The canker in the heart of the rose.

di Neferis
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


PROLOGO

Ecco, ci siamo finalmente.

La casa è proprio lì davanti a me. Sono un po' insicura, mi tremano le gambe all'idea di suonare il campanello, ma comunque mi faccio forza e muovo un piede in avanti.
Suono, e la porta si apre dopo qualche minuto.
Un uomo brizzolato e con il viso bonario allarga un enorme sorriso verso di me.
“Tu devi essere Claudia, giusto?” pronuncia il mio nome con tipico accento americano storpiandolo tutto.
“Si sono io. E tu sei Bobby, vero?” rispondo cercando di scandire bene le parole. Sono abbastanza brava in inglese, ma l'idea di parlare con un madrelingua e sbagliare tutto mi terrorizza.
“Si! Entra pure, dolcezza, accomodati e fai come se fossi a casa tua” sorride ancora di più.
Mi aiuta a portare le valigie in casa, che mi sembra fin da subito un ambiente accogliente. Qui è tutto diverso, le case e le persone sono diverse, e devo ancora abituarmi.
Bobby mi fa vedere quale sarà la mia stanza e poi mi lascia un po' da sola a sistemare le mie cose. Svuoto le valigie e metto tutti i vestiti nell'armadio, poi mi butto sul letto.
Cosa farò adesso? Come sarà la mia vita, ora che mio fratello non c'è più e mi trovo in un paese straniero senza conoscere nessuno? Forse... questo è l'inizio di una nuova vita.



*note dell'autrice*
Benvenuti in questa nuova storia! La prima, a dire la verità. Ho sempre voluto scrivere una fanfiction su Supernatural, ed ora eccomi qui... Non ho ancora le idee chiare su questa storia, penso che la prenderò come verrà. Spero di avervi incuriosito con il prologo, alla prossima!

– Nef

 

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1

 
Ormai è da un mese che sono a casa di Bobby. Siccome siamo a luglio, devo ancora aspettare per andare a scuola, e sto studiando per recuperare le cose fatte l'anno scorso che mi sono persa.
Sono sul tavolo del salotto intenta a riassumere la fase liberale della Rivoluzione Francese, quando suona il campanello. Di solito Bobby non ha visite, quindi non so proprio chi possa essere.
Spero non siano i testimoni di Geova, penso mentre vado ad aprire.
Mi ritrovo davanti due ragazzi. Stupendi. Uno molto alto, con i capelli un po' lunghi. L'altro il tipico ragazzo americano che si vede nei film: biondo, occhi verdi, giacca da motociclista ribelle.
“Posso aiutarvi?” chiedo cercando di non perdermi nei loro sguardi che mi fissano interrogativi.
“Ehm, si... credo... Stiamo cercando Bobby, è in casa?” risponde quello alto.
Saranno amici di Bobby?
“È andato a fare la spesa. Tornate tra una mezz'oretta e lo troverete in casa. Io non posso farvi entrare. Mi dispiace ma dovete aspettare lui” fidarsi è bene, non fidarsi è meglio.
I due se ne vanno, e io, dopo aver chiuso a chiave la porta e controllato ogni finestra, torno a studiare.
Dopo un po', ancora il campanello. Guardo dallo spioncino e vedo Bobby con i due ragazzi di prima.
Apro lentamente la porta.
“Bobby!” esclamo imbarazzata. Lui mi guarda come se fosse tutto normale.
I tre entrano, e sembra che Bobby li conosca molto bene, quindi sono più tranquilla e torno a studiare. Dopo aver finito quello che dovevo fare, vado in cucina per prendermi una Coca e sento Bobby che mi chiama.
“Claudia, vieni, ti voglio presentare i ragazzi”. Mi avvicino a loro.
E questo da dove spunta? Come è arrivato?
“Loro sono Dean e Sam Winchester”.
“Ehm, piacere... Io sono Claudia” rispondo abbozzando un sorriso. Noto che Dean mi guarda con sospetto.
“È la sorella di Al” dice Bobby ad un certo punto, e sentire il nome di mio fratello mi fa venire i brividi. Da quando è morto, la mia vita è cambiata radicalmente, e non sono ancora pronta a parlare apertamente di lui e a ricordarlo.
“Un grande cacciatore” dice Dean abbassando la testa in segno di rispetto.
Cacciatore?
“Cosa significa 'cacciatore'?” chiedo sentendomi come se non parlassi davvero la loro lingua.
“Lei non lo sa, Dean” Bobby prende in mano la situazione.
“Cosa? Cosa non so?” chiedo. Conoscevo mio fratello, loro non hanno vissuto con lui, cosa possono sapere in più di me?
Un attimo dopo le luci si spengono e rimaniamo nel buio più totale. Sento qualcosa che mi tocca, e urlo.
“Claudia!” mi chiama Bobby con la voce preoccupata.
Le luci si riaccendono. Un uomo che non so da dove sia arrivato è davanti a me e mi fissa.
Ha gli occhi... gialli. Gialli? Non è possibile.
“Ti stavo cercando” dice con voce suadente. Allarga la bocca in un sorriso e i suoi denti sono... aguzzi come quelli di un animale. D'un tratto vedo Bobby dietro di lui con una caraffa di acqua in mano. Dice qualcosa in una lingua che mi sembra latino e poi la butta addosso al signor Occhi Gialli. Lui prende a bruciare senza fuoco attorno e grida, fortissimo. Poi sparisce.
Sono ancora scioccata.
“Stai bene?” mi si avvicina l'altro, Sam, con aria preoccupata.
“Hai visto i suoi occhi?” la mia voce trema e non riesco a controllarla.
Bobby mi fa sedere e mi porta un bicchiere d'acqua per calmarmi.
“Inizierò a bruciare anche io se la bevo?” i ragazzi ridono.
“Ci sono delle cose di cui dobbiamo parlare...” inizia Bobby.
“Posso intuire a cosa ti stai riferendo”.
Qualcosa mi diceva che una vaga idea di quello che era successo ce l'avevo eccome.

 

*note dell'autrice*
Ed ecco terminato il primo capitolo... Cosa ne pensate? Spero vi sia piaciuto, e se è davvero così, recensitelo e fatemelo sapere! Buona giornata, presto aggiornerò di nuovo la storia!
– Nef

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2



“E così mio fratello era, come dire, una specie di Buffy L'Ammazzavampiri?” esordisco cercando di mettere a posto la miriade di cose che mi sta passando per la testa.
“Beh non solo quelli” risponde Dean come se stesse parlando ad una bambina.

“Non trattarmi come una bambina, so che non ci sono solo quelli” gli faccio la linguaccia. Proprio come una bambina.
“Vedi, Claudia, la tua è una famiglia di cacciatori da molte generazioni ormai... Di solito i fratelli portano avanti questa tradizione, ma Al si è sempre opposto al fatto che tu sapessi” cerca di spiegare Bobby.
E così anche i miei genitori lo sapevano? Per forza, doveva essere per forza così. E io ero l'unica scema che ancora credeva che il mondo fosse un bel posto.
“Cosa vuole quel coso? Il tipo con gli occhi gialli, intendo” ancora non me la sento di pronunciare la parola 'demone'.
“Vuole ucciderti, mi sembra chiaro, no?” Dean. Mi sta facendo saltare i nervi.
“Senti tu, brutta copia di un rockettaro che non si sa neanche vestire bene, cerca di moderare i toni con me, perché non mi sembra il caso di trattarmi come una stupida. Chiaro?”
“Come vuoi, principessina nel mondo delle favole”.
No io adesso lo ammazzo.
Faccio per avvicinarmi a lui e tirargli un bel destro in piena faccia, quando qualcuno da dietro mi blocca. È Sam, il più intelligente e gentile tra i due.
“Calmati adesso, è normale che tu reagisca così. E qualcun altro potrebbe starsene zitto al posto di fomentare la sua rabbia” rivolge lo sguardo verso Dean che fa spallucce.
“Beh io me ne vado a dormire allora. Ciao” dico perché sto impazzendo, e vado nella mia camera. Mi butto sul letto e fisso il soffitto per un po'. Sono stanca morta, e non ho neanche fatto grandi cose... Beh, ho quasi rischiato di venire uccisa da un demone dagli occhi gialli, ma poteva andare peggio.

 

Sento una mano che mi tocca il braccio. Mi alzo di scatto, alla mia destra i due fratelli.
“Svegliati, dobbiamo andare”.

Mi danno appena il tempo di prendere qualche vestito e poi usciamo di casa.
“Entra in macchina” dice Dean, ma io mi fermo.
“Oddio, non ci credo” esclamo. I Winchester mi guardano con aria interrogativa “Questa è un'Impala del '67! È la vostra macchina?” sono ancora scioccata. Le macchine mi piacciono molto, soprattutto quelle d'epoca.
“È la MIA macchina” dice Dean con orgoglio.
“È l'unica cosa che ti invidio” rispondo acida. Noto che Dean mi guarda storto mentre salgo.
Partiamo, e il bel suono del motore mi fa sorridere.
“Un momento, aspettate” mi blocco di colpo “Dove mi state portando? È un rapimento? No, perché vorrei saperlo se fosse così”.
“Ti portiamo via da qui. Il demone sa che sei in questa casa e non aspetterà molto prima di tornare. È meglio che tu ti sposti, e noi possiamo proteggerti” spiega Sam. Non voglio essere protetta proprio da nessuno. Vorrei dire qualcosa ma non ho il coraggio di contraddirli.

 

“Dove siamo diretti?” chiedo a Sam. Con lui almeno si può parlare.
“Louisiana, dobbiamo risolvere un caso” dice conciso.

Risolvere un caso? Vorrei chiedere altre spiegazioni ma vedo Dean che è nervoso quindi taccio. Non voglio litigare ancora con lui...
Approfitto del fatto che sta guidando per osservarlo meglio.
Però, che braccia muscolose... E quell'espressione assorta nel vuoto... NO! Torna a guardare da un'altra parte, Claudia.
Ci fermiamo davanti ad uno squallido motel in mezzo al nulla.
“Qui andrà bene per stanotte” Dean sembra soddisfatto, come se solo l'idea di quattro pareti e un tetto sulla testa possa renderlo felice. E magari è davvero così.
Ci avviciniamo alla reception e un vecchietto ci viene incontro. Guardandoci male... e comedargli torto? Una ragazza e due ragazzi. Chissà quante ne ha viste quest'uomo.
“Una camera singola matrimoniale?” chiede l'uomo che cerca di intuire le nostre intenzioni. Le mie guance vanno a fuoco. Come può pensare che...? No, no, non lo pensa, dai.
“Ehm, veramente preferiremmo una doppia” interviene Sam che guardandomi ha intuito il mio imbarazzo.
L'uomo ci da le chiavi della stanza e ci indica dove dobbiamo andare.
Quando entro nella camera vedo due letti matrimoniali uno difronte all'altro. La camera è abbastanza piccola, ma ci si può stare per una notte.
“Allora, dove vi volete mettere?” chiede Dean.
“Voi due in un letto e io in un altro, mi sembra ovvio” dico subito. Se qualcuno di loro pensa di poter dormire con me, si sbaglia di grosso.
“Ma Sam russa!” protesta Dean. Lo guardo malissimo.
“Okay, okay, dormirò con il trattore” si affretta subito a dire.
Ad un certo punto, squilla il cellulare di Sam.
“Pronto? Sì, Bobby. Ci sono novità sul caso? Lei sta bene, sì. Okay, a presto” chiude la telefonata. “Era Bobby”, riprende rivolgendosi a noi, “da quanto ha capito, il demone in Louisiana sta facendo una strage di... vergini. È tipico di alcuni demoni prediligere il loro sangue in quanto puro e bla bla bla, solite cose”.
“Ah ah. Non credo possa cibarsi ancora a lungo... le vergini scarseggiano ultimamente!” Dean tira fuori il suo humor. Che non fa ridere per niente. Io sono impassibile.
“Iniziamo ad andare lì e vedere come stanno le cose, poi si vedrà” annuncia Sam.
“Si, certo, ci basta trovare una bellissima vergine da usare come esca per attirare il demone” aggiunge Dean sorridendo.
Oh, merda... Non voglio fare da esca ad un demone!




 

*note dell'autrice*
Eccoci qui! Allora, si inizia addentrare nel vivo della storia... credo. Claudia ormai è con i ragazzi, e deve ancora scappare dal demone dagli occhi gialli. Nel frattempo, fa la cacciatrice a tempo perso...! E ovviamente avrete già capito la mia preferenza... ahah! E niente, cosa ne pensate del capitolo? Ho cercato di farlo un po' più lungo questa volta! Fatemi sapere!
– Nef

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3
 

Mi sveglio un po' intontita. Guardo l'orologio: le cinque e mezza di mattina.
Bene, non so come ma ho la sensazione che questi due siano dei dormiglioni, quindi ho tempo.
Mi alzo dal letto, mi stiracchio un po' per stendere gli arti indolenziti, ed esco dal balconcino della camera.
L'aria è intrinseca di un'atmosfera magica. L'alba è sempre una cosa meravigliosa.
Aspetto di vedere il sole sorgere, quando una mano mi sfiora la spalla. Di scatto mi giro e tiro un pugno in aria.
“Ehi, certo che non ti si può toccare!” Dean. Ma cosa vuole? Ecco, ha rovinato quel momento perfetto. Ora sono nervosa.
“Hai rovinato tutto!” ribatto cercando di tenere un tono di voce abbastanza normale per non svegliare l'altro fratello.
“Cosa avrei rovinato, sentiamo”
“L'alba! Era un momento magico, ero tranquilla in silenzio e mi stavo rilassando, e poi arrivi tu con quello stupido sorriso da idiota che rovina tutto” sbotto. Sì, so che è un motivo stupido per arrabbiarsi, ma in un certo senso mi piace essere arrabbiata con lui. Forse non voglio che si avvicini troppo e cerco di allontanarlo facendo la parte dell'antipatica...
“Non ti facevo una poetessa” dice lui piano. Poi mi sorride. Un sorriso sincero, di quelli che solo un amico può fare. Sorrido a mia volta.
“Ah, allora anche tu sai sorridere!” mi fa l'occhiolino.
“Non è colpa mia se hai il sorriso contagioso” rispondo acida. È vero, ha il sorriso contagioso. Volevo fargli un complimento, ma non essere troppo disponibile. Lui si rabbuia.
“Voglio andare d'accordo con te, e se continui così non mi aiuti per niente” tiene la testa bassa.
Cosa? Vuole andare d'accordo con me? Se davvero volesse farlo, non farebbe certi commenti idioti.
“Tu prova ad evitare certe frasi da simpaticone, e vedrò cosa posso fare”.


“Quindi... questo demone uccide solo le vergini?” chiedo mentre stiamo per arrivare in un paesino vicino a Baton Rouge, Louisiana.
“Vergini di una straordinaria bellezza” dice Sam con l'espressione assorta.
Beh, almeno non sono poi così in pericolo. Se uccide solo quelle belle, non mi prenderà mai in considerazione.
Faccio un respiro profondo.
“Come mai quel respiro, principessa? Sei preoccupata per qualcosa?” chiede Dean che sta guidando.
Principessa?
“Principessa?” dico strabuzzando gli occhi verso di lui. Noto che anche Sam è imbarazzato.
“Niente lascia perdere, mi è scappato... Cercavo solo di fare amicizia” si giustifica lui. Questa volta non mi arrabbio, sono concentrata a pensare al fatto che si sia accorto del mio respiro e abbia capito che c'era qualcosa.
“Sono solo un po' preoccupata... È la seconda volta che vedo un demone e non so se sono pronta” dico sinceramente.
“Oh, ma tu non verrai con noi. Tu starai a casa, al sicuro, con Castiel” sorride Dean.
“Castiel?” chiedo incuriosita.
“Un angelo, pff” Sam alza gli occhi al cielo.
No, non ci posso credere... Ma mi prendono in giro?


Arrivati al motel, ci affrettiamo a prendere la camera e ci sistemiamo.
Sam è al computer a cercare informazioni sul Mangia-Vergini, intanto Dean è spalmato sul letto a schiacciare un pisolino con le cuffie alle orecchie.
Mi avvicino lentamente, gli tolgo una cuffia e gli sussurro all'orecchio:
“Cosa stai ascoltando?”
Lui apre un occhio e mi guarda intensamente. Poi mi porge la cuffia.
“Metallica” dice solamente.
Il mio viso si illumina. Oltre alle macchine, sembra che andiamo d'accordo anche infatto di gusti musicali.
Inizio a canticchiare Nothing Else Matter e noto Dean che mi guarda storto.
“Che c'è?” interrompo la canzone per chiedergli.
“Tu ascolti i Metallica?” chiede.
“Ma certo! Ti sembro una tipa da One Direction forse?” faccio un po' l'offesa.
Lui sorride e chiude gli occhi.


Dopo essermi fatta una doccia mi sento più libera. È come se le cose successe negli ultimi giorni non fossero mai accadute.
“L'ultima vittima è stata trovata in questo parco. Dunque, se le mie conoscenze non mi ingannano, la tana del demone trovarsi più meno lì da qualche parte” sento Sam che parla. Li raggiungo e li vedo seduti sul letto che guardano una cartina.
“Bene, allora andiamoci” Dean sembra un wrestler prima di un combattimento.
Si alza e guarda il soffitto.
“Cas?” dice al nulla.
Pochi secondi dopo, un uomo appare dietro di lui. Salto e urlo dalla paura.
“Devo stare con la ragazza” dice l'uomo. Più che una domanda è un'affermazione, come se già sapesse tutto.
“Già... Claudia, lui è Castiel”
“L'angelo?” chiedo e mi sposto verso di lui per guardarlo meglio. I due fratelli annuiscono contemporaneamente.
Sono estasiata. Sarò protetta da un angelo!
Sam e Dean si preparano ad uscire. Dean avvicina Castiel e gli sussurra qualcosa all'orecchio.
Poi vanno.

Sono rimasta sola con Castiel. Decido di documentarmi un po' su di lui.
“Quindi gli angeli sono uomini? O ci sono anche donne?” chiedo.

“Questo è solo il corpo dell'umano che mi ospita. Gli angeli non hanno genere” spiega lui.
Sto per fargli un'altra domanda, quando si spengono le luci.
Oh no, ancora.
“Tu... mi piaci... ti voglio... mangiare...” una voce che mette i brividi.
Le luci si accendono.
In un angolo c'è Castiel, con una specie di cerchio infuocato attorno. Non si può muovere.
Okay, sono nella merda.
Davanti a me il demone. Non quello dagli occhi gialli... è un altro.
Ha gli occhi rossi, il naso aquilino, la pelle grigia. È terrificante.
“Cosa vuoi da me? Non sei il demone dagli occhi gialli, quindi cosa vuoi?” chiedo cercando di allungare il tempo che mi separa dalla morte.
“Tu... sei... bellissima...” dice lui e cerca di accarezzarmi la guancia.
La porta della camera si spalanca.
I Winchester, grazie a Dio.
“Stai lontano da lei, mostro!” grida Dean.
“Non la lascerò... andare... una vergine... così bella... è... rara” sibila il demone.
Ma beeene, doveva proprio dirlo davanti a loro questo maledetto demone?
“Tu prova a toccarla ancora e ti ammazzo in meno di un secondo” Dean è molto incazzato.
Questa cosa mi fa un po' sorridere.
“Hai sentito? Lui ti farà un culo così” dico e faccio la linguaccia al demone.
Ma il demone sorride. Un sorriso che farebbe rabbrividire chiunque.
Lancia una specie di polvere in aria, sento un colpo alla testa, poi tutto diventa nero.

 


*note dell'autrice*
Cosa sarà successo alla nostra Claudia? Il demone sarà riuscito a rapirla? Come la prenderà Dean?
Fatemi sapere cosa pensate del capitolo, io cercherò di aggiornare spesso! Un bacio a tutti!
– Nef

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