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Lista capitoli: Capitolo 1: *** Parola di Grifondoro. *** Capitolo 2: *** Cambiamenti e fregature... *** Capitolo 3: *** La magia consiste anche nella forza dei sentimenti e delle emozioni... *** Capitolo 4: *** Rosso come la passione... *** Capitolo 5: *** Baci... e poi? *** Capitolo 6: *** Un giorno volerò via... *** Capitolo 7: *** Conti in sospeso *** Capitolo 8: *** Vivi, perché anche se l’amore è breve, i ricordi durano a lungo *** Capitolo 9: *** Ai posteri l'ardua sentenza *** Capitolo 10: *** Usami a tuo piacimento *** Capitolo 11: *** Lacrime *** Capitolo 12: *** And I try to believe you.. *** Capitolo 13: *** Capitolo XIII *** Capitolo 14: *** Il concerto *** Capitolo 15: *** Tu-tum ***
Ora sono qui mentre ti guardo,
furtivamente. Cerco di non farmi scoprire da te altrimenti sarebbe la fine. Tu
mi prenderesti in giro per tutta la vita. Posso già immaginare cosa mi diresti:
“ Mezzosangue, anche tu sei
rimasta incantata dalla mia fulgida bellezza? Lo sapevo già che nemmeno tu
potevi resistere al mio fascino!”
E via di seguito un ghigno sul
tuo viso bianco di un pallore luminoso. Ma ciò non guasterebbe la tua eterna
espressione altezzosa, anzi. I tuoi capelli color dell’oro sono come i raggi
del sole che mi augurano il buongiorno, quando ti guardo entrare nella Sala
Grande per la colazione. Le tue labbra, all’apparenza fini, sono rosse e
carnose al punto giusto e sono sicura che baciarle sarebbe come precipitare in
un inferno di emozioni calde. Quanto vorrei provarle! Hai catturato il mio
cuore, furetto dei miei stivali! Proprio io, HermioneGranger, la ragazza con cui litighi sempre
aspramente, colei che finge un faccia disgustata
ascoltando le tue parole. E dire che solo quest’anno è successa la catastrofe!
Il nostro settimo e ultimo anno! Dopo che ti ho odiato per sei lunghissimi
anni! Almeno sono stata fortunata, non soffrirò per così tanto tempo a causa
delle tue sprezzanti parole. Ma intanto, fingendo di osservare il caldo e
luminoso sole che c’è nel cielo, ti osservo mentre con una mano prendi appunti
e con l’altra sistemi il ciuffo di capelli ribelli che
sfugge costantemente al tuo controllo. Almeno c’è qualcosa che ti fa provare
qualche emozione! I tuoi occhi argentati sono gelidi. Farebbero scappare
chiunque con la loro espressione! Ma non me; non per niente appartengo ai
Grifondoro. Siamo famosi
per la nostra temerarietà! Altro che coraggio..qui si
parla di essere idioti e basta comunque!
Terminata la lezione, mi
appresto a raccogliere i miei libri quando, improvvisamente, mi sento spingere
e vado a cadere su un’altra persona (muscolosa a mio avviso). Come se ciò non
bastasse, la trascino con me nella mia folle caduta con destinazione pavimento.
Cavolo..non vorrei essere la persona che mi ha
garantito un atterraggio morbido! A proposito..chi è
costui? Gli bacerei pure i piedi per il servizio che mi ha reso! Che buffa
situazione! Apro gli occhi per capire chi è il malcapitato e…avrei preferito non averlo mai fatto. Il mio
“cuscinetto” non è altri che… signori e signore, ladies and gentlemen…Malfoy-idiota!
Questa volta l’ho combinata grossa! Accidenti, con tanti ragazzi che esistono
in questa scuola proprio lui mi doveva capitare? Destino infame! Aspettate
cinque secondi. Ma perché non si è messo a imprecare come suo solito visto che
io mi trovo sopra di lui? Lo guardo in faccia e vedo che lui sta facendo lo
stesso. I suoi occhi sembrano differenti da quelli che ho sempre osservato.
Sembrano quasi…sognanti. L’idiota sognante?
Impossibile! Ma allora perché ha quell’espressione da pesce lesso? Continuiamo
a guardarci intensamente senza che nessuno dei due trovi la forza o la voglia
di distogliere lo sguardo. È come se ci fosse un filo invisibile che lega i
nostri occhi. I nostri sguardi sono incatenati tra loro.
Oro fuso nell’argento.
Il sole che riesce, finalmente,
ad avvicinarsi alla luna. Senza più dividersi.
Il bene che viene corrotto dal
male.
Luce e oscurità.
Giorno e notte.
Ma nonostante ciò gli occhi del
biondo sono tristi. Mi fa male vederli così. Senza accorgercene abbiamo
avvicinato i nostri visi. I nostri nasi si sfiorano, non riesco a respirare più
in modo regolare. Tu annulli la distanza che c’è tra le nostre bocche che si
invocano, con un bacio leggero. Un semplice tocco di labbra. Un semplice
incontro di morbidezza e di leggerezza. Sono sbalordita. Il mio cervello non
riesce a formulare nessun pensiero coerente. Mi concentro solo su quel bacio
tanto inatteso quanto sperato, agognato. Lentamente, il bacio diventa più
profondo. Mordicchi il mio labbro inferiore e dopo, lo accarezzi con la lingua.
Schiudo la bocca per darti il mio consenso. Come se nella tua testa ci fosse
stata un’estenuante battaglia su ciò che dovevi fare, fai entrare ,quasi timidamente, la tua lingua nella mia bocca. Cominci
una lenta esplorazione, ma in qualche modo frenetica. E poi, finalmente, (
quando stavo per perdere ogni speranza..ahah questa la aggiungo io!Ndr autrice!XD) le nostre
lingua si accarezzano,si invocano, si rincorrono in una danza magica che solo
gli innamorati possono scoprire e comprendere. Durante tutto ciò, le tue
braccia mi hanno circondato i fianchi e mi stringono in modo possessivo contro
di te. Sento che non vorrei mai andarmene dal porto sicuro che esse
rappresentano per me. So che sei tu quello giusto per me. Nessun altro. Perché
nessuno e dico, nessuno, può essere paragonato a te.
Ci stacchiamo,ansimanti e diventiamo tutti e due rossi
in viso. Che imbarazzo!Poi tu mi spingi piuttosto rudemente lontano da te.
<< Granger, per oggi hai combinato abbastanza danni.
Me ne vado. Sei una perdita di tempo. Che schifo>> e dicendo quest’ultima
frase sputa a terra.
Rimango pietrificata dalle sue
parole. E io che pensavo che… che grandissima
stupida che sono! Vuole la guerra il signorino? Pensa che visto che mi ha
baciato ( è stato un bacio mozzafiato peraltro!) ormai sono ai suoi piedi? No,
questo non glielo dimostrerò mai. Ebbene non voglio essere l’artefice di
un’altra pessima figura. Adesso capirà di cosa è capace HermioneGranger!
Così mi stampo una bella espressione gelida e crudele in faccia ed esclamo:
<< Io ti avrei fatto
perdere tempo? Se non fosse stato per i tuoi ormoni impazziti, io a quest’ora
starei studiando! Almeno ne fosse valsa la pena.>>
"Cosa vorresti dire con
questo?"
<< Hai capito benissimo
cosa voglio dire. Il bacio che mi hai dato non è stato un granché. Si…ho provato di
meglio.>> aggiungo altezzosa.
Il furetto sembra sbalordito e
nei suoi occhi posso intravedere fiamme di ira. Qui si mettono male le cose.
<< Ma davvero? Sai, mia cara e odiata Mezzosangue, non credo ad una tua
parola. Se veramente fossi stato così…mediocre come
dici tu, non ti saresti attaccata a me come un polipo.>>
scoppia a ridere della sua battuta e poi riprende:<< E chi sarebbe meglio
di me? Sentiamo… Lenticchia? Casomai nei suoi
sogni vorrebbe baciare meglio di me!>>
Devo ammettere che ha
ragione. Se la situazione non fosse stata così strana, sarei potuta pure
scoppiare a ridere. Ma, a quel punto, non mi resta altro che fuggire a testa
alta.
<< Malfoy, mi hai stancato con i tuoi modi da super
uomo. Quindi, me ne vado>>.
Raccolgo tutti i miei libri e
quando gli passo vicino gli sussurro minacciosamente:
"Non ti permettere mai
più di mettermi le mani addosso. Se no…>>.
"Se no cosa? Granger? Mi butti uno dei tuoi
libroni sopra?"
"Ricordati che sono una
strega" concludo.
"E tu ricordati che sono
un ragazzo molto dotato" ride il furetto pervertito.
Non posso fare a meno di
arrossire sino alla radice dei capelli e, lottando con il forte impulso di
correre, cammino lentamente a testa altafino
all’angolo del corridoio. Qui, mi fermo e, dopo essermi assicurata che il
maniaco non potesse vedermi, inizio a correre come una forsennata.
Una risata giunge alle mie
orecchie. È la sua. Oops… avevo dimenticato che potesse sentirmi! Vabbè, ormai…
non cambia niente. Lui sarà il mio nemico numero uno. Non gli permetterò più di
avvicinarsi così tanto a me. Mai più. Parola di Grifondoro.
ANGOLO DELL’AUTRICE.
Salve a tutti! È la prima volta
che scrivo in questa sezione! Spero che ciò che scriverò vi piaccia. XD
P.s= sono molto graditi i
commenti sia negativi che positivi.
Con ancora quei pensieri in testa vado a dormire. Certo che è
stata una giornata stressante! Chi l’avrebbe mai immaginato che oggi avrei
baciato uno dei ragazzi più ambiti dell’intera scuola? Anzi, riflettendoci
meglio, sarà così per le altre ragazze, ma io non lo ambisco proprio! Per me, lui può andare insieme a tutta Serpelandiaa quel paese. Ho altri pensieri per la
testa io. E non sarà mica un biondo leccato a sconvolgere totalmente la mia
vita. Sarà depennato completamente dalla mia lista personale di ragazzi
appetibili. Sorridendo a questo pensiero, abbraccio il cuscino e scivolo
lentamente nelle braccia di Morfeo.
La mattina seguente, di buon ora, mi alzo per prepararmi e per
andare a mangiare la colazione. Mentre mi vesto, noto che Lavanda Brown, una delle mie compagne di stanza, mi sta fissando
intensamente. Così le chiedo:
“Lav, per caso ho qualcosa di strano
sui vestiti? Tipo un insetto?”
Come se si fosse appena svegliata, sentendo le mie parole e,
soprattutto, la parola “insetto” ( la poverina ha una paura terribile di tutto
ciò che appartiene alla famiglia degli insetti!) si mette a gridare a pieni
polmoni. Se quest’oca non la smette, penso proprio che frantumerà tutte le
finestre non solo della nostra camera, ma anche quelle dell’intera scuola! Per
fortuna, avendo compreso,finalmente, che scherzavo, dice semplicemente:
“ No, Herm. È che stavo pensando che
hai un bel fisico ed è un vero peccato che tu lo nasconda sotto strati e strati
di abiti. Perché non provi a indossare qualcosa di diverso?”
Sarà che oggi mi sono svegliata di ottimo umore o sarà che
voglio vendicarmi di Malfoy, acconsento a quello che
mi vuole combinare Lavanda per farmi diventare, come dice lei “ la ragazza più
secchiona,ma anche più sexy di tutta Hogwarts”.
Mah..accidenti a lei e alle sue idee da grande diva. Comunque se non si sbriga,
giuro che le tirerò un pugno visto che sono già le 7.30! e la colazione è
fissata per le 7.45! Accidenti a me che ho accettato la sua proposta. Lavanda,
infatti, da brava esperta di “Vanity Fair” mi gonfia
i miei ordinari boccoli alla base della testa in modo da creare uno
stupefacente effetto ai miei capelli. Sopra la testa sono gonfi mentre, man
mano che si scende, diventano sempre più leggeri. Mi guardo allo specchio del
bagno. Sono sinceramente stupita! Non pensavo che i miei capelli potessero
diventare così..così attraenti. Poi il mio sguardo si abbassa sul mio viso.
Devo ammettere che anche lì Lav ha svolto un ottimo
lavoro. Le mie labbra sono rosse e morbide, i miei occhi sono evidenziati da un
po’ di matita nera e di mascara. Risaltano talmente tanto che catturano
istantaneamente l’attenzione delle persone.
“ Lavanda, sei stata bravissima!! Grazie mille!” sorrido.
“ Herm, non cantare vittoria tanto
presto. Non abbiamo ancora finito. Passiamo ai vestiti!” . Mi prende un braccio
e mi trascina davanti al suo armadio. Sono troppo sconvolta per rispondere
qualcosa o per muovere ance un singolo muscolo. Quindi, non mi rimane altro che
seguirla semplicemente in questo suo folle progetto.
10 minuti
dopo. 7.40h.
Sono finalmente pronta. La mia metamorfosi è avvenuta, sia
ringraziato il cielo! E sono pure in perfetto orario. Meglio di così! Sorrido
sotto i baffi. Questo giorno si preannuncia sempre più stupendo. Infatti, mi
sto dirigendo verso la Sala Grande per la colazione e…
non sono mai stata tanto osservata e, soprattutto, ammirata. Ora, decido,
recupererò il tempo perso. Me lo merito, in fondo. In effetti, sembro un’altra
con questi vestiti, mi donano molto. Indosso una minigonna, molto sopra il ginocchio,
scozzese dei colori nero e bianco a pieghe, senza calze visto che oggi è un
tipico giorno primaverile, ai piedi invece calzo delle décolleté ( si scriverà
così?O.o mah! Ndr me come
al solito!XD) di raso nere con un fiocchetto dello stesso colore sulla punta,
dal tacco non tanto vertiginoso, ma per me che sono una novellina, sembrano
altissimi! E poi indosso una maglietta a maniche corte, aderente, che è molto
simile a un corpetto di pizzo nero. La sua caratteristica particolare è che c’è
un fiocchettino rosa cucito sopra il cuore. Dai commenti che ascolto mentre
cammino, capisco che sto facendo una strage di cuori da una parte…
“ Oddio! Guardate la Granger! Cosa
ha fatto?”
“Si! È bellissima.”
“Lo è sempre stata, ma adesso è uno schianto!”
“Voglio uscire con lei!”
…mentre dall’altra non potevano
mancare, naturalmente, i commenti
negativi delle ragazze invidiose.
“ Ma cosa si è messa in testa quella là?”
“ Se si permette a fregarmi il mio adorato ragazzo giuro che
una maledizione senza perdono non gliela toglie nessuno!”
“ Non sarà mai bella come me nonostante i suoi sforzi..”
Addirittura! Cerco di non scoppiare a ridere davanti a quelle
ochette, ma mi accorgo che è estremamente complicato trattenermi. Intanto
rivolgo dei grandi sorrisi ai ragazzi che stanno sbavando letteralmente alla
mia vista. Anche alcuni dei Serpeverde non riescono a
distogliere lo sguardo da me! Possibile che servi solo cambiare look per
stravolgere totalmente il genere maschile? Si, mi rispondo, visto che pensano
sempre con un’altra cosa al posto del cervello. Sono arrivata davanti alla
porta della Sala Grande. Mi fermo, faccio un profondo respiro per calmarmi. Ma
il mio tanto ammirato coraggio sembra essersi andato a nascondere. Conto fino a
cinque e poi spalanco la porta. Ora si che sono nella fossa dei serpenti.
Entro e inizio a camminare molto lentamente e molto provocante
verso il mio tavolo. Voglio godermi fino in fondo questo momento. Non si sente
nemmeno volare una mosca da quando ho fatto il mio ingresso. Sembra che tutti
gli occhi siano puntati su di me, sulla mia figura, sul mio cambiamento. Quando
tutti gli studenti riescono a riconoscermi, sento tante mascelle cadere. Sono
rimasti tutti stupefatti. Be’..era quello il mio scopo. Mi accorgo che un paio
di occhi argentati mi stanno osservando in modo differente. Lui è arrabbiato e
incredulo. Con il suo sguardo vuole trapassarmi con mille lame per ferirmi. Ma
non gliela darò vinta, non sono una sua proprietà. Quindi, proprio per questo,
sorrido maliziosamente al suo migliore amico Blaise che
mi ricambia con un occhiolino. Sono soddisfatta di me stessa, il furetto è
sempre più livido. Se non fossi così tanto concentrata nel mio scopo, sarei
meravigliata del suo comportamento. Ma adesso no. La mia vendetta è appena
cominciata. E si sa: è un piatto che va gustato freddo.
Intanto
al tavolo dei Serpeverde
“ Dra’, hai visto? Hermione mi ha sorriso!” diceva sognante al suo amico.
“Ma stai zitto un po’! Come se tu le potessi interessare!”
ringhiava in modo non molto amichevole il biondo, lasciando perplesso Zabini. Draco rifletteva sul
comportamento della Mezzosangue, a come si era vestita. Doveva ammettere che
era da lasciare senza fiato con addosso quei pezzi di stoffa striminziti. Era assolutamente
certo che la ragazza stesse facendo quelle cose solo per farlo innervosire. Be’,
pensò Malfoy, ci sta riuscendo perfettamente. Accidenti
a lei!
Mi siedo al mio tavolo e,immediatamente, la Sala si rianima.
Sono io l’argomento piccante della giornata. I miei amici Ron ed Harry mi
stanno osservando come se non fossi vera. Poverini, non sono abituati alle
forti emozioni. Notando le loro espressioni sono scoppiata a ridere senza dire
nulla. Loro, invece, mi hanno semplicemente salutata. Penso che abbiano perso
l’uso della parola. Un ghigno si dipinge sul mio viso quando rammento l’espressione
che aveva Draco quando mi ha vista. C’era desiderio
in quegli occhi, ma anche gelosia, possesso. Mentre rifletto su tutto ciò, vedo
Silente che si alza e che induce gli studenti al silenzio.
“ Studenti di tutte le case, sono lieto di informarvi di una
piacevole novità di quest’anno. Sarà organizzato un concerto in cui i ragazzi
selezionati dovranno cantare. Si terranno innumerevoli prove prima dell’evento
finale. Chi vuole partecipare è libero di farlo. Appena usciti dalla sala,
potrete trovare sul cartellone affisso sulla porta, tutte le informazioni
necessarie. Mi raccomando, impegnatevi!” e così dicendo si siede.
Nella Sala le voci sono aumentate di volume dopo quest’annuncio.
Io, anche se penso di cantare bene visto che ho studiato canto per otto anni,
non voglio partecipare. Mi devo assolutamente impegnare nello studio. I MAGO si
avvicinano sempre di più!
Mentre esco, sento una fastidiosa voce, appartenente a un
ragazzo fastidioso dai comportamenti estremamente fastidiosi, che mi parla. Io sbuffo.
Che vuole adesso l’idiota?
“ Granger, non ti permettere a
iscriverti a questo concerto. Non vorrai far diventare sordi tutti con la tua
voce rompi - finestre?” dice ghignando.
“ Malfoy, al contrario di te, io non
ho bisogno di esibire in pubblico le mie doti. Ho di meglio da fare”
“ See..come no. La verità è che sai
che, se ti iscrivi, farai una pessima figura e poi sei una fifona”. Mi sta
provocando lo stupido. Anche se lo so, non posso far a meno di abboccare alla
sua esca.
“ Furetto, statti zitto. Non credere di sapere tutto. Io sto
partecipando alle selezioni. Così, una volta per tutte, chiuderai quella
stupida bocca!”.
Prendo un volantino e glielo sventolo in faccia.
“Brava, dentona. Così ti voglio. Mi porterò i pomodori per il
concerto. Buona sfortuna!” risponde esaltato.
Cazzo, sono nella sua rete. Mi sono lasciata fregare. Ancora una
volta.
ANGOLO DELL’AUTRICE.
Salve a tutti! Ed ecco appena scritto il II
capitolo di questa storia.
Ringrazio calorosamente tutti coloro che
hanno letto questa Fanfic e, in modo speciale, chi ha
recensito:
-Arwen_90: graziee!!
Sono molto contenta che il primo capitolo ti sia piaciuto! Sperò che sarà così
anche per questo e che mi farai sapere il tuo parere!XD
- erigre: XD ciao! Nemmeno io mi aspettavo il bacio!O.o grazie mille anche per avermi messo tra i tuoi
preferiti! Sono ansiosa di sapere cosa pensi di questo II capitolo!XD
Capitolo 3 *** La magia consiste anche nella forza dei sentimenti e delle emozioni... ***
III CAPITOLO.
La magia consiste anche nella forza dei sentimenti e delle emozioni…
Mi reco alla lezione di Trasfigurazione e, anche lì, sono
oggetto di occhiatine e di discorsi. Comincio a stancarmi di tutto
quest’interesse. Se gli studenti studiassero,come è loro dovere fare, invece di
parlare delle persone, non sarebbe positivo? Ma, visto che ciò non succede, si
spiegano tutti i voti bassi degli alunni. Sbuffo e mi siedo al mio solito banco
vuoto. Come se non bastasse questa bella lezione è in comune con i Serpeverde.
Speriamo che Malfoy stia alla larga da me. Quando c’è lui intorno non si può
staremai tranquilli. Ti mette nei guai
senza che tu nemmeno te ne accorga. Prendo il libro e la bacchetta e nello
stesso istante, chi vedo sedersi accanto a me? Il furetto. Ma come si permette?
Se non fossi stata educata in un certo modo, gli avrei tolto la sedia da sotto
il sedere. Noo…sento che sta per aprire quella sua boccaccia. Uff.. e io che
speravo che almeno mi risparmiasse questa tortura.
“Ed eccoti di nuovo qui. Come mai ti ritrovo sempre tra i miei
regali piedi?” dice ghignando.
“ E come mai mi perseguiti sempre?”
Né io né lui rispondiamo. Non ce n’è bisogno. Mi scosto
leggermente sulla sedia, non riesco a stare troppo vicino a lui. Mi ricorda
cosa è successo ieri. Lui sembra leggermi nel pensiero e, per una volta,
miracolo dei miracoli, non ride. Se ne sta in silenzio. Se non parlasse mai,
forse lo troverei anche gradevole come compagnia. Non mi va di concentrarmi
sulla lezione della professoressa. Devo trovare assolutamente una canzone da
cantare al concerto. Le selezioni le passerò di sicuro quanto è vero che sono
Hermione Granger. Sono state fissate per questo pomeriggio. Desidero solo che
non ci siano molti ragazzi, se no mi terranno occupato tutto il pomeriggio.
Mentre rifletto su questo, non mi sono accorta che degli occhi argentati mi
stanno osservando confusi, come se non riuscissero a spiegarsi qualcosa.
Infatti, il proprietario di quegli occhi stava pensando al motivo per il quale
si sentisse tanto attratto dalla presenza della ragazza. Eppure la odio,
pensava. Eppure amo farla diventare rossa per l’imbarazzo o per la rabbia
provocata dalle mie insinuazioni poco gentili. Sorrise quando riuscì a trovare
la soluzione di quell’enigma.
Lei è il mio nuovo giocattolo preferito, concluse soddisfatto.
È giunto il pomeriggio e, con esso, le selezioni per il
concerto. Alla fine non penso che sarà tanto male parteciparci. L’idiota,
qualche volta, ha anche qualche buona idea. Chi l’avrebbe mai detto? Le selezioni
si tengono nella Sala Grande che, per quest’occasione, è stata provvista di
tutte le attrezzature necessarie per cantare. Ci sono microfoni, un grande
stereo, casse di tutte le dimensioni e grandezze e,infine, un grande palco dove
la Mcgranitt chiama gli studenti per esibirsi. Cominciano le selezioni.
Dopo venti
minuti…
Le mie orecchie non hanno mai sopportato tanto rumore in tutta
la loro esistenza. Ma con che coraggio si presentano le persone? Alcune hanno
cantato veramente in modo stonato e, sbirciando la prof, ho visto che si era
messa le mani sui suoi timpani. In quel momento, sono scoppiata a ridere. Comunque,
quando arriverà il mio momento?
“ Signorina Granger? È il suo turno. Si rechi sul palco!”
Appunto. Parli del diavolo e spuntano le corna. Faccio come mi
ha detto la professoressa e salgo sul palco. Con la bacchetta indirizzata verso
lo stereo, muovo il polso e, immediatamente, sento le note della canzone che ho
deciso di cantare. Prendo il microfono e me lo porto alle labbra. E subito un’armonia
e una pace ineguagliabili si espandono nell’aria.
E come un girasole giro intorno a te
che sei il mio sole anche di notte
tu non ti stanchi mai tu non ti fermi mai
con gli occhi neri e quelle labbra disegnate
e come un girasole giro intorno a te
che sei il mio sole anche di notte
tu non mi basti mai prendimi l’anima
e non mi basti mai muoviti amore sopra di me
e come un girasole io ti seguirò
e mille volte ancora ti sorprenderò
e come un girasole guardo solo te
quando sorridi tu mi lasci senza fiato
e come un girasole giro intorno a te
che sei il mio sole anche di notte
e metti le tue mani grandi su di me
mi tieni stretta così forte
chiedimi tutto anche quello che non c’e’
e come un girasole io ti seguirò
e ancora ti dirò che non mi basti mai
non mi basti mai
Tutti sono piacevolmente sorprese della mia voce. Non ho
voluto mai espormi in ambito canoro qui ad Hogwarts. Quando canto tutto il
mondo circostante sparisce per me. Rimango solo io e la mia gioia infinita nel
provare tutte le emozioni espresse nella canzone. Decido, istantaneamente, di
esibirmi anche con un’altra canzone e, facendola partire allo stereo, mi
immergo di nuovo nel mio mondo.
Cosa mi aspetto dal domani?
Di sole in faccia no,
ma in fondo io ci spero ancora.
Che tu ci sia nel mio domani
E se ti incontrerò,
spero di sfiorare le tue mani
Soli eppure in mezzo alla gente io e te,
riscaldati dal calore di una "Benson and Hedges"
Se mi vuoi,
domani sara' un giorno migliore vedrai...
E cosa dire di noi forse che in fondo non importa se tu mi vuoi.
Cosa mi aspetto dal domani
Beh credo che sia giusto dirti che non voglio niente senza te
E tu sei molto di piu' di quello che tu sai
Sei sole e pioggia negli inverni miei
Se mi vuoi,
domani sarà un giorno migliore vedrai
Ma una persona più di tutte, è stupita nell’ammirare il mio
viso che cambia espressione a seconda dei sentimenti che provo. Io non sapevo
che lui fosse qui. Infatti, il ragazzo se ne stava in disparte, seduto all’ultima
fila delle sedie .
Da quando la Granger aveva iniziato a cantare, Draco non
riusciva più a staccare gli occhi dal suo volto. Era meravigliato di questa
inaspettata dote della ragazza. Provava una calore nel petto, all’altezza del
cuore, nell’ ascoltare quella voce così calda che vibrava nell’aria. Era sicuro
che non esistesse una tonalità così unica in tutto il globo ed era più che
certo che non l’avrebbe mai dimenticata finchè avesse vissuto.
La magia non è solo ciò che i maghi possono combinare con le
loro bacchette, ma anche ciò che si può esprimere attraverso i propri gesti e sentimenti.
Aspetta almeno un minuto,
non dirmi che non mi vuoi
devo trovare un appiglio,
prima che tu te ne vai da me.
Ohh... Apri le tue ali e vola via con me...
Quando termino di cantare, piego il capo. Il silenzio regna
sovrano nella sala. Poi, improvvisamente, uno scroscio di applausi la invade. Sono
emozionata e contenta. Evidentemente sono riuscita a raggiungere il mio scopo:
rendere partecipi gli altri delle mie paure, delle mie ansie e dei miei
sentimenti. Sorrido a tutti i presenti quando un luccichio, in fondo alla sala,
cattura il mio sguardo. Mi sforzo di mettere a fuoco il proprietario di questa
strana luce. Mi blocco: è Malfoy. Che imbarazzo, mi ha ascoltata cantare. Adesso
mi renderà la vita impossibile. Ma egli, stupendomi totalmente, mi sorride
malinconico e poi,con un saluto mormorato silenziosamente con il solo muoversi
delle labbra, apre la porta ed esce.
Cosa avrà voluto comunicarmi con quel sorriso? Sono troppo
confusa, ma, chissà perché, il mio viso ha assunto un’espressione ebete. Mondo dei
sogni, aspettami che arrivoo!!
ANGOLO DELL’AUTRICE.
Ciao a tutti! Ed eccomi di nuovo qui. Questa storia è dedicata
alla mia amica Ale che sto cercando di far sorridere e alla mia Fed che legge
in anteprima in capitoli e li commenta. Poverina… riesce a sopportarmi quando
la stresso! Ahah..XD
Comunque, passiamo alle cose serie (O.o), le canzoni inserite in
questo capitolo sono:
1)“Come un girasole” di Giorgia.
2)“ Un giorno migliore” dei
Lunapop
Non sono molto soddisfatta di questo capitolo, ma spero
ugualmente che lo commentiate sia nel bene che nel male.
Ringrazio chi ha recensito:
1)Erin87: sii! Bravissima! XD è dei Lunapop. Quella canzone
sarà molto importante per questa storia. Infatti, mi è venuta l’ispirazione di
scrivere questa ff proprio ascoltandola. XD Spero che commenterai anche questo
capitolo! Un bacio.
2)CombatGirl93:ciao!! Benvenuta nel mio mondo! XDSpero che anche questo capitolo ti
piaccia!XD kiss
3)Arwen_90:grazie mille! XD Spero di riuscire a
scriverle bene! Grazie per il tuo sostegno. XD bacio
Le selezioni erano andate stupendamente. La Mcgranitt non la smetteva più di complimentarsi con me e di
osannarmi. Penso che stia tramando di costruirmi una statua. Ripeteva sempre “ Granger, lei è una studentessa dalle mille doti. Sono
sicurissima che Hogwarts non abbia mai avuto una
ragazza come lei”… e blablabla. Modestamente. Le stavo per ridere in faccia
talmente la sua espressione era esaltata. Sembrava la Cooman
quando prevede il futuro! Comunque, il primo ostacolo è stato superato, ora,
rimane tutto il resto.
I giorni sono passati senza notevoli novità. L’autunno ha
lasciato lievemente il posto all’inverno. Alla neve e al freddo. Il Lago Nero
si è ghiacciato diventando una lastra uniforme di ghiaccio trasparente. La mole
di compiti è aumentata in modo esponenziale. Tutti pensano che non sia
stressata, anzi, che io addirittura ci sguazzi per la felicità di dover
studiare tanto. Ma quanto possono essere superficiali le persone? Tanto,troppo,
purtroppo. Natale è alle porte, ormai. Le prove per il concerto si susseguono
sempre più con maggiore regolarità in quanto questo straordinario evento è alle
porte. Infatti, è stato fissato per il 5 maggio. Ci sarà un pubblico immenso
dato che saranno presenti anche i genitori e anche i compratori di eventuali
biglietti. In poche parole, sarà un evento molto importante che riunirà varie
fasce di età. La mia bravura nel canto è
divenuta leggendaria perché la cara professoressa
di Trasfigurazione ha avuto la brillante idea dinominarmi Direttrice generale e le mie
mansioni consistono nel supervisionare che i partecipanti non sbaglino a
esibire la loro canzone. Ciò vuol dire che quando stonano, sono costretta a
cantare quel passaggio in modo che essi comprendano il loro sbaglio. Sono
terribilmente seccata di questo compito non richiesto, come se i miei obblighi
scolastici non fossero già abbastanza. Appunto, è meglio se riprendo a studiare
altrimenti questa sera non potrò andare alla festa che ha organizzato Silente
per le festività natalizie. Ha dato questo improvviso annuncio qualche
settimana fa e, da allora, una strana frenesia è presente nei corridoi e nelle
aule. Nessuno riesce a concentrarsi più sullo studioperché, soprattutto le ragazze, sono
impegnate nel decidere che abito indossare il 22 dicembre alla festa. Non c’è
bisogno di accompagnatore per fortuna, penso, perché altrimenti mi sarei
trovata in seria difficoltà! Non tanto perché non ne avrei trovato uno, ma
perché da quando ho deciso di curare di più il mio aspetto, c’è una sfilza di
ragazzi di tutte le Case che mi strisciano letteralmente ai piedi e che
aspettano solo un mio cenno per saltarmi addosso. Troppi ormoni in fermento,
secondo me. Non dimenticherò mai, finchè vivrò, cosa
mi accadde a Novembre. Stavo tranquillamente recandomi nella Sala Grande per il
pranzo, quando mi scontrai con qualcuno ( sembra un’abitudine la mia!). finì
col sedere sul pavimento e con i libri sparsi attorno a me. Quando aprì gli
occhi, capì che non ero stesa sul pavimento, ma su qualcuno. Abbassai lo sguardo per comprendere chi fosse il mio
cuscino e notai che era un Serperverde, Theodor Nott. Gli sorrisi, come per scusarmi della mia
goffaggine,e poi, casualmente, spostando
lo sguardo, mi accorsi perché all’inizio avevo pensato di essere caduta a
terra. Anche lui seguì il mio sguardo e prima che potesse dire o fare qualcosa,
il danno era già stato fatto. Arrossì all’istante poiché anche se era vero che
io e lui eravamo sul pavimento, era anche orribilmente vero che qualcosa del
suddetto maschio si era, per così dire, alzato.Ed io ci ero finita sopra! Scattai
immediatamente in piedi e raccogliendo, senza guardarlo e, soprattutto, senza
guardare la sua parte incriminata, i miei libri, scappai via velocemente. Il
poverino era diventato troppo rosso, ma, evidentemente, stava bene. E anche se
cercò, in seguito, di scusarsi con me, io non gliene diedi l’occasione. Ero ancora
troppo imbarazzata e lo sono tuttora. Oddio, non avrei mai pensato di vivere
una scena tanto oscena in tutta la mia esistenza.
Posso continuare a studiare ancora per un po’ perché la festa
è fissata per le 20.30 e ancora deve giungere il crepuscolo. Infatti,
calcolando di quanto tempo ho bisogno per prepararmi e per essere perfetta, ho
a disposizione un’ora da trascorrere nella mia amata biblioteca, il mio porto
sicuro. Mi tuffo nei libri in modo da non vivere quelle esperienze dolorose che
sopportano tutte le ragazze della mia età. Ho una paura tremenda di soffrire.
Sono stata troppo abituata a credere alle favole poichè,
fin da piccola, i miei genitori, cedendo alle mie insistenti richieste, ogni
sera mi leggevano una favola diversa. La frase “E vissero felici e contenti” è
troppo radicata nella mia mente. Vorrei tanto incontrare il mio principe
azzurro, non uno qualunque, quello che, con un solo sguardo, fosse capace di
farmi sentire amata e che, baciando le mie labbra, mi rendesse tremante come
una foglia spazzata via dal vento autunnale. È questo il ragazzo che voglio
accanto a me. Colui che non si fermi solo all’apparenza, ma che si impegni a
conoscere il mondo che custodisco gelosamente dentro di me. Da piccola, la
favola che preferivo più di tutte era “la Sirenetta”. È ancora quella che amo
di più perché la protagonista, Ariel, riesce a far comprendere al bel principe
che lo ama, anche senza parole. Senza la sua meravigliosa voce che aveva dato
in cambio di due gambe umane. A forza di fantasticare, devo andare a
prepararmi! È tardi!
Arrivata nella mia camera, stento a riconoscerla perché..non
può essere che sia così disordinata! Riesco a malapena a differenziare i letti
e il pavimento. Cerco di camminare, ma mi sembra di nuotare. Qui io non resisto
e, prendendo, un grande respiro, mi metto a gridare:
“Lavanda Brown!! Cosa cavolo è
successo in questa camera?!”
Vedo uscire la colpevole dal bagno con un’espressione
malinconica e, osservandola meglio, mi accorgo che sta per piangere.
“ Non trovo niente di adatto da indossare al ballo..” la prima
lacrima le scorre lungo il viso “Ron non mi noterà mai! Sono troppo brutta!”. Alla
prima goccia adesso ne seguono altre più grosse, più disperate. Tira su con il
naso, ma non risolve niente. Faccio comparire un fazzoletto e glielo porgo.
“Lav, non dire sciocchezze. Tu sei
sempre bellissima, curata e ben vestita. Ron si accorgerà di te e non sarà mica
uno stupido ballo a determinare tutto. Su, smetti di piangere e fammi un
sorriso..”
Trascorre un minuto e nessuna risposta. Mi avrà ascoltata?
“ Ok, ti aiuto io a prepararti. È il minimo con cui ti posso
ringraziare dopo tutto l’aiuto che mi hai offerto”
Parole sante. Il suo viso si apre in un’espressione gioiosa e
in un sorriso a trentadue denti. Come è volubile la mia amica, non riuscirò mai
a capacitarmene. Un istante prima è triste e il momento dopo, sorride. Lavanda
mi viene accanto e mi abbraccia.
“ Grazie, Hermione. Accetto la tua
proposta a patto che io ti possa truccare!”
Coosaa?! No, chiedo pietà! L’ultima
volta che mi ha truccata, assomigliavo ad una prostituta di lusso, ma sempre ad
una prostituta comunque.
Mi guarda con i suoi occhioni dolci
e sbuffo. Ha vinto la serpe.
Notando la mia espressione, capisce di avermi sconfitta.
“Basta che mi trucchi con moderazione!” dico lamentosa.
“Ma certo! Per chi mi hai presa? Io amo la moderazione” risponde alzando gli occhi
al cielo.
Non l’avrei mai detto… in effetti,
io lo chiamerei proprio moderato il colore che ha utilizzato per colorarmi le
labbra. Viola cupo.
Stringo le labbra e la seguo in bagno.
Dopo un’ora.
20.30 h.
Sono esausta! Quella pazza ha truccato la mia faccia come se
scrivesse su una lavagna! Ha messo ombretti su ombretti, togliendoli quando non
le piacevano. Cioè sempre. Mi considero fortunata se mi è ancora rimasto uno
strato di pelle sul mio viso. Ma, finalmente, ci è riuscita. Il mio viso,
adesso, non ha più chiazze diverse di colore, ma ha una tonalità uniforme e
calda. Un po’ di fard colora le mie guance, le labbra sono di un rosso scarlatto
che le rende piene e gonfie; gli occhi sono circondati da un sottile strato di eye-liner
nero che accentua lo sguardo e,infine, due passate di mascara rendono le mie
ciglia più folte. I capelli sono, semplicemente, stupefacenti. Alcuni ciuffi
sono raccolti sopra la nuca in un morbido chignon, mentre, gli altri scendono
lungo le spalle. È un’acconciatura così semplice che può apparire banale, ma
Lavanda mi ha assicurato che sto splendidamente. Quindi, perché preoccuparmi?
La mia amica è truccata quasi come me, solo che le sue labbra
sono colorate di un rosa madreperlato molto delicato. I suoi capelli, invece,
sono sistemati tutti in uno chignon e legati con un nastro di raso blu scuro
uguale all’abito che, abbiamo deciso, indosserà. È un abito di raso senza
spalline, stile impero, con una gonna frusciante che arriva sopra il ginocchio.
Ai piedi calza delle scarpe color bianco-panna con un fiocchetto della stessa
tonalità alla punta. Esse si accordano perfettamente con il copri spalla corto,
di lana che la terrà al caldo anche all’esterno della Sala da ballo.
Questa volta, ho deciso di fare uno strappo alla regola. Mi vergogno
ad ammetterlo, ma ho acquistato un abito molto provocante. Già il colore lo è. Rosso
scarlatto come la passione più focosa, come il sangue che scorre nelle vene,
come le guance di un ragazzo geloso e iroso. Anche questo è senza spalline, di
seta, ha un corpetto molto stretto che mette in evidenza le mie curve, la gonna
è drappeggiata in alcuni punti da delle piccole rose che attirano
istantaneamente lo sguardo perché, secondo me, sono inaspettate. Il tutto è
completato da un morbido strascico. Ai piedi calzo delle semplici scarpe nere
di raso dal tacco medio che è più spesso all’inizio e che,man mano, diventa più
sottile toccando il pavimento. Si accorda con il filo di perle nere che ho
scelto di indossare in modo da non lasciare completamente scoperto il collo e,
infine, copro le spalle con una stola corta di pelliccia nera ( falsa, perché io
amo gli animali!) che, per quanto è morbida, sembra vera. Quando ho comprato
quest’abito, ho notato che tutti i commessi del negozio mi guardavo stupiti e
rapiti. Però niente è paragonabile all’espressione che, ora, ha sul viso
Lavanda.
“ Signorina, cosa hai intenzione di combinare stasera con
questo vestito mozzafiato?” mi chiede perplessa.
“ Niente. Devo avere una ragione per prendermi cura di me
stessa?” rispondo, alzando le spalle.
Non risponde e si limita a passarmi il profumo “Obsession” di Calvin Klein. Sa che, quando non voglio
confidarmi, non esiste alcun modo per farmi parlare.
Mi spruzzo il profumo sui polsi, sul collo e dietro le
orecchie. È talmente buono che ti strega solo annusandolo.
Usciamo dalla camera e notiamo che nella Sala Comune non c’è
più nessuno. Logico, siamo in ritardo come al solito! Digrigno i denti e Lavanda,
guardandomi, dice:
“Una ragazza che si rispetti, deve assolutamente avere qualche
minuto di ritardo”.
Oddio, che manie di grandezza! Voglio proprio vedere cosa farà
se nella sua prossima vita nascerà uomo! Rido sotto i baffi e continuiamo il
nostro percorso. Da dietro la porta della Sala Grande riusciamo a sentire la
musica. Chissà che rumore! Io e Lavanda ci guardiamo negli occhi e,
sorridendoci, facciamo il nostro ingresso.
ANGOLO DELL’AUTRICE.
Salve a tutti! Ci ho messo un casino di tempo a scrivere questo
capitolo perché, visto che non mi stava piacendo, l’ho riscritto due volte. Ma,alla
fine ce l’ho fatta! Evviva! XD… in questo capitolo,
non si vede nemmeno l’ombra di DRaco…poverino!XD.
ATTENTION: ho modificato un po’ il II capitolo perché altrimenti
non mi trovavo con i tempi. In poche parole, ho aggiunto solo che si era all’inizio
di autunno!XD
Comunque, se volete vedere l’acconciatura e il vestito di Hermione, cliccate su questi link!
Ringrazio chi ha commentato il precedente capitolo:
1)Arwen_90: XD pure io sarei scappata dal palco! Mi vergogno
troppo *me arrossisce facilmente*XD… ero molto
indecisa su quale canzone farle cantare e poi ne ho scelte due. XD.. mi
piacerebbe molto sapere cosa ne pensi di questo capitolo poiché a me non piace
tanto..=(..
2)CombatGirl93: ciao carissima! xD..
le tue recensioni mi fanno emozionare un casino e un sorriso ebete si stampa
sul mio viso! GRAZIE!XD sono felicissima che le mie parole riescano a
stregarti. XD
3)Erigre: ma no, non preoccuparti!XD grazie per aver
letto! Kiss
4)Ada12: benvenuta!!XD mi fanno molto piacere le tue
parole! Sii, anche io mi metto a ridere se penso all’espressione che ha fatto Draco!XD cosa ne pensi di quest’altro capitolo?
Siamo appena entrate, ma nessuno sembra far caso al nostro
ingresso o, almeno, ai nostri abiti. E no, miei cari, non ho scelto questo
vestito per niente e, per giunta, non ho sopportato le torture di Lavanda per
non ricavarci qualcosa. Così, mentre cammino per la sala, cerco in tutti i modi
possibili e inimmaginabili, di farminotare. Urto le persone! E come altrimenti? Le povere vittime si voltano
verso di me, ma non hanno il coraggio di proferire parola. Rimangono estasiate a
guardarmi con ammirazione, quasi pietrificate. Bene, tutto procede secondo i
miei piani, anzi anche meglio perché la notizia di come mi sono vestita si sta
spargendo rapidamente per tutta la festa. Infatti, sento gli occhi di tutti
puntati addosso. Non mi lascio intimidire, continuo il mio cammino a testa alta
senza la mia amica che è stata già trattenuta da altre ragazze, avide di
pettegolezzi. All’improvviso, mentre sto maledicendo le mie scarpe che mi fanno
un male terribile, qualcuno mi sbarra il passo. Alzo lo sguardo e mi trovo a
fissare con insistenza occhi gelidi, riscaldati dal fuoco dell’ira e della
possessività. Senza parlare, ma continuando a guardarmi, mi circonda con un
braccio i fianchi come a volermi proteggere dagli sguardi altrui. Continuando a
tacere, cominciamo a danzare lentamente. Era logico, scuoto la testa, che
proprio ora dovesse partire una canzone lenta… sempre
la mia proverbiale fortuna. Mi stringe ancora più forte contro di sé, contro il
suo corpo quando vede che il suo tirapiedi Tiger mi sta fissando lascivamente,
come se volesse strapparmi l’abito di dosso, in un modo non molto raffinato.
Quel porco che non è altro! Sfoglio il repertorio di incantesimi che conosco
per potergli togliere quell’espressione dalla faccia porcina che si ritrova.
Stringo i denti quando si passa la lingua sulle labbra lentamente. Mi sta
trattando da puttana il bastardo. Mi sto per staccare da Malfoy
per andare a tirargli un pugno, ma luinon me lo permette. Appoggia il suo viso sulla mia spalla e balliamo
così, allacciati dolcemente. Posso sentire il battito del suo cuore per quanto
stiamo attaccati. Batte in modo lento e…rilassante.
Accantono i miei progetti di morte per il Serpeverde
e, finalmente, anche io circondo con le braccia le spalle del biondo. Non posso
fare a meno di ammirare il suo abbigliamento. Indossa un semplice smoking nero
che gli fascia il corpo e che mette in evidenza i muscoli allenati durante le
partite di Quidditch. La camicia è talmente bianca
che sembra che brilli come i sorrisi inesistenti del proprietario; i capelli scendono in un corto e scompigliato ciuffo
sulla fronte. Ammetto con me stessa che tutto quello che indossa, fosse anche
un sacco strappato, gli dona una classe e un’eleganza inimitabili. Non per
niente è un Malfoy, è stato allevato con l’ideale che
tutto deve essere perfetto nella sua persona. Lo allontano dolcemente da me per
potergli osservare gli occhi. Quegli occhi che sanno esprimere tutti i suoi
stati d’animo e le sue emozioni. In questo momento, pensomeravigliata, rispecchiano rabbia allo stato
puro, gelosia e… un qualcosa che non riesco ad
comprendere. Prima che possa giungere alla soluzione di quest’enigma, Malfoy distoglie lo sguardo e mi abbraccia nuovamente
contro di lui. E che cavolo! Mi sento tanto una donna primitiva. Lui Tarzan, io
Jane. Non sopporto questo silenzio e quest’imposizione da parte sua, mi sto
riscaldando; nessuno può comportarsi con me in questo modo, come se fossi
un’insulsa donnina senza cervello. Ormai sono sul piede di guerra.
“Granger, so cosa stai pensando in
questo momento, ma calmati. Non sto qui, abbracciato a te, per manifestarti la
mia superiorità rispetto a te. Tu hai fin troppo cervello, purtroppo per me”
sussurra sorridendomi.
Cosa avevo detto? Che ormai ero sul piede di guerra?
Rettifico: la mia arrabbiatura è sparita con il suo tentativo di sorriso. Si è
sciolta come neve al sole. Non ci credo, quando sono nervosa non riesco a
tranquillizzarmi così in fretta! Accidenti ai suoi denti perfetti, penso
disgustata. Come può essere così e avere un carattere di merda? Appunto, come posso stare
abbracciata, addirittura davanti a tutta la scuola, con lui? Il principe delle
Serpi? E perché lui non se ne frega minimamente? Sta tutto sopra di me e ha la
testa appoggiata al mio collo, evidentemente gli piace. Sembra così tranquillo
e senza alcuna preoccupazione, ma non mi
convince affatto.
Infatti,
dopo due minuti…
“Mezzosangue, non dovresti avere tanta confidenza con i tuoi
nemici. Non immagino allora come sei intima con i tuoi amici…”
mi provoca ghignando.
Sto per ribattere, ma mi interrompe con delle parole che mi
fanno scorrere più velocemente il sangue nelle vene.
“ Mentre tu eri tutta concentrata a rimuginare su chissà che
cosa, molto probabilmente su di me, io, da gentiluomo quale sono, ti ho
lasciato un regalino che, secondo me, apprezzerai moltissimo”
Lo guardo interrogativa perché non ho capito niente di quello
che mi vuole dire.
“ Allora è vero quando le ragazze mi dicono che ho il tocco
leggero. Non ti sei nemmeno accorta di cosa è successo” scoppia a ridere mentre
un pensiero si fa largo nella mia mente. Che lui mi abbia…?
Non è possibile, non credo che sia così tanto stupido da permettersi un simile
gesto.
Ma le sue parole sprezzanti confermano i miei sospetti.
“ Se fossi in te, Mezzosangue, mi guarderei immediatamente il
collo. Non si sa mai cosa ci potrebbe essere.”
Scoppia a ridere e va a dare la mano a Tiger,urlando:
“Bravo, hai fatto un ottimo lavoro. Lei ci è cascata
pienamente. Tel’avevo detto che sarei
riuscito a farle un succhiotto. E, adesso, dove è la mia vincita?”
Una ragazza si avvicina ancheggiando a Malfoy,
gli prende una mano che appoggia sul seno e sibila provocante:
“Eccomi, sono qui…”
Dopo di che mette le sue labbra su quelle del Serpeverde e gli dà un bacio assolutamente disgustoso. Egli
sorride e comincia a strusciarsi contro quella là.
Una rabbia mai provata mi invade. Contro di me, contro di lui
e contro tutti e mi sento uno schifo. Sono caduta nel suo tranello senza
nemmeno accorgermene e mi ha addirittura lasciato un marchio! Io non voglio
niente da lui, da quel bastardo che aveva progettato già tutta la messinscena
dall’inizio. Vorrei tanto urlare, scaricare la mia rabbia addosso a lui,
massacrarlo di pugni, rompere le finestre, ma so che non servirebbe a niente.
Lui è ilmio obiettivo e, grazie al mio
aiuto, farà la più brutta figura che si potrebbe immaginare. Digrigno i denti e
un sorriso malvagio appare sul mio viso, rivolto a Malfoy
che mi guarda sospettoso. Prendo un bicchiere di champagne dal cameriere che mi
è passato vicino, e glielo alzo come se volessi dedicargli un brindisi.
Quell’espressione perfida non se ne va dal mio viso neanche quando lo vedo
sbarrare gli occhi. Penso che stia cominciando a preoccuparsi seriamente in
quanto, pensava Draco, quell’espressione l’ho già
vista. Adesso ricordo dove: sulla faccia di Voldemort
quando uccide le sue vittime. Che la Granger abbia
qualche vena Serpeverde?
23.00h
“Sala Grande”
Sono ancora alla festa e, come un fulmine a ciel sereno, ho
avuto l’idea perfetta per cominciare questo mio piano contro il furetto.
Infatti, osservandolo con i suoi amici, ho scoperto che l’unico che lui
considera degno di tale nome è Blaise. Arrivata a
questa conclusione, sono soddisfatta perché non sarà difficile farlo innamorare
di me poiché mi sono accorta dagli sguardi che mi lancia e dai suoi sorrisi,
che non gli sono indifferente. Armata di coraggio, mi avvicino al gruppo dei Serpeverde che prende nota del mio comportamento attentamente.
Sbalordisco tutti quanti, compreso il bastardo, quando mi avvicino a Blaise e gli sorrido:
“Ciao Blaise,visto che mi piacerebbe
conoscerti meglio, ti andrebbe di fare insieme un giro nel giardino?” sussurro
mentre avvolgo un boccolo tra le dita in un gesto magnetico.
Il Serpeverde non crede alle sue
orecchie, ma acconsente perplesso.
Mentre mi aiuta ad indossare la mia stola di pelliccia, mi
sfiora delicatamente le spalle con le dita e un brivido corre lungo la schiena.
Blaise sembra averlo sentito, ma non commenta in
alcun modo e io gli sono grata di questo perché sono certa che è diverso da
tutti gli altri Serpeverde, lui ha dei sentimenti e
non pensa a ferire le persone. Mi prende gentilmente per mano e usciamo fuori
sotto gli sguardi cattivi degli studenti.
Camminiamo in silenzio fino al balcone che è ornato da tante e
delicate viole e rimaniamo uno di fronte all’altro. Ci scrutiamo per cercare di
carpire i rispettivi lati più reconditi della nostra personalità. Blaise, infine, guardandomi il collo, scuote la testa con
disprezzo:
“Malfoy è veramente uno stronzo a
volte”
“ Togli a volte, e rimpiazzalo con sempre che rende meglio
l’idea” lo correggo.
Un semplice incrocio di sguardi arrabbiati e scoppiamo a
ridere.
“Anche se è mio amico, non lo capisco quando fa cose come
questa. Non lo sopporto quando ferisce le persone, fregandosene altamente dei
loro sentimenti”
Comincia a piacermi il ragazzo.
“Cosa hanno sentito le
mie orecchie? Qualcuno non adora il grande e il magnifico DracoMalfoy?” lo stuzzico alzando un sopracciglio in una
smorfia comica.
“Si, hai capito bene. Io non ho bisogno, come tutti gli altri,
di lui per farmi una reputazione positiva. Se non te ne fossi accorta, sono un
ragazzo molto corteggiato” dice vantandosi scherzosamente.
“ Oh… Non mi dire che troverò fuori
dalla mia porta tante ragazze furiose perché ti ho strappato dalle loro
grinfie” chiedo impaurita.
Sembra pensarci un po’ su e poi mi risponde, grattandosi la
testa.
“Non ti preoccupare, ci sono io a proteggerti” mi circonda le
spalle con il braccio “ con me non dovrai avere mai paura”. Con l’altro
braccio, prende una viola dal balcone e me la sistema nei capelli mentre io
sono assolutamente e incondizionatamente stregata dai suoi gesti e dalle sue
parole.
“ Questo è un fiore che ti rappresenta perfettamente: delicato
e bellissimo allo stesso tempo”.
Arrossisco e, senza preavviso, mi bacia dolcemente. Il bacio
non si approfondisce perché si stacca e prende a fissarmi magneticamente negli
occhi. Sono frastornata, non avevo mai provato queste sensazioni di calore e di
sicurezza, mi sento in pace con il mondo. Così, senza pensarci ulteriormente,
poggio le mie labbra sulle sue e con tenerezza faccio scivolare la mia lingua
nella sua bocca. Zabini sussulta, l’ho preso alla
sprovvista sicuramente. Continuiamo a baciarci stringendoci sempre più forte.
Vorrei che questo momento pieno di magia non terminasse mai, non vorrei aprire
mai più gli occhi e non vorrei pensare ai veri motivi che mi stanno spingendo a
baciarlo. Sto diventando come Malfoy: manipolo le
persone per raggiungere i miei obiettivi.
Dal portone aperto, una bionda figura si stagliava
nell’oscurità senza essere visto. Aveva osservato abbastanza quei due e solo le
sue mani avevano testimoniato la sua reazione davanti a quei baci. Sanguinavano
perché troppe volte e troppo fortemente scagliate contro il muro di pietra e
come il suo cuore che aveva preso a battere furiosamente nel suo petto. E le
gocce di sangue cadevano come quelle tre, semplici gocce di diamante che erano
presenti sul suo viso e che facevano male più di un pugnale infilzato nello
stomaco.
Un angelo, travestito da diavolo, che non avrebbe mai dovuto
piangere, si addolorava del suo destino che non gli permetteva di amare quella
ragazza riccia, ma solo di odiarla profondamente.
ANGOLO DELL’AUTRICE.
Buongiorno a tutti e buona Pasqua e Pasquetta passate! XD domani
si torna a scuola e mi sto deprimendo già da ora! =( Ecco il V capitolo,
scritto durante una pausa dai compiti.XD… Qui, si
vedono già dei primi cambiamenti per fortuna. Solo una raccomandazione: non uccidete Draco
per quello che ha combinato! (muahahah)
Ringrazio chi ha commentato:
1)Ada12: grazie per i tuoi commenti, mi fanno sempre
tantissimo piacere.XD don’t worry,
c’ero io che controllavo come la stava truccando! Muahah
2)Arwen_90: grazie buona Pasquetta pure a te..XD io perdo
il conto dei giorni! Questo capitolo è più pieno d’azione e quello che ho
scritto mi è venuto in mente al momento..XD speroche tu non rimanga delusa..XD
3)Cali: non ti preoccupare se non hai recensito!XD e nemmeno
se mi fai una critica. Sembrerà strano, ma a me piacciono le critiche!XD
4)Francydenis: ahaha… sii, mi sa che Draco
è schiattato, ma poi si è comportato lo stesso da rimbambito..che vergogna.XD
5)Erigre: hola! XD sono stata un pochetto
su internet per trovare quello chemi
piaceva di più e, alla fine, ho trovato! xDgrazieee!XD
La mattina seguente mi sveglio di buon umore, leggera come una
nuvola fluttuante nel cielo turchino d’estate. È come se il mondo e le persone
mi sorridessero. Non ricordo di essere mai stata tanto serena da danzare mentre
cammino. Mi alzo dal letto e, dopo essermi preparata, mi sistemo di fronte allo
specchio. Prendo ad osservarmi con occhio critico e, dopo essere arrivata ad
una soluzione per illuminare il pallore naturale della mia carnagione, muovo la
bacchetta in modo che compaia una rosa gialla. E la sistemo nei capelli, appena
lavati peraltro, sopra l’orecchio destro. Il sorriso mi muore sulle labbra
quando rifletto sul modo in cui sto più o meno utilizzando Blaise
per raggiungere i miei scopi. No, insisto decisa con me stessa, a me piace
veramente.
L’importante
è crederci.
Quando la
verità è troppo dolorosa da essere sopportata da una persona,
non ci
rimane altro che fuggire,
rifugiarci,
in una
realtà parallela che di reale non ha niente o quasi.
In modo
da non riflettere su ciò che stiamo combinando,
su quello
che faremo,
sulle
strade già percorse e su quelle che intraprenderemo.
In modo
da non chiedere a noi stessi l’amara domanda:
“ E’
giusto o sbagliato?”
In fondo
cosa determina questa radicale distinzione?
Nulla.
Semplicemente ideali che possono essere differenti a seconda dei punti di
vista.
Mi trucco leggermente
e, acchiappando al volo i libri che mi serviranno questo giorno, li ficco con
forza nel mio zaino viola e scendo quasi di corsa le scale del mio dormitorio.
In tutto ciò, un sorriso dolcissimo allieta i lineamenti del mio viso tanto che
appaiono rilucere di vita propria. I miei amici Grifondoro
mi guardano con una luce sospetta negli occhi, pronti a farmi i raggi X per
scovare ogni più insignificante motivo del mio stato d’animo. Mi limito ad
ingrandire i miei occhi in una smorfia presuntuosa del tipo “ Non siete degni
delle mie risposte”. Volto le spalle e, senza dar peso ulteriormente a quello
che potrebbero pensare di me, mi precipito alla porta della Sala Comune ed
esco. Mi volto a destra e a sinistra per capire se lui è venuto, ma ogni mia
speranza è vana. Non verrà e, come al solito, non riesco a comprendere mai le
persone.
All’improvviso delle mani, poggiate sui miei occhi, non mi
permettono di usare la vista. Solo questa ci mancava, ringhio sottovoce. Sto
per prendere la bacchetta dalla tasca dei jeans quando mi sento girare e,
finalmente, posso incontrare e guardare il fautore di quell’azione così
provocatoria. Il sorriso spunta nuovamente sulle mie labbra e, impedendogli
anche solo di salutarmi, gli allaccio le braccia intorno al collo e lo bacio.
Come è dolce la vendetta. Come è buono il suo profumo,
soprattutto se appartiene a un Serpeverde raffinato.
In questo caso, posso annusare un costoso profumo alla menta. Blaise interrompe il flusso dei miei pensieri critici e,
inarcando il sopracciglio destro, mi provoca con una voce roca e terribilmente
sexy:
“Se consiste in questo il tuo buongiorno, vorrei tanto
scoprire il buon pomeriggio” prende a baciarmi la fronte, il naso… “ la buonasera..” scende ancora più giù fino all’angolo della
bocca mentre lascia una scia umida nel suo percorso “ e la buonanotte..”
Giunto fin qui,s’impadronisce della mia bocca in un bacio che
mi lascia tremante e senza fiato. È stato un bacio così passionale e selvaggio… molto diverso da quelli di ieri sera in cui la
caratteristica principale è stata la dolcezza. Questo è stato molto più
profondo e.. sentito. Un pensiero si fa largo nella mia mente facendomi
scoppiare a ridere. Per fortuna abbiamo smesso di baciarci e ci stiamo
dirigendo mano nella mano verso la Sala grande se no…
non immagino cosa sarebbe successo! Blaise mi osserva
perplesso cercando di scoprire il motivo della mia ilarità, ma dovesse
addirittura torturarmi, non glielo confesserò mai.
D’altronde non posso mica dire al mio ragazzo che avevo
pensato ad un famoso detto babbano!
“Il mattino ha l’oro in bocca”
Mi sa che io avevo altro nella mia. E non si trattava
propriamente di materiali aurei. Sghignazzo divertita mentre Blaise, sconsolato, si arrende nel suo proposito di
scoperta.
Mentre cammino per il corridoio principale, sento libri cadere
a terra, persone scivolare, colpi al muro… Saremmo
noi la causa di tutti questi disordini? Molto probabilmente si perché gli sguardi
su di noi sembrano che ci vogliano perforare per criticarci. In effetti, penso,
non si vede tutti i giorni una coppia formata da una Serpe e da una Grifona! Mi volto verso il ragazzo accanto a me e gli
sussurro ridendo:
“ Per quanto è palese la loro osservazione, mi sto sentendo
nuda!”
“ Modestamente è tutto merito mio, madame” mi risponde tirando
in fuori il petto mentre io lo colpisco sul braccio con un pugno.
“ Ahi! Vedo che la gattina ha cacciato gli artigli” si ferma
mentre con una mano mi strattona delicatamente in modo da posizionarmi davanti
a lui. “ Solo non graffiarmi troppo. Sono pur sempre una serpe. E le serpi non
cambiano. Mai.”
Non so assolutamente che dire poiché mi ha lasciata troppo
sbalordita.
Alzo la testa con fierezza e scandisco lentamente le parole
per imprimergli maggior significato. Non sia mai che una grifona
rimanga senza parole. Semplicemente un’eresia.
“So benissimo con chi ho a che fare e, purtroppo per te,
conosco perfettamente anche il tuo punto debole”
Mi complimento con me stessa di questa risposta perché sono
assolutamente certa che l’arma giusta da utilizzare, con questi essere
striscianti, sia la malizia.
“E quale sarebbe, genio?”
mi guarda con uno strano lampo negli occhi.
Per fortuna ci troviamo in una angolo del corridoio dove gli
studenti non sostano mai e posso mettere in atto il mio piano. Impavida, senza
dire nulla, mi avvicino a lui pericolosamente, e appoggio il mio corpo contro
il suo. Sento che trattiene il fiato ma, insoddisfatta, non reputando di
essermi spinta abbastanza infilo una gamba in mezzo alle sue e comincio a
sfregargli l’interno coscia. La mia mano, invece, si intrufola sotto la sua
camicia e gliaccarezza il petto, gli
addominali scolpiti. Blaise sussulta quando sente che
le mie dita sono scese sempre più giù fino a toccare il bordo dei suoi slip.
Comincio a giocare con quell’elastico e a sfiorare quel punto delicato con le
dita. Il Serpeverde non accenna a muoversi,è teso
come una corda di violino. Decido, così su due piedi, di non cedere alle sue
voglie e, baciandogli il collo e succhiandoglielo fino a lasciargli dei piccoli
segni rossi, sfilo via la mano da quella parte dove non batte il sole,(a meno
che non sia un assiduo frequentatore di le spiagge popolate da nudisti) e con
voce alta e indifferente esclamo:
“ Sbrighiamoci! Siamo in ritardo per la colazione e io ho una
fame da lupi!”
Il mio ragazzo, cadendo dalle nuvole a causa del mio
improvviso cambiamento d’umore, un po’ offeso, mette il broncio:
“ Come no. Io e te abbiamo la stessa fame..” si ferma per una
pausa ad effetto “… di qualcosa altro però..”
Senza degnarlo di una parola, allaccio la mia mano alla sua
mentre entriamo nella Sala Grande.
Giunti al mio tavolo, abbandono le sue dita mentre un bacio
peccaminoso unisce le nostre labbra. In questo momento, non esiste nulla
attorno a noi.
Né i miei amici che mi guardano interrogativi e un po’
disgustati.
Né i Serpeverde che applaudono le
mani per questo spettacolo così inaspettato.
Né, soprattutto, gli occhi argentei di un certo ragazzo che mi
fissa malevolo. Sa di essere il responsabile, il colpevole di tutto ciò.
Conosce perfettamente i motivi che mi hanno spinto in questa
strana avventura con ilsuo amico.
Ma è anche perfettamente a conoscenza di problematiche che io
ignoro.
Questioni
molto importanti.
Oscure
maledizioni che lo affliggono.
Delle
quali io non sarei mai dovuta venire a conoscenza se non avessi sognato,
inaspettatamente, un episodio della sua vita.
E,
finalmente, avrei compreso quel qualcosa che ci avrebbe diviso per lungo tempo.
Un
ostacolo che mi avrebbe fatto odiare quello strano ragazzo con la mente.
Ma che il
cuore avrebbe voluto,
desiderato,
bramato,
con tutto
sé stesso.
Ma
quest’avvenimento non sarebbe accaduto se non dopo molte sofferenze.
Da parte
di entrambi.
Perché
quella catena che lo teneva avvolto nel suo odio per me, era molto più forte di
qualsiasi emozione.
Ma quell’angelo
odia me solo perché sono differente dalle altre.
Io sono
come un diamante splendente circondato da tanti altri diamantini più piccoli.
Ma questo
lui non l’aveva ancora capito.
Dopo essere tornata alla realtà, Blaise
va a sedersi al suo tavolo senza però prima lanciarmi un sorriso malizioso.
Chissà che si è messo in testa quella serpe e, soprattutto, chissà che “brave e
pudiche” ragazze ha frequentato finora.
Sto sbocconcellando un croissant al cioccolato quando delle
parole, pronunciate con l’unico intento di screditarmi davanti agli altri, mi
gelano il sangue nelle vene.
“Ma veramente? Già te la sei fatta la Granger?
Allora quella sua aria da vergine innocente è solo una facciata e dietro di essa
si nasconde una vera tigre, pronta a saltare addosso agli altri.” grida
sghignazzando quel furetto che dovrà salutare presto i suoi genitali perché
glieli taglierò io.
Non a morsi, naturalmente.
Mentre Malfoy sventola ai quattro
venti, in questo caso, alle quattro case, fatti mai realmente accaduti, Blaise tace. Ma come si permette quell’altro a non dire
niente? Perché non confessa la verità? Che è delle più linde peraltro.
La ragione ha abbandonato il mio essere e, con passo felino,
giungo alle spalle di Malfoy, che è troppo occupato a
tenere questo comizio per accorgersi dei m iei
movimenti.
Furore.
Follia.
Vendetta.
L’innocente
che, dopo anni di buona condotta, viene incolpato senza motivo.
Una
vittima sacrificata per l’egoismo di un’anima nera.
Menefreghista.
Malvagio.
Bugiardo.
Questa non te la perdonerò. Mai per l’eternità.
Bugiardo.
Questa parola mi rimbomba nella mente mentre il sangue è
affluito nel mio viso, colorandolo di un rosso acceso. Gli occhi mi brillano
selvaggiamente. Il mio passo non riesce in pieno ad esprimere il mio stato
d’animo. Non prendo la bacchetta, non la utilizzerò.
Con voce innaturalmente bassa, sussurro:
“Malfoy..”
Aggrava la situazione quando si volta verso di me con un
sorriso compiaciuto stampato in viso.
Ha deciso
la sua condanna a morte.
Un pugno arriva prepotente sul volto candido della serpe,
senza che lui possa opporsi o pararsi.
Quello è il primo, poi ne arriva un altro e ancora un altro,
mentre nella sala è calato il silenzio. Lui non cerca proprio di far nulla, si
offre ai miei attacchi quasi condividesse le ragioni della mia pazzia.
Vedendolo così inerme, con il sangue che gli cola dal naso e
dalle labbra che va ad imbrattare la sua camicia, ma, soprattutto, scovando nei
suoi occhi una tranquilla rassegnazione, sento la mia anima ricongiungersi con
il mio corpo. Abbasso gli occhi per osservare le mie mani. Un singhiozzo sfugge
dalla mia bocca mentre focalizzo cosa c’è su di esse.
Sangue.
Sangue di una vittima e di un colpevole.
Io sono la colpevole adesso.
Sono io che ho massacrato il viso di Malfoy
senza più ragionare.
Come ho potuto essere così sanguinaria?
Mossa da un ribrezzo per me stessa e dalla pietà verso Malfoy, lo abbraccio delicatamente come per scusarmi delle
mie azioni. Lo stringo leggermente per timore di
procurargli qualche altro dolore. La mia vista è offuscata dalle lacrime che
scorrono copiose sul mio viso, senza fermarsi.
Il principe dei Serpeverde mi cinge
i fianchi e con la mano mi accarezza la schiena per tranquillizzarmi.
Adesso sto veramente male: lui è stato preso a pugni e sono io
ad essere consolata?
Posa le sue labbra sulla mia guancia in un fuggente contatto
e mormora:
“ Scusami, ma non mi è permesso di fare altro”
E, staccandosi da me, aggiunge:
“ Cerco di seguire la luce, non posso sopportare la notte.
Quando ricomincerò a vivere?
Un giorno volerò via e lascerò tutto questo nel passato.”
ANGOLO DELL’AUTRICE.
Ho una morsa incredibile allo
stomaco per quello che ho scritto. Spero che vi piaccia in quanto così è
venuto!XD
Ringrazio chi ha commentato *
contentissima dei vostri pareri*:
1)Arwen_90: XD pure io ho pensato di farli mettere solo
per far vendicare Hermione. Ammetto che stavo per
uccidere Draco con le mie stesse mani.XD
questo capitolo l’ho scritto ridendo e l’ho finito triste.XD
grazie!!
2)CombatGirl93: sono d’accordo con te! Quanto i
ragazzi si meritano una punizione perché provare pietà? Muahah
3)Ada12: grazie!!XD sono proprio curiosa di sapere
che pensi di questo chappy!XD
4)Sheilin:
sono contenta che ti piaccia come scrivo!!XD da questo capitolo Blaise sembra solo un pork,
ammetto!ahaha
5)Erigre: tre
1 paio di capitoli capirai perché è così bastardo!XD mi è venuta un’idea….XD
6)Cali: XD che felicità! Il tuo commento mi ha fatto
pavoneggiare per un po’!!XD
7)Sanguisuga: W le ragazze vendicative forever and ever!!!muahaha
8)Silviap:
inutile dire che Draco è semplicemente Draco. Solo per lui guardo i film di Harry Potter quasi
quasi!XD
P.s= l’altro ieri mi è venuta un’idea che
stravolgerà un po’ questa ff..XD ho già scritto
quello che dovevo scrivere e, quindi, spero che ciò che scriverò in seguito non
vi faccia rimanere delusi..XD
Non riesco a smettere di pensare alle ultime parole che Draco ha pronunciato.
“ Cerco di seguire la luce, non posso sopportare la
notte.
Quando ricomincerò a vivere? Un giorno volerò via e lascerò tutto
questo nel passato.”
Cosa avrà voluto comunicarmi? Molto probabilmente sta cercando
qualcosa di cui non è a conoscenza, per aggrapparsi e seguirne la scia in modo
da uscire dal mondo tetro in cui vive. E’ in cerca della sua luce… ma perché dovrebbe desiderarla visto che è un Serpeverde? E lo sanno tutti che gli appartenenti di questa
casa godono nel trascorrere la loro esistenza nell’oscurità. Ci sono diversi
fattori che mi sfuggono. E non ce la faccio a riflettere su questo enigma. Non
dopo quello che ho combinato. Non dopo che ho dovuto lavare le mani dal suo
sangue.
Il suo prezioso e tanto
rinomato sangue purosangue.
Che perverso umorismo: una Mezzosangue che tocca il sangue di
un nobile e fiero ragazzo come lui. Non
so veramente cosa mi abbia preso in quel momento cruciale. So solo che sembrava
che qualcosa altro mi spingesse a rovinare quel viso così candido. Perché nel
momento in cui ho compreso in tutta la sua gravità, che avevo ferito Malfoy, il mio corpo si è rifiutato di continuare.
Il tuo
cuore si è ribellato, mi sussurra una vocina nella testa.
È
l’organo che pulsa nel centro del tuo essere, adesso, che soffre e che
sanguina, avvolto da rampicanti di spine, che stringono sempre di più e che non
accennano a staccarsi.
Un groppo in gola mi impedisce di parlare o anche, solamente,
di respirare correttamente. Il mio petto si alza e si abbassa furiosamente in
una affannosa danza. Sola nella mia camera, mi osservo allo specchio. La matita
nera è scolata intorno agli occhi, ma ciò che colpisce maggiormente è
l’espressione contenuta in essi.
Due laghi
profondi in cui si potrebbe annegare se non fosse che riversano acqua, salato
liquido, all’esterno.
Acqua semplicemente pura e pentita:
lacrima.
Minuscole
gocce percorrono il loro cammino, senza voltarsi indietro, senza voler
conoscere o senza avere il diritto di notare la devastazione provocata su un
viso.
Lacrime
che cercano di portare via e di espellere le angosce insite nella nostra anima.
Valvola
di sfogo che, in alcuni casi, non rispetta il suo compito.
Accresce
i sensi di colpa, per esempio, di una ragazza dal cuore d’oro.
Non posso! Non posso stare qui con le mani in mano!
Alzo di scatto la testa, mentre una nuova energia m’invade il
corpo. Non potrò mai perdonarmi per essere stata così perfida, ma questo non
basta per permettermi di auto- commiserare me stessa. Succeda quel che succeda,
io lo devo vedere. Io devo capire
quali sono i suoi pensieri, e io li ascolterò perché…
non c’è un perché. Non lo voglio conoscere. Non voglio sapere perché mi sento
così fragile in questo istante e, soprattutto, non m’interessa scoprire quali
sono le ragioni del gesto che compierò.
È così bello abbandonarsi alla mercé di una nostra guida che
non ci abbandona mai, ma che esiste sempre per spuntare poi nei momenti in cui
ne abbiamo maggiormente bisogno: l’istinto. Colui che viene tranquillamente
ignorato dalle persone razionali e fredde come me, ma questa volta, non mi
opporrò al corso degli eventi.
Esco dalla stanza correndo come se avessi dei lupi affamati
alle calcagna, sbatto porte, faccio cadere oggetti sula pavimento, urto i miei
compagni e… e tutto questo per riuscire ad ottenere
la porta della mia sala comune e ad uscire.
Come saprei
Capire l'uomo che sei
Come saprei
Scoprire poi
Le fantasie che vuoi
Io ci arriverei
Nel profondo dentro te
Nei silenzi tuoi
Emozionando
Sempre più
Corro come una forsennata, mentre nella mia mente risuonano
solo queste frasi di una famosa canzone babbana che
ho sempre apprezzato per il suo significato.
Arrivata ad un angolo, giro e mi trovo davanti proprio lui.
È fortunato visto che la mia rabbia l’ho già sfogata su
qualcun altro, ma delle dolci e
meravigliose paroline non gliele leva proprio nessuno, nemmeno Silente in
persona. Ghignando per lo sguardo impaurito che noto con piacere sul viso del Serpeverde, gli chiedo con tono falsamente preoccupato:
“Cosa hai caro? Hai appena incontrato un Dissennatore?
Perché hai veramente un’espressione di terrore sul viso?” incrocio le braccia
al petto e attendo la sua risposta che non tarda a giungere.
“ No, Herm… magari, mi sento solo un
bastardo per come ti ho trattata oggi a pranzo. Non vorrei che te la fossi
presa, perché erano solo chiacchiere e io non ho detto niente a Draco. Il suo discorso era interamente inventato”. Mi si
avvicina con un lungo passo e aggiunge:
“ E poi, non è che abbia detto un’eresia dato che… io ho voglia di fare l’amore con te…”
Nel frattempo, mi ha messo una mano sulla schiena che man mano
è scesa verso il mio sedere. E ora si trova lì, indisturbata, mentre si muove
languidamente.
Prendo un profondo respiro. Un piano si fa nitido nella mia
mente mentre cerco disperatamente di non pensare alla sua mano, posizionata su
una mia proprietà.
“ Oh, tesoro.” Mi appiccico praticamente al suo corpo e gli
sussurro all’orecchio:
“ Anche io ho voglia di…” uno strano
luccichio appare nei miei occhi. E prima di terminare la mia frase con
soddisfazione, compio uno strano movimento che, sicuramente, lo lascia con la
dignità a terra…e anche con qualcosa altro.
Sghignazzo come un’esaurita da quando ho lasciato Blaise. Vederlo sul pavimento a maledirmi è stato uno
spettacolo unico e inimmaginabile. Sono pienamente fiera di me stessa per
avergli dato una lezione che non scorderà mai… o
almeno, per un bel po’. Le mie labbra si increspano in un sorriso diabolico
mentre rivivo con il pensiero quell’ultimo istante in cui, con decisione, ho
dato una bella ginocchiata ai suoi gioielli di famiglia purosangue, con la
scusa di volerlo abbracciare. La sua sorpresa è stata immensa, la mano
colpevole è scattata immediatamente verso la parte malconcia e la sua voce,
ridotta a un sibilo degno di una vera serpe, mi ha lanciato mille improperi
che, ripeterli, non sarebbe degno di una vera signora.
Tutti, nel bene o nel male, non si dimenticheranno mai di me e
di quello che ho significato per loro.
Giunta a destinazione, per fortuna senza mai incontrare altri
ostacoli, aspetto che la persona che cerco ritorni al suo dormitorio. Durante
l’attesa, mi siedo sul pavimento freddo di quei sotterranei così tetri e umidi
e inizio a riflettere su ciò che gli confesserò.
Non ho tempo di rimuginare per molto poiché lui arriva, sano
comeun pesce, senza alcun segno sul
viso, e, meravigliato di trovarmi proprio lì, si ferma e mi chiede
indecifrabile:
“ Cosa ci fai qui, Mezzosangue? Non ti è bastato tirarmi quei
pugni? Vuoi ripetere la scena?”
Per un po’ rimango impalata, le parole di Draco
mi riecheggiano nella mente. Non era proprio mia intenzione cominciare questo
discorso in questo modo. Ma, d’altronde, ha ragione.
“ No, non mi permetterei mai. Sono venuta qui per…”
Non mi lascia continuare la frase perché mi interrompe con
delle parole intrise di sarcasmo.
“ Guarda caso anche io pensavo che non saresti mai stata
capace di menarmi a sangue. Ma mi sono dovuto ricredere visti gli avvenimenti.”
Dannazione, perché deve rendere ancora di più difficile il mio
compito?
Cercando di non dar peso a ciò che mi ha riferito, continuo:
“.. per scusarmi con te. Vorrei il tuo perdono perché io non
riesco a capacitarmi della sofferenza che ti ho apportato. Quindi, solo questo.
Dimmi cosa vuoi che accada tra noi perché io non sopporto più questi tuoi
sbalzi d’umore. E non sopporto nemmeno la tua cattiveria nei miei confronti.
Dimenticherò le tue menzogne e…semplicemente, tutto.”
Non mi fermo per
riprendere fiato, mentre parlavo non ho alzato il capo per guardarlo negli occhi,
ma ora ho bisogno di un contatto tra di noi.
“ Vorresti veramente il mio perdono?” chiede incredulo e anche
un po’ rassegnato.
Ma rassegnato a cosa?
Più lo guardo e più non lo comprendo. È peggio del sudoku, almeno il giornaletto puoi buttarlo tranquillamente
dalla finestra!
Annuisco con il semplice movimento della testa e lui riprende
a parlare.
“ Perché lo desideri?”
Ecco: e adesso che gli rispondo? Non conosco nemmeno io il
motivo per il quale lo bramo così ardentemente.
“ E’ difficile spiegarlo” scuoto la testa e punto i miei occhi
nei suoi.
“ Penso di essere abbastanza intelligente da capire”
Mi spiazza per il suo tono di voce deciso e desideroso di
sapere.
“ Lo so, è solo che non sono sicura di riuscire a parlare
coerentemente”
“ Cercherò di stara ben attento allora” mi risponde nuovamente
con un sorriso appena accennato sulle labbra.
Prendendo coraggio da quello strano gesto, inizio a parlare:
“ Quando ci sei tu vicino a me o sento la tua presenza, la tua
voce, qualcosa scatta dentro me, la mia mente diventa offuscata e non riesco
più a pensare. E quando ascolto i tuoi soliti insulti che rivolgi solo ed
esclusivamente a me, essi mi colpiscono in profondità come mai era successo.
Sono stranita da tutto ciò e non riesco a trovare la forza di comprendere come
io debba comportarmi con te…”
Mi interrompo perché ora una maschera impassibile è calata sul
suo viso e io divento rossa per le parole che ho appena pronunciato. Parole che
hanno lasciato, me in primis, basita.
Malfoy fruga nella tasca dei
pantaloni, prendendo una sigaretta. Me la offre, mai io scuoto la testa per
rifiutare . Allora, la accende e aspira una lunga boccata di fumo, mentre
riflette sul mio discorso.
Improvvisamente, la spegne con il piede, lasciandola sul
pavimento e mi ordina:
“ Andiamo in un luogo isolato. Credo sia arrivato il momento
di raccontarti una storia. Un mio segreto che custodisco gelosamente.” Una
risata amara gli irrigidisce i lineamenti del volto e, mentre io sto per aprire
bocca, mi stringe la mano prepotentemente e mi trascina quasi di peso verso
una meta non ancora identificata.
ANGOLO DELL’AUTRICE
Salve a tutti! Finalmente in vacanza, anche se per poco! XD ecco
il settimo capitolo, nel prossimo verrà svelato ilmotivo del comportamento di Draco :questa è l’idea che mi è venuta improvvisamente!XDnon vi aspettate romanticherie e cose varie, mi
raccomando!! Comunque ho fatto un conto approssimativo dei capitoli che mancano
per la fine e più o meno sono cinque…XD almeno penso!
Ringraziamenti calorosi a :
1)Sanguisuga: XD W DRaco
sempre e comunque! P.s nemmeno io ho capito bene
l’ultima sua frase..ahahah… mi sembrava solo
appropriata. Dal prossimo capitolo comprenderai tutto, non ti preoccupare!!XD
baci e graziee!
2)CombatGirl93: ciao!! Prima di tutto ti voglio
ringraziare veramente tanto perché mi hai messo nei tuoi autori preferiti! *meemozionata* ( che mi piace
parlare in 3° persona!O.o) XD sono contenta che il
capitolo ti sia piaciuto e non vedo l’ora di sapere il tuo parere su
quest’ultimo! Baci!
3)Arwen_90: XD mi dispiace lo stesso per Draco, figurati che mi sono sentita male quando ho scritto
che Hermione aveva le mani sporche di sangue! Sono
troppo sensibile! O.o forse non così tanto…ahah… comunque, Blaise l’ho
fatto passare proprio per un pork mi sa! Baci e
grazie!!XD
4)Francydenis: sono contentissima che ti ho fatto ridere!
XD spero di aver fatto presto ad aggiornare anche perché non avevo molta
ispirazione visto che sono sommersa dai compiti..uff…
=( sono disperata! XD aspetto il tuo parere con ansia!!XD baci!
5)Silviap: ciao!! XD Spero che questo capitolo ti
piacciae Blaise
l’ho fatto diventare un po’ troppo odioso mi sa! AhahO.o .. grazie mille perché leggi la mia storia!!XD
Capitolo 8 *** Vivi, perché anche se l’amore è breve, i ricordi durano a lungo ***
Capitolo
VIII.
“Vivi,
perché anche se l’amore è breve, i ricordi durano a lungo”
“Il
caso è la forma che prende Dio per rimanere in incognito”(Jean Cocteau)
Sempre tenendomi stretta la mano
nella sua, camminiamo uno di fianco all’altro, incuranti di ciò che succede
intorno a noi.
Stringo la sua mano maggiormente quasi volessi imprimere il
suo calore nel mio corpo, gelido fino a quel momento. Mi sento diversa e anche
il mio corpo lo è. Esige il suo omologo, avendolo troppo vicino a sé.
Complementari:
due corpi, cercandosi disperatamente per poter cominciare realmente ad essere
felici e a vivere, trovandosi in persone che mai avrebbero potuto immaginare,
in caratteri completamente opposti tra loro. E amandosi, per poter dire anche
almeno una volta quando si è anziani e la morte, ormai è diventata la nostra
più stretta compagna:
“ Io ho
amato nella mia vita. “
Ed essere
soddisfatti di ciò, anche provando un sottile rimorso ed egoismo nell’aver
voluto continuare ad amare per sempre.
Come what may,
I will love you until the end of days.
Ma,
spesso, azioni che inizialmente ci rendono sofferenti, possono condurre a
eventi che, anche se magari non pienamente felici, ci fanno sentire a casa.
E, solo
in quel preciso istante, comprendiamo che tutto il nostro fuggire è valso a
farci sentire parte del mondo. Un frammento inseparabile.
Sono ansiosa di sapere cosa voglia confidarmi. È così
misterioso, non riesco nemmeno a comprendere se sarà qualcosa di positivo o di
negativo. E, inoltre, voglio scavare in me stessa per poter arrivare alla
conclusione cruciale: Draco mi piace?
Amo il suo carattere scontroso e strafottente?
Ok, quello non lo gradisco proprio.
Amo gli insulti che sempre e comunque mi rivolge?
Mmm…inutile
rispondere. Prossima domanda?
Condivido le sue idee sulla maggiore importanza dei Purosangue
rispetto agli altri?
No, sono figlia di Babbani. Quindi,
un altro punto a suo sfavore.
Ma amo tanto, troppo, i suoi fini capelli biondi degni di un
vero Dio.
Amo le sue labbra sottili, troppo spesso incurvate in un
ghigno.
I suoi occhi, gelidi, per non lasciar trasparire le emozioni
al loro intero.
E il suo viso così delicato che si pone in netta
contrapposizione con lo spirito fortee
libero che, invece, è Malfoy.
Non ho mai potuto provare questa sensazione di calore e di
sicurezza che invade il mio essere quando sono con lui.
Come in questo preciso momento.
Mentre camminiamo, Draco si volta
spesso verso di me con una strana e indecifrabile espressione sul viso.
Egli la guardava per imprimersi in ogni più piccolo
particolare quel volto a forma di cuore così luminoso e dolce perché, già lo
sapeva, non avrebbe più avuto l’occasione di studiarlo da così vicino.
“Quando
sovviemmi di cotanta speme,
un affetto mi preme,
acerbo
e sconsolato,
e tornami a doler di mia sventura”
(“A Silvia” Leopardi)
Era troppo forte ciò che li divideva per far finta che non
fosse niente. Più la osservava e più notava che, ogni volta che spostava lo
sguardo dai suoi occhi al suo piccolo e grazioso naso, fino alle sue labbra, un
acerbo calore gli riscaldava il cuore. Subito, reso gelido dal pensiero di ciò
a cui era incatenato.
…e stare in macchina a parlare per ore, mi
piace quasi come fare l'amore,
che è una parola che non so pronunciare, c'ho confusione su che cosa vuol dire,
però mi sa che la ritrovi uguale se guardi dentro di te…
E i suoi capelli così soffici… da
ispirare nella sua mente immagini non proprio caste. Tutto di lei, profumava di
una strana essenza, troppo coinvolgente che metteva i suoi sensi all’erta.
Questo qualcosa tra me e te che scava la
mia ruggine,
che non fa parte delle cose che conosco…
Respirava in modo pesante come se
non riuscisse a fermare dentro si sé emozioni che rischiavano di sopraffarlo.
In realtà, Draco sperava ardentemente che la
maledizione, che gli pendeva sul capo, non rendesse ancora più lontana la
ragazza. E, nel profondo del suo cuore, era riposta una fievole fiamma che
bruciava di speranza. Della speranza che forse, con il suo aiuto, avrebbe potuto
amare come aveva sempre voluto, ma non ci credeva molto. In quanto, quella
vecchia strega era troppo potente e il suo dolore era troppo lampante quando
gli aveva donato quella spada di Damocle. Era esausto dal dover sempre e
comunque fingere con le persone, della solitudine che era costretto a
sopportare, degli sguardi di odio che quasi tutte le Case gli lanciavano.
Tranne i Serpeverde, naturalmente. Troppo ambiziosi e
ruffiani del resto, sempre in cerca di una figura dal quale trarre prestigio e
potere. Il suo viso si contrasse in un’espressione di rabbia quando, per
l’ennesima volta, il nome del colpevole di tuttociò gli si stampò nella mente: LuciusMalfoy. E chi altri se no?
Sempre il suo caro paparino c’era dietro le sofferenze delle persone. E dopo
che era successo ormai l’irreparabile aveva anche avuto il coraggio di dirgli:
“Non è poi la fine del mondo.
L’amore è una cosa per sciocchi e noi siamo Malfoy.
Purosangue. Non ti preoccupare, sceglierò io la consorte per te.”
Era proprio questo che temeva il
ragazzo perché di sicuro sarebbe stata una stupida ragazzina viziata e senza
cervello che gli si sarebbe attaccata al braccio immediatamente, come una
cozza. E lui odiava le cozze e tutte le cose appiccicose in generale. E poi,
che cavolo, se non poteva avere la donna che voleva al suo fianco, allora
sarebbe stato da solo finché i suoi giorni su questa terra maledetta non
fossero terminati.
Analizzando molto attentamente il
tragitto che stiamo seguendo, sono arrivata alla conclusione che…mi sta portando sulla torre di Astronomia! Chi ha
suggerito alla sua testa serpentina di rapirmi praticamente e di andare in quel
luogo isolato da tutti e da tutti? Non è che ha bevuto? Sono certa che ci
stiamo recando lì poiché stiamo salendo troppe scale, percorrendo una
moltitudine di corridoi e sempre con la sua dannata mano che stringe la mia.
“Ma perché tieni ancora la mia mano
nella tua?” chiedo, infatti. La curiosità mi sta divorando, ma mettiamo le cose
in chiaro: non è che non sia gradevolmente piacevole questo nostro contatto,
anzi.
“ Ti da fastidio per caso?” mi
risponde scocciato.
“ E tu non lo sai che non si
risponde mai ad una domanda con un’altra domanda?”. Il mio tono di voce, ora, è
intriso di tutta la sapienza e la presunzione che può avere una secchiona. In
poche parole, è assolutamente fastidioso.
Prende un respiro prima di
rispondere, sicuramente per non cedere alla mia provocazione. Almeno si sta
impegnando a fare qualcosa di buono: tenere chiusa la sua regale bocca.
“Potevi anche dirmi che provavi
ribrezzo nel camminare con me, Mezzosangue” puntando il suo sguardo infuocato
nel mio timoroso, prosegue:
“ Ricordati che non mi ci vuole
niente a lasciarti senza uno straccio di spiegazione e a lacerarti l’anima allo
scopo di capire qualcosa di me” termina tagliente.
Ma cosa ho detto da renderlo così
nervoso? Accidenti alla mia di bocca, ma il mio unico scopo era quello di animare
un po’ questo momento così silenzioso. Di sicuro l’ho animato, però non come
avrei voluto.
Ed adesso cosa combina? Se ne sta
andando?!
“Draco!
Aspetta!” grido con tutta la voce che possiedo. Mi sa che dovrò supplicarlo per
un bel po’ affinché si calmi.
Non volta la testa e non cerca
alcun contatto visivo con me, ma, per fortuna, si è fermato.
“Io volevo solo parlare un po’ con
te” sussurro con un filo di voce.
“E tu il prendermi in giro lo
chiami parlare?” mi chiede offeso.
“E’ sempre un inizio, no?”
Ok, è ufficiale: non so
assolutamente cosa sta uscendo dalla mia bocca. Che abbia le corde vocali
danneggiate?
Infatti, secondo me anche lui pensa
che non stia ragionando visto che ha ripreso a muoversi.
Comincio a seguirlo e lo afferro
per un braccio, fermandolo. Si gira stizzito verso di me e ci fissiamo: io
malinconica e lui stizzito. Dopo non so cosa mi abbia preso perché mi ritrovo
ad accorciare le distanze tra i nostri visi e ad appoggiare le mie labbra sulle
sue. Malfoy spalanca gli occhi, ma non si scosta e,
mettendomi le mani sui fianchi, mi sposta dolcemente verso una vicina colonna,
facendomi appoggiare. In questo modo, i nostri corpi aderiscono tra loro e
posso immaginare ogni sua forma. Questa volta, senza molte chiacchiere, fa
entrare prepotentemente la sua lingua nella mia bocca e intraprende una lotta
con la mia e con passione, con indignazione, con possessività, ci aggrappiamo
l’uno sull’altra per approfondire sempre di più un legame flebile e incostante.
Non voglio lasciarlo andare perché ho l’assurda certezza che, se lo facessi,
succederebbe qualcosa di cui poi soffrirei. Per ora mi bastano questi sporadici
contatti tra di noi… o forse no?
In effetti, non voglio solo che tra
noi ci sia qualcosa di fisico, ma desidererei fortemente anche che ci fosse un
coinvolgimento del suo cuore. Non riesco ad essere solo una ragazza qualunque
che Draco ora sta baciando. Io ho bisogno di essere
la ragazza unica e indispensabileper
lui. Per questo mi stacco da lui dolcemente, cominciando a fissarlo negli occhi
e, sono sicura, che lui abbia capito il motivo di questo gesto poiché il suo viso
si è rabbuiato.
“ Non ti potresti accontentare di
questi sfuggevoli baci tra di noi?” chiede malinconico e, sarà perché la sua
richiesta mi ha totalmente lasciata sorpresa, ma io rispondo sussurrando,
incerta delle mie stesse parole.
“Mi bastano…
per ora” calco le ultime due parole in quanto sto già facendo troppe cose
contro il mio carattere.
Ma visto che sto già andando
all’inferno, perché non farlo in grande stile?
“Per ora?” tace e poi riprende con
un sorrisetto sulla faccia. “ Temo che non mi sarà possibile concederti di più”
E facendomi un cenno con la mano,
aggiunge:
“ Seguimi,
siamo quasi arrivati”
Cercando di produrre il minor suono
possibile, gli prendo la mano e, dopo cinque minuti, siamo giunti alla Torre di
Astronomia.
Il biondo si ferma e, aprendo la
porta, mi fa entrare mentre s’ inchina leggermente come un perfetto lord
inglese. Mi scappa una risata, ma notando la sua espressione intimidatoria,
cerco di camuffarla con un colpo di tosse.
E, adesso, è il suo turno di ridere
della mia goffaggine e io, come conseguenza, incrocio le braccia sotto il seno
e gli rivolgo una nobile linguaccia.
Che poi tanto nobile non è… semmai infantile!
Comunque, grazie a questa specie di gioco, la tensione si è allentata e l’aria
non è più pesante come quando stavamo nel corridoio.
Ci accomodiamo sui bei cuscini
soffici che sono presenti sul pavimento, mentre lo sfondo del nostro strano
incontro è rappresentato da un tramonto rossastro e da un sole morente, simbolo
di un qualcosa che sta per terminare, ma anche simbolo di rinascita.
Draco si schiarisce più volte la voce, timoroso e
incerto del discorso che avrebbe dovuto farmi di lì a pochi secondi.
Guardandolo con effetto, gli schiocco un delicato bacio sulla guancia per
tranquillizzarlo e per rendergli comprensibile il fatto che non avrei dato
eccessivo peso alla sua confessione.
Egli, grato, mi rivolge un sorriso
tirato, ma è palese ugualmente che è preoccupato.
“ Io non sono sempre stato così:
certo ero un po’ viziato e presuntuoso da piccolo, ma non ho mai trattato le
persone come se i loro sentimenti non mi toccassero minimamente”
Mi avvicino maggiormente a lui,
fino a posargli la testa sugli addominali per poterlo osservare meglio mentre
parla.
“Sono cambiato quando una stupida
vecchia strega, non molto potente, si è vendicata del fatto che mio padre aveva
ucciso suo figlio. A causa sua, sono costretto a farmi odiare da tutti con i
miei gesti e le mie parole, e a usare le ragazze come se fossero dei
fazzoletti”
“Cosa stai dicendo?” grido
allarmata. Non sto comprendendo il significato delle sue parole in pieno o,
almeno, non quanto vorrei.
Con una sola occhiata, mi intima di
farlo continuare e io, anche se a malincuore, chiudo la mia bocca e freno le
mie domande sulla punta della lingua.
“ Certo, all’inizio non ho capito
fino in fondo se quello che mi avesse fatto fosse positivo o negativo in
quanto, almeno, non mi sarebbe stato possibile soffrire visto che gli altri
provavano odio nei miei confronti”
Gli tiro una ciocca di capelli per
quello che ha appena ammesso, ma lui, impassibile, riprende a parlare.
Ed ecco a voi, signori e signore,
Mister Ice!
Che pessimo senso dell’umorismo che
ho… a volte, mi meraviglio di me stessa!
“ Poi sei arrivata tu, con i tuoi
capelli crespi e i tuoi dentoni, ma, soprattutto, con la tua fierezza che ti
permetteva di sfidarmi ad armi pari. E, notando, l’affetto che tutti nutrivano
per te, ho cominciato ad essere invidioso perché gli studenti di questa scuola
ti ammirano, mentre, odiano me” sorride amaramente “ e, allora, ho iniziato a
insultarti in tutti modi, con la scusa che eri una Mezzosangue. Ma, anche se
non lo fossi stata, mi sarei comportato ugualmente così”
Cosa? Il fatto di avere sangue
misto era tutta una scusa? E me lo dice in questo modo dopo che mi ha fatto
passare le pene dell’inferno?
Un secondo pugno penso che non se
lo scansa, oggi.
“ Poi mi sono accorto che cercavo
dappertutto la tua figura e, in quel momento, ho compreso in tutta la loro
gravità l’ultima frase che quella vecchia megera mi detto prima di essere
uccisa:
-Un giorno,
arriverà una persona molto importante per te, ma tu non potrai fare altro che
odiarla. E, solo in quel momento, la mia vendetta sarà compiuta –
FLASHBACK.
Un Draco
di sei anni sedeva rilassato mentre leggeva un libro di magia oscura.
Si trovava nella biblioteca di MalfoyManor: era una stanza
molto ampia e confortevole grazie al parquet di legno chiaro e alle pareti
rivestite da una semplice stoffa verde smeraldo. La sala era occupata da un
lungo tavolo di mogano, da innumerevoli scaffali che ospitavano migliaia di libri
e, nella parte più recondita di questa stanza, c’era un tavolino basso e due
poltrone di pelle verde molto comode. Una di esse ospitava il piccolo Malfoy.
Tutto ad un tratto, una luce
improvvisa lo investì e, saltando dalla sedia, sperando di raggiungere sua
madre, (che fifone!!XD ndr me) si trovò il passo sbarrato da una strega molto
anziana dai capelli argentei.
Era vestita in modo molto ordinario
e indossava uno scialle di lana sulle spalle molto ampie. Aveva una corporatura
robusta e, se non fosse stato per il viso estremamente femminile della donna e
per i suoi occhi così cerulei, il bambino l’avrebbe scambiata per un uomo.
Fingendo di non aver paura, chiese
sdegnoso:
“ E tu chi saresti? E come osi
disturbarmi?”
L’anziana non rispose, ma si limito
a ghignare peggio di Malfoy senior e, in
quell’istante, il biondo comprese che era nei guai. Guai seri, per giunta.
“ Mio figlio aveva la tua stessa
età eppure tuo padre non ebbe pietà di ucciderlo e, ora, lo ripagherò con la
stessa moneta. Più o meno” sibilò maligna mentre i suoi occhi luccicavano di
follia.
Ma io sono troppo giovane per
morire, si lamentava il futuro serpeverde, pregando
mentalmente che qualcuno accorresse in suo aiuto.
“ Non ti preoccupare, non ti
ucciderò, ma ti farò qualcosa di peggio”
Cosa c’era peggiore della morte? Si
chiedeva Draco e la strega, pregustando l’idea della
sua vendetta sull’unico figlio di Lucius, pronunciò
lentamente una maledizione terribile:
“Finché
il Grande Diamante giunto non sarà,
delle
gocce sue brillate prima e ombrate dopo fautore sarai.
Nulla
infrangerà la tua essenza,
con
coscienza solo rammenta:
quando il
più prezioso diamante pronto sarà,
il tuo
arido campo illuminato verrà,
ma la
forza sua unica
frutti al
campo tuo non darà
se mille
intemperie non affronterà.
Con
ostinazione, con temerarietà,
se dalle
spine tue scheggiato non scapperà,
ma della
tua terra ogni ombra accoglierà,
la sua
brillantezza propagare dolorosa dovrà
nel più
melodico dei livelli armoniosi.
Solo se
ciò fatto andrà,
il campo
tuo fertile nascerà:
dopo come
della notte un calar,
la tua
essenza calore provato mai libererà.
Mare e
fuoco per la vita vivran
in un
caleidoscopico eterno avvicinar.
Draco, dopo queste parole, non provò
nessun dolore, infatti, sbalordito, si guardò le mani, le gambe, il ventre, per
vedere se qualche segno vi fosse apparso sopra. Ma la sua ricerca fu vana e,
solo all’altezza del cuore, poteva sentire un peso che non riusciva
efficacemente ad esprimere. Provava solo una sensazione di gelo dove prima, in
quello stesso punto, c’era un furioso battito a causa della paura che provava;
e ora niente. Alzò il capo fino a fissare interrogativo la donna e quella,
scoppiando a ridere malvagiamente, disse:
“Ti do un piccolo suggerimento o, meglio, un avvertimento:
Un giorno, arriverà una
persona molto importante per te, ma tu non potrai fare altro che odiarla. E,
solo in quel momento, la mia vendetta sarà compiuta”
Dopo di che, Narcissa
e Lucius arrivarono correndo e, mettendosi davanti al
loro unico figlio, l’uomo esclamò:
“Avadakedavra!”
E così, la vecchia morì, ma
soddisfatta di quello che aveva compiuto.
FINE FLASHBACK.
“Ora capisci il motivo per il quale
noi ci odieremo sempre? È questo ciò che afferma la maledizione nella sua prima
parte”
Si ferma, mentre io lo osservo con
occhi sbarrati e nella mia mente è presente un'unica domanda:
-Perché ogni volta che
mi trovo vicina alla felicità, questa è destinata a sfuggirmi inesorabilmente?-
Una goccia bagna la mia guancia,
subito seguita dalle sue compagne e Draco, impacciato,
mi abbraccia comprendendo il mio stato d’animo e condividendolo. Ma lui, ormai,
ha fatto l’abitudine agli effetti che quella maledizione ha provocato. Ma io
non ce la faccio! Non sono così forte, ho solo bisogno di una persona che mi
stia accanto e che mi apprezzi per quello che sono. Chiedo forse troppo?
Mi aggrappo al corpo del ragazzo
con tutte le mie forze, ma non voglio arrendermi al destino o agli eventi
decisi da esso.
“Non c’è un modo per
guarire,diciamo, da questa maledizione?” chiedo, infatti, tremante.
“No, purtroppo, ma io penso che la
soluzione sia contenuta nella parte che, ancora non riesco a comprendere”
risponde pensieroso.
“Me la scriveresti così da poterla
esaminare?”
Senza parlare, la scrive su un
foglio che poi mi porge; è logico che l’abbia imparata a memoria. Chissà quante
volta avrà tentato di afferrare il suo messaggio.
“Grazie” sussurro e, aumentando il
tono della voce, aggiungo decisa:”Ciò che mi hai detto non rende le cose
diverse. Come posso essere sicura di un tuo interesse per me se non fai altro
che offendermi?
“Hai ragione…
in fondo, chi sono io?” risponde con voce spenta.
Si toglie dall’anulare l’anello che
indossava, su cui è rappresentato il simbolo della casata dei Malfoy, e, prendendomi la mano sinistra, me lo infila al
quarto dito.
Sorpresa da quest’ inaspettato
gesto, chiedo:
“ E, adesso, che succederà?”.
Attendo timorosa la sua risposta,ho un
brutto presentimento.
“Vivi, Granger,
perché anche se l’amore è breve i ricordi durano a lungo”
Mi sorride e, dopo, si alza ed esce
silenziosamente dalla classe, chiudendosi l’uscio alle spalle.
“L'amore è, esiste. E niente di
quello che dite può farlo sparire. È quel motivo per cui noi siamo qui, è la
vetta più alta, e una volta che l'hai scalata e guardi gli altri da lassù, ci
rimani per sempre. Perchè se ti muovi allora cadi…cadi!”
ANGOLO DELL’AUTRICE.
Salve a tutti! scusati per il
mostruoso ritardo, ma tra febbre, compiti ecc… non ce
la facevo proprio a scrivere. Spero di non avervi deluso con questo capitolo e
aspetto con ansia i vostri commenti!XD
Ringraziamenti a:
1)Erigre: ecco il segreto di Draco.. spero di non averti delusa!XD
2)Anna96:
sono molto contenta che la mia ff ti piaccia! XD XD i complimenti sono sempre ben accetti!!!
3)Arwen_90:
ciaoo!!XD grazie per commentare sempre! Che ne pensi
di quest’ultimo cap??XD
4)Francydenis: salveee!!!
Mannaggia alla scuolaaaaaaaaa!!!!!!!!!!! GRRR XD che
piacere averti come lettrice!!
5)CombatGirl: graziee!!
Sono molto lusingata per quello che mi hai scritto! E spero solo di migliorare
nello scrivere!XDXD
6)Debora93:
ahah mi dispiace per te, ma non hanno fatto niente di
raccomandabile!! Ahah…XD solo un bacio!
7)Sanguisuga:
ahaha addirittura hai minacciato tua sorella!! Io lo
faccio sempre, ma per una buonissima causa: quella di togliermela dalle
scatole! Ahah grazie per tutto!
8)BabyFairy: benvenuta!!! Grazie millee!!! XD spero di non deluderti con quello che scriverò
in seguito!!XD
La canzone che ho inserito è dei Binario “ Tra me e te” e il
cantante è un po’ stonato! Ma è bella lo stesso la musica! XD l’ultima frase è
tratta da un film di cui non ricordo il nome; e l’ultima frase di Draco è tratta dal libro “sette giorni per l’eternità”! Amo
quel libro!!XD XD
Mi prendo la testa tra le mani mentre le sue parole continuano
a rimbombarmi, sempre più forti e il loro suono non si affievolisce nemmeno
quando, presa dalla rabbia, scaglio un cuscino fuori dalla finestra con tutta
la forza che ho in corpo.
Perché sento il mio cuore gonfio di rabbia e di desolazione?
Se fossi una pittrice, in questo momento, dipingerei un quadro
in cui non c’è niente, il nulla assoluto che opprime, anche se non dovrebbe
visto che non consiste in qualcosa di materiale. Ma che ferirebbe più del sale bruciante
su un taglio aperto e più dell’attesa di un evento a cui teniamo
particolarmente.
È come se tanti spilli mi stessero trafiggendo il corpo,
incuranti del loro effetto e diligenti nella loro azione.
Non riesco a comprendere me stessa, nemmeno dopo quello che ho
più o meno lasciato intendere a Malfoy, però, sarei
un’ipocrita ad affermare che ciò che lui mi ha confessato non mi abbia lasciato
scossa.
“Io non posso amare, ma
sono destinato a farmi odiare da tutti”
Io non ti odio! Avrei voluto gridargli fino allo sfinimento,
tremante poi per il significato insito in quelle quattro semplici parole,
perché sì, anche se ora so che lui non prova odio verso di me, ma che è solo
costretto a causa della sua maledizione, posso osservare con più chiarezza i
miei sentimenti su quella lavagna (il mio cuore) che attende, dopo molte
cancellature, di essere scritta, per sempre, con un unico nome: quello del vero
amore. E non importa se esso non sarà perfetto, se magari sarà pieno di
insidie, di malvagità e totalmente e incondizionatamente sbagliato: questo
sentimento sarà il solo e irripetibile bisogno a cui aneleremo per sempre.
Dopo il giorno della “confessione”, come lo chiamo io, sono
trascorsi molti giorni. Mesi in cui io ho cercato disperatamente di comprendere
cosa si nasconde in quelle parole maledette e tentando di capire Malfoy, tutto ciò che gli riguarda. L’urlo che sento dentro
di me si è accresciuto d’intensità fino a diventare talmente insopportabile da
non poter più essere trascurato. E sono stati cattiverie, pianti e ghigni,
fautori di tutto ciò. E dopo aver trascorso momenti bui, un’accecante decisione
mi ha colpito e ho cercato di aggrapparmi su di essa con tutta la mia anima in una
vana ricerca di felicità, o di una qualche sua parvenza. Esattamente un mese
fa, ad aprile, ho rivoluzionato la mia vita e il mio modo di pensare: niente
più visioni della realtà solo bianche e nere, ma anche con sottili sfumature
grigie. Dopo aver dovuto sopportare sguardi pensierosi e quasi compatiti delle
persone accanto a me, ho voluto essere totalmente e incondizionatamente
irrazionale anche nella mia mente. E così si è ripetuto lo stesso evento
avvenuto nel mio cuore: libera di comportarmi come desidero, nascondendo ai
miei amici che li tradisco con il loro nemico numero uno, e facendomi trattare
alla medesima stregua delle altre puttanelle che gli girano intorno. E con cui
ci ha fatto sesso. E le stesse con cui lo fa anche ora. Ingoio minuto dopo minuto,
ora dopo ora, quel groppo in gola che mi si forma quando vengo a sapere delle
sue ultime imprese amatorie, quando cerco disperatamente di far finta di nulla,
ripetendomi mille volte nella testa che non è colpa sua se mi ferisce in questo
modo. Draco non mi ha mai vista debole né mentre
piangevo a causa del suo comportamento; credo che sappia che il motivo per il
quale non sorrido più tanto spesso durante il giorno, non alzo più la mano per
rispondere durante le lezioni, sia lui. È intelligente, ma anche egoista: non
sopporterebbe vedermi triste davanti a lui, sarebbe troppo penoso per un
ragazzo avvolto in una nebbia gelida. Così, mentre io passo le ore a pensarlo,
a tutto quello che vorrei condividere con lui, alla sfortuna che mi perseguita,
Draco se la spassa. Anche dopo esser diventata, più o
meno, la sua ragazza: quella con cui parla, anche urlando insulti, la persona
che gli rimane sempre accanto nonostante sappia perfettamente che, un giorno,
dovrà abbandonare tutto ciò perché il suo cuore non può resistere in eterno a
tutti quei tagli infertigli dal suo padrone incontrastato. Il mio orgoglio
sparisce appena intravedo i suoi occhi risplendere di malizia, di desiderio
trattenuto e mal dissimulato, durante le lezioni, con sguardi perfidi e
disgustati. E, anche se sono perfettamente a conoscenza che mente, una parte di
me non può fare a meno di riflettere sul perché quei sentimenti, impressi nei
suoi occhi, sembrino così profondi…e reali. E, ogni
maledetta volta, questo mio quesito resta senza una risposta. Il mio cervello,
ormai, ha smesso di lavorare freneticamente come in quei primi giorni quando il
mio unico pensiero era quello di scoprire la verità su Draco.
Beati i
giorni dell’ignoranza in cui, tutto quello che devi fare, è lasciarti
trasportare dagli eventi, senza opporti minimamente, ma collaborare con
quell’onda implacabile.
E poi, improvvisamente, tutto è cambiato, in meglio o in peggio… questo non lo so.
Ai
posteri l’ardua sentenza…
Fatto sta che, rispetto a gennaio, il mondo è stato stravolto:
il mio mondo e, stranamente, sono stata io la colpevole di questo cambiamento.
Infatti, dopo mesi che non parlavo minimamente con ilprincipe delle Serpi, se non per insultarci, mi sono recata da lui, mettendo da parte tutti
i mie pensieri.
Cammino
per i corridoi alla ricerca disperata di colui che mi fa soffrire a causa della
sua totale lontananza perché, per la prima volta nei miei diciassette anni, mi
trovo ad essere dipendente di un’altra persona. Io, così autonoma e fiera, sono
diventata schiava di quegli occhi argentati così trasparenti. Non permetto alla
mia mente di elaborare ragionamenti sulle conseguenze che la mia decisione
causerà perché, lo so, essimi
fermerebbero nel mio intento. E questa, è l’ultima cosa che desidero. Dopo
sette lunghi anni di scelte razionali che hanno condizionato niente altro che
un’esistenza vuota e piatta, una svolta si prospetta ai miei occhi: mi
piegherò, una volta per tutte, perché non sono in grado di combinare altro.
Ecco. Lo vedo. Appoggiato a una colonna che conduce ai suoi tanto amati, quanto
detestati da me, sotterranei. Sembra quasi che mi stia aspettando, avendo
intuito in che direzione hanno preso forma i miei pensieri. Appena il suo sguardo
gelido si posa sulla mia figura, un ghigno vittorioso si disegna sulle sue
labbra: il solito presuntuoso. Mi dirigo verso di lui in un silenzio carico di
aspettative speranzose di non venire infrante; mi posiziono perfettamente di
fronte a lui e, titubante, appoggio le mie labbra sulle sue, in un bacio
timoroso, ma al contempo deciso, chiudendo gli occhi in modo da non
permettergli di leggere nella mia anima. Forse comprendendo il mio stato
d’animo, Malfoy mi circonda il corpo con le sue
braccia calde e possessive. È ufficiale: sono caduta, in tutta la mia
stupidità, nella sua trappola infernale. E non fa alcuna differenza che essa
consiste nelle sue braccia forti perché… una
trappola, per quanto confortante ci possa apparire all’inizio, rimane sempre
tale e senza alcuna via d’uscita se non siamo noi a volerlo. Mi stringe forte
fino a quasi soffocarmi. Penso che questo sia il suo modo di rendermi partecipe
delle sensazioni che ha provato nel non avermi al suo fianco; vorrei tanto che
tutto non fosse così complicato, ma, adesso, devo accontentarmi. Devo rendermi
sufficienti i contatti con lui, anche se essi sono, puramente, di natura
fisica. Non gli concederò mai il mio dono più prezioso sulla base di un
rapporto così senza… sentimenti. E freddo. A mia
volta, gli prendo il viso con le mani per poter imprimere il suo viso, in
questo momento così importante, nella mia memoria. I suoi occhi mi sfiorano con
il loro gentile tocco in una danza delicata, ma piena di significato. Non
scorderò mai lo sguardo che mi sta rivolgendo. I suoi occhi luccicano di
soddisfazione, un po’ perversa, ma non ci do peso perché essi rispecchiano un
vero interesse che non riesce ad essere oscurato da sensazioni negative. Mi
stacco leggermente da lui e sussurro rassegnata:
“Hai
vinto, come sempre. Contento?”
Ghigna
appena ascolta le mie parole e ruffiano risponde:
“Non sai quanto…”
E poi,
stringendomi, mi porta in un angolo buio del corridoio, dietro ad una statua e,
una volta qui, comincia a baciarmi, facendomi comprendere il suo stato d’animo.
Possessività,
ossessione,violenza.
È questo
ciò che esprime nei suoi baci. Velocemente fa entrare la sua lingua nella mia
bocca, iniziando una veloce e profonda esplorazione,fino a che non incontra la
mia e, insieme, si muovono l’una contro l’altra sensualmente. Afferrandomi per
la coscia, mi ordina implicitamente di circondargli la vita con la gamba in modo
da stare più stretti possibile. La mia schiena aderisce con il muro e, anche se
non è una posizione molto comoda, non me ne frega niente. Potrei anche stare
stesa su rovi di spine, per quanto mi riguarda. Basta che ci sia lui e tutto
assume un significato differente, più sentito e reale. Quando scende lentamente
con la lingua verso il mio collo, smetto di riflettere e di respirare.
Eroticamente, traccia dei piccoli cerchi che poi succhia avido, ferendomi la
pelle, troppo delicata per queste attenzioni violente. Un gemito mi sfugge
dalle labbra subito zittito quando mi mordicchia le labbra, leccandole. Le sue
mani percorrono il mio corpo, ansiose di un contatto più diretto, intralciato
dalla presenza dei vestiti. Le mie piccole mani, invece, come per opporsi alla
prepotenza di quelle del biondo, lo accarezzano dolcemente e lentamente, spinte
da un qualcosa di più grande di una semplice attrazione fisica: amore. I miei
gesti sono dettati unicamente da esso e muovo le mani dal suo viso,
scompigliandogli i capelli, fino a intrufolarle sotto la sua maglietta. Draco rabbrividisce quando con la mia mano fredda gli
sfioro la schiena bollente, lasciandomi meravigliata in quanto ho sempre
pensato che la sua pelle pallida e di marmo, fosse anche fredda, non riscaldata
da alcun tepore. Ma, a questo punto, sono costretta a ricredermi. E’ così
liscia e accogliente che, presa da un istinto irrefrenabile, la percorro con
decisione andando sempre più vicina all’elastico dei suoi slip. Emette un suono
rauco, quasi frustrato, e comincia a toccarmi e a baciarmi come rianimato da un
nuovo vigore.
Il vento
che sibila mi risveglia dal mio stato di trance.
Ma cosa
sto facendo? Mi trovo a chiedermi, perplessa. Gli poggio una mano sul petto per
allontanarlo di una distanza sufficiente a permettermi di riprendere a
respirare regolarmente, ma Malfoy, non avendo ancora
compreso cosa voglio, continua nella sua opera di seduzione.
Bene! E adesso? È talmente concentrato e
andato che non si è reso conto del mio cambiamento. Un’idea mi balena in mente
e, senza molti ragionamenti, gli tiro la cravatta non molto delicatamente.
“Cazzo!
Avevi intenzione di soffocarmi per caso?” mi chiede stizzito.
“Certo
che no, serpe. Ti volevo solo bloccare prima che la situazione diventasse troppo… calda” rispondo mentre con il mio sguardo scivolo
sul suo corpo, fermandomi all’altezza del cavallo dei pantaloni, allusiva.
“Niente
che tu non voglia, comunque” sussurra roco, spostandomi una ciocca di capelli
dietro all’orecchio e depositandovi un leggero bacio.
Mi
costringo a rimanere impassibile perché se mi lasciassi andare, sarebbe la fine
e non l’inizio, come,invece, dovrebbe essere.
“Io non
verrò mai a letto con te. Mi hai capita?” grido tutto d’un soffio, con la
conseguenza che Draco si mette a ghignare
rumorosamente.
“Non ti
preoccupare, non serve…” si interrompe per notare la
mia espressione stupita, pronto per sferrare il suo attacco.
“… un
letto. Noi ci accontentiamo di questa colonna, vero Herm?”
termina, guardandomi con un’espressione veramente da pervertito e toccando la
suddetta parte dell’edificio.
Prima che
io possa rispondergli per le rime, riprende:
“In
fondo, converrai con me che ci sono alcuni vantaggi a farlo contro una colonna.
Il più importante, sicuramente, è la maggiore presa e…
penetrazione..”
Sento di
essere diventata più rossa di qualsiasi altra cosa.
Maggiore
penetrazione?
Vorrei
tapparmi le mie orecchie così pure e caste, ma ormai il danno è stato fatto.
Orecchie
date l’addio alla vostra innocenza!
Boccheggio
come un pesce, senza parole, e quel serpente che non è altro, osservando la mia
espressione, ride come un ossesso, certo, ma con eleganza e sensualità.
Giuro che
io…
…me lo divoro tutto!
Ma cosa
sto pensando? A stare troppo con lui, rischio di assomigliargli!
Torno
seria perché, anche se Malfoy non crede alle mie
parole, sono sincera e ferma nella mia decisione.
“Non ti
darò anche il mio corpo. Hai già il mio cuore” sussurro a tono talmente basso
che credo non sia riuscito nemmeno a sentirmi. Si limita solamente ad
osservarmi, senza fare una piega. Per fortuna ha un cervello, anche se il suo
cuore non può battere per nessuna.
ANGOLO DELL’AUTRICE.
Buon giorno a tutti!! Mi scuso profondamente per il ritardo, ma,
per fortuna, non è passato esattamente un mese da quando ho aggiornato!! XD XDLe due frasi, in
corsivo all’inizio, sono tratte dalla canzone “Domani” scritta da Giuliano Sangiorgi e Jovanotti. XD mi piacetanto tanto..XD
Ringrazio chi ha commentato molto calorosamente:
1)CombatGirl93: sono contenta che
il segreto di Draco ti sia piaciuto. Sono d’accordo
con te, non si capisce niente nella maledizione! XD l’ho scritta apposta così
contorta..XD
2)BabyFairy: XD grazie per aver recensito… e cosa ne pensi di quest’ultimo cap?XD non mi convince tanto..
3)Arwen_90: è la stessa cosa per
me! XD quel romanzo dovrebbero proprio trasformarlo in un film…
Già mi immagino quanto sarebbe bello Lucas!!! XD XD
aspetto con ansia il tuo parere!
4)Anna96: hai perfettamente
ragione! Una vita senza amore è come il pane senza nutellaaaa!
XD XD o una crepes con il sale… che schifo…mamma mia! XD
5)Sanguisuga: grazieeee!
Emm…mi sa che ho tardato un po’ ad aggiornare! XD XD
6)Francydenise: ahahaciaaooo!! XD pure ad una mia amica è piaciuto tanto
il precedente capitolo..XD la seconda parte della maledizione comincia da “ se
non fuggirà scheggiato..” ecc..XD il suo significato verrà spiegato alla fine,
a cui non mana molto per giunta! XD invece, la prima parte penso che nel
prossimo o nell’11! XD
Alla prossima che prometto sarà massimo tra una settimana, visto
che domani termino la scuola e sarò liberaaaaa!!! Che
felicità!!!
Il cielo, dapprima
cupo, con il trascorrere dei giorni si dipingeva di quell’azzurro cristallino
che solo la primavera ha il diritto di mostrare orgogliosa e presuntuosa in tutta
la sua bellezza. Essa non si limitava a mostrare solamente uno sfondo così puro
e semplice, ma lo rendeva quasi simile a un palcoscenico su cui recitavano
numerosi attori. Essi, però, non erano propriamente composti di carne ed ossa.
Le comparse, fuggevoli personaggi in quello scenario così luminoso,
consistevano in delle masse visibili di ghiacci
sospesi nell’aria, quasi come fossero appesi ad un filo invisibile. Esse non
erano altro che nuvole fluttuanti che assumevano varie e strane forme, cambiandole
spesso a seconda dei loro capricci. Ma il protagonista principale di questa
stagione così fiorita è il sole, luminoso e caldo, però senza essere con il suo
tepore fastidioso alla pelle degli uomini. Con i suoi raggi è come se
ricoprisse tutta la Terra
con una mano materna e generosa, attenta nel non arrecare sofferenza e
scrupolosa nello svolgere i suoi compiti.
Ho sempre amato
questo periodo dell’anno perché mi identifico con esso, la mia anima trova il
suo ambiente naturale perché lo sbocciare dei fiori mi rammenta che ogni cosa è
destinata a nascere e ad esprimere la propria felicità in ogni occasione.
Inizia, così, un nuovo ciclo, lo stesso circolo vizioso che si compie tutti gli
anni quando la temperatura diventa via via più
piacevole, sin dalla nascita del mondo. O anche prima. Non so esattamente il
motivo per il quale tra tutti i fiori io consideri più affine a me la ginestra,
ma in me è maturato un pensiero che, sicuramente, si avvicina alla realtà. La
ginestra, anche se non è molto conosciuto e addirittura io non sono nemmeno a
conoscenza della sua forma e del suo colore, viene nominata in una poesia
dall’omonimo titolo di Leopardi. Questo prodotto della natura nasce in
qualsiasi condizione, è più forte dell’aridità del suolo, della forza dei venti;
basti solo pensare che è l’unica manifestazione naturale
del paesaggio pieno di desolazione del Vesuvio, un vulcano situato in Italia.
Da ciò si può comprendere la sua forza, la sua determinazione e, umanamente,
quella capacità di resistere e di camminare a testa alta sempre e in qualunque
condizione ci si ritrovi. È la perfetta definizione di un appartenente ai Grifondoro, peraltro. Io ho sempre pensato che la ginestra
fosse di color rosso perché, si sa, esso è la tonalità più accesa e combattiva
tra tutte quelle dell’arcobaleno. Colore del fuoco, del sangue, della rosa:
simboli “malvagi” in un certo senso.
E’ “osceno” comemi senta strana,
cambiata rispetto all’inizio di quest’anno scolastico; è come se il mondo si
fosse rovesciato per esprimere, in tutta la sua crudele verità, ciò che ha
sempre cercato di nascondere, di camuffare con particolari illusori destinati a
non essere eterni perché, prima o poi,può accadere un evento totalmente inaspettato che, pieno di arroganza e
di boria, si conferisca il potere-
distruttivo o meno – di rendere palese a ciò che ci circonda, la vera natura
contenuta in noi, e spinta con forza e per necessità nei meandri più oscuri del
nostro essere.
Sono sempre stata
assolutamente convinta che niente mi avrebbe mai resa sua succube, per una mia
vigoria interiore, una forza d’animo ineguagliabile dato che non homai avuto bisogno di
nessuno nella mia esistenza; mi sono arrangiata da sola in qualunque situazione
proprio per questo mio orgoglio che non mi permettevadiabbassare
l’immaginaria soglia della mia caparbietà.
Ma, come
attualmente stanno gli eventi, come si sono evoluti, mi trovo costretta a
ricredermi sui miei principi, ideali divenendo sempre più una nuova ragazza,
con emozioni, bisogni e sentimenti differenti perché l’amore si è intrufolato
nel mio essere silenziosamente proprio pernon essere ostacolato; e,alla fine,
quando mi sono accorta di questo nuovo “abitante” nella mia anima, be’ era già troppo tardi per tornare indietro eperanche solo sperareo volere che
ciò non fosse mai avvenuto.
Mi rende perplessa
riflettere su questo fatto: quando non conosciamo qualcosa non ne sentiamo la
mancanza né l’importanza, ma quando avviene un contatto con ciò che abbiamo
sempre tralasciato nei nostriultimi pensieri, non riusciamo a viverne senza proprio per il
fatto che troviamo molto facile “assorbire” nuove idee, caratteristiche, ma
molto difficoltoso poi abbandonarle.
E come si potrebbe
mai lasciar stare un ragazzo? Una persona che ci rende totalmente e incondizionatamente
completi con i suoi gesti e la sua vicinanza?
Non si può, non ci
è concessa tanta forza: siamo solo degli esseri alla disperata ricerca di un
qualcosa che ci dia, almeno, la parvenza di un mondo dorato in cui non si è più
soli.
Ed è solo per questo
che ci si abbassa molto spesso ad angherie, ad insulti e a dolori arrecati da
suddetta persona, da questa nostra- eletta da noi- metà complementare
della nostra anima; anche lo spirito più spensierato e più deciso è costretto a
sopperire di fronte a tanta funesta onda d’amore.
Questi sono i miei
pensieri sotto quest’albero che profuma di vita, di speranza e di nuovi e
piccoli frutti che saranno destinati solo ad una semplice e piacevole
esistenza, ignari delle insidie che popolano gli esseri umani che gli stanno
vicini.
Alcune volte,
rifletto, non è importante ciò che decidiamo di fare, ma ha un più grande
valoreil
motivo peril quale noi decidiamo di
comportarci in quel determinato modo: ciò che ci spinge. Non esistono motivi
sbagliati: solo sentiti o calcolati.
E Draco è il mio motivo: il mio unico e indissolubile filo
che manovra la mia esistenza.
Niente e nessuno
potrà spezzarlo finchè questosarà il mio volere
Mi alzo dal mio
posto isolato e, tutta intorpidita a causa delle posizione
che ho mantenuto per un’ora, mi stiracchio mentre uno sbadiglio mi sfugge dalle
labbra, incontrollato.
Come ilbattito del mio
cuore quando noto chi mi è apparso difronte senza produrre alcun rumore; a volte, mi sorprendo a pensare che
ha in lui un’eleganza felina così marcatada rendergli il passo leggero e inudibile.
“Cosa fai tutta
sola qua fuori, Granger?” mi chiede Draco avvicinandosi sempre di più e prendendomi una mano
tra le sue.
Non riesco ancora
a capacitarmi che ancora mi chiami con il mio cognome dopo che siamo diventati
così intimi: la trovo una cosa stupida.
Cavolo, conosce
bene la mia bocca e il mio corpo e ancora si ostina a non volermi chiamare con
il mio nome?
Non gli rispondo, non
mi va di parlare inutilmente e di aprire la bocca solo per pronunciare parole
che gli diano soddisfazione; una stanchezza tremenda mi preme sulle spalle e mi
opprime, giorno dopo giorno, come se portassi un peso che, invece di diminuire,
aumenta sempre di più, in modo incontrollato, ogni volta che sono vicina a lui.
È chiaro che queste sono solo delle mie impressioni, nate dai sensi di colpa
che mi divorano dall’interno. Anzi che succhiano tutto ciò che c’è da succhiare
come tanti pidocchi egoisti che pensano solo a nutrirsi non badando alle
conseguenze che derivano dal loroinusuale “pasto”.
“E ora cosa c’è
che non va?” mi chiede nuovamente, irritato dal mio silenzio.
“Possibile
che con te non può mai essere tranquilli? Sempre a inventarti stupide cose con il
tuo cervello!” sputa rabbioso il serpeverde.
Come si permette a
giudicarmi? Proprio lui! Dopo che io non gli dico niente e non gli rinfaccio
quanto mi fa soffrire!
“Possibile
che tu debba andare a letto con qualsiasi cosa si muova? Saresti capace di
scoparti anche il Platano Picchiatore se non fosse troppo “violento” per i tuoi
gusti!” mi blocco per riprendere fiato; sento che la rabbia ha preso il posto
del sangue nelle mie vene, e mi invade e mi inonda con una tale potenza di
getto che non accenna per niente a calmarsi.
“Anzi, nemmeno per
questo metterei una mano nel fuoco! È con te che non si può essere mai sicuri!”
Prendo a colpirgli
il petto con l’indice sempre con più forza, mentre lui non accenna nemmeno a
indietreggiare.
“Solo con te, mi
hai capito?”
Annuisce
con il capo e un sorriso perfido appare sul suo viso “Lo sapevi già dall’inizio
a cosa saresti andata incontro; ti sei forse pentita della tua decisione? Guarda che puoi sempre lasciarmi stare:
non c’è niente che te lo impedisca”
Alzo gli occhi per
guardarlo in viso con una strana espressione.
“Nemmeno io”
sussurra lievemente, fissandomi in volto senza distogliere lo sguardo.
“Non ci contavo,
infatti”
Senza aggiungere
altro, mi fa cenno di sedermi “Voglio spiegarti le regole del gioco: nutri
troppe speranze nei miei confronti”
Lo guardo
interrogativa: quali regole?
“La maledizione”
mi dice come se fosse una cosa scontata.
“Ma mi avevi detto
che non conoscevi il suo significato!”
“Non tutto, solo
un po’, ma abbastanza per comportarmi di conseguenza”
“E,
allora, che aspetti? Illuminami!” sibilò sarcastica.
Cosa aspettava per
rivelarmi questo piccolo “dettaglio”? Evidentemente non sono così importante
per lui come mi ha detto quando mi raccontò dell’episodio particolare della sua
infanzia.
Senza dar peso al
mio tono, mi ordina di stare in silenzio durante la sua spiegazione, altrimenti
non mi avrebbe rivelato le sue scoperte.
Sbuffo
indispettita e, a braccia conserte, mi accingo ad ascoltarlo.
“Ti reciterò i
versi della maledizione e poi te li spiegherò. Ok?”
Annuisco: come se
potessi fare altrimenti.
“-Finchè il Grande Diamante giunto non sarà,
delle gocce sue brillate prima e
ombrate dopo fautore sarai-
Dunque, in tutta
la maledizione si utilizzano, molto spesso, termini legati con i diamanti:
grande diamante, sue gocce… e ciò è molto importante poiché, secondo una
leggenda tramandata dai Malfoy da molti secoli, il
diamante, essendo il metallo più prezioso che esista, è destinato a finire
nelle nostre mani in quanto siamo una famiglia di purosangue: siamo degli
eletti e pochi e, perciò, tutto deve essere al nostro livello.”
Una smorfia mi
distorce i lineamenti del viso: sempre il solito modesto.
“Le gocce di
diamante non sono altro che tutte quelle ragazze che un Malfoy
ha durante la sua giovinezza, finchè non si sposa.
Sua moglie, cioè il vero amore…”
“Addirittura!
Persino nella tua famiglia si parla d’amore! Sono incredula”
“ Si, Granger, ma non nel modo
smielato in cui ne parlano i Babbani” mi risponde
sprezzante.
“Il vero amore” riprende
“ è il Grande Diamante, in quanto è superiore a tutte le altre donne per
lucentezza e per qualità: è il migliore. Allora, finchè
il vero amore non sarà arrivato, io renderò felici – con una notte di sano
sesso – le ragazze per poi renderle sofferenti nel momento in cui le lascerò”
“Non è tanto male
quest’espressione” borbotto “ sono d’accordo”
“ Appurato il tuo
consenso per questo significato, ti sarei molto grato se potessi continuare”
Mi girò stizzita
da un lato con il naso all’insù e Draco, vedendomi,
mi prende il mento e dolcemente mi ruota il capo, dandomi un bacio dolce proprio lì: sul naso!
Divento rossa:
simili dolcezze non sono proprio per me!
Ride divertito del
mio colorito acceso e continua:
“-Nulla infrangerà la tua essenza,
con coscienza solo rammenta:
quando
il più prezioso diamante pronto sarà,
il tuo arido campo illuminato
verrà,
ma la forza sua unica
frutti
al campo tuo non darà
se mille intemperie non
affronterà-
E con queste
parole finisce la parte a me comprensibile: niente riuscirà a entrare nel mio
cuore, ma devo solo ricordare – e sperare – che quando la ragazza predestinata
si accorgerà di amarmi, sarò vittima di alcuni cambiamenti che mi faranno
comprendere che è lei la ragazza che aspetto”
Si interrompe e
pianta il suo sguardo sul mio viso, sui miei capelli e, prendendone una ciocca,
la arrotola sul dito e aspira il suo profumo, chiudendo leggermente gli occhi.
Approfittando di
questo suo momento di “rilassamento”, porto le mie braccia dietro al suo collo
e lo spingo contro di me, mentre appoggio le mie labbra sotto il suo mento.
Sorride
leggermente a causa di questo bizzarro contatto mi imprigiona nelle sue braccia
con delicatezza.
È come se mi
trattasse con la paura costante di rompermi quando mi tocca: solo nei suoi baci
trovo ardente una passione senza eguali.
Sì, si comporta
con me come se fossi il più prezioso dei
diamanti: evidentemente, ciò che è riuscito a capire della maledizione è
vero, se no non farebbe così con me.
Oppure è solo la
mia voglia, il mio desiderio di essere il suo Grande Diamante che mi fa
immaginare cose che non sono vere; malgrado ciò, mi accorgo che, in questo
preciso istante, non me ne frega nulla se lui va a letto con le altre: loro
sono solo mie stupide e opache gocce, niente d’importante.
Ci osserviamo,
scrutandoci rispettivamente nell’anima nella speranza di trovare, proprio lì,
la realizzazione dei nostri desideri; ma vana speranza per entrambi a causa di
evidenti motivi.
“Forse è meglio se
continuo la mia spiegazione” sussurra esitante e anche un po’ melanconico.
Ritorno al mio
posto senza rispondere: non ce n’è bisogno.
“Ma nonostante
tutta la forza del suo amore, non provocherà in me altrettanto interesse se
prima non soffrirà molto duramente a causa delle mie azioni” termina con un
bisbiglio.
“Allora..” faccio finta di ragionare “ tutte queste cose sono già
successe e, sì, pure l’ultima!” scoppio a ridere senza allegria di fronte alla
veridicità delle mie e delle sue parole.
Si limita a
restare in silenzio con le mani in tasca e il capo abbassato come se volesse
scusarsi, con questa umile posizione, di tutto il dolore che mi sta arrecando.
Ripresami dalla
mia risata cupa, sento una morsa al cuore vedendolo in quello stato così poco
consono al suo carattere: dimentico, qualche volta, che anche lui è un essere
umano e con ciò, che può provare anche dei sentimenti quali il rimorso…
Sto anche
formulando un’ipotesi: secondo me, può provare tutti i sentimenti negativi e
tranne quelli legati alla felicità – e al benessere- che l’amore può produrre
nell’anima di una persona.
A questo giro sono
io che gli alzo il viso, mettendo la mano sotto il suo mento e, poi, sorrido
brevemente, sussurrando:
“Il
mio gran pensiero, nella vita, sei tu. Se tutto il resto perisse e turestassi, io potrei continuare
ad esistere; ma se tutto il resto durasse e tu fossi annientato, il mondo
diverrebbe, per me, qualche cosa di immensamente estraneo: avrei l'impressione
di non farne più parte”
Udendo le mie parole un misto di emozioni gli attraversa il
viso: paura, sorpresa, rimorso…
Ora sì, sono sicura che ha capito.
Che ha compreso che non me ne andrò nonostante tutto ciò che
mi farà, attendendo un suo più piccolo e magnifico gesto d’affetto.
“Perché tu sei il mio vero amore, il mio
cuore intero
Ti prego, non gettarlo via…
Usami a tuo piacimento
Tira le mie catene solo per un brivido di piacere
E so che starò bene
Anche se i miei cieli stanno diventando grigi”
šsšt›s›
Salve
a tutti!! Chiedo
umilmente perdono per il ritardo!O.O e meno male che
avrei dovuto aggiornare dopo una settimana! O.oahhaha comunque, ho delle “parvenze” di scuse: sto leggendo
molti libri che prendo dalla biblioteca, i classici..XD
è un mio proposito per l’estate! XD
Comunque, passando alla ff, la frase che pronuncia Hermione
è tratta dal romanzo “Cime tempestose” che ho letto mercoledì XD, mentre ciò
che c’è scritto in corsivo alla fine del cap è la
traduzione della canzone “YOurguardianangel” dei Red JumpsuitApparatus ed anche la canzone mia e della mia migliore amica!
*.* Quindi, questo capitolo lo dedico a te mia Fed, tassa, draca,!!XD ti emus!!
Finalmente, ho spiegato un
po’ il significato della maledizione: alleluia!!!XD
Ringrazio molto calorosamente
chi ha recensito lo scorso capitolo:
Mancano
ormai un paio di giorni al concerto tanto atteso dagli studenti di
Hogwarts che non ci parteciperanno attivamente, e tanto temuto,
invece, da coloro che dovranno cantare; per quanto mi riguarda, sono
talmente tranquilla da non aver ancora scelto la canzone da cantare
dal momento che ho in testa una confusione terribile: un istante sono
assolutamente convinta di voler cantare un motivo allegro, l’attimo
dopo uno d’amore…
In
questo periodo sono troppo impegnata con le prove, con i compiti (che
aumentano in modo esponenziale!) e con Draco.
Sembra
aver ormai accettato la mia presenza e devo dire che si sta
comportando meglio di quanto sperassi; certo, questo sempre senza
pensare che tutta la popolazione femminile di questa scuola parla
delle sue doti amatorie!
È
soltanto per questo che non mi mostro mai molto accondiscendente con
lui, in quanto so che sarebbe un comportamento sbagliato visti i
fatti: cerco di non mostrarmi troppo affettuosa o troppo fredda, ma
devo ammettere che, a volte, non riesco a trovare un equilibrio!
Quanto
amo il mese di maggio! Al termine della scuola non manca molto tempo
e si respira un’aria tranquilla per i corridoi, e malinconica,
invece, tra gli studenti del settimo anno.
Hogwarts
ha rappresentato la mia vita per tutti questi sette anni: non è
stata solamente un luogo in cui imparare incantesimi, ma anche un
luogo in cui i vari caratteri degli studenti si è formato fino
a divenire quello che manterranno per tutta la vita.
Dopo
che supereremo i MAGO tutti ci dovremo impegnare per trovare un
lavoro, mentre, penso disgustata, i serpeverde prenderanno solo il
posto che gli tocca dalla nascita negli affari di famiglia.
Scendo
le varie scale per giungere nella Sala Grande per il pranzo, dopo ore
pesantissime di lezione;mi getto praticamente sulla sedia che occupo
e senza altri indugi comincio a chiacchierare con i miei migliori
amici e a prendere qualcosa da mettere sotto i denti, prima che le
forze mi abbandonino.
Mentre
sto per sgridare Harry e Ron per il fatto che non hanno ancora
scritto il tema di pozioni per il giorno seguente – bisogna
sempre essere previdenti nella vita! - accade una serie di azioni
che mi lasciano inizialmente sbalordita, e poi, con la rabbia alle
stelle e il morale sotto i piedi.
Alzo
gli occhi dal mio piatto mentre Draco si accinge ad entrare nella
Sala e,invece di lasciarmi il solito sguardo indifferente con un
ghigno sul viso, vedo che ha gli occhi rivolti non a me, ma alla
persona che mi sta accanto.
E
quegli occhi non esprimono nulla di buono; ciò che ho compreso
di lui in queste settimane passate insieme,è che lui fa
trasparire i suoi sentimenti e le sue emozioni soltanto con gli
sguardi.
Mi
volto verso Ginny e le chiedo con voce tremante: << Ma che è
successo tra te e Malfoy? Sembra quasi che il suo odio per te sia
aumentato, cosa che mi sembra molto strana in quanto pensavo che
fosse già al massimo! >> .
Un’idea
mi balena in mente: possibile?
Ginny,
leggermente rossa in viso e con gli occhi luccicanti, mi sussurra: <<
Ti svelerò una cosa molto importante, Her. Sai le voci che
circolano su Malfoy? >>.
Annuisco
con il capo.
<<
Be’, non sono esattamente vere: lui è meglio tra le
lenzuola! >> mi lancia un occhiata maliziosa e continua <<
dovresti proprio provarlo; peccato che poi non ti conceda mai il bis,
la notte seguente >> sospira afflitta.
Sento
le lacrime pizzicarmi gli occhi per uscire e manifestare la loro
presenza.
Mai
e poi mai gli altri dovranno vedere la mia sofferenza; però
non sono mica una pietra!
È
un attimo: non riesco a trattenere la mia mano e, con un uno schioppo
violento, giunge sulla guancia della mia amica rossa e la
schiaffeggia.
Mi
guarda con occhi sbarrati, la Sala grande si è zittita e mi
osserva sbalordita per il mio scoppio d’ira, ma non me ne
preoccupo: non riesco a percepire ciò che mi circonda, ma il
mio sguardo vaga da lei a lui.
<<
Siete perfetti per stare insieme >> sibilo maligna << una
puttana… con un bastardo >> , mi fermo per osservare
l’espressione ferita di quella piccola e insulsa ragazza e
quella indifferente del principe delle Serpi, << io mi tiro
fuori! Scordatevi di me, non credo che vi sarà molto
difficile! >>.
Ero
scattata già in piedi e, quindi, non mi resta altro da fare
che andarmene via, lontano da lei e, soprattutto, lontano da lui: il
vero colpevole.
Colpevole
di avermi arrecato, di proposito, un simile dolore.
Colpevole
di non essersene fregato niente delle conseguenze che il suo gesto
avrebbe portato.
Colpevole
di non aver pensato a me, prima di commettere l'irreparabile.
E,
colpevole, per essere il figlio di uomo odiato da una strega che, a
causa del suo troppo rancore, lo ha maledito.
Sbatto
la porta della Sala Grande con un tonfo violento che rimbomba per
alcuni istanti; dove andare?
Ron,
sicuramente, prenderà le parti della sua adorabile sorellina,
scaricando la colpa di ciò che è successo solo ed
esclusivamente su Malfoy; Harry si comporterà allo stesso
modo, solo per ragioni differenti, però: lo sanno tutti che
lui muore per Ginny, e quest'ultima ne è cosciente, ma, come
Draco, non ci da peso e importanza.
Prendo
la "strada" che porta alla torre di astronomia: lì
dove tutto è iniziato, lì dove tutto finirà.
Perchè,
alla fine, non importa quanto ti sei impegnata in ciò che hai
fatto perchè ci sarà sempre qualcuno, più furbo
e meno onesto, che renderà inutile tutti i tuoi sforzi in un
minuto e se sei fortunato, sarai prima avvertito; ma, nonostante ciò,
perderai...
e
continuerai a farlo finchè non comprenderai che è
meglio essere cattivi o indifferenti verso il prossimo, che
dimostrarsi comprensivi e pazienti.
Hai
perso..
Perso...
Perso...
Ho
perso! È ora di rendermi conto che la storia in cui mi sono
imbarcata, non avrebbe portato mai a nulla; nemmeno alla scoperta del
significato della maledizione di Draco...
Nulla
assoluto, solo amarezza....
Però
eri felice quando stavi con lui, mi
sussurra sempre la stessa vocina.
Non
si può costruire un rapporto appagante basandosi solo su ciò
che ci fa comodo e che ci rende spensierati: si deve prendere in
considerazioni tutti quei piccoli dettagli che rendono un rapporto
diverso da un altro.
Unico
perchè non esistono due ragazzi per i quali proviamo gli
stessi sentimenti: e se lo crediamo possibile siamo solo degli
illusi, o degli sciocchi che hanno preso lucciole per lanterne.
Non
è vero amore, se proviamo gli stessi sentimenti verso due
ragazzi.
E
io covavo per lui quest'amore inimitabile perchè, nonostante
la stupidità umana sia infinita, si avverte un qualcosa quando
si incontra la persona eletta: colei che è sola al mondo e,
perciò, più preziosa dei diamanti.
Finchè
il Grande Diamante giunto non sarà...
No,
non posso vivere se ogni mio più insignificante pensiero ha un
– sia pur flebile – legame con lui; non è
umanamente possibile, non lo è neppure magicamente, se è
per questo...
Ora,
nella mia mente, c'è spazio solo per un'importante domanda:
sarà difficile fingere che non sia mai accaduto nulla?
Come
attualmente stanno le cose, non mi reputo abbastanza forte: ho ancora
bisogno di sentirmelo vicino, anche solo pensandolo.
Apro
la porta del luogo che è tanto importante per me e mi fermo ad
osservarla, senza muovere nemmeno un muscolo: tutto è identico
a come era quel giorno, sempre gli stessi cuscini colorati per terra,
ma, molto probabilmente, ce n'è uno di meno.
Mi
affaccio alla finestra e sì, sorrido laconicamente, ne manca
uno: quello che io gettai dalla finestra con un impeto di d'ira per
la tortuosa situazione che mi aveva spiegato Draco.
Ma,
a parte questo piccolo dettaglio, tutto è rimasto invariato: è
solo il tempo che, sbarazzino, ha deciso di darsi una scrollata e di
aderire pienamente al movimento filosofico “Meglio cambiare,
no?”.
E no, non è meglio
cambiare; inizialmente, lo può anche sembrare, ma se non hai
abbastanza coraggio per continuare a percorrere la nuova strada che
hai scelto, sei nei guai. Guai grossi, dal momento che ti ritroverai
a rimpiangere ciò che hai lasciato, il più delle volte.
Mi accascio su un cuscino e ne
prendo uno in mano per stringerlo tra le braccia; mi serve qualcosa
su cui sfogare la mia sofferenza che non è neppure tanto
palese, visto che sto facendo del pessimo umorismo.
Ma
è questo ciò che mi viene in mente di combinare: anche
se non sono trascorsi nemmeno venti minuti
da quando ho saputo la lieta
novella, sento che non
posso e non voglio rendermi conto di ciò che è
avvenuto.
Non voglio riflettere su ciò
che è accaduto in quel letto tanto decantato ad Hogwarts.
Non voglio immaginare come lui
l'ha toccata...e baciata.
Come poi ha gemere dal piacere.
Inizio a contare quante linee ci
sono sul cuscino che ho in grembo; e sono arrivata a 95 quando,
casualmente, alzo lo sguardo.
Ed è solo in quel momento,
quando i miei occhi notano un determinato tratto della stanza, che la
verità mi piomba sulle spalle.
E non posso fare a meno di
continuare a fissare quel punto: un cuscino rosso fuoco, sopra un
cuscino dal colore più tenue: un giallo chiaro, quasi bianco.
Quei colori mi sono così
tristemente familiari che, nella mia assurda situazione, mi trovo a
paragonare il cuscino rosso con i capelli di Ginny e, quindi, con
lei, mentre l'altro cuscino con Draco.
E la mia mente partorisce una
alquanto insana – per la mia mente – immagine: lei sopra
di lui.
Così, ciò che avevo
cercato di ignorare con un infantile intrattenimento, mi si para
davanti agli occhi e riesce ad aver ingresso nella mia mente.
Dove rimane, senza alcuna
intenzione di andarsene più via.
Solo dopo tutti questi
ragionamenti, mi scende una lacrima, dolorosa.
Ma sforzandosi perchè,
ogni goccia che scenderà rappresenta una parte di Draco che mi
ero impressa nella mente.
Prima lacrima: il nostro primo
bacio, quando gli sono caduta addosso.
Seconda lacrima: quando, a causa
delle sue prese in giro, ho deciso di partecipare alle selezioni del
concerto.
Terza lacrima: quando i miei
occhi hanno colto un luccichio in quella stessa sala e poi, un suo
sorriso.
Mentre ogni emozione provata
legata alla sua presenza scivola mia, alzo nuovamente lo sguardo.
E loro sono sempre lì.
Uno sopra l'altro, quasi come a
volersi sbeffeggiare di una povera verginella.
Di me.
ANGOLO
DELL'AUTRICE
Ciao
mie belle ragazzuole! Ecco un nuovo capitolo che non era per niente
programmato che dovessi postare così presto in quanto mi sono
trasferita al mare...e questo vuol dire solo una cosa: niente
internet!!! O.O
Poi,
come una manna dal cielo, mia sorella ha ricevuto una chiavetta
internet per una settimana, tempo in cui cercherò di postare
tutti gli altri due- o uno- capitoli rimanenti.
Il
prossimo lo finirò entro due giorni, massimo, salvo
complicazioni!!XD
Ora,
bando alle ciance, passiamo ai ringraziamenti. XD
-erigre:
ciao! XD ma non ti preoccupare se non commenti! Non me me la prendo
mica!xD comunque, a proposito di ciò che mi hai scritto
riguardo al comportamento di H, penso che quando non si ha un'idea
chiara del rapporto che si ha con un ragazzo, ci si comporta in modo
incomprensibile, lasciandosi trasportare dalle emozioni o dal
momento. È come se ci fosse una lotta interna in H che non sa
come comportarsi con D dal momento che non vuole apparire una sciocca
e, nemmeno, troppo fredda. XD Spero che adesso ti sia più
chiaro il suo modo di fare..xD comunque, spero che questo cap ti
piaccia...e ti ringrazio per la tua recensione e per il fatto che
leggi la mia ff..xD A proposito del titolo, ho deciso di lasciarlo
così come sta, tanto è quasi finita! Ahahah.. avrei
dovuto decidermi prima.. e, ultima cosa, la maledizione non so
nemmeno io come mi è venuta in mente! O.o questioni irrisolte
della vita!!O.o
anna96:
ciao cara!xD Grazie per i tuoi commenti che mi fanno ogni volta
sorridere e anche per il fatto che hai commentato le mie altre
ff...XD lettrice petulante, ma troppo simpatica!XD spero che questo
cap non ti deluda..mancano forse due cap, o uno, come ho già
detto, e sto già scrivendo un'altra storia come seguito,
raccontata dal punto di vista di D. E' già nata sotto una luna
storta perchè l'avevo finita di scrivere, era completa e.... e
non si è salvataaaaaaa!!! Come ero disperata! =( ora la sto
riscrivendo e sto aggiungendo alcuni particolari! XD baciii
Arwen_90:
ciaoo!!xD sii...Cime Tempestose è un bellissimo romanzo,
concordo! Grazieee per i tuoi commenti! E aspetto con ansia la tua
recensione perchè, come vedi, questo cap è un
po'strano. O.o mi riferisco ai cuscini!ahahha...baci..
Dopo che mi
sono recata nella torre di astronomia, dove peraltro ci sono rimasta finchè la notte non è calata, avvolgendo con le sue mani di
tenebre Hogwarts, senza guardare nessuno in viso
percorro i corridoi che mi separano dal mio dormitorio.
Ma, destino
infausto, ha voluto che, durante quei pochi passi che devo ancora percorrere,incrociassi proprio Draco, colui
che non voglio vedere dopo che ce l'ho avuto davanti agli occhi per tutto il
pomeriggio.
Sotto forma
di cuscino, però.
Non che io
l'abbia riconosciuto guardandolo, no; non avrebbe avuto da me più nulla –
esattamente come ha fatto lui -, tanto meno un mio sguardo perchè,
tante volte, le persone si illudono attraverso questo minuscolo segno di
attenzione.
Lo sguardo
racchiude in sé un significato importante poiché con esso si possono esprimere
tutti i tipi di emozioni, di sentimenti...
Non c'è
niente che non possa fare uno sguardo ed è proprio per questo che lui non ne
riceverà mai più da parte mia, perchè...
Perchè, ormai, tutti i ricordi che avevo di lui sono
scivolati via dalla mia mente con le lacrime che ho versato; e Dio solo sa
quanto mi sia costato farlo.
Ma anche se
è successo ciò, riesco ancora a percepire la sua presenza nell'aria e il mio
cuore sussulta e inizia a battere sempre più velocemente.
Ed è
proprio in questo momento, quando respiro a pieni polmoni il suo profumo delicato, ma travolgente,che mi rendo conto di una
banalissima verità a cui io non avevo mai dato peso.
Tante mie
amiche mi hanno detto spesso che non si può riuscire a dimenticare qualcuno che
si è amato, ma che egli diventa parte di noi, il maggiore azionista del nostro
cuore.
È
relativamente facile cercare di convincere la mente che egli non sia mai
esistito, ma il cuore è una cosa assolutamente differente e più complicata: i
ricordi non sbiadiscono in esso con il trascorrere del tempo, ma si fissano
fino a divenire dei ricordi talmente “nostri” che, quando li riviviamo nella
memoria, non ci procurano più sofferenze, ma solo un senso di calore che agisce
come un calmante.
Effetto che
in questo momento sono ben lungi dal provare.
Calma, mi
ammonisco nella mente: perchè dovresti sentirti così
all'erta vicino a lui, quando, invece, lui ti ha tradito con la tua migliore
amica? Pardon, ex migliore amica.
Testa alta,
petto in fuori ed espressione indifferente sul viso: nessun emozione deve
trapelare dal tuo corpo.
Comportati
come lui, senza sensi di colpa o altre assurde noie.
Mi avvicino
sempre di più all'angolo in cui sta parlando con i suoi amici e il suo effetto
su di me, passo dopo passo, aumenta.
Ora riesco
a distinguere i tratti del suo viso e il respiro mi si mozza in gola; ma a chi
voglio darla a bere?
Non sono
fredda come voglio sembrare, il mio cuore piange, come i miei occhi poco fa.
Io facevo
affidamento su di lui! Cavolo, pensavo anche di essere il suo Grande Diamante,ma evidentemente non sono io.
Perchè non lo sono?mi chiedo quasi disperata.
Quasi.
Sto
perdendo tutta la mia apparente calma: un passo verso di lui, è uno spillo che
mi si conficca nel cuore.
Gli passo
davanti senza guardarlo, con passo fiero, come se non fosse mai accaduto nulla.
Sento i
suoi occhi cercare di leggermi dentro, per comprendere i miei pensieri e per
spiegarsi tanti altri miliardi di motivi che gli auguro, molto calorosamente,
di riuscire mai a comprendere.
Contento?
Era questo che volevi?
No?
Ormai lo
hai avuto e niente cambierà più.
Fino a che
non sparisco dalla sua vista, il suo sguardo mi perfora la schiena, mettendomi
a disagio: come se io fossi nel torto e lui no...
Nello
stesso attimo in cui comprendo che i suoi occhi non possono più vedermi, inizio
a correre come una forsennata, esattamente come corsi quel giorno in cui, per
la prima volta, ci baciammo.
Una lacrima
solitaria mi scorre lungo il viso: l'ultima.
Prometto
che questa goccia, questa, sarà l'ultima.
Chiuderà il
giro della mia disperazione con la sua azione.
E così mi
comportai con Draco fino al termine della scuola,
senza mutare il mio comportamento mai.
Ero stanca
dei cambiamenti.
*******************
Poi,
finalmente, è giunto il 5 maggio: giorno del concerto.
Adesso sì, che
ho deciso che canzone cantare: un motivo che avrebbe espresso tutto ciò che
provo; non c'è stato bisogno nemmeno di cercarlo perchè
esso mi si era fissato nella mente durante la mia infanzia in quanto mi era
molto piaciuto ed era stato composto dal mio gruppo musicale preferito di
allora.
La Sala Grande, per
questa occasione, è stata completamente trasformata: il soffitto rappresenta,
invariato, il cielo notturno con tante stelle luminose, i tavoli delle quattro
Case sono scomparsi per lasciare il posto a centinaia di poltroncine rosse,
dall'aspetto comodo. Esse sono divise in due parti, cosicché c'è un “passaggio”
dove è stato sistemato un tappetto dello stesso
colore delle poltroncine; di fronte, poi, c'è un palco completamente di legno
scuro su cui sono sistemati un microfono magico ( in grado di limitare i danni
delle possibili stonature ), molte casse sono sparse per la sala in posizioni
strategiche e in modo che non infastidiscano, con il loro volume, gli
spettatori.
Un sipario
si trova alle spalle del palco e da lì, usciremo tutti noi cantanti, uno per
uno.
Il concerto
inizierà alle ventuno, ma io ho cominciato a prepararmi già dalle
diciannove: cosa che penso abbiano fatto tutte le studentesse.
Mi faccio
un bagno rilassante pieno di bagnoschiuma al latte di mandorla, dopo di che mi
asciugo sia i capelli che il corpo: i capelli li raccolgo in un semplice
chignon con un nastro di raso blu scuro, senza alcuna ciocca libera.
Mi trucco
con due passate di mascara, e con la matita nera mi circondo gli occhi, ma solo
di sotto; e, alla fine, un lucidalabbra madreperlato sulle labbra e un po' di
fard sulle guance.
Apro le ante del mio armadio e prendo l'abito che ho scelto per
quest'occasione: è totalmente diverso dall'altro che presi per il ballo e che
ora giace inutilizzato su una gruccia. Sembra quasi accasciato su sé stesso in
attesa di un qualcosa che gli faccia riprendere vita, gioia e dignità.
Anche io,
come quell'abito, sembro racchiusa in me stessa, senza possibilità di far
entrare più niente nel mio animo.
Tolgo con
delicatezza la custodia che lo ricopre e mi fermo un attimo ad osservarlo: è di
un blu cupo, molto elegante e “deciso”, senza spalline, con una piccola pietra
del medesimo colore dell'abito appuntata sul seno, stretto fino al punto vita e
poi si gonfia fino a un po' sopra il ginocchio.
Lo indosso,
circondo il collo con un filo di perle grosse bianche e calzo ai piedi delle décolleté di un bianco sporco, aperte davanti
decorate da un fiocchetto, molto alte; fortunatamente il tacco non è a spillo,
ma è piuttosto spesso, così sono costretta ad ammettere che sono molto comode,
troppo per essere delle scarpe con il tacco!
Mi specchio
e...devo dire che sto benissimo; quasi non mi
riconosco, ci vorrebbe solo un po' di colore e di lucentezza sul mio viso.
Assomiglio di più ad una bambola di porcellana per il mio pallore che ad una
ragazza.
Ma che
posso fare per combattere la desolazione che sento dentro di me? È come una
voragine che, allargandosi sempre di più, mi succhia emozioni, forze e serenità;
e chi sono io per pormi in contrasto con questo fenomeno che avviene nel mio
essere? Ok, stiamo parlando di me, ma ciò non vuol dire che io sia in grado di
anche solo sperare di vincere questo male che si propaga dentro di me come una
macchia d'olio sul pavimento. È qualcun altro che dovrebbe essere l'artefice
della mia “liberazione”: il male causato da un altro, si estinguerà unicamente
attraverso le azioni di codesta persona.
Mi trovo
ancora di fronte lo specchio dell'armadio, senza muovermi: il mio viso non
esprime nulla e devo fare un immenso sforzo di volontà per atteggiarmi a una
cantante timorosa della figura che compierà davanti a tutta la scuola; ma
simili insignificanti avvenimenti non riescono più a scalfire la mia corazza...
perchè combattere ogni giorno, mettendosi in gioco,
senza pensare alle conseguenze, se poi accade ciò che
non avevo nemmeno previsto?
Indietreggio
di un passo, lentamente: sono ammaliata troppo dal mio viso pallido,
ma splendente di una tonalità lunare; sorrido amaramente per ciò che ho
constatato in questo preciso momento.
La
sofferenza mi dona.
Una cosa è
certa: nonostante i discorsi degli studenti di Hogwarts,
io, HermioneGranger, sono
totalmente inimitabile.
Anche per
le cose negative.
ANGOLO DELL’AUTRICE.
Buon
giorno! Sono tornata!! Era ora, anche…xD capitolo non molto importante come noterete. xD il prossimo sarà il penultimo o
ultimo; è dal decimo che dico così, e poi mi metto a scrivere e scrivo! T.Tme profondamente logorroica
quando vuole..ahaha
Comunque,
vorrei ringraziare veramente con calore tutti coloro che mi seguono, mi “preferiscono” e recensiscono ciò che scrivo! xD
Devo
scappare, per questo non vi ringrazio individualmente..=(
Mi
siete indispensabili, sappiateeeee!!
*.* ahahha…sono un’esperta nell’arte delle sviolinate!
xD
Mi dirigo
verso la Sala Grande
con passo felpato; molto, ma molto lentamente conto i passi che mi separano e
mai, nemmeno una volta, cerco di guardare attorno a me, di spiare ogni più
insignificante movimento degli altri studenti, di ascoltare le loro parole.
Semplicemente, non riesco a trovare in me la voglia di osservare nuovi
orizzonti, di pormi nel contesto scolastico come un personaggio di rilievo in
quanto molto intelligente e preparata su ogni argomento.
Rimango
sempre la stessa, ma non voglio più avere niente in relazione con coloro che mi
circondano; mi atteggio a una dea, nel vero senso del termine: con lo sguardo
fisso trapasso tutto ciò che ruota intorno a me, senza vedere, né percepire; ci
sono solo io e il mio cuore ferito che non riesce a smettere di cantare una
lenta melodia, simile a una ninna nanna. Ma essa, al contrario, non lo può
tranquillizzare, gli fa rammentare ogni singolo secondo ciò che voglio
dimenticare.
Ma questo
non accade: la melodia continua inesorabile, incurante, con un suo proprio
ritmo sconosciuto al resto del genere umano;graffiante,
coinvolgente, dolorosamente esprime ciò che la mia voce vorrebbe fare, ma che,
a causa delle norme del comportamento umano, mi è impossibile.
Sembra
quasi che la stia danzando: batte seguendo il ritmo di questa triste composizione; tu-tutum..
E ancora..ancora un altro battito, identico al precedente, ma
differente da quello che ci sarà successivamente; fino a che insieme non
comporranno l'intera melodia. E, in quel momento, avrà inizio la stessa
identica danza che non riesce e non può trovare una fine, fino a che tutto non
sarà perdonato o, almeno, dimenticato. Quando quei momenti preziosi verranno
seppelliti da altri di diverso genere e di minore o maggiore importanza,
allora, solo in quel frangente, questa lenta musica non sarà più così manifesta
e sentita, ma verrà coperta da così tante altre voci, che passerà in secondo
piano, se non in terzo. E con il trascorrere del tempo, scomparirà, fino a
depositarsi in quella parte di cuore che custodisce gelosamente ricordi che
saranno rammentati solamente con un sorriso malinconico disegnato sulle labbra.
Pochi passi
mi separano dal palco: stranamente non mi sono quasi accorta di essere entrata
e di essere passata incolume sotto centinaia di sguardi a metà tra il
meravigliato e l'ammirato; cammino sicura verso la parte destra del palco, dove
ci è stato indicato di recarci per aspettare il nostro turno.
Cammino
sicura perchè..
l'indifferenza rende sicuri e forti, questo io l'ho capito. E non penso che
riuscirò facilmente a smettere di seguire quest'importante e particolare
insegnamento.
“We don't needanything or anyone” è questo
ciò che mi colpisce della prima canzone che una Tassorosso
canta; noi non abbiamo bisogno di niente e di nessuno.
Credevo il
contrario fino a poco tempo fa, ma ora, non voglio avere bisogno di alcunché
che dipenda dagli altri,e mi meraviglia profondamente
il fatto che sia stata proprio una dei tassi ad esprimere un concetto così...
disperato. E questo mi fa comprendere che anche a lei, in qualche modo – molto
più semplice rispetto al mio-, deve essere accaduto qualcosa che riguarda
l'amore. E quando, dopo che ha terminato la sua canzone, la vedo avvicinarsi a
me per sedersi sulla panchina sulla quale anche io sono seduta, con gli occhi
tremendamente lucidi da non essere adducibili alle luci forti del palco, quella
che prima era solo un'idea, diventa una certezza.
E in me si
rafforza la mia decisione di donare vita proprio a quelle parole che compongono
il motivo che ho scelto; ho bisogno di un perchè da
parte sua, altrimenti non potrò dimenticare i nostri baci e non potrò scordare
lui, con quei suoi occhi così splendidamente magici e ammalianti.
La seconda
canzone che odo si pone in completa contrapposizione con la prima: essa esprime
la ferma volontà di voler ad ogni costo la persona che si ama, nonostante le
sofferenze, le menzogne...
“I don't want this moment
To ever end
Where every thing's nothing, without you
I wait here forever just to,
To see you smile
Cause it's true
I am nothing without you”
te,
aspetto qui per
sempre solo per
per vedere te
sorridere
perchè è vero:
io sono
niente senza te>
No, io non
riuscirei mai a comportarmi in questo modo: cavolo, non sono mica uno zerbino
io; posso tranquillamente vivere anche senza nessuno al mio fianco.
Su questo
punto rimango sempre molto indipendente, non riesco nemmeno lontanamente a
immaginarmi in balia di un altro essere umano; ho sempre pensato che solo le
donne fragili e poco istruite aspettano il loro lui per poi farsi comandare in
ogni più piccolo dettaglio della loro vita in comune. Una volta, avevo la ferma
convinzione che mai, cascasse pure il mondo, mi sarei sottomessa a un ragazzo:
io, semplicemente, non mi vedevo subire senza mai reagire soprusi e ordini
insensati o meno.
Ma poi, con
l'arrivo di Draco, be' ho
compreso cosa c'è dietro a tutta questa debolezza: l'amore, quel sentimento
che, volente o nolente, ti piega ai suoi desideri e ti rende succube della sua
enorme forza trascinante; ma, in fondo, se una persona ha una tempra forte,
conserva lievemente il suo spirito. Per esempio, guardate me: mi sono mai
sottomessa più di tanto a lui? Ebbene no, ho sempre combattuto per ciò che
ritenevo e ritengo giusto: mischiando, però, dolcezza a combattività, la voglia
di prevalere al mio sentimento per lui.
Si
acquisisce una mentalità elastica quando una persona viene ad occupare un parte importante e unica della nostra vita, si cerca di rispettare
i bisogni dell'altro senza però, in questo modo, privarci di ciò che è
fondamentale per noi.
Mi
massaggio lievemente le tempie con movimenti circolari, quasi come volessi
dimenticare tutto o ricordare qualcosa che, invece, ho scordato; è da parecchi
giorni che non trascorro una notte dormendo: mi sveglio in continuazione
tremante, mentre sudo freddo per ciò che ho sognato e per quello che mi pare
aver percepito, intorno a me, nel mio stato di sonnolenza. Mi sembra, qualche
volta, quando mi risveglio bruscamente nel cuore della notte, di vedere una
figura oscura vicino alla finestra. Ma non riesco poi a guardare con attenzione
che, dopo un battito di ciglia, sparisce mentre il vento invade la mia camera.
Ho riflettuto molto spesso su questo strano avvenimento, non giungendo, però,
ad alcun tipo di conclusione logica; per sicurezza, comunque, ho recitato tutti
gli incantesimi di protezione che conosco affinchè
nessuno potesse penetrare nel mio dormitorio. Forse un po' eccessivo, certo, ma
la notte successiva a tutto ciò, non si è svolta tranquillamente senza estranee
presenze vicino al mio letto.
Quella
figura era di nuovo lì: nello stesso punto, immobile come sempre; però, questa
volta, non era sparita subitaneamente. Si era avvicinata con passo cadenzato, ma sicuro... e non potevo sbagliarmi: quel passo
era maschile, troppo sicuro e troppo elegante per essere quello di una ragazza
che pensa solo a muovere a destra e a sinistra il suo fondo schiena. Il buio mi
impediva di vedere i tratti del suo viso, ma non avevo paura di ciò che mi
avrebbe potuto fare, anche sapendo che, in caso di pericolo, non sarei stata in
grado minimamente di proteggermi, visto che la mia bacchetta “riposava”
tranquilla nel cassetto del comodino di fianco al letto. Certo, con un semplice
gesto non troppo accentuato avrei potuto pure afferrarla e nasconderla sotto le
lenzuola, ma non ne sentivo la necessità: ero stranamente sicura del fatto che
quel ragazzo – se veramente era un ragazzo in carne ed ossa o un frutto della
mia immaginazione.-, non mi avrebbe arrecato nessun danno. La sua persona
emanava nell’aria un profumo unico, che non avevo mai sentito nella mia vita;
un’essenza magica e, quasi, ultraterrena. Diffondeva, anche grazie a questo
particolare profumo, un’aura di calma e di sicurezza, e io mi lasciai ammaliare
da tutto ciò, senza chiedermi se, in fondo, ciò che stessi facendo fosse
sbagliato o meno; c’eravamo solo io e lui, senza pensieri, senza tristezze
inutili, solo con le nostre emozioni.
Un
intorpidimento stava, lentamente, ma inevitabilmente, impossessandosi di me;
per la prima volta, dopo giorni, potevo affermare di sentirmi bene, veramente
bene con me stessa. Né il mio cuore sanguinava per quell’amore poco vissuto, ma
estremamente pieno di vigore che mi aveva acchiappata senza che me ne
accorgessi.
Improvvisamente,
egli prese la sua bacchetta e la mosse con un movimento fluido della mano. In
quel mentre non chiusi gli occhi come avrebbe fatto la maggioranza delle
persone con un po’ di sale in zucca, no… ero in trepidante attesa di vedere
cosa avrebbe combinato, perché ogni suo più minimo
gesto mi afferrava in un modo tale da lasciarmi euforica e palpitante.
Una leggera
nebbiolina di color verde muschio si propagò dalla punta della bacchetta di
quel ragazzo, e non so come, ma riuscì a penetrare nel mio essere, giungendo
fino al mio cuore dove successe qualcosa che ancora non so spiegarmi.
Una morsa:
ecco cosa sentii; ma non era affatto dolorosa. Piacevole, mi trasmise
un’emozione di conforto.
In quel
momento, anche se il seguire un ragionamento totalmente privo di logica non è
un tratto del mio carattere, compresi che quel ragazzo, quell’angelo - come lo
avevo nominato nella mia mente-, veniva da me solo per rendermi più serena
perché conosceva tutto quello che mi era successo.
Un’idea un
po’ puerile, ma come altro avrei dovuto spiegarmi quegli avvenimenti?
Poi se ne
andò, scivolando via dalla finestra nel buio oscuro della notte. Però, da
quella notte, ricominciai a dormire più decentemente e questo è dimostrato dal fatto
che le miei occhiaie son notevolmente diminuite. Così,
non svegliandomi più, non ho più avuto l’occasione di rivederlo, ma ho come
dentro di me la certezza che venga sempre nella mia camera. Per assistermi. E,
nonostante io non abbia prove materiali che lo
dimostrino, che dimostrino che la mia non è solo un’illusione, il mio cuore ne
trae conforto e calore. Avere qualcuno al mio fianco, nel momento della
giornata più cupo e triste, nelle ore in cui ti assalgono tutte le paure che
durante il giorno cerchi di scacciare, è, per me, un sostegno senza eguali.
Anche se
questo qualcuno può essere una persona per niente raccomandabile.
Chiudo
leggermente gli occhi, troppo stanca per tenerli ancora aperti con il solo
scopo di guardare chi si esibisce.
È un attimo:
le mie narici vengono invase da quo strano profumo, a me familiare. Il mio
corpo si rilassa e repentinamente apro gli occhi per comprendere, finalmente,
chi è il ragazzo misterioso; sposto lo sguardo a destra e sinistra come in
preda a una strana frenesia, ma mi accorgo, con estrema delusione, che non c’è
nessuno accanto a me o che si sta allontanando.
E, allora,
non mi resta altro che un quesito pressante nella mente, come al solito, senza
risposta. Cosa significa il fatto che io abbia sentito proprio quel profumo a me tanto caro, proprio di quel ragazzo che mi è di confortoproprio
in questo momento, in cui è quasi giunto il mio turno di cantare?
Non è accaduto
nulla di strano: molto probabilmente, anzi sicuramente, la tua testa sta
perdendo qualche minuscola, ma importantissima rotella
e per questo hai delle allucinazioni olfattive.
Niente di
preoccupante, ci sono tante persone che fingono di essere normali quando, in
realtà, la normalità li rifugge come un topo con un gatto.
Io non ho
immaginato proprio niente, ribatto sicura e orgogliosa; e sono perfettamente in
pieno delle mie capacità mentali e fisiche. Le mie rotelle sono tutte al loro
posto.
Se è veramente
così, perché stai litigando in questo preciso momento con la tua mente? Sequesta non è un’azione di un folle,
allora si può anche affermare che Hitler fosse solo un tantino violento. Per il resto, era tranquillo come un
gattino, vero?
Lasciamo stare
Hitler che riposa nella tomba e che, ormai, credo, si sia pure polverizzato; io
non litigo con te, cioè, non con la mia mente: questo è, semplicemente, un
monologo. Mai sentito questo termine prima d’ora? Ebbene, eccoti la spiegazione
del suo significato: si chiama monologo quell’azione che compie una persona
quando parla con sé stessa. Visto? Tutto a posto, e tu, visto che sei la mia
mente, avresti dovuto conoscere una parola così semplice; dove sei, quando
studio?
Silenzio, nessuna
risposta. Decido di lasciar perdere poiché sono ancora troppo scossa per
intrattenere una conversazione con la mia mente; perché ho sentito quel
profumo? Anzi, cosa molto più importante, perché l’aria era invasa di
quell’essenza quando, evidentemente, non c’era nessuno vicino a me? Come è
potuta arrivare fino al luogo in cui mi trovo io?
Magia.
Appunto, magia;
qualche volta, penso che non sarebbe male se mi trovassi in una normale scuola
con normali studenti che per farti odorare il loro profumo si devono avvicinare
pericolosamente a te. Sarebbe molto più semplice, sicuramente; niente in
confronto con tutti questi perversi ragionamenti che,ora,
occupano la mia mente.
Ma una cosa è
certa: se una cosa non è difficile, non è interessante e intrigante. E io mi
sento veramente tanto intrigata da tutto ciò; o forse mi sento così perché
cerco di occupare la mia testa per non riflettere su ciò che sto passando.
Non voglio pensare
a DracoMalfoy, non voglio
pensare che, forse, a quest’ora, se non ci fosse stata Ginny,
avremmo potuto comprendere fino in fondo il significato della sua maledizione;
non voglio pensare che, in questo momento, forse lo starei baciando felice e
starei rispondendo con altezzosità alle sue provocazioni.
Ho chiuso con
l’amore: ho avuto –che cavolo!- un ragazzo, che ragazzo non si poteva proprio
definire, e tantomeno innamorato della sottoscritta, eppure già non voglio più
averli tra i miei pensieri. Uno, dico, e pure con tanti problemi o, almeno, con
uno, estremamente complicato da risolvere.
Il mio viso non
lascia trasparire niente di ciò che accade dentro di me: è atteggiato in una
maschera impenetrabile e pallida che è come se gridasse “ Lasciatemi in pace,
io non sono come tutti voi, ma sono superiore..”,
visto che nessuno mi si avvicina. Ma,in realtà, posso
percepire sulla mia pelle tanti sguardi furtivi che non hanno nulla di furtivo,
perché se no non mi sarei accorta che tutti i partecipanti al concerto mi
stanno fissando.
Sbuffo
elegantemente e mi alzo per sgranchirmi le gambe. Mi liscio il vestito
guardandomi attorno alla ricerca di un angolo dove appoggiarmi senza essere
troppo alla mercé di sguardi indiscreti.
Non trovandolo sto
per risedermi quando sento chiamare il mio nome: il mio turno è giunto.
Con lentezza,
estremamente calma mi dirigo sul palco dove l’impatto con tante paia di occhi
fissi sulla mia figura, mi fa un certo effetto. Per un attimo, ho la folle idea
di scappare a gambe levate, tale è il mio smarrimento; ma, ormai, sono in gioco
e tanto vale giocare, senza fregarsene delle regole.
La McGranitt, invece, si è volatilizzata senza nemmeno
annunciare il titolo del motivo che canterò; ma si può essere più trascurati di
così?
Decido di rivelare
da me il titolo e così, appena eseguito questo compito, facendo un movimento
della bacchetta, odo le note che tanto conosco e tanto amo, invadere la Sala Grande.
- E ora, signori e
signore, canterò una canzone che spero sia di vostro gradimento. Non tutti,
sono sicura, la riconosceranno, ma il mio desiderio più grande è che vi entri
nel cuore, magari facendovi riflettere su ciò che vorreste, sui vostri desideri
non ancora realizzati e su come vi state comportando con la persona che ha
scalfito il vostro cuore – mi fermo, facendo un respiro e esclamo – questa
canzone è dedicata a voi! A tutti coloro che sono innamorati di una persona che
non lo sa o che vi ferisce con le sue azioni.
Soffermo il mio
sguardo su Draco, ma non abbastanza per fargli pensare che le mie ultime parole si riferiscono a
lui; ma lui sembra quasi comprenderlo perché, insicuro, si passa una mano tra i
capelli scompigliandoli.
Non so spiegare il
motivo, ma c’è qualcosa in lui di strano:
non ha più sul viso stampato quel ghigno e quell’aria da strafottente che lo
distinguono dagli altri. La cravatta non è sistemata alla perfezione come al
solito, anche se lo smoking che ha indosso è impeccabile.
Comunque, ora non
ho il tempo di stare dietro a pensieri intricati: ora è il mio momento per
esprimere tutti i miei sentimenti, di infondere in delle semplici parole tutto
ciò che provo e che vorrei.
E, così,
stringendo il microfono con tutta la mia forza, quasi volessi spezzarlo, inizio
a cantare:
- Così finisce un'altra volta così, e questa volta
anche con te...
Così finisce un'altra volta così,
e almeno dimmi perchè...
Almeno spiegami il motivo, Draco, perché anche
se mi ferisci in modo incredibile, rimani sempre nel mio cuore.
- Se non sai...
se mi vuoi... e non sai, come sei...
puoi andare, non restare, almeno dimmi se mi vuoi... puoi andare, non restare, almeno dimmi se mi vuoi...
Sono importante per te? Dimmelo, o quello che c’è stato tra noi non sarà
valso a niente; e quello chesarebbe potuto essere il nostro rapporto, rimarrà un mio stupendo
e dorato sogno, destinato solo ad essere frutto di una mia semplice e pura
fantasia, senza possibilità di divenire realtà.
- E quando il
sole tornerà, a riscaldare quest'aria
e quando poi tramonterà, ti potrò dire ancora,
ti potrò urlare ancora:
Resta ancora o sempre con me, fino a domani
per potermi dire se hai bisogno di me!
Resta ancora con me, fino a domani
per potermi dire se hai bisogno di me...
E, allora, finalmente lo guardo. Mi fissa, senza muovere un muscolo, con
occhi dolci che, poi, diventano indifferenti e subito dopo di nuovo dolci. Ma
che gli sta succedendo? Sono seriamente preoccupata e sul mio viso, di sicuro,
è presente un’espressione allarmata. Vorrei correre immediatamente da lui per parlargli,
per porgli solamente un’unica domanda: “come stai?”.
Ma non posso, non mi è concesso perché…
- Così finisce un'altra volta così e questa volta anche con te.
Così finisce un'altra storia così,
almeno dimmi perchè.
Se non sai... se mi vuoi... e non sai, come sei...
puoi andare, non restare, almeno dimmi se mi vuoi...
puoi andare, non restare, almeno dimmi se mi vuoi...
E quando il sole tornerà, a riscaldare quest'aria
e quando poi tramonterà, ti potrò dire ancora
ti potrò urlare ancora:
Resta ancora o sempre con me, fino a domani
per potermi dire se hai bisogno di me!
Perché deve essere lui a farlo, a rendermi partecipe di ciò che alberga
nel suo cuore, anche se ciò non avverrà mai perché, sorrido amaramente, nemmeno a lui è concesso.
E non perché non voglia o perché il suo orgoglio ne risentirebbe; no, a
causa della maledizione.
-Resta ancora o
sempre con me, fino a domani
per potermi dire se hai bisogno di me!
Pronuncio queste ultime parole con un filo di voce; non m’importa se la
mia esibizione sia piaciutao meno, a me interessa solo che a lui sia arrivato il messaggio
contenuto in ciò che ho cantato.
E, anche se in me ho la certezza che lui l’ha ricevuto, ne ho pure
un’altra: che questo non cambierà di certo lo stato attuale delle cose tra noi;
a meno che, improvvisamente, l’effetto della maledizione sia magicamente scomparso.
Alzo il capo che ne frattempo avevo chinato,
quando uno scroscio di applausi invade la
Sala Grande, giungendo alle mie orecchie.
Sono contenta, almeno sono apprezzata da qualcuno. Mi piego in un elegante
inchino e poi, dando le spalle al pubblico, me ne esco dalla scena senza
rimpianti, ma con un nuovo peso sul cuore.
Peso acquisito dalla consapevolezza dei tristi giorni che mi attendono
con ansia, come tanti lupi affamati che, dopo giorni senza cibo, si ritrovino
una preda molto ambita e succulenta.
Mi accascio stancamente sul divanetto dove ero prima che giungesse il
mio turno e, chiudendo gli occhi, mi metto le mani tra i capelli.
Sussurro implorante con una speranza ardente nel
cuore: “ Per favore, vieni. Vieni da me, dimmi ciò che vuoi, ma vieni da me.
Non m’importa se ciò che dirai mi farà male, ma voglio sapere se hai bisogno di
me, se io sono il tuo Grande Diamante, o se sono, semplicemente, una stupida
con il cuore a pezzi. Vieni”.
Togliendo le mani dai capelli, mi abbraccio le gambe e chino la testa
sulle gambe, ormai priva della forza combattiva che tanto si addice a un Grifondoro.
Forse son trascorsi cinque minuti, o forse uno, non
riesco a definire con precisione il tempo che ho trascorso in questa posizione,
ma alzo di scatto il capo quando mi sento osservata e il profumo che tanto mi
piace, mi invade le narici.
E ciò che vedo mi rende incapace di compiere un qualsiasi movimento o
anche di articolare una semplice parola; ciò che, ora, guardo con la bocca
aperta per la sorpresa e con il cuore martellante nel petto per la vicinanza
con colui che lo ha frantumato in tanti minuscoli pezzettini, non avrei mai
pensato potesse essere lui.
Non avrei mai pensato di associare quel confortante profumo proprio con
quel ragazzo.
Con il proprietario di quei due occhi grigi, così profondi che mi sembrano
scavare all’intero dell’anima quando mi fissano in quel modo.
Oh si, mi dice una vocina nella testa, mi sa
proprio che ti deve dare un mucchio
di spiegazioni. E che siano convincenti, peraltro.
Così, una domanda mi esce dalle labbra, incontrollata; proprio l’ultima
che avrei dovuto porgli.
Perché… proprio stupida.
- Hai cambiato profumo?
E queste parole sembrano scuoterlo, facendogli, secondo me, dubitare
della mia salute mentale.
E non a torto, aggiunge
sempre la stessa vocina del monologo.
ANGOLO DELL’AUTRICE!
Chiedo scusa, inginocchiandomi…può bastare a farmi
perdonare??T.T questo
capitolo l’ho scritto tre mesi fa, ma non l’ho postato poiché non ne avevo
voglia..=( cioè sto in crisi con questa storiaa!! Ù.ù comunque, dovrei
riuscire a finirla! Sia anche per dire che ho terminato una storia!
Ringrazio con tutto il cuore le persone che mi seguono e
che, soprattutto, recensiscono..xD
mi rende felice un vostro commento! xD
Durante tutto il giorno in cui era fissato il
concerto, Draco si era sentito inspiegabilmente
strano e quasi in ansia: ciò era dimostrato dal fatto che: 1) non aveva la
solita aria impeccabile che lo rendeva terribilmente sexy agli occhi di tutta
la fauna femminile di Hogwarts, in trepidante attesa
di essere deflorate dall’ultimo erede dei Malfoy; 2)
non aveva insultato per tutta la giornata gli appartenenti ai Grifondoro. Fatto strano, terribilmente, e quasi shockante.
In quella data, memorabile, DracoMalfoy
aveva tenuto la bocca chiusa senza mai aprirla, nemmeno per scopi più
divertenti. Ebbene si: 3) non si era portato a letto
nessuna ragazza; evento che, a detta di molti e delle solite voci di corridoio,
non era mai accaduto. La domanda principale del ragazzo – che si poneva
da almeno tredici ore – era: cosa è questa strana ansia che mi attanaglia lo
stomaco rendendomi un emerito Grifondoro? Mai epiteto fu utilizzato in modo più offensivo e
disgustato di quello che ne fece il Serpeverde: già
il fatto di paragonarsi ai suoi tanti odiati nemici,
ve la può dir lunga su quanto fosse instabile emotivamente in quelle
ventiquattro ore. Ventiquattro ore che, nel bene e nel male, egli
avrebbe rammentato fino a rendere stupidamente ciechi i suoi profondi occhi
grigi; ma questa, purtroppo, è un’altra storia, una storia
che non è il caso di raccontare in questo momento. Tutto era iniziato nel più usuale dei modi:
sveglia, colazione in Sala Grande e pesanti ore di lezioni tenute dai suoi amati
professori; ma, in seguito, mentre si avvicinava il pomeriggio, egli aveva
iniziato a sentirsi in maniera differente, non più sicuro di sé, ma aveva
provato quelle sensazioni di timore e di rispetto che hanno i bambini nei
confronti degli adulti, quando si trovano al centro della loro attenzione. Egli
aveva cercato invano e innumerevoli volte di scacciare quelle insidiose
sensazioni, ma niente: non c’era stato nulla da fare; esse erano, anzi, aumentate in modo esponenziale rendendogli allettante l’idea
di chiudersi nella sua stanza e di gettare la chiave da qualche parte. Piano che non aveva messo in atto per il semplice
fatto che, avendo già sbarrato le finestre, non aveva potuto far scomparire la
suddetta chiave nel vuoto dei giardini della scuola; non aveva riflettuto su
altri ed eventuali metodi per rendere realizzabile il suo piano ingegnoso; no,
ormai la sua testa era troppo colma di quelle
sensazioni mai provate prima che gli era impossibile mantenere o riacquistare
la sua solita mente lucida. E poi, proprio quando era entrato nella Sala
Grande alle 22.00, l’ansia gli aveva bloccato il respiro e, in quel momento,
tutto ciò che durante le ore precedenti gli era apparso inconcepibile e
impensabile, gli si era presentato in tutta la sua chiarezza. Egli comprese,
semplicemente, che, a quel concerto, sarebbe accaduto qualcosa di estremamente
importante per lui; così si appoggiò su una parete del fondo della sala e si
accinse ad attendere il suo destino. Troppo melodrammatico, forse? No, basti immaginare Malfoy
che, mentre attendeva il “destino”, cercava di riavviarsi i capelli e di
rendersi super affascinante: come se il destino fosse stata
una donna bellissima e non un qualcosa di astratto. Poi, una voce melodiosa che aveva già avuto
l’onore di ascoltare, lo aveva distolto dai suoi
pensieri e, mentre, le parole della canzone di Hermione
gli risuonavano in testa, si era accorto di provare qualcosa al cuore, una
sensazione di calore. Una fiamma che lo stava divorando in modo piacevole, che
faceva evaporare il ghiaccio in cui era racchiuso il suo cuore. Entrò,
improvvisamente, come in uno stato di trance: non udiva i suoni del mondo, non
percepiva alcuna luce, solo, davanti a sé, vide qualcosa volare lentamente
verso di lui. Era un qualcosa che emanava luce, un chiarore così luminoso da
accecare, ma Draco non chiuse mai suoi occhi. Non
voleva perdere un solo secondo di tutto quello che stava accadendo. Stranamente
non aveva timore dello strano oggetto che gli si avvicinava; stranamente, alzò
una mano fino a toccarlo, ma poi si ritrasse troppo stupito. Era una chiave,
l’oggetto splendente. Una chiave non come tutte le altre: dorata e, quando la
prese in mano, notò che c’era un’iscrizione su di essa in caratteri gotici. Sembra la mia scrittura, pensò il ragazzo e poi,
si accinse a leggerla; ma non appena egli posò gli occhi su di essa, cominciò
una lenta melodia. “Se rivuoi il tuo cuore, leggi
l’iscrizione. Ma attento, nessuna altra
occasione ti sarà data; se tu vorrai sprecarla, per la vita, il tuo cuore vivrà
in una prigione dorata di cui codesta è la chiave. Ma, ricorda, c’è sempre un
motivo dietro gli avvenimenti accaduti” Cosa intendevano dire quelle strane parole? Che
motivo ci sarebbe dovuto essere dietro uno stupido ed
insignificante concerto? Strinse la chiave dorata nel palmo della mano
destra, beandosi di quel calore surreale che essa emanava; una sensazione di
pace e sicurezza si impossessò del suo corpo e sentiva come se quel qualcosa
che gli era sempre stato negato fino a quel momento,
riuscisse a trovare la sua antica ed immutata collocazione al centro esatto del
suo essere: il suo cuore, sì, non l'organo che serve agli essere umani per
vivere, ma il cuore inteso come fulcro di sentimenti era finalmente vicino a
lui, precisamente nella sua mano. Sorrise, quasi stranito e incredulo per quella
situazione che non sperava potesse realmente accadere. Dopo ben quindici anni
in cui era vissuto monco della sua parte più importante, ecco che essa si
presentava di nuovo ai suoi occhi, come se non riuscisse a stare lontana dal
suo proprietario e come se non volesse più farlo, se questo includeva il fatto
che stesse privando di qualcosa di terribilmente importante, fondamentale,
colui al quale era destinata. Se quella melodia era vera, questo voleva dire
che ora, spettava solo a lui il compito di decidere se riappropriarsi dei suoi
sentimenti o continuare a vivere - esistere come un freddo automa - così come
era cresciuto.
Se qualcosa di scombussolante non fosse accaduto
nelle settimane precedenti, se avesse continuato a trascorrere i suoi giorni
regolarmente, con accanto sempre una ragazza diversa; se egli stesso non fosse
cambiato, poco a poco, dentro e, soprattutto, se qualcosa non fosse mutato nei
suoi pensieri; se non avesse conosciuto il lato più segreto e più luminoso -
caldo come i raggi del sole - di una ragazza in particolare; be', DracoLuciusMalfoy avrebbe scelto sicuramente di non cambiare
niente nella sua vita, perfetta sotto molti punti di vista, e di indossare la
chiave come una collana che gli avrebbe rammentato, giorno dopo giorno, di come egli era più forte rispetto agli altri
comuni esseri umani poichè non possedeva un cuore. Ma
dal momento che tutto ciò non era successo e dal
momento che egli non sapeva con certezza se rischiare tutto per la Granger,
prese una giusta decisione, sia nel bene che nel male. Vederla e, soprattutto, osservare il suo
comportamento verso di lui.
E quindi, la domanda che gli pose la riccia lo
colse esattamente e perfettamente alla sprovvista. Semplicemente non credeva
che il suo profumo sarebbe stato oggetto di una conversazione con lei, anche se
era cosciente che esso intrigasse enormente il genere
femminile. "No, è sempre lo stesso. E poi non capisco il motivo per il
quale tu me lo stia chiedendo" Hermione,immervosita dalla mie parole,
mi rispose sprezzante. "Sono affari miei!" No, che non erano solo
fatti suoi visto che il profumo, fino a prova contraria, era il mio. "Ma
quindi ti interesso ancora?" chiesi, invece, in modo diretto sperando di
farla arrossire e così, di comprendere che cosa provasse realmente per me. E il suo viso, come volevasi dimostrare, divenne
di un accesso color porpora che - oddio -, non le donava per niente. "No!" esclamò. " Cioè, che intendi
dire?" Un sorriso mi aleggiava sulle labbra. "Quello
che ho detto; o non riesci più a connettere a causa della mia vicinanza?"
le domandai avvicinandomi al suo corpo, fino a sfiorarle il naso con il mio. "Ehm.." balbettò.
"Senti, ma cosa vuoi da me? Non
ti è bastato tutto quello che mi hai fatto, non ti è bastato che, per la prima
volta nella mia vita, ho pianto fino a sentirmi male, fino a soffocare; non ti
basta sapere che, ormai, il sole per me non è quello che in cielo viene
osservato da tutti, ma sei tu, sulla terra ferma, che mi riscaldi e mi rendi
luminosa la giornata nonostante tu abbia espresso chiaramente che non mi
vuoi?" urlò agguerrita la Grifondoro. A quel punto, a quelle parole, il sorriso che prima aleggiava
solamente sul mio viso, si allargò radioso. Abbassai la mano fino ad arrivare alla tasca dei
pantaloni, deciso afferrai la chiave d'oro - unica e mia - riposta lì dentro e
poi senza paura, ma solo con il desiderio e l'intenzione di ritornare completo,
la appoggiai con forza sul mio petto, esattamente dove si trova il cuore umano.
Non sapevo come mai avessi fatto tutto ciò, ma qualcosa dentro di me, mi diceva
che quella era la cosa da fare per ritornare ad essere
il me stesso che ero stato solo per pochi anni. Hermione strabuzzò gli occhi quando vide una luce risplendere
dalla chiave dorata che veniva "mangiata" dal mio cuore, affamato e a
digiuno da moltissimo tempo. Io ero invaso da un calore che non avevo mai
provato, non un calore fisico che senti sulla pelle, ma un calore interno che
si irradia nell'intero corpo. Chiusi gli occhi per assaporare di più quel
momento mentre alle mie orecchie giungevano le grida impotenti della mia futura
ragazza, per la quale, ora tutto mi era chiaro, il mio cuore saltellava giocoso
nel mio petto. Poi, non so che accadde, scivolai a terra e tutto
ciò che vidi fu il buio più totale.
Un profumo mi inebriava le narici, un tremito
scuoteva la mia mano, un respiro mi solleticava la guancia destra lasciandomi
una sensazione di caldo-umido su di essa. Pian piano aprii gli occhi, riposato come se
avessi dormito per una settimana intera, e come non lo ero mai stato; forse perchè avevo sempre avuto qualche pensiero nella testa,
fastidioso come un tarlo, che non mi permetteva di dormire sognando. Già, chi
non prova sentimenti non può nemmeno sognare, perchè
l'amore, in ogni suo elemento, è fantasia, è magia e desiderio di ottenere
qualcuno, di donargli felicità. Io non avevo mai nemmeno pensato di fare certe
cose, quindi, non sapevo cosa si potesse provare una volta raggiunte. Sbattei le palpebre per riuscire a vedere più
chiaro davanti a me e mi apparve il suo viso, dolce e
deciso, preoccupato e contento, risplendente di una nuova luce ora che mi ero
svegliato. Mi sorrise senza parlare, non perchè
le parole fossero inutili, ma perchè ciò che sentiva
dentro di sè, nel suo intimo, nel suo cuore, lo
espresse attraverso quel leggero piegarsi all'insù delle sue labbra, in quel
sorriso che era dedicato a me in tutta la sua potenza. Nonostante tutto quello che le avessi detto,
nonostante l'avessi ferita più e più volte, ella era ancora lì, al suo posto,
accanto a me come se niente fosse successo. E fu in quel momento che compresi che lei, per me
e, soprattutto, con me non sarebbe mai cambiata. "Granger, la tua
luce per me non si spegnerà mai, vero?" le chiesi sorridendo come non
avevo mai fatto poichè non avevo mai potuto sorridere
veramente, con il cuore. Parve pensarci un po' sù
prima di rispondere: " Si, non se ne andrà così
velocemente nonostante tutte le ombre che ci aspett...". La interruppi prendendole la mano e baciandone il
palmo. "Non c'è più nessuna ombra; solo quella di
noi due che percorriamo lo stesso cammino" Stupita sia per il mio gesto che per le mie
parole, sgranò gli occhi, non volendo comprendere la verità per non restar
delusa. "Non esiste più nessuna
profezia; l'hai sconfitta, l'ho sconfitta per te, per un possibile noi. Oddio come sto diventanto
romantico, mi faccio schifo da solo" aggiunsi quasi indignato. Un risolino che non era riuscita
a trattenere uscì dalle sue labbra. "E ti faccio anche ridere" scossi la
testa " ok, il mondo sta per cadere se un Malfoy
riesce a suscitare ilarità nelle altre persone". La Granger,
evidentemente impietosita dal mio comportamento, mi prese il viso tra le mani
guardandomi fisso negli occhi. "Non mi importa se la fine del mondo sia
arrivata, se esso cadrà, io cadrò insieme a te" "E io con te, mio
Grande Diamante" sussurrai prima di prenderle una mano e di appoggiarla
sul mio cuore. Tu-tum.