Ti potrò urlare ancora: resta ancora sempre con me,fino a domani, per potermi dire se hai bisogno di me.

di SailorUranus
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Parola di Grifondoro. ***
Capitolo 2: *** Cambiamenti e fregature... ***
Capitolo 3: *** La magia consiste anche nella forza dei sentimenti e delle emozioni... ***
Capitolo 4: *** Rosso come la passione... ***
Capitolo 5: *** Baci... e poi? ***
Capitolo 6: *** Un giorno volerò via... ***
Capitolo 7: *** Conti in sospeso ***
Capitolo 8: *** Vivi, perché anche se l’amore è breve, i ricordi durano a lungo ***
Capitolo 9: *** Ai posteri l'ardua sentenza ***
Capitolo 10: *** Usami a tuo piacimento ***
Capitolo 11: *** Lacrime ***
Capitolo 12: *** And I try to believe you.. ***
Capitolo 13: *** Capitolo XIII ***
Capitolo 14: *** Il concerto ***
Capitolo 15: *** Tu-tum ***



Capitolo 1
*** Parola di Grifondoro. ***


I CAPITOLO

I CAPITOLO.

“Parola di Grifondoro”.

Ora sono qui mentre ti guardo, furtivamente. Cerco di non farmi scoprire da te altrimenti sarebbe la fine. Tu mi prenderesti in giro per tutta la vita. Posso già immaginare cosa mi diresti:

“ Mezzosangue, anche tu sei rimasta incantata dalla mia fulgida bellezza? Lo sapevo già che nemmeno tu potevi resistere al mio fascino!

E via di seguito un ghigno sul tuo viso bianco di un pallore luminoso. Ma ciò non guasterebbe la tua eterna espressione altezzosa, anzi. I tuoi capelli color dell’oro sono come i raggi del sole che mi augurano il buongiorno, quando ti guardo entrare nella Sala Grande per la colazione. Le tue labbra, all’apparenza fini, sono rosse e carnose al punto giusto e sono sicura che baciarle sarebbe come precipitare in un inferno di emozioni calde. Quanto vorrei provarle! Hai catturato il mio cuore, furetto dei miei stivali! Proprio io, Hermione Granger, la ragazza con cui litighi sempre aspramente, colei che finge un faccia disgustata ascoltando le tue parole. E dire che solo quest’anno è successa la catastrofe! Il nostro settimo e ultimo anno! Dopo che ti ho odiato per sei lunghissimi anni! Almeno sono stata fortunata, non soffrirò per così tanto tempo a causa delle tue sprezzanti parole. Ma intanto, fingendo di osservare il caldo e luminoso sole che c’è nel cielo, ti osservo mentre con una mano prendi appunti e con l’altra sistemi il ciuffo di capelli ribelli che sfugge costantemente al tuo controllo. Almeno c’è qualcosa che ti fa provare qualche emozione! I tuoi occhi argentati sono gelidi. Farebbero scappare chiunque con la loro espressione! Ma non me; non per  niente appartengo ai Grifondoro. Siamo famosi per la nostra temerarietà! Altro che coraggio..qui si parla di essere idioti e basta comunque!

Terminata la lezione, mi appresto a raccogliere i miei libri quando, improvvisamente, mi sento spingere e vado a cadere su un’altra persona (muscolosa a mio avviso). Come se ciò non bastasse, la trascino con me nella mia folle caduta con destinazione pavimento. Cavolo..non vorrei essere la persona che mi ha garantito un atterraggio morbido! A proposito..chi è costui? Gli bacerei pure i piedi per il servizio che mi ha reso! Che buffa situazione! Apro gli occhi per capire chi è il malcapitato e…avrei preferito non averlo mai fatto. Il mio “cuscinetto” non è altri che… signori e signore, ladies and gentlemen… Malfoy-idiota! Questa volta l’ho combinata grossa! Accidenti, con tanti ragazzi che esistono in questa scuola proprio lui mi doveva capitare? Destino infame! Aspettate cinque secondi. Ma perché non si è messo a imprecare come suo solito visto che io mi trovo sopra di lui? Lo guardo in faccia e vedo che lui sta facendo lo stesso. I suoi occhi sembrano differenti da quelli che ho sempre osservato. Sembrano quasi…sognanti. L’idiota sognante? Impossibile! Ma allora perché ha quell’espressione da pesce lesso? Continuiamo a guardarci intensamente senza che nessuno dei due trovi la forza o la voglia di distogliere lo sguardo. È come se ci fosse un filo invisibile che lega i nostri occhi. I nostri sguardi sono incatenati tra loro.

Oro fuso nell’argento.

Il sole che riesce, finalmente, ad avvicinarsi alla luna. Senza più dividersi.

Il bene che viene corrotto dal male.

Luce e oscurità.

Giorno e notte.

Ma nonostante ciò gli occhi del biondo sono tristi. Mi fa male vederli così. Senza accorgercene abbiamo avvicinato i nostri visi. I nostri nasi si sfiorano, non riesco a respirare più in modo regolare. Tu annulli la distanza che c’è tra le nostre bocche che si invocano, con un bacio leggero. Un semplice tocco di labbra. Un semplice incontro di morbidezza e di leggerezza. Sono sbalordita. Il mio cervello non riesce a formulare nessun pensiero coerente. Mi concentro solo su quel bacio tanto inatteso quanto sperato, agognato. Lentamente, il bacio diventa più profondo. Mordicchi il mio labbro inferiore e dopo, lo accarezzi con la lingua. Schiudo la bocca per darti il mio consenso. Come se nella tua testa ci fosse stata un’estenuante battaglia su ciò che dovevi fare, fai entrare ,quasi timidamente, la tua lingua nella mia bocca. Cominci una lenta esplorazione, ma in qualche modo frenetica. E poi, finalmente, ( quando stavo per perdere ogni speranza..ahah questa la aggiungo io!Ndr autrice!XD)  le nostre lingua si accarezzano,si invocano, si rincorrono in una danza magica che solo gli innamorati possono scoprire e comprendere. Durante tutto ciò, le tue braccia mi hanno circondato i fianchi e mi stringono in modo possessivo contro di te. Sento che non vorrei mai andarmene dal porto sicuro che esse rappresentano per me. So che sei tu quello giusto per me. Nessun altro. Perché nessuno e dico, nessuno, può essere paragonato a te. Ci stacchiamo,ansimanti e diventiamo tutti e due rossi in viso. Che imbarazzo!Poi tu mi spingi piuttosto rudemente lontano da te.

<< Granger, per oggi hai combinato abbastanza danni. Me ne vado. Sei una perdita di tempo. Che schifo>> e dicendo quest’ultima frase sputa a terra.

Rimango pietrificata dalle sue parole. E io che pensavo che… che grandissima stupida che sono! Vuole la guerra il signorino? Pensa che visto che mi ha baciato ( è stato un bacio mozzafiato peraltro!) ormai sono ai suoi piedi? No, questo non glielo dimostrerò mai. Ebbene non voglio essere l’artefice di un’altra pessima figura. Adesso capirà di cosa è capace Hermione Granger! Così mi stampo una bella espressione gelida e crudele in faccia ed esclamo:

<< Io ti avrei fatto perdere tempo? Se non fosse stato per i tuoi ormoni impazziti, io a quest’ora starei studiando! Almeno ne fosse valsa la pena.>>

"Cosa vorresti dire con questo?"

<< Hai capito benissimo cosa voglio dire. Il bacio che mi hai dato non è stato un granché. Si… ho provato di meglio.>> aggiungo altezzosa.

Il furetto sembra sbalordito e nei suoi occhi posso intravedere fiamme di ira. Qui si mettono male le cose.

<< Ma davvero? Sai, mia cara e odiata Mezzosangue, non credo ad una tua parola. Se veramente fossi stato così…mediocre come dici tu, non ti saresti attaccata a me come un polipo.>> scoppia a ridere della sua battuta e poi riprende:<< E chi sarebbe meglio di me?  Sentiamo… Lenticchia? Casomai nei suoi sogni vorrebbe baciare meglio di me!>>

Devo ammettere che ha ragione. Se la situazione non fosse stata così strana, sarei potuta pure scoppiare a ridere. Ma, a quel punto, non mi resta altro che fuggire a testa alta.

<< Malfoy, mi hai stancato con i tuoi modi da super uomo. Quindi, me ne vado>>.

Raccolgo tutti i miei libri e quando gli passo vicino gli sussurro minacciosamente:

"Non ti permettere mai più di mettermi le mani addosso. Se no…>>.

"Se no cosa? Granger? Mi butti uno dei tuoi libroni sopra?"

"Ricordati che sono una strega" concludo.

"E tu ricordati che sono un ragazzo molto dotato" ride il furetto pervertito.

Non posso fare a meno di arrossire sino alla radice dei capelli e, lottando con il forte impulso di correre, cammino lentamente a testa alta  fino all’angolo del corridoio. Qui, mi fermo e, dopo essermi assicurata che il maniaco non potesse vedermi, inizio a correre come una forsennata.

Una risata giunge alle mie orecchie. È la sua. Oops avevo dimenticato che potesse sentirmi! Vabbè, ormai… non cambia niente. Lui sarà il mio nemico numero uno. Non gli permetterò più di avvicinarsi così tanto a me. Mai più. Parola di Grifondoro.

 

 

ANGOLO DELL’AUTRICE.

Salve a tutti! È la prima volta che scrivo in questa sezione! Spero che ciò che scriverò vi piaccia. XD

P.s= sono molto graditi i commenti sia negativi che positivi.

Buona lettura. E alla prossima.

*Kat*

 

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Capitolo 2
*** Cambiamenti e fregature... ***


II CAPITOLO.

Cambiamenti e fregature..

Con ancora quei pensieri in testa vado a dormire. Certo che è stata una giornata stressante! Chi l’avrebbe mai immaginato che oggi avrei baciato uno dei ragazzi più ambiti dell’intera scuola? Anzi, riflettendoci meglio, sarà così per le altre ragazze, ma io non lo ambisco proprio! Per me, lui può andare insieme a tutta Serpelandia a quel paese. Ho altri pensieri per la testa io. E non sarà mica un biondo leccato a sconvolgere totalmente la mia vita. Sarà depennato completamente dalla mia lista personale di ragazzi appetibili. Sorridendo a questo pensiero, abbraccio il cuscino e scivolo lentamente nelle braccia di Morfeo.

La mattina seguente, di buon ora, mi alzo per prepararmi e per andare a mangiare la colazione. Mentre mi vesto, noto che Lavanda Brown, una delle mie compagne di stanza, mi sta fissando intensamente. Così le chiedo:

Lav, per caso ho qualcosa di strano sui vestiti? Tipo un insetto?”

Come se si fosse appena svegliata, sentendo le mie parole e, soprattutto, la parola “insetto” ( la poverina ha una paura terribile di tutto ciò che appartiene alla famiglia degli insetti!) si mette a gridare a pieni polmoni. Se quest’oca non la smette, penso proprio che frantumerà tutte le finestre non solo della nostra camera, ma anche quelle dell’intera scuola! Per fortuna, avendo compreso,finalmente, che scherzavo, dice semplicemente:

“ No, Herm. È che stavo pensando che hai un bel fisico ed è un vero peccato che tu lo nasconda sotto strati e strati di abiti. Perché non provi a indossare qualcosa di diverso?”

Sarà che oggi mi sono svegliata di ottimo umore o sarà che voglio vendicarmi di Malfoy, acconsento a quello che mi vuole combinare Lavanda per farmi diventare, come dice lei “ la ragazza più secchiona,ma anche più sexy di tutta Hogwarts”. Mah..accidenti a lei e alle sue idee da grande diva. Comunque se non si sbriga, giuro che le tirerò un pugno visto che sono già le 7.30! e la colazione è fissata per le 7.45! Accidenti a me che ho accettato la sua proposta. Lavanda, infatti, da brava esperta di “Vanity Fair” mi gonfia i miei ordinari boccoli alla base della testa in modo da creare uno stupefacente effetto ai miei capelli. Sopra la testa sono gonfi mentre, man mano che si scende, diventano sempre più leggeri. Mi guardo allo specchio del bagno. Sono sinceramente stupita! Non pensavo che i miei capelli potessero diventare così..così attraenti. Poi il mio sguardo si abbassa sul mio viso. Devo ammettere che anche lì Lav ha svolto un ottimo lavoro. Le mie labbra sono rosse e morbide, i miei occhi sono evidenziati da un po’ di matita nera e di mascara. Risaltano talmente tanto che catturano istantaneamente l’attenzione delle persone.

“ Lavanda, sei stata bravissima!! Grazie mille!” sorrido.

Herm, non cantare vittoria tanto presto. Non abbiamo ancora finito. Passiamo ai vestiti!” . Mi prende un braccio e mi trascina davanti al suo armadio. Sono troppo sconvolta per rispondere qualcosa o per muovere ance un singolo muscolo. Quindi, non mi rimane altro che seguirla semplicemente in questo suo folle progetto.

 

10 minuti dopo. 7.40h.

Sono finalmente pronta. La mia metamorfosi è avvenuta, sia ringraziato il cielo! E sono pure in perfetto orario. Meglio di così! Sorrido sotto i baffi. Questo giorno si preannuncia sempre più stupendo. Infatti, mi sto dirigendo verso la Sala Grande per la colazione e… non sono mai stata tanto osservata e, soprattutto, ammirata. Ora, decido, recupererò il tempo perso. Me lo merito, in fondo. In effetti, sembro un’altra con questi vestiti, mi donano molto. Indosso una minigonna, molto sopra il ginocchio, scozzese dei colori nero e bianco a pieghe, senza calze visto che oggi è un tipico giorno primaverile, ai piedi invece calzo delle décolleté ( si scriverà così?O.o mah! Ndr me come al solito!XD) di raso nere con un fiocchetto dello stesso colore sulla punta, dal tacco non tanto vertiginoso, ma per me che sono una novellina, sembrano altissimi! E poi indosso una maglietta a maniche corte, aderente, che è molto simile a un corpetto di pizzo nero. La sua caratteristica particolare è che c’è un fiocchettino rosa cucito sopra il cuore. Dai commenti che ascolto mentre cammino, capisco che sto facendo una strage di cuori da una parte…

“ Oddio! Guardate la Granger! Cosa ha fatto?”

“Si! È bellissima.”

“Lo è sempre stata, ma adesso è uno schianto!”

“Voglio uscire con lei!”

…mentre dall’altra non potevano mancare, naturalmente, i commenti negativi delle ragazze invidiose.

“ Ma cosa si è messa in testa quella là?”

“ Se si permette a fregarmi il mio adorato ragazzo giuro che una maledizione senza perdono non gliela toglie nessuno!”

“ Non sarà mai bella come me nonostante i suoi sforzi..”

Addirittura! Cerco di non scoppiare a ridere davanti a quelle ochette, ma mi accorgo che è estremamente complicato trattenermi. Intanto rivolgo dei grandi sorrisi ai ragazzi che stanno sbavando letteralmente alla mia vista. Anche alcuni dei Serpeverde non riescono a distogliere lo sguardo da me! Possibile che servi solo cambiare look per stravolgere totalmente il genere maschile? Si, mi rispondo, visto che pensano sempre con un’altra cosa al posto del cervello. Sono arrivata davanti alla porta della Sala Grande. Mi fermo, faccio un profondo respiro per calmarmi. Ma il mio tanto ammirato coraggio sembra essersi andato a nascondere. Conto fino a cinque e poi spalanco la porta. Ora si che sono nella fossa dei serpenti.

Entro e inizio a camminare molto lentamente e molto provocante verso il mio tavolo. Voglio godermi fino in fondo questo momento. Non si sente nemmeno volare una mosca da quando ho fatto il mio ingresso. Sembra che tutti gli occhi siano puntati su di me, sulla mia figura, sul mio cambiamento. Quando tutti gli studenti riescono a riconoscermi, sento tante mascelle cadere. Sono rimasti tutti stupefatti. Be’..era quello il mio scopo. Mi accorgo che un paio di occhi argentati mi stanno osservando in modo differente. Lui è arrabbiato e incredulo. Con il suo sguardo vuole trapassarmi con mille lame per ferirmi. Ma non gliela darò vinta, non sono una sua proprietà. Quindi, proprio per questo, sorrido maliziosamente al suo migliore amico Blaise che mi ricambia con un occhiolino. Sono soddisfatta di me stessa, il furetto è sempre più livido. Se non fossi così tanto concentrata nel mio scopo, sarei meravigliata del suo comportamento. Ma adesso no. La mia vendetta è appena cominciata. E si sa: è un piatto che va gustato freddo.

Intanto al tavolo dei Serpeverde

Dra’, hai visto? Hermione mi ha sorriso!” diceva sognante al suo amico.

“Ma stai zitto un po’! Come se tu le potessi interessare!” ringhiava in modo non molto amichevole il biondo, lasciando perplesso Zabini. Draco rifletteva sul comportamento della Mezzosangue, a come si era vestita. Doveva ammettere che era da lasciare senza fiato con addosso quei pezzi di stoffa striminziti. Era assolutamente certo che la ragazza stesse facendo quelle cose solo per farlo innervosire. Be’, pensò Malfoy, ci sta riuscendo perfettamente. Accidenti a lei!                                                        

 

Mi siedo al mio tavolo e,immediatamente, la Sala si rianima. Sono io l’argomento piccante della giornata. I miei amici Ron ed Harry mi stanno osservando come se non fossi vera. Poverini, non sono abituati alle forti emozioni. Notando le loro espressioni sono scoppiata a ridere senza dire nulla. Loro, invece, mi hanno semplicemente salutata. Penso che abbiano perso l’uso della parola. Un ghigno si dipinge sul mio viso quando rammento l’espressione che aveva Draco quando mi ha vista. C’era desiderio in quegli occhi, ma anche gelosia, possesso. Mentre rifletto su tutto ciò, vedo Silente che si alza e che induce gli studenti al silenzio.

“ Studenti di tutte le case, sono lieto di informarvi di una piacevole novità di quest’anno. Sarà organizzato un concerto in cui i ragazzi selezionati dovranno cantare. Si terranno innumerevoli prove prima dell’evento finale. Chi vuole partecipare è libero di farlo. Appena usciti dalla sala, potrete trovare sul cartellone affisso sulla porta, tutte le informazioni necessarie. Mi raccomando, impegnatevi!” e così dicendo si siede.

Nella Sala le voci sono aumentate di volume dopo quest’annuncio. Io, anche se penso di cantare bene visto che ho studiato canto per otto anni, non voglio partecipare. Mi devo assolutamente impegnare nello studio. I MAGO si avvicinano sempre di più!

Mentre esco, sento una fastidiosa voce, appartenente a un ragazzo fastidioso dai comportamenti estremamente fastidiosi, che mi parla. Io sbuffo. Che vuole adesso l’idiota?

Granger, non ti permettere a iscriverti a questo concerto. Non vorrai far diventare sordi tutti con la tua voce rompi - finestre?” dice ghignando.

Malfoy, al contrario di te, io non ho bisogno di esibire in pubblico le mie doti. Ho di meglio da fare”

See..come no. La verità è che sai che, se ti iscrivi, farai una pessima figura e poi sei una fifona”. Mi sta provocando lo stupido. Anche se lo so, non posso far a meno di abboccare alla sua esca.

“ Furetto, statti zitto. Non credere di sapere tutto. Io sto partecipando alle selezioni. Così, una volta per tutte, chiuderai quella stupida bocca!”.

Prendo un volantino e glielo sventolo in faccia.

“Brava, dentona. Così ti voglio. Mi porterò i pomodori per il concerto. Buona sfortuna!” risponde esaltato.

Cazzo, sono nella sua rete. Mi sono lasciata fregare. Ancora una volta.

 

 

 

ANGOLO DELL’AUTRICE.

Salve a tutti! Ed ecco appena scritto il II capitolo di questa storia.

Ringrazio calorosamente tutti coloro che hanno letto questa Fanfic e, in modo speciale, chi ha recensito:

-Arwen_90: graziee!! Sono molto contenta che il primo capitolo ti sia piaciuto! Sperò che sarà così anche per questo e che mi farai sapere il tuo parere!XD

- erigre: XD ciao! Nemmeno io mi aspettavo il bacio!O.o grazie mille anche per avermi messo tra i tuoi preferiti! Sono ansiosa di sapere cosa pensi di questo II capitolo!XD

E per chi mi ha aggiunta nei suoi preferiti:

1 - Dark_lady88
2 - erigre
3 - noiaia
4 - novecento_princi
5 - samuel87

 

 

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Capitolo 3
*** La magia consiste anche nella forza dei sentimenti e delle emozioni... ***


III CAPITOLO.

La magia consiste anche nella forza dei sentimenti e delle emozioni…

 

Mi reco alla lezione di Trasfigurazione e, anche lì, sono oggetto di occhiatine e di discorsi. Comincio a stancarmi di tutto quest’interesse. Se gli studenti studiassero,come è loro dovere fare, invece di parlare delle persone, non sarebbe positivo? Ma, visto che ciò non succede, si spiegano tutti i voti bassi degli alunni. Sbuffo e mi siedo al mio solito banco vuoto. Come se non bastasse questa bella lezione è in comune con i Serpeverde. Speriamo che Malfoy stia alla larga da me. Quando c’è lui intorno non si può stare  mai tranquilli. Ti mette nei guai senza che tu nemmeno te ne accorga. Prendo il libro e la bacchetta e nello stesso istante, chi vedo sedersi accanto a me? Il furetto. Ma come si permette? Se non fossi stata educata in un certo modo, gli avrei tolto la sedia da sotto il sedere. Noo…sento che sta per aprire quella sua boccaccia. Uff.. e io che speravo che almeno mi risparmiasse questa tortura.

“Ed eccoti di nuovo qui. Come mai ti ritrovo sempre tra i miei regali piedi?” dice ghignando.

“ E come mai mi perseguiti sempre?”

Né io né lui rispondiamo. Non ce n’è bisogno. Mi scosto leggermente sulla sedia, non riesco a stare troppo vicino a lui. Mi ricorda cosa è successo ieri. Lui sembra leggermi nel pensiero e, per una volta, miracolo dei miracoli, non ride. Se ne sta in silenzio. Se non parlasse mai, forse lo troverei anche gradevole come compagnia. Non mi va di concentrarmi sulla lezione della professoressa. Devo trovare assolutamente una canzone da cantare al concerto. Le selezioni le passerò di sicuro quanto è vero che sono Hermione Granger. Sono state fissate per questo pomeriggio. Desidero solo che non ci siano molti ragazzi, se no mi terranno occupato tutto il pomeriggio. Mentre rifletto su questo, non mi sono accorta che degli occhi argentati mi stanno osservando confusi, come se non riuscissero a spiegarsi qualcosa. Infatti, il proprietario di quegli occhi stava pensando al motivo per il quale si sentisse tanto attratto dalla presenza della ragazza. Eppure la odio, pensava. Eppure amo farla diventare rossa per l’imbarazzo o per la rabbia provocata dalle mie insinuazioni poco gentili. Sorrise quando riuscì a trovare la soluzione di quell’enigma.

Lei è il mio nuovo giocattolo preferito, concluse soddisfatto.

È giunto il pomeriggio e, con esso, le selezioni per il concerto. Alla fine non penso che sarà tanto male parteciparci. L’idiota, qualche volta, ha anche qualche buona idea. Chi l’avrebbe mai detto? Le selezioni si tengono nella Sala Grande che, per quest’occasione, è stata provvista di tutte le attrezzature necessarie per cantare. Ci sono microfoni, un grande stereo, casse di tutte le dimensioni e grandezze e,infine, un grande palco dove la Mcgranitt chiama gli studenti per esibirsi. Cominciano le selezioni.

Dopo venti minuti…

Le mie orecchie non hanno mai sopportato tanto rumore in tutta la loro esistenza. Ma con che coraggio si presentano le persone? Alcune hanno cantato veramente in modo stonato e, sbirciando la prof, ho visto che si era messa le mani sui suoi timpani. In quel momento, sono scoppiata a ridere. Comunque, quando arriverà il mio momento?

“ Signorina Granger? È il suo turno. Si rechi sul palco!”

Appunto. Parli del diavolo e spuntano le corna. Faccio come mi ha detto la professoressa e salgo sul palco. Con la bacchetta indirizzata verso lo stereo, muovo il polso e, immediatamente, sento le note della canzone che ho deciso di cantare. Prendo il microfono e me lo porto alle labbra. E subito un’armonia e una pace ineguagliabili si espandono nell’aria.

E come un girasole giro intorno a te
che sei il mio sole anche di notte

tu non ti stanchi mai tu non ti fermi mai
con gli occhi neri e quelle labbra disegnate
e come un girasole giro intorno a te
che sei il mio sole anche di notte
tu non mi basti mai prendimi l’anima
e non mi basti mai muoviti amore sopra di me
e come un girasole io ti seguirò
e mille volte ancora ti sorprenderò
e come un girasole guardo solo te
quando sorridi tu mi lasci senza fiato
e come un girasole giro intorno a te
che sei il mio sole anche di notte
e metti le tue mani grandi su di me
mi tieni stretta così forte

chiedimi tutto anche quello che non c’e’
e come un girasole io ti seguirò
e ancora ti dirò che non mi basti mai
non mi basti mai

Tutti sono piacevolmente sorprese della mia voce. Non ho voluto mai espormi in ambito canoro qui ad Hogwarts. Quando canto tutto il mondo circostante sparisce per me. Rimango solo io e la mia gioia infinita nel provare tutte le emozioni espresse nella canzone. Decido, istantaneamente, di esibirmi anche con un’altra canzone e, facendola partire allo stereo, mi immergo di nuovo nel mio mondo.

 

Cosa mi aspetto dal domani?
Di sole in faccia no,
ma in fondo io ci spero ancora.
Che tu ci sia nel mio domani
E se ti incontrerò,
spero di sfiorare le tue mani
Soli eppure in mezzo alla gente io e te,
riscaldati dal calore di una "Benson and Hedges"
Se mi vuoi,
domani sara' un giorno migliore vedrai...

E cosa dire di noi forse che in fondo non importa se tu mi vuoi.
Cosa mi aspetto dal domani
Beh credo che sia giusto dirti che non voglio niente senza te
E tu sei molto di piu' di quello che tu sai
Sei sole e pioggia negli inverni miei
Se mi vuoi,
domani sarà un giorno migliore vedrai

 

Ma una persona più di tutte, è stupita nell’ammirare il mio viso che cambia espressione a seconda dei sentimenti che provo. Io non sapevo che lui fosse qui. Infatti, il ragazzo se ne stava in disparte, seduto all’ultima fila delle sedie .

Da quando la Granger aveva iniziato a cantare, Draco non riusciva più a staccare gli occhi dal suo volto. Era meravigliato di questa inaspettata dote della ragazza. Provava una calore nel petto, all’altezza del cuore, nell’ ascoltare quella voce così calda che vibrava nell’aria. Era sicuro che non esistesse una tonalità così unica in tutto il globo ed era più che certo che non l’avrebbe mai dimenticata finchè avesse vissuto.

La magia non è solo ciò che i maghi possono combinare con le loro bacchette, ma anche ciò che si può esprimere attraverso i propri gesti e sentimenti.

 

Aspetta almeno un minuto,
non dirmi che non mi vuoi
devo trovare un appiglio,
prima che tu te ne vai da me.
Ohh... Apri le tue ali e vola via con me...

 

Quando termino di cantare, piego il capo. Il silenzio regna sovrano nella sala. Poi, improvvisamente, uno scroscio di applausi la invade. Sono emozionata e contenta. Evidentemente sono riuscita a raggiungere il mio scopo: rendere partecipi gli altri delle mie paure, delle mie ansie e dei miei sentimenti. Sorrido a tutti i presenti quando un luccichio, in fondo alla sala, cattura il mio sguardo. Mi sforzo di mettere a fuoco il proprietario di questa strana luce. Mi blocco: è Malfoy. Che imbarazzo, mi ha ascoltata cantare. Adesso mi renderà la vita impossibile. Ma egli, stupendomi totalmente, mi sorride malinconico e poi,con un saluto mormorato silenziosamente con il solo muoversi delle labbra, apre la porta ed esce.

Cosa avrà voluto comunicarmi con quel sorriso? Sono troppo confusa, ma, chissà perché, il mio viso ha assunto un’espressione ebete. Mondo dei sogni, aspettami che arrivoo!!

 

 

ANGOLO DELL’AUTRICE.

Ciao a tutti! Ed eccomi di nuovo qui. Questa storia è dedicata alla mia amica Ale che sto cercando di far sorridere e alla mia Fed che legge in anteprima in capitoli e li commenta. Poverina… riesce a sopportarmi quando la stresso! Ahah..XD

Comunque, passiamo alle cose serie (O.o), le canzoni inserite in questo capitolo sono:

1)    “Come un girasole” di Giorgia.

2)   “ Un giorno migliore” dei Lunapop

Non sono molto soddisfatta di questo capitolo, ma spero ugualmente che lo commentiate sia nel bene che nel male.

Ringrazio chi ha recensito:

1)    Erin87: sii! Bravissima! XD è dei Lunapop. Quella canzone sarà molto importante per questa storia. Infatti, mi è venuta l’ispirazione di scrivere questa ff proprio ascoltandola. XD Spero che commenterai anche questo capitolo! Un bacio.

2)   CombatGirl93: ciao!! Benvenuta nel mio mondo! XD Spero che anche questo capitolo ti piaccia!XD kiss

3)   Arwen_90: grazie mille! XD Spero di riuscire a scriverle bene! Grazie per il tuo sostegno. XD bacio

.. per chi  mi ha messo nei suoi preferiti:

1- bribry85
2 - Cali
3 - CombatGirl93
4 - Dark_lady88
5 - erigre
6 - fiore di ren
7 - hermy13
8 - lovy_cha
9 - noiaia
10 - novecento_princi
11 - samuel87
12 - virgi_lycanthrope

 

…e chi legge soltanto.

P.s= apprezzerei molto i vostri commenti…XD

Alla prossima…

*Kat*

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Capitolo 4
*** Rosso come la passione... ***


Le selezioni erano andate stupendamente. La Mcgranitt non la smetteva più di complimentarsi con me e di osannarmi. Penso che stia tramando di costruirmi una statua. Ripeteva sempre “ Granger, lei è una studentessa dalle mille doti. Sono sicurissima che Hogwarts non abbia mai avuto una ragazza come lei”… e bla bla bla. Modestamente. Le stavo per ridere in faccia talmente la sua espressione era esaltata. Sembrava la Cooman quando prevede il futuro! Comunque, il primo ostacolo è stato superato, ora, rimane tutto il resto.

I giorni sono passati senza notevoli novità. L’autunno ha lasciato lievemente il posto all’inverno. Alla neve e al freddo. Il Lago Nero si è ghiacciato diventando una lastra uniforme di ghiaccio trasparente. La mole di compiti è aumentata in modo esponenziale. Tutti pensano che non sia stressata, anzi, che io addirittura ci sguazzi per la felicità di dover studiare tanto. Ma quanto possono essere superficiali le persone? Tanto,troppo, purtroppo. Natale è alle porte, ormai. Le prove per il concerto si susseguono sempre più con maggiore regolarità in quanto questo straordinario evento è alle porte. Infatti, è stato fissato per il 5 maggio. Ci sarà un pubblico immenso dato che saranno presenti anche i genitori e anche i compratori di eventuali biglietti. In poche parole, sarà un evento molto importante che riunirà varie fasce di età.  La mia bravura nel canto è divenuta leggendaria perché la cara professoressa di Trasfigurazione ha avuto la brillante idea di  nominarmi Direttrice generale e le mie mansioni consistono nel supervisionare che i partecipanti non sbaglino a esibire la loro canzone. Ciò vuol dire che quando stonano, sono costretta a cantare quel passaggio in modo che essi comprendano il loro sbaglio. Sono terribilmente seccata di questo compito non richiesto, come se i miei obblighi scolastici non fossero già abbastanza. Appunto, è meglio se riprendo a studiare altrimenti questa sera non potrò andare alla festa che ha organizzato Silente per le festività natalizie. Ha dato questo improvviso annuncio qualche settimana fa e, da allora, una strana frenesia è presente nei corridoi e nelle aule. Nessuno riesce a concentrarsi più sullo studio  perché, soprattutto le ragazze, sono impegnate nel decidere che abito indossare il 22 dicembre alla festa. Non c’è bisogno di accompagnatore per fortuna, penso, perché altrimenti mi sarei trovata in seria difficoltà! Non tanto perché non ne avrei trovato uno, ma perché da quando ho deciso di curare di più il mio aspetto, c’è una sfilza di ragazzi di tutte le Case che mi strisciano letteralmente ai piedi e che aspettano solo un mio cenno per saltarmi addosso. Troppi ormoni in fermento, secondo me. Non dimenticherò mai, finchè vivrò, cosa mi accadde a Novembre. Stavo tranquillamente recandomi nella Sala Grande per il pranzo, quando mi scontrai con qualcuno ( sembra un’abitudine la mia!). finì col sedere sul pavimento e con i libri sparsi attorno a me. Quando aprì gli occhi, capì che non ero stesa sul pavimento, ma su qualcuno. Abbassai lo sguardo per comprendere chi fosse il mio cuscino e notai che era un Serperverde, Theodor Nott. Gli sorrisi, come per scusarmi della mia goffaggine,  e poi, casualmente, spostando lo sguardo, mi accorsi perché all’inizio avevo pensato di essere caduta a terra. Anche lui seguì il mio sguardo e prima che potesse dire o fare qualcosa, il danno era già stato fatto. Arrossì all’istante poiché anche se era vero che io e lui eravamo sul pavimento, era anche orribilmente vero che qualcosa del suddetto maschio si era, per così dire, alzato.  Ed io ci ero finita sopra! Scattai immediatamente in piedi e raccogliendo, senza guardarlo e, soprattutto, senza guardare la sua parte incriminata, i miei libri, scappai via velocemente. Il poverino era diventato troppo rosso, ma, evidentemente, stava bene. E anche se cercò, in seguito, di scusarsi con me, io non gliene diedi l’occasione. Ero ancora troppo imbarazzata e lo sono tuttora. Oddio, non avrei mai pensato di vivere una scena tanto oscena in tutta la mia esistenza.

Posso continuare a studiare ancora per un po’ perché la festa è fissata per le 20.30 e ancora deve giungere il crepuscolo. Infatti, calcolando di quanto tempo ho bisogno per prepararmi e per essere perfetta, ho a disposizione un’ora da trascorrere nella mia amata biblioteca, il mio porto sicuro. Mi tuffo nei libri in modo da non vivere quelle esperienze dolorose che sopportano tutte le ragazze della mia età. Ho una paura tremenda di soffrire. Sono stata troppo abituata a credere alle favole poichè, fin da piccola, i miei genitori, cedendo alle mie insistenti richieste, ogni sera mi leggevano una favola diversa. La frase “E vissero felici e contenti” è troppo radicata nella mia mente. Vorrei tanto incontrare il mio principe azzurro, non uno qualunque, quello che, con un solo sguardo, fosse capace di farmi sentire amata e che, baciando le mie labbra, mi rendesse tremante come una foglia spazzata via dal vento autunnale. È questo il ragazzo che voglio accanto a me. Colui che non si fermi solo all’apparenza, ma che si impegni a conoscere il mondo che custodisco gelosamente dentro di me. Da piccola, la favola che preferivo più di tutte era “la Sirenetta”. È ancora quella che amo di più perché la protagonista, Ariel, riesce a far comprendere al bel principe che lo ama, anche senza parole. Senza la sua meravigliosa voce che aveva dato in cambio di due gambe umane. A forza di fantasticare, devo andare a prepararmi! È tardi!

Arrivata nella mia camera, stento a riconoscerla perché..non può essere che sia così disordinata! Riesco a malapena a differenziare i letti e il pavimento. Cerco di camminare, ma mi sembra di nuotare. Qui io non resisto e, prendendo, un grande respiro, mi metto a gridare:

“Lavanda Brown!! Cosa cavolo è successo in questa camera?!”

Vedo uscire la colpevole dal bagno con un’espressione malinconica e, osservandola meglio, mi accorgo che sta per piangere.

“ Non trovo niente di adatto da indossare al ballo..” la prima lacrima le scorre lungo il viso “Ron non mi noterà mai! Sono troppo brutta!”. Alla prima goccia adesso ne seguono altre più grosse, più disperate. Tira su con il naso, ma non risolve niente. Faccio comparire un fazzoletto e glielo porgo.

Lav, non dire sciocchezze. Tu sei sempre bellissima, curata e ben vestita. Ron si accorgerà di te e non sarà mica uno stupido ballo a determinare tutto. Su, smetti di piangere e fammi un sorriso..”

Trascorre un minuto e nessuna risposta. Mi avrà ascoltata?

“ Ok, ti aiuto io a prepararti. È il minimo con cui ti posso ringraziare dopo tutto l’aiuto che mi hai offerto”

Parole sante. Il suo viso si apre in un’espressione gioiosa e in un sorriso a trentadue denti. Come è volubile la mia amica, non riuscirò mai a capacitarmene. Un istante prima è triste e il momento dopo, sorride. Lavanda mi viene accanto e mi abbraccia.

“ Grazie, Hermione. Accetto la tua proposta a patto che io ti possa truccare!”

Coosaa?! No, chiedo pietà! L’ultima volta che mi ha truccata, assomigliavo ad una prostituta di lusso, ma sempre ad una prostituta comunque.

Mi guarda con i suoi occhioni dolci e sbuffo. Ha vinto la serpe.

Notando la mia espressione, capisce di avermi sconfitta.

“Basta che mi trucchi con moderazione!” dico lamentosa.

“Ma certo! Per chi mi hai presa? Io amo la moderazione” risponde alzando gli occhi al cielo.

Non l’avrei mai detto… in effetti, io lo chiamerei proprio moderato il colore che ha utilizzato per colorarmi le labbra. Viola cupo.

Stringo le labbra e la seguo in bagno.

Dopo un’ora. 20.30 h.

Sono esausta! Quella pazza ha truccato la mia faccia come se scrivesse su una lavagna! Ha messo ombretti su ombretti, togliendoli quando non le piacevano. Cioè sempre. Mi considero fortunata se mi è ancora rimasto uno strato di pelle sul mio viso. Ma, finalmente, ci è riuscita. Il mio viso, adesso, non ha più chiazze diverse di colore, ma ha una tonalità uniforme e calda. Un po’ di fard colora le mie guance, le labbra sono di un rosso scarlatto che le rende piene e gonfie; gli occhi sono circondati da un sottile strato di eye-liner nero che accentua lo sguardo e,infine, due passate di mascara rendono le mie ciglia più folte. I capelli sono, semplicemente, stupefacenti. Alcuni ciuffi sono raccolti sopra la nuca in un morbido chignon, mentre, gli altri scendono lungo le spalle. È un’acconciatura così semplice che può apparire banale, ma Lavanda mi ha assicurato che sto splendidamente. Quindi, perché preoccuparmi?

La mia amica è truccata quasi come me, solo che le sue labbra sono colorate di un rosa madreperlato molto delicato. I suoi capelli, invece, sono sistemati tutti in uno chignon e legati con un nastro di raso blu scuro uguale all’abito che, abbiamo deciso, indosserà. È un abito di raso senza spalline, stile impero, con una gonna frusciante che arriva sopra il ginocchio. Ai piedi calza delle scarpe color bianco-panna con un fiocchetto della stessa tonalità alla punta. Esse si accordano perfettamente con il copri spalla corto, di lana che la terrà al caldo anche all’esterno della Sala da ballo.

Questa volta, ho deciso di fare uno strappo alla regola. Mi vergogno ad ammetterlo, ma ho acquistato un abito molto provocante. Già il colore lo è. Rosso scarlatto come la passione più focosa, come il sangue che scorre nelle vene, come le guance di un ragazzo geloso e iroso. Anche questo è senza spalline, di seta, ha un corpetto molto stretto che mette in evidenza le mie curve, la gonna è drappeggiata in alcuni punti da delle piccole rose che attirano istantaneamente lo sguardo perché, secondo me, sono inaspettate. Il tutto è completato da un morbido strascico. Ai piedi calzo delle semplici scarpe nere di raso dal tacco medio che è più spesso all’inizio e che,man mano, diventa più sottile toccando il pavimento. Si accorda con il filo di perle nere che ho scelto di indossare in modo da non lasciare completamente scoperto il collo e, infine, copro le spalle con una stola corta di pelliccia nera ( falsa, perché io amo gli animali!) che, per quanto è morbida, sembra vera. Quando ho comprato quest’abito, ho notato che tutti i commessi del negozio mi guardavo stupiti e rapiti. Però niente è paragonabile all’espressione che, ora, ha sul viso Lavanda.

“ Signorina, cosa hai intenzione di combinare stasera con questo vestito mozzafiato?” mi chiede perplessa.

“ Niente. Devo avere una ragione per prendermi cura di me stessa?” rispondo, alzando le spalle.

Non risponde e si limita a passarmi il profumo “Obsession” di Calvin Klein. Sa che, quando non voglio confidarmi, non esiste alcun modo per farmi parlare.

Mi spruzzo il profumo sui polsi, sul collo e dietro le orecchie. È talmente buono che ti strega solo annusandolo.

Usciamo dalla camera e notiamo che nella Sala Comune non c’è più nessuno. Logico, siamo in ritardo come al solito! Digrigno i denti e Lavanda, guardandomi, dice:

“Una ragazza che si rispetti, deve assolutamente avere qualche minuto di ritardo”.

Oddio, che manie di grandezza! Voglio proprio vedere cosa farà se nella sua prossima vita nascerà uomo! Rido sotto i baffi e continuiamo il nostro percorso. Da dietro la porta della Sala Grande riusciamo a sentire la musica. Chissà che rumore! Io e Lavanda ci guardiamo negli occhi e, sorridendoci, facciamo il nostro ingresso.

 

 

 

ANGOLO DELL’AUTRICE.

Salve a tutti! Ci ho messo un casino di tempo a scrivere questo capitolo perché, visto che non mi stava piacendo, l’ho riscritto due volte. Ma,alla fine ce l’ho fatta! Evviva! XD… in questo capitolo, non si vede nemmeno l’ombra di DRaco…poverino!XD.

ATTENTION: ho modificato un po’ il II capitolo perché altrimenti non mi trovavo con i tempi. In poche parole, ho aggiunto solo che si era all’inizio di autunno!XD

Comunque, se volete vedere l’acconciatura e il vestito di Hermione, cliccate su questi link!

1)http://img481.imageshack.us/img481/9620/acconciatura25sw6.jpg

2)  http://magazine.zankyou.com/it/wp-content/uploads/2009/02/abiti-da-sposa-rossi.jpg ( è l’abito rosso nella prima linea. La modella indossa un velo..XD)

Ringrazio chi ha commentato il precedente capitolo:

1)    Arwen_90: XD pure io sarei scappata dal palco! Mi vergogno troppo *me arrossisce facilmente*XD… ero molto indecisa su quale canzone farle cantare e poi ne ho scelte due. XD.. mi piacerebbe molto sapere cosa ne pensi di questo capitolo poiché a me non piace tanto..=(..

2)   CombatGirl93: ciao carissima! xD.. le tue recensioni mi fanno emozionare un casino e un sorriso ebete si stampa sul mio viso! GRAZIE!XD sono felicissima che le mie parole riescano a stregarti. XD

3)   Erigre: ma no, non preoccuparti!XD grazie per aver letto! Kiss

4)   Ada12: benvenuta!!XD mi fanno molto piacere le tue parole! Sii, anche io mi metto a ridere se penso all’espressione che ha fatto Draco!XD cosa ne pensi di quest’altro capitolo?

…chi mi ha messo nei suoi preferiti:

1 - ada12
2 - bribry85
3 - Cali
4 - CombatGirl93
5 - Dark_lady88
6 - Debora93
7 - erigre  
8 - fiore di ren
9 - hermy13
10 - lallina_89
11 - Lilian Malfoy
12 - lovy_cha
13 - mikelina
14 - noiaia
15 - novecento_princi
16 - PikkulaSere
17 - pometina94
18 - samuel87
19 - virgi_lycanthrope

( mai avuti così tanti!!XD).

E a chi legge soltanto.

P.s= se vi sentite lasciate un commento..XD

Alla prossima…

*Kat*

 

 

 

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Capitolo 5
*** Baci... e poi? ***


CAPITOLO V

Baci… e poi?”

Siamo appena entrate, ma nessuno sembra far caso al nostro ingresso o, almeno, ai nostri abiti. E no, miei cari, non ho scelto questo vestito per niente e, per giunta, non ho sopportato le torture di Lavanda per non ricavarci qualcosa. Così, mentre cammino per la sala, cerco in tutti i modi possibili e inimmaginabili, di farmi  notare. Urto le persone! E come altrimenti? Le povere vittime si voltano verso di me, ma non hanno il coraggio di proferire parola. Rimangono estasiate a guardarmi con ammirazione, quasi pietrificate. Bene, tutto procede secondo i miei piani, anzi anche meglio perché la notizia di come mi sono vestita si sta spargendo rapidamente per tutta la festa. Infatti, sento gli occhi di tutti puntati addosso. Non mi lascio intimidire, continuo il mio cammino a testa alta senza la mia amica che è stata già trattenuta da altre ragazze, avide di pettegolezzi. All’improvviso, mentre sto maledicendo le mie scarpe che mi fanno un male terribile, qualcuno mi sbarra il passo. Alzo lo sguardo e mi trovo a fissare con insistenza occhi gelidi, riscaldati dal fuoco dell’ira e della possessività. Senza parlare, ma continuando a guardarmi, mi circonda con un braccio i fianchi come a volermi proteggere dagli sguardi altrui. Continuando a tacere, cominciamo a danzare lentamente. Era logico, scuoto la testa, che proprio ora dovesse partire una canzone lenta… sempre la mia proverbiale fortuna. Mi stringe ancora più forte contro di sé, contro il suo corpo quando vede che il suo tirapiedi Tiger mi sta fissando lascivamente, come se volesse strapparmi l’abito di dosso, in un modo non molto raffinato. Quel porco che non è altro! Sfoglio il repertorio di incantesimi che conosco per potergli togliere quell’espressione dalla faccia porcina che si ritrova. Stringo i denti quando si passa la lingua sulle labbra lentamente. Mi sta trattando da puttana il bastardo. Mi sto per staccare da Malfoy per andare a tirargli un pugno, ma lui  non me lo permette. Appoggia il suo viso sulla mia spalla e balliamo così, allacciati dolcemente. Posso sentire il battito del suo cuore per quanto stiamo attaccati. Batte in modo lento e…rilassante. Accantono i miei progetti di morte per il Serpeverde e, finalmente, anche io circondo con le braccia le spalle del biondo. Non posso fare a meno di ammirare il suo abbigliamento. Indossa un semplice smoking nero che gli fascia il corpo e che mette in evidenza i muscoli allenati durante le partite di Quidditch. La camicia è talmente bianca che sembra che brilli come i sorrisi inesistenti del proprietario; i capelli  scendono in un corto e scompigliato ciuffo sulla fronte. Ammetto con me stessa che tutto quello che indossa, fosse anche un sacco strappato, gli dona una classe e un’eleganza inimitabili. Non per niente è un Malfoy, è stato allevato con l’ideale che tutto deve essere perfetto nella sua persona. Lo allontano dolcemente da me per potergli osservare gli occhi. Quegli occhi che sanno esprimere tutti i suoi stati d’animo e le sue emozioni. In questo momento, penso  meravigliata, rispecchiano rabbia allo stato puro, gelosia e… un qualcosa che non riesco ad comprendere. Prima che possa giungere alla soluzione di quest’enigma, Malfoy distoglie lo sguardo e mi abbraccia nuovamente contro di lui. E che cavolo! Mi sento tanto una donna primitiva. Lui Tarzan, io Jane. Non sopporto questo silenzio e quest’imposizione da parte sua, mi sto riscaldando; nessuno può comportarsi con me in questo modo, come se fossi un’insulsa donnina senza cervello. Ormai sono sul piede di guerra.

Granger, so cosa stai pensando in questo momento, ma calmati. Non sto qui, abbracciato a te, per manifestarti la mia superiorità rispetto a te. Tu hai fin troppo cervello, purtroppo per me” sussurra sorridendomi.

Cosa avevo detto? Che ormai ero sul piede di guerra? Rettifico: la mia arrabbiatura è sparita con il suo tentativo di sorriso. Si è sciolta come neve al sole. Non ci credo, quando sono nervosa non riesco a tranquillizzarmi così in fretta! Accidenti ai suoi denti perfetti, penso disgustata. Come può essere così e avere un carattere  di merda? Appunto, come posso stare abbracciata, addirittura davanti a tutta la scuola, con lui? Il principe delle Serpi? E perché lui non se ne frega minimamente? Sta tutto sopra di me e ha la testa appoggiata al mio collo, evidentemente gli piace. Sembra così tranquillo e senza alcuna  preoccupazione, ma non mi convince affatto.

Infatti, dopo due minuti…

“Mezzosangue, non dovresti avere tanta confidenza con i tuoi nemici. Non immagino allora come sei intima con i tuoi amici…” mi provoca ghignando.

Sto per ribattere, ma mi interrompe con delle parole che mi fanno scorrere più velocemente il sangue nelle vene.

“ Mentre tu eri tutta concentrata a rimuginare su chissà che cosa, molto probabilmente su di me, io, da gentiluomo quale sono, ti ho lasciato un regalino che, secondo me, apprezzerai moltissimo”

Lo guardo interrogativa perché non ho capito niente di quello che mi vuole dire.

“ Allora è vero quando le ragazze mi dicono che ho il tocco leggero. Non ti sei nemmeno accorta di cosa è successo” scoppia a ridere mentre un pensiero si fa largo nella mia mente. Che lui mi abbia…? Non è possibile, non credo che sia così tanto stupido da permettersi un simile gesto.

Ma le sue parole sprezzanti confermano i miei sospetti.

“ Se fossi in te, Mezzosangue, mi guarderei immediatamente il collo. Non si sa mai cosa ci potrebbe essere.”

Scoppia a ridere e va a dare la mano a Tiger,urlando:

“Bravo, hai fatto un ottimo lavoro. Lei ci è cascata pienamente. Te  l’avevo detto che sarei riuscito a farle un succhiotto. E, adesso, dove è la mia vincita?”

Una ragazza si avvicina ancheggiando a Malfoy, gli prende una mano che appoggia sul seno e sibila provocante:

“Eccomi, sono qui…

Dopo di che mette le sue labbra su quelle del Serpeverde e gli dà un bacio assolutamente disgustoso. Egli sorride e comincia a strusciarsi contro quella là.

Una rabbia mai provata mi invade. Contro di me, contro di lui e contro tutti e mi sento uno schifo. Sono caduta nel suo tranello senza nemmeno accorgermene e mi ha addirittura lasciato un marchio! Io non voglio niente da lui, da quel bastardo che aveva progettato già tutta la messinscena dall’inizio. Vorrei tanto urlare, scaricare la mia rabbia addosso a lui, massacrarlo di pugni, rompere le finestre, ma so che non servirebbe a niente. Lui è il  mio obiettivo e, grazie al mio aiuto, farà la più brutta figura che si potrebbe immaginare. Digrigno i denti e un sorriso malvagio appare sul mio viso, rivolto a Malfoy che mi guarda sospettoso. Prendo un bicchiere di champagne dal cameriere che mi è passato vicino, e glielo alzo come se volessi dedicargli un brindisi. Quell’espressione perfida non se ne va dal mio viso neanche quando lo vedo sbarrare gli occhi. Penso che stia cominciando a preoccuparsi seriamente in quanto, pensava Draco, quell’espressione l’ho già vista. Adesso ricordo dove: sulla faccia di Voldemort quando uccide le sue vittime. Che la Granger abbia qualche vena Serpeverde?

 

23.00h “Sala Grande”

Sono ancora alla festa e, come un fulmine a ciel sereno, ho avuto l’idea perfetta per cominciare questo mio piano contro il furetto. Infatti, osservandolo con i suoi amici, ho scoperto che l’unico che lui considera degno di tale nome è Blaise. Arrivata a questa conclusione, sono soddisfatta perché non sarà difficile farlo innamorare di me poiché mi sono accorta dagli sguardi che mi lancia e dai suoi sorrisi, che non gli sono indifferente. Armata di coraggio, mi avvicino al gruppo dei Serpeverde che prende nota del mio comportamento attentamente. Sbalordisco tutti quanti, compreso il bastardo, quando mi avvicino a Blaise e gli sorrido:

“Ciao Blaise,visto che mi piacerebbe conoscerti meglio, ti andrebbe di fare insieme un giro nel giardino?” sussurro mentre avvolgo un boccolo tra le dita in un gesto magnetico.

Il Serpeverde non crede alle sue orecchie, ma acconsente perplesso.

Mentre mi aiuta ad indossare la mia stola di pelliccia, mi sfiora delicatamente le spalle con le dita e un brivido corre lungo la schiena. Blaise sembra averlo sentito, ma non commenta in alcun modo e io gli sono grata di questo perché sono certa che è diverso da tutti gli altri Serpeverde, lui ha dei sentimenti e non pensa a ferire le persone. Mi prende gentilmente per mano e usciamo fuori sotto gli sguardi cattivi degli studenti.

Camminiamo in silenzio fino al balcone che è ornato da tante e delicate viole e rimaniamo uno di fronte all’altro. Ci scrutiamo per cercare di carpire i rispettivi lati più reconditi della nostra personalità. Blaise, infine, guardandomi il collo, scuote la testa con disprezzo:

Malfoy è veramente uno stronzo a volte”

“ Togli a volte, e rimpiazzalo con sempre che rende meglio l’idea” lo correggo.

Un semplice incrocio di sguardi arrabbiati e scoppiamo a ridere.

“Anche se è mio amico, non lo capisco quando fa cose come questa. Non lo sopporto quando ferisce le persone, fregandosene altamente dei loro sentimenti”

Comincia a piacermi il ragazzo.

 “Cosa hanno sentito le mie orecchie? Qualcuno non adora il grande e il magnifico Draco Malfoy?” lo stuzzico alzando un sopracciglio in una smorfia comica.

“Si, hai capito bene. Io non ho bisogno, come tutti gli altri, di lui per farmi una reputazione positiva. Se non te ne fossi accorta, sono un ragazzo molto corteggiato” dice vantandosi scherzosamente.

Oh… Non mi dire che troverò fuori dalla mia porta tante ragazze furiose perché ti ho strappato dalle loro grinfie” chiedo impaurita.

Sembra pensarci un po’ su e poi mi risponde, grattandosi la testa.

“Non ti preoccupare, ci sono io a proteggerti” mi circonda le spalle con il braccio “ con me non dovrai avere mai paura”. Con l’altro braccio, prende una viola dal balcone e me la sistema nei capelli mentre io sono assolutamente e incondizionatamente stregata dai suoi gesti e dalle sue parole.

“ Questo è un fiore che ti rappresenta perfettamente: delicato e bellissimo allo stesso tempo”.

Arrossisco e, senza preavviso, mi bacia dolcemente. Il bacio non si approfondisce perché si stacca e prende a fissarmi magneticamente negli occhi. Sono frastornata, non avevo mai provato queste sensazioni di calore e di sicurezza, mi sento in pace con il mondo. Così, senza pensarci ulteriormente, poggio le mie labbra sulle sue e con tenerezza faccio scivolare la mia lingua nella sua bocca. Zabini sussulta, l’ho preso alla sprovvista sicuramente. Continuiamo a baciarci stringendoci sempre più forte. Vorrei che questo momento pieno di magia non terminasse mai, non vorrei aprire mai più gli occhi e non vorrei pensare ai veri motivi che mi stanno spingendo a baciarlo. Sto diventando come Malfoy: manipolo le persone per raggiungere i miei obiettivi.

 

Dal portone aperto, una bionda figura si stagliava nell’oscurità senza essere visto. Aveva osservato abbastanza quei due e solo le sue mani avevano testimoniato la sua reazione davanti a quei baci. Sanguinavano perché troppe volte e troppo fortemente scagliate contro il muro di pietra e come il suo cuore che aveva preso a battere furiosamente nel suo petto. E le gocce di sangue cadevano come quelle tre, semplici gocce di diamante che erano presenti sul suo viso e che facevano male più di un pugnale infilzato nello stomaco.

Un angelo, travestito da diavolo, che non avrebbe mai dovuto piangere, si addolorava del suo destino che non gli permetteva di amare quella ragazza riccia, ma solo di odiarla profondamente.

 

 

ANGOLO DELL’AUTRICE.

Buongiorno a tutti e buona Pasqua e Pasquetta passate! XD domani si torna a scuola e mi sto deprimendo già da ora! =( Ecco il V capitolo, scritto durante una pausa dai compiti.XD… Qui, si vedono già dei primi cambiamenti per fortuna. Solo una raccomandazione: non uccidete Draco per quello che ha combinato! (muahahah)

Ringrazio chi ha commentato:

1)    Ada12: grazie per i tuoi commenti, mi fanno sempre tantissimo piacere.XD don’t worry, c’ero io che controllavo come la stava truccando! Muahah

2)   Arwen_90: grazie buona Pasquetta pure a te..XD io perdo il conto dei giorni! Questo capitolo è più pieno d’azione e quello che ho scritto mi è venuto in mente al momento..XD spero  che tu non rimanga delusa..XD

3)   Cali: non ti preoccupare se non hai recensito!XD  e nemmeno se mi fai una critica. Sembrerà strano, ma a me piacciono le critiche!XD

4)   Francydenis: ahaha… sii, mi sa che Draco è schiattato, ma poi si è comportato lo stesso da rimbambito..che vergogna.XD

5)   Erigre: hola! XD sono stata un pochetto su internet per trovare quello che  mi piaceva di più e, alla fine, ho trovato! xD grazieee!XD

…chi  mi ha messo nei preferiti:

1 - ada12
2 -
Ale 93
3 -
bribry85
4 -
Cali
5 -
CombatGirl93
6 -
Dark_lady88
7 -
Debora93
8 -
erigre
9 -
fiore di ren
10 -
francydenis
11 -
giuly_chan95
12 -
hermy13
13 -
lallina_89
14 -
Lilian Malfoy
15 -
lovy_cha
16 -
mikelina
17 -
noiaia
18 -
novecento_princi
19 -
pometina94
20 -
samuel87
21 -
virgi_lycanthrope

 

E chi legge soltanto..XD

Spero che quest’ultimo capitolo vi sia piaciuto.

Alla prossima

*Kat*

 

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Capitolo 6
*** Un giorno volerò via... ***


CAPITOLO VI.

“Un giorno volerò via”

La mattina seguente mi sveglio di buon umore, leggera come una nuvola fluttuante nel cielo turchino d’estate. È come se il mondo e le persone mi sorridessero. Non ricordo di essere mai stata tanto serena da danzare mentre cammino. Mi alzo dal letto e, dopo essermi preparata, mi sistemo di fronte allo specchio. Prendo ad osservarmi con occhio critico e, dopo essere arrivata ad una soluzione per illuminare il pallore naturale della mia carnagione, muovo la bacchetta in modo che compaia una rosa gialla. E la sistemo nei capelli, appena lavati peraltro, sopra l’orecchio destro. Il sorriso mi muore sulle labbra quando rifletto sul modo in cui sto più o meno utilizzando Blaise per raggiungere i miei scopi. No, insisto decisa con me stessa, a me piace veramente.

L’importante è crederci.

Quando la verità è troppo dolorosa da essere sopportata da una persona,

non ci rimane altro che fuggire,

rifugiarci,

in una realtà parallela che di reale non ha niente o quasi.

In modo da non riflettere su ciò che stiamo combinando,

su quello che faremo,

sulle strade già percorse e su quelle che intraprenderemo.

In modo da non chiedere a noi stessi l’amara domanda:

“ E’ giusto o sbagliato?”

In fondo cosa determina questa radicale distinzione?

Nulla. Semplicemente ideali che possono essere differenti a seconda dei punti di vista.

 

 Mi trucco leggermente e, acchiappando al volo i libri che mi serviranno questo giorno, li ficco con forza nel mio zaino viola e scendo quasi di corsa le scale del mio dormitorio. In tutto ciò, un sorriso dolcissimo allieta i lineamenti del mio viso tanto che appaiono rilucere di vita propria. I miei amici Grifondoro mi guardano con una luce sospetta negli occhi, pronti a farmi i raggi X per scovare ogni più insignificante motivo del mio stato d’animo. Mi limito ad ingrandire i miei occhi in una smorfia presuntuosa del tipo “ Non siete degni delle mie risposte”. Volto le spalle e, senza dar peso ulteriormente a quello che potrebbero pensare di me, mi precipito alla porta della Sala Comune ed esco. Mi volto a destra e a sinistra per capire se lui è venuto, ma ogni mia speranza è vana. Non verrà e, come al solito, non riesco a comprendere mai le persone.

All’improvviso delle mani, poggiate sui miei occhi, non mi permettono di usare la vista. Solo questa ci mancava, ringhio sottovoce. Sto per prendere la bacchetta dalla tasca dei jeans quando mi sento girare e, finalmente, posso incontrare e guardare il fautore di quell’azione così provocatoria. Il sorriso spunta nuovamente sulle mie labbra e, impedendogli anche solo di salutarmi, gli allaccio le braccia intorno al collo e lo bacio.

Come è dolce la vendetta. Come è buono il suo profumo, soprattutto se appartiene a un Serpeverde raffinato. In questo caso, posso annusare un costoso profumo alla menta. Blaise interrompe il flusso dei miei pensieri critici e, inarcando il sopracciglio destro, mi provoca con una voce roca e terribilmente sexy:

“Se consiste in questo il tuo buongiorno, vorrei tanto scoprire il buon pomeriggio” prende a baciarmi la fronte, il naso… “ la buonasera..”  scende ancora più giù fino all’angolo della bocca mentre lascia una scia umida nel suo percorso “ e la buonanotte..”

Giunto fin qui,s’impadronisce della mia bocca in un bacio che mi lascia tremante e senza fiato. È stato un bacio così passionale e selvaggio… molto diverso da quelli di ieri sera in cui la caratteristica principale è stata la dolcezza. Questo è stato molto più profondo e.. sentito. Un pensiero si fa largo nella mia mente facendomi scoppiare a ridere. Per fortuna abbiamo smesso di baciarci e ci stiamo dirigendo mano nella mano verso la Sala grande se no… non immagino cosa sarebbe successo! Blaise mi osserva perplesso cercando di scoprire il motivo della mia ilarità, ma dovesse addirittura torturarmi, non glielo confesserò mai.

D’altronde non posso mica dire al mio ragazzo che avevo pensato ad un famoso detto babbano!

“Il mattino ha l’oro in bocca”

Mi sa che io avevo altro nella mia. E non si trattava propriamente di materiali aurei. Sghignazzo divertita mentre Blaise, sconsolato, si arrende nel suo proposito di scoperta.

 

Mentre cammino per il corridoio principale, sento libri cadere a terra, persone scivolare, colpi al muro… Saremmo noi la causa di tutti questi disordini? Molto probabilmente si perché gli sguardi su di noi sembrano che ci vogliano perforare per criticarci. In effetti, penso, non si vede tutti i giorni una coppia formata da una Serpe e da una Grifona!  Mi volto verso il ragazzo accanto a me e gli sussurro ridendo:

“ Per quanto è palese la loro osservazione, mi sto sentendo nuda!”

“ Modestamente è tutto merito mio, madame” mi risponde tirando in fuori il petto mentre io lo colpisco sul braccio con un pugno.

“ Ahi! Vedo che la gattina ha cacciato gli artigli” si ferma mentre con una mano mi strattona delicatamente in modo da posizionarmi davanti a lui. “ Solo non graffiarmi troppo. Sono pur sempre una serpe. E le serpi non cambiano. Mai.”

Non so assolutamente che dire poiché mi ha lasciata troppo sbalordita.

Alzo la testa con fierezza e scandisco lentamente le parole per imprimergli maggior significato. Non sia mai che una grifona rimanga senza parole. Semplicemente un’eresia.

“So benissimo con chi ho a che fare e, purtroppo per te, conosco perfettamente anche il tuo punto debole”

Mi complimento con me stessa di questa risposta perché sono assolutamente certa che l’arma giusta da utilizzare, con questi essere striscianti, sia la malizia.

“E quale sarebbe, genio?” mi guarda con uno strano lampo negli occhi.

Per fortuna ci troviamo in una angolo del corridoio dove gli studenti non sostano mai e posso mettere in atto il mio piano. Impavida, senza dire nulla, mi avvicino a lui pericolosamente, e appoggio il mio corpo contro il suo. Sento che trattiene il fiato ma, insoddisfatta, non reputando di essermi spinta abbastanza infilo una gamba in mezzo alle sue e comincio a sfregargli l’interno coscia. La mia mano, invece, si intrufola sotto la sua camicia e gli  accarezza il petto, gli addominali scolpiti. Blaise sussulta quando sente che le mie dita sono scese sempre più giù fino a toccare il bordo dei suoi slip. Comincio a giocare con quell’elastico e a sfiorare quel punto delicato con le dita. Il Serpeverde non accenna a muoversi,è teso come una corda di violino. Decido, così su due piedi, di non cedere alle sue voglie e, baciandogli il collo e succhiandoglielo fino a lasciargli dei piccoli segni rossi, sfilo via la mano da quella parte dove non batte il sole,(a meno che non sia un assiduo frequentatore di le spiagge popolate da nudisti) e con voce alta e indifferente esclamo:

“ Sbrighiamoci! Siamo in ritardo per la colazione e io ho una fame da lupi!”

Il mio ragazzo, cadendo dalle nuvole a causa del mio improvviso cambiamento d’umore, un po’ offeso, mette il broncio:

“ Come no. Io e te abbiamo la stessa fame..” si ferma per una pausa ad effetto “… di qualcosa altro però..”

Senza degnarlo di una parola, allaccio la mia mano alla sua mentre entriamo nella Sala Grande.

Giunti al mio tavolo, abbandono le sue dita mentre un bacio peccaminoso unisce le nostre labbra. In questo momento, non esiste nulla attorno a noi.

Né i miei amici che mi guardano interrogativi e un po’ disgustati.

Né i Serpeverde che applaudono le mani per questo spettacolo così inaspettato.

Né, soprattutto, gli occhi argentei di un certo ragazzo che mi fissa malevolo. Sa di essere il responsabile, il colpevole di tutto ciò.

Conosce perfettamente i motivi che mi hanno spinto in questa strana avventura con il  suo amico.

Ma è anche perfettamente a conoscenza di problematiche che io ignoro.

Questioni molto importanti.

Oscure maledizioni che lo affliggono.

Delle quali io non sarei mai dovuta venire a conoscenza se non avessi sognato, inaspettatamente, un episodio della sua vita.

E, finalmente, avrei compreso quel qualcosa che ci avrebbe diviso per lungo tempo.

Un ostacolo che mi avrebbe fatto odiare quello strano ragazzo con la mente.

Ma che il cuore avrebbe voluto,

desiderato,

bramato,

con tutto sé stesso.

Ma quest’avvenimento non sarebbe accaduto se non dopo molte sofferenze.

Da parte di entrambi.

Perché quella catena che lo teneva avvolto nel suo odio per me, era molto più forte di qualsiasi emozione.

Ma quell’angelo odia me solo perché sono differente dalle altre.

Io sono come un diamante splendente circondato da tanti altri diamantini più piccoli.

Ma questo lui non l’aveva ancora capito.

 

Dopo essere tornata alla realtà, Blaise va a sedersi al suo tavolo senza però prima lanciarmi un sorriso malizioso. Chissà che si è messo in testa quella serpe e, soprattutto, chissà che “brave e pudiche” ragazze ha frequentato finora.

Sto sbocconcellando un croissant al cioccolato quando delle parole, pronunciate con l’unico intento di screditarmi davanti agli altri, mi gelano il sangue nelle vene.

“Ma veramente? Già te la sei fatta la Granger? Allora quella sua aria da vergine innocente è solo una facciata e dietro di essa si nasconde una vera tigre, pronta a saltare addosso agli altri.” grida sghignazzando quel furetto che dovrà salutare presto i suoi genitali perché glieli taglierò io.

Non a morsi, naturalmente.

Mentre Malfoy sventola ai quattro venti, in questo caso, alle quattro case, fatti mai realmente accaduti, Blaise tace. Ma come si permette quell’altro a non dire niente? Perché non confessa la verità? Che è delle più linde peraltro.

La ragione ha abbandonato il mio essere e, con passo felino, giungo alle spalle di Malfoy, che è troppo occupato a tenere questo comizio per accorgersi dei m iei movimenti.

Furore.

Follia.

Vendetta.

L’innocente che, dopo anni di buona condotta, viene incolpato senza motivo.

Una vittima sacrificata per l’egoismo di un’anima nera.

Menefreghista.

Malvagio.

Bugiardo.

Questa non te la perdonerò. Mai per l’eternità.

Bugiardo.

Questa parola mi rimbomba nella mente mentre il sangue è affluito nel mio viso, colorandolo di un rosso acceso. Gli occhi mi brillano selvaggiamente. Il mio passo non riesce in pieno ad esprimere il mio stato d’animo. Non prendo la bacchetta, non la utilizzerò.

Con voce innaturalmente bassa, sussurro:

Malfoy..”

Aggrava la situazione quando si volta verso di me con un sorriso compiaciuto stampato in viso.

Ha deciso la sua condanna a morte.

Un pugno arriva prepotente sul volto candido della serpe, senza che lui possa opporsi o pararsi.

Sono molto, molto arrabbiata. Arrabbiata d'una rabbia fredda, lucida, razionale. Una rabbia che elimina ogni distacco, ogni indulgenza.

Quello è il primo, poi ne arriva un altro e ancora un altro, mentre nella sala è calato il silenzio. Lui non cerca proprio di far nulla, si offre ai miei attacchi quasi condividesse le ragioni della mia pazzia.

Vedendolo così inerme, con il sangue che gli cola dal naso e dalle labbra che va ad imbrattare la sua camicia, ma, soprattutto, scovando nei suoi occhi una tranquilla rassegnazione, sento la mia anima ricongiungersi con il mio corpo. Abbasso gli occhi per osservare le mie mani. Un singhiozzo sfugge dalla mia bocca mentre focalizzo cosa c’è su di esse.

Sangue.

Sangue di una vittima e di un colpevole.

Io sono la colpevole adesso.

Sono io che ho massacrato il viso di Malfoy senza più ragionare.

Come ho potuto essere così sanguinaria?

Mossa da un ribrezzo per me stessa e dalla pietà verso Malfoy, lo abbraccio delicatamente come per scusarmi delle mie azioni. Lo stringo leggermente per timore di procurargli qualche altro dolore. La mia vista è offuscata dalle lacrime che scorrono copiose sul mio viso, senza fermarsi.

Il principe dei Serpeverde mi cinge i fianchi e con la mano mi accarezza la schiena per tranquillizzarmi.

Adesso sto veramente male: lui è stato preso a pugni e sono io ad essere consolata?

Posa le sue labbra sulla mia guancia in un fuggente contatto e mormora:

“ Scusami, ma non mi è permesso di fare altro”

E, staccandosi da me, aggiunge:

“ Cerco di seguire la luce, non posso sopportare la notte.

Quando ricomincerò a vivere? Un giorno volerò via e lascerò tutto questo nel passato.”

 

 

ANGOLO DELL’AUTRICE.

Ho una morsa incredibile allo stomaco per quello che ho scritto. Spero che vi piaccia in quanto così è venuto!XD

Ringrazio chi ha commentato * contentissima dei vostri pareri*:

1)    Arwen_90: XD pure io ho pensato di farli mettere solo per far vendicare Hermione. Ammetto che stavo per uccidere Draco con le mie stesse mani.XD questo capitolo l’ho scritto ridendo e l’ho finito triste.XD grazie!!

2)   CombatGirl93: sono d’accordo con te! Quanto i ragazzi si meritano una punizione perché provare pietà? Muahah

3)   Ada12: grazie!!XD sono proprio curiosa di sapere che pensi di questo chappy!XD

4)   Sheilin: sono contenta che ti piaccia come scrivo!!XD da questo capitolo Blaise sembra solo un pork, ammetto!ahaha

5)   Erigre: tre 1 paio di capitoli capirai perché è così bastardo!XD mi è venuta un’idea….XD

6)   Cali: XD che felicità! Il tuo commento mi ha fatto pavoneggiare per un po’!!XD

7)   Sanguisuga: W le ragazze vendicative forever and ever!!!muahaha

8)   Silviap: inutile dire che Draco è semplicemente Draco. Solo per lui guardo i film di Harry Potter quasi quasi!XD

 

chi mi ha aggiunto nei suoi preferiti:

1 - ada12
2 - Ale 93
3 - Arwen_90
4 - bribry85
5 - Cali
6 - CombatGirl93
7 - Dark_lady88
8 - Debora93
9 - erigre
10 - fiore di ren
11 - flavia93
12 - Fra88
13 - francydenis
14 - giuly_chan95
15 - hermy13
16 - lallina_89
17 - Lilian Malfoy
18 - lovy_cha
19 - lunachan62
20 - mikelina
21 - noiaia
22 - novecento_princi
23 - pometina94
24 - samuel87
25 - sanguisuga
26 - Sheilin
27 - virgi_lycanthrope
28 - _corvo_

 E chi legge soltanto…XD

P.s= l’altro ieri mi è venuta un’idea che stravolgerà un po’ questa ff..XD ho già scritto quello che dovevo scrivere e, quindi, spero che ciò che scriverò in seguito non vi faccia rimanere delusi..XD

Alla prossima..

*Kat*

 



 

 

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** Conti in sospeso ***


CAPITOLO VII.

“ Conti in sospeso”

Non riesco a smettere di pensare alle ultime parole che Draco ha pronunciato.

“ Cerco di seguire la luce, non posso sopportare la notte.

Quando ricomincerò a vivere? Un giorno volerò via e lascerò tutto questo nel passato.”

Cosa avrà voluto comunicarmi? Molto probabilmente sta cercando qualcosa di cui non è a conoscenza, per aggrapparsi e seguirne la scia in modo da uscire dal mondo tetro in cui vive. E’ in cerca della sua luce… ma perché dovrebbe desiderarla visto che è un Serpeverde? E lo sanno tutti che gli appartenenti di questa casa godono nel trascorrere la loro esistenza nell’oscurità. Ci sono diversi fattori che mi sfuggono. E non ce la faccio a riflettere su questo enigma. Non dopo quello che ho combinato. Non dopo che ho dovuto lavare le mani dal suo sangue.

 Il suo prezioso e tanto rinomato sangue purosangue.

Che perverso umorismo: una Mezzosangue che tocca il sangue di un nobile e fiero ragazzo  come lui. Non so veramente cosa mi abbia preso in quel momento cruciale. So solo che sembrava che qualcosa altro mi spingesse a rovinare quel viso così candido. Perché nel momento in cui ho compreso in tutta la sua gravità, che avevo ferito Malfoy, il mio corpo si è rifiutato di continuare.

Il tuo cuore si è ribellato, mi sussurra una vocina nella testa.

È l’organo che pulsa nel centro del tuo essere, adesso, che soffre e che sanguina, avvolto da rampicanti di spine, che stringono sempre di più e che non accennano a staccarsi.

Un groppo in gola mi impedisce di parlare o anche, solamente, di respirare correttamente. Il mio petto si alza e si abbassa furiosamente in una affannosa danza. Sola nella mia camera, mi osservo allo specchio. La matita nera è scolata intorno agli occhi, ma ciò che colpisce maggiormente è l’espressione contenuta in essi.

Due laghi profondi in cui si potrebbe annegare se non fosse che riversano acqua, salato liquido, all’esterno.

 Acqua semplicemente pura e pentita:

lacrima.

Minuscole gocce percorrono il loro cammino, senza voltarsi indietro, senza voler conoscere o senza avere il diritto di notare la devastazione provocata su un viso.

Lacrime che cercano di portare via e di espellere le angosce insite nella nostra anima.

Valvola di sfogo che, in alcuni casi, non rispetta il suo compito.

Accresce i sensi di colpa, per esempio, di una ragazza dal cuore d’oro.

Non posso! Non posso stare qui con le mani in mano!

Alzo di scatto la testa, mentre una nuova energia m’invade il corpo. Non potrò mai perdonarmi per essere stata così perfida, ma questo non basta per permettermi di auto- commiserare me stessa. Succeda quel che succeda, io lo devo vedere. Io devo capire quali sono i suoi pensieri, e io li ascolterò perché… non c’è un perché. Non lo voglio conoscere. Non voglio sapere perché mi sento così fragile in questo istante e, soprattutto, non m’interessa scoprire quali sono le ragioni del gesto che compierò.

È così bello abbandonarsi alla mercé di una nostra guida che non ci abbandona mai, ma che esiste sempre per spuntare poi nei momenti in cui ne abbiamo maggiormente bisogno: l’istinto. Colui che viene tranquillamente ignorato dalle persone razionali e fredde come me, ma questa volta, non mi opporrò al corso degli eventi.

Esco dalla stanza correndo come se avessi dei lupi affamati alle calcagna, sbatto porte, faccio cadere oggetti sula pavimento, urto i miei compagni e… e tutto questo per riuscire ad ottenere la porta della mia sala comune e ad uscire.

Come saprei
Capire l'uomo che sei
Come saprei
Scoprire poi
Le fantasie che vuoi
Io ci arriverei
Nel profondo dentro te
Nei silenzi tuoi
Emozionando
Sempre più

 

Corro come una forsennata, mentre nella mia mente risuonano solo queste frasi di una famosa canzone babbana che ho sempre apprezzato per il suo significato.

Arrivata ad un angolo, giro e mi trovo davanti proprio lui.

È fortunato visto che la mia rabbia l’ho già sfogata su qualcun altro, ma delle dolci e meravigliose paroline non gliele leva proprio nessuno, nemmeno Silente in persona. Ghignando per lo sguardo impaurito che noto con piacere sul viso del Serpeverde, gli chiedo con tono falsamente preoccupato:

“Cosa hai caro? Hai appena incontrato un Dissennatore? Perché hai veramente un’espressione di terrore sul viso?” incrocio le braccia al petto e attendo la sua risposta che non tarda a giungere.

“ No, Herm… magari, mi sento solo un bastardo per come ti ho trattata oggi a pranzo. Non vorrei che te la fossi presa, perché erano solo chiacchiere e io non ho detto niente a Draco. Il suo discorso era interamente inventato”. Mi si avvicina con un lungo passo e aggiunge:

“ E poi, non è che abbia detto un’eresia dato che… io ho voglia di fare l’amore con te…

Nel frattempo, mi ha messo una mano sulla schiena che man mano è scesa verso il mio sedere. E ora si trova lì, indisturbata, mentre si muove languidamente.

Prendo un profondo respiro. Un piano si fa nitido nella mia mente mentre cerco disperatamente di non pensare alla sua mano, posizionata su una mia proprietà.

“ Oh, tesoro.” Mi appiccico praticamente al suo corpo e gli sussurro all’orecchio:

“ Anche io ho voglia di…” uno strano luccichio appare nei miei occhi. E prima di terminare la mia frase con soddisfazione, compio uno strano movimento che, sicuramente, lo lascia con la dignità a terra…e anche con qualcosa altro.

 

Sghignazzo come un’esaurita da quando ho lasciato Blaise. Vederlo sul pavimento a maledirmi è stato uno spettacolo unico e inimmaginabile. Sono pienamente fiera di me stessa per avergli dato una lezione che non scorderà mai… o almeno, per un bel po’. Le mie labbra si increspano in un sorriso diabolico mentre rivivo con il pensiero quell’ultimo istante in cui, con decisione, ho dato una bella ginocchiata ai suoi gioielli di famiglia purosangue, con la scusa di volerlo abbracciare. La sua sorpresa è stata immensa, la mano colpevole è scattata immediatamente verso la parte malconcia e la sua voce, ridotta a un sibilo degno di una vera serpe, mi ha lanciato mille improperi che, ripeterli, non sarebbe degno di una vera signora.

Tutti, nel bene o nel male, non si dimenticheranno mai di me e di quello che ho significato per loro.

Giunta a destinazione, per fortuna senza mai incontrare altri ostacoli, aspetto che la persona che cerco ritorni al suo dormitorio. Durante l’attesa, mi siedo sul pavimento freddo di quei sotterranei così tetri e umidi e inizio a riflettere su ciò che gli confesserò.

Non ho tempo di rimuginare per molto poiché lui arriva, sano come  un pesce, senza alcun segno sul viso, e, meravigliato di trovarmi proprio lì, si ferma e mi chiede indecifrabile:

“ Cosa ci fai qui, Mezzosangue? Non ti è bastato tirarmi quei pugni? Vuoi ripetere la scena?”

Per un po’ rimango impalata, le parole di Draco mi riecheggiano nella mente. Non era proprio mia intenzione cominciare questo discorso in questo modo. Ma, d’altronde, ha ragione.

“ No, non mi permetterei mai. Sono venuta qui per…

Non mi lascia continuare la frase perché mi interrompe con delle parole intrise di sarcasmo.

“ Guarda caso anche io pensavo che non saresti mai stata capace di menarmi a sangue. Ma mi sono dovuto ricredere visti gli avvenimenti.”

Dannazione, perché deve rendere ancora di più difficile il mio compito?

Cercando di non dar peso a ciò che mi ha riferito, continuo:

“.. per scusarmi con te. Vorrei il tuo perdono perché io non riesco a capacitarmi della sofferenza che ti ho apportato. Quindi, solo questo. Dimmi cosa vuoi che accada tra noi perché io non sopporto più questi tuoi sbalzi d’umore. E non sopporto nemmeno la tua cattiveria nei miei confronti. Dimenticherò le tue menzogne e…semplicemente, tutto.”

 Non mi fermo per riprendere fiato, mentre parlavo non ho alzato il capo per guardarlo negli occhi, ma ora ho bisogno di un contatto tra di noi.

“ Vorresti veramente il mio perdono?” chiede incredulo e anche un po’ rassegnato.

Ma rassegnato a cosa?

Più lo guardo e più non lo comprendo. È peggio del sudoku, almeno il giornaletto puoi buttarlo tranquillamente dalla finestra!

Annuisco con il semplice movimento della testa e lui riprende a parlare.

“ Perché lo desideri?”     

Ecco: e adesso che gli rispondo? Non conosco nemmeno io il motivo per il quale lo bramo così ardentemente.

“ E’ difficile spiegarlo” scuoto la testa e punto i miei occhi nei suoi.

“ Penso di essere abbastanza intelligente da capire”

Mi spiazza per il suo tono di voce deciso e desideroso di sapere.

“ Lo so, è solo che non sono sicura di riuscire a parlare coerentemente”

“ Cercherò di stara ben attento allora” mi risponde nuovamente con un sorriso appena accennato sulle labbra.

Prendendo coraggio da quello strano gesto, inizio a parlare:

“ Quando ci sei tu vicino a me o sento la tua presenza, la tua voce, qualcosa scatta dentro me, la mia mente diventa offuscata e non riesco più a pensare. E quando ascolto i tuoi soliti insulti che rivolgi solo ed esclusivamente a me, essi mi colpiscono in profondità come mai era successo. Sono stranita da tutto ciò e non riesco a trovare la forza di comprendere come io debba comportarmi con te…

Mi interrompo perché ora una maschera impassibile è calata sul suo viso e io divento rossa per le parole che ho appena pronunciato. Parole che hanno lasciato, me in primis, basita.

Malfoy fruga nella tasca dei pantaloni, prendendo una sigaretta. Me la offre, mai io scuoto la testa per rifiutare . Allora, la accende e aspira una lunga boccata di fumo, mentre riflette sul mio discorso.

Improvvisamente, la spegne con il piede, lasciandola sul pavimento e mi ordina:

“ Andiamo in un luogo isolato. Credo sia arrivato il momento di raccontarti una storia. Un mio segreto che custodisco gelosamente.” Una risata amara gli irrigidisce i lineamenti del volto e, mentre io sto per aprire bocca, mi stringe la mano prepotentemente e mi trascina quasi di peso verso una meta non ancora identificata.   

 

 

ANGOLO DELL’AUTRICE 

Salve a tutti! Finalmente in vacanza, anche se per poco! XD ecco il settimo capitolo, nel prossimo verrà svelato il  motivo del comportamento di Draco :questa è l’idea che mi è venuta improvvisamente!XD  non vi aspettate romanticherie e cose varie, mi raccomando!! Comunque ho fatto un conto approssimativo dei capitoli che mancano per la fine e più o meno sono cinque…XD almeno penso!

Ringraziamenti calorosi a :

1)    Sanguisuga: XD W DRaco sempre e comunque! P.s nemmeno io ho capito bene l’ultima sua frase..ahahah… mi sembrava solo appropriata. Dal prossimo capitolo comprenderai tutto, non ti preoccupare!!XD baci e graziee!

2)   CombatGirl93: ciao!! Prima di tutto ti voglio ringraziare veramente tanto perché mi hai messo nei tuoi autori preferiti! *me emozionata* ( che mi piace parlare in 3° persona!O.o) XD sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto e non vedo l’ora di sapere il tuo parere su quest’ultimo! Baci!

3)   Arwen_90: XD mi dispiace lo stesso per Draco, figurati che mi sono sentita male quando ho scritto che Hermione aveva le mani sporche di sangue! Sono troppo sensibile! O.o forse non così tanto…ahah… comunque, Blaise l’ho fatto passare proprio per un pork mi sa! Baci e grazie!!XD

4)   Francydenis: sono contentissima che ti ho fatto ridere! XD spero di aver fatto presto ad aggiornare anche perché non avevo molta ispirazione visto che sono sommersa dai compiti..uff… =( sono disperata! XD aspetto il tuo parere con ansia!!XD baci!

5)   Silviap: ciao!! XD Spero che questo capitolo ti piaccia  e Blaise l’ho fatto diventare un po’ troppo odioso mi sa! Ahah O.o .. grazie mille perché leggi la mia storia!!XD

Grazie a chi mi ha aggiunto nei suoi preferiti:

1 - ada12
2 -
Ale 93
3 -
Anfitrite
4 -
Arwen_90
5 -
bribry85
6 -
Cali
7 -
CombatGirl93
8 -
Dark_lady88
9 -
Debora93
10 -
erigre
11 -
fiore di ren
12 -
flavia93
13 -
Fra88
14 -
francydenis
15 -
giuly_chan95
16 -
hermy13
17 -
lallina_89
18 -
Lilian Malfoy
19 -
lovy_cha
20 -
lunachan62
21 -
mikelina
22 -
noiaia
23 -
novecento_princi
24 -
pometina94
25 -
samuel87
26 -
sanguisuga
27 -
scherryino87
28 -
Sheilin
29 -
virgi_lycanthrope
30 -
_corvo_           

 E a chi mi segue: XD

1 - DreamlessQueen
2 -
lily D G
3 -
Sly_monica                     

 

Mi farebbero moltissimo piacere i vostri commenti…XD

Alla prossima…

*Kat*               

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Capitolo 8
*** Vivi, perché anche se l’amore è breve, i ricordi durano a lungo ***


 

Capitolo VIII.

“Vivi, perché anche se l’amore è breve, i ricordi durano a lungo”

 

“Il caso è la forma che prende Dio per rimanere in incognito”         (Jean Cocteau)

                                                       

Sempre tenendomi stretta la mano nella sua, camminiamo uno di fianco all’altro, incuranti di ciò che succede intorno a noi.

Stringo la sua mano maggiormente quasi volessi imprimere il suo calore nel mio corpo, gelido fino a quel momento. Mi sento diversa e anche il mio corpo lo è. Esige il suo omologo, avendolo troppo vicino a sé.

Complementari: due corpi, cercandosi disperatamente per poter cominciare realmente ad essere felici e a vivere, trovandosi in persone che mai avrebbero potuto immaginare, in caratteri completamente opposti tra loro. E amandosi, per poter dire anche almeno una volta quando si è anziani e la morte, ormai è diventata la nostra più stretta compagna:

“ Io ho amato nella mia vita. “

Ed essere soddisfatti di ciò, anche provando un sottile rimorso ed egoismo nell’aver voluto continuare ad amare per sempre.

Come what may,

I will love you until the end of days.

Ma, spesso, azioni che inizialmente ci rendono sofferenti, possono condurre a eventi che, anche se magari non pienamente felici, ci fanno sentire a casa.

E, solo in quel preciso istante, comprendiamo che tutto il nostro fuggire è valso a farci sentire parte del mondo. Un frammento inseparabile.

Sono ansiosa di sapere cosa voglia confidarmi. È così misterioso, non riesco nemmeno a comprendere se sarà qualcosa di positivo o di negativo. E, inoltre, voglio scavare in me stessa per poter arrivare alla conclusione cruciale: Draco mi piace?

Amo il suo carattere scontroso e strafottente?

Ok, quello non lo gradisco proprio.

Amo gli insulti che sempre e comunque mi rivolge?

Mmm…inutile rispondere. Prossima domanda?

Condivido le sue idee sulla maggiore importanza dei Purosangue rispetto agli altri?

No, sono figlia di Babbani. Quindi, un altro punto a suo sfavore.

Ma amo tanto, troppo, i suoi fini capelli biondi degni di un vero Dio.

Amo le sue labbra sottili, troppo spesso incurvate in un ghigno.

I suoi occhi, gelidi, per non lasciar trasparire le emozioni al loro intero.

E il suo viso così delicato che si pone in netta contrapposizione con lo spirito forte  e libero che, invece, è Malfoy.

Non ho mai potuto provare questa sensazione di calore e di sicurezza che invade il mio essere quando sono con lui.

Come in questo preciso momento.

Mentre camminiamo, Draco si volta spesso verso di me con una strana e indecifrabile espressione sul viso.

Egli la guardava per imprimersi in ogni più piccolo particolare quel volto a forma di cuore così luminoso e dolce perché, già lo sapeva, non avrebbe più avuto l’occasione di studiarlo da così vicino.

“Quando sovviemmi di cotanta speme,

                                                                            un affetto mi preme,

                                                                acerbo e sconsolato,

e tornami a doler di mia sventura”                  

(“A Silvia” Leopardi)

 

Era troppo forte ciò che li divideva per far finta che non fosse niente. Più la osservava e più notava che, ogni volta che spostava lo sguardo dai suoi occhi al suo piccolo e grazioso naso, fino alle sue labbra, un acerbo calore gli riscaldava il cuore. Subito, reso gelido dal pensiero di ciò a cui era incatenato.

…e stare in macchina a parlare per ore, mi piace quasi come fare l'amore,
che è una parola che non so pronunciare, c'ho confusione su che cosa vuol dire,
però mi sa che la ritrovi uguale se guardi dentro di te…

E i suoi capelli così soffici… da ispirare nella sua mente immagini non proprio caste. Tutto di lei, profumava di una strana essenza, troppo coinvolgente che metteva i suoi sensi all’erta.

Questo qualcosa tra me e te che scava la mia ruggine,
che non fa parte delle cose che conosco…

Respirava in modo pesante come se non riuscisse a fermare dentro si sé emozioni che rischiavano di sopraffarlo. In realtà, Draco sperava ardentemente che la maledizione, che gli pendeva sul capo, non rendesse ancora più lontana la ragazza. E, nel profondo del suo cuore, era riposta una fievole fiamma che bruciava di speranza. Della speranza che forse, con il suo aiuto, avrebbe potuto amare come aveva sempre voluto, ma non ci credeva molto. In quanto, quella vecchia strega era troppo potente e il suo dolore era troppo lampante quando gli aveva donato quella spada di Damocle. Era esausto dal dover sempre e comunque fingere con le persone, della solitudine che era costretto a sopportare, degli sguardi di odio che quasi tutte le Case gli lanciavano. Tranne i Serpeverde, naturalmente. Troppo ambiziosi e ruffiani del resto, sempre in cerca di una figura dal quale trarre prestigio e potere. Il suo viso si contrasse in un’espressione di rabbia quando, per l’ennesima volta, il nome del colpevole di tutto  ciò gli si stampò nella mente: Lucius Malfoy. E chi altri se no? Sempre il suo caro paparino c’era dietro le sofferenze delle persone. E dopo che era successo ormai l’irreparabile aveva anche avuto il coraggio di dirgli:

“Non è poi la fine del mondo. L’amore è una cosa per sciocchi e noi siamo Malfoy. Purosangue. Non ti preoccupare, sceglierò io la consorte per te.”

Era proprio questo che temeva il ragazzo perché di sicuro sarebbe stata una stupida ragazzina viziata e senza cervello che gli si sarebbe attaccata al braccio immediatamente, come una cozza. E lui odiava le cozze e tutte le cose appiccicose in generale. E poi, che cavolo, se non poteva avere la donna che voleva al suo fianco, allora sarebbe stato da solo finché i suoi giorni su questa terra maledetta non fossero terminati.

Analizzando molto attentamente il tragitto che stiamo seguendo, sono arrivata alla conclusione che…mi sta portando sulla torre di Astronomia! Chi ha suggerito alla sua testa serpentina di rapirmi praticamente e di andare in quel luogo isolato da tutti e da tutti? Non è che ha bevuto? Sono certa che ci stiamo recando lì poiché stiamo salendo troppe scale, percorrendo una moltitudine di corridoi e sempre con la sua dannata mano che stringe la mia.

“Ma perché tieni ancora la mia mano nella tua?” chiedo, infatti. La curiosità mi sta divorando, ma mettiamo le cose in chiaro: non è che non sia gradevolmente piacevole questo nostro contatto, anzi.

“ Ti da fastidio per caso?” mi risponde scocciato.

“ E tu non lo sai che non si risponde mai ad una domanda con un’altra domanda?”. Il mio tono di voce, ora, è intriso di tutta la sapienza e la presunzione che può avere una secchiona. In poche parole, è assolutamente fastidioso.

Prende un respiro prima di rispondere, sicuramente per non cedere alla mia provocazione. Almeno si sta impegnando a fare qualcosa di buono: tenere chiusa la sua regale bocca.

“Potevi anche dirmi che provavi ribrezzo nel camminare con me, Mezzosangue” puntando il suo sguardo infuocato nel mio timoroso, prosegue:

“ Ricordati che non mi ci vuole niente a lasciarti senza uno straccio di spiegazione e a lacerarti l’anima allo scopo di capire qualcosa di me” termina tagliente.

Ma cosa ho detto da renderlo così nervoso? Accidenti alla mia di bocca, ma il mio unico scopo era quello di animare un po’ questo momento così silenzioso. Di sicuro l’ho animato, però non come avrei voluto.

Ed adesso cosa combina? Se ne sta andando?!

Draco! Aspetta!” grido con tutta la voce che possiedo. Mi sa che dovrò supplicarlo per un bel po’ affinché si calmi.

Non volta la testa e non cerca alcun contatto visivo con me, ma, per fortuna, si è fermato.

“Io volevo solo parlare un po’ con te” sussurro con un filo di voce.

“E tu il prendermi in giro lo chiami parlare?” mi chiede offeso.

“E’ sempre un inizio, no?”

Ok, è ufficiale: non so assolutamente cosa sta uscendo dalla mia bocca. Che abbia le corde vocali danneggiate?

Infatti, secondo me anche lui pensa che non stia ragionando visto che ha ripreso a muoversi.

Comincio a seguirlo e lo afferro per un braccio, fermandolo. Si gira stizzito verso di me e ci fissiamo: io malinconica e lui stizzito. Dopo non so cosa mi abbia preso perché mi ritrovo ad accorciare le distanze tra i nostri visi e ad appoggiare le mie labbra sulle sue. Malfoy spalanca gli occhi, ma non si scosta e, mettendomi le mani sui fianchi, mi sposta dolcemente verso una vicina colonna, facendomi appoggiare. In questo modo, i nostri corpi aderiscono tra loro e posso immaginare ogni sua forma. Questa volta, senza molte chiacchiere, fa entrare prepotentemente la sua lingua nella mia bocca e intraprende una lotta con la mia e con passione, con indignazione, con possessività, ci aggrappiamo l’uno sull’altra per approfondire sempre di più un legame flebile e incostante. Non voglio lasciarlo andare perché ho l’assurda certezza che, se lo facessi, succederebbe qualcosa di cui poi soffrirei. Per ora mi bastano questi sporadici contatti tra di noi… o forse no?

In effetti, non voglio solo che tra noi ci sia qualcosa di fisico, ma desidererei fortemente anche che ci fosse un coinvolgimento del suo cuore. Non riesco ad essere solo una ragazza qualunque che Draco ora sta baciando. Io ho bisogno di essere la ragazza unica e indispensabile  per lui. Per questo mi stacco da lui dolcemente, cominciando a fissarlo negli occhi e, sono sicura, che lui abbia capito il motivo di questo gesto poiché il suo viso si è rabbuiato.

“ Non ti potresti accontentare di questi sfuggevoli baci tra di noi?” chiede malinconico e, sarà perché la sua richiesta mi ha totalmente lasciata sorpresa, ma io rispondo sussurrando, incerta delle mie stesse parole.

“Mi bastano… per ora” calco le ultime due parole in quanto sto già facendo troppe cose contro il mio carattere.

Ma visto che sto già andando all’inferno, perché non farlo in grande stile?

“Per ora?” tace e poi riprende con un sorrisetto sulla faccia. “ Temo che non mi sarà possibile concederti di più”

E facendomi un cenno con la mano, aggiunge:

Seguimi, siamo quasi arrivati”

Cercando di produrre il minor suono possibile, gli prendo la mano e, dopo cinque minuti, siamo giunti alla Torre di Astronomia.

Il biondo si ferma e, aprendo la porta, mi fa entrare mentre s’ inchina leggermente come un perfetto lord inglese. Mi scappa una risata, ma notando la sua espressione intimidatoria, cerco di camuffarla con un colpo di tosse.

E, adesso, è il suo turno di ridere della mia goffaggine e io, come conseguenza, incrocio le braccia sotto il seno e gli rivolgo una nobile linguaccia. Che poi tanto nobile non è… semmai infantile! Comunque, grazie a questa specie di gioco, la tensione si è allentata e l’aria non è più pesante come quando stavamo nel corridoio.

Ci accomodiamo sui bei cuscini soffici che sono presenti sul pavimento, mentre lo sfondo del nostro strano incontro è rappresentato da un tramonto rossastro e da un sole morente, simbolo di un qualcosa che sta per terminare, ma anche simbolo di rinascita.

Draco si schiarisce più volte la voce, timoroso e incerto del discorso che avrebbe dovuto farmi di lì a pochi secondi. Guardandolo con effetto, gli schiocco un delicato bacio sulla guancia per tranquillizzarlo e per rendergli comprensibile il fatto che non avrei dato eccessivo peso alla sua confessione.

Egli, grato, mi rivolge un sorriso tirato, ma è palese ugualmente che è preoccupato.

“ Io non sono sempre stato così: certo ero un po’ viziato e presuntuoso da piccolo, ma non ho mai trattato le persone come se i loro sentimenti non mi toccassero minimamente”

Mi avvicino maggiormente a lui, fino a posargli la testa sugli addominali per poterlo osservare meglio mentre parla.

“Sono cambiato quando una stupida vecchia strega, non molto potente, si è vendicata del fatto che mio padre aveva ucciso suo figlio. A causa sua, sono costretto a farmi odiare da tutti con i miei gesti e le mie parole, e a usare le ragazze come se fossero dei fazzoletti”

“Cosa stai dicendo?” grido allarmata. Non sto comprendendo il significato delle sue parole in pieno o, almeno, non quanto vorrei.

Con una sola occhiata, mi intima di farlo continuare e io, anche se a malincuore, chiudo la mia bocca e freno le mie domande sulla punta della lingua.

“ Certo, all’inizio non ho capito fino in fondo se quello che mi avesse fatto fosse positivo o negativo in quanto, almeno, non mi sarebbe stato possibile soffrire visto che gli altri provavano odio nei miei confronti”

Gli tiro una ciocca di capelli per quello che ha appena ammesso, ma lui, impassibile, riprende a parlare.

Ed ecco a voi, signori e signore, Mister Ice!

Che pessimo senso dell’umorismo che ho… a volte, mi meraviglio di me stessa!

“ Poi sei arrivata tu, con i tuoi capelli crespi e i tuoi dentoni, ma, soprattutto, con la tua fierezza che ti permetteva di sfidarmi ad armi pari. E, notando, l’affetto che tutti nutrivano per te, ho cominciato ad essere invidioso perché gli studenti di questa scuola ti ammirano, mentre, odiano me” sorride amaramente “ e, allora, ho iniziato a insultarti in tutti modi, con la scusa che eri una Mezzosangue. Ma, anche se non lo fossi stata, mi sarei comportato ugualmente così”

Cosa? Il fatto di avere sangue misto era tutta una scusa? E me lo dice in questo modo dopo che mi ha fatto passare le pene dell’inferno?

Un secondo pugno penso che non se lo scansa, oggi.

“ Poi mi sono accorto che cercavo dappertutto la tua figura e, in quel momento, ho compreso in tutta la loro gravità l’ultima frase che quella vecchia megera mi detto prima di essere uccisa:

-      Un giorno, arriverà una persona molto importante per te, ma tu non potrai fare altro che odiarla. E, solo in quel momento, la mia vendetta sarà compiuta –

 

FLASHBACK.

Un Draco di sei anni sedeva rilassato mentre leggeva un libro di magia oscura.

Si trovava nella biblioteca di Malfoy Manor: era una stanza molto ampia e confortevole grazie al parquet di legno chiaro e alle pareti rivestite da una semplice stoffa verde smeraldo. La sala era occupata da un lungo tavolo di mogano, da innumerevoli scaffali che ospitavano migliaia di libri e, nella parte più recondita di questa stanza, c’era un tavolino basso e due poltrone di pelle verde molto comode. Una di esse ospitava il piccolo Malfoy.

Tutto ad un tratto, una luce improvvisa lo investì e, saltando dalla sedia, sperando di raggiungere sua madre, (che fifone!!XD ndr me) si trovò il passo sbarrato da una strega molto anziana dai capelli argentei.

Era vestita in modo molto ordinario e indossava uno scialle di lana sulle spalle molto ampie. Aveva una corporatura robusta e, se non fosse stato per il viso estremamente femminile della donna e per i suoi occhi così cerulei, il bambino l’avrebbe scambiata per un uomo.

Fingendo di non aver paura, chiese sdegnoso:

“ E tu chi saresti? E come osi disturbarmi?”

L’anziana non rispose, ma si limito a ghignare peggio di Malfoy senior e, in quell’istante, il biondo comprese che era nei guai. Guai seri, per giunta.

“ Mio figlio aveva la tua stessa età eppure tuo padre non ebbe pietà di ucciderlo e, ora, lo ripagherò con la stessa moneta. Più o meno” sibilò maligna mentre i suoi occhi luccicavano di follia.

Ma io sono troppo giovane per morire, si lamentava il futuro serpeverde, pregando mentalmente che qualcuno accorresse in suo aiuto.

“ Non ti preoccupare, non ti ucciderò, ma ti farò qualcosa di peggio”

Cosa c’era peggiore della morte? Si chiedeva Draco e la strega, pregustando l’idea della sua vendetta sull’unico figlio di Lucius, pronunciò lentamente una maledizione terribile:

“Finché il Grande Diamante giunto non sarà,

delle gocce sue brillate prima e ombrate dopo fautore sarai.

Nulla infrangerà la tua essenza,

con coscienza solo rammenta:

quando il più prezioso diamante pronto sarà,

il tuo arido campo illuminato verrà,

ma la forza sua unica

frutti al campo tuo non darà

se mille intemperie non affronterà.

Con ostinazione, con temerarietà,

se dalle spine tue scheggiato non scapperà,

ma della tua terra ogni ombra accoglierà,

la sua brillantezza propagare dolorosa dovrà

nel più melodico dei livelli armoniosi.

Solo se ciò fatto andrà,

il campo tuo fertile nascerà:

dopo come della notte un calar,

la tua essenza calore provato mai libererà.

Mare e fuoco per la vita vivran

in un caleidoscopico eterno avvicinar.

Draco, dopo queste parole, non provò nessun dolore, infatti, sbalordito, si guardò le mani, le gambe, il ventre, per vedere se qualche segno vi fosse apparso sopra. Ma la sua ricerca fu vana e, solo all’altezza del cuore, poteva sentire un peso che non riusciva efficacemente ad esprimere. Provava solo una sensazione di gelo dove prima, in quello stesso punto, c’era un furioso battito a causa della paura che provava; e ora niente. Alzò il capo fino a fissare interrogativo la donna e quella, scoppiando a ridere malvagiamente, disse:

“Ti do un piccolo suggerimento o, meglio, un avvertimento:

Un giorno, arriverà una persona molto importante per te, ma tu non potrai fare altro che odiarla. E, solo in quel momento, la mia vendetta sarà compiuta”

Dopo di che, Narcissa e Lucius arrivarono correndo e, mettendosi davanti al loro unico figlio, l’uomo esclamò:

Avada kedavra!”

E così, la vecchia morì, ma soddisfatta di quello che aveva compiuto.

FINE FLASHBACK.

“Ora capisci il motivo per il quale noi ci odieremo sempre? È questo ciò che afferma la maledizione nella sua prima parte”

Si ferma, mentre io lo osservo con occhi sbarrati e nella mia mente è presente un'unica domanda:

-      Perché ogni volta che mi trovo vicina alla felicità, questa è destinata a sfuggirmi inesorabilmente?-

Una goccia bagna la mia guancia, subito seguita dalle sue compagne e Draco, impacciato, mi abbraccia comprendendo il mio stato d’animo e condividendolo. Ma lui, ormai, ha fatto l’abitudine agli effetti che quella maledizione ha provocato. Ma io non ce la faccio! Non sono così forte, ho solo bisogno di una persona che mi stia accanto e che mi apprezzi per quello che sono. Chiedo forse troppo?

Mi aggrappo al corpo del ragazzo con tutte le mie forze, ma non voglio arrendermi al destino o agli eventi decisi da esso.

“Non c’è un modo per guarire,diciamo, da questa maledizione?” chiedo, infatti, tremante.

“No, purtroppo, ma io penso che la soluzione sia contenuta nella parte che, ancora non riesco a comprendere” risponde pensieroso.

“Me la scriveresti così da poterla esaminare?”

Senza parlare, la scrive su un foglio che poi mi porge; è logico che l’abbia imparata a memoria. Chissà quante volta avrà tentato di afferrare il suo messaggio.

“Grazie” sussurro e, aumentando il tono della voce, aggiungo decisa:”Ciò che mi hai detto non rende le cose diverse. Come posso essere sicura di un tuo interesse per me se non fai altro che offendermi?

“Hai ragione… in fondo, chi sono io?” risponde con voce spenta.

Si toglie dall’anulare l’anello che indossava, su cui è rappresentato il simbolo della casata dei Malfoy, e, prendendomi la mano sinistra, me lo infila al quarto dito.

Sorpresa da quest’ inaspettato gesto, chiedo:

“ E, adesso, che succederà?”. Attendo timorosa la sua risposta,  ho un brutto presentimento.

“Vivi, Granger, perché anche se l’amore è breve i ricordi durano a lungo”

Mi sorride e, dopo, si alza ed esce silenziosamente dalla classe, chiudendosi l’uscio alle spalle.

 

“L'amore è, esiste. E niente di quello che dite può farlo sparire. È quel motivo per cui noi siamo qui, è la vetta più alta, e una volta che l'hai scalata e guardi gli altri da lassù, ci rimani per sempre. Perchè se ti muovi allora  cadi…cadi!”                                   

 

 

ANGOLO DELL’AUTRICE.

Salve a tutti! scusati per il mostruoso ritardo, ma tra febbre, compiti ecc… non ce la facevo proprio a scrivere. Spero di non avervi deluso con questo capitolo e aspetto con ansia i vostri commenti!XD

Ringraziamenti a:

1)    Erigre: ecco il segreto di Draco.. spero di non averti delusa!XD

2)   Anna96: sono molto contenta che la mia ff ti piaccia! XD XD i complimenti sono sempre ben accetti!!!

3)   Arwen_90: ciaoo!!XD grazie per commentare sempre! Che ne pensi di quest’ultimo cap??XD

4)   Francydenis: salveee!!! Mannaggia alla scuolaaaaaaaaa!!!!!!!!!!! GRRR XD che piacere averti come lettrice!!

5)   CombatGirl: graziee!! Sono molto lusingata per quello che mi hai scritto! E spero solo di migliorare nello scrivere!XDXD

6)   Debora93: ahah mi dispiace per te, ma non hanno fatto niente di raccomandabile!! Ahah…XD solo un bacio!

7)   Sanguisuga: ahaha addirittura hai minacciato tua sorella!! Io lo faccio sempre, ma per una buonissima causa: quella di togliermela dalle scatole! Ahah grazie per tutto!

8)   BabyFairy: benvenuta!!! Grazie millee!!! XD spero di non deluderti con quello che scriverò in seguito!!XD

 

Grazie a chi mi ha messo nei suoi preferiti:

1 - ada12
2 - Ale 93
3 - Anfitrite
4 - anna96
5 - Arwen_90
6 - billina_93
7 - bribry85
8 - Cali
9 - Cassidy14
10 - CombatGirl93
11 - conny
12 - Dark_lady88
13 - Debora93
14 - elety
15 - erigre
16 - fiore di ren
17 - flavia93
18 - Fra88
19 - francydenis
20 - giuly_chan95
21 - hermy13
22 - lallina_89
23 - LeLia_CuLLen_95
24 - Lilian Malfoy
25 - lovy_cha
26 - lunachan62
27 - mikelina
28 - noiaia
29 - novecento_princi
30 - samuel87
31 - sanguisuga
32 - scherryino87
33 - Sheilin
34 - virgi_lycanthrope
35 - _corvo_

 

e nelle sue seguite:

1 - DreamlessQueen
2 - lily D G
3 - lunachan62
4 - Sly_monica

La canzone che ho inserito è dei Binario “ Tra me e te” e il cantante è un po’ stonato! Ma è bella lo stesso la musica! XD l’ultima frase è tratta da un film di cui non ricordo il nome; e l’ultima frase di Draco è tratta dal libro “sette giorni per l’eternità”! Amo quel libro!!XD XD

Attendo i vostri commenti..XD

Alla prossima…

*Kat*

 

 

 

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Capitolo 9
*** Ai posteri l'ardua sentenza ***


CAPITOLO IX.

Ai posteri l’ardua sentenza”

 

“Con un po’ di fortuna si può dimenticare…

Dove sarò domani?”

Mi prendo la testa tra le mani mentre le sue parole continuano a rimbombarmi, sempre più forti e il loro suono non si affievolisce nemmeno quando, presa dalla rabbia, scaglio un cuscino fuori dalla finestra con tutta la forza che ho in corpo.

Perché sento il mio cuore gonfio di rabbia e di desolazione?

Se fossi una pittrice, in questo momento, dipingerei un quadro in cui non c’è niente, il nulla assoluto che opprime, anche se non dovrebbe visto che non consiste in qualcosa di materiale. Ma che ferirebbe più del sale bruciante su un taglio aperto e più dell’attesa di un evento a cui teniamo particolarmente.

È come se tanti spilli mi stessero trafiggendo il corpo, incuranti del loro effetto e diligenti nella loro azione.

Non riesco a comprendere me stessa, nemmeno dopo quello che ho più o meno lasciato intendere a Malfoy, però, sarei un’ipocrita ad affermare che ciò che lui mi ha confessato non mi abbia lasciato scossa.

Io non posso amare, ma sono destinato a farmi odiare da tutti”

Io non ti odio! Avrei voluto gridargli fino allo sfinimento, tremante poi per il significato insito in quelle quattro semplici parole, perché sì, anche se ora so che lui non prova odio verso di me, ma che è solo costretto a causa della sua maledizione, posso osservare con più chiarezza i miei sentimenti su quella lavagna (il mio cuore) che attende, dopo molte cancellature, di essere scritta, per sempre, con un unico nome: quello del vero amore. E non importa se esso non sarà perfetto, se magari sarà pieno di insidie, di malvagità e totalmente e incondizionatamente sbagliato: questo sentimento sarà il solo e irripetibile bisogno a cui aneleremo per sempre.

 

Dopo il giorno della “confessione”, come lo chiamo io, sono trascorsi molti giorni. Mesi in cui io ho cercato disperatamente di comprendere cosa si nasconde in quelle parole maledette e tentando di capire Malfoy, tutto ciò che gli riguarda. L’urlo che sento dentro di me si è accresciuto d’intensità fino a diventare talmente insopportabile da non poter più essere trascurato. E sono stati cattiverie, pianti e ghigni, fautori di tutto ciò. E dopo aver trascorso momenti bui, un’accecante decisione mi ha colpito e ho cercato di aggrapparmi su di essa con tutta la mia anima in una vana ricerca di felicità, o di una qualche sua parvenza. Esattamente un mese fa, ad aprile, ho rivoluzionato la mia vita e il mio modo di pensare: niente più visioni della realtà solo bianche e nere, ma anche con sottili sfumature grigie. Dopo aver dovuto sopportare sguardi pensierosi e quasi compatiti delle persone accanto a me, ho voluto essere totalmente e incondizionatamente irrazionale anche nella mia mente. E così si è ripetuto lo stesso evento avvenuto nel mio cuore: libera di comportarmi come desidero, nascondendo ai miei amici che li tradisco con il loro nemico numero uno, e facendomi trattare alla medesima stregua delle altre puttanelle che gli girano intorno. E con cui ci ha fatto sesso. E le stesse con cui lo fa anche ora. Ingoio minuto dopo minuto, ora dopo ora, quel groppo in gola che mi si forma quando vengo a sapere delle sue ultime imprese amatorie, quando cerco disperatamente di far finta di nulla, ripetendomi mille volte nella testa che non è colpa sua se mi ferisce in questo modo. Draco non mi ha mai vista debole né mentre piangevo a causa del suo comportamento; credo che sappia che il motivo per il quale non sorrido più tanto spesso durante il giorno, non alzo più la mano per rispondere durante le lezioni, sia lui. È intelligente, ma anche egoista: non sopporterebbe vedermi triste davanti a lui, sarebbe troppo penoso per un ragazzo avvolto in una nebbia gelida. Così, mentre io passo le ore a pensarlo, a tutto quello che vorrei condividere con lui, alla sfortuna che mi perseguita, Draco se la spassa. Anche dopo esser diventata, più o meno, la sua ragazza: quella con cui parla, anche urlando insulti, la persona che gli rimane sempre accanto nonostante sappia perfettamente che, un giorno, dovrà abbandonare tutto ciò perché il suo cuore non può resistere in eterno a tutti quei tagli infertigli dal suo padrone incontrastato. Il mio orgoglio sparisce appena intravedo i suoi occhi risplendere di malizia, di desiderio trattenuto e mal dissimulato, durante le lezioni, con sguardi perfidi e disgustati. E, anche se sono perfettamente a conoscenza che mente, una parte di me non può fare a meno di riflettere sul perché quei sentimenti, impressi nei suoi occhi, sembrino così profondi…e reali. E, ogni maledetta volta, questo mio quesito resta senza una risposta. Il mio cervello, ormai, ha smesso di lavorare freneticamente come in quei primi giorni quando il mio unico pensiero era quello di scoprire la verità su Draco.

Beati i giorni dell’ignoranza in cui, tutto quello che devi fare, è lasciarti trasportare dagli eventi, senza opporti minimamente, ma collaborare con quell’onda implacabile.

E poi, improvvisamente, tutto è cambiato, in meglio o in peggio… questo non lo so.

Ai posteri l’ardua sentenza…

Fatto sta che, rispetto a gennaio, il mondo è stato stravolto: il mio mondo e, stranamente, sono stata io la colpevole di questo cambiamento. Infatti, dopo mesi che non parlavo minimamente con il  principe delle Serpi, se non per insultarci,  mi sono recata da lui, mettendo da parte tutti i mie pensieri.

 

Cammino per i corridoi alla ricerca disperata di colui che mi fa soffrire a causa della sua totale lontananza perché, per la prima volta nei miei diciassette anni, mi trovo ad essere dipendente di un’altra persona. Io, così autonoma e fiera, sono diventata schiava di quegli occhi argentati così trasparenti. Non permetto alla mia mente di elaborare ragionamenti sulle conseguenze che la mia decisione causerà perché, lo so, essi  mi fermerebbero nel mio intento. E questa, è l’ultima cosa che desidero. Dopo sette lunghi anni di scelte razionali che hanno condizionato niente altro che un’esistenza vuota e piatta, una svolta si prospetta ai miei occhi: mi piegherò, una volta per tutte, perché non sono in grado di combinare altro. Ecco. Lo vedo. Appoggiato a una colonna che conduce ai suoi tanto amati, quanto detestati da me, sotterranei. Sembra quasi che mi stia aspettando, avendo intuito in che direzione hanno preso forma i miei pensieri. Appena il suo sguardo gelido si posa sulla mia figura, un ghigno vittorioso si disegna sulle sue labbra: il solito presuntuoso. Mi dirigo verso di lui in un silenzio carico di aspettative speranzose di non venire infrante; mi posiziono perfettamente di fronte a lui e, titubante, appoggio le mie labbra sulle sue, in un bacio timoroso, ma al contempo deciso, chiudendo gli occhi in modo da non permettergli di leggere nella mia anima. Forse comprendendo il mio stato d’animo, Malfoy mi circonda il corpo con le sue braccia calde e possessive. È ufficiale: sono caduta, in tutta la mia stupidità, nella sua trappola infernale. E non fa alcuna differenza che essa consiste nelle sue braccia forti perché… una trappola, per quanto confortante ci possa apparire all’inizio, rimane sempre tale e senza alcuna via d’uscita se non siamo noi a volerlo. Mi stringe forte fino a quasi soffocarmi. Penso che questo sia il suo modo di rendermi partecipe delle sensazioni che ha provato nel non avermi al suo fianco; vorrei tanto che tutto non fosse così complicato, ma, adesso, devo accontentarmi. Devo rendermi sufficienti i contatti con lui, anche se essi sono, puramente, di natura fisica. Non gli concederò mai il mio dono più prezioso sulla base di un rapporto così senza… sentimenti. E freddo. A mia volta, gli prendo il viso con le mani per poter imprimere il suo viso, in questo momento così importante, nella mia memoria. I suoi occhi mi sfiorano con il loro gentile tocco in una danza delicata, ma piena di significato. Non scorderò mai lo sguardo che mi sta rivolgendo. I suoi occhi luccicano di soddisfazione, un po’ perversa, ma non ci do peso perché essi rispecchiano un vero interesse che non riesce ad essere oscurato da sensazioni negative. Mi stacco leggermente da lui e sussurro rassegnata:

“Hai vinto, come sempre. Contento?”

Ghigna appena ascolta le mie parole e ruffiano risponde:

“Non sai quanto…

E poi, stringendomi, mi porta in un angolo buio del corridoio, dietro ad una statua e, una volta qui, comincia a baciarmi, facendomi comprendere il suo stato d’animo.

Possessività, ossessione,violenza.

È questo ciò che esprime nei suoi baci. Velocemente fa entrare la sua lingua nella mia bocca, iniziando una veloce e profonda esplorazione,fino a che non incontra la mia e, insieme, si muovono l’una contro l’altra sensualmente. Afferrandomi per la coscia, mi ordina implicitamente di circondargli la vita con la gamba in modo da stare più stretti possibile. La mia schiena aderisce con il muro e, anche se non è una posizione molto comoda, non me ne frega niente. Potrei anche stare stesa su rovi di spine, per quanto mi riguarda. Basta che ci sia lui e tutto assume un significato differente, più sentito e reale. Quando scende lentamente con la lingua verso il mio collo, smetto di riflettere e di respirare. Eroticamente, traccia dei piccoli cerchi che poi succhia avido, ferendomi la pelle, troppo delicata per queste attenzioni violente. Un gemito mi sfugge dalle labbra subito zittito quando mi mordicchia le labbra, leccandole. Le sue mani percorrono il mio corpo, ansiose di un contatto più diretto, intralciato dalla presenza dei vestiti. Le mie piccole mani, invece, come per opporsi alla prepotenza di quelle del biondo, lo accarezzano dolcemente e lentamente, spinte da un qualcosa di più grande di una semplice attrazione fisica: amore. I miei gesti sono dettati unicamente da esso e muovo le mani dal suo viso, scompigliandogli i capelli, fino a intrufolarle sotto la sua maglietta. Draco rabbrividisce quando con la mia mano fredda gli sfioro la schiena bollente, lasciandomi meravigliata in quanto ho sempre pensato che la sua pelle pallida e di marmo, fosse anche fredda, non riscaldata da alcun tepore. Ma, a questo punto, sono costretta a ricredermi. E’ così liscia e accogliente che, presa da un istinto irrefrenabile, la percorro con decisione andando sempre più vicina all’elastico dei suoi slip. Emette un suono rauco, quasi frustrato, e comincia a toccarmi e a baciarmi come rianimato da un nuovo vigore.

Il vento che sibila mi risveglia dal mio stato di trance.

Ma cosa sto facendo? Mi trovo a chiedermi, perplessa. Gli poggio una mano sul petto per allontanarlo di una distanza sufficiente a permettermi di riprendere a respirare regolarmente, ma Malfoy, non avendo ancora compreso cosa voglio, continua nella sua opera di seduzione.

 Bene! E adesso? È talmente concentrato e andato che non si è reso conto del mio cambiamento. Un’idea mi balena in mente e, senza molti ragionamenti, gli tiro la cravatta non molto delicatamente.

“Cazzo! Avevi intenzione di soffocarmi per caso?” mi chiede stizzito.

“Certo che no, serpe. Ti volevo solo bloccare prima che la situazione diventasse troppo… calda” rispondo mentre con il mio sguardo scivolo sul suo corpo, fermandomi all’altezza del cavallo dei pantaloni, allusiva.

“Niente che tu non voglia, comunque” sussurra roco, spostandomi una ciocca di capelli dietro all’orecchio e depositandovi un leggero bacio.

Mi costringo a rimanere impassibile perché se mi lasciassi andare, sarebbe la fine e non l’inizio, come,invece, dovrebbe essere.

“Io non verrò mai a letto con te. Mi hai capita?” grido tutto d’un soffio, con la conseguenza che Draco si mette a ghignare rumorosamente.

“Non ti preoccupare, non serve…” si interrompe per notare la mia espressione stupita, pronto per sferrare il suo attacco.

“… un letto. Noi ci accontentiamo di questa colonna, vero Herm?” termina, guardandomi con un’espressione veramente da pervertito e toccando la suddetta parte dell’edificio.

Prima che io possa rispondergli per le rime, riprende:

“In fondo, converrai con me che ci sono alcuni vantaggi a farlo contro una colonna. Il più importante, sicuramente, è la maggiore presa e… penetrazione..”

Sento di essere diventata più rossa di qualsiasi altra cosa.

Maggiore penetrazione?

Vorrei tapparmi le mie orecchie così pure e caste, ma ormai il danno è stato fatto.

Orecchie date l’addio alla vostra innocenza!

Boccheggio come un pesce, senza parole, e quel serpente che non è altro, osservando la mia espressione, ride come un ossesso, certo, ma con eleganza e sensualità.

Giuro che io…

…me lo divoro tutto!

Ma cosa sto pensando? A stare troppo con lui, rischio di assomigliargli!

Torno seria perché, anche se Malfoy non crede alle mie parole, sono sincera e ferma nella mia decisione.

“Non ti darò anche il mio corpo. Hai già il mio cuore” sussurro a tono talmente basso che credo non sia riuscito nemmeno a sentirmi. Si limita solamente ad osservarmi, senza fare una piega. Per fortuna ha un cervello, anche se il suo cuore non può battere per nessuna.

 

 

ANGOLO DELL’AUTRICE.

Buon giorno a tutti!! Mi scuso profondamente per il ritardo, ma, per fortuna, non è passato esattamente un mese da quando ho aggiornato!! XD XD  Le due frasi, in corsivo all’inizio, sono tratte dalla canzone “Domani” scritta da Giuliano Sangiorgi e Jovanotti. XD mi piace  tanto tanto..XD

Ringrazio chi ha commentato molto calorosamente:

1)    CombatGirl93: sono contenta che il segreto di Draco ti sia piaciuto. Sono d’accordo con te, non si capisce niente nella maledizione! XD l’ho scritta apposta così contorta..XD

2)   BabyFairy: XD grazie per aver recensito… e cosa ne pensi di quest’ultimo cap?XD non mi convince tanto..

3)   Arwen_90: è la stessa cosa per me! XD quel romanzo dovrebbero proprio trasformarlo in un film… Già mi immagino quanto sarebbe bello Lucas!!! XD XD aspetto con ansia il tuo parere!

4)   Anna96: hai perfettamente ragione! Una vita senza amore è come il pane senza nutellaaaa! XD XD o una crepes con il sale… che schifo…mamma mia! XD

5)   Sanguisuga: grazieeee! Emm…mi sa che ho tardato un po’ ad aggiornare! XD XD

6)   Francydenise: ahaha ciaaooo!! XD pure ad una mia amica è piaciuto tanto il precedente capitolo..XD la seconda parte della maledizione comincia da “ se non fuggirà scheggiato..” ecc..XD il suo significato verrà spiegato alla fine, a cui non mana molto per giunta! XD invece, la prima parte penso che nel prossimo o nell’11! XD

 

Alla prossima che prometto sarà massimo tra una settimana, visto che domani termino la scuola e sarò liberaaaaa!!! Che felicità!!!

*kat*

 

 

 

 

 

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Capitolo 10
*** Usami a tuo piacimento ***


CAPITOLO X

CAPITOLO X.

                                              

   šsšts

       “Usami a tuo piacimento”

                                                    šsšts

 

 

Il cielo, dapprima cupo, con il trascorrere dei giorni si dipingeva di quell’azzurro cristallino che solo la primavera ha il diritto di mostrare orgogliosa e presuntuosa in tutta la sua bellezza. Essa non si limitava a mostrare solamente uno sfondo così puro e semplice, ma lo rendeva quasi simile a un palcoscenico su cui recitavano numerosi attori. Essi, però, non erano propriamente composti di carne ed ossa. Le comparse, fuggevoli personaggi in quello scenario così luminoso, consistevano in delle masse visibili di ghiacci sospesi nell’aria, quasi come fossero appesi ad un filo invisibile. Esse non erano altro che nuvole fluttuanti che assumevano varie e strane forme, cambiandole spesso a seconda dei loro capricci. Ma il protagonista principale di questa stagione così fiorita è il sole, luminoso e caldo, però senza essere con il suo tepore fastidioso alla pelle degli uomini. Con i suoi raggi è come se ricoprisse tutta la Terra con una mano materna e generosa, attenta nel non arrecare sofferenza e scrupolosa nello svolgere i suoi compiti.

Ho sempre amato questo periodo dell’anno perché mi identifico con esso, la mia anima trova il suo ambiente naturale perché lo sbocciare dei fiori mi rammenta che ogni cosa è destinata a nascere e ad esprimere la propria felicità in ogni occasione. Inizia, così, un nuovo ciclo, lo stesso circolo vizioso che si compie tutti gli anni quando la temperatura diventa via via più piacevole, sin dalla nascita del mondo. O anche prima. Non so esattamente il motivo per il quale tra tutti i fiori io consideri più affine a me la ginestra, ma in me è maturato un pensiero che, sicuramente, si avvicina alla realtà. La ginestra, anche se non è molto conosciuto e addirittura io non sono nemmeno a conoscenza della sua forma e del suo colore, viene nominata in una poesia dall’omonimo titolo di Leopardi. Questo prodotto della natura nasce in qualsiasi condizione, è più forte dell’aridità del suolo, della forza dei venti; basti solo pensare che è l’unica manifestazione naturale del paesaggio pieno di desolazione del Vesuvio, un vulcano situato in Italia. Da ciò si può comprendere la sua forza, la sua determinazione e, umanamente, quella capacità di resistere e di camminare a testa alta sempre e in qualunque condizione ci si ritrovi. È la perfetta definizione di un appartenente ai Grifondoro, peraltro. Io ho sempre pensato che la ginestra fosse di color rosso perché, si sa, esso è la tonalità più accesa e combattiva tra tutte quelle dell’arcobaleno. Colore del fuoco, del sangue, della rosa: simboli “malvagi” in un certo senso.

E’ “osceno” come  mi senta strana, cambiata rispetto all’inizio di quest’anno scolastico; è come se il mondo si fosse rovesciato per esprimere, in tutta la sua crudele verità, ciò che ha sempre cercato di nascondere, di camuffare con particolari illusori destinati a non essere eterni perché, prima o poi,  può accadere un evento totalmente inaspettato che, pieno di arroganza e di boria, si conferisca il potere  - distruttivo o meno – di rendere palese a ciò che ci circonda, la vera natura contenuta in noi, e spinta con forza e per necessità nei meandri più oscuri del nostro essere.

Sono sempre stata assolutamente convinta che niente mi avrebbe mai resa sua succube, per una mia vigoria interiore, una forza d’animo ineguagliabile dato che non ho  mai avuto bisogno di nessuno nella mia esistenza; mi sono arrangiata da sola in qualunque situazione proprio per questo mio orgoglio che non mi permetteva  di  abbassare l’immaginaria soglia della mia caparbietà.

Ma, come attualmente stanno gli eventi, come si sono evoluti, mi trovo costretta a ricredermi sui miei principi, ideali divenendo sempre più una nuova ragazza, con emozioni, bisogni e sentimenti differenti perché l’amore si è intrufolato nel mio essere silenziosamente proprio per  non essere ostacolato; e,alla fine, quando mi sono accorta di questo nuovo “abitante” nella mia anima, be’ era già troppo tardi per tornare indietro e  per  anche solo sperare  o volere che ciò non fosse mai avvenuto.

Mi rende perplessa riflettere su questo fatto: quando non conosciamo qualcosa non ne sentiamo la mancanza né l’importanza, ma quando avviene un contatto con ciò che abbiamo sempre tralasciato nei nostri  ultimi pensieri, non riusciamo a viverne senza proprio per il fatto che troviamo molto facile “assorbire” nuove idee, caratteristiche, ma molto difficoltoso poi abbandonarle.

E come si potrebbe mai lasciar stare un ragazzo? Una persona che ci rende totalmente e incondizionatamente completi con i suoi gesti e la sua vicinanza?

Non si può, non ci è concessa tanta forza: siamo solo degli esseri alla disperata ricerca di un qualcosa che ci dia, almeno, la parvenza di un mondo dorato in cui non si è più soli.

Ed è solo per questo che ci si abbassa molto spesso ad angherie, ad insulti e a dolori arrecati da suddetta persona, da questa nostra  - eletta da noi- metà complementare della nostra anima; anche lo spirito più spensierato e più deciso è costretto a sopperire di fronte a tanta funesta onda d’amore.

 

Questi sono i miei pensieri sotto quest’albero che profuma di vita, di speranza e di nuovi e piccoli frutti che saranno destinati solo ad una semplice e piacevole esistenza, ignari delle insidie che popolano gli esseri umani che gli stanno vicini.

Alcune volte, rifletto, non è importante ciò che decidiamo di fare, ma ha un più grande valore  il motivo per  il quale noi decidiamo di comportarci in quel determinato modo: ciò che ci spinge. Non esistono motivi sbagliati: solo sentiti o calcolati.

E Draco è il mio motivo: il mio unico e indissolubile filo che manovra la mia esistenza.

Niente e nessuno potrà spezzarlo finchè questo  sarà il mio volere

 

 

Mi alzo dal mio posto isolato e, tutta intorpidita a causa delle posizione che ho mantenuto per un’ora, mi stiracchio mentre uno sbadiglio mi sfugge dalle labbra, incontrollato.

Come il  battito del mio cuore quando noto chi mi è apparso di  fronte senza produrre alcun rumore; a volte, mi sorprendo a pensare che ha in lui un’eleganza felina così marcata  da rendergli il passo leggero e inudibile.

“Cosa fai tutta sola qua fuori, Granger?” mi chiede Draco avvicinandosi sempre di più e prendendomi una mano tra le sue.

Non riesco ancora a capacitarmi che ancora mi chiami con il mio cognome dopo che siamo diventati così intimi: la trovo una cosa stupida.

Cavolo, conosce bene la mia bocca e il mio corpo e ancora si ostina a non volermi chiamare con il mio nome?

Non gli rispondo, non mi va di parlare inutilmente e di aprire la bocca solo per pronunciare parole che gli diano soddisfazione; una stanchezza tremenda mi preme sulle spalle e mi opprime, giorno dopo giorno, come se portassi un peso che, invece di diminuire, aumenta sempre di più, in modo incontrollato, ogni volta che sono vicina a lui. È chiaro che queste sono solo delle mie impressioni, nate dai sensi di colpa che mi divorano dall’interno. Anzi che succhiano tutto ciò che c’è da succhiare come tanti pidocchi egoisti che pensano solo a nutrirsi non badando alle conseguenze che derivano dal loro  inusuale “pasto”.

“E ora cosa c’è che non va?” mi chiede nuovamente, irritato dal mio silenzio.

“Possibile che con te non può mai essere tranquilli? Sempre a inventarti stupide cose con il tuo cervello!” sputa rabbioso il serpeverde.

Come si permette a giudicarmi? Proprio lui! Dopo che io non gli dico niente e non gli rinfaccio quanto mi fa soffrire!

“Possibile che tu debba andare a letto con qualsiasi cosa si muova? Saresti capace di scoparti anche il Platano Picchiatore se non fosse troppo “violento” per i tuoi gusti!” mi blocco per riprendere fiato; sento che la rabbia ha preso il posto del sangue nelle mie vene, e mi invade e mi inonda con una tale potenza di getto che non accenna per niente a calmarsi.

“Anzi, nemmeno per questo metterei una mano nel fuoco! È con te che non si può essere mai sicuri!

Prendo a colpirgli il petto con l’indice sempre con più forza, mentre lui non accenna nemmeno a indietreggiare.

“Solo con te, mi hai capito?”

Annuisce con il capo e un sorriso perfido appare sul suo viso “Lo sapevi già dall’inizio a cosa saresti andata incontro; ti sei forse pentita della tua decisione? Guarda che puoi sempre lasciarmi stare: non c’è niente che te lo impedisca

Alzo gli occhi per guardarlo in viso con una strana espressione.

“Nemmeno io” sussurra lievemente, fissandomi in volto senza distogliere lo sguardo.

“Non ci contavo, infatti”

Senza aggiungere altro, mi fa cenno di sedermi “Voglio spiegarti le regole del gioco: nutri troppe speranze nei miei confronti

Lo guardo interrogativa: quali regole?

“La maledizione” mi dice come se fosse una cosa scontata.

“Ma mi avevi detto che non conoscevi il suo significato!”

“Non tutto, solo un po’, ma abbastanza per comportarmi di conseguenza”

“E, allora, che aspetti? Illuminami!” sibilò sarcastica.

Cosa aspettava per rivelarmi questo piccolo “dettaglio”? Evidentemente non sono così importante per lui come mi ha detto quando mi raccontò dell’episodio particolare della sua infanzia.

Senza dar peso al mio tono, mi ordina di stare in silenzio durante la sua spiegazione, altrimenti non mi avrebbe rivelato le sue scoperte.

Sbuffo indispettita e, a braccia conserte, mi accingo ad ascoltarlo.

“Ti reciterò i versi della maledizione e poi te li spiegherò. Ok?”

Annuisco: come se potessi fare altrimenti.

-Finchè il Grande Diamante giunto non sarà,

delle gocce sue brillate prima e ombrate dopo fautore sarai-

Dunque, in tutta la maledizione si utilizzano, molto spesso, termini legati con i diamanti: grande diamante, sue gocce… e ciò è molto importante poiché, secondo una leggenda tramandata dai Malfoy da molti secoli, il diamante, essendo il metallo più prezioso che esista, è destinato a finire nelle nostre mani in quanto siamo una famiglia di purosangue: siamo degli eletti e pochi e, perciò, tutto deve essere al nostro livello.

Una smorfia mi distorce i lineamenti del viso: sempre il solito modesto.

“Le gocce di diamante non sono altro che tutte quelle ragazze che un Malfoy ha durante la sua giovinezza, finchè non si sposa. Sua moglie, cioè il vero amore…”

“Addirittura! Persino nella tua famiglia si parla d’amore! Sono incredula”

Si, Granger, ma non nel modo smielato in cui ne parlano i Babbani” mi risponde sprezzante.

“Il vero amore” riprende “ è il Grande Diamante, in quanto è superiore a tutte le altre donne per lucentezza e per qualità: è il migliore. Allora, finchè il vero amore non sarà arrivato, io renderò felici – con una notte di sano sesso – le ragazze per poi renderle sofferenti nel momento in cui le lascerò

“Non è tanto male quest’espressione” borbotto “ sono d’accordo

“ Appurato il tuo consenso per questo significato, ti sarei molto grato se potessi continuare

Mi girò stizzita da un lato con il naso all’insù e Draco, vedendomi, mi prende il mento e dolcemente mi ruota il capo, dandomi un bacio dolce proprio lì: sul naso!

Divento rossa: simili dolcezze non sono proprio per me!

Ride divertito del mio colorito acceso e continua:

“-Nulla infrangerà la tua essenza,

con coscienza solo rammenta:

quando il più prezioso diamante pronto sarà,

il tuo arido campo illuminato verrà,

ma la forza sua unica

frutti al campo tuo non darà

se mille intemperie non affronterà-

E con queste parole finisce la parte a me comprensibile: niente riuscirà a entrare nel mio cuore, ma devo solo ricordare – e sperare – che quando la ragazza predestinata si accorgerà di amarmi, sarò vittima di alcuni cambiamenti che mi faranno comprendere che è lei la ragazza che aspetto

Si interrompe e pianta il suo sguardo sul mio viso, sui miei capelli e, prendendone una ciocca, la arrotola sul dito e aspira il suo profumo, chiudendo leggermente gli occhi.

Approfittando di questo suo momento di “rilassamento”, porto le mie braccia dietro al suo collo e lo spingo contro di me, mentre appoggio le mie labbra sotto il suo mento.

Sorride leggermente a causa di questo bizzarro contatto mi imprigiona nelle sue braccia con delicatezza.

È come se mi trattasse con la paura costante di rompermi quando mi tocca: solo nei suoi baci trovo ardente una passione senza eguali.

Sì, si comporta con me come se fossi il più prezioso dei diamanti: evidentemente, ciò che è riuscito a capire della maledizione è vero, se no non farebbe così con me.

Oppure è solo la mia voglia, il mio desiderio di essere il suo Grande Diamante che mi fa immaginare cose che non sono vere; malgrado ciò, mi accorgo che, in questo preciso istante, non me ne frega nulla se lui va a letto con le altre: loro sono solo mie stupide e opache gocce, niente d’importante.

Ci osserviamo, scrutandoci rispettivamente nell’anima nella speranza di trovare, proprio lì, la realizzazione dei nostri desideri; ma vana speranza per entrambi a causa di evidenti motivi.

“Forse è meglio se continuo la mia spiegazione” sussurra esitante e anche un po’ melanconico.

Ritorno al mio posto senza rispondere: non ce n’è bisogno.

“Ma nonostante tutta la forza del suo amore, non provocherà in me altrettanto interesse se prima non soffrirà molto duramente a causa delle mie azioni” termina con un bisbiglio.

“Allora..” faccio finta di ragionare “ tutte queste cose sono già successe e, sì, pure l’ultima!” scoppio a ridere senza allegria di fronte alla veridicità delle mie e delle sue parole.

Si limita a restare in silenzio con le mani in tasca e il capo abbassato come se volesse scusarsi, con questa umile posizione, di tutto il dolore che mi sta arrecando.

Ripresami dalla mia risata cupa, sento una morsa al cuore vedendolo in quello stato così poco consono al suo carattere: dimentico, qualche volta, che anche lui è un essere umano e con ciò, che può provare anche dei sentimenti quali il rimorso…

Sto anche formulando un’ipotesi: secondo me, può provare tutti i sentimenti negativi e tranne quelli legati alla felicità – e al benessere- che l’amore può produrre nell’anima di una persona.

A questo giro sono io che gli alzo il viso, mettendo la mano sotto il suo mento e, poi, sorrido brevemente, sussurrando:

“Il mio gran pensiero, nella vita, sei tu. Se tutto il resto perisse e tu  restassi, io potrei continuare ad esistere; ma se tutto il resto durasse e tu fossi annientato, il mondo diverrebbe, per me, qualche cosa di immensamente estraneo: avrei l'impressione di non farne più parte

Udendo le mie parole un misto di emozioni gli attraversa il viso: paura, sorpresa, rimorso…

Ora sì, sono sicura che ha capito.

Che ha compreso che non me ne andrò nonostante tutto ciò che mi farà, attendendo un suo più piccolo e magnifico gesto d’affetto.

 

 

“Perché tu sei il mio vero amore, il mio cuore intero
Ti prego, non gettarlo via…

 

Usami a tuo piacimento
Tira le mie catene solo per un brivido di piacere
E so che starò bene
Anche se i miei cieli stanno diventando grigi

 

 

                                                          šsšts

 

 

Salve a tutti!! Chiedo umilmente perdono per il ritardo!O.O e meno male che avrei dovuto aggiornare dopo una settimana! O.o ahhaha comunque, ho delle “parvenze” di scuse: sto leggendo molti libri che prendo dalla biblioteca, i classici..XD è un mio proposito per l’estate! XD

Comunque, passando alla ff, la frase che pronuncia Hermione è tratta dal romanzo “Cime tempestose” che ho letto mercoledì XD, mentre ciò che c’è scritto in corsivo alla fine del cap è la traduzione della canzone “YOur guardian angel” dei Red Jumpsuit Apparatus ed anche la canzone mia e della mia migliore amica! *.* Quindi, questo capitolo lo dedico a te mia Fed, tassa, draca,!!XD ti emus!!

Finalmente, ho spiegato un po’ il significato della maledizione: alleluia!!!XD

Ringrazio molto calorosamente chi ha recensito lo scorso capitolo:

Babyfairy – anna96 – francydenis – CombatGirl93 – Arwen_90

 E mi scuso del fatto di non ringraziarvi individualmente..=( ma mi chiamano a gran voce!!O.o

E, penultima cosa, grazie a chi ha messo la mia storia nei preferiti o nelle seguite!!XD

Merci!!!

E, ultimo, cambio il titolo??O.o perché sembra un poema per quanto è lungo!! Ahahha.. che ne pensate?? Io vorrei sostituirlo con “Resta con me”

Grazie a tutti!!!

Alla prossima..

*kat*

 

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Capitolo 11
*** Lacrime ***


CAPITOLO XI.


Lacrime

Mancano ormai un paio di giorni al concerto tanto atteso dagli studenti di Hogwarts che non ci parteciperanno attivamente, e tanto temuto, invece, da coloro che dovranno cantare; per quanto mi riguarda, sono talmente tranquilla da non aver ancora scelto la canzone da cantare dal momento che ho in testa una confusione terribile: un istante sono assolutamente convinta di voler cantare un motivo allegro, l’attimo dopo uno d’amore…


In questo periodo sono troppo impegnata con le prove, con i compiti (che aumentano in modo esponenziale!) e con Draco.


Sembra aver ormai accettato la mia presenza e devo dire che si sta comportando meglio di quanto sperassi; certo, questo sempre senza pensare che tutta la popolazione femminile di questa scuola parla delle sue doti amatorie!


È soltanto per questo che non mi mostro mai molto accondiscendente con lui, in quanto so che sarebbe un comportamento sbagliato visti i fatti: cerco di non mostrarmi troppo affettuosa o troppo fredda, ma devo ammettere che, a volte, non riesco a trovare un equilibrio!



Quanto amo il mese di maggio! Al termine della scuola non manca molto tempo e si respira un’aria tranquilla per i corridoi, e malinconica, invece, tra gli studenti del settimo anno.


Hogwarts ha rappresentato la mia vita per tutti questi sette anni: non è stata solamente un luogo in cui imparare incantesimi, ma anche un luogo in cui i vari caratteri degli studenti si è formato fino a divenire quello che manterranno per tutta la vita.


Dopo che supereremo i MAGO tutti ci dovremo impegnare per trovare un lavoro, mentre, penso disgustata, i serpeverde prenderanno solo il posto che gli tocca dalla nascita negli affari di famiglia.



Scendo le varie scale per giungere nella Sala Grande per il pranzo, dopo ore pesantissime di lezione;mi getto praticamente sulla sedia che occupo e senza altri indugi comincio a chiacchierare con i miei migliori amici e a prendere qualcosa da mettere sotto i denti, prima che le forze mi abbandonino.


Mentre sto per sgridare Harry e Ron per il fatto che non hanno ancora scritto il tema di pozioni per il giorno seguente – bisogna sempre essere previdenti nella vita! - accade una serie di azioni che mi lasciano inizialmente sbalordita, e poi, con la rabbia alle stelle e il morale sotto i piedi.



Alzo gli occhi dal mio piatto mentre Draco si accinge ad entrare nella Sala e,invece di lasciarmi il solito sguardo indifferente con un ghigno sul viso, vedo che ha gli occhi rivolti non a me, ma alla persona che mi sta accanto.


E quegli occhi non esprimono nulla di buono; ciò che ho compreso di lui in queste settimane passate insieme,è che lui fa trasparire i suoi sentimenti e le sue emozioni soltanto con gli sguardi.


Mi volto verso Ginny e le chiedo con voce tremante: << Ma che è successo tra te e Malfoy? Sembra quasi che il suo odio per te sia aumentato, cosa che mi sembra molto strana in quanto pensavo che fosse già al massimo! >> .


Un’idea mi balena in mente: possibile?


Ginny, leggermente rossa in viso e con gli occhi luccicanti, mi sussurra: << Ti svelerò una cosa molto importante, Her. Sai le voci che circolano su Malfoy? >>.


Annuisco con il capo.


<< Be’, non sono esattamente vere: lui è meglio tra le lenzuola! >> mi lancia un occhiata maliziosa e continua << dovresti proprio provarlo; peccato che poi non ti conceda mai il bis, la notte seguente >> sospira afflitta.


Sento le lacrime pizzicarmi gli occhi per uscire e manifestare la loro presenza.


Mai e poi mai gli altri dovranno vedere la mia sofferenza; però non sono mica una pietra!


È un attimo: non riesco a trattenere la mia mano e, con un uno schioppo violento, giunge sulla guancia della mia amica rossa e la schiaffeggia.


Mi guarda con occhi sbarrati, la Sala grande si è zittita e mi osserva sbalordita per il mio scoppio d’ira, ma non me ne preoccupo: non riesco a percepire ciò che mi circonda, ma il mio sguardo vaga da lei a lui.


<< Siete perfetti per stare insieme >> sibilo maligna << una puttana… con un bastardo >> , mi fermo per osservare l’espressione ferita di quella piccola e insulsa ragazza e quella indifferente del principe delle Serpi, << io mi tiro fuori! Scordatevi di me, non credo che vi sarà molto difficile! >>.


Ero scattata già in piedi e, quindi, non mi resta altro da fare che andarmene via, lontano da lei e, soprattutto, lontano da lui: il vero colpevole.




Colpevole di avermi arrecato, di proposito, un simile dolore.

Colpevole di non essersene fregato niente delle conseguenze che il suo gesto avrebbe portato.

Colpevole di non aver pensato a me, prima di commettere l'irreparabile.

E, colpevole, per essere il figlio di uomo odiato da una strega che, a causa del suo troppo rancore, lo ha maledito.



Sbatto la porta della Sala Grande con un tonfo violento che rimbomba per alcuni istanti; dove andare?


Ron, sicuramente, prenderà le parti della sua adorabile sorellina, scaricando la colpa di ciò che è successo solo ed esclusivamente su Malfoy; Harry si comporterà allo stesso modo, solo per ragioni differenti, però: lo sanno tutti che lui muore per Ginny, e quest'ultima ne è cosciente, ma, come Draco, non ci da peso e importanza.


Prendo la "strada" che porta alla torre di astronomia: lì dove tutto è iniziato, lì dove tutto finirà.


Perchè, alla fine, non importa quanto ti sei impegnata in ciò che hai fatto perchè ci sarà sempre qualcuno, più furbo e meno onesto, che renderà inutile tutti i tuoi sforzi in un minuto e se sei fortunato, sarai prima avvertito; ma, nonostante ciò, perderai...

e continuerai a farlo finchè non comprenderai che è meglio essere cattivi o indifferenti verso il prossimo, che dimostrarsi comprensivi e pazienti.


Hai perso..

Perso...

Perso...


Ho perso! È ora di rendermi conto che la storia in cui mi sono imbarcata, non avrebbe portato mai a nulla; nemmeno alla scoperta del significato della maledizione di Draco...


Nulla assoluto, solo amarezza....

Però eri felice quando stavi con lui, mi sussurra sempre la stessa vocina.

Non si può costruire un rapporto appagante basandosi solo su ciò che ci fa comodo e che ci rende spensierati: si deve prendere in considerazioni tutti quei piccoli dettagli che rendono un rapporto diverso da un altro.

Unico perchè non esistono due ragazzi per i quali proviamo gli stessi sentimenti: e se lo crediamo possibile siamo solo degli illusi, o degli sciocchi che hanno preso lucciole per lanterne.

Non è vero amore, se proviamo gli stessi sentimenti verso due ragazzi.

E io covavo per lui quest'amore inimitabile perchè, nonostante la stupidità umana sia infinita, si avverte un qualcosa quando si incontra la persona eletta: colei che è sola al mondo e, perciò, più preziosa dei diamanti.

Finchè il Grande Diamante giunto non sarà...

No, non posso vivere se ogni mio più insignificante pensiero ha un – sia pur flebile – legame con lui; non è umanamente possibile, non lo è neppure magicamente, se è per questo...


Ora, nella mia mente, c'è spazio solo per un'importante domanda: sarà difficile fingere che non sia mai accaduto nulla?

Come attualmente stanno le cose, non mi reputo abbastanza forte: ho ancora bisogno di sentirmelo vicino, anche solo pensandolo.

Apro la porta del luogo che è tanto importante per me e mi fermo ad osservarla, senza muovere nemmeno un muscolo: tutto è identico a come era quel giorno, sempre gli stessi cuscini colorati per terra, ma, molto probabilmente, ce n'è uno di meno.

Mi affaccio alla finestra e sì, sorrido laconicamente, ne manca uno: quello che io gettai dalla finestra con un impeto di d'ira per la tortuosa situazione che mi aveva spiegato Draco.

Ma, a parte questo piccolo dettaglio, tutto è rimasto invariato: è solo il tempo che, sbarazzino, ha deciso di darsi una scrollata e di aderire pienamente al movimento filosofico “Meglio cambiare, no?”.


E no, non è meglio cambiare; inizialmente, lo può anche sembrare, ma se non hai abbastanza coraggio per continuare a percorrere la nuova strada che hai scelto, sei nei guai. Guai grossi, dal momento che ti ritroverai a rimpiangere ciò che hai lasciato, il più delle volte.


Mi accascio su un cuscino e ne prendo uno in mano per stringerlo tra le braccia; mi serve qualcosa su cui sfogare la mia sofferenza che non è neppure tanto palese, visto che sto facendo del pessimo umorismo.

Ma è questo ciò che mi viene in mente di combinare: anche se non sono trascorsi nemmeno venti minuti da quando ho saputo la lieta novella, sento che non posso e non voglio rendermi conto di ciò che è avvenuto.

Non voglio riflettere su ciò che è accaduto in quel letto tanto decantato ad Hogwarts.

Non voglio immaginare come lui l'ha toccata...e baciata.

Come poi ha gemere dal piacere.


Inizio a contare quante linee ci sono sul cuscino che ho in grembo; e sono arrivata a 95 quando, casualmente, alzo lo sguardo.

Ed è solo in quel momento, quando i miei occhi notano un determinato tratto della stanza, che la verità mi piomba sulle spalle.

E non posso fare a meno di continuare a fissare quel punto: un cuscino rosso fuoco, sopra un cuscino dal colore più tenue: un giallo chiaro, quasi bianco.

Quei colori mi sono così tristemente familiari che, nella mia assurda situazione, mi trovo a paragonare il cuscino rosso con i capelli di Ginny e, quindi, con lei, mentre l'altro cuscino con Draco.

E la mia mente partorisce una alquanto insana – per la mia mente – immagine: lei sopra di lui.


Così, ciò che avevo cercato di ignorare con un infantile intrattenimento, mi si para davanti agli occhi e riesce ad aver ingresso nella mia mente.

Dove rimane, senza alcuna intenzione di andarsene più via.

Solo dopo tutti questi ragionamenti, mi scende una lacrima, dolorosa.

Ma sforzandosi perchè, ogni goccia che scenderà rappresenta una parte di Draco che mi ero impressa nella mente.

Prima lacrima: il nostro primo bacio, quando gli sono caduta addosso.

Seconda lacrima: quando, a causa delle sue prese in giro, ho deciso di partecipare alle selezioni del concerto.

Terza lacrima: quando i miei occhi hanno colto un luccichio in quella stessa sala e poi, un suo sorriso.

Mentre ogni emozione provata legata alla sua presenza scivola mia, alzo nuovamente lo sguardo.

E loro sono sempre lì.

Uno sopra l'altro, quasi come a volersi sbeffeggiare di una povera verginella.

Di me.






ANGOLO DELL'AUTRICE


Ciao mie belle ragazzuole! Ecco un nuovo capitolo che non era per niente programmato che dovessi postare così presto in quanto mi sono trasferita al mare...e questo vuol dire solo una cosa: niente internet!!! O.O

Poi, come una manna dal cielo, mia sorella ha ricevuto una chiavetta internet per una settimana, tempo in cui cercherò di postare tutti gli altri due- o uno- capitoli rimanenti.

Il prossimo lo finirò entro due giorni, massimo, salvo complicazioni!!XD

Ora, bando alle ciance, passiamo ai ringraziamenti. XD


-erigre: ciao! XD ma non ti preoccupare se non commenti! Non me me la prendo mica!xD comunque, a proposito di ciò che mi hai scritto riguardo al comportamento di H, penso che quando non si ha un'idea chiara del rapporto che si ha con un ragazzo, ci si comporta in modo incomprensibile, lasciandosi trasportare dalle emozioni o dal momento. È come se ci fosse una lotta interna in H che non sa come comportarsi con D dal momento che non vuole apparire una sciocca e, nemmeno, troppo fredda. XD Spero che adesso ti sia più chiaro il suo modo di fare..xD comunque, spero che questo cap ti piaccia...e ti ringrazio per la tua recensione e per il fatto che leggi la mia ff..xD A proposito del titolo, ho deciso di lasciarlo così come sta, tanto è quasi finita! Ahahah.. avrei dovuto decidermi prima.. e, ultima cosa, la maledizione non so nemmeno io come mi è venuta in mente! O.o questioni irrisolte della vita!!O.o


anna96: ciao cara!xD Grazie per i tuoi commenti che mi fanno ogni volta sorridere e anche per il fatto che hai commentato le mie altre ff...XD lettrice petulante, ma troppo simpatica!XD spero che questo cap non ti deluda..mancano forse due cap, o uno, come ho già detto, e sto già scrivendo un'altra storia come seguito, raccontata dal punto di vista di D. E' già nata sotto una luna storta perchè l'avevo finita di scrivere, era completa e.... e non si è salvataaaaaaa!!! Come ero disperata! =( ora la sto riscrivendo e sto aggiungendo alcuni particolari! XD baciii


Arwen_90: ciaoo!!xD sii...Cime Tempestose è un bellissimo romanzo, concordo! Grazieee per i tuoi commenti! E aspetto con ansia la tua recensione perchè, come vedi, questo cap è un po'strano. O.o mi riferisco ai cuscini!ahahha...baci..


Ringrazio i 45 preferiti e le 12 seguitee!! XD

grazie milleee!!


Alla prossima..

kat

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Capitolo 12
*** And I try to believe you.. ***


CAPITOLO XII

CAPITOLO XII

 

“And I wanna believe you

when you tell me that will be okay

And I try to believe you,

but I don't”

 

 

 

Dopo che mi sono recata nella torre di astronomia, dove peraltro ci sono rimasta finchè la notte non è calata, avvolgendo con le sue mani di tenebre Hogwarts, senza guardare nessuno in viso percorro i corridoi che mi separano dal mio dormitorio.

Ma, destino infausto, ha voluto che, durante quei pochi passi che devo ancora percorrere,incrociassi proprio Draco, colui che non voglio vedere dopo che ce l'ho avuto davanti agli occhi per tutto il pomeriggio.

Sotto forma di cuscino, però.

Non che io l'abbia riconosciuto guardandolo, no; non avrebbe avuto da me più nulla – esattamente come ha fatto lui -, tanto meno un mio sguardo perchè, tante volte, le persone si illudono attraverso questo minuscolo segno di attenzione.

Lo sguardo racchiude in sé un significato importante poiché con esso si possono esprimere tutti i tipi di emozioni, di sentimenti...

Non c'è niente che non possa fare uno sguardo ed è proprio per questo che lui non ne riceverà mai più da parte mia, perchè...

Perchè, ormai, tutti i ricordi che avevo di lui sono scivolati via dalla mia mente con le lacrime che ho versato; e Dio solo sa quanto mi sia costato farlo.

Ma anche se è successo ciò, riesco ancora a percepire la sua presenza nell'aria e il mio cuore sussulta e inizia a battere sempre più velocemente.

Ed è proprio in questo momento, quando respiro a pieni polmoni il suo profumo delicato, ma travolgente,che mi rendo conto di una banalissima verità a cui io non avevo mai dato peso.

Tante mie amiche mi hanno detto spesso che non si può riuscire a dimenticare qualcuno che si è amato, ma che egli diventa parte di noi, il maggiore azionista del nostro cuore.

È relativamente facile cercare di convincere la mente che egli non sia mai esistito, ma il cuore è una cosa assolutamente differente e più complicata: i ricordi non sbiadiscono in esso con il trascorrere del tempo, ma si fissano fino a divenire dei ricordi talmente “nostri” che, quando li riviviamo nella memoria, non ci procurano più sofferenze, ma solo un senso di calore che agisce come un calmante.

Effetto che in questo momento sono ben lungi dal provare.

Calma, mi ammonisco nella mente: perchè dovresti sentirti così all'erta vicino a lui, quando, invece, lui ti ha tradito con la tua migliore amica? Pardon, ex migliore amica.

Testa alta, petto in fuori ed espressione indifferente sul viso: nessun emozione deve trapelare dal tuo corpo.

Comportati come lui, senza sensi di colpa o altre assurde noie.

Mi avvicino sempre di più all'angolo in cui sta parlando con i suoi amici e il suo effetto su di me, passo dopo passo, aumenta.

Ora riesco a distinguere i tratti del suo viso e il respiro mi si mozza in gola; ma a chi voglio darla a bere?

Non sono fredda come voglio sembrare, il mio cuore piange, come i miei occhi poco fa.

Io facevo affidamento su di lui! Cavolo, pensavo anche di essere il suo Grande Diamante,ma evidentemente non sono io.

Perchè non lo sono?mi chiedo quasi disperata.

Quasi.

Sto perdendo tutta la mia apparente calma: un passo verso di lui, è uno spillo che mi si conficca nel cuore.

Gli passo davanti senza guardarlo, con passo fiero, come se non fosse mai accaduto nulla.

Sento i suoi occhi cercare di leggermi dentro, per comprendere i miei pensieri e per spiegarsi tanti altri miliardi di motivi che gli auguro, molto calorosamente, di riuscire mai a comprendere.

 

Contento? Era questo che volevi?

No?

Ormai lo hai avuto e niente cambierà più.

 

Fino a che non sparisco dalla sua vista, il suo sguardo mi perfora la schiena, mettendomi a disagio: come se io fossi nel torto e lui no...

Nello stesso attimo in cui comprendo che i suoi occhi non possono più vedermi, inizio a correre come una forsennata, esattamente come corsi quel giorno in cui, per la prima volta, ci baciammo.

Una lacrima solitaria mi scorre lungo il viso: l'ultima.

Prometto che questa goccia, questa, sarà l'ultima.

Chiuderà il giro della mia disperazione con la sua azione.

E così mi comportai con Draco fino al termine della scuola, senza mutare il mio comportamento mai.

Ero stanca dei cambiamenti.

 

                                                      *******************

 

Poi, finalmente, è giunto il 5 maggio: giorno del concerto.

Adesso sì, che ho deciso che canzone cantare: un motivo che avrebbe espresso tutto ciò che provo; non c'è stato bisogno nemmeno di cercarlo perchè esso mi si era fissato nella mente durante la mia infanzia in quanto mi era molto piaciuto ed era stato composto dal mio gruppo musicale preferito di allora.

La Sala Grande, per questa occasione, è stata completamente trasformata: il soffitto rappresenta, invariato, il cielo notturno con tante stelle luminose, i tavoli delle quattro Case sono scomparsi per lasciare il posto a centinaia di poltroncine rosse, dall'aspetto comodo. Esse sono divise in due parti, cosicché c'è un “passaggio” dove è stato sistemato un tappetto dello stesso colore delle poltroncine; di fronte, poi, c'è un palco completamente di legno scuro su cui sono sistemati un microfono magico ( in grado di limitare i danni delle possibili stonature ), molte casse sono sparse per la sala in posizioni strategiche e in modo che non infastidiscano, con il loro volume, gli spettatori.

Un sipario si trova alle spalle del palco e da lì, usciremo tutti noi cantanti, uno per uno.

Il concerto inizierà alle ventuno, ma io ho cominciato a prepararmi già dalle diciannove: cosa che penso abbiano fatto tutte le studentesse.

Mi faccio un bagno rilassante pieno di bagnoschiuma al latte di mandorla, dopo di che mi asciugo sia i capelli che il corpo: i capelli li raccolgo in un semplice chignon con un nastro di raso blu scuro, senza alcuna ciocca libera.

Mi trucco con due passate di mascara, e con la matita nera mi circondo gli occhi, ma solo di sotto; e, alla fine, un lucidalabbra madreperlato sulle labbra e un po' di fard sulle guance.

Apro le ante del mio armadio e prendo l'abito che ho scelto per quest'occasione: è totalmente diverso dall'altro che presi per il ballo e che ora giace inutilizzato su una gruccia. Sembra quasi accasciato su sé stesso in attesa di un qualcosa che gli faccia riprendere vita, gioia e dignità.

Anche io, come quell'abito, sembro racchiusa in me stessa, senza possibilità di far entrare più niente nel mio animo.

Tolgo con delicatezza la custodia che lo ricopre e mi fermo un attimo ad osservarlo: è di un blu cupo, molto elegante e “deciso”, senza spalline, con una piccola pietra del medesimo colore dell'abito appuntata sul seno, stretto fino al punto vita e poi si gonfia fino a un po' sopra il ginocchio.

Lo indosso, circondo il collo con un filo di perle grosse bianche e calzo ai piedi delle décolleté di un bianco sporco, aperte davanti decorate da un fiocchetto, molto alte; fortunatamente il tacco non è a spillo, ma è piuttosto spesso, così sono costretta ad ammettere che sono molto comode, troppo per essere delle scarpe con il tacco!

Mi specchio e...devo dire che sto benissimo; quasi non mi riconosco, ci vorrebbe solo un po' di colore e di lucentezza sul mio viso. Assomiglio di più ad una bambola di porcellana per il mio pallore che ad una ragazza.

Ma che posso fare per combattere la desolazione che sento dentro di me? È come una voragine che, allargandosi sempre di più, mi succhia emozioni, forze e serenità; e chi sono io per pormi in contrasto con questo fenomeno che avviene nel mio essere? Ok, stiamo parlando di me, ma ciò non vuol dire che io sia in grado di anche solo sperare di vincere questo male che si propaga dentro di me come una macchia d'olio sul pavimento. È qualcun altro che dovrebbe essere l'artefice della mia “liberazione”: il male causato da un altro, si estinguerà unicamente attraverso le azioni di codesta persona.

Mi trovo ancora di fronte lo specchio dell'armadio, senza muovermi: il mio viso non esprime nulla e devo fare un immenso sforzo di volontà per atteggiarmi a una cantante timorosa della figura che compierà davanti a tutta la scuola; ma simili insignificanti avvenimenti non riescono più a scalfire la mia corazza... perchè combattere ogni giorno, mettendosi in gioco, senza pensare alle conseguenze, se poi accade ciò che non avevo nemmeno previsto?

Indietreggio di un passo, lentamente: sono ammaliata troppo dal mio viso pallido, ma splendente di una tonalità lunare; sorrido amaramente per ciò che ho constatato in questo preciso momento.

La sofferenza mi dona.

Una cosa è certa: nonostante i discorsi degli studenti di Hogwarts, io, Hermione Granger, sono totalmente inimitabile.

Anche per le cose negative.

 

 

 

 

ANGOLO DELL’AUTRICE.

Buon giorno! Sono tornata!! Era ora, anche…xD capitolo non molto importante come noterete. xD il prossimo sarà il penultimo o ultimo; è dal decimo che dico così, e poi mi metto a scrivere e scrivo! T.T me profondamente logorroica quando vuole..ahaha

Comunque, vorrei ringraziare veramente con calore tutti coloro che mi seguono, mi “preferiscono” e recensiscono ciò che scrivo! xD

Devo scappare, per questo non vi ringrazio individualmente..=(

Mi siete indispensabili, sappiateeeee!! *.* ahahha…sono un’esperta nell’arte delle sviolinate! xD

Bacii

Alla prossima

*kat*

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Capitolo 13
*** Capitolo XIII ***


CAPITOLO XIII

CAPITOLO XIII

 

 

Mi dirigo verso la Sala Grande con passo felpato; molto, ma molto lentamente conto i passi che mi separano e mai, nemmeno una volta, cerco di guardare attorno a me, di spiare ogni più insignificante movimento degli altri studenti, di ascoltare le loro parole. Semplicemente, non riesco a trovare in me la voglia di osservare nuovi orizzonti, di pormi nel contesto scolastico come un personaggio di rilievo in quanto molto intelligente e preparata su ogni argomento.

Rimango sempre la stessa, ma non voglio più avere niente in relazione con coloro che mi circondano; mi atteggio a una dea, nel vero senso del termine: con lo sguardo fisso trapasso tutto ciò che ruota intorno a me, senza vedere, né percepire; ci sono solo io e il mio cuore ferito che non riesce a smettere di cantare una lenta melodia, simile a una ninna nanna. Ma essa, al contrario, non lo può tranquillizzare, gli fa rammentare ogni singolo secondo ciò che voglio dimenticare.

Ma questo non accade: la melodia continua inesorabile, incurante, con un suo proprio ritmo sconosciuto al resto del genere umano;graffiante, coinvolgente, dolorosamente esprime ciò che la mia voce vorrebbe fare, ma che, a causa delle norme del comportamento umano, mi è impossibile.

Sembra quasi che la stia danzando: batte seguendo il ritmo di questa triste composizione; tu-tutum..

E ancora..ancora un altro battito, identico al precedente, ma differente da quello che ci sarà successivamente; fino a che insieme non comporranno l'intera melodia. E, in quel momento, avrà inizio la stessa identica danza che non riesce e non può trovare una fine, fino a che tutto non sarà perdonato o, almeno, dimenticato. Quando quei momenti preziosi verranno seppelliti da altri di diverso genere e di minore o maggiore importanza, allora, solo in quel frangente, questa lenta musica non sarà più così manifesta e sentita, ma verrà coperta da così tante altre voci, che passerà in secondo piano, se non in terzo. E con il trascorrere del tempo, scomparirà, fino a depositarsi in quella parte di cuore che custodisce gelosamente ricordi che saranno rammentati solamente con un sorriso malinconico disegnato sulle labbra.

Pochi passi mi separano dal palco: stranamente non mi sono quasi accorta di essere entrata e di essere passata incolume sotto centinaia di sguardi a metà tra il meravigliato e l'ammirato; cammino sicura verso la parte destra del palco, dove ci è stato indicato di recarci per aspettare il nostro turno.

Cammino sicura perchè.. l'indifferenza rende sicuri e forti, questo io l'ho capito. E non penso che riuscirò facilmente a smettere di seguire quest'importante e particolare insegnamento.

 

We don't need anything or anyoneè questo ciò che mi colpisce della prima canzone che una Tassorosso canta; noi non abbiamo bisogno di niente e di nessuno.

Credevo il contrario fino a poco tempo fa, ma ora, non voglio avere bisogno di alcunché che dipenda dagli altri,e mi meraviglia profondamente il fatto che sia stata proprio una dei tassi ad esprimere un concetto così... disperato. E questo mi fa comprendere che anche a lei, in qualche modo – molto più semplice rispetto al mio-, deve essere accaduto qualcosa che riguarda l'amore. E quando, dopo che ha terminato la sua canzone, la vedo avvicinarsi a me per sedersi sulla panchina sulla quale anche io sono seduta, con gli occhi tremendamente lucidi da non essere adducibili alle luci forti del palco, quella che prima era solo un'idea, diventa una certezza.

E in me si rafforza la mia decisione di donare vita proprio a quelle parole che compongono il motivo che ho scelto; ho bisogno di un perchè da parte sua, altrimenti non potrò dimenticare i nostri baci e non potrò scordare lui, con quei suoi occhi così splendidamente magici e ammalianti.

 

La seconda canzone che odo si pone in completa contrapposizione con la prima: essa esprime la ferma volontà di voler ad ogni costo la persona che si ama, nonostante le sofferenze, le menzogne...

I don't want this moment

To ever end

Where every thing's nothing, without you

I wait here forever just to,

To see you smile

Cause it's true

I am nothing without you”

te,

aspetto qui per sempre solo per

per vedere te sorridere

perchè è vero:

io sono niente senza te>

No, io non riuscirei mai a comportarmi in questo modo: cavolo, non sono mica uno zerbino io; posso tranquillamente vivere anche senza nessuno al mio fianco.

Su questo punto rimango sempre molto indipendente, non riesco nemmeno lontanamente a immaginarmi in balia di un altro essere umano; ho sempre pensato che solo le donne fragili e poco istruite aspettano il loro lui per poi farsi comandare in ogni più piccolo dettaglio della loro vita in comune. Una volta, avevo la ferma convinzione che mai, cascasse pure il mondo, mi sarei sottomessa a un ragazzo: io, semplicemente, non mi vedevo subire senza mai reagire soprusi e ordini insensati o meno.

Ma poi, con l'arrivo di Draco, be' ho compreso cosa c'è dietro a tutta questa debolezza: l'amore, quel sentimento che, volente o nolente, ti piega ai suoi desideri e ti rende succube della sua enorme forza trascinante; ma, in fondo, se una persona ha una tempra forte, conserva lievemente il suo spirito. Per esempio, guardate me: mi sono mai sottomessa più di tanto a lui? Ebbene no, ho sempre combattuto per ciò che ritenevo e ritengo giusto: mischiando, però, dolcezza a combattività, la voglia di prevalere al mio sentimento per lui.

Si acquisisce una mentalità elastica quando una persona viene ad occupare un parte importante e unica della nostra vita, si cerca di rispettare i bisogni dell'altro senza però, in questo modo, privarci di ciò che è fondamentale per noi.

Mi massaggio lievemente le tempie con movimenti circolari, quasi come volessi dimenticare tutto o ricordare qualcosa che, invece, ho scordato; è da parecchi giorni che non trascorro una notte dormendo: mi sveglio in continuazione tremante, mentre sudo freddo per ciò che ho sognato e per quello che mi pare aver percepito, intorno a me, nel mio stato di sonnolenza. Mi sembra, qualche volta, quando mi risveglio bruscamente nel cuore della notte, di vedere una figura oscura vicino alla finestra. Ma non riesco poi a guardare con attenzione che, dopo un battito di ciglia, sparisce mentre il vento invade la mia camera. Ho riflettuto molto spesso su questo strano avvenimento, non giungendo, però, ad alcun tipo di conclusione logica; per sicurezza, comunque, ho recitato tutti gli incantesimi di protezione che conosco affinchè nessuno potesse penetrare nel mio dormitorio. Forse un po' eccessivo, certo, ma la notte successiva a tutto ciò, non si è svolta tranquillamente senza estranee presenze vicino al mio letto.

Quella figura era di nuovo lì: nello stesso punto, immobile come sempre; però, questa volta, non era sparita subitaneamente. Si era avvicinata con passo cadenzato, ma sicuro... e non potevo sbagliarmi: quel passo era maschile, troppo sicuro e troppo elegante per essere quello di una ragazza che pensa solo a muovere a destra e a sinistra il suo fondo schiena. Il buio mi impediva di vedere i tratti del suo viso, ma non avevo paura di ciò che mi avrebbe potuto fare, anche sapendo che, in caso di pericolo, non sarei stata in grado minimamente di proteggermi, visto che la mia bacchetta “riposava” tranquilla nel cassetto del comodino di fianco al letto. Certo, con un semplice gesto non troppo accentuato avrei potuto pure afferrarla e nasconderla sotto le lenzuola, ma non ne sentivo la necessità: ero stranamente sicura del fatto che quel ragazzo – se veramente era un ragazzo in carne ed ossa o un frutto della mia immaginazione.-, non mi avrebbe arrecato nessun danno. La sua persona emanava nell’aria un profumo unico, che non avevo mai sentito nella mia vita; un’essenza magica e, quasi, ultraterrena. Diffondeva, anche grazie a questo particolare profumo, un’aura di calma e di sicurezza, e io mi lasciai ammaliare da tutto ciò, senza chiedermi se, in fondo, ciò che stessi facendo fosse sbagliato o meno; c’eravamo solo io e lui, senza pensieri, senza tristezze inutili, solo con le nostre emozioni.

Un intorpidimento stava, lentamente, ma inevitabilmente, impossessandosi di me; per la prima volta, dopo giorni, potevo affermare di sentirmi bene, veramente bene con me stessa. Né il mio cuore sanguinava per quell’amore poco vissuto, ma estremamente pieno di vigore che mi aveva acchiappata senza che me ne accorgessi.

Improvvisamente, egli prese la sua bacchetta e la mosse con un movimento fluido della mano. In quel mentre non chiusi gli occhi come avrebbe fatto la maggioranza delle persone con un po’ di sale in zucca, no… ero in trepidante attesa di vedere cosa avrebbe combinato, perché ogni suo più minimo gesto mi afferrava in un modo tale da lasciarmi euforica e palpitante.

Una leggera nebbiolina di color verde muschio si propagò dalla punta della bacchetta di quel ragazzo, e non so come, ma riuscì a penetrare nel mio essere, giungendo fino al mio cuore dove successe qualcosa che ancora non so spiegarmi.

Una morsa: ecco cosa sentii; ma non era affatto dolorosa. Piacevole, mi trasmise un’emozione di conforto.

In quel momento, anche se il seguire un ragionamento totalmente privo di logica non è un tratto del mio carattere, compresi che quel ragazzo, quell’angelo - come lo avevo nominato nella mia mente-, veniva da me solo per rendermi più serena perché conosceva tutto quello che mi era successo.

Un’idea un po’ puerile, ma come altro avrei dovuto spiegarmi quegli avvenimenti?

Poi se ne andò, scivolando via dalla finestra nel buio oscuro della notte. Però, da quella notte, ricominciai a dormire più decentemente e questo è dimostrato dal fatto che le miei occhiaie son notevolmente diminuite. Così, non svegliandomi più, non ho più avuto l’occasione di rivederlo, ma ho come dentro di me la certezza che venga sempre nella mia camera. Per assistermi. E, nonostante io non abbia prove materiali che lo dimostrino, che dimostrino che la mia non è solo un’illusione, il mio cuore ne trae conforto e calore. Avere qualcuno al mio fianco, nel momento della giornata più cupo e triste, nelle ore in cui ti assalgono tutte le paure che durante il giorno cerchi di scacciare, è, per me, un sostegno senza eguali.

Anche se questo qualcuno può essere una persona per niente raccomandabile.

 

Chiudo leggermente gli occhi, troppo stanca per tenerli ancora aperti con il solo scopo di guardare chi si esibisce.

È un attimo: le mie narici vengono invase da quo strano profumo, a me familiare. Il mio corpo si rilassa e repentinamente apro gli occhi per comprendere, finalmente, chi è il ragazzo misterioso; sposto lo sguardo a destra e sinistra come in preda a una strana frenesia, ma mi accorgo, con estrema delusione, che non c’è nessuno accanto a me o che si sta allontanando.

E, allora, non mi resta altro che un quesito pressante nella mente, come al solito, senza risposta. Cosa significa il fatto che io abbia sentito proprio quel profumo a me tanto caro, proprio di quel ragazzo che mi è di conforto  proprio in questo momento, in cui è quasi giunto il mio turno di cantare?

 

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Capitolo 14
*** Il concerto ***


CAPITOLO XIII

CAPITOLO XIV.

 

Calma, Herm, mi ammonisco silenziosamente.

Non è accaduto nulla di strano: molto probabilmente, anzi sicuramente, la tua testa sta perdendo qualche minuscola, ma importantissima rotella e per questo hai delle allucinazioni olfattive.

Niente di preoccupante, ci sono tante persone che fingono di essere normali quando, in realtà, la normalità li rifugge come un topo con un gatto.

Io non ho immaginato proprio niente, ribatto sicura e orgogliosa; e sono perfettamente in pieno delle mie capacità mentali e fisiche. Le mie rotelle sono tutte al loro posto.

Se è veramente così, perché stai litigando in questo preciso momento con la tua mente? Se  questa non è un’azione di un folle, allora si può anche affermare che Hitler fosse solo un tantino violento. Per il resto, era tranquillo come un gattino, vero?

Lasciamo stare Hitler che riposa nella tomba e che, ormai, credo, si sia pure polverizzato; io non litigo con te, cioè, non con la mia mente: questo è, semplicemente, un monologo. Mai sentito questo termine prima d’ora? Ebbene, eccoti la spiegazione del suo significato: si chiama monologo quell’azione che compie una persona quando parla con sé stessa. Visto? Tutto a posto, e tu, visto che sei la mia mente, avresti dovuto conoscere una parola così semplice; dove sei, quando studio?

Silenzio, nessuna risposta. Decido di lasciar perdere poiché sono ancora troppo scossa per intrattenere una conversazione con la mia mente; perché ho sentito quel profumo? Anzi, cosa molto più importante, perché l’aria era invasa di quell’essenza quando, evidentemente, non c’era nessuno vicino a me? Come è potuta arrivare fino al luogo in cui mi trovo io?

Magia.

Appunto, magia; qualche volta, penso che non sarebbe male se mi trovassi in una normale scuola con normali studenti che per farti odorare il loro profumo si devono avvicinare pericolosamente a te. Sarebbe molto più semplice, sicuramente; niente in confronto con tutti questi perversi ragionamenti che,ora, occupano la mia mente.

Ma una cosa è certa: se una cosa non è difficile, non è interessante e intrigante. E io mi sento veramente tanto intrigata da tutto ciò; o forse mi sento così perché cerco di occupare la mia testa per non riflettere su ciò che sto passando.

Non voglio pensare a Draco Malfoy, non voglio pensare che, forse, a quest’ora, se non ci fosse stata Ginny, avremmo potuto comprendere fino in fondo il significato della sua maledizione; non voglio pensare che, in questo momento, forse lo starei baciando felice e starei rispondendo con altezzosità alle sue provocazioni.

Ho chiuso con l’amore: ho avuto –che cavolo!- un ragazzo, che ragazzo non si poteva proprio definire, e tantomeno innamorato della sottoscritta, eppure già non voglio più averli tra i miei pensieri. Uno, dico, e pure con tanti problemi o, almeno, con uno, estremamente complicato da risolvere.

Il mio viso non lascia trasparire niente di ciò che accade dentro di me: è atteggiato in una maschera impenetrabile e pallida che è come se gridasse “ Lasciatemi in pace, io non sono come tutti voi, ma sono superiore..”, visto che nessuno mi si avvicina. Ma,in realtà, posso percepire sulla mia pelle tanti sguardi furtivi che non hanno nulla di furtivo, perché se no non mi sarei accorta che tutti i partecipanti al concerto mi stanno fissando.

Sbuffo elegantemente e mi alzo per sgranchirmi le gambe. Mi liscio il vestito guardandomi attorno alla ricerca di un angolo dove appoggiarmi senza essere troppo alla mercé di sguardi indiscreti.

Non trovandolo sto per risedermi quando sento chiamare il mio nome: il mio turno è giunto.

Con lentezza, estremamente calma mi dirigo sul palco dove l’impatto con tante paia di occhi fissi sulla mia figura, mi fa un certo effetto. Per un attimo, ho la folle idea di scappare a gambe levate, tale è il mio smarrimento; ma, ormai, sono in gioco e tanto vale giocare, senza fregarsene delle regole.

La McGranitt, invece, si è volatilizzata senza nemmeno annunciare il titolo del motivo che canterò; ma si può essere più trascurati di così?

Decido di rivelare da me il titolo e così, appena eseguito questo compito, facendo un movimento della bacchetta, odo le note che tanto conosco e tanto amo, invadere la Sala Grande.

- E ora, signori e signore, canterò una canzone che spero sia di vostro gradimento. Non tutti, sono sicura, la riconosceranno, ma il mio desiderio più grande è che vi entri nel cuore, magari facendovi riflettere su ciò che vorreste, sui vostri desideri non ancora realizzati e su come vi state comportando con la persona che ha scalfito il vostro cuore – mi fermo, facendo un respiro e esclamo – questa canzone è dedicata a voi! A tutti coloro che sono innamorati di una persona che non lo sa o che vi ferisce con le sue azioni.

Soffermo il mio sguardo su Draco, ma non abbastanza per fargli pensare che le mie ultime parole si riferiscono a lui; ma lui sembra quasi comprenderlo perché, insicuro, si passa una mano tra i capelli scompigliandoli.

Non so spiegare il motivo, ma c’è qualcosa in lui di strano: non ha più sul viso stampato quel ghigno e quell’aria da strafottente che lo distinguono dagli altri. La cravatta non è sistemata alla perfezione come al solito, anche se lo smoking che ha indosso è impeccabile.

Comunque, ora non ho il tempo di stare dietro a pensieri intricati: ora è il mio momento per esprimere tutti i miei sentimenti, di infondere in delle semplici parole tutto ciò che provo e che vorrei.

E, così, stringendo il microfono con tutta la mia forza, quasi volessi spezzarlo, inizio a cantare:

- Così finisce un'altra volta così, e questa volta anche con te...
Così finisce un'altra volta così,
e almeno dimmi perchè...

Almeno spiegami il motivo, Draco, perché anche se mi ferisci in modo incredibile, rimani sempre nel mio cuore.

 

- Se non sai... se mi vuoi... e non sai, come sei...
puoi andare, non restare, almeno dimmi se mi vuoi...
puoi andare, non restare, almeno dimmi se mi vuoi...

 

Sono importante per te? Dimmelo, o quello che c’è stato tra noi non sarà valso a niente; e quello che  sarebbe potuto essere il nostro rapporto, rimarrà un mio stupendo e dorato sogno, destinato solo ad essere frutto di una mia semplice e pura fantasia, senza possibilità di divenire realtà.

- E quando il sole tornerà, a riscaldare quest'aria
e quando poi tramonterà, ti potrò dire ancora,
ti potrò urlare ancora:
Resta ancora o sempre con me, fino a domani
per potermi dire se hai bisogno di me!
Resta ancora con me, fino a domani
per potermi dire se hai bisogno di me...

 

E, allora, finalmente lo guardo. Mi fissa, senza muovere un muscolo, con occhi dolci che, poi, diventano indifferenti e subito dopo di nuovo dolci. Ma che gli sta succedendo? Sono seriamente preoccupata e sul mio viso, di sicuro, è presente un’espressione allarmata. Vorrei correre immediatamente da lui per parlargli, per porgli solamente un’unica domanda: “come stai?”. Ma non posso, non mi è concesso perché…


- Così finisce un'altra volta così e questa volta anche con te.
Così finisce un'altra storia così,
almeno dimmi perchè.
Se non sai... se mi vuoi... e non sai, come sei...
puoi andare, non restare, almeno dimmi se mi vuoi...
puoi andare, non restare, almeno dimmi se mi vuoi...
E quando il sole tornerà, a riscaldare quest'aria
e quando poi tramonterà, ti potrò dire ancora
ti potrò urlare ancora:
Resta ancora o sempre con me, fino a domani
per potermi dire se hai bisogno di me!

Perché deve essere lui a farlo, a rendermi partecipe di ciò che alberga nel suo cuore, anche se ciò non avverrà mai perché, sorrido amaramente, nemmeno a lui è concesso.

E non perché non voglia o perché il suo orgoglio ne risentirebbe; no, a causa della maledizione.

 

-Resta ancora o sempre con me, fino a domani
per potermi dire se hai bisogno di me!

 

Pronuncio queste ultime parole con un filo di voce; non m’importa se la mia esibizione sia piaciuta  o meno, a me interessa solo che a lui sia arrivato il messaggio contenuto in ciò che ho cantato.

E, anche se in me ho la certezza che lui l’ha ricevuto, ne ho pure un’altra: che questo non cambierà di certo lo stato attuale delle cose tra noi; a meno che, improvvisamente, l’effetto della maledizione sia magicamente scomparso.

Alzo il capo che ne frattempo avevo chinato, quando uno scroscio di applausi invade la Sala Grande, giungendo alle mie orecchie. Sono contenta, almeno sono apprezzata da qualcuno. Mi piego in un elegante inchino e poi, dando le spalle al pubblico, me ne esco dalla scena senza rimpianti, ma con un nuovo peso sul cuore.

Peso acquisito dalla consapevolezza dei tristi giorni che mi attendono con ansia, come tanti lupi affamati che, dopo giorni senza cibo, si ritrovino una preda molto ambita e succulenta.

Mi accascio stancamente sul divanetto dove ero prima che giungesse il mio turno e, chiudendo gli occhi, mi metto le mani tra i capelli.

Sussurro implorante con una speranza ardente nel cuore: “ Per favore, vieni. Vieni da me, dimmi ciò che vuoi, ma vieni da me. Non m’importa se ciò che dirai mi farà male, ma voglio sapere se hai bisogno di me, se io sono il tuo Grande Diamante, o se sono, semplicemente, una stupida con il cuore a pezzi. Vieni”.

Togliendo le mani dai capelli, mi abbraccio le gambe e chino la testa sulle gambe, ormai priva della forza combattiva che tanto si addice a un Grifondoro.

Forse son trascorsi cinque minuti, o forse uno, non riesco a definire con precisione il tempo che ho trascorso in questa posizione, ma alzo di scatto il capo quando mi sento osservata e il profumo che tanto mi piace, mi invade le narici.

E ciò che vedo mi rende incapace di compiere un qualsiasi movimento o anche di articolare una semplice parola; ciò che, ora, guardo con la bocca aperta per la sorpresa e con il cuore martellante nel petto per la vicinanza con colui che lo ha frantumato in tanti minuscoli pezzettini, non avrei mai pensato potesse essere lui.

Non avrei mai pensato di associare quel confortante profumo proprio con quel ragazzo.

Con il proprietario di quei due occhi grigi, così profondi che mi sembrano scavare all’intero dell’anima quando mi fissano in quel modo.

Oh si, mi dice una vocina nella testa, mi sa proprio che ti deve dare un mucchio di spiegazioni. E che siano convincenti, peraltro.

Così, una domanda mi esce dalle labbra, incontrollata; proprio l’ultima che avrei dovuto porgli.

Perché… proprio stupida.

- Hai cambiato profumo?  

E queste parole sembrano scuoterlo, facendogli, secondo me, dubitare della mia salute mentale.

E non a torto, aggiunge sempre la stessa vocina del monologo.

 

 

 

ANGOLO DELL’AUTRICE!

Chiedo scusa, inginocchiandomi…può bastare a farmi perdonare?? T.T questo capitolo l’ho scritto tre mesi fa, ma non l’ho postato poiché non ne avevo voglia..=( cioè sto in crisi con questa storiaa!! Ù.ù comunque, dovrei riuscire a finirla! Sia anche per dire che ho terminato una storia!

Ringrazio con tutto il cuore le persone che mi seguono e che, soprattutto, recensiscono..xD mi rende felice un vostro commento! xD

Alla prossima…

*kat*

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Capitolo 15
*** Tu-tum ***


CAPITOLO XV

CAPITOLO XV

 

Durante tutto il giorno in cui era fissato il concerto, Draco si era sentito inspiegabilmente strano e quasi in ansia: ciò era dimostrato dal fatto che: 1) non aveva la solita aria impeccabile che lo rendeva terribilmente sexy agli occhi di tutta la fauna femminile di Hogwarts, in trepidante attesa di essere deflorate dall’ultimo erede dei Malfoy; 2) non aveva insultato per tutta la giornata gli appartenenti ai Grifondoro. Fatto strano, terribilmente, e quasi shockante. In quella data, memorabile, Draco Malfoy aveva tenuto la bocca chiusa senza mai aprirla, nemmeno per scopi più divertenti. Ebbene si: 3) non si era portato a letto nessuna ragazza; evento che, a detta di molti e delle solite voci di corridoio, non era mai accaduto.
La domanda principale del ragazzo – che si poneva da almeno tredici ore – era: cosa è questa strana ansia che mi attanaglia lo stomaco rendendomi un emerito Grifondoro?
Mai epiteto fu utilizzato in modo più offensivo e disgustato di quello che ne fece il Serpeverde: già il fatto di paragonarsi ai suoi tanti odiati nemici, ve la può dir lunga su quanto fosse instabile emotivamente in quelle ventiquattro ore.
Ventiquattro ore che, nel bene e nel male, egli avrebbe rammentato fino a rendere stupidamente ciechi i suoi profondi occhi grigi; ma questa, purtroppo, è un’altra storia, una storia che non è il caso di raccontare in questo momento.
Tutto era iniziato nel più usuale dei modi: sveglia, colazione in Sala Grande e pesanti ore di lezioni tenute dai suoi amati professori; ma, in seguito, mentre si avvicinava il pomeriggio, egli aveva iniziato a sentirsi in maniera differente, non più sicuro di sé, ma aveva provato quelle sensazioni di timore e di rispetto che hanno i bambini nei confronti degli adulti, quando si trovano al centro della loro attenzione. Egli aveva cercato invano e innumerevoli volte di scacciare quelle insidiose sensazioni, ma niente: non c’era stato nulla da fare; esse erano, anzi, aumentate in modo esponenziale rendendogli allettante l’idea di chiudersi nella sua stanza e di gettare la chiave da qualche parte.
Piano che non aveva messo in atto per il semplice fatto che, avendo già sbarrato le finestre, non aveva potuto far scomparire la suddetta chiave nel vuoto dei giardini della scuola; non aveva riflettuto su altri ed eventuali metodi per rendere realizzabile il suo piano ingegnoso; no, ormai la sua testa era troppo colma di quelle sensazioni mai provate prima che gli era impossibile mantenere o riacquistare la sua solita mente lucida.
E poi, proprio quando era entrato nella Sala Grande alle 22.00, l’ansia gli aveva bloccato il respiro e, in quel momento, tutto ciò che durante le ore precedenti gli era apparso inconcepibile e impensabile, gli si era presentato in tutta la sua chiarezza. Egli comprese, semplicemente, che, a quel concerto, sarebbe accaduto qualcosa di estremamente importante per lui; così si appoggiò su una parete del fondo della sala e si accinse ad attendere il suo destino.
Troppo melodrammatico, forse?
No, basti immaginare Malfoy che, mentre attendeva il “destino”, cercava di riavviarsi i capelli e di rendersi super affascinante: come se il destino fosse stata una donna bellissima e non un qualcosa di astratto.
Poi, una voce melodiosa che aveva già avuto l’onore di ascoltare, lo aveva distolto dai suoi pensieri e, mentre, le parole della canzone di Hermione gli risuonavano in testa, si era accorto di provare qualcosa al cuore, una sensazione di calore. Una fiamma che lo stava divorando in modo piacevole, che faceva evaporare il ghiaccio in cui era racchiuso il suo cuore. Entrò, improvvisamente, come in uno stato di trance: non udiva i suoni del mondo, non percepiva alcuna luce, solo, davanti a sé, vide qualcosa volare lentamente verso di lui. Era un qualcosa che emanava luce, un chiarore così luminoso da accecare, ma Draco non chiuse mai suoi occhi. Non voleva perdere un solo secondo di tutto quello che stava accadendo. Stranamente non aveva timore dello strano oggetto che gli si avvicinava; stranamente, alzò una mano fino a toccarlo, ma poi si ritrasse troppo stupito. Era una chiave, l’oggetto splendente. Una chiave non come tutte le altre: dorata e, quando la prese in mano, notò che c’era un’iscrizione su di essa in caratteri gotici.
Sembra la mia scrittura, pensò il ragazzo e poi, si accinse a leggerla; ma non appena egli posò gli occhi su di essa, cominciò una lenta melodia.
“Se rivuoi il tuo cuore, leggi l’iscrizione.
Ma attento, nessuna altra occasione ti sarà data; se tu vorrai sprecarla, per la vita, il tuo cuore vivrà in una prigione dorata di cui codesta è la chiave.
Ma, ricorda, c’è sempre un motivo dietro gli avvenimenti accaduti”
Cosa intendevano dire quelle strane parole? Che motivo ci sarebbe dovuto essere dietro uno stupido ed insignificante concerto? 
Strinse la chiave dorata nel palmo della mano destra, beandosi di quel calore surreale che essa emanava; una sensazione di pace e sicurezza si impossessò del suo corpo e sentiva come se quel qualcosa che gli era sempre stato negato fino a quel momento, riuscisse a trovare la sua antica ed immutata collocazione al centro esatto del suo essere: il suo cuore, sì, non l'organo che serve agli essere umani per vivere, ma il cuore inteso come fulcro di sentimenti era finalmente vicino a lui, precisamente nella sua mano. 
Sorrise, quasi stranito e incredulo per quella situazione che non sperava potesse realmente accadere. Dopo ben quindici anni in cui era vissuto monco della sua parte più importante, ecco che essa si presentava di nuovo ai suoi occhi, come se non riuscisse a stare lontana dal suo proprietario e come se non volesse più farlo, se questo includeva il fatto che stesse privando di qualcosa di terribilmente importante, fondamentale, colui al quale era destinata. Se quella melodia era vera, questo voleva dire che ora, spettava solo a lui il compito di decidere se riappropriarsi dei suoi sentimenti o continuare a vivere - esistere come un freddo automa - così come era cresciuto.

Se qualcosa di scombussolante non fosse accaduto nelle settimane precedenti, se avesse continuato a trascorrere i suoi giorni regolarmente, con accanto sempre una ragazza diversa; se egli stesso non fosse cambiato, poco a poco, dentro e, soprattutto, se qualcosa non fosse mutato nei suoi pensieri; se non avesse conosciuto il lato più segreto e più luminoso - caldo come i raggi del sole - di una ragazza in particolare; be', Draco Lucius Malfoy avrebbe scelto sicuramente di non cambiare niente nella sua vita, perfetta sotto molti punti di vista, e di indossare la chiave come una collana che gli avrebbe rammentato, giorno dopo giorno, di come egli era più forte rispetto agli altri comuni esseri umani poichè non possedeva un cuore. Ma dal momento che tutto ciò non era successo e dal momento che egli non sapeva con certezza se rischiare tutto per la Granger, prese una giusta decisione, sia nel bene che nel male.
Vederla e, soprattutto, osservare il suo comportamento verso di lui.

E quindi, la domanda che gli pose la riccia lo colse esattamente e perfettamente alla sprovvista. Semplicemente non credeva che il suo profumo sarebbe stato oggetto di una conversazione con lei, anche se era cosciente che esso intrigasse enormente il genere femminile.
"No, è sempre lo stesso. E poi non capisco il motivo per il quale tu me lo stia chiedendo"
Hermione, immervosita dalla mie parole, mi rispose sprezzante. "Sono affari miei!"
No, che non erano solo fatti suoi visto che il profumo, fino a prova contraria, era il mio. "Ma quindi ti interesso ancora?" chiesi, invece, in modo diretto sperando di farla arrossire e così, di comprendere che cosa provasse realmente per me.
E il suo viso, come volevasi dimostrare, divenne di un accesso color porpora che - oddio -, non le donava per niente.
"No!" esclamò. " Cioè, che intendi dire?"
Un sorriso mi aleggiava sulle labbra. "Quello che ho detto; o non riesci più a connettere a causa della mia vicinanza?" le domandai avvicinandomi al suo corpo, fino a sfiorarle il naso con il mio.
"Ehm.." balbettò. "Senti, ma cosa vuoi da me? Non ti è bastato tutto quello che mi hai fatto, non ti è bastato che, per la prima volta nella mia vita, ho pianto fino a sentirmi male, fino a soffocare; non ti basta sapere che, ormai, il sole per me non è quello che in cielo viene osservato da tutti, ma sei tu, sulla terra ferma, che mi riscaldi e mi rendi luminosa la giornata nonostante tu abbia espresso chiaramente che non mi vuoi?" urlò agguerrita la Grifondoro.
A quel punto, a quelle parole, il sorriso che prima alegg
iava solamente sul mio viso, si allargò radioso.

Abbassai la mano fino ad arrivare alla tasca dei pantaloni, deciso afferrai la chiave d'oro - unica e mia - riposta lì dentro e poi senza paura, ma solo con il desiderio e l'intenzione di ritornare completo, la appoggiai con forza sul mio petto, esattamente dove si trova il cuore umano. Non sapevo come mai avessi fatto tutto ciò, ma qualcosa dentro di me, mi diceva che quella era la cosa da fare per ritornare ad essere il me stesso che ero stato solo per pochi anni.
Hermione strabuzzò gli occhi quando vide una luce risplendere dalla chiave dorata che veniva "mangiata" dal mio cuore, affamato e a digiuno da moltissimo tempo.
Io ero invaso da un calore che non avevo mai provato, non un calore fisico che senti sulla pelle, ma un calore interno che si irradia nell'intero corpo. Chiusi gli occhi per assaporare di più quel momento mentre alle mie orecchie giungevano le grida impotenti della mia futura ragazza, per la quale, ora tutto mi era chiaro, il mio cuore saltellava giocoso nel mio petto.
Poi, non so che accadde, scivolai a terra e tutto ciò che vidi fu il buio più totale.

Un profumo mi inebriava le narici, un tremito scuoteva la mia mano, un respiro mi solleticava la guancia destra lasciandomi una sensazione di caldo-umido su di essa.
Pian piano aprii gli occhi, riposato come se avessi dormito per una settimana intera, e come non lo ero mai stato; forse perchè avevo sempre avuto qualche pensiero nella testa, fastidioso come un tarlo, che non mi permetteva di dormire sognando. Già, chi non prova sentimenti non può nemmeno sognare, perchè l'amore, in ogni suo elemento, è fantasia, è magia e desiderio di ottenere qualcuno, di donargli felicità. Io non avevo mai nemmeno pensato di fare certe cose, quindi, non sapevo cosa si potesse provare una volta raggiunte.
Sbattei le palpebre per riuscire a vedere più chiaro davanti a me e mi apparve il suo viso, dolce e deciso, preoccupato e contento, risplendente di una nuova luce ora che mi ero svegliato.
Mi sorrise senza parlare, non perchè le parole fossero inutili, ma perchè ciò che sentiva dentro di , nel suo intimo, nel suo cuore, lo espresse attraverso quel leggero piegarsi all'insù delle sue labbra, in quel sorriso che era dedicato a me in tutta la sua potenza.
Nonostante tutto quello che le avessi detto, nonostante l'avessi ferita più e più volte, ella era ancora lì, al suo posto, accanto a me come se niente fosse successo.
E fu in quel momento che compresi che lei, per me e, soprattutto, con me non sarebbe mai cambiata.
"Granger, la tua luce per me non si spegnerà mai, vero?" le chiesi sorridendo come non avevo mai fatto poichè non avevo mai potuto sorridere veramente, con il cuore.
Parve pensarci un po' prima di rispondere: " Si, non se ne andrà così velocemente nonostante tutte le ombre che ci aspett...".
La interruppi prendendole la mano e baciandone il palmo.
"Non c'è più nessuna ombra; solo quella di noi due che percorriamo lo stesso cammino"
Stupita sia per il mio gesto che per le mie parole, sgranò gli occhi, non volendo comprendere la verità per non restar delusa.
"Non esiste più nessuna profezia; l'hai sconfitta, l'ho sconfitta per te, per un possibile noi. Oddio come sto diventanto romantico, mi faccio schifo da solo" aggiunsi quasi indignato.
Un risolino che non era riuscita a trattenere uscì dalle sue labbra.
"E ti faccio anche ridere" scossi la testa " ok, il mondo sta per cadere se un Malfoy riesce a suscitare ilarità nelle altre persone".
La Granger, evidentemente impietosita dal mio comportamento, mi prese il viso tra le mani guardandomi fisso negli occhi. "Non mi importa se la fine del mondo sia arrivata, se esso cadrà, io cadrò insieme a te"
"E io con te, mio Grande Diamante" sussurrai prima di prenderle una mano e di appoggiarla sul mio cuore.
Tu-tum.

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