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di rora02L
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Mal: la figlia di Malefica ***
Capitolo 2: *** Evi: la figlia di Grimilde ***
Capitolo 3: *** Unique: la figlia di Ursula ***
Capitolo 4: *** Jamal: il figlio di Jafar ***
Capitolo 5: *** Melody: la figlia di Ariel ***



Capitolo 1
*** Mal: la figlia di Malefica ***


1. Mal : la figlia di Malefica. ​

 

Mal ha sedici anni e non vede l'ora di spiccare il volo, via dal suo castello diroccato, come può fare ad esempio il corvo di sua madre, librandosi nel cielo oscuro.
La ragazza sposta una ciocca di capelli viola dagli occhi verdi, concentrandosi sul libro di stregoneria che la madre le ha dato da studiare. Lo sfoglia con le dita affusolate, sbuffando di tanto in tanto, sconfortata dalle dimensioni di quel tomo enorme. La sua pelle è color verde pallido, come se provasse un eterno senso di vomito. Probabilmente è così, perché il mondo in cui si sente ingabbiata la disgusta.
Spesso chiede a Malefica quando potrà uscire a lanciare maledizioni e terrorizzare uomini con la sua forma di drago. Perché Mal non vede l’ora di volare, con le sue ali nere cupe, e di distruggere villaggi interi con le due fiamme verdi e gli artigli affilati, seminando il terrore. Ma soprattutto, vuole realizzare il più grande sogno della madre: vendicarsi su coloro che le hanno tolto tutto ciò che più amava, lasciandole solo la piccola Mal.
La ragazza ha come unico obbiettivo nella sua vita la vendetta per la madre, perché è l’unico modo con cui può renderla orgogliosa e fiera di lei. Ha chiesto solo occasionalmente di suo padre, ma Malefica non le disse mai nulla a proposito di lui. Vivono insieme in quel castello diroccato, dove la strega è stata confinata, a causa di ciò che aveva fatto alla principessa Aurora.
Rimane ugualmente la regina del male e nessuna strega può eguagliarla. Forse l’unica che potrà tenerle testa, in futuro, è Mal, la sua unica figlia. La giovane impara in fretta la magia ed ha una mente diabolica e calcolatrice come quella della strega, perfetta per una futura regina del male anche più forte e perfida di Malefica. Ma scalpita, ha voglia di uscire e compiere finalmente il compito per cui è nata: uccidere la figlia di Aurora.

~

Audrey spazzola diligentemente i suoi lunghi capelli a boccoli biondi, guardandosi davanti al luminoso specchio. Sospira, ripensando all’incubo che ogni notte la affligge, da ben sedici anni: nubi verdi, un drago dagli artigli affilati e gli occhi verdi brillanti che la vuole uccidere e le urla disperate dei suoi genitori.
Non la fa dormire la notte, questo incubo. Spesso si sveglia nel cuore della notte, cercando conforto tra le braccia dei genitori. Ma ormai ha sedici anni e deve capire da dove proviene quest’incubo che le impedisce di dormire da troppo tempo. Sente bussare ed esclama: “Avanti !” Entra sua madre Aurora, con addosso un abito rosa ed un sorriso sfavillante. Si avvicina alla figlia e le chiede dolcemente: “Audrey, hai dormito bene, tesoro ?”
La ragazza sobbalza impercettibilmente, chiedendosi se sia quello il momento per rivelare il suo incubo segreto. Ma vedendo il sorriso felice della madre, non ci riesce e risponde fingendo tranquillità: “Certamente, madre.”
La donna annuisce soddisfatta e le ricorda che deve prepararsi all’incontro con i suoi pretendenti: il principe Chad, figlio di Cenerentola ed il Principe azzurro, ed il principe Benjamin detto Ben, figlio di Belle ed Adam. Hanno entrambi la stessa età di Audrey, sedici anni, e vengono dai paesi confinanti. Audrey annuisce contentissima, spera che almeno uno dei due riesca a conquistare il suo cuore.

~

Benjamin guarda contrariato i genitori, ribellandosi per la prima volta al loro volere: “Non voglio fare alcun incontro prematrimoniale ! Mi avete insegnato voi a seguire il mio cuore e non intendo rinunciare al vero amore per puri scopi di discendenza e territori !”
Il padre sospira, rotea gli occhi e rivolge uno sguardo eloquente a Belle, che sorride gentile al figlio: “Ben, se ti rifiuti di incontrare qualsiasi ragazza, come potrai trovare il tuo vero amore ? Ormai hai sedici anni, è tempo per te di trovare una compagna di vita. Ma ovviamente nessuno ti costringerà a sposarti, figlio mio … sarà una tua scelta.”
Il ragazzo la guarda con i suoi occhi bruni, abbassa il capo e dice: “Va bene, madre …” Dentro di sé, immagina già come sarà Audrey: una petulante e viziata principessina, abituata ad avere tutto ciò che desidera. Come le altre principesse che ha conosciuto, da quando aveva dieci anni i suoi genitori lo hanno scarrozzato per i paesi confinanti, alla ricerca di una possibile sposa.
Il ragazzo viene così portato alla carrozza, diretta al regno di Aurora e Filippo. Durante il tragitto, Ben infila una mano tra i morbidi capelli bruni e si mette a riflettere: cosa desidera esattamente da una ragazza ? E che cos’è l’amore ? Non vuole sicuramente una ragazza che stia con lui solo perché è figlio del re Adam. Non vuole essere sfruttato. Non vuole nemmeno una ragazzina petulante che lo tratti come un cagnolino.
Vuole una ragazza con cui parlare di libri, avventure ed amore vero. Forse è uno dei pochi ragazzi romantici ancora rimasti sul pianeta, ma non si riterrà soddisfatto finché non troverà quella giusta. Anche se, secondo lui, il vero amore bussa alla tua porta quando meno te lo aspetti ed è inutile cercarlo.
Ma è anche vero che non può pretendere che compaia una ragazza dal nulla, cadendogli tra le braccia. Deve conoscere almeno qualche fanciulla, magari tra loro si nasconde quella giusta. Risente nella mente i consigli di Lumiere, Mrs. Bric e degli altri suoi amici del castello. Sorride, pensando a quanto siano contraddittori. “Quando incontri una donna, sii galante: chiamala mon cheri e invitala a cenare insieme al lume di candela …”,“Non lo stia a sentire, signorino, questi trucchetti vanno bene per le donne normali, non per delle principesse altolocate ! Siate brillante, educato, formale e …”
Ben ricorda poi la baruffa che ci fu quella volta tra Lumiere e Tockins, sedata poi dalla gentile Mrs. Bric. Il viaggio, per fortuna, è breve e dopo alcune ore giungono al palazzo del re Filippo: torri alte dalle tegole blu reale, porte il legno massiccio di uno splendente marrone e massi di un chiaro grigio. Tutto molto principesco e luminoso. Vennero accolti subito dalla famiglia reale, che li fece accomodare all’interno, nella sala degli ospiti.
Ben capisce subito che la principessa Audrey, vestita con un voluminoso abito rosa dall’ampia gonna in tulle, è come tutte le altre. La bionda lo guarda incuriosita, perché Benjamin invece non è come gli altri principi, che avevano iniziato subito a lodare la sua bellezza e a riempirla di complimenti. Lui la osserva, studia e non sembra minimamente incantato dal suo fascino. La cosa turba e irrita la principessa, che decide di rivolgergli la parola per prima: “Principe Benjamin, siamo lieti di averla come ospite da noi per i prossimi tre giorni, spero che potremo conoscerci meglio …”
Gli lancia una occhiata civettuola, a cui Ben reagisce meccanicamente con un sorriso tirato: “Certamente, principessa Audrey … ma ditemi, è arrivato anche il principe Chad ?” Aveva sentito dire che anche il figlio di Cenerentola era stato chiamato a corte come altro possibile pretendente alla mano della principessina e sperava che il giovane principe lo togliesse dall’oneroso incarico di fare la corte a quella biondina viziata.
Audrey annuisce, spiegando che Chad era arrivato a palazzo qualche ora prima di lui e che si stava cambiando per essere presentabile. Poco dopo infatti, scese dalle scalinate un giovane dai corti capelli biondi, gli occhi azzurri scintillanti ed un vestito principesco dai colori azzurri. Quello di Ben ha come colori dominanti il blu e l’oro. I due principi si stringono la mano, presentandosi educatamente, poi Chad inizia ad elogiare la principessa, riempiendola di complimenti sulla sua bellezza. Ben non riesce più a contenersi e sbotta irritato: “La bellezza è l’unica cosa che conta per voi ?"
Gli altri due lo guardano sbalorditi e Chad risponde balbettante: “Che … che altro c’è da vedere in una donna ? Non vorrete forse sposare sul serio un mostro ? L’aspetto è lo specchio dell’anima …” Il bruno serra la mascella, irritato da quelle parole così superficiali e dal fatto che implicitamente stia insultando i suoi genitori e ciò che loro gli hanno insegnato con la storia del loro amore. Sta per sferrare un pugno a Chad, quando Belle si avvicina al trio di adolescenti, chiedendo loro se vogliono partecipare al tea party nel giardino: “Ho portato in omaggio alla principessa Audrey il migliore set da tè della nostra collezione ed alcuni pasticcini preparati da Mrs. Bric … sono ottimi, ve li consiglio vivamente !” Ben si calma, ripensando a casa sua e sentendo il lontananza l’odore di tè al gelsomino.
I tre ragazzi seguono così Belle, che li porta ad un elegante gazebo allestito in mezzo ad un parto di rose multicolori: rosse, blu, bianche, rosa, gialle ed arancioni. Gli adulti parlano dei propri figli con orgoglio, elogiando le loro qualità. Audrey è la principessa più bella ed elegante della regione, sa cantare come un usignolo e conosce tutte le regole delle buone maniere.
Chad, invece, è il principe che fa innamorare di sé qualsiasi fanciulla grazie alla sua innata bellezza, tipica di un principe. Ma è anche un ottimo spadaccino, sa cavalcare in modo eccellente ed anche lui ha avuto i migliori precettori della regione.
Ben non si vanta della sua bellezza, né delle sue capacità come spadaccino o cavaliere: lui è un intellettuale, ama leggere più di ogni altra cosa, come la madre. Ha studiato da autodidatta, consultando i libri della biblioteca del padre ed aiutato anche dal nonno inventore, nonché dai suoi amici del castello. Per lui non sono inservienti inferiori, ma gli unici veri amici che ha da quando è nato. Belle elogia anche altre qualità del ragazzo, come appunto la gentilezza ed il senso della giustizia.
Chad mangia con discrezione un dolcetto alla crema pasticcera, mentre Audrey sorseggia silenziosamente il suo tè. Ben esclama contento, dopo aver mangiato un bignè al cioccolato: “Ah, Mrs. Bric si è superata, sono eccellenti !”Audrey commenta dicendo che sono un po’ pesanti e troppo pieni di zuccheri, facendo indispettire il bruno, che adora la cucina della sua amabile domestica. Il pomeriggio lo passano così, tra chiacchiere, tè e pasticcini, fino all’arrivo del tramonto. Audrey accompagna Ben su per le scale ed infondo al corridoio a destra, dove c’è la sua stanza. Gli comunica che la cena sarà alle sette e mezza spaccate, indicandogli un orologio a pendolo nella camera.
“Fai pure con comodo, ti aspettiamo !” La bionda esce educatamente dalla stanza, lasciando il ragazzo solo. Benjamin si avvicina all’alta finestra dalle tende gialle e guarda il panorama offertogli dal castello: montagne alte dalle cime innevate ed una foresta verde, che però ha una specie di macchia grigia, come se in quella zona fosse scoppiato un incendio che ha bruciato gli alberi circostanti. Il principe rimane incuriosito da questa stranezza e decide di chiedere ad Aurora e Filippo qualche informazione a riguardo, magari durante la cena.
Sospira, pensando a quanto sarà orribile starsene con Audrey, i suoi genitori e Chad davanti ad un piatto non preparato a casa sua e senza le persone che ama. Circondato solo da gente che vorrà sapere non solo le sue qualità, ma soprattutto i suoi difetti. Scrolla la testa, cercando di non pensarci: è un principe e come tale deve occuparsi anche di queste questioni formali e sociali. Apre l’armadio ampio in ciliegio, scegliendo un abito formale: giacca blu scuro con pantaloni abbinati e sotto una semplice camicia bianca.
Niente di sfarzoso né di troppo complicato, non vuole apparire come uno che pensa solo all’estetica. Anche se, a quanto pare, Audrey non pensa che a questo: la bellezza.

~

La cena si svolge nella sala da pranzo, arredata con candelabri a muro, tende azzurre e una grande tavolata in mogano, a cui gli invitati si siedono compostamente. Ben è seduto alla destra di Audrey, sul lato lungo del tavolo, mentre Chad è dall’altra parte con Aurora e Filippo è a capo tavola.
Il capofamiglia inizia a chiedere ai suoi invitati, tra un pasto e l’altro, delle altre principesse che hanno conosciuto. Chad elenca con calma le ragazze, facendo dei brevi commenti sul perché sono state scartate o l’hanno rifiutato: “ Bianca, figlia di Biancaneve … non sopportava il fatto che me ne andassi in giro a cacciare o a cavallo, ama gli animali – rotea gli occhi spazientito – poi Mei, figlia di Mulan … ho perso con lei in un duello, ma chi ci riesce a battere il suo kung fu – Ben sorride, pensando tra sé e sé che Chad si sta solo giustificando e che è uno smidollato – ed infine Melody, la figlia di Ariel … non mi piaceva, scappava in continuazione dal palazzo e tornava con delle alghe tra i capelli ed un granchio sulla spalla …” fa una smorfia di disgusto ed indica la sua spalla, scuotendo poi la testa. Benjamin non riesce a trattenere una risata e si chiede come deve essere questa Melody, sembra simpatica, anche se fissata con l’oceano. Ma come darle torto, sua madre era una sirena.
Tocca ora a Benjamin elencare le principesse che ha conosciuto: “A dire la verità, ero molto giovane quando incontrai la prima principessa e non ricordo nemmeno il suo nome, furono i miei genitori che, trovandosi in disaccordo con i loro per questioni ereditarie, non firmarono il contratto prematrimoniale. Da allora, ho incontrato poche principesse, dato che … bè, sono sempre stato molto riluttante a questi matrimoni combinati, io … credo nel vero amore. E voglio trovarlo. Quindi Audrey è la prima principessa con cui avrò il piacere di confrontarmi …” Alza il calice verso la ragazza, che sorride ed emette un versetto di felicità. Chad invece lo sta fulminando con gli occhi. Ben non riesce a trattenersi e ridacchia, la faccia del suo rivale è troppo buffa, per non parlare del modo rabbioso con cui beve la sua zuppa ai cereali.
Finito il pasto, prima dell’arrivo del dolce, Ben fa la sua domanda, rivolto ad Aurora: “Mi scusi per la mia curiosità … ma ho notato che una parte della foresta che divide il vostro reame dai monti del nord è bruciata, come se ci fosse stato un incendio, sapreste spiegarmi cosa è successo ?”
La donna sgrana gli occhi ed impallidisce, ma si riprende in fretta: “Niente di particolare, dei ragazzini hanno appiccato un incendio, subito fermato dai nostri cavalieri … una sciocchezza, tra qualche mese riprenderà il suo aspetto originario …”
La storia è convincente, ma il principe nota subito sul viso della regina un segno di menzogna: no, quella foresta nasconde un segreto che loro non vogliono svelare. Ben decide di lasciar perdere il discorso, dicendosi che essere curiosi è un conto, impiccioni un altro. Ma questo mistero lo intriga molto e vuole sapere cosa nascondono Aurora e Filippo, dopotutto forse sposerà la loro figlia.
Sorride alla donna: “Capisco, i vostri soldati hanno fatto un ottimo lavoro.” Aurora rilassa i muscoli del viso ed esclama: “Spero vi piacciano i frutti di bosco, il nostro dessert è una crostata di frutti di bosco !”

~

Mal prende un bel respiro, concentrandosi il più possibile. Questa volta è convinta di farcela, volerà. Il corvo di sua madre la guarda, appollaiato su un ramo secco, e sembra sghignazzare e prenderla in giro. La ragazza allora gli lancia una occhiata gelida con i suoi occhi verdi scintillanti e ringhia: “Zitto, stupido pennuto ! Sta a vedere, la prima cosa che farò una volta diventata un drago sarà incenerirti con le mie fiamme !” Inizia a correre per il grande salto dal precipizio davanti a lei. Il balzo nel vuoto la riempie di adrenalina e chiude gli occhi, aspettandosi il cambiamento in forma di drago.
Ma quando li riapre, vede solo il suolo che inesorabilmente si avvicina a lei. Sta per morire spiaccicata al suolo e quella consapevolezza dovrebbe metterle panico, farla piangere ed urlare. Ma Mal non riesce nemmeno a muoversi, richiude gli occhi ed in automatico le sue braccia si alzano a proteggerle il volto.
Le abbassa solo quando non sente più l’aria alzarle i capelli. Sua madre, in forma di drago, la sta tenendo per il vestito lilla che ha addosso e la punta con i suoi occhi verdi, con aria di rimprovero. Mal rotea gli occhi e sbuffa: “Grazie, madre.” Le ringhia e la getta a terra tra la polvere, per poi riprendere la sua spaventosa forma umana e gridarle addosso: “Sei forse impazzita ?! Quante volte te lo devo ripetere: non sei pronta, non sei ancora pronta per trasformarti !”
La ragazza, ancora a terra, risponde a gran voce: “E quando lo sarò, madre ?! Sono stanca di vivere in mezzo al nulla, senza niente e sono stanca di sapere che i nostri nemici hanno tutto, mentre qua noi siamo isolati ! Voglio compiere la missione per cui sono nata, madre.”
Il volto della strega è contratto dalla rabbia: “Credi che a me piaccia vivere in questa foresta desolata ?! Mal, potrai compiere il tuo destino solo quando sarai pronta ... e non è ancora arrivato il tuo momento.” Prima che la ragazza riesca a replicare, una nube di fumo verde la avvolge e la trasporta in camera sua, nella torre più alta del loro castello oscuro e diroccato.
Mal grida arrabbiata e frustrata, chiedendosi cosa le manca per tramutarsi in drago. Le magie di trasformazione su gli oggetti e gli animali le riescono, perché non su se stessa ?

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Ben osserva Chad ed Audrey che giocano a cricket. Lo sport che lui odia di più al mondo. Decide di approfittare della situazione per chiedere alla principessa se può prendere in prestito un cavallo: “Voglio ammirare le terre del regno dei vostri genitori, ho sentito dire che la vegetazione del luogo è stupenda !”
La biondina sorride e gli da le istruzioni per arrivare alle scuderie, raccomandandolo di non andare nella foresta verso i monti del nord: “La foresta è abitata da briganti e bestie feroci, è un luogo pericoloso …”
Il principe promette di non andarci, incrociando le dita della mano destra nascoste dalla schiena. Perché è proprio là che cominceranno le sue indagini. Benjamin ha preso molte qualità dalla madre: il senso di giustizia, la passione per i libri e la bontà che sa guardare oltre le apparenze. Ma ha anche il suo più grosso difetto: ama cacciarsi nei guai e vivere di avventure, è troppo idealista. Per questo l’idea che ci sia qualcosa nascosto nella foresta lo sprona a ficcanasare, anche se non dovrebbe. Prende un cavallo dal manto bruno e monta in sella. Non ama farlo, ma ne è capace come tutti.
Dopo alcuni minuti di cavalcata, devia il suo percorso, in direzione della foresta. Inizialmente il bosco è come tutti gli altri, pieno di alberi, uccellini e qualche scoiattolo. Gli ricorda quello di casa sua, in cui però abitavano anche i lupi. Continua con passo lento il tragitto, fino ad arrivare alla zona in cui gli alberi sono secchi e la vegetazione inesistente. Ma ciò che da lontano non aveva potuto vedere era il gigantesco castello diroccato e dalle mura scure che si erge tra la terra brulla.
Il cavallo si arresta di colpo, rifiutandosi di proseguire in direzione dell’edificio. Ben allora balza giù e lo lega ad un ramo, borbottando rivolto all’animale: “Sei proprio un codardo … probabilmente è solo un castello abbandonato in cui non ci vive nes-“

~

Ben apre lentamente gli occhi, sentendo la testa scoppiargli e le tempie pulsare per il dolore. Deve aver preso una botta in testa, qualcuno lo ha certamente aggredito. Pian piano distingue le forme di una persona davanti a lui, ma inizialmente vede solo macchie, finché finalmente compare la figura di una fanciulla davvero particolare: ha dei corti capelli viola che le arrivano fino alle spalle, leggermente ondulati ; gli occhi sono di un ipnotico colore verde scintillante, la pelle è invece di uno strano verde chiarissimo tendente al bianco ed indossa un abito lilla senza maniche, con una gonna aderente che la copre fino alle ginocchia.
La giovane lo punzecchia sulla testa con un ramoscello, scompigliandogli i morbidi capelli bruni. “Ehi !” esclama irritato Ben e la ragazza si ferma, studiandolo con attenzione. Non aveva mai visto un’altra persona diversa da sua madre. Le piacciono molto i suoi occhi bruni, di un colore stranamente caldo ed avvolgente. Indossa dei buffi abiti: pantaloni e giacca blu, con una camicia bianca e delle scarpe da damerino brune in cuoio.
“Potresti gentilmente mettermi giù !” inizia a gridare il giovane, dimenandosi: è legato come un salame a testa in giù, come se fosse in una crisalide di corde. Mal lo scruta diffidente e sibila: “Perché sei qui ? Sei in cerca di guai per caso ?!” La ragazza estrae dalla tasca del vestito un coltellino e lo porta alla gola del suo ostaggio, che esclama: “Ma che fai con quel coltello ? Sei impazzita, io non ho fatto nulla di male ! Sono solo venuto perché … ero curioso, tutto qua. Ma si può sapere che hai ?” Gli occhi verdi di lei si riducono ad una fessura, poi agita una la mano libera e Ben cade a terra di faccia, tra il terreno arido.
La ragazza però non ripone l’arma e gli chiede con tono da capo: “Ho alcune domande da farti. E tu mi risponderai, che ti piaccia o no.” Il giovane si alza da terra lentamente, con le mani ben alzate: “Va bene, come vuoi tu … non ho nulla da nascondere e non ho intenzione di farti del male, quindi … - indica la lama con un gesto del capo – quello puoi anche metterlo via, se non ti dispiace. Mi innervosisce, sai … non è il massimo parlare con qualcuno che ti punta un coltello addosso.”
Mal alza leggermente il capo, incuriosita da quel ragazzo che non sembrava minimamente spaventato dal suo aspetto ben poco umano. La incuriosisce e decide di fidarsi, avvertendolo: “Guarda che se fai qualche scherzo, ti trasformo in un topo !” Il bruno rimane sorpreso da quella strana minaccia e ridacchia: “Allora sei una specie di maga, eh ?” Lei lo guarda seria, per nulla divertita e risponde: “Una specie … ma qua sono io a porre le domande. Iniziamo con una cosa facile: chi sei ?”
Il bruno fa un leggero inchino di presentazione ed inizia a parlare: “Sono Benjamin, figlio di Belle ed Adam … forse avrai sentito parlare di loro, mio padre era vittima di un incantesimo ed aveva assunto le sembianze di una bestia … anche tu sei sotto incantesimo ?” Lei serrò i denti, irritata dalla domanda: “Ti ho detto che le domande le faccio io, qua. Cosa sei venuto a fare qui ?” Ben alza le spalle disinvolto: “Niente di particolare, ero venuto a curiosare … sai, non è normale che ci sia questa zona così … arida, ecco. Siamo in mezzo ad una foresta, ma questa è l’unica area non verde …”
La giovane sembra capire ed annuisce, per poi passare alla domanda seguente: “Hai intenzione di dire a qualcuno del nostro incontro … Ben ?” Pronuncia il nome di lui con uno strano tono, come se non avesse mai pronunciato il nome di una persona prima di allora. Un sorriso intenerito si dipinge sul volto del ragazzo, che risponde sereno: “Non è strettamente necessario, anche perché mi era stato proibito di aggirarmi per la foresta … ma sono certo che non aprirei bocca se sapessi il tuo nome …”
La guarda, fremendo. Non gli era mai capitato di incontrare una ragazza così … particolare. Mal fa una faccia seccata, appiattendo le labbra pallide e bisbiglia piano: “Mal.” Il bruno sorride ancora di più, felice, e ripete un paio di volte il nome della ragazza, trovandolo semplice ma carino.
“Lo sai, sei una ragazza interessante, Mal. Mi piacerebbe parlare ancora con te … e penso che tu abbia molte domande da farmi. Ti andrebbe se … ci rivedessimo domani ?” Un leggero rossore colora le guance del giovane, ma la cosa non viene notata da Mal. Effettivamente la ragazza vuole sapere tutto sul mondo esterno ed ha capito che Ben aveva certamente visto più posti di lei. Sente da lontano il gracchiare di un corvo ed impreca, facendo ridacchiare il principe, che mai aveva sentito una ragazza imprecare. Mal sbuffa, gli lancia una occhiata gelida e perforante e con un tono che non ammette repliche dice: “Domani. Qui. Stessa ora. Sii puntuale.” Batte le mani e una nube verde la avvolge. Quando scompare, di lei non c’è traccia. Ben sorride, pensando già al loro prossimo incontro.

~

“Benjamin.” Il ragazzo, sentendo il suo nome, si gira. Aurora è davanti alle porte del palazzo, con una espressione che non promette nulla di buono. Il principe capisce subito di essere stato beccato, ma la donna non sembra avere intenzione di punirlo. Si avvicina, chiedendo educatamente il motivo di quel richiamo. La bionda non dice nulla, si limita ad invitarlo a seguirla all’interno del palazzo. Salgono le scale, ma svoltano a sinistra, nell’ultima stanza. Aurora apre la porta ed invita ad entrare il ragazzo.
Quello che vede è una camera da letto dalle tende rose ed il letto a baldacchino dello stesso colore. Aurora si siede sulla trapunta rosa confetto: “Questo è il letto in cui sono rimasta a dormire per colpa di quella strega. L’intero reame è stato vittima del suo incantesimo malvagio, che inizialmente avrebbe dovuto uccidermi. Tu pensi che Malefica sia morta, vero ?” Ben nota subito il modo strascicato e sofferente con cui la donna ha pronunciato il nome della regina del male, ma si limita ad annuire e rispondere: “Se non sbaglio, è stato il re Filippo ad ucciderla, in forma di drago …”
Aurora abbassa il capo e confessa: “Questo è quello che tutti pensano. In realtà, mio marito non è riuscito ad uccidere Malefica. Inizialmente volevamo processarla per i suoi crimini e condannarla a morte … ma non era una punizione adeguata. L’abbiamo confinata al margine del bosco, verso le montagne del nord … per questo nessuno deve avvicinarsi al castello di Malefica, perché se entra nel suo territorio arido … difficilmente ne uscirà, se non da morto.”
Il principe deglutisce spaventato, ringraziando il Cielo per non avergli fatto incontrare la strega. Ma adesso una domanda nuova esigeva risposta: chi era allora quella ragazza, Mal ? Possibile che fosse … la figlia di Malefica ?
Aurora lo guarda dritto negli occhi: “Promettimi che non ti avvicinerai mai a quel luogo. Mai. Malefica è ancora potente, ma finché resterà rinchiusa nella barriera magica delle fate buone, non potrà farci del male. Sono certa che lei voglia vendetta e non esiterà ad uccidere tutti coloro che l’hanno ostacolata, compresi gli abitanti del reame.”
Ben capisce perfettamente il punto di vista della donna e promette che non si avvicinerà mai al castello della strega. Ma Ben, per la prima volta in vita sua, decide di rompere una promessa. Perché vuole rivedere quella ragazza e nemmeno la minaccia di essere ammazzato da Malefica lo spaventa.
Vuole rivederla. Vuole rivedere Mal, perché in lei ha visto qualcosa che non aveva mai visto e che nemmeno lui sa definire.

~

Mal sbuffa contrariata, chiedendosi come mai non riesce a compiere nemmeno il più semplice degli incantesimi. Ma la risposta la sa: ha la testa da un'altra parte, sta pensando al ragazzo del giorno prima. Quello che non aveva paura di lei, ma che le ha risposto gentilmente e sinceramente.
Si sente attratta da quel giovane e non fa che pensare a quando, tra poche ore, lo rivedrà. Sente il cigolio della porta della sua camera e scatta in piedi, come una molla, ben sapendo che sua madre è appena entrata nella stanza. Malefica guarda la figlia con un sopracciglio alzato e con fare indagatorio, chiedendole: “Mal, ho sentito il tuo sbuffare per tutto il castello, si può sapere che diavolo stai combinando ? Non starai cercando di trasformarti in drago proprio qua, vero ?!”
La giovane risponde prontamente: “Certo che no, madre ! Stavo solo … facendo pratica …” Non può ammettere che oggi gli incantesimi non le riescono bene come al solito per ben due motivi: il primo è che l’ira di sua madre si abbatterebbe su di lei ed il secondo è che Malefica si potrebbe insospettire e magari scoprire qualcosa su Ben. E la fine del ragazzo sarebbe segnata, non può dire nulla dei loro incontri.
La strega la guarda poco convinta, ma decide di lasciar perdere: con un movimento elegante del lungo mantello nero, si volta ed esce dalla camera. Mal emette un leggero sospiro di sollievo. .

~

“Aspetta, aspetta … non mi dirai che non sei mai andata via dal bosco ?” chiede Ben, alzando un sopracciglio sorpreso. La ragazza dai capelli viola gonfia le guance, contrariata, e sbotta acida: “Come te lo devo dire ? Sono io che faccio le domande qui e tu rispondi, punto e basta !”
Il bruno ridacchia, chiedendosi come mai la sua nuova amica odi così tanto parlare di sé. Decide di accontentarla, raccontandole dei posti che aveva visitato, prima fra tutti casa sua. Mal lo ascolta, seduta su un ramo rinsecchito accanto al giovane.
Immagina le vetrate colorate, i candelabri luminosi e soprattutto una cosa che lei non aveva mai sentito davvero: la musica. Ben parla dei balli come di una cosa noiosa a cui deve partecipare, ma Mal non ha nemmeno idea di cosa voglia dire ballare. Ben ridacchia di nuovo e balza giù dal ramo. Prima che la ragazza possa protestare, il principe le porge una mano: “Mi concederebbe l’onore di questo ballo ?”
Lo dice con un sorriso soddisfatto stampato sul viso ed a Mal sembra quasi una presa in giro. Ma allunga appena la mano pallida, fino a sfiorare il caldo palmo del bruno. Ben la tira verso di sé, facendola scendere dall’albero. La distanza tra i loro corpi è poca e Mal si rende conto di non essere mai stata così vicina ad un altro essere umano.
Arrossisce ed abbassa il capo, chiedendosi come mai non ha ancora incenerito il principino sbruffone che ha appena osato ridicolizzarla e forse ora la sta corteggiando. Il bruno inizia a pensare: “Vediamo, dovremmo partire da qualcosa di semplice e classico … ti va bene il valzer ?” Mal sgrana gli occhi, chiedendosi che diamine sia il valzer. Ma non vuole certo ammettere questa sua lacuna, così risponde: “C-certo, va benissimo …”
Ben allora prende la mano della ragazza e la appoggia alla sua spalla. La giovane riesce a sentire il calore del corpo del principe e ne rimane come ipnotizzata. Il ragazzo poi posiziona le loro mani unite accanto alla spalla di lei ed appoggia la sua mano libera sui fianchi acerbi di Mal, che sobbalza sorpresa. Ben ridacchia ancora una volta, chiedendole se per caso le da fastidio essere toccata.
Mal risponde stizzita: “Pft, un pivello come te non dovrebbe nemmeno osare sfiorarmi ! Ma dato che voglio imparare questo strano rito chiamato valzer, te lo permetterò …”
Il bruno sorride, questa volta la ragazza nota uno strano luccichio nei suoi occhi color cioccolato. Ben inizia a canticchiare una melodia dal ritmo costante e la trascina praticamente tra la polvere, cercando di insegnarle a danzare e prendendola in giro di tanto in tanto: “Sei un pezzo di legno, Mal ! Rilassati, andiamo … lascia che ti guidi, così imparerai subito.”
Lei allora cerca di stendere i muscoli il più possibile e di fidarsi per una frazione di secondo di quello strano ragazzo dagli occhi così caldi e rassicuranti. Ben nota subito la differenza, infatti riesce meglio a condurre la sua dama. Sorride soddisfatto, complimentandosi con lei.
Mal sorride beffarda, affermando che lei è bravissima in tutto e non dubitava certo di riuscire anche in questo. Ben ridacchia divertito: “Sì, certo … come no … allora non avrai problemi nemmeno con i ragazzi … ”
Mal lo guarda stranita, chiedendogli che cosa dovrebbe farsene di un ragazzo. Lui sobbalza, trovando la domanda più difficile di quanto pensasse. Si ferma, pensieroso: “A cosa ti serve ? Bè … credo che un ragazzo serva a farti sentire sicura e mai sola, amata e felice … ad esempio, quando in inverno cala la temperatura, il tuo ragazzo potrebbe scaldarti con un abbraccio … o un bacio …”
A quell’ultima parola, le guance del bruno si imporporano. Mal invece sbotta: “Io non ho mai sentito caldo solo per un bacio, mi stai prendendo in giro ! Ecco, guarda …” Prima che Ben riesca a capire cosa sta succedendo, le labbra di lei gli lasciano un bacio a stampo sulla guancia destra. Nel movimento, l’odore della ragazza giunge alle narici del giovane, insieme alla morbidezza di quegli strani capelli viola, che gli solleticano il collo. Mal si stacca, dicendo brusca: “Viso ? Mica hai caldo ora, no ?”
Ben si tocca la guancia con una mano: è ustionante. Non ha il coraggio di rispondere alla domanda di Mal, che lo guarda incuriosita, non capendo il motivo del suo silenzio: “Ehi, hai perso la lingua per caso ?” Il ragazzo scuote la testa, tentando di riprendersi e di sviare il discorso: “No no … scusa, ero sovrappensiero … in ogni caso, non mi riferivo certo ad un bacetto sulla guancia. Non siamo bambini, ormai siamo adulti e gli adulti che si amano non si baciano certo così. Sei proprio una bambina, Mal !”
Le fa una linguaccia per prenderla in giro e lei subito si infuria: “Il bambino sarai tu ! Io ho già sedici anni, sono ormai adulta !” Incrocia le braccia al petto, le cui forme sono appena accennate, ed assume un atteggiamento da indignata. Ma Ben la trova bellissima, talmente tanto che inizia ad avvicinarsi a lei, perdendosi in quei stupendi occhi verdi, così brillanti ed intensi.
Mal apre la bocca per protestare, ma le labbra di Ben la fermano: la bacia, dolcemente, contento di dare il suo primo bacio a lei, lo aveva tenuto in serbo per una ragazza davvero speciale. Anche se la conosce da poco, sente un legame con lei. Gli piace da impazzire e realizza solo allora di essersi innamorato di Mal.
Si stacca poi dolcemente da lei, che nel mentre è rimasta pietrificata da quel gesto tanto audace e sconosciuto per lei. Ben avvicina la bocca all’orecchio della ragazza e le sussurra: “Questo è un bacio … Mal …” E la giovane allora capisce: sente un gran caldo, al livello del petto. Pensa subito che sia una specie di incantesimo a lei sconosciuto, perché non aveva mai sentito il suo cuore battere così forte e non capisce questo desiderio insano: vuole altri baci, da Ben. Ha paura di tutto questo e lo allontana, spingendolo via.
Lo guarda con gli occhi sbarrati, chiedendogli: “Che cosa … che cosa mi hai fatto ? Io … non capisco … sento il mio cuore …”
Appoggia una mano sul petto, spaventata. Ben cerca di avvicinarsi, preoccupato per lei, e la rassicura come può: “Mal … non è niente, credimi … scusa, non avrei dovuto, non so cosa mi è preso … ma non credevo che …” La ragazza lo guarda: gli occhi verdi brillanti hanno una luce diversa, di puro terrore. Mal scompare in una nube verde, lasciando il principe da solo.
“No, aspetta … Mal !” grida lui, ma ormai lei è troppo lontana per sentirlo. Serra la mascella e tira un pugno all’albero lì vicino. Rimonta sul cavallo, sperando in cuor suo di rivedere la ragazza dai capelli viola il giorno seguente.

~

Sfoglia nervosamente le pagine del suo libro d’incantesimi, cerca nello scaffale gli ingredienti giusti, in una febbrile ricerca disperata per un antidoto a quella strana sensazione che la assale ogni volta che pensa al principe Ben. Rivede i suoi occhi color cioccolato, i suoi morbidi capelli bruni corti ed i suoi sorrisi: li trova bellissimi, come nient’altro prima di allora. Ma è spaventata perché non conosce il sentimento che è appena germogliato nel suo cuore nero e oscuro, che non aveva mai conosciuto l’amore prima di allora.
“Che diavolo stai facendo, Mal !?” grida irata Malefica, comparendo alle sue spalle. La ragazza inizia a balbettare, poi scoppia in un pianto liberatorio e non fa altro che premere il pungo contro il suo petto, all’altezza del cuore. Spiega alla madre quella strana sensazione, le racconta perfino di Ben, perché è terrorizzata da quella situazione così anomala. Chiude gli occhi, aspettandosi le urla arte ed adirate della strega. Ma Malefica si limita a dire una sola frase: “Sapevo che questo giorno sarebbe arrivato.”



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Capitolo 2
*** Evi: la figlia di Grimilde ***


2. Evi: la figlia di Grimilde ... ​



Una ragazza dai lunghi capelli ondulati e dagli spietati occhi color pece strappa il cuore direttamente dal petto di un servitore.
“Questo è ciò che accade a chi si azzarda a toccare il mio splendido viso …” ghigna malefica, guardando l’organo vitale pulsare nella sua mano insanguinata. Intanto il servo cade a terra, colpevole di aver fatto un lieve taglietto sul volto perfetto della sua padroncina, mentre le stava sistemando l’acconciatura.
Evi sospira, guardando il cuore della sua ultima vittima. Avvicina il volto all’organo e ci soffia sopra: dopo poco riprende a pulsare ed il servitore si rialza in piedi, come se nulla fosse accaduto. Evi si sistema comoda davanti allo specchio e passa al suo servo una spazzola, mettendo sul tavolino di cristallo posto al suo fianco il cuore.
L’uomo prende a spazzolarla, in modo diligente e silenzioso. Evi sorride al suo riflesso e passa la mano destra sul taglio, che scompare subito, facendo tornare perfetta la sua candida pelle.
Ridacchia felice, rivolgendosi al suo riflesso: “Sono sempre la più bella di tutte, non è vero ?”

~

“Tutto bene, caro Ben ?” chiede gentile Audrey, notando il viso triste del principe bruno. Lui sobbalza e risponde imbarazzato: “Sì, sì … scusatemi, questa notte ho dormito male.”
Riprende in mano la tazzina di tè inglese e ne gusta il sapore, accogliente come quello di casa. Gli riscalda un po’ il cuore, turbato dagli avvenimenti del giorno prima. Ripensa a Mal, a quel bacio … lo sente ancora sulle labbra.
Quelle di lei erano così fredde, ma morbidissime e tenere. Si da dello stupido, deve averla spaventata con il suo comportamento da sfrontato. Eppure sa bene che un uomo, a maggior ragione un principe, non deve mai permettersi di baciare una fanciulla senza essere sicuro che lei sia d’accordo. Un bacio non è un semplice gesto, ma una promessa implicita: significa “ti amo”.
Il problema è che Ben è innamorato davvero di Mal, la ragazza con i capelli viola. La ragazza che, molto probabilmente, è la figlia della terribile Malefica. Audrey lo guarda, poco convinta della sua risposta. Sente che c’è qualcosa sotto, ma preferisce passare ad altri argomenti.
Così si rivolge a Chad: “Caro principe Chad, sareste così cortese da aiutarmi a sistemare il roseto ?” Il biondo le sorride, dicendo che è più che felice di aiutarla e Ben si unisce ai due, pensando che anche solo occuparsi di rose possa dargli un modo di pensare ad altro. I tre allora si dirigono in giardino. Ben rimane nuovamente incantato da quel tripudio di rose multicolori.
Audrey nel mentre ha preso un piccolo cestino, un paio di guanti e delle forbici. “Vi concedo di tagliarne tre, una a ciascuno !” esclama contenta e si abbassa su un fiore rosa cipria. Chad guarda indeciso tutti i vari colori, poi decide di prenderne una azzurra. A Ben non serve nemmeno pensarci: la rossa è la sua preferita. La annusa, godendosi il profumo del fiore. Pensa a Mal, inevitabilmente, e si chiede se la giovane ha mai sentito il profumo di una rosa.
Sorride, sapendo già la risposta. Decide allora di portargliela in dono quel pomeriggio, sperando di farsi perdonare in questo modo.

~

Mal sente una mano prendere il suo cuore e boccheggia in cerca d’aria. Le viene poi strappato via malamente e non cade a terra solo perché Malefica la sta reggendo, tenendola per le spalle. Le gira la testa e si sente strana, perde poi i sensi. Si risveglia su una branda, accanto ad una finestra. La testa le pulsa e sente del sangue appiccicato al suo vestito lilla.
“Ben svegliata !” cinguetta una voce femminile che non riconosce. Poi si accorge che, davanti a lei, c’è una ragazza dai lunghi capelli neri e gli occhi del medesimo colore. La guarda raggiante, leggermente china su lei. Mal allora biascica: “Dove mi trovo ?” La mora esclama, orgogliosa: “Camera mia !”
Solo allora Mal nota il sontuoso letto a baldacchino dalle coperte blu ed i numerosi specchi piazzati in giro per la camera. “Evi.”
Mal stringe meccanicamente la mano candida della giovane che la ospita nella sua camera, ricordando poi pian piano cosa le era appena accaduto. Sua madre aveva chiamato una strega potente che aveva il potere di strappare i cuori delle persone, privandole così dei propri sentimenti: era chiamata la Regina Cattiva, ma il suo nome era Grimilde.
Ricorda bene il volto pallido della donna ed i suoi penetranti occhi scuri, che ora rivede nella figlia. Malefica aveva spiegato alla mora ciò che era accaduto a Mal e la regina si era subito messa a disposizione di Malefica, in cambio di una delle sue pozioni per la giovinezza.
Grimilde le aveva strappato il cuore, poi l’aveva portata con sé al suo palazzo, sia per impedirle di rivedere Benjamin sia per assicurarsi di aver tolto il potere dell’amore da Mal. Evi è la figlia di Grimilde e le due ragazze sono coetanee.
La mora ora la guarda, con un sorrisetto curioso dipinto sul viso: “Magari adesso potrei provare io a far innamorare il tuo principe …” Mal ci mette alcuni secondi a ricordarsi del principe Ben.
Un ghigno divertito e malvagio si dipinge sul suo volto verde chiaro: “Magari potresti strappargli il cuore dal petto.” Si sente nuovamente libera: non prova più nulla per il principe Benjamin, colui che l’aveva fatta innamorare con un solo bacio.
Evi ride sguaiatamente: “Funziona ogni volta ahaha !”

~

Ben ha il fiatone quando arriva al luogo dell’appuntamento. La sua rosa la tiene stretta in mano e la ricontrolla, sperando non si sia sciupata troppo durante la corsa. Si guarda intorno, ma di Mal non c’è traccia. Decide di sedersi al loro solito ramo, con le gambe a penzoloni. Guarda in lontananza il profilo del castello diroccato di Malefica, che si staglia contro il sole pomeridiano, con il cielo colorato di un tenue arancione. Rigira tra le dita il fiore, attendendo la sua amata. Ridacchia, chiedendosi come sia possibile che si sia innamorata di una ragazza dalla pelle verde pallido e dai capelli viola.
Ma è successo, questa è l’unica cosa che gli importa davvero. Ora ha solo paura di perderla. Le ore passano e piano piano la rosa perde i suoi petali uno ad uno. Ma Ben non smette di sperare, finché la notte non prende il posto del giorno ed anche l’ultimo petalo cade nella terra arida.
Il ragazzo abbassa lo sguardo, seguendo il lento discendere del petalo scarlatto. Appena questo tocca il suolo, il principe scende dal ramo con un balzo, trattenendo a sento le lacrime e lancia a terra il resto della rosa. Sale sul suo cavallo e se ne va al galoppo, cercando di non piangere e dandosi dello stupido. Come aveva potuto pensare che la figlia di una strega come Malefica potesse amare ?
Si sente un ingenuo … ed ha il cuore a pezzi.

~

Quando Ben torna a casa sua, i genitori notano subito che qualcosa in lui non va, ma non ne chiedono subito le cause per non ferirlo ulteriormente. Il ragazzo si chiude in camera sua, dicendo di essere stanco per il viaggio. Non gli chiedono nemmeno del suo fidanzamento con Audrey, perché leggono in lui gli stessi sintomi di un cuore spezzato.
Il primo a capirlo è suo padre: gli ha ricordato come stava lui quando Belle se ne era andata per curare suo padre. Adam allora decide di non dire nulla dei suoi sospetti alla moglie e corre a bussare alla porta del figlio, con un vassoio di tè al limone tra le mani.
Il ragazzo, fin troppo educato, mugugna una specie di “avanti” che al padre basta ed avanza. L’uomo non dice nulla e si limita ad appoggiare il vassoio sul letto, facendo attenzione a non versarne il contenuto. Ben sospira e prende la teiera per versarsi il tè nella tazzina di porcellana bianca con dei fiorellini viola. Viola come i capelli di Mal. Il suo sguardo si fa più cupo ed ingurgita il tè quasi fosse veleno.
Adam sorride e chiede al figlio: “Ben … sai che con me puoi parlare di tutto. Anche di amore.” Il giovane lo guarda dritto negli occhi e dopo poco sospira: “Lo hai capito così facilmente, padre ? Ah, non credevo che l’amore potesse fare così male … e dire che l’ho conosciuta per così poco, l’ho vista solo due volte e …” Il padre lo ferma, chiedendogli di raccontargli la storia da capo. Ben sobbalza, chiedendosi se raccontare proprio tutta la verità al padre o non dire che Mal, la ragazza di cui è innamorato, è la figlia di Malefica.
Decide di non rivelarglielo, dicendosi che tanto non cambierebbe nulla. Il padre, una volta ascoltato tutto il suo racconto, gli dice con un sorriso rassicurante: “Figliolo mio, magari ti stai allarmando per nulla … non hai pensato che la tua bella non sia venuta per altri motivi ? Magari un contrattempo o qualcosa di simile …” Ben non ci aveva minimamente pensato e ammette che la cosa è possibile.
Ma resta il problema che loro due non si rivedranno più. Adam sorride nuovamente e risponde: “Se è solo questo il problema … potremmo trovare una scusa per invitarla a casa nostra.”
Gli fa un occhiolino e riprende il vassoio, lasciando il figlio con una speranza nel cuore: rivedere Mal.

~

Evi si avvicina a Mal, che sta guardando il suo cuore, adagiato sul fondo di uno scrigno. La ragazza dai capelli viola voleva vedere quella parte di sé, per rendersi conto di com’era realmente. Si stupisce del fatto che, nonostante il suo cuore sia scuro, c’è nel profondo di quelle tenebre una tenue luce. Sembra calda ed irradia appena lo spazio circostante, colorando il centro del suo cuore di un tenue rosso chiaro. In quel punto, quando Mal lo tocca con le sue dita fredde, sente caldo.
Mal sente poi la corvina avvicinarsi a lei con passi felpati e le chiede cosa vuole da lei. Evi fa un sorriso sornione e le chiede: “Ti piacciono i balli reali, Mal ?”
L’altra alza un sopracciglio, con fare confuso. La mora allora le spiega che le è appena arrivata la notizia di un ballo al castello di Bell ed Adam, i genitori di Ben, che non avevano dato più un ballo dal loro matrimonio.
La festa è per tutte le fanciulle dai sedici anni ai ventidue, perché il principe sta cercando colei che ha rubato il suo cuore, anche se questa è solo una voce. Mal sobbalza impercettibilmente, chiedendosi poi il perché di quella strana reazione. Evi sorride spensierata, affermando che vuole trovare un bell’abito per la festa, dato che è certa di trovare lì il suo principe azzurro.
Mal la prende in giro, dicendo che gli uomini non servono a nulla e che sono solo una perdita di tempo. “Hai ragione – risponde la corvina- ma io voglio solo la corona, per questo cerco un principe.” Mal scuote la testa, sbottando acida: “Ti accontenti di poco … ma penso che verrò anche io a quella festa.”
La mora rimane stupita dalla notizia e chiede all’amica come mai vuole partecipare al ballo, se non le interessa nessun principe. Mal fa un sorriso malvagio e risponde tranquillamente: “Devo uccidere la figlia di Aurora. Quale occasione migliore di un ballo, pieno di gente e di confusione ?”
Evi allora ghigna, compiaciuta della malvagità, dell’amica. “Dovrai andare in incognito, allora … - le dice, chiudendo con una mano lo scrigno contenente il cuore di Mal – ed io ho una amica che fa al caso tuo.”



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Capitolo 3
*** Unique: la figlia di Ursula ***


3. Unique: la figlia di Ursula.


La carrozza parte a tutta velocità dal castello della Regina Cattiva. Mal non sa dove sono dirette ed Evi non sembra avere intenzione di rivelarglielo, troppo presa dal suo rossetto rosso cupo o dalla cipria che applica abbondantemente sul suo viso. Mal sospira, spazientita.
Dopo qualche ora, arrivano ad una spiaggia sabbiosa ed Evi scende dalla carrozza. Mal la segue, sospettosa. Non si fida di nessuno, nemmeno della sua nuova amica. Si chiede perché l’abbia portata in quel posto sperduto. La mora cammina decisa per la spiaggia, fino a che non giungono ad una specie di grotta sommersa dal mare.
Evi allora si volta verso l’altra e le porge una conchiglia: “Tienila. Ti farà respirare sott’acqua. E non ti farà bagnare.” Poi si tuffa in acqua e Mal la imita. Si ritrovano al centro di una specie di stanza sommersa, illuminata da sfere multicolore e piena di scaffali ricolmi di boccette strane. Al centro della sala c’è un enorme calderone fumante e grondante di una insolita melma color fango. Evi chiama a gran voce un nome: “Unique!”
Dopo poco compare dal nulla una specie di ragazza polipo: dal capo fino ai fianchi è umana, ma al posto delle gambe ha dei tentacoli blu scuro. La sua pelle è azzurro chiaro, gli occhi gelidi e perforanti, mentre i capelli sono lunghi boccoli candidi, con una leggera sfumatura azzurra. “Evi, da quanto tempo… a cosa devo l’onore di questa tua visita?” dice la mezza piovra, mentre scruta attenta Mal. La mora allora spiega alla figlia della strega del mare la situazione, chiedendole una pozione muta forma per la sua amica Mal. Unique sorride, chiedendole cosa avrà lei in cambio. La more risponde al sorriso: “Ti porterò un’altra vittima per il tuo giardinetto di anime in pena… so che ti diverte far soffrire gli umani…” L’accordo che c’era tra le due era semplice: Evi faceva innamorare di sé qualche ragazzo, che poi correva a firmare un patto con Unique, mettendo a repentaglio la sua anima per amore. E puntualmente, finivano tutti per diventare amebe senza più un corpo umano.
La figlia della strega del male ghigna compiaciuta, pregustando il piacere che proverà a torturare quegli sciocchi umani innamorati. L’amore è adatto agli ingenui ed agli stupidi. “Allora abbiamo un affare.” esclama gioiosa l’albina, iniziando subito a versare nel calderone svariate boccette, aiutandosi coi lunghi tentacoli blu.

~

Si guarda allo specchio, sentendosi quasi ridicolo e pensando che a Mal un vestito del genere non può certo piacere. Ma d’altra parte è pur sempre un principe e deve comportarsi da tale. Vorrebbe che le cose fossero più facili, a cominciare dal fatto che Mal è figlia di Malefica. Come lo spiegherà ai suoi genitori ? Ne saranno traumatizzati o capiranno il loro amore ? E poi… Mal lo ama ? O è solo lui ad essere innamorato perso di lei ? Ripensa ancora alla reazione della ragazza dopo il loro primo bacio. Sente una fitta al petto, ma è costretto ad ignorarla. Nella stanza entra il suo buon amico Lumiere, che inizia ad elogiarlo per l’ottimo vestito. Uguale a quello che suo padre aveva indossato la prima volta che aveva danzato con la attuale moglie.
Ben sorride al suo amico: “Sì, sono stati fortunati a trovarsi. Sai, Lumiere… stavo pensando… come si fa a capire se quello che si prova è vero amore o solo… qualcos’altro ?”
L’uomo risponde subito: “Questa è una bella domanda, signorino… ma direi che la risposta è questa: solo il tempo le potrà dire cosa realmente prova. E le azioni. Perché le persone fanno cose folli, quando sono innamorate.”
Il giovane principe non è pienamente soddisfatto dalla risposta dell’amico e ci ripensa più volte. Cose folli. Mal sarebbe stata capace di venire al ballo, circondata da tutti i Buoni che odiano sua madre? Se lo avesse fatto, quella sarebbe stata una pazzia. Una pazzia d’amore. Deve solo attendere e vedere cosa sarebbe accaduto.
Sospira, decidendo che, se quella sera la sua amata non si fosse fatta vedere, sarebbe andato lui stesso a prenderla. A costo di dover affrontare Malefica in persona.

~

Gli ospiti della serata sono arrivati e prendono ognuno posto a sedere ai tavolini della sala da ballo, ognuno di essi ha il suo cameriere assegnato. Persino Ben farà da cameriere per questa serata, dato che la servitù del castello non basta. E lui sa bene quale tavolo gli verrà assegnato. L’unico che, per ora, è ancora vuoto.
Dalle scalinate scende insieme al personale del castello, accogliendo i presenti: “Ma chere Mademoiselle, è con il più grande onore e grandissimo piacere che vi diamo il benvenuto ! Ed ora… vi invitiamo a rilassarvi, accomodiamoci a tavola dove la sala da pranzo con orgoglio vi presenta … la cena !” Dalla cucina escono i camerieri con le portate coperte da cupole argentate, contenenti gli antipasti, mentre dalle cantine arrivano i vini abbinati.
Quando Ben si volta verso il tavolo che prima era vuoto, vede due ragazze: una mora con un vestito rosso dalla scollatura a cuore ed una bionda con un vestito lilla, decorato da un drago rampante sul fianco. I suoi occhi rimangono ipnotizzati quando incontra il verde inconfondibile degli occhi della bionda sconosciuta. Non ha alcun dubbio, è Mal. Il suo cuore batte all’impazzata e non fa che urlare, dicendogli che lei è venuta per lui. Perché lo ama, lo ama !
Il principe si precipita allora dalle due ragazze appena arrivate, ignorando completamente i saluti di Audrey e Chad. Ben è agitatissimo quando apre bocca per parlare con le due: “Ben- benvenute!” Fa un inchino da cameriere e poi riprende a parlare, sotto lo sguardo verde della ragazza dal vestito lilla: “Po-potrei avere l’onore di conoscere i v-vostri nomi ?”
La mora è la prima a parlare, con voce rilassata e dolce: “Io sono Gretel, dal regno del nord, e lei è mia sorella Amalia… siamo nuove di qui, non siamo mai passate per il vostro incantevole regno, principe Ben.” Il bruno sorride, ringraziandola, ma il suo sguardo non si stacca dal volto dell’altra. Perché il suo cuore non fa che dirgli che quella è Mal, ma non riesce a crederci e soprattutto non vuole sbagliarsi.
Si impone di calmarsi, avrà tutta la serata per scoprire se la giovane Amalia in realtà è la sua amata oppure no. Decide allora di andare in cucina a ritirare le ordinazioni e continua il suo lavoro, aiutato da Lumiere e gli altri. La serata trascorre piacevole, tra i complimenti dei presenti ed i vari apprezzamenti. Benjamin però è spesso distratto, guarda come ipnotizzato la bionda misteriosa venuta da non si sa bene dove. Persino i suoi genitori si sono accorti della stranezza del ragazzo ed anche Amalia inizia a sentire gli occhi del principe puntati su di lei.
“Diamine, quel principino da strapazzo manderà a monte la nostra copertura se continua così ! Giuro che, se il piano fallisce a causa sua, lo incenerisco!” sibila Mal all’amica, che intanto beve rilassata un calice di vino rosso. Infatti Evi non sembra per nulla preoccupata e risponde all’altra: “Stai calma, sorridi e fai finta di nulla. Nessuno si accorgerà mai del tuo travestimento. Hai visto dov’è seduta la principessina perfettina?” Sta parlando di Audrey, l’obbiettivo della vendetta di Mal.
La giovane è seduta ad un tavolo accanto a quello dei padroni di casa, insieme ad un principe biondo che si da un sacco di arie ed una ragazza dai corti capelli neri e la pelle candida. Evi sorride e ridacchia: “Sembra che la figlia della nemica di mia madre sia amica della tua preda… ci sarà da divertirsi !” Infatti la mora accanto ad Audrey è Bianca, la figlia di Biancaneve. Mal risponde con un sorriso malvagio, dimenticandosi completamente delle attenzioni di Ben.Ora deve solo trovare il modo di ammazzare quella sciocca principessina.
In quel momento, Adam si alza dal tavolo e richiama l’attenzione dei presenti colpendo piano un bicchiere con una forchetta, facendo così tintinnare il vetro. Dopo un noioso discorso sul fatto che è un onore accogliergli e bla bla bla, Mal sta già per avere il volta stomaco. Nota che Ben si è avvicinato alla sua preda ed i due parlottano tra loro, ridacchiando complici di tanto in tanto. Uno strano sentimento striscia appena nel petto senza cuore della ragazza, che lo liquida subito, travolta com’è dalla sua sete di vendetta e di gloria.
Decide di avvicinarsi alla sua preda durante le danze annunciate dal re Adam. Appena partono i violini ed i flauti, le dame si alzano dalle loro sedie imbottite e si posizionano sulla pista da ballo, accompagnate dai loro compagni.
Mal è tutta intenta a tenere d’occhio Audrey e quasi non si accorge della presenza di Ben, finché il ragazzo non attira la sua attenzione con un colpetto di tosse. La ragazza allora si volta verso di lui, guardandolo confusa. Mal non era mai stata ad un ballo, ne aveva solo sentita parlare dal principe Benjamin nei suoi racconti. Ma capisce subito cosa il bruno le sta chiedendo, con quella mano verso di lei e quel leggero inchino. Sorride falsamente e lo segue nella pista, dove potrà avvicinarsi alla principessa bionda con più facilità. Nel mentre, anche Evi ha trovato un cavaliere, il bellissimo principe Chad.
Benjamin porta la sua dama con un sorriso ebete stampato sul volto. Manda una occhiata al direttore dell’orchestra, che subito cambia la musica e la trasforma in un valzer, in modo sottile e senza far notare il cambiamento repentino. Mal non fa molto caso alla cosa e quasi non sente le dita del ragazzo sul suo corpo, mentre la conduce in quel ballo che lei appena conosce.
Il ragazzo allora, notando che la sua dama non lo sta calcolando minimamente, cerca di cominciare una conversazione: “Allora, principessa Amalia … avete già un promesso sposo o ne state cercando uno stasera?” A quelle parole, Mal non può fare a meno di storcere il naso e la bocca, in segno di profondo disgusto, e sbotta acida: “Io non penso per nulla al matrimonio, non fa per me.”
Benjamin ridacchia, incuriosito da quella risposta così secca e sincera. Ma insiste nella sua indagine, perché inizia ad intravedere le caratteristiche tipiche della sua adorata Mal: “Ma non pensate sia un peccato vivere la propria vita nella solitudine? Un marito, invece, vi farebbe compagnia fino alla fine dei vostri giorni, magari avreste dei figli ed una famiglia …”
Mal nota che Audrey sta parlando con un principe dai lunghi capelli neri e la carnagione color biscotto, ha un aria orientale a giudicare dai vestiti. Digrigna i denti, sperando che la bionda torni in pista. “Non siete d’accordo?” chiede ancora Ben, con un sorriso sul volto. Mal sbuffa e ribatte: “Non mi serve un marito per non vivere in solitudine, ho pur sempre i miei servitori ed i miei sudditi …”
Benjamin ride nuovamente: “Ma loro non vi amano nello stesso modo in cui un marito può… un servitore non vi può certo baciare.” Alla parola “baciare”, Mal sobbalza come se qualcosa le avesse punto il dito, magari un ago. Sente una fitta al livello del cuore e preme una mano sul petto, staccandola da quella del principe, che la guarda preoccupato: “Principessa Amalia, state bene?”
Lei prende un respiro profondo ed annuisce. Proprio in quel momento, passa di lì Audrey. Gli occhi verdi di Mal riprendono vita, dominati dalla voglia di vendetta, e la giovane dai capelli viola pronuncia l’incantesimo. Audrey grida nel bel mezzo della sala, facendo allarmare tutti i presenti. Poi si accascia a terra, come addormentata. Ben accorre subito in suo soccorso, cercando di capire cos’è accaduto alla sua amica. La chiama più volte, scuotendola, e quando alza lo sguardo per chiedere aiuto ad Amalia, incontra il volto verde pallido di Mal, contratto in un ghigno diabolico e compiaciuto.
Tutti nella sala vengono presi dalla paura, riconoscendo in lei la figlia della temutissima Malefica. Ben scuote la testa, ancora non realizza cos’è appena accaduto. Mal si accorge della cosa e ride sguaiatamente, in modo lugubre e sinistro. Poi si guarda intorno, spaventando col suo sguardo verde brillante ogni presente. Soddisfatta, annuncia alla folla: “Questo è solo l’inizio. Non avete ancora visto niente…” Poi svanisce in una nube verde, insieme alla sua amica Evi.

~

Il castello è nel panico più totale. Belle manda subito un messaggero da Aurora, deve essere avvertita dell’accaduto. Ben nel mentre porta Audrey in una camera degli ospiti, adagiandola sul letto . Le controlla i battiti, ci sono ma si indeboliscono sempre di più.
Lo stesso vale per il respiro, sempre più flebile. Il principe stenta ancora a crederci, incapace di accettare che la sua Mal non è la ragazza strana ma buona che aveva incontrato nel bosco. No. Lei è davvero la figlia di Malefica, nelle sue vene non solo scorre il sangue di quella strega, ma anche la sua cattiveria e la sua voglia di vendetta. Il cuore di Ben scricchiola e si spezza, realizzando che il suo amore l’ha solo usato per arrivare al suo vero obbiettivo: uccidere Audrey. E lui, come un ingenuo, l’ha aiutata nel suo intento, condannando a morte una sua amica. Inizia a piangere al capezzale della ragazza, chiedendole più volte perdono.
In quel momento, entra nella stanza Aurora, col fiatone. Si china sulla figlia, chiamandola più volte. Nei suoi occhi c’è grande disperazione ed ogni minuto che passa la ragazza si avvicina sempre di più alla morte.
Ma finalmente c’è un filo di speranza. “Il bacio del vero amore!”esclama Aurora. Chiede a Ben di baciare la figlia, ma non ottengono alcun risultato. Stessa cosa con il bacio di Chad. Proprio quando tutti stanno per perdere le speranze, si presenta il giovane con cui la principessa aveva parlato al ballo. Chiede gentilmente il permesso ad Aurora che, disperata, glielo accorda immediatamente.
Il giovane dai lunghi capelli corvini si china sulle pallide labbra di Audrey ed il suo bacio fa riprendere colore alla carnagione della principessa, che dopo poco inizia a sbattere gli occhi e a riprendersi. Aurora abbraccia la figlia, ringraziando il giovane per averla salvata. Il moro sorride ed accenna un inchino elegante: “Dovere, mia regina… il mondo avrebbe perso una principessa meravigliosa e dal cuore dolce, se vostra figlia fosse morta per mano della perfida figlia di Malefica.”
Aurora chiede allo straniero il suo nome. “Jamal, vostra maestà.” La donna allora chiede al giovane: “Qual è il tuo desiderio più grande, Jamal ? Chiedi e ti sarà dato, non sia mai che la regina Aurora non paga i suoi debiti, soprattutto verso colui che ha salvato la vita della mia preziosissima figlia.” Il moro sorrise sornione e chiese alla regina di poter alloggiare per alcune settimane nel suo palazzo, dato che la nave con cui aveva varcato l’oceano che divide il suo regno da quello del re Adam è stata danneggiata durante il viaggio ed ha bisogno di manutenzioni.
La regina Aurora acconsente immediatamente, dicendogli che può chiedere sicuramente altro, dato che gli deve la vita della principessa Audrey.

~

“Come mai quel muso lungo, Evi ? Il piano è andato a buon fine…” chiede curiosa Mal all' amica, che si specchia da diversi minuti con un broncio corrucciato. La mora sospira: “Non ho avuto il piacere di strappare dal petto il cuore della dolce Bianca per ucciderla o peggio … farla diventare la mia personale schiavetta. Ah, sai che soddisfazione sarebbe stata.”
Mal la guarda con aria di rimprovero e scuote la testa: “Non pensi abbastanza in grande, amica mia… noi non siamo cattive, siamo… malefiche. Noi avremo una vendetta ben migliore sui nostri nemici. Non ci limiteremo a strappare loro il cuore: glielo spezzeremo.”



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Capitolo 4
*** Jamal: il figlio di Jafar ***


Jamal: il figlio di Jafar.

 

“Non puoi averlo fatto sul serio, Aurora !- le dice suo marito, che ha appena scoperto dell’accordo tra lei e Jamal – Chi ci dice che non sia uno di quei folli che vuole liberare Malefica oppure un malvagio che vuole distruggere il nostro regno ? Come ti è venuto in mente di –“
“Lui ha salvato la vita di nostra figlia, glielo dovevo ! – grida arrabbiata la regina, stringendo i pungi e guardando negli occhi il re- Ed è stato il bacio del vero amore a salvarla, era sotto il sortilegio della figlia di Malefica … questo è il minimo come possiamo fare per ripagarlo, Filippo.”
Non sta a sentire le ulteriori repliche dell’uomo e con un cenno della mano gli fa capire che non vuole ascoltare una parola di più: “Il nostro ospite arriverà a momenti. Sii cordiale con lui.” Esce dalla stanza, lasciando Filippo da solo.
Il re si siede sul letto matrimoniale a baldacchino, massaggiandosi le tempie e stringendo i capelli bruni. Non si fida di questo Jamal, il sedicente vero amore della sua piccola Audrey. Non si fida nemmeno del giudizio affrettato della moglie, troppo buona ed ingenua per vedere dove il male si cela. Si chiede però cosa voglia davvero questo ragazzo, proveniente da una terra lontana e dal nome esotico. Decide di andare a riceverlo anche lui, così potrà da subito guardarlo in faccia. Jamal entra dalla porta principale del castello, accompagnato da Audrey.
La principessa lancia al nuovo arrivato degli sguardi furtivi, per poi abbassare il capo ed arrossire ogni volta. Il re lo scruta attentamente: è un bel giovane dal portamento elegante, alto, con dei lunghi capelli lunghi e neri come gli occhi penetranti ed intelligenti e la carnagione olivastra, tipica di coloro che vengono dai paesi dell’Oriente.
La prima cosa che Filippo pensa di lui è una parola sola: serpente. Jamal gli fa venire in mente i serpenti, come quelli di Agrabah che da giovane aveva dovuto affrontare, prima di conoscere Aurora. La lingua del ragazzo non è biforcuta, ma nel suo sguardo non ci vede niente di buono.
Decide ugualmente di stare al gioco e di non dire nulla alla sua regina, che tanto non gli crederebbe, come anche la figlia, che sembra completamente rapita dal fascino del giovane sconosciuto. Filippo gli stringe la mano: “Benvenuto al nostro castello, giovane Jamal. Per me è un piacere conoscerti, hai salvato la vita alla mia adorata figlia …”
Il moro sorride e risponde educatamente: “Il piacere è mio, re Filippo … sono onorato e vi ringrazio molto per la vostra ospitalità.”

~

Evi è seduta sul balcone della sua camera ed ascolta il canto pigolante degli uccellini, mentre guarda compiaciuta nel suo specchietto magico: vede Jamal che stringe la mano al re Filippo, mentre la principessina lo ammira con gli occhi che le brillano. “Ci sa fare proprio, questo Jamal …” commenta rivolta a Mal, che nel mentre sta leggendo un tomo di incantesimi della Regina Cattiva. “Ne dubitavi, forse ? Mia madre conosce bene il padre di Jamal … e lui le doveva un favore, quindi …” risponde Mal, per poi riprendere la sua lettura. Ma viene nuovamente interrotta dalla mora: “ Non vedo l’ora di vederlo mentre spezzerà il cuore alla povera, dolce ed indifesa principessina Audrey …”
Ghigna poi malignamente, mentre Mal si limita ad un sorriso sghembo: “Vedrai, Evi: sarà la migliore delle vendette. In confronto, cento anni di sonno forzato o una mela avvelenata sembreranno bazzecole.” Il piano escogitato dalla giovane figlia di Malefica era semplice quanto astuto.
Avevano ingaggiato Jamal, figlio dello stregone ormai scomparso da tempo Jafar, con la promessa di una lauta ricompensa. L’unica cosa che a Jamal interessa è il denaro ed utilizza la sua magia oscura per i suoi scopi malvagi. In più, suo padre doveva un favore a Malefica, che gli aveva procurato lo scettro a forma di serpente con cui poteva ipnotizzare la gente. Sfortunatamente l’oggetto era andato perduto, ma Jamal era un ottimo autodidatta ed aveva proseguito i suoi studi anche dopo la scomparsa del padre, superandolo forse in abilità magiche.
Mal ed il giovane si erano accordati in modo che Jamal spezzasse l’incantesimo di Mal, fingendo così di essere il vero amore della principessina, per intrufolarsi nel palazzo reale, far innamorare di sé la dolce Audrey e spezzarle il cuore nel modo più brutale possibile.
Mal sorride al pensiero, non vede l’ora di vedere il dolore di un amore perduto dipinto sul viso della sua nemica. Ma, mentre pensa a questo, prova un dolore sordo all’altezza del petto, dove prima il suo cuore difettoso batteva. Sì, un cuore innamorato è un cuore difettoso, perché è debole. Per questo sua madre Malefica aveva fatto in modo che lei potesse disfarsene e superare la barriera, usando tutta l’energia magica che aveva in corpo.
Non voleva che sua figlia Mal cadesse nel suo stesso errore: amare un uomo. Sua madre non le aveva mai raccontato la storia di Vanessa, la donna che era prima di diventare Malefica. Era una ragazza di umili origini, innamorata di un cavaliere di un regno limitrofo a quelle dell’allora re Stefano. Il suo amore si chiamava Federico ed era un cavaliere al servizio del re Giorgio. I due si amavano alla follia, ma si dovettero separare, a causa della imminente guerra che re Stefano aveva scatenato per la sua smania di potere.
I due innamorati si erano lasciati, con la promessa di ritrovarsi per unirsi finalmente in matrimonio e vivere una vita serena, lontano dalla guerra. Ma Federico morì in battaglia e l’esercito nemico riuscì a distruggere il suo villaggio.
La giovane donna si salvò perché era appena andata a raccogliere erbe mediche nel bosco vicino, quando tornò trovò il villaggio raso al suolo ed i campi cosparsi di sale.
Vanessa capì solo allora cos’era successo e seppe con certezza che il suo amore era morto in battaglia e che non sarebbe tornato da lei. Aveva perso ogni cosa: la sua famiglia, il suo sogno, la sua casa e la sua vita. Non sapeva che fare, ma aveva un grande desiderio oscuro nel profondo dell’anima: vendicarsi. Re Stefano doveva pagare.
Ma come poteva lei, una umile contadina, vendicarsi su un re così potente ? C’era un solo modo: usare la magia nera. E per farlo, avrebbe dovuto fare un atroce atto: uccidere un drago e mangiarne il cuore. Ma Vanessa riuscì nell’impresa, usando la sua intelligenza e la spada appartenuta al suo amato.
Decapitò la testa del drago e ne mangiò il cuore, spinta dal desiderio di vendetta. La sua pelle si fece verde e squamosa come quella del drago, sul suo capo si formarono due corna nere e la spada con cui aveva ucciso la bestia si trasformò in un bastone dai poteri oscuri. Vanessa era morta e Malefica era appena sorta. Ma in lei, c’era una vita: dopo qualche mese, Malefica depose un uovo di drago, grande quanto un neonato e dal guscio candido.
Era l’unica cosa che le rimaneva del suo amato cavaliere.
L’uovo non si schiuse, se non dopo molti anni, a causa della lunga covata. Quando l’uovo si schiuse, nacque Mal.
Ma Malefica aveva già tentato di compiere la sua vendetta, togliendo al re Stefano la persona che più amava, sua figlia Aurora. Aveva fallito però, grazie all’intervento del principe Filippo, per essere poi relegata nel suo palazzo oscuro, dove Mal diede i suoi primi vagiti. Lei era l’unica cosa per cui valeva la pena di vivere, ora che la sua vendetta le era impossibile. Malefica crebbe la sua piccola, insegnandole l’arte della magia oscura, innata in lei.
Ma si chiedeva sempre se sua figlia fosse ancora umana o metà drago come lei, dato che l’aveva concepita prima di mangiare il cuore del drago, ma era nata da un uovo.
Mal non aveva mai mutato forma in drago, né sputato fuoco, ma aveva i poteri magici della madre. Quando Malefica aveva capito che sua figlia aveva commesso il grave errore di innamorarsi, di un nobile poi, capì che sua figlia avrebbe potuto mutare in drago e perdere la sua parte umana. Non poteva permetterlo, doveva proteggerla. Ed ora Mal vive senza il suo cuore nel petto, protetta da quel sentimento troppo potente per essere controllato.

~

“Jamal !” esclama Audrey, correndo incontro al moro, che era assorto nell’ammirare i fiori del giardino reale. Il ragazzo si volta verso la principessa, sorridendole ed aprendo le braccia, pronto a ricevere un suo abbraccio.
La bionda gli chiede allora cosa stesse facendo e perché preferisce starsene da solo, invece di passare il tempo con lei. Jamal le spiega: “Mia cara principessa Audrey, passare il tempo con voi per me è la gioia più grande, ma inizio ad avere nostalgia della mia terra natia … capite, vero, principessa ?”
Lei annuisce, domandogli poi del suo paese d’origine. Il giovane allora le racconta di Aghrabah, coi suoi deserti ed il caldo torrido, i bazar ed il mercato, il palazzo reale e le strette vie della città. La principessa è incantata da quel mondo esotico e così lontano, esclama rapita: “Vorrei tanto poter visitare la vostra città di origine, Jamal …” Il moro sorride: “Perché non venite con me, allora ? Potreste salpare insieme a me sulla mia nave, sono certo che vostra madre, la regina, non avrà nulla da ridire. Vostro padre invece … temo sia geloso, ma è comprensibile.”
Audrey riflette bene sulla proposta fattole del moro, non è mai andata così lontano da casa e ha paura di un viaggio così pericoloso. Ma d’altra parte, Jamal è colui che le ha salvato la vita ed il suo vero amore, unico e solo. Se lo lascia partire, è probabile che non lo rivedrà mai più. “Vorrei partire con voi, Jamal. Ma non per vedere la vostra terra d’origine … Il mio cuore vi appartiene e voi siete la mia casa, se voi partite, io voglio seguirvi … voglio diventare vostra moglie, mio unico amato.”
Il moro le sorride intenerito, per poi darle un dolce bacio a fior di labbra: “Come desiderate, mia amata principessa. Parlerò io con i vostri genitori, non temete.”
Audrey si stringe a lui, con il cuore che batte all’impazzata. Non ha dubbi, è innamorata di Jamal. Ma non sa che lui, in realtà, non è il suo vero amore. E sta per cadere nella trappola di Mal.

~

“Ben, figlio mio … devi mangiare.” Il ragazzo si volta dall’altra parte, bisbigliando: “Non ho fame …”
La madre lo guarda disperata, accarezzandogli poi i corti capelli bruni e cercando l’appoggio del marito. Re Adam ha sentito la storia del figlio e comprende che il suo cuore sia spezzato, a causa del comportamento malvagio di Mal.
Il giovane, però, si sente anche in gran parte responsabile di ciò che è accaduto alla principessa Audrey, sua amica. Per colpa sua. Se non ci fosse stato Jamal, la ragazza sarebbe ancora addormentata, e chissà quando e se si sarebbe mai svegliata. Tutto per colpa sua, perché si è innamorato di Mal. Credeva che lei non fosse come la madre, ma … adesso non è più sicuro. Prova molto rancore nei suoi confronti, perché lei lo ha solo usato per raggiungere i suoi scopi e vendicarsi. Non lo ha mai amato. O almeno questo è quello che crede il principe Ben.
Sono tre giorni che non mangia per il dispiacere e Belle ha deciso che è il momento di cambiare aria, magari aiuterà il figlio a distrarsi e ha capire che non è colpa sua, ma solo ed esclusivamente di Malefica e della figlia.
Decidono così di andare a far visita ad Ariel, vecchia amica di Belle, che ha una figlia della stessa età del principe. Sperano che la giovane Melody possa far innamorare Ben ed alleviare così le sue pene d’amore.
Il ragazzo accetta di buon grado l’idea, solo perché ha bisogno di stare il più lontano possibile da Mal, perché vorrebbe andare a parlare con lei, non riesce a credere che la ragazza curiosa dai grandi occhi di smeraldo che aveva conosciuto è la stessa strega che ha attaccato Audrey. Ma deve farlo, la verità è questa. Spera, in cuor suo, di trovare almeno un po’ di distrazione nel regno di Ariel. Perché sa bene che non potrà più innamorarsi di un’altra ragazza: ama Mal ed una parte di lui è ancora fermamente convinta che lei non è malvagia, non è la stessa persona che ha lanciato un incantesimo ad Audrey.
No, lei non è così … era come se le avessero fatto un incantesimo, o strappato il cuore dal petto. Ben ne è convinto, ricorda bene il luccichio negli occhi di Mal quando si erano incontrati la prima volta: la sera del ballo, gli occhi smeraldini della ragazza erano spenti.

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Capitolo 5
*** Melody: la figlia di Ariel ***


Melody: la figlia di Ariel.

 

Ben vomita per l’ennesima volta. Odia le navi, sono gli unici mezzi di trasporto che non sopporta. Ed odia soprattutto le notti sulle navi, quando si ritrova solo nella sua cabina e gli incubi vengono a tormentarlo. C’è Mal nei suoi sogni. Lo guarda con i suoi occhi ormai vitrei, di quel colore verde brillante che tanto ama. Gli dice che non ha mai provato nulla per lui e che non avrò alcuna difficoltà ad ucciderlo, pur di compiere la sua vendetta.
La mattina, Ben si sveglia con la fronte imperlata di sudore ed il fiatone. Poi scoppia a piangere, trattenendo i singhiozzi grazie alla coperta ed il cuscino. Non ce la fa più, ma ormai la sua agonia sta per finire.
Vede dalla poppa della nave reale il castello del re Eric, circondato dalle onde dell’oceano e da uno stormo di gabbiani gracchianti. A Benjamin, il mare piace. Ma quando guarda le onde blu scontrarsi contro gli scogli rocciosi, ripensa a Mal. Ed al fatto che lei non ha mai visto l’oceano. Né qualsiasi altra cosa che non fosse la foresta incenerita in cui lei e la madre vivono, rilegate e confinate, perché malvagie e pericolose. Si scosta allora il più in fretta possibile, pregando di arrivare presto a destinazione. Probabilmente, non scenderà mai in mare.
Gli farebbe troppo male, perché penserebbe a lei. Persino il rumore delle onde marine, lo fa pensare a lei. Ben ha voglia di piangere ancora, quando si rintana nella sua cabina, a leggere un libro sui pirati. Lì almeno è sicuro non ci sarà spazio per l’amore ed il romanticismo.

~

Melody sbuca dall’acqua salata, sistemandosi i lunghi capelli corvini. Adora nuotare, non ha mai smesso di farlo e mai smetterà. Controlla la sua borsetta di tela, ormai fradicia: ha tutte le conchiglie che è riuscita a raccogliere per mare e qualche oggetto perso da navi passeggere. Alza poi il capo e la sua attenzione viene catturata da una bandiera mai vista prima, appesa all’albero maestro di un veliero sconosciuto, dalle vele nere ricoperte da polvere d’oro. La bandiera è nera, con sopra un teschio e due ossa bianche incrociate.
Melody inizia ad avvicinarsi cautamente, incuriosita, ma viene prontamente fermata dal granchio Sebastian, che con una chela la prende per la tracolla della borsa: “Melody, dove pensi di andare, signorinella?! Quella non è una nave qualsiasi… quella… è una nave pirata ! Dobbiamo immediatamente avvertire tua madre e tuo padre, prima che –“ Il povero granchio si accorge solo allora che la ragazza lo ha già lasciato da solo sullo scoglio, partendo a tutta velocità verso la nave. Non aveva mai visto un pirata ed era curiosa.
Non sapeva nemmeno chi fossero. Arrivata alla nave, si arrampica per vedere l’equipaggio. C’era un mozzo anziano dai capelli bianchi, che porta un berretto rosso quanto il suo naso ed una maglietta bianca a righe blu.
Poi vi è un uomo con un occhio bendato, basso, con una camicia bianca e logora addosso, che si mette ad urlare a squarcia gola: “Vele spiegate, capitano! Siamo arrivati!”
Melody allunga il collo, fino a scorgere un ragazzo dai corti capelli neri e dalla pelle chiara, con uno strano sorriso sghembo sul volto ed una cicatrice che attraversa il suo occhio destro. Indossa degli strani abiti tutti neri e le sue mani sono impreziosite da anelli di varie dimensioni, con pietre multicolori. Il giovane moro grida in risposta: “Molto bene, Mano Rossa! Finalmente siamo lontani da quella dannata isola… - si rivolge poi al mozzo, sempre strillando minaccioso – Spugna, piantala di bighellonare!”
L’uomo sobbalza: “Agli ordini, capitano!”
Melody ridacchia per lo strano spettacolo a cui sta assistendo, finché non nota che il capitano si sta pericolosamente avvicinando a lei. Prontamente si nasconde, per non essere vista, ma così ha la possibilità di studiare meglio il giovane straniero.
Il pirata ha gli occhi di un colore azzurro gelido, i suoi corti capelli corvini sono spettinati dal vento di mare e porta al collo una bussola d’oro che sembra essere molto vecchia. Quel giovane pirata la affascina … lo trova, in un certo qual modo, attraente e la incuriosisce.
Ma non ha il tempo per fare altro, si rende conto che deve immediatamente tornare a casa ad avvisare i suoi genitori.

~

“Questo è impossibile! – esclama re Eric, alzandosi dal suo trono – Ho scacciato tutti i pirati di questo regno da prima che tu nascessi, Melody! Sei sicura di ciò che hai visto?”
La giovane annuisce, affiancata da Sebastian, che conferma il tutto. Ariel sospira preoccupata e chiede alla figlia di andarsi a cambiare per l’arrivo degli ospiti, dato che indossa ancora i suoi vestiti zuppi e la sua pelle sa di salsedine. La ragazza obbedisce, lasciando i due sovrani da soli. La regina si rivolge al marito: “Caro, e se fossero dei nuovi pirati, magari provenienti da terre lontane?”
Lui annuisce: “Dev’essere l’unica cosa possibile, nel nostro regno non si vedevano dei pirati da ben vent’anni… me ne occuperò io, sta tranquilla, amore mio… - la prende per mano, guardandola negli occhi – non permetterò a quei criminali di distruggere la pace nel nostro regno.” La donna annuisce, dando un dolce bacio sulla guancia al marito.

~

Re Filippo rimane a riflettere, accartocciato sul suo trono. Sente che qualcosa non va in quel ragazzo dai modi fin troppo eleganti e dalla lingua lunga, che lui associa sempre di più ad un rettile, pronto a divorare tutto ciò che è a lui più caro, cominciando dalla sua adorata figlia.
Audrey è in estasi per il suo amato, lo adora, e così anche sua madre Aurora. L’unico che nutre dei sospetti è lui e non sa come convincere la figlia a non partire assolutamente per quel viaggio ad Aghabrah. Perché sa, glielo dice il suo istinto, che potrebbe anche essere l’ultimo viaggio di sua figlia. Ma Aurora non capisce il pericolo che incombe sulla principessa, appoggia la giovane, aggiungendo anche che là sarebbe al sicuro dalle grinfie di Mal e Malefica. “Meglio sotto il mio tetto e con un pericolo che conosciamo, piuttosto che in un paese sconosciuto con un perfetto sconosciuto, di cui non mi fido.”
Il re si alza risoluto dal suo trono, pronto a fare anche l’impossibile per impedire alla figlia di andarsene. Si reca nel suo studio, dove scrive frettolosamente con la sua penna d’oca una missiva, per poi legarla alla zampa di un piccione viaggiatore, che parte immediatamente. Il piccolo volatile giunge ad una dimora in stile asiatico, dalle porte scorrevoli in bambù ed i giardini curati.
Una giovane fanciulla dai corti capelli scuri e gli occhi a mandorla si sta esercitando con la spada, all’ombra di un albero di ciliegio. I suoi affondi sono precisi, la respirazione regolare e sente l’adrenalina pervaderle il giovane corpo snello e flessibile. Copia l’aria, l’acqua che scorre ed il fuoco che arde nel suo cuore.
Si ferma appena sente il verso del piccione, appollaiato su uno de bassi rami del ciliegio. Recupera allora la piccola lettera del re e la legge in fretta, memorizzando le informazioni necessarie. Il nome di questa ragazza è Mei, figlia di Shang e Fa Mulan. I suoi genitori sono ancora al servizio dell’Imperatore, mentre lei… è entrata a far parte delle spie del re Filippo, sparse in tutte le terre conosciute.
Ora ha una missione, di vitale importanza per il regno: salvare la principessa Audrey. Stringe il foglietto e si reca in fretta in casa, dopo aver recuperato la spada, appartenuta precedentemente a sua madre. Prepara i bagagli, legando i suoi corti capelli nella tipica acconciatura maschile cinese, con un nastro verde scuro. Pronta, sale sul suo fedele cavallo dal manto nero, diretta al porto più vicino, dove si imbarcherà per Aghabrah.

~

Davanti al caminetto della casetta nel bosco dei sette nani, c’è una ragazza dai corti capelli neri, intenta a guardare le fiammelle scoppiettanti. Nell’aria c’è profumo di biscotti alla cannella e torta al cioccolato, ma nessuno a mangiarla.
Bianca, la figlia di Biancaneve, è preoccupata per i suoi migliori amici, che ancora non tornano dalla miniera. Ormai è ora di cena, ma nessuno dei sette è ritornato alla dimora nel bosco, nemmeno Cucciolo, che è ancora il più piccolo del gruppo. Intanto la torta si sta raffreddando, insieme ad i biscotti ed il focolare. Fuori cadono leggiadri dei fiocchi di neve fini come granelli di sabbia, ma che pian piano coprono il bosco di bianco.
La principessa guarda per l’ennesima volta l’orologio a pendolo posto accanto al camino: ormai è quasi mezza notte. Preoccupata ed arrabbiata con i suoi amici, decide di uscire ed andare alla miniera, per vedere che fine hanno fatto i nani. Indossa un paio di stivali neri, lunghi fino al ginocchio, ed una mantella blu scuro per ripararsi dal gelo ed esce. Non si fa intimorire dalla neve, che pian piano si alza.
Una volta arrivata alla miniera, abbassa il cappuccio del mantello e si guarda intorno circospetta. L’unica cosa che sente è il silenzio. Ma i nani non fanno mai silenzio, nessuno meglio di lei lo sa, dato che sono i suoi migliori amici, con cui è praticamente cresciuta. Eolo starnutisce spesso, Brontolo borbotta e digrigna i denti ad ogni frase troppo allegra di Gongolo e Dotto non perde mai occasione per sfoggiare le sue conoscenze in ogni materia. Per non parlare di Cucciolo, che non fa altro che giocare e combinare guai a destra ed a manca. Ma Bianca è circondata dal silenzio, avrebbe molta più paura di quel luogo se non lo conoscesse come le sue tasche… e se le lanterne fossero spente. Un soffio di vento e la luce scompare, lasciandola nel buio.
Bianca intuisce che c’è qualcuno e che quella è sicuramente una trappola per lei. Ma ormai è troppo tardi. Una mano arriva da dietro e la imbavaglia. Non serve a nulla scalciare e dimenarsi: una nube viola la avvolge, facendole perdere i sensi.

~

Eris esce dalla sua cabina, stanca di studiare le mappe di quella nuova terra in cui sono appena atterrati, grazie alla polvere di fata. Respira a pieni polmoni quell’aria nuova e salmastra, ascoltando il canto dei gabbiani.
Il sole è appena sorto e lei non vede l’ora di portare la sua ciurma al loro primo arrembaggio in questo nuovo mondo. Odia l’Isola che non c’è, l’ha sempre odiata. Era una gabbia, sia per lei che per suo fratello gemello Percy.
Loro due erano gli unici adolescenti in quella terra dimenticata ed abbandonata, dove esistevano solo bambini che non volevano crescere ed adulti che non volevano invecchiare. Come il loro padre, Capitan Uncino, il fiero capo della banda di pirati che combatteva da millenni contro il bamboccio vestito di verde di nome Peter Pan. Tutti odiavano Peter Pan. Ma Eris più di tutti. Perché le aveva spezzato il cuore.
“Ben svegliata, sorella!” esclama Percy, il capitano della nave. O meglio, colui che aveva ideato la prima fuga ben riuscita dall’Isola, divenendo così il capo di quei quattro pirati che erano stufi dell’immortalità e delle lotte contro Pan. La ragazza guarda il fratello, così simile e diverso da lei: “Buon giorno, fratello mio. Noto con piacere che il vento è a nostro favore. Fremo dalla voglia di sgozzare qualche testa e depredare una bella nave, fratello.”
L’altro ridacchia, compiaciuto: “Lo so, sorella mia… finalmente siamo liberi dalla monotonia di quel dannato posto… e dalla fissazione di nostro padre per il bamboccio ed il coccodrillo. Ora… - guarda l’orizzonte, sistemandosi i capelli neri ribelli ed ondulati come le onde del mare – possiamo costruirci un futuro. Il nostro futuro.”
Eris annuisce ed indica con un dito il palazzo reale: “Quella sarà la nostra meta finale, fratello. Questa terra diverrà nostra … tutti conosceranno Percy ed Eris Hook, i figli di capitan Uncino… saremo i pirati più temuti di questo mondo.”
La ragazza sorride compiaciuta, allargando la sua bocca scarlatta, in contrasto con la pelle rossa da indigena. Una raffica di vento sposta la sua treccia corvina dalla spalla, facendola ondeggiare in aria. Percy ed Eris sono fratelli gemelli, ma diversi. Lui ha la pelle candida del padre ed i suoi modi raffinati, mentre Eris è identica a sua madre, una indiana che aveva fatto perdere la testa al capitano senza mano.
Si chiamava Aylen e partorì i suoi gemelli, figli non riconosciuti dalla tribù che abita l’Isola. Ma nemmeno dai pirati presenti sulla Jolly Roger, che iniziavano a detestare il loro capitano per quella unione. Avevano sempre combattuto contro i pellerossa, eppure Uncino si era innamorato di una di loro… e ci aveva fatto due figli. La dolce indiana aveva la pelle ambrata ed i capelli lisci legati in una treccia adornata da piume colorate ed i suoi occhi scuri da cerbiatta avevano ammaliato il capitano, ancora giovane e con due mani. Ma il loro amore non era visto di buon occhio dal resto dei pirati, che tentarono più volte di uccidere la donna, ancora incinta.
Uncino allora l’aveva cacciata davanti ai suoi pirati, mettendo in scena una finta per salvare la sua amata, che si era poi rifugiata dalle fate. Lì aveva cresciuto i suoi figli, aiutata dalle creature alate. Eris e Percy erano i nomi che Uncino aveva scelto per i suoi figli, in onore della dea della discordia e del dio del mare. Aylen aveva rispettato questo suo desiderio, nella speranza di ricongiungersi con lui a tempo debito.
Ma gli anni passavano ed Uncino veniva a trovare lei ed i bambini sempre più raramente. Era troppo preso dalla sua vendetta e non si sentiva adatto a fare il padre, ancor di meno dopo aver perso una mano. Finché un giorno un gruppo di pirati non la ritrovò e la uccisero a sangue freddo, sgozzandola, in nome dell’odio che provavano per il loro capitano, che li aveva costretti ad una vita immortale in quella maledetta isola. Per fortuna i due gemelli, oramai di cinque anni, erano a giocare con i bimbi sperduti, gli unici che li avevano accolti nella loro diversità.
Non erano indiani né pirati, erano figli di nessuno. E poi orfani, come tutti i bimbi sperduti. Entrarono a far parte del gruppo, capitanato da Pan. Non ci volle molto prima che Eris si innamorasse di Peter Pan.
Si erano scambiati il primo bacio in una notte di luna piena, circondati da lucciole danzanti e fate lucenti. Eris però voleva un futuro con il ragazzo. E voleva crescere. Peter si arrabbiò, era furioso con lei e non capiva perché non potevano continuare a giocare, fingendo di essere marito e moglie. Questo ferì molto la ragazza, che gli gridò contro tra le lacrime: “Sono stanca di giocare, Peter! Io non sono come te. Io voglio crescere ! Voglio andarmene da quest’isola maledetta! Voglio diventare adulta, Peter! E vorrei diventare la madre dei tuoi figli!”
Dopo quelle parole, il giovane le rispose: “Allora vai! Non c’è posto per i grandi all’Isola che non c’è!”
Eris aveva pianto, quella notte, mentre lei ed il fratello prendevano le loro cose ed andavano dall’unico parente che era loro rimasto: il Capitano Uncino.
L’uomo aveva riconosciuto subito i due ragazzi come i suoi figli, smarriti da dieci anni ormai. In Eris aveva visto gli occhi neri ed i lineamenti dolci di Aylen, anche se nel suo sguardo vedeva dolore e rabbia. Percy, invece, aveva la sua stessa carnagione chiara ed i suoi stessi capelli mori ondulati, mentre gli occhi color ghiaccio li aveva ereditati dalla nonna paterna. Li aveva accolti entrambi, scoprendo così la fine della sua amata Aylen, che aveva cercato invano per tutti quegli anni. Gli squali, quel giorno, mangiarono i traditori. Uncino crebbe i due gemelli, facendoli diventare dei veri pirati e fomentando l’odio di Eris verso Peter Pan.
I due ragazzi crescevano, ma non diventavano mai degli adulti. Restavano giovani, la loro crescita si bloccò ai sedici anni.

~

“PIRATI ! PIRATI ! PIRATI !”
Quest’urlo sveglia Benjamin, che stava ancora riposando nella sua cabina. Il ragazzo si alza di scatto, infila le scarpe, ed esce a vedere coi suoi stessi occhi la nave pirata, che si avvicina sempre più velocemente alla loro. Sgrana gli occhi, incredulo. Non si vedevano i pirati da più di vent’anni, erano ormai diventati quasi una leggenda ed esistevano solo nei libri di storia.
“Alle armi!” ordina Adam e tutto l’equipaggio si prepara alla battaglia, puntando i cannoni contro il nemico ed armandosi con fucili e spade. Ben corre a prendere la sua spada, mentre sua madre viene scortata al sicuro da un gruppo di marinai, che scappano con l’unica bagnarola rimasta. Inizia la battaglia, con i primi colpi di cannone da parte dei fuorilegge.
Colpiscono in pieno la nave, facendola barcollare. Rispondono al fuoco, ma la Jolly Roger è troppo veloce e schiva ogni palla di cannone con rapide virate. Infatti Percy è un ottimo marinaio, abilissimo nella navigazione e che sa sfruttare i venti e le correnti a suo favore. La nave nemica si avvicina sempre di più, Ben e gli altri si preparano alla battaglia corpo a corpo.
“ALL’AREMBAGGIO !” grida Eris con rabbia, alzando fiera la sua spada e saltando sulla nave reale. Tutti i pirati la seguono, iniziando così a combattere contro i marinai, rimasti in pochi. Ben e suo padre combattono valorosamente, parando i colpi e rispondendo. Ma la loro nave sta lentamente calando a picco ed i loro uomini vengono decimati lentamente.
Quando stanno per perdere la speranza, si sente il rumore di una specie di tromba e di acqua smossa: l’esercito del mare sta correndo il loro soccorso, salvando gli uomini caduti in mare e colpendo la nave pirata. Percy digrigna i denti, rendendosi conto che la cosa migliore è la ritirata. Guarda la sorella per avere conferma e lei annuisce con decisione, sparando poi un ultimo colpo al malcapitato marinaio che si era messo contro di lei. Il capitano grida allora ai suoi uomini: “Ritirata! Ritirata!”
Lentamente i pirati tornano sulla loro nave e si allontanano a tutta velocità. Ben sospira sollevato e si rivolge poi a suo padre: “Ci siamo riusciti, padre!”
Solo allora si rende conto che Adam è rimasto ferito nello scontro, infatti ha un profondo taglio al braccio destro, da cui fuoriesce del sangue. Come lui, molti altri uomini sono feriti. L’adrenalina lascia pian piano il corpo del giovane, facendogli così sentire la ferita che ha riportato alla spalla, di cui prima si era poco curato. Il popolo del mare porta a riva la loro nave, ormai quasi a pezzi, e la fa evacuare, permettendo agli uomini di salvarsi. Ben si lascia cadere sulla sabbia della spiaggia, distrutto e ferito. Chiude gli occhi. Si addormenta profondamente, stremato.
Sogna Mal, china su di lui, che gli accarezza i capelli e lo guarda, sorridente, per poi chinarsi e baciargli dolcemente le labbra.
Mal …

~

Audrey rimane abbagliata dalla bellezza esotica di Aghabrah, ma anche dalla sua desolazione. La città è circondata da sabbia e nient’altro. I sobborghi sono pieni di ladri e mendicanti, mentre il palazzo reale risplende d’oro.
La principessa ha imparato da poco a viaggiare sul cammello, aiutata da Jamal, ma ancora si chiede come sia possibile che una bestia del genere esista. Arrivati alla città, il ragazzo avverte la principessa di tenere gli occhi aperti e di stargli vicino. Audrey annuisce e si affianca a lui.
Dopo alcuni metri, capisce che ad Aghabrah è giorno di mercato: la gente passa da una bancarella all’altra, comprando frutta esotica come i datteri o gioielli dalla fattura araba come collane impreziosite da grandi pietre azzurre o rosse. C’è un gran brusio, tutti parlano, facendo pubblicità alla propria mercanzia.
La principessa appare come una nota stonata in una sinfonia, coi suoi capelli biondi come oro e gli occhi di zaffiro, così simile a sua madre. Tutti la guardano con gli occhi sgranati, ma non osano proferire parola per via della presenza di Jamal.
Ma la ragazza si accorge degli sguardi sospettosi e curiosi degli abitanti della nuova città e ne è imbarazzata e spaventata. Pensava che ritrovarsi in quella città piena di leggende magiche e dai sapori orientali l’avrebbe fatta sentire come in una favola, con un lieto fine. Invece è solo una estranea in un posto che non le apparteneva.
“Tutto bene, principessa?” chiede Jamal, notando il suo sguardo pensieroso, perso in pensieri cupi. Lei scuote la testa, impedendosi di iniziare a piangere a dirotto: l’unica cosa che importa davvero è stare col suo amore. Il suo vero amore. “Sì…” risponde, con un sorriso timido.
Continuano il tour della città, finché non arrivano ad una locanda, prendendo così due stanze per la notte. Audrey si guarda introno, sentendosi completamente spaesata: persino gli arredamenti sono così diversi e nella loro bellezza spiazzanti.
Si chiede se davvero Jamal sia il tipo d’uomo che vuole sposare, perché poi la sua vita sarebbe stata lì.
“Principessa Adurey.” Si gira di scatto, ritrovandosi davanti la sua amica Mei, inginocchiata a renderle omaggio. Felicissima di vederla, le corre incontro, facendola alzare ed abbracciandola: “Che bello poter vedere un viso familiare in questo luogo, temo di avere nostalgia di casa… qui è tutto così diverso e gli abitanti mi guardano come fossi… un mostro o una specie rara. Mi sento così fuori luogo qui, Mei.”
La giovane asiatica annuisce, capendo perfettamente ciò di cui parla la sua principessa: “Accadde anche a me la prima volta che feci visita a vostro padre, mia principessa. Ma non temete, sono qui per fare in modo che non vi accada nulla. Vostro padre è molto preoccupato per voi, essendo ospite di un paese straniero che non conosciamo. Per ogni vostro bisogno, chiamatemi pure, verrò subito in vostro aiuto.”
Audrey sospira, sentendosi sollevata: “Vieni con me, voglio raccontarti tutto quello che mi è successo in questi ultimi mesi.”
Prima che Mei possa protestare, la principessa l’ha già fatta sedere sul suo letto dalle coperte ricamate in blu ed oro ed ha iniziato a raccontarle della sua disavventura al ballo del principe Ben e di come aveva conosciuto Jamal, ma anche delle sue paure e dei suoi dubbi. Mei inizia a porsi degli interrogativi: chi è questo Jamal? Come mai era stato invitato ad una festa così esclusiva, i cui partecipanti erano solo reali, mentre lui non lo era? Perché si era offerto di baciare la principessa, riuscendo persino a svegliarla? E perché l’aveva voluta portare con se in quel paese così lontano da re Filippo e dalla regina Aurora? Forse i sospetti del suo re erano fondati ed Audrey è davvero in grave pericolo.

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