-I cant't breath-

di EffyKira
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo Extra ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. ***


Questa FanFic tratta temi di violenza e sesso

Attenzione:Questa FanFic tratta temi di violenza e sesso,usa un linguaggio volgare. Pertanto sconsiglio di leggerla se siete sensibili a queste cose. Per chi invece volesse arrischiarsi,eccola qua.

 

 

 

Capitolo 1.

 

 

 

 

 

 

-Nnmm…

-Certo che ce ne metti di tempo per risvegliarti quando svieni eh?

Deathmask si ritrovò Shura davanti,con uno strano sorrisetto strafottente in faccia. Quand’è che era svenuto?Ma soprattutto…Da quant’era che era legato al letto del cavaliere del capricorno con delle catene più che resistenti?

- ‘Cazzo succede?

Chiese,tentando di liberarsi. Il moro rise,soddisfatto.

-La vendetta è un piatto da consumare freddo,Deathmask,tu dovresti saperlo meglio di me.

Lui aggrottò le sopracciglia,poi sorrise,segno che aveva capito.

-Sei un’idiota Shura.Non te lo lascerò fare. Dovevi approfittarne quando ero svenuto.

-Come persi di fermarmi,sentiamo?

Il grigio lo guardò,trovo.

-La vendetta è un piatto che và consumato freddo no?Anch’io avrò l’occasione di vendicarmi,dopo. O convincerti a non farlo. Sai che ne subirai le conseguenze.

Rise,di nuovo. Iniziava a dargli sui nervi,quel moretto spagnolo del cazzo. Solo perché una volta se l’era fatto contro la sua volontà.

-Non vedo l’ora,Deathmask,non vedo l’ora.

Lui serrò la mascella.

-Allora…diamo inizio alle danze.

 

 

Erano quasi alla fine. Deathmask aveva gli occhi chiusi,il volto contratto in una smorfia di dolore,tutto il contrario era quello di Shura,una maschera di piacere.

-Basta…

Tentò di dire.

-Siamo quasi alla fine,stiamo quasi alla fine.

Un altro gemito strozzato,di nuovo,la schiena che si inarca,e le dita di Deathmask,che stringono convulsamente le catene,come se potessero sopprimere il dolore.

Poi,all’improvviso ecco,una luce improvvisa,illumina tutta la stanza,che era al buio,gli occhi di Shura,e quelli di Deathmask si feriscono.

- Shura!Lascialo andare!

-Cos…?Che diavolo…?

Non sembra averlo riconosciuto,ma Deathmask si. E sembrava infuriato. Lì per lì,accecato dal dolore,ebbe paura. Una paura che neanche lui avrebbe saputo spiegare,né tanto meno avrebbe voluto,se ne fosse stato in grado in quel momento.

-Ti ho detto-ringhiò Aphrodite -Di lasciarlo andare!

Non osava guardarlo in viso. Non voleva,non poteva,aveva il viso dall’altro lato,ma chiuse gli occhi. Non voleva guardarlo,mentre il suo sguardo infuriato si puntava su di lui. Sentì Shura uscire da lui. L’ennesimo gemito strozzato.

-Slegalo maledetto!

E Shura lo fece,in silenzio. D’altronde non sapeva come placare l’ira del cavaliere dei pesci. L’avrebbe sicuramente ucciso seduta stante se non avesse temuto la punizione del grande sacerdote.

- Deathmask?

Il tono di voce era diverso da quello di prima. Preoccupato. L’interpellato finalmente aprì gli occhi,e si mise seduto sul letto,dando ancora le spalle al suo salvatore. Trovò i suoi vestiti buttati volgarmente sul letto,e lentamente si rivestì,come un automa. Poi,a testa bassa,si avviò verso l’uscita,dove stava Aphrodite.

-Stai bene?

Gli chiese. Il grigio lo guardò,negli occhi,per qualche secondo.

-Si. Stò bene.

Mentì. Ovvio che non stava bene. E l’aveva detto con una smorfia,forse per far sembrare più vera la bugia. Ma non era uno che si lasciava fregare. Oltretutto Deathmask era pallido come un cencio. Era un miracolo che riuscisse a stare in piedi.

-Sicuro?

Ci riprovò.

-Sicurissimo.

Mentì,di novo. La vista iniziava ad annebbiarsi,ma non voleva cedere il posto all’incoscienza,voleva tornare alla sua casa con le sue gambe. Ma anche l’udito si fece più debole,sentì il cavaliere davanti a sé dire qualcosa,ma non fece in tempo a capire che era già svenuto. Di nuovo.

 

 

-Che…che palle…

Biascicò,dopo essersi svegliato nell’ultima casa.

- Aphrodite!

Chiamò,mettendosi seduto.

- Aphrodite!?

Quello venne,quasi in corsa.

- Finalmente Deathmask!Stai meglio?

Quello sbuffò.

-Stavo già bene.

-Si certo,come no…infatti è colpa mia che ti ho fatto svenire,no?

-Oh,lasciami in pace!

-Sei tu che mi hai chiamato!

-Si,ma per dirti che me ne vado a casa mia!

Si alzò in piedi. Aphrodite sospirò.

-Fai come ti pare…Tanto fai sempre di testa tua. Ma poi non venire a lamentarti da me se Shura ti stupra.

Deathmask arrossì violentemente,e fulminò il suo interlocutore con lo sguardo.

-Non dire mai più una cazzata del genere. Me ne sarei liberato da solo.

-Certo! Fargli avere un orgasmo è il modo migliore per liberarsi di uno stupratore!

Lui ringhiò qualcosa e strinse i pugni. E l’altro sorrise,ironico.

-Non che io mi aspettassi un grazie. Ma sarebbe molto gradito.

Lo guardò trovo. Ah,ecco quello che voleva. Per un po’ aveva quasi pensato che Aphrodite non era così maledettamente viziato e manipolatore. Ma si era sbagliato. Anche il suo di scopo era quello di sottometterlo. Come tutti gli altri. Come Shura.

- Che c’è?

Deathmask scosse la testa,più che per rispondere alla sua domanda,per scacciare quel pensiero molesto. Spaventoso.

-Niente.

-Va bèh.

Fece,e poi tornò nell’altra stanza.

Deathmask rimase lì,fermo. E se davvero Aphrodite avesse avuto intenzione di fargli quello che gli aveva fatto Shura,ma era solo più meschino e più paziente di lui?Se Shura l’avesse momentaneamente salvato dal grande piano di Aphrodite?Ormai il biondo faceva parte della sua vita,che lo volesse o meno. E se un giorno avesse voluto fare come era successo oggi,solo che molto,molto peggio?

Gli mancò il fiato. Non riusciva a respirare. Si accasciò a terra,cercando disperatamente aria. Aria,aria aria.

Aphrodite era come Shura,solo più manipolatore. Shura era come Aphrodite,solo più diretto e più furbo. Entrambi volevano la loro vendetta,entrambi volevano una parte di lui,e se la sarebbero presi con la forza. Shura l’aveva già fatto,Aphrodite lo stava facendo piano piano. Entrambi avevano deciso per lui sofferenza,mandati probabilmente dalle anime tormentate a cui lui aveva levato la vita.

Aria,aria,aria,gli mancava l’aria.

Giusto!Erano stati mandati dagli Dei,per punirlo!Ovvio!Il suo comportamento era stato molto,molto riprovevole questi anni!E avevano mandato quei due par punirlo.

Aria,aria,aria. Non era sufficiente? Perché levargli anche l’aria?

Ecco,di nuovo a salvarlo. In quel momento lo odiò,come non aveva mai fatto prima con nessun’altro. Maledetto,infido. Si finge un eroe quando invece anche lui fa parte della punizione.

- Deathmask!Deathmask!Oh Zeus,stai bene?Che succede?

Lui cercò di trovare le parole giuste. L’avrebbe salvato. A qualunque costo.

-Non…respiro…

Rispose lui,ansimando ancora. Non respirava…diceva di non respirare…una crisi dunque? Per fortuna che il cavaliere dei pesci sapeva queste cose basilari. E per fortuna che conservava tutto. Anche le buste di carta del mercato del paese. Corse,a perdifiato fino alla cucina,e ne estrasse una dal pacco,cercando di non strapparla.

Ritornò da Deathmask,ancora accasciato a terra,alla ricerca disperata di aria.

Gli si inginocchiò davanti,e gli premette l’apertura della busta contro il mento,fino al naso. Lentamente in respiro del grigio si fece regolare.

-Che ti è preso?

Lui si premette una mano sul petto,come per verificare che stesse davvero bene.

-Non lo so. Cos’era?

-Una crisi respiratoria,o d’asma credo. Succede…Quando qualcuno è molto agitato.

Pronunciò le ultime cinque parole in un tono strano,che Deathmask non si lasciò sfuggire.

- E come le sai ‘ste cose?

Lui fece spallucce.

-Tutti dovrebbero saperle.

Lui non aggiunse altro,si limitò a guardarlo,indagatore.

- E tu come mai hai avuto la crisi?

L’aveva preso in contropiede. Se l’era aspettato,ma non così in quel momento. Non rispose,ma mise via lo sguardo indagatore. Era lui l’interrogato,ora.

- A che stavi pensando?

Abbassò lo sguardo.

-Affari miei.

-Ah…quindi è qualcosa che riguarda anche me?

-Dipende.

Rispose,a denti stretti e con una smorfia. Quello sorrise.

-Da che?

-Dal punto di vista.

-E dal tuo punto di vista?

Il grigio sospirò.

-Quante domande ci sono ancora in elenco?

Il sorriso di Aphrodite si allargò. Maledetto.

-Dipende dalle risposte che mi dai,caro.

Sbuffò di nuovo.

-E chi ti ha detto che io ti voglia rispondere?

A questo punto il biondo cavaliere dei pesci aggrottò le sopracciglia e il sorriso sparì.

-Se non mi rispondi con chiarezza non posso aiutarti.

Deathmask lo fulminò,di nuovo con lo sguardo.

-Anche se so che non vuoi essere aiutato da nessuno.

Si affrettò ad aggiungere.

-Ma mi conosci no?

Lui,con grande sorpresa del cavaliere dell’ultima casa scosse la testa.

-Non credo di conoscerti come dovrei. E ora basta. Finisce qua il discorso. Accompagnami fino alla mia casa.

Detto questo si alzò.

Aphrodite rimase un attimo interdetto dalla risposta di Deathmask. Che voleva dire?Ci avrebbe pensato dopo averlo accompagnato alla quarta casa,tornando su.

-Ok.

Disse. E si avviarono.

 

Fino alla casa del capricorno,la discesa dalle 12 case fu abbastanza silenziosa.  Quando la vide avvicinarsi,il cavaliere dei pesci lanciò un’occhiata al compagno. Serrava la mascella. E probabilmente stava cercando di mantenere la calma. Man mano che si avvicinavano gli lanciava sempre più occhiatine preoccupate,e lui sembrava talmente concentrato da non accorgersene. Indi,il cavaliere dei pesci decise che era il suo turno di chiedere a Shura il permesso di passare.

-SHURA!

Egli si fece vivo,quasi come un fantasma.

-Era meglio che lo riportavi direttamente alla quarta casa,Aphrodite.

Disse,con un ghigno,guardando Deathmask,che in tutta risposta strinse gli occhi in modo minaccioso e disse,tra se e sé:-Imbecille.

Il moro strinse a sua volta gli occhi,ma mantenendo quell’odioso sorrisetto ironico.

-La mia casa era più vicina.

Tagliò corto lui.

-Facci passare.

Gli disse,guardandolo male. Shura lanciò un altro sguardo divertito a Deathmask,poi uno a Aphrodite e si scansò di lato,a mò di gentil’uomo.

-Prego.

Disse. Il cavaliere dei pesci andò per primo,seguito da quello del cancro,che però Shura bloccò per un braccio.

-Non ho ancora finito Deathmask…quello era solo l’assaggio.

Gli bisbigliò nell’orecchio. Il Cancro si staccò con violenza da quella presa.

-Non avrai altre occasioni Shura.

Gli disse tra i denti,e gli diede le spalle.

-Questo è quello che dici tu.

Disse il cavaliere del capricorno appoggiandosi ad una colonna,e osservando i due compagni allontanarsi,con un sorriso.

-Questo è quello che dici tu.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

DarkArtist:Era da tanto che progettavo di scrivere questa fic xDxD. Ditemi se vi piace…Lasciatemi una recensioncina-ina-ina! Grazie in anticipo a chi la leggerà e a chi l’ha già letta…Dico,è un po’ strano che un cavaliere d’Atena abbia una crisi asmatica no? xDxD E vabbè!!Sono dettagli! D’altronde io lavoro di fantasia…Perdonate il leggero OOC (leggero?) di Shura e Aphrodite…(perché di Deathy no? =.= NdTutti) (D’ho! NdMe). Bè,alla prossima!!  

 

 

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2. ***


Attenzione:Questa FanFic tratta temi di violenza e sesso,usa un linguaggio volgare

Attenzione:Questa FanFic tratta temi di violenza e sesso,usa un linguaggio volgare. Pertanto sconsiglio di leggerla se siete sensibili a queste cose. Per chi invece volesse arrischiarsi,eccola qua.

 

 

P.S.:Dedico questo capitolo a R.e.m.- Chan,che ha saputo darmi l’ispirazione. Perché è l’Aphrodite più dolce e sensibile che io possa immaginare. Ti adoro troppo. Dai suki.

 

 

Capitolo 2.

 

 

Lo stava facendo aspettare. Molto,forse troppo.

Deathmask sospirò,guardando la sua immagine nello specchio. Come se fosse un vecchio amico.

-Che palle…

Disse,al suo riflesso.

Non sapeva spiegarsi questa sensazione,quella che doveva essere “paura”…paura verso chi poi? Aphrodite dei Pesci. Ok,poteva capire se qualcuno avesse avuto paura di Shura del Capricorno,ma di Aphrodite dei Pesci proprio no. No,no e no.

Eppure voleva restare lì,nel bagno della sua casa e aspettare che quel cavaliere se ne fosse andato.

Lo stava facendo incazzare,e lo sapeva.

Sospirò un’ultima volta,cercando il coraggio nei suoi stessi occhi rossi,e finalmente uscì.

-Finalmente ti sei deciso!

Il grigio fece una smorfia.

-Di solito tu ci metti molto più di me.

-Si,ma tu non mi fai aspettare così tanto di solito…ecco perché avevamo deciso che scendevo io no?

Lui annuì,e a passo veloce si diresse fuori dalla sua casa.

-Mi stavi ascoltando Deathmask?Non è bello fare così l’indifferente sai?Sopratutto con me.

- Aphrodite…che sei venuto a fare?

Il biondo cavaliere dei pesci parve sconvolto da quella domanda.

-Ma come?Oggi è giovedì no?Non devi andare a comprare le sigarette?

-No,non ne ho ancora bisogno.

-Ah.-fece Aphrodite abbassando lo sguardo-Allora…Torno nella mia casa.

Il cavaliere del cancro si limitò ad annuire e guardare verso l’orizzonte. Se non avesse avuto un udito tanto fine non si sarebbe neanche accorto dei singhiozzi di Aphrodite. Si girò,piano,ma con una certa fretta. E vide Aphrodite piangere,con il viso tra le mani.

Si avvicinò cauto.

- Aphrodite…Perché cazzo stai piangendo?

Lui in tutta risposta si strinse contro il petto dell’antro Saint.

-Io…non voglio che tu venga ferito…perché Deathmask?Perché ti ha fatto questo?

Il Cancro provò un’altra emozione a lui nuova. Era mortificato. Infine aveva toccato anche Aphrodite,l’unico che aveva provato ad aiutarlo,e l’aveva fatto soffrire,come aveva fatto con Shura prima e con tanta altra gente,della quale però,non si sarebbe mai preoccupato. Anche perché quelli non avrebbero potuto toccarlo nemmeno con un dito. Ma Shura e Aphrodite…

Ancora una volta scacciò quei pensieri molesti.

Doveva occuparsi del cavaliere dei pesci al momento.

- Aphrodite…

Voleva dirgli che no,non era ferito,e che non gli importava di quello che Shura gli avrebbe fatto,e magari anche qualche altra cosa,qualsiasi cosa che avrebbe potuto far smettere di piangere lo svedese,ma sarebbero state tutte menzogne. E anche Aphrodite lo sapeva.

-Io…Scusami Deathmask.Non volevo…So che non…

-Non importa.

L’interruppe.

-Tornatene a casa Aphrodite. Fin’ora me la sono sempre cavata.

Il biondo tornò a guardarlo,con i gli occhi azzurri grandi di lacrime,e annuì. Deathmask si sentì sollevato.

-Ma…stai attento. Ti prego.

Il grigio mise su uno dei suoi soliti sorrisi sghembi.

-Starò attentissimo.

Aphrodite ricambiò il sorriso,rincuorato,indi si allontanò dalla casa,salendo le scale.

 

________________________________________________________________________________

 

Si,era passato parecchio ormai da quando Aphrodite se n’era andato,qualche ora magari,o qualche minuto,ma l’italiano era ancora lì,che guardava le scale ove l’aveva visto salire.

-Ah!Che piacevole sorpresa! Eh,Deathmask?

Quella voce!Quella maledettissima voce!L’avrebbe riconosciuta tra mille,non poteva sbagliarsi. Difatti ecco il braccio di Shura del Capricorno premere la sua schiena  sulla colonna dove stava appoggiato. L’interpellato fece una smorfia di disgusto.

- ‘Cazzo vuoi ancora Shura?

No,non avrebbe potuto toccarlo,non avrebbe potuto ferirlo. Anche perché non poteva permetterselo. Non poteva vedere di nuovo Aphrodite piangere.

Lui,in tutta risposta sorrise,amabile,se non fosse stato così fottutamente sadico.

-Di certo non sono venuto per una visita di cortesia…

-Si,l’avevo intuito. Se vuoi passare và,vattene.

Il moro scosse la testa.

-Non devo passare.

-E allora sparisci.

Sibilò. E Shura rise. Ecco,anche quello odiava,la risata di Shura,ah!Se avesse potuto l’avrebbe strangolato lì e in quel momento!No,non poteva…non poteva abbassarsi al suo livello. Anche se avrebbe voluto volentieri,ovviamente. Lo faceva per Aphrodite,si,per Aphrodite. E per lui solo. Non avrebbe strangolato Shura perché voleva lasciarlo fare a lui.

-Si…come no…Mi sa che non hai capito quello che ti ho detto l’ultima volta che ci siamo visti vero?

L’italiano sentì un brivido lungo la schiena. Non avrebbe potuto dimenticare. Mai.

-No…

Stava iniziando a sentire un nodo alla gola. Paura probabilmente.

-Bene allora.

Il sorrisetto sadico si allargò,non fece in tempo a fare niente che si ritrovò a correre nei corridoi della sua stessa casa…Direzione camera da letto ovviamente. Non riusciva neanche a fermare quella folle corsa verso la sua paura,ci stava andando incontro!Stava per farsi divorare!

 

Forse fu la testata al ferro del letto che gli intorpidì in po’ i sensi,ma non tanto da permettergli

di perdere la coscienza.

 

 

 

Il corpo di Shura era pesante sopra il suo. Avrebbe voluto spostarsi,ma gli mancava il coraggio. Dov’era finita tutta la determinazione? Dov’erano finiti l’orgoglio e la volontà di vincere?

Tutti nel cesso.

E a quanto pare era stato lo stesso Deathmask a tirare la catena.

Avrebbe voluto fissare lo sguardo,vacuo,su qualcosa,ma doveva accontentarsi dei capelli di Shura alla sua sinistra. Non voleva guardarli. Gli mancava il coraggio anche per fare quello.

Entrambi ansimavano. Era finito. Avevano finito. Per ora.

Finalmente lo spagnolo decise di uscire da Deathmask. Gemette,piano.

Il Gold del capricorno guardò il compagno.

Aveva fatto un ottimo lavoro.

Ok,se qualcuno l’avesse visto in quel momento non avrebbe saputo dire se la vendetta era ormai compiuta o meno,ma Shura conosceva Deathmask,e poteva ritenersi più che soddisfatto. Non c’era voluto molto,ma si era divertito.

Magari avrebbe continuato,chissà,ma quella era una decisione che avrebbe preso poi.

Ora era troppo stanco per pensarci su.

Sorrise,un’altra volta,riflettendosi negli occhi rossi del cavaliere del Cancro,dopodiché si alzò,e lentamente si vestì.

 

 

-ECCOTI!!
Tuonò Aphrodite,vedendo Shura salire le scale. Lo aggredì,quasi come aveva fatto lui con Deathmask,qualche casa più giù.

-CHE GLI HAI FATTO?CHE GLI HAI FATTO?

-Nien…

-NON DIRMI CAZZATE!L’Hai rifatto vero?GLIEL’HAI RIFATTO?

Lo sguardo di Shura s’incupì.

-Non farmi domande di cui conosci già la risposta Aphrodite.

Il cavaliere dei pesci strinse le labbra,e con un gesto di stizza liberò il cancro dalla sua morsa.

-Perché ci tieni così tanto Aphrodite?Deathmask...E’ come n bambino viziato. Lo stò aiutando.

-Aiutando?Ti pare un aiuto fargli…quelle cose!Cazzo!Hai un’idea contorta di cosa sia un aiuto  Shura del capricorno!

-E’ raro che tu dica parolacce così liberamente…Dite-Dite…Non è che Quello ti ha influenzato un po’,eh?

Lui scosse la testa.

-No. Sei tu che mi stai facendo irritare in una maniera incredibile.

Lui sorrise.

-Ti ho detto come la penso io. Con le buone non risolveremo mai nulla.

-Ti sbagli.

Lo sguardo di Shura si fece più interessato.

-Oggi…Ho visto del rimorso,nella sua espressione. Non guardarmi così!IO l’ho visto!L’ho visto davvero!Non lo stò dicendo per proteggerlo!

-Che hai fatto…Aphrodite?

-Io…So che non è proprio bello ma…ho pianto.

Sospirò. Shura si avvicinò,indagatore.

-E perché,di grazia?

-Perché…Non voglio che tu gli faccia quelle cose. Ecco.

Il viso di Shura si illuminò.

-Ah!Allora funziona!

-Cosa?

-Il mio metodo.

Disse,gonfiando il petto,fiero.

-Funziona.

 

 

 

Erano rare,rarissime le volte in cui Deathmask aveva pianto. Non se le ricordava quasi più. Non voleva ricominciare a farlo ora. Ora che era adulto.

Ma se fosse stato un bambino allora avrebbe pianto. Avrebbe pianto ore e ore,finché i polmoni avrebbero retto,finché la voce non se ne fosse andata.

Si fece un po’ più piccolo nel letto.

Era tutto così maledettamente caldo...

Era tutto così maledettamente impuro,sporco,sbagliato…

Cosa c’era di così sbagliato in quella scena? Ah,si. Per una volta,la seconda volta,era stato lui la vittima. Era stato lui a subire.

Non era una bella sensazione.

Affatto.

Si strinse ancora un po’.

Era tutto così maledettamente doloroso…e caldo,e gli occhi gli bruciavano!Si sentiva soffocare dal nodo in gola,tuttavia ostentava ancora calma!

Aveva cercato di dissociarsi,di lasciarlo fare,di essere superiore. E aveva fallito! Maledizione! Non era capace,non era capace,né per lui,né per gli altri!

Si scusò mentalmente con Aphrodite.

-Non ce l’ho fatta…

Disse,tra se e sé.

-Non ce l’ho fatta…

Disse,e chiuse gli occhi.

 

- Deathmask!

 No!Non doveva trovarlo in quello stato!Non doveva farsi trovare così da Aphrodite!Anzi…Perché no ormai?Era quello che voleva Shura…e in fondo era anche quello che voleva Aphrodite…Era quello che volevano anche loro,le fottute anime che gli gironzolavano intorno. Volevano smontarlo,pezzo per pezzo. Che ben vengano allora,si disse. Ora sono pronto.

- Deathmask…

Lo vide,rannicchiato sul letto,gli occhi rossi che fissavano chissà cosa della parete dinnanzi a sé. Deathmask…Distrutto. Devastato.

- Deathmask…

Ripeté,in un sussurro,avvicinandosi al letto.

-Guarda che ha fatto…quell’idiota…Deathmask,stai bene?

I due erano l’uno di fronte all’altro,Aphrodite inginocchiato a terra.

-Ho l’aria di uno che sta bene?

Gli occhi del biondo si fecero quasi subito umidi.

-Domanda inutile…Scusami.

L’altro chiuse gli occhi come a dire:”Va bene”.

-Che sei venuto a fare?

-Volevo vedere come stavi.

-Ah…così. Mi vedi. Stò così.

-Ma…

-Oggi…Oggi mi hai chiesto perché Shura l’aveva fatto.

Aphrodite alzò lo sguardo,in ascolto.

-Lui…voleva vendicarsi. Ecco perché. Voleva vendicarsi e l’ha fatto,tutto qua.

-Vendicarsi di che?

Deathmask vacillò un attimo nell’indecisione prima di rispondere.

 -Perché…Mi conosci,quando voglio qualcosa me lo prendo. E Shura faceva parte dell’elenco.

Le labbra di Aphrodite tremarono pericolosamente,ma non fu lui a lasciarsi andare per primo.

-LO SO,LO SO;HO SBAGLIATO!HO SBAGLIATO!SBAGLIO SEMPRE TUTTO IO!CAZZO!UNA MINCHIATA DIETRO L’ALTRA!Io…Non lo so…Sono fatto così!Non posso farci niente!Tu lo sai no Aphrodite?Tu lo sai!Mi conosci meglio di chiunque altro!Tu…

Aphrodite sbarrò gli occhi.

Deathmask stava rannicchiato sul suo letto e piangeva. Singhiozzava.

Non poteva guardarlo in viso,ma era certo che Deathmask stesse piangendo.

-No…tu…No,Deathmask,tu hai seguito solo la tua natura…

-Natura del cazzo!

Rispose,tra i singhiozzi,attraverso le mani.

-No,Deathmask,non devi,non puoi piangere…dov’è finito il tuo orgoglio?La tua forza?

- Affanculo la forza e l’orgoglio ecco!’Fanculo a Shura! Fanculo a tutti!

Aphrodite non sapeva che fare…Cos’era quella,una crisi adolescenziale?O…chissà…Non aveva la più pallida idea di come fare,di cosa fare. Allora fece la cosa più semplice.

Si avvicinò ancora,e,posando delicatamente le braccia sulle sue spalle,lo abbracciò. Certo era un po’ scomodo,ma sperava che bastasse.

I singhiozzi poco a poco si fermarono.

-Va meglio?

Chiese,scrutando il viso di Deathmask,che si stava strofinando gli occhi.

-Si.

Rispose semplicemente lui.

-Bene.

Sorrise,sollevato.

Guardò di nuovo Deathmask,che evitava accuratamente il suo sguardo. Fortuna che poteva vedere il suo bel viso imbronciato. Non se lo sarebbe perso per nessuna cosa al mondo.

-Visto?Bastava solo sfogarsi.

-Sfogarsi un corno. Ho pianto come un bambino,cazzo.

Il sorriso di Aphrodite si allargò.

-Si ma…Ha funzionato.

Disse,gonfiando il petto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

DarkArtist:A grande richiesta(ma di chi?XD)ecco a voi il secondo capitolo! Con largo anticipo perche qualcuno (R.e.m.- Chan) mi ha convinta a scriverlo subito…e eccolo qua!e prima di lunedì!Bè…spero vi sia piaciuto anche questo ^^.Non scrivo i ringraziamenti perché c’è gente a cena,e devo sbrigarmi. Vi chiedo umilmente scusa *inchin*. Grazie ancora a tutte.

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Attenzione:Questa FanFic tratta temi di violenza e sesso,usa un linguaggio volgare

Attenzione:Questa FanFic tratta temi di violenza e sesso,usa un linguaggio volgare. Pertanto sconsiglio di leggerla se siete sensibili a queste cose. Per chi invece volesse arrischiarsi,eccola qua.

 

P.S.:Quest’altro capitolo lo dedico a tutte coloro che leggono la fic e la commentano,sia negativamente che positivamente,e anche a coloro che la leggono ma non commentano. Grazie.

Ancora un altro grazie speciale và a Rem - Chan,che mi aiuta,che mi dà l’ispirazione e che mi sostiene,sempre e comunque.

Ultimo grazie della giornata và a Masami Kurumada,che anche se considerato un c****e è il creatore dei personaggi della mia fic,e di tante altre.

 

 

Capitolo 3.

 

 

 

 

-Eddai!Mica ho la lebbra eh!

-Sicuramente i lebbrosi sono meno cazzoni di te,idiota.

-Wei,quanti insulti volano in mia direzione oggi!

-Zitto e muovi quel culo,Excalibur dè ‘sta minchia.

Shura rise,e Deathmask decise di stare zitto,per non rovinarsi con le sue stesse mani.

-Su…scommetto che neanche tu avevi nulla da fare oggi!

-Taci.

Ringhiò.

Shura dovette trattenere una risata.

-Ma non ce l’avrai mica con me per quelle cose vero?

-Fottiti.

Se avesse potuto ucciderlo! Si limitò a stringere i pugni.

-Se non ricordo male…

Il moro non fece in tempo a finire la frase che si trovò premuto sulla colonna con una mano di Deathmask che gli stringeva la gola. Ah,ora si sentiva meglio. Per un attimo Shura si sentì soggiogato dal compagno,come quella sera,alcuni mesi fa…ma fu questione di un secondo.

A Deathmask quasi uscivano fuori gli occhi dalle orbite per la rabbia,a stento si trattenne.

-Finiscila,idiota. Essermiti scopato 2 volte non ti dà il diritto di prendermi per il culo!Anzi,fin’ora sono stato anche troppo buono e te l’ho fatta passare liscia,ma se continui ne subirai le conseguenze,qui e adesso. Scegli. O ti ammazzo seduta stante.

Il Capricorno ancora una volta rise.

-Starai scherzando Deathmask…Lo sai no?Ho Excalibur…posso tagliarti  le braccine e non solo con questa lama…

Il grigio strinse la presa.

-Non credo se ti uccido adesso…

Una voce preoccupata mise fine a quella minacciosa conversazione.

-Cavalieri!Cosa state facendo? Non è lecito litigare tra di noi! Siamo tutti cavalieri d’Atena,diavolo!

Deathmask lasciò andare il collo di Shura,che sorrise grato al suo salvatore,Aioria.

-Perché stavate litigando?

Il Cancro guardò male Shura,che sorrideva ancora.

-Ah,non ti preoccupare,niente di serio, sai com’è fatto il nostro Deathmask:sempre a cercare la rissa…

Aioria,annuì convinto da quella banale scusa,ma d’altronde tutti sapevano che non brillava d’intelligenza (e qui chiedo scusa a tutte le Aioria fan e le persone del Leone NdDarkArtist).

-Va bene…io torno alla mia casa…Mi raccomando.

Deathmask annuì,scuro in volto,e il capricorno sorrise ancora in modo ebete.

-Bene…dov’eravamo rimasti prima che tu avessi quell’attacco di violenza contro la mia persona?

-Ti ho detto di andartene.

Il moro roteò gli occhi,e entrò nella casa,senza il permesso del proprietario.

-‘Cazzo fai?

-Mi sembra ovvio,entro.

-Non ti ho dato mica il permesso.

-No,ma lo faccio lo stesso.

-Prima o poi ti ammazzo…

Lui fece spallucce.

-Non credo lo farai mai.

-Chi te lo…

L’ennesima frase interrotta di Deathmask,e di nuovo dolore allucinante alla testa…era verosimile quanto non si ricordasse che i cavalieri d’oro erano più veloci della luce,nonostante anche lui lo fosse.

Un rivolo di sangue gli oscurò la vista di un occhio.

- Shura cazzo di…

E anche la bestemmia venne interrotta. L’interpellato l’aveva praticamente preso per i capelli,e tirava,nemmeno fosse un’animale.

No,no,no!Di nuovo!

-Sei monotono…

Provò ad essere sarcastico,senza grande successo.

-Non direi..

In effetti ancora non se l’era mai fatto sul corridoio della casa del cancro.

Eccola,l’ansia.

Appena lo sentì entrare,al primo mezzo gemito sentì l’ansia,come quella che aveva provato per la prima volta alla casa dei pesci,pensando quelle cose.

Shura sospirò,al suo orecchio,il grigio strinse i denti.

Non era possibile una crisi in quel momento.

 

 

Respirare regolarmente in quel momento era la cosa che gli sarebbe più piaciuta saper fare.

Gli andava bene anche restare tutto il giorno con Shura.

Gli sarebbe bastato che respirasse in modo regolare,che non gli mancasse l’aria in quel momento.

Chiedere aiuto a Shura era fuori discussione.

Anche perché se ne stava andando.

Almeno così credeva Deathmask.

-Che hai?

L’interpellato,accasciato a terra,ansimante non rispose.

-Ehi?Deathmask?Non è una reazione esagerata?
-…Dite…

Ansimò.

-Cosa?

Si  inginocchiò,davanti a lui.

-…Aphrodite…chiama Aphrodite…

-Perché?

Deathmask gemette. Essere in quelle condizioni non faceva male solo psicologicamente,non aveva fiato per parlare,ma la sua smorfia di dolore fece capire a Shura che doveva sbrigarsi.

-Occhèi,occhèi vado a chiamarlo.

Sentì a stento a sentire i passi del moro che si allontanava.

 

 

-APHRODITE!APHRODITE!

-Che c’è?Che hai da urlare tanto?

Shura si fermò a guardarlo un attimo.

-E’ Deathmask.

-CI SEI ANDATO D I NUOVO??

-Si ma…Non lo so,qualcosa è andato storto.

Aphrodite sbuffò,cercando di capire cosa poteva essere andato storto,indi poggiò le mani sui fianchi.

-Cosa è andato storto?

-Ha detto tipo che stava soffocando,e che dovevo chiamarti.

Lo sguardo confuso di Shura non trovò alcuna risposta negli occhi sgranati del cavaliere dei pesci,che come n lampo entrò nella sua casa per poi uscire con dei sacchetti di carta. I due Saint corsero a perdifiato fino alla quarta casa.

 

 

Quando finalmente riuscì a svegliarsi,gli sembrò di essere capitato in qualche dimensione parallela.

Oppure era davvero morto soffocato.

-Stai bene?

Annuì,confuso. Shura lo guardava con un misto di curiosità e forse un po’ di timore,mentre Aphrodite,dall’altro lato,che reggeva la busta grazie alla quale respirava era a dir poco preoccupatissimo,come al solito sull’orlo delle lacrime.

-Riesci a respirare ora no? Leva la busta Aprho’.

Egli fece come aveva detto il Capricorno.

Cancer provò ad alzarsi,si sentiva la testa girare,ma non si arrese e si mise a sedere.

-Minchia…

Borbottò,tenendosi la testa con le mani.

Gli altri due non parlarono,Shura si limitò a girasi e allontanarsi.

-Dove vai?

Gli chiese il biondo.

-Non hai più bisogno di me. Anche se questa me la lego al dito.

Il Cavaliere dei pesci mise il broncio,finché non vide la schiena di Shura sparire completamente.

-Cosa si lega al dito?

-Niente,niente,lascia stare.

 

 

-Mi sembrava che fossi d’accordo con me no?Perché hai tralasciato un dettaglio così importante!

Aphrodite sbuffò.

-Ti ho già detto che non sono,e non ero d’accordo con te.

-Si,ma perché non me l’hai detto!?

-Che palle che sei!

-AH!Io?Io?Se ci tenevi così tanto al caro Deathy-Chan me l’avresti detto subito!

-Non ne ho avuto il tempo.

-SI!COME NO?Raccontamene un’altra Aphrodite…Dillo che tu vuoi vendicarti più di me. Lo sappiamo tutti e due quanto tu sia bastardo…

-NO!Non è vero!

-E’ PIU’ che vero!

-No!

Aphrodite mise il volto tra le mani,singhiozzando,magari si,era vero,anche lui avrebbe voluto una piccola vendetta,un riscatto,ma mai a quel livello,mai a tal punto da farlo morire. Sapeva essere bastardo,ma non così tanto…O forse si?

Shura sospirò.

Anche a lui tremava un po’ la voce.

-Scusa. Ero arrabbiato. Pensavo fosse morto.

-Anche io pensavo che fosse morto!

Singhiozzò il biondo.

-Mi sono lasciato prendere dal panico!Non si muore per un attacco d’asma!

Shura gli mise una mano sulla spalla.

-Chiunque si sarebbe lasciato prendere dal panico,Aphrodite.

Lo consolò,e sorrise.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

DarkArtist: La lunghezza più o meno è come quella del capitolo scorso…Oggi niente ringraziamenti,perché purtroppo sono senza internet ç_ç (quindi scusate se il chappy esce in ritardo).Sinceramente non vedo l’ora di avere una pennetta nuova xD. Che dire? A parte che ho incontrato un cosplay di Aphrodite stupendoso a Romics *ç*,cioè,sbav proprio,era alto 2 metri xD e io piccina vicino vestita da Misa-Misa xD. Ok basta…Mi scuso nuovamente con le fan di Aioria…Non penso che sia stupido,ma andava bene in quel modo per la storia. Altra cosa,mi scuso anche con Rem – Chan,che penso un giorno mi ucciderà per quanto la ringrazio e per quanto mi scuso per averlo fatto. E,detto tra noi,mi dispiace che non capisca quanto ci tengo a lei. Forse si,ma anch’io sono stata delusa,triste e incazzata sabato. E dopo questo piccolo sfogo psicologico mi scuso anche con tutte le persone asmatiche che leggeranno la fic e la troveranno ridicola,scusate,non so come vanno queste cose. Occhèi,penso di aver finito. Grazie a tutti ancora una volta.

Un Kisu.

 

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Capitolo 4
*** Capitolo Extra ***


Attenzione:Questa FanFic tratta temi di violenza e sesso,usa un linguaggio volgare

Attenzione:Questa FanFic tratta temi di violenza e sesso,usa un linguaggio volgare. Pertanto sconsiglio di leggerla se siete sensibili a queste cose. Per chi invece volesse arrischiarsi,eccola qua.

 

                    Capitolo Extra.
                    -Il Passato-
 


Era il 24 giugno. Un 24 giugno qualunque per la maggior parte delle persone in quel piccolo paese siciliano. Ma non per Anna.
Quella mattina,alle otto e mezza spaccate era nato suo figlio.
Vedendolo si era spaventata,aveva urlato,aveva affondato il viso tra le mani e aveva ripetuto tante,tante volte:”Non è vero,non è mio figlio,non è mio figlio…” il problema era che quello era davvero suo figlio.
Non aveva voluto crederci. Un bambino con i capelli bianchissimi e gli occhi rossi,come il sangue della madre che l’aveva messo al mondo. Non era il figlio che voleva,non era il bel bambino che si aspettava,bello come l’uomo che l’aveva messa incinta,era figlio del diavolo,perché solo i diavoli avevano gli occhi rossi…
 Anna alla fine l’aveva accettato. Cos’altro poteva fare?
Il suo uomo l’aveva abbandonata con il piccolo e lei era povera. Se solo avesse dato retta ai propri genitori…
Ma Anna non era stupida. Era andata vivere dalla sua amica Carlotta e da suo marito,Vincenzo.
Vincenzo era panettiere,e la moglie lo aiutava. Anna era costretta a vivere da mantenuta,anche se ogni tanto dava loro una mano.
Una donna come lei non era ben vista dagli abitanti del villaggio,e tanto meno il suo bambino. Non l’aveva mai fatto uscire di casa fino all’età di 4 anni.
Al suo quarto anno di vita decise che non poteva farlo vivere segregato.
Oltretutto il piccolo Deathmask* era molto intelligente,e nonostante l’aspetto debole aveva una forza interiore molto grande.
Al compleanno la madre gli comprò una tintura per i capelli,neri,come i suoi,e delle lenti a contatto marroni,con la graduazione, visto che pareva che il bambino avesse gravi problemi di vista.
Applicate le lenti e la tinta la madre lo portò fuori,e così che iniziò la vera vita di Deathmask.

Un Bambino come altri,intelligente,che imparava tutto in fretta. Aveva anche iniziato a fare amicizia con gli altri bambini del paese Anna pensava fosse un bene,e lo mandava tranquillamente in giro con loro,facendogli giurare di non mostrare mai i suoi occhi agli altri ragazzi.
Deathmask non lo fece mai,e così andò avanti per molto tempo.
Andare in giro con gli altri bambini,girovagare per le vie,giocare,e anche le prime sigarette,per lui era la vera vita,avrebbe voluto che fosse così per sempre ma,naturalmente,i sogni dei bambini mutano quando diventano adolescenti. Altrimenti vengono spezzati,o cambiati da altri fattori che l’influenzano. Questo era il caso di Deathmask.
Un giorno,finendo la sigaretta fuori dal negozio del panettiere,vide un uomo avvicinarsi. Avrebbe detto che era l’uomo più ricco e più bello che avesse mai visto in tutta la sua vita.
Era alto,i lineamenti duri che lo facevano sembrare un vero uomo,la pelle mielata e muscoli tonici. Lo guardò negli occhi e fece una smorfia,gli levò la sigaretta dalle minute dita e si fece un tiro. Dopodiché la buttò a terra e con il piede la spense.
Deathmask aveva otto anni.
L’uomo entrò nel negozio,il bambino alle calcagna e puntò gli occhi scuri su Anna,su sua madre,lei fece cadere tutto il pane che portava tra le braccia a terra,e iniziò ad urlargli contro.
Deathmask era confuso dalle urla,ma capì che in qualche modo lui centrava,e che quell’uomo era suo padre…Com’era possibile? Carlotta e Vincenzo si scambiarono uno sguardo,e trascinarono l’albino* fuori dal negozio,con la scusa di portarlo a giocare da qualche parte. Lui aveva voglia di fare tutto tranne che di giocare in quel momento.
Appena suo padre era tornato si erano trasferiti in una casa che si affacciava su una spiaggia,l’uomo aveva detto che l’aveva costruita apposta per loro,ma né Anna né il figlio vi credevano davvero.
La vita di Deathmask era cambiata radicalmente.
Suo padre era nervoso,e lui non osava avvicinarsi,la madre piangeva in continuazione e gli ripeteva di andare fuori a giocare con gli altri. Lui non andava più con i bambini,e se ne andava semplicemente in spiaggia,desiderando che il padre non fosse mai tornato,e iniziava i suoi giochi violenti sugli animali,ferendoli e uccidendoli spesso. Era un bambino arrabbiato. Aveva già imparato questi giochi dai vecchi amici che ora l’avevano abbandonato,colpa delle male voci che giravano sui suoi genitori. Tranne uno: Angelo,che Deathmask cacciava sempre. Non voleva la compagnia di nessuno,non voleva la compassione di nessuno e tantomeno il suo aiuto.

All’alba dei suoi dieci anni esplose.
Era da un po’ che pensava a questo piano,passando notti insonni e cercando materiale per tutto il paese. Il 22 giugno lo fece.
Benzina,a notte fonda,e un accendino.
Era tutto quello che serviva a Deathmask. Aveva deciso che sua madre era una vittima da sacrificare per sopravvivere. Doveva pensare solo alla sua sopravvivenza.
I suoi genitori dormivano da un bel pezzo quando la casa iniziò ad andare a fuoco. Erano tre piani circa,e quindi non potevano rendersene conto subito. Sarebbero morti soffocati dal fumo o consumati dalle fiamme,stava tutto alla natura.
Deathmask era semplicemente davanti alla casa,e osservava lo spettacolo del fuoco dinnanzi a sé. Riconobbe le urla di sua madre,che si affacciò dalla finestra e chiamò il suo nome,gli sorrise e disse qualcosa come:”Sei salvo!Che fortuna!”,un sorriso che si spense subito guardandolo negli occhi. Erano rossi,senza lenti. “NO!” Urlò lei,”NO!” Ripeté,per poi sparire,coperta dalle fiamme. Deathmask fece per andarsene,quando incontrò un muro dinnanzi a sé. “Oh,guarda che hai fatto…Ci avevo messo così tanto per costruirla…” Si sentì gli occhi riempirsi di lacrime,il cuore gonfiarsi di rabbia,ma non si mosse,fissando gli occhi scuri di suo padre con tutta la rabbia che aveva in corpo.”Avevi intenzione di uccidermi?Volevi uccidere tuo padre?” Lui non rispose,ma l’uomo conosceva già la risposta,e rise.
“Peccato,ero andato da una mia amica stasera…Non ero a casa,mi dispiace,hai ammazzato solo quella disgraziata di tua madre!”.
Rise di nuovo,con più cattiveria.
“Sei proprio il degno figlio di tuo padre!”
Quell’uomo sapeva davvero come girare il coltello nella piaga,e Deathmask si accasciò a terra,la fronte premuta sul terreno,piangendo. Aveva ucciso sua madre per nulla. Sarebbe stato suo padre ad uccidere lui….

 

Continua.












*Deathmask: Non scrivo il nome vero del granchietto per un motivo. Neanche lui ricorda il suo vero nome,e anche se lo ricordasse non ce lo verrebbe certo a raccontare…Anche perché nessuno l ricorda davvero,talmente insignificante fosse,e per quanto poco descrivesse la sua vera natura…

*Albino: Deathmask è albino oculare,capelli chiarissimi e occhi rossi,queste persone soffrono spesso di gravi problemi di vista,e il cavaliere non è un eccezione.


DarkArtist: Ho notato che il terzo capitolo non ha avuto molto successo xDD. Spero che questo capitolo extra vi piaccia X3







 

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 4. ***


Attenzione:Questa FanFic tratta temi di violenza e sesso,usa un linguaggio volgare

Attenzione:Questa FanFic tratta temi di violenza e sesso,usa un linguaggio volgare. Pertanto sconsiglio di leggerla se siete sensibili a queste cose. Per chi invece volesse arrischiarsi,eccola qua.

 

                    Capitolo 4. 

 

 

Aveva giurato di legarsela al dito e così aveva fatto. Aphrodite,il suo complice,aveva tralasciato la cosa più importate,aveva tralasciato di dirgli quanto aveva funzionata la sua vendetta. La loro vendetta.
L’idea era nata così,casualmente,quella notte che Deathmask l’aveva fatto suo,senza via di scampo,senza alcuna possibilità di scegliere. Anche lui in realtà provava una certa attrazione per quell’insensibile italiano,ma sapendo che il suo vicino di casa ci stava,per così dire, “insieme” aveva deciso di mettersi da parte. Ma a quanto pareva Shura del Capricorno era proprio destinato a star dentro a quella storia con tutte le scarpe. E così era nato il triangolo.
Triangolo per modo di dire.
Prima che arrivasse Aphrodite,lui e Deathmask non si erano mai parlati molto,solo scambiati qualche sguardo,e quando ce n’era bisogno un saluto o qualche “Come stai?”,un rapporto come tanti,tranquillo. Shura si era preso,sempre per modo di dire “un’infatuazione” per lui.
Aphrodite era arrivato qualche tempo dopo,e un giorno,quando Shura stava andando proprio da Deathmask a parlargli,Aphrodite gli confida di averci fatto l’amore.
Una persona che non fosse stata Shura avrebbe odiato Aphrodite,e avrebbe rivendicato i propri diritti sul grigio,ma Shura era Shura,e nessuno al mondo avrebbe potuto odiare un Aphrodite in lacrime. Il cavaliere dei pesci gli confessò che Deathmask era stato violento,non aveva tenuto conto dei suoi sentimenti e del suo corpo,al quale pareva tenesse molto,e l’aveva mandato via in malo modo.
Shura l’aveva ascoltato e consolato,dopodiché era tornato alla propria casa,con l’amaro ancora in bocca.
Ecco,l’idea era nata quando Deathmask,come regalo di compleanno aveva voluto il didietro del povero capricorno,e l’aveva avuto.
Passando per la casa di Aphrodite gliel’aveva detto,e lui,in tutta risposta aveva detto:”Dovrebbe passare lui quello che ha fatto passare a noi!”. Shura non l’aveva preso sul serio,ma aveva iniziato a prendere davvero in considerazione l’idea quando Deathmask aveva iniziato a prenderlo in giro pesantemente,per i suoi sentimenti,e per quello che era successo quel 24 di giugno.
Erano passati quattro mesi da quella notte,e in Shura l’idea aveva preso una forma e una consistenza,e pi trasformata in un piano diabolico e messo in atto,semplicemente.
L’unica cosa che aveva trascurato era,appunto la conclusione del piano,e Aphrodite.
Aphrodite non era stato calcolato affatto.
Visto che gli aveva fatto quello che gli aveva fatto,e comunque aiutato nella riuscita del piano,Shura aveva deciso di ringraziarlo,e di liberarlo di Deathmask.
Sapeva che il pesciolino non ne sarebbe stato felice,ma quella era la scusa che si era preparato.
-E’ per il tuo bene!
Disse tra se e sé,scendendo le scale del tempio e ridendo.

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L’italiano se ne stava seduto sulle scale della propria casa a fumare,con tutta la tranquillità del pianeta,non conscio del “nemico” che si avvicinava.
Difatti,quando né udì la voce e il saluto rimase immobile.
-Se sei venuto qui per farmi quello che mi fai ormai da giorni vattene..Non ho voglia.
Shura rise,al solito.
-A parte che l’avrei fatto lo stesso…-Disse,mentre si sedeva.-Ma no,mi dispiace deluderti,sono venuto per qualcos’altro.
- Oooh,e cosa,di grazia?
Domandò,puntando le iridi rosse in quelle scure del capricorno.
-L’ultima volta che abbiamo parlato non è andata molto bene per me,quindi no,levati dalla palle.
Lo spagnolo sbuffò,seccato.
-Una cosa seria Deathmask,devo dirti una cosa seria,seria quanto vera.
Deathmask aggrottò le sopracciglia,cos’era di tanto serio che voleva dirgli quel cazzone? Era davvero una cosa seria? Non sarebbe andato a parlargli se non lo fosse stata…Sulla veridicità aveva qualche dubbio,ma sapeva che,per quanto Shura fosse stronzo,era un fermo sostenitore della giustizia e della verità,non gli avrebbe mai raccontato una bugia,di questo era certo.
Shura sapeva di aver catturato l’attenzione dell’albino* nel momento in cui lui buttò la sigaretta. Mise su l’espressione più seria che aveva.
-Si tratta di Aphrodite.
Strinse le labbra Deathmask. Incredibile quanto,nonostante tutto,l’italiano si fidasse di Shura…E così doveva essere,per il bene di Aphrodite ed il suo. E di chiunque altro.
-Dimmi.
Disse semplicemente. Il moro chiuse gli occhi per un attimo,e prese fiato,preparandosi ad allargare un po’ la verità.


Era qualche minuto che aveva smesso di parlare ormai. Fissava Deathmask che fumava silenzioso la terza sigaretta,da quando aveva iniziato il suo racconto. La storia era breve,ma lui era già alla terza sigaretta. Shura finì per chiedersi se il granchio sarebbe morto di Cancro ai polmoni,quale ironia sarebbe stata! Quasi gli scappò un sorriso,ma si trattenne. Doveva.
-Allora…? Che ne pensi?
L’italiano fissava davanti a se,sulle scale che scendevano,e la mano con la sigaretta in bocca era ferma a mezz’aria,indecisa se andare alla bocca o abbandonarla.
-Penso che siano un mucchio di minchiate.
Lo guardò,serio.
-Sapevo l’avresti detto. Ma,sai,il mio interesse non riguarda più la vendetta. Te l’ho detto perché mi sembrava giusto dirtelo. Si,Aphrodite mi ha fatto un torto,ma l’ha fatto anche a te. Perché restare amico di uno che ha fatto del male al suo amore? Fidati,non conosci abbastanza Aphrodite.
L’italiano lo guardò per un po’,senza rispondergli. Finché lo spagnolo si alzò dalle scale.
-Fai come vuoi,adesso la verità la sai.
Ancora nessuna risposta,semplicemente ancora occhi rossi che fissano occhi neri.
-Non mi scuserò per quello che ho fatto. Giustizia è fatta.
Disse infine Shura,per poi iniziare nuovamente la scalinata verso la sua casa.
-Manda giù Aphrodite.
Lo salutò il cancro,girandosi di nuovo verso l’orizzonte.
A quel punto,Shura non potè più reprimere un ghigno di trionfo.
 
_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

Erano quasi 10 minuti buoni che Deathmask aveva iniziato la distruzione della propria casa,con le sue stese mani.
Aveva preso a urlare come  un pazzo e a lanciare oggetti ovunque. Aphrodite si era messo silenziosamente all’angoletto,immobile,aspettando che si calmasse,che si fermasse,e che non lo uccidesse lì,in quel momento. Magari centrandolo con qualche mobile in faccia.
Stringeva la mascella,in attesa. Dispiaciuto all’angoletto.
 
Piano piano la rabbia distruttrice diminuisce,lasciandolo stanco,molto stanco. Si è un pò graffiato le mani,ma se ne frega,rimane in silenzio,in ascolto,cercando quasi di cogliere qualche emozione di Aphrodite,una parola,qualsiasi cosa.
Ma Aphrodite tace,ancora,si sente in colpa. Si sente come macchiato di un crimine,Che però non ha commesso o almeno,non direttamente.
-Non hai nient’altro da dirmi,Aphrodite?
Chiede,la voce più roca del solito,per le troppe urla forse. E' ancora arrabbiato,ma stavolta è una rabbia molto,molto fredda. Non sua,non di Deathmask. Il biondo chiude gli occhi,per non incrociare i suoi,rossi,furiosi,e si morde un labbro.
-Niente?
-Io…COSA DOVREI DIRTI SECONDO TE?
Cerca di trattenere le lacrime il cavaliere dei pesci. Mentre Deathmask si chiede,cosa effettivamente voglia che gli dica Aphrodite. Magari che non è vero,magari che Shura abbia detto una menzogna. Che…Ma sarebbe a sua volta una bugia. Lo sa il cavaliere del cancro,lo sa anche il cavaliere dei pesci,ma nessuno ha il coraggio di dirlo.
-Vorrei...Vorrei dirti che è non è così ma... – Dice –Ma è così.
Ma è così. La rabbia ribolle dentro il cavaliere dagli occhi rossi. Stringe i pugni.
-Allora vattene Aphrodite,vattene dal tuo compare,non tornare qui se non per passare alla casa successiva. Va’ via.
Il cavaliere dei pesci esce dalla casa del cancro correndo. Appena fuori,le lacrime che fino a quel momento aveva trattenuto iniziano a pizzicargli gli occhi. Lo bruciano,gli fanno male. Scoppia in un pianto disperato,i singhiozzi che sembrano quasi convulsioni,la testa che scoppia,la debolezza… Perché deve far così male? Aphrodite non sapeva spiegarselo.
-Era per il tuo bene,Aphrodite.
-Come scusa?

Aphrodite si ferma,ma non le lacrime,verso il cavaliere appena apparso,con uno sguardo omicida degno di Deathmask.

-Era per il tuo bene.
Ripete,impassibile. Intanto il cavaliere dei pesci si avvicina a lui,minaccioso.

-E chi ti a dato l’autorità di scegliere per me??

Il Capricorno sogghigna in direzione dell’ormai ex-Amico.
-...In realtà nessuno,ma purtroppo per te sono libero di fare quello che voglio,o no?

-No.

-E invece si. Consolati,probabilmente farà bene anche a Deathmask.
Sospira lo spagnolo,spostando il capo di lato,come per scrutare meglio Aphrodite,che ormai è vicinissimo al suo viso.

-Siamo sicuri che non sia solo per il    tuo     bene?Che tu l'abbia fatto    solo     per salvarti il culo??

Shura ride,quella risata che ormai anche il cavaliere d’oro dell’ultima casa inizia ad odiare.

-Salvarmi il culo? Ma non farmi ridere...Salvarmi il culo da cosa?Sentiamo.

Aphrodite si abbandona ad un ghigno inaspettato,che supera anche quelli d Deathmask e Shura.
- Strano che non c arrivi anche da solo!! Con la tua mente geniale con la quale hai concepito "tutto questo" è strano che tu non l’abbia capito!

Il moretto aggrotta un sopracciglio,ma pensa che sia tutto un bluff,quindi non si scompone più di tanto.
-Allora spiegamelo tu. E tra parentesi,è grazie a te che ho concepito tutto ciò...

Aphrodite non risponde,semplicemente sussulta,per poi arrossire lievemente e girare i tacchi,allontanarsi da quel marasma. Shura lascia cadere le braccia sui fianci,sospirando. Vorrebbe che Aphrodite capisse,che anche se non era davvero così,in un certo senso sarebbe stato per il suo bene…Come poteva amare quello stronzo?
-Immagino che non sia finta qui,vero?

*Aphrodite procede senza voltarsi indietro. Ormai le lacrime gli offuscano la vista. Arriva fino alla casa dell'Acquario.

-C-camus - Chiama,tirando su col naso-Posso?

Mh? Si,certo.

Il francese cavaliere dell’acquario lo guarda,è preoccupato,anche se non lo dà a vedere.

-Grazie. Scusa il disturbo.

Dice il cavaliere,per poi passare quella fredda casa e giungere fino alla sua. Entra nella sua stanza e si lascia cadere sul letto,abbandonandosi a un pianto disperato. Per il quale potrebbe anche morire,secondo il suo cuore.
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DarkArtist:E ecco qui il quarto capitolo,breve,come al solito... Il prossimo capitolo probabilmente sarà un altro sul Passato di Deathy,visto che per un bel po’ non avrò idee.Ah,uso questo font enorme perchè quando scrivo,su word la scrittura viene più che leggibile,visto che sono mezza ciecata,ma su EPF me la ingigantisce.. Spero che questo capitolo sia piaciuto sia a chi segue questa fic da quando è iniziata sia a chi ha iniziato a leggerla da poco!Per favore,continuate a seguirmi!Scriverò e aggiornerò il più presto possibile!
Grazie ancora a Rem-Chan che mi ha aiutato nella scrittura di questo capitolo! Arigatou Gozaymasou!

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