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Ci insegnano che quando una persona muore ha due
possibilità: il paradiso se nella sua vita ha rispettato le leggi divine e
l’inferno se nella vita ha peccato.
Tutte
maledettissime stronzate!
Io sono
morta ma non sono in nessuno dei due luoghi.
Uno passa la propria vita a farsi domande sull’esistenza di un Dio, sul
valore della vita, sulla vita dopo la morte…
Ecco io
credo nel mio piccolo di aver svelato tutti questi misteri.
Dopo non
c’è niente.
Niente.
Sono morta
ma continuo aesistere.
È una
sensazione strana, morire, assaporare le pene dell’inferno e poi, e poi
riaffiorare, e svegliarsi di colpo.
…Data del decesso 16 Marzo 2001.
Data del risveglio 19 Marzo 2001…
Bella è morta otto anni fa, il suo posto è stato preso da Isabella.
Ma non l’ho scelto io.
Se avessi
potuto scegliere avrei di gran lunga preferito morire.
Perché esistere non è vivere.
Sono
un’altra persona adesso.
La morte
non ha solo trasformato il mio corpo mi ha mutata,
cambiata per sempre.
Esattamente
non sono più umana ma non sono nemmeno un animale, è difficile da spiegare,
anzi in realtà non me lo so spiegare neanche io.
Credo che
la definizione corretta per definirmi sia “Vampira”.
Ho fatto una scelta, nessuno dovrebbe mai
accettare la propria condizione, la propria natura.
Io combatto
contro la mia natura.
Io in un
certo senso sono umana e vivo.
Ciao rieccomi
con una nuova Fic.
Allora fatemi sapere se vi intriga così la continuo volentieri.
Prima di morire vivevo a Phoenix con
mia madre e mio padre.
Sanno che
sono morta.
Piangono su una tomba vuota la loro figlia deceduta
a soli 17 anni.
Non sanno
che esisto.
Ed io non posso tornare da loro. Non potrei spiegargli
ciò che mi è accaduto.
L’ultimo ricordo che ho da umana è l’ultimo, quel
maledetto venerdì del 16 Marzo di otto anni fa.
Indelebile.
La mia auto che sfreccia a tutta velocità e che va a
sbattere.
Non so chi e non so perché.
Adesso so solo che non sono più io.
Qualcuno mi ha condannato in eterno.
In questi anni ho vagato, mi sono anche imbattuta
diverse volte in miei simili che mi hanno chiesto di unirmi a loro.
Ho sempre rifiutato.
Io non
voglio essere come loro.
Voglio
essere a mio modo umana.
È per questo che ho fatto la mia scelta, non mi cibo
di umani, non voglio essere un mostro. Mi nutro
esclusivamente di animali.
Ho imparato con il tempo a gestire la mia sete.
E adesso
mi sento pronta per essere un umana.
Voglio avere un obiettivo nella
vita, voglio raggiungere
qualcosa.
Un mese fa ho affittato una piccola casetta a Forks,
uno degli stati più piovosi della costa, e mi sono iscritta alla Forks High
School.
E devo assolutamente trovare un lavoro.
Nessuno mi conosce. Nessuno andrà a
indagare nel mio passato.
Qui sarà più semplice nascondere la mia vera natura.
Oggi è il mio primo giorno di scuola.
So per certo che non farò male a nessuno.
Nell’ultimo periodo mi sono esercitata spesso a stare in mezzo alla gente
entrando in grandi magazzini e frequentando posti molto affollati.
Ieri mi sono cibata più del normale per non
rischiare inutilmente di buttare tutto all’aria.
Ma sono lo stesso agitata.
Ho perfino comperato un
auto. Prima non ne avevo di certo bisogno. Un vecchio
pick-up rosso/arrugginito. Il precedente proprietario lo aveva tenuto
abbastanza bene. Ho deciso di prenderlo, no che avessi altra scelta, era l’unica auto che potevo permettermi, presentarmi a
scuola a piedi correndo era da escludere.
Mi preparo velocemente scegliendo un paio di jeans e
un maglione rosso dall’armadio. Mi copro più del necessario. Noi vampiri non
sentiamo il freddo. Esco di casa.
Non riesco a crederci sono
già in ritardo. Quanto vorrei andare a piedi!
Arrivo finalmente a scuola. La campanella
fortunatamente non è ancora suonata. Parcheggio su un area
riservata al personale docente vicino al palazzo che mi sembra essere la
segreteria.
Entro.
Una signora con i capelli rossi e occhiali spessi mi
sorride perplessa - posso esserti d’aiuto? – mi chiede gentilmente.
-Sono Isabella Reneè Swan – appena formulo quelle parole, si
illumina in volto.Mi stava
aspettando. In questa cittadina sperduta e piovosa l’arrivo di una nuova
studentessa che ha perso i genitori in un tragico incidente stradale
fa molto scalpore.
Cerca in mezzo ad alcune carte nel mucchio sulla sua
scrivania e mi porge alcuni fogli, - questo
è il tuo orario e qui c’è una cartina della scuola – mi dice sempre
sorridendomi, - grazie – le sorrido
senza mostrarle i denti per non spaventarla. – per qualsiasi cosa sono a tua disposizione
cara -. Le faccio un sorriso più ampio, questa
volta è un sorriso sincero. Cara.
Che bello sentire di non essere più soli.
Grazie ai vostri commenti e alle
persone che mi hanno messo già tra i preferiti ho
deciso di continuare…spero che questo primo capitolo vi chiarisca un po’ le
idee e non vi deluda…
Entro in aula. Gli altri studenti sono già tutti a
loro posto.
Il professore mi guarda confuso.
–sono Isabella Swan , la nuova studentessa – gli ricordo.
- Sì, certo accomodati pure lì – mi fa
cenno di sedermi nell’unico banco vuoto dell’aula. Non mi ha neanche presentata. Non mi importa. Mi
siedo nel posto che mi ha indicato.
Osservo la mia compagna di banco, una ragazzina
piccola di statura con i capelli corti nero corvino e due
occhi altrettanto neri, una ragazza molto carina e con un gradevolissimo
odore. Si è accorta che la sto fissando, mi sorride.
-Ciao il mio nome è Alice, Alice Cullen – dice offrendomi la mano.
-Io sono Isabella Swan – le rispondo con un sorriso senza darle la mano.
Il professore con un colpetto di tosse ci richiama
all’ordine.
La scuola quando ero umana non mi era mai piaciuta,
adesso l’idea di seguire delle lezioni e di passare molto tempo insieme agli
umani mi rende piena di eccitamento. Non vedo
l’ora di imparare il più possibile.
Adesso una noiosissima ora di spagnolo si rivelava
uno dei più bei momenti dei miei ultimi otto anni di vita.
La lezione finisce, non mi sono
persa nemmeno un attimo della spiegazione del professore.
La ragazza seduta accanto a me, Alice, si alza – ci vediamo a pranzo? – mi chiede
con un sorrisino, - certo – le
rispondo sorridendole a mia volta senza mostrarle i denti per non
impaurirla.
- Pranzo - penso
mentalmente e mi lascio sfuggire una smorfia di
disgusto.
L’ora della pausa pranzo di
avvicina inesorabile.
Cosa avrei risposto quando mi avrebbero chiesto perché
non mangiavo?
Non potevo di certo rispondere che preferivo cibarmi
di umani!
Le ore di lezione passano tranquille.
Ho superato la prova. Non sento il bisogno di
uccidere questi innocenti. Almeno per oggi!
Ogni tanto qualche studente più amichevole mi si
avvicina per presentarsi e per scambiare quattro chiacchiere tra un ora e l’altra.
Ed ecco arrivare la temutissima ora di pausa pranzo.
Varco a passi incerti la soglia.
Appena alzo lo sguardo vedo
Alice seduta a pochi tavoli di distanza che mi indica di raggiungerla.
Mi avvicino.
Al tavolo noto altre quattro figure. Quattro
affascinanti ragazzi. Ne noto uno in particolare dalla bellezza disarmante.
-ciao Isabella – Alice mi abbraccia.
-Ciao –
le rispondo con poco entusiasmo.
È solo il mio primo giorno deve andarci piano con i contatti troppo ravvicinati.
Potrebbe costarle la vita.
- Questo è Jasper, il mio ragazzo – dice indicandomi il ragazzo
biondo al suo fianco. Penso che sono proprio una bella coppia insieme.
- ciao,
piacere di conoscerti Bella – mi dice Jasper
amichevolmente con un cenno di saluto.
- piacere mio
– contraccambio con un sorriso.
Alice continua con le presentazioni.
-lui è Emmett – mi
indica un ragazzo robusto con i capelli neri ricci.
-Ciao Bella! – mi dice abbracciandomi anch’esso.
Mi irrigidisco. Come fa a sapere che mi facevo chiamare
così. Quando ero umana tutti mi chiamavano così!
-Posso
chiamarti, così non è vero?
Pensavo fosse un soprannome carino… – mi dice quasi
per scusarsi.
-sì, tranquillo è solo che mia madre mi chiamava così e
mi hai colto alla sprovvista… - gli dico per giustificare la mia reazione.
-Lei è la mia ragazza, Rosalie – diceEmmett
indicando fiero la ragazza bionda seduta vicino ad Alice. Mi intimidisce
un po’. Una ragazza davvero bellissima. Durante il mio pellegrinare ho visto vampire molto meno belle di lei!
-Ciao, piacere –
mi dice accennando un sorriso sulle sue labbra carnose.
-Ciao Rosalie – ricambio il sorriso.
-E lui è Edward– Alice, infine mi introduce
il ragazzo dai capelli ramati seduto di fronte a me.
È davvero irresistibile. Il suo odore è così buono,
così attraente. Mi perdo per qualche minuto nei suoi occhi verdi.
Alice fa un sorrisino che mi fa tornare con i piedi
per terra.
-ciaoEdward – lo
saluto imbarazzata
-Ciao –
contraccambia con un sorriso sghembo.
Alice eEmmett
ridono.
Cosa ci trovano di così divertente?
-non hai fame? – mi chiede Rosalie indicando il mio vassoio vuoto
-no, è che
sono allergica a moltissimi cibi, preferisco non rischiare – rispondo dicendole la prima scusa che mi passa per
la testa.
-Ecco perché ti mantieni così in forma! – commenta Emmett,
Rosalie gli tira un ceffone e si alza dal tavolo.
Emmett si passa una mano proprio nel punto in cui lo ha
colpito Rosalie.
Non riesco a trattenere una risatina. Edward alza lo sguardo e mi fulmina con i suoi occhi. Mi immobilizzo di nuovo.
- Io, EmmettedEdward siamo fratelli – mi
spiega Alice, - e Rose e Jasper sono fratelli gemelli
-
Ora mi spiego alcune somiglianze.
- Ciao –
arriva una ragazzina con i capelli ricci molto folti,
- tudevi essere Isabella Swan, la nuova arrivata -
- sì – mi
limito a risponderle.
- io sono
Jessica – mi dice mentre va a sedersi sulle gambe di Edward.
In quel momento sento l’irrefrenabile bisogno di
ucciderla. Mi trattengo stringendo il manico del vassoio che sento
sbriciolarsi sotto la mia presa.
Perché questo impulso di
ucciderla? Cos’ha che non va? E poi il suo odore non mi interessa
particolarmente.
-piacere Jessica – le rispondo con un sorriso falso.
Cosa ci trova in lei? Sembra una gallina spennacchiata!
No, no, no e no! Non sarò mica gelosa. Io gelosa. Non
è possibile.
Lo bacia spudoratamente davanti a me.
Questo è davvero troppo!
Devo andare via o non riuscirò a trattenermi.
-Scusate, ragazzi – dico mentre mi alzo dalla sedia – ho ancora molti documenti da firmare in segreteria, devo andare – faccio
attenzione a non fargli notare in che condizioni versa il mio vassoio.
-Certo, ci vediamo allora – mi dice Alice con la sua vocina squillante.
-Ciao –
mi salutano tutti gli altri mentre lascio la stanza.
Ciao a tutti!
Ringrazio tutti quelli che mi
seguono, aspetto i vostri commenti (sia positivi che
negativi) e i vostri consigli!
Uscita da quella maledettissima aula, corro, da
prima come una comunissima umana e poi, al sicuro da sguardi indiscreti corro a
tutta velocità attraverso la foresta.
Che vergogna.
Non riesco a spiegarmi il perché della mia reazione.
Non mi era mai capitato di reagire così prima.
Neanche quando ero ancora un umana.
Devo essere completamente pazza!
Cosa c’è di peggio di una vampira adolescente in
piena crisi ormonale?
Salgo su un albero.
Raggiungo il punto più alto.
Ispiro più aria possibile nei miei polmoni e poi di
colpo la butto fuori come per buttare fuori anche quella brutta sensazione.
G E L O S I A sillabo piano quelle parole. Provo disgusto per me stessa.
Devo assolutamente ragionare.
Dunque, punto primo: io sono una vampira e lui è un
umano, secondo: io non gli interesso, beh si
vede, lui sta con l’umana, perché mai dovrei interessargli?
Uffa.
Chiudo gli occhi.
Vedo il suo viso, i suoi occhi, il suo sorriso…
Non posso pensare a lui.
Basta esci dalla mia testa stupidissimo umano!!!
Come se fosse colpa sua.
Beh un po’ lo è: chi gli ha dato il permesso di
essere così bello?
Sto delirando.
È meglio che torni a scuola e se mai lo dovessi incontrare lo ignoro, semplice come se lui non
esistesse.
Devo andare.
Corro come una pazza facendo attenzione a non
rovinare i vestiti che indosso.
Apro la cartella per vedere sul piano di studi in
che aula devo andare.
Biologia.
Bene, mi precipito all’edificio dell’aula di
biologia.
Ok, espressione rilassata, un bel respiro, sorrisino
pronto ad ogni evenienza.
Apro la porta.
E lo vedo seduto tranquillo con i suoi libri che mi
fissa.
Sono tentata di sbattere la porta e fuggire in un
altro continente.
Bella ricorda: come se lui non esistesse.
Il professore mi guarda stupito.
-ha bisogno di aiuto, signorina ? – mi chiede
gentilmente.
Devo avere l’aspetto di una pazza.
-sono Isabella
Swan – farfuglio il mio nome.
Mi squadra dalla testa ai piedi
-prego si
accomodi – mi indica l’unico posto
libero.
No! Vicino a lui, no!
-grazie – dico mentre mi appresto a raggiungere il mio
posto.
-Ciao –
la sua voce arriva soave come una musichetta alle mie orecchie
-Ciao –
rispondo sorridendogli.
-Prima non siamo riusciti a parlare, sei corsa via… - inizia a dire
-Eh sì, avevo tantissime cose da fare, sai…” spiego con aria disinvolta.
Perché costui mi mette sempre in difficoltà?
Il professore inizia a spiegare il processo di
mitosi delle cellule.
Tutto il mio entusiasmo mattutino e la voglia di
imparare adesso erano andate a farsi benedire.
Non vedo l’ora che la lezione finisca
per allontanarmi da lui, lui e il suo corpo perfetto, lui e i suoi occhi
profondi, lui e…
BASTA!BASTA!BASTA!
La campanella mi salva.
Prendo le mie cose le accatasto alla meglio dentro lo zaino.
-come mai così
di fretta? – mi chiede porgendomi
l’ultimo quaderno rimasto sul banco.
-devo andare
alla prossima lezione – rispondo
immediata
-che lezione
hai adesso? – mi chiede tranquillo
In realtà non lo so. Non ho ancora controllato.
Tiro fuori il foglio dalla tasca dei
jeans.
-Ginnastica
– dico infine
Si illumina
-Che
coincidenza: anche io! – dice
sorridendomi
il più bel sorriso che abbia mai visto.
-allora andiamo
insieme – mi dice dirigendosi
all’uscita.
-Sì – gli
rispondo sconfitta.
Un’altra ora con lui?
Uffa.
Sento dei passi in lontananza avvicinarsi.
-chi sono? – dice Jessica mentre tappa gli occhi di Edward con le mani.
Una cretina, avrei voglia di rispondergli io.
-Jessica! –
dice invece lui vittorioso.
Oddio, che scena pietosa è meglio
che io vada da sola per non
sopportarmi i due piccioncini che amoreggiano in corridoio.
Faccio per andarmene.
-aspettaci – urla Edward.
Faccio finta di non sentire e proseguo per la mia
strada.
-che strana
quella lì, proprio non la capisco…-
sento in lontananza i commenti di Jessica
Raggiungo la palestra.
Mi avvicino ad un uomo sulla trentina in tuta.
Dev’essere il professore.
-Buongiorno, sono Isabella Swan – dico sorridendo.
Ma quante volte ho dovuto
ripeterlo oggi?
-sì – si limita a dire mentre entra in uno stanzino,
dopo qualche minuto esce vittorioso con una divisa della mia taglia.
-Tieni, indossa questa – dice mentre mi porge gli indumenti.
-Grazie –
gli rispondo mentre vado verso gli spogliatoi femminili.
Indosso la maglietta e i
pantaloncini bianchi con le strisce blu e rosse ai bordi.
Gli altri sono già pronti di fronte al professore.
C’è anche lui, in tenuta sportiva. Distolgo lo sguardo.
-oggi le
ragazze giocheranno a pallavolo e i ragazzi a calcio – decreta infine l’insegnante.
I ragazzi esultanti si dirigono fuori per disputare
la loro partita.
So già che per giocare devo dosare al minimo tutta la
mia forza e la mia velocità.
Inizia il gioco.
Fingo di perdere un po’ di palle e di sbagliare un po’
di battute.
-Era tua – mi sgrida una mia compagna
Sento alcuni passi, i ragazzi stanno rientrando in palestra delusi.
-prof., è
iniziato a nevicare, non possiamo giocare in queste condizioni – dice un ragazzo biondo.
-Sedetevi sugli spalti e assistete alla partita di
pallavolo delle ragazze, la prossima settimana toccherà a voi – risponde il professore scoraggiato.
No! Lui assisterà alla partita?
La battuta tocca a me.
-ora quell’incapace
la tira sugli spalti – sento i
commenti delle mie compagne di squadra.
Eseguo una perfetta battuta facendo un punto.
Disputo un ottima partita, dosando
mio malgrado la mia forza. Vincendo i due set rimasti.
Vado negli spogliatoi per la doccia.
-bella partita,
complimenti – la sua inconfondibile
voce mi sorprende mentre sto per dileguarmi per la doccia.
-Grazie –
rispondo sorridendo.
Entro in doccia. Acqua bollente o ghiacciata per me
è indifferente.
Esco di fretta di scuola, ancora
con i capelli bagnati, metto in
moto il mio pick-up.
Per oggi è finita.
Come avete intuito è soltanto Bella ad
essere un vampiro!!!
avete tutte ragione Jessica non lo merita…
infatti…No, non posso dirvi niente…seguitemi e commentate numerose…
Arrivo a casa. Mi ci barrico dentro. Rimango al
buio. Per assurdo mi manca quasi l’aria.
Voglio andare via, voglio scappare.
Ma dove potrei andare?
Non posso ingannare me stessa, l’unica persona dalla
quale vorrei scappare più lontano possibile sono io.
Credevo che i miei problemi sarebbero stati altri: una
strage di innocenti, per esempio, avrei potuto anche capirla ma non avrei di
certo preso in considerazione un innamoramento.
Innamoramento?
Scaccio quel pensiero scuotendo la testa.
Forse il problema è unicamente il suo odore,
probabilmente non ne sono innamorata, sono attratta dal suo odore,
semplicemente, come quando da umana ero attratta dalle patatine fritte…
Ma chi voglio prendere in giro?
Andiamo, poi io sono una cacciatrice non posso innamorarmi,
il mio cuore è fermo!
Noi non
proviamo sentimenti, noi non ci
innamoriamo...
Forse mi sono calata troppo nella parte dell’umana?
Possibile.
Lui non significa niente per me proprio come io non
significo niente per lui...
Devo ficcarmelo bene in testa.
Se fossi stata umana allora forse avrei potuto
provarci, ma così no…doveva andare così…prima o poi, Jessica o
un’altra…un’altra umana che lo faccia
felice.
Mi basta questo dopotutto.
Con me non potrebbe mai essere al sicuro.
Vado a caccia ho assoluto bisogno di sfogarmi,
domani mi aspetta un’altra giornataccia.
Passo la notte a leggere qualche libro ed ad
ascoltare musica.
Fuori piove.
Perfetto.
Mi vesto velocemente e prendo l’impermeabile.
Accendo il mio pick-up.
Sono ansiosa.
Una parte di me vuole ardentemente che lui non venga
a scuola, l’altra parte non vede l’ora di rivederlo.
Ho un brutto presentimento oggi.
Arrivo nel parcheggio.
Alice mi sta aspettando con un sorriso stampato sul
suo visino.
Accanto a lei Jasper, di Edward neanche l’ombra. Meglio
così.
-ciao Alice, ciao Jasper – dico mentre mi avvicino.
-Ciao Bella!
– squittisce Alice
Ancora quel
nome. Bella è morta. Io sono Isabella!!!
-ciao –
mi saluta anche Jasper
-entriamo? –
chiedo io
-certo –
rispondono all’unisono mentre iniziano a camminare verso l’entrata.
Quanto
vorrei chiederle se suo fratello è a scuola oggi.
Tutti le mie domande trovano subito una risposta: una
ventata del suo odore mi colpisce, eccolo nel corridoio bello come il sole.
Paradossalmente sembra ancora più bello rispetto al primo giorno.
Prima che lui si volti e mi veda entro nella prima
aula alla mia destra.
- Salva! –
sospiro tra me e me
Peccato che dentro la stanza ci sia già il
professore e alcuni studenti che si stanno accomodando. Tutti rimangono per un
attimo attoniti con lo sguardo rivolto alla porta come se avessero visto un
fantasma.
-scusate! Devo aver sbagliato aula… – farfuglio con un sorrisino uscendo.
Che figura!
Prego con tutto il cuore che nel frattempo Alice,
Jasper ed Edward non si siano accorti della mia assenza e che abbiano
proseguito il corridoio per arrivare alle loro aule.
NO!!!
Esco ed eccoli lì ad aspettarmi a braccia conserte.
Che figura! Oggi non deve proprio essere giornata!
Due brutte figure una dopo l’altra!
-Bella, perché sei entrata nell’aula di scienze del
quarto anno? – mi chiede Alice con
un sorriso.
Quel sorriso la dice lunga. Possibile che si capisca
così tanto?
-Pensavo fosse la toilette – dico la prima cosa che mi viene in mente.
Iniziano a ridere di gusto. Anche Edward ride.
Ridete ridete pure di me, tranquilli.
E con questa siamo a tre oggi…
Imbarazzata vado via mentre loro continuano a ridere
imperterriti.
-ci vediamo a spagnolo – mi urla Alice sempre ridendo
Non le rispondo neanche.
Sono già seduta al mio posto quando vedo entrare
Alice saltellando.
Ma è sempre così di buon umore?
-hai trovato la toilette poi? – mi chiede sarcasticamente
-si, certo –
rispondo seria
Ride.
Ma per caso sono diventata lo zimbello della scuola?
Voi umani dovreste avere paura di me…paura
non allegria, gioia, divertimento…capite?
-hai fatto colpo, hai visto? – mi chiede indicandomi un ragazzo biondo
dall’altra parte dell’aula, appena mi giro a guardarlo distoglie lo sguardo
imbarazzato.
-Ma va! –
rispondo divertita
-Possibile che tu sia così cieca? – mi dice lei con il suo solito sorriso da
folletto, e poi continua – tutti i
ragazzi della scuola stanno letteralmente sbavando per te –
Tutti tranne uno, però…
In realtà non mi sono neanche accorta di questo tipo
di apprezzamento da parte dei ragazzi della scuola probabilmente perché sono
troppo presa su un altro fronte…su altri pensieri…
La lezione inizia e mi concentro solo sulle parole
del professore. Prendo appunti.
-sai ho fatto un sogno stanotte… – Alice spezza la mia concentrazione - …sai faccio spesso sogni che poi si avverano,
i cosiddetti sogni premonitori… – dice tutta eccitata.
- mh? – mi
limito a rispondere reggendole un po’ il gioco per farla proseguire mentre
continuo a seguire la lezione.
- ho sognato
che tu e mio fratello Edward stavate insieme – dice di un fiato ancora con
il sorriso sulle labbra.
Spezzo in due la penna che ho tra le mani e un urlo
viene fuori senza la mia volontà.
-Swan –
mi richiama il professore
-Mi scusi…
- farfuglio imbarazzata
E con questa siamo a quattro…e come se non bastasse
ho la mano tutta imbrattata di inchiostro nero.
-questo non accadrà mai – le rispondo sottovoce con un tono serio
Perde il suo buon umore e il sorriso viene eclissato
da una smorfia.
-peccato…
- si limita a dire come se sapesse informazioni fondamentali.
No! Ti prego cosa sai che io non so e che dovrei
sapere? Deve assolutamente dirmelo, ma non posso di certo chiederglielo!
Uffa.
Adesso fa pure l’indifferente, fingendo di seguire
la lezione. Non la sopporto!
Il suo sguardo poi si sofferma su l’etichetta del
mio quaderno, dove c’è segnato il mio nome “Isabella Reneè Swan”.
-Reneè? –
mi chiede curiosa.
-Era il nome di mia madre – rispondo attraversata da una fitta di dolore,
ogni volta che penso a lei, che penso a loro succede sempre. Mi mancano tanto.
-Ah, scusa mi dispiace – mi dice visibilmente amareggiata.
La campanella suona.
Raccolgo le mie cose.
-ci vediamo dopo? – mi chiede Alice
-certo! –
le sorrido
Ci saremmo viste per la pausa. Il problema era solo
uno. EDWARD.
Tutto il giorno cerco disperatamente di evitarlo. Ho
studiato il suo piano di studi e so con certezza tutte le sue mosse. Ci sono
solo tre occasioni in cui non posso sfuggire: biologia, ginnastica e la pausa
pranzo.
Devo provare a farmi spostare in altri corsi alle
ultime due ore. Più tardi sarei passata in segreteria.
Per quanto sia brava a nascondermi però, molto
spesso lo intravedo nel corridoio tra una lezione e l’altra e talvolta cambio
direzione.
Possibile che nonostante tutti i miei sforzi lo
vedessi sempre? Come se, per assurdo lo faccia apposta a trovarsi sempre nella
mia direzione!!! Jessica, invece, non l’ho ancora vista neanche una volta oggi
insieme a lui. Strano. Forse non è venuta a scuola?
In più, come se non bastasse, sono tartassata dalle
parole di Alice e non riesco proprio a concentrarmi su altro. Cosa avrà voluto
dire?
Ciao!!!! Cosa ne pensate di questo
capitolo? Sono un po’ cattivella, vero?
cosa nasconde Alice??? Lo scopriremo prestissimo
ovviamente ringrazio tutti coloro
che mi hanno inserito tra i preferiti:
(ho notato che alcuni sono fedelissimi miei fan perché stanno
seguendo anche l’altra mia ficcy – Sun&Moon – grazie 1.000) e soprattutto ringrazio
chi mi ha lasciato la propria recensione…non sapete come mi fa piacere che
state apprezzando perché all’inizio neanche io (come mi scrive sara2087)ero così convinta dell’idea di una Bella vampira e di tutti
gli altri umani…quindi è grazie al vostro sostegno che continuo.
Sto camminando per raggiungere la struttura che
ospita la mensa.
Penso a qualcosa che mi eviti di incontrarlo.
Niente, non mi viene in mente niente.
I miei pensieri sono interrotti da un umano che mi
affianca. Fa fatica a mantenere il mio passo lo sento dal suo respiro e dal suo
battito irregolare. Decido di rallentare.
Mi volto. È il ragazzo biondo di spagnolo.
Adesso che mi è vicino noto che ha un buon odore.
Cosa farebbe un umana adesso?
Gli sorrido.
Si illumina.
Il suo battito accelera impercettibilmente.
Opss, forse sono stata troppo avventata!
-Ciao sono Mike, Mike Newton – mi dice sempre con il sorriso sulle labbra
-Isabella, piacere – gli dico porgendogli la mano che ho accuratamente coperto con un
guanto.
-Pranziamo insieme? – mi chiede subito dopo un po’ imbarazzato
Non me lo faccio ripetere due volte, non che mi
interessi minimamente di questo stupidissimo umano ma se mi aiuta a non sedermi
di fronte a LUI allora accetto senza pensarci.
-certo! –
dico forse con troppo entusiasmo
Si illumina di nuovo.
Il suo cuore sembra impazzito.
Questi umani sono così banali e prevedibili.
Ad esclusione di uno. Ovviamente.
Entriamo insieme in mensa.
Mi continua a parlare di cose inutili. Come un
ronzio fastidioso di sottofondo.
Ogni tanto dico “ah,
sì!” per non fargli capire che non sto seguendo affatto i suoi discorsi.
Il mio sguardo cade sul loro tavolo. Alice mi fa cenno di raggiungerla. Le indico Mike a
mio fianco e alzo le spalle per farle capire che non è colpa mia.
Ci sediamo.
-…dicevo che nel mio negozio… - colgo questa frase al volo dal discorso del ragazzo.
-Hai un negozio? – gli chiedo immediatamente
-Sì, quello di cui ti sto parlando da circa dieci
minuti – mi dice dispiaciuto
Opsss.
-Scusa mi sono un attimo persa – dico imbarazzata. Devo trovare un modo per farmi
perdonare. Mi serve assolutamente il suo aiuto. Ho bisogno di un lavoro o mi
sfratteranno.
-Mi piacerebbe vederlo – gli dico con entusiasmo
-Davvero?
– si illumina di nuovo
È così semplice fare cadere nella rete gli umani?
Chissà se funziona anche con…no basta!
-Sì, certo, gli articoli tra trekking sono molto
interessanti – mento
spudoratamente.
-Wow! –
si limita a dire
-Abbiamo molte cose in comune – continuo a fare la civetta per ottenere ciò che
voglio
Il suo sangue si concentra sulle sue guance. Per un
attimo sono tentata. Mi trattengo.
-sai in questo periodo lavoriamo molto grazie agli
escursionisti, mia madre mi diceva per l’appunto che avremmo bisogno di una
mano… -
Bingo!!!
-che coincidenza! – dico fingendomi stupita – io
stavo giusto cercando un lavoro –
-Grande!
– dice lui – ne parlo oggi stesso con i
miei e ti faccio sapere –
-Grazie mille Mike! – dico con un dei miei migliori sorrisi mentre mi alzo per andare.
Rimane come incantato.
Poverino un po’ mi spiace di averlo sfruttato così.
Mentre gli umani pranzano mi piace stare all’aria
aperta per non sentire l’odore del loro cibo disgustoso, e anche se non dovrei
uscire dalla scuola, mi dedico delle passeggiate, o per meglio dire alle corse,
nel bosco.
Sembra che adesso stia girando tutto per il meglio.
Primo, sono riuscita a evitarlo a mensa e secondo, ho trovato un lavoro. Meglio
di così? Poi mi ricordo di biologia e tutto il mio entusiasmo va in frantumi.
Entro in aula, lui è già al suo posto.
Mi avvicino con nochalance con passo felpato.
-sembra che tu mi stia evitando – mi dice ancor prima di salutarmi
Noooo! Io? Cosa te lo fa credere?
-ciao Edward – dico come se non avesse
parlato
Mi siedo.
-Perché mi eviti? – insiste lui.
-Non essere sciocco, non ti evito – gli dico sempre facendo la finta tonta accennando
una risatina
-Ah no? È tutto il giorno che cerco di incrociarti
– dice lui visibilmente irritato
Ecco spiegato il perché me lo ritrovavo sempre nel
corridoio!
-hai bisogno di qualcosa? – gli chiedo tranquilla – adesso sono qui! Dimmi pure –
-non ha più importanza – mi dice con un sospiro
E no caro, anche tu no! Allora è di famiglia il
vizio di lasciare la conversazione a metà!
Questa volta insisto.
Cerco di fare un po’ come oggi a pranzo con l’umano.
-sul serio Edward, non ti sto evitando, solo che sono
i miei primi giorni di scuola, non sono ancora riuscita ad ambientarmi molto,
ancora non conosco nessuno… -
-sembra che tu conosca molto bene Newton, però… - dice a denti stretti
Si riferisce al ragazzo di prima? Ah, sì certo Mike,
se non sbaglio! Mi viene quasi da ridere, perché è così infastidito?
-ah ti riferisci a Mike – inizio – grazie
a lui probabilmente ho un lavoro! – dico soddisfatta.
Mi lancia un occhiata
-stai attenta – dice a denti stretti – quel
ragazzo non mi piace –
Mi lascio scappare una risatina. È più forte di me.
Non sa che mi basta sfiorarlo per mandarlo all’altro mondo!
Si irrigidisce, probabilmente si sente preso in giro
da quella mia risata.
Devo recuperare.
-d’accordo starò attenta, promesso! – gli dico con un sorriso.
Sembra rilassarsi un po’.
Non riesco bene a spiegarmi il motivo di quel
fastidio! Probabilmente Mike ci ha provato con Jessica in passato e allora a
lui non va molto a genio, sì, però dovrebbe essere contento che adesso non è
più interessato a lei…questi umani! Proprio non li capisco! E pensare che poco
tempo fa ero come loro!
-ma perché ti infastidisce tanto? Ti ha fatto
qualcosa? – dico fingendomi
disinteressata al discorso.
-No, non mi piace e basta – taglia corto.
Se lo dice lui…
Si volta e fissa un punto indefinito, forse i miei
capelli, cos’ho che non và?
Ride e si avvicina pericolosamente a me.
Mi sfiora i capelli.
Il suo odore mi colpisce in pieno come uno schiaffo.
I miei occhi hanno certamente cambiato colore.
Adesso sono neri.
Neri come la morte.
- avevi questo
tra i capelli – dice con un sorriso mentre mi mostra un ramoscello secco – dove sei stata per la pausa?Nel bosco? – ride.
- non farlo
mai più…– dico con un filo di voce per non respirare altra aria e cerco di
ricompormi.
Scappa.
Rimane impietrito.
Scappa stupido!
Non si muove.
-scusa –
sospiro non appena ritorno in me – e solo
che mi hai preso alla sprovvista, scusami
ancora…non so cosa mi è preso – mento.
Lo so benissimo cosa mi è preso.
Ride.
L’ha presa bene. Meno male! Tiro un sospiro di
sollievo.
Non posso stare con lui ma non voglio perderlo
definitivamente.
-e io che mi preoccupavo di Mike… – dice continuando a ridere – mi stavi letteralmente uccidendo con gli occhi solo perché ti ho
sfiorata -
-Eh! Sì – dico ridendo
Falsa.
Il problema è il suo odore, non il suo tocco. Anzi!
Ha risvegliato in me delle sensazioni meravigliose. Voglio che mi tocchi ancora
e ancora e io ho voglia di toccare lui, di sfiorare la sua pelle…basta con
queste fantasie! Dopo oggi non mi si avvicinerà certamente più!
Uffa. Sbuffò.
-Alice mi dice di riferirti testuali parole – fa una piccola pausa - se domani non pranzi con noi verrò a prenderti, ovunque tu sia, e ti
trascinerò, anche contro la tua volontà al nostro tavolo – dice imitando la
sua voce e ridendo.
Dubito fortemente che possa farlo!
-se la mette così… – dico scherzando
-eh sì, è una minaccia – scherza lui
-d’accordo, allora ci sarò – confermo con un sorriso.
Accetto entusiasta, risulta come se fosse stato lui
a chiedermelo…dopotutto…
Eccomi di nuovo! Spero che siate soddisfatte
della piega che sta prendendo questa ficcy…
Il nostro Edward ha rischiato un po’
oggi… c’è qualcuna di voi che si propone per andare a salvarlo? Si accettano
volontarie…
Nei prossimi capitoli arriverà un
altro personaggio che conoscete molto bene… (vi dico solo che non si tratta di
Jake…mi spiace per le pro-jake…)
Saluto, ringrazio e rispondo a chi mi
sta seguendo:
Paretta: sono d’accordo con te per
quanto riguarda Jessica…!!!
Da qualche parte ho letto che Alice
iniziava già da umana ad avere delle visioni, ed è per questo motivo che era
stata rinchiusa in manicomio (ditemi se sbaglio) quindi ho preso spunto da
quello, e nella mia fic lei più che delle visioni, farà dei sogni premonitori…ma
non ti anticipo niente…
Shinalia: è sì, sto attentando alla
sua salute mentale…dici che devo smettere di farle combinare tutti questi guai?
dopotutto ho voluto mantenere un po’ la goffaggine che la contraddistingue nei
romanzi della Meyer. (rispondo anche a te stezietta w e a Sabry87)
Banna: ti ringrazio per tutti i complimenti
(ho visto che hai letto anche l’altra fic – grazie – ti adoro)
Little_Princess_In_A_LoveStory:
la compatisci perché anche tu fai delle figure così? Sarebbe carino che me ne
accennassi qualcuna (sai come spunto…ù.ù) ahaha! Cmq anche io sono abbonata
alle figure di m***a…quindi siamo in due!
E anche ad ginnastica è andato tutto per il verso
giusto.
Jessica non si è vista oggi a scuola. Certamente non
sento la sua mancanza, per quel che mi riguarda può anche non presentarsi più.
Mi farebbe un grosso favore, senza di lei lui sembra un’altra persona, più
solare, più sorridente…
Sono sotto la doccia, l’acqua mi bagna il corpo, il
mio corpo di pietra.
Riesco a sentire i commenti provenire dallo
spogliatoio maschile. Alcuni mi danno alquanto fastidio, quelli di Mike
soprattutto, che si pavoneggia con gli altri esemplari maschi. Lascio correre e
ignoro le loro discussioni. Via via le voci diminuiscono, stanno uscendo.
Sento che le ragazze si sono già dileguate.
D'altronde è l’ultima ora e tutte non vedono l’ora di tornare a casa e di
coltivare le proprie amicizie e i propri interessi. Io invece sono sola.
Con estrema calma, più lentamente di quanto non sia
abituata a fare, mi avvolgo nell’accappatoio e mi strizzo i capelli. Mi guardo
allo specchio i miei occhi hanno lo stesso colore del caramello. Sorrido a
quella sconosciuta allo specchio che fa altrettanto. Non sono poi così
spaventosa. Se non fosse per la mia pelle diafana e per le occhiaie troppo
pronunciate sembrerei una perfetta umana.
Esco dallo spogliatoio.
-ciao –
il suo odore mi avvolge e la sua voce arriva dolce come una melodia.
Mi ha colto di sorpresa. Mi stava forse aspettando o
anche lui ha fatto tardi?
-ciao –
rispondo velocemente un po’ imbarazzata per quella sorpresa inaspettata ma
piacevole.
-Le donne…
- sospira lui
-Cosa? –
chiedo sorpresa
-Siete sempre così lente a prepararvi… – mi dice con tonoleggermente scherzoso
Allora mi stava aspettando.
Perché lo fa? Perché più io mi impongo di non
pensarci e più lui infierisce affondando il coltello nella piaga e rigirandolo
a suo piacimento?
Non gli rispondo, continuo a camminare imbarazzata
nel corridoio con affianco il ragazzo più bello che abbia mai visto.
-Alice mi ha chiesto di aspettarti fuori dallo
spogliatoio, loro sono già nel parcheggio – mi dice quasi per spiegare la sua presenza.
E io che mi sono illusa che fosse una sua idea…
Arriviamo finalmente al parcheggio. Restare da sola
con lui mi mette terribilmente in imbarazzo.
-Finalmente!
– esclama Rosalie mettendosi le mani sui fianchi.
-Cominciavamo a pensare che vi foste imboscati negli
spogliatoi – scherza Emmett.
Alice ride divertita del mio imbarazzo.
-Scusate, è colpa mia – dico sempre più imbarazzata.
Mi irrigidisco istantaneamente.
Mi blocco.
Sento odore di vampiro.
Chiudo gli occhi e mi concentro sulla scia, devo
capire da dove proviene l’odore e allo stesso tempo formulo un possibile piano
per salvare la vita a questi ignari umani.
Troppo tardi.
La scia si avvicina.
È sempre più prossima.
- hai visto
quel ragazzo laggiù? – dice Alice a Rosalie indicando un punto dietro le
mie spalle
- Wow! Che
schianto – risponde lei.
Mi volto di scatto.
È James.
Durante il mio pellegrinare ho avuto la sfortuna di
incontrare lui e il suo clan. Loro si cibano di umani e questo è il motivo
principale per cui ho deciso di non unirmi a loro nonostante le loro continue
richieste e suppliche.
Mi sorride e mi fa un cenno con la mano mentre si
avvicina a noi.
Riesco a malapena trattenere un ringhio soffocato
nel mio petto.
Sicuramente l’ha avvertito e sembra ancora più
divertito della posizione di difesa che ho adottato nei confronti degli umani.
- lo conosci?
– mi chiede stupita Rosalie.
- sì –
rispondo sospirando.
- ciao tesoro
– esclama divertito
Noto immediatamente l’espressione sul viso di
Edward. Rabbia? Stupore? Non riesco a decifrare i suoi pensieri.
- vattene via –
gli dico cercando di trattenere la rabbia
- sempre la
solita acida, vedo – risponde avvicinandosi a me.
Non so che intenzioni abbia ma devo far allontanare
gli umani prima che sia troppo tardi.
-non mi presenti ai tuoi nuovi amichetti ? – mi chiede con un sorrisino malefico.
-Non provargli nemmeno a fargli del male – sussurrò rabbiosa in modo che possa sentirmi solo
lui.
-Ti sembra il modo di trattare il tuo creatore, mi
aspettavo più gratitudine da parte tua…d’altronde ti ho salvato la vita, ricordi?
– mi alita sul collo quelle parole lentamente quasi sillabandole, e per me
quelle parole sono come lame che affondano nel mio cuore e riaprono una ferita
mai del tutto rimarginata.
Allora è stato lui. È stato lui a trasformarmi. A
condannarmi.Perché, perché lo aveva
fatto? Perché non mi aveva semplicemente lasciata morire? Se potessi piangere
lo farei.
-Figlio di puttana – gli sussurrò a denti stretti sempre in modo che possa captarlo solo
lui
Ride di gusto.
-si certo cara! – dice ad alta voce in modo che lo possano sentire anche gli altri, -
ora sorridi anche tu e seguimi - mi sussurra poi.
Da un lato sarebbe meglio seguire le sue
disposizioni per evitare che faccia del male agli umani. Che faccia del male al
mio Edward.
Dovrei seguirlo.
Tardo nel pensare alla strategia da intraprendere.
Mi afferra un polso con forza e mi avvicina a lui.
Gli altri si guardano sconcertati.
Cerco di divincolarmi.
-lasciala andare subito – Edward si è avvicinato in mio soccorso.
Cosa sta cercando di fare? Così mette solo la sua
vita in repentaglio.
James rivolge il suoi occhi neri verso di lui.
Uno sguardo pieno di odio.
- ti ho detto
di lasciarla andare – ripete lui inconscio del pericolo che corre.
La paura cresce in me.
Non smette di fissarlo con i suoi occhi tenebrosi.
Un ringhio gli si spegne nel petto.
Quello
sguardo…ho compreso in parte i
motivi che l’hanno portato a trasformarmi anziché lasciarmi morire e dissetarsi
del mio sangue…lui è innamorato di me.
Ecco perché è venuto fin qui. Ecco perché vuole
portarmi con se.
I suoi occhi sono ancora puntati su Edward.
Non lo degna neanche di una risposta. Sa benissimo
che potrebbe ucciderlo con un solo gesto.
-d’accordo verrò con te, ma lascialo stare – mi arrendo in fine.
Non potrei sopportare che gli faccia del male
-vedo che adesso inizi a ragionare – mi dice con un sorrisino lasciandomi infine il
polso.
Mi volto con un sorriso falso verso i miei amici.
-va tutto bene – gli dico cercando sempre di sorridere.
-Sei sicura?
– mi chiede Emmett apprensivo con un sopracciglio alzato.
Edward mi guarda incredulo.
-tranquilli,è un mio vecchio amico – gli dico
cominciando a camminare.
James mi mette una mano sulla spalla e ci
allontaniamo verso la foresta. Senza neanche prendere il pick-up.
Non so se li rivedrò più.
Addio amici miei.
Addio mio unico grande amore.
Cosa accadrà?
Per scoprirlo dovete seguire…ahaha
(che stronza che sono)
Il personaggio che vi accennavo è
James…vi aspettavate che fosse lui il suo creatore?Siate sincere…
Grazieeeeeeee a tutti coloro che mi
hanno aggiunto nei preferiti/seguiti (?) e a chi commenta mando tantissimi baci…
Ringrazio in particolare: Shinalia, Goten, Stezietta
w, Snow Fox, per i complimenti
Little_Princess_In_A_LoveStory
devi assolutamente aggiornarmi sulle nuove…ione faccio continuamente, quelle mi eclatanti sono:
- mi si è
incastrato un tacco in mezzo alla strada (hai presente Milano?) e ho
attraversato la strada con un piede scalzo…non ti dico poi per recuperare la scarpa…
-
quotidianamente mi si gira il piede mentre cammino (grazie a Dio la maggior parte
delle volte non cado…)
- gaf a non
finire. L’ultima è questa: eravamo con due colleghi del mio ragazzo e stavamo
sparlando di una terza persona non presente che usciva con un ragazzo molto più
giovane di lei…allora me ne esco con una frase del tipo “e no, che brutto
quando la donna è più grande dell’uomo…di tanti anni…mi sembra quasi una
pedofila…” mi guardano malissimo e poi gentilmente lei mi dice “io sono più
grande del mio ragazzo…” oppppssssss °_°
e poi tante
altre che ti racconterò man mano…
Paretta: mi
sa che anche tu sei un po’ veggente, vero?
Le uniche che
si sono proposte per salvare Eddino sono:
Arriviamo ben presto nei pressi di
una radura nascosta tra le
fronde degli alberi.
-non puoi
neanche immaginare quanto tu mi sia mancata – mi dice con un sorriso.
Non si tratta più del sorrisino maligno di prima, se
non lo conoscessi affatto potrei affermare che si
tratta di un sorriso sincero.
Si avvicina a me e mi sfiora
delicatamente una guancia.
Arretro.
- cosa vuoi? – gli
chiedo con rabbia scostandogli la mano dal mio viso.
-Cosa credi di
fare? Eh? – mi dice visibilmente spazientito, mi da le spalle.
Rimango immobile. Non rispondo, non so neanche a
cosa si stia riferendo.
-Come puoi credere di mischiarti con gli umani? Noi siamo diversi, lo capisci questo? Fa parte della natura,
della nostra natura – fa una pausa
per prendere fiato. È ancora voltato. Non mi guarda neanche negli occhi.
Vigliacco.
-Isabella, ragiona – finalmente si volta – il pesce
grande mangia il pesce piccolo, tu questo non lo puoi cambiare… - dice
cercando di persuadermi con le sue parole.
-James, ho già preso una decisione a riguardo, credi
che non ci abbia pensato? – gli urlo, le mani mi tremano.
Rimane immobile. Non si muove di un millimetro.
Sento solo i rumori della foresta e il cinguettio degli uccelli.
Sospira affranto.
-Se la metti così…- mi mette entrambe le mani sulle spalle e mi guarda fisso negli occhi.
Questa volta non arretro. So che non vuole farmi del
male
– non sono venuto qui
per portarti via, sebbene sarei onorato di averti a mio fianco, non posso se tu
non vuoi…se tu non mi vuoi -
dice distogliendo lo sguardo.
Mi ama davvero e sa che io non sarei mai felice con
lui.
-sono venuto
solo per avvertirti…– prende
un'altra lunga pausa e poi stringe i pugni prima di continuare il discorso – lo sai cosa ti succederebbe se gli umani ti
scoprissero? – riesco a sentire la rabbia nelle sue parole.
Un fiotto di veleno scende nella mia gola.
-i Volturi
verrebbero a prenderti- dice infine urlando quelle parole.
Uno stormo di uccelli si
alza in cielo.
-o nel
migliore dei casi dovresti sbarazzarti di loro, dei tuoi amichetti… - sospira, il sorrisino malefico è tornato.
So che ha ragione.
-io non posso
permettere che ti facciano del male – si
è di nuovo avvicinato e mi stringe la mano al suo petto – dopotutto mi appartieni -.
-Saprò badare a me stessa – gli dico orgogliosa.
-Promettimi che se sarai in pericolo verrai a
cercarmi – mi sussurra lentamente.
Non è mai stato così sincero. Lo vedo dai suoi
occhi.
-Te lo prometto – gli sussurro.
Mi bacia sulle labbra.
Ricambio quel bacio.
Sappiamo entrambi che è un
addio.
Sparisce nel buio della foresta.
Il cielo è già imbrunito.
Ho la gola in fuoco.
Gli occhi mi bruciano, tanta è la sete che ho.
Devo assolutamente cacciare se domani a scuola non
voglio uccidere nessuno.
Mi disseto con due cervi.
Adesso con lo stomaco pieno mille domande mi
turbinano in testa.
Edward.
Come avrà preso la presenza di James? E se credesse che sia qualcosa di più di un semplice amico?
Ho voglia di andare da lui, di parlargli, di
spiegargli, per quanto possibile la situazione, ma ormai è
tardi.
L’avrei rivisto il giorno dopo a scuola e gli avrei
parlato.
Non posso scappare in eterno dai miei sentimenti, da
ciò che provo per lui. Forse un suo rifiuto, un suo NO, mi costringerebbero
a lasciarlo andare finalmente per la sua strada.
Devo rischiare.
La notte sembra interminabile, quasi se si fosse prolungata di qualche ora solo per farmi un dispetto.
Finalmente intravedo dalla mia finestra appannata le
prime luci del mattino, scelgo accuratamente gli abiti che devo indossare. Oggi
devo essere assolutamente impeccabile.
Tiro fuori dal mio poco
fornito armadio ciò che ritengo più adatto: una gonnellina scozzese, forse
troppo corta, e una camicetta.
Oggi voglio essere carina per lui.
Non vedo l’ora di vederlo.
Arrivo a scuola.
Che fortuna, è nel parcheggio con i suoi fratelli.
Mi avvicino cercando di tenere un passo più lento
possibile, ma l’agitazione e tanta e sembra quasi che io stia correndo.
-ciao – dico con enfasi
-ciao Isabella – mi rispondono i coro.
Tranne uno.
Edward.
Cos’ha?
Cerco che gli umani sono davvero molto ma molto
strani, il giorno prima avrei benissimo fatto
concorrenza a un detective dell’FBI per riuscire a non incontrarlo e oggi che
DEVO parlargli, lui non mi degna neanche di uno sguardo!
Uffa.
Decido di riprovare.
-ciao Edward – gli dico avvicinandomi a lui.
-Ciao –
mi dice sforzatamente
Ma cos’ho fatto?
Perché è così lunatico?
Decido di non andare oltre, gli avrei
parlato più tardi, durante l’ora di biologia.
Entro nell’aula di spagnolo.
Alice come di consueto è tutta
elettrizzata. Mi aspetta al suo
posto ma non riesce un attimo a stare ferma.
Mi siedo.
-allora Bella! Sei
pronta a raccontarmi tutto del bell’imbusto di ieri? – mi dice eccitata.
Opsss.
Ero talmente concentrata su Edward che non ho ancora
pensato a una scusa da rifilarle.
-James, è un mio vecchio amico – farfuglio.
-Amico? –
insiste lei
-Certo! –
ribatto
-Da come ti guardava sembrava tutto fuorché un tuo
amico….andiamo Bella, siamo amiche ormai, lo sai che puoi dirmi tutto, no? –
Questa Alice è peggio di una zecca.
-in
effettihai ragione – mi gusto la sua espressione, i suoi occhi sono
letteralmente sbarrati.
Rido mentalmente.
-Mi spiego, si tratta di un
amore non ricambiato – le dico
infine divertita.
-Certo che non è ricambiato! A te piace mio fratello!
– dice lei ridendo.
Questa mi ha proprio rotto.
Non le rispondo.
-lo sai che
chi tace acconsente? – mi dice
sempre più compiaciuta.
È possibile che si veda così tanto?
E se anche lui se ne fosse accorto?
- e per la cronaca…nel
week end andiamo a fare shopping! Come ti sei conciata? Ti sembra il modo di
conquistare Edward vestita con il kilt? – questa frase la dice con tono
serio, se parla di moda e di vestiti con lei non si può transigere.
- ok, mi piace
tuo fratello, sei contenta? – le ammetto infine.
Ormai è inutile nasconderglielo.
Inizia a ridere con le lacrime agli occhi.
-In realtà non ne ero poi
così sicura, grazie per avermelo confermato! –
Io ti ammaz…
Cerco di ricompormi.
-a proposito,
sai cosa gli prende oggi? – le
chiedo curiosa.
-No, mi spiace, mio fratello è un tipo molto
introverso…ma appena lo scopro, tanto prima o poi lo
scopro, ti faccio sapere…ormai siamo socie…-mi dice porgendomi la mano
come per sancire il nostro accordo.
Ma perché gli squilibrati capitano tutti a me?
Eccomi! Non potevo farvi aspettare troppo
dopo avervi lasciato con l’amaro in bocca…
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto…recensite in ogni caso…per favore *me che con
fare del tutto ossessivo controlla ogni 5 secondi che ci siano nuovi commenti*
*me piange altrimenti*
Non ho molto tempo (purtroppo). Ringrazio,
come sempre, chi mi segue. In particolare grazie a:
Goten, Sabry87, Stezietta w, Banna
(grazie a Dio ti sei ripresa), Paretta (mi spiace l’ho fatta tornare…magari
nella prossima ficcy scritta a quattro mani con te…la eliminiamo del tutto che
dici?), Bellas (all’inizio avevo una mezza idea di una Bella più sexy (alla Rosalie x intenderci)…ma poi che divertimento c’era? Cmq
vedrai più avanti…) e ovviamente a Little P. I. A. L. S. (ti ho accorciato il
nik! Cmq grazie per avermi raccontato un pò delle tue gaff….eheh…sarà contento
il tipo che ti piace che ti vede piombare dal cielo tra le sue braccia…aggiornami)
Sono troppo concentrata sulle parole che dovrò dire
a Edward. Ho immaginato come andrà e ho ripassato un infinità di volte il discorso.
Discorso che nella mia testa suona pressappoco così:
“Edward sono follemente, sì ho utilizzato il termine
follemente, pazza di te.
Piccola pausa per vedere la sua reazione.
Nessuna reazione preventivata.
Non importa
se tu non provi lo stesso per me.
Io ti amo.
Adesso lui mi dice una frase del tipo“Isabella, mi spiace, io sono innamorato di
Jessica…”
Ed io con le lacrime agli occhi gli dico (lo so che
non posso piangere…ma mi piace pensare di poterlo fare in quell’occasione)“lo so
che nel tuo cuore c’è già un’altra…ma dovevo togliermi il peso che mi affligge , possiamo restare almeno amici?”.
E lui che mi risponde di sì con un sorriso sghembo
asciugandomi le lacrime.”
Ci sono molti punti che non mi tornano.
Inoltre risuona un po’ troppo come una scena tratta
da via col vento .
Povera me!
Sono completamente impazzita!
Mentre sono assorta lo vedo nel corridoio.
Ok! Respira - inspira.
È arrivato il momento.
- Edward, aspetta!– gli dico
correndo nella sua direzione.
Si ferma e si volta verso di me.
Il suo viso è ancora quello di stamattina.
Triste e cupo.
Mi sa che ho cambiato idea! Sarà per un’altra volta…
- Cosa c’è?- mi
chiede.
Troppo tardi.
D’accordo gliel’ho dico…
via il dente via il dolore, come si suol dire.
- ti devo
parlare…devo dirti una cosa… – se potessi arrossire ora lo farei.
Riorganizzo mentalmente il mio discorso.
Sembra spazientito.
-Edward…sono…- inizio.
Ma come faccio?
Non mi degna neanche di uno sguardo.
La campanella suona.
Non ci voleva.
Siamo soli in corridoio, anche gli ultimi ragazzi si
sono affrettati ad entrare nelle loro aule.
-allora?
– mi dice con le braccia incrociate sul petto battendo un piede.
Ok! EdwardCullen mi hai proprio rotto le palle con questo tuo
comportamento!
Al diavolo
il mio maledettissimo discorso!
Al diavolo
tutto e tutti!
Lo afferro per un polso e lo sbatto contro gli
armadietti di fronte.
Oppss! Forse gli ho fatto male…
Non importa…l’ha voluto
lui.
Lo fisso dritto negli occhi.
Non oppone resistenza.
Perché?
È troppo impaurito?
Avvicino le mie labbra alle sue.
Ancora nessuna opposizione.
Lo bacio.
Un bacio saturo di passione e sentimento.
Non sono
solo io, vero?
No, certo
che no, stupida!
Sta ricambiando…
Eccome
Non ho mai baciato un ragazzo così, neanche da
umana.
Riesco a sentire il sapore delle sue labbra…e il suo
cuore che batte all’impazzata.
Anche il mio batterebbe se potesse farlo.
Non vorrei più staccarmi.
È proprio
vero che a volte un gesto è più efficace di mille
parole.
Separo le mie labbra dalle sue.
-era questo…quello
che ti volevo dire – dico seria
mentre vado finalmente a lezione lasciandolo lì.
Sorrido tra
me e mesoddisfatta.
Poi ritorno in me.
Oddio!
Cos’ho fatto?
Mi sono
bevuta il cervello?
Calma e ragiona.
L’ho baciato.
Lui mi ha baciato.
No! Lui non doveva baciarmi, noi
due non possiamo stare insieme!
L’unica cosa positiva di
tutto questo è che non sentivo il bisogno di ucciderlo…
Sospiro
e adesso?
Non mi resta che aspettare, io la prima mossa l’ho
fatta.
Visto che velocità???
Ho aggiornato subito perché siete
state super-brave e mi avete lasciato tanti commentino (16) *me piange dalla gioia*
A parte gli scherzi, davvero, quando
commentate e mi dimostrate il vostro affetto e mi sostenete a continuare questa
mia pazzissima storia a ruoli invertiti io fremo e
scrivo immediatamente altri capitoli con il sorriso sulle labbra. Quindi non smettete, ok? Ù.ù
Mi spiace solo che sia un po’ cortino…nel prossimo vedremo la reazione di
Edward… non mancate!
Grazie a tutti!!!!!!
Grazie a chi segue, a chi mi ha
aggiunta ai preferiti/seguiti e a chi commenta:
Capitolo 10 *** Edward Cullen con me hai chiuso! ***
Capitolo 9
Capitolo 9.1 – Edward
Cullen con me hai chiuso!
Sono passate due ore dal bacio.
Non lo più visto nel
corridoio.
Mi affretto per arrivare a mensa.
Sono ansiosa di scoprire come l’ha presa.
Prima non gli ho lasciato molto spazio per parlare…
Varco la soglia della mensa.
Lui è seduto con i suoi fratelli al solito tavolo.
Vicino a lui c’è l’unica persona che non avrei mai voluto vedere: Jessica Stanley.
Mi sembra che il mio cuore di pietra si stia
sbriciolando pian piano.
Vorrei voltare i tacchi e uscire da quella stanza e
non tornare mai più, allontanarmi il più possibile da quella stupida cittadina.
Com’è possibile?
Lui ha ricambiato il bacio.
Perché è con lei adesso?
-Bella –
mi chiama Alice.
Ritorno con i piedi per terra.
-vieni? –
dice indicandomi il loro tavolo.
Quella piccola umana deve avere qualcosa che non
funziona nel suo cervellino.
Le ho detto che sono innamorata di
Edward e lei cosa fa? Mi invita al tavolo dove
lui è bellamente seduto con affianco la sua ragazza? Eh no!
Ho fatto la figura della stupida ad espormi in
questo modo con lui.
Pensa a
qualcosa.
Non vorrai
mica dargli soddisfazione a quel povero imbecille!
Mi esorto da sola a trovare una soluzione.
Decido infine di andarmi a sedere con loro.
Una cosa è però è certa: Edward Cullen con me hai chiuso!
D'altronde cosa credevo? Che
la lasciasse e mi venisse incontro a braccia aperte? Meglio così! Non era
quello che infondo volevo? Ha ragione James quando
dice che apparteniamo a mondi diversi…
-ciao – saluto tutti come se non fosse successo niente
-ciao – mi rispondono sorridenti.
Anche lui.
Ma come si permette?
Tutta l’ora discuto sorridente con Alice e con
Rosalie cercando di non lasciare trasparire la minima esitazione.
La cosa peggiore è che le ore successive ho lezione
insieme a lui.
La dannatissima ora di biologia è arrivata.
Non avrei mai immaginato di odiare così tanto questa
materia solo perché il mio compagno di banco è un povero stupido.
Temporeggio nel corridoio sperando
di sprecare qualche minuto della lezione per passare affianco a lui il minor tempo possibile.
Devo entrare.
Il professore è già dentro l’aula.
Mi avvio spedita al mio posto.
Se ci fosse una sistemazione alternativa
la coglierei al volo.
Mike, ad esempio, sarebbe più che felice di sedersi
al mio fianco.
Ma non ho bisogno di ricorrere a degli sporchi
trucchetti.
Non fa parte del mio carattere.
Mi siedo senza proferire parola.
-ciao– mi dice lui.
Che faccia tosta! Mi viene
voglia di colpirlo.
Il professore si avvicina e manda a
monte i miei piani di uccisione.
Questa volta sei salvo Cullen!
-Oggi guarderemo un video – dice poi soddisfatto il prof. Banner spegnendo la luce.
Ci voleva solo questa!
Io e lui seduti uno di fianco
all’altro in un’aula buia.
Che imbarazzo! Vorrei sprofondare sottoterra.
Mi irrigidisco.
A differenza degli umani riesco a vedere
indistintamente al buio. Osservo da questa posizione privilegiata i suoi
movimenti.
È intento a scrivere qualcosa su un pezzetto di
carta.
Faccio finta di seguire interessata il video quando
sento il suo gomito avvicinarsi pericolosamente.
Allora vuole proprio morire oggi!
Ritrae il braccio e dopo qualche secondo mi accorgo che ha lasciato un fogliettino sul mio banco.
La voglia di farlo a pezzettini e di lanciarglielo a
mò di coriandoli è troppo forte.
Mi trattengo.
Sospiro.
La curiosità supera qualsiasi altro sentimento.
Lo afferro e lo apro.
In bella calligrafia i caratteri neri delle parole
ricoprono quel pezzettino di carta strappato da un quaderno:
“vediamoci dopo la
scuola da te, ho bisogno di parlarti”
C’era bisogno di scriverlo su uno stupido pezzettino
di carta? Non poteva semplicemente dirmelo a voce? È troppo codardo per farlo?
Anche in questo caso la curiosità supera anche l’astio.
Mi volto verso di lui e gli sospiro un sì.
ho deciso di cancellare l'altro capitolo 9 che creava confusione!!! GRAZIE MILLE PER AVERTI AIUTATA!!!!!!!!
Capitolo 11 *** Veramente quello è il colore della mia pelle… ***
Dichiaro chiuso il televoto
Dichiaro
chiuso il televoto…
The winner isCapitolo 9.1 –
Edward Cullen con me hai chiuso!
Purtroppo
non riesco a continuare entrambe le storie (ho in tutto 3 fic da seguire…a proposito
leggetele!) e quindi continuerò il 9.1…mi spiace per chi voleva Jessica al
patibolo…(ma non è detto che non ci andrà in seguito – ahahah *risata
diabolica*)
Ps: secondo
voi devo cancellarlo del tutto il secondo per non creare confusione ai nuovi
lettori o lo lascio nei meandri della storia della
fic?
Grazie
Capitolo 10 – Veramente
quello è il colore della mia pelle…
Ho appena accettato che venga
a casa mia.
Sono forse
impazzita?
La mia casa sembra quella della famiglia Adams in versione ancora più tenebrosa e non ho cibo per
gli umani…
Idea.
Oggi esco prima e metto in ordine tutto prima che
lui arrivi.
Vado dal professore di ginnastica con aria sconvolta.
-prof. – gli dico con un filo di voce –non mi sento molto bene –
Mi osserva con uno sguardo impaurito e preoccupato.
Missione
compiuta.
-in effetti
non hai una bella cera… – mi dice
fissandomi.
Veramente
quello è il colore della mia pelle…
-posso saltare la
lezione per oggi? – chiedo con aria
sofferente.
-assolutamente sì – mi dice ancora più preoccupato.
Evvai!!!
-chiamo subito un
ambulanza – aggiunge.
Opsss!
-NO -
urlo ritornando improvvisamente in forze, - non
c’è bisogno – torno a fare la voce da vecchietta decrepita.
Mi osserva stranito.
- tu –
urla indicando qualcuno – accompagna Swan in infermeria -
Mi volto.
È Mike.
NOOO!
- certo prof.
– dice illuminandosi.
Si avvicina a me.
- riesci a
camminare? – chiede avvicinandosi con un sorrisino cercando di prendermi in
braccio.
Cosa stai cercando di fare scusa?
-sì – gli dico svelta prima che possa toccarmi.
-
Appena usciti dalla palestra gli avrei detto come
stanno le cose così mi avrebbe lasciata andare in
pace.
Io non posso andare in infermeria.
Cosa avrei inventato, quando misurandomi la pressione, mi
avrebbero detto che non c’era battito?
Fingo ancora un po’ di essere
barcollante dileguandomi verso l’uscita, so che il professore mi sta guardando.
- Mike…-
inizio a spiegare appena apro la porta dell’uscita, ma mi interrompo
subito.
A pochi centimetri dal mio naso Edward Cullen.
Con scatto felino mi allontano.
-d-dove state
andando ? – chiede sospettoso.
Ma che ti impicci?
-Sto accompagnando Bella in infermeria
– dice Mike fiero.
Zitto!
Stupido umano
Edward mi squadra.
- in effetti sei più
pallida del solito… - dice poi con un sorriso sghembo.
Mi prende in
giro?
-Mike poi rientrare pure tranquillo… - dice
rivolgendosi all’umano.
Ha forse
capito che sto fingendo?
-l’accompagno
io – conclude.
Primo io
sto benissimo, e secondo perché non vai dalla tua ragazza che ti aspetta in
palestra?
Osservo Mike.
È furioso!
Speriamo che gli spacchi la faccia…
- no, il prof.
lo ha detto a me – si limita
a dire come uno scolaretto dell’asilo.
Wow che
uomo valoroso…
Decido di intervenire.
- nessuno di
voi mi accompagnerà…ci vado da sola, grazie – dico
cominciando a camminare.
Rimangono per un attimo turbati.
Uno di loro mi sta seguendo
l’altro è rientrato in palestra sbattendo la porta.
Sento indistintamente dei passi e un solo cuore
battere.
So chi è.
Il suo odore lo riconoscerei tra mille.
Uffa, non posso velocizzare il passo…dopotutto sono
malata!!!
Mi raggiunge.
-come stai ? – mi chiede guardandomi con quegli occhioni
verdi.
Non mi lascia neanche il tempo di rispondere che mi
prende in braccio con uno slancio.
Che forza che ha…
Una parte di me vorrebbe dirgli che in realtà sto
bene, l’altra vuole restare accucciata sul suo petto…
Ma che dico?
Io non posso andare in infermeria!
-Edward –
inizio.
Si ferma.
-sto bene – concludo.
Mi fissa con un sopracciglio alzato.
Pensa che stia mentendo.
-ho fatto
questa sceneggiata per saltare ginnastica – confesso.
-E perché? – mi chiede senza mettermi giù ancora.
Non rispondo.
-perché? – ripete la domanda con il sorriso di prima.
-Devo risistemare la casa… - aggiungo sconfitta sospirando.
Perché con lui non riesco a mentire?
Inizia a ridere.
Quando hai finito di ridere avvertimi!
-Edward –
dico spazientita.
Smette di ridere.
-potresti mettermi
giù? – gli chiedo con sommo
dispiacere.
-No –
risponde.
Come no?
-vuoi uscire o
no dalla scuola? – mi chiede ed
ecco di nuovo il sorriso.
Faccio di sì con la testa e mi lascio andare tra le
sue braccia.
Chiudo gli occhi.
-signora – dice con tono gentile.
Perché non si rivolge mai così con me?
-oddio !– sento il battito della donna accelerare appena
mi vede.
Apro gli occhi.
-Isabella Swan non si sente molto
bene, devo portarla a casa –
fa una pausa – è un problema per le
giustificazioni? – le dice facendole il più bel sorriso che abbia mai visto.
-N-no! Non c’è problema– dice la donna.
Il suo cuore è tornato ad accelerare…questa volta la
motivazione è palese…sarebbe la stessa mia reazione se
anche io avessi un cuore funzionante!
Non sono l’unica a subire il suo fascino…
-grazie– le dice uscendo.
Non ci credo…siamo fuori
Mike non ci
sarebbe mai riuscito…
È lui, solo
lui che adopera questo tipo di sudditanza psicologica sulle persone…e sulle
vampire…
Aspetta un attimino…c’è qualcosa che non torna
-Edward –
-Sì ? –
-Perché sei uscito
anche tu? –
-Qualcuno deve pur accompagnarti a casa, no? -
Ha ragione.
Ma perché proprio lui?
Mi mette giù.
-comunque sei sicura
di star bene? – mi chiede ancora
-sì, certo – dico alzando gli occhi al cielo
-scusa, e che…sei
troppo pallida…- ride.
Io l’ammazzo
prima o poi
Torna improvvisamente serio.
-vorrà dire che
anticiperò la visita del pomeriggio –
-prendiamo la mia
auto – dico mentre mi incammino
verso il parcheggio.
-Non esiste proprio, io quel catorcio non lo guido – risponde sorridendo
-Attento a come parli del mio mezzo…di Holly – dico incrociando le braccia imbronciata
fingendo di essermi offesa. Lo so benissimo che è un rottame arrugginito.
–Holly ?
– mi guarda perplesso.
Faccio sì con la testa –
Holliver in realtà – preciso
Ride.
-d’accordo
prendiamo Holly – mi dice infine
sottolineando l’ultima parola.
apro la portiera e faccio per salire nel posto del
guidatore quando sento le sue mani sui miei fianchi.
Ma cosa fa? È impazzito?
Mi trascina giù, ovviamente lo
lascio fare.
-guido io -mi dice
tranquillo
-non esiste – gli rispondo rientrando nell’abitacolo e battendo
la portiera.
Non può
averle tutte vinte!
-tu non
sapresti dove mettere le mani… - gli
dico riferendomi al pick-up.
Fa un sorriso malizioso.
Cosa ha capito?
Se potessi arrossire lo farei…Perché non conto fino a 10 prima di parlare?
Finalmente partiamo.
L’abitacolo inizia a riempirsi del suo odore.
Non ci avevo pensato. Smetto di respirare.
È maledettamente difficile resistere, la gola brucia
e a niente servono i fiotti di veleno che sgorgano sul palato.
Avrei voglia di assaporarlo
è così dolce e soave e frizzantino…mi perdo nella fragranza
-a cosa pensi
? – mi chiede
ad assaporarti
-a niente – rispondo. Quelle due semplici parole mi sono costate
tantissimo, ho dovuto ispirare aria con la conseguenza che adesso sto
scoppiando. Continuo a guidare guardando la strada.
-Sai, di solito sono bravo a capire ciò che pensano le persone…ma con te è così…così difficile – mi dice
Menomale…sono sicura che se sapessi
cosa sto pensando adesso scapperesti a gambe levate!!!
Apro il finestrino.
-sei impazzita?
Apri il finestrino con questo freddo? –
Ha ragione! Maledizione!!!!
Lo richiudo.
Fa il suo solito sorriso
sghembo. Lo so a cosa sta pensando.
-Buttati giù dal pick-up in corsa -Avrei
voglia di urlargli, si farebbe meno
male di quanto gliene farei io adesso.
Accelero
Si sporge un po’ verso il
mio sedile. Sento indistintamente il profumo dei suoi capelli.
Continuo a fissare la
strada.
-sei arrabbiata
con me? – mi chiede affabilmente
un pochino sì in effetti…
-no – dico secca
Finalmente arriviamo a casa
mia.
Scendo e subito ispiro una
boccata di aria “pulita”.
-tutto bene? – mi chiede preoccupato
-sì certo – gli rispondo.
Sono tornata “normale” adesso.
Lui non lo sa, ma è già la seconda volta che rischia
la vita.
-Allora di cosa mi dovevi parlare ? – gli chiedo subito.
Ride. – scusa ma non mi fai nemmeno entrare? -
Uffa, devi proprio?
-sì scusa – dico mentre apro la porta
-accomodati pure – gli dico indicandogli il divano in salotto.
-carino qui – dice guardandosi attorno
Mi prende in giro o cosa?
Si siede.
Vado in
cucina, prendo un bicchiere
impolverato dalla credenza. Lo sciacquo e lo riempio di acqua
del rubinetto dopo averla fatta scorrere un po’.
-ho solo questo
da offrirti – dico tornando in
salotto e porgendogli il bicchiere.
-Grazie –
dice e poi sorseggia un po’ di acqua.
Accende la tivù.
Sono agitatissima.
-ti volevo
dire… - inizia a parlare
guardandomi intensamente negli occhi.
-no prima io! – lo interrompo
Mi fa cenno di continuare a
parlare mentre continua a bere.
-ti volevo
chiedere scusa – farfuglio
mi guarda con un sopracciglio alzato.
È serio,
non l’ho mai visto così prima.
Mi blocco.
-per cosa? – mi incita a continuare
senza abbassare lo sguardo.
ma dove mi sono andata a infognare?
-per averti… - non riesco a dirlo
-baciato?
– completa lui la frase.
Sembra offeso.
Uffa, Mi ero ripromessa di contare fino a 10 prima
di parlare…perché non lo faccio mai?
-Bella – è
la prima volta che mi chiama così, - ti
sei pentita di averlo fatto? – mi chiede, mi sembra di aver colto un
tremolio nella sua voce e il suo cuore ha accelerato.
Assolutamente no!
Non rispondo.
Codarda!
Fissa il
bicchiere di fronte a lui non mi guarda più negli occhi.
-io no – risponde lui sospirando e poi continua - al contrario…credo sia stata lo cosa più… - si
volta, mi guarda e si interrompe.
Dillo ti prego…
Cala il silenzio. Torna ad osservare
il bicchiere.
Devo intervenire.
-non mi
dispiace di averlo fatto, mi dispiace di averti messo in questa situazione… - gli spiego.
-Tu non capisci… - sembra spazientito – non immagini
neanche quanto ti abbia aspettata -
Cosa??? Cosa vuol dire?
-che stupido…credevo
fossimo fatti l’uno per l’altro – dice
con un sorrisino amaro.
-Devo andare, tra qualche minuto verranno i miei
fratelli a prendermi –dice alzandosi dal divano
tatinaj hai ragione mi sa tanto che con il capitolo in più (9.2)
vi state confondendo…
Bibina_88: il tuo commento mi ha fatto
ridere...grazie ti adoro
stezietta w: concordo pienamente, infatti il
capitolo doveva intitolarsi proprio “perché non conto mai fino a 10?”, alla
prossima aggiungerò uno zero in più…
pao87: grazie mille! Se solo pensasse
meno e agisse di +…vero?
-Edward, ciao, come va? Sai, sono una vampira -non potevo
di certo dirgli così, gli sarebbe venuto un infarto o non mi avrebbe creduta.
Solo di una cosa sono certa: l’avrei perso
definitivamente e avrei dovuto abbandonare Forks.
BIIIIIIIBIIIIIBIPIIIPIIIIIP
Sento il clacson di un auto sotto casa.
Mi affaccio.
È lui.
Che ci fa
qui a quest’ora?
Scendo velocemente le scale.
-ciao –
dico aprendo la porta imbarazzata
si avvicina per baciarmi
contraccambio con un bacio passionale.
D'altronde è uno degli ultimi che gli avrei dato…
Mi fa un sorrisino non appena divide le sue labbra
dalle mie.
-guarda che facciamo in tempo ad entrare se vuoi… - dice con riferimento al bacio.
Mi limito a sorridergli.
-che ci fai qui a quest’ora? – gli chiedo subito
-se vuoi vado via – scherza
-no, è che non mi aspettavo di vederti… - spiego sincera
-la verità è che penso che Holly un giorno o l’altro
ti lascerà e non voglio che la mia piccola rimanga a piedi… - dice per giustificarsi indicando il pick-up
-la verità….
– dico sarcastica con un sopracciglio alzato
-mi mancavi, tutto qui – dice con il suo solito sorriso abbassando lo
sguardo
-anche tu mi mancavi- gli dico appoggiando la
testa sul suo petto. Riesco a sentire il suo cuore battere veloce.
Quanto vorrei essere umana anche io!
-Edward ti devo parlare, si tratta di una cosa importante
– gli dico tornando seria non
appena entriamo in auto.
-Mi devi promettere che mi farai finire – aggiungo fissandolo triste
-D’accordo –
dice con un sorriso
Non credo abbia ancora compreso la gravità della
cosa.
-So già quello che mi vuoi dire – dice poi
Come? Come
fa a saperlo?
Rimango immobile.
-Allora?
– mi sollecita
Ancora niente.
-d’accordo, come al solito devo fare tutto io – dice sbuffando
Mi mordo impetuosamente il labbro inferiore.
Cosa vuole fare?
-tieni –
dice porgendomi un sacchettino
-cos’è? –
lo guardo stupita
-Auguri amore – dice baciandomi le labbra a stampo.
Che
cretina! Non ricordavo che fosse il 19 Marzo, la data della mia morte e della
mia rinascita o per meglio dire del mio compleanno…
-grazie, non dovevi – dico cercando di fingere di essere contenta, ma
risuono falsa persino alle mie orecchie.
Lascio il pacchetto sulle mie gambe.
E ora come
gliel’ho dico?
-Cosa c’è che non va? Non lo apri? – mi esorta.
Non rispondo.
Rimango immobile, pensando a come uscire da questa
situazione.
-Ed, non era questo quello di cui dovevo parlarti, è
importante – dico immediatamente
-Cosa c’è di più importante dei tuoi diciotto anni? – dice mettendomi una mano sul ginocchio cercando
di infondermi un po’ di allegria
-Edward, io sono, come posso dire… - inizio, ma le mani e le gambe mi tremano
all’inverosimile
Lui sembra tranquillo letteralmente al suo agio
seduto sul sedile.
Decido di arrivare subito al dunque.
-Sono una vampira – riesco finalmente a sputare fuori quelle parole
Inizia a ridere, fino ad avere le lacrime agli
occhi.
Ecco non mi ha creduta.
-Finiscila di ridere,è la verità
– insisto alzando la voce.
Niente non riesce a fermarsi.
Forse se lo
mordessi ci crederebbe?
Poi finalmente torna in sé.
-e tu credevi davvero che io già non lo sapessi? –
Coooooooooosaaaa?
-andiamo, è così evidente…sei bellissima, non mangi
con noi, i tuoi occhi sono color del miele, sei fredda come il ghiaccio…pensavi
davvero di passare inosservata? –
-ma come? – riesco
solo a dire interdetta
-Bella, non sei l’unica della tua specie che decide
che Forks è il posto giusto per nascondersi – dice tranquillo.
-Non hai paura? – gli chiedo. Non riesco a guardarlo negli occhi
-Come potrei avere paura della creatura più bella che
esista? – mi dice sporgendosi dal sedile
e toccandomi la punta del naso.
Sorrido imbarazzata.
-poi quando fai così mi fai impazzire… -
Oddio…anche
tu mi fai impazzire quando mi dici così…
-perché non me lo hai detto? – chiedo arrabbiata tornando con i piedi per terra
-pensavo che tu già sapessi che lo sapevo – dice ridendo del gioco di parole
-no, non pensavo… – dico onestamente
-grazie mille – mi dice con un sopraciglio alzato
-di che?
–
-del fatto che mi credi un idiota – mi dice facendo finta di fare il broncio
Inizio a ridere della sua espressione e ride anche
lui a ruota.
Torna serio.
-ti aspettavo…inconsapevolmente sapevo che un giorno
ti avrei incontrata – fa una pausa
e mi guarda intensamente negli occhi – da
quando ti ho vista hai letteralmente rapito il mio cuore –
-così mi fai arrossire – dico con un sorriso
-non credo tu possa farlo, anche se volessi… - dice accendendo l’auto
-andiamo di già? – gli chiedo. Volevo restare un altro po’ da sola con lui
-Bella, veramente abbiamo già saltato la prima ora – dice indicandomi l’orologio
Opss…
-sai che sei davvero incredibile? –
per tutta risposta gli faccio la linguaccia.
- ti ricordo
che hai diciotto anni… -
- in realtà
qualcuno in più… - ammetto giocherellando con il pacchetto che non ho
ancora scartato.
- sai, voglio
presentarti mio padre, ti farà piacere conoscerlo – dice poi
scusate
anche la lunghezza di questo ma non sapete cosa mi è successo…vi racconto
presto…
grazie
infinite a tutti!!!!
Siamo a
quota 101
preferiti e 50 seguiti…WOW, non pensavo…
Grazie in
particolare a:
Goten: lo so sono stronza vi ho fatto
aspettare tanto…cmq le tue congetture erano corrette?
Sheba_94: grazie mille per tutti i complimenti
che mi fai, continua a seguire le mie ficcy, mi fa davvero piacere che ti
piacciano tutte indistintamente (o hai la tua preferita? Fammi sapere)
mery123:
era come te lo
aspettavi che la prendesse?
pao87:
grazie
davvero…fammi sapere cosa ne pensi di questo
barbyemarco:
povera piccola, spero
che almeno ti piaccia…
Bibina_88:
sei una
grande…anche io ero pronta per andare a Forks se non lo fermava…
Banna:
anche a me piaceva
molto l’idea ma per come è bella in questa ficcy non lo avrebbe mai fatto…forse
nella prossima fic che scriverò...Alice è furbissima se gli ha interrotti forse un motivo c’è…
Guida davvero come un matto, in meno di dieci minuti
siamo già a scuola.
- abbassati
– mi dice allarmato
- eh? –
non faccio neanche in tempo a chiedergli il motivo che con una mano mi tiene
con la testa in basso verso le mie ginocchia
- c’è Alice
– mi sussurra, sa che lo posso sentire
per un attimo credevo mi stesse nascondendo da
Jessica
-ciao sorellina – dice abbassando il finestrino
-mi nascondi qualcosa? – gli chiede lei avvicinandosi
-no, perché?
– dice lui con voce leggermente tremante
-sorellina
– gli fa il verso
-eh, eh, è solo che ti voglio bene – ride grattandosi
i capelli
Alice gli fa una smorfia schifata
-senti, anziché dire cretinate, cerca di essermi
utile, hai per caso visto Bella ? –
-no, perché?
– dice spingendomi ancora più giù
-mi deve ancora un resoconto dettagliato – dice mettendosi le mani sui fianchi
-se la vedo ti avverto, promesso – le dice allontanandosi
Parcheggia
-hey, puoi rialzarti, sai? – mi dice tamburellando con una mano sulla schiena
-senti Cullen, io non entro a scuola oggi con la
pazza di tua sorella nei paragi – dico
ancora con la testa all’ingiù
-prima o poi dovrai incontrarla, non credi? – mi chiede divertito
-non oggi –
insisto
-ok –
innesta la prima e riparte sgommando
-contenta?
– mi dice non appena siamo lontani dal parcheggio della scuola
-sì, dove andiamo ? –
-ti porto in un posto speciale – mi dice accelerando di botto
-Cullen, non credi di andare troppo veloce? –
Sghignazza. – tu
non dovresti avere paura della velocità – dice indicandomi
-non ho paura per me, infatti – replico acida
Sbuffa non rallentando l’andamento.
-comunque sono incazzato con te – mi dice di botto
bene, la rabbia è
un sentimento molto passionale…
-e perché ? –
-perché io ti ho portato un pensierino e tu non l’hai
neanche aperto –
-eh, già! Mi ero dimenticata del tuo regalo -
Mi fulmina con lo sguardo.
-non importa allora – dice riprendendosi il pacchetto
-no, dai! Scherzavo – gli dico sporgendomi per riprenderlo
-no – lo
allontana ancora di più
-sai benissimo che posso prenderlo ugualmente anche
con la forza… - lo provoco
-allora vorrà dire che dovrai passare sul mio cadavere
– dice serio e poi scoppia in una
risata fragorosa.
-Tieni – mi
porge la scatola finalmente – sono ancora
troppo giovane per morire - scherza
-Cos’è? – dico
scuotendo il pacchetto
Scarto in fretta la carta e apro la scatola blu.
WOW
-grazie non dovevi – dico sincera
-quando l’ho vista ho pensato a te, provala – dice facendomi un sorriso sghembo
aggancio la collanina con un cuore come ciondolo
- allora?
– gli dico facendogli vedere come mi sta
- infatti,
avevo ragione, come sempre del resto – dice osservandomi compiaciuto
Rido. – adesso
non potrai dire che non ho un cuore – dico indicandogli il ciondolo.
-io questo non l’ho mai messo in dubbio – dice parcheggiando l’auto finalmente
-siamo arrivati? – chiedo spaesata, attorno a me vedo solo alberi
-ancora no, dobbiamo proseguire a piedi – mi dice
dopo qualche minuto arriviamo nei pressi di una
radura
-Wow! Che bella – gli dico
-Ti piace ?
– dice togliendosi il giubbotto
Ma cosa fa?
Lo adagia a terra
-siediti qui sopra –
che
cavaliere
-no, rimettilo o ti ammalerai – gli dico raccogliendo il giubbotto da terra
Mi guarda alzando un sopracciglio e rimette il
giubbotto a terra
Che
cocciuto
-ok, Cullen! Quando ti verrà la polmonite e starai
per morire chiamami pure così terminerò l’opera – gli dico acida
-cazzo Bella, sembri mia madre –
Gli faccio una smorfia
-allora? Sei sempre stata così? –
-così come?
–
-così bella dico –
Sono
imbarazzata, se potessi arrossirei
-diciamo che la trasformazione ha migliorato più che
altro il mio equilibrio, di aspetto più o meno sono rimasta simile, a parte la
pelle diafana e il colore degli occhi –
-chi ti ha trasformato? –
-James, te lo ricordi? –
Fa una smorfia.
Ok,
conviene cambiare argomento
-hai avuto molte ragazze prima di Jessica -
-non molte –
perché
rimane vago?
-tu? Hai avuto molti ragazzi prima di me ? – dice strappando un filo di erba
è il mio
ragazzo?
-non molti –
anche io voglio fare la figa
-Bella –
-Sì?-
-Quanti?
– si volta a guardarmi negli occhi
Sospiro.
-nessuno –
ammetto
sembra tirare un respiro di sollievo.
-per non essere mai stata con nessuno baci molto bene,
ragazza – scherza
-ah, sì? –
sto al gioco
-forse dovresti fare soltanto un po’ più di pratica – si avvicina a me e mi guarda fisso negli occhi
so dove
vuole arrivare a parare
-hai ragione, ma a chi protei chiedere? – voglio farlo arrabbiare
-Mike, sembrava disponibile – dice allontanandosi
Ahaha!È geloso
- io ho un
idea migliore – mi siedo tra le sue
gambe e lo bacio sulle labbra
- mh! Ci siamo
quasi, tra qualche mese potrai arrivare al mio livello – dice allontanando
le sue labbra dalle mie
- non ti
montare troppo la testa, Cullen– rido
-dici che a scuola ci daranno per dispersi ? – gli chiedo poi giocherellando con la mia nuova
collanina
-conoscendoli immagino già cosa staranno pensando – dice con il suo solito sorriso sghembo
-bhè si sbagliano –
-già –
sospira sdraiandosi sull’erba
giocherello con i suoi capelli
-tu…tu hai mai… - non riesco a finire la domanda
-cambierebbe qualcosa ? – mi chiede rialzandosi
perché è
così prevenuto?
-no, niente –
rispondo
dopotutto
cosa pretendo? È un bellissimo ragazzo e ha diciotto anni…
-si e no –
Ma che
cavolo vuol dire sì e no?
-sì o no? – insisto
-no –
ride
non me la
racconta giusta.
-andiamo prima che mandino qualcuno a cercarci – dice porgendomi una mano per aiutarmi ad alzarmi,
sebbene potrei farlo benissimo da sola, la accetto.
Raggiungiamo in fretta la Volvo
-adesso dove andiamo? – gli chiedo entrando nell’abitacolo dalla parte del
passeggero
-in ospedale
–
-in ospedale? Perché stai male? – gli chiedo preoccupata scrutandolo
-no stupida, mio padre, ricordi che ti ho promesso di
presentartelo? Lavora all’ospedale –
Accendo lo stereo
-lascia qua, mi
piace questa canzone – dice canticchiandola
Non la conosco ma ha una bella melodia
-Comunque la prima potresti essere tu –
-Cosa? –
gli chiedo
-Niente -
GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE
a tutte le 110
persone che mi hanno inserita tra i preferiti e le 61 dei seguiti…
garakame:
grazie mille per la
recensione…continua a seguire
Goten:
la presentazione
con il padre la vedrete nel prossimo capitolo, ma non vi posso dire se è
Carlisle
Sheba_94: ho finito Sun&moon, hai visto? Le
cose si faranno più … … … prestissimo promesso MORSETTI anche a te
Bauci_Selvi: sì, ti chiami come me!!! Sei siciliana?
(riferimenti al padrino a parte). Esatto, non si confondono poi molto bene
nella folla…aspetto il tuo commento
stezietta w:
e che umano…aggiungerei! Commenta
pao87: sì è proprio un
figo in versione umana senza seghe mentali! Fammi sapere se questo ti è
piaciuto, ok?
Banna:
Edward è un grande!!
Hai proprio colto nel segno…aspetto ovviamente un tuo parere su questo
cami_black:
almeno tu mi
capisci…grazie, cercherò comunque di non fare passare molti giorni tra un
aggiornamento e l’altro (max 3)! Questo capitolo? Cosa ne pensi?
Sherry: hai letto quando lui le fa: ‘Bella,
non sei l’unica vampira che decide che Forks è il posto giusto per nascondersi?
e in + c’è dell’altro…
Sabry87:
certo che andava
tutto bene…sono carinissimi insieme
Bibina_88:
grazie, bellissimo
commento! Fammi sapere anche se questo ti è piaciuto
barbyemarco:
grazie, spero di
non averti fatto aspettare tanto
Nessie93: nel prossimo ci sarà Carlisle che
chiarirà tutto, sei veggente per caso?
Come
al solito ha guidato come un pazzo, credo che per lui non esistano i limiti di
velocità, siamo già arrivati di fronte all’ospedale di Forks, mentre continuava
a canticchiare l’ultima hit del momento senza degnarmi nemmeno di uno sguardo.
-Eccoci arrivati – dice con un sorriso scendendo dall’auto
Mi
prende una mano.
La
sensazione del calore della sua mano mi porta irreparabilmente a fare pensieri
poco casti su di lui. Cerco di fare finta di niente e gli sorrido come un ebete
mentre mi guida verso la porta scorrevole a vetri dell’entrata.
-mio padre dovrebbe essere al secondo piano – dice entrando definitivamente
Oh! Cazzo!
Non
appena le porte si sono aperte un aria intensa intrisa di disinfettante e di
sangue umano mi ha colpita come uno schiaffo dritto in faccia.
Con
un balzo arretro, spero che nessuno mi abbia vista.
Edward
mi segue fino all’uscita con occhi sbarrati dallo spavento.
-Bella che ti prende? –
Non
posso rispondergli, dovrei respirare.
Mi
metto una mano sulla bocca e sul naso per fargli capire.
- ti da fastidio l’odore del sangue? -
Ma dai? Hai vinto il premio nobel per
l’arguzia
Che
stupida dovevo capirlo prima che era un impresa a dir poco folle. Riesco a
stare a scuola ormai senza problemi ma qui la situazione è molto differente.
-scusa –
mi dice con occhi tristi
Scuoto
la testa, non è colpa sua, non si deve scusare se io sono un mostro.
Si
avvicina, vuole abbracciarmi.
No! Sei pazzo?
Arretro.
In
questo momento la gola mi brucia come se avessi ingerito candeggina nonostante
abbia smesso di respirare ormai da qualche minuto.
Devo
andare via.
-scusami tu
– riesco a sussurrargli piano
quelle
due parole mi hanno però portato a respirare intensamente il suo profumo.
Di
colpo non rispondo più delle mie azioni, mi posiziono di fronte a lui con un
balzo e gli stringo le braccia attorno al collo. Avvicino la mia bocca al suo
collo e ispiro forte il suo profumo.
Ho
voglia di lui.
Inizio
ad assaporare la sua pelle con la punta della lingua mentre gli accarezzo i
capelli.
Non
si muove.
È
troppo spaventato, forse?
No,
non credo sia spaventato. L’odore della paura lo riconosco bene.
Anche
lui ha voglia di me. Questo riesco a sentirlo.
Non
vorrei farlo ma non riesco a trattenermi è come una calamita che mi attira. Non
posso ucciderlo, ma il mio corpo non risponde al mio cervello, non risponde
alla mia volontà. In questo momento è la belva, la cacciatrice assetata che ha
in pugno la situazione.
Voglio
assaporare il suo nettare, deliziarmi con il suo sangue.
Mi
stringe anche lui tra le sue braccia.
Perché? Vorrei urlargli
Perché non lotti contro il tuo
destino? Perché non urli e piangi? Perché non mi supplichi di salvarti?
Forse
questo potrebbe risvegliare quella parte di me, la parte razionale che lo ama,
questo forse potrebbe salvarlo.
-Edward –
una voce interrompe tutti i miei piani.
Quella
voce l’ha salvato. Ha salvato la sua vita.
-papà –
dice lui con un sorriso come se non fosse successo nulla. Come se non avesse
compreso che stavo per ucciderlo.
Mi
volto anche io tornando in me.
Un
uomo a dir poco stupendo mi fissa incredulo.
-lei è Bella, la ragazza di cui ti parlavo – dice avvicinandosi
-piacere sig. Cullen – dico timida
-chiamami pure Carlisle – dice con un sorriso.
Adesso
capisco da chi ha preso.
-stavo giusto per andare a casa, vi serve un
passaggio ? – dice prendendo dalla
tasca del camice bianco una chiave
-no, sono venuto con la Volvo – risponde Edward
-allora ci vediamo a casa? – dice rivolgendosi a me con un sorriso
-certo –
rispondo ricambiando
si
allontana.
-Edward – lo
guardo con sguardo implorante
-shh – mi
zittisce prima che io possa cominciare con le mie scuse.
Saliamo
in auto.
-ti rendi conto di cosa stavo per fare? – gli dico con voce spenta guardando un punto
indefinito davanti a me.
-È stato molto eccitante – mi dice con un sorriso sghembo
-Edward, non scherzare, io stavo per uc…- non riesco a terminare la frase
-Non l’hai fatto, no? –
-Solo perché è arrivato tuo padre – gli urlo arrabbiata
-Bella, andiamo, se avessi avuto davvero
quell’intenzione a quest’ora sarei già morto –
Su
questo ha ragione, ma ciò non toglie che potrei fargli del male in futuro
-sono un pericolo per te – se potessi piangerei un mare di lacrime
-Bella! Mi fido di te – dice secco fulminandomi con i suoi intensissimi
occhi verdi
-Non dovresti – incrocio le braccia
Sbuffa.
– Isabella, finisci di fare la
melodrammatica, quante volte siamo stati soli a casa tua o prima nella raduna?
Quante volte mi sono avvicinato a te? Quante volte ti ho baciata? Bella non
credo davvero tu mi possa fare del male, e anche se lo faresti… - non
riesco neanche a rispondergli lo guardo imbambolata, cosa sta dicendo? – anche se lo faresti,direi che ne è valsa la pena…incontrarti,
viverti…-
-ora basta, cosa stai dicendo? Sei forse impazzito? –
-Bella, non ti lascerò andare via da me, capisci? –
No, non lo capisco
-Edward, perché non hai paura? Perché non sei come
tutti gli altri umani che mi evitano?
–
Fa un sorrisino
-Mio padre è un vampiro –
parcheggia.
Come?
Il primo
premio spetta a:
tatatata
(rullo di tamburi)
Sherry
Brava, come
hai fatto a scoprirlo?
Grazie a
chi mi segue…MORSINI A TUTTI
pao87: sei molto perspicace, infatti come
vedi non è riuscita ad andare…
garakame: è abituato ad essere in contatto con
i vampiri è per questo che fa il duro
cami_black: Grazie mille per il tuo fondamentale
supporto. Hai ragione, vedrò di approfondire le domande piccanti
stezietta w: hai capito perché era così
impaziente, adesso?
Nessie93: non ho capito in che modo hai subito
l’influenza di Alice…?!? bacioni
barbyemarco: nel capitolo 13 lui le spiega che
non è la prima vampira a trasferirsi a Forks…l’altro era suo padre! Ora capisci
perché lui ne è al corrente? bacioni
Sabry87: sì, sono molto dolci e
tenerosi…soprattutto lui…
Bauci_Selvi: invece io sn di origini siciliane ma
ho vissuto sempre a milano, attualmente anche io vivo in Piemonte!!! La lotta
ai materassi ti assicuro che prima o poi ci sarà
Goten: spero tanto ti sia piaciuto anche
questo…fammi sapere
mistica88: spero che quest’espressioneO.Osia in senso positivo…ahahah
anna cullen: grazie per aver letto anche
Sun&Moon…ne sto scrivendo anche un’altra TOP SECRET, se ti va dacci un
occhiata…grazie…sisì bellissima la frase finale…
Sheba_94: anche secondo me Edward umano è
proprio yeah, forse un po’ troppo sicuro di se…ma d'altronde possiamo benissimo
comprenderlo…no?
Confusina_94: grazie cara, fammi sapere qualcosa
anche su questo…please
Banna: grazie come al solito della tua
bellissima recensione…io credo che il discorso lo approfondiranno presto, tu
che dici?
-No, naturale – specifica tranquillo come se non fosse rilevante
-Andiamo Cullen, non prendermi in giro – gli dico canzonandolo un po’
-È la verità –
-Ma
com’è possibile? – gli
chiedo sempre più confusa
-Te lo dirà lui stesso
– dice avvicinandosi alla porta
-accomodatevi – Carlisle ci accoglie alla porta con
un sorriso
-grazie– gli sorrido a mia
volta
adesso
che lo guardo meglio in effetti oltre ad essere bellissimo ha anche la pelle
diafana e chi occhi color caramello.
Che
stupida che sono stata a non capirlo prima che fosse un vampiro, è così palese ed ovvio.
-allora
Bella, come ti trovi a Forks? – mi chiede facendomi cenno di accomodarmi sul divano mentre lui si posizionava sulla poltrona. Edward si siede vicino a me.
-Bene, grazie – gli rispondo un po’ intimidita da quell’essere così perfetto.
-Quando abbiamo saputo che ti eri
trasferita qui, devo essere sincero, ho pensato di intervenire per chiederti
educatamente di andartene –dice sempre con il sorriso
sulle labbra – poi abbiamo scoperto qual’è la tua dieta e allora ho dovuto ricredermi…-
Non risposi, mi limitai a sorridergli.
-da
quanto tempo sei una vampira? -
-otto
anni – rispondo un po’
titubante vista la presenza di Edward
Sembra stupito della risposta perché allarga l’arco sopraccigliare
e spalanca gli occhi. Sapevo perché lo era, non era
l’unico vampiro che rimaneva sorpreso nel sapere che nonostante non fossi una
vampira da molto tempo riuscissi a controllare così bene la mia sete.
-mi
sono sempre e solo cibata di animali – sottolineo
-bene– si passa una mano
dietro i capelli – hai una forza di
volontà invidiabile – dice ancora sorpreso
-mai
come lei – ribatto – insomma lei lavora in un ospedale – dico
non riuscendo a trattenere un entusiasmo fin troppo evidente
ride. – tutta questione di allenamento, mi ci sono voluti decenni, ma ti prego dammi
del tu, mi fai sentire vecchio–
-Bella voleva sapere come fai ad essere
mio padre – interviene Edward facendo finalmente la domanda che mi
rimbomba nel cervello da quando siamo entrati.
-Ecco – inizia il dottore incrociando le gambe
Lo fisso in attesa che continui
-diciotto
anni fa ho conosciuto una ragazza umana del quale mi ero pazzamente innamorato – si sistema un ciuffo biondo dietro
l’orecchio – Esme, era così che si
chiamava – pronuncia quel nome con tutto l’amore e la tenerezza possibile –
anche lei ricambiava questo amore
impossibile e mi chiedeva insistentemente di trasformarla per poter coronare il
nostro sogno –
-e
poi? – chiesi ormai
completamente rapita dal racconto
-io
non volevo farlo, non volevo condannarla per l’eternità ad essere come me,
anche se apparentemente sembrava la cosa più giusta da fare – mi guarda fisso negli occhi – un giorno mi provocò più del dovuto e
finimmo per fare l’amore convinta che non sarei riuscito a trattenermi nel trasformarla
ad un contatto così intimo e ravvicinato – abbassai gli occhi a quella
confessione – ma non lo feci, e lei mi
lasciò anche se mi amava alla follia perché non riusciva a vedersi invecchiare
vicino a me – sospirò, si vedeva che gli faceva ancora male parlare di lei
– i suoi genitori la obbligarono a
sposare un uomo, un certo Larry, ma lei non era felice, voleva me, e ci
trovavamo a passare lunghi pomeriggi insieme…spesso, molte volte ci facevamo
prendere dalla passione… - si schiarì la voce – un giorno mi confessò di essere incinta, entrambi credevamo che fosse
di suo marito perché non credevamo nella possibilità per noi di avere un
bambino e invece… -
-Edward – dico involontariamente
-Esatto – conferma
-Esme? Appena
avete scoperto di chi era il bambino l’hai trasformata? – dico aspettando una conferma
-No – dice secco con odio verso se stesso – il bambino cresceva piano nella suo ventre e
lei invece sembrava sempre più magra e stanca, non potevamo sapere che la causa era Edward –
Mi voltai con gli occhi sgranati verso Edward
-Si spense durante il parto, quando presi
in braccio Edward mi accorsi subito che si trattava di un essere unico,
speciale e lo presi con me facendo credere a tutti che anche il bambino era
morto durante il parto –
Non riuscivo a credere a quello che avevo appena sentito. Mi volto
verso Edward.
-lui
è il frutto di quell’amore, e lei non è vissuta abbastanza per saperlo –
se avessi potuto avrei pianto
- era il suo sogno, quello
di avere un figlio con me, molte volte, quando eravamo insieme, fantasticavamo
sulle fattezze del bambino e lei insisteva nel dire che doveva prendere tutto
da me, e sui possibili nomi da dare, anche se sapevamo che era una cosa irrealistica,
e lei avrebbe voluto Edward se fosse stato maschio e
Alice se fosse stata femmina -
Alice? A quel nome mi ricordai anche di tutti
gli altri fratelli
-e
gli altri? Alice, Emmett, Rosalie e Jasper? – chiesi subito
-no
– rise – loro sono umani, hanno perso i loro genitori
a causa di attacchi da parte di vampiri quando erano piccoli e io ho deciso di
prendermi cura di loro –
-e
tu cosa sei esattamente ? – mi rivolgo a Edward
-un
mezzo vampiro, anche se con il tempo ho acquistato quasi del tutto la natura di
solo umano –
adesso si spiegano molte cose
-scusate
ragazzi adesso io devo proprio tornare in ufficio, ci vediamo Bella, vieni pure
quando vuoi – dice sempre
cortese
-grazie –
-la
smetti di fissarmi in quel modo? – mi dice poi Edward appena suo padre esce di casa
-perché
non mi hai detto niente --
gli dico lanciandogli il cuscino del divano più vicino
-perché
mi piace lasciarti a bocca aperta – dice ridendo
Mi scuso innanzitutto per il clamoroso ritardo, ma quello
che avevo scritto in precedenza l’ho cestinato e ho dovuto riscriverlo, spero
che non vi deluda, anche se forse lo troverete un po’ troppo noioso…COMMENTATE!!!
Grazie alle 127 persone che hanno voluto aggiungere questa
storia nei preferiti e grazie anche ai seguiti (76)!!!!
Grazie Goten
come al solito sei carina a commentare, Sabry87Carlisle non
poteva essere un umano, te lo vedi tu da umano? Io no! Cmq grazie
per i complimenti che fanno sempre tanto tanto piacere…
BimbaFollementeInnamorata:
anche tu ci eri andata mooolto vicina…fammi sapere se è convincente
come storia
CaroT: ti chiedo umilmente perdono, ti ho
fatto aspettare troppo ù.ù
Bauci_Selvi: intanto complimenti
per la tua fic, poi ti ringrazio per il commento lungo lungo, dunque, io
abito in provincia di Novara, Arona, conosci? Ma lavoro
a Milano. Fammi sapere qualcosa…ok?
Bannabravissima, la vedi
proprio come me…Carlisle non può essere un semplice umano! È suo figlio
naturale hai visto?*O* BACIONI
barbyemarcograzie mille per il
tuo preziosissimo supporto
Sheba_94: al sodo? Cioè
vuoi che finisca la fic? O eri curiosa di sapere dell’altro e ti ho lasciata nel momento meno opportuno?
Sherry: non posso anticipare niente…fammi
sapere intanto se questo ti è piaciuto! BACI
Nessie93: Cero che ho letto
BD, esatto Edward non è altro che una specie di Reneesme, brava! Baciotti
Elrilin: visto che adori questa, hai adorato Sun&Moon
fai un salto anche all’altra Top Secret? Cmq ti ringrazio moltissimo…BACIONI
stezietta w Esme
come vedi e morta…poverina però sono proprio cattiva
anna cullen:
grazie, grazie sei troppo buona, fammi sapere anche per questo, ci conto
cami_blackanche tu l’avevi
capito? Ma siete troppo forti! Comunque
bella anche da vampira non può che essere imbranata…grazie per i complimenti…Morsini
Confusina_94: sono proprio oggi passata a leggere
la tua fic (ero rimasta indietro) sei brava, comunque tornato
a questa fic, ti aspettavi una storia del genere con Edward mezzo vampiro?
pao87:
ciao! Non svenire ti prego altrimenti ci tocca
chiamare il dott. Cullen! Fammi sapere…
Capitolo 18 *** Ora finalmente riuscirai a scioglierti ? ***
Capitolo 17– Ora finalmente riuscirai a scioglierti
Capitolo 17– Ora finalmente riuscirai a
scioglierti ?
Ci prendiamo a cuscinate come due bambini.
Sono in vantaggio, con un balzo l’ho disarmato, adesso ho io in
mano la situazione, ho un cuscino nella mano destra e uno nella mano sinistra,
e gli lancio uno sguardo divertito di sfida.
Non si lascia intimorire e si catapulta addosso a me facendomi
cadere all’indietro.
Sbatto violentemente sul pavimento e le piume si sollevano
svolazzando per tutto il salotto.
Va bene che non mi faccio
male ma ti pare il modo?
Sto per dirgli quello che ho appena pensato ma lui è tornato
improvvisamente serio, si trova sopra di me, a qualche centimetro dalle mie
labbra.
-Ora finalmente riuscirai a scioglierti ?
– mi chiede mantenendo
il mio corpo saldamente al pavimento, ad un centimetro dalle mie labbra
-Cos… –
Non mi ha fatto neanche terminare perché ha appoggiato le sue
labbra alle mie eliminando lo spazio che le separava.
Sì, adesso che so che non posso più fargli del male sono molto
rilassata e tranquilla. Ricambio il bacio che man mano diventa sempre più
passionale e entrambi iniziamo ad ansimare.
Ad un tratto sento il suo braccio destro muoversi alla ricerca di
qualcosa.
Cosa stai facendo?
Non riesco a chiederglielo perché non voglio ancora dividere le
nostre labbra.
Si alza velocemente dal mio corpo e mi lancia una cucinata in
faccia.
Rimango così, distesa a terra con il cuscino sulla faccia, senza
dire nulla, immobile.
Ti sembrava il caso di
interrompere quello che stavamo facendo?
Sento che si sdraia accanto a me e solleva delicatamente il
cuscino dalla mia faccia, senza toglierlo definitivamente.
Ho chiuso gli occhi.
Lo sento sghignazzare divertito della mia imperturbabilità.
-dai Bella scherzavo –
non rispondo.
Ho due possibilità: fargliela pagare con la sua stessa moneta
baciandolo appassionatamente e poi andarmene sul più bello o buttarla sul
ridere.
Opto per la prima.
Lancio via il cuscino e con una semplice spinta mi ritrovo sopra
di lui. Mi accomodo a cavalcioni tra la sua pancia e il pube.
È stupito, non si aspettava questo mio gesto audace.
Cullen, non hai ancora
visto niente
Mi chino a baciarlo e questa volta il bacio parte subito molto
spinto.
Si allunga per sfilarmi la maglietta.
Ci riesce.
Rimango in reggiseno nero.
Fissa per un attimo il mio seno.
E poi inizia a baciarmi il collo.
Uffa, temo che adesso sia
molto difficile smettere anche per me.
-ehm –
-cosa? – mi chiede con voce roca, non l’ho mai
visto così prima
-mi sono ricordata una cosa –
-non mi importa –
con forza capovolge la situazione, io adesso sono sotto di lui,
senza maglietta e lui continua a baciare ogni angolo della mia pelle.
-Cullen? –
-Mh? – dice senza staccare le sue labbra dal mio petto
Quanto mi piace…
-Devo andare – anche la mia voce risulta tremendamente
roca e affannosa
-Dopo –
Okay, se non intervengo
io…
-ho la torta in forno,mi spiace – Ma che razza di scusa è?
Smette di baciarmi e si solleva per guardarmi meglio negli occhi,
solleva un sopracciglio e inizia a ridere.
Rido anche io.
-bhè
sarà per la prossima volta allora? – dice alzandosi
ma perché rovino sempre
tutto?
-no, aspetta, scherzavo – lo ri-trascino su di me
-sei sicura ? – mi chiede
-sì -
Innanzitutto scusate il ritardo e scusate la lunghezza del
capitolo…non mi odiate
GRAZIE A CHI MI SEGUE E CHI COMMENTA
pao87: allora la prossima volta che svieni
ti invio il dott. Cullen a casa, trattamelo bene, ok?
fria: non posso rivelarti questo
piccolissimo particolare, lo scoprirai
Sabry87: Sigh, sigh poverina Esme…questo ti
è piaciuto?
anna cullen: si, come avrai capito nel prossimo
capitolo faranno scintille…kiss
Nessie93: si, anche a me dispiace di averla fatta
morire, ma la storia mi è uscita così…sono contenta che il capitolo non ti sia
parso noioso! Grazie!
Bauci_Selvi:
Grazie mille per
tutti i complimenti…fammi sapere qualcosa anche su questo
garakame:
all’inizio volevo
che fosse un umano, ma non potevo dare a Bella la responsabilità di
trasformarlo e di allontanarlo dalla sua famiglia, per cui ho optato per un
Edward/renesmee! Grazie per i complimenti, continua a seguirmi.
BimbaFollementeInnamorata:
Alice entrerà in
scena presto, per il momento ci sono un po’ di “coccole” tra Edward e Bella
Sheba_94:
non sei una
pervertita, era ora che facessero qualcosina, no? Certo che avrà un lieto fine,
ti assicuro di sì. Ù.ù! per quanto riguarda Sun & Moon non so se lo
continuerò, perché ci sono rimasta malissimo che alla fine molti si siano
cancellati dai preferiti/seguiti e poi non era una fic molto commentata (anche
se essendo la mia prima “creatura” la adoravo), forse un giorno per te e per le
altre che la seguivano con passione la continuerò (prima però fammi finire Top
Secret e Latin Lover…altrimenti non riesco a stare dietro a tutto!) <3 Kiss
Banna:
esatto anche a me
ricorda qualcosa…bho mi sbaglio forse! Ti posso solo dire che essendo mezzo
vampiro è sicuramente più veloce e più forte rispetto agli altri umani, ma mai
quanto bella…per il super-potere diciamo che non posso anticiparti niente ma se
leggi nel cap. 11 forse lo capisci… bacioni
Goten: sì è muerta, purtroppo, mi sta
simpatica ma qui mi piaceva di più così…spero che commenterai anche questo
Confusina_94:
anche io l’adoro ma
doveva sacrificarsi per Eddino, no? Fammi sapere
stezietta w: sì,
mezzo vampiro e anche molto birichino…
Vi comunico che ho aperto una nuova
Fic si intitola Ice Heart in cui Edward è un superstrafigoso…non perdetevela. Ovviamente
se non lo avete ancora fatto vi consiglio anche di leggere Sun & moon (conclusa) e Top Secret…
La parodia Edward Vs. Fracchia è rimasta in
sospeso, qualche idea cel’ho ma non mi piace mai abbastanza è per questo che è
da decenni che non l’aggiorno, se qualcuno volesse inviarmi qualche sklero
personale potrei inserire un new cap e ovviamente inserire il nome come
co-autrice! Bhè fatemi sapere. Grazie
Non cambio il rating,
non mi sembra giusto cambiarlo solo per questo capitolo…
Fatemi sapere se invece
è contro il regolamento e mi tocca per forza cambiare il rating a tutta la fic.
Grazie
Capitolo 18– la prima volta
Mi trattiene a terra mentre bacia ogni angolino della mia fredda e
marmorea pelle.
Imprigiono il suo viso con le mani e inizio a baciarlo sulla
bocca, con la lingua traccio la linea delle sue labbra invitanti e carnose, mi
lascia giocare ma si capisce che è impaziente almeno quanto me di passare al
sodo.
Mi faccio spazio tra le sue labbra e le nostre lingue si
incontrano ed iniziano a danzare insieme e ad accarezzarsi lentamente. Sento il
suo sapore.
Niente mi ha mai fatto sentire più viva, neanche quando ero umana
ho mai provato sensazioni come questa.
Gli sfilo la maglietta e i capelli si scompigliano ancora di più,
non avevo mai notato quanto fosse muscoloso il suo torace, con le dita percorro
le piccole dune dei suoi addominali fino ad arrivare all’ombelico.
È tremendamente sexy e mi sta facendo letteralmente impazzire.
- basta giocare – mi sussurra a pochi millimetri dal mio
collo.
Sbottono sfacciatamente il primo bottone dei jeans. Non ho il
coraggio di fissarlo negli occhi in questo momento.
Ho un attimo di tentennamento e indugio su quel primo bottone, con
una piccola spinta del bacino mi fa capire che vuole che continuo a slacciare
il resto. Finalmente sollevo gli occhi portandoli sul suo viso perfetto, ha le
guance leggermente arrossate e mi sorride, come solo lui sa fare.
Apro di colpo anche gli ultimi tre bottoni mancanti, forse ho
utilizzato troppa forza perché mi è sembrato di sentire un “crak”.
Velocemente si libera dei jeans e la visione che si presenta è a
dir poco mozzafiato. Per un attimo è come se avessi bisogno di ossigeno,
boccheggio inutilmente per rifornirmene.
Adesso tocca a lui, sono sdraiata supina sul pavimento del salotto,
in un attimo mi ritrovo privata dei miei pantaloni. È così imbarazzante ma allo
stesso tempo così eccitante…
Credo che i boxer neri, ultimo indumento rimasto, possano
esplodere da un momento all’altro vista la massa che si sforzano di mantenere.
Come se mi avesse letto nel pensiero si libera anche di quel
problema lasciandomi per un attimo come interdetta dinanzi al panorama che mi
elargisce.
Il sangue che affluisce in grande quantità sia sul suo viso che
sul suo membro gonfio mi stanno facendo uscir di senno. Quanto vorrei poter
almeno assaggiare il suo sangue…
Immagino che i miei occhi abbiamo cambiato colore.
Smetto di respirare.
La sete di lui come uomo ha irreparabilmente risvegliato anche la
mia sete del suo sangue.
Sinceramente non so cosa succederebbe se lo mordessi, ma non posso
e non voglio correre questo rischio.
Mi irrigidisco.
-forse è presto – dice, la sua voce non riesce a
contenere un tono a dir poco dispiaciuto.
-No, tranquillo – gli sussurro – credo di essere pronta – lo guardo fisso negli occhi trattenendolo
con le mie braccia.
Mi da un bacio a stampo.
-ti amo – mi dice senza staccare le sue labbra – ma non c’è bisogno di affrettare questo
momento, abbiamo tutto il tempo… -
Lo bacio con molto trasporto e si arrende anche lui.
Elimina con poche mosse anche il reggiseno e le mutande
lasciandomi completamente nuda.
Mi sembra di vivere un sogno, io e lui nudi, sul pavimento del
salotto carico di soffici piume di cuscino…
Si adagia sul mio corpo e lentamente
entra in me.
Il mio corpo sembra fatto apposta per
accoglierlo e si modella secondo la sua forma.
Il suo respiro caldo mi solletica il
viso e si fa sempre più affannoso. Il suo cuore pulsa ad una velocità
sorprendente. Lo stingo ancora di più facendo aderire il mio seno al suo petto.
Il piacere che provo in questo momento
non può esprimersi con semplici parole, nessuna frase potrebbe raccoglierne mai
la pura essenza.
Potrei rimanere così per ore ed ore, la
mia resistenza è molto elevata, molto più elevata della sua, lo so bene.
Si interrompe
ed esce dal mio corpo con cautela.
- Perché? - protesto
;
Non mi risponde e si posiziona con il
viso tra le mie cosce ed inizia a stuzzicarmi con la sua lingua.
Ormai sono quasi arrivata all’apice del
piacere, con una spinta lo riporto nella posizione di prima per finire insieme
quello che abbiamo cominciato.
Chiedo
umilmente scusa, vi ho fatto aspettare tantissimo…scusateeeeeee!!!!
Ringrazio
vivamente le 139 persone che mi hanno aggiunta tra i preferiti (WOW!
Quante!!!!) e le 83 che mi hanno messa tra i seguiti!!!
Avete
visto il trailer di new moon? Ma che figo è Edward al compleanno di Bella con
quel vestito??? *me sbav*
Ok,
forse è meglio cambiare discorso e rispondere alle vostre recensioni:
Recensione di BimbaFollementeInnamorata,
fatta il 29/05/2009 - 02:32PM sul capitolo 18: Ora finalmente
riuscirai a scioglierti ? - Firmata
Ciao tesoro! Tutto ok? Purtroppo nella mia fic Bella vampira non
ha alcun potere aggiuntivo, Alice fa dei semplici sogni premonitori di tanto
in tanto ed Edward è in grado di capire bene le persone ma non riesce a
leggere i loro pensieri! Spero che questo cap ti sia piaciuto…resto in attesa
di una tua recensione
Recensione di Bauci_Selvi,
fatta il 25/05/2009 - 10:47PM sul capitolo 18: Ora finalmente
riuscirai a scioglierti ? - Firmata
Certo che Edward è meglio di tutto!!! Anche io adoro il fatto
che lei sia una vampira non gli crei alcun problema…anzi! Fammi sapere, ci
conto! Ps: complimenti per la tua fic
Recensione di stezietta w ,
fatta il 25/05/2009 - 10:25PM sul capitolo 18: Ora finalmente
riuscirai a scioglierti ? - Firmata
Alla fine non ha fatto cavolate (come al suo solito) ed alla fin
fine si sono decisi…
Recensione di Nessie93,
fatta il 25/05/2009 - 09:12PM sul capitolo 18: Ora finalmente
riuscirai a scioglierti ? - Firmata
Sinceramente non avevo ricollegato alla battaglia dei cuscini in
DB, ma è carino che tu abbia trovato un collegamento perché è un pezzo di
quel libro che adoro! Fammi sapere
Recensione di barbyemarco,
fatta il 25/05/2009 - 08:52PM sul capitolo 18: Ora finalmente
riuscirai a scioglierti ? - Firmata
Lo so, sono sadica, spero che con questo di aver colmato un po’
della tua curiosità
Recensione di Banna, fatta
il 25/05/2009 - 05:30PM sul capitolo 18: Ora finalmente riuscirai a
scioglierti ? - Firmata
Hai visto che hanno approfondito il discorso??? Finalmente, se
tirava fuori un’altra delle sue scuse la uccidevo seduta stante…hihih! Fammi
sapere
Recensione di Confusina_94,
fatta il 25/05/2009 - 03:50PM sul capitolo 18: Ora finalmente
riuscirai a scioglierti ? - Firmata
“scusa ma ho la torta in forno” fa morire, mi è venuta in mente
perché spesso con le mie amiche la tiravamo fuori nei momenti meno opportuni!
Spero che questo cap ti sia piaciuto…
Recensione di Sheba_94,
fatta il 25/05/2009 - 03:21PM sul capitolo 18: Ora finalmente
riuscirai a scioglierti ? - Firmata
Scusa se ti ho fatto aspettare un infinità di tempo! Spero che
“quello che succede dopo” sia stato di tuo gradimento…
Recensione di Ichigo_91,
fatta il 25/05/2009 - 03:17PM sul capitolo 18: Ora finalmente
riuscirai a scioglierti ? - Firmata
Grazie per aver letto tutta la fic (ci avrai perso molto
tempo!)! sono contenta che si sia piaciuta! Di questo capitolo che ne pensi?
Recensione di fria, fatta il
25/05/2009 - 02:55PM sul capitolo 18: Ora finalmente riuscirai a
scioglierti ? - Firmata
Eh sì, ma sono ancora un po’ indecisa, forse Ed diventerà un po’
bastardo…vediamo, ci devo ragionare…
Recensione di serve, fatta
il 25/05/2009 - 02:44PM sul capitolo 18: Ora finalmente riuscirai a
scioglierti ? - Firmata
Grazie! Anche io se si interrompeva la uccidevo e poi incenerivo
i suoi resti…quindi su questo siamo d’accordo! Spero che questo ti sia
piaciuto!
Recensione di anna cullen,
fatta il 25/05/2009 - 02:40PM sul capitolo 18: Ora finalmente
riuscirai a scioglierti ? - Firmata
Anche questo è un po’ cortino, mi perdoni? Purtroppo tra tutti
gli impegni riesco a ritagliare poco tempo…spero comunque che si sia piaciuto
Recensione di Sabry87, fatta
il 25/05/2009 - 02:34PM sul capitolo 18: Ora finalmente riuscirai a
scioglierti ? - Firmata
Hai visto cosa mi combinano questi due? XD
Recensione di garakame,
fatta il 25/05/2009 - 02:24PM sul capitolo 18: Ora finalmente
riuscirai a scioglierti ? - Firmata
Esatto, lasciamo che tutto si incendi tanto…l’importante è stare
con Eddino! Fammi sapere qualcosa, ok?
Recensione di Little_Princess_In_A_LoveStory,
fatta il 25/05/2009 - 02:21PM sul capitolo 18: Ora finalmente
riuscirai a scioglierti ? - Firmata
Mi sa che ti avrò sulla coscienza perché ci ho messo tantissimo
a inserire il capitolo! Grazie per aver ripreso a commentare spero che non
smetterai
Recensione di Goten, fatta il 25/05/2009 - 02:21PM sul
capitolo 18: Ora finalmente riuscirai a scioglierti ? - Firmata
Decisamente meglio Edward della torta…hihi! Questo? Ti è
piaciuto? Troppo dettagliato? Fammi sapere
Recensione di Twilly,
fatta il 26/05/2009 - 12:39AM sul capitolo 1: Prologo - Firmata
Wow! Grazie per aver letto anche le altre fic! Mi hai fatto
quasi venire la pelle d’oca quando hai scritto che sono addirittura riuscita
a commuoverti…grazie!
È doveroso, innanzitutto chiedere il vostro perdono per il clamoroso
ritardo con il quale ho postato questo capitolo
È doveroso,
innanzitutto chiedere il vostro perdono per il clamoroso ritardo con il quale
ho postato questo capitolo.
Le motivazioni sono
tante ma non mi assolvono del tutto, ho deciso di condividere con voi la mia
fic ed è giusto che la continui senza farvi penare tanto…purtroppo ho avuto
(ebbenesì ù.ù) il blocco dello scrittore…è strano non riesco bene a spiegarvi
di cosa si tratti: mi vengono (a ogni ora del giorno) idee per scrivere mille
diverse fic (tutte grandiose idee) ma appena cercavo di concentrarmi su questa
fic particolare la mia mente si svuotava del tutto! non volevo scrivere un
capitolo per farvi un contentino, aspettavo arrivasse l’ispirazione…ed
eccola…spero che questo capitolo sia all’altezza del resto della fic (ci tengo
molto a questa fic…sapete:mi sono affezionata alla mia creatura…)
Capitolo 19– Rinascita
Ho appena fatto l’amore con Edward.
Non riesco ancora a crederci, ero convinta che questa mia nuova
natura non mi avrebbe consentito di provare delle gioie differenti
dall’appagamento della caccia e, di conseguenza, del sangue.
Mi sono ricreduta positivamente. Sono riuscita a condurre una
dieta “vegetariana” cibandomi solo ed esclusivamente di sangue animale, a
convivere civilmente con gli umani, a imbarazzarmi, a provare sentimenti come
l’amicizia e addirittura ad innamorarmi…cosa che se mi avessero detto non ci
avrei mai creduto.
Neanche quando ero un umana ero mai riuscita a provare sensazioni
come queste che sto provando ora.
Se non sentissi la mancanza dei miei genitori direi che questa mia
condizione mi ha fatto rinascere…potrebbe sembrare blasfemo ma, sono contenta
di non essere morta in quell’incidente, sono felice che James mi abbia dato
un'altra opportunità.
Se fossi morta otto anni fa, così com’era scritto nel mio destino,
non avrei mai incontrato Edward e la sua famiglia e sarei morta senza mai
provare la sensazione di farfalle dello stomaco la prima volta che lo vidi
sorridere o l’emozione di guardarci negli occhi in silenzio o ancora l’ebbrezza
di sentire le sue labbra sulle mie o la sensazione del piacere più intimo
quando, poco fa, mi stringeva sul suo corpo nudo.
-a che pensi – mi chiede toccandomi la punta del naso
destandomi dai miei pensieri
mi volto per guardarlo negli occhi.
-sono felice – dico quasi sospirando, non vorrei, urlandolo
troppo forte, che questo incredibile sogno possa svanire nel nulla in pochi attimi
lasciandomi solo con l’amaro in bocca
-anche io – mi sorride come solo lui sa fare
ci guardiamo in silenzio scrutando ciascuno le iridi dell’altro,
ci basta guardarci negli occhi per capirci.
-ti amo – mi sorride
come risposta mi limito a stampargli un bel bacio sulle labbra.
-tra poco arriveranno gli altri forse è
meglio che ci rialziamo e sistemiamo questo disastro – dico sollevandomi di scatto
-no dai –
-su alzati o mi toccherà usare la forza –
a questa mia minaccia anche lui controvoglia si solleva dal
pavimento.
-non ci vorrà molto – non termino neanche la frase che ho già
in mano un aspirapolvere e sto cominciando a raccogliere le piume del cuscino.
In pochi minuti la casa è perfettamente in ordine, come se non
fosse successo nulla…
-ciaooooo – Alice entra di corsa nel salotto
-ciao – rispondiamo in coro io ed Edward
Alice ci scruta con uno sguardo birichino.
-cosa c’è? – le chiede Edward
-come mai avete saltato la scuola? – dice con tono di rimprovero, le
braccia conserte al petto ma con ancora un visibile sorrisino stampato in volto
-colpa mia – rispondo svelta
-ciao – entra anche Emmett dopo qualche minuto
-ciao – rispondiamo ancora in coro, ci guardiamo e scoppiamo a
ridere
-ma cosa avete da ridere voi due? – Emmett ci osserva stranito
-chissà cos’hanno combinato mentre noi
non c’eravamo – dice
Alice rivolgendosi all’orso
-perché? – chiedo io cercando di sembrare il più
possibile tranquilla – cosa te lo fa
credere ? –
si avvicina di qualche passo aggraziata, a un palmo dal mio viso
inizia a ridere.
-eh? -dico io
-e questo cos’è? – tira fuori dai miei capelli una piuma
bianca
opsssss!
-mha! L’importante che non abbiate usato
il mio letto – si
preoccupa subito Emmett – altrimenti non
riuscirei a dormirci mai più –
-sta tranquillo – Edward non sembra minimamente
imbarazzato della loro scoperta io mi sento come una bambina che è stata
scoperta a fare qualcosa che non doveva fare.
-Non va bene – mi bacchetta Alice – non ci siamo proprio Bella! –
-Cos… - tento di difendermi
-Eh no! – mi zittisce – tu prendi queste decisioni senza avvisarmi? A cosa servono le migliori
amiche, scusa? – mette le mani sui fianchi visibilmente offesa
-Hai ragione, ma non era una cosa che
abbiamo progettato, è successo è basta – è la verità
-Ok, d’accordo – mi lascio trascinare in camera sua.
Qui per lo meno siamo sole.
-hai sempre tutto il tempo di questo
mondo per raccontarmi tutto… - ha riacquistato il buon umore –…
nei particolari – specifica poi
-beh, che devo dirti…credo che tu già
sappia come funziona…più o meno…no? – sono terribilmente in imbarazzo a parlare di certe cose
-non ci siamo – sospira – io faccio le domande, tu rispondi, okay? – sorride
-okay – dico poco convinta
-era la tua prima volta? –
-sì –
-da vampira? –
-sì – rispondo prontamente
– no, aspetta un attimo… tu sai cosa sono? –
ride con la sua vocina
-mi prendi in giro forse? Mio padre è un
vampiro, come potrei non saperlo –
-giusto –
-com’è stato? –
-umh…F A N T A S T I C O – sillabo lentamente le lettere, solo al
pensiero mi vengono i brividi
-meraviglioso – batte le mani eccitata
poi si avvicina a me
-cosa indossavi? – abbassa il tono della voce, come se
fosse una confidenza intima
-questo – indico gli abiti che indosso – jeans e maglietta –
-stupida, non intendevo sopra… -
-ah! – ecco mi sembrava fin troppo facile – reggiseno nero e mutande nere –
-si può fare di meglio…devo portarti a
fare shopping con me –
inizia a fare una lista di tutto quello che secondo lei per una
donna è indispensabile.
Ormai è da qualche minuto che ho smesso di ascoltarla, mi limito a
dirle “sì, sì giusto! “ ogni volta
che fa una pausa per riprendere aria.
Chissà se anche Emmett ha fatto domande imbarazzanti ad Edward…mi
piacerebbe scoprire moltissimo le sue impressioni…
-…poi, un altro oggetto immancabile in
una borsetta, è senza dubbio il lima unghie…una spazzola, un completino di
ricambio…un lucida labbra water shine liquid diamonds gloss, lo specchietto di
Hello Kitty… -
-
Non dovrei farlo, lo so, ma è più forte di me.
Mi concentro per sentire la discussione tra Edward e Emmett.
-allora fratello? – sento una risatina –
non vuoi dirmi proprio niente? –
-no, lasciami in pace –
-…ti servirà anche un vestitino super
sexy per le serate in discoteca, un cappellino per la spiaggia, un costume
bikini rosso e bianco, una cintura color oro che si adatta molto bene al colore
dei tuoi occhi…mi stai ascoltando? –
-si certo…la cintura oro… -
-esatto, poi un porta monete, un mascara
blu, un mascara nero, i brillantini per la pelle… -
-okay, è stato stupendo, lei è stupenda…
-
-Wow! E bravo fratellino…… l’importante è
che non abbiate usato il mio letto… -
Nessie93, ti ho fatto aspettare
un eternità, spero che leggerai anche questo e commenterai…ciao
garakameper ora non lo cambio
visto che si tratta solo di quel capitolo…se l’amministratore me lo dirà lo
stesso lo farò, o eventualmente modificherò il capitolo e ne scriverò uno che
faccia intendere che ci è stato qualcosa ma senza specificare (come fa zia
steph)! questo capitolo ti è piaciuto? Fammi sapere!
BimbaFollementeInnamorataeccoci qui (anche se
con un terribile ritardo)…fammi sapere cosa ne pensi per favore
barbyemarcocerto che resiste…e
follemente innamorata!!! Fammi sapere prestissimo
stezietta
w Grazieeeeeeeeee!
Ti prego fammi sapere la tua impressione su questo
Sheba_94eccoti accontentata…con
le battutine di Alice e Emmett…aspetto con ansia il tuo super- commentino…
Ichigo_91Carissima, che bella la
tua bimba che ti riporta alla realtà scalciando…è troppo dolce e
tenera…complimenti! Spero che questo capitolo ti sia piaciuto! Ciao, a presto
miemeeccoci di nuovo qui!
Grazie per aver letto la fic tutta d’un fiato! Spero che anche questo capitolo
ti sia piaciuto…almeno un poco…
Sherryciaoooo cara! Mi lasci
un commentino anche su questo? Ho bisogno di riprendere un po’ di entusiasmo
per continuarla ancora con fervore! grazieeeee
-Bella ho una sorpresa per te -mi dice il mio amore entrando di corsa nella mia stanza quasi con il
fiatone.
Ormai sono cinque mesi che stiamo insieme. E mi sembra quasi di
vivere in un sogno. Lui è fantastico.
Certo abbiamo i nostri alti e bassi ma niente che non si possa
risolvere con un po’ di coccole e tenerezze…
Con la sua famiglia poi tutto va a gonfie vele, a parte quando
Alice mi utilizza come manichino per le sue creazioni, direi che non potrei
chiedere di meglio.
- di cosa si tratta ? –
gli dico portandogli due braccia attorno al collo e stampandogli un bacio sulle
labbra.
-non così in fretta – si libera della morsa delle mie
braccia e si posiziona sul letto. Seduto.
Mi fissa dritto negli occhi con il suo solito sorriso sghembo e
quasi non mi sciolgo solo a guardarlo.
-beh? – lo esorto a parlare mentre prendo posto accanto a lui.
Si è fatto serio. Ha incurvato le sopracciglia verso il naso e
fissa un punto indefinito davanti a se. Lo fa sempre quando pensa, ma non lo
avevo mai visto così concentrato e preoccupato allo stesso tempo. Inizio ad
agitarmi.
-tieni – mi porge una busta
-cosa sono? – chiedo mentre tiro fuori due
biglietti
-non si capisce? Sono
due biglietti aerei – specifica
-sì, questo lo vedo… -
-andiamo in Arizona – dice con un sorriso
-in vacanza? – chiedo scettica – lo sai che non posso espormi alla luce del
sole, no? – gli ricordo
-si, a questo ci ho pensato, ma è troppo
importante, devi venirci – di nuovo la sua faccia seria
perché è troppo importante? Perché devo andarci? Non capisco…
interrompo subito i miei pensieri, ho capito dove vuole arrivare.
-no, ti ringrazio ma è meglio di no,
Edward non verrò a Phoenix, toglitelo dalla testa - gli restituisco la busta
-sapevo che avresti reagito così – si alza di scatto dal letto
-ma come posso presentarmi dai miei
genitori dopo quasi nove anni ? cosa potrei dire: “ciao mamma, ciao papà, sono
viva ma sono una vampira…”! ti rendi conto che è assurdo ? –
-ho pensato anche a questo –
-illuminami –
-potremmo dire che a seguito
dell’incidente hai perso la memoria finché un bel giorno ti sei svegliata e ti
sei ricordata del tuoi genitori –
-Edward ma ti senti quando parli?
Continuo a pensare che non sia una buona idea –
-Bella, i tuoi hanno diritto di sapere
che sei viva –
-No, se la realtà li ferirebbe ancor di
più! Io non posso rivelargli quello che sono, li metterei in pericolo –
-Bella, tu hai diritto di rivedergli di
riabbracciargli… –
Lo so, mi mancavano. Ogni fottuttismo giorno.
Mi chiedevo ogni giorno come stessero e se ancora mi pensavano
come io facevo con loro.
- saranno felici di sapere che sei
viva –
-Edward, guardami ti sembro viva ? sono
una non-morta, capisci? –
-Bella non essere testarda, ti prego –
Ed ecco che mi trovo all’aeroporto di Phoenix. Grazie a Dio il
cielo è nuvoloso ma direi che non passo lo stesso del tutto inosservata visto
che a Luglio indosso un maglione a maniche lunghe e dei pantaloni in modo da
non lasciare nessun lembo di pelle scoperto.
-il nostro taxi è arrivato – mi dice Edward aiutandomi a portare la
borsa.
I vampiri hanno paura?
Perché io ne ho, e tanta
anche.
-Edward, non sono convinta –
-Ormai siamo qui! Un altro piccolo sforzo
– mi tiene stretta la
mano ma io ho un po’ paura non vorrei stritolargliela troppo e allora la lascio.
-Dove vi porto? – la voce del conducente ci interrompe
-Sunland avenue 352 – Edward gli fornisce le coordinate per
raggiungere la casa dei miei genitori
Appena pronuncia quelle parole un senso di vuoto si impadronisce
di me. Tanti ricordi affiorano prepotenti e avrei tanta voglia di piangere e di
sfogare tutto ciò che ho dentro.
Il taxi parte. Mi soffermo a guardare le vie che percorriamo. Le
ricordavo così, solo qualche piccolo negozio nuovo. Passiamo il parco dove
Renèe mi portava quando ero una bambina e un'altra fitta al cuore si apre.
Edward ha pensato di contattarli prima per evitare di causargli
uno shock troppo forte. Si è mantenuto comunque molto sul generico: “ho dette
novità importanti da darvi riguardo vostra figlia”…così aveva detto loro al
telefono.
Ultima svolta e siamo arrivati. Edward paga il taxi e insieme
scendiamo.
Mi tremano le gambe.
Passiamo il vialetto, non se se scoppiare a ridere o se piangere
(come se potessi…) perché qui tutto sembra essersi fermato a quel giorno di
nove anni fa. Nel giardinetto davanti casa c’è ancora quella stupida cuccia di
legno, avevo costretto mio padre a costruirla quando avevo sei anni, nonostante
non avessimo un cane, mi rifugiavo spesso lì dentro; quella cuccia era
diventata la seconda mia cameretta.
Mi stupì di conservare ancora intatti anche quei ricordi.
Edward suonò il campanello due volte, mi nascosi dietro di lui,
nonostante il sole non ci fosse più.
Una signora sui quarantacinque anni venne ad aprire, aveva i
capelli a caschetto leggermente spettinati e alcune rughe profonde, troppo
profonde per la sua età, le solcavano il viso. Sembrava triste. Riconobbi
immediatamente quella donna, era Renèe anche se non era più la stessa. Mia madre
era solare, aveva lunghi capelli biondi, mai il suo sorriso mancava sul suo
volto.
-sì? – disse dopo aver squadrato Edward
-Sono Edward Cullen, possiamo entrare? –
Si scostò per farci entrare.
-mamma! – in teoria avrei dovuto aspettare che Edward le spiegasse ma non
riuscì a trattenere quell’esplosione dentro di me
-
mi gettai letteralmente su di lei abbracciandola.
Rimase immobile.
-che razza di scherzo è questo? Mia figlia
è morta – tremava
mentre pronunciava quelle parole
Edward mi guardò e prese la parola – Isabella è viva, ed è proprio qui di fronte a lei –
Rise amara.
-avrei potuto credervi…ma vi siete
svelati da soli… lei non si… -
-Bella ! – dissi io anticipato quello che voleva
dire
-Sei…sei davvero tu ? –
-Sì, mamma – mi strinse forte a sé.
-Fatti vedere – mi disse dopo aver sciolto l’abbraccio
Tolsi i grandi occhiali da sole e la sciarpa che avevo indossato
per evitare che i raggi di sole si posassero sulla mia pelle.
Mi guardò dritta negli occhi le lacrime iniziarono a scendere da
prima silenziose, poi i singhiozzi iniziarono a percuoterla.
-Bella, cos’hai fatto? – disse tra le lacrime – sembri diversa, so che sei tu ma… - era
confusa
-Sono sempre io – le dissi semplicemente, se avessi
potuto piangere lo avrei fatto
-Sei fredda e pallida, sei malata? – mi chiese con uno sguardo preoccupato
-Credo di doverti spiegare… -
Ci accomodammo sul divano a fiori del salotto.
-quando ebbi l’incidente… - iniziai a raccontare ma lei
continuava a piangere, ripresi a parlare grazie all’incoraggiamento di Edward
che mi stringeva la mano –devo essere
sbalzata fuori prima dell’impatto, sinceramente non ricordo la dinamica… –
-noi pensavamo fossi morta…avresti dovuto
vedere in che condizioni era il pick-up, tutto accartocciato su se stesso… –
-la caduta deve aver provocato un trauma
celebrale perché quando mi svegliai non ricordavo più niente – mentì
portò entrambe le mani sulla bocca, le lacrime continuavano a
scendere
-i
ricordi riaffioravano pian piano e poi mi sono ricordata di tutto, di te, di
voi –
si alzò per abbracciarmi di nuovo
-non posso ancora credere che tu sia qui –
mi accarezzava i
capelli
-devi ringraziare Edward, se non ci fosse
stato lui non avrei trovato il coraggio di venire –
mia madre si gettò anche su Edward piangendo di gioia-
grazie, grazie -
-mamma – la interruppi – dov’è Charlie ? –
la sua gioia svanì.
Volevo sinceramente ringraziavi per l’affetto
che mi avete dimostrato. Non so come farei senza di voi.
Grazie davvero!
Nessie93eccomi con un nuovo
capitolo (anche per questo ti ho fatto aspettare) ho deciso di farla
rincontrare con Renèe, spero che l’idea ti sia piaciuta. Grazie per il tuo
sostegno. A presto! Bacioni
BimbaFollementeInnamorataciao carissima! Sono
contenta che il precedente ti sia piaciuto, fammi sapere qualcosa anche su
questo. Un bacione
shadowmoonprometto un capitolo
tutto dedicato a Edward e a Emmett molto comico! Per ora mi sono buttata sul
genere “carramba che sorpresa”, spero ti sia piaciuto comunque!
Sherrygrazie tesora! Sei
comprensiva, grazie! Spero che questo capitolo ti sia piaciuto, ho voluto che
Bella vedesse i suoi…visto che bella sorpresa le ha fatto Edward?
stezietta
w lo
so, ti ho fatto aspettare…uffi! Sorry! Fammi sapere presto! Baci
Sheba_94GRAZIEEE! Credo che
siamo tutte sulla stessa barca: chi non voleva essere nei panni di bella nel
capitolo delle “piume”? eh? *me ti fa l’occhiolino*. Spero tu abbia ricaricato
le batterie SCLERO TURBO perché “pretendo” un commentino dei tuoi…ps: ho letto
la tua fic è troppo divertente (ma del resto si sapeva già) appena riesco ti
lascio una recensione come si deve! bacioni
Ichigo_91Angy?
Wow, bellissimo nome! Complimenti! A quando il lieto evento? Alice e Emmett
sono anche i miei preferiti quindi viaggiamo sulla stessa linea d’onda. A
presto. Ah! Fammi sapere qualcosa sul capitolo!
serveeccone un altro (anche
se come sempre in ritardo). Aspetto un tuo parere su questo! bacioni
Confusina_94ciaoooo!
Questo ti è piaciuto? Fammi sapere! bacioni
garakamemenomale
che c’è chi mi capisce! Spero che anche questo ti sia piaciuto! Vediamo se riesco
pian piano ad abbandonare questo blocco! Ciao! Baci e ancora grazie
Little_Princess_In_A_LoveStorygrazie
per la comprensione! Spero di essere tornata quella di una volta con questo capitolo!
Fammi sapere! A presto, baci
Elfa sognatriceGrazie
tesora! Questo ti è piaciuto? Aspetto il tuo commento! Kiss
barbyemarcoGrazie,
mitica! Mi hai fatto riacquistare il buon umore! Aspetto la tua recensione con ansia!
Kiss
Sabry87ciao cara!
Niente amoreggiamenti in questo capitolo per i due piccioncini! Ma spero ti sia
piaciuto comunque! Kiss
anna cullenti ho fatto
aspettare ancora, mi spiace! Spero di non averti delusa con questo capitolo! Fammi
sapere! Ciao, baci
Bannacon un po’ di fatica…ma
sono qui! Sono passata dal capitolo comico a questo stile “carramba che sorpresa”,
ma volevo che Bella rivedesse sua madre, che te ne pare? kiss
…non potete immaginare quanto mi vergogno a postare dopo tutto questo
tempo…
…non potete immaginare quanto mi vergogno a
postare dopo tutto questo tempo…
ma devo portarla a termine!
il capitolo è corto ma finalmente ho trovato
un modo per continuare questa ff =)
Capitolo 21–
Pericolo
-non so che fine
abbia fatto Charlie –
risponde con un tono amaro, e poi continua – dopo l’incidente non facevamo
altro che litigare e così un giorno se ne andato senza lasciare traccia –
La mia morte è riuscita a separare anche Renèe e Charlie. I miei
genitori erano molto uniti, nonostante la loro estrema diversità di carattere e
di pensiero e adesso… Renèe non sa nemmeno dove sia finito.
Una voragine di dolore all’altezza del petto si schiude quando
penso a quello che può essergli successo.
Mi sento responsabile di tutto il dolore provocatogli in questi
anni.
Mi sento estremamente responsabile, visto e considerato, che io
non sono realmente morta come credevano e che avrei potuto fargli
sapere, in qualche modo, che stavo bene e soprattutto che sono viva.
-Tutto bene ? – Edward mi accarezza lievemente una mano.
Annuisco e cerco di sorridergli ma lo sappiamo entrambi che sto
mentendo.
-Lo cercheremo – afferma con un barlume di speranza nei
suoi occhi così verdi.
Mi piacerebbe essere come Edward. Lui riesce a trovare sempre la
cosa positiva. Lui vede sempre il bicchiere mezzo pieno.
A volte, però, la realtà fa maledettamente male e brucia da
morire. Brucia più della gola in fiamme dopo un mese di completo digiuno dalla
caccia.
-sì – cerco di essere convincente ma risulto
falsa persino alle mie orecchie. Non sarà per nulla facile trovarlo, fermo
restando che sia ancora vivo.
Edward si alza dal divano e si sposta in veranda.
-Tesoro posso
offrirti qualcosa ? – mi
chiede Renèe alzandosi in piedi.
-No, grazie,
mamma – mi fa un certo
effetto pronunciare quella parola, all’apparenza così semplice, dopo anni di
completo digiuno dal pronunciarla.
-Sicura ? – insiste avvicinandomi un vassoio con
dei biscotti ripieni di pezzetti di cioccolato fondente. I miei preferiti, un
tempo.
-Sì, ho già
mangiato, grazie – più
andiamo avanti è più mi rendo conto che non sarà poi così semplice mantenere
segreta la mia vera natura.
-Vuoi vedere la
tua stanza ? – mi
chiede con un leggero sorriso. So che le fa ancora male le sue mani sono
strette in pugni.
Mi stupisco ci sia ancora la mia camera.
-Certo – rispondo per farla felice anche se non
so se è proprio una buona idea. So già che ogni singolo particolare mi
provocherà un vortice di ricordi.
Apro
la porta e entro nella camera.
Non
ci posso credere. Ogni singola cosa è rimasta invariata, immutata. È come se il
tempo in quella stanza si fosse fermato a quel giorno.
I
miei ricordi umani riaffiorano ad uno ad uno e come lame taglienti mi
feriscono.
Sulla
scrivania ancora la custodia di un cd vuota, un quaderno di matematica aperto.
Nello stereo lo stesso cd che stavo ascoltando. Sul letto il mio orsetto di
peluche sembra anch’esso contento di rivedermi dopo tutto questo tempo.
Non
riuscendo a reggere un minuto di più con una scusa banale abbandono la stanza.
-
Bella, tutto bene? - Mia madre si avvicina premurosa.
-
Sì - sospiro chiudendo gli occhi
-
Ho soltanto bisogno di una boccata d’aria – mento. La verità è che non sarei
mai dovuta venire qui.
Prima
che possa parlare, scendo velocemente le scale e raggiungo Edward in veranda.
Fuori
sta iniziando a fare buio così non devo preoccuparmi degli sguardi indiscreti
del vicinato.
Gli
odori di Phoenix sono freschi e gradevoli, sanno i primavera.
-Bella – inizia Edward in tono
duro. Quel tono non mi piace per niente.
-Ho parlato con Carlisle riguardo
tuo padre… - la sua voce è spenta e triste.
Uno
strano senso di ansia e angoscia mi trapassa il corpo. Cerco di controllare i
miei istinti e mi seggo sul una sedia a dondolo in legno.
So
cosa sta cercando di dirmi. Charlie è morto.
-è morto, vero? – rivolgo lo
sguardo altrove, verso un punto indefinito.
-No – dice.
Non
ci credo.
Appoggia
una mano sulla mia spalla. Se sta cercando di calmarmi direi che non ci sta
riuscendo minimamente.
-allora cosa? – le mie parole
risuonano pressoché come un ringhio.
Tutta
questa attesa inizia a darmi sui nervi.
-dobbiamo andarcene di qui,
presto –
-Cosa ? E Renèe ? –
-Verrà con noi –
-Edward, vuoi dirmi che diavolo
sta succedendo ? – mi alzo di scatto facendo dondolare la sedia.