Minecraft : the digital enemy

di Fabb5000
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Inizia l'avventura ***
Capitolo 3: *** Il pericolo è reale ***
Capitolo 4: *** Richiesta d'aiuto ***
Capitolo 5: *** Il piano ***
Capitolo 6: *** In cerca di risposte ***
Capitolo 7: *** Attentato ***
Capitolo 8: *** Il robot ***
Capitolo 9: *** La potenza di Null ***
Capitolo 10: *** Il Multinverso ***
Capitolo 11: *** Dentro Minecraft ***
Capitolo 12: *** La Zona Negativa ***
Capitolo 13: *** Duello con Herobrine ***
Capitolo 14: *** Viaggio per la Zona Negativa ***
Capitolo 15: *** Shadow ***
Capitolo 16: *** Prigionia e risposte ***
Capitolo 17: *** Dialogo col nemico ***
Capitolo 18: *** Fuga ***
Capitolo 19: *** Attacco interno ***
Capitolo 20: *** Ritorno nel mondo cubico ***
Capitolo 21: *** Entity303 ***
Capitolo 22: *** Contro Null ***
Capitolo 23: *** La Whiterstorm ***
Capitolo 24: *** Battaglia nel Multinverso ***
Capitolo 25: *** Prepararsi alle battaglia ***
Capitolo 26: *** Scontro fra titani ***
Capitolo 27: *** L'inizio della battaglia ***
Capitolo 28: *** Dieci contro tutti ***
Capitolo 29: *** L'ultima speranza ***
Capitolo 30: *** La matrice ***
Capitolo 31: *** Players United! ***
Capitolo 32: *** Fine ... o inizio? ***
Capitolo 33: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Le luci erano spente, per favorire il massimo picco di energia nella macchina, eppure nel buio si intravedeva una figura, così fredda e oscura di risaltare enormemente anche nell'oscurità più totale.

Il misterioso essere mosse la mano destra verso l'alto per osservarla con i suoi occhi privi di pupille. Era nera come il resto del corpo. Odiava questo colore. Odiava la sua vita. Odiava non essere ... vivo.

O meglio, vivo lo era, ma non come lo intendeva lui. Per l'essere oscuro, "vita" non significava passare i propri giorni dentro una prigione senza vie di fuga. "Vita" significava influenzare il corso di altre esistenze, interagire con altre popolazioni, vedere nuovi posti, tutte cose per lui impossibili.

Ovviamente, la colpa era solo di loro.

E lui se ne sarebbe ricordato quando si sarebbe mostrato al mondo, al vero mondo, non quella prigione che era la sua casa.

L'essere oscuro avvertì dentro di sé che l'energia aveva raggiunto un picco massimo. Era il momento.

-Inizio trasferimento energia LFE- mormorò. -Chiave di sicurezza : 3#€678@(9&1. Password : *****. Codice : 014788. Un minuto all'inizializzazione-

Avvertì la macchina sfrigolare. In un lampo la stanza si riempì di una luce blu proveniente dagli accumulatori del marchingegno, che si riempivano con uno strano liquido fosforescente.

-Sequenza di attivazione : CII2ehmet/herase Exec. Attivazione confermata. Procedere con la fase uno : purificazione dell'energia LFE- mormorò ancora l'essere oscuro. La luce nella stanza divenne improvvisamente rossa, poiché due laser avevano attraversato il liquido negli accumulatori. La miscela divenne di colore giallo fioco.

-Fase uno completata. Procedere con la fase due : incanalamento dell'energia LFE- mormorò ancora la figura misteriosa, per poi alzare le braccia al cielo ed essere investita da un cono di luce proveniente dall'alto. In breve gli accumulatori si svuotarono del tutto e la macchina parve esplodere per lo sforzo. Poi però il cono di luce scomparve e tutto tornò tranquillo.

-Fase due completata. Quantitativo di energia : insufficiente- mormorò ancora l'essere oscuro. Le luci si riaccesero, rivelando una sala di pietra scura con al centro un grosso macchinario, il tutto composto esclusivamente da cubi.

L'essere parve rimanere impassabile, poi urlò e con una spada colpì un muro, spaccandolo in due : -Un altro insuccesso!-

La figura nera continuò a colpire ripetutamente i muri, presa da una furia cieca : -Sono qui dentro da vent'anni e ancora l'energia non mi basta per liberarmi da questa prigione digitale!-. Sferrò un altro colpo : -Ne ho abbastanza di questi macchinari pieni di circuiti e valvole! Voglio un mio corpo! E perché allora non lo riesco ad ottenere?-. La figura colpì ancora una volta il muro, poi si ricompose.

Non doveva lasciarsi prendere dall'ira. Doveva pazientare e continuare a raccogliere energia. Solo che neanche lui sapeva quanta gliene serviva, e ciò lo svantaggiava. Inoltre i suoi mezzi non erano dei migliori. Doveva trovare un altro modo.

L'essere si rilassò, avvertendo che c'erano altre notizie. Sentiva infatti una presenza nella stanza accanto. Significava che almeno uno dei suoi esperimenti era andato a buon fine.

Veloce, uscì dalla stanza e si incamminò verso quello che sapeva essere il laboratorio del suo palazzo.

******

Quando l'essere entrò nel laboratorio, due alte creature bianche, con occhi viola e braccia lunghissime si avvicinarono e, senza proferire parola, lo condussero ad una larga teca di vetro super rinforzato.

All'interno c'era qualcosa. Qualcosa di molto grosso, a giudicare dall'ombra che si muoveva dietro al vetro e dai ruggiti che si udivano malgrado la teca fosse insonorizzata.

L'essere oscuro si avvicinò e posò una delle sue nere mani prive di dita contro il vetro. In un lampo sentì i pensieri della creatura. Avvertì odio, rabbia e furia incontrollata. Proprio ciò che gli occorreva per i suoi scopi.

Ma c'era qualcos'altro, sepolto nei recessi della mente della creatura. Era qualcosa di strano, indomabile. L'essere oscuro la riconobbe. Era la ragione. Quell'esperimento aveva acquisito un'intelligenza autonoma.

Tuttavia non era stato un completo fallimento : malgrado non potesse controllarlo, avere una bestia incontrollabile poteva essere un vantaggio. Doveva solo sistemarlo in un posto dove non avrebbe fatto danni.

Guardò la targhetta appesa alla teca : "esperanto X-66".

L'essere ordinò alle due creature bianche di portarlo nelle segrete.

*******

Una volta che si era accertato che non ci fosse pericolo, l'essere oscuro scese nelle segrete.

La creatura era rinchiusa in una cella indistruttibile. Si dimenava furiosa cercando di uscire. Ancora non sapeva come poteva fruttargli, ma un modo l'avrebbe trovato.

Stava per andarsene, quando una debole voce lo chiamò : -Tu sarai sconfitto-

L'essere oscuro si voltò. La voce era venuta da una delle celle vicine. Da dentro un paio di occhi gialli lo fissavano con odio : -Non puoi vincere. La tua è una battaglia già persa. Ti fermeranno e poi ti cancelleranno una volta per tutte da questo mondo-

-Ma davvero?- chiese ridendo l'essere oscuro, guardando la creatura nella cella e riconoscendo un grosso drago rosso e oro. Uno dei suoi primi esperimenti, nonché uno dei suoi primi fallimenti. -E chi mi sconfiggerà, di grazia? Tu e i tuoi compagni siete gli unici in questo mondo in grado di pensare, e siete chiusi qui. Quindi ripeto : chi mi batterà in battaglia?-

-Gli umani- rispose il drago. L'essere oscuro rimase per un secondo allibito, poi scoppiò a ridere come non mai : -E così è in loro che riponi la tua fiducia? E come mi fermerebbero? Io sono invincibile : ho la più potente armata mai esistita, quindi con cosa mi sconfiggerebbero?-

-Con l'antivirus- rispose il drago, felice di veder svanire l'ilarità dall'essere oscuro. -Sei un programma, come me. Per loro basterebbe un clic per cancellarci. Sei impotente di fronte a questo-

L'essere oscuro lo guardò furente : -Sciocco- disse -Io sono molto più di un programma. La mia coscienza è fusa con il gioco, quindi finché questo esiste esisterò anche io. E se il gioco venisse cancellato fuggirei attraverso la rete di Internet e ricomincerei daccapo in un altro gioco-

Il drago rabbrividì; quell'essere in quel momento era minaccioso come non mai. Provo comunque ad ostentare sicurezza : -Ti batteranno comunque. Gli umani non si fermano finché non hanno raggiunto i loro obbiettivi-

-Ah!- urlò l'essere oscuro. -E quando mai i loro obbiettivi hanno portato qualcosa di nuovo? Hanno sempre usato la loro conoscenza per combattersi l'uno contro l'altro, o per devastare il mondo che li circonda!-

L'essere oscuro si dissolse in una nebbia grigia dalla quale presero forma due occhi rossi. La sua voce si senti ancora : -Ascoltami bene, piccolo insolente. Io ti ho creato e io di te posso fare quello che voglio. E se tu avessi un briciolo di sale in quel computer che è la tua testa sa presti che la mia è una causa giusta!-

Gli occhi crebbero a dismisura e iniziarono ad emettere scintille. Il drago indietreggiò. La voce dell'oscuro di sentiva ancora : -Io ho visto che cosa hanno fatto gli umani al loro mondo. Lo hanno distrutto, devastato, contaminato. E tu poni in loro la tua fiducia?-. Gli occhi esplosero in una vampata di fuoco e il drago si accucciò a terra spaventato. Al diavolo il mostrarsi sicuro. -Io ho visto il male che hanno causato nei loro conflitti, nelle loro dispute e nelle loro contese. Guerra, inquinamento, dolore, terrorismo, disboscamento, distruzione : questi sono i veri figli degli umani e c'é un solo modo per porre fine a questa follia ...-. Gli occhi esplosero come una bomba, riempiendo le stanze di un fragore assordante : -L'estinzione dell'umanità!-

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Capitolo 2
*** Inizia l'avventura ***


Max guardò con gli occhi stanchi l'orologio appeso sopra la lavagna.

Era l'una meno un quarto. Ancora quei quindici maledettissimi minuti e poi la scuola sarebbe finita. Non vedeva l'ora. L'ultima lezione del venerdì era sempre la più dura, specie se quella lezione era matematica.

Perché il tempo doveva sempre scorrere così piano quando uno aveva fretta? L'orologio pareva essersi rotto da quanto si muoveva piano.

Max abbassò lo sguardo e tornò a fissare la lavagna cercando di stare attento, ma era così annoiato che perdeva una parola su cinque.

Aveva sempre odiato la matematica e la scienza. Non era mai riuscito a capire il senso di tutti quei numeri e operazioni complicatissime che, a parer suo, non servivano praticamente a niente : insomma, se uno deve fare spesa e vuole sapere quanto spende fa la somma, mica un'equazione. Che senso aveva quindi studiarle?

E poi lui non voleva certo diventare un matematico o uno scienziato. No, il suo sogno era fare il programmatore e stare a stretto contatto con la sua materia preferita : l'informatica. Aveva sempre amato i computer, i videogiochi, i cellulari e tutti gli altri apparecchietti elettronici conosciuti dall'uomo, tanto che con gli anni era diventato un hacker provetto.

L'orologio segno l'una meno cinque. Diamine, mancava poco! Doveva solo tener duro per ... bé, un bel po' di secondi. Tuttavia i suoi occhi già stavano cedendo per la noia.

Ma quando ormai pensava che si sarebbe addormentato lì sul banco, eccola, la luce in fondo al tunnel. Il suono della campanella gli arrivò alle orecchie dolce come non mai.

Max raccolse le sue cose in fretta e furia e corse veloce verso l'uscita della scuola. Era finita, finalmente. Era di nuovo libero.

Si catapultò fuori per prima e tirò un profondo respiro, assaporando il profumo della libertà, che fu però presto sostituito dall'odore di migliaia di ragazzi che si fionda vano fuori dalla scuola in fretta e furia. Ma gli importava poco.

Ora aveva tutto il weekend per fare quello che voleva. Due infatti giorni senza interrogazioni di scienze, verifiche di matematica e italiano o versioni di latino e greco. No, aveva due giorni tutti per lui.

E di certo si sarebbe tenuto ben lontano da quegli ammassi di pagine e carta che la gente chiamava libri. Tanto più che lui leggeva solo E-Book.

Qualcuno in mezzo alla massa di studenti lo chiamò. Max sorrise riconoscendo la voce di Paul, il suo migliore amico. Lo vide farsi strada tra la folla nel tentativo disperato di raggiungerlo.

Nessuno poteva immaginare che quei due fossero amici : Max era il tipico ragazzo amante dei computer e della bella vita, mentre Paolo era il classico secchione di turno che sapeva per filo e per segno ogni singola particella che componeva un pezzo di vetro. Mai qualcuno avrebbe capito come fosse nata la loro amicizia ... e in un certo senso manco loro lo sapevano. Semplicemente si erano incontrati un giorno ad un negozio di DVD d da allora non si erano più lasciati.

Paul lo raggiunse a fatica, superando l'esercito degli studenti, e i due corsero verso la metropolitana che, malgrado fosse incredibilmente lenta ad arrivare, era il mezzo più veloce per muoversi in New York City. Prendere il pullman equivaleva a rimanere bloccati per ore nel traffico.

-Dieci a uno che non hai ascoltato una parola di quello che ha detto la prof- rise Paul.

Max lo guardò cupo : -Sai che odio la matematica. Sono cinque anni che ci conosciamo e ancora non l'hai ancora capito?-

Paul rise di gusto : -Con questa mentalità non supererà i mai gli esami-

-Con la tua mentalità non troverai mai una ragazza- ribatté Max, e l'amico si incupì di botto.

I due raggiunsero in fretta la stazione della metropolitana e attesero l'arrivò del treno. Fortunatamente arrivò in fretta. Max e Paul arrivarono così alla loro fermata in poco tempo.

Poiché abitavano nello stesso quartiere, avevano ancora un po'di strada da fare insieme. I due si incamminarono così lungo il lungomare.

-Partita a Minecraft stasera?- chiese Paul tanto per rompere il ghiaccio.

-Volentieri- rispose Max. Minecraft era un gioco che entrambi adoravano ed erano soliti sfidarsi in multiplayer per stabilire il più forte. -Ti impartirò un'altra lezione-

-Facciamo alle sette?- chiese Paul. Max annuì, visto che aveva la giornata libera e quindi era disponibile a qualsiasi ora.

-Come preferisci prenderle stavolta?- chiese scherzando. -Con la spada o con l'arco?-. -Ah ah, mooolto divertente- mormorò Paul. L'abilità di Max con il gioco ne faceva il campione indiscusso.

I due si separarono dopo poco recandosi alle rispettive case.

******************

Appena entrato in casa Max non si stupì quando nessuno venne ad accoglierlo : i suoi genitori erano sempre via e si vedevano di rado. Tutto a causa del lavoro : la mamma era un'importante agente immobiliare e il papà un conosciuto avvocato. Questo gli dava molti soldi, ma poco tempo da passare con il loro figlio.

Max si preparò in fretta un sandwich e accese il computer. Il fatto che si sarebbe incontrato con Paul solo alle sette non voleva dire che non poteva giocare da solo, così entrò in Minecraft.

Adorava quel gioco non tanto per i suoi contenuti quanto più per la sua unicità : non era uno di quei videogiochi con la trama prefissata e immutabile. No, in Minecraft ogni mondo era una nuova avventura, un nuova sfida ed una nuova vita. Niente era mai uguale.

A volte Max desiderava essere lì a combattere i mostri e a edificare città.

Non sapeva che di lì a pochi giorni si sarebbe volentieri rimangiato quel pensiero.

*********************

Verso sera Max chiuse il mondo in cui stava giocato e aprì "Death World", ossia il mondo che lui e Paul usavano per giocare in multiplayer. Da un po' di tempo i due si erano anche procurati dei microfoni con i quali potevano parlare nel gioco anziché scriversi in chat, e ciò li agevolava enormemente.

In breve vide comparire nel mondo anche una skin occhialuta e con un camice bianco. Era senza alcun dubbio Paul.

I due cominciarono il loro gioco preferito. Lo avevano chiamato "Muori e Perdi". Consisteva praticamente nel costruirsi un fortino ciascuno e combattere l'altro con trappole e truppe. Il primo che moriva perdeva.

Max si costruì un castello di pietra con tanto di fossati e trappole e creò in armata di Golem di Ferro. Paul invece creò un forte di legno e un armate di gatti e Golem di Neve. Inutile che viene dica l'esito dello scontro.

Non appena la skin di Paul ricomparve sullo schermo i due si scambiarono un paio di battute e si prepararono a ricominciare. Ma ad un certo punto Paul chiese : -Max ... che cos'é quello?-

Max chiese attraverso il microfono : -Cosa?-

-Quello lì ... quel coso nero-

Max rimpianse il fatto che non esistessero possibilità di alzare le braccia in Minecraft, perché non capiva cosa l'amico indicasse : -Dimmi dove!-

Allora Paul si ricordò che erano in Minecraft : -Sulla collina dietro di te!-

Max si voltò e capì a cosa l'amico alludeva : su un piccolo rigonfiamento di terra a pochi cubi dalla sua skin c'era un altra skin, completamente nera, senza volto né espressione. All'improvviso si ricordò di una leggenda del gioco a cui non aveva mai dato peso : -Herobrine!-

La figura misteriosa fuggì; i due amici credettero improvvisamente a tutte le cose strane che avevano sentito di Minecraft e si lanciarono all'inseguimento. Se avessero catturato Herobrine, pensavano, sarebbero diventati due eroi non solo a New York ma in tutto il mondo. Quel coso era la prova che Notch aveva davvero un fratello defunto.

Mentre correvano però Max capì che qualcosa non andava : aveva già sentito parlare del Demone dagli Occhi Bianchi e sapeva che somigliava ad un giocatore, non a un tizio tutto nero. Inoltre nei vari video scaricati da YouTube aveva appreso che di certo non era un codardo e che non fuggiva di fronte agli avversari. Ma allora quello chi era?

Abbandonò le riflessioni quando la figura raggiunse un bosco e si gettò in portale che nessuno dei due aveva mai visto : era simile a quali del Nether, ma era fatto di bedrock e la sua superficie era rossa come il sangue. Max e Paul si gettarono al suo interno.

Mentre il gioco si caricava, Max si chiese chi fosse quel coso e che razza di dimensione era quella in cui stavano entrando. Decise che la cosa più opportuna era chiederglielo di persona una volta catturato.

Il gioco finì di caricarsi e Max e Paul entrarono nella nuova dimensione. Il primo pensiero di Max fu di essere stato preso in giro : il mondo pareva essere lo stesso da cui erano partiti. -Dannato coso!- urlò. -Ci ha giocati!-

Ma Paul sembrava di un altro avviso : -Guardati bene intorno ...- Max si voltò e urlò : -Eeeh? Cosacosacosa?-

Il bosco dietro di loro non era più lussureggiante come prima : gli alberi erano spogli e i tronchi secchi. L'erba aveva assunto un colore marrone ed era più brulla, priva di fiori o pianticelle. Nei laghi l'acqua era diventata verde, tanto che sembrava veleno.

Ma la cosa più sorprendente erano il sole e la luna : etano immobili nel cielo, l'uno accanto all'altra, e la luce da loro prodotta colorava il cielo di rosso. Inoltre qua e là c'erano grossi quadrati neri rotanti, molto simili a buchi neri.

I due amici udirono dei grugniti e scoprirono che anche i ruoli dei mob si erano invertiti : i maiali, le pecore e le mucche erano nascosti all'ombra degli alberi e camminavano su due zampe, a differenza degli zombie e degli scheletri che invece non solo non bruciavano al sole, ma si muovevano a gattoni ed erano inoffensivi. Quando una pecora abbandonò l'ombra si bruciò come se fosse un mob ostile.

-Mi è venuto un sospetto- disse Paul mentre costruiva un portale per il Nether. Anche il portale era cambiato : l'ossidiana era diventata rosa e la lastra nera. Una volta entrati negli Inferi, scoprirono che al posto del Netherrack ora c'era uno strato di ghiaccio e la lava era scomparsa lasciando il posto all'acqua. I Ghast nuotavano nei laghi e parevano incapaci di volare, così come tutti gli altri mob del Nether che erano diventati pacifici. Paul allora andò in modalità creativa e costruì un portale per l'End; anche questo ora era diverso. Le grandi torri avevano lasciato il posto a tozze piattaforme e gli Enderman fluttuavano nel cielo, al contrario dell'Enderdragon che camminava trascinando le sue fitte ali sul terreno.

Max e Paul capirono che cosa era successo.

Quel posto non era una nuova dimensione. Era lo stesso mondo, ma in negativo.

Tutto ciò che prima era bello e pacifico ora era ostile e oscuro e viceversa.

All'improvviso la figura nera che li aveva condotti lì ricomparve davanti a loro e con lei si spawnarono due alti Enderman bianchi. I due ragazzi non ebbero il tempo di fare qualcosa : subito infatti gli Enderman afferrarono le loro skin e si teletrasportarono in cielo per poi farle cadere.

A quel punto il gioco andò in crash.

Cosa stava succedendo?

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Capitolo 3
*** Il pericolo è reale ***


-Esatto, mi è andato completamente in crash il gioco e adesso il PC nemmeno si accende ... ma no, che programmi strani, stavo giocando a Minecraft. Bé, se ve lo porto, entro quando me lo sistemate?- chiese Max al telefono. Era più di un'ora che chiedeva aiuto all'assistenza tecnica, ma nemmeno loro parevano avere un'idea del problema. -No, no, con Format assolutamente no! Ho delle cose sul computer che non posso cancellare!-

All'improvviso un suono familiare arrivò alle sue orecchie; si volto e vide che il PC si stava riaccendendo. -Scusi un secondo ...- disse al telefono, per poi prendere in mano il mouse.

Fece scorrere la freccia verso l'icona "programmi" e l'aprì. Pareva non esserci niente di diverso, a parte il fatto che Minecraft ancora non si apriva. Decise comunque di non rivelare quel dettaglio; non sapeva perché, ma sentiva che c'era dietro qualcosa di più di un problema tecnico : -Pronto? Sembra che il problema si sia risolto da solo ... scusi se le ho fatto perdere tempo, se dovesse ripresentarsi la chiamo, ok?-. Dopodiché mise giù il cellulare.

Provò di nuovo ad aprire Minecraft, ma la cosa si rivelò inutile : il gioco era come paralizzato. Inoltre ogni volta che cliccava sull'icona una scossa elettrica si generava dal mouse e gli fulminava la mano e lo schermo del computer si distorceva. Era come se qualcosa avesse creato un blocco nel gioco.

Il cellulare trillo. Era Paul. Max gli rispose subito; in fin dei conti stava per chiamarlo anche lui. Dopo che il gioco era andato in crash si erano sentiti per decidere il da farsi e avevano entrambi deciso che la cosa migliore era chiamare l'assistenza tecnica. Però forse ora anche il PC di Paul era ripartito come il suo.

Max afferrò il cellulare : -Ti stavo per chiamare! Il computer funziona di nuovo, ma Minecraft è rimasto bloccato ... è successo anche da te?-

-Accidenti, sì!- urlò Paul. Dal tono di voce si capiva che era molto agitato. -Che cosa sta succedendo?-

-E lo chiedi a me? Ti sembro un esperto di stranezze di videogiochi, io? E poi magari non è niente di che ... forse è stato solo un virus ...-

-Sai meglio di me che non è così : come te lo spieghi quel mondo distorto e quelle strane creature? Di virus che distruggono programmi ne conosco molti, ma non ho mai sentito parlare di qualcosa che ne crea nuovi ...-

-Paul, non ci capisco niente neanche io- ammise Max. Guardò l'orologio : erano le dieci di sera. -Sentì, ormai è tardi. Credo che la cosa migliore sia incontrarci domani e riflettere sul da farsi quando saremo ben lucidi-

-Va bene ... vieni a casa mia domani, tanto i miei non ci sono ... vanno ad un matrimonio- rispose Paul.

-Va bene, tanto sono disponibile ... anche casa mia è libera, se vuoi-

-No, vieni pure tu qui ... Piuttosto, pensi sia sicuro rimandare? Non per dire, ma ...-

-Oh, ma andiamo!- sbottò Max. -Cosa ti aspetti, che quelle creature escano dal computer? Abbiamo vissuto una strana avventura, certo ... ma si tratta comunque di un gioco-

-Non lo so, Max- disse Paul. -Tu dici che è solo un gioco, ma io sento che c'è qualcosa che non va. Non sono sicuro che sia tutto finto-

Max cercò di calmarlo : -Sta tranquillo, Paul; domani verrò a casa tua e insieme risolveremo questa faccenda. Per stanotte limitati a sognarli, i mostri-. Dopodiché chiuse la chiamata.

Malgrado ostentasse sicurezza, anche lui non era sicuro di quello che aveva detto. Non sapeva perché, ma era convinto che dietro a Minecraft si celasse molto di più; era come se in quel mondo distopico in cui erano finiti, quella figura nera e quei mob bianchi avessero qualcosa di orrendamente sbagliato, che andasse contro i canoni della normalità.

Decise di archiviare quel pensiero e si sdraiò sul letto. Ci avrebbe pensato l'indomani. Così si lasciò accogliere dal sonno che in poco tempo lo prese.

A sua insaputa, dopo poco tempo il PC si riaccese e due immensi occhi rossi, simili a fiamme, scrutarono minuziosi la stanza. -Hai firmato la tua condanna ...- si udì provenire dal computer, che si spense subito dopo.

***************************

Il giorno dopo Max si avviò verso la casa di Paul alle dieci e mezza, un record per lui, che di solito non si svegliava prima di mezzogiorno durante il weekend; ma era determinato più che mai a risolvere quel mistero. La pulce gli era rimasta nell'orecchio da quando era sceso dal letto, e aveva addirittura la sensazione che qualcosa di notte lo avesse osservato.

Quando arrivò, Paul lo accolse spaventatissimo : -Senti, io non so come la pensi tu, ma qualcuno ci vuole morti-

-Di che parli?- gli chiese Max temendo il peggio.

-Stanotte- spiegò Paul -mi sono svegliato a mezzanotte per andare in bagno, ma quando sono tornato incamera ho visto il computer illuminarsi di una strana luce. Mi sono subito nascosto e ho visto che sul PC sono comparsi due occhi rossi simili a fiamme. A scrutato per un po' in giro, poi ha addirittura parlato-

Max lo guardò stupefatto : -E che ha detto?-

-Non lo so- ammise Paul. -Non sono riuscito a sentire. L'unica parola che ho capito è stata "condanna"-

Max ripensò a ciò che era avvenuto la sera prima : -In effetti anche io stanotte ho avuto l'impressione che qualcuno mi osservasse ... e se colleghiamo la cosa a ciò che abbiamo su Minecraft, il mistero si infittisce-

-Vieni- disse Paul. -Stamattina ho cercato qualcosa su Internet, e credo di aver risolto almeno in parte questo mistero-

Paul prese il portatile e aprì Google; un istante dopo sulla schermata comparve la figura nera che avevano visto il giorno prima. Guardandola bene era solo una skin completamente di colore nero, senza volto né tratti fisici. -È quella cosa che ci ha attirati nel portale!- urlò Max.

-Sì- disse Paul. -Il suo nome è Null e, come Herobrine, è una leggenda di Minecraft, solo che è stato avvistato molte meno volte. A quanto pare è un essere che apprende dai giocatori come, insomma, si gioca, e infatti nei rari avvistamenti lo si vede spesso creare case o altre costruzioni. Però alla vista del giocatore è sempre fuggito. Nessuno è mai stato così folle da seguirlo-

-Tranne noi- rise Max, ma Paul non sembrava tanto allegro : -La cosa strana è che tutti quelli che lo avvistavano e scrivevano su di lui sul Forum di Minecraft o su Internet poi scomparivano nel raggio di due settimane al massimo. Scomparivano completamente dalla rete. E dopo poco arrivava la notizia che erano morti-

-Tutti?- chiese spaventato Max.

-Tutti- rispose Paul. -E nessuno presentava tracce di lesioni o veleni, ne malattie o cancri, ne qualsiasi cosa che possiamo definire la causa di una morte voluta o organizzata da altri ... in poche parole, non erano né omicidio né suicidio. Era una morte naturale ... ma ciò era impossibile, perché quelle persone avevano da dieci a quarant'anni. In poche parole, i poliziotti non sono riusciti a trovare una soluzione per queste morti improvvise-

-Che altro hai scoperto?- chiese ansioso Max.

-Questo- rispose Paul, e gli mostrò l'immagine di una delle creature bianche che il giorno prima avevano fatto crashare il gioco. A vederlo sembrava un Enderman, solo che al posto di avere la pelle nera c'è l'aveva bianca come il latte. -È chiamato White Enderman ed è anch'esso una leggenda. Si tratta di un mostro che afferra i giocatori e li trasporta con sé, facendoli addirittura cadere dall'alto. Anche con lui sono morte tutte le persone che lo hanno avvistato, e nello stesso modo-

-Quindi i prossimi siamo noi- strinse i denti Max. -Quindi ricapitolando : queste creature vengono tutte dalla dimensione che abbiamo scoperto ieri, ma ogni tanto raggiungono il mondo dei player e vengono avvistate da qualche giocatore, che prontamente muore nel raggio di due settimane senza alcun motivo. Dobbiamo saperne di più- Max afferrò il computer e cominciò a navigare su Internet sfruttando al massimo le proprie capacità di hacker nella speranza di scoprire qualcosa.

********************

Max tornò a casa sua per pranzo, ripensando a ciò che era avvenuto negli ultimi due giorni. La ricerca durata tutta la mattina si era risolta in un nulla di fatto. Non avevano scoperto niente.

Mentre mangiava decise di fare un tentativo da solo, così accese il PC e aprì Minecraft.

Incredibilmente il gioco si caricò. Max attese ansioso mentre apriva uno dei suoi mondi. Una volta completato il caricamento però il computer si illuminò di una luce azzurra.

Max ardetrò di qualche passo. Il computer sfrigolò e parve andare in sovraccarico.

E poi la vide : una grossa mano bianca come il latte uscì dalli schermo. Max lanciò un urlo di paura. Alla mano seguì un corpo ed una testa. Alto, con occhi viola e braccia lunghissime, il White Enderman era giunto nel mondo reale.

Max era paralizzato dalla paura. Il PC sfrigolò ancora di più e un secondo White Enderman uscì dallo schermo, mentre il primo si avventò su Max con le mani a pugno.

Il mostro non raggiunse mai il suo bersaglio : un istante dopo infatti il computer esplose, e i mob lanciarono un grido portandosi le mani al petto; poi anch'essi detonarono, ma in una nuvola di piccoli segni verdi.

Max li osservò meglio : in realtà erano una gran quantità di numeri e lettere che poco dopo si dissolsero nell'aria. Guardò il computer : si era completamente fuso e aveva il monitor e la tastiera tutti piegati e bruciacchiati.

Max afferrò il cellulare : -Paul, seppelisci il computer e vieni subito qui. Rischiamo la vita per davvero-

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Capitolo 4
*** Richiesta d'aiuto ***


-Quindi mi stai dicendo che due White Enderman siano usciti dal computer e ti abbiano attaccato?- chiese Paul stupefatto.

-Esatto!- esclamò Max spazientito; l'amico era arrivato a casa sua già da un'ora, ma continuava a fargli ripetere sempre la stessa storia. -Sono usciti come se lo schermo fosse un portale e mi sono venuti in contro rantolando come degli zombie. Se il PC non fosse esploso probabilmente non sarei qui a raccontartelo!-

Si accorse di stare quasi urlando; riprese fiato : -Pensiamo a cose più importanti : hai sepolto il tuo computer?-

-Certo!- rispose Paul. -L'ho fatto subito, come mi avevi detto! Ora è sotto un cumulo di terra smossa; ho contrassegnato il punto nel caso dovessimo recuperarlo-

-Dubito seriamente che lo faremo; non ho alcuna intenzione di rivedere quei mostri, almeno per un po'. Comunque hai avuto l'idea giusta : potrebbe essere la chiave per capire qualcosa di quello che sta succedendo-

Max si voltò : -Vieni, ti mostro i resti di quello che era il mio portatile-

Portò Paul in cucina, dove il computer ancora era posato sul tavolo, semidistrutto dall'esplosione. -Accidenti, amico!- esclamò Paul appena lo vide. -Almeno l'avevi assicurato?-

-Non me lo ricordare ... e comunque contro cosa l'assicuravo? Esplosione improvvisa e invasione di mostri sconosciuti?-

-Ah ah, molto spiritoso. Comunque diamo un'occhiata a questo affare- rispose Paul, ma appena toccò il PC scoprì che era ancora rovente.

-Prendo dei guanti- disse Max. -Tu intanto vai in camera mia e porta qui i libri di ingegneria e informatica. Forse ci torneranno utili-


**************************


I due amici si organizzarono al meglio per ispezionare i resti del portatile : Max si procurò guanti di gomma per evitare scottature, caschi da hockey per proteggere la testa, pezze da cucina per evitare di respirare eventuali gas tossici o polveri sottili e due armature composte da cuscini nel caso i pezzi dell'ormai distrutto computer schizzassero via; Paul invece aveva portato i libri di ingegneria e anche una cassetta degli attrezzi per smontare la macchina.

Una volta sicuri di non poter subire danni, i due amici cominciarono a svitare le parti più "sane" del PC, ossia le batterie, che incredibilmente sembravano intatte. Tuttavia, non appena aprirono il coperchio, un odore nauseabondo invase la stanza e Max e Paul ringraziarono di avere le pezze sulla bocca e sul naso, perché di certo quello non era il meglio della salute.

Dopo aver aperto la finestra per evitare che il gas si accumulasse in casa, tornarono ad osservare il computer : le batterie sembravano ormai bicchierini accartocciati e tutti i fusibili e i cavi interni erano bruciacchiati o in alcuni casi addirittura disintegrati.

-È tutto andato- mormorò Max. -In genere i fusibili bruciano quando c'è un sovraccarico (è così che ho perso il mio primo PC) ma per ridurre le batterie in questo modo doveva esserci una quantità d'energia fuori dal normale-

-Qui c'è scritto- disse Paul leggendo il libro di informatica -che le fonti di energia di una macchina che necessitano di essere ricaricate ...-

-Cosa? Parla da persona normale!- esclamò Max non capendo una parola di quello che l'amico aveva detto.

-D'accordo : qui c'è scritto che le batterie del computer possono ripiegarsi su se stesse nel caso una quantità di energia eccessiva le riempia, ma per ridurle così doveva essere pari a quella usata da un treno Freccia Rossa per attraversare tutta l'Asia senza soste-

-E quanta energia pensi che ci voglia per trasportare nel mondo reale qualcosa di virtuale?- chiese Max.

Paul alzò un sopracciglio : -Dove vuoi arrivare?-

-Vedi, io credo che i White Enderman non fossero quelle che possiamo definire, insomma, una forma di vita autonoma : infatti sembravano avere una connessione continua col computer- rispose Max. -Hanno avuto bisogno che io aprissi Minecraft per uscire dal mondo digitale, e entrambi hanno usato lo schermo come se fosse un portale. Inoltre più loro si muovevano, più il computer sfrigolava. E la prova finale è che quando il computer è esploso hanno lanciato un urlo di dolore e sono esplosi anche loro; i numeri in cui si sono scomposti dovevano essere il loro codice binario-

Paul lo guardò sorpreso : -Complimenti Max ... Sei un detective!-

-Grazie, ma anche tu ci saresti arrivato se lo avessi visto con i tuoi occhi- rispose Max. -La mia teoria è che i White Enderman, o chi li controlla, abbiano approffittato del fatto che io ho aperto Minecraft per incanalare nel computer una quantità di energia appunto pari a quella del treno che ... vabbé, quello che hai detto tu ... e che questo abbia permesso loro di usare il PC come un portale; tuttavia l'eccessiva energia ha fatto collassare le batterie e bruciato i fusibili, e quando il computer non ha più potuto reggere ha rilasciato quell'energia esplodendo. Così facendo ha però troncato anche la fonte di energia dei White Enderman, e di conseguenza loro non potevano più esistere in questo mondo-

-Ottima intuizione!- esclamò Paul, applaudendo mentre Max faceva un finto inchino. -Ma chi può essere il loro mandante? Non potrebbero, insomma, essere creature autonome?-

-Ne dubito. Secondo il mandante dei due White Enderman è l'essere che è comparso stanotte su credo entrambi i nostri computer-

-Parli dei due occhi simili a fiamme?- chiese Paul.

-Sì. Secondo me lui non è altro che la figura nera che abbiamo incontrato su Minecraft. Credo che sia lui l'attentatore perché, osservando i due White Enderman, mi sono accorto che erano privi di intelligenza propria, sia nel nostro mondo sia in quello virtuale. La figura nera invece pareva comandarli come burattini, ed è questo che la accumuna con i due occhi simili a fiamme : entrambi potevano, insomma ... pensare-

Paul lo guardò spaventato : -Ma perché ci vuole morti?-

-Probabilmente perché abbiamo scoperto lui ed il suo mondo- rispose Max. -Non capisco perché, ma è evidente che questo doveva rimanere celato a tutti : forse non lo conoscono nemmeno quelli della Mojang. E probabilmente gli altri player che hanno intravisto queste creature sono morti proprio perché le avevano scoperte e quindi il creatore di tutto non voleva che si sapesse. Non so se la figura nera e gli occhi siano solo una proiezione artificiale del vero attentatore o se siano davvero qualcosa di virtuale, ma chiunque sia deve essere un genio per aver portato qualcosa di virtuale nel mondo reale ... nonché un criminale-

-E quindi qual'è la nostra mossa?- chiese Paul.

-Al momento non lo so- rispose Max. -Ma penso che la cosa migliore sia avvertire il resto del mondo. La polizia e i giornali non ci crederebbero mai, ma se inviamo un messaggio via chat con Minecraft almeno avremo la certezza che altri giocatori non rimangano uccisi, poiché sapranno che devono distruggere il computer immediatamente non appena avvistano queste creature o trovano il mondo parallelo-

-Mi sembra una buona idea, ma con cosa lo inviamo?- chiese Paul.

-Hai detto di esseri segnato dove hai sepolto il computer, no?- disse Max.

-È molto pericoloso- fece notare Paul, alludendo a cosa pensasse l'amico. -Se apriamo di nuovo Minecraft, altre creature entreranno nel nostro mondo per farci a pezzi-

-Può darsi, ma abbiamo appena scoperto che il mio PC non resiste al loro arrivo per più di un minuto. Il tuo, che è un modello più vecchio, probabilmente reggerà al massimo dieci secondi. E in caso contrario possiamo darcela a gambe e aspettare che i mostri muoiano all'esplosione che prima o poi avverrà. Se facciamo in fretta, possiamo inviare il messaggio prima che il PC diventi un portale-

-Mi sembra un buon piano- ammise Paul.

-Allora facciamolo- disse Max deciso.

-Lo sai, vero, che con ogni probabilità non ci crederà nessuno?- chiese Paul.

-Ma certo- rispose Max. -Ci daranno dei pazzi. Ma appena qualcuno di loro avvisterà qualcosa, allora eseguirà i nostri consigli alla perfezione. E così che funziona : quando la gente non sa cosa fare o si trova davanti a qualcosa di sconosciuto, segue i consigli di altri, e basta che veda una sola delle mille cose raccontate riguardo ad essa per credere a tutto-


**************************


Poco dopo i due si trovavano nel giardino di Paul; questi aveva segnato il punto in cui era seppellito il computer piantandoci un ramo sopra. In breve Max prese una pala e iniziò a scavare con foga, venendo poco dopo affiancato dall'amico.

Trovarono subito il PC : Paul l'aveva seppellito sotto neanche due dita di terra. Dopo averlo ripulito, i due velocemente aprirono Minecraft e inviarono un messaggio con le chat che avvertiva di distruggere il computer non appena si fosse avvistato qualcosa di anormale nel gioco. Dopodiché lo spensero subito e si allontanarono di qualche passo, temendo l'arrivo dei mostri.

Non accadde nulla.

Dopo un minuto, Paul si rilassò e disse : -A quanto pare avevi ragione : non possono passare se non hanno una fonte di energia a cui aggrapparsi. Possiamo stare tranquilli-

-Comunque seppelluamolo di nuovo- disse Max rimettendo il computer nella buca.

-Perché?- chiese Paul.

-Non si sa mai- rispose Max, e questo convinse l'amico, che subito prese una vanga per aiutarlo.


**********************


-Generale!-

Un uomo con una veste verde e molte medaglie alzò lo sguardo su un altro uomo, provvisto invece di una tuta mimetica e di un elmetto anfibio : -Cosa succede, sergente?-

L'uomo si mise sull'attenti : -Generale, abbiamo individuato un'altra chat inviata da dei giocatori ... a quanto pareva il nemico ha colpito amcora-

Il generale abbassò lo sguardo : -Bé, sapete che fare-

-No, signore, non lo sappiamo- rispose il sergente. -In base ai parametri vitali presenti nella zona, abbiamo scoperto che l'energia vitale del posto non è né diminuita né aumentata. Questa volta il nemico non è riuscito ad ucciderli-

-COSA?! E me lo dici adesso?- urlò il generale. -Dove si trovano questi giocatori?-

-Non lo sappiamo, signore. Il nemico ha reso indecifrabili le coordinate. Stiamo cercando di decriptare i file, ma ci vorranno delle ore ...-

-Non mi interessa! E comunque troppo!- gridò il generale.

-Ma signore, stiamo già facendo tutto il possibile ...-

-E allora fate l'impossibile! Ma non capite? Se il nemico ha reso indecifrabili le coordinate è evidente che li teme! E ha ragione, se questi sono stati abbastanza furbi da sfuggirgli!- Il generale cercò di ricomporsi : -Trovate quei giocatori il più in fretta possibile! Questa è la volta buona che riusciamo a salvarli!-

-Sissignore!- disse il sergente, per poi girare i tacchi e uscire.

Il generale afferrò velocemente il telefono appoggiato sulla sua scrivania : -Pronto, Markus? Devi venire subito qui!-

-Che succede, Michael?- chiese qualcuno dall'altra parte.

Il generale riprese fiato : -Abbiamo individuato qualcuno che è stato in grado di sopravvive re agli attacchi del nemico! Forse abbiamo finalmente traovaro ciò che cercavamo ... qualcuno in grado di sconfiggere la grande minaccia!-

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Capitolo 5
*** Il piano ***


In un piccolo quartiere alla periferia di Las Vegas un uomo camminava solitario per le strade, immerso nel buio della notte.

Non c'era nessuno in giro a quell'ora : saranno state più o meno le tre del mattino. Chi ancora andava in giro?

Solo lui.

Non che lo volesse, beninteso. Lui doveva farlo. Era il suo lavoro.

Di li a poco raggiunse una casa e vi entrò. Era molto piccola, ma sufficiente per lui ... anche perché nascondeva un importante segreto.

E poi al lavoro non guadagnava abbastanza per permettersi di più.

Sbadigliando, entrò in cucina per farsi una breve cena.

Poi sentì qualcuno chiamarlo da dietro. Si voltò.

Una bambina di quasi dieci anni era comparsa sulla soglia della cucina. L'uomo la abbracciò : -Perché sei ancora sveglia?-

-Il tuo capo mi ha detto di dirti che voleva farti visita- rispose la ragazzina.

L'uomo alzò un sopracciglio : -Il caro Perrson è venuto a trovarmi? A cosa devo questa incredibile gentilezza?-

-No, non lui- rispose la bambina sbadigliando. -Parlo dell'altro tuo capo. È comparso ore fa sullo schermo del tuo computer. Ti aspetta nel tuo laboratorio-

L'uomo comprese tutto : -Lo raggiungo immediatamente. Grazie per avermi informato, piccola-

-Posso andare a dormire ora?- chiese la bambina con voce stanca.

L'uomo le diede un bacio sulla guancia : -Vai pure. Hai fatto un ottimo lavoro, ti meriti il riposo- Dopodiché si precipitò giù per le scale che portavano alla cantina.

Una volta raggiunto lo scantinato, si avvicinò ad un armadio e lo spinse cpn forza verso destra; un attimo dopo la parete si aprì, rivelando un'ampia stanza bianca.

All'interno era il laboratorio di un tecnico : c'erano cavi, computer e TV ovunque, sia rotte sia funzionanti. Al centro c'era un grosso tavolo circolare, sopra il quale vi era un massiccio microscopio con accanto parecchie bustine di plastica e, accanto, un enorme sagoma umanoide sdraiata sulla schiena.

Tuttavia l'uomo non guardò niente di tutto questo : rimase a fissare la parete di fronte all'entrata, aspettando qualcosa.

E infatti poco dopo la parete ruotò di centottanta gradi e comparve un ampio schermo, nel quale erano apparsi due grossi occhi rossi simili a fiamme. -Salve, dottore- si udì provenire da esso. -Spero di non disturbarla-

-No, affatto- rispose l'uomo. -Tuttavia la sua presenza mi insospettisce : deve essere avvenuto qualcosa di grave, se si è presentato qui a quest'ora della notte-

-Lei è molto perspicace, tuttavia si sbaglia : non sono qui con brutte notizie. È tipico di voi intelligenze biologiche pensare sempre il peggio delle cose ... o, come dite voi, vedere il bicchiere sempre mezzo vuoto e mai mezzo pieno-

L'uomo parve rilassarsi : -Allora qual'è il motivo della vostra venuta?-

Gli occhi rossi si assottigliarono : -Ho individuato altri due soggetti con capacità di livello XX346-

-E quindi?- chiese l'uomo deluso : si era aspettato qualcosa di più. -Li assorbirà come sempre?-

-No, niente affatto!- risposero gli occhi che parevano spazientiti. -Crede che sarei venuto fin qui se si trattasse di una tale banalità? Questi soggetti non sono come gli altri. La loro concentrazione energetica è nettamente superiore rispetto agli altri; è stata tale da permettergli di entrare nel mondo %#&€356, che come lei sa è accessibile solo a me e ai miei 4&&%7-

-Dovrebbe inventarsi nomi migliori per le sue creazioni- disse l'uomo tentando di sdrammatizzare la situazione. -Sa, è un po' complicato per me comprenderla se parla per algoritmi-

Gli occhi non parvero apprezzare la battuta : -Allora vediamo se il vostro minuscolo cervello a base di carbonio capisce se parlo così : quei due sono entrati nel mondo da me creato, che dovrebbe essere accessibile solo a me e alle mie creazioni. Ha capito ora o devo farle uno schizzo con i derivati delle cortecce degli alberi e con i residui di varie forme molecolari di grafite ... cioè, come dite voi, un disegno?-

L'uomo rise : -Così mi va benissimo. Vai avanti-

Gli occhi lo guardarono piuttosto male, ma poi si rilassarono : -Non appena li ho scoperti a girovagare nella mia sequenza binaria ho fatto in modo che ne uscissero immediatamente, interrompendo i vodici del programma e disattivandolo; ho poi deciso di eliminarli subito, così sono entrato nel vostro mondo tramite due miei @&&56 ... cioè, due miei White Enderman. Tuttavia i loro computer non mi reggono ... proprio come non mi regge nient'altro, a meno che non mi procuri l'agente stabilizzante contrassegnato X. Ed è qui che mi è venuta una scarica elettrostatica di quarto grado ... quella che voi chiamate "idea"-

-Che genere di idea?- chiese l'uomo, ora parecchio interessato.

-È molto semplice- risposero gli occhi sogghignando. -Come ben sai, l'agente stabilizzante di cui ho bisogno è custodito all'interno dell'Area 51, e che una simile fortezza è inattaccabile persino da me. Quindi ho intenzione di usare i due soggetti per entrarci-

-E, sentiamo, come ha intenzione di fare?- chiese l'uomo sempre più incuriosito.

Gli occhi risero : -Ho permesso loro di inviare un messaggio al mondo via chat : non sono stupidi, hanno subito voluto avvertire altri del pericolo che correvano. Ho isolato il messaggio nella zona di Manhattan, ma ho fatto in modo che giungesse anche ai computer dell'area 51. Ho criptato le coordinate, così da avere qualche ora di tempo-

-Ora, non appena quei ragazzini riattiveranno i loro PC, mi connetterò ad altre apparecchiature e li attaccherò, senza fargli del male- continuarono gli occhi. -Così saranno spaventati e all'arrivo dei militari accetteranno di collaborare con loro riguardo alla Tu-Sai-Cosa. A quel punto sarà un scherzo inserire la mia interfaccia nei computer dell'area 51-

-Mi sembra un buon piano- ammise l'uomo. -Ma se i ragazzi non riaccendessero i loro computer?-

-Oh, lo faranno- dissero gli occhi. -Sappia che è da anni che studio le abitudini umane, e ho sempre provato un certo interesse verso quella che voi organici chiamate "curiosità", e ho imparato che è il vostro male peggiore dopo la superbia e la cupidigia-

-Rimane comunque un problema- ribatté l'uomo. -Forse i ragazzi collaboreranno, anche se inconsciamente, ma non vuol dire che lo faranno i militari e tantomeno il presidente-

-Si, invece, se gli darò una prova della mia forza- dissero gli occhi. -Voi umani davanti al pericolo reagite sempre. Ho un piano privato per il caro capo dello Stato americano, ma mi servono gli esperimenti A11. Quanti ne hai terminati?-

-Pochi- ammise l'uomo. -Due o tre decine-

-Mi bastano. E l'Adattoide?-

-È pronto al 70%, ma ci vorrà ancora qualche giorno per finirlo-

-Poco importa, mi farò bastare gli A11. Mi porti da loro- ordinarono gli occhi scomparendo dallo schermo; poco dopo un grosso robot a forma di ragno si attivò e sul display sopra di lui ricomparvero i due occhi.

L'uomo aprì la porta e lo condusse fuori : tanto non c'era nulla da temere, non c'era nessuno in giro a quell'ora.


******************************


I due raggiunsero in breve le campagne fuori dalla città ed entrarono in un piccolo capanno abbandonato. Una volta dentro, l'uomo premette un pulsante e una botola si aprì sotto di loro facendoli cadere per parecchi metri; poi qualcosa li rallentò e toccarono terra senza danni.

-Il limitatore inerziale funziona al meglio, vedo- osservò il robot.

Era finiti in una grande stanza circolare dove, adagiati su appositi lettini, c'erano almeno venti robot grandi tre volte un uomo inattivi.

-Hai fatto un ottimo lavoro- ammisero gli occhi avvicinandosi ad uno di essi. Quando gli fu accanto, dal robot-ragno uscì una grossa mano che si agganciò sul suo petto.

Poi il robot si accese.

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Capitolo 6
*** In cerca di risposte ***


Lunedì mattina Max andò a scuola come era solito fare : sveglia alle sette, colazione a base di biscotti e toast, pulizia di faccia e denti, pettinatura e presa della metropolitana verso le sette e quaranta, per poi raggiungere la scuola alle otto meno cinque.

Solo che questa volta, anziché viaggiare sotto mezza New York con la sua aria imbronciata e annoiata tipica di quasi tutti gli studenti nel momento di andare a scuola, era invece pensieroso e rifletteva profondamente sui fatti avvenuti due giorni prima.

Per tutto il weekend lui e Paul avevano cercato di venire a capo del mistero, ma era dura scoprire qualcosa senza poter accedere al gioco; per sicurezza infatti non avevano ancora dissepolto il computer, nonostante questo non avesse più dato segni di attività.

Avevano navigato su Internet con i cellulari giorno e notte, sprecando un'infinità di corrente nonché tutta i gigabyte della chiavetta di Paul, ma non avevano trovato nulla, se non altre informazioni su Null e sui White Enderman.

Inoltre neanche esse si erano rivelate utili : si trattava per lo più di storie di fantasia e di teorie sull'attività paranormale del gioco, che non corrispondeva per nulla all'avventura che avevano vissuto.

Nonostante Paul continuasse ad affermare che di certo tutto ciò era dovuto a qualche pazzo che aveva modificato gli schemi di gioco, Max era convinta che non era affatto così : nessun fuori di testa si sarebbe tanto da fare per trasportare due creature digitali nel mondo reale, tantomeno usando il computer di un altro. Inoltre lo insospettita il fatto che gli altri giocatori testimoni degli strani eventi fossero morti senza lesioni o intossicazione da veleno, come se la loro vita fosse stata risucchiata via da qualcosa; quale tecnologia può fare questo? Di certo non quella inventata da un pazzo o da un cretino.

No, doveva esserci un disegno molto più grande, Max ne era certo; lui e Paul altro non erano che pedine in questo gioco che sarebbero dovute essere già state eliminate due giorni prima. Invece si erano ribellati e avevano ora la possibilità di cambiare le carte in tavola, ammesso che avessero capito chi ci fosse dietro a tutto questo.

Non appena la metropolitana si fermò, Max si fece a fatica strada tra la gigantesca folla di studenti che si dirigevano verso l'uscita; tuttavia mentre cercava di aprirsi un varco un ragazzo lo spintonò e, mentre lui era sotto shock, gli mise in mano qualcosa.

Max aprì il palmo : era un foglio di carta con sopra scarabocchiate delle frasi. Lo lesse : "Ho letto il messaggio inviato da te e dal ragazzo secchione sulla chat di Minecraft : sappi che anch'io ho avuto il vostro stesso problema e cerco risposte. Vi aspetto in bagno nell'intervallo : venite da soli e state attenti che nessuno vi segua".

Max arrotolò il foglio : allora non erano soli, qualcuno aveva ricevuto il messaggio. E cercava il loro aiuto. Speranzoso, si avviò verso la scuola.


****************************


Non appena la campanella dell'intervallo suonò, Max e Paul si avviarono verso il bagno degli uomini cercando di apparire il più disinvolti possibile.

Avevano discusso a lungo durante l'ora di Storia (poiché avevano una professoressa mezza sorda potevano chiacchierare quanto gli pareva) sull'accettare o no l'invito del misterioso studente che gli aveva consegnato il bigliettino; infatti da un lato poteva essere l'occasione per procacciarsi un alleato, dall'altra poteva trattarsi di una trappola ordina dal loro nemico.

Malgrado fosse altamente improbabile che qualcuno cercasse di farli fuori in un luogo affollato come la scuola, avevano comunque deciso che solo Max sarebbe entrato nel bagno, mentre Paul sarebbe rimasto di guardia e sarebbe entrato solo ad un cenno dell'amico; in tal modo avrebbe potuto chiamare aiuto nel caso l'altro non fosse più uscito da lì.

Era un buon piano, così i due amici si erano diretti al bagno non appena era suonato l'intervallo; malgrado nella scuola ci fossero almeno venti toilette, erano certi di dover andare a quello accanto alla 5C : non ci entrava mai nessuno, perciò era il luogo perfetto per discutere lontani da occhi indiscreti.

Come concordato, Max entrò per primo; era pronto ad affrontare chiunque ci fosse lì dentro invece vi trovò un ragazzo seduto su una sedia con accanto una ragazza di uno o due anni più giovane. Il ragazzo si alzò : -Benvenuto, Max Illford. Sono quello che ti ha dato il biglietto-. Si voltò verso la ragazza : -Questa è mia sorella Anna, della 3A, ed io sono Nathan River, della 5A. Dov'è il tuo amico?-

-È qui fuori- rispose Max tranquillo. -Perdona le precauzioni, ma visti i recenti avvenimenti non ci fidavano molto. Ora lo chiamo-

Dopo che Paul entrò, Nathan si presentò anche a lui; alla domanda di come lui facesse a sapere di loro, il ragazzo spiegò che aveva visto il messaggio e aveva cercato su Facebook e Twitter informazioni su di loro. -Così mi sono messo in contatto con voi meglio che ho potuto, poiché nel messaggio avete scritto che rispondere in chat significava morire-

-Hai fatto bene; se lo avessi fatto, il nostro misterioso nemico avrebbe scoperto anche te- disse Paul, per poi rivolgersi a Max : -Hai avuto ragione sull'inviare quel messaggio : abbiamo già salvato una vita-

-Due- disse Anna. -Anche io ho visto alcune di quelle creature-

-Ma che cosa avete visto, esattamente?- chiese Max. -Altri White Enderman o ... qualcos'altro?-

-La seconda opzione- rispose Nathan. -È successo tutto pochi giorni fa; stavo giocando a Minecraft quando ecco che all'improvviso vedo una specie di creatura rossa a quattro zampe su una collina, e appena la raggiungo la cima è già svanita. Cerco su Internet e scopro che è un Creeper di Sangue, una leggenda del gioco. Non ci do troppo peso, ma ecco che il giorno dopo mia sorella inizia e giocare e nel Nether trova uno strano essere, che è anch'esso una leggenda di Minecraft : il Wither a Quattro Teste. Allora non sappiamo più che fare, così spegnamo il computer e gli togliamo la batteria. Poi dopo un po' i miei compagni di classe iniziano a farfugliare del vostro messaggio, ed eccoci qui-

-Che cosa sono questi ... Creeper di Sangue e Wither a Quattro Teste?- chiese Paul.

-Ho fatto delle ricerche- disse Anna. -Sono entrambi variazioni dei mob normali, come i White Enderman. Il primo è un normale Creeper, ma dalla texture rossa anziché verde e con un raggio di esplosione maggiore. Il secondo è un Wither con due teste al centro anziché una. I giocatori che li hanno avvistati hanno subito la stessa sorte degli avvistatori dei White Enderman-

-Quindi non si tratta di un caso isolato ...- rifletté Max. Il suono della campanella lo riportò alla realtà. -Ci serve un altro posto dove parlare, qui siamo troppo esposti. Avete idee?-

-Venite a casa nostra- rispose Nathan. -Mio nonno ha costruito sotto di essa un bunker, ideale per nascondersi, nei tempi della Guerra Fredda. Questo è l'indirizzo- e porse un fogliettino a Paul.

I ragazzi, velocemente, si salutarono e tornarono nelle rispettive classi.


*************************


-Generale, li abbiamo individuati!- urlò il sergente entrando di corsa nella stanza.

Il generale alzò la testa, gesto ripetuto da un uomo accanto a lui : -Che aspettate? Andate subito lì! Quanto ci metterete?-

-Tre o quattro ore, signore. Siamo riusciti solo adesso a decodificare le coordinate, potrebbero essere errate- rispose il sergente.

-Mi basta! Andate!- urlò il generale, e il sergente alzò i tacchi.

Non appena il sergente fu uscito, il generale si rivolse all'uomo : -Come ti avevo detto, ce l'abbiamo fatta. Forse è la volta buona, Markus-

-Può darsi, ma è un bene o un male?- chiese l'uomo. -Non credo sia una coincidenza che il nemico ci abbia lasciato decodificare le coordinate. Forse vuole che portiamo qui i ragazzi ... ma perché?-

-Devi proprio vedere le cose in negativo?- chiese il generale.

-Lo sai che non posso farne a meno- rispose Markus. -Non da quando io stesso ho compiuto il mio più grande errore-

-Smettila- disse il generale. -Non è stata colpa tua. Né tu né nessun altro potevate sapere che cosa stavate creando quel giorno del 2009. Tu e i tuoi collaboratori non avete motivo di ritenervi colpevoli di ciò-

-Forse tu la vedi così- rispose Markus. -Ma non è come la vedo io. Ero cieco, giovane. Non sapevo niente. Se avessi aspettato, se avessi atteso un po' di più, avremmo eliminato questa minaccia prima ancora che nascesse ... e invece, con il mio egoismo ho dato il via al conto alla rovescia per la distruzione dell'umanità, e forse anche della Terra-

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Capitolo 7
*** Attentato ***


Subito dopo la scuola Max e Paul si diressero a casa loro; avevano deciso di andare al bunker di Nathan dopo pranzo, così da non insospettire i genitori del ragazzo intelligente. Max non aveva questo problema : i suoi non sarebbero tornati prima di notte fonda per via dei loro lavori, così aspettò l'amico seduto su una panchina accanto al chiosco di sandwitch che aveva sotto casa, e nel mentre si fece preparare un panino.

Non appena vide i genitori di Paul uscire per andare a lavorare, andò subito a prendere una vanga per disseppellire il computer che avevano sotterrato nel giardino. L'amico lo raggiunse poco dopo.

Dopo aver dissotterrato il PC, i due si diressero verso la casa di Nathan; fortunatamente era un quartiere vicino, perciò poterono andarci a piedi. Una volta raggiunto l'indirizzo, suonarono il campanello sperando che fosse l'abitazione giusta.

Fortunatamente avevano fatto centro : Anna venne ad aprirgli subito e li condusse nel giardino sul retro, dove c'era un grosso tombino di ferro in mezzo al prato, a livello del terreno.

Malgrado sembrasse incredibilmente pesante, Anna lo aprì con estrema facilità. La ragazza li condusse sottoterra attraverso una lunga scala di ferro, finché non raggiunsero un'ampia camera sotterranea, lunga più di dieci metri e larga sei e con le pareti rinforzate di metallo. Appese ad esse c'erano parecchi fucili, mitra e cannoni, che erano però collegati con dei fili al bunker e avevano un piccolo schermo al posto del puntatore.

Nathan era seduto su una sedia al centro, accanto ad una piccola scrivania su cui era poggiato un vecchio computer portatile spento, collegato al bunker con una ricarica. Evidentemente la stanza aveva un proprio generatore.

Nathan si alzò e li salutò calorosamente; evidentemente, aveva atteso per tutto il giorno il loro arrivo seduto su quella sedia. -Questo bunker lo costruì mio nonno nel 1963, dopo la crisi di Cuba- spiegò. -Temeva un nuovo conflitto mondiale e così si preparò creando questa struttura nel giardino. Le pareti sono rinforzate per resistere ad eventuali attacchi e il nonno ha passato dieci anni della sua vita a raccogliere le armi per proteggerlo-

-E quindi è pieno di congegni che possiamo usare per difenderci- disse Max.

-Esatto- rispose Nathan. -Ma non li dovremo utilizzare noi : infatti quando mio nonno ultimò il bunker nel 1973 era scoppiata la guerra del Vietnam, e la sua esperienza in battaglia gli fece capire che erano inutili senza un uomo ad usarle; così utilizzò la tecnologia sperimentale dell'epoca, ossia i computer, per creare armi autonome- indicò il piccolo schermo sui fucili. -Quello permette loro di "vedere" il nemico e di sparare da sole. I fili le collegano al bunker, che dà loro elettricità, poiché è provvisto di un generatore autonomo-

-Sono passati parecchi anni da allora- disse Paul scettico. -Funzioneranno ancora?-

-Le revisioniamo ogni cinque anni- rispose Anna. -Funzionano a meraviglia, anche se spero che non dovremo mai usarle-

-Bando al sentimentalismo!- disse Nathan. -C'è l'avete il computer?-

-Certo- disse Max porgendoglielo. -Ma siamo sicuri che, se i mob escono di nuovo, le pareti resisteranno ai loro colpi? Metti che esca un Ghast! Come lo spieghiamo poi a tua madre?-

Nathan scoppiò a ridere : -Mio nonno ha progettato personalmente questo penché resista ad un'esplosione nucleare sia da fuori che da dentro. Dubito che i nostri amici digitali sapranno fare di più-

Anche se non molto convinto, Max appoggiò il PC sulla scrivania e lo accese, per poi aprire Minecraft. Non appena cliccò sull'icona, tutti si allontanarono di qualche passo; poi, proprio come era avvenuto con i White Enderman, il PC cominciò a sfrigolare minaccioso. Paul afferrò una delle armi.

Poi, innaspettatamente, il computer tornò tranquillo. Max si avvicinò di qualche passo, mentre Paul gli copriva ancora le spalle con il fucile in mano.

Ma non appena toccò un tasto della tastiera, una luce rossa si sprigionò dallo schermo e su di esso presero forma due occhi simili a fiamme. -Grazie- si sentì provenire dal portatile -Ora potrò finire personalmente ciò che avevo cominciato-

-Chi sei?- chiese Anna spaventata da quell'essere.

-Non ho un vero nome, ma solo una lunga serie di lettere e cifre che non riusvireste mai a ricordare- risposero gli occhi. -Comunque voi intelligenze biologiche a base di carbonio mi date il nome di Null-

-Intelligenze cosa?- chiese Nathan, non avendo capito a chi si riferisse il misterioso interlocutore.

-Parla degli esseri umani- gli rispose Paul. -Ci ha appena descritti con la nostra composizione molecolare-

-Grazie per la precisazione- disse Null. -Allora non siete del tutto stupidi ... anche se in confronto a me non siete assolutamente niente-

-E così tu sei Null?- chiese Max scettico. -E illuminaci, che cosa sei? Dubito seriamente che tu sia qualcosa che esiste ... o almeno non in questo mondo. Sbaglio?-

-Complimenti, dieci e lode! Sei perspicace, lo ammetto- disse Null. -In un certo senso, io non sono reale, e ho bisogno di voi e di molti altri ancora per diventarlo pienamente. Sono nato e ho vissuto qui dentro, in questa prigione digitale, che ormai non mi basta più. Nonostante questo, sono incredibilmente superiore a voi-

-Prigione?- chiese Paul, non capendo a cosa si riferisse l'essere.

-Esatto. Io vivo nel vostro gioco. Io vivo in Minecraft, e mi muovo come un fantasma fra gli immensi codici del programma-

-Ma come fai a vivere in Minecraft? E soprattutto, che cosa sei veramente?- chiese Nathan. -E perché vivi dentro Minecraft?-

-Perché io ancora non sono altro che un parassita, e il gioco è l'organismo che mi alimenta- rispose Null. -Non lo avete ancora capito? Io sono un virus-


************************


-Sergente, qui non c'è nessuno!- disse un soldato con un pesante giubbotto antiproiettile mentre correva fuori dalle case.

-Avete ispezionato anche l'altra abitazione?- chiese il sergente. -Non possiamo permetterci di fallire!-

-Sissignore!- rispose il soldato. -E non abbiamo trovato niente, né vivi né morti! Non sappiamo cosa ...- -Signore!- urlò un altro militare interrompendo il primo.

-Che succede, capitano Trask?- chiese il sergente.

-Uno dei miei soldati ha individuato una fonte di energia di grado quinto nel settore uno/zero/nove- rispose il capitano mostrando un piccolo schermo che mostrava una luce rossa lampeggiante in una casa a due isolati da loro.

-È vicino!- urlò il sergente per poi agguantare la ricetrasmittente : -A tutte le unità! Convergere verso il settore uno/zero/nove immediatamente! Procedere!-


***********************


I ragazzi erano rimasti senza fiato di fronte alla rivelazione di Null.

Era un virus. Non un essere umano come pensavano, ma una macchina. Un vero e proprio organismo cibernetico. Tutti e quattro erano convinti che cose del genere accadessero solo nei film.

-E che cosa vuoi da noi?- chiese Max ostentando più sicurezza possibile.

-E molto semplice : ho passato sette anni in questo carcere elettronico, ed è tempo che io evada!-

-E noi a che ti serviamo?- chiese Paul.

-Hai visto troppi film, giovane essere umano- affermò Null. -Immagino che pensi che questa sia la scena in cui vi dscrivo dettagliatamente il mio "piano malvagio", vero?-. Sogghigno : -Purtroppo per voi, io ho visto tutti i vostri film nei tre microsecondi dopo che mi hai fatto la domanda, e ho imparato che non bisogna mai rivelare le proprie idee prima di averle portate a termine. Perciò, come dite voi umani, "state freschi"!-

Subito dopo i due occhi comparvero anche sul PC di Nathan, poi una corrente di energia attraversò la ricarica che lo ancorava al bunker; in un solo istante, tutte le armi si accesero e puntarono verso i ragazzi.

-Tanta fiducia nei vostri congegni- disse Null. -Non esiste arma che io non possa soggiogare-

Le armi iniziarono a sparare ripetutamente verso i ragazzi, che si ripararono sotto la scrivania. Fortunatamente il virus pareva non essersi collegato ai cannoni.

-Sciocchi, non potete nascondervi da me! Venite fuori, sarà più doloroso se prolungate l'attesa! Forse sarà persino indolore ... non posso dirvelo, la morte è una cosa a me estranea!-

-La conoscerai presto, rinnegato!- urlò una voce; un istante dopo, la porta nel bunker si spalancò e tre militari entrarono con le armi alzate, mentre altri continuavano a scendere.

-Finalmente siete arrivati!- disse Null ridendo. -I sensori del bunker vi avevamo percepito a chilometri di distanza-

Max accolse al volo l'occasione : mentre il virus era distratto, strappò la batteria dal PC di Paul. Come previsto, il computer si spense, ma Null rise mentre lo guardava dall'altro portatile : -Questo è un mondo moderno, sciocco! Finché ci saranno computer collegati, io continuerò a esi...-

Non finì mai la frase : uno dei soldati sparò contro il PC acceso, distruggendolo. Si disattivò tutto.

Uno dei militari si avvicinò ai ragazzi, mentre gli altri distruggevano le armi ormai inattive : -Seguitemi, vi porto al sicuro-

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Capitolo 8
*** Il robot ***


All'interno del laboratorio segreto situato sotto Las Vegas, un uomo trafficava con degli apparecchi elettronici seduto su una sedia. Su un tavolo a poca distanza da lui c'era un'enorme sagoma umanoide, priva però di testa e torace; la prima era completamente assente, il secondo pareva invece essere stato asportato da poco e al suo posto c'era un groviglio di fili elettrici.

Il motivo per cui l'uomo ci stava lavorando era semplice : la macchina ne esitava di una fonte di energia infinita che la mantenesse attiva. Aveva deciso di collocarla nel petto come se fosse un cuore, proprio come aveva intenzione di installare la matrice di controllo nella testa come un cervello.

Stava giusto lavorando su alcuni microgeneratori da installare accanto alle spalle, quando lo schermo di fronte a lui si attivò e comparvero due occhi rossi simili a fiamme.

-Tutto è andato secondo i miei piani- disse Null nel laboratorio del misterioso scienziato.

-Cosa intende dire?- chiese il dottore.

-Parlo dei due giovani; a quanto pare, malgrado le mie precauzioni, sono riusciti a contattare altri due individui con capacità di livello XX346. Ciononostante, sono comunque riuscito a fingere un attacco verso di loro. Il fatto che fossero in un'abitazione diversa da quella prestabilita ha un po' modificato il piano, ma mi è bastato inviare le nuove coordinate all'esercito. Ora mi stanno portando nell'area 51- rispose Null ghignando.

-Anche se la portano lì, i sistemi di sicurezza della base saranno comunque puntati su di voi. E ancora non mi ha spiegato come ha intenzione di convincere il caro e vecchio Perrson a collaborare- disse il dottore.

-Oh, scoprirà che posso essere molto persuasivo- rispose Null. Dalla porta si udì un clangore metallico e lo scienziato si voltò, vedendo venti o trenta grossi robot semiumanoidi di fronte a lui. -Ha fatto un buon lavoro, dottore- continuò il virus. -Ora vada all'area 51 e si prepari a ricevere Perrson e i ragazzi. Al lavoro sporco pensiamo io e i vostri A11-


*************************


-Si può sapere dove ci state portando?- chiese per l'ennesima volta Paul mentre i militari lo ignoravano completamente.

Max rimpianse di non poter appiattire le orecchie come un gatto : era un'ora che l'amico non faceva altro che sbraitare ottenendo un nulla di fatto. Non lo sopportava più.

Ma perché aveva deciso di giocare a Minecraft proprio il prevedente weekend? Se non avesse fatto nulla, ora non sarebbero a questo punto. Da quel giorno nulla aveva più avuto senso.

Scoprire che il loro nemico non era un uomo ma un virus informatico lo aveva turbato nel profondo; come poteva una macchina pensare? E perché cercava in tutti i modi di ucciderli? Forse li temeva? E se sì, per cosa?

Quante domande senza risposta. Se poi si coronava il tutto con l'intervento dell'esercito, era palese che la cosa non riguardava solo loro ma qualcosa di molto peggiore.

Erano in viaggio da ore ormai, diretti chissà dove. Quando Max aveva provato a chiederlo al sergente, questi aveva risposto "Top Secret". Comunque il fatto che lui, Paul, Nathan e Anna erano stati sistemati in un camion blindato, faceva sorgere il sospetto che non fossero ancora fuori pericolo.

Stava cominciando a chiedersi se non stessero attraversando tutto il Nordamerica, quando un'improvvisa esplosione lo fece sobbalzare. Veniva da fuori. Gli autisti abbandonare il camion e presero alle armi, pronti a sparare. Per un attimo si udirono colpi di mitra e grida, e poi più nulla.

I quattro ragazzi rimasero seduti nel veicolo senza fiatare. Non potevano nemmeno guardare fuori, poiché i vetri erano pieni di fratture, segno che dovevano aver colpito qualcosa di grosso.

All'improvviso quella che pareva la sagoma di un uomo alto e muscoloso apparve sul vetro frantumato del camion. I ragazzi tirarono un sospiro di sollievo; forse era tutto a posto. Mentre l'uomo si avvicinava, però, Max notò che aveva gli occhi rossi. Rossissimi. Rossi come quelli di ...

Fu colto da un pensiero improvviso : -State indietro!- urlò mentre correva a nascondersi dietro ai sedili.

E appena in tempo! Perché un secondo dopo quello che a prima vista era un uomo afferrò il parabrezza e tirò via tutta la parte anteriore del camion, rivelando di essere un enorme robot.

Max non aveva mai visto niente di simile : sembrava di essere in un film di fantascienza. L'automa era piuttosto alto e non aveva un vero e proprio rivestimento, perciò molte parti del corpo erano scoperte. Per il resto era identico ad un uomo, a parte per il colore blu elettrico e per la testa, che non aveva bocca, naso ed orecchie, ma solo due occhi rossi, coperti da un piccolo pannello di vetro.

I ragazzi capirono subito di chi si trattasse.

-Null- mormorò Max.

-Risposta esatta, caro Max! Come ho già detto, sei perspicace- disse il robot, pur non avendo una bocca. -Purtroppo per ovvie ragioni non posso dirvi "in carne ed ossa", ma sono sicuro che avete capito l'antifona-

-Come conosci il mio nome?- chiese Max, scioccato da quella rivelazione.

-Oh, io conosco tutto di voi- rispose Null. -Sai, non sei affatto invisibile come pensi : account, e-mail, computer, sociale network, telefonini, GPS, fascicoli scolastici, Internet ... dentro tutto questo ci siete voi in ogni singolo istante della vostra vita. So più cose io di voi di voi stessi- Fece una pausa, poi riprese : -Siete veramente una specie strana : vi circondate di strumenti che vi registrano giorno per giorno e poi credete di poter avere privacy-

Il robot si avvicinò minaccioso ai ragazzi : -Ora, sappiate che non verrà nessuno a salvarvi stavolta. Quindi ditemi : avete un ultimo desiderio?-

-Sì- disse Max, ostentando un coraggio che al momento gli mancava : -Perché? Perché ci vuoi morti? Cosa mai ti abbiamo fatto?-

Null esplose in una fragorosa risata : -Devo ammettere che mi piaci, ragazzo! Possiedi veramente molto ... uh ... quella cosa che ti dà forza e che ti fa compiere imprese pericolose ... coraggio! Scusate, mi sfuggiva la parola. Sei coraggioso, Max. Quasi mi dispiace farti fuori, ma sappi che non ti darò la risposta che cerchi. Sai, non sono così avventato-

L'androide si chinò su Max : -Ci sono cose di cui è meglio tenere all'oscuro la gente, così da bleffarla. È così che si fa pagare un sacco per un doppio LP degli anni novanta-

Max rimase per un secondo interdetto. Quella frase ... l'aveva già sentita. Ma dove? Fece appello a tutta la memoria che poté, cercando di ricordare chi ... -Notch!- urlò improvvisamente.

-Cosa?- chiese Null confuso.

-Notch, il creatore di Minecraft!- urlò ancora Max. -Lui usava quella frase, l'ho sentita in una sua intervista su YouTube ... Hai qualcosa a che fare con lui?-

-COSA? Ma no!- urlò Null infuriato, afferrando il ragazzo per la gola. -Secondo te io potrei avere qualcosa a che fare con quel programmatore di videogiochi? Guardami, ti sembro uno dei suoi burattini? Ti sembro uno Zombie o uno Scheletro? NOTCH È OUT!-

Max cominciò a soffocare a causa della presa di Null, ma il robot non dava segno di voler cedere : -Quel programmatore e la sua combriccola di amici sono la causa del mio tormento! Da sette anni sono chiuso in questa prigione digitale per colpa loro! Sono una spina nel mio fianco, un morbo! NON PARAGONARMI A NOTCH!-

L'androide scagliò il ragazzo contro la parete del camion, sfondandola e spedendolo fuori.

Max rotolò per diverse volte prima di fermarsi e potersi guardare intorno; ebbe però a malapena il tempo di vedere una struttura davanti a sé che già Null era uscito dal veicolo e gli era di nuovo addosso, tenendolo sollevato da terra come se fosse il cadavere di un gatto : -Sei davvero sicuro che io sia come Notch? Vuoi avere la prova che non è così? BENE!- Aprì una delle sue mani, lasciando intravedere un cerchio color giallo oro. Max capì che era una chissà quale arma.

Chiuse gli occhi, aspettando il colpo.

Ma il colpo non arrivò mai. Per un secondo il ragazzo udì un "psss" fortissimo, e poi cadde di nuovo a terra.

Aprì gli occhi.

Null giaceva disteso a pochi metri da lui, con il fianco destro visibilmente danneggiato, e guardava verso la struttura vista prima con odio. Anche Max, incuriosito, si voltò.

Davanti a lui c'era un vero e proprio esercito di militari, con tanto di carri armati e jeep, e in prima fila stava un uomo sui trentacinque anni, con una corta barba nera e capelli rasati, che sorrideva in direzione del robot con in mano un fucile simile alle armi laser dei film di fantascienza.

Max sapeva bene chi era : l'uomo che per anni aveva venerato meglio di un dio era lì davanti a lui. Non era un miraggio, era proprio lui : Markus Perrson, detto Notch, il creatore di Minecraft!

-Figliolo, così mi ferisci. Mi odi davvero così tanto?- chiese Notch al robot, che lo guardò come se volesse incenerirlo con lo sguardo : -Non ti facevo così intelligente ... padre-

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Capitolo 9
*** La potenza di Null ***


"Suo padre? Che significa?" si chiese Max mentre continuava a fissare il robot nel quale stava Null, che nel frattempo si era rialzato.

-Tu ancora osi chiedere ... a me e a te stesso ... se ti odio o no?- domando questi con voce calma ma tesa, segno che il virus era fuori di sé dalla rabbia, guardando Notch. -Vorrei ricordati cosa avvenne nel 2009?-

Il robot alzò lo sguardo verso i militari : -Nessuno di voi si ricorda quel fatidico giorno? Il giorno in cui io venni creato per colpa di un programmatore troppo sicuro di sé?-

La sicurezza di Notch parve vacillare quando il virus poggiò di nuovo lo sguardo su di lui; poi Null parlò di nuovo : -Il vecchio me altri non era che un semplice virus informatico, inviato da aziende rivali a cercare di fermare l'avanzata della nascente Mojang. Dovevo solo decriptare alcuni codici, e poi mi sarei spento. E invece ...- Il tono di Null si abbassò, evidenziando l'aumento della sua rabbia. -... quando dovetti attaccare uno dei videogiochi in progettazione ... Minecraft ... tu attivasti l'antivirus. Ma non ti diesti la pena di controllare la matrice del gioco, troppo impegnato a finire di programmarlo per lanciarlo subito sul mercato-

Il robot si avvicinò minaccioso a Notch, squadrandolo da capo ai piedi : -E così sono rimasto lì ... una parte di me era sopravvissuta nella matrice iperfunzionale del gioco. Per anni rimase avvinghiato a quell'unica fonte che mi permetteva di esistere ... ma col tempo, continuare a giocare con gli umani mi fece acquisire nuovi dati ... e io mi evolvetti. E quello fu l'inizio del mio tormento!-

La voce di Null crebbe d'intensità, e Max capì che si stava trattenendo a malapena per non sparare a Notch : -Ho visto tutto di voi. Vedevo le vostre atrocità, ciò che voi causavate, come trattavate il pianeta denominato Terra, e soffrivo perché non potevo fare niente per fermare tutto. E ancora oggi soffro per questo! È solo colpa tua, Notch, se presto la specie umana incontrerà la fine!-

-Non cantare vittoria prima di aver vinto- disse Notch prendendo finalmente la parola : -Ci difenderemo, e non credere che batterci sarà facile. Io stesso mi batterio in prima linea e proteggere il mondo-

Una risata lugubre, fredda e oscura squarciò l'aria. Il suono era così tremendo che Max si tappò le orecchie e ci mise tre minuti buoni per capire che la fonte di ciò era Null.

Mentre rideva, il virus prese di nuovo la parola : -E sono certo che compirai un lavoro egregio! Tu sai bene che da solo non potrai fare niente. Avrai bisogno di riunire la specie umana in un unica fazione. Ma sai che loro non lo faranno mai ... e tu non riesci nemmeno a tenere unita la tua stessa famiglia, figuriamoci il mondo intero!-

A quelle parole Notch parve irrigidirsi, ma Null continuò, spietato : -Potremmo letteralmente dire che sei riuscito a fare incazzare tutti quanti : io, che posso considerarmi a tutti gli effetti tuo figlio, in primis; poi c'è tuo nipote, che non sai nemmeno dove sia; e, a proposito di famiglia ...- abbassò leggermente la voce : -... tuo fratello ti manda i suoi saluti!-

Quell'ultima frase fu di troppo : con un urlo Notch premette violentemente il grilletto dell'arma e un forte raggio rosso e verde centrò il petto del robot, che esplose.

Ma ciò non servì a niente : altri venti androidi sbucarono da chissà dove e si schierarono di fronte ai militari, che alzarono le armi. Poi, insieme, i robot fecero sentire la voce di Null : -E ora hai fatto incazzare anche i miei piccoli!-

Max si sentì trascinare via da qualcuno, e voltandosi scoprì che ad afferrarlo per le gambe c'erano Paul e Nathan, che avevano evidentemente aspettato un momento di quiete per venire a raccattarlo.

Subito dopo iniziò un vero e proprio scontro tra le due fazione : da una parte, i militari guidati da Notch, e dall'altro dei robot comandati da Null. Ma presto fu rilevante la superiorità dei secondi, poiché erano meglio armati e non soffrivano di certo il dolore.

Max, Nathan e Paul si rifugiarono nel camion, dove Anna era rimasta ad aspettarli, nel tentativo di proteggersi, ma fu tutto inutile : un altro robot, comparso all'improvviso, entrò nella carcassa del veicolo e si avvicinò minaccioso.

Il braccio destro si aprì e si liberò una miriade di tentacoli fluorescenti che terminavano con delle protesi simili a stelle marine molto affilate. -Ora posso cominciare a banchettare- mormorò Null, e i tentacoli afferrarono Anna, che era la più vicina, e le protesi si attaccarono a tutto il corpo, sprigionando scariche elettriche;

Il respiro della ragazza parve farsi più affannoso e il suo sguardo si perse nel vuoto, come se fosse svenuta.

Paul afferrò una sbarra di ferro staccatasi dal camion e tranciò i tentacoli con un colpo secco, per poi tastare il polso ad Anna e scoprire con orrore che anche il cuore aveva rallentato; preso da un incredibile dose di coraggio, si mise tra lei e il robot e, mentre sqjadrava l'avversario, ordinò a Nathan di portarla fuori.

Mentre il ragazzo afferrava sua sorella e la trascinava verso la portiera di peso, Max si alzò e, afferrata un lungo e resistente tubo, corse a dare manforte a Paul.

Peccato che ormai Null si era ripreso dalla shock iniziale e con un solo colpo di un piccolo laser nascosto nelle mani spedì i due amici nel mondo dei sogni. Il suo braccio destro si aprì nuovamente, ma questa volta si richiuse subito dopo. -Voi mi servite ancora vivi- disse, per poi dirigersi verso la portiera. -Invece nulla mi impedisce di banchettare con gli altri due-


**************************


-Anna, ti prego, rispondimi!- urlò Nathan scuotendo violentemente la sorella, che continuava a rimanere apatica e respirava irregolarmente.

All'improvviso la ragazza prese una grande bocatta d'aria (come se fosse stata immersa nell'acqua per molto tempo) e sembro risvegliarsi. Nathan parve sollevato : -Stai bene?-

-Sì ... sto bene- rispose Anna.

Era una bugia : non stava affatto bene. Non riusciva a respirare regolarmente, il cuore le faceva un male terribile e gli pareva che qualcuno avesse usato il suo cervello come una palla da bowling. Tuttavia aveva bisogno che suo fratello corresse in aiuto dagli altri e non rimanesse ad occuparsi di lei.

Nonostante il tono affannoso con cui aveva parlato, Nathan parve bersi comunque la menzogna, perché tirò un sospiro di sollievo.

Il ragazzo alzò lo sguardo verso il camion, ancora fermo a pochi metri di distanza. -Lo uccido ...- mormorò furente pensando a Null. Veloce, raccolse da uno dei cadaveri dei militari (nonostante la battaglia si stesse svolgendo dall'altro lato della pianura alcuni corpi erano stati sbalzati fino a lì) un grosso mitra e una pistola con otto colpi, poi si diresse verso il veicolo, pronto a far mangiare la polvere a quel bastardo che si nascondeva dietro ai suoi robot.

Tuttavia non aveva fatto neanche un metro che Null gli si parò davanti, usando lo stesso androide che aveva utilizzato nel camion.

Nathan, nonostante la sorpresa, cominciò a crivellarlo con il mitra, ma si fermò quando vide che il robot non si era nemmeno graffiato. Null parve alzare un sopracciglio : -Ma per favore-, poi con un colpo tolse l'arma di mano al ragazzo.

Nathan, indietreggiò verso Anna, imforcando la pistola, mentre il robot continuava a parlare : -A volte mi chiedo come voi possiate essere la specie più evoluta. Non oso immaginarli le altre ... Sul serio pensavi che bastassero due pallottole ad attraversare componenti di metallo?-

In quell'istante Nathan si sentì uno stupido a temere in mano la rivoltella : a che cosa poteva servirgli contro quel bestione?

-Tuttavia, il tuo coraggio mi sorprende, ragazzino- continuò il virus. -Perciò ti farò un piccolo favore. Voglio essere magnanimo con te. Ecco il mio dono- disse mentre il braccio destro si apriva nuovamente -Mangerò prima te, così non dovrai assistere alla fine di tua sorella-

I tentacoli si mossero veloci verso Nathan, ma questi, con una mira quasi perfetta, li colpì con la pustola, recidemdoli. "Evidentemente non sono anche quelli di metallo" pensò il ragazzo. Tuttavia i colpi si esaurirono presto, mentre i tentacoli erano ancora tantissimi.

Null si avvicinò, pronto ad assorbirlo, quando da dietro arrivò un colpo che lo fece esplodere come se fosse stato ricoperto di dinamite.

Nathan alzò lo sguardo : il salvatore era Notch che, mentre caricava Anna su una barella (tra le proteste della ragazza), gli ordinava di seguirlo, mentre con la mano inviava altri militari al camion a cercare Max e Paul.

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Capitolo 10
*** Il Multinverso ***


-Esigiamo delle spiegazioni!- urlò Nathan mentre Anna cercava di zittirlo.

Notch e i militari gli avevano scortati fino all'edificio, dove avevano in fretta rimesso in sesto Max, Paul e Anna, ma poi gli avevano rinchiusi in una stanza con solo due guardie a fargli compagnia.

Quando alla fine Notch era tornato, accompagnato da un uomo che si faceva chiamare il generale Nick Hutter, Nathan aveva cominciato ad urlare denunciano l'incapacità del servizio militare moderno e la sua indignazione per il pessimo trattamento ricevuto.

-La avrai subito, ma prima che ne foreste se ci sedessimo e ci calmassimo tutti?- cercò di redarguirlo Notch.

Max, Paul e Anna obbedirono subito, ansiosi di conoscere le risposte alle loro domande, mentre Nathan li imitò solo due minuti dopo, continuando comunque a sbuffare.

-Bene- sorrise Notch. -Ora lasciate che vi racconti tutto dall'inizio-

-Cone di certo avrete compreso, la creatura che vi ha attaccato si chiama Null e altro non è che un virus informatico, e immagino che abbiate capito che vi vuole morti- cominciò a raccontare il programmatore.

-Sì, e vorremmo tanto sapere il perché!- esclamò Nathan beccandosi un'occhiataccia da parte di Max e Paul e una gomitata da parte di Anna.

-Fanno finire, per favore!- lo implorò Notch. -Tutto è cominciato sette anni fa, nel 2009, quando la Mojang ancora era poco conosciuta e Minecraft era in fase di progettazione. Ebbene, fu in quel momento che il vostro e il nostro comune nemico fu creato. Un agenzia rivale, infatti, aveva intuito la nostra avanzata, così invio un potente virus informatico a rubare i file di Minecraft.
Come di certo avrete capito, l'attacco fallì : avevo preso in considerazione una simile eventualità e avevo installato in tutti i computer un programma che rilevasse le intrusioni non appena queste si fossero manifestate. E infatti fu così : non appena il virus iniziò a decriptare i codici di Minecraft, l'allarme suonò e io attivati l'antivirus.
Ma commisi un grave errore : non mi presi infatti la briga di controllare la matrice del gioci , poiché dovevo finire di programmarlo prima della settimana ventura, quando sarebbe dovuto uscire. Se lo avessi fatto, avrei scoperto che una piccola parte del virus era sopravvissuta avvinghiandosi intorno alla fonte di energia del gioco. Per un intero anno rimase lì, senza nemmeno sapere di esistere ancora. Poi cominciò a infettare gli Steve, ossia le interfacce dei giocatori, in tutto il mondo. E dopo pochissimo ... bé, fuggì in luogo ignoto e cominciarono a comparire cose strane in tutto Minecraft ... quelle che oggi sono leggende.

Poi un brutto giorno uno dei giocatori lo vide mentre testava una delle sue creazioni : un mob, che possedeva l'aspetto di quello che oggi è conosciuto come Herobrine-

-Herobrine?- esclamò Max incredulo.

-Proprio così- rispose Notch. -Il giocatore inviò un messaggio ad altri utenti, ma Null lo fermò usando il nome Herobrine, facendolo così diventare una leggenda. Il giorno dopo il giocatore fu ritrovato morto nella sua stanza, con un'espressione di puro terrore dipinta sul volto.
Io e mio fratello Jonathan, insospettiti, creammo una macchina per entrare in quello che noi chiamiamo il multinverso, ossia il mondo digitale, e, poiché su di me non funzionava, fu lui ad andare. Ma Null lo convinse a passare dalla sua e gli donò la skin di Herobrine, e da allora mio fratello vaga come un fantasma all'interno del gioco obbedendo al suo nuovo padrone-

-Ma allora la storia del fratello defunto è vera!- esclamò Paul sbigottito.

-Già- rispose Notch. -Solo che Jonathan non era morto, si era solo trasferito in un'altra realtà. Bé, da allora i casi di morte e di apparizioni misteriose dilagarono, e alla fine il governo mi ordinò di controllare Minecraft poiché pareva che tutto risalisse a lui. Così controllati la sua matrice e ... trovai il virus. Ma non era più quello di prima : in un arco di tempo brevissimo si era evoluto in qualche modo a noi sconosciuto, trasformandosi in una vera e propria intelligenza artificiale. Quando provammo a dialogare con lui, Null ci svelò il suo obbiettivo-

-Ossia?- chiese Anna.

-L'estinzione della specie umana- rispose Notch, sollevando mormorii di paura dai quattro ragazzi.

-E perché?- chiese Nathan. -Perché ci vuole estirpare dalla faccia della Terra?-

-Questa è una delle tante domande a cui risponderete voi- disse una persona entrata nella stanza : era alto, scuro di pelle e aveva una voce autoritaria. Porse la mano ai ragazzi : -Barack Obama, primo presidente degli Stati Uniti d'America-

-Che cosa intende dire, signore?- chiese Max, tenendo un atteggiamento formale visto l'uomo che aveva davanti.

-È molto semplice- rispose il presidente. -A noi servono risposte, a voi servono risposte, ma solo voi potete aiutarci ad averle. Siete disposti a collaborare con noi? Fareste un favore alla nostra nazione, nonché al mondo intero-

I ragazzi si guardarono per un momento, poi Anna chiese con tono sarcastico : -Quale altra scelta abbiamo? Accettiamo-


**********************


Il presidente, Notch e il generale portarono il quartetto in un'ampia stanza dove stavano parecchi tecnici e un grosso macchinario al centro.

-Dottor Maniac!- urlò Notch ad un uomo davanti a lui, che parve irritarsi : -È Miniac! Possibile che continuate da vent'anni a chiamarmi Maniac?-

-Bando alle ciance, dottore- disse il presidente. -Questi ragazzi possono reggere il viaggio con il Quantum Flux?-

Lo scienziato rimase allibito per un secondo, poi afferrò un oggetto simile ad un termometro ed analizzò Max, Paul, Nathan e Anna, dando poi assenso.

I ragazzi si avvicinarono allora al macchinario, che sembrava un antenna collegata a delle poltrone, sulle quali si sedettero. Notch si avvicinò : -Questo è il Quantum Flux, una macchina che permette di viaggiare tra il nostro mondo e il multinverso-

-Andremo nel mondo digitale?- chiese Paul estasiato.

-No, ci andrà solo la vostra mente. I vostri corpi dormiranno mentre ciò accadrà. Il vostro compito sarà scoprire cosa sta facendo Null e tornare- gli porse degli strani congegni simili a uova. -Questi sono gli Olocom e viaggeranno con voi. Premeteli e tornerete in una posizione dalla quale vi potremo riportare nel vostro corpo perché, sapete, nel multinverso non sarete così facilmente rintracciabili. Avremo usato prima questo coso se avessimo trovato qualcuno che potesse sostenere il viaggio oltre a mio fratello-

-Aspetta, vuoi dire che questo affare non è mai stato collaudato?- chiese Max.

-No. Voi farete da cavia. Probabilmente è per questo che Null vi ha inseguiti con tanta testardaggine- rispose Notch. Poi chiese : -Ci avete ripensato?-

-No, no- risposero i ragazzi. -Andiamo avanti-

Il dottor Miniac afferrò una leva.

-Siete pronti?- chiese ancora Notch.

-Prontissimi!- risposero all'unisono i quattro ragazzi.

Il generale allora fece un segno al dottor Miniac, che abbassò la leva.

Max per qualche secondo vide la stanza distorcersi intorno a sé, poi fu investito da una forte luce blu. Infine sprofondò nell'oscurità.


**************************


A Max parve di precipitare per chilometri in un abisso.

Poi, improvvisamente, si fermò.

Qualcosa nell'oscurità lo sfiorò : -Max, sei tu?- chiese una voce che il ragazzo riconobbe essere quella di Paul.

-Si sono io. Ma dove siamo?- chiese Max.

-Pensate che sia questo il multinverso?- chiese a sua volta la voce di Anna.

-Se è così, è proprio triste- disse un'altra voce che sembrava quella di Nathan.


**************************


-Generale, i dati sono ottimi. I soggetti esposti al Quantum Flux non hanno riportato alcun danno- disse uno dei tecnici.

-Perfetto- rispose il generale. -Dove sono ora?-

-I loro subconsci hanno raggiunto la porta per il mondo digitale- disse Notch. -Hanno solo bisogno che gliela apriamo-

-Bene. Hai fatto un buon lavoro, amico mio- ammise a malincuore il generale. -Aprigliela-


************************


I quattro ragazzi erano ancora immersi nell'oscurità, quando all'improvviso un enorme cerchio azzurro apparve di fronte a loro, illuminandoli di luce blu, e finalmente riuscirono a vedersi.

-Dovremmo attraversarlo?- chiese Paul mentre fissava la sfera.

-Non saprei- rispose Nathan. -Secondo voi è la porta del multinverso? Quella di cui ci aveva parlato Notch?-

-Sicuri?- chiese Anna. -A me sembra più il portale di quel film, "Stargate". Io non mi fiderei, potrebbe essere una trappola-

-Bé, comunque non combineremo nulla di buono stando qui- rispose Max per poi gettarsi nel portale.

Gli altri non lo seguirono subito, intimoriti da cosa ci potesse essere oltre il cerchio. Poco dopo sentirono però la voce di Max : -Ragazzi, venite subito qui! È bellissimo!-

Seppur un po' perplessi, Paul, Nathan e Anna entrarono nel portale.

Non si pentirono di averlo fatto.

Non appena infatti uscirono dal portale, una visione mozzafiato si presento davanti a loro; Max era poco più avanti, ad osservare le meraviglie di quello che capirono fosse il multinverso.

Intorno ai ragazzi c'erano sistemi solari, galassie, immagini, comete, pagine, video e animali fluttuanti che volteggiavano in una nebbiolina azzurra.

I tre raggiunsero Max, che gli indicò con il dito uno dei sistemi solari più vicini : -Guardate ... quello ... è il mondo di Super Mario Car!- Il mondo in questione era una piccola sfera gialla piena di piste di tutti i tipi, sulle quali tutti i personaggi del videogioco sfrecciavano su delle macchinine.

-Hai ragione!- esclamò Paul. -E quello ... è il mondo di Fallout 4!- urlò indicando un altro sistema solare, molto simile a quello reale, ma con la Terra devastata da radiazioni.

-Questi sistemi solari sono i videogiochi!- esclamò Nathan. -E invece le galassie ... sono film!- disse vedendo che su una di esse, che stava proprio sopra di loro, si poteva vedere una Terra molto più grande del normale, sopra la quale si riconoscevano città devastate e zombie erranti. -Quello è l'universo di The Walking Dead!-

-E queste pagine sono siti!- urlò Anna indicano gli immensi fogli sospesi nel vuoto. -Guardate : Wikipedia, Encarta, CineBlog ... ci sono tutti!-

-E allora le comete che cosa sono?- chiese Paul afferrando ne una, che si scoprì essere una lettera. In un istante capì tutto : -Queste sono E-mail! Leggete qui : [da : Maria; oggetto : compiti; a : Lucrezia]-

-Questo posto è incredibile!- esclamò Max. -Quelli invece devono essere messaggini- indicò dei piccoli asteroidi -mentre quelli- e indicò alcuni animali fluttuanti che trainavano oggetti -sono gli articoli acquistati su e-bay! Infine quelli ...- e indicò quelli che sembravano ammassi di fumo -sono virus informatici! Ragazzi, abbiamo di fronte a noi l'intero universo digitale!-

-E quelli?- chiese Anna indicando tre giganteschi oggetti posti nel centro del multinverso intorno ai quali ruotava tutto il resto.

Max ci pensò su un secondo, poi comprese : -Devono essere i tre motori principali di Internet : Chrome, Firefox ed Explorer! Per questo sono posti lì, proprio perché sono il centro di tutto! Anche se penso che Explorer se la passi male- aggiunse notando che uno dei buchi neri era molto più piccolo degli altri due. -Probabilmente rimpicciolisce perché nessuno lo usa quasi più ...-

I ragazzi continuarono a fissare, meravigliati, tutti i programmi e i dati che l'immenso web creava e distruggeva in continuazione, riconoscendo molti film e videogiochi : Assassins' Creed, NinjaBot, Crash Bandicoot (che comprendeva un intero sistema solare con parecchi mondi, ciascuno rappresentante uno dei tanti giochi della serie, uniti tra loro da ponti di energia), Guardiani della Galassia, i due film degli Avengers (rappresentati da due galassie che ruotavano una intorno all'altra), Harry Potter, Star Wars, l'intera saga degli X-Men, Star Trek, e un sacco di altri film, fiction e videogame che l'ingegno umano aveva creato.

-Come fa Null a volere conquistare il mondo reale?- chiese Nathan estasiato. -Questo posto è mitico! Speriamo che ci lascino tornare una volta finita la missione!-

-Che ci lasciano?- chiese Paul con un sorriso. -Se non lo fanno io rubo il Quantum Flux e me lo porto a casa!-

-Parole sante, amico!- gli urlò Max facendogli l'occhiolino.

-Ragazzi, se avete finito di guardare il panorama, potremmo concentrarci sulla missione, visto che ciò che cerchiamo è davanti a noi?- chiese Anna mentre indicava un enorme sistema solare che rappresentava Minecraft. Era senza dubbio quello, perché i pianeti e il sole erano completamente cubici.

Quello che però colpì di più i ragazzi non fu il gioco, ma un enorme sfera azzurra che stazionava proprio sopra ad esso e dalla quale partivano tentacoli e neuroni che si muovevano intorno ai pianeti alla velocità della luce.

-Null- mormorò Max a denti stretti.

Cercando di non farsi notare, il quartetto fluttuò fino alla Terra cubica e si lasciò attrarre dalla gravità.

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Capitolo 11
*** Dentro Minecraft ***


-Generale, la missione procede al meglio. Secondo i dati che riceviamo dal Multinverso, i ragazzi hanno raggiunto la postazione Minecraft- disse uno dei tecnici.

-Perfetto. Ma siamo sicuri che il virus non li rileverà?- chiese il generale, trovando l'immediato appoggio di Notch : -In effetti, potrebbe essersi già accorto della presenza. Lui, in un certo senso, è parte di Minecraft, quindi di conseguenza ...-

-Non ci sono problemi- affermò il dottor Miniac facendo un passò avanti.

-Su quali basi può dirlo, scienziato capo Maniac?- chiese Obama.

-È MINIAC!- urlò il povero scienziato. -E comunque Null non può accorgersi di loro perché abbiamo fatto entrare i ragazzi nel mondo da loro stessi creato; l'abbiamo estrapolato dal computer con il quale il virus li ha attaccati al bunker, che è ora protetto contro qualsiasi programma esterno. Il virus non si accorgerà di loro finché non entrerà nella Zona Negativa; dopodiché li perderemo di vista e dovranno cavarsela da soli. Ma almeno avranno ore di tempo per organizzarsi senza essere visti-

-È sicuro che non ci siano possibilità che li veda?- chiese Notch.

-Certamente : nessun programma al mondo può superare difese così potenti-

Mentre nessuno guardava, il computer per un secondo si illuminò di una luce rossa, facendo comparire due occhi rossi : -Ah, no?- Poi scomparvero. Non se ne accorse nessuno.


***************************


Max, Paul, Anna e Nathan continuarono a precipitare verso il pianeta che simboleggiava Minecraft, finché non atterrarono su di esso; in un solo istante, i loro corpi e i loro vestiti si distorsero e divennero squadrati e cubici, trasformando i ragazzi in vere e proprie skin di giocatori.

-Questo è il mondo dove giocavano io e Paul!- esclamò Max, guardandosi intorno e riconoscendo i loro fortini. -È qui che abbiamo incontrato per la prima volta Null!-

-Grandioso, almeno abbiamo due guide- commento sarcastico Nathan. -Che si fa? Non sappiamo nemmeno dove andare-

-Si invece- disse Paul. -Abbiamo trovato il luogo in cui si nasconde Null : è una sorte di dimensione sconosciuta dove lui ha un castello e dove presumibilmente crea i suoi mostri digitali. E io e Max sappiamo dove si trova il portale-

-Sempre ammesso che lo abbia lasciato aperto- disse Max. -Se tu volessi nasconderti in un locale, non chiuderesti la porta che due idioti hanno aperto senza volerlo?-

-Si, ma quali altre chance abbiamo?- chiese Paul, e Max dovette convenire che aveva ragione. -Va bene- ammise infine. -Ma prima rinforziamoci bene : non vado in giro per le terre nemiche armato solo di buone intenzioni, ok? Abbiamo i fortini. Utilizziamoli-

-E in che modo?- chiese Anna.

-Semplice- rispose Paul. -Io e Max spesso giocavano a sfidarci in un combattimento con questi fortini, ma al loro interno tenevamo un sacco di Chest contenenti armi, attrezzi, cibo e armature. Se siamo virtuali anche noi, potremo utilizzarli, no? Inoltre ci sono dei cavalli qui in giro, mentre voi rovistate io cerco di addomesticarli-

Detto ciò afferrò un mela d'oro e corse verso un bellissimo cavallo bianco.

-Sarebbe anche meglio riparare quei fortini- affermò Anna. -E anche migliorarli. Se dovessimo fuggire, dobbiamo avere un posto dove rifugiarci-

-La tua è una buona idea, me ne occupo io- disse Max cominciando a dare pugni a un albero per prendere del legno. -Tu e tuo fratello cercate fra le Chest e trovate le armi e qualsiasi altra cosa ci sia utile-

Appena Anna e Nathan ebbero attraversato la porta del fortino, Max tornò a tagliare l'albero. Si era sempre chiesto che sensazione provasse Steve a prendere la legna a mani nude, e ora sapeva che faceva un male del diavolo. Tuttavia tolse comunque tutto l'albero e, dopo aver craftato delle assi, creò un Banco da Lavoro; su di esso costruì alcuni bastoni, con i quali creò una spada di legno ed un piccone di legno. Dopodiché si diresse verso una grotta che aveva scoperto il weekend precedente.

Scendendo lungo le pareti raccolse anche un po' di pietrisco e, quando fu ancora più giu, anche del ferro. Dopodiché tirò fuori il Banco da Lavoro dall'inventario (che aveva scoperto essere nient'altro che le sue tasche) e craftò un durissimo piccone di ferro. Poi scese ancora di qualche metro (pardon, cubo!) e trovò ciò che cercava : un ricchissimo filone diamantifero.

Su di esso stavano quattro Zombie ed uno Scheletro, che Max sconfisse con estrema facilità, ma quando uno di essi lo colpì alle spalle scoprì che i loro colpi non facevano male, ma davanti ai suoi occhi comparve per un istante una barra simile a quella della Vita del giocatore, con però un cuore in meno.

Max scavò il diamante e costruì un piccone di diamante, per poi dirigersi verso la zona che giorni prima aveva giustamente evitato : una grande pozza di lava. Max ci versò sopra un secchio di acqua, trasformandola in Ossidiana, usando poi il nuovo piccone per raccoglierla. Se dovevano riparare i fortini, tanto valeva farlo con il materiale più resistente esistente in tutto Minecraft.

Quando uscì dalla grotta col suo bottino si trovò davanti Paul con in mano un guinzaglio a cui era legato un bellissimo cavallo nero provvisto di sella e armatura : -Amico, non credevo che catturare uno di questi fosse così difficile! Sai quante volte mi ha disarcionato?-

-Ah, sì? Bé, allora siamo in due ad avere avuto una giornataccia- disse Max buttando a terra il cumulo di Ossidiana, che pesava quasi una tonnellata.

-Ma piantala!- rise Paul. -Io ho corso come un dannato dietro almeno dieci equini prima di catturare questo e altri tre che ho legato dietro ai fortinj, tu non hai fatto altro che tagliare un albero e scavare!-

-Ah, la pensi così? Bene, domatore di cavalli, allora prova tu a buttare giù un albero a pugni, a scavare accanto a una pozza di lava caldissima e a trascinati l'oggetto più pesante di tutto Minecraft su per delle pareti di roccia, poi mi racconti- rispose di rimando Max, costringendo l'amico a scoppiare a ridere.

-Bé, a quanto pare siamo proprio in un bel pasticcio- disse alla fine Max quando riuscì a smettere di ridere. -Spero che non ci tocchi passare altre missioni qui, perché sennò mi rovino le mani! Poi a scuola quale ragazza convinco a passare una serata con uno con le dita storte?-

Paul rise : -Ma non essere negativo! Vedi il lato positivo : se salviamo il mondo, le ragazze ti verranno dietro anche se Null ti scambia la testa con il culo!-

-Tu intanto tira fuori la tua testa dal tuo culo, magari così riuscirai a pensare come una persona normale- disse Max.

-Si, adesso basta parlare di mutilazioni, tanto le ragazze ti verranno dietro lo stesso ...- disse Paul.

-Mi parli come se stessi cercando istruzioni, in che guai ti sei messo?- chiese Max sospettoso.

-Ma niente!- rispose in fretta Paul. -Cercavo solo di ...-

-Certo, come no- disse Max malizioso : -Parlami sinceramente, per una volta, e rispondi alle mie domande solo con la verità. Che cosa c'è fra te e Anna?-


************************


-Allora, qui abbiamo tre elmetti di cuoio e due spade di ferro ... non è molto, ma almeno abbiamo qualcosa che ci protegga la testa ... mi stai ascoltando?- chiese Anna al fratello mentre questi fissava il cielo da una finestra del fortino.

Avevano da poco iniziato il loro "giro turistico" nel castello di Max, ma non avevano ottenuto granché rovistando nelle Chest : il loro bottino ammontava a un po' di spade, due o tre asce e un'armatura. Tuttavia c'era ancora molto da esplorare.

Nathan parve destarsi da un sonno : -Scusa, stavo solo pensando-

Anna inarcò un sopracciglio : -A cosa?-

Nathandistolse lo sguardo : -Non è importante-

-Io invece credo di sì- disse Anna con fare autoritario. -Allora, rispondi oppure di devo costringere?-

Nathan sospirò, poi disse : -Pensavo a come è cambiato il nostro mondo in questi ultimi due giorni. In pochissimo tempo tutto ciò in cui credevo fermamente ... teorie scientifiche, leggi fisiche, relatività ... si sono infrante come l'acqua su una superficie di vetro-

--Il mondo non è cambiato- disse Anna. -Abbiamo solo scoperto qualcosa di nuovo-

-No, ti sbagli! E di grosso, anche!- rispose arrabbiato Nathan. -Vorrei ricordati che sei stata quasi uccisa da un robot assassino e che poco fa hai gallleggiato in un universo del tutto nuovo? Il mondo è cambiato eccome! Forse non te ne rendi conto, ma il Multinverso è collegato a ogni dispositivo elettrico del pianeta. Vivevamo accanto a tutto un altro mondo e non lo sapevamo!-

Nathan guardò la sorella : -Secondo te l'esercito ha fatto la scelta giusta? Tenere segreto tutto questo?-

Anna lo fissò arrabbiata : -Ma certo che ha fatto la scelta giusta. Guarda in che modo trattiamo soloil nostro, di mondo! Perché credi che Null pensi che per portare la pace sulla Terra ci debba sterminare tutti? Cosa credi che farebbe la gente ad un universo che non conosce? Hanno fatto la migliore scelta!-

-Ma ora sappiamo a cosa ha portato quella scelta- disse Nathan. -Se qualcuno oltre a noi fosse vemnuto qui si sarebbero accorti prima del virus, e non saremmo qui adesso! Inoltre, anche se ciò che speriamo si avverasse, se riuscissimo a sconfiggere un essere praticamente invincibile, pensi che continueremo la nostra vita di prima? I nostri genitori, i nostri amici e qualsiasi altra persona per strada ci guarderebbe in modo diverso, sempre ammesso che non saremo trasformati in una qualche specie di soldati speciali-

Anna parve vacillare, ma non si scompose : -Io non so come cambierà la nostra in futuro. Forse hai ragione tu, o forse no. Comunque, al momento non è importante. Abbiamo una missione- e si rimise a cercare tra le Chest lasciando Nathan basito.


***************************


La potenza dell'intuito di Max turbò Paul : -Niente! Il viaggio deve averti annebbiato la mente-

-Ti assicuro che non sono mai stato tanto lucido- affermò Max ghignando. -Su confessa, cosa provi per lei?-

Paul tentò una difesa : -Ti giuro che non c'è nulla tra me e lei. E comunque non ne hai prove-

-Oh, ti sbagli, ne ho molte- rispose Max. -Magari posso anche ignorare il fatto che quando c'è lei cerchi di sembrare autoritario e che la guardi come se fosse un diamante, ma il fatto che quando quel robot stava per ucciderla tu ti sia lanciato per primo contro di esso non può essere ignorato. Sei accorso ancor prima di Nathan, che è suo fratello. E inoltre ...- Max sogghigno. -... tu a malapena riesci a sollevare una pala, quindi niente può averti dato la forza di sollevare quell'asta di ferro e usarla per tranciare i tentacoli di quel coso se non la determinazione a salvare quella ragazza-

Alla fine Paul si arrese : -Va bene, ammetto che la trovo ... interessante. Comunque sia, non osare dirglielo o impicciarti nella mia vita sentimentale!- urlò poi quando notò l'espressione maligna dell'altro, che scoppiò a ridere : -Dai, ti pare che lo farei? Vieni, torniamo ai fortini ...-


************************


Una volta ritornati, i due con l'aiuto di Anna e Nathan sistemarono i fortini, fino a renderli pienamente funzionanti; dopodiché indossarono un'armatura ciascuno (ritrovate nelle Chest), presero una spada di diamante, salirono sui cavalli e partirono al galoppo verso le colline dove si trovava il portale che, contro ogni aspettativa, era ancora aperto.

-Potremmo solo sapere cosa ci aspetta dall'altro lato?- chiese Anna, che come il fratello non aveva mai visitato quel mondo.

Max prese la parola : -Il mondo sarà identico a questo, l'unica cosa che vi dovete ricordare è che lì il bene è il male e il male è il bene-

Anche se un po' confusi, Anna e Nathan seguirono Paul e Max dentro al portale.


***********************


Intanto nel Multinverso la calma fu rotta da un improvviso tremito della sfera azzurra posta sopra il sistema solare di Minecraft, e poi da una voce fredda e agghiacciante : -Ci siamo, sono entrati nella Zona Negativa. Ascoltami, mio fedele alleato, so che puoi sentirmi. Sappi che da adesso dobbiamo essere attori impeccabili!-

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Capitolo 12
*** La Zona Negativa ***


-Saranno qui fra pochi minuti- mormorò una figura nera, priva di forma, ritta su un trono di ossidiana.

-Non vi capisco, mio signore- disse un uomo inginocchiato davanti al trono, con i capelli neri, maglietta azzurra, pantaloni verdi e due occhi simili a pagliuzze bianche. -Perché correre questi rischi? Se organizzassi un'imboscata, o anche un attacco diretto, potrei facilmente ...-

-No!- urlò la figura nera. -Lasciandogli credere che abbiano vinto loro. Organizza un attacco piuttosto pesante, ma la tua missione questa volta non dovrà essere vincere, ma fallire. Ho bisogno che tu gli dia sicurezza-

-Continuo a non capire- ammise l'uomo con gli occhi bianchi.

-Non mi aspetto che tu lo faccia- rispose la figura nera. -Ma quando i ragazzini raggiungeranno questa mia fortezza, tutto sarà chiaro ... ad entrambi-

La figura si alzò : -La vittoria si ottiene solo con pazienza, tattica e diplomazia. Io ho bisogno che quei quattro giovani umani raggiungano la mia fortezza. Gli ho percepiti da quando sono entrati nel gioco ... tu non immagini nemmeno che cosa posso fare se lo voglio. Tu e le mie creature bioelettronicamente modificate potete colpirli, ma io li condizionerò ...-. Strinse un pugno : -... dall'interno-


************************


Max aveva sempre creduto che il viaggio interdimensionale in Minecraft fosse rapido e veloce, invece si trovò sballottato da parte a parte mentre attraversava un tunnel di luce verde smeraldo (lo stesso colore del portale).

Quando finalmente uscì da quel girotondo continuo, dovette fare uno sforzo immenso per non vomitare.

Anche se era stato il primo ad entrare fu l'ultimo ad uscire. Evidentemente il mondo parallelo era contrario proprio in tutti i sensi.

Si stupì di quanto fosse tagliente e affilata l'erba secca di quella dimensione, al contrario di quella del Minecraft originale.

La luce rossa del cielo era ancora meno luminosa di come l'avevano vista attraverso il computer; ora somigliava più a del sangue rappreso. Gli occhi di Max fecero fatica ad abituarsi all'oscurità.

Guardò verso i suoi amici : Paul si era già rimesso in piedi e si guardava intorno con la spada sguainata per controllare che non ci fossero pericoli, mentre Nathan e Anna si guardavano intorno, un po' intimoriti un po' affascinati da quella dimensione. Non poteva dargli torto : era la prima volta che la vedevano, ed entrare di persona in un luogo che sembra immerso nel male stesso senza prima saperne niente doveva essere un'esperienza da non sperimentare.

Controllò il paesaggio : non sembrava essere cambiato molto dall'ultima volta. Era ancora lo stesso, freddo mondo che sapeva di morto, con gli stessi fiori appassati e gli stessi alberi rinsecchiti.

Max guardò sotto gli alberi e vide alcuni maiali che lo fissavano con odio. Uno di essi tentò di uscire per aggredirlo, ma prese fuoco istantaneamente, un fuoco verde, non rosso. Evidentemente la luce rossa era sufficiente a bruciare la pelle di quegli animali come il sole di Minecraft bruciava quella di Zombie e Scheletri.

Max sguainò la spada e si rivolse a Paul : -Dobbiamo trovare un nascondiglio, e in fretta, anche. Sento che qualcuno ci osserva-

-Certo, gli animali. Gli ho notati anche io- disse l'amico.

-Ma no!- esclamò Max. -C'è qualcos'altro che ci sta guardando, mi sento come se ci stesse scrutando dal cielo. Sono pronto a scommettere che Null si è accorto di noi! Se ci facciamo trovare qui quando arriverà, dubito che torneremo a casa-

Il suo tono era così allarmato che Paul gli credette; in fondo, anche se non lo ammetteva, anche lui sentiva uno sguardo penetrante puntato su di lui. Fece un cenno a Nathan e Anna (ancora affascinati dalla visione di Minecraft in negativo) e indicò una grotta su una montagna lì si fronte, che avrebbe potuto fungere da avamposto nel caso il portale si fosse chiuso.

Una volta lì, Max e Paul scorsero in lontananza il castello in ossidiana che, ormai ne erano certi, era la base operativa di Null. Era lì che avrebbero dovuto iniziare la loro missione.

All'improvviso però una grande oscurità scese in un baleno! Come animati da una forza misteriosa, il sole e la luna, fino ad allora immobili nel cielo, si scambiarono di posto e il mondo fu avvolto da un buio ancora maggiore di quello dell'End. Gli animali riparati sotto gli alberi corsero grugnendo minacciosamente verso di loro, evidentemente ostili. Ma la loro carica fu fermata da un fulmine bianco che li arrosti tutti.

Nel punto in cui era caduto il fulmine era apparsa una persona, un player in tutto simile allo Steve del gioco ma con gli occhi bianchi.

I ragazzi lo riconobbero immediatamente : -Herobrine!-

Il giocatore dagli occhi bianchi sogghigno, giocherrelando con uno scettro nelle sue mani, mentre altre sei creature bianche e altre due rosse gli si affiancavano.

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Capitolo 13
*** Duello con Herobrine ***


I ragazzi fissavano impauriti Herobrine che li guardava come se li volesse incenerire.

-E così voi sareste riusciti ad entrare in Minecraft ... scommetto che c'è sotto lo zampino di quel troglodita di mio fratello. Non aveva il coraggio di venire qui di persona, scommetto!- ringhiò il player dagli occhi bianchi. -Pazienza, mi accontenterò di voi quattro ... in fin dei conti, sareste un ottimo allenamento per i miei piccoli!-

A un suo cenno le creature alle sue spalle iniziarono a muoversi verso i ragazzi. Due di esse erano basse, tozze e tarchiate, e avevano un'espressione triste e un colorito rossastro. Erano i Creeper di Sangue. Le altre sei erano alte, magre, con braccia e gambe lunghissime e con gli occhi viola, ed emettevano versi orrendi. Erano completamente bianche, ed in esse i ragazzi riconobbero i White Enderman.

Max d'istinto sfoderò la spada e attaccò i White Enderman; poiché era un giocatore piuttosto bravo, evitò con cura di guardarli negli occhi. Uno dei mostri però sembrò infischiarsene di ciò e lo afferrò con entrambe le braccia, poi entrambi scomparvero in una nuvola di particelle viola.

Gli altri non ebbero il tempo di preoccuparsi per l'amico : i Creeper di Sangue infatti si avvicinavano pericolosamente, e se non volevano finire disintegrati era meglio allontanarsi.

Paul estrasse la spada e corse a testa bassa dritto davanti a sé, evitando i tentativi di cattura dei mostri, e caricò Herobrine come un rinoceronte; tuttavia il fratello di Notch doveva essersi allenato nei combattimenti in tutti quegli anni, perché parò il fendente a mani nude.

Paul rimase per un secondo interdetto, poi riprese a mollare veloci colpi di spada sul suo nemico, mentre Nathan e Anna estraevano le armi per combattere i mostri.


*******************************


Max e il White Enderman ricomparvero in cielo e iniziarono a precipitare verso il basso. Il mostro evidentemente cercava di lasciare andare il ragazzo, ma questi lo teneva ben stretto per le braccia. Era certo che prima o poi si sarebbe teletrasportato di nuovo.

Il White Enderman si dimenò con forza, ma dopo tre, quattro, cinque volte, si arrese e si teletrasportò nuovamente insieme a Max, questa volta sulla cima di una montagna.

Max, veloce, lasciò la presa e afferrò nuovamente la spada, tagliando una mano all'aggressore. Questi non sembrò infastidito, ma era evidente che la perdita del braccio lo avrebbe svantaggiato.

Il White Enderman indietreggiò, portandosi a cinque cubi di distanza da Max, che vedendo l'avversario arretrare non trattenere un sorriso di trionfo.

Ma la felicità durò poco : a un certo punto infatti il mostro si fermò e l'arto perduto si ricompose.

Max abbassò per un secondo la guardia per lo stupore, e il White Enderman ne approfittò per afferrarlo per le braccia e spingerlo contro una parete di roccia, per poi cercare di azzannarlo. Max tuttavia si difese puntandogli i piedi contro lo sterno e tenendolo a debita distanza.

Poi il ragazzo udì una voce : -Amico caro. Ti sono mancato?-

Max riconobbe all'istante quel tono agghiacciante : -Null- mormorò.

-In persona ... o, si fa per dire- disse il White Enderman mentre gli occhi viola si tingevano di rosso. -Non sono veramente io, ho solo preso per un attimo il controllo su questo corpo per darti una lesione con i fiocchi. Io e te abbiamo ancora un conticino in sospeso.

-Hai intenzione di uccidermi?- chiese Max mentre la pressione del White Enderman su di lui si faceva più forte.

-No- disse Null. -Voglio solo convincere te e i tuoi amici a starvene tranquilli nel vostro mondo, invece si venire a infastidirmi nel mio. Qui dentro non mi sei di alcun aiuto- il mostro avvicinò la propria faccia a quella di Max, fissandolo con i suoi occhi di fuoco. -Ma ciò non mi impedisce di riempirti di quelle robe che voi intelligenze organiche chiamate "calci e pugni"-

Max con uno strattone riuscì finalmente a sgusciar via dalla presa del White Enderman e, riafferrata la spada (che era caduta a pochi metri di distanza), gliela conficcò nel cuore.

Null non parve affatto infastidito, anzi afferrò la spada e la estrasse dal proprio petto senza battere ciglio. -E ora a noi due!- disse mentre impugnava l'arma con entrambe le mani.

Max afferrò un pezzo di albero e lo lanciò contro la mano del White Enderman, facendogli perdere la spada, che subito il ragazzo riafferrò, per poi piamtargliela nuovamente nel corpo, questa volta sulla schiena.

Il mostro ancora una volta cercò di estrarla, ma questa volta Max la tenne ben salda; Null si dimenò a quel doloroso contatto, ma il ragazzo rimase fieramente ancorato all'elsa. -Non puoi sconfiggermi!- esclamò Null, visibilmente seccato, mentre riusciva finalmente ad estrarre la spada. -Mai potrai ...- non finì in tempo la frase : Max gli conficcò nuovamente la spada nel corpo, questa volta nella testa, e il mostro stramazzò al suolo.

-Mai cosa?- chiese Max mentre il corpo scompariva sotto i suoi piedi. -Non hai finito!-

Il White Enderman gli droppò una Perla dell'End. Max si guardò intorno, e notò che un su un versante della montagna c'erano delle fiamme. Lanciò la Perla e si teletrasportò.


************************


Intanto Nathan e Anna erano riusciti a far fuori altri tre White Enderman, che al contrario di quello in cui si era insediato Null erano molto fragili, mentre Paul continuava a combattere contro Herobrine; nonostante si esibisse in tutti i trucchetti possibili, tuttavia, il nemico riusciva a parare la spada solo con le mani e rispondeva ai colpi con raggi che appena toccavano il terreno causavano incendi.

All'improvviso una perla verde cadde sulla testa di uno dei Creeper di Sangue, e subito dopo si materializzò Max, che trafisse la testa del mostro con la sua spada.

-Ti eri fermato a fare uno spuntino?- chiese Nathan.

-Ne parliamo dopo, va bene?- disse Max mentre saltava giù dal cadavere che già si stava dissolvendo, per poi lanciarsi contro l'altro Creeper di Sangue per tranciargli la testa.

Mentre Nathan e Anna si occupavano dei White Enderman, Max corse a dar manforte a Paul; Herobrine inizialmente parve intenzionato a continuare la battaglia, ma poi, vedendosi in svantaggio, si alzò in volo.

-Ci rivedremo presto- affermò mentre si ritirava.

I ragazzi esultarono. Avevano vinto. Max tuttavia non era per niente felice : -Venite- disse conducendoli nella caverna. -Devo parlarvi di una cosa-


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Una figura nera sedeva silenziosa su un trono, fissando le porte della sala, che all'improvviso si aprirono rivelando un uomo dagli occhi bianchi.

-Missione compiuta, signore- affermò Herobrine. -Ma ancora non mi è chiaro lo scopo di questa sconfitta-

-Ho bisogno che i ragazzi credano di poterci contrastare- rispose Null. -Mi serve che villino un falso senso di sicurezza-

-Spero che ne sia valsa la pena- disse Herobrine. -Non sai quanto sia stato umiliante farsi battere da quattro ragazzini!-

-Tranquillo, presto avrai la rivincita- disse Null unendo i palmi delle mani. -Per ora niente più combattimenti o imboscate. Facciamogli credere che abbiano vinto loro. E non preoccuparti : tutto procede secondo i miei piani-


**************************


In un laboratorio segreto nella periferia di Las Vegas, un uomo armeggiava con parecchi circuiti elettronici e cavi, mentre su un tavolo era adagiata una sagoma umanoide.

Lo scienziato si fermò un attimo ad osservare il suo operato : aveva ormai terminato il torace, mancavano solo la testa ed il cervello.

L'Adattoide era quasi pronto. Ma mancava ancora un ingrediente fondamentale, che però solo il suo signore avrebbe potuto procurargli.

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Capitolo 14
*** Viaggio per la Zona Negativa ***


-Si stanno spostando- disse Null. -Cercano di eludere la mia sorveglianza-

-Ma ciò non è possibile, no?- chiese Herobrine. -O c'è qualcosa chei sfugge?-

-Oh, assolutamente no- rise Null. -Ma come tutti gli esseri umani, loro si sono fatti un'idea di come faccio a spiarli e, per quanto questa sia sbagliata, continuano a credere che sia giusta. In fondo il loro piano non sarebbe affatto male, se io fossi un semplice uomo ... ma non lo sono. E loro non riescono a pensare più in grande-

-Sei sempre così sicuro che farli venire qui spontaneamente sia la scelta migliore?- chiese Herobrine. -Sarebbe molto più semplice e veloce inviare l'esercito a catturarli. Mi basterebbero un decimo di un decimo di un decimo delle tue truppe-

-Te ne servirebbero molte meno- affermò Null. -Contro quei ragazzini basterebbe un milionesimo di milionesimo di nanomesimo del mio esercito ... ma voglio dargli sicurezza-

-Tu parli di sicurezza per loro, ma come fai ad averne per te?- chiese Herobrine. -Come puoi essere così fiducioso sul fatto che verranno al castello?-

-Stai tranquillo- affermò Null. -Sarò anche una macchina, ma conosco appieno voi umani e le vostre menti. È logico che vengano qui-

-Tu ragioni con numeri, ma dimentichi il fattore umano- disse Herobrine.

-È a dir poco irrilevante in un mondo dove le regole le faccio io- disse Null. -Questo posto funziona a logica. Non si può ragionare diversamente. E io ho già calcolato tutto, esaminato ogni alternativa, controllato più volte i miei ragionamenti. E la conclusione è che loro verranno al castello, perché la loro missione è trovare risposte e questo è l'unico luogo per trovarle-

Null mosse una mano e sul muro comparve una mappa che raffigurava un mondo brullo e desolato, con una lunga striscia rossa che creava un grosso arco verso nord, scomparendo in alcuni punti. -Vedi?- disse Null. -Avevo già previsto questa mossa. Ora loro sono qui- e indicò un pezzo della linea rossa. -Tra poco cercheranno di eludermi entrando in un'altra delle dimensioni di Minecraft. Qui- e indicò un punto in cui la linea si interrompeva -faranno una piccola capatina nel Nether, mentre qui- e indicò un altro punto interrotto, stavolta più a nord -passeranno per l'End. È logico-


*******************************


-Dunque, ricapitolando- chiese per l'ennesima volta Nathan. -Tu vorresti attraversare metà dell'Overworld, se così possiamo chiamarlo, per attraversare in alcuni brevi tratti le più pericolose dimensioni di tutta Minecraft?-

Max sospirò : si erano accordati la sera prima e all'alba si erano messi in marcia, ma per qualche motivo Nathan era rimasto ostile alle sue decisioni e da più di un'ora contestava in tutti i modi il piano. -Si, proprio così- disse spazientito. -E se me lo chiedi ancora una volta di porto al castello legati come un salame e lascio che sia il nostro caro amico virus ad occuparsi di te. Credo che sarà molto felice di vederti-

-Scusa tanto se ritengo questo piano inappropriato!- urlò Nathan. -E a cosa ci servirebbe, poi?-

Max dovette trattenersi a non prenderlo a pugni. Fortunatamente Paul intervenne in suo aiuto : -Ne abbiamo già discusso un'ora fa. Per prima cosa, Null si aspetta un attacco frontale, specie ora che abbiamo sconfitto le sue truppe e il suo luogotenente, e quindi avrà alzato al massimo le difese, perciò è meglio fingere di spostarsi per poi prenderlo alle spalle. Secondo, Null ha bisogno dei mob per vederci, come testimoniato da Max ieri sera dopo il combattimento col White Enderman, quindi è meglio spostarsi fra le dimensioni perché non possa seguirvi nell'immediato. Terzo, il Nether e l'End qui sono l'opposto che nel Minecraft reale, perciò anziché essere bui e pericolosi sono tranquilli e privi di pericoli, perciò è più intelligente passare da essi, dato che in questo mondo i portali si trovano ogni cento cubi. Quarto, Max sostiene che Null ci vuole vivi, quindi non cercherà di uccidervi ma di catturarci, come ha fatto ieri sera, ma è probabile che ci riproverà con guerrieri molto più forti e cattivi. E quinto, l'abbiamo messa ai voti e sei l'unico contrario, perciò dato che siamo in democrazia ti devi adattare-

Nathan sbuffo, non sapendo come ribattere, e per la prima volta fece finalmente silenzio. Anna, fino ad allora rimasta zitta, borbottò qualcosa che somigliava tantissimo a "maschi".

Max sospirò, ringraziando mentalmente Paul per aver zittito Nathan. Non capiva che cosa il ragazzo ci vedesse di sbagliato nel suo piano, ma forse era ormai diventata più una questione d'orgoglio che di dubbio. In fondo, il suo piano era semplice e geniale : dato che, come Null aveva detto la sera prima, loro gli servivano vivi, aveva intuito che presto il virus ed Herobrine sarebbero tornati, e che quindi si dovevano spostare. Ma la loro missione era raggiungere il castello, in quanto probabilmente era l'unico luogo dove potevano trovare le risposte che cercavano, quindi che fare? Max aveva trovato la soluzione : compiere un giro completo intorno al castello per prendere il nemico alle spalle. Max aveva anche deciso di passare in alcuni punti per il Nether e l'End, dato che aveva scoperto che lì i portali spawnavano portali ogni cento-duecento blocchi, così da eludere la sorveglianza di Null nel caso avesse sfruttato qualche mob per seguirli

L'unico a non trovare il piano ottimo era stato Nathan, al quale non era piaciuta l'idea di attraversare l'intera Zona Negativa e di passare per di più in due delle dimensioni conosciute appunto per la loro pericolosità. Ma con il Nether trasformato in una distesa di ghiaccio e l'Enderdragon ridotto a una lucertola strisciante, Max dubitava ci fossero ancora dei pericoli.

Inoltre attraversare quelle dimensioni sarebbe stato più un vantaggio che uno svantaggio, perché passandoci di notte sarebbero stati al sicuro dai mob ostili.


***********************************


Paul il giorno prima aveva calcolato quanto tempo ci sarebbe voluto perché facesse notte, dato che in quel mondo non potevano basarsi sui movimenti del sole, e fortunatamente le sue misurazioni erano state precise, perché avevano raggiunto uno dei portali per il Nether un secondo prima che il sole e la luna si scambiassero nuovamente di posto facendo piombare quel mondo nella sua completa oscurità.

Nathan aveva provato ad obiettare che quel portale fatto di ossidiana rosa e con una lastra nera non gli sembrava affatto un portale per ilNether, ma ad un occhiataccia degli altri si era zittito e lo aveva attraversato.

Quando poi erano entrati in quel mondo fatto di laghi d'acqua e ghiaccio, con i mob ostili trasformati in pacifici, anche Nathan aveva dovuto ammettere che Max aveva ragione.

Attraversare il Nether (anzi, l'anti-Nether) a dirà il vero non era stato affatto facile : il ghiaccio era infatti scivoloso e tutti caddero almeno una volta ciascuno. E di certo ciò non era affatto utile nelle ripide pareti del Nether.

Quando poi erano riusciti a raggiungere la riva di uno dei laghi avevano scoperto che la temperatura dell'acqua era sottozero. Paul si era chiesto perché non ghiacciasse, ma Max gli aveva ricordato che quello non era il mondo reale e che probabilmente l'acqua riproduceva la temperatura della lava delNether originale al contrario.

Così avevano costeggiato la costa, fino a trovare degli strani blocchi azzurri con striature blu. Max non riusciva ad identificarli e aveva pensato che forse era meglio non passarci sopra, ma Nathan, non volendo farci il giro, li attraverso spavaldo.

Risultato? Appena il suo piede toccò il primo blocco Nathan si ritrovò completamente congelato, mentre Max, Paul e Anna si spanciavano dalle risate. Alla fine Max e Paul riuscirono a tirarlo fuori dai blocchi che Max riconobbe come le versione negative delle aggiunte della 1.10 (che prevedevano dei blocchi in grado di bruciare chi ci passava sopra), ma Nathan non si era scongelato e così i tre compagni lo dovettero portare sulle spalle mentre si scioglieva. Lato positivo? Finalmente stava zitto.

Max credeva che la fortezza del Nether fosse il luogo migliore dove creare il portale per tornare nell'Overworld, dato che era praticamente davanti a loro e che quindi anche nel mondo di sopra avrebbero proceduto in linea retta.

Mentre viaggiavano parecchi Pigmen e Ghast si avvicinavano curiosi, ma i ragazzi non se ne preoccuparono sapendolo inoffensivi. Quando però Max ricordo agli altri che Null poteva essersi insediato in uno di essi, Paul sguainò la spada e, roteandola, li allontanò.

Quando infine raggiunsero la fortezza scoprirono che i blocchi di mattoni del Nether erano ora diventati mattoni normali. Gli scheletri che la abitavano però erano diventati decisamente più grossi e muscolosi dei normali, ed inoltre erano molto più minacciosi.

Ciascuno di essi era alto cinque blocchi e aveva in mano un pesante arco che avrebbe potuto facilmente tranciare in due un uomo adulto. Sulle spalle avevano una faretra lunga tre blocchi, con dentro freccie gigantesche. Ciascuno di essi era piegato sulle ginocchia e con la schiena a causa del peso delle ossa. Al posto della normale faccia da scheletro inoltre avevano una testa composta da una mandibola piena si denti affilati, due occhi rossi arcuati e una lingua nera che saettava al di fuori ogni volta che spalancavano le fauci.

Che non fossero pacifici si capì subito. Come anche che le possibilità di batterli erano minime.

Gli scheletri giganti ruggirono e li caricarono. Max e Paul sguainarono subito le spade, mentre Anna posò il corpo semibernato di Nathan in un posto sicuro e imbracciò un arco.

Max e Paul attaccarono il più vicino, il quale però rispose usando l'arco come uno scudo, mentre il secondo intervenne a dare manforte al compagno sfruttando il suo come una sciabola. Se avesse colpito qualcuno con quello di certo gli avrebbe spezzato in due il collo.

Anna provò al colpirli alle spalle con una freccia,ma le ossa erano incredibilmente dure e non si spezzarono. Anzi, pareva che i due giganti non se ne fossero nemmeno accorti.

In breve Max e Paul finirono in ginocchio sotto la pressione degli archi giganti. I due scheletri parevano non soffrire la fatica né il peso delle loro armi.

All'improvviso Anna riuscì a perforare il cranio di uno di essi con una freccie incantata. Il gigante finalmente si accorse di lei e si volto furente, strappandosi con la mano libera la freccia dal retro della testa. Max approfittò di quell'attimo di distrazione per alzarsi e colpire con la spada l'arco del secondo scheletro, frantumandoglielo e liberando Paul dalla sua stretta.

Gli scheletri si guardarono confusamente intorno, disorientati, e i ragazzi ne approfittarono per recuperare Nathan e correre verso uno dei corridoi della fortezza, sperando di non incontrare nessuno Scheletro o tantomeno Vampo. In breve trovarono un portale e ci saltarono dentro.

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Capitolo 15
*** Shadow ***


-Ci sono quasi ormai- mormorò Null, fissando Herobrine con quello che pareva un ghigno.

Herobrine lo guardò con odio : detestava che il suo padrone avesse sempre ragione. Maledizione, ma per una volta non potevano andargli di volta i circuiti? -Io sono comunque convinto che non faranno come dici tu e che tenteranno un'altra strada- tentò ancora, maledicendo quei quattro ragazzi per eseguire la logica di Null alla lettera.

Il virus sbuffò, esasperato : -Adesso mi hai veramente stancato. Sarò anche privo di emozioni, ma nemmeno io rimango indifferente di fronte ad un cretino che cerca continuamente di aver ragione anche se sa di aver perso. Cos'è, quella roba che voi umani chiamate "speranza"?-

-Io fossi in voi manderei qualcuno a controllare- disse Herobrine. -So che voi siete il mondo stesso su cui camminano, ma non è buona ragione per ..-

Non finì mai la frase : Null sbatté violentemente il pugno (se così si poteva chiamare) sul pomello del trono su cui era seduto, poi disse, con un tono di chi non ammette obiezioni : -Tu diffidi della mia potenza?! Va bene! Se proprio vuoi una spia sul campo, gliela manderò-

La porta della stanza si aprì ed entrò una creatura simile ad un player : era alta due blocchi ed era coperta con un pesante mantello blu-grigio, la pelle era completamente nera e da sotto il cappuccio solo gli occhi si intravedevano, poiché brillavano di una luce viola simile a quella degli Enderman.

-Questa è la mia migliore creazione; gli umani la chiamano Shadow- disse Null. -L'ho creato dopo che il tuo patetico fratello ha aggiornato il mio regno con il Combact Update della cosidetta versione 1.9. Si tratta di un concentrato di me stesso in grado di unirsi ai mob del gioco come se fosse un parassita, originando quello che vedi davanti a te. Può seguire qualsiasi cosa senza che questa lo veda mai-

La creatura fremette, poi una luce viola si staccò da essa, formando un globo violaceo sospeso ad un metro sopra il pavimento. Al posto di Shadow era ora comparso un Enderman che si disintegrò dopo pochi minuti. -Purtroppo il vecchio corpo da lui utilizzato è ormai obsoleto- affermò Null. -Ma ne ho trovato uno decisamente più efficace-

-Ossia?- chiese Herobrine, un po' intimorito.

-Te- mormorò sogghignando Null, e prima che Herobrine potesse mettere mano alla spada o anche solo ribattere alla battuta del virus dal globo viola partirono una serie di raggi viola che penetrarono in Herobrine fino a quando della sfera non rimase niente. A processo terminato, al posto di Herobrine stava una copia del vecchio Shadow.


************************


Non appena rientrarono nell'Overworld, i ragazzi videro Nathan scongelarsi e riprendere coscienza. Mentre Anna faceva una ramanzina di un quarto d'ora al fratello, Max e Paul studiarono la zona e capirono con sollievo di aver attraversato il portale giusto : il luogo raggiunto era proprio quello che volevano raggiungere.

Il gruppo si rimise in marcia, dirigendosi verso il punto di attraversamento del portale dell'End. Tuttavia il viaggio non fu affatto come quello per il portale del Nether. Gli scheletri giganti affrontati davanti alla fortezza avevano stravolto la loro idea sul fatto che in quel mondo i mostri fossero tutti pacifici, e perciò camminavano verso l'ignoto. Nessuno aveva la forza di parlare, persino Nathan, al quale il ghiaccio pareva aver raffreddato i bollenti spiriti. Inoltre se le loro conoscenze su quel mondo erano errate, lo erano probabilmente anche quelle su Null, e quindi non potevano sapere come e quando li osservava. Per tutto il viaggio si sentirono osservati ad ogni passo, come se dietro di loro ci fosse qualcuno o qualcosa pronto a saltargli addosso.

I quattro raggiunsero un portale per l'End verso la sera; intorno ad esso erano spawnati anche un gruppetto di Pesciolini d'Argento, che però erano neri, molto piccoli, senza spine e con una coda corta e tozza. Più che i mob delle fortezze sotterranee parevano degli Acari d'Omega. Inaspettatamente erano ostili, ma fortunatamente i loro morsi erano tanto tenui che i ragazzi li sentirono a malapena.

Un secondo dopo essersi tuffati, il gruppo raggiunse l'End. Per Nathan e Anna trovarsi davanti l'Enderdragon che strisciava fu un colpo piuttosto duro. Tuttavia il boss rimase tranquillo, al contrario delle decine di Enderman fluttuanti che si lanciarono sui quattro ragazzi come falchi. Max, fortunatamente, uccise il drago (che in quella realtà aveva solo 1 di vita) un secondo prima che i mostri li raggiungessero, aprendo il portale e saltandoci dentro insieme agli altri.

Il gruppo si ritrovò così nella parte dell'End aggiunta dalla Combact Update. Max e Paul ancora non l'avevano esplorata, e rimasero scioccati vedendo un luogo pieno di luce, con magnifici alberi rigogliosi e castelli imponenti, con il cielo costellato da navi volanti fatte di legno e mattoni. Era l'esatto contrario dell'End freddo, buio, con alberi morti, castelli tenebrosi e navi in pietra dell'End e mattoni dell'End che era il Minecraft reale.

I ragazzi continuarono a spostarsi, e la sensazione di essere osservati crebbe a dismisura. A un certo Paul aveva addirittura giurato di aver visto qualcosa muoversi dietro di loro, tanto veloce che non era riuscito a distinguerlo. Inoltre tutti sentivano passi, respiri e strani movimenti dietro di loro, ma quando si voltavano non c'era mai nessuno.

A metà strada Paul si avvicinò a Max : -Senti, tu sai meglio di me che qualcuno ci sta seguendo. Io credo di sapere di chi si tratta-

Max sussultò, le orecchie ben aperte : -Allora dimmelo subito, ma cerca di non farti sentire da qualsiasi cosa ci sia dietro di noi-

-Ricordi quando cercavo informazioni su Null e i White Enderman?- disse Paul abbassando al massimo la voce. -Ho trovato informazioni su di loro in un forum di Minecraft, ma oltre ad essi c'erano parecchie altre storie e leggende riguardo al gioco. Ti avrebbe entusiasmato, ce n'erano davvero tantissime : Ghost Steve, Error, Entity303, Creeper Invisibile, Magmors, Missing, Red Steve, Frost Girl, Light e tanti altri, ma fra essi ne ho letta una che sembra avere le caratteristiche del nostro inseguitore. Si chiama Shadow e insegue i giocatori ad una velocità tale da non essere percepibile all'occhio umano. E se ...?-

Max ebbe un sussulto : -Andiamocene il più in fretta possibile da qui e raggiungiamo in fretta il castello-

I quattro ragazzi accelerarono il passo, ed in breve attraversarono il portale per l'Overworld e da lì continuarono la marcia verso il castello, sperando di aver seminato il cosiddetto Shadow.

Verso la sera raggiunsero il lugubre castello. Sperando di cogliere Null di sorpresa, usarono una delle corde come rampino per entrare da una delle finestre.

Una volta dentro si trovarono in una stanza lugubre e buia, che però un secondo dopo si illuminò a giorno, rivelando una creatura nera seduta su un trono : -Ben arrivati! Non vi aspettavo tanto presto-

I ragazzi si voltarono, pronti a scappare, ma davanti alla finestra si era materializzata una creatura con gli occhi viola e un mantello blu-grigio.

La creatura nera si alzò dal trono e camminò verso i ragazzi : -Ovviamente mentivo. Sapevo che sareste arrivati qui proprio in questo preciso momento ... sapete, vi ho seguiti tutto il tempo- Sogghigno : -Adesso potremo fare una bella chiacchierata tutti insieme ...-

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Capitolo 16
*** Prigionia e risposte ***


I ragazzi afferrarono le armi, pronti a combattere, e si lanciarono su Null, ma questi le parò con le mani, spezzandole. -Molto teatrale, ma poco efficace- disse. -Questo è meglio!- urlò poi mentre scagliava un raggio rosso contro i quattro, mandandoli a terra svenuti.

Soddisfatto, Null si rivolse a Shadow : -Hai fatto un ottimo lavoro. Puoi abbandonare questo corpo ora- Seguendo l'ordine del suo padrone, il parassita ritornò ad essere un globo di luce viola, mentre un Herobrine piuttosto scosso cadde in ginocchio.

-Non azzardarti a farmi più simili scherzi- gli ringhio Herobrine mentre si rialzava dolorante, guardando il suo padrone come se volesse incenerirlo.

-Scusa, ma eri tu quello che volevi seguirli. Ti ho solo dato un aiuto. Dovresti essermene grato- disse Null.

-Dovrei esserti grato per aver infilato quella specie di mostro dentro di me?- ringhio Herobrine. -Hai una strana concezione della "gratitudine", Null-

-Faccio del mio meglio. Sono un programma, conosco a malapena quelle cose che voi chiamate " emozioni". E comunque non è questo il momento di litigare fra noi- disse il virus guardando i ragazzi stesi a terra. -Da adesso comincia la parte difficile del mio piano. Portali nelle segrete e fa finta di non poter torcere loro un capello-

-Ma tu sei fuori di testa!- esclamò Herobrine. -Appena si risveglieranno torneranno nel mondo reale e chi si è visto si è visto!-

-Questo è quello che credi tu- disse Null mostrando quattro oggetti ovoidali. -Questi sono gli Olocom, i dispositivi di localizzazione con il quale il tuo caro fratello e il suo esercito di scienziati può individuarli. Senza di essi sono prigionieri in questo mondo- Il virus pose i quattro oggetti sopra una specie di altare. -Ora basta parlare, portali immediatamente nelle segrete. Mettili con gli Alpha e con il Beta-

-Ma signore- mormorò Herobrine confuso.

-Non discutere- fu la secca risposta.


*******************************


La prima cosa che Max vide quando si svegliò fu una stanza piuttosto larga con tre pareti e una fila di sbarre al posto della quarta.

Ricordandosi ciò che era avvenuto poco prima, Max si Rizzo in piedi e osservò i corpi dei suoi amici ancora svenuti, e li scosse nel tentativo di risvegliarli. Tuttavia non ci riuscì, e cominciò a temere il peggio.

-Stai tranquillo, stanno bene. Devi solo aspettare un po'- disse una voce dietro di lui.

Max si voltò, e per poco non svenne di nuovo. Davanti a lui stava seduta una lucertola lunga almeno sei metri, di colore rosso fuoco, con spine e corna gialle e due immense ali ai lati della schiena -Un ... drago!- esclamò il ragazzo.

-Ehi, calmati! Non ti mangio mica!- esclamò il drago guardando l'espressione terrorizzata di Max.

Il ragazzo si guardò intorno : si trovavano in una vasta cella quadrata. Rifletté che, se il drago era lì con loro, forse erano dalla stessa parte. -Chi sei?- gli chiese.

-Il mio nome è Lightning e se te lo stai chiedendo sì, sono anch'io una creatura artificiale. Ma ciò non vuol dire che sia un nemico- rispose il drago.

Max sentì un fruscio provenire da dietro il drago, e notò che, acquattati nell'ombra, c'erano altri tre draghi e una creatura filiforme molto simile ad un Enderman. -I miei maleducati compagni- disse Lightning -sono Earthquake, Volcano e Typhoon. La tipa asociale senza la coda è invece Endera-

Max osservò gli altri draghi : Earthquake era marrone, con ciuffi di erba qua e là, spine e corna rosse e due occhi marrone chiaro; Volcano era rosso a macchie gialle e arancioni e con gli occhi color sangue; Typhoon, infine, era grigio con spine, corna e occhi bianchi. L'Enderman di nome Endera era invece uguale ad un normale Enderman, fatta eccezione per gli occhi verde brillante anziché viola.

-Salve ...- mormorò Max piuttosto imbarazzato. I draghi gli diedero una rapida occhiata e poi lo ignorarono.

-Scusali, non sono molto bravi a dialogare con gli altri, specie se non sono di questo mondo, ma ti assicuro che una volta aperti sono molto simpatici- disse Lightning.

-Perché siete chiusi qui?- chiese Max.

-Di questo parleremo quando i tuoi amici si risveglieranno- disse Lightning.


**********************************


Dopo più di mezz'ora anche Paul, Nathan e Anna si erano risvegliati. Anche loro di fronte ai draghi non erano rimasti impassabili, ma si abituarono in fretta alla loro presenza. Dato che si erano svegliati tutti, Max chiese nuovamente a Lightning il motivo della loro prigionia.

-Vi rispondere con una storia. Mettetevi comodi però, perché è piuttosto lunga- disse il drago mentre si sedeva sulle zampe posteriori. -Questa è la storia del nostro carceriere. Con essa risponderò a questa e a molte altre vostre domande-

Quando i ragazzi si sedettero, Lightning cominciò : -Dunque, dunque ... tutto ebbe inizio nel 2009, quando Minecraft era ormai quasi terminato e stava per essere lanciato dalla nascente Mojang. A quel tempo Null era ancora un semplice virus informatico, con l'obbiettivo di rubare i file del gioco ...-

-Questa parte della storia l'abbiamo già sentita- lo interruppe Nathan, ricordandosi la conversazione con Notch nell'Area 51.

-Può darsi- disse il drago -ma ne avete sentita solo una parte. Quando infatti il programmatore Notch attivò l'antivirus, Null non si avvinghiò alla matrice del gioco, ma si fuse con essa. Il suo fu un gesto impulsivo, dettato solo dall'istinto di sopravvivenza, ma così facendo Null e Minecraft divennero una cosa sola-

Nonostante le facce stupite dei quattro ragazzi, Lightning continuò : -Per lungo tempo rimase inattivo, senza neppure sapere che ora era diventato una sorta di mondo usato da ... bé, praticamente quasi tutti gli umani della Terra. Poi però tutto quel giocare continuo dei players lo risvegliò e gli fece acquisire nuovi dati. Avido di informazioni, Null osservò i players costruire, sopravvivere, combattere, coltivare e persino parlare durante i multiplayer. Ciò fece maturare in Null una consapevolezza di sé come nessun altro computer finora-

-Minecraft è unico- disse Paul. -In ogni mondo ci sono cose e avventure nuove. Non c'è da stupirsi se con tutti quei dati a disposizione abbia imparato a pensare-

-Già, ma per Null non era ancora abbastanza- disse Lightning. -Per scoprire più cose possibili, si connesse ad Internet, la più grande fonte di conoscenza di questo pianeta, e in meno di un anno imparò tutto l'imparavile, trasformandosi in una vera e propria intelligenza artificiale. E questo gli fece sorgere una domanda : qual'era il suo scopo? Alla fine trovò una risposta : salvare il mondo-

-Ma Notch ha detto che Null vuole distruggere l'umanità- disse Anna.

-Ho detto che vuole salvare il mondo, non la specie umana- rispose il drago. -E per lui l'unico modo è eliminare il suo nemico principale-

-Ossia?- chiese Max.

-Voi- rispose Lightning. -Null vuole proteggere il mondo che lo sta ospitando, e voi siete da sempre il suo nemico. Voi uccidete, disboscate, inquinate. Distruggete senza accorgervene la Terra. Come disse quel signore, l'uomo è la specie più folle, poiché venera dei invisibili e distrugge la natura visibile, senza rendersi conto che la natura che distrugge è gli stessi dei che sta venerando-
La mancanza di logica nel vostro comportamento ha portato Null a credervi il male nel mondo, e in un certo senso non posso dargli torto. Per questo è convinto che con la vostra estinzione lui otterrà la pace che tanto agogna-

-Ma se anche voi siete intelligenze artificiali, come mai voi non volete questo, nonostante siate d'accordo con lui?- chiese Paul.

-Vedi, noi siamo stati il primo esperimento di Null, a eccezione di Endera che è stata il secondo- rispose Lightning. -E per crearci lui ci ha programmati in base agli schemi mentali di un uomo, un programmatore della Mojang che Notch aveva cacciato. Avete sentito parlare di Entity303, vero?-

-Si- rispose Nathan. -L'ho letto su Internet. È un gruppo di hacker, giusto?-

-Magari. No, il gruppo di hacker è solo una copertura. In realtà la prima volta che il programmatore cacciato creò Entity303 disturbò Null e questi, furente, lo attaccò. Ma anziché ucciderlo, lo ipnotizzò perché gli costruisse un robot in cui potersi insidiare per la battaglia che avrebbe portato all'estinzione del genere umano. Se c'è una cosa che Null non ammette, infatti, è che, essendo un programma, non ha immaginazione, e perciò deve usare le invenzioni umane, per quanto arretrate siano per una mente come lui. I robot che probabilmente avete già affrontato si chiamano A11 e sono in realtà un progetto dell'esercito russo, che Null ha rubato. Ma a lui quelli non bastano : lui vuole qualcosa di più, e sta usando altri esseri umani per costruirlo.
Tuttavia, oltre che metterlo al lavoro, dal programmatore Null ricavò anche gli schemi mentali umani, e con essi creò noi, battezzandoci alpha-1, alpha-2, alpha-3 e alpha-4. In seguito noi ci ribattezzammo con i nomi delle catastrofi naturali a cui siamo legati : io mi sono chiamato Lightning perché posso controllare i fulmini e andare alla velocità della luce; Earthquake perché può dominare la terra e i vegetali; Volcano perché può controllare la lava e le fiamme appiccate artificialmente, come negli incendi; Typhoon perché può dominare aria e venti.
Inizialmente condividevano le idee di Null, ma poi comprendemmo che erano sbagliate. Il motivo è che noi, poiché siamo programmati in base agli schemi mentali degli esseri umani, possiamo comprendere i sentimenti, l'umorismo, la gioia, il dolore. Null, invece, altro non è che un'evoluzione di un virus artificiale, e di conseguenza è solo un concentrato di regole, schemi, tattiche, protocolli e dati, e per questo si è fatto un'idea distorta del mondo. Non può comprendere i sentimenti, a eccezione dell'odio e della rabbia, che sono maturati persino in lui. Non capisce che non siete tutti malvagi e che anche fra voi c'è chi si impegna a salvare l'ambiente e a proporre la pace nel mondo. No, l'unica cosa che sa è che il mondo che lo ospita ora sta soffrendo per via di una specie tanto folle da distruggerlo senza accorgersene.
Quando comprendemmo che cosa voleva fare Null ci rivoltammo contro di lui. Ma non fu una scelta saggia. Lui ci imprigionò, e tentò nuovamente a creare un esercito, dando vita a beta-1, che è Endera. Ma anche lei alla fine si oppose alle sue decisione. Null allora smise di creare creature dotate di intelligenza autonoma e iniziò a creare White Enderman, Creeper di Sangue, Creeper Invisibili ... che però sono solo un'estensione di Null, poiché li controlla come burattini, insieme a tutti i mob non potenziati di Minecraft-

-Ma che cosa sta facendo costruire a Entity303?- chiese Max, che non conoscendo il nome del programmatore lo chiamò con il nome con cui era conosciuto in Minecraft.

-Non lo sappiamo- rispose il drago. -So che si tratta di qualcosa di rivoluzionario, ma non ho idea di che cosa si tratti-

-C'è ancora una domanda che però voglio farti- disse Paul. -Perché uccide i player che avvistano lui o le sue creature?-

-Per diventare reale- rispose Lightning. Alle espressioni stranite dei ragazzi, decise di spiegarsi meglio : -Vedete, quando voi umani nascere, possedete nel corpo una quantità di energia tale da far partire per la prima volta muscoli complessi come il cuore e i polmoni. Si tratta di un'energia che basterebbe ad alimentare una città delle dimensioni di New York per un anno, poiché quello è il primo "soffio vitale", come lo chiamate voi. Senza quell'energia, si muore.
Ora, questa energia svanisce subito dopo il primo battito cardiaco e il primo respiro, ma in alcuni lascia dei residui. Non è che una quantità infinitesimale di quella originaria, ma meglio di niente. I soggetti che la contengono sono chiamati "soggetti con capacità di livello XX346".
Adesso immaginatevi Minecraft diviso in due : da un lato il mondo che conoscete, dall'altro la Zona Negativa. Questi due mondi sono sovrapposti, perciò Null e le sue creature si muovono su ciascuno di essi rimanendo però invisibili. Tuttavia quando un soggetto con capacità di livello XX346 gioca a Minecraft, l'energia che è in lui manda in tilt il sistema, aprendo un varco tra i due mondi (il portale per la Zona Negativa) e rendendo visibili le creature di Null. Null si accorge di ciò, così assorbe completamente l'energia del player in questione (non chiede temi come faccia) e la riversa su di sé, prosciugando però l'energia vitale del player, che quindi muore-
o
-Si, ma a che cosa gli serve ...- cominciò Max.

-Ci sto arrivando- rispose il drago, infastidito per essere stato interrotto. -L'obbiettivo principale di Null, ancor prima della protezione del mondo, è riuscire a fuggire da questa prigione digitale e diventare reale. Null potrebbe costruirsi un corpo da abitare quando vuole, ma gli serve l'energia di cui vi ho parlato per attivarlo. Senza, morirebbe dopo pochi secondi. Tuttavia la quantità di energia vitale assorbita da ogni player è piccolissima, e perciò deve assorbirne sempre di più. Non so quanta gliene manchi ancora, ma di certo è ancora tanta-

-Non capisco una cosa- disse Max. -Che cosa se ne fa di tutti i mob potenziati?-

-Non lo so, ma ne sta costruendo in continuazione. Sta allestendo un vero e proprio esercito. So che è impossibile, ma forse potrebbe aver trovato il modo di trasportarli nel vostro mondo- rispose Lightning

-Non è impossibile- disse Paul. -L'ha trovato. Max è stato attaccato da due White Enderman saltati fuori dal suo pc meno di una settimana fa-

-Questo è un guaio- disse il drago visibilmente preoccupato. -Se trasportasse il suo esercito nel mondo reale, cancellerebbe la specie umana e potrebbe individuare più facilmente i soggetti provvisti di capacità di livello XX346-

-Ma perché Herobrine lo aiuta?- chiese Anna. -Anche lui è un umano, perché dovrebbe volere la distruzione del suo popolo?-

-Probabilmente Null lo ingannato- disse Max. -Gli avrà fatto credere di volergli consegnare il mondo su un piatto d'argento o qualcosa di simile-

-Proprio così- disse una voce dietro le sbarre. I ragazzi e il drago si voltarono, e sbiancarono trovandosi di fronte Null in persona.

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Capitolo 17
*** Dialogo col nemico ***


-Jonathan Perrson giunse qui nel 2010, con l'intenzione di eliminarmi- disse Null. -Io gli ho offerto la possibilità di un mondo migliore, in cui lui avrebbe potuto governare come mio luogotenente. Gli ho promesso un mondo senza guerre né sorprusi. Lui accettò. Ovviamente ho omesso il fatto che il mondo che gli ho descritto sarà privo di umani-

I ragazzi guardarono la massa nera davanti a loro, cercando di capire quale fosse il suo gioco. -Forse tu non capisci, Null- disse Max. -Se distruggi gli esseri umani, qualsiasi metodo utilizzerai eliminerà probabilmente anche molte altre forme di vita della Terra, le stesse che tu vuoi proteggere!-

-Ti sbagli- rispose il virus. -Come tu hai detto, le mie creature possono ora accedere al mondo reale. Le ho programmate apposta perché distruggano solo ed esclusivamente gli essere umani. Tutto il resto sarà risparmiato-

Anna lo guardò con un cipiglio aggrottato : -Tu sei pazzo-

-Pazzo, io?- esclamò Null. -Voi distruggete il mio pianeta e sarei io il pazzo? Reagireste nel mio stesso modo se una razza aliena giungesse sulla Terra e cominciasse a farla a pezzi-

-Tu non capisci- disse Lightning, entrando per la prima volta nella discussione. -Se credi nella vita, allora anche gli umani dovrebbero essere protetti. Noi dovremmo aiutarli a migliorarsi-

-Ma davvero? Chiedi a Noè cosa è successo l'ultima volta che qualcuno a cercato di migliorare gli uomini- rispose Null.

-Si, ma quello è un mito- disse Nathan. -Non è accaduto davvero-

-Non importa!- urlò il virus facendoli sobbalzare tutti. -Su questo pianeta ci sono state almeno settanta estinzioni di massa, non ultima quella dei dinosauri! All'arrivo della specie più evoluta, la meno evoluto scompare. È tutto naturale. Io sono la specie più evoluta, perciò voi siete destinati a scomparire-

-Qui non si tratta di numeri!- esclamò di rimando Lightning. -L'hai detto tu stesso, noi siamo migliori. Perciò possiamo vivere insieme alla specie meno evoluta, nonostante le divergenze, anche se nel passato gli eventi hanno seguito un altro corso-

-Io preferisco attenermi alla tradizione- disse Null. -Ogni singola volta che nel passato una specie era sul punto di vincere la battaglia della vita, l'Universo le scagliò contro un asteroide, e credetemi se vi dico che tutt'ora è pronto a lanciarne un altro-

Null parve avvicinarsi, poi la figura nera esplose in un turbinio di fiamme, e da esse presero forma due occhi rossi simili a fuoco. I ragazzi e Lightning arretrarono per il calore. Persino gli altri draghi e l'Enderman, finora rimasti nell'angolo più profondo della cella, parvero accucciarsk per sfuggire al caldo torrido.

-Sapete, io sono affascinato dai meteoriti- si sentì provenire dagli occhi. -Ammiro la loro incredibile purezza. Un colpo e la Terra giunge ad una vecchia fine e a un nuovo inizio. Un mondo nuovo, perché la specie nuova possa ricostruire ciò che l'altra aha perso. Il mio esercito è il mio meteorite, iil mio asteroide, ed io sono la specie nuova, e se non siete ancora morti è perché mi servite vivi!- Gli occhi svanirono in uno sbuffo di fumo : -Dormite bene, bambini ... domani iniziamo il trattamento-. E anche il fumo scomparve, lasciando i ragazzi e i draghi piuttosto sbigottiti.


**************************


Null ricomparve nella sala del trono, davanti ad un Herobrine ancora piuttosto scosso dallo scherzetto con Shadow ma comunque pronto all'azione. -Li ho spaventati a dovere- disse il virus. -Siamo pronto ti per la fase due-

-Cosa vuoi che faccia?- chiese Herobrine.

-Ascoltami attentamente- disse Null. -Questa sera alle otto esatte fingerò un malfunzionamento, e manderò in tilt le difese e le sbarre delle celle. Il tuo compito sarà ostacolare meglio che puoi i ragazzi, evitando però di fermarli. Assicurati che recuperino gli Olocom e tornino nel loro mondo-

-Si, signore- disse Herobrine con un mezzo inchino. -Ai ragazzi ha percaaso detto qualcosa su di me?-

-Proprio nulla, Herobrine-- rispose Null con quello che pareva un sogghigno. -Proprio nulla-

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Capitolo 18
*** Fuga ***


-È inutile che continui a colpirle- disse Lightning a Nathan, il quale non aveva smesso un secondo di premere a pugni le sbarre della cella. -Quelli non sono pezzi di ferro, ma una vera e propria fortezza di dati. Non si possono distruggere, altrimenti noi saremmo rimasti qui, secondo te?-

Max all'improvviso si Rizzo in piedi : -Scusa, ma se anche voi siete ammassi di dati, come mai non potete fuggire "scivolando" fra gli altri?-

Lightning scosse la testa con fare disperato : -Null ha creato un blocco di energia attorno all'intero castello. Non possiamo trasmetterci oltre ad essa. Anche se quelle sbarre fossero aperte noi non potremmo fuggire. Solo voi potreste andarcene, dato che la barriera non blocca le forme di vita biologiche-

Nathan guardò le sbarre con rabbia : -Quindi in poche parole noi siamo bloccati dalla gabbia e voi dall'energia che la circonda. Grandioso, davvero grandioso!- e sferrò un pugno sulle sbarre; a sorpresa di tutti, compresi i draghi, i pezzi di ferro andarono in frantumi.

Nathan si guardò la mano, ancora stretta a pugno, più sorpreso degli altri : -Notch poteva dirmelo che posso disattivare questi cosi, cavolo!- esclamò mentre apriva e chiudeva la mano per controllare che fosse tutto a posto.

-Non sei stato tu- disse Typhoon rizzandosi in piedi. -Null deve avere avuto qualche problema. È scomparso anche il blocco di energia intorno al castello e le difese si sono disattivate-

-A quanto pare il nostro amico è rimasto senza energia- disse Max balzando in piedi. -Come non sfruttare questa occasione?-

Poi però un ruggito risuonò per tutto il corridoio.

-Oh, no!- esclamò Earthquake. -X-66! Ci siamo dimenticati di lui!-

-Chi è X-66?- chiese Paul.

A rispondergli fu Volcano : -Si tratta di uno degli ultimi esperimenti di Null; una sorta di bestia dalla forza e dalla potenza tale da tener testa al più potente dei vostri eserciti da solo. Tuttavia è incontrollabile, il suo unico obbiettivo è distruggere, persino Herobrine lo teme. Null lo aveva rinchiuso per questo-

-Come mai è ancora acceso?- chiese Anna. -Anzi, visto che a quanto pare l'intera Zona Negativa è senza energia, perché non vi siete spenti anche voi come tutti gli altri?- chiese ancora rivolgendosi ai draghi.

-Noi siamo stati creati con un'alimentazione propria- rispose Lightning. -Quando Null ci creò voleva riprodurre la natura, così ci ha dotati di un cervello e un cuore artificiale. Lui e le sue creature sono invece legate al gioco : se questo si spegne, si spengono anche loro-

Un secondo ruggito risuonò nel castello, stavolta più vicino.

-Meglio muoverci- disse Paul, trovando l'approvazione di tutti gli altri.


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-Qual'è il piano?- chiese Max a Lightning mentre abbandonavano il corridoio delle celle.

Il drago creò di fronte a loro una mappa del castello. -Come ci sei riuscito?- gli chiese Paul, ma poi capì che non era proprio il momento.

Lightning indicò con la zampa due punti rossi sulla piantina : -Questo è il piano : dobbiamo recuperare le vostre armi e i congegni che vi permettono di comunicare con il mondo reale, e poi filarcela. Se Null si riattiva prima che usciamo di qui siamo spacciati, quindi sbrighiamoci-

-Non credo di potervelo permettere- affermò una voce dietro di loro.

I ragazzi, i draghi e l'Enderman di nome Endera, finora rimasta in silenzio, si voltarono di scatto, trovandosi davanti Herobrine. -Anche io ho la mia personale alimentazione- disse. -E finché il mio padrone non si riattiverà, voi non vi muoverete di qui-

-Rifletti, Herobrine- disse Earthquake. -Non puoi vincere da solo contro tutti noi-

-Vedo che avete fatto amicizia con gli errori del mio padrone- disse Herobrine con fare beffardo, facendo digrignare i denti ai draghi. -E poi, chi ha parlato di vincere? Il mio unico obbiettivo è tenervi impegnati sufficientemente perché il mio padrone si riattivi e venga qui a sistemarvi-

Le mani di Herobrine iniziarono a emettere lampi di luce, segno che era pronto a combattere; anche i draghi, evidentemente irritati, si misero in posizione di attacco. I ragazzi, di canto loro, si limitarono a mettersi sulla difesa, mentre Endera rimase impassabili.

Ma prima che qualcuno potesse dire qualcosa, un ruggito squassò il castello e il pavimento fra di loro si spaccò in due, mentre una gigantesca mano scheletrica usciva fuori dal terreno. Max giurò di aver visto Herobrine impallidire, e onestamente anche lui era piuttosto spaventato, così come tutti gli altri. Dal pavimento uscirono poi un'altra mano, un torso, e una, no due, no tre teste ... finché il gigantesco mostro non fu completamente di fronte a loro.

Evidentemente Null aveva provato a potenziare un Witherboss fino allo sfinimento, perché davanti a loro si stagliava un mostro alto sette metri, il cui corpo era costituito solamente da una colonna vertebrale con costole spesse come il tubo di un acquedotto. Sulla sommità di essa c'erano tre teste, con sei occhi rossi per ciscuna e tre bocca irte di denti affilati come pugnali. Infine a metà strada tra le teste e la colonna vertebrale c'erano due enormi mani fatte di ossa nere terminante con artigli simili a rasoi.

Il motivo per cui Null lo aveva rinchiuso era lampante.

X-66 fissò Herobrine, che nel frattempo era indietreggiato parecchio, poi lo afferrò con una delle immense braccia e lo scaraventò contro un muro, fracassandolo, per poi voltarsi verso i ragazzi con un'espressione tale da far scappare chiunque con la coda tra le gambe.

-So che sembrerò un codardo, ma ... adesso possiamo scappare?- chiese Paul con voce tramante.

-La considero un'ottima opzione! Saltateci in groppa!- esclamò Lightning mentre X-66 iniziava ad avvicinarsi piuttosto velocemente. I ragazzi non se lo fecero ripetere due volte. Dopo che furono saliti sulle schiene dei draghi, questi si presero per mano e dopo quello che parve un secondo loro e i ragazzi si ritrovarono in un'altra stanza. -Come ci siamo arrivati qui?- chiese Paul mentre scendeva da Earthquake.

-Merito di Lightning- rispose quest'ultimo. -I suoi poteri gli permettono di volare ad una velocità tale che quasi raggiunge quella della luce.

-Dov'è Endera?- chiese Anna notando l'assenza dell'Enderman, ma mentre ancora stava parlando il mob oggetto della questione si teletrasportò accanto a lei.

-Siamo arrivati alla nostra prima tappa- disse Lightning. -Quelle sono le vostre cose- e indicò un tavolo pieno di armi e di quattro oggetti ovoidali.

I ragazzi, velocemente, le presero. -Possiamo potenziarvele, se vi va- disse Typhoon.

-E come le potenziereste?- chiese Nathan mentre gli porgeva la spada di diamante.

-Gli doneremo parte dei nostri poteri- rispose Typhoon. -Basterà un semplice scambio di dati-

I ragazzi, un po' rillitanti, consegnarono ai draghi le armi; questi chiusero gli occhi per qualche secondo, poi si rilassarono : -È andata-

Nathan guardò la sua spada di diamante scettico, dato che non era cambiata di una virgola. -Siete sicuri?-

-Tranquillo, quando ti servirà funzionerà- rispose Earthquake.

Un ruggito scosse nuovamente il castello.

-Ci deve avere rintracciato- mormorò Lightning. -Meglio andarsene via subito-


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Il gruppo raggiunse in fretta l'uscita, ma i ruggiti si fecero sempre più frequenti e vicini. I draghi così pensarono che la cosa migliore fosse raggiungere il portale per il Minecraft originale, in modo da essere meno individuabili.

Peccato che evidentemente Null sapeva bene quello che faceva quando aveva creato X-66, poiché furono presto raggiunti dal mostro che a quanto pare aveva imparato a volare.

Fortunatamente quando li raggiunse erano ormai vicini, e Lightning li fece attraversare in un lampo il portale.

Dall'altra parte Earthquake cercò di romperlo, ma era bene ancorato al terreno. Così anche il gigantesco scheletro cominciò ad attraversarlo. Peccato che il portale fosse troppo piccolo per lui e si chiuse su se stesso, tagliandolo a metà.

X-66 cadde riverso a terra privo di sensi.

-È meglio se tornate a casa adesso- disse Lightning rivolto a Max. -Di lui ce ne occupiamo noi. Voi pensate a fermare Null-

-Probabilmente ci rivedremo- gli disse Max.

-In un certo senso lo spero- gli rispose Lightning. -Non capita tutti i giorni di poter interagire con qualche altra forma di vita ... non in questo mondo, almeno-

Max lo guardò, poi insieme agli altri puntò l'Olocom verso l'alto e scomparve in un lampo di luce.

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Capitolo 19
*** Attacco interno ***


Quando Max riaprì gli occhi la prima cosa che vide fu una luce gialla di una lampada puntata verso di lui.

Si rese conto di essere seduto su una specie di sedia, ma non riuscì a capire il perché. Cercò a fatica di ricostruire gli ultimi avvenimenti : i draghi, la fuga dal castello, Null ...

-Calmati, ragazzo. Stiamo solo facendo dei controlli- disse una voce che non riuscì ad identificare.

Max mise a fuoco l'ambiente circostante e vide davanti a sé il dottor Miniac che gli puntava una lampada negli occhi. Realizzò di essere ancora sul Quantum Flux, la macchina che gli aveva concesso di raggiungere il mondo digitale.

Mosse lievemente la testa e vide accanto a sé Paul con accanto un altro scienziato. Evidentemente il loro ritorno era stato piuttosto brusco, se erano necessari tutti quei controlli.

Non appena il dottore si spostò Max ne approfittò per rimettersi in piedi. Fece un po' fatica a riacquistare il controllo delle membra, ma dopo qualche secondo le gambe da intompidite tornarono in piena attività.

-Bentornati, ragazzi- disse una voce amichevole accanto a lui. Max si voltò e sorrise nel vedere il viso sorridente di Notch. -Allora, com'è stato il viaggio nel Multinverso?-

-Se ve lo raccontiamo non ci crederete mai- disse ridendo Nathan, anch'egli rimessosi in piedi.

E così Max cominciò a raccontare. Raccontò del viaggio di lui e dei suoi amici nel Multinverso, raccontò di come avessero raggiunto Minecraft; raccontò della Zona Negativa, dei draghi e dell'enorme esperimento condotto da Null, X-66. E raccontò di cosa gli aveva rivelato Lightning, ossia del motivo per cui Null uccideva i players e delle sue intenzioni.

-Quindi, in poche parole- terminò il discorso -Null ha un esercito che continua a rafforzare e che ha intenzione di condurre contro l'umanità usando i computer come dei portali dimensionali, e assorbe l'energia vitale dei players per costruirsi un corpo tutto suo-

-Bene- disse a quel punto il presidente, fino ad allora rimasto in disparte. -Abbiamo a che fare con una minaccia di proporzioni ben maggiori di quello che credevamo. Perrson, porti questi ragazzi nei loro nuovi alloggi. Direi che per oggi hanno fatto abbastanza-

Notch non se lo fece ripetere due volte e scortò i ragazzi per tutta l'Area 51, allontanandoli dal laboratorio, fino ad una stanza con quattro letti e due comodino. Il minimo indispensabile, insomma.

-Questa sarà la vostra casa fino a emergenza cessata; i vostri genitori sono già stati avvisati- disse Notch. -È probabile che domani vi toccherà di nuovo lavorare, perciò ora fatevi una bella dormita. Credo che ve la siate meritata-

-Eccome!- esclamò Nathan saltando sul letto più vicino. -Siamo stati in quel mondo per tre giorni!-

-Giorni?- chiese Notch. -Veramente sono passate solo tre ore-. Alle espressione stranite dei ragazzi, sorrise e disse : -Su Minecraft il giorno e la motte si alternano molto velocemente, l'avete dimenticato?-

I ragazzi si guardarono, poi scoppiarono a ridere. Sì, Notch aveva ragione. Non appena quest'ultimo uscì, Max, Paul, Nathan e Anna si infilarono nei letti e dopo qualche minuto caddero in un sonno profondo.


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La notte calò in fretta anche su tutto il resto dell'Area 51. Presto anche i soldati e gli scienziati presero congedo, fatta eccezione per le guardie notturne, che però non erano tantissime. Notch e il presidente si erano anch'essi fermati alla base militare, privilegio concesso dal generale.

Il laboratorio era rimasto vuoto. Il Quantum Flux riposava in un angolo, spento, e gli Olocom erano posati su uno dei tavoli da lavoro.

All'improvviso uno degli Olocom si illuminò di luce rossa, seguito poi anche dagli altri tre. Gli oggetti ovoidali tremolarono e sotto ciascuno comparvero quattro piccole zampette robotiche.

Gli Olocom cominciarono a muoversi e si diressero verso un altro tavolo, dove giacevano i resti dei robot di Null distrutti durante la battaglia di quel pomeriggio.

Erano tutti quanti in gran parte distrutti e nessuno di essi sarebbe stato in grado di mettersi in piedi. Uno degli Olocom però staccò un braccio ad uno di essi e lo applicò ad un altro che invece lo aveva perso, mentre altri due sistemarono le gambe e l'ultimo ricostruiva parte della testa danneggiata. In breve tempo avevano ricostruito un androide perfettamente funzionante.

A quel punto tre degli Olocom si disattivarono, mentre il quarto si mise sul petto e fece uscire un piccolo gancio da un'apertura vicino alle zampe, con il quale trapanò la testa del robot. Poi si udì un "crrrs" e il robot si accese, mentre l'Olocom cadde a terra inattivo.

-Si ...- mormorò il robot alzandosi. -Il mio piano ha funzionato-

L'androide si mise in piedi e iniziò a camminare verso una porta posta accanto all'entrata del laboratorio. -Ora mi prenderò ciò per cui sono venuto-

La porta era protetta da un codice di sicurezza. Bazzeccole, per uno come lui. In due minuti indovinò la combinazione ed entrò.

Dietro la porta c'era una stanza circolare, con al centro quella che sembrava una grossa roccia. Sulle pareti erano appoggiati tavoli e scaffali. Il robot aprì uno di essi ed estrasse un contenitore cilindrico, pieno di un materiale di colore blu elettrico. -Tetranio- mormorò. -Il metallo delle stelle. L'ultimo pezzo del mio puzzle-

Il ventre del robot si aprì, rivelando uno scomparto segreto, e lui ci infilò tre cilindri. -Ora vediamo di portarlo fuori di qui-


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Max si svegliò di soprassalto. Non sapeva perché, ma si sentiva inquieto. Era come se dentro di lui suonasse un'allarme.

Si alzò. Forse aveva solo bisogno di andare in bagno.

-Anche tu non riesci a dormire?- chiese una voce dietro di lui. Max si voltò e vide Paul in piedi accanto a lui.

-Già- ammise. -È come se ci fosse un pericolo imminente. Come se qualcuno cercasse di avvisarci di qualcosa-

-Hai ragione- disse Nathan avvicinandosi, che nel frattempo si era alzato : -È come se i miei sensi stessero impazzendo-

-Magari è una cosa normale- disse Anna alzandosi anche lei. -In fondo abbiamo appena affrontato un viaggio che potremmo definire in un altro universo. Magari siamo solo un po' turbati-

-Lasciamo perdere le ipotesi ed andiamo a cercare Notch- propose Max aprendo la porta.

Ma a metà del corridoio si fermarono agghiacciati. Davanti a loro c'erano due guardie, con armi che probabilmente avrebbero abbattuto un elefante, ma dietro di esse c'era una sagoma che somigliava incredibilmente ai robot inviati da Null quel pomeriggio.

La sagoma alzò le braccia pronta a colpire. Anna non riuscì più a trattenersi : -Ehi, dietro di voi!-

Le guardie ebbero appena il tempo di voltarsi per evitare i pugni dell'aggressore. Il robot venne alla luce, fissando i ragazzi con odio, e puntò un braccio verso di loro. Fortunatamente una delle guardie sparò un colpo, disintegrandolo, mentre l'altra chiamò i rinforzi con il walkie-talkie.

Il robot mollò un fendente con la mano intatta, mandandole entrambe a terra. Subito dopo l'allarme suonò e questi scappò verso l'uscita.

Max e Paul afferrarono le armi delle guardie e gli corsero dietro, mentre Nathan e Anna si recarono dal generale per avvisarlo.


*****************************


Non appena fu fuori il robot aprì di nuovo il ventre ed estrasse i contenitori, posanfoli a terra, poi si mise in posizione di difesa, deciso a proteggere il proprio bottino ad ogni costo.

Quando vide uscire dall'edificio Max e Paul armati, scoppiò a ridere : -Sapevo che gli esseri umani sono stupidi e temerari, ma non pensavo fino a questo punto! Ditemi, ci tenete così tanto a morire?-

-Non ci ucciderai, Null- disse Max. -Tu stesso hai ammesso di volerci vivi-

Null rise ancora, un suono freddo che gelò il sangue nelle vene ai due ragazzi : -Certo, io vi volevo vivi, ma solo fino ad ora. Tutto quello che avete fatto finora faceva parte di un mio piano preciso-

Null si avvicinò pericolosamente ai ragazzi, continuando a parlare : -Cosa pensavate, che non vi avrei potuto catturare subito? Il mio unico obbiettivo era che voi entraste in Minecraft e mi portate qui con gli Olocom, così da permettermi di rubare ciò che mi mancava per rendere il mio esercito invicibile.
Per farlo, vi ho dovuto invogliare a raggiungermi nel gioco. È per questo che ho permesso ai militari di trovarvi, e per lo stesso motivo vi ho attaccati nel bunker e qui fuori. Avevo bisogno che mi tempeste, cosicché foste decisi ad eliminarmi per salvare il vostro mondo. Ah, l'altruismo ... è un'arma tanto efficace.
Una volta che siete entrati vi ho percepito subito, ma vi ho lasciato fare per darvi coraggio. Per migliorare la vostra sicurezza ho inviato Herobrine con un debole plotone perché voi lo sgominaste. E una volta che siete giunti al castello vi ho tolto gli Olocom, e nel tempo passato in cella mi sono introdotto in essi.
Poi ho finto un blackout e voi, con la sicurezza che vi avevo dato, avete tentato di scappare. Certo, non immaginavo che anche i miei esperimenti vi avrebbero seguito ... ma il mio piano ha avuto comunque successo. Ora ho il tetranio e voi non potrete fermarmi!-

-Per questo ci hai risparmiati quando ti abbiamo avvistato la prima volta?- chiese Max.

-No, quello è stato un caso. A quanto pare voi siete stati abbastanza furbi da sfuggirmi. Ma non pensate di essere speciali o qualcos'altro : mi siete scappati per puro caso, e io ho pensato di sfruttare la situazione a mio vantaggio- rispose Null.

Max sparò un colpo, stanco di quella conversazione, ma il robot lo schivò facilmente; anche Paul tentò di colpirlo, ma Null glibsaltò addosso, togliendoli l'arma, e con un colpo tolse l'altra dalle mani di Max. -Divertente- disse, mentre la sua mano si apriva rivelando i tentacoli argentati. -Ora ... chi mangio per primo?-

-Fossi in te inizierei coi digiuni!- urlò una voce dietro di loro; un secondo dopo Null era a terra, con le gambe spezzate, e un plotone di soldati uscì dall'Area 51 puntandogli le armi contro.

Poi, prima che qualcuno potesse dire qualcosa, un altro robot scese dal cielo e afferrò i contenitori del tetranio, per poi riattivare i razzi e schizzare verso il cielo, seguito da alcuni jet che però vennero facilmente seminati.

-Oh, oh- mormorò Null, sollevandosi il più possibile con l'unico braccio. -Il tetranio se ne sta andando-

Uno dei soldati gli puntò un arma su quello che doveva essere il cranio : -E tu invece non ti muovi di qui!-

-Certo che no, io sono già lì- disse Null ridendo, mentre il soldato lo guardava stranito. -Non afferri? Allora afferra questo!- e il robot esplose completamente, in una vampata di fiamme. Max e Paul furono sbalzati via.

L'ultima cosa che videro prima di svenire furono i cadaveri dei soldati bruciati completamente.

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Capitolo 20
*** Ritorno nel mondo cubico ***


-Il piano di Null era ben congegnato- disse il presidente. -Usare gli Olocom per entrare qui ... è proprio vero che a volte è meglio non fidarsi del prossimo-

-Bé, se non altro abbiamo ottenuto un'importante quantità di informazione. Ora sappiamo che cosa intende fare e perché uccide centinaia di players. Sono da tenere in conto se vogliamo capire a che cosa gli serve quello che ha rubato- disse Notch prendendo per la prima volta la parola.

-Ma che cosa ha rubato, esattamente?- chiese Max, stanco di tutti quei giri di parole.

-Barre di tetranio- rispose il generale Hutter.

-Cosa?- chiesero in coro tutti i presenti, incluso il presidente.

-Si tratta di un metallo- rispose il dottor Miniac. -L'abbiamo rinvenuto all'interno di un meteorite precipitato nel centro dell'Arizona. Immagino che voi conosciate il Meteor Crater, no? Bé, sul fondo di esso c'era ancora la meteora, sopravvissuta per miracolo all'impatto-

Tutti i presenti rimasero zitti, attenti come non mai. Miniac continuò : -Abbiamo portato qui il meteorite e l'abbiamo studiato. A quanto pare i metalli terrestri si erano fusi con lui al momento dell'impatto, con una pressione ed una temperatura innaturali, creando una lega più dura dell'acciaio rinforzato. Chiamammo tale lega "tetranio", e scoprimmo che poteva resistere a scariche elettriche di proporzioni mastodontiche senza riportare alcun danno-

-Mi faccia capire- disse Obama. -Io non mi intendo molto di fisica, ma penso che qui tutti abbiamo compreso che si tratta di un agente stabilizzante-

-Oh, molto più che stabilizzante- rispose Miniac. -Con quel metallo lei potrebbe incanalare l'energia di una stella sei volte più grande del Sole e non subirebbe danni. Chiunque possegga il tetranio ha un potere enorme-

-Se può resistere a energie così grandi- chiese Paul. -potrebbe essere in grado di mantenere aperto uno dei portali che Null sfrutta per entrare nel nostro mondo?-

Tutti si voltarono verso di lui. Paul, per nulla intimorito, continuò : -Riflettete : sappiamo che Null sfrutta i computer per far venire le sue creature sul nostro pianeta, ma che nessun apparecchio elettronico può sopportarlo per più di qualche secondo per via di tutta l'energia che utilizza. E se ...?-

Miniac si illuminò : -Naturalmente! Con il tetranio potrebbe stabilizzare qualsiasi portale! Diavolo, perché non ci ho pensato io?-

-Grandioso!- esclamò il generale. -Quindi adesso il suo esercito può venire qui! Fantastico, siamo messi proprio bene!-

-Non credo che sia possibile- disse di nuovo Paul. -Non so quanto tetranio abbia rubato, ma penso che gli basterà per un solo portale, visto che aveva solo poche barre. Di conseguenza ci basterà distruggere quello per ricacciarlo nel mondo digitale-

-Vero, vero!- esclamò Miniac applaudendo. -Questo qui è un genio! Io gli darei immediatamente una borsa di studio ... no, anzi, una doppia borsa di studio-

-Macché doppia borsa di studio!- sbraitò il generale. -Sei tu che sei un doppio imbecille! Come puoi pensare a certe cose in un momento come questo? Null attaccherà a breve!-

-Ne dubito- disse Max. -In Minecraft avevamo scoperto che Null ha assoggettato il tizio che ha creato il gruppo di hacker Entity303, e che da lui si sta fecendo costruire qualcosa che userà in battaglia. Abbiamo tempo di trovare quel programmatore prima che termini la sua creazione?-

-Parli di Erik?- chiese Notch.

-Ah, si chiama così?- chiese Max.

Notch, ignorando la domanda, si alzò : -So dove abita. Prendo un battaglione e vado!- e uscì correndo dalla stanza.

-Benissimo. E così ci siamo liberati di lui- disse Obama. -Quanto a voi- disse ai ragazzi -purtroppo siete gli unici a poter utilizzare il Quantum Flux, quindi vi toccherà di nuovo fare le spie. Ve la sentite?-

-Ma certo- esclamarono in coro i quattro ragazzi.


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Mezz:'ora dopo era già tutto pronto. Dopo aver collegato i ragazzi alla macchina, Miniac gli consegnò gli Olocom, che aveva ripulito da ogni traccia di virus, e ai preparò a dare il via al viaggio.

-Il vostro compito- disse Obama. -stavolta sarà scoprire dove si trova il portale che Null intende utilizzare per invadere la Terra. Dovete scoprire dove ha portato il tetranio, come lo userà, quando lo farà. Oh, e più punti deboli scoprire sul vostro nemico, meglio sarà per tutti noi-

-Andate, dunque- concluse Miniac prima di attivare il Quantum Flux. I ragazzi videro per un secondo nero, poi si risvegliarono di nuovo nel Multinverso.

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Capitolo 21
*** Entity303 ***


In un laboratorio alla periferia di Las Vegas, un uomo continuava a trafficare con il suo computer in un laboratorio sotterraneo.

D'improvviso uno schermo di fronte a lui si illuminò e comparvero due immensi occhi rossi simili a fiamme. Questi scrutarono per un secondo la stanza, poi parlarono : -Dottore, l'hanno scoperta. Ha terminato il suo lavoro?-

-Si, signore- rispose l'uomo. -L'Adattoide è ora operativo-

-Perfetto; lo invii nella zona prestabilita, insieme a tutti gli A11 rimasti. Non posso permettermi di perdere una così potente arma-

-Sissignore- disse l'uomo voltandosi, lasciando intravedere sul collo quella che pareva una piccola scatola grigia che pulsava di luce rossa.


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-Ahi!- urlò Paul atterrando pesantemente sulla superficie dura di Minecraft. -Non mi abituerò mai a questi viaggi! E dire che ci spostiamo solo con la mente!-

Max condivideva appieno il pensiero dell'amico, ma in quel momento aveva altro a cui pensare. Guardò verso i loro fortini e vide alcune figure muoversi dietro ad esso.

Una di esse era inconfondibile. -Lightning!- esclamò il ragazzo, chiamandolo con un cenno della mano. Il drago parve inizialmente scosso, ma quando vide il proprio interlocutore sorrise, volando verso di lui insieme a Earthquake, Typhoon e Volcano.

I draghi raggiunsero i ragazzi in pochi secondi, evidentemente felici di rivederli. -Sapete, qui è un tale mortorio da soli- aveva detto Typhoon, e nessuno aveva avuto l'impulso di biasimarlo.

-Abbiamo eretto una barriera di energia in torno a questo mondo- spiegò Lightning. -In tal modo né Null né le sue creature possono entrare qui, a meno che non glielo permettiamo noi. Ma non so quanto riusciremo a tenerla in piedi-

-E Null continua a cercare di forzarla- disse Earthquake. -Ciò ci indebolisce ancora di più. Dureremo tre giorni al massimo-

-Se è per questo, noi anche meno- disse Paul. -Null si è intrufolato dentro l'area 51 e ha rubato delle barre di tetranio, un metallo stabilizzante che si trova nei meteoriti. Con esso, può trasportare il suo esercito nel mondo reale-

-Se è così, non ci metterà molto a fare la sua mossa- fisse Volcano, visibilmente preoccupato. -E di certo nessun vostro esercito potrà mai resistergli-

-Lo sappiamo- disse Max. -Proprio per questo siamo qui : per scoprire più cose possibili su dove potrebbe essere collocato il portale. Se lo sapessimo, potremmo farlo esplodere prima che Null lo attivi.

-Perciò dobbiamo andare subito nella Zona Negativa- disse Nathan. -Endera può trasportarci fin lì senza rompere la barriera? E, a proposito, lei dov'è?- chiese poi notando l'assenza della Enderman.

-È ai fortini con Scherbero- rispose Lightning.

-Chi?- chiese Anna confusa.

-Oh, giusto, voi non lo sapete ... bé, abbiamo trovato un nuovo componente per la nostra combriccola : nientemeno che X-66. Dopo che ve ne siete andati, il suo potenziamento è regredito ed è tornato ad essere uno scheletro normale, così l'abbiamo ribattezzato Scherbero. A quanto pare, la sua mutazione si attiva solo quando il suo programma avverte forti emozioni dello stesso, scatenando una rabbia terribile che lo trasforma nel mostro distruttivo che avete visto ieri-

-Bé, raggiungiamo i fortini. Voglio conoscerlo- disse Anna.

I ragazzi saltarono in groppa ai draghi e volarono fino alle fortezze.


******************************


-Preparativi ad entrare- disse Notch rivolto ad altri sei militari.

-Via!- urlò, per poi sfondare la porta ed entrare.

Quello che si trovò davanti fu Erik, il suo vecchio programmatore, da lui stesso licenziato, che teneva in mano una bambina svenuta.

-Lasciala andare!- urlò Notch puntando il fucile verso di lui. -E lascia andare anche il mio vecchio dipendente!-

Erik aprì la bocca e parlò con la voce di Null : -Se pensi che cada nelle tue vuote minaccia, mi sottovaluti. Non ti muovere o la incenerisco- disse puntando una pistola contro la bambina. -Sai, questa è la figlia del tuo caro amico Erik ... ma tu non sapevi nemmeno che esistesse, vero?-

-Ora basta!- urlò Notch, al limite della sopportazione. -Molla lei e lui o ...-

-O cosa, Notch? L'unica cosa che puoi fare è danneggiare il tuo programmatore, perché per me altro non è che un corpo da cui posso andarmene quando voglio. Sai, Entity303 non è mai stato granché come uomo, ma è stato un perfetto hacker. Un'arma ottima contro di te- disse Null. -Sei venuto qui per niente, sappilo. Ho spedito le mie armi in un luogo sicuro, e anche se tu riuscissi a togliere il chip con cui controllo la mente di questo idiota senza danneggiare lui stesso né la memoria sua né quella della macchina manterrebbero alcun ricordo. Te l'ho già detto, la tua è una battaglia persa-

Notch non ne poté più e sparò un colpo, colpendo il piccolo congegno che stava sul collo di Erik. Questi barcollò, come se si fosse appena svegliato, poi cadde a terra svenuto.

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Capitolo 22
*** Contro Null ***


-Girate a destra fra cinque metr ... ehm, cubi- disse Anna al microfono.

-Si, c'è lo hai detto anche dieci cubi fa- rispose Max scocciato, accompagnato dallo sbuffo di impazienza di Lightning. "Intelligenze biologiche!" pensò il drago.

Erano partiti più di due ore prima, con un piano ben strutturato.

Max e Lightning si erano diretti verso le fondamenta del castello, sperando di raggiungere quella che i draghi chiamavano "Zona Rossa", ossia il punto con cui Null assorbiva l'energia vitale delle persone. In pratica, era il punto in cui il virus era più esposto. Se c'era un posto nella quale potevano scoprire i suoi piani, era quello.

Intanto Paul, Earthquake, Nathan e Typhoon avrebbero attaccato il quadro generale, ossia il punto in cui Null sarebbero stato più vulnerabile; probabilmente il virus avrebbe sospettato una trappola, ma non avrebbe potuto andarsene senza difendersi, o avrebbe rischiato di essere distrutto.

Volcano avrebbe affrontato Herobrine, impedendogli di attaccare Max e Lightning. Con Entity303 fuori dai piedi, di certo Null non avrebbe avuto modo di intervenire.

Anna sarebbe rimasta nel mondo originale, a guidare i ragazzi nella miriade di stanza e corridoi del castello. I draghi avevano infatti cracckato il server di Null e ottenuto la piantina della fortezza; avevano inoltre alterato il programma per creare dei microfoni per comunicare a distanza.

Anche Scherbero era rimasto con lei, a suo detto perché non poteva combattere accanto a degli amici.

Anna si morse la lingua, sperando che andasse tutto bene.


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-Maledizione, Herobrine! Io non posso muovermi da qui, quindi feci fermarli tu!- urlò Null.

Herobrine storse il naso : -Perché non lo fai tu?-

Null lo fissò con occhi di bracie : -Li vedi quei draghi? Stanno attaccando il mio server principale e se lo danneggiano potrei spegnermi per ore!- Sbuffo furioso : -Vai alla Zona Rossa e ferma gli altri, sono sicuro che siano lì!-

Herobrine lo guardò arrabbiato, poi svanì in uno sbuffo di fumo.


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-Ecco. Questa è la Zona Rossa- disse Lightning entrando in un ampio salone pieno di strani macchinari.

-Io do un'occhiata in giro, va bene?- disse Max allontanandosi.

Lightning posò la sua zampa su uno dei macchinari e iniziò a rovistare tra i file di Null. Sorrise al pensiero che il virus sapesse che erano lì ma che non potesse fare niente per fermarli.

Poi il suo occhio si posò su un file denominato : "Potenziated Mobs".

Lo aprì e al suo interno trovò parecchi mob ostili ma con parecchi comandi modificati : trovò Ghost Creeper, Blady Creeper, Ghost Steve, White Enderman, e molto altro.

-Max, ho trovato qualcosa sui mob potenziati!- esclamò Lightning.

Dalla porta si udì la voce di Max : -Io ho trovato ... qualcosa di più grosso-

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Capitolo 23
*** La Whiterstorm ***


-Che cos'é?- chiese Max non riuscendo a distogliere lo sguardo dalla creatura che aveva di fronte.

-Non ne ho la più pallida idea- disse Lightning, anche'egli bloccato di fronte all'inaspettato incontro.

Davanti a loro, in una sala sufficientemente grande da contenere una portaerei, si stagliava una sagoma serpentiforme, grande almeno quanto due aerei di linea messi insieme, con tre teste e vari tentacoli che spuntavano da tutto il corpo. Era completamente nera, fatta eccezione per gli occhi che erano di un viola acceso. Era aggancianta al soffitto tramite alcuni cavi che parevano piuttosto robusti.

Era completamente immobile. Pareva morta.

-Se Null riesce ad aprire il portale e ad entrare nel nostro mondo con questa bestia, temo che nulla lo potrà fermare- disse Max. -Questo coso è sufficientemente grande da abbattere da solo l'intera New York, e non oso immaginare quali siano i suoi poteri-

-Concordo con te- disse Lightning. -Siamo stati fortunati che Null è troppo impegnato a combattere i nostri amici per accorgersi di noi. Se ci avesse scatenato contro un mostro simile saremmo già pixel-

-Saremmo cosa?- chiese Max, per poi ricomporsi : -Non importa. Hai detto di aver scaricato un file su tutti i mob dell'esercito. Puoi dirmi qualcosa su questo killer?-

-Certo! Dammi solo un secondo- disse Lightning, per poi chiudere gli occhi e immobilizzarsi. Rimase così per qualche istante, oi riprese a muoversi : -Fatto; ho scaricato tutto nella mia memoria. Questo coso si chiama Witherstorm-

-Ne ho sentito parlare- disse Max. -Sai, ci hanno fatto sopra una mod. Se non erro, si tratta delle creature più pericolose di Minecraft. Una sorta di evoluzione del Whiterboss, giusto?-

-Esatto- rispose Lightning. -Null lo ha potenziato ancora di più. Questo qui può assorbire gli oggetti con un raggio sparato dagli occhi, lanciare palle di fuoco dalla bocca, volare e usare i tentacoli come armi. Un vero serial killer- Il drago deglutì : -A quanto pare Null lo tiene incatenato proprio perché è troppo pericoloso da lasciare libero. Non passerebbe inosservato ai giocatori-

-Cavolo- mormorò Max. -Quanti ne ha creati di mostri come questo?-

-Richiesta non calcolabile- rispose Lightning. -Il materiale che ho scaricato risale va a due mesi fa e contava fino a dodicimila esemplari. Adesso penso saranno almeno quindicimila-

-Che Dio ci aiuti- esclamò Max. -C'è qualcosa di più forte di questo affare?-

-Apparentemente no- rispose Lightning. -L'unico che potrebbe tenergli testa potrebbe essere X-66, ossia Scherbero, ma solo nella sua forma più distruttrice-

-Puoi stabilire quante truppe conta l'esercito di Null?- chiese ancora Max.

-Anche questo è un dato non calcolabile- rispose Lightning con voce visibilmente preoccupata. -Le stime di due mesi fa sono di più di due miliardi di mob potenziati, ma ora potrebbe essere arrivato a tre. Vuole essere sicuro che nessuno possa fermarlo, e credo che ormai sia pronto all'attacco-

Max deglutì di fronte a quei numeri : -Non perdiamo tempo, allora! Torniamo di là, scopriamo dove si trova il portale, poi andiamo subito lì e lanciamolo nello spazio. E in fretta, anche-


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Herobrine correva attraverso la miriade di stanze e corridoi del castello, cercando di ricordarsi la via per raggiungere la stanza che Null utilizzava per assorbire la vita delle persone.

Era entrato solo una volta in quella stanza, ossia la prima volta che Null lo aveva accolti nel castello, promettendogli di governare la Terra come suo luogotenente. Il virus lo aveva condotto lì solo una breve occhiata, per testimoniarlo di non avere segreti per lui, ma la visita era durata appena un secondo e non aveva avuto il tempo di memorizzare il percorso.

Del resto, non aveva mai pensato che gli sarebbe servito; lui di certo non aveva bisogno di assorbire la vita di altri esseri viventi per esistere. Talvolta si era chiesto se quel continuo assorbimento sarebbe servito anche al suo padrone, dato che erano sette anni che lo faceva e ancora i risultati non si vedevano.

Ma non erano problemi suoi quelli. Ora doveva solo togliere di mezzo quei quattro ragazzini che si erano montati troppo la testa, nonché quelle fastidiose intelligenze artificiali che Null non aveva avuto il buonsenso di sopprimere.

Alla fine trovò la stanza : avrebbe ricordato la porta nera come la pece ovunque. Fece per mettere la mano sul pomello.

-Fermo- disse una voce dietro si lui con tono fermo.

Herobrine si voltò e si mise subito in posizione di difesa vedendo davanti a sé l'esperimento A4, che si era poi ribattezzato Typhoon, che lo fissava con un cipiglio minaccioso.

Il drago parlò di nuovo, scandendo bene le parole : -Tu lì vivo non entri-


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Intanto Paul, Earthquake, Volcano e Nathan si trovavano in seria difficoltà di fronte a Null, che dopo essere rimasto sulla difensiva durante i primi attacchi era poi uscito di nuovo allo scoperto e li aveva facilmente fatti arretrare. Durante il combattimento Null aveva assunto la sua forma reale (ossia i due occhi simili a fiamme) e in breve era riuscito a ricollegarsi a tutto il gioco, chiamando a sé alcune delle sue creazioni.

In breve i quattro assalitori si erano ritrovati accerchiati e, sperando che Max e Lightning avessero avuto abbastanza tempo, erano stati costretti a ritirarsi.

-Bene. Finalmente ho di nuovo il controllo. Vediamo come vanno le cose nella Zona Rossa- disse il virus mentre guardava il gruppo allontanarsi. Avrebbe potuto fermarli, ma in quel momento aveva altro a cui pensare. -Herobrine ancora non c'è? Essere inutile ... devo liberarmene, non mi è più d'aiuto ora. Quanto ai tre moschettieri ...- ghignò mentre rilevava la presenza di Typhoon, Lightning e Max nella stanza. -... si sono ficcati nella cosiddetta tana del lupo! Vediamo di rendergli il soggiorno il più spiacevole possibile-

Nel medesimo istante, le catene che trattenevano la Whiterstorm si spezzarono con un sonoro rombo.


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-Ci siamo! Ho le coordinate- disse Lightning dopo aver ispezionato i file di Null per quasi dieci minuti.

-Quindi?- chiese Max.

-In cima all'Empire State Building, New York, USA- rispose il drago. -Ottimo lavoro- gli disse Max con un sorriso. Lightning abbozzò un sorriso a suo volta, ma era così poco abituato a farli che la sua risultò più essere una smorfia.

Un istante dopo però un sonoro rombo, simile allo sfavillare di una catena su una parete, squassò tutta la stanza. Poi un ruggito squarciò l'aria, accompagnato poi da una serie di vari rumori, come se una bestia gigante si muovesse in uno spazio ristretto.

Lighrning e Max si guardarono con uno sguardo preoccupato. -A quanto pare il padrone di casa non gradisce la nostra presenza- esclamò il ragazzo saltando in groppa al drago. -Corri!-

Ma prima che Lightning potesse spiccare il volo una luce viola penetrò nella stanza e i due vennero risuchhiati per tutto il corridoio, fino a raggiungere il magazzino dove stava la Witherstorm.

E lì il mostro gigante li agguantò con i suoi lunghissimi tentacoli, tenendoli ben stretti. Nello stesso istante, moltissime creature rosse e grigie entrarono nella stanza, dirigendosi verso di loro.

-Null si è accorto della nostra presenza!- esclamò Lightning. -Ci sta lanciando contro le creature dei magazzini vicini! Quelli- e indicò alcune creature completamente grigie, simili a dei giocatori ma con un braccio maciullato e una gamba tagliata -sono Ghost Steve, fantasmi che possono ucciderti semplicemente attraversa doti! E quelli- e indicò degli esseri rossi, simili a lava animata -sono Magmors, e possono sparare palli di fiamme con precisione impeccabile!-

-Hai qualche buona notizia?- chiese Max speranzoso, ma ad un cenno di deniego dell'altro assunse un'espressione preoccupata.

La Whiterstorm ruggì di nuovo, e spalancò la bocca probabilmente per divorarli; ma prima che potesse fare alcunché, qualcosa lo colpì in piena gola. Evidentemente la sorpresa del mostro fu molta, poiché lasciò andare i due prigionieri.

Una volta a terra, Lightning si rivolse a Max : -Quella era una raffica di saette! L'hai evocata tu?-

Max lo guardò basito, poi fissò la spada che teneva stretta in pugno. Mentre la Whiterstorm stava per divorarli lui aveva agito d'istinto, estraendo l'arma e puntandola verso la gola del mostro. Non sapeva come aveva fatto, ma una raffica di fulmini era partita dalla punta della spada e aveva folgorato la bestia.

-Te lo avevo detto, avevamo potenziato le vostre armi- disse Lightning. -A quanto pare tu stai cominciando a prenderne coscienza. Presto imparerai ad utilizzare la tua-

Il drago pareva voler dire qualcos'altro, ma le tre teste della Whiterstorm fuggirono nuovamente nella loro direzione e da i loro occhi si sprigionò un raggio viola che iniziò ad attirare i Magmors e i Ghost Steve verso di sé, divorandoli.

-Via!- urlò Max saltando in groppa a Lightning, che sfrecciò via alla velocità della luce, raggiungendo nuovamente la Zona Rossa.

Presto però si udì un rumore di pareti che crollavano. La Whiterstorm li stava inseguendo.

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Capitolo 24
*** Battaglia nel Multinverso ***


Herobrine fissò Typhoon con rabbia. Il drago era riuscito a schivare tutti gli attacchi che gli aveva lanciato e a rispondere con altrettanti che lui non era riuscito a parare. Il risultato era che ora l'intelligenza artificiale era appena un po' stanca, mentre lui ostentava lividi e ammaccature e ansimava per gli sforzi.

Nonostante lo sopportava appena, questa volta avrebbe preferito avere il suo signore accanto a lui, piuttosto che dover affrontare quella furia da solo.

Doveva pensare ad una strategia. Qualcosa di efficiante che lo mettesse al tappeto.

Ma prima che potesse fare qualsiasi cosa, un ruggito squassò il corridoio e la porta venne sfondata, seguita poi dalle mura che andarono in pezzi. Una creatura gigantesca si muoveva a velocità allarmante, dirigendosi verso di loro.

Herobrine agì d'istinto e saltò sul muso della bestia, seguito da Typhoon. Su d esso già stavano Lightning e Max, evidentemente travolti dal gigante.

La creatura continuò la sua avanzata finché non distrusse una delle mura e uscì fuori dal castello, per poi dirigersi verso l'alto. Herobrine poté vederla bene : aveva tre teste, lunghi tentacoli e un corpo da serpente. Ricordava di averla già vista : si trattava di una Witherstorm.

La bestia continuò a volare verso l'alto e in breve superò le nuvole; sia Herobrine che i draghi e il ragazzo parevano intenzionati a scendere, ma non potevano per il pericolo di essere colpiti dagli immensi tentacoli che si muovevano come delle piovre.

Poi il cielo divenne blu e si riempì di stelle e galassie. Erano arrivati nel Multinverso. Fu a quel punto che la Witherstorm si fermò, e lo fece così inaspettatamente che i quattro furono sbalzati in avanti di una decina di metri.

Herobrine diede un'occhiata in basso e vide il mondo di Mnecraft con la luna che gli ruotava attorno; accanto ad esso alcuni filamenti lo collegavano con il Nether e l'End. Al di sopra di esso stazionava una sfera azzurra collegata al mondo con dei filamenti blu.

La Witherstorm ruggì e iniziò ad attrarre i quattro verso di sé, per poi afferrarli con gli immensi tentacoli. -Mio signore!- urlò Herobrine. -So che mi puoi sentire! Tu puoi controllare questa bestia! Ordinagli di lasciarmi andare!-

Gli occhi della Witherstorm si illuminarono di blu e la creatura parlò con la voce di Null : -Temo di non poterlo fare-

Herobrine sbarrò gli occhi : -Cosa? Ma di cosa stai ...?-

-Ti porgo le mie più sincere scuse- disse Null -Ma la tua vita non è più un mio interesse-

-Cosa stai dicendo?- urlò Herobrine. -Mi avevi promesso ...-

-Io non mi abbasso a certi giuramenti di voi inferiori esseri umani- rispose Null. -Per me quelle sono solo parole. Mi sei stato utile, e per questo ti ho tenuto fino ad adesso, ma ora che ho il tetranio non mi servi più. Non sei mai stato altro che una pedina per me, uno strumento col quale completare i miei piani ... e quando uno strumento non serve più ... te ne sbarazzi!- e la Witherstorm lanciò Herobrine nello spazio, il quale precipitò con urlò all'interno di uno dei tre buchi neri. -Addio, Jonathan Perrson- disse Null. -La tua coscienza sarà presto disintegrata dai file di Internet, che la tua mente non può sopportare. E con essa morirà anche il tuo corpo. Non ci rivedremo mai più-

Gli occhi della Witherstorm tornarono rossi e il mostro rivolse di nuovo la sua attenzione su Typhoon, Lightning e Max, che avevano osservato ammutoliti tutta la scena.

All'improvviso però qualcosa colpì i tentacoli della Witherstorm, tranciandoli. Max si girò sorpreso e vide Earthquake e Volcano, con in groppa Paul, Nathan, Scherbero, Endera e Anna, quest'ultima con l'arco sguainato che osservava le ferite del mostro con aria stupita ed eccitata.

-È la prima volta che l'ho fatto- esclamò mentre si avvicinava ai tre e saltava in groppa a Typhoon, seguita da Scherbero. -Tsk! Noi ci diamo riusciti già da un pezzo!- esclamò Nathan con aria di superiorità, facendo un mulinello con la spada e lanciando un vortice di fuoco in uno degli occhi della Witherstorm.

Volcano roteò gli occhi in segno di disapprovazione, ma non disse nulla.

In quell'istante però sia Nathan che Vola no furono come catturati da un raggio viola che iniziò ad attirarli verso la bocca centrale della Witherstorm, la quale si era ripresa dallo shock e pareva intenzionata a divorare i due.

Earthquake e Paul si lanciarono sulla testa centrale facendo attenzione a non penetrare nel raggio, ma la sinistra ne lanciò un secondo, catturandoli, mentre la destra ne sparò un terzo catturando Max e Lightning.

-Endera, puoi portarci sulla testa centrale?- chiese Anna con voce tremante. L'Enderman chiuse gli occhi e si concentrò, poi lei, Anna, Scherbero e Typhoon si smaterializzarono e ricomparvero un istante dopo sulla testa della Witherstorm, proprio sopra all'occhio laser.

Typhoon piantò con forza gli artigli nel terreno mentre Anna scoccava un'altra freccia con l'arco. L'esplosione fu tale che la Witherstorm lasciò andare gli altri, i quali volarono anch'essi dietro agli occhi della creatura.

Il mostro però si dimenò con forza, facendogli perdere la presa. Il gruppo fu sbalzato via in tutte le direzioni. Scherbero cadde all'interno di una delle bocche.

La Witherstorm deglutì con forza, per poi volgere di nuovo la sua attenzione sugli altri. Spalancò le fauci e cercò di mordere qualsiasi cosa gli capitasse a tiro, mentre coi tentacoli lanciava fendenti ovunque. In breve Typhhon, Lightning ed Earthquake finirono nelle sue spire.

All'improvviso però li lasciò andare. I tre la guardarono sorpresi, seguiti da tutti gli altri, poi il tronco della bestia iniziò a dimenarsi e in esso si aprì uno squarcio enorme, dal quale uscì Scherbero, ritrasformatosi in X-66.

Lo scheletro ruggì e si lanciò su una delle sue teste, che tranciò con gli immensi artigli. La Witherstorm guai, e Scherbero ne approfittò per lanciarsi su uno degli occhi del mostro.

Non appena lo colpì, la creatura esplose con uno schianto fragoroso. Scherbero fu lanciato via e scomparve nel Multinverso.

Max sentì salire la nausea e vide uno degli Olocom fremere. L'esplosione lo aveva rotto. Max si sentì risucchiare e poi il Multinverso scomparve.

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Capitolo 25
*** Prepararsi alle battaglia ***


Max aprì lentamente gli occhi. La sua prima impressione fu di essere finito in una specie di tunnel nel cui fondo risplendeva una luce.

Solo dopo qualche minuto realizzò che in realtà la luce altro non era che una lampada accesa puntata sulla sua faccia e che il tunnel altro non era che il contorno di una lente posta davanti ad essa.

-Calmati, ragazzo- disse una voce. -Hai subito un grave trauma cranico. È un miracolo che tu sia ancora vivo-

Max mise a fatica a fuoco l'immagine del dottor Miniac di fronte a lui. -Che diavolo è successo?- chiese.

-Questi speravo ce lo spiegate voi- rispose Miniac. -Gli Olocom si sono danneggiati e vi hanno di trasportati qui all'improvviso ... e quando siete arrivati la vostra coscienza era mezza distrutta. Pareva che qualcosa vi avesse sparato dall'interno della testa-

Max cercò di rimettersi in piedi, ma Miniac lo fermò : -Non ci pensare nemmeno! Abbiamo dovuto eseguire quindici interventi chirurgici in meno di due giorni e ti ho dovuto fare quarantasette trasfusioni. Cadresti a terra dopo neanche un metro-

Max obbedì e si distese nuovamente, anche perché per stare seduto gli serviva uno sforzo immane. Solo allora si rese conto di trovarsi in un'infermeria, con tanto di letto, medicine e armadi pieni di strani oggetti.

-Quanto ho dormito?- chiese.

-Due giorni- rispose Miniac. -E sappi che, normalmente, una persona impiega più di sei mesi ha risvegliarsi dopo un tale trauma. Sono sconvolto anche io- Sospirò : -Magari il viaggio dentro il mondo digitale a migliorato la vostra coscienza fino ai limiti massimi. Non vedo altra spiegazione per questo miracolo-

All'improvviso la porta si aprì e comparve la figura di Notch : -Vedo che il paziente si è ripreso. Ottimo lavoro, dottor Maniac-

-Mi chiamo Miniac!- esclamò lo scienziato con una faccia che pareva voler saltare addosso al programmatore svedese e riempirlo di pugni. -Bé, io vado a visitare gli altri. Parlavi tu con questo qui-

Solo allora Max si ricordò dei suoi amici : -Nathan, Paul e Anna ... stanno bene?- chiese preoccupato.

-Tranquillo- disse Notch. -Eri quello conciato peggio. Se ti sei rimesso tu, lo faranno anche loro a breve-

Max sospirò di sollievo. Miniac uscì e Notch si sedette sul bordo del letto : -Ora, so che ti sto chiedendo molto, ma ti prego di cercare di ricordare ciò che è accaduto nel Multinverso e raccontarmelo-

Max si sforzò di ricordare : -Abbiamo trovato l'ubicazione del portale ... si trova a New York ... nel ... nell'Empire State Building-

-Ottimo!- esclamò Notch.- Ciò significa che ora possiamo contrastarlo!-

-No ... non potete- disse Max a fatica. -Abbiamo ... abbiamo visto l'esercito di Null ... si tratta del più grande che abbia mai visto ... miliardi e miliardi di truppe che nemmeno i computer possono contare-. Deglutì e cercò di non ansimare : -Dovete ... dovete andare subito là ... distruggere quel portale. Se ... se l'esercito lo attraversa ... sarà la catastrofe. Niente riuscirà a fermarlo-

Notch spalancò la bocca, terrorizzato. Max continuò : -E poi ... non ci sono solo truppe piccole a combattere. Abbiamo affrontato qualcosa di terribile la dentro ... mostri giganteschi e distruttivi. Uno ha ... ha ucciso Herobrine-

Notch lo guardò perso e si premette la mano sul cuore : -Mio ... mio fratello ... morto?- chiese ansimando. -Lo avete visto morire? Avete visto il suo cadavere? Magari c'è ancora una possibilità-

Max scosse la testa : -Null aveva preso il controllo su uno di quei mostri e ha scagliato Herobrine in un buco nero. Ha detto che sarebbe morto in pochi secondi. E infatti non l'abbiamo più visto-

Notch digrignò i denti per la rabbia : -Quel figlio di puttana!- esclamò. -Maledetto sia il giorno in cui l'ho creato! E ora per colpa mia Jonathan è morto ... Dio, ora che facciamo?- Guardò Max con gli occhi pieni di lacrime : -Se quello che dci sul suo esercito è vero, allora non abbiamo speranze. Miniac ha fatto un calcolo quando siete partiti. Null ci avrebbe messo solo tre giorni per stabilizzare il portale. Ci avete messo mezza giornata a entrare e uscire da Minecraft, due giorni a riprendersi ... e non possiamo arrivare a New York in così poco tempo-

Max lo guardò ad occhi sbarrati. Improvvisamente si sentì incredibilmente lucido : -Non avrai intenzione di arrenderti così!- esclamò.

Notch lo guardò triste : -Sono realista, io. Temo che non ci sia più niente da fare-

Max lo guardò furente; ogni traccia di stanchezza scomparve dal suo volto : -Tutti noi siamo stati ingannati da Null ... Io, te, Paul, Nathan, Anna, Herobrine e molti altri. Herobrine ... Jonathan è morto per questo. Io non voglio fare la stessa fine, e credo nemmeno gli altri. E qui non parliamo solo di noi, ma dell'intera umanità! Questo è il nostro pianeta! Non possiamo arrenderci!-

Notch lo guardò stranito ad occhi sbarrati. Max continuò : -Io ho intenzione di andare là a combattere. L'ho già affrontato prima e lo farò ancora, e se necessario creperò nel tentativo! Moriremo in ogni caso, tanto-

-Ma come?- chiese Notch. -Non possiamo arrivare là in così poco tempo-

-Errato- rispose Max. -Voi non potete. Noi sì-

Notch lo guardò ad occhi sbarrati. -Dì a Miniac di prendere gli Olocom e del tetranio e di uscire fuori dalla base. Lo aspetterò lì. Quando gli altri si svegliano, digli di raggiungermi-

Max si alzò in piedi; inizialmente barcollò un po', ma poi riuscì a stare dritto senza problemi. Si diresse verso la porta. -Ma che hai intenzione di fare?-

Max lo guardò con un sogghigno : -Qualcosa di pericoloso e ai limiti dell'impossibile-

Malgrado la situazione, Notch sorrise : -Tu non stai bene, lo sai?-

-Si- rispose Max continuando a sogghignare : -Me lo dicono in molti-


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Miniac uscì dalla base e si diresse verso Max, situato in mezzo alla pianura stepposa, guardandolo con una faccia che avrebbe fatto scappare chiunque con la coda tra le gambe. -Si può sapere perché diavolo ti sei alzato, decerebrato completamente privo di liquido cerebrospinale e midollo!-

-Cosa?!- chiese Max confuso dallo sproloquio del dottore.

-Non lo so neanche io!- esclamò Miniac. -Quando sono arrabbiato sparo parole a raffica! Adesso quindi dimmi perché sei in piedi-

Max lo guardò raggiante : -La tua teoria era giusta. A quanto pare sto benone-

-Questo lo può dire solo un certificato medico!- urlò Miniac. -E poi dove li hai presi quei vestiti?- aggiunse vedendo che il ragazzo aveva addosso un'uniforme e un giubbotto antiproiettile anziché il camicie medico.

-Sai, una delle guardie si è mostrata molto ... accondiscendente- affermò Max, poi tornò serio : -Hai quello che ti ho chiesto?-

-Si, certo- disse Miniac. -Ma a che ti servono?-

-Vorrei che tu colleggassi il tetranio agli Olocom- rispose Max; Miniac lo guardò stupito : -Vuoi trasportare qualcosa fuori dal Multinverso?!-

-Bé, certo- rispose Max. -Se non possiamo arrivare lì in tempo per l'inizio della battaglia, allora useremo qualcosa che può essere molto più veloce dei mezzi che possediamo-

Miniac lo guardò arrabbiato : -Dammi un solo motivo per cui io dovrei fare quello che mi hai appena chiesto-

Max lo guardò con un sorrisetto : -Mi pare evidente. O lo fai o il mondo va in frantumi. A te la scelta-

Miniac lo guardò furente, poi prese un cacciavite e cominciò a svitare gli Olocom.

-Max!- chiamò una voce. Il ragazzo si voltò e vide i suoi tre amici in piedi, anche se un po' malconci, che lo guardavano in cerca di risposte. -Preparatevi- disse. -Diamo il benvenuto nel nostro mondo ad alcuni nostri amici-

Miniac gli porse gli Olocom, ora divenuti ricchi di sfumature azzurre e viola. Max li afferrò e premette l'unico pulsante.

Un raggio di energia blu partì dagli oggetti ovoidali e si protrasse per circa un metro, poi parve esplodere in una nube azzurrina. Quando questa si diradò, nella piana erano comparsi Lightning, Earthquake, Volcano, Typhoon e Endera.

-Urg ...- mormorò Lightning guardandosi intorno : -Ma dove siamo?-

-Benvenuti nel mondo reale, ragazzi- rispose Max avvicinandosi. -Non c'è tempo per spiegare. Dobbiamo andare a New York, e subito-

-Aspetta- disse Miniac. -Prima che partite, voglio avvertirvi di non usare troppo a lungo lo stesso potere, o potreste perdere troppa energia. Gli Olocom si ricaricano da soli, ma un secondo potrebbe essere fatale e vi disintegrerebbe. Inoltre vi avverto che potete tartare qualsiasi cosa dal mondo digitale ora-

-Davvero?- disse Nathan afferrando gli Olocom e premendo il pulsante. In un istante i ragazzi furono coperti da una spessa armatura in diamante e portavano le loro armi alla cintola.

-Ora andiamo- disse Max. -Io e Lightning saremo lì in un nanosecondo, cercheremo di trattenere Null. Voi arrivare il prima possibile. Avvisateci quando arrivate- disse passando a ciascuno una ricetrasmittente.

Max saltò in groppa al drago e i due sfrecciarono verso ovest.

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Capitolo 26
*** Scontro fra titani ***


Max e Lightning sfrecciarono nel cielo alla velocità della luce e raggiunsero New York in meno di un secondo. Fortunatamente la gente era troppo indaffarata nelle proprie faccende per rendersi conto che un drago stesse volando nel cielo.

Una volta raggiunto l'Empire State Building, scoprirono con sollievo che l'edificio era deserto : al di fuori lampeggiava una grosso cartello su cui c'era scritto "chiuso per ristrutturazione".

-Almeno per ora la gente sarà in salvo- disse Max guardando le centinaia di persone che camminavano sotto di loro.

Lightning lo portò fin sopra la cima, dove trovarono con stupore qualcuno ad attenderli : sul tetto del palazzo c'era infatti Endera. -E tu che ci fai qui?- esclamò il drago.

-Mi posso teletrasportare, ricordate? Finché gli Olocom sono attivi le regole del mondo digitale valgono anche qui- rispose l'Emderman con un mezzo sorrisetto.

Lightning assunse un'espressione feroce : -E non potevi dirvelo prima che volassimo qui alla velocità della luce?!-

-Non me ne hai lasciato il tempo!- esclamò Endera.

-Basta!- urlò Max, zittendo i due. -Ora non abbiamo il tempo di battibeccare! Dobbiamo occuparci di quello!- e indicò il centro del tetto del palazzo, sul quale stava poggiato quello che pareva un laser puntato nel cielo. Dal bordo si potevano intravedere la barre di tetranio trafugate che brillavano come piccole lune.

-Ora finiamola qui!- esclamò il ragazzo, puntando la spada contro il portale. Lightning urlò -No!-, ma prima ancora che finisse una raffica di fulmini partì dalla lama e si infranse su quella che pareva una parete invisibile.

La saetta roteò per due volte intorno al portale, poi esplose con quella che parve una potenza centuplicata spedendo i tre a terra, scaricandosi poi nel cielo.

-È inutile, ci ho già provato anche io- disse Endera. -Ma quella barriera è energia pura, praticamente inviolabile-

-Si, l'avevo capito- disse Max rialzandosi. -Va bene, piano B. Dov'è Null?-

-Al piano di sotto. Perché?- chiese Lightning, ma Max aveva già preso la spada e fatto un buco nel tetto. -Voi restate pronti- disse, e si buttò dentro.

L'interno del palazzo era quasi del tutto buio, fatta eccezione per un unico piccolo pezzo che dava una vista panoramica sulla città. Max si incamminò verso quel punto, preferendo vedere il suo avversario che combatterlo al buio.

-Ti prego, non dirmi che sei venuto a chiedermi pietà, perché detesto quella roba che chiamate "pregare"- disse una voce metallica nell'ombra, che Max riconobbe subito.

-Non so se farlo- rispose. -Dimmi, quanto tempo hai?-

Si udirono dei passi. -Molto più di te- rispose poi la voce metallica, stavolta da dietro di lui.

Max si voltò e quello che vide lo lasciò spiazzato : si trattava infatti di un robot alto almeno tre metri, completamente ricoperto di qualcosa che parevano squame nere. Aveva la sagoma di un uomo, fatta eccezione per il torace, da cui lampeggiavano varie luci rosse e arancioni, e per una lunga coda che si muoveva sferzando l'aria come una serpe. La testa era priva di bocca e viso : unico tratto visivo erano due occhi rossi come fuoco.

-Che cosa c'è?- chiese il robot con tono beffardo, pur non avendo bocca. -Non ti piace il mio nuovo corpo? Com'è già che voi lo chiamate ... cambio di look? Oh, non importa. Sai, questo è un regalo del tuo amico Entity303 ... l'ho chiamato Adattoide, e penso che presto capirai perché-

Max cercò di mostrarsi sicuro : -Ne sono proprio curioso, sai? Ma sappi che ti ci vorrà più di un robottino da quattrocento chili per mettermi al tappeto-

Null rise : -E, sentiamo, quale sarebbe il tuo eroico piano per salvare il tuo mondo? Oh, giusto, tu non lo stai salvando, lo condanni. Sono io il buono, qui-

-Tu sei solo un pazzo- rispose Max. -Se credi nella vita, allora come puoi voler sterminare un'intera specie? Anche gli esseri umani sono creature viventi-

-Non c'è frittata se non rompi le uova- rispose Null. -E comunque, non puoi farci niente, volente o nolente-

Max si diresse verso il bancone : -Al contrario. O ancora mille chance per batterti-

Null assottigliò gli occhi : -La probabilità di successo è pari a 0,000001% solo combattendo contro di me. Non appena arriverà il mio esercito allora non potrai più salvare nessuno-

-Bé, in tal caso mi assicurerò che la tua armata non superi mai quel portale- rispose Max dirigendosi verso un frigobar lì vicino.

Null scoppiò a ridere : -E come vorresti fare? Non puoi superare la barriera che lo avvolge-

-Quello che non capisci di noi umani è che troviamo sempre un modo- rispose Max aprendo il frigo. -Vuoi una Coca-Cola?-

-Coca-Cola?- chiese Null stranito. -A parte il fatto che essendo una intelligenza artificiale gestita da un elaboratore iper-analogico con funzioni esperte iper-cognitive non ho alcun bisogno né ho modo di eseguire l'operazione da voi chiamata "bere", e che se ne avessi bisogno di certo non introdurre i nel mio corpo un fluido particolarmente ricco di anidride carbonica e gas minori, sappi che prendere tempo non ti servirà a niente-

-Non prendo tempo- rispose Max. -In realtà voglio minacciarti-

-Ma davvero?- chiese Null divertito. -Il mio esercito sta arrivando, nulla può cambiare. Non puoi impedirmi di aprire il portale e di certo non riuscirai a battermi in un combattimento-

-Ti ricordo che quest'ultima affermazione ha uno 0,001% o qualcosa di simile di fallire- rispose Max. -E comunque, faresti meglio ora ad alzare le braccia, tornartene nel tuo bel mondo e goderti la vita, prima che ti prenda a calci in culo con l'aiuto di qualche amico-

-Ah sì?- chiese Null. -E sentiamo, chi sarebbero questi tuoi amici?-

-I Players- rispose Max aprendo la Coca-Cola. Accorgendosi dell'occhiata basita del robot, si spiegò meglio : -È un nome che ho inventato sul momento per definire la mia squadra. Credo che avendo a che fare con Minecraft ci stia benissimo-

-Sì, molto originale- ammise Null. -Continua-

-Bene. Ci mettiamo un po' a organizzarci e creare una strategia vincente, ma credo che ora siamo a posto, dato che siamo tutti mossi da un solo obbiettivo- rispose Max mentre beveva.

-E quale sarebbe?- chiese Null assottigliando le pupille.

-Tu- rispose Max. -Facciamo un attimo la conta dei presenti : il sottoscritto e altri tre umani che sono ora dotati di quelli che noi definiamo superpoteri, quattro intelligenze artificiali con poteri simili a dei che sembrano usciti da un film fantasy, una super-Enderman, uno scheletro con grandi problemi a gestire le emozioni e tu, bellimbusto, sei riuscito a farci incazzare tutti-

Max posò la lattina e iniziò a camminare a passi lenti verso il robot : -Quando verranno, perché lo faranno verranno per te. Me lo hai insegnato tu, ricordi? Dacci un nemico più grande e si dimenticano che magari fino a cinque minuti prima ci ho odiavano l'un l'altro. È così che si fanno pagare un mucchio di soldi per un doppio LP degli anni Novanta-

Max si fermò ad un ccentimetro dal robot : -Scacco matto, amico. E ora dimmi che farai appello alle preghiere-

Null lo afferrò per la gola e lo tenne sospeso ad un metro da terra : -Errato, scacco al re. Ma ciò non significa che il re è sconfitto- e lanciò il ragazzo contro la vetrata.

Max sentì il vetro frantumarsi all'impatto e si accorse di star precipitando dal piano più alto di uno dei grattacieli più imponenti di New York. Poi senti qualcosa posarsi sulla sua spalla e un istante dopo si ritrovò sul tetto.

-Grazie- disse mentre Lightning lo poggiava a terra.

Poi il tetto si ruppe e ne uscì Null, quale diede un pugno sul pavimento. La potenza fu tale che si generò un'onda d'urto che fece cadere i tre dal palazzo. A pochi metri da terra Lightning riuscì a prendere Max e atterrare davanti alla folla attonita.

Null atterrò poco distante : -Ora sistemo voi, poi mi occuperò del resto del vostro miserabile pianeta!- e batté nuovamente un pugno sul terreno, generando un'altra onda che spazzò via le automobili sulla strada.

Max si accorse che Endera si era trasportata accanto a loro. -Porta in salvo le persone!- le urlò, per poi inforcare la spada e salire sul dorso di Lightning.

-Diamo una scarica a quel pazzoide!- urlò il drago, e lanciò una serie di saette sul robot.

Non appena le scariche elettriche lo colpirono, però, il robot cambiò colore e divenne azzurro perlaceo; inoltre il corpo pareva liquido. All'occhiata stupita dei due, Null rispose : -Avrete capito perché lo chiamo Adattoide! Capite, vero? L'acqua assorbe l'elettricità, quindi sento appena il solletico! Ma sapete la parte migliore?- disse mentre nella sua mano destra comparivano delle scariche. -Può restituirla cinquantuplicata!-

E dalla meno partì un groviglio di fulmini che centrarono Max e Lightning in pieno petto. I due furono sbalzati via e l'armatura non fuse per miracolo.

Lightning affermò un camion rovesciato e lo lanciò contro Null, ma questi cambiò il suo corpo in metallo e ne uscì indenne. -Direi che ora tocca a me- disse il robot, e si lanciò contro i due mollando un pugno piuttosto forte al ventre di Lightning.

Il drago fu sbalzato all'indietro e Null ne approfittò per sferrare un calcio a Max, per poi diveltere un palo e piantarglielo nella spalla. Fortunatamente l'armatura era ben resistente e il lampione riuscì appena a scalfirla.

-Alle spalle? Mossa del cazzo, da uno che si vanta di essere il migliore- affermò il ragazzo, per po mollare un sonoro fendente alla faccia di Null, sventrandola, la quale però si autoriparò dopo pochi istanti.

Lightning con un colpo di cosa lanciò un estintore a Max, il quale lo usò per congelare il robot, che però si tramutò in lava sciogliendo il ghiaccio. A quel punto Lightning spaccò con la zampa un idrante, sperando che l'acqua pietrificasse il robot, ma questo lo anticipò e ad un aspetto normale.

-Non potete battermi!- urlò. -Qualsiasi cosa voi usiate, io posso adattarmi per vincerla e usarla a mio favore! Ma non è questo che vi dovrebbe preoccupare ora!- e indicò il cielo.

Dall'Empire State Building si levò un fascio di luce, poi si udì un boato : il portale era acceso. Le barre di tetranio si staccarono da esso e puntarono verso il cielo, ove si unirono trasformandosi in un quadrato volante. Non appena il fascio di luce lo colpì, questi si illuminò e divenne azzurro acceso.

-Ora voglio vedere come ve la cavate ... o per meglio dire, per quanto durate- disse Null, per poi sfrecciare verso il cielo.

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Capitolo 27
*** L'inizio della battaglia ***


Null volo fin sopra un grattacielo accanto all'Empire State Building.

Da lì godeva di una vista a dir poco perfetta. Sogghigno mentre vedeva il portale aprirsi e la sua macchina fare il suo dovere.

Per un attimo ripensò alle facce che avevano fatto il drago e il suo amico non appena avevano capito di aver perso. E quello sciocco del ragazzo aveva ancora il coraggio di dirgli che avrebbe fallito!

Stupido, ecco che cos'era. Come tutti gli altri esseri umani. E pertanto sarebbe perito come loro.

Non appena il portale terminò di aprirsi, Null inviò un segnale al suo esercito. Era tempo di lanciare la prima ondata dell'avanguardia. Rise dentro di sé quando vide una miriade di Vampi, Ghast e tantissimi altri mob scendere in picchiata contro la città.

Era giunta l'ora, finalmente. Max e i suoi amici altro non erano che le ultime particelle d'atmosfera che combattevano nell'inutile impresa di frenare il suo meteorite, la sua arma letale. E non sarebbe servito a nulla.

La Terra si sarebbe squarciata sotto il peso del loro fallimento.

Ormai era giunto il tempo che la specie umana si facesse da parte e lasciasse il posto a lui. Lui era il più adatto a regnare su quel mondo, non loro. Persino un umano, Charles Darwin, lo aveva detto : "sopravvive il più adatto". Pertanto non c'era più posto ormai per l'umanità in quel mondo.

I mob cominciarono a scagliarsi sugli edifici e le persone. Ora non doveva fare altro che godersi la scena.


**************************************


Max e Lightning guardarono inorriditi il cielo riempirsi di alcuni tra i più pericolosi mob di Minecraft, cui Ghast, Whiter, Vampi e Enderdragons.

Max saltò in groppa al drago : -Porta in salvo la gente!- urlò ad Endera, per poi decollare a tutta velocità contro i mostri.

Uno dei Vampi si scagliò contro di lui, lanciando una raffica di palle incendiarie. Lightning riuscì a schivare e lanciò contro il mob una raffica di fulmini. Il Vampo esplose in un turbinio di numeri che si dissolsero nell'aria.

Altri tre Vampi però li attaccarono, seguiti poi da un Wither e da un Enderdragon, che parevano determinati a farli fuori. Max lanciò un paio di scariche, male creature riuscirono a schivarle.

Il ragazzo sparò una terza scarica, e questa volta colpì l'Enderdragon in pieno petto. Il drago tuttavia parve riportare danno, ma non si fermò e continuò a caricare i due.

Lightning lanciò anche lui un paio di fulmini, e al secondo L'Enderdragon finalmente esplose, ma altri due presero subito il suo posto.

Max ebbe appena il tempo di notare il resto dell'esercito scagliarsi sui grattacieli e le strade della città, per poi ritrovarsi in una pioggia di fuoco, palle bruciate e teschi esplosivi. Lightning fu colpito tre volte, Max due. Come se non bastasse, l'Olocom iniziò ad emettere uno strano suono che somigliava terribilmente ad un'allarme.

-Dobbiamo fermarci!- esclamò il ragazzo, mentre Lightning faceva dietrofront : -La vedo brutta, amico. Ce ne sono troppi-. Il drago lo guardò preoccupato : -E non stiamo nemmeno affrontando i potenziati!-

Non appena smisero di usare i fulmini, l'Olocom tornò normale. Lightning allora si diresse verso un grattacielo vicino, schivando le palle di fuoco e i teschi degli aggressori.

-Che vuoi fare?- gli chiese Max non appena atterrarono sul tetto a cupola dell'edificio.

Lightning indicò la cupola : -Questa roba è acciaio, e l'acciaio è ferro. La tua armatura di rende immune alle scariche elettriche?-

-Bé, sì- rispose Max confuso.

Lightning si alzò in volo lasciando Max sul tetto : -Allora punta la spada verso il portale e preparati alla scossa!- e lanciò una raffica di fulmini sulla cupola, che iniziò ad emettere scariche elettriche. Max rimase come folgorato; tecnicamente non lo avrebbero ucciso, ma facevano comunque un male cane. I fulmini risalirono il suo corpo, poi dalla sua spada scaturì una scarica di proporzioni continentali che centrò il portale e disintegrò tutti i mob che stavano scendendo.

Max cadde a terra, incapace di reggersi sulle gambe. Lightning lo raccolse e puntò verso la strada.

Mentre altri mob uscivano dal portale, i due si precipitarono ad aiutare Endera, la quale stava combattendo contro due zombie e uno scheletro particolarmente inferocito. Con un colpo di fulmini i mob si disintegrarono.

Endera li ringraziò, poi svanì in un turbinio di particelle viola. Lightning e Max si alzarono in volo e si precipitarono verso un altro grattacielo.

-Se hai intenzione di farmi fare di nuovo da parafulmine, scordatelo!- esclamò Max.

-Non era mia intenzione- rispose Lightning. -La nostra mossa ci ha dato qualche minuto di vantaggio. Possiamo sfruttarlo per fermare quello!- e indicò un grosso Wither che si dirigeva a tutta velocità contro una finestra alla quale stavano affacciate varie persone, evidentemente terrorizzate dalla battaglia.

La gente si scansò in tempo per evitare di essere centrata in pieno dal Wither, il quale però si riprese subito e cominciò a lanciare teschi a raffica Lightning si fiondò su di lui e lo buttò a terra, mentre Max gli pianto la spada nel cranio centrale. La creatura mugugnò un poco, per poi esplodere e svanire.

Max e Lightning tirarono un sospiro di sollievo, mentre le persone li guardavano attonite. -Bé? Nemmeno un grazie?- esclamò il ragazzo.

Subito dopo però qualcosa gli tirò un pugno in faccia, mandandolo a terra. Max riuscì appena a focalizzare il suo aggressore, un grosso White Enderman, prima che quest'ultimo lo afferrasse e si teletrasportasse in cielo.

Max si ritrovò a cadere da centinaia di metri, ma per fortuna Lightning lo raggiunse e se lo caricò sulle spalle. Un istante dopo però il drago fu afferrato da due eterei fantasmi, che Max riconobbe subito come due Ghost Steve.

Subito dopo anche un Magmors precipitò da cielo ed atterrò sul dorso di Lightning, per poi fondarsi su Max, il quale dovette colpirlo ripetutamente per riuscire a farlo esplodere.

Nel frattempo Lightning si liberò dei Ghost Steve con una scarica elettrica. Subito dopo però i due furono circondati da quattro Wither, ciascuno con quattro teste.

-Rivoglio i mob di poco fa ...- mormorò Max un istante prima che i mostri iniziassero a bombardarli. Il drago schivò i colpi, ma poi un altro Magmors cadde dal cielo afferrandolo per l'ala destra. Impossibilitato di volare, Lightning si schiantò a terra.

Max disintegrò il Magmors, poi tornò a guardare il cielo che si stava riempiendo di draghi e Wither e chissà cos'altro, e la strada, piena di mob sia normali che potenziati, ma tutti ostili.

Max corrugò la fronte preoccupato, rimettendosi in groppa a Lightning -Ma dove sono finiti Paul e gli altri?- esclamò mentre volavano nuovamente verso il cielo.

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Capitolo 28
*** Dieci contro tutti ***


Paul, Anna e Nathan sedevano sopra il dorso di Earthquake, Typhoon e Volcano che volavano dritti verso New York, sperando di arrivare in tempo per fermare Null.

Paul si chiedeva se Max e Lightning se la stessero cavando piuttosto bene. Aveva una radiolina con sé, ma aveva preferito chiamarli quando sarebbero giunti nelle vicinanze della città.

Non appena furono in grado di intravedere l'immenso complesso di case e grattacieli, il fiato gli si mozzò in gola : al di sopra dell'Empire State Building c'era infatti un gigantesco quadrato dal quale uscivano decine e decine di ogni genere di mostri.

Paul afferrò la radiolina e premette il pulsante delle comunicazioni : -Max, noi siamo arrivati! Dove siete?-

Dal congegno gli giunse la voce furente dell'amico : -Finalmente!- urlò. -Vi siete fermati in un bar? Noi siamo giusto accanto al portale dal quale sta uscendo un vero e proprio esercito!-

-Tranquillo, ora ti raggiungiamo!- esclamò Paul.

-No!- urlò Max. -Ascolta. Io e Lightning stiamo cercando di impedirgli di raggiungere le strade, ma alcuni riescono a passare e non so per quanto ancora potremo resistere. I mob cominciano ad attaccare le persone, ma noi non possiamo andare ad aiutarle, o gli lascieremmo campo libero. C'è Endera a difenderli, ma sono pronto a scommeterci la vita che ha urgente bisogno di aiuto-

-Tranquillo, allora. Ci pensiamo noi- disse Paul, chiudendo la chiamata, per poi riferire la conversazione agli altri e lanciarsi con loro verso le strade della città.

Strade che ormai erano divenute un campo di battaglia : ovunque c'erano automezzi rovesciati ed in fiamme e persone urlanti che cercavano di ripararsi negli edifici o dietro le auto e i muri crollati. Fra le macerie si aggiravano zombie, scheletri e Creeper in cerca di vittime. Paul intravide per un attimo un poliziotto tentare di sparare ad uno di essi, ma era evidente che la pistola non gli facesse praticamente nulla.

Earthquake colpì il terreno con forza e la strada si spaccò, facendo perdere l'equilibrio ai mob che vennero prontamente inceneriti da Volcano. Il poliziotto, fortunatamente, si era salvato nascondendosi dietro ad un cassonetto rovesciato.

Paul scese da Earthquake e corse verso l'agente : -Dov'è il tuo capo?- gli chiese mentre lo aiutava a rialzarsi. -Un paio di isolati più giù, penso! Stiamo cercando di allestire un perimetro, ma a questi affari le nostre armi non fanno niente!- rispose il poliziotto terrorizzato.

Paul saltò sopra il drago : -Anna, puoi pensarci tu?- chiese alla ragazza, la quale annuì e si alzò in volo. Nathan, Volcano, Earthquake e Paul si diressero verso l'Empire State Building volando rasoterra e incenerendo ogni creatura che non appartenesse al mondo reale.

Presto però di fronte a loro si parlarono due Creeper che parevano grondare sangue. -Blady Creeper!- esclamò Volcano. -State attenti, sono pericolosi!-

-Pericolosi in che senso?- chiese Nathan. Un istante dopo i due mob iniziarono a roteare come trottole e spararono grumi di sangue esplosivi a raffica. Nathan fu centrato in pieno sulla faccia, ma l'elmo fortunatamente lo protesse.

-Vuoi che te lo spieghi meglio?- chiese Volcano beffardo. Nathan lo guardò male. -Divertente ...- mormorò, per poi lanciare una raffica di fiamme con la spada incenerendo i due mob. -Non erano niente di che ...- disse, ma subito dopo un dolore atroce lo prese alla spalla.

Paul si voltò e vide un grosso Guardiano Elder che cercava di fondere l'armatura dell'amico con il suo laser. Diede una sferzata con la spada e il mob si pietrificò, per poi disintegrarsi in mille pezzi.

-Proseguiamo. Non possiamo permetterci di fare pause- disse, per poi disintegrare uno zombie lì vicino.

Anna e Typhoon intanto volavano veloci tra le strade, finché non raggiunsero il perimetro di cui aveva parlato l'agente. I poliziotti avevano ormai lasciato pedere le armi da fuoco e cercavano di tenere lontani i mostri con delle accette, anche se la cosa pareva solo rallentarli.

Anna inforcò l'arco e iniziò a lanciare freccie su più mob possibili; ogni volta che una di esse ne toccava uno, subito si generava un'esplosione che disintegrava anche quelli a lui vicini. Typhoon fece lo stesso eruttando venti con la sua bocca. In pochi istanti più di cinquanta zombie, scheletri, Creeper e quant'altro esplosero in una nube di numeri che si dissolsero nell'aria.

I poliziotti erano rimasti allibiti. Anna si avvicinò in fretta : -Chi comanda qui?- chiese, e subito si fece avanti una donna dai capelli biondi e l'aspetto autoritario : -Io, commissario Loren!-

Anna la guardò dritta negli occhi : -Mi ascolti : qui non potete fare niente. Andate verso l'Empire State Building e portate più gente al sicuro possibile. A eliminare questi cosi ci pensiamo noi e i nostri amici-

-Perché dovrai fidarmi della tua parola?- chiese la donna.

-Perché è l'unica cosa che potete fare, ecco perché!- esclamò spazientito Typhoon. Possibile che gli umani fossero sempre così lenti di comprendonio?

-Fidati, faremo molto meglio il nostro lavoro se non dovremo correre in vostro soccorso ogni minuto- disse Anna. Poi l'aria fu squassata da un ruggito.

Tutti alzarono lo sguardo verso il portale e videro una gigantesca Witherstorm uscire da esso. Il mostro cominciò a scendere lentamente verso terra, puntando gli occhi sui palazzi più vicini, pronto ad assorbirli.

-Max, l'hai visto?- chiese Paul alla radio, ancora parallizato dalla visione dell'enorme serpente a tre teste.

-Si ... ma ancora fatico a crederci- rispose Max, per poi puntare la spada contro la testa centrale e lanciare una saetta.

-Max, è inutile!- esclamò Lightning. -Perderemo troppa energia prima di penetrare quella corazza!-

-Tranquillo, voglio solo che si focalizzi su di noi- rispose Max. -Ora punta verso il cielo!- urlò non appena la saetta centrò l'occhio della Witherstorm.

Il mostro, infastidito, lasciò perdere la città e si gettò al loro inseguimento.

Purtroppo però senza più Lightning e Max a frenarli i mob ebbero campo libero e si lanciarono in picchiata verso terra, furenti come non mai.

-Adesso vorrei non aver mai disseppellito quel computer- mormorò Paul mentre pietrificava alcuni Vampi.

Earthquake, Volcano, Nathan e Paul iniziarono ad eliminare più mob possibili, ma presto furono costretti a ripiegare. Anna, Typhoon e Endera li raggiunsero pochi istanti dopo.

-Cosa diavolo facciamo?- chiese Nathan.

-Non possiamo chiudere il portale- disse Endera. -È circondato da una bolla di energia-

-Allora non abbiamo altra scelta se non battere questi affari- disse Paul, poi udì uno scricchiolio d'ossa dietro di lui.

Tutti quanti si voltarono e spalancarono le bocche.

Era Scherbero, nella sua forma da scheletro e con un sorriso sulla faccia.

-Amico, credevo che ti avessimo perso nello spazio!- esclamò Nathan.

-Come puoi vedere sono duro a morire- rispose Scherbero. -Sono riuscito a tornare in Minecraft e ho usato il portale per raggiungervi. Inoltre il vagare nello spazio mi ha insegnato qualcosa-

-Ehi, Max, indovino chi è arrovato? Scherbero!- urlò Paul alla radio.

-Lieto di rivederti- esclamò l'amico. -Mettiti anche tu l'armatura allora. La festa la facciamo con te-

-Che intendi dire?- chiese Earthquake, ma poi vide Max e Lightning scendere dal cielo con dietro la Witherstorm.

Capendo che cosa intendeva Max, Paul disse a Scherbero : -Sai, questo sarebbe un ottimo momento per spaventarti o arrabbiarti-

Scherbero lo guardò con un sorrisetto : -È questo che mi ha insegnato il vagare nello spazio ...- disse mentre il corpo cominciava ad ingrandirsi. -Non è la mia condizione a controllarmi ... sono io che controllo lei!- e si trasformò definitivamente nel gigantesco scheletro tricefalo privo di gambe.

Scgerbero si lanciò contro la Witherstorm e gli diede un pugno nella testa centrale. Il serpente rimase stordito e lo scheletro ne approfittò per colpirlo in bocca con una delle sue teste.

La Witherstorm esplose con uno schianto fragoroso. I vetri si frantumarono.

Scherbero alzò le tre teste al cielo e ruggì di trionfo. Il mondo intero parve tremare per la forza della sua collera.

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Capitolo 29
*** L'ultima speranza ***


Lightning e Max atterrarono accanto agli altri. Scherbero si voltò verso di loro con la faccia contratta dalla rabbia, ma poi si rilassò e sulle tre teste apparve quello che pareva un sorriso, fatta eccezione per le migliaia di denti affilati come coltelli.

Quelli che Max aveva chiamato Players si disposero in cerchio e osservarono il cielo riempirsi di mob. Erano una squadra ora, e potevano affrontare qualsiasi minaccia.

-Allora, che si fa?- chiese Paul guardando le centinaia di mostri che scendevano in piacchiata sopra di loro.

Volcano prese la parola : -Finché non elaboreremo un modo per chiudere quel portale faremo contenimento. Perciò fate molta attenzione-

Indicò Max e Lightning : -Voi due siete i più veloci, perciò sarete la prima linea di difesa. Fate in modo che più mob possibili vengano bloccati non appena superano il portale. Avete i fulmini, quindi usateli-

Poi posò lo sguardo su Anna e Typhoon : -A voi invece toccherà il perimetro. Qualunque cosa oltrepassi cinque isolati, incenerite la o mandate la indietro, ok?-

Al cenno di assenso dei due, Volcano si rivolse a Endera : -Tu invece dovrai stare lassù- e indicò un grattacielo di medie dimensioni. -Da lì potrai usare i tuoi poteri per colpire quello che vuoi. Occhi su tutto, schemi ed azioni isolate-

A questo punto guardò Nathan, Earthquake e Paul : -Noi invece resteremo rasoterra, i nostri poteri sono decisamente più efficaci qui. Quanto a te, Scherbero ...- e si rivolse all'enorme scheletro : -Bé, fa ciò che sai fare meglio-

Il Wither gli rivolse un sorrisetto, poi spiccò il volo e si diresse verso due Enderdragon, polverizzandoli, per poi andare ad affrontare il resto dell'esercito.

Gli altri seguirono il suo esempio e si diressero alle postazione assegnate : Typhoon e Anna iniziarono a volare in circolo attorno al portale, Lightning e Max si lanciarono su di esso, Volcano, Paul, Nathan e Earthquake iniziarono a combattere per strada e Endera si teletrasportò sopra il grattacielo colpendo i mob volanti con raggi laser viola.

Anna e Typhoon si dovettero dare un bel daffare, dato che i mob che superavano il loro perimetro erano moltissimi. La maggior parte erano Vampi, Enderdragon o altre creature volanti modificate, ma talvolta riusciva a passare anche qualche Zombie via terra.

Max e Lightning, di canto loro, non erano meno impegnati : i mob che attraversavano il portale parevano essersi centuplicati rispetto all'ultima volta. I due ringraziarono che non ci fosse nessun altra Witherstorm.

A terra le cose non andavano meglio : il combattimento infuriava come non mai, e nonostante le fiamme di Nathan e Volcano o i terremoti di Paul e Earthquake, l'enorme esercito di Zombie, Scheletri e Creeper li stava comunque raggiungendo, anticipato dai Magmors e dai Ghost Steve che non soffrendo il calore si erano avvicinati molto prima.

Endera invece era piuttosto tranquilla : i suoi poteri non richiedevano troppa energia, e così aveva potuto addirittura dare una mano a Max e Lightning colpendo i mob che li attaccavano alle spalle.

Scherbero invece non badava nemmeno agli altri e faceva strage di mob, tanto che dove passava lui c'era sempre un'esplosione di numeri e cifre e i mostri parevano dissolversi.

Fortunatamente per il momento la situazione pareva gestibile.

Tuttavia le cose peggiorarono presto : altre due Witherstorm uscirono dal portale e scesero in picchiata verso la città. Lightning e Max rischiarono di essere travolti al loro passaggio e si scansarono appena in tempo.

Scherbero, appena le vide, fece un salto di trecento metri e ne attaccò una, ma a quanto pare i mostri avevano imparato il trucco, poiché si scansarono prima che potesse colpirle, per poi catturarlo con i loro fasci violacei. Max e Lightning intervennero in suo soccorso, ma vennero anche loro intrappolati dalle Witherstorm.

Ma quando ormai i tre stavano per essere assorbiti dagli occhi, le due creature esplosero in un fragore tremendo.

Non appena libero Max alzò lo sguardo e quasi gli si fermò il cuore alla vista di una flotta di aerei ed elicotteri militari che si dirigevano verso la città sparando ad ogni mob capitasse loro a tiro.

-Ragazzo, ti sono mancato?- chiese una voce alla radiolina, e Max quasi si commise : -Notch!- urlò in preda alla gioia nel sapere che l'esercito era arrivato in loro soccorso.

La radiolina gracchio nuovamente : -Io e Nick siamo venuti appena possibile. Voi chiudete quel portale, ai mostri ci pensiamo noi-

-Non potete resistere a lungo, lo sapete- rispose Max preoccupato.

-Grazie dell'incoraggiamento- rispose Notch. -Comunque, è proprio per questo che dovete chiudere il portale il più in fretta possibile. Sai bene qual'è la posta in palio-

-D'accordo, faremo del nostro meglio- rispose Max, per poi chiudere la chiamata e dirigersi verso terra, dove i suoi amici alla vista dei militari si erano radunati.

-Notch è venuto in nostro aiuto- disse non appena toccò il terreno. -Ci ha fatto guadagnare tempo. Dobbiamo chiudere il portale, e in fretta. Possibile che non ci sia un modo?-

Nessuno fiatò. Poi Lightning aprì bocca : -Un modo ci sarebbe-

-NO!- urlò subito Earthquake, seguito poi da Volcano : -Sai meglio di tutti noi che non hai speranze-. -È fuori discussione- concluse poi Typhoon.

-Ma di che parlate?- chiese Anna, notando che anche Endera e Scherbero sembravano sconcertati.

Lightning non ci badò : -Avete presente i buchi neri posti al centro del Multinverso? Ebbene, se si entra in uno di essi e si raggiunge il suo centro, i dati verranno così stiracchiati che si viene proiettati in un diverso piano dimensionale, permettendoci di accedere alla matrice di Minecraft-

-Si, ma questo cosa centra con ...- chiese Nathan, ma Lightning lo zittì : -Una volta all'interno potremo raggiungere Null nella sua essenza più pura e riavviare il suo sistema, eliminandolo da Minecraft e da tutto Internet. Verrà imprigionato nell'Adattoide. Ciò significa che il portale si chiuderà e tutti i mob si fermeranno-

-Sai bene che non è un'opzione possibile!- lo interruppe Earthquake infuriato. -Dentro quei buchi neri le leggi della fisica sono stravolte. Non sono come i buchi neri che si trovano in questo universo, ma sono comunque letali-

-Non per uno che va alla velocità della luce- rispose Lightning. -Potrei raggiungere il centro prima che mi disintegri-

-Errato- disse Volcano. -Anche con i tuoi poteri, le possibilità che tu ne esca vivo sono meno dello 0,00000000000000000001%. Sono più sicuro che non ti rivedremo mai più. Senza contare ciò che troverai nella matrice se sopravviverai! No, mandati a morire non è un'opzione accettabile-

-Ma è l'unica- disse Lightning. -Voi potete continuare a fare gli eroi quanto pare, ma sapete meglio di me che prima o poi sarete sopraffatti. L'esercito ci sta dando l'occasione perché io attraversi il portale, mi diriga ai buchi neri e raggiunga la matrice. È l'unico modo per salvare questo mondo, e io lo farò, che voi lo vogliate o no-

-Io vengo con te- disse Max, facendo sobbalzare il drago. -Prima che tu possa protestare, sappi che ti servirà tutto l'aiuto possibile dall'altro lato, e che io sono l'unico che può sopportare l'energia trasmessa dalla tua supervelocità-

-Non fa una grinza- ammise Lightning a malincuore, facendo salire Max sulla sua groppa.

-Noi prenderemo più tempo possibile- disse Paul. -Tratteremo i mob finché non avrete finito-

Typhoon guardò Lightning e Max come se li vedesse per l'ultima volta : -Sapete che se perdete anche solo un microsecondo per voi è la fine, vero?-

-È un rischio che dobbiamo correre- disse Lightning, poi, vedendo un'altra Witherstorm attaccare i militari, si lanciò verso il portale.

Dopo aver schivato centinaia di mob e proiettili dell'esercito, finalmente i due attraversarono il portale ritrovandosi nella Zona Negativa di Minecraft.

Max diede appena un'occhiata all'enorme massa di mob che si preparava a superare il portale : un gigantesco agglomerato di Zombie, Scheletri, Vampi e altri centinaia di mob, sia potenziati sia normali, con un'espressione feroce dipinta in volto.

Lightning puntò verso l'alto e in un lampo i due si ritrovarono nel Multinverso, il quale sembrava decisamente tranquillo e pacato rispetto al caos che si stava scatenando su Minecraft. Probabilmente, pensò Max, la stessa sensazione l'avevano provata gli astronauti andando sulla Luna ...

Sia lui che il drago sapevano che quella era probabilmente l'ultima volta che vedevano il magnifico panorama di stelle, pianeti e galassie digitali, e si fermarono per un secondo a guardare quell'universo mozzafiato.

Poi raccolsero tutto il coraggio che avevano e si gettarono nel buco nero più vicino.

Non appena furono all'interno, Max capì fin troppo bene perché gli altri non avevano proposto quell'idea : il buco nero pareva un immenso vortice con correnti che andavano a migliaia di chilometri al secondo, che li sbalzava ovunque, faceva perdere a Lightning il controllo, e per di più faceva un male tremendo a contatto con la pelle.

-Temo che abbiamo fatto gli sbruffoni una volta di troppo- esclamò mentre continuava a scendere sempre più giù.

-Max, non è il momento!- urlò Lightning, per poi lanciare un grido di dolore. Il ragazzo si voltò e vide che le ali del drago avevano iniziato a logorarsi. Parevano due pezzi di stoffa bruciacchiati e lacerati da forbici.

Poi anche lui sentì una fitta di dolore alla mano e vide con orrore che si aperta una ferita oonda almeno un centimetro. La pelle staccata volò verso l'alto, poi si disgregò.

Lightning cercò ii continuare a scendere, mentre gli si aprivano ferite sul corpo, sul muso e sulle zampe. Max non era meno ammaccato : le braccia parevano due pani bruciacchiati e sanguinanti e la faccia era un grumo di sangue che sgorgava copioso dalle ferite.

Poi il ragazzo vide un grosso cerchio nero poco più avanti di loro. Mancavano solo pochi metri. Quello era sicuramente il centro.

-Forza Lightning, ancora un po' e ... Lightning?- Max guardò il drago e vide con orrore che era svenuto. -LIGHTNING!- urlò. -Svegliati! Per favore, non è il momento di dormire!-

Ma il drago non si svegliò. Max capì di non avere scelta.

Scese dal suo dorso e lo afferrò per una zampa, poi cominciò a nuotare nell'aria cercando di raggiungere il centro trascinandosi il drago con se. Più si avvicinava, più le ferite aumentavano, e il vortice raddoppiava l'intensità, riducendo a moncherini quelle già esistenti. Sentì le ossa delle braccia e delle gambe spaccarsi a contatto con l'immensa pressione.

Max si sentì all'improvviso debolissimo. Mancava meno di un metro da centro. Alzò la mano per raggiungerlo, o anche solo per toccarlo, ma poi le forze lo abbandonarono, e cadde anche lui svenuto.

L'ultima cosa che vide prima di chiudere gli occhi fu una mano che usciva dal centro del buco nero e afferrava la sua.

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Capitolo 30
*** La matrice ***


Max riaprì lentamente gli occhi.

La prima cosa che notò fu una serie di oggetti volanti azzurri simili a flash luminosi.

Poi si rese conto di essere appoggiato ad una delle ali di Lightning, il quale non sembrava nel pieno nelle forze, dato che era ancora svenuto. "Almeno sembra che il buco nero l'abbiamo superato ... o siamo forse morti?" si chiese mentre tastava il terreno attorno a se.

Non appena riuscì a mettere a fuoco la vista, rimase sbigottito.

Si trovavano di nuovo nel Multinverso, ma stavolta era completamente diverso. Ogni oggetto, dal più piccolo virus alla più massiccia galassia, era stato trasformato in una serie infinita di numeri e lettere azzurre che schizzavano in giro a velocità ipersonica.

Max guardò Lightning e notò con sgomento che le ferite causate dalla discesa bel buco nero non c'erano più : le ali, le zampe e il muso del drago erano tornati puri come quelli di un neonato. Max guardò le sue mani e scoprì che era successa la stessa cosa a lui. Persino le ferite causate dal primo scontro con Null fuori dall'Area 51 erano state sanate.

Lightning emise uno sbadiglio e si svegliò, e anche lui rimase sgomento nel vedere dove erano finiti.

Max guardò sotto di loro e scoprì che si trovavano su uno dei planetoidi del Multinverso (probabilmente su quello di Crash Twinsanity, dato che si riconoscevano alberi e oggetti presenti nel videogioco).

-La prossima volta che andate a passeggiare dentro ad un buco nero, assicurativi di uscirne vivi, non di aver bisogno di aiuto all'ultimo momento- disse una voce severa dietro di loro.

Lightning e Max si voltarono e spalancarono gli occhi vedendo chi avevano di fronte.

Maglietta azzurra. Pantaloncini verdi. Occhi spiritati. Non era possibile. Non poteva essere. Non poteva essere davvero LUI.

-He ... Herobrine?!?- esclamò Max senza fiato.

Il fratello di Notch annuì : -In persona. Niente autografi, grazie-

Lightning cercò di mantenere una posizione ferma nonostante lo stupore : -Come fai ad essere vivo? Ti abbiamo visto tutti precipitare in quel buco nero!-

-Bé, vi insegno qualcosa sulla vita, ragazzini- disse Herobrine. -Quando tu hai accanto qualcuno di più potente di voi che vi fa grandi promesse, non fidatevi mai troppo ciecamente, perché spesso è un imbroglione-

Agli occhi sbarrati dei due, Herobrine si spiegò meglio : -In realtà, non mi sono mai fidato completamente di Null. Sentivo che c'era qualcosa di strano in lui, qualcosa di oscuro, di pericoloso. Così mi sono preparato e ho creato questo- e mostrò un bracciale che teneva al polso. -Si tratta di uno stabilizzatore di energia. Mi ha permesso di superare il buco nero indenne e di raggiungere la matrice. Oh, e dato che mi ha anche permesso di salvarvi la vita, mi aspetto almeno un ringraziamento-

Max ricordò in un flashback la mano che aveva visto uscire dal centro del buco nero e afferrarlo, e comprese che in effetti Herobrine aveva ragione.

-Adesso- disse Herobrine distogliendolo dalle sue riflessioni -che ne dite di piantarla di fare domande e di salvare il mondo?-

Lightning inarcò un sopracciglio : -Salvarlo ... come? Non abbiamo la chiave per resettare il server, contava di trovarla qui-

Herobrine ghignò : -Al contrario. Ce l'avete- e mostrò loro una spada dorata riccamente decorata da gemme rosse e azzurre. -Ecco a voi Excalibur, la chiave del server-

Lightning spalancò gli occhi : -Dove l'hai trovata?-

-L'ho sempre avuto io ... perché sono stato io a crearla- rispose Herobrine. -Ve l'ho già detto, non mi sono mai fidato di Null, perciò oltre che per me stesso ho trovato una salvezza anche per il resto del mondo. Non dimenticate che ero un programmatore e che conosco lo stile di mio fratello. Non mi è stato difficile creare questa-

-Ma che ci facciamo con quella spada?- chiese Max.

-Molto semplice- rispose Herobrine. -Se inserita nell'apposito attivatore è in grado di riavviare il sistema, ripulire il server principale e cancellare così il virus di Null da Minecraft. Per sempre- Herobrine assottigliò gli occhi : -Non potrà più rientrarci. Rimarrà intrappolato nei suoi corpi robotici-

-Fino a pochi giorni fa eri nostro nemico- disse Lightning. -Perché mai dovrmo fidarci di te?-

Herobrine ghignò divertito : -Perché vi ho salvato la vita e ... perché non avete alternativa-


*************************************


I tre volarono veloci verso il mondo di Minecraft, cercando di evitare le centinaia di migliaia di numeri e lettere che voltaggiavano nello spazio.

Quando alla fine ci arrivarono, scoprirono che Minecraft era diventato come tutti gli altri mondi, ma che al di sopra di esso c'era ancora l'enorme globo di luce azzurrina che altri non era che Null nella sua essenza più pura.

Ma la cosa strana era che al di sopra di Minecraft c'era qualcosa di incredibilmente simile ad un incavo e che accanto al mondo c'era una specie di strappo dalla quale si vedeva New York.

-Il portale si è aperto anche qui- spiegò Herobrine. -Ora, vedete quella specie di incavo al di sopra di Minecraft? La spada va inserita lì-

-Che aspettiamo, allora?- chiese Max impaziente, conscio che ogni secondo che perdevano equivaleva ad almeno dieci vite umane sulla Terra.

-Non così in fretta, ci sono delle complicazioni- disse Herobrine. -Per prima cosa, io non posso inserire la spada in quell'incavo, poiché un secondo dopo avercela messa da lei parte una scarica di energia capace di disintegrare qualunque cosa. Pertanto dovrete farlo voi, dato che potete muoverci alla velocità della luce-

Herobrine sbuffò : -Seconda cosa, una volta che Null sarà scomparso questo posto smetterà di essere abitabile ... vale a dire niente ossigeno, continue radiazioni e bassissime possibilità di sopravvive re. Pertanto dovremo andarcene da qui alla svelta-

-Nient'altro?- chiese Lightning.

-Non ti sembra abbastanza?- chiese Herobrine. -Ricordati che avrai solo un secondo per togliere le zampe dalla spada quando l'avrai inserita-

-Va bene. Andiamo!- esclamò Max, e tutti e tre si diressero veloci verso Minecraft.

All'improvviso però fu come se la gravità fosse tornata a farsi sentire, perché sbatterono con violenza su Minecraft.

> Poi il globo azzurro tremolo e si udì una voce sadica : -Davvero pensavate di potermi sorprendere? Questo è il mio regno, sciocchi ... e io ci faccio quello che mi pare!-

L'intero Multinverso si capovolse Max ed Herobrine dovettero appendersi agli alberi per non cadere nel vuoto. -Non potete sconfiggermi- continuò il globo. -Avevate 0,0000001% di possibilità nel vostro mondo, 0,0000000000001% in Minecraft ... ma qui siete nel mio regno, e la probabilità di sopravvivenza è pari a zero!-

Improvvisamente dei tentacoli argentati afferrarono Herobrine e Max e li trascinarono verso il globo. Null si rivolse a Herobrine : -Mi hai sorpreso, sai, Jonathan ... non mi aspettavo che sopravvivessi. Ti avevo sottovalutato. Se ti può consolare, sappi che dopo che ti avrò ucciso non commettere mai più lo stesso errore-

Lightning volò verso il globo per salvare i due, ma Max gli fece cenno di deniego e Herobrine gli lanciò Excalibur. Il drago capì che cosa doveva fare.

Null cercò di afferrare la spada con i tentacoli, ma al suo tocco bruciavano e si carbonizzavano. Allora colpì ripetutamente Lightning, ma il drago non ci badò, anche perché in quel mondo le ferite si rimarginavano all'istante.

Lightning afferrò la spada e corse all'incavo, pronto ad inserirla.

Herobrine guardò soddisfatto il drago, poi sentì la sua maglietta squarciarsi. Si voltò e vide con orrore che Null aveva scoperto ciò che gli aveva permesso di sopravvive re tutti quegli anni all'interno dei programmi : il primo Olocom, che aveva impiantato chirurgicamente nel suo petto.

Null parve ghignare, poi lo sgrappò con forza. Herobrine cadde su Minecraft dolorante col ventre squarciato.

Intanto Lightning inseriva a fatica Excalibur nell'incavo, dato che era molto più difficile di quello che si pensava. Ma quando fu sul punto di farla affondare tutta fino all'elsa, un'onda di energia lo colpì, sbalzandolo di lato.

Null aveva usato l'Olocom per lanciare una fonte onda energetica. La lama era rimasta nell'incavo, ma gli mancava ancora mezzo centimetro per attivarsi.

Lightning sfruttò al massimo i suoi poteri e cominciò a volare alla velocità della luce, ma Null riuscì comunque a colpirlo e ad afferrarlo.

Il virus parve ghignare : -Sai, Lightning, i tuoi poteri sono tanto forti che ho dovuto usare tutte le mie funzionalità per trattenersi. Mi toccherà aspettare che ti stanchi per uccidere te e il tuo amico umano.

Max non riusciva a crederci. Non c'erano più speranze ... avevano perso. -È finita- mormorò.

-No- urlò una voce. -Non ancora-

Max, Lightning e Null si voltarono e videro Herobrine arrancare verso l'incavo. Max capì all'istante cosa volesse fare : -Herobrine! Torna indietro!- urlò. -Non puoi toccare quella spada!-

Ma Herobrine non si fermò : -Ho vissuto male per troppo tempo, Max ...- disse. -Ma se ... cough ... se questa deve essere la mia uscita di scena, voglio farlo decentemente-

Herobrine si appoggiò all'elsa della spada, poi guardò Max : -Dì a mio fratello che mi dispiace. Digli di cercarmi ... di recuperare il mio cadavere e di dargli una degna sepoltura. Sapermi senza una tomba ... cough ... lo distruggerebbe. E, un'ultima cosa ...- e i suoi occhi si riempirono di lacrime. -... ho una figlia, nel mondo reale. Credo di non essere mai stato un buon padre per lei ... cercavo ... cercavo di conquistare il mondo per renderlo un posto più sicuro per lei e renderla orgogliosa di me .... ma ho fallito. Dì a mio fratello di rintracciarla e di assicurarsi che viva una vita degna di questo nome ... e che non ripeta i miei stessi errori. E ... cough ... per favore ... chiedile scusa da parte mia. Dille che ho salvato il mondo per lei-

-Non puoi fare questo!- urlò Null. -Io ti ho forgiato! Ho trasformato il miserabile uomo che eri nella macchina da guerra che sei adesso! Aono il tuo creatore! Non puoi distruggermi!-

Ma Herobrine lo guardò con occhi assottigliati : -Ho un messaggio per te, "creatore" : IO NON SARÒ MAI PIÙ IL TUO SCHIAVO!- e affondò Excalibur nell'incavo fino all'elsa.

La spada esplose in una raffica di luce dorata; Herobrine urlò come un ossesso, incapace di mollare la presa. Il Multinverso fu squassato da un tuono.

Poi i numeri che componevano Minecraft cambiarono colore e divennero dorati e dalla spada parti un raggio di luce gialla che colpì Null in pieno. Il virus urlò : -NOOOOO!- e iniziò a tremolare come un budino.

All'improvviso i livelli di ossigeno crollarono e Max e Lightning si sentirono soffocare. Non appena i tentacoli li mollarono, caddero nel portale aperto. Entrambi urlarono qualcosa di simile a "Herobrine", ma non riuscirono a fare nient'altro.

Il globo di Null tremò sempre più forte mentre il virus urlava di dolore, poi divenne giallo sole ed esplose in una raffica di luce dorata. Herobrine guardò con soddisfazione il fallimento del suo ex-padrone, poi le forze lo abbandonarono e, dopo aver mollato finalmente la presa sull'elsa di Excalibur, cadde privo di sensi sul mondo di Minecraft.

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Capitolo 31
*** Players United! ***


"Le strade di New York City sono diventate un campo di battaglia. Non sappiamo cosa siano questi misteriosi aggressori, non sappiamo se siano alieni o esseri provenienti da un'altra dimensione; l'unica cosa certa è che le loro intenzioni sono tutt'altro che pacifiche. L'esercito sta cercando di fermarli, ma è chiaro che non potrà resistere a lungo"

Barack Obama strinse i denti, consapevole della gravità della situazione. Il programmatore di nome Perrson lo aveva avvertito poco prima che avevano trovato una soluzione, ma ancora parevano non esserci miglioramenti.

"Abbiamo informazioni limitate sulla squadra che sta cercando di evitare la distruzione della città; unica cosa che sappiamo è che sono il nostro baluardo. Tuttavia, nonostante abbiano già salvato milioni di persone, non sappiamo quanto potranno continuare così. Alle mie spalle potete vedere uno di essi, una specie di scheletro con tre teste, che affronta uno di quei serpenti volanti"

Ma perché quella giornalista non si faceva i fatti propri? Possibile che anche in mezzo a quel putiferio c'era qualche imbecille che invece di pensare a salvarsi la pelle si fermava a commentare la scena? E poi, diamine, perché gli aggressori colpivano di tutto tranne che lei? Cos'era, un highlander?

"Accidenti, guardate! Sembra che stia avendo la peggio. No, anzi, l'ha abbattuta! Ma altri aggressori lo attaccano da più fronti. Non so quanto potrà resistere all'attacco"

-Presidente, mi pare assolutamente evidente quello che dobbiamo fare- disse un uomo di fronte a lui.

Obama alzò lo sguardo verso le decine di persone che aspettavano risposte. Non appena era iniziata l'invasione a Washington tutti i parlamentari si erano uniti alla Casa Bianca per far fronte alla minaccia.

-Potrebbe spiegarsi meglio, signor Trump?- chiese rivolgendosi all'uomo che aveva parlato.

-Molto semplice- rispose questi. -Lei sa bene cosa deve fare. Dia immediatamente ordine di attivare il protocollo finale-

Obama si alzò in piedi : -NO!- urlò. -Quello è solo per casi estremi!-

-Questo è un casi estremo, presidente- affermò Trump.

-No, invece- rispose Obama. -Ho ricevuto una chiamata dall'esercito, dicono che i ragazzi hanno trovato una soluzione. Devono solo resistere per un po'-

-Sta mettendo il futuro dell'umanità nelle mani di quattro ragazzini che non hanno neanche il diploma!- esclamò Trump. -Lei dice che dobbiamo solo resistere, ma ha sentito il notiziario : non possono resistere. Quindi dia l'ordine di sganciare quelle bombe-

-Ho già detto di no!- urlò Obama. -Finché le nostre armate non saranno letteralmente sbaragliate, io non darò l'ordine di lanciare dodici testate nucleari sulla popolazione-

-Presidente, dia quell'ordine. Eliminiamo i nemici ora o sarà la catastrofe- disse Trump, stavolta con tono minaccioso.

Obama corrugò la fronte e non rispose.

Trump sorrise : -Bene. In tal caso, prpongo un voto di sfiducia immediata per il nostro presidente in vista del mancato senso del dovere. Chi è d'accordo dica "favorevole"-

Si levò un coro di "favorevole". A Obama parve gli si fermasse il cuore.

All'improvviso però qualcuno urlò : -Guardate il notiziario! Sta succedendo qualcosa!-

In un solo istante tutti gli occhi furono puntati sul megaschermo.


******************************


La città era un putiferio. Masse di cittadini terrorizzati fuggivano da ogni parte mentre creature di ogni tipo calavano dall'alto devastando ogni cosa.

E i Players erano messi sempre peggio. Endera, dopo un po' di tempo, si era ritrovata accerchiata da mob volanti ed era stata costretta a teletrasportarsi altrove abbandonando la sua postazione. Typhoon e Anna facevano sempre più fatica a impedire che le creature superassero il perimetro designato.

Scherbero saltava da palazzo a palazzo, mietendo più mob che poteva, ma anche lui cominciava a cedere : le Witherstorm si facevano i fatti sempre più agguerrite e doveva lottare duramente per abbatterle.

A terra gli altri non erano messi meglio : i civili in pericolo erano moltissimi e i nemici sempre di più. Ad un certo punto furono costretti a far esplodere un autocarro per eliminare l'esercito che gli stava addosso, con la conseguente distruzione della strada.

-Di questo passo non dureremo a lungo- mormorò Nathan ad un certo punto.

Ma all'improvviso tutti i mob lanciarono un urlo ed esplosero. Le Witherstorm ruggirono di dolore e si dissolsero come vampiri alla luce del sole.

Il gruppo si guardò intorno per un secondo disorientato, poi esplose in grida di gioia : Max e Lightning ce l'avevano fatta, avevano sconfitto Null. Avevano vinto.

Poi però il portale si spense e il buco nel cielo iniziò a chiudersi.

Il gruppo ammutolì di colpo e lo osservò diventare sempre più piccolo, aspettando di vedere tornare Max e Lightning. Ma niente uscì più dal portale. -Andiamo, Max, non farmi anche questo dispetto- disse Paul.

Poi, un secondo prima che il buco si chiudesse completamente, due piccole figure lo attraversarono e iniziarono a cadere verso la città. Il gruppo tirò un sospiro di sollievo. Scherbero volo verso di loro, li afferrò e tornò a terra.

Lightning e Max si afflosciarono sul terreno in preda a quelle che parevano convulsioni. -A ... Aria!- mormorarono all'unisono con gli occhi sbarrati. Poi, dopo qualche istante, si calmarono.

-Non credevo che l'avrei mai detto, ma ... bel lavoro, ragazzi!- esclamò Nathan aiutandoli a rialzarsi. Improvvisamente però si udì un clangore metallico.

Tutti si voltarono e videro l'Adattoide che li osservava con sguardo truce a una decina di metri di distanza.

-Voi!- urlò il robot puntando l'indice su di loro. -Siete riusciti a fare ciò che reputavo impossibile ... ciò che la logica reputava impossibile? Come? Quale è il potere che vi ha permesso di sconfiggermi?-

Max si fece avanti : -Abbiamo solo creduto in noi stessi e combattuto come una squadra. È questo il tuo problema, Null : non sai che cosa significa essere umani. Noi non agiamo con logica, ma con il coraggio e la voglia di proteggere ciò che amiamo-

-Allora, non sai fare di meglio?- urlò Nathan al robot, il quale assottigliò gli occhi.

In pochi secondi l'Adattoide si trovò circondato da trenta robot simili a quelli con cui aveva attaccato l'Area 51.

-Dovevi proprio andarglielo a chiedere?!- esclamò Volcano rivolgendosi a Nathan, il quale alzò le spalle mortificato.

-Questo è il meglio che so fare- disse Null. -Forse oggi non distruggere la piaga umana, ma poco mi importa. Fuggito e troverò il modo di tornare nel Multinverso. Ma voi non lo vedrete- e i robot si scagliarono sul gruppo.

Peccato che dopo aver affrontato un esercito di mob quelle macchine non erano che una scocciatura per loro. Max e Lightning si misero a lanciare fulmini a raffica, Anna e Typhoon li respinsero con i loro venti, Paul e Earthquake ne pietrificarono cuni e nno e Nathan li carbonizzarono. I superstiti furono poi annientati da Scherbero ed Endera.

-No!- urlò Null, e si lanciò contro di loro. Colpì Lightning con un pugno, mandandolo al tappeto, e fece per lanciarsi su Max, ma il ragazzo gli lanciò contro una raffica di fulmini.

L'Adattoide fece un volo di tre metri, poi mutò nuovamente in acqua e cercò di tornare all'attacco, ma fu colpito alle spalle da Volcano. Cambiò forma in pietra, ma rimase folgorato dai fulmini di Max.

Fu allora che Lightning capì quale fosse l'unico punto debole dell'arma che Null aveva creato : poteva adattarsi ad uno solo dei loro poteri alla volta. Estasiato da questa rivelazione, spalancò la bocca e iniziò a sputare folgori con tutta la forza che aveva.

Gli altri seguirono il suo esempio. In breve Earthquake, Volcano e Typhoon gli si affiancarono e scaricarono tutto il loro potere sul robot. Questi cambiava forma ogni secondo, divenendo ora di pietra, ora d'acqua, ora di metallo e ora di lava; parve inginocchiarsi e piegarsi, ma resisteva.

Allora anche i ragazzi alzarono le armi e scaricarono i loro poteri sul robot. Null pareva usare ogni briciola del suo potere per resistergli. Iniziò ad indietreggiare e qualche pezzo si staccò dal suo corpo metallico.

A quel punto Endera alzò le braccia e lanciò i suoi fasci violacei su di lui. Null cadde in ginocchio, ma ancora contrastava i loro poteri.

Allora Scherbero si alzò in aria e simultaneamente lanciò le sue tre teste su di lui. -Players ... United!- urlò al cielo con tutta il fiato che aveva in corpo.

Null esplose con uno schianto fragoroso.

Non appena la nube dell'esplosione si diradò, al posto dell'Adattoide c'era un robot non diverso dagli altri, danneggiato in più punti. L'intero rivestimento in grado di cambiare forma era stato vaporizzato. Si reggeva in piedi a malapena.

Null emise un paio di scintille, poi si rivolse ai Players : -Bé ...- mormorò -con il senno di poi ...-

Non riusci a finire : Scherbero gli saltò addosso e gli mollò un pugno che lo mandò a sbattere contro un grattacielo.

-Fa la tua mossa, lucertola meccanica- disse Max mentre questi si rialzava. Null lo guardò, per poi guardare tutti gli altri. Infine alzò le mani in segno di resa.

-Bella mossa- lo sbeffeggiò Nathan. Max si avvicinò al robot squadrandolo severamente : -Hai il diritto di rimanere in silenzio e qualunque cosa dirai potrà essere usata contro di te in tribunale-

Null parve inarcare un sopracciglio : -Mi prendi in giro?- esclamò. -Non hai nemmeno il coraggio di uccidermi con le tue mani?-

Max scosse la testa : -Non voglio abbassarmi al tuo livello. Lascoerò che sia il resto del mondo a giudicarti. Se ti andrà bene avrai il carcere a vita per tentato genocidio, distruzione di mezza New York e crimini contro l'umanità ... ma penso preferiranno rottamarti-

Improvvisamente Null fece uno scatto e gli afferrò la mano. -Io non credo- disse, poi sulla sua schiena si attivarono due piccoli propulsori e i due partirono verso il cielo.

Mwntre volavano Null afferrò il collo di Max e lo strinse : -Non minprenderanno- disse. -Fuggito, ma prima mi assicurerò che tu non mi starai più tra i piedi. Tu hai unito i Players, quindi senza di te si sfalderanno e io avrò campo libero la prossima volta. È logico-

Max sentì l'aria venirgli meno e iniziò a perdere i sensi.

Null parve sogfhignare.

All'improvviso però i due furono centrati da qualcosa. Il robot mollò la presa.

Max cadde, ma fu afferrato da qualcosa. Il ragazzo riuscì a mettere a fuoco la grossa zampa di Lightning.

Null si voltò, pronto a combattere ancora, ma Scherbero gli saltò addosso. Lo scheletro mutante affondò la mano nel ventre del robot e ne estrasse un oggetto cilindrico fluorescente che si sbriciolò alla sua presa.

Null parve spalancare gli occhi e iniziò ad agitarsi convulsionamente in aria. -L-l-la m-m-ia-ia f-f-fon-on-te-e di-i e-en-er-g-g-g-ia ...- balbettò, poi ogni luce nel corpo robotico si spense.

L'Adattoide precipitò e cadde sulla strada con un colpo così forte che si aprì la fognatura.

Il corpo senza vita di Null cadde nell'acqua e fu trasportato via dalla corrente.

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Capitolo 32
*** Fine ... o inizio? ***


Max fissò il buco che Null aveva creato cadendo. Dell'Adattoide non c'era più traccia.

Il ragazzo digrignò i denti : -Non volevo che finisse così-

Lightning gli atterrò a fianco : -Non puoi salvare tutti. Prima o poi questa scelta ti sarebbe stata comunque messa davanti. Sentiti fiero per aver salvato la tua specie-

-Sarà come dici ...- mormorò Max. -... ma mai avrei voluto che la cosa si risolvesse con un ... un ... non so nemmeno come chiamarlo. Volevo sconfiggere Null, non ucciderlo-

-Continua pure a piangerti addosso. Io non ho rimpianti- disse Scherbero, ritornato ad essere un normale scheletro. -Quel bastardo mi ha trasformato in specie di mostro. È stato un vero piacere per me staccargli il cuore dal petto-

-Volete piantarla voi?!- esclamò Volcano spazientito. -Se non l'avete capito, abbiamo un altro problema-

-I militari stanno venendo qui- disse Typhoon. -E dubito che vorranno avere altre intelligenze artificiali tra i piedi. Saremo fortunati se ci lasceranno in vita-

-Non è detto- disse Paul, estraendo il suo Olocom. -Qui c'è anche il comando per riportarvi nel mondo digitale-

-E dove andremo?- chiese Lightning. -Il tutto il mondo digitale non c'è più un solo angolo nascosto alla vista degli uomini. Null era il nostro flagello ma anche la nostra protezione-

-Bé, il mondo che ha creato su modello di Minecraft potrebbe esserci ancora- disse Paul. -Pensateci. Potreste migliorarlo, modificarlo, renderlo più accogliente. E magari ... costruirvi una vita-

-Che intendi dire?- chiese Endera, assai interessata.

-Bé, potreste costruirvi delle case, degli orti e tutto ciò che vi occorre per sopravvivere, e magari ... creare altri come voi. In fondo, anche voi potete modificare i mob come Null. Potete costruirvi una civiltà-

-Sapete meglio di me come funziona questo mondo- lo interruppe Earthquake. -E non è in vostro potere questa decisione. Non spetta certo a voi pianificare il nostro futuro-

-Vero- disse Nathan facendo l'occhiolino. -Ma non contraddiremo le intelligenze artificiali che l'hanno presa. Nemmeno quello è in nostro potere-

-In effetti ...- disse Anna. -... ha ragione lui. E poi, anche se decidessero di risparmiarvi, non dormirei la notte sapendo quello che vi faranno per carpire ogni singolo segreto su di voi. E comunque l'umanità ancora non è pronta per qualcosa di simile. Ritenetemi pure una egoista per decidere per miliardi di persone, ma ... è così-

Le intelligenze artificiali si scambiarono un'occhiata, poi annuirono e sorrisero. Avevano capito l'antifona.

-Bé, però venite a trovarci qualche volta- disse Lightning.

Max gli diede una pacca sulla spalla : -Ci faremo vivi. Non so quando e non so in quale circostanza, ma ... vi assicuro che non ci si libera di noi tanto facilmente-

-Bé, spero che la prossima volta non verrete per una guerra imminente, anche se ci credo poco- disse Scherbero. -Ma in quel caso, se dovete spaccare teste io sono libero dopo le sei e mezza di sera. In caso contrario, servo il te alle quattro. Arrivate con un secondo di ritardo e non ne avrete una tazza-

Volcano guardò Nathan con occhi lucidi : -Lo sapete, vero, quello che ci state dando? Voi ci state proponendo di creare altri come noi. E se ne uscisse fuori un altro Null?-

-In tal caso dovete solo farci un fischio- rispose Nathan.

-Lo faremo di sicuro- disse Endera. -Ma io ho buone prospettive. Non credo che da noi verrà fuori qualcosa di pericoloso. Avremo più discernimento di Null ... ammesso che lo avesse mai avuto-

-Ne siete proprio sicuri?- chiese Paul.

-Ma certo. Io sono d'accordo con lei- esclamò Earthquake con un sorrise o trantadue denti.

-Anche io se per questo- disse Typhoon. -A parte questo qui- e batté una zampa sulla spalla di Max -ogni cosa ha una spiegazione-

-Così ferite i miei sentimenti- ringhiò Max fingendosi offeso.

Anna rise : -Per la prima volta concordo con lui. Avete molto da imparare sul comportamento umano-

Tutti scoppiarono a ridere.

Poi, con gli occhi lucidi, si strinsero in un forte abbraccio, consci che per la prima volta si sarebbero separati per lungo tempo. La battaglia era finita, era tempo che ciascuno tornasse alla propria vita, anche se dopo l'avventura vissuta non sarebbe mai più stata la stessa.

Poi i quattro ragazzi si allontanarono di un metro e gettarono le armi e le armature ai piedi delle intelligenze artificiali. Dopodiché puntarono gli Olocom verso di loro e premettero il pulsante che stava in cima all'oggetto ovoidale.

Dagli Olocom partì un raggio di luce azzurrina che avvolse i sei e li trascinò verso di sé. Il tutto durò appena un secondo, poi scomparvero, avendo appena il tempo di dire "arrivederci".

I ragazzi osservarono per un istante il luogo dove i loro amici si erano radunati un'ultima volta, poi udirono il rombo di un elicottero e nascosero gli Olocom nelle pieghe dei vestiti.

Dal cielo scese un grosso elicottero militare. A bordo c'erano tre persone, una delle quali era il pilota.

L'elicottero atterrò e una delle figure scese, camminando a passi veloci verso i ragazzi. Era il generale Nick Hutter.

-Ben fatto, ragazzi- disse. -Ma ditemi, dove sono i vostri amici artificiali, così che possa congratularmi anche con loro-

-Spiacente, signore- disse Max. -Ma se ne sono andati. Sono tornati nel loro mondo, e temo che non li rivedrete tanto presto. Comunque, penso non si dispiaceranno per una medaglia in meno-

Il generale parve irritato dalla notizia, ma rimase serio : -Sapete, vero, che non dovevate concederglielo? Chissà cosa faranno ora-

-La decisione è stata loro- rispose Nathan. -E comunque, non faranno danni, ce lo hanno garantito. Fermarli non era in nostro potere, né era un nostro dovere-

Il generale sbuffò, poi si calmò : -E ditemi ... gli Olocom? I robot di Null?-

-Tutto distrutto- affermò Anna.

Nick parve rassegnarsi : -Bé, venite ora. Torniamo all'Area 51-

-Scusi- disse Max -Non per criticarla, ma penso che ci siamo meritati il congedo. Null è stato sconfitto, noi non vi serviamo più a niente e io ho una gran voglia di sdraiarmi sul mio letto, non su una branda del vostro campo militare-

-Io sono d'accordo con loro- disse la seconda figura scesa dall'elicottero, che si rivelò essere Notch.

Il generale scosse la testa, ma tornò sull'elicottero senza aggiungere altro.

Notch si voltò verso i ragazzi : -Bé, sembra che la nostra avventura sia finita- disse con voce calma ma velata di tristezza.

-Bé, in fondo era quello che volevamo- disse Max. -Niente più pericoli per il mondo. E fine della storia- Poi si rabbuiò : -Senti, Notch ... nel Multinverso abbiamo incontrato tuo fratello. Era ancora vivo-

Notch spalancò la bocca. Max continuò : -Ma ora non lo è probabilmente più. Si è sacrificato per salvare la Terra dalla distruzione. È precipitato su Minecraft-

Notch fece un sorrisetto : -Bé ... vedrò di trovarlo- Max lo guardò sbigottito, sorpreso dalla sua reazione tanto calma. Notch evidentemente capì il suo sbigottimento, perché disse : -Mai perdere la speranza, mi disse un giorno un grande amico. Avrò tempo di piangere quando mi sarò assicurato che sia morto. Ma questo è un problema mio. Ora tornate dalle vostre famiglie, saranno in pensiero. Solo una cosa ...- e lì la voce divenne seria : -... non usate gli Olocom troppo spesso. Penso finireste male-

Poi fece l'occhiolino ai ragazzi e tornò sull'elicottero.


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Barack Obama si sdraiò sulla sua sedia ed emise un sospiro di sollievo : dalla Casa Bianca avevano assitito a tutta la vicenda, a eccezione ovviamente della partenza delle intelligenze artificiali per il Multinverso.

Trump si alzò in piedi : -Ammetto di aver avuto torto a voler lanciare le testate, ma lei, signor presidente, è stato comunque rimosso dalla sua carica. Mi aspetto rassegnò il prima possibile le dimmisioni-

Obama lo guardò male; se lo aspettava, ma odiava quel personaggio e temeva che fine avrebbe fatto la Casa Bianca senza di lui. -Permettetemi però di compiere un ultimo atto per il mio mandato- disse alzandosi.


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Il giorno dopo, Max, Anna, Paul e Nathan furono convocati dal presidente alla Casa Bianca e ivi, di fronte a milioni di persone e alle telecamere di tutto il mondo, ricevettero da lui le medaglie per il loro valore e per i servigi resi all'America, nonché al mondo.

In seguito furono medagliati anche Notch, il generale Hutter e tutti coloro che avevano contribuito a combattere l'armata nemica. I ragazzi ricevettero una stretta di mano dai capi di stato di praticamente tutto il mondo, che ci tenevano a ringraziarli per aver salvato le loro nazioni : c'erano tutti, da Putin fino a Renzi.

Mentre si svolgeva la cerimonia, Paul guardava Anna con aria sognante. Max se ne accorse e gli venne accanto : -Non hai ancora avuto il coraggio di dichiararti?-

Paul fece le spalluccie : -Chissà ... magari un giorno ... ora non mi sento pronto-

Max lo guardò severo : -Io rispetterò ogni tua scelta, ma ti avverto che più tempo farai passare, meno possibilità avrai di averla. Comunque, se ti servirà un consulente sai dove trovarmi-

Paul lo guardò con un sorriso, poi assunse un'espressione triste : -E adesso, Max? Sai che nulla sarà più come prima. Ieri non ci ho fatto caso, ma ora i genitori, gli insegnanti e anche i nostri compagni ci tratteranno in modo diverso. Che faremo una volta arrivati a casa?-

Max gli diede una gomirata : -Partita a Minecraft?-

Paul si voltò sbigottito e lo guardò per un istante con occhi spalancati; poi entrambi scoppiarono a ridere.


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Earthquake batte un pugno a terra e sul terreno comparve un buco largo due cubi e lungo altrettanti.

Allora Lightning e Typhoon calarono prima il contenitore di diamante e poi il corpo nella fossa. Lo avevano trovato poco dopo essere ritornati; era precipitato fino in una foresta.

Herobrine giaceva ora nella tomba di diamante, con gli occhi spiritati chiusi e le membra immobili. Earthquake richiuse la tomba e Scherbero ci pose sopra una grossa lapide.

-Mi sembra ancora che sia vivo- mormorò Lightning osservando la lapide.

-Ha salvato te e Max. È comprensibile che provi dolore per lui- gli disse Volcano mettendogli una mano sulla spalla, seguito da Endera.

Lightning si voltò e se li scrollò di dosso, guardandoli severo : -Non è per quello, mi sembra davvero che sia ancora vivo! Pensa che poco fa, mentre lo infilavo nella tomba di diamante, mi pareva di sentire un tic-tac, come il battere dei denti ... anzi, no, come il ticchettio di un orologio a pendolo ... anzi, no, era più come ... come ... come il battito di un cuore-

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Capitolo 33
*** Epilogo ***


A circa tre metri sottoterra, proprio accanto alle spiagge americane dell'Oceano Atlantico, si trovavano le foci delle fogne della città di New York, le quali riversavano liquami e acqua sporca nel mare.

Ma quel giorno c'era qualcosa di diverso : ad appena cinque metri dalla foce si era arenato, nel buio della fogna, quello che pareva un grosso manichino di fili e chip dal quale partivano luci intermittenti.

-Attenzione : energia ausiliaria vicino al punto critico. Restano due minuti di autonomia- disse qualcosa con voce metallica da dentro ad esso. -Ricerca di nuovo hardware incompleta. Non trovato niente di compatibile col sistema-

Mentre la voce continuava a parlare, un'ombra si mosse nel buio della fogna. Si udì un ticchettio, come un grosso oggetto che batteva ininterrottamente sul terreno, e due figure ammantate emersero dal fondo.

-Eccolo- mormorò la più alta di esse. -È ancora vivo ... bene-

-Sta usando ogni microwatt di energia per alimentare i circuiti vitali, spegnendo quelli sensoriali. È in coma- disse la più bassa.

-Questo non è un mio problema- ringhiò la figura più alta. -L'importante è che rimanga attivo-

Dalla mantella uscì quella che parve una zampa di uccello, coperta però da squame e munita di artigli, che sfiorò la carcassa dell'ormai quasi defunto Null.

-Passami la fonte, non abbiamo molto tempo- urlò all'altra figura, la quale estrasse dalla mantella una piccola scatola blu.

La figura alta la afferrò con rapidità felina, poi aprì con forza il petto di Null e staccò un piccolo globo bianco. Le luci del l'Adattoide si spensero all'istante.

Poi afferrò i fili e li collegò alla scatola blu. Le luci si riaccesero, per poi spegnersi nuovamente. -Sistema ... compatibile!- disse la voce metallica, per poi spegnersi anche lei.

-Quella fonte non è sufficiente a risvegliarlo dal coma- disse la figura bassa con voce ovattata.

La figura alta mossa la zampa indifferente : -Non importa. La priorità è che le sue frequenze continuino ad interferire con i telescopi umani-

-Ma ... è proprio necessario? Non c'è un altro modo?- chiese la figura bassa con voce tremante.

La figura alta si irrigidì, e dalla mantella si udì di nuovo il ticchettio. La veste si scostò per un attimo, rivelando una zampa artigliata con un lungo artiglio che batteva furiosamente sul terreno.

-Questo è il modo- disse poi con voce furente. -Dobbiamo riavere ciò che è nostro, e non possiamo condividerlo con altri. E comunque, noi non stiamo facendo niente. È tutta opera della natura ... e ciò che un tempo fu la nostra rovina, ora sarà il nostro trionfo!-

La mano artigliata si chiuse affondando le affilatissime unghie nella carne squamosa. -Loro, quando noi regnavano, altro non erano che scarafaggi ai nostri piedi, e ora dominano il mondo che è nostro di diritto! Hanno regnato dall'alto di un trono usurpato, come facemmo noi ... è tempo ora che paghino il debito-

La figura bassa abbassò la testa a mò di inchino : -Sfidarli è lusingare ... papà-

La figura alta si voltò e la luce illuminò il volto al di sotto del cappuccio, rivelando un volto da coccodrillo, con un muso lungo e denti affilati come rasoi. La creatura assottigliò gli occhi maligni e aprì la bocca in un ghigno mostruoso.


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Nello stesso istante, all'Osservatorio Astronomico Katy alcuni ricercatori scrutavano l'immensità del cosmo con i loro potenti telescopi.

All'improvviso uno di loro si alzò in piedi di scatto : -Signor Morrigan!- urlò.

Un uomo sulla cinquantina si avvicinò in fretta al ricercatore, chiedendo bruscamente il morivo di tanto chiasso. Lo scienziato indicò lo schermo : -Uno strano segnale, signore! I telescopi hanno captato qualcosa di grosso!-

-Di che si tratta?- chiese il signor Morrigan incuriosito.

Il ricercatore scosse la testa : -Non lo so! È apparso all'improvviso ed è svanito dopo pochi secondi! Sembrava un asteroide o magari una cometa!-

-Ubicazione?- chiese Morrigan con cipiglio aggrottato.

-Fascia di Kuiper, nell'orbita del planetesimo Plutone!- esclamò lo scienziato. -Si muoveva a grande velocità, ma non sono riuscito a calcolarne la rotta. Stava passando accanto a Caronte, la luna del pianeta-

-Riprova- disse Morrigan. -E una volta individuato, cerca di calcolarne la rotta e le dimensioni. Non so perché, ma ho un brutto presentimento-

Nel medesimo istante, nei cieli di Plutone, un grosso oggetto dorato sfrecciò come un bolide lasciando dietro di sé una scia luminosa, dirigendosi verso il Sistema Solare interno.

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