Mirai nikki

di taccy01
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo e introduzione ***
Capitolo 2: *** OC ***
Capitolo 3: *** L'alleato di tutti ***
Capitolo 4: *** L'alleato di tutti pt 2 ***
Capitolo 5: *** Question Time ***
Capitolo 6: *** Fighting ***



Capitolo 1
*** Prologo e introduzione ***


-Bene bene. Ecco pronto un nuovo Survival Game. Mi sembra che l'altro non sia andato come previsto.
Ma stavolta andrà tutto bene. Ci saranno 12 partecipanti, quindi dodici diari del futuro.
Solo uno di loro potrà avere il potere supremo e diventare un dio, quindi chi ucciderà per primo gli altri?
Dodici diari, dodici giocatori. Dodici pedine che combatteranno per me e spero che questo sia più cruento del solito.
Ovviamente ci saranno diari più potenti degli altri.
E ovviamente diari più potenti danno più possibilità di vittoria.
Anche se, si sa: che vittoria è se sei un assassino segnato? Dopo ciò la tua anima non vale più nulla.-
-Padrone aspetti: il computer ha individuato i dodici.- dice l'assistente all'improvviso.
Lo shinigami si volta:
- Bene, bene: il gioco sta per cominciare!-
Ultimo angelo:
Sì, nuova fic ad OC. Stavolta selezioni, sono cattiva.
Sceglierò un massimo di 8 OC, per inserire gli Inazumiani nel Survival Game, mentre altri saranno comuni mortali. (In base a ciò che deciderò io con il vostro consulto).
La trama si ispira a Mirai Nikki, un anime davvero bello! In pratica ci sono dodici persone con dei diari del futuro. In questo Survival Game sfrutteranno i loro diari per uccidersi a vicenda.
Alla fine un solo OC sopravviverà e per questo io non inserirò OC.
Se non vi è chiaro chiedete, ecco la scheda.
Nome:
Cognome:
Età: dai 5 ai 70 anni.
Carattere: Non Mary Sue e Ken di Barbie, eh. Siate originali e creativi. Vorrei anche dei maschi.
Aspetto fisico: idem come sopra.
Arma preferita: dovrete pur uccidere gli altri in qualche modo, no? ;)
Tipo di diario: se non avete visto l'anime è difficile. Specificate solo se è su un cellulare, in un quaderno etc etc. Al resto penso io.
Paure:
Hobby:
COSA AMA:
Cosa odia:
Richieste particolari: Vorrei che il mio OC sopravviva. Vi piacerebbe, eh? Questa è una decisione che spetterà a me, mi spiace.
Ragazzo: vanno bene tutte le stagioni.
Storia in breve: non due righe please.
Basta così. Spero parteciperete! n bacio, Taccy!

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Capitolo 2
*** OC ***


Buongiorno~
Questo non è il primo capitolo, sorry, ma solo la "selezione" degli OC.
Come ho detto avrei potuto accettare solo 8 OC e me ne sono arrivati 10. Ebbene io ho scelto gli 8 che mi sono pari più completi e dettagliati.
Non prendetevela se il vostro OC non è stato scelto, sarà per la prossima volta ;).
Ciancio alle bande, gli OC sono:
Glen di _E r i s_
Darui di BlackDalia
Sakuto di Matita_chan
Karl di Leopardodellenevi
Aysha di theTORNgirl
Takeru di Elementar35
Matsuke di KariyaLark
Yume di CieldeJarais
Mi dispiace molto per gli altri, ma non scoraggiatevi.
Il primo capitolo uscirà Lunedì o Martedì.
Chiedo perdono se ho sbagliato a scrivere i nickname.
Un bacio,
Taccy

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Capitolo 3
*** L'alleato di tutti ***


Aysha sta seduta su una panchina, al parco. 
Non dovrebbe stare così esposta, non dopo ciò che ha appreso solo poche ore fa: è una dei prescelti per partecipare al Survival Game. È stata la prima ad essere chiamata, è Primo. 
All'improvviso si alza, facendo bella mostra del suo corpo perfetto: ha una corporatura normale e le  spalle un po' strette anche se è bassina per la sua età. La  sua pelle olivastra è più tendente allo scuro che al chiaro. 
I lunghi capelli ricci sono di un castano scuro mentre gli occhi piccoli sono verde torbido.
Ha  un viso tondo, paffuto e un nasino piccolo molto grazioso. 
Le sopracciglia scure sono  inarcuate come se volesse lanciare una sfida a colui che sta guardando ed ha
dipinta in faccia un'espressione arrogante. 
Ricordava ancora le parole del Dio: 
- Il Survival Game inizierà ufficialmente questa sera e ho scelto una persona che sarà vostra alleata. Sarà alleata di tutti voi. - aveva comunicato il Dio prima di sparire. 
Lei non conosce l'identità degli altri partecipanti, ma ovviamente questo alleato sì. Chissà se riuscirà a convincerlo a svelargliela. 
Probabilmente no, pensa sospirando. 
Poi d'un tratto i pensieri si spostano sul ragazzo conosciuto la sera precedente, prima che tutto ciò cominciasse. 
Aveva cominciato ad attirarlo per gioco, come era solita fare, ma si era subito resa conto che lui era diverso: era stato gentile, dolce e sembrava più interessato a ciò che lei aveva dentro, che al suo corpo. 
Sospira nuovamente, cercando di scacciare quel pensiero dalla mente.
Aysha non vuole soffrire e ha paura che innamorandosi sul serio di qualcuno questo possa capitare. 
A riscuoterla dei suoi pensieri è un ragazzo che sembra avere all'incirca la sua età, con capelli neri lunghi sino alle spalle e occhi azzurro ghiaccio. 
Lei lo scruta con diffidenza, mentre lui abbozza un sorriso: 
-Posso?- chiede alludendo al posto vuoto accanto lei.
A quel punto lei sfoggia un sorriso raggiante: non può che essere un altro ammiratore, colpito dal suo fascino. 
Subito il ragazzo si accende una sigaretta, per poi allontanarla dalle labbra e dare una soffio leggero.
La ragazza lo guarda, leggermente
seccata. 
Lui si passa una mano tra i capelli, gesto che Aysha non può far a meno di notare sensuale: che ci stia per provare con lei? 
Ma il ragazzo ha ben altre intenzioni: dopo aver espirato un'altra volta comincia a parlare: 
-E così tra un'ora inizia il Survival...-
La ragazza lo guarda allibita: che sia uno dei suoi prossimi nemici? 
Subito assume un'espressione minacciosa, ma quello sembra non farci caso. 
-Non pensare che io sia un tuo nemico, Primo. Io sono Alexander, immagino che Deus ti abbia parlato di me.- dice sorridendo.
Aysha comincia a riflettere: quel nome aveva un che di familiare. 
All'improvviso rammenta ogni cosa: era lui l'alleato speciale, l'alleato di tutti. Era lui a sapere le identità degli
Altri possessori di diario. 
Anche se non sembra molto arrendevole, Aysha decide di fare un tentativo per persuaderlo a rivelargli informazioni sugli altri. 
Si avvicina a lui in modo sensuale e gli accarezza il braccio con un sorriso malizioso. 
-Sai - gli sussurra -Se mi dai informazioni, potrei ricompensarti....- dice sorridendo con sicurezza. 
Lui ghigna e poi si china in avanti, sussurrandole all'orecchio due semplici parole : 
-Sono gay.- 
La ragazza si ritrae, leggermente rossa e con un'espressione delusa : nessuno l'aveva mai respinta prima. 
Vedendo Alexander piuttosto divertito non si trattiene dall'indirizzargli un sentito "Vaite a la mierda*". 
Alexander, sebbene non conosca la
Lingua madre della ragazza, intuisce il senso delle sue parole e se ne va lasciandola sola. 
In effetti le origini di Aysha sono proprio spagnole:  è nata nel sud della Spagna, ma si è trasferita in Giappone all'età di 8 anni. 
Nonostante tutto la madre le ha insegnato tutto sulla cultura spagnola e quindi lei sa parlare fluentemente la lingua. Visto che la madre è dell'Andalusia sa anche ballare il flamenco e la sevillana. 
All'età dei 16 anni scopre i don Broco ed è subito amore. Purtroppo non sono molto conosciuti e fanno tour solo in Inghilterra quindi non li ha mai incontrati e ci spera molto.Già da bambina era appassionata al disegno e la passione va avanti visto che si iscrive ad una scuola specializzata nell'arte e nel teatro. Ha un rapporto speciale con la madre perché condividono tutto, mentre il padre è abbastanza
assente per lavoro ma si vogliono bene. 
Non ha ancora pensato a che farebbe se diventasse un Dio, ma la cosa non la preoccupa. 
Lei odia perdere quindi l'unica cosa che le importa è vincere. Il resto non conta. 
Alexander continua a camminare, voltandosi talvolta per controllare di non essere seguito. 
Sa che dovrebbe andare a parlare con Secondo, ma non ce la fa, prima  deve vederlo. 
Si muove verso una casa dove sa che troverà l'oggetto dei suoi pensieri, quando un'improvvisa forza gli fa cambiare direzione. 
Alex sospira: Deus è stato chiaro, deve trovarli nell'ordine corretto. 
Stringe i denti, ma poi va nella direzione del centro città: in fondo, non dovrà aspettare così tanto. 
Nel centro città una ragazza passeggia
guardandosi attorno ansiosa: manca ormai poco all'inizio del Survival Game. 
Dopo un secondo sente un mano darle dei leggeri colpetti su una spalla. 
Si volta di scatto, pronta a reagire, ma si trova davanti un ragazzo dall'aria scocciata: pare che l'ultima cosa che voglia sia essere lì. 
Tuttavia egli si sforza di abbozzare un sorriso e di parlarle con tono gentile: 
-Ciao, Secondo.- le dice. -Io sono Alexander e come ben sai sono "l'alleato di tutti". - 
Lei sospira, leggermente sollevata : 
- Io sono Yume Akai, piacere. - risponde. 
Il ragazzo la scruta con aria di rimprovero: 
- Meno cose so di te e meglio è.- si limita ad affermare, anche se lui quelle cose le sa già.
Lei annuisce. 
-Mi interesserebbe molto sapere qualcosa sugli altri partecipanti, ma immagino che tu non mi possa aiutare....- dice lei. -Per esempio, vorrei sapere qualcosa su Terzo!- esclama. 
A lei in realtà di Terzo non importa: ha detto un partecipante a caso per poter studiare la reazione di Alexander. 
Yume si passa una ciocca di capelli, biondi oro e boccolosi, attorno al dito, in attesa di una risposta che tarda ad arrivare. 
Alexander assottiglia gli occhi scrutandola con rabbia : 
-Fossi in te - dice stringendo i pugni -Mi terrei alla larga da Terzo. - 
Lei fa un passo indietro, stupita: 
Chi è Terzo? E perché Alex si preoccupa così per lui?  
Non ha tempo di domandarglielo che
Lui è già andato e lei si costringe a non seguirlo e a sedersi su una panchina. 
Pochi secondi dopo le arriva un messaggio e lei si affretta a leggerlo, preoccupata che riveli qualcos'altro sul Survival. 
In realtà è solo il suo ragazzo, Aitor. 
"Ci vediamo stasera?" Le chiede. 
Yume sorride e non si trattiene dal rispondere con malizia: 
"Ok. Magari è l'occasione per dimostrarmi la tua mascolinità." 
Lui ovviamente non risponde e lei lo conosce abbastanza bene da capire che è troppo imbarazzato per farlo. 
Senza accorgersene comincia a canticchiare, intonando le note di una canzone francese insegnatale dalla madre. 
Yume è figlia di una cantante lirica francese e di un impiegato giapponese e fino al compimento dei suoi sei anni vivono un Francia.Nel giorno del suo compleanno, però, lei e la sua famiglia si imbattono in un rapinatore che uccide la sua famiglia e tenta di rapirla,ma,mentre attraversano la strada, vengono investiti:lui muore mentre Yume perde l'occhio sinistro.
Grazie ad un intervento l'occhio viene sostituito con quello del carnefice dei suoi genitori e per questo preferisce coprirlo.
Dopo la vicenda, per superare il trauma, viene affidata alle amorevoli cure di un'amica della madre, Suor Marie Justine, che la cresce fino a 17 anni nella sua congregazione "Le guerriere di Cristo,dove studia la religione e la lotta.
La suora inoltre le confessa che il mandante dell'omicidio dei genitori era Kageyama Reiji che si era invaghito della madre durante un

viaggio d'affari. 
Sorride, ripensando ai pochi ricordi che ha dei sui genitori, e si lascia andare ad un lungo sospiro.
Alexander corre: ora nulla ha più senso, deve solo raggiungere casa sua. 
Deve solo arrivare lì e parlare con Terzo, agli altri penserà dopo. 
Entra usando le chiavi e mormora subito un fleibile: "Sono qui" per non intimorire il suo "ospite". 
Passa qualche secondo e un ragazzo dai capelli castano chiaro ed occhi verdi entra nella stanza. 
Appena vede Alex si butta tra le sue braccia, abbracciandolo possessivamente.
-Temevo non arrivassi più.- mormora il castano lasciando che l'altro gli accarezzi i capelli. 
Alexander lo allontana leggermente, per poi baciarlo con dolcezza sulle labbra. 
-Io tornerò sempre da te, Glen. Non mi importa se devo aiutarli tutti, io ti proteggerò a qualunque costo.- afferma Alexander convinto. 
Glen abbozza un ghigno: 
-So anche difendermi da solo.- risponde. 
Alex sorride leggermente, per poi passare le labbra sul collo del compagno. 
Glen si fa sfuggire un sospiro, allacciando le braccia attorno al collo di Alexander e chiudendo gli occhi: è dire che una volta il loro rapporto non era così. 
Quando lui e Alexander si erano messi insieme, sembrava essere una giornata terribile.
Glen era solo in un vicolo, con le mani ricoperte di sangue ancora caldo. 
Ai suoi piedi giaceva il corpo scuoiato di un gatto randagio. 
Ora il ragazzo lo osservava con occhi
dilatati dal terrore: lo aveva fatto di nuovo. 
Quando questo lato di lui veniva allo scoperto, era impossibile controllarlo. Dopo aver compiuto quei gesti macabri, solitamente, era colpito da attacchi di panico, come in quel momento. 
Glen indietreggiò, fino a ritrovarsi con la schiena al muro. 
Poi si buttò per terra seduto e circondò le ginocchia con le braccia, tentando inutilmente di calmarsi. 
Dopo qualche minuto, il rumore di dei passi risuonò nel vicolo. 
Glen alzò gli occhi e vide davanti a lui l'ultima persona che avrebbe voluto fosse lì in quel momento.
Alexander faceva parte del gruppo di bulli che lo deridevano a causa del suo aspetto femminile. 
Eppure non poteva impedirsi di essere attratto da lui, dai suoi occhi color ghiaccio che rimanevano freddi e inespresssivi anche mentre lo derideva

Alexander gli si avvicinò, gli occhi, solitamente freddi, mostravano un impercettibile cenno di preoccupazione.
-Glen.- sussurrò. -Tutto ok?- chiese preoccupato. 
-Va via.- mormorò Glen nel modo più freddo che riuscì ad ottenere. 
Ma Alex non se ne andò,anzi: si avvicinò ancora a lui. 
Allora Glen scattò in piedi stringendo i pugni: 
-Prima  mi prendi in giro e poi ti preoccupi per me? Vattene ti prego, vattene e non farmi soffrire ancora. A te non è mai importato niente dei miei sentimenti, di ciò che io provavo.....di ciò che io provavo per te!- 
Glen rimase lì in piedi ansimante,mentre Alex lo guardava senza riuscire a nascondere lo stupore. 
Glen chiuse gli occhi. 
"Ora mi prenderà in giro a vita." Pensò. 
Passò qualche istante, in cui Alexander si avvicinò a lui. 
-Mi dispiace per averti fatto soffrire. Cercavo solo di attirare la tua attenzione. Anche tu mi piaci Glen e mi devasta vederti così.- 
Un secondo dopo Alexander lo stava baciando dolcemente, per non spaventarlo. 
Ora sono lì, sul letto, con Alex che passa avidamente le mani sotto la sua maglia, per poi sfilargliela del tutto.
I denti candidi del corvino mordono con insistenza il labbro inferiore e screpolato del ragazzo sotto di lui che stringe di più le braccia attorno al suo collo.
Ma forse l'irruenza di Alex è eccessiva, dato che una goccia di sangue fuoriesce dalle labbra schiuse del
Castano, lasciando una scia rossa al suo passaggio. 
Alexander cattura quella goccia con la sua lingua, un istante prima che cada, per poi leccare la scia lasciata da essa. Subito le sue labbra tornano su quelle di Glen, incollate ad esse come calamite e le sue mani continuano a percorrere il suo corpo. 
Glen si stacca una attimo da Alexander, guardandolo negli occhi : 
-Non dovresti andare a parlare con gli altri?-
Alex guarda l'orologio: probabilmente Deus sta usando i suoi poteri di Dio per fare in modo che le sette tardino ad arrivare, ma se non va ora non riuscirà a tornare in fretta dal suo Glen.
-Forse hai ragione. Ma non ti muovere da qui, ok?- dice il corvino guardando negli occhi. 
Glen annuisce, strappandogli un ultimo bacio e poi lo segue con lo sguardo, fino a che non scompare del tutto dalla sua visuale.
Un ragazzo cammina per le strade della città: sembra che non lo tocchi ciò che sta per accadere. 
I suoi capelli arancioni sono raccolti in un codino, mentre i suoi furbi occhi marroni scrutano l'ambiente circostante. 
-Takeru Kurosaki.- lo chiama una voce. 
Lui si volta, sorpreso. Vedendo un ragazzo di qualche anno più giovane scrutarlo con un ghigno. 
- Io sono Alexander Stainer. Zeus ti avrà parlato di me. -  dice. 
Il maggiore fa un ghigno in risposta: 
-Ah, già. L'alleato di tutti. Beh, io non avrò bisogno di te perché in fondo questo è solo un gioco. - 
-Un gioco che può costare la vita. Beh,
pensaci, potrei aiutarti. Se cambierai idea ti troverò.- risponde Alexander prima di andarsene. 
L'altro è sorpreso: nessuno gli ha mai tenuto testa in questo modo. 
Nella sua vita è sempre capitato che venisse escluso se era il migliore o che venisse insultato se si dimostrava debole. Ecco perché quel ragazzo l'ha colpito. 
Dopo le sue pessime esperienze sociali ha deciso di darsi al gioco d'azzardo, soprattutto con le carte.
E ora se ne sta lì, a guardare il punto dove un secondo prima c'era Alex.
"Massì" si dice "Avere un alleato non può essere così male." 
Ultimo angelo:
Un bel titolo messo all'ultimo minuto e improvvisato come non piace a me.
Abbiamo conosciuto i primi OC, che bello. E so di essere in mega ritardo di una settimana coff coff.
Ma c'è anche da dire che io non ho specificato che lunedì o martedì avrei pubblicato. Ma avrei voluto finire prima di scrivere il capitolo.
Comunque spero vi piaccia e mo' mi dileguo. 
Anzi no: Yaoi *^* Alexen *^* Che bello *^*
Alex amore mio però resterà del tutto imarziale,eh.
Mi dileguo sul serio.
Un bacio
Taccy

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Capitolo 4
*** L'alleato di tutti pt 2 ***


Il giovane chirurgo attende, seduto su un muretto: ha la sensazione che succederà qualcosa.
Il trentenne si passa una mano tra i capelli corvini, volgendo il suo sguardo ambrato al ragazzo al suo fianco.
-Tenma.- dice il chirurgo -Sta per succedere qualcosa.- 
Tenma annuisce: 
-Manca poco alle sette ed a quanto mi hai detto la tua folle missione suicida inizierà a quell'ora.- risponde il castano mentre il suo tono di voce si fa più preoccupato: 
-Sta attento, per favore. Non voglio perderti.-
Un sorriso sicuro appare sulle labbra sottili del maggiore: 
-Tranquillo, so come difendermi.- gli dice sorridendo, per poi baciarlo in modo appassionato.
-Ma che dolci.- dice una voce alle loro spalle.
Entrambi si voltano: di fronte a loro
Alexander li osserva con un ghigno strafottente.
-Hai qualcosa contro di noi?- chiede il chirurgo fulminandolo con lo sguardo.
-Certo che no, quinto. O forse dovrei chiamarti Darui Kato?- chiede Alex senza perdere il suo ghigno.
-Tu sei l'alleato?- chiede sorpreso Darui, guardandolo ad occhi sgranati.
-Esatto. Sono qui solo per presentarmi, gli aiuti li darò dopo l'inizio del Survival Game.- dice, spostando poi lo sguardo sul compagno di  quinto.
-Forse è meglio che vada. Mi pare di aver interrotto qualcosa.-
-Sì, forse è meglio che te ne vai.- dice il trentenne con tranquillità.
-In fondo sei solo un ragazzino.-
Alexander se ne va, ignorando la leggera provocazione dell'altro.
Finire alla svelta e tornare da Glen. Ecco i due suoi unici punti nella sua lista mentale delle "cose da fare".
Darui lo osserva, ancora leggermente irritato per la situazione appena svoltasi. Solitamente lui è  molto intelligente, discreto, educato e molto ordinato. Però quando è geloso o arrabbiato tende a perdere la sua educazione. E quel ragazzo non gli piace per niente. Ora resterà qui a cercare di proteggere sé stesso e il suo partner. Il resto si vedrà in futuro.
Kaneyki se ne sta seduto sul muretto fuori dal cancello della sua scuola: ovviamente a quest'ora non c'è più nessuno.
I capelli rossi del ragazzo sono mossi dal vento, mentre le palpebre sono chiuse celando gli occhi felini del ragazzo. D'improvviso le due iridi color malva acceso vengono rivolte verso la luna, mentre Matsuke ripensa alla giornata trascorsa.
Due eventi hanno segnato profondamente questo giorno: ha compiuto 14 anni.
È stato scelto per partecipare al Survival Game.
La scuola è terminata da qualche giorno e con essa la terza media. (N.d.A.: non so come funzioni la scuola in Giappone ma questa fic è ambientata in un universo in cui in Giappone la scuola funziona come in Italia.)
Quest'anno è stato particolarmente significativo per Kaneyki perché si era finalmente messo con Anjero.
Era un pomeriggio come gli altri e Matsuke si stava affrettando a sistemare le proprie cose, quando però intravide l'amico Anjero ancora seduto al proprio banco, con lo sguardo perso a fissare il vuoto ed ipugni stretti sulle ginocchia. Sembrava nervoso ed ansioso per qualcosa, così il rosso si avvicinò e chiese cosa non andasse.
Il biondino alzò lo sguardo, gli occhi color zaffiro erano velati da lacrime
che tratteneva, Matsuke sussultò nel vedere l'amico (anche se per lui era qualche gradino più in alto dall'essere "semplice amico") con quelle lacrime pronte a solcargli le guance rosee.
Non fece in tempo a chiedere cosa avesse che il piccolo urlò a pieni polmoni qualcosa che cambiò tutto:
« Io ti amo Kaneyki! » attese qualche istante e constatando che la risposta del rosso tardava ad arrivare lasciò via libera alle lacrime ed ai singhiozzi che le accompagnavano sempre.
Matsuke si affrettò ad asciugare quei fiumi in piena che sgorgavano dalle guance dell'amato, per poi baciargli le labbra e sorridere.
« Anch'io Gaburīni » soffiò su di esse, baciandolo ancora.
Da quel giorno la loro storia d'amore divenne un'esperienza magica per entrambi.
Kaneyki sorride, ripensando a quel giorno.
Lentamente il quattordicenne volta lo sguardo verso la fine della strada e vede una figura alta e snella avvicinarsi.
Controlla rapidamente l'ora: le sette meno venti. 
"Strano." Pensa. "Oggi il tempo sembra non passare."
Il lato positivo della faccenda è che il ragazzo che gli si Sta avvicinando non ha intenzione di ucciderlo.
O almeno spera.
-Kaneyki.- lo chiama il diciassettenne, sedendosi accanto a lui.
-Mi dica.- risponde impacciato il quattordicenne: è un ragazzo più grande, deve portargli rispetto.
-Non c'è bisogno che tu mi dia del lei. Io sono Alexander, l'alleato.- risponde il maggiore in tono scocciato: ha un bisogno materiale di tornare a casa.
-Ok, Alexander-senpai.- dice il
minore distogliendo lo sguardo.
-Volevo solo presentarmi, sesto. Ma ci vedremo ancora...se riuscirai a sopravvivere.- dice il corvino poco prima di andarsene, le mani infilate nelle tasche dei jeans.
Kaneyki lo osserva andare via: un alleato è proprio quello che gli serve.
Karl Lathsveiz e il suo migliore amico, Minamisawa, sono seduti su una panchina, entrambi con una sigaretta accesa in bocca.
Karl è un ragazzo alto, i capelli biondo tinto tirati su in una cresta, lasciando leggermente intravedere una ricrescita corvina. 
-Karl.- chiede all'improvviso Minamisawa scostando il ciuffo viola dagli occhi. -Secondo te l'amore esiste?-
Karl lo guarda negli occhi per poi scoppiare a ridere:
-Certo che no. Esistono solo relazioni brevi o lunghe.- dice spostando lo
sguardo su un ragazzo che si avvicina alla loro panchina.
-Guarda quel ragazzo, per esempio. Scommetto che è gay. E scommetto che riuscirei a farlo "innamorare"di me.-
dice, sicuro del suo fascino.
Caso vuole che si proprio il ragazzo a sedersi accanto a loro, parlando per primo.
-Hai da accendere?- chiede, indicando con un cenno del dito la sigaretta spenta nella sua bocca.
Karl ghigna, porgendogli un accendino che l'altro accetta.
Poi i tre, quasi contemporaneamente, tirano una lunga boccata e poi Karl si avvicina con fare provocatorio al ragazzo: 
"In meno di tre secondi cadrà ai miei piedi, basterà un complimento idiota e avrò trovato un passatempo."
-Sei carino.- dice con gli occhi azzurro mare lampeggianti di malizia.
-Già. E sono anche impegnato.-
Minamisawa fa un verso di scherno nei confronti di Karl, volendogli far notare la sconfitta.
-Scommetto che la tua ragazza non è niente di che.-
-È un ragazzo. E prova a dire qualcosa su di lui e al posto di farti da alleato farò di tutto per ostacolarti, settimo- 
Karl sorride: questo ragazzo, che ormai ha capito essere l'alleato di tutti, è molto simile a lui. Riesce a tenergli testa.
È convinto che andranno molto d'accordo.
Ultimamente, le sue compagnie lasciano molto desiderare. 
In fondo, quando vieni bocciato e sospeso più volte, è normale avere un atteggiamento strafottente nei confronti della vita. E ora lui è sicuro di vincere il Survival.
Sakuto Karakuno è comodamente seduto sul divano di casa sua, i capelli arancioni tendenti al rosso che gli
ricadono sul viso.
Gli occhi verde smeraldo serrati in quel pomeriggio noioso, mentre aspetta che qualcosa accada a spezzare quella routine così poco entusiasmante. Ok, è stato scelto per un Survival Game che inizierà alle sette, ma fino ad allora?
"Aspetta indicazioni." gli ha detto Zeus. E -se rammenta bene- ha anche parlato di un alleato.
- Alleato- mormora pigramente Sakuto. -Se ci sei batti un colpo.-.
Dopo meno di un minuto sente bussare alla porta. 
Subito ha un sussulto, ma cerca una    spiegazione razionale come suo solito:
"Probabilmente è solo Alpha che è venuto a trovarmi." Riflette tra sé, prima di aprire la porta.
Ma chi si trova davanti non è il viola, ma bensì un ragazzo più giovane, dai capelli corvini e gli occhi azzurri.

-Ciao sono Alexander, l'alleato di tutt
volendo io liberarmi in fretta dell'impiccio di presentarmi sarò breve. Ciao, ottavo. Tra poco comincia il Survival, resta pronto. Passa una buona serata.- dice velocemente prima di andare.
Dietro il corvino compare anche Alpha, come predetto dal ventiduenne che guarda entrambi con una faccia da "What That fuck?" e a quel punto Sakuto sospira. Deve spiegargli molte cose.
Alexander ripassa il suo elenco mentale di partecipanti: ne mancano quattro.
Quindi si reca al domicilio di Reina Yagami, la nona. Non ci vuole molto per informarla, anche se visto il suo pessimo carattere non fanno proprio amicizia.
Il decimo è un ragazzo dalla chioma color del ghiaccio, Suzuno Fuusuke e anche lui come carattere è un tipo molto particolare.
Invece con l'undicesimo ha qualche difficoltà a convincerlo di non essere un nemico: Nagumo Haruya è una delle persone più scontrose che abbia mai incontrato.
Il dodicesimo, l'ultimo partecipante, é molto tranquillo e riflessivo e si fida subito di Alexander.
Così, dopo aver parlato con Hiroto Kiyama, può finalmente tornare da Glen.

Ultimo angelo:
Ehilà. Oggi le mie cugine mi hanno detto che ho un mente malata, chissà perché....XD
Un capitolo tutto yaoi *^* che bello *^*
Anche se la Alexen non c'era. *piange*
Sarò breve perché sono davvero molto stanca: per decidere l'ordine delle morti estrarrò a sorte. Ma il vincitore l'ho già deciso io ed alla fine vi spiegherò le mie ragioni.
Un abbraccione
Taccy

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Capitolo 5
*** Question Time ***


Alexander scatta, mentre i rintocchi del campanile gli risuonano nelle orecchie. Le sette. L'inizio del Survival Game.
Continua a correre, incurante delle persone a cui sbatte addosso o degli oggetti che travolge: deve solo assicurarsi che Glen non abbia fatto cazzate.
"Gli ho detto di non uscire di casa prima del mio arrivo. Lui mi ascolterà, ne sono sicuro."
Quando finalmente vede casa sua non esita nemmeno un secondo ad entrare.
-Glen.- mormora appena entrato, per segnalare la sua presenza. Non ricevendo risposta, si preoccupa, correndo per la casa continuando a mormorare il nome del suo ragazzo: non deva fare troppo rumore e lo sa. Ha perlustrato tutte le stanze e resta la camera da letto. Spalanca
velocemente la porta e quel che vede entrando lo lascia senza fiato: Glen dorme beatamente sul letto, con le ciocche castane sparpagliate per il cuscino e un'espressione quasi infantile sul volto.
Alex lo trova semplicemente adorabile. Stando ben attento a non svegliarlo, si sdraia accanto a lui, passandogli dolcemente una mano tra i capelli castani.
Glen mugugna qualcosa nel sonno, ma non si sveglia: il suo corpo reagisce da solo.
Sentendo il contatto col corpo di Alexander, infatti, si accoccola al suo petto, mentre il maggiore lo stringe in un abbraccio. Sono al sicuro, per ora. Passa qualche giorno ed i diari continuano a dare informazioni pressoché irrilevanti: nessun avviso di Dead End.
Intanto le vite dei nostri partecipanti sono lievemente cambiate, ma ora ognuno sta aspettando una cosa. Il suo speciale aiuto da parte di Alexander.
Qualche ora prima sono stati radunati da Deus che gli aveva detto queste testuali parole:
-Per rendere questo Survival Game più interessante il nostro caro Alexander vi fornirà degli aiuti: a ognuno di voi sarà concesso scegliere un altro partecipante e su di lui potrete fare una qualsiasi domanda. Dov'è, come si chiama, quanti anni ha, dove vive, il tipo di diario......eccetera eccetera. Ma la domanda a vostra disposizione è una, ricordatelo. Sfruttate ciò che sapete del Survival Game precedente. Vi sarà utile.- e con queste parole la seduta si era chiusa e ognuno era tornato nelle rispettive case o ai rispettivi impegni, sapendo di doversi aspettare a breve una visita dell'alleato di tutti.
Aysha è seduta sul muretto di una fontana assieme a Gouenji:dopo quel primo incontro hanno continuato a vedersi e ora Aysha pensa di provare qualcosa di intenso nei suoi confronti. E ne è sicura quando sente le labbra del biondo poggiarsi sulle sue, catturandole in un bacio lento.
Un suono interrompe il momento, il verso rauco di qualcuno che si schiarisce la gola per attirare l'attenzione.
Aysha si volta sorpresa nel vedere Alex, mentre Gouenji lo guarda confuso.
-Ho interrotto qualcosa?- domanda Alexander con falsa innocenza. -Alexander.- sibila Aysha: quel ragazzo non le va a genio.
-Vi conoscete?- domanda il biondo in evidente stato di confusione.
-È un tuo ex?- chiede ancora, pronto a difenderla.
Alexander fa una faccia quasi disgustata:
-Io sono gay!- esclama infastidito. Aysha si volta verso Gouenji, spiegandogli che Alex è l'alleato di tutti: si era già confidata con Shuuya sul Survival e lui l'aveva ascoltata, le era stato accanto e non era scappato intimorito come avrebbe fatto chiunque altro.
Aysha non vuole soffrire, ma pensa che con lui non corra questo rischio. Che si sia davvero innamorata? Alexander la distoglie dai suoi pensieri:
-Sono qui per l'aiuto. Su chi vorresti avere informazioni?-
Aysha assume un'espressione corrucciata: degli altri partecipanti conosce a malapena la sagoma e teme di dover sparare un partecipante a caso. Magari sarà il primo che ucciderà.
-Ok.- dice Aysha alzando lo sguardo su di lui .-Dimmi qualcosa su nono. Alexander sbuffa:
-Cosa di preciso? Una domanda ciascuno ricordi?-
Aysha riflettè:
-Ok.....allora il suo nome.- dice a bassa voce cercando di metabolizzare la frase da lei detta, quasi a voler essere sicura di non aver detto stupidate.
Alex riflette un secondo, pensando a nono.
-Reina Yagami. A presto, primo.- le risponde con un ghigno, per poi andarsene e lasciare Aysha con un'espressione sorpresa, mentre Gouenji le si avvicina.
Yume e Aitor passeggiano per la città, mano nella mano. Quest'ultima non può trattenersi dal prenderlo in giro, facendolo arrossire.
-Aitor fa caldo!- esclama lei, togliendosi la giacca leggera e mostrando la canottiera scollata, facendo così bella mostra delle sue forme.
Aitor arrossisce a dismisura, non essendo abituato a certe scene:
-Ma...ma...cosa dici? Ci saranno appena 15 gradi!- esclama, tentando di convincerla a rivestirsi.
-Suvvia, non gradisci lo spettacolo?- dice lei con un sorriso malizioso, facendo aumentare l'imbarazzo del più giovane che cominciò a balbettare cose senza molto senso.
-Buonasera, secondo.- dice una voce alle loro spalle, distruggendo l'atmosfera.
Aitor rabbrividisce: quel ragazzo gli da una sensazione di freddezza.
Senza contare che non gli piacciono né il tatuaggio ben visibile sul polpaccio, né le cicatrici sulle sue braccia.
Vedendo lo sguardo del celeste sul suo tatuaggio Alexander decide di divertirsi un po' :
-Se ti piace ne ho altri tre, sai?-
Yume capendo l'argomento della discussione decide di intromettersi per salvare il suo ragazzo:
-Nessuno dei tuoi potrà battere il mio!- esclama guardandosi intorno: sono in un vicolo, non li vedrà nessuno. Detto questo si sfila la canottiera, rimanendo in reggiseno, per poi voltarsi -il tutto sotto grande imbarazzo di Aitor- e mostrare il tatuaggio sulla schiena, intravisto parecchie volte dal celeste.
Il tatuaggio in questione è un'enorme croce formata dall'intero libro dell'apocalisse scritto in latino.
Alex l'osserva per un po' sorpreso. -Beh, direi un pareggio.- commenta, per poi togliersi a sua volta la maglia. Anche lui fa mostra della sua schiena e dell'enorme albero nero tatuato sulla sua schiena: i rami si allungano come tentacoli, formando onde di ombre scure. E alla fine di ogni ramo c'è un nome. Sono tutti i nomi delle persone con cui Alex aveva avuto una relazione.
Le radici dell'albero in questione arrivano fin sopra i pantaloni dove si aggrovigliano formando un nome, che né Yume né Aitor riescono a decifrare. Poi il ragazzo si volta, pronto a rimettersi la maglietta e così lo sguardo della coppia di fidanzati scorre su tutta la lunghezza delle braccia di Alexander.
Le cicatrici intrarviste prima da Aitor sono presenti su tutta la superficie degli arti superiori del ragazzo che, notando lo sguardo dei due si affretta a rimettersi sia la maglietta che la giacca.
-Comunque......hai una domanda. Di chi vuoi chiedermi?- dice, quasi volendo sviare l'argomento. La ragazza ci pensa, mentre un'idea si fa spazio nella sua mente: Alexander si era mostrato protettivo nei confronti di Terzo.
-E se ti chiedessi di Terzo?- domanda incerta.
Alexander la guarda impallidendo con il volto carico di preoccupazione è paura.
Alexander deglutisce, prendendo fiato.
-Sarei obbligato a risponderti.- mormora tenendo gli occhi puntati nell'unico suo visibile.
La ragazza sospira:
-Sembri tenerci molto a questa persona. Non potrei mai obbligarti a parlarne.- dice sorridendo leggermente.
Gli occhi di Alexander si illuminano: -Grazie davvero! Allora di chi vuoi sapere?- chiede sollevato.
-Vorrei sapere di ottavo.- dice, sparando un numero a caso.
-Vorrei sapere dove vive.-
Alexander si focalizza un attimo su ottavo.
-Eh.....si, ok. Lui vive qui, a Tokyo.- Dice dopo averci riflettuto un attimo. -Puoi essere più preciso?- chiede, incuriosita.
Alexander esita: non lo sa se può. Ma in fondo, lei non gli ha chiesto di Glen. -Vive in periferia. A sud della città.- Risponde.
Yume sorride trionfante, ringraziandolo, per poi allontanarsi con il suo ragazzo, bisbigliandogli maliziosa all'orecchio:
-Ho visto che eri geloso.- e facendolo arrossire a dismisura.
Invece Alexander si allontana subito: è ora di andare da Terzo, da Glen. Dal suo Glen.
Raggiunge casa più velocemente del previsto e appena entrato mormora il consueto :
-Sono qui.- per rivelare la sua presenza.
Stavolta una risposta non tarda ad arrivare e presto il castano si precipita giù dalle scale e lo stringe forte.
-Com'è andata?- chiede Glen, lievemente preoccupato.
-Molto bene. Nessuno ha chiesto di te. E tu? Niente di importante sul diario?- domanda il corvino, preoccupandosi a sua volta. Il diario di Glen è quello dell'hyper vision e mostra il futuro attraverso delle immagini.
-No, nulla. Ma sapevo che stavi per arrivare.- risponde alzando le spalle. Alexander si china su di lui e lo bacia, stringendolo forte a sé, come a volerlo proteggere dal mondo.
-Ti amo così tanto, Glen. Non posso nemmeno pensare a cosa accadrebbe se durante questo Survival tu.....tu. ..-dice Alexander con le parole che gli morivano in gola: non aveva il coraggio di pronunciarle.
-Non succederà.- dice deciso Glen. -Piuttosto, non eri qui per la domanda?- Cambia velocemente argomento Glen.
-Già,ma più tardi me la chiedi e più tardi me ne vado.- risponde Alexander riavvicinandosi a lui e poggiando le labbra sul suo collo, lasciandogli un succhiotto.
-Beh.....quando avrai finito la ronda di oggi, facciamo un giro?- chiede Glen in un sussurro, beandosi della sensazione delle labbra dell'altro sulla sua pelle.
-Anche subito.- Dice Alex. Sa benissimo che il suo ragazzo non esce da quando è iniziato il Survival. Glen annuisce imbarazzato.
-Pensavo volessi fare altro, adesso.- dice arrossendo lievemente e sfiorando segno rosso ben visibile sul suo collo.
Alexander sorride malizioso:
-Per quello c'è tempo anche dopo!- Per poi stringerlo per l'ennesima volta tra le braccia: Glen è il suo punto debole,la sua causa di forza maggiore gli da un senso di rivoluzione, un colpo al cuore. (N.d.A.: chi indovina da che canzone è tratta sta frase avrà come premio una frase spoiler del prossimo capitolo. Ditemelo via recensione.) Lo prende per mano ed escono, semplicemente per fare la spesa, in un supermercato lì vicino.
La commessa, una ragazza molto giovane, guarda Glen con un po' troppa enfasi. Anche se non si trattiene dal sospirare delusa quando nota il segno rosso sul suo collo.
Alexander sorride compiaciuto, come un artista che mostra a tutti la sua opera d'arte.
Ma sa bene che il tempo a loro disposizione è finito, quindi si affretta ad accompagnare Glen a casa e poi attende la sua domanda. -Boh.....parlami di dodicesimo.....- dice Glen seduto in braccio al maggiore appoggiando meglio la schiena al suo petto.
-Mmm......devi farmi una domanda Più precisa.- dice mentre gli passa una mano tra I capelli.
-Allora vorrei sapere il suo nome...- dice Glen chiudendo gli occhi, beandosi della sensazione della mano del maggiore tra i suoi capelli.
-Hiroto Kiyama- gli soffia Alexander nell'orecchio per poi lasciargli un bacio sulla guancia. -Ora devo andare.- Dice,per poi lasciargli un' ultima carezza.
Qualche minuto dopo si trova già nel posto in cui Takeru passa la maggior parte del suo tempo: un bar dove molti giocatori d'azzardo si ritrovano per partite di poker.
Entra e ci mette poco a vedere l'arancione seduto ad un tavolo insieme ad altri uomini che non conosce.
Senza farsi notare si avvicina e con discrezione guarda le loro carte. Intanto l'arancione è fiero della sua mano, ma con grande abilità lo nasconde, sbuffando.
Al momento di mostrare le carte però, tutti si mostrano spavaldi.
-Doppia coppia!- esclama un uomo abbastanza grasso sulla cinquantina. -Coppia....- esordisce un mingherlino visibilmente abbattuto.
-Scala. Reale- dice un uomo robusto sui trent'anni.
Takeru ghigna, felice della vittoria, e quasi senza fiatare appoggia sul tavolo un full.
Gli altri lo guardano, allibiti dalla sua fortuna e poi, con un sonoro sbuffo, gli allungano i soldi già presenti sul tavolo.
A quel punto Alex si fa notare:
-Ottima mano.- dice sebbene lui di poker capisca poco o niente.
-Oh, signor alleato! Sei qui per farmi una domanda?- chiede sorridendo allegramente.
-....Già. Ne parliamo fuori?- domanda Alexander per poi guardarsi intorno: non è proprio il suo genere di locale.
Il ventunenne annuisce ed entrambi escono dal locale.
Kurosaki, essendo un ragazzo solare, intavola subito una conversazione che suo malgrado Alexander mantiene: in fondo Takeru è un ragazzo simpatico. Anche Takeru non esita a fare la sua domanda:
-Allora, allora.....che potrei chiederti.......degli altri non so niente quindi sarò costretto a ricorrere alla fortuna, ma io l'azzardo perciò......devo pensare a un numero da uno a dodici, vero? - chiede allegramente.
-Sì....però me lo divi pure dire....- dice Alexander in risposta.
-Allora, allora......chi è il numero 1? Vorrei sapere il suo nome!!- dice riflettendo.
-Beh.....eh...si chiama Aysha Meghara- risponde dopo averci pensato su.
-Una lei, eh? Bisogna essere sempre gentili con le signore.- dice l'arancione con un ghigno.
Alexander rimane un po' a guardarlo, incerto su cosa dire e, alla fine, se ne va e basta.
"Sono appena a metà....e già non ne posso più! Cerchiamo di fare in fretta...." pensa Alex sospirando, guardando l'imponente villa davanti a sé.
Per nulla intimorito suona il campanello. "È un chirurgo, è ovvio che sia ricco!" Si dice mentalmente, mentre gli viene ad aprire Darui e lo guarda stupito.
-Ah....Stainer.....Ben arrivato...entra.- dice il trentenne lievemente in imbarazzo.
Alexander sospira : non si sarebbe mai abituato alle usanze giapponesi, il fatto che si chiamassero per cognome, poi.....
-Entra pure, ci siamo solo io e Tenma e....-comincia a dire Kato per poi venire interrotto da Alexander. -Ho interrotto qualcosa?- chiede incuriosito, alzando un sopracciglio, come se la cosa non gli importasse sul serio.
-Tranquillo, nulla che non si possa rimandare. Immagino che tu sia qui per la domanda- dice Kato, versandogli in un bicchiere una buona dose di vino bianco che Alex non si fa scrupolo di accettare.
-Esatto.- si limita a rispondere Alexander sorseggiando lentamente quel vino che si accorge essere uno dei migliori che abbia mai assaggiato. -Bene bene....immagino che non ci sia altra scelta se non sparare a caso. No?- dice Darui guardando Alexander con i suoi occhi color ambra.
Alexander annuisce scrollando le spalle.
-Allora.....vorrei sapere qualcosa su... Boh.....decimo?- dice incerto.
-Vorrei sapere dove vive.- dice con curiosità.
-Vive in un piccolo paesino qui vicino. La sua casa è la più lussuosa del paese.- risponde Alexander in un mormorio.
All'improvviso Tenma fa capolino nella stanza: i suoi capelli sono nel disordine più totale e la camicia ha i bottoni abbottonati male e lasciano scoperti collo e clavicole.
Vedendo Alexander le sue guance si imporporano:
-Non sapevo avessimo visite.....- mormora imbarazzato.
Darui lo osserva dolcemente, ma anche preoccupato: non tollera che qualcun altro possa vedere ciò che è suo.
-Torna di là, Tenma. Qui abbiamo quasi finito.- dice con dolcezza. Tenma annuisce e se ne va, seguito dallo sguardo di entrambi.
Kato guarda Alex con un pizzico di stizza, disturbato dal fatto che abbia potuto vedere ciò che è suo.
-Tranquillo, sono impegnato.- dice Alexander accorgendosi del suo sguardo.
Un secondo dopo è già fuori, pronto a recarsi da Kaneyki.
Stavolta il ragazzino non si trova a scuola, ma bensì in una palestra che il corvino capisce essere di kendo. Non si fa scrupolo ad entrare e appena dentro individua il quattordicenne lottare con un ragazzo più o meno della stessa età, ma di una decina di centimetri più alto.
"Il piccoletto non ha scampo..." pensa Alexander vedendo la superiorità fisica dell'avversario.
Osservando la palestra vede un ragazzino ancora più basso di Kaneyki, con capelli biondi e occhi azzurro ghiaccio urlare:
-Forza, Matsuke! Io tifo per te Nonostante il suo cuore di ghiaccio Alex prova quasi tenerezza dinanzi a quella scena.
Tornando a guardare l'incontro si accorge poi che Kaneyki ha vinto. Subito il ragazzo biondi corre ad abbracciarlo ed Alex nota che arrivava solo alla spalla di Matsuke.
Infine si avvicina, schiarendosi la gola.
-Kaneyki? Sono qui per la domanda....-Dice con tranquillità. -Certo, Alexander-senpai!- dice il minore spostando lo sguardo so Anjero. Deve sapere la verità, ma ha troppa paura di coinvolgerlo. -Anjero, ti spiegherò tutto più tardi. Ora però devo parlare da solo con questo ragazzo....- dice stringendo il fidanzato tra le braccia per poi lasciargli un bacio a fior di labbra. Alexander si astiene dal commentare la scena e guarda incuriosito sesto. -Beh....dimmi solo se settimo vive i Questa città.- dice il cremisi scrutandolo con i suoi occhi verde malva.
-Sì, vive qui. Perdonami,ma devo proprio andare. A presto, sesto.- risponde Alexandercon un cenno della mano.
-Arrivederci Alexander-senpai!-.

-Karl. Guarda quel ragazzo: non lo trovi carino?-dice Minamisawa a Karl indicando col capo un ragazzo biondo non molto distante.
-Lo trovo molto sexy.- risponde settimo guardando il ragazzo indicato da Minamisawa: è un bel ragazzo, alto Bondo con gli occhi castani, un piercing ad anello sul labbro inferiore. -Sarebbe il tipo che baceresti?- chiede Minamisawa con un ghigno.
-Io bacerei chiunque.- risponde il finto biondo con strafottenza.
-Anche me?- lo sfida il viola con un ghigno.
Karl ghigna a sua volta e senza rispondere preme le sue labbra su quelle del migliore amico, coinvolgendolo in un gioco di lingue strano, ma eccitante.
Si stacca pochi istanti dopo per vedere un nuovo ghigno sul volto del viola. -Hai fegato.- dice questi guardandolo a metà fra il sorpreso e il divertito. Karl si esibisce in un sorriso strafottente e poi si volta in cerca di qualche nuova presa.
Rimane sorpreso nel vedere Alex. -Buongiorno, settimo.- dice Alexander sedendoglisi accanto. -Oh, ma chi si rivede! Ci hai ripensato e sei venuto a provarci con me?- dice ghignando con fare ammiccante. -Certo che no. E poi, non vorrei mai che il tuo amico si offendesse.- replica il corvino con l'aria di chi sa cose che neanche loro hanno ancora capito.
Infatti entrambi lo guardano perplessi e lui ghigna, sicuro di aver fatto centro.
-Comunque. Devi farmi una domanda.- dice abbastanza divertito. - Come domanda vorrei solo sapere quante ragazze partecipano al Survival, per il resto amo la sorpresa. Ma se so quante donzelle ci sono, saprò con quante persone mi dovrò trattenere.- dice sorridendogli complice, come se fosse una cosa che lui avrebbe dovuto capire.
-Soltanto tre. Maggioranza maschile questa volta. - dice l'alleato per poi voltarsi.
Inaspettatamente viene afferrato da Karl per il polso e viene costretto a voltarsi, trovandosi così col volto vicinissimo a quello di Karl.
-Vorrei anche qualcos'altro da te.-dice il "biondo" provando ad avvicinarsi ancora.
-Ma vaffanculo!- è la risposta del Moro che non tarda ad arrivare insieme a un pugno in pieno stomaco. Dopodiché Alexander si allontana con tranquillità, come se nulla fosse, mentre un Minamisawa preoccupato -e divertito- soccorre l'amico.
Sakuto è comodamente seduto sul suo letto con accanto Alpha, il suo ragazzo, mentre controlla il suo Mirai nikki, che ha sul computer, in attesa di leggere qualcosa di interessante. Dopo un po' compare questo messaggio: "19.30: l'alleato di tutti viene per la domanda."
Subito si desta, sorpreso: quel ragazzo non gli piace granché, quindi tanto vale prepararsi psicologicamente all'arrivo di Alexander.
Guarda l'ora : le 19.29.
Si affretta ad andare alla porta e non appena la raggiunge sente bussare.
Così la spalanca, trovandosi davanti Alexander.
-Buongiorno, Stainer. La mia domanda è particolare: chi è il possessore del diario dell'Hyper Vision?- domanda velocemente Sakuto, sistemandosi gli occhiali sul naso.
Alex lo guarda ad occhi sgranati, sia sorpreso dalla domanda che dal suo contenuto.
Decide di puntare sull'astuzia.
-Terzo.- dice semplicemente.
-Oh, nonono. Io voglio il suo nome.- dice Sakuto.
-La domanda è una.-
-Secondo Deus devi rispondermi.....- -Bastardo.- è l'ultima parola di Alexander per poi pronunciare quel nome con molta fatica.
-Glen Hideyoshi.- dice cercando di mantenere la calma.
-Bene, sarà il primo che ucciderò. - -Non ti azzardare, codardo!- urla Alexander avanzando minacciosamente per colpirlo.
-Che succede?- domanda Alpha, accortosi del trambusto.
-Niente. Il nostro alleato ha delle preferenze.- è l'ultima frase di Sakuto, prima di sbattere la porta in faccia ad Alexander.
Alexander se ne va frustrato, dagli ultimi quattro.
Reina chiede il nome di quinto, Nagumo la città dove vive settimo, Suzuno il nome di nono e Hiroto ila città di quarto.
Alexander può tornare.
La vera battaglia, inizia ora.
Ultimo angelo:
Buongiorno! So di non aggiornare da tre mesi, ma ero convintissima di aver fatto un aggiornamento a luglio. E invece....
Parliamo per prima cosa dell'indovinello. Riporto qui il testo della canzone e voi dovete dirmi di che cantante è e che canzone è. Se non ci arriva nessuno darò indizi. E sarà una cosa che farò in ogni capitolo. Chi vince avrà uno spoiler che può essere una frase come può essere "nel prossimo capitolo muore Caio."
Il testo non adattato da me è:
"Sei il mio punto debole, la mia causa di forza maggiore, un senso di rivoluzione: un colpo al cuore!"e poi va avanti ma ok.
Invece sarebbe molto gradito che tutti i partecipanti recensiscano, non dico tutti i capitoli, ma almeno quelli in cui il proprio OC compare.
Io ho reso il mio OC OOC.
Chiedo scusa se le cose sul poker non coincidono ma non gioco a poker da due anni e non è che giocassi come giocano questi. Ho usato le mie conoscenze.
Se avete notato ho descritto minuziosamente il tizio che passa davanti a Karl. Quel ragazzo comparirà in una mia fic originale e Forse QUALCUNO l'ha riconosciuto.
Ho cercato di dedicare a tutti gli OC lo stesso tempo, ma poi vado in base al l'ispirazione.
E questo capitolo è l'ultimo tranquillo.
Vediamo la situazione OC/Alex:
Aysha: non vanno molto d'accordo ahaha.
Yume: ah, si con Yume si.
Glen: no comment.
Takeru: si, abbastanza.
Darui: lo interrompe sempre ahahah.
Karl: ehm...odio profondo? Ahahah
Sakuto: odio mooolto profondo.
Ovviamente non è dato da una questione di preferenza mia ma di caratteri che si scontrano.
A presto e....indovinate!!
Un bacio♡
Taccy☆

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Capitolo 6
*** Fighting ***


Strano è il destino. Ma si può parlare di destino, quando si può vedere il futuro?
Già, vedere il futuro. Se potessi vedere il futuro, vorresti?
Se puoi farlo, avresti mai voluto? (Attenzione questa è la prima delle canzoni da indovinare. Nell'Angolino spiego).
Forse non sempre è un bene, è ciò che pensa Hiroto Kiyama leggendo l'avviso di Dead End sul suo diario.
(n.d.A.: la dead end indica la morte imminente).
Ma è proprio il destino a spingere lui e altri quattro partecipanti a centro Tokyo, dove una rovinosa battaglia sta per avere luogo.
Aysha ghigna, osservando tutti dal suo nascondiglio, nei pressi di un palazzo abbandonato. È pronta a scattare.
Invece, appostato vicino a un albero, senza preoccuparsi di nascondere la sua spada con l'impugnatura d'argento, vi è Karl che sorride: ha già individuato due dei suoi probabili avversari.
Un altro dei presenti è Glen, ovviamente accompagnato da Alex, che si nasconde dietro dei tubi di cemento abbandonati lì da chissà quanto.
Infine, dietro a un cassonetto della spazzatura, in un vicolo piuttosto appartato è seduto Kaneyki: è riuscito per poco ad impedire a Anjero di accompagnarlo.
È Karl il primo ad uscire dal suo nascondiglio, dirigendosi al centro della piccola piazza dove sono riuniti:
-Beh? Stiamo giocando a nascondino?-
È un secondo e l'adrenalina scatta dentro Aysha che avanza, di corsa, tentando di arrivare il prima possibile alla piazza: lei è la più lontana.
" Meet up to keep things ticking over, Meet up and have a lovely time, And trust me I really do, I just don’t get that funny feeling, When you’re around, I get what I’m supposed to do."
Le parole cominciano a rimbombarle nella testa: conosce a memoria quella canzone:ama i don Broco,la band che la canta.
" I’m thinking maybe I could live with it, Just give me a minute tonight, you can make me feel alright, Get with it, just give me a minute tonight."
Il ritmo della musica continua a ripetersi nella sua stessa mentre ormai è quasi alle spalle di Karl.
"We’re gonna burn like,
Fire, fire, fire
Like fire, fire, fire
Watch me burn it down, watch me burn it down
Na na na na na na na
Like fire, fire, fire
Like a fire, fire, fire
Burn it to the ground, burn it to the ground
Na na na na na na na."
Il ritornello le da una carica ancora più forte,mentre sferra un colpo di pugnale diretto alla schiena di Karl.
Il finto biondo, senza nessun segno di paura si volta di scatto, interrompendo con la spada il pugnale dell'altra.
Così entrambi intraprendono una danza di lame, sferrando attacchi e difese senza contegno, ma nessuno dei colpi sembra andare a segno.
Intanto Kaneyki osserva tutto dal nascondiglio dietro il cassonetto e non si accorge di una presenza alle sue spalle, ma quando sente il suono di una lama sferzare l'aria un po' troppo Vicino al suo orecchio non esita a buttarsi da un lato.
Alza lo sguardo e vede Hiroto, anche se ovviamente non conosce il suo nome.
L'uomo sembra distratto, osserva un'agenda di cuoio.
- "Ore 18.30: duello all'ultimo sangue con sesto."-legge ad alta voce.
-Beh, piacere, Sesto.-


Intanto nessuno sembra emergere vincitore dallo scontro tra Karl e Aysha.
Quest'ultima scatta indietro, schivando e parando i suoi colpi.
A un certo punto una figura scatta, afferrando l'elsa della spada di Karl e sbaragliandola lontano.
Aysha si volta incontrando la figura di Glen che le punta una pistola -per precisione una desert eagle- in faccia In faccia.
Lei però non sembra intimorita, anzi, presta più attenzione alla figura di Alex, comparsa dietro di lui.
Aysha gli sorride, come se avesse sempre saputo che lui aveva qualcuno dentro il Survival, e con un colpo secco tira un calcio alla pistola di Glen, che vola poco lontano.
Senza esitare un secondo Alexander gli si para davanti giusto in tempo perché un colpo secco,dato dal pugnale di Aysha raggiunge esattamente la pelle tra il gomito e l'avambraccio, un colpo secco.
Per un secondo Alexander non sente niente, solo calore. Poi si accorge di non potere muovere le dita, né le sente.
Anzi non sente niente al di sotto del gomito.
Getta agghiacciato uno sguardo al suo braccio ma vi trova solo un moncherino, proprio lì dove doveva Esserci il gomito.
Doveva, perché non c'è niente. Solo tanto tanto sangue.


Kaneyki guarda Hiroto, che tiene tra le mani la sua agenda. Sulla spalla ha una faretra e un arco e non sembra per nulla intimorito.
-Non hai speranze se pensi di battermi con un arco.- gli dice Kaneyki tranquillamente.
-Infatti io non penso riuscirò a batterti in qualsiasi caso. Mi sto arrendendo.- dice pacatamente il maggiore guardando il ragazzino con curiosità.
-Mi stai prendendo in giro.- ringhia il ragazzino guardandolo con rabbia. -Assolutamente no. Desidero soltanto morire.- ribatte con calma Kiyama, poggiando a terra la faretra in segno di resa.


Karl recupera velocemente la spada e la punta alla gola di Aysha, osservandola con aria di sfida.
-Hai colpito l'alleato di tutti. Una brutta cosa non credi?- dice pacatamente. È con lei che vuole avere un duello. Lascerà in pace gli altri due, per il momento.
-Tanto mi sta sul culo.- dice lei. La spada sulla sua gola le impedisce ogni minimo movimento.
-Ringrazia che oggi non sono ispirato per ucciderti. Ma voglio lasciarti il segno di chi comanda.- dice Karl osservandola coi suoi occhi di ghiaccio.
In un istante prende il suo pugnale e lo scaglia lontano, per poi infliggerle un profondo taglio sulla guancia, il tipo di taglio che va medicato subito se non si vuole rischiare di morire per infezione.
-E ora, ce ne andremo entrambi.- dice Karl allontanandosi soddisfatto, mentre Aysha è costretta a recuperare in fretta il pugnale e tornare a casa.

Glen si china preoccupato su Alex che si è buttato a terra contorcendosi dal dolore, mentre il sangue continua a fuoriuscire dal moncherino.
A terra, poco distante, il suo braccio amputato a cominciato a prendere un colorito anormale dato dalla mancata ossigenazione dal sangue al suo interno.
-Alex, andrà tutto bene. Ti porterò all'ospedale, solo ti prego non lasciarmi, non lasciarmi.- Glen ha le lacrime agli occhi che sono fissi sul suo ragazzo che ha un'espressione di pura sofferenza.
Ma nonostante ciò si sforza di fargli un sorriso:
-T-Tranquillo, Glen. Se non uccide, fortifica,no?- gli dice prima che una fitta di dolore più forte lo faccia impallidire e la quantità di sangue uscita è tale da farlo svenire.
Glen si affretta a portarlo all'ospedale, dove i dottori lo rassicurano: sono arrivati in tempo.
Kaneyki è sorpreso dalla reazione inesistente che ha Hiroto nei suoi confronti.
-Perché dovresti essere sincero?- chiede osservandolo con sospetto.
-Non voglio illudermi inutilmente. E poi sei solo un ragazzino, non potrei farti del male.- dice con un sorriso dolce.
-IO NON SONO UN RAGAZZINO!- urla Kaneyki in preda alla rabbia e senza esitazione gli infila la katana nel petto. Ultimo angelo:
Prima di trovarvi sotto casa mia con i forconi, sappiate che lo so che sono passati più di nove mesi. Ma sono successe cose che probabilmente sapete.
Ma ora sono tornata più forte che mai!
Chi si ricorda di me? Chi si ricorda di MN?
Bando alle ciance, oggi due canzoni spoiler u.u. La prima l'avete notata ma visto che originariamente è in inglese ve la metto in inglese. Voglio titolo e cantante u.u. If you can look into the future, would ya? If you can See it would you even Want to?

E la seconda idem come sopra è piccola come cit ma voglio lo stesso autore e titolo.
-Se non uccide fortifica. -
Scervellatevi vi aspetto!
Taccy☆
Ps: Vi sono un po' mancata?

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