L'altra faccia di A tutto reality, la vendetta dell'isola

di Valethebest92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** E' tutto stravolto! ***
Capitolo 3: *** Che stai nascondendo, Mike? ***
Capitolo 4: *** La prima prova ***
Capitolo 5: *** Insidiose scalate ***
Capitolo 6: *** La Battaglia di Palle di Neve ***
Capitolo 7: *** Una nottataccia per i concorrenti ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


La quiete che regnava in quell'assolata Domenica pomeriggio sull'isola, venne rovinata da un disperato urlo di puro terrore: un ragazzo alto, magro, capelli rossi sparati in aria ed occhi grigi, che indossava una  canotta bianca ed un paio di blue jeans, stava correndo a perdifiato nella foresta, cercando di seminare uno squalo mutante che gli dava la caccia, ringhiando famelico e con le zanne scoperte.

Approfittando di quella giornata di tregua dalle strambe e rischiose sfide che il sadico e narcisista conduttore McLean gli appioppava, Scott aveva deciso di perlustrare la zona fuori dal campo, alla ricerca della famosa Statuetta dell'Immunità, con la quale, nel caso i suoi compagni volessero farlo fuori, poteva usare per evitare di essere eliminato e rimanere quindi in gioco; la sua strategia era alquanto semplice: far perdere di proposito la sua squadra in modo tale che quella avversaria abbassasse la guardia e loro potessero vincere.
Durante l'esplorazione, però, si era imbattuto in quel dannato pescecane, che per qualche strano motivo ce l'aveva con lui, costringendolo a fuggire verso il campeggio.

Si guardò indietro, preoccupato e notò che ce l'aveva ancora alle calcagna, facendolo sbuffare sonoramente, stizzito: perchè diavolo non lo lo lasciava in pace una buona volta? Distratto da quel pensiero, non prestò attenzione a dove mettesse i piedi ed inciampò in un sassolino, ruzzolando giù in un crepaccio poco profondo e finendo in una grotta, dove cozzò violentemente con la testa contro un masso sporgente e perse i sensi.

Poche ore più tardi si risvegliò, riaprendo gli occhi e si rialzò, ignorando l'enorme mal di testa e chiedendosi da dove provenisse ed una volta fuori da quell'angusta galleria, notò che era già sera, il sole si apprestava a tramontare e svanire all'orizzonte in un'enorme palla di fuoco; ma quanto era rimasto svenuto? Pensò, perplesso, grattandosi la nuca e gemendo di dolore a causa dell'enorme bernoccolo che si era procurato durante il capitombolo.

Deciso a non rimanere nella foresta durante la notte, visto che in quel periodo tutte le bestie feroci che abitavano l'isola uscivano e rischiava quindi di venire sbranato, si incamminò verso il campo base, venendo però ostacolato da Zanna, che gli sbucò davanti, col solito "sorriso" a trentadue denti.

-Ti scongiuro, non uccidermi!- implorò l'umano, cercando di coprirsi mettendo le braccia davanti a se; tuttavia, invece di saltargli addosso e sbranarlo, l'animale fece una cosa inaspettata: lo guardò come se fosse contento di vederlo ed iniziò a strusciarglicisi addosso, facendo anche le fusa come se fosse un gatto.

-Ma che diavolo ti prende adesso..?- domandò l'adolescente, curioso: non sembrava nemmeno più lui, perchè non stava cercando di ucciderlo? Non che gli dispiacesse, ma questo era davvero troppo strano! Notando che l'umano non gli faceva le coccole, il cucciolo si buttò per terra a pancia all'aria, facendo un'espressione come per dirgli "Beh, allora, queste coccole arrivano oppure no?"

-Ehm.. D'accordo, va bene- assentì il rosso, sempre più convinto che la sua nemesi non si sentisse molto bene, dopodichè gli si inginocchiò accanto ed iniziò ad accarezzarlo sul ventre.

Rimase in sua compagnia ancora per un po' , ma quando si accorse che il buio calava velocemente, lo salutò con la promessa che sarebbe tornato domani a giocare con lui, andandosene e lasciandolo lì, a guardarlo allontanarsi mentre scodinzolava, contento.

Raggiunse l'accampamento poco dopo, attardandosi un attimo a cercare il tanto agognato oggetto dei suoi desideri nelle vicinanze e si accorse che era rimasto lo stesso, non era cambiato di una virgola, correndo fino alle baracche dove la sua squadra alloggiava, scostando successivamente la porta d'ingresso ed affacciandosi per controllare la situazione, tirando un lieve sospiro di sollievo quando vide che stavano tutti dormendo; così scivolò silenziosamente fino alla sua branda, tentando di non svegliare nessuno e mettendosi sotto le coperte.

Però non crollò tra le braccia di Morfeo immediatamente: ripensando al bizzarro atteggiamento del suo peggior nemico ma senza riuscire a darsi una spiegazione logica se non che avesse battuto la testa o si fosse rimbecillito tutto ad un tratto.
"Meglio così- si disse, chiudendo gli occhi e sorridendo, divertito- Almeno potrò cercare la Statuetta dell'Immunità in santa pace" appisolandosi placidamente.

Angolino Autore:

Salve a tutti, io sono Valethebest92, un autore molto in erba e volevo presentarvi questa mia prima storia, dove nel Prologo Scott capitombola in una grotta e quando ne esce, la sua nemesi squalo invece di ucciderlo cerca le coccole e fa le fusa. Che cosa gli sarà successo? Nulla comunque sembra essere cambiato al Camp Wawanakwa.. Oppure si? Ne vedremo di cose strane nel prossimo capitolo, intanto vi saluto e vi ringrazio per essere giunti fin quaggiù, nonostante i probabili errori che potrei aver commesso e ci vediamo al prossimo capitolo.

Valethebest92
    
  

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Capitolo 2
*** E' tutto stravolto! ***


Il sole sorgeva all'orizzonte, iniziando ad illuminare il cielo e scacciando via la notte, cominciando una nuova giornata; nella baracca dei Ratti Tossici, Scott era l'unico che ancora dormiva placidamente avvolto nel calore delle sue coperte, quando ad un tratto un suono simile ad una trombetta militare risuonò al suo interno, svegliandolo bruscamente e facendolo cadere dal letto, guardandosi successivamente intorno, spaesato ed urlando, spaventato, cose senza senso come "Gli alieni ci attaccano, mettetevi tutti al riparo!"

-Ah ah ah, ma quali alieni, soldato?- domandò invece una voce maschile vicino a lui, sicura di se ma anche divertita- E' la mia sveglia personale, l'ho impostata a quest'ora in modo tale da potermi svegliare in tempo per la mia corsetta mattutina- spiegò successivamente.

-Vedi dove te la infilo la prossima volta quella sveglia..- brontolò invece il rosso, parecchio stizzito; all'improvviso, alla conversazione si unì una terza voce, stavolta femminile e proveniente dalla porta d'ingresso, che esclamò, leggermente affannata:

-Signor Brick, signore, sono pronta per la nostra corsa mattutina attorno all'isola e questa volta la batterò, signore!-

Stupefatto, volse la testa verso l'uscio, dove vi era, sull'attenti, una ragazza alta, magra, capelli biondo scuro corti, occhi violacei e vestita con una tuta da ginnastica grigia; so strofinò energicamente gli occhi, convinto che stesse ancora dormendo: quella era veramente.. Jo!?

-Ah ah ah- sghignazzò nuovamente l'altro, divertito- Questo è lo spirito giusto, ragazza! Forza, fammi vedere quello che sai fare!- dopodichè aggiunse, cordiale, rivolto al compagno di stanza:

-Che fai, Scott, ti unisci a noi?-

-Io.. Io non..- balbettò quello in risposta, senza sapere esattamente cosa dire; il moro lo interpretò come un no, scrollando le spalle e varcando la soglia, allontanandosi successivamente verso il bosco. Ancora sotto shock per quello che aveva appena assistito, l'adolescente rimase a contemplare la situazione per alcuni secondi: da quando Brick aveva tutta quella confidenza in se stesso da sottomettere la sua rivale? A ridestarlo dalle sue elucubrazioni ci pensò il suo stomaco che iniziò a brontolare, annunciandogli che era ora di essere riempito con qualcosa da mangiare.

Mosso da quell'istinto, si rimise in piedi ed uscì dalla casa, venendo accolto dai primi raggi tiepidi del sole, proseguendo fino all'enorme capanna che fungeva da mensa, trovandoci già alcuni campeggiatori che facevano colazione da soli oppure erano in compagnia di qualcun'altro e chiacchieravano allegramente.

Come sempre, Scott afferrò il proprio vassoio e si diresse al bancone dove l'energumeno uomo di colore, noto nell'ambiente come Chef Hatchet, stava preparando il cibo da servire, fermandosi a squadrarlo per un attimo: non sembrava cambiato di una virgola, sempre alto, robusto ed un non-sapeva-cosa che gli incuteva terrore.

-Allora, ragazzo, vuoi deciderti ad allungare il vassoio, così posso servirti la colazione?- disse burbero l'omone, vedendo che era rimasto lì come imbambolato.

-S.. Subito!- esclamò la Iena, sospirando dentro di se per il sollievo: almeno lui era rimasto quello di sempre, scontroso e con una cucina pessima; ma dovette ricredersi non appena vide quello che gli era stato servito: al posto della solita, disgustosa sbobba che rifilava come cibo, vi era una tipica colazione all'inglese con tanto di bacon, uova ed una tazza piena di latte in cui galleggiavano quelli che sembravano cereali.

Fissò allibito la sua porzione, occhi sgranati ed un leggero rivolo di bava che gli colava dalla bocca, pensando per un attimo di essere morto e quindi finito in una sottospecie di paradiso simile a campo Wawanakwa; Chef che cucina qualcosa di commestibile non era una cosa che si vedeva tutti i giorni!

-Scusa, Chef- iniziò, curioso, sollevando la testa per guardarlo- Ma questo che cos'è..?-

-Come che cos'è, figliolo?- replicò quest'ultimo, osservandolo come se avesse fatto la domanda più stupida del mondo- Una perfetta colazione all'inglese, con bacon, uova e una tazza di latte con cereali, fatta apposta per dare le energie giuste ai concorrenti per iniziare bene la giornata!-

-Si, si, questo lo vedo anch'io- insistette il ragazzo, agitando in aria con impazienza la mano- Quello che mi chiedevo è dove fosse finita la tua sbobba immangiabile che ci propini come cibo! Non che mi dispiaccia questo, però..- tuttavia non riuscì a terminare la frase che un enorme coltello da cucina gli passò accanto, sfiornadogli l'orecchio e conficcandosi nel pilastro in legno accanto all'entrata.

-Stai osando per caso criticare i miei piatti, figliolo?- commentò apparentemente calmo il bruto, piantandogli gli occhi in faccia-Ti ricordo che persino il noto Chef Gordon Ramsey mi ha conferito un premio durante la sua gara di cucina e non permetterò a nessuno di sputargli sopra, hai capito? Se non ti sta bene, puoi sempre andare a cacciare nella foresta-

Il rosso deglutì sonoramente a vuoto, terrorizzato, per poi ribattere a filo di voce:

-S.. Sissignore, signor Chef- afferrando il portavivande e dileguandosi il più presto possibile, prima che all'altro gli girassero ulteriormente e cercasse nuovamente di farlo a pezzi, prendendo posto dove gli capitava ed iniziando a mangiare.

-Amico, hai rischiato grosso stavolta- gli fece notare una voce maschile accanto a se, che, avendola riconosciuta al volo, gli fece andare di traverso la pancetta e quasi soffocare- Sai quanto Chef ci tiene al suo premio, non permette a nessuno di fargli la predica in quel modo-

Quasi incredulo, l'adolescente si volse alla sua destra, ritrovandosi un ragazzo alto, magro, capelli corti e scuri; ma era solo l'ombra di come lo conosceva: infatti il suo tono muscolare era sparito completamente, lasciando posto ad uno praticamente rachitico, mentre sulla maglietta, invece del primo numero, adesso vi era disegnato un due.

-L.. Lightning!?- esclamò, stupefatto- Ma.. Ma cosa ti è successo? Dove sono finiti tutti i tuoi muscoli!?-

-Si, si, bravo Scott- ribattè l'ex atleta, stizzito- Prenditi gioco anche tu di me, come se non bastasse quel maledetto quattrocchi..- il compagno avrebbe tanto voluto domandargli a chi si riferisse, ma venne preceduto da una seconda voce, proveniente dall'ingresso, che tuonò, come per annunciarsi:

-Siamo arrivati, gente!-

Desideroso di sapere di chi si trattasse, la Iena lanciò un occhiata verso l'entrata; fu allora che spalancò gli occhi, stupefatto e gli cadde la mascella fino al suolo: due ragazzi alti, magri, quello a destra coi capelli ricci castani mentre l'altro li aveva lisci, lunghi e mori, entrambi con gli occhiali ed una t-shirt a maniche corte che nascondeva il fisico scolpito, fecero la loro comparsa, mentre quest'ultimo non poteva credere ai suoi occhi: quelli erano davvero Sam e Cameron!? I due fusti fecero invece alcuni passi, fermandosi ad osservare, quasi divertiti, una calva Anne Maria ed una timida Dakota, nascosta dietro alla coetanea, che gli morivano dietro, dandogli il colpo di grazia togliendosi le lenti e facendole l'occhiolino, facendola ribaltare malamente all'indietro sulla panca, per poi proseguire fino a raggiungere la postazione di Chef.

-Ehi, ragazzi, sempre il solito per voi?- chiese con fare scherzoso l'omone, al che l'ex videogamer rispose prontamente, divertito:

-Ormai ci conosci, Chef, dobbiamo mangiare proteine per restare in forma-

Una volta procuratisi il nutrimento, si guardarono attorno e dopo aver riconosciuto Lightning, quello con la carnagione scura dette una gomitata al compare, un sorriso sulla faccia che alla Iena piacque poco; sopraggiunti dagli amici, gli si fermarono accanto e ringhiarono, seri:

-Ehi, Lightning, quello è il nostro posto-

-Ma.. Ma ci sono arrivato prima io e..- cercò di difendersi quello, facendosi però sempre più piccolo piccolo sotto il loro sguardo minaccioso.

-Sparisci, perdente!- intimò infine il bullo, spostandolo con uno spintone e sedendosi al suo posto, affiancato dal compagno.

"Ma che diavolo sta succedendo?- si domandò perplesso e confuso Scott, mettendosi le mani tra i capelli- Prima Brick che sembra comandare Jo, poi Chef che cucina piatti appetibili, ora Cameron e Sam che fanno i bulli con Lightning.. Diamine, non ci capisco più niente!"

Notando lo strano atteggiamento della Iena, Sam fece, squadrandolo curioso:

-Che ti prende, Scott? Ti stai comportando in modo molto strano, oggi..-

-No, ecco, vedete, io..- cercò di replicare il rosso, senza sapere esattamente cosa dire; a salvarlo all'ultimo istante, ci pensò l'entrata del conduttore televisivo che odiava più al mondo, Chris McLean, che esclamò, quasi premuroso:

-Come stanno i miei concorrenti preferiti? Fate pure colazione con calma e riposate, avrete bisogno di energie per la sfida di oggi pomeriggio!-

Cogliendo la palla al balzo, il ragazzo lo prese in giro, quasi sollevato di non vedere cambiamenti nella natura sadica dell'uomo, dicendo:

-Già e di che si tratta stavolta? Calarsi con della carne nelle mutande in una vasca piena di famelici squali? Oppure fare un percorso ad ostacoli mortale, i tuoi preferiti?-

Successivamente a quest'uscita, gli sguardi di tutti i presenti si posarono su di lui, guardandolo perplessi, facendogli chiedere cos'avesse detto di così strano: dopotutto, quella era normale tortura secondo il moro; a smentirlo fu proprio quello che ribattè, stizzito:

-Cosa? No, non farei mai una cosa del genere ai miei concorrenti, non voglio che si feriscano o mutilino, io ci tengo alla loro sicurezza! Si può sapere che ti prende, Scott? Come puoi essere così sadico nei confronti dei tuoi amici?-

Il sangue gelò istantaneamente nelle vene del rosso: non poteva averlo detto sul serio, non quello che veniva definito da tutti quanti il Re del Sadismo; non sembrava nemmeno più lui.. Scattò in piedi e corse fuori dalla baracca, ignorando i continui richiami del conduttore di fermarsi, infilandosi nel bosco, senza mai fermarsi. Cosa diavolo stava succedendo? Non ci capiva davvero più niente, era come se tutto quello che conosceva fosse stato preso e capovolto; ed anche se gli dispiaceva ammetterlo, già gli mancavano i suoi reali e prevedibili compagni di sventura, doveva esserci un modo per riaverli..

All'improvviso, un lampo di genio: c'era una persona che forse poteva aiutarlo ad uscire da questo pasticcio, lei si intendeva di natura e lettura delle anime, avrebbe sicuramente saputo cosa fare; così iniziò a cercare Dawn in lungo ed in largo, chiedendosi se fosse stata disposta ad aiutarlo visto che non la conosceva e probabilmente non era uguale a quella da dove proveniva, ma proprio quando stava per perdere le speranze, una risata malvagia e cristallina risuonò tra gli alberi, attirando la sua attenzione.

Anche se leggermente spaventato di quello che poteva trovarsi davanti, seguì quella specie di melodia fino al fitto della foresta, dove una ragazza bassa e minuta, capelli biondo cenere ricci, vestita con una giacchetta in pelle nera e pantaloni abbinati sghignazzava divertita, davanti a se un coetaneo di stazza gigantesca e rotonda si trovava accucciato.

Felice di averli finalmente scovati, si avvicinò con una leggera corsetta, esclamando:

-Dawn, finalmente ti ho trovata, ho bisogno del tuo..-

-Ah ah ah- diceva soddisfatta lei, ignorandolo completamente- Così impari a darci fastidio coi tuoi insopportabili cinguettii striduli, stupido uccello-
Scioccato dalle sue parole, la Iena ignorò la vocina che da quando era arrivato gli diceva di scappare perchè non era un posto sicuro, avvicinandosi; ciò che vide lo lasciò senza fiato, facendogli spalancare gli occhi dallo stupore: quello che riconobbe essere B , stava punzecchiando un uccellino inerme ed ormai più vivo che morto, mentre la compagna lo osservava, compiaciuta.

Montato da una rabbia indescrivibile che non seppe neanche lui da dove venisse, si diresse verso il duo, urlando:

-Raggio di Luna, si può sapere che diavolo ti prende? Proprio tu che amavi la natura ed i suoi anima..!-

Fu un attimo: con un rapido, repentino scatto quella si volse, afferrandolo per il colletto della canotta e ringhiando, severa e stizzita, scandendo bene le sue parole:

-Non osare mai più chiamarmi Raggio di Luna, mi hai capito bene? Io odio quel fastidiosissimo soprannome-

Paralizzato dal terrore, Scott non potè fare altro che annuire freneticamente e l'altra, appagata, lo mollò, sicura che non avrebbe mai più ripetuto quel madornale errore; intanto, però, il colosso si era rialzato e con fare minaccioso e scrocchiandosi le nocche della mano, avanzò verso la Iena, chiedendo:

-Ti sta forse dando fastidio quest'omuncolo, Dawn?-

-No, non ti preoccupare, B , è tutto a posto- lo tranquillizzò lei, per poi domandare, rivolto al nuovo arrivato, perplessa:

-Cosa volevi dirmi di così importante, Scott?-

Quello tuttavia tentennò un attimo, indeciso sul da farsi: non poteva dirle che proveniva da un'altro posto, perchè oltre a non sapere come rimandarlo indietro, probabilmente non gli avrebbe creduto e la sua guardia del corpo l'avrebbe riempito di botte; optando così per l'opzione della fuga, bofonchiò, quasi intimorito:

-Non.. Non è niente, scusami- per poi andarsene di corsa, cercando di mettere più metri possibile tra se e quella ragazza spaventosa; quest'ultima, invece, lo guardò allontanarsi, un'espressione indecifrabile sul viso, facendo successivamente segno di seguirla al gigante e dirigendosi in direzione opposta, sparendo nella foresta.

Angolino Autore:

Ecco svelato il mistero a cosa si riferisse l'Altra faccia, prendendo i personaggi della Vendetta dell'Isola e cercando di stravolgerne il carattere il più possibile, con qualche referenza velata a certi programmi televisivi americani (forse in quel caso ho esagerato) e film (più che altro i vestiti e capelli di una persona, che mi servivano a fare trasformarla in una alla moda e tosta); ecco perchè il Sergente Mattone è diventato più sicuro di se ed ora è Jo a subire, Lightning ha vita dura contro Cameron e Scott (l'opposto di Nerd ho letto da qualche parte che è uno hot, anche se ho esagerato ed ora son più bulli) e Chris adesso vuol bene ai suoi concorrenti. Non mi dilungo di più, grazie per essere arrivati fino a qui, nonostante i probabili errori di battitura e ci rivediamo al prossimo capitolo. 

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Capitolo 3
*** Che stai nascondendo, Mike? ***


Tentando di mettere più metri possibili tra lui e quella spaventosa versione di Dawn, Scott arrivò a tempo di record a Camp Wawanakwa; il suo piano era semplice: mettersi a letto, dormire e sperare di svegliarsi da quella sottospecie di incubo in cui sembrava piombato.

O almeno, questo era quello che aveva intenzione di fare: giunto infatti sulla soglia della baracca, vide che al suo interno vi era una ragazza di media statura, capelli rossi legati in due codini ed un fiore, occhi marrone scuro, sulle guance aveva disegnati dei segni neri, toppino rosso strappato in fondo che le lasciava scoperta la pancia, pantaloncini verdi ed una fascia color cremisi che le cingeva la testa, che la metteva a soqquadro, come se fosse alla disperata ricerca di qualcosa, ora china su una delle cuccette in basso ad alzare la coperta e vedere cosa ci fosse sotto; la Iena non poteva sbagliarsi, si trattava proprio di lei.

-Zoey!?- esclamò, incredulo; sentendo il proprio nome, la figura si bloccò, salvo poi tirare un sospiro esasperato, alzarsi eretta e voltandosi, mentre ribatteva, seccata:

-Commando Zoey, se non ti dispiace, il nome di quella sciocca, timida e gentile ragazzina mi sta un po' strettino- quando si accorse chi avesse davanti, cambiò immediatamente atteggiamento, diventando più cordiale ed aggiungendo, quasi sollevata, spostandosi verso l'armadio ed aprendolo:

-Scott, che bello rivederti! Senti, hai mica visto il mio ragazzo? Lo sto cercando d'appertutto, ma non riesco a trovarlo, sembra quasi che si sia volatilizzato!-

-Il tuo.. Cosa?- chiese invece l'altro, senza sapere esattamente a cosa si riferisse; ripensando all'affinità che si era vista subito con Mike, concluse infine, sicuro:

-Ah, ti riferisci a Mike? No, non l'ho visto nemmeno io-

-Mike?- domando perplessa lei, fermandosi nuovamente ad osservarlo come se avesse detto una bestialità- Mi dispiace, ma io non so chi sia questo Mike, io sto cercando Mal!-

"E chi è questo Mal?" si interrogò il compagno, sorpreso; non ne aveva mai sentito parlare ed era sicuro che non partecipasse al Reality assieme a loro.. Che Zoey fosse fuori di testa come tutti gli altri?

-Mi dispiace, ma non conosco nessun Mal- ribatte, arretrando di qualche passo per cercare di svignarsela- Ma se lo vedo, gli riferirò che lo stai cercando- dopodichè, senza aspettare la risposta, se la diede a gambe levate, andando nuovamente nel bosco, allontanandosi parecchio e smettendo di correre soltanto quando si fu assicurato di essere abbastanza lontano.

Cominciò a ragionare sulle poche informazioni che aveva raccolto fino a quel momento: tutti quelli che aveva incontrato avevano l'aspetto dei suoi compagni di sventura, anche il loro carattere era diametralmente opposto e per certi versi spaventoso;comunque, poteva affermare con sicurezza di trovarsi ancora sull'Isola di Wawanakwa, visto che almeno il campeggio era rimasto tale e quale a come l'aveva abbandonato il giorno prima, quindi la soluzione poteva essere soltanto una: doveva per forza trovarsi in una Dimensione alternativa rispetto alla sua, solo e sperduto!
Immerso nei suoi pensieri, tuttavia, non guardò dove stesse andando, sbattendo contro qualcosa di enorme e solido che lo fece rimbalzare indietro e cadere malamente a terra.

-Ohi, ohi- si lamentò, strofinandosi col palmo le natiche che gli dolevano a causa delll'atterraggio- Ehi, tu, perchè non guardi dove.. Ah- trovandosi davanti lo squalo mutante che gli sorrideva, scoprendo le fila di denti che l'amico trovò inquietante,  muovendo la coda come se stesse scodinzolando, le parole gli morirono in gola: ci mancava soltanto lui, adesso, come se la situazione non fosse già abbastanza complicata! Memore però della promessa che gli aveva fatto poche ore prima,sospirò, sconfitto, rialzandosi, riprendendo a camminare e dicendogli:

-Dai, vieni, troviamo un luogo dove riposare e farti le coccole- accompagnato con un cenno della mano che lo convinse a seguirlo, standogli dietro come un cucciolo ubbidiente che si accodava al proprio padrone.

Non dovettero andare molto lontano per trovarlo: ad un certo punto gli alberi si diradavano in una piccola radura, attraversata da un mite corso d'acqua in cui dei pesci con tre occhi sguazzavano allegramente.

La Iena si sedette sulla riva, mettendo dentro una mano per rinfrescarsi e con l'altra faceva i grattini a Zanna che, come un cane da compagnia, si era steso a pancia all'aria sull'erbetta fresca.

Scott, intanto, era tornato ad estraniarsi nei suoi pensieri: doveva fuggire da quel luogo; ma come poteva fare? Non sapeva nemmeno come ci era arrivato.. Tentò di ripercorrere la giornata all'indietro: visto che Chris (quello sadico) non aveva in programma sfide, era uscito a cercare la Statuetta dell'Immunità, ma venne costretto ad abbandonare a causa della sua nemesi che lo voleva divorare; stava scappando, quando all'improvviso aveva inciampato in qualcosa ed era ruzzolato in quella grotta, cozzando la testa e perdendo i sensi.

Trattenne bruscamente il respiro, spalancando gli occhi ed alzandosi di scatto: ma certo, la caverna! Dopo essere uscito da lì tutto ha iniziato ad andare storto, doveva trattarsi di una sottospecie di portale tra mondi o qualcosa del genere! Felice di aver finalmente trovato la soluzione ed il modo per tornare a casa, spiccò una veloce corsa, lasciando lì l'amico che lo guardò andare via, guaendo tristemente.

Qualche minuto dopo, ricordandosi il percorso fatto e ripercorrendolo a ritroso, il rosso raggiunse l'antro, inoltrandosi al proprio interno e tentando di scorgere anche il minimo segnale che lo potesse aiutare ad invertire il processo di viaggio, perdendo la speranza man mano che si addentrava e giungendo infine in fondo, senza aver trovato nulla.

Imprecò a bassa voce, stizzito: dove aveva sbagliato? Era quasi certo che fosse questa la chiave per risolvere l'enigma, eppure.. A distrarlo, ci pensò un impercettibile movimento proveniente da dietro un enorme macigno, illuminato dalla luce solare proveniente dall'enorme buco sopra di esso, che lo mise all'erta: non era solo.

-Chi.. Chi è là?- esclamò, cercando di apparire più coraggioso di quanto fosse, ingannato dalle proprie gambe che però tremavano come delle forsennate; e se si trattasse di uno di quei matti che voleva tendergli un'agguato? Tuttavia, quando non ottenne risposta, intuì che qualcosa non quadrava: perchè nascondersi come dei conigli impauriti se si voleva tendere una trappola? Deglutì sonoramente a vuoto, sperando di non essersi sbagliato, avanzando lentamente mentre sentiva il cuore battergli velocemente nel petto, quasi volesse uscire, raggiungendo l'angolo dove, dopo aver preso un bel respiro profondo per calmarsi, compì un unico, agile balzo in avanti ed afferrò quelle che sembravano delle spalle, atterrando sopra ad un corpo ed immobilizzandolo sotto di sè.

-Ah ah, ti ho preso!- gridò, trionfante; quando si accorse chi aveva catturato, spalancò gli occhi, stupefatto: un ragazzo alto, magro, carnagione olivastra, capelli corvini con la frangia sparata in aria, occhi neri come la pece, tra i denti superiori presentava un buchino, e vestito con una t-shirt azzurra e jeans scuri.

-Mike!- esclamò, sbuffando sonoramente, stizzito, togliendosi ed aiutandolo a rialzarsi- Ma si può sapere che diavolo ci fai qui dentro?-
Quello non rispose subito: dopo aver avuto un sussulto nell'udire il proprio nome, gli afferrò gli avambracci, scuotendolo leggermente e dicendo, quasi fosse fuori di se:

-Scott, che bello rivederti! Ti scongiuro, tu devi aiutarmi, devi impedire che loro mi prendano di nuovo, soprattutto lui!-

-Ti prendano.. Chi?- fece invece l'amico, perplesso, senza riuscire a capire a chi si riferisse; chiunque fosse, pensò, doveva essere qualcuno di molto pericoloso, ne era letteralmente terrorizzato!

-Amico, se non mi dici di più, io non posso aiutarti in nessun modo!- aggiunse, cercando di tranquillizzarlo; ma quello si liberò in fretta di lui, caracollando verso l'uscita ed andando a sbattere contro una stalattite sporgente, urlando per il dolore; fu allora che il suo aspetto cambiò: la schiena si ingobbì e le rughe comparvero sul volto, come se avesse guadagnato improvvisamente un età più stagionata, iniziando successivamente a berciare, furibondo, agitando in aria un pugno:

-Dannati giovinastri, è tutta colpa vostra!- continuando finchè non raggiunse l'uscita e sparì dalla sua vista.

Ciò diede molto su cui riflettere al giovine: da chi si stava nascondendo Mike? Poteva essere collegato a quel Mal che Zoey gli ha citato poco fa? Ma anche così, chi diavolo poteva essere, un nuovo concorrente? C'erano troppi tasselli importanti che mancavano al puzzle..

-Tutti i partecipanti si presentino alla collina nella zona boscosa accanto al campo, tra poco inizia la sfida!- ad interrompere le sue congetture ci pensò la voce del conduttore, diffusa tramite autoparlanti; sospirando, anche il rosso si diresse verso la zona indicatagli, dicendosi che il mistero l'avrebbe risolto più tardi e sicuro che stavolta non sarebbe stato nulla di mortale da parte di McLean.

Angolino Autore:

E con questo capitolo si conclude la presentazione dei personaggi! Temo di non essere riuscito a caratterizzare benissimo Commando Zoey, che si presenta nel famoso Crack Pairing con Mal, genio (malvagio) e follia a volte vanno a passeggio, mentre Mike sembra terrorizzato e fugge da qualcosa.. O qualcuno! Prossimo capitolo, la sfida ed ora che McLean non è più sadico, potrebbe succedere qualsiasi cosa. Vi ringrazio per essere giunti fin quaggiù e se vi va ci vediamo al prossimo capitolo.   
       

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Capitolo 4
*** La prima prova ***


La radura era un immenso spiazzo costeggiato dagli alberi, in mezzo al bosco dell'isola e per l'occasione era stata attrezzata con quella che sembrava un'enorme passerella in legno, interrotta qua e là da delle piscine piene d'acqua.

Quando Scott arrivò qualche minuto dopo all'annuncio del conduttore, notò con stupore che gli altri campeggiatori erano già presenti, così non potè fare altro che unirsi alla sua squadra, i Ratti, mentre Chris iniziava a spiegare la gara odierna, sorridendo divertito:

-Cari concorrenti, benvenuti alla Staffetta ad Ostacoli! La sfida inizierà su quel materassino in acqua, che vi darà, diciamo, il decollo giusto per iniziare- indicando poi un'enorme materasso ad aria che galleggiava fino a quasi metà vasca, tenuto però ancorato al bordo per mezzo di picchetti e corde; gli adolescenti lo guardarono perplessi, chiedendosi a cosa si riferisse quando parlava di decollo.
Prima però che potessero domandarglielo, l'uomo proseguì con la spiegazione:

-In seguito, affronterete il Tragitto dei Gavettoni volanti (stavolta indica verso una piccola passerella in legno, costeggiata da una quindicina di cannoni che Chef fece sparare, spruzzando fuori dei palloncini pieni d'acqua che l'attraversarono, schiantandosi successivamente a terra dall'altro lato), seguito dal mio ostacolo preferito, i Rulli (di nuovo, fa cenno verso la pista, dove vi erano situati tre enormi rulli, poco distanti tra loro, sospesi sopra ad una vasca d'acqua); procedendo oltre, vi ritroverete faccia a faccia con il Cammino nella Palude (percorso composto da delle piccole piattaforme in gommapiuma che galleggiavano sopra all'acqua, accostate da un meccanismo che face ruotare delle asticelle in legno una sopra l'altra, ad altezza petto e caviglie) e le Giganti Rosse (sei enormi palle fatte di gomma di color vermiglio, sospese di qualche metro sull'acqua). E per il gran finale, il Volo della Fortuna, dove vi dovrete appendere a quel trapezio che vi porterà dall'altra parte e cercare di rimanere incollati alla parete per alcuni secondi-

Sentito di cosa trattasse la sfida, alla Iena quasi cadde la mascella fino al pavimento: era una gara totalmente priva di pericoli!

-Tse, niente di più facile, possiamo farla anche ad occhi chiusi- commentò una voce maschile della squadra delle Larve, sicuro di se, facendo voltare il rosso e notare che si trattava di un ragazzo molto somigliante a Mike, solo che aveva un ciuffo che gli copriva completamente l'occhio e delle occhiaie attorno agli occhi; non l'aveva mai visto, quindi non potè fare a meno di chiedersi chi fosse e che fine avesse fatto l'Alter Ego. Possibile che ci fosse una connessione con quel famoso Mal che Zoey aveva accennato poche ore prima?

-Staremo a vedere- ribattè l'host del programma, sorridendo perfidamente, aggiungendo:

-A sfidarsi alla partenza saranno Anne Maria e B, poi sarà la volta di Dawn contro Jo ai Gavettoni, Scott affronterà Brick sui rulli, Sam e Commando Zoey sul Sentiero, Mal e Cameron nelle Giganti Rosse ed infine Dakota affronterà Lightning nel Volo della Fortuna. Ah, ed essendo una Staffetta, ovviamente ogni squadra avrà come testimone la propria mascotte- detto questo, chiamò uno degli assistenti che si avvicinò ai due giovani sulla linea di partenza e consegnò un'apparentemente innocuo topolino grigio dalla folta pelliccia ed un nastrino sulla coda a B, mentre ad Anne Maria un piccolo bruco, dopodichè, al suono della trombetta da stadio di Chris, la competizione iniziò.

I primi due sfidanti si arrampicarono lungo il gonfiabile, la ragazza un pochino più agilmente mentre Jumbo, a causa della sua mole, affondava ed arrancava lungo il percorso; una volta però che furono quasi giunti alla meta, il conduttore afferrò il megafono ed esclamò, come se volesse dare un segnale a qualcuno:

-Adesso, Chef, sgancia il pacco!- venendo ascoltato dal compare che tagliò una cordicella nascosta tra i cespugli poco distanti e  facendo piovere sulla linea di partenza un peso da una tonnellata che sbalzò in aria i due adolescenti di parecchi metri, facendoli atterrare successivamente in piscina, facendolo sbellicare dalle risate.

Fortunatamente, il duo non si fece nulla e proseguì a nuoto fino all'altra sponda, dove la pelata arrivò per prima, passando a Jo il testimone, leggermente affannata, lasciando proseguire la compagna; tuttavia, per la bionda non fu un tragitto semplice, venendo continuamente colpita dai palloncini pieni d'acqua e ritrovandosi zuppa, scivolando inoltre di continuo sulle pozze d'acqua che si formavano.

Nel frattempo, anche l'altra squadra completò la prima parte, consegnando l'animale a Dawn che schizzò a razzo, schivando abilmente tutti i colpi e sorpassando la rivale, riuscendo a raggiungere la terza parte del percorso e porgendo il ratto a Scott.

La iena lo prese, parecchio riluttante e commentando sarcasticamente:

-Grande, siamo in testa.. - dopodichè un ghigno divertito si aprì sul suo volto, balzando sul primo enorme rullo ed iniziando a correrci sopra, sussurrando all'animaletto:

-Adesso però camminiamo piano e ci facciamo recuperare dalla squadra avversaria- infatti, nonostante non conoscesse questi suoi alquanto strambi e spaventosi compagni di campeggio, aveva deciso di mantenere intatta la sua strategia, ovvero far perdere la sua squadra in modo tale che gli avversari abbassassero la guardia, anche se aveva capito che rischiava maggiormente di venire beccato perchè questi non sembravano affatto stupidi; tuttavia, la bestiola non sembrò d'accordo visto che, dopo avergli lanciato un'occhiataccia, gli saltò addosso, mordendogli il mento ed affondando i denti parecchio in profondità nella carne.

Preso completamente alla sprovvista, siccome pensava che tutte le creature dell'isola fossero diventate innocue come Zanna, il rosso urlò dallo stupore misto a dolore, afferrandogli la coda e gridando, stizzito:

-Ma che diavolo ti prende, stupidissimo animale!?- ciò però gli fece perdere la concentrazione e lucidità: inciampò sui suoi stessi piedi, cadde in avanti ed andò a zuccare violentemente il mento sul freddo metallo di cui era composto il cilindro, cadendo poi dopo una rotazione di 180 gradi, di sotto, nella piscina, riemergendone successivamente.

Nel frattempo, l'imbranata era riuscita a terminare il Percorso dei Gavettoni, ma era talmente stanca e bagnata che non si reggeva in piedi, trascinandosi fin dove Brick l'attendeva, incitandola a proseguire gridandole:

-Dai, forza Jo, puoi farcela!- passandogli il verme e permettendogli di affrontare la terza parte, scavalcata con un due balzi sicuri; vedendosi in svantaggio per la prima volta, Scott non potè fare altro che sorridere, la sua strategia stava dando finalmente i suoi frutti, ma ben presto questa sicurezza venne sostituita da una leggera paura: se avesse perso troppo tempo lì, certo la sua squadra avrebbe perso, ma gli altri avrebbero scoperto a che gioco stesse giocando e probabilmente mandato a casa; e lui non voleva di certo andarsene ora!

Rinvigorito da quel pensiero, salì in fretta e furia le scale, ritrovandosi nuovamente faccia a faccia con gli enormi rotoli, stavolta però decise di giocare lealmente, così, tentennando leggermente sul secondo per riuscire a prendere le misure del salto, li scavalcò con due agili guizzi e consegnando il testimone a Commando Zoey proprio mentre il Sergente Mattone lo passava a Sam.

Ne nacque così un testa a testa sulle piattaforme sospese in acqua, tra schivate ed acrobazie incredibili nel tentativo di non farsi falciare da quei paletti rotanti, cosa che però riuscì solamente alla ragazza, visto che proprio all'ultimo il nemico venne falciato alle caviglie e fatto cadere nella vasca.

Con questo piccolo vantaggio, l'adolescente versione Rambo riuscì a terminare la sua parte con un piccolo vantaggio sugli avversari, cedendo la mano al compagno che scattò in avanti, verso l'enormi palle rosse; strada facendo, si accorse però di non essere in grado di superarle.. Ma all'improvviso, un'idea gli balenò in testa: forse lui no, ma c'era qualcun'altra che conosceva che non avrebbe avuto problemi! Così prese un bel respiro ed improvvisamente le ciglia gli si allungarono, del rossetto contornò le sue labbra ed il ciuffo si sparò in aria; anche la voce cambiò, divenendo più femminile e dicendo, mentre camminava sulle punte e tenendo in alto la bestiola:

-Svetlana, campionessa Olimpionica sulle Giganti Rosse!- successivamente, con capriole e piroette aggraziate, superò l'ostacolo, portandosi davanti ad uno sbalordito Lighting che domandò, confuso:

-Svetlana? Ma si può sapere come diavolo hai fatto?-

L'altro, non resosi più necessario l'intervento della ginnasta russa, la liberò, espirando rumorosamente e tornando se stesso, ammonendolo successivamente e dandogli in braccio piuttosto malamente il verme:

-Ma che t'importa? Non perdere tempo in questioni inutili e sbrigati a compiere il tuo tratto, siamo in vantaggio, terminalo prima degli altri ed abbiamo vinto!- il compagno lo squadrò per alcuni secondi, poi scrollò le spalle e si apprestò a fare la sua parte.

Nel frattempo i Ratti, visto l'enorme svantaggio, accelerarono i tempi, anche se ciò li portò a sbagliare: Cameron, infatti, scivolò malamente sulla terza palla, cadendo in piscina; ma furono fortunati, perchè l'ultimo avversario aveva tentato di compiere il Volo della Fortuna, senza riuscire però a stamparsi sulla parete, quindi avevano ancora una piccola speranza di poter ancora vincere.
Illusione che svanì come una bolla di sapone quando il ragazzo di colore passò il testimone a Dakota: proprio quando stava per saltare, infatti, una mongolfiera, piena di paparazzi, si avvicinò alla radura e le persone a bordo incominciarono a scattarle delle foto, urlandole:

-Dakota, guarda da questa parte! Un sorriso per la nostra rivista!- accecata ed intimidita da tutti quei flash, la poveretta cercò di farsi scudo con le braccia, chiudendo e stringendo gli occhi, i quali iniziarono ad inumidirsi a causa delle lacrime ed implorò, la voce rotta dalla disperazione:

-Vi prego, non fatelo! Andatevene via! Sam, aiutami tu!-

Udendo l'sos della compagna e vedendo quello che stava succedendo, il diretto interessato esclamò, preoccupato:

-Tieni duro, Dakota, vengo a salvarti!- raggiungendola dopo un rapido scatto e parandosi davanti, esclamando, furioso:

-Lasciatela in pace, lei non vuole essere fotografata da voi!-

In tutto questo marasma, nel frattempo, l'avversario era riuscito a tornare sulla passerella per il suo secondo tentativo, ma stavolta decise di studiare meglio come fare; così mise il dito davanti a se ed iniziò a calcolare l'equazione, ma il bruco, scambiandolo per un vermicello, lo azzannò, facendolo gridare dal dolore ed inciampare, cadendo in avanti proprio sul trapezio e lanciandosi verso la parete, prendendola di faccia ma rimanendoci appeso quel tanto che bastava per far vincere il proprio team.

-E vincono le Larve!- esclamò il conduttore, mettendo fine a quella stramba sfida e facendo sospirare di delusione i Ratti: erano così vicini alla vittoria, stavolta!

-Adesso vi consiglio di andare a farvi una bella doccia- proseguì l'uomo, avvicinandosi ai due gruppetti- E nel frattempo pensate a chi volete mandare a casa stasera alla Cerimonia del Fuoco!- le squadre seguirono il consiglio, avviandosi verso il campo, chi borbottando mesto tra loro e chi battendosi il cinque, soddisfatto per la vittoria.

Stava calando la sera su Camp Wawanakwa, il sole tramontava all'orizzonte in un'enorme palla di fuoco, colorando il cielo con diverse tonalità, mentre in alto compariva la prima stella; il campeggio sembrava deserto, ad eccezione fatta per un gruppo di persone che parlava tra loro sulle gradinate di una delle due baracche: i Ratti stavano decidendo chi mandare a casa, aspettando il loro turno per andare a lavarsi.

-Io dico che deve andarsene Dakota- a comandare e suggerire vi era naturalmente Scott- Se non fosse stato per lei, questa sfida sarebbe stata nostra- ovviamente le parole non corrispondevano a quello che pensava realmente: dentro di se era stra-felice per aver perso e per una volta non era stata neanche colpa sua, doveva ringraziare quella sciocca e timida ragazzina! Ad opporsi fermamente al suggerimento fu Sam, che balzò in piedi, ed esclamò, furibondo:

-Che cosa stai dicendo, Scott!? Non è mica colpa sua se quei dannati paparazzi continuano a perseguitarla, anche qui! Parliamo piuttosto di te e della tua prestazione su quei Rulli: sembrava che tu lo facessi apposta a correre sullo stesso, invece di balzare sul successivo, ci hai fatto perdere un sacco di tempo!-

-M.. Ma che stai dicendo, Sam?- ribattè la Iena, sudando freddo ed allargandosi il colletto della canotta con un dito, pallido in volto, mentre dentro di se si diceva che fosse spacciato, che se n'erano accorti- Sai bene che non lo farei mai, io sono un vostro compagno di squadra, ricordi? E poi, se non mi ricordo male, avevo anche recuperato- facendolo sbuffare sonoramente, stizzito, accompagnando il gesto con un'occhiataccia che al ragazzo non piacque affatto, facendolo tremare lievemente dalla paura.

A prendere le sue difese, tuttavia, ci pensò Dawn che replicò, seria:

-Scott ha ragione, i pezzi in cui abbiamo perso più tempo sono stati il primo con B (mi dispiace, ma non sei stato molto veloce a nuotare), il tuo con il Sentiero nella Palude dove sei stato falciato, quello delle Giganti Rosse, dove Cameron non è riuscito a stare in piedi e quello di Dakota-

-E con questo cosa vorresti dire, eh, Dawn!?- scattò il secondo fusto, inviperito, avvicinandosi pericolosamente a lei a pugno chiuso- Che merito di andare a casa? Quelle Palle Rosse sono un ostacolo praticamente impossibile da superare, vorrei vedere voi al mio posto!- fortunatamente, Jumbo si frappose tra i due, scrocchiandosi le dita e lanciandogli uno sguardo minaccioso, condito dalle parole:

-Non ti azzardare a toccare Dawn, prima dovrai vedertela con me, amico- che perfino quello dovette retrocedere di alcuni passi, sudando freddo.

-Tuttavia, la questione rimane- disse il Rosso, tornando al punto della situazione- Fra poche ore noi dobbiamo mandare a casa qualcuno dei nostri, faremmo meglio a decidere chi od ognuno voterà chi gli pare e sarà un macello-

-A me sta bene- intervenì Cameron, lanciando un'occhiataccia alla Bionda- E' fuori questione che mi unisca a voi nel votare fuori Dakota, quando lei non ha alcuna colpa per questa disfatta. E' meglio che guardiate meglio voi stessi, prima di giudicare gli altri- detto questo calò un silenzio colmo d'imbarazzo tra il gruppo, che il riccio abbandonò, seguito a ruota dall'amico occhialuto; successivamente, anche gli altri membri abbandonarono la postazione, dirigendosi ognuno in direzione diversa e lasciando solo Scott, che si sedette pesantemente sul primo gradino della rampa, sospirando amaramente: non riusciva a capire perchè fosse così triste, visto che aveva raggiunto il suo obbiettivo, magari si trattava soltanto di un momento passeggero, oppure era perchè li aveva sottovalutati ed a momenti si faceva pure scoprire? Decise che d'ora in poi sarebbe stato più attento nelle sue azioni, oggi gli era andata bene, ma non sapeva se in futuro sarebbe stato così fortunato.

Mezz'ora dopo, finalmente le Larve lasciarono libere le docce agli altri concorrenti che, dopo una veloce lavata a busto e capelli per scrollarsi via il sudore ed il cloro della piscina, si vestirono e raggiunsero lo spiazzo accanto al molo, costituito da due file da tre, per un totali di sei ceppi di legno davanti ad un focolare acceso dentro ad un bidone di metallo, dietro al quale vi erano i due conduttori, uno vestito normalmente, l'altro in tenuta anti radiazioni con una scatola di piombo in mano che fece chiedere ai giovani che cosa contenesse di così pericoloso.

Quando tutti ebbero preso il loro posto dopo le votazioni avvenute nel Confessionale, McLean iniziò a parlare, con tono divertito:

-Allora, Ratti, siete alla vostra primissima cerimonia d'eliminazione della Stagione, quindi vi spiegherò come si svolgerà: qui sul piatto ho cinque Marshmallow, che andranno ai fortunati che si saranno salvati; chi invece sarà eliminato, riceverà quello della Sconfitta Tossica (Chef apre la scatola, rivelandone uno con una strana aura verde che fece indietreggiare, spaventati, i concorrenti). Dunque, stando alle vostre votazioni il cibo va a Mal, Commando Zoey, Dawn, Scott e Cameron! A rimanere sul patibolo, invece, ci sono Sam e Dakota. Sam, attaccare i tuoi compagni di squadra nonostante la tua prestazione non sia stata delle migliori non è stata una mossa intelligente; Dakota, invece, la tua timidezza e tendenza a schivare le telecamere ti ha bloccata proprio ad un passo dal far vincere la tua squadra. Chi andrà a casa? Dunque, il Marshmallow della Sconfitta Tossica lo diamo a..- nervosi, i due campeggiatori in Nomination si guardarono, nervosi, la ragazza si mangiava anche le unghie, ma il suo destino era segnato: infatti Chris chiamò il suo nome ed il cuoco, dopo aver afferrato il prodotto con delle tenaglie, glielo lanciò, ma la bionda schivò abbassandosi, sospirando successivamente, rassegnata ed alzandosi, dicendo, triste:

-Scusate, ragazzi, non volevo farvi perdere la sfida..- ma venendo interrotta dall'Host che esclamò, contento:

-Ed ora, è giunto il momento per la Catapulta della Vergogna!- venendo guardato da dei perplessi adolescenti; ma nonostante credessero che stesse scherzando, non era così: sul Molo, infatti, era stata installata una gigantesca catapulta in legno massiccio, con direzione il lago.

-Ma non sarà pericoloso?- domandò Scott, sperando che dunque una vena di sadismo fosse presente anche in lui; tuttavia venne smentito dallo stesso che rispose, con un sorriso a trentadue denti:

-Non preoccuparti, Scott, ho fatto piazzare un enorme materassino ad aria (come quello della sfida odierna) sul lago, nel punto preciso in cui il concorrente cadrà, così non si farà nemmeno un graffio- facendolo sbuffare sonoramente, infastidito: cavolo, come cominciava a mancargli il vecchio Chris! Intanto, Dakota venne caricata sul cucchiaio, ma prima di essere spedita in aria, il conduttore le permise di dire due paroline di commiato; così la bionda si girò verso Sam e gli disse, sorridendogli grata:

-Ehi, Sam.. Prima di andarmene, volevo ringraziarti per quello che hai fatto oggi, te ne sarò per sempre grata- quello, con ormai le lacrime di rabbia e tristezza agli occhi, non resistette più e le balzò accanto, afferrandole le mani e disse, la voce rotta dal pianto:

-Dakota, mi dispiace che tu debba andartene di già, non lo trovo giusto. Ma ricordati che se avrai bisogno di me, io ci sarò sempre- facendo gridare in coro un "Awwwww...!" da parte dei membri dei Ratti, tranne la Iena che si volse, spalancando la bocca e mettendoci due dita dentro, mimando il gesto di voler vomitare; anche l'adulto sembrò d'accordo, perchè esclamò, quasi divertito:

-Spiacenti, ma il tempo è scaduto e per te è ora di andare, Dakota!- azionando successivamente la leva che diede la spinta verso l'alto al cucchiaio, spedendo in aria la malcapitata che gridava a pieni polmoni.

-Chris!- fu il grido unico dei compagni che avevano assistito alla scena, ma il diretto interessato se ne fregò altamente, scrollando le spalle e cercando di difendersi, sbuffando, stizzito:

-Che c'e? Io le avevo concesso due paroline di commiato, mica una telenovela!- aggiungendo poi, rivolto alle telecamere:

-Un concorrente è saltato, ne rimangono undici ancora in gara. Chi sarà il prossimo? Scopritelo con noi, restando su A tutto Reality: la Vendetta dell'Isola!- conclusasi la puntata, le telecamere finalmente si spensero ed il conduttore permise ai ragazzi di fare ciò che volevano; ma mentre il resto della squadra si diresse verso la capanna, agognando una bella dormita per riprendersi da quella faticosissima giornata, Scott decise di rimanere al pontile ancora un pochino, così si sedette sul bordo, togliendosi le scarpe e mettendo a mollo i piedi, venendo raggiunto intanto anche da Zanna che ricevette altri grattini sulla pancia, mentre il ragazzo si perdeva nei suoi pensieri.

Ad interromperlo, ci pensò una vocina femminile proveniente da dietro che chiese, gentile:

-Come mai sei ancora qui, Scott?- facendolo sobbalzare dallo spavento e voltarsi in fretta, come un bambino che veniva colto con le mani nel sacco mentre rubava nel barattolo dei biscotti; quando si accorse che si trattava di Dawn, sgranò gli occhi dallo stupore, facendosi schermo con le braccia davanti al viso ed implorando, terrorizzato:

-Ti prego, non picchiarmi!-

Tuttavia, dopo una leggero sorpresa per quella reazione,quella scoppiò in una risatina cristallina e ribatte, divertita:

-E perchè dovrei? Dopotutto non hai fatto nulla di male- per poi aggiungere, leggermente imbarazzata:

-Senti, posso parlarti per un momento?-

-S.. Si, certo- rispose la Iena, sentendosi le guance andare a fuoco e chiedendosi il perchè, battendo alcune volte la mano sul freddo legno per invitarla a sedersi; la ragazza accolse e gli si mise accanto, guardando l'acqua cristallina del lago ma senza sapere da dove iniziare.
Il rosso se ne accorse e cercò di metterla a suo agio, chiedendo, vago:

-Allora.. Dove hai lasciato la tua guardia del corpo, B? Di solito siete sempre insieme-

-Ah, lui è tornato alla baracca- fece la bionda, quasi grata- Ho visto che era parecchio provato dopo la sfida, così ho deciso di lasciarlo riposare un pochino. Ma non era di lui che ti volevo parlare..- notando che aveva stretto leggermente i pugni in grembo, l'altro non potè fare a meno di deglutire a vuoto, temendo il peggio: che volesse picchiarlo di nuovo? Invece la compagna, dopo quell'attimo di esitazione, proseguì, sospirando tristemente:

-Io.. Io volevo chiederti scusa per come mi sono comportata oggi con te, Scott, non avrei mai dovuto reagire in quel modo. Mi dispiace-

Quasi sollevato che non volesse prenderlo a botte, il rosso si grattò la nuca con la mano destra, arrossendo leggermente, replicando, impacciato:

-Oh, è per quello? Dai, non è niente, però mi hai parecchio sorpreso vederti reagire in quel modo e non ho capito il motivo-

-Vedi- spiegò la ricciola, quasi quelle parole fossero dei macigni per lei- Quello è il soprannome che alla nascita quei maledetti hippie spiantati dei miei genitori mi affibiarono; l'ho sempre odiato, ma loro non se ne accorgevano e continuavano a chiamarmi in quel modo. Scappai di casa pochi anni fa per quello ed adesso, ogni volta che lo sento, non posso fare a meno di scattare in quel modo-

Scott rimase in silenzio ad ascoltare la sua storia, sgranando gli occhi dalla sorpresa: quella Dawn era proprio il contrario della sua, anche se, le poche volte in cui si erano incontrate, non l'aveva mai chiamata in quel modo, si era sempre limitato a prenderla in giro per il suo modo di fare e la lettura delle aure altrui.

Dopo quella rivelazione, su entrambi calò un silenzio carico d'imbarazzo, dove nessuno sapeva cosa dire esattamente, che durò finchè lei non decise di alzarsi, dandosi alcune pacche sui vestiti per rassettarseli e fare, sorridendo dolcemente:

-Bene, direi che è ora che io vada, sono davvero stanca dopo tutto quello che è successo oggi! Grazie per la chiacchierata, Scott, è stato bello parlare con te- la Iena rispose con alcuni balbettii senza senso e la ragazza si volse, facendo per andarsene; solo allora ritrovò la parola e le gridò, imbarazzatissimo:

-Dawn, grazie a te per avermi difeso stasera da Sam e Cameron!- prendendola nuovamente di sorpresa; si riebbe però quasi subito e dopo un nuovo sorriso, gli stampò un bacio sulla guancia, andandosene trotterellando allegra e lasciandolo lì, a tenersi la parte colpita, un'espressione ebete sul viso: com'era strana quella Dimensione!

Angolo Autore:

Scott: Sei in ritardo, di parecchie settimane!

Si, lo so ed è imperdonabile, mi sono perso via lungo i preparativi per le squadre e le varie parti della prova; come ben sapete, il Chris di queste parti non è sadico come quello che conosciamo, quindi ho dovuto modificare la prova in base a questi canoni, facendo pure un tributo a due dei miei show preferiti ma lasciandola intatta a modo suo, persino il motivo della sconfitta, ovvero Dakota, anche se questa ripudia i paparazzi a causa della sua timidezza. Riguardo la Cerimonia di Eliminazione, non è stato un errore scrivere primissima, come vi sarete accorti manca Stacy all'appello, quindi ho deciso di fare il primo episodio partendo dal secondo (anche se forse non avrebbe molto senso). Grazie per essere giunti fin quaggiù e scusate per il catastrofico ritardo accumulato, spero vi siate divertiti a leggerlo quanto me a scriverlo (nonostante i possibili errori di battitura ed il modo di descrivere le azioni) ed a presto. 

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Capitolo 5
*** Insidiose scalate ***


Quella notte Scott la trascorse insonne, continuando a rigirarsi nella branda ed infine mettendosi a pancia in su, le braccia sotto alla nuca a fissare il soffitto, senza però riuscire a vederlo realmente; per qualche ragione a lui sconosciuta, la mente gli giocava stranissimi scherzi, continuando a riesumare il bacio che Dawn gli aveva dato poche ore prima, di cui non ne conosceva ne il significato ne il motivo, facendolo avvampare ogni volta e ringraziando il buio e che i suoi compagni stessero dormendo, quindi non potevano vederlo.

Deciso a sfruttare comunque al meglio quel lasso di tempo, visto che tanto aveva già capito che non sarebbe riuscito a chiudere occhio, scostò malamente la pesante coperta in lana che lo copriva, dopodichè scivolò silenziosamente verso la porta della Baracca, che schiuse cautamente quel tanto che gli bastava per uscire, chiudendosela successivamente piano alle spalle.

Le tenebre avvolgevano ancora il Campeggio, tranne per alcune lanterne attaccate alle volte delle costruzioni, ma il Rosso non se ne curò più di tanto, infilandosi nuovamente nel bosco con un unico obbiettivo in testa: trovare la Statuetta dell'Immunità il prima possibile, visto che Sam e Cameron gli stavano col fiato sul collo; non era tuttavia nemmeno sicuro che esistesse, siccome fino a quel momento non era ancora riuscito a rintracciarla, ma tanto valeva fare un tentativo.

Lungo la strada si imbattè in Zanna, che decise di portare con se: tutto sommato, la sua compagnia non gli dispiaceva, in più poteva fungere da Guardia del Corpo personale contro le Creature Notturne che albergavano sull'isola; grazie alla brutta esperienza avuta col topolino durante la prova, infatti, sapeva di essersi sbagliato e che non tutte le bestie erano innocue come il suo amico squalo.

Anche stavolta fece però cilecca, vagando per la boscaglia fino all'arrivo dell'alba, annunciata con lo spuntare del Sole all'orizzonte che con la sua luce cacciava via l'oscurità ed irradiava il cielo; la Iena sospirò amaramente, abbattuto, dando un calcio ad un sassolino che volò lontano: una nuova perlustrazione a vuoto! Notando il suo stato d'animo, il pescecane cercò di tirarlo su, intrufolandosi sotto l'ascella e battendogli gentilmente alcuni colpi col muso sul fianco.

Quello capì il gesto e disse, sorridendogli grato e facendogli alcune carezze sul naso:

-Ah, non preoccuparti, non è niente, mi passerà. Ma cosa farei senza di te?-

Contento che il padroncino si fosse rallegrato, il fido animale si buttò a terra, pancia all'aria, mentre l'adolescente si piegò sul ginocchio, iniziando a fargli dei grattini e chiedendogli, sorridendo divertito:

-Ti piace proprio farti fare i grattini sulla pancia, eh?- ottenendo, quasi come una risposta d'assenso, che l'altro spalancasse le fauci e facesse uscire la lingua.

Ancora una volta, il ragazzo non potè fare altro che pensare alla differenza tra le due Dimensioni: il Zanna che conosceva non si sarebbe mai fatto avvicinare in quel modo, figurarsi farsi fare le coccole! Decise di goderselo finchè poteva, perchè quando sarebbe tornato nella sua, ogni volta che l'avrebbe visto, se la sarebbe dovuta dare a gambe.

Purtroppo il momento non durò a lungo: parecchio tempo dopo, infatti, in lontananza vide del fumo levarsi in cielo e solo allora si ricordò, sgranando gli occhi dalla sorpresa: doveva fare ancora colazione! Quasi a dargli un promemoria, anche il suo stomaco emise un basso e cupo brontolio.

Così fece per andarsene verso il Campeggio, ma il pescecane si rotolò sull'erba, prendendogli tra le fauci un pezzo di canotta, sorprendendolo; quando si volse a guardarlo per chiedergli spiegazioni, lo guardò, in viso un espressione da cucciolo bastonato e guaendo, come se non volesse lasciarlo andare via.

Credendo che volesse altre coccole, l'altro gli sorrise teneramente e disse, gentile:

-Mi dispiace, ma adesso proprio non posso farti altre coccole, devo raggiungere gli altri; Ci vediamo stasera, se ti va- accompagnando le parole con un buffetto affettuoso sulla testa; liberatosi dalla ferrea presa, se ne andò, salutandolo agitando in aria una mano e lasciandolo lì, immobile e triste.

Giunse a destinazione pochi minuti dopo, facendo il suo ingresso nella mensa e notando che i suoi compagni ed avversari erano già tutti presenti; così si fece servire la colazione da Chef, che quel dì consisteva in cereali e fiocchi d'avena accompagnati da una ciotola di latte, dopodichè si unì alla sua squadra, sedendosi poco distante da B ma al lato opposto.

Si accorse che l'atmosfera era parecchio tesa: Sam e Cameron lanciavano continuamente occhiatacce a Dawn, che però sembrò non esserne minimamente impaurita, continuando a mangiare come se nulla fosse; una volta però che anche Scott prese il suo posto, la mira dei due bulletti si spostò su di lui, facendolo sudare freddo ed allargare il colletto della canotta col dito a causa della tensione; volle comunque cercare di andarci d'accordo, così li salutò con un gesto della mano e sorridendo a trentadue denti, ottenendo soltanto di fargli socchiudere gli occhi sospettosi.

Sospirò amaramente, sconfitto: come poteva dargli torto? Solo la serata prima aveva tramato per eliminare Dakota, alla quale il ricciolo sembrava essersi particolarmente affezionato e la bionda aveva preso le sue difese, era ovvio che ora ce l'aveva con lui; e non era sicuro di poterli ignorare come faceva l'amica.

Per cercare di distrarsi, guardò verso la tavola degli avversari, dove l'ambiente era completamente differente, più disteso ed armonioso: Brick e Jo infatti si stavano sfidando ad una gara su chi si ingozzava di più, vinta a mani basse dal Sergente Mattone, mentre alla ragazza andò perfino di traverso un pezzo di cibo, immediatamente fatto espellere dal moro con qualche energica pacca; tuttavia, lo sputacchio fu davvero troppo forte, finendo in faccia al tizio che si chiamava Mal che intanto stava parlando con Commando Zoey.

Non appena gli arrivò addosso, esclamò, schifato:

-Ma che diavolo..?- poi, improvvisamente, prese un bel respiro e cambiò nuovamente, stavolta con le rughe che gli si formarono in volto, l'occhio destro si chiuse, il ciuffo si sparò in aria e si ingobbì, iniziando a strillare, stizzito:

-Maledetti giovinastri, che diavolo credete di fare, eh!? Ai miei tempi..!- ma non riuscì a terminare la frase che intervenne la fidanzata, dandogli uno schiaffo sulla nuca che ebbe l'effetto di farlo tornare normale, espirando rumorosamente e riportando la frangia davanti all'occhio.

-Grazie- disse, grato, rivolto verso la sua salvatrice ed ottenendo un sorriso compiaciuto come risposta; Scott, che aveva assistito alla scena, si accigliò: c'era decisamente qualcosa che non andava in lui, era come se nascondesse un segreto e prima o poi l'avrebbe scoperto.

A ridestarlo dai suoi pensieri ci pensò Dawn, che gli restituiva uno sguardo alquanto perplesso: a quanto pare, in qualche modo si era incantato a fissarla, senza neanche rendersene conto, arrossendo di botto, nella mente si riformava il ricordo di quel bacio, mentre quella ridacchiava sotto ai baffi, divertita; prima che potesse rimediare alla gaffe che aveva appena fatto, la voce di Chris risuonò nell'aria, amplificata dagli altoparlanti:

-Campeggiatori, attenzione: siccome la sfida odierna è divisa in due parti, la prima l'affronteremo subito; quindi, ci vediamo tra cinque minuti al Picco della Capra Saltellante- quasi in reazione all'annuncio, il cuoco afferrò un enorme mestolo ed un tegame che aveva posto sotto al bancone ed iniziò a batterli fra di loro, esclamando:

-Avete sentito Chris? La colazione è terminata, fuori da qui!- sospingendoli verso l'uscita, tra lamentele e borbottii di protesta, riuscendo infine a metterli alla porta.

Brick non perse tempo e prese immediatamente in mano la situazione, gridando, determinato:

-Forza, Larve, la vittoria ci aspetta! In marcia!-

-Ma abbiamo appena finito di fare colazione..- si lamentò timidamente Lightning, venendo però afferrato per il polso da Jo che lo trascinò via,mentre il loro gruppo partiva, seguito a ruota dagli avversari; tenuto impegnato dalla corsa, Scott non ebbe il tempo per parlare con Dawn, ma era poco male, forse riusciva a beccarla più tardi.

Mezz'ora dopo, i giovani raggiunsero la destinazione, una montagna rocciosa di medie dimensioni ed altezza che svettava sul bosco; la sua particolarità era la cima, modellata o dagli agenti atmosferici o già nata così, che aveva la forma della testa di un caprone, con tanto di corna ricurve.

Stanchi e sudati a causa dell'estenuante maratona, gli undici concorrenti si piegarono sulle ginocchia od accasciarono a terra, cercando di calmare il fiatone, invece McLean era già sul posto ad aspettarli, ai piedi del massiccio ed in sella alla sua fidata Jeep.

-Cosa c'è di meglio di una corsa mattutina per tenersi in forma?- domandò retoricamente, sorridendo divertito; al che la Iena dovette mordersi la lingua per evitare di rispondergli in modo poco garbato, anche se si chiese se in fondo in fondo una vena di sadismo esistesse in quell'uomo buono come il pane, scacciando l'idea praticamente subito: probabilmente l'aveva fatto solamente per farli restare in forma.

-Benvenuti al Picco della Capra Saltellante, luogo della prima parte della sfida odierna!- il conduttore, senza ulteriori preamboli, passò a spiegare la sfida- Tutto quello che dovrete fare sarà arrampicarvi in cima ad esso, la prima squadra che ci riesce vince! Naturalmente, le Larve avranno un grosso vantaggio avendo vinto la sfida precedente, che consiste nell'attrezzura da arrampicatore, con tanto di chiodi e piccozze; per i Ratti, invece, quel cumulo di spazzatura, compreso anche un ferocissimo Scarafaggio Mutante che non siamo riusciti a rimuovere-

-Aspetta, cosa!?- si oppose vivamente il rosso, indignato- E come diavolo dovremmo fare noi ad avvicinarci?-

-Mi dispiace, ma io non ne ho la minima idea- ribattè l'Host, lavandosene le mani- Sembra che quella bestia abbia trovato una casa dove vivere e non sia minimamente intenzionata ad andarsene, quindi dovrete cavarvela da soli- facendolo sbuffare sonoramente, infastidito ed avvampare di rabbia i compagni; non sembrò comunque importargli, visto che proseguì, entusiasta, afferrando una trombetta da stadio:

-Diamo il via alla sfida!- facendola suonare e facendo scattare entrambi i team.

Avvantaggiate, le Larve si fiondarono immediatamente sugli attrezzi, organizzandosi su come percorrere la parete; per gli altri, invece, fu ben più complicato, visto che la Bestia non li lasciava minimamente avvicinare alla pila di rifiuti, soffiando fuoco e mulinando gli arti, minaccioso.

-Fantastico- commentò il rosso, stizzito- Ed ora come facciamo ad avvicinarci a quest'immondizia senza farci uccidere?- mentre dentro di se ancora una volta esultava, estasiato: grazie a quel mostro, avrebbero perso la sfida, proprio come prevedeva la sua strategia; ma Sam non era d'accordo e ribatte, furioso, arrotolandosi verso l'alto la manica del suo maglione:

-Lascia fare a me, te lo sistemo in quattro e quattr'otto questo insettino- lanciandosi letteralmente sull'avversario e cominciando una battaglia senza esclusioni di colpi.

Nel frattempo il team da sei aveva già scelto l'ordine di cordata, mandando come apri fila Brick, seguito da Commando Zoey, Mal, Anne Maria, Lightning ed infine Jo, che aveva il compito di controllare che nessuno cadesse e si facesse male, iniziando la scalata; questa tuttavia venne resa più complicata a causa di Chef che, dal cucuzzolo, lanciava giù enormi e pesanti uova di vario colore, tutte schivate abilmente dal Sergente Mattone.

-Però- esclamò con un fischio la bionda, genuinamente impressionata- Dove hai imparato a fare quelle mosse?-

-Eh eh- rise il compagno, dandosi un pochino di arie- Sono stato nella squadra d'arrampicata alle medie ed ho portato a casa parecchie medaglie d'argento!- purtroppo non prestò più attenzione all'ambiente circostante, venendo investito in pieno da uno dei proiettili del cuoco sulla testa che lo mise completamente ko, facendogli perdere la presa dalla roccia e cadere nel vuoto; per sua fortuna, la Rambo del gruppo seppe tenersi e resse anche il suo peso.

-Commando Zoey, prendi tu il comando e prosegui la scalata- suggerì allora il malevolo, facendola annuire e riprendendo il percorso.

A terra, invece, le cose sembravano mettersi male: nonostante il supporto fornito da Cameron, i due bulletti le stavano prendendo di santa ragione dal gigantesco insetto, che sembrava un pugile nato visto i pugni che mollava e schivando i colpi avversari, mettendoli infine al tappeto con un gancio micidiale.

Assistendo alla scena da lontano, la Iena non potè fare a meno di sogghignare, soddisfatto: così imparavano a fare tanto i grossi con lui e Dawn! Proprio quest'ultima, però, decise di intervenire, prendendo le redini della situazione e rivolgendosi a B , ordinandogli, seria:

-B , fruga tra quei rifiuti e trova qualcosa che ci torni utile per farci rimontare sugli avversari! In quanto a te, caro mio insetto, ti sistemo io- assottigliando gli occhi talmente da cattiva che fece paura perfino al rosso; prima però che potesse fermarla, siccome pensava che fosse una pessima idea, quella si avventò sull'avversario, infliggendogli alcuni cazzotti e calci che alla fine lo fecero fuggire a gambe levate, guaendo come un cane ferito, mentre la bionda si voltava verso di lui, sorridendo trionfante e sollevando in aria una mano con la quale gli fece il segno della vittoria con due dita; preso alla sprovvista, il cuore di lui mancò un battito, mentre sentì nuovamente il volto andare a fuoco.

Nel frattempo Jumbo, dopo un attenta analisi nella discarica, era riuscito ad inventare qualcosa applicando due barattoli contenenti materiale radioattivo ai lati di un frigorifero grazie a del filo spinato, esclamando:

-Tutti a bordo, siamo pronti per decollare!-

-Ehm, ma siamo proprio sicuri che funzionerà?- chiese, alquanto perplesso Scott: l'ultima cosa che voleva era saltare in aria! Ma la sua obbiezione venne respinta proprio dal colosso che ribattè, deciso:

-Non abbiamo tempo per i test, la squadra avversaria è quasi arrivata in cima, quindi lo verificheremo sul momento- facendolo deglutire sonoramente a vuoto, ancora poco convinto che il suo piano potesse funzionare; ma non c'era tempo per discutere, così aiutò i due compagni a caricare i feriti a bordo, entrando successivamente a sua volta nell'abitacolo e facendo partire il razzo improvvisato grazie ad un accendi gas trovato nell'immondizia, che stranamente funzionava ancora.

Nemmeno il rosso seppe cosa stesse succedendo dopo il decollo: all'improvviso, il mondo iniziò a girare su se stesso come una trottola, nelle orecchie le urla disperate dei suoi compagni, mentre procedevano verso il cielo, sempre più in alto; la nausea si fece sentire, costringendolo a tapparsi la bocca con la mano destra, chiudere e stringere gli occhi, mentre il suo viso assumeva una tonalità verdognola.

Successivamente, però, il propellente venne a mancare, facendo precipitare il mezzo fino a schiantarsi sulla fredda pietra che componeva il corno destro dell'ariete; fortunatamente illesi, i Ratti scesero dal veicolo, barcollando leggermente, ancora storditi, anche se la Iena dovette correre fino al bordo e vomitare anche l'anima, maledicendo dentro di se B e le sue invenzioni da strapazzo.

Gli sconfitti giunsero pochi attimi dopo, assieme a Chris, in volo grazie ad un Jetpack, che annunciò felicemente:

-Ed i Ratti si aggiudicano la prima sfida!- facendoli esultare contenti, mentre le Larve dissentivano con un sospiro amaro collettivo; proprio in quel momento Brick riprese i sensi e dopo una veloce occhiata intorno, esclamò, entusiasta, un radioso sorriso sul volto:

-Questa è la cima della montagna! Significa che abbiamo vinto?- venendo però fulminato con lo sguardo dai compagni, in particolare Jo che gridò, furiosa, facendoglisi pericolosamente sotto e puntandogli il dito dritto al naso:

-Altro che medaglia d'argento e squadra d'arrampicata, grazie a te abbiamo perso la sfida!- il compagno abbassò invece lo sguardo, sospirando avvilito; fortunatamente, Lightning ed Anne Maria intervennero prima che la situazione degenerasse, separandoli ed allontanandola.

McLean, invece, concluse la prima parte dell'episodio, dicendo, rivolto alle telecamere col solito sorriso:
-La prima parte della prova è conclusa; in che cosa consisterà la prossima? E chi se l'aggiudicherà? Per scoprirlo, restate con noi qui su A tutto Reality La vendetta dell'Isola!-

Angolino Autore:

Eccoci qui, per farmi perdonare (?) del mostruoso ritardo del capitolo precedente, ho fatto uscire il nuovo dove la sfida odierna sarà divisa in due perchè altrimenti sarebbe stato troppo lungo, praticamente un papiro. Comunque sia, grazie per essere giunti fin quaggiù, nonostante i probabili errori di battitura e  ci vediamo al prossimo capitolo.
                  

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Capitolo 6
*** La Battaglia di Palle di Neve ***


Il luogo della seconda parte della sfida era il laghetto che si trovava a pochi chilometri a sud del Picco della Capra Saltellante, che per l'occasione era stato gelato grazie a dei cannoni spara neve di Chris ed il cielo che si era nel frattempo annuvolato, facendo calare drasticamente la temperatura alcuni gradi sotto lo zero; fortunatamente per i concorrenti, il conduttore aveva messo a loro disposizione dei giubbotti leggeri, che fornivano almeno una piccola protezione, per evitare che si ammalassero o prendessero il raffreddore.

-Concorrenti, questo laghetto sarà il vostro campo di battaglia per la seconda parte della sfida odierna- annunciò McLean, contento- Prima di procedere, però, assegniamo il vantaggio che i Ratti si sono guadagnati vincendo la parte precedente: potrete decidere quale casa prendere tra il Castello (indica un vero e proprio castello di neve di medie dimensioni, strutturato bene, con tanto di torri, mura e piccolo giardino interno) oppure il Fortino Sgangherato (Fa cenno verso una costruzione che assomiglia vagamente ad un Fortino, in pessime condizioni con le mura quasi sciolte ed in piedi per miracolo, piuttosto piccola)-

-Mi pare piuttosto ovvio- rispose Sam, con tono di ovvietà- Noi prendiamo il Caste..-

Prima però che potesse terminare la frase, Scott coprì le sue parole, gridando, contrariato:

-No no, preferisco prendere il Fortino!- spiegando successivamente, quando gli altri lo guardarono, perplessi:

-Sapete come si dice, brutto fuori e bello dentro-

Non ricevendo obiezioni e vedendo che i compagni scrollavano le spalle, sospirò di sollievo: un altro sabotaggio andato a buon fine e nessuno sospettava nulla! Sfortunatamente per la Iena, l'interno era anche peggio dell'esterno, con un cortile minuscolo, palle di neve accatastate in un angolo ed una pala piantata nel terreno, perfettamente al centro; nel frattempo, dall'altra sponda giungevano cori di esultanza e giubilo da parte delle Larve, che lo ringraziavano per il favore.

-Fantastico, fa schifo anche dentro- si lamentò il riccioluto castano, lanciando un occhiata intorno a se e facendo una smorfia di disgusto, per poi tornare a guardare male il responsabile di tale disastro e ringhiare leggermente, spalleggiato da Cameron, mentre quello si allargava il colletto della canotta con un dito, sentendo improvvisamente caldo e sperando che facesse parte della sua strategia.

La reazione di Dawn invece fu completamente diversa: si limitò a sospirare, sconfitta e delusa, mettendosi successivamente tra i tre litiganti, separandoli e dicendo, seria:

-Smettetela di litigare, anche se abbiamo perso il vantaggio che avevamo sulle Larve, dobbiamo rimanere uniti se vogliamo vincere la sfida-

Una volta che entrambi i Team avevano preso il loro posto, l'uomo, che nel frattempo si era portato a distanza in una zona sicura su una delle sponde, incominciò a spiegare la sfida, col solito tono allegro:

-La sfida di oggi consiste in una semplicissima battaglia di palle di neve: per vincere, dovrete o catturate la Bandiera nemica e la portate nella vostra Base, altrimenti potete distruggere il Forte nemico; per tirare le munizioni, avete a disposizione quella pala. Senza ulteriori indugi, diamo il via al combattimento!- dando successivamente il via con la solita trombetta da stadio.

-Allora, ecco il piano- annunciò la bionda, prendendo in mano la situazione, ma il bulletto si oppose, chiedendo, piuttosto adirato:

-Chi ti ha dato il comando del gruppo?-

-Vuoi vincere oppure no? Allora stai zitto ed ascoltami!- lo ziitì però lei, cattiva, continuando, seria:

-Faremo così: tu e Cameron, visto che siete quelli coi muscoli del gruppo, andrete verso il Castello nemico e catturerete la Bandiera, mentre io e Scott vi forniremo fuoco di copertura nel caso di attacco nemico; B , nel caso la nostra strategia fallisca, voglio che tu sia pronto per un piano alternativo- Jumbo annuì, determinato, mentre i due Colossi sbuffarono sonoramente, piuttosto contrariati, ma non si opposero ed iniziarono a correre verso il centro del lago.

Come sempre, dall'altra parte l'atmosfera era più compatta: Mal aveva infatti preso le redini del Team, dando ordini a destra e manca e mandando fuori, grazie alla loro abilità e forza, Brick, Commando Zoey e Anne Maria come supporto, nel caso le cose si complicassero, facendo rimanere a difesa della postazione lui, Lightning, che usava la pala per tirare i proiettili e Jo.

Proprio mentre la rossa stava uscendo, le afferrò la mano, bloccandola, poi, quando i loro occhi si incontrarono, le raccomandò, sorridendo perfidamente e divertito:

-Mi raccomando, non andarci piano con quelli-

-Neanche tu- ribattè quella, rispondendo con un ghigno malevolo, mollando la presa e raggiungendo gli altri con un breve scatto, avventurandosi nella terra di nessuno.

Mentre le munizioni volavano d'appertutto da una casa all'altra, in poco tempo i combattenti si trovarono uno di fronte all'altro, iniziando una lotta serrata e senza esclusioni di colpi per prevalere sull'altro; tuttavia, grazie ad alcuni colpi ben assestati, la Rambo delle Larve riuscì ad avere la meglio su Sam, che precipitò a terra e scivolò parecchi metri più indietro e come se non bastasse, con le macchine spente ed il sole che faceva capolino tra le nubi grigie, il ghiaccio si spaccò, facendolo cadere in acqua e riemergere subito dopo, completamente congelato.

-Sam, no!- esclamò preoccupato Cameron, ma si distrasse, dando l'occasione al Sergente Mattone di stenderlo con un gancio ben assestato.

Vedendo che i loro soldati erano stati sconfitti, la leader imprecò sottovoce: aveva praticamente puntato tutto su di loro! Invece il rosso sorrise compiaciuto per la seconda volta nella giornata: i due tormentatori erano stati massacrati, si sentiva felice come un bambino che aveva appena ricevuto un lecca lecca! Inoltre, la sua strategia stava andando a gonfie vele, di questo passo sarebbero stati sconfitti.
A guastargli i piani, però, ci pensò l'inventore del gruppo, che nel frattempo aveva costruito un enorme specchio con una lastra ricavata direttamente dallo specchio d'acqua, con l'ausilio di uno scalpello che ripose accuratamente nella maglia, prendendolo e posizionandolo sulle mura, rivolgendolo in modo che riflettesse i raggi solari contro quella nemica, che iniziò a sciogliersi.

Ma i guai per le Larve non erano finiti: all'improvviso l'aria si riempì di uno strano ronzio e dal cielo piovve l'enorme Scarafaggio Mutante, probabilmente in cerca di vendetta per quello che era successo nella mattinata.
Terribilmente spaventato, Scott spalancò gli occhi, gridando, mollando la pala ed indietreggiando, mentre l'avversario si ergeva in tutta la sua altezza, pronto per attaccare.

-A.. Aspetta!- esclamò,terrorizzato, il ragazzo, sudando freddo- Ti ricordi di lei?- indicando la compagna alle sue spalle che sogghignò in modo inquietante, facendosi scrocchiare le nocche come se fosse pronta a picchiarlo di nuovo; impaurito, l'animale iniziò a tremare, cercando di farsi piccolo piccolo e guaendo leggermente.

La Iena invece decise di sfruttarlo a loro favore, intimandogli, serio e cercando di fare la voce grossa:

-Se non vuoi che ti picchi di nuovo, ti ordino di attaccare i nostri avversari!-

Quello lo squadrò per un momento, come se stesse soppesando l'idea e l'adolescente pensò che gli sarebbe balzato addosso ed ucciso; invece la bestia aprì le sue enormi ali e volò verso il Castello, passando attraverso quello che rimaneva della facciata principale e lasciandovi un enorme buco, facendo salire delle grida di panico di una voce che assomigliava a Lightning.

Il rosso invece sospirò di sollievo, osservando la scena dalla feritoia: l'avevano scampata bella! Di tutt'altro parere fu l'amica che gli chiese, parecchio schifata:

-E da quando sai parlare con gli animali?-

-No, vedi, è stato soltanto un colpo di fortuna!- si affrettò a giustificarsi quello, gesticolando, preoccupato; fu fortunato perchè dopo un gesto parecchio stizzito, la ragazza tornò alla pala.

Nel frattempo, la situazione degli avversari si faceva disperata: grazie allo strategemma di B , si vedevano la costruzione sciogliersi inesorabilmente ogni secondo che passava, nonostante i tentativi di Jo di tenerla in piedi spalandoci sopra dell'altra neve; in più, l'insetto, dopo aver rincorso il fulmine, lo stava calpestando senza pietà, ignorando le sue lamentele.

In tutto quel caos, Mal si ritrovò a pensare in fretta ad una contromossa, perchè di quel passo avrebbero sicuramente perso e gli altri non avrebbero mai fatto in tempo a raggiungere la bandiera.. Ad un tratto, una lampadina gli si accese nella testa: bisognava essere abbastanza agili e veloci per arrivare la meta e lui conosceva la persona adatta per quello scopo! Così strappò di mano l'attrezzo alla bionda, prese un bel respiro, cambiando nuovamente nella ginnasta olimpionica Russa ed esclamò, determinata:

-Lasciate fare a Svetlana!- conficcando l'utensile a terra ed usandolo come catapulta, fiondandosi fino alla costruzione nemica; ma sbagliò completamente la mira, sbattendo contro il muro ed abbattendolo, rotolando malamente a terra e strappandosi a metà la maglietta.

-E tu che diavolo ci fai qui!?- gridò sorpreso Scott, brandendo la fionda improvvisata come un arma; purtroppo per lui, il moro malvagio aveva perso il controllo sulle sue personalità, prendendo un ulteriore respiro: tornò ad essere maschio senza ulteriori cambiamenti, a parte il ciuffo che si piegò all'indietro, come se ci fosse stato applicato della brillantina.

-Ehi, yo, ci sarà soltanto un vincitore, perdenti e quello sarà Vito!- disse, spavaldo e sicuro di se, sorridendo mentre si rialzava, prendendo di sorpresa la Iena: ed ora chi diavolo era questo Vito!? Prima che potesse chiederglielo o reagire, venne messo al tappeto con un sonoro cazzotto che gli fece girare la testa, mentre il sapore metallico del sangue gli invadeva la bocca.

-Scott!- udì lontano l'urlo preoccupato di Dawn, che gli diede la forza per rimettersi in piedi, disgustato ed adirato al pensiero che quell'animale potesse anche sfiorarla con un dito, accorgendosi solamente dopo che la stava semplicemente trattenendo senza nemmeno impegnarsi più di troppo, mettendole un palmo della mano sulla fronte, mentre quella mulinava a vuoto i pugni.

La scena era talmente comica che all'adolescente quasi scappò da ridere, ma non aveva tempo perchè, oltre al fatto che l'avversario possedesse la loro Bandiera, e quindi gli altri avevano la vittoria in pugno, giunsero anche il team di recupero che si affacciò al pertugio creato nella parete, sorridendo trionfanti.

-Forza, Mal, torniamo alla Base prima che si sciolga completamente!- suggerì il moro, facendosi avanti ed offrendogli il suo aiuto, ma l'italo-americano lo respinse, ribattendo, sprezzante:

-Ehi, yo, vacci piano, bello, che fretta hai, scusa? Fammi godere questo momento di trionfo ancora un pochino!- facendo rimanere tutti allibiti, tranne Commando Zoey che si spiaccicò la mano sul volto, esasperata; a Scott non sfuggì il gesto e non potè fare altro che chiedersi il motivo, ma aveva altre cose più importanti a cui pensare, mordicchiandosi il labbro inferiore, preoccupato: stava ottenendo ciò che voleva, ovvero la vittoria dei nemici, adesso poteva benissimo lasciarli tornare indietro e la sua squadra avrebbe perso; tuttavia, sapeva che era pericoloso, se non avrebbe opposto una minima resistenza, Sam e Cameron avrebbero scoperto il suo gioco e mandato a casa.

Il tempo stringeva e non sapeva cosa fare, mentre i due avversari discutevano con tono più concitato:

-D'accordo, Mal, non so cosa stia succedendo- fece il Sergente Mattone, piuttosto stizzito- Ma ti suggerisco di mollare la bandiera e vedrai che nessuno si farà del male-

-Perchè non vieni a prendertela?- fu la risposta dell'altro, ormai fuori controllo, che lo fece sbuffare sonoramente, per poi lanciarsi contro di lui ed iniziare una rissa; fu allora che il rosso decise di giocarsi il tutto per tutto, gettandosi a sua volta ed esclamando, furioso:

-Molla la bandiera!-

In realtà, fu il primo ad essere gettato all'esterno della fortificazione grazie ad un calcione sul sedere ben assestato da parte di Vito, atterrando malamente sul ghiaccio; si rialzò, dolorante, facendo per tornare dentro, quando si accorse dello specchio che coi suoi raggi incandescenti, stava bruciando senza scampo la Base avversaria.

-Oh, mamma- disse, preoccupato: era più grave di quanto pensasse! Però la soluzione gli balenò immediatamente in testa, che poteva ancora ribaltare la situazione a suo vantaggio: mentre un ghigno gli si allargava sul volto, si chinò, creando una palla di neve che successivamente lanciò sul macchinario che, colpito, uscì dalla posizione sicura in cui era stato posto in modo tale che non si muovesse, inclinandosi, riflettendo la luce sul ghiacciolo Sam, che intanto era stato issato fuori dall'acqua dal collega, e rispedendoli indietro, incenerendo immediatamente il fortino, dove all'interno la lotta si bloccò, chiedendosi che cosa stesse succedendo.

-Bella mossa B , hai completamente distrutto la nostra Base grazie alla tua invenzione! Questo è sabotaggio!- esclamò falsamente furioso il reale responsabile, per cercare di sviare i sospetti su di lui; prima che l'altro potesse spiegare o ribattere, intervenne Chris che annunciò allegramente:

-E le Larve si aggiudicano la sfida odierna! Ratti, noi ci vediamo (di nuovo) alla Cerimonia di Eliminazione!- ottenendo un coro di sospiri di disapprovazione da parte di quest'ultimi, mentre gli avversari gioivano, festanti.

Con la sfida terminata, i topolini si avviarono verso il campeggio, mesti; tuttavia, quando Scott lanciò un'occhiata dietro di se, notò che la rossa avvolgeva con una giacca il ragazzotto, che, dopo aver sbarrato gli occhi dalla sorpresa, espirò rumorosamente, tornando ad essere quello che vedeva tutti i giorni.

Ancora una volta, i conti non tornarono: come diavolo faceva a trasformarsi in tutte quelle persone? Stava recitando, o vi era qualcosa sotto? Doveva tenerlo d'occhio, era davvero un avversario temibile; ma prima, adesso che la sua strategia era nuovamente riuscita, doveva occuparsi dell'eliminazione di quella sera..

Il sole tramontava all'orizzonte in un enorme palla di fuoco, colorando il cielo con varie sfumature e compariva la prima stella; a Camp Wawanakwa, gli sconfitti si erano riuniti come al solito alle gradinate della propria Baracca, decidendo su chi fare fuori.

-B , ma si può sapere che diavolo hai fatto!?- urlava un inviperita Dawn, sgridando il gigantesco amico che ascoltava tutto a capo chino, triste- Quando ti ho chiesto un piano di riserva, non intendevo di certo incenerire la nostra Base, la tua bravata ci è costata la vittoria!-

-Dai, Dawn, non ti pare di esagerare, adesso?- cercò di calmarla la Iena, gentile- Dopotutto, sono certo che B avesse le migliori intenzioni per..- venendo incenerito dallo sguardo di lei che lo costrinse a tacere; a peggiorare la situazione, ci pensò Sam che intervenne, serio:

-Ed ora siamo in Eliminazione per la seconda volta; sapete, anche voi due potreste essere degli ottimi candidati, visto che non siete nemmeno riusciti a difendere la nostra Bandiera-

-E con questo cosa vorresti dire, eh!?- sbottò nuovamente la ricciola bionda- Noi ce l'abbiamo davvero messa tutta, anche Scott si è battuto strenuamente pur di portarla via dalle mani di quel tipo! Voi due, piuttosto: se non foste stati sconfitti nella terra di nessuno, il nemico non sarebbe mai stato in grado di raggiungere la nostra Base; ed anche se fossimo riusciti a riprendercela da quel tizio, ci saremmo ritrovati addosso tutti gli altri-

-E con questo cosa staresti insinuando, eh?- scattò Cameron, offeso e stizzito- Sarebbe colpa nostra se abbiamo perso? Quei due erano delle belve, avresti dovuto studiare meglio il tuo piano d'attacco!- avvicinandosi e ringhiando sommessamente, spalleggiato dal compare; fu proprio il sabotatore a sedare la lite, mettendosi in mezzo e rispondendo, serio:

-Non è il momento di litigare, ragazzi; sono certo che ognuno di noi ha le proprie colpe per la sconfitta di oggi, ma se vogliamo vincere, dobbiamo restare uniti e fare gioco di squadra, come fanno le Larve-

Solo in un secondo momento riflettè meglio sulle sue parole: come suonavano strane dette da lui, che cercava di sabotarli in ogni sfida, anche se per il momento avevano fatto tutto loro senza che muovesse un dito; comunque, i due bulletti sembrarono accettare il suo discorso, facendo un gesto di stizza ed allontanandosi verso la Mensa, facendolo sospirare di sollievo: pericolo scampato! Tuttavia, non era proprio così: qualcuno stasera sarebbe stato eliminato ed era seriamente preoccupato per Dawn o B; non l'avrebbe mai detto pubblicamente, ma in fondo ci teneva ad entrambi..

Qualche ora più tardi, quando l'oscurità era calata ed avvolgeva l'intera isola, eccoli sullo spiazzo dove si sarebbe deciso il loro destino, seduti sui ceppi di legno ad attendere il verdetto sotto forma di Marshmallow.

-Ratti, seconda Cerimonia d'Eliminazione di fila per voi, uh? Come già sapete, chi riceverà il Marshmallow normale sarà salvo, mentre il Campeggiatore che avrà quello della Sconfitta Tossica se ne torna a casa. Dunque, secondo la vostra votazione, il cibo sano lo do a Scott, Dawn e Cameron; restano sul patibolo Sam, la cui prestazione lascia alquanto a desiderare visto che è stato battuto e surgelato nel ghiaccio da una ragazza e B , la cui idea era alquanto geniale, peccato fosse rivolta nel verso sbagliato. Ed il Campeggiatore salvo è..-
terrorizzati ed in ansia, i due condannati si guardarono, tremando leggermente;successivamente ad una piccola pausa drammatica, finalmente McLean si decise a rivelare il nome, annunciando, sereno:

-Sam! Spiacente, B , ma tu torni a casa- facendolo sospirare amaramente per la delusione.

Perfino Scott ne rimase sorpreso, balzando in piedi: era quasi certo che stavolta toccasse al bulletto! Una rapida occhiata alla migliore amica di Jumbo, che osservava il terreno, triste, però, gli permise di comprendere il quadro della situazione: anche lei l'aveva votato, probabilmente per l'errore che aveva commesso.

Sospirò amaramente a sua volta, sconfitto: aveva sperato che il ricciolo se ne tornasse a casa, così il suo tormento sarebbe stato dimezzato..

Poco dopo, al molo, il colosso venne caricato sul cucchiaio della Catapulta della Vergogna, pronto per essere spedito lontano, sul materassino che la Iena sperava che prima o poi rimuovessero, altrimenti non si sarebbe mai divertito; come per Dakota, però, l'Host gli permise di dire le sue ultime parole di commiato.

-Ragazzi, mi dispiace veramente tanto avervi fatto perdere, soprattutto per te, Dawn- iniziò, triste- Ero sicurissimo di aver fissato al meglio lo specchio e diretto verso la Fortezza nemica, ma a quanto pare ho sbagliato i calcoli. Addio e buona fortuna, amici miei-

-Fai buon viaggio, B- gli augurò la bionda ricciola, la voce rotta dall'emozione; la Iena potè capirla, si era accorto di quanto quei due erano legati, quindi non doveva essere facile per lei salutarlo, anche se per un breve lasso di tempo.
Considerando finiti i saluti, l'uomo spinse la leva che azionò il meccanismo, spedendo un urlante Jumbo verso le stelle e lontano, per poi commentare, rivolto alle telecamere:

-Uno in meno, ne restano dieci! I Ratti riusciranno ad interrompere la catena di sconfitte? E cos'avrò in serbo per i concorrenti la prossima volta? Per scoprirlo, restate qui su A tutto Reality la Vendetta dell'Isola!- una volta spente le telecamere, i presenti poterono trascinarsi fino alle Baracche per godersi del buon riposo; il rosso vide che la compagna non aveva preso affatto bene la dipartita dell'eliminato, era parecchio abbattuta ed ora non le andava sicuramente di parlare di quello che era successo quella mattina, quindi decise che l'avrebbe beccata domani.     

Una volta giunti al Campo, però, un particolare lo fece bloccare a metà strada, incuriosendolo non poco: Brick si trovava sulla rampa prima della porta d'ingresso, la testa fra le mani, sconsolato, a guardare i suoi piedi.

Chiedendosi che cosa gli prendesse, si avvicinò, salutandolo con un "Ehi" al quale l'altro salutò con un debole "Ciao" , tornando ad estraniarsi nei suoi pensieri; prendendolo come un invito a sedersi, il ragazzo si unì a lui, accucciandoglisi accanto e domandandogli, senza preamboli:

-Che ti prende? Non sembri nemmeno te stesso, qualcosa ti turba?-

In tutta risposta, il Sergente Mattone sospirò amaramente, tristissimo, dopodichè gli si aprì completamente:

-Si tratta di Jo: vedi, grazie alla mia abilità fisica riesco sempre ad avere la meglio su di lei, ma temo che, nonostante cerchi di farmi vedere, lei non mi noti minimamente; inoltre, oggi abbiamo litigato e temo che non mi vorrà più parlare..-
Intuendo che si trattasse di un problema di cuore, Scott alzò la testa, fissando la volta celeste, dicendosi che era veramente molto bella quella sera; sospirò, triste: cosa doveva fare? Lui non se ne intendeva di queste cose, non era mai stato innamorato di qualcuno, come poteva dare consigli? All'improvviso, si ricordò di una persona che conosceva molto bene e prese spunto da quello, rispondendo, gentile:

-Sai, conosco una persona che ti somiglia moltissimo e che si trova nella tua stessa condizione: non è agile, non è forte ed è molto sottomesso, ma quando si tratta di salvare un compagno è sempre in prima linea; costui litiga molto spesso con una ragazza, la sfida in delle stupidissime sfide che puntualmente perde sempre, ma non si arrende e continua a provarci, sperando che un giorno la batterà. Tu dovresti fare come lui, non arrenderti mai e continuare a tentare, son sicuro che prima o poi Jo ti noterà-

Colpito da quel discorso così profondo, il compagno lo guardò, gli occhi sbarrati dalla sorpresa: di sicuro non si aspettava una cosa simile da parte della Iena! Alla fine, però, sorrise dolcemente e lo strinse in un abbraccio, prendendolo completamente alla sprovvista e sussurrandogli, grato:

-Scott.. Grazie. Le tue parole mi hanno aperto gli occhi: non mi arrenderò con Jo e continuerò a provarci finchè non mi noterà, proprio come fa quel tipo- detto questo, si alzò e diresse alla porta, aprendola, entrando nella Baracca e sparendo al suo interno; solo, l'adolescente riflettè su quello che era accaduto: aveva solamente dato un consiglio, eppure si sentiva stranamente bene.. Che fosse questa la sensazione che si prova ad aiutare qualcuno? Decise di non pensarci, tornando al rifugio dei Ratti e mettendosi sotto le coperte, scivolando poco dopo tra le braccia di Morfeo: domani gli sarebbe atteso un giorno durissimo..

Angolino Autore:

Ed anche la sfida a palle di neve e conclusa, con vari incidenti di percorso per entrambe le squadre! Certo che è strano scrivere di Lightning che viene picchiato a sangue dallo Scarafaggio Mutante e chiedo perdono per aver completamente capovolto l'unico momento Dott mostrato all'interno della Stagione, ma d'altronde non ci si poteva far nulla, questa Dawn odia la natura e quindi anche Scott che parla con gli Insetti xD Vabbene, non perdiamoci in chiacchiere e concludiamo: grazie per essere giunti fin quaggiù nonostante i probabili errori di battitura lungo il percorso ed al prossimo capitolo :D      
   

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Capitolo 7
*** Una nottataccia per i concorrenti ***


Quella notte, Camp Wawanakwa era immerso nella tranquillità più totale, mentre la Luna splendeva nel cielo assieme alle stelle, coperte tuttavia a sprazzi da delle gigantesche nubi nere di passaggio; a poche ore di distanza dalla Cerimonia di Eliminazione, i concorrenti dormivano placidamente nei loro letti, facendo sogni tranquilli e sperando di avere un fugage momento di libertà dalle sfide che Chris gli appioppava ogni giorno.

Tuttavia, le loro preghiere non vennero ascoltate: il conduttore, infatti, aveva organizzato un tiro mancino ai poveretti, presentandosi nell'enorme cortile e suonando la solita trombetta da stadio, accompagnata dal grido:

-Svelti, tutti fuori, un incendio sta bruciando l'intera foresta!-

Colti alla sprovvista dall'improvviso rumore e riportati bruscamente nel mondo reale, gli adolescenti scattarono a sedere sulla branda, per poi correre fuori dalla propria Baracca a tempo di record e senza nemmeno vestirsi, in preda al panico;quando però si guardarono intorno e notarono che non c'era nessun incendio, lanciarono un occhiataccia inceneritrice all'uomo che spiegò, sorridendo divertito e piuttosto arzillo:

-Esatto, vi ho fatto uno scherzetto! Siccome siete in piedi, però, posso annunciarvi la sfida notturna, ovvero una Caccia al Tesoro!- in tutta risposta, dal gruppo si levò un coro di borbottii che lo maledicevano e sospiri affranti; a protestare maggiormente fu Scott, che esclamò, stizzito:

-Adesso? Ma ti rendi conto che siamo nel cuore della notte? Per non parlare delle Bestie Notturne che vivono nella foresta..- rabbrividì leggermente al solo pensiero di fare un incontro ravvicinato con una di esse e diventare uno spuntino di mezzanotte.

A McLean sembrò comunque non importare, visto che lo ignorò completamente, passando quindi ad illustrare in cosa consisteva la sfida, allegro:

-Campeggiatori, attenzione: come già detto, la sfida consiste in una Caccia al Tesoro notturna, in cui dovrete trovare un oggetto che io e Chef abbiamo nascosto, seguendo gli indizi che troverete lungo la strada; ce ne sono tre in tutto e dovrete decifrarli per passare al luogo successivo. Il primo ve lo offriamo gentilmente noi e fa così: "In Inverno gli piace molto riposare tutto il dì; fate attenzione a non svegliarlo, o le sue zanne dovrete assaggiar"-

-Dormire? Zanne?- fece ancora la Iena, perplessa, riflettendoci sopra, per poi gridare, terroriazzato:

-Aspetta, sarà mica una di quelle bestiacce, eh? Dico, ma sei impazzito? Ci scuoierà viva se cerchiamo di avvicinarci!-

-Stai tranquillo, Scott- ribattè l'Host, leggermente seccato dalle lamentele del ragazzo- Io e Chef abbiamo provveduto a tutto, dando una buona dose di sedativo a tutti gli animali che vivono nella foresta, saranno ko per tutta la durata della sfida- il rosso sbuffò, stizzito: sempre dietro a rendere le sfide meno pericolose per i suoi amati concorrenti, eh? Anche se in questo caso si sarebbe dovuto sentire un pochino più al sicuro.. Ma non era così: infatti, proprio quando l'altro stava per andarsene, sembrò ripensarci, voltandosi nuovamente verso di loro ed aggiungendo, sereno:

-Ah, quasi dimenticavo: una colonia di fastidiosissimi ragnetti sta infestando l'isola ed i miei Assistenti non sono riusciti ad estirparli, svanendo misteriosamente nel nulla da giorni; non dovrebbero essere pericolosi per voi, ma nel caso fate attenzione- dopodichè, prima di incappare in un nuovo coro di proteste, balzò sulla jeep che intanto Chef aveva portato, partendo a razzo e sparendo all'orizzonte, salutando con la mano e dicendo qualcosa riguardo alla linea del traguardo.

Soli, i dieci campeggiatori iniziarono ad arrovellare le meningi sul misterioso animale che possedeva il Secondo Indizio, senza però venirne a capo.

-Potrebbe essere qualsiasi animale- sospirò, sconfitto, Lightning- Un Ghiro, un Castoro, una Marmotta, un Opossum, un Orso, una Tartaruga..-

-No no, sarebbe troppo facile- ribattè Sam, serio- Secondo me dobbiamo pensare più in grande, come un animale di medie dimensioni o giù di lì-

-Che ne dite di quei Castori Lanosi che abitano giù alla diga?- propose Brick, riferendosi ai Castori di medie dimensioni che avevano fatto un enorme diga sul fiume e che avevano visto mentre facevano ritorno dalla sfida precedente; purtroppo l'idea venne bocciata di nuovo da Fulmine, che replicò, dubbioso:

-Dubito che si farebbero avvicinare dall'uomo quelli, anche sotto blando sedativo- ci fu un sospiro amaro collettivo: possibile che non riuscissero a venirne a capo di quel mistero? Proprio quando stavano per gettare la spugna e tornare a letto, mandando al diavolo Chris e la sua sfida, ecco che la mente di Cameron venne attraversata da un idea piuttosto folle: aveva sentito parlare di un animale che abitava quell'isola, ma fino ad ora l'aveva sempre e solo considerata una Leggenda per spaventare i concorrenti del Reality; e se invece fosse proprio quella la Bestia di cui McLean faceva riferimento? Così bloccò gli altri, afferrandoli per la manica e tirandoli a se, mettendosi a cerchio ed esprimendo ad alta voce la sua trovata:

-Ragazzi, forse ho capito l'animale a cui fa riferimento Chris-

-Ma dai, non è possibile- commentò scettico Scott, sbuffando per il disappunto- Ci abbiamo ragionato sopra in tutti i modi e nessuna di quelle che abbiamo analizzato faceva al caso nostro- fu allora che il compagno sorrise, compiaciuto e ribattendo, furbo:

-Non proprio tutte, ne abbiamo saltata una: il Sasquatch- dopo quella risposta, il gruppo rimase in silenzio per qualche attimo, elaborando l'informazione appena ricevuta, esplodendo successivamente in un collettivo "Eh!?!" di sorpresa.

-Shh, zitti, non urlate in quel modo od attirerete l'attenzione degli altri!- li ammonì il ragazzo di colore, premendosi il dito indice sulle labbra, spiegando, sicuro della sua teoria:

-Vedete, è tanto semplice quanto elementare: è una Bestia che vive nei boschi, è reale e non una Leggenda per spaventare i campeggiatori, in più, son quasi certo che per lui stia arrivando l'ora di andare in letargo. Vedete, quadra tutto-

-E dove si nasconderebbe questo mostro, di grazia?- domandò diffidente il rosso, che già si vedeva sfumare il realizzarsi della sua strategia, oltre che la possibilità di farsi una bella dormitina; anche stavolta, il compagno ebbe la soluzione già pronta, replicando,serio:

-Beh, essendo una bestia simile ad uno Yeti, immagino che qui nei dintorni ci sia una grotta che usi come propria dimora-

-Ottimo lavoro, Cameron!- esultò il compare, felicissimo- Tutto quello che dobbiamo fare è trovare questa grotta. Andiamo, Ratti, stavolta la vittoria ci attende!-

-Già, grande..- borbottò seccato il sabotatore, seguendo il gruppo che si inoltrò nel bosco; la riunione non era però passata inosservata: notando i movimenti sospetti del muscoloso, il malvagio delle Larve era rimasto in disparte, ben nascosto dalla penombra che in quel momento un nuvolone, che andò a coprire la Luna, gli forniva, ad origliare; un ampio ghigno gli si allargò sul viso: perfetto, era proprio quello che voleva.

Tornò dentro alla Baracca, iniziando a scuotere i compagni, che dormivano già nelle loro brande, con poco garbo e gridandogli nelle orecchie:

-Sveglia, dobbiamo seguire le Larve nel bosco!-

-Ma.. Perchè?- chiese invece Anne Maria, piuttosto frastornata e gli occhi ancora gonfi di sonno, mettendosi a sedere- Non abbiamo deciso di mollare la sfida, visto che l'indovinello era irrisolvibile?- al che Alter Ego sbuffò sonoramente, risentito e rispose:

-A quanto pare non è così, visto che i Ratti stanno correndo nel bosco; se non ci sbrighiamo vinceranno la sfida ed io non mi farò scrupoli a votare uno qualsiasi di voi da mandare a casa, visto che mi state ostacolando-

La minaccia sembrò funzionare: improvvisamente svegli e carichi, i compagni balzarono giù dal loro giaciglio, vestendosi rapidamente ed uscendo di corsa dall'abitazione, gettandosi a capofitto nella selva.

-Ma di preciso, cosa stiamo cercando?- domandò perplesso Brick, cercando delucidazioni, così il moro spiegò rapidamente, serio:

-Sembra che il Sasquatch non sia solo una leggenda per spaventare noi campeggiatori e secondo Cameron vive in una grotta; quindi, se noi riusciamo a seguirli, ci condurranno inconsapevolmente al Secondo Indizio- "E poi glielo ruberemo da sotto il naso" aggiunse tra se e se, allargando ancora di più il sorriso soddisfatto sul volto, facendo risaltare il buchino tra i denti.

Ignari di quello che li attendeva, nel frattempo, i Ratti avevano esplorato i paraggi del Campeggio, riuscendo a trovare infine una Grotta a nord-ovest, nascondendosi in dei cespugli, poco distanti dall'entrata.

-Questa è l'unica grotta che esiste nei dintorni- decretò soddisfatto il trascinatore della squadra, per poi aggiungere, timoroso:
-Allora, chi osa addentrarsi là per cercare il Secondo Indizio?-

-Scherzi?- sbottò la Iena, piuttosto contrariata- Nessuno sano di mente entrerebbe in quell'antro, è praticamente come suicidarsi! Perchè invece non torniamo indietro, così portiamo a casa la pellaccia?- aggiunse, sperando di demoralizzarli o per lo meno convincerli a tornare indietro, visto che nemmeno lui ci teneva a trovarsi faccia a faccia con una Leggenda, ma venendo fulminato con lo sguardo da tutti, facendosi piccolo piccolo e constatando che non avesse funzionato.

Vedendo che tutti i suoi compagni se la stavano facendo sotto dalla paura, alla fine fu Dawn che esclamò, parecchio stizzita da quel comportamento così vigliacco da parte degli uomini:

-Oh, basta, visto che siete così fifoni ci vado io e ve lo concio pure per le feste quel bestione!-

A quelle parole, un campanello d'allarme suonò nella testa di Scott: la ragazza si sarebbe fatta uccidere! Era forte, lo sapeva, ma un conto era affrontare un insetto mutante potenzialmente pericoloso, un altro era trovarsi faccia a faccia con Sasquatch! Immagini macabre della feroce bestia che banchettava col cadavere della biondina riccioluta gli attraversarono la mente, facendolo sudare freddo: non poteva lasciare che si facesse ammazzare. Così prese un bel respiro per calmarsi, ignorando la vocina dentro di se che gli sconsigliava di farlo perchè era una pazzia e si alzò in piedi, dicendo, sicuro:

-Ci vado io- dopodichè, prima che i suoi compagni, ma soprattutto l'amica, potessero fermarlo (non che i due bulletti ne avessero intenzione, anzi, sembravano più che felici che si fosse offerto volontario) raggiunse in punta di piedi l'entrata, dando una rapida occhiata dentro e notando che l'antro era piuttosto spazioso, ma la cosa più strana, che fosse arredato con ogni comfort che un essere umano potesse desiderare: una poltrona posta davanti ad un televisore, mobili arredati, un frigorifero ed un lampadario tutto tempestato di diamanti.

Sorpreso, l'adolescente si chiese che razza di vita facesse quello strano essere, tornando a concentrarsi sulla sua missione ed avanzando quatto quatto: l'ultima cosa che voleva era svegliarlo.

Ancora una volta si disse che fosse stata una pessima idea e già stava pregando tutti i santi che conosceva per non finire sbranato, mentre il suo cuore batteva all'impazzata, come se cercasse di uscirgli dal petto.

Forse faceva ancora in tempo a salvarsi, uscire dalla tana del lupo sostenendo che Cameron si fosse sbagliato e dirottandoli verso un altro luogo, cosicchè la sua strategia riuscisse nuovamente e la sua squadra perdesse; ma fu il pensiero di lei a farlo continuare, se doveva morire, almeno l'avrebbe fatto per una giusta causa.

Abituatosi ben presto al buio, procedette a tentoni, finchè finalmente riuscì a vederlo e per pochissimo non si lasciò sfuggire un esclamazione di sorpresa: il bestione era lì, a pochi passi da lui, coricato sul letto su un fianco in modo che gli desse le spalle, cosa che gli facilitava il compito, mentre l'enorme e peloso fianco si alzava a ritmi irregolari, segno che stesse russando sonoramente; di fianco, appoggiati sul comodino, due pezzi di foglio.

Si lasciò sfuggire un lieve sbuffo, stizzito: possibile che quel ragazzo debba sempre avere ragione? Sollevò gli occhi al cielo, esasperato: voleva dire che li avrebbe sabotati al prossimo giro.. Così si avvicinò ed allungò la mano verso il tanto agognato oggetto, facendo ben attenzione a non svegliare lo Yeti; ma accadde l'impensabile..

Per le Larve, fu parecchio facile seguire le tracce sul terreno lasciate dagli avversari grazie alla loro personale Rambo, giungendo infine a loro volta all'ingresso della spelonca ed appostandosi qualche metro più indietro rispetto agli altri.

-Quei maledetti volevano soffiarci la vittoria in modo così meschino, eh?- soffiò un inviperita Anne Maria- Adesso vado là e li concio per le feste- facendo per alzarsi ma venendo bloccata con un braccio dal moro che ribattè, sogghignando perfidamente:

-Stai calma, la vendetta è un piatto che va servito freddo-

-Che hai in mente?- domandò quasi impaurito Lightning, al che quello rispose, sfregandosi le mani:

-Lo vedrai quando sarà il momento- mettendosi successivamente in piedi e prendendo un bel respiro, cambiando personalità nella ginnasta olimpionica Russa Svetlana, con la quale riuscì ad arrivare con pochi ed agili balzi alla spelonca, individuando in pochi secondi il bestione e sopraggiungendovi di fiancoproprio mentre Scott stava per afferrare il biglietto.

Socchiuse gli occhi, cattiva: non glielo avrebbe mai permesso! Così, con destrezza quasi sovraumana, glielo portò via, alzandolo in aria con fare trionfante mentre l'avversario, incredulo, si voltava a vedere chi fosse stato e sgranando gli occhi non appena la vide.

 Tuttavia, la vendetta non era ancora terminata: infatti la ragazza, per rincarare la dose, afferrò una ciocca di peli del mostro, sorridendo perfidamente ed annuendo con la testa; l'altro sembrò capire perchè sbarrò ulteriormente gli cocchi, scrollando il capo e mulinando le braccia come per implorarlo di non farlo, ma non gli diede retta e tirò con tutta la forza che aveva in corpo, riuscendo infine a strapparglieli, fuggendo successivamente verso l'ingresso con alcune piroette e lasciando il rosso in un mare di guai, mentre il Sasquatch scattava a sedere sul materasso, mugghiando per il dolore.

Non appena si ricongiunse con gli altri, espirò rumorosamente, tornando se stesso e venendo accolto da un terrorizzato fulmine che esclamò, cercando di sovrastare il grido della Bestia:

-Mal, si può sapere che cos'hai fatto!?-

-Ho dato una bella lezione alla squadra avversaria e preso tempo per la nostra- ribattè quello, guardando verso l'antro dalla quale volavano letteralmente fuori mobili ed armadi di vario genere, aggiungendo, divertito:

-Forza, meglio che ce ne andiamo, non sarà un bello spettacolo- scattando verso il folto del bosco, seguito dal resto del Team.
Scott osservò impotente la rivale che cavava via la peluria della belva, che si risvegliò con un ruggito che quasi gli spaccava i timpani, mentre quella se la squagliava, mollandolo in una situazione di altissimo pericolo.

Imprecò, stizzito: perchè diamine dovevano succedergli tutte a lui queste cose!? Decidendo che era più importante la sua vita di un misero foglietto, si mise a correre, mentre il nuovo avversario, individuato il responsabile di tale oltraggio, muggì furibondo, afferrando proprio il comodino accanto a se e lanciandoglielo contro, fracassandosi ad un soffio dal bersaglio.

"Maledizione, qui ci rimetto pure la vita!" pensò l'adolescente, terrorizzato, mentre sopra la sua testa iniziarono a grandinare oggetti pesanti di ogni fattezza e dimensione, che si rompevano sulle pareti o lo superavano, volando fuori dalla casa.

Poco dopo, finalmente la Iena riuscì a vedere l'uscita, ma il colosso era ancora alle sue spalle, intenzionato più che mai a vendicarsi del torto subito; così, nonostante sentisse le gambe che gli imploravano pietà edil respiro diventare sempre più mozzo a causa della fatica, decise di richiamare a se le sue ultime energie, facendo uno sprint che lo portò all'esterno, gettandosi nuovamente al riparo nel cespuglio mentre l'animale si bloccò sulla soglia, guardandosi intorno furibondo, grattarsi la testa, scrollare le spalle e tornare dentro.

Appoggiato ad un tronco d'albero, il rosso ansimava per cercare di immettere nuovo fiato nei polmoni e calmare i battiti cardiaci, elevatissimi a causa dello sforzo compiuto e dello spavento che si era preso: c'era mancato davvero poco! I suoi compagni, invece, l'avevano accerchiato, Dawn al suo fianco che gli teneva la mano e dava alcuni colpetti per sostenerlo, invece gli altri due lo tartassavano di domande su cosa fosse accaduto; tutto quello che riuscì a dire, però, fu un balbettio confuso ed incomprensibile:

-Svetlana.. Yeti.. Molto arrabbiato.. Mobili che volano.. Inferno..-

-Su, su, Scott- tentò di calmarlo la bionda ricciola, gentile- Calmati, è finita adesso- Sam invece sospirò, sconfitto, dicendo:

-Già, ma hai fallito la missione; come se non bastasse, non solo il nemico sapeva in qualche modo dove ci trovavamo, ma ora è pure in vantaggio rispetto a noi-

-Non può essere colpa di Scott- lo difese l'amica, sbuffando lievemente- Non poteva sapere che il nemico ci avrebbe sabotato in questo modo, ha pure rischiato di farsi uccidere-

-Litigare tra noi non serve affatto, stiamo soltanto perdendo tempo- fece invece Cameron, alzando gli occhi al cielo, esasperato- A quest'ora le Larve avranno già decifrato l'indizio- al che la femmina del gruppo, dopo aver lanciato un occhiata alla Iena, si rimise in piedi e disse, determinata:

-Ora è il mio turno di andare là dentro-

-D'accordo- asserì l'altro colosso, serio- Ma voglio che ti porti dietro Cameron, così se le cose si metton male può darti una mano- la compagna annuì, ma quando mosse un passo si sentì afferrare la propria mano, bloccandola; si girò a vedere chi fosse, al che Scott disse, quasi supplicante:

-Non andare.. Ti prego- facendola sorridere dolcemente e ribattere, gentile:

-Non preoccuparti, quel bestione avrà pane per i suoi denti- riuscendo infine a farsi lasciare e raggiungendo il compagno, addentrandosi successivamente nell'antro.

La situazione stavolta era più calda: ancora nervoso ed incapace di rimettersi a dormire, lo Sasquatch si era seduto in poltrona, acceso la televisione e facendo zapping col telecomando, senza trovare nulla di interessante e mettendosi la testa sul palmo della mano destra, annoiato; facendo ben attenzione a non attirare la sua attenzione e camminando lentamente sui vetri e cocci infranti per terra, il duo si mise ad esplorare l'abitazione, trovando infine quello che cercavano in un angolino remoto ed uscendo sani e salvi, ricongiungendosi con gli altri ed allontanandosi nel folto del bosco.

Senza rallentare il passo per ricucire lo svantaggio che avevano sulle Larve, la ragazza si mise a leggere l'indovinello, che stavolta recitava:

"Il cammino per la Vita Eterna inizia dalla Morte; qui cercano il meritato riposo le Anime Dannate"

-Davvero troppo facile- commentò Sam, ridacchiando divertito- Mi pare ovvio che si tratta di un Cimitero-

-Ma esisterà un posto del genere sull'isola?- domandò invece lei, perplessa, al che Cameron intervenne, riflettendoci bene:
-Chissà, è possibile che ci sia un Cimitero per Animali Mutanti, od una cosa del genere- facendo fare una smorfia di disgusto alla compagna.

Intuito che cosa dovessero trovare, il quartetto si divise, esplorando nuovamente l'isola e trovando infine un piccolo Cimitero, probabilmente allestito da Chris, diviso verticalmente in due parti da una linea gialla, contraddistinte da cartelli con sopra raffigurati una Larva a sinistra ed un Ratto dall'altra, riunendosi ai piedi dell'enorme ingresso; tutti quanti? No, un membro del Team mancava all'appello..

-Aspettate un attimo- fece Sam, perplesso, guardandosi attorno- Dove diavolo sarà finito Cameron?-

-Probabilmente si sarà perso per strada- rispose un accigliata Dawn- Ma non abbiamo tempo per aspettarlo, dobbiamo recuperare lo svantaggio sull'altra squadra, a quest'ora avranno già trovato il Secondo Indizio. Muoviamoci, non c'è un secondo da perdere!- venendo accolta con un energico "Si!" dal compare più muscoloso, mentre la Iena faceva eco con un "Si, vai, alla grande" parecchio sarcastico, fiondandosi successivamente all'interno del lugubre posto e rovistando tra le lapidi.

Vedendoli in azione da lontano, Mal sorrise perfidamente: adesso il gioco si faceva più interessante..

Allontanandosi in fretta dagli avversari, le Larve decifrarono immediatamente l'Indizio che Chris gli aveva fornito, raggiungendo la conclusione che si trattasse di un Cimitero; così, sempre con l'aiuto delle abilità di Commando Zoey, si misero alla ricerca di un posto simile, riuscendo ad arrivarci mezz'ora dopo ed accaparrandosi la loro parte, frugando alla ricerca del tanto ambito pezzo di carta; durante l'indagine, però, all'improvviso un urlo di terrore squarciò l'aria, attirando l'attenzione dei compagni che lo riconobbero, urlando all'unisono, preoccupati:

-Brick!-per poi fiondarsi sul posto da cui proveniva, ma trovandolo completamente deserto.

-Esci fuori, Brick!- lo chiamò la rivale Jo, spazientita- Se è uno scherzo, non è più divertente-

-Temo che non si tratti affatto di uno scherzo- ribattè seria la Rambo della squadra, chinandosi accanto ad una lastra tombale e raccogliendo un pezzo di tela bianco, somigliante terribilmente ad una ragnatela e mostrandolo agli altri che trattennero bruscamente il respiro, terrorizzati.

-E questo che diamine significa?- esclamò Lightning, in ansia- Credevo che Chris avesse detto che quei ragni sono completamente innocui per noi!-

-A quanto pare non è cosi e se rimaniamo qui saremo tutti quanti in pericolo- rispose la rossa, seria- Credo che dovremmo tornare al campo ed avvisare Chris di quello che sta succedendo- venendo accolta con un coro di assensi; quando fecero per andarsene, però, Mal sbarrò la strada a tutti spalancando le braccia e dicendo, serio:

-Io invece dico che non ci muoviamo da qui e proseguiamo con la Sfida; voglio dire, abbiamo perduto un compagno, ed allora? Siamo ancora tutti qui e se restiamo insieme nessun ragnetto potrà ostacolarci la strada-

-E con Brick come la metti, scusa?- protestò la bionda, seccata- E' un nostro compagno, non possiamo lasciarlo indietro o peggio, morire!-

-Ah, sono sicuro che lui stara benone- ribattè il malvagio, tentando di rassicurarla- Dopotutto, non penso che Chris lascerà morire i suoi campeggiatori, vedrai che lo ritroveremo sano e salvo alla fine della Sfida; ma adesso dobbiamo pensare a vincere, non vorremo mica farci battere da quei Ratti, eh? Forza, continuiamo a cercare- convinti da quel discorso così toccante, le Larve si rimisero in marcia, ignare che degli occhi rossi li stavano spiando attraverso i cespugli..

Nel frattempo, poco più in là, Scott si stava aggirando tra le pietre tombali alla ricerca del foglio di carta, esaminandole una ad una ma senza riuscire a trovarlo; sbuffò sonoramente, spazientito: quanto diavolo poteva essere difficile trovare uno stupidissimo pezzo di carta? Sembrava che stesse cercando un ago in un pagliaio! In più, se voleva mandare a buon fine il suo piano di sabotaggio alla squadra, doveva trovarlo prima degli altri.. Con la testa fra le nuvole, tuttavia, non stava guardando dove andava, inciampando malamente in una piccola stele che lo fece cadere malamente a terra.

Gemendo per il dolore ed imprecando sonoramente, il ragazzo si volse a vedere chi fosse il responsabile, quando all'improvviso il suo viso si illuminò: sulla facciata posteriore, attaccato con un pezzo di scotch alla pietra, vi era il tanto agognato oggetto! Si rialzò, staccandolo dalla superficie e guardandosi intorno: va bene, l'aveva trovato, ma adesso come faceva a nasconderlo in modo tale che i compagni non lo trovassero? Notando una piccola bara appoggiata al muretto ai margini del campo, la soluzione gli balenò immediatamente in testa: nessuno si sarebbe mai sognato di cercarlo là dentro! Così la raggiunse, cantilenando felicemente tra se e se:

-Trova l'oggetto, nascondilo e fai perdere il tuo Team- afferrò il pesante coperchio in legno di mogano e lo sposto, aspettandosi di trovare un cadavere scheletrico, probabilmente un oggetto di scena messo apposta dal conduttore per spaventarli; mai sorpresa più grande fu quando si vide davanti l'immenso squalo mutante che gli sorrideva a trentadue denti, facendolo sgranare gli occhi ed afferrare il petto con la mano destra, mentre sentiva il respiro rauco ed il cuore fermarsi improvvisamente, barcollando qualche metro più indietro ed appoggiandosi alla mezza parete, il volto cereo come se fosse quasi morto.

Vedendo il padroncino che non stava bene, un preoccupatissimo Zanna uscì dal suo nascondiglio, avvicinandosi e dandogli alcune leccatine per tentare di farlo riprendere, al che quello gli sorrise stancamente e l'ammonì scherzosamente:

-Non preoccupare, sto bene.. Solo, cerca di non farmi mai più prendere questi infarti, d'accordo?- il pescecane annuì, come se avesse capito quello che l'umano gli avesse consigliato, guadagnandosi una grattatina affettuosa sulla testa; decidendo poi di portarselo con se, visto che non poteva mai sapere che cos'avrebbe potuto incontrare in quel postaccio, gli fece cenno di seguirlo, avventurandosi verso il centri del Cimitero.

Non fecero molta strada tuttavia che un nuovo grido squarciò l'aria, per di più poco distante dalla loro posizione; ansioso, Scott seguì la direzione da cui proveniva, seguito dall'amico che trotterellava per stargli dietro, giungendo in fretta sul posto e notando che Sam si trovava a terra, stordito.

-Sam, Sam!- lo richiamò, scrollandolo per le spalle- Che cos'è successo? Perchè hai urlato in quel modo?-
-Si tratta di Dawn, Scott- rispose quello, impaurito- Stavo cercando assieme a lei il Secondo Indizio, quando ad un tratto dei ragni stranissimi sono sbucati d'appertutto! Ho cercato di difendermi come potevo, credo di averne stesi alcuni, ma hanno avuto la meglio ed alla fine hanno avvolto in un bozzolo Dawn e trascinata verso l'alto fino a sparire!- l'altro lo squadrò, confuso: qualcosa non quadrava nel suo racconto, in primis non riusciva a capire che cosa ci facesse lì assieme a lei, visto che loro due erano molto più simili a cane e gatto e non facevano altro che litigare; soltanto dopo il cervello della Iena registrò una seconda informazione: Dawn era stata rapita da degli stranissimi ragni.

Ricordandosi quello che McLean aveva accennato su quella colonia di insetti lo mandò in confusione, mettendosi le mani tra i capelli: non ci capiva più niente, che diavolo stava succedendo su quest'isola!?

Angolino Autore:

Fatemi indovinare, sono nuovamente in ritardo, uh? Vedete, il fatto è che non ero sicuro di volerlo pubblicare questo capitolo perchè temo di aver esagerato: volevo fare qualcosa di diverso rispetto all'episodio reale facendo fare pure un apparizione del temutissimo (almeno nella prima Stagione) Sasquatch, in più lo ammetto, non sono forte ne nell'indovinare ne nel creare gli indovinelli, quindi penso che questi primi due facciano veramente pena, speriamo almeno nel terzo xD Vabbè, non dilunghiamoci troppo, grazie per essere giunti fin quaggiù, nonostante i probabili errori di battitura ed a presto.     

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