And if somebody hurts you, I wanna fight

di heyitsara
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Welcome To Atlanta ***
Capitolo 3: *** All Night Long ***
Capitolo 4: *** We Are Friends? ***
Capitolo 5: *** Rainbows ***
Capitolo 6: *** The Best Thing Ever Happened ***
Capitolo 7: *** You're My Sunflower ***
Capitolo 8: *** Happy BDay J! ***
Capitolo 9: *** Liar ***
Capitolo 10: *** Endless ***
Capitolo 11: *** Feelings ***
Capitolo 12: *** The sound of happiness ***
Capitolo 13: *** The Problem Of Anger ***
Capitolo 14: *** Her ***
Capitolo 15: *** Las Vegas ***
Capitolo 16: *** The Destiny ***
Capitolo 17: *** Goodbye My Lover ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Chapter 1

 

New York

Jude camminava per le strade della grande mela cercando un rifugio da tutto quello che sentiva in quel momento. Le mani sudavano, le batteva così forte il cuore che quasi pensava che le stesse per venire un infarto. Camminando velocemente, quasi correndo, riuscì ad arrivare in quel posto che tanto aveva bramato, Central Park.
Si guardò in giro, finalmente quel senso di tachicardia, quasi claustrofobico si era calmato, dando spazio ad un lampo di serenità che quasi subito venne sostituito dalla consapevolezza che si trasformò prima in tristezza e poi dolore..
Perchè a lei? non riusciva a spiegarselo, e pure è sempre stata una ragazza solare, gentile, rispettosa con tutti con dei sani principi, aveva ottimi amici e c'era sempre per tutti.
Le avevano sempre detto "L'amore è un brutto affare Jude" e lei non ci aveva mai dato peso. Era una che credeva nel vero amore, nel bene e nel male ma quella sensazione..
Non ce la faceva, nonostante ormai si fosse stesa sull'erba a guardare il cielo azzurro splendente, nulla riusciva ad attenuare quel malessere che aveva all'altezza del cuore, così decise di trovare una soluzione alternativa. La sua coinquilina Rose forse aveva ragione, cambiare area era quello che le serviva, e così prese il telefono e chiamò la prima persona che le venne in mente, in realtà lei era sempre nei suoi pensieri, non si perdevano mai di vista. 

Uno.. Due.. Tre squilli, stava per riagganciare quando una voce squillante la invase "Jude tesoro che bello sentirti! come stai?" "Julie è un piacere anche per me sentirti, sto.. in realtà ti ho chiamata per un motivo ben preciso" prese un grande sospiro e  con voce indecisa le rispose "Sai che è un periodo brutto per me, e non riesco a superarlo, e quindi mi domandavo se.. potevo raggiungerti lì ad Atlanta, so che hai da girare con il cast e tutto il resto, ma sai ora che non ho da lavorare per un po' volevo approfittarne e.." "Hey stop Judie, va benissimo certo che puoi venire! starai con me ed i ragazzi del cast vedrai che ti divertirai, sono simpaticissimi, credo proprio che sia un'idea fantastica!". Jude attaccò salutandola calorosamente, e si sentì improvvisamente fortunata ad avere un'amica come Julie. Lei aveva solo 25 anni e mai si sentì così fortunata ad avere una donna forte accanto a lei, sempre.

Corse a casa con tutta l'energia che c'era nel suo corpo assaporando quell'aria rumorosa e piena di vita che aveva New York, non l'avrebbe vista per un po' e prenotò un biglietto con destinazione Atlanta per la mattina successiva, sperando con tutto il suo cuore di poter scacciare lui da dentro se stessa.

Atlanta

Continuava a rigirarsi nel letto, non riusciva a non pensarci.
Era passato non so quanto tempo e fingere di stare bene lo aveva stancato, fingere che baciarla non fosse nulla, che guardarla non smuovesse nulla nel suo stomaco.
Lo aveva deciso lui, convinto che lei fosse quella della sua vita, e lei lo aveva lasciato.
Il pensiero che lo avesse rifiutato rendeva improvvisamente il suo cuore più pesante, ma non riusciva a liberarsi di quel sentimento che sopravvaleva ogni volta che la pensava.
Come faceva? come poteva aver lasciato tutto con "Ian non sono pronta, non credo di amarti in quel modo, non più". Una frase che lo aveva distrutto. 
Erano le 3.20 del mattino e continuava a fissare il soffitto, alle 6 doveva alzarsi per andare sul set, e se fosse arrivato in ritardo Julie lo avrebbe ucciso.

Così decise di provare definitivamente a dormire sperando che domani vederla gli avrebbe fatto meno male, consapevole che non sarebbe stato così.


 
Salve? non so come presentarmi, ad ogni modo la faccio breve..
Il mio nome è Sara ed ammetto che non so per quale motivo io abbia deciso di scrivere questa storia, ne come io sia arrivata ad una trama del genere durante un pomeriggio come un altro. 
Ad ogni modo, non scrivo da.. molto e boh, mi sento in imbarazzo quindi.. spero vi piaccia, buona lettura!

-Blondie

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Capitolo 2
*** Welcome To Atlanta ***


Chapter 2


Finalmente scese da quell'aereo assaporando l'aria fresca di Atlanta

Stava decisamente andando in paranoia, doveva smettere di pensare.
Smettere di pensare a Rose, l'aveva chiamata un numero infinito di volte per accertarsi che stesse bene, e lei stava benissimo quindi cercò di stoppare quel flusso di pensieri inopportuni, ormai era lì ed era giusto così.
Si avviò a recuperare le valigie e andò alla ricerca di quell'ammasso di capelli biondo platino che aveva la sua amica, aveva insistito per andarla a prendere all'aeroporto e nonostante i suoi sforzi Julie non volle sentire ne ma ne se.
Finalmente la vide, e le spuntò un sorriso spontaneo, che da un po' di tempo raramente prendeva vita sul suo viso.
Le corse incontro nonostante l'amica non l'avesse vista.  "Julie, Julie sono qui!" la richiamò, l'amica si girò e l'abbracciò forte.
"Judie mi sei mancata, non sei qui nemmeno da due minuti e già hai spruzzato un po' della tua solarità ovunque" disse ridendo e Jude sorrise di cuore "Ancora? ti ho detto mille volte di non chiamarmi Judie!"disse ridendo.
Julie e quel nomignolo stupido che le aveva affibbiato, "Non smetterò mai di chiamarti così" rbattè ridendo "Andiamo, posi le valigie da me e si vola al set, avrei voluto farti fare un giro ma purtroppo ho da lavorare" "Va benissimo così non preoccuparti". 

"Ragazzi, ragazzi ,ragazzi vi voglio qui subito!". Erano appena arrivate sul set e Jude dire che si sentiva in imbarazzo non è nulla in confronto a quello che stava provando in quel momento.
Julie come al solito era super esaltata quando si trattava di situazioni nuove. Vide svariate facce eseguire gli ordini di Julie, non seguiva la serie ma qualche faccia la riconosceva.
"Ragazzi lei è Jude, una mia carissima amica che resterà qui ad Atlanta per un po' e volevo presentarvela. Ci darà una mano come meglio può, quindi qualsiasi problema non esitate a chiedere a lei".
Salutò tutti con un timido gesto della mano, non sapendo come comportarsi. Furono loro ad avvicinarsi per fare delle brevi presentazioni, poichè Julie diede l'ordine di iniziare le riprese. 

Da quando era entrata non faceva altro che fissarla. Indossava dei jeans semplici con una maglia rosa pallido, aveva i capelli biondo cenere raccolti in una coda e un viso che emanava solarità da tutti i pori.
Alta, snella, non le mancava nulla ed era anche molto gentile. Si era presentato cordialmente come tutti ed era filato a lavoro.
In quella giornata non riuscì a capire come mai quei suoi modi lo facessero sorridere, forse perchè era una persona un po' buffa o forse semplicemente gli stava simpatica a pelle.
Ed improvvisamente la giornata risultò meno pesante del previsto, anche se faceva di tutto per evitarla.
Non riusciva a guardare Nina negli occhi al di fuori delle scene, era più forte di lui, così si limitava ad ignorarla, cercando di ignorare anche quel dolore all'altezza del petto.
"Ragazzi per oggi abbiamo finito, siete stati bravissimi!"Esordì il suo capo pimpante "Ci vediamo domani alle 7, puntuali mi raccomando" e così si volatilizzò.
Raggiunse gli altri che parlavano con la nuova arrivata. Jude, bel nome pensò, la rispecchiava decisamente. 

"Dal momento che vorremmo che ti sentissi a tuo agio con noi, magari stasera potremmo andare a bere qualcosa tutti assieme e ballare un po' che ne dici Jude?".
Kat le aveva fatto quella proposta a cui non aveva saputo rifiutare. Ormai era a casa e stasera sarebbe uscita con tutti.
Oggi aveva cercato di inquadrare che persone erano, riusciva a capire a pelle gli stati d'animo delle persone non sapeva nemmeno lei come, la sua coinquilina sosteneva che vedeva il buono delle persone, sempre.

Le erano sembrati tutti pimpanti e sereni oggi, tranne.. Ian?
Si decisamente quel ragazzo dai capelli color cenere e gli occhi come il mare cristallino l'aveva colpita. Era bravo nel suo lavoro, e pure sembrava proprio che stesse passando quello che stesse passando lei. Lo aveva capito quando aveva visto la distanza che c'era tra lui e Nina.  


Ed improvvisamente si sentì meno sola nella sua pena d'amore.

Mh, okay eccomi, leggete, lasciate qualche recensione e.. niente spero sia abbastanza decente il capitolo quindi.. buona lettura! 
-Blondie.

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Capitolo 3
*** All Night Long ***


Chapter 3

La musica rimbombava forte nel locale in cui erano appena entrati. 

Non era mai stata una tipa da discoteca e nonostante fosse una ragazza molto responsabile di se stessa, piaceva staccare la spina anche a lei.
Presero posto nel prive che si erano riservati. Con quel vestito Jude non si sentiva per niente a suo agio. Era un vestito nero molto carino ma anche molto corto, e per l'occasione aveva lasciato i suoi meravigliosi capelli sciolti.
Si erano seduti tutti su quei divanetti a bere e parlare e poteva affermare che erano bellissime persone, non poteva dire di conoscerli ma si erano presentati bene. Pian piano si sparpagliarono e lei rimase timidamente a guardarsi attorno sul divanetto su cui aveva preso posto. Le ragazze ballavano, Paul con cui stava aveva intrapreso una conversazione si era magicamente volatilizzato e a lei non andava per niente alzarsi da li, quando improvvisamente vide quel ragazzo Ian, avanzare verso di lei con due bicchieri di qualche cocktail appena preso.
Prese posto di fianco alla ragazza e le porse il drink sorridendole. Jude un po' meravigliata, prese il drink ricambiando il suo sorriso.
"Non ti piace qui?" le domandò alzando la voce in modo che potesse sentirlo, "Mi piace ma non sono una che si sente molto a suo agio in posti come questi" ribattè con il sorriso sul viso "Allora proprio perchè sei nuova ho deciso di farti divertire questa sera, brindiamo?". Jude sorrise di cuore, Ian era un bellissimo uomo doveva ammetterlo, e probabilmente era una bellissima persona.
Prima di partire per Atlanta si era ripromessa che avrebbe fatto di tutto per divertirsi e stare bene, quindi si, quella sera sarebbe stata con quel ragazzo ed i suoi amici per stare bene.
"Certo che brindiamo!" "A te l'onore di scegliere a cosa brindiamo" "Ad una vita migliore" rispose Jude senza esitazione, "Mi piace, allora.. Ad una vita migliore!" Ribattè Ian facendo scontrare i loro bicchieri, i primi di una lunga serie. 

Erano le 3.45 del mattino, e dire che Jude, Ian ed i ragazzi del cast erano ubriachi non sarebbe bastato per descrivere la loro situazione. Camminavano ridendo, per cosa poi? Non lo sapevano nemmeno loro. 
"Jude come torni?" Le domando Paul fermandosi avanti ad un taxi per lui e qualcun altro del cast, "A piedi, ho bisogno di camminare, non sopporterei di entrare in macchina" rispose una Jude decisamente..su di giri, "L'accompagno io, anche a me va di fare una passeggiata" esordì Ian, così dopo aver salutato tutti si avviarono verso casa della ragazza  mantenendo debite distanze. 
I primi minuti furono abbastanza imbarazzanti, fin quando Ian iniziò a parlare per rompere il ghiaccio. "Come mai qui ad Atlanta?" Le domando sperando di non essere troppo invasivo, "È una lunga storia, ma per farla breve, sto cercando di superare un periodo difficile per me" rispose alticcia e un po' impacciata.
Affrontare quel discorso parlare di lui in quelle condizioni era decisamente un.. No, così decise di chiedergli qualcosa lei, prima che lui potesse continuare.
Si girò verso di lui camminando all'indietro "Qual'è il tuo colore preferito?", Ian la guardò serio per un secondo per poi scoppiare a ridere "Me lo stai domandando seriamente o lo stai dicendo perchè sei ubriaca?" disse continuando a ridere di cuore "Probabilmente la seconda" rispose Jude ridendo con lui. 
Da quanto tempo entrambi non ridevano così?  Ognuno per i propri motivi ma la presenza dell'altro li alleggeriva. Jude lo vedeva dagli occhi tristi di Ian che soffriva per quella ragazza, e mai era riuscita ad identificarsi così bene con qualcuno.
Guardandosi attorno vide un parco, si fermò avanti ad Ian e lo guardò, "Andiamo?" gli propose "So che domani mattina devi stare in piedi alle 7 quindi anche per poco, ma ho voglia di stare in mezzo al verde" disse velocemente. Ian la guardò e sorrise, ancora, aveva sorriso per  tutta la serata da quando era con lei.
Sorrideva perchè quella ragazza non smetteva mai di avere energie e acconsentì alla sua richiesta. 
Jude decise di togliere quelle trappole infernali dai piedi nonostante stesse per strada, e corse entrando nel parco sentendosi improvvisamente meglio. Si girò per vedere dove fosse Ian e lo vide avanzare verso di lei sorridente con le mani nelle tasche. 
"Ancora non hai risposto alla mia domanda" disse Jude sedendosi sull'erba. Ian ci pensò su, "L'arancione, è un colore allegro e mi ricorda tanto il mio gatto Moke" rispose sedendosi di fianco alla ragazza guardando per un momento il cielo, "Il tuo?" le domandò spostando il suo sguardo su di lei "Il verde, perchè è il colore della speranza, sai ne ho avuta molta in questi mesi" disse sospirando "Ma forse è meglio non parlarne, piuttosto devo rimproverarti per avermi fatto bere così tanto" esordì la ragazza scoppiando a ridere ed Ian con lei, "A mia discolpa posso dire che tu hai acconsentito a tutti quei drink che ti venivano offerti" disse il ragazzo continuando a ridere, chiedendosi come mai la ragazza poco prima avesse fatto una domanda così..insolita.
Si stesero sull'erba ridendo per  qualsiasi cosa dicessero, fin quando non decisero di andare via.
La  mattina successiva si sarebbero dovuti svegliare alle 7 e si domandarono  come avrebbero fatto. 

Entrambi sarebbero rimasti lì a parlare  e a ridere per tutta la notte, se non fosse stato per l'orario. 


Sto cercando di aggiornare con più frequenza possibile.. spero che il capitolo sia abbastanza carino, recensite se volete e buona lettura!
-Blondie.

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Capitolo 4
*** We Are Friends? ***


Chapter 4 

Era passata una settimana da quella sera, e Jude cercava di essere utile come meglio poteva per i ragazzi del set.

Non era una tipa che se ne stava senza far nulla, quindi decise di essere presente sul set a modo suo.  
Nonostante fosse una settimana lei continuava a pensare a quella notte che passò assieme ad Ian, avevano parlato di tantissime cose e soprattutto avevano riso tanto, ed in quei 7 giorni avevano condiviso piccolezze, dettagli quasi insignificanti che però li avevano avvicinati.
Da quanto non le capitava di ridere e condividere così tanto con qualcuno che non fosse Rose? Non lo sapeva, sapeva che però di notti così ne avrebbe passate altre cento. 
Stava stringendo un bellissimo rapporto di amicizia con tutti i ragazzi del set, e ormai come di routine, portava dei bicchieroni di caffè a tutti loro sapendo che ne avrebbero avuto bisogno e avrebbero apprezzato. 
Entrò nel set particolarmente pimpante quella mattina, anche se quella notte aveva dormito poco. Salutò chiunque le passò avanti fin quando non arrivò dall'amica ed i ragazzi. 
"Buongiorno Ju" disse sorridente varcando lo studio per poi schioccarle un bacio sulla guancia, "Questo è il tuo caffè, lo porto anche ai ragazzi" "Sei un angelo Judie, sai già dove sono" ribattè l'amica prendendo il suo caffè, era felice che stesse stringendo amicizia con tutti. 
Jude continuò il suo giro sul set arrivando in sala riunioni. Spalancò la porta sorridente sapendo che li avrebbe trovati tutti lì dormienti.
"Buongiorno ragazzi bellissimi, vi ho portato il caffè anche questa mattina" "Sei splendida te lo hanno mai detto?" le rispose un Paul particolarmente assonnato "Si, ma grazie lo stesso" ribattè lei facendo ridere tutti.
Si guardò in giro iniziando a salutare tutti e.. Dov'era finito Ian?, "Hey Paul dov'è si è cacciato Ian?" Gli chiese avvicinandosi' "È da sta mattina nel suo camerino, non ne vuole sapere di uscire credo che sia una giornata decisamente no per lui". Jude ringrazio Paul per l'informazione, così prese il suo caffè e quello di Ian diretta verso il camerino.
Una volta arrivata bussò, "Hey Ian sono Jude ti ho portato il caffè". 
 
Ian era in camerino da quando era arrivato. 
 
Quella mattina Nina era particolarmente bella ma il problema non era questo.. Lei si stava frequentando con un altro e quando lo aveva saputo quella mattina da Kat aveva rischiato quasi un infarto.
Si sentiva come un animale in gabbia e avrebbe distrutto l'intero camerino se non avesse sentito un tocco leggero sulla porta e la voce solare e aggraziata di quella ragazza dai capelli color grano.
"Sei sola?" Rispose alla ragazza da dietro la porta, non gli andava di farsi vedere in quello stato da qualcun altro, "Si" rispose semplicemente lei.
Così si alzò e andò ad aprire, cercando di sorridere e di non far notare tutte quelle pessime emozioni che aveva dentro in quel momento. 
 
"Ti ho portato il caffè e.. Posso entrare?" chiese impacciatamente Jude. Per tutta risposta Ian si spostò accogliendola nel suo camerino e successivamente chiuse la porta. Si guardò attorno per poi ritornare con lo sguardo su di lui sorridendogli, "Mi avevano detto che eri qui e ho pensato di portartelo" disse riferendosi al caffè che aveva in mano, porgendoglielo.
"Grazie" rispose semplicemente lui andandosi a sedere sul divano. Lei lo seguì silenziosa e si sedette accanto a lui ad una discreta distanza, "Non devi fingere di sorridere quando sei con me se non vuoi farlo" gli disse in maniera dolce e pacata. 
Ian la guardò, lo aveva spiazzato, era così evidente che stesse male? E si rispose che no, non lo era perchè lui era sempre stato bravo a fingere, dopotutto era un attore. "Come hai fatto?" Disse poco dopo "A fare cosa?" rispose Jude sorseggiando un po' del suo caffè, "A capire che non sto bene"disse sorseggiando anche lui il suo. Lei lo guardò e gli sorrise comprensiva, "Dai tuoi occhi, sono tristi e me ne sono accorta perchè conosco quello sguardo" sussurrò impacciata abbassando lo sguardo "quindi Ian.. Qualsiasi cosa io sono qui, sappi che con me puoi parlare apertamente".
Terminò il suo discorso e finalmente alzò lo sguardo verso di lui, notando che aveva il viso un po' più sereno questa volta.  Aveva capito che quello era uno strano modo per dirgli che poteva considerarla sua amica
Le sorrise perchè non poteva fare altro dopo le sue parole, aveva colpito dritta al punto e a lui piaceva così, niente giri di parole.
"Allora visto che mi hai saputo leggere così bene, credo proprio che te ne parlerò" le disse guardandola "Sai com'è in una settimana mi hai dimostrato più cose tu che altre persone che sono miei amici da anni" continuò facendole spuntare un altro sorriso, "Quindi credo proprio di poterti considerare una mia..amica?". Sentendo quelle parole il sorriso di prima le si allargò rispondendo tacitamente a quella domanda dalla risposta scontata. 

 
"Andiamo prima che Julie mi uccida per averti trattenuto" disse alzandosi ridendo e lui con lei.
 Aprì la porta e si scostò per farla passare "Prima le signore", Jude passo tirandoselo per una manica "Muoviti Ian!".
Il ragazzo aprì la porta ridendo, "Poi mi racconterai come siete diventate amiche tu e Julie, ce ne vuole di coraggio" disse ormai in corridoio divertito, "Guarda che ti sento Ian, corri qui muoviti!" Urlò Julie.
Per tutta risposta i due si guardarono in faccia per poi scoppiare a ridere.
Era passata solo una settimana ed erano riusciti a legarsi a vicenda in poco tempo. 
 
 
Erano convinti che sarebbe nata una splendida amicizia tra di loro.

Bonjour! sto cercando di aggiornare ogni giorno, ad ogni modo.. spero che la storia stia piacendo e ringrazio a chi la legge, baci!
-Blondie.

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Capitolo 5
*** Rainbows ***


Chapter 5

 
Jude  quella mattina era rimasta a letto dal momento che non c'erano le riprese. 

La notte aveva dormito poco e male, troppi pensieri per la testa, o meglio aveva lui per la testa.. 
Guardò l'orologio che segnava le 10.00 domandandosi se non fosse l'ora di alzarsi, fin quando non le suonò il telefono. Lo prese e leggendo il nome del destinatario le spuntò un sorriso.
 
"Raggio di sole buongiorno! Preparati tra 10 minuti sono da te 
Xo Ian
 
Scosse la testa ridendo, avevano stretto un bellissimo rapporto di amicizia, e lui aveva scelto quello stupido soprannome sostenendo che la rispecchiasse. 
 
Erano sul set in pausa pranzo.
Ian e Jude erano seduti su una panchina lì nei dintorni mangiando cibo da fastfood, o meglio Jude rubava le patatine di Ian e lui gliele tirava addosso ridendo.
"Smettila Ian sprechi cibo!" disse la ragazza ridendo mentre si riparava dalle patatine lanciate dal ragazzo.
Per tutta risposta Ian rise ancora di più "È così divertente lanciartele addosso" disse sfoderando il suo sorrisetto un po' furbo. 
Finito di mangiare rimasero lì in silenzio a godersi quella meravigliosa giornata primaverile, fin quando Ian non rivolse il suo sguardo verso di lei, che sentendosi osservata si voltò verso di lui. 
"Perchè mi guardi?" gli domandò Jude, e lui continuandola a guardare sorrise "Sai guardando il sole che c'è oggi ti ho appena trovato un soprannome". Jude alzò un sopracciglio incrociando le gambe sulla panchina, "Sarebbe?" "Raggio di sole, sai è come se portassi un po' di felicità ovunque vai" .
Ne rimase commossa, era una delle cose più belle che le avessero mai detto. "Grazie Ian" 

 
Ian arrivò sotto il palazzo della ragazza. 
 
Scese dalla macchina appoggiandosi alla portiera aspettandola. Era felice di aver trovato un'amica come lei, che illuminava quasi tutte le sue giornate da un po' di tempo a questa parte, e oggi che non aveva le riprese aveva voglia di passare tempo con lei ugualmente, era deciso a raccontargli tutto di lui e voleva conoscere più cose di lei. 
Vide Jude uscire splendente dall'appartamento di Julie, indossava un jeans semplice con una maglietta bordeaux e delle converse bianche semplicissime. La vide sorridergli, e quasi subito anche lui ricambiò.
"Hey" gli disse sorridente "Come mai questo rapimento mattiniero?" "Avevo voglia di portarti in un posto" le rispose lui aprendole la portiera della macchina,
Jude salì, e una volta che anche Ian fu sull'auto, partirono.
"Dove stiamo andando?" Domandò la ragazza curiosa mentre assaporava l'aria primaverile che le scompigliava i capelli, "Segreto" rispose lui ridendo, fissandola con la coda dell'occhio. 
 
Dopo qualche ora arrivarono in quella che sembrava un.. Bosco? Che cavolo ci facevano in un bosco? 
 
Ian scese dalla macchina, invitandola a scendere ed iniziando a camminare con Jude che lo seguì in silenzio, sapendo che appena arrivati le avrebbe spiegato il perchè l'avesse portata lì. 
Arrivarono dalle parti di un meraviglioso laghetto con una stupenda distesa verde, dove Ian si sedette ai piedi di un albero invitandola a sedersi accanto a lui.
Il cinguettio degli uccellini era rilassante e quella giornata particolarmente soleggiata rendeva tutto più bello. Stettero per un po' in silenzio assaporando quell'atmosfera magica, fin quando Ian non parlò.
"È il mio posto preferito, vengo qui per pensare o per stare da solo, sai con i paparazzi e tutto il resto non ho un attimo per me". Jude sorrise comprensiva "È un bellissimo posto, credo che sarà il mio nuovo posto preferito qui ad Atlanta, anche se Central Park e le luci della mia New York non le batte nessuno" rispose sorridendo, per poi continuare, "Come mai questo rapimento allora?" "Avevo voglia di conoscerti meglio, siamo amici ma non conosciamo molto l'uno dell'altro" rispose lui guardandola. Jude rimase spiazzata, Ian aveva ragione, così un po' imbarazzata abbassando lo sguardo iniziò a raccontargli un po' di lei. 
"Sono nata a Chicago, e ho deciso di trasferirmi a New York soltanto successivamente, all'epoca avevo a stento 18 anni con una grande voglia di scoprire cose nuove, e quando arrivai in quella città, nonostante mi sentissi spaesata, avvertì una sensazione di appartenenza, come se mi trovassi al posto giusto nel momento giusto. La mia prima amica fu una ragazza di nome Rose, che è anche la mia attuale coinquilina se non meglio definire la mia migliore amica" disse mentre guardava il paesaggio, sorridendo al pensiero dell'amica "Lavoro in una galleria d'Arte, sai è una delle cose che amo di più, e sono felice perchè non mi manca nulla, ho una bella famiglia, una migliore amica fantastica e un lavoro che amo, ma nonostante questo mi sono ritrovata a fuggire dalla città che amo" continuò sospirando, "E tutto questo perchè.. Ho conosciuto un ragazzo. Il suo nome era Ethan e sai ho avuto e frequentato svariati ragazzi ma non ero mai stata presa da loro, fin quando non conobbi lui.. Aveva tutto quello che avevo sempre desiderato in un ragazzo e abbiamo avuto una relazione per cinque anni, fin quando ho scoperto che mi tradiva.." sussurrò affranta continuando, "E quando l'ho scoperto l'ho lasciato, non volevo saperne più niente di lui, ma inconsapevolmente avevo lasciato un pezzo del mio cuore lì con lui. Parlavamo di fare grandi progetti, una vita insieme e.." Dovette fermarsi, le faceva un male cane all'altezza del cuore, era la prima volta che ne parlava con qualcuno che non fosse Rose.
Ian si sentì male per lei perchè capiva, capiva le sensazioni che stava passando quella ragazza che in apparenza sembrava così felice, perchè era lo stesso per lui con Nina, così appoggiò una mano sulla sua cercando di alleviare un po' della sua sofferenza. Jude apprezzò tantissimo quel gesto, e alzò finalmente i suoi occhi lucidi su di lui continuando quello che aveva interrotto "Alla fine sono qui ad Atlanta  per cercare di star bene, sai ho chiamato subito Julie. Io e lei ci siamo conosciute dove lavoro, le piacque da morire un mio dipinto e così lo comprò" "Dipingi?" le domandò meravigliato lui "Si ma non dirlo in giro.." Rispose lei ridendo nonostante avesse gli occhi ancora lucidi.
Le sorrise come solo lui sapeva fare. "Atlanta non è una città che amo particolarmente, strano ma vero" iniziò di soppiatto.
"Sono nato in Louisiana, ci sono particolarmente affezionato. I miei sono divorziati e ho una sorella Robyn e un fratello Bob, li adoro entrambi. Ho lavorato duramente per diventare ciò che sono ora, e amo il mio lavoro. Paul è il mio migliore amico, certo è stupido, ma a me va bene così" Jude fece un piccolo sorriso sentendolo parlare così "Io e Nina abbiamo avuto una relazione di tre anni circa, e non sto qui a dire che avevamo problemi perchè sarebbe una bugia, o almeno non ce ne sono stati fin quando non le ho chiesto di sposarmi. Eravamo a Los Angeles con il cast, le organizzai una serata bellissima, la portai sulla collina di Hollywood e mi inginocchiai chiedendole se volesse essere mia per sempre, sai la volevo accanto ogni giorno della mia vita, consapevole del fatto che lei fosse molto più piccola di me, e lei..puoi immaginare come è finita".
Il cuore stava per saltargli fuori dal petto, ricordare quel giorno gli faceva male, e Jude non disse nulla, semplicemente appoggiò la testa sulla sua spalla. Ian ricambiò quel dolce gesto appoggiando anche lui la testa sulla sua, fin quando la ragazza non parlò. 
"Abbiamo passato situazioni orribili, ma le supereremo insieme Ian, gli amici servono anche a questo, e ricorda sempre che dopo la pioggia spunta l'arcobaleno" disse lei. 
 
Rimasero in quella posizione per ore. L'avrebbero superato insieme quel momento di pioggia, e ne erano certi. 

Hello! ennesimo capitolo, nulla.. ringrazio tutti quelli che stanno leggendo questa storia nata un po' per caso. Buona lettura, goodbye!
-Blondie.

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Capitolo 6
*** The Best Thing Ever Happened ***


Chapter 6 


Ian quella mattina andò sul set più contento del solito,  aveva passato la sera prima una bella serata con Paul e Michael avanti una birra e gli aveva decisamente fatto bene. 

 
Girò subito per il set alla ricerca della sua migliore amica dall'aria solare, ma era come se fosse sparita.
Strano pensò, l'aveva sentita ieri e sembrava che stesse bene, possibile che le fosse successo qualcosa? 
Continuò il suo giro per il set inutilmente, fin quando non incrociò Julie. 
"Hey capo" esordì ridendo "Jude? La sto cercando ma non la trovo da nessuna parte" "Era qui fino a poco fa, ma ha detto che andava a fare non so cosa, quindi non ti so aiutare" gli rispose "ma tranquillo che la tua musa è qui, però dobbiamo iniziare a girare quindi vi vedrete dopo, andiamo" gli disse sorridente trascinando con se un Ian preoccupato. 
 
Iniziarono le riprese, e di Jude nemmeno l'ombra, era in pensiero e per questo non riusciva a trovare la concentrazione giusta. 
"Damon per me sarai per sempre al primo posto, tra me e te sceglierò sempre te" disse Paul recitando la sua parte, d'altro canto Ian avrebbe dovuto rispondergli recitando la sua che improvvisamente aveva dimenticato, e fu improvvisamente riportato alla realtà dal viso di Paul che attendeva la sua battuta. "Io.." Disse cercando di rammentare le parole del suo copione inutilmente e per l'ennesima volta udì lo stop urlato da Julie.  
Vide il suo capo avanzare verso di lui.  "Ian ma che ti prende oggi? È la terza volta che rifacciamo questa scena, possibile che non ti ricordi la battuta? Non è da te!" Gli disse lei un po' alterata avvicinandosi, ma sfoderando subito dopo un sorriso comprensivo "Cosa ti fa stare in pensiero? O meglio chi?" continuò accarezzandogli il braccio con fare amichevole. 
Ian la guardò e lei capì, era preoccupato per Judie, ultimamente quei due erano costantemente insieme fisicamente e non, così gli disse dolcemente "Va da lei, sono preoccupata anch'io è sparita da un po'" annunciando 10 minuti di pausa per tutti. 
 
Ian quasi corse alla ricerca della ragazza, quando andò dritto verso il suo camerino, era l'unico posto plausibile dove non aveva cercato, così con fare ansioso spalancò la porta, trovandola stesa sul suo divano con una cera davvero..pessima
"Hey Ian.. Scusami se sono sparita questa mattina ma mi sono coricata per un attimo sul tuo divano e ho finito per addormentarmi" sussurrò quasi lei vedendolo. 
Quella mattina non si sentiva per niente bene, sembrava che un treno le fosse passato addosso.
Ian si avvicinò sedendosi accanto a lei, e dolcemente le spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio, era un gesto usuale ormai. Le accarezzò delicatamente una guancia, sentendola eccessivamente accaldata rispondendole un po' preoccupato "Non hai una bella cera, hai misurato la febbre? Perchè hai la fronte bollente" e Jude scosse la testa in segno di dissenso.
"Non puoi rimanere qui stai male, ma non mi va nemmeno di farti andare a casa da sola" le disse "Finisco le riprese più veloce che posso e ti porto a casa okay?" Continuò alzandosi per poi prendere una coperta trovata a caso nel suo camerino e coprendola "okay" sussurrò lei. 
Le diede un'ultima carezza sulla guancia sorridendole rassicurante e ritornò sul set. 
 
Appena finì le riprese, informò Julie della condizione dell'amica, così gli diede il permesso di portarla a casa accertandosi che l'avrebbe chiamata non appena fossero arrivati.
Ian tornò nel suo camerino, ritrovandola addormentata dolcemente sul suo divano sorridendo intenerito, così la prese in braccio dolcemente cercando di non svegliarla, e la portò nella sua macchina. 
Arrivati a casa di Julie, cercò nella borsa di Jude le chiavi dell'appartamento aprendo la porta, e successivamente salì appoggiandola dolcemente sul letto della ragazza. 
"Hey.." Sussurrò lei ormai sveglia "come ci sono arrivata nella mia camera? E come facevi a sapere che questa è la mia camera? Sei per caso uno stalker?" Sdrammatizzò ridendo leggermente, ed Ian sorrise per la capacità di Jude di sdrammatizzare e far ridere anche quando non stava bene. "Riposati e prendi questa" disse porgendole un bicchiere d'acqua con qualche medicina dentro, che Jude afferrò e bevve con un po' di disgusto, "resterò qui fin quando non ti sentirai meglio" continuò lui, e la ragazza sorrise per il buon cuore di quello che ormai definiva il suo migliore amico.
 
Dove era stato tutto quel tempo? 
Si sentiva così bene quando era con lui, ed il fatto che lui fosse dannatamente bello doveva ammettere che la maggior parte delle volte la destabilizzava. Afferrò la sua mano delicatamente e lo guardò "Quindi visto che sono malata, potrei chiederti di fare qualsiasi cosa e tu la faresti giusto?" esordì sorridendo furba e per tutta risposta Ian colse la palla al balzo, sfoderando il suo sorriso malizioso "Non ti facevo una persona del genere raggio di sole" "IAN!" urlò Jude lanciandogli un cuscino in faccia "Ringrazia che sei in malattia altrimenti già avrei contrattaccato" rispose ridendo "Ora riposati ok?". La ragazza annuì con la testa "a patto che resti qui con me" disse sfoderando la faccia più tenera che riuscì a fare quel momento, così Ian guardandola si stese accanto a lei supino con un braccio dietro la testa "Vinci sempre tu, è incredibile" le rispose rassegnato.
Jude annuì sorridente stesa su un fianco fissando i suoi occhi azzurri, accarezzandogli uno zigomo prima di addormentarsi. 
Ian rimase a guardarla mentre dormiva, e si disse che si, Jude era decisamente bella sia dentro che fuori. 
 
Era la cosa migliore che gli fosse capitata nell'ultimo periodo. 
 
 
Nuovo capitolo sfornato, buona lettura e Adios! 
-Blondie.
 

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Capitolo 7
*** You're My Sunflower ***


Chapter 7


In quella settimana d'influenza, Ian le era stato accanto ogni giorno come meglio poteva.

Era strano come quel ragazzo fosse entrato pian piano dentro lei, ormai era certa che aveva un posto nel suo cuore, e questo era tutto merito di quel viaggio.
Ripensò all'ultimo mese e a quante cose erano cambiate. 
Aveva conosciuto persone fantastiche, aveva potuto rivedere Julie e soprattutto la cosa più bella che le era capitata era sicuramente quel meraviglioso ragazzo dai capelli corvini.
Si rigirò nel letto sorridente, guardando la parete strapiena delle foto scattate nell'ultimo mese, volgendo lo sguardo sulla sveglia che segnava le 2.00 del mattino, possibile che ultimamente dormisse poco per pensieri così..felici?
Si alzò dal letto in modo da poter osservare tutte quelle foto per l'ennesima volta. Il suo sguardo fu catturato da una foto che la ritraeva assieme ad Ian in una delle loro tante fughe, lui aveva uno di quei sorrisi che poche volte aveva visto e lei gli lasciava un tenero bacio sulla guancia. 

Erano stesi sull'erba, e Jude sorrideva come una cretina osservando il cielo limpido sopra di lei, con un Ian al suo fianco che imitava il suo stesso gesto .
Quel giorno Ian era giù di morale, l'aveva chiamata reclamando disperatamente la sua presenza, così presa dal suo istinto decise di portarlo in un bellissimo posto un po' fuori da Atlanta, dopo essersi andata ad informare accuratamente su internet. 
"Grazie per questa fuga raggio di sole, mi hai salvato dal mio deprimermi per Nina" le disse Ian spostando lo sguardo su di lei.
"Ian posso dirti una cosa senza che ti offendi?" gli rispose lei appoggiando la testa sul petto del ragazzo, con lui che iniziò ad accarezzarle i capelli setosi dolcemente "Dovresti smetterla di pensare a lei, non ti merita" sussurrò guardandolo "Sei una persona.. colorata, si" finì sorridendo. Il ragazzo ricambiò con un dolce sorriso per quell'insolito complimento che aveva sentito unicamente da lei, quella ragazza riusciva a spiazzarlo, sempre, era una continua sorpresa, così preso da un improvviso bisogno di voler manifestare l'affetto che provava verso di lei, l'abbracciò.
Jude ricambiò quel dolce abbraccio accarezzandogli i capelli aggraziatamente, sentendo Ian sussurrare le parole più belle che avesse mai sentito nella sua vita "Mi ricordi i girasoli, basta guardarli per sentirti improvvisamente più felice, e se non lo avessi capito, tu sei il mio girasole" e in quel momento il cuore le stava per scoppiare. 

Sembrava quasi che Ethan fosse un ricordo lontano, e che ora nella sua mente ci fosse costantemente il pensiero di Ian. 


Rimise la foto al suo posto, continuando ad ispezionarne una ad una, quasi come se volesse ricordare tutti quei momenti impressi,ed inevitabilmente il suo pensiero andò a Rose.
Quanto le mancava Rose? Da morire, si sentivano tutti i giorni ma le mancava come l'aria, se solo ci fosse stata anche lei lì con lei sarebbe stato tutto perfetto, e poi ripensò al motivo per il quale lei non era lì.. Ethan
E in un attimo provò odio, lei aveva donato tutta se stessa per quel ragazzo, sentendosi morire al pensiero di come l'aveva trattata. Aveva capito che ormai il suo malessere nei suoi confronti andava oltre al fatto che l'avesse tradita, aveva fatto molto peggio, l'aveva usata, calpestata, aveva ridotto la sua autostima e dignità a zero, non aveva mai dubitato del fatto che fosse una bella persona e ora lui aveva messo in discussione tutto.
Cosa avevano le altre che lei non aveva? cosa gli aveva fatto di male per tradirla? per ridurla così? 
Si accasciò per terra, scivolando lentamente con la schiena contro il muro, scoraggiata da tutte quelle emozioni che l'avevano sopraffatta, sentendosi improvvisamente le guancie umide. Possibile che stesse piangendo? 
Lei non piangeva, mai
Lei non si arrendeva lei era forte, ma in quel momento.. non ce la faceva, aveva bisogno di qualcuno che l'abbracciasse e la rassicurasse, ed inevitabilmente chiuse gli occhi e pensò ad Ian.
Prese il telefono indecisa se chiamarlo o meno visto l'orario, e infischiandosene della sua coscienza che le diceva di non farlo, lo fece ugualmente.

Ian si svegliò di soprassalto sentendo la suoneria del suo cellulare. 
Guardò l'orario che segnava le 2.30 del mattino, chi cavolo era che chiamava a quell'ora?. 
Prese il telefono e rispose assonnato, senza nemmeno guardare il destinatario di quella chiamata, "Pronto?" "Ian.." riuscì a stento rispondergli Jude. Ian cambiò il suo stato in un attimo sentendo la voce rotta della ragazza, che preoccupato si alzò infilandosi i Jeans già pronto per andare da lei, "Che succede piccola?" gli rispose dolcemente mentre continuava a vestirsi, "So che è tardi ma.." "Sto venendo da te" rispose lui senza nemmeno farla finire di parlare. Attaccò e prese di corsa le chiavi della macchina, andando sotto l'appartamento di Julie domandandosi per chi altro avrebbe fatto quello che stava facendo per lei, e si rispose che per nessuno, a parte Paul avrebbe mai fatto una cosa del genere. 

Arrivato sotto casa di Julie provò a chiamarla un paio di volte senza ricevere risposta, così scese dalla macchina deciso a trovare un modo per entrare in casa, erano le tre meno un quarto del mattino non poteva di certo bussare alla porta di casa del suo capo. Andò sul retro domandandosi se fosse il caso davvero di fare quello che stava per fare, e senza pensarci troppo su, iniziò ad arrampicarsi per salire sul balcone della camera di Jude.
Quando mise piede su quel balcone, sentì la porta finestra della ragazza aprirsi.
 "Ian? Ma sei impazzito?" esordì lei quasi incredula, lui per tutta risposta si alzò un po' dolorante "Sai com'è non rispondevi alle mie chiamate, mi sono preoccupato" rispose con una smorfia sul viso "Ti rendi conto che ti sei appena arrampicato sul mio balcone?" rispose Jude ridendo sotto i baffi "E tu ti rendi conto che non ho più 20 anni vero?" rispose lui con tono divertito. 
Jude lo tirò dentro facendolo sedere sul suo letto per poi abbracciarlo subito dopo, "Grazie per essere qui, avevo bisogno di te" ed Ian ricambiò quel dolce abbraccio di quella ragazza che ormai popolava i suoi pensieri.
"Che succede?" le sussurrò serio guardandola "Sai pensavo ad Ethan e.." sospirò cercando di ignorare quel groppo in gola che le si era formato "Cos'ho che non va Ian? perchè doveva farmi così male? perchè cercare in un'altra quello che gli davo anch'io?". Era un fiume in piena ormai, ed Ian per la prima volta da un mese ebbe la voglia di salire su a New York per spaccare  la faccia a quel cretino, come si era permesso di far male alla sua Jude?.
Le asciugò due lacrime scese silenziose sul viso, sussurrandole dolcemente "Nulla raggio di sole, semplicemente non ha saputo apprezzare quello che aveva" e prendendole il viso tra le mani le disse sorridendo amorevolmente "Non ha saputo trattarti come meritavi, ma non per questo nessuno in futuro lo farà ancora, ricorda che tu sei il mio girasole Jude". Lo abbracciò così forte, da far cadere entrambi sul letto, e guardandolo negli occhi disse quello che sentiva per davvero in quel momento "Sei la mia felicità Ian".

Ed improvvisamente quella sensazione di disprezzo se ne andò con in sottofondo il rumore del cuore di Ian che fece un balzo.
Da quando quella ragazza aveva questo potere?


Tadaan, ci ho messo più del solito a scrivere questo capitolo, buona lettura!
-Blondie.

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Capitolo 8
*** Happy BDay J! ***


Chapter 8


Il calendario quel giorno segnava il 20 marzo,

Dire che Julie fosse euforica non rendeva l'idea di come si sentisse quella mattina, oggi la sua Judie compiva 25 anni. Purtroppo anche quel giorno avrebbe dovuto lavorare, ma nemmeno questo l'aveva fermata ad organizzare assieme ad Ian e tutto il cast una bellissima festa per lei.

Jude dormiva profondamente, quella mattina Julie le aveva espressamente vietato di andare sul set con la scusa che aveva del lavoro sovraccaricato. Nonostante la ragazza fosse intenzionata a dormire fino alle 16 del pomeriggio, il suono del telefono mandò in fumo i suoi piani, che ancora assonnata a pancia in giù, allungò il braccio per arrivare al telefono che squillava mostrando una buffa foto di Rose. "Pronto?" "Tanti auguri a te, tanti auguri alla mia J, tanti auguri a te!" le rispose la voce squillante dell'amica con questa canzoncina, e la ragazza dall'altra parte del telefono sorrise come se Rose potesse vederla. "Grazie Rose, se ci fossi anche tu qui sicuramente non starei ancora nel mio letto a dormire" rispose una Jude assonnata, "Sei ancora a letto?! dio J, va a festeggiare!" urlò quasi l'amica "Sono tutti al lavoro i miei amici, mi sa che mi toccherà aspettare stasera" le rispose "Ad ogni modo io ora devo andare J, ti richiamò più tardi" "Ciao Rose".
Così Jude attaccò il telefono ignara dell'amica che in quell'esatto momento era diretta in aeroporto con destinazione Atlanta, Rose non si sarebbe persa mai e poi mai il compleanno della sua J.

Quella mattina Ian era in un terribile ritardo, per organizzare la festa di Jude ed anche il suo regalo aveva passato fino a notte tarda sveglio. Varcò gli studi completamente sconvolto, salutando distrattamente la segretaria e salendo per le scale, era così irrequieto che non aveva la pazienza di aspettare l'ascensore.
"Ian alla buon'ora! Ti giustifico solo perchè sei tu" urlò Julie più pimpante del solito, lui le sorrise avvicinandosi "Buongiorno capo" rispose ridendo "Volevo chiederti un favore, non è che oggi potrei sai.. andarmene un po' prima?" chiese quasi supplichevole "Dipende dal motivo per il quale mi fai questa richiesta" disse Julie curiosa, non era una cosa da Ian, decisamente no "Sai che oggi è il compleanno di Jude, e dovrei fa.." "Okay, ma solo perchè è il compleanno della mia amica" disse Julie interrompendolo sorridente "Mettiamoci subito al lavoro, altrimenti come corri dalla tua Jude?". Ian con il suo sorriso di lato che mascherava il suo imbarazzo, mise un braccio attorno alle spalle del suo capo "Julie sai che ti adoro, ma sei insopportabile certe volte, è solo la mia migliore amica" per tutta risposta il capo lo guardò "A chi vuoi darla a bere?"
Possibile che tutti si fossero fissati su questa cosa? A lui Jude non piaceva, era la sua migliore amica punto.

Una volta finite le riprese, Ian corse nel camerino di Paul.
Spalancò la porta senza nemmeno bussare, facendo quasi saltare sulla sedia il suo migliore amico preso da tutt'altri pensieri. "Devi tenermi questo fino a stasera ti prego" esordì un Ian iperattivo "Hey amico ciao anche a te, se posso tenerti il regalo della piccola Jude? Ma certo!" gli rispose Paul ormai abituato ai modi buffi del suo amico, "Ancora con questa storia? A me non piace Jude" sbuffò Ian sull'orlo dell'esaurimento nervoso
"Se a te non piace Jude allora non hai nulla in contrario al fatto che Michael ha fatto tutto un suo piano per stasera" rispose l'amico alzando le spalle. Ian inarcò il sopracciglio, sapeva che Michael aveva messo gli occhi sulla ragazza da quando era arrivata e sapeva anche che stava solo aspettando il momento giusto per approcciare con lei, e allora perchè la cosa gli dava così..fastidio? "Perchè hai la faccia di quello che mi ha detto qualcosa che non doveva dire?" gli disse Ian cercando di mascherare quel senso di fastidio che gli si era creato all'altezza dello stomaco, "Perchè non avrei dovuto farlo teoricamente e tu non dovresti sapere nulla" rispose l'amico continuando "Ma sbaglio o quella che vedo sulla tua faccia è un'espressione di uno che cerca di mascherare il suo fastidio?". Conosceva come le sue tasche Ian, ed era certo che gli piacesse Jude, lo aveva notato non solo da come si comportava con la ragazza, ma anche dal fatto che avesse iniziato a salutare nuovamente Nina. Ian non sapeva che pensare, l'amico lo aveva messo con le spalle al muro, così decise di..scappare? Si era l'espressione giusta, e gli disse semplicemente "Non ho tempo da perdere con queste cose oggi, tienimi il regalo e addio Wesley".
Ian scappò quasi dal camerino, sentendo l'amico che gli urlava molto amorevolmente "Ciao idiota!".

Era arrivato all'aeroporto, conosceva la faccia di Rose soltanto per foto. Iniziò a cercare il viso della ragazza tra la folla, trovandola. Alzò la mano per farsi vedere, domandandosi se Jude le avesse mai parlato di lui o sapesse chi era, e Rose vedendolo gli si avvicinò. "Così tu sei Ian, piacere sono Rose" esordì la ragazza sorridente, era l'esatto opposto di Jude. Rose aveva i capelli rossi tinti, non era alta come Jude ed era una dal carattere decisamente più duro, e finalmente capì come potevano essere così amiche, si completavano. "Sono Ian, finalmente anch'io conosco te, ho la macchina sul retro così i paparazzi evitano di assaltarci" le rispose lui "Ecco perchè sei vestito come un maniaco" rispose Rose ridendo "Sei proprio simpatica, già non ti sopporto" rispose ridendo altrettanto lui, quella ragazza era decisamente simpatica anche se non come la sua Jude.
Dannazione l'aveva sempre in mente.

Una, due, tre bussate. 
Jude si alzò velocemente dal letto facendosi una coda distratta, domandandosi chi potesse essere. Ian non le aveva ancora fatto nemmeno gli auguri ed era di pessimo umore, possibile che il suo migliore amico se ne fosse dimenticato? Tutti le avevano fatto gli auguri, primo tra tutti Michael e lui no. Alterata da questi pensieri andò ad aprire la porta ritrovandosi di fronte l'ultima persona che si aspettava. "Rose?" disse la ragazza quasi incredula, che cavolo ci faceva li? "Dio sempre a mostrare queste gambe chilometriche, copriti!" le rispose Rose con il suo solito fare "Sorpresa! non mi sarei mai persa il tuo compleanno J" continuò sorridente. Jude dopo un attimo di smarrimento sorrise saltando addosso all'amica "ROSE!" ripetè urlando quasi come una bambina che riceve un giocattolo nuovo. 
"Mi spieghi come sei arrivata qui?" domandò Jude all'amica. Erano avanti ad una tazza di the nel megasalotto di casa di Julie, "Con l'aereo?" rispose Rose indecisa se dovesse dirglielo lei o meno, e Jude per tutta risposta le rispose con una faccia di chi non se la beveva. Rose sbuffando dovette dire la verità, altrimenti l'amica l'avrebbe asfissiata a vita, "Il tuo migliore amico" iniziò mimando le virgolette con le mani sulla parola amico, "Ha preso il mio numero dalla tua rubrica, dicendomi che per il tuo compleanno mi aveva comprato un biglietto per venire qui e per tornare" continuò l'amica "Ed in pratica sapeva che così non avrei potuto dire di no, quindi eccomi qui" concluse guardandola.
Jude aveva una faccia indescrivibile pronta per fare altre domande che l'amica fermò sul nascere, "Facciamo che il resto lo chiedi a lui" le disse sorridente. Jude era sconvolta, possibile che Ian avesse fatto una cosa del genere per lei? e appena si diede la risposta le sembrò proprio che il cuore stesse rimbalzando. 

"Jude sei pronta?" urlò Julie dal salotto con Rose, mentre aspettavano la ragazza. Jude scese splendente con un vestito bianco che le donava, era perfetto addosso a lei nonostante le sue scarpe basse. Le tre ragazze entrarono nell'auto di Julie, con destinazione ignota per la ragazza. Aveva deciso, sotto insistenza delle ragazze che sarebbero andate a festeggiare soltanto loro tre in qualche posto deciso da Julie, ed inevitabilmente il suo pensiero andò ad Ian. Non le aveva fatto gli auguri, ne un messaggio ne una chiamata ne un piccione viaggiatore, il vuoto, e si rattristì in un attimo che senso aveva?
Ultimamente pensava molto ad Ian e alcune volte faceva fatica anche a guardarlo, era troppo..perfetto e lei era attratta da lui, cosa che aveva ammesso solo a se stessa, e questa cosa non poteva assolutamente interferire nella loro amicizia, lui era ancora innamorato di Nina e lei ci teneva troppo per perderlo.

Arrivarono in quella che era una..spiaggia? Julie aveva avuto una meravigliosa idea, da quanto non ne vedeva una?
Scese di corsa appena Julie parcheggiò la macchina, esaltata all'idea di festeggiare il suo compleanno in quel modo, "Andiamo forza!" urlò lei trascinando le sue amiche sorridenti. Passeggiarono per un po' fin quando Jude non vide qualcosa di strano, era acceso un fuoco con svariate sagome attorno e quando si avvicinò curiosa capì cosa i suoi amici avevano archiettato per lei.
"Sorpresa!" urlarono tutti sorridenti vedendola, e Jude non seppe veramente cosa dire. Sorrise emozionata correndo ad abbracciarli uno ad uno, ringraziandoli per la meravigliosa sorpresa che le avevano fatto. Ian la guardava da lontano sorridente, indossava una camicia bianca con un semplice Jeans, e nonostante questo Jude pensò che non ci fosse nulla di più bello. Il ragazzo si avvicinò all'amica abbracciandola forte, e staccandosi poco da lei le sussurrò all'orecchio dolcemente "Buon compleanno raggio di sole" lasciandole un tenero bacio sulla guancia e il cuore della ragazza fece decisamente le capriole a quel gesto.
La serata procedeva bene e Ian era più sorridente del solito per via dell'espressione felice dell'amica. Osservava Michael attaccato come una cozza a lei che faceva battute stupide solo per farla ridere e questo lo infastidiva, gli impediva di avvicinarsi a lei per darle il suo regalo, o anche di stare con lei e basta. Prese un sorso di birra continuandoli ad osservare, e distolse lo sguardo soltanto quando si sentì affiancare da una presenza femminile. "Sai, dovresti andare da lei invece di fissarla da qui Ian" gli disse Kat sorridente, "Tutti parlano con tutti, persino Paul con Rose che conosce da un'ora, e tu ti limiti a fissarli" continuò guardando anche lei i due da lontano, per poi spostare lo sguardo sull'amico "Se ti piace devi farglielo capire Ian, altrimenti lei cercherà altri ragazzi. Va da lei e basta" concluse incoraggiandolo, "Grazie KittyKat" rispose il ragazzo sorridenole, così si avvicinò ai due.
Appena si fu avvicinato, mise un braccio attorno le spalle della ragazza che sorridente si girò verso lui, "Posso rubartela un secondo amico?" domandò retoricamente Ian a Michael, e senza nemmeno ascoltare la sua risposta si allontanò trascinandola con se. Appena si furono allontanati un po' dagli altri Ian le si mise di fronte sorridendole, "Devo ancora darti il mio regalo di compleanno" le disse un po' imbarazzato, "Non è bastato già far venire qui Rose solo perchè sapevi che mi mancava?" gli rispose Jude sorridente. La guardò e scosse soltanto la testa in segno di dissenso, "Tieni" le disse soltando porgendole una busta, che lei afferrò curiosa e che quando aprì rimase senza parole, al suo interno conteneva le foto che immortalavano i loro momenti più importanti. "Sapevo che non t'importava ricevere un regalo costoso, così ho deciso semplicemente di farti qualcosa di carino" iniziò a parlare lui passandosi una mano tra i capelli impacciatamente mentre lei continuava a guardarlo senza parole. Ian non sapeva davvero cosa pensare, le era piaciuto o..
Lo abbracciò improvvisamente interrompendo le sue insicurezze. "E' bellissimo.." sussurrò lei vicino al suo orecchio. Ricambiò l'abbraccio nonostante i brividi provocati da quel sussurro, e dopo un po' si staccarono guardandosi negli occhi sinceramente. 

Quella serata era bellissima quasi quanto lei, e ripensò improvvisamente alle parole di Kat.
Avrebbe dovuto confessare questo suo interesse nei suoi confronti? e se lei non fosse stata altrettanto interessata l'avrebbe persa? e se invece lo fosse?
Si creò un di atmosfera carica di cose non dette, che non fece staccare i loro occhi nemmeno per un attimo. Ian le accarezzò il viso dolcemente spostandole una ciocca di capelli scomposta dal vento, "Sei bellissima stasera" le sussurrò piano e la ragazza sentendo quei complimenti arrossì vistosamente "Grazie Ian anche tu" riuscì solo a rispondere. Inconsapevolemente ancora l'uno tra le braccia dell'altro i loro visi si avvicinarono, i loro nasi si sfioravano e le loro labbra erano ad un centrimetro l'una dall'altra. Stava per accadere, quel desiderio un po' nascosto di entrambi stava per essere realizzato, se non fosse stato per la voce di Julie che li interruppe.
Si allontanarono istintivamente in un attimo guardandola "Apriamo la torta muovetevi, vieni Judie!" urlò l'amica, e prima di andare Jude lo guardò ancora scossa da quello che stava per succedere. Lui ricambiò lo sguardo senza dire una parola osservandola dopo poco andare dagli altri, sopraffatto da quelle emozioni che erano spuntate improvvisamente. 

Raggiunse gli altri poco dopo con un unico pensiero per la mente.. stava per baciare Jude sul serio? Che cavolo significava?


Nuovo capitolo, cercherò aggiornare il più costantemente possibile. La data del compleanno di Jude non è scelta a caso, vediamo se indovinate un po' il perchè, buona lettura!
-Blondie.

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Capitolo 9
*** Liar ***


Chapter 9

Non aveva chiuso occhio dopo la festa di Jude, non riusciva a capire perchè avesse agito in quel modo.

Ripensò a come si era sentito perchè nonostante fosse sbagliato, nonostante lei fosse la sua migliore amica, in quel momento era tutto fuorchè sbagliato e doveva ammetterlo a se stesso che quando erano stati interrotti aveva provato dispiacere, doveva ammettere a se stesso che aveva bramato quel bacio più di quanto avesse immaginato. Si passò una mano nei capelli sbuffando sedendosi a gambe incrociate sul letto, cosa avrebbe dovuto fare ora? far finta che non fosse successo nulla? o magari.. parlarne? A quell'ultima opzione il panico prese il sopravvento, era attratto da Jude ma questo non poteva e non doveva assolutamente influire sul loro rapporto perchè anche solo la possibilità di poterla perdere lo faceva impazzire. Si alzò scendendo al piano di sotto lasciando una carezza a Moke dirigendosi in cucina per una tazza di caffè, quel giorno ne avrebbe avuto decisamente bisogno, soprattutto perchè tra un'ora sarebbe dovuto andare sul set e l'avrebbe sicuramente vista. Non era pronto ad affrontare quella giornata.

Quella mattina Jude era..confusa?
Si era decisamente confusa, a lei piaceva Ian ma a lui non piaceva lei e non voleva perderlo per nessun motivo al mondo. Aveva tenuto Rose sveglia tutta la notte per via delle sue paranoie e la sua confusione, a parere dell'amica  era cotta di Ian e aveva enfatizzato la cosa affermando che quello che aveva fatto il ragazzo per il suo compleanno non lo avrebbe fatto chiunque, e ora che  aveva preso l'aereo per tornare a New York la situazione era peggiorata.
Stava guardando il notiziario della mattina cercando di distrarsi da quei pensieri, ma inevitabilmente finì per pensare alla sera prima, di quanto fosse bello Ian, di quante cose bellissime aveva fatto per lei e a quel bacio che aveva desiderato.. Si perchè per quanto cercasse di negare la cosa, lei quel bacio lo aveva desiderato con tutto il cuore senza pensare nemmeno un secondo alle conseguenze. Chiuse la televisione scaraventando quasi il telecomando dall'altra parte della casa con destinazione il set.  Non aveva la minima idea di come si sarebbe dovuta comportare.

Ian era rinchiuso in camerino, e questa volta il motivo non era Nina bensì quella ragazza dai capelli color grano che cercava disperatamente di evitare, sapeva che ne avrebbero dovuto parlare ma non era chiaro nemmeno a lui del perchè di quell'azione, cosa avrebbe dovuto dirle? D'altro canto non sapeva nemmeno come aveva preso lei la cosa, ma a giudicare dalla sera prima sembrava che anche a lei non dispiacesse poi tanto.
Mandò un messaggio a Paul, doveva decisamente parlarne con lui prima dell'inizio delle riprese o sarebbe impazzito. Due minuti dopo sentì bussare e vide spuntare da dietro la porta la faccia del suo migliore amico sorridente, che entrando si richiuse la porta alle spalle. "Che succede?" gli domandò l'amico, guardando la faccia da funerale di Ian "Ieri sera è successa una cosa.." iniziò Ian grattandosi la testa imbarazzato, e vedendo la faccia di attesa dell'amico continuò "Io e Jude ci siamo quasi baciati" finì sganciando la bomba. La reazione di Paul fù tutt'altro che sorpresa, anzi per tutta risposta cacciò un sorriso che andava da un orecchio ad un altro, lasciando un Ian decisamente dubbioso, "Finalmente hai capito che ti piace!" disse quasi urlando contento, Ian si alzò di corsa tappando la bocca all'amico "Abbassa la voce idiota! Io non ne sono contento" sospirò "Non voglio perderla per un qualcosa che non so definire dentro di me" disse Ian guardandolo. Paul gli diede una pacca confortevole sulla spalla "Sei confuso è normale, ma chi ti dice che magari Jude non ricambia? Dovreste parlarne" "Si lo so ma.." "Non sai come affrontare la cosa" finì Paul per l'amico che annuì. Improvvisamente la porta si spalancò mostrando una Nina sorridente "E' ora di andare sul set fratelli Salvatore, spettegolate più tardi" esordì.

Jude era entrata sul set più tardi quella mattina in modo da evitare scontri diretti con Ian. Quando arrivò stavano per iniziare le riprese e si limitò in un saluto generale insolito da parte sua, ma che tutti ricambiarono..tutti tranne un Ian particolarmente imbarazzato. Si guardarono per un po' per poi distogliere lo sguardo entrambi come se nessuno dei due sapesse affrontare la cosa, così si andò a sedere sulla sedia di Kat. Durante le riprese continuarono a scambiarsi sguardi insoliti per loro e la cosa più triste era che non duravano più di mezzo secondo soprattutto da parte sua, era scoraggiata e confusa e la visione di Ian bello come il sole avanti ai suoi occhi peggiorava solo le cose. 
Decise di distrarsi in qualche modo  cacciando il suo quaderno dove disegnava e iniziò distrattamente a tracciare qualche tratto, quello era il suo sfogo, quel quaderno era come se fosse il suo diario personale ci disegnava ogni cosa che la colpiva. Inconsapevolmente si ritrovò a ripensare ad Ian osservando da lontano l'espressione concentrata del ragazzo mentre ripassava a mente qualche battuta del copione, lo faceva spesso quando era nervoso, così in maniera spontanea immortalò quell'espressione sul suo quaderno, creando un meraviglioso ritratto di Ian. Non amava dipingere o ritrarre le persone perchè difficilmente riuscivano a colpirla, ma di Ian ne aveva fatti infiniti perchè era diventato una parte di lei. 
Improvvisamente le venne un'idea, forse aveva trovato finalmente il modo per scalfire quella situazione di disagio che si era creata tra loro e così si alzò di scatto correndo verso il camerino di Ian. Il ragazzo notò immediatamente i movimenti di Jude, aveva vigilato su di lei senza che se ne accorgesse e si domandò come mai quello strano comportamento, l'avrebbe seguita ma non poteva muoversi altrimenti Julie lo avrebbe ammazzato. 
Appena finirono le riprese, Ian si domandò dove si fosse cacciata Jude era praticamente sparita e voleva assolutamente parlarle, non sopportava il fatto che quella mattina non avesse ricevuto uno dei suoi soliti abbracci o che non gli avesse rivolto i suoi sorrisi radiosi. Entrò nel suo camerino e scoraggiato si scaraventò sulla sedia avanti allo specchio ispezionando per un po' la sua faccia da funerale, fin quando non notò qualcosa di insolito, quello era un ritratto..il suo ritratto. Immediatamente lo afferrò con cura identificando il destinatario di quell'opera d'arte, avrebbe riconosciuto ovunque i suoi disegni. Lo girò incuriosito e ci ritrovò due semplici frasi:
"Dobbiamo parlare"
-Jude 

Ian era fermo fuori casa di Julie da 40 minuti, all'uscita dal set si era diretto lì e aveva anche preparato inutilmente un discorso. Si fece coraggio e scese dalla macchina arrivando fuori il portone d'ingresso a cui bussò un po' esitante.

Jude indossava in pantaloncini della tuta con una semplice maglietta e una coda un po' trasandata e stava aspettando che Julie rincasasse mentre beveva un succo di frutta appoggiata al bancone della cucina.
Sentì bussare alla porta e aprendo si ritrovò la persona che aveva cercato di evitare tutto il giorno..
"Hey" esordì Ian dopo svariati minuti di silenzio un po' imbarazzante "Dovremmo parlare no?" concluse con in faccia un viso impassibile, per tutta risposta Jude annuì e lo fece entrare in casa conducendolo in camera sua. Nonostante non indossasse nulla di speciale, Ian appena la vide pensò che fosse ugualmente bellissima e questo non giovava a suo favore dal momento che avrebbe dovuto accantonare l'avvenimento di ieri sera. La ragazza si sedette sul letto a gambe incrociate e lui imitò lo stesso gesto ponendosi difronte, cercando di rompere quella situazione imbarazzata che si era creata. "Senti Jude.. devo essere sincero, non so cosa dire riguardo a quello che è successo ieri" esordì Ian più duro del solito, non voleva ferirla ma non voleva nemmeno perderla per un momento di debolezza dettato dall'attrazione, "Sei bellissima ed io questo non posso negarlo, e credo che sia questo ad avermi spinto a..fare quello che stavo per fare ieri sera, non voglio ferirti in alcun modo sei la mia migliore amica" concluse addolcendo un po' il tono. Quelle parole la colpirono come uno schiaffo in faccia più di quanto credesse, soprattutto perchè non era la stessa cosa che gli avrebbe detto lei, e cercando di non lasciar trasparire la delusione scaturita da quelle frasi, cacciò un sorriso tutt'altro che vero. "Tranquillo hai ragione, non è successo nulla tutto come prima" rispose lei continuando a sorridere quasi meccanicamente, Ian d'altro canto non sapeva se fosse davvero felice delle parole che aveva scelto di dire pur sapendo che non rappresentassero la realtà di quello che davvero provava, e soprattutto non sapeva se la risposta della ragazza era davvero quella che avrebbe voluto sentirsi dire, così si limitò ad annuire e ad alzarsi dal letto porgendole una mano che Jude afferrò seguendolo a ruota. "Devo andare raggio di sole, ceno con Paul stasera e rischio la morte se arrivo in ritardo" "Ti accompagno alla porta" disse semplicemente lei. Arrivati avanti alla porta si abbracciarono salutandosi, e prima che la ragazza potesse chiuderla Ian si affacciò sorridente "Ah e comunque bel ritratto Van Gogh" le disse facendole l'occhiolino e sparendo una attimo dopo.

Jude sorrise per quel soprannome stupido tipico di Ian, ma un attimo dopo richiuse la porta scivolando di spalle contro di essa.
Stava male per quello che le aveva detto e tutto questo perchè a lei Ian piaceva, era l'unica soluzione che aveva trovato in risposta a quelle sensazioni e a quel punto aveva due scelte: dirglielo e perderlo o non dirglielo e continuare ad averlo accanto ed era certa che avrebbe scelto mille volte la seconda, non poteva stare senza lui.
Nel frattempo Ian era risalito in macchina poggiando la testa sul volante frustrato. Le aveva detto per la prima volta una bugia e non aveva potuto fare a meno di notare come il sorriso della ragazza fosse quasi vero ma gli occhi dicessero tutt'altro, e oltretutto aveva notato la differenza di quell'abbraccio.
L'aveva ferita e tutto questo era disarmante perchè anche lui aveva ferito se stesso con le sue parole. 


Buona lettura!
-Blondie.

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Capitolo 10
*** Endless ***


Chapter 10

Correva, correva più forte che poteva per sfogare tutto ciò che aveva dentro. 
Correva per Rose che le mancava come l'aria,
Correva per La sua New York che le mancava da morire,
Correva per Ian e quelle sue parole che la sera prima le avevano fatto del male, che nonostante avesse cercato di autoconvincersi l'avevano ferita.
Ma soprattutto correva per quella chiamata ricevuta nel cuore della notte..

Erano le 2.52 del mattino e Jude era avanti al televisore mentre mangiava una vaschetta di gelato, Ian le aveva mandato un paio di messaggi che la ragazza aveva letteralmente ignorato non poteva di certo dirgli che il motivo del suo malumore erano le parole che aveva pronunciato un paio d'ore prima e sbuffando spense il televisore stendendosi a peso morto sul divano fissando il soffitto. Era sfortunata, Ethan l'aveva tradita ed il ragazzo a cui teneva con tutto il cuore attualmente, non che il suo migliore amico le piaceva e la cosa non era per niente ricambiata. Fissando il soffitto per un attimo sorrise, sorrise per quel ragazzo dagli occhi ghiaccio che aveva avuto il potere di illuminare le sue giornate ed eliminare quasi del tutto il ricordo di Ethan. Si alzò dirigendosi verso la cucina pronta per posare la vaschetta di gelato e andare a dormire, ma tutto andò in fumo nel momento in cui iniziò a squillare il cellulare, mostrando il nome della sua amica Rose.

Rose..? Per chiamarla a quell'ora doveva essere successo per forza qualcosa. Rispose con ansia "Rose?" "Jude devi assolutamente sederti, ora" le rispose la voce allarmata dell'amica, "Che succede Rose?" rispose Jude agitata appoggiandosi al bancone della cucina "Io.. forse non dovrei dirtelo ma devo" iniziò l'amica sospirando "Ethan si è presentato qui, ti cercava ho provato a non farlo entrare ma non ha voluto sentire ragioni" continuò Rose parlando quasi con cautela "Voleva sapere dove fossi e.. una cosa tira l'altra mi ha detto che sapeva che tu fossi ad Atlanta" finì l'amica. Jude dovette ricorrere a tutta la sua forza per non cadere come un sacco di patate per terra, quella telefonata aveva mandato in aria tutto il progresso fatto in quei mesi in un attimo, così si tenne al bancone con il fiatone, le stava decisamente venendo un attacco di panico. "Jude rispondimi ti prego" rispose Rose allarmata non sentendo alcuna risposta da parte dell'amica "Rose.. sai cosa significa vero?" disse quasi con fatica la ragazza "Si presenterà qui ed io non voglio vederlo" continuò sull'orlo delle lacrime. Lei non era più innamorata di Ethan, e di questo ne era certa perchè in qualche modo il suo cuore apparteneva ad un'altra persona ora ma lo odiava perchè l'aveva umiliata, così stettero per ore al telefono, e alla fine di quella telefonata Jude era sicura solo di una cosa..
 Avrebbe avuto decisamente bisogno di Ian in quel momento.


Fermò la sua corsa solo nel momento in cui vide casa di Julie. 
Affannata si diresse verso la porta più in fretta possibile entrando quasi sbattendola. Quel giorno niente riprese, Julie era partita per qualche posto che aveva dimenticato un secondo dopo che l'amica glielo avesse detto e sarebbe tornata solamente i due giorni successivi lasciandola sola lì dopo averle espressamente detto di fare come se fosse a casa sua. In quel momento aveva il solo desiderio di farsi un bel bagno rilassante e non pensare più a nulla, peccato che il suono della campanello la distrasse così scese al piano di sotto aprendo la porta, ritrovandosi quel meraviglioso ragazzo che ormai popolava il suo cuore e la sua mente.
"Buongiorno raggio di sole" esclamò Ian sorridente, quella mattina aveva deciso di andare da lei sapendo che fosse sola per via della partenza di Julie.
Aveva dormito male, malissimo ed il motivo era quella che avrebbe dovuto essere la sua migliore amica. Era confuso, il fatto che fosse attratto da lei ormai era approvato ma il fatto che non riuscisse a stare senza lei nemmeno un giorno non riusciva a spiegarselo, proprio per questo motivo aveva deciso di presentarsi da lei con la colazione. 
"Hey" rispose Jude sorridendo, era felice di vederlo soprattutto dopo quella mattinata "Entra sono un po' impresentabile sono andata a correre" continuò la ragazza avviandosi verso il salone. Ian la seguì richiudendosi la porta alle spalle "Ti ho portato la colazione, sapevo che eri sola e.. niente avevo pensato che avessi bisogno di compagnia" gli rispose lui notando il malumore della ragazza. Lo aveva notato subito che c'era qualcosa che non andava, quella mattina non aveva la solita luce che ritrovava nei suoi occhi verdi ogni giorno e notava come avesse dormito poco. "Va tutto bene Jude?" le domandò seriamente preoccupato, la ragazza per tutta risposta sospirò dandogli ancora le spalle "Si.." sussurrò a malapena "Vado a farmi una doccia okay? Aspettami qui ci metto poco" continuò cercando di salire al piano di sopra, ma fu bloccata dalla mano di Ian che le prese il polso.
 La tirò dolcemente a se facendosì che si girasse e le spostò una ciocca di capelli sudata dietro l'orecchio sorridendole "Puoi dirmi tutto lo sai vero?" la ragazza semplicemente annuì con la testa imbarazzata da quel gesto "E allora perchè non me ne parli?" continuò lui sussurrando quasi non distogliendo lo sguardo da quello della ragazza. Lei poggiò una mano su quella del ragazzo che si trovava sul suo viso sospirando "Rose mi ha detto che Ethan sa che sono qui ad Atlanta" iniziò stringendo la mano del ragazzo con più forza "E questo significa che quasi sicuramente si presenterà qui e io.." non finì la frase, si limitò a raccogliere la mano di Ian tra le sue spostandola dal suo viso scoraggiata. Il ragazzo a quel gesto, nel sentire la sua mano delicata stringere la sua perse un battito, sentendo improvvisamente quello sconforto anche un po' suo perchè ormai Jude faceva parte di lui, così prese entrambe le mani della ragazza che ancora stringevano la sua e l'avvicinò a se. "Ti prometto che non lo farò avvicinare, dovrà passare sul mio cadavere" le disse deciso guardandola negli occhi "Ma non ti prometto che nel farlo sarò gentile" continuò più serio che mai e per tutta risposta ricevette uno sguardo decisamente contrariato da parte della ragazza che lo fece sorridere, "Non sorridere Ian, non voglio che combini guai per un imbecille" gli rispose Jude nervosa "Un imbecille che però ti ha trattato una merda" rispose lui innervosendosi "Capisco questo tuo senso di protezione Ian, ma non voglio che tu faccia niente di avventato"insistette lei "Jude sia chiara una cosa" iniziò lui seriamente "Se ci sarà il bisogno di spaccargli la faccia lo farò senza se e senza ma" disse fissandola. 
Jude si chiese che stesse ancora respirando, perchè in quel momento la vicinanza con Ian era diventata estremamente pericolosa come le sue parole, non aveva mai avuto qualcuno che tenesse così tanto a lei da difenderla ad ogni costo. La mano di Ian che le accarezzò dolcemente il viso interruppe i suoi pensieri in un attimo, "Quindi giusto per concludere il mio discorso, che sia Ethan o chiunque altro, chiunque voglia farti del male io ti proteggerò sempre". 
Jude stava rischiando un attacco cardiaco in quel momento, Ian era la persona più speciale che sarebbe potuta mai capitarle nella vita ed in quel momento mai si sentì così fortunata "Sei meraviglioso Ian.." sussurrò quasi con occhi lucidi, era l'unica cosa che riuscì a dirgli in quel momento. 

Il campanello d'allarme di Ian si accese, doveva allontanarsi o altrimenti avrebbe fatto qualcosa che avrebbe rovinato ogni cosa tra di loro, anche se ogni cosa di lei è come se lo richiamasse così con tutta la forza che possedeva si allontanò "Ti aspetto giù" le disse dolcemente cercando di mascherare la sua frustrazione. Appena la ragazza salì si diresse verso il balcone pronto ad accendersi una sigaretta, era una di quelle cose che faceva quando veramente qualcosa lo innervosiva davvero. Guardando il cielo sopra di se, ripensò alle emozioni suscitate dalle parole che aveva sentito poco prima uscire dalle sue bellissime labbra, e per la prima volta si domandò se quello che provasse nei suoi confronti fosse più di una semplice attrazione.


La risposta che susseguì a quella muta domanda lo spiazzò completamente. 

Passarono il pomeriggio così presi tra risate e confidenze che non si accorsero nemmeno che si fece sera. Si ordinarono una semplice pizza guardando un vecchio film rendendo migliore quella giornata iniziata male per entrambi. Era incredibile, l'uno era il problema dell'altra per via di tutti quei sentimenti che stavano prendendo il sopravvento in loro stessi e pure erano sempre loro che riuscivano a migliorare quella confusione, come se fossero uno la parte complementare dell'altra. Quante volte durante quella serata Ian pensò che Jude fosse perfetta? Quante volte la ragazza pensò che lui fosse magnifico? Infinite volte,
infiniti come loro quando stavano assieme, infinito come il tempo che avrebbero passato assieme senza confessarselo.

"Si è fatto tardi raggio di sole devo tornare a casa purtroppo" esordì Ian dispiaciuto alzandosi da terra, Jude afferrò il suo braccio bloccandolo e alzando il suo sguardo le parole le uscirono di bocca senza pensare "Non è che ti andrebbe di rimanere qui..? Non amo dormire da sola". Lui la guardò domandandosi per un attimo se fosse una buona idea, la testa gli urlava che era una pessima idea ma il cuore gli sussurrava tutt'altro, così agendo d'istinto semplicemente annuì leggermente con la testa. 
"La stanza degli ospiti è di fronte la mia quindi qualsiasi cosa chiedi pure okay?" disse Jude rivolgendosi al ragazzo che semplicemente annuì così si chiusero nelle proprie stanze stendendosi nei propri letti. Jude pensava ad Ian ed Ian pensava a Jude, in particolare il ragazzo che si era seduto sul suo letto fissando quella porta che li separava, avrebbe voluto andare lì in quella camera per vedere se fosse tutto okay o semplicemente avrebbe voluto andarci e basta, così senza nemmeno rendersi conto si ritrovò fuori la porta della camera della ragazza. La aprì leggermente trovandola stesa su un fianco mentre dormiva serenamente e sorrise a quella visione quasi celestiale per i suoi occhi analizzando ogni parte di lei, le sue labbra rosee e carnose, i suoi capelli che riscendevano morbidi sulle spalle, le braccia che ricadevano morbide sul materasso, il suo seno prosperoso e le sue lunghe gambe scoperte. Questi ultimi due pensieri cercò di scacciarli all'istante dalla sua mente, non giovavano affatto alla sua lucidità mentale ed indeciso sul da farsi, si avvicinò al letto della ragazza infilandosi delicatamente sotto le coperte e abbracciandola da dietro, desiderava semplicemente averla al suo fianco in quel momento..

E si sentì finalmente in pace con il mondo dopo tutto quel tempo, ignaro di abbracciare una Jude tutt'altro che addormentata con delle farfalle svolazzanti nello stomaco.


E' 1.22 e sto postando il capitolo decisamente morente dal sonno, comunque ci tenevo a precisare che aggiorno ogni 2 o 3 giorni, e spero di riuscire ad aggiornare domani.
Ad ogni modo grazie per seguire la storia e leggerla, spero di non aver combinato guai con questo capitolo, buona lettura!
-Blondie.

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Capitolo 11
*** Feelings ***


Chapter 11


Ian quella mattina si svegliò più tranquillo del solito ricordandosi immediatamente della sera prima.
Si girò osservando Jude che dormiva ancora beatamente tra le sue braccia, era bellissima anche appena sveglia, le scostò una ciocca di capelli davanti al visto ed iniziò ad osservarla. La sensazione che aveva sentito la sera prima lo aveva stravolto,non si era mai sentito così bene, era nuova era..diversa, si perchè non aveva mai provato una cosa del genere nella sua vita. Era stato innamorato follemente di Nina, e quella sensazione che prendeva vita quando era con il suo girasole non era minimamente confrontabile e questo lo spaventava perchè lei era Jude la sua migliore amica, e non era tanto sicuro di poterla più definire così, ogni volta che pronunciava quella parola non si sentiva più dentro quel senso di contentezza come un paio di mesi prima, perchè ormai poteva liberamente ammettere a se stesso che lui provava qualcosa per quella ragazza. Osservandola prevase la  voglia di accarezzarle quelle gambe scoperte che la sera prima avevano rischiato quasi di farlo impazzire, perchè Jude questo gli faceva, con la sua solarità con il suo modo di essere lo faceva sentire quasi un ragazzino, così cercando di distogliersi da quei pensieri scese al piano di sotto con l'intenzione di preparare la colazione. 
Jude aprì gli occhi aspettandosi di trovare al suo fianco il ragazzo con gli occhi più belli del mondo, la sera prima quando aveva sentito il suo braccio robusco e muscoloso aveva rischiato la morte. Cosa significava quello che aveva fatto la sera prima? Non riusciva a capirlo, possibile che anche lui provasse quello che provava lei? avrebbe dovuto parlargliene? Presa da questi pensieri si accorse che non c'era al suo fianco, dov'era finito? Sicuramente era ancora lì, non se ne sarebbe mai andato senza aver lasciato almeno un bigliettino. Incurante di essere ancora in canottiera e pantaloncini scese al piano di sotto sentendo un delizioso odore che proveniva dalla cucina. Quando varcò la soglia di quella stanza, rimase stupita di trovare Ian bello come un dio greco che preparava quelli che dovevano essere pancakes con altre tantissime cose deliziose sul tavolo della cucina. Sorrise a quella visione, quel ragazzo era una continua sorpresa "Buongiorno chef" esordì lei  "Buongiorno raggio di sole, dormivi e avevo pensato di preparare la colazione" le rispose girandosi finalmente verso la ragazza e per poco non gli venne un infarto, poteva anche mettersi qualcosa addosso pensò ancora sorridendole cercando di mascherare quella sensazione spuntata dal nulla. La ragazza si avvicinò a lui abbracciandolo da dietro lasciandogli un dolce bacio sulla guancia "Grazie per questa colazione che potrebbe sfamare un esercito" gli disse ridendo facendosi sulle punte in modo da poter appoggiare il mento sulla spalla del ragazzo, per tutta risposta lui mise una mano su quelle esili della ragazza sentendo il suo cuore che faceva un balzo "Hai un buon profumo sta matttina" le rispose cambiando completamente discorso e girandosi verso la ragazza "Facciamo colazione ho fatto i pancakes" continuò sfoderando il suo solito sorriso malizioso lasciando la ragazza perplessa, perchè aveva cambiato discorso? Si sedette di fianco a lui iniziando a mangiare "Stasera volevano andare a ballare gli altri che gioia" esclamò scocciato "Me lo ha detto Kat, mi limiterò a bere qualcosa " rispose lei ridendo facendo sorridere anche lui "Peccato ti avrei volentieri invitato a ballare" "Così avrei sfoggiato le mie mosse segrete e avrei conquistato tutti in un secondo". Ian scoppiò a ridere dopo quell'affermazione e rise ancora di più quando vide il naso sporco di cioccolata della ragazza "Sei tutta sporca Jude" disse tra le risate "Sfottimi pure ora lo sei anche tu" rispose lei sporcando il naso del ragazzo che improvvisamente la tirò a se bloccandole le braccia e facendola sedere sulle sue gambe "Ora posso vendicarmi lo sai?" esclamò lui sorridendo maliziosamente e per tutta risposta Jude iniziò a dimenarsi ridendo cercando di liberarsi, Ian rafforzò la presa dandole un morso sul collo "Sono pur sempre un vampiro tesoro" esclamò scoppiando a ridere fermandosi subito dopo per via del morso sulla guancia che gli aveva appena dato la ragazza. La faccia di Ian in quel momento avrebbe voluto immortalarla in mille modi diversi e sempre ridendo gli pulì il naso con un fazzoletto "Tregua okay?" gli disse sorridendo e lui si limitò a contraccambiare il gesto pulendo il naso della ragazza. 
La vicinanza era diventata improvvisamente troppa e la situazione che si stava creando era sbagliata forse, e pure non riuscivano a muoversi piaceva ad entrambi era inutile negarlo. Jude appoggiò la testa nell'incavo del collo di Ian che l'abbracciò forse quello era il momento giusto per domandarlgi cosa significasse il gesto di quella notte, il problema è che non era mai stata brava ad iniziare i discorsi di questo genere. La sensazione di farfalle nello stomaco che la prevase era la stessa identica a quella della sera prima, il cuore batteva nello stesso identico modo ed il rossore sulle guance era riapparso. Facendo un grande sospiro gli disse ciò che pensava, voleva sapere  se lui nutrisse un interesse nei suoi confronti perchè se fosse stato così lei ci avrebbe provato ad abbandonarsi a tutti quei sentimenti che nascevano soltanto quando era con lui, perchè avrebbe preferito viverli anzichè nasconderli, prima o poi sarebbe andata via di lì e non voleva rimpiangere di non averci nemmeno provato, così glielo domandò, diretta e coincisa "Perchè ieri sera sei venuto nel mio letto..?" sussurrò quasi, Ian rimase spiazzato, cosa avrebbe dovuto fare ora? dirglielo?, per una volta si autoconvinse di non pensare alle conseguenze "Non riuscivo a dormire pensandoti  sola nell'altra stanza" le rispose evitando accuratamente il suo sguardo , sapeva che non le sarebbe bastata come risposta "Perchè'?" gli domando ancora una volta lei spostando il suo viso dalla spalla di Ian. Lui la guardò cercando di mascherare il disagio di quella domanda e quasi con lo sguardo le rispose "Perchè volevo stare con te, io voglio sempre stare con te Jude". Uscì quasi come un sussurro non distogliendo nemmeno per un secondo il suo sguardo dagli occhi verdi della ragazza che si sentì quasi male a quelle parole, cosa avrebbe dovuto rispondergli ora? Si limitò a contraccambiare il suo sguardo che improvvisamente era diventato più penetrante del solito e il cuore fece quasi una capriola quando una mano di Ian prese ad accarezzarle una guancia. "Dovresti rispondermi sai mi sto sentendo un imbecille ora" disse lui cercando di sdrammatizzare quella situazione imbarazzante che si era creata, Jude gli sorrise cercando di decifrare quelle parole inutilmente "Cosa significa quello che hai detto Ian? sto cercando di leggere tra le righe ma.." disse impacciatamente. 
Doveva dirglielo? Il panico prese il sopravvento nel ragazzo, ormai aveva intrapreso la strada della verità quindi decise di dirglielo e basta senza giri di parole "Quando sono con te strane sensazioni spuntano dal nulla ed io non so cosa sono con certezza quindi non capisco il loro significato" iniziò più deciso che mai "Tu sei sempre stata la mia migliore amica Jude, ma non voglio mandare tutto a puttane per qualcosa che ancora devo definire, ma non riesco nemmeno a far finta che non esista perchè per me è impossibile". 
Uno, due, tre salti, il  cuore di Jude ne fece esattamente tre, era stato sincero e anche per lei era così con la semplice differenza che sapeva esattamente cosa provava per lui. Gli sorrise e quello sguardo rivelò più di ogni altra parola, tanto che i loro visi inevitabilmente si avvicinarono e sarebbe successo quello che entrambi avevano bramato per tanto tempo se solo il telefono non fosse squillato.
Ian aveva risposto ad un Paul estremamente agitato quella mattina e non sapeva se doveva essergli grato o meno per quell'interruzione, ma sapeva che avrebbe dovuto andarsene da lì in fretta se non voleva combinare guai, così attaccando raggiunse la ragazza ancora in cucina sorridendole "Paul mi ha chiamato devo andare da lui.." disse solo così dopo essersi preso tutte le sue cose fu accompagnato dalla ragazza alla porta. Si fissarono a vicenda salutandosi con un semplice ciao quasi sussurrato.

Quella sera era stata trascinata da tutti gli altri in quel locale in cui erano soliti ad andare, Ian era sparito da quella mattina e lei era più confusa che mai che cavolo significava? Lei e le ragazze entrarono nel locale dirigendosi al solito privè dove già le aspettavano gli altri. Salutò tutti con un sorriso notando immediatamente che all'appello mancavano Ian e Michael, dove erano finiti? Si sedette di fianco a Paul che le ordinò un drink che accettò ben volentieri. Quella sera era di pessimo umore per colpa di Ian che si era volatilizzato nel nulla, tutti erano in pista a scatenarsi e lei aveva preso la decisione di sfogare per una volta il suo nervosismo nell'alcool così presa da quei pensieri iniziò a guardarsi attorno scorgendo quasi per caso la figura di Ian. Si alzò decisa a raggiungerlo iniziando a farsi spazio tra la folla, fin quando non vide che era con una..ragazza, si ci aveva visto bene, offriva e faceva bere shots a quella ragazza che si faceva maneggiare come un pezzo di ceramica. Si allontanò in un istante, quella mattina le aveva confessato che nutriva interesse per lei poi era sparito e quella sera non l'aveva nemmeno salutata in più era deciso a corteggiare una ragazza che non era lei. Il panico prese il sopravvento cercando di allontanarsi il più in fretta possibile senza guardare nemmeno dove metteva i piedi, si sentiva male doveva uscire di lì ed il caso volle che qualcuno le venisse addosso. Si rialzò spazientita quasi da quel ragazzo che l'aveva spinta pronta a dirlgiene quattro ma quando vide chi era quasi volle morire, cosa ci faceva lì Ethan..? Si guardarono entrambi sopresi da quell'incontro e Jude dandogli una spallata corse fuori in cerca di aria, quella serata era iniziata male molto male e non potè fare a meno di pensare come il Karma certe volte fosse proprio stronzo.
Si appoggiò al muretto cercando di calmare quella sensazione orribile che le si era insinuata dentro, e tutto questo divenne inutile nel momento in cui vide Ethan dirigersi verso di lei. 
"Jude.." sussurrò soltanto lui "Che ci fai qui? Che vuoi da me? Va via Ethan" urlò lei alterata, voleva solo che si allontanasse da lei "Non pensavo di incontrarti ma..sono qui ad Atlanta per te" rispose diretto lui "Allora puoi anche tornare a New York" disse acidamente. Ethan la guardò scoraggiato "Se vuoi parlare o vuoi distrarti in qualche modo dal tuo malumore mi trovi al bancone, di questo ne parleremo un altro giorno" disse semplicement rientrando. Le venne voglia di piangere, non sarebbe potuta andare nemmeno da Ian visto che era impegnato a fare..altro, così si disse che almeno una di quelle due situazioni l'avrebbe affrontata di petto, non si sarebbe arresa. Prendendo un grande sospiro rientrò nel locale avvicinandosi al bacone affiancando Ethan, e senza nemmeno guardarlo ordinò due shots di Tequila. "Cosa vuoi da me?" disse diretta lei dopo essersi presa il primo "Provare a riconciliarci Jude, non ce la faccio senza di te" rispose lui ordinandole un altro shot, Jude lo guardò allibita "Con che faccia ti presenti e mi dici una cosa del genere?" gli disse spostando lo sguardo sull'amico di Ethan che li aveva appena raggiunti "Che piacere bionda" esordì James con quel suo fare che non aveva mai sopportato "Ciao imbecille" gli rispose, era particolarmente schietta quella sera, sarà per l'alcool o per la determinazione che nacque improvvisamente in lei.  Cercando di reprimere la voglia di pestarlo bevve lo shot appena ordinato dall'ex e l'altro glielo lanciò letteralmente in faccia bagnandolo di Tequila "Sogna" rispose ad Ethan riprendendo in discorso da dove l'avevano interrotto così semplicemente allontanandosi aveva avuto la sua rivincita contro quello stronzo. Dieci minuti dopo dovette appoggiarsi alla parete di quel locale improvvisamente troppo rumoroso, che cosa le stava succedendo? La testa le girava un senso di nausea la colse e le luci le davano fastidio agli occhi, era certa di non aver bevuto così tanto ed era anche certa che quelli non fossero gli effetti dell'alcool. Cercando di raggiungere il privè la testa le venne improvvisamente pesante facendola accasciare a terra, non voleva farlo ma il corpo non rispondeva più ai suoi comandi. 
Paul era in quella marmaglia di gente che si scatenava nella pista del locale con Kat e Candice, andare a ballare quella sera era stata veramente una buona idea aveva bisogno di staccare la spina per un po', stremato uscì dalla pista alla ricerca di Ian e di Jude, dove era finita? l'aveva vista al bancone pochi minuti fa e poi era sparita. Buttando lo sguardo un po' in giro vide improvvisamente un ammasso di gente accalcarsi al muro vicino la porta, curioso si avvicinò e per poco non si sentì male, Jude era a terra pallida. Immediatamente scavalcò la gente e la sicurezza del locale inginocchiandosi vicino all'amica"Jude! Jude mi senti?" urlò preoccupato cercando di svegliarla, in quel momento si avvicinò Michael che resosi conto della situazione aveva raggiunto l'amico e immediatamente corse ad avvisare Ian. 

Ian quella sera aveva deciso di ignorarla, una mossa stupida dopo quello che si erano detti. Era certo che fosse in quel locale e pure non l'aveva salutata, aveva pensato solo come approcciare con quella ragazza carina che aveva visto al bar e aveva scelto come preda della serata. Era con lei, rideva con lei ma pensava a Jude, pensava che la persona con cui avrebbe voluto ridere quella sera era lei. Vide Michael avvicinarsi allarmato "Ian Jude si è sentita male ho già chiamato l'autista che sta venendo sul retro del locale se la storia finisce sui giornali è la fine", gli bastarono quelle due parole per scattare, che le era successo? con chi era? come stava? Piantò la ragazza su due piedi senza nemmeno rispondere all'amico e cose verso di lei. Vide Paul accovacciato vicino alla ragazza che subito affiancò e la prese tra le braccia, era pallida e sudava ed era sicuro che non fosse per via dell'alcool. "Piccola mi senti?" disse preoccupato, si sentiva di morire in quel momento, la ragazza per tutta risposta aprì gli occhi spaesata si sentiva stonata cosa le era successo? "Piccola hey sono io cosa ti senti?" "Ian io.. non lo so" disse con fatica, delicatamente Ian insieme a Paul alzarono la ragazza portandola sul retro. Una volta arrivati entrarono furtivamente in modo che nessuno li vedesse e una volta entrati nell'appartamento di Julie salirono al piano di sopra stendendola sul suo letto. "Piccola" sussurrò accarezzandole il viso, "Hey" rispose sussurrando lei "Cosa mi è successo?" "Credo ti abbiano messo qualcosa nel drink, con chi eri?" domandò ansioso voleva capire chi era stato a toccare la sua Jude. Un senso di rabbia si impossessò di lui, sarebbe andato fino in capo al mondo per toccare quell'essere che l'aveva ridotta così "Ethan..ero con lui" sussurrò senza forze. La faccia di Ian tramutò da preoccupazione a rabbia, che cazzo ci faceva Ethan con lei? Guardò Paul e l'amico capì, così fece uscire Ian e occupatosi di Jude scese da lui ma quello che vide lo spiazzò, Ian era sul divano con la testa tra le mani e quando alzò lo sguardo e lo guardò, avrebbe quasi giurato che sarebbe scoppiato da un momento all'altro, lo capiva dalle sue pupille dilatate ed il colore ancora più chiaro che avevano assunto i suoi occhi.

Ian incazzato nero  e quasi sicuramente avrebbe pestato a morte Ethan.


Buona lettura! cercherò di aggiornare martedì
-Blondie.

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Capitolo 12
*** The sound of happiness ***


Chapter 12


Il risveglio di Jude quella mattina non fu del tutto rosa e fiori.

La testa le scoppiava e aveva un senso di nausea che non ne voleva sapere di passare. Cercò di ricordare cosa era successo la sera prima ed un senso di angoscia le si insinuò dentro, l'incontro con Ethan ed Ian. Si alzò da letto con un po' di fatica rendendosi conto che non aveva più i vestiti della sera prima ma il pigiama, chi glielo aveva messo? chi l'aveva accompagnata a casa? non riusciva a ricordarselo. Sentendo dei rumori provenire dal piano inferiore, scese ritrovandosi avanti Ian con una faccia assonnata ed i vestiti della sera prima. "Ian?" domandò lei con una voce ancora stonata, il ragazzo sentendo la sua voce si girò immediatamente trovandola in piedi con una cera non del tutto ottima.
Si alzò velocemente arrivando difronte a lei e l'abbracciò forte "Ti sei svegliata finalmente" sussurrò lui scostandosi ed accarezzandole il viso, lei lo guardò confusa "Non mi sento per niente bene questa mattina.." sussurrò "Lo so Ethan ti ha messo qualcosa nel drink di ieri sera" le disse cercando di contenere quell'impeto di rabbia sfociato in lui "Sei svenuta nel locale, quando ti ho visto mi sono sentito morire" sospirò cercando di cancellare le immagini della sera prima "Perchè non mi hai chiamato? Come ti è venuto in mente di stare con Ethan?" le domandò con voce un po' alterata. Jude lo guardò allibita, le domandava anche il perchè? "Avevi altro da fare" rispose secca allontanandosi dal ragazzo che per tutta risposta l'osservò alzando un sopracciglio "Saresti dovuta venire da me comunque o andare da Paul o Michael o chiunque conoscessi in quel locale" disse seguendola con lo sguardo "Non avevo voglia, stavo male" sussurrò lei andandosi a sedere sul divano. Sapeva perfettamente che le doveva delle scuse, le aveva confessato il suo interesse per poi non salutarla e aveva preferito cercare una ragazza con cui cancellare quelle sensazioni rimaste ancora lì. Si sedette al suo fianco prendendole una mano "Jude, mi dispiace per ieri sera mi sono comportato da stronzo" le disse con rammarico, la ragazza gli buttò uno sguardo gelido "Confessarmi determinate cose e poi farti trovare con un'altra ragazza è essere un bastardo non stronzo" disse lei alzandosi alterata "Non sono potuta venire da te perchè sei stato un bastardo, ho incontrato il motivo per cui me ne sono andata da New York che in più mi ha messo qualcosa nel drink facendomi sentire male" continuò lei sfogando tutta la sua rabbia e dispiacere "E poi mi vieni a dire che dovevo andare da qualcuno?" finì quasi urlando. Qualcosa in Ian scattò, si era comportato male ma non poteva sfogare tutta la sua rabbia su di lui "Okay Jude ma non puoi prendertela con me, avevo promesso che ti avrei difeso da qualsiasi cosa e ho sbagiato ma fammi rimediare" urlò, non era da lui per niente ma lo fece perchè la voglia di pestare a sangue Ethan era ancora lì. Jude si avvicinò a lui decisa più che mai e questa cosa lo face impazzire, un attimo prima era indifesa un attimo dopo diventava una tigre "Non provare ad urlare con me e soprattutto vorrei capire in che modo visto che ormai il danno è fatto" "Jude quando ti ho visto lì a terra ho pensato a darti una mano mentre dentro di me lo avrei pestato a sangue, devi ringraziare Paul per non essergli andato dietro" rispose più alterato che mai.
La ragazza rimase di stucco, non avrebbe mai voluto che Ian si facesse del male per un imbecille e soprattutto sapeva difendersi da sola questo era un problema suo, che doveva risolvere lei senza che Ian combinasse guai "Non te lo avrei mai permesso, e non te lo permetto nemmeno ora" disse con fare quasi autoritario. Ian portandosi una mano sulle tempie sbuffò esausto "Non ho voglia di litigare con te perchè non ce la faccio ho passato una notte in bianco" disse stanco "Ma non puoi impedirmi di non dargli nemmeno un pugno in faccia, non doveva toccarti ne avvicinarsi non doveva venire proprio qui" eslamò guardandola scoraggiato, Jude gli si avvicinò accarezzandogli uno zigomo dolcemente "Fallo per me.." sussurrò guardandolo dolcemente negli occhi.
Non ce l'avrebbe fatta, non sta volta, la voglia di baciarla e stringerla a se in quel momento lo stava opprimendo, ripensando a come era finita ieri sera si ripromise di non fare lo stesso errore, questa volta non l'avrebbe respinta. Mise entrambe le mani sul suo viso guardandola con i suoi occhi un po' più chiari del solito "Non ti abbandono più mi dispiace" sussurrò appoggiando la fronte su quella della ragazza, che per tutta risposta incrociò le braccia attorno al collo del ragazzo infilandogli una mano nei capelli "Non fa niente Ian ora sei qui" sussurrò chiudendo gli occhi, "No Jude io voglio che tu sappia che il mio comportamento di ieri sera è stato dettato dalla paura, non voglio perderti". Jude aprì i suoi occhi verdi fissandolo frastornata, in quel momento un groviglio di emozioni le prendevano il cuore e lo stomaco, lo aveva detto davvero "Anch'io ho paura, ma guardaci come potremmo far finta di niente?". 
Ian prese coraggio e seguendo il suo cuore lo fece, appoggiò le labbra su quelle della ragazza impulsivamente rispettando ogni suo spazio, la voglia di lei invece di placarsi si fece solo più intensa. Jude ricambiò quel gesto tanto atteso rispondendo alla foga del ragazzo passando le mani tra quei capelli corvini che tanto amava. Si staccarono per un secondo guardandosi negli occhi, come a volersi accertare che quello che stava accadendo fosse del tutto vero e senza nemeno dirsi una parola ricomiciarono a scambiarsi quei baci quasi ardenti che si erano tenuti dentro per troppo tempo. Ian avanzò verso il muro senza mai staccarsi da quelle labbra che sapevano di fragola, diventate improvvisamente la sua droga, la ragazza si fece trascinare volentieri ritrovandosi bloccata tra il muro ed il ragazzo in un attimo senza avere nemmeno il tempo di rendersene conto. Ian passo le mani su quelle gambe che tanto aveva osservato e bramato piegandole attorno il suo addome che la ragazza spotaneamente incrociò e poggiò entrambi le mani sul muro, dovevano decisamente fermarsi non voleva affrettare nulla e sapeva che la ragazza la pensava esattamente come lui. Lentamente si staccarono guardandosi immediatamente negli occhi un po' scossi e decisamente imbarazzati per quello che era appena accaduto.
Ian fece scendere dolcemente la ragazza e la guardò senza sapere cosa dire, era scosso perchè non sapeva affrontare quella sensazione di felicità ed imbarazzo che si stava spargendo per tutto il suo corpo, avrebbe voluto assaggiare quelle labbra ancora ancora e ancora, non si sarebbe mai stancato. Lei abbassò lo sguardo imbarazzata, il cuore le stava per uscire dal petto, martellava  in quel momento come martellava la felicità, si era sempre domandata che suono avesse ed improvvisamente l'aveva scoperto. Si sentì accarezzare il volto che venne alzato dalle dita del ragazzo sotto il suo mento, lo sguardo di Ian aumentò soltanto quella sensazione, era bellissimo perchè finalmente dopo tanto tempo anche i suoi di occhi avevano il luccichio della felicità. "Forse è meglio che vada, dovrei sistemarmi sembro un barbone" sussurrò cercando di strapparle una risata che uscì fuori dalle labbra carnose della ragazza "Ti accompagno alla porta" disse soltanto prendendo la mano del ragazzo sul suo viso  trascinandolo alla porta. Si sorrisero a vicenda e dandosi un dolce bacio a stampo si salutarono. 

Jude chiuse la porta e scivolò su di essa con la schiena, pensò cosa potesse rispecchiarla in quel momento e si indirizzò immediatamente a Van Gogh e al suo ramo di mandorlo fiorito, simboleggiava la vita ed in quel momento lei era la vita in persona, era viva
. Si alzò correndo verso il tavolino del divano e afferrando il telefono chiamò Rose, sarebbe impazzita di gioia ma sicuramente non quanto lei era impazzita in quel momento, sarebbe stata la volta giusta? le avrebbe fatto del male? E si disse che no, non le avrebbe fatto del male perchè Ian era una persona meravigliosa.

 
Appena chiuse la porta Ian entrò nella sua macchina portata da Paul quella notte e con un certo entusiasmo chiuse la portiera con forza. Come si sentiva in quel momento non riusciva a spiegarlo, era come se ci fossero un misto di colori dentro di lui che lo portavano a colorare qualsiasi cosa toccasse, perchè dopo quel bacio improvvisamente tutto era diventato più colorato. Si sentiva finalmente bene, e lo doveva a quella ragazza dai capelli color grano che era entrata nella sua vita trasmettendogli tutti quei colori che gli aveva donato.
Appoggiò la fronte al volante con un sorriso unico e raro, e decise di partire verso casa di Paul, doveva parlarne con il suo migliore amico immediatamente
, si sarebbe fatto prestare qualcosa da lui ma non sarebbe tornato a casa.


Salve! Ho un po' di avvisi da fare, il primo è  che sarò senza wifi per un po' spero di trovare un modo alternativo per aggiornare, secondo sabato parto quindi aggiornerò dopo il 7, buona lettura!
-Blondie.

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Capitolo 13
*** The Problem Of Anger ***


Chapter 13


Quella mattina Ian si svegliò più felice del solito,

Aveva ripensato tutta la notte al bacio datosi con Jude di cui ne avrebbe voluti infiniti altri. Si alzò per andare sul set l'avrebbe rivista e voleva assolutamente parlarle, dovevano chiarire questa situazione in cui erano ma soprattutto cos'erano. A questo pensiero prevase un senso d'angoscia, il fatto che lei avesse ricambiato non significava nulla magari ci aveva ripensato o.. 
Scosse la testa non doveva pensarci, le avrebbe parlato in un modo o in un altro così corse a prepararsi. 

Jude era frenetica, dopo aver accuratamente scelto cosa mettersi optando per un semplice vestito bianco svolazzante si riguardò allo specchio almeno altre 10 volte.
Non lo sentiva da quel bacio che si erano dati il giorno prima e dire che quella mattina moriva dalla voglia di rivederlo non era abbastanza per descrivere cosa aveva dentro, era partita per superare una sofferenza d'amore ed il tempo era volato così velocemente che non si era nemmeno resa conto di averne trovato un altro, da quanto non si sentiva così? Quel flusso di pensieri venne interrotto dalla voce di Julie che la richiamava, era ora di andare sul set. 

Entrò salutando velocemente la ragazza dietro al bancone degli studi, voleva parlagli voleva capire quali fossero le sue intenzioni ed era determinata a farlo. Appena entrò sul set rivolse un radioso sorriso a tutti i ragazzi già presenti e subito con lo sguardo cercò due occhi azzurri che non fece fatica a cogliere. Improvvisamente tutta quella determinazione sparì lasciando spazio all'imbarazzo e la felicità, era certa che le sue guance avessero preso fuoco in quel momento per via del calore improvviso che avvertì, così sostenendo il suo sguardo si spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e gli lanciò un sorriso breve ed imbarazzato, sarebbe morta da un momento all'altro.
Alzò lo sguardo immediatamente avrebbe riconosciuto il suo profumo ovunque, quella mattina indossava un semplice vestitino bianco che la rendeva incantevole.
La voglia di avvicinarsi a lei stringerla e baciarla avanti a tutti lo invase in maniera quasi opprimente, aveva bisogno di parlarle subito. Mantenne lo sguardo su di lei e quando la ragazza lo ricambiò la vide sorridergli imbarazzata con un certo rossore sulle guance. Ricambiò il suo sorriso imbarazzato, ormai era spontaneo sorridere quando c'era lei quella ragazza emanava solarità ovunque. Decise di avvicinarsi  quando la vide allontanarsi, ma la voce di Julie che li richiamò lo bloccò e per la prima volta avrebbe voluto uccidere quella donna con tutto il cuore, appena avrebbe avuto occasione le avrebbe parlato.
Dopo un paio d'ore di riprese finalmente annunciarono una pausa, così senza pensarci due volte corse alla ricerca della ragazza che vide mentre smanettava con il telefono così le si avvicinò tendendole una mano "Verrebbe con me bella donzella?" disse sorridendo scherzosamente, Jude alzò lo sguardo e gli sorrise accettando ben volentieri la sua mano, così il ragazzo si diresse in un posto a lei ignoto.  

Ian si guardò furtivamente in giro in modo che nessuno li vedesse ed entrò trascinandosi la ragazza dentro ad uno stanzino che conteneva tutti oggetti di scena. "Ian che ci facciamo qui?" disse Jude guardandosi attorno, era non molto grande e caotico in più aveva visto il ragazzo chiudere la porta a chiave e questo l'aveva soltanto fatta preoccupare, cosa voleva fare? Ian la guardò ed imbarazzato grattandosi la testa "Scusami e che avevo bisogno di parlarti senza essere disturbato" la ragazza sorrise abbassando lo sguardo "Non fa nulla Ian.. dimmi sono qui" rispose sussurrando quasi.
Non riusciva a smettere di sorridere quella ragazza lo aveva stregato e quell'imbarazzo mostrato in maniera così spontanea aumentava solo la voglia di baciarla, così le alzò il viso accarezzandole una guancia dolcemente "Volevo solo sapere se ti eri pentita di quello che è successo ieri.." sussurrò guardandola seriamente, Jude ricambiò il suo sguardo e decisa scosse la testa in segno di dissenso "Non potrei mai Ian.." disse poggiando una mano sullo zigomo marcato del ragazzo "Non potrei mai perchè mi fai stare bene e quel bacio mi ha fatto stare bene" continuò facendo spuntare un sorriso al ragazzo "Anche per me è lo stesso.." rispose lui poggiandole le mani sui fianchi avvicinandola a se.
La ragazza portò entrambe le braccia attorno al suo collo e alzandosi sulle punte gli sussurrò vicino all'orecchio "Allora me lo dai un bacio?" Fu la goccia che fece traboccare il viso Ian la baciò ardentemente, aveva desiderato quel momento da quando si erano lasciati in quel modo il giorno prima. Jude si avvinghiò a lui ricambiando quel bacio appassionato lasciando libero sfogo alle farfalle che ormai popolavano il suo stomaco, ed in un attimo come la volta prima si ritrovò con le spalle al muro, "Tra pochi giorni finiranno le riprese e partiremo per Las Vegas verrai con me?" disse improvvisamente con voce roca interrompendo quel bacio di fuoco, lei lo guardò e semplicemente annuì ritornando a posare le labbra sulle sue.

Non le importava dove andavano cosa dovevano fare e perchè dovevano farla, con Ian sarebbe andata anche in capo al mondo.

Il pomeriggio passò abbastanza tranquillamente , dopo quel bacio Ian era dovuto tornare sul set e lei si era limitata ad osservarlo, non avrebbe mai smesso di farlo. Si alzò dalla sedia di Kat andando a prendere un bicchiere d'acqua quando venne interrotta da una ragazza dello staff "Judie senti Camille giù alla reception mi ha detto che c'è un ragazzo che chiede di te, dice di chiamarsi Ethan".
Si pietrificò, in un attimo il bicchiere che aveva in mano le cadde ancora pieno rovesciandosi sul pavimento, cosa voleva da lei? Tremò dalla rabbia e dal ribrezzo che le provocava quel ragazzo, con quale coraggio si era presentato lì? "Jude ti senti male?" le disse la ragazza dello staff preoccupata, Julie vedendo la reazione dell'amica interruppe immediatamente le riprese avvicinandosi attirando l'attenzione di Ian che immediatamente si avvicinò "Cosa succede qui?" chiese Julie allarmata, "Di sotto c'è un ragazzo di nome Ethan che chiede di lei e lei ha reagito così io non.."
A quelle parole Ian diventò furioso, cosa cavolo ci faceva lì? Tremava, tremava dalla rabbia di vedere la sua Jude in quelle condizioni per quel deficiente, così senza badare alla risposta di Julie buttò uno sguardo al suo migliore amico e scese di corsa le scale, voleva ucciderlo e questa volta nessuno sarebbe stato in grado di fermarlo. "Michael vieni con me muoviti" urlò Paul attirando l'attenzione di tutti e correndo dietro l'amico, aveva capito fin troppo bene le sue intenzioni.
 Jude in un attimo si risvegliò da quello stato di trans che l'aveva colpita, doveva fermare Ian prima che facesse qualche stupidaggine così corse dietro ai due a sua volta. 
Mentre scendeva le scale come un razzo il rumore di vetri che si infransero la paralizzò, cosa stava succedendo?

Ian imbufalito scese nella reception andando dritto verso Ethan che appena lo vide spalancò gli occhi. "Con che faccia ti ripresenti qui?" sputò un Ian inferocito "Non credo che siano affari tuoi" rispose con un'alzata di spalle Ethan "Hai tre secondi per andartene prima che io ti dia addosso" ringhiò, il senso di rabbia saliva e non riusiciva a contenerlo "Ripeto che non me ne andrò fin quando non la vedrò".
Fu un attimo, Ian gli andò addosso sferrandogli un pugno dritto in faccia che Ethan ricambiò lanciandosi sul ragazzo corvino sferrandogli pugni che Ian cercò di evitare. Spingendosi a vicenda in quel groviglio di corpi che aveva creato quella rissa finirono sul tavolino della reception infrangendolo, e avrebbero continuato per molto se non fossero intervenuti Paul e Michael.
Paul stacco Ian da Ethan bloccandolo tra le sue braccia e lo stesso fece Michael con l'altro ragazzo "Smettila Ian non ne vale la pena" disse Paul mentre lo bloccava tra le sue braccia "Se ti avvicini ancora a lei giuro che ti uccido Ethan" urlò Ian ignorando l'amico e dimenandosi, la rabbia non si era placata, "Stai zitto imbecille" rispose sfacciatamente l'altro per niente intirmorito.  Jude aveva assistito alla scena quasi con le lacrime agli occhi preoccupata per il ragazzo dagli occhi cielo a cui tanto teneva.
Vedendo il botta e risposta tra i due decise di intervenire ignorando quella morsa nello stomaco che l'attanagliava e si piazzò al centro tra i due guardando prima uno e poi l'altro.
Alla vista della ragazza Ian si paralizzò, non l'aveva mai vista così.. arrabbiata? Si arrabbiata era la parola giusta.
 "State zitti tutti e due" urlò quasi lei spiazzando tutti i presenti in quella sala. Lanciò uno sguardo inferocito ad Ian e si avvicinò ad Ethan più decisa che mai a mettere un punto a quella storia.
Lo guardò dritto negi occhi e puntandogli un dito contro parlò "Non mi interessano le tue giustificazioni ne le tue scuse, se vuoi fare qualcosa di positivo vattene" iniziò minacciosa "Perchè giuro che la prossima volta che ti ripresenti ti farò pestare senza ripensamenti, sparisci dalla mia vita". Tutti erano rimasti allibiti da quella risposta, da quando Jude aveva tutto quel carattere?  Ian improvvisamente quasi ebbe paura della reazione che avrebbe avuto la ragazza che allontanandosi da Ethan ormai cacciato dallo studio gli rivolse uno sguardo che non prometteva nulla di buono, inoltre avrebbe dovuto affrontare sicuramente Julie e spiegarle una situazione di cui non doveva sapere assolutamente nulla. 

Una situazione di merda, mai trovata parola più appropiata.


Scusate per l'assenza oggi stesso sono tornata da Parigi e ho pubblicato subito! Ricordo che posto ogni due-tre giorni e niente spero sia decente questo capitolo per via della mia stanchezza.
Buona lettura!

-Blondie.

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Capitolo 14
*** Her ***


Chapter 14

"Spiegami cosa cavolo è successo giù e dammi un motivo per non cacciarti subito" 
Ian era seduto con un viso mortificato e maltrattato dalla rissa avuta poco prima con Ethan, aveva combinato un bel casino e doveva uscirne fuori assolutamente. Lanciò uno sguardo ad una Jude incavolata e ritornò con lo sguardo sul suo capo furibondo, avrebbe dovuto darle qualche spiegazione subito, Julie era sul serio furiosa per aver detto una frase del genere ed aveva ragione, poteva tollerare i suoi atteggiamenti fino ad un certo punto. "Senti Julie hai ragione ad essere furiosa con me ma se l'ho fatto un motivo c'è lo sai che non sono una persona che fa cose del genere" iniziò pacato guardando di sfuggita anche la ragazza dietro di lei diventata improvvisamente timorosa "Quando sei partita siamo andati a divertirci un po' ed Ethan ha messo qualcosa nel drink a Jude, così quando ho saputo che era qui non ci ho visto più" concluse scoraggiato da quella situazione. Ripensò alla sua reazione che aveva avuto poco prima, e la verità è che lo avrebbe pestato a sangue altre mille volte, Jude era sua e non avrebbe permesso a nessuno di sfiorarla.
Julie rimase allibita, come aveva osato toccare la sua Judie? Si girò a guardarla notando il volto mortificato dell'amica probabilmente per non averglielo detto "Per quale motivo non ne sapevo nulla?" disse alterata guardando l'amica "Non volevamo farti preoccupare non prendertela con lei ti prego" rispose subito Ian a difesa della ragazza. Julie guardò entrambi per poi sospirare "Okay Ian.. ti giuro che se rifai una cosa del genere.." "Non succederà mai più" disse interrompendola prontamente. Julie gli accennò un piccolo sorriso e andò ad abbracciare l'amica "Siete scampati dalla mia furia entrambi" disse facendoli sorridere timidamente "Ora vado, Ian metti del ghiaccio prima che il tuo zigomo diventi un pallone" disse uscendo dal camerino. Un problema era risolto, ora toccava ad uno più grande da risolvere, Jude era nera. 
Ian si sedette sul divano stanco, iniziava a sentire dolore per i pugni ricevuti ma più di ogni altra cosa pensava alla reazione che avrebbe avuto la ragazza che silenziosamente era andata a prendergli del ghiaccio che gli mise delicatamente sullo zigomo. Si sedette sulle sue gambe senza dire una parola mentre gli mantenne il ghiaccio, si sentiva angosciata e soprattutto arrabbiata con Ian, come gli era saltato in mente? Lo aveva visto si e no una volta e gli era saltato subito addosso rischiando di farsi male, non era certo preoccupata per la salute del suo ex. Guardò seriamente gli occhi cerulei del ragazzo provocandogli una serie di brividi lungo la schiena, cosa gli avrebbe detto? "Sei uno stupido Ian" iniziò lei sospirando "Come cavolo ti è venuto in mente? Lo hai visto una volta e non solo hai rischiato di farti male sul serio" continuò lei con voce improvvisamente più sottile ed incrinata "Sei stato un incosciente, so difendermi da sola e se vuoi difendermi non devi farlo facendoti male". Ian si sentì quasi morire alla sua voce incrinata, non pensava che potesse essersi preoccupata tanto, così le mise una mano dolcemente sul viso accarezzandoglielo "Senti raggio di sole mi dispiace hai ragione ma sono scattato, non voglio che ti si avvicini mai più" le disse guardandola negli occhi verdi un po' lucidi per la preoccupazione "Sto bene anche se la mia faccia è prossima ad una metamorfosi" continuò cercando di strapparle un sorriso che Jude fece fatica a trattenere, era impossibile essere arrabbiata con quel ragazzo, riusciva sempre a sdrammatizzare le situazioni più critiche.
Gli lasciò un dolce bacio sullo zigomo gonfio e ritornò a mettergli il ghiaccio "Sarai bello comunque, anche se dovessi trasformarti in un essere deforme" rispose facendolo ridere "Oh grazie che consolazione"  disse sorridendo. 

Di una cosa era certa, si stava innamorando di quel ragazzo e questo la spaventava perchè non sarebbe stata ad Atlanta per sempre, la sua vita era a New York, come avrebbe fatto?

Finalmente le riprese della stagione erano finite, ed era intenzionato a passare tutto il suo tempo con Jude, non che non lo stessero già facendo la ragazza ormai aveva preso quasi residenza fissa nel suo appartamento.
"Ian ti stai mangiando tutti i miei pop corn" esclamò Jude ridendo. Erano sul divano del salotto di Ian a guardare uno dei tanti film scelti quella sera "Non è vero sei tu che non li mangi abbastanza rapidamente" rispose ridendo e mangiandone un altro "Mi vendicherò sappilo" rispose con finta voce minacciosa lanciandogli un pop corn. Il ragazzo la guardò serio ed in un attimo le levò i pop corn da mano poggiandoli sul tavolino ed iniziò a farle il solletico "Tu volevi vendicarti eh?" disse con tono divertito mentre la ragazza rideva a più non posso "Okay Ian mi arrendo" urlò tra le risate. Il ragazzo si fermò guardandola sorridente e spostandole una ciocca dietro i capelli "Perchè mi stai improvvisamente fissando? ho qualcosa che non va?"domandò Jude imbarazzata da quello sguardo, "Niente sei bellissima" rispose stendendosi su di lei avvolgendole la vita con le braccia e poggiando la testa nell'incavo del suo collo. La ragazza per tutta risposta sorridente passò le mani dolcemente tra i suoi capelli "A cosa devo tutta questa dolcezza Mr. muscolo?" Ian la guardò alzando un sopracciglio "Mr. Muscolo?" aveva questo vizio di affibiargli sempre qualche soprannome stupido, Jude sorrise "Sai che sei sexy con i capelli spettinati?" disse ignorando la domanda del ragazzo che le rispose con un sorrisetto malizioso "Sai che non dovresti dirmele queste cose? soprattutto quando le tue bellissime gambe sono scoperte". Jude scoppiò a ridere arrossendo, ultimamente la voglia di Ian stava diventando insopportabile, avevano dormito svariate notti assieme scambiandosi baci di fuoco e lui non si lasciava mai andare del tutto, probabilmente perchè aspettava un suo gesto.
Gli lasciò un dolce bacio sulle labbra che Ian non si fece scappare approfittando dell'occasione per approfondirlo. Passò le mani su quelle gambe che tanto amava baciandola con tutto se stesso mandando in iperventilazione la ragazza. Il desiderio di  farla sua lì in quel momento lo dominò quasi del tutto, non voleva assolutamente affrettare i tempi o affrettare lei, la trattava quasi come se fosse un pezzo di cristallo. 
Improvvisamente si domandò da quando era il tipo da fare una cosa del genere, e la risposta fu più che ovvia, era andato completamente quella ragazza lo aveva stregato.

Possibile che si stesse innamorando di lei?


Buona lettura! è un po' corto lo so, ma un motivo c'è.
-Blondie.

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Capitolo 15
*** Las Vegas ***


Chapter 15


Quella mattina era frenetica,
Ian le aveva proposto di seguirlo a Las Vegas con i ragazzi ora che le riprese erano finite, e lei non aveva potuto rifiutare soprattutto per come gliel'aveva proposto. Riguardò il borsone più volte con la paura di dimenticare qualcosa e buttando lo sguardo in giro per la camera non potè fare a meno di riguardare la parete delle sue foto. Sorrise, lo faceva ogni volta che la guardava, in quel viaggio avrebbe avuto sicuramente altre foto da aggiungere perchè era certa che sarebbero stati davvero due giorni meravigliosi, quanto avrebbe voluto che ci fosse anche Rose. Pensando all'amica inevitabilmente si rattristì, erano passati mesi ormai da quando era lì e a breve sarebbe dovuta ritornare a New York, come avrebbe fatto? come avrebbe fatto a lasciare tutti i suoi amici? ma soprattutto con quale forza avrebbe dovuto lasciare il ragazzo dagli occhi azzurri del quale era tanto innamorata? Era ironico, ancora non gli aveva detto di amarlo per paura, non aveva ancora avuto il piacere di darsi a lui in tutto e per tutto e pure era poco il tempo che le restava da vivere lì con lui. Fece un patto mentale con se stessa, in questo viaggio si sarebbe lasciata andare in tutto e superando tutte le sue paure, sarebbe stata viva in tutto e per tutto cosa non poi così tanto difficile perchè era Ian che la rendeva viva.
Il campanello suonò   scese con il suo borsone di corsa le scale sorridente aprendo la porta e ritrovandosi avanti Ian e Paul sorridenti. "Salve bei ragazzi siete per caso venuti a prendermi?" esordì sorridente "Salve a lei milady è pregata di consegnarmi il suo borsone" rispose Ian scherzoso con un Paul che faceva un simpatico inchino. Jude lasciò il borsone nelle mani di quello che ormai poteva considerare il suo ragazzo e salutando Julie i tre ragazzi si avviarono verso la macchina. Ora che ci pensava non si erano ancora mai scambiati effusioni avanti a tutti i ragazzi del cast, non sapevano nemmeno che stessero assieme o forse si? Lasciò andare completamente questi pensieri nell'esatto momento in cui misero piede in aeroporto, Las Vegas li aspettava.

Erano in aereo da 2 ore, Jude era seduta al fianco di Ian che dormiva tranquillo osservandolo sorridente, non avrebbe mai smesso. Gli spostò dolcemente un ciuffo di capelli neri caduto su quei occhi che tanto amava e che ora erano chiusi, gli lasciò un dolce bacio sulla guancia e si girò guardandosi attorno. Dormivano tutti, e lei era troppo felice di quel viaggio per dormire, contava le ore che mancavano non perchè non fosse mai stata a Las Vegas ma semplicemente perchè era contenta di essere lì con tutti quei ragazzi che avevano imparato a volerle bene e a cui lei voleva bene. Vide Kat sveglia leggere una rivista ed un'idea improvvisa le balenò in mente, le si avvicinò furtivamente sotto lo sguardo confuso dell'amica. "Che cos'è quella faccia Jude?" le domandò Kat con una certa curiosità nella voce, la ragazza per tutta risposta sorrise perfida "Dal momento che sono troppo eccitata per dormire, che ne dici di fare qualche foto ricordo?" Kat ricambiò quel sorriso chiudendo immediatamente la rivista che stava leggendo "Siamo in un Jet no? Diamoci alla pazza gioia" le rispose alzandosi con Jude che la seguiva a ruota. Probabilmente le avrebbero uccise ne erano certe.

Erano arrivati in albergo, si sistemarono pronti per uscire e andare a svagarsi quella sera, avevano fatto di tutto per mantenere la massima privacy per potersi divertire liberamente. Ian era in camera con Paul e questo lo rendeva decisamente nervoso, non che non volesse stare in camera con il suo migliore amico ma ormai negli utimi tempi era abituato alla presenza di Jude al suo fianco, avrebbe voluto averla accanto. Non avevano detto ancora nulla della loro relazione non perchè volessero nasconderla semplicemente perchè per loro era naturale anche se era quasi certo che ormai tutti avessero capito che c'era qualcosa. "Ian non devi dirmi nulla?" gli domandò improvvisamente Paul che lo guardava con le braccia incrociate sorridente, Ian lo guardò alzando le spalle in maniera indifferente con una faccia per niente convincente "Ian.." disse solo Paul guardandolo male. L'amico lo guardò seriamente non riuscendo a trattenere un sorriso pensando alla ragazza dai capelli color grano e Paul bastò quello sguardo per capire ogni cosa.
Si fissarono sorridenti per un minuto senza dirsi una parola quando improvvisamente come se parlassero telepaticamente quasi correndo si avvicinarono l'uno all'altro dimostrandosi la felicità che provavano abbracciandosi "Ce l'hai fatta imbecille" esordì Paul ridendo, era così felice per quello che considerava ormai un fratello, non aveva mai visto quello sguardo negli occhi di Ian e vederlo gli aveva riempito il cuore di gioia. Si buttarono entrambi sullo stesso letto guardando il soffitto "Ho perso la testa Paul, ho perso completamente la testa per lei" gli disse seriamente continuando a fissare il soffitto sopra di lui "Ian sei semplicemente innamorato" gli rispose l'amico, ed aveva incredibilmente ragione. 

"Dove andiamo stasera?" chiese Jude mentre finiva di prepararsi a Kat "Fanno un concerto all'aperto, si beve si balla si sta tra amici in oltre non possiamo essere notati in tutta quella folla" esclamò lei aggiustandosi i capelli. Jude si guardò allo specchio per l'ennesima volta, indossava un semplice pantaloncino di pizzo con una semplice maglietta corta bianca. Si guardò la testa, Kat aveva insistito per farle mettere una piccola coroncina di fiori ma non era pienamente convinta di quella scelta si sentiva stranamente a disagio. "Kat dimmi che sto bene ti prego" esclamò lei girandosi verso l'amica che la guardò sorridente "Sei meravigliosa Jude, più semplice ti vesti più sei bella mi spieghi come fai?" le rispose ridendo ed inevitabilmente Jude arrossì, non era abituata a tutti quei complimenti. 

Più tardi si incontrarono tutti giù nella hall e andarono nel posto deciso. 
Si sentiva continuamente lo sguardo di Ian addosso che la guardava con un certo luccichio malizioso negli occhi, quella sera non riusciva a staccarle lo sguardo di dosso, le gambe troppo scoperte, quella maglietta troppo corta e quel viso angelico lo stavano facendo impazzire. Scesero arrivando in questa distesa infinita di prato occupato da un numero indefinito persone "E' ora di darci alla pazza gioia" esclamò Candice trascinandosi le ragazze compresa Jude che a sua volta trascinò tutti gli altri. Bevevano, ballavano si divertivano, Jude potè giurare di non essersi mai divertita tanto nella sua vita, NY era bella e divertente ma Las Vegas era la città dove tutto era possibile. Rimase interdetta, tutto era possibile e lei non aveva ancora fatto nulla di quello che si era ripromessa di fare quella sera, ancora non aveva avuto un suo bacio, nulla, così si girò attorno e subito lo vide che cantava a squarciagola saltando abbracciato a Paul, Michael e gli altri con il suo inseparabile cappello bianco e nero, così si avvicinò svelta ai ragazzi. "Ragazzi scusate l'intrusione ma devo rubarvi per un po' questo ragazzo" esordì sorridente mentre afferrò il braccio di Ian trascinandolo. "Dove mi porti?" le domandò il ragazzo confuso, Jude si fermò avanti a lui guardandolo "Prima di partire ho fatto una promessa a me stessa che ho intenzione di mantenere" iniziò sorridente "Quindi che ne dici di fare una piccola fuga per Las Vegas? Questa città è luce lasciamoci andare e basta" concluse lei con uno strano sguardo di felicità. Lui le sorrise accarezzandole il viso, Jude aveva ragione dovevano viverselo insieme quel viaggio, così semplicemente annuì "Portami dove vuoi allora". 

"Ian avanti muoviti voglio andare a vedere la Torre Eiffel" disse ridendo Jude mentre correva trascinandolo "Se continui di questo passo mi farai morire d'infarto" le rispose Ian ridendo. Quella sera lo aveva portato ovunque, il Caesars Palace, le fontane del Bellagio, le vie più famose di Las Vegas, i grandi casinò, Jude aveva ragione stare in quella città era come stare in un altro mondo, era magica con le luci che la popolavano, il turismo ti facevano sentire davvero libero, ma sapeva in cuor suo che il merito di quella sensazione non era solo di quella spledida città ma soprattutto di quella ragazza di cui era follemente innamorato che continuava a sorridere solare da tutta la serata. "Ian eccola guardala! è identica all'originale" esclamò Jude osservandola da lontano "Non me la ricordavo così uguale" le rispose mentre le accarezzava il dorso della mano con un pollice. Jude sorrise per i brividi provocati da quel dolce gesto e lo guardò "Visto che avanti a noi c'è la Torre Eiffel devo fare assolutamente una cosa" esclamò facendo incuriosire Ian che le rivolse uno sguardo confuso. In un attimo Jude poggiò una mano sui lineamenti marcati del ragazzo mentre l'altra la passò tra i capelli corvini morbidi poggiando le labbra sulle sue. Dopo un primo momento di spaesamento la avvolse tra le sue braccia ricambiando quel bacio con tutto l'amore del mondo. Si staccarono e Jude lo guardò intensamente  negli occhi "La promessa che ho fatto a me stessa è che stasera sarei stata libera di comportarmi come voglio" lui le spostò dolcemente una ciocca dietro i capelli ricambiando il suo sguardo "E solitamente non ti senti libera?" sussurrò con voce roca era certo che gli volesse dire qualcosa di importante, Jude scosse la testa non distogliendo mai lo sguardo dal suo "No Ian perchè solitamente non ti confesso che sono innamorata di te". Ian si paralizzò per un secondo, ci aveva sentito bene? Davvero glielo aveva detto? "Non lo dico per sentirmelo dire anche da parte tua" continuò lei spostando una mano sul viso del ragazzo interdetto "Lo dico perchè Ian io tra poco tornerò a NY e non voglio avere rimpianti, e ho scelto questo posto perchè mi sembrava il più adatto, sai non è proprio la Torre Eiffel originale ma.." Contro ogni sua possibile previsione Ian scontrò voracemente le loro labbra stringendola a se come mai prima d'ora ebbe fatto, come se quel bacio fosse la risposta a quei sentimenti improvvisamente rivelati. Si staccarono delicatamente l'uno dall'altra ed Ian poggiò la fronte sulla sua sorridendo "Facciamo finta che sia quella vera" rispose semplicemente alla ragazza per poi ridere quasi di felicità entrambi.

Ritornarono in albergo, dopo la confessione della ragazza Ian non volle più staccarsi da lei. Jude aveva ragione, sarebbe dovuta tornare a NY e questo lo angosciava, a maggior ragione quella sera l'avrebbe voluta tutta per lui. "Ian mi metti giù adesso?" esclamò ridendo Jude, sulla via del ritorno Ian l'aveva fatta salire sulle spalle sotto i suoi occhioni dolci sopportando il suo peso per un lunghissimo tragitto "Certo ora ti metto subito giù" rispose con un tono decisamente malizioso mentre apriva la porta della sua camera. A Jude non sfuggì questo particolare tanto che un secondo dopo Ian la scaraventò sul letto posizionandosi sopra di lei iniziando a solleticarla "Ian ti prego!" urlò la ragazza tra le risate dimenandosi "Questo è perchè ti ho portato sulle spalle per tutta Las Vegas" iniziò ridendo per poi smettere "E questo è perchè stasera sei bellissima" continuò dandole un dolce bacio sulle labbra che in un attimo si trasformò in fuoco. Jude si ritrovò le mani di Ian che vagavano desiderose di lei e lei non riusciva a smettere di passare le sue mani sulla schiena muscolosa e delineata del ragazzo, la voglia di darsi completamente a lui la colpì come un tornado. D'altro canto Ian era logorato dal desiderio quasi esasperato di dimostrarle tutto ciò che provava, non le aveva ancora risposto e di certo non se ne sarebbe stato con le mani in mano. Si staccarono guardandosi negli occhi, come a voler essere sicuri di trovare lo stesso desiderio nell'altro, verde contro celeste. Ritornarono a scambiarsi quei baci pieni d'amore e di passione che quella sera li avrebbero portati ad unirsi. Presa dall'impeto Jude sfilò la maglietta al ragazzo godendo finalmente di quel meraviglioso panorama che poteva offrirle fremendo per i baci ardenti che iniziò a lasciarle per tutto il corpo, Il collo, il petto, la pancia, le gambe, Ian stava decisamente impazzendo dalla voglia di averla. Risalì sfilandole quella piccola maglietta bianca che aveva stampato nella sua mente ritrovandosi entrambi poco dopo pelle contro pelle avvolti dalle coperte. Unirono le loro mani sopra le loro teste e guardandosi negli occhi si sorrisero, appartenevano l'uno all'altra. 
"Sei il mio girasole Jude ricordalo sempre" le sussurrò dolcemente Ian prima di unirsi completamente a lei. 

Quella notte fecero per la prima volta l'amore tra le luci magiche di Las Vegas.


Buona lettura! spero vi piaccia e spero che non ci siano errori per via della mia stanchezza.
-Blondie.

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Capitolo 16
*** The Destiny ***


Chapter 16
 

Si svegliò più tranquillo del solito quella mattina.
Guardò alla sua destra notando subito Jude ricoperta solamente dal lenzuolo mentre dormiva a pancia in giù con la schiena coperta. Sorrise ripensando alla notte prima, era stato meraviglioso vederla in quelle vesti e pensare che questo fosse riservato solamente a lui lo fece sentire improvvisamente completo. Si girò su un fianco sfiorandole la schiena perfetta con un dito la voleva ancora, ancora e ancora. La ragazza sentendo un tocco dolce dietro la schiena aprì gli occhi guardando immediatamente Ian che la fissava sorridente. "Buongiorno raggio di sole.." sussurrò con uno strano sorriso in volto, "Buongiorno" sussurrò lei dolcemente alzandosi sui gomiti e sporgendosi verso di lui per lasciargli un bacio "Sai che sei più bello con i capelli spettinati?" "Dovremmo fare più spesso quello che abbiamo fatto sta notte allora" rispose maliziosamente ribaltando le posizioni "Smettila ti ricordo che noi siamo qui nella tua camera, ma Paul non sappiamo dove sia" rispose ridendo allaciandogli le braccia al collo. A quell'affermazione Ian si accigliò per un attimo, dove cavolo era finito Paul? 
La porta della camera di Ian si spalancò in un attimo.
Ian coprì la ragazza con il suo corpo alzando il più possibile le lenzuola rendendosi conto che era stato il suo migliore amico a fare quell'irruzione inaspettata "Ciao ragazzi, addio ragazzi" esordì un Paul particolarmente frenetico fuggendo in bagno, che cavolo aveva combinato? sbagliava o l'aveva visto in mutande? Guardò Jude allibito dalla scena appena vissuta rivolgendole con lo sguardo una domanda "Ma che cavolo ha combinato?" sussurrò Jude in modo da non farsi sentire "Non ne ho idea ma lo scoprirò" rispose Ian pensieroso "Allora io torno in camera ok?" disse dolcemente Jude prima di lasciargli un bacio sistemarsi e andare via.
"Paul sono solo puoi aprire la porta" esordì Ian mentre bussava alla porta dell'amico. Pochi minuti dopo la porta del bagno si spalancò rivelando Paul ancora in mutande. Ian lo guardò aspettandosi una qualche spiegazione da parte sua che non tardò ad arrivare "Mentre ti davi alla pazza gioia con Jude io ho bevuto un po' troppo e non sapendo dove andare sono andato nella camera di Kat visto che era l'unico posto disponibile" iniziò il suo racconto ancora stonato dalla sera precedente "E per quale motivo hai fatto irruzione nella mia camera in mutande sta mattina?" rispose Ian particolarmente divertito da quella situazione "Ecco vedi.. non mi ricordo esattamente come la cosa sia successa ma credo di esserci andato a letto" rispose Paul imbarazzato da quella rivelazione. La mascella di Ian in quel momento era così spalancata che sarebbe arrivata al polo sud "Ma che cavolo ti dice il cervello?" esclamò completamente sorpreso da quella confessione "Ian che ne so aveva bevuto anche lei! Comunque è stata una cosa così niente complicazioni non deve saperlo nessuno" gli rispose cercando di farlo tranquillizzare, Ian sospirò e annuì "D'accordo non uscirà nulla dalla mia bocca a patto che tu e Kat non direte nulla di me e Jude" "Sono una tomba, a proposito parlando di te e Jude.." "Non ci provare nemmeno, non ti dirò nulla Wesley" esclamò Ian bloccando l'amico e allontanandosi dal bagno.
Quella mattina fu davvero assurda. 
Jude entrò in punta di piedi nella camera sperando di trovare Kat ancora nel letto dormiente, purtroppo per lei però l'amica era più che sveglia e l'aspettava con una certa faccia curiosa in volto. "Oh guarda chi si rivede, sta notte sei sparita" esordì Kat con un certo sorrisino in volto "In realtà ho incontrato una vecchia amica e sono stata con lei sta notte" le rispose Jude imbarazzata cercando di non far trasparire nulla "Anche Ian è sparito e per qualche sconosciuto motivo Paul non poteva tornare nella sua camera" continuò lei decisa a far ammettere all'amica quello che tanto aveva sperato. Jude sospirò guardandola in  maniera quasi supplichevole "Ti prego non dire nulla io e lui stiamo..insieme" "Lo sapevo! finalmente" esclamò Kat correndo ad abbracciare l'amica "Acqua in bocca promesso!" Jude sorrise ricambiando l'abbraccio della amica "Poi mi spieghi come mai i vestiti di Paul sono qui, ha fatto irruzione sta mattina nella nostra camera in mutande" disse staccandosi dall'amica e andando verso il bagno "Anche se una mezza idea già ce l'ho" continuò per poi richiudersi la porta alle spalle. Kat arrossì di colpo dirigendosi a sistemare le valigie. Una volta sotto la doccia Jude ripensò alla sera prima, non avrebbe mai immaginato di poter provare emozioni del genere le sarebbe rimasto nel cuore per sempre quel viaggio.

Erano ormai tornati ad Atalanta da due giorni, andava tutto bene tranne per quel piccolo senso di angoscia che le si era insinuato dentro, era diretta a casa di Ian e quasi correva per arrivare il più in fretta possibile, doveva parlargli assolutamente o probabilmente il suo povero cuore sarebbe scoppiato. 

Stava sistemando i vestiti cacciati dalla valigia accuratamente nel suo armadio quando una chiamata la interruppe.
Rispose senza nemmeno guardare il mittente e rispose continuando a fare ciò che stava facendo "Pronto?" "Jude", la ragazza si fermò sentendo la voce preoccupata dell'amica
"Rose che hai?" domandò con una brutta sensazione insinuatasi dentro di lei "Jude so che saresti dovuta tornare tra due settimane ma.. Jude non ce la faccio mio padre si è sentito male ed io ora non so cos'abbia e.." "Rose dammi un giorno e ti prometto che tornerò in anticipo, devi stare tranquilla tuo padre starà bene" rispose prontamente all'amica "Grazie J" sussurrò per poi attaccare.


Arrivata difronte la porta di Ian bussò energicamente, doveva parlargli e dirgli che sarebbe tornata a NY definitivamente, la sua migliore amica aveva bisogno di lei. Ian aprì la porta rivolgendole un sorriso "Piccola che ci fai qui?" esclamò lasciandole un dolce bacio "Ian io devo parlarti" rispose lei con una voce più torva del solito. Ora che ci faceva caso non aveva il solito sorriso ne quella luce di felicità negli occhi, silenziosamente la fece entrare richiudendosi la porta alle spalle. "Che succede Jude?" esclamò preoccupato da quell'improvviso cambiamento di umore "So che mancano ancora due settimane ma devo tornare a NY Ian.." iniziò a parlare con gli occhi bassi "Il padre di Rose sta male e lei ha bisogno di me ed io.." si fermò, la voce incrinata non le permise di andare avanti. Quando alzò lo sguardo lucido ed incontrò gli occhi di Ian rimase quasi pietrificata, era dolore quello che ci vedeva dentro? Prese un grande sospiro e continuò avvicinandosi al ragazzo "Ian ho bisogno di sapere che ne sarà di noi..". Il cuore di Ian si fermò, si sentiva come se il sangue avesse smesso di circolare nel suo corpo, come avrebbe fatto senza di lei? Sarebbe stata una storia a distanza e sapeva perfettamente che non era facile mantenerle, ora lei voleva una risposta e lui non riusciva a dire nulla.
Come sarebbe andata a finire? 


Avviso, a breve questa storia si concluderà credo un due tre capitoli massimo quindi.. buona lettura! spero di riuscire ad aggiornare a breve!
-Blondie.

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Capitolo 17
*** Goodbye My Lover ***


Chapter 17 


Continuava a fissarla completamente preso alla sprovvista, il solo pensiero di non averla più lì accanto a lui distruggeva il suo cuore. 
D'altronde lo sguardo lucido della ragazza non rendeva la situazione più facile, lui l'amava in modo così profondo che avrebbe dato qualsiasi cosa purchè non se ne andasse ma il pensiero che le cose non sarebbero più state in allo stesso modo.. 
La guardò abbassando lo sguardo prendendole la mano dolcemente accarezzandone il dorso "Jude.." disse sussurrando "Io non ce la posso fare senza di te"
Era vero lui non avrebbe potuto farcela senza di lei perchè in quei mesi avevano condiviso ogni singolo momento, ogni piccolo dettaglio e quando non era lui a confessarglielo era lei che lo comprendeva con un unico sguardo. Si era insinuata dentro il suo cuore distrutto da una donna che lo aveva rifiutato e aveva imparato ad amarlo in tutte le sue mille sfumature perchè lui non era una persona facile e lo sapeva fin troppo bene. 

Jude era completamente paralizzata, la sofferenza di quella decisione presa improvvisamente e provocata dalle parole di quello che era l'uomo a cui aveva donato tutto il suo amore. "Ian ti prego rispondimi.." riuscì solo a dirgli. Il dolore era troppo forte, vedere quei occhi cerulei che tanto aveva imparato ad amare più lucidi del solito e non riuscirli nemmeno a scorgere per via del suo sguardo basso. Ian non era uno che tentennava sulle decisioni e lei lo sapeva fin troppo bene ed era proprio questo che la spaventava. Lui alzò finalmente lo sguardo puntandolo negli occhi verdi della ragazza "Non posso chiederti di restare perchè sarebbe egoista" le rispose quasi con voce affaticata "E vorrei che non fosse mai arrivato questo momento" continuò spostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio "Ma lo sappiamo entrambi che la distanza non è facile da gestire..". Si fermò per un secondo guardandola attentamente, era innamorato perso di quella ragazza dai capelli biondo cenere e pure stava per prendere una decisione che forse era la più logica ma non la più giusta per lui . Jude era disorientata, cosa intendeva dire con quelle parole? Che avrebbe mandato tutto all'aria? Che non avrebbe combattuto? Prese con decisione la mano del ragazzo che si era poggiata sul suo viso e la strinse "A me non importa niente della distanza Ian" iniziò decisa "Non mi importa perchè per te sarei disposta ad ogni cosa, l'amore non è mai facile" "Anche per me è lo stesso Jude ma siamo obiettivi: se le cose andassero male dopo? Non posso permettere che tu soffra" rispose lui ritirando la mano "Allora vuoi buttare tutto così Ian?" esclamò alzando il tono della voce "Allora cosa cavolo sono significati per te questi mesi?" continuò decisamente alterata. Si allontanò dal ragazzo di scatto allibita come poteva solo pensare una cosa del genere? Ian immediatamente la avvicinò e prendendole il viso tra entrambe le mani la guardò dritto negli occhi "Hanno significato ogni cosa per me come tutt'ora ma io non posso permettere per nulla al mondo che tu soffra, mi manchi già come l'aria Jude" rispose con lo stesso tono e deciso azzerò le distanze in un attimo, labbra contro labbra. Le mani della ragazza si intrufolarono nei suoi capelli corvini e le sue mani finirono per stringerla in maniera quasi ossessiva. Si staccarono lentamente guardandosi negli occhi quelli lucidi di lei e quelli sofferenti di lui. 
"Dovremmo dirci addio allora?" La ragazza riuscì a stento a pronunciare quelle parole così dure per il suo cuore. Il ragazzo sospiro più volte cercando di sopprimere quel senso di vuoto che aveva preso il sopravvento dentro lui. L'unica cosa che riuscì a fare fu annuire, perfino parlare era diventato troppo doloroso. Si allontanarono lentamente non volendo separarsi per davvero, "Allora i..io vado" disse lei rivelando una voce decisamente incrinata che spezzò il cuore del ragazzo. Annuì semplicemente accarezzandole per l'ultima volta il viso dolcemente "Spero tu abbia una buona vita raggio di sole.." le disse cercando di nascondere la sofferenza che gli provocavano quelle parole, la ragazza si avvicinò lentamente lasciando un ultimo dolce amaro bacio su quelle labbra che tanto l'avevano fatta impazzire "Abbi una buona vita anche tu.." così senza guardarsi indietro corse fuori da quella casa ricca di ricordi. Diretta verso casa corse con tutte le sue forze, corse cercando di scacciare quella sofferenza che era certa l'avrebbe perseguitata per moltissimo tempo. Entrò in casa di Julie sbattendo la porta e correndo al piano di sopra,

Ora doveva solo fare le valigie, tornare a New York dalla sua migliore amica e darle una mano come meglio poteva. 

La lasciò andare via e richiuse la porta. 
Chiuse gli occhi appoggiando la fronte contro la parete, era stata davvero la scelta più giusta? Sospirò pesantemente cercando di scacciare quel nodo alla gola che premeva per far uscire le lacrime, lui non piangeva ed in quel momento che avrebbe voluto farlo non riusciva. Frustrazione, una nuova emozione negativa che si aggiunse e la voglia di demolire ogni cosa attorno a lui lo colpì in faccia come uno schiaffo. Si staccò guardandosi attorno, possibile che già gli mancava così tanto? Possibile che si sentisse così male? Prese il telefono di corsa e subito digitò il numero dell'unica persona che avrebbe potuto salvarlo da quell'abisso. "Ian?" "Vieni qui" "Che cosa è successo?" "Se ne va Paul", non sentì più alcuna risposta dall'altro capo del telefono, così attaccò con la consapevolezza che il suo migliore amico stesse andando da lui e l'amore più grande della sua vita se ne stesse andando via da lui. 

Ce l'avrebbe mai fatta senza di lei? 
E lei sarebbe mai riuscita a star senza di lui?
Ragazzi eccomi sono ritornata! Perdonatemi per l'assenza ma sono sotto esame quindi.. Avviso che dopo questo capitolo ci sarà l'ultimo con l'epilogo e spero di poterli pubblicare il prima possibile! Buona lettura! -Blondie.

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