Mi Ami, Lavi?

di Yuphie_96
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo Capitolo ***
Capitolo 2: *** Secondo Capitolo ***
Capitolo 3: *** Terzo Capitolo ***
Capitolo 4: *** Quarto Capitolo ***
Capitolo 5: *** Quinto Capitolo ***
Capitolo 6: *** Sesto Capitolo ***
Capitolo 7: *** Settimo Capitolo ***
Capitolo 8: *** Ottavo Capitolo ***
Capitolo 9: *** Nono Capitolo ***
Capitolo 10: *** Decimo Capitolo ***
Capitolo 11: *** Undicesimo Capitolo ***
Capitolo 12: *** Extra ***



Capitolo 1
*** Primo Capitolo ***


Angolino della Robh: Buonasera a tutte/i voi gentili lettori, questa è la mia primissima long su D.Gray-Man, anime conosciuto solo grazie ad una mia carissima amica (che tra l'altro me lo rinfaccerà per tutto il resto della mia vita ma dettagli <3), questa doveva essere infatti una fiction scritta a due mani con lei ma per motivi suoi personali ha voluto rinunciare ed io ho voluto provare a portare avanti il progetto da sola, con lei che mi fa da beta fortunamente, se però compaiono lo stesso alcuni errori ortografici chiedo scusa, sono leggermente dislessica e quindi anche rileggendo mi capita che mi sfuggono e se anche lei non li nota siamo a posto u.u'''.
Passando alla storia, un pò d'informazioni, la storia inizia esattamente dov'è finita la prima serie dell'anime, per il semplice motivo che io stò ancora leggendo il manga e non so che fine fanno i ciccini dopo lo scontro con il livello 4 (abbiate pietà sono molto lenta ç.ç), quindi nessuno si è trasferito nell'Ordine nuovo, sono ancora in quello vecchio; per la mia OC ho preso come presta-volto Reika Aoki delle Smile Pretty Cure e come arma anti-akuma ho approfittato del suo alter-ego Cure Beauty, non ho messo tutta la sua storia ma qualche informazione qua e là durante la storia, però se volete saperne di più mi piacerebbe fare anche degli extra ^^; ultimissime due cose prima di lasciarvi al primo capitolo, ho messo l'avvertimento OOC perchè come al solito non sono sicura di come ho descritto il carettere, quindi per ogni evenienza meglio mettere u.u''', poi la storia è completa (nel caso gli extra siano richiesti li scriverò con piacere) ed aggiornerò ogni venerdì sera salvo vari ed eventuali, se piace, se non piace credo che mi metterò in un angolino a fare cerchi per terra con la mia amica che mi patta la testa Scherzi a parte spero vi piaccia e che lasciate almeno un commentino ^^
Buona lettura <3


 

Stranamente tutto sembrava tranquillo quel giorno, all’Ordine Oscuro: il supervisore Komui come al solito non lavorava, Reever gli urlava dietro, Jhonny, pur se ancora triste per la morte di Tup, cercava di fare del suo meglio anche sulla sedia a rotelle; i nostri cari esorcisti intanto si godevano quel giorno di pausa, riuniti tutti in mensa a godersi le prelibatezze che cucinava Jerry, neanche a dirlo quello che ne approfittava di più era sicuramente Allen con il suo insaziabile appetito ma, come al solito, c’era un ragazzo che preferiva starsene per i fatti suoi in silenzio; Kanda infatti aveva scelto di sedersi in un tavolo abbastanza lontano dalla comitiva degli altri esorcisti, visto che la sua Mugen doveva ancora essere riparata da Komui, era ancora più irritabile del solito quindi per non uccidere qualcuno con le bacchette che usava per mangiare la soba, aveva deciso saggiamente di sedersi da solo…ma questo a non tutti stava bene e no, non stiamo parlando di Linalee, lei era al tavolo con gli altri a bersi tranquilla un succo di frutta, parliamo di un’altra esorcista che, appena messo piede in mensa, si accorse che il blu era tutto solo e, a parer suo, triste, tanto che decise di dover andare subito a rallegrargli il morale.
“Buongiorno Nii!”
Quando Kanda sentì due braccia familiari che lo abbracciavano per le spalle e quella voce squillante vicino all’orecchio, capì che la sua giornata era inevitabilmente rovinata.
“Ti ho già detto di non chiamarmi così e staccati immediatamente Shoko!”
“Sei acido come sempre, ed io che volevo farti compagnia”
Il ragazzo sentì il peso sulle spalle svanire e dopo poco davanti gli comparve una ragazza simile a lui, con i capelli blu lunghi fino a poco dopo le spalle e gli occhi dello stesso colore, e questo era uno dei motivi per cui insisteva con il chiamarlo ‘fratello’ anche se realmente non avevano parentela di sangue, l’altro motivo era che fu proprio Kanda a portare la piccola Shoko all’ordine quando questa era ancora una bambina dopo averla salvata da un attacco di akuma perché era compatibile, cosa di cui non si pentiva affatto…a quei tempi, se avesse scoperto quanto appiccicosa fosse diventata poi la bambina ci avrebbe pensato su due volte, ma adesso era troppo tardi si disse guardandola mentre si portava le mani ai fianchi.
“Non ho bisogno di compagnia”
“Tutti hanno bisogno di compagnia, specialmente i musoni come te”
“Mus-?!”
“Vuoi provare a negarlo?”
La ragazza glielo chiese con un sorriso, sapendo perfettamente quanto infastidiva Kanda sentirsi chiamare musone, più di quanto gli infastidisse essere chiamato per nome da Lavi, infatti lo vide alzarsi di scattò infastidito e lasciare a passo di marcia la mensa senza neanche aver finito la sua soba.
“Ci vediamo agli allenamenti Nii!”
Ovviamente non ricevette risposta ma sapeva che il blu l’aveva sentita, la sentiva sempre anche se non l’avrebbe mai ammesso neanche sotto le peggiori torture, a Shoko però stava bene così, era il suo Nii anche per quello, con pregi e difetti…più difetti ovviamente ma tendeva sempre a sorvolare su quelli, prendendolo amorevolmente in giro, e così fece anche quel giorno, alzandosi con grazia dal tavolo ormai vuoto per andare a sedersi con gli altri esorcisti.
“Buongiorno a tutti”
“Buongiorno Shoko”
“Com’è andata stamattina con Yu?”
Lavi le si mise accanto ridendo, mettendole un braccio sulle spalle, non notando il rossore che si diffondeva sulle gote della ragazza che, per dissimulare, fece un leggero broncio.
“Come credi che sia andata, come ogni mattina no? Pane e dolcezza”
Gli rispose rubando qualcosa da mangiare ad Allen, il quale gridò indignato, mentre il rosso scoppiò a ridere, facendo arrossire sempre più la povera Shoko; Linalee sospirò sconsolata per l’amica, i maschi certe volte non capivano proprio niente e quella davanti a lei ne era una dimostrazione vera e propria.
“Dopo vai ad allenarti?”
“Si, Nii mi aspetta, tu Linalee?
“Porto il caffè a mio fratello”
“Posso venire a verdervi?”
Chiese Lavi, mettendo di nuovo in imbarazzo Shoko e sabotando il piano della cinese per aiutare l’altra.
“Per me è uguale ma lo sai che Nii poi si arrabbia”
“Perché, tu lo hai mai visto tranquillo?”
“Ma neanche quando dorme”
I due si lanciarono un’occhiata d’intesa e fecero una piccola risata malefica in stile Allen Dark Side, adoravano prendere in giro Kanda e lo facevano ogni volta che potevano…con sommo disappunto dello spadaccino ma quelli non erano altri che dettagli.
“Che scusa userai questa volta?”
“Naturalmente che voglio vedere i progressi di Shoko-chan con l’arco”
La blu arrossì piano, sorridendo intenerita e sentendo il cuore aumentare leggermente i battiti pur sapendo che quella di Lavi era solo una scusa da usare con Kanda per presenziare anche lui agli allenamenti; si alzò con la stessa grazia di prima e rubò un altro toast ad Allen.
“Shoko!”
“Che aspettiamo ad andare?”
“Così si parla!”
Anche il rosso si alzò per poi mettersi a rincorrere la blu che lo precedeva di alcuni passi, la cinese rise salutandoli mentre l’esorcista maledetto mise su un adorabile broncio per il suo povero cibo rubato; insomma il solito inizio di giornata tranquillo quello per l’ordine si può dire…ovviamente tranne che per Kanda, e per un piccolo golem dorato che smise di mangiare dal piatto del suo padroncino per iniziare a girargli intorno agitato.
“Tim?”
“Che gli succede?”
Allen guardò prima il suo golem e poi il suo piatto ancora stracolmo di cibo.
“Avrà fatto ancora indigestione, glielo dico sempre di non mangiare la mia colazione”
“Allen…non è che glielo dici solo perché non vuoi che te la rubi?”
Il ragazzo spostò lo sguardo altrove per non far intendere all’amica che ci aveva azzeccato e riprese indifferente a continuare la sua colazione, mentre Linalee iniziò a ridere e Timcampy si posò sconsolato sulla testa del suo padroncino.

“Sei lento, sei lento!”
Rise Shoko contenta mentre correva veloce per i corridoi, seguita alcuni metri dopo da Lavi, per poter raggiungere Kanda in palestra per gli allenamenti.
“Non avevi mica detto che era una gara!”
“Perché, credi davvero di potermi battere se la facessimo?”
“Aspetta e vedrai mini-Yu!”
“Ah! Questo lo prendo come un insulto!”
Il rosso rise ed aumentò il proprio passo per poter raggiungere la blu ma anche ella aumentò il proprio, distanziandosi ancora dall’altro per fargli vedere che contro di lei non poteva vincere, non a caso Kanda la sopportava durante gli allenamenti; correndo superarono la parte della sezione scientifica che stava venendo ristrutturata da alcuni collaboratori dell’ordine, l’akuma di livello 4 aveva fatto molti danni ma per fortuna non tutti erano irreparabili, svoltarono a destra per poi iniziare a scendere alcune rampe di scale dove Lavi iniziò a recuperare del terreno.
“Che c’è, piccola Shoko? Inizi a perdere il fiato?”
“Te lo faccio vedere io chi perde il fiato”
La ragazza fece un balzo e si mise a sedere sul corrimano delle scale, iniziando a scivolare di filata lasciando indietro un Lavi alquanto scioccato ma che poi sorrise.
“Se sei a Roma, fai come i romani”
Balzò anche lui sul corrimano, però in piedi, iniziando così la sua ‘surfata’ rincorrendo ancora l’esorcista.

Kanda stava meditando, tranquillo finalmente, in un silenzio ristoratore per la propria mente che non avrebbe voluto scambiare con nient’altro al mondo...questo almeno finchè non si vide ruzzolare dentro la palestra le sue due principali fonti di fastidio, cos’aveva fatto di male nella sua vita ancora se lo chiedeva…e quei due cretini se la ridevano pure.
“Andiamo Yu, fattela una risata almeno di mattina, ti aiuta a migliorare la giornata”
Lavi si alzò, scompigliandosi leggermente i capelli mentre Shoko si spolverava la gonna per togliere la polvere presa dal corrimano.
“Non chiamarmi per nome stupido coniglio! E comunque la mia giornata stava andando benissimo finchè voi due non vi siete intromessi”
“Ti vogliamo tanto bene anche noi”
La ragazza si avvicinò di sfuggita per lasciargli un leggero bacio sulla guancia per poi correre a cambiarsi d’abito nello spogliatoio riservato alle donne, Kanda sbuffò strofinandosi la guancia irritato ma una domanda, la stessa di tutti i giorni, s’insinuò nella sua testa e si voltò verso lo stupido coniglio.
“Tu che diavolo ci fai qui?”
“Sono venuto a vedere i progressi di Shoko-chan con l’a-“
“Risparmiami e mettiti seduto in silenzio”
Se c’era una cosa a cui né Kanda e neanche Shoko rinunciavano prima dell’allenamento, quelli erano i loro preziosi cinque minuti di meditazione che li aiutavano a concentrarsi nei propri compiti e solamente su quelli, Lavi ne rimane quasi affascinato ogni volta che li guardava: seduti uno poco distante dell’altra, così simili fra loro che chiunque non li conoscesse li avrebbe sicuramente scambiati per fratello e sorella, Kanda nella sua solita postura rigida teneva gli occhi chiusi, una spada che non era la sua Mugen sulle gambe disposte nella disposizione del loto, vestito con una vecchia tuta e la solita coda alta che non gli faceva andare i capelli sugli occhi, anche Shoko per gli allenamenti si tirava su i capelli in una coda alta, sempre per il motivo dell’altro, ma lei indossava i tipici indumenti che si usavano nelle scuole giapponesi per il tiro con l’arco, proprio questo strumento teneva tra le mani, lasciandoci scivolare lentamente le dita come se invece che la sua arma anti-akuma si trattasse solamente di uno strumento musicale; ogni volta li osservava concentrarsi ed ogni volta, con le sue capacità da bookman, riusciva sempre a registrare qualcosa di diverso nella sedicenne: il respiro leggero differente da quello della volta prima, le spalle più rilassate e il corpo meno rigido di quello di Kanda nonostante stesse per alzarsi ed iniziare a puntare il suo bersaglio, era affascinante guardarli…quasi quanto noioso.
“Non avete ancora finito? Mi stò annoiando, accidenti!”
Mentre Lavi metteva il broncio, a Kanda spuntò una vena d’ira sulla fronte, che aumentò sentendo il leggero risolino che partiva dalle labbra della ragazza di fianco a lui.
“Non ti avevo detto di stare in silenzio?”
“Lascialo stare poverino”
“Sempre a difenderlo tu”
Shoko sapeva che Kanda non lo faceva per niente di proposito a lanciarle quelle frecciatine, come al contrario faceva lei, ma lo stesso non potè impedirsi di arrossire colta in fatto, non andò in panico però, usò quella tecnica che aveva affinato negli anni: dissimulare per poi prendere in giro.
“Se non lo difendo io non lo fa nessuno per quello stupido coniglio”
“Ehi!”
La ragazza fece finta di niente e si alzò con la medesima grazia che aveva usato prima in mensa, portandosi dietro il suo fidato arco, si portò davanti alla fila di bersagli posti in fondo alla stanza e, prendendo un grosso respiro si mise in posizione di tiro, irrigidì le spalle tendendo il filo dell’arco e nel mentre comparì la freccia che, dopo essere stata scoccata, colpì il centro del bersaglio per poi esplodere in mille pezzi di ghiaccio che distrussero completamente il bersaglio colpito, solo allora Shoko si permise di sciogliere le spalle e girarsi a sorridere verso i suoi due spettatori.
“Allora?”
“Fantastica come sempre principessa di ghiaccio, cinque punti”
“Non montargli la testa”
Kanda si alzò dalla sua posizione ed andò a posizionarsi dietro la più piccola, le bacchettò leggermente la schiena con la spada.
“Cerca di stare più dritta quando ti metti in posizione”
Avvicinò il viso all’orecchio della ragazza.
“Ignora che lui sia qui”
“Me lo ripeti ogni volta”
“E tu sbagli ogni volta”
“Non riesco ad ignorarlo!”
“Abbi un po’ più di volontà donna!”
A quelle parole comparì anche a Shoko la vena d’ira sulla tempia e non potè davvero frenarsi dal pestare con forza il piede allo spadaccino, peccato che non ci fosse stata pure Linalee, i suoi stivali le avrebbero fatto davvero comodo, ma comunque riuscì nel suo intento sentendo la mezza imprecazione che uscì dalle labbra del suo ‘adorabile’ Nii.
“Tutto bene?”
“Benissimo grazie”
“Ma Yu…?”
“Lui stà una meraviglia!”
Lavi la fissò non del tutto convinto ma alla fine alzò le spalle, infondo si divertiva un sacco quando Yu faccia quelle smorfie buffissime a suo dire, si riconcentrò poi su Shoko che era già pronta a scoccare un’altra freccia; sentendo quello sguardo capace di memorizzare qualsiasi cosa sul suo corpo, l’esorcista non potè fare a meno di traballare un minimo e, nonostante cercasse di recuperare quel poco di concentrazione persa come Kanda le aveva suggerito così tante volte che ormai quasi sentiva la nausea, di arrossire, non sarebbe mai riuscita ad ignorare quello sguardo su di sé, non se quello sguardo era quello della sua cotta.

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Capitolo 2
*** Secondo Capitolo ***


Angolino della Robh: Buonasera a voi, eccomi con il secondo aggiornamento, ma prima di spiegare una cosuccia devo assolutamente ringraziare le due ragazze che mi hanno recensito il primo capitolo: Kioccolat e Lunetta 12, grazie mille donne! Mi avete resa immensamente felice, spero che questo nuovo capitolo possa piacervi ^^.
Detto questo, ad ogni fan di Kanda che possa leggere, non prendete assolutamente male questo capitolo, non è un'offesa al personaggio anzi, è uno dei miei preferiti e per questo mi piace prenderlo in giro, ho messo il genere 'comico' anche per questo motivo.
Con questo ho finito l'angolino, niente papiro stavolta u.u.
Vi auguro una buona lettura e, spero, tante risate <3

Yu Kanda si svegliò con un brutto, bruttissimo, presentimento quel giorno; per prima cosa si tastò il lato destro del letto, non sentì nessun corpo vicino al suo, questa era una buona cosa perché, nonostante la sua veneranda età di sedici anni compiuti, Shoko qualche volta s’intrufolava ancora nel suo letto di notte per dormire accanto a lui, ovviamente però quel fattore non smontò quella sensazione di malessere, sarebbe stato troppo bello altrimenti; si mise seduto aprendo gli occhi…ritrovandosi sulle lenzuola due fette di cetriolo…sapeva che non aver Shoko lì non significava aver tregua per quel giorno, se lo sentiva nel profondo, prese quelle due fettine tra il pollice e l’indice di entrambe le mani e le osservò attentamente per poterci trovare anche altro, stranamente in quel momento non lo trovò, si alzò quindi leggermente più tranquillo e si diresse verso il suo bagno, fece ciò che doveva fare e si avvicinò al lavandino per potersi lavare le mani e poi la faccia, fu in quel momento che vide cos’altro c’era insieme a quelle due fettine di cetriolo: una maschera bianca, supponeva di bellezza,  gli ricopriva completamente il volto, con un pericoloso tick all’occhio destro si portò un dito su di esso, raccolse un po’ di crema e se la portò al naso scoprendo così che odorava di pesca, c’era solo una persona che conosceva che usava una maschera di bellezza che profumava di pesca e lui lo sapeva bene visto quante volte aveva sentito quell’odore quando l’altra esorcista dai capelli blu lo abbracciava, cercò comunque di contenersi, non voleva assolutamente arrabbiarsi di prima mattina, insomma aveva un contegno pure lui, ingoiò quindi il boccone e si lavò velocemente la faccia per togliersi quella roba…poi trovò il bigliettino posato sul suo asciugamano.
‘Buongiorno Nii! Spero che ti sia piaciuta la mia maschera di bellezza, ieri ho notato che i tuoi capelli avevano qualcosa di lucente così ho pensato di poter fare qualcosa anche per quel tuo viso sempre musone, ora puoi stare tranquillo che non stonerà più con i tuoi capelli fluenti e sarà anche più morbido!
Ps: se vuoi ho anche un ottimo burrocacao per le labbra!’

A quel punto non ce la fece più, al diavolo il contegno, quella donna andava a minare il suo orgoglio e quello non lo poteva sopportare.
“SHOKO!”

La proprietaria di tale nome stava uscendo in momento da quella stanza, che non era poi molto distante da quella del più grande, e si mise a ridere portandosi una mano davanti alla bocca per non farlo sguaiatamente, infondo era una signorina…che adorava fare gli scherzi al ‘fratello’ e quello, naturalmente, non era solo che l’inizio.

Il blu ritornò a passo di marcia nella sua stanza, ringraziando per un singolo istante che Komui gli avesse ridato la sua adorata Mugen, prese l’impugnatura della sua amatissima arma pronto per andare a cercare la ragazzina e fargliela pagare per quell’affronto…quando si accorse che l’elsa era troppo, come dire, morbida (?), spostò lo sguardo già puntato sulla porta alla sua spada, scoprendo che quella in realtà era stata sostituita da una bellissima spada fatta con un palloncino rosa con tanto di nuovo bigliettino.

‘Non va bene essere sempre arrabbiati Nii, ti farà venire le rughe prima del tempo, per ora sequestro Mugen, poi penserò a portarti una crema apposta!
Bye’

…Quella ragazzina era davvero, davvero diabolica, oltre che spacciata, poco ma sicuro.

“Ehy Allen, grazie mille per avermi fatto il palloncino”
Shoko si sedette sorridente al tavolo dell’amico, porgendogli nel mentre un piatto con sopra una torta al cioccolato delle sue preferite.
“Figurati”
Il quindicenne prese la torta con gioia, felice che per una volta la blu gli portasse del cibo e non glielo rubacchiasse dal piatto, e prese a mangiarla con gusto; al suo fianco Lenalee e Miranda guardarono preoccupate la ragazza che, al contrario, stava continuando a sorridere, con i gomiti appoggiati al tavolo come se non avesse uno spadaccino che al momento sembrava un diavolo alle calcagna.
“Shoko-chan…non credi di star esagerando questa volta?”
La più grande delle tre indicò con tono preoccupato la spada, Mugen, che Shoko aveva recuperato, e poi sostituito con il palloncino, dalla stanza di Kanda verso le 4 del mattino, dopo essersi assicurata con certezza che l’altro dormisse.
“Perché? Non credo di aver fatto niente di così eclatante come l’altra volta”
Rispose la sedicenne con aria innocente, Lenalee le prese una mano nel vago tentativo di farla ragionare.
“Shoko sai quanto Kanda tenga a Mugen e poi è la sua arma anti-akuma, si arrabbierebbe ancora di più se tu la danneggiassi di nuovo”
“Questo lo so benissimo anche da sola, non sono una bambina sai? Comunque non ci posso fare niente, non ho missioni da un paio di settimane e mi stò annoiando, e quando mi annoio mi viene naturale fare gli scherzi a Nii, insomma è sempre col muso lungo, almeno lo smuovo un po’”
Le due si guardarono ancora con la preoccupazione negli occhi, è vero che Shoko non aveva mai esagerato con gli scherzi, testimone il fatto che teneva Mugen allacciata alla vita con la  massima cura, ma il carattere esplosivo di Kanda non reagiva mai bene agli scherzi e questo si capiva dalle urla che giungevano in quel momento dal corridoio.
“Uhm a quanto pare è giunto il momento del mio ritiro”
Shoko si alzò con tutta la calma del mondo e salutò i suoi amici, andandosene dalla parte opposta da cui entrò, tutto trafelato, Kanda.
“Dov’è?! Dove diavolo è quella dannata ragazzina?!”
“Buongiorno anche a te Kanda”
“Silenzio mammoletta! So benissimo che sei coinvolto anche tu!”
In tutta risposta Allen si portò un altro pezzo di torta alla bocca, ignorandolo bellatamente.
“Allora?!”
Le due donne presenti in sala si scambiarono un’occhiata indecise, da una parte c’era Shoko che stava giocando, sicuramente facendo meno danni di Komurin, dall’altra Kanda con gli occhi indemoniati, chi scegliere? Salvare la loro amica o la pellaccia?
Fortunatamente per loro, proprio in quel momento Jerry si sporse dalla sua postazione e agitò un braccio richiamando l’attenzione dell’esorcista.
“Cosa c’è?! Non ho tempo per la colazione oggi!”
“Oh ma sarebbe un vero peccato, Shoko l’ha scelta apposta per te”
Al blu salì il sospetto come la curiosità salì agli altri tre, si avvicinò lentamente al bancone del cuoco e si vide mettere davanti agli occhi una fetta di torta al cioccolato …a lui …proprio a lui che i dolci li odiava da tempo immemore.
“Oh, c’è anche un bigliettino”
Naturalmente… questa volta il testo diceva
‘Per darti un po’ di dolcezza’.
“Pregate solamente che non la trovi”
Sibilò, allontanandosi da quella visione a lui inaudita, prendendo l’uscita che la sua versione minore e femminile aveva preso poco prima. Lenalee e Miranda sospirarono di sollievo mentre Timcampy si posò sulla testa del suo padroncino, addentando tutto contento la dolcezza al cioccolato che stava sul tavolo.

Shoko fischiettò tranquilla per tutto il tragitto dalla mensa alla palestra, sapeva dell’incombenza demoniaca di Yuu che le stava alle calcagna ma, visto che succedeva praticamente ogni volta, non credeva aveva più senso preoccuparsi, anche perché se l’andava a cercare…lo sapeva che era un comportamento da bambina, non lo era più da tempo ma quando non aveva missioni non aveva nient’altro da fare e non le piaceva stare ferma, certo poteva andare ad allenarsi ma non sarebbe stato abbastanza divertente e di sicuro non avrebbe attirato l’attenzione di un certo qualcuno. Per questo le serviva l’aiuto di Kanda quindi era giustamente giustificabile…almeno questo era quello che pensava lei…
Non era però una tipa del tutto cattiva come pensava invece il più grande, almeno non del tutto, così quando arrivò in palestra si slacciò dalla vita l’affilata Mugen per poterla ridare a Yuu, certo se l’avesse trovata, esatto perché nascose la spada in un posto del tutto improbabile dove era davvero sicura che il suo adorato Nii non avrebbe mai guardato, non sarebbe stato divertente altrimenti, e poi questo le avrebbe dato del tempo almeno fino all’ora di pranzo.

Kanda stava iniziando davvero ad odiare i bigliettini che Shoko lasciava in giro, specialmente quando li trova sulla sua strada quando è intento a cercare di stanarla, erano irritanti proprio come lei ma doveva rallegrarsi che almeno questa volta gli aveva risparmiato le faccine e i cuoricini, perché si, c’erano delle volte che gli metteva pure quelli ed in quei momenti gli saliva non solo la rabbia cieca, ma pure la voglia di farle davvero del male; nel bigliettino che trovò in palestra non c’erano né faccine né cuoricini di alcun genere ma gli salì comunque la voglio di spezzarle un braccio o una gamba, la mocciosa aveva osato nasconderle Mugen, questo andava oltre ogni limite, guardò con furia il suo luogo sacro: la palestra, era guerra!

“Crowlino, il tuo stomaco fa rumore più del solito, è insopportabile!”
Il rosso, non potendone più, si portò le mani alle orecchie ma anche così il rumore che proveniva dallo stomaco del vampiro non diminuiva.
“Ti chiedo scusa Lavi ma sono appena tornato da una missione, invero”
Crowley si unì gli indici a disagio, si vergognava di produrre un rumore così forte ma semplicemente aveva fame.
“Passiamo dalla palestra che almeno facciamo prima”
“Ottima idea, invero!”
Al contrario, si dimostrò essere pessima, non per il tragitto che di sicuro si accorciava di molto e così Crowley avrebbe mangiato il prima possibile, quanto per il caos che regnava dentro quella stanza: materassini per gli esercizi saltati in aria, i bersagli che usava Shoko distrutti da un uragano, i manichini che usavano Allen e Lenalee ridotti ormai in piccoli pezzi di legno e, al centro di tutto quel caos, c’era Kanda affannato come se avesse combattuto contro cento e più akuma, gli occhi ridotti a due fessure sembravano essere due specchi sull’inferno tanto erano infiammati.
“Y-Yuu? Cos’è…cos’è successo?”
“Silenzio stupido coniglio!”
“Ehk!”
Con tutto il coraggio del mondo, Lavi si nascose dietro la schiena del vampiro, impaurito dall’aura maligna che sentiva provenire dall’esorcista dai capelli blu, seriamente poteva fare un baffo a quella del Conte del Millennio.
“I-Io pro-propon-go di-di anda-andarcene L-Lavi, invero”
“Sono con te Crowlino!”
I due si appiattirono contro il muro per potersi allontanare di più dalla furia blu e fu lì che il futuro Bookman si accorse di un piccolo particolare: un pezzo di una impugnatura di una spada si riusciva ad intravedere dalla tenda leggermente strappata dello spogliatoio di Shoko, capì immediatamente allora cosa fosse successo in quella stanza e scoppiò a ridere, attirando così l’attenzione degli altri due e fu quello il suo sbaglio più grande, perché Kanda guardò dalla stessa parte dove prima aveva guardato lui e trovò finalmente la sua tanto cercata Mugen, nascosta nell’unico luogo che lui non aveva messo a sottosopra: lo spogliatoio di Shoko, perché non aveva controllato lì? Semplice, dopo aver visto una volta per sbaglio un suo reggiseno lì dentro aveva giurato a sé stesso che non ci avrebbe mai più rimesso piede, neanche sotto tortura e lei ne aveva approfittato!
“Oooops, Crowlino è meglio se scappiamo ad avvertire Shoko”
“Eh? Perché?”
“Perché non volendo ho firmato la sua condanna a morte”
Crowley guardò un attimo l’aura maligna che s’ingigantiva sempre di più intorno a Kanda e capì che Lavi aveva assolutamente ragione.

“Certo che è stato parecchio scortese a rifiutare la mia torta”
Shoko sbuffò leggermente, portandosi un altro boccone di riso al curry alla bocca, mentre Allen davanti a lei ridacchiava.
“Sai com’è fatto Kanda e comunque non è andata sprecata”
“Non dirmi che ti sei mangiato anche quella fetta!”
“Volevo ma Tim me l’ha rubata…”
“Oh”
Si girarono a guardare il golem che muoveva la sua coda tranquillo vicino a loro, aspettando probabilmente di cogliere di sorpresa il suo padroncino per potergli azzannare il suo panino ripieno.
“Comunque, Lenalee?”
Chiese la ragazza tornando al suo piatto.
“Credo sia andata da Komui per parlare di alcune missioni”
“Speriamo che me ne assegni una! Mi andrebbe bene anche andare a cercare Cross con te”
“Non credo sarebbe uno spasso…”
“Anche l’altra non lo è stato”
“Diciamo che stavolta è…più complicato”
La blu la guardò curiosa ed Allen dovette distogliere lo sguardo, aveva giurato al suo maestro di non raccontare mai a nessuno del fatto che era scappato nuovamente perché aveva un’amante alle calcagna quindi doveva per forza cambiare argomento, per fortuna sua non ce ne fu quasi bisogno, il perché è semplice: il loro tavolo venne attaccato improvvisamente da uno sciame di insetti spirituali ed un urlo di battaglia arrivò dal corridoio.
“SHOKO!”
“Mannaggia, ci ha messo meno tempo di quanto avessi previsto”
Borbottò la ragazza cercando di salvare il suo povero piattino, stessa cosa cercò di fare l’amico davanti a lei, con un po’ più di difficoltà visto che invece di salvarne uno doveva salvarne almeno una trentina, ma purtroppo non fecero in tempo; un piede batté con forza sopra all’inizio del tavolo.
“Finalmente ti ho trovata ragazzina!”
“…Nii”
“Non cercare scuse!”
“Sei tu che non devi cercare scuse, mettere i tuoi piedi sporchi sul tavolo dove mangiamo ogni giorno, che schifo!”
“Shoko ha ragione, dovresti vergognarti Kanda, il povero Jerry dovrà pulire quello che tu hai sporcato”
“Mammoletta non darle corda!”
Mostrò loro la Mugen ritrovata ma su entrambi non faceva più effetto da tempo.
“Kanda…stai invecchiando se usi sempre le stesse cose”
“Vero, ho provato a fargli provare una crema anti rughe ma non vuole sentire ragioni”
Ed ecco che un’altra vena di rabbia si aggiunse a quelle già esistenti sul volto del ragazzo più grande.
“Voi, volete morire?”
“Ecco un’altra delle sue solite frasi, dovresti davvero inventarne di nuove sai?”
Alla nuova frase di Shoko, Kanda stette davvero per calargli la spada sulla testa, ma un nuovo intervento, stavolta in favore della ragazza, l’interruppe.
“Allungati, allungati, allungati!”
Shoko venne improvvisamente presa per la vita e trasportata via da un Lavi, ridente, in groppa alla sua innocence.
“Spiacente Yuu ma potrai decapitarla un altro giorno!”
Urlò il rosso mentre si allontanavano sempre di più.
“Dannato coniglio”
E fu allora che gli arrivò in faccia il resto del piatto della più piccola che si era portata dietro quando era stata salvata.
“Consideralo un anticipo della maschera anti rughe di cui ti ho parlato prima!”
Urlò appunto la ragazza; Allen si avvicinò leggermente al blu e con l’indice della mano destra prese un poco di curry dalla faccia dell’altro e se lo portò alla bocca.
“Uhm che buono! Credo che lo chiederò per cena”
E se ne andò anche lui, lasciando Kanda solo con il povero Crowley  che arrivò proprio in quel momento dopo esser stato abbandonato da Lavi, ed ebbe la bruttissima idea di rivolgersi allo spadaccino.
“T-Ti sei ca-calmato…Kanda, invero?”
No, non si era calmato per niente, purtroppo per lui…

“Non so davvero chi mandare in questa missione”
“Che ne pensi di Shoko-chan?”
“Shoko?”
Komui si girò a guardare la sorellina da lui tanto amata che, in quel momento, lo stava aiutando a portare dei documenti nel suo ufficio già stracolmo.
“Perché proprio Shoko? Dici che si sta annoiando troppo?”
A rispondere per Lenalee fu la diretta interessata della conversazione che sfrecciò davanti a loro insieme a Lavi, naturalmente seguiti passo dopo passo da un Kanda che si stava arrabbiando, per non dire altro, ogni minuto che passava.
“…Beh infondo è da tanto che non va in missione, vado a prepararle il tutto”
“Ottima decisione fratellone”

“Ehi Lavi”
Uhm?”
Il rosso si distrò un attimo dalla sua corsa e dalla serie di bestemmie che Kanda stava mandando loro per potersi girare verso la sua compagna di avventure.
“Non dirmi che sei già stanca, guarda che è la volta buona che ci stronca”
“Nono…solo, perché mi hai aiutata?”
L’arciera sentì lo gote arrossire, di certo non per la corsa, e spiò di sottotecchi la reazione del rosso vicino a lei, l’aveva salvata altre volte certo, sia durante missioni che durante altri giorni di scherzi dove si erano alleati contro Kanda, ma stavolta lei non gli aveva accennato praticamente nulla visto che aveva iniziato ad agire di notte fonda, che si fosse preoccupato lo stesso per lei visto che non l’aveva vista a colazione? Non osava sperarlo però…una minima speranza c’era sempre, almeno questo lo pensava prima di sentire la risposta.
“Ah beh, volevo rimediare ad un casino fatto prima, non mi sono accorto e ho mostrato a Yuu dov’era finita Mugen, eheh scusa”
Shoko voleva davvero urlargli contro parolacce su parolacce, ma il modo davvero attraente in cui si grattò la testa imbarazzato le diede un immaginario pugno allo stomaco che le mozzò il fiato in gola e le fece andare il volto direttamente in fiamme, davvero, certe volte non capiva se sapeva e lo faceva di proposito oppure era così tonto da non accorgersi di niente.
“Stupido coniglio…”
“Ehi! Bel ringraziamento per uno che ti ha salvato la vita!”
“Dopo aver aiutato il nemico!”
“Quisquiglie!”
Shoko scoppiò a ridere, era davvero un idiota quel coniglio e lei lo era ancora di più ad essersi innamorata di lui, ed a continuare a fare di tutto per far notare il suo amore; si aggrappò al suo braccio sempre ridendo, facendo ridere di conseguenza anche Lavi che la prese in braccio e si affidò di nuovo al suo martello per potersi allontanare di più visto che Kanda aveva guadagnato terreno.
 
Parecchie ore più tardi…
Kanda rientrò nella sua camera più sfiancato di qualunque altra volta l’avesse fatto, quei dannati alla fine si erano alleati, come sempre, e lo avevano fatto correre per tutto l’Ordine senza fermarsi neanche un minuto, non si erano manco separati perché sapevano che avrebbe di sicuro rincorso Shoko, e Lavi aveva usato più di una volta il martello per potersi allontanare sempre di più, specialmente quando avvertiva quando era solo ad un passo da loro; non aveva rinunciato no, quello mai, ne andava del suo orgoglio di spadaccino, era semplicemente stanco ed ora voleva riposare quel poco che bastava per riprendere la guerra il giorno seguente, almeno questo era quello che sperava di fare prima di trovarsi il letto sepolto di peluche di ogni forma e colore con tanto di bigliettino
‘è bello avere compagnia la notte Nii! Ma visto che non vuoi la mia ti offro la loro, mi raccomando fai il bravo e niente cose sconce che se li sporchi poi me li ripulisci. Notte ♥’.
Pure il cuoricino…aveva osato mettergli pure il cuoricino…
“SHOKO!”
In mensa si sentì l’eco di quell’urlo e due esorcisti si misero a ridere di gusto mentre i loro compagni li guardavano, sotto sotto, divertiti anche loro.

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Capitolo 3
*** Terzo Capitolo ***


Angolino della Robh: oh buonasera a tutte voi, eccoci qui con il terzo capitolo, sono contenta di come stà andando avanti lo devo ammettere :3 (brodo di giuggiole time); comunque non posso non ringranziare ancora le mie due recensitrici, se prima ero contenta adesso sono entusiasta di vedere che continuate a seguirla ^^ spero che vi piaccia anche questo, sarà un pò più serio rispetto agli altri perchè riguarda la missione che accennava Komui nel capitolo precedente, prego di essere riuscita a descriverla bene, almeno un pochino...insomma che Thor mi assista (per chi se lo chiede, se ve lo chiedete, no non quello della Marvel, io intendo quello di Kamigami no Asobi xD).
Ho finito anche questa volta le mie noticine quindi vi lascio a leggere, augurandovi una buona lettura ^^ <3.

“Molto bene, queste sono le informazioni per la missione”
Komui lanciò un’occhiata ai due esorcisti davanti a lui prima di dare ad entrambi il plico di fogli.
La piccola Shoko sembrava non avere neanche un graffio dalla colluttazione con Kanda, perché si, alla fine li aveva presi, mentre Lavi sfoggiava un bel cerotto immacolato sulla guancia gonfia, il supervisore sospirò.
“Dovreste smetterla di fare scherzi a Kanda-kun, alla fine siete sempre voi che ci rimettete”
“E lei allora dovrebbe smetterla di attaccarsi a Lenalee, alla fine è sempre lei che ci rimette”
Ribattè l’arciera incrociando le braccia sotto il seno e girando il viso di lato, facendo la finta offesa, facendo ridere Lavi e spalancare la bocca a Komui.
“Mamamama! Lei è la mia sorellina!”
“E Nii è il mio fratellone”
“Ti sei auto adottata, non vale!”
“Per uno come Kanda vale eccome”
“Direi che Shoko-chan ha ragione da vendere”
S’intromise Lavi ancora ridendo, scompigliando nel frattempo i capelli alla blu, facendola sussultare ed arrossire tutto d’un tratto, cosa che come sempre il rosso non notò.
Al contrario, Komui decise di lasciar cadere la questione (anche perché era sicuro che avesse ragione lui).
“Ritornando alla missione, dovrete recarvi in Grecia, più precisamente a Capo Sunion, alcuni finder hanno notato delle cose strane che succedono lì di notte”
“Tipo?”
Volle informarsi il Bookman mentre la ragazza sfogliava velocemente i fogli, trovando poi il punto dove c’era scritto quello che Lavi voleva sapere.
“Un uomo che si butta dal promontorio?”
Komui annuì.
“Esattamente, ogni notte lo stesso uomo si butta giù dal promontorio piangendo disperatamente ed urlando il nome del figlio”
“Come nella storia del re Egeo?”
Chiese Lavi, stiracchiandosi un attimo le braccia.
“Può essere collegato a quella storia si, comunque spetta a voi scoprire se quell’uomo è legato ad un pezzo di innocence”
I due annuirono e si alzarono dalle sedie.
“Mi raccomando fate attenzione”
“Come sempre”
Rise ancora Lavi, seguendo Shoko dopo che quest’ultima si era messa in spalla il suo sacco contenente il fidato arco, per andare nei sotterranei a prendere la barca, dove li aspettava il finder che li avrebbe accompagnati in quella missione.

Dopo alcune orette erano finalmente seduti sul treno, destinazione la capitale della Grecia, con accanto il finder Takada che gli spiegò meglio la situazione.
“Ogni sera, appena dopo che il sole è tramontato, dalle rovine del tempio si sentono udire dei passi, dopo alcuni istanti compare anche la figura di quest’uomo piangente che si dirige senza esitazioni verso il limitare del promontorio, infine si lascia cadere gridando il nome di un ragazzo, crediamo che possa essere quello del figlio”
“All’ordine hai parlato di una storia simile Lavi”
“Uhm, quella del re Egeo, anche lui si buttò dal promontorio non sopportando il dolore di aver perso il figlio Teseo, si dice che da quel momento il mare si chiami Mar Egeo in suo onore, ma è solo un vecchio mito greco”
“Mi sembra di aver sentito di un altro mito con questo Teseo…”
Mormorò pensierosa la blu, portandosi un dito al mento.
“Sicuramente è quello del Minotauro, Teseo riuscì a sconfiggerlo grazie ad Arianna, promettendo alla principessa che l’avrebbe portata con sé di ritorno ad Atene. Arianna ci credette ma venne imbrogliata perché di notte Teseo l’abbandonò su un’isola deserta, la donna chiese vendetta e l’ebbe. Infatti Teseo si dimenticò di sfoggiare la bandiera bianca invece che quella nera, Egeo vedendo quella nera pensò di aver perso il figlio ed il resto lo sai”
“Credete che il fantasma possa essere quello del re Egeo, onorevoli esorcisti?”
“Non credo, il mito è molto vecchio, inoltre non si è mai saputo se è veritiero o no”
“Però la storia coincide Lavi”
Il rosso si grattò la nuca, guardando la compagna.
“Credi che centri davvero l’innocence?”
“Credo di si, il problema ora è capire dove si possa trovare, direi di incominciare per primo dal tempio di Poseidone”
“Almeno non sarà difficile, sono un paio di vecchie rocce”
“Non prenderla sotto gamba…stupido coniglio”
“Non accetto insulti dalla versione mini di Yuu”
“Ah! Questo è ben più grave di un insulto, paragonarmi a Nii, come puoi fare una cosa del genere?”
“Susu, sono le cose brutte della vita”
Il povero Takada si ritrovò ad osservare il futuro Bookman che pattava la testa all’arciera, mentre quella aveva le lacrime agli occhi, ma in effetti la capiva, essere paragonati a Kanda Yuu non era aspirazione di vita da parte di molti.

Passarono così un paio d’ore, nel vagone ognuno degli occupanti si stava rilassando a modo suo: Takada si era appisolato, stanco per il lavoro; Lavi si era messo a leggere un libro che gli aveva dato Bookman tempo fa, ma che non aveva ancora letto per mancanza di tempo; e Shoko guardava assorta fuori dal finestrino, aspettando con ansia di vedere la distesa cristallina che era il mare di Grecia.
“Ehi Lavi”
“Uhm? Che c’è?”
“Tu sei già stato in Grecia prima?”
“Credo di si, con il vecchio panda abbiamo viaggiato spesso”
“Come credi?”
La blu si girò a guardarlo e ghignò scherzosa.
“Se credi solamente allora vuol dire che stai invecchiando sai?”
“Ehi, cos’è questa sfrontatezza?”
Di rimando, il ragazzo le picchiettò il libro sulla testa.
“Ahiu”
“Ben ti sta”
Shoko rise e tornò a guardare fuori dal finestrino, Lavi si sporse per guardare a sua volta; il battito cardiaco della ragazza iniziò ad aumentare pian piano che il profumo del rosso le arrivava alle narici, era troppo vicino, ma se da una parte questo la mandava in confusione totale il cuore e la testa, dall’altra ne era più che felice, cercava di accontentarsi di piccole cose come quella, almeno finché non sarebbe finalmente riuscita nel suo intento.
“è bella la Grecia Lavi?”
“Si, stupenda”

Arrivarono ad Atene giusto un paio di ore prima del tramonto, Takada portò i due in albergo dove poterono sistemare le valigie e fare un pasto veloce per poi infine dirigersi velocemente verso il promontorio dove sorgeva l’antico tempio del dio del mare.
“Non vedo molto spazio dove potrebbe nascondersi l’innocence”
Disse Lavi guardandosi intorno, una volta al centro del tempio.
“Avete visto da dove esattamente esce ogni sera l’uomo?”
Chiese invece Shoko, tirando fuori l’arco dalla sua custodia.
“Dal fondo”
Rispose il finder, i due esorcisti si guardarono e poi diedero un’occhiata al fondo del tempio, dove c’erano soltanto rocce cadute dalla struttura.
“Dimmi che non credi che possa essere davvero un fantasma”
Chiese Lavi incredulo.
“Beh…abbiamo un amico che è un vampiro che succhia il sangue degli akuma”
Obbiettò Shoko.
“Ma Crowlino è vivo e vegeto”
“Allora immagino che non ci resti di aspettare l’arrivo di quest’uomo…o fantasma, o quello che si rivelerà”
Purtroppo non fecero in tempo neanche a sedersi su alcune rocce che videro spuntare degli akuma di primo livello sopra il tempio.
“Almeno sappiamo che se ci sono loro, allora c’è anche l’innocence”
Sorrise il rosso, prendendo in mano il suo martello.
“Silenzio e fa il tuo lavoro stupido coniglio, Takada lei vada a nascondersi”
“Si, onorevole esorcista”
Shoko aveva già imbracciato l’arco e scoccato la prima freccia che colpì dritto un akuma in fronte, la punta esplose pochi secondi dopo facendo vedere i spuntoni di ghiaccio che trapassarono il corpo dell’akuma. Il futuro Bookman rise e passò anche lui all’attacco.
Riuscirono ad eliminare facilmente quelli di primo livello ma, come funghi, spuntarono presto anche quelli di secondo livello che richiesero un po’ di fatica in più.

“Hi-ban*!”
Un possente serpente di fuoco attraversò il cielo, spazzando via alcuni akuma.
“Kori no dansa*!”
Una freccia attraversò un akuma per poi esplodere in spuntoni di ghiaccio, esso poi assunse la forma di una ballerina che, iniziando a roteare, sparò altri spuntoni di ghiaccio per colpire altri nemici.
Nascosto dietro una roccia abbastanza grande, Takada osservava rapito i movimenti di Shoko e Lavi mentre questi erano impegnati nella battaglia: l’irruenza del rosso faceva contrasto con la calma fredda della blu così come il fuoco che appariva dal martello contrastava il ghiaccio che compariva dopo l’esplosione della freccia, eppure i due non ci facevano caso, collaboravano con la massima complicità a non intralciare l’altro o a difenderlo nel caso fosse servito.
“Straordinario…”
Bisbigliò il finder.
Ma mentre la battaglia continuava, il tempo scorreva e, prima che i due schieramenti potessero accorgersene, il sole tramontò e alcuni secondi dopo il finder iniziò a sentire i primi lamenti familiari.
“Onorevoli esorcisti!”
Sia Lavi che Shoko, in quel momento schiena contro schiena per proteggersi le spalle, si voltarono verso Takada che indicò loro la fine del tempio dove stava iniziando ad apparire la figura bianca dell’uomo che emetteva quei lamenti.
“Costa…il mio piccolo Costa…Costa…”
L’uomo assomigliava in tutto e per tutto ad un fantasma: partendo dal colorito cadaverico, messo in risalto dagli stracci che indossava e che risaltavano a loro volta la sua magrezza, fino ad arrivare agli occhi vacui che cercavano con ansia dove potesse essersi rifugiato questo Costa.
La cosa più interessante, però, era di sicuro l’oggetto che l’uomo teneva tra le mani: un pezzo di innocence chiuso in un ciondolo; così come gli esorcisti si accorsero di quel particolare, anche gli akuma lo fecero e non persero tempo a cambiare preda, pronti a scagliarsi contro l’uomo che intanto continuava il suo cammino verso il limitare del promontorio.
“Lavi! Coprimi le spalle!”
“Uhm, lascia fare a me! Hi-ban!”
Il serpente di fuoco aprì un varco che diede a Shoko la possibilità di superare gli akuma e raggiungere così l’uomo ormai prossimo alla caduta.
“Signore! Signore si fermi!”
Lo prese per il braccio, cercando inutilmente di trascinarlo indietro almeno di pochi passi, ma quello continuava imperterrito con la conseguenza di trascinare ora anche Shoko.
“Torni indietro, noi possiamo aiutarla!”
“Costa…”
“La prego!”
“Onorevole esorcista, stia attenta!”
L’arciera, troppo presa dal richiamare l’uomo, si accorse troppo tardi che ormai erano arrivati al limite di terra e riuscì solamente a scivolare di lato ma non a salvare anche l’uomo come si era prefissa, però c’era ancora una cosa che poteva fare, imbracciò nuovamente l’arco e scoccò una freccia puntando il ciondolo che era scivolato fuori dalle mani dell’uomo: il ciondolo venne colpito ed avvolto nel ghiaccio più duro esistente e Shoko sperò davvero fosse abbastanza per far si di non perderlo in mare e ritrovarlo più tardi, quando sarebbero scesi dal promontorio, per l’uomo… non sarebbe potuto sopravvivere ad una caduta del genere; ora doveva tornare ad aiutare Lavi, ma fu lui ad aiutarla quando un akuma cercò di attaccarla mentre era ancora di spalle, Shoko sentì solo un leggero calore proveniente dal colpo del compagno e si girò confusa verso di lui, Lavi sorrise.
“Sei in debito, principessa di ghiaccio”
Proprio mentre diceva questo, Shoko scagliò una freccia che gli sibilò vicino all’orecchio facendolo sussultare, ma che centrò perfettamente l’akuma di secondo livello dietro di loro.
“Siamo pari stupido coniglio”
La blu ghignò e il futuro Bookman si grattò la nuca frustato.
“Mai una volta che mi dai una soddisfazione”
Shoko rise.

Andarono da Takada e, finalmente, poterono sedersi a riposare un attimo e fare il punto della situazione.
“L’innocence era nel ciondolo, su questo non ci sono dubbi”
Iniziò Lavi con sguardo serio.
“Mentre cadeva l’ho colpito, il ghiaccio non dovrebbe sciogliersi facilmente però non si sa mai”
“Hai anche afferrato il braccio dell’uomo, quindi siamo certi anche che non è un fantasma”
“Non lo so Lavi…”
“Shoko cerca di ragionare, i fantasmi non esistono”
La ragazza abbassò lo sguardo pensierosa.
“Il tatto era vero, sono riuscita a toccarlo ma…non aveva essenza, insomma non era come toccare Nii o t-Allen!”
Si corresse subito prima di fare una gaffe tremenda di cui si sarebbe sicuramente pentita, comunque Lavi colse il frutto del discorso, si massaggiò gli occhi leggermente stanco e si alzò dalla roccia, mettendo le mani sui fianchi.
“Credo che a questo punto sarebbe meglio andare a controllare e basta, anche per recuperare l’innocence, che dite?”
Sia Shoko che Takada annuirono e si alzarono a loro volta, pronti per scendere dal promontorio.
Riuscirono ad arrivare fino alla spiaggia dove Shoko ipotizzò che ci fosse stato lo schianto del corpo dell’uomo contro l’acqua; Takada riuscì a sistemare alcuni riflettori in modo che i due esorcisti potessero immergersi con almeno un po’ di luce.
“Dovrebbe essere qui intorno”
Mormorò Shoko con i piedi nudi, si era tolta gli stivali, già in acqua.
“Se entro mezz’ora non la troviamo rimanderemo a domani mattina”
“Va bene”
E dopo entrambi fecero un tuffo nell’acqua gelida del Mar Egeo.

I due cercarono per parecchi minuti una luce che potesse ricollegare all’innocence, ritornando a galla ogni volta che avevano bisogno di ossigeno, ma per quel momento avevano fatto solo tentativi a vuoto, finché Shoko notò un leggero bagliore, si avvicinò a Lavi e gli tirò un pezzo di maglia per poi trascinarlo in superficie con lei.
“L’hai trovata?”
“Forse”
Takada, sentendoli, puntò i riflettori nel punto in cui erano emersi per dare loro più luce e i due, dopo aver preso un grosso respiro, tornarono sott’acqua, nuotando verso il bagliore notato prima da Shoko ma quando lo raggiunsero ebbero anche un’altra sorpresa: insieme all’innocence chiusa nel ghiaccio protettivo di Shoko c’era anche un cadavere, troppo in decomposizione per poter essere quello dell’uomo che era saltato solo un quarto d’ora prima dal promontorio; la ragazza aprì la bocca scioccata, abituata ad uccidere akuma ma non a spettacoli del genere, Lavi le mise immediatamente una mano sulla bocca per farle risparmiare l’ossigeno nei polmoni, recuperò velocemente il guscio di ghiaccio e risalì in superficie, trasportando con sé la ragazza.

“Credo che quell’uomo fosse un pescatore, Costa ovviamente suo figlio, dev’esserci stata una tempesta dove il bambino fu il primo a scomparire in mare, il padre straziato deve aver tentato di cercarlo ma anche lui non riuscì a fuggire alla tempesta”
“E l’innocence chiusa nel ciondolo ha cercato di esprimere il suo ultimo desiderio”
Mormorò Shoko a testa bassa, finendo il discorso del rosso seduto davanti a lei sul treno che li stava portando tutti e tre a casa.
“Ma perché ha continuato a voler cadere dal promontorio?”
Chiese Takada, seduto accanto all’esorcista dai capelli rossi.
“Chi lo sa, magari pensava che in quel punto si trovasse il corpo del figlio, non il suo”
Gli rispose sempre Lavi, Shoko era intenta a fissare il ciondolo che aveva tra le mani, riuscì ad aprirlo e il leggero bagliore dell’innocence l’abbagliò un poco, sospirò leggermente e lo richiuse con un leggero scatto.
“Almeno abbiamo raggiunto il nostro obbiettivo”
“Uhm, è questo l’importante”
Il rosso le sorrise facendogli un cenno di occhiolino, che Shoko davvero non poté non ricambiare.
“Sarete stanchi onorevoli esorcisti, vado a prendervi qualcosa da mangiare nel vagone ristorante”
“Grazie mille Takada”
Il finder si alzò e fece un leggero inchino prima di uscire dal vagone per dirigersi nel ristorante; solo allora Shoko si rese conto di essere da sola con Lavi per la prima volta in quella missione, arrossì al solo pensiero ma decise di farsi coraggio, aveva avuto altre occasioni del genere ma non era riuscita a coglierle, certo non era il migliore dei momenti per dichiararsi ma decise di provare comunque o se ne sarebbe pentita un’altra volta.
“Lavi…”
“Uhm?”
“Lavi io...”

Un boato si sentì dalla carrozza vicina alla loro e poi un altro ancora, seguito da un terzo e dallo stridere delle rotaie del treno, Shoko si sentì sbalzare da una parte all’altra del vagone, prima di sentire un ultimo boato, stavolta vicino alla loro carrozza che, per via dell’onda d’urto, fece scontrare Lavi e Shoko contro il finestrino, il quale si ruppe facendoli saltare fuori dal treno; l’ultima cosa che la blu sentì fu il suo nome gridato e due braccia forti e calde che la strinsero, poi tutto buio.


*Hi-Ban: Timbro di Fuoco, attacco principale di Lavi
*Kori no Dansa: Ballerina di Ghiaccio, attacco di Shoko inventato da me
Ho deciso di lasciare i nomi giapponesi perchè mi sembravano più carini ^^

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Capitolo 4
*** Quarto Capitolo ***


Angolino della Robh: Kombawa! Stasera sono un pò in anticipo perchè tra poco vado al cinema con mia sorella, indi per cui avviso subito che non sono riuscita a far controllare come sempre il capitolo alla mia amica siccome non avevo abbastanza tempo (colpa di mia sorella, avvisa sempre all'ultimo! ç_ç), e mi scuso fortemente se ci sono tanti errori, abbiate pietà vi prego, in cambio vi dò un cioccolatino a forma di Tim ç.ç.
Detto questo scappo via perchè tra poco devo andare, vi auguro come sempre una buona lettura e che il capitolo vi possa piacere (pur se con errori ç.ç) <3


Quando Shoko riaprì gli occhi si ritrovò ad osservare le rotaie del treno poco lontane da lei, insieme alle macerie che rimanevano del mezzo che avrebbe dovuto riportare a casa lei e Lavi, al pensiero del rosso cercò di alzarsi di scatto ma una fitta alla testa le impedì di farlo, riuscendo solo a mettersi seduta.
“Lavi?”
Chiamò leggermente sperando di richiamare la sua attenzione, dovunque lui fosse.
“Lavi? Lavi!”
Cercò ancora di mettersi in piedi ma la testa le girava ancora troppo, le vennero le lacrime agli occhi per la frustrazione.
“Stupido coniglio dove sei finito…Lavi!”
“Non c’è mica bisogno di urlare sai?”
La ragazza riaprì gli occhi di scatto, chiusi in precedenza, lasciando cadere alcune stille d’acqua; davanti a lei, in piedi sui talloni, c’era il rosso che le sorrideva.
“Lavi…?”
Le dondolò davanti agli occhi delle bende.
“Ero solo andato a recuperare queste, non sono mica scappato principessa di ghiaccio”
Le passò il pollice sotto l’occhio per evitare che un’altra lacrima le solcasse la guancia, Shoko sentì quella gota ardere come non mai ma per dissimulare gli diede uno schiaffo con tutta la forza che le era rimasta, facendolo cadere a terra.
“La prossima volta avvisa stupido coniglio!...Mi ero preoccupata…”
“Non l’avrei mai detto…”
Il ragazzo si massaggiò la guancia dolorante ridacchiando, si riavvicinò alla blu tirando fuori dalla tasca un fazzoletto e le tastò con delicatezza la tempia destra, sporca di sangue.
“Ahi!”
“Scusa, è dove hai preso la botta quando siamo stati scaraventati fuori”
Con la mano libera le indicò le macerie, Shoko diede una leggera occhiata.
“Cosa sarà successo?”
“Credo un attentato al treno”
“E Takada-san?”
Lavi abbassò lo sguardo, smettendo anche di pulirle la tempia.
“Capisco…”
“Ti bendo la testa”
“Tu sei ferito?”
“Solo un leggero graffio al fianco, non sono fatto di cristallo come una certa mini-Kanda”
L’arciera gonfiò le guance e si preparò a dargli una cinquina di tutto rispetto ma il futuro Bookman, preparato a quell’evenienza, le mise davanti al naso il suo arco.
“Piuttosto che picchiare il povero sottoscritto, sbrighiamoci a trovare un’altra stazione per poter tornare a casa, riesci ad alzarti?”
Le porse la mano che lei accettò, dopo aver sbuffato, e la tirò su da terra.
“Ti sei salvato per un soffio sai?”
“Uhm, ormai ti conosco bene Shoko-chan”
Rispose il rosso sorridendo mentre si portava le mani dietro la testa, la blu lo superò velocemente iniziando a seguire il percorso delle rotaie.
“Non esserne così sicuro stupido coniglio…”

Così si misero in viaggio a piedi, sperando di poter incontrare una stazione abbastanza vicina dove avrebbero potuto prendere un altro treno ma, purtroppo, non ebbero fortuna, non appena la trovarono.
“Tutta la linea è bloccata?!”
Urlarono all’unisono al controllore che mise loro davanti le mani, come per dire che non era per niente colpa sua, ed in effetti era così.
“Purtroppo il treno che è esploso ha creato un sacco di problemi e non siamo ancora riusciti a togliere tutte le macerie per liberare la via, ci dispiace immensamente ma fino a domani nessun treno potrà attraversare questa zona”
“Accidentaccio ed ora?!”
Urlò Lavi portandosi le mani nei capelli, scompigliandoseli frustrato.
“C’è un villaggio vicino almeno?”
Chiese Shoko.
“Il più vicino dista un giorno di cammino”
“Mi dica una cosa, le piace dare brutte notizie?”
Chiese il rosso scuro in faccia.
“è sicuro che non ce ne sia uno più vicino?”
Domandò la ragazza.
“Beh…”
“La prego, sono davvero molto stanca, ferita ed ho bisogno di riposare”
La blu sbattè le ciglia, facendo diventare gli occhi più liquidi ed irresistibili per il povero controllare che, cercando di nascondere il leggero rossore, diede un colpetto di tosse prima di iniziare a spiegare ai due che, in effetti, c’era un villaggio più vicino che distava dalla stazione solo un paio d’ore di cammino.
“Perché non ce l’ha detto prima?”
“Ecco…c’è in giro una voce che dice che quel villaggio è maledetto, almeno solo per gli uomini”
“Solo per gli uomini?”
Chiese Bookman, ora più interessato che arrabbiato come quando aveva posto la prima domanda.
“Si dice che se un uomo mette piede in quel villaggio, non ne uscirà mai più”
“…Che diceva di quello che dista un giorno di cammino?”
“Grazie mille per le informazioni signore, ci dirigeremo verso il villaggio mangia uomini”
Sorrise Shoko
“Cosa?!”
Shoko prese il compagno per il braccio e, dopo aver ringraziato nuovamente il controllore, lo trascinò verso l’uscita della stazione, verso la destinazione che aveva scelto lei stessa.
“Non mi dirai che vuoi davvero andare nel villaggio maledetto?!”
“Non possiamo camminare per un giorno intero”
“Possiamo sempre chiedere un passaggio”
La ragazza si girò a lanciargli un occhiataccia, come per chiedere se Lavi avesse detto sul serio, poi si rigirò continuando a camminare, e trascinare l’altro di conseguenza.
“Andiamo Shoko-chan! Pensa alla mia incolumità”
“Sai badare benissimo a te stesso”
“Allora al vecchio panda! Se non dovessi tornare ti ucciderà sicuramente!”
“No, semplicemente andrà a cercare un altro allievo un po’ meno imbranato”
“Ehi!”
“Vuoi forse negare?”
“Allora pensa a Crowlino! Anche ad Allen, per non dire di Yuu! Mancherò sicuramente a tutti loro!”
“Mah…io metterei le dita sul fuoco solo per Crowley ed Allen”
“…In effetti dire anche Yuu è stato un po’ azzardato”
“Esattamente”
“Comunque non ci voglio venireeeeee!”
“Si, si…”
E continuarono così per tutto il viaggio.

“Vedi? È un villaggio normalissimo”
“Già…se non fosse che non c’è nessuno in giro!”
Urlò il rosso contro la ragazza mentre stavano davanti all’entrata del suddetto villaggio maledetto: come detto da Shoko, da vicino sembrava del tutto normale, con casette una vicina all’altra e negozi aperti, come detto da Lavi, non c’era nessuna anima viva in giro, cosa che spaventò ancora di più il ragazzo che teneva davvero, davvero tanto alla sua povera vita.
“Magari staranno pranzando”
Azzardò l’arciera.
“Se questo è un tentativo di rassicurarmi sappi che non ci stai riuscendo affatto”
“Almeno posso dire di averci provato”
“Fallendo miseramente”
Shoko non l’ascoltò granché e, sistematasi meglio l’arco in spalla, iniziò a mettere un piede dopo l’altro per addentrarsi dentro il cuore del villaggio per vedere di trovare almeno qualcuno; quando Lavi si accorse che stava andando avanti senza di lui, la rincorse immediatamente, perché non ci teneva a restare da solo e venir attaccato all’improvviso, certo sapeva difendersi benissimo, però non si sapeva mai, magari se era in compagnia di Shoko non l’avrebbero attaccato…almeno sperava.
“Se non c’è nessuno ce ne possiamo andare?”
Chiese Lavi, quasi pregando la ragazza.
“E dove passiamo la notte poi?”
“Ti ho mai detto quanto sono belle le foreste viste di notte?”
“Ed io che è scortese rispondere ad una domanda con un’altra?”
“Lo fai anche tu”
“Ma io posso perché sono una signorina”
“No, tu sei una Yuu in miniatura”
“Ehi!”
“Solo voi due mi avreste costretto a venire qui!”
“è il villaggio più vicino!”
“Con una maledizione che dice che ogni uomo che qui entrerà morirà!”
“Da quando credi alle maledizioni, signor Bookman junior?”
“Da quando riguardano da vicino me e la mia povera anima!”
“Quanto sei esagerato!”
“Proprio per nulla!”
Intanto che i due continuavano a litigare, pian piano alcuni mormorii si iniziarono a levare dalle case che stavano sorpassando e, vari occhi curiosi, si affacciarono dalle finestre per poter osservare il rosso del duo, che, con un brivido che gli passò su per la spina dorsale, se ne accorse eccome.
“Shoko, qualcuno mi sta osservando!”
“Adesso non fare il bambino”
“Sono serio, certe cose un Bookman le sente!”
“Oh ma andiamo”
“Appunto, andiamocene finché siamo in tempo!”
“La vuoi piant-?!”
“Oh finalmente un uomo!”
I due esorcisti si guardarono, sbattendo un attimo le palpebre perplessi, poi si voltarono entrambi verso quella voce a loro sconosciuta, trovando così dietro di loro una donna con lunghi capelli neri: indossava un lungo vestito, altrettanto nero, che metteva in evidenza tutte le curve che la donna aveva al punto giusto, specialmente si poteva intravedere il seno abbondante che sembrava voler mettere in mostra a tutti i costi; cosa che ovviamente non dispiacque a Lavi, tanto che, quando ella spalancò le braccia per poterlo abbracciare e dargli così il benvenuto, stava per tuffarcisi in mezzo con gli occhi a forma di cuoricino…
“STRIKE!”
…Se non fosse stato per Shoko, che lo afferrò prontamente per il retro della maglia, facendogli sbattere il sedere per terra.
“Shoko-chan!”
“Chi è lei?”
Chiese la blu all’altra donna, ignorando completamente il rosso, che stava cercando in tutti i modi di liberarsi della presa della ragazza per potersi avvicinare, ma alla fine non ce ne fu bisogno proprio perché la donna si avvicinò di sua stessa volontà e, con un inchino che diede ai due una bella visuale del seno citato sopra, si presentò.
“Il mio nome è Atsuko e sono la moglie del sindaco di questa città”
“Suo marito dove si trova?”
“Oh, purtroppo lui e tutti gli altri uomini del villaggio sono dovuti partire per la guerra, lasciando noi povere mogli qui sole ad aspettarli”
Finì asciugandosi una leggera lacrimuccia dalla gota, mentre dalle case intorno a loro iniziarono ad uscire altre donne, cosa che di sicuro fece felice Lavi che iniziò di nuovo a scalciare per liberarsi dalla presa dell’arciera.
“STRIKE! STRIKE! STRIKE! STRIKEEEEE!
“Ma…da quant’è che sono via precisamente?”
“Da un paio di anni, noi ci siamo barricate in casa per la paura e cerchiamo sempre dell’aiuto da parte dei viaggiatori che attraversano il nostro villaggio…mi dica, vorrebbe proteggerci anche lei?”
Domandò Atsuko chinandosi ancora per poter raggiungere l’altezza del volto di Lavi, lui annuì fortemente già in brodo di giuggiole, la donna sorrise pronta a chinarsi ancora di più per raggiungere le labbra del rosso, che però non riuscì mai a raggiungere visto che Shoko aveva tirato prontamente indietro il compagno.
“Non ho ancora finito con le domande, signora”
“Bene, continua cara”
Mormorò leggermente indispettita, cercando di non darlo a vedere per poter mantenere il suo fascino sul Bookman.
“Alla stazione, il controllore ci ha detto che questo villaggio è stregato”
“Solamente fandonie”
“Può dimostrarmelo?”
“Ovviamente”
“Allora lo faccia”
Le due si lanciarono uno sguardo di sfida, pronte a tirare fuori le unghie, fermate però da Lavi che, liberatosi dalla presa di Shoko quando questa l’aveva allentata un attimo, si alzò in piedi tra le due ed abbracciò entrambe per le spalle, un po’ per fare da paciere un po’ per cercare di tastare l’abbondanza vista prima.
“Susu Shoko-chan non essere così scontrosa, noi qui siamo solo ospiti ed è scortese dubitare di queste povere donne che vogliono accoglierci nel loro villaggio con tanto amore”
“Ma se tu eri il primo a non volerci venire!”
“Sta dicendo la verità signore?”
Atsuko si rannicchiò su sé stessa, facendosi sfuggire alcune leggere lacrime.
“Davvero non voleva venire qui per colpa di una stupida maldicenza?”
Immediatamente Lavi tolse il braccio dalle spalle di Shoko per poter stringere le spalle della donna, e negare fortemente quanto detto dall’esorcista, cosa che fece arrabbiare non poco suddetta esorcista dai capelli blu che, purtroppo, non poté nemmeno ribattere, poiché Atsuko e le altre donne presero Lavi ed iniziarono a trascinarlo via, lasciandola in disparte.
“Stupido coniglio…”
Bisbigliò per poi mordersi le labbra quasi a sangue per non scoppiare a piangere, vedendo per l’ennesima volta che Lavi preferiva stare con un’altra a lei, infine prese a seguire lentamente la scia lasciata dalle altre.

Dopo un paio di ore ormai il labbro di Shoko era ridotto davvero male, tra pellicine rotte e segni di denti, il motivo di tale tormento era anche semplice: Lavi, seduto ad un tavolo esclusivamente per lui al centro della piazza, era circondato praticamente da tutte le donne del villaggio, perché si, erano davvero tutte donne di giovane età e pure di bell’aspetto, mix letale che attirava sempre il rosso e questo lei lo sapeva bene, come sapeva bene che se se ne stava seduta in un angolino a spillucchiare il suo piatto, ascoltando gli sproloqui di Lavi e le risatine irritanti delle altre, la colpa era unicamente sua, dato che era stata lei ad insistere per andare in quel villaggio e non in quello ad un giorno di distanza, però andiamo non aveva idea che sarebbe finita in quel modo: con Lavi che si costruiva il suo harem personale (con donne sposate tra l’altro), e lei a borbottare imprecazioni sottovoce!
Se l’era cercata era vero, però pensò di aver sopportato anche abbastanza, specialmente dopo l’ultima risata sguaiata di Atsuko, quindi si alzò in piedi, non perdendo la grazia appresa durante le lezioni di tiro con l’arco, e si diresse a passo di marcia verso il tavolo, cercando di riuscire a parlare con il compagno.
“Lavi?”
Chiamò Shoko.
“…E poi il vecchio panda…”
“Sul serio?”
“…Lavi potresti ascoltarmi?”
Riprovò l’arciera, dopo il primo tentativo andato a male.
“Certo che si! Però me la sono cavata anche in quella situazione”
“Oooh che eroe!”
“Lavi?!”
Urlò questa volta.
“…Yuu era spaventatissimo ma io per niente!”
“Si vede proprio che sei un ragazzo forte”
“ve-?”
“LAVI BOOKMAN JUNIOR!”
“uff Shoko cosa c’-ehk!”
Davanti al Bookman in quel momento ci stava una reincarnazione in versione femminile di Yuu Kanda, con tanto di arco al posto di Mugen, puntato contro.
“S-Sho-ko-c-chan?”
“Quando una persona ti parla…vedi di darle retta ogni tanto”
“Mi…Mi volevi dire qualcosa?”
Mormorò lui ancora spaventato, la blu annuì solennemente, prendendolo per un braccio, facendolo così alzare da tavola.
“Andiamo via”
“Perché?”
“Ho una brutta sensazione”
“A me non sembra esserci qualcosa di brutto”
“Questo perché sei troppo intento a goderti i favori di quelle donne sposate, e sottolineo, sposate!”
“Non ci vedo niente di male visto come sono disponibili”
Borbottò a sua difesa ma l’altra insistette ancora.
“Torniamo in stazione e dormiamo lì su”
“Non capisco perché dovremmo farlo visto che possiamo tranquillamente stare qui”
“A me qui non piace!”
“Stavolta sei tu che ti comporti da bambina, queste signore si sono offerte di ospitarci, perché offenderle rifiutando?”
“Vogliono ospitare te, non me!”
“Non dire stupidaggini!”
Shoko si morse per l’ultima volta il labbro, facendo uscire una goccia di sangue, prima di puntare un’altra volta l’arco furibonda verso il ragazzo, stavolta facendo comparire anche la freccia.
“S-S-Sho-ko?”
“Possibile che non capisci mai niente, stupido coniglio?!”
Tirò la freccia proprio nell’istante in cui Lavi si abbassò per schivarla, colpendo così la donna che stava dietro di lui ma, a sorpresa di entrambi, il ghiaccio dell’innocence presente nella freccia si attivò facendo esplodere la punta e far comparire così gli spuntoni di ghiaccio che trapassarono la donna, che alla fine forse poi tanto donna non era, visto che l’innocence si attivava solo con…
“…akuma?”
Mormorò Shoko stupita, riprendendosi quasi subito, vedendo i ghigni comparsi sui volti delle altre.
“Lavi!”
“Hi-ban*!”
Gridò il rosso, che aveva già estratto il martello, facendo comparire un drago di fuoco che diede inizio alla battaglia.

“Sembra che alla fine ti devo chiedere scusa”
“Uhm?”
Shoko si voltò verso il compagno che si teneva le mani dietro la testa, mentre guardava il percorso che li avrebbe riportati alla stazione.
“Avevi ragione a volertene andare da lì, quelle donne erano tutte akuma”
“Però ho sbagliato anch’io…sono stata io a voler andare lì anche se tu non volevi, dovrei essere io chiederti scusa”
“Oh beh, meglio farcele a vicenda piuttosto che non farcele per niente, non credi?”
Lavi le fece un sorriso mozzafiato che le fece ardere le gote, pensò che magari poteva…
“Anche se mi dispiace per Atsuko-san, non scorderò mai la sua sesta di seno!”
…poteva dargli un cazzotto in faccia e lasciarlo svenuto lì dov’era.


*Hi-Ban: Timbro di Fuoco, attacco principale di Lavi

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Capitolo 5
*** Quinto Capitolo ***


Angolino della Robh: Oh buonasera a tutte voi, prima di tutto ho scoperto una novità da poco quindi non posso non dirla (u.u), oltre a ringraziare come sempre Kioccolat (che approposito, ti piace Yuzu di yugioh arc-v? **) e Lunetta, vorrei dire un immenso grazie anche alle due ragazze che l'hanno messa nelle seguite ovvero Chrona00 e Gold D Akame, sono felice di sapere che vi piaccia la storia (*-*) e spero di vedere una vostra recensione prima o poi, se non volete non vi obbligo eh (xD), sono felice anche così ^^.
Passando al capitolo, qui introduciamo quella che dovrebbe essere lo scopo della storia vero e proprio ma che alla fine, come mi ha fatto notare la mia amica, ho solo accennato, ma dettagli, spero che l'idea vi aggradi comunque u.u'''.
Inoltre inoltre inoltre, in questo capitolo succede una cosa importante, ovvero fa la sua apparizzione una seconda OC, quella della mia amica; siccome la storia all'inizio doveva essere scritta a quattro mani, non mi sembrava giusto non mettere neanche un accenno della sua, ma alla fine mi sono fatta prendere la mano ed è diventata un personaggio portante della storia, soprattutto con Shoko; quindi spero vi piaccia anche lei (^^), non do cenni sul suo carattere perchè lo scoprirete qui sotto, vi dico solo che come presta volto pensate a Serena dei Pokemon.
Dopo tutto questo papirone, vi auguro finalmente una buona lettura <3.



“Casa dolce casa, finalmente”
Mormorò Shoko appena lei e Lavi misero piede all’Ordine.
Alla fine dopo essere tornati in stazione avevano dormito lì ed aspettato che le linee ferroviarie ripartissero, dopo di che avevano continuato il viaggio, per fortuna, senza altri imprevisti  pur se un po’ acciaccati.
“Non vedo l’ora di andare a farmi una bella doccia calda”
Borbottò il rosso cercando di stiracchiarsi le braccia.
“Ah, non osare, dobbiamo andare dal supervisore Komui a consegnare l’innocence e fare rapporto”
“Non puoi pensarci da sola? Per favoooore?”
L’occhiata che la blu gli lanciò bastò a dargli la risposta.
“Sul serio, passi davvero troppo tempo con Yuu”
“Silenzio e cammina, stupido coniglio”
“Appunto”
Così si avviarono, chi per senso del dovere e chi perché costretto, verso l’ufficio di Komui.
Ora, chi conosceva Komui Lee conosceva pure il disordine cronico che occupava il suo ufficio, quindi sia Lavi che Shoko sapevano benissimo cos’aspettarsi…di certo però non il suddetto proprietario citato prima che, piangendo lacrime stile cascate del Niagara, stava cercando disperatamente di poter stringere Lenalee, la quale, come sempre un po’ contrariata, lo teneva lontano con una mano sulla fronte.
Non era poi uno spettacolo così bizzarro per chi sapeva dell’amore sproposionato del supervisore per la sorella, ma per quanto ne sapevano, Lenalee non aveva ancora trovato il fidanzato, tantomeno marito o amante o quant’altro potesse passare per la testa di Komui, la domanda era:
“Che gli prende di così mattina presto?”
Chiese Lavi incrociando le braccia al petto, la blu alzò le spalle come per dire che ormai per lei quella era normalissima routine.
“A questo posso rispondervi io”
I due si girarono sorpresi trovando davanti a loro Reever.
“Stamattina il supervisore stava parlando al telefono con Bak Chang, non so bene cosa si siano detti di preciso ma è venuta fuori la questione di chi è l’uomo più bello per Lenalee, ovviamente tutti e due sostenevano di esserlo così alla fine il supervisore ha chiesto direttamente a lei, finendo per ricevere un secco rifiuto, la situazione alla fine si è evoluta fino a qui, quindi se dovete fare rapporto mi sa che dovrete tornare più tardi”
“Va bene, nessun problema”
Rispose la ragazza, contenta almeno di potersi andare a farsi un piccola dormita.
Una risata parecchio sguaiata però la fermò dal suo intento, si girò verso il rosso e lo trovò quasi a rotolarsi per terra.
“è sempre il solito!”
Continuò a ridere fino a farsi scendere un paio di lacrime dall’unico occhio visibile.
“Sentiamo Shoko-chan, per te chi è l’uomo più bello?”
Chiese ancora sghignazzando; ora, dovete sapere che Shoko non era mai stata una ragazza vendicativa, almeno fino a quando non le si faceva un torto davvero enorme e Lavi, nel corso del tempo, gliene aveva fatti alcuni di poca importanza, altri di maggiore, come per esempio quello dell’altro giorno quando si era dispiaciuto per la balconata perduta dell’akuma e la domanda che le aveva appena fatto, per lei, era una vendetta servita su un piatto d’argento con tanto di contorno.
“Tyki Mikk”
“…eh?”
Lavi smise immediatamente di ridere e guardò l’arciera con l’occhio parecchio sgranato.
“Cos-cosa?”
“Tu mi hai fatto una domanda ed io ho risposto, per me l’uomo più bello è Tyki Mikk”
E, nascondendo un ghigno del tutto degno della sorella adottiva di Yuu Kanda, girò i tacchi per potersene tornare tranquillamente nella sua stanza e farsi quella dorminita pensata prima, lasciando Lavi completamente scioccato.
“Ma…ma…”
“Hai fatto qualcosa per farla arrabbiare?”
Chiese Reever.
“Ti preoccupi di questo e non della sua risposta?!”
“Beh…si”

Shoko in quel momento, mentre attraversava il corridoio, stava pensando solamente al suo caldo ed amato letto che aspettava lei nella sua stanza; proprio quando era a pochi metri però incontrò qualcuno che non vedeva da un pezzo, almeno lì all’Ordine.
“Ehi piccola Shoko”
Davanti a lei, fumando una sigaretta, stava il generale Marian Cross…trascinato per un piede da una ragazza più grande di lei, con i lunghi capelli castano/biondi e due occhi azzurri che la squadrarono da capo a piedi come se avesse fatto chissà quale reato nella sua povera vita, certo gli scherzi a Kanda e la risposta data prima a Lavi erano sempre presenti sulla sua ‘fedina penale’ ma comunque nulla a che vedere con quella misteriosa ragazza, quindi siccome era una ragazza educata, alzò la mano pronta per ricambiare il saluto del generale e presentarsi all’altra…almeno ci provò, dato che non appena mosse il braccio quella le puntò addosso l’arma di Cross: Judgment.
“E-ehi calma!”
Gridò spaventata alzando le mani in alto, quella continuò a guardarla con occhio critico, il generale dal suo canto non provò a fare nulla, come abituato a quello strano comportamento.
“Non ti conosco nemmeno, perché mi punti contro una pistola?!”
“Perché sei una don-!”
“Saya!”
Dall’altro capo del corridoio arrivarono di corsa Allen con in testa Timcampy.
“La conosci?!”
Chiese Shoko scioccata, Allen annuì e fece abbassare l’arma all’altra.
“Uhm…diciamo di si, è anche il motivo per cui il maestro si è…diciamo…allontanato un po’ dell’Ordine”
Lo sguardo della blu si spostò sul generale ancora per terra.
“Preferirei non parlarne”
La ragazza, Saya, guardò male stavolta il rosso e cercò di puntare la pistola contro di lui ma, anche stavolta, Allen la fermò tanto da riuscire a disarmarla.
“Saya calmati!”
“Ha iniziato lui!”
“Io davvero…non ci stò capendo nulla”
Mormorò la blu.
“Tranquilla, ti spiegherò tutto un’altra volta”
Allen fece un sorriso di circostanza e portò via Saya che a sua volta trascinò via pure Marian.
“Certo che oggi sono tutti molto strani, forse più del solito”
Mormorò ancora Shoko che riprese la strada verso la sua stanza, agognando sempre di più il suo letto.

“La cosa è seria Yuu! Shoko-chan sta per essere portata sulla cattiva via da quel maledetto Noah!”
Gridò Lavi sbattendo le mani sul pavimento della palestra, il tutto mentre Kanda non si mosse nemmeno di un millimetro dalla sua posizione per concentrarsi, non degnandosi neanche di rispondergli.
“Insomma Yuu, stiamo parlando di tua sorella!”
“Non possediamo lo stesso sangue quindi non siamo fratelli, non considerarci tali stupido coniglio”
“Sei comunque il suo tutore e devi fare qualcosa!”
“…Devo?”
“Assolutamente!”
“Ti ricordo che anche questo fatto di essere il suo tutore l’ha deciso lei”
“Dettagli Yuu! Stiamo parlando dell’innocenza di Shoko!”
A quel punto Kanda aprì leggermente un occhio per guardare sospettosamente il coniglio davanti a lui.
“Di un po’, come mai t’interessa tanto?”
“Eh?”
“Shoko è abbastanza grande da prendere delle decisioni da sola e se gli piace quel Mikk allora sono affari suoi, sa benissimo a cosa andrebbe incontro e di certo a me non importa”
“Però…è una cosa importante Yuu!”
“Non per me”
“Come puoi essere così rigido quando una povera fanciulla verrà traviata da un mascalzone com’è il Noah del Piacere?! Dobbiamo farle cambiare assolutamente idea e subito, prima che sia troppo tardi!”
Kanda richiuse l’occhio per tornare al suo esercizio di concentrazione.
“Non contare sulla mia collaborazione”
“Ma Yuu!”
“Ti ho già detto che Shoko è abbastanza grande e che comunque a me questa cosa non riguarda”
“Bene, allora farò da solo!”
Si alzò di scatto e, arrabbiato con il blu, se ne andò fuori dalla palestra a passo di marcia per andare a fare un discorsetto all’arciera; rimasto solo in palestra Kanda emise uno sbuffo.
“Stupido coniglio che non si rende conto di cos’ha davanti agli occhi”

“Mio amato letto, quanto mi sei mancato in questi giorni”
Bisbigliò tra sé e sé Shoko, sdraiandosi soddisfatta e pronta per farsi la sua dormitina, si era anche infilata la sua camicia da notte azzurra per rilassarsi di più, abbracciò stretto il suo cuscino, chiuse gli occhi, sentì le membra sciogliersi e lo stress allontanarsi.
Morfeo la stava quasi per portare nel suo regno, lo sentiva…quando qualcuno bussò alla sua porta…aprì un occhio stizzita.
“Chi è?!”
“Sono Lavi, dobbiamo assolutamente parlare!”
La blu si nascose sotto le coperte, era psicologicamente a terra per parlare con lui in quel momento.
“Vattene via, voglio dormire adesso!”
“Ah! Vuoi fare dei sogni su Tyki?!”
“…Cosa?”
Alzò la testa da sotto le coperte e guardò stranita la porta, aveva sperato che la risposta data prima dasse i suoi frutti ma da quella a pensare che facesse sogni su quel Noah…si alzò infine ed andò alla porta per aprirla, trovandosi davanti un Lavi mezzo sconvolto.
“Cosa ti fa credere che io faccia davvero sogni su quel Noah?”
“L’hai detto tu stessa che ti piace”
“Io ho solo detto che è un bell’uomo”
“Da quella frase a finire nelle sue spire il confine è sottilissimo!”
“…Fammi capire un attimo, tu pensi che mi piaccia Tyki Mikk solo perché ho detto che è bello?”
Lavi annuì con forza.
“E sono venuto fin qui per farti assolutamente cambiare idea, al contrario di quello scansafatiche di Yuu”
Le mise le mani sulle spalle.
“Non devi farti coinvolgere troppo Shoko, sai che ci tengo a te e non voglio assolutamente che tu rimanga ferita perché ti sei innamorata dell’uomo sbagliato”
Sembrava così serio, quasi le dispiacque quando gli sbattè la porta in faccia per tornarsene a dormire, quasi.

Lavi comunque non demorse per niente nella sua ‘battaglia’, tentò anche di arruolare altri tipo Miranda, Crowley e perfino il vecchio panda per farsi aiutare a far cambiare idea a Shoko, ottenendo però sempre risposte negative, cortesi da parte della donna e del vampiro che dovevano anche partire per un imminente missione, e un librone sulla capa da parte di Bookman che gli ricordò, come aveva fatto Kanda, che quelli non erano affari suoi.
Il rosso non si diede ancora per vinto e ripartì all’attacco non appena vide che Shoko uscire dalla sua stanza.
“Ancora qui stai?”
Borbottò contrariata la blu camminando a passi lunghi e ben distesi per tentare di seminare il rosso, tentativo alquanto inutile dato che Lavi per raggiungerla poteva usufruire del suo martello, quindi Shoko prese la decisione di fermarsi in mezzo al corridoio per fronteggiarlo.
“Hai intenzione di continuare a parlare di questo anche a pranzo?”
“Ovviamente! Finché non mi darai ascolto non posso permetterti di fare sciocchezze di cui poi sicuramente ti pentirai!”
All’arciera venne un leggero tick all’occhio, segno della sua imminente arrabbiatura, però non era nelle sue intenzioni esagerare come aveva fatto giorni prima puntandogli addosso l’arco quindi la soluzione era una ed una soltanto arrivati a quel punto, anche se aveva sperato di non arrivarci mai.

“Cosa dovrebbe essere questo?”
Chiese Kanda quando si vide Shoko sedere davanti a lui con il suo piatto in mano, in mensa.
“Prego solo che per una volta non si avvicini grazie alla tua aura ammazza conigli”
Disse in risposta lei, iniziando a mangiare tranquillamente il suo riso al curry.
“Se dovesse avvicinarsi invece vi ucciderò entrambi”
“Si, si”

E presero a mangiare in silenzio.
Purtroppo per lei la calma non durò troppo perché appena si alzò dal tavolo Lavi tornò alla riscossa trascinandosi dietro un povero Allen.
“Shoko-chan! Anche Allen dice di non fare stupidaggini con Tyki Mikk!”
“Veramente io ho detto che doveva fare attenzione”
“è uguale, fare attenzione e non fare stupidaggini vogliono dire la stessa cosa ovvero lasciar perdere i suoi sentimenti per Mikk!”
“Sentimenti per…Tyki?”
Il più piccolo si girò sorpreso verso l’amica, lui era rimasto che Shoko era innamorata da parecchio tempo di Lavi, in più aveva anche passato un’ora a convincere Saya di questo; stava per chiedere quando notò lo sguardo a metà tra il rassegnato e l’arrabbiato della ragazza e capì che Lavi, pur essere il futuro Bookman, non aveva ancora capito niente, sospirò e si liberò dell’abbraccio del rosso.
“Lasciala un po’ stare Lavi, sono decisioni che spettano solo a Shoko”
“Ma Allen!”
“Grazie per averlo sottolineato Allen, ora, con permesso”
La blu passò in mezzo ai due ragazzi dirigendosi verso il tavolo dove c’erano Lenalee e Marie a testa alta, cosa che Lavi interpretò purtroppo come un brutto segno.
“Ah! E se vuole farsi affidare una missione per andare ad incontrare Tyki?! E se lui ne approfittasse?! Allen dobbiamo impedirglielo!”
“Lavi…gli sta solo chiedendo quando dovete andare a fare rapporto da Komui-san”
Gli indicò le due ragazze che parlavano, Lenalee che annuendo si alzava per tornare da loro e portare Lavi e Shoko dal fratello.
“…Ah”
Bisbigliò il rosso.
“Sei senza speranze”
Sospirò il povero Allen.

I tre si diressero tranquilli, chi più e chi meno, verso l’ufficio del supervisore dove ad aspettarli c’era nuovamente Komui in un mare di lacrime che si sporse verso la sorellina, quella si fece abbracciare solamente per farlo smettere di metterla in imbarazzo.
Fortunatamente almeno lei riuscì nel suo intento e Shoko poté consegnare l’innocence che aveva estratto dal ciondolo e Lavi il rapporto che i due avevano stilato in treno, Komui osservò entrambi ed annuì soddisfatto.
“Davvero un buon lavoro ragazzi, mi dispiace un po’ per la vista del cadavere però l’importante è che l’innocence che abbiamo recuperato non sia quella contaminata”
I due lo guardarono confusi, era la prima volta che sentivano parlare di questa contaminazione.
“Recentemente abbiamo scoperto che il Conte è riuscito a mettere mano su un pezzo di innocence, fortunatamente non il cuore ma grazie ai suoi esperimenti lo ha reso estremamente pericoloso, appena le altre innocence entrano in contatto con quel pezzo si annullano all’istante”
“Non sarebbe meglio distruggerla?”
Chiese Lavi.
“Il rischio per voi esorcisti però sarebbe troppo alto, specialmente per quelli di tipo parassita, quindi per ora state tranquilli, se ne occuperanno i finder, vi ho avvisato solo per mettervi un po’ sull’attenti durante le missioni”
Finì Komui con un sorriso.
“Adesso potete andare dove volete”
Shoko annuì e, dopo aver salutato Lenalee, uscì dall’ufficio pronta per andare in palestra ad allenarsi; Lavi aspettò di essere davvero sicuro che la ragazza fosse abbastanza lontana e poi batté le mani con forza sulla scrivania del cinese.
“Dobbiamo parlar-ahi!”
Lenalee non lo fece finire di parlare, sapeva già cosa voleva proporre al fratello visto che le sue urla si erano sparse per tutta la Home, lo prese direttamente per l’orecchio e lo trascinò via.
“Lascia stare Shoko ed aiutami a portare il caffè agli altri”
“Ma è una cosa importante Lenalee, devo proteggere Shoko-chan da quel pervertito, non può essersi davvero innamorata di quello!”
La cinese sbuffò, pensando a quando arriverà il momento in cui Lavi aprirà davvero gli occhi sull’arciera.

La citata intanto si era appena cambiata e, uscita dal suo spogliatoio si andò a sedere vicino al suo Nii per i loro minuti di concentrazione prima del loro allenamento ma, stranamente, quel giorno Kanda era in vena di consigli.
“Diglielo”
“Uhm?”
“Diglielo che ti piace e basta, sono stufo di sentirlo blaterale storie su te e quel Noah”
“Credi che non ci abbia già provato? Non è semplice”
“Sei donna, un rifiuto dovrebbe essere niente”
In risposta gli diede una botta sulle costole con l’arco.
“Non mi ha rifiutata, non mi ha semplicemente fatta parlare, è uno stupido coniglio”
“Non mi spiego come sei riuscita a capirlo solo ora”
“Siamo in vena di sarcasmo Nii?”
“Shoko-chan!”
I due esorcisti dai capelli blu aprirono gli occhi, ritrovandosi davanti Lavi che tentava di entrare in palestra ma fermato da Lenalee che cercava di portarlo via.
“Fai ancora in tempo a cambiare idea, non dev’essere per forza Tyki l’uomo della tua vita!”
Urlò ancora il rosso, Shoko sospirò seriamente stanca e si alzò dalla sua posizione, fece un segno all’amica per far lasciare Bookman junior, il quale corse subito da lei e le mise le mani sulle spalle.
“Shok-“
“Era una semplice battuta”
“Eh?”
“Volevo stuzzicarti perché ero ancora arrabbiata per l’altro giorno, non mi piace Tyki Mikk, a me piace…”
Lavi la osservò attentamente e sotto quell’occhio smeraldino il cuore di Shoko iniziò nuovamente a battere come un tamburo, tanto da assordarle le orecchie, lanciò una leggera occhiata a Kanda e poi sospirò.
“A me non piace nessuno Lavi”
“Oh questa si che è un’ottima notizia!”
Per la contentezza l’abbracciò stretta mentre l’unica cosa che voleva fare la blu era piangere interrottamente per tutto il giorno ma si trattenne, respirando il profumo dell’altro per calmarsi, per adesso andava bene così; almeno questo pensava lei, Lenalee la guardava triste mentre Kanda richiuse gli occhi per tornare a concentrarsi.
“Stupida ragazzina”

Quella sera Shoko non aveva davvero voglia di mangiare, il suo stomaco era completamente chiuso, si diresse direttamente verso la sua stanza per farsi una doccia per poi rintanarsi di nuovo sotto le coperte e piangere tutte le lacrime che non aveva versato nel primo pomeriggio; ma trovò una sorpresa ad attenderla, appoggiata alla sua porta.
“Tieni”
Saya le porse la sua tazza e dal profumo che sentiva, presumeva ci fosse dentro della cioccolata calda; la blu guardò prima lei e poi la tazza, non capendo come erano arrivate a quel punto se fino a quella mattina la maggiore voleva piantarle una pallottola in testa ma poi quella le disse una frase che le fece capire che, in qualche modo, erano sulla stessa barca.
“Gli uomini sono proprio stupidi”
“…Già, degli idioti”
Mormorò Shoko, accettando quella cioccolata di consolazione.

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Capitolo 6
*** Sesto Capitolo ***


Angolino della Robh: Oh buonasera mie care, inizio queste note con una notizia che mi è arrivata tramite un uccellino (u.u): una mia recensitrice oggi compie gli anni! Quindi, cara Kiocco, TANTI AUGURI!!!!!!! <3.
Spero che questo capitolo ti faccia ridere come tutti gli altri e di restare in contatto con te almeno per farteli anche l'anno prossimo <3.
La buona lettura però l'auguro anche a tutti gli altri che mi seguono, ho messo prima Kiocco perchè è il suo giorno speciale, ma tranquilli che di voi non mi dimentico u.u.
Vi auguro infine anche una bella risata, come quella che mi sono fatta io scrivendo questo capitolo <3.

“Questa situazione sta iniziando ad irritarmi dal profondo ti avverto”
“Non è la prima volta che me lo dici”
“Allora perché sei ancora qui?”
“…Non riuscivo a dormire da sola stanotte”
Mormorò Shoko fissando il soffitto della stanza di Kanda, cercando di avvicinarsi a quest’ultimo da sotto le coperte per ricevere un abbraccio consolatorio, ma ovviamente chiedeva troppo perché lo spadaccino, con un bel calcio assestato, la buttò giù dal letto.
“Non sei per niente delicato!”
Urlò lei.
“Non avevo l’intenzione di esserlo”
Replicò l’altro alzandosi per andare in bagno.
La blu sbuffò e si mise seduta sul letto per poter abbracciare almeno il cuscino, non che fosse una grande consolazione ma doveva provare ad accontentarsi visto il tipo con cui aveva a che fare, il suo Nii davvero non capiva come si sentiva in quel momento e non era per niente giusto che la trattasse così; doveva fargli capire in qualche modo la frustrazione che sentiva, la tristezza, la solitudine e l’odio spropositato per le coppiette che avrebbe potuto vedere una volta uscita da quella stanza, non che odiasse davvero Marie o Miranda anzi era carini insieme, solo che l’invidia era una brutta bestia che la divorava e, in qualche modo, doveva riuscire a farla provare anche a Kanda!
Un’idea improvvisamente le saltò alla mente, un po’…come dire…contorta (?), ma niente di peggio che non avesse già fatto durante i suoi scherzi, anzi quella poteva considerarla una specie di missione, ghignò contenta, l’avrebbe anche distratta per un po’ da Lavi; aspettò con la dovuta calma che Kanda uscisse dal bagno e poi, con estrema nonchalance gli chiese:
“Senti un po’ Nii…ma a te che tipo di donne piacciono?”
“Perché?”
“Così…”
Al povero Yuu salì un brivido su per la schiena.

“Shoko-chan, cosa stai facendo?”
Chiese curioso Allen, guardando la ragazza tutta chinata a scrivere su un quaderno mentre lui mangiava la sua abbondante colazione e Tim, curioso quanto lui, si poggiava sulla testa della blu per provare a leggere qualcosa.
“Una lista”
“Per cosa?”
L’arciera alzò il suo sguardo serio su di lui.
“Credimi, non lo vuoi sapere”
Allen a quel punto divenne ancora più curioso e si sporse per tentare di leggere come aveva fatto il golem dorato, un buffetto sulla fronte da parte dell’altra però lo riportò indietro.
“Non posso proprio?”
“Posso dirti solo che lo vedrai presto. Saya?”
“Non cambiare argomento”
Borbottò l’altro ma alla fine decise comunque di rispondere.
“è da Hebraska per controllare la sua innocence”
“è un’esorcista anche lei?”
Shoko alzò lo sguardo stupita, con Tim sempre accomodato sulla testa.
“Si, di tipo equipaggiamento anche lei, suo padre le aveva regalato anche una lancia”
“Ma allora perché mi ha minacciato con l’arma di Cross?”
“L’aveva rotta quando ha catturato il maestro”
Shoko rimase senza parole per l’audacia e l’insistenza dell’altra, magari avrebbe dovuto prenderla come esempio…per adesso però doveva concentrarsi su altro, almeno intendeva farlo finché un urlo che corrispondeva al suo nome la chiamò e due braccia che conosceva bene l’abbracciarono da dietro, sentì un altro peso sulla sua testa oltre a Tim.
“Cosa stai facendo Shoko-chan? E ciao anche a te Allen!”
Lavi aveva appoggiato il mento sopra la testa della ragazza per poter leggere quello che lei aveva scritto, facendola arrossire ed arrabbiare in egual misura, quindi per togliersi dai guai, Shoko, tirò una gomitata nello stomaco del rosso e il poveretto finì a terra come un sacco di patate perdendo sicuramente l’appetito.
“Non si sbirciano le cose altrui!”
L’arciera a quel punto si alzò e si diresse a passo spedito verso la palestra, mentre Lavi si rimise dritto gemendo dal dolore.
“Ma che gli prende stamattina?”
Mormorò, Allen ridacchiò non sapendo cosa rispondergli, a lui infondo era andata ancora bene con quel buffetto.

Intanto, la blu era arrivata in palestra e stava in piedi davanti a Kanda che stava lucidando Mugen, il foglio scritto tenuto in mano e rivolto verso di lui
“Cosa sarebbe questo?”
“Una lista”
“E cosa centra esattamente con me?”
Shoko sorrise.
“La lista delle caratteristiche della tua ragazza ideale, almeno per me, se vuoi poi cambieremo qualcosa”
“Spero per te di aver capito male quello che mi hai appena detto”
“Spero per te che la troverai facilmente, così finalmente capirai quant’è difficile dichiararsi alla persona che si ama”
“Ah quindi è una vendetta questa?”
“Prendila come vuoi”
Kanda la guardò giusto un secondo prima di scattare e di puntarle Mugen alla gola, Shoko non si mosse né tantomeno batté ciglio, sollevò solamente il foglio e lo fece trapassare dalla spada.
“Vedi di leggerla bene perché ne farò solo un’altra copia per me, così potrò aiutarti a trovare una degna ‘cognata’, come detto prima puoi sempre comunicarmi alcuni cambiamenti se vuoi farli, sennò penserò che la lista vada bene così com’è”
“Non parteciperò a questa sceneggiata”
“Oh si che lo farai, ed inizieremo proprio da queste”
Kanda alzò un sopracciglio confuso, diventandolo ancora di più dopo che Shoko tirò fuori dalla tasca della gonna un paio di forbici.
“E a cosa servirebbero?”
“Tu a cosa pensi Nii?”
Sorrise ingenuamente la ragazza facendole scattare un paio di volte; Kanda era uno spadaccino e un esorcista con un gran coraggio, affrontava tutti i pericoli senza paura e con una calma che si poteva definire d’acciaio, un uomo tutto d’un pezzo insomma, ma quando sentì un secondo brivido salirgli su per la spina dorsale decise che quello era il momento di mettere via Mugen e di darsela, con molto contegno, a gambe per evitare di perdere qualcosa o di molto prezioso o di effimero non lo sapeva, comunque non voleva proprio scoprirlo.

“Non capisco perché ce l’aveva con me, non gli ho fatto niente stamattina”
Brontolò un povero Lavi, mentre si dirigeva con Allen in biblioteca per prendere un libro che gli sarebbe servito per una relazione che Bookman gli aveva assegnato.
“Magari era solo nervosa per conto suo”
Rispose il più piccolo.
“Uhm però di solito non mi picchia senza ragione”
“Stavi spiando qualcosa di privato”
“Non era mica il suo diario”
“Ma, visto la gomitata, era comunque qualcosa a cui teneva”
“Non credo che l’avrebbe scritto su un foglio svolazzante se fosse stato davvero così”
“A me ha detto che l’avrei visto presto quindi aspettiam-“
“Nii fermati immediatamente!”
I due vennero attratti da quell’urlo e si girarono, venendo subito superati  da un Kanda che correva come un forsennato e da una Shoko che lo rincorreva con un paio di forbici in mano, non fecero neanche in tempo a chiedere qualcosa che i due erano già spariti lasciandoli più perplessi che confusi.
“Beh…possiamo almeno dire che abbiamo visto”
Mormorò Allen con Tim, posato sulla sua spalla, perplesso esattamente quanto lui.
“Allen?”
“Uhm?”
Il ragazzo si girò verso l’amico, trovandolo che sorrideva ghignando.
“Se vedi il vecchio panda digli che la relazione la farò un altro giorno”
“Ma da quello che ha detto Bookman sembrava importante”
“Ma questo è infinitamente più divertente!”
Rispose il rosso prima di correre nella stessa direzione dov’erano scomparsi i due ragazzi dai capelli blu.
“Tutti di fretta vanno oggi vero Tim?”
“Allen!”
Subito si tirò sull’attenti riconoscendo la voce di Saya.
“Arrivo subito!”

“Andiamo Nii, non ti farà male!”
“Non azzardarti ad avvicinare quelle cose a me!”
“Su, è solo una spuntatina, pensa alla doppie punte!”
“Muori!”
“Se non li tagli mai qualcuno, prima o poi, ti scambierà sicuramente per una ragazza!”
“Cos-?!”
Il maggiore si fermò di scatto in mezzo al corridoio e si girò pronto ad ammazzarla davvero per la frase appena pronunciata, ma Shoko, capendo all’istante che quella era una chance più unica che rara, e gli si buttò contro facendo finire per terra entrambi, l’arciera sopra lo spadaccino. Quest’ultimo riuscì grazie ad uno scatto repentino a bloccare le mani di lei prima che gli prendesse la coda per quella spuntatina.
“Nii sono solo capelli!”
“Allora tagliati i tuoi!”
“Io non ne ho bisogno, tu si!”
“Sei tu quella con le doppie punte qui!”
Shoko aprì la bocca per rispondergli per le rime, richiudendola però subito dopo, dannato Kanda che le aveva fatto venire un dubbio! Era una cosa abbastanza frivola, lo sapeva, ma ci teneva davvero ai suoi capelli lunghi, specialmente dopo aver visto quanto si erano accorciati quelli di Lenalee, e le doppie punte potevano rappresentare un incubo in un momento come quello; non poteva davvero rischiare decise quindi si distrasse giusto un attimo, un secondo, ma di cui Kanda approfittò bellatamente come aveva fatto lei stessa poco prima: mentre lei si guardava i capelli, lui le lasciò le mani per prenderla per la vita, issarla quel poco che bastava per togliersela di dosso e gettarla di lato ed infine iniziò di nuovo a scappare come se avesse il diavolo alle calcagna, cosa che per lui era assolutamente vera.
Shoko sbuffò, quella volta gliel’aveva fatta, si alzò borbottando e massaggiandosi leggermente il fondoschiena, accorgendosi solo poi di aver lasciato cadere le forbici , con altri borbottii si chinò per raccoglierle ma una mano l’anticipò, alzò lo sguardo e si perse in quello verde smeraldo di Lavi.
“Che ci fai qui?”
Mormorò confusa.
“Mi sembra ovvio no?”
Replicò lui sorridendole, Shoko come sempre arrossì per poi lasciarsi scappare un sorriso anche lei, infondo andava bene anche così, poi senza Lavi non era molto divertente tormentare Kanda; gli prese le forbici dalle mani per lasciare che lui prendere dalla tasca il suo martello.
“Pronta?”
“Ovvio”
Lavi le fece l’occhiolino.
“Allungati, allungati, allungati!”

Lo spadaccino si girò un’ultima volta indietro per controllare su quella dannata ragazzina che si dichiarava sua sorella adottata gli fosse ancora alle calcagna…niente in vista, si lasciò scappare un sospiro di sollievo, era uno tosto lui ma Shoko sapeva benissimo come sfiancarlo, e si appoggiò ad un muro per riprendere quel poco di fiato che gli mancava, forse avrebbe potuto passare il resto della giornata in pace, ovviamente speranza vane, qualche volta pensava davvero che ci fosse qualcuno in qualche posto lontano che gli aveva lanciato una maledizione o qualcosa del genere per portargli così sfiga: alle sue povere orecchie arrivò il suo nome non solo pronunciato da Shoko, ma anche da quel dannato coniglio che era Lavi.
“E menomale che non riusciva a dichiararsi”
Bisbigliò molto irritato, per non dire altro, e riprese a correre sperando di riuscire comunque a seminarli in qualche modo.

“Quello stupido ha fatto una battuta stupida sulla mia stupida percentuale di innocence, è
proprio-“
“Stupido?”
Bisbigliò Allen che stava lì lì per addormentarsi, rischiando anche di cadere oltre la balaustra e fare un volo di parecchi metri, prontamente risvegliato da Saya  che gli lanciò un’occhiataccia di fuoco dato che aveva terminato la frase per lei.
“Ma tu da che parte stai eh?”
Gli chiese lei avvicinandosi pericolosamente.
“O-Ovviamente dalla tua eheh”
“Allora aiutami!”
“Ma co-?”
“Fermatelo!”
Urlarono due voci in coro facendo inarcare le sopracciglia ad entrambi, Saya comunque riuscì ad agire prontamente ed allungò un piede, facendo così lo sgambetto a Kanda che sbattè la faccia per terra come un salame.
“K-Kanda?”
Bisbigliò Allen.
“Oh è lui quello che ti chiama sempre mammoletta?”
“…non girare il coltello nella piaga”
“Grazie mille Saya!”
Shoko e Lavi scesero dal martello di quest’ultimo e, prima che Yuu si alzasse e scappasse di nuovo, l’arciera gli saltò nuovamente addosso, aggrappandosi stile polipo alla sua schiena.
“Grazie, proprio non riuscivo a fermarlo”
“Figurati”
Le rispose la bionda, osservando come tutta felice Shoko, ancora aggrappata a Kanda, veniva portata via insieme a quest’ultimo che veniva trascinato dalle gambe da parte di Lavi che, con un gran sorrisone, salutò lei ed Allen con una manina.
“Ci sono davvero personaggi strani qui alla Home”
“Come se anche lei non lo fosse”
Bisbigliò il ragazzo a Tim.
“Credo di non aver sentito bene Allen, cos’hai detto?!”
“Nulla!”

“Lasciatemi immediatamente andare o giuro che questa è la volta buona che faccio veramente fuori entrambi!”
Urlò Kanda furibondo come poche volte era stato contro Shoko e Lavi che, con tutta la dovuta calma, lo stavano legando ad una sedia nella camera della prima (siccome quella di Lavi era inutilizzabile per via di tutti i libri ed i giornali suoi e di Bookman) per poterlo tenere fermo così da potergli fare quella benedetta spuntatina.
“Pensa alla tua immagine Nii, posso capire che non vuoi mettere le mie maschere di bellezza, ma almeno i capelli li devi tagliare, sono più lunghi dei miei”
“Capelli miei, decisioni mie!”
“Avanti Yuu, per una volta ascolta tua sorella”
“Non siamo fratelli!”
“Come la metti giù dura per un taglio di capelli”
Mormorò Shoko guardandolo scettica.
“Fatti gli affari tuoi per una buona volta nella vita!”
“Se non ci penso io a te, chi ci pensa?”
“Io!”
La fulminò Kanda, facendolo mettere su il broncio e facendo scoppiare a ridere Lavi che andò a pattare la testa all’amico…rischiando anche di perdere la mano quando il blu tentò di mordergliela bruscamente.
“Non sei per niente gentile Yuu”
“Smettila di chiamarmi per nome!”
“Se continui così non troverai mai una ragazza che riesca a sopportarti”
“Parla l’imbecille che non si accorge di quello che ha davanti!”
“Nii!”
Urlò Shoko sbiancando.
“Di cosa stai parlando?”
Chiese Lavi tentando di avvicinarsi di nuovo per farsi spiegare meglio ma l’arciera, con uno scatto, andò a tappare la bocca dell’altro, sempre più bianca in volto.
“Di niente, di assolutamente niente, di cosa vuoi che stia parlando se di donne non capisce niente!?”
Rise istericamente la ragazza per poi guardare male Kanda.
“Non osare farmi questo!”
Gli borbottò in un orecchio, lasciandogli la bocca per farlo rispondere.
“Vogliamo parlare di quello che stai osando fare a me?!”
“è solo un taglio!”
“Non richiesto!”
“Oh adesso basta!”
Sbottò la ragazza prendendo in mano le forbici, si mise poi dietro il blu per prendergli le punte della coda ed iniziare a tagliarle, non facendo caso all’aura nera che aveva iniziato a circondare il corpo dello spadaccino, troppo impegnata, la notò invece il futuro Bookman che iniziò, ma solo leggermente, a preoccuparsi, vedendo anche che i muscoli delle braccia avevano iniziato a tendere la corda in maniera inquietantemente pericolosa.
“Shoko-chan non credo sia una scelta saggia arrivare fino in fondo”
“Non iniziare anche tu adesso”
“Io lo dico per te veramente”
La blu fece finta di non averlo sentito e tagliò una ciocca di capelli, neanche tanto, saranno stati massimo massimo 2 cm…che bastarono a far arrabbiare Kanda a tal punto che ruppe la corda; da quel momento scese un silenzio di tomba, dove l’aura nera dello spadaccino aumentava ogni secondo di più, fino a raggiungere il suo apice quando tirò fuori, quasi dal nulla visto che né Shoko né Lavi si erano ricordati di sfilargliela, Mugen.
“Shoko-chan…”
Bisbigliò il rosso.
“…si?”
“SCAPPIAMO!”
Così i due ricominciarono a correre, stavolta nei panni delle prede.

“Quante storie per una ciocca di capelli”
Borbottò Shoko, seduta per terra in mezzo al corridoio, tenendosi tra le dita alcune ciocche che Kanda si era permesso di spuntargli con la spada.
“A te è ancora andata bene”
Gli rispose Lavi che si teneva del ghiaccio sulla guancia nuovamente colpita dal sinistro dello spadaccino; la blu lo guardò e le scappò una risata, aveva fatto tutto quel casino per potersi distrarre da lui ed eccola com’era finita: con lui accanto, come sempre, ma non nella maniera che desiderava lei, come sempre.
Lavi la guardò stranito per poi prendersi una ciocca dei suoi di capelli.
“Ehi Shoko”
“Uhm?”
“Non è che la daresti a me una spuntatina?”
L’arciera abbassò lo sguardo arrossendo, il suo poteva essere un amore non ancora confessato come poteva dimostrarsi anche non corrisposto, era frustante delle volte, triste il più tanto da farla piangere, al tempo stesso però non poteva dire che non le riservava delle sorprese gradite delle volte, poche se messe in confronto con le altre, ma c’erano e le riscaldavano ogni volta il cuore.


Piccola noticina: Quando ho scritto questo capitolo non sapevo ancora dell'esistenza di Alma, quindi a chiunque fan che piaccia la coppia Kanda x Alma spero che non si sia offesso.
Ditemi la verità adesso, non sono l'unica che la prima volta che ha visto Kanda l'ha scambiato per femmina, vero? O.O

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Capitolo 7
*** Settimo Capitolo ***


Angolino della Robh: Bonasera Bonasera Bonasera mie dolci fanciulle, eccoci con un nuovo aggiornamento (:3); in questo capitolo introduciamo i cattivoni della serie, che poi cattivoni, che parola esagerata, io davvero adoro la famiglia Noah, mi fanno sempre ridere un sacco xD.
Soprattutto i due dolci gemellini, nel preciso uno di essi ovvero Debittino carino piccino (<3), non vi faccio alcun spoiler però, scoprirete leggendo u.u.
Buona lettura! <3


Lunghi capelli blu come il mare circondavano tutta la sua visuale, alcune ciocche vicine al suo viso gli facevano sentire il profumo che portava con sé la proprietaria della chioma in quel momento dolcemente addormentata tra le sue braccia, il suo respiro leggero che gli faceva venire il solletico alle braccia; Debitto guardava quella figura femminile con quasi venerazione, non sapeva quante volte si era dannato per lei e finalmente l’aveva lì, tra le sue braccia, poteva ammirarla senza che nessuno gli dicesse niente, lei stessa per prima, perché aveva scelto lui alla fine, solo lui.
Le spostò una ciocca della frangia, infastidendola e facendole così aprire i suoi occhi blu come i suoi capelli, profondi come solo le profondità marine potevano essere, si lasciò scappare un leggero sorriso, uno di quei pochi che concedeva solo a suo fratello Jasdero, quando lo guardò ancora assonnata, le accarezzò piano una guancia facendo nascere un sorriso anche sul suo volto.
“Debitto”
Mormorò con voce dolce.
“Shok-“

“Deby perché mi guardi con quello sguardo assassino?”
Chiese Jasdero al gemello, il quale era ancora steso a letto, con la gallina trovata a suo tempo che gli mangiucchiava una ciocca della frangia, cosa che tra l’altro gli aveva causato il risveglio; Debitto guardò prima il gemello, non era arrabbiato con lui, non si arrabbiava mai con il suo amorevole fratellino, guardò poi la gallina, con lei poteva prendersela e farsela anche arrosto ma poi avrebbe dato una delusione al fratello e quello non voleva assolutamente, quindi l’unica con cui poteva prendersela era una sola.
“DANNATA ESORCISTA!”

“Ce l’hai ancora con quell’ esorcista dai capelli blu, Debitto?”
“Non ho voglia di parlarne Road”
Borbottò l’altro, la bambina allora si girò verso il biondo che le annuì un attimo prima di tornare alla sua gallina, la più grande tra i Noah tornò a portare la sua attenzione al moro, in quel momento seduto in un angolino a fare cerchietti per terra.
“Dovresti smetterla di agitarti tanto sai? Tanto non ti noterà mai”
“Non voglio prediche da una che è innamorata di Walker!”
“Ma Allen è diverso! Ohohohoh!”
Si mise a ridere lei, Debitto le lanciò un’occhiata in tralice prima di tornare ai suoi cerchietti: lo sapeva benissimo anche lui di avere pochissime, se non nulle, speranze, Shoko Inoue non l’avrebbe mai guardato nel modo in cui lui guardava lei, prima di tutto perché era un’esorcista ed il suo compito era quello di combatterlo, il secondo perché proprio non lo filava, non gli dava un minimo d’importanza, non lo aveva fatto nella sua prima missione durante la quale si erano incontrati e non lo aveva fatto neanche nell’ultima, troppo presa ad urlare contro Yuu Kanda e a riportare a casa l’Innocence; anche lui all’inizio non gli aveva dato importanza, era solo un’altra esorcista che si aggiungeva ai nemici del Conte, poi aveva iniziato a sognarla, ai sogni si era subito aggiunto il ricordo del suo profumo, sniffato alla grande quando nella prima missione gli era caduta addosso, ed ora era quasi arrivato al punto di svegliarsi quasi con mezza erezione, ed il Conte non aiutava per niente, neanche quando aveva tentato di fargli una Shoko-bambola, distrutta poi per disperazione, perché si, si poteva definire bellatamente disperato, ormai gli mancavano solo i funghi sulla schiena per dimostrarlo.
“Dannazione…”
Borbottò ancora mentre uno dei maggiordomi venne a chiamare lui, Jasdero e Road per la colazione.
“Deby andiamo?”
Chiese il biondo, accovacciandosi vicino al fratello.
“Tu vai, io non vengo”
“No?”
“No
“Dero può restare?”
Debitto sorrise piano e gli accarezzò la testa.
“No, tu devi andare a mangiare, io ti aspetto qui uhm?”
“Okay”
Il biondo si alzò mogio e andò in sala da pranzo senza il fratello, il quale riprese con i suoi cerchietti deprimenti, per poi venire nuovamente interrotto pochi minuti dopo.
“Ma guarda tu, per una volta che vengo a farvi visita non ti scomodi neanche per venire a salutarmi”
“Non rompere stupido Tyki”
“Ehi, che modi sono!”
Il portoghese si avvicinò irritato e prese a sfregargli forzatamente il pugno sulla testa per farli male, ignorando le proteste del minore.
“Non so cosa ti succede ma in quest’ultimo periodo sei più suscettibile del solito, comunque sia dovresti portarmi rispetto, sono più grande e con più esperienza di te!”
A quelle parole Debitto smise di agitarsi, facendo smettere di conseguenza anche Tyki che lo fissò confuso, lo vide girarsi e guardarlo di rimando con qualche tipo di speranza negli occhi.
“Esperienza…anche con le donne?”
“Beh…si, infondo sono il Noah del Piacere”
“Sicuro?”
“Se non ci credi ti do la lista e vai a chiedere a lor-uha!”
In un secondo Tiky si ritrovò incollato al petto Debitto che lo strinse forte, con un sorriso che non finiva più, forse aveva finalmente trovato un modo per farsi notare.
“Finalmente servi a qualcosa, stupido Tyki!”
“…Eh?”

“E-E-Ectiù!”
Saya si girò verso Shoko che si stava strofinando il naso con un fazzoletto.
“Ti sei presa il raffreddore?”
Le chiese.
“Spero di no, è il mio unico giorno libero”
“Speriamo”
Disse di rimando la bionda, tornando a guardare vestiti mentre Shoko riprendeva a guardare degli stivaletti con tacco.

“Quindi…quale delle tue ti piace?”
“Quella con i capelli blu”
“Tu e Road dovreste decisamente smetterla però”
“Fa silenzio stupido Tyki!”
“Abbassa tu la voce piuttosto”
Borbottò il portoghese, ritornando a spiare le due ragazze, Shoko e Saya, che stavano facendo un po’ di compere nel giorno libero della prima.
“Sei sicuro che almeno conosce il tuo nome?”
“La vuoi smettere di prendermi in giro?! Pensa piuttosto ad aiutarmi ad attirare la sua attenzione!”
“Di certo non puoi farlo di persona sennò ti ritrovi con una freccia che ti attraversa il cervello che non hai”
“Ehi!”
“Beh…alle donne piacciono molto i fiori”
Suggerì Tyki, adocchiando una vecchietta che vendeva delle splendide margherite.
“Quelle sono banali!”
“Sono anche le uniche che puoi permetterti quindi accontentati”
“Chi ti dice che pago io?”
“No aspetta, devo pagare io?!”
“Sei tu il maggiore hai detto, comportati da tale”
“Non rigirare le mie frasi!”

“Mi scusi, signorina…”
Shoko si girò sentendosi chiamare, ritrovandosi davanti una simpatica vecchietta che gli offriva un bellissimo mazzo di margherite, fiore che lei adorava.
“Sono stupende!”
Esclamò contenta, la donna gliele porse.
“Sono per lei”
“Per…me? Credevo volesse vendermele”
“Oh no, me le hanno già pagate due simpatici ragazzotti”
“Due ragazzi? Me li può descrivere cortesemente?”
“Beh-“
Un forte colpo di tosse interruppe la povera vecchietta che capì l’antifona e porse nuovamente il mazzo alla blu, senza più spiccicar parola.
“Grazie”
Mormorò allora l’arciera, stringendosi il mazzo al petto per poter sentire il profumo di primavera che quei fiori meravigliosi portavano con sé.
“Dove le hai prese queste?”
Le chiese Saya avvicinandosi a lei.
“Sono un regalo”
“Oh, di chi?”
“Eh…”

“Visto? Gli sono piaciute”
Sottolineò Tyki, indicando una Shoko contenta che si mise uno dei fiori tra i capelli.
“Al diavolo! Come fa a capire che sono stato io a mandargliele?!”
“In teoria sarei stato io visto che ho pagato…”
“Quisquilie!”
“Comunque, abbi pazienza, un passo per volta si accorgerà di te, nel migliore dei casi”
“E nel peggiore?”
“Nel peggiore riceverai picche, non che tu non ci sia abituato”
La risposta di Debitto fu un bel colpo di tacco dello stivale sul piedino santo di Tyki, che imparò la saggia lezione di non girare più il coltello nella piaga con un Debitto innamorato.

“Dunque, signor esperienza, quale sarebbe il passo successivo?”
Chiese il Noah minore, osservando ancora l’esorcista dai capelli blu, mentre commentava un cambio di vestiti dell’amica bionda.
“Un altro regalo, questa volta più vistoso”
“Intendi un gioiello? Non credo tu abbia così tanti soldi”
“Quello è l’ultimo passo e comunque lo pagherà il Conte”
“Il Con-?”
“Non chiedere”
“Allora cosa intendi?”
“Una cosa da ragazze”
“Ci capisco sempre meno”
“Insomma, di cos’è piena la camera di Road?”
“…Oh…oooooooh”
“Eh”

“Signorina, signorina! Lei, con i capelli blu!”
Shoko si voltò verso un signore, un venditore a giudicare dal grembiule, chiedendosi cosa volesse da lei.
“Si?”
“Questa è per lei, signorina”
Mormorò l’uomo, porgendole una delicata bambola di porcellana.
“Per me? Ma-“
“Non si preoccupi per i soldi, mi hanno già pagato due ragazzotti”
“Di nuovo…”
Mormorò la blu; si sentì di nuovo lo stesso colpo di tosse di prima ed il negoziante, sentendolo, trasalì e si affrettò a tirar fuori dalla tasca un biglietto.
“Mi scusi, mi stavo dimenticando questo”
“Beh…grazie”
“Si figuri”
E se ne andò mentre la bionda si avvicinò all’amica, spiando quello che c’era scritto nel biglietto

‘Gli occhi azzurri di questa bambola mi ricordano il mare profondo che sono i tuoi, splendidi, meravigliosi e pieni di vita.
Spero ti piaccia.
D.’

“A quanto pare hai un ammiratore”
“Se lo dici tu”
Mormorò la blu pensierosa, cercando di ricordarsi se conosceva qualcuno con il nome che iniziava con la lettera D.

“Pieni di vita, hai scritto che gli occhi di una bambola sono pieni di vita”
“Zitto stupido Tyki, era romantico!”
“Neanche Road scrive queste cose a scuola”
“Silenzio ed andiamo a cercare un gioiello!”

“Sarei proprio curiosa di sapere chi mi ha mandato questi regali sai?”
Mormorò pensierosa l’arciera guardando la bambola e le margherite, si rivolse alla bionda accanto a lei che guardava il cielo.
 “Tu che dici?”
“Che importa, un ammiratore è sempre un ammirat-CROSS MARIAN!”
Urlò ad un certo punto, terrorizzando la blu che per poco non fece cadere i regali per terra; poco lontano da loro, appena uscito dal bar, stava il generale dai capelli rossi con in mano una bottiglia di vodka che, sentendo il suo nome urlato, si girò sbiancando per poi iniziare a darsela a gambe con molto contegno, degno di un uomo del suo stato.
“Ah vuoi ignorarmi?! Ti faccio vedere io!”
“Saya asp-!”
Manco a finire la frase che la bionda era partita spedita per rincorrere il suo amore, lasciando da sola come un baccalà Shoko.
“Oh beh…buona fortuna”
Mormorò a quel punto, tenendo con un braccio i due regali e facendo il segno della vittoria con la mano libera per incoraggiare l’amica ormai scomparsa dietro al generale.

“Ecco, è il momento!”
“Perché?”
Chiese Debitto.
“Perché è rimasta sola, ora capisco perché sei stato ignorato prima di chiedere consiglio a me”
“Non girare il coltello nella piaga, idiota di un Tyki!”
“Smettila d’insultarmi e fatti avanti”
“Ma…se mi rifiuta?”
“Non pensarci, al massimo ti uccide”
Lo consolò il portoghese, alzando il pollice in alto sicuro delle sue parole, Debitto fu quasi tentato di prendere la pistola dalla sua giacca per piantargli una pallottola in fronte ma cercò di contenersi, sicuramente Road gli avrebbe tenuto il muso fino alla morte, ovvero quando l’avrebbe scoperto il Conte del Millenio, quindi era meglio, molto meglio, calmarsi; anche perché in quel momento aveva una missione da compiere: svelare a Shoko l’identità di D. parandosi davanti a lei con gli orecchini che aveva scelto appositamente per la sua persona, sperando nel frattempo di non venir linciato come gli aveva ‘augurato’ Tyki.
“Buona fortuna”
Gli augurò questo facendogli il segno della vittoria mentre il minore incominciava ad allontanarsi.
Debitto gli annuì distratto, Shoko si trovava davanti a lui, intenta ad osservare una vetrina ma era lì, per davvero, non era uno dei suoi soliti sogni a luci rosse, era vera, e stava per confessargli quell’amore che lo tormentava nel petto da fin troppo tempo, era giunto il momento di risolvere la questione e lui era pronto, insomma era Debitto, un Noah! Il decimo Noah del legame, non poteva assolutamente fallire, per di più se ci riusciva quella schiappa di Tyki-pon!
Mentre si faceva queste pippe mentali si era mangiato quasi tutta la distanza che c’era tra lui e l’esorcista, ormai mancava davvero poco alla sua dichiarazione del secolo, pochissimo!
…Se non fosse stato per un drago gigante di fuoco che lo travolse facendolo finire chissà dove, perdendo  nel frattempo anche gli orecchini costati un patrimonio; Tyki si accese una sigaretta, aspirò il fumo e poi lo rilasciò chiudendo gli occhi.
“Almeno non è stato linciato”

“Shoko-chan!”
“Uhm?”
La blu si voltò per l’ennesima volta quel giorno, ma almeno questa volta si ritrovò davanti un volto a lei familiare; Lavi invece, preoccupato, le mise le mani sulle spalle per poterla osservare meglio e vedere se il Noah che aveva fatto sparire le avesse fatto del male, glielo chiese anche per conferma.
“Stai bene?”
“Si perché?”
“Il Noah…”
“Quale Noah? Fino a poco fa ero con Saya e non abbiamo visto niente”
“Ah menomale!”
Il rosso potè tirare un sospiro di sollievo portandosi una mano al petto, a quel punto Shoko si accorse che aveva in mano una scatolina e, senza tanti giri di parole, l’aprì trovandoci dentro degli orecchini bellissimi, tanto da lasciarla a bocca aperta.
“Dove…dove li hai presi?!”
“Quelli? Beh-“
“Aspetta un attimo!”
La ragazza prese a fare 2 + 2, Lavi sapeva benissimo che amava le margherite, la bambola non sapeva collegarla ma la lettera D., D come Deak, il precedente nome di Lavi Bookman Junior, perché non ci era arrivata prima?!  In un istante si sentì arrossire dalla punta dei piedi fino all’ultima ciocca di capelli ma tentò di mascherarlo come sempre, stringendosi la scatola degli orecchini al petto.
“P-Potevi evitare di fare tutti questi giri per farmi dei regali sai?”
“…Eh?”
 

Il giorno dopo, nella villa del Conte, si stava ripetendo lo stesso episodio del dì precedente: Deby chiuso in un angolino a fare cerchietti, l’unica variante? Erano spuntati anche i funghi che Road si divertiva a stuzzicare con un bastoncino appuntito.

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Capitolo 8
*** Ottavo Capitolo ***


Angolino della Robh: Buon sabato a tutte ragazzuole mie, scusate il ritardo di un giorno ma ieri sera...mi è venuto un abbiocco tremendo, sono andata a letto alle 21.30 e mi sono risvegliata alle 07.00 stamattina, ho dormito come un ghiro che non potete immaginare ò.ò.
Spero non vi siate offese per questo (ç.ç), ho pubblicato in ritardo ma ho pubblicato ç.ç.
Passando al capitolo, una semplice premessa: io. Odio. Lenalee.
Non la sopporto, non riesco a farmela stare simpatica, l'ho odiata nell'anime e poi nel manga, sempre ad urlare 'Allen-kun' 'Lavi' oppure a piangere; un pò di contegno donna =_=.
Per carità, se ci sono delle sue fan mi scuso ma questo è un mio parere; essendo la protagonista femminile io la vorrei un pò/molto più coraggiosa di quanto lo è adesso.
Forse anche per questo l'ho usata in questo capitolo per introdurre l'innocence contaminata, o forse solo perchè le voglio male (>.>); non lo saprete mai U.U.

Detto questo, buona lettura <3


 

“Uhm, capisco, se siete davvero sicuri allora manderemo al più presto i rinforzi, voi cercate di tenere sott’occhio tutto il perimetro, vi ringrazio davvero moltissimo”
Komui chiuse la chiamata con Reever che lo guardava serio dall’altro lato del tavolo.
“L’hanno trovata?”
Chiese il biondo, il cinese annuì sistemandosi gli occhiali.
“Sembra proprio di si”
“Chi ha intenzione di mandare?”
“Per una missione così delicata…davvero non lo so”

Intanto, in mensa, si respirava un clima del tutto diverso, pieno di entusiasmo e di felicità, questo ovviamente non per Kanda visto che si era ritrovato di nuovo al tavolo con Shoko che lo stava osservando con un piccolo ghigno stampato sul volto angelico.
“Smettila di gongolare così tanto, l’ho fatto solamente per mia iniziativa”
“Come vuoi tu Nii”
“è assolutamente così”
“Ovviamente”
“Smettila di gongolare!”
Ma la ragazza proprio non riusciva a smettere di farlo, aveva ottenuto una vittoria meritata quindi aveva tutto il diritto di essere in brodo di giuggiole, facendo ridere gli altri che li osservavano da un tavolo di distanza; Kanda si era tagliato, se così si può dire per due dita, i capelli, il motivo non era che voleva darla a vinta a Shoko, quello non l’avrebbe fatto neanche da morto, solo si era accorto che l’arciera aveva avuto ragione…aveva le doppie punte.
Non era un fanatico della bellezza lui, ne faceva anche a meno, sia di quella che dei prodotti con cui Shoko cercava di impiastricciargli il viso, però voleva mantenere un certo contegno, era pur sempre un esorcista e, anche se molto spesso si ritrovava ad essere malconcio e con i capelli sciolti, si poteva dire che almeno un pochino ci teneva a dare un’immagine rassicurante alle persone che lo vedevano.
Quindi le doppie punte dovevano essere eliminate, la questione era stata chiara; che poi Shoko si fosse messa a gongolare era solo un atroce conseguenza, come le risate di Lavi, però almeno lui poteva picchiarlo quando voleva al contrario della ragazza.
Stava giusto giusto pensando di lanciargli contro il resto della sua soba visto che il rosso stava ridendo da più o meno quando Shoko aveva iniziato a gongolare ma la voce di Komui richiamò tutti gli esorcisti nel suo studio; c’era di buono che almeno una aveva smesso di gongolare e l’altro di ridere, poteva finalmente distendere i suoi nervi.

“Ci vado io”
Disse immediatamente il blu appena Komui aveva finito di esporre la questione, aveva appena trovato la scusa per restare tranquillo anche i prossimi giorni, non se la sarebbe persa per niente al mondo.
“Kanda-kun, cerca di riflettere un attimo su quello che ho appena detto”
“Non m’interessa, ci vado io”
Il cinese sospirò mentre di soppiatto Saya si avvicinò all’amica.
“Non credevo avesse un così spirito suicida”
“Non sarebbe la prima volta che lo fa per allontanarsi da me”
Le mormorò in risposta Shoko, la quale era tranquilla da una parte ma dall’altra era preoccupata e non poco per quello che Komui aveva riferito a tutti loro: dei finder avevano trovato l’innocence contaminata in un paesino mezzo sperduto in Svizzera ed avevano bisogno dell’aiuto degli esorcisti perché c’erano alcuni akuma di livello 3 a farle da guardia; il supervisore aveva sperato fino all’ultimo di non far intervenire nessuno di loro, specialmente Allen e Crowley visto che erano di tipo parassita e quelli che rischiavano di più, ma a quel punto non poteva fare niente, loro avrebbero dovuto occuparsi degli akuma così che i finder accanto a loro potessero prelevare l’innocence ed isolarla prima che venisse in contatto con le altre e quindi annullarle.
“Kanda-kun la cosa è abbastanza seria, non possiamo essere certi che insieme agli akuma non spunti anche qualche Noah, almeno fatti accompagnare da qualcuno”
“Potremmo andare io e Lavi visto che Allen e Crowley non possono”
Propose Bookman, interessato anche a vedere quel tipo di innocence di persona, il rosso al suo fianco annuì, non avendo niente da ridire in contrario.
“Altrimenti potrei andare io, non ho ancora fatto una missione da quando sono arrivata”
Disse Saya incrociando le braccia sotto al seno.
“Mi rifiuto di fare il baby sitter ad una novellina per la seconda volta”
“Ehi, novellina a chi?!”
Kanda e Saya si lanciarono un’occhiataccia reciproca, Shoko e Miranda allora cercarono d’intervenire proponendo che poteva andare una di loro due insieme allo spadaccino ma Lenalee si mise davanti alle due, sorridendo a loro ed allo stesso tempo al fratello.
“Voglio andare io insieme a Kanda, Nii-san”
“Cosa?!”
Gridò il supervisore, spaventato dall’idea che la sua sorellina potesse farsi male ma quella annuì, assolutamente convinta.
“Allen-kun e Crowley non possono per ovvie ragione, Miranda ha ancora la mano infortunata dall’ultima missione e sia Shoko che Lavi sono tornati da pochi giorni, poi credo fermamente che questa missione sia troppo pericolosa per essere la prima di Saya, quindi partirò io insieme a Kanda”
“Perché tutti mi trattano con sufficienza?”
Borbottò ancora molto più che arrabbiata la bionda, con un pericoloso tick all’occhio, Shoko si ripromise di farla sfogare in qualche modo, sia per farla sbollire sia per far riposare Allen che sentendo la tensione della ragazza aveva iniziato a sudare freddo.
“A questo punto…siete tutti d’accordo?”
Chiese infine Komui, la maggior parte di loro annuì, confidando nelle capacità dei compagni, Lavi però poggiò una mano sulla spalla della cinese.
“Sei davvero sicura?”
“Uhm, stai tranquillo Lavi”
Shoko distolse lo sguardo a quella scena, sapeva…sperava che Lavi avrebbe fatto così anche se fosse stata lei a partire per una missione così delicata, ma allo stesso tempo non poteva fare a meno di sentirsi il cuore stretto in una morsa di dolore e gelosia; stavolta fu Saya che cercò di distrarla ma neanche la mano dell’amica stretta nella sua riusciva a fare molto, quindi Kanda, sbuffando, optò per l’opzione della ritirata.
“Mocciosa muoviti, ti lamenti sempre che porto cose inutili quindi adesso mi aiuti a fare la valigia”
Stranamente per Shoko, non esultò, si concesse solo un leggero ‘uhm’ prima di seguire il più grande nella stanza di quest’ultimo.

Circa una mezzoretta dopo era ancora con Kanda, stavolta stavano aspettando la barca e i due non avevano ancora scambiato una parola di saluto, mettendo leggermente in imbarazzo Lenalee che vide nell’arrivo del finder che li avrebbe accompagnati la salvezza di quel silenzio a cui non era abituata.
“Allora io salgo per prima, ciao Shoko”
“Uhm, ciao Lenalee, stai attenta”
“Certamente”
La cinese sorrise e poi l’attenzione della blu passò per il suo Nii, Kanda la fissò a sua volta e, solo dopo che Shoko gli fece un cenno con il capo, lo fece anche lui, salutandosi nello stesso identico modo in cui si erano salutati altre volte, solo che questa volta l’arciera volle fermarsi un attimo di più.
“Stai attento questa volta”
“Lo sono sempre”
“Allora di più delle altre!”
Sbottò imbronciata ma, sotto sotto, seriamente preoccupata per quello che era un pilastro della sua vita.
In risposta quello sbuffò sonoramente ma le annuì per farla contenta per poi girarsi e salire anche lui sulla barca; solamente quando essa non fu più in vista la blu decise che era giunto il momento di andare anche per lei, si girò e trovò già Saya pronta sulla porta per offrirle la loro cioccolata di routine.

Il resto della giornata alla fine lo passò interamente con la bionda, Shoko, mentre le altre due che passarono le trascorse con Lavi, Allen e Crowley, tutti quanti con un unico pensiero fisso nella testa: come stavano i due amici andati in missione; non avevano ancora ricevuto notizie, né dai finder insieme a loro né da loro stessi e se Komui cercava di non pensare alla sorte di sua sorella buttandosi per la prima volta sul lavoro, gli esorcisti cercavano di farlo allenandosi e facendo relazioni, almeno per quanto riguarda Lavi e Bookman, alla fine del terzo giorno comunque si riunirono tutti di comune accordo nello studio del cinese.
“Ancora nessuna risposta, Komui-san?”
Chiese Allen per gli altri, il supervisore scosse la testa.
“Non è la prima volta che Nii non contatta la Home durante le missioni ma non è una cosa che farebbe Lenalee”
Disse Shoko sicura della sua affermazione, Lavi annuì dandogli ragione.
“Io credo che dovremmo intervenire per andare a recuperarli!”
Esclamò molto animatamente prima che un colpo di tosse da parte del vecchio panda lo riportò al proprio posto, Shoko prese un grosso respiro prima di concordare con il rosso, gelosia o no, non si poteva lasciare due compagni in guai grossi come quelli.
“Fermate i bollenti spiriti”
S’intromise Saya.
“Concordo anch’io sul fatto di andare a dare una mano ma pensiamo alle varie ipotesi che ci si possono apparire davanti: la prima è la peggiore, i due sono morti, se andiamo potremo diventare le possibile prede di un attacco a sorpresa e rimetterci anche noi, la seconda loro sono vivi ma sono in pericolo, come facciamo a sapere dove si trovano esattamente? Dovremo portare anche i dottori? Come faremo a proteggerli insieme ai finder e a Kanda e Lenalee? La terza le loro innocence sono state annullate e loro hanno cercato di filarsela per poi cadere nelle mani del nemico, in quel caso come facciamo a salvarli?”
“Mi piace questo tuo lato pensatore”
La povera Saya si ritrovò a sussultare ed ad arrossire nello stesso istante, voltandosi poi a fissare male il generale dai capelli rossi che era appena arrivato in quel momento insieme al generale Tiedoll.
“La bionda qui ha ragione da vendere Komui e a tal proposito io direi di non far partire nessuno”
“Ma maestro!”
“Cross ha ragione invece, non è saggio far rischiare la vita ad altri esorcisti”
S’intromise Froi prima che l’amico potesse iniziare a discutere con Allen, ci pensò però Shoko a farsi avanti per protestare ma il generale gli mise una mano sulla testa accarezzandogliela.
“So benissimo quanto sei preoccupata per Yuu-kun, Shoko-chan, però sappiamo entrambi quanto forte sia e anche quanto sia tremendamente testardo, anche se andassimo lì non ci consentirebbe mai di aiutarlo, è già successo una volta quando si è scontrato con un altro spadaccino, mi sbaglio Allen-kun?”
“Beh…no”
“Ecco, cercate di stare tranquilli tutti quanti, compreso tu Komui, tua sorella prima o poi si farà sicuramente sentire per dirti che stà tornando a casa sana e salva, con quel musone di Yuu-kun accanto”
Finì il generale accarezzando ancora i capelli della blu, che si vide costretta ad annuire mogia, cosa che fecero anche tutti gli altri, chi più triste per non poter aiutare, chi più arrabbiato come Lavi che prese a calci una pila di libri, facendola cadere, prima di andarsene urlando di fare quello che volevano; Shoko si morse il labbro, cercando di far finta di non aver visto niente ma in quel momento neanche la battuta di Saya riuscì a farla distrarre quella volta.
 
La seconda ipotesi di Saya si rivelò esatta, sia Kanda che Lenalee erano vivi ma non erano nelle condizioni migliori: nel tempo che avevano perso per arrivare sul luogo, i finder erano stati scoperti da alcuni akuma che avevano pensato bene di chiamare alcuni rinforzi, così i due esorcisti erano stati accolti da molti più akuma di livello 3 di quelli che si erano aspettati ed immaginati, non per questo si erano arresi però alla fine avevano dovuto battere in ritirata per guarire le ferite superficiali e portare via da quel posto più finder possibili; i seguaci del conte non avevano dato loro tregua comunque ed avevano passato gli altri due giorni a farli allontanare di più dall’innocence, inseguendoli senza sosta fino a farli nascondere in una rientranza di un muro di roccia che tenevano costantemente sotto controllo.
“Ce ne sono due davanti a noi, gli altri si saranno nascosti tra gli alberi per tenderci una trappola”
Mormorò Kanda che era di guardia poco più indietro dell’entrata.
“Pensi che potremo riuscire a superarli?”
“Se ti apro un varco tu dovresti riuscirci”
“Ma Kanda!”
La cinese si voltò verso il compagno dopo aver finito di fasciare una gamba ad uno dei pochi finder sopravvissuti.
“Con i tuoi stivali potresti arrivare all’innocence con pochissimo tempo, molto meno di quello che impiegheremmo insieme”
“Non posso comunque lasciarti da solo a combattere”
“Devi pensare all’innocence ed alla riuscita della missione”
Lenalee abbassò lo sguardo, non se la sentiva proprio di abbandonare Kanda, anche se gliel’aveva chiesto lui, era un suo compagno ed i suoi compagni erano il suo mondo; strinse i pugni e, trattenendo le lacrime, annuì.
“Riesci a portare un finder con te?”
Chiese il blu e lei annuì, poi lo spadaccino si voltò verso gli altri e chiese chi era il meno ferito del gruppo, si alzò un ragazzo abbastanza giovane, quasi della loro stessa età e si avvicinò lentamente, per via di una ferita che lo aveva preso di striscio alla gamba, all’esorcista con i Black Boots.
“Sono io, onorevole esorcista”
“Come ti chiami?”
“Tooru”
“Bene, reggiti a Lenalee mentre lei vi porta entrambi dove risiede l’innocence, appena arrivati sai cosa devi fare”
“Si, onorevole esorcista!”
“Tu stai attenta a non toccarla, nemmeno per sbaglio”
“Non preoccuparti per me Kanda, tu cerca di resistere finchè non ritorno”
“Tsk, quando ritorni non ci saranno più akuma nel giro di 4 km”
Esclamò serio lo spadaccino, tirando fuori dal suo fodero Mugen, quegli akuma che l’avevano fatto irritare presto l’avrebbero pagata molto cara; Lenalee si lasciò sfuggire un risolino, nonostante la situazione potesse essere descritta come tragica, si ricompose in fretta però e, all’accenno del compagno attivò immediatamente la sua innocence e, aggrappatasi al finder, saltò via nello stesso istante in cui Kanda si lanciò all’attacco per eliminare i nemici.

Saltava Lenalee, saltava come sperava di non aver mai fatto in vita sua, neanche contro il livello 4, doveva sbrigarsi per tornare ad aiutare Kanda, così che da poter tornare finalmente a casa.
“Ci siamo onorevole esorcista, laggiù!”
La ragazza annuì e, stando attenta a non far male al finder, toccò terra con un bel tonfo, iniziando subito dopo a correre verso l’edificio indicato da Tooru.
“Sai dov’è precisamente?”
“Uhm, sul terrazzo, in un vaso di fiori”
“Okay, andiamo”
Riniziarono a correre a più non posso per raggiungere in fretta il terrazzo, appena arrivati il finder si adoperò subito per arrampicarsi sulla struttura in legno che sorreggeva la pianta di glicine dov’era nascosta l’innocence.
“Dimmi se hai bisogno di una mano”
“Non si preoccupi onorevole esorcista, sono stato addestrato per questo”
La ragazza sorrise, rilassando leggermente le spalle ma stando ben attenta a non abbassare la guardia per evitare degli attacchi a sorpresa da parte dei nemici, i quali non si fecero attendere non più di cinque minuti scarsi e Lenalee partì subito all’attacco per proteggere Tooru che, con molta difficoltà, stava cercando d’isolare l’innocence senza farla cadere, purtroppo però uno scalino della struttura in legno si ruppe, facendogli perdere l’equilibrio che conseguì a sua volta la caduta dell’innocence per terra.
“Onorevole esorcista state attenta!”
Aveva sentito le parole del ragazzo Lenalee e, adocchiando dove fosse finita l’innocence di un color viola intenso, decise di star decisamente alla larga da quel punto, almeno fino a quanto Tooru non l’avrebbe finalmente messa in sicurezza; purtroppo i propositi dei due vennero mandati in frantumi dallo stesso akuma che Lenalee stava per eliminare: come lei, anche lui aveva sentito l’urlo del finder e, evitando un calcio della ragazza, riuscì a prenderla per le spalle e scaraventarla proprio sopra l’innocence contaminata.
“Onorevole esorcista!”
Quel grido Lenalee lo sentì, seguito da un enorme bruciore alla schiena subito sostituito da un freddo glaciale che quasi le congelò il sangue, il resto tutto buio.

“Muori!”
Urlò Kanda prima di far fuori l’ennesimo akuma di livello 3, solo quando esso scomparve rilasciò un lungo respiro e rilassò notevolmente le spalle, non vedeva in giro altri nemici quindi un attimo di tregua poteva permetterselo, almeno questo pensava lui…quando vide corrergli incontro il finder Tooru con Lenalee, svenuta e bianca come un lenzuolo, tra le braccia capì perché non c’erano più akuma nei paraggi e capì anche che in quel momento, invece che l’innocence, era di priorità assoluta riportare a casa Lenalee prima che fosse troppo tardi.

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Capitolo 9
*** Nono Capitolo ***


Angolino della Robh: buonasera dolci signorine, buonasera.
Questa sera sarò molto concisa nell'angolino perchè stò schiattando dal caldo (ç.ç), qualcuno mi regali una macchinetta per fare le granite vi prego! ç__ç
Comunque in questo capitolo finalmente Shoko scoprirà le sue carte! Non vi dico come perchè dovete leggere, si sono cattiva u.u.

Altra questione importante, questo è il terzultimo capitolo mie belle signorine; eh si, tra altri due capitoli non mi vedrete più, contente? Spero di no perchè mi io mi ero affezzionata (ç3ç), comunque adesso non pensiamoci; godetevi il capitolo! <3
Buona Lettura <3.




Sia Lavi che Shoko in quel momento stavano correndo  come due matti in direzione del molo sotterraneo dell’Ordine, avevano fatto poco caso alle parole preoccupate e strascicate di Komui ma entrambi avevano capito il concetto e non avevano assolutamente tempo da perdere.
Non con Lenalee in gravi condizioni, non senza la consapevolezza che Kanda stesse bene e, soprattutto, non con tutte le bare dei finder persi in questa missione.
Arrivarono nello stesso istante in cui la barca si accostò al molo, il rosso a quella vista sgranò l’ occhio visibile ed allungò notevolmente il passo.
“Lenalee!”
Non fece neanche scendere Tooru dalla barca, prese la cinese fra le sue braccia e si mise di nuovo a correre.
Questa volta nella direzione opposta, superando Shoko che si fermò, invece, a pochi passi davanti lo spadaccino dai capelli blu notte, e con una ruga in mezzo alla fronte, testimoniava tutto il suo nervosismo per la missione andata male.
“Nii…”
Mormorò la ragazza senza fiato e con le lacrime agli occhi: dall’esterno Kanda sembrava stare bene, neanche una ferita in volto o bende da qualche parte, ma non sapeva se poteva dire lo stesso dell’interno, la ragazza puntò lo sguardo offuscato sul petto, più precisamente dove avrebbe dovuto esserci il tatuaggio, ora nascosto dalla divisa; il ragazzo se ne accorse e sbuffò alzando gli occhi al soffitto, si avvicinò alla ragazza e le diede un leggero pugno sulla testa.
“Stò benissimo, non far girare le rotelle di quel tuo cervellino inutilmente ragazzina”
“Ne sei sicuro?”
“Si”
“Non sarebbe meglio fare comunque un control-?”
“Sono serio Shoko”
La blu lo guardò dritto negli occhi ed alla fine annuì, asciugandosi piano le lacrime che stavano minacciando di scenderle sulle guance e Kanda emise un secondo sbuffo.
“Sei troppo sentimentale per essere un esorcista”
Le disse superandola per andare da Komui a fare rapporto.
“Sono troppo sentimentale per essere davvero tua sorella”
Disse l’arciera di rimando con un leggero sorriso ad illuminarle il volto, sorriso che purtroppo si spense subito quando tornò alla triste realtà.
 Sapeva, avrebbe sofferto come poche volte in vita sua.

“Sta camminando avanti e indietro da dieci minuti ormai, mi sta facendo venire seriamente il nervoso”
Commentò Saya quando vide arrivare Shoko dalla sua sinistra.
La blu si fermò esattamente accanto all’amica, appoggiandosi al muro anche lei ed osservando il futuro Bookman camminare senza freno davanti alla porta dell’infermeria dove all’interno vi erano Lenalee, il vecchio panda e la capo infermiera.
Si morse forte il labbro inferiore, Shoko, sapendo benissimo di essere un’egoista a pensare che non era giusto che il rosso si preoccupasse così tanto per Lenalee quando per lei non l’aveva mai fatto, era sbagliato pensarlo quando forse la cinese era sul punto di morte, sbagliato e senza morale, eppure più lo guardava e più il cuore sanguinava, più quel pensiero così orribile si faceva spazio nella sua mente; chiuse gli occhi alla fine, con un principio di mal di testa in arrivo, pensando che in qualche modo doveva rimediare per quella gelosia che la stava divorando sempre di più.
“Hai qualche notizia?”
Chiese al rosso, quello scosse la testa furioso e diede un pugno al muro per la frustrazione.
“No! Il vecchio continua a tenermi all’oscuro, come se niente fosse; Lenalee potrebbe morire da un momento all’altro e lui non mi dice niente!”
Un altro morso più forte al labbro inferiore fece intervenire Saya che, prendendo la blu per mano, iniziò a portarla via.
“Se hai delle novità, noi siamo in mensa”
“Va bene”
Le rispose il rosso, riprendendo a fare avanti e indietro; solo quando la bionda si fu assicurata di essere abbastanza lontane dall’infermeria, diede uno sguardo all’arciera pochi passi dietro di lei.
“Ne ho sentite tante di domande sceme, principalmente da quell’idiota di Cross, ma la tua supera anche alcune delle sue”
“Volevo informarmi su come sta una compagna”
“Volevi e ti sei fatta solo male”
Le mormorò Saya.
In risposta Shoko si limitò a stringerle più forte la mano e a farsi trascinare fino alla mensa, dove si sedettero allo stesso tavolo di Allen, il quale poverino venne cacciato via dalla bionda quando nominò Lenalee.
“Non dovevi per forza cacciarlo in quel modo”
“Aveva toccato un argomento ‘no’ quindi dovevo, poi mi deve ancora delle informazioni”
“Immagino già su chi”
Mormorò Shoko mentre sia a lei che a Tim, rimasto con loro perché Saya lo aveva afferrato per la codina, spuntava un gocciolone dietro alla testa.
“Senti Shoko, da quanto sei innamorata di Lavi?”
“Da un paio di anni, e ancora non sono riuscita a confessarmi”
Sospirò l’arciera.
“Ma perché non vuoi o perché-?”
“Perché in modo o nell’altro sembra che riesca sempre a distrarmi quando sto per dirglielo, la cosa è tanto irritante quanto tragica”
“E non hai mai pensato ad un possibile rifiuto?”
Shoko strinse i pugni sul tavolo, sapendo esattamente dove voleva arrivare l’altra che continuava a fissarla con i suoi occhi indagatrici mentre Tim si accomodava sulla sua testa.
“Non pensare male, non voglio farti la predica siccome so esattamente come ci si sente ad essere nei tuoi panni”
“Credo che con il generale Cross la questione si faccia anche più difficile”
Cercò di prenderla sul ridere la minore ma Saya rimase seria.
“Il punto è che io so cos’aspettarmi da lui Shoko…ma tu…hai mai pensato, per come si comporta in certi momenti, che possa essere innamorato di Lenalee?”
Shoko non rispose, si limitò solamente le mani alla bocca chiudendo gli occhi, per non far sapere all’amica che quella, era una domanda che la tormentava da anni, ogni singola volta che li vedeva insieme, ma di cui aveva sempre avuto paura di sentire la risposta.
“I tuoi sentimenti non sono difficili da leggere, credo che anche se Allen non me lo avesse detto per farmi stare calma lo avrei capito da sola: arrossisci, i tuoi occhi s’illuminano, cerchi di stare con lui, cerchi di non stare con lui per non pensarlo ma alla fine ti ritrovi comunque con lui, non so cosa pensare del fatto che lui non ci sia ancora arrivato ma, vedi che non ti sto costringendo, forse…dovresti essere più chiara, ci conosciamo da poco però sinceramente non mi va di vederti così come mi vedo io ogni volta senza aiutarti”
L’arciera le annuì, davvero grata, ma anche stavolta rimase in silenzio per assimilare meglio le sue parole…essere più chiara, forse era anche ora.
“Ti prendo una cioccolata?”
Le propose poi Saya, credendo di essere stata un po’ dura ma vide la blu scuotere la testa ed alzarsi con eleganza dal tavolo.
“Sho-“
“Grazie, per tutto”
Saya la vide sorridere, un sorriso triste, ma, dal tono con cui aveva pronunciato quei ringraziamenti, almeno sapeva che non era arrabbiata con lei, al contrario, sembrava davvero grata.
“Dove vai?”
“A scaricare un po’ la tensione”
Quando la vide allontanarsi, Saya alzò gli occhi verso Tim che riposava ancora sulla sua testa.
“Ho esagerato?”
Il golem dorato si limitò a premerle la piccola manina per due volte sulla fronte.
“Uhm, grazie per il ‘pat pat’”

“Sei sicuro di aver fatto tutto il possibile?”
“Ti ho già detto di si se non mi sbaglio”
“Vecchio come sei potresti anche sbagliarti!”
Bookman aprì un occhio irritato dalla risposta del suo stupido discepolo, stava giusto ponderando se dargli un calcio o un pugno sulla testa che Lavi fu distratto dal passaggio della piccola Shoko, allora il vecchietto si limitò a richiudere gli occhi e godersi la sua tazza di thè verde.
“Shoko-chan, Shoko-chan, una bellissima notizia! Lenalee sta bene, a quanto pare la sua innocence di tipo cristallo ha molti benefici ed ora l’infermiera la sta facendo riposare, però dopo può ricevere delle visite, che ne dici di andare a trovarla?...Shoko-chan?”
Il rosso aveva continuato a parlare spensieratamente, seguendo passo dopo passo l’arciera, accorgendosi che ella non lo stava ascoltando solamente quando finì di parlare, Lavi fermò la sua camminata, guardando la schiena della ragazza che si allontanava ancora di più da lui, cosa mai successa, provò a chiamarla ancora una volta ma anche lì Shoko non si fermò, andando dritta verso la sua meta.
Lavi si grattò il retro del collo confuso, poco distante da lui Bookman borbottò sottovoce quanto fosse stato scemo lui a scegliersi un imbecille del genere come suo successore, quando non si accorgeva neanche delle cose che gli accadevano sotto il naso.

Spogliarsi, mettersi con calma la divisa, prendersi i lunghi capelli e legarli in una coda alta perfetta, che non faceva scappare neanche la più piccola ciocca di capelli; Shoko compì questi passaggi nel più totale dei silenzi, rilassando le spalle e regolarizzando il più possibile il respiro quando imbracciò il suo fidato arco, si mise nella prima posizione poi tese l’arco davanti a lei, prese delicatamente con due dita la corda ed iniziò a indirizzarla verso di sé, gli occhi sempre puntati verso il bersaglio davanti a lei, in quel momento esisteva solo quello e, dopo aver percepito la freccia che finiva di formarsi, lasciò andare la corda con uno scatto, osservando come il bersaglio veniva trafitto perfettamente al centro e poi esplodere, trafitto dal ghiaccio della sua innocence; distrusse altri due bersagli di fila, compiendo li stessi movimenti, prima di prestare una leggera attenzione al nuovo arrivato dietro le sue spalle, guardandolo con un leggero movimento dell’occhio, come ad incitarlo a parlare.
“Sei migliorata ancora, principessa di ghiaccio”
Mormorò piano Lavi, avvicinandosi di un paio di passi alla schiena della ragazza, in risposta quella scoccò un’altra freccia, distruggendo il quarto bersaglio della fila, il rosso lo guardò senza dire niente, riportando poi lo sguardo su Shoko che si ostinava a non rivolgergli la parola.
“So di non essere il migliore a conoscerti ma mi fa strano non sentirti parlare, stai male?”

SO DI NON ESSERE IL MIGLIORE A CONOSCERTI

“Sei preoccupata per Yuu? Non mi sembra di aver visto ferite su di lui”

DOVRESTI ESSERE Più CHIARA

“Non è che ti sta arrivando il ci-?”
“Per quanto hai intenzione di prendermi in giro, Bookman junior?”
“Eh?”
Shoko abbassò l’arco, stringendolo così forte da farsi sbiancare le nocche, e si voltò verso il ragazzo, con le lacrime che di nuovo minacciavano di cadere; Lavi a quel punto iniziò sul serio a preoccuparsi, cercò di fare un passo nella sua direzione ma l’arciera iniziò ad urlagli contro tutto quello che sentiva nel cuore e che teneva nascosto da troppo tempo.
“Nii se n’è accorto praticamente il giorno dopo, Lenalee me l’ha pure chiesto perché aveva solo una supposizione, Komui mi ha quasi presa in giro, Allen mi ha augurato buona fortuna, Crowley che il mio fosse meno drammatico del suo e Miranda che io possa essere felici dei sentimenti che provo; se ne sono accorti praticamente tutti, Saya ed i generali compresi, mentre tu no! Nonostante tutto il tempo che passiamo insieme, nonostante abbia cercato di dirtelo così tante volte che ho perso il conto e delle volte credevo davvero che tu lo sapessi ma mi fermassi di proposito per non farmi continuare perché non puoi, ho sentito il vecchio Bookman ripetertelo così tante volte che ormai ce l’ho fisso in testa! Bookman non ha bisogno di un cuore! Non ne hai bisogno, allora spiegami perché ogni volta che ti annoi vieni da me, perché anche se non ti voglio incontrare tu compari, perché vuoi torturarmi fino a questo punto?!”
“Sho-…”
“Stà zitto! È il mio turno di parlare adesso e non voglio ascoltarti! Ogni volta che ti ascolto in un modo o nell’altro mi fai stare bene ma mi fai anche male, mi fai sentire una dannatissima brutta persona perché mi chiedo che cos’ha Lenalee che io non ho quando lei è sul punto di morte! Mi chiedo perché lei riesce a scaturare delle emozioni in te che io invece non ci riesco?! Che cos’ha lei più di me da farti riuscire a sentire che invece hai bisogno di un cuore?!”
Ormai la blu aveva iniziato a singhiozzare pur non volendo, si passò una sulla faccia ma le lacrime non si fermarono.
“Hai detto di non essere il migliore a conoscermi, devo dire che su questo hai ragione, perché sennò avresti di certo capito, in questi anni, che ti ho sempre amato Lavi Bookman Junior”
Finì Shoko, con il fiato che le si mozzava in gola a causa dei singhiozzi e delle lacrime che ancora non smettevano di rigarle le gote ormai rosse per lo sforzo; Lavi invece rimase lì, a guardarla con l’occhio sgranato e senza parole, cosa rara per lui, ma l’arciera sapeva che sarebbe finita così, cercò di recuperare almeno un po’ del suo contegno e lo superò, a testa alta perché aveva finalmente avuto il coraggio di dire cosa provava; solo quando si ritrovò da sola nel corridoio che portava alla sua stanza si concesse il lusso di far cedere le sue gambe e lasciarsi scivolare a terra, iniziando a piangere come solo poche volte aveva mai fatto, sfogando tutto il dolore che da anni si portava dietro e che non era cessato con quella confessione.

Dopo quello sfogo Shoko si rinchiuse in camera per tutto il resto del giorno, mandando via Saya ed Allen quando andarono a chiamarla per il pranzo e per la cena, uscendo soltanto la mattina seguente.
Questo per essere davvero sicura di aver esaurito le lacrime e di non aver più gli occhi rossi e gonfi, per paura di fare brutti incontri pensò di saltare la colazione ma poi la fame ebbe in sopravvento e andò da Jerry, con sommo piacere di Saya che si sedette accanto a lei, nonostante lo spadaccino davanti a loro volesse mangiare la sua soba in tranquillità.
“Come stai oggi?”
“Meglio davvero”
La bionda non seppe se crederci sul serio ma l’arciera sembrava davvero abbastanza tranquilla, per esserne sicura al 100% decise di starle accanto, anche quando, con sommo disappunto di Kanda, Shoko decise di andare con lui da Komui.
“Molto bene Kanda-kun, oggi stesso puoi ripartire per la Svizzera e portare a compimento la missione”
Il supervisore stava sorridendo nonostante le occhiaie sotto agli occhi, dovuti alla nottata passata in bianco per stare a vegliare sulla sorella in infermeria, ma l’importante era che Lenalee non avesse subito dei danni gravi al corpo e all’innocence, quest’ultima, secondo le ipotesi di Bookman deve aver protetto ancora una volta la sua compatibile; di questo Shoko era contenta, e diceva sul serio, nonostante avesse provato un’immensa gelosia per la cinese solo il giorno prima, era sollevata che la compagna non fosse più in pericolo di vita, però adesso doveva fare una domanda per lei davvero fondamentale.
“Supervisore Komui?”
“Si, Shoko-chan?”
“Visto che Lenalee al momento deve stare al riposo, vorrei prendere il suo posto al fianco di Nii”
“Oh...ne sei sicura?”
La blu annuì senza distogliere lo sguardo dal più grande, in quel momento aveva un assoluto bisogno di allontanarsi, anche solo per un giorno, ma era per lei indispensabile.
“Kanda-kun, per te va bene?”
Chiese il supervisore.
“Basta che non mi sia d’intralcio”
“Allora se permettete vengo anch’io”
“Saya non ce n’è bisogno”
Provò a dissuaderla l’arciera ma la bionda non era dello stesso avviso.
“Anche se mi dite di no, io vengo lo stesso, sappilo”
“Allora per me va bene, Nii?”
“L’idea di avervi entrambe sul groppo mi irrita in maniera mostruosa ma il pensiero di sopportarmi le lamentele dell’amica di mammoletta se le dicessi di no mi farebbero venire il mal di testa”
Le due ragazze e il supervisore si guardarono, stupiti per aver sentito una frase tanto lunga uscire fuori dalla bocca dello spadaccino, poi guardarono proprio lui.
“Quindi, Kanda-kun?”
Si ritrovò a chiedere Komui.
“Fate un po’ come volete”
Specificò alla fine Kanda, voltando le spalle a tutti per uscire dall’ufficio.
“Beh, allora buona missione ragazze”
Le due si guardarono e si sorrisero a vicenda, prima di dividersi per andare a fare il loro bagaglio.

Shoko ci mise relativamente poco a fare il suo, infondo avrebbero dovuto solo recuperare l’innocence e al massimo scontrarsi con qualche akuma, poi si mise in spalla il fidato arco e presa la strada per il molo sotterraneo, decidendo di aspettare là l’amica insieme a Kanda; camminava con passo leggero, mantenendolo perfino quando vide il motivo per cui voleva allontanarsi vicino a lei: Lavi se ne stava appoggiato al muro, le braccia incrociate sul petto e la fascia appoggiata sul petto, i capelli lasciati liberi gli coprivano l’unico occhio non nascosto dalla benda, Shoko aveva tutta l’intenzione di sorpassarlo ignorandolo come aveva fatto ieri quando era insieme a Bookman, non voleva parlare con lui quando era passato ancora così poco tempo dal suo sfogo di ieri e la sua ferita sanguinava ancora, non aveva ricevuto un rifiuto ma era ancora in tempo e, sinceramente, non se la sentiva di prendere una botta del genere in quel momento.
Il rosso però era di tutt’altro discorso, la fermò infatti prendendola per il braccio, non riuscendo però a farla girare verso di sé per poterla guardare negli occhi, non insistette comunque, aspettando che fosse lei a girarsi, cosa che non avvenne; restarono quindi in quella posizione per un paio di minuti, aspettando che uno dei due facesse la prima mossa ma entrambi non volevano farla per primi.
Ad interrompere quel momento carico di tensione fu l’arrivo di Saya con il suo bagaglio, rimase zitta anche lei, aspettando l’amica per proseguire accanto a lei; Shoko allora scosse leggermente il braccio per liberarlo dalla presa leggera del ragazzo ma fu allora che Lavi prese la parola.
“Resta”
Shoko si voltò a guardarlo stupita.
“Non partire, resta”
Disse ancora Lavi, serio come poche volte era stato.
La blu lo fissò per un istante ancora, poi si liberò con uno strattone più forte e proseguì per il molo, raggiunta immediatamente dall’amica, senza voltarsi neanche una volta indietro.

“Puzzi di fumo”
Borbottò Kanda quando ormai erano tutti e tre sul treno.
“è solo una impressione, signor imbronciato perenne”
Diede la sua risposta piccata Saya, con braccia incrociate e gambe accavallate.
“Stai insozzando tutto lo scompartimento”
“Osi dire che puzzo?”
“Di fumo”
“Io non puzzo, specialmente di fumo, al massimo profumo”
“Come vuoi”
Gliela diede vinta lo spadaccino, voltando il viso verso il finestrino per chiudere la discussione, facendo venire un tick all’occhio destro della bionda che decise di andare al vagone ristorante a prendere qualcosa da bere per tutti e tre e per sfogarsi camminando.
“Puoi anche sfogarti adesso”
Disse Kanda, non muovendosi dalla sua posizione, rivolgendosi alla ragazza accanto a lui; quando sentì qualcosa sulla spalla ed essa che iniziava ad inumidirsi, il ragazzo lasciò andare un sospiro.
“Sei davvero troppo sentimentale”

 

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Capitolo 10
*** Decimo Capitolo ***


Angolino della Robh: Buon pomeriggio mie belle lettrici, oggi aggiorno in anticipo perchè tra poco scappo al cinema.
Voglio farla breve perchè questo è il penultimo capitolo...o ultimo visto che l'altro sembra più un epilogo (O.o), oh beh in questo chappy tutti i nodi verranno sciolti comunque :3.
Vi auguro una buona lettura come sempre <3.
Al prossimo venerdì con l'ultimo aggiornamento e i ringraziamenti <3.



Appena scesi dalla barca, Saya fu la prima a sgranchirsi le braccia e la schiena, emettendo un mugulio di approvazione.
“Finalmente a terra!”
“Potevi anche non venire per quanto m’interessa”
Disse Kanda, senza essere citato, superandola per andarsene non si sa dove, ma a lui bastava stare da solo ed in silenzio; Saya mise il broncio, gonfiando le guance, guardando storto la direzione dove lo spadaccino era sparito.
“Susu, non pensarci, fa sempre così quando è irritato”
Tentò di calmarla Shoko, scendendo anch’essa lei dalla barca insieme a Tooru, che teneva in mano la scatola contenente l’innocence contaminata.
“Non capisco perché dev’essere irritato. Abbiamo portato a termine la missione con gran successo”
“Anche se sei qui da poco tempo credevo che ormai avessi capito che Nii è sempre irritato”
“Scusate, onorevoli esorciste”
Le due si girarono verso il finder.
“Devo aspettarvi o proseguo da solo dal supervisore?”
“Ah no scusa, veniamo anche noi per fare rapporto”
Sorrise Shoko, Saya invece si rimise in spalla la sua lancia e lanciò nuovamente un’occhiata alla direzione presa da Kanda per poi indicarla con l’indice.
“Dobbiamo andare a recuperarlo?”
“Se ci riesci ti do una medaglia”
“…Andiamo”
Presero anche loro a camminare verso l’uscita, svoltando poi verso il corridoio che portava direttamente verso l’ufficio di Komui, trovarono, o meglio, Shoko trovò una brutta, se così si poteva può dire, sorpresa che in quel momento stava uscendo dall’ufficio del supervisore: Lavi. I due si guardarono sorpresi, erano tre giorni che non si vedevano e nemmeno parlavano, per di più l’arciera aveva ancora tutta l’intenzione di continuare su quella linea, almeno per il momento, quindi girò la testa dall’altra parte, chiudendo gli occhi per non guardarlo nemmeno, cosa che fece spuntare una vena d’irritazione sulla fronte del rosso che, con un verso stizzito, li superò tutti e tre e si allontanò a passo di marcia, borbottando qualcosa tra sé e sé; solo quando fu esattamente sicura che il ragazzo si fu allontanato, Shoko riaprì gli occhi triste.
“Dovrete risolvere, prima o poi, sai?”
“Entriamo”
“Non far finta d’ignorarmi, sembri Kanda”

“Molto bene, molto bene, molto bene”
Mormorò piano Komui, osservando con attenzione la scatola dov’era stata riposta l’innocence. L’aprì con curiosità, facendo così fare un passo indietro alle due ragazze, preoccupate per l’arco e la lancia.
La tirò fuori sotto agli occhi degli altri tre.
“Che strano colore…”
Osservò lo scienziato.
“Probabilmente è opera del conte, mi domando se Heb possa riuscire a purificarla ma d’altra parte meglio non tentare la fortuna, potremmo perdere tutte le altre innocence raccolte”
“E non vorremmo iniziare dalle nostre”
Lo interruppe Shoko, indicando lei e Saya con un cenno.
La bionda si stava allontanando di due passi circa ogni 5 secondi, con la lancia ben nascosta dietro la schiena, allora Komui rise nervosamente e rimise a posto tutto nella scatola, chiudendola per bene.
“Ottimo, adesso potete andare pure a fare colazione ragazze”
La bionda emise un leggero sospiro di sollievo e se andò insieme alla blu, che intanto se la rideva sotto i baffi, incamminandosi nuovamente, stavolta per andare a fare il loro meritato pasto.
“Che fai dopo?”
Chiese Saya.
Shoko guardò da un’altra parte.
“Una bella dormitina”
“Ah si?”
“Ah si”
La maggiore le indirizzò una bella occhiataccia prima di iniziare a farle una ramanzina sul fatto che ormai il danno c’era e doveva sistemare le cose.
Shoko sapeva che lo diceva per lei e per il suo bene ma, dopo aver ignorato nuovamente Lavi, non aveva la forza di starla a sentire; da una parte questo fu un bene, perché si accorse quasi immediatamente dell’ombra oscura che iniziò ad apparire nel corridoio vicino a quello dove stavano camminando.
“Saya, corri!”
“Uhm?”

“Supervisore!”
Komui alzò lo sguardo da alcuni moduli da firmare e ciò che vide non gli piacque per niente, quando Reever arrivava di corsa da lui con quell’espressione preoccupata voleva dire solo due cose: o era arrabbiato per del lavoro arretrato o c’erano cattive notizie in arrivo, un sospetto purtroppo fondato gli fece capire che era la seconda ipotesi quella giusta e così fu.
“C’è stata un’esplosione in uno dei corridoi che portano in mensa, crediamo sia opera di akuma usciti da un collegamento dell’arca del conte”
“Dai immediatamente l’allarme ed isola quell’aerea, io chiamo tutti gli esorcisti a disposizione”
“Ricevuto!”
“Ti avevamo appena recuperato”
Sussurrò il cinese, guardando per un secondo la scatola sulla sua scrivania.

Una nuova esplosione fece sbalzare le due ragazze in mezzo alla mensa, facendole atterrare pesantemente su alcuni tavoli che si ruppero sotto al loro peso.
“Porc-che male!”
Quasi urlò Saya, cercando di tirarsi su.
“Ti arrendi di già, esorcista?!”
Chiese un akuma di livello 3 davanti a lei, ridendo come un folle, facendo innervosire ancora di più la bionda che, con uno scatto felino, prese la sua lancia e la piantò a terra, da essa spuntarono delle catene che avvolsero tutto il corpo del nemico, il quale non fece neanche in tempo a provare a liberarsi che venne investito da una fortissima carica elettrica che lo ridusse in polvere.
“Ridi ancora, adesso che ti ho colpito con il mio Chain of Thunder?!”
“Giù!”
Saya fece appena in tempo a chinare la testa che un freccia le passasse sopra, andando a colpire un altro akuma che venne ucciso dai mille spuntoni di ghiaccio che uscirono dal suo interno.
“Grazie Shoko”
“Figurati”
Mormorò la blu prima di calare un attimo l’arco e, con una smorfia di dolore, togliersi un pezzo di legno dalla gamba.
Altre risate si fecero sentire dall’entrata del corridoio e le due, anche se con difficoltà, si rimisero entrambe in piedi, le armi in mano pronte a colpire chiunque le avesse minacciate.
“Mi piacciono le donne combattive! ~”
Disse allegra una bambina, muovendo le gambe nel vuoto, accanto a lei un uomo si accese una sigaretta.
“Uhm, anche la blu è una bella peperina anche se non si vedeva l’altra volta”
“Ricordati che lei è mia, stupido Tyki!”
Il portoghese lasciò andare il fumo, incurante della pistola che Debitto gli aveva puntato alla testa.
“Tranquillo, non te la tocca nessuno, rossino a parte ovviamente”
“Dero penserà a lui! Ihih! ~”
“Ah vedo che stavolta ti sei organizzato”
“Ovviamente”
Il Noah salì sulla ringhiera, lo sguardo puntato costantemente sull’arciera dai capelli blu che tirò una freccia scatenando uno dei suoi attacchi migliori.
“Stavolta verrà con me, che lo voglia o meno non abbia importante! Tu, Akuma di 3 livello! Portamela subito qui!”
“Subito qui! Ihih!”
Shoko stava per scoccare un’altra freccia ma un improvviso colpo allo stomaco la stordì quanto bastò all’akuma chiamato dai due gemelli per prenderla in spalla e portarla da loro.
“Yo, Shoko Inoue”
“Noah!”
“Debitto in verità”
“Ed io sono Jasdero! Ihih!”
“Sir Tiky Mikk, è un piacere signorina”
“Road Kamelot, senti non è che sai dov’è Allen? ~♥”
“Si, ed io quaggiù sono Saya, smettetela di fare salotto e restituitemi la mia amica, bastardi!”
Tiky guardò giù verso la bionda che aveva urlato nonostante stesse tenendo occupati ben tre akuma.
“Una signorina per bene non dovrebbe usare certi vocabolari”
“E comunque, non possiamo ~”
S’intromise Road, appoggiandosi alla spalla dello zio.
“Lei è la preziosa ragazza desiderata da Deby ~”
“Cos-?!”
Urlò la blu prima di venire interrotta dal diretto interessato che la prese delicatamente per il mento per poterla guardare dritta negli occhi.
“è così e voglio offrirti una possibilità prima di portarti via con la forza: abbandona i tuoi amici e noi Noah ci ritireremo, insieme a tutti gli akuma così che non subirete altre perdite tra le vostre fila, altrimenti ti porterò via comunque ma ucciderò tutti i tuoi compagni”
A quell’affermazione gli occhi di Shoko s’infiammarono di rabbia.
“Tu…provaci soltanto se ci riesci!”
E tirò un calcio, sperando di colpirlo ma non riuscendoci.
Con tutto quel movimento però l’akuma perse la presa che aveva su Shoko e lei iniziò a precipitare, Saya a quel punto cercò di arrivare da lei almeno per prenderla al volo ma una corda bianca riuscì a salvarla in tempo.
“Crown Belt!”
Gli occhi di Road s’illuminarono immediatamente.
“Alleeeeeen! ~♥”
Il ragazzo riuscì ad appoggiare a terra Shoko e poi ritirò la sua innocence.
“State bene ragazze?”
Chiese poi arrivando insieme a Lavi e Kanda.
“Si ma se foste arrivati prima magari…”
Borbottò la bionda.
“Gli altri?”
Chiese Shoko.
“Crowley, Miranda, il vecchio panda e Marie si stanno occupando degli akuma che si stanno dirigendo verso lo studio di Komui”
Le rispose stranamente Lavi.
“Noi dobbiamo occuparci di questi qui”
Kanda sfoderò Mugen, guardando male i Noah che li guardarono a loro volta prima di compiere un balzo e finire davanti agli esorcisti.
“Io mi occupo di Shoko”
Mise di nuovo in chiaro Debitto.
Lavi s’irrigidì notevolmente e fece un passo avanti nella sua direzione ma venne bloccato da un proiettile sparato da Jasdero.
“Dero è il tuo avversario, ihih!”
“Io voglio Allen!~♥”
“Spiacente Road, tu ti occupi del musone, io e il piccolo baro abbiamo ancora un conto in sospeso”
Ghignò Tyki.
“Eeeh? Non è giusto ~”
Gli avversari si guardarono con astio, Saya, rimasta fuori si girò verso l’akuma gigante che si era formato nel frattempo.
“Beh, allora io me la vedrò con te”

Si divisero nei quattro angoli nella stanza: Tyki ed Allen si stavano fronteggiando senza guardare gli altri, troppo presi a finire una volta per tutte il loro scontro; Kanda si stava spazientendo a colpire tutte le candele di Road, non riuscendo ad avvicinarsi a quest’ultima che si lamentava del fatto che lo zio gli avesse rubato Allen, cosa che faceva aumentare l’ira dello spadaccino; Saya era forse quella che faceva più fatica di tutti: aveva provato ad intrappolare il gigante con le catene della sua lancia ma quello si era liberato più di una volta, inutile dire che anche le scariche non avevano scalfito la sua corazza, tentò quindi la sua ultima spiaggia per il momento ovvero, con un balzo, corse a tutta velocità lungo il suo braccio per arrivare fino alla testa per piantare la lancia nel mezzo della stella sulla fronte, l’akuma però iniziò ad agitarsi, facendole così perdere l’equilibrio.
“Dan-ah!”
“Serve un aiuto, bionda?”
Prima che potesse cadere del tutto, Cross arrivato in quel momento, la raggiunse prendendola per la vita e, sfilando dall’akuma la sua lancia, la riportò per terra.
“Non mi serve il tuo aiuto”
Borbottò la ragazza, mettendo il broncio, il generale sorrise e le spostò una ciocca di capelli finitale sulla guancia.
“Lo prendo per un si”

Dall’altra parte della stanza, Shoko e Lavi combattevano quasi schiena contro schiena per affrontare i due gemelli che lanciavano i colpi in contemporanea, scontrandosi anche ogni qual volta che dovevano rispondere agli attacchi della bomba azzurra.
Shoko scoccava la sua freccia e Lavi utilizzava il timbro del fuoco ma quest’ultimo scioglieva anche il ghiaccio usato dalla ragazza per parare il colpo di Debitto, facendola innervosire parecchio, tanto che l’ennesima volta che accadde, iniziò ad urlargli contro.
“La vuoi smettere con questo serpente?!”
“Ah?! E con cosa dovrei difendermi?!”
Le rispose per le rime il rosso.
“Hai altri timbri, io ho solo frecce con il ghiaccio!”
“Quindi dovrei farmi ferire da degli spuntoni per il tuo ghiaccio?!”
“Potresti evitare di scioglierlo!”
“Non lo faccio di proposito!”
“Bugiardo!”
I due si guardarono da sopra la spalla, girandosi poi per guardarsi faccia a faccia, colpendo nel frattempo ognuno il bersaglio dell’altro.
“Quando mai sarei stato bugiardo io?!”
Urlò Lavi.
“Quando hai fatto finta di non notare che mi piacevi!”
Rispose Shoko.
“Come facevo a saperlo se tu non mi hai mai detto niente?!”
“Se ne sono accorti tutti! Solo tu, che sei anche il futuro Bookman, non ti sei mai accorto di niente!”
Intanto che i due litigavano urlando, Jasdero e Debitto si guardarono perplessi, indecisi se continuare ad attaccare oppure starli a sentire e farsi gli affari loro.
“Sei tu quella che se n’è andata quando volevo parlare!”
Continuò Bookman.
“Non volevo ricevere due delusioni un giorno dietro l’altro!”
Lo seguì l’arciera.
“Chi dice che sarebbe stata una delusione?!”
“Se non lo fosse stata, avresti parlato quando te l’ho detto!”
“Tu mi hai urlato di stare zitto!”
“Perché ero arrabbiata!”
“Ed adesso sono arrabbiato io!”
“Guarda che lo sono tutt’ora!”
“…Deby, che si fa?”
Bisbigliò Jasdero al gemello.
“Si attacca…credo, si si attacca!”
I due gemelli ripresero a sparare le loro bombe contro i due…che non smisero comunque di urlarsi contro mentre paravano i colpi.
Una attaccava e l’altro rispondeva e così anche se era lui ad attaccare, lei non si faceva scrupoli ad urlargli che non era il futuro Bookman ma solo uno stupido coniglio; tutte questa confidenza però diede un enorme fastidio a Debitto che, già dall’altra volta, aveva notato un certo feeling tra i due, ascoltando le loro urla non potè fare a meno di capire che Shoko era innamorata del coniglio, cosa per niente accettabile, però lui aveva ancora una chance, o almeno così gli aveva assicurato Tyki, poteva sempre rubare il primo bacio dell’arciera, se l’avesse fatto per lei sarebbe stato impossibile dimenticarsi di lui e così sperava davvero.
Si avvicinò quindi velocemente alla ragazza e, prendendola di sorpresa, la prese malamente per il braccio per farla voltare verso di sé, tentò di avvicinare i loro visi altrettanto velocemente ma Lavi lo interruppe ancora una volta, centrandolo perfettamente con il martello facendolo volare via dall’ordine prima che potesse anche solo sfiorare le labbra di Shoko.
“Solo io ho il diritto di baciarla, darkettone!!”
“Debyyyyy!”
Jasdero corse immediatamente dal gemello, pur non sapendo effettivamente dove fosse finito; Road e Tyki nel frattempo smisero di combattere e saltarono sulla ringhiera dov’erano comparsi.
“Che facciamo, Tyki? ~”
“A questo punto ci ritiriamo anche noi”
“Ma l’innocence? ~”
“Beh non verremmo certo puniti noi questa volta”
La bambina si mise a ridere ed i due scomparirono nel pezzo d’arca del conte, nell’istante in cui Cross e Saya riuscirono finalmente a distruggere l’akuma gigante.
“Torna immediatamente qui, ragazzina impertinente!”
“Kanda dovresti calmarti”
“Silenzio mammoletta!”
“Ohi!”

Lavi e Shoko si poterono rincontrare solo di sera, appena finito di dare il loro contributo per sistemare la mensa e alle zone dove c’erano stati gli altri combattimenti, si sedettero nello stesso punto dove si erano rifugiati quella volta che Kanda aveva smesso di rincorrerli.
“E così, solo tu hai il diritto di baciarmi?”
Chiese a voce bassa la blu, grata che il buio coprisse almeno in parte il rossore delle sue gote, anche il rosso fu grato per quello perché pure lui arrossì come mai gli era capitato prima ma tentò di dissimulare grattandosi la guancia, per poi decidere infine di essere serio una volta ogni tanto.
“Mi sembrava la cosa più giusta da dire…Bookman non ha un cuore ma non è detto che non glielo costudisca nessuno”
Lavi la fissò intensamente e Shoko sperò di aver capito cos’aveva appena cercato di dirle, il dubbio le svanì però solo quando il rosso poggiò delicatamente le labbra sulle sue, sorrise nel bacio ed, in silenzio, giurò a Lavi che avrebbe costudito il suo cuore nel migliore dei modi.

 

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Capitolo 11
*** Undicesimo Capitolo ***


Angolino della Robh: Ragazze mie ci siamo, questo è l'ultimo capitolo di questa storia.
Mamma mia che tristezza essere arrivata alla fine (ç.ç), però sono assolutamente orgogliosa com'è uscita fuori; la volevo semplice e divertente e così è venuta.
Questa è stata la mia prima long scritta da sola dopo tanto tempo e rimarrà sempre nel mio cuore, Shoko è una delle mie oc preferite ormai :).
Se vi state chiedendo però come mai non ho segnato 'completa' è perchè Luna mi ha chiesto di leggere l'extra che avevo accennato nel primo capitolo, e così venerdì prossimo farò davvero l'ultissimo aggiornamento, spero che vi piaccia anche quello ;).
Ora vi auguro una buona lettura come sempre <3

E sotto ci sono anche i ringraziamenti <3


 

La prima cosa che pensò Shoko quella mattina, poco prima di aprire gli occhi, fu che il suo cuscino era stranamente duro.
Dopo che li ebbe aperti capì il perché: la sua testa era comodamente appoggiata sul braccio di Lavi, il quale l’abbracciava stretta nonostante fosse ancora nel mondo dei sogni.
La blu sorrise contenta e nascose il volto nel petto dell’amato che quella notte aveva dormito insieme a lei, inspirò forte il suo profumo ora che poteva finalmente farlo senza risultare strana e richiuse gli occhi, godendosi quel tepore piacevole che la circondava tutta.
“Sembri un cagnolino se annusi così”
“Torna a dormire e lasciami respirare il profumo del mio ragazzo”
“Ti piace dirlo eh?”
“Non immagini quanto”
Gongolò leggermente l’arciera, Lavi rise di gusto mettendosi supino e portando su di sé la ragazza che continuò a sniffare ancora per un paio di secondi, per poi spostare i suoi occhioni blu in quello verde del futuro Bookman, si sorrisero e Shoko si allungò per stampargli un bacio a stampo sulle labbra.
“Buongiorno”
Bisbigliò Shoko.
“Buongiorno”
“Buongiorno anche a voi”
Borbottò Bookman, scendendo le scale del suo letto per poter andare in bagno.
“La prossima volta che dormite qui cercate almeno di fare meno rumore quando entrate, un povero vecchio deve dormire tutte le sue ore di sonno altrimenti la mattina non si regge in piedi”
E chiuse la porta del bagno dietro di sé, lasciando una Shoko che tentava di nascondersi con le lenzuola, rossa in viso, e un Lavi che cercava di nascondere le risate dietro la mano.

“La prossima volta dormiamo da me”
“Sei tu quella che ha insistito per dormire da me e il vecchio”
“Questo è perché sei un pervertito”
“Ne ho tutto il diritto ora”
Shoko sbuffò, dando un leggero pugno al ragazzo che la stava accompagnando alla sua stanza per potersi cambiare, durante il cammino però incontrarono il distruttore del tempo insieme all’immancabile Tim che si poggiò sulla testa dell’arciera.
“Ohi Allen, come mai quella faccia di prima mattina?”
“Ho appena visto una cosa orribile”
Bisbigliò il ragazzo, portandosi una mano alla bocca.
“Ero andato a svegliare il maestro per ordine di Komui che ci vuole tutti nel suo ufficio…e l’ho trovato a letto con Saya”
La blu rimase quasi di sasso anche se certamente contenta per l’amica mentre il rosso pattava la testa al più piccolo, sussurrando che finalmente era cresciuto ed aveva scoperto il mondo degli adulti.
“Non sono rimasto scioccato per quello, ho già visto altre volte il maestro in quelle situazioni, ci sono rimasto male per Saya, mi sono affezionato a lei e non vorrei che soffrisse…ah, Shoko come mai sei in camicia da notte?”
Ma la ragazza non lo stava più ascoltando, salutò solamente e trascinò via anche Lavi.
“Come mai tanta fretta?”
Chiese quest’ultimo.
“Allen si sente in dovere nei confronti di Saya…”
“Quindi?”
“Immaginati cosa farebbe Nii se scoprisse che abbiamo dormito insieme”
Entrambi s’immaginarono un Kanda arrabbiato come mai lo era stato che minacciava di castrare in modo cruento Lavi con la sua Mugen.
“…Andiamo subito in camera tua”
“Meglio”
“Molto meglio, soprattutto per me”

Dopo che Shoko si fu cambiata e che ebbero entrambi fatto colazione, dove si era discusso animatamente su chi aveva il dovere di dire della loro relazione a Kanda, si recarono con le spalle tese verso l’ufficio di Komui dove trovarono tutti gli altri ad aspettarli, compresi i due generali Tiedoll e Cross.
Shoko si avvicinò immediatamente a Saya per salutarla ed indicarle un punto del collo ridendo.
“Cosa?”
Chiese la bionda, non capendo.
“Hai un succhiotto”
Le confidò Shoko sottovoce.
“Cos-dannato”
Borbottò la maggiore guardando male il generale dai capelli rossi, facendo ridere ancora la più piccola.
“Bene, vi ho radunati tutti qui per decidere insieme cosa dovremmo fare di questa innocence”
Iniziò il cinese, indicando la scatola sul tavolo.
“Che domanda, dobbiamo distruggerla”
Disse senza mezzi termini Kanda.
“Forse dovremmo essere più cauti”
Interruppe Miranda, Marie annuì concorde con la donna.
“Heb può purificarla?”
Chiese Froi, grattandosi la nuca.
“Non lo sappiamo”
Mormorò sconsolato il cinese.
“Potremmo seriamente correre il rischio di perdere tutte le altre che Hebraska possiede”
Sentenziò Bookman, pensieroso.
“E questo non possiamo permetterlo”
Continuò Komui.
“Se la studiassimo?”
Chiese Lavi
“Non possiamo avvicinarci troppo per le nostre innocence, specialmente io e Crowley”
“Allen ha ragione, invero”
S’iniziò quindi una discussione che continuò per parecchi minuti.
Ogni esorcista aveva la sua opinione che aveva a sua volta il suo rischio di pericolo e perciò venivano continuamente messe in discussione, con il risultato che continuarono a girarci intorno per parecchi minuti senza trovare la soluzione; intanto l’innocence era lì, in bella vista, tolta dalla scatola da Komui così che tutti potessero almeno osservarla da lontano.
Ma questa ebbe la forza di attirare l’attenzione anche del piccolo golem dorato che riposava tranquillo sulla testa di Allen.
A Tim sembrava quasi che quella cosa viola lo stesse chiamando e quindi, zitto, zitto, quatto, quatto, volò fino alla scrivania del cinese e…la mangiò e la deglutì con un sonoro ‘plop’.
Tutti nella stanza lo osservarono, chi temendo che esplodesse e chi temendo che impazzisse, ma Timcampy  emise solamente un semplice ruttino.
“Beh…questione risolta?”
Disse Komui, ancora parecchio stranito.
“Cosa ti aspettavi, dopotutto è una mia invenzione”
Scoppiò in una grossa risata Marian, mentre Saya ed Allen alzarono gli occhi al cielo contemporaneamente.
“Che inutile perdita di tempo”
Borbottò invece Kanda, prendendo la direzione dell’uscita ma, prima che potesse farlo, gli apparirono davanti Lavi e Shoko.
“Nii!”
“Che vuoi?”
“Lavi dovrebbe dirti una cosa”
“Ehi, perché io?”
“Perché sei tu l’uomo”
“Ma tu sei la sorella”
“Autoadottata, precisiamo”
“Invece che star qui a farmi arrabbiare inutilmente, non potreste andare a sbaciucchiarvi da qualche altra parte?”
I due rimasero all’istante senza parole.
“Che c’è? L’hanno capito praticamente tutti”
E se ne andò.
Lasciandoli perplessi come, quando poco, prima Tim aveva mangiato l’innocence.
“Beh…ora non ci sono più questioni, immagino”
Mormorò Shoko, Lavi rise e le circondò le spalle con il braccio.
“Ce ne saranno presto a migliaia, signora Bookman”



GRAZIE MILLE!
A Kioccolat che è stata la prima a commentare e che è diventata una mia grandissima amica.
A Lunetta12 che mi ha sempre corretto gli errori e che ha seguito la fiction con entusiasmo.
A Chrona00 e Gold D Akame per aver letto silenziosamente.
GRAZIE MILLE A TUTTE QUANTE PER AVER SEGUITO FINO ALLA FINE LA MIA FICTION! <3

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Capitolo 12
*** Extra ***


Provate ad indovinare chi sono ;3


Il generale Yuu Kanda stava seduto in mensa, a consumare la sua colazione in solitaria.
Come sempre.
A mangiare la soba.
Come sempre.
La sua routine non era cambiata negli anni, anche se ne erano passati parecchi; però lui era uno che non cambiava.
Pur se era diventato generale, su richiesta del suo maestro tra l’altro, aveva chiarito da subito ai suoi allievi che su certe cose non transigeva.
E starsene in silenzio durante i pasti era una di queste cose.
Per questo fu sicuro che l’ombra che gravava dietro di lui non era nessuno dei suoi marmocchi.
“Sempre in solitaria eh Nii?”
Donna. Lunghi capelli blu. Occhi dello stesso colore. Arco in spalla.
Shoko Inoue.
Appena tornata da un viaggio con quello che era suo marito da alcuni anni: Bookman.
Ovvero il ragazzo che un tempo era chiamato Lavi, ora nuovo Bookman dopo che il vecchio panda fu passato a miglior vita.
Kanda si alzò, pronto ad affrontarla come aveva fatto tante volte in passato.
Solo una cosa non si sarebbe mai aspettato.
E quella cosa era rappresentata da due bambini, gemelli sembrava vista la somiglianza, con capelli rossi ed occhi verdi, entrambi; posti ai due lati della donna.
Non fu difficile capire chi era il padre.
Guardò di nuovo Shoko.
“Sorpresa”
Sorrise lei.

“Quindi hanno sei anni?”
“Esatto”
La donna sorrise teneramente ai due bimbi seduti accanto a lei.
Sistemò i due fiocchi laterali alla bambina e l’accarezzò.
“Questa è Chiyuki, la primogenita”
“Ciao”
Mormorò quella.
Kanda pensò che l’unica cosa che aveva in comune con Shoko fosse la pelle bianca, simile alla porcellana.
“Mentre questo piccolino è suo fratello gemello Ren”
L’arciera posò l’altra mano sui capelli scompigliati del figlio che, a parer dello spadaccino, sembrava un Lavi in miniatura.
In tutto e per tutto.
Ghigno compreso che non gli piaceva, assolutamente per niente.
Per niente!
“Sembri una donna”
Esclamò infatti il piccolino.
L’aveva detto Yuu che era un Lavi…
“è un amore vero? ♥”
Sorrise invece Shoko.
Kanda preferì non rispondere per non scandalizzare i due bambini.

“Cosa ci fate qui all’ordine? E perché mi state seguendo?”
Chiese il blu.
“Perché stai andando esattamente nello stesso luogo dove dobbiamo andare noi”
Rispose la più giovane, camminando tenendo per mano i suoi figli.
“Da Komui?”
“Uhm, c’è anche Lavi”
Shoko aveva continuato a chiamarlo così nonostante non fosse più il suo nome, ma chiamarlo Bookman in certi momenti non sarebbe stato molto…entusiasmante.
Proprio no.
Ma questo Kanda non aveva bisogno di saperlo.
“Lui doveva fare rapporto ed io devo chiedere di andare da Hebraska”
“Da Hebraska?”
“Voglio vedere se anche i piccoli sono compatibili; Lenalee l’ha scoperto da piccola e quindi voglio provare”
“Non è detto che se i genitori sono compatibili anche i figli lo siano, sai gli esperimenti che hanno fatto…”
Il viso di Shoko si oscurò e strinse più forte le piccole manine calde dei suoi piccini.
“Mamma mi fai male”
Strattonò leggermente Ren.
Chiyuki si limitò a guardare preoccupata la sua mamma.
“Scusami tesoro, comunque so degli esperimenti e non permetterò che facciano del male ai miei bambini, sarà solo una prova”
“Una prova che potrebbe coinvolgerli in una guerra”
L’avvisò Kanda.
“In cui sapranno difendersi almeno”
Sorrise invece Shoko.

“Allora Yuu ti piacciono i miei piccini?”
Chiese Lavi ridendo, tenendo sulle spalle il piccolo Ren mentre tutti seguivano Komui da Heb.
“Non chiamarmi Yuu”
“Posso chiamarti zio Yuu?”
Propose Ren.
“No!”
Il piccolo rosso mise il broncio, nascondendolo nei folti capelli del suo papà.
“Certo che puoi chiamarlo zio amore, devi capire però che si vergogna quando lo fai per questo ti ha detto di no”
Gli sorrise Shoko.
“Quindi possiamo chiamarlo zio Yuu?”
Chiese con voce piccola Chiyuki, in braccio alla madre.
“Certo tesoro”
“Non parlare come se non ci fossi”
Borbottò Kanda.
I quattro risero, continuando a seguire Komui, che se la rideva a sua volta sotto i baffi cercando di non darlo a vedere al generale.

Quando arrivarono da Heb, questa prese delicatamente i gemelli con i suoi ‘bracci’ e li analizzò attentamente.
“Non agitatevi, Heb non vi farà del male”
Li rassicurò Komui.
Ma i gemelli si tennero comunque per mano, rassicurandosi a vicenda, visto che non potevo contare sul sostegno fisico dei genitori.
“C’è un’alta possibilità che siano compatibili con delle innocence che custodisco, ma sono ancora troppo piccoli per poterlo dire con precisione”
Comunicò Hebraska alla fine, poggiando i bambini a terra.
Quelli corsero subito dalla madre, prendendola per mano ed osservando il suo volto serio, come quello del loro papà.
“Bisognerà trovare qualcuno che li addestri a questo punto”
Decise subito Kanda.
I genitori si guardarono e sorrisero.
Inquietantemente.
Davvero inquietantemente.
Yuu si pentì di aver aperto bocca.

Il giorno dopo Kanda si ritrovò i due gemelli nelle fila dei suoi allievi.
L’aveva detto che il sorriso di quei due non gli piaceva per niente.
Quella cosa non gli piaceva per niente.
“Bene, oggi iniziamo con il maneggiare i pugnali, è un’arma bianca leggera quindi anche voi marmocchi potreste essere in grado di usarla, adesso mettetevi in fila ed iniziate a puntare al bersaglio”
Lo spadaccino si spostò da una parte ed osservò i bambini mettersi in fila.
Il primo volle essere a tutti i costi il piccolo Ren.
Lanciò il suo coltello con forza…facendolo finire a terra.
Al piccolo rosso vennero le lacrime agli occhi ma lasciò comunque il posto al prossimo della fila, si ritirò in un angolino dove Chiyuki corse ad abbracciarlo.
Tale a quale a suo padre…
Pensò Yuu con un gocciolone sulla testa.
Fu subito distratto però, sempre dalla primogenita che corse nuovamente in fila pronta per il suo turno.
“Questo è per Ren-nii”
Mormorò talmente piano che Kanda dovette staccarsi dalla parete per sentirla.
Spalancando poi la bocca vedendo che la bambina fece un centro perfetto, come solo Shoko poteva fare con una freccia, ma la bambina in quel momento aveva usato in pugnale.
Stupito vide poi la piccola girarsi verso di lui e fare un leggero inchino, prima di correre nuovamente dal fratello gemello per dargli un bacino, ricambiato da un sorriso da parte di Ren.
Chiyuki aveva il talento di Shoko, ma non aveva il suo carattere.
Tantomeno quello di Lavi.
Yuu Kanda non poteva esserne più contento!





 

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