F.A.G's Hogwarts di Kimly (/viewuser.php?uid=54141)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 29: *** Capitolo 28 ***
Capitolo 30: *** Capitolo 29 ***
Capitolo 31: *** Capitolo 30 ***
Capitolo 32: *** Capitolo 31 ***
Capitolo 33: *** Capitolo 32 ***
Capitolo 34: *** Capitolo 33 ***
Capitolo 35: *** Capitolo 34 ***
Capitolo 36: *** Capitolo 35 ***
Capitolo 37: *** Capitolo 36 ***
Capitolo 38: *** Capitolo 37 ***
Capitolo 39: *** Capitolo 38 ***
Capitolo 40: *** Capitolo 39 ***
Capitolo 41: *** Capitolo 40 ***
Capitolo 42: *** Capitolo 41 ***
Capitolo 43: *** Capitolo 42 ***
Capitolo 44: *** Capitolo 43 ***
Capitolo 45: *** Capitolo 44 ***
Capitolo 46: *** Capitolo 45 ***
Capitolo 47: *** Capitolo 46 ***
Capitolo 48: *** Capitolo 47 ***
Capitolo 49: *** Capitolo 48 (parte I) ***
Capitolo 50: *** Capitolo 48 (parte II) ***
Capitolo 51: *** Capitolo 49 ***
Capitolo 52: *** Capitolo 50 ***
Capitolo 53: *** Capitolo 51 ***
Capitolo 54: *** Capitolo 52 ***
Capitolo 55: *** Capitolo 53 ***
Capitolo 56: *** Capitolo 54 ***
Capitolo 57: *** Capitolo 55 ***
Capitolo 58: *** Epilogo ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
Prologo Erano tutti lì, i ragazzi Grifondoro del quinto anno. Beh, non proprio tutti, ma loro erano i ragazzi del quinto, quelli casinisti, simpatici e a volte fin troppo vivaci. C'erano i gemelli Weasley, Fred e George, i più scapestrati e la mente diabolica del gruppo, accompagnati dal fedele Lee Jordan. Angelina Johnson, la razionale ed eccezionale giocatrice di Quiddich; con lei c'era Alicia Spinnet, la cui bellezza era paragonabile solo al suo caratterino. Katie Bell ed Oliver Baston completavano il gruppo. L'una era l'infallibile cacciatrice di Grifondoro, l'altro era il loro Portiere, paranoico e tirannico. Benché non fossero tutti dello stesso anno, erano chiamati “i ragazzi del quinto”, non solo perché i gemelli- leader indiscussi della combriccola- fossero di quell'anno, ma anche perché la maggior parte di loro lo era. I loro primi anni ad Hogwarts erano stati scanditi da gioie e piaceri che sarebbero stati un semplice ricordo negli anni futuri.
Spiegazioni, varie ed eventuali. Prologo piccino picciò per iniziare questa nuova storia. E' vero, avevo detto che non avrei più scritto fanfiction e che avrei solo concluso quelle in sospeso, ma avevo anche promesso questa storia. Mi ha sempre incuriosito il triangolo Fred-Angelina-George e, dal momento che non considero Angelina un personaggio incoerente, ho cercato di mostrare il perché del suo cambiamento Fred-George. Però, si c'è un però, sono voluta partire dal principio. Chi era Angelina prima di essere la ragazza di Fred e poi la moglie di George, gli anni dei gemelli più scapestrati del pianeta e dei loro amici, ecco è questo che ho voluto raccontare in questa storia. Spero solo che non vi dispiaccia la mia descrizione di Angelina (che molti considerano alla pari della Brown! O.O). Un bacione.
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Capitolo 2 *** Capitolo 1 ***
Capitolo 1
Fred e George Weasley salirono velocemente sul treno, per paura che alla signora Weasley potesse venire ancora un attacco di nostalgia. -Prosciutto. Di nuovo.- disse George, facendo una smorfia disgustata in direzione del panino che poco prima la madre gli aveva dato, mentre Fred se la rideva di gusto. -Facciamo cambio? Io ho tonno e... qualcosa che ci galleggia all'interno.- precisò il ragazzo, ispezionando il suo. -Credo siano carciofini.- -Prosciutto e tonno anche quest'anno?- chiese Angelina Johnson, appena salita dietro di loro. -Già. Ne vuoi un po'?- domandò George, passandole il suo, ma la ragazza scosse la testa, cercando di non risultare maleducata. -Non sai cosa ti perdi.- proruppe Katie, spuntata fuori da chissà dove ed afferrò il panino di Fred che le sorrise grato. -Scìamo tutti qui. Venite.- disse poi, con la bocca piena di tonno. Una volta entrati nello scompartimento, ci fu uno scambio di saluti ed insulti vari. Lee diede una pacca ai gemelli, Angelina abbracciò Alicia ed Oliver, mentre Katie cercava di finire il suo panino in santa pace. Dopo che anche George si fu sbarazzato del suo pranzo -Lee fu ben felice di sbarazzarsene personalmente- iniziarono a chiaccherare come ai vecchi tempi. -Quest'anno la Coppa non ce la toglie nessuno.- disse Oliver, mentre Katie alzava gli occhi al cielo e Fred saltava su entusiasto. -Paga, fratello. Ho vinto io.- George sbuffò, ma non disse nulla. -Quant'era, due Cioccorane?- -Tre. E un pacchetto di Tuttigusti +1.- precisò Fred, tirando fuori un foglietto e mostrandoglielo. -Avete fatto una scommessa su di me?- sbottò Oliver, alterato e Fred si premurò di chiarire la cosa. -No, no, capitano. Non era su di te, ma sulla tua ossessiva fissazione per il Quidditch. Lo sapevo che quest'anno non avresti resistito fino ad Hogwarts per parlarci delle tue nuove strategie.- -Mpf.- sbuffò il ragazzo in risposta, ma preferì non ribattere. -Dovreste ricordarvi che io non sono della squadra. Quando parlate solo di Quidditch, mi fate sentire escluso.- -Ma è proprio questo il nostro scopo, Lee.- Tutti risero per la rispostaccia di Alicia; lo stesso ragazzo non riuscì a ribattere, oramai conscio del suo carettere. -Secondo voi come sarà il professore di Difesa quest'anno?- chiese all'improvviso Katie. -Spero sia una donna.- rispose subito Angelina, da sempre femminista fino all'inverosimile. -A me basta sapere che non sarà Allock.- aggiunse Oliver e subito tre paia di occhi lo guardarono malamente. -Per favore. L'anno scorso sembravate tutte impazzite per quell'idiota.- continuò ancora il Portiere, mentre Lee, Fred e George si trovarono ad annuire. -Era incredibilmente affascinante e voi non avete letto i suoi libri.- sospirò Alicia, ripensando al profilo dell'ex professore. -Ha fatto un sacco di cose.- continuò Katie, annuendo convinta. -Dice di aver fatto.- la corresse Lee. All'una esatta arrivò la grassa strega e una volta che se ne fu andata lo scompartimento non sembrava più lo stesso: dolcetti e caramelle di ogni tipo ricoprivano le gambe dei sette ragazzi. -Bleah... E' sangue.- disse Alicia, dopo aver mangiato una Tuttigusti color rosso pomodoro. -Ma tu non vuoi fare il Medimago?- domandò Lee, afferrando la sua quinta Cioccorana. -Cosa c'entra? Il sangue non lo devo mangiare!- sbottò la ragazza, scuotendo la testa incredula. -Non dovresti mangiare così tanto, sai? Sei una Cacciatrice, devi essere agile e veloce e se...- provò a dire Oliver, rivolto alla più piccola, ma venne interrotto. -Mi stai dicendo che sono grassa?- domandò lei , cercando di non mostrare l'irritazione. Lui, in difesa, alzò le mani. -Non l'ho detto, ma cerca di contenerti.- Katie in risposta prese un altro Zuccotto di zucca ed Oliver preferì stare zitto, benché continuasse a guardarla in tralice. -Quest'anno sarà indimenticabile. Ho già delle idee fantastiche per...- -Ancora scherzi? Cercate di non farvi sospendere.- disse Angelina, interrompendo Fred e George fu pronto a ribattere. -Dei grandi come noi sanno dov'è il limite.- -Immagino.- -Ehi, siamo già arrivati?- chiese all'improvviso Lee, vedendo il treno rallentare, ponendo fine al dialogo dei due. -Oh, meno male. Non vi sopportavo più.- fece sapere Alicia, cercando i suoi bagagli, seguita da Angelina, Lee ed i gemelli. -Voi rimanete qui?- chiese poi Fred, ma Oliver e Katie continuavano a guardare fuori dal finestrino, con uno sguardo strano. -E' il viaggio più veloce che questo treno abbia mai fatto. Ci deve essere qualcosa che non va.- disse Katie, chiarendo il suo comportamento. -Avranno potenziato il motore.- suggerì George. -Oppure...- Ma non seppero mai quale teoria avesse pensato Fred, perché le luci si erano spente all'improvviso e le ragazze avevano lanciato un gridolino spaventato. -Ahia, Oliver, mi sei venuto addosso.- sbottò Alicia, quando il ragazzo si era alzato per controllare. -Siamo in troppi qui. Qualcuno vada a sedersi.- disse Lee, quando anche Katie ebbe raggiunto la porta scorrevole. -Okay, ci sediamo noi. Forza, ragazze. Gli uomini delle caverne vogliono fare gli eroi.- ironizzò Angelina, sedendosi nel posto più vicino, mentre Alicia e Katie le si sedevano di fronte. Fred aveva già guardato fuori dallo scompartimento e capì ben presto che nessuno sapeva cosa stesse succedendo. Molte teste sbucavano dai vari scompartimenti, tutti curiosi di capire la situazione. -Torna dentro, Fred. Aspettiamo che rimettano apposto il treno.- sussurrò Alicia, spaventata. Tutti tornarono al loro posto, confusi. -Chi mi sta stritolando il braccio?- chiese Fred, guardando alla sua destra. -Scusa, sono un po' nervosa.- rispose Alicia, allentando la presa. -Non pensavo fossi così...- -Non dire paurosa, Lee, o ti uccido. Ho... Ho solo paura del buio. Tutto qui.- Scoppiarono tutti a ridere e questo smorzò un po' la tensione. -Alla tua età.- disse Oliver, alla sinistra di George. -E' una fobia. Non è facile farmela passare.- La porta si aprì e qualcuno inciampò sui piedi di Angelina. -Chi sei?- chiese George, ma nessuno rispose. -Tiger, idiota, stai attento!- -Malfoy!- tutti avevano detto il suo nome nello stesso momento e l'eco che ne seguì risultava ancora più forte. -Dove diavolo siamo entrati?- chiese il Serpeverde ed anche al buio, George immaginò la sua smorfia di disgusto. -Nello scompartimento sbagliato, Malfoy.- rispose Fred, con lo stesso tono infastidito. -Weasley.- -Proprio noi.- affermò George. -Ahia! Tiger!- -Non sono stato io.- rispose un'altra voce, più bassa e più scimmiesca. -Ops, sono stato io. L'ho fatto apposta.- disse Fred, facendo ridere i suoi amici. Un altro colpo. -Scusa, Malfoy, dovevo muovere il piede perché si era addormentato.- Questo era George. -Il pugno mi è partito all'improvviso.- Lee. -Anche lo schiaffo.- Angelina. -Usciamo di qui. Presto.- ringhiò Malfoy, oramai accerchiato dai Grifondoro, ma non ebbe il tempo di toccare la porta che questa era già stata aperta. Una mano, cadaverica, fu l'unica cosa che Fred e George riuscirono a distinguere. Alicia strinse il braccio di Fred in una morsa, mentre a sua volta Katie le si nascondeva dietro. Angelina, la più vicina alla creatura, era paralizzata e George fu velocissimo a prenderla ed allontanarla dalla cosa. Sentirono Malfoy piagnucolare qualcosa, seguito a ruota dai suoi amici. E poi fu solo gelo e freddo. Videro cose spaventose: morte e distruzione erano le protagoniste assolute. Poi, veloce com'era arrivata, la creatura andò via, lasciando tutti scossi e spaventati. Le luci si riaccesero e Fred notò subito le lacrime che rigavano il volto di Angelina, stretta da George ed Oliver, mentre Lee era rannicchiato sul suo sedile. Di fianco a Fred, Alicia teneva gli occhi chiusi, stretti, e non accennava a lasciargli il braccio. Infine, Katie era nascosta dietro la schiena di Alicia con le mani sul viso e tremava. Anche Malfoy, Tiger e Goyle tremavano ed erano zuppi di sudore e di fifa. -A-andiamo via.- sussurrò Malfoy, notando le occhiate dei Grifondoro puntati su di loro. Uscirono a fatica, con le gambe molli e le mani tremanti. -Alicia, è finita.- le sussurrò Fred, ma lei continuava a scuotere la testa. -Sei peggio di una bambina.- riuscì a schernirla Lee e lei aprì subito gli occhi, ma continuò a tenersi al ragazzo. -Muori, cretino.- -Visto come si fa, Fred?- rise Lee, un po' più sereno nel vederla tornata normale. -Tieni.- Oliver allungò un fazzoletto ad Angelina, che continuava a non parlare. George preferì lasciarle le braccia, vedendo che quella che in quel momento aveva più bisogno d'aiuto era Katie. -Ehi, tutto bene?- Katie scosse la testa, le mani le proteggevano ancora il viso. Fred non poteva muoversi, la morsa di Alicia lo teneva ancora legato al sedile e Lee aveva raggiunto Angelina che aveva iniziato a mormorare qualcosa. Oliver e George, dopo una serie di tentativi, riuscirono a tranquillizzare Katie. -Tra un po' saremo ad Hogwarts.- le disse Oliver con una voce pacata, non da lui, mentre le prendeva le mani e gliele toglieva dal viso. Aveva anche lei pianto. Gli occhi erano rossi e lucidi, ma non appena vide tutti i suoi amici, riuscì a dire. -Che pappamolli che siamo! Tutti a frignare e a tremare.- I sette ragazzi, chi più chi meno, risero e finalmente Alicia si staccò di Fred che sperò che il sangue gli ricircolasse in fretta. Dopo quel momento tutti si rilassarono, finendo di mangiare le ultime caramelle e Cioccorane rimaste. -Uh, è vero: il cioccolato è la cosa migliore contro un Dissenatore.- disse all'improvviso Angelina, tornata quella di sempre. -Tu... Tu sai cos'era quella cosa?- domandò Katie, stupita. -Anche tu dovresti saperlo. I Dissenatori si studiano al terzo anno, mi pare.- -Già, ma l'anno scorso c'era Allock.- la salvò Oliver ed Angelina capì. -Comunque sorvegliano la prigione di Azkaban.- spiegò Lee. -Io mi ricordo che ne abbiamo parlato in classe, ma non ne avevo mai visto uno.- disse Fred, addentando la testa di una Cioccorana e passando il resto a Katie. -Nemmeno io, ma poi ho collegato gli effetti e la cioccolata.- -Io non ci sarei mai arrivato.- -Perché tu ascolti, Lee?- chiese Alicia, volendosi vendicare. -Ovviamente.- Ci vollero altri dieci minuti prima che il castello di Hogwarts si palesò di fronte a loro e, sebbene ancora scossi, tutti erano convinti che il peggio fosse passato.
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Capitolo 3 *** Capitolo 2 ***
Capitolo 2
Angelina Johnson aveva tante qualità. Era una brava ragazza, leale, coraggiosa ed ottima Cacciatrice di Quidditch. L'unico suo piccolo e minuscolo difetto era la pazienza. Angelina era l'antiessenza della pazienza ed Alicia, benché lo sapesse bene, era una campionessa nel farla irritare. -Muoio di fame. Vuoi darti una mossa?- tuonò per la terza volta, mentre Alicia si spazzolava i capelli con una calma quasi studiata. -Sei così desiderosa di iniziare le lezioni?- le domandò questa, posando la spazzola e scegliendo come intrecciare i capelli. -No, sono desiderosa di non essere messa in punizione già il primo giorno.- -Tranquilla, arriveremo in orario.- -Ne dubito.- Katie si svegliò in quel momento e iniziò ad andare in panico. -Oddio, che ore sono?- -E' tardi, Merlino, tardi!- sbuffò Angelina, battendo un piede per terra, impaziente. -Sarò pronta in cinque minuti.- disse Katie, alzandosi dal letto, prendendo velocemente la divisa e correndo in bagno. -Scommettiamo che finirà prima di te?- domandò retorica Angelina, mentre Alicia continuava a guardarsi allo specchio. -Lei è un maschiaccio, non vale. Certo, non batte te...- rispose quella, con un sorriso tutt'altro che zuccheroso. -Sono... pronta!- disse Katie, uscendo dal bagno in affanno e facendo ridere le sue amiche. -Cosa?- -Pettina quei capelli, per favore.- pregò Alicia, passandole la spazzola e guardando schifata la matassa di capelli aggrovigliati dell'amica. -Vi do cinque minuti e poi me ne vado.- Angelina dovette aspettare altri dieci minuti prima che le sue compagne fossero pronte per scendere -o meglio, Alicia fosse pronta per scendere- e quando raggiunsero la Sala Grande scoprirono di essere le ultime del gruppo. -Era ora.- disse Oliver, non appena Katie gli si sedette accanto e le altre due ebbero presero posto di fronte a loro, accanto ai gemelli. -Alicia ci ha messo una vita.- spiegò Angelina, buttandosi a capofitto sul pane tostato e facendosi passare la marmellata d' arancia. -La mia pelle ha bisogno di cure per essere perfetta.- ironizzò Alicia, sorseggiando il té. -E' inutile che curi il tuo aspetto esteriore, Spinnet, dentro rimarai sempre una megera.- disse Lee, facendo ridere gli amici. -Non vale insultarla al mattino.- rise Katie. -Certo che vale. E' l'unico momento della giornata in cui non rischio il collo.- Alicia non disse nulla, sbadigliando ancora assonnata. Fino alle dieci, per la ragazza, era impossibile carburare, per cui raramente era reattiva alle provocazioni. -Spera che se ne dimentichi, allora.- disse Fred, passando alle ragazze i nuovi orari. -Ho Lupin, oggi!- trillò Katie, entusiasta. -E quindi?- domandò Alicia, non riuscendo a capire il perché di tanto entusiasmo. -Non lo so, lo trovo così...- -Affascinante.- conclusero Angelina ed Alicia, all'unisono. -Per te tutti gli uomini maturi sono affascinanti.- sbottò Oliver, convinto che l'amica avesse qualche rotella fuori posto. -Non è vero. Solo Allock e Lupin, ma per due ragioni diverse. Allock era bello e le ragazze possono confermarlo, ma Lupin ha un non so che di misterioso. L'ho visto solo ieri a cena e già non vedo l'ora di rivederlo.- chiarì la ragazza, continuando a controllare il suo orario per paura di aver sbagliato. -Noi abbiamo la Sprite.- sbuffò Alicia -Perché ho speso così tanto tempo davanti allo specchio stamattina?- -Me lo chiedo anch'io.- provò a dire Lee a denti stretti. -Goditela fin che puoi, Jordan.- rispose la ragazza, finendo la sua colazione e facendo per alzarsi. -Ehi, Fred, è vero che Harry è svenuto sul treno?- chiese all'improvviso Oliver, abbassando la voce. -Come lo sai?- gli domandò il ragazzo, cercando di non farsi sentire dagli altri. -L'ho sentito in giro.- -Meglio non parlarne qui.- disse Katie, facendo un cenno agli altri sei che si alzarono e la seguirono. Non appena ebbero raggiunto un posto lontano da orecchie indiscrete, Fred e George raccontarono quello che avevano saputo. Era inutile fingere con i loro amici. -Povero, Harry.- sospirò Alicia. -Il tuo attaccamento verso di lui è ripugnante.- disse Lee, sospettoso. -Non trarre conclusioni affrettate. So solo che ne ha passate tante ed ogni anno è sempre peggio. Mi fa tenerezza, tutto qui.- Sei paia di occhi la guardarono sorprese. -Non avrei mai detto che ci fosse qualcosa al mondo che ti suscitasse tenerezza.- spiegò Angelina, stranita. -Anche se mi conosci da cinque anni, ci sono ancora tante cose che non sai su di me.- rispose Alicia, piccata. -Comunque, tenero o no, Harry dovrà lavorare duro per vincere la prima partita, esattamente come voi.- disse Oliver, non mostrando la minima compassione. -Sei spregevole.- commentò Katie, mostrando poi un sorriso. -Ehi, quello era un mio aggettivo.- sbuffò Alicia, fingendosi offesa. -Non più, miss Tenerezza.- la schernì Lee e la ragazza rispose. -Un'ora, Jordan, e sei mio.- Oliver e Katie salutarono gli altri cinque, il primo diretto nei sotteranei -per la lezione di Pozioni- e la seconda verso l'aula di Difesa contro le Arti Oscure. I ragazzi rimasti scesero verso le Serre, cercando di ripararsi dal venticello di settembre. -Avete sentito di Sirius Black, immagino.- disse all'improvviso George, stringendo la sciarpa intorno al collo. -Brutta storia. Spero solo che lo prendano in fretta.- -Paura, Lee?- chiese Alicia, abbozzando un sorrisino divertito. -Certo. Nemmeno tu sei tanto coraggiosa. Ti sono venuti i capelli bianchi grazie a quel Dissennatore.- Alicia si indispettì. -I miei capelli sono biondi, cretino, biondi. Hanno sfumature più chiare, ma non sono bianchi.- -Comunque meglio non parlarne di fronte a Katie. La vicenda del treno l'ha sconvolta parecchio, anche se non l'ha detto.- riprese George, mentre Fred ed Angelina annuivano. -Penso che sia per quello che è successo alla sua famiglia. I nonni non sono stati letteralmente spazzati via da Voi-Sapete-Chi?- domandò Alicia. -Già, è vero, Oliver mi aveva raccontato qualcosa. Non me lo ricordavo.- rispose Lee, dispiaciuto. -Katie è brava a tenersi le cose dentro, soprattutto se sono dolorose.- spiegò Angelina, aggiustando il colletto della divisa di Fred che la ringraziò. -Beh, ma l'evasione di Black non significa necessariamente che Colui-che-non-deve-essere-nominato sta per tornare, no?- domandò ancora Alicia, concludendo il quesito in falsetto. Lee ghignò nella sua direzione e la ragazza ringhiò. -Tempo scaduto.- -Non sono ancora le dieci!- replicò lui, a mò di difesa. -Oggi mi sono svegliata prima.- disse lei, iniziando ad inseguirlo fino alle Serre. -Hanno quindici anni, ma si comportano come due bambini.- commentò Angelina, ridendo. -Se volevi essere inseguita, bastava dirlo.- replicò Fred, iniziando a strizzarle i fianchi e ad inseguirla con le braccia sospese in aria. George scosse la testa, rassegnato e sperò con tutto il cuore che quella strana sensazione fosse solo una sua impressione.
Trascorsero i giorni e due furono le principali novità che fecero parlare Hogwarts. La prima era che Malfoy, durante una lezione con Hagrid, era stato aggredito da un Ippogrifo, anche se tutti -esclusi i Serpeverde- sapevano bene com'era andata realmente. La seconda era che le lezioni del nuovo professore divennero, ben presto, le più amate della scuola, sempre con l'esclusione dei Serpeverde, ovviamente. Iniziò ottobre ed Oliver iniziò a riprendere gli allenamenti di Quidditch ed ogni giovedì sera organizzava una riunione per elencare le sue nuove tattiche, messe appunto durante l'estate. -Quest'anno non potranno batterci. Ecco gli schemi che ho studiato. Imparateli a memoria e metteteli in atto. Al diavolo la scuola e le altre questioni, il Quidditch viene prima di tutto.- aveva detto durante la prima riunione, con un cipiglio minaccioso che non ammetteva repliche, anche se i gemelli dovettero trattenere Alicia un paio di volte. Gli allenamenti venivano fatti tre sere alla settimana e, benché la temperatura scendesse notevolmente, Oliver non li faceva tornare al castello prima di due ore. Uno dei suoi ultimi discorsi aveva zittito tutta la squadra. Il ragazzo aveva ricordato che quello era il suo ultimo anno e alle ragazze era venuto uno strano groppo alla gola al solo pensiero. L'anno seguente sarebbe stato strano giocare senza di lui. Fu dopo uno degli allenamenti che i ragazzi videro l'avviso per Hogsmeade e subito i “ragazzi del quinto” si organizzarono per andarci, come sempre, tutti insieme. -Io devo andare da Zonko.- disse subito Fred, sedendosi su una poltrona e allungandone una ad Angelina. -Tutti dobbiamo andare da Zonko, amico, tranquillo.- ribatté Lee, che li aveva aspettati tutto quel tempo, mentre Alicia gli lanciò un'occhiata eloquente. -D'accordo, tutti tranne te. Se preferisci aspettarci ai Tre Manici di Scopa, fai come vuoi, ma non ti prometto che ci metteremo poco.- -Se vuoi ti faccio compagnia io.- propose Oliver, con gli occhi concetrati sul suo modellino per le nuove tattiche. -Basta che non mi parli di Quiddich.- -Affare fatto.- Katie guardò Oliver e sorrise, conscia che la sua promessa non sarebbe durata due minuti.
Il pomeriggio ad Hogsmeade era stato uno dei più divertenti e “i magnifici sette” non vedevano l'ora di ripetere l'esperienza. Tornarono al castello, insieme a tutti gli altri studenti, pieni di caramelle e dolciumi vari, ma non si sarebbero mai persi il banchetto di Halloween. La Sala Grande era magnifica e le decorazioni erano particolarmente spaventose. -La prossima volta spero che non resterete più di un'ora da Zonko.- sbuffò Alicia, iniziando a prendere una coscia di pollo. -Io te l'avevo detto.- si difese Lee, passando a Katie il puré di patate. -Sì, ma ha ragione. Ci saremo fatti fuori sei bottiglie di Burrobirra prima che voi arrivaste. A testa!- disse Oliver, sottolineando bene l'ultima frase. -Io ho fatto scorte per mesi, ma non garantisco che non ci andrò.- intervenì Fred e nessuno disse più nulla sull'argomento. Finita la cena, pieni come uova, salirono, stanchi e desiderosi di andare a dormire. Katie ed Alicia erano le prime della fila, mentre gli altri rimasero dietro ad alcuni studenti del secondo. -Perché si sono bloccati?- chiese Lee, quando non fu più possibile andare avanti. -Quelle due avranno dimenticato la parola d'ordine.- rispose George, sorridendo divertito. -Katie ne sarebbe anche capace, ma Alicia?- disse Angelina, non convinta. -Basta, fatemi passare, nanetti.- -Fred!- tuonò Angelina, rimproverandolo. -Scusa. Piccoli, fate passare i grandi, su.- riprovò il ragazzo, ma lo schiaffo sulla testa -firma indiscussa della Johnson- gli fece capire di aver sbagliato ancora. Dietro Fred passarono anche gli altri quattro. -Alicia, hai dimenticato la parola d'ordine?- la schernì Lee, rimasto indietro, ma smise di ridere non appena vide il ritratto. Lacerato e strappato, il ritratto non era più lo stesso e la Signora Grassa era sparita. Fu chiamato Silente e tutti attesero il reseconto di Pix, il Poltergeist. -Che caratteraccio, quel Sirius Black!- Tutti e sei si voltarono subito verso Katie, che aveva iniziato a tremare.
Spiegazioni, varie ed eventuali: Ovviamente la frase in corsivo è quella del libro. Ecco il secondo capitolo, per comodità spiego solo alcune cosine. Oliver Baston, nella mia storia, è purosangue, benché alcuni dicano che sia mezzosangue. Così come lo sono Angelina, Katie e Lee. E i gemelli, ovviamente. Di Alicia non si sa niente, quindi ho preferito farla metà e metà: la madre è una strega ed il padre è babbano. Via via che si andrà avanti con la storia, i personaggi di cui si sa poco potrebbero risultare diversi come ve li immaginate voi -ad esempio per me Katie è mora, una via di mezzo fra Angelina ed Alicia, l'unica bionda del gruppo- però spero che questo non comprometta la vostra lettura. Bene, al prossimo. Un bacione.
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Capitolo 4 *** Capitolo 3 ***
Quella sera tutti gli studenti dormirono nella Sala Grande, mentre i professori ed i fantasmi setacciavano il castello in cerca di Sirius Black. I “ragazzi del quinto” presero i sacchi a pelo e cercarono un posto abbastanza spazioso e riparato. Katie era ancora stranamente silenziosa e nessuno degli altri osava proferire parola. Si disposero in cerchio: Angelina prese posto fra Fred e George, che era accanto a Katie, che a sua volta era vicina ad Oliver. Alicia e Lee chiudevano il cerchio. -Secondo voi si aggira davvero per Hogwarts?- soffiò improvvisamente Alicia, non riuscendo più a trattenersi. -Non lo so, ma non ci avrebbero fatto dormire qui se non ci fosse qualche problema.- disse Angelina, lanciando occhiatine a Katie che sembrava quasi assente. -A che scopo venire qui? Insomma, se fossi un assassino appena evaso, il primo posto in cui andrei non sarebbe di certo una scuola, no?- constatò Oliver. -'Notte, ragazzi.- mormorò Katie, infilandosi dentro il suo sacco a pelo e coprendosi perfino la testa. Alicia e Lee si scambiarono un'occhiata dispiaciuta e Fred aprì la bocca per dire qualcosa, ma Oliver gli fece segno di tacere e di rimandare la loro conversazione. Attesero che Katie si fosse addormentata, nel mentre cercarono di capire i risultati delle ricerche dalle espressioni dei professori e dei Prefetti, ma compresero ben poco. Quando furono certi che la loro amica non fosse più sveglia, ripresero il discorso come se non fosse mai stato interrotto. -Davvero, Oliver, non sai perché Sirius Black è venuto qui?- domandò Fred, stupito dal dubbio dell'amico. -Perché, tu sì?- -Certo.- Alicia, Lee ed Angelina lo guardarono sorpresi. -Abbiamo sentito una conversazione di nostro padre.- spiegò George, svelando l'arcano. I gemelli presero a raccontare tutta la storia. -Perché sempre Harry? Non ha sofferto abbastanza?- protestò Alicia a bassa voce, per evitare di svegliare Katie. -Già. Chissà se è a conoscenza di questa storia.- disse Angelina, incredula da quanto aveva udito. -Spero di no. Vivrebbe tranquillo, almeno.- continuò Alicia. -Harry se la caverà. Lui se la cava sempre. Mi preoccupa Katie.- ammise Oliver, guardando alla sua destra, dove l'amica dormiva profondamente. -Perché credete che sia tanto turbata?- chiese Lee, un po' troppo ad alta voce. -E' ovvio, no? E' convinta che l'evasione di Black sia una sorta di avvisaglia del ritorno di Tu-sai-Chi. Questo fatto spaventa me, figurati lei, che ha subìto una perdita così grave. Lei era presente quando i suoi nonni sono stati uccisi e non credo che il ricordo sia così piacevole, dopotutto.- disse Alicia rivolta più che altro a Lee, che stranamente non le rispose. Oliver annuì, accarezzando i capelli di Katie. Fred, Angelina e George, dopo che ebbero assistito alla scena, si guardarono e sorrisero divertiti. -Ragazzi, ho un'idea. Che ne dite di parlarne direttamente con lei?- domandò improvvisamente Lee, con troppa enfasi. -Ma sei cretino, o cosa? Abbiamo appena detto di evitare l'argomento e tu te ne esci con una domanda del genere?- sbottò Alicia, tornata quella di sempre. -Invece di spaccarci la testa, sarebbe meglio chiederle come si sente e provare ad aiutarla. Come facciamo a darle una mano se non sappiamo quale sia il suo problema?- -Lo sappiamo qual è il suo problema, idiota. Dobbiamo solo cercare di... farla stare tranquilla.- perdurò la bionda. -Secondo me è una cavolata. Non sappiamo neanche se lo vuole il nostro aiuto.- -Secondo me l'unica cavolata è stare ancora ad ascoltarti.- -E secondo me state facendo un po' troppo rumore, signorina Spinnet.- disse la voce strascicata di Piton, passato lì per caso. -Dieci punti in meno a Grifondoro e la prossima volta, signor Weasley, cerchi di meritarsi di più quella spilla che porta sulla divisa.- concluse, parlando ad un Percy particolarmente scosso che annuì convinto. -Me la pagate questa.- minacciò il ragazzo rivolto ai gemelli, una volta che Piton uscì dalla Sala Grande. -Che c'entriamo noi?- si lamentò Fred, mentre Angelina si tratteneva dal ridere. -Non stavamo neanche parlando.- aggiunse George, ma Percy non si allontanò più dal loro raggio e quindi dovettero rimandare le chiacchere al giorno dopo.
-Katie, posso parlarti?- Oliver aveva deciso di prendere in mano la situazione. Era impossibile arrivare ad una conclusione con i gemelli che cercavano sempre di far divertire Angelina e con Alicia e Lee che battibeccavano per un nonnulla. Solo lui si preoccupava davvero per l'amica, soprattutto perché il suo problema poteva compromettere seriamente la prima partita di Quiddich. -Certo, Oliver. Non vorrai farmi la predica per la partita, vero? Ho saltato l'ultimo allenamento perché ero a pezzi, ma sarò prontissima per giocare.- chiarì Katie, con un sorriso dolce. -Beh, mi fa piacere. Sei sicura, però, che... altre tue... questioni non possano creare dei problemi alla squadra?- farfugliò il ragazzo, provando a farle capire cosa intendeva. -Mi stai chiedendo se avrò...- -No! Non parlavo dei tuoi problemi... femminili.- la bloccò lui, arrossendo dalla vergogna -Katie, intendevo Sirius Black. Credi che la sua fuga possa incidere sul tuo rendimento di gioco?- -E perché mai? Sirius Black non è evaso per me, ma per Harry. Sai, Alicia mi ha raccontato tutto.- disse lei, annuendo comprensiva. Oliver maledisse mentalmente Alicia e la sua linguaccia lunga. Il ragazzo aprì nuovamente la bocca, pronto ad essere il più chiaro possibile, ma Katie lo interruppe. -Ollie, tranquillo. Sarò in forma e vinceremo la partita. Promesso.-
-Smettetela di ridere.- sbuffò Oliver, dopo che ebbe raccontato tutto agli altri. -Scusa, capitano, ma devi ammettere che è divertente. Non m'immagino tu e Katie che parlate di... Come li ha chiamati?- chiese Fred, rivolto ad Angelina e George. -Problemi femminili.- risposero all'unisono, scoppiando a ridere. -Angelina, sei un maschiaccio.- disse Oliver, quando la ragazza -per il troppo ridere- cadde dalla poltrona. -Lascia stare la nostra Angie, capitano.- la difese George, facendola alzare e scoppiando di nuovo a ridere insieme. -Vi odio voi tre. Alicia in confronto è una santa.- -Ehi!- esclamarono tutti e tre, fingendosi offesi. -Ha ragione. Io ho un solo bersaglio.- ammise la ragazza, entrata in quel momento con Lee, completamente zuppo. -Non chiedete.- soffiò lui, sedendosi davanti al fuoco. -Già. Lei se la prende solo con lui.- continuò Oliver, indicando l'amico bagnato da capo a piedi. -Invece voi tre siete... dei mostri. Vi divertite con tutto.- -Sono un'associazione a delinquere quei tre.- confermò Alicia. -Angelina ha preso il mio posto, oramai.- aggiunse Lee, ma ad un'occhiataccia della bionda tornò a scaldarsi in silenzio. -Siamo un gruppo nel gruppo, in effetti.- ammise Angelina, felice di quella scoperta. -Beh, allora avremo bisogno di un nome.- propose Fred. -FAG.- La voce di Katie, che li aveva appena raggiunti, fece voltare tutti e lei li guardò stupita. -Che c'è? Mi sembrava carino. “FredAngelinaGeorge”. FAG, unendo le iniziali.- -A me piace.- disse subito George, alzando la mano e battendo il cinque con Katie che si sedette accanto ad Oliver. -Anche a me. Grande, Katie.- -Grazie, Angie, per così poco.- -Fred?- chiese Alicia, aspettando la risposta dell'amico. -E' geniale. E poi si sa che io devo essere sempre il primo di tutti.- concluse, facendo ridere Katie ed Angelina di gusto. Oliver lanciò un'occhiata di nascosto a Katie: per il momento non c'era preoccuparsi.
-La prima partita è importante come tutte le altre. Non siate rilassati e tranquilli solo perché pensate che, in caso di sconfitta, c'è sempre la possibilità di rimediare.- disse quella mattina Oliver, rivolto ai compagni di squadra, Harry escluso per via del suo ritardo. -Capitano, hai pienamente ragione.- dissero Fred e George, facendo presumere di non aver dato ascolto ad una sola parola. -Oliver, vinceremo. Quest'anno la Coppa sarà nostra.- -Già, Katie ha ragione. Cosa pensi possa succedere di tanto terribile quest'anno?- chiese Angelina, in maniera retorica ed Alicia rise. -Pronto!? Sta già succedendo qualcosa, ma spero che tu abbia ragione.- si corresse la bionda, vedendo gli occhi minacciosi del suo capitano. -Dov'è Lee?- chiese Alicia poi, notando la sua assenza. -Ti mancavo già?- domandò il diretto interessato, arrivato proprio in quel momento. -Come no. Senza di te la mia vita non avrebbe più senso.- sospirò con pathos Alicia, schernendolo, mentre lui afferrava al volo una mela. -Andiamo a lezione, ragazzi.- disse Angelina, e Fred, George, Lee ed Alicia la seguirono fuori dalla Sala Grande. -Devo andare anch'io.- affermò Katie, frettolosamente, addentando un toast. -Pensavo che avremo potuto parlare.- -Non ho tempo. Fasciamo dopo.- biascicò la ragazza, con la bocca piena di pane. Salutò l'amico e uscì velocemente, pronta ad allontanarsi da Oliver il più in fretta possibile.
-Ehi, Baston.- Oliver si voltò verso Marcus Flitt, capitano dei Serpeverde. -Devo andare a lezione, Flitt, quindi se non è importante...- -Fidati, è importante. Il nostro Cercatore non riuscirà a rimettersi in sesto per la prima partita. Ve la vedrete con i Tassorosso.- -Cosa? Ma la partita è sabato e gli schemi saranno tutti da cambiare.- disse Oliver, affranto -Oh, che peccato. Allora dovrete dire addio alla Coppa. Vabbè, tanto per te è un'abitudine dopotutto.- concluse Flitt, ridendo sarcastico e lasciandolo solo. Oliver sbuffò adirato. Quella sarebbe stata una lunga giornata.
Oliver dovette dare la notizia a tutta la squadra che rimase delusa ed arrabbiata dall'atteggiamento dei Serpeverde. -Hanno un nuovo Capitano ed un nuovo Cercatore, Cedric Diggory.- disse Baston, provando a capire come organizzare il tutto. Le ragazze risero e Oliver le guardò storto. Naturale che a quelle tre Cedric non dispiacesse, dopotutto era un bel ragazzo, ma... ma quello non era il momento! La sera prima della partita i “ragazzi del quinto” erano tutti davanti al fuoco, stanchi e affaticati per l'allenamento pesante. Oliver era insieme al suo modellino, un po' distante dal resto del gruppo, a ripassare le ultime tattiche; mentre Alicia si massaggiava le caviglie doloranti. -L'ha presa sul serio, eh?- -Vuole vincere a tutti costi, Alicia, è il suo ultimo anno.- lo difese Katie ed Angelina e George sorrisero. -Cosa?- -Riusciresti a trovargli un alibi, anche se trovassi Baston con una bacchetta in mano ed un cadavere vicino.- chiarì Fred, mentre tutti gli altri annuivano. -Non è vero, voglio solo dire che lo capisco. Per noi è diverso, il prossimo anno saremo ancora qui, mentre per lui non ci sarà una seconda chance.- saltò su Katie, ma era arrossita parecchio. -Io dico che è il più fortunato fra di noi. Vi rendete conto che non dovrà più studiare? Mai più.- proferì Lee, guardando Oliver con invidia. -A me mancherà.- disse Katie, seguendo lo sguardo di Lee. -Non avevo dubbi. Però sì, mi mancherà essere torturato ad ogni allenamento.- disse Fred, con un sorriso. -Già. O rischiare la vita ogni volta che una partita finisce male.- aggiunse George, sarcastico. -O evitare che Oliver si suicidi.- provò Angelina. -No, quello mi mancherà. Era divertente vedere come cercava di affogarsi sotto la doccia.- disse Alicia, ricordando i bei tempi. -Siete tutti e quattro fuori di testa. Dico davvero.- rise Katie. -Comunque davvero ti piace un tipo come Diggory, Angelina?- domandò Fred all'improvviso, credendo che avesse scherzato. -Ammetterai che è carino.- -Bah, carino. Certo preferirei lui a Piton, ma non lo definirei “carino”.- -Non sarai geloso?- chiese Katie, cercando vendetta. -Assolutamente no. Io sono stato definito “bello”, altro che carino.- -Chi è stato così cieco da definirti bello?- domandò Angelina, facendogli la linguaccia. -Ragazze che ci vedevano meglio di te, Angie.- -Certo.- -Io sono bello.- s'inserì George. -Sei uguale a Fred.- disse Alicia, alzando gli occhi al cielo. -Errato, Spinnet, io sono più bello.- affermò Fred ed Angelina gli scoppiò a ridere in faccia. -Scusa, non sono riuscita a trattenermi.- -Ridi pure, ma ammettilo: sono irresistibile.- -Ceeerto.- Era bello stare tutti insieme a ridere e a scherzare, ma Oliver li voleva in forma per il mattino dopo, quindi furono costretti ad andare a dormire presto e a rimandare le loro chiacchere.
Quando Oliver Baston entrò nel loro dormitorio, Fred credette che fossero passati meno di dieci minuti da quando si era messo a letto, non accorgendosi che, in realtà, era già mattina. -Sveglia! In piedi, hop, hop!- li chiamò il loro capitano, vestito e tirato, pronto per la partita. -Spegni quella bacchetta, per favore!- mugugnò George, mettendosi un cuscino sopra la faccia. -Sono lampi, George. Sta piovendo, è mattina e dobbiamo stracciare i Tassorosso.- chiarì loro Oliver, andando a svegliare Lee che, fino a due minuti prima, russava della grossa. -Mmm... Ancora cinque minuti, mamma.- -Sono Oliver e cinque minuti sono troppi! Ieri vi ho mandato a dormire alle dieci, come fate ad essere così stanchi?- sbuffò il ragazzo, iniziando ad arrabbiarsi. -Abbiamo parlato fino a tardi.- ammise Lee, alzandosi dal letto e cercando a tentoni il bagno -E comunque io non faccio parte della squadra, capitano.- -Ti ucciderò lo stesso se perderemo a causa della loro stanchezza. Poi possono venire anche i Dissennatori, ma almeno sarò soddisfatto.- li minacciò ancora Oliver, con una scintilla sadica negli occhi. -A proposito di Dissennatori.- disse George, scuotendo il gemello ancora avvolto dalle coperte. -Katie non si farà venire una crisi, spero.- -Mi ha assicurato di non avere problemi e spero che lo stesso valga per Harry.- spiegò Oliver pensieroso, prima di sbottare -Se non ti alzi entro tre secondi, Fred, puoi dire addio al tuo letto!-
-Perché diavolo hai già la divisa da Quidditch?- domandò Katie a colazione. -Volevo fare un allenamento extra prima della partita. Il tempo è tremendo e voglio saggiare come ve la cavate con...- -Scordatelo, amico, io non ho intenzione di allenarmi ancora. Ci siamo preparati come pazzi per quest'incontro. Ce la faremo.- disse George, mentre Fred e le ragazze annuivano. -Va' a cambiarti e va' a lezione.- lo ammonì Katie, prima di lasciare la Sala Grande e scendere verso i Sotteranei. Le lezioni furono lunghe ed inesorabili come sempre, ma a rendere particolarmente odiosa quella mattinata fu Oliver che correva da una parte all'altra per gli ultimi suggerimenti e nuovissime tattiche di gioco. -Ho capito, d'accordo; ma ora lasciami andare o farò tardi.- aveva sbottato Alicia, mentre Angelina aveva semplicemente annuito seguendo l'amica a lezione. I gemelli, avvisati da Alicia stessa, lo avevano evitato tutto il giorno, grazie alla loro conoscenza degli innumerevoli passaggi segreti di Hogwarts. Oliver, poi, aveva cercato Harry, ma la terza volta che lo aveva fermato aveva capito chiaramente di star diventando assillanti e si era calmato. Non poté, però, trattenersi con Katie. La seguì ovunque, spiandola e cercando di capire se tutto fosse apposto. -Ora basta, Ollie, sono stufa!- aveva urlato lei tra la terza e la quarta ora, beccandolo nascosto dietro una colonna. -Sto bene. Te lo garantisco. Piantala di seguirmi o la mia amica Leanne penserà che tu sia diventato un perseguitatore pazzo.-
E la partita arrivò. Il tempo era, se possibile, peggiorato ancora di più. Il vento sferzava sul volto dei giocatori, la pioggia li inzuppava tutti e la visibilità era minima. Oliver riuscì a parare tutte le volte che i Tassorosso che raggiunsero gli anelli dei Grifondoro, ma le condizioni climatiche impedivano di sentire la cronaca di Lee. Era orribile non sapere a quanto fossero. Angelina gli si avvicinò velocemente. -Siamo cinquanta a zero per noi, ma non si può continuare così. Katie è stata colpita tre volte da un Bolide, Harry vola alla cieca, i gemelli si scontrano fra di loro e temo che Alicia stia per schiantare un giocatore dell'altra squadra. Devi chiedere un time-out immediatamente.- disse la ragazza con una voce così sicura e seria che Oliver non osò ribattere. Pochi minuti dopo erano di nuovo in volo. Hermione Granger aveva incantato gli occhiali del loro Cercatore e ora c'era maggiore possibilità di vittoria. Angelina, Alicia e Katie continuarono a fare del loro meglio, stanche ed infreddolite, mentre i gemelli cercavano di tenere lontano i Bolidi. E poi Oliver lo vide. Uno scintillìo dorato in mezzo a tutta quella confusione. Scorse Diggory partire all'inseguimento del Boccino, mentre Harry dava segno di non averlo notato. -Harry, dietro di te!- urlò il Portiere con quanto più fiato aveva in gola, assistendo alla gara fra i due Cercatori, intenti ad acchiappare la piccola pallina dorata. Fu un attimo ed Oliver capì che qualcosa non andava. Sentì una strana sensazione di gelo che non aveva nulla a che fare con il freddo. Ebbe un senso di spossatezza e paura che gli ricordò un qualcosa di familiare. Poi Madama Bumb fischiò la fine della partita ed Oliver, sceso in picchiata per sapere il risultato, vide la sua squadra stare in piedi intorno a qualcuno che era probabilmente caduto e capì immediamente di aver perso la partita.
Spiegazioni, varie ed eventuali: Questi capitoli erano, per il momento, una sorta di presentazione dei personaggi circa il loro carattere -esclusi i gemelli sui quali si sa di più- e dal prossimo in poi si parlerà dei loro problemi e dei loro guai. Dal momento che i protagonisti -anche se ancora non sembra- sono i gemelli ed Angelina, la storia arriverà fino alla battaglia finale più l'epilogo. Per ora, ovviamente, ho lasciato più spazio agli altri proprio perché dopo -a partire dal Ballo del Ceppo- verranno un po' messi da parte, soprattutto Oliver che finirà la scuola. A presto *-*
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Capitolo 5 *** Capitolo 4 ***
Capitolo 4
-Oliver. Su, Oliver, esci da lì!- sbottò per la quinta volta Katie, bussando alla porta delle docce e sbuffando dalla disperazione. -Voglio affogare, morire e... Merlino, perché non sono caduto io dalla scopa?- lo sentì rispondere da dietro alla porta. -Perché era così che doveva andare. Ti avverto, sto per entrare.- lo ammonì lei, spingendo la porta ed entrando nella stanza. Oliver era appena uscito dalla doccia, i capelli colavano ancora acqua e l'accappatoio era allacciato alla bell'e meglio. Katie arrossì ed immediatamente alzò le mani per coprirsi il viso. -Scusa, non pensavo fossi davvero...- -Da quando arrossisci per così poco? Sicura di star bene?- chiese il ragazzo, divertito dal comportamento strano dell'amica. -Trovarti mezzo nudo non è una cosa da poco. Scusa se mi imbarazza questa situazione.- rispose lei, le mani ancora strette al viso. -Rimani così. Mi cambio in un attimo.- -N... Non p-posso uscire?- balbettò Katie, sentendosi le guance in fiamme e premendo con forza le mani sugli occhi. -Sei senza speranza, Katie.- la voce di Oliver la raggiunse da lontano, assieme ad altri rumori dovuti alla sua vestizione. -Fatto. Andiamo.- -Sicuro di essere tutto... coperto?- domandò ancora lei, chiedendo conferma. -Secondo te? Comunque se vuoi controllare tu...- il tono di Oliver era malizioso, ma Katie non lo notò e si costrinse ad abbassare le mani. L'immagine dell'amico, vestito con la divisa della scuola, fu la prima cosa che vide. -Delusa?- -Sollevata.- Oliver sorrise, prima di tornare cupo e chiederle. -Tu sei davvero convinta che vinceremo la Coppa quest'anno?- Katie, tornata quella di sempre, lo raggiunse. -Abbiamo te come capitano. Possiamo fare di tutto.- gli disse, appoggiandogli una mano sulla spalla e sorridendogli incoraggiante.
-Credete che Katie ed Oliver prima o poi verranno a cena?- domandò Alicia, tagliando con eleganza il suo pollo e non guardando nessuno in particolare. -Katie lo sta convincendo a venire.- chiarì Angelina, picchiettando Fred sulla testa senza un apparente motivo. Fred, che in realtà stava lanciando del cibo al tavolo dei Serpeverde, la fissò stranito e lei dovette spiegare. -Quando parlo vorrei l'attenzione di tutti, F. Anche la tua.- L'amico non replicò, ma accennò un sorriso felice. -Mi piace che mi chiami “F”.- -Sì, siete mielosamente da carie voi due, ma potreste concentrarvi su quanto vi è stato chiesto dalla sottoscritta?- sbottò Alicia, avendo assistito al quadretto dei due per tutto quel tempo. -Secondo me sono andati ad imboscarsi.- pigolò Lee, scribacchiando qualcosa su una pergamena e catturando la curiosità di Alicia. -A chi scrivi?- -A qualcuno.- disse lui, mostrando un'espressione neutra. -Tipica risposta di un cretino.- lo rimbrottò lei, ma Lee non replicò alla provocazione; anzi si alzò dalla tavolata dei Grifondoro e, dopo aver salutato tutti con un semplice cenno, uscì dalla Sala Grande, con la pergamena ancora stretta fra le mani. -Che diavolo gli è successo?- domandò Alicia, inacidita. -A me sembrava normale. Solo perché non ti ha insultata a sua volta, non significa che debba avere un problema. Avrà capito che, oramai, siete amici e siete troppo cresciuti per continuare a comportarvi come dodicenni.- spiegò Angelina con semplicità, zittendo l'amica che non trovò le parole per esprimere il suo disappunto. -A me divertivano quando litigavano.- ammise George che, fino a quel momento, aveva mangiato in silenzio. -Idem.- si unì al coro Fred. -Noi litighiamo ancora! Non parlatene come se fosse tutto finito, mi date fastidio.- ringhiò Alicia, mentre i FAG la fissavano straniti. -Non ho più fame. Ci vediamo nella Comune.- sbottò ancora lei, uscendo a sua volta dalla Sala Grande, i capelli biondi che le oscillavano pericolosamente. -Hai esagerato, Angie.- disse George, servendosi una terza porzione di pasticcio di patate. -Non ho detto nulla di grave. Volevo solo farle capire che se alcune volte, per chissà quale fortunata ragione, Lee non è in vena di battibeccare, non vedo perché lei lo debba provocare a tutti i costi. E' sempre pronta a dargli battaglia, anche quando lui è tranquillo. Non mi piace quando fa così; perché un giorno o l'altro Lee potrebbe davvero arrabbiarsi o prendersela e se devo vedere il gruppo diviso per quella testa calda di Alicia preferisco chiarire tutto ora.- concluse Angelina, annuendo con la testa come a confermare quanto detto. -Non ho capito una sola parola.- soffiò Fred, mentre George annuiva con la bocca aperta. -Meglio così allora.- rispose Angelina, scoppiando a ridere poi, dopo aver visto le espressioni dei gemelli. Oliver e Katie arrivarono pochi minuti dopo, quando oramai i primi piatti avevano lasciato spazio alle seconde portate. -Capitano!- I FAG si erano alzati in piedi in una finta esultazione di gioia. -Siamo contenti che non ti sia affogato neanche questa volta.- disse George, con un'espressione che sembrava voler dire il contrario. -Ringraziate Katie.- ammise Oliver, mentre l'amica chiamata in causa mostrava un sorriso imbarazzato. -Ti uccidiamo dopo, Katie, tranquilla.- ironizzò Fred, facendo ridere tutti eccetto Oliver. -Alicia e Lee?- chiese poi Katie, iniziando a riempirsi il piatto. -Lascia stare, è una lunga storia.- soffiò George, lanciandole un cenno rivolto ad Angelina, intenta a fare un resoconto esatto delle condizioni di Harry. -Si rimetterà, ovviamente. Madama Chips lo terrà sotto osservazione per un po', ma è messo meglio dell'anno scorso. Le osse ci sono tutte.- Oliver sospirò, affranto. -Una ricaduta?- domandarono all'unisono i gemelli, quasi speranzosi. Katie li fulminò con un'occhiataccia, prima di parlare. -Olly, stai calmo. Abbiamo già riflettuto. Non è ancora finita e... - prese fiato, guardando con compassione i tre ragazzi seduti di fronte a lei, che la fissarono impauriti - … Abbiamo tutti concordato sul fatto che potrai allenarci quanto e come vorrai.- I FAG spalancarono la bocca quasi contemporaneamente, ma nessuno osò ribattere. Loro volevano vincere quasi quanto il loro capitano.
-Buongiorno.- salutò Alicia quella mattina, con un'espressione tranquilla e controllata. Si comportava in modo strano da quando avevano perso la partita, ma tutti erano convinti che quel caratteraccio -peggio del solito!- fosse dovuto ad altro. -'Giorno.- risposero i gemelli assonnati, gli unici del gruppo seduti alla tavola dei Grifondoro. -Angelina non è con te?- -Dormiva profondamente e non avevo voglia di aspettarla.- chiarì la bionda, iniziando a servirsi la colazione. -Perfida.- disse Fred con un ghigno, ma lei, stranamente, scrollò solo le spalle. -Vado a svegliarla io. O almeno, chiedo a qualche studentessa di andarla a chiamare.- si corresse George, alzandosi dalla tavola e uscendo dalla Sala Grande. -Katie?- chiese Fred dopo un po', non particolarmente interessato all'amica, ma deciso a conversare con Alicia. -Non so. Era già uscita quando mi sono svegliata. Ed è strano, visto che le ci vogliono le cannonate ogni volta.- Fred accennò una risatina, ma non si informò oltre. -Ed Oliver? Studia ancora delle tattiche di gioco?- domandò lei con lo stesso tono di Fred, che capì come l'amica si stesse sforzando di fingersi curiosa. -Sì e no. Quest'anno ha i M.A.G.O, sai. Credo che stia alzato fino a tardi per i compiti ed il Quiddich... Quindi recupera la mattina, non avendo lezione ad ogni ora.- Alicia annuì e Fred sapeva che stava arrivando un'altra domanda. -Lee?- Il ragazzo sorrise involontariamente; aveva notato un certo interesse in quella domanda, un interesse che prima non aveva udito. -Stava scendendo e sarà qui a minuti. E per la cronaca, anche se forse il mio parere non t'interesserà, credo che tu sia troppo permalosa. Lee non è arrabbiato con te, ma tu non gli rivolgi più la parola. Perché?- Alicia gli lanciò un'occhiataccia, ma Fred non si scompose. Non era lei la ragazza di cui aveva paura... Angelina poteva essere anche peggio. -Togli pure il “forse”, il tuo parere non m'interessa. Non ce l'ho con Lee comunque, ma visto che sono stata accusata di cercare la lite, ho smesso ufficialmente di parlargli. Così sarete tutti contenti, no?- -Eh?- -Oddio, quanto siete stupidi voi ragazzi. Se non ve lo diciamo con parole chiare non ci arrivate mica.- sbuffò Alicia, alzandosi corrucciata e lasciando solo il ragazzo che si grattò la testa confuso ed ignaro di quello che era successo.
L'umore di Alicia migliorò decisamente quando i Corvonero stracciarono i Tassorosso, rimettendo Grifondoro in gara per la Coppa. Oliver, forte della promessa di Katie, non dava loro tregua, facendoli allenare anche con le peggiori condizioni climatiche. Freddo e neve non erano più un ostacolo per lui e non dovevano esserlo per la squadra. Lee, per via degli allenamenti, non vedeva i suoi amici da un bel po'. La squadra era troppo stanca dopo per potersi fermare un attimo a chiaccherare e la mattina, ancora indolenziti, parlavano a stento. Da una parte Alicia era felice di questa sorta di allontanamento da parte di Lee, almeno nessuno l'avrebbe sgridata per il suo caratteraccio, dall'altra, però, il resto del gruppo iniziava a temere che Lee avrebbe potuto stancarsi di loro e cercarsi degli amici più presenti. -Ehi, amico, gita ad Hogsmeade?- proposero all'unisono i gemelli, non appena videro Lee di fronte alla bacheca dei Grifondoro. -Ovvio, ragazzi! Solo che non credo di poter stare tutto il giorno con voi.- disse lui, con nonchalance. -Appuntamento?- chiese Fred, a cui era spuntato un sorrisino divertito. -No, purtroppo. Ho altri impegni; però per metà pomeriggio sono dei vostri.- -Perfetto. Ora occorre solo avvertire Oliver e le ragazze.- disse George. -Le ragazze lo sanno già.- la voce di Angelina fece pietrificare George, mentre Fred la stritolò affettuosamente. -L'ho letto stamattina e per loro va bene. Quest'anno noi andremo tutte a casa per Natale.- spiegò brevemente la ragazza e quasi si strozzò per l'aumento di pressione delle braccia di Fred. -Ehi!- -Scusa, Angie, ma credo di aver capito male.- -No, hai capito benissimo, Fred. Noi ragazze torniamo a casa dalle nostre famiglie. I miei hanno saputo dei Dissennatori e sono spaventati. Penso che per i genitori di Alicia e Katie sia lo stesso.- sbottò Angelina. -Così ci costringi a tornare alla Tana e lì c'è Percy!- disse George, con tono da disperato che non impietosì la ragazza. -Potete rimanere qui anche senza di noi.- puntalizzò lei. -Non sarebbe la stessa cosa.- sbuffò Fred, fingendosi affranto. -Tanto oramai abbiamo deciso, quindi puoi anche smetterla.- s'intromise Alicia, arrivata in quel momento con Katie ed Oliver che aggiunse. -Anch'io tornerò a casa quest'anno.- -Idem.- soffiò Lee, facendo voltare i gemelli che, increduli, lo fissarono come se il ragazzo li avessi ingannati. -Ve l'avrei detto!- si difese lui, alzando la mani in segno di resa. -Come vi pare. Oliver, mi meraviglio di te! Sarà il tuo ultimo Natale ad Hogwarts e preferisci andartene via.- disse Fred, cercando di risultare convincente. -Non sarà il Natale a mancarmi il prossimo anno.- sospirò Oliver (e Angelina giurò di aver notato lo sguardo del ragazzo andare verso una ragazza di sua conoscenza) e riprese -Se foste rimasti tutti qui, avrei anche accettato.- -Non aggiungere altro, Ollie. Una gita insieme ad Hogsmeade basterà per ricordarti di noi.- proruppe Katie e il suo sorriso parve a tutti più radioso. -Amen.- concluse Fred teatralmente.
-Dove diavolo sono finiti quei due?- tuonò Alicia indispettita, battendo ritmicamente un piede a terra. Angelina fece spallucce, evidentemente offesa dal fatto che i gemelli non l'avessero avvertita del ritardo. -Mi sono rotta di aspettare, però. Andiamo, ragazzi. Ci raggiungeranno.- concluse Angelina, mentre Katie, rimasta indietro, lanciava un'ultima occhiata verso l'entrata del castello. -Angie, non possiamo aspettare ancora cinque minuti?- propose la più piccola, tentando di intenerirla. -Non rompere, Katie. Abbiamo aspettato abbastanza!- abbaiò Alicia, furiosa. Angelina alzò gli occhi al cielo, calmissima. -Facciamo così: Oliver, ti va ti prenderti cura della pulce mentre noi iniziamo ad andare?- Oliver alzò un pollice in segno di approvazione. -Bene. Vedi, Alicia? Siamo tutti contenti.- continuò Angelina, mostrando un sorriso convincente. -Ti sembro contenta, io?- sbottò la bionda, irritata. -Tu non lo sei mai, per cui va tutto bene.- rispose ancora Angelina, prendendola a braccetto e seguendo gli ultimi studenti diretti ad Hogsmeade.
Fred e George arrivarono sul tardi, assieme ad un Lee piuttosto stressato. Alicia era a dir poco furiosa, ma riuscì a trattenersi mandando giù sorsate di Burrobirra. -Dove eravate finiti voi due?- domandò Angelina, esasperata. -Te lo diciamo dopo, A.- le rispose Fred, facendole l'occhiolino. -Lee, sei sicuro di star bene?- chiese Katie, mentre Oliver si alzava verso il bancone per ordinare altre Burrobirre. -Sì, c-certo.- disse lui, mostrando un sorriso a dir poco inquietante. Alicia sbuffò all'interno del bicchiere, per cui tutti finsero di non averla sentita. Una volta che tutti ebbero da bere si creò una strana atmosfera. Oliver e Katie si lanciavano strane occhiatine, Alicia guardava dappertutto tranne Lee e i FAG assistevano a queste scene impotenti. Fu Angelina ad avere l'idea brillante di svignarsela. -Ragazzi, ho dimenticato il cappello da Zonko. Mi accompagnate?- chiese la ragazza, rivolta ai due migliori amici. Alicia, perspicace, si irritò subito. -Non avevi un cappello.- -Sì, invece.- -Ti dico di no.- insistette la bionda, assottigliando gli occhi talmente tanto da rendersi la vista appannata. -E io ti dico di sì. Andiamo, gemelli.- concluse spiccia Angelina, facendo alzare i Weasley e uscendo rapidamente. -Io e Katie dobbiamo passare al negozio di scope. Katie vuole comprare un nuovo manico, vero?- domandò Oliver tranquillamente. Katie annuì. -Già. E' un regalo anticipato dei miei. Può accompagnarmi solo Ollie; voi state pure qui al caldo.- disse la ragazza ed Alicia sapeva che era sincera. Katie non diceva mai bugie e non ingannava mai nessuno, a differenza di Oliver che sembrava voler scappare il più velocemente possibile da quel tavolo. -Andate allora. Poi vi raggiungiamo.- riuscì a dire Lee, timoroso però di rimanere solo con Alicia. -D'accordo. A dopo.- Uscirono in fretta e in un attimo Lee fu costretto a cercare un qualche pretesto per fare conversazione con l'amica. -Allora...- -Non m'interessa dove sei stato.- lo interruppe Alicia, guardandolo per la prima volta -E non m'interessa il motivo per cui hai cambiato atteggiamento nei nostri confronti. Fatti tuoi.- -Io non ho cambiato atteggiamento! Siete voi che parlate solo di Quidditch, fate allenamenti di Quidditch e... a momenti sognate anche il Quidditch.- si difese Lee, alzando un po' la voce. -Cos'è allora, una ripicca? Ci stai escludendo perché abbiamo interessi diversi? Molto maturo, Jordan.- sbuffò la ragazza, incrociando le braccia al petto e allontanando nuovamente lo sguardo. -Voi state escludendo me! E scusa se cerco di vivere la mia vita e non mi concentro solo su di voi. Siete miei amici, d'accordo, ma non siete tutto per me.- Alicia si voltò di scatto verso il ragazzo. -Grazie tante, Jordan. E' bello avere un amico come te.- -Hai capito cosa intendo. Siete importanti, ma questo non vuol dire che io debba sempre essere pronto ad aspettarvi. Io faccio altro nella vita oltre il cronista.- -Tipo?- proruppe lei, livida. -Tipo fatti miei.- rispose Lee, stranamente spavaldo. -Tipo il posto dove sei stato prima di venire qui?- continuò ancora Alicia, cercando di farlo confessare. -Sì, esatto.- -E che posto è?- Lee la guardò scettico: Alicia era al limite, lo sapeva bene, ma questa volta non gliel'avrebbe data vinta. -Hai detto che non t'interessava.- soffiò lui, incerto. -Ora lo voglio sapere.- -Non basta volere una cosa per ottenerla. Anch'io vorrei tante cose, ma mi dovrò accontentare di quelle che posso raggiungere.- -Ma di che accidenti stai parlando?- sbottò Alicia, incapace di comprendere il discorso del ragazzo. -Niente, lascia perdere.- biascicò lui, cupo. -Sai qual è il vero problema, Jordan? E' che tu stai con noi solo per convenienza. Quando troverai un gruppo, e forse l' hai già trovato, che ti darà maggiori attenzioni, te ne andrai senza dirci nulla. Quindi, semplifica le cose a tutti, e vattene adesso, perché io mi rifiuto di essere amica di un approfittatore come te.- concluse Alicia, alzandosi dal tavolo e lasciando il locale. -Bell'uscita di scena, Spinnet.- fu il solo commento che Lee riuscì a fare.
Spiegazioni, varie ed eventuali: La prima prova è andata e quale festeggiamento migliore se non postare un capitolo di questa storia? Iniziano ad esserci i primi dissapori e le prime VERE liti, specialmente fra Lee ed Alicia. Inoltre si è formato un altro gruppo nel gruppo: Oliver e Katie, il più grande e la pulce, come la chiama il gruppo. I discorsi di Alicia sembrano essere senza senso, ma più in là si scoprirà la logica dei suoi ragionamenti, sempre contro il povero Lee! xD Il prossimo aggiornamento sarà DOPO gli esami, di sicuro. Per cui a presto e un bacione. |
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Capitolo 6 *** Capitolo 5 ***
Capitolo 5
-Fiuu, sei stata grande Angie, non riuscivo più a sopportare quel gelo che si era creato.- disse Fred, percorrendo assieme ad Angelina e a George le viuzze del villaggio. -Lo dici a me? Il gruppo si sta sfaldando ogni giorno di più e non riesco a capirne il motivo.- rispose la ragazza, mostrandosi per la prima volta preoccupata. -Alicia e Lee si comportano in modo strano in effetti.- disse George, confermando l'ipotesi dell'amica che annuì cupa. -E non hai notato Oliver e Katie? Sembrano sempre racchiusi nella loro bolla ed isolati dal resto di noi.- continuò Angelina, seria. -Secondo me state esagerando entrambi. Lee ed Alicia sono strani di natura, è il loro carattere; mentre la pulce ha sempre avuto un debole per il Capitano che la vede come una sorella minore. Nessuna bolla e nessun isolamento.- concluse Fred, cercando di chiudere quell'assurda conversazione. -Come puoi farla tanto facile? I nostri amici hanno dei problemi e dobbiamo aiutarli. Non posso credere che tu sia così... insensibile.- disse Angelina, iniziando a scaldarsi. -Io non sono insensibile, solo realista. Forse avranno dei problemi, ma non sono affari che ci riguardano. Meno ci mettiamo in mezzo, meglio stiamo.- spiegò Fred, mostrando un sorrisone da bambino, che, stranamente, irritò ancora di più l'amica. -Cosa farai quando io avrò un problema, Fred? Te ne infischierai come stai facendo ora? Sei... Sei proprio stupido, non voglio più parlare con te.- scoppiò lei, correndo via dai gemelli che, poterono giurarlo, l'avevano sentita singhiozzare. -Ma che ho detto?- sbottò Fred, confuso. George scoppiò a ridere, ma riuscì comunque a dire. -Fratello, Angelina sarà pure un maschiaccio, ma, sotto sotto, è pur sempre una ragazza.-
-Caspita, come sono diventati costosi i manici di scopa!- esclamò Katie, una volta uscita dal negozio con Oliver che sorrise. -Almeno ora hai un manico di scopa decente.- -Ehi, la mia Scopalinda andava forte, ma per colpa di quello stupido temporale ora sembra come impazzita. Oscilla pericolosamente ogni volta che mi avvicino.- spiegò Katie, con una faccia talmente buffa da far ridere nuovamente l'amico. -Certo è andata peggio a Harry. La Scopalinda non è una Nimbus 2000.- continuò ancora lei, indicando al ragazzo una panchina. -Sai, questi mesi sono volati. Non posso credere che sia già Natale, ma non vedo l'ora di trascorrere un po' di tempo con la mia famiglia. Mi manca persino Sam.- disse Katie, sedendosi scomposta- E poi...- -Merlino, Katie, quanto parli!- la interruppe Oliver, massaggiandosi le tempie. -Scusa, non lo faccio apposta. Sai che sono una chiaccherona oltre che una sfortunata cronica.- -E questo cosa c'entra?- Katie fece spallucce. -Non lo so, era per parlare.- Oliver alzò gli occhi al cielo e a Katie scappò una risata, che fece sorridere anche lui. Era impossibile rimanere serio con quella ragazza. Era come un cagnolino in cerca di continue attenzioni. -Comunque, il prossimo anno mi dispiacerà non vederti tutti i giorni.- riprese Katie, il tono della sua voce, di solito semplice e frizzante, si era fatto serio. Oliver le prese la mano e lei arrossì come sempre. -Anche a me, pulce; ma non sarai sola. Gli altri ti faranno compagnia. Sei la nostra mascotte, lo sai.- Katie sorrise ed arrossì ancora di più, ma voleva essere certa che avesse capito. -Però non ci sarai tu e non sarà la stessa cosa.- Oliver non rispose, conoscendo bene le teorie del gruppo sui presunti sentimenti che Katie provava per lui. -Promettimi che rimarremo amici per sempre.- disse ancora Katie ed Oliver si sciolse: gli altri si sbagliavano. -Te lo prometto.-
-Ah, sei qui, impiastro.- disse Fred, raggiungendo Angelina che si era seduta sulla neve, sotto un albero spoglio. -George mi ha mandato a cercarti e mi ha fatto notare la mia mancanza di tatto. In mia difesa posso dire che sono un ragazzo, per cui è normale. Anzi, sono al di sopra della media. Ron è senza speranze. Tieni.- disse Fred, sedendosi accanto a lei e passandole uno strano oggetto. -Che cos'è?- chiese Angelina, gli occhi ancora arrossati dal pianto. -Un peluche a forma di renna.- -Originale.- commentò lei, sarcastica. -E' Natale, che ti aspettavi?- Angelina accennò un sorriso e lo ringraziò. -Mi spieghi cosa ti è preso?- domandò Fred, evitando di guardarla negli occhi per paura di sentirsi in colpa. -E' una cosa stupida da dire. E' una tipica cosa da ragazze.- sbuffò Angelina, osservando con attenzione il peluche. -Dilla lo stesso, proverò a capire.- Angelina prese un bel respiro e poi partì. -Voi siete gli amici più cari che ho al mondo, con voi mi diverto, rido, scherzo. Insomma vi sento quasi come una seconda famiglia.- Fred annuì, facendole capire che per lui era lo stesso. -E... lo so che stupido ed anche un po' folle, ma io ho sempre e costantemente il terrore di perdervi. In qualsiasi modo tu possa intendere la parola “perdere”.- chiarì Angelina, ad un'occhiata perplessa del ragazzo. -Tu non vuoi credermi, ma ti dico che qualcosa sta succedendo. Vi conosco come le mie tasche e noto alcuni atteggiamenti ed alcune sfumature dei vostri caratteri che tu, forse, non riesci a vedere. Mi sento come una sorta di mamma che ha paura di vedere i figli andarsene di casa. Il primo settembre, sul treno, quando il Dissennatore è entrato, io vi ho... visti morire ad uno ad uno e... ovviamente la frattura che si è creata fra Alicia e Lee non è così grave, ma vedere che tutti la prendete alla leggera mi fa pensare che via via vi siate stancati di stare tutti insieme. Siamo tutti così diversi, così distanti, apparte te e George, ci unisce solo il Quidditch e ho paura che, una volta finita la scuola, ognuno prenderà una strada diversa. Questo non lo voglio, Fred, vi voglio anche... nella mia vita... fuori Hogwarts.- concluse Angelina a fatica, imbarazzata da quel lungo discorso. Fred la strinse, facendola appoggiare alla sua spalla. -Angie, diventi ogni giorno più interessante e questo mi terrorizza.- -In maniera positiva o negativa?- -Non lo so ancora.- Angelina sorrise. -Posso fare un'altra cosa da ragazza?- -Tanto vale.- La ragazza si allungò verso Fred, dandogli un bacio sulla guancia. -Grazie.- -Mi ci potrei abituare a queste tue fuoriuscite femminili.-
Il Natale trascorse sereno e, in un battito di ciglia, gli studenti furono costretti a tornare alla vita di tutti i giorni, fatta di lezioni e di ore spese a studiare. Oliver, passate le vacanze, iniziava a temere i M.A.G.O, per cui si mise a studiare seriamente, alternando i buchi con qualche allenamento di Quidditch. Alicia ed Angelina fecero lo stesso, preoccupate dalle continue minaccie dei professori circa i G.U.F.O. Lee ed i gemelli, invece, erano più sereni. Il primo si faceva vedere raramente -e sempre quando Alicia non era nei paraggi- e gli altri due continuavano a divertirsi e ad organizzare scherzi come sempre. Katie, l'unica a non avere l'incubo degli esami, trascorreva molto tempo con la sua amica Leanne, scaricata da poco da un ragazzo di Tassorosso. Fred, però, memore della paura di Angelina, aveva deciso di far chiarire Alicia e Lee una volta per tutte e soprattutto di trascorrere un po' di tempo tutti insieme. -Ragazze, niente studio stasera.- disse il ragazzo, rivolto ad Angelina ed Alicia, intente a scambiarsi gli appunti di Pozioni. -Abbiamo un programma da seguire.- spiegò la prima, mostrandogli un enorme foglio evidenziato. -E' gennaio, Angie! C'è ancora tempo per il ripasso.- -Per me va bene. Sono stufa di stare sui libri.- sospirò Alicia affranta. -Peeerfetto. Angelina, non accetterò un “no” come risposta. Ci dovete essere tutti.- protestò Fred, sottolineando l'ultima parola e facendole chiaramente capire che era importante. -D'accordo allora.- -Ehi, un attimo... Con “tutti” intendi proprio tutti?- domandò Alicia, cercando di mantenersi sul vago. -Sì, intendo anche Lee. Ha appena accettato e Katie non ci dirà di no. Il vero problema è Oliver.- continuò Fred, evitando lo sbuffo sconsolato di Alicia. -Manda la pulce a chiederglielo. Non le dirà di no.- propose Angelina, tornata con gli occhi al suo ripasso. -Bell'idea! Okay, allora alle otto nel nostro dormitorio.- -E i vostri compagni di stanza?- domandò Alicia, stranamente curiosa. -Chi, Williams ed Anderson? Sono degli idioti! Il primo è troppo noioso ed il secondo troppo pieno di sé. Troverò il modo per sistemare entrambi.- rispose Fred e ad Alicia non sfuggì lo sguardo complice fra lui ed Angelina. -Bradley avrà sicuramente qualche appuntamento.- disse Alicia, come se nulla fosse. -Non posso credere che tu conosca un idiota come quell'Anderson! Non puoi essere nostra amica e poi frequentare gente del genere.- sbottò Fred, accusandola. -Io non frequento nessuno, ma sapete com'è fatta mia madre. Non vuole sentire ragioni.- Alicia era la più ricca del gruppo. La madre era un pezzo grosso al Ministero ed il padre, babbano di nascita, era un famosissimo chirurgo. Facevano parte dell'alta società e la madre, da quando Alicia era diventata “signorina”, puntualmente le presentava qualche pretendente adatto a lei. Bradley Anderson sarebbe stato perfetto per Alicia. -E con Perry cosa t'inventerai?- chiese poi Angelina, alzando lo sguardo verso Fred. -Perry.- ripetè lui disgustato -Non sapevo neanche che si chiamasse così. Una lettera differenzia il suo nome da quello del mio pomposo fratello ed in effetti si assomigliano parecchio. Chiederò consiglio a George e lo faremo sparire per quell'ora.- -Okay.- disse Angelina, sperando non fossero troppo esagerati con Williams, mentre Alicia sperò l'esatto opposto.
Alle otto erano tutti in Sala Comune, pronti per quella strana festa messa in piedi dai gemelli, anche se alcuni giurarono che l'idea fosse partita unicamente da Fred. -Ragazzi, c'è un problema.- disse George, facendo da ambasciatore per il fratello. -Quale?- chiesero all'unisono Katie ed Oliver, per poi guardarsi e scoppiare a ridere. Alicia li guardò allibita. -Williams è irremovibile. Per lui i G.U.F.O sono la vita e, anche se conosce il programma a memoria, studierà da qui fino a giugno.- spiegò George, mostrando un'espressione schifata. -Il mio dormitorio è libero. Leanne e le altre non ci sono.- propose Katie, con praticità. -Sì, ma noi non possiamo salire nei dormitori femminili.- disse Lee, scartando l'opzione. -Venite da me. Caccerò i miei compagni in Biblioteca.- provò Oliver e la maggior parte si dichiarò d'accordo. -Katie, tu dormirai da noi come sempre.- disse Angelina -Così non sveglierai le tue amiche tornando.- E la festa iniziò tra risate e chiacchere di gruppo. Sebbene all'inizio tutti fossero sparsi fra di loro, con l'aiuto dell'organizzazione di Fred, riuscirono a stare tutti insieme e divertirsi. Alicia ignorava Lee ed un paio di volte George riuscì a notare che quei due, seppur lontani, riuscivano a comunicare con gli occhi. Lui le stava chiedendo il perché della sua irritazione e lei, di proposito, allontanava lo sguardo. -Fred.- Angelina chiamò il ragazzo che, in compagnia del gemello, stava rovistando in uno scatolone. -Grazie.- disse la ragazza, facendo voltare anche George che la fissava in modo strano. -Per cosa?- domandò Fred, stranito. -So perché hai fatto tutto questo. Sei il migliore.- concluse Angelina, sfoggiando un sorriso più bello e dandogli un altro bacio sulla guancia. -Ah, ma allora la tua è una abitudine.- scherzò Fred, cercando di nascondere l'imbarazzo. -Potrebbe diventarlo.- rispose Angelina, facendogli la linguaccia e tornando dalle ragazze. Dopo un paio di ore comparvero magicamente bottiglie di Whisky Incendiario a volontà. Passò un'altra ora ed Alicia comprese che la festa non sarebbe durata poi tanto a lungo. Katie aveva finito tre bottiglie di whisky da sola, lei che l'alcool non lo reggeva. Angelina, pressata dallo stress per lo studio, sarebbe crollata dal sonno da un momento all'altro e di certo non avrebbero potuto animare la serata lei e Lee che, compreso di averla fatta nuovamente alterare, stava a debita distanza. -Beh, direi che per la pulce si è fatto tardi.- commentò Oliver all'improvviso, cercando di afferrare Katie che rideva e ballava allo stesso tempo. -No, no, no, no, no. Io non sono stanca.- disse Katie e scoppiò a ridere -Sto benissimo e voglio ballare tutta la notteeeeeee.- -Perché non l'hai controllata?- domandò Alicia ad Oliver, cercando di bloccare anche lei la corsa di Katie. -Cosa ne sapevo io? Non ha mai fatto così.- si giustificò lui, offeso. -Ragazzi, è una festa e Katie si sta divertendo. Lasciatela stare.- rise George, dando una pacca sulla testa alla più piccola. -George, non dire idiozie. Olly, inizia a portarla nella Sala Comune e noi...- -No, tu non farai niente, Alicia.- s'intromise Fred, che reggeva un'Angelina mezza addormentata sulla schiena. -Noi le mettiamo a nanna e tu e Lee vi godete la fine della festa. Torneremo subito.- Alicia non era pienamente convinta delle parole dell'amico, ma decise di fidarsi perché quelle due andavano messe a letto subito. Oliver riuscì a prendere Katie e, per evitare un'ulteriore fuga, se la coricò di peso su una spalla, mentre lei scalciava implorante. -La festa è finita, Katie, stanno andando tutti via.- disse Oliver, cercando di convincerla. -Non è vero. Non è vero, vero Alicia? Alicia!! Dov'è Alicia?- chiamò Katie, mentre la diretta interessata alzava gli occhi al cielo rassegnata. -George, vieni anche tu. Angie non è poi così leggera.- commentò Fred in un bisbiglio udibilissimo. -Ti ho sentito.- sbottò lei ad occhi chiusi ed incapace di insultarlo a dovere. Lee ed Alicia rimasero soli, proprio mentre la musica finì. Si squadrarono per un quarto d'ora e Lee sapeva che Alicia sarebbe stata capace di stare in silenzio per tutto il periodo dell'assenza degli altri. -Allora?- disse lui. -Allora cosa?- sbottò lei, pronta a scatenarsi violentemente. -Mi vuoi spiegare cos'hai o vogliamo continuare così fino ai M.A.G.O.?- Alicia sbuffò, segno che per lei non sarebbe importato. -Perché non mi parli più? Non mi insulti, non mi provochi, non rompi. Non sei la solita Alicia, insomma. Non riesci neanche a guardarmi!- tuonò Lee, infiammandosi. -Questo non è vero.- pigolò lei, imbronciata. -Non lo stai facendo neanche ora.- Alicia, che fino a quel momento aveva tenuto lo sguardo basso, lo alzò in segno di sfida. -E perché non ti ho detto dove vado quando non sto con voi, vero? Beh, se proprio ci tieni tanto te lo dirò, ma devi promettermi che rimarrà fra me e te.- -Promesso.- -Sono serio.- replicò Lee e lo era davvero. -D'accordo.- -Sto cercando un lavoro.- -Eh?- domandò Alicia, pensando di non aver capito. -Io non sono come voi. Sapete già cosa volete fare fuori di qui. I gemelli faranno la concorrenza a Zonko e Oliver, Katie ed Angie saranno stelle del Quiddich. Tu addirittura hai due opzioni: Medimago o Cacciatrice. Ed io? A me non piace studiare e non brillo in niente. Non ho sogni particolari e non ho una passione precisa. Non voglio essere un fallito e non voglio lavorare con mio padre. Voglio trovare la mia strada, Alicia e, cercando lavoro forse, capirò qual è.- concluse Lee, allargando le braccia -Tutto qui.- Alicia stette in silenzio un paio di minuti. -Sono un'idiota. Una completa cretina, per non dire stronza inacidita.- disse lei, mostrando un sorriso. -Io direi stronza zitella inacidita.- la corresse lui e lei le lanciò un cuscino in faccia, ma rideva. -Lee, promettimi che quello che dirò da adesso in poi rimarrà fra me e te.- propose Alicia, minacciosa. -Va bene.- -Scusa.- mormorò Alicia e Lee sorrise. Mai Alicia avrebbe ammesso di essersi sbagliata. -Era questo che mi volevi dire?- domandò lui, trattenendo le risate. -Beh, sì.- Lee si avvicinò ad Alicia, che arretrò. -Niente abbracci, Jordan, lo sai.- -Va bene, va bene. Accetto le tue scuse, però.- -Ci mancherebbe.- sbottò lei, con un ghigno. -Credo che questa festa sia stata allestita per noi, sai?- disse Lee, divertito dalla cosa. -Io lo so, invece, ma si sa tra i due sono io quella più intelligente. E quella più bella.- aggiunse Alicia, toccandosi i capelli con fare snob. -E la più arpia.- -Ti uccido, Jordan.- Lee scoppiò a ridere. -Andiamo anche noi? Non credo che quei tre torneranno.- disse il ragazzo, oramai conscio del piano dei gemelli. -D'accordo.- Lee aveva già messo la mano sulla maniglia, quando Alicia lo bloccò. -Non sono stata sincera, Lee.- -In che senso?- domandò lui, confuso. -Non volevo solo scusarmi, ma spiegarti il mio comportamento. Io e te siamo opposti in tutto e il nostro è uno strano rapporto, ma io ti considero comunque un amico. E, non so, vedere che forse avresti preferito altre persone a noi e vedere che io e te non scherzavamo più come una volta... Non mi è piaciuto.- sospirò Alicia, incapace di trovare termini migliori. -Mi stai dicendo che eri gelosa?- domandò Lee, sconvolto dalle paranoie mentali dell'amica. -Non mi piace come definizione. Sono possessiva, per cui mi sarei comporatata così con qualunque di voi. Non sentirti il preferito.- chiarì Alicia, cercando di fargli capire bene il concetto. Lee mostrò il solito, strano sorriso che riservava solo a lei ed annuì, come a confermare di aver afferrato. -Beh, allora...- cominciò lui, iniziando a sentire un leggero imbarazzo. -Vai avanti tu. Non mi piace che ci vedano uscire insieme da un dormitorio vuoto.- spiegò Alicia e Lee annuì. -Buonanotte, Alicia.- le disse, prima di sparire oltre la porta. -Buonanotte.-
-Secondo voi riusciranno a chiarirsi?- domandò Oliver, una volta lasciati da soli Alicia e Lee. -Sì, vedrai che tutto andrà bene, Capitano.- disse Fred, mentre Angelina, che era in gran parte distesa su di lui, mormorava qualcosa di incomprensibile. -Riesci a tenerla da solo? Voglio andare a dormire.- se ne uscì George, lasciando la ragazza completamente fra le braccia del fratello e dirigendosi verso il suo dormitorio senza neanche salutare. -Cos'ha, sta male?- chiese Oliver, cercando di contenere le urla di Katie, ancora sbronza. -Mah, non so, sarà stanco.- rispose Fred, per non destare sospetti. Suo fratello si comportava in modo strano, ma, per il momento, non voleva avvisare nessuno. -Angie, ti devi svegliare.- sussurrò poi Fred, provando a destare la ragazza che aveva gli occhi semi-chiusi. -Non possiamo salire nel vostro dormitorio e se Katie continua ad urlare sveglierà l'intera Casa.- provò Oliver, mentre Katie iniziava a ridere a crepapelle. -Angelina!- tuonò Fred, scuotendola con forza. -Ho capito, ho capito.- soffiò lei, sfregandosi gli occhi ed allontanandosi da Fred per prendere Katie. -Ma non posso portarla nel mio dormitorio in questo stato ed è fuori questione che la spedisca nel suo. Non avete un sonnifero o un qualcosa che la plachi?- proruppe Angelina, al limite della sopportazione. -Prova con queste. Le prendo quando non riesco a dormire per lo stress.- disse Oliver, porgendole un tubetto arancione. -Andrà bene? E se è allergica a qualcosa?- chiese Fred, non particolarmente sicuro. -Andrà benone; ma se preferisci, rimani tu con lei fino a quando l'effetto dell'alcool non sarà finito. Dopotutto siete stati tu e George a portare il whisky.- lo accusò Angelina, troppo assonnata per ragionare. -Dalle quelle pastiglie e facciamola finita.- sbottò Fred, mentre la ragazza faceva ingogliare all'amica due pasticche di sonnifero. -Non saranno troppe?- domandò poi Angelina, dopo che Katie l'aveva oramai ingurgitate. -S'addormenterà prima.- rispose Fred, facendo spallucce e gli altri due lo guardarono disperati. -Che ho detto?- -Si sta rilassando. Portala ora su.- disse Oliver, provando a passarla ad Angelina. -Ragazzi, vi ho mai detto che siete i migliori amici del mondo?- proruppe Katie all'improvviso, mostrando un sorrisone enorme. -Sìsì, lo sappiamo, ma ora segui Angie.- disse Fred, per tagliar corto. -E vi ho detto che vi voglio tanto, tanto bene?- -Portala via, Angie.- commentò Oliver, trattenendo le risate. -E che ogni notte piango per addormentarmi?- Angelina si bloccò sul posto, Fred rimase immobile e ad Oliver cessò la voglia di ridere. -Sì, perché io ho assistito alla morte dei miei nonni. Avevo due anni per cui il ricordo non è nitido, ma c'è. Non riesco a dimenticarmi il volto di mia nonna che, invece di combattere, si preoccupava che io fossi al sicuro, che io scappassi in tempo; mentre mio nonno lo tratteneva, sì insomma tratteneva Voi-Sapete-Chi, nell'altra stanza, per salvarci. Io... io ricordo il loro ultimo abbraccio, le loro ultime parole. “Che tu possa sempre essere felice. Sempre”.- concluse Katie, iniziando a singhiozzare e a tremare. Angelina la abbracciò, prima di prenderla in braccio e portarla a dormire. Il giorno seguente si sarebbe dimenticata senz'altro della sua confessione. Oliver e Fred rimasero fermi ed in silenzio per un altro quarto d'ora, proprio mentre Lee usciva dal dormitorio. -Ehi, che facce che avete! E' successo qualcos'altro?- -No, ma mi sa che sta per succedere.- rispose Fred, guardando Oliver stringere i pugni e soffocare la rabbia. Un altro problema da risolvere stava per colpire tutti loro.
Spiegazioni, varie ed eventuali: Passo il 5 luglio, quindi posso anche permettermi di aggiornare xD (in realtà no, ma provo ad autoconvincermi xD) Bon, cose da chiarire in questo capitolo... Niente di particolare. Katie ha confessato un suo importante segreto, George d'altra parte sembra avere qualcosa da nascondere. Angelina e Fred iniziano ad avvicinarsi e Lee ed Alicia hanno fatto pace... ma dureranno? Dimenticavo: Katie dorme spesso nel dormitorio di Angelina ed Alicia, perché la maggior parte delle volte fanno tardi e non vuole svegliare le sue compagne di stanza. Dorme o nel letto dell'una o dell'altra, anche se spesso va da Alicia, che ha paura del buio. Vi avverto, questo è solo l'inizio.... Muahmuahmuahmuah Okay, la smetto. Un grazie a tutti coloro che l'hanno aggiunta ad una delle liste. Un bacione enorme e a presto.
ECCO ALICIA E LEE
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Capitolo 7 *** Capitolo 6 ***
Capitolo 6
Quando Katie si svegliò quella mattina non ricordò nulla della sera precedente, ma a giudicare dal forte mal di testa riuscì a comprendere di aver esagerato con l'alcol. Fu la prima a svegliarsi, Angelina dormiva profondamente ed Alicia, accanto a lei, era accucciata sotto le coperte come sempre. Cercò di fare meno rumore possibile e sgusciò fuori dalla stanza, diretta al suo dormitorio. Leanne si lamentava spesso del fatto che Katie non si trovasse mai nel suo letto al suo risveglio, per cui la ragazza aveva deciso di accontentarla almeno il giorno del suo compleanno. Riuscì a buttarsi sotto le coperte giusto in tempo, dal momento che Leanne andò a controllare pochi secondi dopo e Katie finse di essersi appena svegliata. -Quasi non ci credo.- le soffiò Leanne, sorridendo. -Buongiorno anche a te, eh.- rispose Katie, poi saltandole addosso -Auguroni, vecchia!- -Shh, così sveglierai le altre.- -Ah, già, è vero. Ma oggi dobbiamo assolutamente festeggiare.- riprese a bassa voce Katie, stringendola in un abbraccio. -Abbiamo festeggiato ieri.- replicò Leanne, mettendo su il broncio. -Lo so, lo so, ma ieri sera proprio non potevo venire. Fred aveva organizzato una festa per mettere pace fra Alicia e Lee. Tu sai quanto quei due siano difficili.- si giustificò la ragazza, cercando di mostrare la sua espressione più dispiaciuta. Leanne sorrise, grata che l'amica si fosse scusata. -Okay, okay. Aspettiamo che si sveglino le altre e poi festeggiamo tutto il giorno. Ma prima posso chiederti una cosa?- Katie annuì con vigore. -Perché hai del rossetto sul naso?-
-Buongiorno a tutti.- I presenti si voltarono stupiti verso la fonte della voce, indecisi se commentare o meno. Alicia Spinnet, la gelida e perfida Alicia Spinnet, quella mattina sembrava felice e sorridente, gli occhi, stranamente, non erano assottigliati od annoiati come al solito. Lee sorrise di sottecchi e si servì una seconda porzione di porridge, sotto l'analisi attenta di Angelina. -Wow, Alicia, a cosa dobbiamo tutta questa allegria stamattina?- chiese Fred, non riuscendo a trattenersi. -Beh, diciamo che la festa ha eliminato tutto quello stress accumulato per lo studio.- rispose prontamente lei. -Lo studio, certo.- commentò Fred, facendo ridere di nascosto Angelina. -E gli altri?- domandò Alicia, prendendo posto accanto Lee senza le sue solite espressioni disgustate. -Katie trascorrerà tutta la giornata con le sue amiche. Oggi è il compleanno di Leanne.- spiegò Angelina, bevendo l'ultima sorsata del suo succo. -Oliver e George?- chiese ancora Alicia, facendosi passare una fetta di pane da Lee. -Oliver arriva fra poco, George non lo vedo da ieri sera.- commentò Angelina, chiedendo con gli occhi a Fred che fece spallucce. -Siamo gemelli, non siamo siamesi. Stamattina, quando mi sono svegliato, non c'era.- Oliver arrivò prima che Angelina potesse replicare e la sua espressione era tutt'altro che allegra. -Allora, avete raccontato loro quello che è successo?- chiese lui, sedendosi, ma non toccando cibo. -Allora è successo qualcosa! La risposta di Fred, ieri, mi suonava alquanto strana.- ci tenette a dire Lee, sbuffando. -Perché, cos'è successo? Spero non qualcosa di grave.- soffiò Alicia, preoccupata dall'espressione di Oliver. -Katie.- fu la sola risposta di Fred ed Alicia parve più serena. -Oltre ad aver usato il mio rossetto per imitare la renna Rudolph, cos'altro ha combinato?- domandò lei, servendosi delle uova. -Perché sembri tranquilla?- chiese Oliver, spazientito. -Perché quando si tratta di Katie tu sei sempre iper-protettivo, per cui credo che non sia nulla di eccessivo.- chiarì Alicia, calma. -Questa volta è un po' più complicato.- disse Angelina -Ieri... Ieri Katie, presa dall'alcol, ci ha confessato che ogni notte piange prima di addormentarsi.- -E perché mai?- chiese ancora Alicia, fra un boccone e l'altro. -Per la faccenda dei suoi nonni. Non ci aveva detto che era lì quando è successo, che i suoi nonni si sono sacrificati per salvarle la vita.- Alicia lasciò cadere la forchetta e spalancò la bocca. -Fine, Spinnet.- ebbe ancora la voglia di commentare Lee per smorzare la tensione, ma riuscendoci appena. -Secondo voi ricorda di aver detto quelle cose?- -Non credo, Fred, altrimenti sarebbe corsa ad inventarsi una scusa. L'alcol o qualcosa del genere.- disse Oliver, bevendo solo un po' di limonata. -Ma... magari è così, no?- provò Alicia, speranzosa. -L'alcol scioglie la lingua, non porta a mentire così spudoratamente.- replicò Oliver -Comunque io voglio vederci chiaro.- -Non avrai intenzione di parlargliene?- sbottò Angelina, incredula. -Ovviamente. Quando volevate far riappacificare questi due, io ero d'accordo. Fidatevi di me questa volta. Stavolta sarò diretto.- concluse Oliver, facendo per alzarsi. -Aspetta almeno fino a stasera, Olly. Non rovinare il compleanno di Leanne.- lo bloccò Angelina, alzandosi a sua volta. -D'accordo, ma stasera le dirò tutto.- disse lui, congedandosi e lasciando la Sala Grande. -Non ci posso credere. Perché diavolo Katie non ce l'ha detto?- proruppe Alicia, mangiando con avidità il resto delle sue uova -Adesso sono nervosa e non so come comportarmi.- -Però l'appetito ti è rimasto.- disse Lee ed Alicia gli lanciò un'occhiataccia che fece rallegrare Angelina e, di riflesso, anche Fred. -Idiota, aspetta un'ora e poi vedi. Ora corro in biblioteca, prendo gli ultimi libri e poi ci ributtiamo nello studio, Angie. E' l'unico modo per non pensare a Katie.- disse Alicia, con una parlatina così veloce che Angelina la seguì a fatica. -O-okay.- -A dopo.- -Lo sapevo che c'era il vostro zampino sotto.- disse Lee, una volta che Alicia li ebbe lasciati. -Di che parli?- chiese Fred, confuso. -Della festa! L'ho detto ad Alicia, ma lei è così stupida che non l'aveva capito.- continuò Lee ed Angelina capì subito che era stata Alicia, in realtà, ad aver compreso ogni cosa e sorrise. -In realtà è tutto merito di Angie. Fosse stato per me, a quest'ora, non sarebbe cambiato nulla, ma sai com'è fatta questa.- disse Fred, facendo finta di non notare le occhiate stranite di Angelina. -Beh, chiunque sia stato: grazie mille.- ringraziò Lee -Ora scappo, ci vediamo dopo.- Rimasti soli, Angelina si voltò di scatto verso Fred e lo assalì. -Perché cavolo non hai ammesso di aver organizzato tu la festa? Cos'è, ti vergogni?- tuonò lei, infervorata. -Angie, rilassati. Non mi vergogno, ma davvero è stato grazie a te. Non avrei mai organizzato nulla se tu non mi avessi fatto capire che per te era importante.- Angelina rimase colpita dalla sincerità di quelle parole e, improvvisamente, si sentì alquanto imbarazzata. -Davvero?- -Certo. Sei tu la... colla del gruppo.- spiegò Fred, con semplicità. Angelina alzò gli occhi al cielo per la strana analogia. -E tu ne sei il motore.-
-Ehilà, George!- George Weasley, sentendosi chiamato, si voltò di scatto, cozzando con la faccia sorridente di Lee. -Tu e Alicia avete fatto pace, dico bene?- domandò subito il rosso, senza neppure salutarlo. Lee annuì, ma l'espressione divenne sospettosa, comprendendo che qualcosa non andava nell'intonazione dell'amico. Era... finto divertito, ecco. -Tutto bene?- chiese Lee, cercando di capire il suo problema. -Certo, sto bene.- -Sicuro? Perché tu non sei sceso a colazione con Fred e voi due, solitamente, siete inseparabili.- proseguì ancora Lee, curioso. -Ehi, solo perché ogni tanto non stiamo costantemente insieme non vuol dire che io abbia qualcosa. Siamo gemelli, ma siamo due persone diverse e distinte.- si scaldò George, mostrando un lato di sé che non gli piaceva e che Lee non aveva mai visto. -Okay, va bene. Non c'è bisogno di arrabbiarsi. Comunque, hai saputo di Katie?-
-Angelina, potresti non studiare stasera?- le domandò Fred, dopo colazione, mentre si dirigevano entrambi verso l'aula di Incantesimi, senza aspettare Lee, Alicia e George. -Fred, devo studiare. Non posso sperare nella fortuna come fai tu.- rispose lei, alzando gli occhi al cielo esasperata. -Non ti servono i G.U.F.O! Diventerai una Cacciatrice famosa e lo studio non ti sarà servito a nulla.- replicò il ragazzo, certo delle sue convinzioni. -Io non studio per i voti, io studio per arricchire la mia cultura.- Fred si fermò, mostrando un'espressione schifata. -Hai parlato esattamente come mio fratello Perce. No comment.- Alicia li raggiunse prima che Angelina potesse replicare. -Eccomi, scusate il ritardo. Lee e tuo fratello?- -Da quando sono “suo fratello”? Ho un nome anch'io, Alicia.- la riprese George, unendosi agli altri. -Sì, ma rilassati, eh.- sbottò lei, irritata da quello strano modo di rispondere. -Sono qui! Avete sentito la mia mancanza, vero?- scherzò Lee, mentre Alicia guardava ancora in cagnesco George, che sembrava essere tornato tranquillo. -Beh, adesso che ci siamo tutti possiamo anche andare.- disse Angelina, osservando George con un'espressione stranita, il suo comportamento era alquanto sospetto, ma finché Fred non se ne preoccupava, forse era meglio non badarci.
Oliver si tenne lontano da Katie per tutto il giorno, ricordando la “quasi-promessa” fatta ad Angelina di non rovinare il compleanno di Leanne. Provò a studiare, a cercare nuove tecniche di Quiddich, a parlare con i suoi compagni di stanza, ma ogni volta che il suo cervello staccava un minuto rivedeva l'espressione triste di Katie della sera prima e si chiedeva per quale motivo fosse lui il più preoccupato di tutti lì. Calò la sera ed Oliver notò solo in quel momento che aveva sì e no letto tre pagine dal libro degli Incantesimi. Scese nella Sala Comune, ma di Katie neanche l'ombra. Quando il ragazzo notò una figura familiare, davanti al caminetto, si avvicinò. -Ehi, Leanne, sai dov'è Katie?- domandò lui, stranito di non trovarla con la sua amica. -É appena salita. Sarà stanca dopo la giornata che ha fatto passare a me e alle ragazze. So che l'altra sera avete dormito poco e niente, per cui sarà a pezzi.- concluse Leanne, mostrando un sorriso felice per la giornata trascorsa. -Già, immagino. É incredibile come riesca a tirare fuori le energie anche quando sembrano esaurite. Quando si sveglia, le dici che l'ho cercata? Dille che è urgente e che può venire a chiamarmi a qualsiasi ora.- disse Oliver, mentre Leanne annuiva perplessa. -Certo.- -Bene, grazie.- fece per andarsene, ma poi tornò indietro, colpevole -Auguri, Leanne.- E lei sorrise gioiosa.
Katie si risvegliò solo la mattina dopo, le osse le dolevano e si sentiva tutta indolenzita. Leanne e le altre non c'erano, per cui si preparò con molta calma e lentezza. Era sabato e Katie lo avrebbe trascorso con il suo gruppo, come sempre. Scese velocemente e provò a controllare il dormitorio di Angelina ed Alicia, ma loro, come prevedebile, non c'erano. Non vide l'ombra neanche di Lee, Fred ed Oliver, mentre riuscì a scorgere George seduto su una delle poltrone. -Buongiorno!- esclamò allegra, facendo sussultare il ragazzo. -Katie, finalmente! Oliver era in pensiero.- -Si preoccupa sempre troppo. Ho solo recuperato un po' di sonno, tutto qui.- George sorrise e le indicò la poltrona accanto alla sua. -No, non riesco a stare ferma stamattina. Sono così piena di energie che potrei... scalare la montagna più alta senza bacchetta se lo volessi!- concluse, saltando sul posto con vigore. -D'accordo. Inizio a spaventarmi, te lo dico.- commentò George, sorridendo di fronte a quel piccolo vulcano. -Tranquillo, è la mia fase “iper-attiva”. Arriva sempre dopo quella “zombie vivente”.- chiarì Katie prima di diventare seria all'improvviso -Tu stai bene?- -Perché non dovrei star bene?- chiese George, stupito. -Ehi, sono la “pulce”, non la “stupida”. Ho capito qual è il tuo problema.- -Davvero?- -Certo.- disse Katie, annuendo decisa -E non sono neanche stupita.- -Questo non mi fa stare meglio, sai.- sbuffò George, con un'espressione che raramente la ragazza gli aveva visto. -Io capisco ciò che provi. Conosci la mia situazione.- -Sì, ma la mia è una tantino differente, Katie, non credi?- -Beh, in effetti... Forse sei tu che la pensi così, mentre in realtà è più facile di quello che sembra.- -Come può essere facile?- perdurò lui, incapace di comprendere. -Ehi, ho solo quattordici anni! Non posso dirti tutto io! Comunque mia nonna diceva sempre “Non ci saranno sempre giornate di pioggia, prima o poi il sole tornerà a splendere”.- concluse Katie saggiamente e George alla fine si ritrovò a sorridere. -Grazie, Katie.- -Figurati.- George non riuscì a trattenersi e le domandò. -Tu come stai?- Katie perse il sorriso. -Me lo chiedi perché... ?- -Uff, non dovrei dirtelo, ma non resisto. Oliver è preoccupato per te.- disse George, sperando che il Capitano non se la prendesse con lui. -Ripeto: Olly si preoccupa sempre troppo.- -Questa volta è diverso. Tu... Tu non ricordi cos'hai fatto la sera della festa, giusto?- domandò lui, sapendo di star attraversando un sentiero spinoso. -Ho solo alzato un po' il gomito. Volevo divertirmi e...- -No, Katie, dopo la festa. Hai... parlato.- provò a dire il ragazzo, incerto se continuare o no. -Uao, che sorpresa! Io non sto mai zitta, se è questo che intendi.- sbuffò Katie, non capendo il problema. -Accidenti, Katie! Hai parlato dei tuoi nonni... Della loro morte.- Katie sbiancò all'improvviso.
Quando Oliver trovò Katie la vide in compagnia di George, seduti su due poltrone, che parlavano fitto fitto per non farsi sentire. Non osò avvicinarsi, ma attese paziente che finissero il loro discorso. Si alzarono dopo mezz'ora ed Oliver, sollevato, decise di raggiungerli. -Katie, dobbiamo parl...- -Ci ho già pensato io, Capitano, tranquillo.- lo interruppe George, le mani appoggiate sulle spalle di Katie. -Ah, quindi...- -Quindi sto bene, Olly. Ne ho parlato con George ed è tutto a posto.- concluse lei, mostrandogli un sorriso sincero e rivolgendosi poi verso il ragazzo dietro di sé. -Grazie, Georgie.- gli disse, baciandogli una guancia e facendolo ridere. -Solo Fred mi chiama così.- -Lo so, l'ho fatto apposta.- rispose, mostrandogli la lingua e lasciandoli da soli. -Sta davvero bene?- chiese Oliver, non appena Katie fu abbastanza lontana. -Sì, tranquillo.- -Okay, adesso ci sediamo e mi racconti tutto ciò che ti ha detto.- continuò Oliver, facendo per raggiungere le poltrone. -Mi spiace, Capitano, ma le ho dato la mia parola. Non devo parlarne con nessuno, soprattutto con te.- chiarì George, salutandolo con la mano e dirigendosi verso il suo dormitorio. -E perchè?!- tuonò Oliver, cercando di farsi sentire. -Perché ti preoccupi troppo, amico. Davvero troppo.- lo sentì rispondere, prima di udire una porta chiudersi con decisione.
Spiegazioni, varie ed eventuali: Un altro capitolo! Ho fatto una sorta di scaletta di tutte le mie storie, per cui ogni lunedì aggiornerò questa fic. Il prossimo sarò l'ultimo capitolo del quinto anno, per cui l'ultimo capitolo in cui comparirà fisicamente Oliver. Non scomparirà come personaggio e riuscirà comunque a combinare guai, ma sarà meno presente. Il sesto anno, inizio ad avvertirvi, sarà quello più incasinato e quello più ricco di litigi. Ho scritto dei capitoli davvero pieni di sfuriate e, a volte, anche risse xD. Bon, detto questo, ringrazio tutti coloro che l'hanno recensita o aggiunta ad une delle liste. Un mega-bacio e a presto.
Oliver Baston e Katie Bell:
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Capitolo 8 *** Capitolo 7 ***
Capitolo 7
-Quiddich, Quiddich, Quiddich, Quiddich!- -Lee, piantala.- sbottò Alicia, infastidita. -Ma abbiamo vinto, non è meraviglioso? Alicia, dimmi che non sei entusiasta della cosa. Avanti, abbi il coraggio di dire una balla del genere.- le disse il ragazzo, punzecchiandole il braccio con un dito. -Smettila! Sono felice anch'io, ma dopo quello che è successo il Quiddich non è in cima alla lista dei miei pensieri.- spiegò la ragazza, lanciando occhiatine a Katie che sembrava rilassata e tranquilla. -Perché, hai preso anche il vizio di pensare?- rise Lee, beccandosi un pugno sulla spalla che gli fece soffocare la risata. -Dai, Alicia, controllati. Hai sbagliato un rigore durante la partita proprio per il tuo caratteraccio.- la riprese Oliver, serio. -Dici a me di controllarmi? Chi è che piangeva come un bambino, stringendo convulsamente la Coppa?- disse Alicia, facendo ridere tutti al ricordo. -Beh... Mi sono fatto prendere la mano.- chiarì Oliver, arrossendo appena. -Ragazzi, è l'ultimo banchetto che faremo tutti insieme.- se ne uscì all'improvviso Katie, guardando Oliver e mostrando un'espressione triste. -Detto così, Katie, fa pensare che qualcuno di noi morirà atrocemente.- disse Fred con enfasi, mentre George annuiva con un sorriso. -Avete capito cosa intendo. Olly, mi mancherai tanto.- continuò la ragazza, abbracciandolo con troppa foga. Angelina e Alicia si ritrovarono a battere le mani felici, mentre i gemelli e Lee fischiavano maliziosi. -Piantatela voi. Anche tu mi mancherai, pulce, mi mancherete tutti.- concluse Oliver e Alicia si mise subito in mezzo. -Non piangerai di nuovo, vero? Non potrei sopportarlo.- -No, no, proverò a trattenermi.- pigolò lui, ma Angelina riuscì a notare che si era asciugato gli occhi quando pensava di non essere visto. -Di certo non ti mancherà nostro fratello. Guardatelo come è felice.- disse George, indicando Percy che esibiva una baldanza ed una soddisfazione immensa per i suoi M.A.G.O. -Non era poi così male come compagno di stanza.- chiarì Oliver, ma nessuno riuscì a credergli. -Perry Williams sarà un valido sostituto.- replicò Lee, sbuffando triste. -Già.- si ritrovarono a confermare i gemelli per poi scoppiare a ridere. Era da mesi che non pronunciavano una frase all'unisono. -Abbiamo vinto la Coppa del Quiddich, abbiamo vinto la Coppa delle Case. Credo che questo sia stato il mio migliore anno.- proruppe Oliver, sorridendo a tutti. -E i M.A.G.O dove li metti? Non ci hai ancora detto come sono andati.- disse Fred, puntandogli un dito contro a mò di accusa. -Sono andati mediamente bene. Non come Percy, ma bene. E i vostri G.U.F.O?- -Alla grande! Io e Georgie ne abbiamo strappati tre a testa! Incantesimi, Trasfigurazione e Difesa. Siamo dei geniacci.- rispose felice Fred, mentre George conteneva la sua allegria. -La mamma non la penserà allo stesso modo.- e Fred perse il sorriso, ma lo fece acquistare a tutto il gruppo. -Io ne ho presi otto. Sono stata bocciata in Storia della Magia.- disse Angelina dispiaciuta, lanciando un'occhiataccia a Fred come se fosse colpa sua. -Non ti serverà a nulla in futuro.- la incoraggiò Katie, dandole una pacca affettuosa. -Alicia e Lee?- chiese ancora Oliver, interessato. -Questa secchiona ha preso dieci G.U.F.O. Tutte “O”, ovviamente e un “Eccezionale” in Incantesimi.- rispose per lei Lee, scuotendo la testa perplesso. -Invidioso, Jordan? Lui ne ha presi sette.- replicò Alicia, come se fosse un insulto. -Pozioni e Astronomia.- chiarì Lee, ad un'occhiata di Oliver che annuì. -Non ti sono mai piaciute quelle materie in effetti.- commentò l'amico, tornando al suo pollo. -Il prossimo anno, Alicia, continuerai a seguire tutte quelle lezioni?- chiese George, curioso di sapere la risposta. -Bah, non lo so ancora. Antiche Rune ed Artimanzia mi piacciono, ma in fondo non mi servono per diventare Medimago, no?- -Sei così sicura di superare il test d'ammissione?- la stuzzicò Lee ed Alicia gli ringhiò contro. -Sei un deficiente, Lee.- -Lo so, ma tu mi sei comunque amica. Quindi chi è l'idiota qui, eh?- rise il ragazzo ed Alicia, per la prima volta, si ritrovò senza parole. -I tuoi commenti mi lasciano indifferente.- rispose infine, ma non ebbe più nulla da ribattere. -Quest'estate c'è la Coppa del Mondo. Ci andiamo tutti insieme?- proruppe poi Oliver e Katie sorrise divertita. -Non riesci proprio a non parlare di Quiddich.- spiegò lei, quando lui la guardò storto. -Io verrò di sicuro.- disse Lee, servendosi un'altra porzione di fagiolini. -Anche noi.- aggiunsero i gemelli con un sorriso identico. -Io devo chiedere ai miei, ma non ne sono sicura. Forse andremo a New York dai miei nonni.- rispose Angelina, mostrando un'espressione mortificata. -Angie, non preoccuparti, ti racconteremo tutto noi. Minuto per minuto.- disse Fred, facendole l'occhiolino. -Grazie, sei un amico.- -Alicia?- chiese Lee, dal momento che la ragazza non aveva ancora parlato. -Ci andrò senz'altro, ma non so quanto potrò stare con voi. Mia madre vorrà avvicinarmi a Bradley il più possibile.- chiarì, facendo un cenno con la testa al ragazzo poco lontano da loro. -Auguri.- dissero i FAG, per poi sorridere per la frase collettiva. -Mi mancheranno queste cose.- sbuffò Oliver, in modo che solo Katie lo potesse sentire. -Cosa? I FAG che combinano guai, Alicia e Lee che si punzecchiano a vicenda o io che, un giorno sì e l'altro pure, devo andare in Infermeria perché un Bolide mi ha colpita?- ironizzò la ragazza, cercando di contenere il tono nostalgico. -Tutto. Specialmente te.- ammise lui, facendola arrossire senza rendersene conto. -Ragazzi, un brindisi!- saltò su Lee, prendendo il suo succo di zucca. -Ai ragazzi del quinto!- -Jordan, oramai siamo al sesto.- disse Alicia, piccata. -Non ancora, Spinnet, per cui lasciami parlare.- la contraddisse lui e stranamente lei riuscì solo a sorridere. -Ai ragazzi del quinto!- brindarono tutti, facendo voltare non pochi Grifondoro curiosi. -Che l'anno prossimo sia favoloso come questo!- affermò Angelina, colpendo il bicchiere di George. -Che sia ricco di novità!- disse Alicia, radiosa. -Ricco di guadagni.- mormorarono i gemelli, ridendo. -Che Alicia sia un po' meno Alicia!- esclamò Lee, facendoli ridere tutti e beccandosi un altro pugno dall'amica. -Che le persone lontane siano un po' più vicine.- concluse Katie, guardando Oliver che disse. -A noi!- -A noi!-
Spiegazioni, varie ed eventuali: Capitolo cortino, lo so, ma dovevo concludere il quinto anno! Già dal prossimo aggiornamento, i capitoli saranno più lunghi, perché ci saranno tanti avvenimenti e novità (belle e brutte, eh xD). E dal prossimo capitolo, Oliver non ci sarà più come personaggio fisso ç_ç Ovviamente sarà spesso nominato dagli amici -soprattutto da Katie xD- e poi... Basta, non posso dire altro! xD Ringrazio infinitamente tutte le persone che continuano a leggere questa storia. Grazie, grazie, grazie <3 Un bacione. |
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Capitolo 9 *** Capitolo 8 ***
Capitolo 8
Il treno fischiò e partì lentamente per poi sfrecciare dopo la prima curva. Lee Jordan trascinava il suo baule lungo il corridoio del treno, cercando un volto familiare tra la folla degli studenti. Salutò con un cenno del capo Hermione Granger e, dietro di lei, scorse Harry Potter e Ronald Weasley che lo salutarono a loro volta. -Lee!- la voce dei gemelli lo raggiunse subito dopo e, inevitabilmente, si ritrovò ad abbracciarli contemporaneamente. -Ehi, a cosa dobbiamo tanto affetto?- domandò George, liberandosi per primo. -Non ci siamo visti alla Coppa del Mondo e sapete, dopo quel che è successo, ho temuto il peggio.- soffiò Lee, mostrando un'espressione preoccupata. -E siamo a due. Tu e Katie siete dei gufi.- rise Fred, facendo un gesto scaramantico, mentre George lo imitava. -Chi sarebbe un gufo!?- sbottò una voce dietro di loro, che li fece voltare in sincronia. Katie Bell, cresciuta di un anno, si era fatta un po' più alta ed i capelli, sempre stretti in una coda, erano più lunghi di quello che si ricordavano. Era anche abbronzata e mostrava un sorriso radioso, come sempre. -Katie!- dissero tutti e tre i ragazzi, abbracciandola affettuosamente. Era pur sempre la loro mascotte, seppur più grande. -Sì, sì, mi siete mancati anche voi. Ma dovrei riproverarvi tutti. Non vi siete fatti a vedere alla Coppa, gemelli. Ho scambiato due parole con Lee ed ho intravisto Alicia. Grazie al cielo c'era Oliver.- concluse lei, non riuscendo a nascondere un sorriso. -Quindi in sostanza ti abbiamo fatto un favore.- proruppe Alicia Spinnet, facendo il suo ingresso con Bradley Anderson, che li salutò tutti con una mano alzata. -State bloccando il passaggio.- fece notare la ragazza, che era diventata ancora più bella. I lunghissimi biondi capelli le ricadevano sulla schiena e l'abbronzatura sottolineava la delicatezza del suo viso. Il suo carattere, però, era sempre lo stesso. -Che bello rivederti!- esclamò Katie, gettandosi fra le sue braccia. -Anche per me è lo stesso, pulce.- le sussurrò Alicia, in modo che solo lei sentisse quella strana frase detta con dolcezza. -Beh, ora che ci siamo tutti possiamo andare a cercare uno scompartimento, no?- chiese Angelina Johnson, arrivata in quel momento e subito presa d'assalto dai due gemelli ed infine da Lee e le ragazze. -Wow, quanti abbracci. Calma, ragazzi.- commentò Angelina, ridendo. -Brad, ora sono al sicuro. Vai pure dai tuoi amici.- disse Alicia, rivolta al bel ragazzo dietro di lei che le sorrise -con un sorriso perfetto- ed annuì. -Allora ci vediamo dopo, magari.- Alicia gli fece un cenno di assenso e lui li superò, in cerca dei suoi compagni ed amici. -Bradley Anderson, eh?- chiese Katie, non nascondendo un tono malizioso. -Non è come pensi. Siamo diventati amici, tutto qui.- si difese Alicia, pacata. -E dici tutto qui? E' una tragedia. Quel ragazzo è pessimo ed è snob.- obiettò George, mostrando un'espressione disgustata. -Quindi è perfetto per lei.- soffiò Lee a bassa voce ed Alicia non lo sentì. Angelina e Katie, che avevano udito, non riuscirono neanche a sorridere. -Ecco, mettiamoci qui.- disse Fred, aprendo uno scompartimento ancora vuoto. Una volta che tutti si furono seduti, iniziarono a parlare di ciò che era successo alla Coppa del Mondo. -Partita magnifica, eh. Peccato per quel putiferio scoppiato subito dopo.- disse George, come se fosse una cosa da nulla. -Abbiamo anche vinto dei soldi.- ammise Fred, facendo l'occhiolino ad Angelina che replicò preoccupata. -Cosa te ne importa dei soldi? Avete rischiato di imbattervi nei Mangiamorte!- -Tranquilla, Angie, siamo tutti sani e salvi.- rispose Lee, cercando di tranquillizzarla. -Sì, ma Angelina ha ragione. Ho avuto anch'io paura, se non ci fosse stato Oliver...- -Possiamo piantarla di parlare di quello che è successo alla Coppa?!- tuonò Alicia all'improvviso, interrompendo Katie e facendo sobbalzare Lee. -Tutto bene?- domandò Fred, dopo cinque minuti di totale silenzio. -Sì, sto bene. Solo che non mi piace... pensare a quanto è accaduto. Ricordo le urla e la fuga, non è stato bello. Noi ci siamo Materializzati dopo un po', perché io... mi ero persa e, sapete, avevo paura del buio e... Beh, parliamo d'altro, vi va?- mormorò Alicia, cercando di trattenere il tremolìo delle labbra e stringendo i pugni per riuscirci. Lee deglutì a fatica, era in ansia quando la vedeva così. Le ragazze si gettarono a consolarla, mentre i gemelli cercavano un buon argomento da tirare fuori. -Katie, hai detto che hai visto Oliver. Come sta?- chiese Fred, all'improvviso. -Molto bene. E' entrato nel Puddlemere United come riserva.- rispose Katie, riacquistano il sorriso. -Il Puddlemere? Io pagherei per entrare nei Falmouth Falcons. Tifo per loro fin da piccola.- disse Alicia, sognante. -Figuriamoci. Tifi la squadra più aggressiva di tutte. Tipico.- rise Lee per poi riprendere -A me sono sempre piaciute le Vespe di Winbourne.- -Ragazzi, dimenticate che le migliori sono le Holyhead Harpies.- sbottò Angelina, convintissima di ciò che aveva appena detto. -Andiamo, ti piacciono solo perché sono tutte ragazze.- ribatté Fred, deciso. -Non è vero! A voi da fastidio che delle ragazze possano essere migliori dei ragazzi. Tutto qui.- -Come puoi dire una cosa del genere se sono tuo amico.- continuò Fred, incredulo. -Katie, scommetto che da oggi tiferai il Puddlemere, vero?- domandò Alicia, per evitare un litigio fra Angelina e Fred. Katie arrossì, ma negò con la testa. -Io sono fan sfegatata degli Appleby Arrows e lo sarò sempre; ma tiferò Oliver, com'è naturale.- si difese lei, sorridendo. -Era così felice, dovevate vederlo. Ci scriviamo ogni giorno e ci teniamo costantemente aggiornati su tutto quello che succede.- concluse ancora Katie, felice. -Cioè siete come dei fidanzatini mielosi.- disse Alicia, mentre Angelina e i gemelli si ritrovarono ad annuire. -Non stiamo insieme! Siamo... due buoni amici che si tengono in contatto.- rispose prontamente Katie, arrossendo come un peperone. -Certo, certo, ma ti piacerebbe, no?- domandò Angelina, sorridendo. -Ragazzi, siate seri. Oliver la considera una sorellina, per lui non c'è nessun coinvolgimento sentimentale ed il suo attaccamento a Katie è normale, come sempre.- commentò Lee, mentre Katie si imbronciava all'improvviso ed Alicia lo fulminava con gli occhi. -Cosa? Ho detto quello che penso. Conosco entrambi e non voglio illuderti, Katie.- chiarì il ragazzo e lei non ebbe nulla da rimproverargli... ma Alicia sì. -Le persone crescono ed i sentimenti cambiano. Avevi una cotta per Angelina durante il terzo anno, ma ora la consideri solo un'amica. Potrebbe capitare la stessa cosa anche ad Oliver.- disse la ragazza, con decisione. -A me la cotta è passata per un motivo preciso, non si può dire la stessa cosa per Olly.- -Cosa ti ha fatto cambiare idea?- domandò Katie, curiosa, ma Lee non riuscì a rispondere perché lo scompartimento si era aperto all'improvviso. -Alicia, vieni a stare un po' da noi? Ti voglio presentare alcuni amici che non vedono l'ora di vederti.- disse Bradley, guardando solo Alicia che gli sorrise di rimando. -Certo, andiamo. Ragazzi, vi raggiungo fra un po'.- chiarì Alicia, uscendo con Bradley dallo scompartimento. -Da quando non sta con noi?- sbuffò Lee, lanciando un'occhiataccia alla porta come se fosse colpa sua. -Lascia stare, Lee. L'ha detto lei, stiamo crescendo ed è normale avere altre amicizie. Io ho anche Leanne, ad esempio.- chiarì Katie, mentre Angelina si incupiva e Fred se ne accorgeva. -Ma questo non vuol dire che il gruppo non sarà più lo stesso.- disse Fred, rivolto più ad Angelina che agli altri. -Comunque, Capitano, che intenzione hai quest'anno? Sei pronta a tenere alto l'onore dei Grifondoro?- domandò Lee di getto ed Angelina lo guardò confusa. -Io non sono il Capitano.- I gemelli e Katie si voltarono a guardarla sconvolti. -Come? Non mi vorrai dire che... non può essere Alicia.- mormorò Lee, spaventato all'idea. -No, Alicia ce ne avrebbe parlato subito, dato la sua lingua lunga. Fred, George?- chiese Angelina. -Ti rendi conto a chi hai fatto la domanda?- chiese George, stupefatto. -Scusate. Domanda stupida.- sbuffò Angelina per poi riprendersi -Katie?- -Io sono la più piccola, ti pare?- -Vabbè, ma allora chi è il nostro Capitano?- domandò Lee, grattandosi la testa confuso. -Doveva per forza essere uno di noi, uno della squadra.- continuò Katie, stranita. -Ah, ho capito. Harry!- esclamò Angelina, annuendo con vigore. -Forse.- dissero i gemelli, riflettendo -Strano che non ce l'abbia detto, però.- Il viaggio per Hogwarts trascorse tranquillo, i ragazzi parlarono di molte cose e risero per quasi tutto il tempo; ogni tanto Lee chiedeva di Alicia, ma lei non si fece vedere per tutto il resto del viaggio. Quando il treno rallentò tutti e cinque si alzarono in fretta, affamati e stanchi. -Non vedo l'ora di sedermi al banchetto.- cinguettò Katie, prendendo la sua civetta, il suo baule ed uscendo per prima. Angelina fu la seconda, aiutata dai gemelli e, a chiudere il gruppo, c'era Lee che ogni tanto lanciava occhiate indietro. -Quest'anno il viaggio per Hogwarts è stato noioso. Ricordate l'anno scorso?- fece presente Fred, con nostalgia. -Già. Tutti spaventati e terrorizzati. E Malfoy che piagnucolava? Ahh, bei ricordi.- continuò George, facendo finta di commuoversi. -Davvero spiritosi, ragazzi, ma io ho preferito questo viaggio.- ammise Katie, infilandosi in una carrozza, seguita a ruota dagli altri quattro. Arrivati al Castello, i ragazzi non avevano idea delle novità e dei problemi che avrebbero dovuto affrontare quell'anno. Alicia era già seduta al tavolo dei Grifondoro e teneva loro i posti con evidente disappunto. -Alla buon'ora! Perché diavolo ci avete messo così tanto?- sbuffò lei, una volta che tutti si furono seduti. -Se fossi rimasta con noi, non avresti dovuto aspettarci.- ribatté Lee, in tono poco amichevole. -Non meriti risposta.- soffiò la ragazza, proprio due secondi prima che Silente iniziasse il suo discorso circa le regole e norme da rispettare, discorso a cui, oramai, i gemelli non prestavano più attenzione. -E' altresì mio doloroso dovere informarvi che la Coppa del Quiddich quest'anno non avrà luogo.- concluse il preside, suscitando reazioni differenti. Fred e George si guardarono a vicenda, sperando di aver sentito male. Iniziarono ad aprire e chiudere la bocca, non sapendo come comportarsi. Angelina, Alicia e Katie iniziarono a parlare fitto fitto e nessuno riuscì a sentire cosa diavolo avessero da dirsi in quel momento. Lee aveva perso le parole, guardava il preside con espressione sbigottita, credendo di aver udito male. Sfortunatamente le spiegazioni per tutto quel trambusto dovevano ancora arrivare.
-Wow, il torneo Tremaghi! Vi rendete conto?- esclamò Lee, una volta che si furono riuniti tutti in Sala Comune. -Già. Peccato che io non possa partecipare.- pigolò Katie, dispiaciuta -Ma tu puoi.- Angelina scosse la testa, non del tutto convinta. -Non credo di essere abbastanza preparata per una prova del genere. Hai sentito: alcuni non ce l'hanno fatta... letteralmente!- -Sempre la solita tu.- sbuffò Alicia. -E poi non ho ancora diciassette anni.- spiegò ancora la ragazza, pratica. -Niente scuse, Johnson, li compierai tra meno di tre giorni.- disse Lee, schernendola. -Non farti pregare e provaci.- concluse Alicia, come se non volesse sentire ragioni. -Non sentite questo rumore?- chiese improvvisamente Angelina, tendendo l'orecchio in modo scenico. -Io non sento nulla.- rispose Katie, guardando in alto. -Appunto. Non manca qualcosa? Cosa stanno combinando i gemelli?- In quel momento tutti si voltarono verso un angolo della sala, dove Fred e George bisbigliavano fra di loro, alternandosi nell'annuire all'altro. -Cos'hanno in mente?- chiese Katie. -Ho sentito che vogliono provare una Pozione Invecchiante. Vogliono a tutti costi partecipare a quel torneo.- disse Angelina, rassegnata dalla loro cocciutaggine. Era impossibile fregare una mente come Silente. -In effetti, è un'ingiustizia. Ufficialmente non hanno diciasette anni, ma ad aprile saranno maggiorenni.- li difese Katie, da sempre fin troppo complice dei gemelli. -Chissà come l'avrebbe presa Oliver.- se ne uscì Lee all'improvviso, ridendo. -Oddio, Oliver!- saltò su Katie, uscendo dalla Sala Comune, diretta chissà dove. -Bene, e con questa ultima pazzia, io me ne andrei a dormire.- propose Alicia ed Angelina si alzò con lei, pronta a seguirla. -Buonanotte, ragazzi.- Lee le salutò, mentre i gemelli non si accorsero di nulla, troppo occupati nella realizzazione del loro infallibile piano. Il ragazzo era troppo stanco per andare a vedere cosa stavano progettando, così decise di rimandare le indagini al giorno dopo, sperando di non perdersi lo spettacolo che si sarebbe svolto nel momento in cui i gemelli avrebbero fallito. Perché avrebbero certamente fallito, sì.
-Noi avevamo pensato alla Pozione Invecchiante. Un paio di gocce e... zac! Partecipiamo al Torneo.- spiegò George, quella mattina, a Lee, mentre Fred annuiva, convinto della riuscita del loro piano. -Beh, mi sembra perfetto. C'è anche il ciondolo di Golcom, però.- disse Lee, seriamente consapevole che, per quanto il piano dei gemelli fosse ingegnoso, non sarebbero riuscito a realizzarlo. -Il che?- chiesero Fred e George all'unisono. -Me ne ha parlato una volta Alicia. Se indossi quel ciondolo, la persona che ti guarda ti vedrà più vecchio... ma non ricordo di quanto, per cui rischiate di sembrare troppo anziani per il Torneo.- chiarì il ragazzo, sorridendo dispiaciuto. -Quindi la pozione è, per ora, l'idea migliore.- concluse Fred, pratico. -Beh, potreste anche... viaggiare nel tempo! Fare in modo che, per voi, aprile sia già passato.- provò ancora Lee, desideroso di aiutarli. -Sì, ma si creerebbe un buco spazio-temporale... Naa, troppi problemi. La pozione è perfetta.- disse Fred, guardando con aria complice il gemello. -Okay, la prepareremo dopo le lezioni. Chi abbiamo oggi?- chiese George, mentre Lee scorreva l'orario. -Abbiamo tutti Moody.- -Peeerfetto. Sono proprio curioso di vedere cosa ci insegnerà quel vecchio pazzo.-
-E' stato... magnifico!- esplose Fred, uscendo con i ragazzi dall'aula di Difesa Contro le Arti Oscure. -E' un maledetto genio! Wow, ancora non ci credo.- aggiunse Lee, mentre Alicia cercava di contenere il suo entusiasmo lanciandogli occhiatacce. -In effetti, è stata una lezione diversa dalle solite.- ammise lei, mentre i gemelli la guardavano come se fosse uscita di senno. -Diversa? Alicia, è stata la migliore lezione della storia! Ci ha trattati come suo pari, capisci?- esclamò George, mentre Fred e Lee annuivano così forte da spezzarsi il collo. -Aspetta che lo dica a Katie! Non vedrà l'ora di seguire una lezione di Moody.- continuò ancora George, mentre Alicia replicò. -Ha i G.U.F.O quest'anno, George. Cerca di non portare anche lei sulla cattiva via che, per colpa vostra, -ed indicò i gemelli- percorre da tempo anche Angie.- -Ehi!- sbottò Angelina, che per tutto quel tempo era stata in silenzio. -E' la pura verità.- disse Alicia, stizzita. -Lascia perdere, Angie, e dicci cosa ne pensi. Moody è un pazzo o è un incompreso?- domandò Fred e tutti si fermarono per attendere la risposta della ragazza. -E'...- Angelina prese un respiro profondo-... geniale! Un autentico genio incompreso. Non riesco a credere che non rimarrà anche l'anno prossimo, ma immagino che un Auror come lui sia carico di lavoro, data la sua intelligenza e la sua astuzia! Lo adoro! Lupin era bravo, d'accordo, ma Moody... ahh, ho un nuovo eroe da oggi.- concluse il suo discorso Angelina, che non aveva preso fiato neanche una volta. Lee, Fred e George rimasero storditi per un paio di secondi, prima di scoppiare a ridere e batterle il cinque, felici che anche lei stesse dalla loro parte. Alicia sbuffò, contrariata, e mormorò neanche tanto a bassa voce. -Come volevasi dimostrare.-
Alicia era con Bradley quando vide correre verso di loro Katie ed Angelina, la prima un po' preoccupata, la seconda scossa. -Che è successo?- chiese velocemente, temendo il peggio. -Fred e George hanno usato la Pozione Invecchiante. Sono in Infermeria.- disse Katie, con una faccia che non prometteva nulla di buono. -Stanno bene?- -Devi vedere per capire.- Arrivarono in Infermeria pochi minuti dopo -Bradley aveva preferito lasciarla da sola, per paura di essere di troppo- e Alicia quasi cadde a terra quando vide i gemelli, con lunghe barbe bianche, sdraiati in due letti vicini. -Oddio, sono morti? C... Cos'hanno fatto, hanno sbagliato la dose? Hanno esagerato e si sono invecchiati fino alla morte? Dannazione, mi avevano anche chiesto di aiutarli ed io, come una stupida, ho rifiutato!- La ragazza era entrata nel panico, quando Angelina, incapace di trattenersi, scoppiò a ridere, seguita a ruota da Katie e dai gemelli. -Era uno scherzo.- spiegò Katie, quando Alicia aveva aperto gli occhi, stupefatta dalla buona salute dei ragazzi. -Scusa, Alicia, mi hanno coinvolta.- continuò Katie, cercando di frenare le risate di tutti. -Te lo sei meritato, visto che non passi più tanto tempo con noi.- se ne uscì Lee, che si era nascosto dietro la porta per tutta la durata della messinscena. -Lo sapevo che era stata una tua idea, Jordan!- grugnì Alicia, ripresasi in fretta, tanto da iniziare a correre dietro Lee che, urlando, scappò lontano da lei. -Suvvia, non prenderla così.- ironizzò George, toccandosi la sua barba con allegria. -Esatto, il tuo senso di colpa ci ha commossi.- aggiunse Fred, facendo sedere Angelina, ancora scossa dalle risate, vicino a lui. -Guardate, se la prende sempre e solo con me! Erano complici tutti del piano, Spinnet!- -Sì, ma scommetto che ci sei dietro tu alla sua attuazione.- sbottò la ragazza, continuando ad inseguirlo per tutta l'Infermeria. Madama Chips arrivò poco dopo, urlando come una pazza. -Non siamo in un parco qui! C'è gente che deve riposare e guarire! Spinnet, Jordan, dieci punti in meno a Grifondoro! E ora sciò, tutti fuori, i signori Weasley devono tornare giovani e hanno bisogno di tranquillità.- -Io mi stavo affezionando alla barba.- sentirono dire a Fred, prima di uscire dall'Infermeria e tornare in Sala Comune. |
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Capitolo 10 *** Capitolo 9 ***
ATTENZIONE: Se avete cliccato "ultimo capitolo" tornate indietro. Questa settimana ce ne sono due xD
Capitolo 9
I gemelli furono dimessi il giorno dopo e gli altri componenti del gruppo si divertirono a prenderli in giro ogni volta che lo trovavano opportuno. I Campioni del Torneo furono scelti e tutti i “ragazzi del sesto” furono piacevolmente sorpresi una volta che Silente ebbe pronunciato il nome di “Harry Potter”. Angelina, che alla fine si era lasciata convincere a mettere il suo nome nel Calice di Fuoco, non aveva serbato rancore, perché convinta che un Grifondoro avrebbe comunque ottenuto la vittoria. I gemelli iniziarono ad idolatrare Harry, certi che quel piccolo genietto avesse trovato un modo più astuto della Pozione Invecchiante per superare la Linea dell'Età. Lee, d'altro canto, come anche Katie, desiderava ardentemente che Harry stracciasse Cedric Diggory, l'altro Campione di Hogwarts, che aveva inferto loro una pesante sconfitta a Quiddich, che ancora bruciava. Alicia, infine, era l'unica che credeva ai farfugliamenti di Harry, davvero sicura che il ragazzo non c'entrasse niente con l'estrazione del suo nome. -Alicia, quante volte vorrai ancora dircelo? Sei troppo fissata con le tue sensazioni! Harry ha messo il suo nome nel Calice, punto. E' stato un grande! Un esempio per tutti coloro che non ce l'hanno fatta.- concluse Lee, facendo un cenno del capo ai gemelli, che non guardavano. -Un esempio?- ripeté Alicia, sconvolta -Lui non ha messo il suo nome nel Calice, ti dico. Se avesse trovato un modo, credi che Silente non l'avrebbe espulso? Invece, il preside non ha potuto fare nulla proprio perché non sa che pesci pigliare! Harry è il Ragazzo Che E' Sopravvissuto, ma non è poi così bravo a scuola. Per incantare il Calice del Fuoco devi essere bravissimo in ogni tipo di Incantesimi e non credo che Harry lo sia.- Lee si limitò a sbuffare, stanco di dover ribattere. -Katie, tutto bene?- chiese all'improvviso Angelina e tutti si voltarono verso la più piccola. -Sì, sto bene. Solo che Oliver non mi scrive dalla fine della Prima Prova. Gli ho scritto per parlargli di Harry e degli altri Campioni e in generale di voi, ma non ha risposto.- spiegò Katie, mostrando un'espressione triste. -La posta oggi non è ancora arrivata, magari è la volta buona.- provò a consolarla Angelina, mentre la fine della frase fu seguita da un fruscìo familiare di piume. I gufi della posta atterrarono dai loro proprietari e Katie cercò con lo sguardo la sua civetta, che però non arrivò. -Dai, Katie, sciarà per un'altra volta.- disse George, con la bocca piena di bacon. Angelina lo fulminò con gli occhi, ma non disse nulla. -Avrà da fare, è pur sempre un giocatore quasi famoso ora.- puntualizzò Alicia, sorridendole incoraggiante. -Altro che se ha da fare!- esclamò Lee, il naso incollato alla pagina sportiva della Gazzetta del Profeta. -Che dici, Lee?- -Angie, guarda qui il nostro Capitano! Wow, anch'io vorrei avere queste cose da fare.- continuò il ragazzo allusivo, passando il giornale ad Angelina che lo aprì sulla tavola, in modo da farlo vedere a tutti. - La nota modella Nolwenn Åström è riuscita a conquistare un altro bel giocatore di Quiddich. Si tratta di un certo Oliver Baston, riserva del Puddlemere United e promettente stella nascente del Quiddich. In una sua intervista, Baston non ha voluto rilasciare dichiarazioni circa la sua vita privata, mentre Nolween sembrava molto chiara a tal proposito. “Siamo amici per ora.” ha detto la giovane ed affascinante modella, lasciando però intendere che la possibilità che fra i due nasca qualcosa non è da escludere.- si fermò Angelina, evitando di leggere il paragrafo successivo. -Cavolo, che schianto!- esclamò subito Fred, guardando la foto della ragazza, appesa al braccio di Oliver. -Ora capisco perché non ti scrive più.- continuò Lee, rivolto a Katie, ancora in silenzio. -Il nostro Capitano ha fatto il colpaccio! E' bellissima! Come mai non l'ho mai vista prima?- chiese George, non staccando gli occhi dalla foto. -Perché le sue foto sono pubblicate sui giornali da ragazze. Da consigli sul make-up e sui vestiti. Personalmente la trovavo un modello troppo limitativo, poi però, dopo averla conosciuta...- -Tu... Tu hai conosciuto questa dea?- sbottò Lee, guardando per la prima volta Alicia, che annuì altezzosamente. -Mia madre l'aveva invitata ad una festa. E' molto simpatica e conosce benissimo la nostra lingua. Il padre è svedese e dirige delle importanti compagnie che finanziano le squadre di Quiddich. Nolwenn ha studiato a Beauxbatons fino all'anno scorso, perché la madre è francese ed ha preferito così.- concluse Alicia, contenta di aver detto tutto quello che poteva interessare loro. -E' bella, d'accordo, ma la state guadando da più di mezz'ora!- sbottò Angelina, rivolta ai gemelli, ancora attaccati alla foto del giornale -Manco fosse una Veela!- -E' proprio per questo che è magnifica! Fleur ha sicuramente qualcosa di Veelesco, mentre lei riesce ad essere perfetta nella sua normalità.- spiegò Fred, ricevendo solo un'occhiataccia di Angelina. -Angie, ha ragione. Sembra che non abbiate mai visto una ragazza bella.- sbuffò Alicia, offesa. -Non così bella! Tu sei bellissima, Alicia, ma oramai siamo troppo abituati a vederti e non ci fai più alcun effetto.- continuò Fred ed Alicia non rispose, contenta del apprezzamento ricevuto. Angelina era livida. -Comunque, Katie, non devi... Katie?- Katie, che era stata zitta per tutto quel tempo, sembrò svegliarsi solo in quel momento. Si alzò dalla tavola e corse via dalla Sala Grande, mentre Leanne, qualche sedia più avanti, la seguiva con lo sguardo, confusa. -Complimenti, Lee.- mormorò Alicia, scuotendo la testa. -Perché sempre io? Anche Fred e George hanno commentato.- si difese il ragazzo, stizzito. -Sì, ma sei stato tu a dire “ Ora capisco perché non ti scrive più!”- lo imitò Alicia, con una voce acuta e stridula, simile ad una gallina strozzata. -Io non parlo così, però non mi rimangio nulla. Katie è carina, d'accordo, ma Nolwenn è una leggenda.- -Ma se non la conoscevi fino a due minuti fa.- puntualizzò Alicia e Lee, colpevole, non seppe cosa dire. -Comunque Katie ha tantissime qualità che quella ragazza sogna. E' bravissima a Quiddich, è un'amica sincera e leale, è intelligente, divertente, allegra!- elencò Angelina, in difesa dell'amica. -Finito?- ghignò Fred, facendo ridere i due ragazzi. -A proposito, avete notato com'è diventata carina Leanne?- se ne uscì Lee, rivolto ai gemelli che si voltarono per guardare la ragazza indicata. Alicia sbatté un pugno sul tavolo. -Vado a cercare Katie e provo a consolarla. Voi fareste meglio ad asciugarvi la bava prima che Katie ed io torniamo.- li minacciò Alicia, prendendo i suoi libri e uscendo dalla Sala Grande. -Tu non vai?- domandò George ad Angelina che negò con il capo. -Dopo che Alicia l'avrà consolata per Oliver, io la consolerò per Alicia. Quella ragazza le darà il colpo di grazia, fidatevi.- Fred e George sorrisero, mentre Lee continuava ad alternare lo sguardo da Leanne a Nolwenn, cercando di non perdersi nulla di entrambe. -Okay, ora basta. Lee, dammi quel giornale.-
-Katie, aspettami!- le urlò dietro Alicia, correndo dietro all'amica che rallentò la sua fuga. -Sediamoci, dai.- disse Alicia, conducendola su una scalinata semi-nascosta. -Lo so che potrò sembrarti un tantino brutale, ma avresti dovuto aspettartelo! I ragazzi sono tutti uguali, guardano solo la bellezza e basta. Oliver sapeva bene quali erano i tuoi sentimenti; più volte, infatti, Fred e Lee gliel'hanno ripetuto. Se in due anni, con te, non ci ha combinato nulla, purtroppo vuol dire solo una cosa. E poi quelle foto con Nolwenn... -riprese fiato, incerta se continuare o meno- E' chiaro come stanno le cose, no?- Katie si asciugò le lacrime e cercò di controllarsi. -F... Forse hai ragione, Alicia. Sai, però, quanto ci tenevo a...- -Lo so.- la interruppe Alicia, mostrandole uno dei suoi rari sorrisi sinceri. -Però non ti devi buttare giù, eh. Sei bella, intelligente e sei mia amica. Cerca di essere più femminile e vedrai che Oliver, la prossima volta che ti vedrà, si mangerà le mani. Prima di tutto sciogliti i capelli ogni tanto.- la rimproverò la bionda, mentre Katie si toccava la sua onnipresente coda di cavallo. -Poi truccati e sorridi ai ragazzi! Tu ti comporti come loro, li saluti con i pugni o con strane strette di mano.- concluse Alicia, schifata. -Per i capelli, okay, ma non penso di poter cambiare così tanto.- ammise Katie, sciogliendosi la coda. -Per il momento mi accontenterò.- sbuffò Alicia, sistemandole i capelli e sorridendole -Ma prima o poi troverò l'occasione per renderti femminilissima.-
La notizia del Ballo del Ceppo si diffuse in fretta tra i ragazzi di Hogwarts. Le ragazze, com'è naturale, erano quelle più elettrizzate; mentre i ragazzi si arrovellavano per cercare la dama adeguata che accettasse una loro proposta. -Katie, ecco la mia occasione! Per il ballo sarai f-e-n-o-m-e-n-a-l-e!- disse Alicia una sera, mentre tutti la ascoltavano davanti al fuoco della Sala Comune. -Non so se ci andrò. Non ho un vestito e non troverò mai un cavaliere.- ammise Katie, convintissima delle sue parole. -Ahh, sciocchezze. Ci andremo tutte e tre.- sottolineò Alicia, rivolta ad Angelina che leggeva distrattamente il tema di Difesa di Fred. -Non ci pensare nemmeno, Alicia, io non ci vengo. Non ho neanche un vestito adatto.- rispose Angelina, senza staccare gli occhi dal foglio. -Ma nella lista l'avevano scritto! Perché diavolo non l'hai portato?- sbottò Alicia, ma prima ancora che Angelina potesse rispondere, la ragazza riprese -Non importa, comunque. Io ero indecisa e ne ho portati una decina. Ve li impresterò io.- -Io ce l'ho.- ribatté Katie, ma Alicia la guardò poco convinta. -Lo so, ma conosco i tuoi gusti e devo migliorarti, ricordi?- -Ehi, non la ridurre come te.- ironizzò Lee, non ricevendo risposta, perché interrotto dall'arrivo di un ragazzo sconosciuto. -Ciao, Alicia.- La ragazza alzò lo sguardo e mostrò il solito sorriso che mostrava ad ogni possibile corteggiatore. -Baever, ciao.- -Ehm, mi rendo conto che te l'avranno già chiesto, ma forse c'è ancora la possibilità che tu sia libera per il ballo?- le domandò, imbarazzato di doverglielo chiedere di fronte ai suoi amici. -Oh no, tranquillo, sono ancora libera.- rispose Alicia, con un tono dolce che usava con Lee solo quando aveva combinato un guaio peggiore del solito, prima di arrabbiarsi sul serio. Baever si sciolse in un sorriso felice, ma Alicia parlò di nuovo. -Purtroppo non ho ancora deciso con chi andare, però. Ti spiace se ti rispondo fra qualche giorno?- domandò, con fare innocente che fece rabbrividire tutti. -No. No, no, no, prenditi pure tutto il tempo che vuoi. Io... io aspetterò.- concluse il ragazzo, congedandosi e lasciandoli nuovamente soli. -Sei. Davvero. Una. Persona. Orrenda.- ebbe il coraggio di dire Angelina, scuotendo la testa sconvolta. -Perché? Non voglio dire di sì al primo che capita. Guarda qui quanta scelta!- disse Alicia, estraendo una pergamena e facendo leggere a tutti i nomi. Lee diede una rapida occhiata e poi distolse lo sguardo, rivolgendolo altrove. -Uao, che lista!- esclamò Katie, esterefatta. -Vedi? Così ti devi comportare con i ragazzi.- le disse Alicia, con l'aria di chi sapeva. -Lasciala stare, Katie, ai ragazzi non piacciono le persone come Alicia.- commentò Lee, che guardava un gruppetto di ragazze vicino a loro intente a parlottare. -Ah no? E questi nomi, credi che l'abbia inventati?- tuonò la ragazza, mettendogli davanti agli occhi il foglio. -No, ma credo che tu sappia perché te l'hanno chiesto.- le rispose tranquillo, guardandola per la prima volta. -Dimmelo tu, visto che sai sempre tutto.- -Primo: sei oggettivamente una ragazza... decente, per cui il tuo aspetto attira molti ragazzi, anche se non riesco a capire i loro gusti. Secondo: sei ricca e tua madre è una persona di spicco, per cui molti mirano a fare una scalata sociale.- Tutti rimasero stupefatti dal tono usato da Lee. Non era scherzoso, né divertito, ma... cattivo ed accusatorio. Alicia riuscì a riprendersi da quelle ingiurie dopo pochi minuti, poi, infuriata, iniziò ad urlare come una pazza. -Come osi dire cose così pesanti? Qui siamo tutti dei semplici ragazzi, pensi davvero che alcuni di loro siano già scalatori sociali? E poi, chi era quello che sbavava su una fotografia di una bella ragazza?! Tu sei esattamente uguale a quelli che critichi! Anzi, sei peggio, perché mi conosci, ma nonostante tutto riesci a dire parole così cattive senza pentirtene.- concluse Alicia, alzandosi dalla poltrona e correndo verso il suo dormitorio. Lee la seguì con lo sguardo, poi lanciò un'occhiatina al gruppo di ragazze vicino a loro, tra cui spiccava Leanne, e si alzò a sua volta. -Sono stanco, ci vediamo domani.- disse, salutandoli e andandosene via. -No, non di nuovo.- sbuffò Angelina, passando il tema a Fred che ci scherzò su. -Organizziamo un'altra festa?-
-A me piace questo.- disse Alicia ad una Katie decisamente imbarazzata. -Dici? Il rosso non è troppo... aggressivo, ecco?- mormorò lei, guardandosi allo specchio a disagio. -Per me ti sta benissimo. Esalta i tuoi occhi, pulce.- continuò Alicia, guardandola da tutte le parti. -Angie?- chiosò Katie, interessata a sapere il suo giudizio. -Sì, decisamente. Ti sta d'incanto.- ammise Angelina sincera, temendo però il suo turno. -Perfetto ed ora tocca a te.- -IO... Lo farò un'altra volta.- disse Angelina, trovando una scusa ed uscendo dal dormitorio. Alicia, oramai, era nel suo elemento naturale e non ne sarebbe uscita tanto presto.
-Alicia, congratulazioni!- esclamò Katie, raggiungendo il gruppo a pranzo e saltandole addosso. -Eh, ma che fai, sei pazza?- -Ho saputo che hai scelto Bradley, com'era prevedibile.- spiegò la più piccola, sedendole di fronte. -Cosa?- sbottò la bionda e guardò Lee, che mangiava in silenzio il suo porridge -Non è vero! Chi te l'ha detto?- -Alcuni miei amici di Corvonero mi hanno detto di aver rinunciato ad invitarti perché Anderson si vantava con gli amici di andarci con Alicia Spinnet e minacciava coloro che volevano tentare perché “tu sei roba sua”.- concluse Katie, citando le parole di Bradley. -Che idiota, che è. Crede davvero di essere il migliore per me.- la prese alla leggera Alicia, concentrandosi sulle sue uova. -Allora perché non scegli lui?- Alicia alzò lo sguardo e guardò Lee che aveva parlato con decisione. -Cosa te ne importa?- ribatté, desiderosa di vendicarsi. -Ho solo chiesto. Lui vuole te, tu vuoi lui. E' facile, no?- -No, non è facile. Tu non sai... Non sai delle cose, okay?- Angelina guardò entrambi e poi si mise in mezzo. -Ali, hai ricevuto tantissime offerte, ma è chiaro che stai aspettando qualcuno in particolare, no?- Alicia guardò l'amica, chiedendo spiegazioni. -Insomma, perché non hai ancora deciso?- -Beh... Cosa c'entra questo?- farfugliò Alicia, non capendo cosa intendesse Angelina. -Anch'io ho rifiutato alcune proposte.- ammise Katie, ma Angie fu veloce a replicare. -Questo perché tu pensi, sbagliando, di fare un torto ad Oliver; ma Alicia che motivo avrebbe?- -E tu perché hai rifiutato Perry Williams? Ti sta simpatico, no?- la rimbrottò Alicia, scaldatasi. Fred e George spalancarono gli occhi in sincronia. -Williams ti ha chiesto di andare al ballo con lui?- domandò Fred, sconvolto. -Questo non importa a nessuno, Alicia! Parlavamo di te.- tuonò Angelina, arrabbiata. -E a voi non dovrebbero interessare le mie proposte! Tu, Angie, pensa ai tuoi di casini e tu, Lee... -si voltò verso il ragazzo, più furiosa che mai- Quale cavolo è il tuo problema? Cosa ti da tanto fastidio, eh? Non sopporti Brad, e questo è chiaro, ma perché? Forse perché lui sa cosa vuole e fa di tutto per averla? Forse perché lui ha fegato e tu no?- chiese retoricamente Alicia, non aspettando risposta. Lee fece spallucce e distolse lo sguardo da Alicia. -Ehi, Leanne!- La ragazza si voltò, interrompendo la conversazione con le sue amiche. -Ti andrebbe di venire al ballo con me?- le chiese Lee e Leanne arrossì vistosamente. -Sì, sarebbe bello andarci con te.- -Perfetto.- le fece l'occhiolino e lei tornò a parlare con le sue amiche che iniziarono a ridacchiare felici. Lee si alzò dal tavolo, fronteggiando Alicia. -So cosa voglio e faccio di tutto per averlo, hai detto così, vero?- le chiese e, senza darle il tempo di replicare, andò avanti -Sai perché non sopporto Bradley? Perché potrebbe avere ragazze timide e belle come Leanne e perde tempo con una che fa la preziosa per sport.- concluse, uscendo dalla Sala Grande e lasciando il gruppo a bocca aperta.
-Possiamo parlare?- domandò Angelina rivolta ad Alicia che scriveva il tema di Trasfigurazioni. -Certo.- disse la ragazza a denti stretti. -Lo so che sei arrabbiata anche con me.- continuò Angelina, cercando di farsi guardare da Alicia che non la degnava di uno sguardo. -No, errato. Io sono arrabbiata solo con te. Tu sei mia amica, Lee non lo è.- continuò lei, imperterrita. -Va bene, come vuoi.- concesse Angelina, togliendole il foglio e costringendola a guardarla. -Mi dispiace, d'accordo? Non avrei dovuto dirti quelle cose, perché non erano fatti miei. Ero solo preoccupata dal tuo strano comportamento, anzi più che preoccupata ero curiosa.- ammise la ragazza, mentre Alicia l'ascoltava interessata. -Non parliamone più, Angie. Pace fatta.- disse Alicia, abbracciandola. Angelina si sedette vicino ad Alicia davanti al fuoco. -Allora, chi sceglierai?- Alicia le lanciò un'occhiataccia. -Okay, scusa, ma sono davvero curiosa.- ammise Angelina, facendo sorridere Alicia. -Ehi! Angelina!- La ragazza si girò verso Fred, che l'aveva chiamata. -Cosa c'è?- gridò lei, per farsi sentire. -Vuoi venire al ballo con me?- Angelina sorrise, cercando di non mostrarsi imbarazzata. -Sì, okay.- e tornò a rivolgersi ad Alicia, allargando il sorriso. -Non penserai di cavartela così, vero?- domandò Alicia, felice per lei -Finalmente una coppia sensata andrà al ballo insieme.- -Piantala! Siamo amici.- -Certo, certo. Tu e Katie avete proprio tanti amici.- rise Alicia, guadagnandosi però un altro sorriso dell'amica.
-Guarda che quel discorso valeva anche per te.- disse Fred, una volta lasciati soli Harry, Ron ed Hermione. -Quale discorso?- chiese George, non capendo. -Se non ti darai una mossa non rimarrà nessuna ragazza carina da portare al ballo.- continuò Fred, ripetendo il discorso che l'attimo prima aveva fatto a Ron. -Per questo l'hai chiesto ad Angelina? Perché è carina?- domandò George, fingendosi interessato e curioso. -No, non è per quello. Credevo che fosse naturale che venisse con me al ballo, ma invece Williams gliel'ha chiesto, quindi anche Angelina, dopotutto, voleva un'autentica proposta.- spiegò Fred, come se fosse una cosa assurda. -Davvero credevi che fosse scontato? Mica state assieme!- rise George, come se fosse pazzo. -Ora lo so; ma, grazie al cielo, sono arrivato prima che glielo chiedesse qualcun altro. Sbrigati a chiederglielo a quella che ti piace, te la potrebbero soffiare.- gli disse Fred, dandogli una pacca sulla spalla e superandolo di tre passi. -Già, infatti.- mormorò il ragazzo, sbuffando contrito e seguendo il fratello.
-Permesso.- Angelina entrò nel dormitorio, posando gli occhi su Alicia, che sceglieva quale abito indossare per il ballo. -Non devi chiedere il permesso per entrare, questo è anche il tuo dormitorio.- rise Alicia. -Sì, ma quando provi i vestiti sembra camera tua.- -La mia stanza è molto più grande.- replicò stizzita la bionda, voltandosi poi verso l'amica e facendole vedere due vestiti diversi. -Verde o blu?- Angelina li fissò entrambi, pensierosa. -A te sta tutto bene, ma preferisco quello blu.- -Quello blu?- ripeté Alicia, prendendolo e riponendolo nell'armadio -Vada per quello verde, allora.- -Lo sapevo.- mormorò Angelina a denti stretti, non stupendosi più -Comunque perché stai già scegliendo?- Alicia soppesò le parole, poi, come se nulla fosse, parlò. -Vado al ballo con Brad.- -Con Anderson?- domandò Angelina, incredula. -Sì, quanti Brad credi che conosca?!- Angelina si sedette sul suo letto. -Sei sicura che è quello che vuoi, Ali? Insomma, perché alla fine hai scelto proprio lui?- -Mi chiami Ali sono quando sei arrabbiatissima o preoccupatissima e, questa volta, non ne hai motivo. Comunque ho deciso Bradley perché... era giusto così. É perfetto come accompagnatore e... e basta, non c'è nient'altro da dire.- concluse Alicia, tirando fuori un meraviglioso abito bianco. -Sicura, sicura?- -Se devi dirmi qualcosa, dilla, Angie.- sbuffò Alicia -Comunque, questo è per te. Azzeccatissimo con la tua carnagione. Poi ti liscerò i capelli, perché le tue treccine mi hanno stufato e a Katie glieli arriccierò, così sembrerà più grande. Io mi farò una sorta di chignon laterale.- -Sembra un abito da sposa.- mugugnò Angelina, guardando il suo vestito per nulla convinta. -Non è affatto vero, ti starà benissimo. Devo solo allargare il corpetto, perché io ho il seno più piccolo e devo accorciare quello di Katie, perché è più bassa di me.- elencò Alicia, prendendo ago e filo. -Perché non usi la magia?- -Perché mi piace farmelo da me.- rispose in maniera semplicistica Alicia, iniziando il suo lavoro. -E' tua nonna che te l'ha insegnato?- chiese Angelina, mostrando un sorriso sincero di fronte a quella strana immagine dell'amica. -Già. E' una sarta babbana ed è bravissima. Li ha fatti lei questi abiti.- -Forse non dovresti rovinarli per noi.- disse Angelina, prima che Alicia finisse l'opera. -Piantala, Angie, questi sono dei regali e mi fa piacere. Ora, zitta e lasciami lavorare. Ho bisogno di concentrazione.- -Come vuoi. Grazie, Alicia.-
-Il ballo è domani.- disse Fred, senza un motivo preciso. Angelina lo guardò confusa, mentre Katie, Alicia e George non dissero nulla. Lee non si era fatto vedere per tutto il giorno. -Gli abiti sono pronti, comunque. Domani sarete perfette.- disse Alicia, felice. -Non so se verrò, Alicia.- perdurò Katie, non convinta. -Come!- sbottò la bionda, sconvolta. -Oliver... - iniziò Katie, ma fu interrotta da un beccare alla finestra. La civetta della più piccola, Nancy, planò di fronte a Katie. -Tutto qui? Ho aspettato tanto e nemmeno una lettera?- sbottò Katie, guadagnandosi un'occhiata adirata della sua civetta, che le beccò le dita e volò via. -Uhm.- mugugnò Katie, voltandosi verso il gruppo ed esclamando -George, domani andremo al ballo insieme. Sii puntuale.- concluse, diretta verso il suo dormitorio. -Sta imparando.- soffiò Alicia, annuendo contenta.
Spiegazioni, varie ed eventuali: E le situazioni si complicano sempre di più per i protagonisti. E' apparsa Nolwenn che sarà presente anche nei capitoli successivi e Leanne, invece, sarà più presente. E Oliver si farà vivo prima o poi, sì. Due capitoli, perché mercoledì parto e tornerò alla fine di agosto ç_ç Non so come sopravviverò un mese senza computer ed EFP, ma, ahimè, dovrò tentare! Bon, penso di aver detto tutto. A presto ed un bacione immenso <3
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Capitolo 11 *** Capitolo 10 ***
Capitolo 10
La sera del ballo arrivò ed Alicia, chiaramente, era la più felice all'idea della festa. Era la prima volta, da quando frequentavano Hogwarts, che veniva organizzato un ballo, per giunta anche così sfarzoso. Le tre ragazze scesero dal dormitorio di Angelina ed Alicia in lieve ritardo. -Non ho ancora finito!- sbottò Alicia, sistemandosi i capelli per la terza volta e seguendo le due amiche per le scale. -Avevi finito un'ora e mezza fa.- ribatté Angelina, toccandosi i capelli che, fastidiosi, le cadevano sulle spalle. Alicia la superò e le prese le mani. -Non toccarli più o li rovinerai.- -Va bene, va bene. Strano che tutte e tre usciamo con dei ragazzi di Grifondoro, vero?- Katie lanciò uno sguardo stupefatto ad Angelina, mentre Alicia commentò. -Le cose sono andate così avanti con Fred?- Angelina scosse la testa, però sorrideva. -Avete capito cosa intendo.- -Angie... Uao!- Fred e George fissavano la ragazza, sconvolti da quanto vedevano. -Non sembri neanche tu!- continuò Fred, facendole un inchino scherzoso e prendendole la mano come un vero gentiluomo. Angelina rise divertita e si fece condurre fuori dal ritratto. Bradley raggiunse il gruppo e subito si complimentò con Alicia per la sua bellezza, per poi seguire Fred ed Angelina. -Pulce, anche tu sei fantastica.- disse George, sinceramente sorpreso. -Davvero? Non ci credo.- bisbigliò Katie, imbarazzata. -Fidati, sei bellissima.- confermò il ragazzo, prendendole la mano e portandola fuori. Mentre scendevano le scale, Katie vide moltissime coppie insolite, coppie che non avrebbe minimamente sospettato. Harry Potter con Calì Patil, Hermione Granger con Viktor Krum e Ronald Weasley con Padma Patil. -Ragazze, Hermione ha buon gusto. Viktor Krum è un gran figo!- sussurrò Alicia, in modo che i ragazzi non sentissero. Angelina e Katie risero divertite, per poi annuire, entrambe concordi. -Dov'è Lee?- chiese poi Angelina ai gemelli che fecero spallucce. -Non c'era quando siamo andati a prepararci.- disse George, mentre entravano nella Sala Grande. -E' laggiù, guardate!- trillò Katie, radiosa come nessuno la vedeva da tempo. Angelina ed i gemelli seguirono il dito di Katie e videro Lee, elegante come non mai, con Leanne attaccata al braccio che gli sorrideva felice. -Carina!- disse Katie, trascinando George verso la coppia in fondo alla sala e iniziando a fare i complimenti a Leanne. -Iniziano le danze.- mormorò Fred, con tono lugubre, perché negato a ballare. -Niente da fare, non riuscirai a convincermi a non ballare. L'unica cosa in cui riesco bene oltre il Quiddich è il ballo, per cui andiamo, mio cavaliere.- disse Angelina scherzosa, porgendogli il braccio e conducendolo in pista. -Zero femminilità.- mormorò Alicia, lanciando poi un'occhiata a Katie che stava tentando di muovere i piedi a ritmo di musica, riuscendoci appena. -Le tue amiche sono... - Bradley si fermò, cercando un termine adatto- … particolari.- Alicia lo guardò e mosse appena le labbra. -Spero sia un complimeno o sei fritto.- -Andiamo a ballare, bellissima.-
-Qui!- Katie agitò la mano ad Alicia e Bradley, indicando il loro tavolo. I ragazzi la raggiunsero e si sedettero vicino a lei. -George è andato a prendere da bere.- spiegò Katie, prima che Alicia facesse domande. -Fred ci ha preso gusto, eh?- commentò Alicia, facendo cenno a Fred ed Angelina, che ballavano da ore oramai. -Eh, già, sono proprio carini insieme.- commentò Katie, proprio mentre George tornava con due bicchieri in mano e gliene porgeva uno. -Era anche ora che Fred si svegliasse. Credo che Angie avesse una cotta per lui da secoli.- continuò Alicia, non scorgendo le occhiatine di Katie rivolte a George. -Insomma, io sono convinta che se qualcuno ti piace, ma piace sul serio, non puoi temporeggiare inutilmente. Vai lì e le parli chiara...- -Balliamo, ti va?- la interruppe Katie, prendendo George per mano e trascinandolo via prima di una sua risposta. -Che cos'era, un tentativo per salvarmi?- domandò George con un sorriso tirato, iniziando a ballare con la sua dama. -Diciamo che avrei potuto fare di meglio.- ammise lei, prima di continuare -Senti, lo so che saresti voluto venire con Angie a questo ballo e so anche che ti senti uno schifo perché tuo fratello è felice e tu non riesci ad esserlo per lui, ma, anche se la mia situazione è nettamente diversa, riesco a capire ciò che provi. Non puoi andare avanti in questo modo, però.- -In questo modo?- ripeté George, non riuscendo a capire. -Sai che intendo. Rispondi male, scherzi poco, passi poco tempo con noi.- -Non è facile vederli insieme.- ammise lui, abbassando gli occhi sulle proprie scarpe. -Okay, ma non puoi reagire così. Mi prometti una cosa?- chiese Katie, sfoggiando il suo solito sorriso radioso. -Sentiamo.- -Da domani tornerai il George di sempre. Niente musi lunghi o sceneggiate, d'accordo?- George ci rifletté su, poi le fece una proposta. -Promettimi che tu farai altrettanto. Oliver e Nolwenn devono sparire dalla tua testa.- -Accetto, ma facciamo che se io ho bisogno di te o tu di me saremo sempre lì pronti ad aiutarci, okay?- continuò Katie, bisbigliandogli tutto questo all'orecchio. -Affare fatto.-
-Sei davvero bellissima stasera.- disse Fred, continuando a volteggiare con Angelina. -E tu sei fin troppo galante. Sei sicuro di star bene?- domandò la ragazza, sorridendo confusa. -Dico solo quello che vedo.- -E cosa vedi?- lo stuzzicò lei, incapace di comprendere lo sguardo di Fred. -Te. Ti conosco da sempre e vedendoti tutti i giorni non mi ero reso conto di quanto tu fossi cresciuta e cambiata.- disse Fred, con una sincerità che disarmò Angelina. -Cambiata?- -Già. E proprio grazie a George l'ho capito.- spiegò lui che ad un'occhiata stranita di Angelina si decise a continuare -Tu sei sempre stata un maschiaccio. Mi ricorderò sempre la prima volta che ti ho vista sul treno, appollaiata sul tuo sedile mentre sgranocchiavi noccioline.- Angelina non poté trattenersi dal sorridere, memore come Fred del loro primo incontro. -E adesso ti vedo così. Cavolo, hai ingannato tutti.- La ragazza, imbarazzata, non seppe cosa rispondere e fu ancora Fred a prendere l'iniziativa. -Vieni un attimo fuori. Ti devo parlare.- Una volta raggiunta l'uscita, Fred riprese a parlare. -Ti ho sempre data per scontata e mi dispiace. Se tu fossi venuta al Ballo con Perry Williams non me lo sarei mai perdonato.- -Fred, ma che stai cercando di dirmi?- proruppe Angelina, sentendosi improvvisamente accaldata. Il ragazzo si sporse su di lei, senza timore né imbarazzo, scoccandole un lieve e dolce bacio. -Mi piaci, Angie. Un sacco.-
-Come mai i tuoi amici non si avvicinano?- domandò Leanne a Lee, entrambi seduti ad un tavolo distante dal gruppo del ragazzo. -Boh, forse vorranno lasciarci soli.- suppose lui, evitando di guardare il tavolo degli amici. -Beh, meglio così, giusto?- chiese Leanne, prendendogli la mano e sorridendo felice. -Già, infatti.- -La tua amica Alicia com'è? Katie mi ha raccontato poco, ma tutto quello che so di lei è sempre collegabile a te. Litigate spesso, a quanto ne so.- continuò la ragazza, cercando di capirne di più. -Non siamo esattamente amici, siamo solo capitati nello stesso gruppo, ma fatichiamo a sopportarci.- spiegò Lee, lanciando un'occhiata ad Alicia che sorrideva serena ad Anderson. -Capisco. Certo che però lei ed Anderson formano una bella coppia.- -Mmm, bellissima. Balliamo, dai.-
-Sono contento che alla fine tu abbia accettato il mio invito.- disse Bradley, provando ad accarezzarle una guancia. -Brad, smettila, ti prego.- sbuffò Alicia, contrariata. -Perché devi fare sempre così?- scattò Bradley, stufo del suo atteggiamento. -Perché sei mio amico, lo sai, ma detesto essere trattata come un oggetto.- -Io non ti tratto affatto come un oggetto, Alicia. Tu mi piaci, ma a volte proprio non ti riesco a capire.- ammise il ragazzo, grattandosi la testa. Alicia gli appoggiò una mano sulla spalla, sorridendogli sinceramente per la prima volta. -Io penso di piacerti solo per il mio aspetto e per la mia famiglia. Quando mi dimostrerai come sei veramente, forse inizierò a credere ai tuoi sentimenti.- -D'accordo, allora. Alla fine di tutta questa storia capirai di avermi accusato senza ragione.-
Il Ballo del Ceppo si concluse senza nessun intoppo. Alicia e Lee riuscirono ad evitarsi per tutta la sera e Fred ed Angelina non si fecero vedere fino al mattino dopo. George, che aveva capito ogni cosa, cercò di evitare di impazzire e trascorreva quasi ogni momento con Katie, presa dai G.U.F.O e dai continui -e sempre più frequenti- articoli fra Oliver e Nolwenn. -Buongiorno, gente.- George e Katie si scambiarono un'occhiata preoccupata, prima di fissare Alicia, che aveva alzato lo sguardo dal suo libro per concentrarsi su Lee. -Come state? Vi siete divertiti ieri sera?- domandò il ragazzo, sedendosi di fronte ad Alicia come se niente fosse ed iniziando a servirsi la colazione. -Che stai facendo?- chiese Alicia, a denti stretti. -Faccio colazione, non vedi?- George e Katie compresero ben presto che Lee voleva farla arrabbiare... e che ci stava riuscendo alla grande. -Non sono ancora diventata cieca. Mi chiedevo solo perché facessi colazione con noi dopo quello che è successo.- ringhiò a bassa voce Alicia e Lee si azzardò a guardarla con spavalderia per la prima volta. -Tu sei il componente del gruppo che meno m'interessa. Ho litigato con te, non con gli altri. Non lascio il gruppo, solo perché alla principessina non vado a genio. Lascialo tu se proprio la mia presenza ti disturba tanto.- concluse Lee con malignità, prima di ritrovarsi scaraventato in aria e sbattere la testa sulla tavolata dei Corvonero. -Stavolta hai esagerato, Lee.- lo informò Katie, lanciando un'occhiatina ad Alicia che era corsa via ed abbassandosi per guardarlo da vicino. -Già, amico, questa volta l'hai fatta davvero arrabbiare.- ammise George, dandogli una mano per aiutarlo ad alzarsi. -Mpf, piantatela di farmi la predica. Andrò a scusarmi, d'accordo?- disse Lee, capendo di aver oltrepassato il limite con Alicia. -Sempre che lei non ti uccida prima.- affermò George, facendo ridere Katie.
Lee non ci mise molto per trovare l'amica. Era tornata nella Sala Comune, o come si divertivano a chiamarla loro “la Comune”, ed era seduta in una poltrona isolata. L'espressione era un misto di rabbia, furia e -cosa che Lee notò con molto dispiacere- tristezza. Il ragazzo aveva paura di avvicinarsi ad Alicia in quello stato, ma appunto non poteva lasciarla così. Fece piccoli passi alla volta prima di ritrovarsi vicino a lei. Alicia alzò lo sguardo e non appena incontrò quello di Lee, assunse il solito sguardo furioso. -Aspetta, aspetta. Prima di ammazzarmi potrei solo dire una cosa? Scusami, okay? Non so cosa mi abbia preso, davvero. Ogni volta che ti vedo mi sento... arrabbiato e non so il perché. Ho esagerato e faccio schifo come amico. Rimangio tutto quello che ti ho detto a colazione, ogni cosa, giuro.- -Se ti arrabbi tanto quando mi vedi, perché vuoi rimanere nel gruppo?- -Perché sei mia amica. Tutti voi lo siete ed il problema nei tuoi confronti è solo mio; quindi cercherò di... trovare un rimedio, ecco.- Alicia mostrò un sorriso strano. -Le tue scuse fanno schifo.- -Ehi, che pretendi! Sono pur sempre io, no?- Sorrisero insieme e lui le scompigliò i capelli. -Smettila di essere triste ora.- -Non pensare neanche per un momento di poter rendermi triste.- sbuffò Alicia, ma Lee continuò a sorridere, contento di vederla di nuovo se stessa. -Posso... abbracciarti questa volta?- tentennò il ragazzo, aspettandosi un no come risposta. Stranamente, però, Alicia annuì intimidita e mentre Lee apriva le braccia per accoglierla, qualcuno arrivò. -Avete fatto pace, vedo. Che bello!- trillò Katie, non notando il rossore di Alicia e i due passi indietro di Lee dalla poltrona. George, intanto, era dietro di lei ed aveva visto tutto. -Come sempre, ragazzi. Nessuna litigata mi toglierà questa rompiscatole di torno.- scherzò Lee, mentre Alicia gli lanciava la solita occhiataccia. -Bene, avrei voluto ci foste tutti, ma non riesco più a non dirvelo.-disse Lee, incuriosendo i tre amici. -Siamo qui! Fortuna che non ci siamo ancora persi nulla.- se ne uscì Fred che, lo notarono tutti e per George non fu nemmeno una sorpresa, teneva per mano Angelina. -Dai, Lee. Dicci tutto.- disse Katie, provando a distogliere l'attenzione dai due appena arrivati. -Sono ufficialmente fidanzato.-
Spiegazioni, varie ed eventuali: Wow, da dove partire con questo capitolo. Mmm, Fred ed Angelina ce l'hanno fatta alla fine, sì. D'ora in poi mi concentrerò molto su loro come coppia e sul conseguente triangolo amoroso Fred-Angelina-George. Lo so che avevo detto che dal Ballo del Ceppo in poi mi sarei dedicata unicamente a loro tre, ma Alicia, Lee, Katie ed Oliver hanno preso vita da soli, per cui si parlerà ancora parecchio di loro, temo. Lee e Leanne. Che dire, li vedo bene insieme. Leanne è molto amica di Katie, amica di Angelina e conosce di vista Alicia, per cui potrebbe anche entrare nel gruppo. Chi lo sa xD Bradley è il personaggio più ambiguo della storia, suppongo. Ha chiaramente un debole per Alicia, ma, come lei, ha dei genitori che lo spingono verso le "giuste compagnie", per cui ancora non si capisce se il suo sentimento è sincero oppure no. E trova parecchio strani gli amici di Alicia, sì. Sono l'unica pazza che vede alchimia fra George e Katie? Mentre scrivevo mi sono detta "Angelina dovrà sbrigare i suoi problemi con Fred e George, Alicia avrà problemi ancora più grossi (e non dico altro xD), quale confidente migliore di George? Anche lui è ferito sentimentalmente, è comprensivo, ha più tatto di Fred ecc, ecc." e PUFF! Quando scrivo di loro mi sembrano una coppia consolidatasi da anni! Potrebbe scapparci un flirt? Non lo so ancora, ma qualcuno potrebbe non vedere bene il loro continuo "stare insieme" xD Penso di aver detto tutto. Un grazie gigantesco a tutti coloro che leggono questa storia! Siete fantasticiiiiii *-* Un bacione <3 |
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Capitolo 12 *** Capitolo 11 ***
Capitolo 11
-Che cosa?- sbottarono tutti, chi allarmato e chi stranito. -Cioè, non proprio.- Lee prese un respiro e continuò -Mi sono espresso male, scusate, intendevo dire che forse ho una ragazza ora.- -Forse?- ripeté Alicia, confusa. -Sediamoci, così vi racconto ogni cosa.- disse il ragazzo, cercando di trovare un filo conduttore al suo discorso. Una volta che tutti ebbero trovato una poltrona per sé -Angelina la condivise con Fred- Lee iniziò a parlare, cercando di evitare le occhiatine di Alicia ed il sorriso di Katie. -Ieri sera io e Leanne ci siamo divertiti parecchio e, beh, inutile dire che ci siamo baciati una prima volta e poi una seconda e poi...- -Abbiamo capito, Jordan, va' avanti.- tagliò corto Alicia, indispettita. -E poi vi siete messi insieme?- soffiò Katie sognante e felice per la sua amica. Lee tentennò. -Non lo so. Sembra quasi che voglia controllare tutto quello che sta succedendo. Lei mi ha baciato e sarà lei a decidere quando potremo metterci insieme.- -Una maniaca del controllo. Uao.- commentò Alicia sarcastica e Katie si girò di scatto. -E' la sua prima storia seria ed è normale che voglia andarci con i piedi di piombo.- -Una che bacia al primo appuntamento non vuole andarci con i piedi di piombo e non è detto che questa storia sia seria. Insomma, sono usciti una volta sola.- continuò Alicia, senza peli sulla lingua. -Lee, lascia perdere Alicia. Leanne è una brava ragazza, da quanto ne so, e sono sicura che ha solo paura che possa finire male. Aspetta che sia pronta.- disse Angelina con un sorriso materno che fece roteare gli occhi ad Alicia. -Io concordo con Angie.- esclamò George, alzando una mano con foga. -Io pure.- lo seguì Katie, radiosa. -Beh, visto che siamo in vena di confessioni, avrei un annuncio anch'io.- se ne uscì Fred, riprendendo la mano ad Angelina -Ho iniziato ad uscire con Angie, ragazzi.- -Che sorpresa.- disse Alicia a denti stretti, per poi sorridere ed abbracciare l'amica. Katie fece lo stesso, seguita a ruota da Lee e da George che, con un nodo alla gola, notò di non averla mai vista così felice. -Perciò per la prossima uscita ad Hogsmeade dovrete fare a meno di noi.- disse Angelina, quando tutti furono di nuovo seduti. -Anche di me. Ho promesso a Leanne di stare con lei.- aggiunse Lee, mostrando a tutti un sorrisone entusiasto. -Io ci andrò con Brad a questo punto. Era da un po' di tempo che mi chiedeva di trascorrere un'intera giornata con lui.- proruppe Alicia, guardando Lee che fece una faccia disgustata, ma non commentò. -Bene, rimaniamo io e te, pulce. Spero che non ti sia rotta della mia compagnia.- ironizzò George e Katie scosse la testa, decisa. -Assolutamente no.-
L'avviso che annunciò la nuova gita ad Hogsmeade venne appeso mesi dopo quella conversazione. Leanne, alla fine, si era decisa ed oramai lei e Lee erano inseparabili. -Sono odiosi.- disse Alicia ad Angelina, quando lei le fece notare il loro continuo stare vicini. -Cos'è che ti da tanto fastidio, si può sapere?- le chiese l'amica, con un sorrisino che non le piacque affatto. -Il fatto che si comportino così. Insomma, tu e Fred siete una coppia normale. Niente nomignoli fastidiosi o dichiarazioni plateali.- Angelina alzò un sopracciglio, non capendo. -I continui mazzi di fiori che le manda davanti a tutti o i regalini che le nasconde praticamente ovunque.- elencò Alicia, scandalizzata. -Bradley non è così romantico?- Alicia scosse la testa. -Brad non è il mio ragazzo, ma se lo fosse e si comportasse come Lee lo lascerei senza nemmeno dargli la possibilità di replica.- continuò la ragazza con decisione. -Esagerata.- -No, sono seria. Dimmi, Fred fa così?- Angelina non ebbe nemmeno bisogno di pensarci su. -No, Fred manifesta il suo affetto in un altro modo. Non è così...- -Schifosamente zuccheroso?- la aiutò Alicia. -Intendevo dire carino. E' carino, dai. Non l'ho mai visto così prima.- continuò Angelina ad un'occhiataccia di Alicia che ribatté sicura. -Appunto! Non sembra più lui, è come un'altra persona.- -Attenta, Ali, se continui inizierò a pensare che sei gelosa.- cantilenò Angelina, mentre Alicia faceva finta di vomitare. -Sprechi il tuo tempo, allora. Mi chiedevo solo perché Lee si deve comportare in maniera così diversa quando è con noi.- -Vuoi dire quando litiga con te?- rise Angelina, punzecchiandola con il gomito. -No, volevo dire quello che ho detto. Deve avere una doppia personalità. Non si può essere antipatici e rozzi con gli amici e... -la faccia di Alicia assunse un'espressione disgustata- ...e melensi con la ragazza. E' da brivido.- Angelina si ritrovò a ridere, divertita per qualcosa che solo lei sembrava aver finalmente capito.
George e Katie furono i primi a raggiungere il villaggio di Hogsmeade assieme a tutto il gruppo degli altri studenti. Alicia e Brad arrivarono giusto in tempo, mentre Angelina, Fred e Lee non si fecero vedere per tutta la prima metà del pomeriggio. -Staranno sicuramente pomiciando.- commentò Alicia ad una domanda di Bradley. -Chi? Tutti e tre insieme?- domandò il ragazzo con malizia, facendo sorridere Alicia. -Hai capito quello che intendevo. Ti ho detto di Lee e Leanne, vero?- -Più o meno duecento volte.- sbuffò Brad, ricevendo una gomitata dalla ragazza. -Stai insinuando che sono noiosa?- -Sto insinuando che credo oramai di capire perché non accetti la mia corte.-
-E' bello passeggiare con te, pulce. Ti piacciono le stesse cose che piacciono a me.- disse George, entusiasta, uscendo con l'amica da Zonko pieno di buste. -Anch'io mi diverto un mondo con te. Secondo te a cosa serve questa?- chiese poi Katie, estraendo da una sua busta una sfera luminosa e gelatinosa. -Non lo so, ma lo scopriremo presto. Te lo prometto.- rispose George, facendole l'occhiolino. -Ragazzi!- Katie e George si voltarono in sincronia e Katie quasi non ci credette. -Oliver?-
-Non ho intenzione di andare da Madama Piediburro, ti avverto.- disse Fred ad Angelina, oltrepassando il locale -completamente ricoperto da cuoricini rosa- e andando avanti. -Tranquillo, Madama Piediburro non fa per me.- replicò la ragazza, prendendolo per mano e cercando un posto adatto a loro. -Che ne dici di passeggiare solamente? Se poi ci viene sete, facciamo un salto ai Tre Manici.- propose Fred, sorridendole con affetto. -Ci sto.-
-Capitano, come stai?- chiese George, abbracciandolo. -Bene. Sì, insomma, gli allenamenti mi uccidono, ma questo è il Quiddich, no?- -Ora capisci cosa ci hai fatto passare per anni ed anni?- scherzò George, facendolo ridere. -Katie, tu... tu non mi dici niente?- domandò ad un certo punto Oliver, lanciando uno sguardo confuso all'amica, rimasta in silenzio fino a quel momento. -Cosa vuoi che ti dica?- chiese lei, tagliente, assomigliando pericolosamente ad Alicia. -Oliver!- Katie sobbalzò quando dietro ad Oliver comparve Nolwenn Åström in tutta la sua bellezza. Alicia non aveva nulla da invidiarle, Katie lo notò subito, ma Nolwenn era una modella ed era famosa, per cui era normale vederla sempre perfetta ovunque andasse. -Nolwenn Åström?!- blaterò George, incapace di credere a quello che vedeva. -In persona. E tu devi essere uno dei gemelli Weasley, vero?- chiese lei, guardando Oliver che annuì. -Sono George, madame. Al vostro servizio.- rispose il ragazzo, inchinandosi. -Sei simpatico. Proprio come mi aveva detto Oliver.- disse Nolwenn, sorridendogli. -E tu quindi sei Katie.- continuò la modella, passando poi alla più piccola. -Già.- affermò la ragazza chiamata in causa, non riuscendo a dire di più. -L'ho capito dalla coda di cavallo e dalla sua descrizione. “Piccola, ma graziosa”, erano state queste le tue parole, Oliver.- spiegò Nolwenn, mentre il ragazzo la guardava sorpreso. -Uao, te le ricordi ancora. Incredibile.- disse Oliver, impressionato. -Ovvio. Io ricordo ogni parola detta da te.- disse Nolwenn con una semplicità tale da far venire il mal di stomaco a Katie. -Nolwenn, che ne dici di venire un attimo con me, eh? Ti voglio far vedere un posto che io adoro.- propose George, prendendo sotto braccio la ragazza che, stranita dagli sguardi fra Oliver e Katie, non seppe dire di no. Rimasti soli, Katie continuò a guardare Oliver senza fiatare, fu lui allora ad iniziare. -Cos'hai oggi, si può sapere? Di solito investi la gente di parole, mentre oggi hai a malapena parlato.- Katie scosse la testa. -Stai male? S-sei arrabbiata?- provò Oliver -Uff, se non mi dici cos'hai non posso aiutarti.- -E tu stai bene? Hai qualche malattia strana che non si vede, ma c'è?- chiese lei, accusatoria. -Che?! Io sto bene, sì.- Katie assottigliò gli occhi ed Oliver giurò di non averla mai vista tanto adirata. Faceva paura. -E allora per quale cavolo di motivo non mi hai più scritta, eh, pezzo di cretino? Ero preoccupata, pensavo fossi finito al San Mungo o peggio, visto tutto quello che si sente ultimamente.- iniziò ad urlare Katie, scagliandosi contro il ragazzo. -Ed invece scopro che non hai più tempo per gli amici perché hai una ragazza, ora, una modella famosa e sei famoso anche tu, per cui non te ne fai più niente di me!- concluse lei, con un ultimo strillo acuto. -Katie, calmati! Nolwenn è solo una mia amica e non è colpa sua se non ti ho più scritto. Ho avuto da fare con il Quiddich. Tra gli allenamenti e le varie cerimonie... arrivavo a casa stanco morto.- spiegò Oliver, ma Katie seppe come rispondergli. -Ma per i giornali non eri stanco, eh? Tutte quelle interviste con la tua amica non sembrano averti stancato poi molto.- -Il padre di Nolwenn mi sta aiutando molto. Per essere una riserva conosco già un sacco di persone importanti e devo tutto a Nolwenn. Il padre organizza eventi invitando gente che possa darmi una mano nella mia carriera.- -Quindi hai tanti privilegi solo grazie alla tua amicizia con Nolwenn. Sai di essere raccomandato, sì?- lo accusò Katie, non nascondendo il tono minaccioso. -Io non la vedo in questo modo.- mormorò Oliver, imbarazzato. -Ma è proprio quello che sei, invece.- -Invece di criticarmi tanto perché non mi spieghi di te e George?- domandò Oliver, assumendo a sua volta un tono accusatorio. -Me e chi?- ripeté Katie, stupefatta. -Te e George. Siete diventati molti uniti o sbaglio?- -Sbagli. Sai bene quanto me che all'inizio mi sono legata subito ai gemelli. Tu e gli altri siete arrivati dopo.- disse Katie sicura. -Sì, ma sono sempre stato io il tuo confidente. Mentre già dall'anno scorso George sembra avermi sostituito.- continuò Oliver, offeso. -George mi è simile sotto molti aspetti e c'è sempre quando ho bisogno d'aiuto.- -Ah, allora è questo il problema. Non sei più una bambina, Katie, e oramai mi è impossibile esserci sempre per te. Hai fatto questa sceneggiata solo perché hai costantemente bisogno di attenzioni e io non te le posso dare?- -No, te l'ho fatta perché credevo che fossimo amici, ma forse mi sbagliavo. La gloria ti sta dando alla testa e non te ne rendi nemmeno conto. Sono qui da sola con George, perché Angelina e Fred stanno insieme ora, Lee e Leanne anche e Alicia è diventata molto amica di Brad; ma tu non puoi saperle queste cose, perché sei troppo preso dai tuoi eventi e dalle tue interviste. Torna da Nolwenn, abbiamo imparato ad abituarci alla tua assenza!- gridò Katie, livida. -E tu tornatene da George, è l'unico in grado di capire la nuova te.- rispose a tono Oliver, paonazzo dalla rabbia. -Io non sono cambiata, sono solo cresciuta!- -Oliver, caro, stai bene?- Nolwenn e George erano tornati e subito la modella era corsa per soccorrere l'amico. -Sì, sto bene.- -Sei sicuro? Sei tutto rosso, forse hai preso freddo.- disse Nolwenn preoccupata, sistemandogli meglio la sciarpa -Fa' sentire se hai la febbre.- Katie guardò Oliver abbassarsi, mentre Nolwenn gli appoggiava le labbra sulla fronte. -No, per il momento stai bene; ma sarà meglio tornare a casa.- Oliver annuì, non staccando gli occhi da Katie che stringeva la mano a George. -Bene, allora. E' stato un piacere, ragazzi.- disse Nolwenn, dando due baci ciascuno a George e Katie. -Spero di rivedervi presto.- li salutò Nolwenn, attaccandosi al braccio di Oliver che alzò una mano. -Ci si vede, George.- disse lui con un sorriso tirato, poi guardò l'amica -Katie.- Lei non rispose, ma trascinò via George e non vide l'espressione triste di Oliver e quella inscrutabile di Nolwenn.
-Sai che sei ancora più bella quando non fai la snob altezzosa?- disse Bradley, mentre Alicia rideva per una sua battuta divertente. -Che razza di complimento.- sbuffò Alicia con un sorriso. -Ti ho detto che sei più bella, se non è un complimento questo.- -D'accordo, d'accordo. Io... -Alicia si bloccò all'improvviso. -Ehi, tutto bene?- chiese Bradley, cambiando espressione. Alicia tornò composta e si schiarì la voce. -Sì, scusa. Allora, dove mi porti di bello?- Bradley, non convinto, guardò nella stessa direzione di Alicia e capì. -Allora non mi ero sbagliato. Hai una cotta per Jordan.- disse sicuro della sua affermazione. -Pff, che cosa?- sbottò Alicia, ridendo -Sei fuori? Hai idea del rapporto mio e di Jordan?- -Proprio sulla base del vostro rapporto ho iniziato a pensare che vi piaceste. Poi qualche mese fa mi vieni a dire di lui e Luanne con un atteggiamento che mi ha fatto temere che fossi gelosa.- -Si chiama Leanne e non sono affatto gelosa.- borbottò Alicia, stufa di doverlo ripetere. -E ora questo.- concluse Bradley, come se non avesse subìto interruzioni. Alicia seguì il dito del ragazzo che indicava Madama Piediburro. Non ebbe bisogno di guardare ancora, aveva già visto Lee e Leanne seduti insieme, anzi li aveva visti fare altro insieme. -Hai finito, Sherlock? Stavo solo notando come sta cambiando Lee. Una volta disprezzava le coppiette tutte “love-love” ed ora... Beh, guardalo!- sbottò Alicia, incredula. Bradley scosse la testa. -Ahh, sarei dovuto finire a Corvonero. Sono troppo intelligente.- disse lui, con sicurezza -Senti, Alicia, tu hai un problema serio. E d'accordo che Annette non può competere con te, ma per il momento è lei ad avere Jordan, purtroppo.- -Hai un problema con i nomi, Brad.- -Sei davvero cotta se questo è l'unico commento che riesci a fare. E comunque ho solo più una domanda da farti: chi diavolo è Sherlock?-
-Ti sei calmata un po'?- domandò George a Katie, mentre camminavano per le vie del villaggio senza meta. -Sì, sto meglio ora.- George le scoccò un'occhiatina, poi sospirò. -Sai che se la guardi bene Nolwenn non è poi così...- -Georgie, sto bene! Smettila di fingere, so che è bellissima.- disse Katie, sorridendo per il tentativo dell'amico. -D'accordo, ma io preferisco te.- ammise George, stringendole la mano. -Grazie, sei un amico.- -Mi vuoi raccontare cos'è successo?- domandò poi lui, vedendola di nuovo triste. -Oliver è uno stupido. Non ha capito che non scrivendomi mi ha ferita e che tra me e te non c'è nulla. Mi ha urlato di averlo sostituito con te, ti sembra normale?- George negò con il capo, poi sorridendo disse. -Sembrava quasi... geloso, non ti pare?- -No, era invidioso invece. Odia essere secondo a qualcuno, ma stavolta non lo perdonerò tanto facilmente.- continuò Katie, con fervore. -Alicia sta avendo un'influenza pericolosa su di te, pulce.- rise George, facendo sorridere di riflesso anche lei. -Dici, eh? Secondo me sono proprio io che... Oh-oh!- George seguì lo sguardo di Katie e all'improvviso sentì un forte nodo alla gola. Fred ed Angelina erano seduti su una panchina, immersi in una fitta conversazione. Il fattore, però, che aveva fatto borbottare lo stomaco di George era il modo in cui si parlavano. Lei era appoggiata alla sua spalla, mentre gli guardava la mano e la intrecciava con la sua. Lui la ascoltava con un sorriso ed ogni tanto le baciava i capelli con tenerezza. -George, perchè... perché non andiamo ai Tre Manici? Cosa ne dici?- propose Katie, tirandolo per un braccio e provando a distogliere l'attenzione dai due. -George, coraggi... OH!- Katie si morse il labbro quando vide Angelina allungarsi verso Fred per baciarlo sulla bocca. Poi Fred la strinse a sé e la baciò ancora e ancora. -George. George, per favore, vieni con me.- mormorò Katie, triste nel vedere l'espressione dell'amico. Il ragazzo annuì e si fece scortare lontano da quel dolce quadretto. -Da quando sono così complici? Voglio dire, sembrano stare insieme da anni.- disse George, non appena furono lontani e Katie lo guardò comprensiva. -Loro sono così da sempre, Georgie, e non so come tu non l'abbia mai notato. Sono sempre stati in sintonia e non mi ricordo un episodio in cui non fossero insieme. Non so come andrà a finire fra quei due, ma tutti noi, me compresa, abbiamo sempre saputo che sarebbe successo qualcosa. Come lo pensavamo di Alicia e Lee.- -Alicia e Lee sono un caso apparte. Solo loro non l'hanno ancora capito, ma ogni persona che li vede almeno una volta insieme capisce che fra loro c'è un'intesa assurda. E presto lo capirà anche la tua amica.- disse George, riferendosi a Leanne. -Forse su Lee ci siamo sbagliati, dopotutto; ma Fred ed Angelina... loro sono anime gemelle, ecco.- spiegò Katie, sperando di non offenderlo. -Questo è tutto da vedere, pulce.- disse George, stringendo i pugni e prendendo una decisione importante. -Cos'hai intenzione di fare?- mormorò Katie, temendo il peggio. -Le dirò tutto, Katie. Le dirò quello che provo.-
Spiegazioni, varie ed eventuali: Prima di parlare di questo capitolo, parto con il dire che il prossimo sarà RICCHISSIMO di novità, soprattutto per quanto riguarda Alicia e Lee. Leanne e Lee stanno insieme ora, ma proprio per questo nei prossimi capitoli vedremo Lee avere dei grossi problemi. Oliver e Katie hanno parlato -sarebbe meglio dire hanno discusso xD- e per ora sembrano aver freddato i rapporti, ma Olly tornerà alla carica ovviamente. George vuole raccontare tutto ad Angelina, ma non è detto che lo faccia xD Se lo dovesse fare, come la prenderebbe lei e soprattutto Fred? Prima di chiudere, voglio ringraziare tutti coloro che leggono o recensiscono questa storia. Grazie di cuore, veramente *-* Un bacione e a presto <3
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Capitolo 13 *** Capitolo 12 ***
Capitolo 12
-Le hai detto qualcosa?- -Katie, smettila di chiedermelo ogni mattina. Devo trovare la situazione più opportuna per dirglielo.- sbuffò George a colazione, mentre Katie, sollevata, gli si sedette accanto. -Meno male.- -Ehi, ma da che parte stai?- ironizzò il ragazzo, riempendole il bicchiere di succo di zucca. -Io sono come la Svizzera. Voglio la felicità di tutti, per cui mi pare ovvio il non volere che tu faccia tutto questo.- spiegò Katie, serena. -E perché mai?- -Perché quando le confesserai tutto, Angelina non saprà che fare e Fred non la prenderà bene. Alicia si arrabbierà come il suo solito e darà la colpa a me. E indovina su chi scaricherò io la mia ira?- chiese Katie, con voce falsamente sdolcinata. George alzò gli occhi al cielo. -Alicia ha fatto un buon lavoro, lo ammetto. Preferisco la Katie dolce e radiosa, però.- -E allora tieniti i tuoi sentimenti per te.- disse Katie, come se fosse la cosa più semplice del mondo. -Scordatelo, pulce. Le dirò tutto, ho deciso.- replicò George, chiudendo il discorso. -Va bene, fai come vuoi. Io ti ho avvertito, però.-
-La vuoi piantare, Brad?- -Se ti da fastidio, vuol dire che ho ragione.- replicò Bradley, facendole una smorfia. -Sei proprio come Lee quando fai così.- sbuffò Alicia, scuotendo la testa. -Ed ecco che lo rinomini di nuovo. Non ce la fai proprio.- rise Bradley, entrando con la ragazza nella Sala Grande. -Prima o poi la smetterai con questa storia?- chiese lei, salutando da lontano Katie e George, già seduti alla tavolata. -No.- affermò Brad con un sorriso perfetto -Però posso aiutarti. Credo che anche Lee provi lo stesso per te, l'ho capito da come mi guarda. Sembra che io non gli vada tanto a genio.- -Se è per questo tu non vai a genio a nessuno dei miei amici.- -Beh, non posso dar loro torto. Tutti sono invidiosi di Bradley Anderson.- scherzò lui e Alicia scosse la testa e lo salutò, per poi raggiungere gli amici.
-Ciao, ragazzi.- -Ciao, Alicia.- dissero all'unisono George e Katie, l'uno intento a leggere il giornale, l'altra a contemplare la sua colazione. -Allora, com'è andata ad Hogsmeade? Non ci siamo visti alla fine.- continuò lei, facendo finta di non notare lo strano atteggiamento dei suoi amici. -Abbiamo incontrato Oliver.- rispose Katie, come se niente fosse. -Baston?- Katie le sorrise, pensando stesse scherzando. -Okay, scusa, ma sarà successo qualcosa, no? Voglio dire, non vi vedevate da mesi.- -Sì, in effetti non sembrava più lui. Aveva i capelli più lunghi e anche un po' di barba.- si mise in mezzo George e entrambe lo guardarono male. -Scusate, starò zitto.- -Abbiamo litigato in realtà.- ammise Katie, tornando ad Alicia che trattenne il respiro. -Si era portato Nolwenn dietro e, beh, io l'ho attaccato, poi lui ha attaccato me e poi ci siamo salutati.- concluse la ragazza, sbuffando. -Aspetta, in che senso l'hai attaccato? Per Nolwenn?- -Hai conosciuto Nolwenn Åström?- Lee aveva appena raggiunto la tavolata e interruppe la conversazione senza preoccuparsi di nulla. -C'ero anch'io, Lee. E' davvero stupenda ed è anche simpatica. Sai, ci ho parlato ed è...- George si bloccò all'improvviso, guardando l'espressione minacciosa di Alicia e decidendo di rimandare il discorso ad un'altra occasione. -E' il testosterone, pulce, va' avanti.- disse Alicia, tornata tranquilla. -Ecco, vederlo con lei mi ha un po' innervosito...- -Innervosito? Se l'è quasi divorato!- sbottò George, ma ad un altro sguardo di Alicia mimò di cucirsi la bocca. -... Però, non lo so, vederlo lì mi ha fatto strano. Non aveva alcuna buona motivazione che spiegasse l'assenza delle sue lettere e per la prima volta ho finalmente capito che, in realtà, io non sono poi così importante per lui. Ho sempre creduto che il nostro fosse un rapporto speciale, voglio dire, lui è più grande di me, però mi è sempre stato amico e molto spesso ha preferito la mia compagnia rispetto a quello di altre ragazze che gli ronzavano intorno.- prese un respiro profondo, prima di continuare -E' sempre stato il mio confidente e, piano piano, è diventato il mio migliore amico... però forse tutto questo affetto era percepito solo da parte mia, no?- Lee, George ed Alicia si scambiarono un'occhiata, non sapendo cosa dire. -Ma va bene così. Devo cercare di andare avanti e prenderne atto. Ci siete ancora voi e mi volete bene, però adesso ho paura che tra due anni vi dimenticherete anche voi di me e...- Alicia quasi sobbalzò quando vide delle lacrime solcare il viso di Katie e non seppe come comportarsi, era Angelina la mamma del gruppo, mentre lei aveva sempre avuto il ruolo della figlia più pestifera. Fu George il primo ad abbracciarla e Katie provò a sorridere. -Sono proprio una piagnucolona. Scusa, Alicia, tu non piangeresti mai in pubblico.- disse Katie, guardando l'amica che scosse la testa. -Tu non devi essere uguale a me, pulce. Ti vogliamo bene così come sei; in realtà anch'io a volte vorrei essere spontanea e dolce come te.- ammise Alicia, facendo voltare George e Lee verso di lei. -Anch'io vorrei che tu lo fossi ogni tanto.- disse Lee e Alicia alzò il dito medio senza pudore. -Sempre a litigare voi due?- Angelina, mano nella mano con Fred, pose loro una domanda retorica e si sedette alla tavolata felice come sempre. -Da quando state insieme vi si vede sempre appiccicati. Vorrei stare un po' con la mia amica ogni tanto.- sbuffò Alicia, mentre Katie si ricomponeva in fretta. -Non fare la brontolona come al solito. Puoi stare con me quando vuoi.- rispose Angelina, guardando Katie e capendo al volo la situazione. Una mamma conosceva bene i suoi piccoli. -Oggi allora.- continuò Alicia, testarda. -Andata. Katie, sei dei nostri, spero.- disse Angelina, sorridendo amorevolmente alla pulce che annuì felice. -Bene, Angie, grazie per esserti tolta facilmente dalle scatole. Avevo proprio voglia di stare un po' con i ragazzi oggi.- scherzò Fred, indicando il fratello e Lee e provocando lo strozzamento di Katie. -Mastica piano.- la ammonì Angelina, proprio come una vera mamma. -Io passo, amico. Leanne...- -Ahhh, non dire altro.- disse Fred, scenico, premendo le mani sulle orecchie -Se sento ancora una parola sdolcinata su quella ragazza, potrei vomitare la colazione che non ho ancora fatto.- Tutti risero divertiti, compreso Lee che scosse la testa come a dargli ragione. -Non ti sarai dimenticato degli amici, voglio sperare.- sbottò Alicia, tornata alla carica. -Sei di nuovo gelosa.- cantilenò Lee, trionfante, facendo spalancare la bocca dell'amica. -Affatto, sono solo realista. Tu trascorri poco tempo con noi e troppo tempo con lei. Devi saper dividere le tue giornate in maniera equa.- continuò la ragazza, come se fosse un discorso preciso e chiaro. -Non la pensate come me?- si ritrovò a chiedere la bionda, ad un'occhiata confusa del gruppo. -No, per niente. Lee, trascorri le tue giornate con chi desideri. Siamo stati tutti insieme per anni e Leanne merita le tue attenzioni.- concluse Angelina, facendo innervosire Alicia come non mai. -E' vero. Leanne è mia amica e pretendo che la tratti nel migliore dei modi.- aggiunse Katie, con un sorrisetto sbarazzino. -Bla bla, avete rotto. Sembrate delle vecchiette tutte sorrisi e carezze.- si intromise Alicia, schifata. -Okay, porrò io fine ad un possibile litigio.- disse Fred, non appena vide la bocca di Angelina aprirsi per ribattere -Georgie, ho delle idee interessanti per delle nuove invenzioni.- -Non vedo l'ora di sentirle, fratello.- ammise George, notando poi lo sguardo preoccupato di Katie. -Però poi devo parlare con Angie. Te la posso rubare stasera?- Fred fece finta di pensarci su. -Certo che sì. Sei suo cognato, dopotutto.- Fred sorrise, così come Angelina, Lee e -seppur ancora arrabbiata- anche Alicia. Katie spostò lo sguardo su George che sorrise amaramente. -Infatti.-
-Mi devi fare un favore. Un grosso favore.- Katie guardò il ragazzo con uno sguardo poco convinto. -Perché so già la mia risposta?- -Avanti, pulce, sei mia amica. Oliver è geloso di me, per cui sono anche il tuo confidente.- continuò George, seguendola per i corridoi del castello. -Sì, ed è proprio perché ti sono amica che non ti farò alcun favore.- George fece un'espressione a metà tra il dispiaciuto e l'offeso. -Andiamo, cosa ti costa? Non sai nemmeno cosa voglio chiederti.- -Ma so già che riguarda Angelina e Fred e so anche che, alla fine della storia, quella che ci andrà di mezzo sarò solo io. Visto? So già un sacco di cose.- disse Katie, con un falso sorriso. -Pulce, tu sei l'amica più cara che ho al mondo. Dico sul serio. Lo so dal primo nostro incontro.- disse George, mentre Katie si scioglieva un po' -Potrei chiedere questo favore solo a te. Alicia mi ammazzerebbe e non capirebbe, Lee combinerebbe un casino dei suoi. Ti prego.- Katie guardò il volto supplicante di George e sbuffando gli prese una mano. -Cosa devo fare, capo?-
-Freeeeed!- Il ragazzo, che stava passeggiando per il castello, si voltò per scontrarsi con il sorriso radioso di Katie. -Ehi, pulce.- -Hola, amigo. Senti, visto che la tua consorte è con il mio amico perché tu ed io non andiamo a provare qualche tiro al campo di Quiddich?- propose la ragazza, saltellando come un coniglietto pazzo. -Okay, pulce, ma rilassati, eh.- rise Fred, accarezzandole i capelli. “Merlino, spero di star facendo la cosa giusta!”
-Per cui ora non si parlano.- concluse George, avanzando con Angelina al suo fianco. -Povera Katie! Certo che Olly è privo di tatto... però non batte tuo fratello, eh.- rise Angelina, facendo stringere lo stomaco a George e facendolo, per un attimo, desistere dal suo intento. Angelina aveva in testa solo Fred al momento, ma forse -o almeno quella era una sua viva speranza- se avesse saputo dei suoi sentimenti la ragazza avrebbe cambiato idea. -Sono convinta che presto o tardi fra quei due qualcosa potrebbe cambiare, però. L'hai detto tu, no, che Olly sembrava geloso?- continuò Angelina, non notando la sua espressione agitata. -Sì, infatti. Credo... credo che non abbia ancora capito che dopotutto Katie gli interessa in un altro senso.- disse George, mentre Angelina annuiva -Però può capitare di non comprendere i propri sentimenti dall'inizio, sai? Magari la persona è sempre stata di fronte a te o al tuo fianco e tu non te ne sei mai accorto, vuoi perché sei completamente idiota o perché pensavi che un giorno tutto sarebbe andato per il verso giusto, bastava volerlo e...- -George, mi sto perdendo un po'.- chiarì Angelina, confusa. -Angie, non so come dirtelo... Ecco, in questo momento mi faccio davvero schifo, ma non posso più stare zitto.- disse George, prendendole il viso fra le mani. George non seppe come proseguire, ma Angelina -conoscendo da tempo i caratteri dei suoi amici- incominciò a presagire qualche cosa. -George, è tuo fratello.- commentò la ragazza, cercando di farlo tacere su quanto stava per dire. -Lo so e mi sto odiando per quanto sto per fare, ma devo. E' un tuo dovere sapere.- disse George, avvicinandosi al suo viso. -Non farlo, ti prego.- mormorò Angelina, incapace di muoversi. George sorrise -quel sorriso identico a quello di Fred- e si calò su di lei, posando le sue labbra sulle sue. Angelina rimase immobile, di ghiaccio e sentì una sensazione diversa da quella provata con Fred. Il comportamento di Angelina non fermò George, che le diede altri tre baci lievi prima di staccarsi. -Ora dimmi che non hai sentito niente.-
Alicia smise di leggere e si alzò dalla poltrona, pronta per andare a dormire. Lee era andato a dormire da un pezzo, così come Bradley. Leanne stava ancora chiaccherando con le sue compagne di stanze ed ogni tanto la scrutava in maniera fastidiosa. Salì le scale per il suo dormitorio e un brivido la percorse quando notò che era vuoto. Angelina non c'era. Katie non era nel suo letto. Le altre tre compagne di stanza erano fuori chissà dove. E Alicia non riusciva a dormire da sola al buio.
-Lee. Lee! Lee!!- Il ragazzo si svegliò di soprassalto e quasi urlò dalla paura quando vide una figura familiare guardarlo. -Alicia?!- sibilò, stranito dalla presenza dell'amica lì. Il ragazzo si stropicciò gli occhi, per paura che fosse solo un sogno, ma scoprì ben presto che Alicia era davvero lì, vicino al suo letto. -Posso dormire con te?- sussurrò lei, senza tanti giri di parole. -Che vuoi fare?!- domandò lui, quasi cadendo dal letto. -Dai, che hai capito. Le ragazze non ci sono e il mio dormitorio è vuoto.- pregò lei e Lee non replicò, conoscendo bene la fobia di Alicia. -Sì, ma perché non lo chiedi al tuo Brad?- la punzecchiò lui, mentre tirava le tende per evitare che qualcuno notasse la presenza della ragazza. -Uffa, non fare il rompiscatole adesso. Con te ho più confidenza e sono sicura che tu non farai niente di sconveniente.- -Non ci giurerei.- disse Lee a denti stretti, notando la leggera camicia da notte dell'amica. -Cosa?- -Niente, niente. D'accordo, va bene. Entra nel letto e chiudi la bocca. Ho sonno.- grugnì Lee, cercando di ricordarsi di essere impegnato. Alicia gli si mise accanto, cercando di evitare qualsiasi contatto con lui. -Smettila di fare la bambina. Avvicinati o cadrai dal letto.- disse Lee, tirandola verso di sé. Alicia sentì improvvisamente caldo e si pentì di aver fatto un gesto così avventato. -Lee?- -Uhm?- -Cosa dirai a Leanne?- Lee aprì un occhio e quasi sussultò notando la vicinanza con l'amica. -Tu cosa dirai a Bradley?- -Lui non è il mio ragazzo e io dormo con chi mi pare.- ribatté Alicia, alzando un po' la voce e facendo sorridere Lee. -Non è necessario che Leanne lo venga a sapere.- Alicia s'indispettì, ma non commentò. -Abbracciami pure se hai paura, Alicia.- sussurrò Lee, facendola arrossire. La ragazza non seppe come comportarsi. Da una parte voleva abbracciarlo, dall'altra non voleva compromettere nessuno, tanto meno se stessa. -Te la sei presa?- chiese Lee, a bassa voce. -Posso davvero?- mormorò Alicia, con un nodo alla gola. -Sì.- Sentì le mani di Lee avvicinarla ancora di più a sé, fino a quando non cozzò contro il suo petto. Alicia decise di agire d'istinto, così l'abbracciò lentamente per poi addormentarsi serena.
Spiegazioni, varie ed eventuali: Un altro capitolo andato! Questo è uno dei capitoli che preferisco, perché da qui iniziano i problemi per il triangolo Fred-Angelina-George e in quesi capitoli si capirà perché Angelina, alla fine, sposa George, per cui state attenti ad ogni azione/parola detta da loro tre. Da qui inizierà anche la frammentazione del gruppo, perché ci saranno parecchi litigi dovuti ai loro diversi comportamenti. Il rapporto di Alicia e Lee verrà trattato di più e causerà litigi, soprattutto con Katie. Un grazie immenso a tutti coloro che seguono questa storia. Siete unici! <3 Un bacione.
ANGELINA ED I GEMELLI: ULTIMO ANNO |
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Capitolo 14 *** Capitolo 13 ***
Capitolo 13
La mattina dopo, quando Lee si svegliò, tastò immediatamente il materasso accanto a sé e sospirò rumorosamente. Era stato solo un sogno. Avrebbe dovuto intuire che Alicia non sarebbe mai andata da lui, specialmente a dormire da lui. Che razza di sogno! Leanne lo avrebbe scannato vivo se solo lo avesse saputo. Lee mise la faccia sul cuscino e sospirò una seconda volta. Ed in quel momento lo sentì. Il profumo di fragole, tipico dello shampoo di Alicia. Conosceva bene quell'aroma, perché Alicia, al secondo anno, gliene aveva versato una bottiglietta sulla testa a causa di un litigio e l'odore gli era rimasto addosso per una settimana. Un po' più sereno si alzò dal letto, conscio oramai che l'amica aveva effettivamente dormito con lui. -Amico, amico, amico!- Fred gli diede una pacca sulla spalla e gli strizzò l'occhio. -Cosa?- domandò Lee, temendo che il ragazzo avesse compreso tutto. -Stamattina ho visto una figura femminile sgusciare via dal tuo letto veloce come un fulmine. Cos'avete combinato tu e Leanne, eh?- spiegò Fred, dandogli una gomitata fin troppo decisa e mozzandogli il respiro. -No, cos'hai capito... Non era...- -Vuoi dire che tu e Leanne non avete...?- -Certo che abbiamo! Ed anche più di una volta, ma ieri sera non è successo nulla perché...- -Ah, capito. Una semplice dormitina. Chiaro.- lo interruppe ancora l'amico, abbottonandosi la divisa davanti allo specchio. -E, senti, tu ed Angelina non avete ancora... concluso?- domandò Lee, curioso. -Lee, per me non sarebbe la prima volta come nel tuo caso; ma Angelina è nella tua stessa situazione.- disse Fred, cercando di essere allusivo. -Ora non più.- disse Lee, sentendosi un uomo vissuto e facendo sorridere Fred. -Vabbé, ma avrete fatto altro, immagino. Fin dove siete arrivati?- chiese ancora Lee, impaziente di sapere. -Spiacente, amico, ma non posso parlare. Angie mi ucciderebbe e poi queste cose sono private, non si vanno a raccontare in giro.- concluse Fred, prendendo la borsa con i libri. -Ma... ma... Io ti ho detto tutto!- sbottò l'amico, adirato. -Mica ti ho costretto, no?- disse Fred, salutandolo e lasciando Lee di stucco.
Quando George e Katie scesero per la colazione, Angelina stava già consumando il suo pasto. Salutò Katie con un sorriso, sorriso che si congelò non appena notò la presenza di George. -Angie, eccoti finalmente.- disse Fred, raggiungendo il trio e sedendosi accanto alla ragazza. -Ieri sera ti aspettavo.- continuò lui, mentre Angelina non alzava gli occhi dal suo porridge. -Mi dispiace, Fred. Ero molto stanca e sono andata subito a letto.- rispose lei, posando il cucchiaio ed alzandosi in piedi. -Ci vediamo a lezione.- disse lei a Fred, salutando con un cenno George e Katie che ricambiarono a disagio. -Si è alzata con un po' di raffreddore oggi.- se ne uscì Katie, per fare in modo che Fred non si insospettisse. -Dopo le farò un regalino, così si sentirà meglio.- disse Fred con un sorriso, poi si rivolse al fratello -Georgie, non è che l'hai spaventata ieri sera?- Katie spalancò gli occhi, ma George cercò di non perdere la calma. -In che senso?- -Lo so che sei geloso, ma non puoi minacciarla.- Solo il tono scherzoso di Fred, evitò a George un attacco di panico. -So che io e te siamo sempre stati insieme e anch'io ti voglio bene, ma non mi perderai per Angelina, tranquillo.- continuò Fred, con una semplicità tale da far sentire in colpa sia George sia Katie, che si alzò dalla tavolata e corse via dalla Sala Grande. -Ma cos'hanno tutti quanti?- sbottò Fred, stufo da quello strano atteggiamento. -Ci sarà un virus, chi lo sa. Ci vediamo più tardi, fratello.- lo salutò George, per poi raggiungere Katie che lo aspettava seduta sull'ultimo gradino della scala principale. -Pulce...- -Abbiamo sbagliato, George, abbiamo sbagliato tutto. Erano felici insieme e noi ci siamo messi in mezzo.- disse Katie, guardandosi le mani come se fosse un'assassina. -Pulce, abbiamo solo...- -Hai visto in che stato è Angelina? Non sembra più lei!- sbottò Katie, fissandolo per la prima volta. -Ma io dovevo dirle tutto, perché...- -Sei un grande egoista, lo sai?- George si congelò sul posto, perché non era stata Katie a pronunciare quelle parole. Katie spalancò la bocca, quando Angelina -nascosta fino a quel momento dietro ad una colonna- sbucò fuori, guardandoli minacciosa. -E tu, Katie, come hai potuto farmi una cosa del genere? Come hai potuto farla a Fred? Non so come ti abbia convinta George, ma sappi che non ti perdonerò mai.- -Ma, Angie, io non volevo più vederlo triste.- provò a spiegare Katie, alzandosi con impeto. -Ed ora ci sei riuscita, contenta? Ma io sono triste e presto lo sarà anche Fred.- continuò Angelina, arrabbiata come mai nella vita. -Non vorrai dirgli tutto?!- domandò Katie, trattenendo il fiato. -Non ce n'è bisogno.- George, Katie ed Angelina si voltarono verso la fonte della voce e con orrore videro Fred Weasley che li fissava, stranito da tutta quella stramba situazione. -Freddie...- -Spiegami tutto, George.- disse Fred, mentre Angelina scappava lontano da loro. -Io ho baciato Angelina e le ho detto quello che provo per lei.- disse George senza paura di ripercussioni -Faccio schifo come fratello, quello che vuoi, ma aveva il diritto di sapere. So di essere arrivato tardi, ma ho compreso i miei sentimenti solo dopo la tua dichiarazione. Siamo gemelli, siamo identici e forse sono identici anche i nostri gusti in fatto di ragazze.- provò ad ironizzare lui, non riuscendoci affatto. Fred gli si avvicinò, fronteggiandolo. -Mi fidavo ciecamente di te.- -Lo so.- Fred alzò il pugno, pronto a colpire e George era pronto a non reagire, non ne aveva il diritto. Fred si ricompose. -Non ti colpirei mai, Georgie, lo sai. Io non ti farei mai del male.- George si sentì morire per quelle parole dette con così tanta amarezza. Poi Fred si voltò verso Katie che si mordeva il labbro, nervosa. -Gioco di squadra, eh, Katie? Mentre lui parlava con Angie, tu distraevi me. Brava, ottimo lavoro.- -Fred, io...- -Mi fidavo anche di te. Evidemente avevo riposto la mia fiducia nelle persone sbagliate. Non succederà più comunque.- disse il ragazzo, salendo le scale e andando via. George e Katie rimasero in silenzio per un po', fino a che Katie si decise a raggiungere il suo dormitorio. -Pulce...- -No, non provare a farmi ragionare. Te l'avevo detto, te l'avevo detto che era una cazzata e che se la sarebbero presa con me, ma tu hai voluto fare tutto di testa tua. Perfetto, oramai è fatta, ma da adesso in poi devi stare lontano da me. Non voglio più confidarmi con te o stare con te. Non voglio più te, insomma!- tuonò la ragazza, singhiozzando come una disperata e correndo via, lontano da lui e dall'unica persona che gli aveva fatto dimenticare l'intera faccenda di Oliver e Nolwenn.
Alicia, ignara di tutto quello che stava succedendo, chiaccherava con Bradley del più o del meno, seduta con lui su una panchina del Parco. -Quindi anche tu sei stato invitato alla festa di Isaac Brooks quest'estate?- domandò Alicia con uno sbuffo irritato. -Se non ti fa piacere, basta dirlo.- disse Bradley con un sorriso divertito. -Non è quello, solo non sopporto il fatto che i nostri genitori ci impongano cosa fare, chi frequentare, con chi trascorrere l'estate...- -Non è poi tanto male.- affermò Bradley, pensandoci su. Alicia lo fulminò con gli occhi. -E perché mai?- -Perché, grazie ai miei, ho conosciuto te.- La frase era stata detta con un'ingenuità tale da far arrossire Alicia senza volerlo. -Uhm, come vuoi.- Bradley, che non si era accorto di nulla, mostrò un sorriso divertito, pronto a parlare. -Com'è stato dormire con Lee?- Alicia quasi cadde dalla panchina, guardandolo con gli occhi spalancati. -Come lo sai?- -Ti ho sentita ieri sera, mentre parlottavi con lui. Allora, cos'è successo?- Alicia tornò ad arrossire, incapace di formulare un frase coerente. -Tranquilla, non mi sono offeso. Anzi, forse è stato meglio così. Io non mi sarei trattenuto con quella camicia da notte.- continuò Brad, senza peli sulla lingua. -L'hai vista?- domandò lei, imbarazzata. -Stamattina, quando sei sgattaiolata via.- annuì il ragazzo, contento per ciò che aveva visto. -Togliti quel sorriso dalla faccia, non è successo nulla. Abbiamo dormito e nient'altro.- -Sì, ma se un ragazzo impegnato dorme con un'altra ragazza, qualcosa vorrà dire, no?- -Lee mi ha solo aiutata. Sapeva che avevo paura e così mi ha... ospitata nel suo letto, tutto qui.- concluse Alicia, con semplicità, guardando Brad che scosse la testa. -Non siete più bambini, Alicia. Siete adolescenti con degli ormoni pienamente funzionanti, per cui, credimi, Lee non è davvero interessato a Luise.- -Leanne.- lo corresse la ragazza, per le centesima volta. -Scusa, ma io non ricordo mai i nomi delle comparse.-
Fred riuscì a trovare Angelina solo dopo pranzo. Era davanti al Campo di Quiddich, o meglio quel che rimaneva del Campo di Quiddich. Un'alta siepe lo ricopriva interamente, per la terza ed ultima prova dei quattro campioni. Era incredibile che, solo qualche mese prima, la sola preoccupazione di tutto il gruppo fosse il Torneo Tremaghi. Sembrava passato un secolo da allora. -Angie.- Angelina si voltò e provò a sorridergli, invano. -Caspita, com'è cresce in fretta. Era solo un cespuglio ieri sera, quando Katie ed io...- si bloccò, ricordando il perché Katie lo avesse portato lì. -Se un bacio ti ha sconvolto tanto, è preoccupante.- ammise Fred, notando lo sguardo di Angelina. -Sono solo confusa, Fred. Non immaginavo che anche George provasse qualcosa per me.- mormorò lei, torturandosi le mani. -Per cui è finita.- disse Fred, dispiaciuto. Angelina sospirò. -Fred, cerca di capire. Io non voglio farvi litigare e non voglio dividere il gruppo, per cui è meglio prenderci una pausa fino a quando tu e lui non avrete... recuperato il rapporto.- disse Angelina, sicura. -Non cambierebbe niente. Continueremo ad amare la stessa ragazza.- disse Fred, con semplicità. -A-amare?- bisbigliò Angelina, spalancando la bocca. -Sì, amare. Però forse hai ragione, è meglio prenderci una pausa.- Fred le diede un bacio sulla guancia ed Angelina, benché sentisse un profondo nodo in gola, seppe di aver fatto la scelta giusta.
-Pss!- Alicia alzò lo sguardo dal suo libro e vide Lee accucciato davanti a lei, seminascosto sotto il tavolino. -Che diavolo stai facendo?- -Devo chiederti un favore, ma non posso farmi vedere da Leanne.- spiegò Lee, a bassa voce. -Per quale stupido motivo?- disse lei, mantenendo il tono di voce normale. -Shh, zitta! Le sue amiche le hanno detto di noi.- Alicia spalancò gli occhi. -Sa dell'altra sera?- -No, sarei già morto. Le hanno detto di noi, del nostro rapporto ambiguo.- continuò Lee, lanciando occhiate in giro, sperando che nessuno lo vedesse. -Ambiguo?- -Così l'ha definito Leanne. Ha detto che non è normale litigare così tanto.- -Non è normale per lei, ma chi ci conosce sa che siamo fatti così.- replicò Alicia, iniziando a non sopportare Leanne. -Senti, è solamente gelosa.- -Morbosa è più adatto.- replicò con decisione Alicia, chiudendo il libro e appoggiandolo sulle gambe. -Mi vuoi fare questo favore o no?- continuò Lee, deviando il discorso. Alicia alzò gli occhi al cielo, sbuffando. -D'accordo. Cosa vuoi?- -Mi devi accompagnare ad Hogsmeade.- sussurrò Lee, continuando a guardarsi attorno. -Non sono più previste gite.- disse Alicia sicura, alzando le sopracciglie per fargli capire che le dispiaceva. -Proprio per questo mi devi aiutare. Grazie ai gemelli conosco ogni passaggio, ma i controlli sono raddoppiati dopo la Coppa del Mondo e solo il tuo cervello può aiutarmi.- concluse Lee, cercando di adularla per il suo scopo. -Non ti credo, perché ti servo?- Lee si leccò le labbra, seccatesi all'improvviso. -Fred ed Angelina sono una coppia, oramai. George e Katie stanno sempre insieme, talmente tanto che mi viene da pensare che la pulce abbia dimenticato Olly.- spiegò Lee, allusivo. -Naa, Katie è ancora cotta del Capitano, non temere. George è la sua spalla.- -E tu sei la mia.- Alicia spalancò gli occhi e Lee fece altrettanto, subito dopo aver compreso il peso delle sue parole. -Nel senso che puoi aiutarmi solo tu, okay? Angie e Katie sono mie amiche, ma con te ho più confidenza. Per te è lo stesso, l'hai detto ieri sera.- Alicia ci pensò su un paio di minuti, prima di annuire. -Sì, è vero. Angie è la mia migliore amica, ma ci sono cose che a lei non posso proprio dire.- ammise Alicia -Però perché devi andare al villaggio?- -Per un colloquio di lavoro.- -Ancora con questa storia? Credevo che la fissa per i colloqui ti fosse passata da un pezzo!- sbottò Alicia, stufa. -Non mi passerà finché non avrò capito cosa voglio fare della mia vita. Il prossimo è l'ultimo anno ed il tempo stringe. Non voglio rimanere in panchina, mentre le persone intorno a me vanno avanti e intraprendono le carriere per le quali sono nati.- -Odio quando sei così profondo, non posso prendermela con te.- disse Alicia, con un sorriso che ammetteva di essere colpita da quel discorso. -Ti darò una mano, Lee.- -Grazie.- -Ma non sarà facile.- rise lei, felice. -Perché?- -Perché ti sei appena indebitato con Alicia Spinnet.-
Alicia non vide il resto del gruppo per tutto il giorno. La terza prova era imminente e la ragazza pensò che, forse, erano tutti andati a vedere l'enorme labirinto al campo da Quiddich. Si rese conto di essersi sbagliata, quando Leanne le si avvicinò nel pomeriggio, mentre le sue amiche l'aspettavano sedute vicino al fuoco. -Ciao, io sono Leanne.- -Ed io sono impegnata.- rispose Alicia, mentre concludeva il suo tema di Trasfigurazioni. -Lo vedo, ma probabilmente ti interesserà sapere che Katie sta piangendo nel nostro dormitorio.- Alicia, benché colpita dalla curiosità, fece finta di non scomporsi e decise di alzare lo sguardo verso la ragazza di fronte a lei. -Perché non la vai a consolare allora?- borbottò Alicia, guardando l'espressione confusa e allo stesso tempo infastidita di Leanne. -Ci ho provato, ma per qualche strana ragione mi ha detto che vuole parlare solo con te.- rispose la ragazza, indispettita. Alicia si alzò dalla poltrona, Leanne le arrivava alla spalla, ma non si scompose. -Grazie per avermi avvertita. Ora ci penso io.- -Prego.- Le parole erano quelle giuste, ma entrambe avevano usato un tono infastidito ed irritato. Alicia salì le scale, quindi non sentì le parole di Leanne rivolte alle amiche. -Ora capisco perché Lee la odia tanto.-
-Pulce?- Alicia bussò alla porta, prima di entrare nel dormitorio dell'amica. C'era stata poche volte, ma non era tanto differente dal suo. Il letto di Katie era quello più vicino alla finestra e lei ci era sdraiata sopra. Singhiozzava, come sempre, ed Alicia sbuffò, afflitta. Continuava ad essere una pessima consolatrice, ma si trovava sempre in quelle situazioni. -Pulce, cos'è successo stavolta? E' vero che ti avevo detto di essere te stessa, ma così è troppo. Basta frignare come una bambina!- sbottò la ragazza, avvicinandosi al letto dell'amica che le si buttò fra le braccia. -Ehi, è così grave?- tentò Alicia, provando ad accarezzarle la testa, sentendosi inadeguata. -Sono una persona orribile. Ho combinato un casino.- -Ma si può rimediare.- -No!- Alicia ascoltò tutto il racconto e a stento riuscì a frenare la lingua e far concludere Katie. -Era chiaro che anche George provasse qualcosa per Angie, ma non avrei mai pensato che si sarebbe dichiarato ora.- puntualizzò la ragazza, scuotendo la testa. -Comunque non è questo il punto. Pulce, hai fatto una cosa sbagliata.- -No, davvero?- disse Katie, retorica. Alicia si lasciò scappare una risata, ma si ricompose subito. -Era solo per precisare. Ad Angie passerà, vedrai, e Fred ti perdonerà, ma non ti sei comportata da amica. Lo so che l'hai fatto per George, quindi solo perché sei molto buona, ma devi promettermi che la prossima volta sarai meno ingenua.- Katie annuì e si asciugò gli occhi con una tale tenerezza da farla sembrare davvero una bambina piccola. -Senti, ma non è che hai preso una sbandata per George?- Katie spalancò la bocca. -Lo sapevo che hai ancora Oliver in testa!- trillò Alicia, trionfa -Solo che Lee mi aveva messo un minuscolo dubbio.- -Da quando tu e Lee chiaccherate come vecchi amici?- domandò Katie, curiosa. -Da quando tu stai tutto il giorno con un gemello ed Angie con l'altro.- Katie guardò gli occhi dell'amica e ci vide qualcosa che prima non aveva notato. -E a te fa piacere?- -Beh, quando siamo soli ho notato che litighiamo di meno e...- -E...?- -E...- Alicia si bloccò, guardando Katie sotto una luce nuova. -Perché usi questo tono accusatorio?- -Non lo so, dimmelo tu. Tutti dicono che fra te e Lee succederà qualcosa, ma adesso lui sta con Leanne.- -Questo lo so, ma io e Lee siamo amici, per cui non smetterò di parlargli per la gelosia di quella maniaca del controllo.- replicò Alicia, usando un tono tutt'altro che rilassato. Katie scattò in piedi, puntandole un dito contro. -Tu e Lee avete fatto qualcosa! Vi siete baciati!- Alicia la fissava con evidente confusione e scosse la testa. -Pulce, stai delirando. Io non bacerei mai un ragazzo impegnato.- -Ma baceresti Lee, vero?- Alicia non riuscì a frenare il rossore sulle guance, ma il tono di Katie la infastidiva sempre di più. -Senti, io e Lee siamo solo amici e nient'altro. Certo, ieri abbiamo dormito insieme, ma solo perché...- -Avete dormito insieme!?- sbottò Katie, guardandola come se fosse una poco di buono. -Sì, ma solo perché tu ed Angie non eravate nel dormitorio ed io avevo paura.- chiarì Alicia, sperando che si calmasse e si rendesse conto di aver esagerato. -Potevi aspettarci, però. Saremmo tornate e tu lo sai.- Alicia spalancò la bocca, pronta a ribattere, ma la richiuse subito. In effetti, non aveva pensato a quella soluzione. Sarebbe stato tutto più facile se avesse aspettato le amiche. -Non ci avevo pensato.- ammise Alicia, dispiaciuta. Katie, però, non si rilassò, ma continuò a giudicarla senza tanti problemi. -Fai la predica a me e poi dormi con Lee?- -Katie, abbiamo solo dormito.- -Oh, per favore. Sai bene che Lee prova qualcosa per te, lo sanno tutti. Tu e George siete identici! Angie e Lee sono fidanzati, perché vi siete dovuti dichiarare ora?- -Primo: io non mi sono dichiarata a nessuno, ma ho solo dormito con una persona che prima di essere il ragazzo di Leanne, era mia amica. Secondo: tu a George l'hai aiutato e ora giudichi me? Katie, ti giuro che fra me e Lee non è successo niente.- -Non è vero, Alicia. Non è ancora successo niente, ma succederà. Leanne è mia amica.- -Anche io e Lee lo siamo.- -Proprio per questo te lo sto dicendo. Siete miei amici, per cui non vorrei vedervi litigare tutti e tre. Alicia, mi dispiace, so che hai la mania dei ragazzi, ma lascia stare Lee!- Alicia sembrava più arrabbiata che mai. -Piantala, Katie, lo so! Non devi darmi nessun suggerimento o consiglio, perché, mi spiace, ma non ne sei proprio in grado.- Katie mise su il broncio ed Alicia, dopo averla guardata per un'ultima volta, uscì di corsa dal dormitorio. Poi Alicia, mentre nessuna la vedeva, sgattaiolò nel dormitorio dei ragazzi, sperando che Lee tornasse in fretta.
Spiegazioni, varie ed eventuali:
Mmm, che dire di questo capitolo? Fred ha scoperto ogni cosa e spero che la sua reazione non sia OOC, anche perché io non la vedo tale. Fred e George non sono solo fratelli, sono gemelli ed il loro è un legame che non può spezzarsi tanto facilmente. D'accordo, sono entrambi innamorati di Angelina, ma si vogliono troppo bene per smettere di parlarsi o litigare furiosamente. Inoltre, proprio questo legame verrà sottolineato nel prossimo capitolo. E, più avanti, capiremo anche il perché della decisione di Fred di lasciare andare Angelina. Katie ha litigato con un po' di persone e questo fa capire quanto sia cambiata rispetto agli anni precedenti. E' più sicura di se stessa e cerca di essere sempre sincera, ma meno brutale rispetto ad Alicia. Alicia e Lee. Si stanno avvicinando parecchio e stanno iniziando a comprendere che la loro è un'amicizia profonda. Boh, spero di aver chiarito i vari dubbi che, credo, si intensificheranno nel prossimo capitolo. I prossimi sono gli ultimi due capitoli del sesto anno, poi inizierà il settimo che sarà quello più lungo e anche quello più ricco di novità (e soprattutto il primo in cui i componenti del gruppo non saranno più tanto vicini, letteralmente). Un grazie speciale a tutti coloro che continuano a seguire questa storia. Un bacione <3 |
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Capitolo 15 *** Capitolo 14 ***
Capitolo 14
Alicia si svegliò di malumore quella mattina, memore della serata trascorsa a litigare con Katie. Benché l'amica l'avesse accusata di essere interessata a Lee, la ragazza non si sentiva in colpa per aver di nuovo dormito con lui. Erano amici ed in quel momento, stranamente, aveva bisogno di lui. -Buongiorno.- Lee, ancora assonnato, la fissava con uno strano sguardo, come se si aspettasse una spiegazione per la sua presenza lì. -Ti racconterò tutto ad Hogsmeade. Preparati, perché oggi ci andiamo.- rispose Alicia, alzandosi dal letto e coprendosi istintivamente. -Cosa guardi?- domandò lei, acida. -Scusa, ma non sono abituato ad avere una ragazza nel letto.- Alicia non sembrava pienamente convinta. -Tu e Leanne... ?- lasciò in sospeso la domanda, cercando di non sembrare troppo curiosa. -Sì, ma non abbiamo mai dormito insieme.- spiegò Lee, senza imbarazzo. -Oh.- Alicia sembrò riflettere sulla cosa, poi cambiò tono di voce -Comunque ci incontriamo davanti alla Strega Orba dopo pranzo, okay?- -D'accordo.- rispose Lee, sbadigliando. -Aspetta, tu come sai della Strega Orba?- aggiunse, saltando su dal letto come morso da una tarantola. -Fred ne parla con Angelina ed Angelina ne parla con me.- -Un classico.-
-Angie. Angie, svegliati, per favore.- Angelina aprì gli occhi e si trovò faccia a faccia con Katie, che mostrava un'espressione dispiaciuta e triste, che stonava molto con il suo classico viso. -Devo chiederti scusa.- -Adesso?- Katie annuì e si sedette sul letto, aspettando che l'amica si svegliasse completamente. -Pulce, non mi sembra il caso.- -Ti prego, Angie, lo so di aver sbagliato tutto, ma mi devi perdonare. Non voglio dividere il gruppo, so che è il tuo peggiore incubo.- -Chi...?- -George.- Angelina sospirò. -Credo che sia un po' tardi oramai. Io e Fred ci siamo lasciati e i gemelli sono in rotta fra di loro.- ammise la ragazza, mettendosi a sedere a sua volta e provando a rimanere serena. -Vi siete lasciati!? É tutta colpa mia! Angie, se riuscirò a far tornare tutto come prima, mi perdonerai?- Angelina sorrise. -Io non sono Alicia, a me passa in fretta.- -Ma tu e Fred non state più insieme.- -Si risolverà anche questa, vedrai.- -Farò tutto io, non temere.-
-Sei pronto?- -Sì, e tu?- -Ovviamente. Domani si terrà l'ultima prova, per cui nessuno baderà alla nostra assenza a lezione. Hai trovato una buona scusa con Leanne?- -Ho detto che non mi sentivo bene e visto che ha i G.U.F.O passerà tutto il giorno a studiare. E tu con Anderson?- Alicia gli lanciò un'occhiataccia. -Farò finta di non aver sentito. Andiamo, ora.- -Si-si-si...- -Non c'è bisogno di ripeterlo, basta dirlo una volta.- -No, intendevo Silente!- -Buongiorno, signor Jordan. Signorina Spinnet.- Albus Silente li guardava con un'espressione serena, mentre gli occhi li scrutavano al di dietro degli occhiali a mezzaluna. -Buongiorno, preside.- risposero all'unisono, cercando di mantenere una voce innoncente. -State facendo una passeggiata?- domandò l'uomo, mentre gli occhi guizzavano verso la statua della Strega Orba. -Sì, esatto. Non ci sono più gite ad Hogsmeade, per cui possiamo passeggiare solo nel castello.- disse Lee, mentre Alicia gli tirava un calcio sugli stinchi, sperando che il preside non l'avesse notato. -Con i tempi che corrono sarebbe meglio rimanere nel castello, anche se in questo periodo tutti i professori si stanno occupando del torneo e non sorvegliano più di tanto gli altri studenti.- concluse Silente con con un sorriso, lanciando un'occhiatina ad Alicia carica di sottintesi. -Sono le dieci, Spinnet, mi raccomando.- Alicia annuì e non riuscì a trattenere un sorriso felice per le parole del preside che, salutandoli, continuò per la sua strada. -La vecchiaia gli sta dando alla testa, temo.- proferì Lee, grattandosi la testa, perplesso. -Idiota, ci ha dato il permesso. Silente è un genio ed avrà capito dove stiamo andando. Credi di riuscire a fare tutto in due ore, circa?- -Anche meno. Perché ha detto “mi raccomando” a te e non a me? Sono io l'uomo, dopotutto.- disse Lee, offeso. -Te lo ripeto: Silente è un genio.-
Katie provò a parlare con i gemelli per tutta la mattinata, ma non riuscì mai a trovarli. Cercò ovunque e chiese a chiunque li conoscesse, ma nessuno sembrava averli visti. Benchè avesse percorso il castello in lungo e in largo per almeno quattro volte, decise di non arrendersi perché gliel'aveva promesso ad Angelina e non voleva più deluderla.
I gemelli, nel frattempo, avevano deciso di parlare fra di loro di quella strana situazione. Erano fratelli, si volevano bene e, benché entrambi sapessero quanto Angelina fosse importante per loro, non potevano spezzare il loro rapporto in quel modo. -Allora, come la mettiamo?- chiese Fred, una volta che furono seduti all'unico tavolo della Stanza delle Necessità. -Siamo entrambi innamorati di lei, questo è palese.- chiarì George, cercando di essere il più sincero possibile. -E, per il momento, dobbiamo lasciarle il tempo di stare un po' da sola.- aggiunse Fred, tranquillo. -Però io...- -Georgie, non devi preoccuparti di nulla. Ero d'accordo anch'io sul prenderci una pausa.- lo interruppe Fred, mentre il fratello annuiva non pienamente convinto e sentendosi, per la prima volta, colpevole delle sue azioni. -Ti voglio troppo bene per tenerti il muso, per cui mi è già passata. Ora voglio solo vedere Angie sorridere di nuovo e per farlo dobbiamo mantenere il gruppo unito.- -Già.- Fred guardò George negli occhi e gli scappò un sorriso divertito. -Su con la vita, vedrai che riusciremo nell'ardua impresa. Prima di tutto, stasera voglio organizzare un'altra serata fra di noi. Solo il nostro gruppo e nessun altro.- -Sarebbe bello se con noi ci fosse anche il Capitano.- disse George, provando a pensare positivo. -É vero. E piacerebbe soprattutto a Katie.- rise Fred, provando ad immaginare la scena. -Non più, fratello. Hanno litigato recentemente, ma vorrei che facessero pace, perché so quanto alla pulce manchi.- -Rimedieremo anche a questo. Ora, prima di organizzare tutto questo, voglio un'altra cosa.- -Quale?- -Vederti fare un sorriso.-
-Vediamo se ho capito bene: Fred ha litigato con George, George ha litigato con Katie e Katie ha litigato con te.- elencò Lee sulla punta delle dita. -E Angelina non parla più né con i gemelli né con la pulce.- -E chi parla con me?- -Tutti e, purtroppo, anch'io.- Lee mormorò qualche lamentela sottovoce. -Manca ancora molto?- -Jordan, siamo appena partiti.- -Lo so, ma ho fame e inizio ad essere un po' agitato.- Alicia si fermò sul posto e si voltò verso il ragazzo. -Andrai bene solo se riuscirai a tranquillizzarti, per cui tranquillizzati o ti uccido.- -Tu sì che sai come mettere a proprio agio le persone.- disse Lee, ironicamente. -Sono piena di doti, lo ammetto.- Lee decise di non replicare, provando a trovare un argomento che lo distraesse dal colloquio. -Ricordi il nostro primo incontro?- -Sì, purtroppo. Era al campo di Quiddich, vero? Durante le selezioni per la squadra.- Lee fece il verso di un allarme rotto. -Errore, errore. Quello è stato il nostro secondo incontro, cioè la seconda volta che ci siamo parlati.- -Uao, che memoria.- disse Alicia, con un tono che toglieva alla frase tutta l'intenzione di stupore. Lee rimase in silenzio a lungo dopo quelle parole, quando Alicia, stanca di aspettare, parlò. -Allora, qual è stato il nostro primo scontro?- -Ahh, allora t'interessa.- replicò il ragazzo divertito e, senza darle nemmeno il tempo di ribattere, continuò. -Ci incontrammo il primo settembre del nostro primo anno. Ero appena salito sul treno, ma i numerosi bagagli di una certa persona mi impedirono di andare a cercare uno scompartimento. “Permesso” le dissi io, ma la bambina non si scompose e mi rispose stizzita “Non ti posso far passare, perché aspetto che qualcuno porti i miei bagagli al mio scompartimento.” Allora le proposi di darle io una mano, perché sicuramente non sarebbe arrivato nessuno ad aiutarla, ma lei replicò di nuovo “Non ho bisogno di te, farò tutto da sola, se devo.”- concluse Lee ed Alicia, stupita, cercò di nascondere la sorpresa. -Eri tu quell'insopportabile bambino lezioso.- -Lezioso? Volevo solo darti una mano!- -Dopo avermi detto che nessun controllore mi avrebbe aiutato!- Lee tacque, contò fino a dieci e continuò. -Non possiamo litigare per qualcosa successo anni fa!- -Allora non parliamone più.- sbottò Alicia, ma ad un'occhiata di Lee aggiunse -Ero una bambina viziata e non mi piace pensare di non essere affatto cambiata.- -Ma lo sei invece.- -Davvero?- Lee annuì convinto. -Certo. Continui ad essere acida e talvolta sei insopportabile, ma sei molto più malleabile di quanto non fossi sei anni fa.- Alicia arrossì, ma non volendo dare a vedere il suo imbarazzo per il complimentò decise di parlare ancora. -Rinfrescami la memoria sul nostro secondo dialogo.- -Eravamo sul campo da Quiddich e tu eri alle selezioni per il provino da Cacciatrice.- -E tu che ci facevi lì?- -Avevo accompagnato i gemelli ed Angie. Noi quattro eravamo amici già da un anno, ricordi?- Alicia annuì, rammentando bene l'immagine di quei quattro sempre insieme per i corridoi. -Tu stavi salendo sulla scopa per il tuo provino...- -... quando una certa persona neanche tanto a bassa voce dice “Quella è talmente piena di sé che sarà quasi impossibile per lei alzarsi da terra.”- -Te lo ricordi, eh.- Lee sorrise, felice per chissà quale motivo. -Mi ricordo benissimo la tua espressione quando sono riuscita ad alzarmi da terra e a fare anche di più.- -Lo ammetto, quella volta mi hai davvero colpito.- Alicia si lasciò scappare un sorriso, che Lee riuscì a cogliere nella sua brevità. Per la prima volta, entrambi si resero conto di quanto potesse essere bello passare del tempo insieme.
Angelina stava percorrendo il corridoio al quinto piano, quando vide i gemelli camminare fianco a fianco, pronti a raggiungerla. Le sorrisero in sincronia, mandandola ancora di più in confusione per quella bizzarra e piccola catastrofe che stava avvennendo fra loro tre. -Buongiorno, Angie.- dissero all'unisono, inchinandosi entrambi come dei perfetti damerini. -Ehm... 'Giorno, ragazzi. S-state bene?- -Magnificamente, vero, George?- -Giusto, Fred.- Angelina spostò lo sguardo dall'uno all'altro, indugiando un secondo di più sul volto di Fred che le sorrideva sereno. Capì immediatamente che avevano parlato e chiarito, che avevano compreso la sua confusione e che la rispettavano. -I FAG sono tornati, impiastro.- chiarì Fred, prendendola sotto braccio. -E sono più forti di prima.- aggiunse George, mettendosi dall'altra parte. -Dobbiamo ricucire il gruppo, pezzo dopo pezzo. E solo con il tuo aiuto possiamo farlo.- disse Fred, facendole l'occhiolino. -Avete un piano, immagino.- -É semplicissimo. C'è solo un piccolo imprevisto che potrebbe distruggerlo completamente.- disse George, guardando prima Angelina poi Fred. Tutti e tre annuirono prima di sospirare. -Alicia.-
-Siamo arrivati.- disse Alicia, una volta aperta la botola a Mielandia. -L'edificio è verde, poco lontano dalla Gringott.- lesse Lee su un pezzetto di carta, pescato dalla tasca dei pantaloni. -Va bene, allora andiamo.- Lee ed Alicia sgattaiolarono fuori dalla cantina e uscirono nel mezzo della strada principale di Diagon Alley. -Te l'ho mai detto “grazie”?- Alicia guardò Lee come se fosse un povero pazzo, con un'espressione disgustata mista a pietà. -Nel senso che è stato grazie a te che ho conosciuto i gemelli. Mi avevi appena liquidato e loro mi hanno supportato.- -Cioè mi hanno insultato a tal punto da renderteli simpatici.- specificò Alicia e Lee annuì ghignando. -Beh, però sei sempre stata tu la causa. Quindi ti dovrei ringraziare.- -Sei più strano del solito, oggi. Mi fai troppi complimenti e sto iniziando ad innervosirmi.- chiarì Alicia, imbarazzata e stranita. -D'accordo, sto zitto. Volevo solo farti capire che, a volte, dire ti voglio bene non è poi così difficile, specie fra vecchi amici.- Alicia lo guardò, arrossì ancora e sbuffò subito dopo, stufa dell'atteggiamento stranamente dolce di Lee. -Mamma, mamma! Guarda che carini quei due fidanzatini!- I due ragazzi sobbalzarono e distolsero lo sguardo, puntandolo entrambi su un bambino di circa cinque anni che li guardava con un enorme sorriso sul piccolo volto. -Anch'io ho una fidanzatina, sapete?- -Keith! Quante volte ti ho detto di non importunare le persone? Scusate tanto.- una giovane strega si avvicinò ad Alicia e Lee che sorrisero. -Ciao, ciao!- li salutò il bambino, tirato via dalla madre che lo rimproverava per la sua troppa vivacità. -Ehm, direi di andare o faremo tardi.- se ne uscì Alicia, agguantando Lee per una manica e cercando di accellerare il passo. Quella gita stava diventando troppo lunga per i suoi gusti.
-Ho scritto ad Oliver, ma non penso che riuscirà a liberarsi.- disse Angelina, dispiaciuta, entrando nella Sala Comune. -Gli hai scritto quello che ti abbiamo detto?- domandò George, mentre cercava Fred con gli occhi. -Parola per parola, anche se non mi piace affatto quello che stiamo facendo.- -É per il gruppo, lo sai. Ecco, Fred.- Angelina voltò lo sguardo e vide il ragazzo immerso in una fitta conversazione con Leanne, che lo ascoltava in silenzio. -Cosa si sta inventando?- -Una buona scusa per tenerla lontano da Lee per le prossime ore.- chiarì George, con un sorriso. -Katie non la prenderà bene.- -Ma Katie non lo saprà.-
-Buongiorno, signor Hill.- Un uomo, seduto alla scrivania, alzò gli occhi dalle proprie carte. -Buongiorno.- Lee entrò nella piccola stanza circolare, trascinando Alicia con sé per la troppa paura di rimanere solo. -Sono Lee Jordan, per il colloquio di ricercatore naturalista.- -Sì, ci siamo tenuti in contatto via gufo, mi ricordo bene.- disse l'uomo con sicurezza, indicando le sedie di fronte a sé. -Lei è un'altra candidata?- -No, è una mia amica.- mormorò Lee, imbarazzato -Come sostegno.- -Ottima scelta, ragazzo.- disse il signor Hill, rivolgendo un dolce sorriso ad Alicia che ricambiò, incerta. -Scusi, prima di iniziare, posso chiederle dov'è il bagno?- chiese Lee, con la bocca asciutta ed Alicia, rassegnata, non riuscì a non ridere di nascosto. -Sicuro. La terza porta a sinistra, prima della porta gialla.- Lee si scusò di nuovo ed uscì dalla stanza, lasciando Alicia e l'uomo da soli. -É un po' agitato, signore.- -É perfettamente normale. É giovane e dovrà stare molti mesi lontano da casa, senza contare gli enormi sforzi e il grande spirito d'addattamento che...- -Come, prego?- Alicia lo interruppe, dimenticando di star parlando con un adulto. -Cos'è che non ha capito, signorina?- chiese il signor Hill, fingendo di non notare il tono della ragazza. -Dovrà stare lontano da casa per mesi? Non lavorerà a Londra?- -No, signorina.- -Ma non ha ancora finito la scuola!- -Sì, lo so. Ne ho già parlato con il suo amico e, se tutto andrà bene oggi, partirà subito dopo aver conseguito i M.A.G.O.- spiegò il signor Hill, brevemente. -Beh, ma allora è presto detto. Nessuno sano di mente sceglierebbe Lee Jordan per un lavoro tanto impegnativo.- disse Alicia, incrociando le braccia al petto e mostrando una sicurezza disarmante. -In che senso?- -Lee è pigro, svogliato e del tutto privo dello spirito d'addattamento di cui lei parlava poco fa. Vuole trovare un lavoro, ma ad ogni colloquio si comporta così perché spera di essere scartato. Sa, è suo padre che lo obbliga a cercare un lavoretto.- continuò Alicia, con l'aria di chi la sa lunga. Lee rientrò subito dopo, lamentandosi per la mancanza di saponette decenti nei bagni pubblici. Alicia lanciò un'occhiatina soddisfatta al signor Hill che, schiarendosi la gola, pose fine al colloquio. -Ma non abbiamo neanche parlato!- disse Lee, stranito dalle dichiarazioni dell'uomo. -Ho tutto quello che mi serve, signor Jordan. Lei e la signorina qui presente potete andare.- Alicia si alzò e strinse la mano all'uomo, mentre Lee usciva dalla stanza, arrabbiato come non mai. -Signorina.- -Sì?- Alicia si voltò, la mano stretta alla maniglia, pronta a seguire l'amico. -O lei odia quel ragazzo a tal punto, o gli vuole talmente bene da volerlo tenere vicino a sé. Spero per lei che sia la prima, signorina, perché, nel secondo caso, quel ragazzo non sembra essere a conoscenza di quello che lei prova.-
Quando Katie tornò alla Torre dei Grifondoro si sentiva sconfortata e nuovamente in colpa. Non aveva trovato i gemelli e anche Angelina sembrava essere sparita. E, per di più, nessuno aveva notato l'assenza di Alicia e Lee, che non si vedevano dalla sera prima. -Ciao, pulce.- Vedere i FAG sorriderle come se non fosse successo niente, le fece tornare il sorriso anche a lei. E, allo stesso modo, vedere Katie tornare quella di sempre, radiosa e positiva, rendeva felici anche i tre ragazzi. -Stiamo organizzando una festa e, indovina un po', abbiamo proprio bisogno di te.-
-Era stato così gentile via gufo. Mi aveva fatto credere che sarei stato assunto subito dopo i M.A.G.O. Come ho potuto essere così stupido?- Lee si lamentò per tutto il tragitto di ritorno, mentre Alicia, stranamente silenziosa, lo ascoltava senza dare alcun segno di sentire veramente. Si sentiva terribilmente in colpa, perché sapeva quanto Lee avesse cercato un'occasione per trovare la propria strada, ma, allo stesso tempo, non riusciva ad essere pienamente pentita. Il gruppo doveva rimanere unito, sempre e comunque. Angelina le avrebbe dato ragione. Forse.
-Non vedo l'ora di andare a dormire e dimenticarmi di questa assurda giornata. Domani mi godrò l'ultima prova e, molto presto, la fine dell'anno scolastico.- disse Lee, camminando verso la Sala Comune con Alicia, ancora in muto silenzio. -Sai già come passerai l'estate?- -Credo che mia madre abbia organizzato un viaggio in Francia e poi andremo al mare.- spiegò Alicia, cogliendo l'occasione per reprimere il senso di colpa. -Un posticino economico come sempre?- chiese Lee ironicamente ed Alicia annuì. -Miami o Australia.- -Tua madre non finirà mai di stupirmi.- Entrarono nella Sala Comune e, subito, furono raggiunti da una timidissima bambina del primo anno che diede loro un misterioso biglietto che recava scritto. Stanza delle Necessità. Da soli. -Immagino tu sappia dove si trovi.- disse Lee, strappando il biglietto e facendole cenno di uscire dalla Torre. -Dopo di te, Jordan.-
Lee ed Alicia rimasero a bocca aperta una volta che fecero il loro ingresso della Stanza delle Necessità. I gemelli, aiutati, sospettò Alicia, anche dalla mano pratica di Angelina, avevano dato vita ad una festa coi fiocchi. C'era di tutto: dalla musica, agli stuzzichini. Senza neanche darle il tempo di pensare, Katie corse da Alicia e la portò lontano dagli altri. -Facciamo pace?- le chiese la più piccola, mostrando un sorriso che avrebbe sciolto il più gelido dei cuori. -No.- Ma non Alicia, che difficilmente dimenticava i torti subìti. Tutto il gruppo si voltò verso le due ragazze, ma Alicia non mostrava il minimo imbarazzo. -Tornate alla festa.- disse Fred, capendo la situazione, aiutato da George che provava a fare conversazione con Lee, ancora intento a guardare le due amiche. -Ricordo bene cosa mi hai detto, di cosa mi hai accusato e non posso accettare che una mia amica mi dica quelle cose.- -Non le stai negando, però.- ammise Katie, provando a rimanere sincera e schietta. -No, infatti. Non nego di aver cercato il supporto di un amico e non mi pento di averlo fatto più di una volta.- chiarì Alicia, allusiva. Katie mostrò il suo stupore con la sua espressione, ma non replicò nulla. -Per stasera, però, posso far finta che non sia successo nulla. Domani tutto sarà come prima.- Alicia tornò dagli altri e l'atmosfera, prima così pesante e tetra, tornò immediatamente gioiosa e felice. -Pensa se fossi stata scelta tu come campionessa, Angie! A quest'ora staresti tremando di paura e non ti staresti godendo tutto questo.- disse Fred, concludendo il suo discorso inghiottendo una decina di TuttiGusti +1. -Sì, ma probabilmente si sarebbe trovata in tasca un bel gruzzoletto a fine estate.- disse Alicia, dandogli poi una pacca sulla schiena per evitare il suo strozzamento. -Con un'amica come te, nessuno ha bisogno di soldi.- replicò Lee, facendo ridere tutti. Prima che Alicia potesse ribattere, la porta si aprì ancora e la figura che entrò suscitò differenti reazioni tra il gruppo. I FAG sorrisero sotto i baffi, felici di ritrovare il loro Capitano vivo e vegeto. Lee ed Alicia gli corsero incontro non appena lo videro, stupiti e piacevolmente sorpresi di ritrovarlo ad Hogwarts. Katie era pietrificata all'improvviso. -Lee, ho saputo di te e Leanne. Voglio che mi racconti tutto.- disse Oliver, abbracciando l'amico che faceva spallucce. -Ti sei calmata almeno un po', uragano?- domandò poi Oliver, passando ad Alicia che scosse il capo. -Credo che non si calmerà mai.- se ne uscì Lee, mentre Alicia gli dava un pizzicotto per farlo tacere. -Capitano!- I FAG gli piombarono addosso, facendolo cadere. I gemelli gli si attaccarono alle gambe, stringendole un po' troppo; mentre Angelina gli stritolava il collo con un po' troppa foga. -Pulce, non mi saluti?- Katie soppessò la domanda un paio di minuti. -Ciao.- Oliver si voltò verso i FAG che fischiettavano come se niente fosse. -Mi avevate detto che voleva vedermi, chiedermi scusa e fare pace!- -Chiederti scusa? Sei tu che devi scusarti! Hai messo la nostra amicizia al di sotto di tutto e poi... -Katie si interruppe ed osservò Alicia che scosse la testa, senza un motivo preciso. -Non importa. Ora sei qui e non voglio rovinare la serata a nessuno. Domani tornerò a non parlarti, però.- Oliver, indeciso se accettare o meno, optò per la prima, contento di poter avere quella serata per poter chiarire con tutti. -Dai, ragazzi, mettiamoci a chiaccherare un po', proprio come i vecchi tempi.- Si misero tutti in cerchio e sembrava davvero di essere tornati indietro nel tempo. -Fred, ti ricordi quando tu mi avevi detto che ero il collante del gruppo?- Fred annuì. -E tu mi avevi detto che ne ero il motore.- Angelina sorrise, felice che il ragazzo si ricordasse di un loro dialogo così lontano dal tempo. -E noi cosa siamo?- si intromise Lee, facendo sorridere tutti. -Beh, Oliver è il cervello, senza dubbio.- disse Fred, mentre il Capitano scosse la testa, rassegnato. -E la pulce è la bocca.- la frase di Angelina venne approvata da tutti. -Altra cosa ovvia.- disse Alicia -Infatti, molto spesso, il cervello deve aver bisogno della bocca per esprimersi e, a volte, la bocca parla senza aver consultato prima il cervello.- -Pensavo fossi la bocca perché parlo sempre troppo.- disse Katie, stupita di quell'analogia fra lei ed Oliver. -Era per quello, infatti, ma la teoria di Alicia mi piace di più.- chiarì Angelina, facendo ridere tutto il gruppo. -Lee ed Alicia sono le braccia.- se ne uscì Oliver e tutti lo guardarono come a chiedere una spiegazione. -Perché sono opposte, ma sono entrambe indispensabili e, per fare qualsiasi cosa, hanno bisogno l'una dell'altra.- Alicia batté la mani, ridendo come mai prima d'ora. -Bella questa.- -Inoltre un braccio riesce a picchiare l'altro.- disse George e Lee si ritrovò a concordare anche lui. -Più precisamente sono gli arti superiori, mani comprese.- specificò Fred, in una fedele imitazione di suo fratello Percy che divertì tutti. -E Georgie?- domandò Katie, usando volutamente quel soprannome per innervosire Oliver che, vicino a lei, si mosse appena. Tutti presero a pensare, cercando di trovare un'analogia azzeccata per il gemello più tranquillo e più docile. -Il cuore.- Katie, Alicia, Lee, Oliver ed i gemelli si voltarono verso Angelina che fece spallucce e lo ripeté in maniera semplicistica. -É quello da cui andiamo quando abbiamo un problema. Forse prima chiediamo a qualcun altro, -Alicia e Lee si guardarono, mentre allo stesso tempo Angelina spostava il suo sguardo verso Fred- ma nessuno riesce a tirarci su e a darci il consiglio giusto come George.- Annuirono tutti, perché, chi più chi meno, ogni persona nella stanza aveva trovato sempre un rifugio sicuro fra le braccia di George. -Okay, basta dolcezze e romanticherie varie. Quest'estate riusciremo a vederci, vero?- domandò Alicia, spezzando l'atmosfera ovattata che si era creata fra i sette ragazzi. -Dobbiamo vederci! Prima da noi, alla Tana, poi da Angie...- Fred annuì e continuò. -Da Oliver o da Nolwenn.- e tutti i ragazzi risero e batterono cinque per la splendida idea. -Poi nella megaipersuperextra villa degli Spinnet, pronti a subirci anche quest'anno le occhiatacce schifate della signora Spinnet.- disse Lee, abituato ad essere il preferito per le angherie della madre di Alicia che ribatté. -Potete, almeno per questa volta, cercare di essere civili davanti ai miei? Non voglio litigare tutta l'estate con mia madre per i vostri comportamenti.- -Ehi, noi siamo fatti così. Prendere o lasciare, bella.- intervenne Fred, abbracciando prima Angelina e poi George. -Mi tocca prendere, temo.- -Ricordate tutti il nostro primo incontro?- chiese poi Lee, in vena di voler sentire i commenti di tutti. -É la serata dei ricordi, questa? Io ricordo bene ogni cosa. Io e George abbiamo incontrato Lee sul treno e lui aveva appena compreso quanto Alicia potesse essere dolce.- disse Fred, lanciando un'occhiatina ad Alicia che sorrise altezzosa -Poi tutti e tre abbiamo cercato uno scompartimento...- -Ed è lì che avete trovato me.- lo interruppe Angelina, rammentando bene la scena -Stavo mangiando le noccioline e voi tre mi avevate chiesto se i posti fossero liberi. Noi quattro diventammo amici proprio sul treno.- -Ma poi fu sfortunata e capitò in stanza con Alicia.- disse Lee, ricevendo uno schiaffo sulla testa dalla bionda. -Alicia, non puoi dargli torto. Il primo anno eri insopportabilmente snob.- lo difese Angelina, ridendo alla finta espressione scioccata di Alicia. -Ricordi la prima volta che ci siamo parlate seriamente?- Alicia annuì con orrore, memore delle proprie parole. -Era dopo le selezioni di Quiddich, entrambe eravamo state prese come riserve e tu mi avevi chiesto di entrare nel tuo gruppo; ma quell'idiota di Lee aveva detto quella frase e così... non ho accettato.- Angelina scoppiò a ridere, seguita a ruota da Lee e dai gemelli. -Non hai accettato!? Mi hai quasi ucciso con lo sguardo! “Sono qui per studiare, non per fare amicizie.”- Katie fissò Alicia e le parlò come se tutto fosse passato fra loro. -Hai davvero detto così?- -Neanche Perry Williams avrebbe detto così.- disse Lee, disgustato. -Sì, vabbé, é stato tanto tempo fa. Però sono contenta che tu abbia insistito.- disse Alicia ad Angelina che le sorrise. -Credo che sia una cosa da donne, l'intuizione. Noi tre continuavamo a dirle di lasciare perdere, ma lei insisteva sempre.- disse Fred, mentre Angelina chiariva le sue parole. -Sapevo che quelle tre ragazze che ti seguivano dappertutto non erano vere amiche e tu avevi bisogno di stare con qualcuno di normale.- -Quelle tre ragazze, come le chiami tu, sono ancora vostre compagne di stanza.- -Lo so, Ollie, ma erano delle specie di cagnoline ed erano amiche di Alicia solo per la sua famiglia.- -Angelina ha ragione, quindi devo ringraziarla doppiamente perché, senza di lei, non saprei ancora definire l'amicizia. In questi anni mi avete dato torto, mi avete insultata e criticata, ma solo per il mio bene.- -Questo lo dici tu.- disse Lee a denti stretti e, questa volta, fu Angelina a colpirlo. -Mentre, fino ad allora, avevo creduto che l'amicizia fosse ottenere tutto ciò che si desiderava dall'altro, avere sempre ragione ed avere uno stuolo di persone intorno che obbediscono alle tue richieste.- -Quella non è amicizia, è dittatura.- disse Lee ed i FAG, non riuscendo più a trattenersi, risero talmente forte da concludere il discorso di Alicia con allegria. -Domani c'è l'ultima prova, ragazzi, ma stasera i riflettori sono puntati tutti su di noi!- disse Fred, alzando una bottiglia di Whisky Incendiario, mentre gli altri alzavano bottiglie di Burrobirra. -E domani tiferemo per Harry!- aggiunse Alicia, ricevendo un'occhiata soddisfatta da Lee. -All'amicizia!- esclamò Angelina, brindando con i gemelli. -All'amicizia.- disse Oliver, avvicinandosi a Katie che, suo malgrado, si ritrovò ad arrossire. -All'amicizia.- mormorò Lee all'orecchio di Alicia che sorrise, finalmente felice di essere con le sole persone al mondo che per lei contavano davvero.
Spiegazioni, varie ed eventuali: I prossimi due capitoli saranno gli ultimi capitoli del sesto anno, per cui a breve inizierà, per quasi tutto il gruppo, il settimo. Ci saranno due- tre capitoli relativi all'estate, il perché poi lo scoprirete successivamente xD. Partiamo da Alicia e Lee. Alicia ha volontariamente elencato i difetti -esasperandoli un po'- di Lee per evitare che venisse preso al colloquio, ma il signor Hill ha capito le sue intenzioni e l'ha "smascherata". Lee verrà mai a sapere ciò che ha fatti Alicia? Può darsi di sì, può darsi di no xD. Lee era stranamente dolce, perché era teso, per cui non riusciva ad essere rompiscatole come al solito. Katie, in questo capitolo, sembra davvero un coniglietto che salta da una parte all'altra per rimediare a quello che ha fatto xD. Ed ora il punto che mi preme di più: i gemelli. Avevo detto che sarebbero risultati ancora più OOC, per cui provo a spiegare ciò che penso. Non riesco ad immaginare Fred e George che tengono il muso e portano rancore. Certo, sanno che non potranno avere entrambi Angelina, ma non per questo si daranno battaglia. Entrambi sperano che la scelta ricada su di loro e più volte Fred farà delle battute in merito, ma non smetterebbe di rivolgere la parola a suo fratello per una ragazza, anche se questa è Angelina. Alicia, invece, la pensa diversemente. Lei è portata a legarsele al dito, mentre Katie, per quanto provi ad essere irremovibile con Ollie, proprio non ci riesce xD. Oliver è tornato come special guest in questo capitolo! E ci sarà anche nei capitoli estivi, ovviamente. Ho adorato scrivere i ricordi! Mentre scrivevo le loro storie, ho provato a pensare a come fossero diventati tutti amici e come si fossero incontrati. Altri dettagli circa la loro vita ad Hogwarts nei primi anni saranno messi più avanti. Di solito scrivo di più rispetto a quello che pubblico, come i lavori dei genitori o le date di nascita, ma non ho saputo resistere ai ricordi xD. Il prossimo capitolo non sarà felicissimo, da una parte, ma accadranno molte cose dall'altra. Un grazie immenso a tutti coloro che seguono ancora la storia. GRAZIE! Un bacione ^-^ |
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Capitolo 16 *** Capitolo 15 ***
Capitolo 15
Il giorno dell'ultima partita arrivò e tutti gli studenti erano eccitati ed euforici all'idea di vedere proclamato il vincitore. Il gruppo, chiaramente, tifava per Harry, ma Angelina aveva più volte affermato che sarebbe stato bello veder vincere una donna per una volta; mentre Alicia sperava che, qualora Harry non ce l'avesse fatta, il vincitore fosse, come minimo, quel bel ragazzone di Viktor Krum. -Vincerà Harry.- disse Lee, sicuro, non credendo affatto che potesse vincere un tipo come Krum. -Non è solo bello, ma è anche un grande giocatore di Quiddich. Peccato che Hermione lo abbia acchiappato prima di me.- -Cos'è, una preda?- Alicia e Lee stavano per iniziare un lungo battibecco, ma, fortunatamente, l'arrivo dei gemelli li interruppe. -Facciamo delle scommesse? Abbiamo bisogno di un po' di soldi e quell'idiota di Bagman ci deve ancora una fortuna!- -A proposito, Fred, finita la terza prova andiamo di nuovo a parlargli.- intervenne George ed il gemello annuì. -Non puoi chiedere i soldi a noi, siamo i tuoi migliori amici!- tuonò Lee, scandalizzato e i gemelli gli diedero ragione. -Non li avremmo comunque chiesti a te, Lee. Sappiamo benissimo che sei in riserva come noi. La bella Alicia, invece, ricchissima e generosissima...- -Non vi darà niente, perché preferisce buttare i soldi in altri modi.- concluse la ragazza e Fred, sbuffando, chiuse la questione. Katie arrivò quando la terza prova era già iniziata da mezz'ora e, fingendosi indifferente, chiese notizie di Oliver. -É partito ieri sera, sul tardi. Stavi dormendo da un pezzo e nessuno ti ha voluto svegliare.- disse Angelina e Katie, dopo aver assunto un'espressione indecifrabile, non nominò più Oliver. -Uffa, che rottura! Perché non possiamo vedere cosa succede all'interno di quel cavolo di labirinto? Mi annoio!- sbottò Alicia ad un certo punto e, prima che Lee potesse stuzzicarla, Bradley raggiunse il gruppo. -Alicia, vieni un po' con me?- La ragazza lo guardò confusa, ma, ad un'occhiata complice, decise di assecondarlo. -Che vuoi?- sbottò Alicia, una volta che Bradley l'ebbe portata poco lontano dal gruppo. -Voglio solo divertirmi un po' con il tuo amico Jordan. Lo facciamo ingelosire un po'?- domandò lui, facendole un sorriso divertito che la fece sorridere a sua volta. -Questa storia è durata anche troppo, Brad. Smettila di insistere! Io e Lee...- Ad Alicia mancò il respiro quando il ragazzo la buttò fra le sue braccia e la strinse a sé. -E allora perché non ha smesso di guardarci da quando stiamo parlando?- Alicia azzardò un'occhiatina oltre la spalla di Bradley e vide Lee allungare il collo verso la loro direzione. -Non riuscirai a convicermi.- -D'accordo, allora non parliamone più. Cosa facciamo quest'estate?- le domandò, non lasciandola andare. -Facciamo?- -Facciamo, sì. Siamo amici, no? Non vorrei che l'unica occasione di vederci fosse la festa di Isaac Brooks.- -Affare fatto, ma non farci l'abitudine. Allora, vuoi lasciarmi andare o devo iniziare a preoccuparmi?- Bradley la lasciò andare e, quando Alicia vide che Lee aveva smesso di spiarli già da un po', mise su il broncio. -Sei un imbroglione.-
-Dov'è Leanne?- domandò Katie ad un certo punto e Lee, tutto preso a guardare Alicia e Brad, non riuscì a sentirla. -Lee!- -Cosa?- -Come mai non sei con Leanne?- -Oh, le ho detto che volevo passare un po' di tempo con voi e per lei va bene, credo.- -Credi?- intervenne Angelina, non potendo trattenersi. Lee distolse lo sguardo e si preparò a rispondere. -Già. Non gliel'ho proprio chiesto, gliel'ho solo fatto sapere.- chiarì il ragazzo e i FAG risero, divertiti. Katie, invece, scosse la testa. Quando Alicia tornò dal gruppo sembrava divertita ed imbarazzata allo stesso tempo, perché tutti la fissavano curiosi. -Non mi guardate così, tanto non mi scucirete nulla.- disse lei, perentoria, prima di risedersi al suo posto. -Dovrebbe essere quasi finita.- intervenne ad un certo punto Angelina, per evitare ulteriori commenti rivolti ad Alicia. -Già, anche perché non ce la faccio più.- Alicia aveva appena finito di pronunciare quella frase, quando dei tramestii e dei rumori segnarono la fine della competizione. -Chi ha vinto?- Numerosi erano coloro che cercavano di vedere oltre le teste degli studenti seduti. I gemelli, che erano i più alti, allungarono il collo più che poterono, ma non riuscirono nell'impresa. Alicia, stanca di aspettare l'urlo festoso destinato all'eventuale campione, scese in tutta fretta, seguita a ruota dal gruppo. -Ragazzi, ho una strana sensazione.- sussurrò Katie, toccandosi lo stomaco e storcendo il naso, ma nessuno le diede retta, nemmeno dopo che ebbe ripetuto quelle parole una seconda volta. -Diggory è morto!- Il gruppo si fermò di botto, cozzando contro l'immagine del corpo di Cedric Diggory, disteso a terra, gli occhi vacui che fissavano, ma non potevano più vedere, il cielo. Angelina si portò le mani alla bocca, soffocando un singulto. Katie continuava a toccarsi lo stomaco e prese a tremare. I ragazzi si lanciarono un'occhiata sconvolta e tutti cercarono di capire cosa fosse successo. Harry Potter sembrava fuori di sé: tremava, mormorava parole sconnesse e pareva aver appena vissuto la peggiore serata della sua vita. I Tassorosso si chiusero in un luttuoso silenzio, gli amici di Cedric reagirono in maniere diverse e tutti, nessuno escluso, guardavano le persone a loro più care. Il gruppo si voltò verso Angelina, che aveva lo sguardo basso e sembrava stesse piangendo. Angelina che aveva messo il suo nome nel Calice e che, per una fortunata casualità, non era stata scelta. Angelina che, quella sera, avrebbe potuto essere al posto di quel freddo corpo. Era un pensiero egoistico in quel momento e sì, anche un po' schifoso, ma furono tutti grati di vedere Angelina lì di fronte a loro, ancora viva e vegeta. Gli studenti stringevano amici, ragazzi e ragazze in abbracci che volevano dire tutto. I gemelli si mossero in sincronia verso Angelina; poi, George fece un cenno d'assenso a Fred, che prese a stringere la ragazza con una tenerezza tale da renderla quasi inerme. Katie tremava, talmente tanto da aver le gambe molli. Qualcosa era successo quella notte, un ragazzo era morto e niente, niente sarebbe stato più come prima. George prese Katie e, appoggiandola al proprio petto, le permise di non vedere più il corpo di Cedric Diggory. Lee stava fissando Alicia da più di un quarto d'ora, desideroso di farle capire che era lì per lei; lei, che per tutto quel tempo aveva fissato gli amici di Diggory con la sua solita freddezza pacata. -Vai da Leanne.- Alicia non aveva staccato gli occhi dal gruppo dei Tassorosso, ma Lee era certo che stesse parlando a lui ed anche che avesse sussurrato quelle parole per evitare che anche gli altri le sentissero. -Ha bisogno di te, ora.- Lee annuì, anche se Alicia non lo poteva vedere e seguì il consiglio dell'amica. Alicia vide Lee allontanarsi con la coda nell'occhio, poi puntò lo sguardo verso Fred che stringeva Angelina e George che proteggeva Katie ed in quel momento si sentì terribilmente sola e depressa. Quando una mano, però, prese la sua e un calore l'avvolse in un abbraccio stretto, capì che le era rimasto ancora un amico. Bradley le strinse la mano e le accarezzò i capelli, facendola sentire amata e protetta.
Un profondo carico di tristezza scese sul castello di Hogwarts. La morte di uno studente, di uno di loro, provocò una forte tensione e paura tra i ragazzi di tutte le età. Si diceva che Voldemort, il Signore Oscuro, fosse tornato. Nessuno era più al sicuro, un'ombra stava per calare su tutto il mondo, magico e non. Il gruppo, però, cercava di tenere il morale alto. I gemelli supportavano Angelina più che poterono, perché era lei quella del gruppo ad aver conosciuto meglio Cedric. Katie scrisse diverse lettere indirizzate ad Oliver, ma nessuna venne spedita. Da una parte la ragazza desiderava davvero fare pace, perché aveva compreso che la vita era fin troppo breve per tenere il muso ad una persona importante come Oliver; ma dall'altra sapeva di essere nella ragione e voleva -sperava più che altro- che lui si scusasse della sua cattiva condotta. Gli esami, però, non furono cancellati e Katie e Leanne riuscirono a conseguire i G.U.F.O in maniera accettabile. Era l'ultimo giorno prima della partenza ed Alicia stava camminando da sola per i corridoi quando incontrò Lee, che le si avvicinava dalla parte opposta. Non lo vedeva dall'ultima prova, perché lui aveva trascorso il tempo rimastogli con Leanne e lei con Brad ed il gruppo. -Sei davvero tu, Jordan? O é un'illusione della mia mente?- domandò la ragazza ironicamente, una volta che lui l'ebbe raggiunta. -E tu sei davvero la mia amica o l'amica di Anderson?- Alicia perse il sorriso e l'allegria, perché il ragazzo aveva parlato con astio e rancore nella voce. -Vuoi dirmi qualcosa?- -No, niente. Era solo una costatazione.- -Per questo non ti si vede da un po'? Perché non riesci più a sopportare Brad? Credevo che foste diventati amici, oramai.- Lee la guardò con tanto d'occhi. -Stai scherzando? Io ed Anderson non saremmo mai amici, per quanto tu possa continuare ad insistere.- -E allora qual è il problema stavolta? Perché sei arrabbiato?- sbottò Alicia, non riuscendo a comprenderlo. -Durante la fine dell'ultima prova, tu mi hai mandato da Leanne, ricordi? Credevo che l'avessi fatto perché preferivi stare da sola, quindi ti ho assecondato. Non credevo che l'avessi fatto per poter rimanere con Anderson tutto il tempo.- Alicia non riuscì a trattenere lo sbigottimento e la bocca si aprì di scatto. -Sei forse impazzito? Ti ho suggerito di andare da Leanne, non ti ho obbligato; e l'ho fatto perché lei è la tua ragazza ed aveva bisogno di te in quel momento!- -E tu avevi bisogno di Bradley!- -Perché mi urli addosso? Io ero sola, senza alcun appoggio e lui mi è stato vicino.- Alicia, stranamente, non aveva voglia di litigare, ma voleva essere sincera e voleva davvero che Lee comprendesse che fra lei e Brad non ci sarebbe mai stato niente. -Ma...- -Lee -lo interruppe lei, provando ad essere chiara- Io avrei davvero voluto che tu...- -Allora perché non me l'hai chiesto? Perché devi sempre essere così orgogliosa e non ammettere che, alcune volte, anche la fredda Alicia Spinnet ha bisogno di una spalla su cui piangere?- -Smettila di urlarmi addosso.- ringhiò Alicia, stanca di essere oggetto della sua inutile rabbia. -Tu hai una ragazza e, per quanto non mi faccia piacere ammetterlo, è lei al primo posto nei tuoi pensieri e se...- Alicia si ritrovò con le spalle al muro, per la prima volta impaurita e zittita dagli occhi di Lee che la guardavano minacciosi. -Sei stupida o cosa?- -Lee, mi stai facendo paura.- Il ragazzo bloccava il corpo di lei fra le proprie braccia e le impediva qualsiasi movimento. -Credi davvero che sia Leanne? Che sia lei?!- Alicia ci mise mezzo secondo per ripetersi la domanda in testa, prima di essere attirata e baciata da Lee. Era strano, stranissimo stare lì a baciare il suo peggior/miglior amico ed era ancora più strano essere felice, imbarazzata ed allo stesso tempo confusa ed arrabbiata per quella bizzarra situazione. Non era stato un vero e proprio bacio. Lee le aveva solo appoggiato le labbra sulle sue e l'aveva tenuta stretta sé -talmente stretta che lei si era dovuta aggrappare a lui- ed erano rimasti lì per diversi minuti, prima di rendersi conto di ciò che era accaduto. Si erano guardati e scrutati per pochi secondi, entrambi imbarazzati e confusi, prima che Lee, tornato quello di sempre, la lasciasse andare. -Devo andare di là.- disse, grattandosi la testa e aspettando che lei dicesse qualsiasi cosa per tagliare la corda. -Perfetto, perché io andavo dalla parte opposta.- scandì Alicia, non riuscendo a guardarlo negli occhi. Si congederano con un cenno della mano, prima di dirigersi uno a destra e l'altra a sinistra.
L'ultimo giorno di scuola arrivò, ma per la prima volta dopo tanti anni non c'era alcuna felicità o libertà negli occhi degli studenti. Il gruppo vide Harry scosso e triste, ma nessuno provò a farlo sentire meglio, consci che Ron ed Hermione lo avrebbe aiutato ancora una volta. Si riunirono in uno scompartimento, provando a rimanere sereni e positivi per l'anno venturo. -The last year!- dissero i gemelli gioiosi, desiderosi più che mai di concludere la parte scolastica della loro vita. -Non per me.- pigolò Katie triste. -Oh, dai, pulce, non fare così. Verremo a trovarti ogni giorno! Troveremo il modo, vedrai.- disse George, facendole riacquistare il sorriso, benché consapevole che sarebbe stato impossibile. -Parliamo di cose più serie? Come la nostra estate, per esempio.- sbuffò Alicia, evitando lo sguardo di Lee, che cercava il suo. La ragazza non ottenne risposta, dal momento che il resto del gruppo era stato attirato dalla presenza di Malfoy e compari, diretti verso lo scompartimento di Harry. -Hanno in mente qualcosa.- bofonchiò Alicia, dimentica lei stessa della propria domanda. -Ci pensiamo noi.- disse Fred, facendo un cenno a George che lo accompagnò fuori dallo scompartimento. -Rimarranno con Harry e gli altri per tutto il viaggio, credo.- se ne uscì Angelina, un po' dispiaciuta. -Tanto li vedremo quest'estate.- la tirò su Alicia, ritornando sull'argomento. -Ali, smettila di ripeterlo. Ci vedremo tutti, come ogni anno.- Angelina cercava di capire cos'avesse la sua amica, ma era un'impresa a dir poco impossibile. Leanne entrò nello scompartimento tutta sorridente. -Lee, passiamo un po' di tempo insieme, ti va? Ciao, Katie. Ciao, Angie.- Lee acconsentì, felice di poter allontanarsi da Alicia che, nel frattempo, lanciava a Leanne occhiate poco lusinghiere. -Leanne, le altre dove sono?- domandò Katie, curiosa. -Verso il fondo del treno.- disse Leanne, poi dopo aver lanciato un'occhiata ad Alicia, continuò -Perché non venite anche voi con noi?- -A me farebbe piacere. É da un po' che non le vedo.- rispose Katie, radiosa, alzandosi dal suo sedile. -Io passo. Sarà per un'altra volta.- disse Alicia, sorridendo in maniera inquietante e facendo capire che non ci sarebbe mai stata un'altra occasione. -Angie?- chiese Leanne, provando a non mostrare il suo disappunto per la risposta della bionda. -Faccio compagnia ad Alicia, ma grazie lo stesso.- I tre lasciarono le ragazze da sole ed Angelina non vedeva l'ora di scoprire di più sulla sua amica. -Da quando ti chiama Angie? Voglio dire, da quanto siete amiche, tu e Leanne?- Ad Angelina sembrò essersi accesa la lampadina e scoppiò a ridere senza ritegno. -Cosa?- -Era ora.- -Vuoi spiegarti meglio, Angie?- sbottò Alicia. -Da quanto ti sei resa conto che ti piace Lee?- Alicia spalancò la bocca, scenica. -Anche tu con questa storia? Te ne ha parlato Brad?- -Bradley Anderson non mi ha detto nulla, l'ho capito da sola. Odi Leanne senza una ragione solo perché sei gelosa, ma sei anche orgogliosa, per cui non lo ammetterai mai.- Alicia non provò a ribattere, ripensando al bacio del giorno prima e al cocktail strano di emozioni che aveva provato. Angelina si alzò per sedersi di fianco all'amica. -Ali, tu puoi dirmi qualsiasi cosa, lo sai, e nessuno verrebbe mai a saperlo. Io ho sbagliato a non dirti della mia cotta per Fred, ma non l'ho fatto solo perché non ho capito i miei sentimenti fino a quando lui non mi ha baciato.- Alicia arrossì ed Angelina quasi scattò sul posto. -Ti ha baciata?!- -Shhh, vuoi che tutto il mondo lo sappia? Non devi dirlo a nessuno, nemmeno ai gemelli o alla pulce. A nessuno, chiaro?- Angelina annuì, sorridendo felice per l'imbarazzo dell'amica. -Perché sta ancora con Leanne?- -Cosa vuoi che ne sappia cosa gli passa per la testa? É un idiota, un cretino e...- -Ma ti piace.- -Sì.- sospirò Alicia, per poi ripensarci -No.- Uno sbuffo- Non lo so. É che... sono più le volte in cui lo odio, che le volte in cui mi piace; però, quando mi piace, mi piace... tanto.- Angelina abbracciò l'amica, per darle sostegno. -Tutto si sistemerà.- -Sembri proprio una mamma quando parli così. O una nonna.- ironizzò Alicia, però sorrideva, perché sapeva che quelle parole erano sincere. E, mentre il treno continuava il suo lungo viaggio fra le pianure inglesi, i sette ragazzi non potevano immaginare le straordinarie emozioni che avrebbero dovuto ancora vivere.
Spiegazioni, varie ed eventuali: Questo è l'ultimo capitolo del sesto anno, ovviamente. E, come al solito, i miei capitoli conclusivi degli anni sono sempre i più corti<_<. Ci saranno poi, come già detto, due capitoli estivi prima del settimo anno.
Spero di non aver trattato la morte di Diggory in maniera troppo superficiale. E' chiaro che, per tutti, sia stato uno shock, ma, a mio parere, in momenti come quelli sotto sotto sei un po' felice di vedere che non è stato ucciso uno dei tuoi migliori amici (visto che, se fosse stata scelta Angelina, probabilmente sarebbe morta lei al posto di Cedric). Alicia e Lee hanno finalmente compreso i loro sentimenti, in particolar modo lei; Lee, invece, ci metterà un po' di più, soprattutto perché sta ancora con Leanne. Come ricorderete i gemelli, alla fine del quarto, ricevono il premio del Torneo da Harry, per cui inizieranno a pensare al loro progetto. Nel prossimo capitolo, oltre ad Alicia e Lee, si parlerà molto di Katie-Oliver-Nolwenn. Nel secondo capitolo estivo, si tratterà maggiormente il rapporto fra i FAG. Grazie a tutti coloro che continuano a seguire questa storia ^-^ Un bacione *-* |
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Capitolo 16
-La signorina Spinnet sarà subito da lei, signor Jordan.- Lee annuì e non dovette attendere molto prima di vedere comparire l'amica di fronte a sé. -É il dieci agosto.- disse lei, scoccandogli una frecciatina maligna. -E allora?- -Non ti sei fatto vedere per tutta l'estate e ti rifai vivo solo ora? Ma che ti dice il cervello, eh?- -Scusa, ma ho avuto tanto da fare e... da pensare, anche.- -Non sei neanche venuto al mio compleanno.- -Però ti ho scritto.- si difese Lee, cercando di migliorare la situazione. -Due righe. Frasi fatte ed inutili. Non da te.- Lee annuì ed Alicia decise di soprasedere almeno su quello. -Cosa avevi da fare?- chiese lei, curiosa. -Sai, io e Leanne ultimamente stiamo cercando di ricostruire il nos...- -Oh, scusa se il mio compleanno avrebbe potuto essere d'intralcio alla tua grande storia d'amore.- disse lei, ironica. -Non intendevo questo.- -Che intendevi allora?- Lee prese coraggio e continuò il discorso che aveva pensato per mesi. -Quello che c'è stato fra di noi... Non sapevo come far conciliare quello che è successo con la mia storia. Ero confuso e mi sono preso del tempo. Tutto qui.- -Tutto qui, dici? Tu mi hai baciata e mi hai lasciata in confusione per mesi senza darmi spiegazioni né niente, per cui non venire a raccontarmi storie, per favore e sii sincero. Hai avuto paura. Non sapevi come comportarti e così sei scappato.- Alicia incrociò le braccia al petto, non aspettandosi nemmeno la conferma. -Sono stato un vigliacco, ma non sono scappato. Sono sempre rimasto a casa mia a pensare.- Alicia non rise alla pessima battuta. -E a quale conclusione sei arrivato?- -In realtà ancora a nessuna, ma...- -Vattene, Lee. Ora!- -Se tu mi dicessi cosa vuoi davvero, forse riuscirei a capire cosa fare.- Alicia spalancò le braccia, incapace di credere a quello che stava ascoltando. -Io non posso dirti come comportarti, Lee. Hai fatto tutto da solo. Tu hai accettato di stare con Leanne e tu mi hai baciato.- -Smettila di arrabbiarti.- Lee sospirò e continuò un po' più tranquillo -Io... Secondo te perché ogni persona che ci incontra almeno una volta pensa che io e te finiremo insieme un giorno?- -Cosa c'entra ora?- sbuffò Alicia, confusa. -C'entra eccome. O tutto il mondo è stupido o gli stupidi siamo solo noi due, non ti pare?- Alicia socchiuse gli occhi ed incrociò nuovamente le braccia al petto. -Questo non ha assolutamente a che vedere con quello che è successo, a meno che tu non mi abbia baciata solo perché tutti ci vedono come una coppia.- -Non l'ho fatto per quello.- -Perché l'hai fatto allora?- Lee stette di nuovo in silenzio, incapace di rispondere. -Se tu fossi sincero e non avessi così paura di essere respinto, non ne staremmo più parlando. Credo che il Cappello Parlante, dopotutto, non sia infallibile come si dice.- disse Alicia, irritata -Chiederò a Ben di scortarti fino alla porta.- -Ahh, andiamo, so dov'è la porta e non ho bisogno del tuo maggiordomo. Un momento, ma che fine ha fatto Carl?- domandò Lee, come se nulla fosse. -Lo sapresti anche tu se non avessi trascorso l'intera estate lontano da noi.- disse Alicia, spingendolo verso la porta principale. -Ma io...- -Goditi le ultime settimane di vacanze, Jordan, e, se non ci dovessimo vedere più, buon compleanno.- E prima che Lee potesse ribattere, Alicia gli aveva già sbattuto la porta in faccia.
-Ciao.- -Cosa vuoi stavolta? Dirmi che in questi altri quattro giorni hai pensato ancora?- lo prese in giro Alicia, facendolo entrare senza tante cerimonie. Lee fece un sorriso strano, prima di mostrarle il collo. Alicia, dapprima confusa, comprese ben presto quello che le voleva dire. Leanne, per il loro primo mese, aveva regalato a Lee una catetina con un anello che il ragazzo aveva sempre portato fino a quel momento. -Io e Leanne non stiamo più insieme.- -L-L'avevo capito.- mormorò Alicia, ora imbarazzata dalla situazione. Entrambi rimasero in silenzio, finché la ragazza decise di porre una domanda che, ne era sicura, chiunque avrebbe trovato stupida. -Perché?- -Perché mi piace un'altra ragazza. Anzi, piace non è esattamente il termine esatto. Io... io sono innamorato di questa ragazza dal mio terzo anno ad Hogwarts.- -Ma a te piaceva Angelina al terzo anno.- ricordò Alicia, cercando di controllare la voce. -Credevo di sì. Ma adesso so che non smise di piacermi perché sapevo di non avere alcuna possibilità contro i gemelli; smise di piacermi perché, se passi tutte le tue giornate a litigare con una ragazza, piuttosto che conquistare quella che pensi che ti piaccia, allora é con la prima ragazza che vuoi stare.- Alicia faticò parecchio per seguire il discorso di Lee, detto a velocità della luce, prima di esibire un'espressione stupita ed imbarazzata. -Io non mi butto con le ragazze, non mi butto mai. Tu, però, sei diversa dalle altre. Tu mi insulti per ogni minima cosa, sei insopportabile e a volte è davvero difficile starti dietro; non so in che momento preciso sia successo né in che modo tu abbia fatto, ma mi sono innamorato di te ed é per questo che ti ho baciata.- Alicia rimase a bocca aperta per dieci minuti buoni, prima di riprendersi e ricomporsi. -Era questo che volevi, no? Volevi dei chiarimenti, volevi che ti dimostrassi di non essere vigliacco e, beh, perché non dici niente? Non volevi questo? Ho sbagliato ancora?- domandò Lee, grattandosi la testa in confusione totale. -Ti ci sono voluti due mesi, ma meglio tardi che mai, no?- ironizzò Alicia, tornata quella di sempre. Lee sorrise con lei, contagiato dalla allegria della ragazza. Iniziarono a ridere senza motivo, per poi smettere all'improvviso. Alicia sapeva bene che adesso toccava a lei ammettere i propri sentimenti, confessare ogni cosa ed essere sincera. Era nervosa, tesa ed intimidita. Non voleva dirgli nulla, non ne aveva il coraggio. Era troppo orgogliosa per dichiarargli tutto, ma sapeva che lui si aspettava da lei una qualsiasi frase o parola. -Sono contenta che tu abbia fatto chiarezza.- disse Alicia, lasciandolo sulle spine. -Questo cosa vuol dire?- Non poteva dirglielo, era troppo imbarazzante. Alicia gli allungò la mano, decisa a fargli capire i suoi sentimenti solo con i gesti. Lee gliela prese e lei la strinse. La ragazza stette diversi minuti a guardarlo negli occhi, sorridendogli felice. Poi gli si avvicinò e lo baciò con dolcezza, cercando di trasmettergli tutto quello che provava quando stava con lui. Lee, dapprima pietrificato di fronte a quel gesto, rispose al bacio, stringendola a sé e continuando a tenerle la mano come se non volesse più lasciarla andare.
Signorina Katie Bell, lei è cordialmente invitata al ricevimento organizzato da Oliver Baston e Nolwenn Åström in data 16 agosto. Il ricevimento si terrà nella tenuta estiva degli Åström...
Katie smise di leggere, incapace di andare avanti. Era una festa organizzata da entrambi. Che fosse una festa di fidanzamento? Erano giovani, ma non era un fatto impossibile. I ricchi organizzavano ancora quelle cose assurde, bastava pensare alla madre di Alicia. Doveva starsene a casa e aspettare le notizie dei giornali? Katie deglutì a fatica, pensando all'articolo in prima pagina e al volto sorridente di Nolwenn e quello imbarazzato, ma felice di Oliver. Le venne un groppo allo stomaco e già sentiva le lacrime pizzicarle gli occhi. Si trattenne, perché sarebbe stata ancora più patetica e prese un respiro profondo. Sarebbe andata a quella festa. E sarebbe tornata vincitrice.
-Che villa! É grande quasi quanto la tua, Alicia.- disse Fred, scoccando uno sguardo all'enorme tenuta Åström e continuando a sistemarsi la cravatta. -Quasi.- calcò Alicia, trionfa. -Ah, da' qua, sei proprio negato.- disse Angelina, avvicinandosi a Fred e sembrando una vera e propria mamma. Fred le sorrise compiaciuto ed Angelina ricambiò con uno sguardo complice, che George fece finta di non notare. Alicia fece segno a Lee di parlare, mentre lui negava con la testa e provava a rimandare. Dopo che, però, ebbe ricevuto dalla ragazza una gomitata decise di darle retta. -Prima di entrare e goderci la festa, possiamo dirvi una cosa?- I FAG fecero finta di allargare le orecchie. -Io e Alicia ci stiamo frequentando. Da un po'.- -Non è neanche passata una settimana e già non ti ricordi più i giorni?- sbottò Alicia, contrita, aspettando scoppi di risa ed esultazioni... che non avvennero. -Yawn.- commentò Fred, fingendo di sbagliare. -Parliamo di qualcosa di inaspettato, come questa festa, per esempio? Cosa ci sarà sotto?- domandò George, mentre Angelina sillabava un “Ben fatto” ad Alicia. -Ho solo una domanda: Katie come l'ha presa?- -Sono andato io a dirglielo, anche questa volta aggiungerei.- disse Lee, ricevendo un'altra gomitata -Ma non sembrava affatto sconvolta, credo che dipendesse da questa festa.- -Secondo voi tra Nolwenn ed Oliver...?- Alicia non concluse la domanda, cercando negli occhi degli amici un segno di negazione netta. -Forza, andiamo. Siamo già in ritardo.- disse Fred, capeggiando il gruppo. -E chissà chi dobbiamo ringraziare.- disse Lee dispettoso, lanciando uno sguardo ad Alicia che lo fulminò come sempre. Poi il ragazzo le prese la mano, ma lei, con una scusa, la lasciò andare quasi immediatamente. Una volta raggiunta l'entrata della villa, notarono subito la figuretta che attendeva di fronte all'immensa porta. -Katie!- La ragazza si voltò come scottata e, tesa, salutò tutto il gruppo. -Da quanto sei qui?- domandò George, tenendola per le spalle. -Da più di un'ora, credo. Non potevo entrare da sola, ma penso che oramai sappiano che sono qua fuori. Gli elfi domestici continuano a controllarmi, come se fossi una ladra.- I FAG risero divertiti e fu Lee a parlare. -Ora ci siamo noi, pulce! Entriamo e facciamo vedere loro di che pasta sono fatti i “ragazzi del sesto”.- -Quasi del settimo.- lo corresse Alicia, ma Lee non replicò e tutti e sei entrarono nella dimora. La prima cosa che notarono fu lo splendore generale della sala. Ogni oggetto era stato decorato con elementi dorati: dal soffitto pendevano enormi lampadari che irradiavano una luce quasi brillantata che faceva risultare ancora di più la grandezza e la magnificenza della casa. Fred e George fischiarono non appena videro il grande soffitto che rispecchiava un cielo stellato che si muoveva a ritmo di musica. -Esagerati!- sussurrò Alicia ad Angelina che annuì, intimidita da tutto quello sfarzo. Lee e Katie erano ancora a bocca aperta, incapaci di dire qualcosa. -Finalmente siete qui!- Nolwenn si palesò di fronte a loro in tutta la sua bellezza. L'abito era, ovviamente, dorato ed i capelli erano stati intrecciati in un elaborato chignon. Anche Alicia dovette ammettere a se stessa che, quella volta, non sarebbe stata lei al centro delle attenzioni maschili. -Alicia, che bello rivederti! Sei sempre splendida! Per quanto io provi ad esserlo più di te, mi riesce sempre impossibile.- disse Nolwenn, abbracciando la ragazza che sorrise, compiaciuta. -Credo che tu ci sia riuscita stasera.- -Dici? Non credo proprio. Fidati, sei sempre tu la più bella.- -D'accordo, mi fido.- disse Alicia, trionfa e riuscì a sentire benissimo il commento di Lee, che le stava accanto. -Hai ceduto in fretta.- Alicia premette con forza il tacco sul piede di Lee che non riuscì a trattenere l'urlo di dolore. -Tu devi essere Lee Jordan, immagino. Oliver mi aveva detto “Lo riconoscerai di certo. Alicia adora torturarlo”.- ripeté Nolwenn, allungando la mano per presentarsi. -Ecco, mettiamo bene le cose in chiaro. Io sono la vittima e lei è il mio carnefice.- -Vuoi che ti morda, Jordan?- -Credevo che fossi una signorina fine e chic, Spinnet. Cosa direbbe tua madre se ti comportassi come un cagnolino che morde?- Prima che Alicia potesse rispondere, Angelina intervenne come sempre. -A proposito, Alicia, come mai i tuoi non ci sono?- -Perché avevano un altro ricevimento, ma si scusano, Nolwenn, e promettono di esserci al prossimo.- -Oh, stai tranquilla, oggi è solo una festicciola informale.- replicò Nolwenn, sorridente ed Alicia trattenne la risata quando Lee sillabò “informale” con un'espressione scioccata. -Tu sei Angelina Johnson, dico bene? “Un'amazzone nera che vedrai sempre barricata dai gemelli”.- disse poi Nolwenn, stringendo anche la mano ad Angelina che sorrise divertita. -Sì, queste sono le mie due pesti.- Fred e George arrossirono per il “mie”, mentre Lee ed Alicia ridevano di nascosto. Angelina, che non si era accorta di ciò che aveva detto, li guardò confusa. -Io conosco George. Chi dei due é Fred?- domandò ancora la padrona di casa e George, come sempre, finse di avvicinarsi per presentarsi ulteriormente. -George! É lui Fred.- disse Angelina, spostando George e facendo avanzare Fred che le baciò la mano con cavalleria. -Siete simpatici!- commentò Nolwenn, per poi rivolgersi a Katie, ancora in silenzio. -Uao, Katie, quasi non ti riconoscevo! Sei bellissima!- le disse, baciandole le guance con vigore. -Venite, vi porto da Oliver.- Li condusse lungo il corridoio, per poi farli entrare nell'immensa sala che ospitava gli altri invitati. Lee, ancora una volta, provò ad avvicinare Alicia che, stranamente, trovava sempre una scusa per parlare con Angelina. -Divertitevi. Purtroppo dovrò parlare un po' con tutti, ma spero di chiaccherare con voi ancora. A dopo.- Nolwenn li lasciò soli e Lee riuscì finalmente a parlare ad alta voce. -É uno schianto, quella ragazza, giuro; ma per Ollie non deve essere facile starle dietro.- -Non è che tu ti sia scelto un agnellino, eh.- commentò Fred ed Alicia gli tirò uno schiaffo sulla spalla che lo fece solamente ridere. Oliver, che stava parlando con due maghi piuttosto anziani, si voltò verso di loro non appena Alicia prese a commentare la festa. Si sciolse in un sorriso e, dopo essersi congedato, corse loro incontro. -Ragazzi! Finalmente dei volti che riconosco.- -I migliori sono qui!- dissero i gemelli, salutandolo con un pugno ciascuno. -D'accordo, d'accordo. Calmatevi, eh.- -Capitano, noi torniamo subito.- disse Lee, prendendo Alicia per un polso ed allontanandosi dagli altri. -Ma cos'hanno?- domandò Oliver, stranito. -Ahh, nulla. Stanno insieme.- disse Fred, tranquillo. -Niente di nuovo, insomma.- aggiunse George, facendo sorridere Angelina ed il fratello. -Non ci credo. Finalmente ce l'hanno fatta. Che notizia.- commentò Oliver, un po' sorpreso. -Speriamo sia l'unica della serata.- sussurrò Angelina, rivolta a Katie, che riuscì solo ad annuire.
-Fermati, sei pazzo?- domandò Alicia, una volta che Lee l'ebbe portata lontana dalla folla. -Io sono pazzo? Qual è il tuo problema?- -Io non ho alcun problema!- sbottò Alicia, arrabbiata. -Hai per caso cambiato idea? Riguardo a noi, intendo.- Alicia mutò l'espressione, che divenne confusa. -No, affatto. Tu... Sei tu ad aver cambiato idea?- -Ma ti pare? Sei tu che mi eviti stasera.- -Io non sono Leanne, non riesco ad essere costantemente attaccata a te. M'imbarazza, ecco.- disse Alicia, onestamente. -Non dico che devi stare sempre accanto a me, ma perché non posso neanche prenderti per mano?- Alicia controllò che nessuno li stesse spiando prima di parlare. -Devo essere sincera con te. Io... io non ho mai avuto un ragazzo.- -Cosa? Ma se ti sono piaciuti un sacco di ragazzi!- la accusò Lee, scandalizzato. -É diverso! Non sono mai riuscita a fare nulla con loro, perché... non lo so, forse non mi piacevano abbastanza.- -Quindi il tuo primo bacio è stato con me?- sbottò Lee, incredulo. -Beh, in un certo senso sì. Veramente il mio primo bacio l'ho ricevuto a dodici anni, ricordi?- -Ma sono stato sempre io a dartelo! Quella volta che ti ho baciata per una scommessa! Non sono riuscito a sedermi per un mese.- ricordò Lee, toccandosi il fondoschiena con imbarazzo. -Ora capisci perché non sono così espansiva con te? Non so come comportarmi.- Lee l'abbracciò senza pensarci. -Smettila di farti delle paranoie inesistenti. Comportati come fai sempre e andrà tutto bene. Io accetterò il fatto che tu non mi abbia ancora detto cosa provi per me, se tu accetterai il fatto che, per vedere come andrà a finire, dobbiamo essere sinceri. Sei sicura di non avere nient'altro da dirmi?- -No, nient'altro. E smettila di sorridere, mi dai sui nervi.- -Ehi, trattami bene. Se non ci fossi stato io, saresti diventata davvero una zitella.- -Jordan, sei un deficiente.-
-Vieni, Katie, ti mostro la casa. Posso portarvela via, vero?- domandò Oliver ai FAG che annuirono con un ghigno divertito. -É meravigliosa.- commentò Katie, mentre Oliver le faceva vedere gli arazzi, le stanze ed il giardino. -La scusa della casa non era la migliore, ma volevo davvero parlarti. Ho saputo di Cedric Diggory. Deve essere stato terribile.- disse Oliver, una volta che furono usciti sul terrazzo. -Già. E accadranno cose ancora più terribili da oggi in poi.- replicò Katie, ricordando gli occhi vacui di Cedric e rabbrividendo. -Comunque, cosa si festeggia oggi?- Oliver fece spallucce. -Non ne ho idea. Penso sia una festa per la fine delle vacanze. Molti di noi riprenderanno domani il lavoro.- Katie cercò di trattenere la gioia. -Quindi non verrai al compleanno di Lee?- -Certo che verrò. Ho detto molti di noi, ma io ero escluso. Non mi perderai mai il compleanno di uno di voi.- disse Oliver, sincero. -Bravo.- -Sei ancora arrabbiata, eh? So di essermi perso un sacco di cose da quando ho lasciato Hogwarts. I problemi amorosi tra i FAG prima, Alicia e Lee ora ed ovviamente te. Mi manca stare con te.- Katie arrossì e cercò di evitare lo sguardo del ragazzo puntando il suo verso la luna. -Non riesco ad essere arrabbiata con te, Ollie. Ci ho provato. Merlino, se ci ho provato, ma sei un amico troppo importante.- -Quindi, é tutto passato, vero?- Katie lo guardò serena. -Sì, é tutto come prima.- Oliver la abbracciò e la sollevò da terra, facendola girare come una pazza. -Ah, che sollievo!- -Ollie, mettimi giù.- disse Katie, sorridendo ed arrossendo ad intervalli regolari. -Anche tu sei importante, pulce, e anche se so che oramai tu hai occhi solo per George...- -Non é così, Ollie! Sai bene che io ho conosciuto prima i gemelli e poi voi. George è la mia spalla, il mio confidente. Tu sei un caso apparte.- spiegò Katie, cercando di fargli capire cosa intendeva. Oliver, però, non era mai stato un tipo sveglio da quel punto di vista. -Okay, mi fido.- disse Oliver, lasciandola andare ed appoggiandosi alla balaustra. -Durante l'ultima serata insieme, non abbiamo detto come noi ci siamo incontrati. Tu riesci a ricordartelo?- domandò Oliver e Katie non tentennò nemmeno un secondo. -Durante le selezioni di Quiddich, ovviamente. Benché io avessi l'età giusta ed una scopa, tu non volevi farmi fare un provino.- -Eri una cosetta minuscola! Credevo che al primo soffio di vento, saresti volata via!- si giustificò Oliver, offeso dall'accusa. -Ma i gemelli, che avevo conosciuto per i corridoi e che erano diventati miei alleati da subito, ti convinsero.- -E non finirò mai di ringraziarli per quello che hanno fatto! Mi hanno fatto conoscere una grande giocatrice ed un'eccezionale amica.- Katie arrossì ancora e, all'improvviso, le venne l'improvvisa voglia di dirgli ogni cosa. Ma lei non era come Leanne, che non aveva paura di mostrare i propri sentimenti. Lei era come Angelina ed Alicia. Tutte e tre, in fatto di sentimenti, erano come dei feti. Non erano mentalmente pronte. -Ti voglio bene, pulce.- disse Oliver, stringendola in un abbraccio. -Anch'io, Ollie.-
-Eccovi qui, voi tre.- I FAG si voltarono verso Nolwenn che li fissava con il suo solito, meraviglioso sorriso. -Dove sono gli altri?- chiese lei, guardandosi attorno. -Lee ed Alicia stanno ballando, laggiù. Katie ed Oliver sono scomparsi da un po'.- disse Angelina, in un tono che fece voltare i gemelli dallo stupore. -Fratellino, andiamo a prendere qualcosa da mangiare ad Angie.- disse George, spingendo Fred verso il buffet, dall'altra parte della sala. -Avete uno strano rapporto voi tre.- disse Nolwenn, curiosa. -Già. Sono come un terzo gemello, quasi.- commentò Angelina, cercando con lo sguardo i gemelli e sorridendo verso la loro direzione. -Ho saputo, però, che il vostro rapporto é molto lontano da quello fraterno.- Angelina la guardò, stranita. -Sai, è strano, ti ruotano attorno come se fossi il loro pianeta o satellite o come si dice.- -E questo cosa vorrebbe dire?- -Non voglio fare l'impicciona, ma prima o poi dovrai scegliere. Non puoi... continuare a stare con entrambi, come se fosse normale avere un piccolo harem personale.- disse Nolwenn, come se nulla fosse e, dopo averle sorriso, di nuovo, la lasciò sola con i suoi pensieri.
-E anche questa serata è finita.- sospirò Alicia, uscendo con gli altri da villa Åström. -Già e noi non vedremo il Capitano chissà per quanto.- mugugnò Lee, dispiaciuto, ma, non appena Alicia -guardando altrove- gli prese la mano, si sentì subito meglio. -E invece no, perché verrà al tuo compleanno, Lee. Su con la vita.- disse Katie, radiosa. -Io odio Nolwenn Åström.- se ne uscì all'improvviso Angelina, mentre tutti la guardavano allibiti. -Di solito quella è una battuta di Alicia.- disse Lee, ricevendo dalla ragazza prima uno schiaffo sulla testa e poi un bacio sulla guancia. -Lo so e so anche che è una ragazza incredibile, ma è fin troppo incredibile per me. Sembra un brutto incrocio fra noi tre e non mi piace. É bella come Alicia, ingenua come Katie e materna come me. Insomma, è fastidiosa.- -Io non ho capito.- disse Fred a George che sorrise e gli disse di lasciar perdere. -Hai presente il film che mi hai fatto vedere con Julia Toberts, Alicia?- domandò Katie all'improvviso, parlandole come se fosse tornato tutto come prima fra loro. -É Roberts, pulce. Quale, comunque, “il matrimonio del mio migliore amico”?- -Esatto. Io la penso come la protagonista.- disse Katie, pratica. -Cosa, crème brûlée e gelatina?- domandò Alicia, stranita. -No.- Katie sospirò -”Se non dovessi odiarla, la adorerei”. Non è capitato anche a te con Leanne?- Alicia non ci pensò neanche un istante. -No, io la odiavo e basta. Non potrei mai adorare un tipo come Leanne.- disse Alicia, altezzosa, poi rivolta a Katie e a Lee disse -Mi dispiace.- -Si vede.- rise Lee, per nulla toccato dal commento. -E comunque non pensarci, pulce, quel film non finisce bene per la gelatina. Accompagnate voi Angie e Katie?- domandò Alicia ai gemelli. -Ovvio. Non vogliamo vedervi sbaciucchiare, grazie lo stesso.- -D'accordo, allora. Ci vediamo il diciannove, ragazzi. Andiamo, poppante, ti accompagno a casa.- ironizzò Alicia, prima di stringere la mano a Lee e smaterializzarsi. -Sono proprio carini.- ammise Angelina, felice per entrambi. -Sono sempre gli stessi! Litigano e si picchiano.- disse Fred, scandalizzato dallo strano rapporto di quei due. -Però poi fanno pace in un altro modo.- aggiunse George con un sorriso malizioso. E prima che Angelina potesse rispondere, i gemelli avevano già preso lei e Katie per mano e si erano smaterializzati con un pop.
Spiegazioni, varie ed eventuali: Che dire di questo capitolo? Innanzitutto Alicia e Lee ce l'hanno fatta ed era anche ora. Ovviamente i loro problemi non sono finiti (altrimenti sarebbe troppo semplice, no? xD), anzi sono appena iniziati xD. Se riusciranno o meno a superarli, è ancora tutto da vedere (leggere). Ho voluto dedicare uno spazio a Katie ed Oliver, perché mi mancavano insieme. Katie è sempre più cotta, povera ragazza, mentre Oliver continua a trattarla come la sorellina minore che non ha mai avuto. I FAG sono sempre gli stessi xD. Hanno, per il momento, messo da parte i loro problemi che torneranno tra il prossimo ed il capitolo ancora successivo. Avevo detto che il loro rapporto sarebbe stato trattato maggiormente nel prossimo capitolo, ma sbagliavo. Il prossimo capitolo sarà una sorta di "capitolo-ponte", cioé fungerà da collegamento per il primo capitolo del settimo. Nel prossimo, inoltre, compariranno due nuovi personaggi che personalmente adoro *.* Penso di aver chiarito tutto. Ringrazio, come sempre, tutti coloro che continuano a seguire questa fic <3 Un bacione e a presto ^-^ ALICIA SPINNET (QUINTO ANNO)LEE JORDAN (QUINTO ANNO) (unica foto che sono riuscita a trovare del vero attore!)NON SO VOI, MA PER ME LUCY HALE SAREBBE PERFETTA PER KATIE (SOPRATTUTTO IN QUESTA FOTO!)http://www.moviespad.com/photos/lucy-hale-image-bad57.jpg |
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Capitolo 18 *** Capitolo 17 ***
Capitolo 17
-Siamo qui.- annunciò Alicia, entrando nella dimora di Katie dalla porta sul retro. -Adoro questa casa di campagna. É sempre aperta a tutti. Rispecchia Katie.- disse Alicia, una volta che Angelina, seduta al bancone della cucina, l'ebbe salutata. -Allora avete fatto pace.- -Diciamo che abbiamo ripreso a parlare come se niente fosse.- -Questo non è da te. Grazie al cielo Lee ti sta cambiando.- scherzò Angelina, ricevendo la solita occhiataccia dall'amica. -Questo mai. A proposito, dove sono gli altri?- -Io.Odio.I.Fratelli.Minori.- scandì Katie, scendendo le scale, zoppicando. -Che ci fa tuo fratello attaccato alla tua gamba?- domandò Alicia, trattenendo le risate. -Mpf. Sam, lasciami andare!- Sam fece segno di no con la testa e Katie alzò gli occhi al cielo. -Ciao, Sammi. Come stai?- chiese Alicia, sorridendogli tranquilla. -Malissimo. Lui è qui.- -Lui chi?- -Io, Alicia. Parla di me.- disse Oliver, entrando nella cucina con fare rassegnato. -Okay, sono confusa. Credevo che Sam odiasse tutti i corteggiatori di Katie, quindi Oliver...- -No, Alicia, non è come pensi.- la interruppe Angelina, non evitando però a Katie di arrossire. -Sam pensa che a me piaccia Oliver e che Oliver ricambi.- chiarì la più piccola, mentre le amiche sorridevano ed Oliver faceva finta di nulla. -Io so che è così, ma tanto non riuscirà a prenderti. Tu devi stare con noi.- piagnucolò Sam, aumentando la presa. -Ma perché tu e tuo fratello non litigate come tutti i fratelli normali?- domandò Oliver, sedendosi vicino ad Angelina che gli strinse la spalla in segno di comprensione. -Noi litighiamo sempre, quando siamo soli. E quando vede te che diventa geloso senza un motivo.- chiarì Katie. -Io ce l'ho un motivo.- bofonchiò Sam, guardando male Oliver che esclamò. -Mi odia! Nessuno mi aveva mai odiato!- -
Ce l'avessi io questa fortuna.- disse Alicia a denti stretti. -Dov'è Lee?- chiese Angelina, notando solo in quel momento l'assenza del ragazzo. -Ripeto: ce l'avessi io questa fortuna.- Prima che i ragazzi potessero chiedere spiegazioni, Lee entrò con in braccio una bambina. -Ciao a tutti.- -Diana!- dissero Oliver, Angelina e Katie all'unisono. -Ciao!- Diana era la sorellina minore di Alicia ed era la sua copia esatta solo in formato mignon, eccetto per i capelli che erano più chiari e più corti. -Lee, mi fai girare ancora? Ti preego!- Diana, a differenza di Alicia, aveva sempre avuto una predilizione per Lee. -Nanetta, piantala! Oggi è il suo compleanno e deve stare con noi!- sbottò Alicia, prendendo la sorellina in braccio ed allontanandola dal ragazzo. -Lo vuoi solo tutto per te.- gridò Diana, fronteggiandola. -É il mio ragazzo.- -Ma io l'ho visto per prima!- Il gruppo assisteva alla scena, cercando di non perdersi una parola. -Mi trattano come il loro giocattolino.- si lamentò Lee, sedendosi alla destra di Angelina che sorrise. -Diana, te lo ripeto: stai lontana da Lee!- -Prima ti andava bene!- la accusò la piccola, offesa. -Prima non era il mio ragazzo.- ribatté Alicia, scrollando i capelli per porre fine alla discussione. Diana, però, era troppo simile alla sorella per cedere così facilmente. -Okay, time out, ragazze!- Angelina prese in mano la situazione. Si alzò dalla sedia, prese per mano Sam e lo portò di fronte a Diana. -Samuel, Diana. Diana, Samuel.- Angelina fece le presentazioni, sperando di risolvere sia i problemi di Katie sia quelli di Alicia. -Su, andate a giocare.- I piccoli si squadrarono per una serie di minuti. -Io non starò con questa mocciosetta!- disse Sam, mettendo su un'espressione disgustata e facendo un passo indietro. -Io non sono una mocciosetta. Ho già sei anni.- rispose Diana, altezzosa. -Pfff, e io ne ho otto e allora?- Diana si illuminò. -Otto!? Allora conosci un sacco di magie! Vedere, vedere!- prima che Sam potesse rispondere, Diana lo interruppe -Aspetta, prima io.- Diana allungò le mani e lievitò da terra di almeno due metri. Poi, tornata coi piedi per terra, schioccò le dita e spense le luci. -E questo è niente. Guarda!- -Basta, Diana. Ora smettila.- la rimproverò Alicia e la sorellina, dopo aver sbuffato un po', riaccese le luci e tutto tornò alla normalità. -Tua sorella controlla la magia?- domandò Oliver, incredulo. -Già, e ne approfitta. Non è così strano, però. Lo facevo anch'io alla sua età e mia madre anche.- disse Alicia, dandosi importanza e Lee la fissò con tanto d'occhi. -Ma che famiglia siete! Tutti prodigi.- -Incredibile. Sam a malapena sa far lievitare gli oggetti.- disse Katie, sorpresa. -Sorellona!- -Lievitare gli oggetti? Sei scemo o cosa?- rise Diana, prendendo in giro il bambino che gonfiò le guance, arrabbiato. -Io non sono scemo, sei tu che sei un fenomeno da baraccone.- -Io sono un fenomeno e basta.- -Guarda, guarda. Mi ricordano qualcuno.- disse Fred, entrando con George al seguito e scoccandogli un'occhiata d'intesa. George annuì e, con il fratello, si voltò a fissare Alicia e Lee. -É vero! Sembrano loro!- esclamò Katie, cercando approvazione da Angelina ed Oliver ed ottenendola subito. -Mia sorella non è uguale a me.- disse Diana, perentoria, mentre Sam le faceva il verso di sottofondo. -Questo sarebbe impossibile, mostricciatolo, dato che sono io la più grande.- -E si vede. Hai già la rughe.- Alicia spalancò la bocca e Lee dovette trattenerla per un braccio per evitare che si lanciasse contro la bambina. -Lee mi ha detto che ha scelto te solo perché hai la sua età; ma non appena sarò grande abbastanza si sposerà con me.- continuò Diana, mentre Sam faceva finta di vomitare ed Alicia trucidava Lee con lo sguardo. -Non ho mai detto una cosa del genere.- si difese lui, cercando di farla rilassare. -Diana, ancora una parola e tiro fuori a bacchetta. Credimi, io sono molto brava con la bacchetta.- -Confermo.- sussurrò Lee, a disagio. -E io lo dirò alla mamma. Dirò tutto alla mamma.- Alicia sbiancò e riuscì a calmarsi, mentre Lee metteva su il muso, nervoso. -Cosa c'entra tua madre?- domandò Katie, ma prima che Alicia potesse rispondere, Angelina intervenne. -Diana. Sammi. Perché non andare a giocare un po', eh?- Diane e Sam risposero quasi all'unisono. -Assolutamente no.- -No.- -Angie, senza offesa, ma con i bambini non ci sai proprio fare.- disse Alicia, scuotendo la testa. -O almeno non con le nostre pesti.- aggiunse Katie, spalleggiando l'amica. -Sam, se ci lasci da soli per il resto del pomeriggio, ti prometto che Oliver non mi verrà più a trovare.- disse Katie, mentre Oliver sbottava un “Cosa?” a bassa voce. -Nanetta, se giochi con Sam, Lee ti porterà a giocare ogni volta che vorrai.- -Davvero?- domandò la bambina, felice. -Io e Lee.- si corresse Alicia, cancellando parte della felicità di Diana. -Vieni, scemo, ti insegno un po' di magia.- disse la piccola Spinnet, tirando Sam per la manica della t-shirt e portandolo in giardino, non badando alle sue proteste. -Mia madre odia Lee.- disse Alicia, una volta che i bambini li ebbero lasciati soli. -Tua madre odia tutti noi.- commentò George, sedendosi sul divano, immediatamente raggiunto da Fred ed Angelina. -Sì, ma per Lee ha una sorta di astio speciale.- disse Oliver e Katie annuì. -É una sorta di Diana al contrario.- commentò Angelina. -Okay, avete reso l'idea.- bofonchiò Lee, mettendo fine ai discorsi degli amici. -Se mia madre odiava Lee quando credeva che io e lui fossimo solo amici, immaginate cosa farebbe se sapesse la nostra attuale situazione.- chiarì Alicia. -Non dice mai “relazione”, avete notato?- sussurrò Angelina ai gemelli che annuirono lentamente. -Vi ho sentito. Comunque Diana sa tutto e lo usa per ricattarmi.- -Diabolica come la sorella.- disse Lee ed Alicia lo guardò con un'espressione che non prometteva nulla di buono. -Ma perché tua madre odia tanto Lee?- chiese Oliver, stupito. -Non è una bella cosa da dire.- disse Alicia, dispiaciuta. -Oh, andiamo! Siamo i tuoi amici e sappiamo che tra te e tua madre c'è una bella differenza.- disse Fred, tranquillo. -Perché è di colore.- mormorò Alicia, fissandosi i piedi. Tutti rimasero zitti per diversi minuti. Fu Lee a rompere il silenzio. -Non me l'avevi mai detto.- -Non è bello dire che tua madre è rimasta al Medioevo.- -Ma allora odia anche me.- disse Angelina, dispiaciuta. -Tu non sei un ragazzo. Credo che mia madre sapesse già che tra me e Lee c'era una sorta di... -Alicia arrossì, mentre i FAG sorridevano- ...di attrazione, ecco.- -Comunque non m'importa quello che pensa. Non deciderà niente della mia vita.- disse la bionda, ricomponendosi. -Basta discorsi seri, ragazzi. Se non ricordo male abbiamo un compleanno da festeggiare.- dissero i gemelli, alzandosi ed iniziando ad agitare le bacchette. Pochi minuti dopo iniziò la festa e tutti tornarono a divertirsi.
-Ehm, ehm.- i gemelli si schiarirono la gola, per ottenere l'attenzione di tutti. -Questo è il nostro regalo per te, Lee. Scusa se non ti abbiamo coinvolta, Alicia, ma pensavamo avresti agito da sola questa volta.- chiarì Fred e la ragazza rispose. -Infatti hai ragione. Gli ho regalato due biglietti per la partita esclusiva fra i Falmouth e le Vespe di Winbourne.- disse Alicia, felice. -Tanto vinceremo noi.- -Sogna, Jordan.- -Tifi ancora per le Vespe?- Alicia e Lee si voltarono verso la voce ed entrambi spalancarono gli occhi. -Jared Russell!- Lee gli saltò addosso e l'abbracciò, felice. Jared era stato il suo migliore amico d'infanzia, ma si erano persi di vista all'inizio della scuola. Jared aveva preferito Durmstrang ad Hogwarts e, in quegli anni, avevano avuto poche occasioni per vedersi. -Vedo che non sei cambiato di una virgola, Lee, hai ancora dei gusti pessimi in fatto di Quiddich.- -Tu sei ancora un pipistrello*?- domandò Lee, iniziando a parlare come ai vecchi tempi. -Certo che sì. Quella è una vera squadra.- rispose Jared, tranquillo -Non sono riuscito a farti niente, amico mio, ma mi farò perdonare. Il gruppo mi ha avvisato all'ultimo e sono riuscito a tornare solo per pochi giorni.- -Allora li hai già conosciuti.- Jared annuì. -Non così bene, ma ho capito qualcosa.- affermò Jared, poi a bassa voce, in modo che solo Lee sentisse- Quei tre laggiù hanno un triangolo in corso e la piccoletta muore dietro a quello alto.- -Sei sempre il solito.- sorrise Lee, rassegnato. -Salve, bellezza.- disse ad un certo punto Jared, fischiando in direzione di Alicia. -Sono Jared, piacere.- si presentò, spingendo Lee da parte e mettendosi di fronte alla ragazza. -Alicia. E ci conosciamo già.- disse lei, fredda come al solito. -Me lo ricorderei.- ammise lui, sfoderando il suo sorriso “da conquistatore”. -Ti rinfresco la memoria, allora. Ci siamo conosciuti nell'estate dei miei dodici anni, quando Lee mi aveva invitato per parlarmi, ricordi?- domandò Alicia, con una voce tutt'altro zuccherosa. -Oh, oh. Tu sei la bambina che ho visto nelle foto di Lee. Quella della scommessa.- disse Jared, impallidendo. -Esatto, sono io. Per la tua stupida scommessa, Lee ci ha rimesso il sedere.- continuò lei, altezzosa. -Sei diventata ancora più bella!- esclamò lui, stringendole la mano con vigore e spezzando l'aria tesa che si era creata. -Non chiedi neanche scusa?- sbottò lei, indignata. -Scusa, scusa. Per farmi perdonare ti chiedo di uscire, okay?- chiese lui, come se niente fosse. -Quello mi farebbe infuriare di più.- -Oh.- disse Jared, premendosi il cuore, scenico- Qualcosa si è spezzato.- Il gruppo scoppiò a ridere per il siparietto creatosi, mentre Lee si rabbuiò all'improvviso. -Jared, lasciala stare. É una ragazza impegnata.- disse Lee, mettendosi davanti a lei. -E chi è il fortunato?- domandò Jared, ingenuamente. -Ce l'hai davanti, mio caro, anche se è più lei ad essere la fortunata, visto che senza di me sarebbe diventata una...- Alicia colpì Lee sulla testa, per farlo stare zitto. Jared spalancò la bocca e poi urlò di nuovo. -Complimenti, amico, ben fatto! Sono proprio contento per te. Che ne dici di prestarmela ogni tanto? Facevamo così anche per i giocattoli, ricordi?- -Ehi, io non sono un giocattolo!- sbottò Alicia, infiammandosi. Il gruppo continuò con la festa, come se niente fosse; Alicia, Lee e Jared smisero di discutere diverse ore dopo.
-Perché non ci vediamo ancora prima dell'inizio della scuola?- domandò George ad Angelina, una volta che la festa finì e Jared fu andato via, mentre gli altri parlavano fra di loro. -Mi stai chiedendo di uscire?- domandò la ragazza, rassegnata. -Dipende.- disse George, sorridendole maligno. -Da cosa?- -Da cosa risponderai.- Angelina lanciò un'occhiata a Fred e, appurato che era intento a stritolare Oliver in una morsa delle sue, sussurrò a George poche parole. -Io ho bisogno ancora di tempo, G.- -D'accordo, ricevuto. Più tempo.- -Ma grazie.- disse Angelina, abbracciandolo di getto e sorridendogli comprensiva. -Ragazzi, stavolta non ci vedremo per un bel po'.- disse Oliver, dispiaciuto, stringendo Katie che arrossì subito. -Capitano, ci mancherai!- esclamarono i gemelli, saltandogli addosso. Angelina lo abbracciò subito dopo, baciandogli la guancia e provocando, a sua insaputa, l'irritazione di Katie. -Mi raccomando, uragano.- disse Oliver, abbracciando Alicia che si congelò sul posto. -Scusa. Mi dimentico sempre che sei un ghiacciolo.- -Ah-ah, simpatico.- commentò Alicia, facendo spazio a Lee che strinse la mano ad Oliver e lo colpì sul braccio. -Fai vedere a tutti chi sei, Capitano.- -Anche tu.-
-Sarà dura quest'anno.- disse Alicia, camminando con Lee e Diana, che si era addormentata in braccio al ragazzo. -Tra i M.A.G.O, mia madre, Leanne e Brad. Credi che avremo tempo per noi?- domandò Alicia, insicura. -Tempo per noi? Cos'hai in mente?- chiese Lee, malizioso ed Alicia stroncò subito la sua allegria. -Scordatelo, cretino. Hai capito cosa intendevo.- -Non sei mai stata così ansiosa per tutto. Rilassati.- Lee le strinse la mano e fece per smaterializzarsi. -Aspetta. Sei sicuro di essere pronto per la smaterializzazione?- -Oramai sono maggiorenne.- Alicia alzò un sopracciglio e Lee sbuffò. -Hai paura che io possa spaccarti.- -Non sarebbe piacevole.- ammise lei. -D'accordo, allora. Fallo tu.- -Ottima scelta, Jordan.- Si materializzarono poco lontano dalla casa di Lee. -Sei tu che mi devi accompagnare a casa. Questa relazione è sempre più strana.- -La prossima volta mi accompagnerai tu a casa. Promesso.- disse Alicia, sorridendogli felice. -Sai, sono contento. Almeno la mia prima magia da maggiorenne sarà un'altra.- disse Lee e, una volta agitata la bacchetta, fece comparire una rosa che regalò ad Alicia. -Devi migliorare.- disse lei, facendogli vedere il fiore, metà rosso e metà blu. -Ops. Aspetta, ci riprovo.- -Non importa. É strana come il nostro rapporto. Mi piace.- disse Alicia, stringendo la rosa a sé. -Sai, sei divertente quando sei gelosa; però essere gelosa della propria sorellina non sarà troppo perfino per te, Spinnet?- rise Lee, vedendola arrossire all'improvviso. -Io non sono gelosa di nessuno, tantomeno di te.- -Allora il bacio della buonanotte lo do a tua sorella.- disse Lee, baciando la fronte di Diana che ancora dormiva profondamente sulla sua spalla. -Provaci.- lo minacciò Alicia, tirandolo per il colletto e baciandolo con vigore. E poi baciandolo ancora e ancora. -Sarà meglio andare.- disse Alicia, un po' dispiaciuta. Lee le passò Diana che aprì leggermente gli occhi. -Lee, non dirò niente alla mamma. Te lo prometto.- -Grazie, piccolina.- -Anche perché la mamma farebbe di tutto per tenerti lontano da Alicia.- -E noi non vogliamo che Lee stia lontano da noi, vero?- disse Alicia a Diana che annuì. -No, a costo di lasciarlo a te.- -Oh, grazie.- disse Alicia, falsamente. Da quando doveva avere il permesso di sua sorella? -Ci vediamo il primo settembre, Jordan.- -Spero anche prima, Spinnet.- ribatté lui, baciandola ancora una volta, prima di vederla sparire in un pop.
-Ho bisogno di tempo, Fred.- -Tempo, certo. Solo... non metterci una vita, okay? D'accordo che anche con la barba sono uno schianto, però...- -Ho afferrato l'idea, Freddie.-
Spiegazioni, varie ed eventuali: Come ho potuto dimenticarmi di Jared? Il mio amore! (Dopo i gemelli, Lee ed Olly, ovviamente xD). Nello scorso capitolo avevo accennato a due nuovi personaggi (le pesti Sam e Diana) e mi ero dimenticata che in questo capitolo sarebbe comparso anche lui <3 Sorry, Jared! Chiariamo prima l'asterisco: * Pipistrello, cioè tifoso dei Ballycastle Bats (Pipistrelli di Ballycastle) sono una squadra nord-irlandese molto famosa. Indossano una divisa nera con un pipistrello scarlatto sul petto. La loro mascotte è Barny il pipistrello della frutta, noto anche come il pipistrello della burrobirra. Hanno vinto per 27 volte il campionato. Il giocatore più conoscuito dei Bats è il battitore Finbar Quigley, che probabilmente è anche uno dei battitori dell'Irlanda campione del mondo nel 1994. [Wikipedia] Seconda cosa: Diana, come in passato Alicia e sua madre, controlla la magia già a sei anni, per cui è libera di fare magie senza ripercussioni, perché, normalmente a quell'età, la magia dovrebbe essere difficilmente controllabile. Forse l'argomento del "razzismo" è stato trattato come se niente fosse, ma tutti conoscono bene la madre di Alicia e nessuno si stupisce più per le sue idee razziste (anche se questo argomento sarà trattato anche in altri capitoli!) I gemelli, come avete notato, anche se involontariamente, agiscono nello stesso modo nel chiedere ad Angelina di uscire. Nel prossimo capitolo, invece, vedremo alcune differenze nei loro comportamenti. Come li vedete voi i personaggi di cui non si conosce il volto? Quali attori potrebbero interpretarli? Sarebbe bello vedere come sono attraverso i vostri occhi ^-^ Ditemi anche le vostre impressioni su Diana, Sam e Jared. Mi farebbe piacere leggerle ^o^ Un grazie, come sempre dovuto e sentito, a tutti coloro che leggono questa storiella. GRAZIE <3 Un bacione e, se non dovessi pubblicare prima, un felice Natale a tutti voi e alle vostre famiglie *-*
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Capitolo 19 *** Capitolo 18 ***
Capitolo 18
-Il nostro ultimo primo giorno di scuola!- annunciarono i gemelli, entrando nello scompartimento degli amici e salutandoli con un sorriso identico. -Non inizierete già ora.- sbuffò Katie, guardando fuori dal finestrino. Angelina li fulminò per le loro parole ed entrambi fecero spallucce per poi sedersi accanto a lei. -Dove sono i piccioncini?- domandò Fred, mentre Katie riacquistava il sorriso. -Arriveranno presto, spero.- rispose Angelina, alzandosi dal sedile e mettendosi vicino a Katie. Fred non notò la cosa, mentre George comprese che Angelina si sentiva in imbarazzo per qualche strano motivo. -Ciao, compagni!- Lee ed Alicia entrarono mano nella mano nello scompartimento e, dopo aver salutato tutti, si sedettero l'uno accanto all'altra. -Com'è andata l'udienza?- chiese Angelina all'improvviso. -Quale udienza?- domandò Alicia, curiosa. -Vi hanno messo dentro?- ironizzò Lee ai gemelli che negarono con un sorriso. -Harry Potter ha avuto un'udienza quest'estate.- disse George e prese a raccontare tutto quello che sapeva. Alicia, Katie e Lee ascoltavano attentamente ogni cosa, mentre Angelina e Fred si guardavano, annoiati da una storia che conoscevano già. -Secondo voi è vero? Cioé, Dissennatori in giro per un centro babbano?- disse Lee, scettico. -Certo che è vero! Harry non è un bugiardo e, dopo quello che è successo l'anno scorso, gli credo ancora di più.- ribatté Alicia, infervorata, mentre Lee la fissava con un ghigno che non le piacque affatto. -Cosa?- -Se non ti conoscessi bene, penserei che hai una cotta per Harry.- disse Lee, con un sorriso. -Io ti conosco bene e so che sei geloso.- replicò Alicia, con un sorriso inquietante. -Non è vero.- -É vero.- -Non è vero!- -É vero!- -Finitela, bambini!- sbottò Angelina, incredula nel vedere che quei due non erano cambiati affatto. -Comunque, Angie voleva dirci qualcosa, vero?- domandò Fred, che sapeva già tutto, ma voleva vedere la reazione degli amici. -Sono il nuovo Capitano dei Grifondoro!- esclamò lei, tirando fuori la spilla dalla tasca e mostrandola a tutti. Alicia e Katie le si lanciarono addosso e saltarono su felici, mentre George le prese la mano e si complimentò. -Mi raccomando, eh. Dobbiamo vincere!- disse Lee, con energia. -Ce la faremo sicuramente.- disse Angelina, convinta e nessuno osò ribattere. Bradley Anderson entrò nello scompartimento pochi minuti dopo. -Ciao, Alicia. Ragazzi.- Non tutti furono felici di vederlo lì ed Alicia fu la sola a parlare. -Brad, come stai?- -Potrebbe andare meglio, ma si sopravvive.- rispose lui, tranquillo. Brad guardò prima Alicia poi Lee, che non lo degnò di uno sguardo. -Congratulazioni, Jordan. Ho saputo la splendida notizia.- Lee fece un sorriso forzato, ma non rispose a quella che, secondo il suo parere, era una grossa provocazione. -Immagino che quest'anno non farai il viaggio con me, Alicia.- -Immagini bene, Brad. E anche l'ultimo viaggio verso Hogwarts, per cui preferisco trascorrerlo con loro. Ci vediamo in giro, d'accordo?- disse lei, pratica e fu l'unica a salutarlo come si deve, quando si congedò dal gruppo. -Lo detesto.- disse Lee, quando furono nuovamente soli- Ti guarda come se non sapesse che adesso stai con qualcuno.- Alicia sorrise, le faceva piacere che Lee fosse geloso di lei. Era una bella sensazione. -Lee, ti stai trasformando in un essere spaventoso.- dissero i gemelli, mettendo su un'espressione disgustata. -Lo preferisco ora. Con Leanne era un ragazzo fin troppo mieloso.- ammise Alicia, annuendo con vigore. -A proposito di Leanne, sapete che non mi rivolge più la parola?- domandò Katie, triste. -Per colpa nostra?- chiese Lee, dispiaciuto. -Non proprio. Credo che dia la colpa a me di quanto è successo fra voi.- -Tu non c'entri niente!- -Leanne deve pensarla diversamente, Alicia.- continuò Katie, torturandosi le mani -Siamo sempre state amiche. Ho appena fatto pace con Oliver, non mi piace litigare con i miei amici. Sto diventando come Alicia.- -Ehi!- Angelina, aiutata anche da Lee, fece segno ad Alicia di non dire niente, mentre lei consolava l'amica. -Non aspettare che sia lei a cercarti, pulce. Va' da lei e spiegale tutto.- -Sì, ma non adesso. Il viaggio è tutto per noi.- aggiunse Alicia e Lee scosse la testa, rassegnato. -Come le hai detto che era finita, Lee?- chiese George, curioso. Lee guardò Alicia, curiosa anche lei di sapere ogni cosa. -Non chiedetemi di ripetere quello che le ho detto. Sono cose personali.- disse Lee, imbarazzato. -Buuuu!!- fecero i gemelli in coro, facendo ridere tutti e provocando l'irritazione di Lee, che però continuò a tacere. -E con Oliver, invece? Cosa vi siete detti quella sera?- chiese ancora George, seguito poi dal commento di Fred. -O cosa avete fatto?- Katie arrossì e scosse la testa. -Non è successo niente. Abbiamo fatto pace.- -Siete stati via quasi un'ora.- precisò Fred, insistendo sulla cosa. -Basta, ragazzi. Se Katie non vuole raccontare, non è obbligata.- disse Angelina, proteggendo la più piccola. -Sì, invece.- dissero Fred, George ed Alicia all'unisono, sorridendo poi l'attimo dopo. Il viaggio trascorse tranquillo e sereno per tutto il tempo ed il gruppo, ancora ignaro di quello che sarebbe successo, si dimenticò, per un attimo, che quello era l'ultimo anno insieme.
-Dolores Umbridge.- ripeterono i gemelli, non appena si furono riuniti tutti davanti al fuoco. -Nome odioso.- commentò Alicia, torturando le dita di Lee. -Questa è l'unica cosa che riesci a dire?- domandò Angelina, seduta su una poltrona, intenta a leggere. -No, avrei altre cose da dire, ma questo vorrebbe dire che mi interessa l'oggetto di quest'argomento; mentre invece non è così.- chiarì la ragazza, facendo il solito sorrisino irritante. -Dovrebbe interessarti, invece, dato che quella pazza è la nostra nuova professoressa e che lavora per il Ministro. Non vi sembra curioso tutto questo?- chiese ancora Angelina, preoccupata. Fred era su un bracciolo della sua poltrona e George sull'altro, ma in quel momento sembrò non badarci. -Perché dovrebbe esserlo? Solo un'idiota del Ministero avrebbe potuto accettare quel posto. Lo sanno tutti che è maledetto.- disse Lee, trovando il consenso di quasi tutto il gruppo. -Ma non avete sentito quello che ha detto a cena?- perdurò Angelina, provando a far capire il suo pensiero. I gemelli negarono con la testa, seguiti da Lee e Katie. -Il Ministero controlla Hogwarts.- se ne uscì Alicia, come se niente fosse. -Allora ti interessa.- -No, Angie, non m'interessa. L'ho ascoltata solo per capire che tipo è. Una stupida bigotta.- replicò la ragazza, in sintesi. -Grande! Io mi sono fermato al nome, poi mi sono addormentato.- -Questo perché sei un idiota, ma oramai non si stupisce più nessuno.- Prima che Lee potesse rispondere ad Alicia, i gemelli intervennero. -Ma non sarà così male, no? É sempre l'ultimo anno.- disse Fred e Katie mise su il muso. -E, anche se non lo fosse, non può essere peggio di Raptor, no?- aggiunse George, facendo sorridere tutti, Katie compresa. -Infatti, Angie, non fasciamoci la testa. Godiamoci questo ultimo anno insieme.- continuò Alicia, sottolineando bene l'ultima parola, per non escludere Katie che le sorrise, grata. -D'accordo?- sussurrò Fred ad Angelina e lei annuì. -D'accordo.-
-Jordan!- Lee si fermò di colpo, non appena vide Bradley Anderson di fronte a sé e, stringendo i pugni, decise di ignorarlo. -Ehi, aspetta. Fermati un attimo.- -Non ho tempo, mi dispiace.- Brad scoppiò a ridere e si mise di fronte a lui, bloccandogli il passaggio. -Ti disturbo solo per due minuti, tranquillo.- -Che vuoi?- sbuffò Lee, indispettito. -Uao, sembravi proprio lei, giuro. Stare con Alicia non ti fa bene.- Lee non rispose, aspettando qualche altra provocazione. -Volevo essere sicuro che avessi sentito le mie congratulazioni il primo settembre.- -Le ho sentite.- -Ma non le hai accettate.- ribatté Brad, con un sorriso che risultò a Lee altamente irritante. -Non erano sincere.- -Oh, ma certo che lo erano! Sei riuscito a conquistare Alicia Spinnet, sei un grande! Certo, sappiamo benissimo tutti e due come andrà a finire, ma almeno sei riuscito a stare un po' con lei, no? É un grande risultato per uno come te.- spiegò Brad, parlando come se niente fosse. -Uno come me?- ripeté Lee, confuso. -Andiamo, non crederai davvero di durare tanto con lei!? Siete troppo diversi e Alicia, scusami se te lo dico, ha aspettative un po' più alte delle tue.- Vedendo che Lee continuava a rimanere perplesso, Brad continuò. -Mi spiego con parole semplici, così potrai capire. Lei non è solo bellissima. É intelligente, brillante e diventerà qualcuno un giorno. Non metto in dubbio che tu sia un bravo ragazzo, ma non mi sembra che i tuoi voti scolastici ti permettano di fare grandi cose in futuro. E, che rimanga tra noi, non sei poi così attraente. Non vedo perché una persona come Alicia debba rimanere con te, quando può permettersi qualcuno un po' più alla sua portata, diciamo.- terminò il ragazzo, aspettando il commento di Lee che non tardò ad arrivare. -Qualcuno come te?- Brad sorrise. -Non credere che non sappia quello che stai facendo, Jordan. Non era una minaccia, né una dichiarazione di guerra. Non siamo rivali.- -No, non lo siamo. “Rivali” significa che vogliamo combattere per ottenere qualcosa. Io, invece, non ho bisogno combattere, perché quel qualcosa è già mio. Alicia sta con me, quindi più che rivali, siamo io il vincitore e tu lo sconfitto.- -Per ora.- concluse Brad, mostrando ancora quel sorriso prima di dargli una pacca sulla spalla ed allontanarsi da lui. Il malumore di Lee durò per tutta la mattina.
-Posso parlarti, Ali?- Alicia scattò dalla poltrona, ansiosa. -Perché mi chiami così? É successo qualcosa?- -No, tranquilla. O almeno non riguarda te. Né Lee.- aggiunse, prima di vederla tornare quella di sempre. -E la pulce?- -Preferirei parlarne prima con te. Katie ha già altri problemi a cui pensare, mentre i tuoi si possono dire conclusi, giusto?- chiese Angelina, vedendola annuire, decisa. -Penso che Nolwenn abbia ragione.- -Non ti seguo più.- ammise Alicia, facendola sedere accanto a lei e provando a capire le sue parole. -Il giorno della festa Nolwenn mi ha detto che prima o poi dovrò scegliere. Tra Fred e George, intendo.- -Beh, mi pare abbia un senso, no? Non puoi voler stare con tutti e due.- Angelina abbassò gli occhi ed Alicia aprì la bocca, incredula. -Vuoi stare con entrambi? Che razza di mente malata sei?- ma vedendo l'espressione triste dell'amica, tentò di aggiustare le proprie parole- Scusa, senza offesa.- Angelina scosse la testa. -Non è come pensi. Il fatto è che non riesco a scegliere. Voglio bene ad entrambi e non voglio farli soffrire.- -Quindi preferisci stare lontano da tutti e due? Così soffrirai anche tu, Angie.- -Come lo sai?- -Come so cosa?- domandò Alicia, stranita. -Che sto cercando di allontanarmi da loro.- -L'ho notato. Una volta eri sempre circondata dai gemelli e ti faceva piacere, mentre ultimamente, non appena li vedi vicino a te, fai di tutto per spostarti. Credo che l'abbiano capito anche Fred e George; ma il primo fa finta di niente e il secondo soffre in silenzio. Lee, invece, è troppo stupido per arrivarci e la pulce è costantemente presa dai suoi problemi.- concluse Alicia, piccata. -Hai studiato il comportamento di tutti, incredibile. Una volta quello lo facevo io.- disse Angelina, stupita. -Sono solo brava ad osservare, tutto qui. Comunque, non penso che Nolwenn volesse giudicarti, voleva solo esserti d'aiuto a suo modo. Prima o poi dovrai scegliere, anche se in questo modo qualcuno soffrirà. Devi essere un po' egoista nella vita, Angie, altrimenti non sarai mai felice.- Angelina rise, divertita. -Stai diventando profonda da quando sei innamorata.- -Io non sono innamorata!- sbuffò Alicia, adirata. -Continuare a negarlo non servirà a nulla. Prima o poi dovrai dire tutto a Lee. Sarà felice, vedrai.- Alicia non rispose, ma decise di cambiare argomento. -A proposito, ho un segreto da confessarti.- -Dimmi tutto.- disse Angelina, assumendo la sua espressione da mamma. -Non ho ancora detto a Lee di quel famoso colloquio.- -Il colloquio che, volontariamente, gli hai sabotato?- domandò Angelina, seria. -Non c'è bisogno di sottolinearlo, Angie. E, per la cronaca, l'ho fatto soprattutto per te. Il gruppo si sarebbe diviso.- disse Alicia, come se nulla fosse. -Sei proprio una bugiarda. Hai detto al signor Hill di non prendere Lee, perché senza di lui non riusciresti a stare.- cantilenò Angelina, divertita. -Non è affatto vero. Comunque, vuoi dirmi cosa devo fare o vuoi continuare a prenderti gioco di me in eterno?- -Mmm, quanto tempo ho per rispondere?- scherzò Angelina, fingendo di pensarci. -Hai parlato esattamente come i gemelli.- -D'accordo, la smetto. Devi assolutamente dirglielo, anche se non ho idea di come reagirà. Digli prima che sei innamorata di lui e poi del colloquio, almeno si arrabbierà di meno.- Alicia si alzò dalla poltrona e la fulminò con gli occhi. -I tuoi consigli peggiorano di giorno in giorno. Ci penserò da sola.- Angelina sorrise, prima di urlarle dietro. -Prima o poi dovrai dirglielo, Alicia! E non parlo solo del colloquio.-
-Alicia Spinnet.- -Bradley Anderson.- Il ragazzo sorrise e corse per raggiungerla. -Finalmente ti incontro da sola. Miracolo!- -Risparmiati le battutine, Brad. Sai che adesso sono una ragazza impegnata e non ho più tempo per...- -Gli amici?- la interruppe lui, triste. -Te.- lo corresse lei, serena. -Grazie tante, eh. E io ti anche aiutato.- -É vero, in un certo senso. Ti devo ringraziare allora. Cosa vuoi, una caramella?- scherzò lei, prendendolo in giro. -Voglio un bacio... sulla guancia.- aggiunse lui, per paura che lei potesse fraintendere. -Non provarci, Brad. Non posso e non voglio.- Brad assunse un broncio triste, tentando di convincerla. -Uffa e va bene. Sarai l'unico ad aver avuto l'onore di un mio bacio sulla guancia. Vieni qui.- Alicia gli tenne la testa ferma, sapendo bene che a Brad non sarebbe bastato un semplice bacio. La ragazza fu veloce e rapida e finse di non notare il lieve rossore che avevano assunto le guance di Brad. -Amici per ora?- chiese poi lui, porgendole la mano. -Amici per sempre.- chiarì lei, stringendola con decisione. -Mai dire mai, Spinnet.-
Katie trovò il coraggio di parlare con Leanne solo dopo quattro giorni dal loro arrivo ad Hogwarts. Leanne era, come al solito, circondata dalle sue amiche e, non appena vide Katie arrivare, fece per andarsene, ma venne bloccata. -Prova almeno a sentire quello che ha da dire.- -Lascia perdere, Agnes, non m'interessa quello che ha da dire.- rispose Leanne, arrabbiata. -Siete amiche da sempre.- disse Suzanne Hart con decisione. -E sappiamo che ti manca.- aggiunse Tamara Evan, alzando un sopracciglio per farle capire che a lei non la dava a bere. -Salve, ragazze!- Katie salutò le amiche, cercando di calmare l'agitazione. -Leanne...- -Vuoi chiedermi scusa, giusto?- Katie annuì. -Se ho fatto qualcosa di male, ti prego, dimmelo. Voglio solo sapere perché non mi rivolgi più la parola.- Agnes, Suzanne e Tamara le lasciarono sole, sperando che tutto andasse per il meglio. -Tu sapevi. Sapevi che fra quei due c'era qualcosa, lo sapevi e non mi hai mai detto niente.- disse Leanne, adirata. -Leanne, ti giuro che io non sapevo nulla. Certo, conoscevo bene il rapporto fra Alicia e Lee e tutti noi abbiamo sempre pensato che... -Katie scosse la testa- Il punto è che erano solo ipotesi! Loro non ci avevano mai detto niente, perché sono troppo orgogliosi.- Leanne la guardò negli occhi e non si scompose neanche vedendola piangere. -Davvero tu non hai mai captato qualche segnale fra loro?- Katie ci pensò su e fu come colta da un fulmine. -Beh... Alicia mi ha detto che un paio di volte hanno dormito insieme. Solo dormito, eh.- Leanne spalancò gli occhi e quasi mostrò i denti. -Per il momento non posso perdonarti, Katie. Involontariamente, hai di nuovo sbagliato, come con Angelina e Fred. Non dicendomi niente, hai preferito loro a me. E, ora, io preferisco non averti come amica, piuttosto che averti come amica.- disse la ragazza, congedandosi e lasciando Katie in lacrime.
-Angieeeee!- Angelina sussultò quando le braccia di Fred la circondarono da dietro. -F-Fred, cosa c'è?- -Sei stranamente distante ultimamente e non mi piace.- chiarì lui, come se niente fosse. Angelina, imbarazzata, si voltò per guardarlo negli occhi e, notando l'estrema vicinanza con il viso del ragazzo, si allontanò di scatto. -É solo che... non vorrei che tu e George...- -Senti- disse lui, interrompendola ed assumendo un'espressione seria- Io e Georgie sappiamo bene qual è la situazione, quindi non ci uccideremo a vicenda una volta che avrai deciso fra me e lui. So anche che per te non è semplice, ma allontanandoci non risolvi il problema. Stai solo tentando di scappare, perché hai paura ed è normale avere paura, ma noi siamo prima di tutto i tuoi migliori amici. Passiamo un po' di tempo insieme, ti va?- La domanda era stata posta con un'allegria tipica di Fred ed un sorrisone felice che fecero scogliere Angelina. -E va bene, allora. Cosa si fa?- -Quiddich.-
-Ciao.- Lee Jordan alzò lo sguardo, disperato, dal suo Tema di Storia della Magia e si scontrò con il volto sorridente e stranamente radioso di Alicia Spinnet. -Non l'hai ancora finito!? Quanto ti manca?- Lee sbuffò a bassa voce. -Poco.- -Vuoi una mano?- chiese ancora lei, sedendosi accanto a lui con disinvoltura. -No, grazie.- -Almeno finiremo prima e potremo stare un po' insieme, se ti va.- -Non sono ancora così stupido da non riuscire a finire un tema da solo, Alicia. Ce la posso fare anche senza il tuo aiuto.- ribatté lui, stizzito ed Alicia comprese subito che qualcosa non andava. -Qual è il problema?- -Il mio problema, in questo momento, sei tu. Sto studiando e Storia della Magia non è tra le mie materie preferite, se capisci cosa intendo.- Alicia si alzò dalla poltrona, offesa e dispiaciuta in egual misura. Non aveva voglia di litigare, perché aveva deciso di iniziare quella relazione in maniera normale, come qualsiasi ragazza della sua età; ma Lee stava davvero mettendo a dura prova la sua pazienza. -Come vuoi. Allora ci vediamo più tardi?- -Forse.- Alicia sbatté i libri per terra, facendo schizzare l'inchiostro dappertutto. -Alicia! Il mio tema...- -Cosa vuoi che me ne importi! Perché ti comporti così, si può sapere? Ti ho fatto qualcosa? Non mi piace il tuo atteggiamento, per cui se devi parlare, parla!- sbottò lei, arrabbiata. La Comune era quasi deserta a quell'ora, per cui Lee non si preoccupò di alzare la voce. -Non ho voglia di parlare con te. Se vuoi chiaccherare con qualcuno, va' dal tuo amico Anderson.- -E la tua gelosia a parlare? Cos'hai, dodici anni?- Lee si alzò dalla poltrona, non temendo lo sguardo furioso della ragazza. -So di non essere alla tua altezza, ma ero davvero sincero quando sono venuto a casa tua quest'estate. Anche se non sono bello, né intelligente, né tantomento ricco, questo non vuol dire che tu debba prendermi in giro in maniera così spudorata.- -Vuoi dirmi di che cavolo stai parlando?- domandò Alicia, stufa di dover aspettare. -Ti ha dato fastidio vedermi con Brad?- -No, quello è un altro discorso. Mi ha dato fastidio quello che mi ha detto prima e voglio che tu sia completamente sincera.- Alicia spalancò la bocca, offesa. -Dimmi cosa ti ha raccontato. Parola per parola.-
-Allora, stai meglio?- chiese Fred, raggiungendo lo spogliatoio con Angelina che annuì. -Sì ed è merito tuo, come sempre.- -Smettila, mi fai arrossire.- scherzò Fred, mettendosi una mano sulla guancia e facendo scena. -Sai cosa intendo. Avevi ragione tu. Avevo paura e stavo cercando di rimediare a tutto il nostro casino allontanandomi da voi; ma tu e George siete le persone più importanti per me e non potrei fare a meno di voi.- disse lei, sincera. Fred ammutolì e sul suo viso spuntò un sorriso imbarazzato. Le prese la mano e gliela mise sul suo petto, vicino al cuore. -Senti?- chiese lui, sperando che lei capisse- Questo è l'effetto che fai tu a me.-
Alicia individuò Brad subito. Era circondato da un gruppetto di ragazzine e se le rideva di gusto. La ragazza aveva ascoltato tutta la storia da Lee ed era scappata subito non appena lui aveva finito. Avrebbe chiarito con il ragazzo in un secondo momento. Ora c'era una cosa più importante che desiderava fare. Brad la notò arrivare e, velocemente, congedò le ragazzine che, dispiaciute, tornarono alle loro faccende. -Ciao, splendore.- Alicia caricò bene e schiaffeggiò Brad proprio sul viso con una potenza tale da far diventare rossa la mano. -Sei matta!?- -E tu sei un verme.- disse lei, furiosa -Come hai potuto dire quelle cose a Lee? Chi sei tu per giudicarlo? Tu non vali neanche un quarto di quanto vale lui!- -Posso almeno spiegarti il mio punto di vista?- domandò lui, pacato- Anche se quest'ultima frase è stata davvero pesante, devo dire la mia. Io non ce l'ho con lui, ma devi ammettere che entrambi appartenete a mondi differenti. E questo vale anche per i tuoi amici.- -Che intendi dire?- Brad cercò di ricomporsi, benché la guancia sinistra fosse completamente scarlatta. -I tuoi amici sono simpatici, ma non sono adatti a te. Sono completamente inadeguati al nostro ambiente e lo abbiamo visto al Ballo del Ceppo. Non sanno comportarsi e questo me l'ha detto anche tua madre.- Ad Alicia prudevano le mani, ma decise di non fare niente. -Lascia fuori quella psicopatica di mia madre. Tu l'hai fatto apposta a dire quelle cose a Lee. Ti ho detto più volte che è insicuro e che si sente sempre inferiore agli altri e tu hai giocato sul suo punto debole. Sei stato squallido, Brad, davvero squallido.- Alicia gli si avvicinò, nera. -Non provare mai più a metterti in mezzo fra me e Lee, chiaro? Con me hai chiuso, non voglio più vederti, Brad. E sì, se lo stai pensando, è proprio così. Preferisco i miei amici incivili e il mio ragazzo stupido ad un damerino come te.- concluse lei, allontanandosi. -Oltre ad essere stupido è anche un vigliacco. Non si manda a combattere una donna.- le urlò dietro Brad e, quella volta, Alicia non controllò più la mano. Lo schiaffeggiò sull'altra guancia, decisa come la prima volta. -Parità dei sessi, Anderson, mai sentita nominare?- disse lei, ironica, -Oh, guarda, si intona con la sinistra.- E, prima che Brad potesse capire, sentì la guancia destra diventare rossa.
-Ehi, ragazzi!- Fred ed Angelina si voltarono in sincronia, mentre George li raggiungeva velocemente. -Te la posso rubare, vero, fratello?- domandò George, tranquillo. Fred fece spallucce. -Certo, Georgie. É tutta tua... per questo pomeriggio.- chiarì lui, facendo sorridere il fratello. -Vi siete messi d'accordo?- domandò Angelina, appoggiando le mani sui fianchi. -No, ma siamo gemelli. I nostri cervelli pensano all'unisono.- rispose Fred e George annuì. -Per questo siamo dei geni. Doppio cervello.- disse George ed Angelina rispose. -Tua madre non la penserebbe allo stesso modo.- -Dettagli, Johnson. Vi lascio soli. Bye bye.- George ed Angelina decisero di passeggiare per il parco, sperando di poter chiaccherare proprio come ai vecchi tempi. -Finalmente ti sei decisa ad uscire con noi, eh. Abbiamo dovuto aspettare tutta l'estate e l'abbiamo sprecata per colpa tua.- scherzò lui, sedendosi con lei sulle rive del Lago Nero. -Scusami. Avevo paura di sbagliare qualcosa. Era una situazione nuova per me e non sapevo come comportarmi con entrambi.- -Sai, tu pensi di avere solo due possibilità di scelta, ma c'è sempre una terza opzione.- disse George, serio. -Quale?- -Non scegliere. Puoi far tornare tutto come prima, decidendo di non scegliere nessuno.- spiegò lui, tranquillo. -Ma in questo caso per voi non sarebbe un problema?- -No. Piuttosto che non averti accanto, preferirei averti solo come amica. Se tu scegliessi un Mister X a caso, piuttosto che me o Fred a me andrebbe bene. Ti rimarrei comunque accanto, perché sei troppo importante. Sarei anche disposto a farti da testimone ad un possibile matrimonio.- chiarì George, imbarazzato ed Angelina rimase colpita da quelle parole. -Fred non lo farebbe mai.- disse lei, pensandoci su- Si arrabbierebbe e probabilmente mi odierebbe.- -Perché ti ama troppo. Fred preferirebbe non vederti affatto, piuttosto che vederti accanto ad un altro che non sia lui.- ammise il ragazzo. -Ma se ci fossi tu al mio fianco, lo accetterebbe di sicuro, ne sono certa. Per Fred ci sarai sempre tu al primo posto.- George sorrise ed annuì. -Forse hai ragione, anche se non lo ammetterebbe mai.- Stettero in silenzio pochi minuti, poi Angelina, seppur imbarazzata, decise di parlare. -Non ci sarà mai un Mister X a caso. Sarete sempre o tu o Fred.-
-Idiota, guardami.- Lee era seduto sul suo letto, l'espressione triste ed imbronciata che fece addolcire un po' Alicia. -Ho chiuso con Brad. Pensavo fossimo amici, ma invece mi sbagliavo.- Lee annuì, non riuscendo comunque a guardarla negli occhi. -Non pensare mai di essere inferiore agli altri, Lee. Hai delle qualità che molte persone si sognano.- -Per esempio?- domandò lui, ancora triste. Alicia stette in silenzio per alcuni minuti, non sapendo cosa rispondere. Era il momento di dirgli quello che provava realmente? -Senti- Alicia si sedette accanto lui e prese un bel respiro -Quando sto con te, provo delle belle sensazioni e mi sento bene. Solo tu riesci a farmi provare queste cose, questa è la qualità che più apprezzo in te.- Lee alzò lo sguardo e ghignò appena. -Non riesci proprio a dirmelo, eh?- Alicia sorrise, imbarazzata. Avrebbe provato a dire quella parole un'altra volta. -E non è vero che non sei intelligente. Non sei bravo a scuola, è diverso.- Lee la fissò, indeciso sul da farsi. Alicia, sbuffando, gli prese la mano e la strinse. -Se ho scelto te ci sarà pure un motivo, no?- -Perché ero l'unico coraggioso, forse.- scherzò lui, più sereno. -Ehi, non è vero. Avrei potuto avere Brad.- ironizzò Alicia e lui si rabbuiò. -Io lo odio quell'Anderson. É così pieno di sé.- -Già, hai ragione.- -Chiederti un bacio davanti a tutti. Come se non sapesse che adesso tu stai con me.- Alicia arrossì e sorrise, felice. -Cosa?- domandò Lee, vedendola in quello stato. -Diventi più tenero quando sei geloso.- -Mpf, non è vero.- -Sì, invece.- disse lei, baciandogli la guancia- Ora smettila di brontolare e tirati su. Non sono brava in queste cose, lo sai.- Lee, dopo il bacio, sembrò essere tornato quello di sempre. -Te la sei cavata bene questa volta.- ammise lui e lei alzò gli occhi al cielo. -Questa volta? Io me la cavo sempre bene.- -Come no.- Si sdraiarono sul letto, tenendosi ancora per mano. -Sai come potevi tirarmi su di morale?- domandò Lee all'improvviso. -Come?- -Dicendomi anche che non è vero che non sono bello.- -Jordan, io non mento per farti sentire meglio.- -Sei sempre la solita, Spinnet.- E, prima di iniziare a battibeccare nuovamente con lui, Alicia comprese che tutto era tornato come prima.
-Lee, posso parlarti?- -L...Leanne. Certo, d-dimmi tutto.- -Credo che Alicia non sia poi così sincera nei tuoi confronti.-
Spiegazioni, varie ed eventuali: Prima cosa: Buone vacanze a tutti! Spero che abbiate passato un buon natale a differenza di me -.- Comunque, c'è una spiegazione se, ultimamente, l'attenzione è più concentrata su Lee ed Alicia. Diciamo che la prima metà del settimo anno è più dedicata a loro, mentre l'altra metà ai FAG, in particolar modo ad Angelina. Possiamo dire che la storia è seminata di piccoli indizi relativi a loro tre, facendoli non sembrare i protagonisti. Per Katie, invece, dovrete aspettare il suo settimo anno, dove sarà, non dico la protagonista assoluta, ma comunque molto più attiva. A questo proposito, dato che Katie non rimarrà da sola dopo che il gruppo lascerà Hogwarts, ho introdotto le tre compagne di stanza di Katie e Leanne: Agnes Slate, Suzanne Hart e Tamara Evan. A loro si aggiungerà una quarta ragazza, sempre loro amica, seppur di Tassorosso: Daphne Holsen. Le conosceremo meglio all'ultimo anno di Katie, dato che lei dovrà convivere molto con loro. Per il momento vi svelo un piccolo spoiler: una di loro sarà abbastanza rilevante in seguito. Angelina sarà sempre più confusa nei prossimi capitoli e la situazione inizierà a sfuggirle di mano xD. Ripeto: tenete gli occhi ben aperti su ogni atteggiamento dei FAG! Spero di aver detto tutto ^-^' Un bacione e un felice anno nuovo a tutti <3
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Capitolo 20 *** Capitolo 19 ***
Capitolo 19
-Oggi avremo la Umbridge.- disse Angelina ai gemelli, controllando l'orario durante la colazione. -Chissà che tipo sarà.- se ne uscì Alicia, curiosa. -Non ho un bel presentimento.- aggiunse Katie e George intervenne. -Odio quando dici così. Non accadono mai cose piacevoli.- -Già, proprio come l'ultima volta.- disse Fred, accennando alla morte di Cedric. -Tu quando ce l'hai, pulce?- domandò Angelina, passando ad un altro argomento. -Non la vedrò fino a venerdì, per fortuna. Quella donna non mi piace granché.- -Mpf, a me è indifferente, lo ripeto. Se c'è o non c'è, non fa alcuna differenza.- commentò Alicia, aspettando un commento di Lee che non arrivò. Erano passati pochi giorni dal loro chiarimento, ma raramente avevano il tempo di vedersi. C'erano le selezioni di Quiddich, i compiti e Lee aveva sempre impegni legati a differenti colloqui. Leanne arrivò al tavolo con Tamara, Suzanne ed Agnes e si sedettero insieme. Di lì a poco vennero raggiunte da una loro amica di Tassorosso: Daphne Holsen. -Non ti parla ancora?- chiese Lee, rivolto a Katie, che negò con il capo. -Credo che le serva tempo, ma ho paura che la nostra amicizia non sarà più come prima. Uff, come vorrei poterle fare capire che non avevo intenzione di ferirla.- -Pulce, perché non passiamo un po' di tempo insieme, tu ed io? É da un po' che non lo facciamo.- propose George, per farle tornare il sorriso che non mancò ad arrivare. -Davvero? Sarebbe bellissimo! Cosa facciamo? Cosa facciamo?- esclamò Katie, saltando su dalla tavolata e iniziando a scatenarsi. -Segreto, segreto. Dopo le lezioni, ti farò sapere tutto.- disse George, sorridendo nel vederla così. Angelina fu felice dell'iniziativa di George, perché Katie aveva costantemente bisogno di attenzioni, proprio come un cucciolo. -Allora tu sei mia, Angie.- si prenotò Fred ad alta voce. George non si scompose, mentre Angelina, oramai abituata alle continue uscite con entrambi, accettò tranquilla. -Va bene, d'accordo; ma domani voglio uscire con entrambi, come ai vecchi tempi. Solo noi tre.- -Grazie, eh.- commentò Alicia, ironica. -Io vado un attimo a spedire questa. Ci vediamo a lezione, okay?- Lee si alzò dal suo posto e sfiorò appena la guancia di Alicia, prima di uscire dalla Sala Grande. -Uff.- sbuffò Alicia, contrariata. -Tutto bene, Ali?- domandò Angelina, capendo subito che qualcosa non andava. -Tutto bene un corno!- Alicia finì di trangugiare la sua colazione e non commentò più. I gemelli, Alicia ed Angelina salutarono Katie, diretta verso l'aula di Pozioni, e attesero Lee davanti all'aula di Difesa Contro le Arti Oscure, ignari di quello che sarebbe successo.
-Mi spiace, pulce.- soffiò George, dispiaciuto. -Naa, stai tranquillo.- lo consolò Katie, abbracciandolo affettuosamente-Faremo per un'altra volta, dai.- -Siete stati tre irresponsabili!- sbottò Angelina, furiosa. Sembrava proprio la signora Weasley quando urlava così. Fred, George ed Alicia stettero in silenzio, arrabbiati, ma pronti a subirsi l'ennesima predica della giornata. -Quella voleva solo provocarvi e c'è riuscita! Siete più intelligenti di lei, più svegli!- -Ha urlato in questo modo anche a Harry. Si è fatto mettere in punizione e non potrà esserci per le selezioni.- sussurrò Katie ai tre che, contenti di non essere i soli a rispondere alla Umbridge, sorrisero e basta. Lee era sgusciato via appena aveva potuto e Katie tentò in tutti modi di calmare Angelina, invano. -Angie, quella pazza ha osato dire che i tempi non sono affatto cambiati e che non c'è nulla da temere! No, dico, ma in che mondo vive?- sbottò Alicia, incredula. I gemelli risero di nascosto, ma il sorriso si bloccò alla vista dello sguardo omicida di Angelina. -Nel mondo ovattato del Ministero. Caramell tiene tutto sotto controllo, quell'idiota.- commentò Angelina, sciogliendosi un po' -Ciò non toglie il fatto che adesso, per le vostre risposte simpatiche, siate tutti e tre in punizione.- -Angie, per noi non è la prima volta.- disse Fred, come se fosse una cosa da nulla. Questo, però, non sembrò consolare la ragazza che mantenne il suo pugno di ferro per tutta la giornata. -Facciamo così: fino a quando non vi comporterete bene, io non uscirò più con voi.- minacciò la ragazza, seria, rivolta ai gemelli che persero l'allegria -Non mi piace quella donna e non voglio che vi mettiate contro di lei, chiaro?- I gemelli annuirono, sotto lo sguardo vigile di Alicia che non fece una piega. -Qual è la mia punizione, mammina?- ironizzò lei, alzando la mano. -Dovrai trovarti un'altra persona disposta a sopportare i tuoi scleri.- Alicia sorrise. -L'ho già trovata. Ho Jordan, ricordi?- -Ma non è qui ora.- continuò Angelina, decisa. Alicia non seppe più come rispondere.
-Voglio che vi dividiate in gruppi diversi.- tuonò Angelina, la mattina delle selezioni, ai nuovi arrivati. -Come sapete, stiamo cercando un Portiere. Se qualcuno di voi è venuto per qualsiasi altro ruolo, purtroppo è costretto a mettersi da parte per ora.- Un paio di ragazzi si allontanarono dal gruppo degli aspiranti Portieri, offesi. -Ci sa fare, eh?- domandò Katie ad Alicia, entrambe dietro di lei, mentre i gemelli scrutavano i nuovi arrivati. -Non sarà lo stesso senza il Capitano.- disse Fred, in modo che anche le ragazze potessero sentire e Katie, triste, non rispose. -Chi si annegherà adesso?- chiese George, facendo ridere tutti al ricordo, mentre Angelina tuonava ad alcuni Corvonero di andarsene dal resto del gruppo. -Ora, quelli del secondo anno a destra, quelli del terzo a sinistra. Poi quelli del quarto e quelli del quinto dietro. Infine quelli del sesto e del settimo.- disse Angelina, facendosi aiutare dalla squadra a dividere tutti. -Quelli del primo anno non possono partecipare, mi dispiace.- disse Alicia ad una ragazzina del primo che, timida, arrossì e fuggì via. -Al mio fischio partiranno quelli del secondo. Proviamo un giro di campo, poi Alicia, Katie ed io proveremo dei lanci. Ovviamente, verrà scelto il migliore di voi.- Per quelli del secondo fu quasi impossibile prendere il volo, mentre quelli del terzo traballavano incerti e indecisi. -Sarà una lunga mattinata.- sbuffò Alicia a Katie, quando anche quelli del terzo vennero tutti scartati. -Vicky Frobisher è brava.- disse George, raggiungendo in volo le due ragazze. In effetti la ragazza sapeva volare bene, ma tutti sapevano anche che era attiva in numerosi club. -Non male, Vicky. Scendiamo un attimo.- le disse Angelina e, una volta a terra, le iniziò a parlare. -Ne hai parate cinque su otto e sai volare molto bene. L'unico problema sono i tuoi club. Cosa farai se dovessero accavallarsi gli orari?- Vicky ci mise meno di un secondo a rispondere. -Beh, il Club d'Incantesimi è sempre al primo posto per me. Onestamente sceglierei il Club.- Angelina annuì, incerta. -Bene, siediti sulle tribune e aspetta la fine delle selezioni. Sei nei forse.- Vicky sorrise e corse a sedersi, felice. -Abbiamo finito?- tuonò Alicia ad Angelina, scendendo anche lei. -Torna su, Alicia, mancano ancora un mucchio di persone.- rispose Angelina, montando sulla scopa e fischiando in direzione di quelli del quinto anno. -Non prendiamo Vicky?- chiese Katie ed Angelina negò con il capo. -Non ancora. Speriamo di trovare qualcuno più disponibile.- -Oh.Merlino.- scandì Katie, notando qualcosa che nessun'altro capì. Poi i gemelli si voltarono verso il gruppo del quinto e scoppiarono a ridere all'improvviso. -Quello non è vostro fratello?- domandò Alicia, notando una macchia di capelli rossi nel mezzo della folla. -É vero, è Ron!- disse Angelina, felice. -Non ci credo! Non solo Ronnie è un prefetto, vuole essere anche un Portiere.- rise Fred e George con lui. -Questa volta Silente ha fatto una strana scelta, no?- disse Alicia, come se niente fosse. Angelina la guardò male. -Silente avrà visto qualcosa in lui, qualcosa che nessun altro vede.- I gemelli sorrisero in maniera strana ed Angelina continuò come se niente fosse. -Spero davvero che abbia il vostro talento.- Ron, suo malgrado, si dimostrò mediamente portato come Portiere, anche se fece alcuni errori che Angelina, per via della sua famiglia, decise di ignorare. Una volta che provarono anche quelli del sesto e del settimo, venne scelto anche Geoffrey Hooper, del sesto. -É bravo, ma lo conosci, Angie. Porterebbe solo guai nella squadra ed io non tollererò tutte le sue lamentele.- la avvertì Alicia, decisa. I gemelli erano di parte, per cui Angelina preferì non sentire la loro opinione, mentre Katie aveva scelto nel momento in cui aveva visto Ron giocare. -É lui, Capitano. Il suo modo di giocare mi ricorda un po' quello di Ollie.- le aveva detto la più piccola. -Dove diavolo è finito Lee? Lui mi avrebbe aiutato!- sbuffò Angelina ad Alicia che scosse la testa e rispose. -Non ne ho idea.- -D'accordo, farò tutto da sola. Voi tre, venite qui.- disse la ragazza, facendo avanzare Vicky, Ron e Geoffrey. -Benvenuto in squadra, Weasley.-
Il primo allenamento di Quiddich fu un vero disastro e, come era prevedibile, Katie finì in Infermeria. -Si può?- disse Lee, sgusciando vicino al letto della pulce e porgendole un mazzo di fiori. -Hanno un unico colore.- commentò lei, stupita, per poi ringraziarlo con il suo solito sorriso radioso. -Li ha fatti Alicia.- ammise lui imbarazzato e a Katie venne solo da sorridere. -Che è successo?- domandò poi il ragazzo, notando la bruciatura sulle mani di lei e sulle lenzuola. -Una Strilettera da parte di Ollie. Come se fosse colpa mia! É stato solo un incidente dei gemelli.- -Dovrebbero legarli quei due.- disse Lee, accennando un sorriso -E il Capitano è da rinchiudere.- -Beh, non posso dire che mi dispiaccia.- ammise Katie, arrossendo. -Cosa?- -Il fatto che, nonostante tutto, si preoccupi ancora per me. Non so, mi fa sentire protetta.- Lee sorrise a sua volta e l'abbracciò affettuosamente. -Non ci preoccuperemo sempre per te. Sei la nostra piccola pulce.-
Passarono alcuni giorni da allora. La Umbridge, ben presto, acquistò sempre più potere ed Alicia e i gemelli vennero sbattuti altre due volte in punizione. Era più forte di loro. Non riuscivano a non rispondere a quella “bigotta odiosa”, come la definiva la ragazza. Ben presto il rapporto fra Alicia e Lee parve raffreddarsi sempre di più, non solo perché la ragazza raramente riusciva a trovare un momento per lui fra i compiti, le punizioni ed il Quiddich, ma anche perché Lee sembrava sempre così distante, quasi irraggiungibile. Angelina riuscì a mantenere la sua promessa di non uscire più con i gemelli, mentre invece tornò a confidarsi con Alicia dopo poche settimane. George cercava in tutti modi di cucirsi la bocca ad ogni lezione, ma, inevitabilmente, Fred, che a differenza del fratello non ci provava neanche, lo coinvolgeva sempre. Leanne non aveva ancora parlato con Katie ed, oltre alla tristezza dell'essere rimasta senza un'importante amica, si aggiungevano le continue interviste a Nolwenn Åström, che accennava sempre qualcosa riguardo al suo “grande amico Oliver”. Per i più grandi, invece, era tempo di scegliere cosa intraprendere dopo Hogwarts. Era difficile pensare all'anno successivo ed era strano pensare che, ben presto, non sarebbero più tornati in quel castello, non come studenti almeno. Alicia studiava sodo per il test d'ammissione a Medimagia, decisa, però, a provare anche altri test in altri campi. Angelina puntava al Quiddich, anche se, dopo aver conosciuto Moody, iniziava a fantasticare sulla carriera dell'Auror. I gemelli e Lee avevano ancora le idee confuse e tutti cercavano di non fare loro pressioni. -In realtà, ragazzi, c'è una cosa che non vi abbiamo detto.- disse Fred una sera, accanto al fuoco, quando fu sicuro che quasi tutti gli studenti fossero andati a dormire. -Avete presente la somma di denaro vinta da Harry l'anno scorso?- proseguì lui, aspettando l'assenso di tutti. -Beh, l'ha regalata a noi.- disse George, vedendo le reazioni. -Oh, Merlino, siete ricchi!- esultò Katie, iniziando a saltare come sempre. -Cosa ci farete? Cosa ci farete?- domandò Lee, stupefatto. -Ti stai ripetendo.- rise Alicia e Lee non rispose. -Ovvio. Li investiremo nei nostri progetti.- disse Fred, soddisfatto. -Farete grandi affari, ragazzi!- disse Alicia, convinta delle proprie parole. Dopo che tutti si furono congratulati, Lee decise di andarsene a letto e George lo seguì. Alicia finse di non badarci e continuò a fare domande a Fred -aiutata anche da Katie-, mentre Angelina la osservava con l'aria di chi aveva capito che qualcosa non andava.
-Lee, cos'hai?- domandò George, che aveva seguito il ragazzo solo per capire il problema. Quella volta non l'aveva fatto solo per Angelina -che era sempre nei suoi pensieri, ovviamente-, ma anche per Alicia e Lee. Erano suoi amici ed erano entrambi troppo orgogliosi per ammettere di avere un problema. -Niente. Sto bene.- George alzò gli occhi al cielo, poco convinto. -Ho notato che ultimamente tu ed Alicia passate poco tempo insieme. Da soli.- aggiunse lui, allusivo. -Quella stupida si fa sempre mettere in punizione. Poi c'è il Quiddich e so che studia anche di notte per stare al passo con i compiti. Ce la sta mettendo tutta.- disse Lee, con un sorriso amaro. -E tu? Cosa pensi di fare dopo i M.A.G.O?- Lee fece spallucce. -Non ho idee.- -Ora basta. Dimmi qual è il problema, dai. Prometto di non parlarne con nessuno. Nemmeno con Fred ed Angie.- promise George, con una mano sul cuore. Lee ci pensò su e decise di dargli fiducia. -Non mi piace come sta andando la mia vita. Non riesco a vedermi in un futuro, non riesco a vedermi oltre ai confini di Hogwarts.- George gli si avvicinò e gli tirò un pugno sulla testa. -Hai ancora questi complessi d'inferiorità? Non ti sono ancora passati?!- sbottò il ragazzo, incredulo- Sei peggio di una femminuccia, Lee. Non ti piace la tua vita? Sei tu il padrone della tua vita e non stai facendo niente. Non ti piace? Cambiala allora! Ma non stare lì a piangere come un vigliacco che non sa affrontare i problemi che trova di fronte a sé.- Lee non rispose, massaggiandosi la testa dolorante. -Tu hai paura e sai perché? Perché non pensi che ti possano succedere altre cose belle dopo Alicia. Credi che il fatto che una ragazza come lei provi qualcosa per te sia una specie di miracolo divino. Stai allontanando anche lei perché vuoi dimostrare a tutti che avevano ragione, che uno come te non merita una come lei. E forse non hanno torto.- Lee lo guardò, arrabbiato. -Alicia non merita una persona che la tratti così, Lee. Lei ha scelto te. Il perché non importa, stai con lei e sii te stesso. Vuoi che Anderson vinca?- Lee strinse i pugni e scosse la testa. -Grazie, George.- sussurrò, dandogli una pacca sul braccio. -Dovere.- -Scusate, potreste stare zitti ora? Io stavo dormendo!- sbottò Perry Williams da dietro le sue tende e, questo ultimo commento, riuscì a portare il buon umore a Lee.
-Buonanotte, Fred.- Alicia e Katie lo salutarono e andarono a dormire, mentre Angelina stette ancora con lui, per accertarsi di una cosa. Gli prese la mano e spalancò gli occhi. -Lo sapevo. Non era una mia fantasia.- disse Angelina, mostrando la scritta “Devo essere responsabile” incisa sulla mano. -Quella pazza vi tortura?- -Naa, Angie, tranquilla.- disse Fred, annoiato -Quello lo faceva settimane fa. Adesso preferisce altre punizioni e meno male, dico io, almeno non ci rimarranno cicatrici. Cicatrici visibili, si capisce.- -Dovete parlarne con Silente! Alicia e George non dicono niente?- -Li conosci. Alicia la sfida apposta e George... è George. Comunque non diremo niente, non gliela daremo vinta.- -Ma Fred...- -Però...- Fred si fece serio e la strinse in un abbraccio tenero -Ti prego, torna ad uscire con noi. Mi manca stare con te. Ogni mattina penso che sarà l'ultima, ma ogni volta che la vedo... É più forte di me, ma ti prego.- Angelina sapeva che era lì lì per cedere. Era impossibile sentire Fred Weasley, di solito così baldanzoso, supplicare qualcuno e non sciogliersi come neve al sole. -Per favore.- le sussurrò ancora lui, triste. Angelina annuì e l'abbraccio si sciolse subito dopo. -Scusa.- disse lui, tornato quello di sempre. -Per cosa?- -Per questo.- Fred le si avvicinò e la baciò intensamente. Non riusciva più a starle così vicino, senza fare niente. Era chiaro che non avrebbe smesso tanto presto di amarla e sperò che lei non si staccasse subito. Contro ogni previsione, Angelina gli mise le braccia attorno al collo e lo strinse sé.
-Fred, non pensarci nemmeno!- sbottò Angelina la mattina dopo, quando lo incontrò da solo. -Come fai a sapere cosa penso?- domandò lui, non nascondendo un sorriso malizioso. -Perché ti conosco. Sono stata un'idiota a ricambiare il bacio di ieri, che, tra parentesi, mi ha confuso ancora di più le idee.- -Sì, i miei baci mandano nel pallone chiunque.- ammise Fred, serio. -Non è divertente, Fred! George avrebbe potuto vederci!- tuonò ancora lei, imbarazzata al ricordo. -Infatti è così.- George li raggiunse con un sorriso strano, tipico di chi stava per combinare qualche dispetto. -Mi devi un bacio, Angie. Non sai da quanto l'aspettavo.- disse George, spingendo via Fred e attirando Angelina a sé. La ragazza rimase paralizzata come la prima volta e George continuò come se niente fosse, sempre conservando la sua solita dolcezza. Fred guardò da un'altra parte, il groppo alla gola non scendeva ancora. -Ecco fatto. Siamo pari, fratello. Quale sarà la tua prossima mossa ora?-
I giorni trascorsero e tutto il gruppo dovette scontrarsi con le regole della Umbridge, eletta da poco Inquisitore Supremo di Hogwarts. Le punizioni di Fred e George non diminuirono, mentre Alicia si diede una regolata per poter preservare le ore di studio. -Ragazzi, è a dir poco odiosa.- commentò Lee, una volta usciti dall'aula di Difesa, mentre tutti gli altri annuivano. -Ah, Alicia, dopo ti posso parlare?- continuò lui. -Cosa? Mi dispiace, ma ho un sacco di cose da fare. Sarà per un'altra volta, okay?- rispose lei velocemente, prima di scappare via di corsa. Gli altri rimasero allibiti, ma nessuno si premurò di commentare. A pranzo, il gruppo si ritrovò nuovamente riunito e l'argomento preferito da tutti era sempre la Umbridge. -Dobbiamo fare qualcosa. Quella donna sta imponendo una dittatura su tutta la scuola.- disse Fred, mangiando con foga. -Odio doverlo ammettere, ma hai ragione.- disse Angelina, lanciando una frecciatina al ragazzo che rispose con un sorriso. -Cosa possiamo fare? Non voglio rischiare l'espulsione e la mia futura carriera per una pazza come quella. In fondo dobbiamo solo sopportare per un anno.- ammise Alicia, tranquilla. -Che bella egoista che sei! E a me non ci pensi?- chiese Katie, mettendo su il broncio. -Tu dovrai solo essere un po' più forte di noi, pulce. Due anni non sono poi molti.- chiarì ancora la ragazza, cercando di essere sincera. -Alicia, non fare l'acida come al solito. Questa è stata la nostra casa per sette anni e dobbiamo difenderla.- disse Lee, con fare patriottico. -Sei sempre esagerato, Jordan.- -Comunque penseremo ad un piano più tardi. Va bene?- domandò George, cercando di mettere tutti d'accordo e riuscendoci come sempre. -Alicia, hai da fare ora?- chiese Lee, cercando di trattenerla almeno quella volta. -Io? Ah, hai fatto bene a ricordarmelo. Devo andare, ragazzi. Ci vediamo a lezione.- rispose lei, alzandosi da tavola e correndo fuori dalla Sala Grande. Tutti fissarono Lee, che cercò di fare finta di niente e finire il suo pranzo. -Le parlo io.- disse Angelina, tentando di risultare convincente. -Ti serve aiuto?- domandarono all'unisono i gemelli, ma Angelina negò con il capo e seguì Alicia. La trovò nella loro stanza, intenta a cucire un nuovo vestito. -É questo che hai da fare?- domandò Angelina e la ragazza sobbalzò, spaventata. -Alle volte sai essere più silenziosa di un ladro.- affermò Alicia, continuando il vestito come se nulla fosse. -E tu sei bravissima a deviare le domande scomode, Ali. Sul serio, cos'hai ultimamente?- Alicia la guardò negli occhi e sospirò. Mise da parte il suo lavoro e fece segno all'amica di sedersi accanto a lei. -Da un po' di tempo sto cercando di evitare Lee.- -L'abbiamo capito.- disse Angelina -Quello che non sappiamo è il perché.- -Perché credo che voglia lasciarmi e sto cercando di... posticipare il momento, ecco.- disse Alicia, abbassando lo sguardo. Angelina sapeva quanto le costassero quelle parole. Difficilmente Alicia accettava una sconfitta e mostrava le proprie paure. -Pensi che voglia davvero lasciarti? Lee stravede per te, non farebbe mai una cosa del genere.- -Ho iniziato ad allontanarmi quando lui si è allontanato da me, dopo il litigio con Brad. Ora, dopo settimane di distacco, vuole parlarmi. Secondo te cosa significa?- Angelina ci rifletté su. -Non puoi saperlo fino a quando non ne parlerai con lui. Magari vuole solo riavere il rapporto che avevate prima. Siamo tutti stressati, Alicia, tra i M.A.G.O, il nostro futuro e la Umbridge.- -Non voglio perderlo, Angie.- sussurrò Alicia, imbarazzata. -Sei una delle persone più coraggiose che conosca. Non è da te scappare.- -Hai ragione.- -Se dovesse davvero lasciarti, non rimarrai sola. Avrai sempre noi, Alicia, e avrai sempre me.- Alicia le sorrise e l'abbracciò. -Sei la persona che mi mancherà di più, Angie. Sei la migliore.- -Perché ho gli amici migliori.- replicò lei, sorridendo -Ti voglio bene.- -Anch'io.-
Verso sera, Lee tornò nella Comune. Aveva passato le ultime due ore in Biblioteca, cercando di studiare e di trovare qualcosa per il suo futuro. Aveva le idee così confuse e non era ancora sicuro delle sue intenzioni. Decidere la propria carriera si era rivelata la scelta più difficile che avesse mai fatto. Non riusciva ad essere tranquillo come i gemelli. Loro, a differenza sua, avevano un cervello che molto spesso sottovalutavano. Se non fossero stati così scapestrati e così pigri, avrebbero avuto la possibilità di fare qualsiasi cosa, forse alla pari di Alicia. Il cuore gli andò in gola, quando, varcato il buco del ritratto, si ritrovò faccia a faccia proprio con Alicia, seria come mai l'aveva vista. -Mi cercavi?- chiese lei, approfittando della momentanea assenza di parole del ragazzo. -C-certo. Volevo parlarti un attimo.- disse Lee, cercando un posto abbastanza riparato da orecchie indiscrete. Il resto del gruppo, intanto, li spiava di nascosto, dall'alto del dormitorio maschile dei gemelli. Potevano vederli, ma non potevano udirli. -Sono pronta. Se mi devi lasciare, fallo in fretta.- iniziò Alicia, guardandolo negli occhi con aria di sfida. -Io... n-non voglio lasciarti. Perché pensi che voglia farlo?- chiese Lee, confuso. -Mah, lasciami pensare... -disse Alicia, ironica, fingendo di pensarci davvero -Forse perché mi eviti da dopo la litigata con Brad?- -Per questo volevo parlarti. Volevo chiarire ogni cosa se solo mi lasciassi spiegare.- Alicia era ancora estremamente sospettosa, ma fece andare avanti Lee. -Dopo la discussione con Anderson, Leanne è venuta a parlare con me.- -E... ?- -Ha sentito una conversazione fra te ed Angelina. Stavate parlando del colloquio con il signor Hill.- Alicia spalancò la bocca, ma si ricompose subito. -Quindi adesso lo sai.- -Già. All'inizio ci sono rimasto male e ho pensato che ti facesse piacere avere un ragazzo inferiore a te, ma poi ho capito che tu devi avere per forza una ragione plausibile.- terminò Lee, speranzoso. -Beh, non ce l'ho. Ho fatto in modo che tu fallissi quel colloquio perché credevo che dividere il gruppo avrebbe distrutto Angelina, ma la realtà è che la tua lontananza avrebbe distrutto me.- disse Alicia, accorgendosi solo a frase conclusa il peso delle sue parole. Lee si aprì in un sorriso sincero e le prese la mano. -Per me questa è una ragione plausibile.- -Davvero? É stata un'azione egoista.- -Smettila di essere razionale. Farmi fallire quel colloquio è stata una tua strana dimostrazione d'affetto e non può che farmi piacere. Scusa se ho dubitato di te.- -Dovrai farti perdonare.- ironizzò lei, mostrando però uno dei suoi sorrisi sinceri. -Avete fatto pace!- I FAG non erano riusciti a fermare Katie in tempo, così la pulce -e tutta la sua euforia- si abbatté su Lee ed Alicia che, imbarazzati, scattarono in piedi nello stesso istante. -Allora, per quale motivo avevate litigato?- continuò ancora la più piccola, raggiunta poi dai FAG che provarono a scusarsi. -Cos'abbiamo imparato oggi?- domandò Lee, sorridendo ad Alicia che rispose. -Che avere una relazione significa essere assolutamente sinceri e che le ex del tuo ragazzo possono essere le peggiori vipere della storia.- Lee alzò gli occhi al cielo. -Aspettate un momento. Cosa c'entra Leanne?- chiese Katie, seria. -Gli ha detto del colloquio.- rispose Alicia, guardando però Angelina, la sola che conoscesse la storia. -Era ora che lo sapessi.- dissero i gemelli ed Angelina provò a spiegare. -Lo avevo solo accennato a loro due, giuro.- -E io l'ho saputo da George.- disse Katie -Ma non è questo il punto. Leanne si è messa in mezzo e questo non glielo posso perdonare.- La ragazza uscì dalla Comune, mentre George faceva un'espressione impressionata per poi rivolgersi ad Alicia. -Hai creato un mostro, spero che tu lo sappia.- -Io non ho fatto niente. Ha tirato fuori il suo vero carattere. Non posso farci niente se sotto sotto Katie è una Alicia.- disse la vera Alicia, facendo sorridere tutti.
-Leanne.- -Katie, mi sembra di averti detto di avere bisogno di tempo per...- -Non m'interessa avere il tuo perdono né la tua comprensione.- Leanne spalancò gli occhi, mentre Tamara, stupita, cercava di seguire tutta la scena senza mettersi in mezzo. Agnes era in Biblioteca; Suzanne osservava le due ragazze senza capire cosa stesse succedendo, mentre Daphne le osservava senza il minimo interesse: conosceva Katie di vista. -Ammetto di avere sbagliato, Leanne, ma questo non giustifica quello che hai cercato di fare.- -E cos'avrei fatto di tanto grave?- -Hai cercato di dividere Lee ed Alicia facendo la pettegola su quanto avevi sentito. Come hai potuto farlo? Tu e Lee stavate bene insieme, ma è finita. Andare avanti con tutto questo rancore non ti porterà da nessuna parte e dividere due innamorati non ti farà stare meglio.- -Dici? Vederlo soffrire come sto soffrendo io migliorebbe il mio umore.- chiarì Leanne, dura. Katie scosse la testa, furiosa. -Questa è l'ultima goccia, Leanne. Adesso sono io a non voler perdonare te, sono io a non volerti più come amica e non credo che questa mia scelta cambierà tanto presto.- Concluso il suo discorso, la ragazza lasciò Leanne di sasso e, stranamente, quella volta non fu lei a piangere.
Spiegazioni, varie ed eventuali: Scusate l'immenso ritardo! Ho finalmente dato il mio primo esame all'università (sì, la mia facoltà è tutta particolare), per cui sono stata impegnata con lo studio. E, visto che rinizio le lezioni il 27, posso finalmente aggiornare. Questo capitolo è stato una sorta di parto gemellare xD Devo cercare di essere fedele con la storia che noi tutti conosciamo e far coincere quello con la mia storia si è rivelato più complicato del previsto. Secondo i miei calcoli, Lee ed Alicia non saranno più i "protagonisti", per cui l'attenzione tornerà sui FAG. Katie sta mostrando di essere sì la pulce, ma anche una persona che, crescendo, sta tirando fuori il proprio carattere. La Umbridge incombe anche su questo gruppo, per cui a breve vedremo cosa combineranno con lei xD Penso di aver detto tutto xD Per qualsiasi dubbio, comunque, sono disposta a chiarire ogni cosa. Voglio ringraziare anche questa volta tutte le meravigliose persone che continuano a seguire questa storia. Un bacione gigante a tutti e a presto <3
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Capitolo 21 *** Capitolo 20 ***
Capitolo 20
-Abbiamo delle notizie.- annunciò Fred quella sera, mentre le ragazze studiavano sulle poltrone accanto al fuoco e Lee cercava sul Profeta l'ennesimo colloquio. -Delle ottime notizie.- lo corresse George, facendo sedere Katie su di sé, mentre Fred faceva la stessa cosa con Angelina. Alicia e Lee attendevano impazienti. -Beh, il problema Umbridge è praticamente risolto.- disse Fred, scenico. -Cos'avete combinato?- sbottò Angelina, temendo la risposta dei gemelli. -Al momento niente; ma, tutti insieme, stiamo per partecipare ad un grande evento. Un esercito.- Angelina si voltò verso George, cercando spiegazioni. -Abbiamo parlato con Ron stamattina. E con Hermione.- aggiunse lui, per dare importanza alla frase. -Harry ci darà una mano in Difesa Contro le Arti Oscure. Noi abbiamo i M.A.G.O, per cui sarà un buon modo per allenarci, data la situazione.- -Ma, George, Harry è al quinto anno. Non ci insegnerà niente che non sappiamo già.- ribatté Alicia, schietta. -Ma lui è il Ragazzo-Che-è-Sopravvissuto, Alicia. Ci insegnerà molto di più che alcuni semplici incantesimi.- intervenne Fred. -Magari ti farà passare la paura del buio, Spinnet.- la punzecchiò Lee, dandole una gomitata e lei gli rispose, velenosa. -Purtroppo Harry non sa niente di trapianti di cervelli, Jordan, mi spiace.- -É comunque un passo in avanti. Meglio questo di niente.- disse Katie, evitando la risposta che Lee aveva già pensato. -E poi tu non hai bisogno di alcuna lezione, Alicia, puoi solo guadagnarci.- tentò Angelina, provando a convincerla. -D'accordo, accetto; ma se non dovessi diventare medico perché ho sprecato il mio tempo ad un raduno, saprò con chi prendermela.-
-Cosa leggi?- domandò Alicia a Katie, presa da una lettera. -É di Ollie. Gli ho scritto dell'idea di Harry e della riunione alla Testa di Porco di ieri, ma non credo che abbia capito.- -Perché?- chiese la più grande, confusa. -É una specie di segreto, no? Quindi ho provato a farglielo capire, ma stiamo parlando di Oliver.- disse Katie, sorridendo. -Già, capisco. Il più grande tonto del mondo.- -Ehi, state sparlando del Capitano?- si intromise Lee, arrivato in quel momento. -Ex Capitano.- lo corresse Fred, che si fermò accanto all'amico, seguito da George ed Angelina. -Rimarrà sempre IL capitano, Fred. Angie è... semplicemente Angie.- chiarì ancora Lee. -Non fa una piega, Jordan.- commentò ironica Alicia, facendo sorridere tutti. -Beh, vado a rispondergli. Ci vediamo più tardi, ragazzi.- Katie uscì dalla Comune e Lee ne approfittò per dire. -Quando incominceremo a farle un discorsetto riguardo ad Oliver?- Nessuno capì la sua domanda, per cui continuò. -Gli sta dietro da tre anni, credo che oramai tutti noi abbiamo compreso che fra quei due non potrà mai esserci niente.- -Non è detto.- disse Angelina, cercando di tranquillizzarlo. Lee la guardò, scettico. -Oh, ma andiamo! Io voglio bene alla pulce, ma dobbiamo essere sinceri con lei.- -Lee...- -Era tenera fino a qualche anno fa, ma sta sprecando la sua adolescenza dietro a niente.- Alicia, che era stata interrotta, non provò più a parlare, confusa. -Perché ci stai dicendo queste cose adesso?- chiese George, esprimendo a voce i pensieri di tutti. -Perché il prossimo anno non ci saremo sempre noi a farle da balia. Deve crescere da sola, ragazzi, non possiamo più starle dietro. Alicia le ha fatto tirare fuori un po' le unghie, ma questo non le basterà in futuro.- -Se è davvero innamorata di Oliver, perché dopo tre anni credo che non si tratti più solo di una cotta, le nostre parole non le faranno cancellare il suo sentimento.- chiarì Angelina, pratica. -D'accordo, ma forse si renderebbe conto della situazione in cui si trova. Siamo i suoi migliori amici, sa che le cose che le diciamo sono per il suo bene.- Tutti stettero a pensare un po'. Angelina lanciò un'occhiata a Fred, che non aveva ancora parlato. Poi fissò George che sembrava come perso nei suoi pensieri. -Fate come volete. Io però vi ho avvertito. Katie un giorno si sveglierà e si renderà conto di aver passato interi anni dietro ad un sogno irrealizzabile e la colpa sarà anche un po' nostra.- Lee uscì dal buco del ritratto ed Alicia lo seguì velocemente. -Uff, ogni giorno ce n'è una.- sbuffò Fred, infelice -Secondo voi perché Lee ci tiene così tanto? Insomma, Katie è libera di fare tutto quello che vuole.- -Katie è una nostra amica, Fred, se commette qualche sciocchezza noi abbiamo il dovere di dirle tutto.- rispose Angelina, decisa. -Ma non capisco perché sia stato Lee il primo a pensarci. Me lo sarei aspettato da te, Angie, o da George, ma non da Lee.- -É sempre a causa del suo senso d'inferiorità. Sente di aver fatto poco per questo gruppo e adesso sta cercando di rimediare, credo.- se ne uscì George, con fare perspicace. -Ma lui ha fatto un sacco per il gruppo! Sopporta e supporta Alicia in ogni momento, chi altri potrebbe reggere un tipetto come lei?- Angelina lanciò un'occhiata poco carina a Fred che le fece un sorriso che cancellò ogni cosa. -Ogni persona del nostro gruppo fa qualcosa per mantenerlo tale. Gli alti e i bassi sono normali e riusciamo a superarli anche grazie a Lee.- -Angie, queste cose noi le sappiamo. Lasciamo che sia Alicia ad incoraggiare Lee, mentre io mi occuperò della pulce, d'accordo?- disse George, non aspettando nemmeno la risposta ed uscendo dalla Sala Comune. -E rimasero in due.- sospirò Fred, ironico -Facciamo qualcosa insieme?- -Volentier... Che sta succedendo laggiù?- domandò Angelina, indicando un numeroso gruppo di Grifondoro attorno alla bacheca. Fred ed Angelina si avvicinarono e, data la loro altezza, non fu difficile leggere il nuovo cartello affisso. E Angelina rimase di sasso.
-Katie! Aspettami!- La ragazza si fermò e si voltò verso George che le correva incontro. -Allora, hai scritto ad Oliver?- -Già, ma dovrò aspettare un po' per la sua risposta. Inizia la stagione più dura per i giocatori di Quiddich.- George notò come a Katie, quando lei parlava di Oliver -e di tutto ciò che lo riguardava-, le si illuminasse il volto ancora di più. Come poteva farle perdere quel meraviglioso sorriso? -Senti, pulce, come va il tuo rapporto con il Capitano? Litigate ancora ogni tanto o no? E di Nolwenn hai più saputo niente?- Katie inarcò un sopracciglio e si torturò la bocca con i denti. -Tutte queste domande non sono state fatte per una tua curiosità personale, vero? Devi... dirmi qualcosa?- -A dire il vero sì. Quand'è l'ultima volta che siamo stati un po' insieme?- -Beh, non me lo ricordo. Non quest'anno almeno.- -Bene, rimedieremo e torneremo ai nostri cari vecchi tempi.- disse George, sperando di farle dimenticare Oliver almeno per un po'. -Ma come farai con le punizioni e con Angelina? Tu e Fred non vi smezzate il suo tempo per conquistarla? E poi ci sono i M.A.G.O!- -Ehi, mi sottovaluti! Io posso fare ogni cosa, vedrai. Troverò sempre un po' di tempo per la mia pulce.- Katie gli sorrise radiosa e gli si gettò fra le braccia. -Ti adoro, George!-
Angelina riunì il gruppo nel pomeriggio e, sconfortata, fece leggere a tutti il cartello che aveva letto quella mattina assieme a Fred. -Capite?- -Sì. Quella pazza sta modificando ogni cosa. Hogwarts non sarà più la stessa.- sbuffò Lee, sconsolato. -No, idiota. Angie parla del Quiddich.- lo bacchettò Alicia, rassegnata. -E perché?- Alicia non gli rispose più e guardò i gemelli che scossero la testa. -Ci ridarà il consenso per la squadra, ragazzi. Non può pretendere che si svolga un leale torneo di Quiddich senza la squadra migliore.- -Fred!- -Scherzavo.- disse lui, sorridendo ad Angelina che continuava a rimanere del suo solito umore. -Odio essere Capitano. Oliver gestiva meglio queste situazioni.- -Affogandosi?- ironizzò Alicia e Fred le diede una gomitata che non gradì affatto. -Comunque, la Umbridge sarà tante cose, ma non è stupida.- disse George. -Tu dici?- -Fammi finire, Alicia, quella donna deve aver intuito qualcosa. Parla anche di organizzazioni, no?- -Cosa facciamo?- sussurrò Katie, spaventata. -Niente. Continuiamo come se nulla fosse. Hermione ci ha fatto firmare una pergamena e ci sarà senz'altro un brillante incantesimo dei suoi sotto.- disse Alicia, a bassa voce. -Va bene, allora. Angie, ora vai da quella vecchiaccia e fatti dare il permesso per la tua squadra. Su!- disse Fred, trascinando Angelina fuori dalla Comune.
-Che ti è successo?- Fred, Alicia e George fissarono Katie e scoppiarono a ridere. -Quel dannato Pix! Mi ha rovesciato addosso un calamaio intero.- piagnucolò Katie, tutta sporca di inchiostro. -Vieni qui, coraggio.- le disse Alicia, pulendola con un solo colpo di bacchetta. Angelina e Lee entrarono in quel momento e la prima sembrava essere di umore tetro. -Niente Quiddich per il momento. Non è per i gemelli né per Harry, ha solo bisogno di tempo.- -Allora ti darà il permesso molto presto. Non ha pretesti per dirti di no.- disse Fred, tranquillo. -A qualcuno è successo qualcosa di piacevole oggi?- domandò George, sedendosi su una poltrona, dolorante. -Che... ?- iniziò Angelina, ma George la interruppe con la mano. -Niente domande, per favore.- Fred, che si tastava il posteriore con delicatezza, accennò un sorriso e non commentò. -Io ho preso un'altra E. In Trasfigurazione.- se ne uscì Alicia, felice. -E questa perché dovrebbe essere una bella notizia?- -Muori, Jordan.-
Passarono i giorni e finalmente Angelina riuscì ad ottenere il permesso per la squadra. Li mise sotto con gli allenamenti duramente perché, a detta sua, avevano sprecato troppo tempo. -Ce li mangeremo a colazione i Serpeverde.- disse Fred una mattina ad una settimana dall'incontro. -Anche la McGranitt è dalla nostra parte. Non ci ha dato neanche i compiti!- trillò Katie, entusiasta. -Beh, io ho i miei compiti extra, ragazzi. Ci vediamo più tardi per l'allenamento.- disse Alicia, correndo in Biblioteca. -State attenti ai Serpeverde, non mi fido di loro.- disse Angelina, seria. -Tranquilla, Angie, riusciremo a vincere anche con quel disastro di nostro fratello.-
-Smettila di ridere, Jordan!- sbottò Alicia per la quinta volta, allontanandosi le sopracciglia dalla bocca. Il Portiere di Serpeverde, Miles Bletchley, l'aveva colpita alle spalle in Biblioteca con un Incantesimo Parruccone. Le sopracciglia di Alicia erano ancora lunghissime, ma Madama Chips garantì che sarebbero tornate normali in breve tempo. -Scusa, ma è raro vederti in uno stato così pietoso. Hanno capito il tuo punto debole.- commentò Lee, trattenendo le risatine a fatica. -Quel vigliacco di Bletchley se ne pentirà! E tu, se non la smetti subito, ti ritroverai delle sopracciglia così folte da far sembrare le mie delle nullità al confronto.- Lee finse di perdere il sorriso, poi le si avvicinò e prese a baciarla. -Sai, dovreste tenerle così. Potresti metterci delle perline o farle delle treccine.- -Zitto, Jordan, e baciami.-
Quando Angelina vide Harry afferrare il Boccino quasi cadde dalla scopa. Avevano vinto, ce l'avevano fatta. Ce l'aveva fatta. L'essere Capitano le sembrava un po' più bello in quel momento. Scese in direzione di Harry, mentre Alicia e Katie le stavano dietro. -É stato quell'idiota di Tiger. Ti ha lanciato il Bolide quando ha visto che avevi il Boccino... Ma abbiamo vinto, Harry, abbiamo vinto!- trillò Angelina felice ed Alicia e Katie si buttarono fra le braccia di Harry, euforiche. Poi tutto avvenne all'improvviso. Malfoy, Tiger e Goyle iniziarono ad insultare Harry e la famiglia Weasley. Fred venne trattenuto da Angelina, Alicia e Katie, ma George e Harry si lanciarono contro il trio di Serpeverde. E poi successe di tutto.
-Quella stupida, vipera, idiota, odiosa...- -D'accordo, Alicia, abbiamo afferrato.- disse Fred, triste. Angelina gli accarrezzò i capelli, cercando di tirarlo su. Katie era con George nel dormitorio dei ragazzi e stava tentando di fargli tornare il buonumore. -Addio alla Coppa.- sbuffò Angelina, dispiaciuta -Oliver era decisamente un Capitano migliore di me.- -Ragazzi, smettetela di buttarvi giù. Non ne vale la pena.- saltò su Lee, l'unico ottimista del gruppo. -É facile per te. Non sei tu il Capitano di una squadra senza giocatori.- -Ne hai persi solo tre, Angie, poteva andarti molto peggio.- Alicia puntò il suo sguardo su Lee che decise però, coraggioso, di continuare. -Voglio solo dire che vederci in questo stato è esattamente quello che la Umbridge vuole!- -Cosa intendi dire, Lee?- chiese Angelina, confusa. -Immaginate la scena: la peggiore squadra di Grifondoro di sempre vince la Coppa di Quiddich! Immaginate la sua faccia... La state immaginando?- domandò Lee ad occhi chiusi e la bocca spalancata dall'emozione. -Scusalo, è un idiota, Angie.- disse Alicia, mentre Lee si sedeva sulla poltrona, offeso -Comunque ha in parte ragione. Non dobbiamo abbatterci, anzi dobbiamo immediatamente ricostituire la squadra.- -Non troverete mai qualcuno come me, George ed Harry.- disse Fred, schietto. -Ma va? Grazie per l'informazione, ma credo che in questo momento la sincerità sia l'ultima cosa di cui ho bisogno.- bofonchiò Angelina e Fred fece spallucce, come a chiudere il discorso. -Rieccoci.- Katie trascinò George in mezzo agli altri che attesero un suo commento. -É stata una delle più belle risse della mia vita!- La tristezza sembrò scoppiare come una bolla di sapone e tutti scoppiarono a ridere quando Fred dovette commentare. -Forse perché è stata anche la tua unica rissa, fratello.-
Dicembre portò una valanga di neve e gelo. Angelina, supportata da Alicia e Katie, riuscì a sostituire i gemelli ed Harry, anche se era oramai sicura che Grifondoro non si sarebbe mai ripresa. -Ginny Weasley è in gamba, Angie. É una Weasley dopotutto. Se abbiamo accettato Ron...- -Alicia! Io vedo del potenziale in Ron. Secondo me può farcela.- disse Katie, in tono deciso. -Solo perché sei un'inguaribile ottimista, pulce.- Angelina represse un sorriso e si erse in difesa della più piccola. -La penso come Katie. Ron ha solo bisogno di un po' di fiducia in se stesso, un po' come Lee.- -Non vale tirare in mezzo Lee, sei sleale.- -Ragazze!- I gemelli e Lee corsero loro incontro e, prendendole una a testa, le portarono nel Parco. -Guardate quanta neve!- esclamò Lee, cercando di spingere Alicia per terra ed iniziando a giocare fra loro. -Dovremmo studiare.- mormorò Alicia, guardando Angelina che alzò gli occhi al cielo e le lanciò una palla di neve. -C'è sempre tempo per lo studio, Alicia!- le gridò Fred, lanciando una scarica di palle di neve a Katie che provò a difendersi dietro Angelina. -Tutti contro la pulce!- tuonò George, mentre Katie scappava dagli altri cinque, ridendo spensierata. Giocarono per l'intera giornata e, verso sera, stanchi, infreddoliti, ma entusiasti tornarono insieme alla Comune. Sembrava di essere tornati come ai vecchi tempi, quando tutti erano solo amici e felici. E tutti i sei ragazzi pensarono all'unisono all'unica persona che avrebbe reso quella giornata ancora più speciale. Oliver.
Quella notte Fred venne svegliato di soprassalto. Avrebbe ucciso chiunque avesse avuto il coraggio di interrompere un sogno così bello. Stava sognando Angelina e mai quel bacio gli era sembrato più vero. Aprì gli occhi, pronto a mandare al diavolo Lee -perché era sicuramente lui il rompiscatole notturno- ma quasi cadde dal letto quando distinse la figura di fronte a sé. -Professoressa McGranitt?- La professoressa lo guardava con un'espressione allarmata e spaventata e Fred capì subito che non si trattava degli effetti dei prodotti Weasley. -Cos'è successo?- sussurrò lui, saltando giù dal letto, mentre sentiva Lee mugulare nel sonno. -Non c'è tempo, signor Weasley. Deve venire con me dal preside. Subito.- Fred prese la vestaglia e corse fuori dal dormitorio. Ai piedi delle scale, George stringeva Ginny ed entrambi sembravano disorientati come lui. -Professoressa, Ron...- iniziò George, impaurito. -Vostro fratello sta bene. Si tratta di vostro padre. Potter si è sentito male stanotte e l'ha visto... mentre veniva attaccato.- Ginny trattenne il respiro. -Cosa vuol dire che l'ha visto?- domandò Fred, confuso. -Non c'è tempo, dobbiamo andare.-
Giunsero nell'ufficio del Preside di corsa e, mentre camminavano di fretta, George lanciò un'occhiata all'esterno del Castello, come se quel pomeriggio fosse lontano anni luce. La gioia, la felicità e la spensieratezza... non riusciva più a sentirle. Sentiva solo un enorme peso allo stomaco, un peso carico di paure e di ansie. Fred si avvicinò a Ginny e le strinse la mano prima di lasciarla e la sorella riuscì a capire. Una volta arrivati di fronte al preside, vennero chieste spiegazioni e Fred notò come Harry sembrasse quello più confuso di tutti. Il preside diede loro una Passaporta e, nel giro di pochi secondi, Hogwarts era lontana. Si ritrovarono tutti e cinque a Grimmauld Place davanti a Sirius Black. I gemelli e Ginny vollero sentire l'intera storia e lanciarono ad Harry sguardi spaventati e straniti. -Dobbiamo andare al San Mungo.- propose Ginny ed i gemelli si ersero accanto a lei, entrambi d'accordo. -Aspetta, non potete andare al San Mungo adesso!- si lamentò Sirius, tentando di farli ragionare. -Certo che possiamo, se vogliamo!- sbottò Fred -É nostro padre!- -E come farete a spiegare che sapevate che Arthur è stato aggredito ancora prima che l'ospedale avvisasse sua moglie?- I gemelli sembrarono pensarci su. Entrambi sapevano che aveva ragione, ma la loro priorità in quel momento non era il Ministero. -E che differenza fa?- sbottò George, decidendo di far valere ancora le sue opinioni. -Molta, perché non vogliamo far sapere che Harry ha visioni di cose che accadono a centinaia di chilometri da lui! Avete idea di come il Ministero userebbe un'informazione del genere?- Continuarono a battibeccare per un po', fino a quando i gemelli e Ginny dovettero cedere. Iniziarono a bere qualche Burrobirra, anche se Fred avrebbe preferito qualcosa di molto più forte. Fu una lunga notte, erano tutti lì in attesa di notizie... qualsiasi notizia. I gemelli pensarono ai loro amici, che dormivano beatamente nei loro letti, ancora ingnari di tutto. -Fanny!- La voce di Sirius riaccese il terrore nei cinque ragazzi, ma quando George lesse il messaggio, tutti presero a respirare più regolarmente. Il loro papà stava bene... per ora. Ripresero ad aspettare e a nessuno venne in mente di andare a dormire. L'ansia che li divorava in quel momento non li avrebbe mai fatti riposare. Fred riuscì a chiudere gli occhi per pochi minuti, mentre George continuava a chiedere l'ora ogni due minuti, sempre più in agitazione. Con le prime luci del mattino, sentirono la porta aprirsi e Fred quasi cadde dalla sedia quando vide entrare nella cucina sua madre. Con il cuore in gola, le si avvicinò e si sciolse in un sorriso tirato e stanco, quando la vide sorridergli serena. -Guarirà.- Fu la sola cosa che George riuscì ad udire e non volle sapere altro. Non volle sapere il perché era stato ferito, né il perché si trovasse in quel posto, contava solo il fatto che suo padre stesse bene. George volò ad abbracciare sua madre, seguito poi a ruota da Fred. Ora poteva ricominciare a respirare.
-Ehi, a chi scrivi?- domandò Fred verso l'ora di pranzo, entrando nella sua camera. -Secondo te? Gli altri saranno in pena, per cui è meglio scrivere loro quello che è successo.- rispose George, terminando la lettera. -Sei pazzo? Hai sentito Sirius, no? Non possiamo farci beccare.- -Tranquillo, nessuno intercetta le mie lettere.- -Non puoi esserne sicuro, Georgie.- disse Fred, serio -Senti, anche a me dispiace tenere all'oscuro il gruppo, ma ora papà è più importante. Parleremo con loro una volta tornati ad Hogwarts.- -D'accordo, va bene. Arrivo subito.- -Ti aspetto sotto, fratello.- Fred uscì dalla stanza e George, prima di seguirlo, non riuscì a resistere all'impulso e la spedì.
-É quasi l'una, dove diavolo saranno finiti?- domandò Alicia, mentre usciva dall'aula di Incantesimi con Angelina e Lee. -Deve essere successo qualcosa, sicuramente.- affermò Lee. -Già, ma potevano almeno lasciarci un biglietto o un indirizzo.- seguitò Alicia -Inizio ad essere preoccupata.- Lee lanciò un'occhiata ad Alicia in direzione di Angelina e la ragazza capì. -Angie? Tutto bene?- -Certo, sto bene. É che ho notato anche l'assenza di Ron, Ginny ed Harry per cui deve essere una questione seria se tutti i Weasley sono stati allontanati da Hogwarts. E se non ci hanno lasciato nulla, vuol dire che non ne hanno avuto il tempo per cui... è grave.- Alicia e Lee rimasero sbalorditi da quel resoconto così minuzioso e Lee cercò di alleggerire la situazione. -Ma non eri tu quella intelligente?- domandò ad Alicia che incrociò le braccia al petto, offesa. Angelina riuscì a sorridere e nel mentre furono raggiunti da una velocissima Katie che piombò loro addosso. -Novità?- -Nessuna, pulce. Tu hai saputo niente?- -Negativo, Angie. Hermione non sa niente, ma ho intenzione di interrogare la Signora Grassa e gli altri dipinti della torre. Magari loro sanno qualcosa.- -Perfetto. Facci sapere allora.- disse Lee. Katie si mise in posa e dopo un “Signorssì” alla militare corse via tra i sorrisi dei tre. -Farebbe di tutto per vederti stare meglio.- disse Alicia rivolta ad Angelina. -Dopotutto è la nostra mamma.- disse Lee, in maniera semplice. -A proposito, come mai durante l'ultima partita hai detto quelle cose di Angelina?*- lo accusò Alicia, che voleva fargli quella domanda da un po'. -Era uno scherzo, non mi dire che riesci ad essere gelosa anche della tua migliore amica!?- disse Lee, scandalizzato. -Io non sono gelosa.- ripeté la ragazza -Però piantala con i tuoi scherzi stupidi!- -Smettetela tutti e due! George ci ha scritto una lettera.- disse Katie, spuntata fuori da chissà dove. -Leggila!- dissero all'unisono Alicia e Lee, ma Katie doveva riprendere fiato per la corsa, per cui la passò ad Angelina che lesse, tremante. Ciao, ragazzi! Non siamo morti né scappati, siamo solo momentaneamente tornati a casa. Papà non sta molto bene, come il prediletto di Alicia aveva già intuito. Purtroppo torneremo presto, per il momento non posso scrivervi altro. Un bacione a tutti e controllatemi la pulce.
George
-Non ho capito niente.- disse Lee, confuso, mentre Katie annuiva. Angelina si scambiò un'occhiata con Alicia ed annuì. -É successo qualcosa che non può raccontarci via lettera, ma non volendo farci stare in pensiero ha tentato questo.- disse Angelina, alzando la lettera. -É un pessimo scrittore. Ho faticato anch'io a stare dietro a quanto a c'è scritto. Credo che Harry abbia capito che il signor Weasley stava male o qualcosa del genere.- provò a tradurre Alicia, continuando a rileggere la lettera. -Almeno stanno bene. Mi basta questo.- sospirò Katie, felice. -Idem.- approvò Lee, abbracciando la più piccola. -Beh, io tenterò di decifrare questa lettera. Voglio saperne di più.- disse Alicia, sfilando il foglio dalle mani di Angelina e mettendoselo nella borsa. -Torneranno dopo Natale, immagino.- disse Lee, triste. -Sarà brutto senza di loro. L'assenza di Oliver era sopportabile solo grazie a loro.- disse Katie, dispiaciuta. -Ah, ma che gentile.- ribatté ironica Alicia. -Sai cosa intendo. I gemelli rendono tutto più divertente.- Angelina e Lee si ritrovarono ad annuire ed Alicia, alla fine, dovette dare loro ragione. -Non importa, vorrà dire che l'unico uomo della compagnia sarò io.- disse Lee, felice. -Un Natale rovinato.- -Spinnet!-
Quando Lee, Angelina, Katie ed Alicia videro entrare i gemelli nella Sala Comune scattarono tutti e quattro in piedi e corsero ad abbracciarli. -Quanto ci siete mancati!- esclamò Katie, scoppiando a piangere dalla felicità. -Dovete raccontarci tutto.- disse Lee. -Già, infatti. É stato un Natale pessimo senza di voi.- aggiunse Alicia. I gemelli sorrisero, felici di contare così tanto per persone che non fossero i loro parenti. Angelina, che per tutto quel tempo li aveva guardati in silenzio, ispezionandoli proprio come una mamma, fece loro un sorriso che li fece impazzire entrambi. -Sono stata così in pensiero per voi! Se George non ci avesse scritto, non so cosa avrei...- -Aspettate un attimo, George vi ha scritto?- domandò Fred, lanciando un'occhiata al fratello che sorrise colpevole. -Ti avevo detto di non farlo. Ah, non posso mai fidarmi di te.- -Non volevi scriverci!?- sbottò Angelina, incredula. -Certo che no. Avrei voluto scrivervi un libro intero, sul serio, Angie, ma non potevo.- -Ti eri dimenticato come si impugna una piuma?- ironizzò Angelina, ora arrabbiata. -Non fare quell'espressione furiosa, mi fai paura! Ora vi spiegheremo ogni cosa, così potrai capire il mio punto di vista.- -Forza, allora.- George fece segno di seguirli nel loro dormitorio e, dopo aver controllato che né Anderson né Williams fossero presenti, iniziarono a raccontare l'attacco al padre e la connessione di Harry con Colui-che-non-deve-essere-nominato. -Non ci posso credere.- soffiò Alicia, sedendosi sul letto di Lee, sconvolta. -Che vi avevo detto? Come potevamo scrivervi una cosa del genere senza destare sospetti?- -In effetti il tentativo di George è stato piuttosto penoso.- affermò Lee, tirando un calcio ad un libro di Williams. -Pulce, tutto bene?- domandò George. -Io... Io sono solo un po' confusa. Immagino come si senta Harry in questo momento. Anzi, immaginarlo è anche difficile.- -Pace?- disse Fred, avvicinandosi ad Angelina che scosse la testa. -La faccenda di Harry non giustifica te. Potevi buttare giù due righe, come ha fatto George, giusto per farci sapere che stavate bene.- -E cosa ti potevo scrivere? Ciao, sto bene, ma ho deciso di farmi un giretto al San Mungo e di trascorrere lì il mio Natale?- Tutti risero ed Angelina provò a trattenersi. -Non è divertente! Se non fosse stato per George, sarei morta per la preoccupazione.- -Sei sempre la solita esagerata, Angelina.- disse Alicia, ripresasi. -Comunque, so come farti tornare il buon umore.- continuò Fred -Ho letto quando sarà il prossimo finesettimana ad Hogsmeade. Il giorno di San Valentino.- Tutti attesero, impazienti. -Allora, dato che i piccioncini qui lo passeranno da Madama Piediburro,- Fred indicò Lee ed Alicia e quest'ultima subito sbottò un “Non ci pensare nemmeno” che fece sorridere tutti- Pensavo... I FAG potrebbero cogliere l'occasione per uscire insieme, no?- -E io?- sbuffò Katie, sentendosi esclusa. L'espressione tenera di Katie fece scattare Angelina che diede uno schiaffo sulla testa a Fred, che era stato così poco delicato. -Ahio.- -Ci sto io con te, pulce. Te l'avevo detto, no? Come ai vecchi tempi.- si intromise George, che fino a quel momento aveva ascoltato il discorso del gemello in silenzio. -Non voglio che per colpa mia rinunci al tuo San Valentino con Angelina.- -E Fred.- aggiunse Fred, volendo precisare. -Questo è il mio ultimo anno qui e per un altro anno io e te non potremmo vederci tanto spesso, quindi scelgo te. Posso sempre uscire un'altra volta con Angelina.- chiarì George. -E Fred!- Lee ghignò divertito, seguito a ruota da Alicia. -E Fred.- ripeté George, con un sorriso.
San Valentino arrivò in fretta e tutto il gruppo aveva organizzato di vedersi a fine giornata ai Tre Manici di Scopa. -Allora è deciso. Ci incontriamo qui davanti più tardi, va bene?- domandò George, rivolto agli altri cinque. -D'accordo, capo. A dopo.- disse Fred, porgendo il braccio ad Angelina e accompagnandola verso Zonko. -A dopo, ragazzi.- li salutò Alicia che, mano nella mano con Lee, indicò al ragazzo la direzione opposta a quella di Fred. -Allora, pulce, che si fa?- Katie ci pensò su. -Io un'idea ce l'avrei!-
-Guarda questi, Angie, sono fenomenali.- -Mh.- -Oppure questi.- disse Fred, facendo il giro dalla parte opposta ed indicando degli strani serpentelli che si contorcevano velocemente -Chissà a che servono.- -Mh.- Fred alzò gli occhi e raggiunse la ragazza con un sorriso. -Se ti stai annoiando possiamo cambiare posto o... fare altro.- disse lui, malizioso. Angelina gli lanciò un'occhiataccia. -Mi diverto sempre con te, Fred. Solo che...- -Pensi ancora alla lettera che avrei dovuto scriverti?- -Sì! Siete sempre in cima ai miei pensieri, tu e George, mentre per te vedo che non è la stessa cosa.- -É passato un mese, perché ne vuoi parlare proprio ora?- -Perché sarei sembrata una stupida se te lo avessi detto davanti agli altri e poi oramai Hogsmeade è il luogo delle mie confidenze femminili, ricordi?- sorrise Angelina, ripensando al passato. -Certo che mi ricordo. Vuoi un'altra renna per tirarti su?- -No, mi basta un basta una Burrobirra ed uno di quelli.- disse Angelina indicando i serpentelli. -D'accordo.- -E la promessa che non mi lascerai mai più senza darmi tue notizie.- Fred le si avvicinò e la strinse senza pensarci. -Stavo cercando di trattenermi, ma sei mi dici queste cose al diavolo i miei tentativi!-
-Uffa! Mi sono rotta di camminare, dove stiamo andando?- sbottò Alicia, tirata da Lee in chissà quale posto. -Ti sto portando lontano da occhi indiscreti.- -Cosa vuoi farmi esattamente?- domandò Alicia, sospettosa. -Scema, devo darti il mio regalo di San Valentino, no? Ecco, qui va bene.- La fece sedere sulla panchina più isolata e sgangherata. -Prima di tutto, mi devi promettere di non ridere assolutamente. Qualsiasi cosa io dica o faccia, d'accordo?- Alicia annuì e scoppiò a ridere. -Ehi, rido adesso per non farlo dopo.- chiarì lei e gli fece segno di andare avanti. -Tu sei assolutamente priva di fantasia nei regali.- -Ehi!- Lee tirò fuori i due biglietti della partita Falmouth Falcons-Puddlemere United che si sarebbe svolta quell'estate e lei sorrise imbarazzata. -Scusa, ma so che sei appassionato di Quiddich e non pensavo di doverti fare un regalo fino a quando non me l'hai detto tu.- -Io sono una Vespa!- -Lo so! E so cosa stai pensando! Non ho comprato i biglietti per i Falcons.- -Ah, no?- Alicia scosse la testa. -Nel Puddlemere gioca Oliver ed Oliver è un tuo amico.- -Bella trovata, ma non attacca.- Alicia finse di essere offesa ed incronciò le braccia al petto. -Se è così, Alicia, posso invitare chi voglio, no? Potrei invitare Katie o Angelina.- -O senonlasmettidiromperetiuccido.- -É una tua amica? Potresti presentarmela.- Lee sorrise nel vedere l'espressione di Alicia. -Okay, la smetto. Ora ecco il mio regalo.- Lee le porse una scatolina rossa di velluto e attese, impaziente. -Una collana, che carina!- disse Alicia, felice. -Lo so che non è bella come i gioielli che di solito indossi né costosa...- mormorò Lee, teso. -Non dire altro, mi piace un sacco! Solo... cos'è questo?- Alicia indicò la figura che pendeva dalla collana e Lee la guardò allucinato. -É una fenice!- -Ah, capisco.- Alicia attese un paio di minuti -E perché una fenice?- -Ora inizia il mio discorso serio.- -Okay.- disse Alicia, poi a bassa voce -Rimani seria. Rimani seria. Rimani seria.- -Alicia!- -Scusa. Va' avanti.- -La fenice rinasce dalle ceneri, no? Quindi ho pensato: cosa potrebbe simboleggiare la nostra storia? Mi piace pensare a noi come ad una fenice, capisci?- -No.- ammise lei, sincera. -Se mai dovesse succedere qualcosa o qualunque problema dovremmo affrontare riusciremo a rinascere dalla ceneri, capisci ora?- -Sì, penso di sì.- ammise Alicia e poi scoppiò a ridere. -Scusa, ho resistito fin che ho potuto. É un bel gesto, davvero, e molto molto dolce da parte tua; ma tu eri così buffo mentre provavi a spiegare che io...- Alicia non riuscì a finire la frase, scossa ancora dalle risate. -Sei sempre la più glaciale, per quanto io provi ad essere romantico.- -Dammi tempo, è il mio primo San Valentino.- rise ancora lei, ma non appena notò l'espressione imbronciata di Lee provò a smettere. -Grazie, Lee.- sussurrò Alicia, visibilmente felice. Dopo ci furono solo baci.
-Il miglior finesettimana di sempre.- sospirò Katie, allegra, prendendo un'altra TuttiGusti. Avevano comprato un'enorme coperta e l'avevano stesa a terra. Si erano sdraiati e, dopo aver fatto una scorta di ogni tipo di leccornia da Mielandia, avevano preso a parlare e a chiaccherare di ogni cosa passasse loro per la testa. -Sa di pizza!- trillò Katie, compiaciuta. George sorrise a sua volta. -Seriamente, perché hai preferito me ad Angelina? Volevi parlarmi?- -Perché continui a chiedermelo?- domandò George, abbassando lo sguardo. -Perché continui ad evitare la domanda.- -Senti, non so come dirtelo ma...- -Katie!- George alzò lo sguardo e vide le amiche di Katie raggiungerli. -Ti spiace se si uniscono a noi?- bisbigliò la ragazza a George che scosse la testa e fece segno loro di sedersi. -Loro sono Suzanne ed Agnes. E lei...- -Sono Daphne.- disse l'ultima delle tre con un sorriso. -Scusami. D'ora in poi mi ricorderò il tuo nome, Daphne. Leanne?- Agnes fissò Suzanne. -Ha deciso di aspettarci ai Manici.- rispose Daphne, tranquilla. -Meglio così. Non l'ho ancora perdonata.- sbuffò Katie, offesa. -Allora, George, è vero che ti prendi spesso cura della nostra Katie?- la ignorò Suzanne, senza peli sulla lingua. Suzanne era molto simile ad Alicia di carattere, ma erano diametralmente opposte riguardo allo stile. Suzanne aveva uno stile tutto suo, strano e a volte anche anticonformista. I lunghi capelli ricci venivano sempre tirati in acconciature bizzarre ed atipiche, ma nessuno aveva il coraggio di dirle niente. Era difficile contenere la sua ira. -Sì, anche se è problematico starle dietro.- -Non dirlo a noi. Anche se è Tamara la chioccia.- -A proposito, Tammy è con Paul?- domandò Katie. -E lo chiedi anche? Quei due si sposeranno un giorno, ma la luna di miele la vivono da anni.- ironizzò Suzanne ed Agnes sorrise. Tamara era molto matura per la sua età. Si comportava proprio come un'adulta e, nei suoi atteggiamenti da mamma, era peggio di Angelina. Stava con Paul da due anni e tutto il loro gruppo li considerava oramai come dei surrogati genitori. Paul e Tamara erano Grifondoro, così come Christopher e Finn che completavano il gruppo. Solo Daphne era una Tassorosso. Agnes era la più timida del gruppo. Era molto ligia allo studio, ma non era una secchiona e difficilmente perdeva le staffe. Quando si arrabbiava, però, persino Suzanne tremava di paura. Era molto legata a Suzanne e spesso le faceva da coscienza. -Sentite, una volta potremmo uscire tutti insieme, no? Il vostro gruppo con il nostro.- propose Daphne, rivolta a George. -Difficilmente Alicia va d'accordo con altre persone all'infuori di noi, però d'accordo.- rispose Katie, pratica. -Potremmo provare. É diventata stranamente trattabile da quando sta con...- Katie pensò che George si fosse interrotto per chissà quale motivo, poi notò lo sguardò del ragazzo e quasi sbiancò. Oliver. Con Nolwenn. Il giorno di San Valentino. -Non può essere.- mormorò George, incredulo. Nolwenn gli stava dicendo qualcosa di divertente data l'espressione di giubilio di Oliver. Suzanne fece cenno ad Agnes e Daphne per andare via. La riccia non voleva che Daphne la vedesse piangere. Rimasti soli, George e Katie rimasero ancora in silenzio, continuando a fissare la scenetta come incantati. Quando Oliver e Nolwenn svoltarono l'angolo, George si riprese e scosse Katie. -Ehi, guarda che non significa niente, eh. Insomma, magari sono usciti e sono andati a farsi una passeggiata o...- -Vanno da Madama Piediburro. Guarda.- -Ma non c'entra niente! Nolwenn può averlo convinto ad uscire e...- -Il giorno di San Valentino?- Katie si alzò da terra e si pulì i jeans con le mani. -George, non devi cercare di convincermi. Oramai così stanno le cose e non posso farci niente.- -Cos'hai intenzione di fare allora?- Katie represse le lacrime e si morse un labbro. -Devo dimenticarmi di Oliver. Il prima possibile.-
Spiegazioni, varie ed eventuali: *= Durante la partita Serpeverde-Grifondoro Lee ribadisce il suo interessamento per Angelina. Ovviamente, nella mia storia, Lee lo fa solo per stuzzicare Alicia e vedere la sua reazione xD
Capitolo un po' così, nel senso che serve solo come parentesi per mostrare il gruppo nelle loro normali attività in un periodo, per così dire, piatto. Presto, quindi, inizierà la solita routine di problemi. Partiamo da Katie che è sempre quella più sfigata, soprattutto per quanto riguarda le gite ad Hogsmeade. Tutti hanno capito che la sua, oramai, non è più solo un'infatuazione per Oliver, per cui tutti proveranno ad aiutarla, soprattutto George. Ho voluto dire qualcosa di più su Suzanne, Tamara ed Agnes, perché presto diventeranno importanti per l'ultimo anno ad Hogwarts di Katie. Come anche Daphne, Paul, Christopher e Finn. Di Leanne si sa già qualcosa, ma verrà svelato ancora di più in seguito. Bon, spero di aver chiarito tutto. E spero di aggiornare in fretta *incrocia le dita* Un bacione <3 e un mega grazie a tutti coloro che continuano a leggere questa storia. VI ADORO *-* AGNES DAPHNE TAMARA SUZANNE |
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Capitolo 22 *** Capitolo 21 ***
Capitolo 21
Come spiegare quello che successe dopo? Le settimane a seguire furono così intense che il gruppo pensò di ritrovarsi dentro ad un film (una specie di libro con le immagini in movimento, a detta di Alicia). L'Esercitazioni Segrete vennero scoperte dalla Umbridge che riuscì a correre ai ripari. A quanto pare c'era stata una spia nel gruppo degli studenti aiutati da Harry e tutti, ben presto, scoprirono il suo nome. -Marietta Edgecombe, avete presente? Quella del sesto, amica della Chang. Ha la scritta “spia” sulla faccia. E la scritta è formata dai brufoli!- disse Alicia quando la vide per la prima volta, ma questo divertì i ragazzi solo per poco. Silente era scappato anche a causa loro e, oramai, le prospettive di Hogwarts che vedevano di fronte a sé erano solo buie e tristi. La Umbridge era diventata preside della scuola.
-Forse sta solo decidendo se uscirci assieme o meno.- provò Lee per la centesima volta. Febbraio era passato in un lampo, ma il gruppo continuava a tirare fuori sempre nuove ipotesi su Oliver per far sentire meglio Katie. Alicia, oramai, si era rassegnata al fatto che probabilmente Lee aveva sempre avuto ragione: Oliver non aveva mai visto Katie come una ragazza. I gemelli, ancora incerti su cosa pensare, tentavano di coinvolgere la più piccola in ogni loro progetto, per poterla distrarre. Angelina, invece, era la sola ad essere convinta che, prima o poi, l'amore non corrisposto di Katie sarebbe stato... beh, corrisposto. -O forse è come me. Cioè, indecisa fra due persone.- tentò Angelina, seduta davanti al fuoco. Erano tutti lì, con l'eccezione di Katie, intenta a chiaccherare nel suo dormitorio con le sue amiche. -Sì, ma tu saresti ancora normale. Fred e George sono identici, sono gemelli.- disse Alicia, con semplicità. I gemelli la guardarono e si finsero offesi. -Sono uguali solo nell'aspetto, ma hanno caratteri completamente diversi.- chiarì Angelina, facendoli sentire meglio. -Non così diversi.- ammise Lee, con un ghigno. -Comunque Katie e Nolwenn cos'hanno in comune?- domandò Alicia, provando a spiegare il suo pensiero. -Oliver.- I gemelli e Lee avevano risposto all'unisono e scoppiarono a ridere, coinvolgendo anche le ragazze. -Alicia ha ragione. Katie è mora, Nolwenn è bionda. Katie è praticamente un maschiaccio e Nolwenn è una super diva.- elencò Angelina. -Un po' come te.- sussurrò Lee ad Alicia che finse di non sentirlo. -Nolwenn è stupenda e Katie...- Angelina ed Alicia zittirono Fred gli occhi. -Katie è bella!- -D'accordo, ma chi la guardarebbe con Nolwenn vicino? Katie sembra sempre una ragazzina. É così piccola che non dimostra nemmeno la sua età.- chiarì Fred, prima di essere linciato. -Vero.- lo difese Lee. -George, non dici la tua?- chiese Angelina, curiosa di sapere la sua opinione. -Beh, non sono diverse solo d'aspetto. Non conosco bene Nolwenn, ma non penso sia come Katie. D'accordo è un po' ingenua come lei, ma credo che nelle faccende sentimentali sia più... sveglia. Sono molto diverse anche di carattere. Al Capitano non possono piacere entrambe.- -Perché no? Io e Leanne siamo molto distanti, ma a Lee siamo piaciute entrambe.- disse Alicia e Lee annuì. -Leanne mi piaceva sul serio, eh.- I gemelli lo guardarono sorpresi, ma non commentarono. -É da un mese che andiamo avanti, è inutile provare ad immaginare cosa passi per la testa ad Ollie.- -Angie, non spaccarti la testa.- disse Fred, con un sorriso. -Infatti, abbiamo cose più importanti a cui pensare. Come la Umbridge.- -Ed il suo nuovo decreto.- rise Lee, indicando la bacheca.
-Sei un idiota, Lee.- disse Alicia, notando la sua mano insanguinata. Il nuovo decreto della Umbridge aveva provocato l'ilarità degli studenti. Il decreto vietava agli insegnanti di fornire agli allievi informazioni non pertinenti alla propria materia. E, quando la Umbridge aveva sgridato i gemelli perché giocavano a Spara Schiocco, Lee aveva avuto il coraggio di dire. -Spara Schiocco non ha nulla a che vedere con Difesa contro le Arti Oscure, professoressa. Non si tratta di informazioni pertinenti alla sua materia!- La conseguenza di quelle parole era lì di fronte al gruppo. La mano di Lee era messa male ed Alicia gli diede un po' di essenza di Purvincolo. -La Umbridge diventa ogni giorno più potente e dobbiamo assolutamente fare qualcosa.- sbottò Angelina, arrabbiata. L'arrivo di Katie calmò per un attimo la ragazza. -Ragazzi, dovete venire nella Sala Grande. Subito!- I sei corsero fuori e non appena entrarono nella sala nessuno capì il problema di Katie. -Le clessidre!- -Perché solo la clessidra dei Serpeverde è piena?- domandò Alicia, stranita. -É la Squadra d'Inquisizione.- chiarì Suzanne, spuntando da dietro con Tamara. -La cosa?- dissero i sei ragazzi, all'unisono. -Sono degli stupidi idioti, quindi soprattutto Serpeverde, scelti dall'Idiota suprema per far rispettare i suoi stupidi decreti.- spiegò Suzanne e Tamara scosse la testa con un sorriso. -La Squadra d'Inquisizione usa qualsiasi pretesto per togliere punti, quindi state attenti.- disse Tamara, salutandoli poi con un cenno della mano e seguendo Suzanne fuori dalla Sala Grande. -Torniamo nella Comune. Più stiamo lì dentro, meno punti ci verranno tolti.- disse Lee, iniziando ad incamminarsi. -Io non voglio nascondermi! Andiamo, George, voglio proprio vedere cosa s'inventeranno.- -Fred!- sbottò Angelina, ma i gemelli erano già partiti e, a malincuore, la ragazza dovette seguire da sola gli altri tre nella Sala Comune.
-La fai impazzire quando non l'ascolti.- disse George, seguendo il gemello lungo un corridoio. Fred fece spallucce. -A me fa impazzire sempre, ma non glielo faccio mica pesare.- George sorrise. -La stiamo mandando al manicomio con i nostri comportamenti, possibile che ti venga voglia solo di scherzare?- -Senti, Georgie, è lei quella con lo scettro del potere, d'accordo? Basta che scelga e sarà finita. Invece, con la sua eterna confusione, non fa che prolungare una decisione che forse nemmeno ci sarà.- George lo guardò confuso. -A proposito, Fred, volevo parlarti.- -Uh?- -A te interessa davvero prendere i M.A.G.O?- domandò George, di getto. -Hai presente che domanda mi hai fatto?- -Bene, mi aspettavo questa risposta. Silente non c'è più, per cui quale modo migliore di lasciare la scuola se non attraverso un grande spettacolo?- propose George, divertito. -Vorresti farti espellere?- -Sempre se tu lo farai con me. Non posso farlo senza di te, fratello.- Fred ci pensò su. -Un grande spettacolo. Potrebbe essere un'idea, ma...- -Ma non vuoi lasciare Angelina, giusto?- Fred sorrise. -Non possiamo farle questo. Finire l'anno senza di noi, un anno come questo per di più. E poi vorresti lasciare le ragazze con la sola protezione di Lee?- disse Fred, a metà tra il serio e il divertito. -Alicia riuscirebbe a proteggere anche noi ed Angelina ha abbastanza giudizio per tutti.- -E non pensi a Katie? Come farà senza di te?- -Sai quanto io adori la pulce, ma non riesco a non fare niente. Non siamo adatti ad essere come gli altri studenti, una grande uscita di scena è quello che ci vuole.- chiarì George, energico. -Non potremmo prima pensarci su? Di solito sono io quello con le idee pazze, come mai i ruoli si sono invertiti?- -Questa volta è diverso. Non sarebbero solo degli scherzi innocenti, sarebbe anche un modo per mostrare la nostra lealtà a Silente. Non ci servono i M.A.G.O, come non ci servivano i G.U.F.O. Siamo maggiorenni e possiamo fare quello che vogliamo. Dimmi che sei con me.- George attese la risposta del fratello, sperando in una risposta affermativa. -Sono con te, come sempre.- George gli diede una pacca sulla spalla. -Quando lo facciamo?- chiese Fred. -Domani. Stasera prepareremo i dettagli. Se vuoi salutare qualcuno, farai meglio a farlo stasera.- George lanciò un'occhiata allusiva a Fred che annuì, capendo le sue parole.
George parlò per primo a Lee, trovando la scusa di dovergli far vedere una cosa su nel loro dormitorio. -Senti, abbiamo intenzione di andarcene da Hogwarts.- -Tu e chi?- -Io e Fred, ovviamente. Ci siamo stufati della Umbridge, dei suoi decreti e della sua Squadra d'Inquisizione. Concluderemo la nostra esperienza scolastica in grande stile!- -E Angelina, lo sa?- domandò Lee, confuso. -Glielo dirà Fred stasera. L'idea è stata mia, ma Fred ha pensato subito a lei, per cui merita di salutarla per primo.- Lee annuì, a disagio. -Solo con tre donne. Mi aspettano mesi d'inferno.- George sorrise e lo abbracciò. -Mi raccomando. Non pensare solo ad Alicia.- -Ehi, farò le veci di te e Fred per Katie ed Angie. Lo prometto.-
-Bu!- Angelina si mise una mano sul cuore e picchiettò Fred sulla testa. -Mi hai spaventata a morte.- -Addirittura! Stare con Alicia ti fa venire fobie strane. Senti, ti devo parlare. Seriamente.- Angelina lo guardò in malo modo e finse di credere alle sue parole. -D'accordo, allora. Siediti.- Fred si mise sulla panchina, accanto a lei. -Io e George ce ne andiamo.- Angelina continuò a guardarlo, cercando spiegazioni con gli occhi. -Non ci servono i M.A.G.O e abbiamo soldi sufficienti per il nostro progetto del negozio di scherzi.- -Ci volete lasciare? Mancano pochi mesi, non potete tenere duro e andare avanti?- Fred scosse la testa. -Sai come siamo fatti, non possiamo...- Angelina non lo fece finire, si alzò dalla panchina e si diresse, a passo svelto, verso il Castello.
-Veramente? E Angie come l'ha presa?- George dovette ripetere tutto il discorso per Alicia, mentre Lee teneva occupata Katie nel dormitorio maschile. George sapeva che con la pulce sarebbe stata davvero dura. -D'accordo ho capito. Uffa, però, mi mancherete un sacco.- ammise Alicia, a bassa voce. George strinse anche lei e, stranamente, Alicia non oppose resistenza. -Sei il papà del gruppo ora, Alicia.- -Lo prendo come un complimento, anche se probabilmente non lo è.- George la lasciò andare e lei continuò. -La terrò d'occhio per te, va bene?- -Angelina non mi vorrà più vedere.- sbuffò George, tetro. -Io non parlavo di Angelina.- -George Weasley!- Angelina era entrata nella Sala Comune e, individuati i due ragazzi, era corsa loro incontro. -Voglio una spiegazione. Adesso!- -Beh, io vi lascio soli. A dopo.- Alicia sgusciò via e raggiunse Lee e Katie. Rimasti soli, George le chiese quale fosse il problema. -Il mio problema siete tu e quel cretino di tuo fratello. Volete andarvene così, senza finire la scuola? Vostra madre vi farà a pezzi, sempre che riesca a trovare i corpi che io avrò seppellito chissà dove.- George si ritrasse, impaurito. -Perché devi sempre assecondare Fred? Fallo ragionare, cerca di fargli cambiare idea!- George sorrise. -Non te l'ha detto, eh? Mi vuole sempre proteggere.- disse il ragazzo -Ho avuto io l'idea, Fred non voleva. Sono stato io a convincerlo.- Angelina spalancò la bocca. -Scherzi!? Ma-ma-ma... perché? Come mai? E Katie?- -Rilassati, Angie. Katie non è più una bambina ed io non sono come Oliver. Non voglio sempre starle dietro come un padre.- Angelina provò a riprendersi. -E io? Non potete aspettare qualche mese per il vostro progetto? Almeno finiremo l'anno insieme e...- -Angie, non stiamo andando in guerra. Quest'estate ci vedremo e sarà tutto come prima, vedrai.- -Non è vero. Se ve ne andate, tutto cambierà ancora una volta.- disse lei, lasciandolo da solo e rifugiandosi nel suo dormitorio.
-Dov'è Angelina?- domandò Fred, entrando nel suo dormitorio. Katie si era addormentata vicino ad Alicia e Lee e George giocavano a scacchi. -Da noi. Non vuole parlare con nessuno e non l'ho mai vista così arrabbiata.- disse Alicia, cercando di non svegliare Katie. -Le hai parlato?- domandò Fred rivolto al gemello che annuì. -Mi manca solo Katie, ma si è addormentata. Appena si sveglierà, dirò tutto anche a lei.- -Beh, io voglio chiarire con quell'impiastro di là prima di andare via.- disse Fred, facendo per uscire -Con voi tre parlerò dopo, ragazzi.- Fred dovette chiedere ad una delle “ex amiche” di Alicia di far scendere Angelina e quasi la pagò per torturarla. Quando la ragazza scese era, se possibile, ancora più furiosa. -Shh, non dire niente. Ora non ti lamentare e vieni con me.- Angelina si fece trascinare fuori dalla Comune e solo quando salirono al settimo piano capì dove l'avrebbe portata. -La Stanza delle Necessità. Cosa vuoi fare?- -Parlare.- Entrarono nella stanza, diventata così simile ad un piccolo salotto. -Io vorrei davvero capire cos'hai che non va. La scuola finirà tra poco e non ci vedremo per massimo due-tre mesi.- disse Fred, sedendosi sul divano e facendole posto. Angelina si sedette su una poltrona lontana di proposito e incrociò le mani al petto. -La cosa che non mi è andata giù è il fatto che... sembra non costarvi niente lasciarci.- -Il prossimo anno Katie sarà sola. Starà un anno intero senza di noi, ma non sta facendo le tue stesse storie.- disse Fred. -Katie è diversa da me, riesce sempre ad essere positiva. Comunque se vuoi modifico la frase. Sembra non costarvi niente lasciarmi.- -É un po' egoista da parte tua, non pensi? Ci hai avuto per sette anni e siamo sempre stati insieme, noi tre. Per una volta, una volta sola, facciamo qualcosa solo per noi, Angie. Non puoi capire e accettarlo?- Angelina iniziò a piangere a bassa voce. -É solo che... mi mancherete. Non sarà la stessa cosa senza di voi ed io... Fred, ti chiedo solo di aspettare la fine dell'anno. Ti prego, fallo per me. Resta per me.- Fred provò a sorridere, ma era impossibile con l'immagine di Angelina in lacrime di fronte a sé. -Sceglierò, va bene? Ho sempre saputo chi scegliere, mi mancava solo il coraggio.- disse Angelina, alzandosi dalla poltrona e avvicinandosi a lui. Lo abbracciò forte e sussurrò. -Scelgo te. Sono innamorata di te e sono stata una stupida a non dirtelo prima.- Fred la strinse e sorrise. -Non vale, Angie.- -Non lo sto facendo per convincerti a restare. Non sono così subdola e cattiva.- -Lo so.- Angelina si sedette accanto a lui e lo baciò di getto, felice di poter finalmente mostrare i suoi sentimenti senza paura. Fred rispose al bacio con slancio e, quando Angelina si sdraiò sul divano e prese a sbottonargli la camicia, il ragazzo la fermò. -Angie, non fare sciocchezze solo per farmi restare.- -Ti amo e voglio fare questo passo con te. Punto. Il fatto che io voglia che tu rimanga è un'altra questione e ci possiamo pensare domani, okay?- Fred annuì ed Angelina lo attirò verso di sé, felice.
-Per favore, smettila di piangere.- Katie continuava a frignare come una bambina. Lee ed Alicia erano scappati via, lasciando George da solo a doverla consolare. -Lo so che non cambierà niente. Il prossimo anno sarò completamente sola, ma ero preparata a quel momento. A questo no.- E riprese a piangere, infelice. -Pulce, ti prometto che trascorrerò tutta l'estate con te e potrai chiedermi qualsiasi cosa, ma ti prego, smettila. Le mie orecchie non ce la fanno più.- Katie provò a smettere, continuando a singhiozzare piano. -Ti voglio un mondo di bene, Georgie.- La piccola gli saltò tra le braccia e George la strinse, contento che la fase peggiore fosse finita. Si stesero sul letto del ragazzo che prese a coccolare per tranquillizzarla. George si svegliò il giorno dopo, accanto a Katie che dormiva profondamente e sbuffò. Lui e Fred non avevano organizzato nulla, avrebbero dovuto improvvisare.
Quando Angelina si svegliò, capì immediatamente cos'era successo. Lei aveva scelto Fred, ma lui aveva scelto George, ancora una volta. Si sentì triste e, benché sapesse di dover andare a lezione, si rigirò sul divano e si rimise a dormire, sperando fosse soltanto un sogno.
Spiegazioni, varie ed eventuali: Eccomi di ritorno! Capitolo abbastanza difficile da scrivere, perché le cose da dire e da far succedere erano tante e anche complesse. I gemelli hanno lasciato definitivamente Hogwarts, purtroppo ç_ç Non sarà più lo stesso senza di loro, ma, non temete, i capitoli che concluderanno quest'anno scolastico saranno pochi. Ebbene sì, Angelina ha scelto Fred. Diciamo che avrebbe voluto sceglierlo da subito, ma la paura di ferire George ed incasinare il gruppo l'aveva un po' frenata. Questo capitolo ruota molto intorno al triangolo, per cui leggete bene ogni azione ed ogni parola dei FAG, perché ci sono sempre i soliti indizi nascosti. Piccolo chiarimento: quando Angelina si sveglia, Fred e George sono già andati via da Hogwarts, per cui George non è riuscito a salutarla e Angie si è persa lo spettacolo dei gemelli. Ringrazio, come sempre, tutti coloro che leggono e recensiscono questa storiella. Vi adoro <3 Un bacione ^-^
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Capitolo 23 *** Capitolo 22 ***
Capitolo 22
-Non mi verrà mai.- sbuffò Lee, agitando la bacchetta invano. -Devi solo pensare a qualcosa che ti renda davvero felice. Pensa a me.- suggerì Alicia, indicandosi. -Modesta, eh. Comunque, non ci riesco. É un incantesimo troppo difficile.- Il patronus di Alicia, che aveva le sembianze di un'aquila, finalmente scomparve in uno sbuffo. -Dovete solo concentrarvi. I M.A.G.O sono vicini.- disse la ragazza, rivolta anche ad Angelina che fissava il vuoto senza provarci nemmeno. Lee ed Alicia si fissarono e la ragazza gli fece segno di uscire dal dormitorio. -Angie, smettila di torturarti. Non hai fatto nulla di sbagliato, Fred sarebbe andato via comunque. Non è possibile che continui a pensarci. Sono passati mesi.- -É passato un solo mese, Alicia.- sbuffò Angelina. -Non ti pare abbastanza? Fred non ha abbandonato te, ha solo voluto protestare contro la Umbridge. La palude rimarrà una sorte di monumento dei gemelli. Pensa a quello che hanno fatto a Montague. Molti vorranno essere come loro.- Angelina la fissò con un sopracciglio alzato. -Non mi fa sentire meglio. Ho sentito che è stato Lee a mettere quello Snaso nell'ufficio della preside.- -L'ho già rimproverato per quello. Non aveva pensato che avrebbero dato la colpa ad Hagrid.- Alicia scosse la testa -Non è questo il punto, Angie. Fred ti ama e tu lo ami. Un altro paio di mesi e sarete la coppia del secolo. Contenta?- -Lee non ti avrebbe mai lasciata sola dopo aver trascorso la prima notte insieme.- disse Angelina, triste. -Non lo puoi sapere. E comunque, Lee non sarebbe stato così coraggioso come Fred e George. Apprezza i suoi pregi, anziché sottolinearne i difetti.- continuò Alicia, sicura. -Sono un po' delusa, Alicia.- La ragazza le si avvicinò e le mise una mano sulla spalla. -Non appena lo rivedrai, capirai che ti stai solo fasciando la testa, come sempre.-
-Alicia è quella bionda, vero?- chiese Daphne e Katie annuì. Quelle due erano diventate amiche, oramai, e Daphne era sempre molto incuriosita dal gruppo. -Sta ancora con Lee?- domandò Tamara. -Già. Litigano sempre, eh, ma continuano a trovare una sorta di equilibrio.- -Quando chiarirai con Leanne?- le domandò Agnes, staccando gli occhi dal suo libro. Non era un rimprovero né un invito, solo una semplice domanda. -La mia rabbia si è un po' sgonfiata e Leanne è la mia migliore amica, ma non penso che lei si sia pentita.- -Certo che è pentita!- esclamò Daphne, in difesa dell'amica. -Ti verrà a parlare, vedrai. Vuole solo essere sicura che non l'attaccherai più.- disse Tamara, tranquilla. -Non lo farò.- rispose Katie, ritrovando l'allegria. -Il prossimo anno sarai tutta per noi, allora?- chiese Tamara, felice. -Sì, sempre se mi volete. Spero che non pensiate che vi voglia usare solo perché gli altri non ci saranno.- -Io l'ho pensato all'inizio. Beh, devi ammettere che non sei mai stata così tanto con noi.- disse Daphne, sincera. -Daph.- Tamara scosse la testa -Katie, ti conosco fin troppo bene. So che non faresti mai niente di cattivo.- Katie le sorrise. -Ti aiuteremo a colmare la mancanza dei tuoi amici.- continuò Tamara. -Grazie, Tammy.-
-Una festa?- domandò Angelina a cena. -Già. Mia madre ha organizzato una festa per Pasqua ed io sono obbligata ad andarci. Quella pazza ha chiesto addirittura un permesso alla Umbridge. Capirai se non gliel'ha dato. Lavorano entrambe per Caramell.- spiegò Alicia, affranta. -Possiamo venire?- domandò Lee, masticando il suo pollo a bocca aperta. -Sei disgustoso.- disse Alicia, schifata -Comunque no. Meglio di no. Mia madre torturerà me, non voglio che lo faccia anche con voi. Poi ci saranno tutti i suoi ospiti e...- -Ah, ti vergogni di noi.- disse Lee, offeso. -Di te sì.- ironizzò lei -Ragazzi, fidatevi. Non sarà divertente.- -E va bene, ci fidiamo; ma promettici che per il tuo compleanno farai due feste separate: una per noi ed una per gli amici di tua madre.- propose Angelina. -Affare fatto.-
La mattina dopo Lee venne chiamato nell'ufficio della Umbridge senza una ragione precisa.
Forse aveva scoperto dello Snaso?
Alicia era andata via il giorno prima e probabilmente Angelina non sapeva niente dell'essenza di Purvincolo.
-Si accomodi, signor Jordan.-
Lee entrò nell'ufficio della preside e deglutì a fatica. Quella faccia da rana gli metteva i brividi.
Solo quando si sedette, notò una figura vicino a lui.
La madre di Alicia.
-Signora Spinnet.- gracchiò Lee, impaurito ancora di più.
Le donne che odiava di più al mondo erano entrambe lì, vicine a lui.
-L'ho fatta chiamare perché ho saputo da Nora che lei è sempre in cerca di un lavoro. Questo lo apprezzo, signor Jordan, davvero. Conosco i suoi voti e sono felice che lei abbia capito che ha poche probabilità di trovare un lavoro adeguato con quei voti. Quindi Nora mi ha chiesto personalmente di lei per la sua festa.-
Lee si voltò verso la madre di Alicia e la fissò confuso. Quella donna aveva in mente qualcosa, ne era certo. Quel sorriso era inquietante e quegli occhi, così simili a quelli di Alicia, su quel volto gli incutevano un certo terrore.
-Ti serviva un lavoro ed io ho giusto bisogno di un cameriere.-
-Perché ha chiamato proprio me? Poteva avere un personale migliore.-
-Sei un amico di mia figlia. Le sto solo facendo un favore.- disse Nora Spinnet, sorridendo ancora.
-Signor Jordan, è una grande offerta.-
-D'accordo, accetto. Ehm... grazie.-
-Non puoi. Te lo proibisco. Assolutamente.- disse Angelina, chiudendo con uno colpo secco il baule di Lee e ponendo fine alla discussione. -Oh, andiamo, Angie, è solo una festa. Forse è cambiata ed ha capito che sono pur sempre un amico di Alicia e...- -Tu sei il suo ragazzo, Lee. Quella pazza l'avrà senz'altro scoperto e vuole punirti in non so quale modo!- sbottò Angelina, seguendolo per la stanza, mentre il ragazzo cercava un paio di calzini. -Angie ha ragione. La Umbridge era coinvolta, per cui non c'è niente di buono sotto. Dai retta a noi per una volta.- disse Katie, seduta a gambe incrociate sul letto di George. -Mi pagherà un sacco di soldi e sapete mi farebbero proprio comodo. Qualsiasi trucchetto avrà escogitato ci starò attento, okay? Ditemi un in bocca al lupo e facciamola finita.- disse Lee, prendendo il baule e facendo per uscire dalla stanza. -E proprio lì che stai andando, Lee, in bocca al lupo.- sbottò Angelina, ma il ragazzo aveva già sbattuto la porta dietro di sé.
-Poi dovrai prendere questi e servirli dopo lo champagne, chiaro?- concluse Nora, accompagnando il tutto sempre con quello strano sorriso. -Ho capito. Alicia è di sopra? Le vorrei parlare.- -Mia figlia è uscita al momento, però vorrei solo chiarirti una cosa. Sediamoci un attimo.- “Ci siamo” pensò Lee, accomodandosi sul divano e cercando di mantenere la calma. -Tu sei un dipendente qui. Mia figlia è l'ospite d'onore, per cui, vedi, non potrai parlare con lei per tutta la durata della tua permanenza qui. O non avrai alcun compenso, chiaro?- Lee annuì, confuso. -Perfetto.- -Scusi un attimo, la festa è per Alicia?- -Non lo sapevi?- Nora si alzò dal divano -Beh, sarà meglio iniziare a preparare tutto.-
Lee entrò nella sala principale a festa inoltrata, perché era stato relegato nelle cucine per più di un'ora. Quando vide tutto quello sfarzo, comprese la differenza di classe sociale fra lui ed Alicia. Lei era ricca, mentre lui era un ragazzo normalissimo con una famiglia normalissima. Servì molte persone illustri e famose, ma non vide traccia di Alicia. -Cameriere!- Quando Lee si voltò, il vassoio che teneva in mano non cadde per miracolo. Bradley Anderson spalancò la bocca e si girò verso i suoi amici, sbalorditi quanto lui. -Che ci fai qui, Jordan?- -Lavoro. Prendimi pure in giro se vuoi.- -Credevo che tu e Alicia vi foste lasciati.- disse Brad, confuso. -Che cosa? Chi te l'ha detto?- -Sua madre. Per questo siamo qui. Guardati intorno, ci sono solo ragazzi facoltosi e ricchi. Tutti qui per Alicia.- Lee ci mise meno di un minuto per capire che Anderson non mentiva. Come aveva fatto la signora Spinnet a scoprirli? Era stato Anderson? -Le hai detto tu che stavamo insieme?- -Mi credi così antipatico?- domandò Brad, offeso -No, non sono stato io. Mia madre mi ha detto che Nora lo sapeva da quest'estate. Vi ha beccati sin dalla prima volta, quando vi siete baciati qui.- Lee quasi si strozzò con la saliva. -E dov'è Alicia?- -Laggiù.- Lee seguì il dito di Anderson. Alicia era circondata da quattro ragazzi che la facevano ridere e le porgevano bicchieri colmi di Whisky Incendiario e champagne. Era nel suo mondo e lui non ne faceva parte. Il ragazzo si voltò, provando a cancellare l'immagine di un'Alicia così a suo agio e felice senza di lui e corse in cucina. La signora Spinnet entrò pochi minuti dopo. Fece cenno ai cuochi di uscire e lei e Lee rimasero soli. -Credevate davvero che non lo avrei scoperto? Vi siete baciati in casa mia! Non so cos'hai di speciale per fare impazzire entrambe le mie figlie, ma non mi piacevi come amico di Alicia figuriamoci come suo ragazzo.- il tono di disprezzo aumentò nel pronunciare quell'ultima parola. Lee fissò gli occhi della donna, stranamente coraggioso da rispondere. -Perché sono nero? É questo il problema?- -No. Tu non sei alla sua altezza. Guarda dove vive, a cosa è abituata. Tu non potrai darle tutto questo e non la renderai mai felice.- Lee stette in silenzio e deglutì a fatica. Aveva ragione su quel punto. Non aveva combinato niente in un anno e l'unico lavoro decente era arrivato solo per vendetta. -Separati starete meglio entrambi.- disse lei, uscendo dalla cucina e lasciandolo solo con i suoi pensieri. Quando Lee trovò la forza di tornare nella sala principale, lanciò un ultimo sguardo ad Alicia ed in quel momento lei si accorse di lui. Si congedò con i ragazzi e lo raggiunse. -Lee, che ci fai qui?- -Vuole una tartina, signorina?- domandò Lee, in tono formale. -Lee...- -Avevi detto che non ti saresti divertita.- sussurrò Lee, individuando la signora Spinnet e sperando che non lo vedesse parlare con la figlia. -É solo una festa.- -No, è un piano ben studiato da tua madre. Tutto questo è per te. Tutti questi ragazzi sono stati scelti da tua madre per te.- -Sai com'è mia madre. Non cambierà il fatto che io stia con te.- -Lei sa tutto, Alicia, e mi ha assunto come cameriere proprio per mostrare le nostre differenze. Non ti ho mai vista così distante come stasera.- Alicia era rimasta senza parole. -Carl, accompagna il signor Jordan fuori da casa nostra. Non ha rispettato i nostri patti.- disse la signora Spinnet, intromettendosi nella discussione. -Mamma!- -Alicia, per favore, comportati come ci si aspetta da una persona come te. Fortuna che i tuoi giorni ad Hogwarts stanno per finire, non dovrai più frequentare gente del genere.- -Mamma!!- sbottò ancora Alicia, furiosa. -Carl.- Il maggiordomo, impotente, dovette obbedire e Lee, prima di andare via, ebbe il tempo di sussurrare un'ultima cosa ad Alicia. -Sei bellissima stasera.-
Katie venne svegliata da Tamara quella mattina. La stava scuotendo da più di un quarto d'ora, a detta sua, ma lei aveva continuato a dormire come se nulla fosse. -Qual è il problema?- -I tuoi amici. Alicia e Lee stanno litigando davanti ad alcuni studenti del primo anno. Li stanno spaventando.- Katie sorrise. -Sono fatti così. Tra poco passerà tutto.- Tamara scosse la testa. -Credo che la questione sia seria, Katie. Chiama Angelina e provate a farli calmare. Grazie alle minacce di Suzanne, sono riuscita a fare andare via quasi tutti gli studenti. Fortuna che è domenica pomeriggio, altrimenti la Sala Comune sarebbe stata affollata.- Katie scese giù dal letto, incerta se andare a svegliare Angelina per un'altra litigata fra Alicia e Lee. Poi ci rifletté su. Alicia e Lee non avevano mai litigato seriamente da quando stavano insieme. Scese in vestaglia e si ritrovò proprio davanti ad Angelina che annuì e le fece segno verso Alicia e Lee, l'una di fronte all'altro, che litigavano come mai prima di allora. Tamara, uscita dietro Katie, richiamò Suzanne, intenta a mostrare un pugno agli ultimi studenti curiosi, che filarono via. Le due ragazze, rimaste le sole oltre Alicia, Lee, Angelina e Katie, augurarono buona fortuna alle altre due ed uscirono dal buco del ritratto. -Lee, è stata un'idea di mia madre. Io non sapevo niente!- -Lo so! Ma quelle parole le avevo già sentite da Anderson e solo ieri sera ho davvero capito il loro significato. Siamo troppo diversi, Alicia.- Katie lanciò uno sguardo ad Angelina, muta di fronte alla scena. -Quindi?- -Quindi è finita.- sussurrò Lee, ma le parole rimbombarono come se fossero state urlate. Katie si portò le mani alla bocca, sconvolta. -Non dici sul serio.- mormorò Alicia, scuotendo la testa. -Alicia... - Lee provò ad avvicinarsi, ma lei lo respinse. -Vengo punita per avere una madre fuori di testa? E la fenice, te la sei dimenticata?- disse lei, prendendo la collana in mano. -No, ma forse sono stato troppo ottimista. Fino a quando non avrò più fiducia in me stesso e non sarò una persona più adatta a te, non possiamo stare insieme.- -Lee, ti prego.- Alicia non avrebbe mai pianto davanti a tutti, ma Angelina vedeva che si stava trattenendo. Gli occhi erano lucidi e le labbra tremavano pericolosamente. -Mi dispiace.- Lee abbassò lo sguardo, triste quanto Alicia. -Sono innamorata di te.- mormorò la ragazza, ma anche quella volta l'effetto fu come uno scoppio di una bomba. Lee rialzò lo sguardo. -Non farmelo ripetere, ti prego.- Katie quasi cadde per terra e ad Angelina spuntò un sorriso amaro sul viso. Forse neppure quello sarebbe servito. Angelina non aveva mai visto Lee così serio. Lee sorrise appena ed un guizzo di felicità gli passò negli occhi. -É strano, vero? Abbiamo iniziato e concluso la nostra relazione con una dichiarazione.- -É strano che tu voglia dire solo questo. Lo sai quanto sia stato difficile per me dirt...- -Non bastano più quelle parole, purtroppo.- Alicia passò da triste ad arrabbiata. -Con questo commento finisce anche la nostra amicizia. Non voglio vederti mai più.- Lee fece finta di non preoccuparsene e fece spallucce. -Tra pochi mesi la scuola finirà e sarai accontentata.- Alicia corse fuori dalla Comune e Angelina e Katie non seppero cosa dire. -Mi spiace, Angie.- fu la sola cosa che Lee riuscì a dire, prima di rifugiarsi nel suo dormitorio. -E adesso che facciamo?- sussurrò Katie, sconvolta. Angelina stette diversi minuti in silenzio -minuti in cui Katie continuava a camminare per la Sala Comune in agitazione- poi, finalmente, parlò. -Ci dividiamo e parliamo con entrambi; ma ho paura che non funzionerà, pulce.- -Non dire così, Angie! Io e te possiamo farcela, anche da sole.- Angelina non replicò, ma continuava a rimanere della propria idea. -Io parlo con Lee, tu con Alicia.- propose Katie ed ad Angelina scappò un sorriso. -Toccano sempre a me i lavori più difficili.-
Quando Angelina vide l'amica perse tutte le belle parole che si era preparata. Alicia non stava piangendo, ma l'espressione del suo viso era talmente triste che Angelina quasi non la riconobbe. -Non avevo mai notato questo corridoio. È piuttosto buio.- disse Angelina, mentre Alicia alzava lo sguardo verso di lei. -Non mi va di parlare, Angie. Non sono proprio dell'umore per una delle tue sedute.- -Si può sapere cos'è successo tra te e Lee? Fino a ieri eravate inseparabili.- continuò Angelina come se l'amica non avesse detto niente, sedendosi per terra accanto a lei. -Chiedilo a mia madre.- -Cioé?- Alicia sospirò e scosse la testa. -Lascia stare, okay? L'unica cosa importante è che per colpa sua tra me e Lee è finita, per cui andrò avanti fino alla fine dell'anno e poi... Succederà quello che deve succedere.- -Che intendi dire, Alicia? Che non starai più con noi?- domandò Angelina, tesa. Alicia continuò a fissarla e soppesò per un attimo le parole dell'amica. -Non provarci. Non farò finta di niente per non distruggere ulteriormente il gruppo. Fred e George se sono andati per un motivo molto più stupido del mio, per cui non mi farai cambiare idea.- -Non voglio farti cambiare, solo farti ragionare. È doloroso quello che è successo e ti capisco, ma...- -Mi capisci?- Alicia si alzò in piedi, furiosa -Come puoi capirmi se la persona di cui sei innamorata ricambia i tuoi sentimenti?- -Lee non ha detto di non amarti, ha detto che per ora non basta.- la corresse Angelina, provando a tranquillizzarla. -Non m'interessa cos'ha detto o cos'ha pensato. Mi ha lasciata e mi va bene, lo accetto; ma non pensare che rimanga con voi come se niente fosse successo. Ti serve una mano per i M.A.G.O? Ti aiuterò. Katie ha bisogno di me? Ci sarò.- Alicia prese fiato -Ma Lee... non riuscirei a guardarlo negli occhi.- Angelina la fece sedere nuovamente e l'abbracciò. -Se vuoi sfogarti, puoi farlo.- -In questo momento vorrei uccidere qualcuno. Posso farlo?- Angelina sorrise. -Le lacrime sono legali, Alicia.-
-Lee! Vuoi smetterla di soffocarti con il cuscino? Mi sembri Oliver.- Lee alzò la testa dal cuscino e la guardò in cagnesco. -Non volevo soffocarmi, stavo solo cercando di dimenticare.- -Dimenticare Alicia? È un po' difficile.- Katie gli si sedette accanto -Allora che è successo? È scoppiata la seconda guerra magica?- -Secondo te sono un idiota? Perché ho lasciato una ragazza come lei?- Katie si morse il labbro. -Sono una cattiva amica se rispondo di no? Credo che il tuo sentirti inferiore ti stia influenzando troppo la vita, quindi fino a quando non avrai un po' più di autostima dovrai fare qualcosa per migliorare.- Lee fece per rispondere, ma Katie lo bloccò. -E forse tutto questo faresti meglio a farlo lontano da Alicia.- -Quindi stai dalla mia parte?- -Sono stufa di dovermi sempre schierare. No, non sto dalla parte di nessuno. Questo è solo il mio pensiero, anche se Alicia non sarà d'accordo.- -Non mi perdonerà mai, vero?- Katie scosse la testa. -Mai.-
Nel periodo successivo Angelina, Lee ed Alicia furono impegnati con lo studio per i M.A.G.O e nessuno ebbe più il tempo di fare altro. Alicia trascorse molto tempo in Biblioteca e, ogni volta che vedeva entrare Lee ed Angelina insieme, usciva di soppiatto e si rifugiava nel dormitorio. Lo studio era pesante per chiunque, ma per Lee si rivelò quasi impossibile. Tra i pensieri che aveva per la testa e la sua poca propensione allo studio, il ragazzo non riusciva a concentrarsi per più di un minuto. -Lee, per favore, devi provarci, okay? Non puoi farti bocciare.- -Perché no? Tutti se lo aspettano da me, non vorrei deludere nessuno.- Angelina alzò gli occhi al cielo. -Proprio per questo ti devi impegnare. Vuoi dare la soddisfazione a tutte quelle persone che ti credono un buono a nulla?- Lee sbuffò, non sapendo bene cosa rispondere. -E va bene, allora. Ci proverò.-
Alicia era seduta nella Sala Comune con Hilary, Claire e Sinead -le sue altre compagne di stanza- quando alzò lo sguardo dal libro di Pozioni perché si sentiva osservata. -Bradley. Spero che tu stia scherzando.- Brad, per tutta risposta, fece segno alle tre ragazze che si allontanarono in silenzio. -Uao.- commentò Alicia, fingendosi colpita -Hai un certo ascendente su certe ragazze. Su un certo tipo di ragazze.- -Ho capito che mi odi, sai?- disse lui, sedendosi accanto a lei come se non gli importasse -Ma vorrei prima chiarire che sono qui solo perché hai seriamente bisogno di un amico.- -Davvero? E da cosa l'hai capito?- domandò lei, ironica. -Stai con quelle tre. Tu odi quelle ragazze, forse più di quanto odi me.- -Difficile, molto difficile.- Bradley le si avvicinò e, a bassa voce, continuò il suo discorso. -Tua madre si è comportata malissimo. Avevi ragione tu su di lei e sono stato un idiota a non crederti.- -No, sei stato un idiota in generale. Comunque non m'importa più sapere la tua opinione. Ho chiuso con te, ricordi?- Brad annuì. -Certo che sì. Volevo chiarire con te da quella volta che mi hai picchiato, ma avevo troppa paura che avresti frainteso. Ho sbagliato, lo so, e forse ho veramente capito cos'intendevi.- Alicia lo fissò con perplessità, chiuse il libro con un tonfo secco e si accomodò meglio sulla poltrona. -Spiegati.- Brad sorrise, felice di aver ottenuto finalmente la sua attenzione. -Tu sai meglio di me com'è il nostro mondo. Siamo cresciuti in mezzo ai pregiudizi ed educati come se fossimo i migliori. Tu eri come me prima di incontrare il tuo gruppo. Io non ho avuto la fortuna di trovare amici che mi aprissero gli occhi e mi chiarissero realmente la mia posizione nel mondo. Sono sempre stato assieme a persone come me, Purosangue o ricconi come me. Per questo i tuoi amici mi sono sembrati sempre strani e fuori posto accanto ad una come te e per questo Lee mi sembrava così poco... adatto a te.- concluse lui, provando ad essere il più sincero possibile. Alicia lo guardò dritto negli occhi -una volta George le aveva confidato che gli occhi rivelano sempre l'intenzione di una persona- e poi prese parola. -Mi stai facendo questo discorso perché mi sono lasciata con Lee?- -No. Grazie a tutta questa storia ho capito che non voglio diventare come loro, come i nostri genitori. Mi piacciono i miei amici, ma la tua amicizia mi aiuterebbe a mantenere i piedi a terra. Sii tu il mio gruppo. Aiutami a cambiare.- Bradley si guardò attorno, ansioso. -Se accetto, non dovrai mai vergognarti di uscire non solo con me, ma anche con i miei amici. Eccetto Lee, ovviamente.- Bradley annuì ed Alicia sorrise. -Benvenuto nel mio gruppo, Anderson.-
Spiegazioni, varie ed eventuali: Oh, beh, rieccomi qui *-* Questo capitolo non mi piace proprio! E non parlo solo di quello che succede nella storia, ma proprio in generale, perché a breve finirà l'ultimo anno di Angelina, Lee ed Alicia e dovranno entrare nel mondo del lavoro e degli adulti. Fa strano anche a me, sì. A mano a mano scrivo qualche dettaglio in più sugli elementi del secondo gruppo di Katie, dato che durante il suo ultimo anno starà spesso con loro. Per cui, come tutti i gruppi che si rispettino, avranno dei problemi anche loro che coinvolgeranno anche la nostra pulce, oltre ai suoi soliti con Oliver. E, cosa importante, visto che dai prossimi capitoli ci sarà solo più una persona del gruppo ad Hogwarts, ci sarà un grande ritorno. Oliver, appunto <3 Ora che vi siete fatti un'idea di Bradley, passo a spiegare le sue motivazioni. No, non è pazzo e non cambia il suo atteggiamento così all'improvviso, ma c'è una logica sotto (almeno per me xD). Bradley è cresciuto in una famiglia Purosangue, possiamo dire alla pari di Malfoy. E sarebbe diventato come lui, se non avesse compreso, anche grazie ad Alicia, di essere una persona orribile. Lui non vuole essere come i suoi genitori, vuole cambiare e, benché il suo dissapore con Lee nasca più che altro per il suo interesse verso Alicia, sa di aver sbagliato a dirgli quelle cose. Che dirvi di Lee ed Alicia? Il problema dell'autostima di Lee è un problema che deve affrontare e superare. Le parole di Brad lo avevano scosso un po', ma quelle della madre di Alicia, associate alla vista della ragazza così perfetta nel "suo" mondo, l'hanno proprio devastato. Il prossimo sarà l'ultimo capitolo del loro settimo anno ç_ç E' già passato così tanto tempo? Grazie a tutti coloro che continuano a leggere questa storia. Siete unici <3 Un bacione ^-^
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Capitolo 24 *** Capitolo 23 ***
Capitolo 23
I M.A.G.O arrivarono in fretta e in fretta finirono. Alicia ebbe una sorta di crisi isterica prima delle ultime prove, ma, una volta data un'occhiata alle domande, aveva cominciato a tranquillizzarsi. Angelina aveva avuto qualche difficoltà con alcune risposte, ma non si preoccupava molto del risultato finale. Voleva solamente concludere quegli ultimi esami della sua vita, prima di dedicarsi completamente al Quiddich. Lee non ebbe la stessa fortuna. Trovò grossi problemi con alcune domande, ma per il resto sperò di essersela cavata o, se così non fosse stato, avrebbe abbandonato Hogwarts proprio come i gemelli. Ciò che era accaduto alla McGranitt e ad Hagrid fece il giro della scuola in poco tempo e Alicia, Angelina e Lee iniziarono a desiderare che la scuola finisse presto. Senza Silente e la McGranitt, i Grifondoro avevano perso quasi tutti i loro alleati. Katie passò sempre meno tempo con il resto del gruppo, dedicando la maggior parte del tempo alle sue amiche, intente a farle dimenticare Oliver. Alicia, d'altra parte, superato il terrore per gli esami, trascorse gli ultimi giorni in compagnia di Bradley e, stranamente, il loro rapporto riprese come se non avessero mai litigato. Rimasti soli, Angelina e Lee passarono molto tempo a parlare dei gemelli, delle carriere future e dell'estate. -Quest'estate sarà molto diversa, non credi?- domandò Angelina la penultima sera, sdraiata sul letto di Fred, mentre Lee era intento a scrivere una lettera. -Già. La prima estate da adulti. Avremmo potuto trascorrerla tutti insieme, magari facendo un bel viaggetto e, invece, per colpa mia...- -Ah, smettila, Lee!- lo interruppe Angelina -Lascia stare.- -I gemelli mi uccideranno. Ho diviso il gruppo e ho rattristato te. Mi uccideranno.- ripeté, rabbrividendo all'idea. Angelina sorrise. -Naa, non è vero. Loro hanno contribuito alla divisione del gruppo, per cui si sentiranno in colpa anche loro.- -Almeno qualcuno sarà felice quest'estate.- disse lui, guardando la ragazza in modo allusivo. Angelina, imbarazzata, sorrise di nuovo e finse di trovare molto interessanti le tende del letto a baldacchino. -Te la meriti la felicità, Angie. Tutti noi ce la meritiamo.- La ragazza provò a non notare la nota triste nella voce di Lee. -É strano, ma credo che questo posto mi mancherà. Era una seconda casa e mi sentivo sempre protetta qui.- -Vero. A parte le lezioni e Piton, credo che il prossimo anno sarà dura non tornare.- Angelina si asciugò gli occhi, di colpo nostalgica. -Ne abbiamo passate tante insieme e anche questa stanza mi ricorda un sacco di cose. La prima volta che mi sono sdraiata sul letto di Fred ho appiccato un piccolo incendio con la bacchetta, ricordi?- Lee scoppiò a ridere. -Me l'ero dimenticato! Quando è stato, al terzo anno?- Angelina confermò con la testa. -Sì, quell'anno è stato un delirio se non ricordo male. Oliver e Katie erano appena entrati nel gruppo e tu e i gemelli temevate di aver trovato un altro rivale nel Capitano.- -Ehi, Oliver piace un sacco alle ragazze, anche se non ne capisco il motivo. Dopo averlo conosciuto bene, però, abbiamo capito che non c'era nulla da temere. Tonto era e tonto è rimasto.- Angelina rise forte e Lee la seguì subito dopo. -Sai un'altra cosa strana? Non riesco a ridere pienamente sapendo di essere solo io e te nella stanza.- disse la ragazza, poi, prima che Lee potesse fraintendere, -Non che con te non mi diverta, ma mi mancano le battutine dei gemelli, la risata contagiosa di Oliver, i sorrisi radiosi di Katie e i commenti sarcastici di Alicia. Mi fa strano non essere qui con gli altri a parlare del passato.- -Anche a me.- disse Lee, sbuffando -Ma le cose cambiano, Angie, e purtroppo non possiamo farci niente.- -Sono convinta che il nostro gruppo supererà anche questa, Lee. Siamo forti noi.- Lee le mostrò un sorriso tirato. -Il terzo anno. Sai cos'avrei dato al terzo anno per poter stare in una stanza da solo con te come adesso?- disse Lee, senza un motivo preciso -Penso che avrei venduto anche mia madre.- -Addirittura!- rise Angelina, divertita. -Ero stracotto di te, anche se non volevi credermi.- -Ti credevo, certo che ti credevo, ma i gemelli...- -I gemelli.- Lee le lanciò uno sguardo -Sei sempre stata in mezzo a loro ed era per questo che, quando l'ho capito, ho lasciato perdere.- -Non l'hai fatto perché eri troppo preso a litigare con Alicia?- Lee alzò gli occhi al cielo. -Ti ha raccontato anche quello? Comunque, il motivo è stato anche un altro. C'era qualcosa nel tuo sguardo quando li guardavi. Anche il tuo sorriso era ed è ancora diverso quando stai con loro. Sembri quasi... completa assieme a loro.- Angelina sorrise, un po' imbarazzata da quella strana visione che Lee aveva di lei. La ragazza non si era mai accorta di cambiare sorriso o sguardo quando era circondata dai gemelli, le era sempre parso di comportarsi in maniera normale. -Non devi prenderla a male. Penso di avere lo stesso sguardo quando guardo Alicia.- ammise Lee. L'imbarazzo oramai era scemato. Angelina era la sua mamma, non lo avrebbe mai preso in giro per una confessione del genere. -Non l'ho mai notato, a dire il vero. Da quando state... stavate insieme, raramente avevo il tempo di vedere i vostri atteggiamenti.- -Ne sono successe tante da allora, non potevi stare dietro alla nostra storia.- -Ho perso un po' il mio ruolo da mamma nel l'ultimo periodo, vero?- domandò lei, un po' infelice della cosa. -Ci hai solo lasciato spiccare il volo, Angie. Hai capito che abbiamo sempre meno bisogno del tuo aiuto, ma non per questo sei meno importante. Ora devi essere capace di lasciare andare anche Katie.- Angelina annuì. -Credo di aver fatto abbastanza per voi.- Lee sorrise. -Certo che hai fatto abbastanza! Noi ti adoriamo, ricordi?-
-Sta arrivando Katie, Leanne.- sussurrò Daphne, dando una gomitata all'amica che alzò lo sguardo dal suo libro. Entrambe le ragazze erano con Christopher, sedute accanto al lago. Quando anche lui notò l'amica avvicinarsi accennò un sorriso. -Era ora che si decidesse. Leanne, mi raccomando...- -Zitto, Chris! Voi andate, voglio parlarle da sola.- Daphne annuì e trascinò via con sé Christopher, ancora offeso per essere stato interrotto. -Ciao.- Leanne ricambiò il saluto e le fece cenno di sedersi con lei. -Chi inizia?- domandò Katie, intimorita. -Io.- proruppe Leanne, torturandosi le mani -Mi dispiace così tanto, Katie. Sono stata una persona cattiva, me l'hanno ripetuto anche gli altri, ma ero convinta di aver ragione.- -Calmati, forse...- -No, aspetta, non ho finito.- Leanne prese un respiro profondo e provò a chiarire il suo punto di vista -Come ti saresti sentita se il ragazzo che credevi ti amasse fosse venuto a casa tua, un giorno, per lasciarti così, su due piedi? Conoscevo a malapena Alicia e Lee mi aveva sempre confermato che erano solo amici, anzi più nemici che amici. Ed io, come una stupida innamorata, gli ho creduto e quando ho saputo tutta la storia mi sono sentita non solo tradita da lui, ma anche dalla mia migliore amica. Forse più che lui, volevo punire te.- Katie fece segno che aveva capito e aspettò che l'amica ebbe davvero finito, prima di parlare. -Allora abbiamo sbagliato entrambe. L'anno scorso, come quest'anno, me ne sono capitate di tutti i colori. E non parlo della mia solita sfortuna con i Bolidi, parlo del mio gruppo e del nostro. É sempre stato difficile per me conciliare i due gruppi, perché io vi voglio bene, davvero, ma loro...- -Già, loro.- confermò Leanne, come se avesse espresso tutto. -Sono anzitutto la mia famiglia, qui ad Hogwarts. Alicia è come una sorella, Angie come una mamma, i gemelli alternano il ruolo di genitore ed amici fraterni. Lee è un fratello unico ed Oliver... -Katie arrossì, mentre Leanne rideva sotto i baffi -Anche lui è come un fratello.- -Poi i problemi dei FAG mi hanno coinvolto più del previsto, Oliver mi ha dato e continua a darmi non pochi grattacapi, per cui ti ho un po' abbandonata, ecco. Tamara e Suzanne saranno state delle ottime sostitute, ma forse avevi bisogno solamente della tua migliore amica, quindi ti chiedo scusa.- Leanne l'abbracciò di getto, senza nemmeno accettare le scuse. -Ti voglio bene, Katie, e ti prometto che la prossima volta mi comporterò decisamente meglio.- -Idem. Solo... è stato stranissimo vederti piangere per me. Di solito la piagnucolona sono io. Avrei voluto consolarti, ma ero così arrabbiata.- -Il tuo gruppo ti ha fatta crescere più di quanto immaginassi. Il prossimo anno tutti noi lavoreremo al massimo per far sì che tu non ti senta sola, d'accordo?- Katie sciolse l'abbraccio. -Grazie.- -Senti, ma davvero la cotta per Baston non ti è ancora passata? Non pensi sia ora di cambiare obiettivo?- -Ehi, io sono come Chris. Continua a provarci con te, benché tu gli abbia detto di no un sacco di volte.- -Vuoi davvero paragonarti ad un tipo come lui? Sei disperata, ragazza mia.- -Già, anch'io sono contenta di poter di nuovo parlare con te.-
-Fai i bagagli?- Alicia ripiegò con cura la gonna e la mise nel baule assieme alle altre. Angelina, senza attendere una risposta, si sedette sul proprio letto e stette a guardarla. -Tu non li fai?- domandò Alicia, continuando a piegare la sua roba, ora con la bacchetta. -Li ho fatti ieri, assieme a L... Li ho fatti ieri.- ripeté Angelina, mordendosi la lingua per la sua sbadataggine. -Puoi nominarlo, eh. Non è che se non dici il suo nome, io magicamente mi dimentico di lui.- -Hai fatto pace con Bradley, o sbaglio?- Alicia annuì, decidendo di finire di fare il baule in un altro momento. Si sedette sul letto di Angelina, di fronte a lei. -É venuto da me, chiedendomi scusa per il suo comportamento. Ha capito di aver sbagliato e mi ha rivelato di aver paura di diventare come mia madre e come i suoi genitori. Lo sto aiutando a diventare più umano.- -E tu credi davvero alle sue parole? Potrebbe benissimo essere una tattica.- -É vero, ma ho deciso di fidarmi. Se dovesse prendermi in giro, lo trasfigurerei in... cacca di Doxy o qualcosa del genere.- Angelina scoppiò a ridere. -Ne saresti capace, in effetti.- -Lui come l'ha presa? Riguardo a Brad?- Angelina perse il sorriso. -É Lee, come vuoi che abbia reagito? Non mi ha detto niente di esplicito, ma penso che creda che Bradley sia il ragazzo giusto per te, che sia più adatto di lui.- Alicia non rispose, riflettendo su qualcosa che Angelina non comprese. -Farai con Bradley il tuo ultimo viaggio sul treno?- -Sì. Preferisco decisamente lui ed i suoi amici piuttosto che quelle tre vipere. Non le ricordavo così odiose, giuro. E pensare che una volta anch'io ero così.- -Ma sei cambiata, questo è l'importante. Senti, non so come chiedertelo, ma potresti, solo per questa volta, far finta di niente?- Alicia aggrottò la fronte, non capendo il discorso dell'amica. -Fai il viaggio con noi, Alicia, per l'ultima volta. Lee non ti creerà problemi, gliene ho già parlato e Katie ne sarebbe davvero felice.- -Angie, non ce la faccio. É già difficile vederlo nei corridoi e ora come ora evitarlo è la cosa migliore per me.- -Uff, a volte vorrei davvero che tu fossi un po' più simile alla pulce. Perdonare non è un peccato.- Alicia s'indispettì. -Lee si è comportato malissimo nei miei confronti, per cui scusa se, prima che pensare a te e al tuo stupido gruppo, penso a me stessa. Io non sono come Fred e George, Angie, io non te la darò sempre vinta come fanno loro.- -Anch'io avevo una situazione complicata l'anno scorso, ma questo non mi ha impedito di lasciare il gruppo.- -Aggiungici un chissene frega e avrai la mia risposta. Io e te siamo molto diverse, per cui non farmi un paragone del genere. Il problema, l'anno scorso, era in gran parte tuo. Hai questa strana ossessione dei gemelli, che mi pare impossibile che tu abbia davvero scelto.- -Non parli sul serio. Lo so che quando sei arrabbiata con qualcuno, dici tutto quello che ti passa per la testa, anche se non lo pensi. Parli così solo per ferirmi.- -No, questo lo penso davvero. Sei mia amica, Angie, ma questo non vuol dire che non ti dirò quello che ho in testa già da tempo. Il gruppo ha iniziato a dividersi in gran parte per colpa tua, per cui ora sono io a lasciarvi per un po'. E tu non puoi proprio farci niente.- Angelina non rispose, riflettendo sulle parole dell'amica. -Allora ci salutiamo adesso?- Angelina non aveva voglia di litigare con Alicia l'ultima sera e sapeva bene che la ragazza aveva solo bisogno di stare un po' da sola a pensare. -Buone vacanze, Angie.- -Buone vacanze.- Angelina uscì dal dormitorio, per la prima volta felice di non dover più rimettere piede ad Hogwarts.
-Eccoci qui, il nostro ultimo viaggio! Sono l'unico così entusiasta della cosa?- Lee saltò sul sedile, guardando fuori dal finestrino, euforico. -Perché non vedi l'ora di allontanarti dall'ombra cupa che emana Alicia. Katie, sorridi, dai.- disse Angelina, guardando l'amica che, triste, li fissava come se non li avrebbe mai più rivisti. -Mi sembrerà assurdo essere ad Hogwarts senza di voi. Promettetemi che mi scriverete. Non ogni giorno, ma spesso.- -D'accordo, d'accordo.- concesse Lee -Ma dov'è la signora dei dolcetti? Ho fame!- -Ha sostituito Fred in “persona con meno tatto”.- disse Angelina, facendo sorridere Katie. -Facciamo un gioco?- propose la più piccola. -In tre non sarebbe divertente. Chiama anche le tue amiche, pulce.- disse Lee, sbadigliando. Angelina scosse la testa, rassegnata. -C'è Leanne con loro. Credi davvero che vorrebbe vederti?- -Ah.- Lee si mise un mano sul cuore, scenico -Perché tutte le ragazze mi odiano?- -Perché le scarichi sempre prima di raggiungere l'anno?- disse Angelina, ironica. -É vero! La maledizione del primo anno!- -Piantatela, vi prego. Dai, pulce, chiama anche i tre tizi che girano con le tue amiche. Come si chiamano?- Lee ci pensò su -Paul, Finn e C...- -Christopher.- -Già, già, lui.- -Non credo che Leanne vorrà vederti.- disse Katie. -Proviamo. Almeno potremo fare un gioco come si deve.- -D'accordo, vado.- Katie sgusciò via dallo scompartimento e Angelina si voltò verso il ragazzo. -Il fatto che tu voglia far venire qui Leanne, non ha a che vedere con il fatto che lo scompartimento di Brad ed Alicia sia proprio davanti a quello di Leanne, vero?- -Come puoi pensare una cosa del genere? Che razza di persona pensi che io sia? Voglio solo conoscere i nuovi noi. D'altronde il prossimo anno saranno loro a prendersi cura della pulce, no?- -Non ti credo, per cui smettila di provare a convincermi.- -Scettica.- bisbigliò Lee, però sorrideva. -Guardate chi sono riuscita a portare!- Katie entrò per prima, dietro di lei fecero il loro ingresso Tamara, Paul, Suzanne, Agnes e Daphne. -Leanne ha detto che se non la sentiva e, ovviamente, Chris è rimasto con lei.- chiarì Katie, facendo sedere i suoi amici. -Finn?- domandò Angelina, ma Tamara, da dietro Suzanne, le fece segno di no con la testa e la ragazza ammutolì. Suzanne non mutò espressione. -Bene, che gioco facciamo?- -Idea!- se ne uscì Daphne, come se fossero tutti amici da sempre -Obbligo o verità. Suzanne è cresciuta in un orfanotrofio babbano e vi spiegherà le regole.- -Annuncialo a tutto il mondo, mi raccomando.- grugnì Suzanne -É facile come gioco. Lo dice la parola stessa. Si sceglie o obbligo o verità.- -Sei brava con le spiegazioni.- si lasciò scappare Lee e Suzanne quasi lo azzannò. -Non è colpa mia se sei stupido.- -Okay, facciamo un giro prova, allora.- disse Tamara, mentre Paul faceva rilassare Suzanne -Agnes, obbligo o verità?- Agnes sobbalzò, spaventata e poi si rilassò l'attimo dopo. -Verità.- -Ci avrei giurato.- sussurrò Suzanne, sorridendo. -Con chi ti stai scrivendo ultimamente?- Agnes arrossì e Suzanne iniziò a tossire rumorosamente, mentre Paul le dava delle pacche sulla schiena. -Io...- Agnes, imbarazzata, cercava aiuto in Suzanne, intenta ancora a riprendere fiato. -Dai, Agnes, siamo tra amici!- disse Lee, come se nulla fosse. -Si chiama Simon e ci siamo conosciuti la scorsa estate. All'inizio ci scrivevamo solo una volta al mese, ma adesso abbiamo intensificato il rapporto.- -Rapporto!- ripeté Daphne, divertita. -Okay, Agnes tocca a te.- La ragazza si voltò subito verso Suzanne che scosse la testa, categorica. -Obbligo o verità, Mantis?- -Obbligo.- disse subito lei, mentre Angelina e Lee ripetevano “Mantis”, straniti. -Codarda.- disse Daphne tra i denti e Suzanne quasi le si scagliò addosso. -Paul, tienila.- pregò Tamara, mentre Lee ed Angelina guardavano la scena incantati. Era strano vedere i rapporti e le interezioni di un gruppo così diverso dal loro. -Ti obbligo a fare quello che ti avevo suggerito di fare qualche mese fa.- -Il gioco non funziona così.- si lamentò Suzanne, incrociando le braccia al petto. -Ci state escludendo!- sbottò Katie, mentre Suzanne scosse la testa e continuò. -Daph, obbligo o verità?- -Verità.- Suzanne sorrise, maligna. -Ci hai mai provato con Chris?- -Perché me lo chiedi?- -Perché, qualche settimana fa, l'hai fatto passare come un affamato, quando tutti noi ben sappiamo quanto adori Leanne.- -Questo gioco lo facciamo ogni volta che abbiamo un problema.- chiarì Paul all'orecchio di Angelina e Lee -Soprattutto per questo Leanne e Chris non sono venuti.- -E perché Finn non è venuto?- chiese Lee, curioso. -Guai tra lui e Sue.- Angelina e Lee si guardarono, ancora più interessati all'argomento, ma non chiesero più niente. -Bene, adesso che abbiamo capito che, sotto l'effetto dell'alcool, sono molto affettuosa.- -Non solo sotto l'effetto dell'alcool.- la interruppe Suzanne, convinta. -Tocca a me.- disse Daphne, come se non l'avesse sentita -Lee, obbligo o verità?- -Ehm, verità?- -Non è una domanda così difficile.- Lee sorrise. -Verità, allora.- -Perché hai lasciato Alicia Spinnet?- Agnes si coprì il viso con le mani, mentre Tamara e Paul si scambiarono un'occhiata strana. Angelina e Katie fissarono Daphne, sconvolte. -Mamma mia, come non ti sopporto.- disse Suzanne, senza peli sulla lingua. Daphne fece finta di non notare nessuna delle reazioni ed attese la risposta di Lee, sfidandolo con gli occhi. -Beh, sarebbero fatti miei, in teoria.- -Ma in pratica è un gioco, quindi...- -Eravamo troppo diversi, okay? A fatica andavamo d'accordo come amici, per cui...- -Non devi darle spiegazioni. Lasciala perdere.- disse Suzanne, alzandosi in piedi -Bene, il gioco è finito. É stato davvero divertente. Ciao.- La battutina ironica fece sorridere Paul, Tamara e Katie. Angelina continuava a guardare Daphne che percorreva con lo sguardo ogni persona nello scompartimento. -Scusatela, Mantis ha un caratterino un tantino difficile.- ammise Agnes. -Tranquilla, ne abbiamo una simile nel nostro gruppo.- disse Angelina, sorridendole incoraggiante. Agnes annuì, si scusò ancora, e seguì Suzanne fuori dallo scompartimento. -Beh, vi porto via i miei cuccioli. Mi dispiace tanto, ma è difficile gestirne sette.- -Ti capisco.- ammise Angelina e salutò con un sorriso Tamara che trascinò Daphne e Paul lungo il corridoio. -Kat, rimani qui?- Katie annuì. -Ci vediamo dopo.- -Va bene. Ciao, ragazzi.- Rimasti soli, Angelina scoppiò a ridere all'improvviso. -Angie, tutto bene?- Angelina scosse la testa e continuò a ridere, senza ritegno. Quando ruzzolò giù dal sedile, Katie sorrise. -Proprio come ai vecchi tempi!- -É impazzita, pulce! Lascia perdere i ricordi e aiutami a farla tornare in sé.- -Finché si diverte, falla ridere.- disse Katie, mentre Angelina continuava a sghignazzare. Lee e Katie dovettero attendere diversi minuti, prima che l'amica si riprendesse. -Che diavolo è successo?- domandò Lee, curioso. -Ed io pensavo che il nostro gruppo avesse dei problemi. Cioé, li avete visti? Giocano a quel gioco quando hanno dei problemi! Merlino, noi ci urliamo addosso a vicenda, ma almeno parliamo!- -Quello è il mio secondo gruppo, Angie, potresti non insultarlo?- -Katie, tranquilla, loro sono adorabili, davvero. É solo che... sono strani forte.- -Questo è vero.- ammise Lee -Paul sembra simpatico, ma è stranamente criptico.- Katie annuì, dandogli ragione. -Suzanne è spaventosa, giuro. É violenta! Peggio di Alicia.- continuò Angelina, emettendo un principio di risata. -Daphne è decisamente insopportabile, ma ha fegato, lo ammetto.- aggiunse Lee, sudando ancora freddo per la domanda postagli dalla ragazza. -E Agnes e Tamara?- chiese Katie, curiosa di vedere l'altro gruppo con gli occhi dei suoi amici. -Una è eccessivamente silenziosa e timida. Non sarebbe resistita nel nostro gruppo.- disse Lee, prima che Angelina potesse rispondere -Tamara mi piace. Sembra molto matura e razionale. É la loro mamma, come Angie, ma non è assolutamente un maschiaccio.- -Grazie.- ribatté ironica Angelina. Mentre il treno continuava a viaggiare, nel suo scompartimento Alicia fissava le campagne inglesi scorrerle di fronte agli occhi. E intanto pensava ai suoi anni passati ad Hogwarts con nostalgia. -Ehi, tutto okay?- Alicia sobbalzò e si voltò verso Bradley. I suoi amici, Henry e Phil, sgranocchiavano Cioccorane, mentre chiaccheravano delle loro recenti conquiste. -Sì, sto bene.- -Oh, la fredda donna di ghiaccio si è sciolta un po'?- scherzò Brad, arruffandole i capelli -Hogwarts mancherà a tutti, tranquilla.- -Non sarà solo la scuola a mancarmi, Brad.-
-Avete tutto?- domandò Angelina rivolta a Katie e Lee che annuirono. -Bene, chi vi viene a prendere?- -Mio padre, purtroppo.- pigolò Lee. Suo padre aveva il vizio di ripetergli sempre che, un giorno, avrebbe ereditato la sua attività e forse il momento era arrivato, dopotutto la scuola era finita. -Non so di chi sia il turno. Forse mio padre, boh.- I genitori di Katie erano separati dalla nascita di Sam. Katie ed il fratello vivevano a casa della madre, che lavorava a Diagon Alley, mentre il padre viveva in un piccolo appartamento che usava di rado, dato che lavorava all'estero. -D'accordo, allora aspetti... Fred, George!- Katie e Lee si girarono di scatto e sorrisero alla vista dei gemelli. Angelina corse loro incontro e li strinse in un abbraccio affettuoso. -Merlino, quanto mi siete mancati!- -Anche tu, Angie, un sacco.- rispose Fred, mentre George, dopo averle baciato una guancia, li lasciava soli per dedicarsi a Katie e Lee, ancora immobili vicino alla banchina. -Sono arrabbiata con te, Fred. Ti sei comportato malissimo e... Cosa stai facendo?- sbottò lei, mentre lui le baciava i capelli, poi la fronte ed il naso. -Non vuoi sapere perché sono arrabbiata?- -Dopo.- disse Fred, dandole un dolce bacio che fece dimenticare ad Angelina ogni cosa.
-Cosa sono queste?- chiese Lee, toccando lo strano giubbotto di George e vedendo che Fred ne aveva un uguale. -Giacche di pelle di drago, perché gli affari vanno a gonfie vele. Ma basta parlare di me, voi come state? Come sono andati i M.A.G.O?- -Uno schifo, ma non credo che Hogwarts mi rivedrà l'anno prossimo. La McGranitt mi ha fatto l'occhiolino prima di andare via e sembrava quasi commossa. Cosa sarà il Quiddich senza la mia cronaca?- Katie e George sorrisero prima di guardarsi. -Mia piccola pulce, stai bene? Sembri sempre diversa ogni volta che ti vedo.- -Si chiama crescita, George, e comunque sì, sto bene ora. Notizie di Oliver?- -Aveva da fare, ma vi saluta. Dovreste vedere quanto è diventato alto, fa quasi impressione.- disse George e Katie lo guardò sconvolta. -Più alto di voi?- -No, nessuno è alto come noi; ma ci sta raggiungendo. Sarà poco più alto di Lee adesso.- Lee, che era cresciuto tutto di un colpo dal quarto anno, scattò su, offeso di essere nuovamente il più basso fra i ragazzi. -Anche Angie sembra più alta.- disse George, lanciando uno sguardo verso la ragazza, ancora stretta fra le braccia del fratello. -L'abbiamo misurata da poco, è 1.80; Lee è 1.82, mentre Alicia è 1.76. Io sono una nanetta a confronto. Sono 1.65.- disse Katie con un vocina talmente adorabile da fare solo tenerezza. -Sei la pulce per un motivo, no? A proposito, dov'è la tua dolce metà?- chiese George, rivolto a Lee che di colpò mutò espressione. -Non gliel'avete detto?- -Non sapevamo come introdurre il discorso e poi abbiamo pensato che avresti preferito dire tutto tu di persona.- chiarì Katie, colpevole. -Che succede?- George sembrava molto confuso. -Io ed Alicia ci siamo lasciati. Probabilmente la vedrai arrivare con Anderson, per cui potrai salutarla.- -Un momento, un momento, ricomiciamo da capo. Alicia ti ha lasciato e si è messa con Anderson?! Vi lasciamo per pochi mesi e questo è il risultato?- disse George, con voce stridula. -No, niente del genere!- disse Katie, facendolo rilassare. -E poi chi ti dice che mi abbia lasciato lei?- sbuffò Lee, incrociando le braccia al petto. -Perché, l'hai lasciata tu?- -Proprio così.- George chiese spiegazioni a Katie con gli occhi e lei, dopo aver alzato lo sguardo al cielo, gli chiarì ogni dubbio. -Sempre per colpa della sua autostima che rasenta lo zero al momento, ma poi ti spiegherò meglio in seguito.- Katie lanciò uno sguardo oltre i ragazzi e salutò con la mano. -È arrivato mio padre, devo andare. Ehi, ma chi diavolo è quella?- Lee e George notarono una bella donna accanto al signor Bell e si domandarono che lavoro facesse il padre di Katie per avere delle colleghe così carine. -Ci sentiamo, d'accordo? George, mi raccomando! Salutatemi Angie e Fred, non mi va di disturbarli, e Alicia se la vedete, ciao.- Katie corse via e subito Lee vide suo padre venirgli incontro. -Oh, cielo, è gia qui. Beh, ti saluto anch'io. Stesse cose di Katie: salutami tutti.- George gli diede una pacca sulla spalla e lo salutò. Alicia gli si palesò di fronte nel giro di un secondo, investendolo con il suo raro sorriso sincero. -È bello rivederti, George! Come ti vanno le cose?- George tentò di abbracciarla, ma lei arretrò. -Ah-ah, non esagerare.- -Sempre la solita. Comunque, gli affari ci vanno alla grande e tutto procede bene, non posso dire la stessa cosa di te. Ho saputo.- -Ah, lascia stare, voglio solo dimenticare questi ultimi mesi d'inferno.- disse Alicia, facendo segno con la mano che andava tutto bene -Ho tutta l'estate per andare avanti, dato che dovrò studiare sodo per gli esami di Medimagia. Hai accettato la scelta di Angelina, allora.- Alicia fece segno con la testa in direzione di Fred ed Angelina, immersi nell'ennesimo bacio. -Già. Me l'aspettavo, però. Ho interrotto la loro relazione quando era nata da poco, non avrei mai potuto vincere.- Alicia gli sorrise. -Non fare quella faccia o mi verrà voglia di abbracciarti davvero. Ma quello è Lupin! E c'è anche Moody! Katie ed Angelina non sono stramazzate al suolo alla vista dei loro professori preferiti?- -Katie non ci ha fatto caso ed Angie ha occhi solo per Fred.- George abbassò la voce e le disse di avvicinarsi -Non ho voluto dire niente agli altri per non farli preoccupare, ma, mentre voi eravate al sicuro ad Hogwarts, sono successe un sacco di cose.- -Di che si tratta?- chiese Alicia, trattenendo la paura, perché George, stranamente, aveva scelto lei come confidente e non voleva mostrarsi spaventata. -Beh, Harry, Ron, Hermione sono entrati al Ministero.- -Quando?- -Prima della fine della scuola. Assieme a Neville Paciock, Luna Lovegood e mia sorella Ginny.- Alicia si portò le mani alla bocca, incredula. -Laggiù è successo di tutto. Ron è vivo per miracolo, come anche Hermione e gli altri. E Sirius è morto.- Alicia sbiancò all'improvviso e scosse la testa, come a voler negare quelle ultime parole. I gemelli avevano fatto conoscere a lei e agli altri Sirius Black l'estate prima. Erano bastati pochi minuti ed Alicia si era affezionata da subito. Come Katie aveva una predilizione per Lupin ed Angelina per Moody, così Alicia l'aveva avuta per Sirius. -Mi spiace, sapevo che eri una sua specie di fan.- disse George, dispiaciuto -Beh, comunque ora lo sanno tutti.- -Che cosa?- Alicia trattenne il respiro in ansia. -Tu-Sai-Chi è tornato, Alicia. Anche Caramell l'ha visto e non può più fare finta di niente. La Seconda Guerra Magica è vicina. Ti ricordi quello che vi abbiamo raccontato io e Fred circa l'Ordine della Fenice?- Alicia annuì. -Si stanno muovendo per fare qualcosa, qualsiasi cosa. Io e Fred origliamo più conversazioni possibili per mantenerci informati, ma la mamma sta diventando brava e la sola cosa certa è che nessuno è più al sicuro. Quindi, dato che dal prossimo anno non avremmo più la protezione di Silente, devi promettermi che starai attenta, Alicia. Qualsiasi cosa succeda, non provare a comportarti come al solito. La scuola è finita e, come ci ha detto Harry alla prima riunione dell'ES, nella vita vera non esiste una seconda possibilità.- Alicia annuì di nuovo e provò a parlare. -Devo fare lo stesso discorso a qualcuno?- -Non è necessario, ci penseremo io e Fred. Parlerò io con Katie, ma sono più sereno con lei, visto che avrà i professori come protezione. Parlerò anche con Lee, non temere.- -Non m'interessa niente di Lee.- disse Alicia, arrabbiata. George le sorrise, sornione. -Non dire cose di cui potresti pentirti.- Nora Spinnet interruppe il loro dialogo e, dopo aver lanciato uno sguardo poco lusinghiero al ragazzo, si voltò verso la figlia. -Alicia, dobbiamo andare. Sali in macchina, subito.- -Ci vediamo, okay? Salutami i piccioncini e stammi bene.- Alicia fu condotta dalla madre davanti alla vettura, dove il suo maggiordomo preferito -e preferito dai suoi amici- Carl l'attendeva con un sorriso. -È un piacere rivederla, signorina.- -Anche per me, Carl.- disse Alicia, salendo in macchina e venendo investita da Diana. -Sorellona, Lee non viene con noi?- Alicia fece per rispondere, quando vide Bradley accanto alla sorellina. -Che ci fai qui?- -I miei non hanno nemmeno la forza di venirmi a prendere, per cui tua madre mi da uno strappo. O almeno, il tuo autista Jack.- -Jerry.- lo corresse Alicia, con un sorriso, mentre Diana continuava a tirarle la gonna per ricevere attenzione. -Principessina, se mi lasci parlare un attimo con tua sorella, ti prometto che farò...- -Tu non mi piaci.- lo interruppe Diana, guardandolo negli occhi e mettendo su il broncio. Si mise, però, seduta e stette in silenzio, mentre Alicia si scusava per lei. Bradley fece spallucce . -Tranquilla, adorava Jordan per cui non posso piacergli io.- Alicia scosse la testa, le era venuto in mente di dirgli che a lei lui piaceva come persona e allo stesso modo aveva adorato Lee, ma poi ci ripensò. Doveva farlo diventare più umano, non fargli montare la testa. -Brad, ho bisogno del tuo aiuto, per cui devi assolutamente dirmi di sì.- -Qualsiasi cosa per te, lo sai.- disse Brad, sicuro -Cosa devo fare?- -Per prima cosa, ci vuole un taglio netto con il passato.-
-Andiamo, ragazzi?- Angelina e Fred si staccarono, continuando però a guardarsi negli occhi. -Ohoho, ci siete?- domandò ancora George, sventolando loro una mano davanti al volto. -Ragazzi!- Fred ed Angelina scoppiarono a ridere e si voltarono a guardarlo. -Piccolo scherzo, fratello. Non potremmo mai ignorare un elemento così importante del nostro sotto-gruppo.- -Già, che FAG saremmo senza la “G” di George?- disse Angelina, ridendo subito dopo. -Abbiamo un sacco di novità, mammina, e sappiamo che tu ne hai altrettante; per cui... siete pronti per un'estate all'insegna dei casini, dei problemi e delle preoccupazioni che solo un gruppo come il nostro può creare?- domandò George, tranquillissimo. -Assolutamente sì.- disse Fred ed Angelina, prendendo a braccetto entrambi, ribatté. -Ve lo devo confessare. Abbiamo un altro gruppo che ci fa la concorrenza.- -Chi osa sfidarci?- chiese George, stupito. -Il secondo gruppo di Katie o “i nuovi noi”, come li chiama Lee. Sono davvero un gruppo mal assortito, proprio come noi, e, proprio come noi, riescono a sopportarsi nonostante tutto.- -Raccontaci tutto.- -Fanno un gioco chiamato “Obbligo o verità” quando hanno qualche problema fra di loro. Vi giuro, da morire dal ridere.- -Obbligo o verità, eh? Una volta dovremmo provare il gioco della bottiglia.- propose George, guardando Fred con un ghigno. -Che gioco è?- chiese Angelina, curiosa. -Bel tentativo, Georgie.-
Spiegazioni, varie ed eventuali: L'ultimo anno della maggior parte del gruppo è finito. Sembra strano perfino a me xD Beh, non pensate che non parlerò più di Lee, Oliver ed Alicia. E dei FAG, ovviamente. L'attenzione si sposterà su Katie per quanto riguarda lo sviluppo dei suoi problemi con Oliver e Nolwenn, ma ci saranno anche gli altri con le loro storie e i loro di problemi. E... tornerà Oliver! Come personaggio fisso, intendo. Finalmente si darà più spazio anche lui, povero Capitano xD Non avrebbe avuto senso descrivere il nuovo gruppo di Katie come un gruppo felice e contento, per cui molto spesso Katie dovrà affrontare anche le crisi dell'altro gruppo. Sarà un po' il polo dei problemi di tutti, sì xD Le aspetta un anno duro. Spero di avervi detto tutto, come sempre xD Un bacione ed un immenso grazie a tutti <3 Buon ponte! (se lo fate ^-^')
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Capitolo 25 *** Capitolo 24 ***
Capitolo 24 Carissima
Katie,
sono
una persona
orribile, lo so. Ho mancato la promessa del compleanno e non mi sono
fatta vedere né sentire per tutta l'estate. Sono successe
talmente tante di quelle che cose che per scriverle tutte non mi
basterebbe un anno. Per questo ci dobbiamo vedere.
Sei
libera questo
venerdì? Tu, io ed Angie, per una chiaccherata fra donne,
magari per un gelato da Fortebraccio (farò uno strappo alla
dieta, va bene?).
Rispondimi
di sì,
per favore.
ps.
Riusciresti a
scrivere tu alla mamma? Sono un po' indaffarata e sono riuscita a
scriverti per miracolo.
Aspettando
una
risposta,
Alicia
Spinnet.
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