An Underwater Adventure di Arkytior (/viewuser.php?uid=913464)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 ***
Capitolo
1
C’era una volta, vari chilometri al largo della costa
australiana, un regno sottomarino, popolato da creature per
metà esseri umani e per metà pesci.
L’enorme castello e le case del villaggio circostante erano
del colore del corallo, ed era un colore così brillante che
tutte le creature marine sapevano riconoscere il castello anche a
distanza di molti chilometri. Per via della sua particolare
colorazione, il regno era stato chiamato Regno di Coral. Il colore
rosso che contraddistingueva il castello e le abitazioni del regno
permetteva di riconoscere anche i suoi abitanti: le code di pesce degli
abitanti del regno, infatti, erano tutte di differenti sfumature di
rosso e di rosa.
A non molta distanza dal regno, ne sorgeva un altro, dominato
anch’esso da un enorme castello, ma di colore blu. Si
chiamava Regno di Starfish, e da moltissimi anni era rivale del Regno
di Coral. Il blu era il colore dominante di quest’altro
regno: non solo il castello, ma anche le case, le code e i vestiti
degli abitanti erano di diverse sfumature di blu.
Un giorno, il colore del castello del Regno di Coral attirò
alcuni subacquei, in cerca di pesci tropicali da vendere nel loro
negozio. Non appena li videro, gli abitanti del regno iniziarono a
fuggire. La piccola principessa sirena, però, non fece in
tempo a scappare e venne catturata. Stava nuotando poco lontano dai
confini del regno, quando i subacquei la videro. Pensavano che si fosse
persa, e che nessuno sarebbe venuto a cercarla, così la
presero con loro. Non appena uscì dall’acqua, la
coda della piccola principessa sirena si trasformò in gambe
umane:
soltanto pochissimi membri del popolo del mare erano in grado di farlo.
La piccola sirena fu portata sulla terraferma e tenuta in un enorme
acquario, nel retro del negozio di pesci tropicali di uno dei subacquei.
Un giorno, la giovane Leslie Logan andò proprio in quel
negozio, per comprare un animale per i suoi figli, Allie e Jake, due
bellissimi bambini di sette anni, entrambi biondi con gli occhi
azzurri. Leslie conosceva il proprietario del negozio da anni, e sapeva
che non avrebbe dovuto pagare molto, anche se avesse comprato un pesce
unico al mondo!
«Vorrei un pesce che possa tenere compagnia ai gemelli, con
cui possano giocare...» disse.
Il proprietario del negozio, il signor Spencer, era molto amico di
Leslie, e sapeva che poteva fidarsi di lei. La portò nel
retro del negozio, dove c’era l’acquario gigante
coperto da un telo, che occupava quasi metà della stanza.
«Per i tuoi gemelli serve un pesce veramente
speciale!» le disse l’uomo, togliendo il telo che
copriva l’acquario.
«Dai, fatti vedere!» disse poi, rivolto verso una
delle piante finte nell’acquario.
La pianta iniziò a muoversi, e ne uscì quello che
a prima vista sembrava un grosso pesce rosa. La creatura
uscì dalla pianta e si avvicinò al vetro
dell’acquario, rivelandosi una piccola sirena dalla coda
rosa, con lunghi capelli castani e occhi scuri.
«Ma è... vera?» chiese Leslie,
incredula. «E come facciamo a tenerla in casa?»
Il signor Spencer non rispose. A questo pensò la piccola
sirena: nuotò fino all’apertura superiore
dell’acquario e uscì dall’acqua. Non
appena fu uscita completamente dall’acqua, la sua coda di
pesce si trasformò in due perfette gambe umane. La bambina
scese dall’acquario con una scala appoggiata al vetro e
cominciò ad osservare i due gemelli.
«Strabiliante!» disse Leslie. «E quanto
costa?»
«Non dovrai pagarla tu!» rispose il signor Spencer.
«So che hai problemi economici, perciò considerala
un mio regalo! Quando sarà grande, lavorerà
nell’acquario di mio figlio, e una parte dei soldi che
guadagnerà servirà a pagare il debito!»
Leslie, insicura, si voltò per chiedere il parere dei suoi
figli, quando li vide parlare con la sirenetta.
«D’accordo, affare fatto!» disse al
signor Spencer.
La sirenetta indossò dei vestiti che il proprietario del
negozio aveva messo da parte apposta per lei, dopodiché
seguì Leslie e i gemelli fuori dal negozio. Sulla via di
casa, Leslie incominciò a fare delle domande alla sirena.
«Come ti chiami, piccola?» chiese.
«Benny» rispose la bambina.
«E quanti anni hai?»
«Non lo so, ma l’uomo del negozio dice che dovrei
averne sei o sette!»
«E da dove vieni, esattamente?»
«Vengo da un regno sottomarino! Sono la principessa del Regno
di Coral, e sicuramente i miei genitori si saranno preoccupati, quando
sono stata rapita! Penso che ogni tanto andrò a trovarli,
dato che il mio regno non è molto distante da qui!»
«E andrai tutta da sola? Conosci la strada, almeno?»
«Sono salita in superficie tante volte: ormai conosco la
strada per tornare a casa! Sono sempre andata da sola,
perché sono bravissima ad orientarmi! L’unica cosa
di cui si preoccupano i miei genitori è che io non cada
nelle mani degli abitanti del Regno di Starfish: mi hanno sempre detto
che il loro unico obiettivo è quello di conquistare il
nostro regno e rubare la Corona di Perla!»
«Cos’è la Corona di Perla?»
chiese Allie.
«È una leggenda del mio popolo!»
spiegò Benny. «È una corona magica che
permette a chi la trova di esprimere un desiderio. Tutti gli abitanti
del nostro regno e di quello di Starfish sono impegnati nella ricerca
di questa corona. Noi cerchiamo di trovarla per primi perché
per legge appartiene al nostro regno, ma se la trovasse qualche
abitante del Regno di Starfish, verremmo conquistati in un batter
d’occhio!»
«I tuoi genitori saranno preoccupati...» disse
Leslie. «Non dovresti tornare da loro?»
«Forse è meglio se resto qui, per un
po’...» disse Benny. «I soldati del Regno
di Starfish hanno distrutto un’ala del nostro castello, una
volta, per tentare di rapirmi! Sanno che, senza di me, gli abitanti del
mio regno hanno molte meno speranze di trovare la Corona!»
Quella stessa notte, mentre tutti in casa dormivano, Allie si
alzò per andare a chiudere ermeticamente il portone di casa.
Mentre stava terminando, fu sorpresa da Jake.
«Che stai facendo?» le chiese.
«Chiudo il portone!» rispose la bambina.
«Non voglio che quel re cattivo, insieme ai suoi malvagi
soldati venga a rapire la nostra nuova sorellina: non deve succederle
niente di brutto!»
L'angolo dell'autrice:
Avevo
iniziato a scrivere partendo dal fantasy, poi ho tentato di cambiare
genere, ma dopo un po' sono tornata sui miei passi. Questo è
ciò che ne è venuto fuori: una storia che sembra
un po' una favola, un racconto fantasy ma che è in parte
ambientato nel nostro mondo.
Anche se siamo solo all'inizio, mi farebbe molto piacere sapere cosa ne
pensate: se vi piace, se non vi piace, se volete darmi qualche
consiglio per migliorare...
A presto!
Arkytior
|
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Capitolo 2 *** Capitolo 2 ***
Capitolo 2
Anni dopo, i tre rimasero soli, ma malgrado tutto, seppero vivere
benissimo, anche senza Leslie.
A ventun’anni, Benny cominciò a lavorare
all’acquario della città, come addestratrice di
delfini. L’essere una sirena le permetteva di respirare anche
stando sott’acqua, e da un po’ aveva scoperto come
controllare il suo potere di trasformarsi da umana a sirena, e
viceversa, ma spesso questo faceva preoccupare Patrick, il figlio del
sub che l’aveva catturata, che conosceva il suo segreto, ma
ancora non ci si era abituato.
Tutte
le
mattine, Benny si alzava prestissimo per andare all’acquario
a lavorare. Il suo turno di lavoro non iniziava troppo presto, ma a lei
piaceva lavorare all’acquario e stare a contatto con gli
animali marini. Sua sorella Allie si alzava sempre dopo di lei, e si
preoccupava moltissimo, quando vedeva il letto di Benny vuoto. Allie
era una ragazza bellissima: i suoi capelli erano ancora lunghi, biondi
e mossi, proprio come li portava da piccola, e aveva gli occhi
chiarissimi, di un azzurro che ricordava tantissimo il colore del cielo
e del mare, in un bel giorno di sole. Tutti in città
pensavano che venisse da un altro mondo: era troppo bella per essere
una creatura terrestre! Avrebbe potuto essere corteggiata da chiunque,
in città, ma la verità è che non aveva
un fidanzato a causa del suo pessimo carattere, che le impediva anche
di trovare lavoro. Fin da piccola, essendo la figlia maggiore, era
portata a comandare. Era ossessionata dall’idea di voler
controllare la vita di tutti, eccetto sua madre. Dopo la morte di
quest’ultima, però, era diventata come una sua
sostituta: comandava a bacchetta i suoi due fratelli minori, ma mentre
Jake non le dava retta quasi mai, con Benny era sempre una continua
guerra.
Volendo a tutti i costi avere il completo controllo della vita di
Benny, infatti, ogni mattina Allie provava a cercarla in tutta la casa,
pensando che si fosse nascosta per farle uno scherzo. Non trovandola,
provava a chiamarla con il cellulare, ma siccome Benny non rispondeva
mai, dato che era sempre molto impegnata con i delfini e gli altri
animali dell’acquario, la sua ansia cresceva. Volendo essere
sicura che Benny non fosse stata rapita dal re del Regno di Starfish,
Allie svegliava suo fratello Jake per chiedergli dove fosse Benny.
Jake faceva il meccanico, ma lavorava quasi sempre di pomeriggio,
così non doveva mai svegliarsi tanto presto. Era un ragazzo
molto pigro, e odiava quando sua sorella Allie lo svegliava per
chiedergli dove fosse Benny. A lui piaceva il suo lavoro, e non lo
trovava quasi affatto stancante. A volte, dopo il lavoro, andava in
spiaggia con Benny a fare surf, il suo passatempo preferito. Tutte le
ragazze della città pensavano che fosse bellissimo, ed erano
innamorate dei suoi occhi azzurri proprio come quelli di Allie. Jake
sapeva che tutte quelle ragazze erano innamorate di lui, ma non si era
mai innamorato di nessuna di loro, perché era convinto che
prima o poi avrebbe incontrato la ragazza giusta per lui.
«Dove vuoi che sia?» rispondeva sempre Jake, ancora
immerso nel mondo dei sogni, alla testarda Allie.
«Non lo so!» diceva Allie, sempre più
preoccupata. «Potrebbe essere affogata, potrebbero averla
rapita gli alieni, potrebbe essere stata divorata da un Kraken, oppure
potrebbe aver scambiato uno squalo per un delfino!»
«Guarda che è al lavoro, come tutti i
giorni!»
«Al lavoro? Il suo turno comincia così
presto?»
«Davvero non sai che va sempre all’acquario con ore
di anticipo?»
«E perché? Non potrebbe aspettare
l’inizio del suo turno, come tutti gli altri?»
«Adora stare con i delfini e gli altri animali! Te ne sei
dimenticata?»
«Ma se i delfini la scambiassero per il loro pranzo? Benny
è ancora così giovane...»
«Guarda che ha soltanto un anno meno di noi!»
«Ma è sempre la mia sorellina preferita! Vado a
telefonarle, magari nel frattempo ha riacceso il telefono!»
Benny intanto era all’acquario, nella vasca dei delfini, che
nuotava con loro. Non sapeva esattamente da quanto tempo era in acqua,
forse ore. La sua pelle non reagiva all’acqua, poteva
respirare tranquillamente sott’acqua, e aveva la
capacità di parlare con gli animali acquatici. Non che
parlasse proprio la loro lingua, ma qualsiasi animale marino la capiva.
Dopo qualche anno, aveva imparato come stare in acqua senza che le sue
gambe si trasformassero in una coda di pesce. In quel momento era in
acqua, stava nuotando sul fondo della vasca, e indossava un costume
intero nero. Nuotava con i delfini senza l’ausilio della sua
coda di pesce. Patrick la guardava da fuori e le gridava di risalire
subito in superficie.
«Perché continui a guardarmi, se poi ti spavento
sempre?» gli disse la ragazza, una volta fuori
dall’acqua.
«Perché potresti spaventare anche i visitatori! O
gli animali!» le rispose Patrick. «Sai respirare
sott’acqua, ma non tutti sanno che sei una sirena! Non pensi
che alla gente sembrerebbe un po’ strano vedere una persona
stare ore ed ore sott’acqua, senza che abbia bisogno di
risalire in superficie, ogni tanto, per riprendere aria?»
Benny si sedette sul bordo della vasca, per strizzarsi i capelli
bagnati. Guardò il grande orologio appeso sulla parete di
fronte a lei: il suo turno era finito, così andò
a prendere le sue cose. Stava per uscire dall’edificio,
quando incontrò Ryan, un collega che conosceva molto bene.
«Stai tornando a casa, Benny?» le chiese.
Ryan veniva dallo stesso regno di Benny. La ragazza lo odiava,
perché lo incontrava sempre, quando non aveva assolutamente
voglia di vederlo. Era un bel ragazzo: era alto, abbronzato, con i
capelli corti e neri e gli occhi scuri. Tutte le ragazze del regno
erano pazze di lui. I genitori di Benny, i sovrani del Regno di Coral,
l’avevano scelto come promesso sposo della ragazza.
Ovviamente, Benny non approvava la loro scelta.
Ryan non aveva una casa, perché ogni sera tornava nel suo
regno.
«Scusa tanto se almeno io mi impegno per trovare la mia
corona!» gli rispose lei.
Ryan aveva una cotta per Benny, ma lei non lo ricambiava affatto, anche
se i suoi genitori continuavano a dirle che un giorno avrebbe sposato
Ryan.
Benny uscì di corsa, mise in moto il suo furgone e si
diresse dalla sua amica Heather. Era una ragazza molto dolce, che
somigliava ad una bambola, a causa dei suoi capelli biondi e lunghi e
dei suoi occhi azzurrissimi. Benny e Heather erano amiche dai tempi del
liceo. Ogni sera, dopo il lavoro, Benny passava a prendere Heather per
andare insieme alla spiaggia: mentre Benny aiutava il suo popolo per
qualche ora, nelle ricerche della Corona di Perla, Heather restava in
spiaggia a controllare i vestiti di Benny, e a contare quante volte
Allie chiamasse sua sorella senza ricevere risposta.
La spiaggia era deserta. Nonostante non fosse ancora calato il sole,
sulla spiaggia c’erano pochissime persone che passeggiavano.
Benny e Heather scesero in spiaggia. Heather si sedette sulla sabbia,
mentre Benny iniziava a togliersi i vestiti.
«Ma sei sicura che tua sorella non si
arrabbierà?» chiese Heather.
«Non è mia madre: non deve decidere cosa devo
fare!» rispose Benny. «Prima o poi, deve capire che
sono grande abbastanza per badare a me stessa!»
«E se ti telefona, cosa devo fare? Lo sai che si
arrabbierà, se non rispondo!»
«Non rispondere lo stesso! Lei non vuole che io torni a casa,
ma è mio dovere aiutare il mio popolo a cercare la mia
corona!»
Benny si tuffò in acqua. Nuotò per pochi metri,
dopodiché tramutò le sue gambe in una coda da
sirena, per nuotare più veloce. Dopo qualche minuto,
arrivò al suo castello, dove venne accolta dalla sua
famiglia e dai suoi sudditi. Subito, venne informata delle ricerche dai
suoi genitori e dalla corte reale. Quasi tutto il regno era stato
perlustrato, ma nessuno aveva osato avvicinarsi ai confini del regno di
Starfish. Benny passò qualche ora ad aiutare i suoi sudditi
nelle ricerche, dopodiché si affrettò a tornare
da Heather sulla spiaggia.
Era notte fonda, quando riaccompagnò la sua amica a casa,
poi si sbrigò a tornare a casa sua evitando di fare troppo
rumore. Quando varcò la soglia di casa in assoluto silenzio,
tutte le luci erano spente: doveva essere mezzanotte passata. Benny
riuscì a chiudere la porta dietro di sé senza
fare il minimo rumore, ma non appena fece un passo nel buio, la luce
del soggiorno si accese: sua sorella Allie l’aveva aspettata
in piedi per tutto il tempo!
«Dove sei stata?» chiese Allie, arrabbiata.
«In giro…» rispose Benny, cercando
invano di evitare l’interrogatorio della sorella.
«Non sai che saresti dovuta essere a casa almeno sei ore
fa?» continuò Allie.
«Evidentemente non ho guardato
l’orologio!»
«Sei tornata di nuovo nel tuo regno, vero? Lo sai che ti
avevo proibito di andare lì! È pericoloso! E poi
state cercando qualcosa che nemmeno esiste: ci sarà un
motivo per cui nessuno l’ha mai vista?»
«Io devo aiutare la mia famiglia, Allie. Loro hanno bisogno
di me, e io sono abbastanza grande da poterli aiutare nelle loro
ricerche!»
Allie non rispose, non sapendo come contestare la risposta di Benny.
Benny, invece, continuava a chiedersi perché la sorella
continuasse ad essere così tanto protettiva nei suoi
confronti, anche ora che era abbastanza grande per badare a
sé stessa.
L'angolo
dell'autrice:
La storia va avanti, e i
caratteri dei personaggi si approfondiscono... Ora che ci penso, credo
di avere involontariamente basato i tre fratelli (Jake, Allie e Benny)
su me e le mie sorelle: alcuni tratti delle nostre
personalità coincidono con quelle dei personaggi!
Comunque, la storia
è ancora lunga, ci sarà tempo di vedere come si
evolverà la situazione. Nel frattempo, però,
sarei molto felice se voleste farmi sapere cosa ne pensate, o se
voleste semplicemente darmi un consiglio per migliorare il mio stile:
ve ne sarei davvero molto grata!
A presto!
Arkytior
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Capitolo 3 *** Capitolo 3 ***
Capitolo 3
Era
un giorno come tanti, quando Benny decise di provare un nuovo numero
con i delfini. Badare ai delfini era il suo compito principale,
all’interno dell’acquario, ma aveva stabilito un
buon
rapporto anche con gli altri animali. Patrick le aveva promesso che un
giorno sarebbe stata in grado di esibirsi con i delfini, come gli altri
addestratori, ma non era sicuro della sua decisione perché,
sapendo che Benny era una sirena, avrebbe certamente attirato
l’attenzione del pubblico: molti curiosi, così,
avrebbero
pagato per vedere Benny la sirenetta, non certo gli animali
dell’acquario! L’acquario stava attraversando un
momento
difficile, e Patrick e gli altri responsabili stavano facendo del loro
meglio per evitare che chiudesse. Molti dipendenti ricevevano uno
stipendio misero, ma per fortuna adoravano il loro lavoro. Bisognava
trovare una soluzione al più presto, e Patrick
pensò di
averla trovata quando Benny gli parlò della ricerca della
Corona
di Perla: una volta trovata, lei avrebbe espresso un desiderio,
dopodiché la corona, ormai inutile, sarebbe servita a
risolvere
i problemi economici dell’acquario.
Quel
pomeriggio, Benny stava provando il suo nuovo numero, e non faceva caso
ai pochi dipendenti curiosi che ogni tanto entravano a dare
un’occhiata. Davanti alla vasca, le gradinate degli
spettatori
erano completamente vuote, fatta eccezione per un ragazzo che guardava
le prove dell’esibizione della giovane sirena, distogliendo
lo
sguardo ogni tanto, come se stesse prendendo appunti sul suo
quadernino. Benny continuò a nuotare, e non si accorse del
misterioso visitatore nemmeno quando questi si alzò per
avvicinarsi alla vasca. Ebbe appena il tempo di fare qualche passo, che
scivolò su una pozzanghera e cadde in acqua, con tutti i
vestiti!
Benny
e i delfini interruppero le prove, spaventati. Mentre i delfini
nuotarono velocemente verso la parte opposta della vasca, al sicuro,
Benny rimase a fissare lo sconosciuto che aveva appena spaventato i
suoi adorati delfini. Non assomigliava a nessun ragazzo che aveva visto
passeggiare per le strade della città, ma aveva
l’aspetto
che avevano più o meno tutti i ragazzi della sua
età:
capelli castani e spettinati, occhi chiari, vestiti che di solito si
indossano per una passeggiata in spiaggia… Ma la cosa che
colpì maggiormente la ragazza non fu il suo aspetto,
né
il modo in cui era vestito, o in cui aveva interrotto le sue prove: nei
pochi infiniti istanti in cui lei era rimasta a fissarlo, il ragazzo
riusciva tranquillamente a respirare sott’acqua!
Risalì verso la superficie, prendendo il ragazzo per mano e
trascinandolo con sé. Uscì dall’acqua e
si sedette
sul bordo della vasca, seguita dal misterioso ragazzo. Ancora non
capiva bene se ciò che aveva appena visto era soltanto
frutto
della sua immaginazione, ma cercò di restare calma e di fare
ordine nella sua mente.
«Scusa se ti ho disturbata!» le disse il ragazzo.
«Non fa niente, tanto qui mi disturbano di
continuo!» mentì lei.
Cercò di pensare velocemente ad un modo per chiedere al
ragazzo
chi fosse e da dove venisse, senza però sembrare invasiva.
«Tu non sei di queste parti, vero?» chiese.
«No, vengo da molto lontano!» rispose lui, molto
sinteticamente.
«Sai, neanch’io sono di qui…»
Per
un secondo, Benny si domandò se fosse impazzita. Stava
veramente
per dire ad uno sconosciuto che era una sirena?
«Dalle tue parti siete tutti bravi apneisti, non è
vero?» chiese lui.
“Bene, si è accorto che anch’io so
respirare sott’acqua”, pensò Benny.
«Ehi, ho visto che anche tu stavi respirando,
sott’acqua,
pochi istanti fa!» replicò Benny.
Lo sconosciuto pensò che quella ragazza fosse più
furba di quanto pensasse.
«Va bene, hai vinto!» dichiarò.
«Se proprio
vuoi saperlo, vengo da un regno sottomarino!»
«Davvero?» chiese Benny, fingendosi stupita. Aveva
già intuito che quel ragazzo non fosse completamente
‘umano’, ed ora ne aveva avuto la conferma.
«Sai, anch’io vengo da un regno
sottomarino,»
continuò la ragazza. «ora, però, vivo
qui sulla
Terra perché sono stata adottata, ma ogni tanto trovo il
tempo
di tornare a casa mia: mi manca la vita da sirena!»
Benny
era felice di aver conosciuto un altro ragazzo che provenisse da un
regno subacqueo, ed era anche molto carino! Ma se poi i suoi genitori o
Ryan non fossero stati d’accordo su questa sua nuova
amicizia?
Non le importava, anche perché aveva soltanto fatto amicizia
con
un ragazzo, non è che aveva iniziato a uscire con lui! E
poi,
nel mare non esistevano soltanto il Regno di Coral e il Regno di
Starfish, quindi era quasi impossibile che quel ragazzo fosse proprio
una spia del re di Starfish! Ora che ci pensava, non sapeva nemmeno il
nome del ragazzo!
«Nick» disse il ragazzo, porgendo la mano a Benny.
«Io sono Benny,» disse lei, stringendo la mano di
Nick. «Benny Logan.»
Quella sera, Benny tornò a casa molto tardi, come al solito.
Era
tornata nel suo regno per continuare le ricerche, ma nessuno era ancora
riuscito a trovare la mitica Corona. Heather continuava a pensare che
Benny sbagliasse a non dare ascolto a sua sorella, ma quella volta,
stranamente, Allie non telefonò a Benny neppure una volta.
Quando poi Benny tornò a casa, Allie già dormiva:
forse
suo fratello Jake le aveva fatto capire che non doveva preoccuparsi
così tanto per Benny?
L'angolo
dell'autrice:
In questo capitolo
conosciamo un nuovo personaggio... che ispira
decisamente fiducia, non trovate? Mai visto prima, sembra carino e
gentile, ma lo conosceremo meglio nei prossimi capitoli!
Come sempre, vi ricordo
che mi farebbe moltissimo piacere ricevere i vostri commenti sulla
storia, o anche i vostri consigli, se volete suggerirmi qualche metodo
per imparare a scrivere meglio.
A presto!
Arkytior
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Capitolo 4 *** Capitolo 4 ***
Capitolo 4
Presto Benny cominciò ad uscire con Nick. Scoprì
che studiava veterinaria all’università, ed era
particolarmente interessato agli animali marini: questo spiegava
perché si trovava all’acquario quel giorno.
Sembrava molto interessato al lavoro di Benny, e i due sembravano avere
molte cose in comune: entrambi adoravano il mare e gli animali marini,
e tutti e due venivano da un regno sottomarino. Nick aveva iniziato a
fare il volontario per l’acquario per stare più
vicino a Benny, ma questo faceva soltanto ingelosire Ryan e preoccupare
Patrick e Allie. Ryan voleva a tutti i costi liberarsi di Nick per
avere Benny tutta per sé, Patrick aveva paura che Benny non
si concentrasse abbastanza sul suo lavoro, e Allie non si fidava
abbastanza di questo nuovo ragazzo venuto da chissà dove e
con chissà quali intenzioni: il fatto che Benny non fosse a
conoscenza del cognome di quel ragazzo era chiara indicazione che non
bisognava fidarsi troppo di quel Nick...
Benny aveva appena finito di dar da mangiare ai delfini.
Uscì dalla vasca, e andò a cambiarsi, quando
incontrò Nick.
«Dove stai andando?» le chiese.
«Per oggi ho finito, quindi vado a casa!» rispose
lei.
«E se restassi per altri cinque minuti?»
continuò lui. E la baciò.
«Non penso che cinque minuti comprometteranno il destino
dell’umanità…»
Benny si tuffò di nuovo nella vasca, facendo segno a Nick di
raggiungerla. Anche Nick si tuffò, e i due ragazzi si
baciarono sott’acqua, davanti ai delfini, che guardavano la
scena totalmente indifferenti.
«Ora però è il caso di
andare,» disse Benny, uscendo dalla vasca. «O
Patrick mi ucciderà perché gli animali potrebbero
spaventarsi vedendo troppe persone che sanno respirare
sott’acqua!»
Appena uscita dall’edificio, Benny decise di non andare nel
suo regno perché era molto tardi, così
tornò subito a casa.
«Dove sei stata?» le chiese sua sorella non appena
mise piede in casa.
«Al lavoro, mi sembra logico!» rispose Benny.
«Avresti dovuto finire il tuo turno mezz’ora fa:
perché sei tornata così tardi?»
A volte Allie era così in ansia per Benny che anche cinque
minuti potevano sembrarle un enorme ritardo.
«Sei stata con Nick, vero?» continuò
Allie.
«L’ho solo aiutato a riordinare delle
cose… E poi lo sai che finalmente Patrick mi ha dato la
possibilità di esibirmi con i delfini: devo provare il mio
numero, no?»
«E il tuo numero comprende anche essere costantemente in
ritardo perché pensi troppo a Nick?»
«Perché non ti piace? Cos’hai contro di
lui?»
«Benny, tu non lo conosci! È arrivato qui da
chissà dove, nessuno l’ha mai visto prima, e tutto
quello che sai è che viene da un regno sottomarino! E se
fosse una spia del regno di Starfish?»
«Se fosse una spia, perché sembra tanto
interessato a me?»
«Ma è ovvio: perché vuole distrarti,
vuole deconcentrarti dalla tua ricerca! Stai aiutando il tuo popolo con
le ricerche (anche se io non sono d’accordo perché
potresti metterti in pericolo), ma potresti essere un grosso ostacolo
per il re di Starfish, che potrebbe riuscire a trovare la Corona prima
di quelli del tuo regno!»
«E se Nick fosse di un altro regno? Se non avesse nessun
legame con il re di Starfish? Il mare è grande, non ci sono
soltanto il Regno di Coral e il Regno di Starfish!»
«Fai pure come vuoi, ma io non mi fido di lui!»
«Non ti sei fidata neanche degli altri ragazzi che ho avuto:
ecco perché ho dovuto lasciarli!»
«Li hai lasciati perché alla fine hai dovuto
ammettere che le mie preoccupazioni avevano un motivo! E forse
avrò ragione anche stavolta!»
«Tu vuoi sempre avere ragione, vero, Allie?»
Intanto, Jake guardava in silenzio le due sorelle litigare.
«Io non voglio avere sempre ragione!» disse Allie.
«È solo che sono più grande di te, e
voglio proteggerti!»
«Non mi stai proteggendo: mi stai impedendo di fare quello
che voglio!»
«Io sono la più grande di noi tre, e a me spettano
le decisioni! E io decido ciò che è meglio per
te: per esempio quel ragazzo, Nick, non mi sembra molto
affidabile.»
«Tu pensi di essere come mamma, Allie, ma non lo
sei!»
A quel punto, Jake decise di intervenire, separando le due ragazze.
«Non metterti in mezzo, Jacob!» lo
rimproverò Allie.
«Ragazze, smettetela, o scoppierà la Terza Guerra
Mondiale!» disse Jake. «Ora comando io: Allie, vai
in camera tua; Benny, nella vasca da bagno!»
Le due ragazze obbedirono. Jake stava sempre zitto, ma aveva il potere
di riuscire sempre a risolvere i conflitti tra le due sorelle. Aveva un
ottimo rapporto con Benny, infatti andò a parlare prima con
lei. La trovò in bagno, trasformata in sirena, immersa nella
vasca. Non appena Jake entrò, Benny riemerse.
«Perché ce l’ha tanto con me?»
disse Benny.
«È sempre stata
così…» le rispose Jake.
«Vuole proteggerti a tutti i costi, ma esagera! È
così che il mio criceto è morto!»
«Davvero?»
«Sì: Allie mi criticava perché non
pensavo abbastanza a lui, così un giorno ho lasciato che lei
gli desse da mangiare. Il giorno dopo è morto: forse neanche
lui sopportava più Allie!»
Benny rise.
«E io come farò a sopravvivere a lei?»
disse. «Pensa ancora che io abbia sei anni!»
«Forse conosco un metodo abbastanza funzionante…
Però prima devi metterti il costume da bagno!»
Sulla spiaggia non c’era quasi nessuno. Era quasi il
tramonto, quando Jake parcheggiò il suo furgone vicino
all’entrata della spiaggia.
«E così era questa la tua soluzione ai miei
problemi?» disse Benny. «Non so perché,
ma qualcosa mi dice che funzionerà… Anzi, sta
già funzionando!»
I due presero le loro tavole da surf e si diressero in spiaggia.
Quando uscirono dall’acqua, il sole era tramontato
già da parecchi minuti, ma la luce permetteva ai due ragazzi
di stare in spiaggia ancora un altro po’.
«E se Allie ci uccide?» chiese Benny.
«Zitta!» la riprese Jake. «Siamo in
paradiso: i pensieri su Allie non sono ammessi!»
I due ragazzi rimasero in spiaggia per un’altra
mezz’ora, dopodiché tornarono a casa.
L'angolo
dell'autrice:
In questo capitolo
cominciamo a dubitare delle vere intenzioni di Nick: sarà
una spia, oppure è un bravo ragazzo, e Allie sta sbagliando?
Ne sapremo di più nei prossimi capitoli!
Nel frattempo, come sempre, vi invito a recensire, o a mandarmi qualche
messaggio, per farmi sapere se vi piace (o non vi piace) la storia, o
se semplicemente volete darmi qualche consiglio per migliorare!
A presto!
Arkytior
|
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Capitolo 5 *** Capitolo 5 ***
Capitolo 5
A volte, durante le pause dal lavoro, a Benny piaceva andare a far
visita all’officina dove lavorava suo fratello Jake, per
parlare un po’ con lui. Molto spesso, però,
trovava lì anche Ryan, che, avendo una cotta per Benny, le
rendeva impossibile conversare tranquillamente con Jake. Ryan aveva
cominciato da qualche mese a lavorare nella stessa officina di Jake per
‘passare più tempo insieme al suo
amico’, come aveva spiegato a Benny quando la ragazza gli
chiese come mai non lo vedeva più così tanto
spesso all’acquario (e Benny fu molto felice di non vederlo
più molto spesso, anche se disapprovava la nuova amicizia
tra Jake e Ryan).
Quel pomeriggio, Benny andò da suo fratello con una notizia
bellissima, che avrebbe risolto un sacco di problemi.
«Siamo vicinissimi alla Corona di Perla!»
esordì la ragazza. «E pensare che forse ce
l’abbiamo avuta sotto il naso per tutti questi
anni!»
«Ma siete sicuri di averla trovata veramente?»
chiese Jake.
«Non l’abbiamo ancora trovata fisicamente, ma
pensiamo di sapere dove sia: secondo mio padre è nella
Foresta di Alghe, esattamente tra il nostro regno e quello di
Starfish!»
«Quindi stasera andrai a prenderla?» Ryan si
intromise nella conversazione.
«Non sono affari tuoi!» rispose Benny.
«Ehi, anche io faccio parte del tuo regno,
ricordi?» continuò Ryan.
Benny lo ignorò.
«Ho deciso:» disse. «Dopo il lavoro vado
a prendere Heather e poi vado a prendere la mia Corona!»
«A proposito di Heather…» disse Jake.
«Sai se esce con qualcuno?»
Benny lo ignorò, e tornò all’acquario.
Quella sera, finito il turno, prima di passare a prendere Heather,
Benny passò a casa per avvertire sua sorella Allie di quello
che stava per andare a fare. Quando però varcò la
porta di casa, non si trovò davanti quello che si aspettava:
Allie era in piedi, davanti alla porta, come sempre, ma la sua
espressione di quella sera era più preoccupata del solito.
«Dov’è Jake?» disse,
spaventata.
«Perché? Non è tornato?»
chiese Benny.
La ragazza cercò di pensare ad uno dei possibili luoghi in
cui potesse essere scomparso Jake, ma all’improvviso le venne
in mente la più terribile delle ipotesi.
«Se fosse andato in spiaggia me l’avrebbe detto, in
qualche modo…» disse Allie.
«Non vorrei farti preoccupare ancora di più,
Allie, ma… e se fosse stato rapito?»
«Cosa? E da chi?»
«Dal re di Starfish, ovviamente! Per ricattarmi!»
«Ma in casa non c’è nessun segno di un
rapimento! E poi io sono stata qui tutto il tempo, e Jake non
è tornato a casa dopo il lavoro! E se il re di Starfish
l’avesse rapito mentre era ancora al lavoro?»
«L’avremmo saputo sicuramente… Ryan
lavora con lui, e uno sconosciuto non sarebbe di certo passato
inosservato! No, non è stato rapito…»
«A cosa stai pensando, Benny?»
«Sta cercando di aiutarmi!»
Allie era sempre più confusa.
«Oggi pomeriggio gli ho detto che avevamo quasi trovato la
Corona di Perla, finalmente, così dopo il lavoro lui
è andato a cercarla!» spiegò Benny.
«Come ho fatto a non pensarci prima?»
«E… pensi che stia bene?»
«Ovviamente no! È un bravo sub, ma se è
stato in acqua per tutto questo tempo… Vado a
cercarlo!»
«E io chiamo la polizia!»
«No! Non servirebbe a niente chiamare la polizia! Come pensi
di spiegare tutto questo?»
«Hai ragione… Dovrei venire ad aiutarti!»
«No, tu devi restare qui! È troppo pericoloso per
te! E se Jake fosse stato veramente rapito dal re di Starfish per
attirarmi laggiù, non oso pensare a quello che potrebbe fare
a te, se venissi con me!»
«E se succedesse qualcosa a te e a Jake? Non me lo perdonerei
mai, lo sai…»
«Allie, ti prometto che torneremo tutti e due sani e
salvi!»
Allie abbracciò sua sorella, e la guardò uscire
in fretta dalla casa. Poi si affacciò alla finestra, e tenne
gli occhi fissi sul furgone di Benny, finché questo non
sparì dalla sua vista.
Benny passò a prendere Heather, per andare in spiaggia.
Anche Heather fece domande a Benny a proposito di Jake, ma Benny non
sapeva esattamente cos’era successo, così
raccontò all’amica le sue supposizioni. Arrivate
in spiaggia, Heather rimase sulla riva, preoccupata per Benny e Jake,
mentre la giovane sirena nuotava più veloce che poteva verso
il suo regno.
Arrivata al suo castello, Benny vide esattamente quello che si
aspettava: il castello era deserto, mentre, davanti
all’entrata principale, i suoi genitori discutevano
animatamente con i sovrani del Regno di Starfish, accompagnati da
alcuni soldati reali, davanti a quella che sembrava un’enorme
gabbia.
«Cosa sta succedendo?» chiese Benny.
Il re di Starfish si voltò verso la ragazza. Aveva la coda
di un blu opaco, una lunga barba nera e un’aria severa. In
mano stringeva un lungo bastone scuro con una grandissima perla in
cima, quasi sicuramente uno scettro magico.
«Ben arrivata, principessa!» la salutò,
con finta gentilezza. «Ho qui una piccola sorpresa per
te!»
Il re si spostò, per far vedere a Benny il contenuto della
gabbia. La ragazza inorridì, alla vista di Ryan, legato con
alghe molto resistenti, e del corpo inerte di Jake.
«Tranquilla, stanno bene!» continuò il
re di Starfish. «E il tuo amico umano è vivo, sta
solo dormendo… Starà benissimo, una volta che
l’avrai tirato fuori da lì!»
Benny cercò di avvicinarsi alla gabbia, ma venne fermata da
due soldati del Regno di Starfish.
«Non penserai mica di liberarli così,
vero?» le chiese il re di Starfish, sempre usando il suo tono
di finta gentilezza. «Portami la Corona di Perla, e io
libererò i tuoi piccoli amici!»
Benny non aveva scelta. Si allontanò lentamente dalla
gabbia, per dirigersi velocemente verso la Foresta di Alghe, dove quasi
sicuramente avrebbe trovato la Corona.
L'angolo
dell'autrice:
Siamo arrivati al
penultimo capitolo, alla sfida finale, al confronto diretto tra la
nostra protagonista e il malvagio re di Starfish. C'è ancora
il capitolo finale, in cui scopriremo se Benny riuscirà a
salvare Ryan e Jake, e a trovare la Corona di Perla.
Nel frattempo, vi invito a recensire o a lasciarmi un messaggio, se
volete farmi sapere cosa ne pensate della storia, o se semplicemente
volete darmi qualche consiglio: mi farebbe davvero molto felice!
A presto!
Arkytior
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Capitolo 6 *** Capitolo 6 ***
Capitolo 6
Nella Foresta, le alghe erano altissime e così fitte che non
si riusciva a vedere quasi niente. Benny non sapeva dove stesse
andando, né come sarebbe uscita fuori una volta trovata la
corona, ma sperava che ad un certo punto la Corona che le apparteneva
di diritto avrebbe avvertito la sua presenza e l’avrebbe
guidata da lei. Dopo un tempo che sembrava infinito, le alghe
cominciarono a diradarsi, e Benny cominciò a vedere meglio
dove si stava dirigendo. Un paio di volte ebbe l’impressione
di vedere altri esseri muoversi intorno a lei, forse qualche animale
marino o qualche altra sirena. Benny cercò di concentrarsi
sul suo obiettivo, trovare la Corona, e continuò a nuotare,
senza una meta precisa.
Benny non sapeva più da quanto tempo stava nuotando nella
Foresta di Alghe, ma era convinta ormai di averla esplorata tutta,
finché ad un tratto vide quello che stava cercando: un
tratto di sabbia, anche se non molto grande, completamente senza alghe.
Al centro di quel pezzo di sabbia, un sasso che aveva l’aria
di sembrare molto pesante. Forse poteva essere la tana di qualche
animale pericoloso, pensò Benny, ma valeva lo stesso la pena
tentare di rimuovere quella pietra. Si avvicinò lentamente
al sasso, si guardò intorno per assicurarsi di essere sola,
e, con tutta la forza che aveva, sollevò il sasso dalla
sabbia e lo gettò qualche centimetro più in
là, abbastanza per vedere cosa ci fosse nascosto sotto.
Con sua grande sorpresa, Benny si trovò davanti proprio la
leggendaria Corona di Perla. Era più bella di come se
l’era immaginata: era formata esclusivamente da perle di un
bianco abbagliante e conchiglie di una leggera sfumatura di rosa.
Allungò la mano per toccarla, dato che la leggenda diceva
che la Corona avrebbe esaudito un desiderio espresso solamente dalla
prima persona che l’avrebbe toccata. Non appena la sua mano
ebbe toccato la meravigliosa corona, Benny vide con sua enorme sorpresa
che un’altra mano aveva toccato la corona proprio nello
stesso momento.
Alzò gli occhi per vedere la persona che aveva di fronte, e
quasi le venne un colpo, quando vide che aveva davanti proprio Nick, il
ragazzo che fino a pochissimi istanti fa aveva creduto uno studente di
veterinaria. Quello che più la sorprese, però, fu
che il ragazzo aveva una coda di pesce di un bellissimo azzurro cielo:
apparteneva al Regno di Starfish!
«Tu?» chiese Benny, che ancora non si era ripresa
completamente dallo shock.
«Ciao, Benny!» disse il ragazzo.
«Allie aveva ragione! Tu vieni veramente dal Regno di
Starfish! Ti sei appiccicato a me soltanto per spiarmi! Come ho fatto
ad essere così stupida?»
«In realtà non l’ho fatto per
spiarti…»
«E per cosa, allora?»
«Avrei dovuto spiarti e distrarti completamente dalla ricerca
della Corona di Perla, ma c’era solo un problema: non volevo
farlo!»
«Oh, andiamo, ti avranno offerto qualsiasi cosa, pur di
togliermi di mezzo!»
«Mi avevano offerto la Corona e l’intero Regno di
Starfish, più l’intero Regno di Coral che avremmo
conquistato, ma non ho mai voluto niente del genere!»
«E cosa potresti mai volere più di tutto questo?
Il mondo?»
Il ragazzo non rispose alla domanda.
«Dài, sbrigati a portare la Corona a mio padre,
così libererà Ryan e tuo fratello!»
disse invece.
«Cosa? Sei il Principe del Regno di Starfish e non me
l’hai mai detto?» chiese Benny, ancora
più arrabbiata.
«Se te l’avessi detto, non avrei avuto
più nessuna possibilità di stare vicino a
te!»
Benny prese la Corona e nuotò verso l’alto,
seguita da Nick, per uscire dalla Foresta e per trovare la strada per
tornare indietro. Una volta fuori dal groviglio di alghe,
individuò facilmente il castello di corallo del Regno di
Coral, e cominciò a nuotare velocemente in quella direzione.
Arrivata a destinazione, trovò di nuovo tutti esattamente
come li aveva lasciati: Ryan e Jake nella gabbia, i suoi genitori che
si abbracciavano, spaventati, e i sovrani del Regno di Starfish che non
aspettavano altro che la Corona di Perla. Non appena videro la Corona
tra le mani di Benny, infatti, i loro occhi si illuminarono, anche se
sapevano che solamente chi avrebbe trovato la Corona avrebbe potuto
esprimere un desiderio.
«È anche più bella di come la
immaginavo!» disse la regina di Starfish, guardando la Corona.
«Bene, mia cara principessa,» cominciò
il re di Starfish. «Ora esprimi il desiderio che la Corona
diventi di mia proprietà, e poi consegnala a me,
così i tuoi piccoli amici torneranno in
libertà!»
Benny non sapeva esattamente cosa fare. Guardò negli occhi
ogni singola persona che la circondava, perfino i soldati del Regno di
Starfish, in cerca di una soluzione. Alla fine, le venne in mente
l’unica cosa che avrebbe potuto salvare Jake e Ryan.
«Io desidero…» cominciò.
«Che Ryan e Jake siano portati in salvo sulla
terraferma!»
Successe tutto troppo in fretta: Ryan e Jake scomparvero dalla gabbia e
ricomparvero pochissimi istanti dopo sulla spiaggia, accanto ad
Heather, che si spaventò, e non poco; il re di Starfish
cercò di colpire Benny con un incantesimo lanciato dal suo
scettro magico, ma Nick cercò di fare in modo che Benny non
venisse colpita, scansandola; Benny andò a sbattere contro
una parete del castello, spinta da Nick, e perse coscienza; la Corona
di Perla sfuggì dalle mani di Benny, ma i sovrani di Coral
riuscirono a prenderla prima che lo facessero i soldati del Regno di
Starfish. Anche se era stato colpito, Nick riuscì a prendere
Benny e a portarla in superficie, al sicuro.
Quando Benny si risvegliò, non ricordava molto di quello che
era successo, ma era sicura di trovarsi a casa sua, sdraiata sul suo
letto. Non appena aprì gli occhi, si trovò
davanti Allie, Jake, Ryan, Heather e Nick.
«Come stai, Benny?» chiese Allie, preoccupata.
«Perché? Ho un aspetto così
orribile?» disse Benny.
«No, è che hai dormito per
ore…» spiegò Heather.
«Cos’è successo? Mi ricordo solo del re
di Starfish che ha tentato di uccidermi…»
continuò Benny, cercando di mettersi seduta.
«Non cercherà più di farti del male,
non preoccuparti!» la rassicurò Nick.
«Perché sei qui?» chiese Benny, che si
era appena accorta della presenza del ragazzo. «Il tuo
compito è finito, no?»
«Benny, ma lui ti ha salvato la vita!» le disse
Jake.
«Davvero?» chiese Benny, sospettosa.
«C’era una cosa che non ti ho
detto…» disse Nick. «Ho accettato di
venire qui a spiarti e a distrarti per conto di mio padre, soltanto
perché mi ero innamorato di te, e volevo conoscerti meglio,
Benny!»
La ragazza non seppe cosa rispondere.
«Ti ho portata in salvo, ieri sera, poi sono tornato al
castello e ho preso la Corona di Perla,»
spiegò Nick. «L’abbiamo toccata nello
stesso momento, così la Corona ha esaudito anche il mio
desiderio: ho desiderato che mio padre fosse rinchiuso nelle prigioni
del castello di Starfish, in modo da far finire le continue guerre tra
i nostri due regni!»
«Quindi, se ho capito bene, adesso sei tu il re di
Starfish?» chiese Ryan.
«Esatto!» rispose Nick.
Benny era ancora senza parole.
«Oh, e un’altra cosa…» disse
Nick, allontanandosi per andare a prendere un oggetto sulla scrivania
di Benny. «Questa ormai è inutile…
Prendila: servirà a risolvere i problemi economici
dell’acquario!»
Nick stava consegnando a Benny la Corona di Perla, che ormai non
serviva più a molto, ma, una volta venduta, avrebbe ripagato
tutti i debiti dell’acquario. La ragazza la prese, ma
continuava ad avere l’impressione che tutto ciò
fosse soltanto un sogno, non la realtà. Continuò
a fissare tutte le persone che la stavano guardando in quel momento,
finché il suo sguardo non incontrò quello di Nick.
«Chi mi assicura che non hai mai voluto obbedire agli ordini
del re di Starfish, anzi, che l’idea non ti è
passata nemmeno per l’anticamera del cervello?»
chiese al ragazzo.
«Te lo assicuriamo tutti noi!» disse Allie.
«Nell’attesa che ti svegliassi, Nick ci ha
raccontato tutto, e… devo ammettere che mi sbagliavo, sul
suo conto! Ma tu mi conosci, Benny, lo sai che sono fatta
così… Però avevo ragione sul fatto che
venisse dal Regno di Starfish!»
Benny
sorrise, e tutti quelli che erano nella stanza la imitarono.
«Forza, ragazzi, lasciamola riposare!» disse Jake,
uscendo dalla stanza. Tutti lo seguirono immediatamente, tranne Nick,
che rimase fermo sulla soglia, i suoi occhi fissi su Benny.
«Non sei più obbligata a sposare Ryan, lo
sai?» disse Nick.
«Non ho mai voluto fare niente del genere!» rispose
Benny.
Qualche settimana dopo, c’era già aria di
cambiamenti in città. Il denaro ricavato dalla vendita della
Corona di Perla fu donato tutto all’acquario, e Patrick, il
proprietario, ne fu entusiasta: i debiti furono ripagati, e rimase
abbastanza denaro per abbellire l’edificio e costruire nuovi
spazi per tanti nuovi pesci. A Benny venne dato il permesso di esibirsi
con i delfini durante gli spettacoli, e, con sua grande sorpresa,
l’avrebbe fatto insieme a Nick, che aveva cominciato a
lavorare all’acquario da quando aveva spiegato a Patrick che
era anche merito suo se la Corona di Perla era stata trovata.
Il rapimento di Jake aveva fatto riavvicinare Benny e Allie, e
quest’ultima, con l’aiuto della sorella,
riuscì a mettere da parte il suo brutto carattere e la sua
voglia di comandare a tutti i costi, e finalmente riuscì a
trovare lavoro: c’era bisogno di nuovo personale
all’acquario, così Benny offrì a sua
sorella uno dei tanti nuovi posti di lavoro disponibili. Ovviamente
Allie non avrebbe dovuto lavorare a stretto contatto con le creature
marine, come Benny, ma sarebbe stata all’entrata
dell’edificio, pronta ad accogliere i visitatori e a dare
loro informazioni. Nessuno in città ricordava di aver mai
visto Allie così diversa da come l’aveva
conosciuta, ovvero come una ragazza bellissima ma con cui era
impossibile convivere.
Nel frattempo, in città si era sparsa la notizia del
rapimento di Jake, e il ragazzo era sempre più circondato da
ragazze che volevano sapere tutti i dettagli della vicenda,
perché la storia del suo rapimento lo aveva reso almeno
mille volte più attraente di quanto non lo fosse
già prima. Comunque, a lui non interessava nessuna di quelle
ragazze che amavano perdere tempo intorno a lui: era interessato
soltanto a Heather, l’amica di Benny, che l’aveva
aiutato a riprendersi dopo che Benny l’aveva salvato usando
un desiderio esaudito dalla Corona di Perla.
Grazie
a
Benny, un sacco di cose cambiarono. Perfino i due regni sottomarini,
quello di Starfish e quello di Coral, finalmente vissero in pace, dopo
secoli e secoli di guerra continua, e si vociferava che un giorno i due
regni si sarebbero uniti, diventando un solo, grande regno sottomarino.
L'angolo
dell'autrice:
In una fiaba che si
rispetti, l'happy ending
è d'obbligo!
Scherzi a parte, tutto si
è risolto per il meglio, senza spargimenti di sangue inutili
che però piacciono molto ad alcuni autori...
Spero che questa storia vi sia piaciuta! Se sì, ci terrei
molto se voleste esprimere un vostro parere. Anche se non vi
è piaciuta e volete darmi invece qualche consiglio per
migliorare, vi invito a scrivermi lo stesso.
A presto!
Arkytior
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