Chemicals React

di TheMadHatter16
(/viewuser.php?uid=99149)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Di notte, nella foresta ***
Capitolo 2: *** Interviste ***
Capitolo 3: *** Occhi ***
Capitolo 4: *** Aperitivi e imprevisti (prime foto personaggi) ***
Capitolo 5: *** Incontri ***
Capitolo 6: *** Nuove amicizie ***
Capitolo 7: *** Indizi a colazione ***



Capitolo 1
*** Di notte, nella foresta ***


CAPITOLO 1
“Di notte, nella foresta”
 
“Chris, tu devi essere impazzita e io sono più pazza di te a seguirti” mormorò Mel, nascosta come me dietro un cespuglio.
“Ho sentito un rumore” la interruppi io. Era notte. Eravamo nel bosco di Forks, io e la mia migliore amica e compagna di università Melanie Dillon. Sono pazzie che a vent’anni si fanno. Siamo studentesse di veterinaria e siamo appassionate di animali. Da un po’ di tempo gira voce che il bosco di Forks sia abitato da lupi assolutamente non aggressivi verso gli umana, ma di stazza enorme, grandi quanto un orso. Io e Mel, da vere appassionate di fauna, dovevamo assolutamente saperne di più. Mel, però, era molto meno coraggiosa di me. Nonostante tutto, quella notte aveva deciso di seguirmi. Per quel che ne sapevano i nostri genitori noi eravamo in un pub a Port Angeles. In realtà ce ne stavamo nascoste dietro un grande cespuglio munite di macchina fotografica notturna.
Ad un tratto, udii un rumore. Un fruscio. Ma sembravano passi d’uomo. Passi estremamente veloci.
Ad un tratto comparve davanti a noi un giovane. Era un ragazzo alto, biondo, di bella presenza ma dalla carnagione pallida in modo preoccupante.
“Cosa ci fanno due belle ragazze come voi qui in mezzo al bosco? Vi siete perse per caso?” ci chiese lentamente, con voce melliflua.
“Come ha fatto a vederci se siamo nascoste qui dietro?” bisbigliò Mel.
Ormai scoperta, mi alzai in piedi.
“Stavamo facendo una passeggiata” risposi, un po’ spaventata. Non potei non notare le iridi rosse del giovane, brillavano al buio come rubini. Ebbi paura.
“Dovete esservi perse, se volete posso aiutarvi a ritrovare la strada di casa” mormorò accarezzandomi una guancia. Aveva la pelle dura e gelida, proprio come quella di un cadavere. Rabbrividii.
“Non abbiamo bisogno di aiuto” rispose Mel, alzandosi in piedi. Anche lei era inquieta. Quel giovane aveva un non so che di sinistro.
“Sì, invece. Io posso darvelo. Siete così giovani e belle e il vostro profumo” disse, chiudendo per un attimo gli occhi e ispirando l’aria “mi inebria”.
Spaventate dal suo modo di fare, ce la demmo a gambe. Il giovane rimase indietro.
Percorremmo correndo una cinquantina di metri e a un tratto ce lo ritrovammo davanti. Come diamine aveva fatto? Un attimo prima era ancora fermo davanti al cespuglio!
“Dove credete di andare, ragazzine? È pericoloso il bosco di notte, non lo sapete?”. Capimmo che quello non era un ragazzo normale.
“Lasciaci in pace” gli gridò Mel. Lui non si scompose.
“Non fare così, tesoro. Io sono vostro amico, io posso aiutarvi a stare meglio. Posso rendervi… speciali”. Non capimmo.
A un tratto sentimmo un ruggito. Tutti e tre ci voltammo verso il rumore.
In un attimo ecco sbucare dalla macchia un enorme bestia. Era un lupo, alto almeno un metro e trenta senza contare la testa e lungo almeno due metri.
L’animale non ci pensò un momento e attaccò il giovane. Mi sarei aspettata che il ragazzo venisse fatto immediatamente a brandelli dalla bestia, ma lo combatteva invece alla pari. Doveva avere una forza sovrumana.
I due si scontrarono per un po’.
“Forza, andiamocene, Chris!” mi gridò Mel, ma io restavo immobile. Ad un tratto il lupo con un morso staccò di netto la testa del ragazzo. Mi aspettavo di vedere del sangue, invece niente. Il corpo del giovane sembrava una statua decapitata. Non poteva essere un umano, quello. Mel rigettò immediatamente a quella vista. Io riuscii a trattenere la nausea. La curiosità verso il lupo era troppa.
La bestia si voltò verso me e Mel. Mi si avvicinò. In quel momento iniziai ad avere paura sul serio. Eppure la bestia sembrava guardarmi in un modo tutt’altro che aggressivo. Mel non osava fiatare.
La tensione era troppa. Svenni. 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Interviste ***


CAPITOLO 2
“Interviste”
 
Appena mi risvegliai, mi accorsi di essere nell’auto di Mel.
“Ti sei svegliata, finalmente” esclamò Mel.
“Che.. che è successo?” domandai confusa.
“Di tutto. Appena sei svenuta sono arrivati altri due lupi che hanno preso in bocca il cadavere del ragazzo di pietra e lo hanno portato via. Il lupo che ci ha salvate, invece, vedendo che non riuscivo a farti rinvenire, mi ha fatto cenno di salire sulla sua schiene e caricare anche te, poi ci ha riaccompagnate fino al limitare del bosco ed è scappato.
“Cioè non ha tentato di aggredirci?” mi stupii.
“Assolutamente no. Neanche gli altri due lupi si sono mostrati minimamente aggressivi verso di noi”.
“Molto strano” convenni “Le voci che dicono che non siano aggressivi verso gli umani devono essere vere”.
“Quello che mi incuriosisce è quel ragazzo. Insomma, era velocissimo, estremamente forte e aveva gli occhi rossissimi” disse Mel.
“E aveva le mani assolutamente gelide, non come quelle una persona normale che ha freddo, ma come quelle… di un cadavere” aggiunsi io.
“E non ha sanguinato! I lupi lo hanno smembrato e non ha perso una goccia di sangue” terminò Mel.
“Potrebbe essere un robot” ipotizzai io “una specie di androide. I lupi hanno riconosciuto che non era umano dall’odore e lo hanno distrutto”.
“E se fosse stato una specie di fantasma o addirittura… un vampiro?” fece Mel. Scossi la testa.
“I vampiri non esistono Mel!”
“E se fosse una specie di virus? Tipo quelli che fanno diventare zombie...”
“Mel, tu hai visto troppi film sulle epidemie mortali” conclusi. Mel alzò le spalle e accese il motore dell’auto.
 
La mattina seguente io e Mel ci vedemmo alle dieci per studiare in biblioteca. Io ero stanchissima perché non avevo quasi chiuso occhio la notte prima. Continuavo ripensare a quello che avevo visto nel bosco e a sognare uomini gelidi d’acciaio e lupi con fauci enormi.
 “Mel e se oggi non andassimo a studiare?” le proposi.
“Come non ci andiamo? Dobbiamo studiare per “Parassitologia e Malattie parassitarie degli animali domestici”, abbiamo l’esame fra venti giorni!” obiettò Mel. Eravamo davanti alla biblioteca e stavamo riflettendo sul da farsi, se entrare o meno.
“Appunto, c’è tempo, per una volta non succede niente. Ho saputo che questi lupi potrebbero essere collegati ai nativi americani Quileute che abitano giù a La Push, nella riserva” spiegai.
“Questa storia l’avevo già sentita, ma che hai intenzione di fare? Intervistare qualcuno di loro?”.
“Sì, più o meno” risposi “E’ sabato mattina oggi, la maggior parte della gente non lavora”.
“Uff… e va bene, mi hai incuriosito, possiamo provarci” cedette Mel. Vittoria!
 
Una volta arrivate alla spiaggia di La Push, ci rendemmo conto che l’intervista era molto più facile a dirsi che a farsi. Era piuttosto imbarazzante fermare gente per chiedere informazioni su lupi e leggende.
“Be’, da chi cominciamo?” mi chiese Mel.
“Non saprei” risposi.
“Non mi dirai che adesso ti vergogni” si burlò di me Mel.
“Sì e non poco. Potremmo chiedere alla signora col cane” proposi indicando una donna di circa settant’anni che passeggiava con un piccolo maltese.
“Anche, oppure al signore con la nipot…” Mel non fece in tempo a finire la frase che fu beccata in pieno da una pallonata in testa.
“Claire! Ti ho detto mille volte che non devi tirare la palla in testa alla gente. Scusami, ti sei fatta male?” fece un ragazzo Quileute che poteva avere circa venticinque anni. Era lì con una bambina sui nove o dieci anni, probabilmente la sorellina. Era lei ad aver tirato la palla.
“No, tranquillo, non più di tanto” mormorò la mia amica massaggiandosi la testa.
“Scusami, signorina” si scusò la bambina. Mel le sorrise e le disse che non importava.
Il ragazzo fece per andarsene, ma io lo fermai.
“Scusa, siamo due studentesse di veterinaria, potremmo farti qualche domanda? Stiamo facendo una ricerca sui lupi che si aggirano nel bosco di Forks…”. Il ragazzo deglutì rumorosamente, pareva a disagio.
“Da-davvero? Io in realtà non ne so molto a riguardo…” rispose lui, ridendo imbarazzato.
“Dicono che le leggende Quileute parlino di lupi” lo incalzò Mel.
“Be’… dovreste chiedere agli anziani della riserva, noi giovani non conosciamo queste leggende. Ora scusatemi, ma devo andare, devo badare alla piccola Claire” tagliò corto il ragazzo e ci abbandonò lì.
“Sembravaun po' a disagio, non trovi?” osservò Mel.
“Molto a disagio. Qui gatta ci cova, io non ci credo che i giovani Quileute non ne sappiano nulla” confermai.
Notammo che il ragazzo di prima stava parlando con altri due ragazzi che erano arrivati in quel momento. Erano tutti e tre molto alti e piazzati.

Poco dopo il ragazzo con la bambina se ne andò e rimasero lì solo gli altri due. 
“Chris, pensi che siano giocatori di rugby quelli? O magari di basket?” fece Mel.
“Mel, che cosa vuoi che ne sappia?”.
“Be', evidentemente l'aria di La Push fa proprio bene a questi ragazzi, sono tutti carini!” ridacchiò la mia amica.
“Mel, siamo qui per fare ricerca, non per rimorchiare!” sbuffai.
“Guarda, ce n’è uno che mi sta fissando. Quello più alto, col ciuffo che gli cade sugli occhi” esultò. Era vero, uno dei due la stava guardando. Vidi che si sorrisero a vicenda. Mio Dio, Mel era capace di rimorchiare anche di mattina in spiaggia.
“E se andassimo ad intervistarli?” propose.
“Oddio, Mel, non è che ci facciamo una figuraccia? Già il ragazzo di prima con la bambina ci ha trattate con diffidenza”.
“Ma dai, a quale ragazzo dispiace se due ragazze gli fanno qualche domanda? Forza, andiamo” mi incitò e iniziò ad avvicinarsi a loro.
La seguii, riluttante. Pensare che all'inizio era lei quella titubante ed io quella sicura di voler intervistare degli sconosciuti... 
 
Eccoci al secondo capitolo, questa volta un po' più lunghino del primo, ringrazio tutti quelli che hanno aggiunto la mia storia alla seguite e alle preferite e grazie a Mrs Styles01 e Piccolasognatrice2 che hanno recensito! Se vi va, lasciatemi una recensione per farmi sapere cosa ne pensate della storia, un bacione a tutti! :)

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Occhi ***


CAPITOLO 3
“Occhi”
 
“Salve ragazzi, possiamo rubarvi solo 5 minuti?” esordì Mel, avvicinandosi ai due ragazzi. Visti da vicino erano ancora più alti. Il più alto dei due continuava a fissare la mia amica come un pesce lesso. L’altro ragazzo era un po’ meno alto, ma più muscoloso, con gli occhi a mandorla e i capelli neri lunghi fino alle spalle e non sembrava nemmeno aver fatto caso più di tanto alla nostra presenza.
“Ehm, certo, sicuro. Diteci tutto” le sorrise il ragazzo più alto.
“Io sono Melanie e lei è la mia amica Christine” fece Melanie. Strinsi la mano ai due ragazzi e mi resi conto che erano stranamente bollenti. Sembravano avere due fornelli al posto delle mani.
“Io sono Embry” disse il più alto.
“E io sono Seth” fece l’altro. Quello che aveva detto di chiamarsi Seth aveva un’aria familiare, uno sguardo particolare che ero sicura di aver già visto da qualche parte.
“Siamo due studentesse di Medicina Veterinaria e vorremmo farvi qualche domanda riguardo agli strani lupi che sembra si aggirino nel bosco di Forks” iniziai. Ecco che i ragazzi cambiarono espressione, proprio come il ragazzo di prima.
“Veramente noi non ne sappiamo niente in proposito...” iniziò Embry.
“So che ci sono delle leggende che riguardano questi animali, ma noi non le conosciamo. Dovresti provare a chiedere agli anziani della riserva” aggiunse Seth. Stessa risposta che avevamo ricevuto prima. Era forse una frasetta che si erano imparati tutti a memoria?
“Be’, noi… li abbiamo visti” fece Mel. I due ragazzi sgranarono gli occhi. Seth in particolar modo mi sembrò essere sulle spine.
“Visti? Come sarebbe a dire?” volle sapere Embry.
“Siamo andate nel bosco ieri notte perché volevamo vederli da vicino. Ci è stato detto che non sono aggressivi verso gli umani” risposi io.
“E cosa hanno fatto questi lupi che avete visto?” chiese Seth sospettoso.
“Ci hanno salvate da uno strano ragazzo che voleva aggredirci” rispose Mel.
“Poi io sono svenuta e uno di loro ci ha accompagnate fuori dal bosco” conclusi io.
“Wow…” fece Embry.
“Non dovreste andare nel bosco di notte, è un posto pericoloso” disse Seth.
“Be’, noi siamo appassionate di animali…” si giustificò Mel, sorridendo ad Embry.
“Inoltre, il ragazzo da cui i lupi ci hanno salvate non era proprio un ragazzo normale” feci io “Aveva le iridi rosse, era pallidissimo, molto veloce e forte quasi quanto i lupi. Quando il lupo lo ha decapitato non ha perso sangue e il rumore che ha fatto durante la decapitazione è stato come… come quello di una statua di roccia che si rompe”.
“Cioè voi avete guardato impassibili un lupo uccidere una persona?” si stupì Embry.
“Sì, ma il lupo aveva capito che quella persona era pericolosa, in più quello non poteva essere un umano” ribattei.
“E cosa pensi che potesse essere?” domandò Seth.
“Non so, magari un robot” ipotizzai. I due ragazzi si guardarono, poi scoppiarono a ridere, a sbellicarsi letteralmente dalle risate.
“Che ho detto?” domandai.
“Che hai detto? Insomma, senza offesa, ma il questo racconto è un tantino assurdo! Lupi enormi che distruggono robot, beh, se permetti lo trovo piuttosto spassoso” rispose Seth, ridacchiando.
“Veramente non ho detto che erano enormi” replicai. Seth ammutolì. Qualcosa non quadrava.
“Sentite, vi andrebbe di parlare di questa cosa stasera davanti a un aperitivo?” propose Embry. Seth lo guardò in modo interrogativo. Non sembrava essere troppo d’accordo.
“Sicuro, sarebbe fantastico” esclamò Mel estasiata.
“Perfetto Melanie, dammi il tuo numero, almeno ci sentiamo. Per te Christine va bene?” mi domandò il ragazzo.
“S-sì, credo di sì” risposi.
“Okay, Seth?” chiese all’amico. Lui annuì senza troppo entusiasmo.
“Fantastico, a stasera allora” concluse Embry.
 
Erano le sette e trenta di sera e mi stavo preparando. Ero piuttosto agitata, sono sempre stata una ragazza un po’ timida con i ragazzi e quei due in particolare mi mettevano in imbarazzo. Forse perché erano così alti e imponenti e mettevano un po’ in soggezione.
Dovevo passare a prendere Mel alle sette e tre quarti ed ero un po’ in ritardo. Non riuscivo a togliermi dalla testa gli occhi di quel Seth, ero sicura di aver già visto da qualche parte quello sguardo. Ma dove? Ci eravamo già incontrati? Impossibile, sono molto fisionomista, me ne sarei ricordata. Eppure qualcosa non mi convinceva…
 
“Ciao! Scusate il ritardo” esordii salutando i due ragazzi che se ne stavano in piedi fuori dal pub. Mel ed Embry si erano messi d’accordo per fare un aperitivo al Cosmopolitan, un pub di Port Angeles.
“Nessun problema, siamo arrivati da poco anche noi” fece Embry sorridendo. Entrammo tutti insieme.
 
“Allora, cosa ne pensate di questi lupi che avete visto ieri?” fece Embry. Finora non ne avevamo ancora parlato. Avevamo solo scoperto che Embry lavorava in proprio assieme ad un suo amico, di nome Jacob, avevano un’autofficina a La Push, mentre Seth studiava Scienze Motorie all’università.
“Pensiamo che siano estremamente intelligenti e per nulla aggressivi verso gli umani. Sono di dimensioni estremamente grandi, hanno la stazza di leoni più che di lupi” risposi io.
“Quanti ne avete visti?” chiese ancora Embry.
“Tre” rispose Mel “uno beige con il pelo un po’ lungo, che è anche il lupo che ha ucciso lo strano personaggio che ci ha aggredite. Poi ne sono arrivati altri due, uno grigio un po’ più piccolo degli altri ed infine uno rossiccio, che era il più grande di tutti”.
“Sono creature estremamente affascinanti” convenni.
“Sì, ma secondo me dovreste trovarvi cose un po’ meno pericolose da fare per divertirvi il venerdì sera” rise Seth. Aveva davvero un bel sorriso, rassicurante, gioviale. Continuavo a pensare a quello sguardo. Uno sguardo tenero e leggermente da bimbo. Sobbalzai. Mi ricordai dove avevo visto quello sguardo. Era lo stesso sguardo che aveva il lupo che ci aveva salvate nel bosco!


Rieccoci al terzo capitolo in cui le nostre protagoniste hanno fatto amicizia con due lupacchiotti Quileute. Ringrazio i lettori che mi stanno seguendo e Mrs Styles01 che ha recensito! Mi farebbe piacere avere una vostra opinione, quindi se vi va lasciatemi una recensione ^_^ Un bacione, al prossimo capitolo! :)

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Aperitivi e imprevisti (prime foto personaggi) ***


CAPITOLO 4
“Aperitivi e imprevisti”
 

Christine Drew


“Chris, tutto bene?” mi domandò Mel.
“Cosa? Sì certo, benissimo” risposi. Dovevo apparire piuttosto scossa.
“Qui dentro manca un po’ l’aria. Seth, perché non l’accompagni un minuto fuori?” propose Embry. Classico pretesto per rimanere solo con la mia amica, ovvio.
“Certo, se vuoi ti accompagno” rispose Seth.
“Okay” mormorai e lo seguii fuori.
 
“Tipico di Embry, mi allontana quando vuole restare solo con una ragazza” ridacchiò Seth, una volta fuori. Ci eravamo messi a sedere a un tavolino fuori.
“L’avevo intuito” risi io.
“Ti senti meglio adesso?” mi chiese lui.
“Sì, meglio, grazie. Prima mi girava un po’ la testa”.
“E’ che lì dentro si muore di caldo” osservò Seth.
“Già” mormorai. Ero terribilmente in imbarazzo, mi trovavo lì da sola con un ragazzo che non conoscevo per niente. Per di più quel ragazzo aveva lo stesso sguardo del lupo della sera prima. E se fosse lui il lupo? Scacciai immediatamente quel pensiero dalla testa. Lupi mannari? Ma che andavo a pensare…
“Sai che non sei una faccia nuova?” gli chiesi. Volevo vedere come reagiva.
“Davvero? Dici che ci siamo già visti da qualche parte?” domandò lui. Era leggermente in imbarazzo. Certo, Seth sembrava un ragazzo un po’ timido, ma il suo atteggiamento era strano.
“Può darsi, magari in qualche locale qua a Port Angeles” ipotizzai.
“Probabile, ogni tanto nel weekend vengo qua coi miei amici” confermò lui. Di nuovo silenzio. Io non sono mai stata una ragazza molto espansiva quando conosco poco le persone e anche Seth non era certo un ragazzo super estroverso.
“So che le vostre leggende parlano di lupi” iniziai.
“A dire il vero io non le conosco bene. So solo che parlano di creature enormi che proteggono il bosco” rispose lui.
“Lo proteggono da cosa?” gli domandai.
“Non ne ho idea, a dire il vero” rispose lui. Era di nuovo a disagio. Quei ragazzi Quileute erano davvero un mistero, avevano un modo di fare strano e circospetto.
“Secondo me sono creature fantastiche. Spero solo che degli scienziati non tentino di catturarli per farci esperimenti o cose del genere o che i cacciatori non decidano di ucciderli. Non devono essere molti, se se ne vedono così pochi in giro e vanno protetti. Potrebbero essere una razza di lupo considerata estinta. Quanto vorrei saperne di più su di loro” sospirai.
“Sì, ma non potete nemmeno aggirarvi tutte le sere nel bosco di notte, prima o poi potrebbe succedervi qualcosa di brutto” fece Seth, serio.
“Sì, lo so, magari è meglio se ci andiamo di giorno”.
“Meglio, ma se evitaste del tutto il bosco correreste meno rischi ancora” ridacchiò Seth.
“Potreste accompagnarci tu ed Embry, se siete così preoccupati per la nostra incolumità” feci io. Okay, stavo tentando di flirtare e non ero sicura che mi riuscisse bene.
Seth rise di gusto.
“Perché no? Chissà, magari riusciamo anche a noi a vedere qualche lupo gigante”. Chissà perché, ma quella frase suonava leggermente come una presa in giro. Oh, insomma, dovevo smetterla di pensare che il lupo centrasse qualcosa con Seth.
“Sai, anche a me piacciono gli animali, ma non vado oltre al fare volontariato ogni tanto in un canile” proseguì lui.
“Davvero? Io in un gattile!” feci io.
“Sono esperienze davvero formative, secondo me bisognerebbe educare tutti al rispetto della natura e degli animali. Inoltre, a parer mio, chi ama gli animali deve per forza essere una bella persona” fece Seth sorridendomi. Accidenti, quel ragazzo era davvero carino quando sorrideva e almeno un complimento me lo aveva fatto: mi aveva appena dato della bella persona.
“Lo penso anche io” concordai.
Ad un tratto sentii squillare un cellulare. Era quello di Seth. Si affrettò a rispondere.
“Pronto? Leah, tutto bene?” fece lui. Leah. Doveva essere una ragazza. Sbuffai. In effetti era impossibile che un ragazzo così carino fosse single. Evidentemente era uscito solo per fare un favore all’amico.
“Cosa? Dici sul serio?” domandò allarmato. Di cosa stava parlando? Non riuscivo a sentire cosa diceva la ragazza dall’altra parte della linea.
“Capisco, io ed Embry arriviamo subito. A dopo” fece concitato, riattaccando.
“Scusami, era mia sorella maggiore. Ha fatto un piccolo incidente in auto, devo andare da lei” spiegò lui.
“Oh Dio, mi dispiace, si è fatta male?” domandai.
“No, giusto un po’ di colpo di frusta. L’hanno tamponata”.
“Capisco. Vuoi che veniamo ad aiutarti?” chiesi.
“No, nessun problema, devo solo portarla al pronto soccorso, mi è sembrata solo molto scossa. Spero di non risultare maleducato se me ne vado via così, di corsa”.
“No, certo, ci mancherebbe” lo tranquillizzai. Tornammo dentro ad avvisare Embry e Mel che l’appuntamento era finito.
 

Seth Clearwater

“Non è strano che la sorella abbia avuto un incidente?” chiesi a Mel. Eravamo in macchina nel parcheggio.
“Non direi. Può succedere. Pensi che andasse da una ragazza?” chiese la mia amica.
“No, era preoccupato sul serio al telefono, però… non so, c’è un alone di mistero intorno a tutta questa faccenda ed intorno a quei due ragazzi. Per me hanno qualcosa a che fare con i lupi” affermai.
“In effetti credo che ne sappiano più di quanto vogliono farci credere. Magari sono leggende segrete che gli anziani non vogliono si sappiano in giro” fece Mel.
“Ed è per questo che dobbiamo scoprirle” feci io, decisa.
“Assolutamente. Inoltre questo significa una cosa” continuò Mel.
“Cosa?”.
“Altre uscite con Embry” concluse lei, maliziosa.
Ridacchiai. Mel era incorreggibile. 



Saaalve! Rieccomi con un nuovo capitolo! Non è successo granché a dire il vero, ma Chris ha avuto modo di fare quattro chiacchiere con Seth e non ha potuto non notare quanto lui si comporti in modo strano quando si parla di lupi. Ringrazio tutti quelli che mi seguono e ringrazio PiccolaSognatrice2 che ha recensito. Al prossimo capitolo, un bacione! :)

PS: ho scelto l'attrice Annasophia Robb (la ragazzina che interpreta Carrie di Sex and the City da giovane in "Carrie's diaries") per interpretare Chris e per interpretare Seth ho preso lo stesso attore che lo ha interpretato nei film della saga (Eclipse e Breaking Dawn 1 e 2), cioè Booboo Stewart. All'epoca dei film aveva i capelli corti, ma ora se li è lasciati crescere, quindi ecco perché Seth adesso ha i capelli lunghi XD Nei prossimi capitoli vedrete anche Embry (ma già lo conoscete direi :P) e Mel ^_^ (e farà la sua apparizione un personaggio particolare che già conoscete :D)

 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Incontri ***


CAPITOLO 5
"Incontri"


Melanie Dillon

“Chris! Sai che Embry mi ha chiesto di andare al cinema con lui stasera?” squittì Mel, al telefono.
“Wow, fantastico” feci io fingendo interesse. Stavo facendo ricerche su internet riguardo i lupi di Forks. Avrei dovuto studiare, ma ero troppo presa da quella faccenda di quelle bestie misteriose.
“Tu hai più sentito Seth?” mi chiese la mia amica.
“Mi ha aggiunta su Facebook, ma non mi ha scritto nulla” mormorai. In effetti Seth non aveva mostrato particolare interessamento nei miei confronti.
“Caspita, mi dispiace. Forse è un po’ timido, perché non gli scrivi tu?” propose lei.
“Perché sono più timida di lui. E poi non mi piace fare la figura della disperata. Se non mi ha contattata significa che non è interessato, è inutile che vada ad elemosinare attenzioni”.
“Ancora con questa mentalità ottocentesca del ragazzo che deve fare la prima mossa? Siamo nel 2013, adesso sono le donne a fare il primo passo, spesso e volentieri!” insisté Mel.
“Sì, ma non mi importa” replicai. In realtà mi avrebbe fatto piacere se Seth mi avesse scritto qualcosina.
“Va be’, comunque se vuoi scoprire qualcosa in più sui lupi dovresti avvicinarti a lui, secondo me” concluse Mel.
“Magari puoi indagare tu questa sera”.
“Sì, certo, anche se non è che esco con Embry solo per avere informazioni, sono davvero interessata a lui”.
“Lo avevo capito, ovviamente. Ieri sera avevi gli occhi a forma di cuoricino mentre parlavi con lui” la canzonai. Mel rise.
“Vado a prepararmi. Buona serata, brontolona” mi salutò la mia amica.
“Anche a te, romanticona. Ciao!” la salutai e riagganciammo. Continuai la mia ricerca.
A dire il vero non c’erano molte informazioni su internet riguardo ai lupi di Forks, stavo spulciando siti su siti, ma non avevo trovato niente di interessante.
Andai allora su Facebook, a “stalkerare” un po’ il profilo di Seth.
Nato a Forks il 3 febbraio 1992. Acquario. Con il mio segno, i Gemelli, va proprio d’accordo, riflettei. Ma che andavo a pensare?
Andai a vedere le sue foto. C’erano diverse foto con i suoi amici della riserva, alcuni di loro, come Sam e Jared, avevano già bambini, nonostante fossero piuttosto giovani. In alcune foto era con sua sorella Leah. Era davvero una bella ragazza, ma aveva lo sguardo triste, melanconico.
Mi accorsi che c'era tantissime foto in cui Seth, Embry, sua sorella e il suo amico Jacob Black erano nel giardino di Renesmee Cullen, la ragazza di Jacob. Doveva frequentare molto la casa, evidentemente. Notai anche che in una foto Seth, Embry e Jacob erano in mezze maniche, ma la foto in questione era di febbraio. Molto strano. Scorsi altre immagini e vidi che anche in altre foto Seth e i suoi amici erano ben poco vestiti nonostante stessero all’aperto e fosse inverno. Mi ricordai inoltre che le loro mani erano estremamente calde, tanto che avevo pensato addirittura che fossero malati. Questa cosa mi insospettì, poi cercai di autoconvincermi che non ci fosse nulla di strano. Probabilmente i Quileute erano ragazzi cresciuti stando molto all’aperto e non temevano il freddo. Dovevo smetterla di ricollegare Seth Clearwater e i suoi amici ai lupi che avevamo visto due sere prima nel bosco. Eppure qualcosa mi diceva che forse facendo un giro dalle parti della casa dei Cullen avrei potuto saperne di più. Guardai l’orologio. Erano le nove e mezza di sera. Non era molto tardi, sarei potuta partire subito.

 
Avevo mentito a mia madre e le avevo detto che sarei andata al cinema con Mel. In realtà mi stavo cercando di raggiungere la casa dei Cullen senza riuscire a perdermi. Avevo una vaga idea di dove abitassero, più o meno, ma arrivare lì non era affatto una passeggiata, specie di notte. Bisognava percorrere stradine buie e sterrate. A me non importava, la curiosità era più forte della paura che mi si fermasse la macchina in una stradina sperduta in mezzo alla boscaglia.
Tutti, a Forks, sapevano chi erano i Cullen. Il capofamiglia, Carlisle Cullen, era un affermato medico mentre la moglie, Esme, si diceva fosse una delle donne più affascinanti di Forks e, nonostante avesse più di quarant’anni, era ancora bellissima e sembrava molto più giovane.
Carlisle ed Esme vivevano in una grande villa al limitare del bosco assieme ai figli e ai rispettivi consorti. Con loro viveva una cuginetta più piccola dei figli di Carlisle, Renesmee Cullen, una ragazza di un paio d’anni più giovane di me, che stava con un amico di Seth e frequentava il liceo di Forks. Si diceva che Edward Cullen, uno dei figli di Carlisle, molto giovane, ma già sposato da anni e sua moglie l'avessero adottata. Ad ogni modo, tutti sapevano dove abitavano i Cullen, erano una famiglia piuttosto chiacchierata a Forks, tutti bellissimi e un po’ misteriosi.
Parcheggiai a un centinaio di metri dall'inizio del vialetto che portava alla casa. Fossi stata in loro avrei avuto un po’ paura ad abitare in una casa in aperta campagna.
Mi incamminai verso la casa, facendo però un giro più ampio, senza passare, cioè, proprio nel loro vialetto. Mi ero portata una torcia con me e la accesi.
Dopo cinque minuti circa di camminata nel bosco (tremando come una foglia per la paura che qualcosa potesse aggredirmi da un momento all'altro e maledicendomi per la mia incoscienza) mi ritrovai praticamente nel giardino dei Cullen. Notai che da dentro chiunque avrebbe potuto vedermi, lì. Quella casa era piena di vetrate. Cercai di nascondermi come potevo dietro a dei grandi abeti. C’era un bel laghetto davanti alla casa. Mi ci avvicinai un po’. Ad un tratto mi arrestai. C’era un lupo proprio lì, ritto davanti a me, a qualche metro di distanza e mi guardava. Lo riconobbi. Era il lupo beige dal pelo lungo che aveva salvato me e Mel.  
Sussultai e la torcia mi cadde di mano.
“Buono, tranquillo, non voglio farti del male” bisbigliai, cercando di non far agitare l'animale. Mi venne da ridere: come avrei potuto fare del male a una bestia così grossa? Forse era più probabile il contrario. Il lupo, però, sembrava calmo e mansueto.
Gli porsi timidamente una mano, un po' come si fa coi cani quando vuoi lasciare che ti annusino e ti conoscano. Titubante, l’animale si avvicinò. Ci strofinò il muso umido contro, proprio come un cagnolino coccolone.  La mano mi tremava, temevo potesse staccarmela con un morso, ma non fece nulla del genere. Il lupo mi fissò, di nuovo quegli occhi. Quello sguardo. Uno sguardo rassicurante, amichevole, dolce, anche.
Ad un tratto udii un ululato venire dal bosco. Altri lupi. Il lupo drizzò di colpo le orecchie e si voltò subito in direzione del rumore. Mi guardò un’ultima volta, poi scappò via.
Recuperai la mia torcia e uscii dal mio nascondiglio: avevo una gran fretta di andarmene da lì. Mi voltai un'ultima volta verso casa Cullen e notai alla finestra una ragazza alta e snella, con i capelli ramati. Mi stava fissando. Distolsi lo sguardo da lei e corsi via, più veloce che potevo, in direzione della mia macchina. 


E rieccoci ad un nuovo capitolo! Chris, incuriosita dalla presenza fissa di Seth a casa Cullen si reca proprio dove abita la famiglia di vampiri e, guarda caso, incontra di nuovo il lupacchiotto color sabbia. Un membro dei Cullen l'ha vista dalla finestra, chi sarà? :P
Per chi si domandasse che faccia avesse.. quella in foto è Mel ^_^
Ringrazio come sempre tutti quelli che seguono la storia e 
Piccolasognatrice2 che ha recensito.
Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo, un bacione a tutti, alla prossima! :)

 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Nuove amicizie ***


CAPITOLO 6
“Nuove amicizie”
 
"Un branco, ma certo!" sbottai.
“Cosa? Che centra questo ora?” sbottò Mel. Avevo interrotto il racconto della sua serata con Embry esordendo in questo modo.
“E se i Quileute fossero tutti lupi? Tutti i ragazzi della riserva sembrano a disagio quando si parla di lupi. E se fosse Seth il lupo che ci ha salvate? Non è un caso che quel ragazzo abbia gli stessi identici occhi di quell'animale!”. Ero fiera della mia spiegazione strampalata.
“Chris… Embry, Seth e la loro compagnia sarebbero lupi mannari? Ma hai bevuto per caso?” esclamò Mel. Stavamo facendo una pausa dallo studio nel giardinetto della biblioteca e lei mi stava raccontando di quanto Embry fosse gentile, di come le aveva aperto la portiera e bla, bla, ma la mia testa era altrove.
“C’è qualcosa che non ti ho detto, Mel. Ieri sera sono tornata nel bosco” spiegai.
“Che? Nel bosco di notte da sola? Ma dico, ti ha dato di volta il cervello?” si sbalordì lei, sgridandomi.
“No, è che ho visto sul profilo di Seth che lui e i suoi amici frequentano molto la casa dei Cullen. Ecco, io sono andata a casa loro, cioè sono andata nel boschetto di fronte a casa loro e ho rivisto il lupo beige dal pelo lungo”.
“Lo hai rivisto?” esclamò lei.
“Sì e non mi ha fatto alcun male, anzi, ha anche strofinato il muso contro la mia mano. Poi ha sentito gli ululati di altri lupi ed è corso via”.
“Questo è grandioso, ma ho due domande: uno, perché il lupo dovrebbe essere Seth? E due, perché sei andata a casa dei Cullen? Che senso ha andare a casa loro?”.
“Ma non capisci, Mel? Se Seth è una presenza fissa a casa Cullen e il lupo si trovava proprio lì, allora il lupo è proprio Seth! È una prova!” esclamai.
“Ma cosa ti dice che Seth sia un lupo? Cioè, è assurdo, Seth di notte si trasforma in lupo?”.
“Ha lo stesso sguardo del lupo. Quel lupo aveva gli occhi nerissimi, a mandorla e poi ha lo stesso modo di guardarmi, lo stesso modo con cui mi guardava Seth l’altra sera” spiegai.
Mel mi guardò con aria interrogativa.
“Secondo me l’incontro ravvicinato con il lupo ti ha spostato qualche rotella nel cervello. Io torno dentro a studiare” concluse Mel, rientrando in biblioteca. La seguii sbuffando.
 
“Hanno comportamenti strani, Mel, girano in mezze maniche d’estate, hanno le mani che scottano come se avessero la febbre a 42°, non sono gente normale!” esclamai.
“Saranno solo tipi che soffrono il caldo” replicò Mel, con la bocca piena. Stavamo pranzando insieme in un self service.
“E anche i Cullen sono gente misteriosa, secondo me. Girano troppe voci strane sul loro conto” aggiunsi.
“Sono solo dei ricconi che vanno spesso dal chirurgo a farsi tirare la faccia, che hanno di strano?”.
“Non lo so, so che sono strani, anche la ragazzetta che vive con loro è strana, quella Renesmee, la ragazza di un amico di Seth ed Embry” feci io.
“Non è strana, è che è orfana, quindi è riservata e introversa. Embry mi ha detto che è una ragazzina dolcissima”.
“A me comunque non tornano i conti” replicai io.
“Secondo me la cosa più strana è quel ragazzo che il lupo ha ucciso” fece Mel.
“Anche io sono rimasta sconcertata, non riesco a darmene una spiegazione” confermai.
 
“Quindi oggi pomeriggio mi lasci da sola a studiare?” brontolai.
“Sì, Embry mi ha chiesto di fare una passeggiata lungo la spiaggia di La Push. Ti spiace?” chiese Mel, facendo la faccetta dispiaciuta.
“No, tranquilla, ci mancherebbe” feci io sorridendole. Si conoscevano solo da tre giorni eppure erano già inseparabili.
“Okay, a dopo allora” mi salutò lei.
Andai in biblioteca da sola. Ero rimasta indietro con lo studio a forza di perdere tempo dietro ai lupi giganti.
Mentre studiavo, mi accorsi che era entrata nella sala una figura alta e slanciata. Sollevai lo sguardo. Era Renesmee Cullen che veniva tutta sola a studiare. Non c’erano molti posti a sedere, quindi la ragazza fu costretta a sedersi non distante da me, quasi di fronte, praticamente.
Ero piuttosto imbarazzata, la sera prima mi ero fatta beccare nel suo giardino.
Renesmee parve non notarmi neppure, tirò fuori i suoi libri e i suoi quaderni e iniziò a studiare silenziosamente. Era molto bella, notai. Aveva dei lunghi boccoli castano-rossicci che le ricadevano morbidamente sulla schiena. Aveva i lineamenti delicati e la carnagione chiara, ma non pallida, rosea.
Distolsi lo sguardo da lei e continuai a studiare.
 
Dopo un’oretta e mezza uscii fuori nella terrazza della biblioteca a fare una piccola pausa, guardando il cellulare. Subito dopo arrivò anche Renesmee.
“Ciao” mi salutò.
“Ciao…” risposi imbarazzata.
“Scusa, per caso eri tu, ieri sera, che passeggiavi nel bosco vicino a casa mia?” mi chiese, diretta.
“Ehm... sì. Scusa non volevo fare niente di male, facevo solo una passeggiata” mi giustificai. Che mi avesse presa per una ladra?
“Tranquilla, nessun problema, ero solo curiosa. Ti ho vista ieri sera e mi ero chiesta cosa facesse una ragazza tutta sola nel bosco di notte”. Mi sorrise. Sembrava molto cordiale.
“Be’, facevo due passi, amo la natura, quindi ho fatto una passeggiata nel bosco” feci io.
“Fai bene, però faresti meglio a passeggiare nel bosco di giorno. Sai, la notte è un po’ pericoloso” consigliò lei “Comunque piacere, io sono Renesmee” aggiunse.
“Christine, ma puoi chiamarmi Chris” mi presentai io, porgendole la mano.
“Bene, Chris. C’è un piccolo bar, qui sotto la biblioteca, ti andrebbe un tè o un caffè?” mi chiese lei.
“Certo, perché no?” le risposi e la seguii. Avevo finalmente l’occasione per saperne qualcosa in più sui lupi.



Renesmee Cullen

“Ah, quindi la tua migliore amica esce con Embry?” mi chiese Renesmee.
“Già” confermai.
“Be’, Embry è il migliore amico del mio ragazzo, lo conosco bene, è un ragazzo in gamba” fece lei, sorseggiando il suo tè verde.
“Lo spero. Mel è una brava ragazza, ma spesso è un po’ ingenua”.
“Stai tranquilla, con Embry credo sia in buone mani” sorrise Renesmee.
“Quanti anni hai, Renesmee?” le domandai.
“Ne compio diciotto il dieci settembre. Tu invece? Comunque chiamami pure Nessie”. Trattenni a stento una risata. Nessie come il mostro di Lockness?
“Io ne compio ventuno il sette giugno” risposi.
“Wow, quindi fai l’università” esclamò lei.
“Già, studio Medicina Veterinaria”.
“Dev’essere fantastico, anche a me piacciono tantissimo gli animali” fece lei.
“Sì, mi piace molto la mia facoltà. Ultimamente sto facendo delle ricerche qui a Forks”.
“Ricerche di che tipo?”.
“Su dei lupi che sono stati avvistati nel bosco” risposi. Nessie rimase un attimo sconcertata. Anche lei turbata da questi lupi? Uhm…
“Ah, già, ho sentito anche io che girano dei lupi qui nel bosco”.
“Sì, ma non sono lupi comuni, sono lupi enormi e non aggressivi verso l’uomo. Io ne ho visti tre”. Nessie sgranò gli occhi.
“Ne hai visti tre?” si stupì.
“Già, hanno salvato me e Mel da un tipo strano che ci importunava e voleva aggredirci”.
“Fantastico! E non hanno fatto niente a voi?”.
“Assolutamente no” risposi.
“Be’, so che girano dei lupi nel bosco di Forks. Le antiche leggende dei Quileute raccontano che proteggono gli abitanti della città” convenne Nessie.
“Sì, ma da cosa proteggono Forks?” le domandai. Nessie era un po’ titubante, poi rispose “Magari da altre bestie pericolose, tipo orsi o puma”.
“Plausibile” convenni io.
“Comunque mi farebbe piacere se uscissimo ancora insieme. Sai, non ho tante amiche qui a Forks, tranne le ragazze degli amici del mio fidanzato, ma sono tutte molto più grandi di me, alcune sono addirittura già sposate con figli…” fece lei.
“Certo, perché no? Mi farebbe molto piacere, sono sicura che farebbe piacere anche a Mel” dissi, sorridendole. Mi era appena fatta una nuova amica.


Salve a tutti! Rieccomi con un nuovo capitolo! ^_^ Chris fa conoscenza con Nessie Cullen e, nel frattempo, sembra avvicinarsi un po' alla verità. Per chi non avesse capito: Nessie dice in giro che Edward e Bella sono suoi genitori adottivi perché troppo giovani per essere realmente suoi genitori, in più la crescita accelerata di Nessie avrebbe destato sospetti. Ringrazio come sempre tutti quelli che mi seguono! Se volete lasciarmi una recensione per dire cosa ne pensate del capitolo, della storia, se vi piace o meno, mi farebbe taaanto piacere. Un bacione, al prossimpo capitolo :) 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Indizi a colazione ***


CAPITOLO 7
“Indizi a colazione”
 
“Allora com’è andata con Embry?” chiesi a Mel. Eravamo al telefono insieme.
“Benissimo, è un vero gentleman, sai?” rispose lei, trasognata. Mamma mia, era in brodo di giuggiole.
“Immagino. Sai con chi ho fatto amicizia oggi in biblioteca? Renesmee Cullen”.
“Davvero? Ottimo, potrebbe uscire con noi qualche volta” propose Mel.
“Sì, sarebbe un’idea carina” convenni.
“Potremmo uscire insieme venerdì sera e potrebbero venire anche Embry, Seth e il ragazzo di Nessie, Jason” fece Mel. Mi parve una pessima idea.
“Mel, si chiama Jacob, non Jason e poi non so se sarebbe una buona idea, io pensavo più a un’uscita tra ragazze, io e Seth non siamo una coppia...” obiettai.
“Ma potreste diventarlo! Senti, ne parlo con Embry e sento cosa propone di fare lui, okay?”
“Ehm... Non sono molto d’accordo, Mel”.
“Vedremo, dai. Io mi metto a letto ora, buonanotte” fece lei.
“Notte” le risposi io. Forse non avrei dovuto dire niente a Mel.
 
La mattina seguente mi alzai con un’idea in testa. Proseguire a fare interviste ai Quileute, questa volta agli anziani. I giovani avevano detto che loro ne sapevano qualcosa, giusto?
Alle otto e mezza ero alla spiaggia di La Push. Mel non era venuta, doveva andare a fare commissioni con sua madre.
Ero sola e passeggiavo in lungo e in largo. Il tempo era nuvoloso e la spiaggia era deserta. A un tratto sentii una specie ululato. Mi voltai. Anche in spiaggia c’erano lupi? Rimasi delusa nel vedere che era solo un cucciolo di labrador. Il cucciolo, però non era solo. Il suo padrone era niente poco di meno che Seth Clearwater!
“Ciao!” mi salutò sorridendo. Indossava una maglietta verde scura a mezze maniche e un paio di jeans e aveva i capelli lunghi legati in una mezza coda.
“Ciao” risposi, cordiale “Mi avevi detto che fai volontariato in un canile, ma non avevi detto che avevi tu stesso un cane”.
“Eh già. Lui è Jack. L’ho preso proprio al canile, era stato abbandonato”.
“Ciao Jack, sei davvero bellissimo, lo sai?” feci, accarezzando il cagnolino che mi leccò la mano.
“Il nome lo ha scelto mia sorella. È fissata con Leonardo DiCaprio e lo ha chiamato come il protagonista maschile di Titanic”. Risi. Jack era un vero giocherellone, scodinzolava e trotterellava.
“Che ci fai qua a La Push? Altre interviste ai Quileute sui lupi giganti?” mi domandò Seth ridacchiando.
“Esatto, solo che oggi non c’è nessuno” osservai.
“Già, è nuvoloso, in più la gente lavora stamattina, è martedì” fece Seth, poi mi chiese “Hai già fatto colazione?”.
“Veramente no, pensavo di prendere un cornetto più tardi al bar sotto la mia biblioteca” risposi.
“Nemmeno io ho mangiato, mi sono alzato, ho fatto la doccia e ho portato direttamente fuori Jack. Potremmo fare colazione insieme se ti va” propose Seth. Non credevo alle mie orecchie, mi aveva chiesto di fare colazione insieme a lui.
“Certo, perché no?” accettai.
 

“Wow, stavi morendo di fame…” osservai. Seth si era preso un cappuccino, un succo d’arancia e ben quattro brioches. Con solo tre morsi ne aveva già divorata una e si apprestava ad avventarsi, famelico, sulla seconda. Doveva avere una vera fame… da lupi.
“Be’, diciamo che sono una buona forchetta” rise lui addentando la seconda brioche. Io avevo appena iniziato a mangiare la mia. Jack ci guardava da sotto il tavolo, sperando di riuscire ad arraffare qualcosa dai nostri piattini.
“Scoperto niente di nuovo sui tuoi nuovi animaletti preferiti?” rise Seth.
“Ne di nuovo rivisto uno” risposi.
“Davvero? Sei tornata nel bosco di notte?” si allarmò lui.
“Non proprio, diciamo che sono andata…” non sapevo che dire “al limitare del bosco, ecco, e lì ho rivisto il lupo beige che ha salvato me e Mel. Anzi non è proprio beige, è più un color sabbia”.
“Caspita! E che ha fatto il lupo?”.
“Niente, mi si è avvicinato e ha strofinato il muso contro la mia mano, poi è scappato”.
“Capisco. A che conclusioni sei arrivata su questi animali, allora?”. Quella mattina era stranamente curioso.
“Ho ipotizzato che il branco di Forks, che ancora non so quanto possa essere numeroso, possa essere composto da discendenti dei Lupi di Terranova, dei grossi lupi considerati estinti. Il loro habitat era l’isola di Terranova, al largo del Canada, qualcuno deve averli portati nelle nostre foreste. Il lupo di Terranova era per definizione bianco, forse questi si sono riprodotti con i lupi locali e hanno dato alla luce degli ibridi”.
“Wow, e da quanto tempo si sono estinti questi lupi di Terranova?”.
“Più o meno cento anni, l’ultimo avvistamento risale ai primi del novecento”.
“Interessante” annuì Seth. Stava finendo anche la terza brioche.
“Il punto è che le leggende Quileute parlano di questi lupi e in genere le leggende delle tribù non sono vecchie solo di un centinaio di anni, ma risalgono a diversi secoli fa” replicai.
“Be’, quello che so è che i Quileute considerano sacri i lupi e c’è il divieto di ucciderli. Sono considerati fratelli della nostra tribù”. Finalmente Seth si era deciso a rivelare qualcosa.
“Dai Seth, non ci credo che non ne sai praticamente nulla di queste leggende” lo punzecchiai io, sorridendogli. Fare gli occhi dolci poteva essere una buona tattica. In più non era poi così difficile fare gli occhi dolci ad un ragazzo così carino… uffa, ma che andavo a pensare?
“Se ti raccontassi certe cose rideresti di me e della mia tribù” rise lui, un po’ in imbarazzo.
“Ti prometto che non lo farei” ribattei. Poi gli sorrisi di nuovo.
“Be’, si dice che i lupi proteggano da secoli gli abitanti di Forks dai… freddi”.
“Freddi?” domandai incredula.
“Bevitori di sangue, vampiri” spiegò lui. Riflettei: e se quello che avevo visto fosse proprio un vampiro?
“Quindi i lupi proteggono gli abitanti di Forks dai vampiri? Mi stai dicendo che i vampiri esistono?”.
“No, Chris” rise Seth “Sono solo favolette, però la leggenda dice questo. Ad ogni modo girare nel bosco di notte è una pessima abitudine, sarebbe meglio che la perdessi, potrebbe succederti qualcosa di brutto”. Qualcosa mi diceva che Seth parlava per esperienza e non in modo generale.
“Spero di non averti spaventata e di non averti messo in testa strane idee. L’ipotesi del lupo di Terranova è perfettamente plausibile” si affrettò a dirmi. Annuii.
Avevamo entrambi finito di mangiare, quindi ci alzammo. Jack non vedeva l’ora di sgranchirsi le zampe, era stufo di stare accucciato sotto il tavolino.
Dopo essere usciti dal bar, Seth mi chiese cosa facessi dopo.
“Vado a studiare in biblioteca, tu?”.
“Anche io vado a studiare, ma a casa, non riesco a studiare se c’è gente intorno” mi spiegò.
“Capisco. Allora ci vediamo, Seth. Alla prossima” lo salutai.
“Certo, potremmo anche rifare colazione insieme uno di questi giorni” propose lui.
“Sicuro, mi farebbe piacere. Ciao ciao!”.
“Ciao” mi salutò allontanandosi seguito dal cucciolo di cane scodinzolante.
Wow, praticamente mi aveva chiesto di vederci di nuovo… o magari lo aveva detto solo per educazione. <> mi dissi. Poi mi diressi verso la mia auto e partii in direzione della biblioteca. 

 

Salveee! Rieccomi con un nuovo capitolo! ^_^
Mi scuso enormemente del ritardo, ma in questi giorni sono sommersa di esami universitari e ho a malapena il tempo per respirare :(
Come sempre ringrazio tantissimo tutti quelli che mi seguono. Se vi va di farmi sapere cosa ne pensate della storia con una recensione sappiate che mi farebbe tanto piacere ^_^
Un bacione grande a tutti, al prossimo capitolo! ;)

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3444354