My personal interpreter

di FunnyYoungMe
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Primo incontro ***
Capitolo 3: *** Gatto e topo ***
Capitolo 4: *** Party ***
Capitolo 5: *** Travel ***
Capitolo 6: *** Svolta ***
Capitolo 7: *** Al bar ***
Capitolo 8: *** Vecchi amici e nuovi inizi ***
Capitolo 9: *** Prima volta ***



Capitolo 1
*** Prologo ***





- Ho bisogno di un interprete.- sentenziò l'uomo dai capelli neri seduto alla scrivania in cristallo all’uomo che stava in piedi.
- Un interprete, Kim?- domandò l'altro, prima sistemandosi i capelli biondi e poi controllandosi le unghie.
- Se dobbiamo cominciare le trattative di fusione con compagnie straniere, sì.- fu la risposta del corvino mentre si alzava e si affacciava al finestrone dietro la sua scrivania, dando le spalle al biondo.
- Posto subito l'annuncio e cerco il candidato perfetto.-
- Ah!- esclamò l'uomo dai capelli neri. Il biondo lo guardò col sopracciglio inarcato. - Deve essere intelligente, furbo, rapido e disposto a lavorare anche fino a tardi.-
- Quindi vuoi un uomo?-
- Sì. Un uomo.-
L'uomo biondo uscì dall'ufficio con un sorriso malizioso sulle labbra. Ci sarebbe stato da divertirsi, una volta arrivato il nuovo. Il suo capo e migliore amico pretendeva molto e tutti i nuovi dipendenti duravano poco, lì dentro. Le donne ci provavano spudoratamente con Kim, ma lui non ci cascava e manteneva una facciata inespressiva o, al massimo, arrabbiata. I maschi, invece, erano i più ridicoli: cercavano di entrare nelle sue grazie offrendogli cibo, donne e soldi. Lui faceva sempre finta di accettare per poi coglierli in flagrante e farli arrestare. Non male come capo, eh? Avrebbe trovato qualcuno abbastanza masochista da sopportare di tutto.
“Ci sarà da divertirsi.. Meglio che al cinema!”, pensò l'uomo biondo mentre premeva il bottone di invio del computer. Dopo pochi istanti vide l'annuncio sulle pagine più importanti di ricerche di lavoro: CERCASI INTERPRETE MASCHIO E VELOCE NEL SUO LAVORO PER IMPRESA EDILE KIM. CONTATTARE IL NUMERO APPOSTO.




Eccomi tornata con la KyuSung - meglio dire YeKyu - di cui vi parlavo. Il prossimo capitolo lo pubblicherò probabilmente domenica prossima. Spero vi piaccia l'inizio ^^

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Capitolo 2
*** Primo incontro ***





CERCASI INTERPRETE MASCHIO E VELOCE NEL SUO LAVORO PER IMPRESA EDILE KIM. CONTATTARE IL NUMERO APPOSTO.
 
Questo era quello che diceva l'annuncio che Kyuhyun stava leggendo. Aveva appena finito da qualche mese gli studi di lingue e aveva sempre fatto dei lavoretti part-time per mantenersi, visto che non voleva pesare sui suoi genitori, per cui voleva un lavoro per il quale si era spezzato la schiena a studiare. Per questo, quando aveva letto l'annuncio, Kyuhyun era saltato in piedi e si era buttato addosso a Ryeowook, il suo migliore amico.
- Kyu, stai calmo. Non hai ancora il lavoro.- cercò di calmarlo dandogli delle pacche sulla schiena.
- Sono troppo contento! È il lavoro che ho sempre voluto e.. Credo di avere le qualità che cercano.- strillò di rimando il castano, staccandosi un attimo dall’amico più basso.
- Ok Kyu. Però al colloquio non fare il coniglio saltellante.- specificò infine Ryeowook, sospirando davanti al sorriso da bimbo dell'altro.
Kyuhyun non rispose. Era troppo contento: aveva ventisei anni e probabilmente avrebbe trovato il lavoro della sua vita. Senza contare che l'impresa edile Kim era una delle più famose in tutta Seoul e lavorare per quella azienda era considerato un onore.
 
 
La mattina seguente alle nove, Kyuhyun era già seduto su una poltrona nella sala d'aspetto del vice presidente dell'impresa edile Kim insieme ad altri ragazzi. Per l'occasione, aveva indossato uno dei completi che sua madre gli aveva comprato qualche tempo prima. Inoltre, Ryeowook gli aveva dato da bere una tisana per calmarlo, visto che continuava a saltellare da una parte all'altra dell'appartamento e non voleva che desse una brutta impressione a chi teneva il colloquio.
- Cho Kyuhyun.- lo chiamò la segretaria del vice presidente.
Kyuhyun si alzò subito e la donna gli fece segno di entrare nell'ufficio. Titubante, il ragazzo entrò e fece qualche passo in avanti, verso la scrivania che si trovava di fronte ad una grande vetrata che permetteva di ammirare il paesaggio della città.
- Si sieda.- gli disse l'uomo biondo seduto dietro la scrivania.
Mentre Kyuhyun si sedeva, continuava a sentire lo sguardo del vice presidente su di lui. Quando si fu accomodato si schiarì la voce, richiamando l'attenzione dell'uomo.
- Buongiorno signor Cho. Leggo dal suo curriculum che lei è laureato in lingue, anche con il massimo dei voti.- cominciò lui sfogliando i documenti davanti a lui.
- Esatto.- rispose semplicemente Kyuhyun.
- Ma non vedo nessuna esperienza lavorativa inerente al suo corso di studi. Come mai?-
- Mi sono laureato da poco e da allora cerco questo tipo di lavori ma è difficile trovarne. Tutti i lavori che vede lì, sono quelli che ho fatto soprattutto durante i miei studi per mantenermi.-
- Cosa crede che la renda diverso dagli altri candidati? Insomma, molti di loro hanno situazioni simili alla sua.-
- Vuole una risposta sincera? Non lo so. Posso dire che sono rapido nei miei lavori, che nessuno si è mai lamentato di me, che sono disposto a tutto pur di poter fare il lavoro che adoro. Non sono il più bravo in giro, ma uno dei migliori sì.- rispose Kyuhyun sorridendo confidente.
- Uhm, interessante.- commentò semplicemente il vice presidente prima di fargli segno di alzarsi. - Le faremo sapere. Arrivederci.- aggiunse, enfatizzando il saluto.
Kyuhyun sorrise e ricambiò il saluto. Dopodiché uscì dall'ufficio nascondendo la sua espressione contenta agli altri; non voleva che si sentissero abbattuti già prima di fare il colloquio.
 
NELL’UFFICIO DEL PRESIDENTE
 
- Come va la ricerca dell’interprete?- domandò il capo al suo braccio destro.
- Ho fatto alcuni colloqui stamattina.- rispose l'altro.
- E…?-
- E ho trovato quello che fa per te.-
Il biondo vide gli occhi del capo luccicare e il suo sorriso assumere un sorriso malizioso. Non era un buon segno. Ma chi era lui per fermare il suo capo?
- Quando comincia?-
- Anche domani se vuoi.-
- Chiamalo e confermalo. Ah, chi è?-
- Oh caro Jongwoon, vuoi davvero che ti rovini la sorpresa?-
Il capo mise il broncio. - Yah, sono solo curioso.-
- Tranquillo, soddisferà le tue aspettative…- poi a bassa voce aggiunse -... e non solo quelle.-
- Cosa hai detto Heechul?- domandò curioso il moro.
- Niente, niente. Ora vado.-
Heechul salutò il suo capo e uscì dall'ufficio con un sorriso sornione in viso. Era sicuro che quel ragazzo avrebbe riservato delle belle sorprese. E inoltre sapeva che a Jongwoon piacevano i ragazzi giovani, carini quando volevano ma che avevano carattere. Quando aveva visto Kyuhyun, tutti quegli aggettivi gli erano passati per la mente e per questo aveva deciso di prendere lui; sarebbe stata una bella gatta da pelare.
 
APPARTAMENTO DI KYUHYUN E RYEOWOOK
 
- Pronto?- Kyuhyun rispose al suo cellulare che suonava.
Più la conversazione andava avanti, più Ryeowook vedeva l'amico che sorrideva sempre più ampiamente. Quando era tornato dal colloquio gli aveva detto che entro la fine della giornata quelli dell’impresa edile l'avrebbero chiamato. A quanto pare era così. A meno che non si fosse trovato la ragazza e stesse parlando con lei ma Ryeowook allontanò quel pensiero da sé perché Kyuhyun.. Beh, Kyuhyun aveva rinunciato ad avere relazioni dopo l'ennesima persona che lo aveva lasciato per un motivo coglione.
Ryeowook si riscosse dai suoi pensieri nel momento in cui Kyuhyun si mise a saltare per la stanza, strillando come un'aquila.
- Ehi, ehi! I vicini si lamenteranno.- disse il più basso prendendo l'amico per le braccia per fermarlo.
- Sono troppo contento per fregarmene dei miei vicini.-
- Capisco ma ti importerà quando ci butteranno fuori dall'edificio.- puntualizzò Ryeowook.
- D'accordo, mi calmo.- ribatté Kyuhyun prima di buttarsi sul divano e scalciare per aria.
Ryeowook sorrise. Avrà pur avuto ventisei anni il suo migliore amico, ma sembrava averne due alle volte. Erano i momenti che lui preferiva, perché Kyuhyun diventava una palla di coccolosità e si faceva spupazzare. E fu quello che il più basso fece; si accomodò sul divano, mettendo la testa di Kyuhyun sopra il suo grembo e cominciando a carezzargli la testa.
Dall'esterno potevano essere scambiati per una coppia ma la realtà era che erano cresciuti come fratelli, giocando insieme fin dal primo momento in cui avevano mosso i primi passi. Da quel giorno erano rimasti sempre insieme, soprattutto da quando Ryeowook, a 17 anni, aveva confessato ai suoi di preferire gli uomini alle donne e questi l'avevano sbattuto fuori di casa; Kyuhyun l'aveva portato a casa sua, dove i suoi genitori non si sorpresero della notizia, visto che anche Kyuhyun glielo aveva confessato poco tempo prima, e l'avevano preso sotto la loro ala protettiva.
- Wookie.- lo chiamò l'amico.
- Dimmi KyuKyu.- rispose l'altro prima di cominciare a canticchiare a bassa voce.
- Domani comincio il lavoro. Sono troppo contento.-
- Lo so, lo vedo.- commentò Ryeowook. - Ah, io comincio a lavorare in un ristorante.-
- Davvero?- domandò Kyuhyun aprendo gli occhi e guardandolo inarcando un sopracciglio.
- Sì. Ma tranquillo, ti cucinerò ancora io i pasti più importanti.- lo rassicurò lui.
- Yah! Non mi preoccupavo per quello. Voglio dire..- Kyuhyun lo studiò un attimo prima di continuare. - L'hai detto o pensi di dirlo ai tuoi?- quasi sussurrò, sapendo quanto l'argomento fosse sensibile per l'altro.
- Vedo cosa fare. Tu non preoccuparti, ok?-
- Ok.- rispose Kyuhyun. - Lo sai che ti voglio tanto bene, vero?- aggiunse dopo qualche istante.
- Certo che lo so. Anche io te ne voglio tanto.- rispose il più basso, arruffandogli i capelli.
 
GIORNO DOPO
 
- Buongiorno.- salutò Kyuhyun al vice presidente.
- Caro mio, con me puoi non essere formale. Col capo sì. Ah, e il mio nome è Kim Heechul.- rispose questi porgendo la mano a Kyuhyun per stringerla.
- Oh, d'accordo… Heechul?- e il biondo sorrise.
- Bene. Ora ti porto dal capo. Non ti far intimidire dal suo sguardo; can che abbaia non morde.-
Kyuhyun lo guardò perplesso. Il vice presidente gli stava forse dicendo che il capo poteva sembrare stronzo ma alla fine non lo era? Comunque le sue parole lo avevano spaventato. Voleva lasciare una bella impressione al capo, non farsi licenziare subito per qualcosa.
Tenendo lo sguardo fisso davanti a sé, Kyuhyun seguì Heechul verso l'ufficio del capo, stando bene attento a studiare gli sguardi degli altri dipendenti del piano in cerca di segni che lo avvertissero del carattere del capo. Ma nessuno di quelli che vide nel salone in cui Heechul l'aveva portato prestava attenzione a lui. Due ragazzi, uno biondo con un sorriso che mostrava le gengive e l'altro moro con lo sguardo da bambino, erano appoggiati col sedere alla scrivania di un terzo ragazzo robusto e coi capelli scuri che gli ricordava Ryeowook. I tre parlavano a voce bassa ma erano rilassati, anche se ogni tanto guardavano una porta posta in fondo al salone.
- Per di qua.- annunciò Heechul indicando con la mano la porta che i tre ragazzi osservavano. Kyuhyun non si rese conto di aver deglutito. - Stai tranquillo, sul serio. Vedrai, gli piacerai.- aggiunse Heechul, con un tono malizioso che passò inosservato, vedendo che il ragazzo era nervoso.
Kyuhyun non rispose e si lasciò condurre oltre la porta, in un ufficio che era simile a quello del vice presidente ma con un tocco più… minimal e maschile.
- Ciao Jongwoon.- salutò Heechul.
- Spero tu sia qui per una buona causa.- gli rispose una voce che veniva dalla sedia con lo schienale rivolto verso la porta posizionata dietro la scrivania.
Heechul ridacchiò. - È sempre per una buona causa brontolone.- ribatté mentre spingeva Kyuhyun in avanti, al centro della stanza. - Ho portato qui il tuo interprete.-
Dopo che quelle parole lasciarono la sua bocca, la sedia girò su se stessa, rivelando un ragazzo giovane, forse più di Kyuhyun, coi capelli neri, gli occhi neri, che indossava un completo nero. “Firmato”, pensò Kyuhyun guardando prima il completo del capo e poi il suo.
Kyuhyun sentì su di sé lo sguardo inquisitore del ragazzo e si domandò come facesse a essere il capo se era molto giovane.
- Sono Kim Jongwoon, presidente di questa impresa, e ho più anni di quelli che dimostro.- commentò il capo, come se avesse saputo a cosa stava pensando il ragazzo davanti a lui.
- Oh, p-piacere.- balbettò il più giovane, stupendosi di aver balbettato. Non gli capitava mai, se non quando era in presenza di qualcuno che lo aveva colpito particolarmente. - Io sono Cho Kyuhyun e ho ventisei anni, mi sono laureato da poco in lingue e.. Beh, sono grato di essere qui.-
- Vedremo se lo sarai ancora.- commentò Jongwoon, cercando di intimidire il giovane. Doveva controllare se il ragazzo, con il suo balbettio, riusciva a sopportare i suoi cambi d’umore.
“Uhm, l'ha colpito!”, pensò soddisfatto Heechul mentre posava una mano sulla spalla di Kyuhyun.
- Ora gli mostro la sua scrivania e gli spiego il suo lavoro. Fra mezz'ora, potrai cominciare a tartassarlo con le tue richieste.- annunciò il biondo prima di salutare il suo amico e uscire dall'ufficio, portandosi dietro un Kyuhyun piuttosto intimidito.
- Non è veramente cattivo, vero?- chiese Kyuhyun, girandosi verso il biondo.
- No. Ha solo bisogno di qualcuno che lo domi.- gli rispose Heechul lanciandogli uno sguardo misterioso che non riuscì a decifrare.


Ciao! Eccomi tornata. Non so davvero da dove mi saltino fuori 'ste idee e dove mi porteranno ma io le condivido perché... si sa mai che a qualcuna piacciano :) Scrivere messaggi qui mi fa sentire la tipa di Gossip Girl: xoxo, Gossip Girl. Anyway, sto delirando, lo so. Scusate XP
Il secondo capitolo lo pubblico la settimana prossima (se riesco perché penso di avere un impegno.. penso). Grazie per avere letto tutto ciò!
 

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Capitolo 3
*** Gatto e topo ***





-Sei stato veloce.- commentò Sungmin appena Kyuhyun li raggiunse.
-Come scusa?- rispose lui, risvegliandosi dalla trance nella quale era caduto.
-Sei stato veloce a tradurre.- spiegò Hyukjae posando un braccio attorno alle spalle di Donghae.
-Oh. Ehm.. Sì.- mormorò Kyuhyun cercando di sorridere.
Sungmin, accortosi che il più giovane era a disagio per un motivo a lui sconosciuto, gli circondò la vita per rassicurarlo. Kyuhyun alzò lo sguardo su Sungmin e arrossì, sentendosi finalmente al sicuro. “Al sicuro… da lui?”, pensò Kyuhyun cercando con lo sguardo il suo capo. Quando lo individuò, sentì lo stomaco in subbuglio e l'insana voglia di raggiungerlo. Fortuna che Sungmin lo teneva, altrimenti sarebbe veramente andato dall’altro a chiedergli spiegazioni.
 
“Cosa cazzo stavo per fare?!”, strillò mentalmente Jongwoon mentre con la coda dell'occhio vide Kyuhyun tornare dai suoi colleghi.
Jongwoon vide Siwon guardarlo con un sorriso a trentadue denti e Heechul schioccare le dita davanti a lui, per richiamare la sua attenzione.
-Dimmi Heechul.- disse irritato Jongwoon.
-A che sedere pensavi?- domandò malizioso il biondo. Siwon scoppiò a ridere proprio quando Jungsoo decise di raggiungerli.
-Di cosa parlavate? E perché ride come un matto?- chiese l'ultimo arrivato indicando l'uomo che si teneva lo stomaco dal troppo ridere.
-Parlavamo di sederi.- rispose Heechul sorridendo, provocando un altro scoppio di risa a Siwon.
-…. Non vi chiedo neanche perché.-
-E comunque non pensavo neanche a dei sederi.- rispose infine Jongwoon, sfidando con lo sguardo Heechul. “Sederi no. Sedere sì”, pensò guardando un attimo verso Kyuhyun.
 
Kyuhyun che, per distrarsi, parlava con Sungmin, senza guardarsi ai lati. Gli sarebbe piaciuto uscire solo loro due soli, conoscersi e.. E magari iniziare una relazione.
-Sungmin, ti va di andare a mangiare qualcosa?- domandò Kyuhyun all’altro, facendosi finalmente coraggio e comportandosi da uomo.
-Certo Kyuhyun.- rispose il più basso sorridendogli dolcemente. Aveva intuito che il più piccolo non voleva stare un minuto in più in quella festa; infatti, continuava a giocare nervosamente con le dita delle mani e sussultava ogni qualvolta qualcuno gli parlava. Per questo aveva accettato; voleva far svagare il più giovane.
-Bene.- fu l'unica cosa che disse Kyuhyun prima di girarsi verso Donghae e Hyukjae e salutandoli, portandosi dietro Sungmin.
 
“Dov..? Perché stanno andando via?!”, pensò rabbioso Jongwoon guardando Sungmin e Kyuhyun uscire dal salone. Gli sembravano parecchio intenzionati a non tornare alla festa e a quel pensiero gli mancò il respiro. Non sapeva perché fosse così arrabbiato ma era certo che il modo per acquietare il suo animo lo conosceva. E così cominciò la ricerca dell'obiettivo perfetto, che non facesse storie né domande e lo lasciasse fare. “E al diavolo quell’interprete”, fu l'ultima cosa alla quale Jongwoon pensò mentre si avvicinava ad una ragazza dai lunghi capelli castani che, appena lo vide, gli rivolse un sorriso malizioso.
 
CASA INTERPRETE
 
-Sono a casa.- annunciò Kyuhyun entrando nell'appartamento e cercando con lo sguardo il migliore amico.
La testa di Ryeowook spuntò dal divano. - Com'è andata?- domandò studiando l'espressione dell'altro.
-Uhm.. Bene.- rispose il castano raggiungendo l'amico sul divano e poggiando la testa sul petto dell'altro.
-C’è qualche problema?- insistette Ryeowook accarezzandogli i capelli.
-Io..- Kyuhyun esitò. Non poteva dire all'amico cosa fosse successo. Ma non voleva neanche mentirgli. - Sono stato lì per poco tempo. Mi stavo annoiando e così sono andato a bere con Sungmin.-
-Ah sì? Con Sungmin?- disse il più basso con malizia inarcando un sopracciglio.
Kyuhyun arrossì. - S-sì. Sungmin.-
-Sei così… carino!- squittì l’amico mentre gli pizzicava teneramente le guance.
 
CASA KIM
 
-Chi era?- domandò serio Heechul mentre guardava Jongwoon strofinarsi gli occhi.
Heechul aveva deciso di passare a casa dell'amico prima di tornare alla propria, così per assicurarsi che fosse arrivato effettivamente a casa. Di certo non si aspettava di vedere uscire dalla stanza dell'amico una ragazza.
Il biondo era a conoscenza di queste scappatelle di Jongwoon, ma sapeva anche che le sue conquiste non se le portava mai a casa.
-Non lo so.- borbottò il moro prendendosi le tempie.
Rimpiangeva aver bevuto così tanto; aveva infatti un mal di testa lancinante. E inoltre, non la riteneva una serata così soddisfacente. “Fosse stato l'interprete..”, pensò il moro prendendo il bicchiere posato sul comodino e riempiendolo d'acqua.
-Tsk, quando la smetterai di portarti a casa la prima persona che ti capita a tiro?- chiese tra i denti Heechul.
Il biondo non sopportava che l'amico fosse così promiscuo. Non era un santo neanche lui, ma non si portava a letto le persone ogni sera. Era per questo che aveva cominciato a cercargli qualcuno e poi era apparso nel suo ufficio Cho Kyuhyun. Dal primo momento che l'aveva visto dentro la stanza, aveva capito che lui era l'unico che avrebbe potuto cambiare l'amico. Ovvio che gli dispiaceva come Jongwoon trattava l'interprete, “come un giocattolo!” erano le sue parole, però sapeva anche che quello era il modo, seppur meschino e antipatico tipo bambino dell'asilo, per attirare l'attenzione del giovane.
-Dove siete andati tu e Kyuhyun, durante la festa?-
Jongwoon esitò. Stava parlando con Heechul, ma si vergognava di quello che aveva fatto.. O quasi fatto.
-Avevamo… del lavoro.-
-Che implicava palpeggiamenti, sfioramenti e quasi baci?- l'uomo biondo rivolse un sorriso divertito all'altro.
Il moro boccheggiò. - Co.. Come fai a saperlo?- domandò preoccupato. L'altro gli rispose sorridendo malizioso.
-Ho occhi dappertutto.. E orecchie, anche.-
“Per fortuna stiamo parlando di Heechul, e non di Hyukjae, Donghae o… Sungmin”, pensò Jongwoon.
-Spero tu non l'abbia traumatizzato, vista la faccia che aveva quando siete tornati, sennò sappi che ti castro. Non fare il coglione con lui, capito?- e detto ciò diede le spalle all'amico e uscì dalla sua stanza.
Jongwoon si risdraiò a letto e guardò il soffitto. Continuava a domandarsi cosa avesse Cho Kyuhyun da attirare su di sé le attenzioni di tutti, lui compreso. E poi, Heechul non era uno da prendere parti con gente per la quale non nutriva particolari sentimenti. Sì, quel ragazzo aveva conquistato i cuori di tutti i suoi dipendenti e Jongwoon era intenzionato a scoprire come avesse fatto.
 
UFFICIO
 
-Vieni nel mio ufficio.- ordinò Jongwoon a Kyuhyun appena il moro era arrivato a lavoro.
Kyuhyun non ebbe neanche il tempo di dire che era impegnato perché l’uomo si era già chiuso nel suo ufficio. Il ragazzo si alzò e seguì il capo all'interno della stanza. Da quando Siwon, il cugino di Jongwoon, era andato lì e lui l'aveva accompagnato nella stanza, non ci era più entrato.
Jongwoon vide il ragazzo entrare e dovette trattenere l'impulso di abbracciarlo perché, in quel momento, gli sembrava molto spaventato. Ma ciò non gli impedì di alzarsi e dirigersi verso il castano e pararsi di fronte a lui.
-L'hai detto a qualcuno?-
-Cosa?- ribatté il giovane.
“Furbo il ragazzo”, fu il commento di Jongwoon mentre osservava il ragazzo. Non sarà stato un ragazzo palestrato ma sicuramente aveva fascino. Anche agli occhi del moro.
-Heechul mi ha detto solo che aveva trovato l'interprete ma non gli ho chiesto informazioni.- esordì dopo qualche istante di silenzio. Kyuhyun inarcò un sopracciglio. - Quanti anni hai?-
-Ventisei quest'anno, signore.- rispose Kyuhyun sentendosi in soggezione. Il suo capo lo stava guardando e i suoi occhi erano veramente penetranti, ne stava avendo la conferma.
-Abitavi già qui a Seoul?-
-No, ci abito da quando ho cominciato l'Università.-
-I tuoi genitori ti hanno seguito?-
Kyuhyun esitò. Gli sembrava che rispondere a quella domanda sinceramente gli avrebbe procurato solo guai.
-Questo cosa c'entra con il mio lavoro?-. Jongwoon lo guardò sbigottito; non si aspettava una domanda del genere. - Non vedo come sapere la mia vita privata le possa interessare. Di sicuro, vita privata e vita lavorativa sono due cose diverse, per me.- continuò il giovane imperterrito.
Il capo si avvicinò di più a lui, tanto che Kyuhyun si trovò con la schiena contro la scrivania. Non poteva crederci che qualcuno gli stesse parlando con quel tono. Nessuno, neanche tra quelli che lui aveva fatto licenziare, aveva mai osato essere così diretto.
Kyuhyun, sotto lo sguardo di Jongwoon e premuto contro la scrivania, non sapeva cosa fare. Non voleva rimanere fermo come qualche giorno prima alla festa ma quegli occhi... erano magnetici e non poteva fare a meno di guardarli. Ma quando sentì la mano sinistra del suo capo posarsi sulla scrivania di fianco a lui e quella destra posarsi sul suo fianco, si irrigidì. Non poteva credere a quello che gli stava facendo l'uomo. Non voleva neanche crederci.
-Tu.. Non hai paura?- mormorò Jongwoon al suo orecchio, mandandogli una scarica elettrica lungo il corpo.
-Di cosa?- riuscì a domandare Kyuhyun.
-Di quello che potrei farti. Nessuno entra nel mio ufficio, solo Heechul ma oggi è fuori sede.- continuò il moro tornando a guardarlo negli occhi.
-No.- rispose Kyuhyun. - Dovrebbe averne lei.- aggiunse togliendosi di dosso l'uomo.
Vedendo lo sguardo sorpreso del capo, Kyuhyun gli si avvicinò fino ad un palmo dal naso.
-Io posso stare zitto e non rivelare niente a nessuno ora, ma potrei farlo in qualunque momento, se lei non la smette. E sono sicuro che in molti mi sosterranno.- disse Kyuhyun prima di allontanarsi dal moro e dirigersi alla porta.
Prima di uscire dalla stanza, Kyuhyun sentì il suo capo mormorare qualcosa ma non captò le parole.
Jongwoon, dal canto suo, quando aveva visto il ragazzo voltargli le spalle e girare la maniglia, aveva sorriso.
-Ragazzo fiero. Interessante.- aveva commentato a bassa voce, sapendo che il ragazzo non l'avrebbe sentito.
 
RISTORANTE
 
-Buonasera signori, avete una prenotazione?- domandò il maître del ristorante non appena i due uomini varcarono la soglia.
-A nome Kim.-
-Da questa parte.-
I due uomini seguirono il cameriere attraverso il ristorante, fino ad una stanza privata non lontana dalla cucina, entrarono e si accomodarono.
-Il cuoco sarà subito da voi.-
Appena furono lasciati soli, il più basso dei due si guardò meravigliato attorno. Il ristorante era uno dei migliori ristoranti italiani della città e la stanza nella quale erano, era quella dei V.I.P. Il mobilio era semplice e di legno, dalle linee antiche, e appesi alle pareti c'erano dei quadri che rappresentavano delle scene di vita in città italiane. L'uomo tornò a fissare sorpreso l'amico.
-Davvero conosci l'aiuto cuoco??- domandò meravigliato.
-Sì Sungmin. È Ryeowook, il mio migliore amico.- rispose semplicemente Kyuhyun arrossendo leggermente.
-È davvero… fantastico. E sono molto entusiasta di conoscere Ryeowook.-
Appena ebbe finito di dire quelle parole, nella stanza entrò Ryeowook con la divisa da cuoco e il sorriso stampato sul viso. Corse incontro a Kyuhyun e lo abbracciò, facendolo arrossire e destando l'ilarità di Sungmin.
-Tu devi essere Sungmin. Io sono Kim Ryeowook, il suo migliore amico.- salutò il ragazzo guardando il collega di Kyuhyun.
-È un piacere conoscere la persona che gli prepara dei pasti squisiti.- commentò Sungmin rivolgendogli un sorriso gentile.
-Allora, stasera siete miei ospiti quindi non pagherete niente. Durante la mia pausa verrò qui da voi, per parlare un po’.- spiegò Ryeowook prima di lasciarli di nuovo soli nella stanza.
Kyuhyun stava mentalmente ringraziando il suo migliore amico per avergli dato la possibilità di stare da solo con Sungmin, così avrebbero potuto conoscersi meglio. Ormai il più giovane riteneva Sungmin una specie di principe, perché ogni volta che aveva bisogno di aiuto con il lavoro che gli dava Jongwoon, lui era sempre pronto a dargli una mano. Inoltre, Sungmin riusciva ad infondergli calma e coraggio, soprattutto quando ne aveva più bisogno - come ad esempio durante la festa, dopo il suo incontro ravvicinato con il capo -.
 
CASA CHOI
 
-Sei sicuro che Jongwoon ne sia attratto?- domandò Jungsoo a Heechul.
Heechul inarcò il sopracciglio, sorpreso della domanda. Non poteva crederci che qualcuno stesse mettendo in dubbio la sua parola. Kim Heechul sapeva tutto di tutti, nessuno escluso.
-Di sicuro vuole portarselo a letto.- rispose infine il biondo, incrociando le braccia al petto.
-C'è un ma.- constatò Siwon, guardando dal suo letto i due amici seduti sulle poltrone della sua stanza.
-Esatto.- affermò Heechul.- Jongwoon crede di poter avere chiunque solo con uno schiocco delle dita e inoltre non vuole mettere la testa a posto. Io sono sicuro che questo ragazzo sia quello di cui ha bisogno. Ma non voglio che venga usato come un giocattolino di sfogo, quindi dobbiamo far sì che Jongwoon perda completamente la testa per lui.- dichiarò infine.
-Sarà difficile, se Jongwoon è convinto di non volere una relazione.-
-Hai ragione Jungsoo. Però credo che avremo bisogno solo di un piccolo… aiuto.- Siwon cerco di rassicurare il più grande.
-Questo aiuto.. Cos'è?- domandò l'uomo con la faccia d’angelo.
-Meglio dire “chi è?”.- gli rispose Heechul sorridendo.
I tre uomini si guardarono in faccia e sorrisero maliziosamente. Iniziarono così a pianificare le loro mosse.
Dall'altra parte della città, nello stesso momento, in una villa lussuosa immersa nel buio, un altro uomo stava pensando alacremente alle sue mosse, continuando a starnutire. “Chi diamine mi sta nominando?!”, pensò l'uomo tra un pensiero e l’altro.
 
UFFICIO DEL PRESIDENTE
 
-Heechul, prenota un volo per Tokyo per domani. Siamo io, te, Kyuhyun e.. Cerca tu la terza persona. Ah, e prenota anche le stanze in albergo per una notte.- ordinò Jongwoon appena vide entrare l'amico nel suo ufficio.
-Oh, buongiorno anche a te.- commentò ironicamente il biondo, avvicinandosi alla scrivania dell'altro.
-Ciao Heechul. Ora, fai quello che ti ho chiesto.-
-D'accordo ma.. Posso davvero scegliere chi voglio perché venga con noi?-
-Sicuro.-
-Nessun requisito?- domandò Heechul, sorridendogli.
-Nessuno.-
-Va bene, vado subito.- rispose il biondo cercando di nascondere il sorriso malizioso.
Jongwoon però se ne accorse e sentì dei brividi lungo la schiena. Ogni volta che l'amico aveva quell'espressione in faccia, significava problemi in agguato.
 
UFFICIO
 
-Kyuhyun, Sungmin domani andiamo con Jongwoon a Tokyo per un incontro. Rimaniamo lì la sera.- li avvisò Heechul prima di andare nel suo ufficio.
Kyuhyun si irrigidì a quelle parole; era il suo primo viaggio di lavoro. Sungmin si avvicinò al più giovane e gli posò una mano sulla spalla.
-Andrà tutto bene. E poi, ci sono io.- disse prima di sorridere.
Kyuhyun non si sarebbe mai stancato di quel sorriso. E neanche di Sungmin. Dopo le sue parole, si era sentito meglio e non pensava più al viaggio di lavoro.
-Oh, ti prenderai cura del bambino?- commentò Hyukjae senza nascondere la malizia nella sua voce.
Kyuhyun arrossì furiosamente e tornò a guardare i fogli davanti a lui. Sungmin si accorse di ogni dettaglio e sorrise dolcemente.
-Kyuhyunnie, alza la testa.- disse, sorprendendo tutti per il vezzeggiativo.
 
“Kyuhyunnie?!”, pensò stupefatto Jongwoon. Doveva andare a fare colazione con un cliente quindi era uscito dall'ufficio. Di certo non si aspettava di sentire Sungmin usare un tono così dolce con l'interprete. Il moro doveva avere un’espressione sorpresa in faccia perché vide Sungmin guardarlo e sorridere impercettibilmente.
-Sei così carino quando arrossisci.- commentò il ragazzo in piedi alla scrivania del giovane.
-S-Sung-Sungmin, perc.. Cosa stai dicendo?- balbettò Kyuhyun alzando lo sguardo sull’uomo.
-Sto solo constatando la verità.-
Jongwoon non ce la faceva più a sentirli… flirtare durante le ore di lavoro. Per questo si schiarì la voce, richiamando l'attenzione di tutti i presenti, soprattutto del più giovane che, appena lo sentì, girò la testa di scatto verso di lui con uno sguardo spaventato.
-Se volete continuare il vostro flirt, andate fuori di qui. Non c'è bisogno di distrarre Donghae e Hyukjae più del dovuto.- disse freddamente vedendo i due nominati arrossire furiosamente.
Sungmin ridacchiò, innervosendo ancor di più Jongwoon. - Mi scusi, Presidente.- e si inchinò. - Ma non ho potuto resistere al suo incanto.- aggiunse poi prima di tornare al suo posto.
Quando i tre ragazzi tornarono ai loro lavori, Jongwoon voltò la testa a guardare Kyuhyun. Il giovane lo stava fissando ancora spaventato, sembrava molto diverso dal ragazzo che lo aveva respinto e per questo il capo non riuscì a nascondere un ghigno. Si avvicinò lentamente all'interprete, tenendo lo sguardo attento per cogliere ogni reazione.
-Per il viaggio di domani, preparati mentalmente e…- lo guardò intensamente. -... fisicamente.- concluse con voce suadente.
Kyuhyun rimase un attimo sbigottito ma, dopo qualche istante, le parole del capo gli fecero scattare qualcosa. Il giovane spalancò prima gli occhi, poi la bocca, mentre viso, collo e punta delle orecchie diventarono rossi per l'imbarazzo. Jongwoon ridacchiò e si allontanò dal ragazzo, uscendo dall'ufficio.
 
CASA KIM E CHO
 
-Oh, un viaggio di lavoro?- domandò Ryeowook alzando lo sguardo dalla pentola dove stava mescolando la zuppa.
-Sì.- borbottò Kyuhyun. Era combattuto se dire la verità all'amico o se lasciare correre, per non preoccuparlo ulteriormente.
-Non sei contento?-
-Certo ma...- si fermò prima di dire qualcosa come “ma il mio capo è pazzo e vuole farmi cose spiacevoli”.
-Ma…?-
-Ma non ti vedrò per un giorno intero.- il che non era una bugia. Mise il broncio e guardò l'amico.
-Aigoo!- strillò Ryeowook mentre gli si avvicinava e gli premeva le mani sulle guance. - Via quel broncio se non vuoi che ti riempia di bacini.-
Kyuhyun ridacchiò, intenerendo ancor di più l'amico. - KyuKyu, cosa farai quando ti sposi?! Tranquillo, ogni volta che tornerai, mi troverai ad aspettarti, ok?- e dopo queste parole gli diede un bacio sulla guancia.
 
Kyuhyun era sdraiato sul divano a giocare con la console, visto che Ryeowook era andato a lavorare. Stava per sconfiggere l'avversario quando la vibrazione del cellulare lo distrasse, facendolo perdere.
“Maledizione! Chi è che osa interrompermi?!”, pensò il ragazzo mentre prendeva il cellulare dal tavolino di fronte al divano.
 
Da: numero sconosciuto
Prendi tanti vestiti di ricambio ㅋㅋㅋㅋㅋㅋㅋ
 
Kyuhyun inarcò le sopracciglia leggendo il contenuto del messaggio. Sicuramente era qualcuno che aveva sbagliato numero.
 
Da: Interprete
Eh? Scusa ma, chi sei?!
 
Jongwoon sorrise. Si aspettava quella reazione; immaginava che il ragazzo non avesse il suo numero di cellulare.
 
Da: numero sconosciuto
Sono Kim Jongwoon e, come tuo capo, dovresti avere il MIO numero salvato sul tuo cellulare, soprattutto in vista di un viaggio di lavoro.
 
“Oh no! Adesso anche per cellulare?!”, piagnucolò Kyuhyun, iniziando a preoccuparsi per quello che il maggiore aveva in mente.
 
Da: Interprete
Mi basta quello di Heechul. Ah, e perché dovrei portarmi tanti vestiti di ricambio?
 
Jongwoon si aspettava anche questa risposta. E soprattutto che il ragazzo si stesse domandando a cosa gli sarebbero serviti i vestiti in più.
 
Da: Molestatore
Ti ORDINO di tenere anche il mio di numero, capito?! Per i vestiti… lo scoprirai
 
Kyuhyun sbarrò gli occhi spaventato. “Che cavolo ha intenzione di fare quel maledetto de… depravato!”, pensò mentre si alzava di scatto dal divano ed andava in camera sua per riempire il trolley di vestiti. Nonostante non volesse fare quanto gli era stato ordinato, non voleva trovarsi in necessità di vestiti mentre era lontano da casa.
 
Da: Kyuhyunnie
Hyung~~~, durante il viaggio mi stai attaccato, vero?! Ho paura del capo   >.<
 
Da: Minnie hyung
Certo Hyunnie! Non lo lascerò avvicinare a te ;)
 
Dopo aver letto il messaggio di Sungmin, Kyuhyun si rilassò e sorrise. Il suo hyung era il migliore - dopo Ryeowook -.
 
 
 
Hello again! Finalmente sono tornata *stappa champagne* e iniziamo i festeg-.. Ah no. Odio l’estate: lavoro e non scrivo; guardo dramas e non scrivo; sto al pc e non scrivo. In più ho la patente da prendere T^T AIUTATEMI!!!!!!
Comunque il prossimo capitolo sono sicura che lo pubblico lunedì prossimo.
Ringrazio chi perde tempo a leggere i miei deliri 3.3 :-*

 
 
 

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Capitolo 4
*** Party ***


  
                                                                                                                                                                                   

A CASA


- Com'è andato il primo giorno?- chiese Ryeowook posando davanti a Kyuhyun il piatto pieno di cibo da lui appena cucinato.

- Un inferno. Il mio capo è… spaventoso e molto freddo.- quando vide lo sguardo preoccupato del migliore amico, il ragazzo si affrettò ad aggiungere: - Però ho conosciuto tre ragazzi simpatici. Hyukjae, Donghae e Sungmin.-

- Ah sì? Come sono?- indagò il più basso mentre si sedeva davanti a Kyuhyun.

- Hyukjae è uno molto vivace e dalla barzelletta pronta. Donghae è uno innocente, sempre con il sorriso sulle labbra e adora i pesci. Sungmin è uno tosto; sembra uno carino e coccoloso come te, ma in realtà sa lottare e fa commenti parecchio… diretti.- rispose Kyuhyun tra una boccata e l'altra.

- Sono contento tu abbia dei colleghi così.- Guardò di nuovo l'amico. - E il capo è così spaventoso?-

- Oh sì! È venuto a darmi i documenti che devo tradurre; li ha sbattuti sulla scrivania e poi ha continuato a chiamare ogni cinque minuti per sapere a che punto ero.- si lamentò il castano, mettendo il broncio.

- Aigoo! Vedrai che imparerà a conoscerti. E ti adorerà.- ribatté l'altro dandogli un pizzicotto sulla guancia. Kyuhyun gli sorrise.

Il resto della serata la passarono a parlare dei piatti che Ryeowook aveva dovuto cucinare al ristorante, a sentirlo lamentarsi sui suoi colleghi che volevano il suo posto di aiuto chef. Le loro serate erano sempre così, non erano mai cambiate e Kyuhyun sperava non cambiassero mai.


CASA KIM


- Ehilà cugino!- esclamò un ragazzo alto e palestrato mentre si avvicinava a Jongwoon.

- Ciao.- rispose semplicemente lui.

- Neanche un sorriso per il tuo cuginetto?- domandò l'altro mettendo il broncio.

- No. Il broncio no, Siwon!- lo ammonì Jongwoon mentre si passava una mano tra i capelli. Quando vide che il cugino non la smetteva, gli sorrise. - Contento?-

- Tanto!-

I due cugini si sedettero nel salottino attiguo alla stanza di Jongwoon e si fecero servire due cocktail dal maggiordomo. Jongwoon voleva sapere come mai suo cugino avesse deciso all'improvviso di tornare a Seoul; per la maggior parte dell'anno, se ne stava a New York, dove c'era una delle sedi delle aziende di suo padre, quindi era strano che fosse già arrivato.

C'era stato un tempo in cui i due cugini erano andati d’amore e d'accordo ma poi, con la morte del papà di Jongwoon, il loro rapporto era stato stroncato dai genitori di Siwon. La madre di quest'ultimo, sorella del papà di Jongwoon, riteneva che l'impresa del defunto dovesse diventare di suo figlio e Jongwoon un mero dipendente. Ma sua mamma non l'aveva permesso e aveva convinto il Consiglio di Amministrazione dell'impresa di suo marito a riconoscere come presidente l'allora ventiduenne Jongwoon. Era stato un ottimo acquisto dal punto di vista economico, ma da quello affettivo aveva significato l'allontanamento forzato dei due cugini. Da qualche anno a quella parte, i due avevano cercato di ristabilire un contatto senza che i loro genitori si interponessero.

- I miei mi hanno detto che hai assunto un traduttore.-

- Siwon, non voglio parlare dei nostri genitori.- dichiarò serio Jongwoon mandando giù tutto d'un colpo il drink.

- Andiamo Woonie, sono passati otto anni. Lo sai che ora non gliene frega niente della tua impresa.-

- I tuoi genitori vogliono ancora la mia azienda, Wonnie, e stanno aspettando solo il momento opportuno.-

- E il fatto che sappiano del nuovo acquisto ne è un esempio.- aggiunse dopo un attimo.

- Io non te la toglierei mai l'impresa.- ricordò Siwon abbassando la voce.

- Tu no.- ripeté Jongwoon.

- D'accordo, non parliamone più. Tu come stai?- domandò preoccupato il più alto.

- Sto uno schifo, se vuoi saperlo. Ho bisogno di una scopata.-

- JONGWOON.-

- Oh, come se tu non lo facessi.-

- No, ma almeno non lo sbandiero ai quattro venti.- borbottò Siwon arrossendo lievemente.

- Ehi Wonnie,vuoi andare a divertirti con me ora?- domandò Jongwoon già alzandosi e prendendo giacca a portafogli.

- Dove?-

- Non devi saperlo.-

Siwon guardò il cugino che gli faceva gli occhietti da cucciolo. Erano il suo punto debole e il bastardo ne approfittava. Siwon sospirò.

- Andiamo.-
 
IN UFFICIO


- Non hai una bella cera.- osserva Heechul entrando nell'ufficio del suo migliore amico.

- Siwon è tornato a Seoul.- fu l'unico commento di Jongwoon.

- Quindi per festeggiare siete usciti?-

- Volevo scopare. Ma non per festeggiare il suo arrivo.-

- Come siamo diretti oggi. Allora, hai deciso di dare tregua al ragazzo?-

- Tregua?-

- Ho visto Kyuhyun che si rigirava le dita nervoso davanti alla tua porta prima che io arrivassi. Poi è tornato alla sua scrivania dove c'erano tutti i tuoi fogli sistemati in un unico cumulo.- si spiegò il biondo.

- Ah.- fu l'unico commento del moro.

Gli venne quindi in mente un'idea. Si avvicinò al suo archivio e tirò fuori altri documenti da tradurre, anche se non erano molto importanti, e uscì dal suo ufficio. Appena vide la scrivania del ragazzo, si avvicinò e gli posò sgraziatamente i fogli.

- Gli altri spero tu li abbia finiti.-

- Sì signore.- rispose Kyuhyun, tirandosi su di scatto. Poi con le mani che tremavano prese i documenti e glieli porse. - Ecco qui.-

- Bene.- Jongwoon li prese e tornò nel suo ufficio. Sentiva su di sé lo sguardo del ragazzo e sorrise impercettibilmente. Era come giocare con un cucciolo: aveva paura di lui ma comunque faceva quello che gli veniva chiesto.


IN CAFFETTERIA


- Ma il capo…- cominciò a dire Kyuhyun mentre alzava lo sguardo dal suo piatto e guardava i suoi colleghi -... È sempre così?-

- Intendi così stronzo? Beh, sì.- rispose sinceramente Sungmin. - Molti di quelli che lavoravano a stretto contatto con lui sono andati via dopo poco tempo. Per questo non ha una segretaria.-

- Ma secondo me, tu starai qui più di tutti gli altri.- affermò deciso Donghae. Hyukjae annuì come a dar man forte alle parole del suo amico.

- Non ti licenzierà, sei troppo carino. E sei anche furbo per licenziarti.- aggiunse Hyukjae, posandogli una mano sulla spalla.

Kyuhyun non rispose. Non gli sembrava di aver fatto colpo sul suo capo. Infatti, non gli aveva detto niente sulle sue traduzioni, neanche se andavano bene o se erano sbagliate. Inoltre, quando gli posava le cose sulla scrivania, lo faceva sempre in malo modo e ciò innervosiva il più giovane.

Nonostante tutto quello, però, Kyuhyun doveva ammettere che il suo capo era bello. Sexy, oserebbe ammettere. Quella mattina gli era sembrato più bello, più sexy, più… più dio del sesso rispetto al giorno prima. Quegli occhi neri che lo guardavano con freddezza in realtà lo facevano sciogliere. La sua voce dura e fredda gli procurava brividi dappertutto e lo facevano desiderare di sentirsi chiamare da lui col suo nome a letto. Quelle mani che lui aveva visto che erano piccole gli facevano desiderare di essere abbracciato e tenuto stretto dall'uomo. Erano sensazioni nuove, mai sentite e provate con gli uomini con cui era stato. Era per questo che non mollava il lavoro. Se il capo non voleva averlo lì e voleva che si licenziasse.. Beh, avrebbe dovuto aspettare in eterno perché lui, di certo, non avrebbe rinunciato a vederlo tutti i giorni.


FUORI DALL'UFFICIO


- Sei tu l'interprete, giusto?- domandò un ragazzo moro, alto e palestrato a Kyuhyun.

- Sì.- rispose il ragazzo prima di tornare al suo lavoro.

- Parecchio maleducato da parte tua prestare attenzione ai documenti e non a chi ti sta parlando.- commentò l'ospite.

- Mi scusi, ma il mio capo è molto esigente e devo tradurre questi documenti per domani.- disse Kyuhyun. - Sta cercando qualcuno?- aggiunse, notando che l’uomo lo fissava sorridendo.

- Sto cercando Kim Jongwoon. Sono Choi Siwon.-

Kyuhyun guardò dietro l'ospite, da dove sentiva provenire un bisbiglio continuo, e notò che i suoi colleghi gli stavano facendo dei gesti. Inarcò il sopracciglio, non capendo cosa volessero. Sungmin cominciò a scrivere su un foglio e lo alzò, facendo leggere a Kyuhyun il testo: “Lui è Choi Siwon, il cugino del capo. Fallo entrare nell'ufficio. Subito!”.

Kyuhyun allora si alzò di scatto e si avvicinò alla porta del suo capo e bussò. Quando sentì la risposta dall'altra parte, aprì la porta ed entrò, seguito da Siwon. Jongwoon dava le spalle alla porta quindi non si accorse dei due che entravano.

- C'è qui il signor Choi Siwon.- annunciò Kyuhyun, abbassando il capo.

- Sei forse il mio segretario? Il mio assistente personale? Vedi di fare il tuo, di lavoro. Lasciaci soli.- disse freddamente Jongwoon.

Quelle parole fecero male a Kyuhyun, che semplicemente abbassò il capo prima di uscire, chiudendo piano la porta dietro di sé. Sarà stato pure l'uomo più bello che mai avesse visto, ma di certo era quello con un carattere pessimo.


NELL’UFFICIO


- Carino il ragazzo.- commentò Siwon sedendosi dalla parte opposta a suo cugino appena Kyuhyun aveva chiuso la porta.

- Cosa vuoi?- replicò freddo Jongwoon.

- Andiamo, non trattarmi così. Non sono uno dei tuoi dipendenti.-

- D’accordo. Perché sei venuto qui?-

- Volevo vedere il nuovo ragazzo.. E parlare di affari con te.-

- Avanti, parla.- ribatté Jongwoon girandosi per guardare il cugino negli occhi.

Siwon sapeva non sarebbe stato semplice parlare a suo cugino della sua idea. Fare una festa congiunta per il ventesimo anniversario di entrambe le loro aziende era un azzardo, visti i precedenti tra i suoi genitori e sua zia. Anche lui pensava fosse una idea strampalata ma era l'unica che gli era venuta in mente per far sì che la sua azienda e quella di Jongwoon tornassero in buoni rapporti. Sperava che suo cugino accettasse.
 
AL CAFFÈ
 
Quel giorno Kyuhyun si era messo d'accordo con Ryeowook per pranzare insieme durante la sua pausa pranzo in un caffè nelle vicinanze del suo ufficio. Lo aspettava in un tavolo vicino alla porta d'entrata, cosicché il suo amico lo trovasse subito. Di certo si aspettava di vedere entrare chiunque, tranne il suo capo. Questi non si guardò neanche ai lati ma andò dritto ad un tavolo in un angolo semi nascosto del locale dove c'era già seduto un uomo. L'uomo era magro, aveva i capelli molto chiari, quasi biondi, e quando vide arrivare il suo capo, Kyuhyun notò che quando sorrideva, gli occhi si riducevano a due fessure e gli si formavano delle fossette. Kyuhyun non sapeva come mai a quella vista aveva sentito come una stretta al suo cuore.
-Terra chiama Kyu.- disse Ryeowook scuotendo la mani davanti agli occhi di Kyuhyun.
-Oh.- Kyuhyun sbatté più volte le palpebre. - Ciao Wookie.-
-Cosa stai guardando?- domandò il più basso mentre prendeva posto davanti a Kyuhyun.
-Il mio capo è entrato poco prima di te. Mi domandavo dove mangiasse..- fu la risposta del castano prima di guardare il menù che aveva tra le mani.
Ryeowook diresse il suo sguardo verso dove prima l'amico stava guardando. Kyuhyun gli aveva detto che il suo capo era moro, magro e alto come lui, per cui gli fu facile individuarlo tra i clienti del locale. “Sì, è molto attraente. Aveva ragione Kyuhyun”, pensò prima di tornare a posare gli occhi sul suo amico, che in quel momento guardava verso il suo capo con uno sguardo vuoto.
-Ordiniamo?- suggerì Ryeowook sapendo che, se c'era qualcosa che poteva distogliere il più piccolo dai suoi pensieri, quello era il cibo.
 
FESTA
 
Erano passate due settimane da quando Siwon aveva proposto a Jongwoon di fare la festa e, finalmente, era arrivato il giorno. L'impresa era rimasta chiusa l'intera giornata, sicché Kyuhyun ne aveva approfittato andando con Ryeowook a comprare l'abito per quella sera.
Il più basso dei due aveva optato per un completo grigio, dal taglio tra il casual e l'elegante, accompagnato da una cravatta grigio scuro. Ryeowook gli aveva assicurato che gli calzava a pennello e che sicuramente avrebbe fatto colpo su Sungmin. Infatti, Kyuhyun aveva sviluppato una leggera cotta per il collega che, quando poteva, lo aiutava nei compiti che Jongwoon gli assegnava e che non erano propriamente da interprete. Inoltre, qualche sera erano usciti insieme agli altri e Kyuhyun gli era rimasto attaccato, scoprendo che gli piaceva molto la sua compagnia.
 
 
 
-Smettila di muoverti.- disse a bassa voce l'uomo dai capelli chiari e le fossette a Jongwoon.
-Le tue mani mi danno fastidio. Non posso farlo da solo?-
-Non togliermi il divertimento.- ribatté l'altro, mettendo il broncio.
-Allora sbrigati.- gli sibilò di rimando tornando a chiudere gli occhi.
-Che cavolo state facendo voi due?!- strillò Siwon da fuori dalla stanza.
-Abbiamo quasi finito.- fu la risposta dell’uomo dai capelli chiari.
-Smettila di fare sembrare che stiate facendo qualcosa di indicibile, Jungsoo!- urlò il cugino di Jongwoon aprendo la porta.
Jongwoon, Siwon e Jungsoo, l'amico del moro, erano rimasti d'accordo che sarebbero andati insieme alla festa. D'altronde, due di loro erano i proprietari delle due aziende e l'altro era il vice presidente dell'azienda di Siwon.
-Umpf.- sbuffò Jungsoo, allontanandosi da Jongwoon per ammirare la sua opera. - Perfetto!- e batté le mani.
-Sì, va bene così. Molto bene. Soprattutto se vuoi rimorchiare qualcuno.- commentò Siwon.
-Non vado a letto con i miei dipendenti.- fu la fredda risposta del cugino mentre indossava la giacca. Aveva deciso di indossare un semplice abito blu con la camicia bianca e la cravatta blu. Piccolo particolare: il completo gli fasciava il corpo.
-Beh, io non lo escluderei. L'interprete non è male.- replicò Siwon sorridendo.
-E anche Sungmin è molto attraente.- aggiunse Jungsoo.
Jongwoon lanciò uno sguardo gelido ai due uomini. Se c'era una cosa che odiava, era che le persone cercassero di accoppiarlo con qualcuno da loro scelto.
Decise di evitare i due e uscire dalla sua stanza, dirigendosi verso l'ingresso dove avrebbe bevuto un drink prima di uscire per la festa. Suo cugino e Jungsoo lo seguivano, senza mai smettere di dirgli di provarci con Sungmin, o con l'interprete nuovo.. Perfino con Youngwoon, il capo del corpo di sicurezza che avevano invitato. Ma lui non ascoltava le loro parole. Era da alcuni minuti che tutto quello a cui pensava Jongwoon era Cho Kyuhyun sdraiato sotto di lui che, tra un gemito e l'altro, mormorava il suo nome. Jongwoon quando si rese conto a cosa, anzi, a chi stava pensando, tornò alla realtà.
Doveva ammetterlo: non era del tutto indifferente al ragazzo nuovo. Nonostante non fosse un fuscello, non fosse palestrato, e fosse anche di corporatura più grande di lui, non poteva negare che era attraente. I suoi occhi, cerbiattosi secondo lui, esprimevano tenerezza, anche quando lui stesso lo trattava con freddezza. Il sorriso che gli guardava di nascosto era uno di quelli che facevano desiderare di essere la persona alla quale erano destinati. E le sue labbra. Piene da far venire voglia di mordicchiargliele. Ma Jongwoon si negava tutto ciò perché quello che gli importava era l'azienda e divertirsi. Una qualunque relazione avrebbe scombinato i suoi piani.
 
 
 
-Ehi Kyuhyun.- lo salutò Sungmin appena il più giovane aveva raggiunto il loro solito gruppo.
-Ciao Sungmin, Eunhyuk e Hae.-
-Hai intenzione di rimorchiare qualcuno?- gli domandò Hyukjae occhieggiandolo.
Kyuhyun arrossì. - N-no. Pe-perché?- balbettò
-Perché stai benissimo vestito così.- rispose Donghae al posto del biondo.
-Oh, grazie.- riuscì a dire Kyuhyun prima che Jongwoon, Siwon e Jungsoo entrassero nel salone. Quest'ultimo attirò l'attenzione del castano che si girò subito verso i suoi amici. - Chi è quello insieme al capo e a Choi Siwon?-
-Lui? È Park Jungsoo, il vice presidente dell'impresa di Siwon.- gli rispose Sungmin.
-E amico di Jongwoon.- aggiunse Hyukjae.
“Amico? Solo amico, quindi?”, pensò Kyuhyun mentre i tre uomini cominciavano ad andare in giro tra gli ospiti.
-Sungmin!- sentirono chiamare i quattro ragazzi. Sungmin si girò verso la voce e si rese conto che era Jungsoo.
-Ciao Leeteuk!- lo salutò Sungmin porgendogli la mano.
Jungsoo gli strinse la mano e gli rivolse un sorriso che a Kyuhyun sembrò angelico.
-Aigoo. Da quanto tempo è che non ci vediamo?- chiese Jungsoo mentre guardava i ragazzi attorno a Sungmin, come in cerca di qualcuno.
-Circa due anni. New York ti tiene impegnato, eh?- rispose l'altro.
Gli occhi di Jungsoo si posarono su Kyuhyun. - Lui è un viso nuovo. È il tuo ragazzo?- aggiunse sempre rivolto a Sungmin.
Kyuhyun arrossì e abbassò lo sguardo sulle sue mani che giocavano con l'orlo della giacca. Sentiva su di sé lo sguardo di qualcuno ma, essendo imbarazzato, non riusciva ad alzare lo sguardo.
 
 
Jungsoo era andato a salutare Sungmin, suo caro amico da quando erano piccoli, e stava anche parlando con gli altri del gruppo. Siwon, invece, era andato a parlare con Heechul e dai loro sguardi si poteva capire che stavano confabulando. Jongwoon vide Kyuhyun arrossire quando Jungsoo diceva qualcosa a Sungmin. Quest'ultimo era arrossito leggermente e aveva ridacchiato. Muovendosi senza volerlo, Jongwoon raggiunse Jungsoo e i suoi dipendenti e posò un braccio attorno alle spalle dell'amico.
-Vi state divertendo?- domandò Jongwoon al gruppo, tenendo però lo sguardo su Kyuhyun.
 
 
Il castano, sentita la voce del capo, alzò la testa di scattò e notò il braccio del moro attorno alle spalle di Jungsoo. Sentì una fitta al cuore che attribuì alla gelosia per la mancanza di una relazione del genere con Sungmin.
-Sì.- rispose Kyuhyun, sorprendendo i suoi amici, Jungsoo e Jongwoon.
-Scusa, non ho sentito. Potresti ripetere?- disse Jongwoon.
-La festa è molto divertente.- intervenne Sungmin mettendo una mano sulla spalla di Kyuhyun.
 
A Jongwoon non piacque la mossa perciò, con lo sguardo più freddo che poteva immaginare di fare, si rivolse a Kyuhyun.
-Ho bisogno che tu mi faccia da interprete. Vieni.- ordinò perentorio girandosi, sapendo che il ragazzo lo avrebbe seguito.
I due camminarono fuori dal salone, in un corridoio dalle luci tenue e dove non passava quasi nessuno. Jongwoon non sapeva dove stesse andando e cosa avrebbe detto a Kyuhyun per giustificare quella “scappatella”. Il moro stava per tornare indietro ma il più giovane lo fermò.
-Dove stiamo andando?- domandò il castano prima di guardarsi ai lati. - Qui non c'è nessuno.-
Se si dovesse chiedere a Jongwoon perché fece quello che fece in seguito a quelle parole, non saprebbe rispondere. Jongwoon prese Kyuhyun dal polso destro e lo sbatté contro la parete alla loro sinistra, gli aprì le gambe col ginocchio e tenne la gamba in mezzo. Forse, ma forse, il moro attribuirebbe l'azione ad astinenza misto a provocazione da parte del giovane. Provocazione perché tutto quello a cui Jongwoon poteva pensare in quel momento era a come l'abito del ragazzo gli fasciasse il corpo, stuzzicandolo a commettere quello che stava facendo in quel momento.
Jongwoon fece scivolare la mano libera lungo la camicia e la giacca dell’interprete, fermandosi pericolosamente appena sopra la cintura del pantalone. Si chinò verso il ragazzo, sfiorando impercettibilmente con le labbra il suo collo.
 
 
Kyuhyun non si aspettava una simile reazione dal suo capo. Non si aspettava neanche un'azione del genere. Jongwoon lo aveva colto alla sprovvista e Kyuhyun non sapeva perché tutte le sue forze erano come sparite dal suo corpo, lasciandolo desideroso di qualunque cosa il capo gli volesse fare. Kyuhyun, come reazione ai gesti del maggiore e dopo aver provato i brividi al contatto tra il suo collo e le labbra del più grande, si inumidì le labbra con la lingua e forse fu quel gesto che fermò il suo capo.
-Che caz..?!- mormorò Jongwoon guardando prima Kyuhyun e poi le sue mani che tenevano fermo il giovane.
Kyuhyun non proferì parola, neanche quando il capo si allontanò da lui, liberandolo dalla sua presa. In realtà, non sapeva cosa dire e non riusciva neanche ad aprire la bocca. Jongwoon fece un profondo respiro e si sistemò la giacca. Si girò verso Kyuhyun e gli lanciò uno sguardo minaccioso.
-Non dirai niente a nessuno e puoi tenere il posto. Parlane con qualcuno, renderò la tua vita e quella dell'altra persona un inferno. Chiaro?-
Jongwoon non aspettò neanche la sua risposta e si allontanò da lui, diretto al salone dove c'era la festa. Kyuhyun non credeva ancora a quello che era appena successo ma sapeva che non doveva parlarne con nessuno. Dopo essersi sistemato la camicia e la giacca, seguì il capo alla festa.


Carissime lettrici, mi duole informarvi che, causa esami universitari (maledetto russo!), non penso potrò/riuscirò a pubblicare il prossimo capitolo (che è in fase di scrittura) questa domenica *china il capo*. Quindi, spero che abbiate pazienza; tornerò appena  posso!
Detto questo, spero che il capitolo vi piaccia (certo, come no.. Con Mr "So' troppo figo per essere gentile" Kim che fa lo str...) 

 
 
 

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Capitolo 5
*** Travel ***



 
 
 
AEROPORTO
 
-Sungmin?- domandò confuso Jongwoon a Heechul.-SÌ.- rispose l'altro senza distogliere lo sguardo dall'articolo che stava leggendo nella sala v.i.p.
-Sungmin.- ripeté scettico il moro.
Heechul sospirò e guardò l'amico negli occhi. - Preferivi uno dei due pesci? Insomma, Sungmin mi sembrava la miglior opzione.-
I due amici si voltarono a guardare la persona oggetto della loro discussione che stava parlando con Kyuhyun. Mentre il più grande gesticolava, il più giovane se la rideva, senza guardare il suo capo e il vice presidente.
-Ma.. Stiamo parlando di Sungmin!- esclamò a voce alta il moro, richiamando su di sé l'attenzione dei due dipendenti.
-Tranquilli, stiamo organizzando la giornata.- li rassicurò il biondo prima di tornare a guardare l'amico. - E allora? C'è qualche problema?-
“Non riuscirò ad avvicinarmi al ragazzo, ecco il problema!”, pensò Jongwoon. Ma di certo non poteva dirlo. Per cui scrollò le spalle, sperando di convincere l'amico.
Heechul nascose un sorriso. - Bene, allora è tutto a posto.-
Kyuhyun, nonostante fosse stato immerso nella sua conversazione con Sungmin, non si era perso nessuna delle reazioni del suo capo. Era seriamente preoccupato per quello che l'uomo aveva pianificato ma ringraziava Sungmin, che gli aveva detto che non l'avrebbe lasciato neanche un minuto. E stava svolgendo bene il suo compito: fin da quando erano arrivati in aeroporto, l'amico non l'aveva lasciato solo neanche un secondo.
 
Jongwoon era intenzionato a sedersi vicino al ragazzo durante il volo, non gliene importava niente dei numeri scritti sul biglietto aereo né delle proteste del giovane.
Appena entrati nell'aereo, Jongwoon camminò proprio dietro a Kyuhyun, impedendo a Sungmin di avvicinarglisi. Quando vide il ragazzo sedersi sorrise. Il destino aveva voluto che il suo posto fosse quello vicino all'interprete. Il moro si sedette nel sedile di fianco e non ascoltò il ragazzo che gli diceva che preferiva stare esterno perché non gli piaceva guardare fuori dal finestrino.
-Troverai qualcos'altro da guardare.- disse semplicemente Jongwoon con tono malizioso.
Tono che Kyuhyun non captò. Non era vero che non gli piaceva guardare fuori dal finestrino; non voleva stare seduto vicino al capo senza possibilità di fuga. Cercò con lo sguardo Sungmin, che vide Jongwoon sorridere soddisfatto.
Sungmin si avvicinò alla loro fila e, gentilmente, chiese al capo se gli andava di cambiare posto con lui.
-Perché dovrei? Mi trovo bene qui.-
Sungmin guardò combattutto Kyuhyun prima di sospirare.
-Mi scusi.- disse e andò al suo posto.
Kyuhyun cominciò a muoversi sul sedile, ansioso per quel viaggio, e a mordicchiarsi le unghie. Jongwoon se ne accorse e, prese le mani del giovane tra le sue, posò le mani sulle ginocchia dell'interprete per calmarlo. Kyuhyun lo guardò male e cercò di liberare le mani ma il suo capo aveva molta più forza di lui.
-Dimmi cosa pensi possa farti su un aereo.- disse serio Jongwoon.
-Ehm…- Kyuhyun arrossì. - Di tutto? D'altronde, nessuno sta guardando o vede quello che facciamo.-
-Uhm, osservazione interessante. Ma dimentichi qualcosa..- il capo si avvicinò all'orecchio del ragazzo e abbassò la voce. - Voglio sentirti urlare il mio nome, caro. E ci riuscirò.- aggiunse prima di liberargli le mani.
Kyuhyun divento ancor più rosso e posò lo sguardo sul sedile di fronte, cercando di ignorare l'uomo seduto di fianco a lui. “Perché mi ha preso di mira?! Che cavolo gli ho fatto?!? Mi piacerebbe piantargli un pugno in faccia, argh!”, pensò il ragazzo prima di prendere le cuffie e cominciare ad ascoltare la musica. Sperava che almeno quello riuscisse a distrarlo.
Jongwoon sorrideva vedendo il ragazzo cercare di ignorarlo. Non sapeva come mai gli piacesse comportarsi così con lui ma ormai aveva cominciato, quindi doveva portare a termine tutto. Decise, però, di dargli un po' di tregua. D'accordo giocarci un po', ma non voleva che a uno dei due, o a tutti e due, venisse un problema nelle regioni basse.
 
 
ALBERGO
 
I quattro uomini entrarono nell'albergo dove avrebbero alloggiato per quella sera e si diressero alla reception. Li accolse una giovane che, appena li vide, arrossì lievemente.
-Abbiamo prenotato per una notte a nome Kim Heechul.- disse il biondo, sorridendo amabilmente cosicché la ragazza arrossì ancor di più.
-Oh sì. Ecco qua le tre chiavi.- rispose dopo aver guardato la prenotazione sul computer.
-Tre chiavi? Ma siamo in quattro.- commentò Sungmin guardando la receptionist.
-Vi hanno prenotato tre stanze. La suite matrimoniale e due singole, tutte sullo stesso piano ma in due ali diverse dell'edificio.-
-Ci deve essere un errore.- affermò Kyuhyun, guardando spaventato Sungmin. Non sapeva perché, ma sentiva odore di bruciato.
-Nessun errore.- ripeté calma la ragazza guardando tutti e quattro.
-Non ci sono altre stanze?- domandò Heechul, cercando di trattenersi dal ridere.
-Purtroppo è in corso una convention, perciò non ci sono più stanze disponibili. Mi dispiace.-
I quattro uomini la ringraziarono e si incamminarono verso la hall dove si sedettero. Kyuhyun si attaccò a Sungmin, senza guardare nessuno degli altri due. Il ragazzo più grande gli posò un braccio attorno alle spalle, per confortarlo.
-Chi prende la suite deve dormire con qualcun'altro.- sentenziò serio Heechul incrociando le braccia al petto.
-La prendiamo io e Kyuhyun.- annunciò Sungmin.
-Non se ne parla! La suite è mia.- si lamentò Jongwoon.
-Allora scegli chi tra noi condividerà il letto con te.- gli comunicò l'amico ridacchiando.
Jongwoon fece finta di pensarci. Insomma, non gli serviva pensare a chi concedere di dormire con sé. Guardò Kyuhyun sorridendo malizioso e vide il ragazzo distogliere lo sguardo da lui e cercare di nascondersi dietro a Sungmin.
-Tenga lei la suite, signore. Io e Kyuhyun dormiremo in una singola, io sul divano.- disse Sungmin.
-È sco…- cercò di dire Jongwoon.
-Non è un problema per me. Mi capita spesso.- sentenziò Sungmin, ponendo fine al discorso.
Jongwoon si stupì del tono dell'altro. Le persone che potevano parlargli così le poteva contare sulle dita di una mano e non si ricordava che tra loro ci fosse anche Sungmin. In più, aveva visto Kyuhyun liberare un sospiro di sollievo e sorridere ampiamente al ragazzo di fianco a lui.
Kyuhyun era proprio sollevato perché non avrebbe dormito nello stesso letto del suo capo. Certo, significava che avrebbe dormito con Sungmin, la sua cotta, ma almeno non avrebbe avuto paura di possibili attacchi durante la notte.
Tutti e quattro si diressero alle loro stanze, chi sereno, chi stizzito e chi gongolante. Kyuhyun, quando arrivò in camera, guardò il letto e si accorse che nonostante fosse singolo, era abbastanza largo. Si girò verso Sungmin che stava posando le borse nell'anticamera.
-Hyung.. Possiamo anche dormire insieme. Ci stiamo.- mormorò piano il giovane senza guardare negli occhi l'altro.
Sungmin sorrise e gli arruffò i capelli. - Se proprio insisti.. Va bene.-
Kyuhyun ricambiò il sorriso e informò che si sarebbe fatto una doccia prima di scendere a cena. Il collega gli disse che sarebbe andato a prendere una boccata d'aria e poi tornava in camera.
 
Kyuhyun aveva appena finito di farsi la doccia e si stava mettendo l'asciugamano attorno alla vita. Quando uscì dal bagno, si accorse che le luci della stanza erano spente ma lui era sicuro di averle lasciate accese. Fece per girarsi verso la parete per cercare l'interruttore ma un corpo che lo abbracciava da dietro lo fermò sul posto. Non era sicuramente Sungmin; la stazza era diversa. E non era Heechul perché quell'uomo si metteva profumi riconoscibili anche a distanza. Rimaneva una sola persona e quel pensiero gli provocò reazioni contrastanti: paura ma anticipazione, timore ma eccitazione.
-Proprio una bella stanza.- commentò l'intruso.
Kyuhyun si schiarì la voce dopo aver deglutito. - Sarebbe meglio a luci accese.-
Il ragazzo sentì il viso della persona dirigersi verso il collo e poi il suo respiro in quella zona. Poi sentì qualcosa di morbido toccargli la pelle del collo.
-Cosa.. Cosa stai facendo?- domandò l'interprete cercando di regolare il suo respiro.
-Assaggio, non è abbastanza chiaro?-
-Non sono del cibo. E neanche un tuo giocattolo.-
-Oh..- rispose la persona. - Permettimi di dissentire su quest'ultimo punto.- e detto ciò, lo girò verso di sé.
Jongwoon non aveva pensato di trovare il ragazzo in bagno. Era effettivamente andato a cercarlo nella sua stanza per giocarci un po', ma non si aspettava di trovarlo impegnato nella doccia. Gli era quindi venuta in mente l'idea di spegnere le luci e di giocare con lui al buio. Sarebbe stato tutto più eccitante. E il fatto che il ragazzo fosse uscito con nient'altro addosso se non un asciugamano gli rendeva le cose più facili.
Gli prese i polsi e glieli bloccò dietro la schiena mentre che con il viso si avvicinava al suo, leccandosi le labbra per stuzzicare il giovane e per mostrare che gli piaceva quello che vedeva.
-Mi stai dando del tu?-
-Beh, devo rispetto al mio capo, non al mio molestatore.-
-Piccolo impudente.- ribatté Jongwoon fissandolo intensamente.
-Sai che questo è ben oltre la semplice azione del molestatore. È più da… stupratore.- commentò Kyuhyun cercando di sostenere lo sguardo del suo capo.
-Lo so che la cosa ti eccita. Il tuo amico lì giù ti tradisce.- disse Jongwoon prima di avvicinarsi ancor di più al ragazzo.
Lo spinse sul letto e si mise a quattro zampe sopra di lui, senza mai liberargli i polsi e neanche di guardarlo negli occhi. Gli passò una mano sul petto, mordicchiandosi il labbro inferiore e abbassandosi verso il ragazzo.
-Non mi è piaciuta com'è finita la storia della stanza. Tu devi dormire con me. Punto.-
-Io non dormo con te perché sei capace di violentarmi. E Sungmin hyung è molto meglio di te.-
A quelle parole Jongwoon non ci vide più. Si avventò sul giovane e cominciò a lasciargli dei baci leggeri lungo tutto il collo e il petto.
Kyuhyun si aspettava delle azioni più rudi, violente e invece.. Era tutto l'opposto. Gli sembrava delicato, gentile e timoroso di fargli del male. Mentre il suo capo lo riempiva di baci, Kyuhyun prese coraggio e gli passò una mano tra i capelli, tirandoglieli leggermente.
-Ti consiglio di fermarmi, non di invogliarmi a fare di peggio.- commentò Jongwoon tra un bacio e l'altro.
-…-
-Devo prendere il tuo silenzio come un invito ad andare avanti?- domandò risvegliando il giovane dal sogno ad occhi aperti nel quale era caduto.
-No. Fermati.- rispose deciso l'interprete allontanando l'uomo da sé.
-D'accordo.- disse soltanto il capo prima di dargli un bacio su una guancia.
Senza dire una parola, Jongwoon uscì dalla stanza. Non sapeva cosa gli fosse preso. Insomma, le sue intenzioni erano quelle di divertirsi con il ragazzo, ma non si aspettava di essere così gentile con lui. Come se fosse innamorato del più piccolo. “Nah, non mi piace quel ragazzino. Serve solo per sfogarsi”, pensò l'uomo mentre si dirigeva verso la sua stanza.
Kyuhyun, sdraiato ancora sul letto, ripensava ai minuti appena passati e si trovava a dover prendersi cura della sua eccitazione che quel bastardo aveva risvegliato. Doveva ammetterlo: gli era piaciuto tutto. Dal momento in cui le braccia del suo capo lo avevano abbracciato da dietro, al momento in cui gli aveva detto di fermarlo, se lo voleva. Ed era questo che l'aveva svegliato dall'estasi in cui era caduto. Lui non era una specie di giocattolo col quale l'uomo poteva sfogare le sue pulsioni ogni volta che quest'ultimo voleva. Lui voleva essere amato, non usato.
 
RISTORANTE
 
I quattro erano seduti ad un tavolo, Sungmin e Kyuhyun da una parte e Jongwoon e Heechul dall'altra.
Quando Sungmin era tornato in camera dopo la sua passeggiata, aveva trovato Kyuhyun sdraiato sul letto con l'asciugamano attorno alla vita. Il ragazzo non gli aveva detto niente ma il maggiore si era comunque reso conto che aveva dei residui di lacrime sulle guance. E ora, seduti a tavola, evitava accuratamente di guardare verso il capo.
Capo che si domandava cosa avesse Kyuhyun. Ammetteva di averlo stuzzicato troppo, ma non vedeva perché avrebbe dovuto essere arrabbiato con lui se si era anche lasciato fermare. E a lui, fermarsi, era costato parecchio perché dopo aver assaggiato la sua pelle, voleva di più. Ormai per lui, Kyuhyun era diventato una droga della quale non poteva fare a meno.
Kyuhyun sentiva su di sé lo sguardo preoccupato di Sungmin e quello confuso di Jongwoon. Ma non poteva pensare di mostrarsi diverso in quel momento perché stava combattendo una battaglia interna. Era seriamente convinto di essere innamorato di Sungmin e che desiderava solamente  il corpo del suo capo. Però c'era stato quel momento nella stanza, lui e Jongwoon soli, in cui si era sentito attratto all'altro non solo fisicamente. Doveva esserci qualcosa, altrimenti non si spiegava come mai non si voleva fermare ma avrebbe voluto eternamente su di sé le labbra e il corpo dell'altro.
-Si può sapere a cosa state pensando tutti e tre? Già il lavoro?- domandò Heechul, spezzando il silenzio che si era creato a tavola non appena si erano seduti.
Sungmin e Jongwoon si guardarono negli occhi, cercando poi di includere Kyuhyun ma senza riuscirci. Il ragazzo non sembrava minimamente intenzionato ad alzare lo sguardo dal suo grembo.
-Figurati! Il lavoro! Non spreco il mio tempo libero pensando a quello.- rispose Jongwoon, sperando che il giovane cogliesse il significato nascosto dietro alle sue parole.
-E tu Heechul? Pensavo parlassi di più.- ribatté Sungmin, facendo sorridere il biondo.
-Credimi, Minnie, che io parlo di più. Ma non in queste occasioni.- rispose tranquillamente l'altro sorridendo maliziosamente.
A fine cena giunsero alla conclusione che Sungmin e Heechul, insieme, erano uno spasso e a Kyuhyun la cosa non dispiaceva, anzi era un ottimo modo per non pensare all'uomo che gli stava seduto davanti e che continuava a fissarlo.
-Sungmin, Kyuhyun, venite a prendere una boccata d'aria?- domandò Heechul mentre si alzava da tavola.
-Volentieri. Tu?- chiese Sungmin rivolto a Kyuhyun.
-Oh. Uhm…- l'interprete guardò davanti a sé ma riabbassò lo sguardo. - Sì, è un'ottima idea.-
E così i tre andarono fuori dall'albergo, lasciando indietro Jongwoon che aveva detto che sarebbe rimasto perché aveva degli affari da sbrigare. Nessuno dei tre aveva il dubbio che quegli affari riguardassero il più giovane tra loro, meglio dire riguardassero problemini dovuti a quel ragazzo.
“Merda! Quel ragazzo sta giocando con me, me lo sento. Non può essere così… così strano!”, pensò Jongwoon mentre andava in camera sua. Da quando aveva lasciato la stanza dell'interprete qualche ora prima, continuava a pensare a come si sarebbero sentite le labbra dell'altro su di sé e la cosa lo eccitava da impazzire. Sapeva comunque che quella non era solo attrazione fisica. C'era dell'altro e aveva paura a dare un nome a ciò perché non era nella sua natura.
 
SALA CONFERENZA ALBERGO
 
-E ora che abbiamo concluso l'affare…- cominciò Sungmin guardando i suoi colleghi.
-Si va a festeggiare!- esclamò Heechul tirando fuori dalla sua ventiquattrore quattro costumi da bagno.
Kyuhyun spalancò gli occhi. “Ma.. Va in giro con dei costumi dentro la borsa?!”, esclamò cercando di decifrare gli sguardi degli altri. Né Sungmin né Jongwoon sembravano sorpresi anzi, stavano anche sorridendo.
-Siccome presumo che Kyuhyun si vergogni di mostrarsi nudo a noi…- disse Heechul lanciandogli uno sguardo canzonatorio. -... anziché ai bagni termali, andremo in piscina.- annunciò infine.
-Beh, sarà comunque senza vestiti.- osservò Jongwoon con finto disinteresse. In realtà moriva dalla voglia di vedere il corpo del ragazzo perché il giorno prima aveva avuto la brillante idea di spegnere le luci.
-Ma non del tutto.- replicò Heechul.
-Oh, va bene allora.- commentò Kyuhyun nascondendo l'imbarazzo mettendo via i documenti dell'incontro.
-Evvai!- esclamò Heechul lanciando in aria le braccia ma guardando i suoi colleghi con un sorriso malizioso.
 
PISCINA ALBERGO
 
Fu così che i quattro si trovarono in costume da bagno nella piscina dell'albergo. Kyuhyun era entrato per primo negli spogliatoi e uscito prima di tutti, evitando di farsi vedere e di guardare gli altri, e si era anche buttato in acqua senza aspettarli.
-Com'è l'acqua, Kyu?- domandò Sungmin avvicinandosi al bordo della piscina.
Kyuhyun non poté fare a meno di ammirare il corpo dell'altro, sentendo il viso diventare rosso. - Sopportabile.-
Non riuscì a digerire la vista di Sungmin che dallo spogliatoio uscì Jongwoon e lì la sua mascella avrebbe potuto tranquillamente toccare il fondo della piscina. Aveva un corpo allenato, senza troppi muscoli ma abbastanza da fare sbavare chiunque lo guardasse, Kyuhyun incluso.
Jongwoon si accorse dello sguardo dell’interprete su di sé e sorrise, facendo un po' di scena per farsi notare ancor di più. Si stiracchiò e fece qualche esercizio per “riscaldarsi” e poi si buttò con grazia in acqua.
Heechul li osservò dall'entrata degli spogliatoi. Il suo piano stava andando a gonfie vele, e non gli serviva neanche pianificare chissà cosa; ci stava pensando Sungmin. Tempo qualche settimana e quei due sarebbero finiti a letto insieme.
Jongwoon riemerse in superficie a pochi centimetri da Kyuhyun e dopo qualche bracciata gli fu davanti, approfittando che Sungmin era andato ad ordinare i cocktail. Vide il ragazzo sussultare e arrossire, cercando di allontanarsi da lui.
-Ti vergogni solo ora?- domandò Jongwoon a bassa voce. - Se non sbaglio, ieri eri quasi nudo.-
-Yah! La puoi smettere di molestarmi?- ribatté stizzito l'interprete mettendogli una mano sul petto per tenerlo fermo dov'era.
Non l'avesse mai fatto. Kyuhyun sentì sotto le sue dita il corpo tonico dell'altro e avvampò. Jongwoon se ne rese conto e, sorridendo maliziosamente, posò una mano sui fianchi del ragazzo e gli si avvicinò ancor di più, si leccò le labbra e avvicinò il suo viso a quello del ragazzo.
-Muori anche tu dalla voglia di toccarmi?-
Kyuhyun si fermò. “Anche tu? Quindi pure lui..?”, pensò guardando l'uomo negli occhi. Prendendo il suo silenzio come un assenso, Jongwoon si avventurò ad esplorare la schiena del ragazzo, avendo come reazione l'interprete con gli occhi fuori dalle orbite e la bocca spalancata. Il moro continuò la sua esplorazione, sempre più in basso e, doveva ammetterlo, il suo corpo lo faceva impazzire. Si stava già chinando verso di lui per intrappolarlo in un bacio ma sentì la voce di Sungmin arrivare dal corridoio.
-Ti sei salvato.- mormorò Jongwoon allontanandosi dal ragazzo.
“Devo stare male. Perché sono arrabbiato con Sungmin?”, si domandò Kyuhyun guardando il suo capo allontanarsi e andare dall'altra parte della piscina mantenendo sempre su di lui uno sguardo difficile da decifrare. Lo trovava semplicemente ipnotico, e per questo Sungmin ci mise un po' per attirare la sua attenzione.



*Sclero dell’autrice* Il mio latticino… in una piscina… a petto nudo… senza trucco… PARADISO!!!!!!!!!
Ebbene, ecco qua il nuovo capitolo. Prima che la gente mandi a p*****e l’educazione, il prossimo capitolo lo pubblico quando mi verrà chiesto da voi lettrici – Rebycloud esclusa :-* -.
Quindi, so che mi odierete dopo questo capitolo però, ehi!, è colpa di Jongwoon/hoon/coso!

 
 

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Capitolo 6
*** Svolta ***


Okay, come promesso aggiorno già oggi il ff, ma il prossimo aggiornamento sarà sicuramente la prossima settimana perché... devo ancora cominciarlo in pratica *china il capo* SCUSATE T^T



APPARTAMENTO CHO & KIM
 
Kyuhyun era appena tornato dal viaggio di lavoro e dire che era esausto era un eufemismo. Non tanto fisicamente quanto mentalmente; il suo capo l'aveva provato duramente ed era giunto alla conclusione che voleva andare a letto sia con Jongwoon che con Sungmin. Non allo stesso tempo si intende. Ma finirci a letto significava solo guai: con Sungmin sarebbe significato la fine della loro amicizia, anche se avrebbe potuto portare ad una loro relazione; con Jongwoon sarebbe significato cedere alla lussuria e diventare uno dei tanti con i quali il maggiore aveva giocato.
Kyuhyun, appena posato il trolley in camera sua, andò in salotto e mise la testa sulle gambe del suo migliore amico. Amava la quiete, il poter pensare senza che qualcuno lo disturbasse, ma soprattutto, adorava stare sdraiato sul divano con l'amico che gli carezzava i capelli e gli dava consigli.
Ryeowook, d'altro canto, si era reso conto che l'amico aveva qualcosa che non andava ma non voleva insistere. Sapeva che il più piccolo si sarebbe confidato con lui, quando si sarebbe rasserenato e quindi fino a quel momento non gli restava altro da fare che coccolare Kyuhyun, ma non se ne lamentava. Certe volte pensava che fosse un cucciolo!
-Wookie.- esordì Kyuhyun aprendo gli occhi e guardando quelli dell'amico sopra di lui.
-Dimmi.-
-È successa una cosa durante il viaggio.- gli confidò, arrossendo leggermente.
Ryeowook non si stupì. Insomma, qualcosa doveva pur essere accaduto se Kyuhyun era mogio e aveva uno sguardo pensieroso.
-Racconta.-
E così Kyuhyun cominciò a raccontargli tutto, senza omettere nulla, neanche il momento in camera con Jongwoon. A mano a mano che l'amico gli diceva tutto, Ryeowook cominciava a farsi un'idea sul perché il capo dell'altro si comportasse così ma non giustificava le cose che faceva. Le riteneva cose imbarazzanti e degne di un maniaco, cosa che sperava ardentemente che non fosse perché se era così, non gli avrebbe mai concesso di avvicinarsi a Kyuhyun.
-Io non so cosa fare Wookie. Mi sento attratto ad entrambi e vorrei che mi guardassero con occhi pieni d'amore, non come un ragazzo con cui giocare o, nel caso di Sungmin, da proteggere. Sai cosa significa che ho paura a stare da solo con il mio capo?! Non so come reagirei, cioè potrei cedere alle sue avance ma potrei anche mollargli un pugno in faccia. E Sungmin.. Beh, lui è perfetto e tutto quanto, e mi piace che mi protegga ma… alle volte penso che io sia solo quello per lui: un dongsaeng da difendere da un maniaco.- mormorò infine il più piccolo, socchiudendo gli occhi.
-KyuKyu, guardami negli occhi.- commentò Ryeowook.
Kyuhyun riaprì gli occhi e si trovò la faccia sorridente dell'amico a qualche centimetro dalla sua.
-Non posso capire tutto quello a cui stai andando incontro, né quello che stai pensando veramente ma posso dirti che la miglior cosa da fare è seguire il tuo cuore. Rifletti con il cuore sincero, senza dirti delle bugie, e capirai cosa fare. Questo è quello che ho fatto quando ho rivelato ai miei che ero gay. Non potevo più vivere nella menzogna.- disse a Kyuhyun guardandolo affettuosamente.
-Sai Wookie, mi domando come ho fatto a non innamorarmi di te.- commentò Kyuhyun dopo qualche attimo di silenzio in cui i due si guardavano negli occhi.
Ryeowook scoppiò a ridere e gli diede un bacio sulla fronte. - Perché mi conosci troppo bene e hai paura che, se ti innamorassi di me, finiresti per essere alla mia completa mercé. Insomma, nessuno può resistere ai miei incanti.- scherzò prima di cominciare a ridere di nuovo.
-Sei il miglior amico che io potessi mai chiedere e avere.- gli rivelò Kyuhyun.
Il più grande carezzò la guancia del ragazzo sdraiato sulle sue gambe. - Anche tu per me.-
 
UFFICIO
 
La stanza era immersa nel silenzio e nessuno osava fiatare. I dipendenti comunicavano tra loro usando i fogli sui quali si scrivevano quello che volevano dirsi.
Quella mattina era cominciata con il capo che mandava fuori dal suo ufficio, in malo modo, suo cugino Siwon e poi sempre con il moro che buttava sulla scrivania del suo interprete una decina di cartelle con dei documenti dentro, tutti da tradurre “entro la giornata o ti licenzio!”, come aveva urlato Jongwoon al ragazzo.
Kyuhyun non riusciva a capire il perché il suo capo fosse di quell’umore. Di certo non era per colpa del viaggio, visto che per il maggiore era stato produttivo. Era preoccupato per il suo capo, e in quel momento tradurre era l'ultimo dei suoi pensieri. Per questo, raccolto tutto il coraggio che aveva, entrò nell'ufficio dell'uomo.
-Hai già finito?- domandò freddo Jongwoon da dietro la sua scrivania e osservando il ragazzo con sguardo serio.
-Sono a metà ma…-
Il capo lo interruppe. - Allora torna di là.-
Kyuhyun non lo ascoltò e continuò imperterrito. - Ma sono preoccupato per lei.-
Jongwoon fece cadere la penna che aveva in mano sulla scrivania. Il ragazzo l'aveva colto alla sprovvista e il fatto che fosse preoccupato per lui gli riscaldava il cuore. “Cosa mi sta facendo questo ragazzo?”, pensò l'uomo mentre si alzava dalla sedia e si spostava verso il giovane.
Kyuhyun non si mosse dal suo posto né evitò il suo sguardo. Lo studiava attentamente, cercando di capire cosa lo attraesse e perché.
-Perché sei preoccupato?- fu la domanda del capo.
-Perché non penso sia da lei comportarsi così. Ha sorpreso perfino chi lavora con lei da più tempo.-
Jongwoon continuava ad avvicinarsi e Kyuhyun a retrocedere, fino a toccare con la schiena la scrivania. Il moro gli bloccò qualunque via di fuga mettendogli le braccia ai lati. Gli si avvicinò al collo e gli soffiò, mandandogli scariche elettriche lungo tutto il corpo.
-Ho un grosso problema, Kyuhyun.- esordì il capo, rimarcando la parola “grosso”.
Ciò che stupì il ragazzo, o che lo preoccupò, fu che lo aveva chiamato per nome, ed era la prima volta che lo faceva. Kyuhyun spalancò gli occhi, senza rendersi conto che era arrossito.
-Direi che la cosa non ti disturba.- gli aggiunse dopo averlo fissato per qualche istante. - Mi daresti una mano?- e gli sorrise malizioso.
-Co-cosa?!!- riuscì a balbettare il ragazzo, rendendosi conto di che problema stesse parlando l'altro e del fatto che gli aveva appena proposto di…
Kyuhyun cercò di scappare dalle braccia del suo capo, senza però riuscirci perché l'altro gli si spalmò addosso, senza lasciare neanche un filo d'aria tra i loro corpi.
Jongwoon dovette trattenere il respiro perché quel contatto lo fece desiderare ancor di più il suo dipendente. Riusciva a sentire come ogni parte del suo corpo aderiva a quelle dell'altro e sentiva anche come si incastravano perfettamente. “Merda! Se non fa niente, rischio di farmelo qui, in questo istante!”, pensò il moro, pregando perché l'interprete gli facesse qualcosa in quanto non riusciva più a pensare chiaramente.
Kyuhyun era rimasto paralizzato dall'azione e quasi non si rese conto della mano dell'altro che scivolava sensualmente lungo il suo petto verso il basso. “Oh cielo. Questo mi sta per…”, pensò Kyuhyun spaventato. Quando la mano del capo si fermò appena sopra l'inguine, il ragazzo si riscosse dalla sua paralisi e gli diede uno schiaffo alla mano prima di spingerlo lontano da lui.
-Non sono un cazzo di giocattolo da usare per i tuoi cazzo di giochini.- disse glaciale Kyuhyun guardando l'altro con furore.
Jongwoon era stupito. Si aspettava una reazione dall'altro, ma non così… violenta. Fece per dire qualcosa ma il ragazzo uscì dall'ufficio senza aggiungere altro o guardarsi indietro. L'uomo sentì una stretta al cuore che non voleva spiegarsi mentre vedeva la figura di Kyuhyun allontanarsi da lui. Sentiva il bisogno di corrergli dietro, abbracciarlo e sussurrargli che per lui non era un giocattolo ma si trattenne; non poteva e non voleva comportarsi così, soprattutto davanti agli altri dipendenti. Rilasciò un sospiro pieno di frustrazione e rimase immobile dove il ragazzo l'aveva spinto.
 
APPARTAMENTO CHO & KIM
 
-Wookie.-
-Dimmi KyuKyu.-
-Ho preso la mia decisione.-
-E sei convinto?-
-Sì ma.. Non mi chiedi qual è?-
-Qualunque essa sia, è stato il tuo cuore che l'ha scelta quindi è giusta.-
Kyuhyun e Ryeowook erano sdraiati uno sul divano e l'altro a terra con gli occhi puntati sulla televisione, senza veramente guardare quello che c'era sullo schermo. Il più giovane dei due aveva passato l'intera giornata a riflettere su cosa fare e la risposta alla quale era giunto era solo una; sperava che fosse quella giusta.
 
La mattina dopo si svegliò presto e uscì di casa prima che l'amico lo vedesse, intenzionato a fare quanto aveva deciso che avrebbe fatto.
Ryeowook non lo vide fino a quanto non tornò dal ristorante e lo trovò intento a cucinargli uno spuntino. Il più giovane non gli disse niente ma comunque capì quale era stata la sua scelta.
 
AZIENDA
 
Sungmin, da un bar, aveva intravisto Kyuhyun entrare nell'edificio e uscirne dopo una decina di minuti e per il resto della giornata non lo vide. Si domandava cosa avesse fatto il giovane di primo mattino in ufficio, dove fosse andato, se si era preso una giornata di riposo. Ma non si stupì che, dopo essere entrato nel proprio ufficio, il capo fosse uscito dalla stanza con un foglio in mano e lo sguardo a metà tra l’arrabbiato e il ferito.
 
Quella mattina Jongwoon si era svegliato con una strana sensazione, bruttissima. Controllò più e più volte a casa se era stato derubato, se una parte della villa era distrutta, se sua madre stava bene; tutto era a posto. Per questo, si trascinò quel sentore di vuoto e di terrore fino in ufficio, dove entrò senza salutare nessuno e guardando dritto avanti a sé: era convinto che, se avesse alzato lo sguardo o avesse detto qualcosa, avrebbe scoperto da dove proveniva quel presentimento. Ciononostante, non dovette attendere molto per scoprirne la causa.
Entrato in ufficio, seduto alla scrivania, Jongwoon vide una busta bianca sulla tastiera del computer. Incuriosito, la sollevò e la girò per vedere se c'era scritto il nome del mittente. La sua bocca si spalancò nel momento in cui vide un nome che non avrebbe mai voluto vedere in una lettera di licenziamento: Cho Kyuhyun. Il moro aprì la busta e lesse quello che già sapeva esserci contenuto nella lettera. L'unico pensiero che gli attraversò la mente fu che doveva andare dal ragazzo perché senza di lui… si sentiva perso.
Aprì la cartella sul desktop che conteneva tutte le informazioni sui suoi dipendenti e, trovata quella dell'interprete, la lesse e si segnò sul retro della busta l'indirizzo dell'abitazione e poi uscì dal suo ufficio.
Aveva guidato oltrepassando il limite di velocità, rischiando più volte di incorrere in un incidente. Ma non gliene importava niente. L'unica cosa che voleva era andare da quel ragazzo che gli aveva scombussolato la vita e pregarlo di non andarsene, di rimanere lì, di rimanere… con lui.
Arrivato nel palazzo dove abitava l'interprete, corse a perdifiato su per le scale solo per rimanere paralizzato davanti alla porta dell'appartamento. Non si sentiva pronto per affrontare la verità, ne era terrorizzato perché avrebbe significato cambiamento. Ma non poteva neanche ignorare di nuovo la situazione solo perché non era abbastanza uomo per affrontarla. Dopo qualche minuto rimasto ad osservare la porta, si decise a suonare. Non ricevendo risposta, cominciò a bussare, ordinando al ragazzo di aprire la porta. Continuò a fare così per una decina di minuti, arrivando infine alla conclusione che non c'era nessuno dentro. Prese allora il cellulare e provò a chiamarlo ma veniva rimandato continuamente alla segreteria.
“Ti prego Kyuhyun, torna”, pensò Jongwoon allontanandosi dalla porta e tornando sui suoi passi.
 
APPARTAMENTO CHO & KIM
 
Dopo essere stato nell'ufficio del suo capo, Kyuhyun aveva girato per la città per non pensare a quello che aveva appena fatto e a quello che avrebbe comportato. Aveva spento il cellulare e per tutto il tempo aveva riflettuto su alcuni uffici dove avrebbe potuto mandare il curriculum. Poi era tornato a casa e aveva deciso di cucinare uno spuntino a Ryeowook che quel giorno tornava tardi.
 
Ryeowook effettivamente tornò tardi e si mise a cercare l’altro per la casa, trovandolo in cucina ai fornelli. L'amico si avvicinò a Kyuhyun e lo abbracciò, posandogli la testa sopra la schiena. Aveva capito quale potesse essere stata la causa di quell’improvvisarsi cuoco, e inoltre Sungmin lo aveva chiamato per dirgli cos'era successo quel mattino con il capo.
Kyuhyun si rilassò tra le braccia di Ryeowook e gli rivelò che aveva deciso di licenziarsi, mantenendo però i contatti con Sungmin, Donghae e Hyukjae. Questi non gli avevano detto né chiesto niente per la sua assenza e avevano optato per mandargli un unico messaggio con il cellulare di Donghae.
-KyuKyu…- cominciò a dire il più basso.
-Mh?-
-La vicina… ha detto che stamattina è venuto un ragazzo a bussare alla nostra porta ed è rimasto dieci minuti qui fuori sul pianerottolo.- disse il ragazzo, sentendo l'amico paralizzarsi tra le sue braccia.
-Oh.- fu l'unica cosa che riuscì a dire Kyuhyun.
-Stai bene?- domandò Ryeowook stringendo gentilmente l'amico.
-S-...- cominciò a dire Kyuhyun per poi fermarsi. - No.- ammise infine.
-Se vuoi piangere, puoi. Io non ti giudico, lo sai questo.-
Kyuhyun, sentite le parole dell'amico, cominciò a piangere, lasciando che il più basso lo portasse in salotto e lo facesse sedere con sé sul divano.
Si sentiva spezzato in due nonostante fosse deciso ad abbandonare quell'azienda. Non voleva continuare a sentirsi usato e sapeva che rimanendo lì, le cose non sarebbero mai cambiate e lui ne avrebbe solo sofferto. La sua decisione gli era costata molta fatica perché non avrebbe più visto Jongwoon e la cosa non gli piaceva perché era innamorato del più grande. Non era una semplice cotta, lo sapeva bene, e lasciarlo significava la fine di qualcosa che non era neanche mai iniziato. Sperava con tutto se stesso di riuscire a passare quel dolore che stava provando perché era insopportabile ed era certo che il suo migliore amico si sentisse male per lui.
Ryeowook lo lasciò sfogare, accarezzandogli i capelli e cullandolo, mormorando parole di conforto. Quando si rese conto che l'amico dormiva, lo sdraiò sul divano e lo coprì con una coperta prima di uscire dalla stanza e andare in cucina, dove mandò un messaggio a Sungmin mentre cenava.
 
A: Sungmin hyung
Si è appena addormentato.  A quanto pare si è licenziato ed è distrutto. Appena ci sono delle novità, ve lo farò sapere. Non dite niente al vostro capo; se si dovesse presentare qui, potrei seriamente ucciderlo.
 
CASA KIM
 
-Sei una grandissima testa di cazzo, lo sai vero?- disse tagliente Siwon guardando suo cugino con sguardo di disapprovazione.
-Lo so.- mormorò l'altro.
-Sai che difficilmente tornerà a farsi vedere da te, vero?- aggiunse Heechul, incrociando le braccia al petto.
-Lo so.-
-E sai che probabilmente ti odia, vero?- si intromise Jungsoo, al quale avevano raccontato tutto.
Jongwoon non rispose. Si sentiva uno schifo, una merda, un essere indegno di vivere. Aveva capito troppo tardi che Kyuhyun era il suo primo amore. “È proprio vero che ci si rende conto di quanto teniamo ad una persona solo quando l'abbiamo persa”, pensò il moro guardando i suoi tre amici. Si meritava di essere picchiato ma nessuno gli aveva torto un capello, e non capiva perché.
Probabilmente le sue domande erano visibili nel suo volto, perché Heechul gli si avvicinò e si sedette di fianco a lui.
-Kyuhyun l'ho scelto perché avevo capito che era quello giusto per te. Ti ho avvertito più volte di non giocarci, che lui non era un tuo giocattolino ma non mi hai dato retta. Nonostante questo, lui si è innamorato di te e avrebbe dato qualunque cosa per stare con te, ma non di certo la sua dignità. Si è sentito usato dalla persona che lui avrebbe voluto lo confortasse, lo coccolasse… lo amasse. Non puoi pretendere che torni da te solo perché sei andato a cercarlo; lui vale molto di più. Se veramente lo vuoi indietro, guadagnati la sua fiducia, il suo affetto e poi il suo amore. E non forzarlo a nulla.- gli disse il biondo, scandendo bene ogni parola e guardandolo fisso negli occhi.
Jongwoon ascoltò tutto e si sentì ancor di più uno schifo. Prese la mano di Heechul e lo guardò seriamente.
-Mi darete una mano?- chiese infine, vergognandosi perché stava chiedendo aiuto ma speranzoso che i suoi amici lo aiutassero.
-Certo.- risposero tutti e tre, sapendo quanta fatica stesse facendo Jongwoon in quel momento per redimersi dalla sua vita dissoluta.
-Grazie.- commentò il moro, sorridendo sinceramente agli altri tre.
 
 


 

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Capitolo 7
*** Al bar ***


 


 APPARTAMENTO CHO & KIM
 
Dopo qualche giorno, Ryeowook cominciò a vedere dei miglioramenti in Kyuhyun. Il primo giorno dopo il licenziamento non avrebbe voluto lasciarlo per andare a lavoro, ma l'amico aveva insistito. Quando era tornato a casa, aveva trovato Kyuhyun chiuso in camera sua e nemmeno una traccia di vita nell'appartamento. Per questo, il giorno dopo lo aveva portato con sé al lavoro e, tra un piatto e l'altro, gli faceva assaggiare il cibo; aveva visto i suoi occhi tornare a luccicare. La situazione si ripeté per tre giorni, dopodiché si sentì sicuro a lasciarlo di nuovo a casa.
Il sesto giorno dal licenziamento, quando tornò a casa, lo trovò intento a cucinare. La casa era pulita e in ordine, la sua stanza pure, e inoltre vide dei giornali, dove aveva cerchiato gli annunci lavorativi, sparsi sul tavolino da caffè. Ryeowook sorrise e raggiunse l'amico in cucina, guardandolo rimestare qualcosa dentro una pentola.
-Ciao KyuKyu.- lo salutò.
-Ehi ciao! Com'è andata?- domandò il castano senza girarsi verso l'altro.
-Come al solito. E te?-
-Oh, bene. Domani ho un colloquio di lavoro per lavorare come receptionist in un hotel.-
-Wow! Sei contento?-
-Wookie, non ho ancora il lavoro.- rispose Kyuhyun girandosi a guardare l'amico. - Però almeno ho un colloquio.-
-Sono contento per te.- commentò Ryeowook avvicinandosi al fornello. - Cosa stai cucinando?-
-Una zuppa di alghe.-
-Ti piace così tanto? Di solito la mangiamo solo per il tuo o il mio compleanno.-
-Infatti.- ribatté Kyuhyun allontanandosi dall'amico e uscendo dalla cucina.
Ryeowook rimase fermo davanti alla pentola, domandandosi dove fosse andato Kyuhyun e perché stava cucinando la zuppa di alghe.
Kyuhyun tornò qualche minuto dopo con in mano una scatola impacchettata. Gliela porse e gli rivolse il sorriso più dolce che Ryeowook gli avesse mai visto fare.
-Tanti auguri Wookie.-
Ryeowook spalancò la bocca. Si era dimenticato del suo compleanno. Il suo compleanno! E il fatto che l'amico, in quel periodo brutto che stava passando, se ne fosse ricordato gli scaldò il cuore. Corse tra le braccia di Kyuhyun e lo abbracciò stretto.
-Non lo ricordavo. E tu..- cominciò Ryeowook, chiedendosi se anche i suoi genitori se ne fossero dimenticati. - E tu te ne sei ricordato. E mi hai preso pure un regalo!- terminò, sentendosi profondamente amato dall'amico.
-Certo! Sei il mio migliore amico e niente può farmi dimenticare di te.- fu la risposta di Kyuhyun.
Ryeowook si staccò da Kyuhyun e si alzò per dargli un bacio sulla guancia. - Grazie.-
-Di niente.- replicò il castano mettendogli tra le mani il pacco. - Aprilo.-
Il festeggiato prese il regalo e prima di aprirlo lo scosse, cercando di capire se erano vestiti o qualche oggetto. Non sentendo niente, la sua curiosità crebbe. Scartò il pacco, curioso di sapere cosa ci fosse dentro, e quando tolse il coperchio e vide il regalo, la sua bocca si spalancò per la seconda volta in meno di cinque minuti e sentì delle lacrime agli angoli degli occhi.
Kyuhyun sapeva quanto all'amico mancassero i genitori e quanto li volesse vedere. Per questo, aveva chiesto ai propri genitori di mandargli una foto di Ryeowook con la sua famiglia, l'aveva incorniciata e, affinché l'amico non capisse cosa fosse il regalo, aveva riempito la scatola di cotone. Inoltre, i genitori dell'amico gli avevano mandato, tramite i suoi, una lettera indirizzata al più basso. Sulla busta, scritto con lettere abbastanza grandi, c'era scritto “Per il nostro bambino”.
-Ti lascio leggere la lettera da solo.- annunciò Kyuhyun prima di spegnere la zuppa e uscendo dalla cucina, dando un po' di privacy all'amico.
 
PER STRADA
 
-Allora, ripeti con me: entri, poggi la sorpresa davanti alla porta, suoni e vai via. Capito?- disse Heechul all'amico.
-Entro, regalo, suono e vado via.- ripeté Jongwoon guardandolo negli occhi.
-Sei sicuro?- si intromise Siwon.
-È quasi passata una settimana, penso si sia calmato.- insistette il moro.
Jungsoo parcheggiò l'auto di fronte al palazzo dove abitava Kyuhyun e si girò a guardare Jongwoon, rassicurandolo con lo sguardo.
-Vai e torna.- commentò scatenando l'ilarità dagli altri.
-Sembra che io stia per partire per una missione mortale.-
-Quasi. Sungmin mi ha detto che Ryeowook, il coinquilino di Kyuhyun, è molto protettivo nei suoi confronti e che ha anche detto che se ti vede, ti riempie di botte.- lo ammonì Leeteuk.
-…- il moro cercò di non pensare a Ryeowook. Il suo obiettivo era vincere il cuore di Kyuhyun, non del suo amico. - Grazie per avermi rassicurato.-
-Quando vuoi. Ora vai.-
Jongwoon scese dall'auto e si incamminò dentro l'edificio, dirigendosi subito verso il piano e il numero che stava cercando. In mano aveva una scatola di cioccolatini e un videogioco che sapeva, grazie a Sungmin, piacere al ragazzo. Giunto davanti alla porta, posò il tutto sul pavimento e sopra il mucchio ci mise una lettera. Suonò il campanello e, senza aspettare risposta, corse giù dalle scale e tornò alla macchina.
“Ti scongiuro Kyuhyun, sono sincero”, pensò l'uomo mentre lui e i suoi amici si allontanavano da lì.
 
APPARTAMENTO CHO & KIM
 
-Chi era?- domandò dalla cucina Ryeowook.
Non sentendo alcuna risposta, il ragazzo raggiunse l'amico che era fermo sulla soglia di casa a fissare un punto a terra. Seguì il suo sguardo e vide dei fiori di fianco ad una scatola di cioccolatini. Ryeowook gli posò una mano sulla spalla e gli sorrise.
-Non li prendi?- domandò, pur sapendo già che l'amico avrebbe preso i regali nonostante entrambi sapessero chi glieli mandava.
-Oh? Certo certo.- rispose l'altro, raccogliendo da terra i regali e chiudendo la porta.
I due amici misero i fiori in un vaso e poi si sedettero sul divano, occhieggiando la scatola di cioccolatini e la lettera. Kyuhyun si girò verso l'amico e gli sorrise, ignorando i regali del suo ex capo.
-Cosa dicevano i tuoi?-
-Hanno detto che… che verranno a visitarci presto. Perché non vedono l'ora di riabbracciarmi e…- la voce di Ryeowook si incrinò, pensando a quanto fosse fortunato che i suoi genitori gli volessero ancora bene.
-Ma è magnifico! Vuol dire che…- l'amico annuì solamente, sentendo crescere dentro di sé la voglia di piangere.
-KyuKyu, sono contentissimo..- mormorò prima di scoppiare in lacrime.
Kyuhyun abbracciò l'amico, contento per lui perché finalmente sarebbe riuscito a riabbracciare i suoi genitori. I regali di Jongwoon vennero ignorati, così come la lettera che rimase sigillata sul tavolino da caffè del salotto.
 
BAR
 
-Sei vivo!- esclamarono Sungmin, Donghae e Hyukjae non appena videro Kyuhyun entrare nel locale.
-Non vi libererete così facilmente di me.- commentò Kyuhyun elargendo ad ognuno di loro un sorriso seducente.
-Questo brutto mascalzone sta flirtando con noi!- esclamarono Eunhyuk e Donghae in contemporanea, facendo scoppiare a ridere Sungmin, Kyuhyun e Ryeowook.
-E per fortuna che non è su di giri.- disse il migliore amico di Kyuhyun.
-Perché?- chiese Sungmin.
-Sennò vi starebbe riempiendo di baci.- riuscì a dire prima che Kyuhyun gli desse un pugnetto sul braccio.
Sungmin era contento di vedere Kyuhyun. Aveva passato l'intera settimana a preoccuparsi per l'altro, domandandosi se avesse mangiato, se si stesse riprendendo. Sapeva che c'era dell'altro oltre al licenziamento, ma il più giovane era deciso a non dire niente. Sungmin ringraziava il fatto che con lui ci fosse Ryeowook, perché era sicuro che si sarebbe preso cura lui di Kyuhyun.
Ryeowook vide Sungmin avvicinarsi a lui e, non sapeva perché, sentì le guance avvampare e il battito del cuore aumentare. Non era la prima volta che si incontrava con Sungmin. Oltre alla cena al suo ristorante dove l'aveva conosciuto, lui e Sungmin si erano cominciati a trovare ogni tanto, non solo per parlare di Kyuhyun. Ryeowook ammetteva di trovarsi bene in sua presenza, ma non era sicuro che Sungmin ricambiasse la cosa. A volte pensava perfino di dargli fastidio.
-Sono contento di vedervi.- disse Sungmin guardandolo negli occhi e sorridendogli dolcemente.
-An-anche io. E poi, a-aveva bis-bisogno di sva-svagarsi un po'.- balbettò Ryeowook prima di darsi dell’idiota mentalmente.
Sungmin prese posto di fianco all'amico di Kyuhyun e da lì non si mosse per tutta la serata, incuriosendo il più giovane tra loro.
Kyuhyun aveva notato che Sungmin e Ryeowook erano in rapporti più che amichevoli: sapeva delle loro uscite, anche se quando pensava che gli piacesse il suo ex collega non ne aveva mai fatto cenno con l'amico, ed era a conoscenza dei messaggi che si inviavano. Insomma, per lui erano cotti l'uno dell'altro. Ammetteva che quando ancora lavorava con Sungmin, non ci aveva mai fatto caso o aveva preferito ignorare, pensando Sungmin potesse essere interessato a lui. Ora però che era conscio dei suoi sentimenti per il maggiore, sperava solo che i due si dessero una mossa e si dichiarassero.
-Scusa Sungmin se te lo chiedo ma il capo mi ha appena scritto chiedendomi se ci andava di raggiungerlo in un bar.- sentì dire Kyuhyun da Hyukjae.
-Il capo?- domandò Ryeowook. Da quanto gli avevano detto Kyuhyun e Sungmin, Jongwoon usciva solo con i soliti tre e mai con i dipendenti.
-Sì perché?- domandò l'altro.
-Se lo starà domandando perché gli ho raccontato di com'è. Non sa che in questa settimana è cambiato.- si intromise Sungmin.
-Cambiato?- domandò piano Kyuhyun.
Donghae annuì. - Ogni mattina, quando arriva, ci saluta. A pranzo mangia con noi. E la sera ci invita sempre ad uscire.-
-Inoltre, non ci urla più a lavoro.- aggiunse Hyukjae prendendo per mano Donghae.
Kyuhyun li guardò scettico. Stavano davvero parlando di Kim Jongwoon? Lo stesso Kim Jongwoon che lo aveva trattato come una pezza per i pochi mesi che aveva lavorato da lui? Si girò verso Sungmin che rispose alle sue domande senza neanche averle dette.
-Sì, proprio lui.-
Ryeowook vide l'amico accigliarsi senza però dire nulla. Non voleva immaginare quello che probabilmente stava pensando il più giovane e che presumibilmente includeva scene di lotta all'ultimo sangue. Mise quindi una mano sulla sua spalla, come a volerlo calmare e gli sorrise dolcemente. Lo sentì rilassare e tornare a guardare i suoi vecchi colleghi.
-Allora Sungmin? Sei dei nostri?- domandò Donghae mentre si alzava e prendeva per mano Hyukjae.
-Voi andate?-
-Certo! Paga lui.- rispose Hyukjae.
Sungmin si girò a guardare Kyuhyun e Ryeowook. Non gli piaceva l'idea di chiedere ai due ragazzi di unirsi a loro. Ma, d'altra parte, voleva stare di più con Ryeowook.
-Volete aggiungervi?-
Ryeowook, sentita la domanda, strinse la spalla dell'amico, preoccupato potesse esplodere. E invece, lo sentì tendersi un attimo per poi distendersi. Vide il più giovane guardare sorridendo Sungmin.
-Contateci.- fu l'unica cosa che disse Kyuhyun prima di mandare giù d'un sol sorso un bicchierino di vodka.
Ryeowook non sapeva cosa avesse l'amico ma di una cosa era certo: quella sera Kyuhyun sarebbe tornato a casa su di giri.
 
BAR
 
-Jongwoon-ssi, siamo qui.- annunciò Eunhyuk sedendosi di fianco all'uomo.
-Ehi, ciao!- lo salutò il capo prima di guardarsi in giro. Insieme a Hyukjae, Donghae e Sungmin vide anche un ragazzo più giovane di loro, alto circa quanto lui, con gli zigomi alti e pronunciati, le labbra sottili e i capelli color nocciola.
Jongwoon stava per aprire bocca e chiedere chi fosse il ragazzo quando si rese conto che dietro di lui c'era Kyuhyun che avanzava verso il tavolo con un drink in mano. L'interprete era l'ultima persona che si aspettava di vedere lì, e soprattutto vestito in modo così… provocante.
Kyuhyun, prima di andare al locale, aveva deciso di entrare in un negozio e comprare dei vestiti da usare. Aveva optato per dei jeans neri strappati sulle ginocchia e una maglia azzurra con scollo a v. Sapeva di stare attraendo l'attenzione di parecchi ragazzi oltre che di ragazze, ed era conscio dello sguardo del suo ex capo su di lui. Un sorriso gli increspò le labbra e senza smettere di guardare il moro negli occhi, si sedette di fianco a Ryeowook.
-Siwon, smettila di stressarmi l'anima!- esclamò Heechul raggiungendo tutti al tavolo. Quando vide Kyuhyun, gli rivolse un sorriso radioso, facendo digrignare i denti a Jongwoon. - Kyuhyun!- strillò il biondo andando ad abbracciare il suddetto ragazzo che rimase sorpreso dall'abbraccio.
-Ciao… Heechul.-
-Ci rivediamo.- commentò Siwon sedendosi di fianco a suo cugino.
-Uhm, già.- disse solamente l'interprete, portandosi alle labbra il drink, quello che il barista gli aveva detto che si chiamava “Angelo Azzurro”.
-Oh.. Ehm, ciao… Kyuhyun.- mormorò quasi impercettibilmente Jongwoon.
Kyuhyun lo squadrò. Si domandava dove fosse finito l'uomo sicuro, deciso, che assumeva toni e pose autoritari mentre parlava che lui aveva conosciuto. Gli passò per la mente che probabilmente la lettera che aveva sul comodino, ancora sigillata, gli spiegava qualcosa. Ma non aveva ancora avuto il coraggio di aprirla. Aveva come l'impressione che, una volta fatto, non sarebbe più tornato indietro e si sarebbe riavvicinato all'uomo.
-Ciao, Jongwoon.-
Si rese conto che lo stava guardando con curiosità, probabilmente per capire da qualunque suo gesto se aveva letto o meno la lettera. Kyuhyun gli stava per parlare quando una ragazza lo invitò a ballare e, da bravo gentiluomo quale era, accettò e si inoltrò nella pista, sentendo su di sé lo sguardo di qualcuno.
Ryeowook vide Kyuhyun alzarsi e andare a ballare con una ragazza. Era sempre così, quando uscivano: una donna lo invitava a ballare e lui accettava, anche se non la conosceva e sapeva non ci sarebbe stato niente oltre al ballo. Sorrise, notando che l'amico non era affatto cambiato. Ma quello passò in secondo piano quando sentì qualcuno passargli un braccio attorno alla vita. Girò la testa e vide Sungmin che gli sorrideva timidamente e non poté fare a meno di sorridergli e appoggiare la mano su quella dell'altro. L'altro lo guardò sorpreso prima di stringergli piano il fianco.
-Quindi… state uscendo?- esordì di punto in bianco Leeteuk dopo qualche minuto.
Sungmin e Ryeowook arrossirono e questi cercò di liberarsi dalla presa dell'altro senza però riuscirci.
-Mi piacerebbe.- rispose Sungmin guardando verso Ryeowook che lo fissava a bocca aperta. - A te?- aggiunse.
-Ce-certo.- acconsentì il più piccolo, abbassando lo sguardo.
Jongwoon guardava i due ragazzi interagire e sperava che la stessa cosa potesse succedergli ma con Kyuhyun. Tornò a posare gli occhi sul ragazzo in mezzo alla pista da ballo e ciò che vide non gli piacque affatto. Oltre alla ragazza che lo aveva invitato, mandando in bestia il moro visto che “Quello è il mio uomo, sgualdrina!”, Kyuhyun stava anche ballando con un ragazzo alto, con un fisico dietro cui sbavare, anche se le orecchie erano un po' grandi ma che aveva tutti i requisiti per essere scambiato per una statua classica. Insomma, per Jongwoon non era un bel vedere quello. Soprattutto quando la statua greca posò una mano sul fianco di Kyuhyun, evidentemente già ubriaco, sussurrandogli qualcosa che lo fece arrossire e spalancare gli occhi. Jongwoon stava per alzarsi dalla sedia e andare a strappare il ragazzo dalle grinfie di quel tipo quando li vide dirigersi verso l'uscita del locale e sparire dalla sua vista. Qualche secondo dopo, trillò il cellulare di Ryeowook e lui arrossì come un pomodoro mentre leggeva sullo schermo.
-Che c'è, Wookie?- sentì domandare da Sungmin.
-Uhm.. Credo che stasera dovrò dormire da qualche altra parte.- rispose lui con un filo di voce, rendendo quasi impossibile per Jongwoon sentire le sue parole.
Sungmin fece per chiedergli qualcos'altro ma il più piccolo gli passò il cellulare, facendogli leggere quello che ormai era evidente fosse un messaggio di Kyuhyun.
-Nel mio appartamento c'è un letto in più, se vuoi.- lo rassicurò Sungmin ridandogli il cellulare. Ryeowook annuì e gli sorrise.
“Cho Kyuhyun! Che cazzo sei andato a fare con quel tipo?!?”, pensò arrabbiato Jongwoon prima di tracannare i due shot che aveva davanti a lui. Non poteva però prendersela con l'interprete perché non stavano insieme e il più giovane aveva messo in chiaro le cose. Amareggiato e disgustato di sé per avere approfittato del ragazzo, perdendo la sua fiducia, salutò i suoi amici e uscì dal locale, andando dritto alla sua villa dove si sarebbe autocommiserato.


Ciao!!! Chiedo scusa per ill ritardo *si china a 90°* ma tra università, lavoro e casa non ho un attimo di pace.. Comunque ecco qua il tanto agognato capitolo.
La brutta notizia è che dovrete aspettare ancora un po' per il resto; vi chiedo venia in anticipo (che parolone!!) e di avere pazienza con me. Grazie milla ragazze, alla prossima 
*manda bacini a tutte*

 

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Capitolo 8
*** Vecchi amici e nuovi inizi ***




-Cazzo, ti stavi tenendo stretto apposta per me, Max?- si sentì domandare il ragazzo moro.
-Certo! Dopo tutto questo tempo…-
-Beccati questa, Changmin!- strillò Kyuhyun gettando in aria le mani che tenevano saldo il controller.
-Non vale!- rispose il ragazzo mettendo il broncio.
-Ah no, qui l'unico che può fare il broncio davanti a me ed intenerirmi è Ryeowook.-
-Oh, il tuo coinquilino giusto. L'hai avvisato che sarei venuto?-
Kyuhyun annuì e guardò l'orologio. Era già l'una passata e di Wookie neanche l'ombra. Eppure gli aveva scritto che Max sarebbe venuto. Si domandò dove fosse finito e perché non gli avesse ancora scritto. Forse si era offeso perché l'aveva lasciato al bar insieme a Sungmin e agli altri mentre andava a bere qualcosa con il suo vecchio amico dell'università.
Si era sorpreso quando, in mezzo alla pista da ballo, si era sentito afferrare per i fianchi. Quando si era girato, pronto per insultare chiunque lo stesse sfiorando, si era trovato faccia a faccia con uno dei suoi amici del college. Amico che lo aveva invitato ad uscire da lì e andare a bere qualcosa insieme e lui aveva accettato prontamente.
-A proposito..- cominciò di nuovo il moro guardando Kyuhyun. - Che ci facevi in quel locale? Non sei uno di quelli che li frequenta spesso.-
-Oh vedi, ero insieme ai miei ex colleghi.- lo informò l'altro alzandosi e andando in cucina.
-Ex colleghi?- Changmin inarcò un sopracciglio.
E così Kyuhyun gli raccontò tutto ciò che gli era successo in quel periodo in cui non si erano visti. Ovviamente, evitando le molestie da parte del suo capo e il vero motivo per cui si era licenziato.
-Che figlio di puttana!- esclamò il moro alla fine del racconto.
-Max, tranquillo. Alla fine, anche io gli ho dato un po' di corda.-
-Ma lui non avrebbe dovuto insistere! Oh se lo vedo… lo ammazzo!- strillò Changmin.
-Piantala e rilassati. Non lo vedrò mai più.- lo rassicurò Kyuhyun sorridendogli dolcemente.
-Sei sicuro?-
Già. Ne era sicuro? Kyuhyun non sapeva come rispondere alla domanda, per cui mandò l'amico a dormire e, dopo aver mandato un messaggio a Ryeowook chiedendogli scusa, si alzò, pronto per dirigersi alla sua stanza.
 
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-KyuKyu?- disse Ryeowook dal corridoio che portava alle stanze.
Kyuhyun uscì dalla stanza correndo e abbracciò l'amico, seguito poi da Changmin che uscì dalla camera degli ospiti. Il più basso dei due ragazzi li guardò confuso e cercò di capire cosa avessero fatto la sera prima.
-Wookie?- gli domandò Kyuhyun.
-Ma.. Cos'avete fatto ieri sera?-
-Giocato con la console.- rispose Changmin.
-Scusami se ti ho lasciato nel bar da solo.- continuò il suo migliore amico.
Ryeowook ridacchiò e gli altri due ragazzi lo guardarono con gli occhi spalancati. - A parte che non ero solo.. Sia ringraziato il cielo che non hai fatto niente con Changmin!- spiegò.
Kyuhyun guardò prima Ryeowook e poi Changmin prima di scoppiare a ridere. Non ci poteva credere che il suo migliore amico avesse pensato che era stato a letto con Max. Si piegò in due dalle risate, non riuscendo a trattenere il divertimento.
-Yah! Guarda che l'hanno pensato tutti quelli al tavolo!- si lamentò il più basso dei tre, gonfiando le guance.
-Scu-scu ahahahah scusa Wookie, è solo che.. Io e Max a letto insieme? Davvero?!-
-Beh dai, sono un figone allucinante.- scherzò Changmin prima di scambiarsi uno sguardo con Kyuhyun, finendo per ridere come un ossesso anche lui.
-Oddio, siete proprio cretini.- mormorò Ryeowook, allontanandosi dai due ed entrando in camera sua.
Ryeowook sentiva ridere Kyuhyun e Changmin mentre preparava le sue cose per docciarsi. Non era arrabbiato perché i due stavano ridicolizzando il suo pensiero ma perché il suo migliore amico non gli aveva chiesto niente della serata. Lui voleva raccontargli di Sungmin, confidarsi con lui e chiedergli consiglio. “Stronzo deficiente egocentrico”, pensò Ryeowook mentre andava sotto il getto d'acqua, lasciandosi rilassare dal caldo e il vapore.
 
Da: Minnie hyung
A: Kyuhyunnie
 
Ehi, come va? Ryeowook è arrivato a casa? Probabilmente te l'avrà gia detto, ma volevo fartelo sapere anche io.. Stiamo insieme! Ti prego, lasciaci uscire; lo so che sei protettivo nei suoi confronti. Ah, Jongwoon sembrava strano ieri sera. Parlagli (sì, lo so che lui è il motivo per cui ti sei licenziato). Ciaoooooo
 
“Oh merda!”, pensò Kyuhyun mentre correva in camera sua, lasciando Changmin in salotto, a prendere la busta che era arrivata con i fiori e i cioccolatini. Moriva dalla voglia di leggerla, ma allo stesso tempo non se la sentiva di leggere quello che gli diceva l'altro. Più che altro, aveva paura che gli raccontasse un mucchio di frottole e lui, scemo com'era, se le sarebbe bevute tutte. Sospirò e aprì la busta.
 
Caro (posso dirti caro? Non saprei come cominciare la lettera altrimenti senza sembrare uno sconosciuto) Kyuhyun,
Mi dispiace per tutto quello che ti ho fatto. Sono stato una grandissima testa di cazzo, vero? Non ti biasimo se mi odi, ti ho trattato veramente male e sono stato un coglione a farti le avance.
Volevo spiegarti come stanno le cose, ok? Vedi, non mi sono mai preso una cotta per qualcuno. Anzi, è successo che mi sia piaciuta qualche ragazza quando ero più giovane, ma mai un ragazzo. Sì, adesso, anzi prima di te, andavo a letto anche con loro ma non c'era niente, al di là del solo piacere fisico, che attirasse la mia attenzione. Neanche un filo di affetto, se ti fa sentire meglio. Sai perché? Perché sono un figlio di puttana che vuole farsi notare da sua madre e ottenere da lei parole da genitrice, non da capo. E quale miglior modo se non quello di essere sessualmente promiscuo? Beh, credi abbia sortito qualche risultato? No. Allora sono giunto ad una domanda fondamentale: perché continuare così?
Non sono un santo e tu l'hai già capito, credo anche dalla prima volta che mi hai visto. Io, sinceramente, la prima volta che ho posato gli occhi su di te, ho pensato che saresti stato perfetto da portare a letto. Superficiale, vero? Poi però, con il passare del tempo, mi sono reso conto che di te mi attraeva tutto. Carattere e fisico. Ho cominciato a chiedermi cosa fosse quello che provavo, mettendoci anche in situazioni imbarazzanti e denigranti per te, lo so. E la mia conclusione è stata una sola (spero solo che tu reagisca come in uno di quei film di serie B che tanto guardi - lo so che lo fai, sei il tipo che lo fa, ne sono certo -). Sono irrimediabilmente e fottutamente innamorato di te! Lo so, adesso starai ridendo pensando “Che grandissimo stronzo coglione”, però io sono serio. In quei film che guardi, la ragazza, a queste parole, correrebbe a cercare il ragazzo ma so che tu non lo farai. Perché dovresti? Ma almeno mi sono tolto questo peso che portavo. Non ti chiedo di ricambiarmi, né di tornare a lavorare per me. Ti chiedo solo di perdonarmi. E se vuoi, puoi anche picchiarmi; ti lascerò fare.
Beh, non ho altro da dire. Ah no, aspetta! Qualcosa ce l'ho..
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Sei stramaledettamente sexy e perfetto così come sei! Non lasciare che nessuno ti denigri o ti usi o ti tratti male come ho fatto io all'inizio; tu meriti solo il meglio.
Buona fortuna Kyuhyun.
A presto (avrei tanto voluto scriverti “baci e abbracci” o “sempre tuo”)
 
Kim Jongscemowoon
 
Kyuhyun rimase a bocca aperta. Cosa doveva fare?
 
APPARTAMENTO CHOI
 
-.. woon.-
Jongwoon si riscosse dai suoi pensieri e guardò suo cugino in faccia.
-Oh, bentornato tra noi cugino.- commentò Siwon lanciandogli un cuscino in faccia.
-Pensavo ad altro.- mormorò l'altro, posando sul divano l'oggetto lanciatogli ed alzandosi.
-Kyuhyun.- disse semplicemente Jungsoo. - Vero?-
Il moro annuì soltanto. Erano passati tre giorni dal loro incontro al bar e di lui ancora nessuna notizia. Non si azzardava a chiedere di lui ai suoi dipendenti e se non era ancora andato a cercarlo.. Beh, significava che della lettera non gli era importato molto.
Jongwoon si passò una mano tra i capelli e sospirò, richiamando su di sé l'attenzione di Heechul che, staccatosi dal suo cellulare, gli si avvicinò, posandogli una mano sulla spalla.
-Dagli ancora tempo. L'hai terrorizzato quel ragazzo. Ha bisogno di vagliare le possibilità a sua disposizione.-
L'altro non aprì bocca e annuì soltanto. Non meritava che i suoi amici lo confortassero. Non capiva neanche perché fossero ancora lì a dargli una mano a sistemare tutto.
-Signor Kim, la cercano al telefono.- informò la domestica di Siwon.
-Quale Kim, miss Go?- replicò il suo capo.
-Oh mi scusi. Suo cugino, signor Choi.- disse la donna, chinando il capo mentre porgeva il telefono a Jongwoon.
Il moro sperava non fossero i suoi zii. O sua madre. Erano le ultime persone con cui voleva parlare in quel momento. Ma chi avrebbe potuto cercarlo lì, da suo cugino, e non al suo cellulare? Sospirò, preparandosi mentalmente ad udire voci di gente da lui odiata.
-Pronto?-
-Signorino, la sta cercando una persona. È apparsa davanti al cancello della villa e ha detto che da lì non si sarebbe mossa finché lei non fosse arrivato.- disse tutto d'un fiato il suo capo domestico.
-Ehi, ehi, frena. Ho capito solo persona, cancello villa e arrivato.- ribatté stizzito lui.
-Il signor…- l'uomo si fermò, probabilmente per chiedere alla persona sconosciuta chi fosse. - Il signor Cho la sta aspettando davanti al cancello e ci teneva a farle sapere che “da qui non mi muovo se non porti il tuo culo qui”, testuali parole signorino.-
Jongwoon spalancò gli occhi e si dovette trattenere dall’urlare. Potevano esserci vari motivi per cui Kyuhyun era da lui. Il primo, che fosse andato a picchiarlo, e la cosa non l'avrebbe stupito, viste le parole che aveva detto. Il secondo, meno probabile, era che fosse andato a dirgli che avrebbe ripreso a lavorare per lui. L'ultimo, e sperava ardentemente fosse ciò per cui l'altro era a a casa sua, era per dirgli che lo perdonava.
-Fallo entrare e digli che arrivo immediatamente.- comunicò al suo domestico prima di riattaccare il telefono.
I suoi amici lo guardavano confusi e lui sorrise loro.
-Kyuhyun è a casa mia e, anche se non so il perché, non vuole muoversi da lì.- informò loro prima di correre fuori dall'appartamento del cugino, dritto al parcheggio per prendere la macchina e volare dal ragazzo.
 
VILLA KIM
 
-L'ho fatto accomodare nel suo studio.- informò il domestico quando vide entrare di corsa il suo capo.
-Grazie. Portaci del thè, ok?- disse Jongwoon prima di fermarsi davanti alla porta del suo studio.
Prese un respiro profondo prima di aprire le porte. Si aspettava di tutto entrando ma di sicuro non trovare Kyuhyun seduto sulla sua sedia girevole dietro la sua scrivania, come se fosse a casa sua. Non gli dava fastidio la scena. In realtà, gli piaceva vederlo lì, ad aspettarlo.. Gli faceva sperare in un futuro tra loro due.
-Ciao, Jongwoon.- lo salutò il ragazzo, prendendosi le mani dopo aver disteso le braccia sulla scrivania.
-Ciao Kyuhyun.- furono le uniche cose che riuscì a dire il moro.
I due incrociarono gli sguardi e Jongwoon si sentì nudo sotto quello del giovane, come se il ragazzo potesse vedere tutto quello che lui nascondeva nella sua testa.
-Vuoi qualc..- cominciò a dire Jongwoon, ma venne interrotto da Kyuhyun.
-Ho letto la lettera.- disse tranquillamente il castano mentre si alzava lentamente dalla sedia e si dirigeva verso di lui.
-Oh..-
-Mi credi così… scemo?- sputò Kyuhyun guardandolo serio. - Così scemo da cedere davanti a quattro parole dolci? O sei talmente disperato di scoparmi, che ti inventi anche la storia strappalacrime, eh?!-
-No Kyuhyun, io…-
-Vuoi portarmi a letto, vero? Bene, fallo adesso così che poi io possa tornare a casa e non vederti mai più.- strillò Kyuhyun cominciando a levarsi la maglia.
Jongwoon strabuzzò gli occhi e gli prese le mani, impedendogli di togliersi i vestiti. Kyuhyun cercò di liberarsi ma fallì miseramente, cadendo a terra con il suo ex capo su di sé. Rimasero a guardarsi negli occhi, in cerca di qualunque cosa che facesse capire ad entrambi che l'altro lo desiderava.
-Ecco il thè.- annunciò il cameriere entrando nello studio ma fermandosi davanti alla scena che gli si presentava davanti. - Torno dopo.- mormorò richiudendo la porta.
Kyuhyun si riscosse dalla trance nella quale era caduto una volta a terra e cercò di scrollarsi di dosso il corvino, ma senza riuscirci. Jongwoon era riuscito a fermargli le mani sopra la testa e le gambe chiuse con le sue ginocchia. Lo sforzo per tenerlo a terra era tanto, ma era disposto a stancarsi pur di parlare con il ragazzo e riuscire a farsi capire.
-Quello che ho scritto nella lettera è puramente e innegabilmente sincero; chiedilo a Siwon e Heechul, se non mi credi.- disse con la voce ferma e lo sguardo deciso.
Jongwoon riuscì a capire che il ragazzo gli credeva, per cui riprese a parlare.
-Per quanto riguarda il resto.. Sì, volevo infilarmi nei tuoi pantaloni e scoparti, ma nota che sto parlando al passato. Quando hai cominciato a flirtare con Sungmin, ho dimenticato il mio obiettivo per concentrarmi su un'altra cosa: tu e il tuo sorriso; tu e il tuo rossore; tu e la tua timidezza. E cazzo, la cosa mi faceva innervosire! Ma se chiedi ora ai miei amici cosa penso di te, ti diranno che per me sei la cosa migliore che mi potesse capitare. Sei la persona che mi ha cambiato, che mi ha fatto capire che posso amare e che posso essere amato.- confessò Jongwoon, guardando il ragazzo sotto di sé.
Kyuhyun era andato lì per vendicarsi. Si era preparato un discorso nel quale gli avrebbe fatto capire che lui e Changmin stavano insieme e che lo lasciasse stare. Ma la sua risoluzione era andata a puttane una volta visti gli occhi sinceri di Jongwoon. Occhi che gli trasmettevano puro amore, affetto e anche desiderio. Per cui sentirsi dire queste cose gli faceva desiderare le due parole che tanto aspettava da anni. I suoi occhi si inumidirono e le sue labbra si dischiusero e lui riuscì a scorgere lo sguardo del moro che vagava su di lui, fermandosi sulle sue labbra.
Il corvino gli liberò le mani e fece per baciarlo ma Kyuhyun girò la testa e davanti all'espressione confusa e ferita dell'uomo, gli prese il volto tra le mani.
-Ho aspettato una vita per sentirmi dire così. Ma ho aspettato altrettanti anni per sentire due parole che solo mia madre mi pronuncia.- ammise Kyuhyun, guardandolo serio negli occhi.
Jongwoon sorrise e dopo avergli bloccato di nuovo le mani, lo riempì di baci lungo tutto il viso. Sentì il giovane sotto di sé sospirare soddisfatto e lo interpretò come il permesso per osare. Dopo averlo guardato negli occhi in cerca del minimo segno di resistenza, il moro si avventò sulle sue labbra. Dapprima il bacio fu a fior di labbra, come a tastare il terreno. Ma dopo qualche istante sentì la bocca del ragazzo che lo cercava.
Yesung tirò su Kyuhyun da terra e lo adagiò sul divano, continuando a baciarlo. Più il tempo passava, più il bacio si faceva appassionato. Dopo avergli mordicchiato e tirato il labbro inferiore, Jongwoon riuscì ad ottenere accesso alla bocca di Kyuhyun e con la lingua cominciò ad esplorarla, facendo capire al ragazzo che era lui quello che comandava. Tra un bacio e l'altro, sentiva Kyuhyun gemere sommessamente e rabbrividire al contatto delle sue mani con il suo petto.
Jongwoon si allontanò e quello che vide lo classificò come la cosa più erotica che avesse visto: Kyuhyun con le labbra gonfie e rosse per i baci, con gli occhi socchiusi, il respiro affannato e i capelli spettinati. Non riuscendo a trattenersi, Jongwoon gli sfilò la maglia e dopo averlo ammirato per quella che a lui parve un'eternità, cominciò a depositargli baci leggeri sul collo e lungo tutto il petto, soffermandosi a stuzzicare i capezzoli. Sentendo Kyuhyun quasi miagolare al suo tocco, tornò sulle sue labbra.
Sentiva crescere l'eccitazione, sia sua che quella di Kyuhyun ma non voleva sprecare la prima volta su un divano, per quanto potesse essere fantastico scopare lì e non su un materasso. Per cui, riluttante, si staccò dal ragazzo e, sedutosi, abbracciò l'interprete.
-Kyuhyun, io.. Io ti amo. Dopo aver letto la tua lettera di licenziamento, mi sono sentito vuoto, come se avessi perso qualcosa. Non avrei mai sperato che tu venissi a trovarmi; mi sarebbe bastato anche sentirti dire che mi perdonavi. Per cui oggi mi hai reso la persona più felice al mondo.- confessò Jongwoon carezzando il viso e i capelli del giovane.
Kyuhyun si accoccolò contro il suo petto, contento come una pasqua dopo aver sentito la sua dichiarazione. Era proprio vero allora che lo amava. E lui era certo di amarlo. Non vedeva l'ora di uscirci insieme, di passeggiare per la città, di tenersi per mano… di fare l'amore.
-Ehi, non vorrai addormentarti addosso a me senza maglia.- disse scettico il moro.
-Non ti piace quello che vedi?- scherzò Kyuhyun, stringendosi a lui.
-Oh sì, mi piace tantissimo ma vedi…- cominciò a dire Jongwoon passandogli una mano sul petto fino a fermarsi sotto l'ombelico. - Trovo la situazione alquanto eccitante e a meno che tu voglia farlo per la prima volta su un divano, sarebbe meglio tu indossassi la maglia.- terminò prima di posargli un bacio nell'incavo del collo.
Kyuhyun miagolò. - D'accordo.- ma prima di alzarsi dal suo rifugio, posò un bacio leggero sulle labbra del maggiore. - Ti amo anche io.-
 

Ciao a tutte! Sono tornata!! Lo so che mi avete aspettato tanto; mi scuso tantissimo *si china*. Forse il prossimo capitolo sarà l'ultimo, ma non so quando lo pubblicherò; il lavoro mi strema così come stare a casa. Spero di metterci poco comunque. Guardate le immagini dopo la mia nota.. Morirete dalla kyuteness <3 <3
 
 

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Capitolo 9
*** Prima volta ***




APPARTAMENTO CHO & KIM
 
-Quindi?- domandò serio Ryeowook con le braccia incrociate al petto mentre guardava davanti a sé.
-Quindi stiamo uscendo.- ammise Kyuhyun, intrecciando le sue dita con quelle di Jongwoon.
-Uscendo?- inarcò un sopracciglio.
-Sì. Sai, quello che fanno le coppie. Abbracciarsi, coccolarsi, avere degli appuntamenti, prendersi per mano… baciarsi.- rispose Jongwoon.
-Intenzioni serie?- riprese il ragazzo.
-Serissime.- dichiarò il moro sorridendogli timidamente.
-Se osi anche solo farlo sentire solo.. Sungmin conosce le arti marziali.- lo minacciò Ryeowook.
Quando vide il moro irrigidirsi, si alzò dalla poltrona e si avvicinò alla coppia, seduta sul divano. Posò una mano sulla spalla di Kyuhyun e gli sorrise. L'amico, preso alla sprovvista, lo fece sedere sulle sue gambe e lo abbracciò, riempiendolo al contempo di bacini su tutto il viso.
-Sono qui di fianco a te.- disse Jongwoon, con una punta di gelosia nella voce.
-Lo so. Ma lui è il mio migliore amico e queste scene sono comuni tra noi.- gli rispose Kyuhyun tra un bacio e l'altro.
Ryeowook annuì e gli carezzò i capelli prima di alzarsi e facendo cenno a Jongwoon di prendere il suo posto. Il moro arrossì ma fece come gli era stato richiesto e si sedette sulle gambe del suo ragazzo, che lo abbracciò stretto e affondò il viso nell'incavo del suo collo.
-Siete carini, lo ammetto. Ma mai quanto me e Minnie.- disse Ryeowook facendogli la linguaccia.
-Oh, non sapevo fosse cominciata la competizione per la coppia più tenera.- commentò Jongwoon, posando le sue mani su quelle del suo ragazzo.
Kyuhyun cominciò a lasciargli dei bacini lungo il collo mentre lo cullava. Ryeowook sorrise davanti alla scena. Era a conoscenza del fatto che Kyuhyun fosse un ragazzo molto affettuoso, ma con nessuno dei suoi precedenti fidanzati si era lasciato coccolare o aveva coccolato davanti a lui. Vederlo comportarsi così con Jongwoon gli fece capire che erano veramente innamorati.
-Scusate ragazzi, ma devo lasciarvi. Esco con il mio ragazzo.- annunciò Ryeowook dirigendosi verso camera sua.
-Aspetta!- lo chiamò Kyuhyun mentre gli correva incontro.
Kyuhyun si fermò davanti all'amico. - Quando vengono i tuoi?-
-Oh, la settimana prossima. Mi sono preso le ferie. Perché?-
-Gli presenterai Sungmin hyung?-
Il più basso si irrigidì ma l'amico gli prese le mani e le strinse. - Non devi preoccuparti. Loro ti amano e ameranno sicuramente anche lui. Sappi che se hai bisogno, ci sono.-
Ryeowook gli carezzò una guancia e gli sorrise. - Ci penserò su. Ora divertiti.- gli disse, accennando con il capo l'uomo seduto al divano.
 
 
VILLA KIM
 
Era passata una settimana da quando Kyuhyun e Jongwoon avevano cominciato ad uscire e mai una volta erano andati a letto insieme. C'erano state le palpatine e gli amoreggiamenti vari, ma niente che fosse sfociato in altro.
Kyuhyun capiva che a Jongwoon sarebbe piaciuto tanto farlo, glielo leggeva negli occhi, ma lo fermava sempre quando le cose cominciavano a farsi pesanti. L'altro non gli diceva niente e accettava le sue decisioni, rassicurandolo che andava bene.
Ma quel giorno era diverso. Kyuhyun aveva deciso che quella sera sarebbe stata la loro prima volta e non vedeva l'ora di trovarsi tra le braccia di Jongwoon.
-Kyu, ciao.- lo salutò Jongwoon dopo che il suo maggiordomo fece accomodare il ragazzo nel suo ufficio.
-Ciao, Woon.- ribatté Kyuhyun aspettando che l'uomo che l'aveva portato lì se ne andasse. Ogni volta che andava a casa di Jongwoon, la presenza del maggiordomo lo inquietava.
Quando sentì la porta chiudersi, Kyuhyun si diresse da Jongwoon e si sedette sulle sue gambe, allacciandogli le braccia al collo. L'uomo gli sorrise e cominciò ad accarezzargli la schiena.
-Mi sei mancato. Tantissimo.- gli sussurrò all'orecchio Kyuhyun prima di mordicchiargli il lobo.
Jongwoon tremò per l'eccitazione e gli posò le mani sui fianchi. - Lo vedo.- commentò fiondandosi a lasciare una scia di baci lungo il collo del suo ragazzo.
Kyuhyun, sentendosi più coraggioso del solito, gli prese le mani e se le portò all'inguine, facendo deglutire l'uomo seduto sotto di lui.
-Hyung…- mormorò il giovane riportando su di sé l'attenzione e distogliendola dal suo pacco.
-Di-dimmi.- riuscì a biascicare il moro, sorprendendosi dell'appellativo che il ragazzo aveva usato.
-Ti voglio.-
Quelle due parole, appena sussurrate al suo orecchio, gli mandarono tutto il sangue alle sue regioni basse e gli fecero sfuggire dalle labbra un gemito roco e strozzato.
Jongwoon guardò Kyuhyun negli occhi e si rese conto che il ragazzo era serio, per cui non so fece pregare due volte. Lo fece alzare e, presogli la mano, lo portò in camera sua. Quando vi entrarono, chiuse la porta a chiave e cominciò a baciare il più giovane, lottando per il controllo. Kyuhyun, resosi conto che non sarebbe riuscito a vincere contro l'altro, si lasciò dominare e prese ad accarezzargli il petto da sotto la camicia che il più grande indossava. Jongwoon, sentite le mani del ragazzo, fece scivolare una delle sue lungo la schiena di Kyuhyun, fino a fermarsi sul sedere, dandogli una strizzata. Il castano mugolò e gli mordicchiò il labbro inferiore, stanco di sentire solo il suono della sua voce.
-Ehi, sei impaziente Kyu?- gli mormorò rocamente Jongwoon all'orecchio.
-Impaziente?!? Non sai quanto!- rispose guardando negli occhi il moro.
-Ok.- fu l'unica cosa che pronunciò il maggiore prima di levare la maglia a Kyuhyun.
Davanti alla vista dell'interprete senza maglia Jongwoon dovette respirare più volte per calmarsi, perché sarebbe stato capace di saltargli addosso senza fargli provare piacere.
Kyuhyun gli diede un bacio sulla punta del naso. - Non importa se sei violento, ok? L'importante è che tu stia facendo l'amore con me e non solo sesso.- gli disse gentilmente mentre gli carezzava una guancia.
-Troppo buono con me, Kyu.-
-Lo so, ma qualcuno di noi deve pur esserlo, no?- scherzò il più giovane facendo l'occhiolino.
Jongwoon ridacchiò e cominciò a baciarlo mentre procedeva a togliere pantaloni e boxer al ragazzo, premurandosi di farlo sentire a suo agio mentre faceva ciò. Nel frattempo Kyuhyun sbottonava la camicia del maggiore, solleticandogli la pelle ad ogni bottone che liberava dall’asola, e quando questa si trovò ai loro piedi insieme ai suoi vestiti, si rese conto che lui era nudo, mentre l'altro indossava ancora i pantaloni. Kyuhyun sorrise e si inginocchiò davanti a Jongwoon, mandandogli un sorriso malizioso prima di togliergli l'indumento. Il moro ridacchiò quando vide lo sguardo sorpreso del ragazzo quando si rese conto che non indossava boxer.
-Mi piace stare comodo in casa.- si scusò il moro, cercando di non pensare a quanto Kyuhyun fosse vicino alla sua eccitazione.
-Mi piace l'idea che tu voglia stare comodo in casa.- commentò Kyuhyun avvicinandosi ancor di più a lui, tanto che sentiva il suo respiro su di sé.
-K-Kyu, non d-dev…- ma le parole gli morirono in bocca non appena il ragazzo inginocchiato colmò la distanza tra i due.
Jongwoon non poteva crederci, era troppo per lui. Mai si sarebbe aspettato che Kyuhyun fosse così aggressivo. Doveva ammettere, però, che la cosa lo eccitava da matti.
Quando si sentì al limite, staccò da sé il ragazzo e lo tirò su, accompagnandolo al letto dove lo fece sdraiare e si mise a contemplarlo. Aveva le labbra gonfie e rosse e la cosa lo mandava fuori di testa. Inoltre, riusciva chiaramente a vedere quanto era eccitato e ciò non faceva altro che aumentare il desiderio.
-Kyu, sei la cosa migliore che mi potesse capitare. Ti amo, tantissimo.- confessò il moro carezzandogli una guancia.
-Wookie, sei il peggior guastafeste al mondo che mi potesse conoscere. Ma è grazie a te se mi sento amato da qualcuno. Ti amo, capo.-
Appena pronunciò quelle parole, Kyuhyun vide il suo ragazzo sorridere come non mai e chinarsi verso di lui, cominciando a riempirlo di baci su tutto il corpo e muovendo le mani su di lui. Tutto ciò gli faceva piacere e lo faceva anche godere, per cui non ci volle molto perché implorasse all'altro di passare al livello successivo, cosa che il moro non tardò a compiere.
Durante tutto l’amplesso continuarono a carezzarsi e a darsi dei baci, sia lievi che più appassionati, e insieme raggiunsero l'apice.
Jongwoon crollò di fianco a Kyuhyun e gli circondò la vita con le braccia, riempiendolo di baci sulla spalla. Il più giovane si girò verso di lui e gli carezzò i capelli, che aveva scoperto di adorare, con un sorriso soddisfatto stampato in viso.
-Lo sai che sarai l'unico, vero?- gli mormorò il moro ad un soffio dalle sue labbra.
-Sì, e ti conviene sia così. Non esiterei a castrarti.- replicò Kyuhyun.
Entrambi scoppiarono a ridere prima che Jongwoon gli desse un bacio e lo facesse coccolare accanto a sé, cullandolo perché si addormentasse insieme a lui.
 
APPARTAMENTO CHO & KIM
 
-Papà! Mamma!- esclamò Ryeowook correndo tra le braccia dei suoi genitori appena questi entrarono nell'appartamento dei due amici.
-Wookie caro!- squittì sua madre tra le lacrime mentre lo riempiva di baci.
-Ryeowook-ah.- disse suo padre stringendolo forte.
Il ragazzo sorrise ai suoi genitori tra le lacrime mentre li faceva accomodare all'interno dell'appartamento, dove li stavano aspettando Sungmin, Kyuhyun e Yesung. Appena vide il suo ragazzo, Ryeowook gli porse la mano e gliela strinse.
-Lui è Sungmin, il mio ragazzo.- quasi sussurrò Ryeowook guardandolo negli occhi. Nonostante tutto, aveva ancora paura del giudizio dei suoi genitori.
-Ma che bell'uomo!- esclamò la madre abbracciando il suo futuro genero.
-È un piacere conoscerti Sungmin-ssi.- disse il padre porgendogli la mano per una stretta.
Kyuhyun, appena vide i genitori di Ryeowook così felici e orgogliosi del figlio, si sentì contento per il suo hyung che finalmente aveva trovato la persona giusta e che cominciava a rilassarsi di fronte ai suoi genitori. Strinse istintivamente Yesung, che teneva tra le sue braccia davanti a sé, e poggiò il mento sulla sua spalla.
-E lui è Jongwoon-ssi, il ragazzo di Kyuhyun.- annunciò Ryeowook indicando l'altra coppia.
-Oh ciao Kyuhyun. Piacere Jongwoon-ssi.- disse il padre, rivolgendogli un sorriso.
-Ciao Kyuhyunnie, carino il tuo ragazzo.- esclamò la madre dell'amico.
-Ciao zio e zia.-
-Salve signor e signora Kim.- replicò Jongwoon chinandosi in avanti.
Ryeowook, con un sorriso radioso stampato in volto, fece accomodare i suoi genitori e i suoi amici in sala da pranzo, dove aveva preparato tutto per un pranzo. Quella sera avrebbero cenato anche in compagnia degli ex colleghi di Kyuhyun e i genitori di quest'ultimo, che ne avrebbe approfittato per presentare Jongwoon.
Kyuhyun vide il sorriso dell'amico e sorrise anche lui. Non avrebbe mai immaginato che lavorare come interprete per una delle più famose imprese edili di Seoul avrebbe fatto sì che lui e il suo migliore amico conoscessero persone che gli avrebbero cambiato in meglio la loro vita. Kyuhyun guardò Jongwoon e gli diede un bacio sulla guancia, ringraziandolo mentalmente per essere stato così insistente.
 
 Ebbene sì, questo è l'ultimo capitolo T.T 
Mi mancheranno questi due. Ma non disperate: TORNO PROSSIMAMENTE CON UN'ALTRA KYUSUNG/YEKYU!!!!!! Insomma, questi due ormai sono la mia OTP quindi... approfittiamone!

Grazie per avermi seguit e... alla prossima!


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