare una fossa profonda dentro il mio cuore per riuscire a restarci dentro.
 Com’era possibile? Nessie innamorata di me? Ma non più tardi della notte precedente mi aveva fatto capire che le dovevo stare lontano e la dovevo lasciare libera di vivere la sua vita in santa pace. E’ vero che ero arrugginito nelle questioni amorose ma riuscivo ancora a distinguere una dichiarazione da un ben servito, e quella di Nessie non era assolutamente una dichiarazione.
 -Non ci credo- mormorai quando riuscii a recuperare le mie funzioni cerebrali.
 -Ma se è palese- ribatté Bella.
 -Non credo si tratti di amore- continuai imperterrito io. –Può darsi che provi qualcosa di profondo per me, ma non penso che si possa parlare d’amore.-
 -E cosa te lo fa dire?- chiese Bella stizzita. –Per quanto mi riguarda a sostegno della mia tesi ho una confessione della diretta interessata e una figlia a casa distrutta perché ha visto il ragazzo che ama tra le braccia di un’altra. Tu cos’hai Jake?-
 La fissai esasperato, non mi sembrava per niente il momento più adatto per fare il giochetto del tribunale.
 -Ieri notte mi ha detto di lasciarle vivere la sua vita, e che non mi dovevo interessare più di chi frequentava o se decideva di stare insieme a Richard.-
 Bella sorrise divertita.
 -Questo te l’ha detto dopo averti visto con Leah suppongo.-
 -Sì, infatti.-
 -L’ho detto e lo ripeto sei un idiota- disse quasi scoppiando a ridere. –Era gelosa e non voleva fartelo capire.-
 Ascoltai quelle parole e il mio cuore si riempiva di speranza, ma più tentavo di credere a quello che Bella stava cercando di dirmi più il discorso che Nessie mi aveva fatto quella notte mi risuonava in testa. In più si aggiunse anche il ricordo di lei e Richard insieme, di come si guardavano e questo non contribuì a tranquillizzarmi.
 Senza accorgermene mi alzai di colpo dalla sedia e prima che Bella potesse fermarmi corsi fuori da quella casa.
 Sentivo il bisogno impellente di correre e di lasciarmi tutto alle spalle anche se solo per un momento.
 Decisi di non trasformarmi in lupo perché non volevo che gli altri sapessero quello che mi stava passando per la testa, avevo voglia di stare solo e avere altri licantropi che passeggiavano per la mia mente contro il mio volere non era di certo il modo migliore per realizzare il mio desiderio.
 Correvo e intanto non potevo fare a meno di ripensare alle parole di Bella, e a quanto mi sembrassero sbagliate.
 Non che non sperassi che Nessie si innamorasse di me, ma la ragazza con cui avevo discusso solo poche ore prima mi era sembrata tutto tranne che pazza d’amore per me come Bella aveva cercato di farla apparire ai miei occhi.
 In effetti la sua reazione dopo avermi vista con Leah mi aveva un po’ sorpreso, scappare via in quel modo non era da Nessie eppure quando l’avevo raggiunta il suo comportamento non aveva tradito nessuna emozione che potesse anche solo avvicinarsi alla gelosia, al massimo avevo distinto solo una rabbia indescrivibile.
 Già, era arrabbiata perché mi ero immischiato troppo nella sua vita e di certo non potevo darle torto, da quando era nata non era mai trascorso un giorno senza che io la vedessi in un modo o nell’altro. Non potevo resistere a quel potere che mi attraeva a lei ma Nessie non sapeva come stavano realmente le cose perciò non mi stupiva il fatto che si fosse stufata di avermi sempre tra i piedi.
 Era più che logico che arrivata a quell’età- nonostante ci fosse arrivata molto più presto di quanto avrei voluto- la mia piccola Nessie avvertisse il desiderio di conoscere gente nuova e, perché no, magari di avere la possibilità di innamorarsi di un ragazzo che avrebbe potuto renderla felice. In fondo lo avevo sempre saputo che l’imprinting non legava anche lei, non come io ero incatenato alla sua felicità.
 Secondo Bella lei mi amava ma secondo me aveva solo paura di perdermi come figura fondamentale della sua vita, un po’ come era successo a Bella dopo che Edward l’aveva abbandonata e si era aggrappata alla nostra amicizia.  
 Nessie sentiva di volermi molto bene e non sapendo come definire quei sentimenti ha creduto che fosse amore, ma l’amore non era paragonabile all’affetto che mi aveva dimostrato in quegli anni.
 L’amore è qualcosa a cui non si può resistere, un’onda che ti trascina fino a farti girare la testa, un uragano di emozioni che riesci ad esprimere a pieno solo con la tua metà. L’amore è non riuscire a vivere senza l’altro e sentire che la sua felicità è la cosa più importante per te, che saresti disposto persino a morire piuttosto che vedere la persona che ami soffrire.
 Dubitavo fortemente che Nessie provasse un sentimento del genere nei miei confronti, e nonostante fossi scettico sul fatto che lo potesse provare per Richard, sapevo che Nessie non era ancora pronta a dirsi innamorata di qualcuno.
 Era troppo presto, aveva cominciato a conoscere seriamente il mondo da troppo poco tempo per poter essere sicura dei suoi sentimenti. Doveva ancora fare così tante esperienze prima di decidere a chi donare il suo cuore.
 Per il momento non avevo alcuna intenzione di influenzarla in nessun modo, motivo per cui non le avrei assolutamente detto che lei era il mio imprinting.
 Se credere che avevo avuto l’imprinting con Leah l’avrebbe aiutata a fare più chiarezza nel suo cuore, tanto meglio così.
 A furia di correre ero quasi arrivato in prossimità di La Push e solo in quel momento vidi attraverso gli alberi un’auto ferma proprio in prossimità del confine. Era la Volvo di Edward, che diavolo ci faceva lì?
 Mi fermai un secondo a guardarlo mentre vedevo l’immagine del vampiro all’interno dell’auto irrigidirsi come se si fosse appena accorto di una presenza che lo irritava.
 Ah, certo erano i miei pensieri ad irritarlo…
 D’un tratto lo vidi aprire lo sportello dell’auto e scendere restando sempre vicino alla macchina.
 Mi fissò attraverso gli alberi con uno sguardo che di amichevole aveva ben poco.
 -E ti sorprende? Fai soffrire ancora Nessie e ti ucciderò nel modo più doloroso possibile…- aveva solo sussurrato quelle parole ma io le avevo udite chiare e cristalline.
 “C’ha già pensato Bella a farmi la ramanzina.”
 Edward si aprì in un sorriso soddisfatto. Si vedeva che era contento di sapere che sua moglie aveva già provveduto al lavoro sporco.
 Il suo sorriso divenne all’improvviso un ringhio sommesso.
 “Lo sai che è così, amico” sorrisi anch’io cercando di alleggerire l’atmosfera.
 “Comunque non credo che Nessie sia realmente innamorata di me.”
 Lui mi fissò confuso mentre io ripartivo alla volta di La Push.
 Non capivo ancora cosa ci facesse Edward fermo in quel punto, non ero dell’idea che mi stesse aspettando per farmi fuori perché altrimenti avrebbe trovato altri modi più veloci ed efficaci. Quando lo avevo visto aveva lo sguardo puntato verso La Push, quindi l’unica ipotesi plausibile era che stesse aspettando qualcuno. Ma chi mai avrebbe potuto aspettare al confine di La Push? All’improvviso una strana teoria si fece strada nella mia mente e riportò in me i ricordi di quando Edward ricopriva il ruolo di guardia del corpo di Bella e la accompagnava da me aspettandola al confine. Solo che adesso non era più Bella ad avere bisogno di quella particolari attenzioni da parte sua, ma Nessie.
 Nessie era a La Push, e sondando velocemente l’aria riuscii a distinguere distintamente la sua scia che portava senza alcuna ombra di dubbio alla spiaggia.
 Il cuore cominciò a battermi con il ritmo di un martello pneumatico come mi accadeva ogni volta che sentivo Nessie così vicina a me.
 Decisi di non andare direttamente dalla spiaggia ma di restare nascosto tra gli alberi e di vedere come era la situazione prima di farmi avanti.
 Senza saperlo avevo fatto la scelta più saggia, me ne accorsi quando notai che Nessie aveva incontrato Quil sulla spiaggia e adesso, mentre guardavano Claire giocare, stavano parlando di qualcosa.
 Non era difficile per le mie orecchie da licantropo sentire quello che stavano dicendo, e mi sconvolse non poco sapere che Nessie aveva chiesto a Quil maggiori informazioni sull’imprinting. Non ero sicuro di come dover interpretare quel suo interesse, magari era solo curiosa oppure le sembrava strano che un licantropo potesse avere l’imprinting con un altro licantropo.
 Infatti chiese a Quil proprio quello che avevo immaginato, e mi sorprese molto la risposta di lui. Non aveva fatto neanche un minimo accenno ad Embry, non ricordavo che lui avesse espresso il desiderio di non far sapere ad altri quello che gli era accaduto.
 Provai a sentire il cuore di Nessie. Batteva molto più velocemente del solito, come se le informazioni ricevute la stessero facendo agitare. Più andavo avanti e meno capivo i sentimenti di lei: Bella aveva proprio ragione, quando si trattava di Renesmee diventavo completamente cieco, non riuscivo mai a decifrare quello che provava. O mi ero arrugginito io oppure lei era tremendamente brava a nascondere tutto nel suo cuore.
 Eppure vedendola così delusa e amareggiata per le notizie che Quil le stava dando la speranza ricominciò a scalciare nel mio stomaco per farsi sentire, per rendere nota la sua presenza e per incitarmi a non arrendermi perché forse era vero quello che Bella mi aveva detto, forse Nessie stava davvero cominciando a provare qualcosa per me.
 La osservai senza riuscire a respirare mentre salutava Quil, dava un bacio sulla guancia a Claire e con un sorriso si dirigeva a grande velocità- una velocità che difficilmente un umano avrebbe mai potuto raggiungere- verso il confine delle terre Quileute. Edward le aveva sicuramente dato un limite di tempo e doveva quasi essere scaduto per costringere Nessie a correre così velocemente nonostante il rischio che Claire la vedesse. Fortunatamente la piccola sembrava troppo presa dal suo castello di sabbia per notare l’andatura della sua amica.
 Appena mi resi conto che Nessie era abbastanza distante, uscii dal mio nascondiglio improvvisato e mi diressi con calma verso il tronco dove Quil stava ancora seduto.
 -Jake!- esclamò la piccola Claire quando mi vide. Mi corse incontro e io la presi in braccio facendola sentire in alto- ero parecchio più alto di Quil e a lei piaceva essere presa in braccio da me, diceva che le sembrava di volare.
 Quando Claire fu soddisfatta del suo piccolo giro in giostra tornò a dedicarsi al suo divertente passatempo mentre io mi sedevo accanto a Quil che non aveva detto neanche una parola da quando ero arrivato.
 -L’hai vista?- mi chiese infine.
 Lo guardai per un secondo poi decisi di rispondere.
 -Sì, ho anche ascoltato la vostra conversazione.-
 Scese di nuovo il silenzio mentre cercavo di raccogliere le idee.
 -E’ cresciuta, Jake- aggiunse poi Quil in un sussurro.
 -Già, me ne sono accorto- risposi con un sorriso amaro.
 -No, non credo che tu te ne sia accorto totalmente- mi rimproverò lui. –Non puoi più aspettare, Nessie ormai è una donna e il suo cuore è pronto ad innamorarsi.-
 Lo fissai incredulo per quelle parole, mi stava sgridando perché non ci avevo ancora provato con lei?
 -Cerca di capire quello che sto cercando di dirti. Per lei sei ancora fondamentale, dovresti approfittarne per farla innamorare definitivamente e non nasconderti dietro falsi imprinting che non hai avuto tu- disse stizzito.
 -Quindi è per questo che non hai fatto il nome di Embry prima…-
 -Immaginavo che ti avrebbe fatto comodo restare nell’oscurità ancora per un po’, ma sappi che non approvo. Fossi in te mi butterei, perché lei sembra già piuttosto innamorata.-
 Sbuffai divertito.
 -Mi dispiace ma piuttosto innamorata non mi basta. Dopo quello che ho passato con Bella ho deciso che avrei aspettato di essere sicuro dei sentimenti di Nessie prima di aprire di nuovo il mio cuore, la prima volta è stata già abbastanza dolorosa e non sopporterei di soffrire ancora così.-
 -Fa come ti pare- concluse Quil alzandosi e prendendo Claire per mano, il sole stava tramontando e per la piccola era ora di tornare a casa. –Sappi solo che Nessie è più che pronta e che non ti aspetterà per sempre, nonostante abbiate il vantaggio dell’eternità.-
 Detto questo mi voltò le spalle e si diressi verso La Push con Claire che trotterellava felice al suo fianco.
 Mi voltai con sguardo assorto nel punto in cui poco prima avevo visto sparire Nessie e senza accorgermene mi lasciai andare a un sospiro.
 Sapevo che Nessie era cresciuta ed era diventata una donna. Era impossibile non accorgersene, già da qualche tempo il suo corpo aveva cominciato ad attirarmi in una maniera incredibile, poi quando l’avevo vista in costume da bagno e in biancheria intima credevo di morire per la sorpresa. Non mi sentivo così da quando… Oh, al Diavolo! Non mi ero mai sentito così eccitato, neanche con Bella.
 Il corpo di Nessie aveva su di me l’effetto di una droga, non mi stancavo mai di guardarlo, di sentirne l’odore e di toccarlo- nonostante non potessi farlo nel modo in cui avrei desiderato, perché ancora non ero così certo dei sentimenti di lei da potermi esporre.
 Ormai lo avevo capito che non l’avrei mai più vista come la mia piccola bambina da proteggere, e la botta finale me l’aveva data l’abbraccio che quell’onda ci aveva costretto a scambiarci.
 Sentire il suo corpo esile ma perfetto sotto il mio mi aveva fatto provare una sensazione indescrivibile; brividi lungo la schiena, il cuore che accelerava, la vista che si offuscava.
 In quel momento ero andato completamente nel pallone e solo il ricordo di quello che Nessie rappresentava davvero per me mi aveva impedito di baciarla e di stringerla a me con ancora più urgenza.
 Risi sotto i baffi. Se Edward avesse sentito i miei ultimi pensieri su sua figlia probabilmente avrebbe mantenuto la promessa di farmi fuori.
 Con un sospiro di rassegnazione mi alzai da quel tronco e camminai verso il bagnasciuga. Lasciai che l’acqua mi accarezzasse i piedi sperando che i miei pensieri diventassero un po’ più sereni, ma non ebbi molto successo.
 Mentre il mio cuore batteva una sola cosa mi appariva chiara e limpida come acqua sorgiva: non avrei detto la verità a Nessie sul mio imprinting, o almeno non prima di essere stato assolutamente certo della natura dei suoi sentimenti.







***L'Autrice***
Ed ecco a voi, come promesso, un piccolo capitolo con i pensieri del nostro licantropo preferito. Spero che almeno in parte le motivazioni di Jake sia state chiare, ma per evitare fraintendimenti vi faccio un piccolo sunto della situazione: Jacob vuole essere assolutamente certo dei sentimenti di Nessie prima di dirle che lei è il suo imprinting, perchè il suo cuore è uscito talmente maliridotto da tutta la vicenda con Bella che non vuole rischiare di perdere anche Nessie solo per la sua avventatezza... E come dargli torto? Quando si soffre per amore poi è difficile non avere paura di soffrire ancora più di prima...
Anticipazioni: nel prossimo capitolo si cambierà completamente atmosfera... Il professor Banner ha organizzato un campeggio di due giorni per studiare meglio la flora che circonda Forks. Naturlamente a questo campeggio parteciperanno Nessie, Richard, Sophia e Lance...

Ringraziamenti:
 sannychan: Ti ringrazio per aver trovato il tempo di lasciarmi un commento nonostante andassi di fretta... ^^ I giri mentali di Nessie sono i miei giri mentali, lo so che adesso mi prenderai per pazza ma ogni volta che mi piace un ragazzo mi faccio certe teorie e ipotesi che al confronto Freud potrebbe semprare uno scrittore per Fiabe per bambini e non l'inventore della psicanalisi. Sono felice che il dialogo con Edward ti sia piaciuto- non è per niente facile riuscire a vedere il mio adorato Edward nel ruolo di padre...XD Grazie ancora per tutti i complimenti, non ho davvero altre parole per dire quanto sono felice... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 cicia123456: Non lo so neanche io come faccio a scrivere tutti questi capitoli così in fretta, questa è l'unica storia con cui ci riesco, in genere ci metto mesi ad aggiornare... Non so, sarò posseduta da qualche spirito, fatto sta che non ci metto più di due ore per scrivere un capitolo...^^ Grazie per avermi fatto notare l'errore della macchina, purtroppo ieri non ci stavo tanto con la testa e poi non sono un'appassionata di auto (come Nessie) perciò per me una vale l'altra anche se non avrei dovuto sbagliare, ti ringrazio per avermi perdonata... Spero che l'imprinting di Embry sia abbastanza credibile, in effetti non ero sicura che fosse la scelta giusta da fare ma lui mi sembrava quello più adatto perchè non era troppo giovane come lo sarebbe stato un licantropo nuovo e anche come carattere non lo vedrei maluccio insieme all'indomabile Leah (anche se non so ancora come farò finire la loro storia...). Nessie continuerà a non capirci un'emerita cicca ancora per un po' perchè per il momento Jake manterrà il silenzio e gli altri non hanno intenzione di parlare... (ma quanto so essere crudele, non credevo di essere così brava nel torturare i personaggi *__*). Per quanto riguarda tuo fratello anche se vista l'età e la descrizione gli salterei addosso molto volentieri, direi che è meglio se tengo eventuali pensieri di questo genere per me, per due motivi fondamentali: 1) non voglio sconvolgerti più di quanto non abbia già fatto XD ; 2) non credo che lui sarebbe felice di sapere che sua sorella parla di lui con una sconosciuta (per quanto la sconosciuta possa essere simpatica, bella e attraente...XD). Ti ringrazio tantissimo per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB! P.S. Salutami tuo fratello... Scherzo XD.
 giunigiu95: Nessie si fa le paranie perchè mi piace complicarmi la vita ma soprattutto complicarla agli altri, non hai idea di quello che ho in mente di far passare a tutti... XD Nessie e Jake sono solo la punta dell'iceberg...^^ Lo so che Leah e Jake sono completamente inadatti a stare insieme, ho scelto proprio Leah per far capire come Nessie sia accecata dalla paura di non essere ricambiata, tanto da credere che la più imrpobabile delle ragazze possa stare con Jake... Grazie infinite per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTB!
 PrettyFairy: Nach'io dicevo incomincio, da bambina... Quanti ricordi... Come al solito hai indovinato, in effetti il sogno di Nessie è fondamentale solo per quel che riguarda il vampiro, Leah era solo un modo come un altro per farla agitare. Giusto il giudizio che hai dato su Edward, mi trovi assolutamente d'accordo. Non offendi affatto l'intelligenza di Nessie in effetti è stata proprio stupida a non accorgersi di questo piccolo particolare, ma possiamo scusarla dicendo che l'amore rende ciechi... XD Scusa se ti faccio agitare tanto, ma mi fa piacere vedere che la mia ficcy ti fa emozionare così tanto anche se le emozioni in questione sono rabbia e incazzataggine... E be'... vuoi proprio che te lo confessi? Ma sì tanto quasi sicuramente alla fine non se ne farà nulla... Diciamo che la mezza idea di un libro ce l'ho in mente già da un po' di tempo... E' una storia che ho già cominciato e di cui i primi capitoli sono già sotto il torchio della mia beta. Se alla fine il lavoro mi soddisferà proverò a proporlo a qualche casa editrice, ma non ci sto sperando più di tanto... Allora, grazie infinite per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 Fede_Wanderer: Credo che la situazione possa anche accettare il coniare nuovi termine per poterne descrivere l'assurdità, perciò Tuttissimo va più che bene... Mi trovo assolutamente d'accordo con te... Nessie sta sbagliando tuttissimo e io, malignamente, mi compiaccio dei suoi errori perchè così la fantasia mi galoppa più facilmente... XD Sta andando fuori strada... Le regalerei un navigatore satellitare ma se poi capisce troppe cose questa storia potrebbe concludersi in non più di altri due capitoli... Diciamo che non mi ero mai cimentata in storie tanto tormentate e non pensavo che fosse così soddisfancente far soffrire tutti mentre tu sai già come va a finire tutto, devo dire che è una sensazione piacevole... ^^ Ti ringrazio per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 lilly95lilly: E va bene, ammetto che per Nessie mi sono ispirata a Bella quando in New Moon ha creduto come una pera che Edward se ne fosse andato perchè in realtà non l'amava... Ma devo dire che questa Nessie che fraintende tutto sta cominciando a piacermi sul serio e spero anche a voi... Ti ringrazio tantissimo per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 franci_cullen: Grazie infinite per tutti i complimenti e sono felice che il dialogo con Edward ti sia piaciuto, diciamo che era una delle parti di cui non ero proprio convinta... Grazie ancora... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 cloe cullen: No, non ho intenzione di lasciarli in pace... Devono soffrire... *risata maligna*... Scherzo XD sono una fan dei lieto fine quindi non resisterò ancora molto prima di far sistemare tutto... Naturalmente appena si sarà chiarito provvederò a sconvolgere di nuovo tutto quanto e poi a risistemarlo... Probabilmente non hai capito nulla ma vedrai che andando avanti ti sarà tutto più chiaro... ^^ Grazie per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTB!
 BellaLaVampira: Non ti preoccupare lo so che non sempre si ha il tempo di recensire subito, l'importante è farlo prima o poi...XD Nessie è tonta lo so, ma forse ha semplicemente paura di sbagliare (questo lato del suo carattere è tutta opera mia, perchè io sono esattamete così quando si tratta di sentimenti...^^). Sono completamente daccordo con te su Jasper ed Edward (anche se io Edward non lo vorrei come padre ma come qualcos'altro... *pervetMODE*)... Grazie infinite per la recensione... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTB!


 Ringrazio i 46 che hanno messo questa storia tra le preferite e un grazie enorme anche a chi ha solo letto.
 
 Ciao Kiss a Tutti!!!

 Francesca  

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Capitolo 8
*** Camping ***


Sunbeam- Capitolo 8


Capitolo 8: Camping
 
 Dopo una lunga notte spesa a pensare, ero arrivata all’unica conclusione sensata che la mia mente era riuscita a formulare: se Jake aveva avuto l’imprinting con Leah dovevo cominciare seriamente a pensare a una vita dove lui non ci sarebbe più stato per ogni mia necessità, perché adesso i bisogni di Leah sarebbero sempre venuti al primo posto.
 Nel momento stesso in cui questi pensieri cominciavano a prendere forma nella mia mente mi resi conto, con enorme rammarico, che non sarei mai riuscita a stare lontana da lui. Avrei potuto lottare, fare affidamento su tutta la mia forza di volontà ma non sarei mai stata in grado di rinunciare al mio Jake.
 E quindi? Cosa dovevo fare?
 Dimenticare? No, non potevo dimenticare. Confessargli i miei sentimenti? Neanche a parlarne. L’unica alternativa che mi restava era fare buon viso a cattivo gioco, perciò ancora una volta avrei dovuto fingere che tutto quello che stava avvenendo non mi toccava minimamente. Avrei dovuto far credere a Jacob che la mia vita sarebbe stata fantastica anche senza la sua presenza costante e che con i miei amici umani potevo essere felice almeno quanto con i miei amici licantropi.
 Naturalmente decisi di ridurre al minimo indispensabile le visite a La Push, ci mancava solo che vedessi il momento in cui Leah avrebbe dimenticato per sempre Sam e sarebbe stata in grado di ricambiare i sentimenti di Jacob. Perché checché ne dicessero Quil e licantropi al seguito secondo me anche l’oggetto dell’imprinting doveva sottostare in qualche modo a quella magia, ero sempre stata dell’idea che anche Emily, Rachel e Claire provavano una specie di forza attrattiva verso il loro licantropo, una forza che non poteva essere contrastata.
 Non sapevo che genere di sensazione instillasse l’imprinting nei licantropi ma dalle descrizioni che mi avevano dato lo avevano dipinto come una specie di necessità e di bisogno di vedere la persona che era stata scelta sempre e in qualsiasi caso felice. Mi avevano spiegato che quella persona diventa il centro del tuo universo e che tu non puoi vedere altro che lei, tutto il resto, tutti gli altri individui fungono solo da sfondo, messi in secondo piano dalla presenza dell’oggetto che occupa perennemente i tuoi pensieri.
 Ora, io non avevo idea di che cosa provassero Rachel o Emily per i loro rispettivi licantropi ma se dovevo proprio essere sincera per Jacob provavo esattamente e indiscutibilmente quei sentimenti. Non volevo che soffrisse e sentivo l’assoluta necessità di vederlo sempre sereno e sorridente, per non parlare del fatto che il suo volto affollava continuamente la mia mente. Perciò mi resi conto che l’imprinting era semplicemente amore… Tutto qui. Solo che era un tipo di amore perfetto, a cui nessuno dei due individui coinvolti poteva opporre resistenza, ma non aveva a che fare con la preservazione del gene dei licantropi o altra roba senza senso. Era solo e stupidamente amore.
 Mi sentivo abbastanza certa dei miei sentimenti da poter quasi dire che se fossi stata un licantropo, quello che stavo provando in quel momento per Jacob si poteva tranquillamente tradurre con l’imprinting.
 Quanto mi sarebbe piaciuto che per Jacob fosse stata la stessa cosa, chissà come doveva essere bello sapere di essere il suo imprinting… Essere sempre nei suoi pensieri ed essere a conoscenza del fatto che per lui non c’era al mondo niente che contasse più di me. Sarebbe stata una sensazione meravigliosa, ma purtroppo non sarei mai stata io l’oggetto del suo amore e avevo lo spiacevole presentimento che anche la sua amicizia mi sarebbe stata presto preclusa.
 Ripensando alle parole di Quil riguardo Leah mi resi conto che non potevo provare odio nei suoi confronti nonostante mi avesse sottratto per sempre l’amore della mia vita. Leah aveva sofferto molto nella sua vita e comunque continuava ad amare la persona che l’aveva ferita fin dentro l’anima. Sapevo che l’imprinting l’avrebbe indotta a dimenticarlo in un modo o nell’altro eppure non potei fare a meno di pensare che forse Leah meritava un po’ di pace dopo tutto quello che le era successo.
 Spalancai gli occhi sorpresa da quei pensieri: va bene che aveva bisogno di ritrovare la pace e di essere serena, ma perché proprio con il mio Jake?! Il mondo era pieno di uomini e lei era destinata a stare con l’unico che mi avrebbe mai potuto rendere felice. Continuavo a credere che la sfortuna di mia madre avrebbe perseverato nel perseguitarmi per tutta la vita e considerando che la mia vita corrispondeva all’eternità non era una prospettiva molto allettante.
 Alla fine, dopo aver passato la notte tra singhiozzi e pensieri lugubri- che probabilmente mio padre aveva ascoltato- decisi di provare a non pensare più a Jacob.
 Non che pensassi che la scuola sarebbe mai riuscita in uno scopo simile- già era noiosa quando stavo bene e adesso sarebbe stata proprio una tortura andarci-, ma la mia speranza risiedeva nei miei amici umani. Richard, Sophia e Lance forse sarebbero stati in grado di distrarmi con qualche loro litigata o divertente discussione, e in quel momento era proprio quello di cui avevo bisogno.
 Nonostante li conoscessi da meno di una settimana mi sembrava di averli sempre avuti intorno e sapevo che in un modo o nell’altro la loro presenza mi sarebbe stata davvero d’aiuto.
 Perciò, cercando di lasciare i brutti pensieri sepolti nella mia stanza, mi vestii in fretta e uscii di casa. I miei genitori dovevano essere andati via da poco perché le loro scie erano ancora fresche, ma non mi soffermai a pensare a questo loro comportamento. Probabilmente dovevano semplicemente andare da nonno Carlisle.
 Correndo nella foresta mi diressi velocemente verso il garage di casa Cullen, con la speranza di non incontrare nessuno dei miei parenti, ma come al solito la mia fortuna era fuggita in un altro continente.
 Zia Alice era proprio in quel momento intenta a lucidare la sua Porsche giallo canarino. Solo una vampira potrebbe mettersi a pulire un’auto a quell’ora del mattino…
 Entrai con l’intenzione di far finta di non averla vista, dopotutto la mia auto era proprio vicino alla porta mentre tra me e la zia c’erano l’auto di mio padre, di mia madre e il fuoristrada di zio Emmet. Per una persona normale non sarebbe stato così difficile fingere di non vedere, ma siccome noi non siamo persone normali lei aveva avvertito il mio odore e naturalmente io il suo.
 Perciò appena feci un paio di passi verso la mia auto…
 -Buongiorno Nessie- disse lei con voce allegra.
 Alzai gli occhi al cielo disperata, perché non potevo vivere in santa pace senza che puntualmente qualcuno cercasse di intromettersi nella mia vita? A volte mi sentivo come la protagonista di uno di quei telefilm dove lei è sempre al centro dell’attenzione.
 -Buongiorno Alice- risposi aprendo lo sportello della mia auto.
 Misi in moto velocemente, con in testa il progetto di uscire da quel garage il più in fretta possibile, ma ovviamente mia zia non se ne sarebbe mai stata buona buona senza fare niente.
 Stavo per partire quando lo sportello del passeggero si aprì ed Alice si intrufolò nella mia auto con un sorriso abbagliante.
 Restammo in silenzio per qualche secondo senza che nessuna delle due accennasse a parlare. Alla fine, spazientita da quella situazione, mi voltai di scatto verso di lei e un po’ più bruscamente di quanto avessi voluto, le chiesi:
 -Devi dirmi qualcosa, zia? No, perché io dovrei andare a scuola e di questo passo arriverò in ritardo.-
 -Oh- rispose lei sorridendo, -Parti pure, ho voglia di fare una passeggiata. Verrò con te e poi tornerò indietro a piedi.-
 Avrei dovuto immaginarla una cosa del genere, sicuramente la zia voleva parlarmi di Jacob e finché quel discorso non si fosse esaurito non me la sarei tolta di torno.
 Il cancello del garage si sollevò e io partii a grande velocità con l’intenzione di arrivare il più presto possibile a scuola per limitare i danni che quella conversazione avrebbe potuto causare.
 -Allora, di cosa devi parlarmi?- chiesi impaziente. Prima risolvevamo quella storia meglio sarebbe stato, detestavo lasciare le cose in sospeso.
 -Non sono io a dover parlare, ma tu.-
 Inchiodai di colpo l’auto ma nessuna di noi due rischiò di sbattere la testa contro il vetro, cosa che sarebbe sicuramente accaduta ad un normale umano.
 -Cosa ti fa pensare che io abbia qualcosa da dirti?- chiesi scocciata continuando a non guardarla.
 Lei ridacchiò.
 -Tuo zio Jasper non è mai stato molto bravo a mentirmi. So quello che vi siete detti ieri e ho la sensazione che tu avresti preferito parlarne con me.-
 Mi voltai lentamente a guardarla con negli occhi una scintilla di paura. Non volevo più parlare di Jacob, non volevo più sentire il suo nome o avvertire la pietà che suscitavo in quelli che mi volevano bene. Avevo troppa paura che una volta riaperto quel discorso non sarei più riuscita ad uscir fuori da quella voragine di emozioni non corrisposte che mi avrebbero trascinata giù nell’oblio.
 Zia Alice mi fissava in attesa di una risposta che non arrivò.
 La fissai negli occhi per qualche secondo ma poi non mi fu più possibile perché le lacrime avevano cominciato ad appannarmi la vista. Nascondendo il viso tra le mani mi lasciai abbracciare da Alice che mi strinse a sé cercando di consolarmi.
 Tra le lacrime e i singhiozzi le raccontai ogni cosa: la lite avuta con Jake, la conversazione con papà e l’incontro alla spiaggia con Quil.
 Le confessai le mie paure e la delusione che avevo provato dopo aver avuto la conferma che Jacob aveva avuto l’imprinting con Leah.
 Alice non fiatò, rimase ad ascoltare ogni mia sillaba e ogni volta che le lacrime sembravano aumentare mi accarezzava la testa con dolcezza cercando di farmi calmare.
 Quando lo sfogo finì, mi diede un leggero bacio sulla testa e disse solo poche parole:
 -La vita riserva sempre delle sorprese, Nessie.-
 Rimasi un attimo stupita, ma mi era sembrato che il suo tono fosse troppo tranquillo e divertito per una zia che avrebbe dovuto provare angoscia e pena per la sua sfortunata nipote.
 Mi staccai da lei e la fissai con sguardo interrogativo mentre con il dorso della mano asciugavo le ultime lacrime che mi stavano scivolando lungo il viso.
 -C-che vuoi dire?-
 Lei mi sorrise.
 -Semplicemente che a volte crediamo che le cose andranno in un certo modo e invece il destino ci sorprende sempre. Prendi tua madre, quando era un’umana prima di venire a Forks era sicura che sarebbe rimasta una persona mediocre e anonima, senza alcun talento speciale per tutta la vita, e invece alla fine è diventata la vampira più bella e meravigliosa del mondo. Anche per te la vita ha in serbo delle sorprese e presto raccoglierai i frutti del tuo duro lavoro.-
 In quel momento le parole di zia Alice mi sembrarono assolutamente senza senso, in quei giorni non potevo sapere quello che gli altri avevano già imparato ad accettare da tempo.
 -Inoltre- continuò lei, -secondo me dovresti dire a Jacob quello che provi per lui.-
 Sussultai a quelle parole. Fare una cosa del genere sarebbe stato come firmare una condanna a morte, perché dirgli che lo amavo quando ero sicura al cento per cento che mai avrebbe potuto ricambiarmi? Non potevo mica lottare contro una magia forte e leggendaria come l’imprinting.
 -Non credo che lo farò- dissi con tono spaventato.
 -Fa come credi- rispose lei aprendo lo sportello. –Ma sono convinta che dire la verità sia sempre la cosa migliore.-
 Mi sorrise ancora.
 -Adesso asciugati gli occhi e corri a scuola, altrimenti rischi sul serio di arrivare in ritardo.-
 Uscii dall’auto con il suo solito portamento da ballerina, mentre io non ero ancora riuscita a metabolizzare del tutto le sue parole.
 Non avevo capito tutto quello che aveva detto, ma una cosa era certa: non avevo alcuna intenzione di confessare i miei sentimenti a Jake. Avessi almeno avuto la sensazione che potesse ricambiarmi, ma con la questione dell’imprinting era stato già tutto deciso: la donna di Jacob poteva essere solo Leah e di certo non sarebbe stata una stupida mezza vampira a sovvertire l’ordine naturale delle cose.
 Rimisi in moto la macchina e corsi a tutta velocità verso la scuola. Lanciai un’occhiata al mio riflesso nello specchietto retrovisore e per poco non mi misi a gridare: mi sembrava di avere appena visto un fantasma. Pensandoci, però, forse era meglio che sembrassi un cadavere, dopotutto il giorno prima ero stata assente per malattia, e in quel momento la mia faccia pareva davvero reduce da una brutta influenza.
 Entrai nel cortile e parcheggia la mia adocchiatissima auto al mio solito posteggio. Proprio mentre stavo aprendo lo sportello per scendere, una Mercedes si fermò nel posto accanto al mio. Era l’auto di Richard.
 I finestrini erano oscurati quindi non potei vederlo all’interno della macchina ma appena scese il suo sorriso irradiò dentro il mio cuore una meravigliosa sensazione di felicità. Se non fossi stata certa che lo zio Jasper era a casa probabilmente avrei subito pensato che dietro quell’improvviso buon umore ci fosse il suo zampino.
 In effetti ora che ci pensavo Richard era un ragazzo simpatico e affascinante, intelligente quasi quanto me e assolutamente disponibile.
 Eravamo subito diventati amici e, nonostante sapessi che nessuno avrebbe mai preso il posto di Jake nel mio cuore, forse l’amicizia di Richard mi avrebbe fatto bene per davvero.
 Ricambiai il sorriso cercando di sembrare il più normale possibile, ma lui doveva essersi accorto che qualcosa non andava e con pochi passi mi fu davanti guardandomi con aria preoccupata.
 Era a meno di mezzo metro da me e i suoi occhi troneggiavano sui miei fissandomi intensamente. Alzò lentamente una mano e la posò sulla mia fronte.
 -Sicura di essere guarita, Ness?- mi chiese. –Non hai per niente una bella cera…-
 La sua mano sulla mia fronte mi causava una strana sensazione di piacere, era fresca e asciutta, sulla mia pelle accaldata aveva un terapeutico effetto calmante. Non era la temperatura di un vampiro però dovevo ammettere che dava un incredibile sollievo.
 -Sto bene- dissi sorridendo cercando di tranquillizzarlo.
 Lui tolse la mano dalla mia fronte e annuì.
 -Non credo che tu abbia la febbre, però il tuo viso non mi piace: sei troppo pallida e hai gli occhi lucidi e arrossati. Secondo me dovresti tornare a casa.-
 -Sto bene- ripetei stizzita incamminandomi verso l’ingresso della scuola.
 Poi sentii all’improvviso il peso che avevo sulle spalle a causa dello zaino diminuire fino a scomparire. Mi voltai di scatto: Richard mi aveva tolto lo zaino dalle spalle e lo aveva messo sulle sue.
 -Ma cosa…?-
 -Non avrei dovuto dire che hai una brutta cera, dopotutto tu sei sempre bellissima. Perciò devo farmi perdonare in qualche mondo, e inoltre mi farebbe sentire più tranquillo se evitassi di portare pesi, ti stai ancora riprendendo dall’influenza.-
 Spalancai gli occhi sorpresa, e senza accorgermene arrossii.
 -G-grazie…- risposi con un filo di voce.
 -Dovere- disse lui mettendosi sull’attenti. –Una signorina in difficoltà deve essere sempre aiutata da un giovanotto bello e forte come me.-
 Risi a quel suo elogio, non tanto per i complimenti che faceva a se stesso ma più che altro per avermi dato della signorina in difficoltà. Il peso di quello zaino non era niente per me, con un po’ di concentrazione, se sono avessi voluto, sarei riuscita a sollevare la Mercedes di Richard e a lanciarla a diversi metri di distanza.
 -Sono felice che tu stia ridendo, hai ripreso un po’ di colorito- mi disse con voce serena.
 Sapevo che incontrare i miei amici sarebbe stata la cosa giusta, e Richard era il migliore che potessi avere accanto in un momento come quello.
 Camminammo fianco a fianco fino all’aula di biologia, la nostra prima ora di quello strano giovedì. In corridoio tutti si voltavano a fissarci.
 -Perché ci guardano tutti?- gli chiesi curiosa.
 Lui mi guardò sorpreso per quella strana domanda, poi il suo sguardo si fece comprensivo.
 -Perché la nuova arrivata, figlia adottiva del grande Edward Cullen si sta facendo portare lo zaino dal ragazzo più bello e popolare della scuola.-
 Alzai un sopracciglio divertita.
 -E dov’è questo ragazzo? Non lo vedo- risposi guardandomi intorno.
 -Non sto scherzando- ribatté lui sorridendo. –Tu non lo puoi sapere perché sei arrivata da poco, ma io sono una piccola celebrità qui, nonostante i miei unici amici siano Lance e Sophia. Purtroppo a volte il troppo talento tende ad allontanare le persone.-
 Lo guardai sorpresa, invitandolo con lo sguardo a continuare.
 -Sono bravo nello studio, nello sport e sono anche bello, inutile negarlo. Sono talmente perfetto che tutti si sentono in soggezione quando mi stanno attorno, pensa che mi hanno definito Edward Cullen Junior…-
 Mi bloccai un attimo letteralmente allibita. Richard era così bello e popolare da essere paragonabile a mio padre?
 Passare troppo tempo con i vampiri aveva reso inesistente la mia imparzialità nel giudicare la bellezza. Non che non ritenessi Richard un bel ragazzo, dopotutto era alto e con un fisico perfetto, il suo viso sembrava luminoso e con dei lineamenti dolci, mentre i suoi occhi grigi ma a volte tendenti all’azzurro erano dolci e tremendamente seducenti… Oddio! Richard era davvero uno schianto di ragazzo, solo in quel momento me ne resi effettivamente conto.
 Anche se dal mio punto di vista nessuno avrebbe mai potuto superare Jacob, ma Richard era davvero bellissimo per essere un semplice umano.
 -Quando mi sono trasferito qui- continuò lui mentre riprendevamo a camminare, -ricevevo in continuazione dichiarazioni d’amore. Credo che quasi tutte le ragazze di questa scuola mi abbiano confessato il loro amore, e anche un paio di ragazzi. Con il passare del tempo però, si sono resi conto che ero troppo perfetto per loro e così hanno cominciato ad evitarmi, continuando sempre ad adularmi da lontano. Per fortuna alla fine Lance ed io siamo diventati amici e automaticamente anche Sophia ha deciso di starmi vicina.-
 Gli sorrisi contenta che alla fine la sua triste situazione si fosse sistemata, mentre continuavo a pensare che i suoi occhi fossero a dir poco stupendi.
 -Comunque, credo proprio che adesso tutti penseranno che noi due stiamo insieme.-
 A quelle parole la mia ammirazione per quegli occhi cominciò a scemare.
 -Come?!-
 Non mi piaceva questa storia, non volevo che nella mia vita si creassero degli equivoci così atroci (A questo punto interviene Francy… *Ehm, alla faccia. Fortuna che non volevi equivoci nella tua vita, allora quello di Leah e Jacob cos’è?* scusate l’interruzione, non ho resistito).
 -Be’… Ho sentito delle voci in giro. A quanto pare tutti sono concordi nel pensare che tu sia una ragazza bellissima e che sia tradizione ormai che la nuova arrivata diventi la fidanzata del bellone della scuola.-
 Questa storia mi ricordava qualcosa, naturalmente quel qualcosa riguardava i miei genitori e la loro mania di essere sempre in mezzo anche quando non lo facevano di proposito.
 -Se stai pensando che sia per via di Edward e Bella, ci hai preso. La loro storia d’amore è leggenda in questa scuola e tutti sognano di poter assistere a un altro episodio del genere.-
 Continuavo stranamente a sentirmi la protagonista di qualche incoerente telefilm, e prima che me ne accorgessi un bizzarro pensiero mi attraversò la mente. Mica Richard sperava che quelle storie si avverassero sul serio, vero?
 -Richard, tu lo sai che tra noi non ci potrà mai essere niente, vero?- gli chiesi cercando di sondare il terreno.
 Lui si bloccò di colpo e mi fissò con intensità.
 Avevo la sensazione di aver centrato il punto, forse per Richard le cose stavano diversamente da come stavano per me.
 -Nessie… Ti assicuro che non sei il mio tipo- disse con aria solenne.
 Ci guardammo un attimo e poi cominciammo a ridere come due idioti, mentre la campanella suonava.
 Richard ed io eravamo buoni amici ma nessuno dei due provava nulla di più. Il nostro rapporto era perfetto così com’era non c’era alcun bisogno di complicarlo.
 Corremmo velocemente verso la classe sperando di non arrivare in ritardo, e per fortuna quando varcammo la soglia il professor Banner non c’era ancora.
 Ci sedemmo con calma al nostro banco, mentre sentivo un’atmosfera particolare in classe. Prima della nostra comparsa tutti stavano parlando tra loro, ma quando avevamo messo piede in classe si era diffuso un silenzio irreale. Richard aveva proprio ragione, eravamo sulla bocca di tutti per una nostra probabile relazione: accidenti alle leggende di amore scolastico!
 Presi il libro di biologia e sperai con tutte le mie forze che Jacob non venisse mai a sapere quello che pensavano i miei compagni di scuola. Ma prima che finissi di formulare questo pensiero una stretta dolorosa allo stomaco mi riportò alla realtà: nella situazione attuale probabilmente a Jake non sarebbe importato un fico secco del fatto che tutti pensassero che stavo insieme a Richard, aveva cose più importanti a cui pensare, tipo il suo amore non corrisposto (almeno per il momento) per Leah.
 Non si sarebbe mai interessato alla mia vita scolastica più di tanto da adesso in avanti, per lui ci sarebbe stata solo Leah.
 Ormai mi sarei dovuta rassegnare a quella che era la realtà di fatto, ma il mio cuore in quel periodo non aveva per niente voglia di obbedirmi perciò continuava a sanguinare ogni volta che il volto di Jacob mi appariva davanti agli occhi.
 Mentre ero ancoro assorta nei miei pensieri, il professor Banner entrò in classe. Se solo fossi stata un po’ più attenta avrei sicuramente notato lo strano sorrisetto che aveva sulle labbra: sembrava che avesse appena vinto alla lotteria.
 -Buongiorno ragazzi- disse con voce eccitata.
 Dopo aver dato una risposta collettiva piuttosto annoiata cominciammo a tirare fuori i libri per la lezione.
 -Potete rimettere a posto i libri, oggi niente biologia.-
 In classe si diffuse un silenzio quasi tombale, eravamo tutti rimasti basiti da quelle parole. Finché un ragazzo seduto in ultima fila non lanciò un piccolo gridolino di gioia a quella notizia.
 Richard ed io ci scambiammo uno sguardo incuriosito, chissà perché il professore non aveva voglia di fare lezione.
 -Mi scusi- chiese la ragazza seduta al banco accanto al mio, alzando la mano. –Come mai non faremo lezione oggi?-
 Si sentii qualcuno bisbigliare stizzito: “Chiudi il becco, altrimenti Banner ci ripensa”.
 Il professore ignorò, oppure non si accorse davvero, di quella piccola protesta, e con un sorriso che avrebbe fatto impallidire il sole stesso disse:
 -Oggi niente lezione perché abbiamo altro da fare. Spero che non abbiate preso impegni per domani perché faremo una piccola escursione nel bosco intorno a Forks.-
 Un mormorio di dissenso si diffuse in meno di due secondi nell’intera classe.
 -Escursione?-
 -Dove?-
 -Quando?-
 -E’ obbligatoria sta pagliacciata?-
 -Domani dovevo andare dalla manicure...-
 Il professore cercò di far calmare la classe, ma non ci riuscii nel vero senso della parola dato che parecchi continuavano a sbuffare come tante locomotive a vapore.
 -Non sarà una semplice escursione- continuò Banner con quel suo strano sorriso. –Sarà un modo alternativo per studiare biologia. Saranno due giorni di intenso approfondimento sul campo riguardo muschi, licheni, uccelli, piante che circondano la nostra cittadina.-
 La classe si ammutolì per l’ennesima volta. Il motivo? Non si era parlato affatto di restare in quell’inferno per due interi giorni.
 Prima che Banner potesse impedirlo tutti cominciarono a lamentarsi chiedendo di non partecipare a quella sottospecie di campeggio.
 -Fate come volete, ma sappiate che varrà metà del vostro voto finale.-
 A quel punto nessuno poté più rifiutare, e le proteste, che in un primo memento erano state così enfatiche, cominciarono a smorzarsi fino a finire del tutto.
 Lanciai uno sguardo verso Richard, convinta di vedere lo stesso atteggiamento scocciato che avevano gli altri, ma rimasi sorpresa da quello che mi ritrovai davanti: un sorriso luminoso e soddisfatto.
 -Ti piaccio le escursioni?- chiesi alzando un sopracciglio.
 -Sono la mia passione- rispose sempre più euforico.
 Dovevo ammettere che anche a me piaceva il campeggio- soprattutto quando si trattava di campeggio a scopo nutritivo-, ma di certo non avrei mai reagito in un modo così felice nel sentire che ne avremo fatto uno. Più lo guardavo e più Richard mi sembrava un bambino che aveva appena scoperto che era la mattina di Natale.
 Al suono della campanella, appena tutti furono in corridoio, i borbottii di disappunto ripresero con toni più accesi, eppure Richard continuava a sorridere beato.
 Durante l’ora di pranzo incontrammo Sophia e Lance in mensa e, con mia grande sorpresa, scoprii che anche loro avrebbero partecipato all’escursione.
 -Ma voi non seguite il nostro stesso corso di biologia- dissi con il boccone di budino fermo a mezz’aria.
 -Ci sono alcuni posti liberi e il signor Banner ha detto che chiunque della scuola può partecipare, perciò quando abbiamo saputo che ci sareste stati voi, Lance ed io non abbiamo esitato un attimo ad aderire, vero?-
 -Uhm…-
 Il tono di Lance non era neanche lontanamente paragonabile a quello di Sophia, di sicuro non stava partecipando a quel campeggio completamente di sua spontanea volontà.
 -Sono sicure che ci divertiremo un mondo, quando si va in campeggio succede sempre di tutto.-
 Il suo comportamento era euforico almeno quanto quello di Richard, non capivo cose li rendesse così felici.
 Guardai per un attimo Lance: aveva la faccia di uno pronto per il patibolo. Avevo l’impressione che i campeggi non gli andassero troppo a genio.
 Quando anche quel lungo giorno di scuola giunse al termine arrivò il momento più duro, almeno per me: dire ai miei che sarei stata fuori per due interi giorni, circondata da umani e senza un minimo di protezione.
 Arrivata a casa avevo subito sentito l’odore di mio padre e siccome avevo inavvertitamente pensato all’escursione, lui, ovviamente, sapeva già tutto.
 -Non starai pensando di andarci?-
 La sua voce era calma e a quel che sembrava proveniva dalla sua vecchia camera da letto, quello che adesso usavo io quando rimanevo a dormire dal nonno.
 Perché? Cosa ci sarebbe di male?
 I miei pensieri erano calmi ma il mio cuore mi tradiva, ero agitata.
 Entrai nella camera e vidi mio padre seduto sul pavimento letteralmente circondato da libri- antichi e non-, fogli e documenti vari.
 -Che stai facendo?- chiesi sorpresa.
 -Ricerche sul vampiro misterioso- rispose lui non distogliendo lo sguardo dal libro che stava leggendo.
 -Trovato niente?-
 -No, ma non credere che potrai cambiare argomento così facilmente, Nessie- continuò con tono più serio. –Non puoi stare in mezzo agli umani per due giorni di fila e soprattutto senza un minimo di protezione. I vampiri della visione potrebbero arrivare da un momento all’altro.-
 -Papà non sto mica andando in Australia, staremo nella foresta qui intorno a portata di voce e in più avrò il cellulare. Non c’è niente da temere.-
 Mio padre mi fissò con sguardo indeciso.
 -Lasciala andare, Edward.-
 Mi voltai di scatto e sulla soglia della porta vidi mia madre in tutta la sua bellezza.
 -Bella- disse mio padre sospirando.
 -Nessie ha il diritto di fare le sue esperienze, e inoltre si tratta solo di un campeggio. Non penserai mica di tenerla chiusa in casa per tutta l’eternità?-
 Lui abbassò di nuovo lo sguardo sconfitto.
 Mia madre era un genio quando si trattava di raddolcire papà, se solo avesse voluto lo avrebbe persino convinto a baciare uno dei Volturi.
 -Stai cercando di farmi vomitare, Nessie?-
 -Ops, scusa… Pensiero disobbediente…- risposi ridendo.
 I miei genitori, forse rincuorati nel vedermi così serena, mi diedero il permesso di partecipare all’escursione. Con calma preparai il bagaglio e il sacco a pelo di zio Emmet, pronta ad affrontare qualsiasi inconveniente, ma nonostante la mia organizzazione niente avrebbe mai potuto prepararmi a quello che sarebbe successo di lì a poche ore.







***L'Autrice***
 Scusatemi se vi ho fatto aspettare tanto tempo per questo capitolo ma lo studio mi ha assorbito completamente (e anche se mi sono ammazzata di fatica sui libri ho la sensazione che la pagella farà pena comunque...ç___ç)... e in più sono anche depressa perchè sto invecchiando, ancora non mi sto rendendo conto che tra nove giorni compirò 19 anni... Io me ne sento molti di meno, Uffa!!!
 Comunque alla fine sono tornata con questo nuovo capitolo che più che altro è un preludio al prossimo.
Anticipazioni: be' le anticipazioni per il prossimo capitolo sono... che cosa succederà durante il campeggio? Vi comunico che non lo so nemmeno io perciò sarà una sorpresa per tutti (con la speranza che la mia ispirazione zoppicante, non decida di abbandonarmi da un momento all'altro e a quel punto rischiereste di non vedere aggiornamenti per diversi mesi...^^)...

Ringraziamenti:
 Maka_Envy: w la stupidità di Jake!!! Una cosa su cui non ci piove... Ma cerchiamo di capirlo povero cuore, l'esperienza con Bella lo ha talmente traumatizzato che adesso ha una fifa blu di essere rifiutato ancora... Comunque rimane uno stupido ( e lo dico anch'io che sono l'autrice ^^). Grazie mille per la recensione e tranquilla se non riesci a recensire, l'importante è che la mia storia continui ad appassionarti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 PrettyFairy: Sono così felice che il mio Jacob ti sia piaciuto, avevo così paura di renderlo troppo tenero, ma adesso mi sento più tranquilla. Per quanto riguarda Bella mamma, non credo che esista personaggio più difficile da riuscire a rendere, nella mia mente lei è ancora la ragazzina pazza d'amore ormonale per il suo vampiro, non è facile vederla come la mamma di un'adolescente... D'accordissimo su Edward, esistessero per davvero uomini come lui... *sbava senza ritegno*. Mi sa che per il momento "lo smalto dei tuoi denti" non salterà addosso a Nessie, anche se come ho detto il prossimo capitolo è oscuro anche a me quindi potrebbe succedere qualunque cosa. Sono contenta che tu abbia compreso le motivazioni di Jacob e cercherò di dargli una svegliata il prima possibile e sono daccordo con te su Nessie, anche per me un periodo di semi-lontananza le farebbe bene. Per quel che riguarda il mio libro, be' quando (e se) lo finirò te lo farò leggere molto volentieri, in effetti sono indecisa se pubblicarlo o no su efp, ci devo riflettere per bene... Come sempre ti ringrazio per tutti i complimenti e nessuno ti vieta di scrivere recensioni lunghe, a me fa piacere leggere tutto quello che hai da dire... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 sannychan: mammina... "i dialoghi sembravano quelli della Meyer", queste sono le frasi che mi fanno tornare l'ispirazione di colpo (o almeno lo spero...). Sono felice che la conversazione tra Bella e Jacob ti sia piaciuta, per me è stata un incubo, avevo il terrore di stravolgere il carattere di Bella (non mi risulta per niente facile vederla nel ruolo della madre). Per Leah ed Embry, confesso che non ho la più pallida idea di come andrà a finire, ma spero bene... Uffi, non sto avendo un attimo libero per continuare a leggere la tua storia... e dire che mi stava piacendo così tanto, perdonami... ç___ç Grazie per la recensione e i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 Fede_Wanderer: Posso essere adottata da tuo padre????? Per favore... Voglio andare anch'io a Volterra!!!! *si dimena sul pavimento piangendo come una bambina di due anni... poi si ricorda che ha quasi 19 anni e che forse tra qualche mese la lasceranno andare da sola* Ok, non credo che mi lasceranno andare da sola tanto facilmente, ma posso sempre giocarmi la carta del viaggio post-maturità (sempre che riesca ad uscirne viva). Sono contenta che anche tu abbia capito la situazione del nostro povero Jake... Grazie infinite per la recensione e per i complimenti. Ciao Kiss!!! TVTTTB!
 cristina72: Grazie davvero per la recensione e per tutti i complimenti, sono proprio contenta che la mia fanfiction ti sia piaciuta tanto... Ciao Kiss!!!
 nefene: assolutamente daccordo con ogni tua singola parola, io poi ho passato tutto sulla mia pelle quindi so di cosa parlo quando dico che Jacob non poteva reagire diversamente... Per Leah ed Embry cercherò di dedicare loro il maggior spazio possibile, ma tra qualche capitolo per il momento mi concentrerò su Jake e Nessie e su un'altra coppia assurda che mi è venuta in mente... Ti ringrazio per la recensione e per tutte le recensioni... Ciao Kiss!!!
BellaLaVampira: In quanto a "tontoneria" si possono dare la mano Jake e Nessie, comunque c'è da dire che a entrambi manca un elemento fondamentale: la certezza di essere amati. Molte volte non averla comporta una serie di situazioni sbagliate che sfociano nell'incomprensione *mi sono magiata un libro di filosofia per caso? Lo studio fa male* Come sempre ti ringrazio per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTB!  
lilly95lilly: Sono contentissima che AMI la mia storia, mi verrebbe da dire che anche la mia storia ti ama per tutti complimenti che le fai ogni volta... ^^ Eh, sì il discorsetto di Bella ci voleva e poi avevo voglia di fargli azzuffare un po' quei due...XD Ti ringrazio tanto per la recensione e per tutti i meravigliosi complimenti. Ciao Kiss!!! TVTTTTTB!
 cicia123456: lasciamo perdere i ragazzi normali (sono reduce da una situazione così dolorosa quasi quasi adesso capisco com'è che la parte triste di questa storia mi sta venendo così bene), a volte mi dico che sarebbe meglio stare con uno squalo assetato di sangue piuttosto che con qualcuno come quel cretico con cui ho avuto a che fare... (San Valentino... Se prendo quello che ha inventato questa festa lo torturo a morte...)... e comunque in quanto sfiga in amore non mi batte nessuno... Ma cambiando argomento è vero Nessie non si apre troppo con Jake, ma voglio dire per lei è sempre stato il suo fratellone licantropo non è facile credere che lui la possa ricambiare (scommettiamo che ti faccio vomitare? ^^ Immagina di provare per tuo fratello quello che Nessie prova per Jacob e poi dimmi se anche tu non decideresti di sotterrarti da qualche parte e non essere più trovata... XD). Spero anch'io che Leah se ne faccia una ragione, vedrò di provvedere al più presto... ^^ Sono felice che Bella ti sia piaciuta, è il personaggio che mi risulta sempre difficile descrivere... Edward è un signore non può minacciare qualcuno come un camionista imbufalito, anche se forse avrebbe voluto farlo...XD Per quanto riguarda Richard: no comment! Non ho idea di cosa accadrà al campeggio ma spero di scrivere qualcosa di decente... Be', salutami tuo fratello e grazie mille per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTB!
 Razorbladekisses: Grazie, grazie, grazie... Sono felicissima che tu abbia trovato la mia storia che l'abbia trovata così bella... Non prometto niente riguardo la sofferenza di Jacob (più che altro perchè non ho idea di quello che accadrà dopo... XD) Grazie ancora per la recensione e per i complimenti. Ciao Kiss!!!
 ilesnape: Sì, anch'io penso che Jacob potrebbe essere così idiota *certo che lo penso, altrimenti non lo avrei descritto così... XD*, e in effetti il fatto che sia un ragazzo è un'aggravante decisiva...^^ Ti ringrazio tantissimo per la recensione e per tutti i complimenti. Ciao Kiss!!!
 KikiCullen: Ti ringrazio infinitamente per la recensione e per tutti i complimenti, spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto... Ciao Kiss!!!
 francef80: credimi così come l'hai scritta, la tua recensione era perfetta...^^ Addirittura dire che la Meyer mi dovrà chiedere i diritti, mi hai fatta quasi commuovere... Grazie mille per la recensione ma soprattutto per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTB!

 Ringrazio i 52 che hanno messo questa storia tra le preferite e un grazie enorme anche a chi ha solo letto.

 Ciao Kiss a tutti!!!

 Francesca
 
 

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Capitolo 9
*** Moonlight ***


Sunbeam- Capitolo 9




Capitolo 9: Moonlight

 
 Distrarmi, era questo l’unico obbiettivo che aveva per me l’escursione di biologia. Avevo pianificato ogni minuto della mia giornata in modo che niente e nessuno mi costringesse a pensare ancora a Jacob. Nel caso in cui il professore ci avesse lasciati liberi avevo programmato passeggiate e chiacchierate infinite con Sophia e gli altri, mentre per quello che riguardava la notte, per essere sicura di essere così stanca da dormire il più profondamente possibile, avevamo intenzione di rimanere alzati fino a tardi a raccontarci storie dell’orrore- non che su di me avessero effetto dato che io potevo tranquillamente passare per la protagonista di una di quelle storie.
 Il mio programma era così preciso e perfetto che naturalmente risultò impossibile da realizzare, perché nella vita le cose perfette non esistono.
 La prima cosa che cominciò ad andare storta riguardava proprio Sophia, colei che avevo considerato la mia ancora di salvezza nel mio piano di distrazione. Aveva dichiarato di aver voluto partecipare all’escursione per divertirsi insieme a noi, ma fu subito chiaro che il suo vero obbiettivo era un altro: Jason Sullivan, l’asso della squadra di nuoto.
 Sophia aveva scoperto che Jason amava il campeggio e che avrebbe preso parte al nostro, perciò ci si era fiondata anche lei senza pensarci e questo fu letale per me, dato che la mia amica per tutto il tempo mi parlava delle qualità di Jason, degli occhi di Jason, dei capelli di Jason, dei muscoli di Jason, del fondoschiena di Jason… Chissà perché quel ragazzo stava cominciando a starmi antipatico nonostante non lo conoscessi affatto.
 La cosa peggiore di tutta quella storia fu vedere Lance abbattuto come un abete pochi giorni prima di Natale. Sembrava che gli avessero investito il gatto e che poi fossero tornati indietro in retromarcia spiaccicandolo ancora di più. Ci misi poco a capire che era stato il suo cuore ad essere stato schiacciato, visto che per tutto il tragitto fino allo spiazzo in cui avremmo piantato le tende, Sophia non fece altro che parlare di Jason. Io la stavo sopportando a malapena, e sapevo che Lance la sopportava ancor meno di me.
 In più vedere i sentimenti di Lance calpestati in quel modo mi fece stare male anche per un altro motivo: che lo volessi o no, io ero sulla sua stessa barca. Jacob amava Leah e non faceva altro che ferire il mio cuore senza pietà.
 Mentre montavamo le tende, capii un’altra cosa che il giorno prima mi era sfuggita: non era Lance ad odiare il campeggio, ma la stessa Sophia. Quello che in Lance avevo interpretato come un rigetto verso la natura incontaminata in realtà era la consapevolezza del fatto che Sophia aveva deciso di partecipare al campeggio per via di Jason, invece la gioia che avevo visto in Sophia per l’idea del campeggio, era dovuta semplicemente alla visione ventiquattr’ore su ventiquattro del fondoschiena di Jason. Io pensavo di avere una vita sentimentale ingarbugliata, ma di certo neanche quei due scherzavano. Già in quei primi momenti di campeggio intuii che il resto del mio piano sarebbe andato in fumo prima del tramonto. Tutto quello che mi stava intorno mi ricordava Jacob molto più di quanto me lo avrebbe fatto tornare alla mente la mia stanza. Guardando gli alberi rivedevo le nostre corse spensierate attraverso la foresta alla ricerca di qualche preda, il cielo sopra di noi, plumbeo e sempre grigio, che io e Jacob avevamo osservato tante volte insieme, per non parlare del profumo della foresta che era un po’ parte di Jake, il mio licantropo che passava metà della sua giornata tra quegli alberi.
 Tutto mi ricordava lui, tutto era lui, e questo mi feriva profondamente.
 Proprio mentre ero nel bel mezzo di una delle mie fantasie autolesioniste su Jacob sentii il professor Banner che ci divideva in gruppi da cinque per il primo compito che ci avrebbe affidato durante quell’escursione: trovare e catalogare tutti i funghi, i licheni e le piante riportate sulla lista che ci aveva distribuito durante il viaggio.
 L’aveva trasformata in una specie di competizione: la squadra che avrebbe recuperato più elementi della lista e in minor tempo avrebbe avuto il diritto di non fare nulla per tutto il resto della giornata.
 Ovviamente lo spirito di competizione dei Cullen si fece largo nella mia mente, accantonando momentaneamente in un angolino non tanto remoto il pensiero di Jacob.
 Dovevo vincere, e non solo perché non avevo alcuna voglia di dare ancora retta a Banner, ma anche perché Dio solo sapeva quanto avevo bisogno di stare un po’ sola con i miei amici, soprattutto con Sophia, avevo così tanta voglia di parlare.
 Il gene sfortunato di mia madre si rifece vivo nel momento in cui scoprii che la nostra squadra era formata da me, Richard, Lance, Sophia e niente popò di meno che… Jason Sullivan.
 Si prospettava una mattinata ricca di sguardi omicidi da parte di Lance e sguardi di ben altro genere da parte di Sophia rivolti allo statuario fisico di Jason. Come al solito tutte a me, eh?
 Decisi di non prestare troppa attenzione al piccolo triangolo amoroso che si era venuto a creare nella mia squadra e cominciai ad annusare discretamente l’aria per individuare i funghi della lista. Ci impiegai meno di due secondi per localizzarli tutti, dopodiché passai ai licheni e alle piante.
 Perfetto. Non ci avremmo messo più di mezz’ora camminando velocemente. Però dovevo ancora inventarmi qualcosa per convincere tutti a seguirmi senza fare troppe storie.
 -Ragazzi- cominciai facendo gli occhi dolci. –Mio zio Edward mi ha portato un sacco di volte a fare escursioni da queste parti perciò so già ad occhio e croce dove trovare le cose scritte nella lista.-
 Era indispensabile sembrare il meno frettolosa e saccente possibile.
 -Bene!- esclamò Jason sorridendo. –Odio perdere, il sapore della vittoria è decisamente migliore.-
 Ben detto fratello, pensai entusiasta. Un momento, ero d’accordo con un decerebrato componente della squadra di nuoto? Okay, adesso stavo cominciando seriamente a perdere la bussola, sia quella umana che quella da vampiro.
 -A questo punto- intervenne Richard con calma, -direi che la cosa migliore da fare è seguire Nessie. Siete d’accordo?-
 Gli altri tre annuirono e non potei fare a meno di notare l’occhiataccia che Lance aveva appena lanciato a Jason. Fortuna che Lance non era un vampiro altrimenti difficilmente Jason sarebbe tornato a casa tutto intero dopo aver trascorso due giorni con lui.
 Sorrisi al gruppo per cercare di convincerli della mia sicurezza in materia e cominciai a camminare spedita verso il primo campione di fungo da raccogliere.
 -Ecco- dissi quando arrivammo ai piedi di un’enorme sequoia. –Qui vicino ci dovrebbe essere il primo fungo della lista.-
 -Sicura?- chiese Sophia guardando con attenzione le radici dell’albero. –Io non vedo niente.-
 -Trovato!- esclamò Jason entusiasta.
 Sophia prese la palla al balzo senza esitare.
 -Oh, Jason- sibilò con voce mielosa. –Sei così acuto, sapevo che saresti stato l’unico a riuscirci, solo tu potevi vedere quel piccolo funghetto in mezzo a tutte queste erbacce.-
 Inutile stare a descrivere la faccia di Lance in quel momento, sembrava un arcobaleno per quanti colori aveva cambiato nel giro di pochi secondi. Dava l’impressione di uno che sperasse con tutte le sue forze che un fulmine si abbattesse su Jason e lo spaccasse in due.
 Ma come diavolo faceva Sophia a non rendersi conto che il suo comportamento creava solo danni? Come faceva a non accorgersi dei sentimenti di Lance? Eppure era palese… (Senti da che pulpito… nd Francy ^^)
 -Non è merito mio, ma di Nessie- ripose Jason.
 Il suo tono di voce non mi era piaciuto neanche un po’, era troppo dolce e gentile per i miei gusti.
 Lo fissai per un secondo indecisa su cosa dire.
 -Non ho fatto proprio niente, al massimo ringrazia mio zio che mi ha insegnato qualcosina sui funghi durante le escursioni di famiglia.-
 Cercai di risultare il più naturale possibile, ma lo sguardo di Jason non lasciava spazio ai fraintendimenti: ci stava provando con me.
 Guardai Sophia e vidi il suo volto diventare improvvisamente triste, doveva essersi accorta che io ero appena diventata l’oggetto dell’interesse di Jason.
 Magnifico! Lance geloso marcio, Jason arrapato e Sophia depressa… Ci mancava solo che Richard si rompesse una gamba e a quel punto mi sarei sentita in diritto di prendermela a morte con il destino.
 “Ma guarda tu che razza di situazione” pensai esasperata.
 Raccogliemmo la maggior parte degli elementi richiesti in meno di un quarto d’ora. Dal canto mio stavo cercando di fare il più in fretta possibile per uscire velocemente da quello che ormai era diventato un quadrato amoroso- nonostante la mia completa indifferenza.
 “Ci mancano solo Jacob e Leah e alla fine mi ritroverò con un esagono…”
 Fino a quel momento, come avevo immaginato, la gita scolastica non stava avendo per niente l’effetto che avevo sperato con tutte le mie forze poche ore prima. Nonostante la presenza dei miei amici, e nonostante fossi impegnata in una competizione il pensiero di Jacob non mi abbandonava neanche per un attimo.
 Una cosa mi era davvero chiara in mente: l’amore è un vero schifo.
 Continuammo a camminare per diversi metri, ormai mancavano solo un fungo e una pianta, che in base al mio infallibile olfatto si trovavano a poca distanza da noi.
 Ogni tanto lanciavo una piccola occhiata alle mie spalle e la scena che mi si presentava era sempre la stessa. Jason che era un paio di metri esattamente dietro di me e mi sorrideva come un imbecille. Non avevo bisogno del potere di mio padre per capire quello che aveva in mente: stava aspettando che facessi un passo falso in mezzo a tutto quel groviglio di radici per poter fare la parte dell’eroe e salvarmi pochi centimetri prima che mio sedere finisse a terra.
 Illuso. Una mezza vampira non può avere di questi problemi; avrebbe potuto camminare dietro di me ore e ore ma io non avrei mai corso il rischio di inciampare.
 Proprio mentre stavo formulando quei pensieri trionfanti sentii un piccolo urlo e un ragazzo che urlava: -Attenta!-
 Mi voltai di scatto.
 Sophia era inciampata ed era finita tra le braccia di Jason mentre Lance alle loro spalle era rimasto immobile in una posa che faceva pensare che avesse cercato di intervenire. Infondo era stato proprio lui a dirle di stare attenta.
 La delusione e l’amarezza che si leggevano sul volto di Lance vedendo Sophia sorridente tra le braccia di Jason erano così profonde e strazianti che solo qualcuno senza un briciolo di cuore non si sarebbe sentito in dovere di intervenire.
 Lanciai un’occhiata a Richard e lui sembrò capirmi al volo, annuendo si diresse immediatamente verso Jason e cercò di distrarlo con qualche argomento di sport mentre riprendevano a camminare.
 Io rimasi una decina di metri indietro con Lance e anche lui in silenzio riprese la marcia seguendo i tre che ci precedevano.  Camminai al suo fianco per qualche secondo poi decisi di cominciare.
 -Stai bene?- chiesi, meglio sondare il terreno prima di partire con il monologo.
 -Secondo te?- rispose lui sempre più avvilito. –Se fossi al mio posto capiresti come mi sento.-
 E no, questo era proprio troppo. Va bene essere tristi, depressi e arrabbiati con il mondo perché la ragazza che ami non ti fila neanche di striscio, ma da qui ad arrivare a dire che io non potevo capirlo… Be’ aveva bisogno di una ramanzina con i controfiocchi.
 -Dimmi una cosa razza di babbeo patentato, ma queste risposte te le sogni la notte o sono frutto del momento? No, perché se ti sento ancora parlare così ti prendo a pugni, e non te lo consiglio.-
 Lance si bloccò di colpo e mi fissò sorpreso probabilmente alla ricerca di una risposta che non gli diedi il tempo di esporre.
 -Mettiti una buona volta in quella zucca vuota che tu non sei l’unica persona su questo cavolo di mondo a soffrire per amore. Io… io posso capirti molto più di quanto immagini…-
 -Di che parli? Tu e Richard andate così d’accordo, non manca molto a una dichiarazione vera e propria- rispose lui stranito.
 -Io e… io e Richard. Ma si può sapere perché tutti pensate che tra me e Richard ci sia qualcosa?- sentivo il sangue che cominciava a salirmi al cervello e mi annebbiava la vista per la rabbia.
 Lance continuava a guardarmi sorpreso.
 -Tu e Richard non…-
 -Assolutamente no. Magari fossi innamorata di lui così tutti i miei problemi si risolverebbero in un lampo. Ma naturalmente non potevo avere una vita semplice e alla fine mi sono innamorata dell’ultima persona al mondo per cui avrei mai potuto provare un sentimento del genere. Una persona già impegnata e che probabilmente si sposerà presto. Perciò ti comunico, mio caro ragazzo incompreso, che anch’io so perfettamente che significa vedere il tuo cuore calpestato e gettato via come carta straccia…-
 Sentivo le lacrime cominciare a salirmi agli occhi, ma dovevo resistere. Il mio scopo era quello di dare una smossa a Lance e di certo non ci sarei riuscita mettendomi a piangere come una frignona.
 Rimanemmo in silenzio mentre continuavamo a camminare verso l’altra parte del nostro gruppo che ci aveva distanziati di parecchi metri.
 -Secondo te cosa dovrei fare?- mi chiese infine.
 -Devi dirle la verità. Lo so che hai paura di perderla come amica, ma non ti rendi conto che anche comportandoti in questo modo non stai aiutando la vostra amicizia a sopravvivere? Purtroppo quando ci sono di mezzo i sentimenti anche l’amicizia più forte può spezzarsi e arrivati a questo punto l’unica soluzione è la sincerità.-
 Lo sentii sospirare. Non capiva quanto era fortunato, almeno Sophia non stava con nessuno quindi magari anche se in quel momento non provava nulla per lui forse un giorno si sarebbe resa conto di amarlo, per me invece la situazione era tremendamente diversa. Per il mio cuore non ci sarebbe mai stata una speranza simile.
 -Lo farai?- chiesi cercando di ritrovare la serenità.
 -Ci devo pensare un po’ su, ma se ti può far stare meglio credo che tu abbia perfettamente ragione.-
 Alla fine, come c’era da aspettarsi, fummo noi i vincitori; il professor Banner ci fece complimenti su complimenti per il nostro tempo record. La squadra che arrivò seconda ci impiegò quattro ore più di noi- ecco a cosa serve avere una mezza vampira in squadra.
 La sera accendemmo un falò tutti insieme e il professor Banner tentò di raccontare qualche storia dell’orrore, ma con quella sua voce soporifera e quel viso da angioletto non era facile avere paura delle sue parole. Ne racconto una anche Richard e dovevo ammettere che nonostante non avessi paura di niente che avesse zanne, sete di sangue o arti putridi, il modo in cui quel ragazzo raccontava le storie di orrore era assolutamente agghiacciante. Il suo sguardo era perfettamente calato nella parte e con una sola occhiata ti faceva venire i brividi- inutile dire che alcune ragazze cominciarono a strillare come tante oche impazzite per la paura.
 Mi voltai a guardare Sophia e notai che era stranamente silenziosa, nonostante stesse seduta accanto a Jason- che per inciso non mi aveva lasciato piede per tutto il giorno e anche durante tutta la serata mi lanciava occhiatine continue, se non avessi avuto un grande autocontrollo lo avrei già trasformato in mangime per pesci da un pezzo.
 Avevo la sensazione che fosse il caso di indagare più a fondo anche con Sophia, perciò mi alzai e avvicinandola le chiesi se mi accompagnava a fare una passeggiata visto che ero stanca di stare seduta a non fare niente. Inizialmente non mi sembrava troppo propensa ad accettare ma alla fine mi seguì senza fare troppe storie.
 Camminava al mio fianco senza dire una parola, a volte mi chiesi se stava respirando ma il mio udito sentiva il suo respiro nonostante fosse debole e irregolare.
 Vidi l’enorme radice di un albero e mi ci sedetti invitando Sophia a seguire il mio esempio. Come un automa la mia amica obbedì. Sembrava così diversa dalla solita Sophia, e a quel punto non ce la facevo più a tacere.
 -Sophy, si può sapere che ti prende?- chiesi preoccupata. –Sei stata seduta tutta la sera accanto a Jason e non hai sbavato neanche per un secondo, non lo credevo possibile.-
 Sophia abbozzò un sorriso.
 -Se lo vuoi te lo puoi prendere, tanto si è capito con chi preferirebbe stare.-
 La sua voce era normale, troppo normale per un tipo come lei. Non potevo credere che fosse sul serio gelosa del fatto che io piacessi a Jason.
 -Non sarai mica gelosa di quel manichino, vero?-
 A quel punto Sophia alzò di scatto lo sguardo e fissando i suoi occhi nei miei cominciò a ridere come una pazza.
 -Chi? Io? Gelosa di Jason? Ma non dire cretinate… E’ un gran bel fusto, ma intellettualmente non stimolerebbe neanche un criceto.-
 Mi sentii parecchio sollevata per quella risposta, mi sarebbe dispiaciuto saperla così depressa per un tipo insipido come Jason Sullivan.
 -Allora mi spieghi cos’hai? E tutto oggi che sei così diversa dal solito…- cercai di adottare il tono di voce più gentile e comprensivo che possedevo.
 Sophia abbassò ancora lo sguardo e sospirò talmente forte che mi sorprese non vedere tutte le foglie che avevamo intorno sollevarsi in volo.
 -Lance- rispose lei semplicemente, mentre io spalancavo gli occhi per la sorpresa. –Credo di essermi innamorata di lui.-
 Alleluia!!! Il mio cuore gridò di gioia. Finalmente qualcuno che sarebbe stato felice.
 -Non so cosa…-
 -Diglielo- risposi subito.
 -Come?- chiese lei perplessa per la velocità con cui le avevo risposto.
 -Devi confessargli tutto. Prendilo da una parte, diglielo e poi saltagli addosso.-
 Lei mi fissò ancora tremendamente confusa.
 -Nessie ti senti bene? Non è che hai toccato qualche fungo allucinogeno senza accorgertene?-
 Possibile che nessuno mi desse mai ascolto quando sapevo di avere ragione.
 Improvvisamente un profumo famigliare mi inondò le narici. Era Lance, non doveva essere molto lontano, e di sicuro sarebbe riuscito ad ascoltare quello che stavamo dicendo.
 -Sophia ascolta- dissi prendendole le mani tra le mie. –Adesso ti chiederò di fare una cosa che potrà sembrarti strana, ma tu falla e basta, tanto qui ci siamo solo noi due.-
 Lei mi fissò aggrottando la fronte, evidentemente non si fidava più di tanto.
 -Cosa dovrei fare?- chiese sempre meno convinta.
 A quel punto potevo soltanto sperare che Lance fosse seriamente a portata d’orecchio altrimenti tutto il mio piano sarebbe andato in fumo.
 -Devi ripetere quello che provi per lui- dissi con calma.
 -Cosa?!- esclamò lei.
 -Ti prego, fallo- la supplicai. –Devi solo dire quelle quattro parole e vedrai che domani mi ringrazierai.-
 -Ma…-
 Le sorrisi con tutto l’affetto che provavo per lei, sperando fermamente che fosse abbastanza da convincerla. Lei mi fissò più decisa e disse:
 -Sono innamorata di Lance- la frase era poco più di un sussurro, così non l’avrebbe sentita di certo.
 -Potresti aumentare un pochino il volume- forse le chiedevo troppo ma era necessario che Lance la sentisse.
 -Sono innamorata di quello stupido di Lance Norton.-
 Con mio sommo piacere questa volta aveva quasi urlato. Impossibile che Lance non l’avesse sentita, e infatti pochi secondi dopo avvertii i passi del mio pesciolino che si dirigeva a gran velocità verso l’amo che gli avevo appena lanciato.
 Quando vidi Sophia impallidire capii che Lance doveva appena aver fatto il suo ingresso dagli alberi alle mie spalle. Era arrivato il momento di levarmi di torno.
 -Buona fortuna- sussurrai dolcemente a Sophia, mentre le lasciavo le mani e mi alzavo dalla radice dell’enorme albero.
 Mi diressi con calma nella direzione in cui si trovava Lance, o almeno mi sembrava lui, visto che aveva una faccia talmente stravolta che avrebbe potuto passare tranquillamente per uno zombie. Appena lo incrociai dissi con voce appena udibile: -Pretendo che tu domani mi dica almeno grazie, razza di idiota fifone.-
 Detto questo mi dileguai tra gli alberi e appena fui abbastanza lontana mi misi a correre cercando di allontanarmi il più possibile da Lance e Sophia. Non avevo voglia di stare a sentire i loro discorsi, un po’ perché erano assolutamente fatti loro, ma soprattutto perché mi avrebbe fatto soffrire tremendamente vedere il loro lieto fine, nonostante fossi contenta per il loro amore.
 Non avrei potuto sopportare di vedere loro due raggiungere la felicità che io non avrei mai nemmeno sfiorato per quanto ci avessi provato e per quanto avessi pregato che avvenisse un miracolo.
 Rallentai abbassando lo sguardo. Avrei voluto piangere ma qualcosa dentro di me mi impediva di farlo, probabilmente il mio orgoglio ferito, quella parte testarda di me che ancora non accettava di soffrire così tanto. Ero talmente stanca di stare male e piangere in continuazione, ormai non mi riconoscevo più.
 Che fine aveva fatto la Nessie sempre allegra e solare? In quale recondita parte del mio cuore si era rintanata la mia voglia di vivere e di ridere?
 Jacob Black era stato come un uragano che aveva devastato la mia anima, portandosi via ogni cosa e lasciando solo lo sfacelo al suo passaggio, e adesso a me toccava cercare di rimettere a posto quel poco che era rimasto.
 Ce l’avrei mai fatta? La risposta mi sovvenne direttamente dal mio cuore: no. Senza Jake mi sarebbe stato impossibile continuare ad essere quella di prima, esattamente come una pianta che ha perso il suo sole e che adesso è rimasta al buio. Lentamente mi sarei appassita sempre di più fino a perdere ogni linfa vitale. Avrei continuato a vivere, ma sarebbe stata veramente una vita la mia? Il solo pensiero di quello che mi aspettava nel mio futuro eterno mi fece rabbrividire.
 Mi guardai un attimo intorno e mi sentii strana, come se fossi a casa. Ero in una specie di radura, perfettamente circolare e piena di meravigliosi fiorellini lilla, bianchi e rosa. Una vera visione, che alla luce della luna piena sembrava appena uscita dal più meraviglioso e suggestivo dei sogni.
 “La radura” pensai con il cuore che cominciava a battermi più velocemente. Quella era la radura di cui mi aveva parlato mia madre, quella in cui papà le aveva mostrato la sua vera natura di vampiro. Non avevo mai avuto occasione di vederla di persona e adesso che l’avevo trovata così, per caso, avvertii un particolare senso di appartenenza a quel posto che non aveva nulla a che fare con la mia vita ma che per i miei genitori era stato speciale.
 Alzai di nuovo lo sguardo verso la luna che quella sera sembrava più grande e luminosa che mai. Era uno scenario così romantico che goderselo da soli diventava talmente deprimente da farti venire voglia di correre a sotterrarti.
 Sembrava una di quelle serate ideali da passare con la persona amata, e dopotutto per qualcuno lo era davvero. I miei pensieri tornarono fugacemente a quei due testoni di Sophy e Lance, sperando che non cominciassero a litigare come il loro solito…
 Sorrisi a quel pensiero, sarebbero davvero stati in grado di cominciare a litigare nel bel mezzo di una situazione come quella di aprire il proprio cuore alla persona che amavano.
 Per quanto mi riguardava avrei dato non so che cosa per poter avere Jacob accanto a me in quel momento. Ma non il Jacob migliore amico, o il Jacob amico di famiglia, o il Jacob fratello maggiore… volevo il Jacob uomo, il Jacob che mi faceva battere il cuore con un solo sguardo e che era in grado di farmi sentire al settimo cielo al minimo accenno di un sorriso.
 Sarebbe stato bello averlo accanto, ma era inutile negare che quello poteva e doveva restare solo un mio piccolo insignificante sogno.
 Sospirai mentre cercavo in ogni modo di allontanare quei pensieri dalla mente. Alzai lo sguardo e lo puntai in un punto indefinito in mezzo agli alberi, da dove all’improvviso stava venendo qualcuno… Qualcuno di enorme, alto, muscoloso… Qualcuno che sembrava…
 -Jacob…- sussurrai con gli occhi sbarrati dalla sorpresa.
 Era proprio lui, non era assolutamente frutto della mia immaginazione- anche perché voglio dire, la bussola l’avevo persa ma ancora ci arrivavo a distinguere la realtà da un sogno… o no? Ormai ero così fuori di testa che non mi sarei sorpresa neanche se all’improvviso avessi visto un delfino volare.
 Eppure Jacob –che fosse vero o no- stava avanzando verso di me e io non riuscivo a togliergli gli occhi di dosso.
 Quando finalmente mise piede nella radura, lasciandosi alle spalle l’ombra creata dagli alberi che fino a quel momento lo avevano reso solo una creatura scura quasi intangibile, la luce della luna piena gli accarezzò la pelle del torace totalmente nudo. Quello che avevo davanti era una specie di dio, la pelle scura di Jacob baciata dal chiarore della luna piena era diventata di un meraviglioso argento e brillava. Era la cosa più bella che avessi mai visto e all’improvviso capii quello che doveva aver provato mia madre in quella stessa radura il giorno cui vide il suo Edward illuminato dai raggi del sole.
 Jacob si avvicinava sempre di più e finalmente i miei occhi incontrarono i suoi. Mi sentii come se mi avesse trapassato da parte a parte con la dolcezza che irradiava. Il cuore mi si era bloccato mentre in quegli occhi leggevo quello che non vedevo da tempo: affetto, felicità e gioia ma c’era anche qualcos’altro… qualcosa che conoscevo ma che non avevo mai visto negli occhi di Jacob, soprattutto quando guardava me.
 Jake mi fissava negli occhi con la stessa intensità con cui mio padre fissava mia madre, quello che leggevo in quel momento interminabile nelle iridi scure che più amavo al mondo era desiderio. Non sapevo se fosse la proiezione di una mia speranza o la realtà, ma quello sguardo era quello di un uomo che ha appena visto la donna della sua vita.
 La testa cominciò a girarmi mentre il corpo di Jacob era a pochi centimetri dal mio e cominciavo già a sentire il suo odore ma soprattutto il suo calore. Dio! Quanto mi era mancato il calore del suo corpo, solo adesso mi rendevo conto che senza di lui al mio fianco ero come un ghiacciolo.
 Da qualche parte nella mia mente trovai la forza per parlare.
 -Jake…- sussurrai con gli occhi lucidi. 
 Lui mi si avvicinò ancora di più continuando a fissarmi come se temesse di vedermi sfuggire dal suo campo visivo, come se avesse il timore di vedermi svanire all’improvviso senza sapere che piuttosto che scappare avrei dato via entrambi i reni.
 Posò una mano dietro la mia schiena e sentii il calore arrivare fin quasi dentro la colonna vertebrale, avvertendo solo in lontananza il tessuto della felpa che realmente separava la pelle della sua mano da quella della mia schiena.
 Prima che potessi rendermi conto di quello che stava accadendo mi attirò a sé con decisione e i nostri corpi aderirono l’uno all’altro in quel gesto che mi lasciò letteralmente senza fiato.
 Il suo viso era vicinissimo al mio, così vicino che potevo contare una a una le sue lunghe ciglia scure e anche osservare con attenzione le piccole pagliuzze dorate che si nascondevano nei suoi occhi marrone tendente al nero. Tutti particolari che non ero mai riuscita ad ammirare da una posizione così privilegiata.
 Alzò l’altra mano e la posò sulla mia guancia, poi con una lentezza disarmante mi sistemò una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Quel contatto mi fece avvertire come una specie di scossa elettrica a livello dello stomaco, facendomi confondere ancora di più.
 Il suo viso si fece sempre più vicino e le sue labbra si accostarono al mio orecchio mentre le nostre guance si sfioravano causandomi una serie di scompensi respiratori che mi fecero sentire sul punto di svenire.
 -Io e te dobbiamo parlare, Ness- sussurrò con un filo di voce così sensuale che per poco il cuore non mi si bloccò sul serio.
 Avevo il suo collo a meno di un centimetro dalla mia bocca e la tentazione di baciarlo era così forte da prosciugarmi tutte le forze. Poi il respiro cominciò ad accelerare come il battito del mio cuore che ormai stava cominciando a raggiungere velocità illecite.
 Jake allontanò il suo viso dal mio quel tanto che bastava perché i nostri occhi si incontrassero di nuovo.
 -Ma prima di parlare…- aggiunse con uno sguardo caldo e avvolgente.
 Ero ancora così persa in quegli occhi che non mi resi conto di quello che avvenne dopo, tutto quello che capii era che le labbra di Jacob Black, del mio amato Jacob Black, erano sulle mie e le stavano trasportando in un mondo tutto nuovo, mai esplorato.
 Jake mi stava baciando.







***L'Autrice***
 Scommetto che siete rimasti così O.O  E be' c'è da dire che il bacio non era assolutamente in programma per questo capitolo, solo che domani è il mio compleanno (si accettano auguri anche anticipati tanto sono già sfortunata di mio quindi se anche se ne aggiunge altra di sfortuna non mi succederà nulla...) e così mi sono detta: "Questi due prima o poi li devo far quagliare tanto vale che mi faccio un piccolo regalino per i miei 19 anni...
 Solo che questo piccolo colpo di testa mi ha sballato un po' la trama dei prossimi due o tre capitoli, ma riuscirò a sistemare tutte le idee per il prossimo capitolo...^^
 Anticipazioni: proprio perchè ho un po' sconvolto la mia trama mentale non sono sicura di quello che inserirò nel prossimo capitolo, ma di una cosa sono certa... Sarà totalmente incentrato su Nessie e Jacob... Spero che ne siate felici!

Ringraziamenti:
 sannychan: Ti ho quasi raggiunta, tra poco avrò anch'io diciannove anni... hihi!!! Ti ringrazio mille anzi un miglione di volte per tutti i complimenti che mi fai sempre nelle tue recensioni, mi lasci sempre senza parole... Spero proprio che questo capitolo ti sia piaciuto... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTB!
 Fede_Wanderer: Richard è un personaggio che non ho ancora descritto appieno, ma spero che con il prossimo capitolo lo troverai un po' più simpatico visto che darà una mano a Nessie e Jake... Be' spero che finora il campeggio sia stato di tuo gradimento, a me sta piacendo molto...^^ Ti ringrazio tanto per la recensione. Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTB!
 franci_cullen: l'amore di Bella ed Edward è leggenda, ora e per sempre. E poi, voglio dire, se una ragazza normale come Bella stesse con uno schianto come Edward neanche io riuscirei a dimenticare una cosa del genere così facilmente... Alla fine ho smosso la situazione tra Nessie e Jacob, e ho pensato che toccasse a lui fare qualcosa visto che Nessie non era nelle condizioni emotive per provarci con lui...^^ Grazie per i complimenti. Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTB!
 PrettyFairy: Ma quanto mi fanno piangere le tue recensioni, prima o poi ti menderò il conto di tutti i fazzoletti che mi stai facendo consumare. Non so che dire, grazie mi sembra troppo poco... ç__ç Sono così felice che il mio modo di scrivere ti emozioni così tanto... Sono contenta che i raggionamenti contorti della mia Nessie ti piacciano, confesso che a volte stento io stessa a seguirla... Si contraddice da sola in continuazione... ^^ E' ovvio che Alice sia fantastica... Alice è Alice, non ci servono altre parole per descriverla... Richard è un argomento topo secret, non posso rivelare niente su di lui, ma posso dirti che hai ragione quando dici che so essere imprevedibile, dubito che qualcuno stia riusciendo a capire dove ho intenzione di arrivare... Spero che questo capitolo ti sia piaciuto... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTB!
 giunigiu95: Spero con questo capitolo di essermi riscattata per tutta la sofferenza che ho fatto provare a Nessie e a Jacob nei precedenti...^^ Adesso possiamo anche evitare di chiamarla pavera, no? XD Per quanto riguarda il volturo ed Edward... be' mi è venuto così e giuro che non c'era nulla di sadico dietro, però dai... deve essere divertente immaginare Edward costretto a baciare uno di quei cosi... Alice è sempre Alice, e spero di averla descritta come si deve... Be', grazie infinite per la recensione... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTB!
 KikiCullen: Per quanto riguarda Jake idem... Io prima di leggere Breaking Dawn desideravo solo vederlo morto, sempre a intrommettersi tra Bella ed Edward, ma dopo che ha avuto il suo benedetto imprinting e si è tolto di torno ho cominciato a vederlo sotto una luce diversa, e quello che ho visto mi è piaciuto sul serio... Proprio per questo ho deciso di scrivere questa storia... Sì, molti mi hanno detto che sembro la Meyer ( e forse le somiglio anche fisicamente XD) e di certo non rifiuterei mai un complimento del genere, però io non mi sento neanche lontanamente paragonabile a lei... Comunque grazie lo stesso...^^ Purtroppo "la crisi della pagina bianca" mi prende spesso soprattutto quando di una storia ho già scritto diversi capitoli, ma con Sunbeam sto cercando di impegnarmi al massimo (infatti ho momentaneamente sospeso tutte le altre fanfiction). La musica la ascolto sempre ed è verissimo che aiuta l'ispirazione... Per quel che riguarda il mio libro... sì, ne sto scrivendo uno ma per il momento la trama è top secret, l'unica cosa che posso dire è che è ambientato ai giorni nostri, in un liceo italiano e che, ovviamente, è una storia d'amore che nessumo avrebbe mai creduto possibile (ma non è un fantasy). Probabilmente prima di proporlo ad una casa editrice lo ubblicherò su EFP, perciò potrai leggerlo tranquillamente qui tra qualche mese (appena la mia beta finirà di correggerlo...). Grazie ancora per tutti i complimenti. Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 cicia123456: Mettiamo a braccetto e non se parla più... (come hai passato il maledetto San Valentino? Io ho raccimolato un paio di amiche single e ci siamo fatte l'ennesimo pianto liberatorio davanti a un camion di popcorn e all'intramontabile Titanic...) Come hai potuto vedere alla fine la mia mente contorta ha deciso di smuovere un po' le cose, ero stanca di scrivere sempre capitoli deprimenti... e al diavolo la trama a cui avevo pensato, quella si può sempre cambiare... XD Anche Lance e Sophia sono apposto, e darò più dettagli su quello che è successo tra loro nei capitolo successivi... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 BellaLaVampira: Evviva il metodo dei punti! Così neanche io mi perdo quando devo rispondere... Allora... 1) Nessie cedere a Richard? Non ci ho pensato neanche per un attimo, ma sapevo che vi avrei fatto prendere un colpo...XD 2) Invidio Nessie dal più profondo del cuore, magari avessi potuto avere quei gran fichi sempre in giro per casa...*entra in SbavMode*... 3) E' vero per gli studenti Nessie e Richard sembrano Edward e Bella, ma questa volta la nostra Giulietta ha scelto Paride (che poi per lei è sempre Romeo...) 4) Piaciuto il campeggio? XD Grazie per tutti i complimenti. Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTB!
 lilly95lilly: Tranquilla se mi vuoi fare i complimenti in ogni capitolo non sarò di certo io a fermarti. XD E se proprio non ti vengono le parole mi basta anche un "mi ha fatto emozionare molto" e allora sarò felicissima... ^^ Non c'è bisogno di usare superlativi o frasi elaborate... Come hai potuto vedere il "prima o poi" è arrivato, ho deciso di accorciare un po' i tempi, perchè mi stavo stancando di questa situazione di stallo... Grazie mille per i complimenti. Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTB!
 PatoPato: Per carita, mi ci manca una maledizione e poi cominceranno a studiarmi come fenomeno paranormale per tutta la sfortuna che mi perseguita (Bella umana mi fa un baffo! XD) Comunque sono veramente felicissima che la mia storia ti piaccia sul serio, te ne sei addirittura innamorata... Queste sono le recensioni che mi illuminano la giornata... Grazie, mille... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTB!

 Ringrazio i 58 che hanno messo questa storia tra le preferite e un grazie enorme anche a chi ha solo letto.

 Ciao Kiss a tutti!!!

 Francesca
 
 

 
  

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Capitolo 10
*** Feeling ***


Sunbeam- Capitolo 10



Capitolo 10: Feeling

 
 Jake mi stava baciando.
 Era una frase così semplice, eppure cercare di capire il concetto intrinseco in quel gesto non era per niente facile. La mia mente era già stata provata abbastanza in quegli ultimi giorni e adesso l’unica cosa che riuscivo a fare era stare completamente immobile con gli occhi spalancati, mentre Jacob mi stringeva a sé con le sue labbra posate delicatamente sulle mie.
 Non sembrava voler approfondire troppo quel bacio, non c’era alcuna passione era semplicemente un bacio a fior di labbra.
 Cominciavo a credere che non mi stesse baciando per davvero, poi però sentii il battito del suo cuore raggiungere le mie orecchie: era così veloce che riuscivo a distinguere i singoli battiti solo prestando molta attenzione.
 A quel punto capii… Quello non era un bacio, ma un invito. Jake era in attesa del mio permesso per continuare quello che aveva iniziato.
 Felice come non mai chiusi gli occhi che stavano cominciando a riempirsi di lacrime di gioia e trovando non so dove la forza, gli gettai le braccia a collo per rispondere a quel bacio.
 In quell’istante tutto cambiò.
 La foresta sparì e non sentivo nessun altro rumore se non il cuore di Jacob e il mio che battevano all’unisono. Era come se una bolla di sapone ci avesse avvolti per proteggere il nostro piccolo momento di felicità da qualsiasi fattore di disturbo che avrebbe potuto insidiarlo.
 Jake afferrò immediatamente il concetto che volevo trasmettergli tramite la mia reazione e dischiuse lentamente le labbra. Lo imitai e finalmente quel bacio cominciato con tanta, struggente lentezza si trasformò in qualcosa di più. Divenne intenso come un terremoto e uno tsunami messi insieme, e spazzò via tutta la tristezza che si era depositata sulla mia anima.
 Le mie mani cominciarono a prendere vita senza che io dessi loro il comando di muoversi e si posarono sul petto di Jake. Era caldo e si tendeva sempre di più mentre le mie mani salivano verso il collo delineando al loro passaggio ogni curva di quei muscoli tanto bramati. Raggiunsi le spalle e sentii i capelli di Jake sfiorarmi le mani, perciò proseguii ancora per pochi centimetri finché non intrecciai le mani dietro il suo collo attirandolo ancora più verso di me.
 I nostri corpi ormai erano completamente incollati, e mi alzai sulle punte per evitare che Jake dovesse piegarsi in modo disumano per poter prolungare quel contatto.
  Le sue mani iniziarono a percorrere la mia schiena con una lentezza che mi procurava brividi di piacere lungo tutto il corpo, fino a fermarsi poco prima di arrivare al fondoschiena.
 Non riuscii a quantificare il tempo in cui restammo in quel modo, e sinceramente niente e nessuno sarebbe mai stato in grado di distrarmi da quello stava succedendo. La mia mente era completamente assorbita dall’idea che Jake ed io eravamo in una situazione che solo nei miei sogni si era realizzata.
 In quel momento cominciai a capire seriamente il significato della frase “quando la realtà supera la fantasia”; avevo immaginato e sognato molte volte di baciare Jacob, ma mai mi sarei aspettata un turbinio così incontrollato di emozioni talmente forti da togliere il respiro.
 Non ero neanche più sicura di essere ancora nella radura, non ero sicura di essere ancora viva a dirla tutta… Le sensazioni che stavo provando erano nuove e così poco umane da farmi sentire come in Paradiso. Avvertivo appena la presenza del mio corpo, l’unica cosa che mi dava la conferma di quello che sentivo era il calore del corpo di Jake che mi faceva entrare in piena fibrillazione.
 Probabilmente un bacio normale prima o poi sarebbe dovuto finire, ma né io né tantomeno Jacob eravamo dei normali umani che si stavano baciando. Non avvertivamo la necessità di prendere troppa aria, e anche se avessimo dovuto farlo difficilmente avremmo interrotto quell’idillio per un particolare futile e insignificante come quello del respirare.
 Perciò, per quanto me ne potessi accorgere, probabilmente quel bacio durò diversi minuti… I minuti più belli di tutta la mia vita.
 Contro ogni previsione- soprattutto le mie di previsioni- fui proprio io a fermare tutto. Perché? Forse un improvviso attacco di cuore, o un ictus cerebrale dovuto ai troppi ormoni in circolazione nel mio organismo… Purtroppo niente di tutto ciò. A frenare i miei impeti era stata un’improvvisa quanto sgradita immagine che si era formata nella mia mente, un’immagine che era riuscita a farsi spazio nel mio cervello nonostante fosse del tutto impegnato a concentrarsi su Jacob. Quell’immagine era un ricordo, il ricordo di Leah e Jake abbracciati nella foresta, mentre lui le prometteva che non l’avrebbe mai abbandonata.
 Quel ricordo mi riportò inevitabilmente alla mente il motivo di tutte le lacrime versate e di tutta la sofferenza che mi aveva avvolta in quell’ultimo periodo. Leah era l’imprinting di Jacob, perciò di sicuro lui non mi stava baciando per amore.
 Ma allora perché lo stava facendo? Non era forse risaputo che un licantropo che aveva avuto l’imprinting non desidererà più nessun’altra donna che non fosse la prescelta?
 Quando Jacob mi era apparso davanti quella sera aveva esordito dicendo che io e lui dovevamo parlare, ed ero dell’idea che fosse arrivato il momento di avere qualche spiegazione, perché la mia povera mente di mezza vampira stava cominciando ad averne veramente abbastanza di tutte quelle faccende da licantropi.
 Così le mie mani scivolarono giù dal suo collo e si posarono lentamente sul suo petto- volevo una spiegazione ma ero tremendamente riluttante a staccarmi da lui. Attesi ancora un istante e poi con una certa decisione lo spinsi via da me.
 Jacob smise subito di baciarmi, non lo avevo distanziato troppo, dopotutto i suoi geni da licantropo erano un tantino più forti dei miei, ma adesso il suo viso era a qualche centimetro dal mio e mi fissava con occhi confusi, come se stesse cercando di leggere sul mio volto la regione di quell’interruzione.
 Provai a reggere il suo sguardo indagatore, ma non ci riuscii. Abbassai lo sguardo sconfitta e mormorai:
 -Sono confusa, Jake. Ho bisogno di sapere alcune cose.-
 Avevo ancora le mani poggiate sul suo petto e il calore di quel corpo cominciava a farmi pensare che ero stata una stupida a fermare quel bacio. La verità avrebbe potuto aspettare ancora un po’, infondo avevo desiderato quel bacio così tanto e interromperlo per un dettaglio come la felicità di Leah era stata un’idiozia.
 Scossi la testa per allontanare quel pensiero dalla mia mente, da quando in qua ero diventata così egoista? L’amore fa davvero degli strani scherzi.
 Ero ancora sospesa tra i miei pensieri quando Jacob mi alzò il viso posandomi due dita sotto il mento e rincontrai ancora una volta i suoi occhi caldi e sensuali.
 -Non l’hai ancora capito, vero?- mi chiese quasi ridendo.
 Spalancai gli occhi per quel comportamento. Capito cosa? E perché stava ridendo? Avevo sempre più l’impressione di essermi persa qualcosa.
 -Cosa…-
 -Non qui- disse Jacob sorridendo, e facendo un cenno verso gli alberi. –Non possiamo parlare di questi argomenti quando c’è gente in giro.-
 All’inizio non capii quello che voleva dire poi una leggera brezza mi portò alle narici l’odore dolciastro e inconfondibile di Richard.
 Mi voltai di scatto verso la foresta e pochi secondi dopo il mio amico entrò nella radura.
 -Ciao Jacob- disse cordiale.
 -Richard- rispose Jake gelido.
 Il cuore mi batteva all’impazzata, dal tono di voce di Jacob si sentiva che proprio Richard non gli andava a genio.
 -Ness- mi disse poi Jake, -andiamo via da qui.-
 Guardai Jake come se mi avesse appena proposto di svaligiare una banca.
 -Non posso andarmene così, sono nel pieno di un progetto scolastico. Se sparissi Banner chiamerebbe i miei e loro non ci metterebbero molto a capire che dietro a questa storia ci sei tu. Hai così tanta voglia di morire, Jake?-
 Sussultai, e mi affrettai a dire: -Naturalmente morire in senso metaforico.-
 Lo dissi più rivolta a Richard che a Jake, dopotutto era un umano che non sapeva niente del fatto che i miei avrebbero potuto davvero fare fuori Jake se solo avessero voluto.
 Cercai mentalmente di trovare una soluzione a quella situazione: Jacob mi doveva parlare e, giustamente, per farlo era necessario allontanarci da tutti quelli umani ignari dell’esistenza di vampiri e licantropi. Più ci pensavo e meno riuscivo a raccapezzarmi, dopotutto qualsiasi soluzione mi venisse in mente alla fine immancabilmente mi appariva davanti la scena dei miei arrabbiati come bestie perché avevo abbandonato il campeggio senza avvisarli.
 -Forse posso aiutarvi io- cominciò Richard con voce sicura.
 Jake ed io ci voltammo a guardarlo visibilmente sorpresi. Come mai avrebbe potuto aiutarci Richard? Infondo era solo un umano.
 -Che vuoi dire?- gli chiesi cercando di capire le sue intenzioni.
 -Be’… Prima ho visto Jacob tra gli alberi, è per questo che l’ho seguito, anche se l’ho perso quasi subito. Comunque ho immaginato che fosse qui per te, quindi mi sono preso la libertà di preparare il tuo zaino.-
 Detto questo tirò fuori da dietro un cespuglio sulla sua sinistra il mio zaino e il mio sacco a pelo.
 -Se vuoi andare con Jacob, puoi farlo- continuò sorridendo. –A Banner ci penserò io, tanto non penserebbe mai che gli stia mentendo, dopotutto, per lui, sono un ragazzo affidabile e uno studente modello.-
 Ero ancora assolutamente senza parole per quello che stava succedendo, non avrei mai pensato che un giorno Richard avrebbe fatto una cosa del genere per aiutarmi; ma in fondo gli amici si vedono nel momento del bisogno, e lui era un vero amico.
 Mi avvicinai a Richard e presi le mie cose, ringraziandolo con un sorriso pieno di gioia. Non sapevo se la mia chiacchierata con Jacob avrebbe avuto un buon esito per il mio povero cuore, però almeno adesso avevo la certezza che qualunque cosa fosse successa avrei sempre potuto contare sull’appoggio e sulla presenza di Richard.
 Lui ricambiò il sorriso e, dopo aver fatto un cenno di saluto a Jacob, tornò sui suoi passi in direzione del nostro piccolo accampamento scolastico.
 Mentre lo guardavo allontanarsi sperai con tutto il cuore che il suo cervello intelligente ed astuto avesse formulato un’idea abbastanza credibile che convincesse il professor Banner a non avvertire i miei genitori, altrimenti questa volta sarebbe stata davvero la fine.
 Ero ancora totalmente presa dai miei pensieri, quando mi ricordai di quello che poco prima aveva detto Jacob riguardo al fatto che c’era qualcosa che non avevo ancora capito. Forse quello non era il luogo e il momento adatto per parlarne ma sentivo come la necessità di sapere immediatamente a cosa si stesse riferendo. Dopo tutto quello che mi aveva fatto passare sentivo di avere tutto il diritto di costringerlo ad accontentarmi, e in un modo o nell’altro l’avrei spuntata.
 -Devo dire che quel Richard comincia a starmi simpatico. Ci ha risolto un bel problema infondo- rise al pensiero che un moccioso come Richard potesse diventare, un giorno e forse, un suo amico, anche se parlare di amicizia era ancora parecchio prematuro.
 -Jake- dissi voltandomi a guardarlo. –Cos’è che ancora non avrei capito?-
 Lui sussultò, probabilmente perché non si aspettava una domanda così improvvisa e diretta, ma io dovevo sapere subito cosa stava succedendo.
 -Te l’ho detto, è meglio non parlarne qui- ribatté lui diventando stranamente rosso. Cosa? Jacob era in imbarazzo? Non l’avevo mai visto arrossire in tutta la mia vita. Quella serata, cominciata in modo insolito, stava diventando ogni secondo più strana.
 -Jacob mettiti nei miei panni, accidenti- insistetti con una certa decisione nella voce e anche nello sguardo. –Tu dovresti pensare solo ed esclusivamente a Leah, e non dovresti andare in giro a baciare altre donne.-
 -Quel bacio ti ha dato fastidio?- mi chiese sorridendo sornione.
 Questa volta fu il mio turno di arrossire, perché ero consapevole che per rispondere a quella domanda avrei praticamente dovuto confessare i miei veri sentimenti.
 -Perché non rispondi?-
 Jacob aveva la dote innata di riportarmi bruscamente alla realtà, e quel tono divertito che aveva usato mi fece sentire ancora più imbarazzata.
 -Ecco… io… veramente…- arrancai, ma non ne uscì fuori nulla di sensato.
 Non volevo dargli una risposta, non volevo confessare i miei sentimenti ad un licantropo che aveva già avuto l’imprinting con un’altra donna, sarebbe stato l’equivalente di un suicidio per il mio cuore, e per la mia sanità mentale.
 -Come vedi non è il momento di affrontare questi argomenti così complicati- disse con dolcezza e comprensione. –Vedrai che dopo averne parlato ti risulterà anche più facile rispondere alla mia domanda.-
 Lo guardai negli occhi per qualche istante: non sembrava che si stesse prendendo gioco di me, anzi dava l’impressione di credere fermamente in quello che aveva appena detto. Ma che se non avesse parlato sul serio, quegli occhi e il modo in cui si erano fissati nei miei mi avrebbero convinto a fare qualsiasi cosa.
 -E va bene- mi arresi infine. –Dove mi vuoi portare?-
 Jacob si aprì in un sorriso meraviglioso e coinvolgente. Avrei dato qualunque cosa pur di vederlo sorridere sempre in quel modo, soprattutto se sorrideva rivolto a me.
 Ed ecco che il mio cuore riprendeva a battere emozionato, e uno strano calore mi avvolse: erano le stesse sensazioni che mi avevano pervasa durante quel bacio indimenticabile e perfetto.
 -E’ una sorpresa- rispose con gli occhi che brillavano.
 Si avvicinò a me e mi prese per mano: il contatto con la sua pelle calda e dura mi causò una nuova scarica di emozioni indescrivibili, ma assolutamente piacevoli.
 Ci incamminammo con calma attraverso gli alberi. Poteva sembrare una situazione normale, ma per me non era così. C’erano essenzialmente due cose che mi sorprendevano in quella circostanza: prima di tutto il fatto che stessimo camminando, e in secondo luogo la velocità con cui lo stavamo facendo, procedevamo a passo d’uomo e questo non era né da Jacob né tantomeno da me. Fin da quando ero una bambina appena eravamo lontani da occhi indiscreti io e Jake correvamo come matti, perché la velocità ci dava quelle emozioni di libertà che niente ci avrebbe mai potuto dare.
 Perciò per me era assolutamente una novità camminare in quel modo con Jacob, era come se per lui ogni istante passato con me fosse di vitale importanza.
 Ancora una volta il viso di Leah prese possesso del mio volto, permettendomi di abbandonare certi pensieri. Era lei l’imprinting di Jacob, e anche se ancora non capivo con esattezza il comportamento del mio licantropo, questo era un qualcosa che non sarebbe mai cambiato.
 La foresta stava cominciando a diradarsi e a diventare meno fitta, e proprio in quel momento mi accorsi di quello che stava poggiato ad un albero non lontano dal sentiero principale: era la moto di Jacob- quella che aveva riparato insieme a mia madre, la cui gemella era parcheggiata nel garage della casa di nonno Carlisle.
 Mia madre non usava mai la sua moto, perché preferiva di gran lunga spostarsi in auto o meglio ancora correndo. Invece io ogni tanto ci avevo fatto un giro, a volte anche insieme a Jacob, ma quando ero con lui le cose precipitavano fino a terminare con una gara di velocità tra moto che puntualmente vinceva lui. Non che non fossi brava a guidare, ma lui era irraggiungibile.
 Sorrisi a quel pensiero, e mi dimenticai completamente di chiedere a Jacob come mai fosse venuto proprio in moto.
 Lui si avvicinò alla due ruote e la mise in moto. Quella con un rombo prima deciso e indispettito, poi più tranquillo fece sentire la sua voce, anche se vecchia, ancora perfettamente integra.
 -Sali- mi disse Jake.
 Lo guardai sorpresa. Era la prima volta che mi si presentava un’occasione del genere, non ero mai salita in moto con Jake e dovevo ammettere che l’idea di stringermi a lui e allo stesso tempo di correre a grande velocità mi eccitava parecchio.
 Così, senza esitazioni, posai le mani sulle larghe spalle di Jake e con un balzo salì dietro di lui.
 -So che non ti serve un avvertimento del genere- cominciò quasi ridendo, -ma tieniti forte comunque.-
 Era vero, non avrei mai corso il rischio di cadere dalla moto, ma non mi feci ripetere l’invito due volte. Mi strinsi a lui posando la guancia sulla sua schiena calda e forte; subito un meraviglioso brivido mi attraversò la schiena.
 Jacob partì e il vento cominciò a scompigliarmi i capelli, ma non riusciva a scalfire l’alone bollente che mi aveva circondata. Un’umana a questo punto si sarebbe messa a tremare, ma non io. Il corpo di Jacob mi proteggeva dalla temperatura rigida che c’era intorno a noi, per non parlare del fatto che già di mio ero più calda del normale.
 Ignoravo il posto in cui Jake mi stesse portando, e sapevo ancora meno riguardo a quello che mi avrebbe detto, ma in quel momento mi sentivo talmente in pace con me stessa e con il mondo intero da avere la sensazione che avrei potuto sopportare tutto se solo Jake mi fosse rimasto accanto, anche solo come amico.
 A quel pensiero ricordai immediatamente il bacio che c’era stato solo pochi minuti prima e istintivamente strinsi ancora di più Jake a me, come se temessi di poterlo perdere da un momento all’altro. Ma chi volevo prendere in giro? La sua amicizia non mi bastava, non più.
 Come se avesse intuito i miei pensieri, Jacob tolse una mano dal volante e la posò sulle mie avvinghiate a lui. Ancora il calore mi avvolse, e mi sentii subito più tranquilla e serena.
 Dio mio! Jacob aveva su di me un effetto molto più forte dei poteri di zio Jasper, e questo era tutto dire.
 Talmente presa dai miei pensieri, non mi accorsi neanche di quale strada aveva imboccato Jacob; solo quando annusai distrattamente l’aria mi resi conto di conoscere perfettamente l’odore che c’era in quel posto: era La Push.
 Aprii gli occhi, che avevo chiuso per godermi il più possibile il contatto con la pelle di Jake, e mi resi conto che eravamo proprio a La Push. Non nel centro abitato, ma verso la costa e sembrava che ci stessimo dirigendo proprio alla spiaggia.
 Infatti pochi secondi dopo, Jacob prese un piccolo sentiero che portava direttamente alla spiaggia e in un istante raggiungemmo quella che supponevo fosse la nostra meta.
 Il rombo della moto cominciò a diminuire perché Jacob aveva rallentato notevolmente. Percorremmo un discreto tratto di spiaggia, finché la moto non si arrestò del tutto in prossimità di una piccola grotta che non avevo mai notato fino a quel momento- il che era strano visto che avevo esplorato ogni centimetro di quella spiaggia.
 Scendemmo dalla moto e Jacob doveva aver notato la mia sorpresa nel vedere quella grotta perché disse:
 -Si può vedere soltanto quando c’è bassa marea, negli altri giorni e sommersa dal mare.-
 Spalancai gli occhi affascinata, non avrei mai pensato di avere la possibilità si addentrarmi in un luogo così misterioso.
 -All’interno c’è una nicchia e ogni tanto uso come rifugio. Anche quando c’è alta marea rimane all’asciutto quindi nuotando la posso raggiungere in ogni momento. Comunque anche quando c’è bassa marea bisogna nuotare per un piccolo tratto, spero che non ti scocci doverti bagnare i vestiti, al massimo quando saremo dentro accenderò il fuoco.-
 Avrei voluto rispondere che non avevo alcun bisogno del fuoco, visto che stavo rischiando l’autocombustione a causa della sua presenza, ma tutto quello che riuscii a fare fu annuire.
 Mi prese di nuovo la mano e ci dirigemmo all’interno della grotta. L’acqua mi arrivava fino alle caviglie, e nonostante dovesse essere gelida, la mia pelle da mezza vampira l’avvertiva appena, era più come una brezza fresca che come acqua fredda.
 Man mano che ci addentravamo nella grotta il livello dell’acqua aumentava e anche l’odore di mare che permeava tutto l’ambiente. Anche se era un luogo umido e scuro, era comunque affascinante- mi sorse il dubbio che fosse così perché con me c’era Jacob.
 Arrivammo in un punto in cui il tunnel si allargava e diventava simile a una specie di stanza circolare, al cui centro c’era un piccolo laghetto di acqua cristallina.
 Jacob mi fece un cenno e capii che era arrivato il momento della nuotata. Gli sorrisi e ci tuffammo in quel laghetto.
 Fu questione di pochi secondi e arrivammo dall’altra parte. Una volta riemersa- la mia mano era ancora stretta in quella di Jacob- mi guardai intorno. Era un ambiente molto simile a quello precedente se non fosse stato che era molto più luminoso e l’umidità era quasi assente. Alzai lo sguardo e vidi che in alto, a quasi una ventina di metri, c’era un foro abbastanza largo da cui entrava la luce della luna.
 Era un posto quasi surreale per quanto era bello ed etereo. L’argentea luce lunare lo rendeva il posto adatto dove si sarebbero potute incontrare delle fate o altri essere fantastici. Già, quel luogo si poteva descrivere con un solo aggettivo: magico. L’atmosfera che vi regnava era da sogno e il mio cuore cominciò a battere sorpreso e felice per quello che stava vedendo.
 Uscimmo dall’acqua e Jake mi condusse nel posto più illuminato di quello strano posto, dove, con mia somma sorpresa, vidi un ammasso di coperte.
 -Ogni tanto dormo qui- mi disse semplicemente. –Ovviamente non ho freddo, ma la roccia e piuttosto dura, perciò ho cercato di creare qualcosa di morbido su cui dormire.-
 Mi guardai intorno ancora sorpresa per quella meraviglia che avevo davanti.
 -Perché non mi hai mai parlato di questo posto?- chiesi un po’ risentita, infondo eravamo sempre stati amici e io non avevo mai avuto segreti con lui, tolto il fatto che lo amavo alla follia.
 Jacob prese alcuni pezzi di legno e si adoperò per accendere il fuoco.
 -Non volevo tenertelo nascosto, semplicemente non era ancora il momento per dirti ogni cosa di me- rispose mentre il fuoco cominciava a prendere.
 -E cosa ti fa pensare che adesso sia arrivato il momento?-
 Lui sbuffò divertito.
 -Be’, mi ero ripromesso di mostrarti questo posto solo quando il mio imprinting fosse stato ricambiato.-
 Sussultai. Se mi avesse colpito con una mazza chiodata in pieno petto mi avrebbe fatto meno male che pronunciando quelle parole.
 -Fammi capire- cominciai cercando di non urlargli contro. –Tu mi hai portata qua perché Leah adesso ti ricambia? Ma ti sei completamente rincitrullito?!-
 -Ti sbagli- disse alzandosi e avvicinandosi a me, mentre il fuoco alle sue spalle danzava allegro. –Ti ho portata qui perché adesso so che tu, Renesmee Carlie Cullen, provi qualcosa per me.-
 Mi pietrificai. Cosa diavolo voleva dire con quella frase? Il suo imprinting era Leah, e allora che cosa gli importava del fatto che io fossi innamorata di lui?
 -Ma… ma… Leah… tu…voi…- non riuscivo a formulare una frase di senso compiuto.
 Jacob posò una mano sulla mia guancia e mi accarezzò, come per invitarmi a calmare il mio cuore.
 -Quando hai saputo che Leah era l’oggetto dell’imprinting di un licantropo hai subito pensato che fossi io…-
 -L’ho pensato perché vi ho visti appiccicati l’uno all’altra nella foresta- risposi cominciando ad innervosirmi.
 -La stavo solo consolando perché aveva deciso di andarsene e non potevo permetterlo. Aveva saputo che Embry aveva avuto l’imprinting con lei e voleva scappare per evitargli sofferenza, visto che lei è ancora innamorata di Sam. Le ho promesso che l’avrei aiutata e che le sarei stato accanto… Hai frainteso le mie parole…-
 Lo fissavo incredula, mentre la scena di quella sera mi passava velocemente davanti agli occhi. Adesso che ci riflettevo con calma il loro atteggiamento non era quello di due innamorati, e anche le parole di Jacob non erano state dette con il tono disperato che ci si sarebbe dovuti aspettare da un innamorato non corrisposto.
 Non sapevo che dire, l’unica parola che riuscii a pronunciare in poco più di un sussurro fu: -Embry…-
 -Sì- annuì Jacob. –E’ lui il licantropo di cui ti ha parlato Quil.-
 -Allora, tu non… non hai ancora avuto l’imprinting…-
 Jacob alzò gli occhi al cielo esasperato, mentre con un movimento lento avvicinava il suo volto al mio per poter sussurrare vicino al mio orecchio.
 -Nessie, io ho già avuto il mio imprinting… Una sera di più di sette anni fa, quando i miei occhi hanno incontrato quelli color cioccolato di una piccola mezza vampira, che da quel momento mi ha scombussolato completamente la vita.-
 Spalancai gli occhi allibita e il cuore cominciò a battermi così velocemente che pensavo sarebbe uscito dal mio petto da un momento all’altro.
 Ci misi diversi secondi a metabolizzare le parole di Jacob, ma alla fine compresi il significato di quello che aveva detto. Non potevo crederci, non ci avevo mai lontanamente sperato, e di certo non me lo sarei mai aspettato ma ero io l’imprinting di Jacob.
 Prima che me ne accorgessi le lacrime cominciarono a rigarmi il volto, mentre Jake si allontanava un po’ da me e guardandomi con un meraviglioso sorriso mi asciugava le lacrime con il pollice.
 -Sorpresa?- mi chiese felice.
 -Perché… perché non me lo hai detto prima?-
 Ero felice, ma non potevo dimenticare tutti i momenti di dolore che in quei giorni mi avevano tolto la vita.
 -Per lo stesso motivo per cui Quil non l’ha ancora detto a Claire- rispose semplicemente.
 Bella risposta, ma la situazione era completamente diversa.
 -Claire è ancora una bambina, io no. Sono giorni che soffro come una pazza perché credevo che tu non mi avresti mai amato, e non dire che non avevi capito i miei sentimenti perché se ne erano accorte persino le pietre.-
 Jacob abbassò lo sguardo e prendendo un respiro profondo mi abbracciò nascondendo il viso tra i miei capelli umidi.
 -Scusami- sussurrò. –Cerca di capirmi, già una volta sono stato respinto nonostante sapessi che la ragazza in questione mi amava, non potevo rischiare di soffrire ancora in quel modo. Questa volta non ne sarei uscito vivo.-
 Le sue parole… Erano così colme di dolore che non potei fare a meno di ricambiare quell’abbraccio per cercare di consolarlo.
 -E’ per questo che quando ti ho trovato a casa di Charlie con Richard, da soli e con lui che ti stava accarezzando la guancia, ho reagito in quel modo così poco elegante...-
 -Eri geloso?- chiesi sorridendo, mentre nessuno di noi due sembrava voler sciogliere quell’abbraccio.
 -Non puoi neanche capire quanto.-
 -Be’, forse lo posso capire- disse divertita. –E’ quello che ho provato io quando ti ho visto tra le braccia di Leah. Aspetta un attimo…-
 -Cosa c’è?- mi chiese curioso.
 -I Cullen sapevano tutto di questa storia? Sapevano che avevi avuto l’imprinting con me?-
 Jacob si staccò da me per guardarmi negli occhi.
 -Secondo te avrei potuto nasconderlo? Tuo padre legge nel pensiero e io, un licantropo, sentivo la vitale necessità di starti sempre accanto. In una casa di vampiri lo avrebbero capito che non era una cosa tanto normale.-
 In effetti non aveva assolutamente torto.
 -E come hanno reagito i miei genitori?- lo chiesi, ma la risposta la immaginavo.
 -Tuo padre l’ha presa da signore come suo solito, ma solo perché sperava che la sua moglie neonata, quando lo avrebbe saputo, avrebbe perso il controllo e mi avrebbe fatto a pezzi. E in effetti Bella ci ha provato seriamente…-
 -Cosa?!- esclamai incredula.
 -Mi ha aggredito, ma poi ha capito la situazione e si è calmata. Anche se per diverso tempo mi guardava pronta ad uccidermi in qualsiasi momento.-
 Ci guardammo negli occhi, senza dire più nulla poi Jacob si chinò lentamente verso di me e mi baciò con dolcezza. Come il primo, anche questo bacio partii casto per poi trasformarsi in un turbine di emozioni e passione.
 Ci dividemmo ed esausta mi accoccolai tra le braccia di Jacob, che mi prese in braccio e mi adagiò su quello strano groviglio di coperte, stendendosi subito dopo al mio fianco. Mi strinsi al suo petto per stare al caldo e lui mi avvolse nel suo abbraccio.
 -Jake…- cominciai restando ad occhi chiusi per godermi quel momento.
 -Dimmi- rispose lui.
 -Siamo stati proprio degli stupidi per tutto questo tempo, vero? Tu per il terrore di essere respinto, e io per la paura di perderti abbiamo sofferto molto più di quanto avrebbe dovuto essere. Dopotutto siamo sempre stati destinati a stare insieme.-
 Lui rise felice. Quello era il mio Jacob, sempre solare e spensierato.
 -Però adesso credo di potertelo dire- continuai.
 -Dirmi cosa?- chiese curioso.
 -Che ti amo più della mia stessa vita- avvertii il battito del suo cuore aumentare, mentre mi puntellavo sui gomiti per poterlo guardare negli occhi. –Ti amo Jacob Black, tu sei il mio migliore amico, mio fratello, e il mio imprinting… Sei tutto quello che voglio e tutto quello che vorrò per il resto dell’eternità.-
 -L’eternità è lunga, sei sicura che non cambierai idea?- mi chiese sorridendo.
 -Mi conosci, amo le sfide- risposi divertita.
 -In questo caso…Anch’io ti amo, Nessie, e voglio starti accanto per sempre.-
 Mi accarezzò una guancia solcata da una solitaria lacrima di gioia e mi diede un bacio sulla fronte. Mi attirò a sé e ci ritrovammo abbracciati, l’uno accanto all’altra.
 -Adesso dormi, devi essere esausta.-
 Era vero, non mi ero mai stancata tanto in tutta la mia vita, ma avevo il terrore che se mi fossi addormentata la mattina dopo Jake sarebbe scomparso, come era successo tutte le volte che l’avevo sognato.
 Ancora una volta lui sembrò capire i miei pensieri e intrecciando le dita della sua mano con le mie mi sussurrò dolcemente:
 -Tranquilla, io non mi muoverò di qui.-
 A quel punto, con l’anima molto più serena, mi lasciai andare a quel meraviglioso tepore che mi trasmetteva il corpo di Jake, arrendendomi alla stanchezza.







***L'Autrice***
 L'avevo detto che sarebbe stato un capitolo completamente Nessie/Jake... L'ho scritto tutto oggi e non so neanche da dove mi sia uscita l'idea della grotta, ma sinceramente ritengo che mi sia venuto abbastanza bene (considerando che non avevo assolutamente idea di cosa scrivere).
 Ne approfitto per ringraziare tutti quelli che mi hanno fatto gli auguri per il mio compleanno...^^
 Anticipazioni: come vi ho già detto la mia trama mentale si è un po' sballata, ma credo che nel prossimo capitolo metterò una chicchierata tra Sophia e Nessie, per conoscere le loro impressioni sulle loro vicende, e vi comunico che presto ci sarà un matrimonio... Nessie e Jake? No, per loro è troppo presto, e dubito che Edward e Bella acconsentirebbero. Il matrimonio è quello di Rachel e Paul, e proprio per questo evento avremo anche il ritorno dell'altra sorelle di Jacob, Rebecca...
 
 Ringraziamenti:
 franci_cullen: Jacob era l'unico che si poteva dare una mossa... Dopotutto lui sapeva come stavano le cose, invece a Nessie mancava qualche dettaglio- tipo sapere che era l'imprinting di Jake ^^. Grazie mille per la recensione e per il complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTB!
 Maka_Envy: E sì, il coro di angeli ci voleva, visto che dopo tutto quello che ho fatto passare a sti due solo un miracolo avrebbe potuto cambiare le cose XD. Sono felice di averti fatto venire i brividi... Grazie per tutti i complimenti e per la recensione... Cioa Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTB!
 giunigiu95: Certo che era ora... Sono stati talmente lenti che a volte mi metto a gridare contro di loro quando rileggo i capitoli precedenti- fortuna che sono io l'autrice di questa storia... XD. Grazie davvero per i complimenti e per la recensione... Cioa Kiss!!! TVTTTTTTTTTTB!
 sannychan: Ti capisco... Anch'io rileggendo il capitolo mi sono messa a ballare *pazza, ormai ha perso la bussola*... Comunque chiudila la bocca se no entrano le mosche...XD Scherzo, sono veramente felice di essere riuscita a sorprenderti e sono ancora più felice di avere la tua stima... ^^ Non so come ringraziarti per i complimenti che ogni volta mi fai... Grazie, Grazie, Grazie... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 Padfoot_07: Prima di tutto grazie per la canzoncina di auguri...^^ Be' se nel capitolo precedente mi sono soffermate un po' sul bacio, all'inizio di questo mi ci sono proprio bloccata... Non ho mai scritto tanto per descrivere il momento di un bacio, ma spero che ti sia piaciuto... Sono commossa nel sentire che secondo te l'ho descritto come la Meyer- anche se mai mi paragonerei a lei (che sempre sia lodata la sua testolina...!). Comunque grazie mille per tutti i complimenti e per la recensione... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 cicia123456: Sì, Nessie è veloce a capire i sentimenti degli altri, ma quando si è trattato di capire i suoi e quelli di Jacob è diventata una cerebrolesa... Non capiva neanche le cose più ovvie, ma finalmente ho risolto questa situazione... Mi dispiace deluderti ma Jake non era completamente nudo, era il suo petto ad essere totalmente nudo (altrimenti credo che Nessie sarebbe schiattata per l'emozione...*sbavMODE*). Ti capisco, comunque, tutte vorremmo un lupacchiotto come lui che ci prende e ci bacia... *dinuovoSbavMODE*. Sono davvero contenta che il capitolo ti sia piaciuto, e non vedo l'ora di sapere cosa ne pensi di questo...^^ Grazie mille per tutti i complimenti e per la recensione... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTB!
 PrettyFairy
: Ti fatta urlare parecchio, vuoi una caramella per la gola, tesora mia? ^^ Ti ringrazio tanto per aver detto che ti sei immedesimata totalmente nella scena, credo che sia l'obbiettivo di ogni scrittrice (anche se non mi defisco tale) riuscire a trasmettere quanti più sentimenti possibile attraverso quello che scrive, e sono felice di esserci riuscita... Spero che la descrizione del bacio e del post-bacio di questo capitolo ti abbia soddisfatta, mi sono impegnata tantissimo per accontentarti...XD Grazie per il genio, accetto il complimento, anche se c'è gente molto più brava di me...XD Grazie ancora per tutti i meravigliosi complimenti che mi fai ogni volta... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!

 BellaLaVampira: E si comincia con i punti...XD 1)Concordo con te... Diciamo che Jason era solo una piccola parentesi per permettermi di far sviluppare la storia tra Lance e Sophia, non ha mai avuto alcuna speranza con Nessie... 2) Sì, Lance e Sophia, sono veramente adorabili... anche se tonti almeno quanto Nessie e Jake...XD 3) Anche a me piacerebbe avere un lupacchiotto come Jake, o vampiro come Edward, ma in amore non sono mai stata troppo fortunata... Ebbe' speriamo che in futuro vada meglio...^^ 4) Grazie mille per gli auguri... e naturalmente un grazie enorme anche per i complimenti e per la recensione... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 KikiCullen: Zia? benissimo, anche se forse sono un po' troppo giovane, dopotutto ho quindici anni *sì, ti piacerebbe nd Rose* *Zitta, tu cornacchia, che ne hai un'infinità più di me ndFrancy imbestialita* *ma almeno io sembrerò sempre un'adolescente stupenda nd Rose con aria di superiorità* *Francy va a cercare un licantropo e un accendino per far fuori la bionda con la puzza sotto il naso* Va bene, ho 19 anni quindi zia va benissimo... XD Sono contenta che leggendo il capitolo ti sia sembrato di essere baciata da Jake, dopotutto era quello che volevo, che chi leggeva riuscisse ad immedesimarsi nella scena... Tranquilla, ormai Nessie e Jake non si separeranno più, almeno non volontariamente... Non ci si deve dimenticare che ci sono ancora due vampiri misteriosi che tra qualche capitolo faranno la loro comparsa. Per quanto riguarda Sophia, lei faceva solo finta di andare dietro a Jason per far ingelosire Lance e devo dire che ci era riuscita benissimo...XD Grazie mille per tutti i complimenti che mi hai fatto e per la recensione, le tue parole mi hanno fatto davvero piacere... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 Becca_: Sono contenta che la mia ficcy ti stia piacendo, e sono daccordo con te... Nessie/Jake e Ed/Bella sono alla pari nel mio cuore...XD Ti ringrazio per i complimenti e per la recensione... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTB!
 Razorbladekisses: Grazie mille per i complimenti e per la recensione, sono veramente contenta che il capitolo precedente ti sia piaciuto... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 lilly95lilly: No, per carità... Se vai in ospedale poi non puoi più seguire la mia ficcy... Ci mancherebbe solo questo...XD Comunque sono veramente felice di averti shockata, questo mi fa capire che le mie storie non sono sempre prevedibili come a volte mi è stato detto...^^ Ti ringrazio tanto per le tue parole, e anche se non dovrei dirlo, sono felice di averti fatto urlare come una pazza...XD Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 cristina72: Grazie mille per i complimenti e per la recensione, sono felice che trovi la mia ficcy sempre più bella... Mi raccomando continua a leggere... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTB!

Ringrazio i 61 che hanno messo questa storia tra le preferite e un grazie enorme anche a chi ha solo letto.

 Ciao Kiss a tutti!!!

 Francesca
 

  

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Capitolo 11
*** Attraction ***


Sunbeam- Capitolo 11




Capitolo 11: Attraction

 
 Cominciai a sentire veramente caldo, ma non era una sensazione spiacevole, perché sapevo che quel calore era dovuto al corpo di Jake a cui me ne stavo abbracciata da ore.
 Non sapevo quanto tempo fosse passato da quando mi ero addormentata tra le sue braccia, e non mi importava saperlo. Quella notte era nostra, niente e nessuno avrebbe potuto mai rovinarla.
 Aprii lentamente gli occhi sperando di non svegliare Jacob che dormiva, o meglio russava, beatamente al mio fianco e districandomi lentamente da quell’abbraccio mi misi a sedere.
 Appena misi a fuoco quello che mi stava intorno capii che qualcosa non andava. Non eravamo più nella grotta ma sulla spiaggia, stesi sulla sabbia fredda. La luna era scomparsa, coperta da una coltre di nubi fitte e scure. Improvvisamente sentii uno strano freddo avvolgermi mentre rivolgendo lo sguardo all’orizzonte notai che il mare si stava agitando sempre di più. Guardai più attentamente e alla fine lo vidi: il vampiro biondo stava camminando sull’acqua e si dirigeva a gran velocità verso di noi, con i capelli lunghi e dorati che gli danzavano sulle spalle, e quello strano alone brillante che lo avvolgeva.
 Jacob dormiva ancora, e decisi di non svegliarlo. Avevo bisogno di capire il perché di quello che stava succedendo e per farlo avrei dovuto parlare direttamente con quel vampiro senza volto.
 Era sempre più vicino, ormai aveva quasi raggiunto il bagnasciuga, quando avvertii uno spostamento d’aria al mio fianco.
 -No!- urlai di getto.
 Jake si era alzato di scatto e si era avventato sul vampiro biondo. Urlai ancora: avevo paura, avevo il terrore che potesse succedere qualcosa a Jacob, ma anche questa volta non era la sola emozione che permeava il mio cuore, ancora una volta ero in pena anche per le sorti di quel vampiro sconosciuto.
 La battaglia continuava e alla fine diversi getti di sangue raggiunsero la sabbia che mi circondava, e vedere quel suolo così candido che si tingeva di rosso, il rosso del sangue di Jake mischiato con il sangue di quel vampiro, mi fece alzare di scatto inorridita.
 -NO!!!- urlai con più forza. –FERMI!! SMETTETELA!-
 Non riuscivo a capire cosa stesse succedendo, ma non volevo che quel combattimento andasse avanti un solo secondo di più.
 Alla fine si fermarono entrambi e caddero a terra come se fossero stati due burattini a cui d’un tratto avevano reciso i fili che li comandavano.
 Trattenni il fiato spaventata e mi avvicinai ai due corpi. 
 Era una scena che mi lasciò assolutamente senza parole. Jacob e il vampiro senza volto erano pieni di ferite e tutto intorno a loro si era creato un lago di sangue. Sentivo lo stomaco girare, e la voglia di vomitare che si faceva sempre più insistente. Le lacrime cominciarono a rigarmi il viso, e poi capii… Erano morti. Tutti e due avevano perso la vita.
 Prima che potessi cominciare a disperarmi per quello che avevo davanti la scena divenne totalmente rossa, e la sabbia della spiaggia si riempì all’istante di sangue, che non era più solo quello di Jacob e del vampiro. Accanto ai loro, apparvero altri corpi senza vita e non mi ci volle molto a riconoscere i capelli biondi di Rosalie, i muscoli di Emmet, il viso pieno di cicatrici di Jasper, i capelli neri di Alice, i visi di Carlisle ed Esme, gli occhi dorati e senza vita di mio padre, e il viso perfetto e dolce di mia madre.
 Tutti… Tutta la mia famiglia era stata sterminata insieme a quel vampiro sconosciuto. Ero rimasta sola, l’unica sopravvissuta, o forse l’unica a cui era stata data la possibilità di scappare.
 Abbandonai le braccia lungo il corpo e quando l’odore stranamente pungente del sangue raggiunse le mie narici chiusi gli occhi per allontanare quello spettacolo da me e urlai con tutto il fiato che avevo in gola… Urlai… Urlai…
 -Nessie!- esclamò una voce conosciuta. Era Jacob.
 Spalancai gli occhi e la scena di poco prima era sparita. Ero nella grotta e Jacob mi stava stringendo a sé guardandomi con sguardo preoccupato.
 -Nessie? Stai bene?- il suo tono era ancora più preoccupato dello sguardo.
 Lo fissai per qualche secondo e sbattei le palpebre più volte. Mi accorsi di avere le guance completamente bagnate dalle lacrime.
 Presi un respiro e mi guardai intorno: non c’era la stessa atmosfera di quando mi addormentata. La luce della luna era stata sostituita da quella fievole di un sole evidentemente coperto da nubi, e del fuoco che la sera prima scoppiettava allegro era rimasto solo un mucchietto di ceneri grigie e tristi.
 -Ness…- mi chiamò ancora Jacob.
 -Sto bene- dissi asciugandomi le guance. –E’ stato solo un incubo.-
 Volevo tranquillizzarlo ma evidentemente non ero stata troppo convincente perché mi guardava sempre più in apprensione.
 -Solo un incubo?- mi chiese innervosito. –Ti sei messa a gridare come una matta e poi hai cominciato a piangere e a disperarti, credevo che ti stessi sentendo male. Non sai che spavento mi sono preso…-
 Gli sorrisi e posai una mano sulla sua guancia.
 -E’ stato un incubo piuttosto vivido, ma solo un incubo.-
 Mi accoccolai meglio tra le sue braccia e chiusi gli occhi per cercare di allontanare le immagini che poco prima mi avevano invaso la mente, e la vicinanza di Jake era l’unica cosa che poteva tranquillizzarmi sul serio.
 Mi diede un leggero bacio sulla fronte e mi strinse di più.
 -Ti va di raccontarmelo?- mi chiese con dolcezza. –Così almeno non dovrai sopportarne il peso da sola.-
 Ci pensai un attimo. Non ero del tutto sicura che raccontare un sogno del genere ad un tipo istintivo come Jacob sarebbe stata una saggia decisione. Conoscendolo si sarebbe subito scaldato e magari anche depresso perché avrebbe avuto paura di non riuscire a proteggermi dai pericoli che ci aspettavano.
 -Te lo racconto solo se mi prometti di non arrabbiarti.-
 -A meno che tu non abbia sognato di baciare Richard, non credo che ci sia altro che possa farmi arrabbiare.-
 Sorrisi. Ma quanto era spiritoso.
 -No, non riguarda Richard- risposi seria.
 -Allora, spara pure…-
 Presi qualche secondo per trovare le parole giuste.
 -Da quando la zia Alice ha avuto la visione su quei vampiri sconosciuti mi è capitato di sognarne uno di loro.-
 Sentii i muscoli del braccio di Jacob cominciare a contrarsi e un ringhio sommesso diffondersi all’interno del suo corpo.
 -Mi hai promesso che non ti saresti arrabbiato, Jake- dissi risentita.
 -Scusa… Va avanti, giuro che resterò calmo.-
 Non ero del tutto sicura che fidarmi della sua parola fosse la cosa giusta da fare, ma ci provai.
 -Ho sognato che io e te stavamo sulla spiaggia. Era una notte come quella di ieri e tutto era tranquillo. Poi però all’orizzonte è apparso il vampiro della visione, quello biondo di cui non conosciamo il volto. Prima che potessi fermarti ti sei avventato su di lui e avete cominciato a combattere.-
 -Da come ti comportavi mentre dormivi, ho la sensazione di non aver vinto- disse Jacob divertito.
 -Non ha vinto nessuno dei due- continuai abbassando lo sguardo. –Siete caduti a terra pieni di ferite e la sabbia intorno a voi si è riempita di sangue. Come se non bastasse sono comparsi anche i corpi dei Cullen e dei miei genitori: eravate morti tutti e io ero rimasta sola perché non ero stata in grado di proteggervi.-
 Avvertii le lacrime ricominciare a bagnarmi il viso mentre Jacob mi stringeva a sé accarezzandomi la testa per farmi calmare.
 -E’ stato solo un incubo, Nessie- disse con voce dolce. –E’ impossibile che qualcuno riesca ad uccidere tutti i Cullen e me, abbiamo la pelle troppo dura e di certo non sei tu a doverci proteggere. Semmai è l’esatto contrario.-
 -Non voglio che mi proteggiate a costo delle vostre vite- esclamai affondando il viso nella sua spalla e ricominciando a piangere.
 -Mi dispiace, amore mio, ma questa non è una decisione che spetta a te. Abbiamo già scelto da tempo di proteggerti con ogni mezzo e a qualunque costo.-
 Allontanai il mio viso dalla spalla di Jake per poterlo guardare negli occhi.
 -Ripetilo- mormorai arrossendo.
 -Cosa?- chiese lui confuso.
 -Quelle due parole con cui mi hai chiamata poco fa- diventai ancora più rossa, ma il desiderio di risentire quelle parole era più forte di qualsiasi tipo di imbarazzo.
 Jacob mi sorrise con dolcezza e avvicinando la bocca al mio orecchio, sussurrò: -Amore mio.-
 -Lo so che potrei sembrare egoista ma il solo fatto di sentire queste parole pronunciate da te, mi rende immensamente felice anche dopo un incubo come quello.-
 Jake si allontanò un po’ da me e con un sorriso posò le sue labbra sulle mie, in un bacio leggero e delicato. Sembrava quasi che mi stesse sfiorando le labbra con una piuma.
 -Amore mio- sussurrò ancora staccandosi pochi millimetri da me.
 A quel punto non riuscii più a tenere a bada i miei ormoni- probabilmente nessuno ci sarebbe riuscito. Dischiusi le labbra e posando le mani sul volto di Jake, lo attirai verso il mio per approfondire quel bacio.
 Lui non oppose resistenza, forse troppo sorpreso dall’intraprendenza del mio gesto, e in effetti io per prima non riuscivo a credere a quello che stavo facendo, o peggio ancora, a quello che avevo in mente di fare.
 Jacob rispose al bacio e mi strinse ancora di più, consentendomi di avvertire tutto il calore del suo corpo.
 Mi ricordai che non indossava la maglietta perciò, quasi per un riflesso incondizionato, le mie mani cominciarono a muoversi sul suo petto, accarezzando ogni centimetro di quella pelle calda e tanto desiderata.
 Le mie dita esplorarono lentamente i muscoli del collo e delle spalle, per poi scendere a delineare quelli del torace e del ventre. Era incredibile quanto il corpo di Jake fosse perfetto ed eccitante.
 Anche lui non sembrava voler perdere tempo, e mentre continuava a baciarmi con passione, mi sfilò via la giacca lasciandomi con indosso solo la camicetta bianca. Posò le mani sulla mia schiena e l’improvviso calore che irradiavano mi provocò dei brividi indescrivibili lungo tutto il corpo, e il battito cardiaco aumentava sempre di più facendomi venire uno strano affanno.
 Poi all’improvviso, proprio sul più bello, Jake si staccò da me lasciandomi con le mani, che fino a poco prima toccavano il suo corpo, ferme a mezz’aria.
 -Per fortuna sono riuscito a fermarmi- mormorò con una nota di orgoglio nella voce.
 -Esattamente, chi ti avrebbe detto di fermarti?- chiesi indispettita e, diciamocelo, parecchio scocciata per quella brusca e sgradevole interruzione.
 Lui mi guardò stranito, con un misto di sorpresa e incredulità negli occhi. Possibile che credesse che io non volessi?
 -Jake ti sono praticamente saltata addosso, e ti posso assicurare che non avevo buone intenzioni- dissi decisa.
 -Volevi violentarmi?- chiese divertito.
 -E se anche fosse?- ribattei curiosa.
 Ormai era inutile negare che fare l’amore con Jacob era stato il mio chiodo fisso nell’ultima settimana, e proprio adesso che mi si presentava un’occasione come quella lui decideva di tirarsi indietro. Ma dove era finito tutto il testosterone che avrebbe dovuto avere in circolo un ragazzo- e un licantropo- della sua età?
 -Andiamo, Nessie- disse ridendo. –E’ ancora troppo presto per quello. Tu sei solo…-
 -Jake- lo bloccai con la rabbia che mi offuscava la vista, -giuro che se dici che sono solo una ragazzina, ti prendo la testa e la sbatto contro il muro finché non si apre come una noce di cocco.-
 Okay, forse come minaccia era un po’ eccessiva, ma essere rifiutata perché considerata ancora una ragazzina non era proprio una cosa romantica, soprattutto se detta dal ragazzo che professava di amarti più della sua stessa vita.
 Lui mi fissava confuso, di certo non aveva idea di che risposta darmi.
 -Ascolta- cercai di calmare il mio tono di voce, -io non sono più una ragazzina. Anzi dubito di esserlo mai stata. Dopotutto la crescita del mio corpo si è bloccata, perciò non farò altri cambiamenti, e anche il mio modo di pensare è più o meno definitivo, quindi non riesco proprio a capire cosa ci sia da aspettare.-
 -Be’…- cominciò lui guardandosi intorno in cerca di un argomento abbastanza solido per ribattere. –Stiamo insieme da poche ore, è meglio conoscersi meglio prima di compiere un passo importante come questo.-
 Per poco non gli scoppiai a ridere in faccia.
 -Conoscersi meglio?- chiesi divertita da quella patetica spiegazione. –Jake, mi stai intorno da quando sono venuta al mondo, conosco molto più te che me stessa.-
 -Ci sono delle cose del mio passato che non conosci, e che potrebbero non piacerti- disse abbassando lo sguardo atterrito.
 -Se ti riferisci al fatto che eri cotto di mia madre, mio padre me lo ha già raccontato, e ti confesso che lo avevo sempre sospettato.-
 Non fu facile stabilire se il sentimento predominante negli occhi di Jacob fosse la rabbia o il disappunto.
 -Tranquillo- dissi sorridendo, -non mi ha dato fastidio saperlo, infondo lo avevo capito che tra te e mia madre non poteva esserci stata solo un’amicizia.-
 Ma mentre pronunciavo quelle parole una strana sensazione prese corpo nella mia mente.
 -Jake, non è che non vuoi fare l’amore con me perché sei ancora attratto da mia madre?-
 La domanda mi era sfuggita prima che potessi fermarla. Non ero sicura di volere una risposta in quel frangente, dopotutto ero sempre stata consapevole del fatto che mia madre era cento volte più bella di me.
 -E’ questo quello che pensi?- mi chiese Jake con sguardo serio.
 -Non ti biasimerei se fosse così- risposi con la malinconia che mi permeava la voce. –So benissimo che mia madre è bellissima, molto più di me e suppongo che agli occhi di un uomo, di un uomo che l’ha amata così tanto, debba sembrare parecchio più seducente di una mocciosetta a cui ha dovuto anche cambiare i pannolini.-
 Fu un attimo. Mi ritrovai stesa sul groviglio di coperte che ci aveva ospitati quella notte, con il corpo di Jake premuto contro il mio e la sua bocca che esplorava la mia in un bacio traboccante di passione.
 Ero rimasta talmente sorpresa che ci misi qualche secondo prima di ricordarmi di chiudere gli occhi e lasciarmi andare completamente a quel momento divino e fuori da qualsiasi schema di normalità ormonale.
 Mi sentivo così bene, mentre le mani di Jacob cominciavano ad esplorare ogni centimetro del mio corpo indugiando sul collo e sui fianchi.
 Avvertivo la sua pelle bollente attraverso il tessuto sottile della camicetta reso praticamente incorporeo dai miei sviluppati sensi da vampira.
 Le labbra di Jacob si staccarono dalle mie e cominciarono a percorrere la guancia, fino a tornare verso il mento e spostandosi lentamente e con molta dolcezza vicino al mio orecchio.
 A quel punto mi sussurrò:
 -Spero che ti sia bastata come risposta- la sua voce era resa roca dal desiderio. –Non puoi neanche immaginare quanto il tuo corpo mi attragga. Se fosse per me ti prenderei qui e subito.-
 Ovviamente per non correre il rischio di dare un fondamento pratico a quell’affermazione, si alzò, staccandosi da me, e si mise a sedere al mio fianco.
 Mi sedetti anch’io, e nonostante fossi ancora piuttosto provata per quello che era successo, e amareggiata per ciò che invece non era avvenuto, trovai la forza per parlare.
 -Se davvero mi desideri perché non vuoi che stiamo insieme in quel modo?-. In altre circostanze mi sarei vergognata come una ladra a fare una domanda del genere, ma in quel momento mi sentivo più che giustificata. In fin dei conti stavo solo cercando di capire come stavano le cose e quello che passava per la testa di Jake.
 -Non è per via di tua madre, e tantomeno a causa tua- cominciò lui guardandomi con intensità negli occhi. –E’ solo che sono convito che non siamo ancora pronti per un passo come questo. Ci terrei a ricordarti che non sarebbe solo la tua prima volta ma anche la mia, e vorrei che fosse un momento speciale per entrambi. Non voglio che si riduca ad un semplice slancio di passione.-
 Aggrottai la fronte sorpresa. In un’era in cui non esisteva ragazzo che non pensasse al sesso, senza badare al come e al quando, proprio a me doveva capitare il moralista della situazione?
 Adesso capivo seriamente come mai mia madre avesse accettato di sposare mio padre nonostante fosse contraria al matrimonio. Il sesso era un’ottima moneta di scambio.
 Purtroppo per me la situazione era diversa. Non avevo nulla da poter barattare con il sesso, e per il momento Jake non sembrava voler cedere. Accidenti alla mia dannata sfortuna!
 Jacob doveva aver notato la mia aria delusa perché disse:
 -Non ti sto dicendo che non lo faremo, dubito di avere un autocontrollo così impenetrabile, però dobbiamo aspettare ancora un po’. Dopotutto abbiamo il dovere di fare delle cose prima… Avvisare i tuoi e i Cullen che stiamo insieme, sperando di uscirne vivi; minacciare Richard di morte istantanea se solo si azzarda a toccarti ancora; dirlo agli altri del branco…-
 Ascoltavo Jake sorridendo.
 E va bene, avrei aspettato. Tutto pur di vederlo sempre così sereno e soprattutto così cotto di me.
 -A proposito- continuò poi lui attirando ancora di più la mia attenzione, -Rachel e Paul hanno deciso la data del matrimonio.-
 Sorrisi sinceramente felice per quella notizia.
 Rachel e Paul avevano aspettato più di sette anni per sposarsi. Era stato Paul a volerlo, perché sapeva che Rachel non era fatta per rimanere segregata a La Push senza avere la possibilità di realizzare almeno una piccola percentuale di tutti i suoi progetti precedenti al periodo in cui era diventata il suo l’imprinting. Lei inizialmente non voleva accettare la proposta di Paul, aveva già deciso di abbandonare il college e di sposarlo al più presto, ma il licantropo era stato irremovibile: non voleva avere una moglie con dei rimpianti così grandi che non le avrebbero permesso di essere completamente felice al suo fianco.
 Così Rachel era tornata al college, era riuscita laurearsi molto prima del previsto e per qualche tempo aveva vissuto nelle più grandi città degli Stati Uniti, scrivendo per numerosi giornali.
 Aveva realizzato tutti i suoi sogni, e aveva vissuto per un po’ la vita che avrebbe avuto se il suo destino non si fosse incrociato con quello di un licantropo.
 La situazione non era stata delle più facili per nessuno dei due: Rachel aveva una vita piena, ma il suo amore per Paul non riusciva a farla sentire felice lontana da lui, mentre Paul… be’, lui era un licantropo che viveva a migliaia di chilometri di distanza dall’oggetto del suo imprinting. Inutile dire che non sarebbe mai potuto essere felice in quelle condizioni, nonostante sapesse che era per il bene della donna che amava.
 Diverse volte all’anno, appena aveva qualche giorno libero, Rachel tornava di filato a La Push e i suoi incontri con Paul erano sempre qualcosa di struggente. Noialtri assistevamo a quello spettacolo non sapendo mai come comportarci. Quando Rachel arrivava, la felicità di Paul era così contagiosa che qualsiasi problema avessimo si diradava, ma quando arrivava il momento della partenza il dolore si diffondeva in tutta La Push. Paul cadeva in depressione, mentre Rachel sembrava sempre pronta a scoppiare a piangere da un momento all’altro. Più di una volta avevo letto nei suoi occhi e nei suoi atteggiamenti il desiderio di non partire e di restare per sempre accanto a Paul.
 Adesso che Rachel si sentiva appagata dalla vita lavorativa era pronta per stabilirsi definitivamente a La Push per la gioia di Paul e di tutti i licantropi del suo branco che erano stati costretti a sopportare i suoi pensieri lugubri e il suo essere acido per sette anni.
 -Quando si sposeranno?- chiesi curiosa ed eccitata.
 -La sera della vigilia di Natale- rispose lui.
 -Cosa?!- dissi incredula. –Ma lo sanno che mancano ancora due mesi a Natale? Credevo che si sarebbero sposati domani stesso.-
 -Mia sorella ha sempre desiderato sposarsi la sera della vigilia, vuole che ci sia la neve- rispose Jake con sguardo esasperato.
 -E a Paul non importa di dover aspettare ancora?-
 -Rachel è il suo imprinting e Paul è felice solo se lei è felice. Ti posso assicurare che mia sorella non sarà contenta se non avrà il suo matrimonio natalizio con tanto di neve.-
 Sarebbe stato bello partecipare ad un matrimonio come quello. Sicuramente Rachel stava facendo le cose in grande, come era nel suo carattere.
 -Per il matrimonio verrà anche Rebecca, così finalmente conoscerai anche lei e suo marito.-
 -Davvero?!- chiesi contenta.
 Rebecca era la sorella gemella di Rachel, e anche la sorella preferita di Jacob- nonostante ufficialmente non avesse sorelle preferite. Probabilmente lei e Jacob andavano così d’accordo perché, a detta di Jake, erano molto simili. Molte volte me l’aveva descritta come lui al femminile.
 Non vedevo l’ora di conoscerla, ma fino a quel momento non ce n’era stata l’occasione. I voli fino alle Hawaii non erano economici e Rachel non si era potuta permettere viaggi così lunghi in quegli anni. Di contro Jake non poteva lasciare La Push, perciò era davvero molto tempo che la famiglia Black non era tutte riunita sotto lo stesso cielo.
 -Sono sicuro che l’adorerai, è molto più divertente di Rachel. Credo che sia una fusione tra il mio carattere istintivo e quello iperattivo di Alice.-
 -Che cocktail esplosivo- risi al pensiero di una persona del genere.
 Poi tornai ad un comportamento serio.
 -A proposito di Alice e dei Cullen in generale, mi sa che è ora di tornare a casa- dissi abbassando lo sguardo. Sapevo benissimo che la ramanzina dei miei sarebbe stata di quelle indimenticabili.
 -Di già?- mormorò Jake deluso. –Perché tutta questa fretta? Dopotutto i tuoi credono che tu stia al campeggio insieme ai tuoi compagni di scuola.-
 Scossi la testa divertita.
 -I miei sanno perfettamente che non sono al campeggio ma che sono andata via con te. Di certo mi tenevano d’occhio di tanto in tanto e si saranno accorti della mia scomparsa.-
 Jacob mi fissò incredulo, evidentemente anche lui aveva capito che i miei avrebbero potuto fare una cosa del genere senza porgersi troppi problemi.
 -Comunque- continuai con un sorriso furbo, - visto che ormai siamo nei guai direi di approfittare di questo momento ancora per un po’.-
 Lui aggrottò la fronte confuso dalle mie parole.
 Urgeva essere più esplicita. Mi avvicinai al suo viso e dopo averlo accarezzato dalla guancia fino all’incavo del collo, lo attirai a me e lo bloccai in un bacio così audace da mozzare il fiato.
 Uscimmo da quel nostro umido e inusuale nido d’amore mano nella mano e con il cuore molto più sereno e felice di quando ci eravamo entrati.
 Sapevo a quello a cui stavo per andare incontro. I miei genitori sarebbero sicuramente stati incavolati come mai in tutta la loro vita, ma sinceramente non me ne importava proprio nulla. Adesso che Jacob era al mio fianco e che sapevo non mi avrebbe mai abbandonata sentivo di poter affrontare qualsiasi cosa.
 Se i Volturi o i vampiri misteriosi si fossero presentati in quel momento con lo stato d’animo della mia mente li avrei sconfitti tutti senza neanche alzare un dito.
 Una volta arrivati vicino alla moto, Jake si chinò su di me e mi diede un leggero bacio a fior di labbra.
 -Sei proprio sicura di voler già tornare?- mi chiese accarezzandomi una guancia con una lentezza struggente.
 Non voleva fare l’amore però mi stuzzicava parecchio per essere così risoluto sulla sua decisione.
 -I miei avranno già dato fuori di matto e se tu continui a comportarti in questo modo credo che ti violenterò sul serio.-
 Lui mi guardò e scoppiò a ridere.
 -Perciò- continuai arrossendo ma cercando di ignorare quella risata, -è meglio che io torni a casa ad affrontare la mia famiglia. In questo modo magari per un po’ mi passeranno i pensieri impuri che faccio su di te, visto che se mio padre li sentisse ci ucciderebbe tutti e due all’istante.-
 -Spera che non ascolti i miei… Non gli piacerebbero per niente- mi sussurrò all’orecchio facendomi arrivare fino al cuore quel suo tono sensuale.
 -Basta- sussurrai io esausta. –Andiamo, prima che ti costringa ad azzerare il tuo autocontrollo.-
 Jake si allontanò da me con un sorriso, e io continuai ad avvertire in tutto il corpo un calore così poco religioso che mi vergognai al solo sentire il mio cuore accelerare.
 Non ce l’avrei fatta a resistere ancora per molto, soprattutto se Jake avesse continuato a comportarsi in quel modo.
 Salii dietro di lui sulla moto e lo strinsi molto più della volta precedente, infondo adesso potevo reclamare la proprietà esclusiva su di lui e di certo Jacob non si sarebbe lamentato.
 Si fermò qualche chilometro prima della villa dei Cullen. Avevamo concordato che sarebbe stato meglio se fossi andata avanti io ad esporre la situazione e poi lui sarebbe intervenuto in un secondo momento.
 -Mi raccomando- cominciò lui con una nota preoccupata nella voce. –Nel caso in cui ti dicano che non vogliono più che ci vediamo tu non ti impuntare e cerca di restare calma. Non cominciare a sbraitare come una matta.-
 -Ma...-
 -Niente ma. I tuoi potrebbero tenerci separati sul serio se solo lo volessero. Non possiamo rischiare che si arrabbino fino a quel punto, quindi dobbiamo cercare di essere diplomatici.-
 -Credi davvero che ci terranno lontani?- chiesi stringendomi ancora di più a lui e poggiando la fronte sulla sua schiena.
 -Non credo che ci impediranno di stare insieme, ma sicuramente saranno furiosi ed è possibile che ti puniscano per qualche tempo.-
 -Hai detto che loro sapevano già della storia dell’imprinting, perciò l’avranno già accettata da tempo.-
 -E’ così. Però tu ieri notte sei sparita nel nulla, e loro non avevano idea di cosa pensare. Di certo la loro prima teoria sarà stata quella del vampiro misterioso, e si saranno spaventati a morte all’idea che ti possa essere successo qualcosa. Quando scopriranno la verità si sentiranno sollevati ma anche in diritto di arrabbiarsi parecchio, soprattutto con me.-
  Scesi dalla moto e cercai di sorridergli per non farlo stare in ansia.
 -Andrà tutto bene, se ho bisogno di te ti faccio un fischio, okay lupacchiotto?- chiesi divertita.
 -Chiamami ancora così e ti lasciò tra le grinfie dei tuoi senza pensarci due volte.-
 Sembrava serio ma in realtà era divertito e prima che potessi rispondergli mi attirò a sé baciandomi con tutta la passione di cui era capace.
 La testa cominciò a vorticarmi mentre sentivo il calore della mano di Jacob sulla mia schiena, e avvertivo il desiderio crescere dentro di me.
 Posai con delicatezza le mani sul suo torace teso e lo allontanai qualche centimetro da me.
 Lui mi fissò con sguardo interrogativo.
 -Meglio se affronto i miei in possesso di tutte le mie facoltà mentali e se continuo a baciarti credo che potrei svenire perciò adesso vado.-
 Jake mi sorrise, forse un po’ troppo soddisfatto per avermi quasi fatta svenire.
 Gli diedi un bacio sulla guancia e cominciai a correre verso la villa, sperando che mio padre fosse lì e che Jake fosse abbastanza lontano da essere fuori portata dalla lettura del pensiero e dall’olfatto di mia madre.
 Stavo per affrontare i miei genitori. Chissà come sarebbe andata… Più ci pensavo e meno mi importava, sapevo solo che niente e nessuno mi avrebbe più tenuta lontana dal mio Jake.







***L'Autrice***
 Lo so che non ho seguito esattamente gli spoiler che vi ho dato nel capitolo precedente, soprattutto riguardo la chicchierata tra Nessie e Sophia, ma la conversazione di Jake e Nessie mi ha coinvolta così tanto che alla fine è venuto fuori un altro capitolo con solo loro due. Spero che vi sia piaciuto lo stesso.
 Purtroppo il mio computer ha deciso di morire- è anche per questo che ci ho messo tanti giorni per aggiornare. Sono riuscita, con un'opera di convincimento faticossisima, a farmi prestare per qualche tempo il portatile di mio padre (tanto lui non usa mai ^^), proprio perchè non volevo lasciarvi in sospeso finchè il mio computer non tornerà in vita oppure si decidano a comprarmene un altro.
 Anticipazioni: ovviamente vedremo la reazione di Edward e Bella alle spiegazioni di Nessie, e spero di inserirci la chiaccherata tra Nessie e Sophia questa volta. ^^
 
 Ringraziamenti:
 annuxiaaa: Rebecca è la sorella maggiore di Jacob, che vive alle Hawaii con il marito surfista (beata lei...XD). Sono davvero felicissima che la mia storia ti stia piacendo così tanto, sono sempre contenta di sentire l'opinione di gente nuova. Grazie mille davvero. Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTB!
 sannychan: Sì, alla fine mi sono decisa a chiarire tutto perchè mi ero stancata di quella situazione così pesante tra Nessie e Jake, e in effetti adesso che sto cominciando a scrivere questi capitoli in cui si baciano e si accarezzano mi rendo conto che mi sto divertendo molto di più. Soprattutto scrivendo quest'ultimo, non puoi neanche immaginare quanto mi ha preso... *pervetMode* XD Presto vedremo anche cosa succederà al matrimonio, spero di riuscire ad inventarmi qualcosa di decente... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTB!
 PrettyFairy: non ho abbastanza tempo per rispondere come si deve alle ben due recensioni che mi hai lasciato, ma ti posso dire che sono veramente felice per tutti i complimenti che mi hai fatto, ormai non so più come ringraziarti... Il complimento che mi ha fatto sentire più felice è stato quello riguardo Breaking Dawn, ma ti invidetei comunque a leggere un'eventuale opera della Meyer perchè sicuramente sarà molto meglio di questa...XD Dopotutto lei è una specie di divinità, e io sono solo una sua emulatrice. Comunque accetto volentieri il complimento, insieme a tutti gli altri. La cosa più importante è che questo capitolo ti sia piaciuto così tanto. Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTB!
 Maka_Envy: Prima o poi farò fare le cosacce a questi due, tranquilla... Anche se non so quando, devo dire che sono un po' indecisa sul momento, ma pieni di ormoni come stanno non sarà tra molto...XD Spero che questo capitolo ti sia piaciuto.... Grazie per la recensione. Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 tenny_93: Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti, sono felice che tu abbia deciso di mettarla tra le preferite... Continua a leggerla! Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTB!
 cicia123456: Addirittura ogni rigo... Ti avviso che le cose per Nessie e Jake andranno più o meno sempre su questa lunghezza d'onda, cerca di non lasciarci davvero le penne leggendo i prossimi capitoli...XD L'idea della grotta non so nemmeno io da dove mi è venuta (credo di aver fuso una parte di Tre Metri Sopra il Cielo e di Le Cronache del mondo Emerso... anche se non sono sicura... bo'). Capisco cosa vuol dire trovarsi in una situazione come la tua, tantopiù che adesso la mia migliore amica si è fidanzata con un ragazzo che mi è stato sempre antipatico, e adesso non solo passo meno tempo con lei, ma quel poco che mi è concesso mi devo anche sorbire quel demente... Vabbe' l'importante è che sia felice lei...^^ Sono felice che Richard ti sia piaciuto, mi ero stancata di farlo essere il terzo incomodo, anche se credo che per Jake lo sarà sempre XD. Rebecca? No Comment! Il matromionio? No comment! Influenzeranno la storia? No comment! Sono troppo fiscale sugli spoiler? No, la verità è che non ho idea di come rispondere a queste domande, perchè ormai sto scrivendo ad istinto...XD Spero di scrivere della chiacchierata tra Sophia e Nessie nel prossimo capitolo... Grazie mille per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTB!
 Becca_: Sono davvero felice che il capitolo ti sia piaciuto, sono curiosa di sapere cosa ne pensi di questo che è ancora più zuccheroso del precedente...XD Ti ringrazio per gli auguri anche se in ritardo sono sempre benaccetti. Grazie mille per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTT!!!
 lilly95lilly: Grazie mille per tutti i complimenti, sono contentissima che il capitolo precedente di abbia appassionato così tanto, e spero che questo abbia fatto altrettanto. Grazie ancora. Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 KikiCullen: Ciao Tesora, grazie per aver detto che non sono anziana, mi rincuora molto sentirmelo dire...XD Stavi lì a guardare la scena? Che pervertita che sei...u.u magari volevano stare da soli... XD Scherzo! Dopotutto anche io la stavo guardando...XD Sì, la dichiarazione di Jake è stata molto dolce (è stata una tragedia scrivere quella parte, non sapevo assolutamente come impostare tutto il discorso e sono contenta che alla fine ti sia piaciuto). Sono felice che anche Richard ti sia piaciuto, ho deciso di farlo diventare il paladino della situazione... Grazie davvero per tutti i complimenti, e sono sempre felice di leggere le tue recensioni, mi fanno sempre commuovere... Grazie, grazie, grazie... Mi raccomando voglio sapere che pensi di questo capitolo... Ciao Kiss!!!  TVTTTTTTTTTTTTTTTB!
 Razorbladekisses: L'idea della grotta non so neanch'io da dove mi è uscita, le mani scrivevano da sole senza che io dessi comandi... Ma sono veramente contenta che ti sia piaciuta... Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTB!
 giuly_chan95: L'hai letta tutta d'un fiato??? Sono veramente contenta che ti abbia coinvolta così tanto...^^ Sono felice che ti sia piaciuta la mia idea di scrivere di Nessie e Jake, come mi pare di aver detto nel primo capitolo, sono dell'idea che la storia di Bella ed Edward sia perfetta così e che non abbia bisogno di essere continuata o modificata, perciò mi sono concentrata su qualcosa di nuovo, e sono contentissima che questa storia ti stia piacendo. Anch'io sono contenta che mi padre non sappia leggere nel pensiero, anche perchè non credo che i miei pensieri li troverebbe molto consoni...XD Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 Julianne: Ti assicuro che neanche io ero una fan di Jacob, nei libri della saga ha cominciato a piacermi solo alla fine di Breaking Dawn, ma prima speravo con tutto il cuore che morisse... Poi da quando ha vuto l'imprinting con Renesmee l'ho rivalutato molto come personaggio e ho deciso di conoscerlo meglio. Alla fine mi sono resa conto che mi piace molto (anche se nel mio cuore Edward è sempre il numero uno). Sono veramente felice che la mia storia ti stia piacendo, e ti ringrazio per tutti i complimenti. Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!

 Ringrazio i 68 che hanno messo questa storia tra le preferite e un grazie enorme anche a chi ha solo letto.
 
 Ciao Kiss tutti!!!

 Francesca


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Capitolo 12
*** Nightmare ***


Sunbeam- Capitolo 12

 Premessa: Questo non è un capitolo che segue la trama di Sunbeam, ma è una One-shot sulla storia di Alice e di come è diventata una vampira. Vi starete chiedendo perchè ho fatto questo piccolo colpo di testa. Be' ci sono tre motivi fondamentali: 1) Ho la febbre alta e non sto capendo neanche quello che sto scrivendo; 2) mi è sembrato che il personaggio di Alice vi piacesse molto e mi sembrava carino fare un capitolo anche su di lei; 3) presenterò questa one-shot ad un contest e siccome nel regolamento diceva che la ficcy poteva anche essere già edita ho pensato di farvela leggere prima di inviarla...XD
 Spero che vi piaccia...







 Capitolo 12: Nightmare (Alice)
 
 Pareti bianche. Letti a schiera che si succedevano uno dopo l’altro. Una corsia lunga e buia in cui ogni speranza si perdeva. Ogni tanto il silenzio della notte veniva interrotto dalle urla di qualcuno che aveva avuto un incubo, o semplicemente urlava perché il suo cervello gli diceva di farlo.
 Chiunque si sarebbe sentito terrorizzato nel vivere in un posto del genere, infondo passare i migliori anni delle propria vita in un manicomio non era la massima aspirazione di un essere umano. Di certo non era la mia.
 Ero stata rinchiusa in quel manicomio da bambina. Non ricordavo il momento preciso in cui misi piede per la prima volta in quella struttura senz’anima, ma erano diversi anni che stavo lì.
 Secondo i medici soffrivo di schizofrenia e disturbo della personalità, patologie curabili solo attraverso sonniferi potenti che mi intontivano per giornate intere. A volte nei momenti in cui avevo uno dei miei attacchi più forti, ritenevano giusto utilizzare anche l’elettroshock.
 In realtà il mio problema non si poteva tradurre con la schizofrenia ma con qualcosa di paranormale. Io riuscivo a vedere il futuro. Erano solo delle visioni sfocate e non troppo chiare che andavano e venivano a loro piacimento, eppure tremendamente fondate.
 Non sapevo il vero motivo del mio ricovero, ma ero abbastanza sicura di non essere una schizofrenica. Perciò con il tempo immaginai che la mia famiglia avesse deciso di rinchiudermi a causa delle mie visioni, anche se mi sembrava una ragione insufficiente per separarsi da una figlia e da una sorella.
 In manicomio i medici non erano gentili con noi pazienti, ma in effetti neanche tra pazienti correva buon sangue. Ognuno pensava a se stesso e nessuno conosceva la parola amicizia.
 Fu per questo che quando un uomo bellissimo sui quarant’anni che faceva l’infermiere cominciò a trattarmi con un occhio di riguardo rimasi sorpresa.
  Un giorno mentre me ne stavo stesa a letto distrutta dopo l’ennesima seduta di elettroshock, con i polsi e le caviglie legate alle sbarre del letto, quell’uomo venne da me.
 -Salve- disse con gentilezza e con un sorriso che rese ancora più meraviglioso il suo viso pallido. I suoi occhi mi avevano sempre fatto un po’ paura, erano di uno strano marrone tendente al rosso, un colore che non sembrava umano. Mentre i suoi capelli bronzei e il suo fisico minuto e statuario mi avevano sempre affascinato.
 Cercai di rispondere ma ero ancora troppo debole per riuscire a parlare. Ogni volta era sempre più difficile riprendersi dall’elettroshock, dubitavo che sarei stata in grado di sopravvivere ancora a lungo. In effetti sarebbe stato meglio morire al più presto, con la morte avrei finalmente trovato la libertà e la pace.
 -Immagino che per te non sia facile parlare dopo quello che ti hanno fatto in quella maledetta stanza. Sono solo venuto a farti un po’ di compagnia, vuoi che me ne vada?-
 Il suo tono era sempre più comprensivo e il suo sorriso mi faceva sentire così serena.
 Feci un segno di diniego con la testa: non volevo assolutamente che se ne andasse.
 -Mi chiamo George Carson- cominciò. –Lavoro qui da poco tempo e devo ammettere che mi hai colpito molto. Inutile negare che sei una ragazza molto bella, ma quello che mi ha lasciato senza parole sono stati i tuoi occhi: il loro colore non è spento come quello degli altri pazienti, sono ancora di quell’azzurro vivace e intenso. Me ne chiedevo il motivo, ti va di spiegarmelo?-
 Rimasi un attimo stupita da quella domanda. George mi aveva capita così bene in così poco tempo, era riuscito a vedere ancora la vita nei miei occhi.
 -Io… credo… sia perché… so di non essere… malata e di non… meritare… quello che mi stanno facendo…-
 Avevo ancora qualche difficoltà nel parlare ma pian piano la lucidità stava cominciando a tornare.
 -Immaginavo che le cose stessero così- rispose lui con voce comprensiva.
 Lo guardai negli occhi cercando di capire se si stesse prendendo gioco di me, ma non trovai nessun cenno di cedimento nel suo sguardo dolce e deciso.
 -Ti va di andare a fare un giro?- mi chiese poi sorridendo.
 Spalancai gli occhi per la sorpresa.
 -Non ci è permesso di lasciare la struttura, sarebbe contro le regole.-
 -Hai paura di infrangere le regole?-
 Mi fissò curioso della mia risposta e il suo sopracciglio di sollevò in un cipiglio divertito, che io interpretai come una sfida.
 -Certo che no- risposi con tutto il mio orgoglio. Nonostante avessi subito di tutto in quel manicomio avevo ancora un carattere forte e determinato, sempre pronto ad accogliere qualsiasi tipo di sfida. Forse era anche per questo che non avevo perso sul serio il senno in quel maledetto posto.
 George mi sorrise di nuovo e avvicinandosi al mio letto cominciò a slacciare le cinghie che mi tenevano legata.
 Quando fui libera provai ad alzarmi in piedi, ma la debolezza non aveva ancora abbandonato le mie gambe che non accennarono a muoversi.
 Prima che potessi dire qualcosa George si chinò su di me e mi prese tra le sue braccia.
 -Cosa fai? Sono troppo pesante- dissi arrossendo e aggrappandomi al suo collo terrorizzata dal fatto di poter cadere.
 Avvertii la sua pelle sotto il tocco delle mia mani: era gelida, quasi quanto una lastra di ghiaccio e dura come il marmo. George non era umano, ormai ne ero certa. Avrei dovuto urlare dalla paura per quella scoperta sconvolgente ma lo sguardo pieno di dolcezza che mi riservò poco dopo mi fece sentire ancora più al sicuro tra le sue braccia.
 Non mi importava chi lui fosse, purché continuasse a farmi avvertire quel senso di pace.
 -Pesante?- mi chiese lui quasi scoppiando a ridere. –Credimi sei leggera come una piuma nel vero senso della parola, almeno per me.-
 Non capii cosa intendesse, ero ancora troppo occupata a cercare di capire cosa stava succedendo.
 Uscimmo fuori, e mi stupii non incontrare nessuno dei medici o degli altri infermieri, in genere erano sempre appostati dietro ogni angolo pronti a punire chiunque trasgredisse le regole. Invece quella sera non c’era nessuno.
 Avevo visto il cortile retrostante all’edificio solo dalle finestre nei rari giorni in cui mi era consentito avvicinarmici, perché di solito ero sempre chiusa nella mia “stanza”- ovvero una piccola cella buia con un letto che si reggeva appena e una stretta apertura in alto da cui riusciva a passare un flebile raggio di sole o di luna-.
 Era strano. Pieno di alberi altissimi e di erbaccia incolta che cresceva rigogliosa. C’era un solo cespuglio di rose rosse come il sangue giusto al limite con il cancello di ferro del manicomio. La natura selvaggia regnava incontrastata, ma dovevo ammettere che nonostante questo ero veramente felice di poter finalmente respirare un po’ di aria vera e non viziata dall’atmosfera pesante che c’era nella mia prigione.
 -Come ti senti?- mi chiese George soddisfatto della mia reazione.
 -Bene, ti ringrazio per avermi portato fuori- risposi cercando di sorridere anche se ancora ero intontita per l’elettroshock.
 Mi soffermai a fissare i suoi occhi, erano così affascinanti ma allo stesso tempo sentivo che avrei dovuto temerli. Quelle venature rosse potevano significare solo pericolo, eppure nel medesimo istante capivo di non poter aver paura di un uomo così gentile che per primo mi aveva dimostrato la sua amicizia.
 -Sai Mary…-
 -Alice- ribattei io rabbuiata. –Solo la mia famiglia mi chiamava Mary e non voglio più essere chiamata in quel modo. Preferisco diventare Alice e lasciarmi i brutti ricordi alle spalle.-
 -Capisco- commentò lui comprensivo. –Volevo solo chiederti, Alice, se per caso non ti piacerebbe fuggire da questo posto.-
 -Fuggire?- chiesi non riuscendo a comprendere totalmente il significato di quelle parole.
 -Sì, fuggire. Scappare in un altro luogo, dove non sarai costretta a stare tutto il giorno in una cella, dove non dovrai nascondere il tuo potere di preveggenza e dove nessuno ti punirà per il tuo dono. Non ti piacerebbe essere di nuovo libera come lo eri prima di entrare qui?-
 Fissai i miei occhi nei suoi sorpresa per quella proposta.
 Certo che avrei voluto fuggire, non potevo desiderare altro dal momento stesso in cui avevo messo piede in quel manicomio. Ma scappare non era un’impresa da niente come la stava dipingendo George. Significava dover eludere una sorveglianza piuttosto stretta e trovare il momento adatto per mettere in pratica un piano così rischioso, e io non volevo che l’unico amico che avevo trovato sulla faccia della Terra corresse un pericolo del genere solo per darmi una cosa che non avevo mai conosciuto e di cui potevo anche fare a meno.
 -E’ troppo rischioso- risposi seria. –Non dico che non mi piacerebbe, ho pregato giorno e notte perché una cosa come questa avvenisse. Però quelle erano solo preghiere, nella realtà la situazione è piuttosto diversa.-
 -Ti assicuro che sono in grado di portarti via da qui- disse lui deciso. –Vivremo bene insieme, non ti chiedo nulla di particolare in cambio. Vorrei solo la tua amicizia.-
 Non smisi di guardarlo negli occhi. Era la prima volta che qualcuno mi si rivolgeva con quella gentilezza, neanche la mia famiglia mi aveva mai trattata così.
 Sarebbe stato bello vivere con lui, e provai anche ad immaginare il mio futuro.
 Non dovetti aspettare molto per vederlo. Fui colta da uno dei miei attacchi prima che potessi capire quello che stava succedendo.
 Vidi tutto. Io e George che fuggivamo attraverso il bosco come se qualcuno ci stesse inseguendo. Lui mi portava in braccio e il viso era contorto in una smorfia di paura.
 Stavamo fuggendo. Ma da chi? Non poteva provare quel terrore solo per una guardia del manicomio.
 -Alice.-
 George mi riportò alla realtà e io gli sorrisi.
 -Non ce la faremo- dissi con un tono triste. –L’ho visto. Ci scopriranno e saremo costretti a fuggire attraverso il bosco, ma non ce la faremo a scappare. Mi dispiace.-
 Non sapevo perché si fidasse di quello che avevo visto, ma dopo che gli spiegai cosa sarebbe successo, non parlò più di fuga e dopo qualche minuto mi riportò nella mia stanza sempre con il sorriso sul volto.
 Mi sarebbe piaciuto così tanto evadere da quel posto e vivere con George. Non lo conoscevo bene ma da come mi guardava avevo capito che mi avrebbe voluto bene per sempre e che si sarebbe preso cura di me. Magari un giorno avrei addirittura potuto amarlo come una donna amava un uomo.
 Stavo stesa nel mio letto. La notte aveva ormai preso il sopravvento su quel giorno che per me era stato così speciale. Non sarei mai fuggita, ma almeno avevo conosciuto George e questo mi dava la forza di andare avanti, o almeno di non pensare più che sarebbe stato meglio morire.
 All’improvviso uno strano rumore mi fece sussultare. Mi misi a sedere sul letto e sentii che qualcuno era davanti alla porta della mia cella.
 -George…- sussurrai spaventata.
 La porta si spalancò di colpo come se la serratura fosse stata staccata via con la forza.
 Un uomo entrò, ma non era George nonostante per via del buio non potessi vedere con precisione il suo volto.
 L’uomo avanzò verso di me e quando si trovò sotto il raggio di luna che entrava dalla mia piccola finestra vidi il suo volto: era magro e con dei corti capelli castani. I suoi occhi erano rosso acceso e la sua bellezza mi ricordava incredibilmente quella di George, almeno quanto il pallore etereo del suo viso dai lineamenti perfetti.
 -Buonasera, piccola- disse con un sorriso che di dolce aveva ben poco.
 -Ch-chi siete?- chiesi terrorizzata. Ero ancora troppo debole e sapevo di non poter scappare da quell’uomo che aveva il potere di spaventarmi a morte con la sua sola presenza.
 Fece ancora un paio di passi verso di me, ispirando con forza l’aria. Sembrava quasi inebriato dall’odore che stava sentendo.
 -Mi chiamo James- rispose quello ad occhi chiusi come qualcuno che stesse pregustando un momento speciale. –Sono un vampiro.-
 Spalancai gli occhi incredula. L’elettroshock doveva avermi fritto completamente il cervello, ormai non distinguevo più un sogno dalla realtà.
 Lui riaprii gli occhi, e quando li incontrai capii che non si trattava di un sogno. Quell’uomo era davvero chi diceva di essere, e sembrava più pericoloso che mai.
 -Cosa vuoi da me?- chiesi cercando di non tremare. Sapevo che sarei morta, lo sentivo nell’aria che quel vampiro voleva uccidermi.
 -Che domande…- disse con tono canzonatorio. –Il tuo sangue.-
 Il cuore mi si fermò nel sentire quelle parole. Era venuto per il mio sangue, voleva uccidermi. Stranamente la paura che avevo provato fino a qualche secondo prima sparì. Ero consapevole di non poter impedire a quella creatura di uccidermi, e non avevo alcuna intenzione di passare i miei ultimi momenti di vita tremando o piangendo. Avrei affrontato la morte a testa alta, come avevo fatto in tutti quegli anni di soprusi. Non mi sarei fatta mettere sotto neanche da una creatura immortale che aveva deciso di cibarsi del mio sangue.
 -Non sembri spaventata- osservò James quando era ormai a meno di due metri dal mio letto.
 -Non lo sono- risposi fissandolo negli occhi. –Pensi che per una come me la morte sia peggio che vivere in questa prigione?-
 -Mi piace il tuo coraggio- disse a pochi centimetri dal mio viso. –Sei un’umana davvero interessante. Mi piacerebbe averti come compagna, ma il tuo sangue è troppo invitante e non credo che riuscirò a lasciartene una sola goccia in corpo.-
 Non risposi, avevo ben chiaro che non potevo fare nulla per impedirgli di ottenere ciò che voleva.
 Aprì la bocca e potei vedere i suoi denti bianchi e perfetti che si protendevano verso di me.
 La morte era così vicina, sentivo il suo alito sul collo e la forza con cui mi chiamava a lei senza che io fossi in grado di dirle di no, perché non c’era nulla che mi legava davvero alla vita.
 Ma poi l’unica ragione che avrebbe mai potuto trattenermi si avventò su James scagliandolo lontano da me: George era intervenuto attaccando il vampiro che voleva uccidermi.
 Aveva sfondato un muro lanciandolo il più lontano possibile da me.
 -Andiamo- esclamò chinandosi su di me e prendendomi tra le sue braccia.
 -Lo hai ucciso?- gli chiesi nascondendo il volto nell’incavo del suo collo mentre correvamo veloci, molto più veloci di quanto avessi mai potuto immaginare, attraverso la foresta.
 -Non sono abbastanza forte per ucciderlo, ma sono abbastanza veloce per portarti lontano da lui.-
 -Sei un vampiro anche tu, vero?- chiesi sempre senza guardarlo. Avvertii comunque la tensione che aveva creato nella sua mente la mia domanda.
 -Sì- rispose atono.
 -Perché non hai cercato di avere il mio sangue anche tu?-
 Non rispose subito, sembrava che farlo lo avrebbe portato alla morte.
 -Ti amo troppo per poter anche solo pensare una cosa del genere.-
 Sussultai e alzai di scatto lo sguardo verso di lui.
 George mi sorrise con la sua solita dolcezza e il cuore mi si sciolse a quella vista. Mi amava, al mondo c’era qualcuno che mi voleva bene sul serio, e non importava se non era umano.
 Corremmo per diverso tempo finché, arrivati all’entrata di un piccolo antro, George si fermò. Mi posò a terra con delicatezza facendomi sedere con la schiena poggiata alla solida roccia.
 -Ascolta- cominciò guardandomi negli occhi con serietà. –Quel vampiro è molto forte e anche se provassi ad affrontarlo non potrei sconfiggerlo.-
 Lo ascoltavo attentamente mentre sentivo la mia testa scoppiare per merito di tutti quegli elettroshock che mi avevano danneggiato il cervello.
 -Lui non rinuncerà al tuo sangue, perciò le soluzioni sono due: provare ad affrontarlo ed essere uccisi entrambi oppure…-
 Si bloccò quasi inorridito da quello che stava per dire.
 -Oppure?- chiesi invitandolo a continuare.
 -Mi dispiace ma l’unica cosa che posso fare per te oltre a dare la mia vita è trasformarti in una di noi… In una vampira.-
 Lo guardai stupita. Dovevo ammettere che non ero spaventata neanche un po’ da quello che mi stava dicendo George, nonostante si stesse parlando di essere massacrata da un vampiro assetato di sangue o di diventare una vampira.
 -Trasformami- dissi con sicurezza.
 -Sarà doloroso- rispose lui abbassando lo sguardo. –Saranno oltre tre giorni di agonia in cui ti sembrerà di bruciare e supplicherai che qualcuno ti uccida.-
 Gli accarezzai il volto con delicatezza per cercare di rincuorarlo.
 -L’alternativa è essere uccisa da quel vampiro, preferisco vivere anche se mi costerà parecchio.-
 Lui mi fissò negli occhi e dal dolore che vi lessi capii. Avrebbe dovuto farlo subito, senza attendere oltre.
 Annuii con determinazione e per ringraziarlo posai le mie labbra sulle sue in un bacio lento e pieno di gentilezza. Sembravano marmo ma baciarlo mi diede una strana sensazione di protezione.
 Quando mi staccai da lui lo guardai ancora negli occhi e sembrava un uomo distrutto dal dolore.
 -Perdonami- sussurrò prima di affondare i denti nella tenera carne del mio collo.
 Il dolore fu improvviso e lancinante, da togliere il fiato. Non urlai, ma non perché non volessi, era come se il mio cervello si fosse spento. Avvertivo i suoi denti nel mio collo, e il bruciore che cominciava a diffondersi lentamente in tutto il mio corpo, ma non riuscivo a reagire. I trattamenti del manicomio dovevano aver danneggiato il mio cervello più di quanto pensassi, oppure era una parte che George non mi aveva spiegato del processo di trasformazione.
 La vista cominciava ad offuscarsi mentre vedevo George che si staccava da me per avventarsi su un’ombra che era appena apparsa dagli alberi che stavano intorno all’antro. I corpi dei due vampiri che si affrontavano generavano dei rumori potenti e inquietanti, come di fulmini che si schiantavano al suolo. Urlavano e ringhiavano mentre io non riuscivo a muovermi e il bruciore continuava in tutto il corpo.
 George cadde a terra esamine e vidi i suoi occhi socchiusi puntati su di me: erano ancora dolci e gentili e sembrava sollevato di vedermi.
 Poi James si scagliò su di lui e cominciò strappargli parti del corpo a morsi.
 In quel momento tutto divenne buio, avvertivo solo il dolore e una strana puzza di fumo come se qualcuno avesse accese un fuoco.
 Uno strano freddo mi avvolse, e qualcuno mi aveva afferrata per il collo.
 -Il tuo amico l’ho sistemato- disse una voce fredda e arrabbiata, -ma a quanto pare anche lui ha sistemato te. Ormai non vale più la pena prendere il tuo sangue avrà un sapore tremendo ora che si è mischiato con il veleno schifoso di quel pezzo di merda.-
 James mi lasciò andare con forza e sbattei la testa a terra, e il dolore della ferita che sicuramente si era aperta si aggiunse a quello del fuoco che si stava espandendo nelle mie vene.
 Mentre ardevo il volto di George cominciò a svanire dai miei ricordi seguito da quello dei miei genitori e di mia sorella Cynthia. I giorni trascorsi in manicomio scivolarono via dalla mia mente e il dolore provato in quegli anni si cancellò completamente. Mary Alice Brandon stava morendo per dare vita ad una vampira.
 I volti di quelli che avevo conosciuto erano spariti completamente dai miei ricordi e qualcosa di nuovo li stava invadendo. Era il volto di un ragazzo, un vampiro, lo avevo capito dai suoi occhi rossi e dalla carnagione livida. Aveva dei luminosi riccioli biondi, e delle strane cicatrici a forma di mezzaluna su gran parte del volto. Non sapevo chi fosse, ma sapevo che volevo trovarlo. Avevo il bisogno di sentire la sua voce e di stringerlo a me.
 Non riuscivo a capire quanto tempo fosse passato, ma pian piano il mio corpo cominciò a darmi qualche segnale di vita.
 Aprii gli occhi e tutto era diverso.
 Era ancora notte, ma sembrava che stesse albeggiando. La mia vista era stranamente più acuta, o almeno così mi sembrava perché non ricordavo nulla.
 Sapevo di essere una vampira, e di chiamarmi Alice. Ma non sapevo altro di me stessa.
 All’improvviso un ricordo occupò intermente la mia mente: era il volto del ragazzo biondo con le cicatrici. Dovevo assolutamente trovarlo, e non sapevo come, ma sentivo che ci sarei riuscita senza alcuna ombra di dubbio. Proprio mentre pensavo a ciò un’altra immagine invase la mia mente, era l’insegna di una bettola: “Il Covo di Philadelphia”.
 -Philadelphia…- sussurrai con lo sguardo fisso nel vuoto. Sapevo che era lì che avrei trovato quel vampiro, lo sentivo fino nel profondo del cuore. E questo era più importante di qualsiasi cosa anche della mia gola che ardeva reclamando il sangue che sapevo di non aver mai toccato.
 Arrivai a Philadelphia nonostante non sapessi in che modo, e trovai la bettola della visione. Durante il viaggio avevo scoperto che la mia pelle tendeva a brillare al sole come se fosse stata formata da tanti piccoli diamanti, perciò decisi di entrare ne “Il Covo” solo a notte inoltrata.
 Nell’attesa mi nascosi in un vicolo buio della città, dove sapevo di essere al sicuro. Mentre ero lì ebbi un’altra visione questa volta molto più precisa della precedente. Io e quel ragazzo viaggiavamo insieme verso nord tra le foreste, e incrociavamo due vampiri a caccia: uno era grosso e muscoloso con l’aria di essere piuttosto stupido, mentre l’altro aveva dei lucenti capelli bronzei e un fisico molto più minuto rispetto al primo ma altrettanto perfetto. Si chiamavano Emmet ed Edward Cullen. Più guardavo Edward e più avevo l’impressione che mi ricordasse qualcuno, qualcuno che mi aveva voluto bene. Perciò non ci misi molto a decidere che, anche se lo conoscevo solo attraverso la visione, gli avrei voluto bene anch’io e sentivo che saremmo stati davvero come fratello e sorella. Vidi anche il resto dei Cullen: Carlisle, il capofamiglia, sua moglie Esme e la compagna di Emmet, Rosalie. Scoprii che erano vegetariani, cioè si cibavano solo di sangue animale, per questo i loro occhi erano di una strana sfumatura dorata e non rossi come quelli degli altri vampiri.
 Quando quella visione terminò mi accorsi che era ormai sera inoltrata.
 Uscii fuori dal vicolo e mi diressi nella bettola. Sedendomi al bancone cominciai ad aspettare speranzosa che quel vampiro varcasse la soglia di quella porta. Aspettai per tutta la notte ma lui non venne.
 La sera successiva feci lo stesso, ma ugualmente lui non si presentò.
 Andai avanti in quel modo per più di due settimane, ma non avrei mollato. Sapevo che sarebbe venuto e anche a costo di aspettare per l’eternità non mi sarei mossa da quel posto.
 La sera del diciassettesimo giorno aveva cominciato a piovere a cieli aperti ed io, come al solito, ero seduta al bancone del bar, mentre quel brutto ceffo di barista che stava dall’altra parte mi fissava senza parlarmi. Il bello di essere vampiri era che gli umani ti stavano alla larga perché lo capivano che c’era qualcosa di pericoloso in te.
 All’improvviso la porta si aprii e io mi voltai di scatto a guardare.
 Finalmente, era lui. Il ragazzo biondo e con quelle cicatrici a mezzaluna era arrivato. In una delle mie visioni lo avevo chiamato Jasper perciò immaginai che fosse quello il suo nome.
 Felice come non mai saltai giù dallo sgabello e mi diressi verso di lui, sembrava sorpreso del mio comportamento. Gli sorrisi per cercare di tranquillizzarlo e dissi la prima cosa che mi venne in mente.
 -Mi hai fatto aspettare parecchio.-
 Lui mi guardò sempre più sorpreso. Poi chinando la testa come per scusarsi disse:
 -Mi dispiace, signorina.-
 La sua voce era un qualcosa di meraviglioso. Melodiosa e musicale molto più coinvolgente di come la ricordassi dalle mie visioni insieme a lui.
 Gli porsi la mano senza dire un’altra parola, e lui la prese senza aspettarsi che io dicessi altro.
 Mano nella mano uscimmo fuori dalla bettola, e sotto la pioggia cominciò il nostro viaggio, cominciò la nostra vita insieme, cominciò il nostro amore.
 Non ricordavo più nulla di quello che ero stata prima di essere Alice la vampira, ma ora che Jasper era al mio fianco sentivo di non aver bisogno di altro. Adesso la mia vita era completa e finalmente sapevo che sarei stata la creatura più felice dell’universo.







***L'Autrice***
 Spero che questa piccola parentesi sulla nostra adorata Alice non vi abbia fatto troppo schifo. Prometto di tornare al più presto con il prossimo capitolo di Sunbeam (che è quasi ultimato...XD).

 Ringraziamenti:
 cristina72: Ciao, grazie mille per la recensione e per i complimenti. Mi raccomando continua a seguire questa storia perchè ancora ne succederanno delle belle... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTB!
 cicia123456: Povera... Spero che adesso la tua gamba stia meglio... Penso proprio che il prossimo capitolo con la reazione dei Cullen ti sorprenderà parecchio, già mentre lo scrivevo io stesso non ruscivo a credere quello che stava succedendo...XD Per quanto riguarda il nostro caro meraviglioso e dolcissimo Seth (si è capito che sono pazza di lui? ^^) mi hai anticipata giusto di un paio di capitoli perchè sono decisa a cucire una bella trama anche intorno a lui. Il vampiro biondo... presto ne sapremo di più su di lui (anche se non so esattamente quando...). Su Richard no comment! Grazie mille per la recensione... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTB!
 BellaLaVampira: Tranquilla, per me l'importante è che continui a leggere e che la mia ficcy ti piaccia, non fa nulla se non riesci a recensire... Quindi ti perdono...^^ In effetti forse potrei essere una parente della Meyer, un po' le somiglio fisicamente... XD Sono felice che il capitolo della grotta ti sia piaciuto... Scusa se ti sto facendo aspettare ancora per l'aggiornamento ma con la febbre che ho avuto in questi giorni non sono riuscita a scrivere granchè, la maggior parte del lavoro per il prossimo capitolo l'ho fatto oggi... Comunque spero che questa one-shot su Alice ti sia piaciuta almeno un po'... Certo, povero tuo fratello che ha pensato fossi uscita fuori di testa, ma grida pura tutte le volte che vuoi perchè così so che la mia storia da delle emozioni forti...XD Grazei infinite per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 sannychan: Sono felice che il mio cambiamento di piani ti sia piaciuto, in effetti rileggendo il capitolo anch'io sono convinta che così sia perfetto. La storia di Paul e Rachel mi ha dato parecchi problemi, non sapevo come giustificare il fatto che si sposassero dopo tutti quegli anni, ma alla fine credo di essermela cavata bene...XD A Rebecca credo che ne farò combinare parecchie (anche se non so ancora cosa esattamente...) Grazie per la recensione e per tutti i complimenti che mi fai ogni volta... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTB!
 KikiCullen: Hai visto? Adesso la febbre ce l'ho io... Sono due giorni che non sto capendo più niente e che sono costretta a stare  a letto perchè appena mi alzo rischio di finire con la faccia a terra...XD Se vuoi i pop-corn li metto io, mi vengono molto bene... XD Il problema di questi capitoli è che non è Nessie ad essere pervertita, ma io... Ogni volta che mi immagino ste scene va a finire che ad immaginarmi Jake mezzo nudo o che guarda Nessie con sguardo intenso, alla fine penso a cose poco lecite ed automaticamente le faccio pansare anche a Nessie... Mi sa che ho bisogno di uno psichiatra...XD I sogni di Nessie hanno un loro perchè (ovvio, non è che le faccio fare tutti questi incubi perchè mi piace vederla soffrire...^^) e presto sapremo il motivo di tutti questi incubi... Be',  grazie per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 Becca_: Mi chiamano tutti Francy, quindi mi fa solo piacere se mi chiami così...^^ Tranquilla, presto Jake e Nessie li sitemerò io... Altro che aspettare...XD Sono felice che la mia ficcy ti stia piacendo così tanto, leggere recensioni come la tua non potrebbe non rendermi orgogliosa e soddisfatta del mio lavoro...^^ Scusa se dovrai aspettare ancora un po' per l'aggiornamento, cercherò di fare il più in fretta possibile... Grazie per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTB!  
 PrettyFairy: Non dovresti restare alzata fino a tardi a leggere le fanfiction, ma siccome stavi leggendo una mia storia chiuderò un occhio...XD. No comment sul sogno di Nessie e sul vampiro biondo, è troppo presto per dare spoiler su questo. Credo che sul punto di violentare Jake siamo d'accordo, ha accampato delle scuse assurde, ma siccome gli vogliamo bene lo possiamo anche perdonare...^^ Be' spero che questa one-shot ti sia piaciuta... fammi sapere, mi raccomando... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTB!
 lilly95lilly: l'incubo di Nessie ha un suo perchè, come tutti quelli che ha fatto... ma per il momento non posso dare spoiler su questo argomento...XD Sono felice che il Jacob della mia storia risulti affascinante, infondo era proprio questo il mio intento...XD E' più maturo perchè comunque sono passati sette anni e adesso non è più sono un ragazzino arrapato, ma un uomo che vuole far felice la donna che ama (ammazza come sono profonda, sarà la febbre???). Grazie mille per la recensione... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTB!
 ilesnape:
Tranquilla, per me l'importante è che continui a leggere e che la mia ficcy ti piaccia, non fa nulla se non riesci a recensire... Dopotutto sono la prima che è sempre piena di impegni, quindi ti capisco... Sono felice che la storia stia continuando a piacerti e ti ringrazio tantissimo per la recensione e per tutti complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 Julianne: Sì, ho un certo talento nel descrivere gli incubi... sono sempre piuttosto cruenti...XD Non posso dare spoiler sul vampiro, ma ti garantisco che il bello di questa storia deve ancora arrivare...XD Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti, sono davvero felice che la mia storia ti stia piacendo... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 Fede_Wanderer: Sai lo avevo notato che eri una piuttosto puntuale con le recensioni, perciò ti devo confessare che quando ho visto che non recensivi più ho pensato che fosse perchè la storia non ti stava più piacendo... Ma adesso che so non hai recensito per una questione di tempo, mi sento sollevata...^^ Comunque tranquilla se non riesci a recensire, capisco benissimo che il tempo non basta mai per fare tutto quello che vorremmo fare... Sono felice di leggere una tua recensione dopo tanto tempo, devo dire che mi erano mancate e quindi è bello vedere un romanzo-recensione...XD Sono contenta che il campeggio ti sia piaciuto, è uno dei capitoli che ha dato un po'più di grattacapi perchè non sapevo se far risolvere in quel momento le cose tra Nessie e Jake oppure lasciare che non si parlassero ancora per un po'. Ma poi c'è  stato una specie di effetto a catena, dopo che ero riuscita a far chiarire Sophia e Lance le mie mani hanno scritto in automatico anche il bacio tra Nessie e Jake, e sono convinta che sia stato meglio così, mi ero stufata di farli soffrire in continuazione...XD Sono contenta che i capitoli Nessie/Jake e che Jacob stesso ti siano piaciuti così tanto, non sai quanto ne sono orgogliosa...ç___ç L'idea della radura ce l'avevo in testa da un po' alla fine l'ho messa in atto per quel capitolo, in effetti è così che è nata l'idea del campeggio... Spero che tu abbia letto anche questa piccola One-Shot su Alice e che abbia voglia di dirmi cosa ne pensi... Prometto di postare il prossimo capitolo al più presto... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 

 Ringrazio i 70 che hanno messo questa storia tra le preferite e un grazie enorme anche a chi ha solo letto.
 
 Ciao Kiss a tutti!!!

 Francesca




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Capitolo 13
*** Explanations ***


Sunbeam- Capitolo 13


Capitolo 13: Explanations
 
 Correvo cercando di non pensare neanche per un istante a Jacob e a dove avevamo passato la notte, ci mancava soltanto che mio padre scoprisse della grotta e avrei dovuto dire addio all’unico posto in cui io e Jacob avremmo potuto mai trovare un po’ di privacy in futuro.
 Raggiunsi la villa e non mi sorpresi affatto nel vedere tutti i Cullen, compresi i miei genitori, schierati davanti alla porta d’ingresso: avevano le braccia conserte in un gesto severo e le loro espressioni non lasciavano presagire nulla di buono.
 -Ci hai preso- disse mio padre con voce pacata, quella che usava quando era infuriato. –Sei nei guai fino al collo, e stavolta non te la caverai a buon mercato.-
 -Nessie!- era l’ora di mia madre, solo che lei, a differenza di papà, tendeva a sbraitare. Era davvero lampante il fatto che fossero nati ad un secolo di distanza. –Sei completamente impazzita! Sparire dal campeggio in quel modo, senza dirci niente e stando chissà dove per tutta la notte!-
 Chissà dove? Allora non avevano capito dove ero andata.
 -Se lo avessimo capito non avresti dormito fuori- rispose mio padre sempre calmo, ma nei suoi occhi potevo leggere la rabbia che stava cercando di reprimere.
 -Dov’eri?- mi chiese mia madre cercando di calmarsi. –Emmet ti teneva d’occhio al campeggio ma ha detto che all’improvviso sei sparita e non sapeva in che direzione fossi andata perché non sentiva più il tuo odore. Hai la minima idea di come ci siamo preoccupati?! Pensavamo che qualcuno ti avesse rapita…-
 -Be’ più o meno è stato così- disse una voce divertita alle mie spalle.
 Jacob si fermò al mio fianco e fissò il suo sguardo in quello di mia madre.
 -Scusa- mi sussurrò, -ma ho sentito le grida di Bella è ho pensato di intervenire prima, quando tua madre ti parla così tu non puoi fare altro che risponderle a tono.-
 Aveva ragione, era proprio quello che stavo per fare prima che lui si mettesse in mezzo.
 -Jacob! Sei stato tu a portarla via dal campeggio?- chiese mia madre sempre più infuriata.
 “Papà, ti prego… Falla calmare prima che decida di avventarsi su Jake” pensai sperando che il buon senso di mio padre avesse il sopravvento sulla sua rabbia momentanea.
 Mi fissò severo.
 “Per favore, vi spiegherò tutto. Ma come faccio se sto tutto il tempo con il terrore che la mamma possa staccare la testa a Jacob?”
 Lo sguardo di mio padre sembrò addolcirsi lievemente.
 -Bella- disse poggiandole una mano sulla spalla. –Per favore cerca di calmarti e lascia che Jacob ci spieghi come sono andate le cose. Ti stai comportando come Charlie faceva con me…-
 La mamma sussultò.
 Mio padre era un genio. Mamma odiava essere paragonata a Charlie quando si trattava di me. Non aveva mai dimenticato il modo in cui aveva trattato papà senza sapere come stesse veramente la situazione e aveva giurato che con me non avrebbe fatto gli stessi errori che Charlie aveva fatto con lei.
 Abbassò le spalle sconfitta e capii che quello era il momento di parlare.
 -Sono stata con Jacob per tutta la notte- dissi con calma. –Avevamo bisogno di chiarire un paio di cose e dovevamo farlo in privato.-
 Dovevo aver detto qualcosa di strano perché negli occhi dorati dei miei genitori balenò un lampo di rabbia che non avevo mai visto. Sembrava che al posto di calmarsi si stessero infuriando ancora di più.
 -Ma guarda un po’, la nostra piccola Nessie e il lupacchiotto spelacchiato questa notte hanno fatto i fuochi d’artificio… Brava, Ness. Sei stata molto più sveglia di quei due lumaconi dei tuoi.-
 Zio Emmet era sempre il solito quando si trattava di questi argomenti.
 Quando afferrai il senso di quella frase arrossii di colpo e mi affrettai a spiegare.
 -Mamma. Papà. Ho passato la notte con Jake ma giuro che abbiamo solo parlato e dormito, non è successo assolutamente niente.-
 -E ci dovremmo credere?!- esclamò mia madre infuriata.
 -Non è da me mentire o tenere nascoste cose come l’imprinting- dissi con il suo stesso tono.
 Mi fissò spaesata per quell’osservazione.
 -Voi lo sapevate che io ero l’imprinting di Jake ma non vi siete degnati di dirmi una parola mentre io mi disperavo e piangevo. Voi sapevate e non avete fatto nulla per alleviare il mio dolore, l’unica cosa che avete pensato di fare è stato dirmi di aspettare e sperare, ma secondo voi nello stato in cui ero mi è bastato questo tipo di sostegno?!-
 Si erano ammutoliti tutti. Sentivo Jake al mio fianco cominciare ad agitarsi, ero consapevole che le mie parole avrebbero ferito anche lui ma era arrivato il momento di far capire a tutti quanti che non ero più una bambina obbediente che accettava tutto quello che le propinavano. Avevo una mia mente e un mio pensiero ed ero stanca di tenermi sempre tutto dentro per paura che mia madre si infuriasse o che mio padre ne restasse deluso.
 -Non te l’abbiamo detto perché era giusto che fosse Jacob a dirtelo- disse mia madre guardandomi negli occhi con dolcezza.
 -Bene- risposi cercando di calmarmi, -lo capisco e non vi rimprovero per la vostra decisione. Ma come io non ho mai messo in dubbio le vostre parole pretendo che anche voi facciate lo stesso con me.-
 I miei genitori cominciarono a guardarmi in modo strano: sembrava un misto tra orgoglio e commozione.
 -Non posso negare che stanotte le mie intenzioni verso Jacob non fossero esattamente lecite- abbassai lo sguardo imbarazzata. Era inutile negarlo tanto mio padre lo avrebbe letto nei miei pensieri prima o poi.
 -Questo lato lo ha preso tutto da me- sussurrò zio Emmet mettendo un braccio intorno al collo di zio Jasper facendo finta di strozzarlo per la gioia.  
 Gli lanciai uno sguardo assassino perché la smettesse di dire certe cose, ma lui mi rispose con un sorriso da angioletto.
 Evitai accuratamente di incrociare gli occhi dei miei genitori, sapevo che quello che avevo appena detto doveva avergli fatti infuriare. Sentii il calore del corpo di Jacob al mio fianco e trovai la forza per continuare a parlare.
 -Ma come vi ho detto prima non è successo niente, e dubito che, almeno per il momento, accadrà qualcosa. Jacob è stato piuttosto chiaro su questo punto.-
 Dio! Come mi vergognavo a parlare di certe cose davanti a tutta la mia famiglia.
 -Jacob?- mormorò mio padre incredulo. –Tu…-
 -Lo sai meglio di me che cosa comporta l’imprinting- cominciò Jake. –Per tutti questi anni Nessie per me è stata come una sorellina da proteggere e l’unica cosa che mi importava era la sua felicità. Adesso la vedo come una donna ma sono ancora spaventato da quello che questo fatto comporta così preferisco aspettare ancora… Sono sicuro che tu sei d’accordo con me.-
 Jake e papà si lanciarono uno strano sguardo di intesa, mentre nella mia mente le domande si affollavano peggio di uno sciame di api intorno ad alveare.
 -Lupacchiotto sei più rammollito di Edward!- esclamò lo zio Emmet esasperato.
 -Adesso siete più tranquilli?- chiesi irritata.
 Mia madre mi fissò per qualche secondo, poi mantenendo il suo sguardo serio e imperturbabile cominciò a camminare verso me e Jacob.
 Posò una mano fredda sulla mia guancia e mi guardò con dolcezza.
 -Conosco quello sguardo- disse comprensiva. –So che non stai mentendo perché è lo stesso che avevo io quando tuo padre mi rifiutò.-
 Spalancai gli occhi sorpresa.
 -Gli uomini sono degli stupidi- continuò lanciando un’occhiata di traverso a Jacob. –Non capiscono mai che quando vogliamo qualcosa sappiamo che è la scelta migliore per noi, e si nascondono dietro al fatto che non vogliono farci soffrire o che non vogliono privarci della nostra anima… Ma non capiscono che è proprio così che ci fanno soffrire di più.-
 -Ben detto sorella!- esclamò zia Alice con sguardo commossa.
 -Ti ritrovi nelle sue parole per caso?- le chiese Jasper sospettoso.
 -Ma no tesoro- cominciò lei imbarazzata. –Tu non mi hai mai fatto soffrire.-
 Guardai ancora gli occhi di mia madre e mi accorsi che per la prima volta sembrava capirmi sul serio. Allungai una mano e la posai sulla sua guancia. Le mostrai il momento in cui Jacob mi aveva raggiunta nella foresta e il nostro primo bacio, la corsa in moto e come mi ero sentita al sicuro addormentandomi tra le sue braccia. Non le mostrai la grotta, quel posto era solo nostro.
 -So che mi puoi capire- le dissi poi sorridendo.
 -Sì, posso. E adesso so che sei stata al sicuro, per questo mi sento molto più tranquilla.-
 Mi sorrise ancora.
 -E tu…- si rivolse a Jacob. –Te l’ho già detto, falla soffrire ancora e giuro che ti faccio fuori.-
 Il suo sguardo era così pieno di rabbia che mi sorprese che non lo avesse aggredito in quel momento stesso.
 Jacob alzò le mani in segno di difesa e balbettò: -Okay… sta tranquilla…-
 -Bella- mio padre decise di intervenire, mettendole una mano sulla spalla. –Sono sette anni che discutiamo con Jacob la questione dell’imprinting sono sicuro che adesso ha capito sul serio. Anche perché se fosse il contrario sarebbe proprio uno stupido.-
 -Almeno quanto qualcuno che prima di toccare la donna che ama la deve costringere a sposarlo- disse Jacob divertito.
A quel punto ero sicura che mio padre lo avrebbe fatto a pezzi, ma lui lo fissò per un attimo e poi scoppiò a ridere.
 -Già, probabilmente hai ragione.-
 Jacob sorrise e si voltò a guardarmi.
 Il mio cuore cominciò a battere forte e disubbidente. Nonostante fossi davanti alla mia famiglia al gran completo, il solo incontrare lo sguardo caldo di Jake mi faceva uscire fuori di testa…
 “Papà, ti prego. Non ascoltare i miei pensieri.”
 -Forse dovrei dimostrare alla tua famiglia quanto ti amo, non sono mai stati troppo facili alla persuasione.-
 -Cos…?-
 Ma prima che potessi dire altro, Jake si chinò su di me e chiuse le nostre labbra in bacio.
 In quel momento mi sentii sciogliere, e le gambe cominciarono a cedere sotto il peso di quel contatto. Per fortuna Jake mi aveva stretta a sé, altrimenti mi sarei accartocciata su me stessa come un sufflè mal riuscito.
 Pregai ancora che mio padre non stesse ascoltando i miei pensieri perché stavano diventando, man mano che il bacio si approfondiva, sempre meno da dolce figlia innocente.
 Jacob si staccò da me, troppo presto per i miei gusti, e guardandosi intorno sorrise divertito.
 -Adoro il senso della privacy di voi vampiri.-
 Non capii subito cosa avesse voluto intendere con quelle parole, ma quando riuscii a staccare il mio sguardo da quel viso che amavo così tanto mi resi pienamente conto del significato di quella frase: la mia famiglia era sparita. Avevano deciso di lasciarci soli.
 Sapevo che mio padre non doveva essere troppo lontano perciò pensai:
 “Grazie di tutto, papà. Vi voglio bene.”
 Jacob si voltò di nuovo a guardarmi e questa volta non potei resistere, sorrisi e gettandogli le braccia al collo lo bacia con tutta me stessa.

                                                                         **********
 
 Il mio primo giorno di scuola era stato tremendamente imbarazzante. Arrivare con un’auto europea rosso accesso mi aveva fatta sentire un pesce fuor d’acqua.
 Dopo poco più di una settimana dall’inizio delle lezioni, avevo trovato un modo ancora più appariscente per fare il mio ingresso nel cortile scolastico, ma questa volta non era niente che mi avrebbe imbarazzata… Anzi mi rendeva la mezza vampira più felice del mondo.
 Era Jake che mi accompagnava, in moto. Inutile dire che le ragazze ogni volta che lo vedevano cominciavano a sbavare, e non potevo neanche infuriarmi con loro perché avevano perfettamente ragione. Jake se ne veniva con un’aderente maglietta nera a maniche corte – in una stagione che era assolutamente proibitiva per quell’abbigliamento- e con un paio di jeans scuri strappati sul ginocchio.
 In più quel suo look irresistibile era enfatizzato dalla moto e dai suoi capelli che si scompigliavano al vento mentre correva via dopo avermi baciata con passione.
 Ogni volta che ci salutavamo davanti alla scuola mi risultava sempre più difficile riuscire a resistere dal mandare la scuola al diavolo e corrergli dietro per andarci a rifugiare nella nostra grotta, lontani da occhi o poteri indiscreti…
 -Nessie.-
 Sussultai. La voce di Richard aveva interrotto le mie fantasie proprio sul più bello.
 Mi voltai verso di lui e cercai di sorridere nel modo più naturale possibile.
 -Ciao, Richard- dissi felice di vederlo, anche se sarei stata più felice di continuare ad immaginare me e Jacob soli nella grotta.
 -Da quando tu e Jacob state insieme sembri sempre sul punto di scoppiare a ridere per la felicità- cominciò lui divertito. –Devo ammettere che mi fa davvero piacere vederti così euforica.-
 Aspetta che tra me e Jake succeda quello che dico io e poi sì che sarò davvero euforica.
 -Veramente?- chiesi con uno sguardo innocente.
 -Se devo essere sincero non so chi sembri più felice tra te e Sophia- rispose lui sorridendo.
 Già, Sophia. Da quando erano tornati dal campeggio lei e Lance erano diventati inseparabili, anche se continuavano a comportarsi esattamente come prima: litigavano, si lanciavano frecciatine e sguardi assassini. Ma era cambiato il modo in cui lo facevano, dietro ogni loro parola si celava sempre quella nota dolce che nessuno avrebbe potuto ignorare.
 Senza contare che ogni tanto sparivano per diversi minuti e tornavano sempre con i vestiti un po’ in disordine, i capelli scompigliati, e le facce completamente rosse.
 Non era difficile immaginarne il perché. Questa parte del loro rapporto la invidiavo così tanto.
 Richard ed io entrammo a scuola e ci preparammo per la prima ora di biologia.
 Anche questa volta quando entrammo in classe tutti si ammutolirono, come se fino a pochi instanti prima stessero parlando di noi: ero infastidita come non mai da quella situazione.
 Ci dirigemmo al nostro banco, senza fiatare e io mi sentivo osservata come se avessero appena puntato un faro sulla mia testa.
 Il professor Banner era in ritardo come al solito e cominciavo a chiedermi se lo facesse apposta per permettere ai miei compagni di pormi al centro della loro attenzione.
 Mi voltai verso Richard e in un sussurro appena udibile gli chiesi:
 -Ma pensano ancora che io e te stiamo insieme?-
 Lui sbuffo divertito.
 -No, ed è proprio questo il motivo per cui ti fissano.-
 -Eh?-
 -Nessie, scusa- disse una voce alle mie spalle.
 Era Chad Johnson, un mio compagno di classe che non mi aveva mai rivolto la parola se non per un saluto ogni tanto.
 -Sì, Chad…- dissi sempre più sorpresa.
 -La moto del tuo ragazzo… Mi sai dire che modello è?-
 Aggrottai la fronte confusa. Voleva sapere che modello fosse la moto di Jake? Mi aveva parlato per la prima volta solo per sapere una cosa del genere?
 -Ehm… Non sono un’esperta di moto, non ho idea di che modello sia…- risposi imbarazzata.
 Pensavo che la discussione fosse finita, ma all’improvviso tutti gli occhi si puntarono contemporaneamente sul mio viso che divenne rosso.
 -Qu-qualcosa non va?- chiesi quasi spaventata mentre Richard al mio fianco ridacchiava.
 -Il ragazzo con cui sei venuta in moto in questi giorni è il tuo ragazzo?-, era stata Erika Bishop a parlare, una ragazza un po’ snob che aveva sempre l’ultimo modello di qualsiasi cosa dal cellulare alle scarpe.
 -Sì- risposi sempre più confusa.
 A quella parola sembrò che gli occhi puntati su di me si moltiplicassero.
 -Lo sai che quello è Jacob Black, vero?- continuò Erika.
 -Certo che lo so- la situazione stava diventando sempre meno chiara.
 -Il famoso Jacob Black, il ragazzo più sexy dell’universo secondo solo ad Edward Cullen. Lo sai che faceva il filo a tua zia Bella e che una volta l’ha portata via da questa scuola in sella alla stessa moto su cui tu stavi questa mattina?-
 -Ne ho sentito parlare- risposi scocciata.
 -A scuola Jacob Black è conosciuto almeno quanto i tuoi zii. Mia sorella si era presa una cotta per lui dopo averlo visto su quella moto, mi ha detto tutto sul suo conto. Ma io pensavo che fosse molto più grande di noi…-
 -Ha ventitre anni…- iniziavo a sentirmi davvero seccata.  
 Incredibile! In quella scuola sapevano più cose sul conto della mia famiglia che su quello che accadeva in città o nel mondo. Avevano per caso scritto un libro su tutta quella storia e io me l’ero perso?
 -Ti meravigli così tanto di tutto questo?- mi chiese Sophia mentre, durante la pausa per il pranzo, ce ne stavamo sedute su una panchina in cortile. Non avevo voglia di andare in mensa a sorbirmi gli sguardi di tutta la scuola.
 -A Forks non accade mai nulla di divertente- continuò Sophia, -è comprensibile che le uniche cose che succedono non si dimenticano tanto facilmente.-
 -Sì, ma… Posso capire che si sappia la storia dei miei zii, ma perché anche Jacob?-
 -Perché Jacob era l’altro della situazione. Il terzo incomodo nella storia d’amore del secolo, e colui che è quasi riuscito a sfasciare la coppia che era sulla bocca di tutti. E poi diciamocelo Nessie, Jacob ha un fisico che farebbe eccitare anche una suora, è normale che attiri l’attenzione.-
 -Stai attenta che non ti senta Lance altrimenti va a finire che litigherete ancora- dissi ridendo sotto i baffi, con l’intenzione di cambiare argomento perché non mi andava di cominciare ad essere gelosa anche delle ragazze della mia scuola. L’esperienza con Leah mi era bastata.
 -Quell’altro stupido. Non posso fare un commento su un altro ragazzo che subito gli parte un embolo. Come se non lo sapesse che lo amo alla follia- diede un morso al suo sandwich.
 Sorrisi divertita.
 -Pensi che un giorno mi dirai quello che successo vicino a quell’albero dopo che mi sono tolta di mezzo in modo magistrale?- le chiesi affondando il cucchiaino nel mio budino al cioccolato.
 -Non lo immagini?-
 -Dovrei?- osservai alzando un sopracciglio.
 -Be’ non che abbiamo parlato molto. Appena hai messo piede nella foresta, Lance ha detto “Sei innamorata di me?” e io ovviamente ho risposto come una zitella acida “Che non ci senti? L’ho praticamente urlato”. Ho fatto la dura ma in realtà in quel momento avrai voluto uccidermi e ucciderti… Ma prima che potessi elaborare un piano decente per darmela a gambe, lui mi si è avvicinato velocemente e mi ha baciata… Non puoi neanche immaginare che bacio, mi sentivo tutta molle e pensavo che sarei svenuta da un momento all’altro.-
 -Certo che lo posso immaginare- mormorai trangugiando l’ultimo boccone di budino.
 -Ah… Così anche tu e il Quileute dagli occhi magnetici vi siete dati alla ginnastica.-
 Per poco non mi ci strozzai con quell’ultimo boccone. Ma che razza di osservazione era quella?
 -No… Ti sbagli…- dissi cercando di tornare a respirare normalmente.
 -Quindi tu e Jake ancora non…-
 -Diciamo che per il momento ci stiamo limitando alla ginnastica facciale. Lui non vuole affrettare le cose- cercai di spiegare la situazione nel modo più comprensibile possibile per qualcuno che era così umano come Sophia.
 -Un ragazzo di vent’anni che non vuole affrettare le cose? Te lo sei trovato proprio strano…-
 -Già, e dire che io gli sono praticamente saltata addosso… Se non mi avesse fermata…-
 -Ma dai, non ti facevo così audace- mi guardò sorpresa.
 -Infatti non lo sono. E’ Jake che mi fa quest’effetto, quando sono con lui non riesco a trattenermi.-
 -Lo descrivi come un elettrostimolatore di ormoni femminili.-
 -Lo hai detto tu stessa che tutte le ragazze che lo vedono non possono fare a meno di pensare che sia uno schianto, perché io, che sono la sua ragazza e lo posso toccare e baciare, dovrei essere diversa. Anzi forse proprio per questo ho ancora più diritto di andare fuori di testa per lui.-
 -Secondo me ti sei esposta troppo- disse poi Sophia con aria seria.
 -Cosa vuoi dire?- chiesi curiosa.
 -Ecco, hai detto che lui non vuole andare oltre perché crede che sia troppo presto. Ma forse quello di cui ha paura è che sei più piccola di lui e vederti così ben disposta fin da subito potrebbe averlo interpretato come l’incoscienza dell’inesperienza, e perciò vuole aspettare che tu sia più matura e consapevole dei tuoi sentimenti.-
 Ero rimasta a bocca aperta.
 -Sei parente di Freud per caso?-
 Lei rise.
 -Quello che voglio dire è che dovresti fargli capire che hai capito le sue intenzioni e che si sta sbagliando, perché tu sei più che pronta per quel passo.-
 -E come dovrei farlo?-
 -Semplice: rifiutalo.-
 -Come scusa?- chiesi basita.
 -Non saltargli addosso ogni volta che lo vedi. Se vi state baciando dopo un po’ devi essere tu ad allontanarti da lui, in modo da farlo sentire come ti senti tu quando lui ferma tutto.-
 Detta così sembrava proprio la cosa più logica da fare.
 -Credi che possa funzionare?- le chiesi scettica. Conoscevo la testardaggine di Jacob, e dubitavo che sarebbe caduto in trucchetto banale come quello.
 -Provare non costa nulla. Tanto se non sarai tu ad interrompere le cose lo farà comunque lui, no?-
 La campanella suonò proprio in quel momento, ricordandoci che la lezione di spagnolo ci stava aspettando.
 In classe non ascoltai neanche una sillaba di quello che disse la professoressa, ero troppo impegnata nel ripensare al discorso di Sophia.
 Più ci pensavo e più mi convincevo che non avrebbe mai funzionato. Era assolutamente impossibile che Jake rinunciasse al suo proposito solo perché io mi comportavo in modo diverso.
 Alla fine suonò anche la campanella dell’ultima ora e dopo aver salutato i miei amici uscii fuori.
 Avrei dovuto chiedermi perché in cortile ci fosse una piccola folla di ragazze intenta a fissare qualcosa, ma non ci misi molto a capire il motivo di quel comportamento.
 Infatti lo vidi poco dopo. Jake era fermo, in piedi, appoggiato alla sua moto, con le braccia incrociate e lo sguardo fisso al suolo.
 Una vampata di calore mi attraversò il viso fino a concentrarsi totalmente all’altezza delle guance. Il cuore aveva preso a battermi talmente forte che mi sorprese che non lo sentissero tutti.
 Per un momento avevo dimenticato che Jake era un licantropo e che di sicuro avrebbe sentito il mio cuore.
 Non mi sbagliavo. Pochi istanti dopo Jacob alzò lo sguardo e incontrando i miei sorrise. Quel sorriso, era il sorriso che preferivo di Jake: spavaldo e sicuro, ma allo stesso tempo dolce e avvolgente come il profumo dei pancake della mamma.
 Ci misi qualche secondo prima di ricordare come si facesse a camminare, il mio sguardo era legato a quello di Jake e non riuscivo a muovere neanche un solo muscolo.
 Jacob sbatté un paio di volte palpebre perplesso e bisbigliò: -Stai bene?-
 Gli umani non avrebbero potuto sentire le sue parole, ma le mie orecchie da vampira le avevano sentite forte e chiaro, tanto che ebbero lo stesso effetto di una sveglia.
 Scossi la testa per riprendere il controllo di me stessa e camminai velocemente verso di lui.
 -La devi smettere di inibire le mie facoltà mentali con quei sorrisi- dissi imbarazzata quando fui davanti al mio licantropo.
 Sentii che Jake stava trattenendo a stento una risata.
 -Sei sicura di volere che smetta di farti questo effetto?- mi chiese posandomi due dita sotto il mento per sollevarmi il viso in modo che i nostri occhi si incontrassero di nuovo.
 Fu come se una scarica elettrica mi avesse attraversato ogni cellula del corpo. Gli occhi di Jake mi facevano volare in un mondo pieno di colori e sensazioni nuove.
 -Continua pure quanto vuoi- mormorai con le orecchie che cominciavano a fischiarmi a causa della testa che stava andando completamente nel pallone.
 Jake sembrava sempre più divertito.
 -Lo farei volentieri, ma magari non qui. Sai, i tuoi compagni di scuola sembrano molto interessati a quello che stiamo facendo.-
 -E’ perché sei una super star da queste parti- risposi scocciata.
 -Che vuoi dire?- mi chiese confuso.
 -Niente- dissi distogliendo lo sguardo. –Te lo spiegherò quando saremo da soli.-
 Jacob continuava a fissarmi confuso, e gli sorrisi per tranquillizzarlo.
 -Dove andiamo per stare da soli?- chiesi. In genere non era facile trovare un posto dove non ci fossero vampiri o licantropi a portata d’orecchie.
 -A casa mia- rispose lui salendo sulla moto. –Mio padre è da Charlie e tutti i licantropi sono impegnati. Non ci disturberà nessuno.-
 Non volevo che Jake se ne accorgesse, ma quel “non ci disturberà nessuno” mi aveva appena provocato una piacevole stretta allo stomaco. Che avesse cambiato idea?
 Mi affrettai a salire dietro di lui, cercando con tutte le mie forze di non guardare tutti i ragazzi e soprattutto le ragazze che ci stavano fissando.
 Mi strinsi a Jake mentre correvamo verso La Push. Sentivo il vento tra i capelli e le mie mani che riuscivano ad avvertire tutto il calore del corpo di Jake attraverso il tessuto sottile della sua maglietta. Posai la fronte sulla sua schiena e chiusi gli occhi felice.
 Arrivammo a La Push in pochi minuti ed entrammo in casa Black senza dire una parola.
 -Allora- disse poi lui sedendosi sul divano. –Cos’è questa storia della super star?-
 Ecco a cosa si riferiva con il fatto che non ci avrebbero interrotto, voleva solo sapere questo e nient’altro. Forse avrei dovuto davvero provare con la tattica di Sophia.
 Sospirai per cercare di trovare il modo meno imbarazzante per cominciare per discorso, restando rigorosamente in piedi per non rischiare che la vicinanza con il corpo di Jake mi distraesse.
 -Perché non ti siedi anche tu?- mi chiese sorpreso.
 -Hai presente la storia delle mie facoltà mentali? Vorrei restare lucida almeno per i prossimi cinque minuti- dissi rossa in viso.
 Jake sembrava orgoglioso di quel fatto.
 -Vuoi che ti faccia i complimenti perché mi mandi fuori giri?- gli chiesi irritata.
 -Be’ devo ammettere che è una soddisfazione- rispose divertito.
 -Sbruffone- mormorai incrociando le braccia.
 All’improvviso sentii una leggera stretta intorno al polso e prima che me ne potessi accorgere mi ritrovai seduta sul divano accanto a Jake con il suo braccio intorno alle spalle, una mano calda sul mio volto e il suo viso a pochi centimetri dal mio.
 -Cos’è la storia della super star?- mi chiese con quella voce sensuale che amavo tanto.
 Non avevo abbastanza forza per riuscire a parlare in quel momento, non con le labbra di Jake così poco distanti dalle mie.
 Perciò alzai una mano e la posai sulla sua guancia permettendogli di vedere tutto quello che era successo a scuola quella mattina nell’aula di biologia, e le parole di Erika Bishop.
 Il sorriso sul volto di Jake diventava sempre più grande.
 -Ti stai divertendo?- gli chiesi irritata.
 -Molto. Non pensavo che i miei gesti da stupido licantropo novellino rimanessero alla storia.-
 I gesti che aveva fatto per mia madre erano rimasti alla storia, mentre il fatto che stesse con me aveva stupito tutti. Non lo sopportavo.
 -Ma devo dire che la cosa che mi piace di più è vederti così tremendamente gelosa.-
 Spalancai gli occhi sorpresa.
 -Io non sono gel…-
 Non potei terminare la frase, le labbra di Jake me lo impedirono chiudendo le mie in bacio pieno di passione. La mia mano scivolò via dal suo volto e cominciò a percorrere le linee sinuose del suo collo e della sua spalla fino ad arrivare ai muscoli scolpiti e perfetti della schiena.
 Secondo il piano di Sophia in quel momento avrei dovuto fermarmi per far capire a Jacob che avevo capito quello che aveva cercato di farmi capire… Okay. Ormai ero completamente nel pallone… Se qualcuno mi avesse chiesto come mi chiamano probabilmente avrei risposto “budino al cioccolato”.
 E proprio quando sembrava che la situazione si stesse facendo interessante Jake si staccò dolcemente da me, e io lo avvertii quasi come un dolore fisico.
 -Vediamo un film?- mi chiese con gli occhi lucidi di desiderio.
 Mi stava chiedendo di vedere un film con quello sguardo? Ma perché doveva essere così risoluto sulle sue decisioni.
 -Okay- risposi cercando di non sembrare troppo delusa, dopotutto neanche per lui quella situazione doveva essere troppo semplice da affrontare.
 Prima o poi sarei riuscita a convincere Jacob a non fermarsi anche se non avevo la facoltà di prevedere esattamente quando. In quel momento avrei tanto voluto che le visioni di zia Alice funzionassero anche su me e Jacob.







***L'Autrice***
Finalmente ho aggiornato... Sono quasi guarita dalla febbre e ho già cominciato a scrivere il prossimo capitolo... Comunque come avete visto in questo capitolo non è accaduto niente di eclatante, è molto leggero e divertente (almeno spero...^^).
 Anticipazioni: Allora... Nel prossimo capitolo (per la gioia di molte fanciulle XD) avremo l'apparizione di Seth, e vi garantisco che per lui sto preparando una bella situazione ingarbugliata. In più come avevo anticipato ci sarà il ritorno di Rebecca, la sorella di Jacob...

 Ringraziamenti:
 PrettyFairy: Be' non che speri di arrivare prima al contest, però devo dire che sono parecchio soddisfatta di questa One-shot, mi è piaciuto molto scriverla. Sono contenta che George ti sia piaciuta (è stata una tragedia trovare un nome che mi convincesse, non me ne piaceva nessuno...^^). Sì, è stato molto più veloce di Edward, ma in fondo il pericolo era imminente e lui non aveva i Cullen al gran completo ad aiutarlo, e piuttosto che vedere Alice morire ha deciso di trasformarla... Lo so che Alice, è molto diversa da come è nei libri, però bisogna considerare che era un'umana chiusa in un manicomio senza una vera ragione e braccata da un vampiro, chiunque si sarebbe spaventato. E' Jasper è stato subito intrappolato dalla nostra Alice, e devo ammettere che hai ragione, l'ha seguita davvero come un cagnolino obbediente... Grazie mille per la recensione... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 BellaLaVampira: Grazie mille per tutti i complimenti, e in effetti anche se il tuo giudizio è di parte non importa, sono contenta che questa storia ti sia piaciuta... In effetti ho fatto in modo che George somigliasse molto ad Edward anche fisicamente, per spiegare in qualche modo anche lo stretto legame fraterno tra Alice ed Edward... Ho pensato che la mente di Alice rivedesse George in Edward (vabb' sono i soliti giri mentali che mi faccio quando scrivo le storie...^^). Grazie per la dritta sul dorata... Purtroppo la febbre mi fa brutti scherzi... XD Spero che anche tu stia meglio, io finalmente oggi sto bene (più o meno). Grazie per la recensione... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 Trilli Call: Grazie infinite, mi hai fatto un complimento meraviglioso... Spero che ti sarai fermata a leggere anche questo nuovo capitolo... Grazie ancora... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTB!
 cicia123456: Seth mi è sempre piaciuto, ha un so che di tenero e dolce che ti verrebbe da stritolarlo di coccole... ^^ Sono felice che questa One-shot ti sia piaciuta... Comunque immaginavo che qualcuno mi avrebbe parlato dell'aspetto fisico di James... Allora, nel film James ha i capelli biondi e lunghi, ma in realtà quello della Meyer è come l'ho descritto io (mi sono andata a rileggere il capitolo in cui appare per la prima volta per essere sicura di quello che stavo scrivendo)... Ho preferito essere fedele al libro, come al mio solito...^^ Be', grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 Fede_Wanderer: Ti ho lasciata addirittura senza parole, ma va. Sono davvero contenta che questa piccola storia ti sia piaciuta così tanto...^^ Spero che tu abbia ragione riguardo il contest, anche se non credo proprio che vincerà (chiamalo istinto... o poca fiducia in se stessi...XD). Comunque ho recensito una tua storia, purtroppo ho avuto il tempo di leggere solo quella. Cercherò di leggerne qualcun'altra al più presto perchè scrivi veramente bene... Grazie per le recensioni e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 francef80: Grazie mille per i complimenti, e crepi il lupi... Che passi di lì Emmet e lo dissangui per benino come spuntino pomeridiano...^^ Grazìie, ancora... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 AngelOfLove: Sono contenta che la mia storia ti stia piacendo... ^^ e spero che anche questo nuovo capitolo ti sia piaciuto... Per quanto riguarda i due vampiri misteriosi, manca ancora un po' prima che escano allo scoperto... Per Mistaken, non l'ho abbandonata, semplicemente ho avuto qualche problemino tecnico. Per farla breve, avevo finito i prossimi due capitoli ma il mio pc è morto e siccome li avevo salvati lì sto aspettando che mi sistemino il computer con la speranza che non si siano cancellati perchè adesso non avrei proprio il tempo per riscriverli... Quindi spero che mi sistemino presto il pc così potrò aggiornare anche Mistaken... Comunque grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 sannychan: Ti sei addirittura commossa, non sai quanto mi rendi felice... E' bello sapere che ti sei emozionata tanto... Speriamo bene per il contest, anche se di natura sono piuttosto pessimista quindi non credo che lo vincerò... ^^ Fortunatamente sono quasi guarita del tutto, e questi giorni di malattia mi hanno dato nuova linfa vitale per continuare questa storia, adesso la trama è sempre più chiara nella mia mente... XD Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti che mi fai ogni volta... Grazie. Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 lilly95lilly: sono proprio contenta che questa One-shot ti sia piaciuta... Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 
 
Ringrazio i 74 che hanno messo questa storia tra le preferite e un grazie enorme anche a chi ha solo letto.
 
 Ciao Kiss tutti!!!

 Francesca


 

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Capitolo 14
*** Return ***


Sunbeam- Capitolo 14

Capitolo 14: Return
 
 Mancava una settimana al matrimonio di Rachel e Paul, e come c’era da aspettarsi tra me e Jake la situazione non si era smossa di un centimetro.
 Ogni volta che sembrava ci potesse essere una svolta, Jacob riusciva sempre a bloccare tutto. Quella storia stava cominciando a diventare piuttosto frustrante e gli unici ad esserne contenti erano i miei genitori, mentre io diventavo sempre più nervosa- anche se alla fine quando stavo insieme a Jake mi scioglievo come un ghiacciolo lasciato al sole e tutto lo stress per quella situazione andava scemando.
 Mia madre osservava tutto senza dare giudizi, ma avevo sempre la strana sensazione che potesse capire perfettamente quello che provavo, forse era vero che mio padre all’inizio della loro storia l’aveva rifiutata. Anche se guardandoli adesso risultava parecchio difficile crederlo, erano sempre più appiccicati, sembravano loro gli adolescenti in piena crisi ormonale.
 Ma infondo adolescenti lo erano ancora, dato che la loro età era bloccata almeno quanto la mia e quella di Jacob.
 Nei rari momenti in cui io e Jacob riuscivamo a stare soli avevo provato in tutti i modi a fargli capire che era arrivato il momento di agire, che era inutile attendere oltre, ma lui era davvero irremovibile.
 Dopo quasi due mesi eravamo fermi al bacio. Non che mi lamentassi, i baci di Jacob avevano una portata passionale non indifferente, ma mi lasciavano sempre un vuoto dentro come un senso di attesa che non veniva mai colmato.
 Sapevo perfettamente in che modo quel vuoto sarebbe potuto essere colmato ma avevo la sensazione che ancora per un po’ Jake non avrebbe provveduto a dare un taglio a quella storia dell’astinenza forzata. Accidenti a lui!
 Quando eravamo nel bel mezzo dell’azione, Jake si fermava e si scostava da me sorridendo come per dire “lo sai che ci dobbiamo fermare qua”, e io sentivo la rabbia montarmi dentro.
 Finché non mi avesse neanche toccata o guardata, avrei potuto sopportare il fatto di non fare l’amore con lui, ma dato che Jake continuava a stuzzicarmi con baci e carezze la questione stava diventando davvero insostenibile.
 E nel frattempo ascoltavo le confidenze di Sophia su tutto quello che lei e Lance potevano fare e un’invidia tremenda mi attanagliava il cuore.
 Ma da quando ero diventata sesso-dipendente? Da quando mi ero ridotta a cercare di violentare il mio ragazzo appena se ne presentava l’opportunità?
 Evidentemente stavo davvero cominciando ad uscire fuori di testa.
 Una sera, esattamente una settimana prima del matrimonio, Jacob ed io eravamo sul mio letto, ovviamente a non fare quello che avremmo voluto che facessimo.
 Ci stavamo semplicemente baciando- i miei genitori e tutti i Cullen erano a caccia e sarebbero stati fuori tutto il giorno, avevano deciso di fare il pieno per il matrimonio visto che ci sarebbero stati parecchi umani. Quindi io e Jacob eravamo liberi di stare in casa mia senza il timore che qualcuno della mia famiglia andasse in escandescenze.
 Naturalmente al loro ritorno avrebbero sentito l’odore di Jake, ma in genere non facevano troppe storie solo per quello, era da una vita che Jacob mi stava intorno perciò il suo odore c’era sempre nei posti che io frequentavo di più.
 Le vacanze invernali erano iniziate già da qualche giorno, quindi libera da ogni costrizione scolastica, avevo passato con Jake ogni secondo della mia giornata e avevo anche convinto i miei genitori, dopo ore di suppliche, a permettergli di dormire a casa nostra- non nella mia stanza ovviamente.
 La finestra era spalancata, perché nonostante fuori stesse nevicando, proprio secondo i desideri di Rachel, il corpo di Jake (e anche il mio) era talmente caldo che sembrava di stare in piena estate ai Caraibi.
 Jake mi stava baciando, come al solito senza toccare troppo e senza far viaggiare le sue mani in posti ancora inesplorati, mentre io, fregandomene altamente di quello che potesse ritenere giusto lui, esploravo la sua schiena nuda con le mie piccole mani fino ad arrivare all’elastico dei pantaloni, per poi scendere sul bacino e sul ventre muscoloso…
 Mi prese la mano fermandomi, e con un sorriso divertito disse:
 -Così non mi rendi le cose facili, lo sai?- i suoi occhi trasudavano di desiderio. –Non vale giocare così sporco.-
 -Senti da pulpito- risposi scocciata. –Lo sai che perdo il controllo solo guardandoti negli occhi, secondo te non è giocare sporco anche baciarmi in questo modo?-
 Lui mi guardò cupo.
 -Preferisci che non ti baci più?-
 Parlava sul serio? Già era snervante che non si andasse oltre il bacio se mi avesse tolto anche quel piccolo momento di divertimento sarei potuta morire.
 Avvicinai le labbra alle sue e gli diedi un piccolo bacio.
 -Tanto vale che mi uccidi se decidi di non baciarmi più.-
 Jake mi guardò per un momento indeciso su cosa dire.
 -Mi dispiace che questa situazione sia così dura per te, ma lo sai che neanche per me è facile riuscire a fermarmi ogni volta.-
 -E allora non ti fermare- dissi, e senza lasciargli il tempo di rispondere lo attirai a me e cominciai a baciarlo con molta passione, molto più ardentemente di quanto avessi mai sognato e osato fare.
 Sembrò che Jacob fosse finalmente deciso a non fermarsi perché rispose al bacio e iniziò a percorrere con la sua mano bollente l’incavo del mio collo fino ad arrivare alla scollatura della camicetta.
 Lasciò la mia bocca e cominciò a baciarmi il collo e il punto dietro l’orecchio facendomi avvertire dei brividi caldi lungo la schiena. Era come essere baciata dai raggi del sole estivo, però era tutto amplificato dalle sensazioni che mi dava la vicinanza del corpo di Jacob.
 La mano che si era fermata vicino alla scollatura si mosse e lentamente sbottonò uno ad uno tutti i bottoni aprendosi senza ulteriori ostacoli.
 Finalmente la pelle nuda del mio corpo poté toccare di nuovo i muscoli perfetti del torace di Jake, come era successo mesi prima davanti a quello scoglio, senza più l’impedimento di qualche stupido indumento.
 Mi sentivo completamente nel pallone, come se il mio cervello si fosse spento… Anzi come se avesse cominciato a concentrarsi solo su quello che stava per succedere, aveva scordato di tutto quello che era stato o che ci sarebbe potuto essere, l’unica cosa che contava era il corpo di Jake e la sua bocca che adesso stava sfiorando la spallina del mio reggiseno.
 Rabbrividii quando la mano di Jake mi sfiorò la spalla e con molta delicatezza iniziò a tirare giù quella spallina inutile e superflua.
 Stava succedendo. Finalmente Jake si era convinto che era stupido aspettare e che potevamo dare sfogo a tutto il nostro amore.
 Avevo parlato troppo presto? Sì, ovviamente.
 Mentre ero ancora intenta a godermi quel momento, Jacob si staccò bruscamente da me e il più in fretta possibile mi riabbottonò la camicetta.
 -Che stai facendo?- chiesi con urgenza.
 -Mi piacerebbe continuare ma stanno arrivando visite- disse divertito ma con uno strano velo di rabbia negli occhi.
 -Visite?-
 -Ascolta bene, a ore sei- mi disse poi mettendosi a sedere sul letto mentre io me ne restavo immobile sentendomi ancora le sue mani e le sue labbra addosso.
 Cercai di concentrarmi e in lontananza sentii dei passi e un respiro molto affannato. Erano passi pesanti e veloci, passi che solo una creatura al mondo avrebbe mai potuto compiere.
 -Un licantropo- borbottai scocciata incrociando le braccia e soffocando la testa nel cuscino per trattenermi dall’urlare.
 -Non fare così- Jake mi posò una mano sulla spalla per farmi calmare. Nel punto esatto in cui aveva poggiato la mano cominciai ad avvertire un piacevole calore che si irradiava per tutta la mia schiena fino a raggiungere il basso ventre e lo stomaco, che si chiuse in una morsa di desiderio.
 -Jake, se ci tieni sul serio alla tua verginità ti suggerirei di togliere quella mano di lì, prima che decida di chiudere a chiave porte e finestre per impedire a chiunque di entrare o uscire, così posso continuare in santa pace quello che stavamo facendo pochi secondi fa.-
 Lui tolse la mano senza riuscire a trattenere una piccola risata.
 -Questa storia sta tirando fuori davvero il tuo lato più audace.-
 -Dì un’altra parola e te lo faccio vedere io il mio lato audace- dissi guardandolo negli occhi.
 -Chi è?- chiesi poi irritata. –Così potrò andare a casa sua stanotte e potrò farlo fuori con le mie mani per averci interrotto.-
 -E’ Seth- rispose Jake con un sorriso.
 Accidenti a lui! Ma con tutti i licantropi che potevano capitare proprio il mio secondo migliore amico ci doveva interrompere? Adesso non potevo neanche farlo fuori.
 Sbuffai e misi di nuovo la testa nel cuscino, mentre Jake se la rideva divertito come non mai.
 -Ehi, Jake. Disturbo?- Seth non si era neanche preoccupato di bussare alla porta si era direttamente affacciato dalla finestra spalancata della mia stanza.
 -No, figurati- rispose Jake con nonchalance.
 Alzai di colpo la testa e lo fulminai con lo sguardo. Per fortuna Seth non si accorse di nulla.
 -Ti serve qualcosa, Seth?- gli chiese, ignorandomi completamente il che mi fece incavolare ancora di più.
 -Sono solo un emissario di quella pazza di tua sorella- sospirò esasperato. –Non ne posso più dei suoi ordini, ma se non l’accontento Paul se la prenderà con me… Comunque, mi ha detto di trovarti e di dirti che devi andare immediatamente a Seattle con lei per provare il tuo vestito.-
 -Adesso?- chiese Jake scocciato.
 -Cosa non hai capito di quello che ho detto? Il fatto che tua sorella è una pazza o che mi ha detto che devi essere da lei “immediatamente”? Fossi in te mi teletrasporterei.-
 Jacob alzò gli occhi al cielo.
 -Fortuna che stasera arriverà Rebecca, non ce la faccio più a sopportare Rachel da solo, ho bisogno di un’alleata abbastanza forte da aiutarmi.-
 -Già- rispose Seth abbassando lo sguardo. Sembrava stanchissimo, non lo avevo mai visto così distrutto.
 -Nessie, io…- cominciò Jake guardandomi.
 -Sì, ho capito. Vai, prima che Rachel decida di farti a pezzetti, non ho mai avuto in programma di avere uno spezzatino di licantropo come ragazzo.-
 Lui sorrise.
 -Quanto vorrei restare- mi diede un veloce bacio sulle labbra e si alzò dal letto. –Tornerò il più presto possibile.-
 Detto questo, fece cenno a Seth di spostarsi, e con un balzo saltò fuori dalla finestra.
 -Seth, tu rimani qui con Nessie- ordinò categorico.
 -Non ho bisogno del baby-sitter- esclamai risentita.
 -Se i tuoi sapessero che ti ho lasciata sola non vivrei a lungo, lo sai che ci sono sempre quei due vampiri in giro.-
 Sbuffai. Ormai avevo quasi la sensazione di essere diventata una locomotiva per quanto spesso avevo fatto quel gesto in quegli ultimi minuti.
 Jacob si voltò con un sorriso e in pochi secondi scomparve nel folto della foresta.
 Mi voltai verso Seth e lui si aprì in uno dei suoi soliti sorrisi amichevoli. Come potevo odiare un ragazzo dolce come lui? Aveva quell’espressione da cucciolo indifeso che, nonostante fosse alto e grosso quasi quanto Jake, non mi permetteva di provare istinti omicidi nei suoi confronti.
 -E’ da un po’ che non ci vedevamo Seth- dissi cercando di sembrare serena.
 -Sono stato impegnato con il branco e tu… Be’… Ultimamente eri parecchio presa da Jake- sorrise divertito.
 Arrossii di colpo.
 -Tranquilla, non sei la prima a rubare tutto il tempo dei licantropi del nostro branco. Tutti quelli che hanno avuto l’imprinting sono come te e Jake, anche se voi siete proprio incollati.-
 Eravamo i migliori tra tutti quelli che avevano avuto l’imprinting, eppure Jake insisteva ancora nel non voler fare l’amore… Avrei scambiato qualsiasi cosa con una notte di passione con lui.
 -Entra pure Seth- lo invitai gentilmente. –Ho voglia di maccheroni al formaggio, mi fai compagnia?-
 -E me lo chiedi? Lo sai che noi abbiamo sempre fame- disse ridendo, e con un balzo entrò nella mia stanza.
 Ci dirigemmo in cucina e mi misi subito all’opera per preparare i maccheroni- il piatto che mi riusciva meglio, purtroppo cucinava sempre mia madre e io non avevo mai avuto la possibilità di dilettarmi troppo in cucina, perciò per le pietanze elaborate non avevo neanche idea da dove dovessi cominciare.
 Ne preparai parecchia perché sapevo fino a che punto potesse arrivare la fame di un licantropo, quindi quando ci sedemmo a mangiare, la mia porzione era alquanto normale mentre quella di Seth… Be’ mi ci era voluta una coppa per l’insalata per poterci mettere dentro tutti i maccheroni rimasti nella pentola.
 Senza fare complimenti Seth si fiondò sulla sua porzione e cominciò a trangugiarla soddisfatto.
 -Sei davvero brava, Nessie. Complimenti- disse sempre più contento.
 -Grazie, ma questo è l’unico piatto che mi viene bene- confessai imbarazzata.
 -Comunque sono fantastici.-
 Sapevo che non stava mentendo perché si vedeva che provava un vero piacere nel mettere in bocca ogni singolo maccherone.
 Quando finimmo di mangiare, tirai fuori una torta che aveva fatto mia madre il giorno prima e ne diedi una grossa fetta a Seth.
 -Adoro i dolci di Bella!- esclamò mettendo in bocca un grosso pezzo di torta.
 Lo guardai sorridendo e all’improvviso mi venne in mente una domanda che non avevo mai avuto il coraggio di fare a Jake.
 -Seth- cominciai. Lui alzò lo sguardo dal piatto ormai quasi vuoto e mi fissò curioso. –Tu conosci Rebecca?-
 Mi sembrò come se gli occhi di Seth si rattristassero di colpo. Era diventato pallido, ma aveva annuito per rispondere alla mia domanda.
 -Che tipo è?- gli chiesi curiosa.
 -Be’- mormorò prendendo un tovagliolo per pulirsi la bocca. –E’ una grande.-
 Quello doveva essere un complimento pieno di enfasi, ma in realtà la voce di Seth risultò quasi atona.
 -E’ la sorella gemella di Rachel, ma non hanno nulla in comune. Non si somigliano neanche fisicamente. Rebecca è più alta di Rachel e il suo fisico è anche più robusto e slanciato, nonostante sia molto femminile. L’ultima volta che l’ho vista, il giorno del suo matrimonio, ormai credo più di otto anni fa, era meravigliosa. Sembrava molto più grande dei suoi diciassette anni ed era felicissima.-
 Il modo in cui Seth parlava di Rebecca stava facendo nascere qualche dubbio nella mia mente, ma prima di dare delle sentenze era meglio ascoltare fino in fondo.
 -Ricordo che quando eravamo bambini era un vero maschiaccio, giocava persino a calcio e faceva a botte con tutti. Io ero una specie di cucciolo da proteggere per lei, dopotutto ero di sei anni più piccolo. Quando gli altri erano prepotenti con me, lei mi aiutava sempre e si esponeva per me. Poi un’estate era andata a Seattle a fare compere e lì ha incontrato Steve che era andato a trovare la sua famiglia. Hanno cominciato ad uscire e dopo pochi mesi si sono sposati, e così lui se l’è portata via.-
 Il tono triste e addolorato di Seth non mi lasciava più alcun dubbio.
 -Seth- cominciai cercando le parole adatte per non ferirlo.
 Lui alzò lo sguardo e nei suoi occhi lessi tutta la delusione e il dolore che aveva provato in quegli anni di lontananza.
 -Tu sei innamorato di Rebecca?- glielo chiesi quasi in sussurro ma sapevo che mi aveva sentita.
 Seth si aprì in una smorfia che doveva essere di divertimento, ma si vedeva che si stava solo sforzando di sembrare tranquillo.
 -I miei sentimenti sono così facili da capire?-
 Posai una mano sulla sua, enorme e calda, ma che in quel momento emanava un gelo surreale.
 -Da quando ho saputo che sarebbe tornata non sono stato più io, e nonostante abbia cercato di non pensarci tutti i licantropi del mio branco se ne sono accorti. Mia sorella ha cercato di convincermi che non ne sono innamorato, che per me è solo una specie di sorella che mi ha protetto da piccolo, e che il mio affetto non è amore. Ma io so quello che provo ed è inutile che cerchi scuse o che provi a negarlo.-
 Fece un respiro per riuscire ad andare avanti.
 -Il giorno in cui Steve le ha chiesto di sposarlo lei è venuta da me. Sono stato il primo a cui lo ha detto perché voleva rendermi partecipe della sua gioia.-
 Sorrise amaramente.
 -E’ stata come una pugnalata al cuore. Non avevo ancora tredici anni e non ero forte come adesso, ero solo un ragazzino i cui sentimenti erano stati presi e buttati nel cesso senza tanti complimenti. Capisco che lei non sapeva quello che provavo ma poteva anche evitare di venire da me felice e radiosa come non mai a dirmi che avrebbe sposato Steve e che sarebbe andata a vivere alle Hawaii con lui. Alle Hawaii, capisci? Non sarei neanche potuto restarle accanto come amico, perché lei si sarebbe trasferita dall’altra parte del mondo…-
 Lo ascoltavo senza parlare. Lo capivo perfettamente e sapevo che in quel momento aveva solo bisogno che qualcuno lo ascoltasse.
 -Il giorno del matrimonio poi è stato un tormento continuo. Da una parte ero abbagliato dalla sua bellezza, ma dall’altra ero consapevole del fatto che non l’avrei rivista mai più e che avrei vissuto per sempre nel suo ricordo.-
 -Oh, Seth…- dissi con comprensione.
 -In questi anni ho pregato di avere al più presto l’imprinting con un’altra ragazza, così avrei potuto dimenticarla di colpo, ma non c’è stato verso. E adesso lei tornerà qui insieme al suo fantastico maritino Steve a sbattermi in faccia la sua vita rose e fiori.-
 Mi alzai di scatto e mi chinai su di lui stringendolo a me per consolarlo.
 -Capisco come ti senti- dissi in un sussurro. –Anch’io per un periodo ho creduto che tra me e Jake non ci sarebbe mai potuto essere nulla, ma alla fine è cambiato tutto. Vedrai che anche per te le cose si sistemeranno, troverai sicuramente un’altra ragazza che prenderà il posto di Rebecca nel tuo cuore.-
 Seth posò le sue mani sulle mie spalle e mi staccò dolcemente da lui.
 -Grazie per il sostegno- disse sorridendo, -ma non credo che dimenticherò mai Rebecca, forse neanche se avessi l’imprinting con un’altra.-
 Lo fissai per un attimo stupita. Lo sguardo da cucciolo indifeso era stato sostituito da un altro tipo di sguardo più maturo e consapevole di cosa fosse la sofferenza.
 -E poi non ti conviene abbracciarmi, se ci vedesse Jake potrebbe fraintendere e farmi fuori prima che io possa dire “a”.-
 Lo guardai per un secondo negli occhi e alla fine scoppiammo entrambi a ridere.
 Tornai a sedermi al mio posto continuando a guardare preoccupata il mio amico licantropo.
 -Scusa se ti ho chiesto di parlarmi di lei.-
 -Non potevi sapere come stavano le cose e poi avrei potuto decidere di non rispondere- disse lui tranquillo, ricominciando a mangiare la sua fetta di torta.
 -E’ solo che… io… Ho notato che Rebecca è molto importante per Jake e ho paura di non piacerle- confessai abbassando lo sguardo.
 -Nessie- mi guardò sorridendo, -non esiste persona sulla faccia della terra a cui tu non piaccia. Inoltre Jake ti ama ed è felice con te, questo per Rebecca è più che sufficiente per volerti bene.-
 Gli sorrisi fiduciosa, speravo dal profondo del cuore che Seth avesse ragione.
 -Lei non sa della vostra… ehm… condizione, vero?-
 -No, Billy ci ha assolutamente vietato di dirglielo. Lei non è coinvolta direttamente con noi licantropi se non per essere la sorella di Jake, quindi non c’è ragione di dirglielo. Tanto più che finito il matrimonio se ne tornerà alle Hawaii con Steve, quindi è inutile sconvolgerle la vita con la verità.-
 -Capisco- risposi assorta nei miei pensieri.
 Chissà come l’avrebbe presa Rebecca se avesse saputo la verità. E se avesse saputo dei sentimenti di Seth nei suoi confronti? Se davvero lo vedeva solo come un fratellino da proteggere probabilmente sapere che l’amava le avrebbe totalmente cambiato la vita.
 Guardai Seth e cercai di immedesimarmi in Rebecca. L’ultima volta che lo aveva visto era solo un moccioso codardo, ma adesso… Ora lui era un uomo, alto, muscoloso e che di certo non aveva più alcun bisogno di essere protetto. Lo avrebbe ancora visto come un fratellino?
 Seth scattò in piedi all’improvviso facendomi sobbalzare.
 -Arriva qualcuno- spiegò vedendomi sorpresa.
 Quella sera i miei sensi erano davvero sottozero in efficacia se non mi stavo accorgendo più di quello che mi accadeva intorno.
 Mi concentrai e sentii il rumore di un’auto che si avvicinava, ma casa mia era nel cuore della foresta e lontana un paio di chilometri dal sentiero principale.
 L’auto si fermò.
 -Ma chi è?- chiesi a Seth.
 -La tua pecca nel non riconoscere il rumore dei diversi motori peggiora di giorno in giorno- disse Seth divertito. –Era la Golf di Jake.-
 -Cosa?-
 Perché mai Jake avrebbe dovuto prendere la Golf. Erano mesi che non la guidava perché preferiva correre con le sue gambe.
 Poi capii. C’era un solo motivo per cui avrebbe mai dovuto usare un’auto.
 -Non dirmi che…-
 -E’ venuto qui con Rebecca. Adesso stanno procedendo di corsa fino a qui- sorrise. –Non è cambiata affatto, scommetto che l’ha sfidato a chi arriva prima correndo.-
 -Quanto pensi che ci metteranno?- gli chiesi curiosa.
 -Be’, la Rebecca che ricordo io era molto veloce, molto più dei ragazzi della sua età. Ma adesso non saprei, comunque Jake la lascerà vincere di sicuro. Ad occhio e croce non dovrebbero metterci molto.-
 Guardai Seth preoccupata, non volevo che fosse costretto a rivedere Rebecca così all’improvviso, per quella sera aveva già sofferto parecchio.
 -Seth, se vuoi puoi andare via. Sono certa che Jake capirà- dissi con calma.
 -Non ce n’è bisogno. Prima o poi la dovrò incontrare è inutile che io continui a scappare da lei, e poi non posso negare che ho molta voglia di rivederla.-
 Immaginavo come doveva sentirsi Seth in quel momento, combattuto tra la voglia di fuggire per non soffrire ancora di più, e il desiderio quasi doloroso di rivedere il volto della donna che amava da così tanto tempo.
 Una ventata entrò dalla finestra portando dentro casa una scia di sangue umano. Non potevo sbagliarmi, quello era l’odore di Rebecca. Era incredibile quanto somigliasse a quello di Jake, però il suo era più delicato e meno deciso, forse semplicemente perché lei era una donna e il suo odore non mi faceva venire in mente ogni sorta di cosa illecita che avrei potuto fare con Jake.
 Anche Seth doveva aver avvertito quella scia, e per sicurezza mi voltai a guardarlo: era teso, molto più di prima. Quell’odore doveva avergli riportato alla mente tutti i momenti passati con Rebecca e adesso la sua decisione nel rivederla doveva aver subito una bella ridimensionata.
 -Seth, sei proprio sicuro di voler restare?- gli chiesi sinceramente preoccupata.
 -Te l’ho detto, è inutile scappare- rispose, ma non sorrise questa volta, il suo sguardo era fisso verso la finestra e non accennava a muoversi.
 Erano sempre più vicini, al punto che sentivo le loro voci chiare e distinte.
 Avanti Jake, sei lento come a quindici anni.
 La voce di Rebecca era acuta e delicata, come quella di una ragazzina pestifera.
 A che ti servono quelle gambe lunghe due metri e tutti quei muscoli se ti fai ancora battere dalla tua decrepita sorella maggiore.
 Non mi fu difficile immaginare i pensieri di Jake, di certo stava lottando con tutto se stesso per non superare Rebecca a farle vedere che quei muscoli servivano a qualcosa.
 E’ solo gentilezza verso gli anziani, aveva risposto Jake ridendo.
 Ma come ti permetti razza di maleducato, Rebecca aveva finto di arrabbiarsi ma in realtà dalla sua voce si sentiva che si stava divertendo come una pazza.
 Seth si rilassò al mio fianco.
 -Non è cambiata davvero- mormorò felice.
 Non ero del tutto certa che il fatto che Rebecca non fosse cambiata di una virgola fosse una buona cosa, soprattutto per Seth. Per lui sarebbe stato ancora più doloroso avere di nuovo a che fare con lei.
 Ma adesso avevo altro di cui preoccuparmi, la sorella preferita di Jake stava per arrivare a casa mia e io avevo ancora il terrore di starle antipatica.
 Pochi minuti dopo il campanello suonò. Da quando Jacob faceva tanti complimenti? Poi mi ricordai che non era da solo e che in effetti Rebecca avrebbe trovato strano che lui entrasse dalla finestra come aveva fatto Seth prima.
 -Tu aspetta qui- dissi a Seth.
 Lui annuì e si vedeva lontano due chilometri che era nervoso per quello che stava per accadere.
 Corsi ad aprire e quello che mi trovai davanti mi diede subito un grande senso di familiarità.
 Jake era fermo davanti alla porta fresco e riposato, non sembrava assolutamente che avesse corso per più di due chilometri. Invece al suo fianco c’era una ragazza, un po’ più alta di me, con i lunghi capelli neri scompigliati, e il viso arrossato per la corsa. Aveva ancora il fiatone e mi stava fissando incuriosita.
 Rebecca era davvero splendida. Il suo volto era luminoso e dai lineamenti dolci come quello di una bambina, mentre il taglio dei suoi occhi era assolutamente identico a quello di Jake.
 -Mio Dio, Jake!- esclamò sorpresa. –Me lo avevi detto che Nessie era bellissima ma non immaginavo fino a questo punto, sembra quasi che risplenda di luce propria.-
 Spalancai gli occhi e divenni subito rossa per l’imbarazzo, mentre Jake sorrise soddisfatto.
 -Direi di passare alle presentazioni ufficiali- disse con un sorriso enorme. –Nessie questa è Rebecca la mia sorellina latitante. Rebecca questa è Nessie l’unica donna che amerò per il resto della mia vita.-
 -Caspita come sei deciso- ribatté Rebecca quasi scoppiando a ridere, poi si rivolse a me. –Non so come tu riesca a stare con un troglodita come lui, comunque è un vero piacere conoscerti.-
 Pensavo che mi avrebbe teso la mano per stringerla, invece si sporse in avanti e mi abbracciò con forza, lasciandomi senza parole.
 Quando si staccò da me disse: -Non mordo mica, tranquilla.-
 -Scusa- dissi diventando ancora più rossa. –E’ solo che Jake mi ha parlato tanto di te, e confesso che avevo paura di non piacerti.-
 -Ma che carina!- esclamò estasiata. –Sei dolce come bambolina, è impossibile non innamorarsi del tuo viso innocente, Nessie. E poi hai fatto felice il mio fratellino imbranato e questo basta e avanza per volerti un bene dell’anima.-
 Esattamente come aveva detto Seth, doveva conoscerla davvero alla perfezione.
 -Entrate- dissi spostandomi. –C’è qui anche Seth.-
 -Seth?- chiese Rebecca guardandomi sorpresa. –E’ da una vita che non lo vedo, chissà quanto è cresciuto.-
 Ne parlava davvero come se fosse un fratellino.
 -Non puoi neanche immaginare quanto- dissi divertita. –Stenterai a riconoscerlo, ha più meno la stessa presenza di Jake.-
 Lei mi guardò curiosa e la accompagnai in cucina.
 Seth era seduto al tavolo della cucina con lo sguardo fisso sul suo piatto.
 Guardai Rebecca ed era evidente la sua sorpresa nel vedere il ragazzino che ricordava così cambiato.
 -Seth, sei proprio tu?- chiese incerta.
 -Ciao, Rebecca. Come va?-
 In quel momento Seth alzò lo sguardo e incontrò dopo otto anni gli occhi che amava tanto. Mi sarei aspettata di tutto in quel momento, che urlasse, che corresse ad abbracciarla, che scappasse via da lei, ma mai avrei immaginato che sarebbe accaduto quello che in realtà avvenne.
 Nel preciso istante in cui gli occhi di Seth incontrarono quelli di Rebecca, lui li spalancò e sembrò quasi che il suo sguardo fosse stato intrappolato da quello della ragazza.
 E lentamente gli occhi di Seth cambiarono espressione fino a raggiungere una strana sfumatura di dolcezza.
 Mi sembrava di aver già visto quello sguardo e non mi ci volle molto a capire. Era lo stesso sguardo che aveva Sam quando guardava Emily, che aveva Quil quando guardava Claire, o che aveva Jake quando incontrava i miei occhi.
 Improvvisamente capii qual era la verità: Seth aveva appena avuto l’imprinting con Rebecca.







***L'Autrice***
 E va bene sono proprio crudele... Mi merito tutte le pietre che decidetere di lanciarmi. Nessie che si illude per poi rimanare con un pungo di mosche in mano, e il povero Seth che si imprintinga (da notare il vocabolo inventato sul momento) con Rebecca. Ma in fondo devo pur far succedere qualcosa altrimenti cosa scrivo...^^
 Anticipazioni: La sposa (la pazza Rachel) ha deciso che avrà due damigelle e due testimoni. Secondo voi chi saranno? Domanda retorica ovviamente... Le due damigelle saranno Nessie e Rebecca e i loro accompagnatori (ergo testimoni) saranno Jacob e Seth. Giusto perchè il povero Seth non sta già abbastanza male... (Diffidare delle anticipazioni, visto che l'autrice non ha proprio la più pallida idea di cosa scrivere nel prossimo capitolo...^^)

 Ringraziamenti:
 Trilli Call: E be' sì, Jake è proprio uno schianto... Non c'è niente da fare...^^ Sono fecile che ti sia piaciuto, spero che mi darai ancora la tua opinione. Grazie per la recensione e per i complimenti. Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTB!
 PrettFairy: La classe di Edward non è acqua, perciò la mantiene in ogni situazione... -_- Però anche Bella mantiene il suo caratterino...XD Be' il minimo che possano fare Bella ed Edward è comprendere le motivazioni della figlia, in fondo loro ne hanno passate di peggiori e non possono augurare a Nessie lo stesso destino. Jake è rimasto alla storia in effetti, ma come ha detto Sophia non c'è da meravigliarsi sia perchè Jake è stupendo ma anche perchè al liceo di Forka non accade mai nulla, se non una o due volte che poi non si dimenticano facilmente. Jake è piuttosto bastardo con Nessie, la illude e poi la lascia sempre in sospeso, fossi io gliela farei pagare in qualche modo, ma Nessie ha ereditato la classe del padre. Come sempre, ti ringrazio per la recensione e per tutti i complimneti. Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 BellaLaVampira: Be' devo ammettere che la parte dei Cullen non è stata facile da scrivere, non sapevo se far infuriare Bella o Edward, ma alla fine ho optato per Bella (anche se non ha dato troppo in escandescenze) perchè la classe e l'eleganza di Edward ai miei occhi ha sempre la meglio...XD Sciogliti pure per le scene Nessie/Jake l'importante è che ti rimangano abbastanza forze per leggere gli aggiornamenti ^^... Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTB!
 Maka_Envy: Tranquilla per le recensioni, non fa nulla... Basta che continui a leggere, non importa se non hai tempo per recensire (ti capisco benissimo, anch'io ho sempre pochissimo tempo per fare le cose ^^). Sono felice che il capitolo su Alice ti sia piaciuto, a me è piaciuto tanto scriverlo... Be' Sophia è magnifica, sempre decisa e diretta (anche se con Lance è stata proprio lenta di comprendonio). Tu vai nel pallone leggendo le mie descrizioni, e io che me le devo immaginare e poi trovare tutte le parole adatte per mettere quello che ho immaginato per iscritto, che dovrei dire? Mi sciolgo ogni volta come neve al sole immaginandomi le scene che scrivo... XD Grazie mille per la recensione e per i complimenti. Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 Fede_Wanderer: Sì Emmet è sempre il solito impiccione, ma se non fosse così non sarebbe Emmet, no? ^^ Spero di riuscire ad inserire altre sue battute nei prossimi capitoli (con la speranza che me ne vengano in mente... ). Sono felice di essere riuscita a rendere bene Bella ed Edward, ho sempre il terrore di descriverli in modo diverso da come sono o di far fare loro cose che in realtà la Meyer non farebbe mai fare ai suoi personaggi (il problema è che non è per niente semplice immaginarli come genitori e non come semplicemente Bella ed Edward). Nei baci mi diletto parecchio, cerco sempre di descriverli fedelmente a come li immagino, spero di riuscirci ogni volta... XD Sophia da dei consigli sensati, ma credo che neanche lei stesse li seguirebbe (in questo somiglia a me, dispenso consigli a destra a manca ma poi sono sempre io la prima che fa tutto il contrario di quello che dice...XD). Per il commento, figurati... mi dispiace solo di aver avuto il tempo per leggere solo quella storia. Cercherò di leggerne qualcun'altra anche se non so quando... Grazie mille per la recensione e per i complimenti. Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 cicia123456: No no... ho controllato per bene, nel libro James non era biondo (e dobbiamo essere precisi Laurant non era nero... l'unica davvero felede è Victoria). XD Be' infondo per noi tutta questa faccenda di Edward e Jake è diventata una specie di leggenda quindi ho pensato che anche il liceo di Forks avrebbe potuto tranquillamente ricordare tutto quello che era successo in quello strano periodo in cui la figlia del capo Swan aveva fatto casini con i suoi "fidanzati"...XD Ammetto che anche io sono un po' come Sophia (anche se lei è molto più diretta di me...). Nessie è piena di ormoni e non ci può fare niente, e poi non dimentichiamo che anche lei è stata colpita da una specie di imprinting verso Jake, quindi non riesce proprio a calmarsi quando e con lui (in quest'ultimo capitolo forse si è visto ancora di più...XD). Piaciuto il casino di Seth? Ho impicciato anche lui, ma prometto di sbrogliare la situazione al più presto...^^ Sono felice che anche Emmet ti sia piaciuto, non è stato facile trovare delle frasi adatte a lui, ma credo di potermi ritenere abbastanza soddisfatta del risultato... Grazie mille per la recensione e i complimenti. Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 Becca_: Esagerata... Addirittura tragedia... Non importa se per una volta non recensisci, l'importante è che continui a leggere... Quindi tranquilla... ^^ Sono contenta che la storia di Alice ti sia piaciuta, più o meno è sempre così che l'avevo immaginata... Anche se è stato tremendo riuscire a trovare un nome adatto per George (non me ne piaceva nessuno, e alla fine ho tirato a sorte...). Avevo pensato a una scena in cui Bella sbranava Jake, ma mi sembrava un po' estrema quindi ho optato per la diplomazia... Scherzo. Mi sono solo resa conto che Bella ed Edward non possono arrabbiarsi per cose che hanno fatto anche loro, sarebbe da ipocriti (dopotutto Edward stava tutte le notti nella stanza di Bella, senza che Charlie si accorgesse mai di nulla XD). Quella frasi tra Sophia e Nessie mi sono venute fuori di getto... Non le avevo minimamente premeditate, quindi sono felice che ti siano piaciute... ^^ Tieni lo spumante in fresco perchè quando arriverà il momento sarò felicissima di stapparlo...XD. Anche se mi hai detto di non farlo io ti ringrazio lo stesso per la recensione e per tutti i complimenti. Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 sannychan: Sono felice che ti sia divertita (be' da un certo punto di vista era proprio il mio intento quello di farvi divertire, sono contenta di esserci riuscita...^^). Jacob è fico, sì. Quando lo descrivo ogni tanto mi devo bloccare perchè mi emozioni io stessa... XD Nessie e Bella sono proprio fortunate ad avere Jacob ed Edward tutti per loro... Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 AngelOfLove: Grazie per la fiducia sui prossimi capitoli, cercherò di non deluderti... ^^ Non potevo permettere che i Cullen sbranassero Jacob, il poverino non aveva fatto nulla dopotutto (l'assatanata è Nessie XD). Anche se devo ammettere che anche lui non l'aiuta nel cercare di non desiderarlo da quel punto di vista... ^^ Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti che mi hai fatto... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 cristina72: Posto così in fretta perchè per il momento l'ispirazione non mi ha abbandonata, e spero che non lo faccia mai XD... Comunque grazie davvero per tutti i complimenti sul mio modo di scrivere, sono felice che tu riesca ad immaginare tutto in modo così vivido. Per quanto riguardo Richard ho un progetto preciso su di lui, ma per il momento è top-secret! Grazie ancora per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTB!
 Gio_Gio: Allora prima di tutto sono veramente contenta che la One-shot su Alice ti sia piaciuta...^^ Seconda cosa: Vuoi farmi venire un infarto per caso? Sul serio vuoi rilegare la mia storia? Giuro che adesso mi metto a piangere dall'emozione... E' la prima volta che mi capita una cosa del genere, non avrei mai pensato che una mia storia potesse piacere fino a questo punto. Comunque ho deciso di aiutardi e per il web ho raccolto qualche immagine che vedrei bene come copertina. Magari se vuoi che te le mandi dammi un indirizzo e-mail (se non vuoi lasciarmelo nella recensione mandami un messaggio tramite EFP). Così ti posso anche spiegare con calma perchè ho scelto quelle immagini... Oddio! Ancora non ci credo. Grazie mille per la recensione, per i complimenti, e per questa tua meravigliosa decisione che mi riempie di orgoglio... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 
 Ringrazio gli 83 che hanno messo questa storia tra le preferite e un grazie enorme anche a chi ha solo letto.
 
 Ciao Kiss a tutti!!!
 
 Francesca
 

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Capitolo 15
*** Revelations ***


Sunbeam- Capitolo 15


Capitolo 15: Revelation
 
 Improvvisamente capii qual era la verità: Seth aveva appena avuto l’imprinting con Rebecca.
 Mi voltai subito verso Jacob e dal suo sguardo anche lui doveva aver capito cos’era appena accaduto, e sembrava sorpreso almeno quanto me.
 Rebecca sorridendo si avvicinò a Seth e lo abbracciò con tenerezza, probabilmente felice di rivedere il suo amico d’infanzia.
 Osservai Seth per tutto il tempo. Pareva felice per quel contatto, ma allo stesso tempo un’ombra cupa aveva preso possesso delle sue iridi di solito così dolci e prive di dolore.
 -Caspita quanto sei cambiato Seth- disse Rebecca ridendo.
 -Tu invece sei sempre la solita Rebecca- mormorò Seth arrossendo. La sua voce era dolce e nascondeva un’impercettibile nota d’ammirazione.
 -Non c’era motivo perché cambiassi, sono sempre stata perfetta così.-
 -Come sempre umiltà pari a zero, eh?-
 I due si guardarono per un attimo negli occhi e poi scoppiarono a ridere contenti.
 Jake ed io ci guardammo confusi. Seth sembrava troppo rilassato per la situazione in cui era e Rebecca non faceva che peggiorare le cose con i suoi atteggiamenti affettuosi.
 -Mi sei mancato Seth- disse lei posandogli una mano sulla guancia.
 -Anche tu mi sei mancata- sospirò lui poggiando una mano su quella che lei aveva messo sulla sua guancia e stringendola delicatamente.
 Continuarono a guardarsi negli occhi per i secondi che seguirono, mentre l’aria stava iniziando a diventare stranamente elettrica.
 Più li guardavo e meno sembravano quelli che avrebbero dovuto essere. L’intensità dei loro sguardi non era quella che si sarebbe avuta tra due fratelli. Possibile che fosse solo colpa dell’imprinting? Avevo la sensazione che ci fosse dell’altro sotto.
 D’un tratto Seth sobbalzò e con delicatezza fece scivolare via la mano di Rebecca dalla sua guancia, mentre lei lo fissava confusa.
 -Credo sia meglio che adesso vada via- mormorò continuando a guardarla negli occhi.
 -Perché?- chiese lei con voce delusa. –Ci siamo appena rincontrati.-
 -Io… devo… ho…-
 -Seth ed io dobbiamo ancora fare delle commissioni per Rachel- fortunatamente Jacob aveva deciso di intervenire. –Tu resta qui con Nessie, tra un po’ torno a prenderti così potrai sistemare le tue cose a casa.-
 Finalmente Rebecca distolse lo sguardo da Seth e annuì.
 Io ero come ipnotizzata da tutta quella scena. Seth continuava a guardare Rebecca, mentre lei aveva cominciato ad evitare il suo sguardo posandolo su o me o Jacob.
 Ero sempre più convinta che qualcosa non quadrasse.
 -Jake è meglio se andate- sussurrai in modo che Rebecca non potesse sentirmi.
 Lui fece un segno d’assenso.
 -Andiamo Seth- disse serio.
 Seth guardò Jacob e capii che era davvero arrivato il momento di fuggire da quella situazione.
 -Ci si vede, Rebecca- la salutò cercando di riprendere il suo tono allegro.
 Lei alzò lo sguardo e sorridendo rispose: -Spero che accada al più presto.-
 Gli occhi di Seth sembrarono brillare nel sentire quelle parole, ma non si soffermò ancora a contemplare gli occhi che avevano imprigionato per sempre il suo cuore perché sapeva che altrimenti non sarebbe mai riuscito a separarsi da lei.
 Mi domandavo come avrebbe fatto Seth quando Rebecca fosse tornata alle Hawaii.
 -Certo, tanto tua sorella non mi permetterà di allontanarmi da La Push finché non verrà celebrato il matrimonio- disse Seth divertito.
 -Quella pazza di Rachel ci manderà tutti al manicomio un giorno, ne sono sicura- ribatté Rebecca contrariata.
 -Sono d’accordo con te- Seth alzò un sopracciglio allegro.
 Si lanciarono un ultimo sguardo e Seth raggiunse Jacob che lo stava aspettando già davanti alla porta dell’ingresso.
 Quando si richiusero la porta alle spalle, e avvertii i loro passi farsi sempre più lontani finché con un rumore di stoffa andata in brandelli che stava a significare che si erano trasformati, non compresi appieno in che situazione ero: Rebecca ed io eravamo rimaste sole.
 Mi voltai lentamente a guardala e rimasi sorpresa nel vedere che il suo sguardo era rimasto fissò nel punto in cui Jacob e Seth erano appena scomparsi.
 -Rebecca- la chiamai io titubante.
 Lei sussultò sorpresa, come se si fosse appena svegliata da un sogno, e si voltò a guardarmi sorridendo. Ma quel sorriso era così diverso da quello che le avevo visto sul volto appena mi aveva conosciuta pochi minuti prima: sembrava un sorriso forzato, che faceva a pugni con il carattere solare di Rebecca.
 -Così ci hanno lasciate sole- cominciò lei divertita. –Che razza di maleducati, pensavo che fossero più gentiluomini.-
 -Gentiluomini? Jacob e Seth?- chiesi scettica. –Forse in un’altra vita.-
 -Mi risulti più simpatica ogni secondo che passa Nessie- disse guardandomi soddisfatta. –Sei davvero la ragazza giusta per mio fratello, ho la sensazione che il tuo caratterino riuscirà a tenerlo a bada come si deve.-
 -Ci proverò- risposi sorridendo. Ormai l’imbarazzo che avevo provato all’inizio della nostra conoscenza stava cominciando a svanire.
 Misi su del tè e ci sedemmo in salotto per berlo in pace in attesa che Jake tornasse.
 Parlammo del più e del meno. Le chiesi molto sulle Hawaii e come fosse vivere in un posto dove l’unico modo per vedere della pioggia era aprire l’erogatore della doccia. Rebecca mi racconto di molte sue avventure vissute alle Hawaii, ma, stranamente, sembrava molto più felice di parlare di Forks e della sua infanzia piuttosto che del periodo da sposata.
 Ancora una volta il mio istinto mi suggerì che c’era qualcosa di fondamentale che mi sfuggiva.
 -Rebecca- cominciai, -quando pensi che potrò conoscere tuo marito? Ho sentito molto parlare di lui.-
 -Oh- rispose lei posando la tazza vuota sul tavolino. –Purtroppo Steve non è venuto con me.-
 -Capisco, impegni di lavoro?- chiesi curiosa di sapere.
 Lei mi fissò per qualche secondo negli occhi come se stesse cercando di decidere se rispondermi o meno.
 -Scusa, non sono affari miei- conclusi imbarazzata.
 -No, tranquilla- disse sorridendomi. –E’ solo che…-
 Aggrottai la fronte nel tentativo di capire quello strano comportamento.
 -E’ che tu, Nessie, hai quasi lo strano potere di ispirarmi fiducia, e mi risulta piuttosto complicato riuscire a nasconderti qualcosa.-
 -Me lo dicono in molti- sospirai sorridendo. In effetti avevo un potere simile, il contrario dello scudo di mia madre.
 -La verità è che mio marito non è potuto venire perché in realtà lui non è più mio marito- pronunciò quelle parole senza staccare mai un attimo gli occhi dai miei.
 -Come?- chiesi sconvolta.
 -Steve ed io abbiamo divorziato ufficialmente da due mesi, anche se eravamo separati da quasi quattro anni.-
 Il mio cervello non voleva proprio capire le parole di Rebecca. Aveva divorziato? Ma Jacob mi aveva sempre detto che lei amava suo marito e che in tutte le lettere che gli aveva scritto non faceva altro che rassicurarlo sulla sua felicità.
 -Ma… Perché?- non sapevo proprio cos’altro dire.
 Lei sbuffò in un gesto liberatorio.
 -Sposarmi a poco più di diciotto anni con un ragazzo appena conosciuto è stato l’errore più grosso della mia vita. Ma la prospettiva di lasciare questo posto, dove mia madre era morta solo poco tempo prima, mi aveva allettata e quando Steve mi aveva fatto la proposta avevo colto al volo l’occasione di cambiare per sempre vita e cercare di dimenticare i momenti dolorosi vissuti qui.-
 L’ascoltavo senza neanche riuscire a respirare, pendevo totalmente dalle sue labbra.
 -Appena arrivata alle Hawaii era tutto fico e affascinante. Il mare, la spiaggia bianca, il sole e anche gli abitanti del villaggio erano ospitali e gentili. Steve mi amava e io era felice con lui. Dopo il primo anno di matrimonio però Steve partecipò ad una gara internazionale di surf e la vinse. All’improvviso cominciò a viaggiare per il mondo per disputare le sue gare e io rimanevo buona a casa ad occuparmi del piccolo ristorante che avevo aperto. Abbiamo trascorso così più o meno cinque anni, con lui che tornava a casa si è no una volta al mese e solo per uno o due giorni. Alla fine, stanca di quella situazione, lo misi davanti a una semplice scelta: me o il surf. Credo non ti sia difficile immaginare cosa abbia scelto.-
 -Il surf?- chiesi allibita.
 -Proprio così. Non ci pensò neanche su, portò via tutte le sue cose da casa nostra e non si fece più rivedere se non un paio di volte in tribunale per la causa di separazione e poi per quella di divorzio. Perciò due mesi fa, quando è stato rettificato il divorzio, ho venduto il locale e sistemato le ultime cose per poter tornare qui.-
 Mi soffermai un attimo a riflettere su quelle ultime parole.
 -Quando dici tornare qui, intendi per sempre?-
 -Sì- rispose lei con un sorriso amaro. –Mio padre e Jake ancora non sanno nulla di questa storia, a loro ho detto che Steve si doveva preparare per una gara e che non poteva venire con me al matrimonio.-
 -Perché non hai detto la verità anche a loro? Tanto lo capiranno comunque quando vedranno che non ripartirai per le Hawaii- dissi comprensiva.
 -E’ il matrimonio di Rachel, è lei che per diritto deve essere al centro dell’attenzione, come anni fa era giusto che fosse così per me. Immagina che succederà quando Billy e Jake sapranno come stanno le cose, la mia felicità diventerà la priorità assoluta per entrambi. Se confessassi ora tutto quello che è successo il matrimonio di Rachel passerebbe subito in secondo piano.-
 In effetti aveva ragione. Jacob avrebbe dato fuori di matto appena avesse saputo quello che Steve aveva fatto alla sua Rebecca. Come minimo non sarebbe riuscito a trattenersi dal trasformarsi all’istante.
 -Lo so che potrei sembrarti un’impicciona ma vorrei chiederti ancora una cosa- cominciai davvero indecisa se fare quest’altro passo.
 -Spara pure, ho la sensazione che tu potresti chiedermi anche un rene e io non potrei rifiutartelo- disse divertita.
 -Grazie ma spero di non averne mai bisogno- risposi quasi ridendo.
 -Bella risposta- constatò lei con un sorriso. –Allora, qual è questa domanda?-
 -Davvero il solo motivo per cui hai deciso di tornare a vivere qui è il tuo divorzio?-
 -Che vuoi dire?- mi chiese lei aggrottando la fronte.
 -Be’, prima hai detto che sei fuggita da qui perché in questi luoghi erano custoditi ricordi troppo dolorosi, allora perché hai deciso di tornare? Dopotutto avresti benissimo potuto continuare la tua vita alle Hawaii…-
 Non sapevo se Rebecca avesse capito dove stavo cercando di arrivare con quella domanda, ma speravo che mi desse la risposta che mi aspettavo.
 -Bella, dolce è anche perspicace. Jake ha trovato davvero una ragazza da invidiare- disse divertita. Poi il suo sguardo tornò serio e all’improvviso sentii che tutte le mie supposizioni erano più che esatte.
 -Hai capito tutto, vero?- mi chiese sempre seria.
 -Non era difficile non capire quello che stava succedendo tra voi, il tuo comportamento parlava da solo- risposi cercando di essere il più delicata possibile.
 -Mi sa che è arrivato il momento di essere sincera fino in fondo, ma anche su questo punto ti devo chiedere di mantenere il segreto. Non lo deve sapere nessuno.-
 Annuii, anche se quel gesto mi costava quasi quanto dover rinunciare a Jacob per un mese intero.
 -E’ vero, ho deciso di tornare a Forks anche perché stando lontana dalle persone che vivevano qui, pian piano mi sono resa conto che il mio cuore era rimasto a La Push per tutto questo tempo. Non avevo mai amato Steve, o almeno non quanto amavo e amo Seth.-
 Il mio cuore perso un battito. Avevo capito come stavano le cose, ma sentirle da lei in un modo così accorato mi fece commuovere.
 -Dovresti dirglielo- le dissi in un sussurro.
 Lei sbuffò con falso divertimento.
 -Conosco Seth fin da quando portava i pannolini, e lui mi ha sempre vista come un maschio, forse anche perché quando c’era lui in giro avevo dei modi non proprio da signorina. Comunque so per certo che lui non mi ha mai vista come una donna, e ne ho avuto la prova il giorno in cui gli ho detto che mi sarei sposata e che sarei partita per le Hawaii. Se lui mi avesse detto di non andare e di non sposarmi io avrei subito annullato tutto pur di restargli accanto, anche solo come amica, ma Seth non ha fatto una piega e allora ho deciso di scappare da tutti i ricordi e da tutte le persone che c’erano qui.-
 Dio! Quanto si sbagliava. Ma perché quando si trattava di sentimenti la gente rincitrulliva completamente?
 Dopotutto Seth era poco più di un bambino quando aveva saputo che avrebbe dovuto rinunciare per sempre a Rebecca e ovviamente aveva reagito da bambino: piangendosi addosso e soffrendo. Come avrebbe potuto reagire se il suo rivale era un ragazzo più grande di lui e che era addirittura un campione di surf che viveva alle Hawaii?
 Non sapevo se dirle la verità. Non volevo immischiarmi in fatti che non mi riguardavano, ma non potevo neanche stare ferma senza fare niente.
 Decisi di dirle tutto: meglio saperlo da me che non saperlo affatto.
 -Rebecca, ascolta… C’è una cosa che devi assolutamente sapere- cominciai io seria.
 Lei alzò lo sguardo e mi guardò con una certa curiosità.
 -Vedi…- non sapevo con che parole affrontare l’argomento Seth, non era facile rivelare un’informazione di tale portata. Infondo avrebbe cambiato per sempre la vita sia a Seth che a Rebecca.
 Stavo per aprire di nuovo bocca quando un’altra ventata entrò dalla finestra che avevo dimenticato di chiudere.
 Mi arrivarono al naso delle scie inconfondibili.
 -Nessie, cos’è che dovrei sapere?- mi chiese lei confusa.
 -Che ecco… Credo che i miei zii stiano per tornare, non so se tu li conosci.- Era vero, avevo sentito l’odore dei miei genitori e adesso iniziavo a sentire anche i loro passi attraverso il bosco, erano vicinissimi.
 -Bella ed Edward, certo che li conosco- disse lei sollevata che la discussione di fosse spostata su un ambito meno pericolo di quello precedente. –Bella non la vedo da diversi anni, eravamo delle bambine quando giocavamo insieme, ma Edward lo ricordo alla perfezione. E’ arrivato qui poco tempo prima che io me ne andassi e ricordo perfettamente l’effetto che l’arrivo della sua famiglia ebbe sulla città, ma soprattutto sui Quileute. Mio padre e tutti gli adulti ci proibirono categoricamente di parlare o entrare in contatto in qualsiasi modo con i Cullen. Non ne capivo il perché e sinceramente mi infastidiva parecchio quella storia, visto che per carattere tendo a fare amicizia con tutti, o comunque a provarci.-
 Ascoltavo quella storia affascinata: era bello sentir parlare della mia famiglia da qualcuno che non era un vampiro o un licantropo.
 -Decisi lo stesso di non disobbedire a mio padre e quindi non parlai con i Cullen però confesso che una volta ho incontrato Emmet nella foresta. Non nego che era sempre stato quello che mi aveva affascinata di più, non lo so mi era sempre sembrato spensierato e pieno di vita, proprio come me.-
 -Ti piaceva?- chiesi curiosa.
 -Oh, non in senso romantico; il mio cuore era già occupato. Però il giorno in cui lo incontrai mi resi conto che doveva essere un ragazzo forte e divertente.-
 -Che cosa ci faceva nella foresta?-
 -Mi disse che stava facendo trekking e mi invitò ad unirmi a lui.-
 Spalancai gli occhi. Zio Emmet… Trekking nella foresta… E un invito ad un’umana? Non è che le sue intenzioni erano di bere il sangue di Rebecca.
 -Sei andata con lui?- chiesi con un filo di voce.
 -Certo, avevo sempre sognato di fare trekking con un ragazzo come lui. E non puoi immaginare quanto ci siamo divertiti, pensa che abbiamo persino pescato dei pesci a mani nude e abbiamo nuotato nel fiume a nord finché il sole non è tramontato. E’ stata una delle giornate più belle della mia vita, mi sembrava di aver trovato finalmente un fratello maggiore.-
 Quella storia mi aveva lasciato davvero senza parole, e lo zio Emmet poteva star certo che gli avrei fatto il terzo grado a riguardo. Chissà se conveniva che ne venisse a conoscenza anche la zia Rosalie? Avevo la sensazione che sarebbe stato meglio tacere con lei.
 Ero sul punto di fare altre domande a Rebecca quando sentii la porta d’ingresso aprirsi.
 -Devono essere i miei zii- sorrisi e lei ricambiò. Sapevo perfettamente che erano i miei genitori, avevo sentito i loro passi fino alla porta e adesso cominciavo ad avvertire di nuovo il loro odore.
 Subito dopo i miei genitori fecero il loro ingresso in salotto sorridendo allegri.
 -Bella, Edward- dissi alzandomi in piedi. –Bentornati. Non so se vi ricordate di Rebecca, la sorella maggiore di Jacob.-
 -Certo- esclamò mia madre avvicinandosi a noi e abbracciando velocemente Rebecca per evitare che restasse troppo a lungo a contatto con la sua pelle gelida di vampira. –Come stai Rebecca? Non ci vediamo dai tempi delle torte di fango.-
 Guardai Rebecca e notai che sul suo volto si stava espandendo un’evidente espressione sorpresa.
 -Io sto bene- cominciò sorridendo a sua volta, -ma devo ammettere che tu e tuo marito siete messi decisamente meglio, sembrate due ragazzini.-
 -Ehm, sì… La mia famiglia fa tanto sport e quindi ci manteniamo in forma- cercò di spiegare mio padre.
 -Quindi anche il resto dei Cullen è in queste ottime condizioni? Anche Emmet non è cambiato?- chiese lei divertita.
 -E’ il solito scimmione di sempre- rispose mio padre.
 -Conosci Emmet?- chiese mia madre fingendosi sorpresa. Ovviamente aveva ascoltato parola per parola la conversazione che poco prima c’era stata tra me e Rebecca quindi sapeva come si erano conosciuti zio Emmet e Rebecca.
 -Diciamo che abbiamo passato un pomeriggio insieme quando ero ancora una ragazzina- mi lanciò uno sguardo complice e io le sorrisi.
 In quel momento la porta dell’ingresso si aprì di nuovo e questa fu l’enorme corpo di Jacob ad entrare in salotto.
 -Rebecca, andiamo?- chiese alla sorella. –Papà e tutti gli altri ti stanno aspettando per la cena.-
 -Oh, Jake sei il solito guasta feste- esclamò fingendosi irritata. –Proprio adesso che erano tornati anche Bella ed Edward.-
 -Avrai altri giorni per parlare con loro, ma adesso meglio se andiamo. Rachel ha cominciato a dare in escandescenze perché sei sparita all’improvviso prima che ti descrivesse nei dettagli tutto il programma per il matrimonio.-
 Rebecca alzò gli occhi al cielo esasperata.
 -Ma dove sono le navi spaziali aliene che rapiscono gli umani quando servono?- si chiese scocciata.
 Poi si rivolse a noi tre. –Scusate, ma sono gentilmente stata richiamata al nido dalla mia sorellina. Ci vediamo presto.-
 -Ci sarà certamente occasione di parlare ancora prima del matrimonio- disse mio padre con il suo solito tono educato.
 -Le cose sono proprio cambiate. Fino a pochi anni fa mio padre non mi permetteva neanche di avvicinarmi a voi Cullen e adesso invece è come se fossimo tutti una grande famiglia.-
 -Meglio così, no?- chiesi contenta.
 -Certo- mi rispose Rebecca altrettanto contenta.
 Accompagnai Jake e Rebecca alla porta e attesi sulla soglia finché non sparirono lungo il sentiero che riportava a quello principale.
 Avevo perso la mia occasione, ma alla prossima avrei subito detto a Rebecca come stavano realmente le cose.
 -No, non lo farai- era stato mio padre a parlare, ovviamente.
 -E perché no?- chiesi voltandomi a guardarlo.
 -Ho letto nei tuoi pensieri tutto quello che ti hanno detto Rebecca e Seth, e ti vieto categoricamente di intrometterti. Prima di tutto perché non sono affari tuoi e in secondo luogo perché Rebecca non vuole sconvolgere il matrimonio della sorella con i suoi problemi e se tu le dicessi cosa Seth prova veramente per lei richiesti di creare un gran trambusto.-
 -Seguendo la tua logica, dopo il matrimonio potrei dirle tutto però- dissi con un sorriso.
 -Non ce ne sarà bisogno, perché lei dirà a suo padre del divorzio e a quel punto lo saprà anche Seth che capirà di avere ancora una possibilità con l’oggetto del suo imprinting, e le cose si sistemeranno da sole senza che tu muova un dito.-
 Ma perché mio padre doveva essere così tanto intelligente e razionale?
 -Anche tu lo sei- rispose divertito. –E’ solo che hai preso anche l’impulsività di tua madre.-
 -Ti ho sentito- disse mia madre dalla camera da letto.
 Mio padre ed io ci guardammo un attimo negli occhi per poi scoppiare a ridere.
 Dopo un paio d’ore Jacob tornò e i miei genitori ne approfittarono per andare da nonno Carlisle che stava ancora facendo ricerche sui due vampiri misteriosi.
 Jacob ed io ci stendemmo sul mio letto abbracciati l’uno all’altra.
 -Hai parlato con Seth?- chiesi ad un tratto.
 Lui mi rispose con un “uhm” stentato, il modo che usava per dire sì nei momenti in cui era scocciato.
 -Non ti piace la storia del suo imprinting, vero?-
 -Be’ di sorelle raggirate dai licantropi ne avevo già una ma almeno Rachel era libera quando Paul ha avuto l’imprinting con lei, invece per Rebecca il discorso è totalmente diverso. Lei è sposata e presto tornerà alle Hawaii. Seth non sopravviverà a tutta questa sofferenza.-
 Quanto avrei voluto dirgli la verità ma avevo fatto una promessa a Rebecca e avevo intenzione di mantenerla fino infondo.
 -A proposito di sofferenza, oggi Rachel mi ha chiesto di domandarti una cosa- cominciò lui abbassando la testa per potermi guardare negli occhi.
 -E che c’entra questo con la sofferenza?- chiesi confusa.
 -C’entra perché io sono il testimone di Paul insieme a Seth e adesso Rachel si è resa conto che vuole due damigelle d’onore e ha scelto te e Rebecca.-
 Rimasi assolutamente basita da quello che aveva detto.
 -Non ci penso nemmeno- esclamai quasi offesa a morte.
 -Ti prego, amore. Se non accontento Rachel me la farà pagare a vita- disse lui guardandomi con occhi dolci.
 -Jake, hai la minima idea di quale sia il compito di una damigella d’onore? Non si tratta solo di indossare un bel vestito e di percorrere la navata con un delizioso bouquet di fiori. Una damigella d’onore deve anche occuparsi della sposa e assicurarsi che ogni suo desiderio venga esaudito. Rachel è completamente pazza rischio di morire prima del matrimonio, o di ucciderla io stessa.-
 -Non esagerare adesso, Rachel è solo un po’ troppo pignola, e tu sei immortale.-
 -Lei non è pignola, è la figlia segreta di Adolf Hitler. Non mi stupirebbe vederla un giorno a capo di qualche potente nazione. Ha assolutamente il senso del comando, e sono sicura che finirò con l’ucciderla.- Terminata quella frase ebbi un’illuminazione, capii che avrei potuto sfruttare quella situazione per volgere le prospettive future a mio vantaggio.
 -Non lo farò, però potrei anche cambiare idea se…- mi fermai per dare più solennità alle mie parole.
 -Se...?- chiese lui con un lampo di speranza negli occhi.
 -Quanto ci tieni che tua sorella ottenga quello che vuole per il suo matrimonio?-
 -Moltissimo- rispose subito Jake.
 -Più o meno della tua verginità?-
 Finalmente Jake sembrò capire dove volevo portarlo con tutti quei discorsi, e stranamente sorrise.
 -Accetto- disse ad un tratto.
 -Davvero?- chiesi incredula.
 -Sì.-
 -Bastava così poco per convincerti a fare l’amore con me, a saperlo prima- dissi soddisfatta.
 -Però lo faremo dopo il matrimonio, quando le acque si saranno calmate e saremo tutti e due più rilassati.-
 Lo guardai per un attimo indecisa su cosa rispondere.
 Un’altra settimana, si trattava di aspettare altri sette giorni. Ma infondo cos’erano pochi giorni? Dopotutto avevo aspettato mesi e più o meno ce l’avevo fatta a resistere, sarei sicuramente riuscita ad affrontare quella manciata di ore.
 -Affare fatto- dissi allungando la mano per sancire l’accordo.
 Lui guardò prima la mano e poi mi fissò per qualche secondo negli occhi. Non riuscivo a capire perché non volesse stringermi la mano, che avesse già cambiato idea?
 -Conosco un modo migliore per firmare questo tipo di contratto- cominciò mentre il suo sguardo si faceva sempre più dolce, -le strette di mano sono così impersonali.-
 Non capii assolutamente cosa volesse dire, ma poi posò delicatamente una mano sulla mia guancia e attirò il mio volto verso il suo permettendo alle nostre labbra di incontrarsi con forza ed impeto.
 Ero rimasta un attimo meravigliata da quel gesto improvviso, ma non ci misi molto a rispondere con parecchio trasporto a quello che ormai era diventato una specie di gioco del gatto contro il topo. Lui mi stuzzicava come un topo, io da brava gattina provavo a catturarlo, ma lui riusciva sempre a sfuggirmi per un pelo da sotto il naso.
 E anche questa volta le cose non andarono diversamente.
 Mentre eravamo piuttosto impegnati nella firma del contratto, il cellulare che avevo poggiato sul comodino cominciò a vibrare.
 Pensai per qualche bellissimo istante di ignorarlo e di continuare in quella stupenda attività burocratica, ma alla fine ricordai che probabilmente erano i miei genitori e che se non avessi risposto sarebbe successo il finimondo.
 -Devo rispondere- mormorai scocciata, mentre le labbra di Jacob si stiravano in un sorriso divertito e cominciavano a baciarmi il collo e il mento per lasciare la mia bocca libera di parlare.
 Presi il telefono e cercando di ritrovare un minimo di autocontrollo risposi.
 -Sì- dissi con voce più o meno normale.
 -Nessie- era mio padre, proprio come avevo immaginato.
 -Dimmi papà. Avete scoperto niente?- chiesi con la speranza che ci fossero informazioni sui due vampiri.
 -No, niente di nuovo- disse con tono calmo.
 E allora perché aveva telefonato?
 -Tua madre ed io stiamo per tornare a casa, quindi dì a Jacob di uscire dalla tua stanza e di andare nella sua.-
 Riattaccò.
 Mi aveva telefonato per questo? Certo che i miei genitori mi conoscevano davvero bene se avevano capito cosa stava succedendo nonostante stessero così lontani da noi.
 -Ho sentito tutto- disse Jake sorridendo. –Ho sempre invidiato il tempismo di Edward.-
 -Io invece odio il suo tempismo- ribattei scocciata.
 -Non fare così- mormorò lui dandomi dei leggeri baci intorno alla bocca. –Dopo il matrimonio troveremo il modo di stare soli e di non essere più interrotti.-
 -Preparati, Jacob Black, perché quel giorno non riuscirai più a scapparmi- dissi sorridendo.
 -Non chiedo altro.-
 Le sue labbra ci schiusero sulle mie e ricominciammo a baciarci.
 I miei genitori stavano per arrivare, ma avevamo ancora qualche secondo tutto per noi prima di doverci separare, meglio approfittarne.






***L'Autrice***
 Alla fine non sono stata troppo cattiva con Seth e Rebecca (anche se non escluderei la possibilità che nei prossimi capitoli mi inventi qualcosa per complicare la situazione). Nessie e Jake hanno raggiunto una sorta di accordo, riguardo il loro piccolo problemino... Ma riusciranno davvero a rispettare il contratto??? Non ne ho idea (coma al solito, non sono mai certa di quello che scriverò...^^ Che scrittice poco seria...XD).
 Antipazioni: Salvo imprevisti (e per imprevisti intendo improvvisi colpi di testa dovuti al troppo studio) il prossimo capitolo sarà quello del matrimonio... Spero che ne siate felici...

 Ringraziamenti:
  Maka_Envy: Volevo che Nessie fosse diversa da Bella, così dall'imbranata umana che era sua madre sono passata all'audace mezza vampira che non riesce a resistere al corpo di Jacob... La trovo molto più interessante così, piuttosto che timida e impacciata. Come hai potuto vedere la storia di Rebecca e Seth non è così complicata ci vuole solo "sinceritààà"... Okay meglio che non canto XD. Grazie mille per la recensione e per i complimenti. Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTB!
 Becca_: Stavolta ho aggiornato ancora più velocemente, visto? Jake è Jake, mica lo posso far comportare sempre in modo onesto come Edward (anche se quando si trattava di mentire a Bella l'onestà di Edward era molto relativa). Jake è impulsivo, si basa sull'istinto ed è caldo (in tutti i sensi interpretabili...XD). E poi è un burlone...^^ Nessie non ce la fa a resistere quando è vicina a Jake, e sono d'accordo con te nel dire che è veramente assatanata (ma chi non lo sarebbe?). Be' per una volta non è stato Jake ad interrompere tutto, ma Seth... Ho sempre voluto che Seth avesse l'imprinting con Rebecca, forse perchè così lui e Jake sarebbero diventati parenti... Non lo so, però so che Rebecca e Seth sarebbero una bellissima coppia. Drogati pure con la mia ficcy, tanto non è tossica e non crea assuefazione...^^ Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 Trilli Call: E già, una come Rebecca non si dimentica facilmente, è una specie di uragano e il nostro Seth era totalmente cotto di lei...XD Grazie per la recensione. Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 Razorbladekisses: Grazie, grazie, grazie per tutti i complimenti... Mi sono commossa nel leggerli... Sono felice che questa mia storia ti stia piacendo tanto... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 Padfoot_07: Un pezzo d'oro della letteratura? Magari... Anche se non credo che Verga, D'Annunzio, e Pirandello&Co sarebbero proprio d'accordo... Ma chi se ne importa, accetto volentieri il complimento, non capita tutti i giorni di sentirsi dire cose del genere e poi quei vecchi bacucchi sono morti e sepolti...XD Sono felice che ti piaccia tanto il mio modo di scrivere. In effetti questo imprinting era un po' scontato, ma ho sempre desiderato che Rebecca e Seth finissero insieme e quindi alla fine ho tolto di mezzo il surfista e li ho imprintingati (vocabolo inventato XD). Sono contentissima che Nessie e Jake ti stiano piacendo, perchè io li adoro ogni giorno di più... Ho cercato di aggiornare al più presto così potevi leggere un altro capitolo prima di partire (Berlino deve essere bellissima, io in gita andrò a Praga... Sempre che la mia scuola riesca ad organizzarsi in tempo...). Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 Fede_Wanderer: A me del capitolo 14 è piaciuto più il primo pezzo, quando Nessie ha quasi violentato Jake, ma anche l'ultima parte è bella... (anche se a me piace tutta la mia storia, la amo quasi come una figlia...XD). Capisco la mancanza di tempo quindi non preoccuparti... Grazie per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 lilly95lilly: So cosa significa lo stress da scuola quindi tranquilla l'importante è che alla fine tu abbia visto l'aggiornamento... Più che all'antica come Edward è piuttosto dispettoso, visto che istiga Nessie e poi ferma tutto prima che accada qualcosa... Ma è adorabile lo stesso. XD Dai, comunque alla fine non ho complicato troppo la vita a Seth e Rebecca, la loro situazione si potrà risolvere piuttosto facilmente... (salvo imprevisti) ^^. Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 TVB: O che bello! Una nuova recensitrice (probabilmente non si può dire ma la specifico come licenza poetica...^^)... Allora, sono felicissima che la mia storia ti stia piacendo così tanto e che anche i pensieri di Nessie ti facciano divertire... Spiego il fatto della corsa: Rebecca non sa che Jake è un licantropo, ma loro prima che lei partisse facevano spesso corse di quel genere e lei vinceva facilmente perchè all'epoca Jake era solo un ragazzino (totalmente umano...)... e comunque ho le prove che un essere umano può fare due chilometri di corsa, quel pazzo di mio zio la domenica mattina se ne fa fuori più di dieci...^^ Spero che adesso la situazione ti risulti più chiara, in caso contrario dimmelo che te lo rispiego... Grazie mille per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 sannychan: E sì avevi indovinato...XD Be' alla fine non ho creato un casino così complicato, le cose si sistemeranno facilmente (sempre se non cambio idea...^^) Grazie mille per tutti i complimenti che mi hai fatto, sei gentilissima... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 cicia123456: Oddio ti ho contaggiata fino a questo punto? E dire che ancora non è neanche arrivata la scena vera e propria (anche se non farò niente di troppo sconcio, infondo sono una ragazza timida io... è per questo trasferisco tutte le mie fantasie represse su Nessie... Non avendo un ragazzo in qualche modo mi devo pur arrangiare...XD). Per quanto riguarda la storia degli anni: 1) grazie per avermela fatta notare, per carattere sono molto pignola quindi mi da fastidio fare errori del genere e se li faccio sono felice che mi li mostrino subito in modo da poterli correggere...2) Ho fatto qualche ricerca e mi sono documentata e ne è scaturito che: Seth aveva quattordici anni quando si è trasformato (perciò ho corretto è ho messo che quando Rebecca gli ha detto del matrimonio non aveva ancora 13 anni, così dovrebbe andare bene), e poi ho sempre pensato che Rachel e Rebecca avessero la stessa età di Bella e inceve sono di un anno più grandi (cosa che mi serviva sapere per il capitolo che ho appena postato)... Comunque ti ringrazio ancora per le tue precisazione e anche per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 PrettyFairy: Fuochi d'artificio? Non stanno ancora a nulla, aspetta che arrivi la scena vera e propria e poi ne possiamo riparlare... ^^ Sono felice che ti sia piaciuta l'idea dell'imprinting con Rebecca, anche a me sono sempre piaciuti come coppia... (li trovo carinissimi...^^). Be' il marito surfista non l'ho fatto fuori nel vero senso della parola, però non starà più in mezzo...XD, l'importante è il risultato, no? Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 BellaLaVampira: Ho visto la tua recensione all'ultimo istante... Che fortuna... ^^ In effetti Seth ha avuto un tempismo davvero indelicato... ^^ Proprio quando Jake stava per cedere, ma tanto alla fine un contratto sono riusciti a farlo comunque...XD Grazie per la recensione e per tutti i complimentoni (mi adeguo...^^)... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTB!
 
 Ringrazio gli 88 che hanno messo questa storia tra le preferite e un grazie enorme anche a chi ha solo letto.

 Ciao Kiss a tutti!!!
 
 Francesca


   

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Capitolo 16
*** Discovery ***


Sunbeam- Capitolo 16



Capitolo 16: Discovery

 
 Così alla fine arrivò il giorno del matrimonio, il giorno in cui tutto il trambusto di quell’ultimo periodo avrebbe avuto termine, ma soprattutto era il giorno dopo il quale Jacob non avrebbe più avuto scuse per evitare un contatto fisico con me degno di essere chiamato tale.
 Rachel, Rebecca ed io eravamo nelle sale parrocchiali della piccola chiesa appena fuori dai confini di La Push- avevano scelto quella chiesa perché altrimenti i Cullen non avrebbero potuto assistere alla cerimonia nella chiesa che si trovava nella riserva. In realtà i matrimoni dei Quileute non si celebravano in chiesa ma con un rito particolare a cui partecipavano solo gli sposi e una specie di sacerdote. Rachel e Paul avevano celebrato quel rito il giorno prima, perciò tecnicamente erano già marito e moglie, ma Rachel aveva sempre desiderato un matrimonio in chiesa e nessuno aveva mai avuto molta voglia di contraddirla.
 Dovevo ammettere, però, che Rachel non era stata una sposa poi così terribile per una damigella d’onore. In effetti non mi aveva mai fatto richieste strane, ma avevo il fondato sospetto che la parte più noiosa del nostro ruolo fosse toccata a Rebecca. Lei sì che sembrava essere arrivata al punto rottura, pareva sempre sul punto di mettersi a sbraitare contro la sorella da un momento all’altro. Ero certa che si stava trattenendo solo perché non voleva rovinarle il matrimonio, e nel frattempo attendeva con ansia il momento in cui Rachel e Paul fossero partiti per il viaggio di nozze.
 Durante quella settimana c’erano stati diversi avvenimenti, primo tra tutti la litigata del secolo tra zio Emmet e zia Rose. Il motivo? Be’ era stato a causa di Rebecca.
 Il giorno seguente al suo arrivo Rebecca ed io eravamo andate a casa di nonno Carlisle perché lei voleva salutare lo zio Emmet. Pensavo che fosse una bella cosa e che magari tra loro l’amicizia fosse ancora profonda e sincera come me l’aveva descritta Rebecca. Effettivamente le cose stavano proprio così, ma zia Rosalie la pensava in modo diverso.
 Appena entrate in casa Rebecca aveva individuato zio Emmet seduto sul divano a guardare la sua solita partita di Baseball.
 -Ehi Grisly, sempre spalmato sul divano eh- disse Rebecca divertita.
 -Finalmente ti sei stancata di tutto quel sole, Stuzzicadenti- ribatté lui sorridendo sotto i baffi senza voltarsi a guardarla.
 Quelle frasi non mi erano molto chiare ma loro sembravano capirsi alla perfezione.
 -Se ti degnassi di guardarmi razza di bufalo maleducato ti rimangeresti quel “Stuzzicadenti”- esclamò lei fingendosi indignata.
 Zio Emmet sbuffò e lentamente si voltò verso di noi. Alzò un sopracciglio, e quella fu la sua unica reazione visibile.
 -Sì, hai qualche curva in più dell’ultima volta ma sei sempre alta e magra. Sei ancora precisa identica a uno stuzzicadenti.-
 Rebecca stava cominciando ad irritarsi sul serio, e per un attimo ebbi come l’impressione che le uscissero scintille di rabbia dagli occhi.
 -Te lo faccio vedere io chi è lo stuzzicadenti, scimmione senza cervello!-
 Rebecca si lanciò verso il divano pronta a saltare sullo zio Emmet, ma ovviamente lui fu più veloce e si scansò, così Rebecca arrivò dritta sul divano. Fortuna che lo zio si era spostato altrimenti Rebecca si sarebbe rotta qualcosa arrivando sul corpo di marmo di Emmet.
 -Non sei cambiata per niente, Rebecca- disse lo zio Emmet seduto accanto a lei ridendo.
 -Senti chi parla- rispose lei sbuffando. –Tu e i Cullen siete identici all’ultima volta che vi ho visti, sembra quasi che per voi il tempo si sia fermato.-
 -E’ solo merito di tutto lo sport che facciamo se i nostri corpi si mantengono così bene.- Il tono dello zio era tranquillo io invece cominciavo a preoccuparmi, avevo conosciuto abbastanza Rebecca da immaginare quello di cui era capace. Non mi sarei stupita se avesse scoperto tutto nel giro di pochi giorni.
 -Questa storia me l’ha già propinata il tuo fratellino, ma continuo a credere che ci sia qualcosa sotto- cominciò lei con sguardo di sfida. –E’ sono sicura che qualsiasi cosa sia prima o poi la scoprirò.-
 -Sembri decisa- disse lo zio con un sorrisetto.
 -Lo sono- rispose lei divertita.
 Non mi preoccupava più di tanto il fatto che Rebecca venisse a sapere di noi vampiri, ormai lei era l’imprinting di Seth quindi prima o poi le avremmo raccontato tutto e se per caso lei avesse scoperto da sola quello che c’era da sapere, pazienza.
 Dopo qualche minuto passato con lo zio Emmet andammo via perché Rachel ci aveva praticamente minacciate di morte se avessimo fatto tardi alle prove per gli abiti delle damigelle.
 Eravamo salite sulla mia auto e ci eravamo allontanate meno di un chilometro quando sentii in lontananza ma distintamente la voce della zia Rosalie.
 -Chi era quella? Ho sentito tutta la vostra discussione di prima.-
 -Una mia vecchia amica- rispose lo zio Emmet con calma.
 -Amica? E da quando hai amiche Quileute?- la voce della zia era sempre più acuta e questo non era per niente un buon segno.
 -L’ho incontrata solo una volta una decina di anni fa, il giorno in cui io e te avevamo litigato per la meta del nostro terzo viaggio di nozze.-
 -Quando sono andata a caccia con Alice e sono tornata dopo una settimana perché ero così arrabbiata che ho distrutto mezza foresta?- chiese lei ancora più irritata.
 -Già, ho incontrato Rebecca e ho passato il pomeriggio con lei, avevo voglia di distrarmi. Non ci crederai ma si è comportata per tutto il tempo come un maschio, mi è sembrato di passare il tempo con un fratellino.-
 -Ma a chi vuoi darla a bere?! Le umane non ti sono mai interessate se non come fornitrici di sangue e adesso esce fuori che hai passato l’intero pomeriggio con una di loro senza che io ne sapessi niente! Secondo te cosa dovrei pensare?!-
 La zia si stava proprio infuriando.
 -Guarda che è Edward quello con un debole per le umane, io ho sempre preferito le vampire bionde e irascibili.-
 Ci eravamo allontanate troppo e non riuscii a sentire il resto ma dopo seppi da nonna Esme che per tutto il giorno zia Rose non aveva più rivolto la parola allo zio se non per minacciarlo di una morte lenta e dolorosa.
 Dopo quasi una settimana le cose erano tornate più o meno alla normalità, anche se avevo notato che la zia ogni tanto fissava Rebecca con uno strano sguardo assassino.
 Rachel era praticamente pronta per entrare in scena, mentre io e Rebecca eravamo in piena fase “mi sto truccando e se provi a passarmi a meno di due metri di distanza di stacco le braccia a morsi” (nel mio caso avrei potuto farlo sul serio).
 Quando anche quella fase fu completata indossammo i nostri vestiti. Erano lunghi e dritti, senza spalline e con un copri spalle di soffice velluto. Erano di un bel colore avorio, caldo e avvolgente.
 Mentre l’abito di Rachel era del bianco più candido, come se la sua intenzione fosse stata di mischiarsi con la neve che fuori aveva coperto tutto. Era lungo e aderente fino al bacino per poi allagarsi in un’ampia gonna che finiva con una decorazione di cristalli.   
 La sposa aveva deciso che dovevo essere io la prima ad uscire, subito dopo la piccola Claire che avrebbe portato gli anelli.
 Ero ferma in attesa che Rachel e Rebecca si sistemassero dietro di me, mentre Claire, dolcissima nel suo vestitino color panna, mi sorrideva porgendomi il mio piccolo bouquet di roselline di una tenue tonalità di rosa.
 Non mi ero mai soffermata seriamente a pensare a quello che stava per succedere di lì a pochi minuti, ma me ne resi pienamente conto nel momento in cui dalla cappella cominciarono ad arrivare le note della melodia che preannunciava l’ingresso delle damigelle.
 Sussultai appena la musica partì, al contrario di Claire che sembrava molto più disinvolta e che cominciò a percorrere la piccola navata con passo elegante e sinuoso. Era davvero molto sicura di sé. Raggiunse Quil che l’aspettava seduto in prima fila e in quel momento capii che toccava a me.
 Lentamente e cercando di non arrossire iniziai a muovere qualche passo senza riuscire a sollevare lo sguardo da terra. Poi, un’inspiegabile forza attrattiva mi costrinse ad alzare gli occhi e fu in quel momento che lo vidi: Jake.
 Era in piedi sull’altare, stava accanto a Paul e non potei fare a meno di pensare quanto fosse bello e affascinante in smoking, con i capelli ben pettinati e soprattutto gli occhi puntati su di me, con quello che sembrava uno sguardo di adorazione. Era come se avesse appena visto comparire un angelo, e nonostante tutti i miei sforzi non riuscii a non arrossire, felice come non mai per quello che avevo scatenato in Jacob.
 All’improvviso sparì tutto, e ogni persona che ci circondava divenne solo fumo. Esisteva solo Jacob che mi aspettava all’altare, come se quello fosse il nostro matrimonio. E io volevo soltanto raggiungerlo per essere finalmente completi insieme.
 Le mie gambe si muovevano da sole senza che io dessi loro l’ordine di avanzare, la mia mente era totalmente presa dagli occhi di Jacob e non poteva pensare a nient’altro.
 Ero quasi arrivata da lui quando mi accorsi che al suo fianco c’erano Paul e Seth, perciò d’un tratto ricordai tutto: non era il nostro matrimonio ma quello di Rachel e Paul.
 Avevo riacquistato il senno appena in tempo prima che qualcuno si accorgesse di quello che stavo per fare.
 Sospirai e mi misi al mio posto nella parte sinistra dell’altare, con Jake esattamente di fronte a me.
 Mi voltai a guardare gli invitati e individuai subito la persona che cercavo. Mio padre era seduto in terza fila, con mia madre al suo fianco, e mi stava guardando in modo indecifrabile. Aveva sicuramente sentito tutti i miei pensieri.
 Sorrisi a mo’ di scusa e la sua reazione mi lasciò spiazzata per un attimo: mi aveva sorriso divertito. Era come se il fatto che avessi appena immaginato che quello fosse il mio matrimonio con Jacob non lo avesse fatto infuriare.
 Che stesse cominciando ad accettare sul serio quella situazione?
 Avrei voluto capire meglio i pensieri di mio padre, ma in quel momento Rebecca si fermò alla mia destra, e non appena lo fece la musica cambiò.
 Si diffusero le inconfondibili note della marcia nuziale che avrebbe accompagnato la sposa in quell’ultimo tratto della sua vita in cui sarebbe stata solo una ragazza, per portarla tra le braccia del suo unico e grande amore.
 In quell’istante Rachel fece il suo ingresso e Billy l’accompagnava con Sue Clearwater che spingeva la sedia a rotelle per permettergli di avere le mani libere e tenere la figlia per mano.
 Il viso del vecchio Quileute, amico del nonno, e anche mio amico, era tanto serio e quanto commosso, forse lo stesso che aveva avuto durante il matrimonio di Rebecca. In quel momento aveva affidato la figlia ad un uomo con la speranza che fosse felice per tutte la vita e invece l’aveva data in sposa ad un egocentrico che l’aveva abbandonata alla prima occasione.
 Adesso si accingeva, invece, a cedere Rachel ad un licantropo. Razionalmente un licantropo sarebbe stato mille volte più pericoloso di un uomo normale, ma forse i veri licantropi erano gli uomini come Steve.
 Rebecca era quasi all’altare e l’espressione dura e decisa che aveva ostentato in tutti quei giorni di preparativi stava cominciando a cedere il posto a quella più indifesa e commossa tipica di ogni sposa realmente felice per quello che le sta succedendo.
 Lei e Billy si fermarono davanti a Paul che sorrise al colmo della felicità.
 -Prenditi cura della mia bambina- gli disse Billy prendendogli la mano e mettendola in quella di Rachel.
 -Lo farò, puoi stare tranquillo- rispose Paul rivolgendogli uno sguardo rispettoso e tornando a guardare la sua Rachel che si accingeva a diventare finalmente sua moglie.
 Mi voltai di nuovo verso Jake per sorridergli e senza accorgermene i miei occhi si incatenarono ai suoi che mi stavano fissando in modo serio ed intenso. 
 Per tutto il resto della cerimonia non fui più in grado di distogliere lo sguardo, perciò non sentii neanche una parola di quello che disse il prete o le promesse degli sposi. Tutti i miei sensi erano concentrati su Jacob, e io avrei voluto tanto riuscire a seguire la cerimonia ma proprio non ce la facevo a distogliere l’attenzione da Jake.
 Questo anche perché più lo fissavo e più mi veniva in mente che mancava poco, davvero poco, perché oltre alle nostre anime anche i nostri corpi si unissero per sempre.
 Quando il prete pronunciò la frase “Vi dichiaro marito e moglie. Puoi baciare la sposa”, mi risvegliai da quella specie di trans in cui ero caduta, e feci appena in tempo a vedere Rachel e Paul che si scambiavano un dolce bacio, il loro primo bacio da sposati.
 Al mio fianco sentii un piccolo singhiozzo. Era Rebecca.
 La guardai e notai che fissando la sorella si era commossa, i suoi occhi erano lucidi e nonostante stesse sorridendo aveva una strana malinconia nello sguardo.
 -Stai bene?- le chiesi sottovoce.
 Annuì e mi guardo cercando di sembrare serena.
 -Sono solo felice per Rachel, spero che il suo matrimonio duri per sempre.-
 Possibile che stesse così perché le era tornato in mente il suo matrimonio?
 -La verità è che un po’ la invidio- mi disse con un sorriso amaro. –Se solo avessi aspettato invece di fare tutto in fretta e furia forse adesso anch’io starei per sposarmi con la persona che amo. La mia voglia di scappare da La Push mi ha rovinato la vita.-
 Era così, le era tornato in mente il suo matrimonio. Ma non lo stava ricordando con affetto, l’unico sentimento che si leggeva nel tono della sua voce era delusione e risentimento.
 Avrei voluto risponderle qualcosa, ma il nostro dovere di damigelle ci imponeva di andare dagli sposi a fare loro i nostri migliori auguri.
 Mi avvicinai a Rachel e l’abbracciai dandole due baci sulla guancia, proprio in quel momento lei mi sussurrò ad un orecchio.
 -La prossima sarai tu, vero?-
 Mi guardo sorridendo e io non potei fare a meno di arrossire.
 Mentre l’attenzione di Rachel veniva catturata dagli altri invitati che la reclamavano sentii una calda presa sul braccio e la mia schiena urto dolcemente con qualcosa di bollente e tonico. Non avrei confuso quel corpo con un altro neanche se fossi stata in mezzo a un milione di persone.
 -Non ti ho ancora detto che oggi sei splendida. Appena ti ho vista mi hai quasi fatto venire voglia di anticipare i termini del contratto.-
 Il cuore cominciò a battermi all’impazzata, mentre il respiro di Jake mi aveva accarezzato il collo nel momento in cui aveva pronunciato quelle parole.
 -Nessuno ti vietava di farlo- dissi con quel poco di voce che mi era rimasto.
 -In una chiesa?- chiese lui divertito. –Non sarebbe stato rispettoso.-
 -Sai che me ne importa di essere rispettosa, tanto non è sicuro che noi vampiri avremo a che fare con questo genere di cose una volta passati dall’altra parte.-
 -Ti senti una dannata come tuo padre?- mi chiese ridendo.
 -No, semplicemente sono i miei istinti a dominarmi in questi ultimi mesi e io non posso fare niente per ostacolarli.-
 Le braccia di Jake mi avvolsero in un abbraccio, e io mi guardai intorno sperando che con quella piccola folla che si era creata intorno a noi, i miei genitori non notassero quello che stava succedendo tra noi.
 -Allora non ostacolarli- mi sussurrò dolcemente all’orecchio. –Ti prometto che d’ora in avanti io non lo farò con i miei.-
 Il mio cuore accelerò la sua corsa ed ero sicura che da un momento all’altro avrebbe preso il volo per come stava battendo veloce.
 Jake scostò delicatamente i boccoli sfuggiti all’acconciatura alta che mi coprivano in collo e mi diede dei piccoli e intensi baci.
 Arrossii di colpo e un calore improvviso mi attraversò tutto il corpo.
 D’un tratto Jake sciolse l’abbraccio e si allontanò un po’ da me, facendomi sentire con la testa completamente nel pallone mentre cercavo di capire cose fosse successo.
 -Il resto lo lascio per dopo- mormorò in modo che solo io potessi sentirlo, e sperai davvero con tutto il cuore che quelle parole avessero raggiunto solo le mie orecchie.
 Non potevo ancora crederci… Dopo più di due mesi di agonia e di pianificazioni per convincerlo alla fine aveva ceduto sul serio. Presto, molto presto, saremo stati insieme come avevo desiderato fin dall’inizio della nostra storia.
 Sorrisi al vuoto come un’ebete e nel frattempo gli sposi si stavano dirigendo fuori dalla chiesa.
 I festeggiamenti si sarebbero tenuti in una sala per cerimonie a Forks- scelta sempre perché altrimenti i Cullen non avrebbero potuto partecipare, Rachel aveva fatto di tutto perché la mia famiglia non fosse tagliata fuori.
 Raggiungemmo la nostra destinazione con le auto.
 Arrivammo prima degli sposi per controllare che tutto fosse in ordine e quando Rachel e Paul fecero il loro ingresso nella sala partii un applauso caloroso e sincero con in sottofondo una dolce musica romantica.
 Rachel era radiosa, e Paul al suo fianco sembrava l’uomo più felice del mondo, o meglio era l’uomo più felice del mondo.
 Dopo tutti quegli anni di sacrifici avevano finalmente realizzato il loro sogno e adesso più niente e nessuno avrebbe mai potuto separargli.
 Automaticamente il mio sguardo cominciò a vagare per la sala alla ricerca del mio raggio di sole, mentre si diffondevano le note di un lento: il primo ballo della serata dedicato agli sposi.
 Rachel e Paul andarono al centro della pista da ballo e abbracciandosi cominciarono a ballare quel lento così dolce e delicato.
 Continuavo a guardarmi intorno, ma nonostante la mia vista fosse piuttosto sviluppata e precisa non riuscivo a vedere Jake da nessuna parte.
 I miei genitori stavano in angolo a parlare con Billy e Charlie, mentre gli altri Cullen stavano con Seth, Leah e Rebecca. Emmet e Rebecca ridevano insieme con gli occhi severi di zia Rosalie che non li perdeva un secondo di vista e Seth che guardava la scena con uno strano sguardo combattuto, come se volesse fare qualcosa ma non ne avesse il coraggio.
 -Cerca qualcuno, signorina?- mi chiese una voce alle mie spalle.
 Sorrisi divertita e voltandomi lentamente risposi:
 -Sì, un ragazzo alto, biondo e con lucenti occhi azzurri. L’ha visto per caso?-
 -No, mi dispiace. Ma se le può interessare qui c’è un affascinante licantropo innamorato che ballerebbe volentieri con lei.-
 Lo fissai negli occhi con sguardo beffardo.
 -Be’, se questo è quello che passa il convento… Suppongo di non poter rifiutare.-
 Jacob mi sorrise e all’improvviso la sala si illuminò ancora di più diventando talmente calda e accogliente da farmi sentire completamente a mio agio.
 Il mio licantropo mi porse la mano e continuando a guardarci negli occhi raggiungemmo Rachel e Paul sulla pista.
 Mi sorrise e prendendomi le mani tra le sue se le portò dietro al collo, posando poi le sue, enormi e calde, sui miei fianchi. Probabilmente i miei genitori ci stavano guardando ma non me ne importava un fico secco. Stavolta sarebbe potuto cadere il tetto dell’edificio ma io non mi sarei staccata da Jake.
 Posai la guancia sulla sua spalla e lui il mento sulla mia fronte. Cominciammo a dondolarci sul posto senza fare troppi movimenti, era bello anche stare così. Avrei dato non so cosa perché il tempo si fermasse e mi permettesse di rimanere tra le braccia di Jake per sempre.
 Dopo pochi minuti la musica cambiò, ma dato che era un altro lento non interrompemmo il contatto. Poi alzai lo sguardo e vidi che altre coppie ci avevano raggiunto sulla pista: i miei genitori, un impacciato nonno Charlie con nonna Esme, Alice e Jasper, Sam ed Emily, persino Quil e Claire, con la bambina che si stava divertendo un mondo a ballare in un modo tutto suo.
 A un certo punto notai che anche un’altra coppia si era aggiunta alle danze: Leah ed Embry. Sorrisi al pensiero che forse anche loro un giorno avrebbero avuto il loro lieto fine.
 -Si stanno avvicinando molto- disse Jake capendo qual’era l’oggetto della mia attenzione. –Non stanno ancora insieme ma sono molto amici, credo che presto Leah ricambierà completamente Embry, ormai non pensa quasi più a Sam.-
 Ero veramente felice per loro, Leah meritava finalmente un po’ di vera felicità.
Continuai a guardarmi intorno e notai che nonno Carlisle stava parlando con Billy, mentre Seth se ne stava appoggiato al muro continuando ad osservare Rebecca che rideva e scherzava con Emmet.
 Adesso ne avevo proprio abbastanza.
 -Jake- dissi guardandolo negli occhi.
 Lui mi fissò curioso per il mio tono deciso.
 -Ordina a Seth di chiedere a Rebecca di ballare.-
 -Come scusa?-
 -Hai sentito, fallo e basta- il mio tono non ammetteva repliche.
 -A che pro tutto questo? Mia sorella è sposata e se Seth balla con lei poi gli risulterà ancora più difficile separarsene quando arriverà il momento.-
 Alzai gli occhi al cielo esasperata. Ma perché la gente non faceva semplicemente quello che chiedevo senza fare sempre le solite osservazioni stupide.
 Lo guardai con un misto di supplica e rabbia, uno sguardo infallibile quando volevo ottenere qualcosa da lui. Infatti, sbuffò e rivolgendo lo sguardo verso Seth sussurrò:
 -Seth.-
 Il licantropo si voltò verso di noi incuriosito.
 -Che c’è, Jake?- chiese a voce bassissima, non udibile per gli umani ma chiara per noi creature “speciali”.
 -Chiedi a Rebecca di ballare.-
 Seth arrossii di colpo, spalancando gli occhi per la sorpresa.
 -Sei impazzito, Jake?! Non ho alcuna intenzione di farlo…-
 -E’ un ordine del tuo alfa- disse Jake deciso. Quanto mi piaceva quando faceva il duro, se non fossimo stati circondati da tutta la mia famiglia e da due interi branchi di licantropi gli sarei saltata addosso all’istante.
 Seth abbassò lo sguardo sconfitto e si avvicinò lentamente a Rebecca. Le posò una mano sulla spalla per attirare la sua attenzione e lei sobbalzò a quel contatto inaspettato. Anche Rebecca, come me, sapeva riconoscere il tocco della persona che amava.
 -Hai bisogno di qualcosa?- gli chiese arrossendo vistosamente.
 -Mi chiedevo… ecco… se ti andasse di ballare…- disse Seth sempre con lo sguardo basso.
 Rebecca sorrise felice per quell’invito.
 -Hai bisogno di qualche lezione per quando dovrai invitare le ragazzine della tua età?- stava quasi per scoppiare a ridere.
 Seth la guardò e sorrise a sua volta: -Può essere.-
 -Bene, allora sarò felice di aiutarti.-
 Fece un cenno verso Emmet per avvertirlo che si buttava anche lei in pista e non fece in tempo a voltarsi che Seth l’aveva già presa per mano portandola verso di noi. Rebecca abbassò lo sguardo felice per quella stretta inaspettata e lo seguì senza fiatare.
 Si sistemarono l’una di fronte all’altro e lentamente, come se temessero di sbagliare qualcosa, si abbracciarono cominciando a dondolarsi sulle note di quella splendida canzone.
 Erano così dolci da guardare. Davano come l’impressione di essere due ragazzini alla loro prima cotta, ma riflettendoci era proprio così, loro erano l’uno per l’altra il primo amore che non erano mai riusciti a scordare.
 -Posso avere un ballo?-chiese una voce alle mie spalle. Era mio padre.
 -Certo- disse Jake sorridendo.
 -Tu vieni con me baubau, non balliamo insieme da anni- mia madre lo prese per mano e lo portò dall’altra parte della pista.
 Non ero stupida lo aveva allontanato così tanto perché mio padre voleva parlarmi e Jake non doveva sentire la nostra conversazione.
 -Che figlia intelligente abbiamo tirato su- rise mio padre mentre mi abbracciava con delicatezza.
 -Siete semplici da comprendere, davvero non ho idea di come la mamma cascasse nei tuoi inganni quando era umana, sei così prevedibile.-
 -Credo che fosse troppo presa da me, per riflettere troppo su quello che le dicevo- disse sorridendo.
 -Allora, cosa mi devi dire? Se è per i miei pensieri su Jake, ti giuro che ho cercato di censurarli ma non è semplice come sembra.-
 -Non è per quello- cominciò lui per niente irritato, poi a voce più bassa: -Mi sembrava di averti detto di non intrometterti nella storia di Seth e Rebecca.-
 -Ma loro sono così lenti- bisbigliai in modo che non mi sentisse nessuno. –Se qualcuno non da loro una spintarella ogni tanto rimarranno arenati per il resto della vita.-
 -Vedrai che se la caveranno- ribatté lui comprensivo. –Intromettersi non serve a nulla, lascia che il loro destino segua il suo corso naturale.-
 -Va bene, va bene… Non farò più nient’altro. Lo prometto- conclusi accondiscendente. Non avevo voglia di mettermi a discutere con lui, era il nostro primo ballo padre-figlia e avevo tutta l’intenzione di godermelo.
 -Hai ragione, non avevamo mai ballato insieme- mi guardò contento.
 Ballai con mio padre per qualche altro minuto, poi mi separai da lui e andai alla toilette delle signore, ero una mezza vampira ma i bisogni umani non potevo evitarli.
 Entrai in bagno e mi chiusi in una delle toilette.
 In quel preciso istante sentii due voci conosciute entrare: erano Emily e Leah. Stavano ridendo e sembravano piuttosto serene, il che era strano visto che da quando le conoscevo non avevano mai scambiato più di due parole. Forse adesso che non amavano più lo stesso uomo stavano tornando ad essere amiche.
 -Sono felice per te ed Embry, sembrate molto affiatati- era stata Emily a cominciare.
 -Be’… diciamo che sta diventando piuttosto importante per me.- Leah era imbarazzata si sentiva dal tono della sua voce.
 -Già, si era capito- disse Emily divertita.
 -Lucy dov’è?- chiese Leah serena.
 Lucy era figlia di Emily e Sam, aveva appena quattro anni e per la gioia dei genitori non era stata l’oggetto dell’imprinting per nessun licantropo. Era una bambina dolcissima e gentile, identica in tutto e per tutto alla madre.
 -L’ho lasciata a casa con la baby-sitter. Aveva un po’ di febbre e non mi sembrava il caso di portarla.-
 -Povera piccola- disse Leah dispiaciuta.
 -A proposito di bambine, hai visto la nostra piccola Renesmee questa sera?- chiese Emily.
 Sussultai nel sentirmi chiamata in causa, non pensavo di essere diventata oggetto di pettegolezzi tra i Quileute. Non che mi desse fastidio anzi mi faceva piacere sapere che stavo loro a cuore.
 -Certo che l’ho vista, è diventata una donna splendida e Jake è più cotto che mai. La guarda come se fosse una dea, ma infondo l’imprinting è così.-
 -Credo che se anche non avesse avuto l’imprinting, Jake si sarebbe innamorato comunque di Nessie, quei due sono fatti per stare insieme: si completano a vicenda.-
 -E’ vero… Se penso che lui voleva ucciderla una volta, mi sembra tutto un brutto sogno.-
 Il cuore mi si fermò.
 -E’ successo tanto tempo fa- disse Emily con non curanza. –Ed è durato poco, appena l’ha vista la sua prospettiva è cambiata del tutto.-
 -Già, però in quel periodo l’ha odiata veramente. L’ha considerata un mostro per quello che stava facendo alla sua Bella e più di una volta nei suoi pensieri avevo sentito il desiderio di uccidere la creatura che lei portava in grembo. Era diventato il suo chiodo fisso, non pensava ad altro. Ma infondo Nessie stava succhiando via la vita di sua madre è normale che Jake la considerasse un essere ripugnate e non degno di venire al mondo.-
 -Adesso basta parlare del passato, ormai è inutile. Jake e Nessie adesso sono felici ed è solo questo quello che conta- Emily era proprio contenta.
 -Hai ragione, sono felice per quei due… Il loro amore durerà in eterno.-
 Le due donne uscirono dal bagno, mentre io me ne stavo immobile senza avere neanche la forza di respirare. Nonostante il mio corpo fosse quasi indistruttibile mi sentivo come se un camion mi avesse appena investita in pieno.
 All’improvviso mi resi conto che il mio cuore batteva più velocemente e la vista cominciava ad essere appannata dalle lacrime. Avevo il fiatone come se avessi corso per miglia e miglia senza mai fermarmi.
 Il petto mi faceva male e avevo delle strane fitte allo stomaco che mi fecero venire uno strano senso di nausea. La testa mi girava e tutto intorno a me perse consistenza e colore.
 Dovevo uscire da lì, altrimenti sarei annegata in quell’atmosfera insostenibile.
 Uscii in fretta dal bagno e fortunatamente non incontrai nessuno. Mi diressi senza esitazione all’uscita sul retro e appena aprii la porta cominciai a correre con tutta la forza che avevo nelle gambe. Nonostante i tacchi, il vestito lungo e la neve sentivo che niente e nessuno mi avrebbe fermata perché il mio dolore era troppo grande per essere arginato.
 Le lacrime uscirono senza che io potessi fare nulle per impedirlo troppo debole per lottare contro di loro.
 Jake, il mio Jake, mi aveva considerata un mostro, indegna persino di venire al mondo e aveva desiderato uccidermi. Le parole di Leah si erano saldate nel mio cuore e nella mia mente e per quanto cercassi di ragionare niente riusciva a farmi sentire meglio, forse perché infondo lo avevo sempre saputo di essere solo un mostro







 ***L'Autrice***
 L'avevo detto che ci potevano essere dei colpi di testa... Alla fine ho fatto soffrire di nuovo Nessie... Okay, confesso che è stata una cosa piuttosto premeditata, quest'idea di farle scoprire che Jake la voleva uccidere mi balenava in testa da un po'. Ovviamente tranquilli, che non la farò soffrire per troppo tempo, infondo le voglio bene...^^
 Anticipazioni: Sorry, ma il prossimo capitolo è totalmente TOP SECRET... ^^

 Vi va di fare una piccola opera di sostegno? Mancano pochi mesi alla maturità (anche denominata "Tortura estiva che ti fa capire che non sei più una bambina e che la vita diventerà sempre più una merda!"), perciò avevo pensato di mettere in ogni aggiornamento i giorni esatti che mancano, così in questo momento così deprimente per ogni ragazzo della mia età mi sentirò in compagnia e non alla deriva in mezzo a libri di greco, latino e italiano...
Cominciamo:
 103 giorni alla maturità

 Ringraziamenti:
 BellaLaVampira: Più che il dottor Carlisle chiamerei il dottor Stranamore (quello di Grey's Anatomy)... E sì tendono ad essere piuttosto stupidi quando si tratta di sentimenti, purtroppo hanno preso tutti da me ( chissà perchè?), anch'io non ci capisco niente nelle questioni amorose, forse è per questo che mi risulta così facile scrivere (come dice Tiziano Ferro "Chi non ha talento insegna"...^^). Infatti non è stato tutto rosa e fiori ma al posto di complicare le cose a Seth e Rebecca, le ho complicate a Nessie e Jake... Questa fic tira fuori il peggio di me in fatto di problemi di cuore... Passando agli issimi... Grazissimi tantissimi per i complimentissimi... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 Padfoot_07: Come vedi sono imprevedibile... Al posto di torturare Seth e Rebecca mi sono spostata su Nessie e Jake... Hai ragione, con me è meglio aspattare prima di annunciare il lieto fine...^^ Fortunatamente il compito di Nessie come damigella non è stato così tragica come si era prospettato, ho pensato che fosse meglio non farle uccidere Rachel... XD L'idea del bunker per la privacy di Nessie e Jake non è male, anche se credo di avere in mente un posto più adeguato (sempre che concludano qualcosa, visto che adesso ho complicato tutto...^^). Sono felice che anche Edward e Bella ti piacciono, non è per niente facile mantenerli IC, ho sempre paura di sbagliare... Seth e Rebecca, mi è sempre piaciuta l'idea di far mettere Seth con l'altra sorella di Jake, non so perchè... ma sono persino arrivata a farla divorziare con il marito per ottenere quello che volevo...^^. Per quanto riguarda la mia dote di equilibrista (notare il vocabolo che non c'entra nulla XD), devo dire che non lo faccio apposta, scrivo sempre di getto quello che mi viene in mente, perciò forse è per questo che alla fine viene fuori un miscuglio di generi, comunque ti ringrazio per questo complimento mi ha resa davvero felice... Grazie per la recensione... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 francef80: il fatto del patto tra Nessie e Jake era solo per chiamare un po' la situazione in cui si trovava Bella quando era sempre costretta a scendere a patti con Edward in qualsiasi situazioni. Mi dispiace che non ti sia piaciuta, ma l'importante è che tutto il resto andasse bene, e comunque nessun offesa...^^ Grazie mille per la recensione... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTB!
 KikiCullen: Certo che ti perdono, ci mancherebbe altro...^^ Comunque Nessie diventa pervertita perchè Jake non l'accontenta se lui fosse un po' meno rigido lei sarebbe molto meno "animala" (o almeno credo...XD). Nessun personaggio viene risparmiato dalla mia tastiera senza perdono, e poi era da tanto che volevo scrivere qualcosa su Seth e Rebecca, mi hanno sempre ispirato come coppia (nonostante lei non compaia nei libri della Meyer). Non credo che ci sarà un triangolo Emmet/Rebecca/Seth... Emmet la vede solo come una sorella, e poi la situazione è già complicata di suo se creo anche un triangolo del genere rischio di non uscirne più fuori, comunque ammetto di non aver resistito alla tentazione di far ingelosire la nostra Rosalie in questo capitolo. Il talento di Nessie per i ricatti l'ha preso tutto tutto dal suo papà... XD. Grazie mille per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 Gio_Gio: Non ho capito molto bene cosa volevi sapere riguardo il patto... Comunque Nessie ha visto nel patto l'unico modo per convincere Jake a fare quello che lui non voleva fare... (spero di essermi spiegata^^). Ti ringrazio per le recensioni, per i complimenti e ovviamente per la copertina che, lo ribadisco, mi è piaciuta tantissimo! Mi sono davvero commossa vedendola! Grazie... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 TVB: Be' più o meno ti ho accontentata, non ho descritto giorno per giorno la settimana che mancava al matrimonio, ma comunque non sono neanchea andata al punto saliente della questione, decidendo, perfidamente, di complicare un po' le cose a Nessie e Jake. Diciamo che ho deciso di far fare la telefonata a Edward perchè se fossero tornati a casa in quel momento prima di tutto Jake li avrebbe sentiti arrivare molto prima e non ci sarebbe stato gusto, in secondo luogo Edward e Bella avrebbero fatto fuori Jake senza tanti complimenti... XD Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 Erika91: Spero che tu abbia continuato a leggere questa storia e che ti stia piacendo. Purtroppo non sono mai stata a Denver perciò mi sono affidata a internet per decidere da che città far arrivare Nessie, e siccome sapevo che lo stato del Colorado e piuttosto freddo, ho scelto una città che si trovava lì, poi documentandomi un po' su Denver sui siti ho visitato si diceva che gli inverni erano abbastanza rigidi e l'ho scelta. Comunque appena avrò un po' di tempo farò una ricerca più approfondita e troverò una città più adatta. Grazie mille per avermelo fatto notare, la mia pignoleria te ne sarà grata a vita... XD. Grazie per la recensione. Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTB!
 Fede_Wanderer: Be' in effetti avevi ragione, il matrimonio è diventato un ostacolo, visto che adesso Nessie sta soffrendo parecchio (sfido io, ha scoperto che il ragazzo che ama la voleva uccidere...ç__ç). Fortunatamente non ho avuto bisogno di chiamarti per aiutare Nessie a uccidere Rachel, ho deciso che sarebbe stato esagerato come svolgimento (certo che Hannibal Lecter non deve essere leggero come libro... Io non sono un amante di quel genere ma scommetto che riesce a tenerti sempre sulle spine...XD). Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 Cristie: Fortuna che il destino ti ha portato alla mia ficcy, ne sono davvero felice. Davvero hai letto tutti i capitoli senza fermarti, wow ti ammiro molto... Sono lunghi chissà che mal di testa ti ho fatto venire alla fine a stare sempre appiccicata allo schermo. Ma sono contenta che ti stia piacendo fino a questo punto. Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 cicia123456: Ti assicuro che ce ne vuole per farmi offendere, l'unica virtù di cui sono stata dotata è la pazienza quindi puoi parlare apertamente, accetto qualsiasi critica sia positiva che non. Sono contenta di aver creato tutti questi intrecci complicati, non mi piace fermarmi sempre su una sola coppia... Infondo gli altri personaggi esistono per essere sfruttati e non per fare solo da sfondo alla coppia principale...XD. Nessie e Jake hanno patteggiato, ma con quello che è successo in quest'ultimo capitolo chi lo sà se leggeremo davvero quella scena? Sono troppo imprevedibile, a volte mi faccio paura da sola...^^ L'incontro tra Emmet e Rebecca è nato in modo assolutamente casuale, non avevo mai pensato a una loro amiciazia, però costruendo il carattere di Rebecca mi sono accorta che era molto simile a Emmet e quindi mi è venuto naturale farli diventare amici (anche se concordo con te, un Cullen solo nel bosco non avrebbe scampo con me XD). Grazie mille per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 Becca_: Ecco un'altra dose...XD Sono proprio contenta che Rebecca e Seth ti stiano paicendo, e con loro non ho ancora finito... ^^ Il passato di Rebecca è stato davvero un incubo, non avevo idea di come far a separarla dalla marito senza che ci fosse il banale tradimento o qualcosa del genere... Alla fine ho optato per la scelta tra surf o amore, e l'ho dipinto come un bastardo egocentrico... ^^ Con il patto il mio intento era proprio quello di fare un piccolo omaggio agli stupidi stratagemmi che si inventava Edward per temporeggiare con Bella, tanto alla fine non hanno funzionato. In effetti le donne sono molto più intraprendenti, ma che ci possona fare se gli uomini in questa storia sono tutti bellissimi e con un fisico da paura, neanche io, che sono timida e impacciata, riuscirei a resistere dal saltar loro addosso. Per quanto riguarda la fine... Be' non in programma di finirla nell'immediato futuro, di sicuro ci saranno almeno un'altra decina di capitoli se non di più (ho tutta la trama in testa e non per niente semplice... è piuttosto ingarbugliata... Spero di non incasinarmi...XD). Grazie mille per la recensione e per tutti i bellissimi complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 Julianne: capisco la situazione dell'essere sommersa dallo studio... anche io ne riemergo solo ogni tanto per scrivere o per uscire con le amiche, quindi ti capisco. Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTB!
 AngelOfLove: Tranquilla se non riesci a recensirli tutti, l'importante è che ti piaccia sempre leggerli...^^ Spero che quasto capitolo ti sia piaciuto... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 Trilli Call: Veramente ciho pensato io a farla tornare e a togliere di mezzo il caro Steve...XD E anch'io sono felice per Seth, è una coppia che mi ha sempre ispirato e finalmente ci ho scritto qualcosa...^^ Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti. Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 sannychan: Sono felice di stupirti ad ogni capitolo, è una cosa bella che accada... Almeno la mia storia non ti risulta monotona...^^ Visto come sono stata in grado di complicare le cose? A volte mi stupisco di me stessa...XD Spero che il capitolo ti sia piaciuto. Grazie per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 cristina72: Grazie mille, sono felice che continui a seguirmi. Grazie per la recensione e per i complimenti. Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTB!
 francy79: Fortuna che al mondo esiste il destino che ti ha fatto trovare la mia storia, a volte le cose che troviamo per sbaglio si rivelano le migliori (alla faccia dell'umiltà....XD). E davvero l'hai letta tutta d'un fiato? wow, ne sono proprio contenta. Eh eh, neanche a me piaceva Jacob. Prima di leggere Breaking Dawn non lo sopportavo proprio...^^ Sono felice che il mio modo di scrivere ti piaccia tanto, ti ringrazio per tutti i complimenti che mi hai fatto a riguardo. Be', sono contenta di essere riuscita a farti apprezzare un personaggio come Jacob, che io ho imparato ad amare con il tempo (nonostante il mio unico amore supremo rimanga sempre Edward). Infondo anche Jake può essere affascinante, divertente, e romantico se ci si mette...^^ Grazie mille per la recensione e per tutti i meravigliosi complimenti che mi hai fattto... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 
 Ringrazio gli 98 che hanno messo questa storia tra le preferite e un grazie enorme anche a chi ha solo letto.

 Ciao Kiss a tutti!!!
 
 Francesca


 
 
 

 

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Capitolo 17
*** Engagement ***


Sunbeam- Capitolo 17




Capitolo 17: Engagement

 
 Le strade di Forks erano deserte, la vigilia di Natale innevata, come ogni anno, costringeva tutti a stare chiusi a casa, magari davanti a un caminetto acceso in compagnia dei propri famigliari nell’attesa che arrivasse il Natale.
 Per me, invece, la situazione era totalmente e spaventosamente diversa.
 Correvo, scappavo dalla verità e da un passato che non avevo conosciuto e che forse sarebbe stato meglio non conoscere mai.
 Jake aveva desiderato vedermi morta, uccidermi con le sue mani per il semplice fatto che ero stata concepita.
 Mi sentivo lacerata all’interno, come se le parole di Leah fossero state delle lame affilate che una ad una si erano conficcate nel mio cuore fino a raggiungere la mia anima e il mio essere più intimo.
 Il paesaggio intorno a me stava cominciando a cambiare, mentre i miei occhi, sempre ricolmi di lacrime, non si rendevano conto di dove stessi andando. Sapevo di essere uscita da Forks perché sentivo intorno a me la presenza degli alberi e quindi della foresta.
 Stavo correndo da diversi minuti, mentre il cuore continuava a sanguinare senza sosta. Chissà se si erano già accorti della mia fuga al ricevimento? Conoscendo i miei genitori probabilmente erano già sulle mie tracce, ma io non volevo farmi trovare, non volevo affrontare tutti loro, e soprattutto Jake, in quel momento in cui mi sentivo più fragile di un fiore di cristallo.
 Dovevo andare in un posto in cui riflettere che nessuno avrebbe mai sospettato come mio nascondiglio, volevo solo stare sola per un po’… Magari per un secolo o due.
 D’un tratto nel bel mezzo della mia fuga sentii un profumo famigliare di salsedine e di sabbia. Senza rendermene conto ero arrivata alla spiaggia di La Push.
 Mi fermai di colpo e lasciai che il vento mi scompigliasse l’acconciatura perfetta e mi accarezzasse la pelle leggermente accaldata dalla corsa.
 Il mio sguardo si perse nell’orizzonte dove il cielo scuro si confondeva con quella distesa nera che era il mare, nero esattamente come la mia anima in quel momento.
 Senza pensarci due volte mi sfilai le scarpe e il copri spalle, strappai il vestito in modo che mi arrivasse sopra il ginocchio e abbandonandoli sulla spiaggia corsi verso il mare sperando che la mia mente si svuotasse da ogni pensiero.
 Immersi il mio corpo nell’acqua gelata di quel dicembre rigido e proibitivo che sulla mia pelle non aveva nessun effetto e andai sott’acqua cercando di andare il più possibile in profondità. Nuotai in quel buio per un tempo incalcolabile, sollevata da quel silenzio che permeava ogni fibra del mio essere.
 Riemersi quando mi resi pienamente conto di non essere una vera vampira e che prima o poi il mio corpo sarebbe andato davvero in carenza d’ossigeno.
 Il vento fuori era gelido ma ancora una volta non ne avvertii appieno l’intensità.
 Con una mano tolsi qualche goccia d’acqua che si era fermata sugli occhi e fu allora che la vidi: la grotta di Jake. Era alta marea quindi era visibile solo un terzo dell’entrata ma io non avrei avuto alcun problema ad accedervi ugualmente.
 Non mi fermai a pensare, nuotai senza sosta finché non raggiunsi l’entrata della grotta. All’interno era totalmente diversa dall’ultima volta che ci ero stata, era tutto nero e scuro, l’acqua arrivava quasi al soffitto, perciò nuotando in superficie ogni tanto la mia schiena e la testa urtavano contro le rocce sopra di me, se non fossi stata una mezza vampira sarei già morta.
 Continuai a nuotare senza fermarmi e a un certo punto mi resi conto che avevo raggiunto quella che era la stanza circolare che precedeva il nascondiglio vero e proprio. Ovviamente questa volta avrei dovuto nuotare più in profondità, ma non ero spaventata, finché la mia mente era occupata da altro che non fossero le parole di Leah mi andava bene.
 Presi un grosso respiro e andai giù. Di nuovo quella piacevole sensazione di oblio mi avvolse e per qualche secondo mi chiesi se non fosse meglio continuare a stare lì sotto fino a quando non avessi esaurito l’ossigeno. Magari morire era nel mio destino, dopotutto Jake, il licantropo legato a me dall’imprinting aveva desiderato uccidermi. Spalancai gli occhi spaventata. Finalmente avevo capito, l’unico motivo per cui Jake non mi aveva uccisa era proprio l’imprinting, se lui non avesse avuto l’imprinting molto probabilmente mi avrebbe fatta a pezzi senza pensarci più di tanto.
 Mi sentivo sempre peggio ogni momento che passava, quando all’improvviso i volti della mia famiglia mi invasero la mente, insieme a quelli dei miei amici Quileute, di Claire, di Richard, Sophia e Lance…
 Non potevo morire, loro non l’avrebbero sopportato.
 Ripresi lentamente a nuotare e pochi secondi dopo riemersi nella stanza circolare che rimaneva sempre all’asciutto anche con l’alta marea.
 Uscii dall’acqua e mi diressi verso il groviglio di coperte dove io e Jake avevamo dormito la sera in cui ci eravamo messi insieme. Mi ci sedetti sopra con le ginocchia strette al petto e mi avvolsi in una coperta, non che sentissi freddo ma avevo bisogno che la mia pelle stesse a contatto con qualcosa per conservare la sensazione di essere ancora viva.
 Sapevo che le cose stavano come pensavo: Jake non mi amava davvero, era solo l’imprinting a legarlo a me, ma se non ci fosse stato quello lui mi avrebbe odiato per tutta vita, perché avevo ucciso la sua Bella costringendola a diventare una vampira. Se Jacob non avesse avuto l’imprinting avrebbe continuato ad amare mia madre, e magari anche adesso senza rendersene conto dentro di lui l’amava e usava me come una specie di ripiego che una magia Quileute gli aveva dato la possibilità di utilizzare.
 Le lacrime ricominciarono a rigarmi il volto, mentre dal foro che stava nella parte alta della grotta cominciavano ad entrare lentamente dei piccoli fiocchi di neve. Era una cosa strana, stare in un posto così caldo per me, e vedere la neve cadere come se stessi nella foresta.
 D’un tratto un movimento nell’acqua mi fece sobbalzare.
 Poi la testa di qualcuno emerse e un paio di occhi scuri e caldi si fissarono nei miei: Jake.
 -Nessie!- esclamò vedendomi. Uscii dall’acqua il più in fretta possibile e si diresse verso di me abbracciandomi. –Ma che ti è saltato in mente! Eravamo tutti in pena, pensavamo che ti fosse successo qualcosa… Claire è corsa da me dicendo che ti aveva vista sparire nel bosco, e abbiamo pensato che tu…-
 -Sto bene- dissi con tono duro.
 Lui mi fissò per qualche secondo interdetto, per poi mettere una mano nella tasca dei suoi pantaloni. Non aveva più la giacca dello smoking, ma indossava solo la camicia bianca aperta.
 Da quella tasca tirò fuori una bustina di plastica, la strappò e ne uscii fuori un cellulare.
 Compose in fretta un numero e lo portò all’orecchio, chi stava dall’altra parte rispose subito.
 -Edward, sì l’ho trovata- la sua voce era tranquilla e calma, probabilmente non voleva far preoccupare mio padre. –Sta bene, non state in pena adesso mi prenderò cura io di lei.-
 Smisi di fissarlo, la perfezione del suo viso mi faceva troppo male.
 -Appena stiamo per tornare ti avviso, ho la sensazione che io e tua figlia ci dobbiamo fare una bella chiacchierata.-
 Chiuse il telefono e avvertii il suo sguardo su di me, ma imperterrita decisi di fissare uno spuntone di roccia dietro di lui.
 -Mi spieghi che ti è preso? Volevi uccidermi per caso?- la sua voce era dura e apprensiva.
 Sbuffai. Aveva usato proprio le parole giuste.
 -Credevo che fossi tu a voler uccidere me- mormorai stringendomi ancora di più le ginocchia al petto.
 -Di che diavolo stai parlando?- chiese lui attonito.
 Alzai lo sguardo e fissai i miei occhi nei suoi. Jake doveva averci letto tutto il dolore che stavo provando in quel momento perché mi guardò stupito.
 -Tu non hai mai desiderato uccidermi, Jake?-
 Spalancò gli occhi, ammutolito da quella domanda così diretta.
 -Come vedi alla fine dei giochi tutti i nodi vengono al pettine- dissi con un sorriso amaro. –Tu volevi uccidermi ma l’imprinting te lo ha impedito, e se l’imprinting non ci fosse stato tu che avresti fatto Jake?-
 -Perché mi chiedi tutto questo?-
 -Sto solo cercando di capire se ami davvero oppure se è solo l’imprinting che ti ha impedito di uccidermi sette anni fa- la mia voce era decisa e amara.
 -Nessie, io…-
 -E’ inutile girarci intorno Jake, tu mi avresti uccisa senza pensarci due volte- sentivo le lacrime premere per uscire, ma non volevo piangere.
 -Ti sbagli!- esclamò fissandomi con una decisione che non avevo mai visto sul suo volto. –Non nego che in quel periodo la tua esistenza per me era una minaccia. Stavi uccidendo la donna che amavo riducendola a poco più di uno zombie, e in più sapevo che Bella ti voleva non solo perché eri sua figlia, ma soprattutto perché eri la figlia del suo grande amore, e lei era fiera di dare la vita per donare un figlio ad Edward.-
 Lo ascoltavo senza fiatare, mentre lui continuava a stare inginocchiato davanti a me con gli occhi fissi nei miei.
 -Cerca di capirmi. Se tu fossi morta io avrei potuto provare a vivere serenamente con Bella perché Edward non l’avrebbe mai più toccata e allora lentamente lei sarebbe venuta da me. Questi erano i miei pensieri fissi, ma sentivo in fondo al mio cuore che le cose non sarebbero andate così. Avevo il presentimento che sarebbe successo qualcosa di sconvolgente e di inaspettato, non aveva idea di cosa ma sapevo che tutto era legato a Bella e alla creatura che portava in grembo.-
 Non avevo parole. Era la prima volta che lo sentivo parlare in modo così serio e attento, scegliendo accuratamente ogni singola parola per timore di dire qualcosa di sbagliato. Ero certa che lo stava facendo per cercare di non ferirmi e di spiegarmi tutta la situazione.
 -E’ vero, in quel periodo, ma solo per quel breve periodo, ti ho considerata un mostro e ho desiderato con tutte le mie forze che tu non venissi al mondo. Poi, però, sei nata e niente è stato più lo stesso, hai catturato il mio cuore e la mia anima con i tuoi occhi color cioccolato, e proprio mentre stavo per attaccarti mi sono bloccato, sentendo che non era la cosa giusta da fare. In più appena il tuo corpo e quello di Bella furono lontani tutta l’attrazione fisica che avevo provato per lei svanì, o per meglio dire si spostò, su di te. All’improvviso diventasti il centro del mio universo e tutto il resto era futile e senza alcuna importanza.-
 Chiusi gli occhi e sentii le lacrime che continuavano a lottare per uscire. Fu in quel momento che uno strano ricordo mi ritornò alla mente. Era un viso: il viso di Jacob. Ma non sembrava il Jacob che conoscevo, la rabbia e l’odio gli trasfiguravano il volto in una smorfia minacciosa, mentre i suoi occhi scuri e carichi di risentimento erano fissi su di me.
 Capii cos’era quel ricordo quasi immediatamente. Quella era stata la prima volta in cui avevo visto Jake, e nella stessa occasione lui aveva desiderato uccidermi.
 D’un tratto avvertii un piacevole calore lungo la guancia destra.
 Alzai il capo di scatto.
 -Nessie…- sussurrò lui con tono mortificato mentre mi accarezzava. –Ti prego, non posso perderti proprio adesso. Non lo sopporterei. -  
 Lentamente e con cautela gli posai una mano sulla fronte per permettergli di vedere il mio ricordo.
 Lui si lasciò toccare senza impedirmelo e appena il ricordo prese possesso della sua mente divenne pallido e chiuse gli occhi cercando di tornare a respirare in modo normale.
 -Mi dispiace- sussurrò con tono spento. –Adesso capisco che avrei dovuto parlarti prima di questa situazione, ma non ho potuto perché avevo il timore che ti saresti allontanata da me. Ho ancora questa paura per la verità.-
 -Aspetta- mormorai con lo sguardo basso. –Non ho ancora finito.-
 Poco prima mentre il viso di Jacob contratto dalla rabbia mi era tornato alla mente, insieme a quello anche un altro momento di quel giorno si era fatto strada nella mia testa.
 Lo mostrai a Jacob: era sempre lui ma i suoi occhi avevano subito uno strano cambiamento, come se avessero appena visto un angelo sceso in terra. Brillavano ed erano luminosi, occhi felici e appagati da quello che vedevano.
 -E’ stato in quel momento che hai avuto l’imprinting, vero?- gli chiesi con voce rotta dall’ansia.
 Lui annuì.
 -Ma ti posso assicurare- cominciò lui posando una mano sulla mia che stava ancora sulla sua fronte, -che imprinting o no, in un modo o nell’altro mi sarei sempre preso cura di te, e probabilmente ti avrei amata almeno quanto ti amo adesso.-
 Sapevo che aveva ragione, anche senza l’imprinting ci saremmo innamorati. Le nostre personalità e i nostri caratteri erano fatti per stare insieme, e anche i nostri destini erano comuni: entrambi immortali ed entrambi con dei poteri, non esseri umani ma neanche del tutto soprannaturali. Due ibridi che si cercavano e si completavano.
 Avevo anche capito che Jake non provava davvero più niente per mia madre, ma non riuscivo ancora a guardarlo negli occhi. Quella sera ero stata troppo male, al punto di pensare che fosse meglio morire, e incontrare i suoi occhi mi avrebbe fatto soffrire ancora.
 -Nessie- sussurrò togliendo la mia mano dalla sua fronte e stringendola tra le sue. –Lo hai capito che ti amo, vero?-
 Annuii e una lacrima cominciò a scivolarmi lungo la guancia.
 -E che darei la mia vita per te…-
 Annuii ancora.
 -Allora perché non mi guardi?- mi chiese con una nota di dolore nella voce.
 -Ho paura di rivedere gli occhi del mio ricordo- presi un respiro profondo. -Ho paura di rivedere gli occhi che amo guardarmi in modo crudele e disgustato…-
 Successe tutto all’improvviso. Appena finii di pronunciare quelle parole Jake mi prese e mi strinse a sé affondando il viso nei miei capelli.
 -Te lo giuro sulla mia vita, non succederà mai più una cosa del genere. Tu sei una parte della mia anima se cominciassi ad odiarmi ne morirei sul serio.-
 Aveva sussurrato quelle parole al mio orecchio ma le emozioni che stavo provando in quel momento le amplificarono e me le fecero avvertire come se venissero da un megafono.
 Chiusi gli occhi e mi lascia cullare da quell’abbraccio.
 -Mi perdoni?- chiese lui esitante.
 Un’altra lacrima mi rigò la guancia, ma questa volta non era di dolore.
 -Ti amo troppo per odiarti, Jake.- Mi allontanai un po’ da lui per riuscire a guardarlo negli occhi. –Scusa se ho reagito così quando ho saputo la verità, il fatto è che nonostante sia una cosa accaduta tanto tempo fa, per me non è stato facile affrontarla e ha messo in discussione tutto quello che sono stata nella mia intera vita.-
 Lui mi guardò negli occhi, e vidi una scintilla di felicità attraversare le sue iridi scure che fino a pochi secondi prima erano state sopraffatte dal vuoto e dalla tristezza.
 Mi persi in quello sguardo che amavo e cominciai a sentirmi finalmente a casa, tra le braccia di Jake mentre mi accarezzava dolcemente con il suo sguardo gentile e innamorato. Non c’era più traccia del ragazzo che aveva desiderato uccidermi. Lui mi amava, io lo amavo e il passato era passato, dovevo smetterla di avere continui dubbi e di preoccuparmi di qualsiasi cosa: dovevo vivere il presente insieme a Jake.
 La coperta in cui ero avvolta cominciò a scivolare via senza che me ne accorgessi e vidi Jake irrigidirsi all’improvviso.
 Non capii subito cosa gli fosse preso, ma appena abbassai lo sguardo compresi tutto.
 Per tuffarmi in mare avevo strappato il vestito parecchio sopra il ginocchio e adesso le mie gambe erano quasi totalmente scoperte, mentre le mie spalle erano nude dato che avevo anche tolto il copri spalle.
 Alzai di nuovo lo sguardo verso Jake e rimasi sorpresa da quello che vidi: i suoi occhi erano diversi, molto più decisi e pieni di desiderio.
 Mossa da non so quale forza alzai una mano e la posai con delicatezza sul suo petto, lasciato nudo dalla camicia aperta, in corrispondenza del cuore. Era caldo, molto più del solito, e il suo battito era accelerato.
 Mi sporsi verso di lui e lo baciai delicatamente sulle labbra, quasi come se la mia intenzione fosse stata quella di sfiorarle con una piuma.
 Il suo sguardo si fece sempre più dolce, mentre anche il mio cuore cominciava ad accelerare a causa dell’elettricità che si era improvvisamente diffusa nell’aria.
 Jake prese il mio viso tra le sue mani e mi baciò con una passione che non mi aveva mai dimostrato, quasi con l’urgenza di qualcuno che sente la vita sfuggirgli via dalle mani.
 Fu intenso, travolgente e soprattutto caldo, al punto che sentivo piccole goccioline di sudore percorrermi lentamente la schiena incurvata nel tentativo di avvicinare il più possibile il mio corpo a quello di Jake.
 Misi le mani dietro al suo collo, mentre lui mi attirava ancora di più verso sé.
 Le mani cominciarono a vagare per il suo corpo come se fossero state dotate di vita propria. Lentamente percorsero le linee del suo collo, scesero sulle spalle, fino ad arrivare al petto. Non sapevo se stesse succedendo realmente quello che avevo sempre sperato, perciò non avevo idea di quanto in là potessi spingermi.
 Decisi di tentare il tutto e per tutto, così con calma, mentre continuavamo a baciarci, gli sfilai via la camicia posando poi le mani sui suoi fianchi.
 Jake non si fermò, e non sembrava avere intenzione di farlo. Finalmente anche lui aveva raggiunto il punto di non ritorno dove io lo stavo aspettando da una vita.
 Pian piano mi spinse verso le coperte e poco dopo mi ritrovai stesa con il corpo di Jake sul mio e lui che mi stava baciando in quel modo che mi faceva perdere ogni cognizione umana. Non avevo idea di dov’ero, di chi ero e di cosa stesse succedendo; sapevo solo che quel corpo caldo e forte era lì per me e che io non dovevo fare altro che prenderlo.
 La mano di Jake si posò sulla mia gamba nuda e cominciò a ripercorrere tutta la coscia con una lentezza quasi struggente, lasciando al suo passaggio una scia di fuoco che mi diede l’input per slanciarmi verso di lui e attirarlo ancora più verso di me.
 Fu in quel momento che Jake smise di baciarmi e allontanò di pochi centimetri il suo viso dal mio.
 -Ascolta- cominciò con la voce resa roca dal desiderio, -non so quello che potrebbe succedere quando il mio corpo si trova sotto quest’effetto, perciò se per caso ti faccio male…-
 -Jake, non sono una semplice umana- dissi divertita.
 -Lo so, ma preferisco non dovermi preoccupare in seguito. Meglio se stiamo attenti adesso, perciò se senti anche il minimo dolore fermami- concluse guardandomi con una dolcezza che mi fece battere il cuore ancora più velocemente.
 Annuii continuando a guardarlo negli occhi.
 Era inutile negare: avevo paura. Ma non una paura che mi faceva sentire male, era più una paura quasi piacevole, quel timore dell’ignoto accompagnato dall’eccitazione per la scoperta di un qualcosa di nuovo e mai sperimentato.
 Volevo Jake, su questo non c’erano dubbi.
 Quando ricominciò a baciarmi con delicatezza avvertii l’adrenalina cominciare ad entrare in circolo, e non ci misi molto a fargli capire che quel bacio così innocente non faceva più per me, che era arrivato il momento di fare sul serio.
 Lui afferrò immediatamente il concetto e iniziò a baciarmi come aveva fatto pochi minuti prima, pieno di passione e calore.
 Inutile dire che nel momento in cui il mio corpo divenne di Jacob, fu proprio come se andassi a fuoco. Il calore da licantropo che aveva Jake dentro di sé avvolse il mio corpo e lo portò in un mondo nuovo e pieno di colori. Un mondo, che sapevo, ora che era entrato nella mia testa e nel mio cuore avrei sempre voluto riscoprire, giorno dopo giorno, senza averne mai abbastanza. Come mai ne avrei avuto abbastanza del mio licantropo.
 
 La mattina dopo un piccolo quanto raro raggio di sole entrato dal foro che stava sopra la grotta mi accarezzò il viso svegliandomi.
 Nonostante sapessi dov’ero e quello che era successo quella notte ero talmente felice da non voler aprire gli occhi e continuare a vivere il sogno che era finalmente divenuto realtà.
 Fare l’amore con Jacob non era stato per niente come lo avevo immaginato, era stato un milione di volte più bello ed intenso. Era stato come essere travolti da un’onda violenta ma allo stesso tempo delicata, calda e avvolgente.
 Stavo abbracciata al corpo di Jake, ed ero certa che anche lui era sveglio perché Jake non era in grado di dormire senza russare come una motosega. 
 -Perché fai finta di essere ancora addormentata?- mi chiese stringendomi ancora di più.
 -Non lo sai che la Bella Addormentata per svegliarsi deve ricevere un bacio dal suo principe azzurro?- mormorai felice, continuando a tenere gli occhi chiusi.
 -Pensavo che dopo stanotte avessi fatto il pieno di baci…- disse divertito.
 -Puoi star certo che non mi stancherò mai delle tue labbra.-
 Sorrisi, mentre avvertivo le dita della mano di Jake posata sul mio fianco che disegnava dei cerchi sulla mia pelle facendomi salire delle vampate di calore lungo tutto il corpo.
 -In questo caso allora…-
 Chinò il capo verso di me e accarezzandomi il viso mi diede un bacio a fior di labbra colmo di tutto il suo amore e della sua felicità.
 -Svegliati, mia bellissima principessa- sussurrò a pochi centimetri dalle mie labbra.
 Il suo respiro mi solleticava il viso e sorridendo radiosa aprii gli occhi. Incontrai immediatamente quelli di Jake: erano caldi, avvolgenti e soprattutto felici.
 Non gli lasciai il tempo di parlare: lo attirai verso di me e cominciai a baciarlo con tutta la passione che avevo in corpo, ripercorrendo con le mani quel corpo che avevo imparato a conoscere così bene ma che aveva sempre qualcosa in più da donarmi.
 Quando ci staccammo, restando comunque abbracciati, lui mi fissò divertito.
 -Stanotte non ti è bastata, eh- disse trattenendo a stento una risata.
 -Perché, per te è stata sufficiente?- gli chiesi accarezzandogli il polpaccio con il piede.
 Sbuffò alzando il sopracciglio.
 -Lo sai che non mi sazio mai di quello che mi piace veramente. Se fosse per me mangerei torta al cioccolato ogni momento della mia vita.-
 -Mi stai paragonando ad una torta al cioccolato per caso?- chiesi un po’ risentita.
 -E anche se fosse…- mormorò cominciando a mordermi delicatamente il mento, e passando a baciarmi con dolcezza il collo come se volesse sentirne il sapore. –Sei molto più dolce di una torta al cioccolato… Sei talmente buona che… credo proprio che ti mangerò ogni giorno per il resto dell’eternità…-
 Quei baci delicati e intensi mi facevano girare la testa mentre sentivo la mano di Jake accarezzarmi la schiena fino a raggiungere il mio collo e con decisione spingere il mio viso verso il suo per chiudere quel momento in un bacio mozza fiato.
 -Se vuoi mangiarmi- mormorai quando lui ricominciò a baciarmi il collo, -non sarò di certo io a impedirtelo.-
 Jake si fermò e tornò a guardarmi negli occhi con quello sguardo pieno d’amore.
 -Quindi sei davvero decisa a stare con me per l’eternità?- chiese con un sorriso.
 -Devo ammettere che non è stata una decisione semplice… Infondo non sei tutto questo granché e poi mangi quanto dieci persone, perciò suppongo che un giorno finirai davvero con il mangiarmi, però…-
 -Spero che adesso arrivino i complimenti, dopo questo bell’elenco di carinerie- sbuffò divertito.
 -Però- continuai, -suppongo che ti amerò per sempre e che dovrò prenderti con tutti i tuoi difetti. So già che litigheremo spesso, ma so anche che ci ameremo e ci divertiremo. Quindi credo proprio che starò con te per l’eternità, non ti libererai mai di me Jacob Black.-
  -Bene, era proprio quello che speravo dicessi- disse con uno splendido sorriso che lo rese anche più bello di quanto non fosse di solito.
 Mi guardò negli occhi ancora per qualche secondo poi si mise a sedere di scatto.
 -Che stai facendo?- gli chiesi curiosa, quando notai che aveva preso i pantaloni che indossava la sera prima e che avevo provveduto ad allontanare da lui quanto più possibile durante il nostro incontro ravvicinato.
-Lo vedrai- disse cercando qualcosa nelle tasche.
 Doveva averlo trovato perché si voltò verso di me con la mano destra chiusa.
 Prese la mia mano e mi guardò negli occhi.
 I suoi occhi sembravano acquistare sempre più luminosità ogni secondo che passava: era felice e non potevo credere di essere io la causa di tutta quella felicità che sembrava in continuo aumento.
 -Avrei voluto dartelo ieri sera alla festa, ma in effetti credo che sia stato meglio aspettare questo momento- aveva un tono serio ma anche tranquillo.
 Lo guardai sempre più curiosa e senza avere la più pallida idea di cosa volesse darmi.
 Quando aprii la mano e vidi quello che nascondeva spalancai gli occhi sorpresa: era un bracciale intrecciato, sicuramente in vero stile Quileute. Era bellissimo e rispecchiava perfettamente l’essenza di Jacob.
 -Non so se ti ricordi di questo bracciale- cominciò lui, -ma io…-
 Improvvisamente ricordai.
 -Il bracciale che mi avevi regalato per il mio primo Natale- esclamai entusiasta. –Credevo di averlo perso, dopo che i Volturi erano andati via non lo trovavo più da nessuna parte.-
 Jake mi guardò per qualche secondo, evidentemente stupito per la mia reazione.
 -Te lo ricordi sul serio- disse contento.
 -Certo, io ricordo tutto quello che ti riguarda Jake- risposi guardandolo negli occhi per fargli capire una volta per tutte quanto lui fosse importante per me.
 -Non lo avevi perso- disse abbassando lo sguardo.
 -Questo l’avevo capito. Ma perché te lo sei ripreso?-
 -Ecco… Dopo l’episodio dei Volturi, io e i tuoi genitori decidemmo di non parlarti del mio imprinting fino a quando tu non avessi provato qualcosa per me, ed è per questo che sono stato costretto a riprendermi il bracciale.-
 Lo guardai confusa.
 -Scusa, cosa c’entra il bracciale con il fatto che avevi avuto l’imprinting con me?-
 Lui mi guardò e sembrava piuttosto indeciso su cosa dire.
 -Se avessi continuato ad indossarlo, probabilmente qualcuno a La Push senza volerlo ti avrebbe svelato il suo significato e allora tu avresti capito tutto.-
 Ero sempre più incuriosita da questa storia, volevo saperne di più.
 -Ed esattamente, quale sarebbe il significato di questo bracciale?-
 -Be’… Se lo accetterai sarà come indossare un anello di fidanzamento Quileute- rispose arrossendo.
 Sussultai incredula, non ero sicura di aver afferrato completamente il significato che stava dietro quelle parole, oppure avevo capito bene ed ero troppo esterrefatta per poterci credere.
 -Jake- cominciai cercando di trattenere la gioia che mi si stava diffondendo dentro, -tu… tu mi hai appena chiesto di sposarti?-
 -Be’ tecnicamente sì, però è ovvio che non ti sto chiedendo una risposta immediata… E di certo anche se fosse, aspetteremo qualche anno prima di sposarci…-
 Gli buttai le braccia al collo e lo baciai impedendogli di continuare quell’assurdo sproloquio di spiegazioni inutili.
 -A volte parli davvero troppo- sussurrai quando ci dividemmo.
 -Quindi è un sì?- mi chiese esitante.
 Mi aprii in un sorriso enorme e pieno di gioia, e con calma posai le mie labbra su quelle di Jake.
 -E’ un sì- risposi decisa e felice.
 Lui mi fissò per un attimo troppo sorpreso per riuscire a parlare, e infatti non parlò: sorrise di rimando e avvicinò i nostri visi fino ad eliminare ogni più piccola distanza con un bacio.
 Ci baciammo per diversi secondi, poi la vicinanza dei nostri corpi ci ricordò che eravamo ancora completamente nudi e che c’era ancora un po’ di tempo prima di dover tornare a casa.
 Così tornammo in quel mondo tutto nostro che avevamo visitato la notte precedente, tornando a cercarci e a scoprirci, senza fretta o paura perché, ora ne ero davvero certa, niente e nessuno ci avrebbe più potuto separare.









 ***L'Autrice***
 Visto perchè ho creato tutto quel casino nel capitolo precedente? Perchè poi dovevo far fare loro pace, e quale modo migliore per rinconciliarsi se non questo??? ^^
 Avete portato lo spumante? Finalmente possiamo festeggiare Jacob che ha deciso di darsi una mossa e Nessie che finalmente non dovrà più pregarlo...^^
 Allora, siccome ieri è stato il compleanno di mia madre e oggi quello di mia nonna dedico questo capitolo a due donne meravigliose come loro che hanno contribuito a farmi diventare la persona che sono oggi... Anche se ammetto che questo non è proprio il genere di capitolo che si può dedicare a una mamma e a una nonna...^^
 Anticipazioni: Penso (dico penso perchè come al solito non ne sono sicura) che la maggior parte del capitolo riguarderà Seth e Rebecca, però non prendetela come vangelo perchè non so se farò così...XD

101 giorni alla maturià...ç___ç

 Ringraziamenti:
 sannychan: Come vedi è stata solo una piccola parentesi dolorosa, che la mia mente maligna ha usato per convincere Jake a non sottrarsi ai suoi doveri...^^ Spero che questo capitolo ti abbia tranquillizzata e sia riuscito a calmarti totalmente... Grazie mille per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTB!
 AngelOfLove: Jake si è fatto largamente perdonare... Credo che dopo una notte di quel genere Nessie gli avrebbe perdonato qualsiasi cosa...^^ Be' per gli esami, io non sono agitata: sono in pieno stato di panico!!! Ogni cellula del mio corpo grida alla catastrofe, e i miei prof non contribuiscono a migliorare la situazione. Sono più pessimisti di uno stormo di gufi... ç___ç Comunque grazie per il tentativo di tranquillizzarmi, cercherò di prenderla con più calma... Grazie mille per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 mikelina: Un'altra vittima sacrificale, è bello sapere di non essere la sola a dover affrontare questa piaga... Vai al classico? Immagino che anche tu abbia una marea di versi di classico e di letteratura da studiare... Io ormai sono al punto di rottura, sto cominciando a sognarmi le interrogazioni di notte... Una volta ho sognato persino di recitare la Medea a teatro (è il classico di greco che dobbiamo portare agli esami), il bello è che lo recitavo in greco (anche se non erano più di cinque versi... non sono così brava da ricordarmela tutta...XD). Grazie mille per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 cicia123456: Ebbe' Emmet e Rose si sposano in continuazione, è giusto anche che facciano i dovuti viaggi di nozze...XD. Sì, ho deciso di rendere felice anche la nostra Leah... Mica può restare acida e antipatica per sempre, era ora che anche il suo cuore trovasse un minimo di pace...^^ In effetti sono soddisfatta del Seth che sono riuscita a tirare fuori dalla mia testolina, mi è proprio piaciuto: tenero e dolce... Sto diventando prevedibile, eh? Ma tanto fino alla fine della storia vedrai che riuscirò a sorprenderti ancora (gli ingranaggi della mia testa lavorano incessantemente...^^). Spero che il risultato dei patteggiamenti sia stato di tuo gradimento... XD. Goditi tutto il tempo che ti manca alla maturità perchè arriva prima che te ne accorga... Io non me ne sono neanche resa conto... ç__ç Voglio tornare ai primi anni delle superiori, era tutto più bello e più facile...! Ma prima o poi tocca a tutti crescere. Che barba! Grazie per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 Cristie: l'avevo immaginato perchè capita anche a me ^^. Be' come vesi alla fine si è risolto tutto, ammetto che ho creato tutto quel caos solo per il gusto di far fare la pace a Nessie e Jacob. Adoro quando ci si riavvicina dopo una litigata, diventa tutto più dolce e tenero...^^ Grazie mille per la recensione... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTB!
 PrettyFairy: Sono felice che tutta la situazione di Emmet e Rose ti sia piaciuta, ammetto che non so da dove mi sia uscita l'idea della sua amicizia con Rebecca, ma mi sembrava carina come cosa... Sì, in effetti i vestiti me li sono immaginati bellissimi, e spero di essere riusciti a descriverli come volevo, ma visto che dici che ti sono piaciuto penso di aver fatto un lavoro almeno decente. Sono contenta che Jake e Nessie ti siano piaciuti, a dire la verità quelle piccole scenette sono state l'ispirazione del momento, niente di premeditato...XD Come hai potuto leggere c'è stato lo zumpa zumpa tra Nessie e Jake, e mi sembrava anche ora...^^ Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti. Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 BellaLaVampira: Amo i punti, rendono tutto più facile ^^. 1) in effetti Rosalie gelosa deve essere una belva. Io ho limitato i danni descrivendola più calma di quello che secondo me sarebbe in realtà, e facendo allontanare Nessie e Rebecca il più possibile prima che arrivasse la sfuriata vera e propria XD. 2) Non sono stata poi così tanto crudele, infondo ogni cosa era finalizzata a far quagliare i due... E' solo che le cose troppo facili non mi sono piaciute, e farli stare semplicemente insieme dopo il matrimonio era appunto una cosa troppo facile, avevo bisogno di complicare un po' la situazione prima di finire in bellezza con... la ginnastica... XD. Beata te che hai ancora cinque anni di libertà, a me ormai sono rimasti a mala pena tre mesi...ç___ç Goditeli tutti anche per me...XD. Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTB!
 ranzie74: Be' grazie mille per tutti i complimenti, mi fa davvero commuovere il fatto che tu abbia trovato la mia ficcy così bella ed emozionante, e devo dire che proprio perchè dici di esserti immedesimata nei personaggi mi sento ancora più felice perchè almeno così so che sto scrivendo in modo decente e riuscendo a trasmettere quello che provo mentre scrivo...(come sono poetica oggi...XD). Ho rimesso le cose apposto ovviamente, era solo una crisi passeggera per rendere le cose meno scontate...^^ Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTB!
 Padfoot_07: Penso che tu sia già partita ma rispondo lo stesso alla tua recensione...^^ Sono contenta di essere riuscita a postare il capitolo precedente prima che tu partissi, avevo fatto di tutto per essere il più veloce possibile...In effetti ti ho lasciata un po' sul più bello, ma tanto quando tornerai leggerai tutto con calma, e spero che ti piacerà. Un mostro di bravura? Ma tu mi vuoi mandare in paradiso. Mi fa piacere sapere che questa storia riesce a coinvolgerti così tanto, ne sono proprio felice. Jake, almeno il mio, è sempre bono, ma quando fa il duro è una cosa favolosa, fuori dal mondo! Sì, mancano solo solo tre mesi ormai... Io non mi sento minimamente pronta e ho la sensazione che prenderò 60, giusto perchè la maggior parte dei miei prof non mi sopporta e allora so già che non posso aspettarmi più di tanto (anche se oggettivamente parlando so di meritarmi almeno un 80-85), vabbè staremo a vedere... In bocca a lupo anche a te per la maturità... Se vuoi ci armiamo e lo sterminiamo quel lupo (ovviamente licantropi esclusi, ci mancherebbe altro...^^). Grazie per i complimenti e per la recensione. Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 cullengirl: Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti. Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTB!
 Becca_: E be' addirittura un genio... Grazie. ^^ Anche se devo dire che divina un po' mi ci sento *si porta indietro i capelli con fare da diva, alla faccia dell'umiltà*. Sono felice che la descrizione del matrimonio ti sia piaciuta. E la conversazione non è stata per niente facile da scrivere perchè a ogni parola pronunciata da Leah immaginavo come doveva stare Nessie e alla fine, quando ho finito di scrivere quel capitolo, mi sono quasi messa a piangere io stessa... Sono stracontenta di sapere che ti sei addirittura innamorata di Sunbeam, mi rende davvero fiera di tutto il mio lavoro. Grazie. E ovviamente ti ringrazio anche per il sostegno riguardo la maturità, sta cominciando a diventare davvero un incubo, ma grazie a voi sono sicura che mi sentiro meglio... Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti. Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 cristina72: Quando si tratta di complicare le cose non mi batte nessuno, sono in grado di rendere la vita difficile a chiunque, e farlo con i personaggi delle mie storie è la cosa più semplice del mondo...^^ Tranquilla, non ho intenzione di abbandonarla, pur di portarla a termine ho sospeso la stesura di tutte le altre mie storie, e neanche la maturità mi impedirà di continuarla...^^ Ti ringrazio per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTB!   
 NocturneViolin: Sono felice che tu ti sia imbattuta nella mia storia... Chissà perchè in parecchi me lo hanno detto che all'inizio erano scettici, forse dovrei cambiare l'introduzione perchè non si spiega diversamente questa indifferenza iniziale...XD. Be', il personaggio di Renesmee non è semplice da immaginare, un po' perchè la Meyer (sempre sia lodata) non è che l'ha descritta più di tanto, e un po' anche perchè in BD l'abbiamo lasciata bambina perciò potrebbe aver subito tutti i cambiamenti caratteriali di questo mondo. Dal canto mio mi sono limitata a darla il carattere impulsivo di Bella e l'eleganza di Edward, poi il resto è venuto fuori da sè...^^ Sono felice che anche il mio modo di scrivere ti abbia convinta ad andare avanti, e sono ancora più felice che la trama ti stia piacendo (spesso in altre storie mi hanno detto che avevo poca originalità, quindi ho sempre paura di essere scontata). Il capitolo su Alice è uno dei miei preferiti, mi sono commossa tanto scrivendolo e sono contenta che ti sia piaciuto. Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti. Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTB!
 GinevraMalfoy90: Be' Nessie ha saputo tutto ma alla fine sono stata buona e ho sistemato ogni cosa nel migliore dei modi... o almeno spero...^^ Sono sempre più convinta che gli esami di maturità siano uno strataggemma per farci invecchiare di vent'anni in pochi mesi, con tutta l'ansia che ho accumulato in quest'ultimo periodo potrei riempirci un bunker... Comunque speriamo bene... Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti. Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 francy79: Oddio, grazie mille per tutti i complimenti che mi hai fatto, è stato bellissimo leggere le tue parole. Grazie, davvero...ç__ç *me si commuove*. In effetti riguardo Nessie, Edward e Bella tendono a tenere segrete parecchie cose, ma credo che, soprattutto per Edward, sia una specie di abitudine mentire (vedi quello che ha fatto passare a Bella...XD). Povero tuo marito... L'hai trascurato per leggere la mia storia... Sai che me ne importa, a me fa piacere che non riuscissi a staccarti dallo schermo...XD. Io amo Edward alla follia, se fosse per me lo strapazzerei di baci senza lasciarlo più, e ti posso assicurare che prima di Breaking Dawn se Jacob fosse morto dopo atroci sofferenza avrei dato una festa con tanto di striscioni pro-Edward e anti-Jacob... Però siccome per carattere sono una pignola di prima categoria, ho deciso di approfondire meglio il personaggio di Jacob e ho notato che sotto sotto qualcosa di positivo ce l'aveva. Poi quando ho letto Braking Dawn la mia opinione è cambiata parecchio e cominciato a capire le sue motivazioni e tutti i suoi comportamenti. Insomma quello mio e di Jake è stato un rapporto travagliato, pieno di incomprensioni ma nel quale alla fine abbiamo trovato un punto d'incontro...^^ Accetto l'abbraccio e ricambio volentieri ^^, mentre per Seth e Rebecca spero di smuovere un po' la situazione con il prossimo capitolo. Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 Fede_Wanderer: Ma io non ti voglio male, semplicemente non mi piacciono le situazioni che si risolvono troppo facilmente...XD Voglio dire è stato molto più bello che Nessie e Jake facessero "ginnastica" dopo tutto quello che è successo piuttosto che farlo semplicemente perchè secondo loro era arrivato il momento... Queste cose non si programmano! (ce l'ho con Jake che si nascondeva dietro al fatto che non erano ancora pronti, se deve succedere succede e lo decido io quando...XD Dopotutto la tastiera è mia...XD). Che bello l'esame di terza media, se hai così paura ci possiamo tranquillamente scambiare di posto, non avrei alcun problema (anche perchè dalle medie sono uscita con il massimo dei voti, modestamente... anche se poi hanno subito un declino negli ultimi tre anni delle superiori, be' pazienza...). Il TOP SECRET ti attirava, giustamente, perchè doveva attirare...XD. il baubau mi è uscito, non so da dove, mi è sembrato simpatico da inserire...^^ Sono contenta che la parte di Emmet ti sia piaciuta, e anche la reazione di Rosalie... Sono piuttosto fiera della gelosia di Rose in effetti... Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti. Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 KikiCullen: Certo chiamami pure zia...^^ Ho sistemato le cose ovviamente, l'ho fatta soffrire solo poco poco per rendere le cose più interessanti... In effetti allo scritto non ho mai avuto problemi (quasi sempre 9), il problema sono tutte le altre materie che sto cominciando ad odiare in una maniera assurda (latino e greco in primis...). Sì, vado al classico e mi sono resa conto che non serve a niente come scuola, al massimo soltanto ad insegnarti come studiare, ma io che ho fatto proprio il classico tradizionale serve solo a chi vuole prendere facoltà umanistiche... Ne so qualcosa io che voglio prendere ingegneria e appena finiti gli esami dovrò passare i restanti mesi estivi a recuperare tutto il programma di matematica... Ma lasciando perdere queste cose ( che se no mi incavolo e non ne esco più...^^), sono veramente felice che la storia ti stia piacendo tanto. Il Mak P sarà domani, e andiamo tutti al mare (ovviamente non a farci il bagno perchè si gela) ma ci divertiamo sulla spiaggia a ballare e mangiare (con la speranza che non chiamino la polizia per disturbo della quiete pubblica)... Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTB!

 
Ringrazio gli 105 che hanno messo questa storia tra le preferite e un grazie enorme anche a chi ha solo letto.

 Ciao Kiss a tutti!!!
 
 Francesca





   

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Capitolo 18
*** Husband ***


Sunbeam- Capitolo 18





Capitolo 18: Husband

 
 Quando tornai a casa quella mattina sapevo che in un modo o nell’altro i miei genitori avrebbero intuito cosa era accaduto tra me e Jacob. Non perché non sarei riuscita a tenere a bada i miei pensieri, o perché magari ci avrebbero fatto il terzo grado, semplicemente i miei genitori erano piuttosto perspicaci e vedendomi così felice e radiosa non era difficile immaginare il perché di tanto buonumore.
 Appena arrivata a casa, mia madre, che sicuramente si era preparata la ramanzina per rimproverarmi della mia fuga improvvisa, puntò i suoi occhi dorati sul bracciale che avevo al polso e la stessa cosa fece mio padre.
 Lo vidi fissarmi intensamente per cercare di leggere i miei pensieri, ma io mi costrinsi in tutti i modi a ripensare al matrimonio del giorno prima evitando qualsiasi riferimento a Jacob, che in piedi al mio fianco stava sicuramente, come me, cercando di fare una selezione di tutti i suoi pensieri.
 -Volete nascondermi la verità, vero?- mi chiese mio padre con sguardo severo.
 Mia madre gli diede una pacca sulla spalla.
 -Davvero vuoi leggere nei loro pensieri quello che è successo?-
 Lui si irrigidì di colpo e fece di no con la testa.
 -Allora apprezza il loro sforzo di risparmiarti lo spettacolo e fatti gli affari tuoi- disse la mamma lasciandomi letteralmente senza parola.
 -Ma è nostra figlia, lei è affar mio- esclamò papà sulla difensiva.
 -Nessie è grande è può decidere da sola cosa fare, inoltre ricordati che anche noi abbiamo avuto le nostre esperienze in quel senso.-
 Guardavo la scena assolutamente allibita, con Jacob al mio fianco che sorrideva soddisfatto.
 -Potrei ricordanti che noi abbiamo aspettato di essere sposati prima…-
 -Sì- disse mia madre accigliata, -ma solo perché tu volevi aspettare, fosse stato per me la musica sarebbe stata totalmente diversa. E poi è vero che abbiamo aspettato il matrimonio per stare insieme, ma prima di quel momento tu entravi di nascosto nella mia stanza e passavamo sempre la notte insieme. Se mio padre lo avesse scoperto ti avrebbe sparato dietro, anche se senza alcuna conseguenza mortale. Quindi non ci provare neanche a biasimare Nessie e Jake, io per prima non né il diritto e tantomeno tu.-
 Sbattei le palpebre un paio di volte cercando di capire se quella davanti a me fosse davvero mia madre, la stessa che aveva quasi fatto fuori Jake un’infinità di volte, oppure se stessi ancora sognando e tra poco mi sarei svegliata.
 -Presumo che adesso siate fidanzati- mi disse mia madre indicando il bracciale che avevo al polso.
 -Be’… Sì…- risposi arrossendo.
 Mio padre lanciò uno sguardo inorridito al bracciale. Per lui tutto quello che non era brillante e con almeno una decina di carati non aveva il diritto di essere usato per un fidanzamento.
 -Stai cercando di dire che sono esagerato?- chiese fissandomi irritato.
 -Solo un pochino…- risposi sfoderando il mio viso da angioletto, che in realtà stava a significare che avrei voluto rispondere in modo molto diverso a quella domanda.
 Mia madre ed io ci guardammo un attimo negli occhi per poi scoppiare a ridere come due pazze: era inutile negare che mio padre in quanto ad esagerazione era il primo, nessuno poteva batterlo.
 Così, stranamente e chissà grazie a quale miracolo, riuscii a sopravvivere anche a questa prova. Ormai ero sempre più convinta che la vicinanza di Jacob e il nostro amore avesse finalmente messo a posto tutti i pezzi del puzzle di cui era composta la mia vita. Senza Jacob quel puzzle sarebbe tornato a scomporsi esattamente come la mia anima: non potevo più vivere senza di lui.
 Adesso che la mia vita stava cominciando ad andare seriamente per il verso giusto, mi sentivo quasi in dovere di fare tutto il possibile per rendere felici tutte le persone che mi stavano intorno, e in questo momento chi aveva la priorità nella mia lista mentale erano sicuramente Rebecca e Seth.
 Mio padre avrebbe potuto ripetermi all’infinito di lasciare che se la sbrigassero da soli, ma io non potevo starmene con le mani in mano mentre quei due si comportavano come due bambini. C’era bisogno che qualcuno intervenisse, e che c’era di male se quel qualcuno ero io?
 Quel pomeriggio Jake ed io c’eravamo dati appuntamento a casa sua per dire anche a Billy come stavano le cose: dopotutto anche lui aveva il diritto di sapere che adesso eravamo fidanzati ufficialmente.
 Rachel era già partita per il viaggio di nozze in California e sarebbe tornata la settimana successiva trasferendosi nella casa che Paul aveva comprato a La Push. Ma non era lei la sorella che mi interessava in quel momento, chi mi premeva incontrare era Rebecca.
 Avevo saputo dalla zia Alice, continua fonte aggiornata e attendibile di pettegolezzi, che dopo la mia piccola fuga dalla festa per il matrimonio la situazione tra Rebecca e Seth era tornata piuttosto stabile. Traduzione: lei era tornata a parlare con zio Emmet e lui era tornato nel suo angolino solitario a fissarla di nascosto.
 Forse ero solo un’impicciona, ma a me quella situazione non piaceva proprio.
 Loro due si amavano e continuavano ad ignorare entrambi la verità solo perché avevano paura di affrontarla. Avevo sperimentato sulla mia pelle cosa significasse essere vittima della paura o di stupidi equivoci e avrei fatto di tutto per impedire che accadesse la stessa cosa ai miei amici.
 Arrivata vicino a casa di Jake lo vidi che mi aspettava seduto proprio sui gradini che portavano alla porta. Era davvero emozionato.
 Parcheggiai la mia Smart al solito posto e scesi correndo verso di lui.
 Jacob si alzò e sorridendomi mi accolse tra le sue braccia.
 -Cosa c’è?- mi chiese sorpreso. –Perché sei corsa così verso di me?-
 Mi strinse e mi diede un leggero bacio sulla fronte.
 -Mi sei mancato, stupido- dissi un po’ risentita.
 Lui si staccò un po’ da me per guardarmi negli occhi sorridendo. Era incredibile come il suo sorriso riuscisse sempre a rendermi immensamente felice, avrei potuto passare ore se non addirittura giorni a guardare quell’espressione meravigliosa che riusciva a farmi battere il cuore come un forsennato e mi donava emozioni così intense.
 -Anche tu- mi sussurrò a fior di labbra prima di cominciare a baciarmi in modo non proprio tranquillo e attirandomi a sé in modo che i nostri corpi aderissero perfettamente.
 Quel giorno eravamo rimasti separati per poco più di due ore ma a me era sembrata davvero un’eternità. Ero uscita di casa il più presto possibile per raggiungerlo subito, avevo giusto fatto una doccia proprio per non presentarmi a casa di Billy con i capelli che sembravano reduci da una centrifuga in lavatrice e con il corpo ricoperto di piccoli cristalli di sale.
 -Jake quando ti deciderai a mollare Nessie per un attimo mi piacerebbe salutarla.-
 Jake ed io sussultammo sorpresi dividendoci all’istante. Eravamo talmente presi dal bacio che non avevamo sentito assolutamente che Billy aveva aperto la porta e ci stava osservando dalla soglia.
 -Tecnicamente è stata lei ad avvinghiarsi a me- rispose Jake divertito, mentre io gli lanciavo un’occhiata di traverso.
 -Ciao Billy- mormorai sorridendo, mentre dentro di me sentivo il forte impulso di scappare il più lontano possibile e andarmi a sotterrare per la vergogna.
 -Se volete vi lascio soli e vi vengo a chiamare dopo- disse lui sorridendo.
 -Cosa?!- sussultai sempre più rossa in volto. –No, non… Andiamo Jake.-
 Scossi la testa imbarazzata e velocemente, evitando Billy che stava proprio davanti alla porta aperta, entrai in casa per evitare che quella conversazione così imbarazzante continuasse.
 -Quella ragazza mi piace ogni giorno di più- sentii dire a Billy ridendo mentre era ancora fuori con Jake, -mi sarebbe piaciuto avere una figlia come lei.-
 -Be’ magari prima o poi il tuo desiderio si avvererà- rispose Jacob divertito.
 -Ah, davvero?- chiese Billy contento.
 Entrarono anche loro in casa e mi raggiunsero in cucina dove mi ero seduta al tavolo per riuscire a riprendermi da quello che era successo; fu proprio in quel momento che Billy puntò gli occhi sul mio bracciale.
 Il suo sguardo cambiò lentamente lasciandomi senza parole.
 L’espressione divertita che fino a pochi secondi prima regnava sul suo volto, si trasformò in una più seria e composta.
 -Vi sposate?- chiese ad un tratto con un tono piuttosto duro.
 Mi voltai a guardare Jake preoccupata per quel repentino cambiamento nell’atteggiamento di suo padre, ma Jacob sembrava tranquillo come al solito.
 -Non subito- rispose. –Aspetteremo che Nessie si diplomi e magari, se lo desidera, finché non finirà il college.-
 Lo sguardo di Billy non cambiò minimamente.
 -Edward e Bella ne sono stati informati?- il suo tono di voce era davvero serio, non ero abituata a sentirlo parlare in quel modo. Billy era sempre allegro e con la voglia di scherzare che sembrava radicata nel suo DNA, quell’espressione e quella voce non erano da lui.
 -Stamattina ne abbiamo parlato con loro e non hanno nulla in contrario.-
 Mi venne quasi da ridere. Forse più che dire che i miei genitori non avevano nulla in contrario sarebbe stato meglio dire che si erano rassegnati al fatto che la loro unica figlia un giorno avrebbe sposato un licantropo.
 -Ed è questo quello che vuoi, Nessie?-
 Rimasi sorpresa da quella domanda improvvisa.
 -Certo che è questo- esclamai alzandomi di scatto. –Io amo Jake più della mia vita, e non potrei mai volere qualcun altro.-
 Billy mi guardò intensamente negli occhi con una serietà disarmante.
 -Bene allora- disse poi sorridendo radioso. –Volevo essere sicuro che non ci fossero problemi. Non pensavo che i tuoi genitori avrebbero approvato il vostro fidanzamento, ma di certo è meglio così, piuttosto che sapere che due vampiri furiosi avrebbero perseguitato mio figlio finché non lo avessero ucciso.-
 Rimasi senza parole: ora Billy era tornato il solito, anzi forse era ancora più solare e gioioso.
 Poi mi si avvicinò con la sua sedia a rotelle, e prese la mano il cui polso era ornato dal braccialetto Quileute.
 -Ti ringrazio- disse con gli occhi evidentemente lucidi. –Era ora che anche il mio Jake fosse veramente felice dopo aver sofferto così tanto.-
 -E’ inutile rinvangare il passato, papà- lo interruppe Jake deciso.
 Billy si voltò a guardarlo.
 -Ormai sono in grado di vedere solo Nessie e il mio futuro con lei. Il mio solo scopo nella vita è quello di non farla soffrire e di amarla con tutto me stesso.-
 -Sono felice di sentirti parlare così, figliolo- rispose Billy con un sorriso.
 In quel momento intimo e famigliare un rumore improvviso interruppe l’atmosfera che ci aveva avvolti.
 La porta d’ingresso si aprì per poi chiudersi con forza subito dopo.
 Rebecca entrò in cucina sorridendo e precipitandosi verso di me mi abbracciò.
 -E’ vero?- mi chiese entusiasta.
 Non sapevo assolutamente come rispondere dato che ero ancora piuttosto confusa da tutto quello che stava accadendo.
 -Come lo hai saputo?- intervenne Jake scocciato.
 -Me lo ha detto Seth poco fa.-
 Jake sbuffò.
 -Quello non sa tenere un segreto neanche se ne và della sua stessa vita- borbottò stizzito -Gli avevo chiesto di non dire a nessuno che volevo chiederle di sposarmi, non ero certo che sarebbe andato tutto per il verso giusto.-
 -Ma quanto sei fifone, Jake!- esclamò Rebecca divertita. –Tu e Nessie siete inseparabili e i suoi occhi brillano appena ti vedono, come hai potuto pensare che non ti avrebbe voluto sposare.-
 -Credimi ci sarebbero stati tanti motivi che avrebbero giustificato un suo rifiuto.-
 Finalmente riuscii a riprendermi.
 -Potete finirla di parlare di me come se non fossi qui davanti a voi?- intervenni incrociando le braccia, durante il loro piccolo scambio di opinioni mi avevano completamente ignorata.
 -Scusaci- mormorano dispiaciuti.
 Solo in quel momento mi resi pienamente conto di cosa aveva detto Rebecca. Era stata con Seth fino a poco prima?
 Volevo sapere tutto.
 La presi per mano e la trascinai verso la stanza di Jake.
 -Noi dobbiamo fare una chiacchierata- dissi aprendo la porta. –Jake allontanati a sufficienza perché non voglio che tu senta. Mi sono spiegata?-
 Lui alzò gli occhi al cielo esasperato e mormorò qualcosa tipo –Ragazze, che seccatura…-
 Chiusi la porta della sua stanza e aspettai qualche secondo. Quando sentii i passi di Jake allontanarsi velocemente verso Forks, seppi di poter iniziare il terzo grado.
 Mi voltai e vidi che Rebecca si era seduta sul letto di Jake e mi fissava con sguardo interrogativo.
 -Che hai fatto fino ad ora con Seth?- chiesi a bruciapelo.
 Rebecca alzò un sopracciglio sorpresa.
 -Gli ho dichiarato il mio amore e ci siamo nascosti nella foresta a dare sfogo ai nostri sentimenti- disse con tono serio.
 Sgranai gli occhi allibita.
 -Sul serio?-
 -Nessie a te le proposte di matrimonio non fanno bene, ormai sei completamente andata. Secondo te farei una cosa del genere con Seth?-
 Mi stava prendendo in giro esattamente come faceva Jake. Quei due si somigliavano come due gocce d’acqua caratterialmente.
 -Scusa se per un momento ho pensato che il tuo sogno si fosse realizzato- risposi acida. –Comunque, cosa avete fatto?-
 -Siamo andati a pescare- disse con un sorriso enorme.
 -Pescare?- chiesi delusa. Durante una battuta di pesca non si poteva ricavare nulla di romantico che permettesse a quei due di rivelare i loro sentimenti… Erano proprio senza speranza.
 -Sì, è stato bellissimo. Faceva un freddo cane ma il fiume era comunque pieno di pesci- sembrava una bambina appena tornata dal parco giochi. –Seth ha preso più di dieci pesci e io be’… nessuno, perché non avevamo le canne da pesca e lui si è immerso nel fiume e prendeva i pesci a mani nude.-
 -Non ti ha stupito che Seth si sia gettato a cuor leggero nel fiume in pieno inverno?- le chiesi curiosa.
 -In effetti all’inizio sì, ma poi ho notato che stava benissimo nonostante tutto e poi confesso che è stato un piacere per il mio cuore vederlo senza maglietta: ha messo su dei muscoli che batterebbero senza tanti complimenti quelli di Steve anche con tutto l’esercizio fisico che fa.-
 Le sorrisi divertita.
 -Ti capisco, Jake a me fa lo stesso effetto.-
 I suoi occhi si illuminarono contenti.
 -A proposito tu e il mio fratellino stanotte vi siete dati da fare, vero?- chiese d’un tratto.
 Spalancai gli occhi incredula, arrossendo così tanto che un’aragosta sarebbe impallidita davanti a me.
 -Co-come…-
 -Ti si legge in faccia Nessie- rispose con semplicità. –Quando una donna fa per la prima volta l’amore con la persona che ama, cambia. Il suo volto sembra più luminoso ed è felice al punto che non riesce a smettere di sorridere. Per di più tu sei un libro aperto per me, ho imparato a conoscerti bene in questo poco tempo che abbiamo passato insieme.-
 -Ormai siamo diventate davvero amiche, eh?- le chiesi sedendomi accanto a lei.
 -Mi dispiace per te, ma dovrai sopportarmi ancora per tantissimo tempo.-
 -Cercherò di farmene una ragione- dissi ridendo.
 A quel punto scese uno strano silenzio, e dentro di me sentivo sempre più il bisogno di vedere Rebecca felice. Sapevo che l’unico modo per realizzare quella situazione era farle capire i sentimenti di Seth nei suoi confronti.
 -Sai- cominciò lei a un certo punto. –E’ strano ma osservando tutte le persone che ho intorno mi sembra quasi di vivere una situazione surreale.-
 Aggrottai la fronte nel sentire quelle parole.
 -In che senso?- chiesi sorpresa.
 -Be’… Hai presente i ragazzi Quileute? Guardandoli bene non sembrano dei ragazzi normali, o almeno la loro stazza non è quella di un ragazzo normale. Se ne vanno in giro in pieno inverno con vestiti leggeri o anche a petto nudo e se li tocchi sono quasi bollenti.-
 Rebecca era davvero un’acuta osservatrice, stava capendo tutto quello che le succedeva intorno senza bisogno di un aiuto da parte mia.
 -Non so se hai mai sentito parlare delle leggende Quileute…- 
 Annuii. Certo che conoscevo quelle leggende, ne stavo vivendo una.
 -Devo ammettere che vedendo Jake e gli altri sembrerebbe quasi che una di quelle leggende sia vera. In base alle mie conoscenze, gli individui Quileute che discendono dai lupi e proteggono la nostra gente sono proprio come loro fisicamente. Però, c’è qualcosa che non capisco…-
 -E sarebbe?- ero curiosa di vedere fin dove era capace di arrivare senza che io le suggerissi la risposta giusta.
 -Stando alle leggende…- cominciò pensierosa, -questi discendenti dei lupi incaricati della nostra sicurezza intervenivano e si rivelano solo nel momento in cui il nemico giurato dei Quileute era vicino ai nostri territori.-
 -Chi era questo nemico?- chiesi cercando di farla arrivare al punto della situazione.
 Lei mi guardò sempre più concentrata e sembrava avere tutta l’intenzione di capire sul serio cosa ci fosse sotto al mistero della crescita repentina del fratello e, casualmente, anche di altri giovani Quileute tra cui Seth.
 -Mio padre mi raccontò che la nostra gente aveva sempre avuto un nemico giurato che aveva sterminato molti Quileute al tempo dei nostri antenati. Questi nemici erano immortali e… be’… lo so che sembra assurdo ma erano bevitori di sangue, dei vampiri tanto per intenderci. Individui fortissimi e freddi che non temevano nulla e che amavano solo uccidere per potersi cibare delle loro vittime. Proprio per questo sono noti come i Freddi.-
 La osservavo sempre con più ammirazione, felice che stesse riuscendo a capire tutto. Eppure allo stesso tempo sentivo uno strano crampo all’altezza dello stomaco. E se non avesse accettato il fatto che io appartenevo ad una famiglia di Freddi? Se mi avesse rifiutata e per paura avesse rifiutato anche Seth che era un licantropo?
 Improvvisamente mi resi conto e forse mio padre aveva ragione, forse non avrei dovuto intromettermi in quella storia, e lasciare che Rebecca giungesse gradatamente alla verità nel momento cui sarebbe stata davvero pronta.
 Adesso correvo seriamente il rischio di farla fuggire via per sempre e di non rivederla a La Push almeno per altri dieci anni se non di più.
 -Ho sentito parlare di questa leggenda- intervenni sorridendo, -ma devo dire che è piuttosto assurda.-
 Speravo proprio di riuscire a riparare in qualche modo al guaio che si era venuto a creare.
 -Già- rispose divertita. –E’ impossibile che Jake sia uno di quegli uomini lupo e tantomeno Seth. Per non parlare poi del fatto che ci dovrebbero essere dei vampiri assetati di sangue umano accampati intorno al territorio di La Push, e da quando sono tornata non ho mai visto nulla… del… genere…-
 D’un tratto l’espressione sul viso di Rebecca cambiò. Sbatté un paio di volte le palpebre e voltandosi lentamente verso di me mi fissò con uno sguardo strano.
 -I Cullen non sono invecchiati di una cellula da quando li ho visti l’ultima volta e persino Bella è rimasta giovane ed è diventata bellissima come tutti i membri della sua famiglia.-
 Sospirai sconfitta. Come avevo immaginato il cervello intelligente e perspicace di Rebecca non ci aveva messo molto a collegare tutto.
 -Sono così bianchi che sembrano fatti di marmo- mormorò ancora riflettendo. –Mio padre mi ha sempre detto di stare alla larga da loro perché non erano brave persone, ma se avesse voluto non farmi avvicinare ai Cullen perché in caso contrario avrei rischiato di morire?-
 Stava cominciando a fare dei ragionamenti talmente sensati che ero già consapevole del fatto di non avere argomenti a mio favore per farle vedere le cose da una prospettiva diversa ed evitare che lei scoprisse il nostro mondo sovrannaturale.
 -E poi Jake e gli altri hanno cominciato a crescere in quel modo quando sono arrivati loro, e adesso che ricordo Sam era già così poco prima che io partissi per le Hawaii. Il suo cambiamento era avvenuto talmente in fretta da lasciare tutti senza parole.-
 Aveva capito tutto.
 Non potevo più fare nulla per impedirle di scappare il più lontano possibile da tutti noi. Infondo anche se era l’imprinting di Seth nessuno la costringeva a vivere tra dei mostri bevitori di sangue e uomini in grado di trasformarsi in lupi.
 -Nessie- disse guardando il pavimento, -pensi anche tu che il mio ragionamento sia del tutto fuori di testa e assolutamente infondato, vero?-
 Fece un sorriso privo di emozione quasi per cercare di convincersi che fosse tutto uno scherzo di cattivo gusto.
 -Tu riusciresti ad accettarlo?- le chiesi con voce tranquilla.
 Lei alzò lo sguardo e puntò i suoi occhi scuri nei miei.
 -Accettare cosa?-
 Feci un respiro profondo per riuscire a trovare le parole più adatte.
 -Ad accettare che tuo fratello minore e l’uomo che ami sono dei licantropi, che tua sorella ha sposato uno di loro, che i Freddi esistono sul serio, e che la persona seduta accanto a te non è quella che tu credi ma una creatura non del tutto umana?-
 I suoi occhi mi fissavano straniti. Era come se lei fosse un’inglese e io le avessi appena declamato una poesia in turco.
 -Vuoi dire che… che…-
 -Ascolta- cominciai prendendole la mano, - lo so che all’inizio può sembrare una cosa spaventosa e contro natura, ma ti assicuro che a parte qualche piccola differenza siamo uguali a voi umani. Anche se dovendo essere proprio precisi neanche tu sei del tutto umana visto che nel tuo corpo scorre il sangue dei licantropi Quileute-
 Spalancò leggermente gli occhi. Non sembrava spaventata ma neanche troppo tranquilla, era come incerta su quello che avrebbe dovuto provare.
 -Cosa scorre nel mio corpo?- chiese con un filo di voce.
 La guardai per un secondo negli occhi e compresi che per lei non doveva essere facile afferrare tutto quello che le stavo dicendo. Dopotutto per lei quegli argomenti potevano solo essere buoni come soggetto per un film horror ma non per la vita reale.
 -Forse è meglio che cominci dall’inizio.-
 Lei annuii continuando a tenere gli occhi fissi su di me.
 -Quelle leggende Quileute sono tutte vere- esordii con sicurezza. –I vampiri esistono, i licantropi esistono ed è vero che hanno il compito di proteggere la tua gente.-
 Rebecca mi fissava senza fiatare, pendeva interamente dalle mie labbra.
 -Però ci sono alcune precisazioni da fare. I vampiri esistono e bevono sangue umano, ma non la mia famiglia. Noi Cullen siamo una specie di vegetariani e ci cibiamo solo di sangue animale.-
 -S-sei una vampira?- mi chiese con un filo di voce.
 -Non proprio. E’ complicato da spiegare ma sono una mezza vampira, mia madre è rimasta incinta di me quando era ancora umana perciò per metà lo sono anch’io. Proprio per questo non sopravvivo solo grazie al sangue ma posso mangiare anche alimenti normali. Mentre gli altri Cullen sono tutti vampiri, e mia madre è stata trasformata dopo la mia nascita.-
 -Tua madre? Non era morta insieme a tuo padre in un incidente?-
 Sorrisi divertita, non sarebbe stato semplice riuscire a spiegarle tutto, ma ormai non potevo più tirarmi indietro. Le dovevo una vera spiegazione.  
 -Ehm, in verità questa è solo una storiella per spiegare il mio improvviso arrivo a Forks. In realtà io sono nata qui e i miei genitori sono Edward e Bella. Solo che sono nata sette anni fa e la mia crescita rapida non avrebbe potuto giustificare la giovane età dei miei genitori.-
 -Ma… Ma secondo la leggenda licantropi e vampiri dovrebbero essere nemici, allora perché tu e Jake state addirittura insieme?-
 In effetti ai suoi occhi la relazione tra me e Jake non doveva sembrare una cosa tanto normale ora che si stava avvicinando sempre di più alla verità.
 -Dopo che Jake ha avuto l’imprinting con me, le divergenze tra i licantropi e i Cullen si sono gradualmente appianate.-
 -Imprinting?- chiese confusa.
 -E’ il modo che hanno i licantropi per legarsi per sempre ad una persona, alla loro anima gemella. Si può dire che è il loro modo di innamorarsi- risposi, contenta che stesse iniziando a rilassarsi.
 -E Seth ha già avuto questo imprinting?- i suoi occhi lucidi di lacrime tradirono l’evidente paura che stava provando nel voler sapere se Seth avesse già qualcuno da amare.
 Era la mia occasione di spiegarle come stavano realmente le cose, così lei e Seth avrebbero finalmente trovato la tanto agognata felicità.
 Ormai sembrava che Rebecca avesse cominciato ad accettare tutta la situazione quindi dubitavo che si sarebbe spaventata e sarebbe fuggita via da La Push.
 -Proprio di questo volevo parlarti- cominciai sorridendo. –Vedi Seth ha…-
 -Rebecca- disse la voce di Billy dall’altra stanza chiamandola con una certa urgenza nella voce e ponendo fine al mio discorso. –C’è una visita per te.-
 -Non ora, papà- rispose lei non distogliendo lo sguardo da me, troppo impegnata nel cercare di cogliere una risposta alla sua domanda semplicemente fissandomi negli occhi per poter essere interessata a qualcos’altro.  
 -Ma è importante- ribatté Billy per convincerla a dargli retta.
 Rebecca alzò gli occhi al cielo.
 -Chi diavolo può essere in un momento come questo? Possibile che non abbia mai un attimo di pace per riuscire a riflettere…- era visibilmente scocciata.  
 Si alzò dal letto e dopo aver aperto la porta si diresse in salotto.
 La seguii senza fiatare e vidi che Billy si trovava vicino alla porta d’ingresso e sembrava che stesse cercando in tutti i modi di non scoppiare a ridere.
 Sicuramente sapeva già chi c’era dietro la porta dopo aver guardato da una delle finestre.
 -Apri la porta- disse poi sorridendo sempre più divertito.
 Rebecca alzò un sopracciglio sorpresa per quella richiesta.
 -Perché tutti questi misteri?- chiese incrociando le braccia.
 -Fallo e basta- rispose il padre spazientito. –Ogni volta sempre a fare polemiche, non costa niente fidarsi del proprio padre una volta tanto.-
 Lei sospirò, con diffidenza si diresse verso la porta e la aprii.
 Quello che gli si stagliò davanti era un uomo, alto ed con un fisico atletico. Aveva una carnagione scura e i suoi occhi neri erano tremendamente brillanti e seducenti.
 -Buon Natale, amore mio- esclamò contento.
 -Steve?! Che ci fai qui?-
 L’espressione sul volto di Rebecca lasciò trasparire tutta la rabbia che stava provando nel rivedere così all’improvviso l’uomo che le aveva rovinato la vita.







***L'Autrice***
 E così ho fatto arrivare anche il nostro caro Steve in questa mia storia... Non chiedetemi perchè l'ho fatto visto che comunque non posso dirvelo altrimenti rivelerei troppa trama del prossimo capitolo. Quello che posso dirvi e di non linciarmi visto che la visita di Steve non durerà troppo...^^
 Anticipazioni: scopriremo che cavolo vuole Steve e avremo qualche sviluppo nella storia (anche se ancora storia non è) tra Rebecca e Seth.

 97 giorni alla maturità...

 Ringraziamenti:
  sannychan: Hai addirittura riletto il capitolo due volte? Ne sono davvero felice e sono ancora più contenta che ti sia piaciuto così tanto...^^ Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti (salti inclusi XD). Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTB!
 mikelina: Già il famoso bracciale, sono sempre stata convinta che in Breaking Dawn non sia stata data la giusta importanza a questo piccolo oggettino che Jake aveva regalato a Nessie, e quindi ho deciso di inserirlo nella mia storia. In effetti Edward e Bella non si sono arrabiati, ma più perchè non potevo e non perchè non volevano...XD Altrimenti lo avrebbero fatto fuori volentieri Jake...XD Non parliamo di simulazioni terza prova... Noi ne abbiamo fatta solo una, non è andata malissimo ma poteva andare meglio soprattutto in greco (dove ho preso 9/15, mentre nella altre materie sono andata meglio... filosofia 11/15, matematica 13/15, e fisica 15/15... si vede che sono più portata per le materie scientifiche, eh? ^^ Ancora non so perchè ho scelto il Classico...). Sono assolutamente d'accordo con te per quanto riguarda gli esami, se fosse per me li abolirei...XD Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTB!
 Becca_: Alla faccia, ti fa proprio male leggere la mia ficcy... Forse è meglio se smetti prima di lasciarci le penne, sei ancora in tempo prima di raggiungere il punto di non ritorno (perchè ti assicuro che secondo i miei progetti il bello deve ancora venire... ricordo che abbiamo ancora due vampiri misteriosi con cui fare i conti...^^). Sì!!! Stappiamo lo spumante che mi voglio ubriacare prima di mettermi a studiare latino così per domani ho la scusa della sbronza...XD. Per quanto riguarda il mio essere adorabile... Be' in effetti sono piuttosto tranquilla ed educata, ma adorabile è un po' troppo, dopotutto quando mi capitano i cinque minuti ho una forza distruttiva maggiore di quella di Emmet battuto a braccio di ferra da Bella...^^ Comunque ti ringrazio tantissimo per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 AngelOfLove: Be' la reazione di Edward e Bella è stata piuttosto moderata (non potevano reagire in modo diverso, sarebbe stato assolutamente da ipocriti...^^). A proposito di professori che agitano e basta, non sai cosa hanno detto al consiglio di classe riguardo la mia classe, di tutto e di più: per loro siamo svogliati, incostanti, non ci rensiamo conto di quanto è importante la maturità, e stiamo prendendo la cosa troppo sottogamba... Tutto questo solo perchè alcuni di noi non stanno riuscendo a dare il massimo a causa dei troppi compiti che ci danno. A volte mi verrebbe di strozzarli!!! Ma è meglio che mi calmo se no il prossimo capitolo potrebbe finire male a causa di tutta la rabbia che ho in corpo... e ci manca solo che faccia fuori qualche personaggio solo perchè immagino che sia la mia prof di latino e greco... ^^ Per quanto riguarda l'università ho le idee piuttosto chiare: a parte italiano tutte le altre materie umanistiche (filosofia, latino, greco) le odio con tutta me stessa e siccome nelle scientifiche vado forte ( si veda la simulazione di terza prova in cui ho preso 13/15 in matematica e 15/15 in fisica), ho deciso di prendere ingegneria aerospaziale (mi mantengo su qualcosa di facile XD). Grazie per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 Maka_Envy: Sono felice che il capitolo del matrimonio ti sia piaciuto...^^ E sì, Nessie e Jake si sono finalmente dati una mossa di quelle serie...XD Nessie ha scoperto tutto nel wc perchè è il posto in cui noi signorine preferiamo spettegolare... E' lì che ho scoperto i pettegolezzi più interessanti della mia scuola, e quindi mi sembrava naturale che Leah ed Emily si mettessero a parlare mentre erano alla toilette pensando che nessuno potesse sentirle...^^ Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 ranzie74: Per carità puoi anche minacciarmi, ma tanto ho Efp che mi protegge, non potrai mai tirarmi veramente un pugno...XD. E comunque ti capisco perchè anche io sono una patita dei lieto fine ed per questo che difficilmente leggo storie drammatiche... C'è già abbastanza tristezza nel mondo non ho bisogno anche di leggerla nei libri o nella fanfiction, e tanto meno sento il bisogno di scrivere storie tristi...^^ Sono felice che il capitolo ti sia piaciuto così tanto... Grazie mille per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTB!
 GinevraMalfoy90: Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto e che lo abbia addirittura trovato stupendo... Crepi il lupo (morto ammazzato da un tir che torno indietro e lo finisce in retromarcia.... così impara....XD). Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 Trilli Call: E sì, Nessie è un tantino complicata... Ma mettendo insieme il carattere di Bella e di Edward non potevo di certo venire fuori nulla di semplice...^^ Grazie mille per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTB!
 francy79: Che bello sei una mamma... Che dolce! ^^ Io non vedo l'ora di avere dei figli, anche se ancora è un po' presto e non ho trovato nessuno con cui farli (mancanza di materia prima...XD), e poi prima voglio laurearmi (sempre che prima sopravviva alla maturità). Comunque ho già deciso quattro nomi, anche se non credo che ne farò così tanti... Forse sto correndo un po' troppo...^^ Tornando al capitolo... Per scrivere questo capitolo mi sono messa totalmente nei panni di Nessie, si può dire che l'ho scritto ad occhi chiusi per immedesimarmi meglio nella scena, e forse è per questo che sono riuscita a trasmettere tutti quei sentimenti... P.S. Se esistessero i vampiri credo che difficilmente ti saresti sposata...XD Voglio dire vedere uno come Edward che ti passa accanto... come minimo io lo avrei rapito e lo avrei tenuto in ostaggio a vita...^^ Be' le reazioni di Edward e Bella sono stata piuttosto tranquille (e ci credo non è che potevano rimproverare Nessie e Jake più di tanto, loro facevano altrettanto a loro tempo...). Ti ringrazio tantissimo per aver trovato il tempo di recensire e ovviamente grazie mille per tutti i complimenti che mi fai... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 PrettyFairy: praticamente volevi mettere su un party per il capitolo precedente... Bene, partecipo volentieri...^^ Ti ringrazio per aver compreso le motivazioni per cui Nessie e Jake hanno atteso tanto prima di decidersi... Sono contenta che nella prima parte tu sia riuscita ad immedesimarti completamente in Nessie e nel suo dolore... Anche io soffro il freddo e non puoi capire quanto sia stato difficile scrivere la parte in cui Nessie si tuffa in mare con quel tempaccio. Sono felice che la scena di riappacificazione ti sia piaciuta, ammetto che mi sono divertita parecchio a scriverla... PervetMode...^^ Immaginavo che qualcuno si fosse scordato del bracciale, sono convinta che in Breaking Dawn non si sia data abbastanza importanza a quel piccolo oggettino che io ho trovato meraviglioso... Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 Cristie: Per l'evoluzione vera e propria della storia di Rebecca e Seth dovremo aspettare il prossimo capitolo, però intanto sono felice che quella di Nessie e Jake ti sia piaciuta... Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTB!
 Razorbladekisses: Grazie mille per la recensione e per i complimenti, sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto. Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 Fede_Wanderer: Capisco cosa significa avere un pc che funziona a singhiozzo, a volte mi viene voglia di picchiarlo ma poi mi ricordo che sarei io a farmi male e allora ci ripenso...^^ Sono felice che tutta la parte iniziale ti sia piaciuta e che il dopo sia stato ancora meglio... Ti ringrazio per i complimenti sul mio stilo, che sono sempre accettati con gioia...XD. Be' alla fine in questo capitolo Nessie e Jake non li ho lasciati da parte, non ce l'ho fatta a non parlare di loro e a metterci un bacio, è più forte di me...^^ Prometto che farò di tutto per continuare a postare anche se lo studio mi sommerge... Di solito le promesse le mantengo, solo un cataclisma non mi permetterebbe di finire questa storia...^^ Tranquilla per l'esame di terza media se studi è davvero una passeggiata. Ricordo che al mio era spaventatissima e poi alla fine mi fecero domande talmente semplice che per poco non scoppiai a ridere in faccia alla commissione (da qui si capisce che sono uscita dalle medie con il massimo dei voti, cosa che non succederà quest'anno... Il mio obiettivo è di superare l'80, ma non ci spero più di tanto visto che i prof non mi considerano abbastanza preparata... ma queste sono solo idee loro e delle loro preferenze per altre ragazze... Vabbe' lasciamo perdere... dico solo che ho sbagliato scuola.) Per il contest be', non è andato benissimo... sono arrivata quarta su quattro. Traduzione: ultima. Hanno detto la grammatica era perfetta, però lo stile era, se non ricordo male, acerbo e poco incisivo, e anche l'originalità era scadente. Purtroppo ai contest non vado mai bene, mi dicono sempre che sono poco originale. Be' pazienza, l'importante è che Sunbeam continui ad avere lo stesso successo che sta avendo adesso... Grazie per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 KikiCullen: Be' non credo che ci siano molte facoltà scientifiche priva di matematica... Se non sbaglio persino a medicina c'è un esame di matematica. Ma non preoccuparti hai ancora tempo per decidere...^^ Sono felice che la mia ficcy sia così bella, e che riesca a farti immedesimare nei personaggi. Credo che questo sia lo scopo principale di una buona storia, coinvolgere e dare emozioni, sono contenta di esserci riuscita...^^ Alla fine Nessie e Jake hanno fatto pace e che modo per far pace!XD Mi sembrava doveroso far sapere che fine aveva fatto il bracciale e così alla fine mi sono resa conto che una proposta di matrimonio non avrebbe guastato... Spero che la reazione di Edward ti sia piaciuta... Ammetto che ero molto indecisa in proposito...^^ Per il contest ho già risposto a Fede quindi ti dico quello che ho detto a lei:
non è andato benissimo... sono arrivata quarta su quattro. Traduzione: ultima. Hanno detto la grammatica era perfetta, però lo stile era, se non ricordo male, acerbo e poco incisivo, e anche l'originalità era scadente. Purtroppo ai contest non vado mai bene, mi dicono sempre che sono poco originale. Be' pazienza, l'importante è che Sunbeam continui ad avere lo stesso successo che sta avendo adesso... Be' sono contenta di essere riuscita a creare un capitolo così romantico, io adoro le romanticherie e anche lo spumante (neanche io sono un'ubriacona, lo spumante e la pina colada sono gli unici alcolici che riesco a bere...XD). Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 BellaLaVampira: Se ti ho lasciata senza parole suppongo che il capitolo ti sia piaciuto sul serio e devo dire che ne sono davvero contenta... Grazie per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTB!
 cristina72: La pagherò volentieri...XD. Sono davvero contenta di averti quasi fatto venire un infarto, significa che il capitolo ti è piaciuto veramente. Spero che la reazione di Edward ti sia piaciuta, non è stato facile decidere come farlo agire in una situazione come quella... Grazie per la recensione e per i complimenti. Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTB!
 eulalia_17: Sono sempre felice quando arriva una new-entry...XD, e sono ancora più felice di averti affascinata tanto con la mia storia... Spero proprio che la reazione di Edward ti sia piaciuta... Grazie per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 May88: Sono felice di averti fatto provare tante emozioni con la mia storia, ma sono ancora più felice che tu abbia rivalutato Jacob. Come ho detto più volte prima di Breaking Dawn io lo odiavo con tutte le mie forze, è stato dopo che ha avuto l'imprinting con Renesmee che mi sono soffermata su di lui e ho deciso di conoscerlo meglio togliendomi dagli occhi il velo del pregiudizio e dell'odio, e così ho scoperto che è un personaggio fantastico e che ti entra nel cuore se gliene dai la possibilità (ovviamente nel mio cuore Edward rimane al primo posto...). Be' sono contenta che hai trovato miei personaggi IC, non è facile mantenere il loro carattere fedele all'originale, soprattuto per Edward e Bella che nei libri della Meyer sono la coppia principale mentre qui diventano i genitori di una mezza vampira adolescente... Sono contenta di averti fatto apprezzare la coppia Nessie/Jake che io amato fin dal primo momento...^^ Cercherò di accontentarti e mi darò da fare per finire la storia (anche perchè voglio cercare di finirla entro maggio altrimenti poi dovrei sospenderla a causa degli esami di maturità). Ti ringrazio infinitamente per la recensione e per i complimenti e non preoccuparti puoi dilungarti quanto vuoi, a me fa solo piacere leggere giudizi come i tuoi... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!

 Ringrazio i 110 che hanno messo questa storia tra le preferite e un grazie enorme anche a chi ha solo letto.

 Ciao Kiss a tutti!!!
 
 Francesca
  

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Capitolo 19
*** Happiness ***


Sunbeam- Capitolo 19





 Capitolo 19: Happiness

 
 Quell’uomo che se ne stava sulla soglia della porta con un enorme sorriso luminoso e lo sguardo di un ragazzino che aveva appena visto il suo dolce preferito era Steve, il marito, o per meglio dire, l’ex marito di Rebecca.
 Lo osservavo con una strana agitazione e rabbia che mi crescevano dentro.
 Quell’individuo viscido e senza un briciolo di spina dorsale aveva ferito tremendamente Rebecca promettendole di restarle accanto per sempre e di amarla, per poi decidere di abbandonarla solo per uno stupido sport che gli avrebbe dato fama e gloria ma che evidentemente lo aveva reso un uomo senza cuore attaccato solo alla bella vita e al denaro.
 Provai un moto di disgusto nel vedere Steve sorridere contento mentre guardava Rebecca. Fossi stata in lei lo avrei preso a pugni per quello che mi aveva fatto, ma la mia amica si limitò a dire:
 -Smettile di fissarmi come un ebete, Steve- il suo tono era duro e senza alcun sentimento, fortunatamente Rebecca doveva aver completamente cancellato dal suo cuore ogni sentimento che in passato aveva provato per Steve. –Ti decidi a dirmi che ci fai qui?-
 Lui sorrise ancora di più e fece un passo avanti come se volesse abbracciarla, ma Rebecca si scostò per fargli capire che non doveva neanche provare a toccarla se non voleva perdere l’uso di entrambe le braccia.
 -Ma che accoglienza fredda, ed io che ho fatto tanti sacrifici e ho affrontato un viaggio estenuante per passare il Natale con mia moglie.-
 Rimasi esterrefatta, mentre Rebecca guardava Steve come se davanti a lei ci fosse un pazzo fuori di testa appena fuggito da un manicomio.
 -Come scusa?- chiese cercando di mantenersi calma.
 -Che ti prende, Rebecca?- era stato Billy a parlare.
 Rebecca ed io ci voltammo subito a guardarlo. Evidentemente non solo io, ma anche lei, avevamo completamente dimenticato che anche Billy era lì e che lui era l’unico in quel momento a non sapere nulla del divorzio di Rebecca e Steve.
 -Tuo marito è qui e tu lo tratti come un estraneo, fallo entrare. Potrà sistemare le sue cose nella tua stanza.-
 Steve sorrise soddisfatto mentre faceva per entrare in casa.
 Rebecca lo fissò con sguardo quasi assassino.
 -Fai un altro passo e giuro che ti tiro un calcio nelle parti basse che ti impedirà di andare ancora a letto con tutte le gallinelle che ti sei fatto in questi anni- il suo tono non lasciava dubbi sul fatto che in caso di infrazione avrebbe agito senza esitare neanche un istante.
 -Rebecca!- esclamò Billy confuso. –Che diavolo ti prende?-
 -Papà scusami- mormorò lei abbassando lo sguardo, -ma non ho alcuna intenzione di far entrare questo mostro in casa nostra.-
 Billy fissava la figlia a dir poco stupito, di certo non stava riuscendo a capire dove fosse il problema.
 -Avete litigato?- chiese con sguardo comprensivo.
 -No- rispose Rebecca guardando il padre. –I tempi dei litigi sono finiti da un pezzo, da quando Steve ha deciso di abbandonarmi per andare a fare gare di surf in giro per il mondo e si è fatto risentire solo pochi mesi fa per farmi firmare i documenti del divorzio.-
 Billy spalancò gli occhi sorpreso e sembrò come se si fosse congelato, forse non aveva parole per spiegare quello che stava provando.
 -Perdonami se non te ne ho parlato prima, papà- cominciò Rebecca dispiaciuta. –Ma mi sentivo così umiliata, e non sapevo come dirti che avevo deciso di tornare a vivere qui e di lasciare per sempre le Hawaii.-
 -Puoi risparmiare le tue patetiche scuse al vecchio per dopo?- chiese Steve con impazienza. –Adesso ho urgente bisogno di parlarti.-
 Rebecca si voltò di scatto verso l’ex marito con uno sguardo che avrebbe potuto incendiare un palazzo di quaranta piani in pochi secondi.
 -Forse non ti è chiaro, imbecille di un surfista, che non ho alcuna intenzione di parlare con te- disse decisa. –Se non te ne vai immediatamente ti aizzo contro tutti i ragazzi Quileute che ci sono a La Push, e credimi sulla parola, non ti converrebbe per niente, a meno che non ti alletti l’idea di passare il resto della tua vita a nutrirti tramite una cannuccia.-
 Mi venne quasi da ridere pensando ad una scena del genere, ma pensandoci Jake e gli altri sarebbero stati in grado di farlo senza troppa fatica.
 -Ho solo bisogno di un piccolo favore e poi sparirò per sempre- insistette lui con il suo solito sorriso che mi faceva venire voglia di prenderlo a schiaffi finché la sua faccia non si fosse gonfiata come un pallone.
 -Sei impazzito? Non ho alcuna intenzione di farti dei favori, vattene e basta- ribatté con tono duro.
 Steve la fissò per un secondo, il suo sguardo sembrava pensieroso, poi d’un tratto tornò spavaldo e pieno di sé.
 -Ho saputo che hai venduto il ristorante e che hai racimolato una bella somma- disse.
 -Anche se fosse ormai non sono più affari tuoi.-
 -Lo sai che il proprietario della banca in cui sono depositati quei soldi è un mio caro amico? Mi basterebbe una telefonata per farti congelare il conto e tu dovresti dire addio a tutto.-
 Spalancai gli occhi incredula: Steve era così bastardo da arrivare al ricatto pur di ottenere quello che voleva, ma che razza di uomo era?
 Rebecca stava per rispondere ma poi abbassò le spalle in segno di sconfitta.
 -Che cosa vuoi?- chiese atona.
 -Vedi, quando ti calmi ragioni molto più lucidamente- Steve sorrideva soddisfatto.
 -Evita i commenti stupidi e dimmi che diavolo vuoi da me!- esclamò lei guardandolo negli occhi con odio.
 -Sei sempre così istintiva, un giorno questo tuo caratterino ti metterà nei guai, tesoro…-
 Quelle parole dette in quel modo mi avevano provocato uno strano senso di nausea che sicuramente in Rebecca doveva essere stato cento volte più forte, ma lei si trattenne ancora dal parlare.
 -Comunque, in questi giorni ho avuto qualche problemino con i media e ho bisogno che tu mi aiuti ad uscire fuori da questa storia.-
 -Che genere di problema?- chiese lei ansiosa di togliersi di torno quell’individuo.
 -Ecco… Due giorni fa mi hanno visto uscire da un hotel in compagnia della moglie di uno dei giudici di una delle mie gare. Nelle foto che hanno pubblicato il mio volto non si vede bene perciò il mio agente per togliermi dai casini ha dichiarato che non potevo essere io visto che ero andato dalla mia ex moglie per convincerla a tornare insieme e sono rimasto con lei per più di una settimana. Solo che i giornalisti sono sempre così difficili da convincere e grazie ad una soffiata ho saputo che la reporter di un giornale di Miami era in viaggio per venire qui e scoprire se davvero ho passato gli ultimi giorni con te. Fortunatamente sono arrivato prima di lei…-
 -Quindi io dovrei coprire una delle tue scappatelle dopo che ho firmato i documenti del divorzio e ho chiuso per sempre con te e con tutto quello che ti riguarda?- chiese lei scocciata.
 -Be’ se vuoi che il tuo conto rimanga intatto dovrai farlo. Infondo si tratta solo di fare qualche foto e di lasciare una dichiarazione, poi me ne andrò e ti prometto che non mi vedrai più neanche in cartolina.-
 Fossi stata io lo avrei preso sul serio a calci arrivati a quel punto. Ma Rebecca doveva essere troppo preoccupata per il suo denaro, e non le potevo darle tutti i torti.
 Proprio in quel momento si sentii il rumore di un’auto che si stava avvicinando.
 Sbirciai attraverso la finestra e vidi che si trattava di un fuoristrada grigio metallizzato particolarmente grande e doveva anche essere costoso.  
 Si fermò accanto alla mia Smart e ne uscirono un uomo giovane piuttosto basso e tarchiato, per non dire che sembrava anche imbranato, e una donna con capelli rosso fiamma, con indosso un tailleur panna e un paio di occhiali con montatura nera e strass. Di sicuro la donna era la giornalista di cui aveva appena parlato Steve.
 I due si diressero con calma nella nostra direzione.
 -Allora, cosa vuoi fare?- chiese Steve guardando Rebecca. –Mi aiuterai?-
 Lei alzò gli occhi al cielo in segno di resa, poi si rivolse verso di me.
 -Nessie porta mio padre in cucina e restate lì finché non avrò risolto tutto questo casino- disse guardandomi seria.
 Avrei preferito non lasciarla sola, ma non volevo contraddirla e poi sarei stata nella stanza accanto con le orecchie ritte ad ascoltare ogni singola parola e movimento.
 Andai verso Billy che sembrava ancora confuso da tutto quello che stava succedendo e spinsi la sua sedia verso la cucina.
 Mi sedetti al tavolo e attesi che quella donna e l’uomo basso entrassero in casa.
 -Salve- disse quella con una voce squillante e sgradevole. –Sono Amanda Knox del “Surf Today”, una rivista con sede a Miami, credo che la conosciate…-
 -Certo- rispose subito Steve, -l’ho letta molte volte.-
 -Ne sono contenta- continuò Amanda con tono compiaciuto. –Lui è Peter, il mio assistente.-
 L’uomo non parlò, evidentemente aveva solo fatto un cenno con il capo per salutare.
 -Immagino lei sappia perché sono qui- disse rivolta a Steve.
 -Sì, più o meno.-
 La voce di Steve era così innocente e angelica che se non avessi saputo veramente come stavano le cose mi sarei convinta anch’io della sua innocenza.
 -Quindi lei conferma quello che il suo agente si è preoccupato di divulgare in queste ultime ore?- chiese ancora la donna.
 -Assolutamente sì, è da quasi una settimana che sono qui a La Push, e non mi sono mai mosso da qui.-
 Continuarono a chiacchierare del più e del meno, soprattutto di surf e di posti assolati come Miami e le Hawaii.
 -Tu lo sapevi?-
 Sussultai nel sentire quella voce, era Billy.
 Lo guardai per qualche secondo indecisa su cosa rispondere, alla fine optai per la verità.
 -Ero l’unica a cui Rebecca lo aveva detto- mormorai fissando Billy negli occhi. Era davvero addolorato per quello che aveva appena saputo.
 -Come è successo?- chiese poi.
 -Be’… Diciamo che Steve ha preferito andarsene in giro per il mondo a fare le sue gare di surf piuttosto che restare con Rebecca. Arrivata al punto limite lei gli aveva chiesto di rinunciare al surf ma lui l’ha abbandonata e non si è più fatto vivo per anni.-
 Billy continuava a guardarmi incredulo, ed io cominciavo a sentirmi seriamente in colpa per quello che stavo dicendo. Avrei preferito che fosse Rebecca a raccontarglielo.
 -Due mesi fa il divorzio è diventato effettivo, così Rebecca ha venduto il suo ristorante ed è venuta qui approfittando del matrimonio di Rachel per poter tornare a vivere a La Push.-
 -Oh, Rebecca…- sussurrò Billy abbassando lo sguardo. –Ma perché non lo ha detto subito?-
 -Non voleva attirare l’attenzione di tutti su di sé, aveva il timore che poi il matrimonio e Rachel sarebbero passati in secondo piano perciò aveva deciso di dirti tutto in questi giorni.-
 Billy sospirò con aria triste. Di certo non era dispiaciuto per il fallimento del matrimonio, ma più che altro perché la figlia aveva sofferto per tanti anni senza che lui ne sapesse nulla e soprattutto senza che gli fosse stata data la possibilità di fare qualcosa per aiutarla. 
 Mi alzai e lentamente mi diressi verso la porta, avevo voglia di vedere quello che stava accadendo. Aprii leggermente la porta per poter osservare la scena attraverso un piccolo spiraglio.
 Amanda e il suo assistente erano seduti sulle due poltrone, mentre Steve e Rebecca erano sul divano con lui che teneva il braccio intorno alla spalla di lei. Sbattei un paio di volte le palpebre: non mi sarei meravigliata se la giornalista non fosse cascata nel tranello di Steve, perché si vedeva lontano un chilometro che Rebecca avrebbe preferito trovarsi in una piscina piena di piranha piuttosto che continuare a stare così vicina al suo ex marito.
 -Signora Rebecca- disse poi Amanda, -lei conferma quello che sta dicendo il suo ex marito?-
 -Può anche dire marito, ormai credo che presto ci risposeremo- intervenne Steve al settimo cielo.
 Rebecca alzò lo sguardo decisa e sorrise cercando di essere il più convincente possibile.
 -E’ tutto vero- rispose radiosa. –In questi ultimi anni abbiamo avuto dei problemi a causa dei continui viaggi di Steve e alla fine abbiamo divorziato, ma siamo sempre stati innamorati l’uno e dell’altra e alla fine ci siamo ricascati.-
 Sospirai, un improvviso moto di comprensione aveva preso possesso del mio cuore che era costretto ad osservare la povera Rebecca fingere di essere ancora innamorata cotta di quel… quel… ormai non mi venivano più termini abbastanza gentili per definirlo.
 -Ne sono felice- rispose Amanda sorridendo. –Mi sarebbe dispiaciuto molto se un surfista bravo come lei fosse rimasto coinvolto in uno scandalo di questa portata.-
 -Probabilmente la moglie di quel giudice ha trovato qualche bel ragazzo che mi somiglia con cui divertirsi ma io amo la mia Rebecca e solo lei, non potrei mai tradirla- disse stringendola ancora di più.
 Probabilmente non se ne accorse nessuno ma io notai l’espressione scettica che per un attimo aveva troneggiato sul volto di Rebecca. Quel lurido bastardo doveva averla fatta soffrire tremendamente e di certo l’aveva anche tradita diverse volte prima che si separassero.
 Più ci riflettevo e più il matrimonio di Rebecca stava cominciando a figurarsi nella mia mente come un vero e proprio inferno.
 -In effetti facendo qualche ricerca su di lei ho scoperto che è sempre stata soggetta a questo tipo di incidenti, e il marito non ha mai sospettato nulla.-
 -Eh, non è colpa mia se quel pover’uomo non è stato fortunato quanto me in amore- disse prendendo il viso di Rebecca e ruotandolo verso di lui. –Grazie al cielo ho al mio fianco una donna meravigliosa e non rinuncerei a lei neanche per tutto l’oro del mondo.-
 Sbuffai. Quell’uomo era falso almeno quanto le tette di Pamela Anderson, e se avesse continuato su quella linea sarei intervenuta spaccandogli la faccia con le mie mani.
 -Che bella coppia!- esclamò Amanda battendo le mani entusiasta.
 Fu in quel momento che Steve face la più grossa stupidaggine che avrebbe mai potuto commettere in un contesto come quello.
 Mise una mano sulla guancia di Rebecca, probabilmente per assicurarsi che non gli sfuggisse, e la baciò sulle labbra con parecchia passione, stringendola a sé per impedirle di ribellarsi.
 Rebecca colta assolutamente di sorpresa rimase con gli occhi spalancati e non ebbe modo di impedire che Steve continuasse a baciarla.
 Come se tutto quello non fosse stato abbastanza per la mia povera testa che stava cominciando a pulsare a causa del dolore, esattamente in quel momento la porta dell’ingresso si aprì ed in casa entrò l’ultima persona che in quel momento avrebbe dovuto varcare quella soglia.
 Alla vista di quella scena i suoi occhi si intristirono e scappò via correndo.
 -Merda!- mormorai.
 Aprii la porta e attraversando il salotto dove Steve e Rebecca si voltarono a guardarmi urlai: -Seth, aspetta un attimo.-
 Mentre correvo verso la foresta le mie orecchie sentirono Rebecca che mormorava il nome di Seth con il panico nella voce.
 Accidenti! Da quando Steve era tornato la situazione si era complicata sempre di più, se lo avessi avuto sotto mano in quel momento lo avrei fatto fuori sul serio.
 La scia di Seth era chiara e facile da seguire, ma lui era un licantropo ed era diverse volte più veloce di me, non sarebbe stato facile riuscire a stargli dietro.
 Sperai che Jake o qualche altro del branco si accorgesse delle condizioni di Seth e che mi desse una mano ad impedire che scappasse troppo lontano, ma dubitavo che qualcuno si fosse accorto del casino che stava succedendo, altrimenti si sarebbero già messi sulle nostre tracce e per il momento non avvertivo nessun movimento nei dintorni.
 Corsi più veloce che potevo finché non sentii uno strappo brusco in lontananza.
 -Ti prego dimmi che non è quello che penso- mormorai cercando di accelerare.
 Arrivai in uno spiazzo lontano dagli alberi e subito mi accorsi che era la grande scogliera, la parte più alta di La Push da dove Jake e gli altri licantropi amavano tuffarsi di solito.
 Mi guardai intorno e subito individuai quello che stavo cercando: un enorme lupo color caramello stava al limite della scogliera e il suo corpo andava su e giù a causa dei profondi respiri che stava facendo per provare a calmarsi.
 Nonostante i tentativi Seth continuava ad essere agitato.
 Feci qualche passo verso di lui, ma appena mi sentì si voltò a guardarmi con quei suoi enormi e tristi occhi scuri.
 -Seth…- mormorai avvicinandomi.
 Lui fece un passo indietro e ringhiò con rabbia.
 Rimasi un attimo sorpresa da quel comportamento, tuttavia realizzai quasi subito che doveva essere molto amareggiato e confuso, di sicuro non aveva voglia di parlare con nessuno, tanto meno con un’insulsa mezza vampira.
 -Va tutto bene, Seth- insistetti avvicinandomi un altro po’. –Quello che hai visto prima… Ecco… Le cose non stanno come credi…-
 Non mi fece finire di parlare che un ululato pazzesco partì da dentro il suo corpo per poi diffondersi in tutta la foresta. Sperai con tutto il cuore che Jake lo avesse sentito.
 -Ti prego fammi finire di parlare…- dissi cercando di trovare un modo perché lui mi ascoltasse.
 Proprio in quel momento il suo sguardo si fece più feroce e sembrava che avesse la viva intenzione di attaccarmi.
 Stavo per scappare via, quando un corpo enorme si parò tra me e Seth.
 -Non fare l’imbecille, ragazzino- esclamò Jake coprendomi dietro la sua schiena. –Tocca Nessie e lo sai quello che sarei in grado di farti.-
 Seth uggiolò dispiaciuto e fece qualche altro passo indietro, ma poi riprese a ringhiare sommesso per impedirci di avvicinarlo.
 Jake mi afferrò per la vita e mi trascinò vicino agli alberi, il più lontano possibile da Seth, con la facilità con cui avrebbe trasportato una piuma.
 -Nessie che sta succedendo?- mi chiese Jake in un sussurro posandomi a terra. –Prima ho sentito l’ululato di Seth e sono corso qui.-
 -Seth ha visto Steve che baciava Rebecca- risposi piano.
 Jake si voltò a guardarmi stupito.
 -Steve è qui?-
 Annuii con decisione e con una strana rabbia che mi cresceva dentro sempre più intensamente ogni volta che si parlava di quell’uomo.
 -Accidenti, lo sapevo che l’imprinting di Seth avrebbe portato solo guai. Già è difficile normalmente ma con una persona felicemente sposata diventa impossibile.-
 -Tua sorella non è felicemente sposata- ribattei energicamente. –Lei e Steve sono divorziati.-
 Lui mi fissò confuso.
 -Di che stai parlando?-
 -Steve l’ha abbandonata anni fa per continuare a fare surf è alla fine hanno divorziato. Rebecca aveva deciso di tornare a vivere qui, e non vi aveva detto nulla per non rovinare il matrimonio di Rachel. Adesso, però, Steve è tornato per ricattarla e Seth li ha visti mentre lui l’ha costretta a baciarlo.-
 Jacob mi fissava sempre più allibito mentre io mi accingevo a dirgli la cosa più importante.
 -La verità è che Rebecca ama Seth, lo ha sempre amato fin da quando giocavano insieme da bambini.-
 -Cosa?!- esclamò Jake incredulo. –Allora perché non lo dici a quello zuccone così la smetterà di attentare alla tua vita e io potrò evitare di ucciderlo?-
 -Pensi che non ci abbia provato, genio?- gli chiesi sarcastica. –Ma ogni volta che provo a parlare lui ulula come un cretino.-
 Come se mi avesse sentita Seth lanciò un altro ululato assordante e disperato.
 -Visto?- dissi io trionfante. –Voi licantropi non conoscete la moderazione, e se poi vi toccano l’imprinting cadete in una depressione assurda. Dovreste farvi una flebo di camomilla di tanto in tanto.-
 -Quando la finirai di parlare a vanvera mi piacerebbe sapere se hai qualche idea per risolvere questo casino, visto che di solito sei tu il genio della situazione- rispose Jake bloccando il mio sproloquio.
 -Certo che ho un’idea, hai dimenticato chi è mio padre?- chiesi ironica. –Comunque non ti piacerà, ne sono più che sicura.-
 -E tu esponimela lo stesso- incalzò Jake spazientito, mentre Seth dietro di lui lanciava un altro grido di dolore.
 -La sola che può far ragione quel testone è Rebecca, perciò l’unica soluzione è portarla qui a fare in modo che lei e Seth si chiariscano una volta per tutte.-
 Jake mi guardò per un attimo poi il suo sguardo si fece serio.
 -Non porterò mia sorella da un licantropo arrabbiato e senza controllo, è già tanto se non mi sono incavolato di brutto con te, che sei una mezza vampira, per averlo seguito da sola senza aspettare me o qualcun altro del branco.-
 -Non essere idiota, Jake. Seth non farebbe mai del male a Rebecca.-
 Jake stava per rispondermi quando una voce dietro di noi lo interruppe.
 -Lascia stare fratellino, ormai sono già qui.-
 Rebecca ci si avvicinò con sguardo preoccupato.
 -Scusa, Nessie- disse lanciandomi un mazzo di chiavi. –Ho usato la tua macchina per venire qui, spero non ti dispiaccia.-
 -No… Ma… Come facevi a sapere che eravamo qui?- chiesi sorpresa.
 Lei sorrise.
 -Seth sarà anche cambiato fisicamente ma per il resto è sempre il solito. La scogliera era il posto in cui preferiva rifugiarsi quando era triste, e a quanto vedo lo è ancora.-
 Fece un cenno verso il grosso lupo voltato verso il mare che ululava imperterrito.
 -Così è questa la forma di un licantropo, è così strano vedere tutte le nostre leggende prendere forma davanti ai miei occhi…-
 -Scommetto che sei stata tu a dirle tutto- disse Jake dandomi un pizzicotto sul braccio. –La solita impicciona.-
 Saltai di un metro per lo spavento di quel pizzicotto.
 -Ti sbagli io non le ho detto un bel niente…- non era del tutto vero ma neanche del tutto falso.
 -Comunque- continuò Rebecca sempre guardando verso Seth, -non capisco perché abbia reagito così quando mi ha vista baciare Steve, infondo lui non sapeva nulla del mio divorzio.-
 A quel punto mi sentii in dovere di chiarire quella situazione una volta per tutte, e sapevo già che Jacob mi avrebbe accusata ancora una volta di essere una ficca naso.
 -Rebecca hai presente quando prima ti stavo parlando dell’imprinting?- le chiesi sentendomi lo sguardo di Jacob puntato addosso.
 Lei annuii.
 -Il modo in cui si innamorano i licantropi.-
 -Precisamente- confermai. –Mi avevi chiesto se Seth lo aveva avuto e io non ho avuto modo di risponderti.-
 Rebecca si irrigidì all’improvviso ansiosa o forse spaventata di sapere la verità su quella storia.
 -Vedi, Seth ha avuto l’imprinting con te- dissi tutto d’un fiato.
 -Come?- chiese lei incredula.
 -Ecco, preferirei che fosse lui a spiegartelo, ma visto che è in piena fase di “povero licantropo incompreso dal mondo intero” direi che è meglio se ti dico come stanno le cose- feci una pausa per trovare le parole giuste. –Seth ha avuto l’imprinting con te quando sei arrivata una settimana fa, ma in realtà lui è sempre stato innamorato di te, fin da quando era un bambino.-
 Mi fissava allibita per quello che le stavo dicendo, e in effetti la capivo perfettamente, non erano argomenti facili da comprendere.
 Pensavo che avrebbe avuto una reazione spropositata o magari che si sarebbe infuriata con me per non avergliene parlato prima, infondo lei era stata totalmente sincera con me mentre io le avevo nascosto tutto quello che di fondamentale c’era nella mia vita.
 Invece che arrabbiarsi, si voltò lentamente verso Seth che sembrava proprio non essersi accorto della sua presenza, così Rebecca mosse qualche passo verso di lui. Fu allora che Seth si voltò a vedere chi altro lo voleva disturbare; appena vide Rebecca sembrò congelarsi sul colpo.
 -Seth- cominciò lei avvicinandosi sempre di più, ormai erano a meno di due metri di distanza. –Quello che hai visto prima è stato solo un malinteso, Steve è tornato per ricattarmi e se non lo avessi aiutato con i media mi avrebbe tolto tutti i miei soldi.-
 Seth ascoltava ma dal suo sguardo intuii che non stava recependo granché di quello che Rebecca stava cercando di spiegargli. 
 -Devo solo dirti un paio di cose, poi se vorrai potrai tornare a startene lì come un mezzo morto e ti prometto che non ti disturberò più.-
 Seth non si mosse né fece alcun segno con il capo.
 -Steve ed io abbiamo divorziato due mesi fa, dopo diversi anni di separazione.-
 Lui spalancò leggermente gli occhi sorpreso.
 -All’inizio credevo che il mio matrimonio fosse naufragato solo perché Steve aveva preferito il surf a me, ma in realtà volevo nascondere a me stessa che c’era un altro motivo se alla fine eravamo arrivati al divorzio e quel motivo sei tu, Seth.-
 Seth spalancò ancora di più gli occhi sinceramente sorpreso per tutto quello che stava accadendo.
 -La verità è che io ti amo e ti ho sempre amato. Quando ero alle Hawaii non facevo altro che pensare a te, e adesso che ti ho rivisto ho capito sul serio quanto tu mi sia mancato in tutti questi anni in cui siamo stati lontani.-
 Seth sbatté un paio di volte le palpebre e poi lentamente il suo respiro cominciò a decelerare e il suo corpo a cambiare: si stava ritrasformando in umano.
 La trasformazione era quasi ultimata quando all’improvviso tutto divenne buio.
 -Ehi, chi ha spento la luce?-
 Posai le mani sui miei occhi e sentii qualcosa di caldo sul mio viso: era la mano di Jake.
 -Quando Seth tornerà umano sarà completamente nudo, è per questo che ti ho oscurato la visuale- disse con voce solenne.
 -E perché non dovrei guardare?- chiesi innocentemente. –Seth non ha nulla che io non abbia già visto.-
 Jake si piegò su di me per sussurrarmi in un orecchio: -Non voglio che tu veda altri uomini nudi-
 Sorrisi divertita. Il mio Jake era proprio geloso e possessivo, ma a me andava bene così.
 Nel frattempo Seth era tornato umano e adesso era davanti a Rebecca, o almeno secondo i miei calcoli in base alla scia e ai rumori che avrebbero fatto eventuali passi, dato che non potevo usare la vista dovevo affidarmi agli altri sensi per capire quello che stava succedendo.
 -Mi ami?- chiese Seth con voce incerta.
 -Moltissimo- rispose Rebecca con tono convinto ma che nascondeva una piccola nota di felicità.
 -Almeno potresti descrivermi la scena- mormorai a Jake. –Sono giorni che aspetto questo finale e per la tua puntigliosità me lo sto perdendo.-
 -C’è poco da descrivere- rispose lui scocciato. –Seth era ancora un po’ confuso da quello che stava succedendo così quell’irruenta di mia sorella ha messo fine a tutto saltandogli praticamente addosso.-
 Mi venne spontaneo sorridere contenta.
 -Si stanno baciando?- chiesi soddisfatta.
 -Sì, e anche con parecchio trasporto- disse lui sempre più scocciato.
 A un certo punto dovevano essersi separati perché Rebecca disse:
 -Seth ti sei accorto di essere nudo?-
 Lui rise divertito.
 -E’ uno degli inconvenienti di essere licantropi, se non stiamo attenti quando ci trasformiamo i nostri vestiti si disintegrano.-
 -E come conti di tornare a casa?- chiese lei divertita. –Se ti vedesse qualcuno.-
 -Nella mia macchina ci sono dei vestiti di Jake- intervenni con l’intenzione di porre rimedio a quella situazione imbarazzante e anche per poter riavere i miei occhi. –Me li porto dietro nel caso dovessero servirgli, conoscendolo non si sa mai.-
 Pochi minuti dopo eravamo in viaggio per tornare a casa di Billy. Rebecca ed io con la mia Smart, mentre Jake e Seth ci seguivano correndo attraverso la foresta. Ovviamente arrivarono prima loro.
 Quando scendemmo dall’auto notammo con piacere che i nostri due licantropi stavano trattando con Steve la questione del conto in banca di Rebecca. I giornalisti erano andati via dopo che Rebecca, prima di correre dietro a me e a Seth, aveva rivelato che era proprio Steve quello che tutti avevano visto uscire dall’hotel con la moglie del giudice.
 -Quella troia pagherà per quello che mi ha fatto!- stava esclamano mentre Seth e Jake si stavano avvicinando pericolosamente.
 Seth lo prese per il colletto della camicia, e dall’alto dei suoi due metri passati, lo fissò negli occhi con sguardo minaccioso.
 -Io non direi proprio- disse con decisione e con una voce tutt’altro che calma. –Tu che dice Jake?-
 Jacob al suo fianco stava facendo scattare le nocche delle mani come se si stesse preparando a sferrare un pugno. Steve cominciò a tremare come una foglia.
 -Credo che se il nostro Steve non sparirà da qui entro i prossimi dieci secondi non riuscirà più neanche a vederla una tavola da surf.-
 -Hai sentito?- chiese Seth rivolto all’uomo che aveva davanti. –Tocca il conto in banca di Rebecca o lei e giuro che ti verrò a cercare in capo al mondo per ridurti come un budino.-
 Chissà perché, Steve scappò via nel giro di pochi secondi, e tutti sapevamo che difficilmente avremmo rivisto la sua faccia.
 Adesso era davvero tutto a posto. Ora anche i miei amici erano felici, sapevo che niente e nessuno avrebbe mai potuto rovinare tutto quello di bello che si era venuto a creare.







***L'Autrice***
 Alla fine ho fatto quagliare anche Seth e Rebecca, facendo prendere un colpo apoplettico al nostro caro Steve che ci penserà almeno cento volte prima di provare ad avvicinarsi ancora a La Push...^^
 Anticipazioni: non posso dirvi nulla del prossimo capitolo, ma sappiate che sarà fondamentale per tutta la storia, e sopratutto sarà pieno di sorprese e chiarificazioni (non l'ho ancora scritto quindi potrebbe venire fuori una schifezza, ma in base a quello che ho in testa dovrebbe lasciarvi tutti così...0_0 )

 95 giorni alla maturità...

 Ringraziamenti:
 PrettyFairy: Sono contenta che ti sia piaciuta la pignoleria di Edward, ma pignolo o no rimane sempre il numero uno...^^ Immaginavo che molti avrebbero creduto che la reazione di Billy fosse strana, confesso che non so perchè ho scritto che all'inizio non sembrava d'accordo, bo' sarà la pazzia dovuta al troppo studio...XD Be' per quanto riguarda il fatto che Rebecca si è accorta subito che Jake e Nessie avevano fatto zumpa zumpa, non era difficila da immaginare dalla faccia di Nessie... Spero ti sia piaciuta la fine che ho fatto fare al caro Steve, anche lui è stato solo uno strumento che ho usato per far quagliare Seth e Rebecca, come lo era stato Richard per Nessie e Jake (che dire, sono una a cui piace sfruttare gli altri...). Per quel che riguarda il libro, sono al capitolo 10 e spero di riuscire a finirlo al più presto (prima degli esami possibilmente) per poi proporlo a qualche casa editrice, anche se il mio carattere pessimista mi ostacola parecchio, ho paura di fare una figura di m****a, ci siamo capite...XD Grazie mille per le recensioni e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 francy79: Sì, Nessie vuole sempre aiutare gli altri... Forse questo lato del suo carattere lo ha preso un po' da Charlie e un po' da Carlisle ed Esme (anche se questi non sono veramente suoi parenti). Steve, come hai letto, è stato solo un mezzo usato dalla mia testolina diabolica per far mettere insieme Seth e Rebecca, l'ho solo usato per dare una botta di vita alla storia...^^ Spero ti sia piaciuta la fine che gli ho fatto fare... Sono veramente felice che la mia storia ti stia piacendo così tanto... Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTB!
 sannychan: Sono felice che il capitolo precedente ti sia piaciuto, e spero che tu abbia capito come mai ho fatto tornare Steve (tanto alla fine l'ho sistemato per le feste...^^). Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 AngelOfLove: L'imprinting ha sempre la meglio! Ora e per sempre!!! XD Come hai visto c'è stato il lieto fine anche per Rebecca e Seth (ovvio, io sembro cattiva con i miei personaggi, ma alla fine li rendo sempre tutti felici... a parte i cattivi ovviamente...XD). Ormai non mi importa più nulla dei professori, vado avanti per la mia strada e sono sicura che un giorno, magari tra cinque o tra dieci anni, potrò tornare da loro a testa alta e sbattergli in faccia tutti i risultati che otterò a prescindere dai giudizi che mi hanno dato loro in questi anni... Anche a me piace tantissimo la matematica, ma purtroppo alle superiori non ne ho fatta tanta visto che sono in un classico tradizionale (ogni giono della mia vita scolastica mi sono chiesta perchè diavolo non sono andata allo scientifico...), quindi ho un po' paura per i test d'accesso all'università...Spero di farcela... Che facoltà hai scelto alla fine? Sempre se posso saperlo... ^^ Grazie per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 Becca_: Purtroppo la settimana scorsa sono stata molto impegnata e quindi ci ho messo più del previsto per aggiornare, comunque per questo capitolo ho cercato in tutti i modi di accorciare i tempi (come cercherò di fare anche per il prossimo...). Sono felice che la reazione di Edward e Bella ti sia piaciuta, immaginavo che il comportamento di Edward sarebbe risultato divertente, è sempre così fissato con le cose costose, ma in effetti se lo può permettere... Per quanto riguarda Steve, ti ringrazio per aver apprezzato questo piccolo colpo di testa, e spero che ti sia piaciuta la fine che ho deciso di fargli fare... Grazie mille per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 Fede_Wanderer: Non mi chiedere come faccia ad aggiornare così velocemente perchè non lo so... Questa è l'unica storia in cui l'ispirazione non mi abbandona quasi mai, e devo dire che le mie mani scrivono da sole senza che sia a dare il comando... Bo' può darsi che sia tutto questo mondo magico di Nessie e Jake a trasportarmi... Sono felice che il mio modo di scrivere ti piaccia sempre di più, e devo confessare che da quanto ho iniziato a scrivere in prima persona (prima scrivevo solo in terza) mi risulta tutto più semplice, è come se io abbia finalmente trovato il mio stile dopo una ricerca infinita... Oddio adesso mi commuovo!... Ti ringrazio per avermi consolata riguardo il contest, all'inizio ci ero rimasta molto male, infatti è stato uno dei pochi momenti in cui non sapevo come continuare Sunbeam tanto mi sentivo depressa, poi però mi sono ripresa e sono contenta di averlo fatto...^^ Comunque la medagli d'oro mi piacerebbe molto...XD. Be' bisogna precisare che al contrario di Bella a suo tempo, Rebecca era già a conoscenza di tutte le leggende Quileute quindi per lei è stato molto più semplice ricoleggare tutti i pezzi che aveva davanti, ma la ragazza ha anche un bel cervellino, quindi è stata grande! L'idea di Steve non so da dove mi sia uscita, mentre scrivevo del dialogo tra Nessie e Rebecca mi sono detta "Ma qui manca qualcosa, lei non può scoprire dell'imprinting di Seth così facilmente..." e così il primo che mi è venuto in mente per rovinare le cose è stato propro Steve. XD Anche una mia amica ha comprato quel bracciale su internet, e per un periodo ci avevo pensato anch'io, ma siccome all'epoca odiavo Jacob e come si era comportato in Eclipse, decisi di non avvicinarmi neanche a quel bracciale. Chi lo avrebbe mai immaginato che a distanza di pochi mesi mi sarei messa a scrivere una storia proprio su di lui e su quanto sia dolce e affascinante...^^ La vita è proprio strana... Grazie per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTB!
 eulalia_17: Purtroppo ho il vizio di non far mai mettere le cose per meglio in modo semplice, perciò mi è venuto quasi spontaneo inserire Steve in tutta questa storia... E comunque sono felice di aver mandato a monte tutte le tue aspettative perchè con i prossimi capitoli ti voglio sorprendere ancora di più...^^ Grazie per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTB!
 cristina72: Hai ragione ancora ci sono molte cose da chiarire e da specificare e alcune lo saranno proprio nel prossimo capitolo... ^^ Grazie per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 May88: Sono felice che le reazioni di Edward e Bella ti siano piaciute... E sì, in effetti il nostro Edward ha una propensione quasi inverosimile verso i regali costosi quindi è normale che abbia guardato male il braccialetto di Jacob... Era mia intenzione soprendervi con la reazione di Billy, ma alla fine anche lui era felicissimo... Steve, poverino alla fine pensandoci è stato solo usato dalla mia mente malefica per far mettere insieme Seth e Rebecca...XD Però se l'è meritata la fine che gli ho fatto fare... Ti ringrazio per le tue parole riguardo al contest... Grazie per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 ranzie74: Guarda l'unico film davvero drammatico che ho visto credo che sia stato Pearl Harbor, altrimenti mi sono sempre buttata sulle commedie... Già la mia vita sentimentale è quella che è, se guardo anche film o leggo libri drammatici un giorno mi taglierò le vene... Scherzo, ovviamente....^^ Spero che ti sia piaciuto questo nuovo capitolo, e soprattuto la fine che ho fatto fare al nostro caro Steve... e naturalmente anche questa volta Nessie ci ha messo il suo zampino... ^^ Grazie mille per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTB!
 mikelina: Be' dai, alla fine Steve non è si trattenuto più di tanto, o meglio non gli hanno dato la possibilità di restare troppo a La Push...XD. Sono nella tua stessa situazione, il voto più alto che ho preso ad un compito di latino quest'anno è stato 5 e mezzo, mentre per greco non mi pronuncio... Anche se io sospetto che sia la mia prof ad essere un po' tirata visto che non avevo fatto proprio tantissimi errori... Non vedo l'ora di lasciarmi alle spalle questi cinque anni di inferno e di catapultarmi nel mondo universitario, probabilmente sarà più difficile ma almeno studierò cose interesanti e che mi piacciono, e non filosofi rompi p***e come Hegel e Kant... Grazie per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 Trilli Call: Tranquilla ho fatto sparire subito l'uomo cattivo...^^ E adesso anche Seth e Rebecca sono felici insieme... Ho aggiornato presto visto che hai recensito meno di un'ora fa, spero di non averti fatto aspettare...XD. Grazie per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 
 Ringrazio i 111 che hanno messo questa storia tra le preferite e un grazie enorme anche a chi ha solo letto.

 Ciao Kiss a tutti!!!
 
 Francesca


 
 

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Capitolo 20
*** Transformation ***


Sunbeam- Capitolo 20





Capitolo 20: Transformation

 
 Per Billy non fu facile accettare la nuova vita di Rebecca. Aveva sempre creduto che la figlia fosse felice alle Hawaii e la verità gli era caduta addosso come un macigno pesante e inaspettato.
 Con l’arrivo di gennaio Rebecca decise di investire la piccola somma che aveva in banca comprando un locale a Forks dove aprire un ristorante con specialità Quileute e delle Hawaii.
 Ovviamente Seth le diede tutto l’appoggio di cui aveva bisogno, facendole capire giorno dopo giorno quanto la amasse.
 I mesi volarono via velocemente e più andavo avanti più mi rendevo conto di quanto fossi fortunata. Avevo una famiglia meravigliosa, degli amici fantastici, e un ragazzo che mi amava almeno quanto io amavo lui.
 In più, cosa che non guastava, avevo smesso di fare gli strani incubi sui vampiri e sui miei cari che venivano sterminati, perciò a conti fatti mi potevo ritenere la mezza vampira più felice dell’universo.
 La primavera arrivò in un lampo, ma in una cittadina come Forks difficilmente si avvertiva il cambio di stagione dato che pioveva sempre e comunque le temperature rimanevano costantemente piuttosto rigide.
 Continuavo ad andare a scuola con gioia solo perché ci trovavo quei pazzi dei miei amici, altrimenti, se non ci fossero stati loro, avrei mollato ogni cosa per passare tutto il mio tempo con Jake.
 Quello che mi piaceva di Lance e Sophia era il fatto che non fossero mai monotoni. Si amavano, ma litigavano in continuazione e si punzecchiavano. Starli a guardare era come assistere a uno spettacolo di cabaret, ed io e Richard li osservavamo sempre cercando in tutti i modi di non scoppiare a ridere altrimenti ci avrebbero fatto fuori.
 Quando ormai marzo era giunto a termine e aprile si era affacciato nelle nostre vite, una mattina come un’altra, andando a scuola, avvertii una strana sensazione. Era come se fossi un gatto che stava sentendo l’arrivo imminente della pioggia.
 Ero inquieta e avevo lo spiacevole presentimento che presto sarebbe successo qualcosa di tremendo.
 Sapevo che probabilmente era dovuto tutto al mio pessimismo cosmico che vedendo come la mia vita procedesse liscia aveva bisogno di farmi stare in ansia per farmi capire che le cose belle non durano mai, eppure sentivo che quel presentimento non era sbagliato.
 Arrivata nei parcheggi della scuola, subito un dettaglio diverso da quello che era stato per tutti quei mesi, attirò la mia attenzione: la macchina di Richard non era al solito posto.
 Probabilmente era solo in ritardo, anche se non era mai stato in ritardo da quando lo conoscevo, ma una mattina poteva capitare di non sentire la sveglia e di non riuscire ad alzarsi in tempo.
 Mi diressi con calma verso l’aula di biologia e mi sedetti al nostro banco.
 Aspettai di vedere entrare Richard da un momento all’altro, ma tutta la prima ora trascorse senza che lui arrivasse.
 Al suono della campanella cominciai a raccogliere le mie cose per andare alla lezione successiva quando il professor Banner mi si avvicinò.
 -Nessie- disse serio. –Sai che fine ha fatto Richard? E’ la prima volta che salta un giorno di scuola.-
 -Non so nulla professore- risposi. –Sono preoccupata anch’io, non è da lui sparire in questo modo. Suo padre non ha chiamato la scuola? Magari per avvisare che è malato.-
 Banner fece di no con la testa.
 -Non abbiamo ricevuto nessuna telefonata, è per questo che ho pensato di chiedere a te.-
 Quella storia stava cominciando a preoccuparmi sul serio.
 Appena suonò la campanella per il pranzo mi diressi velocemente al nostro solito tavolo dove Lance e Sophia erano intenti a contendersi un budino al cioccolato.
 -Ragazzi- dissi sedendomi, -sapete se è successo qualcosa a Richard?-
 -No. Perché?- chiese Lance aggrottando la fronte.
 -Oggi è assente, ma nessuno ne conosce il motivo. Il padre non ha avvisato la scuola, e Richard non mi ha chiamato. Ho provato a chiamarlo io ma il cellulare è staccato e non ho il suo numero di casa.-
 -Sta tranquilla Ness- mi disse Sophia con calma. –Magari è semplicemente a casa con la febbre e ha scordato di avvisarci.-
 Sperai con tutto il cuore che Sophia avesse ragione, ma quella sensazione di disagio che avevo provato per tutta la mattinata non mi aveva ancora abbandonata perciò non riuscivo a sentirmi tranquilla, nonostante ci stessi provando con tutte le mie forze.
 Le ore a scuola passarono lente, e ogni tanto, quando ne avevo la possibilità, buttavo uno sguardo al cellulare. Richard non aveva chiamato e non mi aveva neanche mandato un messaggio.
 Sentivo che era successo qualcosa.
 Non potevo starmene con le mani in mano, così appena suonò la campanella dell’ultima ora andai da Lance e Sophia.
 -Andiamo da Richard- sentenziai senza neanche lasciar loro il tempo di chiedermi cosa volessi.
 -Noi non possiamo venire- disse subito Sophia. –Ho il corso di recitazione e Lance deve andare a lavoro.-
 Abbassai lo sguardo delusa.
 -Se vuoi posso darti il suo indirizzo- cominciò Lance. –Mi dispiace lasciarti andare da sola ma il mio capo, giù al fastfood, non mi permette di prendere dei permessi. Rischierei di essere cacciato a calci.-
 -Tranquillo, andrò da sola- risposi sorridendo. –Dammi il suo indirizzo.-
 -Segui esattamente le indicazioni che sto per scriverti, altrimenti ti perderai subito.-
 Sbuffai divertita, non mi sarei persa neanche volendolo, ma per tranquillizzare Lance annuii con convinzione.  
 Mi misi subito in macchina e presi il cellulare.
 -Jake- dissi quando la voce dall’altra parte mi rispose. –Sto andando a casa di Richard perché credo che sia malato. Puoi venire con me?-
 -Scusa, Nessie- mormorò lui dispiaciuto. –Ora non posso, tra due minuti devo essere a una riunione di licantropi. Il mio branco e quello di Sam si organizzeranno per dare la caccia ai due vampiri della visione.-
 -Dare la caccia? Ma se non sapete nulla di loro, in base a cosa volete cercarli?- chiesi sorpresa.
 -Noi licantropi abbiamo il nostro modo di agire- rispose lui con sicurezza.
 -Va bene, ho capito.-
 Gliela diedi vinta, anche se continuavo a pensare che i loro piani sarebbero stati del tutto inutili contro quei due vampiri.
 -Comunque non andare da Richard da sola- disse poi serio. –Non faresti altro che mettere inutilmente in pericolo la tua vita. Torna a casa.-
 -Okay, forse hai ragione- gli dissi con calma. –E’ meglio se torno a casa, più tardi richiamerò Richard per sapere come sta.-
 -Per fortuna sei stata ragionevole- rise divertito. –Almeno potrò andare alla riunione tranquillo.-
 Salutai Jake e chiusi il telefono.
 C’era cascato con tutte le scarpe: aveva completamente dimenticato che mio padre era un maestro nel mentire e che mia madre era più testarda di un mulo, perciò io a causa dei loro geni che se stavano radicati nel mio DNA non potevo assolutamente rinunciare ad andare a casa di Richard.
 Sapevo che Jake mi avrebbe fatto una delle sue strigliate una volta che fossi tornata a casa, ma avevo bisogno di capire perché quel continuo senso di pericolo e di preoccupazione assaliva il mio cuore.
 Controllai il foglietto su cui Lance aveva scritto l’indirizzo di Richard. Era piuttosto fuori mano, almeno quanto la villa di nonno Carlisle, però si trovava esattamente dalla parte opposta.
 Fortunatamente la mia Smart era piccola ed agile, perciò non mi fu difficile seguire il sentiero.
 Arrivata a un certo punto vidi in lontananza un’enorme villa bianca in stile neoclassico, con tanto di colonnato. Ricordava in modo incredibile la Casa Bianca, però, ovviamente, molto più piccola e con uno strano tocco europeo.
 Parcheggiai la macchina accanto alla Mercedes di Richard e quando scesi mi accorsi che c’era anche un’altra auto. Sembrava costosa ed era nuova di zecca. Ricordai che una volta Richard mi disse che a suo padre piaceva sempre avere l’ultimo modello di ogni cosa, e di certo era un uomo che otteneva quello che voleva a qualsiasi costo.
 In effetti, pensandoci, non avevo mai visto o conosciuto il padre di Richard e lui stesso non ne aveva mai parlato se non riferendosi a lui per piccole cose.
 Forse avrei finalmente avuto la possibilità di incontrare questo misterioso signor Custer. 
 Mi diressi verso la porta di ingresso con quell’ansia che continuava a non abbandonarmi, fino a farmi sentire assolutamente agitata, come se stessi per essere attaccata da un momento all’altro.
 “Sto diventando una pazza paranoica” pensai scocciata. “Tutta questa storia dei vampiri della visione mi ha dato alla testa.”
 Salii i cinque gradini che portavano al porticato e avvinandomi alla porta suonai il campanello.
 Attesi per più di cinque minuti ma nessuno venne ad aprire. Riprovai ancora un altro paio di volte a suonare, ma niente.
 Ora, le cose potevano essere due: o in casa non c’era nessuno, oppure, cosa molto più probabile dato le due auto parcheggiate lì davanti, non ero un’ospite gradito e non avevano alcuna intenzione di aprire quella porta.
 La faccenda stava cominciando a puzzarmi sul serio, e non solo perché quel comportamento non era per niente da Richard, ma anche perché stavo iniziando a pensare che fosse proprio il padre di Richard ad impedirgli di venire ad aprire.
 Così mi venne in mente un piano.
 Feci dietrofront e salii in macchina, misi in moto e percorsi l’intero sentiero finché non mi ritrovai a più di un chilometro di distanza.
 Scesi con calma, e con tutta la velocità che possedevo in corpo corsi verso la villa di Richard, ma questa volta non usai il sentiero, mi mossi attraverso il bosco per evitare che mi vedessero arrivare.
 Rimasi nascosta dietro un albero ma riuscivo a vedere perfettamente la villa.
 Proprio in quel momento la porta si aprì, ed uscì Richard. Si guardò intorno con uno strano sguardo deluso, poi dopo aver sospirato si sedette sui gradini che portavano alla casa.
 Dava l’impressione di essere piuttosto combattuto, e questo alimentò in me l’ipotesi che probabilmente era stato suo padre ad impedirgli di andare a scuola e di aprirmi la porta.
 In quel momento una ventata mi scompigliò i capelli, e quando raggiunse Richard lui si alzò in piedi di scatto, fissando il punto esatto in cui io mi stavo nascondendo.
 -Sapevo che non ti saresti arresa- disse con un sorriso.
 Rimasi basita da quelle parole.
 Si era accorto che ero lì, ma come aveva fatto? Un umano non poteva avere dei sensi così sviluppati.
 -Avanti, esci fuori- continuò incrociando le braccia. –Lo so che sei lì, Nessie.-
 Presi il coraggio a due mani ed uscii dal mio piccolo nascondiglio.
 -Come facevi a sapere che ero io?- chiesi camminando con calma verso di lui.
 -Ho sentito un rumore provenire dalla tua parte- rispose deciso.
 -Raccontala a qualcun altro- dissi scocciata. –Non ho fatto alcun rumore che un orecchio umano avrebbe potuto sentire.-
 -Stai insinuando che sono un alieno?- quasi scoppiò a ridere.
 -No, ma cominciò a credere che in te ci sia qualcosa di diverso- risposi guardandolo sospettosa.
 Lui mi fissò per qualche secondo negli occhi, come se stesse cercando di studiare ogni mia mossa e ogni mio più piccolo comportamento.
 -Perché oggi non sei venuto a scuola?- gli chiesi avvicinandomi ancora, tanto che ormai mi bastava salire quei cinque gradini per trovarmelo interamente di fronte.
 -Non sono stato bene, influenza credo.-
 Il suo tono sembrava sincero, e il problema era proprio questo lo sembrava ma dentro di me sentivo che mi stava nascondendo qualcosa e che quelle sue parole erano solo una menzogna per tenermi buona.
 -E adesso come stai?- chiesi facendogli credere di essermela bevuta.
 -Meglio.-
 Non aggiunse altro e continuò a fissarmi imperterrito.
 A quel punto sollevò l’angolo della bocca in quello che era uno strano sorriso consapevole e beffardo.
 -Tu non pensi che io stia dicendo la verità, vero?- chiese tranquillo.
 Sussultai per quell’affermazione. Come al solito Richard mi capiva sempre al volo, senza bisogno di aggiungere parole inutili e superflue.
 -Scusa, ma ho la sensazione che tu non si stato completamente sincero con me.-
 Lui sbuffò divertito.
 -Magari anche tu hai qualche segreto di cui io non sono a conoscenza- rispose scendendo un gradino per avvicinarsi a me.
 Spalancai leggermente gli occhi sorpresa.
 Non era possibile. Richard non poteva conoscere la verità sul mio conto, era solo un modo per mettermi a disagio e sviarmi dall’argomento principale.
 -Come immaginavo ti sorprende che io sappia delle cose sul tuo conto che stai cercando di nascondere a tutti- la sua voce era diversa dal solito, sembrava più matura e consapevole della propria forza.
 Non pareva proprio il mio amico Richard, il ragazzo gentile e simpatico con cui avevo condiviso quegli splendidi mesi di amicizia.
 Davanti a me c’era un estraneo che non conoscevo affatto ma che in compenso conosceva ogni lato di me alla perfezione.
 Persino il suo sguardo era completamente diverso, così serio e calcolatore.
 -Io non ho alcun segreto- dissi decisa.
 -Se lo dici tu- rispose sorridendo sarcastico.
 Non lo avevo convinto, esattamente come lui non aveva convinto me.
 C’era qualcosa che mi sfuggiva: quando eravamo passati dal “sono un’amica che va a trovare il suo migliore amico malato” a “io so cose su di te che tu neanche immagini”. Avevo la sensazione che la faccenda stesse cominciando a sfuggirci di mano.
 -Tuo padre è in casa?- chiesi rivolgendo lo sguardo alla sua macchina.
 -Sì, e tra poco lo conoscerai- mormorò con tono quasi di sconfitta. –Avrei preferito che questo momento non arrivasse mai, ma non possiamo aspettare ancora. Loro sono sempre più vicini e presto attaccheranno.-
 -Loro? Attaccheranno? Richard ma di che diavolo stai parlando?-
 La mia voce era piena di urgenza, e la mia mente sempre più confusa a causa di quelle informazioni improvvise e senza alcun senso.
 Più continuavamo a parlare e meno riuscivo a capire tutta quella situazione, mi sembrava quasi di vivere uno strano e confuso sogno, in cui non riuscivo a collegare la mente con quello che mi succedeva intorno.
 -Vedi, Nessie, a parte la mia vera natura ci sono molte altre cose di me che non conosci e non immagini neanche.-
 Lo fissavo negli occhi smarrita, mentre lui scendeva lentamente i gradini rimasti e si sistemava di fronte a me guardandomi con una dolcezza indescrivibile.
 -Che vuoi dire?- chiesi con l’unico filo di voce che mi era rimasto.
 Temevo quello che avrebbe potuto dire Richard da lì a pochi attimi. La mia vita stava per cambiare nuovamente, lo sapevo benissimo, e altrettanto bene sapevo quanto il discorso di Richard avrebbe avuto peso in quel cambiamento.
 -Nessie, lo so che sei innamorata di Jacob e che questo non cambierà mai, ormai sono riuscito a farmene una ragione- mi fissava con uno sguardo talmente dolce e allo stesso tempo pieno di tristezza che anche volendo non avrei potuto distogliere il mio. –I miei sentimenti nei tuoi confronti sono qualcosa di così forte, qualcosa che non avevo mai provato in tutta la vita, per questo ho deciso di proteggerti dai tuoi nemici, da coloro che ti stanno cercando.-
 Mi sentivo sempre più confusa. Richard mi amava e voleva proteggermi dai miei nemici? Ma cosa caspita stava succedendo?
 Lo guardai con gli occhi pieni di tutta quella confusione che sentivo dentro.
 -So che adesso non puoi capire le mie parole, ma ti giuro che hanno un senso- la sua voce era strana, piena di dolore e sentimento, totalmente diversa dalla sua solita voce spavalda e divertita.
 Le cose stavano cambiando troppo in fretta e io mi sentivo come se un vortice mi stesse risucchiando dentro di sé senza lasciarmi alcuna via d’uscita, e senza che avessi modo di chiedere aiuto.
 -Richard…- cominciai con una lacrima che mi rigava lentamente il viso. –Cosa sta succedendo? Io davvero non ci sto capendo più niente…-
 Lui mi posò delicatamente una mano sulla guancia e avvertii il suo profumo raggiungere il mio naso; era il suo solito odore, quello che non sembrava totalmente umano e che era troppo dolce per esserlo, che non sapeva assolutamente di cibo ma più che altro di vero.
 -Scusami se ti ho complicato ulteriormente la vita, suppongo che già essere una mezza vampira non sia una cosa semplice da sopportare.-
 Sganciò quella bomba con una naturalezza disarmante.
 Richard sapeva che ero una mezza vampira e la cosa non sembrava spaventarlo.
 All’improvviso un’idea mi attraversò la mente: se sapeva di me, probabilmente era anche al corrente che la mia era una famiglia di vampiri e che Jacob e gli altri erano dei licantropi.
 Lo fissai più intensamente negli occhi come per cercare di cogliere la verità semplicemente guardandolo, mentre i suoi occhi scrutavano i miei in un modo che mi faceva sentire completamente nuda, sia nel corpo che nell’anima.  
 -Come fai a sapere…-
 Ma non mi lasciò neanche il tempo di finire la frase.
 Si chinò velocemente, troppo velocemente per un umano, su di me e posò con delicatezza le sue labbra sulle mie, accarezzandomi dolcemente il viso con la mano.
 Fu un bacio strano, molto strano, e non solo perché non mi diede tutte le emozioni che di solito provavo appena Jake mi sfiorava, ma anche perché le labbra di Richard non erano esattamente come me le sarei aspettate.
 Era come baciare una statua di marmo, esattamente la stessa identica cosa.
 Lui non tentò di approfondire il bacio e gliene fui grata dato che già quel semplice gesto non irruento mi stava creando diversi problemi, perché le mie labbra erano solo di Jake e di nessun altro.
 Dopo pochi secondi si staccò da me e mi fissò con sguardo mortificato.
 -Perdonami, ma volevo farlo almeno una volta- mi sussurrò sorridendo timidamente.
 Non risposi, ero ancora troppo stupita per provare anche solo a ragionare.
 Solo dopo alcuni attimi mi ricordai delle sue labbra e di quanto fosse stato strano baciarle, perciò con il poco coraggio che mi era rimasto in corpo dissi:
 -Le… Le tue labbra…Erano fredde e…-
 -Fredde e dure come quelle di un vampiro?- chiese lui divertito.
 Sussultai a quelle parole. Richard sapeva veramente tutto, ogni cosa sui vampiri e sui mezzi vampiri. Ma lui non era un vampiro. Non ne aveva l’odore, non ne aveva gli occhi, non ne aveva l’aspetto e soprattutto il suo cuore batteva l’avevo sentito diverse volte, proprio come in quello stesso momento.
 -Forse è arrivato il tempo che la cara signorina Cullen venga messa a parte della verità- disse una voce solenne dall’interno della casa.
 Quella frase era stata pronunciata in un tono piuttosto basso quindi dubitavo altamente che un umano come Richard potesse averla sentita, già io l’avevo sentita appena.
 -Ne sei proprio sicuro, padre?- rispose Richard abbassando lo sguardo.
 Lo fissai a dir poco sconvolta. La testa stava cominciando a girarmi per tutte le assurdità a cui stavo assistendo.
 Le labbra di Richard avevano la consistenza di quelle di un vampiro e il suo udito sembrava formidabile almeno quanto il mio, ma lui non era un vampiro. Cos’era allora?
 Sul serio non ci stavo più capendo nulla.
 -La signorina è molto perspicace e tu le hai messo di fronte diversi indizi- continuò quella voce sempre con lo stesso tono. –Sono sicuro che non impiegherà molto tempo a trarre le conclusioni esatte e ad arrivare con le sue sole forze alla verità. Tanto vale semplificarle le cose.-
 Continuavo a fissare Richard senza parole, mentre lui alzando lo sguardo incontrò i miei occhi e mi sorrise con una strana tristezza negli occhi grigi che tanto mi avevano affascinata.
 -Come desideri, padre- rispose Richard con calma.
 Ci capivo sempre meno.
 Adesso cosa c’entrava il padre di Richard? E perché avevo la sensazione che stesse per accadere qualcosa di assolutamente incredibile e inaspettato?
 Avevo avuto quel presentimento per tutto il giorno e nonostante avessi cercato in tutti i modi di non dargli peso alla fine si era rivelato esatto. Stava per succedere qualcosa di sconvolgente, che avrebbe cambiato tutto.
 Richard si allontanò un po’ da me continuando a guardarmi negli occhi, come se stesse cercando di scusarsi ancora.
 -Probabilmente resterai sorpresa da quello che vedrai- disse con tono serio, -ma ti prego di non spaventarti, ti spiegherò tutto.-
 La sua voce era quella di sempre ma ancora una volta avvertii quella nota diversa e malinconica che la rendeva più matura di quanto non fosse in realtà.
 -Puoi cominciare, padre- sussurrò chiudendo gli occhi.
 Puntai i miei occhi su Richard per non perdere neanche un dettaglio di quello che stava per accadere.
 Non sapevo cosa aspettarmi, e il cuore mi batteva forte in preda alla paura.
 A un certo punto la porta dell’ingresso si aprii e una strana figura si stagliò davanti a me.
 Non potevo vederla bene perché indossava un mantello scuro e aveva la testa incappucciata, ma d’un tratto da quel mantello tirò fuori la mano destra e la puntò su Richard.
 Sembrava quasi che lo volesse attaccare.
 Una strana nebbiolina si liberò dalla mano bianca di quella figura e velocemente raggiunse il corpo di Richard avvolgendolo completamente.
 In principio non notai alcuna differenza, sentivo solo il mio cuore correre e quello di Richard indebolirsi sempre di più, finché non cominciai ad osservare meglio, con i miei occhi da vampira e non da umana.
 I tratti del viso di Richard stavano cominciando a modificarsi impercettibilmente: il naso era leggermente più lungo, la fronte divenne un po’ più spaziosa e il taglio degli occhi e della bocca si allungo di qualche millimetro. 
 Il suo corpo si fece un po’ più muscoloso e definito, mentre sembrò quasi che la sua statura aumentasse di qualche centimetro.
 La pelle da una carnagione rosea cominciò a divenire sempre più chiara fino a raggiungere un rosa pallido vicinissimo al bianco.
 Il cuore di Richard continuava a rallentare finché non sentii che era praticamente fermo.
 I capelli cominciarono ad allungarsi e lentamente raggiunsero le sue spalle, e in quel momento mutarono gradatamente colore passando da un marrone scuro, a un castano chiaro, fino a raggiungere una chiara sfumatura di biondo.
 Spalancai gli occhi sorpresa: avevo già visto quei capelli e quel corpo, diverse volte avevano spadroneggiato nei miei sogni.
 Mentre ero ancora intenta a comprendere quello che stava accadendo, la nebbiolina iniziò a diradarsi fino a sparire completamente.
 Fu allora che avvenne. Richard spalancò improvvisamente gli occhi e per poco non cacciai un urlo tanto era stata la sorpresa: non erano più grigio azzurri, ma di una famigliare sfumatura dorata.
 Quello davanti a me era il vampiro della visione, quello di cui non conoscevamo il volto.
 Mi portai una mano alla bocca per la sorpresa, mentre sentivo il mio viso completamente inondato dalle lacrime, del tutto persa in quello che stavo vedendo.
 Come? Come era possibile che quello a cui avevo appena assistito fosse reale?
 Avevo sempre vissuto in un mondo magico e pieno di stranezze ma adesso si stava cominciando ad esagerare e ad uscire fuori da qualsiasi schema, per quanto sgangherato potesse essere.
 -Sono certo che siete rimasta senza parole, vero signorina Cullen?-
 La voce dell’individuo che stava vicino alla porta mi riportò alla realtà in modo brusco.
 Il mio sguardo era ancora fisso su Richard, o meglio sul vampiro sconosciuto, ma all’improvviso decisi che era arrivato il momento di conoscere fino infondo la verità. Probabilmente quei due volevano me e mi avrebbero uccisa, ma avevo bisogno di conoscere il motivo di tutto quello che stava accadendo.
 Mi voltai di scatto verso la figura incappucciata.
 -Voglio sapere che diavolo è questa storia?!- il mio tono di voce era piuttosto arrabbiato e poco educato ma ormai me ne importava poco di quello che avrebbero potuto pensare.
 -E’ il mio dono- rispose quello senza scomporsi.
 Dono? Intendeva uno di quei doni che possedevano i vampiri?
 -Utilizzando quella sottile nebbiolina che avete visto prima, posso modificare le strutture chimico-fisiche di un corpo. Per i corpi inanimati come gli oggetti il cambiamento è permanente, se per esempio trasformo l’acciaio in oro non sono più in grado di farlo tornare acciaio. Mentre con i corpi animati la faccenda è diversa. Come avete visto ho potuto trasformare un vampiro in umano, e posso anche fare il contrario, ma questa manovra mi costa parecchie energie così il mio corpo può sopportare di trasformare un solo individuo alla volta, e ovviamente per un tempo limitato.-
 Rimasi letteralmente allibita da quello che stavo ascoltando.
 -E’ per questo che non sono mai uscito da questa casa, se non per cacciare. Se mantenevo intatta la trasformazione di Richard non potevo trasformare anche il mio corpo, e dato che voi e la vostra famiglia mi avevate già visto avrei corso il rischio di essere riconosciuto.-
 Spalancai gli occhi spaventata. Come avevo fatto a non capirlo prima? Se Richard era il vampiro biondo di cui nella visione della zia Alice non si era visto il volto, automaticamente quell’altro individuo non poteva che essere…
 -Spero che la visione di vostra zia Alice mi abbai reso giustizia- disse divertito.
 Fece qualche passo avanti e lentamente si lasciò scivolare via il lungo mantello scuro.
 Fu come vedere i miei peggiori incubi prendere forma.
 Quello che avevo davanti era il vampiro della visione, quello del ritratto che aveva fatto zia Alice, il giovane vampiro dai capelli scuri e gli occhi perspicaci che stava dando la caccia a me o ai licantropi.
 Probabilmente il volto di quel vampiro era il volto della morte, la mia morte che si stava avvicinando inesorabilmente al filo del mio destino…
 -E’ un vero piacere conoscervi finalmente di persona, Renesmee Carlie Cullen- disse con voce disinvolta, provocandomi un brivido di terrore lungo la schiena.







***L'Autrice***
 Mi sono ammazzata per riuscire ad aggiornare oggi, ho scritto per tutto il pomeriggio perchè non volevo lasciarvi troppo tempo in sospeso... Comunque secondo le mie previsioni la maggior parte dei prossimi capitoli seguiranno le orme di questo, nel senso che vedremo un po' azione...^^
 Anticipazioni: allora abbiamo scoperto chi sono i due vampiri misteriosi (siete rimasti così O_O, eh...^^), ma che intenzioni avranno verso la nostra cara Nessie??? E be', non ve lo dico se no che gusto c'è...XD

 94 giorni alla maturità...

 Ringraziamenti:
 sannychan: Ormai mi conosci, creo i problemi ma poi trovo sempre il modo di risolverli (anche se confesso che a volte non è semplice trovare soluzione agli intrecci che metto su, non sai quante volte mi sono maledetta da sola...XD). Be' spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto... Grazie per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTB!
 Cristie: Non fa niente per la recensione al capitolo precedente, come dico sempre l'importarte è che continui a leggere e che la mia storia ti piaccia sempre, capisco che a volte non si ha la possibilità di recensire... Non sai quanto sono riuscita ad immaginarmeli io minacciosi, soprattutto Jake che fa schioccare le nocche...XD. Grazie per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTB!
 Trilli Call: Ti ho fatto addirittura saltare da tutte le parti, confesso che ne sono compiaciuta...^^ E sì l'unica cosa che esce veramente bene a Steve è scappare...XD. Grazie per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTB!
 KikiCullen: Mi sarebbe piaciuto leggere la recensione perduta, ma mi fa piacere leggere anche questa...^^ E comunque capisco benissimo quanto sia seccante avere a che fare con computer rimbecilliti...XD. Sono felice che il rapporto tra Nessie e Rebecca ti sia piaciuto, devo dire che all'inizio avevo qualche dubbio su come impostare la cosa, ma alla fine è venuto tutto in modo piuttosto naturale, sono diventata complici senza che me ne accorgessi...^^ Per Rebecca mi sono ispirata ad una mia amica che è parecchio diretta e non le cose le dice e basta senza pensarci più di tanto, perciò si può dire che il povero Steve è vittima della mia amica...^^ Per Jake che copre gli occhi a Nessie, giuro che è stata una cosa che ho notato all'ultimo momento proprio poco prima di postare il capitolo: mi sono resa conto che Seth si ritrasformava davanti a tutti e per un attimo mi ero completamente scordata che i licantropi quando tornano umani rimangono nudi, e di certo non potevo lasciare che Nessie assistesse a tutta la scena come se niente fosse...XD. Se non capito male oggi avevi compito di italiano, spero che sia andato bene... Ho fatto il tifo per te...! La mia storia ti fa addirittura l'effetto di un libro come Twilight?! Me davvero davvero lusingata e compiaciuta... XD. Grazie per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 AngelOfLove: Per Edward e Bella la mia storia non riguarda il loro rapporto, perchè, come ho già detto, secondo me su loro due è già stato detto tutto se scrivessi una storia su di loro probabilmente cadrei nel banale (anche se non è detto che un giorno non la scriva...^^). Penso che avranno un po' più di spazio nei prossimi capitoli (non posso dirti in che modo però ^^), ma resterà sempre relativa come cosa visto che i riflettori sono sempre puntati su Nessie e Jake. Per l'università sono convinta che anche a me l'ambiente universitario piacerà molto più di quello liceale, non so perchè ma è una sensazione... Grazie per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 mikelina: Non faccio mai andare niente a rotoli, ho il lieto fine nel sangue... Quindi in un modo o nell'altro, anche se mettendoci diversi ostacoli, le cose finiscono sempre bene nelle mie storie...^^ Certo che ste professoresse di filosofia potrebbero darsela una calmata... La tua fa ste cose con i compiti mentre la mia va a preferenze, a me anche se vado da 10 non mette più di 7, mentre a chi dice lei se le dicono due parole in croce mette 8 o 9 assicurato... A questo punto mi chiedo che studio a fare se poi non raggiungo dei risultati soddisfacenti nonostante tutto l'impegno che ci metto... Comunque la nostra classifica delle materie odiate è identica... Ormai sogno luglio con tutto il cuore e spero che arrivi presto... Grazie per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!!^^
 tenny_93: Grazie mille per la recensione e per i complimenti, sono felice che tu segua sempre la mia storia... Grazie ancora... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 Razorbladekisses: Non importa per le recensioni agli altri capitoli, capisco che a volte non si abbia voglia di commentare, l'importante è che continui a leggere la mia storia... Sono felice che il capitolo precedente ti sia piaciuto e spero che anche questo non sia stato da meno... Grazie per la recensione e per i commenti. Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTB!
 lilly95lilly: Non ti preoccupare, so che cosa significa rimbambirsi a causa della scuola e non c'era bisogno di rileggere tutta la storia per farti perdonare, però sono comunque contenta che tu abbia avuto tanta voglia di farlo...^^ Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTB!  
 May88: Sono contenta che il capitolo precedente ti abbia fatto ridere tanto, i pensieri di Nessie sono venuti fuori spontaneamente visto il soggetto a cui erano rivolti...XD Certo che anche Seth e Rebecca hanno avuto la loro dose d'amore... Sono assolutamente pro-lieto fine, anche se faccio penare un po' i miei poveri personaggi prima di arrivarci...^^ Per quanto riguarda questo capitolo è solo l'inizio il primo anello di una catena di eventi piuttosto complicati (ma meglio non anticipare troppo)... Per la velocità con cui aggiorno, non so perchè ma questa è l'unica storia con cui ci riesco (se non sono troppo impegnata riesco a finire un capitolo in meno di tre ore, come è successo oggi). Sono daccordissimo con te riguardo i professori... In effetti tengo tantissimo a questa storia e sono felice che apprezzi i miei sforzi per non farvi aspettare troppo per riuscire sempre a trovare qualcosa con cui sorprendervi. Te ne sono davvero grata... Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto... Grazie per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTB!
 francy79: Anche Seth e Rebecca hanno penato ma alla fine si sono dichiarati... w i lieto fine!!!^^ Sono contentissima di averti reso felice, quando con le mie parole riesco a trasmettere lo stato d'animo dei personaggi significa che sono sulla strada giusta e che posso considerarmi soddisfatta...^^ Il colpo di scena che dovevi aspettarti c'è stato ed è solo il primo di una lunga serie...XD. Spero di non essere stata troppo cattiva (anche perchè ancora non sto a niente...*risatina diabolica*). Sono proprio contenta che ti piaccia il mio Jacob nonostante il tuo odio per l'originale... Eh, queste sono davvero soddisfazioni...^^ Grazie mille per la recensione e per i complimenti...Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 ranzie74: Eh, sì ho appena terminato un lieto fine e già incasino di nuovo la vita a Nessie, sono proprio incorregibile, vero?...XD. Allora, sei rimasta O_O o no??? Grazie mille per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTB!
 PrettyFairy: Mi sarebbe piaciuto far tirare un calcio a Steve da Rebecca, ma poi ci ho ripensato ripiegando sulle minacce dei due licantropi...XD. Sono contenta che la giornalista ti sia piaciuta, in effetti non avevo idea di come farla, diciamo che mi sono ispirata un po' a Rita Sketer di Harry Potter, anche se un po' meno impicciona... Sì, anche a me la parte di Jake che protegge Nessie da Seth è piaciuta tanto, molto dolce... Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto...XD. Ti prometto che appena finirò il libro lo proporrò ad una casa editrice e se per caso me lo pubblicheranno te ne manderò una copia gratis... XD. Grazie mille per la recensione, per i complimenti e soprattutto per il sostegno... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTB!

 Ringrazio i 117 che hanno messo questa storia tra le preferite e un grazie enorme anche a chi ha solo letto.

 Ciao Kiss a tutti!!!
 
 Francesca



  

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Capitolo 21
*** Vampires ***


Sunbeam- Capitolo 21




Capitolo 21: Vampires

 
 Mi ero sempre chiesta come sarebbe stato il giorno in cui per la prima volta avrei rischiato veramente di morire, ma per quanto ci avessi pensato non sarei mai arrivata neanche lontanamente vicina a quello che stava succedendo.
 Il mio migliore amico umano in realtà era un vampiro che mi dava la caccia e probabilmente avrebbero fatto di tutto per sterminare la mia famiglia.
 Poi però all’improvviso mi tornarono in mente tutti i sogni che avevo fatto e mi resi finalmente conto del perché provassi timore che anche il vampiro morisse: perché il vampiro era Richard, il mio amico Richard, lo stesso che adesso se ne stava impalato a guardarmi con quegli occhi dorati così diversi dai suoi occhi, da quelli che ero abituata a guardare mentre ci divertivamo.
 -Signorina Renesmee- continuò il padre di Richard con quel suo irritante tono autoritario e solenne, -comincio subito con il dirvi che Richard ed io non siamo qui per il motivo che credete voi e la vostra famiglia.-
 Distolsi lo sguardo da Richard e lo rivolsi a quel vampiro. Non ero del tutto sicura di aver capito le sue parole.
 -Voi credevate che stessimo dando la caccia a voi o ai vostri amici Licantropi, giusto? Magari per uccidervi- disse quello sorridendo.
 Rimasi un attimo spiazzata da quel sorriso e da quegl’occhi dorati, erano così comprensivi e pieni di umanità.
 -Non è così?- chiesi confusa.
 -Per l’amor di Dio, no- rispose quello indignato. –Voi e i licantropi siete creature così affascinanti, né umani ma neanche veramente non umani. Siete come un ponte tra la mortalità e la tanta agognata immortalità. Morivo dalla voglia di conoscervi…-
 Era letteralmente su di giri, sembrava un uomo che aveva appena realizzato il sogno di tutta una vita.
 Automaticamente mi voltai verso Richard per avere una spiegazione, ma ancora una volta rimasi sorpresa perché davanti a me non c’era più il Richard che conoscevo.
 Eppure lui mi sorrise come per scusarsi e aggiunse:
 -Leonard è un tantino appassionato di cose strane, te lo avevo detto che gli piace avere l’ultimo modello di ogni cosa. E per lui voi mezzi vampiri e licantropi siete un mondo nuovo tutto da scoprire, non ha saputo resistere dal precipitarsi qui non appena ha saputo che vivevate da queste parti.-
 Sbattei le palpebre un paio di volte per fare mente locale, e le parole della visione di zia Alice mi ritornarono in mente all’improvviso.
  “Ho scoperto che si trova proprio qui a Forks. Il nostro obbiettivo è sempre più vicino”
 Era questo che aveva visto zia Alice, convinta che stessero dando la caccia a me o ai licantropi, e in effetti non si era allontanata tanto dalle verità, tolto il fatto che quei due vampiri non volevano ucciderci ma solo conoscerci.
 -Adoro tutto quello che è nuovo e che può farmi scoprire cose mai viste né sentite- disse Leonard con una luminosa scintilla negli occhi. –Mi piace studiare e ritengo che tutto quello che ci cade sotto gli occhi valga la pena di essere approfondito e capito.-
 -Quanta passione- ribattei divertita, ma continuando a rimanere in guardia. –Anche se la frase è di Leonardo Da Vinci devo dire che è d’effetto.-
 Appena pronunciai quelle parole Richard e Leonard si voltarono a guardarmi.
 -Che ho detto?- chiesi confusa.
 -Quella frase è mia- ribatté Leonard sorridendo.
 Adesso mi sentivo di nuovo confusa.
 Leonard scese i gradini che ci separavano e mi porse gentilmente la mano.
 -Piacere di conoscervi, signorina Renesmee. Leonardo di ser Piero Da Vinci per servirvi- fece un mezzo inchino mentre io stringevo la sua mano gelida ma che stranamente trovavo accogliente.
 -Vi chiamate come il grande maestro- osservai sorpresa.
 -No, mia cara… Io sono il grande maestro- disse facendomi l’occhiolino.
 -Come?- chiesi allibita.
 -Sono Leonardo Da Vinci.-
 Lo disse con una naturalezza quasi disarmante ma io ero troppo sorpresa per far caso al tono che aveva usato nel dire quelle parole assurde.
 A quel punto ero certa che da un momento all’altro avrei visto spuntare qualcuno fuori da un cespuglio gridando “Sei su Candid Camera”.
 Non era assolutamente possibile che io stessi stringendo la mano a Leonardo Da Vinci, a quel Leonardo Da Vinci… L’autore della Gioconda, lo sperimentatore di molti studi sull’anatomia e l’inventore di tante macchine senza le quali andremmo ancora in giro a bordo di automobili stile Flinstones. Non poteva essere davvero lui.
 -So quello che stai pensando- intervenne Richard cercando di portare chiarezza nella mia mente. –Leonardo Da Vinci è invecchiato e morto, mentre noi vampiri non possiamo farlo. Ma se ci pensi bene la risposta ti apparirà davanti chiara e limpida, senza bisogno di altre spiegazioni.-
 Osservai per qualche secondo gli occhi di Richard, sembravano così sinceri eppure allo stesso tempo li trovavo così diversi da quelli di prima. Il potere di Leonard era davvero particolare se era riuscito a modificarli in quel modo… Un momento! Il potere di Leonard?!
 -Avete fatto credere a tutti di essere invecchiato usando il vostro potere!- esclamai fissandolo con un misto di ammirazione e incredulità.
 -Lo avevo detto io che siete una fanciulla con un’intelligenza fuori dal comune- rispose quello euforico. –Confesso che non mi dispiacerebbe conoscere il vostro corpo più a fondo, magari usando un bisturi…-
 Alzai un sopracciglio scettica. Ci doveva solo provare ad aprirmi come una scatoletta di tonno.
 Lo fissai con uno sguardo che avrebbe segato in due un femore.
 -Siete meravigliosa… Ho appena minacciato di farvi un’autopsia da viva e voi non avete battuto ciglio. Davvero molto coraggiosa.-
 Era una mia impressione o a quel vampiro piaceva molto mettermi alla prova. Avrei scommesso tutto quello che possedevo che era stato lui ad architettare quella storia della malattia di Richard perché sapeva che sarei andata subito da loro ad assicurarmi che il mio amico stesse bene.
 -Non si tratta di coraggio- lo corressi, - ma di abitudine. Quando nasci e cresci in una famiglia di vampiri e circondata da licantropi non ti spaventi solo perché qualcuno ti minaccia di aprirti con un bisturi, anche perché un bisturi normale non mi farebbe neanche un graffio superficiale.-
 Leonard mi sorrise soddisfatto per la risposta che gli avevo fornito, mentre Richard continuava a fissarmi con quell’aria da cane bastonato che avrebbe rammollito Zeus stesso nel momento di rabbia massima.
 -Richard- cominciai facendo qualche passo verso di lui e sorridendo. –Facciamo finta che quel bacio non ci sia stato e che nessuno dei due abbia mai mentito all’altro. Tu hai sempre saputo tutto di me e io di te, non posso rinunciare ad averti come amico solo perché non sei stato sincero fino infondo, dopotutto neanche io lo sono stata anche se tu sapevi tutto lo stesso.-
 -Quindi siamo ancora amici?- mi chiese lui esitante.
 -Certo- risposi sorridendo.
 Mi avvicinai a lui per abbracciarlo affettuosamente, quando all’improvviso qualcosa di caldo e veloce mi spinse via avventandosi su Richard, che si fece trascinare a terra inerme.
 Fissai il mio sguardo su quello che stava accadendo e subito compresi di chi si trattava.
 -Jake fermati!- gridai alzandomi subito in piedi.
 -Vuoi scherzare- disse con foga mentre stringeva il collo di Richard con l’evidente intenzione di spezzarglielo. –E’ da una vita che non prendo a calci un vampiro, non vedevo l’ora di farlo ancora.-
 Mi voltai immediatamente verso Leonard perché intervenisse, ma quello strano vampiro sembrava molto affascinato da tutta la scena, oppure era felice di vedere finalmente un licantropo così da vicino.
 -Fermateli, vi prego- dissi rivolta a Leonard, mentre Richard dopo aver tirato un pugno a Jake ribaltò la situazione premendo le sue mani sul collo dell’altro.
 -Perché dovrei fermarli?- chiese tranquillo. –Si stanno divertendo così tanto.-
 Qui le cose stavano cominciando a degenerare sul serio, ci mancava solo che uno di quei due finisse ammazzato solo perché io ero troppo debole per intervenire e quello sciroccato di Leonardo Da Vinci era troppo occupato ad ammirare la scena con occhio da scienziato.
 Il naso e il labbro di Jake sanguinavano copiosamente mentre facendo leva con le gambe scaraventava Richard lontano da lui.
 Il vampiro arrivò sull’enorme albero che stava davanti a noi e lo spezzò in due a causa della forza che ci aveva messo Jake nel lanciarlo via.
 Jacob si alzò in piedi pulendosi il labbro dal sangue con il dorso della mano e corse velocemente verso Richard con una scintilla assassina negli occhi.
 Non potei resistere dall’intervenire.
 Corsi con tutta la velocità che avevo nelle gambe e mi parai esattamente davanti a Richard con le braccia aperte.
 Jake si bloccò all’istante.
 -Ti dispiacerebbe ascoltarmi prima di combinare casini?- gli chiesi scocciata.
 -Togliti di mezzo, Ness- disse serio.
 A volte l’irruenza di Jake era davvero spropositata, quando credeva di avere ragione andava dritto come un treno verso il suo obiettivo senza lasciarti la possibilità di spiegare. Da quel punto di vista era proprio un bambino.  
 -Se non lo farò ucciderai anche me?- il mio tono era scettico e sapevo che erano le uniche parole in grado di far ragionare Jake.
 Intanto dietro di me Richard si rimise in piedi senza troppi sforzi.
 -Perché lo difendi? Questi due sono i vampiri della visione di Alice, ho riconosciuto quello laggiù e quest’altro ha i capelli lunghi e biondi.-
 -E’ vero sono loro- cominciai con sospiro.
 -E allora permettimi di farli fuori, loro vogliono ucciderti.-
 -Se mi lasci finire di parlare, forse eviteremo di fare la nostra prima vera litigata di coppia davanti a due vampiri- esclamai con tono di rimprovero.
 Jacob si zittì all’istante, permettendomi finalmente di continuare.
 -Loro sono i vampiri della visione, ma non vogliono ucciderci o attaccarci in alcun modo- dissi avvicinandomi a Leonard. –Lui è Leonardo Da Vinci e quello che prima hai quasi ucciso è Richard.-
 Jake sussultò sorpreso dalle mie parole, e sbatté un paio di volte le palpebre per assicurarsi con non fosse tutto frutto della sua fantasia.
 -Hai detto Leonardo Da Vinci?- mi chiese in un sussurro.
 -Lo so che è difficile da credere, ma questo vampiro è Leonardo Da Vinci. Grazie ad un potere particolare ha fatto credere a tutti di essere morto e invecchiato quando in realtà era un vampiro immortale.-
 Richard si diede una veloce rassettata ai vestiti e poi si rivolse a Leonard.
 -Padre, dobbiamo sbrigarci il tempo passa e noi non abbiamo ancora avvisato i Cullen di quello che sta per succedere.-
 Lo sguardo di Leonard divenne immediatamente serio.
 -Hai ragione, Richard- annuii con solennità.
 I miei occhi si spostavano dall’uno all’altro senza capire molto di quella strana conversazione.
 -Quindi tu sei Richard?- chiese Jake confuso. –Quel Richard?-
 -Già- rispose il vampiro con un sorriso. –Questa è la mia vera forma, il ragazzo che hai visto fin’ora era solo un travestimento per sembrare umano.-
 -Suppongo che faccia tutto parte di quel potere che ha permesso al tuo amico di mettere in scena il suo invecchiamento…-
 -Sì, diciamo di sì- disse Richard divertito. –Comunque mi dispiace per il pugno.-
 Jake si portò una mano al labbro togliendo gli ultimi residui di sangue. Non c’era più traccia del taglio di poco prima.
 -Tranquillo i licantropi guariscono velocemente, non sento più nulla.-
 -Davvero guarite così in fretta?- chiese Leonard avvicinandosi al viso di Jake per osservare meglio le sue ferite. –Quanto mi piacerebbe avere un po’ del tuo sangue per analizzarlo.-
 Jake alzò un sopracciglio sorpreso.
 -Sei un fanatico di medicina come Carlisle?- chiese facendo un passo indietro per allontanarsi da Leonard, mentre quello continuava a fissarlo quasi estasiato.
 -Padre- intervenne Richard. –Non abbiamo tempo per queste cose, dobbiamo parlare immediatamente con Carlisle e con gli altri Cullen, è in pericolo la vita di tutti noi.-
 -Che vuoi dire?- chiesi con il cuore in gola.
 Richard si voltò verso di me e mi sorrise con dolcezza per cercare di tranquillizzarmi.
 -E’ meglio se parliamo di questa storia una volta che saremo dalla tua famiglia, è inutile ripetere tutto una seconda volta per loro.-
 Annuii cercando di non mostrami troppo preoccupata ma non potevo negare che l’ansia e l’inquietudine di quella mattina ancora non mi avevano abbandonata.
 Richard e Leonard si scambiarono un’occhiata e subito partirono verso la foresta, in direzione della villa del nonno, ad una velocità incredibile.
 Sbattei un paio di volte le palpebre pronta a seguirli, quando ad un tratto mi mancò la terra sotto i piedi e mi sentii avvolgere da un piacevole calore.
 -Per quanto tu sia veloce, amore mio, quei due fanno sul serio e non riusciresti a stargli dietro per molto.-
 Era stato Jake a sollevarmi e a tenermi tra le sue braccia.
 Sbuffai incrociando le braccia, mentre lui sorridendo seguì la scia che avevano lasciato i due vampiri.
 In pochi secondi li vidi, erano pochi metri davanti a noi.
 -Non manca molto- cominciò Jacob guardandomi con dolcezza. –Ti conviene pensare che quei due non sono nostri nemici altrimenti i Cullen lo interpreteranno come un attacco improvviso da parte dei due vampiri della visione.-
 Jacob aveva ragione. Mio padre doveva sapere, almeno a grandi linee come stavano le cose.
 “Papà”, pensai, “io e Jake stiamo venendo lì insieme ai due vampiri della visione della zia Alice. Non sono cattivi e non hanno intenzione di ucciderci. Uno di loro è il mio amico Richard, lo so che sembra strano, ma è stato il potere dell’altro vampiro a fargli assumere sembianze umane.”
 Sperai che la storia fosse abbastanza convincente, io per prima, nonostante ormai l’avessi presa per buona, stentavo a credere a quello che stava succedendo.
 Ormai eravamo sempre più vicini, tanto che potevo sentire i passi dei miei parenti nella villa di nonno Carlisle che si muovevano velocemente verso l’esterno.
 “C’è un’altra cosa” pensai convinta che a questa non ci avrebbe mai creduto. “L’altro vampiro, quello di cui la zia Alice ha fatto un ritratto, è Leonardo Da Vinci.”
 Ovviamente non ebbi risposta.
 Nessuno dei Cullen aveva aperto bocca, altrimenti li avrei sentiti di sicuro.
 Leonard e Richard rallentarono per far passare avanti noi in modo che potessimo “presentarli” alla mia famiglia.
 Come avevo immaginato appena lasciammo gli alberi per trovarci di fronte alla grande casa, vidi tutti i Cullen schierati davanti alla casa con espressioni non proprio amichevoli che troneggiavano sui loro volti.
 -Avete sentito quello che ho detto?- chiesi quando Jake mi rimise a terra.
 -Certo- rispose mio padre, -ma ci perdonerai se la storia dei poteri miracolosi e l’identità di quel vampiro non ci convincono più di tanto.-
 Alzai gli occhi al cielo. Lo sapevo che non ci avrebbero creduto.
 -Vi assicuro che è tutto vero- dissi con un sorriso per cercare di tranquillizzarli. –Leonard. Richard. Venite fuori.-
 I Cullen si misero immediatamente in posizione di difesa, mentre con molta calma i due vampiri facevano il loro ingresso da dietro gli alberi.
 Leonard aveva un enorme sorriso stampato in faccia. Al contrario Richard stava un paio di passi dietro di lui e teneva lo sguardo basso come per cercare di nascondere il suo viso.
 Mi sorprese un po’ quel comportamento da parte sua, ma non ci feci caso più di tanto.
 -Avrei preferito un altro tipo di accoglienza- disse Leonard fermandosi al mio fianco, -ma suppongo che con lo spavento che vi abbiamo fatto prendere in quella visione non potevo aspettarmi altro comportamento.-
 A quel punto Carlisle si staccò dal gruppo dei Cullen, abbandonò la posizione di difesa, e si avvicinò con sguardo sereno.
 -Voi dovreste essere Leonardo Da Vinci?- chiese scrutandolo negli occhi per riuscire a cogliere anche il più piccolo tentennamento.
 -Esatto. Immagino che non sia facile da credere, ma è così- chiuse gli occhi prendendo un respiro e poi continuò, -non abbiamo molto tempo ma se volete posso raccontarvi la mia storia, così non avrete più motivo di dubitare di me.-
 Carlisle annuii e tacque per permettere a Leonard di continuare.
 -Nel 1482, avevo appena trent’anni, lasciai la mia casa e mi trasferii a Milano per poter fare delle esperienze illuminanti. E in effetti, da un certo punto di vista, ne feci una fondamentale per la mia vita: conobbi una donna e non mi fu difficile innamorarmi di lei.-
 -Ma Leonardo Da Vinci non era gay?-sussurrò Emmet e Edward.
 -Zio Emmet!- esclamai in tono di rimprovero.
 Leonard fece una piccola risata.
 -Diciamo che il fatto che mi piacesse fare diverse esperienze non toglieva che potessi innamorarmi di una donna, come successe in realtà- prese un altro respiro. –Restammo insieme per quasi un anno, finché un giorno lei non scomparve. Avevo sentito parlare di alcune persone scomparse in quel periodo, ed era cominciato tutto da quando uno strano gruppo di toscani era arrivato a Milano.-
 Avevo la sensazione di sapere chi fosse quel gruppo di toscani.
 -Penso abbiate capito di chi sto parlando, erano i Volturi.-
 Carlisle socchiuse gli occhi per non perdere neanche una parola, mentre dagli altri Cullen partì un ringhio sommesso che spezzò l’aria.
 -Loro erano la causa della scomparsa di tutta quella gente, tra cui la mia amata. Mi misi ad indagare e in poco tempo scoprii che genere di creature erano quei Volturi. Avevano sembianze di umani bellissimi ma il loro scopo era quello di bere il sangue per cibarsi e godevano nel farlo.-
 Chiuse gli occhi, come se un moto di dolore gli avesse attraversato il cuore.
 -Dopo aver scoperto tutto questo mi rassegnai, era inutile continuare a cercarla, la mia amata era stata uccisa da loro. Quando ormai pensavo di non poter più vivere lei tornò. Non era più la donna che conoscevo: era bellissima, con degli strani occhi rossi, e una forza spaventosa. L’avevano trasformata in una di loro.-
 Tutta la mia famiglia ascoltava la storia in silenzio. Mentre mia madre e mio padre si presero per mano, perché sapevano, prima di sentire il resto della storia, quanto sarebbe stato difficile per un umano e una vampira continuare ad amarsi come prima.
 -Mi raccontò che il capo dei Volturi, Aro, l’aveva scelta come sua sposa, ma lei era riuscita a fuggire e a tornare da me. Ovviamente ci rendemmo conto di non poter continuare a stare insieme, eravamo troppo diversi. Fu allora che lei chiesi di trasformarmi.-
 Mio padre strinse la mano di mia madre e lei non staccava gli occhi di dosso da Leonard.
 -Lei in un primo momento si rifiutò, ma alla fine cedette. Mi disse che il processo sarebbe durato più di tre giorni che avrei sofferto, ma a me non importava. Se avessi saputo quello che sarebbe successo dopo, l’avrei pregata di trasformarmi molto prima, almeno avrei avuto la forza di proteggerla.-
 Chiuse di nuovo gli occhi per cercare le parole adatte.
 -Durante il secondo giorno del processo di trasformazione, mentre la mia amata era al mio fianco per sostenermi, Aro trovò il posto in cui ci nascondevamo e dopo una lunga battaglia con lei, minacciando di uccidermi, la convinse a seguirlo e a diventare la sua sposa. Ricordo ancora gli occhi di Sulpicia mentre mi lasciava alla mia agonia per seguire quell’essere che tanto odiava.-
 Sussultammo tutti nello stesso momento.
 Aveva detto Sulpicia? Quella Sulpicia? La sposa di Aro?
 Non potevo crederci, stava cominciando a girarmi la testa a causa di tutte quelle informazioni assurde e assolutamente senza senso.
 -Immaginavo che vi avrebbe stupito conoscere il nome di quella vampira- un sorriso triste solcò il suo volto. –Comunque adesso comincia la parte della storia di cui vado meno fiero, ma suppongo che ogni vampiro abbia un suo passato oscuro.-
 Passò in rassegna con lo sguardo tutti i Cullen, e Richard al suo fianco fece un movimento impercettibile. Più lo guardavo e più mi sembrava tremendamente a disagio. Quando Carlisle si era avvicinato a Leonard, lui aveva abbassato ancora di più lo sguardo e sembrava che tentasse di nascondersi dietro Richard.
 -Quando persi Sulpicia e la trasformazione fu completata, riuscii a sopravvivere per un anno bevendo solo il sangue di gente miserabile e senza destino. I miei occhi stranamente tornarono normali e anche la mia sete di sangue sembrò più governabile, riuscivo a stare anche tre o quattro mesi senza sostentarmi. Volevo continuare i miei studi perciò la mia forza di volontà mi impedì di diventare un vampiro sanguinario.
 Circa due anni dopo la mia trasformazione, mi accorsi che ogni tanto usciva una strana nebbiolina dalla mia mano destra e che se questa nebbiolina veniva a contatto con un oggetto questo cambiava forma o addirittura composizione. Fu allora che mi accorsi del mio potere e ricordai le parole di Sulpicia “Alcuni di loro hanno dei talenti terribili che li rende dei mostri ancora più spietati”. Capii che quello che avevo scoperto era il mio talento.
 Ovviamente lo sperimentai su diversi oggetti, ma la mia sete di conoscenza mi spinse a provarlo anche su esseri viventi, e usai me stesso come cavia. In quel modo mi accorsi che potevo apparire più vecchio o più giovane, che potevo cambiare il colore dei miei capelli, la lunghezza e anche la mia stessa altezza. Mi accorsi anche però che se usavo il mio potere su di me, che ero un essere animato, la nebbiolina non usciva più dalla mia mano. Compresi che trasformare un essere animato comportava un dispendio di energie tale da non permettermi di usare il mio potere mentre rimanevo trasformato.-
 Carlisle continuava ad ascoltare la storia ammirato e desideroso di conoscere sempre di più del vampiro che aveva di fronte.   
 -Grazie al mio potere feci credere a tutti che stavo invecchiando e quando lo ritenni più opportuno inscenai la mia morte, collocando nel mio sepolcro il corpo di un brigante di cui mi ero cibato. A quel punto però, non potendo più essere il maestro Leonardo Da Vinci, pian piano la mia vita perse ogni significato e ogni scopo, perciò, confesso che è difficile ammetterlo, ma mi persi.-
 Il cuore cominciò a battermi forte, stava arrivando la parte oscura che ogni vampiro cela nel suo passato, la parte buia della sua esistenza.
 -Cominciai a bere sangue umano sempre più spesso, finché non potei farne e meno per più di due o tre giorni. Mi allontanai dalla Francia, il luogo in cui avevo deciso di far morire Leonardo Da Vinci, e partii per l’Inghilterra, con la speranza di trovare almeno lì un rimedio al mio tormento.
 Gli anni passarono senza che io me ne rendessi conto, e arrivato in quel luogo conobbi una cerchia di vampiri spietati che venivano da ogni parte d’Europa e per questo utilizzavano il latino come lingua per comunicare. Vivevamo nelle fogne di Londra e uscivamo solo di notte per bere e uccidere la gente. Divenni una creatura oscura e governata dalla sete di sangue, tanto che stentavo persino a riconoscermi.
 Però una notte del 1650 tutto cambiò. Come al solito avevamo intenzione di uscire dalle fogne per poter fare il nostro pasto quotidiano, ma quella notte c’era qualcosa di diverso. All’uscita del nostro nascondiglio si era posizionato un folto gruppo di umani: ci stavano aspettando per ucciderci. All’epoca la caccia a streghe e vampiri era molto in voga, ma nessuno aveva mai catturato un vero vampiro. L’unico che riuscì a trovare il nascondiglio di un gruppo di vampiri fu il ragazzo che avevo davanti quella notte, il figlio di un pastore che a suo tempo era stato alla testa dei cacciatori di vampiri.-
 Trattenni il fiato sorpresa mentre gli occhi mi si spalancarono, perché forse sapevo come sarebbe andata a finire quella storia. L’avevo sentita molte volte e ogni volta ero rimasta allibita da quello che sentivo, ma mai come questa volta.
 -Quel ragazzo mi aveva stupito molto. Nonostante sapesse che io ero molto più forte di lui e che probabilmente lo avrei ucciso per il solo gusto di farlo, stava davanti a me fissandomi con puro disprezzo mischiato all’azzurro dei suoi occhi mentre i capelli biondi venivano mossi dal vento. Aveva solo un bastone come arma e non mi fu difficile avventarmi su di lui, mentre i suoi compagni mi picchiavano per poterlo aiutare.-
 Nonno Carlisle continuava a fissare Leonard senza battere ciglio, ma sapevo che dentro di lui si stava scatenando una lotta tremenda.
 -Affondai i miei denti nel suo collo e il sapore del suo sangue dolce mi scivolò lungo la gola. Era soddisfacente e dissentante, era riuscito con poche gocce a dissipare il mio bisogno di sangue, e allora fu in quel momento che decisi. Non volevo ucciderlo, ma trasformarlo in vampiro. Per la prima volta volevo creare una creatura immortale come Sulpicia aveva fatto con me.-
 Vidi mio padre stringere i pugni, mentre la mamma gli metteva una mano sulla spalla.
 Nonna Esme fece qualche passo avanti e fermatasi pochi centimetri prima del nonno gli prese una mano.
 Lui la strinse con forza, ma sapevo che non le avrebbe fatto male.
 Leonard osservò quella scena con sguardo triste, poi continuò il suo racconto.
 -Lo lasciai a terra sanguinante e scappai via vergognandomi come un ladro per quello che avevo fatto e pentendomi per tutti gli uomini che avevo ucciso. Ma non potevo farci nulla quella era la mia natura ed io non potevo ribellarmi, o almeno la pensavo così prima di incontrare quel ragazzo.
 Nei giorni seguenti lo osservai da lontano: vidi tutti tentativi che aveva messo su per uccidersi, troppo disgustato da quello che lo avevo fatto diventare. Lo guardai impotente mentre con tutte le sue forze si rifiutava di bere il sangue per sostentarsi e si indeboliva sempre di più. Stavo per intervenire, volevo aiutarlo, quando rimasi spiazzato vedendolo aggredire un gruppo di cervi e cominciare a bere avidamente il loro sangue. Assistetti alla sua ripresa, sempre più stupito e affascinato da quello che vedevo. I vampiri potevano sopravvivere anche bevendo il sangue degli animali, e quel giorno ritrovai uno scopo nella mia vita: avrei fatto di tutto per riuscire a vivere anch’io solo con il sangue animale come aveva fatto quel ragazzo, così avrei potuto riavere una vita quasi umana.
 Decisi di lasciare il giovane vampiro che avevo creato alla sua vita e cominciai ad allenare il mio corpo ad accettare il sangue animale. Dopo due anni di duro lavorò ci riuscii e, usando il mio potere per cambiare il mio aspetto, rimasi a Londra e cominciai ad esercitare la professione di medico.
 Da allora non ho toccato più sangue umano, il tuo è stato l’ultimo che ho bevuto, Carlisle.-
 A quel punto successe una cosa che probabilmente non avevo mai visto in tutta la mia vita, Carlisle spalancò gli occhi e si avventò come una furia su Leonard.
 Mi portai le mani alla bocca spaventata, mentre mio padre ed Emmet intervenivano per tirare via Carlisle che stava su Leonard pronto a morderlo e a ucciderlo.  
 Il nonno non si era mai comportato così, la sua calma e la sua diplomazia avevano sempre avuto il sopravvento su qualunque altro sentimento, ma evidentemente questa volta l’odio era stato più forte anche della sua anima umana.
 -Sei un mostro!- gridò con rabbia verso Leonard cercando di divincolarsi dalla presa dei suoi figli che lo avevano allontanato dall’altro vampiro e adesso lo tenevano saldamente per impedirgli di riprovarci. –E’ colpa tua se la mia vita è diventata un incubo!-
 Esme si mise di fronte a Carlisle e posò le sue mani sul volto del marito.
 -Ti prego, calmati- probabilmente se avesse potuto avrebbe pianto come una disperata. –Cerca di ragionare, è inutile ucciderlo adesso e non sarebbe da te farlo.-
 Carlisle fece dei profondi respiri per cercare di ritrovare un po’ di calma fissando gli occhi della vampira che amava.  
 -Nonno- intervenni con le lacrime che mi rigavano il viso, io potevo piangere al contrario della nonna, -lo so che hai sempre odiato la tua natura di vampiro, ma vedila sotto un’altra luce. Se Leonard non ti avesse trasformato, Rosalie, papà, la nonna ed Emmet sarebbero morti, ed io non sarei mai nata. Avresti preferito restare umano e dover rinunciare a tutti noi?-
 Lui mi fissò negli occhi e finalmente quella scintilla di odio che vi regnava fino a poco prima cominciò a sparire definitivamente.
 Papà e lo zio Emmet lo lasciarono andare e lui mormorò: -Ovviamente no.-
 Sorrisi tra le lacrime che continuavano a scendere mentre Jake mi prendeva la mano per farmi capire che lui c’era.
 -La storia non è finita- disse Leonard rialzandosi. –Lo so che ti ho shockato abbastanza per oggi, Carlisle, ma c’è ancora una cosa che devi sapere.-
 Ci voltammo tutti a guardare i due vampiri. Cos’altro ci poteva essere da dire?







***L'Autrice***
 Come avrete notato questo capitolo è stato pieno di sorprese almeno quanto l'altro...^^ Comunque anche il prossimo sarà come questo ve lo garantisco. Probabilmente mi ucciderete per quello che sto per dire ma non mancano molti capitoli alla fine, forse quattro o cinque, non ne sono sicura perchè non so esattamente quanto spazio prenderà il resto della storia, comunque non credo che saranno più di cinque... Oddio, sento già addosso le pietre che mi state scagliando...^^
 Anticipazioni: C'è poco da anticipare, non posso dirvi proprio niente del prossimo capitolo. L'unica cosa che posso accennare è che scopriremo come finisce la storia di Leonard e sapremo qual è il pericolo che incombe sui Cullen e sui due nuovi vampiri...

 92 giorni alla maturità...

 Ringraziamenti:
 sannychan: Be' i due vampiri non ce l'avevano con Nessie, ma non ti tranquillizzare perchè comunque c'è qualcuno che vuole farle del male...^^ Tiho addirittura fatto venire la pelle d'oca e ancora questa storia non sta a niente... Spero che riuscirai a sopravvivere...XD. Richard innamorato di Nessie ma è abbastanza relativa come cosa, l'ho messa giusto per dare un tocco di romanticismo al capitolo precedente, e perchè mi serve per inserire un'altra cosa nel prossimo capitolo, ma ho già in mente la piega che prenderà la vita sentimentale di Richard...^^ Piaciuto il padre di Richard? XD Ovvio che può trasformare il metallo in oro, i Cullen hanno le previsioni di Alice in borsa per essere ricchi, e dovevo trovare qualcosa che rendesse ricco anche Richard...^^ Grazie per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTB!
 Trilli Call: Aspetta prima di dire Carranba che sorpresa, credo che sia un'esclamazione più adatta al prossimo capitolo...^^ Ancora non si è capito esattamente cosa vogliano dai Cullen, ma il prossimo capitolo sarà illuminante a questo proposito... Grazie per la recensione e per i complimenti. Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTB!
 Padfoot_07: Ben tornata! Beata te che sei stata a Berlino, a me, sempre se si farà la gita, toccherà Praga. Ho cercato di darmi da fare per farti trovare quanti più aggiornamenti possibile, e sono felice che tu ne sia stata contenta... ^^ Per Emmett fatina e Jake gnomo, confesso che si avevo pensato ma poi mi sono detta che era meglio far in modo che Richard fosse un vampiro...XD Le intenzione dei due vampiri non sono assolutamente i malvagie, non sono loro i cattivi della mia storia, anche se ve l'ho fatto credere con sogni e visioni...XD. Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 Maka_Envy: Se il capitolo precedente è stata una rivelazione, aspetta il prossimo e poi vedrai...^^ Sono felice che il capitolo di Seth e Rebecca ti sia piaciuto, volevo creare un'atmosfera distesa prima di lanciare la bomba di Richard...^^ Sono felice di averti schockata comunque...XD. Grazie per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTB!
 giunigiu95: Sì, Richard è quel vampiro e non solo...^^ Meglio che mi sto zitta...XD. Nessie è stata brava a prendere in giro Jake perchè con due genitori come i suoi non poteva riuscire a fare niente di meno...^ Grazie per la recensione... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTB!
 Fede_Wanderer: E' sempre una soddisfazione lasciarti senza parole, mia cara. Ma mi sa che se continuerai a leggere la mia storia diventarai muta, perchè quasi tutto il resto della storia sarà pieno di momenti di suspence e mistero, e anche di azione (senza ovviamente lasciare da parte Nessie, Jake e il loro modo di rimanere appiccicati...!^^). Sono felice che non ti aspettassi tutto questo, perchè stata una faticaccia riuscire a scrivere tutti i capitoli precedenti senze rischiare di rivelare qualcosa... Lo confesso, Richard vampiro era il mio segreto fin dall'inizio... ^^ Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 Francy79: Tu sei senza parole e io sono felice di averti lasciato senza parole...^^ Sì, fin dall'inizio il personaggio di Richard è nato per arrivare a questo e quello che accadrà nel prossimo capitolo. Sono stata brava a non farmi capire niente, vero? E in effetti ci hai azzeccato, la storia di Seth e Rebecca aveva proprio lo scopo di tranquillizzare la situazione per poi ripartire con la storia vera e propria...^^ Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti. Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTB!
 Becca_: Certo che ti perdono, tranquilla... Be' l'avevo capito che stavi scherzando però per un secondo ci avevo creduto, anche perchè può succedere di ricevere recensioni negative...^^ Mi sto sbrigando ad aggiornare perchè devo vorrei finire questa storia prima delle vacanze di Pasqua, visto che voglio usare quei giorni di pausa per dedicarmi completamente allo studio e anche per un'altra storia che sto scrivendo e voglio provare a sottoporre a qualche casa editrice. Non che abbia troppe speranze però non si sa mai...^^ L'idea di Jake che copre gli occhi a Nessie è stata un'ispirazione improvvisa, non lo avevo premeditato, ma mentre stavo scrivendo di Seth che tornava umano mi sono ricordata che sarebbe stato completamente nudo e di certo Nessie non poteva stare lì tutta tranquillo a guardarlo...XD Sono felice di averti sorpresa con il capitolo precendente, e le sorprese non sono ancora finite te lo assicuro... Spero di non averti fatto aspettare troppo, ho cercato di essere più veloce che potevo... Grazie mille per la recensione e per tutti i meravigliosi complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTB!
 tenny_93: Sono davvero felice che il capitolo ti sia piaciuto, grazie mille per la recensione e per i complimenti, grazie davvero... ^^ Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTB!
 mikelina: Recensisci pure quanto vuoi, non sarò di certo io a impedirtelo...^^ Ribadisco che il lieto fine è nel mio DNA, non riesco proprio a far finire le mie storie in modo drammatico... Per quanto riguarda le preferenze dei prof meglio che lasciamo stare, perchè ci potrei scrivere un trattato, e non mi sembra questa la sede ^^. Per l'esame la mia prof non la batte nessuna, pensa che si è definita la Cassandra della situazione, perchè grida alla disgrazia e nessuno le crede. Praticamente per lei siamo tutti spacciati in partenza, e non posso darle tutti i torti visto che non è che siamo tutte queste grandi cime, io per prima ho delle carenze di latino e greco che fanno paura... Vabbe' ormai vada come vada, è inutile piangere sul latte versato...^^ Scusa se non ho aggiornato ieri, ma il capitolo non era ancora finito, spero di non averti fatto aspettare troppo... Grazie per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTB!
 May88: L'hai addirittura letto due volte... Sono felice di averti fatto rimanere di stucco, quello era il mio obbietivo primario...^^ Comunque i prossimi capitoli saranno pieni di sorprese almeno quanto il precedente e quanto quello che ho postato oggi, non hai neanche idea di quello che ho in mente, a volte mi chiedo se io non sia completamente pazza ad immaginarmi cose così strane...Bo'...^^ Lo so che tutti avete pensato che Richard avesse qualcosa di strano, ed era proprio quello il mio scopo. Creare il sospetto, farlo dimentica con capitoli come quelli Seth e Rebecca, e poi sganciare la bambo all'improvviso... Te l'ho detto i miei ragionamenti sono assolutamente contorti...XD. Ovviamente hai indovinato nel dire che le intenzioni dei due vampiri non erano cattive, anche perchè i cattivi veri e propri sono altri e stanno per arrivare... Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTB!
 KikiCullen: Sono contenta di averti sconvolta, e sono ancora più felice che non ti aspettassi quello che è successo...^^ Richard e Leonard non sono cattivi per fortuna, ma i cattivi arriveranno presto. Certo che deve essere stata spaventosa la storia porta, io sono una fifona di prima categoria quindi penso che sarei andata a nascondermi sotto il letto se fosse successo a me...^^ Comunque sono proprio felice che tu riesca ad immedesimarti così facilmente nella storia, è una soddisfazione saperlo... Sono felice che il compito sia andato bene. Domani io dovrei sapere i risultati del mio, sempre che il mio prof si ricordi di portarli, quell'uomo prima poi lascerà la testa a casa, è di una distrazione unica...^^ Grazie per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTB!
 PrettyFairy: Ti ha fatto balbettare? Addirittura...XD. Confesso: il mio piano era questo fin dall'inizio. Richard è sempre stato un vampiro, e tutti i capitoli di Seth e Rebecca sono serviti per distrarvi e poi mettervi davanti al fatto più eclatante della storia... Sono una pianificatrice instancabile...XD. Hai indovinato, comunque. I due vampiri non sono cattivi, anzi stanno cercando di aiutare i Cullen (non dico altro se no do troppi spoiler...XD). Hai avuto ragione anche riguardo questo capitolo, ormai stai davvero imparando a conoscermi...^^ Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTB!
 AngelOfLove: Be' tecnicamente con quest'ultimo capitolo si è capito Richard non è cattivo, però i cattivi arriveranno molto presto. Jake è arrivato, ma non c'era niente da salvere perchè Nessie non era in pericolo...XD. Confesso che però è stata una scena dolce lo stesso... Sono felice che la storia vada bene anche se non mi concentro troppo su Bella ed Edward, certo che dire che non te li faccio mancare... Wow, non pensavo ti piacesse così tanto questa storia... Grazie per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTB!
 ranzie74: Sta tranquilla, per il momento non c'è nulla da temere (dico per il momento perchè presto i cattivi arriveranno sul serio... e allora potrai anche agitarti)^^ Il cavaliere dalla scintillante armatura è corso in aiuto della principessa, ma non essendoci alcun pericolo credo che abbia fatto un po' la figura del salame...XD. Anche se comunque un piccola scazzottata l'ho inserita, niente di elaborato ma mi sono divertita a scriverla... Grazie mille per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTB!
 Razorbladekisses: quanto impeto...XD. A quanto sembra il capitolo ti è piaciuto...^^ Grazie mille per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTB!
 Cristie: Spero che le tue domande abbiano trovato una risposta...XD. Comunque alla fine dei conti Richard non è cattivo, dato che i cattivi sono altri e presto arriveranno, e Jake è intervenuto a proteggere Nessie anche se non ce n'era bisogno visto che lei non era in pericolo...^^ Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTB!

 
Ringrazio i 119 che hanno messo questa storia tra le preferite e un grazie enorme anche a chi ha solo letto.

 Ciao Kiss a tutti!!!
 
 Francesca






 
 

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Capitolo 22
*** Half-Brother ***


Sunbeam- Capitolo 22




Capitolo 22: Half-Brother

 
 Scoprire che Leonard era il creatore di Carlisle, e quindi di riflesso il creatore della maggior parte di noi Cullen, non era una cosa semplice da accettare ma lui aveva anche detto che la storia non era finita lì. C’era ancora qualcosa da aggiungere e sinceramente non riuscivo ad immaginare cosa ci fosse ancora da dire su una storia che già così ci aveva sconvolto tutti.
 Leonard fissò Carlisle negli occhi con la stessa dolcezza e umanità che mi aveva colpita la prima volta che aveva incontrato quelle iridi dorate.
 -Rimasi a Londra come medico e presto venni a sapere che tuo padre era morto di crepacuore per averti perso. Quando seppi quello che ero successo mi recai ai funerali per dargli quel saluto che probabilmente avresti voluto dargli tu e lì incontrai una donna con un bambino che poteva avere al massimo un anno. Non seppi perché ma mi avvicinai a quella donna attirato dal bambino che aveva tra le braccia, era biondo e i suoi occhietti azzurri erano così vispi e gentili.
 Parlando con lei scoprii che era la seconda moglie di tuo padre e che quel bambino era loro figlio…-
 -Richard Christopher Cullen.-
 Era stato Richard a parlare e tutti si voltarono a guardarlo con un misto di stupore e incredulità negli occhi. Ma forse quelli più sconvolti eravamo io e nonno Carlisle.
 Era quello il vero nome di Richard? Anche lui era un Cullen?
 Il nonno rimase fermo senza dire una parola.
 -Mia madre mi crebbe finché non compii due anni ma ci fu un inverno rigido, molto più dei precedenti, e si ammalò di polmonite- la voce di Richard era ferma ma sentivo che al suo interno c’era una malinconia celata.
 -Ero io il medico di quella donna- intervenne Leonard per completare il suo racconto, -e non solo. In quell’anno passato con lei avevo imparato ad amarla e per la prima volta dopo secoli il ricordo di Sulpicia si era attenuato. Le spiegai che genere di creatura fossi e che se solo avesse voluto avrei potuto trasformarla per vivere sempre insieme, ma lei rifiutò. Ricordo le sue parole come se fosse ieri “Dio ci ha dato solo un breve periodo da passare in questo mondo, dopodiché siamo chiamati a tornare da lui. Adesso mi sta chiamando e non posso rifiutarmi”. Le aveva pronunciate con un sorriso e prendendomi la mano mi aveva fatto promettere di prendermi cura di Richard e di esaudire ogni sua richiesta.-
 Il nonno aveva puntato lo sguardo su Richard e lo fissava con uno sguardo strano. 
 -Non mi fu difficile considerare Richard come un figlio e crescerlo come meglio potevo. Gli avevo sempre voluto bene, e suppongo che sotto un certo punto di vista lo considerassi l’unico modo per riparare, almeno in parte, al male che avevo fatto a te Carlisle.
 Quando Richard compii diciott’anni lo ritenni abbastanza maturo per raccontargli tutta la verità. Gli spiegai che ero un vampiro che avevo un potere particolare, e gli dissi anche che aveva un fratello che a causa mia era stato costretto a diventare un vampiro. Pensavo che sarebbe rimasto disgustato da quella storia e che se ne sarebbe andato inorridito, e invece mi stupì.-
 Leonard sorrise e lanciò uno sguardo pieno d’affetto a Richard.
 -Lui aveva capito già da tempo che genere di creatura io fossi, aveva fatto delle ricerche a mia insaputa ed era arrivato all’esatta conclusione. Quando seppe che anche suo fratello era un vampiro, espresse il vivo desiderio di incontrarlo e di essere al suo livello, quindi…-
 -Quindi lo pregai di trasformare anche me- disse Richard con decisione e fissando il suo sguardo negli occhi di Carlisle.
 Ora che li guardavo attentamente, e li vedevo insieme, non potei fare a meno di pensare a quanto si somigliassero. Erano fratelli, e si vedeva.
 Richard sembrava un Carlisle un po’ più giovane, e a parte qualche differenza nei tratti del viso erano quasi identici. Come avevo fatto a non accorgermene prima?
 -Leonard si rifiutò ovviamente, non voleva togliere la vita a suo figlio- disse con la tristezza negli occhi. –Ma io sapevo che se non fossi diventato un vampiro sarei invecchiato fino a morire, e avrei dovuto rinunciare all’affetto di colui che mi aveva cresciuto e che io amavo come un padre, ma soprattutto avrei dovuto rinunciare all’idea di incontrarti, Carlisle, e non potevo permetterlo. Conoscerti è sempre stato il mio sogno.-
 Il nonno non si mosse, manteneva semplicemente lo sguardo fisso su Richard con gli occhi che emanavano come una strana sensazione di sorpresa.
 Rimanemmo tutti in silenzio, nessuno riusciva ad elaborare un pensiero abbastanza razionale da poter parlare.
 Ma fortunatamente nonna Esme ritrovò il suo buonumore e con occhi pieni di dolcezza si avvicinò a Richard e lo abbracciò.
 -Benvenuto nella nostra famiglia, Richard- disse guardandolo negli occhi e sorridendo felice. –Non avrei mai pensato di avere la possibilità di conoscere un parente di sangue di Carlisle, sai com’è io sono molto più recente di lui come vampira.-
 Richard rimase stupito da quel comportamento ma trovò la forza di ricambiare il sorriso di Esme.
 -E’ per colpa mia che hai deciso di diventare un vampiro…- mormorò Carlisle abbassando lo sguardo. –Mi dispiace, Richard. Io…-
 Papà e il nonno erano davvero melodrammatici, ogni volta era un’impresa convincerli che non era sempre a causa loro se succedevano delle cose brutte. E tutte le volte sembravano non voler capire.
 -Non mi importa niente di quello che sono- lo interruppe Richard. –Per me la cosa fondamentale è poter stare con le persone che amo, e guarda che ho detto persone perché noi vampiri siamo delle persone, anche noi abbiamo un’anima e una coscienza come gli umani.-
 Carlisle alzò lo sguardo e lo fissò con un misto di gentilezza e felicità.
 Camminò con calma verso lui e lo abbracciò sotto gli occhi orgogliosi di sua moglie.
 -Esme ha ragione, è bello poter incontrare qualcuno con il tuo stesso sangue dopo che per secoli hai pensato che fossero tutti morti. Benvenuto, fratellino.-
 -Non ditemi che adesso dobbiamo chiamare zio quello sbarbato?- chiese Emmett contrariato.
 -Emmett!-esclamò mia madre contrariata.
 -Che c’è?- disse con tono innocente. –Se è il fratellastro di nostro padre automaticamente diventa nostro zio.-
 Zio Jasper diede uno scappellotto sulla testa dello zio Emmett.
 -Meglio uno zio ragazzino, che un fratello imbecille.-
 Il silenzio scese per un attimo, ma io non potetti resistere e cominciai a ridere per quella scena a dir poco ridicola.
 Gli altri non ci misero molto a seguire il mio esempio, e così l’atmosfera si rilassò parecchio rispetto a prima.
 -Mi piacerebbe continuare questa divertente rimpatriata- intervenne Leonard, -ma la storia non è ancora finita. Manca una parte fondamentale.-
 -La parte che riguarda Nessie- disse Richard con rabbia.
 Tutti trattennero il fiato e io aggrottai la fronte confusa.
 -Me?- chiesi stranita.
 -Nessie? Cosa c’entra Nessie?- Jacob al mio fianco stava cominciando ad innervosirsi, mentre lanciando un’occhiata verso i miei genitori notai che si erano irrigiditi e aspettavano ansiosi che Leonard continuasse a parlare.
 -Dopo aver trasformato Richard decidemmo di partire per conoscere il mondo, e circa una cinquantina di anni fa ci stabilimmo in Brasile per alcune ricerche su una nuova specie di alga marina che stava nascendo in quella zona. Nel frattempo avevo scoperto che tu e la tua famiglia vi spostavate spesso e quindi non ci risultava facile capire dove foste, perciò decidemmo di rimanere un po’ di tempo in pianta stabile nel piccolo villaggio che ci ospitava nonostante sapessero che eravamo vampiri. Le popolazioni indigene del sud sanno riconoscere subito un essere sovrannaturale quando lo vedono, sono degli umani davvero affascinanti…-
 -Padre, stai uscendo fuori strada- lo riprese Richard con urgenza.
 -Ah, scusate- disse Leonard con un sorriso. –Come dicevo ci stabilimmo in questo villaggio e alcuni indigeni di quel posto ci parlarono di una leggenda che si era diffusa lì da un paio di secoli. Secondo questa leggenda un mostro bevitore di sangue seduceva le donne del posto per avere dei figli da loro, dei mezzi mostri. Nessuno sapeva che fine facessero quelle donne ma non venivano mai ritrovate. Non ci misi molto a capire che quel mostro doveva essere un vampiro e così ci mettemmo sulle sue tracce.
 Scoprii che si chiamava Joham e viveva verso il confine con il Cile, in una zona molto remota della foresta. Riuscimmo ad incontrarlo e credo che non scorderò mai quell’essere. Si spacciò per uno scienziato che voleva sapere cosa potesse venire fuori da una fusione tra umani e vampiri, ma in realtà il suo scopo era quello di creare un esercito personale che non fosse solo di vampiri ma anche di mezzi vampiri suoi figli e fedeli solo a lui che gli permettessero di spodestare i Volturi.
 Ci chiese di unirci a lui, ma io rifiutai. Sentivo che le sue azioni avrebbero solo portato conseguenze drammatiche e io non avevo alcuna intenzione di aiutarlo.-
 Cercai di fare mente locale. Quel Joham era il padre di Nahuel, il mezzo vampiro che ci aveva aiutati nella lotta contro i Volturi. Fin lì c’ero arrivata, ma non capito cosa c’entrassi io in tutta quella storia.
 Jacob continuava ad essere sulle spine mentre i miei genitori e gli altri Cullen pendevano totalmente dalle labbra di Leonard.
 -Tornammo ai nostri studi sulle alghe e ci lasciammo la storia di Joham alle spalle. Pensavo che non avrei mai più sentito parlare di lui, ma meno di un anno fa incontrai una vampira, si chiamava Huilen, e viveva da sola in una capanna nel bel mezzo della foresta. Mi raccontò la sua storia, e di come suo nipote Nahuel, un mezzo vampiro, l’avesse trasformata dopo essere venuto al mondo. Mi confessò che Nahuel era l’unico figlio maschio di Joham e che si era unito alla causa del padre insieme alle altre figlie di Joham.-
 -Ma questo non è possibile- lo interruppe mia madre. –Nahuel odiava suo padre per aver fatto quelle cose orribili alla sua povera madre, non può essersi unito a quell’essere senza cuore.-
 Leonard abbassò lo sguardo rattristito.
 -La vecchia Huilen mi disse che Joham aveva promesso qualcosa a Nahuel, qualcosa che con le sue sole forze non sarebbe mai riuscito ad ottenere. Quando le chiesi cosa fosse…-
 Leonard si interruppe non sapendo forse come poter continuare.
 -Cosa?- chiese Carlisle. –Cosa gli ha promesso?-
 -Alla mia domanda lei rispose con queste esatte parole “Da quando l’aveva vista Nahuel non era più lui. Chiamava il suo nome di notte e passava le giornate a parlare di lei. Lui la desiderava e avrebbe fatto di tutto per poter avere la piccola mezza vampira dei Cullen”.-
 Quelle parole mi entrarono nella testa e cominciarono a rimbombare come se fossero state amplificate cento volte, e Leonard non le avesse solo pronunciate ma urlate a squarciagola.
 Jake, in un gesto istintivo, mi mise una mano sul fianco a mi attirò verso di lui come se volesse proteggermi da un pericolo invisibile.
 -Na-Nahuel vuole Renesmee?- chiese mia madre con un filo di voce.
 Leonard annuii e Richard si voltò a guardarmi cercando di tranquillizzarmi con i suoi occhi colmi di dolcezza.
 Ma in realtà non ero spaventata, sorpresa forse, ma spaventata no. Sarà che ero un’incosciente e non mi importava di essere perseguitata da qualcuno, ma finché la mia famiglia e Jacob erano al sicuro io sarei anche potuta morire e non me ne sarebbe importato nulla.
 -E che problema c’è?- chiese Emmett con il suo solito tono menefreghista. –Ci devono solo provare ad avvicinarsi alla nostra Nessie. Infondo si tratta solo di stendere un vampiro e una manciata di mezzi vampiri, una passeggiata.-
 -C’è ancora una cosa che non vi ho detto e che complica la situazione- continuò Leonard.
 -Cioè?- era stato mio padre a chiederlo, all’apparenza sembrava calmo ma io sapevo benissimo che dentro di lui stava già cominciando ad escogitare uno dei suoi piani per portare al sicuro solo me e preparare gli altri alla battaglia. Non gli avrei permesso di sacrificarsi per me.
 -In questi ultimi anni Joham ha avuto altre figlie, tutte femmine, e se le mie informazioni sono esatte dovremo affrontare un gruppo formato da più di dieci elementi, ma in realtà sarà come affrontarne molti di più perché Nahuel e le sue sorelle non sono più mezzi vampiri.-
 Nessuno sembrava aver intenzione di parlare e fu zia Alice ad invitarlo a continuare.
 -In che senso non sono più mezzi vampiri?-
 Leonard prese un respiro per concentrarsi.
 -Joham è uno scienziato fondamentalmente e quindi per lui è naturale trovare sempre modi nuovi per affrontare le situazioni. Per lui sperimentale è un qualcosa di automatico ed è quello che ha fatto con i suoi figli, li ha morsi tanto per capirci.-
 Carlisle spalancò gli occhi sorpreso, mentre dal corpo di mio padre si liberava un ringhio sommesso.
 -Ha morso i suoi figli?- chiese Esme senza parole.
 -Li ha morsi tutti e la conseguenza di questo suo gesto è stata la più ovvia, sono diventati veri e propri vampiri, con l’unica differenza che la loro forza e la loro velocità sono molte volte più sviluppate di quelle di un normale vampiro. E’ come se fossero i supereroi di noi vampiri. Sono più forti anche dei neonati e la forza è inesauribile, delle macchine da guerra sotto il comando di un pazzo.-
 -E che stanno venendo qua per prendere Renesmee…- mormorò mia madre sconvolta.
 -Quanto tempo abbiamo?- chiese Carlisle cercando di mantenere la calma.
 -Non molto, secondo i miei informatori Joham e i suoi si stanno muovendo in fretta, tra quarantott’ore al massimo saranno qui. Hanno aspettato che un’altra delle figlie ultimasse la trasformazione prima di partire, altrimenti sarebbero arrivati qua già da molto tempo.-
 -Solo quarantotto ore…- sussurrò la nonna con un filo di voce.
 -Sono poche- disse il nonno. –Non possiamo scappare, l’unica cosa da fare e organizzarci per resistere a un attacco. Credo che se li avviso subito anche i componenti del clan di Denali faranno in tempo a raggiungerci per aiutarci, e suppongo che possiamo contare anche sui licantropi…-
 -Non lo devi neanche chiedere, dottore- Jacob fece un passo avanti. –Io e i miei fratelli faremo quei super vampiri in pezzetti così piccoli che non ci sarà neanche bisogno di bruciarli.-
 -A questo proposito- continuò Leonard. –Nahuel e le sue sorelle non possono essere uccisi in modo tradizionale, anche se li facciamo a pezzi e li bruciamo riusciranno a ricomporsi.-
 -Stai cercando di dirci che non possono essere uccisi?- chiese Alice stupita.
 -Non essere sciocca, mia cara- rispose Leonard divertito, mentre Alice lo fissava stranita. –Un modo c’è. I mezzi vampiri diventano vampiri veri solo se vengono morsi, e quindi ricevono il veleno del loro padre. Nahuel e le sue sorelle sono diventati vampiri perché è stato proprio Joham a morderli, se li avesse morsi un altro vampiro sarebbero morti per autocombustione. Per loro il veleno di un estraneo entra in circolo ardendoli da dentro e poi esce fuori sotto forma di fiamma uccidendoli definitivamente.-
 -Ma come fai a sapere che in questo modo moriranno? Il mondo dei mezzi vampiri è troppo sconosciuto per essere certi che questo sia il modo per annientarli- l’osservazione di nonno Carlisle mi sembrava più che giusta.
 -E’ stata Huilen a parlarmene. Disse che una delle nuove figlie di Joham era stata aggredita da un vampiro neonato e appena il veleno era entrato in circolo la piccola, che ancora non aveva neanche raggiunto i sette anni di vita, prese fuoco sotto gli occhi delle sorelle che non poterono fare nulla per aiutarla. Quell’episodio fece capire a Johan che solo il suo veleno avrebbe potuto trasformare i suoi figli.-
 -Povera piccola…- mormorò Esme abbassando lo sguardo.
 -I Volturi sanno di questa storia?- chiese papà con sguardo serio.
 -Ovvimente, no. E questo è un altro dei motivi per cui dobbiamo uccidere quei vampiri prima che i Volturi sappiano della loro esistenza. Immaginate cosa potrebbe succedere se per caso scoprissero che tramite i mezzi vampiri si possono ottenere dei super vampiri in grado di sovrastare qualunque altro potere. Aro farebbe di tutto per averne alcuni esemplari nella sua collezione, per non parlare del fatto che Edward e Renesmee diventerebbero delle prede ancora più ambite per lui.-
 Cominciò uno strano gioco di sguardi tra mio padre e gli altri Cullen.
 Sapevo che stavano cercando di organizzare un piano per portarmi via di lì.
 -Io non me ne vado- dissi incrociando le braccia.
 -Nessie, non è il momento di fare i capricci come una bambina- esclamò mia madre avvicinandosi a me. –In questo momento portarti al sicuro ha la priorità su tutto, quindi non discutere.-
 -So che mi volete proteggere, ma non potete pretendere che io me ne stia nascosta buona buona mentre tutti voi vi preparate ad affrontare dei nemici così pericolosi, io…-
 -Non discutere- mi ammonì mio padre con voce dura. –Nessie, tu per noi sei la cosa più importante la mondo. Tua madre, i Cullen, Jacob ed io ti abbiamo sempre protetta da tutto per permetterti di vivere felice, adesso non puoi chiederci di non farlo più. Quindi lasciaci agire secondo quello che sappiamo fare meglio, dopotutto loro saranno anche dei super vampiri, ma deve ancora nascere il vampiro che ucciderà un Cullen.-
 -Papà…- mormorai con le lacrime che ormai mi rigavano il volto. –Non voglio perdervi, vi prego state attenti…-
 Mio padre si avvicinò a me e mi strinse forte tra le sue braccia.
 -Devi avere più fiducia in noi, tesoro- disse baciandomi in fronte. –Sappiamo in fatto nostro e vedrai che tutta questa storia finirà prima che tu possa cominciare davvero a preoccuparti.-
 -Lo spero- risposi affondando il viso nel suo petto per sentirne l’odore fino infondo.
 -Jacob- disse poi papà senza lasciarmi andare. –Vai dai licantropi e spiega loro cosa sta succedendo, devono essere pronti all’attacco.-
 -Certo, ma…-
 -A Nessie ci penserà Richard- rispose mio padre a quella domanda non posta.
 -Richard?- chiese seccato.
 -Nessie si fida di lui e noi saremo occupati ad organizzare il piano, mentre tu devi darti da fare con i licantropi. Richard è l’unico che può restare con lei. Sempre che per lui non ci sia qualche problema…-
 -Nessun problema- disse Richard avvicinandosi a noi.
 Mio padre si allontanò un po’ da me.
 -Ci vediamo tra qualche ora, okay?- mi chiese sorridendo.
 Annuii cercando di non sembrare troppo triste.
 Mia madre mi si avvicinò e sistemandomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio disse:
 -Ho preparato le lasagne, se ti viene fame basta che accendi il forno.-
 Sorrisi divertita, solo lei poteva pensare ad una cosa del genere in un momento come quello.
 A un certo punto sentii un calore conosciuto dietro la schiena.
 -Sarò da te tra poco- mi sussurrò Jake all’orecchio facendomi rabbrividire. –Vedi di fare la brava con Richard.-
 Era incredibile come anche in una situazione in cui avrei dovuto solo preoccuparmi e provare terrore, la vicinanza del corpo di Jacob scatenasse in me quelle sensazioni così forti e intense che mi facevano girare la testa e sentire in Paradiso.
 Quel minimo contatto durò troppo poco per i miei gusti.
 Jacob si allontanò da me e partì alla volta di La Push muovendosi più velocemente che poteva.
 -Richard- disse poi mio padre con calma. –Porta Nessie a casa nostra, lì sarà al sicuro. Ti spiegherà lei come arrivarci.-
 -Veramente- mormorò lui un po’ imbarazzato. –So perfettamente dov’è casa vostra.-
 -Davvero?- chiese mio padre stupito.
 -Leonard mi aveva dato il compito di osservarvi sempre perciò quasi tutte le notti mi appostavo nei pressi di casa vostra per… spiarvi…-
 I miei genitori lo fissarono un attimo senza dire niente, poi mia madre prese la parola.
 -E’ strano che non ce ne siamo accorti, in genere stiamo sempre attenti a tutte le scie e gli odori che ci sono nei dintorni, e l’odore di un vampiro sconosciuto lo avremmo individuato subito.-
 -Be’… ecco…- cominciò Richard.
 -Con il mio potere ho modificato il suo odore per farlo sembrare quello di un cervo- intervenne Leonard, -è per questo che probabilmente non vi siete accorti della sua presenza.-
 Mio padre e Carlisle si scambiarono un’occhiata molto eloquente, significava che avevano pensato ad un piano, una strategia che ci togliesse fuori da quell’impiccio.
 Stavo per chiedere di che piano si trattasse, ma ovviamente, mio padre che aveva sentito i miei pensieri mi interruppe.
 -Nessie, ti spiegheremo tutto più tardi, adesso vai a casa con Richard e non ti muovere di lì finché io e la mamma non verremo a prenderti. Mi sono spiegato?-
 -Certo- mormorai abbassando lo sguardo.
 Non volevo proprio saperne di abbandonarli, volevo restare con loro. Ma sapevo che i miei poteri incompleti sarebbero stati solo d’intralcio, io sarei sempre stata un intralcio per loro. 
 -Non è così- disse mio padre.
 -A no?-
 -No- rispose con più decisione. –Se sapessi che le tue forze fossero sufficienti per poter combattere te lo lascerei fare, so quanto sei portata per la battaglia. Ma in questo caso il nemico non è al tuo livello e non posso correre il rischio di perderti, Nessie.-
 -Ho capito.-
 Alzai lo sguardo e i miei occhi incontrarono quelli dorati dei miei genitori.
 Mi guardavano con dolcezza e con la speranza che tutta quella situazione si risolvesse nel migliore dei modi.
 -Portala via, Richard- disse poi mio padre con un sorriso.
 Fu attimo. Un secondo prima ero davanti ai miei genitori e l’attimo dopo ero tra le braccia di Richard che correva velocemente nella foresta. 
 Spalancai gli occhi per la sorpresa, non avrei mai pensato che fosse così veloce.
 -Scusa se ti ho afferrata così di colpo, spero di non averti fatto male- sussurrò con voce calma.
 Feci di no con la testa e affondai il viso nell’incavo del suo collo iniziando a piangere come una bambina. Mi aggrappai al suo collo e piansi, piansi con tutto il dolore che avevo dentro. Sapevo che probabilmente i miei famigliari stavano ascoltando ma non potevo fare a meno di piangere, era più forte di me. Adesso che ero lontana da tutti loro e potevo smettere di fingere di essere forte, tutta la paura che avevo provato all’idea di perderli uscì fuori senza darmi modo di calmarmi.
 Lentamente le lacrime cominciarono a diminuire, mentre mi sentivo al sicuro tra le braccia forti e gelide di Richard. Era come essere abbracciata da mio padre o dal nonno Carlisle, avevo la sensazione di essere sempre stata toccata da quel corpo.
 Smisi definitivamente di piangere, ma continuai a tenere il viso poggiato sul suo petto.
 -Perdonami se mi sono comportata così- mormorai senza guardarlo negli occhi.
 Avevo dimenticato che Richard era innamorato di me e probabilmente per lui non era facile starmi vicino a quel modo, per me era un amico quindi mi era risultato naturale aggrapparmi a lui per potermi sentire meglio.
 -Tranquilla- rispose lui con voce serena. –Ricordi? Non c’è stato nessun bacio e io non ti ho mai confessato di essere innamorato di te. Siamo amici, niente di più.-
 Chiusi gli occhi.
 -Ti va veramente bene?- gli chiesi esitante. –Non voglio che tu soffra, Richard.-
 -Per me l’importante è che tu sia felice e al sicuro, vedrai che prima o poi questa cotta mi passerà. Però in tutti i miei lunghi anni di vita tu sei stata la prima che è riuscita a farmi provare certe cose quindi credo che non ti dimenticherò mai, anche se dovessi smettere di amarti in quel modo.-
 Scese uno strano silenzio, e non sapevo assolutamente in che modo colmarlo.
 -Prima Carlisle ha parlato di chiedere aiuto ad un altro clan, sono affidabili?- chiese con tono serio.
 -Il clan di Denali- confermai ritrovando un po’ di tranquillità nella mia voce che fino a quel momento era stata piuttosto instabile. –Vivono in Alaska e sono vegetariani come noi. Sono in cinque e una di loro ha un potere molto forte, Kate può controllare delle forti scariche elettriche. Sono come un prolungamento della famiglia Cullen, visto che i miei parenti hanno vissuto insieme a loro per un periodo abbastanza lungo. Pensa che mia madre mi ha raccontato che una di loro, Tanya, ci aveva provato con mio padre molto tempo prima che lui incontrasse mia madre a Forks.-
 -Davvero?- chiese lui divertito. –I tuoi genitori sembrano molto uniti, non riuscirei proprio ad immaginare una vampira che ci provi con tuo padre.-
 -In effetti Tanya non ha avuto molto successo, in quel periodo a mio padre non interessava innamorarsi.-
 Senza che me ne accorgessi eravamo davanti alla nostra piccola casa e Richard aveva già aperto la porta senza lasciarmi a terra.
 Entrammo, sempre con lui che mi teneva in braccio, e si diresse dritto in camera mia.
 Mi depositò con delicatezza sul letto e si allontanò un paio di metri da me.
 -Dovresti riposare- mi disse sorridendo. –Aspetterò fuori che arrivi Jacob e poi andrò dagli altri a sentire che piano stanno escogitando.-
 -Conoscendo mio padre sarà un piano in cui io non muoverò neanche un dito- mormorai contrariata.
 -Meglio così, no?- rispose lui divertito.
 Si voltò e cominciò a dirigersi verso la porta quando lo bloccai.
 -Richard.-
 Lui si fermò senza voltarsi.
 -Grazie per tutto quello che stai facendo- dissi abbassando lo sguardo.
 -Se fosse necessario darei la vita per te, nipote del dottore.-
 Uscì velocemente dalla mia stanza lasciandomi senza parole, e con un’enorme confusione.
 Mi distesi lentamente sul letto con la testa che mi girava e gli occhi che mi facevano male per quanto avevo pianto.
 Mentre ero assorta nei miei pensieri il ricordo del bacio che mi aveva dato Richard inondò la mia mente. Non avevo provato nulla in quel momento ma di certo per Richard doveva essere stato diverso. Probabilmente per lui era stato ancora più difficile rinunciare a me dopo quel bacio.
 Più ci pensavo e meno riuscivo a capire in che modo potessi rendere tutti felici. Richard mi amava ma io appartenevo a Jake, io volevo appartenere a Jake e di certo non avrei mai rinunciato a lui.
 Non c’era modo di andare avanti senza che Richard ne soffrisse, l’unica soluzione era sperare che mi dimenticasse al più presto.
 Proprio mentre ero nel bel mezzo di quello strano sproloquio mentale sentii un famigliare calore avvolgermi e riportare la pace nel mio cuore.
 -Ti senti bene?- mi chiese Jake stringendomi a sé.
 -Richard è innamorato di me…- mormorai senza avere il coraggio di aprire gli occhi.
 -Sai che scoperta, non ci voleva tanto a capirlo- rispose lui divertito.
 -Quindi non sei sorpreso?- chiesi con calma.
 -Per niente.-
 -E se ti dicessi che mi ha baciata, questo ti sorprenderebbe?- il mio tono era di sfida, non potevo permettere che Jacob se ne stesse calmo mentre io gli dicevo che un altro ci aveva provato con me.
 Proprio come avevo immaginato lui mi strinse di più a sé e sentii un ringhio quasi sussurrato partire dal suo petto.
 -Pensi che Carlisle ci rimarrà troppo male se faccio a pezzi il suo fratellino?- mi chiese serio.
 -Non fare tanto il pudico, conoscendoti sono sicura che anche tu quando mia madre e mio padre stavano insieme e tu eri innamorato di lei, avrai provato a baciarla, magari riuscendoci addirittura.-
 Lui rimase per un attimo in silenzio.
 -L’ho sempre detto che sei troppo perspicace- disse divertito.
 Mi strinsi di più a lui, sentendo dentro di me l’urgenza di non lasciarlo andare.
 Avevo come la brutta sensazione che quella sarebbe potuta essere l’ultima notte in cui io e Jake avremmo potuto stare abbracciati in quel modo. Il mio pessimismo stava cominciando a prendere possesso del mio cuore e della mia mente, e in tutto quel marasma di confusione c’era una sola cosa certa: se Jake fosse morto io non avrei tardato a seguirlo.







***L'Autrice***
 E quindi alla fine i nostri eroi dovranno affrontare una battaglia difficile e complicata, molto più dura di quella contro i neonati di Victoria o gli stessi Volturi . Joham ha tramato nell'ombra per anni e adesso vuole Nessie per mantenere la promessa fatta al figlio, per poi partire alla volta dell'Italia.
 Anticipazioni: conosceremo il piano che il cervellino del nostro amato Edward ha tirato fuori per proteggere la figlia... E non posso aggiungere altro perchè ormai ci stiamo avvicinando lentamente alla fine e non mi posso sbilanciare più di tanto...^^

 ***Ultimamente il mio cervello non sta tanto bene, penso lo abbiate notato, così ieri mentre scrivevo stavo pensando: "E se un'anima pia si offrisse per tradurre in inglese Sunbeam, così, tanto per diffondere questa anche su siti inglesi.."
 Ci avrei provato io a tradurla, ma con l'inglese non vado molto daccordo quindi rischirei di rovinarla... Bo', se qualcuno si vuole proporre me lo faccia sapere, altrimenti non fa niente, mi basta continuare a pubblicarla qui...^^***

 91 giorni alla maturità...
 
 Ringraziamenti:
 sannychan: Sono contenta che la mia idea di Leonardo Da Vinci ti sia piaciuta, come al solito era una di quelle idee che ho celato senza dare il minimo indizio a riguardo... Quella di Leonardo e di Richard vampiro sono le due idee che mi hanno consentito di cominciare questa storia, è partito tutto da loro, tutte le altre cose che ho scritto sono state frutto dell'ispirazione momentanea. Sono ancora più felice che i punti a mio favore stiano aumentanto e spero che andremo sempre a salire...^^ Ti ringrazio davvero per tutti i complimenti, mi sono commossa leggendoli... Grazie, grazie, grazie... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 AngelOfLove: Sono felice che i colpi di scena che creo ti piacciano, non ho dormito la notte per riuscire ad escogitare tutto questo intreccio, e sono proprio contenta che i miei sforzi siano ricambiati da recensioni come la tua. Grazie per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 KikiCullen: Certo che Leonardo Da Vinci era un vampiro, un genio come lui non poteva essere altro...^^ Adesso che ho svelato il suo segreto i Volturi verranno a trasformarmi per punirmi...XD. Anche se preferirei che venissero Edward o Emmett a trasformarmi...^^ Anche secondo me le storie troppo lunghe alla fine stancano sia il lettore che l'autore, che poverino deve sempre inventarsi chissà cosa per non far perdere l'interesse, rischiando magari di trovarsi a scrivere solo perchè deve e non perchè ne ha voglia. Questa storia ormai ha detto tutto quello che aveva da dire, o almeno quasi tutto, e poi le mie forze si devono concentrare sul progetto del libro che vorrei pubblicare, e anche se sono felice delle soddisfazioni che mi ha dato Sunbeam e mi dispiace tantissimo terminarla, sono soddisfatta di essere riuscita a portare a termine un progetto come questo... Oddio, adesso piango...! Come pensavo il mio prof ha dimenticato i compiti e ormai lo rivedremo la settimana prossima, ci avrei giurato che non li avrebbe portati. Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 Padfoot_07: L'idea di Leonardo Da Vinci, mi era venuta fin dall'inizio anzi è stata una di quelle che mi ha convinto a cominciare a scrivere questa storia ^^. Sono felice che tutta la storia di Leonard ti sia piaciuta. In effetti all'inizio Carlisle è rimasto ferito dalla scoperta, ma poi ha capito la situazione e si è calmato. Ehm... la storia durerà forse altri cinque capitoli, potrebbero essere anche di meno... Comunque tre sono certi... E be' non so se scriverò un sequel, per il momento non è nei miei progetti, però nella vita non si può mai dire...^^ I tuoi punti esclamativi sono molto minacciosi comunque...XD. Grazie mille per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTB!
 Maka_Envy: Scusa per il sovraccarico di informazioni...^^ Sono felice che la storia di Leonardo Da Vinci e Carlisle ti sia piaciuta, non sai com'è stato difficile fondere le due storie, è stata un'impresa riuscire a far combaciare tutto... Emmett è sempre il solito, dubito che cambierà mai, e noi non vogliamo che cambi...XD. Grazie mille per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 eulalia_17: Tranquilla per le recensioni, capisco cosa significa avere un computer che funziona a singhiozzo...^^ E sì il mio piano prevedeva proprio di farvi dimenticare di Richard con la parentesi di Seth e Rebecca per poi arrivare alla vera storia... Come sono calcolatrice...XD. Sono contenta che la storia di Leonardo Da Vinci ti sia piaciuta. Grazie mille per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 mikelina: Tanto ormai è inutile preoccuparsi per la versione, credo che arrivati a questo punto sia l'ultimo dei problemi...ç__ç Ma lasciamo perdere gli esami altrimenti mi incupisco e al prossimo capitolo di Sunbeam (che sto scrivendo proprio adesso) farò una strage...XD. Carlisle l'ho fatto arrabbiare solo per un attimo, e infondo anche lui può provare rabbia, no? Per quanto riguarda i Volturi, no... Non ci saranno. Avevo pensato di inserirli, ma poi mi detta che era meglio lasciarli tranquilli a Volterra, e magari parlare di loro solo con accenni e riferimenti... Grazie per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTB!
 Cristina72: Tranquilla per i precedenti capitoli, l'importante è che continui a leggere...^^ Be' dire che posso fare persino concorrenza alla Meyer, non so che dire... Grazie... Per quanto riguarda la velocità con cui posto, mi succede solo con questa storia perchè con le altre ho delle crisi ispirative che sono peggio delle carestie...XD. Grazie mille per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTB!
 barbyemarco: Mi fa piacere di essere riuscita a farti appiccicare allo schermo...XD. Grazie mille per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTB!
 ranzie74: Be' spero che questo capitolo ti sia piaciuto, le cose si complicano sempre di più (soprattutto per me che mi sto scervellando per riuscire a scrivere questi ultimi capitoli in modo decente...). Grazie mille per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTB!
 Trilli Call: Non si trattava dei Volturi, ma di altro... Comunque spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, e sono contenta di essere riuscita a sorprenderti... Grazie mille per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTB!
 PrettyFairy: Leonardo Da Vinci mi è venuto in mente... Non so come mi è venuto in mente, ma è stata una delle idee che ha reso possibile l'inizio di questa storia, perchè Leonardo Da Vinci vampiro è stata una delle cose che volevo inserire fin dall'inizio... Sono felice che la storia di Leonard ti sia piaciuta. Emmett non potrebbe mancare neanche volendolo...^^ Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTB!
 May88: Sono contenta di averti sorpreso così tanto... Eh, sì sono proprio diabolica...^^ Non sai che faticaccia fargli raccontare la sua storia, non è stato per niente facile trovare il modo di collegarlo a Carlisle, e sopratutto inventarmi la storia per spiegare come mai Leonardo Da Vinci fosse diventato un vampiro... Ma alla fine sono piuttosto soddisfatta del risultato...^^ Be' Leonard ha cambiato subito vita perchè aveva finalmente ritrovato uno scopo per andare avanti, dopotutto fin da quando era un neonato aveva cercato di cibarsi il meno possibile proprio per non diventare un vampiro sanguinario, e una volta visto che si poteva sopravvivere anche con il sangue animale, si è convertito subito alla dieta vegetariana...XD. Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTB!
 Fede_Wanderer: Mi sa che la troverai finita... Volevo cercare di finirla entro lunedì o martedì (ovviamente non so se ce la farò, ma ci proverò). Perciò pretendo al tuo ritorno di trovare una recensione lunga due chilometril...^^ Spero che anche questo capitolo ti abbia sorpresa... Grazie per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTB!
 Cristie: Puoi essere ripetitiva quanto vuoi, non sarò di certo io a fermarti...^^ Sono contenta che l'idea di Leonard ti sia piaciuta... Grazie mille per la recensione e per i complimenti, grazie davvero... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 

 
Ringrazio i 120 che hanno messo questa storia tra le preferite e un grazie enorme anche a chi ha solo letto.

 Ciao Kiss a tutti!!!
 
 Francesca



 
    

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Capitolo 23
*** Lullaby ***


Sunbeam- Capitolo 23




Capitolo 23: Lullaby

 
 Mi svegliai poche ore dopo, il sole non era ancora sorto e nel buio della mia stanza vedevo le ombre degli alberi che si stagliavano troneggianti sulla mia vita.
 Jake era ancora abbracciato a me e russava come il suo solito.
 Se non fossi stata così spaventata dall’idea di perderlo da lì a poche probabilmente lo avrei svegliato in malo modo prendendolo in giro per com’era rumoroso.
 Ma non avevo voglia di farlo, in quel momento per me era di vitale importanza passare con lui quanto più tempo possibile.
 Mi accoccolai meglio tra le sue braccia e rimanendo ad occhi aperti osservai il soffitto scuro sopra di me, cercando nel mio cuore un modo per risolvere quella situazione così spinosa.
 Non avrei mai pensato che Nahuel sarebbe diventato un mostro come suo padre, e tutto perché mi voleva. Aveva rinunciato alla sua libertà, ai suoi principi, e alla famiglia che aveva formato con sua zia Huilen solo perché voleva me.  Più ci pensavo e più mi rendevo conto che il Nahuel di cui aveva parlato Leonard non era lo stesso mezzo vampiro affascinante che aveva salvato me e la mia famiglia sette anni prima. Non poteva essere lui, la vicinanza con Joham doveva averlo cambiato radicalmente.
 Sperai, forse ingenuamente, che ci fosse un modo per uccidere Joham senza dover fare del male anche ai suoi figli, mi sentivo stranamente legata a loro. Ma non ero più una bambina, anzi mentalmente non lo ero mai stata, quindi non ero così sciocca da credere che si sarebbe risolto tutto con un bel lieto fine in cui nessuno moriva.
 Qualcuno sarebbe morto e se non erano Joham e i suoi figli, sarebbe toccato alla mia famiglia e ai licantropi. Dovendo scegliere non c’erano dubbi su chi sperassi sopravvivesse.
 Mio padre aveva cercato di rincuorarmi dicendo che anche se i mezzi vampiri erano molto più forti di loro, i Cullen e i licantropi ce l’avrebbero fatta, ma io non riuscivo ad essere tranquilla. Erano ore ormai che quel senso di pericolo e di perdita attanagliava il mio cuore e finché quella storia non fosse giunta a termine probabilmente non me ne sarei liberata.
 Jacob grugnì mentre sorrideva nel sonno. Forse stava facendo un bel sogno, beato lui che riusciva ad essere così tranquillo.
 Gli accarezzai dolcemente una guancia e mi soffermai a guardare il suo viso perfetto per imprimere nella mia mente la linea dei suoi occhi e della sua bocca, per non dimenticare mai l’effetto che faceva sul mio cuore il semplice guardarlo o sentire il suo odore.
 Sospirai e il mio respiro fece ricadere sulla fronte di Jake una ciocca di quei capelli neri che tanto amavo.
 Non potevo rinunciare a lui. Non sarei più stata in grado di vivere se per caso lo avessi perso. Niente e nessuno avrebbe mai potuto sostituire la sua presenza nella mia vita.
 Proprio in quel momento le mie esigenze umane ebbero la meglio e il mio povero stomaco, che non toccava cibo da diverse ore, mi ricordò che se volevo andare avanti avrei dovuto sfamarmi prima o poi.
 Riluttante all’idea di allontanarmi da Jacob, gli diedi un leggero bacio sulla fronte e mi strinsi di più a lui aspettando più che potevo.
 Il mio stomaco cominciò a brontolare in modo davvero fastidioso e capii di non poter più rimandare.
 Lanciai un’ultima occhiata al licantropo che dormiva sereno come un bambino nel mio letto e mi alzai.
 Prima di andare in cucina feci una veloce deviazione in bagno.
 Guardandomi allo specchio mi venne quasi da piangere. Sapevo che in un momento drammatico come quello disperarsi per il proprio aspetto era da superficiali, ma la mia faccia era davvero orribile. I capelli erano un ammasso informe di ricci e sotto gli occhi avevo le occhiaie, cosa preoccupante dato che difficilmente mi uscivano. Le mie guance erano pallide e sembravano quelle di una persona malata di una patologia mortale.
 Be’, in effetti, non è che avessi un’aspettativa di vita molto lunga: dei super vampiri mi stavano dando la caccia, e se non li avessimo battuti avrei preferito morire piuttosto che seguire Nahuel e quel pazzo di suo padre.
 Perciò mi sentivo sempre peggio ogni secondo che passava.
 Mi diedi una rinfrescata al viso, legai i capelli in una coda e dopo essermi lavata i denti mi diressi in cucina alla ricerca di qualcosa da mettere sotto i denti.
 Non avevo voglia di mettermi ad aprire frigo e dispense varie così andai dritta al forno e lo accesi per scaldare le lasagne che mia madre aveva preparato. Dovevo ammettere che non erano il pasto migliore da fare in piena notte, ma avevo talmente tanta fame che il mio stomaco non si sarebbe lamentato, anzi mi avrebbe ringraziata.
 Nell’attesa che le lasagne si scaldassero, gironzolai per la cucina guardandomi intorno distratta.
 Non avevo acceso la luce, i miei occhi non ne avevano bisogno e mi aggiravo come un fantasma nella mia stessa casa.
 Quasi involontariamente ero finita nel salotto dove c’era il mio pianoforte a muro, un regalo di mio padre per i miei due anni (anche allora se ne dimostravo sei).
 Mi sedetti sulla comoda panca e sollevai il coperchio.
 Era da tanto che non mi sedevo a suonare, forse più di un mese e per la prima volta nella mia vita mi resi conto di quanto quei tasti mi fossero mancati, di quanto la melodia che producevano anelasse di uscire fuori ancora una volta, forse l’ultima.
 Sapevo cosa suonare, il mio cuore non avrebbe voluto ascoltare nient’altro.
 Posai delicatamente le mie dita lunghe e sottili, da vera pianista, su quel mare bianco e nero.
 Avevo preso il talento nel suonare il pianoforte da mio padre, lui mi aveva insegnato quello che sapeva ma ero certa che anche senza i suoi insegnamenti sarei riuscita comunque a suonare alla perfezione. Era come se ce l’avessi nel sangue.
 Cominciai lentamente a far scorrere le dita sui tasti, ridando vita per l’ennesima volta all’unica melodia che avessi mai composto, e forse l’unica che in quel momento mi avrebbe potuto donare un po’ di pace.
 Chiusi gli occhi e mi lasciai trasportare dalle note.
 Persi qualsiasi percezione di tempo e spazio, mentre davanti ai miei occhi serrati apparvero le immagini dei ricordi a me più chiari, era come essere sotto l’influenza del mio stesso potere.
 Scorrevano lente e ad ogni nuova immagine provavo un incredibile senso di nostalgia. La nostalgia che mi assaliva rivedendo il primo ricordo che avevo di Jake, o il primo Natale passato tutti insieme, o i sorrisi di mia madre e mio padre, o il modo in cui quell’onda mi aveva spinto ad abbracciare Jake, il nostro primo bacio nella radura, la prima notte passata insieme nella grotta, e la nostra prima volta.
 Era tutto radicato nella mia mente, indelebile e impresso, come se fosse stato marchiato a fuoco.
 Ogni ricordo portava con sé emozioni e sensazioni diverse ma tutti, nessuno escluso, per me era stato irripetibile e fondamentale.
 Le dita continuavano a danzare sulla tastiera ed ero completamente assorta in quello che stavo facendo, quando d’un tratto sentii dei passi dietro di me e alla fine un corpo caldo si era seduto dietro di me avvolgendomi in un abbraccio bollente.
 Non smisi di suonare e il mio cuore batteva a ritmo di musica a causa della vicinanza di Jacob. Sarebbero potuti passare secoli ma Jake non avrebbe mai smesso di avere quell’impatto sul mio corpo e sulla mia mente.
 Posò il mento sulla mia spalla e mi cinse la vita con delicatezza. In quel momento sarebbe potuto entrare chiunque, mia madre e mio padre compresi, e io non me ne sarei minimamente resa conto presa com’ero dalla melodia che stavo suonando e dal calore di Jacob.
 -Ti sei svegliato per la musica o per il profumo delle lasagne?- gli chiesi divertita.
 -Secondo te?-
 -Il tuo stomaco è più veloce del tuo udito, probabilmente si sarà messo a brontolare prima che la musica riuscisse ad arrivare al tuo cervello.-
 Lui rise divertito.
 -Hai indovinato- rispose abbassando un po’ la voce e questo la rese ancora più sensuale. –Comunque stai suonando da più di dieci minuti, fortuna che mi sono alzato a spegnere il forno altrimenti avremmo mangiato lasagne bruciate e Bella avrebbe dato fuori di matto.-
 Ascoltavo Jake leggermente sorpresa.
 Mi ero talmente lasciata prendere dalla musica da dimenticarmi completamente delle lasagne.
 -Cos’è questa canzone? Non credo di averla mai sentita…- mormorò lui cominciando a posarmi delicati baci sul collo, e intanto sentivo dei forti brividi attraversarmi l’intera schiena.
 -Non l’hai mai sentita perché l’ho composta io- mormorai con un filo di voce.
 -Davvero?- chiese lui sorpreso. –E quando?-
 Feci un piccolo sorriso.
 -Mio padre mi ha sempre raccontato che quando si era innamorato della mamma la prima cosa che gli era venuta spontanea fare fu quella di scriverle una ninna nanna. Be’ quando ho capito di essere innamorata di te ho sentito che era arrivato anche per me il momento di comporre qualcosa, ed è venuto fuori questo.-
 -In pratica sarebbe la mia ninna nanna?- era parecchio divertito.
 -Jake, tu non hai bisogno di una ninna nanna, ti addormenteresti anche nel bel mezzo di un bombardamento aereo- gli risposi scuotendo la testa.
 -Ma comunque questa canzone è per me, no?-
 Sospirai esasperata.
 -Sì, diciamo pure che l’ho composta per te- ero arrossita, non pensavo che ammettere una cosa del genere fosse tanto imbarazzante.
 -Grazie- disse lui stringendomi un po’ di più. –E’ bellissima.-
 Prima che potessi impedirlo, una lacrima percorse lentamente la mia guancia fino a cadere sulla mano di Jacob che era stretta intorno alla mia vita.
 -Che fai piangi?- mi chiese preoccupato.
 -Jake…- sussurrai con il cuore che mi faceva male, mentre altre lacrime cominciavano a scendere, -tu devi farmi una promessa.-
 -Tutto quello che vuoi- rispose lui in fretta.
 -Non combattere, resta con me per tutta la battaglia- lo dissi tutto d’un fiato per non rischiare che lui mi interrompesse.
 -Assomigli a tua madre molto più di quanto immaginassi- biascicò divertito. –Anche lei aveva chiesto a tuo padre di stare lontano dalla battaglia quando Victoria voleva ucciderla, e alla fine è stata la battaglia ad andare da lui. Scappare non risolverà nulla.-
 -Allora- continuai desiderosa di trovare un modo per non perderlo per sempre, -promettimi che, se capirai di non potercela fare, se ti renderai conto che sono troppo forti per te, correrai da me e poi scapperemo via insieme.-
 -Questo posso promettertelo, ma sei sicura che riuscirai a scappare lasciando tutte le persone che ami dietro di te?-
 Immaginavo che mi avrebbe fatto quella domanda, mi conosceva e sapeva che per me la mia famiglia era tutto ma Jacob… Se fosse morto lui non avrei potuto sopportarlo, sarei morta nello stesso istante.
 -Jake, io ho bisogno di te. Sei come una parte fondamentale del mio corpo e della mia anima, non posso perderti e se per continuare a stare con te dovrò abbandonare la mia famiglia lo farò senza pensarci due volte.-
 Sapevo di poterlo fare, ma sarebbe stato meglio se quelle fossero rimaste solo parole.
 -Va bene, te lo prometto- mi disse stringendomi ancora di più come se temesse che potessi scomparire da un momento all’altro.
 Voltai il viso verso di lui e sorridendogli mormorai un “grazie”.
 Lui mi fissò intensamente negli occhi come se stesse cercando di imprimerli nella sua mente, in modo che non potessero sfuggirli.
 Rimasi spiazzata da quello sguardo: era pieno di consapevolezza e di rassegnazione.
 Fino a quel momento aveva finto che andasse tutto bene, che avremmo vinto quella battaglia con facilità, ma i suoi occhi non potevano mentirmi: anche lui stava provando i miei stessi timori e anche lui aveva il mio stesso terrore dipinto sul volto.
 Si chinò lentamente su di me e mi diede un bacio leggero e pieno di struggente sentimento. Era la prima volta che mi baciava in modo così serio e preoccupato.
 Ruotai il busto nella sua direzione e mettendogli le mani dietro al collo lo attirai a me e lo baciai con un’urgenza e una passione che si potevano tradurre in pura e semplice necessità. Sentivo il bisogno di stare con lui e di averlo vicino, perché dentro di me sentivo che forse quella sarebbe potuta davvero essere l’ultima volta.
 Mi prese in braccio e mi portò velocemente nella mia camera, sul mio letto.
 Ormai la fame era del tutto sparita, o meglio si era tramutata in un altro genere di appetito.
 Ci lasciammo trasportare completamente dai nostri istinti e facemmo l’amore con un trasporto che non credevo di possedere. La paura di perderlo si era completamente impossessata del mio corpo e quello aveva reagito cercando in ogni modo di stare vicino a Jake.
 Fu totalmente diverso dalla nostra prima volta, così piena di dolcezza e di imbarazzo. Questa volta eravamo consapevoli delle nostre azioni, ma eravamo ancora più consapevoli che forse non ci sarebbe stata una prossima volta, quindi le sensazioni erano amplificate da questo nostro desiderio di ricerca dell’altro e bisogno di stare uniti.
 Rimanemmo in quel letto, abbracciati l’uno all’altra per un tempo interminabile, tanto che alla fine era diventato giorno.
 Più i secondi passavano e più l’ansia mi avvolgeva. Mancava poco, troppo poco a quella maledetta battaglia ed io non volevo separarmi da Jake.
 Lui sospirò al mio fianco e si mise a sedere.
 -Stanno venendo a chiamarci- disse con voce atona. –E’ meglio se ci rivestiamo.-
 Guardai la sua schiena mentre se ne stava immobile nell’attesa che io dicessi qualcosa o che magari protestassi perché dovevamo già andare via, ma io non feci niente di tutto ciò.
 Mi misi a sedere e posando la fronte sulla sua schiena bollente sussurrai:
 -Ricorda la promessa che mi hai fatto.-
 Lo sentii trattenere il fiato alle mie parole.
 Gli lasciai un piccolo bacio sulla schiena e mi alzai andando in bagno a fare una doccia veloce, non era il caso di presentarmi davanti ai miei genitori in quelle condizioni.
 Sotto il getto della doccia calda, ma mai quanto il corpo di Jake, mi lasciai nuovamente andare alle lacrime, contenta che Jacob non potesse vedermi.
 Tornai in camera e lo vidi seduto sul letto con la testa poggiata sulle mani in un gesto di stanchezza.
 Mi avvicinai a lui e posando le mie mani sulle sue dissi con voce divertita:
 -Pensavo non vedessi l’ora di prendere a calci qualche vampiro.-
 Lo vidi sorridere e questo mi riempì il cuore di gioia.
 -Non sono preoccupato, ma sfinito. Stanotte sei stata una furia…- alzò lo sguardo e mi fece l’occhiolino con occhi beffardi.
 Spalancai gli occhi imbarazzata e sentii il sangue arrivarmi alle guance colorandole di un rosso acceso.
 Jake mi fissò divertito e mi fece la linguaccia.
 -Idiota!- esclamai dandogli dei pugni sul petto e costringendolo a stendersi sul letto. Mi ritrovai sopra di lui e guardandoci negli occhi cominciammo a ridere come due pazzi.
 Quando la risata si esaurì mi resi conto di quanto fossimo vicini, e di quando l’asciugamano in cui ero avvolta fosse sottile stando così vicino al corpo di Jake.
 Senza pensarci più di tanto avvicinai il mio viso al suo e lo baciai. Lui posò una mano sulla mia guancia per attirarmi ancora più verso di lui e il bacio divenne più profondo e deciso.
 -Ti conviene rivestirti- disse poi con voce roca quando ci separammo. –Hanno mandato Richard a chiamarci, ed è piuttosto vicino. Non mi piace l’idea che ti trovi così…-
 Lanciò un’occhiata veloce al mio corpo.
 -Anche perché se non ti rivesti entro dieci secondi non risponderò più delle mie azioni, e il tuo amico Richard ci troverà in atteggiamenti non proprio religiosi.-
 Gli diedi un altro pugno sul petto divertita, e mi alzai aprendo l’armadio e indossando le prime cose che mi capitarono a tiro.
 Proprio quando chiusi la zip dei jeans, qualcuno bussò alla porta.
 -Entra Richard- dissi mentre lo sguardo di Jake si fece d’un tratto minaccioso.
 -Non fare il cretino- lo ammonii in un sussurro. Ci mancava solo che quei due si mettessero a discutere.
 Richard entrò nella mia camera e ci salutò con un sorriso.
 -Ciao, Richard- ricambiai il sorriso.
 -Edward mi ha chiesto di venirvi a chiamare- disse poggiandosi allo stipite della porta con le braccia incrociate. –Sembra che il clan di Denali sia quasi arrivato, hanno risposto subito alla chiamata di Carlisle. Quindi spiegheranno il piano sia a loro che a voi.-
 -Bene- Jacob si alzò in piedi e mi prese in braccio.
 -Jake!- esclamai. –Posso correre con le mie gambe.-
 -Ti ho già detto che non sei abbastanza veloce- rispose lui come se stesse parlando ad una bambina capricciosa. –Non abbiamo neanche un secondo da perdere e tu resteresti di sicuro indietro.-
 Sbuffai contrariata e lui mi diede un leggero bacio sulla fronte e mi sorrise per addolcirmi un po’. Come al solito le sue tattiche avevano sempre un esito positivo. Accidenti a lui e ai miei ormoni che non riuscivano a resistergli!
 Richard ci guardava sorridendo. Non sapevo se si stesse divertendo davvero oppure se stesse semplicemente cercando di celare i suoi veri sentimenti.
 Partimmo alla volta della villa del nonno.
 Jake e Richard correvano alla stessa velocità, e dovevo ammettere che probabilmente io non sarei sul serio riuscita a star loro dietro.
 Il fatto di essere solo una mezza vampira non mi era mai pesato tanto come in quelle ultime ore.
 Mentre ci avvicinavamo alla casa sentii delle scie famigliari. Il clan di Denali era arrivato.
 Davanti alla casa Jake mi lasciò finalmente tornare a camminare e appena messo piede a terra corsi verso la porta.
 Era da tanto che non vedevo i miei amici, o quasi parenti, di Denali e non vedevo l’ora di riabbracciarli, anche se la situazione non era delle migliori.
 Appena aperta la porta li vidi tutti in piedi nella grande sala a parlare con il nonno e la nonna.
 Individuai subito il mio obbiettivo primario.
 -Garrett!- esclamai correndo nella sua direzione e gettandomi su di lui per abbracciarlo.
 Con Garrett c’era sempre stato un rapporto speciale era come una specie di zio simpatico.
 -Piccolina- rispose lui ricambiando l’abbraccio. –E’ da un po’ che non ci vediamo, sei diventata grande ormai…-
 -Già- dissi sorridendo e staccandomi da lui per guardarlo in faccia. Sempre il solito affascinante e misterioso Garrett.
 -Ho saputo che adesso sei la compagna di uno di quei cagnolini, spero non ti attacchi le pulci- sorrise divertito.
 Sentii un ringhio sommesso partire da Jake, ma non ci feci caso. A Garrett piaceva scherzare e sapevo che per lui se io ero felice allora non c’era niente di sbagliato in quello che facevo.
 -Tranquillo, lo costringo a lavarsi spesso il pelo… E tu come stai andando con l’astinenza da sangue umano?-
 Garrett si era unito alla nostra filosofia vegetariana solo da pochi anni quindi non era semplice per lui vivere senza poter più bere il sangue di esseri umani.
 -Sta andando alla grande- rispose Kate prendendolo sotto braccio. –Ormai le sue crisi isteriche si sono ridotte a due o tre all’anno.-
 -Casualmente corrispondono a Natale e San Valentino perché non so mai cosa regalarti, tesoro. Ogni volta rischio di beccarmi una scossa mortale se non trovo il regalo giusto.-
 -Oh, non sono così esigente- mormorò lei risentita.
 -Come no…- sussurrò lui esasperato.
 Eleazar e Carmen erano sempre li stessi, non erano cambiati neanche di una virgola. Non avrei mai potuto dimenticare come Carmen fosse stata la prima a credere nella mia natura di mezza vampira, e come mi avesse voluto subito bene.
 Mi avvicinai a lei e l’abbracciai con dolcezza mentre lei mi sussurrava:
 -Ciao, bambina mia.-
 -E’ bello rivederti Carmen- le dissi guardandola in quegli occhi così comprensivi.
 -Leonard ce l’hanno già presentato- intervenne ad un tratto Tanya, che era bella come sempre, avvicinandosi a Richard. –Quindi questo schianto deve essere il Cullen di cui ignoravamo l’esistenza. Richard, giusto? Il fratellino di Carlisle…-
 Lui sbatté le palpebre un paio di volte sorpreso, evidentemente non era abituato a sentirsi chiamare “schianto”.
 -Sì, sono io- rispose con un sorriso quando riuscì a riprendersi dalla sorpresa del momento. –E a giudicare dalla tua immensa bellezza tu devi essere Tanya, Nessie mi aveva detto che eri splendida ma non avrei mai immaginato fino a questo punto.-
 Tanya rimase piuttosto basita da quella risposta.
 Sorrisi divertita. Richard non era il tipo da lasciarsi mettere in imbarazzo senza ripagare con la stessa moneta, e dovevo ammettere che ci era riuscito alla grande, non avevo mai visto Tanya così stupita per un complimento.
 Scosse la testa per riuscire a tornare a ragionare e sorrise.
 -Voi Cullen siete davvero una famiglia di adulatori- disse abbassando lo sguardo.
 Che ne avesse l’intenzione o no, Richard aveva appena fatto colpo su Tanya. Si era sciolta come neve al sole, vittima di un colpo di fulmine in piena regola.
 Probabilmente Richard ci aveva preso gusto nel vederla così perché aggiunse prendendole una mano e baciandola:
 -Noi Cullen saremmo pure degli adulatori, ma quanto c’è qualcosa di così splendido da adulare il compito ci risulta molto più gradito.-
 E a quel punto ero certa che Tanya fosse cotta. Come si poteva resistere ad uno sguardo come quello che Richard le aveva lanciato in quel momento.
 Dovevo ammettere che si era ripreso in fretta dalla delusione di non poter avere me, ma non potevo biasimarlo. Dopotutto Tanya era una vampira splendida.
 -Ho la sensazione che il nostro clan presto avrà un vero Cullen tra le sue schiere- sussurrò Garrett a Kate, e lei sorrise contenta.
 -Grazie a tutti voi per essere venuti qui- era stato nonno Carlisle a parlare. Ci voltammo verso di lui. –Adesso Edward vi esporrà il piano che abbiamo progettato per sconfiggere questa nuova minaccia che incombe sulle nostre vite.-
 Mio padre si fece avanti con lo sguardo più serio che gli avessi mai visto.
 -I vampiri che stanno per arrivare- disse rivolto al clan di Denali. –Non sono semplici vampiri. I loro sensi sono molto più sviluppati, per non parlare della loro forza e della loro velocità. Sono più potenti dei neonati e molto esperti nella lotta. Perciò se deciderete di abbandonare la battaglia lo capiremo…-
 -Non dire stupidaggini, Edward- disse Tanya con sguardo serio. –Voi siete la nostra famiglia, e Nessie è importante per noi almeno quanto lo è per voi. Non vi lasceremo affrontare tutto questa situazione da soli.-
 Guardai Tanya con una gratitudine immensa mentre lasciavo che Carmen mi abbracciasse ancora e mi abbandonai tra le sue braccia conosciute e tanto simili a quelle della mamma.
 -Vi ringrazio- disse mia madre mettendosi al fianco di mio padre.
 -Non ci devi ringraziare, Bella- intervenne Kate. –Lo facciamo perché è giusto che sia così, e non abbiamo paura di combattere.-
 -Mi piaci un sacco quando fai la dura- le sussurrò Garrett divertito.
 -Esponici pure il vostro piano, Edward- disse Eleazar con un sorriso di incoraggiamento.
 -Ne abbiamo parlato tra di noi- cominciò mio padre, -e siamo giunti alla conclusione che l’unico modo per poterli battere è attirarli su al campo da baseball e poi attaccarli di sorpresa cercando di morderne quanti più possibile in quel primo momento.-
 -E sarà sufficiente morderli?- chiese Carmen confusa.
 -Questi vampiri possono essere sconfitti soltanto se il loro organismo entra in contatto con un veleno a loro estraneo, quindi basta che uno di noi li morda. Ma essendo loro molto più agili e veloci di noi, credo che non sarà un’impresa così semplice.-
 -Come conti di attirarli proprio in quel posto?- la domanda di Eleazar mi aveva tolto le parole di bocca, anch’io me lo stavo chiedendo.
 -E’ semplice. Loro vogliono Nessie, perciò faremo in modo che quel posto sia saturo del suo odore. In questo modo non sarà difficile attirarli in trappola.-
 -E Nessie nel frattempo dove starà?- chiese Jacob preoccupato.
 -La porterai con te a La Push, Jacob. Tu e Richard dovrete tenerla sempre d’occhio.-
 Jacob stava per ribattere, ma si bloccò. Di certo stava per protestare sul fatto che non potesse prendere parte alla battaglia per stare con me. Sinceramente io non avrei potuto chiedere di meglio, forse mio padre aveva capito che temevo per la vita di Jake e aveva scelto apposta di tenerlo lontano dall’azione.
 -Ma i vampiri non potrebbero seguire la scia di Nessie fino a La Push?-
 -No. Dopo che Nessie avrà lasciato il suo odore al campo di baseball, interverrà Leonard con il suo potere. Modificherà l’odore di Nessie, trasformandolo in quello di un licantropo così i vampiri ne saranno disgustati e non lo seguiranno.-
 Come piano era perfetto, non c’era che dire. Ed esattamente come avevo immaginato, il mio compito si riduceva a farmi una passeggiatina nel campo di baseball e poi a starmene rintanata a La Push.
 -Jake- disse poi mia madre avvicinandosi a noi. –Trova un posto per nasconderla, un luogo che neanche noi conosciamo in modo che se i vampiri avessero dei poteri come quello di Edward noi non daremmo loro modo di trovarvi. Ti prego, prenditi cura di Nessie…-
 -Mamma…- mormorai con le lacrime agli occhi. Eravamo arrivati al momento degli addii e non me ne ero neanche resa conto.
 Lei mi strinse forte tra le sue braccia e mi accarezzò i capelli con dolcezza.
 In quel momento la melodia che avevo composto per Jake risuonava nella mia mente come il sottofondo perfetto per un finale drammatico.
 Non potevo permetterlo, non volevo permetterlo.
 Strinsi mia madre con tutta l’intenzione di non lasciarla andare, ma fu lei a interrompere l’abbraccio sorridendomi.
 -Abbiamo superato tante difficoltà, piccola mia- disse con voce serena. –Vedrai che tra poche ore potremmo tornare a stare tutti insieme e metteremo questa storia nel dimenticatoio insieme a tutte le altre cose brutte che ci sono successe.-  Annuii mentre le lacrime continuavano a rigarmi il viso.
 Ad uno ad uno tutti i miei cari mi salutarono. Lo zio Emmett mi sorrise come al suo solito facendomi venire voglia di prenderlo a schiaffi, ma gli volevo un mondo di bene comunque. Lo zio Jasper mi abbracciò velocemente timido e impacciato, mentre la zia Rose e la zia Alice sembravano non volermi lasciare andare e mi abbracciavano quasi stritolandomi. Nonna Esme mi diede un bacio sulla fronte, e nonno Carlisle mi abbracciò con tenerezza.
 -Andate adesso, non manca molto al loro arrivo- disse mio padre con voce seria.
 Lo guardai. Rividi in lui, nel suo viso e nel suo sguardo, molto di me stessa. Gli somigliavo molto più di quanto avessi mai pensato e vederlo così preoccupato per me mi fece sentire tremendamente colpevole.
 Lui mi sorrise per rincuorarmi e a quel punto non potei farne a meno: lo raggiunsi velocemente e mi aggrappai a lui abbracciandolo con tutte le mie forze.
 “Papà, non mi lasciate. Per favore” pensai il più intensamente possibile, piangendo tutte le lacrime che avevo in corpo.
 Mi accarezzò la testa per farmi calmare e sussurrò.
 -Ci rivedremo presto, bambina mia.-
 Poi fece un cenno a Jacob e sentii due braccia forti strapparmi dal corpo di mio padre.
 Vidi mio padre allontanarsi e tutti gli altri diventare sempre più piccoli. La casa cominciò a scomparire tra gli alberi, mentre sentivo che Richard era al nostro fianco.
 Mi voltai a guardare Jake e incontrando i suoi occhi sentii un altro moto d’angoscia prendere possesso del mio cuore. Mi ritrovai a piangere sulla sua spalla, mentre a grande velocità ci dirigevamo verso il campo da baseball.







***L'Autrice***
 Ci credete che appena ho finito di scrivere questo capitolo sono scoppiata a piangere. Non era mia intenzione farlo uscire così triste e malinconico, ma sono tremendamente soddisfatta di quello che ho scritto oggi... E' la prima volta che mi emoziono così rileggendo qualcosa che ho scritto io...
 Anticipazioni: C'è solo una parola da dire: BATTAGLIA! ^^

 Ah, e comunque il personaggio di Richard nella mia storia ha sempre avuto oltre che il ruolo di fratello di Carlisle anche quello di diventare il compagno di Tanya. Alla fine di Breking Dawn lei era l'unica di Denali ad essere rimasta sola e quindi mi è venuto spontaneo trovare qualcuno anche per lei, e visto che ci aveva provato con Edward, chi meglio di un Cullen sarebbe andato bene per farle perdere la testa? ^^

 90 giorni alla maturità...

 Ringraziamenti:
 Trilli Call: Io Nahuel non è che lo odio, però in questo caso mi sembrava il cattivo perfetto... Eh, sì Richard è il fratellino di Carlisle, un'altra delle mie idee premeditate...^^ Grazie mille per la recensione... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTB!
 Maka_Envy: Veramente i pretendenti sono cinque se ci mettiamo anche il capitano della squadra di pallanuoto del primo capitolo e il povero Jason del campeggio, anche se loro non fanno testo più di tanto...^^ Diciamo che Richard sarebbe un prozio di Nessie, ma ormai è inutile stare lì a guardare le parentele perchè tanto Richard finirà con Tanya...XD. Grazie mille per la rcensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTB!
 Fede_Wanderer: Sono contenta che questa storia ti ricordi lo sviluppo di quelle della Meyer, in effetti è stata una mia scelta quella di seguire il "tutti vivono tranquilli fino a un certo punto e poi si scatena l'inferno"... ^^ La mia mente geniale ringrazie per il complimento...XD. Bella la storia di Nessie vista come uno Stato da conquistare non ci avevo pensato... Mi sono sbellicata dalle risate leggendola...^^ Ovviamente non mi sbilancio riguardo a Nahuel, vedrai al tuo ritorno...^^ Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTB!
 ranzie74: Tranquilla, sono una che va d'accordo solo con i lietofine, quindi non c'è da temere. Al massimo ci sarà qualche ferito grave... Grazie mille per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTB!
 AngelOfLove: Sono felice che ti facccia piacere commentare la mia storia...^^ Non puoi neanche immaginare che giri mentali per inventarmi tutta questa situazione, la trama sarà cambiata come minimo cinque volte nel corso della stesura dall'inzio fino ad ora, ma credo che come sta procedendo adesso sia la migliore che potessi scrivere...XD. Grazie mille per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTB!
 francy79: Scusami per la velocità, ma sto cercando di terminare questa storia il più presto possibile perchè poi devo dedicare tutte le mie forze ad un'originale che ho in cantiere da diversi mesi e che da quando ho cominciato a scrivere Sunbeam, ho trascurato un pochino (praticamente sono 2 mesi che sono ferma al nono capitolo e agiungo solo un rigo ogni tanto...^^). Sono felice che alla fine la scelta di Leonardo Da Vinci ti abbia convinto, ho scelto proprio lui giusto perchè mi aveva sempre affascinata come personaggio, con tutti quei misteri riguardo la sua personalità... e così mi sono detta "se era così misterioso forse aveva qualcosa da nascondere, e perchè quel qualcosa non poteva essere la sua trasformazione in vampiro?". Richard fratello di Carlisle, come quella di Leonard, è un'idea che ho avuto fin dall'inizio di questa storia, solo che non è stato semplice inventarsi tutta la storia che c'era dietro... Ma sono piuttosto soddisfatta del risultato...^^ Ormai stiamo andando verso la fine. Non so di preciso quanti capitoli manchino, forse tre... Dipende da quanto spazio occuperà quello che mi rimane da dire... Grazie mille per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTB!
 PrettyFairy: Fai bene a fare il conto alla rovescia, mancano più o meno tre capitoli alla fine...^^ Ci hai azzeccato, la lunghezza in parole è quasi quella di Twilight, non me ne mancano tantissime per eguagliarlo... Sono contenta che la storia di Richard ti sia piaciuta, e mi fa piacere che sei rimasta di stucco leggendo che era il fratello di Carlisle, non avrei potuto chiedere di meglio...^^ In effetti Joham è stato decisivo per far diventare Nahuel così diciamo intraprendente... Sono davvero felice che questo capitolo ti sia piaciuto così tanto... Grazie per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTB!
 May88: Sono contenta che tutto il capitolo precedente ti sia piaciuto così tanto. Confesso che non è stato per niente semplice scriverlo (veramente nessuno di questi ultimi capitoli, nonostante la mia velocità nell'aggiornare posso dire il contrario, è stato semplice da scrivere perchè la storia si sta complicando sempre di più...). Quindi sono proprio felice che i miei sforzi siano ricambiati da recensioni come la tua. Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTB!
 Padfoot_07: Certo che tu con le esclamazioni ti dai da fare, eh? XD. Be' mi fa piacere di riuscire ogni volta a sconvolgerti così tanto...^^ Ebbene sì, tutta la storia di Richard e Leonard sono state premeditate fin dal principio... Mi hai scoperta. Confesso la mia colpevolezza, vostro onore...XD. Sono contenta che tu non sia riuscita a sospettare niente, perchè questo mi fa capire di aver raggiunto il mio scopo di sorprendere tutti fino infondo...^^ Grazie mille per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTB!
 eulalia_17: Calmati ti prego, ho il lieto fine nel sangue quindi non accadrà nulla di troppo brutto, te lo prometto...^^ Ci manca solo che una delle mie lettrici si preoccupi così tanto...^^ Ho visto che hai recensito Romeo and Juliet, ogni volta che vedo quella storia mi viena da piangere, non che l'abbia abbandonata però ho avuto una crisi ispirativa riguardo quella fanfiction e non sto riuscendo a continuarla. Prometto che appena sarà più libera da esami e studio mi metterò e cercherò di continuarla... Grazie per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTB!
 Cristie: Grazie mille per la recensione e per i complimenti. Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTB!
 
  
Ringrazio i 121 che hanno messo questa storia tra le preferite e un grazie enorme anche a chi ha solo letto.

 Ciao Kiss a tutti!!!
 
 Francesca







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Capitolo 24
*** Surrender ***


Sunbeam- Capitolo 24




Capitolo 24: Surrender

 
 Il vento mi sferzava il viso.
 Stavo andando verso un luogo sicuro, verso il mio nascondiglio. Perché in quella battaglia non c’era posto per una semplice e debole mezza vampira. Non ero abbastanza forte da poter anche solo pensare di prendere parte al combattimento.  
 -Oddio, Jake- mormorai tra un singhiozzo e l’altro mentre correvamo verso il campo da baseball e stavo aggrappata al mio Jacob.
 -Cosa c’è?-
 -Non ho salutato nessuno dei miei amici… Sophia, Lance, Seth, Rebecca… Claire… Oh, Claire. Se non avessi più la possibilità di vederla…- ormai il panico si era completamente impossessato di me e del mio corpo.
 Jake si bloccò di colpo guardandomi con uno sguardo serio.
 -Smettila di pensare certe cose- disse deciso. –Tornerai presto da loro e li rivedrai talmente spesso che ti stancherai di averli sempre intorno. Non pensare mai più che non potresti più rivederli, non te lo permetto. Capito?-
 Lo fissai negli occhi per qualche secondo ritrovando la calma.
 Annuii, ma non riuscivo a non pensare che quella storia si sarebbe potuta chiudere in modo drammatico e quindi sul serio avrei potuto non rivedere mai più nessuno di loro.
 Jake ricominciò a correre e in pochi minuti ci ritrovammo al campo da baseball.
 Mi mise a terra con delicatezza proprio sulla casa base e raggiunse velocemente Richard che stava al limitare della foresta.
 Sapevo quello che dovevo fare: una passeggiatina per il campo giusto per disseminare il mio odora qua e là. Niente di difficile, ovviamente.
 Presi un respiro profondo per provare a ritrovare almeno un minimo di serenità che mi consentisse di muovermi senza tremare come una foglia a causa dell’ansia.
 Percorsi tutto il campo camminando come un’umana e non come una vampira così la mia scia sarebbe stata più chiara e mi forzai in ogni modo di non pensare ai miei amici e alla mia famiglia.
 Era inutile pensare a loro, perché li avrei rivisti…
 Più cercavo di inculcarmi queste parole nella mente e meno ci credevo io stessa.
 Mentre ero a metà del mio giro, Leonard apparve dietro Richard e Jacob. Era venuto per trasformare il mio odore.
 Chissà se essere avvolti da quella strana nebbiolina sovrannaturale avrebbe fatto male.
 Conclusi il percorso proprio davanti a loro tre.
 -Bene- disse Leonard con quel suo solito sorriso gioviale. –Sei stata molto brava, Nessie.-
 -Siamo passati al tu?- chiesi divertita.
 -Un po’ di rispetto, signorina- si finse offeso. –Ricorda che stai parlando con il creatore di tuo nonno, e quindi con il tuo creatore.-
 Alzai un sopracciglio divertita.
 -Ti conviene darti una mossa, Leonard- lo incalzò Jake. –Altrimenti saremo ancora qui quando i nemici arriveranno.-
 -Il nostro amico peloso ha ragione- mi sorrise divertito.
 Jake alzò gli occhi al cielo, probabilmente desiderando di poter tirare un pugno in pieno viso a Leonard, mentre io ricambiavo il suo sorriso.
 -Cominciamo- disse poi tornando serio.
 Puntò la sua mano destra verso di me e subito una sottile nebbiolina bianca, la stessa che avevo visto poche ore prima, uscì dalla mano e si diresse lentamente nella mia direzione.
 Cominciò ad avvolgermi i piedi e le gambe, fino a salire verso il resto del corpo.
 Provai una strana sensazione. Era come essere immersi in una sorta di liquido freddo, avvertì il mio corpo leggero e privo di peso esattamente come quando si galleggia in una piscina.
 Quando la nebbiolina avvolse anche la testa tutti i suoni intorno a me si attenuarono e la vista divenne opaca.
 Poi avvenne una cosa ancora più strana: sentii una forte pressione, ma non dolorosa, su ogni parte del mio corpo.
 Quando la pressione svanì la nebbiolina cominciò a sparire e i miei sensi tornarono a recepire tutto perfettamente come prima.
 -Allora?- mormorai esitante. –Il mio odore è come quello di un licantropo?-
 Jacob mi si avvicinò e mi abbracciò affondando il viso nei miei capelli, facendo, come al solito, accelerare il mio cuore.
 Si allontanò quasi subito.
 -Che impressione! E’ stato come abbracciare Seth…- disse con la faccia disgustata.
 -Ma tu guarda… Uomini. E’ sufficiente che noi donne cambiamo un pochino e subito vi lamentate- esclamai con un sorriso di sfida.
 -Scusa, ma è come se avessi cambiato sesso- rispose Jake facendomi l’occhiolino. –Comunque il potere di Leonard funziona alla perfezione, non ti scambierebbero per una mezza vampira neanche se ti venissero addosso.-
 -Avevate dubbi per caso? Sono o non sono Leonardo Da Vinci?-
 -Certo, maestro- dissi accennando un rispettoso inchino.
 -Il fato ti punirà per esserti presa gioco di me- mi guardò ridendo, poi mi si avvicinò e mi abbracciò. –Abbi cura di te, Renesmee. Spero di rivederti al più presto, e se accadrà ricordami che devo svelarti un piccolo segreto.-
 Sciolse l’abbracciò e mi guardò dritto negli occhi. Avrei voluto chiedergli di quale segreto stesse parlando ma non mi sembrò il caso di interrompere il veloce scambio di sguardi che c’era stato tra lui e Richard, tra lui e suo figlio.
 -Ragazzo mio, voglio rivederti tutto intero- disse abbracciandolo.
 -Vale anche per te, vecchio- rispose Richard sorridendo.
 Così anche Leonard si allontanò velocemente dalla mia vita e anche lui divenne d’un tratto un’incognita. Mi chiesi se lo avrei mai rivisto.
 Jake mi riprese tra le sue braccia, questa volta senza che protestassi, e partimmo tutti e tre in direzione di La Push.
 -Hai già in mente un posto dove andare?- gli chiese Richard quando eravamo ormai al confine con i territori Quileute.
 -Sì- rispose lui guardandomi sorridendo.
 In quel momento capii di che posto stava parlando.
 -Spero non ti secchi una piccola nuotata, Richard?- disse divertito.
 Stavamo andando alla grotta. La nostra grotta. Il nostro posto speciale che nessuno conosceva e che di certo sarebbe stato il nascondiglio perfetto.
 Mentre attraversavamo il bosco intorno a La Push avvertii due scie umane che conoscevo talmente bene da farmi salire le lacrime agli occhi all’istante.
 -Jake, fermati…- mormorai con un filo di voce, ma sapevo che lui mi avrebbe sentito.
 -Non possiamo fermarci, Nessie- disse senza guardarmi. Anche lui aveva colto la presenza di quelle due scie, ne ero certa.
 -Fermati!- esclamai fissandolo dritto negli occhi con uno sguardo pieno di disperazione. –Non puoi negarmi una cosa come questa.-
 Fece un sospiro.
 Rallentò fino a fermarsi e mi lasciò a terra.
 -Noi andiamo alla grotta- disse rassegnato. –Se tra dieci minuti non ci avrai raggiunto verrò a prenderti con la forza.-
 -Grazie- mormorai dandogli un bacio sulla guancia.
 Mi voltai e cominciai a correre con tutte le mie forze verso casa di Jacob.
 Proprio come avevo immaginato Rebecca e Claire erano fuori, davanti alla casa e stavano giocando insieme.
 -Nessie- esclamò la mia piccola amica vedendomi arrivare.
 Mi corse incontro e io la presi tra le mie braccia stringendola con delicatezza.
 -Ciao, tesoro- dissi accarezzandole la testa.
 Camminai con calma verso Rebecca e misi giù Claire che volle continuare a tenermi per mano.
 Rebecca mi guardava sorridendo ma nei suoi occhi vedevo la verità. Seth doveva averle raccontato tutto.
 -Non dovresti essere qui- mi disse abbracciandomi. –E’ troppo pericoloso per te.-
 -Non potevo non salutarvi- risposi con le lacrime agli occhi.
 -E perché devi salutarci tanto ci rivedremo sabato per la festa di compleanno di Claire, non vorrai mancare spero?- mi chiese Rebecca facendomi l’occhiolino.  
 -Nessie, non dirmi che non ci sarai alla mia festa?- Claire mise il broncio arrabbiata.
 Mi chinai verso di lei e le sorrisi.
 -In questi giorni ho alcune cose da fare ma ti prometto che ci sarò- pronunciai quelle parole con una convinzione che non credevo di possedere in un momento come quello.
 Claire mi guardò incerta poi alzò la mano con il mignolo teso.
 Sorrisi e unii il mio mignolo al suo in quel piccolo suggello.
 A quel punto soddisfatta per quel patto Claire mi sorrise radiosa e mi abbracciò ancora una volta.
 Lanciai un’ultima occhiata piena d’affetto a Rebecca e corsi verso la foresta. Corsi come una mezza vampira, incurante del fatto che Claire potesse vedermi. Avevo bisogno di allontanarmi da loro altrimenti non avrei mai più trovato la forza per lasciarle.
 Stava accadendo tutto per colpa mia.
 Claire e Rebecca stavano rischiando di perdere i loro licantropi a causa di una guerra che si stava scatenando per avere me.
 Se solo non fossi mai nata, tante cose brutte non sarebbero mai accadute. I Volturi non sarebbero venuti mai a Forks, Irina non sarebbe morta, i licantropi e la mia famiglia non si starebbero preparando ad affrontare una battaglia mortale contro dei nemici invincibili. Era tutta colpa mia. Accidenti!
 Raggiunsi la spiaggia in pochi minuti e mi tuffai subito in mare senza stare a pensare più a quello che stava per succedere.
 La marea si stava alzando ma l’entrata della grotta era visibile per quasi metà della sua altezza. Nuotai velocemente al suo interno e in pochi secondi mi ritrovai nella grande “stanza” circolare, il posto speciale in cui io e Jake avevamo fatto l’amore per la prima volta.
 Mi guardai intorno e individuai subito Richard e Jacob seduti davanti a un fuoco scoppiettante.
 Si voltarono a guardarmi e io uscii dall’acqua dirigendomi verso di loro.
 -Ti senti meglio?- mi chiese Jake serio.
 -Per niente.-
 Mi sedetti al suo fianco e lasciai che mi avvolgesse nel suo abbraccio caldo e famigliare.
 Adesso non restava che aspettare l’arrivo di Nahuel e di Joham.
 Il cuore mi batteva veloce mentre i secondi, i minuti, le ore passavano inesorabili senza che niente accadesse.
 Ero troppo agitata per concentrarmi e i miei sensi erano al minimo della loro potenzialità, perciò di tanto in tanto ero costretta a chiedere a Jake o a Richard se stesse succedendo qualcosa, dato che La Push non era troppo lontana dal luogo della battaglia il loro udito riusciva a cogliere parecchi particolari.  
 Mi dissero che metà dei licantropi si trovava al confine con La Push in modo da evitare che i mezzi vampiri entrassero nel loro territorio, mentre gli altri davano man forte ai miei parenti al campo da baseball.
 L’attesa era snervante. Non sapevo cosa dovevo aspettarmi, e non sapevo se tutto quello che era stato preparato per affrontare i nemici sarebbe stato sufficiente a sconfiggerli.
 Lo speravo con tutta me stessa, ma avevo il presentimento che le cose non sarebbero andate lisce come tutti continuavano a professare.
 Dentro di me sentivo che Nahuel era forte e che avermi per lui significava tutto, e avrebbe vinto a qualsiasi costo.
 Mi strinsi di più a Jacob, perché un brivido di paura mi aveva attraversato la schiena. Avevo bisogno di sentirlo vicino a me, di sapere che non sarebbe scomparso da un momento all’altro.
 Fu in quel momento che sentii il suo corpo irrigidirsi, e un ringhio partì dalla sua gola. Sentivo sotto il tocco delle mie mani il suo corpo che fremeva per trasformarsi per prendere parte a quella battaglia da cui era stato escluso.
 -Cosa?- chiesi guardandolo in volto. –Cosa sta succedendo?-
 Ma Jake era troppo concentrato nel cercare di non trasformarsi per potermi rispondere.
 -Sono arrivati- rispose Richard al suo posto. –E sono più di quelli che avevamo immaginato.-
 -Che vuoi dire?- la voce uscì fuori più acuta di quanto avessi voluto.
 -A quanto pare Joham si è portato dietro qualche suo amico vampiro, e uniti a Nahuel e alle altre mezze vampire sono diciotto elementi- disse Richard in tono preoccupato.
 -Quanti sono in tutto i mezzi vampiri?- chiesi alzandomi in piedi. Finché ci fosse stato solo qualche vampiro in più non ci sarebbero dovuti essere problemi, ma se erano i mezzi vampiri quelli che erano aumentati di numero il nostro piccolo esercito non avrebbe resistito a lungo.
 -Le figlie di Joham sono dodici.-
 Richard abbassò lo sguardo in segno di sconfitta.
 Dodici? Dodici mezze vampire e con Nahuel erano tredici.
 Erano troppi. I miei famigliari e i licantropi non ce l’avrebbero fatta, la forza dei mezzi vampiri li avrebbe sopraffatti fino a sterminarli tutti.
 Sentii una morsa al cuore e caddi a terra in ginocchio, mentre Jake al mio fianco continuava a lottare per non trasformarsi e correre ad aiutarli.
 La testa mi girava e sentivo tutte le voci delle persone che mi volevano bene e che stavano lottando per me rimbombarmi nella testa senza lasciarmi tregua.
 Rebecca avrebbe perso Seth proprio ora che si erano ritrovati. Quil non avrebbe mai potuto dire a Claire quello che provava per lei. Avrei privato Emily di suo marito e del padre di sua figlia, e Kim e Rachel dei loro licantropi. Leah ed Embry sarebbero morti ancor prima che il loro amore avesse potuto consolidarsi. Per non parlare di tutti i licantropi più giovani, Colin e Adam…
 Leonard… Tanya… Garrett… Kate… Carmen… Eleazar… Avrebbero trovato la morte a causa mia.
 La mia famiglia sarebbe stata dilaniata, smembrata, lacerata e io sarei rimasta sola proprio come era accaduto nel mio sogno. 
 All’improvviso respirare divenne sempre più difficile e doloroso, era come se al posto dell’ossigeno immettessi grosse schegge di vetro nei polmoni.
 I luminosi occhi di Esme si sarebbero spenti per sempre. Nessuno avrebbe più beneficiato della gentilezza di Carlisle. Rosalie non avrebbe più potuto organizzare uno dei suoi tanti matrimonio, ed Emmett non mi avrebbe più presa in giro. Alice non mi avrebbe più dato consigli sulla moda e Jasper non mi avrebbe più consolata con i suoi saggi consigli sussurrati a mezza voce.
 Mia madre… Mia madre che aveva fatto di tutto per avermi, adesso mi avrebbe persa per sempre e io non avrei più rivisto il suo sorriso che tante volte mi aveva rallegrata. Non avrei più mangiato i suoi pancakes fumanti la mattina e mai più l’avrei sentita criticare la sua auto troppo vistosa e troppo veloce.
 Mio padre. Edward Cullen avrebbe finalmente scoperto se anche per i vampiri esisteva una qualche specie di aldilà, privandomi per sempre della sua iperprotezione e delle sue passeggiate nella mia mente che tanto mi facevano irritare. Non avrei più potuto correre da lui in qualsiasi momento a chiedere protezione perché lui non sarebbe più stato lì per me.
 Le lacrime cominciavano a rigarmi il viso mentre attendevo con ansia quelle parole che tanto temevo, che avevo sperato con tutto il mio cuore di non sentire mai.
 -La battaglia è cominciata- decretò Richard con tono definitivo.
 Era suonata come una condanna a morte, la morte di tutte le persone che amavo e che mi amavano a tal punto da sacrificarsi per me.
 -Dimmi cosa sta succedendo, Richard…- lo pregai a mezza voce.
 -Sembra che i nemici siano caduti nella nostra trappola. Ma sono veloci, sono riusciti a mordere solo una mezza vampira ed è morta. Proprio come aveva detto mio padre.-
 Alzai la testa di scatto.
 Una mezza vampira era già stata eliminata, probabilmente doveva essere una di quelle meno esperte nella lotta.
 -I licantropi stanno affrontando i quattro vampiri veri, gli amici di Joham, e sembra che stiano riuscendo ad avere la meglio…-
 Il cuore mi batteva forte. I licantropi stavano riuscendo a sconfiggere i loro nemici.
 -Un momento…- disse Richard spalancando gli occhi, e Jake al mio fianco lanciò un urlo di rabbia.
 -Cosa succede?- chiesi con urgenza.
 -Uno dei licantropi stava per essere attaccato, credo che si trattasse della femmina…-
 -Leah…- mormorai preoccupata.
 -Ma un altro licantropo le ha fatto da scudo ed è stato colpito in pieno, non so se sopravviverà. La femmina si è scagliata contro il vampiro e gli ha staccato la testa.-
 Embry. Era di sicuro lui che aveva fatto da scudo a Leah.
 Richard aveva detto che non sapeva se sarebbe sopravvissuto. Sentii una morsa allo stomaco mentre voltandomi verso Jacob le lacrime si intensificavano. Stava ad occhi chiusi e ringhiava sommesso. Sapevo che avrebbe dato qualsiasi cosa per correre ad aiutare il suo branco.
 Allungai una mano e la posai sulla sua, lui sussultò poi aprì gli occhi guardandomi. Era la prima volta che vedevo quello sguardo pieno di dolore e amarezza.
 Prese la mia mano e la strinse nella sua.
 Ringraziai il cielo non so quante volte perché Jacob era lì con me e non in mezzo a quel bagno di sangue.
 -Come sta andando?- chiesi poi guardando di nuovo Richard.
 -Emmett e Jasper se la stanno vedendo con una mezza vampira, e adesso Garrett li sta aiutando, ma non riesco a capire chi stia vincendo. Alice, Rosalie ed Esme stanno riuscendo a tenerne a bada due. Ah, Tanya ne ha morsa una! Quella vampira ha un caratterino adorabile- disse con ammirazione.
 Avrei tanto voluto sorridere, ma non era semplice trovare il buon umore in una situazione come quella, anche se non sembrava così tragica come me l’ero prospettata.
 -Carlisle ed Eleazar sono un po’ in difficoltà con un paio di mezze vampire ma Carmen e Kate sono corse in loro aiuto. Mentre Nahuel… Merda!- esclamò d’un tratto con il terrore negli occhi.
 -Cosa c’è?- chiesi spaventata.
 Quasi non feci in tempo a fare quella domanda che Jake mi prese e mi portò contro il muro nascondendomi dietro il suo corpo.
 -Nahuel e Joham stanno venendo qui- disse Richard mettendosi in posizione di difesa e mettendosi a fissare l’acqua come se si aspettasse che da un momento all’altro esplodesse.
 Spalancai gli occhi incredula.
 -Stanno venendo qui? Ma come… Come hanno fatto?-
 -Tuo padre ci sta parlando- continuò Richard. –Se ti concentri potresti riuscire a sentirlo.-
 Sbattei le palpebre un paio di volte e poi capii che era arrivato il momento di tornare in me e di smettere di piagnucolare.
 Chiusi gli occhi e concentrai tutte le mie energie nel cercare di ascoltare la voce di mio padre.
 “Nahuel ha qualche dono speciale. Sembra che il suo udito sia superiore a quello degli altri e di tutti noi, deve aver sentito il battito del cuore di Nessie e ha capito dove siete. Tenete la guardia alta. Io lo sto inseguendo ma sta riuscendo a seminarmi. Bella e Leonard hanno bloccato Joham. Jake, Richard proteggete Nessie, vi prego.”
 Riaprii gli occhi e le spalle di Jacob furono la prima cosa che vidi.
 -Te lo avevo detto- disse lui serio. –Se non ero io ad andare dalla battaglia, sarebbe stata la battaglia a venire da me. Mi dispiace, amore. Non credo che potrò mantenere la promessa, non ne ho il modo.-
 La sua voce era colma di preoccupazione. Ma di certo non era in pena per se stesso, era preoccupato solo e soltanto per me, anche se io avrei preferito che mettesse la sua vita al di sopra di tutto. Volevo che Jake si salvasse, non mi importava di dovermi sacrificare per questo.
 “Papà” pensai con decisione.
 “Dimmi, tesoro” rispose lui con apprensione.
 “Quando arriverai qua voglio che mi mordi e mi trasformi in una di loro.”
 La soluzione era sempre stata a portata di mano e me ne ero accorta solo in quel momento. Loro erano mezzi vampiri come me solo che erano sotto l’effetto di una specie di potenziatore. Anch’io come loro potevo potenziare le mie abilità, bastava che mio padre mi mordesse e mi desse il suo veleno completando la mia parte di vampira.
 “Non dire stupidaggini, Nessie” mi rimproverò lui. “Non morderò mia figlia.”
 “Ma come fai a non capire?” continuai imperterrita. “Se mi mordi diventerò come Nahuel, forse anche più forte e potrò configgerlo senza problemi.”
 “Non sappiamo quanto duri questo genere di processo, potresti restare fuori combattimento per ore o giorni ed è inutile che insisti perché io non ti trasformerò mai in una vampira come loro. Tu non li hai visti, sembrano dei mostri come se fossero posseduti da qualcosa. Hanno gli occhi iniettati di sangue e agiscono come se fossero completamente fuori di testa. Non puoi chiedermi ti farti diventare come loro, perché non lo farò.”
 Era inutile provare a ragionare con quell’ottuso di mio padre.
 Chi se ne importava se dovevo diventare un mostro per proteggere coloro che amavo? Avrei dato qualsiasi cosa per poterli salvare, anche la mia salute mentale.
 Ad un tratto sentii un rumore provenire dall’alto e diversi pezzi roccia caddero davanti a noi proprio ai piedi di Richard.
 Il buco sul soffitto si era allargato, tanto da far passare più di una persona.
 In quell’istante vidi una scia nera cadere velocemente dal soffitto e atterrare proprio davanti a Richard, a pochi centimetri da lui.
 Era Nahuel.
 -Ciao- disse con un sorriso ironico.
 Prima che Richard potesse reagire gli sferrò un pugno in pieno stomaco e lo scaraventò contro la roccia con una forza immane.
 -Addio, è stata breve come conoscenza- scoppiò a ridere.
 Un brivido mi salì lungo la schiena. Quella risata era così glaciale e priva di qualsiasi sentimento.
 Jake fece un passo indietro per proteggermi con il suo corpo.
 -Non ti muovere da lì- mi bisbigliò.
 Nahuel si voltò a guardarci e per la prima volta, dopo tanti anni, rividi i suoi occhi.
 Sussultai per la sorpresa. Erano così diversi dagli occhi gentili e tristi che ricordavo, questi erano rossi, totalmente rossi, come se fossero stati ricoperti da una spessa patina di sangue vivo, erano degli occhi abominevoli e terrificanti.
 Il suo volto, perfetto come quello del mezzo vampiro che mi aveva salvata tanto tempo prima, fu trasfigurato da un ghigno soddisfatto.
 -Lo sapevo che saresti diventata molto più bella di quando eri prima, Renesmee.-
 Mi guardò dritto negli occhi e questo mi fece sentire totalmente indifesa e scoperta nonostante ci fosse il possente corpo di Jacob davanti a me.
 -Non ho mai smesso di pensare a te in tutti questi anni, e adesso è finalmente arrivato il momento che ho tanto atteso. Diventerai una compagna perfetta per il più potente dei vampiri- concluse ridendo compiaciuto.
 -Ehm, non per rovinare i tuoi sogni di gloria, sanguisuga fatta di steroidi ma credo tu stia dimenticando un ostacolo fondamentale per la riuscita del tuo piano- intervenne Jacob irrigidendosi.
 -Davvero, cane? E cosa sarebbe?- chiese Nahuel con tono di sfida.
 -Me.-
 Il corpo di Jake ebbe un potente spasmo e con una velocità tremenda si trasformò in licantropo.
 Un ringhio potentissimo partì dal lupo grande come un cavallo che stava davanti a me e subito si avventò su Nahuel che, preso alla sprovvista per quell’attacco così improvviso, non fece in tempo ad evitarlo.
 Il lupo provò più volte ad azzannargli il collo ma Nahuel riusciva sempre a bloccare gli attacchi con una forza e una velocità impressionante.
 Jake affondò i suoi artigli nella spalla del suo nemico, ma quello non sembrò essere stato ferito. Era come se il suo corpo fosse immune a qualsiasi attacco.
 Me ne stavo immobile a fissare quello spettacolo che mi straziava il cuore.
 Stavo morendo dalla paura. Jake era a un passo dalla morte e io non potevo fare nulla per aiutarlo.
 Guardai Richard. Era ancora a terra privo di sensi, il colpo che Nahuel gli aveva inferto doveva essere stato di una potenza inaudita.
 Nahuel riuscì a tirare a una ginocchiata potentissima nello stomaco di Jake e lo scaraventò lontano da sé.
 Spalancai gli occhi con il terrore che cominciava a permeare ogni cellula del mio corpo.
 Nahuel si scagliò su Jake e iniziò a tirargli pugni nello stomaco e sul viso.
 Jake urlava dal dolore e lentamente il suo corpo cominciò a perdere la forma animale e a tornare umano.
 -NO!- gridai alzandomi in piedi.
 Corsi verso Nahuel e bloccandoli il braccio gli impedì di tirare l’ennesimo colpo sul viso di Jacob che ormai era totalmente umano.
 -Scusa, sarò da te tra un attimo, mia cara- rispose Nahuel sorridendo e con un gesto secco mi lanciò lontano facendomi arrivare contro il muro.
 Non provai dolore, evidentemente sapeva quanto in là poteva spingersi contro una mezza vampira senza ucciderla.
 Tirò un altro pugno a Jake e sentii i lamenti di dolore dell’uomo che amavo straziarmi l’anima.
 Non sapevo cosa fare. Non avevo idea di come salvarlo.
 Mi accorsi di trovarmi proprio accanto a Richard che se ne stava steso inerme.
 A quel punto mi venne un’idea, azzardata e senza senso, ma pur sempre un’idea.
 Aprii la bocca di Richard e posai il palmo della mano sui suoi canini.
 -Nahuel!-
 Lui si voltò verso di me e sul suo volto impassibile apparve un velo di terrore.
 -Allontanati da Jacob o mi vedrai bruciare come una fiaccola- dissi con decisione. Mi bastava premere un po’ di più la mano sui denti di Richard perché il suo veleno cominciasse ad ardere nel mio corpo di mezza vampira.
 -Se lo lascio in pace tu mi seguirai senza fare storie?- mi chiese con un sorriso. –Tanto lo sai che lo posso fare fuori prima che tu riesca ad affondare quei denti nella tua mano.-
 Era vero. Nahuel era veloce, mi avrebbe potuto impedire il suicidio in qualsiasi momento, ma almeno adesso avevo una piccola speranza di salvare Jake.
 -Va bene- dissi chiudendo gli occhi e prendendo un respiro profondo. –Verrò con te.-
 Sul suo volto tornò trionfante il ghigno divertito di poco prima.
 Tolsi la mano dalla bocca di Richard e mi alzai in piedi.
 Sconfitta. Era questa la parola che echeggiava nella mia mente vuota e provata dal dolore.
 Con un po’ di fortuna tutti quelli che amavo sarebbero sopravvissuti, ma ormai, per poter permettere a Jake di continuare a vivere, io ero proprietà di Nahuel.







***L'Autrice***
 E' praticamente definitivo: mancano due capitoli alla fine. Il prossimo e poi l'epilogo. ç___ç Non sapete quanto mi dispiaccia che questa storia stia per finire, ma sono anche soddisfatta del mio lavoro e sono fiera di averla cominciata e portata a termine con tanta dedizione, prima che l'ispirazione decidesse di abbandonarmi- cosa che mi accade spesso e volentieri...^^
 Anticipazioni: vi piacerebbe che vi parlassi del prossimo capitolo... E invece è l'equivalente di un segreto dell'FBI, non aprirò bocca neanche sotto tortura. Come se fosse un file riguardante l'Area 51...^^

 88 giorni alla maturità...

 Ringraziamenti:
 noemii: Innanzitutto grazie mille per i complimenti, sono davvero contenta che la mia storia ti stia piacendo... E ti ringrazio per esserti offerta di tradurla in inglese. Per il momento nessun altro si è proposto quindi se posso lo chiederei a te... Grazie ancora per i complimenti e per la recensione... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTB!
 barbyemarco: Sono piuttosto logorroica quando mi ci metto, quindi i miei capitoli vengono fuori abbastanza lunghi (tanto per capirci in genere sono sette pagine di word a capitolo...), ma sono contenta che ti faccia piacere vederli così lunghi...^^ La notte non dormo granchè (l'ansia per gli esami mi crea insogna... dormo solo il sabato notte, perchè so che il giorno dopo non c'è scuola...XD), quindi ho parecchio tempo per pensare. Comunque tutta questa ispirazione ce l'ho solo per questa storia perchè le altre non le aggiorno da una vita...^^ Tranquilla, vedrai che all'improvviso ti ritornerà l'ispirazione... Grazie mille per la recensione e per i complimenti. Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTB!
 AngelOfLove: Scusa per tutta la tristezza che ho elargito ma quel capitolo è venuto fuori così...^^ Per quanto riguarda il tuo "speriamo che nessuno si faccia male", ho già provveduto con Embry e non garantisco niente sull'incolumità degli altri... *Risata malvagia* Scherzo. Non farò morire nessuno dei buoni, tranquilla...^^ Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 Becca_: Io *bip*... e tu sei *bip*... ma come hai potuto *bip*...XP Se non l'hai capito ti stavo prendendo a male parole...^^ Scherzo! Non potrei mai insultarti, e figurati per i due capitoli che non hai recensito, non fa niente, l'importante è che continui a leggere... Sono relativamente brava ad incasinare le cose, devi vedere come si arrabbia mia madre quando dopo che ha sistemato la mia stanza la rimetto in disordine nel giro di 30 secondi...^^ Quindi creare il caos totale in una storia tranquilla è un gioco da ragazzi per me...XD. Sono felice che la storia di Carlisle ti sia piaciuta (dato che sono una maniaca del disordine ordinato, riuscire a far combaciare tutti i pezzi è stato molto simile ad un incubo...), e anche se sono disordinata sono una pignola di prima categoria quando si tratta di scrivere, se non è tutto preciso non posto neanche sotto tortura...^^ Scusa se te lo dico, ma sono contentissima di averti fatta piangere...^^ Almeno so che le mie emozioni sono arrivate anche a te... Spero proprio che un giorno comprerai un mio libro, sarebbe davvero il mio sogno più grande riuscire a pubblicarne uno... Mi sto dando da fare e lo sto scrivendo, cercherò di mandarlo a quante più case editrici sarà possibile... E confesso che sarei felicissima di poter diventare una vera scrittrice... Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti, mi sono messa a piangere io adesso... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 tenny_93: Be' una parte dello scontro l'hai vista, adesso ci sarà l'altra parte... Ti ringrazio davvero per tutti i complimenti e mi fa piacere sapere che il capitolo precedente ti ha commossa, Grazie mille... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTB!
 cristina72: Sono contenta che la mia scelta di far mettere insieme Tanya e Richard ti sia piaciuta, avevo il terrore che potesse sembrare troppo sdolcinata come scelta...^^ E' vero, questo, come il prossimo, è stato uno dei capitoli più difficili da scirvere in assoluto. E non solo perchè non sono abituate a scrivere questo tipo di scene ma soprattutto perchè per il mio cuore era impossibile vedere Jacob così sofferente e Nessie disperata per lui, mi sanguinava l'anima... E non è ancora finita...^^ Ovviamente nascondersi nella grotta (brava per averlo capito) non è bastato, era mia intenzione non farlo bastare...XD. Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTB!
 Trilli Call: Sono contenta che approvi Tanya e Richard...^^ E il potere di Leonard è un mio piccolo fattore di orgoglio, visto che l'ho crato tutto da sola senza che mi rifacessi in alcun modo ai personaggi di Stephenie (sia sempre benetta!). Presumo che tu abbia indovinato il posto dove la voleva portare Jake, be' non era difficile da immaginare...^^ Grazie mille per la recensione... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTB!
 May88: Ma grazie... sono felicissima che tu ti sia commossa così tanto leggendo il capitolo precendete, e paragonarlo addirittura a quelli della Meyer... Grazie, davvero. La scena della ninna nanna è stata un qualcosa di straziante da scrivere... Scrivevo e piangevo, scrivevo e piangevo... Ci avrò messo due ore solo per scrivere la parte di lei mentre suona...^^ Sono felice che anche l'incontro tra Richard e Tanya abbia trovato il tuo consenso... Meglio non parlare degli addii perchè sennò mi rimetto a piangere seduta stante... Per quanto riguarda l'avere qualcos'altro in cantiere, ci sono un paio di One-shot che presenterò ad dei contest... Però ho in ballo un progetto piuttosto importante. E' una storia originale che appena finita proporrò anche a qualche casa editrice se me ne presenterà l'occasione... Quindi magari tieni d'occhio il mio account se ti interessa seguire la mia "carriera" *tira indietro i capelli con fare da diva*...XD. Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 lilly95lilly: Ma tu sei pazza, rileggerti tutta la storia! Sono felice che tu l'abbia trovata complessa, mi sono ammazzata per riuscire a creare abbastanza colpi di scena da tenere l'attenzione di tutti al massimo. Sono contenta che l'idea di Leonardo Da Vinci ti sia piaciuta, anche secondo me non sarebbe stato male come vampiro, infondo un genio come lui lo sarebbe potuto essere tranquillamente. ^^ In effetti sto tartassando Nessie senza alcuna pietà ma lei è la protagonista di questa storia e lei si betta gioie e dolori...XD. Grazie per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTB!
 PrettyFairy: Sono felicissima che tu sia scoppiata a piangere come una fontana, e una cosa buona per una scrittrice quando il suo lavoro riesce ad emozionare così tanto...^^ In effetti quello che è successo in camera è esattamente come hai detto tu e quindi non mi soffermo oltre a spiegare...XD. Sono contenta che la coppia Richard/Tanya ti sia piaciuta, io la adoro... almeno quanto adoro Garrett e Kate... Non commento la scena degli addii altrimenti mi metto a piangere di nuovo e la mia tastiera deciderà di rompersi una volta per tutte... Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 ranzie74: Addirittura stordita... Be' ne sono felice...^^ Sono una maestra nel creare ansia, quindi se ti viene un colpo non è colpa mia, al massimo rivolgiti al mio avvocato per il risarcimento...XD. Come dico sempre, dovete stare tranquilla perchè odio far morire i personaggi che amo e se posso evitare di farlo lo evito senza pensarci due volte... Quindi agitati ma con moderazione...^^ Sono felice che la storia di Richard e Tanya ti sia piaciuta... Grazie mille per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 sannychan: Sono talmente veloce che non ti lascio neanche il tempo di recensire, scusa...^^ E' solo che devo finire questa storia al più presto perchè la settimana prossima sono piena di impegni e rischierei di non avere molto tempo per aggiornare, quindi preferisco finire di postarla prima di finire nell'occhio del ciclone...^^ Sono contenta che ti abbia fatto piangere, mi fa piacere sapere che ti sei emozionata così tanto... Grazie mille per la recensione e per i commenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTB!
 Padfoot_07: Il tuo sesto senso funziona alla grande, anche se non era tanto difficile da indovinare...^^ Sono contenta che Nessie e Jake ti siano piaciuti, per scrivere quelle scene ho consumato pacchi di fazzolettini... Grazie mille per aver trovato il tempo di recensire... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTB!
 samy88: Confesso. Sono entrata in casa della Meyer, ho scassinato la sua cassaforte e ho rubato questo manoscritto ancora inedito...XD. Per un pelo non sono stata morsa dai suoi cani da guardia...^^ Scherzo... Ovviamente mi fa piacere sapere che pensi che la mia storia sia come quelle dalla Meyer, anche se non mi paragonerei neanche a lei, ma accetto il complimento con gioia... Per il momento l'inferno la scatenato solo Nahuel comunque...XD. Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTB!

 
Ringrazio i 123 che hanno messo questa storia tra le preferite e un grazie enorme anche a chi ha solo letto.

 Ciao Kiss a tutti!!!
 
 Francesca

 
 



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Capitolo 25
*** Family ***


Sunbeam- Capitolo 25




 Capitolo 25: Family

 
 Stava per finire tutto. La battaglia che tanto avevo temuto si concludesse con la morte di qualcuno che amavo alla fine stava giungendo al termine, e tutti, almeno per quanto ne sapevo, sarebbero stati al sicuro.
 Di certo Jake non sarebbe morto, e questo bastava ad acquietare l’ansia e il terrore che avevo dentro al cuore.
 Mi stavo sacrificando volentieri per lui andando incontro ad un destino molto più duro dell’Inferno stesso. Ma per la salvezza del mio Jacob avrei fatto qualsiasi cosa, e vendere me stessa a Nahuel era tra quelle cose che avrei accettato con il sorriso sulle labbra pur di vedere Jake libero di vivere ancora. Anche se in quella vita io non ci sarei stata più.
 Preferivo di gran lunga diventare la compagna di Nahuel piuttosto che vedere quella battaglia andare avanti un minuto di più, e magari assistere alla morte di Jake e di Richard.
 Proprio mentre camminavo verso di lui con il cuore che mi batteva forte per la paura, Nahuel si alzò di scatto e con orrore vidi quello che era il suo vero piano.
 Aveva messo con forza un piede sulla testa di Jake e cominciò a premere.
 -FERMO!- gridai disperata.
 -Pensavi che avrei lasciato vivere colui che ha rubato il tuo cuore? Illusa.-
 Il suo tono era malvagio e non lasciava posto ad un minimo sentimento.
 -Questo cane deve morire perché il tuo cuore sia libero di poter accettare il mio amore!- disse premendo ancora di più sulla testa di Jake che si lasciò andare a un lamento di puro dolore.
 -NO!-
 Ma Nahuel non sembrava intenzionato a fermarsi.
 -Sei tu l’illuso- urlai con tutta la rabbia che avevo in corpo.
 Lui si bloccò, colto di sorpresa per la mia reazione, e mi fissò negli occhi.
 -Puoi anche uccidere Jacob e tutta la mia famiglia ma io non ti amerò mai. Potrai avere il mio corpo e credere che io sia tua ma l’amore che provo per Jake è impresso nella mia anima e non sarà di certo la sua morte a cancellarlo.-
 Ero furiosa. Ero stanca. Ero spaventata.
 Volevo solo che quella storia finisse, e che Jacob si salvasse ormai non mi importava più niente di quello che ne sarebbe stato di me.
 -Be’ allora- continuò Nahuel guardando Jake e ricominciando a premere il piede con forza sulla sua testa, -credo che lo ucciderò solo per il gusto di farlo.-
 Ero terrorizzata.
 Le lacrime cominciarono a solcarmi il viso, e senza pensarci due volte mi scagliai di nuovo verso di lui.
 Sapevo che non potevo sconfiggerlo, sapevo che mi avrebbe potuto uccidere con un solo dito ma non potevo starmene ferma e impassibile mentre faceva del male a Jake.
 Corsi con tutta la potenza che mi era concessa.
 Proprio quando ero a meno di due metri da lui qualcosa mi spinse via con forza ma anche con una strana delicatezza.
 Finii in acqua e quando riemersi vidi che una sagoma conosciuta si era avventata su Nahuel e lo teneva fermo con tutta la forza che aveva in corpo.
 -Papà…- mormorai.
 Inevitabilmente uno strano sollievo cominciò a pervadere il mio corpo.
 -Richard! Jacob!- gridò cercando di trattenere Nahuel.
 Richard si alzò di scatto come se non avesse perso i sensi, e Jacob, anche se con qualche tentennamento dovuto alle ferite, riuscii a raggiungere mio padre.
 Richard e Jacob presero il posto di papà e immobilizzarono Nahuel.
 -Tenetelo fermo- ordinò fissando Nahuel negli occhi.
 -Tutte le fortune sempre a te, eh sanguisuga- disse Jacob sorridendo. –Se avessi un paio di denti avvelenati lo farei fuori molto volentieri.-
 -Mi dispiace, Jake- rispose papà con un sorriso. –Ne ho più diritto di te visto che Nessie è mia figlia.-
 -La smettete di chiacchierare- esclamò Richard esausto. –Non riusciremo a tenerlo fermo ancora per molto.-
 Mio padre non aspettò oltre, aprì la bocca e come una furia si avventò sul collo di Nahuel cercando di immettere quanto più veleno possibile nel suo corpo.
 Nahuel lanciò un urlo disumano, e dopo che lo lasciarono andare cominciò a contorcersi dal dolore.
 -Nessie- esclamò mio padre vedendomi immobile in acqua.
 Si tuffò all’istante e prendendomi tra le sue braccia mi portò fuori dall’acqua.
 -Stai bene, tesoro?- mi chiese preoccupato.
 Annuii con incertezza.
 La mia attenzione era tutta concentrata su Nahuel che continuava a contorcersi.
 -Renesmee- gridò con le lacrime agli occhi. –Renesmee!-
 Per quanto quel vampiro mi avesse ferita, per quanto lo avessi voluto uccidere con le mie mani quando stava per togliere la vita a Jake, per quanto avesse sconvolto la tranquillità della mia vita mi sentivo ancora legata a lui. Forse perché eravamo entrambi mezzi vampiri, o forse perché anni prima aveva aiutato me e la mia famiglia, non potevo restare indifferente davanti a quell’ultimo urlo.
 Gattonando, perché non avevo la forza di alzarmi in piedi, lo raggiunsi e presi la sua mano tra le mie.
 Rimasi basita guardando il suo volto: il dolore era ancora dipinto tra quei lineamenti perfetti, ma i suoi occhi non erano più iniettati di sangue, erano tornati gli occhi dolci che ricordavo. Il vero Nahuel era tornato a vivere per quegli ultimi istanti di vita.
 -Pe-perdonami…- sussurrò con un filo di voce mentre il veleno lo stava corrodendo dall’interno. –Avrei do-dovuto saperlo che tu-tutto questo non ti avrebbe mai resa mia… Perdonami…-
 Senza che me ne accorgessi ero scoppiata a piangere e guardavo Nahuel con compassione e dolcezza.
 -Mi dispiace che sia dovuta finire così- dissi accarezzandogli la fronte. –Mi sarebbe piaciuto essere tua amica.-
 Lui fece un sorriso sforzato.
 -A me n-non sa-sarebbe bastato, purtroppo- mi fece un altro sorriso mentre gli spasmi del suo corpo diventavano sempre più forti. –Addio.-
 -Nessie!- urlò Jacob tirandomi via da Nahuel e stringendomi tra le sue braccia.
 Nell’istante in cui lasciai la mano di Nahuel il suo corpo prese immediatamente fuoco e in pochi secondi divenne cenere bianca.
 -Addio- sussurrai mentre le lacrime continuavano a scendere.
 Nascosi il viso contro il petto di Jacob e mi lasciai andare alle lacrime e al sollievo che quella storia fosse finalmente finita.
 -E’ finita- mormorò lui accarezzandomi la testa. –E’ tutto finito.-
 Già era finita.
 Ero viva, Jake era vivo e probabilmente anche la mia famiglia stava bene. Avrei dovuto essere al settimo cielo eppure assistere alla morte di Nahuel mi aveva lasciato con una grande malinconia nel cuore.
 -Nessie, tesoro- disse mio padre avvicinandosi. –Tranquilla, adesso ce ne torneremo a casa.-
 Lo guardai un attimo negli occhi e la felicità mi invase. Avevo temuto di non poter più rivedere quel viso che era quasi uno specchio per me.
 Sorridendo lo abbracciai.
 -E’ bello rivederti, papà- mormorai mentre lui mi stringeva a sé.
 -Anche per me, piccola mia. Non immagini neanche quanto.-
 -Scusa se ho pensato quelle cose strane prima. Avevi ragione- mi riferivo al fatto di diventare una super vampira, vedere le condizioni in cui era ridotto Nahuel mi aveva fatto cambiare velocemente idea sul diventare come loro.
 -A volte la disperazione ci porta verso strade che non vorremo percorrere- rispose lui saggiamente.
 -Ma di cosa state parlando?- chiese Jacob confuso. –Cosa avresti detto di strano, Nessie?-
 Mi voltai a guardarlo rimanendo sempre abbracciata a mio padre.
 Sbattei un paio di volte le palpebre e poi una domanda mi sorse spontanea.
 -Stavate fingendo?-
 -Come?- sembrava ancora più confuso.
 -Tu e Richard, prima, stavate solo fingendo di essere stati battuti non è vero?- sentivo una strana irritazione montarmi dentro.
 -Ah, intendi quando tu hai messo la mano in bocca a Richard e Nahuel mi stava facendo a pezzettini a suon di pugni? Sì, era una finta. Abbiamo pensato che fosse meglio attendere l’arrivo di Edward per poterlo affrontare insieme.-
 Socchiusi gli occhi irritata, mentre avvertivo la rabbia sotto pelle che premeva per esplodere fuori.
 -Siete due emeriti imbecilli!- esclamai andando verso Jacob e dandogli un pugno sul petto. Lui gemette di dolore, probabilmente un po’ gli avevo fatto male visto che Nahuel lo aveva ridotto in pessime condizioni, ma sinceramente in quel momento ero troppo arrabbiata per farci caso. –Hai idea di quello che ho passato durante quei minuti interminabili?! Nahuel stava per ucciderti e tu stavi solo fingendo?! Ti saresti potuto alzare e avresti potuto reagire in qualsiasi momento ma hai lasciato che io mi disperassi per te?! Ho quasi rischiato di suicidarmi per salvarti e tu stavi fingendo!? Se solo potessi ti…-
 Avrei dovuto immaginare che un tipo come Jake non mi avrebbe lasciato finire di parlare. Mentre ero impegnata in quella sfuriata mi aveva attirata velocemente a sé baciandomi con una passione tale che mi stupii parecchio di non essere stata vittima di un’autocombustione immediata.
 -Ehm ehm- mio padre si schiarì la voce pensando che forse ci stavamo spingendo un po’ troppo oltre per i suoi gusti.
 -Direi- disse poi incrociando le braccia. –Non per fare il padre iperprotettivo ma queste sono cose a cui preferirei non dover assistere.-
 -Scusa- mormorai arrossendo.
 Poi mi ricordai che non avevo ancora finito con Jake.
 -Comunque non pensare di averla passata liscia. Tutta la preoccupazione che ho provato a causa tua dovrà essere ripagata in un modo o nell’altro.-
 Lui sorrise, mentre notavo che i lividi e le ferite sul suo viso cominciavano a guarire anche se lentamente, e avvicinò le labbra al mio orecchio.
 -Vedrai che saprò farmi perdonare.- 
 Lo aveva detto con voce bassa e sensuale, mi aveva causato una scarica di brividi lungo la schiena che era durata un’eternità.
 -Ehm ehm- tossì ancora mio padre. –Anche questo è un po’ troppo per me.-
 Lo guardai di nuovo con sguardo mortificato, mentre Richard alle sue spalle si tratteneva a stento dallo scoppiare a ridere.
 Adesso il mio cuore era felice e sereno ma anelava ancora di sapere che sorte era toccata ai miei parenti e soprattutto ai miei amici licantropi.
 -Bella e Leonard stanno arrivando, appena ci avranno raggiunto torneremo dagli altri al campo di baseball. Così potrai accertarti tu stessa delle loro condizioni.-
 Proprio in quel momento mia madre atterrò accanto a mio padre e corse verso di me con un enorme sorriso stampato in faccia.
 Mi strinse tra le sue braccia come solo lei sapeva fare e io mi abbandonai completamente a quel contatto che pensavo di aver perso per sempre.
 -Bambina mia, sono così felice che tu stia bene- mi baciò sulla fronte e mi sorrise ancora più contenta.
 -Anch’io sono contenta che tu sia tutta intera, mamma.-
 La mamma rivolse un attimo lo sguardo verso Jake.
 -Oh mio Dio! Ti prego vestiti!- esclamò coprendosi gli occhi.
 Mio padre afferrò la mamma per un braccio e la strinse a sé per evitare che vedesse ancora Jacob nudo. Non potei evitare di scoppiare a ridere.
 Dopo che Jake si rivestì- fortunatamente nella grotta aveva un cambio di vestiti- uscimmo dalla grotta con un salto, ovviamente io tra le braccia di mio padre, visto che Jake era ancora piuttosto mal messo.
 Appena usciti vidi il viso sorridente di Leonard che ci stava aspettando.
 Richard gli sorrise felice di rivederlo e Leonard mi si avvicinò guardandomi con attenzione.
 -Sembra che tu stia bene.-
 -Sì, più o meno. Sono solo preoccupata per i miei amici al campo da baseball.-
 Leonard annuii e mi fissò con sguardo serio.
 Non c’era un minuto da perdere. Dovevo assolutamente sapere quello che era successo.
 Corremmo velocissimi verso la nostra meta tenendomi stretta a mio padre.
 Durante il tragitto notai un piccolo falò poco prima del campo.
 -Era Joham?- chiesi rivolta a mia madre.
 -Sì. Leonard ed io lo abbiamo sistemato come si deve- disse con un sorriso di trionfo.
 Era il primo vampiro che mia madre uccideva, chissà come doveva sentirsi euforica.
 Quando arrivammo al campo da baseball, il mio cuore si fermò per un istante. Molti degli alberi che stavano lì intorno erano a terra e in alcune zone c’erano delle dense chiazze di sangue, mentre qua e là mucchietti di cenere bianca e piccoli falò erano la dimostrazione della sconfitta dei nemici.
 Mi guardai un attimo intorno ma Jake fu più veloce di me nell’individuare l’oggetto delle mie ricerche.
 I licantropi erano ancora tutti trasformati in lupi e stavano fermi intorno a qualcosa che attirava la loro attenzione. 
 Nonno Carlisle stava chino su Embry che sembrava più morto che vivo, mentre Leah, inginocchiata accanto a lui, con una profonda ferita sanguinate sul muso e graffi su tutto il corpo, aveva gli occhi pieni di lacrime e fissava Embry piena di ansia.
 -Come sta?- chiese Jake avvicinandosi a Carlisle.
 -E’ ancora vivo- rispose il nonno alzandosi in piedi. –Ma ha delle fratture in tutto il corpo e le sue ossa stanno già cominciando a risaldarsi. Devo monitorarlo per tutto il tempo o rischiano di sistemarsi in modo sbagliato come successe a te.-
 -Quindi starà bene?-
 Il nonno sorrise.
 -Certo, voi licantropi siete duri da uccidere- rispose con una nota di gioia nella voce.
 Jacob ricambiò il sorriso.
 -Jasper. Emmett. Datemi una mano, dobbiamo portarlo a casa nostra- disse poi rivolgendosi ai figli.
 -E ti pareva… I lavori da facchino toccano sempre a me…- rispose Emmett scocciato, con il solito tono sarcastico.
 Mentre una parte della mia famiglia e Leah tornavano velocemente verso villa Cullen, io passai in rassegna uno a uno tutti i volti delle persone che amavo.
 Stavano tutti bene. I licantropi erano un po’ ammaccati ma tutto sommato nessuno di loro era morto.
 -Ben ritrovato- disse Tanya rivolgendosi a Richard con un sorriso mozzafiato.
 -Sei stata grande con quella mezza vampira- rispose Richard avvicinandosi ancora un po’. –Non pensavo che avessi tutto questo carisma.-
 -Oh, ci sono un sacco di cose che non sai di me.-
 -Be’ anche tu di me- ribatté lui.
 -Pensi che mi bacerai prima della fine del secolo o devo spedirti un invito formale?- chiese Tanya in tono di sfida.
 Richard sorrise beffardo e la attirò a sé con forza.
 -Penso che sceglierò la prima ipotesi.-
 Lei spalancò gli occhi sorpresa da tanta intraprendenza e lasciò che Richard posasse con decisione le labbra sulle sue.
 Fortuna che zio Emmett era andato via altrimenti i suoi commenti avrebbero rovinato tutta l’atmosfera.
 -Amore- mi bisbigliò Jake all’orecchio. –Pensi che potrai riacquistare il tuo odore prima che io rischi di abbracciare Seth visto che potrei confondervi?-
 Sbattei le palpebre confusa.
 Ma certo! Leonard non mi aveva ancora restituito il mio odore.
 -Leonard!- esclamai voltandomi verso di lui.
 -Ho capito, mia cara- rispose con aria consapevole e divertita.
 Alzò la mano destra e la puntò nella mia direzione. La nebbiolina bianca mi avvolse lentamente, e di nuovo mi sentii come se fossi stata immersa in uno strano liquido, avvertii ancora quella pressione poi la nebbiolina sparì.
 Neanche il tempo di riprendermi che già Jake mi era addosso abbracciandomi.
 -Ben tornata- disse affondando il viso nei miei capelli e inspirando con forza. Sembrava quasi commosso, era come se il mio odore per lui avesse la stessa vitale importanza dell’ossigeno.
 -Secondo me ti è partito il cervello- mormorai divertita.
 Jake mi lasciò andare e mi sorrise con gioia, uno di quei sorrisi che aveva il potere di bloccarmi il cuore e di procurarmi un biglietto di sola andata per l’Eden.
 Proprio mentre ero totalmente presa da Jake mi ricordai di quello che mi aveva detto Leonard poche ore prima. Aveva un segreto da svelarmi…
 Lasciai che Jacob si avvicinasse al suo branco per assicurarsi che stessero tutti bene e andai da Leonard.
 -Prima avevi detto che dovevo ricordarti di svelarmi un segreto- dissi andando dritta al punto.
 -Ah, sì quello…- rispose lui con uno sguardo beffardo. –Credo che ti farà davvero piacere venire a conoscenza di questo piccolo dettaglio.-
 Lo fissai con una confusione nello sguardo che avrebbe fatto invidia a un rebus.
 Mi si avvicinò e cominciò a sussurrarmi il fantomatico segreto all’orecchio.
 Quando ebbe finito di parlare ero assolutamente certa che il mio cuore di fosse fermato tanto quel discorso mi aveva lasciata di stucco.
 -Parli sul serio?- chiesi sbigottita.
 -Assolutamente. In base alle mie ricerche sono informazioni certe- la determinazione che si poteva leggere nel tono di Leonard mi convinse e involontariamente un sorriso di gioia mi si dipinse sul volto.
 -Sapevo che saresti stata felice di saperlo- mi disse con dolcezza.
 -Grazie per avermelo detto.-
 Una lacrima di commozione mi scese sul viso e abbracciai Leonard con il cuore che mi traboccava di gioia.
 Quel piccolo particolare aveva aumentato tutta la felicità che stavo provando in quei momenti di ritrovata pace e serenità.
 Per un breve istante della mia vita Nahuel aveva sconvolto tutto quello che di sicuro avevo costruito, ma quello che Leonard mi aveva rivelato era stato in grado di farmi sentire ancora una volta libera e felice, ero tornata la Nessie piena di speranza e di sogni, ed ero contenta di poter avere la possibilità di vivere ancora quel sogno che era il mio futuro insieme a Jacob.
 
 Erano passati cinque giorni dalla battaglia, e tutto era ormai tornato alla normalità.
 Emmett e Rosalie avevano deciso di sposarsi un’altra volta per festeggiare la vittoria e quindi la zia era tutta impegnata nei preparativi, con Alice che le stava sempre dietro per dispensare consigli a destra e a manca.
 Mia madre osservava tutto con un disinteresse atroce. I preparativi per il suo matrimonio le erano bastati almeno per due millenni perciò non voleva neanche avvicinarsi a quelle due.
 Carlisle si era preso cura di Embry che era tornato in piedi, perfettamente guarito, in un paio di giorni. Al suo risveglio Leah aveva accettato i suoi sentimenti ed era stata lei stessa chiedergli di sposarla, proposta che lui non si era fatto ripetere due volte.
 Seth e Rebecca, prima di convolare a nozze, stavano pensando di aspettare che il locale di Rebecca si avviasse definitivamente, ma un piccolo incidente di percorso li aveva quasi costretti a fissare la data delle nozze per il mese successivo. Rebecca non voleva aspettare di avere il pancione per andare all’altare.
 I miei genitori ricominciarono a darsi da fare per battere il record di zio Emmett e zia Rose, ma adesso avevano dei nuovi avversari: a me e a Jacob bastava trovarci a meno di tre metri di distanza l’uno dall’altra per prendere letteralmente fuoco. 
 Fortunatamente mio padre evitava di leggere i miei pensieri altrimenti avrebbe sul serio fatto fuori Jacob senza neanche lasciargli il tempo di mangiare un’ultima frittella.
 Sophia e Lance erano più uniti e più rumorosi che mai. Le loro discussioni ormai inglobavano qualsiasi argomento, da quello che servivano alla mensa della scuola al risultato dei test di fine corso. Ma quello che mi sorprendeva di più era il fatto che conoscessero un’infinità di modi per fare pace.
 Il clan di Denali ripartì quasi subito per l’Alaska, ad eccezione di Tanya che si era dichiarata momentaneamente stufa della neve e aveva deciso di fermarsi qualche tempo a casa di nonno Carlisle, dove, ovviamente, sarebbero rimasti anche Richard e Leonard.
 Tra tutte le novità che avevano rallegrato la mia vita una in particolare era stata del tutto inaspettata a fuori da ogni logica.
 Dopo la fine della battaglia, nascosta dietro un enorme albero, mia madre trovò una bambina dai lunghi capelli neri e dagli occhi color caffè, che dimostrava un anno, rannicchiata su sé stessa e tremante. Non ci volle molto per capire che doveva essere una delle mezze vampire figlie di Joham, l’ultima che aveva avuto.
 La bambina era terrorizzata, e l’istinto materno di mia madre si fece subito sentire prendendola con sé e decidendo di adottarla.
 Siccome la piccola non ricordava di avere un nome i miei genitori decisero di chiamarla Elizabeth come la defunta madre di mio padre.
 Così senza accorgermene Lizzie divenne la mia sorellina adottiva.
 A questo punto, in cui tutti avevano avuto il loro meritato lieto fine, c’era ancora qualcuno che era in attesa.
 Quil continuava a prendersi cura di Claire aspettando che arrivasse finalmente il giorno in cui avrebbe potuto provare per lei i sentimenti a cui era destinato.
 Proprio quel giorno si stava festeggiando il decimo compleanno di Claire, e Quil si era dato da fare per organizzarle una festa indimenticabile.
 Come avevo promesso non ero mancata a quell’evento e Claire non mi aveva mollato un attimo per tutta la durata dei festeggiamenti.
 Jake era intrattabile, tutte le bambine presenti alla festa gli stavano appiccicate chiedendogli in continuazione di essere prese in braccio o di poter appendersi al suo braccio per fare l’altalena.
 Lo fissavo divertita mentre una strana sensazione invadeva il mio corpo. Forse era giusto che anche lui venisse a conoscenza del segreto che Leonard mi aveva svelato qualche giorno prima.
 Quando la festa finì portai Jacob sulla spiaggia e iniziammo a camminare mano nella mano con una splendida luna rossa che illuminava i nostri passi.
 Non sapevo come iniziare quel discorso, dopotutto non si trattava di qualcosa di semplice di cui parlare.
 Provai a cominciare nel modo più indiretto possibile.
 -Stasera hai fatto proprio colpo su tutte quelle bambine, devo essere gelosa?- chiesi divertita.
 -Se vuoi litigare dillo subito- rispose lui con un sospiro stanco. –Non voglio più parlare di quelle marmocchie. Tu eri molto più facile da gestire.-
 -Alla loro età il mio cervello era praticamente quello di adesso non è che ci fosse troppo da gestire, sapevo badare a me stessa da sola.-
 -In effetti… Le bambine umane sono decisamente più complicate, è per questo che preferisco i maschi- disse fermandosi e sedendosi sulla sabbia fresca.
 Rimasi in piedi davanti a lui per qualche secondo, poi mi inginocchiai di fronte a lui.
 -Allora se vuoi dei maschi devi darti da fare tu, perché io per il cromosoma y non posso fare niente- la buttai lì come una battuta ma sperai che Jake afferrasse il vero significato di quella frase.
 Lui sbatté le palpebre un paio di volte e poi mi guardò confuso.
 -Sei sicura di stare bene? Non mi sembra un discorso tanto sensato… Che significa “se vuoi dei maschi”?-
 Lo sapevo che non avrebbe capito al volo, in quelle cose era piuttosto ottuso.
 -Leonard mi ha svelato un particolare di noi mezzi vampiri che ha scoperto grazie alla conversazione avuta con Huilen- cominciai mentre Jacob mi fissava. –A quanto pare mentre i mezzi vampiri, come i vampiri, possono concepire dei figli quando vogliono, per le mezze vampire esiste un piccolo periodo fertile durante il quale il loro corpo consente di poter portare un bambino nel loro grembo.-
 Jake mi guardava sorpreso con la bocca leggermente aperta.
 -E’ un periodo di dieci anni, anche se può variare di poco in base al soggetto, e va dal decimo al ventesimo anno di vita di una mezza vampira.-
 Scese il silenzio più totale, l’unico rumore che si avvertiva era quello delle onde e il fruscio delle foglie degli alberi mosse dal vento.
 -Stai cercando di dire che noi… che noi potremo avere dei figli?- mi chiese con lo sguardo completamente sconvolto.
 -Certo che a volte sei proprio lento nel capire. Comunque sì, è quello che ho detto. Quando compirò dieci anni fino a quando non arriverò a venti c’è la possibilità che io rimanga incinta.-
 -Ma… ma rischi di partorire nello stesso modo di Bella?- chiese spaventato.
 -Quante volte dovrò ripeterti che non sono una semplice umana… Partorirò in modo “tradizionale”- risposi con un sorriso per tranquillizzarlo.
 -Potremmo avere una famiglia tutta nostra?- chiese lui con gli occhi che brillavano.
 -Avrai tanti piccoli lupacchiotti che ti gireranno intorno- risposi abbracciandolo.
 Lui mi strinse a sé e mi diede un bacio sul collo.
 -Sono il licantropo più felice del mondo- mi sussurrò con voce colma di gioia.
 Mi distanziai un po’ da lui e posai le mie labbra sulle sue con delicatezza.
 -Dovremmo continuare ad allenarci, comunque- mormorai a fior di labbra. –Presto avrò otto anni e due anni passeranno in fretta, spero che tu non voglia arrivare impreparato al momento cruciale.-
 Lui unì le nostre labbra in un bacio molto più approfondito del precedente e con una piccola spinta mi fece stendere sulla sabbia e si mise sopra di me.
 -Mi metto subito a lavoro- sussurrò con voce resa roca dal desiderio.
 Ci lasciammo andare ai nostri istinti e alla brama dei nostri corpi.
 Eravamo insieme, per l’eternità e niente e nessuno avrebbe mai potuto separarci.
 Finalmente ero felice, e lo sarei stata per il resto della mia vita.







 ***L'Autrice***
 Ve lo avevo detto che ci sarebbe stato il lieto fine...^^ Comunque penso vi starete chiedendo che diavolo lo posto a fare un epilogo se la storia sembra già perfettamente conclusa così. Be' ci sono ancora un paio di cosette che devo scrivere riguardo i personaggi di questa storia, e inoltre nel prossimo capitolo ci sarà la fine vera e quindi dovrò salutarvi tutti come si deve....ç___ç
 Già che ci sarò vi darò qualche informazione su qualche mio prossimo progetto, anche se non sarà il sequel di Sunbeam, perchè per il momento non ho intenzione di scriverlo... (più per mancanza di idee e di tempo che per altro...) ^^
 
 86 giorni alla maturità...

 Ringraziamenti:
 sannychan: Ovviamente ho fatto risolvere tutto per il meglio...^^ Non mi permetterei mai di far morire uno dei personaggi che amo tanto...XD. Grazie mille per tutte le recensioni che mi hai lasciato e per aver seguito la mia storia con tanta dedizione... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 Padfoot_07: Povero Nahuel sta sulle scatole a tutti, però alla fine a parte aver quasi ucciso Jake non ha fatto niente di così terribile...^^ Okay, forse ha esagerato un pochino...XD. Scusa se nel capitolo precedente ho interrotto tutto così di botto, ma è una delle prerogative terminare i capitoli sul più bello, non lo faccio apposta mi viene naturale...^^ Forse è stata proprio l'influenza di piccoli problemi di cuore, Kiss me licia, Lady Oscar e compagnia bella che mi lasciavano sempre sul più bello e con gli occhi incollati al televisore...^^ Grazie mille per tutte le recenzione e per avermi sempre seguito... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 Trilli Call: Come hai visto non ho fatto morire Embry, prima di tutto perchè non ne avrei avuta la forza e secondo perchè sennò Leah sarebbe diventata la donna più sfortunata in amore che potesse esistere sulla faccia della terra: uno la lascia per la cugina e l'altro muore... al terzo cosa sarebbe successo? No, meglio fer andare tutto per il meglio...^^ Grazie mille per tutte le recensioni che mi hai scritto... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTB!
 Maka_Envy: Il lieto fine mi scorre nelle vene insime al sangue, non farei mai finire male una mia storia, non ce la faccio proprio. E Sunbeam non ha fatto eccezione...^^ Mi dispiace che il prossimo capitolo sia l'ultimo, ma ormai questa storia è arrivata alla fine, e adesso è ora che mi dedichi agli altri miei progetti... Grazie mille per tutte le recensioni che mi hai lasciato... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 LaJoChAn: Sono felice che tu abbia deciso di commentare...^^ Ti ringrazio per i complimenti alla mia fantasia, a volte stare sempre sulle nuvole aiuta... E ci sto spesso sulle nuvole, ci ho anche comprato un appartamento...^^ Sì, diciamo che l'inizio era molto più tranquillo e romantico, poi verso la fino ho dato il via a tutta una serie di colpi di scena che alla fine mi hanno portato a scrivere capitoli così tristi e malinconici che mi veniva da piangere mentre li scrivevo, ma credo che sia una cosa positiva emozionarsi per quello che si sta scrivendo...^^ Sono felice di essere riuscita ad emozionarti così tanto, mi fa davvero piacere... Grazie per avermi lasciato una recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 francy79: Non è stato semplice riuscire a far incastrare tutto, avevo sempre il terrore di combinare qualche disastro- come mio solito- ma sono contenta che alla fine risulti tutto ben chiaro e coerente...^^ Be' scusa se ti ho fatto stringere il cuore, ma sne sono davvero davvero contenta, perchè significa che hai compreso appieno tutte le emozione che volevo trasmettere al lettore...^^ Piaciuto il segreto di Leonard? Solo un genio come lui avrebbe potuto fare una scoperta del genere...^^ Grazie mille per tutti i complimenti che mi hai fatto in ogni recensione... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTB!
 AngelOfLove: E così Edward è intervenuto sì... Sono gli strascichi della Meyer che sono radicati in me, per quanto Jake mi piaccia nel mio subconscio è sempre Edward l'eroe che risolve tutto... E che di posso fare? ^^ Come promesso il lieto fine c'è stato, non poteva non esserci... Grazie mille per tutte le recensioni che hai lasciato e per tutti i complimenti... Giuro che appena il mio computer resusciterà aggiornerò anche Mistaken, così ti renderò felice... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTB!
 noemii: sono davvero contentissima che la storia ti abbia prese così tanto e spero che anche quest'ultimo capitolo non ti abbia delusa... Per la traduzione, ti ringrazio per la disponibilità... Comunque dimmi tu quando puoi cominciare, io sto rivedendo tutta la storia e la sto correggendo perchè c'erano alcuni errori e ripetizioni da eliminare, quindi preferirei inviarti i capitoli per e-mail, visto che per il momento non posso modificarli su efp... Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 Becca_: Non ti deprimere che poi mi sento in colpa...^^ Addirittura un capitolo epico, be' ammetto che la parte di Nahuel che attacca Richard e Jake non era poi così male, considerando che non avevo mai scritto una scena del genere in tutta la mia vita... Sono contentissima che la descrizione della battaglia ti sia piaciuta, e sono felice che tu l'abbia trovata degna di quella della Meyer *me commossa*... Ti ringrazio per l'augurio riguardo ad un futuro libro, io ci sto sperando con tutte le mie forze e mi sto dando da fare... Se ci riuscirò tutti quelli che hanno seguito questa fanfiction saranno i prima ad esserne informati...^^ Ed è vero che metto il cuore in ogni cosa che scrivo, perchè prima di metterle per iscritto le emozioni le provo io in prima persona immedesimandomi nel personaggio... e sono davvero felice di riuscire a trasmettere tutto quello che provo... Il lieto fine non poteva mancare, ovviamente... Ce l'ho nel DNA. Ti pare che dopo aver sprecato parole su parole per riuscire a far mettere Nessie e Jake insieme sconvolgevo tutto, non ci pensavo neanche, dopo tutta quella faticaccia...^^ Grazie mille per tutte le recensioni che mi hai lasciato e per aver seguito questa storia con tanta passione... Grazie. Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTB!
 cristina72: Spero di averti lasciata troppo ad aspettare, dalla tua recensione sembravi pericolosamente vicina ad una qualche crisi, non vorrei essere la causa di una tua eventuale pazzia...XD. Come hai visto Embry sta benone e Leah lo ama...^^ Nessie e Jacob stanno alla grande e lui non si fatto nessuna pippa- anche se tecnicamente è stato Edward ha risolvere tutto...- Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 May88: Sono contenta di averti fatto piangere, significa che sono riuscita a trasmettere tutto quello che volevo- non come il mio cellulare che ha deciso di non mandare più gli sms, sto diventando pazza per questa storia...!. Be' se vuoi rileggiti pure la storia tutte le volte che vuoi, anche se la sto rileggendo anch'io e sto correggendo alcuni errorino di distrazione, quando finirò quest'operazione modificherò anche i capitoli postati su efp... Grazie, lo spero proprio di riuscire a pubblicare il libro, anche perchè è una storia molto semplice e lineare, ambiantata in una scuola superiore, quindi molto più vicina al mio mondo e al mio modo si essere... Appena potrò ti farò sapere il titolo... Be' il segreto di Leonard penso che non te lo aspettassi, o sì? Come hai potuto vedere ho mantenuto la linea del lieto fine, ovviamente, non avrei mai potuto fare diversamente...^^ Grazie mille per tutte le recensioni che mi hai lasciato e per tutto il sostegno che mi hai dato... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 Ele_Cullen: Come previsto da te Edward è arrivato giusto in tempo, prima che Nessie continuasse con quella sua stupidata del sacrificarsi... Edward c'è sempre quando hanno bisogno di lui... Lo avessi qui lo riempirei di baci alla faccia di Bella...^^ Piaciuto quello che Leonard ha detto a Nessie? Sono contenta che il mio modo di scrivere riesca ad emozionarti così tanto... Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTB!
 Cristie: Eh, sì... non so perchè Jake ne ha prese tante, infondo lo adoro... Credo che fosse giusto per far reagire Nessie, ma alla fine il nostro licantropo ne è uscito più o meno indenne...^^ Spero di non averti fatto aspettare troppo per l'aggiornamento... Grazie mille per tutti i complimenti e per le recensioni che mi hai lasciato... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTB!
 samy88: Sono contentissia che il capitolo precedente ti sia piaciuto così tanto... Ti ringrazio davvero per la recensione e per tutti i complimenti che mi hai fatto... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTB!
 eulalia_17: Coso+Nessie? Ci credi che ho riso per mezz'ora quando ho letto questa frase, davvero bellissima...XD. Comunque spero che il tuo stato di apatia nauseta sia passato...^^ E comunque anch'io ero piuttosto schifata dall'idea di Coso+Nessie perciò ho posto rimedio alla cosa...^^ Sì, anche Nessie, come Bella, pur di non perdere Jacob lo ha supplicato di non combattere ed Edward l'ha accontenta... anche se alla fine non è servito a tanto visto che il Coso li ha trovati... Ma tutto si è risolto per il meglio, come era in programma fin dall'inizio... Grazie mille per le recensioni che mi hai lasciato e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTB!
 ranzie74: tranquilla puoi richiamare i maghi oscuri- comunque anch'io sono fan di Harry Potter e quindi avrei saputo difendermi a suon di stupeficium^^. Il lieto fine c'è stato e sarà confermato dal piccolo epilogo che poterò a breve, quindi spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto... Grazie per tutte le recensioni che mi hai lasciato e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTB!
 PrettyFairy: grazie per aver trovato il tempo di recensire nonostante lo studio, spero che anche questo nuovo capitolo ti sia piaciuto... Grazie mille per tutte le recensioni che mi hai lasciato e per avermi sostenuta in tutto questo tempo con le tue parole e i tuoi incoraggiamenti... Cioa Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!

 
Ringrazio i 126 che hanno messo questa storia tra le preferite e un grazie enorme anche a chi ha solo letto.

 Ciao Kiss a tutti!!!
 
 Francesca


 
 

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Capitolo 26
*** Epilogo ***


Sunbeam- epilogo




 Epilogo

 
 8 anni dopo…
 
 -Vuoi tu, Quil, prendere la qui presente Claire come tua sposa…-
 -Lo voglio.-
 Così alla fine anche Quil e Claire si erano decisi a fare il grande passo. Ormai lei aveva compiuto diciotto anni ed esattamente un mese dopo aver preso il diploma si stava tenendo il matrimonio con Quil.
 Come c’era da aspettarsi il loro rapporto era evoluto lentamente e seguendo i tempi giusti. A sedici anni Claire aveva capito di essere innamorata di Quil e senza tanti preamboli, decisa come il suo carattere, gliel’aveva confessato. Non gli aveva neanche lasciato il tempo di rispondere che lo stava già baciando, e Quil si era ritrovato all’improvviso ad essere trascinato via da quell’uragano che era Claire.
 -Jake, potresti convincere quella peste a stare seduto per attimo? Siamo pur sempre ad un matrimonio- bisbigliai stizzita.
 -Pensi che non ci stia già provando?- mi chiese lui sorridendo sarcastico.
 -E.J.!- dissi sottovoce ma con un tono che non ammetteva repliche. –Vieni qua e stai seduto accanto a tuo padre o giuro che stasera mangerai da nonno Charlie, e cucinerà lui.-
 Il bambino mi fissò con il terrore negli occhi e si sedette accanto a Jake senza fiatare.
 E.J.
 Era stata mia madre a suggerirmi quel nome per mio figlio. Riassumeva tutto l’affetto che provavo per gli uomini più importanti della mia vita Edward e Jacob.
 E di certo non ci poteva essere nome più azzeccato neanche in fatto di somiglianza.
 Anche se il suo viso era totalmente diverso da quello di Jake perché aveva preso i miei lineamenti, e nonostante non fosse un licantropo ma un mezzo vampiro, la carnagione era indiscutibilmente quella dei Quileute e in quanto a carattere era indomabile almeno quanto quello del padre.
 Invece i suoi occhi erano quelli di mio padre ma non gli occhi di Edward Cullen, quelli di E.J. erano gli occhi di Edward Masen, occhi di un verde intenso e profondo.
 Quando mia madre li aveva visti per la prima volta se avesse potuto sarebbe scoppiata a piangere come una bambina, e disse che aveva sempre desiderato incontrare quegli occhi. Mentre mio padre lo aveva abbracciato forte a sé felice come non mai.
 Grazie a me a mio figlio nonostante i miei genitori fossero entrambi vampiri un pezzo della loro umanità riviveva in noi e nostri occhi.
 E.J seguiva i ritmi di crescita di un mezzo vampiro quindi nonostante avesse due anni ne dimostrava già sei anni, se non di più.
 Era un vero uragano, una peste senza rivali. Persino zio Emmett non riusciva ad essere tremendo quanto lui, ma io lo amavo come se fosse stato un pezzo della mia anima.
 Come se il suo carattere indomabile non fosse sufficiente aveva anche un dono piuttosto particolare e assolutamente distruttivo: padroneggiava il fuoco. Riusciva a far uscire lingue di fuoco dalle sue mani e a far diventare la fiammella di un fiammifero un rogo alto due metri.
 Quel dono sarebbe stato comodo contro dei vampiri che ci avessero voluto attaccare, ma per il momento era solo un giocattolo pericoloso nelle mani di un bambino incosciente.
 Per fortuna mio padre, una dalle poche persone a cui E.J. desse ascolto, era sempre pronto a porre rimedio alle catastrofi che metteva su mio figlio.   
 E.J. era molto affezionato a Lizzie, la mia sorella adottiva, che ormai aveva raggiunto da poco la maturità. Speso vedendoli insieme mi chiedevo se per caso tra loro due un giorno non sarebbe potuto nascere qualcosa ma ovviamente non ero il tipo che si faceva calcoli come quelli. Avevo imparato a mie spese che il vero amore era qualcosa di inaspettato e che non si poteva programmare.
 -Puoi baciare la sposa- decretò infine il prete.
 -Oh, adesso fanno le cose sporche…- mormorò E.J spalancando gli occhi per godersi la scena.
 -Jake- sussurrai io con tono ammonitore.
 -Ho capito, ho capito…- rispose lui annoiato.
 Prima che Claire e Quil si baciassero Jake posò una mano sugli occhi di E.J. impedendogli di guardare.
 -Perché non posso guardare?- chiese sbuffando.
 -Non sono cose che un bambino dovrebbe vedere- gli sussurrò Jake con decisione.
 -Ma se tu e la mamma lo fate sempre, anche davanti a me…-
 Arrossì di colpo, mentre un’anziana donna Quileute si voltava a guardarmi con occhi ammonitori e scuotendo il capo come per dire “i giovani d’oggi non hanno più pudore e decenza.”
 Alzai gli occhi al cielo irritata.
 Quando si impegnava E.J. sapeva mettermi in imbarazzo molto più di zio Emmett. Adesso che ci pensavo stava venendo su sfacciato come lui, forse era meglio che non si frequentassero così tanto.
 -Giuro che quando ho detto che preferivo un maschio non pensavo che sarebbe uscito fuori questo piccolo diavoletto- mormorò Jake esasperato.
 Sorrisi divertita.
 Ricordavo ancora la nostra conversazione riguardo alla pesantezza delle bambine umane, e quanto lui avesse preferito avere un maschio, perché secondo lui erano più facili da capire e da domare, ma questo era prima della nascita di E.J.
 Gli sposi uscirono dalla chiesa e mollando il nostro adorabile pargolo a Lizzie convinsi Jake a fare una delle nostre passeggiate sulla spiaggia.
 Camminavamo uno accanto all’altra con il vento tiepido che ci accarezzava il viso.
 -Ti ricordi che anche dopo il nostro matrimonio ti chiesi di venire qua?- esordii mantenendo lo sguardo basso.
 -Come potrei dimenticarlo? E’ stato proprio qui che mi hai detto di essere incinta, quel giorno è stato uno dei più belli di tutta la mia vita, forse anche più bello di quando abbiamo fatto l’amore per la prima volta…-
 -Sì, come no- mormorai divertita.
 -Okay, forse quello è un gradino più in alto ma sono stati entrambi fondamentali per me- rispose fermandosi e fissandomi con quegli occhi caldi e scuri che tanto amavo e che non erano mai cambiati.
 -Jake- cominciai un po’ emozionata.
 -Cosa c’è?- mi chiese lui con dolcezza posando una mano sulla mia guancia accaldata.
 -Non hai notato niente di strano negli ultimi tre giorni?-
 Speravo che arrivasse alla conclusione da solo perché io non sapevo davvero come continuare, esattamente come il giorno del nostro matrimonio non avevo idea di come imbarcarmi in quell’argomento. Sotto quel punto di vista mi sentivo ancora così inesperta.
 -Qualcosa di strano?- rifletté lui pensieroso. –Non mi sembra.-
 Le mie speranze erano naufragate.
 Non sapevo assolutamente come dirglielo, perciò presi la sua mano e la posai con delicatezza sull’impercettibile protuberanza del mio basso ventre, nascosta dal vestito con taglio ad impero che avevo indosso.
 Lo sentii sussultare quando la piccola creatura che portavo dentro tirò un calcio. Forse anche il nostro bambino voleva fargli capire quello di cui Jake ancora non si era reso conto.
 -Avresti dovuto arrivarci quando ti ho chiesto di fare una passeggiata- mormorai imbarazzata ma anche piuttosto divertita.
 -Se-sei incinta?- chiese incredulo.
 Annuii.
 -Incinta come l’altra volta?-
 Ma che razza di domanda era quella?
 -In genere la dinamica è sempre la stessa. Quindi sì, sono incinta come l’altra volta- risposi un po’ irritata.
 -Quello che volevo dire è se anche questa volta partorirai nel giro di un paio di settimane…-
 -Be’, sì. Sono incinta da tre giorni e già tira calci come un forsennato, perciò la gravidanza avrà sempre la stessa durata.-
 -Avremo un altro E.J. quindi…- mormorò scoraggiato.
 -Per favore, Jake, pensa positivo. Di E.J. ce ne basta uno, anche se lo amo più della mia vita non potrei sopravvivere ad un altro come lui.-
 Ci guardammo un attimo negli occhi e poi, senza una vera ragione, scoppiammo a ridere.
 -Magari questa è la volta buona per avere una bambina- disse Jake felice.
 -Pensavo non volessi una femmina- lo punzecchia avvicinandomi al suo volto.
 -Se prenderà il tuo carattere sarà una bambina meravigliosa e dolce.-
 Posò delicatamente le sue labbra sulle mie, in un bacio colmo di felicità e amore.
 -Sarah- mormorai mettendo una mano sul mio ventre.
 -Come?- chiese Jake confuso.
 -Se davvero è una bambina la chiameremo Sarah, come tua madre- disse alzando lo sguardo e aprendomi in un sorriso colmo di gioia.
 Lui mi fissò per qualche secondo senza dire una parola.
 -Preferisci chiamarla in qualche altro modo?- chiesi titubante. Forse per lui era troppo doloroso che sua figlia prendesse il nome della madre che aveva tanto amato.
 Che cosa avevo fatto?
 Senza volerlo probabilmente lo avevo ferito.
 Lui sbatté un paio di volte le palpebre continuando a fissarmi, mentre sentivo le lacrime cominciare a riempirmi gli occhi.
 -Sarah va benissimo- disse sorridendo.
 I suoi occhi brillavano pieni di felicità, e questo colmò il mio cuore che per un istante avevo sentito vuoto e desolato.
 Si chinò su di me e mi strinse forte a sé.
 Il tempo come al solito era nuvoloso e coperto, del sole si vedeva solo un alone lontano che di luminoso aveva ben poco.
 All’improvviso una nuvola si spostò e una lama di luce tagliò il cielo fino a raggiungere il mare.
 Era uno spettacolo meraviglioso.
 -Guarda- mormorai a Jake.
 Lui si staccò un po’ da me e si voltò a guardare quello che stavo indicando con lo sguardo.
 -E’ un raggio di sole bellissimo- dissi ammirata.
 Sentii Jake fare un risolino al mio fianco.
 Prima che potessi chiedergli cosa avesse mi attirò e sé e cominciò a baciarmi con una passione che fece tramare le gambe e sentire sul punto di svenire.
 Si distanziò qualche centimetro e ad un orecchio mi sussurrò:
 -Sei tu il mio luminoso e stupendo raggio di sole.-
 Avvertii il mio cuore che si gonfiava di gioia e abbracciai Jake con tutte le mie forze per non lasciarlo mai più.

 



FINE







***L'Autrice***
 ç______________________ç
 E' finita... E' finita sul serio. Come mi sento depressa, non ci posso credere di aver portato a termine questa storia in meno di tre mesi... Adesso che è finita sono così triste, però devo ammettere che sono anche soddisfatta, è una delle storie che mi è riuscita meglio e che mi ha fatto più piacere scrivere...

 Prima di passare ai ringraziamenti, come promesso vi metterò al corrente dei miei prossimi progetti... Allora:
 1) Ho scritto una One-Shot su Esme per un contest del forum, non posso dirvi il titolo perchè il contest è ancora in corso, però si dovrebbe concludere il 10 aprile perciò se volete leggerla tenete d'occhio il mio account in quei giorni... [Aggiornamento del 13/04/2009: il contest si è concluso, sono arrivata quinta^^ Ecco il link della storia He Is My Son ]
 2) Per un altro contest sto scrivendo una One-Shot su due personaggi un po' marginali della saga, ma uno di questi è stato trattato ampiamente in Sunbeam e vi assicuro che vi ci siete anche affezzionati. Purtroppo non posso dirvi di più perchè il contest è ancora in corso. Si concluderà a metà maggio, quindi anche in questo caso tenete d'occhio le mie storie...
3)Bene, quello che vi sto per dire lo sanno pochissime persone, quindi spero di non sbagliare e di non rivelare troppo... Sto scrivendo una storia che conto di proporre a qualche casa editrice, ma prima di fare un passo del genere ho deciso di pubblicarla qui. Ancora non è finita (sono al capitolo 9, e contante che i capitoli sono di una pagina più lunghi di quelli di Sunbeam, quindi...^^) penso che la finirò dopo gli esami di maturità (a meno che l'ispirazione non mi colpisca come un fulmine e alla fine la finisca in un paio di mesi come è successo con Sunbeam...XD). Comunque è una storia originale, ovviamente, ambientata in un liceo italiano (per essere più precisi è proprio il mio liceo...) e non posso dirvi altro perchè ammetto di essere davvero gelosissima della mia idea e finché non la pubblicherò la trama è assolutamente off-limits, la conoscono solo le mie due migliori amiche (sono stata costretta a raccontargliela perchè diciamo che due dei personaggi hanno il loro carattere e il loro aspetto fisico, mi sentivo di dover chiedere il loro permesso per poterle sfruttare in questo modo...^^). L'unica cosa che vi posso dire è che si tratta di una storia d'amore, molto divertente ma anche un po' complicata, e che oltre alle mie amiche ho inserito tutti i miei professori (ovviamente con nomi diversi), e vi posso assicurare che i miei prof sono uno spasso... Basta non dico altro... Non vi dico il titolo solo perchè ancora non sono sicura su quale sarà, ci sono due o tre opzioni e ancora devo decidere...[aggiornamento del 14/04/2009: alla fine nonostante ancora non sia terminata ho deciso di cominciare a postare questa storia. Ecco il link: Il Figlio Della Prof

 Ringraziamenti...
 Questa volta saranno dei ringraziamenti in generale e non ad personam...
 Allora, naturalmente ringrazio dal più profondo del cuore tutte ma proprio tutte le persone che hanno letto e che leggeranno questa storia... (non ho intenzione di cancellarla quindi finché esisterà EFP la mia storia rimarrà qui per essere letta...)
 Ringrazio chi l'ha messa tra i prefetiri e anche chi deciderà di inserirla prossimamente...
 Con tutto l'affetto di cui sono capace tramite gli schermi che ci dividono ringrazio e abbraccio tutte quelle persone che sono state così gentili da dedicare qualche minuto del loro tempo a lasciarmi una recensione per dirmi quanto avessero apprezzato la mia storia. E' soprattutto grazie a queste persone che sono riuscita ad andare avanti anche quando l'ispirazione zoppicava un po'. Quando non sapevo cosa scrivere rileggevo le vostre recensioni e con il cuore pieno di gioia riuscivo a trovare sempre qualche modo per continuare... Quindi GRAZIE!!! (tutto in maiuscolo!^^).
 Naturalmente ringrazio in anticipo anche tutti coloro che recensiranno quest'ultimo capitolo (se per caso avete dubbi o domande da pormi fatelo nelle recensioni o per e-mail, il modo per rispondere lo troverò^^).
 Inoltre ringrazio noemii per essersi offerta di tradurre (con i suoi tempi, non c'è fretta... Roma non è stata costruita in un giorno...^^) in inglese questa storia...Grazie per la disponibilità.
 E un ultimo GRAZIE (non perchè sia meno importante, anzi...) lo devo praticamente urlare a Giorgia (Gio_Gio) che mi ha proposto di rilegare questa e storia di darle l'aspetto di un libro... Anche se esisteranno solo due copie (la mia e la sua) e pur sempre una soddisfazione, no? Grazie mille Gio...

 Ultima cosa prima di lasciarvi... Ho fatto un paio di banner di Sunbeam (anche se non sono granchè, presto ne farò qualcuno che sia più decente) se per caso avete voglia di fare un po' di pubblicità alla mia storia (sono un'approfittatrice di prima categoria XD) fatemelo sapere così vi invio i codici da copiare dove meglio credete per diffondere Sunbeam in tutti gli angoli del web!^^ Conquistiamo il mondo! *Okay, sono ufficialmente fuori di testa*

 GRAZIE... GRAZIE... GRAZIE.... Uffa non ho proprio voglia di lasciarvi, continuo a rimandare il saluto finale...ç_________ç
 Va bene adesso vi saluto sul serio:
 Grazie ancora a tuuuuuuuuuuuuuuuuuuuutti!!!

 Ciao Kiss!!!

 Francesca ^^



 

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