An Underwater Adventure

di Arkytior
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***





Capitolo 1

  
    C’era una volta, vari chilometri al largo della costa australiana, un regno sottomarino, popolato da creature per metà esseri umani e per metà pesci. L’enorme castello e le case del villaggio circostante erano del colore del corallo, ed era un colore così brillante che tutte le creature marine sapevano riconoscere il castello anche a distanza di molti chilometri. Per via della sua particolare colorazione, il regno era stato chiamato Regno di Coral. Il colore rosso che contraddistingueva il castello e le abitazioni del regno permetteva di riconoscere anche i suoi abitanti: le code di pesce degli abitanti del regno, infatti, erano tutte di differenti sfumature di rosso e di rosa.
    A non molta distanza dal regno, ne sorgeva un altro, dominato anch’esso da un enorme castello, ma di colore blu. Si chiamava Regno di Starfish, e da moltissimi anni era rivale del Regno di Coral. Il blu era il colore dominante di quest’altro regno: non solo il castello, ma anche le case, le code e i vestiti degli abitanti erano di diverse sfumature di blu.
    Un giorno, il colore del castello del Regno di Coral attirò alcuni subacquei, in cerca di pesci tropicali da vendere nel loro negozio. Non appena li videro, gli abitanti del regno iniziarono a fuggire. La piccola principessa sirena, però, non fece in tempo a scappare e venne catturata. Stava nuotando poco lontano dai confini del regno, quando i subacquei la videro. Pensavano che si fosse persa, e che nessuno sarebbe venuto a cercarla, così la presero con loro. Non appena uscì dall’acqua, la coda della piccola principessa sirena si trasformò in gambe umane: soltanto pochissimi membri del popolo del mare erano in grado di farlo.
    La piccola sirena fu portata sulla terraferma e tenuta in un enorme acquario, nel retro del negozio di pesci tropicali di uno dei subacquei.

    Un giorno, la giovane Leslie Logan andò proprio in quel negozio, per comprare un animale per i suoi figli, Allie e Jake, due bellissimi bambini di sette anni, entrambi biondi con gli occhi azzurri. Leslie conosceva il proprietario del negozio da anni, e sapeva che non avrebbe dovuto pagare molto, anche se avesse comprato un pesce unico al mondo!
    «Vorrei un pesce che possa tenere compagnia ai gemelli, con cui possano giocare...» disse.
    Il proprietario del negozio, il signor Spencer, era molto amico di Leslie, e sapeva che poteva fidarsi di lei. La portò nel retro del negozio, dove c’era l’acquario gigante coperto da un telo, che occupava quasi metà della stanza.
    «Per i tuoi gemelli serve un pesce veramente speciale!» le disse l’uomo, togliendo il telo che copriva l’acquario.
    «Dai, fatti vedere!» disse poi, rivolto verso una delle piante finte nell’acquario.
    La pianta iniziò a muoversi, e ne uscì quello che a prima vista sembrava un grosso pesce rosa. La creatura uscì dalla pianta e si avvicinò al vetro dell’acquario, rivelandosi una piccola sirena dalla coda rosa, con lunghi capelli castani e occhi scuri.
    «Ma è... vera?» chiese Leslie, incredula. «E come facciamo a tenerla in casa?»
    Il signor Spencer non rispose. A questo pensò la piccola sirena: nuotò fino all’apertura superiore dell’acquario e uscì dall’acqua. Non appena fu uscita completamente dall’acqua, la sua coda di pesce si trasformò in due perfette gambe umane. La bambina scese dall’acquario con una scala appoggiata al vetro e cominciò ad osservare i due gemelli.
    «Strabiliante!» disse Leslie. «E quanto costa?»
    «Non dovrai pagarla tu!» rispose il signor Spencer. «So che hai problemi economici, perciò considerala un mio regalo! Quando sarà grande, lavorerà nell’acquario di mio figlio, e una parte dei soldi che guadagnerà servirà a pagare il debito!»
    Leslie, insicura, si voltò per chiedere il parere dei suoi figli, quando li vide parlare con la sirenetta.
    «D’accordo, affare fatto!» disse al signor Spencer.
    La sirenetta indossò dei vestiti che il proprietario del negozio aveva messo da parte apposta per lei, dopodiché seguì Leslie e i gemelli fuori dal negozio. Sulla via di casa, Leslie incominciò a fare delle domande alla sirena.
    «Come ti chiami, piccola?» chiese.
    «Benny» rispose la bambina.
    «E quanti anni hai?»
    «Non lo so, ma l’uomo del negozio dice che dovrei averne sei o sette!»
    «E da dove vieni, esattamente?»
    «Vengo da un regno sottomarino! Sono la principessa del Regno di Coral, e sicuramente i miei genitori si saranno preoccupati, quando sono stata rapita! Penso che ogni tanto andrò a trovarli, dato che il mio regno non è molto distante da qui!»
    «E andrai tutta da sola? Conosci la strada, almeno?»
    «Sono salita in superficie tante volte: ormai conosco la strada per tornare a casa! Sono sempre andata da sola, perché sono bravissima ad orientarmi! L’unica cosa di cui si preoccupano i miei genitori è che io non cada nelle mani degli abitanti del Regno di Starfish: mi hanno sempre detto che il loro unico obiettivo è quello di conquistare il nostro regno e rubare la Corona di Perla!»
    «Cos’è la Corona di Perla?» chiese Allie.
    «È una leggenda del mio popolo!» spiegò Benny. «
È una corona magica che permette a chi la trova di esprimere un desiderio. Tutti gli abitanti del nostro regno e di quello di Starfish sono impegnati nella ricerca di questa corona. Noi cerchiamo di trovarla per primi perché per legge appartiene al nostro regno, ma se la trovasse qualche abitante del Regno di Starfish, verremmo conquistati in un batter d’occhio!»
    «I tuoi genitori saranno preoccupati...» disse Leslie. «Non dovresti tornare da loro?»
    «Forse è meglio se resto qui, per un po’...» disse Benny. «I soldati del Regno di Starfish hanno distrutto un’ala del nostro castello, una volta, per tentare di rapirmi! Sanno che, senza di me, gli abitanti del mio regno hanno molte meno speranze di trovare la Corona!»

    Quella stessa notte, mentre tutti in casa dormivano, Allie si alzò per andare a chiudere ermeticamente il portone di casa. Mentre stava terminando, fu sorpresa da Jake.
    «Che stai facendo?» le chiese.
    «Chiudo il portone!» rispose la bambina. «Non voglio che quel re cattivo, insieme ai suoi malvagi soldati venga a rapire la nostra nuova sorellina: non deve succederle niente di brutto!»















L'angolo dell'autrice:
Avevo iniziato a scrivere partendo dal fantasy, poi ho tentato di cambiare genere, ma dopo un po' sono tornata sui miei passi. Questo è ciò che ne è venuto fuori: una storia che sembra un po' una favola, un racconto fantasy ma che è in parte ambientato nel nostro mondo.
Anche se siamo solo all'inizio, mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate: se vi piace, se non vi piace, se volete darmi qualche consiglio per migliorare...
A presto!
Arkytior

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2

    Anni dopo, i tre rimasero soli, ma malgrado tutto, seppero vivere benissimo, anche senza Leslie.
    A ventun’anni, Benny cominciò a lavorare all’acquario della città, come addestratrice di delfini. L’essere una sirena le permetteva di respirare anche stando sott’acqua, e da un po’ aveva scoperto come controllare il suo potere di trasformarsi da umana a sirena, e viceversa, ma spesso questo faceva preoccupare Patrick, il figlio del sub che l’aveva catturata, che conosceva il suo segreto, ma ancora non ci si era abituato.
Tutte le mattine, Benny si alzava prestissimo per andare all’acquario a lavorare. Il suo turno di lavoro non iniziava troppo presto, ma a lei piaceva lavorare all’acquario e stare a contatto con gli animali marini. Sua sorella Allie si alzava sempre dopo di lei, e si preoccupava moltissimo, quando vedeva il letto di Benny vuoto. Allie era una ragazza bellissima: i suoi capelli erano ancora lunghi, biondi e mossi, proprio come li portava da piccola, e aveva gli occhi chiarissimi, di un azzurro che ricordava tantissimo il colore del cielo e del mare, in un bel giorno di sole. Tutti in città pensavano che venisse da un altro mondo: era troppo bella per essere una creatura terrestre! Avrebbe potuto essere corteggiata da chiunque, in città, ma la verità è che non aveva un fidanzato a causa del suo pessimo carattere, che le impediva anche di trovare lavoro. Fin da piccola, essendo la figlia maggiore, era portata a comandare. Era ossessionata dall’idea di voler controllare la vita di tutti, eccetto sua madre. Dopo la morte di quest’ultima, però, era diventata come una sua sostituta: comandava a bacchetta i suoi due fratelli minori, ma mentre Jake non le dava retta quasi mai, con Benny era sempre una continua guerra.
    Volendo a tutti i costi avere il completo controllo della vita di Benny, infatti, ogni mattina Allie provava a cercarla in tutta la casa, pensando che si fosse nascosta per farle uno scherzo. Non trovandola, provava a chiamarla con il cellulare, ma siccome Benny non rispondeva mai, dato che era sempre molto impegnata con i delfini e gli altri animali dell’acquario, la sua ansia cresceva. Volendo essere sicura che Benny non fosse stata rapita dal re del Regno di Starfish, Allie svegliava suo fratello Jake per chiedergli dove fosse Benny.
    Jake faceva il meccanico, ma lavorava quasi sempre di pomeriggio, così non doveva mai svegliarsi tanto presto. Era un ragazzo molto pigro, e odiava quando sua sorella Allie lo svegliava per chiedergli dove fosse Benny. A lui piaceva il suo lavoro, e non lo trovava quasi affatto stancante. A volte, dopo il lavoro, andava in spiaggia con Benny a fare surf, il suo passatempo preferito. Tutte le ragazze della città pensavano che fosse bellissimo, ed erano innamorate dei suoi occhi azzurri proprio come quelli di Allie. Jake sapeva che tutte quelle ragazze erano innamorate di lui, ma non si era mai innamorato di nessuna di loro, perché era convinto che prima o poi avrebbe incontrato la ragazza giusta per lui.
    «Dove vuoi che sia?» rispondeva sempre Jake, ancora immerso nel mondo dei sogni, alla testarda Allie.
    «Non lo so!» diceva Allie, sempre più preoccupata. «Potrebbe essere affogata, potrebbero averla rapita gli alieni, potrebbe essere stata divorata da un Kraken, oppure potrebbe aver scambiato uno squalo per un delfino!»
    «Guarda che è al lavoro, come tutti i giorni!»
    «Al lavoro? Il suo turno comincia così presto?»
    «Davvero non sai che va sempre all’acquario con ore di anticipo?»
    «E perché? Non potrebbe aspettare l’inizio del suo turno, come tutti gli altri?»
    «Adora stare con i delfini e gli altri animali! Te ne sei dimenticata?»
    «Ma se i delfini la scambiassero per il loro pranzo? Benny è ancora così giovane...»
    «Guarda che ha soltanto un anno meno di noi!»
    «Ma è sempre la mia sorellina preferita! Vado a telefonarle, magari nel frattempo ha riacceso il telefono!»
    Benny intanto era all’acquario, nella vasca dei delfini, che nuotava con loro. Non sapeva esattamente da quanto tempo era in acqua, forse ore. La sua pelle non reagiva all’acqua, poteva respirare tranquillamente sott’acqua, e aveva la capacità di parlare con gli animali acquatici. Non che parlasse proprio la loro lingua, ma qualsiasi animale marino la capiva. Dopo qualche anno, aveva imparato come stare in acqua senza che le sue gambe si trasformassero in una coda di pesce. In quel momento era in acqua, stava nuotando sul fondo della vasca, e indossava un costume intero nero. Nuotava con i delfini senza l’ausilio della sua coda di pesce. Patrick la guardava da fuori e le gridava di risalire subito in superficie.
    «Perché continui a guardarmi, se poi ti spavento sempre?» gli disse la ragazza, una volta fuori dall’acqua.
    «Perché potresti spaventare anche i visitatori! O gli animali!» le rispose Patrick. «Sai respirare sott’acqua, ma non tutti sanno che sei una sirena! Non pensi che alla gente sembrerebbe un po’ strano vedere una persona stare ore ed ore sott’acqua, senza che abbia bisogno di risalire in superficie, ogni tanto, per riprendere aria?»
    Benny si sedette sul bordo della vasca, per strizzarsi i capelli bagnati. Guardò il grande orologio appeso sulla parete di fronte a lei: il suo turno era finito, così andò a prendere le sue cose. Stava per uscire dall’edificio, quando incontrò Ryan, un collega che conosceva molto bene.
    «Stai tornando a casa, Benny?» le chiese.
    Ryan veniva dallo stesso regno di Benny. La ragazza lo odiava, perché lo incontrava sempre, quando non aveva assolutamente voglia di vederlo. Era un bel ragazzo: era alto, abbronzato, con i capelli corti e neri e gli occhi scuri. Tutte le ragazze del regno erano pazze di lui. I genitori di Benny, i sovrani del Regno di Coral, l’avevano scelto come promesso sposo della ragazza. Ovviamente, Benny non approvava la loro scelta.
    Ryan non aveva una casa, perché ogni sera tornava nel suo regno.
    «Scusa tanto se almeno io mi impegno per trovare la mia corona!» gli rispose lei.
    Ryan aveva una cotta per Benny, ma lei non lo ricambiava affatto, anche se i suoi genitori continuavano a dirle che un giorno avrebbe sposato Ryan.
    Benny uscì di corsa, mise in moto il suo furgone e si diresse dalla sua amica Heather. Era una ragazza molto dolce, che somigliava ad una bambola, a causa dei suoi capelli biondi e lunghi e dei suoi occhi azzurrissimi. Benny e Heather erano amiche dai tempi del liceo. Ogni sera, dopo il lavoro, Benny passava a prendere Heather per andare insieme alla spiaggia: mentre Benny aiutava il suo popolo per qualche ora, nelle ricerche della Corona di Perla, Heather restava in spiaggia a controllare i vestiti di Benny, e a contare quante volte Allie chiamasse sua sorella senza ricevere risposta.
    La spiaggia era deserta. Nonostante non fosse ancora calato il sole, sulla spiaggia c’erano pochissime persone che passeggiavano. Benny e Heather scesero in spiaggia. Heather si sedette sulla sabbia, mentre Benny iniziava a togliersi i vestiti.
    «Ma sei sicura che tua sorella non si arrabbierà?» chiese Heather.
    «Non è mia madre: non deve decidere cosa devo fare!» rispose Benny. «Prima o poi, deve capire che sono grande abbastanza per badare a me stessa!»
    «E se ti telefona, cosa devo fare? Lo sai che si arrabbierà, se non rispondo!»
    «Non rispondere lo stesso! Lei non vuole che io torni a casa, ma è mio dovere aiutare il mio popolo a cercare la mia corona!»
    Benny si tuffò in acqua. Nuotò per pochi metri, dopodiché tramutò le sue gambe in una coda da sirena, per nuotare più veloce. Dopo qualche minuto, arrivò al suo castello, dove venne accolta dalla sua famiglia e dai suoi sudditi. Subito, venne informata delle ricerche dai suoi genitori e dalla corte reale. Quasi tutto il regno era stato perlustrato, ma nessuno aveva osato avvicinarsi ai confini del regno di Starfish. Benny passò qualche ora ad aiutare i suoi sudditi nelle ricerche, dopodiché si affrettò a tornare da Heather sulla spiaggia.
    Era notte fonda, quando riaccompagnò la sua amica a casa, poi si sbrigò a tornare a casa sua evitando di fare troppo rumore. Quando varcò la soglia di casa in assoluto silenzio, tutte le luci erano spente: doveva essere mezzanotte passata. Benny riuscì a chiudere la porta dietro di sé senza fare il minimo rumore, ma non appena fece un passo nel buio, la luce del soggiorno si accese: sua sorella Allie l’aveva aspettata in piedi per tutto il tempo!
    «Dove sei stata?» chiese Allie, arrabbiata.
    «In giro…» rispose Benny, cercando invano di evitare l’interrogatorio della sorella.
    «Non sai che saresti dovuta essere a casa almeno sei ore fa?» continuò Allie.
    «Evidentemente non ho guardato l’orologio!»
    «Sei tornata di nuovo nel tuo regno, vero? Lo sai che ti avevo proibito di andare lì! È pericoloso! E poi state cercando qualcosa che nemmeno esiste: ci sarà un motivo per cui nessuno l’ha mai vista?»
    «Io devo aiutare la mia famiglia, Allie. Loro hanno bisogno di me, e io sono abbastanza grande da poterli aiutare nelle loro ricerche!»
    Allie non rispose, non sapendo come contestare la risposta di Benny. Benny, invece, continuava a chiedersi perché la sorella continuasse ad essere così tanto protettiva nei suoi confronti, anche ora che era abbastanza grande per badare a sé stessa.
















L'angolo dell'autrice:

La storia va avanti, e i caratteri dei personaggi si approfondiscono... Ora che ci penso, credo di avere involontariamente basato i tre fratelli (Jake, Allie e Benny) su me e le mie sorelle: alcuni tratti delle nostre personalità coincidono con quelle dei personaggi!
Comunque, la storia è ancora lunga, ci sarà tempo di vedere come si evolverà la situazione. Nel frattempo, però, sarei molto felice se voleste farmi sapere cosa ne pensate, o se voleste semplicemente darmi un consiglio per migliorare il mio stile: ve ne sarei davvero molto grata!
A presto!
Arkytior

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3

    Era un giorno come tanti, quando Benny decise di provare un nuovo numero con i delfini. Badare ai delfini era il suo compito principale, all’interno dell’acquario, ma aveva stabilito un buon rapporto anche con gli altri animali. Patrick le aveva promesso che un giorno sarebbe stata in grado di esibirsi con i delfini, come gli altri addestratori, ma non era sicuro della sua decisione perché, sapendo che Benny era una sirena, avrebbe certamente attirato l’attenzione del pubblico: molti curiosi, così, avrebbero pagato per vedere Benny la sirenetta, non certo gli animali dell’acquario! L’acquario stava attraversando un momento difficile, e Patrick e gli altri responsabili stavano facendo del loro meglio per evitare che chiudesse. Molti dipendenti ricevevano uno stipendio misero, ma per fortuna adoravano il loro lavoro. Bisognava trovare una soluzione al più presto, e Patrick pensò di averla trovata quando Benny gli parlò della ricerca della Corona di Perla: una volta trovata, lei avrebbe espresso un desiderio, dopodiché la corona, ormai inutile, sarebbe servita a risolvere i problemi economici dell’acquario.
    Quel pomeriggio, Benny stava provando il suo nuovo numero, e non faceva caso ai pochi dipendenti curiosi che ogni tanto entravano a dare un’occhiata. Davanti alla vasca, le gradinate degli spettatori erano completamente vuote, fatta eccezione per un ragazzo che guardava le prove dell’esibizione della giovane sirena, distogliendo lo sguardo ogni tanto, come se stesse prendendo appunti sul suo quadernino. Benny continuò a nuotare, e non si accorse del misterioso visitatore nemmeno quando questi si alzò per avvicinarsi alla vasca. Ebbe appena il tempo di fare qualche passo, che scivolò su una pozzanghera e cadde in acqua, con tutti i vestiti!
    Benny e i delfini interruppero le prove, spaventati. Mentre i delfini nuotarono velocemente verso la parte opposta della vasca, al sicuro, Benny rimase a fissare lo sconosciuto che aveva appena spaventato i suoi adorati delfini. Non assomigliava a nessun ragazzo che aveva visto passeggiare per le strade della città, ma aveva l’aspetto che avevano più o meno tutti i ragazzi della sua età: capelli castani e spettinati, occhi chiari, vestiti che di solito si indossano per una passeggiata in spiaggia… Ma la cosa che colpì maggiormente la ragazza non fu il suo aspetto, né il modo in cui era vestito, o in cui aveva interrotto le sue prove: nei pochi infiniti istanti in cui lei era rimasta a fissarlo, il ragazzo riusciva tranquillamente a respirare sott’acqua!
    Risalì verso la superficie, prendendo il ragazzo per mano e trascinandolo con sé. Uscì dall’acqua e si sedette sul bordo della vasca, seguita dal misterioso ragazzo. Ancora non capiva bene se ciò che aveva appena visto era soltanto frutto della sua immaginazione, ma cercò di restare calma e di fare ordine nella sua mente.
    «Scusa se ti ho disturbata!» le disse il ragazzo.
    «Non fa niente, tanto qui mi disturbano di continuo!» mentì lei.
    Cercò di pensare velocemente ad un modo per chiedere al ragazzo chi fosse e da dove venisse, senza però sembrare invasiva.
    «Tu non sei di queste parti, vero?» chiese.
    «No, vengo da molto lontano!» rispose lui, molto sinteticamente.
    «Sai, neanch’io sono di qui…»
    Per un secondo, Benny si domandò se fosse impazzita. Stava veramente per dire ad uno sconosciuto che era una sirena?
    «Dalle tue parti siete tutti bravi apneisti, non è vero?» chiese lui.
    “Bene, si è accorto che anch’io so respirare sott’acqua”, pensò Benny.
    «Ehi, ho visto che anche tu stavi respirando, sott’acqua, pochi istanti fa!» replicò Benny.
    Lo sconosciuto pensò che quella ragazza fosse più furba di quanto pensasse.
    «Va bene, hai vinto!» dichiarò. «Se proprio vuoi saperlo, vengo da un regno sottomarino!»
    «Davvero?» chiese Benny, fingendosi stupita. Aveva già intuito che quel ragazzo non fosse completamente ‘umano’, ed ora ne aveva avuto la conferma.
    «Sai, anch’io vengo da un regno sottomarino,» continuò la ragazza. «ora, però, vivo qui sulla Terra perché sono stata adottata, ma ogni tanto trovo il tempo di tornare a casa mia: mi manca la vita da sirena!»
    Benny era felice di aver conosciuto un altro ragazzo che provenisse da un regno subacqueo, ed era anche molto carino! Ma se poi i suoi genitori o Ryan non fossero stati d’accordo su questa sua nuova amicizia? Non le importava, anche perché aveva soltanto fatto amicizia con un ragazzo, non è che aveva iniziato a uscire con lui! E poi, nel mare non esistevano soltanto il Regno di Coral e il Regno di Starfish, quindi era quasi impossibile che quel ragazzo fosse proprio una spia del re di Starfish! Ora che ci pensava, non sapeva nemmeno il nome del ragazzo!
    «Nick» disse il ragazzo, porgendo la mano a Benny.
    «Io sono Benny,» disse lei, stringendo la mano di Nick. «Benny Logan.»

    Quella sera, Benny tornò a casa molto tardi, come al solito. Era tornata nel suo regno per continuare le ricerche, ma nessuno era ancora riuscito a trovare la mitica Corona. Heather continuava a pensare che Benny sbagliasse a non dare ascolto a sua sorella, ma quella volta, stranamente, Allie non telefonò a Benny neppure una volta. Quando poi Benny tornò a casa, Allie già dormiva: forse suo fratello Jake le aveva fatto capire che non doveva preoccuparsi così tanto per Benny?















L'angolo dell'autrice:

In questo capitolo conosciamo un nuovo personaggio... che ispira decisamente fiducia, non trovate? Mai visto prima, sembra carino e gentile, ma lo conosceremo meglio nei prossimi capitoli!
Come sempre, vi ricordo che mi farebbe moltissimo piacere ricevere i vostri commenti sulla storia, o anche i vostri consigli, se volete suggerirmi qualche metodo per imparare a scrivere meglio.
A presto!
Arkytior

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4

    Presto Benny cominciò ad uscire con Nick. Scoprì che studiava veterinaria all’università, ed era particolarmente interessato agli animali marini: questo spiegava perché si trovava all’acquario quel giorno. Sembrava molto interessato al lavoro di Benny, e i due sembravano avere molte cose in comune: entrambi adoravano il mare e gli animali marini, e tutti e due venivano da un regno sottomarino. Nick aveva iniziato a fare il volontario per l’acquario per stare più vicino a Benny, ma questo faceva soltanto ingelosire Ryan e preoccupare Patrick e Allie. Ryan voleva a tutti i costi liberarsi di Nick per avere Benny tutta per sé, Patrick aveva paura che Benny non si concentrasse abbastanza sul suo lavoro, e Allie non si fidava abbastanza di questo nuovo ragazzo venuto da chissà dove e con chissà quali intenzioni: il fatto che Benny non fosse a conoscenza del cognome di quel ragazzo era chiara indicazione che non bisognava fidarsi troppo di quel Nick...
    Benny aveva appena finito di dar da mangiare ai delfini. Uscì dalla vasca, e andò a cambiarsi, quando incontrò Nick.
    «Dove stai andando?» le chiese.
    «Per oggi ho finito, quindi vado a casa!» rispose lei.
    «E se restassi per altri cinque minuti?» continuò lui. E la baciò.
    «Non penso che cinque minuti comprometteranno il destino dell’umanità…»
    Benny si tuffò di nuovo nella vasca, facendo segno a Nick di raggiungerla. Anche Nick si tuffò, e i due ragazzi si baciarono sott’acqua, davanti ai delfini, che guardavano la scena totalmente indifferenti.
    «Ora però è il caso di andare,» disse Benny, uscendo dalla vasca. «O Patrick mi ucciderà perché gli animali potrebbero spaventarsi vedendo troppe persone che sanno respirare sott’acqua!»
    Appena uscita dall’edificio, Benny decise di non andare nel suo regno perché era molto tardi, così tornò subito a casa.
    «Dove sei stata?» le chiese sua sorella non appena mise piede in casa.
    «Al lavoro, mi sembra logico!» rispose Benny.
    «Avresti dovuto finire il tuo turno mezz’ora fa: perché sei tornata così tardi?»
    A volte Allie era così in ansia per Benny che anche cinque minuti potevano sembrarle un enorme ritardo.
    «Sei stata con Nick, vero?» continuò Allie.
    «L’ho solo aiutato a riordinare delle cose… E poi lo sai che finalmente Patrick mi ha dato la possibilità di esibirmi con i delfini: devo provare il mio numero, no?»
    «E il tuo numero comprende anche essere costantemente in ritardo perché pensi troppo a Nick?»
    «Perché non ti piace? Cos’hai contro di lui?»
    «Benny, tu non lo conosci! È arrivato qui da chissà dove, nessuno l’ha mai visto prima, e tutto quello che sai è che viene da un regno sottomarino! E se fosse una spia del regno di Starfish?»
    «Se fosse una spia, perché sembra tanto interessato a me?»
    «Ma è ovvio: perché vuole distrarti, vuole deconcentrarti dalla tua ricerca! Stai aiutando il tuo popolo con le ricerche (anche se io non sono d’accordo perché potresti metterti in pericolo), ma potresti essere un grosso ostacolo per il re di Starfish, che potrebbe riuscire a trovare la Corona prima di quelli del tuo regno!»
    «E se Nick fosse di un altro regno? Se non avesse nessun legame con il re di Starfish? Il mare è grande, non ci sono soltanto il Regno di Coral e il Regno di Starfish!»
    «Fai pure come vuoi, ma io non mi fido di lui!»
    «Non ti sei fidata neanche degli altri ragazzi che ho avuto: ecco perché ho dovuto lasciarli!»
    «Li hai lasciati perché alla fine hai dovuto ammettere che le mie preoccupazioni avevano un motivo! E forse avrò ragione anche stavolta!»
    «Tu vuoi sempre avere ragione, vero, Allie?»
    Intanto, Jake guardava in silenzio le due sorelle litigare.
    «Io non voglio avere sempre ragione!» disse Allie. «È solo che sono più grande di te, e voglio proteggerti!»
    «Non mi stai proteggendo: mi stai impedendo di fare quello che voglio!»
    «Io sono la più grande di noi tre, e a me spettano le decisioni! E io decido ciò che è meglio per te: per esempio quel ragazzo, Nick, non mi sembra molto affidabile.»
    «Tu pensi di essere come mamma, Allie, ma non lo sei!»
    A quel punto, Jake decise di intervenire, separando le due ragazze.
    «Non metterti in mezzo, Jacob!» lo rimproverò Allie.
    «Ragazze, smettetela, o scoppierà la Terza Guerra Mondiale!» disse Jake. «Ora comando io: Allie, vai in camera tua; Benny, nella vasca da bagno!»
    Le due ragazze obbedirono. Jake stava sempre zitto, ma aveva il potere di riuscire sempre a risolvere i conflitti tra le due sorelle. Aveva un ottimo rapporto con Benny, infatti andò a parlare prima con lei. La trovò in bagno, trasformata in sirena, immersa nella vasca. Non appena Jake entrò, Benny riemerse.
    «Perché ce l’ha tanto con me?» disse Benny.
    «È sempre stata così…» le rispose Jake. «Vuole proteggerti a tutti i costi, ma esagera! È così che il mio criceto è morto!»
    «Davvero?»
    «Sì: Allie mi criticava perché non pensavo abbastanza a lui, così un giorno ho lasciato che lei gli desse da mangiare. Il giorno dopo è morto: forse neanche lui sopportava più Allie!»
    Benny rise.
    «E io come farò a sopravvivere a lei?» disse. «Pensa ancora che io abbia sei anni!»
    «Forse conosco un metodo abbastanza funzionante… Però prima devi metterti il costume da bagno!»
    Sulla spiaggia non c’era quasi nessuno. Era quasi il tramonto, quando Jake parcheggiò il suo furgone vicino all’entrata della spiaggia.
    «E così era questa la tua soluzione ai miei problemi?» disse Benny. «Non so perché, ma qualcosa mi dice che funzionerà… Anzi, sta già funzionando!»
    I due presero le loro tavole da surf e si diressero in spiaggia.
    Quando uscirono dall’acqua, il sole era tramontato già da parecchi minuti, ma la luce permetteva ai due ragazzi di stare in spiaggia ancora un altro po’.
    «E se Allie ci uccide?» chiese Benny.
    «Zitta!» la riprese Jake. «Siamo in paradiso: i pensieri su Allie non sono ammessi!»
    I due ragazzi rimasero in spiaggia per un’altra mezz’ora, dopodiché tornarono a casa.














L'angolo dell'autrice:

In questo capitolo cominciamo a dubitare delle vere intenzioni di Nick: sarà una spia, oppure è un bravo ragazzo, e Allie sta sbagliando? Ne sapremo di più nei prossimi capitoli!
Nel frattempo, come sempre, vi invito a recensire, o a mandarmi qualche messaggio, per farmi sapere se vi piace (o non vi piace) la storia, o se semplicemente volete darmi qualche consiglio per migliorare!
A presto!
Arkytior

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5

    A volte, durante le pause dal lavoro, a Benny piaceva andare a far visita all’officina dove lavorava suo fratello Jake, per parlare un po’ con lui. Molto spesso, però, trovava lì anche Ryan, che, avendo una cotta per Benny, le rendeva impossibile conversare tranquillamente con Jake. Ryan aveva cominciato da qualche mese a lavorare nella stessa officina di Jake per ‘passare più tempo insieme al suo amico’, come aveva spiegato a Benny quando la ragazza gli chiese come mai non lo vedeva più così tanto spesso all’acquario (e Benny fu molto felice di non vederlo più molto spesso, anche se disapprovava la nuova amicizia tra Jake e Ryan).
    Quel pomeriggio, Benny andò da suo fratello con una notizia bellissima, che avrebbe risolto un sacco di problemi.
    «Siamo vicinissimi alla Corona di Perla!» esordì la ragazza. «E pensare che forse ce l’abbiamo avuta sotto il naso per tutti questi anni!»
    «Ma siete sicuri di averla trovata veramente?» chiese Jake.
    «Non l’abbiamo ancora trovata fisicamente, ma pensiamo di sapere dove sia: secondo mio padre è nella Foresta di Alghe, esattamente tra il nostro regno e quello di Starfish!»
    «Quindi stasera andrai a prenderla?» Ryan si intromise nella conversazione.
    «Non sono affari tuoi!» rispose Benny.
    «Ehi, anche io faccio parte del tuo regno, ricordi?» continuò Ryan.
    Benny lo ignorò.
    «Ho deciso:» disse. «Dopo il lavoro vado a prendere Heather e poi vado a prendere la mia Corona!»
    «A proposito di Heather…» disse Jake. «Sai se esce con qualcuno?»
    Benny lo ignorò, e tornò all’acquario.
    Quella sera, finito il turno, prima di passare a prendere Heather, Benny passò a casa per avvertire sua sorella Allie di quello che stava per andare a fare. Quando però varcò la porta di casa, non si trovò davanti quello che si aspettava: Allie era in piedi, davanti alla porta, come sempre, ma la sua espressione di quella sera era più preoccupata del solito.
    «Dov’è Jake?» disse, spaventata.
    «Perché? Non è tornato?» chiese Benny.
    La ragazza cercò di pensare ad uno dei possibili luoghi in cui potesse essere scomparso Jake, ma all’improvviso le venne in mente la più terribile delle ipotesi.
    «Se fosse andato in spiaggia me l’avrebbe detto, in qualche modo…» disse Allie.
    «Non vorrei farti preoccupare ancora di più, Allie, ma… e se fosse stato rapito?»
    «Cosa? E da chi?»
    «Dal re di Starfish, ovviamente! Per ricattarmi!»
    «Ma in casa non c’è nessun segno di un rapimento! E poi io sono stata qui tutto il tempo, e Jake non è tornato a casa dopo il lavoro! E se il re di Starfish l’avesse rapito mentre era ancora al lavoro?»
    «L’avremmo saputo sicuramente… Ryan lavora con lui, e uno sconosciuto non sarebbe di certo passato inosservato! No, non è stato rapito…»
    «A cosa stai pensando, Benny?»
    «Sta cercando di aiutarmi!»
    Allie era sempre più confusa.
    «Oggi pomeriggio gli ho detto che avevamo quasi trovato la Corona di Perla, finalmente, così dopo il lavoro lui è andato a cercarla!» spiegò Benny. «Come ho fatto a non pensarci prima?»
    «E… pensi che stia bene?»
    «Ovviamente no! È un bravo sub, ma se è stato in acqua per tutto questo tempo… Vado a cercarlo!»
    «E io chiamo la polizia!»
    «No! Non servirebbe a niente chiamare la polizia! Come pensi di spiegare tutto questo?»
    «Hai ragione… Dovrei venire ad aiutarti!»
    «No, tu devi restare qui! È troppo pericoloso per te! E se Jake fosse stato veramente rapito dal re di Starfish per attirarmi laggiù, non oso pensare a quello che potrebbe fare a te, se venissi con me!»
    «E se succedesse qualcosa a te e a Jake? Non me lo perdonerei mai, lo sai…»
    «Allie, ti prometto che torneremo tutti e due sani e salvi!»
    Allie abbracciò sua sorella, e la guardò uscire in fretta dalla casa. Poi si affacciò alla finestra, e tenne gli occhi fissi sul furgone di Benny, finché questo non sparì dalla sua vista.
    Benny passò a prendere Heather, per andare in spiaggia. Anche Heather fece domande a Benny a proposito di Jake, ma Benny non sapeva esattamente cos’era successo, così raccontò all’amica le sue supposizioni. Arrivate in spiaggia, Heather rimase sulla riva, preoccupata per Benny e Jake, mentre la giovane sirena nuotava più veloce che poteva verso il suo regno.
    Arrivata al suo castello, Benny vide esattamente quello che si aspettava: il castello era deserto, mentre, davanti all’entrata principale, i suoi genitori discutevano animatamente con i sovrani del Regno di Starfish, accompagnati da alcuni soldati reali, davanti a quella che sembrava un’enorme gabbia.
    «Cosa sta succedendo?» chiese Benny.
    Il re di Starfish si voltò verso la ragazza. Aveva la coda di un blu opaco, una lunga barba nera e un’aria severa. In mano stringeva un lungo bastone scuro con una grandissima perla in cima, quasi sicuramente uno scettro magico.
    «Ben arrivata, principessa!» la salutò, con finta gentilezza. «Ho qui una piccola sorpresa per te!»
    Il re si spostò, per far vedere a Benny il contenuto della gabbia. La ragazza inorridì, alla vista di Ryan, legato con alghe molto resistenti, e del corpo inerte di Jake.
    «Tranquilla, stanno bene!» continuò il re di Starfish. «E il tuo amico umano è vivo, sta solo dormendo… Starà benissimo, una volta che l’avrai tirato fuori da lì!»
    Benny cercò di avvicinarsi alla gabbia, ma venne fermata da due soldati del Regno di Starfish.
    «Non penserai mica di liberarli così, vero?» le chiese il re di Starfish, sempre usando il suo tono di finta gentilezza. «Portami la Corona di Perla, e io libererò i tuoi piccoli amici!»
    Benny non aveva scelta. Si allontanò lentamente dalla gabbia, per dirigersi velocemente verso la Foresta di Alghe, dove quasi sicuramente avrebbe trovato la Corona.













L'angolo dell'autrice:

Siamo arrivati al penultimo capitolo, alla sfida finale, al confronto diretto tra la nostra protagonista e il malvagio re di Starfish. C'è ancora il capitolo finale, in cui scopriremo se Benny riuscirà a salvare Ryan e Jake, e a trovare la Corona di Perla.
Nel frattempo, vi invito a recensire o a lasciarmi un messaggio, se volete farmi sapere cosa ne pensate della storia, o se semplicemente volete darmi qualche consiglio: mi farebbe davvero molto felice!
A presto!
Arkytior

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6

    Nella Foresta, le alghe erano altissime e così fitte che non si riusciva a vedere quasi niente. Benny non sapeva dove stesse andando, né come sarebbe uscita fuori una volta trovata la corona, ma sperava che ad un certo punto la Corona che le apparteneva di diritto avrebbe avvertito la sua presenza e l’avrebbe guidata da lei. Dopo un tempo che sembrava infinito, le alghe cominciarono a diradarsi, e Benny cominciò a vedere meglio dove si stava dirigendo. Un paio di volte ebbe l’impressione di vedere altri esseri muoversi intorno a lei, forse qualche animale marino o qualche altra sirena. Benny cercò di concentrarsi sul suo obiettivo, trovare la Corona, e continuò a nuotare, senza una meta precisa.
    Benny non sapeva più da quanto tempo stava nuotando nella Foresta di Alghe, ma era convinta ormai di averla esplorata tutta, finché ad un tratto vide quello che stava cercando: un tratto di sabbia, anche se non molto grande, completamente senza alghe. Al centro di quel pezzo di sabbia, un sasso che aveva l’aria di sembrare molto pesante. Forse poteva essere la tana di qualche animale pericoloso, pensò Benny, ma valeva lo stesso la pena tentare di rimuovere quella pietra. Si avvicinò lentamente al sasso, si guardò intorno per assicurarsi di essere sola, e, con tutta la forza che aveva, sollevò il sasso dalla sabbia e lo gettò qualche centimetro più in là, abbastanza per vedere cosa ci fosse nascosto sotto.
    Con sua grande sorpresa, Benny si trovò davanti proprio la leggendaria Corona di Perla. Era più bella di come se l’era immaginata: era formata esclusivamente da perle di un bianco abbagliante e conchiglie di una leggera sfumatura di rosa. Allungò la mano per toccarla, dato che la leggenda diceva che la Corona avrebbe esaudito un desiderio espresso solamente dalla prima persona che l’avrebbe toccata. Non appena la sua mano ebbe toccato la meravigliosa corona, Benny vide con sua enorme sorpresa che un’altra mano aveva toccato la corona proprio nello stesso momento.
    Alzò gli occhi per vedere la persona che aveva di fronte, e quasi le venne un colpo, quando vide che aveva davanti proprio Nick, il ragazzo che fino a pochissimi istanti fa aveva creduto uno studente di veterinaria. Quello che più la sorprese, però, fu che il ragazzo aveva una coda di pesce di un bellissimo azzurro cielo: apparteneva al Regno di Starfish!
    «Tu?» chiese Benny, che ancora non si era ripresa completamente dallo shock.
    «Ciao, Benny!» disse il ragazzo.
    «Allie aveva ragione! Tu vieni veramente dal Regno di Starfish! Ti sei appiccicato a me soltanto per spiarmi! Come ho fatto ad essere così stupida?»
    «In realtà non l’ho fatto per spiarti…»
    «E per cosa, allora?»
    «Avrei dovuto spiarti e distrarti completamente dalla ricerca della Corona di Perla, ma c’era solo un problema: non volevo farlo!»
    «Oh, andiamo, ti avranno offerto qualsiasi cosa, pur di togliermi di mezzo!»
    «Mi avevano offerto la Corona e l’intero Regno di Starfish, più l’intero Regno di Coral che avremmo conquistato, ma non ho mai voluto niente del genere!»
    «E cosa potresti mai volere più di tutto questo? Il mondo?»
    Il ragazzo non rispose alla domanda.
    «Dài, sbrigati a portare la Corona a mio padre, così libererà Ryan e tuo fratello!» disse invece.
    «Cosa? Sei il Principe del Regno di Starfish e non me l’hai mai detto?» chiese Benny, ancora più arrabbiata.
    «Se te l’avessi detto, non avrei avuto più nessuna possibilità di stare vicino a te!»
    Benny prese la Corona e nuotò verso l’alto, seguita da Nick, per uscire dalla Foresta e per trovare la strada per tornare indietro. Una volta fuori dal groviglio di alghe, individuò facilmente il castello di corallo del Regno di Coral, e cominciò a nuotare velocemente in quella direzione.

    Arrivata a destinazione, trovò di nuovo tutti esattamente come li aveva lasciati: Ryan e Jake nella gabbia, i suoi genitori che si abbracciavano, spaventati, e i sovrani del Regno di Starfish che non aspettavano altro che la Corona di Perla. Non appena videro la Corona tra le mani di Benny, infatti, i loro occhi si illuminarono, anche se sapevano che solamente chi avrebbe trovato la Corona avrebbe potuto esprimere un desiderio.
    «È anche più bella di come la immaginavo!» disse la regina di Starfish, guardando la Corona.
    «Bene, mia cara principessa,» cominciò il re di Starfish. «Ora esprimi il desiderio che la Corona diventi di mia proprietà, e poi consegnala a me, così i tuoi piccoli amici torneranno in libertà!»
    Benny non sapeva esattamente cosa fare. Guardò negli occhi ogni singola persona che la circondava, perfino i soldati del Regno di Starfish, in cerca di una soluzione. Alla fine, le venne in mente l’unica cosa che avrebbe potuto salvare Jake e Ryan.
    «Io desidero…» cominciò. «Che Ryan e Jake siano portati in salvo sulla terraferma!»
    Successe tutto troppo in fretta: Ryan e Jake scomparvero dalla gabbia e ricomparvero pochissimi istanti dopo sulla spiaggia, accanto ad Heather, che si spaventò, e non poco; il re di Starfish cercò di colpire Benny con un incantesimo lanciato dal suo scettro magico, ma Nick cercò di fare in modo che Benny non venisse colpita, scansandola; Benny andò a sbattere contro una parete del castello, spinta da Nick, e perse coscienza; la Corona di Perla sfuggì dalle mani di Benny, ma i sovrani di Coral riuscirono a prenderla prima che lo facessero i soldati del Regno di Starfish. Anche se era stato colpito, Nick riuscì a prendere Benny e a portarla in superficie, al sicuro.

    Quando Benny si risvegliò, non ricordava molto di quello che era successo, ma era sicura di trovarsi a casa sua, sdraiata sul suo letto. Non appena aprì gli occhi, si trovò davanti Allie, Jake, Ryan, Heather e Nick.
    «Come stai, Benny?» chiese Allie, preoccupata.
    «Perché? Ho un aspetto così orribile?» disse Benny.
    «No, è che hai dormito per ore…» spiegò Heather.
    «Cos’è successo? Mi ricordo solo del re di Starfish che ha tentato di uccidermi…» continuò Benny, cercando di mettersi seduta.
    «Non cercherà più di farti del male, non preoccuparti!» la rassicurò Nick.
    «Perché sei qui?» chiese Benny, che si era appena accorta della presenza del ragazzo. «Il tuo compito è finito, no?»
    «Benny, ma lui ti ha salvato la vita!» le disse Jake.
    «Davvero?» chiese Benny, sospettosa.
    «C’era una cosa che non ti ho detto…» disse Nick. «Ho accettato di venire qui a spiarti e a distrarti per conto di mio padre, soltanto perché mi ero innamorato di te, e volevo conoscerti meglio, Benny!»
    La ragazza non seppe cosa rispondere.
    «Ti ho portata in salvo, ieri sera, poi sono tornato al castello e ho preso la Corona di Perla,» spiegò Nick. «L’abbiamo toccata nello stesso momento, così la Corona ha esaudito anche il mio desiderio: ho desiderato che mio padre fosse rinchiuso nelle prigioni del castello di Starfish, in modo da far finire le continue guerre tra i nostri due regni!»
    «Quindi, se ho capito bene, adesso sei tu il re di Starfish?» chiese Ryan.
    «Esatto!» rispose Nick.
    Benny era ancora senza parole.
    «Oh, e un’altra cosa…» disse Nick, allontanandosi per andare a prendere un oggetto sulla scrivania di Benny. «Questa ormai è inutile… Prendila: servirà a risolvere i problemi economici dell’acquario!»
    Nick stava consegnando a Benny la Corona di Perla, che ormai non serviva più a molto, ma, una volta venduta, avrebbe ripagato tutti i debiti dell’acquario. La ragazza la prese, ma continuava ad avere l’impressione che tutto ciò fosse soltanto un sogno, non la realtà. Continuò a fissare tutte le persone che la stavano guardando in quel momento, finché il suo sguardo non incontrò quello di Nick.
    «Chi mi assicura che non hai mai voluto obbedire agli ordini del re di Starfish, anzi, che l’idea non ti è passata nemmeno per l’anticamera del cervello?» chiese al ragazzo.
    «Te lo assicuriamo tutti noi!» disse Allie. «Nell’attesa che ti svegliassi, Nick ci ha raccontato tutto, e… devo ammettere che mi sbagliavo, sul suo conto! Ma tu mi conosci, Benny, lo sai che sono fatta così… Però avevo ragione sul fatto che venisse dal Regno di Starfish!»
    Benny sorrise, e tutti quelli che erano nella stanza la imitarono.
    «Forza, ragazzi, lasciamola riposare!» disse Jake, uscendo dalla stanza. Tutti lo seguirono immediatamente, tranne Nick, che rimase fermo sulla soglia, i suoi occhi fissi su Benny.
    «Non sei più obbligata a sposare Ryan, lo sai?» disse Nick.
    «Non ho mai voluto fare niente del genere!» rispose Benny.

    Qualche settimana dopo, c’era già aria di cambiamenti in città. Il denaro ricavato dalla vendita della Corona di Perla fu donato tutto all’acquario, e Patrick, il proprietario, ne fu entusiasta: i debiti furono ripagati, e rimase abbastanza denaro per abbellire l’edificio e costruire nuovi spazi per tanti nuovi pesci. A Benny venne dato il permesso di esibirsi con i delfini durante gli spettacoli, e, con sua grande sorpresa, l’avrebbe fatto insieme a Nick, che aveva cominciato a lavorare all’acquario da quando aveva spiegato a Patrick che era anche merito suo se la Corona di Perla era stata trovata.
    Il rapimento di Jake aveva fatto riavvicinare Benny e Allie, e quest’ultima, con l’aiuto della sorella, riuscì a mettere da parte il suo brutto carattere e la sua voglia di comandare a tutti i costi, e finalmente riuscì a trovare lavoro: c’era bisogno di nuovo personale all’acquario, così Benny offrì a sua sorella uno dei tanti nuovi posti di lavoro disponibili. Ovviamente Allie non avrebbe dovuto lavorare a stretto contatto con le creature marine, come Benny, ma sarebbe stata all’entrata dell’edificio, pronta ad accogliere i visitatori e a dare loro informazioni. Nessuno in città ricordava di aver mai visto Allie così diversa da come l’aveva conosciuta, ovvero come una ragazza bellissima ma con cui era impossibile convivere.
    Nel frattempo, in città si era sparsa la notizia del rapimento di Jake, e il ragazzo era sempre più circondato da ragazze che volevano sapere tutti i dettagli della vicenda, perché la storia del suo rapimento lo aveva reso almeno mille volte più attraente di quanto non lo fosse già prima. Comunque, a lui non interessava nessuna di quelle ragazze che amavano perdere tempo intorno a lui: era interessato soltanto a Heather, l’amica di Benny, che l’aveva aiutato a riprendersi dopo che Benny l’aveva salvato usando un desiderio esaudito dalla Corona di Perla.
Grazie a Benny, un sacco di cose cambiarono. Perfino i due regni sottomarini, quello di Starfish e quello di Coral, finalmente vissero in pace, dopo secoli e secoli di guerra continua, e si vociferava che un giorno i due regni si sarebbero uniti, diventando un solo, grande regno sottomarino.















L'angolo dell'autrice:

In una fiaba che si rispetti, l'happy ending è d'obbligo!
Scherzi a parte, tutto si è risolto per il meglio, senza spargimenti di sangue inutili che però piacciono molto ad alcuni autori...
Spero che questa storia vi sia piaciuta! Se sì, ci terrei molto se voleste esprimere un vostro parere. Anche se non vi è piaciuta e volete darmi invece qualche consiglio per migliorare, vi invito a scrivermi lo stesso.
A presto!
Arkytior

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