IL DESTINO DECIDE PER NOI

di Creamy91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Alexandra strizzò più volte i begli occhi color miele pallido , lisciando col palmo della mano il giornale spiegazzato, prima di rileggerlo nuovamente .

E il piccolo annuncio era ancora là!

Un delizioso , promettente annuncio che, fresco di stampa , dichiarava :

" Sho , 5 anni , cerca giovane "tata", seria e attenta, che lo aiuti a divertirsi durante i due mesi di vacanza che trascorrerà in Corsica....."

La Corsica !

Di quest'isola , lei conosceva solo i luoghi comuni, quelli che si ricavavano dai dépliants delle agenzie: Sole, mare, sabbia finissima e ozio totale.

Questi stereotipi erano proprio quelli che facevano per lei !!!!

Era specificato solo il numero a cui telefonare e Alexandra lo fissò ipnotizzata, quasi cercando di trarre qualche informazione in più : Chi era questo Sho?

Chi erano i suoi genitori ? Avrebbero considerato il suo diploma in psicologia all'altezza delle loro esigenze oppure no ?

Un raggio di sole penetrò attraverso la finestra, colpendo la pagina del giornale irradiandolo di luce, quasi come una freccia d'arco che colpisce il suo bersaglio,  quella luce colpiva l'annuncio che era stato appena letto.

Alexandra lo interpretò come un segnale magico, qualcosa di divino , qualcosa piena di promesse:  Il cielo stesso sosteneva cosi la sua battaglia !

La radio-sveglia segnava solamente le otto e venticinque.

Era ragionevole svegliare all'alba i suoi futuri datori di lavoro?, rifletté Alexandra .

"Meglio non urtarli, prima ancora di iniziare !" decise infine

Riprese la sua stramba tazza , con all'interno del caffè ormai freddo, raccattando golosamente le briciole del suo croissant.

E dire che per tutto l'anno accademico il suo sogno era dormire fino a mezzogiorno  o magari persino alle due ! 

Si, dopo il diploma avrebbe dormito, dormito e ancora dormito!!

Sfortunatamente, le cattive abitudini si imparano presto: alle sei e venticinque in punto le sue palpebre si aprivano automaticamente e contro il suo volere il suo corpo si alzava in uno scatto fulmineo quasi come un gatto che é stato appena spaventato da un grosso cagnaccio

Alexandra cosi, fece buon viso a cattivo gioco.

Per godersi la sua libertà, usciva comunque ad acquistare il giornale del mattino e un croissant fresco di forno, poi si fermava vicino ad una stazione metropolitana.

Qui, con maliziosa soddisfazione, osservava la gente infilarsi nel tunnel sovraffollato, affrontando l'atmosfera asfissiante nella calura canicolare di fine giugno.

Ah se Padre Chris lo avesse vidta!

Le avrebbe di certo detto "Alexandra, non si deve mai stare fermi a guardare la gente soffrire" (quel calore estivo si poteva paragonare a una tortura )

Ma lei cosa ci poteva fare, le piaceva ammirare forse le stesse persone che da bambina avevano emarginata ed esclusa ..... A causa di quelle orrende figure lei era costretta a starsene buona buona in un angolo sola soletta ad  aspettare che Padre Chris o uno dei suoi  "fratelli" le si avvicinasse per chiacchierare oppure che quel simpatico cagnolone le venisse a fare visita ...

Aveva passato un infanzia orribile, "prigioniera" di quattro mura  parrocchiali.

Ma la Francia le aveva risollevato il morale ... Aria nuova ....gente diversa ... Volti sconosciuti che le sorridevano .....

Ma non perdiamo il filo del discorso  ... Eramo... Ah si ecco...

Alexandra era alla ricerca ,senza troppe convinzioni , di un lavoro facile, piacevole e ben pagato, per il periodo estivo.

Ormai ,col suo bel diploma in tasca, doveva solo affrontare il concorso pubblico per ottenere un posto d'insegnante.

Oppure la  borsa di studio, che lo Stato le garantiva, sarebbe servita solo per vestire di brandelli e di mangiare un giorno su tre, e già c'era di che accontentarsi.

Di conseguenza Alexandra, che era un po vanitosa e una raffinata buongustaia, si doveva trovare un impiego.

" Studio Sakamaki "
annunciò una voce femminile.

Studio ? Un medico, un avvocato o che altro ?

" La chiamo per l'annuncio sul giornale "

Le potenti note della musica di Wagner riempirono l'apparecchio per qualche minuto.

Poi una nuova voce le fissò professionalmente un appuntamento per la tarda mattinata.

Alexandra riagganciò, soddisfatta di questo primo successo.

E senza tardare si preparò ad affrontare il problema successivo: scegliere l'abbigliamento ideale per recitare la parte di giovane fanciulla perfetta e affidabile, che ama tanto il divertimento quanto i bambini


 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Alexandra barcollò un poco, sbalordita. La facciata dell'immobile, quasi ammuffita, dissimulava abilmente la visione da capogiro che l 'attendeva.
Nel vastissimo salone d'ingresso, tre balconate erano state abbattute, per costruire uno spazio immenso, interrotto qua e là solo da poltroncine rosse.
Costruiti verticalmente, comunicavano tra loro con gracili ed eleganti passarelle che colmavano il vuoto
Al centro della stanza, un albero di ciliegio gigantesco in fiore, attorno al quale uno scalone monumentale sembrava avvinghiarsi .
La luce veniva generosamente distribuita attraverso un immensa vetrata.
L'effetto era davvero strepitoso, emozionante.
"Questo colpisce sempre !" confidò una ragazza alle spalle di Alexandra, che sussultò.
La segretaria la condusse ad una graziosa scrivania, adornata di fiori, dove venne accolta da una ragazza che sorridendo disse:
" io sono Cordelia, l'assistente di Tougo Sakamaki, molto lieta di conoscerti"
Quella mano che era tesa verso Alexandra era minuta, di carnagione cosi chiara che sarebbe potuta paragonarsi persino al colorito pallido di Dracula , le dita che la formavano era tutte arricchite da un anello o due, affusolate e lunghe , per non parlare delle unghie, tutte smaltate da uno smalto rosso acceso, e sollevando lo sguardo si poteva ammirare l'incredibile bellezza che quella ragazza possedeva .
Le sue labbra lucide e le guance perennemente arrossate rispecchiavano l'anima infantile e irresponsabile che c'era in lei ,e come se tutto il suo volto urlasse per poter essere notata da qualcuno, e ci riuscì almeno con Alexandra che si era presa un attimo di pausa per riprendersi da tutta la luce che emanava quella ragazza.
Strinse la mano che stava aspettando penzolando nell'aria per circa 5 minuti o addirittura anche sei.
Poi cercò disperatamente di ascoltare ciò che le disse Cordelia non ci riuscì minimamente, ancora ammirava estasiata dinanzi a quella che doveva essere un salotto ...
Sembrava di ritrovarsi nel paese del meraviglie .
Da una porta socchiusa dietro Cordelia si poteva vedere un sofà alquanto bizzarro: Una mano , si una mano, proprio una mano che spuntava dal pavimento e che aveva un papillon ad ogni dita .
"Si sta ascoltando signorina?? "
La voce della segretaria la riportò sulla terra .
"se vuole che le dica la verità... "
disse incerta Alexandra incapace di dire bugie.
A quella risposta l'espressione adirata di Cordelia si trasformò in rilassata come le sue labbra che si incurvarono in una risata.
"Lei é davvero tanto ma tanto sincera lo sa questo?"
"purtroppo é qualcosa che devo sopportare"
Disse in modo teatrale Alexandra facendo ridere quasi a squarciagola Cordelia, che si ricompose dopo un po o meglio cercò di farlo.
"allor...a ritorniamo a ...noi"
"signorina Cordelia riesce a dire qualcosa di sensato senza ridere " rispose con voce maestosa Alexandra per poter continuare a osservare come cambiava l'espressione di Cordelia a ogni sua parola
"signorina Komori devo farle un colloquio..che ne dice di tornare serie per qualche secondo ?"
"come lei vuole milady"
rispose Alexandra inchinandosi come in cospetto di sua maestà illustrissima il re.
Il colloquio che si stava prolungato per un ora e qualche minuti, venne interrotto da scatti di una voce piena di collera che provenivano dalla porta accanto.
Cordelia si morse le labbra, irritata, ma continuò: "Allora sei laureata in psicologia ?"
"Si ovvio non si vede ?? Sono la classica psicologa !!"
rispose scherzosamente allontanando di nuovo quell'espressione strana da volto di Cordelia , sorride come se prima non fosse successo nulla.
Questo consolò Alexandra
Era bello vedere sorridere Cordelia.
Improvvisamente, del vetro si fracassò con la parete, accompagnato da una specie di ruggito.
Cordelia, aggrottando la fronte, si scusò : Io so che il signor Sakamaki desiderava vederti ... Ma ...."
" il tempo minaccia tempesta!"
Completò mentalmente Alexandra .
"Non preoccuparti , capisco " disse gentilmente ." Se vuoi posso ripassare... "
"No no no no." La interruppe Cordelia .
"Sei assunta "
Lanciò uno sguardo mortificato nella direzione da cui provenivano ancora due voci rabbiose che battibeccavano.
A disagio, riprese :" Non pensare che ... Insomma, non giudicare affrettatamente il signor Sakamaki . Ha molti problemi "
"Sono molto più interessata a Sho !" la rassicurò Alexandra
"Hai ragione ! É un curioso piccolo gentiluomo, davvero adorabile. Che tragedia !"
Cordelia lanciò uno sguardo bruciante ad Alexandra, ma non si espresse oltre.
Si alzò bruscamente :" Ti ho preparato uno specchietto . Troverai tutti i dettagli della partenza per la Corsica. "
Alexandra prese i fogli, tese la mano .
Cordelia gliela strinse per qualche secondo, dicendo a voce bassa :" Sono sollevata, sai. Temevo di trovare solo ragazzine inesperte alla ricerca di facili vacanze e qualche soldino "
Cordelia tacque, poiché la porta si aprì fragorosamente e comparve un uomo visibilmente fuori di sé.
Attraversò il locale senza nemmeno rivolgere uno sguardo alle due donne.
"Eccolo!" disse Cordelia sospirando.
"Era il signor Sakamaki?"
Cordelia assentì e riprese, ansiosa :" Ricorda che in caso di difficoltà, puoi chiamarmi a qualsiasi ora . Promettimelo ."
E cosi fece Alexandra .
Con l'animo in subbuglio, percorse le passerelle e mentre usciva intravide , di sfuggita in una stanza una ventina di disegnatori, segretarie e impiegate.
Si infilò nel primo caffè che incrociò:l'ansia la attanagliava .
Ma i pochi fogli che lesse d'un fiato furono deludenti : L'indirizzo di Tougo Sakamaki, qualche nota sulle abitudini del piccolo, il suo biglietto per la Corsica... Ecco tutto
Alexandra bevve la bibita alla menta d'un fiato, pensierosa.
Non c'era nessuna spiegazione del dramma che affliggeva quella famiglia

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Capitolo 3
*** capitolo 2 ***


Ciao a tutte
vorrei ringraziare le persone che hanno aggiunto la mia storia tra le seguite, grazie mi ha reso felice vedere che qualcuno segue la mia storia , vorrei ringraziare le persone che hanno recensito e anche quelle che seguono nel silenzio più..... ( non mi vengono le parole ) ..... silenzioso ( ma che dico ??)
Grazie mille
Buona lettura






Perché diavolo la porta d'imbarco 10 non si trova tra la 9 e la 11 ??
Si chiedeva Alexandra furente, mentre spettinata e rossa in viso raggiungeva il terminal dell'aeroporto.
In piedi con le pesanti borse da viaggio in mezzo alla vasta hall, era sul punto di rinunciare.
Al suo risveglio, le spettava una mattina piena di imprevisti e urla, insomma un vero calvario.
La caffettiera aveva eruttato una specie di miscuglio d'acqua nera sul pavimento; le chiavi di casa sembravano scomparse .. e forse non solo quelle ; il tassista, saputa la destinazione , si era messo ad urlare:
"Cosa?? L' aeroporto alle dieci del mattino ? É pazza ???"
La sua "speranza " era di raggiungere aeroporto in due ore buone ... E da dove si trovava lei ....era come se una lumaca volesse fare il giro della Terra in un giorno ...avete capito il paragone ??
Mancavano due minuti alle dodici e ancora si trovava lì a cercare quella porta 10
Alexandra assalì un povero uomo che cercava qualcuno con lo sguardo, che dopo aver sentito ben 2 volte la domanda , disse divertito :
" la porta 10?" Indicando il soffitto
Alexandra arrossì violentemente: proprio sopra la sua testa, era appeso un enorme cartello che le indicava la direzione.
Ringraziò l'uomo che ancora rideva sotto i folti baffi.
Alexandra seguì le indicazioni brontolando tra sé e sé:
" ma che idea di affiggerlo cosi in alto quel maledetto cartello "
Improvvisamente, le si avvicinò un uomo , a grandi passi
"Lei è Alexandra non so cosa ?"
Prima che potesse rispondergli in malo modo, (ma che razza di persona si rivolge ad una signorina senza fiato dopo una corsa da pazzi per raggiungere l'aeroporto con quel tono e quella faccia da schiaffi???) voltandole le spalle aggiunse:
"Alla buon'ora! Si occupi lei del piccolo, io torno subito"
Il "piccolo", arrampicato sul carrello portabagagli, era poco lontano.
Con un aria fragile ma decisa, due occhi ansiosi che gli riempivano il viso, guardava suo padre allontanarsi.
Non osando disturbarlo, Alexandra guardò insieme a lui Tougo che si dirigeva verso il bar.
Con un vocione , chiese un doppio whisky, che vuotò con due sorsate avide.
Il bimbo prese la mano di Alexandra e fece voltare la ragazza come se volesse distoglierla da quello spettacolo
" Buongiorno io mi chiamo Sho Sakamaki "
Alexandra gli sorrise.
" Ed il sono Alexandra Komori. So che passeremo due mesi di vacanza insieme "
Il ragazzino annuì serio , squadrandola con i suoi occhi che spizzavano vivacità.
" Non sapevo che tuo padre ci avrebbe accompagnato ! Sei contento?"
Sho rispose con un sorriso entusiasta: " Oh si !"
Il calore di quella risposta toccò Alexandra, che si chinò per abbracciarlo
Il bambino un pò meravigliato la lasciò fare
" Vedo che avete fatto conoscenza !"
Era Tougo Sakamaki dritto dietro di loro.
L'uomo non aveva un bell'aspetto.
Il suo abito, firmato , era tutto stropicciato; occhiaie bluastre circondavano lo sguardo; i capelli, troppo lunghi , sembravano non conoscere il pettine.
Lui la stava osservando con lo sguardo annebbiato dall'alcool
" Desidera bere qualcosa prima della partenza ??" Le chiese in tono forzatamente gentile.
Accanto a loro , Sho, a quella frase, sussultò.
" Non penso ci rimanga tempo !" rispose lei freddamente
A questo punto la voce professionale di un hostess annunciò:
" i passeggeri del volo 898 in partenza per Ajaccio son attesi alla porta 10 per la partenza immediata...." Alexandra si diresse verso l'uscita,stringendo la manina al piccolo Sho.
Tougo, imbronciato, recuperò il carrello e si rassegnò a seguirli.
"Fortunatamente", pensò Alexandra raggiungendo i posti a loro assegnati dalla hostess " le compagnie aeree sono troppo taccagne per offrire dello champagne sui voli charter !"
Raggomitolato sull'ampio sedile, Sho sembrava teso. La cintura di sicurezza che si era allacciato da solo oscillava sulle cinghie troppo lente per il suo corpicino magro.
Lo sguardo che lanciava a suo padre era allo stesso tempo accusatore ed affettuoso.
Qualche minuto dopo il decollo, Tougo Sakamaki piombò in uno strano sonno.La respirazione era pesante e le labbra strettamente chiuse in un ghigno amareggiato.
Quali preoccupazioni pesavano su quest'uomo?
Impietosita Alexandra notava i particolari di quel viso torturato.
La fronte alta, le sopracciglia dritte, gli occhi chiusi sottolineati dalle ciglia immense, le guance scavate e la bocca amara ...una maschera tragica.
E che tuttavia conservava una bellezza severa .
I tratti di un uomo onesto, sincero degno di fiducia. Degno, anche , d'affetto .
Di colpo lui si svegliò, con occhiata dura fissa la giovane donna troppo curiosa.
Lei accolse quello sguardo come uno schiaffo e, arrossendo, si voltò verso il finestrino.
" Non mi piacciono i suoi occhi. Mi stanno giudicando e io non glielo permetterò "
Ferita nel profondo, Alexandra si alzò di scatto, e camminò verso il bagno con aria indifferente che sparì subito dopo aver chiuso la porta, trasformandosi in lacrime.
Lacrime di rabbia e umiliazione.
Le lacrime non le risparmiarono la vista di Tougo Sakamaki, che quasi per vendetta, vuotava a sorsate una fiaschetta di whisky



Angolo autrice
Ciaoooo a tutte
Con avrete sicuramente notato sto mostrando un lato del grande Tougo Sakamaki un pò diverso ( poi vedrete come cambierà con la presenza di questa nuova donna nella sua vita ma non voglio fare spoiler, rimarrete cosi fino a quando non si arriverà a quel punto)
Non vado oltre altrimenti questo angolo autrice diventa più lungo, ma molto più lungo del capitolo (poi finisce che narro i prossimi capitoli senza accorgermene e cosi faccio spoiler )
Passate un Buon Natale mie care e preziose lettrici
Baci baci baci

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Capitolo 4
*** capitolo 3 ***


Salve a tutte
vorrei ringraziare Milki_7 per aver aggiunto la mia storia tra le preferite ....
Grazie sei un amorino ❤❤❤ Ora vi lascio al nuovo capitolo... Buona lettura ;)





COSA NON MI HANNO DETTO ???

Una grande Land-Rover con telone da safari stazionava davanti al piccolo aeroporto. L'atterraggio era stato peggio della partenza con l'unica differenza che questa volta la mano di Alexandra era impegnata a stringere quella di Sho.
Dall'auto discese un uomo che li raggiuse con rapidi e atletici passi.
Tougo Sakamaki lo salutò con fare imbronciato, senza presentare Alexandra, dopo di che si accomodò sul sedile anteriore lasciando ai suoi compagni il compito di caricare i bagagli
" Il galateo sto tizio non sa proprio che sia " pensò Alexandra vedendolo comodamente seduto con il volto girato dall'altra parte.
Mentre Alexandra caricava la sua comodissima borsa da viaggio notò le occhiate guardinghe dell'autista : Senza dubbio conosceva bene questo tipo di umore dello scorbutico.
Il primo regalo che la Corsica fece ad Alexandra fu il profumo della terra arsa dal sole, della vegetazione bruciata offrendole odori acri ma inebrianti.
Intorpiditi dalla calura terribile del mezzogiorno , i passeggeri sonnecchiavano quando apparve la villa Sakamaki.
Alexandra la riconobbe al primo colpo d'occhio: Le sue foto erano apparse su tutte le riviste di architettura e arredamento. Con un fatato equilibrio di acciaio, cristallo e legno, rifuggiva le mode, con la sua bellezza grave e senza tempo.
Tougo Sakamaki l'aveva disegnata appositamente per essere notata alcuni anni prima, quando era ancora all'apice della sua creatività e felicità.
Alexandra lanciò uno sguardo all'uomo devastato che era diventato o che qualcosa aveva fatto diventare.
" L'uomo devastato " si infilò in casa quasi correndo, senza guardare indietro.
Si sentì il tintinnio del vetro di qualche bottiglia e Alexandra si girò verso Sho, che pietrificato fuggì verso la villa
La porta si apriva direttamente su un immenso salotto sobriamente illuminato.
L'arredamento giocava sui contrasti: Il calore del legno contrapposto alla freschezza del chintz. In fondo, una lunga vetrata offriva la splendida vista panoramica del massiccio della Bavella.
Alexandra, a bocca aperta, ammirava le rocce che sfioravano il cielo blu e il rosa che contornava il sole ormai calente.
" Allora che ne dice ?"
Alexandra sussultò. Tougo Sakamaki, sdraiato su un enorme divano che dominava la sala, la osservava maliziosamente col bicchiere in mano.
" Cosa dovrei dire ?"
" Dio mio, che meraviglia!"
" Ma è una meraviglia !" , disse lei di rimando, sentendosi punzecchiata .
" Lo so" disse lui lentamente, sorridendole.
Un sorriso! Alexandra decise di accogliere del mesto sorriso come un gesto sincero e riprese, entusiasta:
"È più che meraviglioso, ma non trovo le parole per esprimermi "
Appena l'autista entrò carico di bagagli , dalla testa ai piedi .
Tougo esclamò:
" Non vi ho presentato Marc , il mio maggiordomo?"
" non lo sono ancora signore !", rimarcò l'uomo. Rivolse un caloroso sorriso ad Alexandra e uno strano sguardo al suo "padrone"
Alexandra, che aveva sempre creduto che i maggiordomi fossero esclusivo appannaggio dell'aristocrazia inglese, lo squadrò sorpresa. In verità, se lo sarebbe meglio figurato come una guida alpina.
Lei gi rese il sorriso e si presentò con la mano tesa: "Alexandra Komori , sono qui per occuparmi di Sho"
Lo sguardo di Marc mutò istantaneamente, udendo questo nome. Di nuovo , Alexandra provò una strana inquietudine: perché tutti si adombravano quando si menzionava il bimbo ?
"Infatti, è tempo che lo raggiunga!"
Tougo Sakamaki si intromise: "Lasciatelo pure! Si é già nascosto nel suo antro. Ha bisogno di solitudine per poi riallacciare i contatti con il mondo !"
La ragazza fu sorpresa: i bambini di cinque anni non amano la solitudine , le sembrava; perciò, per quel poco che conosceva di Sho la portava a pensare che fosse un bimbo fuori dal comune. Ed era con un po' di trepidazione che aspettava di conoscerne le cause.
Non ebbe il tempo di replicare.
" Si accomodi , dunque!", le disse Tougo con un sorriso accattivante.
" Dobbiamo festeggiare il tuo arrivo! Non dobbiamo passare due mesi insieme ?"
L'ultima frase aveva fatto brillare nei suoi occhi una luce selvaggia: Alexandra si sentì come Cappuccetto Rosso davanti al lupo cattivo.
Decisa a rilassarsi un po', accettò una bibita alla menta ; il bar del salone era un mobile formidabile, ricolmo di bottiglie d'ogni foggia e qualità.
" Lascia quelle valigie, Marc, e vieni a brindare con noi !" .
Era un ordine e Marc non esitò un secondo.
" Signore, lei è troppo gentile ! Prenderò un gin-tonic "
" Ma guarda come se la intendono , questi due!" Pensò Alexandra, leggermente sorpresa.
Marc si sedette e bevve una sorsata avida .
Inaspettatamente, passarono un ora deliziosa.
Tougo sapeva essere attento e caloroso, se voleva . Concentrò tutte le sue forze per cancellare l'impressione disastrosa che sapeva aveva lasciato alla ragazza. Per poco non ci riuscì
Poi, improvvisamente , come era venuto il sorriso scomparve dal suo volto.
Ritornò del pessimo umore .
Il silenzio si fece pesante e cosi Alexandra azzardò: " che bella casa !"
Tougo fece un espressione amara . Poi disse ironico : " L'ho concepita quando ero un architetto[1] " .Scoppiò in una risata sinistra e continuò :" Ed ero il migliore ! Il solo capace di smuovere questo secolo da modelli deformi! Di far resuscitare l'architettura mondiale dal suo sonno mortale!"
Alexandra lo fissava sbalordita da questa reazione inattesa.
Marc la rassicurò con un' occhiata d'intesa .
Tougo si alzò e andò a riempirsi il bicchiere . Poi, avvicinandosi ad Alexandra con il suo whisky, quasi sfidandola, disse: " È che la mia mente era lucida e le mie mani non tremavano, a quei tempi !", bevendo avidamente il contenuto del bicchiere.
Alexandra annuì meccanicamente, facendosi piccina nella sua poltrona.
" Ognuno dei miei schizzi valeva oro! Avrei potuto progettare le case col tetto in giù e mi avrebbero definito un genio !"
" Lascia perdere!" , Marc cercò di calmarlo.
In modo teatrale, posò il bicchiere sul bar e attraversò la stanza.
Sakamaki gridò: " Perché faccio paura alla signorina? È cosi ? "
" Paura?? io al tuo posto mi vergognerei "
Ferito, Tougo abbaiò:" Sono circondato da gente che mi fa la morale , e ne ho piene le tasche!"
Marc fremette. Si alzò dallo sgabello e andò diretto verso le valigie, le sollevò con un gesto possente e , confortando Alexandra con un mezzo sorriso, scomparve su per le scale.
Alexandra restò sola con l' Orco .
" Spero che non si mette anche lei, ora!" grugnì l'Orco, un po più calmo.
" io sono qui solo per Sho!" , rispose la donna.
Il suo tono era altezzoso , ma ormai era fatta. Tentò di rimediare :
" Lei mi accusa di averla giudicata ma si sbaglia. Lei soffre di crisi di paranoia."
Gli occhi di Tougo fiammeggiarono di rabbia :
" Ah ecco ! Avevo dimenticato: La psicologa è al lavoro ! Bene si tenga le sue diagnosi per sé"
" Lo farò di certo. Avrò già abbastanza da fare per ridare un po di equilibrio allo sfortunato figlio di un tale padre "
" Io odio l' arroganza. Ed io non ho il suo contratto fra le mani : Glielo avrei fatto a pezzi in un istante ."
" Magari ! Ma sappia che nessuno psicologo si sarebbe fatto scappare un simile oggetto di studio:l'angelo caduto , alcolizzato e ...."
Un singhiozzo disperato risuonò dal giardino più alto della scala . Alexandra si alzò di scatto e suo bicchiere si rovesciò sul tavolino .
" Sho!" Gridò lei .
" va tutto bene , piccolo , scusami !" , cercò di dire Tougo, mortificato .
Ma il bimbo fuggì .
" Aspettami!" , lo supplicò Alexandra correndo per la rampa . Prima di arrivare in cima , udì una parta chiudersi a chiave .
La povera donna si ritrovò in un corridoio dove si aprivano ben sei porte .
Quale di questa sei il piccolo Sho aveva sbattuto in faccia al duro mondo degli adulti , cosi crudele e insensibile ? Dalla quarta provenivano dei rumori strani , Alexandra si avvicinò e si accorse che quei rumori erano singhiozzi.
E cosi la giovane bussò e con tono dolce chiese: Sho posso entrare?
La porta si aprì e il bambino corse a gettarsi sul letto , nascondendole il viso.
Alexandra pensò fosse meglio non parlare dell'accaduto.
" Ci scommetto che tu sai quale camera mi è stata assegnata!"
" Sicuro !"disse Sho , tirando su col naso ." Tutte le mie governanti dormono sempre nella stanza verde, che comunica con la mia ", e subito le mostrò una porta che si apriva su un ampio vano, tappezzato di damasco verde scuro, che il sole inondava di luce.
Ai piedi del letto giacevano le sue due valigie.
" E cosi, se di notte hai paura , non devi fare altro che chiamarmi!", riprese Sho.
" Oh grazie! Cercherò di non abusare della tua cortesia . E tu , hai paura di notte??" , il bimbo s'irrigidì e Alexandra si morse la lingua. A poco a poco, le confessò a malincuore:" È papà. Spesso fa baccano. Si rigira nel letto e piange."
" Vuoi dire che ha gli incubi ? "
" Si .E poi grida. Sai, è cosi triste."
Alexandra ebbe un moto di collera verso quella specie di bufalo inferocito che stava di sotto col suo whisky tra le mani.
Che si ubriachi, faccia pure, ma che distrugga il proprio figlio , ah questo no ! Non poteva permetterlo! Cambiò argomento:" Mi mostreresti la casa?"
Raggiante , Sho saltò giù dal letto e la prese per mano.
" Vieni a vedere il bagno! C'è una vasca rotonda come una piscina!"
Era vero . Ma c'era qualcosa di molto più interessante: Sho aprì un armadio metallico a due ante e disse: " Vedi , è tutta roba mia! "
Là dentro c'era la più formidabile collezione di medicinali che Alexandra aveva mai visto. Un vero ospedale: Apparecchi per misurare la pressione , siringhe, guanti monouso e una quantità di strumenti di " tortura" di cui lei ignorava l'uso.
Vedendola turbata, il ragazzino infilò una mano in tasca e ne estrasse una grande busta .
" È tutto scritto qua dentro!" , le disse.
Fece scivolare il contenuto sulle ginocchia di Alexandra. Ricette, radiografie ed analisi si sparpagliarono al suolo.
" Bene!"
Doveva assolutamente chiamare Cordelia , lei le avrebbe spiegato tutto in fondo aveva detto di chiamarla per qualsiasi motivo...non era certa se contemplasse anche il" ho paura , che Tougo-orco che è sempre ubriaco e gira per casa e poi ho appena scoperto che c'è qualcosa che affligge Sho, oltre ad avere un orco come padre !!" ...
"Per caso, hai fame?"
" io non ho fame", constatò Sho." Ma capisco cosa vuoi dire "
" che intendi ? "
" tutti i grandi dicono : Devi mangiare per crescere"
Alexandra scoppiò a ridere:" Esatto, andiamo in cucina !"
" Vedi", le spiegò." Qui ci sono le medicine da prendere a cena . Qui c'è disegnato un cuscino : Queste servono per dormire. E la tazza fumante? Indovina !"
" Quello per la mattina ?" " e la forchetta e il coltello, che significano?"
" Pranzo !"
" ho inventato tutto io !" disse allegro il bimbo.
Percorsero il corridoio e il salone , ormai vuoto .
Nella cucina, un locale enorme dotato di elettrodomestici ultramoderni , trovarono Marc che sfogliava una rivista .
" Abbiamo un po' di appetito !"disse in modo molto infantile Alexandra.
Marc scosse il capo sorridendo .
" mi metterò subito ai fornelli .Forza sedetevi , tutti e due "
Alexandra , dopo aver riso sotto i baffi del tono usato dal maggiordomo , si guardò intono .
" sembra più un laboratorio di ricerca che una cucina !"
"È anche l'opinione di Rosario "
" Rosario ? E chi è?"
" una donna del villaggio che viene a ripulire la casa . Si occupa delle provviste e prepara il pasto di mezzogiorno. La sera..."
" Verrà la mia amica Ania ?"lo interruppe Sho.
Marc sussultò, come un animale braccato .
" Non lo so " , rispose troppo in fretta." La sera , dicevo , ce la caviamo da soli "
Alexandra, avendo capito che era un argomento delicato , evitò di chiedere di fosse Ania a Marc , ma a Cordelia nella telefonata che farà potrà chiedere ciò che vuole e pretenderà una risposta chiara e precisa , ormai voleva sapere .Cosa , ancora non si sa ...
Mentre Marc si dava da fare , Alexandra iniziò ad ammirare tutte le meraviglie della cucina : Il congelatore pareva un pozzo senza fondo, il frigorifero era l'ultimo modello sul mercato, con tanto di distributore di cubetti di ghiaccio e doppia fila di scomparti , il fornello aveva anche la piastra in pietra per cucinare senza grassi.
" Io sono pronto !" , annunciò Adrien , che ormai aveva allineato una mezza dozzina di capsule colorate.
Marc aveva improvvisato una grande insalata , decorata con olive nere e una rustica omelette al prosciutto.
Apparecchio per tre . Una volta che Adrien e lei furono seduti, quando le sembrò che la terza porzione fosse riservata a lui , Alexandra non seppe trattenere un :" Il signor Sakamaki non cena con noi ? "
" NO!"
Appena terminato il formaggio , Marc le fece un cenno : Il bimbo assonnato , ciondolava il capo.
Prendendolo tra le sue braccia , raggiunse il piano superiore , lo fece scivolare sotto le lenzuola e gli arruffò i capelli biondi .
Richiusero la porta piano .Alexandra si domandava come avrebbe trascorso questa sua prima serata . Erano solo le otto e mezza e tutto ciò che le rimaneva da fare era disfare i bagagli!
Come se lui l'avesse letta nel pensiero , Marc le sorrise :" Venga! Anche se qui non mi appartiene nulla , le voglio fare un regalo!"
Lei lo seguì e uscirono in terrazza .
Da una pianta li vicino , prese due sedie a sdraio e un plaid di lana .
Davanti a loro, i monti di Bavella si estendevano in un perfetto semicerchio.
I picchi si stagliavano nitidi contro il cielo stellato.
La base delle rocce si era già colorata di un ombra color indaco.
" Forza ora può fare tutte le domande che desidera !"
Alexandra sospirò:"Non so nemmeno da dove cominciare ! Sono cosi confusa !"
" Comincerò io, allora ,iniziando dalla mia modesta persona . Come lei ha già compreso, non sono un maggiordomo del tipo " la signora è servita"!"
" Lo so!" , disse divertita Alexandra." Lei è una guida alpina. O per lo meno lo è stato in un altra vita !".
La risata grave di Marc risuonò potente:" Non ci è andata troppo lontano! Io sono uno scultore . E sono rimasto vicino alle pietre, vede. Tra due colpi di scalpello , dò un colpo di scopa per terra. Mi prendo cura della casa . La faccio visitare , poiché è ancora molto ammirata . E in cambio posso venirci a mio piacimento!"
" in poche parole ha fatto un patto col diavolo "
" se per diavolo intendi Ka.... Tougo allora si ... Ho fatto un piatto con il più crudele e ripugnante diavolo "
Alexandra si insospettì molto ma lasciò correre , in fondo sapeva che da Marc non avrebbe scoperto nulla.
" Questa casa è magnifica : La invidio !", meglio continuare la conversazione come nulla fosse .
Marc tirò un sospiro di sollievo e continuò:" Sono molto fortunato. Per un artista , essere libero da ogni preoccupazione finanziaria e amministrativa è una benedizione . Il mio cervello non deve sobbarcarsi i problemi della vita quotidiana"
Il fresco della sera cominciava a farsi sentire.
Alexandra si aggiustò il plaid sulle gambe
" Ma è anche un devoto servizio che voi prestate al signor Sakamaki", sottolineò lei.
" Normale. Sono il più vecchio amico di Tougo"
" Perché gliene rimangono altri?"
Marc si drizzò velocemente:" Oh là! Vedo che si giudica la gente etichettandoli anche!"
Alexandra si difese:" Metto solo insieme i fatti. Ma non lascio la ragione prenda il sopravvento, mi creda!"
" sta pensando a Sho?"
" Si. Che il signor Sakamaki si imbruttisca con l'alcool , sono affari suoi . Ma che Sho ne soffra tanto fino ad ammalarsi, non lo accetto"
Marc le lanciò uno sguardo cosi spaventato che la ragazza restò a bocca aperta : Cosa aveva detto di cosi terribile?
"Cosi nessuno l'ha messa a corrente....?"
" Al corrente di cosa?"
Uno stridio di gomme sull'asfalto , sotto la terrazza , ruppe la calma della notte.
Una portiera sbatté, una risata di donna si fece sentire stridula. La voce di Tougo si alzò come su un palcoscenico: " Cara Josette , modera i tuoi ardori ! Siamo arrivati nel regno dei censori ! " .
La voce femminile , ridendo, rispose : " Ti ripeto che mi chiamo Samantha!"
" Allora cara Amanda , bevi un bicchiere, la notte è giova...ne! "
" Non Amanda , SAMA...."
Si udì un doppio " plouf!" vicino alla piscina .
Marc si alzò e disse senza nemmeno rivolgere uno sguardo ad Alexandra:" Sarà meglio io vada a prendere degli asciugamani!"
" Le auguro buona notte!"
E appena lo scultore scomparve nella casa, Alexandra si accorse che non aveva terminato la sua confessione.
Questo la contrariò molto. Nessuno, effettivamente l'aveva messa a corrente. Ma di cosa?

[1] ho pensato ( si ho pensato ... Non meravigliatevi ) che dovendo vivere in eterno il povero Tougo / Karl non poteva mica starsene con le mani in mano. E cosi aveva deliziato il popolo prima costruendo edifici e poi diventando politico.

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