Magus beneficus veritasque di Kira_chan88 (/viewuser.php?uid=49212)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo-fuga ***
Capitolo 2: *** 2-Nuova vita, nuovi amici ***
Capitolo 3: *** 3-Un incontro celeste ***
Capitolo 4: *** 4-Passione e ricordi ***
Capitolo 5: *** 5-Perdono ***
Capitolo 6: *** 6-Addio ***
Capitolo 7: *** 7-Riconciliazione ***
Capitolo 8: *** 8-Paura nel bosco ***
Capitolo 9: *** Nuovi arrivi ***
Capitolo 10: *** Aggressione e verità ***
Capitolo 11: *** Cicatrice ***
Capitolo 12: *** La mia triste storia ***
Capitolo 13: *** Intermezzo: Attenzione-rating rosso ***
Capitolo 14: *** Liberazione ***
Capitolo 15: *** Verrò a prenderti ***
Capitolo 16: *** Incubo ***
Capitolo 17: *** Preoccupazioni ***
Capitolo 18: *** Ospite ***
Capitolo 19: *** Attenzione: storia sospesa momentaneamente(spero) ***
Capitolo 20: *** Port Angeles ***
Capitolo 21: *** Braccialetto ***
Capitolo 22: *** Violenza ***
Capitolo 23: *** Incinta ***
Capitolo 24: *** Gravidanza ***
Capitolo 25: *** Andrew ***
Capitolo 26: *** Crescita ***
Capitolo 27: *** Famiglia ***
Capitolo 28: *** Vita, morte, rinascita e miracoli ***
Capitolo 29: *** Partita ***
Capitolo 30: *** Rapimento ***
Capitolo 31: *** Lotta ***
Capitolo 32: *** Inganno ***
Capitolo 33: *** Proposta ***
Capitolo 34: *** Matrimonio ***
Capitolo 35: *** Honey moon ***
Capitolo 36: *** Love and sex ***
Capitolo 37: *** Caccia ***
Capitolo 38: *** Bordeaux ***
Capitolo 39: *** Vecchi amici ***
Capitolo 40: *** Desiderio ***
Capitolo 41: *** Rituale ***
Capitolo 42: *** Test ***
Capitolo 43: *** Lavoro part-time ***
Capitolo 44: *** Compleanno ***
Capitolo 45: *** La scelta migliore ***
Capitolo 46: *** Avviso ***
Capitolo 47: *** Risveglio ***
Capitolo 48: *** Importante, leggere con attenzione! ***
Capitolo 1 *** Prologo-fuga ***
Prologo-Fuga
In
una tranquilla
località nel nord dell’Italia,
una ragazza, cioè io, sta fuggendo per trovare un luogo
migliore in cui vivere. Non che la mia città natale non mi
piaccia, sia chiaro, ma riporta alla mia mente solo brutti ricordi,
così ho deciso di partire. In un albergo a due stelle,
l’unico che posso permettermi senza spendere tanto, ho
trascorso l’ultimo mese, ma non posso più viverci:
è scomodo e comunque probabilmente lui mi troverebbe. Con
questo pensiero in mente ho cercato un nuovo posto in cui vivere, un
luogo in cui iniziare una nuova vita, ed era necessario che fosse
lontano, molto lontano, dall’Italia:
così ho scelto l’America, anche se non
mi piace.
Mi sono informata sui vari paesi che compongono
l’America , senza trovarne uno che mi
soddisfacesse, ma alla fine ho scelto un anonimo paesino nelle montagne
di Seattle: Forks. Da ciò che ho scoperto è molto
piccolo, poco conosciuto, con pochi abitanti e anche con pochi che ci
vanno in vacanza: direi che è perfetto per me,
visto che li ho la certezza che non mi troverà mai. Ho
chiamato l’agenzia di viaggi per sapere se conoscevano Forks,
ed ebbi come risposta quella che supponevo, ossia che non ne sapevano
nulla e che mi avrebbero fatto sapere. Mi hanno richiamato qualche
giorno dopo, dicendomi che avevano fatto ricerche sulla
città e mi avevano detto di aver prenotato per me un
incontro con l’ufficio di collocamento perché
potessi comprarmi una casa. Dopo qualche giorno da questa chiamata,
giusto il tempo di risolvere i vari problemi con l’albergo,
ho comprato i biglietti che mi avrebbero condotta a Seattle; una volta
li avrei dovuto comprarne degli altri per prendere
l’aereo che mi avrebbe condotto a Forks, la mia nuova casa.
Ancora qualche giorno e avrei potuto dire addio ai brutti
ricordi che mi tenevano legata a questo posto; non rimpiango nulla
della mia vita vissuta fino ad ora, ne la mia famiglia, ne tantomeno le
mie “amiche”, che mi avevano abbandonata nel
momento del bisogno; nessuno saprà che io me ne sono andata,
nessuno soffrirà. E meglio così, per tutti.
Mi chiamo Shinri e tra qualche giorno potrò iniziare una
nuova vita.
Spero vi piaccia
come
capitolo! So che non si capisce molto(a partire
dal titolo su cui potete fare delle domande) ma, a voi
lettrici(e lettori se ce n sono), non abbandonatemi! Un'altra
cosa:COMMENTATE!!!
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Capitolo 2 *** 2-Nuova vita, nuovi amici ***
CAPITOLO
2: Nuova vita, nuovi amici
Ero
arrivata da circa
quattro ore e avevo già constatato una
cosa: qui a Forks pioveva quasi ininterrottamente e io…non
avevo l’ombrello!! Perché sui siti internet non
mettevano anche le previsioni metereologiche?! E perché io
ero l’unica vestita con abiti estivi?! Mi sono
guardata intorno per vedere dove fosse l’uscita, ed
è stato allora che ho visto un’altra ragazza nelle
mie stesse condizioni: la sua carnagione era pallida e aveva lunghi
capelli ondulati color del mogano. Decisi di chiedere a lei
se sapeva da dove si usciva.
- Scusa!- l’ho chiamata per attirare la sua attenzione
- Cosa ti serve?- mi ha chiesto lei, rivolgendomi la sua attenzione
- Sapresti indicarmi l’uscita?- le ho chiesto, avvicinandomi
con le mie valigie
- Certamente: vai dritta da quella parte poi svolta a destra- mi ha
risposto lei, indicando una porta alla mia destra
- Ti ringrazio! Io mi chiamo Shinri, immagino che da domani saremo
nella stessa scuola-
- Davvero? Che incredibile coincidenza! Ma come facevi a
sapere quando sarebbe iniziata a scuola? Non lo sapevo nemmeno io che
conosco questo posto meglio di te…-
-Beh prima di venire qui mi sono informata, visto che volevo venire a
vivere qui, dovevo essere sicura di avere tutte le informazioni.-
-Tu non sei di queste parti vero? Intendo non sei americana. Da dove
vieni?-
- Ah…io vengo da una regione dell’Italia del Nord
–
-Davvero?! E dimmi, è un bel posto?-
-Diciamo che non ho avuto molto tempo per esplorarla in tutti questi
anni, visto che ho avuto non pochi problemi-
-Capisco…spero che qui non avrai problemi allora!-
-Di questo ne sono sicura!- infatti ero veramente sicura che i miei
problemi non mi avrebbero trovata qui
-Oh a proposito io mi chiamo Isabel...-
-Ah Bella, scusa per il ritardo!- un uomo si stava avvicinando a noi:
aveva folti capelli castani, dei baffi dello stesso colore, e
indossava la divisa della polizia
- ciao Char…papà . Shinri, lui è mio
padre; papà, questa è Shinri e da domani
sarà mia compagna di scuola. Mi ha chiesto delle
informazioni e così ci siamo fermate a chiacchierare-
-Oh, è un vero piacere conoscerti Shinri. Io sono
Charlie Swan, l’ispettore capo della polizia qui a Forks,
spero di non vederti mai in centrale-
-Il piacere è tutto mio signore, spero di rincontrarla in
circostanze migliori di una centrale di polizia. Ora scusatemi ma devo
andare, devo firmare un contratto per l’acquisto di una casa.
Ispettore capo Swan, Bella, arrivederci- e detto questo mi sono avviata
verso l’uscita.
Mi sono diretta senza problemi fino all’ ufficio di
collocamento e, dopo un’ora estenuante passata a parlare con
una simpatica signora di mezza età, eravamo finalmente
giunte alla parte che più mi premeva: l’acquisto
della casa.
- Allora signorina, inizio col dire che la casa che volevo proporle
è abbastanza ampia e spaziosa e che si trova fuori
città, perciò potrebbe essere scomodo per lei che
deve andare a scuola…scusi se glielo chiedo di nuovo, ma
è sicura che per i suoi genitori vada bene che lei viva da
sola? Sa non vorrei che ci fossero problemi…-
-Non si preoccupi, non c’è alcun tipo di problema-
-Bene. Per il pagamento direi che ci va bene qualsiasi tipo di cifra
lei ritenga opportuna Sa coi tempi che ci sono nessuno viene ad abitare
in un paesino piccolo e sperduto come questo e così abbiamo
abbassato un po’ il prezzo-
-Perfetto, allora se non le spiace firmo e poi vorrei sapere in che via
si trova la casa-
-Naturalmente. Ah un ultima cosa: la luce e il telefono non saranno
disponibili per un paio di giorni, perciò se avrà
qualche problema non potrà rivolgersi a nessuno-
-Nessun problema-
-Ne è sicura? Potremmo sempre avvertire il dottore del suo
arrivo, così se dovesse aver bisogno di aiuto potrebbe
occuparsi di lei-
-Le ripeto che non c’è problema, e poi anche lui
farebbe fatica visto che non c’è il telefono-
-Come preferisce allora- ha concluso lei con voce incerta.
Arrivare alla mia nuova dimora si è dimostrato
più difficile di quello che credevo, ma una volta arrivata
ho concluso che ne era valsa la pena: la casa era veramente bella e non
era solo spaziosa, ma enorme. Aveva una specie di giardino, e prima di
entrare c’era un’ampia veranda. Entrata
all’interno, sono rimasta a bocca aperta: un’enorme
stanzone vuoto si presentava davanti hai miei occhi, che si apriva in
un altrettanto ampio soggiorno ; la cucina era un po’
più piccola ma andava bene lo stesso. La casa era suddivisa
in due piani, e al secondo c’era un lungo corridoio che dava
su tre stanze: due camere e un balcone, anzi un terrazzo; le camere
erano un bagno e quella che sarebbe diventata la mia stanza.
Subito ho disfatto le valigie, tirando fuori il cellulare da una tasca
interna: c’era una chiamata persa ed era sua. Non ci ho fatto
caso e ho buttato il cellulare sul pavimento: avevo cominciato una
nuova vita, e presto avrei avuto nuovi amici perciò potevo
non preoccuparmi del mio passato.
Vi ringrzio per avermi recensita, a quelle
poche che lo hanno fatto.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, alla prossima!
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Capitolo 3 *** 3-Un incontro celeste ***
CAPITOLO 3:
Un incontro celeste
Ero arrivata da neanche un
giorno e già si prospettava un
nuovo problema:il cibo. Per la cena ero riuscita a cavarmela
perché mi ero portata qualcosa dietro ma ora venivano i
problemi: avrei dovuto andare al mercato per comprarmi i viveri,
però avrei potuto farlo solo dopo essere andata a scuola,
perciò ho dovuto saltare la colazione e dirigermi
direttamente verso la scuola. Una volta arrivata davanti
all’edificio scolastico, costituito da più
costruzioni tutte uguali, ero giunta alla conclusione che,
anche se come posto era bello e tutto il resto, era anche abbastanza
scomodo. Beh, avrei fatto esercizio. Dopo un pò mi sono
sentita chiamare
-Shinri!!-
Mi sono voltata per seguire la voce, trovandomi di fronte Bella che mi
correva incontro
-Ciao Bella, come va?-
-Bene grazie. Dimmi, questo vorrebbe saperlo Charlie, sei venuta a
piedi fin qui?-
-Si, perché?-
-Beh, quando a saputo dove abitavi, voleva sapere come ti saresti
spostata. Dice che nella zona in cui abiti ci sono molte bestie feroci
e che quindi non è consigliabile aggirarsi li intorno da
sola senza un mezzo di trasporto-
-Ma gli animali non attaccano gli uomini no?-
-Solitamente no, ma non si sa mai-
-E ora che lo saprà cosa ha intenzione di fare?-
-Più che altro era solo un avvertimento. Vogliamo andare?-
-Si, ormai mi sono rassegnata all’idea che sarò
squadrata da tutti alla stregua di una aliena-
-Allora saremo in due-
-Non sarà la stessa cosa: io per loro
sono…esotica. Sai, perché io vengo
dall’Italia e tutto il resto-
-Non credo che dovresti preoccuparti più di tanto, in fondo
non ti tormenteranno più di tanto. Comunque credo che tu
avrai molto successo con i ragazzi-
- Perché lo pensi?-
-Perché io ti trovo molto carina, anzi molto bella-
-Tu dici?-
-Certo! Ti sei mai guardata allo specchio?-
Non le ho risposto: ovvio che mi ero guardata allo specchio, ma trovavo
la mia bellezza una maledizione anziché un pregio. Con i
miei capelli neri, la pelle bianchissima e gli occhi verdi, per non
parlare del mio corpo(seno compreso) ero la calamita perfetta per ogni
tipo di uomo, anche il più spregevole.
-Se lo dici tu…-
Ho scoperto ben presto che io avevo ragione e Bella torto: non appena
entrata e fino all’ora della mensa tutti non hanno fatto
altro che tempestarmi di domande sull’Italia, e hanno
continuato fino a quando non siamo entrati nella sala
-Davvero tu vieni dall’Italia? E dimmi
com’è?- mi aveva appena chiesto Jessica, una
ragazza abbastanza impicciona, che sin da quando mi aveva vista non
aveva fatto altro che tempestarmi di domande,probabilmente per
raccontare tutto ciò che riguardava me agli altri,
per dare l’impressione di conoscermi bene
-Non posso dire di conoscerla. In tutti questi anni non ho
avuto molto tempo per visitarla-
-Ma il nome Shinri non è italiano- ha constatato
Angela, un’altra ragazza che faceva parte del giornale della
scuola
-Non finirà sul giornale vero? Mia madre ha vissuto per
molto tempo in Giappone e così mi ha chiamata con un nome
giapponese-
-Veramente? Che figo!- hanno esclamato entrambe
-Chi sono quelli?- ha chiesto all’improvviso Bella.
Erano entrati in quel momento, infatti, un gruppo di cinque
ragazzi: i primi due erano entrati tenendosi per mano ed erano un
ragazzo e una ragazza; la ragazza aveva lunghi capelli biondi , mentre
l’altro era alto,muscoloso, con corti capelli neri. Li
seguivano altri due ragazzi, sempre un ragazzo e una ragazza ,anche
loro tenendosi per mano, lei bassa con i capelli corti e neri,lui alto
con dei riccioli biondi sul capo. L’ultimo del corteo era un
ragazzo con i capelli color del bronzo.
-Quelli sono i figli del dottor Cullen. Dico figli ma in
realtà non sono realmente figli suoi, anzi nemmeno sono
fratelli! Beh, in realtà i due biondi sono
gemelli, ma la cosa più sconvolgente è che loro
stanno insieme! Insieme capisci?!Ad esempio il biondo e la mora,e il
ragazzone con quella che sembra abbia la puzza sotto al naso. Li vedi
come si comportano tra di loro? Sono strani davvero, stanno sempre in
disparte e poi non mangiano mai nulla! Non ti consiglio di provarci
Bella, è inutile: a lui noi non piacciamo- Jessica si era
lanciata in una descrizione molto dettagliata di tutti i loro
pettegolezzi, mentre Bella era rimasta colpita dal ragazzo dai capelli
di bronzo
-Come si chiamano?- ho chiesto
-Allora, i due biondi si chiamano Jasper e Rosalie , la piccoletta si
chiama Alice, quello alto è Emmett e l’ultimo si
chiama Edward-
-Dimmi,ti piace quel tipo vero?- ho chiesto a Bella, guardando dubbiosa
verso Edward
-No, figurati- ha detto lei, alzandosi
Mi sono alzata anch’io, ma proprio in quel momento mi sono
sentita male e sono svenuta. Mi sono svegliata
nell’infermeria e sia Bella che l’infermiera mi
guardavano preoccupate
-Stai bene?- mi ha chiesto Bella ansiosamente
-Si, sto bene- ho risposto, facendo per alzarmi ma sono stata
trattenuta dall’infermiera
-No cara, tu non stai per niente bene. Prima ho controllato le tue
pupille mentre eri svenuta, ho provato a svegliarti in ogni modo ma non
c’è stato verso: sembravi veramente in coma. Dimmi
sono accadute spesso situazioni di questo genere?-
-Negli ultimi anni è capitato qualche volta, ma non credo
sia nulla di grave-
-Ti consiglierei ugualmente di fare un controllo
all’ospedale,non si sa mai-
-Bene lo farò- ma non pensavo di farlo veramente, anzi non
credevo fosse necessario, ma Bella mi ci ha portato subito dopo aver
sentito quella frase, lasciandomi poi da sola perché doveva
tornare a scuola.
Un’infermiera sorridente mi ha fatto entrare in uno studio
dicendomi che tra qualche minuto sarebbe arrivato un dottore a
visitarmi, dopodiché anche lei se ne andata
uscendo dalla stanza; ho meditato molto a lungo sulla
possibilità di andarmene prima che arrivasse qualcuno, e
proprio quando finalmente mi ero decisa e alzata, è entrato
il medico. Ho detto medico, ma la persona che era appena entrata
sembrava un medico solo perché indossava il camice: era
talmente bello con i suoi capelli biondi, il viso dolce e disponibile e
la sua imponenza, che invece di fare il medico avrebbe dovuto essere
attore o modello, e più che un essere umano sembrava uno
degli angeli che abitavano in paradiso; sotto il camice
indossava una camicia azzurra con una cravatta dello stesso
colore e la cosa ancora più affascinante che ho notato in
lui è stato il tenue bagliore dorato che emanavano
i suoi occhi.
Appena entrato nella stanza però lui si è
irrigidito e ha iniziato a scrutare con la fronte aggrottata e le
narici dilatate la stanza fino a quando non mi ha notata: a quel punto
ha cominciato ad avvicinasi a me, teso. Solo allora ho notato le sue
occhiaie e lo sguardo stanco, e per un momento mi sono preoccupata per
lui: sembrava stesse veramente male. Poi lui mi ha fatto un sorriso e
ha iniziato a parlare
-Allora, tu devi essere Shinri- ha cominciato lui
-Come fa a conoscermi?-
-Oh, andiamo, sei sulla bocca di tutti: è impossibile non
sapere chi sei-
-Capisco-
-Allora, mi hanno detto che oggi sei svenuta e che questa cosa accade
abbastanza spesso. E’ vero?-
-Si, ma…-
-Per caso ti sei procurata ferite di qualche tipo in questi anni?-
-No, non mi sembra…-
-Bene. Ora, se non ti spiace, vorrei prelevarti un campione di sangue
da far analizzare, perciò potresti scoprirti il braccio?-
-Certo- Ho risposto, scoprendo il braccio destro e mettendo in mostra
delle cicatrici sul polso
Quando ha visto quei segni, il dottore ha aggrottato per un attimo la
fronte ma ha eseguito lo stesso l’iniezione,uscendo
col sangue dopo avermi lanciato uno sguardo silenzioso che
non ho saputo decifrare.
Sono rimasta ad aspettare i risultati per minuti che parevano
interminabili, con l’ansia che cresceva secondo dopo secondo,
ansia non per il risultato delle analisi ma per ciò che
avevo mostrato involontariamente al dottore: probabilmente in quel
momento stava chiamando la polizia, immaginando chissà quale
abuso. Stavo pensando di nuovo di andarmene, quando lui è
entrato, mi ha fatto un sorriso rassicurante che mi ha calmata anche
dal punto di vista dell’ansia e mi ha esposto il referto
medico
-Bene, direi che non hai niente di anomalo, a parte pochi zuccheri nel
sangue, perciò non devi preoccuparti-
-Ah…grazie- ho sussurrato alzandomi e avviandomi verso la
porta
-Dove stai andando?-
-A casa-
-Aspetta ti accompagno, tanto ho finito il turno-
-Ma perché…?-
-Mi hanno chiesto di occuparmi di te per i primi giorni che passerai
qui. Sono il dottor Carlisle Cullen e abito non molto lontano da casa
tua-
-Capisco…- non avevo vie di scampo: voleva accompagnarmi a
casa per interrogarmi sulle cicatrici, ne ero sicura. Per questo sono
rimasta in silenzio ad aspettare mentre lui si toglieva il camice e
mentre ci avviavamo verso la sua auto
Durante tutto il viaggio ho guardato tutto il tempo davanti a me senza
rivolgergli uno sguardo, fino a quando lui non ha parlato
-Ascolta…-mi sono preparata al peggio -credo che non
dovresti andare a scuola domani, devi riprenderti e cercare di
ritornare in forma-
-D’accordo- ho risposto deglutendo- ah, siamo
arrivati si può fermare, grazie- e ho aperto la portiera
dell’auto per poi avviarmi verso la porta di casa mia
-Aspetta, ho una cosa per te-mi ha fermato lui uscendo a sua volta
dall’auto e raggiungendomi. Si è fermato davanti a
me e ha inalato l’aria che proveniva da me con una sorta
di…piacere? Non so dirlo con precisione ma poi ha
continuato, guardandomi in maniera strana
-Ho fatto la spesa per te: immagino che tu non l’abbia ancora
fatta- in quel momento mi sono accorta che reggeva dei sacchetti in mano
-G-grazie- ho mormorato io prendendo i sacchetti e chiudendo in fretta
la porta. Che cos’era l’emozione che mi aveva
attanagliato il cuore?
Ciao a tutti. Dopo giorni interminabili sono tornata! Come vi sembra
stia procedendo la storia? Che relazione pensate ci sarà tra
i due? Come vi sembra la descrizione fatta da lei di Carlisle? Fatemelo
sapere presto e recensite, anzi ringrazio in anticipo coloro che lo
faranno! Ciao!
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Capitolo 4 *** 4-Passione e ricordi ***
CAPITOLO 4:
Passione e ricordi
Il
giorno dopo mi sono svegliata dopo una notte
tormentata e sono subito andata in cucina per fare colazione; potevo
prendermela con calma dato che avevo deciso di non andare a scuola,
seguendo il consiglio del dottor Cullen. Il dottor Cullen…ho
pensato a lui praticamente tutta la mattina, mentre spolveravo,
svuotavo le valige, lavavo i vetri, pulivo ogni stanza e mettevo in
ordine ogni angolo della casa, fino a quando non è arrivato
mezzogiorno. Dopo aver pranzato, ho deciso di occuparmi del giardino,
ed è stato mentre mi trovavo li che ho sentito il rombo di
un’automobile davanti al vialetto di casa. Mi sono avviata in
quella direzione giusto in tempo per vedere il dottore che usciva dalla
sua auto, e quando lui mi ha vista e salutata con un sorriso sulle
labbra, il mio cuore ha fatto un salto. Sono riuscita a uscire con
molta fatica dai cespugli dove mi ero ficcata, e
l’ho salutato tendendogli la mano e invitandolo in casa.
Appena entrato si è guardato intorno sempre con le narici
dilatate, che stesse annusando l’aria? Ho ricacciato indietro
quel pensiero e l’ho invitato a seguirmi nella sala,
facendolo accomodare su una sedia
-Posso offrirle qualcosa da bere?-
-No, non ti scomodare-
-Perché è qui?-
-Volevo sapere come stavi. Ho notato con piacere che hai seguito il mio
consiglio di ieri-
-Si…ho pensato che se era il medico a dirmi di farlo, dovevo
farlo. Mi dica…- ho aggiunto, stringendo i jeans -
è venuto qui anche per sapere qualcosa sulle cicatrici,
vero?-
-Effettivamente…si. Vorrei sapere qualcosa su quelle
cicatrici se non ti spiace: se stai tanto male da volerti suicidare,
dovrei preoccuparmi, in fondo sei una mia paziente ora-
-Beh, allora…sappia che sono
vecchie…perciò può anche rilassarsi.
La fonte dei miei problemi non è più qui-
-I tuoi problemi?-
-Si, ma…non…non credo che la riguardino, sono
personali-
-Naturalmente-
-E’ veramente sicuro di non volere niente?- ho chiesto
nuovamente, cercando di trovare una scusa per allontanarmi
-No, ti ringrazio, non ti scomodare. Ero venuto qui solo per vedere
come stavi, sai, con quelle cicatrici…comunque, visto che
stai bene direi che posso andarmene. Scusa per il disturbo- ha fatto
lui alzandosi
-N-nessun disturbo..- ho balbettato io accompagnandolo alla porta.
Eravamo sull'uscio, io sullo scalino, lui sul terreno, e io mi sono
sporta in avanti per stringergli la mano, quando sono
scivolata: mentre cadevo in avanti ho chiuso gli occhi,
pensando all’imminente caduta, quando ho avvertito qualcosa
che mi afferrava la schiena; mi sono sentita sollevare e ho aperto gli
occhi giusto per ritrovarmi a due centimetri dal viso del dottor
Cullen. Il mio cuore rischiava di uscire fuori dal petto, e cercando di
liberarmi ho notato una cosa strana: i suoi occhi, che solitamente
erano color dell’ambra, in quel momento erano neri come la
pece; poi, senza alcun preavviso, lui mi ha baciata di scatto,
spingendomi dentro casa. Mi ha sbattuta contro il muro, continuando a
baciarmi e devo ammettere che, dopo l’iniziale paura,
cominciava pure a piacermi: è stato così che,
invece di cacciarlo via, lo stringevo a me con sempre maggiore forza,
baciandolo a mia volta, bramando le sue labbra sulle mie; il
perché io mi stessi comportando così, dopo le
brutte esperienze in quella situazione, non lo so, ma forse
è successo perché a differenza di lui, il dottore
faceva tutto con molta più dolcezza, da come mi stringeva il
corpo, a come cercava di far entrare la sua lingua nella mia
bocca…direi che mi stava facendo impazzire, così
come io stavo facendo impazzire lui: le sue mani, che fino a quel
momento aveva tenuto sulla mia schiena, avevano cominciato a salire su,
sempre più su, fino a sfiorare il mio volto per poi tornare
sui miei capelli,di cui ha preso una ciocca per annusarla con evidente
piacere;poi si sono spostate sul collo, sono scivolate sulle mie
braccia, hanno accarezzato languide i miei fianchi, per poi risalire
verso i miei seni, sfiorandoli. Tutto questo provocava in me ondate di
piacere, tanto che l’idea di fermarlo era sempre
più lontana: gli ho messo le mani al collo e mi sono
abbandonata completamente a lui, lasciando che facesse ciò
che voleva; dopo essersi occupato della parte superiore è
sceso giù e ha cominciato ad accarezzarmi la pancia. A quel
gesto, un ricordo è riaffiorato nella mia
mente:un’altra mano che toccava quella stessa pancia, con
violenza però; senza staccarmi da lui ho preso le sue mani
portandole sui miei fianchi, e, mentre facevo ciò, lui si
è separato da me, mi ha guardato con uno sguardo accecato
dal desiderio prima di abbassarsi sul mio collo per continuare la sua
opera e ricoprirlo i baci; mentre io cercavo di dimenticare
ciò che avevo ricordato, ho sentito qualcosa che pungeva il
mio collo. Mi sono innervosita chiedendomi cosa fosse e mi sono voltata
verso di lui mentre tornava sulle mie labbra, e riprendeva a
baciarmele, stavolta con più foga, iniziando ad
abbassare nuovamente le mani, per poi afferrarmi i fianchi e sollevarmi
da terra; prima di stringermi nuovamente nel suo forte abbraccio, ha
fatto aderire le mie gambe ai suoi fianchi e se prima non ci facevo
caso,ora avevo iniziato a preoccuparmi sentendo qualcosa premere in
mezzo alle mie gambe, mentre lui si muoveva su e giù. Sono
stata presa dal panico e, staccandomi da lui, gli ho sussurrato di
fermarsi, ma lui non mi ha ascoltato
-Ho detto BASTA!!- Ho gridato spingendolo lontano da me e serrando le
gambe.
Dopo essermi calmata ho deciso di affrontarlo e ho alzato lo sguardo
verso il suo, per poi rimanere di sasso: anche lui mi stava guardando,
piccola e indifesa contro la fredda parete, con gli occhi, tornati di
un colore dorato venato di nero, pieni di dolore, paura e sorpresa,
come se neanche lui si fosse reso conto di ciò che aveva
fatto. Ho aperto bocca per sapere il perché di quello
sguardo, ma lui mi ha anticipato
-Mi dispiace, ti prego di scusarmi,io…-ma si è
interrotto, ha scosso la testa ed è uscito dalla porta
dell’ingresso, lasciandomi sola e piena di dubbi.
Vi ringrazio per avermi recensito!
E ci terrei molto se continuaste a
farlo! Comunque per tutte coloro che hanno iniziato a leggere la mia FF
e sono fan della coppia Edward/Bella, mi dispiace sottolineare che non
ci sarà molto spazio per suddetta coppia. Vi ha incuriosito
la storia delle cicatrici? Devo dire che in questo capitolo si spiega
da dove provengano, o almeno vi è un accenno, tanto per
stuzzicare la vostra curiosità e inventiva: secondo voi
perché se le è procurate? Attendo eventuali idee!
A presto!!^__^
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Capitolo 5 *** 5-Perdono ***
CAPITOLO 5:
Perdono
Erano
passati parecchi giorni da quando io e il dottor Cullen ci
eravamo visti, ed erano stati dei giorni tormentati: ovunque io
guardassi in casa, sentivo il suo buon profumo, sulla poltrona dove si
era seduto,oppure sui miei vestiti; cosa mi stava succedendo? Non mi
ero mai comportata così nei confronti di qualcuno, ero
arrivata perfino a sognarlo! E nel sogno lui entrava dalla porta da cui
era uscito, e diceva di amarmi e di volermi salvare. Ogni volta che mi
svegliavo da quel sogno, morivo dalla voglia di andarlo a cercare, di
trovarlo e di dirgli che…non so cosa volessi dirgli una
volta trovato anche perché mi fermavo prima, disgustata da
me stessa. Fatto sta che ormai quel sogno iniziava a tormentarmi, lo
facevo ogni notte, col risultato che ogni volta che mi svegliavo
più stanca della sera precedente; probabilmente sarei stata
male di nuovo, se non peggio. Anche stamattina non fa eccezione, anzi
se possibile è anche peggio, spero non se ne accorga
nessuno. A un certo punto mi sono sentita chiamare
-Ehi, Shinri, mi senti?-Bella mi chiamava con insistenza e alla fine mi
sono voltata
-Insomma Shinri, ti sto chiamando da cinque minuti, si può
saper a cosa…- si stava avvicinando a me e si è
fermata all’improvviso, guardandomi inorridita-hai un aspetto
orribile! Ma che hai fatto?-
-Non sono riuscita a dormire-
-Tutta la notte?-
-Già- perché avevo cercato di capire le scuse del
dottore: in fondo se aveva cominciato a fare ciò che aveva
fatto doveva essere in sé e quindi come mai aveva reagito
così? Non capivo ed ero rimasta sveglia tutta la notte per
farlo, dopo essermi svegliata dal solito sogno, senza peraltro riuscirci
-Comunque anche tu sembri turbata, che è successo?-
-Niente- ha risposto seccamente lei-e solo che ieri, durante
l’ora di biologia mi sono seduta vicino a Edward Cullen
e…ha storto il naso come se puzzassi-
-Non farci caso. Magari non gli piace il tuo profumo. Suo padre ha
avuto una reazione opposta direi-
-Perché?-
-Perché quando ha sentito il mio odore la prima
volta…lo ha annusato con una sorta di piacere,
anzi è addirittura venuto a casa mia, dove tra
l'altro ha avuto la stessa reazione!-
-Davvero? Capisco perché non hai dormito allora! Dicono che
il dottor Cullen sia un bel uomo, suppongo tu sia rimasta affascinata
da lui… -
-No, è diverso…- evitando accuratamente di dirle
che tra me e il dottore ci era stato più di un semplice
incontro formale, e che probabilmente era rimasto lui affascinato, se
così si poteva dire, da me.
-Beh, sarà meglio andare, le lezioni cominciano tra poco-ho
cercato di sviarla
-Va bene, ci vediamo dopo-
Le lezioni sono passate in un lampo, anche se credo che questo sia
dovuto anche al fatto che io abbia dormito durante la maggior parte di
esse, e quindi sono potuta uscire da scuola molto più
rilassata, ma è durato poco. Appena arrivata davanti a casa
mia sono rimasta imbambolata di fronte a dei fiori, legati in un nastro
azzurro con un biglietto, attaccati alla maniglia della mia porta. Mi
sono avvicinata e ho slegato i fiori e il biglietto entrando in casa; i
fiori erano una rosa bianca, una rosa canina e dei fiori di mirto, che
ho poggiato sul tavolo per dedicarmi al biglietto che diceva:
“Scusami”
Non ho avuto dubbi su chi fosse l’autore di quel regalo e
questo mi ha lasciato confusa: che significava questo?
Allora, che ve ne pare del mio
capitolo? Vi è piaciuto?
Spero di si. Comunque vorrei rispondere ad alcuni quesiti(cioè solo
uno o due) che mi sono stati posti, anzi rispondo direttamente
all'autrice:
Fracullen: come avrai visto Bella e Edward staranno insieme. Ho
intenzione di ripercorrere le tappe più importanti della
loro vita in coppia( compleanno di Bella, matrimonio, nascita di
Renesmee) attraverso gli occhi di Shinri, perciò direi che
loro staranno comunque insieme. Se lei è la cantante di
Carlisle...perspicace, molto perspicace...Complimenti per averlo
capito! ^_^
Detto questo spero mi recensirete ancora e, come ultima cosa, ringrazio
tutte coloro che hanno meesso la mia ff tra i preferiti:
GRAZIE, MI
SOSTENETE DAVVERO!
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Capitolo 6 *** 6-Addio ***
CAPITOLO 6:
Addio
Dopo
il regalo del dottore la voglia di andare a cercarlo era troppa,
soprattutto per ringraziarlo del pensiero, anche se non sapevo cosa
volesse dire. Purtroppo però, dato che sono una gran
codarda, non so proprio come fare: dovrei andare in ospedale, visto che
non so dove abita, e poi? Non sto male, come farei a incontrarlo? A
queste cose pensavo mentre mi dirigevo a scuola:perlomeno Bella non
avrebbe potuto lamentarsi, visto che ero riuscita a dormire quella
notte.
Infatti come supponevo appena mi ha visto è diventata
raggiante
-Allora ti sei ripresa!-
-Anche tu mi sembra-
-Beh, effettivamente, si. Anche perché probabilmente non
vedrò più Edward Cullen e non dovrò
più preoccuparmi del mio odore-
-Dici davvero? Non ti dispiace neanche un po’? Mi sembrava ti
interessasse quel tipo-
-No, non è vero…- ha ribattuto lei arrossendo-
co…comunque oggi ti accompagnerò io a casa-
-Perché?-
-Per vendetta, è ovvio-
-Tuo padre?-
-Già. In questi giorni sono morti decine di animali, inoltre
una persona è stata aggredita nella zona in cui abiti tu,
perciò mi ha detto di controllarti affinché tu
non ti faccia male-
-Capisco-
Le lezioni del mattino sono passate in un lampo, e in men che non si
dica era arrivata l’ora del pranzo. Quando mi sono seduta col
vassoio, ho notato che Bella guardava nella direzione del tavolo dei
Cullen
-Bella che succede?-
-Niente, oggi è successa una cosa strana-
-Cosa?-
-Edward prima mi ha parlato-
-Davvero? Ma non odiava il tuo odore?-
-Infatti, era quello che pensavo anch’io ma
evidentemente mi sbagliavo: mi ha parlato ed è stato pure
cordiale-
Stavo per risponderle quando Mike Newton ci ha proposto di uscire in
gruppo tutti insieme quel pomeriggio: entrambe avevamo rifiutato e lui
se n’era andato un po’ abbacchiato. Dopo le lezioni
del pomeriggio, mi stavo dirigendo verso Bella, che era vicina al suo
pick up, quando ho sentito un gran rumore di freni e ho visto il
furgone di Tyler che si dirigeva sbandando verso il retro del pick up
stesso, rischiando di schiacciarla. Sono rimasta pietrificata, non
sapevo cosa fare, ma per fortuna qualcuno lo ha fatto per me: Edward,
da vicino che era ai suoi fratelli, si era catapultato verso di lei,
finendo anch’egli tra i due veicoli e rischiando di essere
schiacciato a sua volta, ma incredibilmente era riuscito a fermare la
macchina con una sola mano; sono rimasta sbigottita, ciò che
avevo visto non poteva essere vero, così non me ne sono
preoccupata e sono corsa come gli altri verso Bella, fortunatamente
illesa
-Bella, stai bene?!-
-Si…Shinri lo hai visto anche tu…?-
Non ho avuto tempo di risponderle perché sono arrivati
subito gli infermieri con l’ambulanza a prenderla e non ho
potuto chiedere spiegazioni neanche a Edward, che si era volatilizzato,
cosicché sono dovuta andare anch’io in ospedale
per la seconda volta.
Mentre aspettavamo il dottore, Tyler, anche lui ricoverato, non faceva
altro che scusarsi, fino a quando non ha dovuto smettere per
l’arrivo del padre di Bella e del dottor Cullen, che le ha
fatto una visita completa e le ha detto che era in perfetta salute,
poi, prima di uscire, si è voltato verso di me e mi ha
guardato intensamente prima di uscire. Io l’ho seguito per
chiedergli se gli potevo parlare , ma mi sono ritrovata davanti a
Rosalie, che mi ha guardato con disprezzo prima di dirmi con rancore
-Che cosa vuoi?-
Sono rimasta spiazzata da una domanda del genere, tanto che non sono
riuscita a risponderle e lei ha continuato a incenerirmi con lo sguardo
fino all’arrivo di suo padre che l’ha chiamata
bruscamente
-Rosalie-
-Dobbiamo parlare-
-Dopo-
-Ma…-dopodiché ho sentito un basso ringhio
soffocato prima che il dottore si avvicinasse a me e mi
dicesse
-Seguimi- cosa che io ho fatto
Mi ha condotta nel suo ufficio dove si è voltato a guardarmi
-Perché sei qui?-
-Perché volevo ringraziarla-
-Credo che dopo che siamo stati così…intimi tu
possa darmi del tu. Comunque di cosa volevi ringraziarmi?-
-Ecco, io…volevo ringraziarla…cioè
ringraziarti…per i fiori e il biglietto-
-Non credo ce ne sia bisogno, l’ho fatto perché tu
potessi perdonare il mio comportamento –
-Ecco, veramente io…- volevo dirgli che in fondo
ciò che avevamo quasi fatto non era stato tanto male, anzi
mi era piaciuto, ma le parole non uscivano e io continuavo a torcermi
le mani per il nervosismo, fino a quando lui non le ha prese tra le sue
e mi ha alzato il viso cosicché io potessi guardarlo in volto
-Ascolta…credo che tu debba dimenticare ciò che
è successo-
-Perché?-senza che potessi fermarli, i miei occhi si erano
riempiti di lacrime, inspiegabilmente
Lui ha sgranato gli occhi davanti a quella reazione e improvvisamente
mi ha abbracciata, arrestando le mie lacrime
-Questo è quello che vorrei fare: dimenticare te e tutto
quello che è successo, ma non posso-ho sussurrato tra i
singhiozzi.
-Perdonami, non volevo. Io…non volevo farti piangere- ha
mormorato lui stringendomi più forte –spero tu
possa perdonarmi un giorno, ma è meglio così:
sarebbe pericoloso per te-
-Che cosa stai…? No, non importa- ho risposto, staccandomi
dal suo abbraccio e asciugandomi gli occhi.
-Beh, allora…addio…- e mi sono voltata per
andarmene, nascondendo le nuove lacrime che inumidivano i miei occhi.
Poi ho sentito un soffio sul collo,ma quando mi sono voltata
lui era nella posizione in cui lo avevo lasciato, segno che lo avevo
immaginato.
Sono uscita, evitando accuratamente Rosalie, e sono tornata a casa; una
volta li, ho buttato i fiori che mi aveva regalato e mi sono buttata
sul divano in lacrime: perché lo aveva fatto?
Perché anche lui voleva farmi soffrire? Proprio adesso che
avevo trovato una persona di cui potermi fidare, questa mi sfuggiva
via. Il dolore attanagliava il mio cuore ferito, ma non potevo
ricominciare a soffrire, sarebbe stato troppo, e anche inutile: lui non
sarebbe tornato. Dopo aver cenato, mi sono diretta in camera mia, per
cambiarmi, quando ho avuto dei brividi lungo la schiena: mi sono
voltata verso la finestra, notando una figura sull’albero che
mi fissava; mi sono spaventata e sono scesa di sotto per chiamare la
polizia, bloccata dal suono della porta. Il mio primo istinto era
quello di non andare ad aprire ma l’ho fatto ugualmente,
trovandomi davanti a Carlisle, che mi ha sorriso, incerto
-Buonasera, posso entrare?-
Io l’ho guardato tremando mentre le lacrime ricominciavano a
sgorgare alla sua vista: perché Carlisle? Vuoi forse farmi
soffrire ancora?
Spero che questo capitolo vi sia
piaciuto.Ringrazio coloro che hanno
messo la mia FF tra i preferiti o tra le seguite( anche se non so che
differenza ci sia tra le due). Grazie tante!
Nanerottola: spero ti abbia sorpreso questo capitolo e ciò
che ha fatto Carlisle. Continua a seguirmi.
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Capitolo 7 *** 7-Riconciliazione ***
CAPITOLO 7:
Riconciliazione
Dopo
che lui mi aveva chiesto di entrare, ho fatto per chiudere la
porta, per non vedere il suo dolce volto che mi guardava . La porta era
quasi chiusa, quando una mano pallida è entrata dallo
spiraglio che rimaneva e mi aveva afferrato il polso, costringendomi a
riaprire; quando è ricomparso il suo volto io mi sono
sentita morire: aveva lo sguardo preoccupato e triste allo stesso tempo
-Devo parlarti, è importante-
A quella richiesta, l’ho lasciato entrare, anche
perché non avevo scelta; una volta dentro mi sono
allontanata da lui, avvicinandomi alla parete opposta: non potevo
guardarlo in volto, era troppo doloroso, soprattutto se pensavo che
fino a qualche giorno prima, anche se per pochi minuti, quello stesso
volto era stato mio. Sentivo che stava per parlare, probabilmente per
imbastire una qualche scusa, e non ero pronta per ascoltare ancora la
sua voce, così sono salita per le scale; sapevo che mi stava
fissando, ma non mi importava: volevo allontanarmi da lui e volevo
anche vedere se la figura che avevo visto poco prima dalla mia finestra
era ancora li,dato che avevo una strana sensazione. Sono entrata e ho
controllato subito quel albero: non c’era nessuno. Mi sono
spaventata, soprattutto quando ho pensato alla strana
coincidenza che avevo appena notato: quella strana figura era apparsa a
spiarmi sull’albero e, non appena mi ero allontanata dalla
mia camera, Carlisle si era presentato alla mia porta, possibile
che,come pensavo…
- Shinri-
Carlisle era appena entrato nella stanza e aveva interrotto i miei
pensieri. Mi sono voltata verso di lui con il cuore a mille: cosa
voleva? Si era forse accorto che io lo avevo scoperto? E se era
così, era veramente lui a spiarmi poco prima?
-Ascolta, Shinri, io…-
-Cosa c’è? Vuoi forse inventarti una nuova scusa?
Dato che ero troppo giovane per te hai detto che poteva essere
pericoloso per me amarti, ed ora che ho scoperto che eri tu a spiarmi
poco fa su quel albero, che cosa mi dirai? Che volevi proteggermi dalle
bestie feroci che si aggirano qui intorno?-
-Beh, in un certo senso…-
-Non inventarti scuse Carlisle Cullen! Tanto lo so che eri tu, non ho
dubbi! Visto che sei stato troppo codardo per avermi, hai deciso di
spiarmi per evitare che qualcun altro facesse ciò che tu non
hai fatto?! Beh sappi che è già successo e mi
è anche piaciuto…- non sapevo più cosa
stessi dicendo: per paura o più semplicemente per rabbia
stavo dicendo cose che non erano vere, in parte, e visto che lui si
stava arrabbiando, io ho deciso di continuare, per ripicca,per
vendicarmi della sofferenza patita a causa sua, fino a quando lui non
ha sbattuto le mani contro la parete, bloccandomi
-Smettila! Si può sapere che stai dicendo? Non credo a una
sola parola di ciò che hai detto, basta! Secondo te dovrei
pensare che tu sia stata con un uomo prima di venire qui?! Eri troppo
giovane per farlo! Mi credi tanto stupido?-
-Se davvero non mi credi perché hai reagito così?
Sei solo uno stupido, non sai niente di me e invece credi di sapere
tutto! Sai, prima di venire qui io ero succube di tutte le persone che
mi per me erano importanti e…qualcuno…- non
riuscivo più a continuare: squarci del mio doloroso passato
richiamati da me erano tornati a galla, facendo riaprire altrettante
dolorose ferite. Ho alzato gli occhi verso di lui, e ho trattenuto il
respiro: la sua espressione era cambiata di nuovo, sembrava
sconcertato, ma si è ripreso quasi subito. Ha abbassato le
mani sulle mie spalle e ha ripreso a parlare, con voce supplicante
-Per favore smettila. Io…mi dispiace di averti detto quelle
cose stamattina: credevo fosse la cosa giusta da fare ma non pensavo
che tu…quando te ne sei andata, ho capito che nonostante
fosse pericoloso per entrambi, ma soprattutto per te, io non potevo
perderti. Stasera sono venuto qui per via del mio egoismo,
perché io non posso lasciarti andare, voglio che tu resti
con me,perciò…voglio che tu sappia che io non
farei mai ciò che tu affermi: pur di riaverti indietro sarei
disposto anche a buttarmi tra le fiamme
dell’inferno e …beh ecco…credo
che…beh…credo di provare qualcosa per te,
perciò… ti prego di perdonarmi-
Sono rimasta sbigottita da quelle parole e in quel momento ho capito:
come avevo potuto dirgli quelle cose? La verità era che
nemmeno io pensavo ciò che avevo detto, che
anch’io provavo qualcosa per Carlisle:io avevo bisogno di
lui, qualunque cosa avesse fatto o detto e alle parole da lui appena
pronunciate non ho avuto più dubbi e ho allargato le braccia
affinché lui capisse ciò che sentivo e
desideravo. Non sono servite parole perché lui afferrasse il
concetto:in un attimo era su di me e mi abbracciava, mentre
io versavo su di lui le mie lacrime di sollievo, poi ho alzato il viso
per incontrare il suo, e il suo sguardo era cambiato ancora: mi
guardava con gli occhi dorati venati appena da sottili linee nere come
a richiedere una conferma, ed io per tutta risposta ho chiuso gli
occhi, sentendo poco dopo le sue labbra sulle mie, segno che aveva
preso il mio gesto come un permesso ad agire, cosa che era vera. Non
appena ha iniziato a baciarmi io gli ho stretto le braccia al collo
ampliando il bacio e cercando di aggrapparmi a lui, aiutata da
quest’ultimo che mi stringeva a sé
convulsamente, fino a quando non ho sentito le forze abbandonarmi e mi
sono addormentata.
Prima di cadere definitivamente nell’oblio ho sentito il mio
angelo sussurrarmi all’orecchio
-Dormi tranquilla, piccola mia: ti proteggerò io, per sempre-
Piaciuto questo capitolo? Dato che mi sento generosa(e che ho molti
capitoli scritti) ho deciso di pubblicare questo, ovvero il settimo!
Che ve pare? Rileggendolo credo di essere stata un pò
avventata a scrivere ciò che ho scritto ma ormai lo avevo
già fatto, cambiarlo mi sembrava inutile e poi non avrei
avuto sinceramente idee per fare altrimenti
Nanerottola: Dimmi, ti piace come ho risolto la situazione? Devo dire
che con il capitolo precedente avevo fatto un pò di casini e
con questo ho deciso di risolverli( cioè ho scritto e subito
dopo mi sono resa conto di aver fatto un obbrobrio, qualcosa che non
volevo, nel sesto capitolo ma poi ho risolto con un lampo di genio,
ossia questo capitolo) e andando avanti ci sono ulteriori problemi( mi
sto rivelando molto perfida). Comunque continua a seguirmi.
Dato che stiamo per salutarci(io e coloro i quali leggono la mia FF) ho
deciso di farvi una piccola anticipazione sul capitolo otto: Un'
orrendo omicidio sullo sfondo di un pericoloso incontro della
protagonista con un uomo misterioso...Spero di avervi incuriosito! A
presto!!!
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Capitolo 8 *** 8-Paura nel bosco ***
CAPITOLO 8:
Paura nel bosco
Mi
sono risvegliata nel mio letto, ancora vestita e sopra le coperte,
così ho supposto che tutto ciò che avevo vissuto
ieri, compresa la mia riconciliazione con Carlisle, era stato un sogno.
Sono scesa di sotto per fare colazione e ho acceso la televisione:
c’era il telegiornale
- Iniziamo il notiziario delle sette con una notizia alquanto
spiacevole: stamani sono stati ritrovati i corpi senza vita di un uomo
e di una donna. I due avevano gli abiti sgualciti e profonde ferite sul
corpo, segno che sono stati uccisi dallo stesso animale che si aggira
nei nostri boschi; i due erano privi di documenti e non riconoscibili
dai tratti del volto, orribilmente sfigurato. A seguito di
ciò, l’ispettore capo della polizia Charlie Swan
ci assicura sul fatto che l’animale sarà presto
catturato e ucciso,e ci chiede di non uscire di casa…-. Ho
spento il televisore disgustata:ma quale animale! Nessun animale
può fare una cosa simile! Incurante
dell’avvertimento sono uscita di casa per prendere una
boccata d’aria e mi sono diretta, appunto, nel bosco. Dovevo
riflettere e l’aria calma e tranquilla dei boschi era
l’ideale per farmi pensare su quanto accaduto negli ultimi
giorni: ero quasi certa che ciò che era avvenuto la sera
prima non fosse stato solo un sogno, perché sentivo il suo
inebriante profumo sui miei capelli, sui i miei vestiti, dappertutto, e
poi sentivo il suo sapore sulle mie labbra, come se lui mi avesse
baciata. Ma allora era venuto a chiedere il mio perdono? E io? Lo avevo
perdonato? Ero convinta di averlo fatto, in fondo solo facendolo lui
avrebbe fatto ciò che aveva fatto, ne ero sicura. Ma allora
perché quella sensazione di vuoto al risveglio…?
-Buongiorno-
Una voce bassa e suadente, simile a una che già conoscevo,
mi aveva appena salutata; mi sono voltata di scatto spaventata,
pensando di trovarmi di fronte il mio vecchio tormento, ma non fu
così: davanti a me si ergeva l’imponente figura di
un uomo sulla trentina, vestito di nero, pallido, con vistose occhiaie
sotto gli occhi,il viso circondato da lunghi capelli ondulati e neri,
un espressione sorridente sul suo volto e due occhi che pareva fossero
plasmati nel sangue. Mi sono sentita sollevata ma allo stesso tempo
spaventata: avevo inspiegabilmente paura di lui, ma non l’ho
dato a vedere e ho risposto con voce affannata
-Buongiorno a lei signore. Ehm… posso sapere cosa vuole
esattamente?-
-Mi scusi se l’ho spaventata, ma vedendola la da sola, con i
tempi che corrono, sa, mi sono preoccupato e ho pensato di venirle
incontro-
-La ringrazio ma posso sapere chi è lei?-
-Ah mi perdoni, il mio nome è Aaron. Posso sapere il suo?-
-Io…mi chiamo Shinri-
-Shinri…nome insolito per una ragazza che proviene
dall’Italia…-
-Come?-
-No, nulla. Dica, non ha sentito i telegiornali stamattina? Dovrebbe
stare attenta ad aggirarsi in questo modo per i boschi, potrebbe essere
pericoloso: qualcosa o qualcuno potrebbe aggredirla-
Nonostante sembrasse preoccupato, io ho provato ancora più
paura e sono fuggita via con tutta la velocità che mi
consentivano le gambe: chiunque fosse quel individuo o cosa volesse da
me non mi importava, purché mi stesse lontano. Sono arrivata
in breve tempo davanti a casa mia e in quel momento ho avvertito un
odore familiare davanti alla porta: Carlisle era in casa! Avevo
lasciato la porta aperta e lui probabilmente era entrato! Con questo
pensiero in testa sono entrata dentro e mi sono diretta in cucina,
aspettandomi di trovarlo li pronto ad abbracciarmi e confortarmi, ma ho
avuto un’amara sorpresa: Carlisle non c’era, o
almeno non più, e sul tavolo aveva lasciato…una
pervinca. Sono rimasta delusa mentre l’ansia ritornava, ma
almeno ora ero sicura che lui era al mio fianco, visibile o meno, e che
non mi avrebbe più lasciata
Cosa ve ne pare di questo capitolo?
E' entrato in scena l'antagonista
di questa storia, o almeno il primo, che ha preso il posto(
anticipazione) di Laurent, Victoria e James( ha una compagna che lo
segue). Devo dire che non è venuto molto lungo
però mi sembra ben riuscito: voi che ne pensate?
Nanerottola: Che te ne pare di questo capitolo? Sappi che quest'Uomo
avrà un ruolo determinante più avanti,
quindi non prenderlo sotto gamba...Spero tu sia contenta, visto che ho
postato abbastanza presto! Ciao!!
Nel prossimo capitolo ci sarà una sorpresa inaspettata! Alla
prossima, ciao!!
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Capitolo 9 *** Nuovi arrivi ***
CAPITOLO
9: Nuovi arrivi
Domenica è passata senza
intoppi
di alcun genere ed
è arrivato il lunedì. Come ogni mattina mi sono
diretta a piedi fino a scuola, anche se questa volta ero più
ansiosa, ma ci sono arrivata fortunatamente illesa. Come immaginavo,
tutti parlavano del duplice omicidio avvenuto due giorni prima,
ovviamente scambiandolo per un attacco di animale: sembrava che fatti
del genere non accadessero spesso, e questo non mi ha stupito
più di tanto, perché in fondo era una piccola
cittadina. Poco dopo ho sentito una voce che mi che mi chiamava: era
Bella.
-Ehi Shinri, ciao!- mi ha salutato sorridendo radiosa, avendo visto il
mio bel aspetto.
Effettivamente, rispetto ai giorni prima, il mio aspetto era cambiato e
credo di sapere benissimo il perché: forse
perché ogni volta che uscivo qualcuno mi faceva trovare dei
regali sulla porta di casa o all’ interno, oppure
perché mentre dormivo avevo sentito lo sguardo di qualcuno
addosso e tocchi delicati sulla pelle del viso; non so se a causa di
uno di questi o tutti insieme, comunque il mio aspetto e il mio umore
erano migliorati.
-Perché mi guardi sorridendo?- le ho chiesto facendo finta
di niente
-Beh mi sembri…diversa. Non so come spiegarlo, ma sembri
felice-
-Anche tu mi sembri felice, come va con Edward?-
-Non lo so con esattezza. Dopo l’incidente era diventato
freddo nei miei confronti e non mi rivolgeva più la parola,
ma adesso…-
-Lo fa di nuovo. Secondo me quello prova qualcosa per te-
-Dici?-
-Certo. Comunque hai sentito dell’ omicidio di qualche giorno
fa?-
-Si ho sentito, anche se lo hanno definito un attacco di animale.
Comunque ti consiglierei di stare attenta-
-Si, sta tranquilla-a quel punto ho trattenuto il fiato
Ero entrata all’interno dell’edificio scolastico e
avevo visto due facce nuove nell’atrio: un uomo e una donna;
la donna era vestita da ragazzina, gli abiti di colore nero, portava i
capelli corti con le punte viola, ed era truccata piuttosto
pesantemente, probabilmente per nascondere il suo pallore o le sue
occhiaie, senza peraltro riuscirci. Dove avevo già visto
tratti del genere? Ah, ma certo: probabilmente in quello che doveva
essere suo fratello, situato al suo fianco, che, quando si è
voltato e mi ha vista, mi ha salutata con la mano.
Aaron…cosa ci faceva qui?Non ho avuto il tempo di trovare
risposta, perché lui aveva iniziato ad avvicinarsi a me
seguito da sua sorella, che, ho notato con orrore, aveva i suoi stessi
occhi sanguigni.
-Ciao Shinri! E’ un piacere rivederti!-
-Anche per me…- ho risposto io gettando
un’occhiata verso la donna, che mi ha sorriso mettendo in
mostra dei denti bianchi e splendenti
-Oh, scusa non vi ho presentate: lei e mia sorella minore, Aira. Io e
lei da oggi lavoreremo qui-
-Sul serio…?-
-Si! Io in veste di insegnante di educazione fisica e lei in veste di
segretaria. Sai, quelli vecchi se ne sono andati- ha risposto
entusiasta lui, scambiando il mio tono terrorizzato per stupore
-Capisco, allora immagino che ci rivedremo- ho cercato di sorridere,
allontanandomi con Bella, che mi guardava curiosa. Non ho avuto il
tempo di risponderle perché è suonata la campana
che annunciava l’inizio delle lezioni. Dopo l’ora
di spagnolo e biologia, prima della pausa pranzo ho avuto delle ore di
educazione fisica e, con mio grande disappunto, Aaron non solo ha
continuato a fissarmi durante le ore di lezione, ma anche durante la
pausa pranzo. Dopo che mi sono liberata del suo sguardo, ho avuto altre
ore di lezione durante le quali non riuscivo a concentrarmi, e poi sono
potuta uscire, ma neanche allora lui ha voluto lasciarmi in pace
-Ah Shinri! Che ne dici di un po’ di allenamento pomeridiano
per migliorare le tue prestazioni? Ti ho visto in palestra e mi sei
sembrata un po’ fuori forma -
-Mi scusi ma non credo sia necessario, faccio già molto
allenamento- ho sibilato allontanandomi in fretta, ricordando la gran
corsa di due giorni prima
-Sai correre a volte può non essere sufficiente in certe
situazioni. Beh quando vuoi dimmelo pure!- ha aggiunto vedendo che mi
allontanavo
Sono arrivata a casa continuando a guardarmi indietro: cosa voleva dire
con la frase”correre a volte può non essere
sufficiente”? I miei pensieri sono stati interrotti dal
ritrovamento di una rosa gialla pallida sulla porta di casa con un
biglietto
“Fai attenzione”
Sono entrata subito in casa chiudendomi la porta alle spalle
Grazie a tutti coloro che leggono la mia ff, mi fa molto piacere,
continuate a seguirmi!
Nanerottola: stai scrivendo una storia? Sono veramente curiosa di
leggerla e sono anche felice che tu mi permetta di farlo! Non dire che
sono brava a scrivere, mi metti in imbarazzo!!^///^(ma se vuoi fallo
pure, mica ti fermo!) Pensare che io credevo di non esserlo!(prendo a
malapena la sufficienza nei temi...) Ma torniamo a noi....diciamo che
in questo capitolo c'è una dichiarazione...floreale, direi(
la rosa gialla pallida ha una significato di dichiarazione visto che
vuol dire "amore che richiede conferma") poi...beh...una dichiarazione
nuda e cruda non c'è però è facile
coglierla dalle sue parole o dai gesti. Su cosa
succederà...ti direi di continuare a leggere ma visto che
sono buona ti dico che...si dichiarerà anche lei(vale la
stessa cosa che dicevo prima di Carlisle) e...si metteranno insieme e,
nel complesso, vivranno felici e contenti( dico così
perché ho un'idea che potrebbe porre fine alla loro
relazione, anche se ovviamente non succederà). Tanti baci
anche a te, ciao!
Comunque continuate a seguirmi e nel prossimo capitolo la nostra povera
Shinri si troverà in una situazione alquanto...spinosa. Alla
prossima!
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Capitolo 10 *** Aggressione e verità ***
CAPITOLO
10: Aggressione e verità
Appena
entrata in casa mi sono diretta in cucina, dove ho poggiato la
rosa e mi sono diretta ai fornelli, ma improvvisamente ho sentito un
rumore alle mie spalle: mi sono voltata di scatto giusto in tempo per
vedere qualcuno che atterrava sul tavolo esattamente sopra la rosa,
schiacciandola, passando per la finestra aperta. Aaron era appena
entrato ed era atterrato sul tavolo; in quel momento stava raccogliendo
il biglietto che Carlisle mi aveva lasciato insieme alla rosa
-“Fa attenzione”? E’ tutta qui la
protezione che vuole darti? Fare attenzione con me non serve ,sai,
perché io ottengo sempre ciò che voglio-
-Come…?-
-Sono entrato? Non servono certo le porte per fermarci, sai? Solo i
veri gentiluomini usano le porte, come il tuo amico-
-Cosa…vuoi…?-
-Oh esattamente ciò che vuole il tuo amichetto: te. Sai, lui
pensava che proteggendoti e tenendoti d’occhio avrebbe potuto
fermarmi e tenerti tutta per sé, ma si sbagliava: io ti ho
presa lo stesso-
-Ma…-
-Si. Lui voleva proteggerti da me, perché ero io a spiarti
due sere fa, non lui, come tu ingenuamente avevi pensato. Credeva che
standoti vicino avrebbe potuto tenermi lontano, ma non è
servito a niente, anche perché non sarebbe riuscito a farlo
per il suo lavoro o per il desiderio del tuo sangue; fa il
medico vero? Davvero lodevole, prendersi cura delle sue vittime, mi
chiedo come resista nello ucciderle. Sai che ora ha finito con
l’innamorarsi di te? Lo dimostra la rosa che era sul tavolo e
che ho malauguratamente schiacciato. Un vero peccato, anche se comunque
non ha importanza, non avrai il tempo di ricambiarlo. Tra
l’altro lo sto anche aiutando : innamorarsi di uno di voi
umani è una cosa che non possiamo assolutamente fare , noi.
Dimmi, tu ti innamoreresti di una mucca o un maiale?-
-N…no…-
-Ecco, vedi? Per questo dico che il suo è un comportamento
stupido, perché è ciò che ha fatto:
che onta per uno come noi, mi vergogno per lui!-
-Tu…parli
di…”noi”… e di mucche e
maiali…ma perché? Chi sei tu?-
-Scusa, hai ragione. Io,così come mia sorella e il tuo
adorato dottore…sono un vampiro. E ti ho
paragonata a una mucca o un maiale perché noi gli esseri
umani come te…li mangiamo- mettendo in mostra dei canini
affilati
-Vampiri…?-
-Già, è così. Il tuo odore
è davvero buono sai? Tutti,oh si proprio tutti, adoriamo il
tuo odore. Tutti,in fondo, ti vorremmo mangiare, e la nostra era una
gara a chi arrivava prima, e io ora ho vinto. Anche il tuo dottore in
fondo nutriva il desiderio di assaggiare il tuo sangue, come ti ho
già detto, e sarebbe stato un vero peccato se, mentre ti
baciava, o anche semplicemente mentre ti abbracciava, gli fosse
capitato di morderti. Non se lo sarebbe mai perdonato, si sarebbe
dannato per l’eternità, lo so: ho sentito il suo
discorso. Voleva anche cercare di tenerti lontana da lui, senza
peraltro riuscirci, per salvarti. Ora ci penserò
io a tenerti lontana per sempre, anche se temo non ti
salverò-
A quelle parole, nonostante non avessi capito molto, sono
corsa via, subito raggiunta da lui che, ridendo, mi ha buttato a terra
-Calma cara, sentirai solo un leggero dolore, te lo prometto- poi ha
alzato la testa, mettendo sempre più in mostra i canini
affilati, per fermarsi di botto e guardare fuori dalla finestra,
improvvisamente spaventato. Mi stavo giusto per chiedere cosa avesse
visto, quando con uno schianto fragoroso la finestra dietro di noi si
è rotta e una figura massiccia è entrata
ringhiando dal varco che si era formato:credevo fosse
l’animale che da giorni scorrazzava nei boschi, ma mi
sbagliavo, quella figura era Carlisle. Non potevo credere che a fare
quel ringhio disumano fosse proprio il mio dolce Carlisle, che mi
regalava i fiori e mi guardava dormire, lo stesso che mi aveva
abbracciato e baciato poche sere prima, ma dovevo ricredermi: era lui
che in quel momento aveva cacciato Aaron da sopra di me e gli stava
ringhiando contro, era lui il motivo per cui Aaron, spaventato, era
scappato, ed era sempre lui che si era voltato verso di me preoccupato
e mi aveva guardato ansimando
-Stai bene?- mi ha chiesto aiutandomi ad alzare
Io mi sono allontanata da lui spaventata, andandomi a rannicchiare
contro la parete sotto il suo sguardo ferito
-Perché…? Io non ti farei mai del male, lo sai,
ti ho detto che ti avrei protetta!-
Io ho alzato lo sguardo verso di lui, terrorizzata:le parole di Aaron
mi turbinavano in testa, non riuscivo a eliminarle
-Ascolta tu…sei la mia rosa, io non ti farei mai del male,
non permetterei a nessuno di fartene!- era disperato, lo sentivo e una
parte di me voleva corrergli incontro, abbracciarlo, baciarlo e dirgli
che andava tutto bene, che gli credevo; un’altra parte di me
invece voleva sapere la verità e aveva paura
-La tua rosa…? Quello che rischia di farmi del male sei tu:
le tue bugie sono come spine nel mio cuore già martoriato.
Perciò ti prego, dimmi la verità. Quello che ha
detto Aaron è vero? Tu sei un vampiro…?-
In quel momento ho sperato che lui smentisse tutto ma non è
stato così
-Mi dispiace, ti prego di perdonarmi ma…è vero:
io sono un vampiro-
E in quel preciso istante mi sono sentita svenire
Ciao! E' un piacere essere qui per
l'ennesima volta! Vi ringrazio per
aver seguito la mia ff, continuate a farlo per favore, ho bisogno del
vostro sostegno, e questo che mi fa andare avanti a pubblicare.
Un'altra cosa che mi aiuta molto è ricevere le vostre
recensioni(anche se è solo una):
Nanerottola: So bene che è bello che tra loro nasca l'amore!
Soprattutto se penso che questo personaggio l'ho inventato io! E' un
peccato che nella mia FF non ci sia Esme, però se l'avessi
messa avrei avuto dei problemi a farli mettere insieme( per come va
avanti la storia, e non mi riferisco ai capitoli pubblicati, si
sposeranno presto, credo) perciò...grazie per i tuoi
complimenti e se dici che non fanno mai male, continua pure a farmeli!!
Come avrete intuito, nel prossimo capitolo ci saranno delle
rivelazioni( e non mi riferisco al fatto che Carlisle sia un
vampiro...)!!!A presto!
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Capitolo 11 *** Cicatrice ***
CAPITOLO 11:
Cicatrice
Stavo per cadere a terra,
svenuta, ma Carlisle mi ha afferrata
immediatamente, mi ha sollevata e mi ha adagiata delicatamente sul
tavolo
-Inizialmente non volevo dirtelo per paura che tu scappassi da me. Ma,
dopo che ho scoperto di avere questi sentimenti per te, sapevo che
questo giorno prima o poi sarebbe arrivato, e così ho deciso
di dirti tutto oggi. Per questo ti ho lasciato la rosa, speravo infatti
che avresti capito e mi avresti cercato, ma poi ho avuto una strana
sensazione e sono tornato indietro. Ho sentito il suo odore provenire
da dentro casa tua e…beh hai visto anche tu-
Ero ancora spaventata, però quando l’ho guardato
negli occhi ho capito che non stava mentendo, che ciò che mi
aveva detto era vero, così come erano veri i sentimenti che
diceva di provare per me. Ma un ultimo dubbio mi assillava
-I vampiri di solito non stanno alla luce del sole perché
muoiono, no? Tu invece puoi starci senza problemi, perché?-
-Oltre al fatto che qui a Forks il sole
c’è raramente, non tutte le leggende sui vampiri
sono necessariamente vere. Vieni, voglio mostrarti una cosa
affinché tu possa fidarti di me-
Fiducia. Tu, mio angelo, avevi fiducia in me?
Mi ha condotto al secondo piano, sul terrazzo, facendomi andare avanti
da sola per l’ultimo pezzo di strada. Non riuscivo a capire
quello che volesse mostrarmi, ma ho fatto ugualmente ciò che
mi aveva chiesto, voltandomi verso la porta da dove di li a poco
sarebbe uscito lui. Quando è finalmente comparso sulla
soglia, ho trattenuto il respiro: si era sbottonato la camicia,
mettendo in mostra la sua muscolatura perfetta, ma la cosa
più bella che mi aveva colpito era la sua pelle illuminata
dalla luce del sole, che sembrava ricoperta da piccoli diamanti. Mi
sono avvicinata a lui, volevo toccare quei muscoli scolpiti, quella
pelle luminosa, e così ho allungato la mano verso di lui,
sfiorandolo con la punta delle dita: credevo fosse calda ma mi
sbagliavo, infatti era fredda. Ora ne ero certa, finalmente potevo
credergli con sicurezza, ma era veramente quello il corpo di un
vampiro? Di certo non poteva appartenere a un essere umano: sembrava un
dio di cui io potevo essere la sacerdotessa, una statua di cui io
potevo essere la scultrice, un angelo di Dio inviato ad aiutarmi;
angelo che si era innamorato di me, creatura impura che aveva osato
amare il diavolo e che ora, amandolo a sua volta, rischiava di sporcare
come lei anche l’angelo. Già, io avevo
conosciuto il diavolo e sapevo quale aspetto avesse: quello
di un essere umano dall’animo crudele e la pelle color della
sabbia…
Improvvisamente mi sono intristita, pensando a questo amore di cui mi
ero pentita ma che continuava a tornare a galla, ostacolando la mia
vita. Non volevo che Carlisle se ne accorgesse, così ho
nascosto il volto contro il suo petto, ma lui malauguratamente lo aveva
già visto
-Shinri tutto bene?-
Sentivo il suo respiro sulla mia testa, segno che mi stava guardando,
ed era preoccupato
-Si non temere- Dolce angelo perché ti preoccupi per me?
Perché sei disposto a soffrire pur di stare con me?
-Sei sicura? Non ti sei spaventata per il mio aspetto? So che
può far paura…ma volevo ugualmente mostrartelo
perché tu potessi aver fiducia in me e dopo…anche
amarmi -
l suo tono di voce era preoccupato mentre mi prendeva il viso
tra le mani grandi e mi faceva sedere sul davanzale, così
che io fossi più in alto di lui
-No, il tuo aspetto è bellissimo, non sono assolutamente
spaventata da te. Comunque…beh, io non sono brava con i
fiori per esprimere ciò che provo, soprattutto
perché non conosco il loro significato,
perciò…te lo dirò a parole; non
sarà un grande discorso, ma certamente sarà
più comprensibile: Carlisle Cullen io…ti amo-
A quelle mie parole il suo volto si è illuminato e mi ha
sorriso, dolcissimo. Anch’io, mio malgrado, gli ho sorriso,
prendendo il suo viso tra le mani e delineando le sue labbra che tante
volte avevano toccato le mie; se era questo che volevi, mio dolce
angelo, se volevi sporcarti amandomi, allora ti avrei accontentato, ma
prima tu dovevi sapere la verità
-Ascolta, io…-
Non mi ha dato il tempo di spiegargli nulla,
perché ha cominciato a baciarmi dapprima dolcemente, poi con
sempre maggiore passione, mentre con le mani cercava di sollevarmi la
camicia, ed io, come incantata, mi facevo baciare senza pensare a
ciò che sarebbe successo di li a poco, fino a quando lui non
si è irrigidito, staccandosi da me e sbottonandomi la
camicia, mettendo in mostra una lunga cicatrice sulla mia
pancia. Dopo averla vista meglio i suoi occhi sono ridiventati neri ed
è rientrato in casa, arrabbiato, seguito da me
-Ti prego aspetta, mi dispiace di non avertelo detto ma…- ho
quasi gridato riuscendo finalmente a raggiungerlo e cingendogli la vita
con le braccia, con le lacrime agli occhi
-Per me quei ricordi sono troppo dolorosi per poterli rievocare in
questo modo. So di averti deluso parlando delle tue menzogne e
nascondendo le mie,
però…però…- le lacrime
avevano cominciato ad uscire,mentre io ero aggrappata a lui
nel tentativo di fermarlo. Ad un certo punto ho sentito le
mie braccia stringere il vuoto poiché lui si era
voltato verso di me
-Ora ti racconterò tutto, per quanto doloroso possa essere
ricordare, perciò ti prego di non essere in collera con me-
L’ho guardato supplicante, fino a quando il suo sguardo non
si è rilassato tornando ad essere del solito color ambrato.
Poi mi ha preso nuovamente il viso tra le mani poggiando un dito sulle
mie labbra per farmi tacere e successivamente baciandomele, per
guardarmi successivamente con sguardo apprensivo
-Non sono più arrabbiato, come potrei esserlo se mi guardi
così? Ciò che voglio è sapere chi ha
rovinato il corpo della mia dea-
Quando ha pronunciato la parola dea, sono rimasta sorpresa: non credevo
che mi amasse a tal punto
-Allora ti devo raccontare tutta la storia perché
tu possa capire fino in fondo. Comunque la cicatrice me l’ha
fatta un dottore, perché era necessario-
-Perché…?-
-Sediamoci così potremo palare con calma-
Sentite le mie ultime parole mi ha preso tra le braccia, trasportandomi
sul divano e facendomi sedere sulle sue ginocchia
-Bene allora incomincio a raccontare-
Ciao! Sono tornata come va? Spero bene! Piaciuto il capitolo? Quando
l'ho scritto, l'ho trovato molto bello. Tra l'altro vorrei ringraziare
le tre persone che mi hanno recensito: GRAZIE!!
Jadis96: Davvero credi siano dolci? Ne sono felice, infatti mi sarebbe
piaciuto ricreare il tipo di rapporto che lui ha con Esme( anche se
probabilmente non ci riuscirò...). Continua a seguirmi!
Nanerottola: Spero che con questo capitolo io abbia risposto alla tua
domanda. Nuovi misteri all'orizzonte. Ti chiedi che cosa
succederà? Continua a seguirmi!! A presto!
Alemasencullen: Ovvio che ti perdono! In fondo meglio tardi che mai no?
Sono contenta che tu mi segua dall'inizio, e spero che continuerai a
farlo! So già che è bella, me lo hanno detto in
molti, ma ti ringrazio molto per averlo detto anche tu! Questo mi rende
felice, continua a seguirmi!!
Arrivederci a presto e nel prossimo capitolo finalmente capirete
perché ho definito la protagonista sfortunata, ciao!
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Capitolo 12 *** La mia triste storia ***
CAPITOLO 12:
La mia triste storia
-La
mia triste storia ha avuto inizio diciassette anni fa, ovvero
l’anno della mia nascita. Mia madre morì dopo il
parto a causa di un’emorragia interna, così io fin
da piccola dovetti vivere sotto le rigide regole impostemi da mio
padre, che era di origini indiane. Fin da quando mi ricordo
però, mio padre non era mai a casa e, quando
c’era, era ubriaco e non faceva altro che picchiarmi. Ora che
sono qui ho compreso che il motivo per cui lo faceva era che
forse lui inconsciamente dava a me la colpa della morte di mia madre,
ma allora vivevo nel suo terrore e facevo tutto
ciò che mi ordinava. Fu così che un giorno
accettai di incontrare il figlio di un suo amico: me lo aveva chiesto
quasi gentilmente e io ingenuamente avevo pensato che avesse voluto
trovarmi un amico, ma non è andata propriamente
così. Quando me lo presentarono avevo da poco compiuto i
quindici anni e ricordo di essere rimasta a bocca aperta: era
più grande di me di almeno tre anni, abbastanza carino, con
i capelli neri, la pelle olivastra e gli occhi castani. Fin da subito
mi presi una cotta per lui, e iniziammo a frequentarci per alcuni mesi,
fino a quando mio padre non mi disse che ora ero ufficialmente
fidanzata con lui e che di li a poco ci saremmo sposati. A quel punto
io mi rifiutai di vederlo ancora, non potevo sopportare
l’idea che lui fosse complice di un tale complotto verso la
mia persona, e quando mio padre lo venne a sapere si adirò
moltissimo e mi costrinse a sposarlo per forza dicendo che ormai quel
suo amico lo aveva pagato affinché io divenissi la moglie di
suo figlio e che ormai, se mi fossi tirata indietro, lui ci avrebbe
perso la faccia, ed è stato così che ho capito
che lui fin dall’inizio voleva liberarsi di me. Nonostante
tutto io accettai di sposarlo volentieri, perché pensavo che
stando lontana da mio padre la mia vita potesse migliorare e in effetti
inizialmente fu così. Io e Rajat, così si
chiamava mio marito, ci trasferimmo in un piccolo appartamento e lui mi
trattava come si tratterebbe normalmente una moglie o una figlia; certo
non mi permetteva di andare a scuola, perché dovevo pulire
la casa, però mi permetteva di studiare. Ma un giorno tutto
cambiò. Lui lavorava in un’officina e un giorno
tornò dicendo che era stato licenziato; io ero a casa, visto
che lui mi aveva proibito di andare a scuola, e ascoltai ciò
che diceva provando a consolarlo, ma non era ciò che voleva.
Infatti lui mi sbatté sul letto e…-non avevo la
forza di continuare e così ho cercato la mano di
Carlisle per stringerla, ma è stato quest’ultimo a
trovare la mia, prendendola e avvicinandola alle labbra, per
rassicurarmi. Solo allora ha notato l’anello, che ormai
portavo solo per abitudine in casa, al mio anulare sinistro: i suoi
occhi per un attimo si sono incupiti, per poi tornare sereni quando io
l’ho guardato e, dopo questo scambio di sguardi, sempre
tenendomi la mano, mi ha trascinato nel suo abbraccio, dove io ho
continuato a raccontare, poggiata al suo petto
-…praticamente mi ha violentata, perché voleva
mostrare di essere superiore a qualcuno e quel qualcuno ero io. Ricordo
di aver creduto che quella violenza inaspettata nei miei confronti
fosse stata una cosa passeggera, ma non fu così: ogni sera
era sempre peggio, perché lui andava a bere e tornava
ubriaco e arrabbiato; ormai io non avevo la forza per oppormi, ma che
dico, io quella forza non l’avevo mai avuta, e subivo senza
battere ciglio. Poi un giorno scoprì di essere rimasta
incinta: inizialmente volevo scappare per proteggere il bambino ma,
sempre a causa della mia codardia, non lo feci, e così lui
alla fine lo scoprì e, proprio come temevo, si
adirò moltissimo, picchiandomi incurante del suo futuro
figlio, ritenendomi direttamente responsabile. Non so come feci a
sopravvivere, forse non volevo che mio figlio morisse, forse volevo
essere una madre migliore della mia, fatto sta che arrivai al nono mese
e lui, anche se contrariato, dovette portarmi in ospedale. Li ho
passato una delle notti peggiori della mia vita e, quando mi svegliai,
ero entrata in quella che comunemente si chiama depressione
post-partum, accentuata dalla notizia che mio figlio era morto poco
dopo la sua nascita. Incurante delle mie condizione fisiche e
psichiche, Rajat mi riportò a casa, e da quel momento
ricominciò la giostra:lui continuava a picchiarmi, e io non
facevo nulla, impotente e sola. Un giorno tutto questo finì:
il padre di Rajat, venuto a conoscenza delle condizioni finanziarie del
figlio, gli aveva offerto un lavoro nel posto in cui lavorava lui,
così che io potei vivere un po’ in pace, se
così la si può definire. Io continuavo a soffrire
per la mia grave perdita, fino a quando una sera non decisi di farla
finita: stavo preparando la cena e avevo in mano un coltello con cui
affettare la carne, quando mi venne in mente di andarmene da quella
vita infernale e, poggiato il coltello, mi tagliai i polsi con una lama
più piccola trovata in casa. Sarei morta dissanguata se non
fosse arrivata la psicologa da cui ero in cura, preoccupata per la mia
assenza alla seduta di quel giorno. Mi portò
all’ospedale, dove mi chiesero come mi fossi procurata quel
taglio e io mentii dicendo che mi ero tagliata mentre cucinavo. Sono
rimasta qualche giorno in ospedale per poi ritornare a casa, dove mi
aspettava lui che, non appena arrivai, mi picchiò ancora,
perché lo avevo lasciato solo. Ho passato un altro anno con
il sostegno della psicologa fino a quando, compiuti i diciassette anni,
non sono fuggita di casa per rifugiarmi in un albergo e poi venire qui.
Dimmi Carlisle,dopo aver sentito questo, credi ancora ciò
che hai detto prima?- gli ho chiesto alzando lo sguardo verso il suo
volto, scoprendo che non mi guardava, pensieroso
Cosa c’è ora nei tuoi pensieri, mio angelo?
Ciao a tutti! Come va?Vi
è piaciuto questo capitolo? Spero
di si, comunque ora avete capito perché anche
nell'introduzione ho detto che lei era particolarmente sfortunata.
Nanerottola: Ciao! Ho letto la tua storia e ho anche recensito(anche se
ho fatto un casino, infatti ho letto e recensito il primo capitolo,
senza scrivere praticamente nulla, e poi ho letto i tre successivi!
Sono proprio una scema!). Comunque la tua storia mi piace molto: solo
una cosa, anche se non importa e non so se lo sapevi, ma la gravidanza
di un piccolo vampiro dura solo un mese(mi sembra) e il bambino cresce
molto velocemente.Allora, finalmente hai scoperto qual'è la
verità sulla vita di Shinri. Che te ne pare?
Alemasencullen: Davvero credi sia dolce? Ne sono felice. Comunque come
vedi ho aggiornato in fretta come mi avevi chiesto. Ti piace la
verità? Allora continua a seguirmi(fallo anche se non ti
piace please!)
Alla prossima e vi avviso che il prossimo capitolo
sarà...audace( dovrò pur esercitarmi)
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Capitolo 13 *** Intermezzo: Attenzione-rating rosso ***
INTERMEZZO:
Attenzione-rating rosso
Ebbene si, dal prossimo capitolo(questo è solo un intermezzo
per avvertirvi) la mia storia diventerà una rating rosso.
Volevo avere un parere prima di pubblicare il prossimo capitolo, per
sapere che rating mettere(visto che non poteva restare verde),
così ho chiesto alle mie amiche un parere, che è
stato trovato:appunto rating rosso. Perciò ho deciso di
dirvelo più che altro perché non abbiate brutte
sorprese in seguito. Spero che d'ora in avanti la mia ff possa essere
letta ancora da voi, alla prossima!
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Capitolo 14 *** Liberazione ***
CAPITOLO 13:
Liberazione
Avevo
chiamato Carlisle, ma lui non mi aveva risposto, immerso
com’era nei suoi pensieri
-Carl…?-
Lui mi ha zittita baciandomi lievemente sulle labbra
-Ho sentito,cara,e ribadisco ciò che ho detto. Tu per me sei
una dea, intoccabile da tutti, nonostante tutto-
-Sei sicuro di questo?-
-Ovviamente e non mi importa quello che dirai, perché non
cambierò idea-
-Però, prima…-
-Ho avuto quella reazione pensando a come tuo
“marito” abbia abusato di te senza amarti-
-Era a questo che pensavi allora?-
-Non proprio…-
-E allora a cosa? Sembravi molto concentrato, ti ha forse ricordato
qualcosa di sgradevole?-
-No dovevo riflettere sul da farsi-
-Da fare che cosa?-
-Liberarti dalla presenza di quel uomo nella mente e nel corpo-
Liberarmi…? Intendeva forse…
-Cosa…-
-Shinri…accetteresti di fare l’amore con me pur
sapendo che sono un vampiro?-
-Perché…vuoi farlo…?-
-Perché non posso sopportare che un uomo del genere abbia
potuto violarti in quel modo, e non potendo fare niente per riportare
le cose indietro…vorrei almeno che tu dimenticassi
l’orribile sensazione che hai provato con lui-
Lui…voleva…fare
l’amore…con…me..? Cosa dovevo
rispondergli…? Anche se lui mi aveva fatto sognare
ad occhi aperti, come facevo ad essere sicura che non sarebbe
cambiato…?
-Io…-
-Scusa, forse è troppo presto…-
-No! Cioè si, però…-
-Forse è meglio aspettare, però il saper che quel
uomo ti ha violentata…che ti ha privato della tua purezza in
quel modo…mi fa impazzire-
Quando ho visto come era tormentato ho deciso cosa fare e gli
ho preso le mani
-Succede qualcosa facendolo?-
-Beh, in realtà…durante un rapporto.. per i
vampiri può capitare che perdano il controllo della loro
forza e, se la loro partner è umana…per lei
potrebbe essere rischioso-
-Che cosa succederebbe?-
-Quando …beh ecco, quando l’ho fatto con la mia
prima ragazza …da vampiro,lei il giorno dopo era ricoperta
di lividi-
-Solo…lividi…?-
-Si perché?-
Gli ho messo le braccia al collo
-Allora…accetto-
-Sei sicura? Una volta iniziato non so se riuscirò a
fermarmi-
Non ero veramente sicura di ciò che stavamo per fare
però…ormai non potevo tirarmi indietro.
L’ho guardato in volto e con le braccia
l’ho trascinato verso di me, avvinghiandomi a lui, che aveva
cominciato a baciarmi,stringendomi a sé. Mentre
all’interno delle nostre bocche le nostre lingue erano
coinvolte in una sfrenata danza di passione, lui con estrema lentezza
aveva tolto l’anello e l’aveva buttato in
un angolo; a quel punto mi sono separata da lui per vedere
dove fosse caduto, trattenuta però da
quest’ultimo che mi ha costretto a guardarlo
-Dimenticalo-
Gli occhi erano nuovamente neri quando ha ricominciato a baciarmi,
cominciando ad abbassare la mia camicia già sbottonata e
facendomi sdraiare sotto di lui, dopodiché si è
fermato a guardarmi. Mi chiedevo cosa volesse fare, quando lui si
è abbassato sul mio collo, iniziandolo a percorrerlo con dei
piccoli e sensuali baci, scendendo sulla clavicola e poi ancora
più giù, fino all’incavo tra i seni. A
quel punto ha percorso con la lingua tutto il perimetro della
lunga cicatrice che avevo sul ventre, arrestandosi a pochi centimetri
dai pantaloni…per poi fermarsi e alzare lo sguardo verso il
mio: voleva che continuassi io, così l’ho
accontentato sperando di riuscire a fare ciò che mi
chiedeva. Ho preso il suo volto tra le mani, mentre lui mi sollevava
portandomi in una posizione eretta e, dopo averlo baciato brevemente,
ho iniziato anch’io ad abbassarmi, baciando ogni
più piccola parte del suo corpo perfetto, passando con la
lingua attorno all’ombelico,stuzzicandogli i capezzoli,
mentre con le mani gli toglievo goffamente la camicia. Sentivo dei
mugolii provenire da Carlisle e quando ho abbassato lo sguardo sui suoi
pantaloni ho capito il perché: aveva una grossa erezione che
premeva contro di essi e doveva essere molto dolorosa; l’ho
sfiorata con la punta delle dita, facendogli provocare altri mugolii
che, avevo capito, non erano di dolore ma di piacere. Sono risalita su
verso il suo volto, sfiorando nuovamente con le labbra il suo petto e,
una volta rialzatami alla sua stessa altezza, ho cominciato a baciarlo
mentre con le mani sbottonavo i suoi pantaloni, mettendo in mostra i
suoi boxer ormai troppo stretti e provocandogli nuovi mugolii. A quel
punto ho sorriso e mi sono accovacciata per poi abbassare anche i boxer
è poter vedere ciò che c’era sotto di
essi; mi sono fermata un attimo per prepararmi a ciò che
dovevo fare, quando lui mi ha preso la testa con una mano, guidandola
verso la sua nuova meta. Ormai vicina a sfiorarlo sapevo già
cosa fare così ho iniziato subito il mio lavoro, dapprima
lentamente poi sempre più velocemente, seguendo il ritmo con
cui la mano di Carlisle mi spingeva; poi, proprio al momento clou
quella stessa mano che prima mi aveva spronato, ora mi stava tirando
su, affinché fossi all’altezza del suo padrone,
che aveva cominciato a mordicchiarmi le labbra. In quel momento le sue
mani si stavano accingendo ad abbassarmi le spalline del reggiseno e,
quando queste ultime hanno raggiunto metà braccio, mi ha
fatto abbassare nuovamente sotto di lui, iniziando a baciare la parte
esposta dei miei seni, per poi incominciare a massaggiarli e a
stringerne i capezzoli. Quando mi aveva detto di volermi far
dimenticare la mia prima brutta esperienza non gli credevo, ma ora ero
costretta ad ammettere che aveva ragione: rispetto ai miei ricordi,
questa volta c’era spazio anche per il mio divertimento e
piacere, e non solo per quelli del mio partner; arrivata a quel punto,
uno dei miei desideri era di essere sua, di fare tutto ciò
che mi chiedeva, di abbandonarmi completamente a lui, così
mi sono sollevata dalla mia posizione per avvicinarmi di più
al mio uomo e lui ne ha approfittato slacciandomi il reggiseno e
sfilandomelo, prima di farmi distendere di nuovo sul divano e
continuare la sua opera: ha cominciato a baciarne uno, leccandone e
mordicchiandone delicatamente il capezzolo,mentre con la mano destra
massaggiava l’altro. Al colmo dell’estasi ho
stretto le mani sulla sua nuca, fino a quando lui non è
tornato sul mio viso e me lo ha baciato, le labbra, le guance, la
fronte, il naso,tutto, scendendo poi sul collo e cominciando a leccarlo
e graffiarlo con i denti, come se così potesse placare
l’impulso a morderlo, mentre le sue mani erano scese sui
pantaloni e li avevano sbottonati, mettendo in mostra la mia
biancheria: a quella visione si era fermato, ansimante, a contemplare
il mio corpo, per poi riabbassarsi a baciarmi il ventre, mentre con le
mani abbassava l’ultimo ostacolo che lo separava dal mio
tesoro ormai profanato. Il mio desiderio stava forse per realizzarsi?
Ero finita in un universo in cui c’eravamo solo io e lui, e
la mia vera felicità…ma è bastato un
solo squillo di cellulare a farmi tornare al mondo reale. Lui lo ha
ignorato continuando il suo operato e avrei voluto farlo
anch’io, ma la forza dell’abitudine mi ha fatto
prendere il cellulare e, quando ho letto il numero sul display, mi sono
come pietrificata; essendosene accorto, in un attimo Carlisle si
è alzato da sopra di me e, in un battito di ciglia, era al
mio fianco e mi stringeva delicatamente a sé, protettivo,
con i boxer e pantaloni infilati.
-Chi è?- mi ha chiesto con la voce bassa e roca e gli occhi
ancora neri
-…E’ lui- ero terrorizzata e lui mi ha abbracciata
da dietro, cercando allo stesso tempo di coprirmi e tranquillizzarmi
-Sta tranquilla e rispondi. Ci sono io-mi ha sussurrato
all’orecchio, baciandomi la spalla. Rassicurata da
ciò che aveva detto, ho tratto un respiro profondo e ho
premuto il tasto che azionava la chiamata
-Pronto?-
Ciao a tutti, che ve ne pare del capitolo? Ho deciso di mettere rating
arancione dato che secondo me non è rosso, non temete
potrete leggere per un altro pò(spero)!!!Fatemi sapere
Jadis96: Anche se è una cosa che non si può
fare...perché non ti fai un'altro account non mi sembra tu
abbia delle ff sul tuo no?(guarda è solo un suggerimento,
non voglio perderti in futuro!ç_ç)
Alemasencullen: Stessa cosa per te (vedi sopra)
Alla prossima e nel prossimo capitolo se pensavate che Shinri e
sfortunata aspettate di leggere questo! Ciao!!
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Capitolo 15 *** Verrò a prenderti ***
CAPITOLO 14:
Verrò a prenderti
Avevo
risposto con fermezza e coraggio ma, come immaginavo, non appena
lui ha aperto bocca, tutto il coraggio accumulato si era dissolto
-Ciao piccola, come stai?- voce bassa e suadente, la stessa che mi
aveva tratto in inganno due anni prima
-Bene, grazie. Tu?- la nostra conversazione poteva dirsi normale, non
fosse stato per la paura che traspariva dalla mia voce
-A differenza di te, io non sto tanto bene, invece. Mi manchi-
-Sul serio? E pensi che io dovrei crederti?-
-Perché dovrei mentire, mi piaceva averti a casa, sai? Dove
sei? Perché non sei tornata?Sai, all’inizio
pensavo che ti fossi allontanata per un breve periodo per dimenticare
la perdita del nostro bambino, e che saresti tornata subito, ma
è già passato troppo tempo. Perché non
sei ancora tornata?-
-Io…io non tornerò più, chiaro?! Non
voglio avere più niente a che fare con te, niente!-
-Su amore, so che non pensi veramente ciò che hai
detto, perciò coraggio dimmi dove sei, non farti
pregare-
-Sono in un posto dove tu non potrai raggiungermi. Io…vivo
meglio adesso sai? Non ho più bisogno di te-
-Vivi in un posto dove non ti potrò raggiungere? Tsk, non
dire sciocchezze, io verrò a prenderti ovunque ti trovi. E
poi cos’è questa storia del ”io vivo
molto meglio adesso”? Hai trovato un amico vero?-
-Si, è così ed è cento volte meglio di
te- al mio fianco, Carlisle si è avvicinato per sentire il
nostro discorso
-Davvero? E dimmi, cosa ti darebbe lui che io non ti abbia
già dato? In fondo da me hai avuto ciò che
desideravi no? Un figlio, amore…-
-Non puoi chiamarlo amore, quello!- ho gridato, arrabbiandomi, ma
calmandomi immediatamente al tocco della mano del mio nuovo amore sulla
guancia
-Va bene hai ragione: ammetto di aver esagerato a volte,
però un figlio te l’ho fatto avere comunque no?
Dovresti essere contenta di questo-
-Contenta?Aver un figlio non significa solo portare avanti una
gravidanza sai? Mio figlio è morto, Rajat, morto!! E, come
se non bastasse, tu non hai mosso un dito per consolarmi!-
-Morto? Ma lui non è morto sai? Non so chi te lo ha detto,
ma è una menzogna. Nostro figlio è vivo-
-Ma cosa stai…?- mi aveva spiazzata: cosa voleva dire con
questo?
-Sai che dovresti essere orgogliosa di tuo figlio,
Shinri?Già, dovresti. Che madre ingrata che sei, a non
compiacerti degli sforzi di tuo figlio per renderti felice-
-Eh?-
-Sai, eravamo in una situazione difficile quando è nato il
nostro bambino, così ho dovuto effettuare una scelta: far
vivere nostro figlio nella miseria col rischio che morisse, oppure
donargli una vita migliore affidandolo a qualcuno che potesse farlo
vivere meglio. E la scelta che ho fatto si è rivelata la
migliore: ora nostro figlio sta bene ed è in salute, proprio
come avresti voluto!-
-No…- ho sussurrato, cominciando ad avvicinarmi alla
verità
-E invece si, hai capito bene. Quando prima ti dicevo di essere fiera
di tuo figlio, intendevo proprio questo: chi credi ti abbia fornito i
soldi che ti hanno permesso di partire?-
Sono rimasta pietrificata, incapace di rispondere, mentre la
verità si faceva strada come un palla di ferro, spazzando
via ogni mia convinzione: lui…lui aveva…venduto
nostro figlio…
Ho iniziato a tremare e quasi non mi sono accorta del fatto che
Carlisle avesse preso il mio cellulare e avesse iniziato a parlare.
Come un automa avevo cominciato a rivestirmi, riuscendo però
solo a infilarmi il reggiseno e la camicia senza abbottonarla,
dopodiché ho ricominciato a tremare e mi sono rannicchiata
sul divano, riuscendo finalmente a sentire quello che Carlisle e il mio
ormai ex-marito si stavano dicendo
-…la pregherei di non tornare a disturbarla. Come?
…Non mi interessa che lei sia suo marito, perché
ora ha incominciato una nuova vita senza di lei…ascoltami
bene- ha cambiato improvvisamente tono di voce, diventando aggressivo-
prova anche solo ad avvicinarti a lei di qualche chilometro e ti posso
assicurare che non risponderò più delle mie
azioni, chiaro? Meglio per te. Come? Vorresti parlarle? Temo che al
momento sia occupata- riattaccando bruscamente il telefono e buttandolo
sul tavolo.
Ho sentito un altro peso sul divano prima che le sue braccia mi
attirassero a sé e mi parlasse
-Shinri…?-
Non ricevendo una mia risposta, ha allungato le mani sollevando il mio
volto rigato dalle lacrime. Dopo averlo visto, mi ha stretto ancora a
lui baciandomi la testa
-Non temere non permetterò che ti faccia soffrire ancora, te
lo prometto. Ora dormi- ha aggiunto premendo delicatamente con la mano
la mia testa contro il suo petto, e io, quasi senza accorgermene, mi
sono subito addormentata
Vi ringrazio per avermi recensita! Che ve ne pare di questo capitolo?
Spero vi piaccia!
Alemasencullen: Che te ne pare? In fondo gliene ha dette quattro, anzi
lo ha addirittura minacciato, quindi si deduce che se mai dovesse
incontrarlo di persona non lo lascerebbe andare illeso. Comunque sia,
potrai leggere questa storia ancora per un bel pò, visto che
ci sono tanti capitoli prima che la ff diventi rating rosso.(se vuoi ci
sarebbe una soluzione, sempre che ti interessi)
Jadis96: Allora che te ne pare di questo capitolo? Comunque sia, se tu
volessi continuare a leggere la mia ff anche quando sarà
rating rosso, ho la soluzione8sempre che ti interessi, ovviamente)
Uchiha_chan: Sono felice che ci sia un'altra persona che mi recensisca!
Hai detto bene: infatti, la sua storia l'ho fatta simile apposta a
quella di Esme, inoltre secondo me, è simile anche a quella
di Carlisle, per certi versi. Spero tu possa seguirmi anche quando
questa storia diverrà adatta ai maggiori di 18 anni!
Nanerottola: Mi dispiace che tu sia malata! Comunque sia Jacob, come
hai visto non c'entra niente( o ti sei sbagliata a scrivere il
nome?)Attenderò con impazienza la tua guarigione e il
conseguente aggiornamento della tua ff. Comunque sono contenta he tu
abbia diciotto anni( se ho capito bene)
Alla prossima e nel capitolo seguente la povera Shinri
scaricherà la tensione della telefonata.
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Capitolo 16 *** Incubo ***
CAPITOLO 15:
Incubo
Mi
sono risvegliata nel mio letto, sopra le coperte, completamente
vestita e ho avuto come un senso di dejà vu, come se questo
momento lo avessi già vissuto. Mi sono alzata per dirigermi
in cucina, visto che mi era venuta fame ma, arrivata alla fine delle
scale, ho sentito dei rumori provenienti da quest’ultima e un
forte odore di bruciato. Allarmata, ho fatto irruzione nella mia
cucina, scoprendo Carlisle ai fornelli, che guardava con aria critica
una pentola che emanava un denso fumo nero
-Che cosa stai facendo?- ho chiesto, rincuorata
-Ho cercato di prepararti qualcosa da mangiare…-
-….con scarsi risultati, a quanto vedo. Spostati, faccio io-
ho aggiunto con un mezzo sorriso, avvicinandomi al piano cottura
-Va bene- ha risposto lui facendomi spazio e stringendomi i fianchi
-Ma cosa fai?!- ho ribattuto in seguito a quel suo gesto improvviso
-Imparo- ha mormorato sulla mia spalla
-Temo non imparerai niente standomi così vicino, visto che
mi distrai- ho sbottato, voltandomi verso di lui
- Allora non insegnare- ha proposto lui sorridendo.
Stavo per dirgli che non volevo insegnargli ma solo prepararmi da
mangiare, quando Carlisle mi ha tappato la bocca con un bacio,
attirandomi a sé; inizialmente ero anche abbastanza
contenta, però dopo un po’ di tempo ho sentito
l’esigenza di ossigeno e ho provato a separarmi da lui, con
scarsi risultati: nonostante i miei pugni, lui era imperturbabile. A un
certo punto si è irrigidito e si è staccato da me
voltandosi con un ringhio verso la porta; ho alzato anch’io
lo sguardo verso la stessa porta. Sulla soglia c’era Rajat,
con uno sguardo duro e un fucile a pallettoni tra le mani
-Te lo avevo detto che sarei venuto a prenderti, dolcezza- ha
sussurrato dolcemente avvicinandosi a me.
Carlisle si è parato davanti a me, per mettersi tra me e il
mio ex, che con un ghigno ha alzato il fucile, sparando un colpo contro
il mio protettore, che è caduto in avanti. Preoccupata, mi
sono avvicinata a lui, trattenuta però da Rajat, che mi ha
trascinato fuori; ho cercato inutilmente di divincolarmi
- No, lasciami andare! Ti avevo detto di non voler tornare da te e poi
dobbiamo aiutare Carlisle, è ferito!-
-No, non lo aiuteremo. Tra l’altro volevo farti vedere tuo
figlio: la famiglia a cui l’ho affidato ha accettato di
incontrarci. Ah, eccoli laggiù!-
Aveva indicato due persone che si trovavano alla fine del bosco: fin da
subito mi erano sembrati strani, con i loro abiti scuri e
l’aspetto giovanile, inoltre avevo come la strana sensazione
di averli già visti
Quando mi sono avvicinata, mi sono accorta di avere ragione: davanti a
me si stagliavano le figure di Aaron, sua sorella Aira e, in braccio a
lei, il mio bambino.
Sono stata presa dal panico: perché lo avevano in braccia
loro, un bimbo umano in mezzo a due vampiri? Mi sono voltata verso
Rajat in cerca di risposte ma, notando il suo sguardo soddisfatto, non
le ho cercate da lui e mi sono rivolta direttamente ad Aaron
-Che cosa state facendo col mio bambino?-
Entrambi hanno continuato a sorridermi, fino a quando lui non si
è degnato di rispondermi
-Non si vede, Shinri? Ce ne stiamo prendendo cura!-
-Bugiardi! Tu mi hai aggredita, non negarlo!-
-Ma non è vero! Io mi sono occupato di questo bambino con
mia sorella. Perché non lo chiedi anche a lei?-
-Perché so che non è vero! Comunque voi non vi
occupate degli esseri umani, siete vampiri-
-Infatti è così- il sorriso di Aira si
è fatto più ampio-lui diventerà il
nostro pranzo: per questo deve restare in salute. In fondo ti avevo
detto che noi gli umani non li amiamo, perciò
perché ti stupisci? Non ce n’è bisogno-
Non volevo ascoltare altro, così sono corsa via. Non potevo
crederci, non volevo crederci! Perché? Il mio bambino era
nelle loro mani, e io non potevo fare niente per salvarlo.
Perché? Non potevo fare nulla per salvare le persone che
amavo, perché ero impotente di fronte al destino e non
facevo nulla per cercare di cambiarlo! Prima Carlisle e poi mio figlio:
cosa dovevo fare per essere lasciata in pace? Nonostante Carlisle fosse
un vampiro…un vampiro! In quel momento avevo tutto chiaro:
lui era un vampiro, non poteva morire, non mi avrebbe lasciato da sola!
Animata da una nuova speranza ho alzato gli occhi verso la mia casa,
vedendo una figura a me familiare: Carlisle era davanti a me in piedi e
sorridente, come sempre. Sono corsa ad abbracciarlo, stringendomi a lui
con le lacrime che uscivano senza sosta. Credevo finalmente di essere
al sicuro quando ho sentito sogghignare sopra di me: ho alzato lo
sguardo, trovandomi a pochi centimetri dal volto di Aaron. Sono rimasta
pietrificata mentre lui mi sorrideva soavemente
-Ciao, cara-
-Ma tu…dov’è Carlisle?-
-Dovresti saperlo che lui è morto no?-
Mi sono sentita svuotata, e in quel momento l’ho guardato con
sguardo vacuo
-Non mi chiedi più notizie di tuo figlio? Allora lascia che
ti illumini io: tuo figlio è morto e tra poco tu lo seguirai-
Detto questo mi ha mostrato i suoi canini e mi ha morso il collo,
mentre io lo fissavo, inerte.
E’ stato a quel punto che ho iniziato ad urlare
Ciao, come va? Direi che come capitolo non c'entra molto con la storia
ma ho voluto scriverlo lo stesso perchè più
avanti questo mi permetterà di far fare una bella figura a
Carlisle. Ma passiamo ai ringraziamenti:
Uchiha_chan: Il suo precedente bambino con la storia non c'entra
nulla(anche se più avanti comparirà in un
capitolo). Sono felice che tu continuerai a seguirmi anche in seguito e
ti assicuro che non te ne pentirai! Alla prossima!!
Jadis96: Sono felice che ti sia piaciuto il capitolo, è
piaciuto tanto anche a me lo scriverlo! Comunque riguardo al misterioso
metodo che ti permetterebbe di continuare a leggere la mia ff
è uno solo(che mi sia venuto in mente): hai msn? In questo
modo potrei inviarti i capitoli che tu non potrai leggere e magari
potresti darmi qualche consiglio. Che te ne pare? (mi farebbe piacere
se tu rispondessi affermativamente ma fa come vuoi!)
Alemasencullen: Diciamo che quel bast...quello li non lo ha venduto, ma
lo ha fatto adottare ricavando del profitto. Comunque
riapparirà in seguito con la sua nuova famiglia e ti
sarà tutto più chiaro! (per il metodo che ti
permetterebbe di leggere la mia ff anche se rating rosso leggi sopra!)
Alla prossima!
Nel prossimo capitolo ci sarà la spiegazione di questo
sogno. Ciao!!!
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Capitolo 17 *** Preoccupazioni ***
CAPITOLO
16: Preoccupazioni
Avevo
cominciato a urlare e dimenarmi mentre il mio incubo continuava,
quando ho sentito due braccia che mi stringevano con forza e una voce
spaventata che mi chiamava
-Shinri! Shinri, mi senti?!-
A quel punto ho aperto gli occhi, il mio volto una maschera di terrore,
ma mai quanto il suo: mi guardava, i suoi occhi dorati pieni di paura,
e le sue braccia che non smettevano di stringermi
-Carlisle…- ho sussurrato con voce spezzata, tanto da non
essere sicura che lui mi avesse sentita; ma mi sbagliavo
-Sono qui, non ti preoccupare. Sono qui- aveva ripetuto più
a se stesso che a me, stringendomi forte
-Lo so-. La mia voce era soffocata e lui si era sdraiato accanto a me
per confortarmi
-Cosa hai visto?-
-Il…il mio bambino. Io…sono preoccupata-
-Vorresti che fosse con te?-
-Preferirei averlo vicino a me. Io…ho paura che possa stare
male dove si trova ora-
-Se fosse con te saresti più tranquilla?-
Avendo intuito dove voleva andare a parare l’ho preso per un
braccio
-No, non andare, resta con me! Io…ho bisogno di te in questo
momento!!-
-Ho capito, no me ne andrò, tranquilla-
Resami conto di che giorno fosse mi sono alzata
-Che ore sono?-
-Le quattro del mattino-
-Grazie- ho mormorato spostando il suo braccio dal mio ventre
-Dove stai andando?- è scattato lui, vedendomi alzare
-Vado a fare una doccia. Mancano solo tre ore e poi dovrò
uscire-
-Vuoi andare a scuola?-
-Si-
-Ma…-
-Ti prego, non posso farmi fermare dalla paura. Sono sicura che in
mezzo agli altri non mi farà nulla-
-Ti accompagno-
-Non serve, davvero. Non voglio crearti problemi, immagino che dovrai
lavorare-
-Non ti lascio andare da sola!-ha sbottato, guardandomi arrabbiato- non
puoi sapere cosa potrebbe fare se fossi sola- stringendomi un braccio
-Saresti più tranquillo facendo così?-
-Un po’-
-Allora non ho problemi, a patto che tu non ti faccia vedere-
l’ho rassicurato baciandolo dolcemente e alzandomi.
Ero ancora tesa, ma è bastata una doccia a farmi rilassare.
Quando sono uscita dal bagno, ho sentito un buon profumo di uova e
pancetta; mi sono diretta verso la cucina, dove ho trovato Carlisle ai
fornelli, mentre svuotava il contenuto di una padella in un piatto
-Sai cucinare?- ho chiesto, avvicinandomi a lui mentre poggiava il
piatto sul tavolo
-Si. Ti stupisce tanto?-
-Si. Non credevo che un vampiro avesse bisogno di cucinare-
-Perché non ne ha bisogno. Io ho imparato per un motivo che
neppure conosco: forse sapevo che un giorno ti avrei incontrata-
Mi ero sentita lusingata da quelle parole, ma non l’ho dato a
vedere e mi sono seduta di fronte al piatto
-Bene, ora vedremo se il sapore è buono come sembra
dall’aspetto- ho detto allegra inforchettando un
boccone di pancetta
-Sicura di non rimanere avvelenata?- mi ha chiesto lui prima che
potessi mangiarlo
-Perché, mi avveleneresti?- l’ho guardato, sicura
della risposta
-Certo che no . Non potrei mai farlo, sei troppo importante-
-E se io decidessi di lasciarti?-. Volevo metterlo alla prova, per
questo gli avevo rivolto la domanda. Lui ha fatto una mezza risata,
sfiorandomi una guancia con le dita fredde. Mi sono voltata, con le
guance arrossate, e ho mangiato ciò che c’era
sulla mia forchetta: era delizioso.
-Com’è?-
-Non rivolgermi la parola, non prendere così poco sul serio
le mie minacce-
-Scusa, mi spiace per prima -
-Di un po’, i tuoi ragazzi mi conosceranno?-
-Di questo ne riparleremo più tardi, ok? Credevo volessi
andare a scuola-
-Ho capito. Aspetta qui-
Mi sono fatta accompagnare fino all’ingresso del parcheggio,
poi sono scesa. Avevo paura, dovevo ammetterlo, così sono
entrata subito all’interno dell’edificio, ad
aspettare. Intanto pensavo: perché non aveva voluto
rispondermi? Pensavo che…fossi importante per lui, in fondo
me lo aveva detto, ma allora perché quella esitazione? Era
un problema per lui avermi affianco, oppure lo sarebbe stato per loro?
Poco dopo per quella stessa entrata è passata Bella, seguita
da Aaron e questo ha interrotto i miei pensieri. Solo allora mi sono
accorta di Aira, che gli correva incontro. Perché se era li
anche lei dall’inizio non mi aveva attaccata? In fondo anche
lei era un vampiro, avrebbe potuto farlo benissimo. Poi ho capito: tra
lei e suo fratello c’era un rapporto di sudditanza; lei non
mi avrebbe mai toccata senza il consenso di lui, perché io
gli appartenevo. Ho scacciato quel pensiero, e mi sono diretta
velocemente verso l’aula dove si sarebbe tenuta la mia prima
ora di lezione. La pausa pranzo è arrivata in un lampo e con
lei delle sorprese: Edward Cullen non sedeva più con i suoi
fratelli(l’avevo notato l’unica volta che avevo
avuto il coraggio di guardare nella loro direzione) ma aveva un tavolo
a parte dove ha fatto accomodare Bella. Rimasta
“sola”, ho potuto pensare tranquillamente a
ciò che mi era successo nelle ultime ventiquattro ore, ma
non per molto: infatti Mike Newton mi ha bruscamente interrotta, cosa
strana visto che non mi rivolgeva mai la parola
-Perché Bella è con quel tipo?-
-Forse stanno insieme-
-Come?-
-Perché ti stupisci? In fondo andavano d’accordo
da un po’ di tempo no?-
Con queste parole ho concluso bruscamente allontanandomi dalla mensa.
Mi sono diretta verso la palestra (avevo educazione fisica) con ansia
crescente: non ero del tutto sicura delle parole dette a Carlisle
quella mattina, temevo avrebbe tentato qualche cosa, ma con mia grande
sorpresa sono uscita dalla palestra senza che lui mi avesse fissata o
parlato. Con un sospiro di sollievo sono tornata a casa. Una volta li
ho potuto farmi finalmente le domande che tanto mi erano turbinate in
testa: perché dopo avermi aggredita ieri, Aaron non era
tornato all’attacco? Che avesse avuto paura di Carlisle fino
a quel punto? Eppure non mi convinceva, doveva esserci sotto
qualcos’altro ma, pur pensandoci a lungo, non riuscivo ad
arrivare a capo di nulla, così ho presto rinunciato a capire
e mi sono dedicata a una cosa che ha preso tutta la mia
concentrazione: cucinare. Mi hanno sempre detto che la cucina
è un’arte e io ho sempre negato con decisione:
l’arte era un’altra cosa e non faceva impazzire le
persone. Quando poi però ho cominciato entrambe le cose con
assiduità mi sono dovuta ricredere, e le ho odiate allo
stesso modo. Sfortunatamente però la cucina non potevo
abbandonarla come avevo fatto con arte, ne andava della mia
sopravvivenza, e col tempo sono anche diventata abbastanza brava, o
almeno non mangio dei veri e propri obbrobri. Avevo appena iniziato a
lavare le stoviglie quando due mani sono entrate nel mio campo visivo,
oscurandolo. Sono stata presa dal panico e mi sono voltata di scatto,
scoprendo che era Carlisle.
-Ah…sei solo tu, mi hai fatta spaventare…-
-Mi dispiace di averlo fatto, scusa-
Così dicendo mi ha passato le mani sui miei capelli neri e
mi ha baciata trascinandomi sul divano
-Guarda che devo finire di lavare le stoviglie..-
-Lo farai dopo. Dimmi, com’è andata a scuola?-
-Bene, stranamente non sono stata aggredita. Questo ti dà da
pensare?-
-Non so di cosa tu stia parlando-
-Non importa, ma avevo ragione io-
-D’accordo, avevi ragione tu-
-Ma perché mi da la caccia?-
-Beh, il tuo odore è molto buono e anche se su di me non ha
molto effetto, ci sono altri vampiri che vorrebbero, ehm, assaggiarti-
-Tu no?-
-No, so resisterti-
-Sicuro?-
Mi sono avvicinata ancora di più a lui, mettendomi
cavalcioni sulle sue gambe e avvicinandogli il mio viso al suo,
soffiandogli in faccia, mentre con le mani giocavo con la sua cravatta,
sciogliendola a poco a poco
-Ma che stai facendo?! Smettila!-
-Che succede? Non eri tu quello che diceva di riuscire a resistermi?-
Ho poggiato le mie labbra sulle sue, e gli ho mostrato il collo: ero
curiosa di sapere cosa sarebbe successo. Come supponevo non ha
resistito molto prima di sciogliersi: mi ha attirato a sé,
baciandomi il collo, e successivamente graffiandolo coi denti. Ho
chiuso gli occhi soddisfatta di me stessa, aspettando il colpo, che
però non è arrivato
-Perché non lo hai fatto? Eppure ne avevi la
possibilità-
-Non è il momento, ne il luogo, ne il modo in cui vorrei
farti diventare come me-
-Perché no? In fondo così non avrei
più problemi con Aaron e sua sorella-
Mi stavo alzando contrariata, ma lui mi ha costretta sulle sue ginocchia
-Non avrai problemi comunque, ci sarò io al tuo fianco-
-Però…-
-Vuoi rovinarti la vita?-
-La mia vita è già rovinata-
-Perché vuoi diventare come me?-
-Non importa-
-Io non ti lascerò mai-
-Sono io che non voglio lasciarti: quando morirò, tu che
farai, vivrai nel mio ricordo o cercherai un’altra come me?-
-Non troverò mai un’altra come te: le
“cantanti” sono rare da trovare-
-Cantanti?-
-E’ così che alcuni di noi chiamano gli umani il
cui sangue attrae con maggiore forza un vampiro rispetto a quello degli
altri-
-E allora perché non vuoi trasformarmi?-
-Ti trasformerò quando lo riterrò opportuno e
quel momento non è ancora arrivato-
-Quanti anni hai?-
-Non si chiedono certe cose con così tanta naturalezza sai?-
-Dai, quanti anni hai?-
-Trecentosessantadue-
-Non scherzare-
-Non sto scherzando, è la verità-
-E non ti sei mai sentito solo?-
-Secondo te perché ho trasformato Edward e gli altri?-
-Allora anche loro…-
-Certo-
-E…Bella?-
-Edward non le farà del male, sta tranquilla-
-E tu? Riuscirai a non sfiorarmi neanche con un canino? Hai visto di
cosa sono capace-
-Ora che so non mi farò più sorprendere-
E così, mentre mi facevo avvolgere dall’abbraccio
del “mio” vampiro, ho potuto dire di essere
veramente felice
Questo
è il diciassettesimo capitolo, sono fiera di me
stessa! Come vi è parso?
Nanerottola: capito il significato del sogno? Spero tu stia meglio!
Jadis96: Hai capito ora? Grazie per la tua mail spero di varla scritta
giusta!
Black_Berry: Una nuova lettrice che bello! Grazie per le tue parole
pensavo fosse scritta male! Continua a seguirmi!!!
Uchiha_chan: Mi dispiace ma non lo mangerà. Cosa credi,
Carlisle ha il palato raffinato, sai?
Alemasencullen: Non è successo niente, era solo un sogno
tranquilla!
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Capitolo 18 *** Ospite ***
CAPITOLO 19:
Ospite
La
prima sera in cui sono stata a casa di Bella ero a disagio.
Anzitutto qualunque cosa volessi fare mi era impedita: di cucinare non
se ne parlava, infatti ero la prima a rifiutarmi, ma per quanto
riguarda le altre cose( anche quelle che mi riguardavano), non mi era
concesso di fare nulla
“ Sei un’ospite, rilassati” e io restavo
con le mani in mano. Perlomeno avevo qualcuno con cui studiare e la
verifica di trigonometria che c’è stata il giorno
dopo non è stata così terribile, anche se ci ho
sputato sopra sudore e sangue. Inoltre cominciavo a pentirmi di aver
parlato del mio “ragazzo” con Jessica: ora non
faceva altro che assillarmi per sapere chi era, e questo non faceva
altro che provocare in me nervosismo e ansia, inoltre mi faceva sentire
la mancanza del mio amore. Fortunatamente non ho dovuto attendere molto
per rivederlo, a dispetto dell’accordo preso. A casa di Bella
potevo fare quello che volevo e occupavo spazi importanti: avevo la
precedenza in tutto, dormivo sul divano, nonostante fosse scomodo, e
perfino il padre di Bella, Charlie, si era rivelato gentile nei miei
confronti.
Durante la seconda sera di permanenza in quell’abitazione,
siamo stati presi( io e Charlie) da una partita di baseball: nonostante
il mio iniziale scetticismo, si era rivelato uno sport interessante, ma
la conseguenza è stata che sono andata a dormire molto
tardi. Mi pareva di essermi appena coricata quando mi sono svegliata
improvvisamente: potevo dare la colpa al divano o a un sogno che non
ricordavo, ma non era così: a fissarmi da seduto su una
sedia di fronte al divano c’era Carlisle
-Che ci fai qui?-
-Sono venuto a trovarti-
-Ti avevo detto che non ci saremmo visti in questi giorni!-
-Tecnicamente se tu dormi e io vengo a trovarti non ci siamo visti,
giusto?-
-Scusa, ma cosa ci trovi a osservare delle persone che dormono?-
-Innanzitutto tu non sei una persona qualunque e quindi non voglio
sprecare neanche un momento lontano da te in qualunque situazione. In
secondo luogo è interessante osservarti-
Ho ignorato quelle parole
-Come va in ospedale?-
-Molto meglio direi. I feriti gravi sono decisamente diminuiti,
perciò credo che tra due giorni la situazione
tornerà normale. Avevo bisogno di un attimo di pausa,
così ho deciso di venire qui a trovarti-
-E non hai pensato che stessi dormendo?-
-Non mi pare che tu ora stia dormendo, o sbaglio? E poi è
interessante starti accanto anche quando dormi: è
decisamente meglio che guardare la televisione-
-Parlo nel sonno?-
Ha ridacchiato davanti al mio sguardo terrorizzato
-No, ma qualche volta mormori suoni senza senso e fai dei movimenti
interessanti-
-In che senso?-
-Beh, ad esempio a volte stringi convulsamente il cuscino quasi fosse
una persona, e mormori qualcosa che credo sia riconducibile a un
“ti amo”. A chi ti riferisci?-
-Come se tu non lo sapessi-
-Sono curioso di sapere quali altri sogni fai . Me ne racconti
qualcuno?-
-Alcuni non hanno proprio senso, e mi crederesti pazza se te li
raccontassi, perciò è meglio se resti
nell’ignoranza-
-Sono cento volte pazzo io ad amarti-
-Dico seriamente. Io non voglio raccontarteli anche perché
devo dormire, quindi se non ti spiace…-
-Direi che è colpa tua se non stai dormendo, visto che hai
iniziato una conversazione con me. E poi, scusami, ma domani sarai
stanca ugualmente visto che sei andata a dormire lo stesso tardi. Che
scusa ti inventerai?-
-Dirò la verità, ossia che non sono riuscita a
dormire per via di…un sogno che ho fatto-
-Sarebbe la verità?-
-Per quello che ne so tu puoi essere anche uno scherzo della mia mente
dovuto alla sofferenza derivante dalla tua lontananza-
-Tu hai avuto quest’idea no? E poi credevo che la tua
verità fosse” Stanotte il dottor Cullen
è venuto a farmi visita”-
L’ho guardato storto
-Intendo una verità plausibile-
-Mmmmh…che ne dici di” Ho fatto un sogno erotico
sul dottor Cullen”?-
-Sarebbe plausibile anche se non accettabile, se non fosse per il fatto
che certe sensazioni me le fai provare da sveglia…-
Dicendo questo mi ero avvicinata lentamente a lui, con indosso solo una
camicia(avevo dimenticato il pigiama)
-Beh, anche tu mica scherzi…- ha mormorato lui accogliendomi
tra le sue braccia
Non ho lasciato che continuasse perché gli ho tappato la
bocca con un bacio, subito approfondito da quest’ultimo, che
vi ha infilato la lingua
Subito dopo le sue mani si sono abbassate, andandomi ad accarezzare i
glutei
Mi sono staccata da lui
-Maniaco…-
-Il bue che da del cornuto all’asino. Chi è stato
a cominciare?-
-Non hai tutti i torti…-
Dopodiché ho ripreso a baciarlo, mentre una delle sue mani
saliva a sfiorarmi il reggiseno sotto la camicia, pronta a slacciarlo.
Intanto le mie mani sfilavano lentamente la giacca di
quest’ultimo la quale lentamente scopriva lembi di una
camicia azzurro pallido; ho staccato le sue mani dal mio corpo per
riuscire a sfilargli meglio la giacca ingombrante, che è
finita sul pavimento. Reso audace dai miei gesti, il vampiro ha
cominciato a sbottonare lentamente la camicia che costituiva il mio
pigiama, scoprendo il mio reggiseno, dopodiché, eccitato da
quella visione, mi ha distesa sul divano
-Carlisle, domani devo andare a scuola, sai?-
Ma lui si era fermato e aveva corrugato le sopracciglia
annusando l’aria
-Che succede?- ho chiesto allarmata
-Edward-
-Edward?-
-Già. Immagino sia venuto da Bella-
-E’ meglio se vai ora-
-Già-
Detto questo a raccattato la giacca dal pavimento, mentre io mi stavo
riabbottonando la camicia
-Dimmi un po’,- ho iniziato a parlare accompagnandolo verso
la finestra aperta- quando potrò tornare a casa?-
-Presto: ti ho già detto che probabilmente il lavoro extra
finirà sabato, quindi verrò a prenderti nel
pomeriggio di quello stesso giorno-
-In che senso verrai a prendermi?-
Lui si è sporto in avanti per baciarmi dolcemente sulle
labbra
-Non preoccuparti, me ne occuperò io-
Dopo averlo visto scomparire nell’oscurità mi sono
avviata verso il divano dove ho finalmente potuto addormentarmi
Sono tornata, vi sono mancata? Mi dispiace se nello scorso capitolo ho
risposto frettolosamente ma ero con l'acqua alla gola! Giuro che ora mi
farò perdonare:
Nanerottola: Sono felice che tu ora abbia capito, ma ci si poteva
arrivare per logica. Non aggiorni più la tua ff? Sarei
curiosa di leggerla!
Jadis96: Ti è piaciuto questo capitolo? Spero di si!Sei
stupita che lui sappia cucinare? in fondo nel film lo ha fatto(guidato
da un video) perciò ho pensato fosse un'idea carina!
Continua a seguirmi ma ricordati anche di studiare, che devi essere
promossa! Ganbare*!!*= forza!!
Alemasencullen: Sono contenta che tu sia contenta che tu sia contenta!
In fondo avevo detto che la storia di carlisle e Shinri sarebbe andata
di pari passo(più o meno) con quella di Edward e Bella, No?
Uchiha_chan: Era ora che jmi si facessero delle domande! Sono lieta di
poterti rispondere, anche se non so bene come: direi che i licantropi
ci saranno e aiuteranno i Cullen ma non posso anticiparti nulla di
più!(soprattutto perché neanch'io so bene quando
ciò avverrà) p.s. : se ritieni che quella della
mail sia una buona idea(sempre che io abbia capito bene, si intende)
perché non mi dici qual'é la tua? Così
anche quando sarà rating rosso non avrai problemi( e potrai
darmi degli utili consigli)
Black_Berry: Mi dispiace di non averti accolta come si deve! Benvenuta!
Grazie per avermelo fatto notare: so anch'io che faccio un sacco di
errori e mi ero stupita di non vederne, o che nesuno me li facesse
notare. Comunque non li correggo, non ritengo di dover essere per forza
perfetta e per me l'importante è che voi riusciate a capire
il discorso. Ho dato un occhiata alle tue ff: scrivi anche rating
rosso? ne deduco che tu sia maggiorenne. Meglio così. Ancora
una cosa: chi è il piccolo per cui speri? Suo figlio?
Nel prossimo capitolo la nostra protagonista
andrà a Port Angeles! Inoltre vorrei informarvi che a breve
pubblicherò un'altra FF
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Capitolo 19 *** Attenzione: storia sospesa momentaneamente(spero) ***
Storia
sospesa momentaneamente(spero)
Storia sospesa in quanto ho perso gli ultimo capitoli e mi sto
dedicando alla stesura di una nuova FF. Spero di riuscire a riprendere
a breve. La mia nuova FF si intitolerà "Bambole" : spero la
leggerete!!!
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Capitolo 20 *** Port Angeles ***
CAPITOLO 20:
Port Angeles
Il
giorno successivo ero felicissima: ancora un giorno, uno solo,
è avrei potuto finalmente abbracciare Carlisle. Arrivata a
scuola, sono rimasta sorpresa di sentir parlare del ballo di primavera:
il ballo di primavera era una particolare circostanza in cui le ragazze
invitavano i ragazzi; ovviamente si ballava e questo era uno dei motivi
per cui io non vi avrei partecipato. Naturalmente c’era
qualcuno che non la pensava come me: Jessica infatti aveva tanto
insistito affinché io partecipassi, e continuava a farlo;
quel giorno se n’era uscita fuori con un uscita tutte
insieme( io, lei, Bella e Angela) per andare a Port Angeles
-Ti ho già detto che io non voglio partecipare a quel ballo!-
-Dai sarà un’occasione per farci conoscere il tuo
ragazzo!-
Non avevo scelta e comunque non era detto che avrei partecipato per
forza, così ho acconsentito ad accompagnarle. Una volta
arrivate in quella città ci siamo infilate nel primo negozio
di vestiti che abbiamo trovato: là è nata una
sorta di dibattito su quale vestito comprare per il ballo e subito dopo
si è deciso per il mio vestito(ovviamente senza il mio
consenso) che consisteva in tubino verde con gli orli neri, il tutto in
raso. Dopo il mio acquisto mi sono messa ad aspettare insieme a Bella
che Angela e Jessica si decidessero, ma dato che ci mettevano troppo
tempo, siamo uscite a dare un occhiata in giro per altri negozi: Volevo
approfittare del tempo che avremmo trascorso insieme per parlarle di
Carlisle e del fatto che sarebbe venuto a prendermi
l’indomani pomeriggio, ma improvvisamente l’ho
vista fermarsi inorridita e a quel punto mi sono fermata
anch’io, guardandomi attorno. Effettivamente eravamo in una
strada sconosciuta, sicuramente in una via secondaria e poco
frequentata.
-Ehm…Shinri? Esattamente sai dove siamo?-
-Veramente…non ho fatto molto caso a dove stavamo andando-
Preoccupata com’ero per quello che dovevo dirle, non ci avevo
fatto praticamente caso
A quel punto ho cercato di capire dove ci trovavamo per orientarmi,
guardandomi intorno, ma inutilmente: non conoscendo la città
per me era impossibile trovare una via di fuga. Stavo per perdere la
speranza e abbandonarmi al panico, come aveva già fatto
Bella, quando dall’altra parte della buia via ho intravisto
un gruppetto composto da quattro ragazzi, che non appena ci hanno visto
hanno incominciato ad avvicinarsi. Non appena erano abbastanza vicini
da poter essere visti chiaramente in volto, alle mie narici
è arrivato un forte odore di birra e tutta la mia fiducia si
è tramutata in diffidenza. Ciò che avevo notato
io non era stato minimamente percepito da Bella, che si era avvicinata
a loro come se niente fosse
-Scusate, potreste indicarci la strada per tornare sulla via
principale?-
Subito dopo questa domanda io l’ho afferrata per il braccio,
facendole cenno di no con la testa, ma lei non ci aveva fatto caso,
continuando a fissare i nostri sedicenti “salvatori”
-Saremmo lieti di aiutarvi signorina, se la tua amica non fosse
così poco incline ad accettare il nostro aiuto-
-Credo semplicemente che potremmo farne a meno-
-Che dici? Non sappiamo neanche dove siamo, come potremmo uscirne se
non chiediamo aiuto?-
-La tua amica ha ragione, sai? Per il tragitto ci divertiremo dai!- ha
aggiunto uno di quelli avvicinandosi e prendendomi per il braccio
-Lasciami andare, ubriacone! Ho un’idea molto precisa del
genere di divertimento che avete in mente voi e sono costretta a
declinare l’offerta: sono solita rifiutare gli inviti fatti
da gente che beve alle sei del pomeriggio!-
-Cos’hai detto, eh?!- ha sbottato burberamente
quello,assestandomi un calcio al ginocchio e facendomi scivolare a terra
Ho trattenuto a stento l’urlo che mi era nato in gola mentre
Bella si rivolgeva a uno di loro, arrabbiata
-Si può sapere che cosa pensavate di fare?-
-Non ti preoccupare, sta bene-
A quelle parole avrei voluto volentieri tirargli un pugno, ma il
vibrare improvviso del terreno mi ha fatto voltare: un’auto
si stava avvicinando a una velocità folle e correva il
rischio di schiacciarla. Appena in tempo l’ho trascinata
fuori dalla traiettoria del veicolo impazzito, che si è
fermato esattamente davanti a noi. Improvvisamente la portiera si
è spalancata e una voce che entrambe conoscevamo ci ha
intimato di entrare. Non appena sono riuscita a salire
sull’automobile e ho chiuso la portiera, Edward è
ripartito alla stessa velocità con cui era arrivato,
rischiando di investire i brutti ceffi che ci stavano importunando e in
poco tempo ci ha portato sulla strada maestra, esattamente davanti al
ristorante dove io, Bella, Jessica e Angela ci eravamo date
appuntamento. Da quello le due ragazze stavano appunto uscendo, quando
ci hanno viste uscire dalla Volvo argentata e salutate con imbarazzo
-Scusateci, ma avevamo fame e voi non arrivavate,
perciò…-
-Non preoccupatevi, anche se volete andarvene, noi avremo compagnia a
cena- ho detto io alludendo a Edward
Poi mi sono voltata verso Bella, che mi guardava ansiosamente, come a
volermi chiedere qualcosa
-Anzi ragazze aspettate- ho aggiunto io, capendo quello che cercava di
dirmi- potete accompagnarmi a casa di Bella voi? Così li
lasciamo soli…-
Loro hanno annuito dubbiose e io ho cominciato ad avvicinarmi
all’auto di Jessica, fermata però da Edward, che
si stava avvicinando portando con sé le mie borse
-Rischiavi di dimenticarle nella mia auto-
-Grazie…-
-Tra l’altro, dovresti dirglielo- ha aggiunto lui, parlando
con un sussurro nel mio orecchio
-Non so a cosa tu ti stia riferendo- ho provato io ostentando
indifferenza e sorpresa, mentre la paura si faceva largo nel mio
cervello
-Non fare la finta tonta con me. So che hai una relazione con mio padre-
-Te lo ha detto lui?- ho chiesto io questa volta sorpresa per davvero ,
mentre con la coda dell’occhio osservavo Bella aggrottare le
sopracciglia turbata
-Diciamo che non ce n’è stato bisogno- ha spiegato
lui semplicemente
-Capisco…- ho fatto io allontanandomi nuovamente verso la
vettura di Jess che, insieme a Angela, mi guardava perplessa
-Un’altra cosa- ha aggiunto lui venendomi alle spalle- quando
Carlisle ti presenterà al resto della famiglia, io
fingerò di non conoscerti, d’accordo?-
-S…si-
Accompagnata da Jessica sono tornata a casa e mi sono sistemata sul
divano, l’unico posto che potessi raggiungere senza
sforzare troppo la gamba menomata. Qualche ora più tardi
è tornata Bella e io ho approfittato del fatto che eravamo
sole per riuscire finalmente a parlarle. Siamo salite in camera sue e
abbiamo parlato
-Senti, domani verrà a prendermi…il mio ragazzo-
-Davvero? Allora finalmente potrò conoscerlo!-
-Di questo devo parlarti: potresti, ehm, rimanere sconvolta-
-Perché?-
-Beh, ecco, diciamo…dall’età-
-Non è un ragazzo?-
-Non proprio-
Lei si è morsa il labbro turbata
-So che…non è normale,
però…-
-Non importa. Avanti dimmi chi è?-
Ora veniva la parte difficile: se aveva avuto quella reazione quando
aveva sentito che era vecchio, figurati se avesse saputo il suo nome!
-Beh? Allora, chi è?-
-…Ecco…è…il
dottor…-
-Non sarà il dottor Cullen?-ha quasi gridato lei
Le ho tappato la bocca
-Sssssh!!! Vuoi che ci sentano i vicini?!-
-Scusa! Ma…lui ha dei figli, no?-
-Infatti…-
-Ma non è solo
quello…cioè…sai che lui
è…?-
-Si, so che è un vampiro-
-E, ehm, tu stai lo stesso con lui…?-
-Certo! In fondo lo è anche Edward no?-
-Quindi lo sai…-
-Certo, mi ha detto di Edward e degli altri Cullen-
-Verrà domani?-
-Già, perciò…-
-Sarò felice di incontrarlo! Probabilmente mio padre non ci
sarà domani pomeriggio, tranquilla- ha aggiunto davanti al
mio sguardo interrogativo
Mi sentivo meglio adesso, ero più serena, e non vedevo
l’ora che fosse già domani.
Sono tornata! Finalmente sono riuscita a scrivere il capitolo 20( e ci
ho messo meno tempo di quanto credessi)!!! Spero vi piaccia e mi
raccomando, commentate!!!
Jadis96: Mi dispiace di averti fatto andare incrisi d'astinenza da ff!
Però in fondo non hai aspettato tanto, no?(con questo
capitolo spero di farmi perdonare) Ti ringrazio per aver detto che la
mia ff è tra le tue preferite, questo mi rallegra molto!
Grazie!!!
Uchiha_chan: Sono tornata, sei contenta? per quanto riguarda la mia
nuova ff, è ancora in fase di lavorazione, perciò
non so dirti se sarà convolgente come questa,
però secondo ciò che mi immagino io, potrebbe
esserlo! Sarà una rating rosso, spero la leggerai( questa
cosa non è sicura ma, sempre secondo come la immagino io,
non sarà per stomaci delicati, quindi...)!!!!!
Nel prossimo capitolo Shinri tornerà a casa e, quindi, tra
le braccia di Carlisle!
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Capitolo 21 *** Braccialetto ***
CAPITOLO 21:
Braccialetto
Pensavo
che avrei incontrato Carlisle soltanto nel pomeriggio ma le
condizioni della mia gamba, sempre più gonfia, hanno
accelerato i tempi. La mattina di sabato, dopo una notte insonne per il
troppo dolore, ho deciso infatti di andare in ospedale: Charlie non
poteva accompagnarmi, fortunatamente, così ha dovuto farlo
Bella. Appena arrivate siamo state condotte da una sorridente
infermiera nello studio che, a detta del cartellino sulla porta,
apparteneva a un certo dottor Snow. Dopo dieci minuti
d’attesa dalla porta da cui poco prima eravamo entrate noi,
è entrato un dottore attempato, sulla quarantina, che si
è avvicinato a me sorridendo
-Allora, cosa abbiamo qui?-
-Ecco, ieri mentre ero a fare una passeggiata, sono caduta e mi sono
fatta male a un ginocchio-
-Vedo-
Il dottore ha esaminato la gamba e ha deciso di darmi
dell’analgesico per contrastare il dolore, così mi
ha chiesto se avevo qualche tipo di allergia che potesse presentarsi
con l’analgesico che avevano in ospedale
-Io non lo so. Però tempo fa mi erano state fatte delle
analisi. Magari attraverso quelle lo potrà scoprire-
-Buona idea. Torno subito-
Solo che non è tornato lui: ad entrare da quella porta
è stato Carlisle, che sicuramente mi sarebbe corso in contro
se non ci fosse stata Bella
-Allora, Shinri di nuovo in ospedale, eh?-
-Già-
Lo vedevo fremere dal desiderio che aveva da toccarmi e non riuscivo a
capire perché si stesse trattenendo, fino a quando Bella non
ha parlato, dubbiosa
-Scusate, ma se vi metto in imbarazzo basta dirlo, sapete?-
Entrambi ci siamo voltati verso di lei, che ci ha guardati in maniera
strana
-Beh, pensavo che l’unico motivo per cui eravate
così formali fossi io-
Lui si è voltato verso di con uno sguardo sorpreso
-Ah. Sai, è che le ho detto di noi due-
-Perché?-
-Beh, dato che dovevi venire a prendermi oggi, avevo pensato fosse la
scelta migliore…cos’hai da ridere?- ho aggiunto
innervosita dalla sua risatina
-Beh, quando avevo detto che sarei venuto a prenderti, non intendevo
necessariamente di farlo alla luce del giorno-
-Volevi rapirmi? Cioè…io mi sono preoccupata di
dirglielo e tu…volevi venirmi a prendere di
nascosto per portarmi via?-
Mi sentivo terribilmente stupida e ho abbassato gli occhi, arrossendo
per l’imbarazzo, ma lui mi ha sollevato il volto sempre
sorridendo
-Non ti preoccupare, non è un problema. Vorrà
dire che ti verrò a prendere in macchina. Su, non abbassare
il viso a quel modo, io ti trovo molto carina quando arrossisci-
Quando i miei occhi si sono incrociati coi suoi, lui mi ha accarezzato
la guancia e si è chinato in avanti per baciarmi; non era un
semplice sfiorarsi di labbra, ma era un bacio lungo, sensuale, che
aveva cominciato ad espandersi, con me che gli abbracciavo il collo,
fino a quando non ho incrociato anche lo sguardo di Bella e mi sono
staccata da lui
-Comunque- ha continuato lui, imbarazzato- cos’è
successo?-
-Ieri siamo andate a Port Angeles, siamo state aggredite da dei
molestatori e uno di quelli i ha colpito la gamba con un calcio-
-Capisco. Mi sembrava troppo inverosimile la caduta da parte tua,
soprattutto mentre passeggiavi- mi ha sbeffeggiato lui, ma mi ero
accorta del suo improvviso nervosismo quando mi aveva stretto la gamba
infortunata e non avevo ribattuto niente, impegnata com’ero a
fare una smorfia di dolore
-Ti fa tanto male?-
-Un po’, ma devo dire che hai fatto bene a venire tu al posto
del dottor Snow e del suo analgesico perché per me sei
meglio di qualsiasi analgesico-
Lui ha riso ancora in seguito a questa mia frase, facendomi arrossire
ancora di più, dopodiché mi ha fatto una
fasciatura e ci ha congedate
-Te la farò meglio oggi-
-Ci vediamo-
Mentre tornavamo verso il pick up( io arrancando) vedevo il viso di
Bella corrucciato
-Che succede?-
-No, niente. E’ solo che…siete molto affiatati-
-Che intendi?-
-Il modo in cui ti tocca…Edward ha paura di fare certe cose-
-Immagino sia dovuto all’esperienza. Sai, Carlisle ha avuto
altre relazioni prima della nostra. Non preoccuparti, Edward si
abituerà presto-
Una volta tornate a casa abbiamo scoperto che Charlie era uscito in
anticipo, così abbiamo avuto tempo per preparare la mia
borsa e alle sei si è sentita da fuori un
‘automobile che parcheggiava. Io dalla finestra nella camera
di Bella(in cui ero andata per prendere delle cose) ho visto un auto
sconosciuta, da cui è uscito un uomo che indossava
un cappello nero, ma che, ho dedotto, era Carlisle. Mentre uscivo ho
sentito Bella che lo faceva entrare, dicendogli che io ero al piano di
sopra. Quando mi sono affacciata sulle scale lo visto alla fine di
queste, mentre mi aspettava sorridendo; quando ho cominciato a
scendere, con evidente fatica, le scale, lui è salito di
quattro gradini e mi ha preso in braccio
-Come vi sentite, mia signora?-
-Ora che siete arrivato voi, messere, molto meglio ma, purtroppo, la
gamba fa ancora meglio-
-Allora sarà meglio darvi un altro po’ di
analgesico- e si è chinato a baciarmi le labbra
-Ora va meglio- ho replicato io sorridendo
Poi sono stata trasportata fuori dal ingresso e ho avuto appena il
tempo di salutare Bella, che già ero in macchina
In poco tempo eravamo davanti a casa mia
Stavo togliendo le cinture di sicurezza quando Carlisle mi ha fermato e
mi ha chiesto sorridente
-Ti fa ancora male la gamba?-
-Un po’- ho risposto io senza sapere quali erano le sue
intenzioni. A quel punto si è chinato nuovamente su di me e
ha cominciato a baciarmi, prendendo il mio volto tra le mani
e attirandomi a sé. A quel punto io mi sono avvinghiata a
lui, che si è staccato da me con un sorriso di scusa sulle
labbra perfette
-Ora sarà meglio entrare prima che la gamba si gonfi
ulteriormente-
mi ha trasportata fino al divano, dove mi ha depositata. A quel punto
ho espresso il desiderio di fare la doccia, dopodiché ho
indossato il vestito per cui ero andata a Port Angeles e a fatica sono
tornata al divano
-A cosa devo questa splendida visione?-
-Ho pensato che ti sarebbe piaciuto. Questo avrei dovuto
indossarlo per andare al ballo con…te. Visto che non ci
posso andare, voglio comunque farmi vedere da te-
-Hai buon gusto, non c’è che dire-
Mi ha fatto la fasciatura e poi mi ha fatta accoccolare contro il suo
petto
-Ho una cosa che starà benissimo con il tuo vestito. Avanti,
chiudi gli occhi-
Ho obbedito e quando ho riaperto gli occhi un braccialetto
d’argento scintillava al mio polso
-E’…bellissimo. Grazie!-
- Pensavo ti saresti arrabbiata. Sai, avevo pensato che un anello fosse
troppo vistoso per una ragazza di diciassette anni,
così…-
-Infatti non avresti dovuto. Lo accetto, ma non avresti dovuto farmi un
regalo del genere. Quanto ti è costato?-
-Troppo, se confrontata la sua bellezza alla tua. Indossato da te
scompare-
Con quelle parole si era fatto perdonare la cosa, e lui lo sapeva,
tanto che era stato lui ad abbracciarmi invece che io. Tra le sue
braccia ho fatto la domanda che più mi terrorizzava fare
-Mi presenterai ai tuoi figli?-
-Direi che Alice, che prevede il futuro e quindi sa già di
noi, e Edward, che hai incontrato ieri, ti conoscono già.
Comunque, perché no? Anche se ti vorrei aver tutta per me,
non vedo perché dovrei nasconderti a loro-
-E pensi che mi accetteranno per quello che sono?-
-Alice era entusiasta quando mi ha detto che ci vedeva insieme. Pensa
che lei lo aveva previsto da quando avevamo saputo del tuo arrivo ed
era già emozionata allora. Edward mi sembra abbastanza
convinto. Jasper ha notato questo mio cambiamento di umore, e un suo
particolare potere, e mi ha già detto che chiunque sia la
ragazza che mi ha fatto cambiare a lui a andrà benissimo.
Emmett credo che ti accetterà abbastanza in fretta.
L’unica che potrebbe fare attrito potrebbe essere Rosalie, ma
non mi importa-
ricordavo Rosalie e il suo sguardo di ghiaccio di quel giorno e mi sono
stretta ancora di più al suo petto, colta da un improvviso
brivido freddo. In quel momento ho sperato che nulla cambiasse da oggi
fino al giorno in cui lui mi avrebbe presentato alla sua famiglia, ma
non ero sicura che sarei stata esaudita
Allora, eccomi con il ventunesimo capitolo! Che ve ne pare? Io penso
che sia un pò sdolcinato, ditemi i vostri pareri!!!
Uchiha_chan: Riguardo alla mia nuova ff, l'ho pubblicata! La troverai
fra le originali horror rating rosso! Inoltre ne ho pubblicata anche
una sovrannaturale, sempre originale, sui vampiri, se vuoi vacci a dare
un'occhiata! Per quanto riguarda questa...effettivamente era un
pò gelosa, si, ma quando ha sentito del suo ragazzo direi
che tutti i suoi dubbi si siano dissipati, non ti pare? Ho letto la tua
ff, quella in cui ci sono i personaggi misteriosi, di cui forse uno
è un membro dei Volturi, e la trovo molto bella! Continua!
Jadis96: Se pensi che sia bello questo, figurati quelli a venire! Passa
anche tu a leggere la mia sovrannaturale originale sui vampiri se ti va!
Alemasencullen: Bella non è idiota(quella del libro a volte,
questa non mi sembra, e non sto difendendo la mia storia), solo che non
è abituata a sentire l'odore del alcol come lo è
Shinri, che lo sentiva sia nel padre che nel marito(con esiti
devastanti). Se ti va(lo chiedo a tutti) va a dare un'occhiata alla mia
nuova ff sovrannaturale sui vampiri tra le
originali(pubblicità occulta)!!!
lady cat: Benvenuta!!! Davvero ti piace il personaggio di Shinri?! *o*
Ne sono felice. Dato che (lo ammetto) mi sono presa una cotta per
Carlisle(e quando succede, personaggio di libro, film o telefilm che
sia, mi invento una storia) ho pensato a un personaggio con cui lui
potesse avere una relazione. Quando poi l'ho scritta, le ho dato un
nome e ho fatto un AU eliminando Esme(perché non sapevo dove
infilarla). Per quanto concerne il suo bambino più avanti
comparirà(faccio fare una bella Figura a Carlisle), ma non
starà con lei, dato che è stato adottato e vive
con un'altra famiglia. Il porco, come lo definisci tu,
comparirà più avanti( e non farà
decisamente una bella fine ;) )Per il momento tutto per loro, io non ho
capito a cosa ti riferissi: questo va bene? Passa a dare un'occhiata
alle altre mie ff se ti è piaciuta questa( tra l'altro sei
maggiorenne?Solo per informazione dato che, come sai,
diverrà una rating rosso)!!!
Nanerottola: Hai visto? Ti piace questo incontro? O forse è
troppo sdolcinato(come credo io)? per la tua ff, non ti preoccupare
devo
ancora leggere l'ultimo capitolo(non ho avuto tempo visto che ho letto
promessi sposi tutto il tempo)Passa a leggere le altre mie storie, mi
piacerebbe avere un tuo commentino!!!
Nel prossimo capitolo...Shinri avrà un incontro
moooooooooooooolto ravvicinato con Aaron*, che porterà a
terribili conseguenze(anche se dipende dai punti di vista)*= ricordate
chi è vero? Altrimenti rileggetevi la storia! :P
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Capitolo 22 *** Violenza ***
CAPITOLO 22:
Violenza
Domenica
era passata senza intoppi di alcun genere e velocemente era
arrivato il lunedì: dovevo andare a scuola. Io la pensavo
così, ma Carlisle non era d’accordo: lui pensava
che dovessi ancora preoccuparmi per Aaron
-Devi fare attenzione, io non mi fido di quel tipo-
-Non dovresti essere così apprensivo, io credo che si sia
rassegnato ormai-
-E tu non dovresti essere tanto tranquilla. Ho un brutto presentimento,
non restare sola con quel tipo-
Ho annuito, mentre la paura mi aveva attanagliato lo stomaco.
Fortunatamente per tutta la mattina non è successo nulla,
anzi di Aaron non ho visto neanche l’ombra. Però,
quando stavo tornando a casa ed ero in un vicolo buio, ho cominciato ad
avere la fastidiosa sensazione di essere seguita ma, per quante volte
mi voltassi a guardare indietro, non vedevo nessuno. Ero sempre
più nervosa e avevo iniziato a correre(per quanto mi era
possibile correre zoppicando) fermandomi non appena ho sentito
una risata, che proveniva da una voce da me ben conosciuta
-Sei buffa sai? Perché corri a quel modo?-
Mi sono voltata di scatto, mentre Aaron si avvicinava rapidamente verso
di me
-Cosa vuoi?-
-Niente, vorrei solo parlare-
Ora che mi si era fatto più vicino tutto il coraggio che
avevo dimostrato con la frase di prima era scomparso
-Non posso fermarmi…Carlisle mi aspetta-
-Non temere, non durerà molto e poi, quando avrò
finito, non so se avrai la forza di tornare a casa-
Spaventata da quelle parole mi sono voltata e ho iniziato a correre,
corsa subito interrotta da una fitta alla gamba
-Inutile provarci, non puoi sfuggirmi-
Seguito da queste parole è arrivato un forte colpo alla nuca
che mi ha spinto per terra. Lui mi sovrastava e con un sorriso soave si
è chinato su di me e mi ha preso la testa fra le mani
-Scusa, ma ero curioso di sapere che cosa prova il tuo amico nei tuoi
confronti- e detto questo mi ha caricata sulle sue spalle e mi ha
portata in un luogo che non conoscevo, dopodiché mi ha
buttato a terra e mi ha guardato con uno sguardo che non
preannunciava nulla di buono
-Adesso ci divertiamo-
In un attimo era su di me: ho chiuso gli occhi per non dover guardare e
ho sentito un rumore come di tessuto strappato. Ero terrorizzata e
avevo cominciato a tremare temendo per ciò che mi avrebbe
fatto.
Mezz’ora dopo ero sdraiata sul pavimento: i resti di quelli
che un tempo erano stati i miei vestiti mi attorniavano e il mio corpo
era ricoperto di lividi. Avevo sicuramente qualcosa di rotto, data la
violenza con cui mi aveva posseduta e faticavo a respirare. Ho aperto
gli occhi e lentamente ho alzato lo sguardo per guardarlo: era sopra di
me e mi guardava con uno sguardo quasi deluso
-Tutto qui? Sono veramente deluso: credevo che per piacere al tuo
amico, dovesse essere chissà cosa, e invece…era
come dicevo io- ha aggiunto sogghignando e avvicinandosi
impercettibilmente- voi umani siete buoni solo come fonte di
sostentamento- così dicendo si cera chinato davanti a me e
aveva iniziato ad avvicinarsi con i canini ben in vista, pronto a
mordermi, mentre io avevo chiuso gli occhi ormai rassegnata alla mia
fine, quando…
-Allontanati da lei, maledetto!-
La voce che avevo appena sentito mi sembrava un sogno: lui non poteva
essere qui…questo pensavo mentre ad occhi chiusi aspettavo
il colpo che non è arrivato
-Shinri, stai bene?!-
Ho aperto gli occhi, trovandomi a pochi centimetri dal viso di Carlisle
che mi guardava preoccupato e che, quando si è accorto che
ero cosciente, mi ha sollevato portando con sé, oltre a me,
anche la mia roba. Prima di partire mi ha coperto con la sua giacca,
cercando di scaldarmi come meglio poteva mentre eravamo in viaggio. In
poco tempo siamo arrivati a casa e, entrato nel soggiorno, mi ha
depositata sul divano ed è rimasto in attesa. Senza nemmeno
accorgermene avevo iniziato a tirare il braccialetto, cercando di
toglierlo, fermata però da Carlisle, che mi aveva afferrato
delicatamente il braccio
-Che cosa stai facendo?-
-Lasciami stare!!! Io…vattene!!! Vattene via!!!-
-Che cosa stai dicendo…?-
-Io…non posso più guardarti in faccia!!
Perciò…perciò…ti prego,
vattene per favore-
-Perché dici questo…?-
-Non fingere con me! So che quando hai sentito il mio odore hai storto
il naso. Se ti da così tanto fastidio, puoi anche lasciarmi
in pace!!-
-Non ho storto il naso per il tuo odore, ma per il suo! Ha impregnato
tutto!!-
-Credi che questo faccia differenza? Ormai non conta più se
è il suo odore o il mio, visto
che…che….- non riuscivo a completare la frase-
ormai non ha più importanza. Non devi fingere. Sei libero di
andare-
-Se avessi pensato questo quando ti ho vista li per terra…se
avessi pensato ciò che ora tu affermi…credi che
ti avrei riportato qui? Che avrei scacciato quel…lurido
bastardo?-
Ho spalancato gli occhi quando lui ha detto quella parolaccia e
l’ho guardato: tremava di rabbia e non sembrava in collera
con me
-La verità…la verità è che
è tutta colpa mia! Se stamattina avessi insistito di
più a quest’ora…-
-…No, non è vero…-
-Ma se tu volessi veramente lasciarmi…ti prego di non
toglierti quel bracciale, per favore. Inoltre…sappi che io
non mollerò tanto facilmente e ti farò ancora la
corte, chiaro?-
Lui…non voleva lasciarmi? Dopo tutto quello che era
successo? E io? Avrei avuto il coraggio di lasciarlo dopo che lui aveva
rischiato così tanto per me? Guardandolo da sopra il divano,
lo sguardo distrutto e in attesa della risposta che lo avrebbe dannato
come benedetto per l’eternità, ho realizzato che
non potevo…e non volevo
-No- ho risposto tendendo una mano verso di lui- non voglio lasciarti.
Altrimenti come faresti senza di me?-
Lui si è avvicinato e ha preso la mia mano tra le sue,
baciandola delicatamente
-Credo che questa sia stata la scelta più saggia-
E in quel momento l’ho pensato anch’io, la scelta
più saggia che potessi fare.
Sono spiacente ma non ho tempo per rispondere alle vostre recensioni.
Scusate
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Capitolo 23 *** Incinta ***
CAPITOLO 23: Incinta
Erano passati tre giorni da quando ero stata violentata da Aaron e i
terribili ricordi di quel giorno riecheggiavano ancora nella mia mente.
Fortunatamente c’era Carlisle ad alleviare le mie ferite, sia
quelle fisiche causate dai lividi, sia quelle psicologiche causate dal
trauma subito. Temevo che mi avrebbe abbandonata, ma mi sbagliavo
fortunatamente, perché senza di lui probabilmente sarei
morta, o meglio mi sarei lasciata morire; pensavo di essere un peso per
lui, sempre pronta a creargli problemi, ma mi sbagliavo ancora:
più problemi io credevo di creargli, più lui era
contento, probabilmente perché poteva stare con me. Anche in
quel momento lui era indaffarato a cercare di darmi sollievo e conforto
come meglio poteva, ma per ora i risultati erano scarsi: avevo perso il
conto delle innumerevoli volte in cui ero riuscita ad addormentarmi,
svegliandomi poco dopo in preda agli incubi, di quante volte lui era
rimasto al mio fianco cullandomi dolcemente, cercando di farmi
addormentare di nuovo, inutilmente, dato che di li ha poco il circolo
vizioso sarebbe ripreso esattamente come prima. Non ero in grado di
muovermi e dovevo restare a letto senza poter fare nulla con Carlisle
che si comportava quasi come un padre( molto più
affascinante, sexy e gentile). Purtroppo però quando non
c’era, ero costretta ad aspettare sdraiata su quel letto che
avevo iniziato ad odiare. Quel giorno probabilmente avrei dovuto fare
la stessa cosa ma non volevo: mi annoiavo a morte e poi come facevo a
vedere se stavo meglio se non mi potevo alzare? Così mi sono
sollevata e messa in piedi: nessun problema e nessun dolore. Contenta
di ciò mi sono diretta in cucina con l’intenzione
di mangiare qualcosa, ma mi sono bloccata all’udire di una
voce
-E tu che ci fai in piedi?-
Carlisle mi guardava sbigottito sulla soglia della cucina:
probabilmente era appena stata in camera mia e, non trovandomi, era
sceso a cercarmi
-Sto solo cercando da mangiare. Ti stupisci? Perché credi
sia davanti al frigorifero? Inoltre…sono guarita! Non ho
neanche più un livido! Non è meraviglioso?-
-Mmmmm…sei sicura?-ha fatto lui dubbioso avvicinandosi e
toccandomi in cerca di eventuali dolori
-Certo! Come medico sei strepitoso!-
Lui però non sembrava convinto e mi osservava meditabondo.
-Cosa succede?- ho chiesto avvicinandomi
-No, nulla. Solo che mi sembra strano che siano guarite in
così poco tempo- ha espresso i suoi pensieri lui
accogliendomi tra le braccia
-Forse hai ragione, è strano. Però non
è meglio così? In fondo ora non dovrai
più preoccuparti per me-
-Io non posso fare a meno di preoccuparmi per te, lo sai-
Sorridendo l’ho baciato sulle labbra
-Qualche volta preoccupati anche per te stesso-
-Io no mi caccio nei guai come fai tu. Sbaglio?-
-Come se lo facessi apposta-
Contrariata mi sono diretta fuori dalla stanza
-Ehi aspetta!- ha fatto lui prendendomi per la vita e baciandomi sul
collo- scusa se ti ho offesa. La verità e che non
è del tutto colpa tua : il problema è che hai un
odore troppo buono-
-A cui solo tu puoi resistere, lo so-
-Per quanto riguarda i tuoi lividi miracolosamente
svaniti…vorrei che tu rimanessi a casa ancora per qualche
giorno, solo per vedere che succede. Va bene?-
-D’accordo…-
Così sono rimasta a casa ancora qualche giorno e in quel
lasso di tempo ho notato alcuni eventi strani: innanzitutto non mi era
venuto il ciclo, cosa strana visto che solitamente era abbastanza
regolare, inoltre la mia pancia si era gonfiata. Questo mi portava ad
avere dei sospetti circa la normalità della situazione:
circa una settimana dopo la guarigione dei lividi mi trovavo con una
pancia che di certo non mi apparteneva. Carlisle non ci faceva caso:
cercava di sdrammatizzare la questione dicendo che in quelle condizioni
ero adorabile, ma la verità era che neanche lui sapeva bene
cosa stesse accadendo. Sempre più preoccupata mi ero diretta
in cucina: volevo mangiare, così ho preso una mela. Appena
addentata, però, ho avuto dei forti conati di vomito e ho
rigettato sul pavimento. A quel punto non c’erano
più dubbi: ho lasciato cadere il frutto incriminato e sono
corsa sul terrazzo. Ero incinta, incinta del vampiro che Carlisle
più odiava: che cosa avrei fatto adesso? Ammesso che fossi
riuscita a sopravvivere, cosa avrei fatto del bambino? E Carlisle
sarebbe rimasto al mio fianco? Ho sentito dei passi alle mie spalle e
mi sono voltata di soprassalto: Carlisle veniva verso di me con la mia
mela morsicata
-L’ho trovata sul pavimento, dove c’è
anche del vomito. E tuo? Che cosa è successo?-
-Io…io…- sono scoppiata in lacrime
-Ehi! Che cos’hai?- ha chiesto lui allarmato prendendomi per
le spalle
-Io…sono incinta- sono riuscita a dire prima di scoppiare in
un pianto a dirotto
Lui si è come pietrificato, rimanendo a bocca aperta
-Di…lui?-
Ho annuito e la sua presa si è fatta più stretta,
dopodiché mi ha abbracciata
-Tranquilla, va tutto bene-
Ho alzato lo sguardo verso il suo
-Perché capitano tutte a me? Che cosa ho fatto di male per
meritarmi tutto questo?!-
-Shhhh. Tu non hai fatto niente. Comunque sia, se ad avercela con te
sia Dio o semplicemente quel bastardo, non mi importa: io
resterò al tuo fianco qualunque cosa accada e ti
aiuterò-
-Davvero?-
-Certo. Ti avevo promesso di non lasciarti mai no? Aspetto solo una tua
decisione. Tu cosa vuoi fare?-
-Io…non lo so-
-Non ti preoccupare. Hai tutto il tempo di decidere-
Così pensavamo entrambi, ma ci sbagliavamo: probabilmente i
veri guai dovevano ancora venire
Ciao! Che ve pare di questo capitolo? Spero vi sia piaciuto! Devo dire
che ho fatto Carlisle pittosto tenace, proprio come uno
Scorpione(questa l'ho presa da un manga)
Passiamo oltre
Nanerottola: Direi che hai ragione! In fondo si vede anche in questo
capitolo! Per quanto riguarda la tua domanda...più avanti ci
sranno scene di sesso, ma non ora, devi aspettare ancora un
pò, ma ti assicuro che non rimarrai delusa. Secondome era
corto perché mancava questa parte
Uchiha_chan: Tranquilla lo ucciderà. Ti chiedi come abbia
potuto? Beh non sono domande da fare queste, ti basta vedere il
personaggio e le sue frasi. Lo so che è fantastico, voglio
che sia così!!! Lo è anche in quiesto capitolo no?
Alemasencullen: La lascierà in pace...cioè prima
o poi morirà no? Direi proprio che è una fortuna,
ma lui è al suo fianco per quello! Spero di aver risposto
alla tua domanda con questo capitolo
Lady cat: So che non se lo meritava ma...in fondo non è una
situazione così terribile per lei. In fondo è
sotto le amorevoli cure del suo amato vampiro...parole sante, sai
quanto mi piacerebbe che un uomo così esistesse? Di dolcezza
ce n'è tanta non credi? Probabilmente da sposati durante la
luna di miele avranno felicità(enon solo quella...)
Jadis96: Semplicemente, non ce la farebbe, lo ha detto lei stessa. Sono
arrivata presto, non credi?
Nel prossimo capitolo...che dolore per la povera Shinri!
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Capitolo 24 *** Gravidanza ***
CAPITOLO 24:
Gravidanza
Ero
nel mio letto e stavo sveglia a osservare le strane ombre
che si formavano sul soffitto: infatti non riuscivo a dormire. Infine
mi sono alzata e mi sono diretta in bagno: il mio aspetto non era dei
migliori e la pancia era sempre più grossa, segno che il
bambino sarebbe nato presto. Troppo stanca per soffermarmi troppo a
pensare sono scesa al piano di sotto e mi sono sdraiata sul divano. In
poco tempo è arrivata la mattina e con lei anche il mio
vampiro
-Scusa, ma il turno stanotte è durato più del
previsto. Come ti senti?-
-Bene, credo-
-E…col bambino?-
-Credo che…non ci vorrà ancora molto prima della
sua nascita- ho risposto osservando il luogo di residenza del mio
futuro figlio
-E dimmi…cos’hai intenzione di fare con lui?-
-Se per te va bene, io…preferirei tenerlo e…mi
piacerebbe che a fargli da padre…fossi tu- ho aggiunto
guardandolo timidamente
-Sarò ben felice di accontentarti…- ha detto lui
sorridendo e avvicinando le sue labbra alle mie.
Non appena il nostro bacio era iniziato, però, avevo sentito
una fitta lancinante alla pancia e mi ero staccata da lui: le sue
labbra erano sporche di sangue, certamente non suo. Mi sono toccata la
bocca e una volta ritirata la mano ho notato con orrore che era sporca
di sangue…il sangue…mi usciva dalla bocca!
Intanto il dolore era diventato ancora più forte e con gli
occhi lucidi ho guardato Carlisle che fissava sorpreso la mia pancia
-Che…che succede…?-
-Il bambino…sta nascendo..-
Ho abbassato lo sguardo sul mio ventre: un’ enorme
chiazza scura si stava formando, seguita dal pianto disperato
di un bambino…
Mi sono svegliata di soprassalto, madida di sudore e con gli occhi
sbarrati dal terrore. Rapidamente sono scesa dal letto e mi sono
diretta verso il bagno: certamente non avevo un bel aspetto. Da molti
giorni ero impossibilitata a mangiare e questo di sicuro non mi faceva
bene. Ho abbassato gli occhi sul mio ventre: la pancia era sempre
più grossa, segno che forse il momento del parto era
vicino…che strano, avevo come una sensazione di
dejà vu…Spaventata mi sono diretta lentamente
giù per le scale e mi sono sdraiata sul divano, dove
lentamente mi sono addormentata. Sono stata svegliata da qualcuno che
mi scuoteva delicatamente le spalle
-Che cosa ci fai qui?- mi ha chiesto Carlisle
-Nulla, non ti preoccupare. Stavo solo dormendo…-
-Se vuoi dormire, non è meglio che tu lo faccia sul tuo
letto?-
-Forse hai ragione tu…- ho fatto per alzarmi, ma un dolore
lancinante al fianco mi ha fermata
-Che succede?!- ha chiesto allarmato Carlisle davanti alla mia smorfia
di dolore
-Credo…credo di essermi rotta qualcosa..-
-Fa vedere…- ha detto lui tastando delicatamente il fianco
-AHI!-
-Accidenti…temo proprio che tu te lo sia rotto…-
-Il bambino…pensi sia colpa sua..?-
-Ho un’idea abbastanza precisa sulle gravidanze dei
vampiri…-
-Del tipo…?-
-Beh…ad esempio credo che l’utero sia
più duro di quello nelle normali gravidanze umane, proprio
come la pelle di un vampiro…per questo ti sei quasi rotta
l’anca-
-Fantastico…-
-Credo che ora tu debba stare a letto-
Così dicendo mi ha presa in braccio e trasportata nella mia
camera, dove mi ha depositata sul letto.
Per dei giorni sono rimasta sdraiata su quel dannato letto, senza
possibilità di movimento, rimuginando su un’idea
che mi era balenata in testa, che ho esposto a Carlisle. Eravamo in
camera mia(tanto per cambiare), e lui era intento ad accarezzarmi i
capelli, quando io ho inserito la conversazione sul argomento che mi
interessava
-Senti…-
-Dimmi-
-Stavo pensando…e se per stare meglio
dovessi…bere sangue umano?-
-Ma tu sei già in splendida forma!-
-Per favore…-
-Non lo so…Potremmo provare, però…non
sono sicuro sia la strada giusta-
-Tanto vale fare un tentativo, tanto peggio di
così…-
Stava per rispondere quando si è sentito bussare alla porta.
Rapidamente Carlisle è andato a vedere chi era per poi
tornare accompagnato da Bella
-Shinri..!! Cosa ti è successo?!-
-Beh, è una lunga storia…-
Così le ho detto tutto e lei si è voltata
disgustata verso Carlisle, che si era diretto verso di me e mi aveva
preso una mano, baciandola delicatamente: non le avevo infatti detto
chi era stato
-Non è colpa di Carlisle…-
-Quel…Il nostro professore?!-
-Già…-
Dopo averla rassicurata, le ho detto di non preoccuparsi, che sarebbe
andato tutto bene, e l’ho congedata. A quel punto io e lui
abbiamo ripreso il discorso di prima
-Allora?-
-Credo che tu abbia ragione, tanto vale fare un tentativo-
Così è uscito in tutta fretta ed è
tornato quasi un’ora dopo, portando un bicchiere
-E’…quello?-
-Ho faticato per averlo, spero basti-
E’ bastato: già al primo sorso, che non mi era
piaciuto per niente, mi sentivo meglio. Carlisle mi guardava soddisfatto
-Come ti senti?-
-Molto meglio-
-Anche il tuo colorito e molto aumentato!-
-Bene-
Detto questo mi sono addormentata. Quando mi sono svegliata, Carlisle
non c’era. Chissà quanto avevo
dormito…ho guardato l’orologio: quasi sei ore!
Accidenti!! Mi sono sollevata per mettermi in una posizione
più comoda, quando…si sono rotte le acque. Per un
attimo mi sono sentita bene, ma è stato solo un attimo,
perché dopo sono arrivati i dolori. Forti, molto forti, le
contrazioni si sono fatte sentire. Mi sono alzata e, nonostante il
dolore e le ossa che subito hanno ceduto, mi sono diretta verso il
soggiorno: anche se ancora l’alba, c’era
già una luce luminosa. Perché proprio in questo
momento? Con le lacrime agli occhi, lanciavo forti urla di dolore,
immaginando già come sarebbe nato il bambino e non era nulla
di piacevole. Improvvisamente ho sentito un fruscio alle mie spalle e
Carlisle si è messo al mio fianco
-Sono arrivato in tempo…! Fortuna che Alice…-
Come animato da uno spirito non suo si è avvicinato al
telefono e ha composto un numero
-Fa che risponda lei…-diceva tra sé- Ah! Alice,
meno male che hai risposto tu! Ah, sapevi che avrei
chiamato…è proprio in questi momenti che
ringrazio il cielo perché tu hai questo potere!
Senti…si. E puoi portare…grazie. Non credo
resista ancora a lungo…bene- ha chiuso la chiamata e mi ha
guardata
-Non temere, Alice sarà qui tra poco. Tu cerca di resistere-
Scusate per il ritardo, ma ho avuto parecchie cose da fare!
Però ora sono tornata!! Spero che questo capitolo vi sia
piaciuto!!
Uchiha_chan: Come hai visto, è una gravidanza come quella di
Bella. Ovviamente il dolore c'è, eccome se c'è.
Per come ucciderò Aaron....a parte il fatto che è
visto tutto dal punto di vista di Shinri(perciò credo che
farò il capitolo dal punto di Carlisle), credi davvero che
vedendo la sua amata sanguinante e svenuta, lui si preoccuperebbe di
fare a pezzi il suo più acerrimo nemico? Come si dice prima
il dovere e poi il piacere(il dovere e guarire la sua amata e il
piacere, beh...quello che resta)...
Jadis96: Shinri non diventerà una vampira, o almeno non
subito. Per capire le mie parole però devi continuare a
leggere la storia
Lady_cat: un attimo di pace? Certo che lo avrà e l'ho
già scritto(mi è piaciuto un sacco, anche e direi
che si divertiranno molto). Ho fatto un pò di ritardo ma
sono tornata. Contenta?
Baekho: Prima di
tutto...GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEE!!ç_______________ç
Sono contenta che la mia storia ti piaccia, non ci speravo
proprio!*strizz*(con te posso farlo) Ora rispondiamo alle tue due
recensioni...anzi tre. Il fatto che tu conosca la storia, non ti
aiuterà a capire quello che voglio scrivere
perché posso sempre cambiare idea. Riguardo al capitolo
14...fai bene ad aver scritto di essere fucilata!!! E' esattamente
ciò che avrei fatto! U_U Ora voi che leggete questa
risposta...sappiate che è stata lei a chiedermi di non
andare avanti a pubblicare capitoli(aiutata a questo scopo anche da
fattori esterni).Inoltre...sono IO la mente dietro tutto questo,
chiaro?! è.é Per l'ultima recensione...IO NON LA
ODIO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Solo che per scrivere devo farle accadere
qualcosa. Inoltre...cosa hai censurato?<_< Il capitolo
xxx te l'ho inviato! A proposito, che te ne pare? ^_^
Nel prossimo capitolo finalmente nascerà il bambino e
capirete perché ho detto che lei non diverrà una
vampira(per ora, almeno)
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Capitolo 25 *** Andrew ***
CAPITOLO
25: Andrew
Ero sul divano, intenta a patire le
peggiori
sofferenze
che un essere
umano può patire. Il mio bambino ormai stava per nascere e
le contrazioni erano fortissime. Io cercavo di resistere più
che potevo ma sapevo che prima o poi avrei ceduto. Carlisle cercava di
farmi forza come poteva, rassicurandomi e parlandomi dolcemente. Io
volevo fare ciò che mi chiedeva e aspettare Alice ma ormai
non ce la facevo più: un po’ per la paura che il
mio incubo, ossia quello del mio bambino che esce dalla mia pancia
squarciandola, si avverasse, un po’ perché ormai
il dolore era insopportabile, avevo iniziato a spingere, trattenendo a
stento le smorfie di dolore. Improvvisamente Alice è
comparsa al fianco di Carlisle, tendendogli una borsa nera, per poi
correre al mio fianco e accarezzarmi la fronte madida di sudore
-Non temere, Shinri, andrà tutto bene- mi ha sussurrato per
confortarmi
-Lo so…ho un ottimo medico…-ho replicato io
cercando di sorridere
-Pensa a questo: in entrambi i casi potrai restare al fianco di
Carlisle-
-Quali casi?!-aveva chiesto il padre preoccupato
-Le gravidanze di questo genere non si superano facilmente, lo sai.
Inoltre, io la vedo già: sarà una bellissima
vampira-
-Non è un’eventualità a cui voglio
pensare!- ha quasi urlato lui
-Hai ragione. L’unica cosa a cui dobbiamo pensare adesso
è far uscire quel bambino dal tuo corpo. Ho letto dei libri
sul argomento: se la madre non li fa uscire…si creano un
varco da soli-
Il mio sogno…inorridita ho cominciato a spingere con tutte
le mie forze
-Coraggio Shinri. So che puoi farcela!- Insisteva intanto Carlisle, la
voce velata di terrore ed emozione
-Avanti, so che ci puoi riuscire!L’ho visto, ho visto il tuo
bambino! Sarà splendido! Devi farlo nascere, puoi farlo
nascere. Non ti arrendere!!!- Alice mi stringeva una mano, pulendomi
ogni tanto il volto con un fazzoletto. Io spingevo con tutte le mie
forze, lottando contro il dolore e la paura: avrei avuto un bambino,
non potevo arrendermi così
-Forza, vedo la testa! Spingi con tutte le tue forze, è
quasi fatta!!-
Il dolore lancinante mi impediva quasi di sentire le parole del mio
unico appiglio alla coscienza: la voce di Carlisle era infatti
l’unica cosa che sentivo in quel momento, le note soavi di
quella voce melodiosa l’unico suono che volessi sentire, e
così seguendo quelle parole, ho spinto ancora, dando fondo a
tutte le mie energie.
-Ce l’hai quasi fatta! Eccolo…eccolo!- a quelle
parole il pianto disperato di un bambino è comparso nella
stanza. Ero felice, molto felice, perché quello era mio
figlio, il mio bellissimo bambino. Però c’era
qualcosa di strano: pochi minuti dopo che mio figlio era uscito, la mia
testa ha cominciato a girare e i rumori e le voci attorno a me si erano
fatti più distanti, mentre un nuovo dolore, più
forte del precedente, aveva invaso il mio corpo già straziato
-Oh no! Che succede?!-
-Ha delle emorragie interne Carlisle. Se continua così,
morirà dissanguata-
-Maledizione! Alice prendi il bambino!-
Ho sentito un rumore come oggetti spostati mentre Carlisle
evidentemente stava rovistando nella sua borsa, poi un altro dolore
proveniente dal mio ventre si è frapposto al primo, venendo
però coperto da questo.
-Tranquilla Shinri, troveremo una soluzione. Resisti, resisti!-
-Ascolta Carlisle- ha quasi urlato Alice cercando di sovrastare le urla
del bambino- non hai scelta, devi trasformarla!-
Ho aperto gli occhi per vedere il suo viso, per quanto me lo
permettesse la mia vista annebbiata: il suo volto era contratto
dall’indecisione e dal dolore, i suoi occhi vagavano
impazziti dal mio volto alle sue mani sporche di sangue, il mio sangue
-NO! Io voglio provare, voglio tentare un’altra volta!-
-Ascolta, se tenterai un’altra volta come dici tu, lei
morirà. Devi prendere una decisione, adesso!- Alice era
stata irremovibile. Stringeva tra le braccia mio figlio, lo sguardo
duro e la postura eretta dell’imposizione
Lo sguardo dorato e bellissimo di Carlisle era il simbolo
più evidente del suo grande sconvolgimento interiore:
qualunque fosse la ragione, lui voleva che io restassi umana,
però ora doveva effettuare una scelta, ossia il suo
desiderio o la mia sopravvivenza.
Con gli occhi sempre più appannati, ho distolto lo sguardo
dal mio grande amore per rivolgerlo verso Alice
-Alice…dammi…-non ero riuscita a terminare la
frase e tendevo le mie braccia verso mio figlio
Improvvisamente lo sguardo di lei si è fatto vacuo e per un
istante ho temuto stesse per far cadere il bambino, ma in un attimo si
è ripresa e sul volto aveva un sorriso scintillante.
Rapidamente mi si è avvicinata e mi ha messo tra le braccia
il mio bambino, che piangendo mi si è attaccato ai vestiti
-Cosa stai facendo?- ha chiesto sbigottito il padre
-Fidati, so quello che faccio. Ho visto che è la scelta
giusta da fare. Ora per favore estrai i ferri dal suo corpo e resta a
guardare-
-Ma…- l’incertezza nella voce di Carlisle si
rispecchiava perfettamente con quella nel mio sguardo rivolto verso
Alice.
-Fallo- di nuovo quella voce imperiosa a cui Carlisle non poteva
resistere
Cosa aveva in mente Alice? Perché aveva deciso di fare
questo? Così facendo, io…io…
Il bambino nel frattempo si era messo a piangere più forte,
probabilmente avvertendo il mio stato mentale e mi aveva stretto una
manina attorno al dito. Improvvisamente e lentamente il dolore ha
iniziato a diminuire, fino a scomparire del tutto, ma non era la sola
cosa che stava succedendo: Alice esultante e Carlisle esterrefatto,
entrambi i vampiri stavano osservando la miracolosa interruzione di
tutte le emorragie, unita anche alla chiusura del taglio sulla pancia
-Hai tolto i tuoi strumenti vero? Oh, perfetto!-
-Ma cosa…sta succedendo?!-
-Le ferite si richiudono-
-Già, ma perché?-
-Probabilmente quel bambino ha qualche potere particolare-
Non capivo praticamente nulla di quello che si stavano dicendo i due
vampiri: sapevo solo che non correvo più il rischio di
morire e che il mio piccolo bambino ora dormiva sereno attaccato ai
miei vestiti, il mio dito ancora stretto nella sua mano. Carlisle mi si
è avvicinato e mi ha messo una mano sul viso
-Come ti senti?-
-Bene, anche se sono un po’ stanca…-
-Non senti nessuna ferita…?-
-No. Sei un mendico fantastico…-
Ho notato il dubbio nei suoi occhi, subito sostituito da uno sguardo
sorridente
-Già. Ora però hai bisogno di riposare-
così dicendo ha fatto per prendere il bambino in braccio, ma
quello si è svegliato e ha ricominciato a piangere,
costringendolo a rinunciare
-Non ti preoccupare…va tutto... Bene…- prima di
addormentarmi ho visto chiaramente Alice lanciare un’occhiata
ammiccante verso Carlisle, poi l’oblio. Non so quante ore ho
dormito, ma quando mi sono svegliata il mio bambino era scomparso. Mi
sono alzata e spostata faticosamente nell’altra stanza, per
trovarmi Carlisle con in braccio mio figlio completamente vestito,
mentre lo cullava canticchiando una melodia a labbra chiuse. Sono
rimasta piacevolmente sorpresa da come il mio bambino dormisse fra le
sue braccia, e ho assistito in silenzio mentre lo metteva in un piccolo
fascio di coperte, carezzandogli il viso. Silenziosamente mi sono
avvicinata, ma non ho potuto fare che pochi passi prima che il piccolo
cominciasse a piangere: che fosse la mia presenza ad averlo messo in
agitazione? Carlisle si è affaccendato per farlo calmare,
evidentemente temendo che potesse svegliarmi col suo pianto,
così ho deciso di farmi vedere
-Carlisle, non ti sei accorto di me?-
-Ah…no ero concentrato su atre cose. Scusa…- ha
aggiunto alludendo al bambino urlante
-Non temere, ero già sveglia. Lascia faccio io- con un gesto
fluido ho preso mio figlio tra le braccia e ho iniziato a cullarlo; in
poco tempo il bambino si era addormentato.
-Pensare che io ci ho messo mezz’ora per
calmarlo….-ha fatto Carlisle ammirato
-Beh, io sono la madre, è normale-
-Che nome vuoi dargli?-
-Perché non glielo dai tu?-
-Ma…io…-
-Avanti. Ti ho visto insieme a lui. Sono sicura che ti farebbe piacere
darglielo tu- ho spiegato mentre rimettevo il bambino tra le coperte
-Allora, a questo punto…che ne dici di Andrew?-
-Dico che è un bel nome, complimenti!- ho sussurrato
abbracciandolo felice.
Tranquillo, piccolo Andrew, ci penseremo noi a prenderci cura di te
Dato che oggi mi sento gentile, ho deciso di pubblicare ben due
capitoli! Allora che ve ne pare di questo Carlisle in
versione"amorevole papà"?
Uchiha_chan: Mi dispiace ma i Volturi non appariranno, per il momento
almeno, ma ti assicuro che più avanti avranno un ruolo
"importante" e compariranno spesso, molto spesso. Spero ti sia piaciuto
anche questo capitolo(tipo a me è piaciuto questo Carlisle:
com'è tenero!!!!!^o^)
Jadis96: Ciao! Ho pubblicato questo capitolo(oltre perché mi
sentivo magnanima) perché ero dispiaciuta, visto che tu
dovendo anche(e soprattutto) studiare avessi potuto trovare il tempo
per leggere e recensire la mia storia, così ho deciso di
farmi perdonare con questo capitolo che io reputo molto dolce. Tu che
dici? Inoltre mi dispiace ma come hai visto, il bambino è
un...bambino appunto, ma non preoccuparti, molti fiocchi rosa si
prospetteranno al orizzonte, e tutti con particolarità
interessanti...Alla prossima!
Nel prossimo capitolo avremo la rapida crescita del piccolo Andrew!
Ciao!!
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Capitolo 26 *** Crescita ***
CAPITOLO
26: Crescita
Andrew
cresceva a vista d’occhio: già pochi giorni
dopo la sua nascita, era molto cresciuto e sembrava avere un mese. La
sua crescita spropositata non mi stupiva, anzi credevo fosse
più che normale, in fondo era un mezzo vampiro. Comprendevo
anche la sua sete di sangue, nonostante mi avesse fatto inorridire. Ma
ciò che non capivo, che più mi spaventava, era il
suo aspetto, così inconsueto in un bambino normale: aveva
capelli neri, occhi portatori di speranza, così uguali ai
miei, carnagione pallida, denti bianchi e appuntiti. Per quanto
cercassi di non pensarci, ogni volta che lo guardavo la stessa cosa mi
passava per la mente: era troppo simile a lui, il mostro che mi aveva
violentato. Ogni volta che lo guardavo, ogni volta che il mio sguardo
si posava sul mio bellissimo figlio, non potevo fare a meno di pensare
a cosa sarebbe successo se io fossi riuscita a sfuggirgli:
probabilmente ora sarei stata più felice,
però…era impossibile. Sfuggire a un vampiro era
impossibile per un umano, ormai lo avevo capito con la mia esperienza
con Carlisle e Aaron, però… a quale destino avevo
condannato il mio piccolo angelo, un angelo dannato? Temevo infatti il
giorno in cui suo padre, nonostante pensare a quel mostro in quei
termini mi facesse rabbrividire, sarebbe tornato per riprenderselo.
Volevo tenere quei pensieri per me, sperare che nessuno potesse
conoscerli, ma ovviamente neanche in questo caso sono stata esaudita.
Carlisle è entrato nella stanza e, notandomi davanti al mio
bambino finalmente dormiente, mi si è avvicinato
-C’è qualcosa che non va?-
-No, nulla-
-Mi sembri nervosa- ha obiettato lui appoggiandomi le mani sulle spalle
-Ti sbagli-
-No, non credo- mi ha risposto lui, contraddicendomi, mentre con le
mani tracciava dei piccoli cerchi sulle mie spalle
-Su, smettila!- ho fatto io contrariata cercando di scrollarmi le sue
mani di dosso
-Vedi che sei nervosa? Vieni, stare vicino a quel bambino non ti fa
bene- così dicendo mi ha condotta in camera, dove mi ha
fatta sedere sul letto- devi riposare, sarai sicuramente esausta-
-No, non…-
-Ordini del dottore!- ha sussurrato lui, costringendomi a sdraiarmi
stretta contro il suo corpo gelato
-Ma…ma che fai?!- ho esclamato rossa in viso
-Tranquilla, non ti mangerò, anche se sei così
invitante- ha scherzato lui
Rassegnata, ho chiuso gli occhi appoggiandomi contro il suo corpo. Cosa
dovevo fare? Gli dovevo dire della mia preoccupazione? La risposta
l’ho ottenuta quasi subito. Ho sentito la sua voce da sopra
la mia testa,che, calma e rassicurante, mi ha tranquillizzata
-Che cos’hai?-
-Te ne sei accorto alla fine-
-Già. Sei troppo tesa. Che succede?-
-Beh…ho paura, ecco-
-Paura di cosa?-mi ha fatto eco lui
-Di veder tornare Aaron a riprendersi Andrew- ho mormorato contro la
sua spalla
-Sai che non succederà. Io ho tutta l’intenzione
di impedirglielo-
Mi sono stretta ancora di più contro di lui
-Non è tutto vero?-
Ho scosso la testa
-Inoltre…non lo so, non riesco a darmi pace.-
-Perché?-
-Beh, ecco…è che penso sempre a quel giorno- non
ho dovuto specificare nulla perché lui ha annuito- e mi
chiedo cosa sarebbe successo se io fossi riuscita a sfuggirgli-
-Ma cosa vai a pensare?! Non devi farti problemi su questo,
è inutile! Non avresti potuto sfuggirgli, in ogni caso!-
-Hai ragione, è solo che…vorrei tanto che Andrew
non fosse suo- ho alzato uno sguardo verso il suo volto che chiaramente
stava a significare” ma tuo”
-Avremo molte altre occasioni, ma per ora l’importante
è far crescere questo bambino- mi ha risposto lui baciandomi
dolcemente. Come richiamato dal nostro discorso, il piccolo Andrew ha
incominciato a piangere
-Tu resta qui, vado io- ha fatto Carlisle allontanandosi da me
-No, aspetta. Vengo anch’io-
Entrambi ci siamo diretti nell’altra stanza dove il piccolo,
che si era trovato solo una volta svegliato, piangeva disperato.
Carlisle è subito corso a prenderlo in braccio, ma a nulla
erano valse le sue rassicurazioni
-Dallo a me- ho detto io tendendo le braccio.
Una volta preso in braccio, il bambino si è attaccato ai
miei vestiti
-Mamma!- ha gridato in mezzo alle lacrime
Entrambi ci eravamo guardati sconvolti: aveva parlato! A soli pochi
giorni di vita!!!Credevo di non poter essere più sorpresa,
pensavo mentre lo cullavo dolcemente, ma mi sbagliavo: in quel momento
lo ero, molto. Ma queste non erano le uniche sorprese che il piccolo
vampiro aveva in serbo per noi: io, che dovevo restare a casa
perché il bambino piangeva ogni volta che mi allontanavo,
assistevo ogni giorno alla sua crescita spropositata e rapida e in due
mesi aveva raggiunto già l’età di un
anno, era capace di dire molte parole, tra le quali spiccava anche il
nome di Carlisle, e sapeva camminare alla perfezione, il che
comprendeva anche la corsa più sfrenata. Le sorprese
però non erano finite: un pomeriggio stavo accarezzando il
volto di Andrew, stremato dalla sua precedente corsa e quindi
addormentato, quando ho sentito un fruscio alle mie spalle e in un
attimo Carlisle era al mio fianco
-Ciao- gli ho sussurrato
-Ciao, come va?-
-Bene. Oggi non ha fatto altro che correre a destra e sinistra. Ora
dorme finalmente-
-E tu?-
-Tutto bene, grazie-
-Devo dirti una cosa-
-Cosa?-
-Ecco…Alice mi ha chiesto quando avrei intenzione di
presentarti alla famiglia-
-Ma…-
-Glielo ho detto ma lei ha insistito dicendo che è meglio
farglielo conoscere ora che quando sarà grande come loro-
-Non ha tutti i torti…-
-Già, però…tu ti senti pronta?-
Aveva colto nel segno: ero pronta? In un lampo il mio pensiero
è volato a Rosalie e al suo sguardo freddo nei miei
confronti e sono rabbrividita, alzandomi. Subito si è alzato
anche lui, guardandomi in cerca della risposta
-Io…no, non sono pronta-
Lui ha emesso un profondo sospiro
-Capisco-
-Se vuoi…posso provare lo stesso!- ho aggiunto
frettolosamente
-No, non è necessario. Ma prima o poi…-
Già: prima ho poi avrei dovuto affrontare la mia paura
peggiore, ho pensato stringendomi a lui ancora tremante.
-Stai tranquilla. Io sarò al tuo fianco quando
succederà-
-Lo so e ti ringrazio- gli ho risposto
Subito dopo mi sono sporta verso di lui e le nostre bocche si sono
unite in un profondo bacio. Le mie mani sono andate subito sul suo
collo, ma…
-A cosa volete far assistere quel povero bambino?!- Subito ci siamo
staccati l’uno dall’altra e il mio sguardo
è volato verso Andrew, che ci fissava sorridendo: a parlare
era stata Alice, che si stava avvicinando a noi
-Ti avevo chiesto di chiederle quella cosa, non di limonare con lei!-
ha detto guardandolo torva
-Gliela ho chiesta e lei non si sente pronta-
-Non ti preoccupare Shinri, ho già chiesto ad Edward e lui
ha detto che chiederà a Bella di venire con te-
-Sul serio?-
-Certo. Ero venuta solo per dirvi questo. Ora se volete potete
continuare. In un’altra stanza- e esattamente come
è venuta, è uscita quasi fluttuando. Appena
l’ultimo capello nero è scomparso attraverso la
porta, Carlisle mi ha preso in braccio, riprendendo a baciarmi.
Ciao!
Vi è piaciuto questo capitolo? Spero di si! Ora una
parte delle paure di Shinri si è avverata e anche quella
più grande di tutte presto lo farà! XD
Uchiha_chan: Sempre in prima linea eh? XD Direi che ci hai azzeccato,
anche se in teoria lui può anche procurarle le ferite...Ti
piace come papà? Anche a me! Sono felice che ti sia piaciuta
la mia descrizione, anche perché non vedo cosa avrei dovuto
scrivere!
Nanerottola: Il nome Andrew si adatta molto al personaggio che ho
creato(almeno da adulto, che sarà molto figo. Se conosci il
telefilm Supernatural dovresti capire quando dico"Somiglierà
a Dean"). Come ho detto nella recensione...non mi sembra diversa da
come la spiegano nel libro(cioè lo immaginavo). Io spero tu
posterai presto, perché come vedi con me non devi farlo! ;)
Jadis96: Io me lo immagino così invece. E poi
sarà più impacciato con i suoi figli...Sono
felice che ti sia piaciuto comunque. E la "questione fiocchi rosa" te
l'ho già spiegata quindi...al prossimo capitolo!!!
Alemasencullen: So che è tenero, per questo l'ho scritto. La
situazione con Renesmee non la conosco visto che devo ancora leggere il
libro, comunque la posso immaginare!XD Per lo scorso capitolo ti
ringrazio e non importa se non mi recensisci UN capitolo, riesco a
sopravvivere lo stesso(se sono due no :P)
Nel prossimo capitolo(se non lo avete capito) Shinri
incontrerà la famiglia di Carlisle! Spero di riuscire a fare
una Rosalie pungente!!!Alla prossima!!!!!
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Capitolo 27 *** Famiglia ***
CAPITOLO
27: Famiglia
Dopo
aver saputo del mio futuro incontro con la famiglia Cullen, il mio
nervosismo era salito alle stelle. Alla fine è arrivato il
fatidico giorno: sapevo che Edward sarebbe venuto a prendermi con la
sua macchina e mi avrebbe condotta a casa sua con Bella,
così ho potuto prepararmi per poi pensare ad Andrew .
Già, Andrew…chissà cosa avrebbero
pensato del mio bambino…
Non ho avuto tempo di pensarci molto perché dopo quelli che
mi parevano pochi minuti, ho sentito qualcuno bussare alla mia porta.
Sono andata ad aprire: davanti a me una Bella funerea; perlomeno non
ero l’unica ad essere nervosa. Subito dopo mi è
corso contro le gambe Andrew, cosicché Bella ha potuto
vederlo
-Lui è…-
-Già-
-Spero che lo accettino-
-Anch’io-
Siamo salite in macchina e anche Edward ha visto il bambino,
però contrariamente alle mie previsioni, ha sorriso
-Come si chiama?-
-…Lo sapevi?-
-Già. L’ho visto nella mente di Carlisle. Era
davvero soddisfatto di questo bambino-
-Capisco… si chiama Andrew-
-Bel nome-
Il viaggio non è durato tanto, ma è stato una
vera tortura, oltre ad essere stata una distesa infinita di alberi.
Poco dopo(Edward andava a velocità elevata) siamo
arrivati in vista della casa, un imponente edificio a tre piani, di un
bianco immacolato.
-Eccoci arrivati- ha fatto Edward uscendo; sono uscita
anch’io rimanendo di sasso: la casa era circondata da un
enorme giardino. Edward ci ha aperto la porta
-Benvenuti a casa Cullen -
-Grazie… - abbiamo risposto al unisono
-Immagino che gli altri vi aspettino di là. Andiamo -
-Va bene…-
Così ci siamo diretti nel salotto, una gigantesca stanza con
le pareti color crema. Li ad attenderci c’erano tre persone:
la bella, biondissima e statuaria Rosalie, il grosso
fratello…maggiore? Di Edward, Emmett, e Carlisle, che non
appena mi ha vista mi è corso incontro, passandomi una mano
sulla spalla, salutando Bella con un sorriso. Rosalie invece ha
riservato per me e Bella lo stesso trattamento: sguardo
gelido. Però invece di parlare prima con lei, ha iniziato a
torturare me
-Allora…tu saresti la compagna di nostro padre?-
-S…si-
-Così giovane?-
-Beh…-
-Rosalie, non è quello di cui ti devi occupare- ha obiettato
Emmett
-Giusto. Vieni dall’Italia,vero? Raccontaci qualcosa del tuo
paese. Come vivevi là?-
-Ecco…-come vivevo in Italia? Una serie di immagini, una
più dolorosa dell’altra, sono riaffiorate nella
mia mente
-Non credo ti debba interessare la sua vita. Sono io che dovrei passare
il resto della mia con lei, mi sembra- è intervenuto il padre
-Rosalie ha corrugato la fronte: che sospettasse qualcosa?
Infatti…
-Ci stai forse nascondendo qualcosa?- Una domanda che si aspettava una
risposta negativa: beh, perlomeno Emmett non mi odiava già
dal inizio…
-Ecco, veramente…- ho fatto stringendo la mano ad Andrew
alle mie spalle, perché si mostrasse ai due
vampiri…
-Scusate il ritardo!-
Leggera come un petalo di ciliegio, Alice ha fatto la sua teatrale
entrata in scena, seguita dal biondo Jasper. Subito si è
avvicinata a Bella e l’ha abbracciata, per poi rassicurarla
-Tranquilla, noi due diverremo ottime amiche-
Poi rivolgendosi a me
-E tu sarai una ottima moglie per nostro padre e una madre meravigliosa
per i vostri figli-
E infine allungando il collo per scrutare Andrew
-E tu da grande diventerai un bellissimo ragazzo-
Insomma in pochi secondi aveva rovinato tutto
-Chi c’è alle tue spalle?- hanno chiesto Rosalie
ed Emmett in coro
Ci ha pensato Alice a risponder loro, prendendo mio figlio per mano e
trascinandoglielo davanti
-Questo è Andrew, il figlio di Shinri. Non è
adorabile?-
Inutile immaginare le conseguenze: se avessero potuto, i capelli di
Rosalie avrebbero fluttuato, tanto era arrabbiata
-Tuo…figlio?- i cui occhi passavano da me verso Carlisle
-Non è…figlio mio- ha precisato Carlisle dandosi
una manata in faccia
-Tu…tu avresti avuto un figlio con un altro
uomo…e vorresti stare con mio padre?-
-Veramente…sarebbero due- se volevano la verità,
l’avrebbero avuta, per quanto dura potesse essere.
-E il secondo…dove sarebbe?-
-…In Italia…-
-E questo?-
-Un attimo…ma non è umano- ha fatto Emmett
annusandolo
-Ecco, io stavo per dirvelo, ma…Alce mi ha interrotta
e…-
-Di chi è quel bambino?- ha sibilato Rosalie
-Di…un altro vampiro-
-Un altro…vampiro? Tu vorresti stare con mio
padre…dopo essere stata con un altro? Dopo aver avuto un
figlio da un altro? E tu non dici niente?- rivolgendosi esterrefatta a
Carlisle che la guardava mortificato
-E’ una decisione che spetta a me, quindi….
–
Lei mi ha guardata con odio
-Sappi che non intendo combattere con un altro vampiro per causa tua,
chiaro?! -
-Ma, io…-
-Non dovremo combattere- ha protestato Carlisle
-Ah no? E dimmi, ti ha autorizzato lui a prenderti cura di suo figlio?-
-No, ma…-
-Io non la voglio nella famiglia. Sai- ha detto rivolgendosi a me-
esiste un nome per quello che hai fatto tu, e non credo ti piaccia-
A quel punto Carlisle ha perso la sua calma: ha fatto un balzo in
avanti, mettendo in mostra i denti in un ringhio basso e cupo
-Non ti permetto di dirle queste cose!-
-Perché non potrei? Cos’è lei per me?
Non è tua moglie, non avete figli insieme, e lei va a letto
con tutti quelli che le capitano!-
Se avesse potuto, Carlisle le sarebbe saltato addosso: Alice, Edward,
Jasper e Emmett si erano messi in mezzo per separarli
Ma questa è stata la goccia che ha fatto
traboccare il vaso: mi aveva dato della sgualdrina! Ho preso in braccio
mio figlio, le ho rivolto una occhiata piena di disprezzo, e mi sono
diretta verso la porta, con l’intenzione di uscire da quella
casa, ma sono stata fermata da Carlisle prima che potessi toccare la
maniglia della porta d’ingresso
.Dove credi di andare?-
-A casa!-
-Da sola? Non credo proprio! Ascolta…-
-Cosa dovrei ascoltare? Tua figlia che mi da della prostituta?! Beh,
allora preferisco usare le mie orecchie in modo più
proficuo!-
-Lo so. So che è stato spiacevole, ma cerca di ragionare..-
-Spiacevole?! E’ stato disgustoso! Credevo fosse cortese non
dire certe cose in faccia alla gente! Evidentemente mi sbagliavo-
-No…aspetta…questo…questo non
cambierà le cose tra noi, vero?-
-Chi può dirlo? In fondo tua figlia ha paura che io possa
darti chissà quale malattia..-
-Per favore…-
-No davvero! E’ così che mi ha trattata sai? Lo
hai visto anche tu!-
-…Almeno posso accompagnarti fino a casa?-
-No- ho risposto voltandomi verso la porta- non voglio crearti
ulteriori problemi. In fondo ora dovrai combattere una guerra per causa
mia-
-Sarei felice- ha risposto lui mestamente- di combattere una guerra se
tu restassi con me-
Queste parole mi hanno fatto fermare
-Non puoi volere questo. Ti metteresti contro la tua famiglia-
-Contro Rosalie, vorrai dire-
-Anche Jasper se per questo. E emmett-
-Jasper non ti odia…solo che per lui è difficile
stare vicino a un essere umano. Sai, lui si sta ancora abituando alla
nostra dieta…-
Come richiamati da forze arcane, al nostro fianco sono apparsi Jasper e
Alice
-Allora ti fermi ancora?- mi ha chiesto subito quest’ultima
-…Non potrei tornare comunque a casa da sola,
quindi…-
-Perfetto!- ha fatto lei togliendomi Andrew dalle braccia
-Ma…- ho protestato guardando Jasper
-Tranquilla non c’è pericolo-
-Ma…-
-Così potrete restare soli- e detto questo se
n’è andata a passo di danza, lasciandomi
imbambolata
-Allora, dato che devi restare forzatamente qui…ti va di
fare un giro della casa?-
-D’accordo…-
Mi sono fatta prendere per mano e lui mi ha condotta su per le scale
-Ah proposito…il nero ti sta molto bene-
A seguito di questo commento sono arrossita: indossavo dei pantaloni di
jeans, una camicetta senza maniche nera, una giacca leggera bianca e ai
piedi calzavo delle ballerine nere, ma non credo che centrassero i
vestiti
-Grazie…-
Mi ha condotta in un lungo corridoio e via via che ci muovevamo, mi
indicava le varie stanze: quella di Rosalie ed Emmett, quella di
Alice…
Mi sono fermata davanti a una grande croce in legno, affascinata
-Questa…-
-Era di mio padre-
-Le collezionava?-
-Le costruiva. Questa l’ha fatta lui-
Mi sono voltata verso di lui a bocca aperta. Lui ha sorriso di fronte
al mio sguardo allibito.
-Credo che tu debba sapere un paio di cose. Vieni- così
dicendo ha aperto una porta
-Questo è il mio studio-
Non c’era bisogno che lo dicesse: ogni angolo di quella
stanza era ricoperto da enormi librerie, sicuramente piene di libri di
medicina; tutte le pareti tranne una, piena di quadri colorati, dove
lui mi ha condotta
-Questa è stata la mia vita finora-
Sono
tornata con un nuovo capitolo!!! Come vi è sembrato?
Uchiha_chan: Come hai certamente notato, ti sei sbagliata. L'ho fatta
perfida e stronza, ma è così che io me la sarei
vista. Come posso dire... Io non conosco ancora Nessie, quindi come
posso sapere com'è? ^_^ Alla prossima!
Jadis96: Speranza vana, oserei dire! Però Carlisle si
è fatto sentire, e parecchio anche! le sta bene, a
me non è mai piaciuta molto Rosalie
è-é So che somiglia molto a quel...capito no? ^_^
Però tiposso garantire che al PICCOLINO il padre non gli
piace per niente e preferisce Carl(sfido io a fare il confronto!).
Presto...(credo)...molto presto la vedrai, e avrà anche due
begli occhioni azzurri!! Ma sarà l'unica bionda temo! Alla
prossima!!
Baekho: Ho aggiornato perché...volevo che ci fossero
più capitoli da leggere per te!ç__ç
Sono contenta che tu conmtinuerai a leggerla!! A presto
cioè, a oggi!!(cioè a sabato, visto che ci
vedremo)
Alemasencullen: E' possibilissiomo! U_U Ma c'è una ragione
di fondo che la fa agire così...e che in un certo senso la
perdona. In fondo lei si preoccupa per il padre! E il piccolo Andrew
è tenero( e da grande sarà un gran figo
u.u*decreta la sentenza*) Alla prossima!
Nel prossimo capitolo la vita di Carlisle raccontata finalmente da lui!
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Capitolo 28 *** Vita, morte, rinascita e miracoli ***
CAPITOLO
27: Vita, morte, rinascita e miracoli
Eravamo
vicini ai numerosi quadri attaccati alla parete: molti erano
belli e colorati, altri erano invece molto tetri, come ad esempio il
primo
-Il primo quadro…-
-Diciamo che rappresenta la mia vita umana: quella è Londra-
-Davvero? La tua città natale? Allora perché
è così tetra?-
-Beh, quello non è stato il periodo più bello
della mia vita, diciamo-
-La tua vita…sarei interessata a conoscerla!-
-Se ti interessa…allora io sono nato nel 1600, circa negli
anni quaranta di quel secolo. Mio padre era un pastore anglicano e,
visto che mia madre era morta alla mia nascita, praticamente si prese
lui cura di me- anche lui aveva perso sua madre prima ancora di poterla
incontrare? Esattamente come me…- Mio padre voleva depurare
il mondo così, insieme con altri pastori,
iniziò a dare la caccia ai mostri, ossia
licantropi, streghe e…vampiri. Questo significava condannare
molto spesso persone innocenti, lo sapevo, e per questo non ero
d’accordo con il suo operato, ma non potevo oppormi.
Purtroppo mio padre invecchiò e io fui costretto a prendere
il suo posto. Al inizio fui una delusione, però volevo la
sua approvazione, così continuai a cercare e cercare,
finché non li trovai: dei veri vampiri. Ero riuscito a
localizzare il loro covo, quello dei vampiri veri, e condussi un
drappello di persone li, perché fossero pronti a eliminarli.
Esattamente allo scoccare della mezzanotte, un vampiro uscì
dalle fogne: era vecchio e affamato, e non appena sentì il
nostro odore si voltò verso di noi. Però non ci
attaccò: probabilmente eravamo troppi, fatto sta che
è scappato richiamando in latino i suoi compagni. Vedendolo
scappare, lo seguii: ero veloce e in poco tempo gli ero dietro. A quel
punto mi saltò addosso e affondò i suoi canini
nel mio collo, staccandosi da me solo quando la folla inferocita gli fu
addosso. Rimasi sanguinante in terra per molto tempo, prima che mi
decidessi ad andarmene: sapevo qual ‘era il destino che mio
padre riservava agli infettati, un destino che non volevo per me. Fu
così che mi sono rifugiato in un deposito. Tre giorni dopo
ne riemersi, così come mi vedi ora, trasformato in vampiro.
Al inizio ero disgustato dalla mia nuova forma e tentai più
volte di uccidermi, buttandomi da rupi, avvelenandomi, restando senza
cibo…- sentendo ciò che diceva mi sono spaventata
e gli ho preso il volto tra le mani
-Cosa stai dicendo?!-
-Beh, ecco…inizialmente ci ho pensato- ha ammesso lui,
prendendomi le mani e portandole alle labbra- diciamo che ho avuto
un’educazione sbagliata-
-Non pensi più una cosa del genere vero?-
Non avendo risposta ho abbassato lo sguardo, ma lui ha deciso
di continuare
-Nonostante tutto non sono morto e la mia vita continuava a peggiorare:
più andava avanti, più per me era difficile
resistere al sangue umano, così scappai dai centri abitati e
mi rifugiai nei boschi: là scoprii di potermi nutrire anche
di sangue animale, ed è così che ho vissuto per
alcuni mesi. In seguito ho sentito un nuovo bisogno nascere in me: un
compagno. I vampiri londinesi li scartai subito e decisi
così di dirigermi in altri luoghi. Attraversai a nuoto lo
stretto della Manica e finalmente toccai la terra ferma-
-E sei andato qui?- ho chiesto indicando il quadro più
sgargiante
-No. Ho studiato molto prima di andare in Italia e ho ottenuto molti
riconoscimenti in merito. Però volevo dei compagni e
continuai a cercare, finché non arrivai in Italia e li
incontrai-
-Incontrasti chi?-
-I Volturi-
-Chi sono i Volturi?-
-Direi che sono…i capi di noi vampiri-
-E hai vissuto con loro?-
-Già, per un po’ almeno. Si chiamavano Aro, Caius
e Marcus ed erano circondati da valenti vampiri, le loro guardie. Credo
che ad Aro stessi simpatico, e per un po’ vivemmo in armonia.
Ma non tutto dura per sempre: infatti abbiamo avuto delle…
divergenze, diciamo-
-Di che genere?-
-Il sostentamento. Loro si nutrivano di sangue umano, io di sangue
animale ed entrambi cercavamo di convincerci a fare il contrario,
inutilmente. Alla fine me ne sono andato, dirigendomi in America.
Arrivato li, non trovai ancora ciò che cercavo e iniziai
seriamente a pensare a un progetto che mi era nato in testa da un
po’-
-Cioè?-
-Crearmi un compagno. Pensavo da un po’ a questa idea e mi si
presentò l’occasione migliore. Nella
città in cui ero andato a esercitare la mia professione si
era manifestata un epidemia di febbre spagnola. Lavorai più
che potevo, costretto a stare in mezzo ad altri esseri umani, e fu in
quel momento che la incontrai-
-Chi?-
-La donna che…mi ha convinto a trasformare Edward-
-Sua…madre?-
-Già. Suo padre era già morto ma lei resisteva e
poteva guarire ancora meglio del figlio. Ma metteva a repentaglio il
suo stato di salute per cercare di curarlo. Diciamo che…mi
ero affezionato a quei due e cercai di aiutarli come meglio potevo, ma
ormai per Edward si stava avvicinando la fine e anche per sua madre-
Carlisle sembrava perso nei ricordi, intrappolato in quel momento di
disperazione. Gli ho stretto la mano- Lei ormai stava cedendo, e io
volevo consolarla, confortarla sul passo che stava per compiere, quello
che io non avevo potuto fare, e che non potrò mai. Ma lei
non si interessava delle mie parole, insisteva perché
salvassi il suo unico figlio, diceva che io ero l’unico che
poteva farlo…e in quel momento capii: lei sapeva tutto. Lei
mi pregò e morì e io non avevo altra scelta se
non quella di assecondare la sua volontà, così lo
salvai. Lui non era felice: era anzi arrabbiato perché non
avevo fatto lo stesso con la madre, e così iniziò
ad odiarmi. Nel frattempo ci eravamo trasferiti nel Wisconsin. Li
incontrai…quella che credevo fosse la donna della mia vita-
-Davvero?-
-Già. Era molto bella: aveva lunghi capelli castani
lievemente tendenti al rosso, profondi occhi blu, e uno sguardo che
stregava. Rimasi affascinato da lei, quasi soggiogato da tanta bellezza
e volontà. Ci frequentammo per quasi due mesi: io ne ero
veramente innamorato e in quel poco tempo avevo deciso di chiederle di
sposarmi, ma lei rifiutò, dicendo che era troppo presto, che
voleva aspettare qualche anno. Purtroppo però i suoi
genitori non la pensavano così: organizzarono un matrimonio
con un altro uomo e lei mi supplicò, cercò di
convincermi a portarla via, ma non potevo, ormai per noi era troppo
tardi. Intanto Edward se n’era andato, per cercare di trovare
la sua strada in quella sua vita ormai rovinata, diceva, e mi aveva
lasciato solo. Mentre lui viveva come voleva, io trovai una ragazza in
un vicolo, ormai quasi morta: era stata stuprata ripetutamente e
picchiata, ma oltre quei lividi potevo vedere una bellezza
straordinaria e così la salvai, pensando che potesse
diventare la compagna di Edward, se mai fosse tornato. Se non lo hai
capito quella era Rosalie-
-Rosalie…?- ero sconvolta: anche lei…anche lei
aveva provato ciò che avevo provato io? Sono tornato a
guardarlo con occhi pieni di tristezza
-Già. Prima di calmarsi, però, ha avuto la sua
vendetta, uccidendo chi le aveva fatto quella violenza. Poco dopo
Edward tornò, ma, contrariamente a quanto speravo, tra i due
non nacque mai la scintilla. In seguito Rosalie trovò un
ragazzo nella foresta mentre cacciava e lo portò da me,
temendo di non poter fare ciò che tanto bramava: salvargli
la vita. Era stato quasi sbranato da un orso e non fu facile, ma lo
salvai ugualmente: quel ragazzo era Emmett. Poco dopo i due si
innamorarono e si sposarono. Trasferendoci di città in
città, siamo stati trovati da Alice e Jasper, che ci stavano
cercando. In questo modo il cerchio si è chiuso e la
famiglia completata e tutto e rimasto uguale…fino al vostro
arrivo-
Questa era la storia di Carlisle? Non credevo gli fossero accadute
tante cose, ma in fondo era normale vista la sua età.
-Tutto bene?-
-Si, non preoccuparti-
Mi sono allontanata da lui, avvicinandomi invece ad una libreria, dove
c’era anche una fotografia che li raffigurava
-Bellissimi come sempre. Gli anni non vi hanno cambiato…-
-Dici?- ha detto vicino al mio orecchio
Per lo spavento ho fatto cadere la foto, che si è infranta
sul pavimento, sparpagliando frammenti di vetro ovunque
-Oh, mi dispiace!- ho esclamato accovacciandomi a raccogliere i cocci
di vetro.
Pessima idea: mi sono tagliata
-Ahi!-
-Fa vedere-
Non credevo fosse la cosa migliore, ma ho fatto come mi chiedeva,
mostrandogli il mio dito insanguinato. Infine sono accadute molte cose
contemporaneamente: i suoi occhi sono diventati neri e ha leccato il
sangue che usciva dalla mia ferita. Poi ha alzato lo sguardo su di me:
i suoi occhi erano rossi. Cosa avrebbe fatto adesso?
Non ho dovuto attendere molto per scoprirlo: mi ha sospinto contro la
libreria, baciandomi con foga, mentre abbassava violentemente la mia
giacca, che era finita rapidamente in terra. Successivamente mi ha
trascinata contro la scrivania, dove mi ha fatto sedere. La situazione
che si era formata era piuttosto equivoca: le mie braccia erano attorno
al suo collo, le sue stringevano i miei fianchi, le mie gambe erano
strette contro i suoi fianchi, mentre il suo bacino spingeva contro il
mio. Con le mani è risalito verso la schiena, sotto i
vestiti, mentre si chinava a graffiarmi il collo. A quel punto ho
sentito la sua voce, peccatrice e seducente
-Ti voglio…ti desidero troppo…-
-E’ il sangue a farti dire queste cose! Smettila per favore!-
Una delle sue mani si è abbassata sui miei pantaloni,
sbottonandoli, prima di entrare in mezzo alle gambe, sfiorando
delicatamente la mia femminilità. Ho avuto un fremito,
mentre un gemito mi usciva dalle labbra
Le sue labbra si erano stirate in un ghigno divertito e con la stessa
voce di prima mi ha provocata
-Ti piace, vero? Dillo: di che sei mia…pronuncia il mio
nome…chiamami!-
-Si…- ho risposto soggiogata dalla sua volontà e
dal mio desiderio di lui-…sono tua, per
sempre…Carlisle…Carlisle!-
Appagato dalla mia reazione, è uscito dai miei pantaloni e
con le mani è salito a prendermi i seni, massaggiandoli con
tocchi delicati, mentre torturava le mie labbra con le sue infuocate,
mordicchiandole e succhiandole. Aveva appena iniziato a sbottonarmi la
camicia quando ha iniziato a squillare il telefono. Con un ringhio si
è separato da me, evidentemente infastidito dal nuovo
rumore, ma dopo un po’ ha deciso di ignorarlo, riprendendo
quanto interrotto.
Tra una pausa e l’altra mi sono decisa a dirgli di rispondere
-E’ fastidioso…rispondi…- la mia voce
non era convincente. Glielo leggevo in faccia- continueremo
dopo…ora rispondi…- ho riprovato con maggior tono
autoritario
Convinto, si è separato da me e ha alzato la cornetta
-Pronto? Come?...Si. Ma…D’accordo-
Ha chiuso la chiamata e mi si è avvicinato
-Scusa ma dovremo interrompere per ora…-
-Ho capito…-
Prima che potessi abbassarmi a raccogliere la giacca, però,
mi ha ripresa fra le braccia, baciandomi di nuovo: questa volta la sua
lingua si è insinuata immediatamente dentro la mia bocca,
lasciandomi senza fiato. La porta si è aperta e Alice e
Jasper sono entrati
-Scusate il disturbo. Ma Carlisle, non dovresti uscire?-
-Si…-
-Che ne dici di una partita …- la sua domanda è
rimasta sospesa quando lo ha guardato in faccia- i tuoi occhi
sono…rossi?-
-Si, una lunga storia…dicevi? Una partita? Mi piace
l’idea!-
-Bene. Intanto che vai, porta Shinri e Andrew a casa. Non credo sia
consigliabile lasciarli qui con Rosalie-
-D’accordo-
Detto questo ha preso Andrew in braccio e ci ha condotti alla sua
macchina. Lungo il tragitto non una parola è uscita dalle
nostre labbra, nonostante di domande ne avessi molte. Davanti casa
finalmente mi sono decisa
-Una partita di cosa?-
-Baseball-
-Non….dovrò giocare anch’io vero?-
-No, tranquilla. Ci vediamo più tardi. Mettiti qualcosa di
più comodo, e…-
-Cosa?-
-Credo sia meglio se Andrew non venisse con noi. Ti dispiace?-
-No. Suppongo tu abbia ragione.-
Mentre lui ritornava verso la sua macchina, io ho portato il mio
bambino nella sua camera, chiedendomi se tutto avrebbe continuato a
filare liscio.
Come
vi è sembrato questo capitolo? Ho cercato di rendere la
storia meglio che potevo, spero vi piaccia.Avrete notato dei
cambiamenti, apportai per via della mancanza di Esme. Comunque vi
consiglio di non sottovalutare la sua precedente compagna umana, ne
l'effetto che aveva su di lui, perché...non ve lo dico! :P
Nanerottola: Ho postato presto, mi sembra. Ho pensato di fare Rosalie
così perché, oltre al fatto che non mi piace, si
era comportata così con Bella quindi... Spero ti piaccia la
sua storia così come l'ho raccontata! ^_^
Uchiha_chan: Io invece la preferisco così: in fondo a me non
piace un granché Rosalie, e poi questo è il
carattere proposto dalla Meyer no? Io volevo riprodurlo il
più fedelmente possibile. Ti assicuro che lo
saprà, eccome se lo saprà. Lo sai che reagire si
scirve con una g vero?
Jadis96: Una vera critica d'arte, complimenti! Forse ho fatto male a
farla di ciamo litigare con Carl, però mi è
piaciuto abbastanza. Sono contenta che tu abbia notato la somiglianza,
che io ho cercato di imprimere in questi personaggi, col carattere
ideato dalla Meyer e sono ancora più felice di sapere che
sei una mia fan! Graziedavvero, ne sono molto orgogliosa!
Lady_cat: Certo che la saprà, almeno in parte e a quel punto
si capirà perché lei fosse così
contraria a rioceverla in famiglia( questo non è presente in
ciò che ho scritto). Ti è piaciuta la mia
versione della sua vita?
Alemasencullen: NON saranno amiche, non potrei mai farlo accadere, ma
Rosalie la accetterà alla fine, di questo puoi
strarne certa!
Nel prossimo capitolo ci attende una bella partita di baseball!
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Capitolo 29 *** Partita ***
CAPITOLO
29: Partita
Dopo
essere rimasta sola ho avuto molto tempo a disposizione per
prepararmi e riflettere su quanto accaduto quel giorno: Carlisle mi
aveva raccontato la storia della sua vita, dai risvolti anche piuttosto
inquietanti, e così ora ero a conoscenza di tutto
ciò che gli era successo in quei tre secoli di esistenza da
vampiro, eppure sentivo che mi nascondeva qualcosa…
Mi sono cambiata quando finalmente il mio bambino dormiva e mi sono
seduta su una sedia in attesa. La sua storia mia aveva incuriosita,
soprattutto la parte che riguardava la sua precedente
compagna: sembrava quasi che mi avesse nascosto
qualcosa…
Non ho fatto in tempo a finire i miei pensieri perché ho
sentito suonare alla porta. Sono andata ad aprire e me lo sono trovato
davanti: lui mi ha squadrata da capo a piedi e, trovandomi
presentabile, mi ha condotta alla sua macchina. Una volta li ho voluto
sanare tutti i miei dubbi
-Senti…riguardo a ieri…-
-Mi dispiace se ho perso la testa, ma il tuo sangue aveva un odore
così…invitante e…-
-Non era questo. Riguarda la tua storia-
-La mia storia…?-
-Già. La parte sulla tua precedente ragazza-
Ha emesso un sospiro
-Cosa c’è?-
-Beh, ecco…se la amavi così tanto
perché l’hai lasciata andare così
facilmente? Con me non lo hai fatto-
-Sono due situazioni diverse-
-Però…vi siete rivisti, vero?-
-…………Si. Qualche anno dopo,
precisamente il periodo dopo la “nascita”, se
così la si può definire, di Rosalie. Lei era
fuggita a cercare vendetta, Edward era tornato, ma probabilmente per
vergogna non voleva vedermi e io vivevo da solo. Allora la rincontrai.
Il tempo l’aveva cambiata, in un certo senso, e non solo
quello; aveva delle cicatrici, segno che il matrimonio non era andato
molto bene, ed è stato anche per questo che faticai a
riconoscerla. Lei però ci riuscì, mi
parlò e mi convinse a rimettermi con lei, anche se sapevo
non sarebbe durata-
-Seppe mai il tuo segreto?-
-Volevo renderglielo noto, ma…lei non me ne diede il tempo.
In tutto quel tempo gliene erano successe tante, cose che avevano
infranto i suoi sogni. Era fuggita dalla sua vita infelice e mi aveva
cercato a lungo per poter coronare l'unico che le rimaneva-
-Ovvero…?-
-Vivere la sua vita insieme a me, nel senso di unirci per tutta la vita
e…di avere dei figli-
-Accettasti?-
-No, non volevo perché avrebbe sofferto troppo.
Però non potei negarle l’altro suo desiderio,
nonostante io non fossi pienamente convinto-
-Cercaste di procreare-
-Già. Credevo andasse tutto bene, ma non avevo previsto una
cosa: il mio vero essere-
-Cioè?-
-Beh, ecco…non avevo mai avuto un’esperienza
simile, perciò non sapevo se sarei stato capace di
trattenermi, ma mi convinsi che potevo farcela, che sarebbe stato
semplice riuscire a farcela. Mi sbagliavo-
-L’hai morsa?- ero sbigottita
La macchina intanto si era fermata vicino ad una radura
-Si. Non resistetti al odore del suo sangue che si era fatto
più forte e…-
-L’hai uccisa?-
-No, non credo…mi ripresi prima e…scappai. Non
sapevo cosa fare, l’unica cosa certa era che non potevo stare
li con tutto quel sangue…-
-Lei sarà una vampira ora vero?-
-Probabilmente-
-Quindi…la tua paura…il tuo rifiuto di
trasformarmi sta nel fatto che…temi di non essere in grado
di fermarti quando assaggerai il mio sangue?-
-Esatto-
-Ma…-
-Il taglio al dito non era nulla se confrontato ad un taglio alla gola!
Potrei ucciderti e…non voglio-
-Ma…sei diventato più forte rispetto ad
allora…-
-No, non voglio rischiare di perderti-
-Non mi perderesti, sarei solo come te-
-Voglio che tu resti umana-
-Per espiare le tue colpe passate?-
-Per poterti proteggere come non ho saputo fare con Karen…-
-Ma da vampira…-
-Ammesso che tu possa diventarlo caso mai io ti mordessi-
-Ascolta- ho esclamato prendendogli il viso- tu non devi preoccuparti
di questo. Io ho fiducia in te, Carlisle, ed è questo che
conta. Sono certa che sarai pronto un giorno-
Il suo sguardo si era spostato
-Se tu non mi trasformassi…io potrei morire un giorno.
Questa paura non può tormentarti per sempre. Ti
prego…-
Lui si era sporto in avanti e mi aveva abbracciato poggiandosi al mio
petto
-Sono io a pregarti. Voglio proteggerti, e questo è
l’unico modo che conosco per poterlo fare, anche
perché essendo tu la mia cantante, non so se potrei
trasformarti. Ti trasformerò quando sarò pronto,
ma non adesso. La verità è che…-
-Sarebbe meglio andare- ho fatto io uscendo dall’auto
-Aspetta!- uscendo e raggiungendomi mi ha fermata- non voglio
trasformarti, non ancora, perché voglio che tu viva la tua
vita, voglio che tu possa fare ciò che solo da umana puoi
fare-
-E’ proprio perché sono umana che Rosalie
non…-
-Non è il solo motivo. Tu non devi preoccuparti di questo
ora-
-…D’accordo. Vogliamo andare?-
-Si-
Quando siamo arrivati tutti ci stavano aspettando. Io sono andata
vicino a Bella, Carlisle dai suoi figli, e la partita è
cominciata. Erano incredibilmente veloci e la palla quasi non si
vedeva, ma era lampante che se la lanciassero dai loro movimenti. In
quel momento ho capito il perché lui si fosse spaventato
all’idea di farmi giocare: rischiavo di spezzarmi
l’osso del collo. Lo vedevo nel bel mezzo della partita,
bello e radioso, il suo sorriso una grande fonte di luce, correre da
una parte all’altra, come se quello fosse lo sport
più bello del mondo. Ora toccava a Rosalie battere: come un
fulmine ha colpito la palla, eppure la sua posa era strana, visto che
la mazza puntava verso di me. Ad un certo punto ho sentito una forte
folata di vento e poi il contatto con della stoffa. Mi sono decisa ad
aprire gli occhi e mi sono ritrovata contro il petto di Carlisle,
stretta da un suo braccio, mentre con l’altro stringeva la
minuscola pallina che avrebbe potuto uccidermi. Guardava Rosalie in
cagnesco
-Si può sapere che cercavi di fare?!-
-Non l’ho fatto apposta. E’ stato un incidente-
-Avresti potuto ucciderla!-
-Solo perché lei è troppo fragile-
Lui ha deciso di ignorarla e si è rivolto a me
-Stai bene?-
Tremavo come una foglia, tanto da non riuscire a rispondergli. Lui ha
preso il mio volto tra le mani, baciandomi lievemente le labbra, per
poi ripetermi la domanda
-Si, non preoccuparti. Piuttosto, credo che Rosalie abbia ragione. Sono
troppo fragile rispetto a te. Tu…-
-Per favore, non di nuovo. Vieni, allontanati, così non
correrai più rischi…-
-Questo non risolve la situazione-
Lui si è allontanato da me amareggiato, lasciandomi
contrariata.
La partita è ricominciata senza ulteriori incidenti,
finché all’ improvviso Alice non si è
irrigidita: in un attimo Jasper era al suo fianco. Mi sono avvicinata
anch’io per sentire ciò che diceva ma alle
parole” Andrew è in pericolo” mi ero
nuovamente allontanata dal gruppo correndo come una matta. Poco dopo
Carlisle era al mio fianco e mi prendeva in braccio, seguito dagli
altri. Una volta arrivati a casa, mi sono diretta in camera mia. Aperta
la porta, mi sono sentita svenire
Che
ve ne pare del capitolo? Ammetto che non è fatto bene,
ma così si spiega il perché Carlisle si sia
rifiutato di trasformarla quando è nato Andrew
lady_cat: La verità la saprà a tempo debito. Sono
contenta ti sia piaciuto!
Uchiha_chan: No, la donna non è Esme. In questa ff non
c'è Esme, per questo è una what if. se vuoi
sapere chi è continua a leggere. ti ringrazio per la tua
lunga recensione e per aver notato le mie doti "Atmosferiche". A presto!
Jadis96:Come mi hai chiesto ho postato presto. Spero tu possa
rispondermi da Paestum. In fondo leggere storie che prendono personaggi
di libri già noti serve a scoprire i lati nascosti di questi
personaggi che con la precedente autrice erano rimasti
nascosti(scherzo!xD Ma a me piace molto questo Carlisle, anche
perché nel libro della Meyer non è descritto). A
presto!
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Capitolo 30 *** Rapimento ***
CAPITOLO
30: Rapimento
Appena
visto ciò che avevo d’avanti agli occhi,
ovvero una stanza vuota, sono caduta al indietro, sorretta
però dalle braccia di qualcuno
-Shinri! Tutto bene?!- La voce di Carlisle faceva da sfondo al mio
torpore. Evidentemente anche lui si era accorto del cambiamento nella
stanza, data la sua esclamazione
-Oh Cristo…-
A quelle parole mi sono ripresa e mi sono staccata da lui,
avvicinandomi al luogo ove poche ore prima era poggiato mio figlio
dormiente, ora scomparso. Non potevo crederci, non volevo crederci:
lui…me lo aveva portato via…
Lo sgomento e il torpore sono stati rimpiazzati dalla paura; sono
scivolata lentamente a terra iniziando a tremare. Poco dopo Carlisle mi
ha sollevata e mi ha abbracciata
-Shhhh. Va tutto bene- diceva
-Tutto bene?- anche la mia voce tremava- No, non va tutto bene! Mio
figlio è stato portato via, chissà dove ora
starà soffrendo, e tu mi dici che va tutto bene?! NO,
Carlisle, non va tutto bene!!!-
-Sta calma. Non potrà fargli del male. Lo
troveremo…-
-Non fare promesse che non puoi mantenere! Come puoi trovarlo? Come?
Io…io avrei dovuto stare qui…-
-E magari farti uccidere subito. Cerca di stare calma e ascoltami. Lui
non gli farà niente. Lui vuole te-
-Come fai a dire che non gli farà niente?! Come faccio a
crederti?!- Le lacrime avevano iniziato a scorrere.
Lui mi ha stretto a sé, e sulla sua camicia ho versato tutte
le lacrime che avevo in corpo
-Non mi sembra il caso di farne un dramma no? In fondo era suo padre e
mi sembra normale che volesse vederlo-
A quelle parole la furia è scattata come una molla nel mio
petto
-Vuoi sapere la verità Rosalie? Non mi importa niente di
quello che dici! E sai perché? Perché tu non sai
niente di ciò che ho dovuto passare, NIENTE!!!Oggi sono
stata brava e ti ho fatto parlare, ma ora basta, ti dirò
quello che devi sapere, chiaro?! Mi dispiace se ti sei fatta
un’idea sbagliata di me, prendendomi per una prostituta, ma
se dobbiamo dire la verità fino in fondo, se dobbiamo
parlare in base al tuo ragionamento, allora anche tu sei una prostituta-
-Come ti permetti…?-
-Solo che tu, a differenza di me, nel tuo rapporto non hai avuto figli.
Altrimenti, sai che macello per stabilire chi era il padre?-
sorridendo, l’ho guardata in faccia beffarda
Improvvisamente Rosalie mi è saltata addosso, con
l’intento di uccidermi, fermata da Emmett. Carlisle mi ha
presa e voltata verso di lui
-Ma che cosa stai dicendo?-
-Lasciami. Dico solo la verità: in fondo anche a lei
è successa la stessa cosa e ora lei può essere
immortale e fortissima, mentre io sono costretta ad aspettare te per
potermi difendere!-
Mi sono allontanata da lui senza dargli il tempo di ribattere e mi sono
diretta alla porta d’ingresso
-Dove credi di andare?!- Carlisle mi era saltato praticamente addosso,
spingendomi contro una parete. Ho cercato di divincolarmi
-Lasciami!! Visto che, per Rosalie, l’amorevole paparino
è venuto a fare una visitina al suo pargoletto, allora credo
di dover andare io a riprendermelo!-
-Sta calma! Andrò io, va bene? Non ti permetto di correre
rischi inutili!-
l’ho guardato, mentre attorno a lui comparivano Jasper,
Alice, Edward, Emmett e Rosalie.
-Noi verremo con te- ha dichiarato Alice
-Parla per te- ha ribattuto Rosalie guardandomi con odio
-Verrò anch’io- ha aggiunto Emmett
-Credo tu non abbia scelta Rose. Se vuoi sapere come sono realmente le
cose vieni con noi- le ha detto Alice
Si erano decisi e probabilmente ora stavano riflettendo su dove andare,
quando si sono improvvisamente irrigiditi tutti, le narici dilatate, e
hanno guardato fuori
-Cosa succede?-
-Un vampiro, fuori e…Andrew- mi ha informato Carlisle
-Probabilmente è la sorella di Aaron, Aira- gli ho detto io
-Bene. Tu resta qui con Bella. Noi…staneremo la dolce
sorellina-
Sono stata presa improvvisamente dalla paura, e gli ho preso la manica
della giacca, preoccupata e soprattutto spaventata dall’idea
che Carlisle si fronteggiasse nuovamente contro Aaron: nonostante con
lui ci fossero i suoi figli,temevo che non ce l’avrebbero
fatta
-Cosa c’è?- mi ha chiesto lui
-Volevo scusarmi per quello che ti ho detto prima, a te e…-
sporgendo il collo verso l’interessata, che però
non mi ha rivolto uno sguardo- a Rosalie-
-Ti scuserai quando saremo di ritorno- ha ribattuto lui poggiando
lievemente le sue labbra sulle mie- augurami buona fortuna-
-Buona fortuna- dopodiché tutti e sei sono usciti dalla
porta. Quando mi sono sporta dalla finestra erano già
scomparsi. Non ho fatto in tempo a tirare un forte sospiro che
è squillato il telefono.
Sono andata a rispondere
-Pronto?-
-Sono usciti?-
-Aaron!- ho sussurrato terrorizzata
- Ciao dolcezza, come va?-
-Dove hai portato mio figlio?!-
-Le domande le faccio io: sono usciti?-
-Si-
-Bene. Ora dirigiti alla nostra amata scuola, nella palestra. Io ti
aspetterò là. Se verrai, ti ridarò tuo
figlio. Spero tu sia abbastanza coraggiosa-
-D’accordo- intanto Bella mi si era avvicinata per sentire
meglio
-Un’ultima cosa: ti consiglio di venire da sola, senza nessun
accompagnatore, se non vuoi che questi pianti fastidiosi- a quel punto
ho sentito il mio bambino piangere disperato- non siano usati per
qualcosa di più serio, come la propria morte o quella della
madre. Siamo intesi?-
-S-si-
-Bene, a dopo- e la conversazione si è chiusa
Mi sono lasciata scivolare sul pavimento
-Chi era?- mi ha chiesto Bella
-…-
-Aaron?-
-…Si-
-Cosa ha detto?-
-Di andare a scuola. Se ci andrò, mi restituirà
Andrew-
-Vengo con te-
-No! Ha detto che devo andarci da sola!-
-Ma…-
-Ti prego, non dirlo a Carlisle o a chiunque dei suoi figli, per
favore. Ha detto che potrebbe fare del male ad Andrew se mi presento
accompagnata-
-Va bene…-
-Grazie di tutto, Bella-
-Tornerai, non è vero?-
Non le ho dato una risposta, perché non ne avevo. Questa era
l’unica incognita in questa faccenda.
Scusate
ma non ho tempo per rispondere.
Scusate ancora
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Capitolo 31 *** Lotta ***
CAPITOLO
31: Lotta
Camminavo
in fretta, fendendo la folla. Dovevo arrivare presto alla mia
scuola per salvare mio figlio da suo padre. Non mi importava quale
sarebbe stato il mio destino, anche se fosse stato la morte, in quel
momento; nessuno sarebbe venuto in mio soccorso stavolta,
perché lui li aveva ingannati tutti e sarebbe stata una mia
battaglia da vincere, per la mia felicità, per quella di mio
figlio.
Sono arrivata davanti al edificio scolastico e ho avuto un fremito:
senza studenti o macchine parcheggiate, faceva paura, se poi pensavo a
chi avrei trovato al interno…non riuscivo a trattenere i
brividi. Facendo un enorme sospiro, ho cercato il modo di entrare, ma
l’unica via era quella offerta dalle alte inferriate,
così non ho avuto altra scelta se non quella di
arrampicarmi. Poco dopo sono entrata negli spogliatoi: lui mi aveva
detto di andare in palestra ed era li che mi stavo dirigendo, con passo
incerto. Sentivo i miei passi rimbombare nel silenzio, e al cigolio
della porta poco mancava che lanciassi un urlo. La palestra era immersa
nell’oscurità, ciò che un tempo mi era
famigliare, ora era sconosciuto, motivo principale per cui non smettevo
di guardarmi le spalle, finché non ho sentito la sua voce
-Benvenuta-
Mi sono voltata davanti a me: lui era li che mi sorrideva mellifluo
-Non hai dubbi-
-Sai, non aspettavo visite, e poi lui ti ha riconosciuta subito-
indicando il mio bambino tra le sue braccia
Mi sono avvicinata a lui tendendo le braccia, attendendo mio figlio, e
sono stata esaudita: poco dopo lo stringevo a me, mentre Aaron mi
girava attorno
-Bene bene…sei sola?-
-Si, come mi avevi chiesto-
-Sono contento che tu abbia esaudito la mia richiesta, non ci speravo-
-Io mantengo sempre la parola-
-Meglio. Ora, cosa ne farò di te?-
-Immagino che lasciarmi andare sia fuori discussione-
-Già. Ma vedi, non è colpa tua, io non ce
l’ho con te, ma con lui-
-Carlisle?-
-NON PRONUNCIARE QUEL NOME!!!!!- dandomi un forte schiaffo che mi ha
fatta volare contro la parete
Andrew ha cominciato a piangere forte tra le mie braccia, mentre un
rivolo di sangue colava dalla tempia dove ero andata a sbattere
-Lui mi ha umiliato per ben due volte! Non posso perdonarlo!
Così mi vendicherò su di
lui…torturando te-
L’ho guardato ad occhi sbarrati
-Vediamo…cosa potrei farti?- prendendo il mio viso tra le
mani- forse…trasformarti in vampira?-
-Credi…di farmi un dispiacere?-
-A te no di sicuro, ma non posso garantire la stessa cosa per lui-
-Perché?- se mi avesse trasformato lui non ci sarebbero
stati problemi, ma allora perché diceva quelle cose?
-Perché il tuo vampiro…è il classico
tipo a cui piacciono le umane. Ora mi spiego: lui rimpiange la sua vita
umana, perché ora non può avere una vita normale;
credeva infatti che avrebbe potuto vivere solo con altre vampire,
perciò non avrebbe avuto la gioia di essere padre. Poi ha
incontrato te: bella, piccola, fragile umana e ha visto i suoi sogni
riaccendersi di speranza, perché con un ‘umana
avrebbe potuto avere ciò che desiderava. Da allora ogni
notte veniva a casa tua e ti guardava dormire…patetico- ha
dichiarato infine disgustato
-Perché dici questo?! Se voi foste tutti così non
avreste problemi di convivenza con gli esseri umani e potreste vivere
in pace! Perché…- ho ricevuto un altro schiaffo
-Zitta! Non è nella nostra natura vivere in pace con gli
umani, il nostro sostentamento! Il fatto che alcuni vampiri vogliano
questo è deplorevole! Io non posso sopportarlo! Ti
racconterò un piccolo aneddoto della mia
vita…vuoi? Bene. Dunque, qualche secolo fa io e mia sorella
vivevamo in Finlandia, la nostra terra d’origine. Eravamo
felici e lei aveva un compagno. Un giorno però lui si
innamorò di una umana e la mise incinta. Ciò che
patì mia sorella fu terribile e così decisi di
vendicarmi del bastardo. Lo feci a pezzi e dopo toccò alla
sua umana…i figli, gemelli, non li uccisi perché
non li trovai. Mia sorella ha sofferto tanto per colpa di quello
stupido vampiro, e anche tu soffrirai, perché lui non ti
trasformerà e ti vedrà invecchiare, quindi per te
ciò che sto per farti e solo un bene!-
-E…quando mi avrai trasformata…cosa farai a
Carlisle?-
-Quando lui lo scoprirà andrà su tutte le furie e
sicuramente mi attaccherà, e allora…lo
ucciderò e mi vendicherò per ciò che
mi ha fatto. Ora- prendendo il mio bambino dalle mie braccia inerti-
porterò il piccolo in un’altra stanza,
cosicché non assista alla trasformazione, altrimenti
rischierebbe di essere ucciso. Comunque sappi che se mi intralcerai
quando arriverà il tuo amore…ucciderò
anche te insieme a lui-
-No!- ho gridato alzandomi e cercando di riprendere mio figlio
-Sta buona!- dandomi un pugno che mi ha stordita e ributtata a terra
-Bene. Andiamo-
-…Cattivo!!!!-
Mezza stordita ho sentito questa parola pronunciata da mio figlio
seguita dalle urla di Aaron e mi sono sollevata tanto da poter vedere:
orribili piaghe si erano create sulla sua pelle, esattamente nel punto
in cui Andrew lo aveva preso con le manine. Aaron lo ha lasciato andare
e lui dopo essere caduto mi è corso incontro, stringendosi a
me e piangendo spaventato. Poco dopo è arrivato anche
l’altro e ha iniziato a prendermi a calci, rivolti contro al
piccolo che io proteggevo col mio corpo. Il dolore lancinante invadeva
ogni cellula del mio corpo, mentre lacrime silenziose testimoniavano il
mio dolore. Se avesse continuato così, sarei
morta…non avrei più rivisto il mio
Carlisle…davanti ai miei occhi appannati si è
presentata un’immagine di lui sorridente a cui ho risposto
allo stesso modo, mentre confusamente sentivo le urla del mio
aggressore, i pianti di mio figlio e i gemiti uscenti dal mio corpo
martoriato. Poi un nuovo suono è entrato nel mio campo
uditivo: un ringhio basso e aggressivo, che io conoscevo, e una voce
deformata dalla rabbia
-LASCIALA STAREEEE!!!-
-Carlisle…- ho avuto appena il tempo di sussurrare, prima
che le tenebre offuscassero la mia vista e il mio dolore
Piaciuto
il capitolo? Spero di si!
uchiha_chan: Certo che la ringrazierà, ci mancherebbe altro!
Alla prossima!!
Nanerottola: Nel prossimo capitolo Rosalie saprà tutto! Alla
prossima!!
Jadis96: No, non può!!! Las suspanse è finita
come vedi! Alla prossima!!
Alemasencullen: Coff...è statacolpa mia questa,
perché ero un pò arrabbiata e mi sono sfogata su
Rosalie, quindi...lei un pò se lo meritava
però!!!:P
Il prossimo capitolo avrà un cambio di prospettiva: Carl
dove sei??? Cosa pensi??? Ne ho bisogno, vieni!!!
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Capitolo 32 *** Inganno ***
CAPITOLO
32: Inganno
Correvo senza sosta nel bosco, sempre
più vicino alla mia
meta, sempre che lei fosse ancora li. Quel maledetto ci aveva
imbrogliati e noi ci eravamo caduti come degli sciocchi. Quando avevamo
raggiunto il “rapitore”, che avevamo scoperto
essere una giovane ragazza, probabilmente la sorella di Aaron, sgomenta
ci aveva detto che il bambino non era con lei, che era tutto un
imbroglio ordito dal fratello per prendere Shinri. Era spaventata,
perché probabilmente non credeva l’avremmo
raggiunta così in fretta e alla prima occasione era
scappata. Ora stavamo tornando indietro e io speravo che lei fosse
rimasta a casa sua, ma probabilmente non appena aveva saputo che suo
figlio era in pericolo, era corsa verso quel dannato vampiro. Come una
furia sono entrato dalla porta rimasta aperta, spaventando Bella che si
era voltata verso il rumore: era sola
-Bella! Dov’è Shinri?-
-Io…-
-E’ importante che tu ce lo dica, ti prego!-
-Ecco…lei è andata a scuola da Aaron. Ho provato
a fermarla ma…- ha aggiunto, mentre mi voltavo- lei me lo ha
impedito-
-Lo so, non ti preoccupare-
E così era andata a scuola, beh, presto Aaron avrebbe avuto
un’altra visita. Arrivato a scuola, chiusa, ho oltrepassato i
cancelli, guardandomi intorno.
-Dividiamoci- ho ordinato ai ragazzi dietro di me- io mi dirigo da
quella parte-
Dopo un po’ che correvo ho intravisto un edificio e sono
entrato: davanti ai miei occhi si stagliava la figura di Aaron, che si
stava accanendo su un’altra stesa a terra e vicino a questa
c’era Andrew, che piangeva come un disperato. A quel punto ho
riconosciuto Shinri, riversa sul pavimento, una macchia scura a formare
una rosa di sangue sulla sua schiena
-LASCIALA STAREEEE!!!-
Ho corso verso quel farabutto e gli ho assestato un pugno sul suo viso
beffardo, prima di occuparmi di Shinri, incosciente. Intanto erano
arrivati Edward, Jasper, Rosalie, Alice e Emmett
- Occupatevi di lui- ho ordinato
- Questo qui ha dei profondi segni sul collo!- Ha gridato Emmett
-Fa che non ci siano solo dei segni allora!- ha urlato di rimando Alice
saltando addosso al vampiro
Intanto Shinri si era risvegliata
-Carl…-
-Si, sono qui-
-Mi dispiace…-
-Va tutto bene. Hai male da qualche parte?-
-La schiena…mi ha preso a calci sulla schiena…-
-Lo so, aspetta-
L’ho sollevata delicatamente per vedere in che condizioni
fosse la schiena : un taglio profondo spiccava su quella pelle
bianchissima, uno di quelli che si sarebbe portata dietro per sempre.
- Non è niente di grave, tranquilla-
-Alle tue spalle…-
-Scusa- ho fatto coprendole gli occhi prima di voltarmi leggermente
verso Aaron che correva verso di me. Un rumore sordo ha riempito la
stanza non appena il mio pugno lo ha colpito, probabilmente rompendogli
il cranio
-Alice-
-Si?-
-Portala in ospedale- ho chiesto indicando Shinri, nuovamente svenuta
-Ma…-
-Se lo facessi io potrebbero correre delle voci-
- Ok - ha risposto lei prendendola delicatamente tra le braccia e
uscendo dalla stanza.
-Bene. Che ne dici di tornare a casa?- ha fatto a Andrew che mi fissava
con occhi sgranati, dopodiché l’ho preso in
braccio uscendo a mia volta.
- Bruciatelo- ho aggiunto prima di uscire definitivamente
Una volta a casa ho messo il piccolo sul divano
-Come stai?-
-Bene, e la mamma?-
Io e quel bambino condividevamo un segreto: oltre a essere cresciuto in
fretta, quel bambino aveva sviluppato un intelligenza superiore alla
sua età, cosa che la madre non sapeva.
-Starà bene. I segni sul collo glieli hai fatti tu?-
-Volevo toglierglielo-
-Capisco, sei un bambino eccezionale-
-No, altrimenti la mamma non sarebbe ridotta così-
-Sei ancora piccolo, non potevi farci niente-
-Odio essere piccolo! Se fossi stato grande come te la mamma non
sarebbe ridotta così! Voglio essere grande come te!!!!-
-Lo sarai a tempo debito- gli ho rispostolo mentre uscivo dalla stanza
- ora…- un rumore come di vestiti strappati mi ha
interrotto. Mi sono voltato trovandomi di fronte un ragazzo di circa
diciassette anni che mi guardava con aria smarrita
-Che è successo?-
-Non lo so-
-Un altro dei tuoi poteri?-
-Io…può essere-
-Beh, torna come prima!-
Il ragazzo ha chiuso gli occhi per concentrarsi, ma dopo un
po’ ha scosso la testa
-Non ci riesco-
-Accidenti- ho mormorato passandomi una mano tra i capelli- facciamo
così: io vado a prenderti dei vestiti miei e poi vado in
ospedale, tu resti qui. Chiaro?-
-Ma io…-
- No. Se Shinri ti vede in queste condizioni si spaventerà
di sicuro, e nello stato in cui si trova non deve succedere-
Lui mi ha guardato deluso e, dopo avergli lanciato un’ultima
occhiata, sono uscito dalla porta.
Sono tornata! Scusate il ritardo ma ho avuto alcuni problemi: in primis
sono andata in vacanza, in secundis il mio pc era farcito con tanti
virus e in terzis...non avevo voglia di scrivere! XD
Baekho: Cariiiiiiiiiiiissima! Sono contenta che ti piaccia la mia ff!
ç_ç Comunque sia continua a leggere
perché nel prossimo capitolo darò libero sfoggo
alla mia vena comica. Spero davvero che la mia ff faccia capolino tra i
tuoi preferiti.
Jadis96: Aveva ben altre cose da fare il mio Carl...quindi gli ha solo
rotto il cranio, niente di che. Ovvio che Andrew è
bravissimo, insomma devi guardare chi lo ha cresciuto...La vacanza
è andata bene(contrariamente a quanto mi aspettavo)
sarà merito del tuo augurio?
Uchiha_chan: Non lo ha smembrato, mi spiace. Carl cuce i tagli, non li
produce. Per quello c'è Andrew!
Lady_cat: Ci ho messo un pò ma ce l'ho fatta. Contenta?
Nanerottola: Direi che Rose l'ha vista coi suoi occhi la
verità. U_U
Al prossimo capitolo in cui ci saranno un pò di shopping e
una grande sorpresa!
|
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Capitolo 33 *** Proposta ***
CAPITOLO
33: Proposta
Odore
di antisettico, è questo ciò che sento
nell’aria. Non devo aprire gli occhi per scoprire di essere
in ospedale dunque. Lentamente ho iniziato a riemergere dal mio sonno e
ho male dappertutto, nonché la mente offuscata:
ciò che è successo con Aaron è rimasto
vivido nella mia testa, ma chissà quanto tempo fa oramai era
successo. Come stava Andrew? E Carlisle? Cosa era successo dopo che ero
svenuta in quella palestra? Mentre rimuginavo su queste domande, la
porta si è aperta silenziosamente ed è entrata
un’infermiera, subito avvicinatasi vedendomi sveglia
-Signorina! Si è svegliata finalmente!-
-Si, ma cosa è successo…?-
-Ma come signorina, non ricorda cosa è successo tre giorni
fa?-
Tre giorni…ero rimasta incosciente per tre giorni…
-No, sfortunatamente non riesco a ricordare. Potrebbe rinfrescarmi lei
la memoria? Glielo avranno detto come sono finita qui, immagino-
-Oh si che me lo hanno detto, povera cara!-
Ecco, ero sicura che avessero inventato qualche scusa per spiegare come
mi ero ridotta in questo stato
-vede, la signorina Alice me lo ha riferito quando l’ha
portata qui: lei è stata aggredita-
-Aggredita?-
-Si, è così. Quel balordo voleva i soldi
custoditi in casa sua e l’ha ridotta in questo stato per
farsi dire dove fossero. Fortunatamente la signorina Alice passava
proprio in quel momento per venire a farle visita e così il
rapinatore è scappato via-
-Capisco…-
-Già. Il dottor Cullen si è preso molta cura di
lei in questi giorni, sicuramente per premura verso i suoi figli che
gli sono molto cari e che le sono molto amici. Ah, che
brav’uomo- ha aggiunto emettendo un sospiro con sguardo
sognante- comunque sia, tra mezz’ora verrà a farle
visita per vedere le sue condizioni e sono certa che sarà
molto contento di vederla cosciente. Sa, negli ultimi giorni, mentre si
prendeva cura di lei, aveva uno sguardo molto ansioso, quasi temesse
per la sua vita…beh, allora la lascio riposare!- ha concluso
accingendosi ad uscire
Appena prima di varcare l'uscio mi ha rivolto un ultimo sorriso prima
di voltarsi e urlare
-Che cosa ci fa qui?! Questo non è orario di visite ai
pazienti!-
-Ma sono suo…fratello!-
-Non mi importa chi è, ma deve andarsene! Le ripeto
che…-
-Si, ho capito! Mi faccia passare per cortesia-
-Ma…-
-Solo cinque minuti, va bene?-
-...Oh d’accordo, ma non di più!- ha sbottato
infine lei facendo passare l’ospite misterioso che mi
è venuto subito incontro
-Ciao-
I capelli neri lunghi fino alle spalle, lunghi fino a coprirgli gli
occhi, la pallidezza: Aaron. Ho cominciato ad urlare.
-Mamma per favore smettila! Sono io, non mi riconosci?-
-Certo che ti riconosco brutto mostro!-
-Ma no, aspetta…io non sono lui, cioè…-
-Sei tu, sei tu! Non toccarmi!!- ho fatto scostandomi quando lui
cercava di sfiorarmi
-Accidenti come faccio a dimostrarti che sono io?
Aspetta…guardami negli occhi!-
-Non…non ho intenzione di farlo! So che sono rossi!!!-
-Accidenti…- ha mormorato guardato lo schermo che
visualizzava i battiti del mio cuore, improvvisamente impazzito alla
sua vista- calmati dai! Altrimenti tornerà
quell‘arpia…volevo dire, l’infermiera-
Appena finito di dire queste parole che la porta si è
spalancata ed è entrato qualcuno: non era
l’infermiera, bensì Carlisle che mi è
corso subito incontro
-Che succede?!-
Senza parole mi sono voltata verso Aaron, il quale stava rintanato in
un angolino cercando evidentemente di mimetizzarsi , con gli occhi
spalancati
-Tu qui!?-
-Non lo avevate ucciso…?-
-Lui…non è Aaron-
-No?-
-Lui è Andrew-
A quelle parole il suddetto si è fatto avanti mostrandomi le
sue iridi verdi
-Cosa…-
-Sono cresciuto!-
-Questo lo vedo, ma…-
-E’ uno dei suoi poteri a quanto pare-
-E…non è un processo reversibile?-
-Non lo sappiamo ancora-
-Però è divertente non trovate?...A quanto pare
no- si è risposto notando i nostri sguardi identici-
Beh…ehm…io vi lascio da soli!- ed è
uscito
Per un po’ ci siamo guardati poi mi sono informata
-Come sono ridotta?-
-Hai lividi e tagli curabili, ma…hai un taglio sulla schiena
che rimarrà, temo-
-…Beh, poteva andare peggio-
-Ma non era questo di cui volevo parlarti…insomma, volevo
chiederti una cosa-
-Dimmi-
-Io vorrei chiederti…-
-Si?-
-…-
-Allora?-
-…te lo dirò quando uscirai di qui-
-Cosa?-
-Non preoccuparti. E’ una cosa che possiamo rimandare-
-Bene-
Infine lui si è chinato in avanti e mi ha baciata prima di
uscire dalla stanza. Sono rimasta in ospedale per altre due settimane
poi finalmente sono uscita: non vedevo l’ora di uscire per
sapere ciò che Carlisle voleva dirmi quella volta, ma non ho
potuto vederlo perché appena tornata Alice mi ha trascinata
a fare shopping, che immaginavo servisse per il ballo di fine anno, da
come lei ne parlava
-Dobbiamo andare a comprare un po’ di cose per il gran
giorno. Vediamo un po’…il vestito, direi, le
decorazioni…-
-Anche quelle?-
-Certo. Devo farle io altrimenti non verrebbero bene.
Dicevo…anche i fiori, va!-
Voleva mettere i fiori sul vestito? Non male…
-Bella come idea!-
-Dai è un classico!- davvero?- pensavo di
mettere…orchidee, rose, viole e fiori di mirto. Tu che ne
dici?-
-E’ una strana combinazione…-
-Tu dici? Per me è perfetta! Pensa alla situazione, ti
sembra normale?-
-Con dei vampiri no-
-Appunto- ha tagliato corto lei
Siamo entrate in un negozio molto grande in cui erano esposti molti
vestiti, tutti estremamente eleganti
-Perché dobbiamo prendere per forza uno di questi? Ne ho
tanti a casa-
-Per un occasione speciale come quella per cui ci stiamo preparando gli
abiti normali non vanno bene. Quel giorno sarai tu
l’attrazione principale, perciò dovrai essere
perfetta-
-Si, ma con delle vampire non credo che verrò
notata…-
-Io dico di si. Che ne dici di questo?-
Mi ha indicato un abito molto bello e decisamente poco sobrio di un
tenue color pesca con le maniche in pizzo e una scollatura molto ampia
-Non credo che per un’occasione del genere debba mettere
questo-
-Invece si, perché sarà il giorno più
importante della tua vita ed è giusto che sia memorabile-
-Ma non sarà l’unico…- in fondo di
balli scolastici se ne fanno tutti gli anni no?
-Ah…dimenticavo che per te sarebbe la seconda volta, dopo il
primo disastro, ma ti assicuro che non ce ne saranno più per
te, ora che hai lui-
Questo era troppo: mi aveva scelto il cavaliere che mi avrebbe
accompagnata!
-Ehi, non dovevi scegliere anche lui per me!-
-State insieme da mesi, io non ho fatto proprio nulla-
-Ma lui non può portarmi al ballo!-
-Ballo? Ti riferisci al ballo di fine anno?-
-Certo. Di cosa abbiamo parlato finora!?-
-Io parlavo del tuo matrimonio con Carlisle! Dei fiori che comporranno
il bouquet, del tuo abito nuziale e delle decorazioni con cui adornare
la casa per il gran giorno! Che c’entra il ballo?-
Mi sono sentita crollare il mondo addosso: matrimonio?
-Matrimonio?-
-Si! Carlisle te ne avrà parlato…-
-…-
-…No?-
-…-
-Ops!-
In quel momento mi sono crollate le gambe. Alice mi ha aiutata a sedermi
-Non lo sapevi?-
-No…-
-Avrebbe dovuto dirtelo in ospedale-
-Infatti voleva ma non lo ha fatto-
-Allora te lo voleva dire oggi…quando te lo dirà
fingi di sorprenderti-
-Si…-
Una volta comprato il vestito ci siamo avviate verso casa e intanto
riflettevo su come avrebbe voluto farmi la proposta.
Magari avrebbe acceso delle candele per la casa, mi avrebbe preparato
una cena e poi avremmo ballato, dopodiché me lo avrebbe
chiesto. Tra le sue braccia mi sarei sicuramente sciolta e per me
sarebbe stato impossibile rifiutare...in realtà non avrei
rifiutato in nessun caso…
Alice mi ha lasciata davanti a casa ed è tornata indietro.
Prima che Carlisle tornasse sarebbero passate parecchie ore
così ho avuto molto tempo per prepararmi e alla fine ho
deciso di mettermi elegante e di prepararmi la cena. Arrivate le undici
temevo che non tornasse più o che fosse tornato a casa sua,
quando ho sentito la porta aprirsi e Carlisle e apparso sulla soglia
rimanendo a bocca aperta per la sorpresa
-Perché sei vestita così?-
-Perché volevo passare una serata speciale con te ma tu sei
arrivato adesso…-
-Non credo sia impossibile rimediare sai?-ha fatto lui avvicinandosi e
prendendomi tra le braccia- balliamo?-
Come nella mia immaginazione abbiamo iniziato a muoverci al ritmo di un
lento finché lui non mi fatta sedere sul divano e,
prendendomi le mani, ha iniziato a parlare
-Ecco, io…vorrei chiederti una cosa-
-Si- voleva chiedermi di sposarlo
-In effetti avrei dovuto chiedertelo in ospedale, ma…ecco-
portando una delle mani alle labbra- vorresti…-
La porta si è aperta ed è entrato Andrew,
interrompendolo
Lui ha guardato prima lui poi me
-Che state facendo? Perché sei vestita così?-
L'ho guardato male
-Andrew…hai scelto un momento…delicato per
entrare. Non potresti uscire un attimo?-
In quel momento non ho potuto fare a meno di notare la bellezza di mio
figlio: aveva tagliato i capelli neri che ora erano
leggermente sparati e mi guardava con due incuriositi occhi verdi. Dopo
un attimo il ragazzo ha capito
- Ah! Glielo stai chiedendo!-
-Si, quindi…-
-Però Alice mi aveva detto un’altra cosa quando
l’ho incontrata-
-Cosa?-
-No, non dirlo!-
-Che lei lo sapeva già perché la stessa Alice
glielo aveva detto per sbaglio-
Un silenzio carico di tensione è sceso nella stanza. Capendo
il suo errore, Andrew ha fatto dietrofront
-Scusate, vi lascio soli…-
La porta si è richiusa con un tonfo cupo
-Quindi…lo sapevi…-
-Già, però…non ho detto nulla
perché volevo che fossi tu a chiedermelo prima di dare una
risposta…-
-In questo caso…Shinri, vuoi sposarmi?-
-Si, lo voglio!-
Bene!
Che ne dite, vi è piaciuto il capitolo? Spero di si!
Approfitto di questo capitolo per inaugurare un mio personale spazio
nella ff! Fatemi sapere se vi piace così lo
aggiungerò ai capitoli futuri! Alla fine di questo spazio ci
sarà una notizia molto importante che vorrei voi sapeste,
perciò...continuate a leggere!!!
SPAZIO
DELLA AUTRICE
In questo spazio leggerò, anzi farò leggere a uno
dei personaggi della storia a mia scelta, le vostre recensioni dello
scorso capitolo e saranno loro a rispondervi, inoltre
porrò delle domande informative che potranno darvi delle
piccole informazioni sulla storia. Per prima intervisteremo...Shinri!
*la ragaza entra nella stanza*
Bene prima di tutto leggiamo le recensioni dei nostri lettori. Come al
solito siete numerosi, grazie!
-Bene la prima è di Baekho:
"...KIRAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
ç_____________________ç *nasconde in una
cassaforte il death note perché non si sa mai* si, lo so che
la battuta ti fa arrabbiare, e lo faccio apposta =D MUHAHAHAHAHAHAHA!
*fugge**torna* Allora, il capitolo l'avevo già letto,
perciò sai già i miei commenti X° Secondo
me sei riuscita bene a trasmettere le emozioni di Carlisle! Del resto
tu credo che ormai lo abbia psicanalizzato bene, anche se secondo me
non è poi così difficile XD Andiamo avOnti...
Povera Shinri, con la schiena a pezzi e probabile rottura della colonna
vertebrale ç__ç (?!) (che dici?
°_° ndkira) in ogni caso, avrei voluto la descrizione
di quando fanno a pezzi Hotc... volevo dire, Aaron!!! ^_________^"""
Però immagino non si possa avere tutto
çOç E poi... E Poi... E POI.... E' ENTRATO IN
SCENA ANDEW GRANDE! SI! SI! SIIIIIIIIIIIII! *comincia a ballare il
limbo* Non vedevo l'ora, e finalmente questo momento è
arrivato! Il MIO Andrew! *___* (tuo? E io che sono sua madre?
ndShinri)(E che mi importa? ndme)(*shinri carica bazooka*)(Hem... *si
veste da principe* Mi conceda la mano di suo figlio
ù_ù ndme)(°_______________°
ndshinri) Ok, mi fermo perché qualunque cosa dica io la
rapis... lo prendo lo stesso! ^__^"" Ok, ora mi fermo! Spero proprio
che tu scriva presto il prossimo capitolo, e mi chiedo da che punto di
vista lo scriverai... io intanto vado avanti con la tua!
Chuuuuuuuuuuuuuuu! <3 *strizz* " Dunque, la prima
parte per me
è incomprensibile...-
Allora va avanti!
-Ok...Innanzitutto la mia colonna vertebrale è sanissima,
poi questa ff non è rating rosso e certe scene non si
possono mettere. Inoltre hai fatto bene a ricordarti che Andrew
è mio figlio, io ho faticato per metterlo al mondo...scusa-
*cambio di tono e picchiettio sulla spalla*
Si?
-Ma è sana di mente?-
^_^''''' Andiamoi avanti
-In ogni caso mio figlio è ancora un bambino, quindi la mia
risposta è NO! Passiamo ad un'altra...-
*prende due fogli e li mette vicini: una linea orizzontale che non
continua sotto*- le faccio insieme?-
Si! O_O'''
-"Che bello^.^ Tutto
è bene quello che finisce bene,allora.
La trasformazione di Andrew mi ha stupita... Posta presto
ben tornata ^.^ finalmente aaron è morto *me si lancia in
samba XD* spero tu possa aggiornare presto ^.^ "
Come vedete è tornata, e anche in fretta. Il suo compito
è sorprendervi, non vi pare? Altrimenti non scriverebbe!-
Ehi!
-Andiamo avanti...lo penso anch'io, quello iniziava a rompermi sul
serio e se non l'avessero uicciso loro lo avrei fatto io!-
Ma tu sei la protagonista indifesa, quindi non fai nulla. Chiaro?!^_^**
-Bene "Ciao. BEN TORNATA^^^^.
Sai, pensavo che non avresti
più aggiornato... fortunatamente mi sbagliavo... me
felicissima. Per, il capitolo è stato magnifico. D'accordo
niente pezzetti-di-vampirelli ma mi piace il Falò. Il
piccolo, in versione ragazzo, è interessante... penso, che
riservi delle sorpresine. Bhe... aggiorna prestissimo... magari,
vediamo un attimino anche la reazione di Rosalie... Ciao e alla
prossima!!! "
La reazione di Rosalie ci sarà nel prossimo capitolo e mio
figlio riserva molte sorprese! è.éL'ultima
"Finalmente sei
tornata!Mmm...io speravo che si chiarivano a voce...ma
vabbè. Già la portano a fare shopping?Che bella
l'idea di far diventare grande il piccolo!!!posta presto.baci
"
Si loro sono veloci, molto veloci...lo avrai visto nel film no?-
Bene! E ora faremo delle domande alla nostra Shinri!
1) Come ti senti a essere protagonista di questa ff?
-Non credo ci siano particolari mutamenti, comunque mi piace parecchio-
2)Hai letto il copione: cosa ne pensi delle numerose scene che
ritraggono le tue sofferenze? Credi che in quelle scene l'autrice
sfoghi il suo odio verso di te? Se è così, cosa
vorresti dirle?
-Penso che l'autrice si dirverta in questo senso, e mi ritengo
fortunata per aver insistito nel fare molte scene in cui c'è
sofferenza come esercizio, visto che mi è molto utile. Se
credo che l'autrice mi odi? Personalmente si, anche se non capisco il
motivo. Infine avrei molte cose da dirle, ma, ripeto, dato che questa
ff non è rating rosso, non posso dire nulla, visto che sono
parole molto pesanti-
3) Ultima domanda: Riguardo alla sua scelta di farti fare molti figli,
cosa ti senti di dirle?
-No comment(v.m. 18) Però confido in una tranquilla e pacata
vita da vampira-
...Ma allora non hai letto tutto il copione! èoé
-...No. Perché voglio confidare in un mio futuro pacato e
tranquillo con mio marito quando sarò vampira!-
Povera illusa...-_-''
Bene
salutiamo la nostra Shinri( molto diversa dal personaggio creato
nella storia, direi quasi snob) e parliamo di cose serie.
L'informazione che volevo darvi è che tra due, massimo tre,
capitoli l'ff diverrà rating rosso, perciò alcuni
di voi(spero non tanti) non potranno leggere ne recensire. Sappiate che
mi dispiacerà perdervi, in quanto le vostre recensioni erano
per me il carburante che mi faceva andare avanti. Grazie!* l'autrice fa
un profondo inchino al indirizzo dei lettori che la lasceranno*
Passando ad argomenti più allegri, nel prossimo capitolo ci
sarà il matrimonio!
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Capitolo 34 *** Matrimonio ***
CAPITOLO 34:
Matrimonio
La
fine della scuola e’
arrivata senza nemmeno che me ne
accorgessi. Tutti parlavano del famoso ballo di fine anno, di chi
sarebbe stato
o stata il o la loro partner, che vestito avrebbero indossato e
l’eccitazione era
alle stelle. Anch’io ero eccitata, ma per ben altro avvenimento: le mie
nozze...solo pensare questa parola mi suona strano, visto che da comune
liceale
certe cose non dovrebbero sfiorarmi, eppure e’ cio’ a cui mi sto
preparando, ed
e’ il motivo principale per cui ora sono nel bagno di Alice intenta a
farmi
diventare un mostro, anzi una bambola (detesto le bambole di porcellana
coi
loro vestiti ottocenteschi). Gia’, sembravo proprio una bambola con i
capelli
separati in candidi boccoli e la faccia tutti impiastricciata con
cosmetici
vari, non ultimo il fantastico rossetto color della passione che
sfoggiavano le
mie labbra.
-Bene,
direi che ho finito. Perche’
non ti vai a guardare allo specchio?-
-Devo
proprio?-
-Perche’,
non ti piace? Io ti trovo
splendida!-
-Ci
credo, mi hai conciata tu
cosi’!-
-Ti
faccio notare che ci vorrebbero
altre due ore per risistemarti. Vuoi forse andare senza trucco?-
-Potrebbe
essere un’idea...-
-
+_+-
-Ehm...pensandoci
bene non sto cosi’
male-
All’improvviso
la porta si e’
spalancata e Rosalie ha fatto capolino sulla soglia.
-Sei
entrata al momento sbagliato,
stavo finendo di prepararla- e’ intervenuta Alice ricordando i nostri
vecchi
dissapori.
-Vorrei
parlarle prima che la
cerimonia abbia inizio. Potresti uscire un attimo?-
-Perche’?
Io so cosa stai per dirle-
-...Ah-
Entrambe
ci siamo guardate in faccia
-Io...-
abbiamo detto all’unisono
-Parla
prima tu-
-Beh...io
volevo scusarmi per averti
detto quelle cose senza sapere come si erano svolti realmente i fatti,
cosa
che...ho capito troppo tardi-
-Ah...in
realta’ anch’io volevo
scusarmi per cio’ che ti ho detto, ma ero arrabbiata e...-
-Mi
dispiace rovinare questo momento
commovente, ma qui c’e’ un matrimonio da celebrare-
-Si...bene-
Poco
dopo mi trovavo davanti alla
porta che mi avrebbe condotta all’altare; l’ho spalancata, ho dato
un’occhiata
all’interno e ‘l’ho richiusa subito, tornando sui miei passi. Mentre mi
avviavo
verso la porta di ingresso, ho incontrato Alice.
-Scusami,
vorrei uscire solo a
prendere una boccata d’aria...-
ho
balbettato poco convincente.
Lei
non ha detto parola e mi ha
lasciato passare guardandomi in maniera strana. Una volta fuori, mi
sono
diretta ai margini del bosco, e mi sono seduta su un ceppo d’albero,
per
riflettere. Mm... ripensandoci la risposta che avevo dato a Carlisle
era stata
troppo affrettata. Ora non ero più sicura di cosa stavo facendo: come
potevo
sapere se sarei stata realmente ciò che Carlisle desiderava? Sarei
stata capace
di dargli ciò che voleva? In effetti, non sapevo neanche cosa lui
volesse!
Ho
sentito dei passi alle mie
spalle.
-Ah,
allora eri qui che ti
nascondevi!-
-Sei
riuscito a trovarmi!-
Mi
sono voltata, trovandomi di
fronte Carlisle in smoking,
-Diciamo
che ho avuto un aiutino.-
-Capisco...-
-Cosa
ci fai qui?-
-Dovevo
prendere una boccata
d’aria...- ha inarcato il sopracciglio.
- E
dovevo riflettere.-
-A
che proposito?-
-Io…pensavo
solo al motivo per cui
mi hai scelta come tua moglie. Sai, non sono sicura di essere la
persona giusta
per te. Voglio dire che non sono più sicura della scelta fatta qualche
settimana fa-
-Tu…ti
stai chiedendo il motivo per
cui voglio sposarti?-
-Si,
effettivamente è così. Insomma,
riflettendoci credo di non essere abbastanza per te-
-Se
io credessi veramente a ciò che
dici non ti avrei fatto la corte per tutti questi mesi. Inoltre, cosa
credi che
voglia da mia moglie? Ciò che conta per me è che tu mi stia accanto
ogni giorno
della nostra vita insieme-
-Davvero?-
-Davvero.
Ora, dunque, cosa vuoi
fare, mi sposerai o no?-
-Casomai
decidessi di tornare sui
miei passi tu cosa faresti?-
-Credo
che ti farei la corte ogni
giorno fino a quando non ti deciderai a cambire idea. E poi, vuoi
veramente
incontrare la rabbia di Alice per aver rovinato questo giorno?-
-Ma
questo è il mio matrimonio!-
-Credi
le interessi?-
-…Effettivamente
temo di no-
-E
quindi qual è la tua scelta?-
-La
più sensata che possa scegliere,
ovvero sposarti. Solo una cosa-
-Tutto
quello che vuoi-
-A
proposito di Alice…non è che
potremmo sposarci qui?-
-Come
desideri. Da questa parte-
Mi
ha condotta in una radura
circondata da tanti alberi di tipi diversi: c’èerano pini, abeti,
salici, il
tutto attorniato da un insolito silenzio…molto insolito…
-Qui
c’è decisamente il suo
zampino…Alice, vieni fuori!!!-
-Pensavate
di poptervi sposare senza
che lo sapessi?-
-Più
che pensarlo, direi che quasi
ci speravo- mi sono intromessa io- sai, non ho niente contro il tuo
modo di
organizzare le feste, ma trovo che sia un po’ troppo sfarzoso, il
genere di
cosa che non gradisco molto-
-Beh,
direi che se hai deciso di
sposarti qui sei decisamente una tipa che si accontenta di poco…vorrà
dire che
ci accontenteremo anche noi. Forza Jasper tira giù…tre di quegli alberi
laggiù-
ha detto indicando i tre alberi più vicini a quello dove io e Carlisle
davamo
le spalle
-Cosa
state facendo?- abbiamo
chiesto entrambi
-Semplice
ci stiamo trovando dei
posti a sedere per assistere al giuramento- ci ha risposto Emmett
-Edward,
credo tu sia perfetto per
fare da prete- ha aggiunto Alice spingendo il povero vampiro in mezzo a
noi-
direi che ora si può cominciare no?- ha esclamato soddisfatta dopo che
i tre
malcapitati alberi erano stati abbattuti
-Si,
ma…io che devo fare?!- ha
esclamato Edward
-Edward
lascia stare ci penso io- ha
fatto Carlisle lasciando passare il figlio che si è andato subito a
sedere su
uno dei tronchi- allora…-
Così
è iniziata la cerimonia del mio
matrimonio, a cui peraltro non ho dovuto partecipare attivamente se non
verso
la fine
-…Vuoi
tu amarmi, onorarmi e
rispettarmi da ora e per sempre, nel lungo cammino dell’eternità?-
-Beh…so
che detto da una mortale
come me può sembrare strano ma…si lo voglio-
-…-
-…beh,
e allora?-
-Dato
che Non c’è alcun prete a
sposarci, la formula di giuramento devi farla tu-
-Devo
ripetere le tue stesse
parole?-
-Esattamente-
-Bene…
vuoi tu amarmi, onorarmi e
rispettarmi da ora e per sempre, nel lungo cammino dell’eternità?-
-Si,
lo voglio-
-Bene,
quindi possiamo scambiarci
gli anelli-
Una
mano ha messo nella mia un
anello che io ho infilato al anulare sinistro di Carlisle, mentre lui
faceva la
stessa cosa con il mio.
-Direi
che ora lo sposo può baciare
la sposa- ho detto per concludere la cerimonia
Subito
le sue labbra sono calate
sulle mie a suggellare il giuramento appena fatto, chuso in un bacio
come tanti
che racchiudeva tutto l’amore che provava per me.
-Ora
direi che possiamo passare ai
festeggiamenti!- ha gridato Alice
Subito
sono stata trascinata dentro
casa nella sala da ballo, dove tutto era pronto a iniziare. Subito è
partita la
musica e tutte le coppie hanno iniziato a muoversi al ritmo di un lento
-Spero
tu sappia ballare questo
ballo- ha sussurrato Carlisle al mio orecchio
-Si,
certo-
A
quel punto una delle sue mani mi è
passata attorno alla vita mentre l’altra ha stretto la mia e io gli ho
passato
l’altra mia mano sulla sua schiena. Ora ci muovevamo volteggiando per
la
stanza,gli occhi di una in quelli dell ‘ altro, la sua mano che mi
accarezzava
la schiena…tutto stupendo, non fosse stato per il crescente dolore ai
talloni
-Hai
male da qualche parte?-
quest’uomo mi leggeva forse nel pensiero?
Alla
mia espressione stupita è quasi
scoppiato a ridere
-Che
ci trovi da ridere?-
-Niente,
è solo che la faccia che
hai fatto era molto buffa. Sai, sei molto espressiva-
-Come?-
-Anche
prima ho capito che ti faceva
male da qualche parte dalle continue smorfie di dolore sul tuo viso-
-Ah,
ok…-
-Che
ne dici se usciamo un po’?-
-Non
credi che si offenderanno?-
-No.
Dai andiamo, tanto c’è ancora
tempo-
Tempo
per cosa? Ma non
gli ho posto la domanda e mi
sono fatta trascinare nel giardino e poi
più giù, fino alla radura dove c’era stata la cerimonia. A quel punto
lui si è
voltato verso di me e mi ha preso anche l’altra mano
-Perché
siamo venuti fin qui?-
-Perché
dove eravamo prima non
potevo fare questo- e così dicendo mi ha spinta per terra mettendosi
sopra di
me
-Cosa
stai facendo?-
-Non
è ovvio?-
-Era
una cosa che potevamo fare in
un letto non ti sembra?-
-Già,
ma in un letto non avrei
potuto sentire questo odore paradisiaco-
-Cioè
il mio?-
-Non
solo. Sai, il tuo odore si
sposa perfettamente con quello dell’erba. L’ho notato prima-
-Oh,
abbiamo un intenditore qui…-
-Come
si dice “ A un buon
intenditore poche parole”-
-Eh?-
Non
ho potuto continuare perché
Carlisle mi ha tappato la bocca con un bacio, molto più audace del
precedente.
Successivamente la sua mano è andata giù a cercare la cerniera del
vestito,
facendomi riprendere
-Non
dovresti fare così…-
-No?-
ha fatto lui , baciandomi il
collo
-No…-
-E
allora perché mi stai stringendo
così?-
-Per
favore, basta…-
Intanto
lui era sceso sul mio petto,
sfiorandolo con le labbra
-No!
Avrete tempo dopo per queste
cose!-
Entrambi
ci siamo voltati verso la
voce appena sentita: era Alice
-Scusate,
ma volevo dire una cosa a
te Carlisle-
-Si-
ha fatto lui alzandosi
-Per
quella cosa che mi avevi
chiesto di fare, purtroppo è sorto un problema-
-Quale?-
-Beh,
hanno perso l’aereo e non
potranno venire qui-
-Capisco…-
-Ha
detto che le dispiace-
-Si,
lo so. Grazie Alice-
Dopo
averla congedata si è voltato
verso di me, che intanto mi ero alzata
-Che
succede?-
-Beh,
ecco…per oggi avevo in mente
di farti una sorpresa. Ero sicuro che ti avrebbe fatto piacere, ma
ormai i miei
piani sono andati in fumo-
-Di
che si tratta?-
-Grazie
ad Alice ero riuscito a
mettermi in contatto con la famiglia che aveva adottato il tuo bambino.
Sapevo
che ti avrebbe fatto piacere incontrarlo almeno una volta, da come ne
avevi
parlato, e così avevo pensato di farti una sorpresa invitando la sua
nuova
famiglia oggi. Solo che…hanno perso l’aereo e non potranno più venire-
-Avevi
fatto questo per me?-
-Già-
-Ti
ringrazio!- ho esclamato
gettandogli le braccia al collo
-Ma
non…-
-Non
importa che non siano qui,anzi
ciò che per me più conta è che tu abbia fatto questo per me, perché
significa
che mi ami più di nessun’altra. Perciò non mi dispiace che non siamo
potuti
venire, anche perché ora ho una nuova famiglia-
-Quale?-
-Quella
che creerò insieme a te!- ho
sussurrato prima di baciarlo
Dopo
siamo tornati in casa, dove
Alice mi ha dato il suo regalo di nozze, con il divieto tassativo di
aprirlo
fintantoché non fossi stata pronta, a cosa non lo so. Infine abbiamo
ballato
fino a tarda serata, orario in cui Carlisle non mi ha portata a casa
-Allora-
mi ha chiesto mentre mi
stavo cambiando- ti è piaciuta la festa?-
-Si,
devo dire che è riuscita bene-
ho risposto chiudendo l’armadio e avvicinandomi a lui- ma ora…- ho
sussurrato
slegandogli la cravatta
-Che
stai facendo?-
-Beh,
questa è la nostra prima notte
di nozze e pensavo che l’avremmo passata insieme-
-Infatti
è così-
-Da
quando dormi vestito?-
-Io
non dormo, ricordi?-
-Si,
ma vorrei che facessi
un’eccezione-
-D’accordo-
Così
alla fine sono entrata nel
letto e poco dopo ho sentito due braccia che mi stringevano a un corpo
gelido
-Direi
che ora posso dormire
tranquilla- ho fatto stringendomi ancora di più al mio amato vampiro
ANGOLO
DELL’AUTRICE
*L’autrice
era in una stanza buia,
in attesa del suo prossimo ospite, che tardava ad arrivare. Era molto
tesa e
infatti è saltata come una molla quando il suo cellulare si è animato
cominciando a suonare la sua terribile melodia( pensate che poi tutte
le
suonerie che ho sono opere di autori come Vivaldi…puah!ç.ç). Ancora
tremando la
ragazza ha aperto la comunicazione*
Pronto?
-Parlo
con l’autrice?-
Certo!
Hai appena chiamato il numero
del mio cellulare Carlisle!
-Bene.
Vorrei scusarmi
anticipatamente per il mio tremendo ritardo, informandola che arriverò
ancora
più tardi-
Capisco.
Tranquillo non c’è
problema!
-La
ringrazio!-*chiusa
conversazione*
MALEDIZIONE!!!!
Si può sapere cosa
cavolo sta facendo?! Eppure gli avevo detto che era importante la
puntualità…beh, perlomeno si è scusato…vorrà dire che mi accontenterò
di
rivedere gli errori sul set…*così dicendo l’autrice fa partire una
delle scene
tagliate*
[la
scena parte da quando Shinri e Carlisle
sono nel bosco, dopo la terribile notizia di Alice. Carlisle cerca di
scusarsi
con lei, che però è irremovibile]
Dopo
averla congedata si è voltato
verso di me, che intanto mi ero alzata
-Che
succede?-
-Beh,
ecco…per oggi avevo in mente
di farti una sorpresa. Ero sicuro che ti avrebbe fatto piacere, ma
ormai i miei
piani sono andati in fumo-
-Di
che si tratta?-
-Grazie
ad Alice ero riuscito a
mettermi in contatto con la famiglia che aveva adottato il tuo bambino.
Sapevo
che ti avrebbe fatto piacere incontrarlo almeno una volta, da come ne
avevi
parlato, e così avevo pensato di farti una sorpresa invitando la sua
nuova
famiglia oggi. Solo che…hanno perso l’aereo e non potranno più venire-
-Avevi
fatto questo per me?-
-Già-
-Ti
ringrazio!- ho esclamato
gettandogli le braccia al collo
-Ma
non…-
-Non
importa che non siano qui,anzi
ciò che per me più conta è che tu abbia fatto questo per me, perché
significa
che mi ami più di nessun’altra. Perciò non mi dispiace che non siamo
potuti
venire, anche perché ora ho una nuova famiglia-
-Quale?-
-Quella
che creerò insieme a te,
pirla!-
STOP!!!
Ma cosa cavolo dici?!
-Oh,
andiamo, in questa scena non è
assolutamente intelligente!-
-Veramente
io mi starei attenendo al
copione…-
E’
esattamente quello che devi fare!
E dovresti farlo anche tu…>_>
-E
va bene. Ma secondo me è un po’
idiota-
ATTIENITI
AL COPIONE E NON
LAMENTARTI!!!!
[altra
scena. Ci troviamo in camera
da letto, ultima scena del capitolo. Shinri si sta preparando per
andare a
dormire è propone a Carlisle di starle accanto]
Infine
abbiamo ballato fino a tarda
serata, orario in cui Carlisle non mi ha portata a casa
-Allora-
mi ha chiesto mentre mi
stavo cambiando- ti è piaciuta la festa?-
-Si,
devo dire che è riuscita bene-
ho risposto chiudendo l’armadio e avvicinandomi a lui- ma ora…- ho
sussurrato
slegandogli la cravatta
-Che
stai facendo?-
-Beh,
questa è la nostra prima notte
di nozze e pensavo che l’avremmo passata insieme-
-Infatti
è così-
-Da
quando dormi vestito?-
-Io
non dormo, ricordi?-
-Si,
ma vorrei che facessi
un’eccezione-
-D’accordo-
-Bene,
vieni qui…- ho fatto
iniziando a sbottonargli la camicia, trascinandolo a letto
-Ma
che…-
STOP!
STOP!!!!! Non credevo di aver
ingaggiato una maniaca tra i miei attori!
-Ma
io credevo fosse questa la scena
da girare-
……Si
girerà, ma SE e QUANDO lo dirò
IO!! CAPITO?!?
-Allora
lo faremo?-
--Sul
serio?-
Si,
e sarà qualcosa di ben
congegnato, non frutto della tua testa bacata!
-Come
vuoi tu…-
Leggi
il copione piuttosto!
*le
scene si sono concluse, giusto
in tempo per l’arrivo di qualcuno. L’autrice è andata ad aprire la
porta*
Come
può la dolce e remissiva Shinri
essere interpretata da quella li? ;_;*intanto la porta si apre e
l’autrice
cambia tono di voce*
Ciao
Carlisle! ^_^…O_O…OoO*…e
ha notato il camice sporco di
sangue del vampiro*
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHH!!!!!*
l’autrice spaventata ha trovato un riparo “sicuro” dietrro una sedia, e
guardava il vampiro sconcertato come si guarderebbe un nemico da una
barricata*
-Che
succede?-
NON
TI AVVICINARE!!!!!
-Ma-*
il povero vampiro ha fatto un
passo avanti, cosa che ha particolarmente scosso l’autrice, che si è
messa a
correre in tonto, creando in poco tempo un anello scavato nel pavimento*
POVERA
ME!!! ORA SARO’ TORTURATA DA
QUESTO MIETITORE DI VITEEEEEEEEEEEEE!!!!!!! DOVE SONO LE MIE GUARDIE
DEL CORPO
QUANDO NE HO BISOGNO?!?
-A
cosa ti stai riferendo?-
A
quella! Come hai potuto fare una
cosa così spregievole? A degli esseri umani?
-Io
non farei mai del male a degli
esseri umani! Io cerco solo di salvarli!-
*lo
sguardo improvvisamente vacuo
dell’autrice incontra il viso perfetto e innocente del vampiro, per poi
spostarsi su quella macchia*
NO,
MI STAI MENTENDO! CREDEVO FOSSI
UN VEGETARIANO!*tornando dietro la “sicura” e “impenetrabile”
protezione tra
lei e il vampiro, ovvero la sedia*
-Ma
io SONO vegetariano! Però non
puoi aspettarti che inizi a mangiare
carote per nutrirmi!-
Quindi…quello
è…è…sangue animale?
-No,
è umano, non ho
specializzazioni in campo v…-
…AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHH!!!*la
scena ricomincia da capo, ovvero la suddetta autrice fa un nuovo buco
scavato
nel pavimento*
-Ma…un
momento…ehi…insomma basta!
Ero in sala operatoria! Facevo una delicata operazone chirurgica e
quando ho
finito sono venuto fin qui ancora con il camice-
Davvero?
-Certo!-
Bene!*
l’autrice riprende a parlare
con un sorriso falsissimo, come se tutto ciò non fosse mai successo*
Ora
inizia il tuo lavoro! Dovrai
leggere le lettere dei fan e rispondere loro! Sei pronto? Comincia!
“...UN
ALTRO CAPITOLOOOOOOOOOOOOO *_________________* Allora, bellissimo come
gli
altri! Devo dire che questa FF mi piace moltissimo! Però... ebbene si,
c'è un
però. anzi 2. =D Prima di tutto trovo alcune scene sbrigative, come per
esempio
il periodo in ospedale, ma quello posso capirlo... quello che mi avrei
voluto
vedere descritto è il ballo, perché secondo me così è veramente troppo
essenziale... di certo non puoi descrivere tutti i passi dei due, ma
qualche
riga in più non sarebbe stata male xD. In secondo luogo, non c'è
bisogno che tu
copi la recensione, nell'angolo dell'autrice, puoi benissimo dire solo
il nome
di chi l'ha fatta X°D ma questi sono gusti. Andando avanti... LO SAI
CHE MI HAI
FATTO VENIRE UN INFARTO CON ANDREW COI CAPELLI LUNGHIIIIIIIII
ç__________ç
(tutti i presenti fanno una caduta stile manga) Oddioddioddioddio!
Credevo de
schiattà çOOOOç Fortunatamente MUHAHAHAHAHAHA! +_____+ Ok, andiamo
avanti...
bellissima la scena in ospedale e di quando lui sta per dichiararsi...
rovina
sempre tutto! Sembra proprio lui! X°°°D Kira, ti adoro <3 oh, a
proposito di
questo... Shinri cara, il fatto che tu non sappia di death note è
SCONVOLGENTE
°________° Fila subito a guardarlo! *intanto rapisco Andrew* Spero di
potergli
saltare addosso ora che è grande X°°D in ogni caso, questo capitolo è
bellissimo lo stesso, quindi vedi di aggiornare presto è_é Per le meno
io
continuerò a recensirti ^^ A presto, Ordunque!!!!!! Chuuuuuuuu!
<333
*stritola*”
-Bene,
inizio col dire che l’autrice è molto felice che a te piaccia la sua
storia,
cara Baekho! Poi continuo dicendo(a detta dell’autrice ovviamente) che
stavolta
le scene sono abbastanza descritte. Inoltre per quanto riguarda Andrew,
ti
posso assicurare che su questo fronte l’autricce sta già facendo
pericolosi
progetti*lancia al’autrice una strana occhiata*. Alla prossima!
“Ciao. L'idea, dello
spazio-autrice, è molto divertente e gradevole... da leggere. Quindi,
sarebbe fantastico averlo anche nei prossimi capitoli. Per, questo
"Capitolo" diciamo che è stato molto ironico. Dico, occorreva un
qualcosa che andasse a stemperare l'atmosfera e tu l'hai creato. Alice
è stata favolosa... diciamo, il solito-elfo. Aggiorna, prestissimo.
Ciao!!!”
-Iniziamo
col dire che l’autrice ti ringrazia per la sincerità*l’autrice gongola
dalla felicità*. Dice anche che si è molto impegnata per quel capitolo
e che è contenta ti sia piaciuto. Come richiesto ha rimesso questo
spazio, senza peraltro togliere spazio al capitolo in sé( anzi, il
capitolo è venuto più lungo del normale, più di sei pagine!
Personalmente un mio record personale! Nd autrice)-
Bene
ora passiamo alle domande, che saranno sulla tua vita privata…
*suona
il cercapersone del dottore*
-Scusa,
devo proprio scappare. Sarà per la prossima volta!-
Ma….ç_ç
Beh,
pazienza. Vi avviso che non pubblicherò più così spesso purtroppo, a
causa della scuola. Alla prossima!
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Capitolo 35 *** Honey moon ***
CAPITOLO
35: Honey moon
Le
prime luci del mattino erano sul mio volto quando mi sono svegliata.
Tutto quello che era accaduto il giorno prima mi sembrava ancora un
sogno, ma una rapida occhiata sul mio ventre è bastata a confutare
ogni possibile dubbio: esattamente posizionate attorno alla mia vita
c’erano due braccia bianche come il marmo e, come questo, fredde
come il ghiaccio. Molto lentamente sono riuscita ad allentare la
presa di quegli arti per potermi voltare verso il loro possessore.
Era di fianco a me, bello come il sole, un dio fra gli uomini,
disteso su un fianco, con la pelle sorprendentemente arcobalenante ai
raggi solari, gli occhi semichiusi che celavano iridi di miele,
addormentato…o almeno questo sarebbe stato ciò che avrei pensato
se non avessi saputo quale fosse il suo vero essere; vampiro, ecco
ciò che avevo davanti a me.. Tuttavia, in questo momento io ho
davanti a me il dottor Cullen, mio marito,e per questo non ho paura
e posso guardarlo senza temere nulla, godendomi le sorprese che il
corpo di un uomo può nascondere sotto la camicia: lui infatti se
l'era tolta e ora il suo torace dava bella mostra di sé accomodato
sul mio letto, con i suoi pettorali e bicipiti di marmo bianco e la
sottile peluria bionda che ricopriva tutto il busto, fino ad arrivare
al basso ventre dove c'erano i pantaloni, la cui cintura era
sbottonata. In quel momento ho voluto toccarlo per accertarmi che ciò
che mi stava davanti era reale e non soltanto un sogno, ma non appena
la mia mano ha sfiorato quella pelle bianchissima e splendente, una
delle sue mani me l'afferrata portandola alle labbra del vampiro
gentiluomo che mi fissava con uno sguardo color del topazio più
puro.
-Buon
giorno, principessa-
-Buongiorno
a te. Come hai passato la nottata?-
-Magnificamente,
direi. Sai, ho fatto uno splendido sogno-
-Ma
davvero? E di che genere?-
-Oh,
nulla di che. Mi sono sposato con la ragazza più bella del pianeta e
ho passato la notte con lei, nel suo...volevo dire, nel nostro letto.
Ma...- ha aggiunto, trascinandomi tra le sue braccia e sollevando il
mio volto cosicché potessi vedere il suo- a quanto pare non è stato
un sogno. Dico bene?-
Prima
che potessi rispondergli mi ha chiuso la bocca con un bacio
mettendosi sopra di me
-Direi
di no- gli ho risposto non appena sono stata di nuovo in grado di
respirare normalmente- e ti sarei grata se mi lasciassi andare. E'
tardi-
-Cerchi
forse qualche scusa per scappare?-
-...Può
darsi. Però in fondo abbiamo molto tempo per questo, perciò, se no
ti spiace, vorrei andare a fare un bagno. Posso? -
-Certo,
amore. Anche se non ne capisco il motivo, visto che hai un buon
odore- ha fatto lui spostandosi per farmi passare
L'ho
guardato con uno sguardo sconcertato
-Cosa
c'è? Non posso chiamarti “amore”? E pensare che desideravo molto
farlo...-
-In
realtà era per il mio odore, ma..beh, ecco...è che suona strano,
non trovi? Preferirei se mi chiamassi in un altro modo-
-Allora...cucciola?-
-No-
-Pulcino?-
-No!-
-Cerbiatta?-
-Assolutamente
no-
Intanto
mi dirigevo verso il bagno con lui al seguito
-Che
ne dici di...-
-Ma...-
-Allora...che
ne dci di micia? Secondo me ti sta bene-
-N...perché
dici che mi sta bene?- mi ero voltata verso di lui per dirgli di no
ma la curiosità era stata troppo forte
-Beh,
perché ho notato che mentre dormi russi leggermente, e quel lieve
brontolio mi ha ricordato un gatto che fa le fusa. Inoltre ti eri
praticamente acciambellata contro il mio petto, e così...-
-Senti...perché
non puoi chiamarmi semplicemente con il mio nome?- ho esclamato con
le guance arrossate per la vergogna
-Perché
tu per me sei diversa dagli altri, perciò vorrei chiamarti con un
soprannome. Per favore...-
-E
va bene- ho tagliato corto, mettendo fine al discorso chiudendo la
porta del bagno
poco
dopo mi trovavo nella vasca, immersa in un are di schiuma, e
riflettevo; l'idea dei nomignoli mi aveva messa a disagio, forse
perché ancora non ero abituata all'idea di essere sposata con
lui...o forse perché mi vergognavo e non volevo che altri
sentissero, anche se poi effettivamente ero io. Mi sono lavata i
capelli con essenza di pino, così simile all'odore che lui
emanava...e ho concluso con un balsamo con estratti di noce. Mi sono
sporta verso il gancio attaccato al muro che solitamente ospitava il
mio accappatoio, che però era assente, e in quel momento mi sono
ricordata di averlo lavato e di non averlo messo a posto. Poco dopo
sono uscita dal bagno con indosso uno striminzito asciugamano
-Ma
dimmi te se me ne devo andare in giro con sto coso scomodo! Non mi
piace...-
-A
me si e anche tanto-
Carlisle
era alle mie spalle, le braccia sui miei fianchi, e annusava il mio
odore con evidente piacere
-Comunque
avevi ragione: hai un profumo ancora più buono dopo un bagno...-
-Mi
stai assaporando con gli occhi? Credevo fossi vegetariano-
-Sto
assaporando ogni singolo aspetto di te. E non vedo l'ora che tu sia
mia-
-Ma
io sono già tua-
-Non
come lo intendo io-
Così
dicendo ha toccato l'asciugamano, allentandolo
-D-devo
andare a vestirmi. E anche tu dovresti farlo o sbaglio? Non devi
andare in ospedale?-
-Si...-
ha risposto con un sospiro
In
camera, dopo avergli chiesto di non guardare, ho tolto l'asciugamano
e mi sono vestita. Con una t-shirt e dei pantaloncini mi sono diretta
in cucina, dove ho trovato Andrew, intento a rovistare nel
frigorifero
-Ma
tu...che ci fai qui?-
-Come,
non posso stare a casa mia?- ha fatto lui voltandosi verso di me:
aveva la bocca piena di cibo e in mano un voluminoso panino con
ingredienti che messi insieme i facevano venire il voltastomaco
-Prima
di tutto, non si parla a bocca piena!- ho gridato puntandogli un dito
contro e lui ha faticosamente e miracolosamente deglutito- e comunque
io mi riferivo al perché tu fossi in cucina, davanti a un
frigorifero! Voi vampiri non vi nutrite solo di sangue? E poi...cos'è
quello?- ho aggiunto disgustata indicando lo strano panino
-Ah
beh, io non sono un vampiro completo, quindi posso mangiare anche il
cibo umano. Per quanto riguarda il panino, non so cosa ci ho messo
dentro, ma è buono-
-Hai
appena messo insieme mela, cipolla e carne cruda. Come puoi
mangiarlo?-
Lui
ha fatto un'alzata di spalle, addentando un altro pezzo
-Com'è,
buono?- ha chiesto Carlisle con tono un po' schifato un po'
divertito, comparendo alle mie spalle e attirandomi a sé
-Non
è male, ma preferisco il sangue. Stasera andiamo a caccia insieme?-
-Si,
è una buona idea-
-Quindi
stasera sarò da sola-
-Si,
stare con te mi fa male e ogni tanto devo staccare- ha scherzato lui
-Ok...-
ho mormorato poggiando la testa al suo petto
-Non
ti preoccupare, siamo vampiri!- ha protestato Andrew
-Se
ci saranno problemi, torno subito, va bene?-
-D'accordo-
ho risposto
-Ora
vado- mi ha detto sfiorando le mie labbra con le sue
-Sto
mangiando!-
Carlisle
si è congedato con un largo sorriso
-Beh,
me ne andrei anch'io...-
-Dopo
il casino che hai lasciato?-
-Non
penserai mica che io mi metta a pulire?- mi ha chiesto lui con
sguardo sorpreso
Prima
di rispondere ho ripensato a ciò che aveva mangiato. Se lo avessi
lasciato da solo a pulire...meglio non pensarci.
-Va
bene. Vattene-
Dopo
che anche Andrew è uscito, ho pulito la cucina e rifatto il letto,
poi ho lavato il pavimento...insomma ho fatto le faccende domestiche.
Rapidamente
è scesa la sera, portando con sé anche Carlisle e Andrw.
Io
ero sdraiata sul divano, incapace di muovermi per la stanchezza
-Che
hai fatto?!- mi ha chiesto carlisle allarmato, venendomi incontro
-Oh
nulla, solo dei lavori domestici...-
-Avresti
potuto aspettare che tornassi! Guarda come ti sei ridotta!-
-Non
è per quello che sono ridotta così. Sai, i miei problemi con
l'ipoglicemia...-
-Non
avresti dovuto sforzarti! Hai mangiato?-
-Si...-
-Allora
ti porto nel letto-
-Va
bene-
A
quel punto mi ha presa in braccio, portandomi nel letto, dove mi sono
addormentata quasi subito..
Dopo
quel giorno, molti altri sono seguiti, fino a quando non è passato
un mese esatto: eravamo in luglio e si avvicinava il mio compleanno.
Improvvisamente
Alice ha iniziato a frequentare casa mia, facendomi vedere molte foto
di varie isole, tutte molto belle e ricche di foreste
-scusa-
le ho chiesto alla terza foto- ma perché mi fai vedere queste foto?-
-Beh,
ma per la vostra luna di miele no? Carlisle ha detto di far scegliere
a te dove la farete-
-E
queste sono...-
-Nostre
isole-
-Capisco.
Devo sceglierne una?-
-Si!-
-Allora...direi
questa!-
-Bene!
La partenza è fissata per la prossima settimana, perciò dovrò
prenderti qualche altro indumento. Poi penseremo alle valigie. Ok?-
-Va
bene...-
Così
è cominciata l'odissea dei negozi di vestiti: quelli che visitavamo
non erano mai abbastanza e alla fine della settimana avevo il
guardaroba completamente rifatto. Io assistevo all'inesorabile fine
dei miei vecchi abiti,m finiti tutti nella spazzatura,oppure venduti
nei mercatini dell'usato. Alla fine la dolce vampira ha deciso di
farmi anche la valigia e alla fine l'unico paio di indumenti che
potevo indossare erano una minigonna e una camicetta, più ovviamente
tacchi. Siamo partiti il giorno dopo: non appena mi ha vista,
Carlisle ha fatto una faccia stupita
-Co...come
mai ti sei vestita così?-
-Alice.
Dice che tra noi non c'è abbastanza movimento e ha deciso di darci
una mano-
-Movimento?
Non intendeva mica...? -
-Si.
Lei ha avuto la visione e si è convinta che sarà lei stessa a
farci...hai capito-
-Bene.
Vogliamo andare?-
Il
viaggio è durato relativamente poco (quello in macchina almeno), poi
ci siamo fatti un giro su una delle loro barche, ovviamente nascoste
in un luogo poco frequentate. Durante la maggior parte del viaggio in
barca ho dormito, perciç sono rimasta molto sorpresa di trovare
un'isola ricoperta di verde al mio risveglio. Ci siamo fermati su una
spiaggia bianca, dopodiché siamo scesi:attorno a noi un'intera
distesa di alberi. Carlisle ha portato le valigie, addentrandosi nel
cuore della foresta con me al suo seguito; siamo passati per uno
stretto passaggio tra gli alberi, fino ad arrivare in una radura, al
centro della quale c'era una casetta di due piani con una veranda.
Sono salita per tre gradini prima di trovare la porta che mi ha
condotta dentro casa: l'ingresso era ampio è dava su un arco che
conduce in un salotto, nel quale potevo intravedere una porta che
probabilmente portava nella cucina; di fianco all'arco c'era un'altra
porta, chiusa, e le scale. Dopo averle salite mi sono trovata davanti
ad uno stretto corridoio che portava direttamente ad un ampio balcone
sul retro della casa; ai lati di questo corridoio c'erano due stanze,
una di fronte all'altra. Subito mi sono diretta verso il balcone e
sono uscita: davanti a me c'era uno spettacolo magnifico, un'intera
distesa di acqua salata, punteggiata di qua e di là da scogli scuri,
con una striscia di sabbia appena visibile; in lontananza,
probabilmente su un promontorio, c'era una fitta area boschiva, su
cui però non mi sono concentrata molto, tornando con lo sguardo
verso il mare, lievemente increspato dal leggero vento che in quel
momento stava soffiando. Affacciata da quel balcone ho potuto
osservare dei gabbiani banchettare coi pesci del grande oceano.
-Ti
piace?- Carlisle era arrivato alle mie spalle, cingendomi i fianchi
Ho
annuito
-Bene,
allora preparati, te lo faccio vedere più da vicino-
Dopodiché
sono entrata nella camera da letto e ho aperto l mia valigia,
trovando quasi subito quel che cercavo, ovvero un costume da bagno:
Alice non aveva dimenticato niente. Sopra il bikini esageratamente
colorato ho messo una maglietta, poi delle ciabatte e sono uscita
-Non
credo ti serviranno quelle-
Carlisle
era alle mie spalle e mi stava osservando
-Andiamo-
Così
siamo scesi sulla spiaggia, proprio una striscia come l'avevo vista,
con un mare stupendo
-Se
vuoi precedermi...- ha proposto lui indicando la grande distesa
salata e io non me lo sono fatto ripetere due volte: sono entrata
immergendomi completamente e stendendomi sul pelo dell'acqua.
Poi
mi sono voltata verso la spiaggia, dove mio marito mi osservava
divertito e sono rimasta li, a farmi accarezzare la pelle dai raggi
solari; poco dopo ho sentito qualcosa afferrarmi e mi sono ritrovata
davanti Carlisle in costume da bagno, gocciolante e sorridente.
-Cosa....come...?-
-Io
no ho bisogno di respirare sott'acqua-
-ma
un attimo fa eri li e adesso...-
-Noi
vampiri siamo veloci, ricordi?-
Io
l'ho guardato con espressione corrucciata, finché lui per scherzo
non mi ha schizzato l'acqua in faccia
-Ehi!-
ho fatto schizzandolo a mia volta: è così iniziata una battaglia
tra schizzi d'acqua, da cui ovviamente io sono ucita sconfitta, dato
che a lui gli schizzi d'acqua non facevano nulla.
Sono
tornata a casa stanchissima e sono andata a farmi la doccia per
togliermi il sale dai capelli e dalla pelle, poi sono entrata in
camera da letto, dove ho visto Carlisle seduto sul bordo del letto
-Non
voltarti- gli ho detto, anche se non ce n'era bisogno, dato che lui
non mi ha ascoltata. Dopo che mi sono vestita, però mi sono
avvicinata
-Che
succede?- gli ho chiesto sedendomi dietro di lui e sporgendomi dalla
sua spalla per vedere meglio- cosa fai col mio cellulare?-
-Alice
ti ha mandato un messaggio: ti fa gli auguri per il tuo compleanno-
In
quel momento ho capito il problema- Oh, non ti preoccupare, non
importa- gli ho baciato una guancia
-A
me si!- mi ha risposto, voltandosi di scatto e facendomi spostare-
insomma, sei mia moglie e non so neanche quando è il tuo
compleanno!-
-Scusa...-
ho mormorato cercando di sfiorarlo
-Non
è questo...avrei voluto farti un regalo...-
-Tranquillo,
non importa. Avrei dovuto dirtelo, ma quando ho visto questo posto mi
è passato di mente- gli ho preso il volto tra le mani- e per quanto
riguarda il regalo, non lo voglio da te: mi hai già dato più di
quanto meritassi. D'accordo?- gli ho baciato leggermente le labbra
-Va
bene...- ha sussurrato sulle mie labbra, prima di baciarmi di nuovo
L'ho
attirato a me, passandogli le mani attorno al collo, bacandolo con
foga, mentre lui mi passava le sue mani dietro la schiena, sotto la
maglietta che avevo indossato; poco dopo una delle sue mani è andata
ad accarezzare una delle mie cosce, mentre l'altra tentava di
sfilarmi la maglietta. A quel punto ho avuto un ripensamento e mi
sono separata da lui
-Che
succede?- ha chiesto respirando in fretta, mentre gli occhi tornavano
del loro consueto colore
-Scusa-
sono riuscita a dire in un sussurro
-Non
importa- mi ha risposto lui abbracciandomi, con una nota di
risentimento nella voce.
Spazio
dell'autrice
“Nella
sua solita stanza, l'autrice attendeva che il suo prossimo ospite
arrivasse. Improvvisamente ha sentito degli strani rumori nella
stanza affianco, quella dove era custodito l'unico mezzo per
sopravvivere conosciuto dall'autrice(Oltre
ai manga e al computer, ovviamente Nd autrice), ovvero il
frigorifero. Con una mazza da baseball ha aperto lentamente la porta
della stanza in questione, trovandosi davanti...Andrew!”
Che
ci fai qui?! Io ti aspettavo nell'altra stanza!
-Beh,
avevo un certo languorino e così...-
Mangia
la roba altrui allora! Comunque, cominciamo leggendo le recensioni
delle nostre lettrici, a cui tu ovviamente dovrai rispondere
-Va
bene “
Ciao. Un matrimonio
molto singolare ma ciò non toglie che sia stato speciale. Divertente,
soprattutto la scena del pastore... Carlisle è un ottimo officiante. Lo
spazio-autrice è stato, come se fosse possibile, ancora più comico.
Alla prossima. Ciao!!!”
|
|
|
Iniziamo
col dire che io al matrimonio non c'ero...ho avuto un po' di
problemi...-
Come
non sapere dove si sarebbe tenuta la cerimonia
-Mica
è colpa mia se non lo sapevo! Andiamo avanti: Carlisle ha avuto come
maestro suo padre e suppongo che oltre a condannare innocenti i
pastori anglicani facessero matrimoni...anche se in realtà potrebbe
averlo imparato dalla televisione...andando avanti, posso dire che
l'autrice si sforza molto per far si che questo angolo vi possa
piacere. Ora passiamo all'altra “
è stato bellissimooooo!!! Alla parte del
matrimonio
mi sono fatta un sacco di risate! e poi all'angolo autrice... sei
davvero bravissima! Spero che aggiornerai presto, morsetti by Jadis”
Allora...l'autrice
è contenta che ti sia divertita, perché in questi momenti di inizio
scolastico serve ridere. L'autrice mi dice di dirti che comunque non
sarò mai brava come te in fatto di risate, inoltre si scusa di non
poter recensire la tua storia(la mia nuova vita a Fox) anche se legge
tutti i capitoli. Diciamo che non ha aggiornato prestissimo, però il
capitolo è lungo...9 pagine. Bene, direi che ho finito. Ora avrei
una richiesta-
Dimmi
pure! ^_^
-Ecco...in
questa storia potrò avere una ragazza? Ti prego, ti
preeeeeeeeeeego....-”si
trasforma in
bambino di due anni e fa all'autrice gli occhi dolci”
Per
quanto tu possa essere carino...la risposta è...forse
-Davvero?-
Ma
certo!”l'autrice apre una
porta e
una figura vestita di nero entra e afferra il malcapitato Andrew”
Non
temere! Con Baekho sarai in ottime mani!
-Un
attimo!!!!-
Ciao! Bene
dire che con questo io concludo e vi avviso che dal prossimo capitolo
la storia sarà rating rosso! Ciao!!!!!
|
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Capitolo 36 *** Love and sex ***
Capitolo
36: Love and sex
Il
giorno dopo lui era andato nuovamente a caccia e mi aveva lasciata
sola, cosicché io ho potuto pensare a ciò che era successo ieri:
era stato bellissimo immergersi nell’acqua salmastra, avere il sole
caldo sulla pelle e poter ammirare il meraviglioso spettacolo di luce
delle gocce d’acqua sulla pelle illuminata dal sole di Carlisle.
Era stata una giornata perfetta, perfetta fino a quando lui non mi
aveva chiesto…di fare l’amore, anche se non lo aveva detto con
le parole. La verità era che non mi sentivo ancora pronta, dopo che
Aaron aveva abusato di me, e così avevo rifiutato. La delusione sul
suo volto era molta ma aveva accettato di buon grado capendo che
questo mi avrebbe rassicurata. In quel momento mi ero chiesta se per
lui fosse un problema, ma non avevo trovato una risposta. Alla fine,
però, questa mia paura non aveva senso: temevo infatti che anche lui
potesse farmi del male, ma era una cosa impossibile, perché ormai
avevo capito che lui non lo avrebbe fatto volontariamente.
Affacciandomi alla finestra e guardando lo spettacolo che mi si
presentava d’avanti mi chiedevo quanto tempo saremmo rimasti in
questo posto meraviglioso. Non avendo una risposta ho deciso di
svuotare la valigia e così facendo ho trovato il regalo di Alice. Mi
aveva detto di non aprirlo fino a quando non fossi stata pronta e io,
non avendo mai capito cosa intendesse, non lo avevo ancora scartato.
Una volta tolta la carta ne è uscito fuori un abito nero; l’ho
sollevato davanti a me e ho visto inorridita che era una sottoveste
nera trasparente. Alice…Alice mi aveva regalato…questo?! Avrei
dovuto indossare questo?! Credeva veramente che a Carlisle sarebbe
piaciuta questa cosa? Con ogni probabilità, forse…beh, tanto
valeva provarlo. Una volta indossato, mi sono diretta davanti allo
specchio e mi sono osservata. Non ero male, in effetti, forse fin
troppo appetibile, però. Improvvisamente ho sentito un rumore alle
mie spalle e, voltandomi, ho incrociato lo sguardo di Carlisle, che
mi guardava esterrefatto.
-Che
cos’è quel vestito?-
-Un
regalo di Alice- ho risposto semplicemente
-E…perché
lo staresti indossando?-
-Volevo
vedere come mi stava. Che te ne pare?- gli ho chiesto facendo un giro
su me stessa
-Dire
che ti sta bene sarebbe un eufemismo. Sei splendida - ha risposto lui
avvicinandosi
– e direi che Alice ha avuto buon gusto come sempre. Questo tessuto
sta molto bene sulla tua pelle- ha aggiunto accarezzandola
-Sei
serio?-
-Ovviamente-
il suo volto era sempre più vicino, sentivo il suo dolce respiro
sulla pelle
-Cosa
vuoi fare?- l’ho stuzzicato io
-Come
se tu non lo sapessi. Se non lo avessi saputo non ti saresti vestita
così- ha fatto lui sorridendo e avvicinando ancora di più il suo
volto al mio, tanto che le nostre labbra potevano sfiorarsi
-E
allora cosa aspetti?-
-Che
tu me lo chieda, amore-
Finito
questo scambio di battute le nostre labbra si sono unite e le sue
braccia mi hanno cinto i fianchi. Immediatamente il nostro bacio si è
ampliato e le nostre lingue si sono intrecciate nelle nostre bocche;
nel frattempo le mie mani erano andate sotto la sua camicia e in quel
momento la stavano sbottonando, scoprendo il suo marmoreo petto
bianco. Lui si è staccato da me con un sorriso e mi ha spinto sul
letto, baciandomi il collo, mentre io lo attiravo a me. Così come
tutto era iniziato, però, tutto era finito, con Carlisle che si è
separato da me, gli occhi completamente neri, e si è allontanato
-Che
succede?-
-Non…posso.
Il tuo sangue…-
-Cosa
succede col mio sangue?-
-Ecco…quando
ti emozioni.. la tua pressione sanguigna aumenta e.. per me risulta
abbastanza difficile restare calmo e non morderti-
-…D’accordo,
allora…credo che andrò a mangiare qualcosa- ho fatto io cercando
dei vestiti più adatti, ovvero una camicetta a fiori e un paio di
pantaloni di jeans
-Ah,
no aspetta. Lascia fare a me- mi ha gridato lui mentre si risistemava
la camicia
Così
ci eravamo diretti in cucina, dove lui mi aveva deliziato con la sua
cucina sempre impeccabile, e rapidamente è scesa la sera. Ero
estremamente nervosa e avevo deciso di farmi un bagno per rilassarmi.
Ancora vestita, ho riempito la vasca con dell’acqua,
successivamente riempita di bagno schiuma. Finito di riempire la
vasca, ho cominciato a svestirmi. Sentendo la porta aprirsi piano,
però, mi sono subito fermata. Poco dopo due mani mi hanno cinto i
fianchi e Carlisle mi ha baciato alla base del collo.
Mi
sono voltata verso di lui sbigottita: non era forse lui che si era
fermato poche ore prima dicendo che non poteva per non rischiare di
uccidermi? Ma allora cosa stava facendo? Non ho avuto il coraggio di
chiederglielo, mentre lui mi spingeva verso la vasca, fino a quando
non ci siamo finiti dentro: poco dopo siamo riemersi entrambi,
bagnati fradici. Esattamente come era accaduto ieri sulla spiaggia sono
rimasta piacevolmente sorpresa da come i suoi capelli biondi
bagnati sembrassero fili d’oro sul suo volto perfetto. Mi guardava
come un puma guarda una renna, con i suoi profondi occhi neri, due
pozzi senza fondo di lussuria. Si è staccato da me e mi ha sfiorato
il viso, le labbra, il collo, le guance avvicinandosi
-Posso?-
mi ha chiesto poi ha ripreso a baciarmi, senza darmi il tempo di
rispondere mentre con le mani esplorava il mio corpo sotto la camicia
bagnata, raggiungendo il reggiseno. Una volta là, ha incominciato a
palparmi i seni, finché non ha tirato fuori le mani e mi ha
sbottonato lentamente la camicia, buttandola successivamente sul
pavimento fuori dalla vasca. E va bene, in fondo sapevo che lui non
avrebbe osato farmi del male. Così l’ho baciato e lui mi ha fatto
sbattere la spalla contro il bordo della vasca
Ho
emesso un verso strozzato di dolore
-Scusa!
Ti ho fatto male?- mi ha chiesto spaventato toccandomi la spalla
ferita
-No,
continua...- ho sussurrato al suo orecchio, così che lui ha
continuato, abbassandomi le spalline e baciando i lembi di pelle
scoperti e non. A quel punto è tornato sulle mie labbra e mi ha
stretta a sé, mentre le nostre lingue si erano intrecciate in una
danza di passione e lussuria, mentre slacciava il reggiseno,
sfilandolo e gettandolo in un angolo, per poi dedicarsi ai miei seni,
i cui capezzoli erano turgidi; ogni volta che lui li toccava un nuovo
gemito usciva dalle mie labbra . Mentre ero stretta contro la sua
camicia bagnata, l’ho staccato da me e gliel’ho sbottonata con
dita frementi, liberando i suoi muscoli granitici. A quel punto mi
sono avvicinata al suo petto e ho iniziato a baciarlo, piccoli baci
che hanno lambito ogni centimetro di quella pelle ghiacciata. Anche
lui aveva emesso dei piccoli gemiti, la sua voce una soave melodia
alle mie orecchie, prima di abbassare le mani sotto l’acqua, mentre
la mia pelle bollente era percorsa dai suoi freddi baci, che
lentamente scendevano verso il mio basso ventre, avvicinandosi al mio
bacino. Intanto aveva sbottonato e tolto i pantaloni, che erano
finiti, come gli altri miei indumenti, sul pavimento; arrivato infine
alla mia biancheria, l’ha abbassata lentamente coi denti, scoprendo
pian piano la mia femminilità, per poi fermarsi ad osservare il mio
corpo nudo che gli si presentava davanti. Subito dopo, avvicinandosi
a me e guardandomi con sguardo eccitato, con una voce che non
sembrava sua, bassa e seducente com’era, mi ha sussurrato
-Sai,
pensavo di doverti ripagare per il favore che mi hai fatto alcuni
mesi fa-
-Cosa…?-
non ho fatto in tempo a completare la frase che lui mi si era fatto
nuovamente vicino e mi aveva bloccato il respiro:aveva fatto entrare
qualcosa nella mia femminilità e adesso spingeva dentro e tirava
fuori in continuazione, sicuramente intenzionato a farmi sciogliere.
Notando il mio ansimare e la mia presa che si era fatta più stretta
sulle sue spalle, ha aumentato la velocità, provocando in me altri
gridolini soffocati. Evidentemente appagato dal suo operato ha tirato
fuori due dita dall’acqua e le ha portate alle labbra per poi
leccarle
-Mmmmm…hai
un buon sapore- mi ha informato lui dolcemente, facendomi avvampare,
dopodiché mi ha sollevata delicatamente per farmi sedere sul bordo
della vasca, dove io ho chiuso le gambe ancora rossa in viso. Lui mi
ha sorriso prima di aprirle delicatamente ed abbassarsi rapidamente:
da dove ero posizionata potevo vedere tutto quello che faceva, e
quella vista mi piaceva. Con la lingua aveva iniziato a sfiorare
delicatamente il mio sesso, divenendo sempre più audace. Dopo cinque
minuti di quel lavoro avevo circondato il suo collo con le mie gambe
ma lui non ci aveva fatto caso e mi aveva sollevato le cosce per
poter operare meglio. Non appena ha iniziato, le mie mani sono
andate ad afferrare i suoi capelli, spronandolo a continuare: mi
piaceva, eccome se mi piaceva, ciò che faceva con la lingua; mi
stava facendo impazzire e, lo sentivo, presto sarebbe arrivato il
momento tanto agognato. Però, proprio quando stavo per venire, lui
si è fermato. Non volevo lo facesse, volevo invece che lui arrivasse
fino in fondo, così gli ho spinto la testa nuovamente verso il mio
sesso, perché terminasse ciò che aveva iniziato, cosa che lui ha
fatto, sempre più velocemente. Con un forte gemito mi sono liberata
dal dolore. Ho abbassato lo sguardo per incontrare il suo: mi
osservava leccandosi le labbra, mentre un liquido trasparente gli
usciva dalla bocca. Non potevo sopportare oltre: credevo di potercela
fare, ma mi sbagliavo, avevo solo 18 anni e non mi sentivo ancora
pronta. Ero ridicola! Mi sono alzata,coprendomi come potevo cn la
schiuma, con l’intenzione di uscire dalla vasca, ma lui mi ha
bloccata prendendomi per le gambe e rischiando di farmi cadere,
dopodiché si è rialzato, baciando sensualmente ogni centimetro
della mia pelle nella sua risalita,molto lenta e altrettanto
sensuale. Una volta alla stessa altezza, per quanto differente
potesse essere, lui mi ha guardato sorridendo e mi ha sussurrato in
un orecchio
-Non
vorrai veramente fermarti qui?- e me lo ha morsicato
-N…no…-
ed era vero: ormai non potevo più fermarmi, lo volevo con tutta me
stessa
Subito
dopo lui mi ha sollevata e trasportata fuori dall’acqua, facendomi
poggiare contro una parete, dove ha preso a leccarmi, facendo
scomparire così le gocce d’acqua che mi ricoprivano, per poi
tornare sulle mie labbra, baciandomele e mordicchiandomele. Mentre
lui faceva questo, io svelta gli slacciavo i pantaloni, che si
erano ammucchiati ai suoi piedi, seguiti dai suoi boxer. Ora la sua
erezione era ben visibile ed io eccitata l’ho sfiorata, prima di
stringermi a lui con un brivido. Lui, pensando fosse di freddo, ha
preso un asciugamano e mi ci ha avvolto, ma io l’ho attirato a me
prima che potesse rinchiudermi in quella prigione di cotone, cosicché
ci siamo ritrovati entrambi avvinti in quel rotolo
colorato,avvinghiati e inseparabili, fuoco e ghiaccio, caldo e
freddo. In quella posizione la nostra passione non ha fatto altro che
aumentare: stretti l’uno contro l’altra, i nostri baci erano
sempre più ardenti, mentre lentamente ci stavamo dirigendo verso la
camera da letto. Una volta li, ci siamo liberati del asciugamano
ingombrante, abbracciati e pronti al atto finale. Gli ho stretto le
braccia al collo, mentre le nostre labbra tornavano ad unirsi e alla
fine lui è entrato dentro di me. Contrariamente a quanto
immaginassi, è stato molto delicato e ha cercato di farmi male il
meno possibile
-Se
ti faccio male, fermami-
-Non
preoccuparti. Sono sicura che non succederà-
-No…
io non lo sono. E non voglio che tu ti riduca come con quel…-
-Tranquillo,
sono certa che non succederà. A rendere la situazione più sicura ci
sei tu, perciò io non ho paura. E poi oltre a essere un vampiro, sei
anche un medico, quindi ho molta fiducia sul fatto che dopo saprai
come lenire le mie ferite- l’ho tranquillizzato io prima di
baciarlo dolcemente e lui, seppur riluttante, ha continuato. Come
immaginavo il dolore non era presente, anzi! Era meglio di quanto
avessi mai potuto immaginare ma sentivo anche che Carlisle avrebbe
voluto smettere, per evitare di provocarmi dolore, e non volevo, per
questo gli sussurravo al orecchio di non fermarsi, di continuare
perché questo era ciò che volevo. Infatti c’era il piacere,
inesprimibile con gesti e parole, che mi spingeva a desiderarlo, fino
a farmi male. Le nostre labbra erano unite in baci ardenti, mentre
lui abbassava le mie braccia e ci poggiava sopra le sue mani per
darsi maggiore spinta e entrare meglio in me. Io mi sono attaccata a
lui, inarcando leggermente la schiena, unendo nuovamente le mie
labbra in un bacio con le sue; ad un certo punto abbiamo invertito le
nostre posizioni ed io mi sono ritrovata sopra di lui e le sue mani,
che fino a quel momento erano state sulle mie gambe, si sono spostate
sui miei seni, massaggiandoli ritmicamente. Al culmine dell'estasi
ho gettato la testa indietro, ansimando, prima di chinarmi nuovamente
su di lui baciandogli il collo, il petto e ha volte mordicchiandoli,
mentre lui passava le sue mani su miei capelli, scendendo sulle
spalle e accarezzando la schiena, prima di farmi risalire sulle sue
labbra e riprendermi a baciarmi. Alla fine, con una forte spinta e
un ruggito, lui è venuto dentro di me, facendomi sussultare e
provocando in me gemiti di piacere. Poi, con un tenero bacio, lui è
uscito per poi mettersi al mio fianco ad osservarmi. Continuavo ad
ansimare, senza fiato ma felice e, dalla sua espressione, capivo
benissimo cosa stesse pensando, anche se non usava le parole e gli ho
poggiato la mano su una guancia per rassicurarlo. La situazione non
era peggio di quello che avevo immaginato, anzi a parte la
stanchezza, stavo benissimo
-Come
ti senti?- mi ha chiesto con apprensione
-Non
posso dire di stare bene… ma, a parte questo… a meraviglia:… è
stato fantastico…!- faticavo a parlare e a respirare, ma ero
felice: finalmente io e lui eravamo una cosa sola, ci eravamo uniti
non solo simbolicamente, ma anche fisicamente. Improvvisamente l’ho
visto alzarsi
-Dove
vai?-
-Devo
allontanarmi da te: non è ancora detto che non possa farti del male-
-No,
aspetta- ho sussurrato afferrandogli la mano- non te ne andare, resta
con me almeno finché non mi sarò addormentata-
Così
dicendo, l'ho tirato di nuovo sul letto per poi raggomitolarmi su di
lui, stringendogli la schiena con le braccia. Al suo sguardo
stupefatto ho fatto una risata
-Che
c'è? Non dicevi che ero la tua gattina?-
-Ora
ricordo! Hai ragione- ha fatto lui sfiorandomi la testa con le labbra
-Già-
Ehilà!
Finalmente sono riuscita a scrivere questo capitolo, che era da tanto
che avevo scritto! Cosa ve ne pare! Spero vi sia piaciuto, perché di
meglio non posso fare, ho usato tutta la mia vena erotica! Per oggi
non ci sarà nessuno spazio autrice per due motivi: nessuno si è
offerto volontario dopo ciò che è successo con Andrew ed io sono
troppo arrendevole per costringerli a partecipare, perciò ora sarò
io a rispondere alle vostre recensioni(spero non vi dispiaccia! ;) )
Uchiha_chan:
credo che ormai tu abbia capito cosa terrorizzasse Shinri, quindi non
te lo spiego, anche perché era una paura irrazionale. Per quanto
riguarda la descrizione, anch'io sono rimasta molto sorpresa di
riuscire a farne una, figurati due(anche se una mia amica ha detto
che più che descriverlo, io ho osannato Carlisle all'inizio) Spero
che tu continuerai a seguirmi! Alla prossima!!!
Jadis96:
ti dispiace che sia lunghetto? Vuoi tutto e subito? Poveretta! XD Sei
capitata un po' male, perché, non solo ho in mente delle idee
“filler” per introdurre nuovi personaggi anche secondari, ma sto
iniziando a scrivere taaaante righe in più rispetto a prima! E poi
secondo me anche la tua storia merita, in fondo con lei mi sono fatta
quattro risate!
Tra
l'altro avete detto entrambe che lo scorso capitolo è stato dolce e
che loro due erano dolci, ma una mia amica ha detto che Carlisle era
un po' perverso, voi che cosa ne pensate? Tra l'altro nella prima
stesura c'era il dolore che si prova facendolo con un vampiro, ma io
l'ho tolto per comodità; voi cosa ne pensate: è meglio con o senza?
Ora
vi lascio, Alla prossima!!!
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Capitolo 37 *** Caccia ***
CAPITOLO
37: Caccia
Mi
sono svegliata nel letto, acciambellata nella stessa posizione fetale
con la quale mi ero addormentata, sola. Evidentemente Carlisle era
andato a caccia. Non volevo stare senza far nulla, così svelta mi
sono vestita e mi sono diretta in bagno, dove la sera prima avevamo
fatto un po' di macello, per pulirlo, scoprendo che un angelo lo
aveva fatto per me per non fari sforzare, memore del mio malore di
qualche mese prima; senza speranza ho cercato i nostri vestiti,
scoprendo che anche quelli erano passati tra le sue mani ed erano
stesi fuori. Mentre io dormivo lui aveva fatto tutto, così senza
niente da fare sono uscita dalla casa, fermandomi per decidere dove
andare e il mio sguardo è stato attirato dalla foresta, dove infine
mi sono diretta. Poco dopo essere entrata, però, mi sono persa; non
riuscivo più a capire dove fossi e una sensazione di panico
improvvisa mi ha colto, spingendomi ad andare contro un albero, dove
mi sono poggiata,lasciandomi scivolare lentamente a terra: ma cosa
stavo facendo? Non avrei dovuto essere li, dovevo stare a casa e
aspettare il suo ritorno. Pensando ciò, mi sono alzata e mossa,
cercando di orientarmi, quando un rumore mi ha fatto voltare ed
andare a nascondermi dietro il “mio” albero: un orso si stava
avvicinando a grande velocità e correva nella mia direzione; mi
sono ritratta spaventata, senza riuscire a proferir verbo o a muovere
un passo, inerme, come in attesa di essere colpita dall'animale
impazzito, ma all'improvviso una fugra è comparsa nel mio campo
visivo, andandosi a schiantare contro il grosso orso ed abbattendolo.
L'animale rantolava a terra agonizzante ed il suo aggressore era
sopra di lui: Carlisle; mi sono immediatamente nascosta dietro lo
stesso albero, con il fiato corto e il cuore a mille, mentre mio
marito faceva colazione. Ad un certo punto questi ha alzato la
testa,col sangue che gli gocciolava da un lato della bocca,
visibilmente frustrato e sorpreso: che avesse fiutato il mio odore?
Non sono voluta restare per scoprirlo e sono scappata via, correndo
verso la casa e riuscendo miracolosamente a trovare la strada; una
volta arrivata, però, mi sono diretta verso gli scogli, dove mi sono
seduta ad osservare l'infrangersi delle onde del mare sugli scogli.
Un rumore di passi mi ha annunciato che avevo compagnia e con uno
scatto mi sono alzata voltandomi verso il nuovo arrivato: carlisle mi
guardava sorpreso e preoccupato, come se volesse chedermi qualcosa.
Incertamente ha fatto un passo avanti ed io, quasi senza
accorgermene, ne ho fatto uno indietro, finendo con il piede nel
vuoto e perdendo così l'equilibrio; non ho fatto in tempo ad urlare
però, che un braccio mi ha afferrata e successivamente due braccia
mi hanno stretto contro un petto roccioso
-Stai
bene?- mi ha sussurrato Carlisle all'orecchio
-Si...-
ho risposto senza fiato
-Per
caso prima eri nella foresta?-
-S-si...-
ho risposto senza riuscire ad arrestare il tremore nella mia voce
-Hai
visto?- non c'era bisogno di dire che cosa.
Ho
deglutito prima di rispondere
-Si,
ho visto-
-Ti
ho fatto paura?- la presa attorno a me si è fatta più forte
-No-
ho risposto senza pensare- non sei stato tu a spaventarmi, anzi ti
sono riconoscente. Senza il tuo intervento probabilmente quell'orso
mi avrebbe calpestata-
-E
allora, perché sei scappata quando mi sono accorto di te?
-Perché...-
ho esitato, cercando le parole adatte- perché io...non volevo farti
preoccupare ancora di più per me-
-io
mi preoccupo per te perchè ti amo!-
-Lo
so, ma questo non può paralizzarci entrambi. E poi io non voglio
svegliarmi in un letto vuoto o restare a casa senza fare nulla come
una bambola di porcellana, intoccabile e fragile-
-Ma
io l'ho fatto conoscendo i tuoi problemi di salute!-
-Non
temere, non morirò per così poco. E non morirò neanche se tu mi
stai vicino-
-Questo
non puoi dirlo, io...-
-Tu
sei padrone di te stesso e capace di controllarti adesso più di
allora, non succederà la stessa cosa che è accaduta con Karen, è
chiaro?-
-Ma
io non so se...-
-Non
puoi sapere quali siano i tuoi limiti limiti se non provi ad
oltrepassarli! Ieri non è successo niente, mi sembra, e poi...- la
mia voce si è fatta supplicante- io voglio stare accanto a mio
marito, ti prego!-
Il
suo sguardo si è fatto pensieroso e alla fine ha abbassato la testa
-Va
bene, ci proverò-
-Grazie...tesoro-
A
quella parola lui quasi non mi ha stritolato, felice
Ecco,
ora il capitolo 37 è fatto. Neanche oggi ci sarà un angolo autrice.
Andrew alla fine è riuscito a fuggire ed ora è latitante, e alla
fine non sono riuscita a convincere nessuno a venire(anche se forse
Alice verrà la prossima volta, dato che l'ho comprata dandole i miei
soldi per fare shopping). Che ve ne pare di questo capitolo(che non
c'entra niente con la storia)? E del nomignolo che Shinri ha dato a
Carlisle? Ho optato per il più decente.
Ora
passiamo ai ringraziamenti:
Uchiha_chan:
come potevi pensare che potessi essere volgare a descrivere certe
cose?! Mi ritengo offesa! Comunque sia sono contenta che tu la pensi
così riguardo al cambiamento dal Carlisle originale da questo
Carlisle e sono anche felice che tu pensi che il dolore fosse
superfluo, perché ero un po' in dubbio! Continua a seguirmi!!!
Baekho:
Innanzitutto grazie per l'aiuto con il nomignolo(vabé). Grazie per i
complimenti, sono contenta che alla fine tu abbia cambiato idea! XD
Continua a seguirmi!!!
Jadis96:
Ciao cara. Innanzitutto, mi dispiace che tu non abbia letto la mia
rating rosso, anche se è un vero peccato... Tu comunque sai cosa ho
deciso di fare, spero ti piaccia!!!! Continua a seguirmi se puoi!
Ora
vi lascio! Tornerò presto con un nuovo capitolo! Ciao!!!
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Capitolo 38 *** Bordeaux ***
CAPITOLO
38: Bordeaux
Sole.
Luce accecante. Tende aperte. Questi i motivi per cui mi sono
svegliata. Subito ho guardato l'orologio sul comodino e ho sbuffato:
le sei e quarantacinque del mattino. Ho fatto per muovermi, scoprendo
che due braccia mi bloccavano i movimenti
-Sei
sveglia?- mi ha sussurrato Carlisle, baciandomi una spalla scoperta
-Si,
lo sono- ho risposto rassegnata voltandomi verso di lui
-Già
nervosa di prima mattina?- mi ha chiesto lui baciandomi lievemente-
ho qualcosa che forse potrebbe migliorare il tuo umore. Aspetta
qui-ha detto alzandosi e uscendo dal letto- non muoverti- mi ha
ammonita mentre io buttavo da un lato le coperte per seguirlo.
Poco
dopo è tornato portando con sé un vassoio con un piatto di
frittelle dolci, una tazza di te, un bicchiere di succo d'arancia,
dello zucchero e del latte, mi ha poggiato delicatamente il vassoio
sulle ginocchia e si è rimesso nel letto, esattamente dietro di me,
che ero seduta sul materasso
-Il
latte e lo zucchero sono per il te: quale preferisci?-
-Lo
zucchero-
-Bene.
Allora porto via il latte- ha fatto alzandosi e prendendo il piccolo
bricco che conteneva il liquido bianco
-Perché
non lo bevi tu? In fondo puoi mangiare il cibo umano no?-
Mi
ha fatto la sua miglior espressione schifata
-Il
latte non mi piaceva nemmeno quando ero umano-
E
così avevo scoperto qualcosa di Carlisle il cacciatore di streghe:
chissà com'era all'epoca della sua trasformazione? Quando è tornato
io ero tutta presa da questo interrogativo
-Non
hai fame?- mi ha chiesto mentre si riposizionava dietro di me
-No,
è che stavo pensando-
-A
cosa?-
-Al
tuo periodo da umano-
-Mi
sembrava di averti detto tutto di quel periodo-
-Si,
certo. Però non mi hai parlato di com'eri in quel periodo. Di
carattere intendo-
-Beh,
devoto a mio padre, timido, riservato, introverso, gentile e...una
frana in campo sentimentale-
-Il
contrario di ora, insomma-
-Non
proprio. Ora sono devoto al mio lavoro e alla donna che amo. A quelle
parole mi ha accarezzato il volto- e...direi che anche in campo
sentimentale-
-A
me non sembra- ricordando com'era dolce con me e il modo in cui mi ha
conquistata
-Beh...il
problema non è la conquista: anche se poche, ne ho fatte. Solo
che...non riuscivo mai a dimostrare completamente i miei sentimenti e
le mie emozioni...e anche i miei desideri. Non mi esprimevo mai
chiaramente e tutte le mie conquiste mi lasciavano una dopo l'altra,
lasciandomi distrutto. Io non mi fidato di loro, e a causa di ciò
non mi aprivo completamente; in realtà, però io non mi fidavo di me
stesso e avevo pura che cio che provavo o volevo fosse rifiutato non
appena provavo ad esprimerlo. Sei stat tu a farmelo capire, ti
ringrazio-
Senza
accorgermene, avevo stretto una delle sue mani tra le mie e lo
guardavo rattristata
-Ma
questo non...-
-Se
ci pensi bene, vedrai che ti sbagli-
In
effetti, c'erano state molte occasioni in cui si erano mostrate
queste sue paure: quando stavamo insieme e lui si tratteneva dal dire
ciò che provava, oppure aveva paura di un rifiuto, i suoi
ripensamenti, i suoi sguardi...non mi ero mai accorta di nulla...
Mi
dispiace, io...-
-Forse
è stato un bene che tu non sapessi quali fossero i miei pensieri, in
certe occasioni-
-Della
serie” l'aria innocente del dottor Cullen è solo una facciata”?-
-Esatto.
Ogni volta che ti vedevo, o che ti toccavo, o che ti
baciavo...provavo il desiderio di farti mia. Ma...forse perché il
ricordo dell'aria terrorizzata che avevi la prima volta che ci
abbiamo provato...non ho mai voluto chiedertelo, tirandomi indietro
quando invece quando me lo chiedevi tu, anche se lo volevo-
-Ho
capito...ti ringrazio-
-Per
cosa?-
Mi
sono messa cavalcioni su di lui e gli ho preso il volto fra le mani
-Per
avermi mostrato una parte di te. Io non ti conoscevo così
profondamente prima e temevo che con certi miei comportamenti potessi
metterti in imbarazzo o ferirti; però, grazie alla nostra
conversazione, ora so cosa provi. Grazie-
-Non
c'è di che- ha risosto lui un po' perplesso
-Un
giorno di questi, però dovremo quietare questi tuoi
desideri...d'accordo?- ho sussurrato contro il suo petto
-...Va
bene...- mi ha risposto lui un po' a disagio
Improvvisamente
è squillato il suo cellulare
-Pronto?
Oh, ciao Alice! Come va la nostra vacanza? A meraviglia! Mi hai
chiamato per...? Ah...davvero? Mi fa piacere! Come? Davvero?... Mi
piacerebbe ma non saprei...Mi daresti il loro numero, così magari li
richiamo io per confermare....si, un attimo- si è alzato per
prendere un pezzo di carta e una penna, poi ha iniziato a scrivere
ciò che gli dettava Alice- Hm...si, ho scritto. Magari vi avvertirò
se partiremo. Bene, è tutto?-
Intanto
gli avevo fatto cenno di tornare nel letto, dopodiché mi sono
sistemata contro il suo petto, sporgendomi verso il cellulare per
sentire un frammento di conversazione
-Cosa?
Oh, si va tutto bene-
-E
in quel fronte?-
-Alice...lo
sai-
-Dovresti
darti da fare-
-Perché?-
-Vuoi
avere dei figli o no?-
-Senti
tu...!-
Con
una risata il piccolo elfo ha chiuso la chiamata
-Hai
sentito?-
-Si!-
ho risposto, trattenendo una risata- ma di chi parlavate prima?-
-Di
alcuni miei amici che vivono in Francia. Mi hanno invitato ad andare
da loro per qualche giorno, non hanno specificato quanto-
-Posso
venire con te?-
-Si,
ma devo dirti una cosa su questi miei amici...beh, ecco, loro non
sono vegetariani-
-E
perché...?-
-Avevano
molte cose che potevo apprendere e così in poco tempo siamo
diventati amici. Ti assicuro che sono delle persone cordiali e non ti
torceranno un capello se glielo chiedo-
-Allora
va bene. Mi dispiacerà un po' lasciare questa isola però...-
-Se
vuoi, possiamo restare ancora qualche giorno...-
-...No,
non importa. Se ti fa piacere, possiamo andare in Francia. Dove
sarebbe di preciso la loro dimora?-
-A
Bordeaux-
-Bene,
allora partiamo!-
L'ultimo
giorno di permanenza lo abbiamo trascorso in spiaggia, poi siamo
tornati in casa e abbiamo fatto le valigie. La sera abbiamo preso la
barca e siamo tornati sulla terraferma, nel caos della città. Con la
macchina siamo arrivati al aeroporto, dove abbiamo comprato due
biglietti per Bordeaux. Siamo rimasti ad aspettare tutta al notte il
nostro volo e, dopo che siamo partiti, mi sono addormentata per quasi
tutto il viaggio, sorvegliata amorevolmente da Carlisle.
Dopo
quasi quarantotto ore di viaggio, siamo arrivati al aeroporto di
Bordeaux, dove Carlisle ha contattato quei suo famosi amici, che
hanno mandato una limousine a prenderci. Abbiamo aspettato la famosa
limousine per un quarto d'ora, dopodiché è arrivata e un uomo umano
ha caricato i nostri bagagli e ci ha fatti sedere all'interno
dell'auto; dopo che abbiamo iniziato a viaggiare mi sono sporta dal
finestrino per osservare il paesaggio, così diverso da quello
americano o italiano: tante case di mattoni mi sono passate davanti
agli occhi , seguiti da fitti boschetti e parchi, mentre ci
dirigevamo sempre più fuori città. Dopo un po' mi sono allontanata
dal finestrino, poggiando la testa contro il sedile. Carlisle ha
preso la mia mano tra le sue
-Stai
bene?-
-Sono
solo stanca, non preoccuparti-
-Vieni
qui- mi ha attirata a sé, facendomi poggiare contro il suo petto e
circondandomi con le braccia, dopo avermi coperto con la sua giacca..
In quella posizione stavo comoda e così mi sono addormentata subito.
Dopo quelli che mi sono parsi minuti, Carlisle mi ha svegliata a
malincuore conducendomi dentro quello che sembrava un vecchio
castello medievale, poi per un lungo corridoio buio illuminato solo
dalla tetra luce di alcune torce attaccate alle pareti, fino ad una
stanza grande e ben illuminata, occupata per la maggior parte da
divani e poltrone, dalle qualli tre persone ci stavano fissando.
-Carlisle!-.
Una delle tre figure, una ragazza, si era alzata e aveva abbracciato
Carlisle coprendolo con i suoi lunghi capelli rossi
-ciao,
Gerlinde...-
Cosa
stava succedendo?
Bene,
vi è piaciuto il capitolo? Ho deciso di farli andare in trasferta
perché non sapevo che fargli fare tutto il tempo sull'isola(a parte
giocare a briscola). Dato che Alice non è ancora arrivata leggo e
rispondo io alle vostre recensioni
Uchiha_chan:
Io no potrei essere volgare descrivendo questi dettagli, anche perché
non potrei descriverli! XD Spero che questo capitolo ti sia piaciuto,
e ti faccio un piccolo spoiler: Shinri si preoccupava di non
conoscere Carlisle da umano...beh, lo conoscerà e anche bene!
Baekho:
Spero tu abbia abbastanza soldi nella tua trasferta, perché ti
chiamerò spesso. Mi raccomando, non spupazzare troppo Andrew!
Alice
è in ritardo!!!! squilla il cellulare
Pronto?
-Scusa,
ma non credo che potrò venire oggi-
Perché
Alice cara?
-Faccio
shopping!-
...RIDAMMI
I MIEI SOLDI SCIAGURATAAAAAAAAAAAAA!!!
-Non
posso! Ciao!-
la
chiamata si conclude
MALEDETTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!Brutta...
*la
trasmissione si interrompe per uso di parole volgari*
|
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Capitolo 39 *** Vecchi amici ***
CAPITOLO
39: Vecchi amici
Appena
arrivati siamo stati ricevuti da tre vampiri, una delle quali si
chiamava Gerlinde, la quale si è gettata addosso a Carlisle
-Ciao
Carlisle! Da quanto tempo!-
-Ciao
Gerlinde-
Subito
dopo anche gli altri due vampiri si sono alzati per salutare il loro
amico: uno era un uomo molto alto e biondo, con i tratti marcati e
duri e l'altra era una donna piuttosto anziana, con lunghi capelli
bianchi che le cadevano sulle spalle; Gerlinde invece aveva i capelli
rossi leggermente ondulati che le ricadevano sulle spalle.
-Ciao
Karl! Chloe, è sempre un piacere!...Dov'è André?-
-Uhm...non
credo sia in casa, io l'ho visto uscire...- ha iniziato il vampiro di
nome Karl, massaggiandosi il mento: indossava un completo formato da
giacca e pantaloni color crema e una camicia nera
-O
forse è di sopra a divertirsi con Carol...- ha ipotizzato la rossa
Gerlinde, gli occhi rossi che brillavano di malizia; lei invece
indossava dei pantaloni che arrivavano al polpaccio con un tema
fiorato e un top verde chiaro, legato da due lacci, uno dietro il
collo e l'altro dietro la schiena
-Chi
è Carol? Mi sembra un nome nuovo...- ha chiesto Carlisle perplesso
-Piuttosto
Carlisle- lo ha interrotto Chloe, che indossava una veste leggera
color pervinca- chi è la fanciulla che è con te?-
-Già-
ha aggiunto Gerlinde, i suoi occhi rossi scintillanti come rubini sul
volto perfetto che mi fissavano- chi è questa?-
Anche
Karl mi fissava con un misto di sorpresa e curiosità sul volto
-Oh,
lei è Shinri, mia...- mi ha passato un braccio attorno alle spalle,
attirandomi a sé- moglie-
-Tua...?!
Accidenti! E pensare che quando ci siamo incontrati la prima volta,
ottant'anni fa, piangevi la scomparsa dell'amore della tua vita-
Gerlinde mi guardava a bocca aperta
-Piacere
di conoscerti Shinri- mi ha salutato Chloe, sporgendosi in avanti per
baciarmi in fronte
-Piacere-
mi ha salutato Karl
-Così
vi siete conosciuti ottant'anni fa-
-Già.
Carlisle era venuto per curiosità: cercava altri suoi simili. Per
lui non è stato difficile trovarci, poiché riusciva a sentire il
nostro odore. Appena incontrati era molto diffidente nei nostri
confronti, in quanto noi ci nutrivamo di sangue umano, ma poi ci ha
conosciuti meglio ed ha imparato a guardare oltre ciò che l'occhio
può vedere. Ci ha guardato nell'anima, capendo che non eravamo
malvagi come gli altri vampiri...”carnivori”- mi ha spiegato
Chloe sorridendomi affettuosamente
-Capisco...-
ho sussurrato ancora confusa
-Ma
parliamo di te, ché a parlare solo di noi mi annoio- si è lagnata
Gerlinde- Allora: che ci ha trovato in te Carlisle, perché sei
diversa dalle altre che ha conosciuto?-
-Perché
lei è la mia cantante-
-Ah,
Carlisle...sei sempre stato un tipo romantico! Solo perché il suo
sangue canta per te non significa che sia la donna della tua
vita...ma immagino che saresti in grado di capire se fossi come noi-
La
voce che era giunta alle mie orecchie non mi era conosciuta, così mi
sono voltata verso la sua origine: un uomo sulla trentina, vestito
completamente di nero, con la pelle olivastra nonostante il pallore
tipico dei vampiri, i capelli neri sparati e gli occhi di un rosso
scuro, quasi nero.
Nonostante
lo stupore iniziale, è sopraggiunta subito una gran rabbia e avrei
voluto dirgliene quattro per avermi paragonata a del cibo, ma sono
stata fermata dal comportamento di Carlisle, che gli era corso
incontro e lo aveva abbracciato come un fratello, quello che
probabilmente non aveva potuto avere
-Oh,
André, come è bello rivederti!-
-Anche
per Carlisle, te lo assicuro. Ma riguardo alla mia battuta di prima,
in parte ero sincero-
-Si,si.
Ti presento...-
-Lascia
stare. So farlo anche da solo- mi si è avvicinato- Piacere di
conoscerti, io sono André, come avrai capito. Tu sei Shinri, la
moglie di Carlisle- mi ha anticipato-...Belle comme une fée, proprio
come ti aveva descritto Carlisle. Sono onorato- mi ha fatto il
baciamano
Io
sono arrossita, senza peraltro capire cosa mi aveva detto in francese
-Un
semplice elogio alla tua grande bellezza-mi ha detto lui
-Grazie...-ho
sussurrato arrossendo ancora di più
-Immagino
che sarai stanca. Vi accompagno alla vostra stanza?- ha domandato
rivolto a Carlisle
-Si,
grazie-
Infine
siamo stati condotti da André su per una rampa di scale, poi più
giù, nel lungo corridoio, fino all'ultima stanza, dove si è fermato
indicandoci la porta
-Questa
sarà la vostra stanza per tutto il tempo che resterete qui. Al suo
interno troverete tutto ciò che vi serve, per il resto chiedete alla
cameriera. Per quanto riguarda colazione, pranzo e cena, a meno che
non siate fuori, questi verranno serviti in camera sempre dalla
cameriera. Vi auguro un buon riposo- e si è congedato.
Subito
siamo entrati nella grande stanza: aveva la pavimentazione rivestita
con moquette rossa, tende in broccato color vinaccia, con un grande
letto matrimoniale con fodera rossa, due comodini, una specchiera, un
grande armadio a quattro ante e un'altra stanza che conduceva nel
bagno; avevo proprio bisogno di un bel bagno per riprendermi dal
viaggio, così ci sono entrata subito: pavimentazione in mattonella,
una grande vasca, bagnoschiuma vari, una finestra senza tende, un
lavandino con un grande specchio. Sono rimasta immersa nell'acqua per
mezz'ora poi sono uscita, prendendo dal letto una camicia e
sistemandomi sopra le coperte, appisolandomi quasi all'istante
…
Appena
entrati nella stanza è subito corsa a farsi un bagno, per poi
infilarsi distrattamente una mia camicia ed addormentarsi
all'istante. Non immaginavo fosse tanto stanca, forse perché faceva
di tutto per non mostrarlo. Mi sono avvicinato a lei, sfiorandola
delicatamente. Com'era bella...il più sublime dei fiori, una fata,
proprio come aveva detto André, bella e irraggiungibile,
intoccabile, nonostante la desiderassi tanto. Le ho toccato le labbra
semi dischiuse, rubando un po' del suo calore; calore...avrei tanto
voluto poterla riscaldare come lei faceva con me, ed invece ogni sera
quando l'abbracciavo non facevo che raffreddare quello che
possedeva... avrei voluto essere umano...già, solo per lei avrei
voluto tornare ad essere umano...
Qualcuno
ha bussato delicatamente alla porta. Sono andato ad aprire, badando a
fare attenzione per non svegliare lei: era André
-Scusa
il disturbo, Carl, ma abbiamo un problema-
-Di
che si tratta?-
-Beh,
ecco...è appena arrivato un mio vecchio amico e...ha sentito l'odore
di Shinri. Fai attenzione, lui non è come noi, potrebbe volerla
assaggiare-
-Grazie-
-Farò
il possibile per allontanarlo-
-Certo...-
Mi
sono richiuso la porta alle spalle, guardando la mia sposa: possibile
che ovunque andasse non fosse al sicuro? Ma cosa pensavo...non era al
sicuro nemmeno da me...Mi sono riavvicinato a lei e le ho poggiato
una mano sulla guancia, provocandole un brivido di freddo; che
sciocco ero stato...lei era diversa da me, era umana,...l'ho
sollevata per metterla sotto le coperte
-Carlisle...-
La
sua voce assonnata mi ha fatto sussultare
-Scusa,
non volevo svegliarti. Ti sto mettendo sotto le coperte-
-Ah...-
Mentre
la tenevo sollevata la camicia, che le stava larga, è scivolata via
dalla sua spalla ed il mio desiderio verso di lei è esploso: l'ho
rimessa sul letto
-Cosa...?-
La
mia bocca ha tappato la sua, mentre il mio corpo premeva contro il
suo; una delle sue manine ha provato a spingermi via ma io gliel'ho
spostata portandola contro la spalliera del letto, mentre l'altra mia
mano le stringeva la spalla scoperta. Poco dopo ho cominciato a
baciarle la spalla, lasciandola a sospirare, mentre con la mano
libera prendevo la camicia e con uno strattone la laceravo.
Quel
suono mi ha ridestato e mi sono subito staccata da lei, guardandola
mentre si portava le mani alla bocca, gli occhi lucidi, la mia
camicia lacera che mostrava il suo seno destro coperto dal suo
reggiseno. Immediatamente mi sono voltato andando sul bordo del
letto, vergognandomi di me stesso: come avevo potuto provare ad
abusare di lei, la mia unica ragione di vita? Provavo disgusto per me
stesso, ero diventato come l'uomo che l'aveva fatta soffrire...
Due
mani piccole e delicate si sono strette attorno al mio petto
-Carlisle...-
La
sua voce una melodia, la melodia più dolce che io avessi mai
ascoltato...
Come
potevi provare ancora amore per me dopo che avevo cercato di
violentarti?
-Carlisle?-
La
sua voce un sussurro, spaventata dal mio silenzio.
Mollemente
mi sono lasciato andare contro di lei
-Scusa...perdonami!-
Con
dolcezza sono stato trascinato nel letto, tra le sue braccia; poco
dopo mi aveva abbracciato, la mia testa fra i suoi seni, le sue mani
che mi accarezzavano i capelli, come se fossi un bambino
-Non
ti preoccupare. Andrà tutto bene-
Mi
diceva dolcemente lei, poggiando le labbra sui miei capelli
In
quel momento mi è sembrato di stare tra le braccia di mia madre.
In
quel momento avrei voluto piangere e ho creduto di addormentarmi
Evviva,
finalmente anche questo capitolo è concluso! Vi è piaciuto? Spero
di si! Ora ecco a voi il tanto atteso angolo dell'autrice, e mi
raccomando recensite ché mi sento sola!
ANGOLO
DELL?AUTRICE
*L'autrice sedeva
nella sua stanza, in attesa del suo ospite. Dato che nessuno aveva
voluto venire, aveva lasciato libero arbitrio ed ora aspettava con
trepidazione*
La
porta si apre
Benvenuto,
ospite misterioso!
l'ospite
si avvicina, si avvicina, si avvicina e l'autrice lo riconosce
Aaron!
Che ci fai qui?!
-Fino
a prova contraria, io sono stato l'antagonista principale della
storia finora, quindi mi è sembrato giusto partecipare-
Giusto...Come
ti sei sentito a far parte di questo film?
-Direi
bene, anche se mi stupisco che un attore del mio calibro non venga
preso in considerazione per interpretare altri ruoli. Io sono famoso,
sai?-
Veramente?
E in che film avresti recitato?
-Beh...ho
recitato nel Signore degli Anelli: ero uno degli orchi; poi ho
recitato in King Kong: ero King Kong; ho recitato anche in Van
Helsing: facevo la parte di Frankenstein; poi ho recitato anche in
Shrek; ero Shrek. Infine ho anche recitato in Jurassic Park: avevo
l'importante ruolo del tirannosauro!-
Capisco...-_-'''
Credo che potremmo saltare le domande dopo...Ehm, che ne dici di
leggere le nostre recensioni? ^_^
-Va
bene: “
Ciao. Grazie, per
l'anticipazione... molto gradita. Dunque, il capitolo è stato
fantastico... diciamo, un bel momento romantico. Questa cosa della
trasferta mi aggrada: ottimo. Bhe, alla prossima... sono sicura che,
ovviamente, ci saranno delle sorprese... enormi. Ciao!!!
|
|
|
“.
Bene, io no ho letto il capitolo, visto che non ho più il copione,
ma sono certo che fosse fantastico...-
Non
fare il lecchino! -_-*
-Comunque
sia le sorprese non mancano di certo. Sapevo che Carlisle in fondo
non era diverso da me...-
Bene,
direi che abbiamo finito!^_^ Grazie, arrivederci, è stato un
PIACERE!!
*butta fuori a
calci nel sedere*
Bene al prossimo
capitolo che, si spera, posterò presto!
|
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Capitolo 40 *** Desiderio ***
CAPITOLO
40: Desiderio
Il
mattino dopo, quando mi sono svegliata, Carlisle era ancora tra le
mie braccia e sembrava stesse dormendo. Che espressione serena che
aveva, così indifeso, sembrava quasi umano...e pensare che ieri mi
aveva spaventata: non credevo potesse avere quel lato nascosto, o che
comunque mi desiderasse a tal punto, ma ciò che più mi aveva
spaventata era la vergogna, il disgusto che dopo provava per se
stesso ed era stato questo infine a farmi comportare in modo così
materno con lui.
Gli
ho sfiorato il volto, così freddo, e l'ho sfiorato con le labbra,
volendo scaldare quella pelle gelata; quando mi sono staccata da lui,
mi stava osservando
-Stai
bene?-
-Si.
Tu?-
La
domanda era retorica: era ovvio che non stesse bene, doveva star
morendo di sete con gli occhi neri a dimostrarlo
-No...dovrei
andare a caccia, ma...non lo farò-
-Perché?
In fondo ne hai bisogno, no?-
-Si,
ma...non mi fido a lasciarti qui da sola-
-Non
ti fidi dei tuoi amici?-
-Non
è così: ieri è venuto un amico di André che io non conosco e
André ha detto che gli piace il tuo odore-
Ho
centrato il punto
-Temi
voglia farmi del male?-
-Spero
di sbagliarmi, ma ho come una brutta sensazione. Credo che rimarrò
qui-
-No-
ho ribattuto avvicinandomi a lui e abbracciandolo. Come immaginavo ha
sussultato e ha digrignato i denti per resistere alla sete che lo
attanagliava- devi andare. In queste condizioni non posso fidarmi di
te; tu non puoi fidarti di te stesso-
-Ma...-
-Tranquillo.
Neanche io rimarrò qui-
Come
rispondendo alla mia chiamata, la porta si è aperta e Gerlinde ha
fatto la sua aggraziata entrata in scena
-Ta-dan!
Ho portato la tua colazione, Shinri! Oh, stai uscendo Carlisle?-
-Si.
Devo andare a caccia-
-Va
bene-
Lui
si è voltato verso di me e mi ha guardato preoccupato prima di
varcare la soglia; io con lo sguardo gli ho detto di non
preoccuparsi.
Appena
chiusa la porta, Gerlinde ha guardato con aria critica la camicia
strappata ed è esplosa
-Allora,
cosa è successo?-
Dopo
averle spiegato l'accaduto, lei ha annuito con la testa
-Immaginavo
una cosa del genere. Quando hai finito, vestiti: dobbiamo dare un
tocco nuovo al tuo look-
-Cosa?-
-Ti
porto a fare shopping! Vedrai le boutiques qui a Bordeaux, sono
strepitose!-
Finito
di fare colazione sono uscita con Gerlinde; insieme abbiamo preso la
limousine, che ci ha portata nel centro della città.
Subito
siamo entrate in un negozio, poi in un altro e in un altro ancora:
Gerlinde aveva deciso di riformare il mio guardaroba, già riformato
da Alice, con indumenti ben più audaci
-Indossa
questo- ha detto dandomi un abito nero che mi arrivava al ginocchio e
aveva una grande scollatura all'altezza del seno
-Ma
non è il mio genere...-
-Ascolta-
mi ha fatto lei brusca, in filandomi a forza l'indumento dopo avermi
tolto l'altro, identico al primo tranne che per i colore, bianco
perla- hai un bel corpo, devi valorizzarlo, mostrare la tua
femminilità- mi ha passato le mani sul corpo, saggiando con il tatto
il tessuto- Bene, direi che questo è perfetto. Vedi- ha continuato a
spiegare- il fatto che tu sia la sua cantante non significa che lui
sia attratto solo dal tuo sangue, o meglio, non del tutto; sei tu ad
attrarlo: il tuo corpo, il suono della tua voce, il tuo profumo, il
tuo atteggiamento nei suoi confronti...tutto. Devi capire che come
uomo ha delle esigenze, io lo so bene e immagino che ora anche tu lo
sappia. In certi momenti lui deve essere padrone della situazione,
come ad esempio quando è nervoso o spossato; ha bisogno di un punto
di riferimento, di un appoggio e tu glielo devi dare, qualunque cosa
lui voglia-
-Cioè,
anche...-
-Si,
mi riferisco anche al sesso. Non devi essere restia, altrimenti lui
inizierà ad avere paura.-
-Di
cosa?-
-Di
un tuo rifiuto nei suoi confronti. Perciò...prendi anche questo
vestito, stasera ci sarà una festa in vostro onore. Dicevo, perciò,
quando lui oggi tornerà, dovrai farti perdonare-
-Quindi...-
-Si,
fallo felice, rendilo soddisfatto. Voglio che il mio amico sia
contento di sua moglie-
-Bene...-
Dopo
altre due ore siamo tornate al castello, con due borse per mano,
tutte contenenti miei vestiti. Passando davanti al salotto ho scorto
un vampiro, biondo con gli occhi rossi, che mi fissava in modo
strano; subito questi mi si è avvicinato ed io mi sono sentita
risucchiare dal suo sguardo
-Ciao,
bella. Finalmente ci incontriamo...-
Voce
suadente, mi stava intrappolando
I
suoi denti mi sono sembrati un delizioso invito e ho piegato la testa
perché mi mordesse...volevo mi mordesse, tanto...
Com'era
iniziato, così l'incantesimo che mi aveva soggiogata era finito, e
traballante mi sono accasciata tra le braccia di Gerlinde, che
ringhiava al nuovo vampiro
-Stalle
lontano, Stephane! Andiamo-
Ancora
scossa sono stata trascinata su per le scale, nella mia stanza; li,
sotto la promessa di non dire nulla di ciò che era accaduto,
Gerlinde mi aveva preparata, mettendomi il nuovo vestito, del profumo
e legandomi i capelli in una coda, dopodiché è uscita, augurandomi
buona fortuna.
Ho
tratto dei profondi sospiri e mi sono sdraiata sul letto: chissà se
sarei riuscita a fare una cosa del genere...non avevo mai pensato di
provarci, non era il genere di cosa che avrei mai voluto
fare...Impaziente, mi sono alzata e diretta verso la libreria,
prendendo un libro a caso e leggendo per un po'. Sono sobbalzata
sentendo la porta aprirsi
-Scusa
il ritardo, ma mi sono attardato in centro. Com'è andata la
giornata?-
-Bene.
Cos'hai fatto in centro?-
-Ho
comprato una cosa per te-
-Cosa?-
-Una
collana-
-Perché?-
-Per
farmi perdonare. Non la vuoi?-
-No,
mi fa piacere, anche se non ce n'era bisogno-
-Voglio
vedere come stai...come ti sei vestita?!-
-Oggi
sono andata in giro per negozi con Gerlinde e ho comprato questo.
Volevo sapere cosa ne pensavi, così l'ho messo. Come ti sembro?-
-Stupenda-
Mi
si è avvicinato,sedendomi accanto e mettendomi la collana al collo:
era d'argento con un piccolo smeraldo incastonato al centro
-Grazie,
non dovevi...-
-Non
dovevo, ma volevo ...e ho fatto bene: si intona perfettamente ai tuoi
occhi- mi ha sorriso
Impercettibilmente
mi sono avvicinata, baciandolo sulla guancia
-Ma
cosa...?- ha domandato lui spaventato
La
mia mano si è infilata furtivamente in mezzo alle sue gambe, mentre
mi spingevo in avanti a baciargli sensualmente le labbra
-Ma...cosa...?-
ha sussurrato lui tra un bacio e l'altro
Mi
sono sporta ancora più in avanti, lasciandolo senza risposta, mentre
l'altra mia mano vagava sulla sua camicia, verso i bottoni.
Alla
fine lui si è sciolto, baciandomi a sua volta; a quel punto mi sono
separata da lui, tracciando il contorno delle sue labbra con un dito,
mentre con l'altra mano toccavo il suo membro ormai duro
Dopo
un po' che giocavo con lui, mi sono messa cavalcioni sulle sue
ginocchia, mentre con la lingua gli stuzzicavo le labbra, e l'ho
spinto sul letto, chinandomi sopra di lui.
Dopo
poco le nostre posizioni si sono invertite e lui mi stava sopra,
baciandomi con foga, carezzandomi il corpo...le mie mani sono volate
sul suo volto, fra i suoi capelli,accarezzandoli e scompigliandoli;
lui si è staccato dalle mie labbra iniziando a baciare la mia gola,
arrivando fino alla spalla destra e denudandola della spallina del
vestito, mentre io mi adoperavo con la sua giacca, che lentamente è
finita ai piedi del letto.
Le
sue mani, che fino a quel momento erano rimaste sui miei fianchi, si
sono abbassate e sono scese sulle mie cosce, alzando il vestito e
sfiorando la mia biancheria; bruscamente ho sollevato il suo volto,
riprendendo a baciarlo, sollevandolo per poter sbottonare i suoi
pantaloni.
Siamo
stati interrotti da qualcuno che bussava alla porta
-Chi...chi
è?-
-Sono
Gerlinde. Posso entrare?-
-Si,
fai pure- abbiamo risposto entrambi mentre ci rimettevamo in delle
posizioni composte
-Bene,
direi che un po' del lavoro è già fatto- ha detto lei appena ci ha
visti- comunque voglio preparare la cara mogliettina-
Appena
rimaste da sole mi ha chiesto come stava andando e alla mia risposta
si è mostrata sorpresa; mi ha fatto indossare l'abito nuovo: un
abito formale lungo fino ai piedi, nero, con una scollatura appena
accennata e delle spalline spesse, dopodiché mi ha fatto indossare
un copri-spalle, sempre nero, con dei ricami viola raffiguranti dei
fiori, così come erano fiori quelli con cui mi ha adornato i
capelli, uniti in una lunga treccia nera, che serpeggiava fino a metà
schiena.
Mi
ha truccata solo come Alice avrebbe saputo fare e mi ha fatto vedere
allo specchio, soddisfatta, dopodiché è uscita.
Lentamente
mi sono diretta nella camera da letto e ho alzato timidamente lo
sguardo verso quello di Carlisle, che mi fissava con dei profondi
occhi neri; con pochi passi lui è arrivato al mio fianco e, cinti i
miei fianchi con le sue mani, mi ha sussurrato all'orecchio
-Sei
stupenda. Vogliamo andare?-
-Ok...-
Scesi
per la lunga scalinata, ci siamo trovati davanti al salone riccamente
illuminato e addobbato a festa, con ricchi tavoli imbanditi. Tutti ci
stavano aspettando e Andrè ci è subito venuto incontro, portando
con sé una donna bionda sui venticinque anni
-Ben
arrivati. Vi presento Carol- ha fatto volgendo il suo sguardo verso
la donna al suo fianco, che aveva gli occhi azzurri come il suo
vestito- l'attrazione principale, se si pensa ai progetti di questa
settimana. Beh, vogliamo iniziare?-
Così
dicendo mi si è avvicinato
-Mi
concede questo ballo, mademoiselle?-
-Certo,
monsieur- ho risposto, dicendo l'unica parola francese che conoscevo
Subito
mi sono voltata verso Carlisle, ma André mi ha preceduta
-Avanti,
Carl, solo uno, poi te la lascio-
-Va
bene...-
André
mi ha trascinata al centro della sala, iniziando a ballare con me un
lento, forse valzer, non lo so, ero come ipnotizzata.
La
sua voce mi ha svegliata
-Sai
perché siete qui?
-Veramente...so
solo che voi volevate rivedere un vecchio amico-
Ha
emesso un sospiro, rassegnato
-Sapevo
non ti avrebbe detto nulla, è sempre stato così. Beh, il vero
motivo è che volevamo mostrargli una cosa e abbiamo pensato che
anche a te avrebbe potuto interessare-
-Cosa?-
ho chiesto incuriosita
-Beh...un
rituale. Precisamente, un rituale per la trasformazione in vampiro-
-Esistono
rituali del genere?-
-Beh,
tecnicamente è più semplice mordere l'umano e basta, ma noi abbiamo
inventato un metodo un po' più...consenziente-
-Che
vuoi dire?-
-Che
noi con questo rituale permettiamo anche all'umano di partecipare.
Carlisle era molto incuriosito da questo nostro metodo particolare,
voleva creare qualcuno come lui, non avendolo ancora trovato, e ci
chiese come si facesse; non abbiamo mai potuto accontentarlo-
-E
adesso potete?-
-Si.
Carol- ha fatto un cenno verso la donna che ballava con Carlisle-
vorrebbe diventare un vampiro, così le abbiamo proposto di eseguire
questo rituale e lei ha accettato, nonostante non sia proprio una
passeggiata-
-Che
intendi?-
-Oh,
non vorrei rovinare la tua serata o i tuoi desideri dicendotelo e poi
so che Carlisle non approverebbe se lo facessi-
-Ma
lo vedrò no? Quindi cosa importa se...?-
-Importa.
Ora pensa a goderti la serata-
Finito
il ballo ne è cominciato un secondo e André è esploso in una
risata
-Credo
che Carl rimarrà deluso; un altro ballo!-
L'ho
guardato corrucciata
-Puoi
rispondere alla mia domanda?-
-Oh...-
la sua espressione è diventata per un momento seria, ma poi è
tornata quella di prima- hai sete? Vieni!-
Mi
ha trascinata vicino ad un tavolo con sopra varie bottiglie di vino
con nomi stranieri
-Mi
spiace, ma posso offrirti solo vino: lo puoi bere?- mi ha chiesto
facendo cenno a qualcuno di avvicinarsi
-Si,
ma...-
-Tieni
allora- mi ha detto gioviale, rifilandomi un bicchiere pieno di vino
rosso
-Vuoi
farla ubriacare?- ha sussurrato una voce alle mie spalle
-Ti
sto facendo un favore!- ha esclamato André
-Oh,
allora grazie...-
Mi
sono voltata verso la fonte della voce e ho scorto Carlisle; il vino
che avevo in bocca mi è andato di traverso ed è uscito in un
rivoletto violaceo da un angolo della bocca: sembravo una vera
vampira...
Velocemente
lui è calato su di me, leccando il vino fuggiasco; con un piccolo
fremito ho finito il vino che avevo nel bicchiere e mi stavo voltando
verso il tavolo per poggiarcelo sopra, quando Carlisle mi ha bloccato
il mento con una mano, facendomi voltare verso di lui e mi ha
baciata: sentivo la sua lingua farsi strada nella mia bocca piena di
vino e portarne via un po' di esso, trasportandolo all'interno della
sua, dopodiché si è staccato da me
-Sai,
mi è sempre piaciuto il sapore del vino...-
A
fatica ho deglutito, ignorando le implicazioni di quella frase;
quando ho finito, ho alzato lo sguardo verso i suoi occhi,
incontrando le sue labbra vogliose che hanno accolto le mie in un
sensuale bacio, mentre una della sue mani faceva sparire il bicchiere
dalle mie dita, intrecciandole con le sue...
-Scusate!-
ha gridato la voce divertita di Gerlinde- gradiamo molto il vostro
spettacolo improvvisato, ma non potreste andare nella vostra stanza a
fare certe cose?-
Carlisle
non se lo è fatto ripetere due volte: mi ha preso in braccio,
trasportandomi velocemente lontano dalla festa, su per le scale,
dritto nella nostra camera.
Una
volta li, mi ha poggiata a terra, avvinghiandosi a me e baciandomi
avidamente; abbiamo volteggiato per la stanza diretti vero il letto,
lasciandoci alle spalle le mie scarpe e il mio copri-spalle.
Una
volta davanti al letto, anche il vestito è scivolato via dal mio
corpo e prima di coricarci anche la giacca e la camicia di Carlisle
erano in terra; una volta sul letto ho stretto le gambe attorno ai
suoi fianchi, mentre le mie mani trafficavano con la cintura dei suoi
pantaloni.
E
mentre lui mi abbassava le spalline del reggiseno e io tiravo la
testa all'indietro, ai miei occhi compariva una distesa infinita di
universo con soltanto noi due, le stelle più brillanti del
firmamento.
ANGOLO
DELL'AUTRICE
Ecco a
voi il capitolo 40, gentili
donzelle( e cavalieri, boh! XD). Come vi è sembrato? Per inciso, la
vena di erotismo che è in me è letteralmente esplosa, come avrete
letto. Ora spazio al vero angolo autrice:
*l'autrice
era intenta a firmare delle carte, quando una figura sinistra le è
comparsa alle spalle*
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAGHHHHHHHHHHH!!!*rivolta
verso la figura sinistra”,*
-Calma,
sono io!-
NOOOOOOOOOOOOOOO,
ANCORA TUUUUUU!
-Autrice!-
Aaron le si
parava davanti con un sorriso a trentadue denti
Che ci
fai qui?
-Beh, ho
sentito che avevi bisogno
di me per le risposte alle lettere arrivate e così...-
Flashback
La
porta della casa della autrice si apre lentamente, provocando un
rumore degno di un film dell'orrore e una losca figura entra
all'interno del piccolo appartamento: Aaron.
All'interno
della casa non si sente nessun rumore, tranne quelli provenienti da
una stanza chiusa a chiave, che sembrano gorgheggi umani; Aaron si
avvia lentamente per lo stretto corridoio con in mano un mazzo di
fiori con annesso biglietto: aveva infatti intenzione di consegnarli
all'autrice, un piccolo regalo per comprarl...convincerla a dargli un
altro ruolo nel cast.
Passando
davanti alla suddetta porta(vedi righe prima), gli sconnessi suoni
divengono pian piano delle parole
-Ah,
Baekho mi ha chiesto di far tornare Aaron nella prossima lettura
delle lettere...cosa faccio? Magari...-
Aaron
si è staccato dalla porta con un volto soddisfatto, pregustandosi la
sua vittoria e posizionando i fiori davanti alla porta, per poi
uscire sbattendo la porta d'ingresso.
Intanto
l'autrice continuava a blaterare
-...potrei
farlo tornare...ma no! Che sciocca che sono!-
Fine
flashback
-...così
oggi sono tornato come
volevi-
*
l'autrice è impietrita di fronte a tali rivelazioni: non sa infatti
se uccidere Aaron o solamente picchiarlo, ma prima di pensare ciò...*
Ah! Ecco
di chi erano quei fiori e
quel biglietto anonimi! Sappi che comunque non volevo tornassi! Ma
prima di questo...MALEDETTO
MANIACOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
-Ma io
non ho aperto la porta!-
Già...MA
CHE DICO?! NON HA
IMPORTANZA...ERO KYU UKETSUKI!!!( pervertito di un vampiro nda)
l'autrice
comincia a scaraventare oggetti vari contro il poveretto, inveendogli
contro
MALEDETTO!
MUORI, MUORI, MUORI...
-Calma!-
...Hai
ragione. PRIMA di finirti
devi rispondere alle lettere! ^_^
-Bene...”
Ciao, sappi che leggo da sempre la tua ff ma
non ho mai avuto il tempo di recensire... hihi!! è bellissima... sono
contenta che hai inserito dei personaggi nuovi, ce n'era davvero
bisogno ^^ Un kiss ;)
|
|
|
“.
Allora, innanzitutto
piacere!*si mette in posa plastica*
Baka...(idiota
nda)
-So
anch'io che ci volevano dei
personaggi nuovi, ma non pensi che ci sia anche bisogno del mio
glorioso ritorno?-
Va
avanti...-_-***
-”
Ciao. Il capitolo, come del resto l'angolo
autrice, è stato fantastico. Nel primo caso soprattutto verso la fine
mi sono commossa: Carlisle adagiato sul seno di lei... è stata una
scena sublime... molto dolce e, ovviamente, romantica. In generale, il
tutto, è stato molto carino... Per l'angolo autrice, invece, sono...
quasi... morta dal riso... molto comico. Ciao e alla prossima!!!
|
|
|
“. So
bene che è stato molto
spassoso, modestamente è tutto merito del mio benefico influsso. So
anche che l'autrice è molto brava a scrivere certe cose, l'ho sempre
saputo...-
Smettila,
lecchino...avanti, leggi
l'ultima...-_-****
-”
E finalmente commento il nuovo capitoloS!
<--?! Allora... bello come al solito! +_+ i nuovi vampiri non mi
paiono dei MOSTRI di simpatia (ah, che battuta! XD)(=____=*** ndkira)
*coff*... andiamo avanti. L'arredamento di quella camera piacerebbe da
morire a Darky, lo sai? xDD e poi è da perfetto vampiro ù_ù ma questa
prima parte è trascurabile... (COSA?! +___+ ndkira) infatti devo
passare alla seconda, e devo farti i miei più sinceri COMPLIMENTI! Lei
è il milionesimo cliente della ditta "un uovo sodo al giorno, fa si che
gli scones siano ancora più cattivi!" A_A (Baekhoooooooo! +________+
ndIgirisu)(Baekhoooooooooo! +_______________+ ndkira)(HEEEEEELP! O_O
*fugge* ndme) dicevo, non mi aspettavo che il POV cambiasse così
all'improvviso!! All'inizio credevo ti fossi dimenticata chi parlava
XDDDDD hem... comunque povero Carl, ha una personalità nascosta che non
vuole fare emergere... è_e *pat* il pezzo finale era ancora molto
tenero! Adoro la tenerezza! (ammetto). Non vedo l'ora di vedere il
prossimo capitolo! A presto! BYBIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII! ;D
|
|
|
“.
Un'altra delle splendide
qualità dell'autrice! Tra l'altro devo ringraziarti, cara Baekho, è
solo grazie a testa se sono ancora qui...-*fa inchino profondo*
Credimi,
rimarrai in questa terra
per poco...^_^**
-Ben.
Purtroppo anche questa volta
il nostro spazio insieme è finito!-*aria tragica*-
Ma per le
ie fans sono sempre presente! ;) Contattatemi al numero...-*la
trasmissione si interrompe bruscamente*
|
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Capitolo 41 *** Rituale ***
CAPITOLO
41: Rituale
Quando
mi sono svegliata,
gli occhi di Carlisle mi fissavano: lui era sopra di me ed entrambi
eravamo coperti con il lenzuolo
-Ben
svegliata,
principessa- ha sussurrato baciandomi dolcemente
-'Giorno...-
Mi
sono alzata ed ero
nuda. Dopo un attimo di sgomento ho ricordato
-Com'è
stato?-
-Cosa?-
mi ha chiesto lui,
facendo camminare le dita sul mio addome e tirandomi sul materasso
-Non
credo di dovermi
spiegare- ho risposto arrossendo
-Come!
Sei così spigliata
con i gesti, ma non riesci a dirlo a voce?-
-IO...immagino
tu abbia
ragione...-
-Stavo
scherzando. Sei
stata brava, sia nel sedurmi che nel resto-
-Sono
sollevata...ho molto
improvvisato...-
-Se
improvvisi sempre
così, allora ti invito a continuare...- ha mormorato lui baciandomi
la spalla
Subito
si è spostato sul
mio volto, baciandomi la fronte, le guance, le labbra...specialmente
le labbra: le baciava, le succhiava, le mordeva, mentre le sue
braccia mi stringevano senza tregua; distesi sul letto, lui sopra, ho
sentito il suo membro entrare dentro di me e mi sono piegata in
avanti, afferrandogli le spalle
-Comunque
cosa facciamo
oggi?- ho chiesto prima di leccargli il lobo dell'orecchio
-Pensavo
di portarti a
fare un giro-
-Meta?-
-Decidi
pure tu. Io ho già
visto tutto-
-Non
ho in mente un posto
particolare, potremmo visitare semplicemente la città. Che ne
pensi?-
-Va
bene-
Poi
mi sono alzata,
andando a farmi un bagno ed al mio ritorno Carlisle era perfettamente
vestito, così mi sono messa alla ricerca della mia biancheria,
quando ho sentito un tocco freddo sulle mie spalle,seguito da un
lieve massaggio
-Mmmmmm....grazie,
ora va
meglio...-
-Allora
vestiti prima di
farmi perdere il controllo-
Poco
dopo siamo usciti
dalla camera e ci siamo diretti giù per le scale, incontrando
Gerlinde
-Buongiorno
piccioncini.
Com'è andata ieri?-
-Bene-
-State
uscendo? Tornate
entro le sette, stasera ci sarà il rituale-
-Stasera?-
-Già.
Il rituale si fa
quando c'è luna piena e quest'anno la furbacchiona ha deciso di
venire prima del previsto-
-Ci
saremo-
Siamo
usciti, accompagnati
in limousine fino al centro città, dove abbiamo fatto una
passeggiata, restando nell'ombra delle abitazioni; le case, così
come tutti gli edifici che abbiamo visto erano in stile romanico,
anche se siamo passati davanti ad una chiesa in stile gotico, le cui
guglie sembravano sfiorare il cielo. Verso l'una ci siamo diretti
verso uno dei tanti ristoranti presenti in zona ed entrambi abbiamo
ordinato del pesce; dopo un paio di bocconi, però, Carlisle ha
poggiato le posate sul piatto
-Immagino
non ti piaccia-
-No,
è...buono. Solo che
non è tra i miei gusti preferiti-
-Allora
è meglio che io
mi sbrighi, non vorrei farti aspettare troppo-
-Non
preoccuparti-
In
dieci minuti avevo
finito; siamo subito andati a pagare e ci siamo diretti in un parco
li vicino, dove abbiamo sostato nella frescura degli alberi. Così è
passato velocemente il primo pomeriggio e, intorno alle cinque,
Carlisle mi ha portata su un ponte, vecchio almeno di trecento anni
-Questo
ponte ha quasi la
mia età- ci ha scherzato sopra
-Oh...tu
non sei affatto
vecchio, te lo assicuro...-
-Ma
l'età è quella-
-Avanti...ti
reputo molto
giovane...devi pensare alle energie che spendi ogni giorno. Ti giuro
che se fossi anziano non riusciresti a starmi dietro-
-L'essere
un vampiro in
questo frangente è molto utile-
Prima
di prendere
qualunque decisione mi sono poggiata contro il ponte e ho tratto un
sospiro, pensando all'imminente cerimonia
-Che
succede?- Carlisle mi
si era avvicinato, sentivo il suo respiro sopra la testa
-Niente,
sono solo nervosa
per la cerimonia-
-Non
sei tu a dovervi
partecipare-
-Ma
mi riguarda, in fondo
presto sarò vampira e forse lo diventerò così-
Lui
mi cinse i fianchi
-Non
farò mai nulla che
possa farti del male, lo sai-
-Si,
lo so- ho risposto
afferrandogli le braccia- ma sono preoccupata ugualmente-
-Non
devi diventarlo per
forza-
-Ma
voglio diventarlo-
-Come
vuoi-
-Avanti
è meglio tornare
a casa. Dobbiamo essere presentabili alla cerimonia-
Intorno
alle sette ci
hanno condotti in una stanza molto grande, illuminata solo da
candele; fuori la luna illuminava con il suo opaco bagliore gli
alberi della collina.
Mentre
aspettavamo avevo i
brividi, dati dall'inquietudine di trovarmi in quella stanza, le cui
pareti avevano un vago colore rossastro, come il sangue...Prima ci
avevano spiegato in breve come si svolgeva la cerimonia e ciò mi
aveva sconvolta: Carol avrebbe dovuto bere il sangue di André e
viceversa, anche se immaginavo che ciò che ella doveva bere fosse il
veleno. Nervosamente mi sono voltata verso una delle due entrate
laterali, in attesa che la cerimonia avesse inizio.
Poco
dopo Carol ha fatto
la sua apparizione lasciandomi a bocca aperta: indossava una lunga
tunica bianca, fermata sulle spalle da spille d'argento; aveva i
capelli legati con un giglio ed era scalza.
Ha
camminato fino al
centro della stanza poi si è inginocchiata, attendendo l'arrivo del
suo compagno, che non si è fatto aspettare: André è entrato
dall'altra porta, anche lui con la tunica, con una corona di alloro
sul capo, scalzo; una volta inginocchiati l'uno davanti all'altra,
Chloe si è avvicinata loro, trasportando un cuscino scarlatto con
sopra un coltello d'argento e lo ha consegnato ad André, che si è
reciso una vena, da cui ha iniziato a sgorgare un liquido scuro;
subito Carol gli si è avvicinata e ha messo la bocca contro la
ferita, bevendo ciò che usciva.
Il
processo è durato
circa mezz'ora poi lei si è separata da lui tornando nella posizione
originale.
Pallida,
ho stretto
convulsamente la mano di Carlisle, ricambiata: non credevo fosse una
cosa del genere...
Non
ho fatto in tempo a
riprendermi dallo shock che André si è avvicinato a lei e l'ha
morsa iniziando a bere il suo sangue: lo sguardo che aveva Carol mi
ha spaventata, era insieme terrorizzato e sorpreso...che non glielo
avessero detto? Dopo circa cinque minuti dall'inizio dii quella che
doveva essere la parte finale sono uscita in preda a conati e mi sono
poggiata alla parete accanto alla porta.
Poco
dopo Carlisle ha
fatto capolino dalla porta e mi è venuto incontro
-Stai
bene?-
-Si...-
La mia voce era
flebile ed ero pallida come un cadavere
-Non
mentire per farmi un
piacere, non mi piace- ha fatto lui stringendomi fra le braccia, dove
io mi sono lasciata andare in un pianto silenzioso
-Carlisle...lei...non
lo
sapeva...?-
-Non
lo so, ma credo di
si. Ha accettato di farlo-
-Però...-
-Non
temere, starà bene.
Dopo che André avrà bevuto il sangue, nel corpo di Carol resterà
solo il veleno e lei sarà una vampira. Non soffrirà più-
-...Io...non
voglio
diventare vampira in questo modo-
-Non
farei mai diventare
vampiro qualcuno in questo modo. E comunque...non so se voglio
trasformarti-
-Perché...?-
Le
sue braccia mi hanno
stretto più forte e i suoi occhi sono entrati nei miei
-Voglio
che tu abbia ciò
che io non posso avere-
-Io
voglio te, per sempre-
Lui
si è chinato su di
me, baciandomi dolcemente e guardandomi tristemente
-Se
è questo ciò che
vuoi...-
Il
giorno dopo eravamo nel
salotto con Gerlinde quando André è entrato trafelato nella stanza
-Scusate
se vi interrompo
ma è sorto un problema-
-Di
che genere?-
-Ehm...Carol
ha sete...non
è il caso che Shinri stia qui ora che Carol è così senza
controllo-
-Capisco.
Ce ne andremo
subito- ha risposto Carlisle
Pochi
minuti dopo eravamo
in aeroporto ed io mi sono voltata verso la limousine che ci aveva
accompagnati per l'ultima volta, chiedendomi se avrei mai più
rivisto André e la sua famiglia.
Scusate,
ma sono mentalmente stanca(la scuola) per cui non rispondo alle
recensioni(ringraziate che abbia finito il capitolo). Alla
prossima!!!
|
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Capitolo 42 *** Test ***
CAPITOLO
42: Test
Il
viaggio in aereo è durato quasi un giorno intero ed all'arrivo siamo
andati a prendere la macchina per poi dirigerci verso casa; il
viaggio in aereo mi aveva spossata così ero rimasta per tutto il
tempo poggiata contro il sedile dell'auto. Una volta arrivati,
Carlisle è venuto per aprirmi la portiera e mi ha aiutata a
scendere. Io non mi reggevo in piedi ed avevo la vista annebbiata
-Ti
porto dentro?- mi ha proposto lui
-No,
ce la faccio-
Una
volta dentro,Andrew ci è corso incontro
-Avevo
sentito il vostro odore da un po'. Com'è andato il viaggio?-
-Bene-
-L'hai
trattata bene?- ha chiesto lui osservando la mia faccia sciupata
-Come
una principessa. Però ora deve riposare: il viaggio è stato
stancante per lei-
-Io
non sono stanca, devo mangiare solo qualcosa, poi starò meglio...-
ho borbottato dirigendomi verso la cucina
-Mangiare?
Non ti preoccupare, ci penso io!- ha esclamato Andrew piuttosto
agitato
-Cos'hai
combinato?-
-Tranquilla,
nulla di irrimediabile! Perché tu e Carlisle non ve la spassate un
po' mentre io sistemo il mac...la cucina?-
-Ma...-
ho fatto muovendomi nella sua direzione
-Niente
ma! Su, vai!- ha risposto lui buttandomi tra le braccia di mio marito
per poi dirigersi velocemente in cucina
Carlisle
mi ha stretto a sé baciandomi la testa
-Preoccupata?-
-Non
oso immaginare cosa avrà combinato. Inoltre sarò io a dover pulire-
-No,
non ho dimenticato i tuoi problemi. Inoltre sei stanca, perciò
riposa-
-Resti
con me?- ho chiesto affondando il volto nella sua camicia
-Certo...-
Il suo cerca-persone ha iniziato a suonare
-Oh-
ha mormorato deluso- devo andare-
-Lo avevi acceso?-
-Dovere-
-D'accordo...-
Mi
sono spinta in avanti per baciarlo dolcemente
-Buon
lavoro allora!-
Una
volta uscito, mi sono diretta in cucina, dove ho scoperto ciò che
aveva fatto Andrew, anche se in realtà già lo immaginavo: piatti
sporchi riempivano il lavandino, avanzi di cibo erano sparsi per
terra, la puzza era insopportabile
-Andrew?-
-Lo
so. Non ho avuto il tempo di pulire-
-Lascia,
faccio io-
-Ma
Carlisle ha detto...-
-Non
ti preoccupare, non morirò. Puoi andare-
-Va
bene...-
Dopo
che Andrew è uscito, ho pulito ogni angolo della cucina, prima di
stendermi sul divano e schiacciare un pisolino.
Sono
stata svegliata da qualcuno che bussava alla porta; quando sono
andata ad aprire mi sono trovata davanti Alice, che mi ha abbracciata
-Ciao
Shinri, come stai?-
-Bene
grazie-
-Piaciuta
la luna di miele?-
-Abbastanza-
-Beh,
meglio così. Tieni- ha aggiunto mettendomi in mano una bustina
-Cos'è?-
-Beh...credo
ti servirà. Per il test di gravidanza, intendo-
-Test
di gravidanza?-
-Certo.
Ti vedo con un gran pancione nel tuo futuro-
-Bene,
vorrà dire che dopo vedrò di verificare. Sei venuta solo per dirmi
questo?-
-Certo
che no. Tra un paio di settimane ci sarà il compleanno di Bella,
ricordi? Ero venuta per discutere con te su come organizzare la
festa. Che ne pensi?-
-Posso
dirti che certe cose non sono di mia competenza, come questa, perciò
non saprei: fa come credi-
-Bene,
perché avevo in mente un paio di cosette...-
Così
ha iniziato a parlarmi dei suoi grandiosi progetti, forse un po'
utopistici, se pensavo alla reazione che avrebbe potuto avere Bella,
di certo non positiva; quando alla fine Alice se n'è andata, però,
avevo già cambiato idea: fondamentalmente era fattibile e poi Bella
non avrebbe potuto ribattere.
Accantonata
la questione, mi sono dedicata a qualcosa che mi riguardava più da
vicino: il test di gravidanza; con trepidazione ho tirato fuori il
piccolo bastoncino che mi avrebbe consentito di scoprire se ero
effettivamente incinta; dopo cinque minuti in bagno sono uscita dalla
stanza tenendo in mano il test: per scoprire se aspettavo un bambino
non ci sarebbe voluto molto, così mi sono seduta sul divano, in
attesa.
Dopo
poco la striscia colorata che componeva il bastoncino ha cambiato
colore, coprendosi di segni di colore differente: il segnale che
aspettavo con ansia; sono balzata in piedi senza riuscire a
trattenere la mia gioia. Incinta. Dell'uomo che amavo e con cui avrei
probabilmente condiviso il resto della vita. Niente a che vedere con
le volte successive.
Non
vedevo l'ora che Carlisle tornasse per riferirgli la lieta notizia,
sicuramente anche lui sarebbe stato contento.
Aspettando
il suo ritorno ho sistemato un po' la casa, cenato e dormicchiato un
po'.
Intorno
alle nove di sera ho sentito armeggiare con la porta d'ingresso e
sono andata ad aprire: come mi aspettavo, Carlisle era davanti a me;
mentre mi accingevo a salutarlo, mi è passato davanti senza degnarmi
di uno sguardo, scuro in volto, e si è diretto verso il salotto.
Contrariata
l'ho seguito e l'ho visto sedersi su una sedia, dandomi le spalle; un
po' preoccupata mi sono avvicinata a lui cingendogli la vita e
baciandolo sulla guancia
-Ehi,
come è andata al lavoro?-
Lui
no mi ha risposto, così l'ho scosso un po', svegliandolo da una
sorta di torpore
-Ti
ho chiesto com'è andato il lavoro-
-Come
al solito-
Il
suo tono di voce era strano, distaccato e non mi convinceva
-E'
successo qualcosa? Puoi dirmelo sai?-
Lui
mi ha preso il braccio, baciando ogni piccolo centimetro di pelle,
prima di rispondere
-Ecco...io...devo
andare a caccia-
-Cerchi
di nascondermi qualcosa?-
-No-
ha risposto lui trascinandomi tra le sue braccia, così che potessi
vedere i suoi occhi, neri come la pece, ed anche come il suo umore
-Non
mi pare sia mai stato un problema-
-Lo
è, invece-
-Perché?-
-Beh...non
è proprio fame in realtà-
-E
che cos'è?-
-...Oggi
una mia collega mi ha invitato ad unirmi a lei durante il pranzo
e...non per parlare di lavoro-
-Ha
provato a sedurti?-
-Si,
sai nessuno sa che noi...cioè...-
-Che
tu sei sposato-
-Poi,
mentre uscivo, la stessa collega mi si è avvicinata...mi ha baciato
e...si strusciava contro di me e...mi ha chiesto di andare fuori a
cena-
-Se
sei qui immagino tu abbia rifiutato-
-Certo,
ma...il suo modo di fare mi...ha eccitato- ha concluso con vergogna
-Come?
Cosa avrebbe fatto per ridurti così?- La mia voce era cambiata, ero
esterrefatta
-Beh...-
Non
riusciva ad esprimerlo a parole, ma avevo capito
-Non
importa, puoi anche non dirmelo- ho sussurrato con voce dura.
Probabilmente
lui aveva preso il mio tono di voce come una accusa nei suoi
confronti, perché aveva chinato ancora di più la testa, sconsolato;
i miei pensieri, la mia rabbia, erano invece rivolti verso quella
donna: come si era permessa di fargli questo?!
-E'
carina almeno?-
Ha
alzato lo sguardo sorpreso cercando di scrutare qualche emozione nei
miei occhi, senza riuscirci: il mio sguardo era assente, la mia
domanda non era dettata da alcuna emozione particolare
-Si...ma
non quanto te, mai quanto te! Solo che...- si è interrotto,
sprofondando nella vergogna
A
quel punto il mio sguardo si è lievemente addolcito; gli ho preso il
volto tra le mani e l'ho guardato dritto negli occhi
-Non
ce l'ho con te, ma con lei. Tu non hai colpa...almeno non del tutto-
-Io
no ti tradirei mai, non potrei mai farlo, lo sai...-
Gli
ho messo un dito sulle labbra per farlo tacere, poi gli ho
accarezzato la guancia
-Lo
so, sono state le tue parole a farmelo capire. Grazie-
Detto
questo, l'ho baciato dolcemente e subito sono stata stretta tra le
sue braccia, che mi hanno avvicinata a lui; le sue mani hanno
incominciato a vagare sulla camicia, passando poi sotto di essa ed
accarezzando la pelle nuda.
Intanto
le sue labbra e le mie erano unite in un bacio instancabile, finito
quando lui si è abbassato sul mio collo, che ha iniziato a baciare e
leccare, mentre le sue mani sollevavano la camicia, scoprendo il
reggiseno, dopodiché ha ripreso a baciarmi, per poi passare sul mio
corpo, sfiorando l'ombelico e accingendosi a sbottonare i pantaloni.
A
quel punto l'ho fermato
-Aspetta...-
Mi
sono risistemata i vestiti, prima di guardarlo
-Io...sono
incinta-
-Incinta...?-
-Già.
Ho fatto il test di gravidanza ed è risultato così-
-Vuoi
dire che...presto avrò un figlio?-
-Già-
Con
eccitazione e timore Carlisle mi ha sfiorato il ventre, carezzandolo
dolcemente
-Mi
dispiace...nello stato in cui ero avrei potuto fare del male ad
entrambi...-
-Sono
sicura che non sarebbe accaduto. So che mi ami e che non faresti
nulla per farmi soffrire e il piccolo sa che gli vuoi bene, ne sono
certa. Inoltre io credo che sarai un padre fantastico, così come sei
un fantastico marito-
Detto
questo mi sono alzata dalle sue ginocchia dirigendomi verso le scale,
fermata però da lui che mi ha stretto tra le braccia, con
delicatezza, prima di inginocchiarsi davanti a me e baciarmi la mano
-Ti
prometto che non permetterò più al mio essere di vampiro di
prendere il sopravvento. Lo farò per te, per noi, per il nostro
bambino. Io non ti abbandonerò mai-
-Certe
promesse sono pericolose...- ho sussurrato guardandolo tristemente
-Ma
vere, o almeno questa lo è- ha mormorato di risposta lui baciandomi
-Comunque,
neanch'io ti abbandonerò...quando verrà il momento, mi
trasformerai?-
La
mia domanda rimase sospesa nel vuoto
-Sono
stanca- ho detto sospirando, così lui mi ha condotta in camera da
letto, dove mi sono messa il pigiama e coricata nel letto, subito
raggiunta da lui
Dopo
un po' la sua voce è arrivata alle mie orecchie
-Quando
sarò pronto lo farò, ma non ora. Voglio che tu viva, non una vita
fasulla, ma la tua, questa. Esaudisci questo mio desiderio, ti prego-
Ho
trattenuto il respiro a lungo prima di rispondere e voltarmi
-Cercherò
di godermi la mia vera vita allora. Non voglio perderti-
Era
così: non volevo perderlo, volevo che stesse sempre con me, ma non
immaginavo che presto si sarebbe presentata l'occasione in cui mi
avrebbe abbandonata, forse per sempre.
ANGOLO
DELL' AUTRICE
Spero
che questo capitolo vi sia piaciuto, e mi scuso per il fatto che
neanche ora ci sarà la parte demenziale, ma purtroppo non sono
dell'umore adatto(la scuola mi distrugge). Volevo anche avvisarvi che
probabilmente non sarò in grado di aggiornare per una settimana o
più( in realtà non so neanche se riuscirò a scrivere). Scusatemi
davvero, ma la scuola si sta dimostrando piuttosto stressante e
pressante(una verifica al giorno, o quasi), per cui godetevi questo
capitolo. A presto!
|
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Capitolo 43 *** Lavoro part-time ***
CAPITOLO
43: Lavoro part-time
Il
giorno dopo mi sono svegliata sola nel letto e mi sono alzata andando
verso lo specchio: la mia pancia era diventata ancora più visibile,
segno che la gravidanza procedeva bene. Lentamente sono scesa al
piano di sotto, diretta verso cucina. Appena entrata nella stanza, ho
scorto Carlisle intento a prepararmi la colazione e mi sono
avvicinata al tavolo; poco dopo lui mi ha raggiunta con il piatto
contenente la mia colazione e,mentre lo poggiava sul tavolo, mi ha
sfiorato la guancia con le labbra
-Buongiorno-
-Buongiorno
a te...-
-Mi
sembri stanca, stai bene?-
-Mi
sono appena svegliata, dammi un po' di tempo prima d sentirmi male-
Sorridendo,
mi ha stretta a sé, prima di sfiorarmi la pancia
-E
la nostra creatura come sta?-
-Direi
bene. Sicuramente è più sveglia di me-
Dopo
queste parole sono stata nuovamente abbracciata da lui, che ha
sussurrato sui miei capelli
-Non
sforzarti troppo, mi raccomando-
-Si,
certo-
Dopodiché
Carlisle è andato al lavoro, lasciandomi sola. Alle sette meno un
quarto sono partita per andare a scuola, uscendo dall'edificio alle
quattro passate, esausta.
Arrivata
a casa ho deciso di andare a fare la spesa, scoprendo di non avere
più soldi e rinunciando quindi all'idea.
Alle
otto passate Carlisle è tornato a casa, dirigendosi immediatamente
verso la cucina: i sacchetti nelle sue mani non mi hanno lasciato
dubbi
-Sei
andato a fare la spesa?- gli ho chiesto raggiungendolo
-Si,
perché?-
-Lascia,
faccio io- ho sussurrato io prendendo le buste dalle sue mani ed
iniziando a svuotarle
-Cos'hai?-
mi ha chiesto lui
-Niente.
Sai, avrei voluto andare io a fare la spesa oggi-
-E
cosa è successo?-
-Non
avevo soldi, così non ci sono andata-
-Come
no?-
-Non
ne avevo di miei, si sono esauriti-
-E
perché non me lo hai detto subito? Quanto ti serve? Anzi, non hai
bisogno di chiedermeli, in fondo sono anche tuoi-
-Io...non
voglio dipendere continuamente da te, fai già tanto e...mi dispiace,
non vorrei essere un peso per te-
-Ma
non lo sei! Quello che faccio, lo faccio per te, per renderti felice!
Non dipendi da me, siamo sposati!-
-Lo
so ma...vorrei trovarmi un lavoro. Che ne dici?-
-No.
Non in questo momento-
-Per
favore!-
-Io...finché
non sarà troppo stancante, poi basta-
-Va
bene-
Ero
felice: non volevo essere un peso, ma indipendente, guadagnando soldi
per me, anche perché non mi piaceva fare la casalinga. E poi ero
sicura non mi avrebbe stancato.
Il
giorno dopo al mio risveglio Carlisle non c'era; scesa in cucina, mi
sono preparata la colazione e sono andata a scuola.
Quel
giorno ho cercato un lavoro e sono riuscita a trovarlo: avrei dovuto
fare la cameriera, ma mi andava bene.
Il
giorno dopo ho iniziato a lavorare: al mattino la scuola, al
pomeriggio il lavoro e, molto presto, la stanchezza ha iniziato a
farsi sentire.
Ma ero felice,
inoltre pensavo che sarebbe passato, quel momento di
debolezza; fingevo, facevo finta di nulla, mentivo: tutto perché
Carlisle, che era sempre più preoccupato, non sospettasse nulla. Ma
ci sono momenti in cui non puoi più fingere, ed il mio è arrivato
prima di quanto pensassi, circa dopo una settimana dalla scoperta
della mia gravidanza: i giorni passati, anzi, tutta la settimana era
stata stancante e alla sera crollavo sfinita e mi svegliavo più
stanca di quando andavo a dormire; non ricordavo le conversazioni
intrattenute con gli altri, forse non le ascoltavo, e non sapevo
nemmeno cosa dicevo, non mi rendevo conto di nulla.
Eppure
continuavo a fingere, le mie giornate erano una finzione: dicevo di
avere impegni per dormire in tranquillità, quando Carlisle mi
chiedeva come era trascorsa la giornata mentivo, perché non avevo
coscienza degli eventi accaduti.
Eppure
continuavo a fingere...anche quando sono tornata a casa, quel giorno
sapevo che avrei mentito, preso in giro l'intelligenza di chi avevo
intorno, e con calma ho lavato la tazza della mia colazione; un
attimo ero sveglia, un attimo dopo la mia vista era annebbiata,
barcollavo e perdevo conoscenza, forse per un secondo o meno, ma
quando mi sono ripresa la mia tazza era in terra, a pezzi; sconvolta
mi sono chinata a raccogliere i cocci e mi sono tagliata.
Sembrava
profondo, pensavo sarebbe uscito molto sangue e sono rimasta stupita
quando ho visto una sottile striscia rossa vagare solitaria sul mio
palmo; spaventata mi sono diretta barcollando verso il divano e li
sono crollata, perdendo definitivamente perdendo conoscenza.
…
Ero
al lavoro, ma era come se non ci fossi stato. Avevo perso il conto
dei pazienti che avevo visitato o delle ore passate: la mia mente era
tutta su di lei, Shinri.
Ero
preoccupato, da una settimana la vedevo mandare avanti la sua vita,
sempre più stanca, sempre meno cosciente di ciò che le accadeva.
Eppure
continuavo a fingere: fingevo di non vedere quando mentre mangiava,
si addormentava sul piatto che le avevo cucinato, fingevo di non
vedere quando si addormentava nel bel mezzo di una conversazione.
Eppure
non volevo più fingere, volevo salvarla da se stessa, ma non potevo:
le rare volte che ci provavo, lei mi allontanava, credendo di poter
risolvere la situazione da sola anche se non poteva; questa
situazione, questa nostra vita, io non potevo più sopportarla e
oramai avevo deciso di parlarle al mio ritorno.
Ho
accolto con un certo sollievo la fine del mio turno e mi sono diretto
immediatamente a casa; appena entrato l'ho chiamata, non ottenendo
risposta. Così sono entrato in soggiorno e l'ho trovata. Come
supponevo, stava dormendo, beata, sul divano; mi sono avvicinato
piano, sedendomi sul bordo del divano e scuotendola delicatamente.
Non si è mossa. Allora ho sfiorato le sue labbra: neanche una piega,
e poi....erano fredde. Lei che mi scaldava col suo corpo tiepido
aveva le labbra fredde...Spaventato, l'ho scossa più violentemente,
ottenendo si un movimento, ma non volontario; l'ho sollevata, e le
sue braccia si sono abbassate mollemente sfiorando delicatamente il
divano e allora l'ho visto: un taglio, in apparenza profondo, senza
traccia di sangue, a parte un sottilissimo rivolo di sangue ormai
secco. Inoltre, era pallida. Velocemente l'ho poggiata nuovamente sul
divano e le ho sentito il polso, che era molto debole. Dopo averle
fatto il massaggio cardiaco ho ottenuto una risposta: uno e i suoi
occhi si era aperto e mi fissava
-Bentornato...-
-Shinri,
cos'hai?!-
-Stanca...-
Tremando
l'ho condotta nella camera da letto, dove l'ho lasciata per chiamare
Andrew. Rapidamente è tornato a casa e subito a tentato di guarirla,
inutilmente. Aveva perso conoscenza e non rinveniva
-Ma
si può sapere cosa le è successo?!-
-Non...non
lo so!-
-E'
possibile che c'entri con la gravidanza?-
-Può
essere, ma...ma non è successo quando era incinta di te!-
-Capisco...ora
però c'è bisogno di sangue. Ormai lei..-
-Quanto?-
-Credo
che una sacca possa andare, poi ci penso io-
Correndo
mi sono diretto nuovamente in ospedale, entrando da una finestra e
dirigendomi in magazzino, dove ho trovato ciò che mi serviva; ancora
più in fretta sono tornato a casa, per dare quel liquido prezioso
alla mia amata.
La
parte più difficile era farglielo bere
-Tesoro,
starai meglio dopo! Per favore, ti prego!-
Con
gli occhi semi aperti lei sembrava non capire
-Non
c'è scelta...- ho sussurrato aprendo la sacca e mettendo in bocca un
sorso di sangue, che le ho fatto bere a forza. Così anche i restanti
sorsi, che lei ha bevuto senza fiatare.
Dopodiché
Andrew ha usato il suo potere e un po' del colorito che avevo
imparato a conoscere le era tornato in volto. Stavo per rilassarmi,
quando mi sono accorto che respirava affannosamente; le ho sfiorato
la fronte: era calda.
-Ha
la febbre-
-Ma
che gruppo sanguigno le hai dato?!-
-Zero
negativo...-
-Allora...credo
sia normale-
-Come?-
-Intendo,
ora può guarire-
Detto
questo ci ha lasciato soli. Poco dopo lei si è svegliata
-Carlisle...-
ha sussurrato senza aprire gli occhi
-Sono
qui- ho risposto stringendole la mano
-Lo
so...-
-Ora
pensa a dormire. Ho sussurrato stringendola a me
-Carlisle...
ho caldo...-
Dopo
averci pensato, ho sbottonato la camicia e, a petto nudo, l'ho
stretta a me
-Grazie...-
Tranquillo
ho chiuso gli occhi, pronto a riposarmi con lei
-Carlisle...il
compleanno...-
-Io
non credo...-
-Voglio
farlo per Bella...-
-Vedremo...-
-Grazie...-
Anche
questo capitolo è concluso!!! Non ho molto tempo, perciò ringrazio
coloro che hanno recensito!!! Spero vi piaccia il capitolo! Se volete
sapere perché Shinri ha avuto questo...malessere, lo saprete la
prossima volta!
Uchiha_chan
ho una domanda per te: perché hai detto quelle cose nella tua
recensione?
Un
grosso bacio, alla prossima!!!!!!
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Capitolo 44 *** Compleanno ***
CAPITOLO
44: Compleanno
I primi
raggi del sole hanno illuminato il mio volto, svegliandomi. Mi sono
ritrovata nel letto, sopra la coperta, abbracciata ad un petto
bianco. Ho alzato lo sguardo e l'ho visto: Carlisle era rilassato al
mio fianco, gli occhi chiusi e le braccia attorno ai miei fianchi; il
suo sguardo era preoccupato, le sopracciglia erano contratte, i
muscoli tesi: evidentemente lo avevo fatto preoccupare, anche se io
di ieri non ricordavo quasi niente. L'ho guardato in faccia:
quell'uomo era la mia vita, il mio grande amore, e si era preoccupato
così tanto per me, continuava a preoccuparsi per me, ed io ero
felice di questo, felice di tanta attenzione; sorridendo mi sono
avvicinata al suo volto e l'ho baciato. Immediatamente ha aperto gli
occhi e mi ha baciata a sua volta, stringendomi ancora di più.
-Come ti
senti?-
-Ora molto
meglio-
Ho fatto
per alzarmi ma sono stata bloccata da lui, che mi fissava ansioso
-Non
alzarti, non ho dimenticato cosa è successo. Per favore, mi occuperò
io del resto-
-Ma devi
andare al lavoro e...-
-E' qui il
mio lavoro- ha sussurrato lui baciandomi sulle labbra
-Ah...-
-Cosa vuoi
per colazione?-
Alla sola
parola il mio stomaco ha iniziato a brontolare
-Non credo
mangerò-
-Oh-
-Comunque
devo alzarmi. Ho bisogno di Alice-
-Per il
compleanno di Bella?-
-Si, devo
chiederle un consiglio-
-Che
genere di consiglio?-
-Beh...-
ho iniziato a parlare sollevandomi dal cuscino, sorretta da Carlisle
-..devo trovare un modo per nascondere questa- e così dicendo mi
sono toccata la pancia
-Perché
devi nasconderla?-
-Sarà il
giorno di Bella ed io non voglio che a causa delle mie condizioni le
cose cambino; voglio chiedere ad Alice se ha qualche vestito che
possa coprirla-
-Io non
capisco, ma...se vuoi fare così ti appoggerò-
-Grazie-
Poco dopo,
sorretta da Carl, sono arrivata al telefono e ho contattato Alice,
chiedendole di venire al più presto. Neanche mezz'ora dopo Alice
stava frugando frenetica all'interno del mio guardaroba, alla ricerca
di qualcosa che evidentemente non aveva trovato, visto lo sguardo che
mi aveva lanciato riemergendo dall'armadio
-Tu devi
andare al più presto in qualche negozio di vestiti...ovviamente in
un altro momento. Fortunatamente per te ho avuto il buonsenso di
portare qualcosa di mio. Tieni.- ha aggiunto passandomi una maglia di
colore viola molto larga.
Dopo
averla osservata l'ho faticosamente indossata: era pefetta, anche se
Alice non era convinta
-Bisognerebbe
mettere una cintura...-
-No, si
vedrebbe la pancia-
-E
se...mettessimo una fascia sotto il petto? Non si vedrebbe nulla e
staresti decisamente meglio-
-Fa come
vuoi-
Dopo
avermi fatto indossare una cintura mi ha aiutata ad alzarmi ed ad
avvicinarmi ad uno specchio
-Perfetta!-
-Dici?-
-Lo penso
anch'io- ha aggiunto Carlisle entrando nella stanza e avvicinandosi a
me- sarai bellissima vedrai-
-Piuttosto...per
il regalo...?-
-Beh, ci
ho pensato io: tu non eri nelle condizioni per farlo. Sono certo che
le piacerà-
-Speriamo...-
-Suvvia,
basta preoccupazioni- è intervenuta Alice- ho deciso: prima che
inizi la festa ti sistemerò un po' la faccia, sembri un cadavere-
-Non
pensarci nemmeno! Non mi farò truccare da te!!!!-
-Ahahahahah!
Vedremo!-
La sera
della festa siamo andati a casa Cullen, arrivando prima di Bella ed
Edward; tutto era pronto: le decorazioni(opera di Alice), la
torta(acquistata da Alice), il mucchio di regali sopra il tavolo.
Prima di arrivare avevo bevuto un po' di sangue perciò stavo
abbastanza bene e nessuno sapeva niente.
Infine è arrivata
Bella che
come mi aspettavo, sembrava scontenta dei regali e della torta e gli
addobbi; tutti le sono corsi incontro per farle gli auguri, tranne me,
che mi sono giustificata, sostenuta da Carlisle ed Andrew, dicendo di
stare ancora male, cosa a cui lei ha creduto. Subito Alice le ha
messo in mano uno dei regali, che aveva forma rettangolare: esso si è
rivelato essere un'autoradio, che era già stata montata da Emmett, il
quale si era momentaneamente assentato nel momento in cui Bella stava
scartando il regalo. Successivamente Alice le ha messo in mano un
altro regalo, piatto e di forma quadrangolare, e a quel punto è
accaduto l'irreparabile:inizialmente sembrava tutto a posto poi ho
iniziato a sentire il tenue odore dolciastro del sangue e lei ad
osservare preoccupata il dito tagliato.
Gli eventi
si sono succeduti in maniera molto rapida: dapprima Jasper si era
scagliato famelico verso di Bella, poi Edward si era frapposto tra
loro, scagliando quest'ultima verso il tavolo ed infine il tavolo si è
rovesciato e Bella si è procurata un lungo taglio sanguinante
al braccio. A
fatica mi sono alzata avvicinandomi a lei per aiutarla, ma subito
quest'intenzione era stata sostituita da un'altra più forte: la
brama di sangue aveva bloccato i miei pensieri, fermandoli sul
desiderio di bere quello di Bella. Ero sempre più vicina a
perseguire il mio nuovo obiettivo e stringevo già il braccio di
Bella che mi guardava confusa, quando qualcuno mi ha afferrato la
spalla bruscamente facendomi riprendere: Andrew aveva iniziato a
trascinarmi in un'altra stanza
-Che stavi
facendo?-
-Io...non
lo so- ho risposto io ancora confusa
-Accidenti...resta
qui. Dopo Carlisle verrà da te. Ti ho fatto male?-
-Non tu,
il movimento improvviso-
-Scusami-
Detto
questo mi ha riparato il bacino, dopodiché è uscito ed io sono
rimasta sola.
Quasi
un'ora dopo Carlisle mi ha raggiunta
-Come ti
senti?- mi ha chiesto correndomi incontro
-Bene...Io...vorrei
tornare a casa-
-D'accordo-
Dopo aver
salutato tutti gli altri, io e Carlisle siamo tornati a casa, dove io
ancora vestita mi sono fatta portar a letto e li sono rimasta,
immobile, raggiunta subito da Carlisle, che mi ha baciato la spalla
prima di parlare
-Cos'hai?-
-Ecco....io...volevo
mordere Bella. Tutto quel sangue...-
-Shhh...va
tutto bene, tranquilla. E poi non è successo niente, no?-
-Solo
perché Andrew mi ha fermata, altrimenti...-
-No. Non è
colpa tua: tu sei la persone più dolce che conosca e so che non le
avresti mai fatto del male-
-Però...-
-Niente
però. Ora dormi. Vedrai che domani ti sentirai meglio-
Lentamente
ho chiuso gli occhi, facendomi cullare dal freddo abbraccio del mio
amato. Non so dire esattamente quando mi sono svegliata, ma nel
momento in cui ho aperto gli occhi ho realizzato di essere solo e che
qualcuno stava discutendo a bassa voce nella stanza accanto.
Vi chiedo
immensamente scusa!!! Mi dispiace per il terribile ritardo, non so come
giustificarmi! Spero con tutto il cuore che questo capitolo possa
piacervi e mi auguro che tutti coloro che seguivano fedelmente la
storia continuino a farlo nonostante questa mia mancanza!!! Scusatemi
davvero! A presto!!
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Capitolo 45 *** La scelta migliore ***
CAPITOLO
45: La scelta migliore
Mi sono
svegliata sentendo delle voci nella stanza accanto ed incuriosita mi
sono alzata con lentezza dal letto per avvicinarmi alla porta e poter
vedere chi stava parlando: attraverso la piccola fessura che ero
riuscita a creare senza fare rumore potevo vedere i due volti pallidi
di Edward e Carlisle che si fronteggiavano, uno di fronte all'altro,
cercando di far valere le proprie idee
-...cerca
di essere ragionevole Edward! Non devi reagire così, ci sono molte
altre soluzioni e lo sai-
-Si, lo
so, ma questa è la migliore. Se devo scegliere tra il rimanere qui
sapendola in pericolo o l'andarmene e lasciarle vivere una vita
serena, allora la scelta non si pone-
-Si,
capisco le tue ragioni, ma...ne hai già parlato con lei?-
-Sai com'è
fatta: è troppo testarda per darmi ragione, non accetterebbe mai la
mia scelta-
-Beh,
neanch'io. Sono convinto che eventi come quello di questa sera non si
ripeteranno-
-Io non
voglio che si ripetano!-
-Abbassa
la voce o la sveglierai!- ha sibilato Carlisle facndo un cenno nella
mia direzione
-Ecco:
pensa a Shinri, Carlisle. Se la sua vita fosse a rischio a causa tua,
per il suo bene la lasceresti?-
Ho
trattenuto il respiro: cosa avrebbe risposto a questa domanda?
-se
rispondessi che si, lo farei sarei un incredibile bugiardo: anche se
la sua vita fosse in pericolo a causa mia, anche se avesse tutto il
mondo contro, non potrei mai lasciarla andare. Ci ho già provato in
passato e ho sempre fallito, perciò...-
-Io invece
lo farei ed è per questo che ti sto chiedendo di appoggiarmi-
-io ti
appoggio volentieri nella tua scelta-chi sono per oppormi?-anche se
in fondo penso che sia quella sbagliata: pensi che riuscirà mai a
dimenticarti?-
So che non
sarà facile ma...sarà costretta a farlo-
-E tu?
Anche tu sarai costretto a farlo? Sei ingiusto Edward, come puoi
volere questo per lei?-
-Io non lo
voglio, Carlisle, ma serve affinché Bella sia salva-
-Spero tu
non ti penta di questa decisione. Però...io non posso seguirti-
-Perché?-
-Non posso
abbandonare mia moglie-
-Ma non
dovresti, anche lei può venire con...-
-No, non
può-
-Perché?-
-Non
sopporterebbe il viaggio, sarebbe troppo stressante nelle sue
condizioni-
-Quali
condizioni?-
-E'
incinta. Non posso farle correre rischi inutili, dopo quello che aha
corso recentemente-
-Ma..-
-Niente
ma. L'argomento è chiuso-
-Non sarà
per sempre..-
-E dovrei
perdermi la nascita di mio figlio per un tuo capriccio?-
-Non è un
capriccio! Insomma, anche lei corre dei rischi e lo sai. Lo faresti
per il bene di entrambi!-
Quello che
avevo ascoltato era abbastanza: Edward cercava di separarmi da mio
marito ed io non potevo permetterlo. Incurante delle ossa che
cedevano, mi sono lanciata dalla porta aperta direttamente tra le
braccia di Carlisle
-Shinri,
tu...-
-Non te ne
andrai vero? E' così no? Non ci lascerai soli no?- ho esclamato con
gli occhi lucidi toccandomi la pancia
-Hai
sentito tutto?-
-Ti prego
non lasciarmi!- e sono scoppiata in lacrime
-Carlisle...-
-Vattene
Edward-
-Ma...-
-Vattene-
Dopo che è
uscito, Carlisle mi ha preso in braccio, portandomi sul letto
-Non
lasciarmi...non lasciarmi....- sussurravo in lacrime come un disco
rotto, cullata e tranquillizzata da Carlisle che cercava di farmi
addormentare, cosa che alla fine gli è riuscita.
Nei giorni
seguenti Carlisle ha provato a non farmi pensare alla sua discussione
con Edward, ma io sapevo che ogni notte lo riaffrontava con lo stesso
argomento, ogni volta con meno convinzione della precedente, e che il
giorno della loro partenza era vicino, anche se non volevo crederci
Una sera
però Carlisle è entrato in camera con una faccia grave e gli occchi
incupiti; si è avvicinato a me, inginocchiandosi e prendendo la mia
mano tra le sue per poi portarla alle sue labbra
-Che
succede?-
-Ecco....ti
chiedo di perdonarmi-
-Perché?-
-Io...parto-
-Cosa.....?-
-Penso che
Edward abbia bisogno di tempo per riflettere, così lo accompagnerò
dove vorrà. Non credo ci vorrà molto-
-Ma....io
e....il nostro bambino..!-
-Voglio
occuparmi di mio figlio. Per questo tornerò più velocemente
possibile. Aspetterai fino ad allora?- mentre parlava la sua mano
aveva portato la mia sulla sua guancia fredda
-Ma...non...-
-Facciamo
così- ha proposto lui prendendo la mia mano e sfilando l'anello che
avevo all'anulare per poi rimpiazzarlo col suo- io terrò il tuo
anello e tu il mio: così sarò “costretto” a tornare. Che ne
dici?-
Senza
parlare ho annuito, mentre nuove lacrime rigavano il mio viso
-Su non
fare così: come faccio ad andarmene se vedo il tuo visino in
lacrime?-
-Allora
non andare!- ho sussurrato tra i singhiozzi
-per
questo mi mostri le tue lacrime? Non ti facevo così subdola!- ha
iniziato a scherzare lui
-N-no.
Devi andare, però...-
-Cosa?-
-Vorrei
che restassi con me stanotte-
-E' tutto
ciò che desidero- ha risposto lui
Così mi
sono addormentata, ma al momento del mio risveglio ho sentito la
prima traccia dell'abbandono: il vuoto che mi circondava.
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Capitolo 46 *** Avviso ***
Scusate il ritardo nello scrivere la ff, ma in questi mesi sono stata e
sono molto impegnata e la mia concentrazione e ispirazione non è al suo
massimo. Si può dire quindi che la mia storia sia in un lungo periodo
di pausa e non so quando aggiornerò un nuovo capitolo, perciò vi prego
di aspettare ancora e di non abbandonarmi! Alla prossima!!!!
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Capitolo 47 *** Risveglio ***
Capitolo
46: Risveglio
La
notte è sembrata passare in un lampo quando ho aperto gli
occhi
scorgendo la luce del sole attraverso la finestra.
...Non
che avessi dormito, ovvio: ciò che era successo l'altra sera
mi
aveva impedito di farlo, tenendomi in stato di veglia e di grande
preoccupazione.
Incapace
di rimanere a letto, ho aperto la porta della mia stanza,
avventurandomi nel resto della casa e constatando subito la mancanza
di quell'uomo: certamente aveva fatto tutto nel modo più
impeccabile, come suo solito, facendo sparire ogni traccia della sua
permanenza all'interno della casa; il sollievo derivante da tale
scoperta mi ha tolto l'enorme peso che avevo sullo stomaco e con
questa nuova serenità mi sono diretto in cucina, con
l'intenzione di
preparare la colazione.
Mezz'ora
dopo stavo salendo le scale con un vassoio tra le mani, diretto nella
stanza dei miei genitori; con delicatezza ho aperto la porta,
entrando silenziosamente all'interno
-Mamma,
ti ho portato la..-
Nel
dire quella frase mi ero voltato, bloccandomi nell'atto di
concluderla.
La
figura che, davanti a me, sedeva con la schiena poggiata contro il
guanciale mi ha fatto sentire immediatamente un verme: in seguito
alla scelta di Carlisle di abbandonare mia madre, è nato
dell'odio
nei suoi confronti, odio al quale era però contrapposto il
sentimento di gratitudine e amore che provavo da quando ero venuto al
mondo, sentimento che mi impediva di punirlo per la sofferenza che
stava arrecando a colei che mi aveva dato la vita come avrei voluto.
Il sollievo provato fino a quel momento era dovuto al fatto che tale
scontro non era fortunatamente avvenuto e il terribile peso che
gravava sul mio stomaco era scomparso con tale certezza.
Ora
però mi scontravo con la dura e dolorosa verità:
se per me la
preoccupazione, il dolore e la paura erano completamente scomparsi,
sostituiti da un profondo senso di beatitudine, per mia madre non era
lo stesso, ed ella vagava ancora in un tunnel oscuro e senza fine,
come testimoniato dalla sua reazione...anzi dalla sua non-reazione
alla mia entrata in scena: come avevo notato fin dal principio,
sedeva poggiata con la schiena al morbido cuscino, rannicchiata su se
stessa- come a volersi proteggere da qualcosa di invisibile-, con i
lunghi capelli neri a coprirle scompostamente il viso.
Quella
visione mi inquietava: non un suono, non un movimento, come se fosse
stata pietrificata. Lentamente ho iniziato ad avvicinarmi, scoprendo
mano a mano dei nuovi particolari allo scenario nella mia mente: le
sue mani erano strette attorno al ventre e...cantava.
Una
triste melodia, appena udibile, usciva dalle sue labbra...quasi una
ninna nanna, accompagnata da un lento muoversi di pochi centimetri
delle sue dita esili, nell'atto di accarezzare la sede del bambino
che doveva ancora nascere.
Lei-
ho notato con una fitta allo stomaco- non proteggeva se stessa, ma...
Dopo
aver poggiato il vassoio sul lato libero del letto, ho fatto un giro
attorno ad esso, andando a prendere la mano di lei, stringendola
delicatamente
-Mamma-
ho ripetuto
Al
suono della mia voce si è mossa come se si fosse appena
svegliata da
un lungo sonno, anche se sapevo che non aveva dormito per nulla, e,
quasi tremando, ha sollevato la testa incontrando finalmente il mio
sguardo e facendomi trattenere il respiro: i suoi occhi, solitamente
brillanti, ora erano spenti, gonfi per il pianto e circondati da
delle leggere occhiaie, inoltre sembrava più pallida del
solito,
quasi grigiastra, anche se credevo che questo fosse dovuto ad una mia
impressione...o almeno così speravo.
-Andrew-
ha sussurrato infine con un filo di voce
-Ehm...ti
ho portato la colazione- ho detto esitante
-Non
la voglio- ha replicato lei, dopo aver dato un fugace sguardo al
vassoio al suo fianco ed aver quasi simultaneamente voltato la testa
a guardarmi
-Devi
mangiare-
-Non
voglio...non posso- si è corretta deglutendo-...non farebbe
bene al
bambino- ha aggiunto tornando ad osservarsi la pancia
-...Farebbe
bene a te, però-
-Non
importa. Mangialo tu. Prendi il vassoio, io...voglio restare sola- ha
mormorato infine, congedandomi
Io
ho ignorato le sue parole, sedendomi sul bordo del letto affianco a
lei
-Che
stavi facendo prima?-
Ha
puntato i suoi occhi su di me, sorpresa- Prima?- ha chiesto incerta
-Ecco...cantavi-
-Ah...si,
era per tranquillizzare il bambino. Sai, ha avvertito il mio umore ed
ha iniziato...- ha fatto una smorfia di dolore tastandosi il
fianco-...a muoversi-
-Cosa
ti ha fatto?!- sono scattato, avvicinandomi per guarirla
-Tranquillo-
ha sussurrato lei, poggiando una mano pallida sulla mia- non aver
paura. Andrew- con tono di voce più duro, mi ha trafitto con
lo
sguardo- parla con un tono di voce più basso. Lo stai
spaventando!-
Quel
tono di accusa mi ha colpito nel profondo, facendomi innervosire
-Ehi,
ma...è il bambino che ti fa male!-
-Non
lo fa apposta, e poi...anche tu lo facevi-
-...Si,
va bene- Un punto a suo favore
Poi
ho notato un anello al suo anulare sinistro
-Ehi...quello
è...-
-Si.
Carlisle me lo ha dato-
-Perché?-
-Perché...è
un pretesto affinché torni presto-
-Torni...?-
-A
riprenderlo e...a restituirmi il mio-
Un
lampo di comprensione mi ha rischiarato la mente
-E
tu...stai proteggendo il suo bambino...in attesa del suo ritorno?-
-Esatto.
Ha promesso che tornerà presto- ha affermato senza incertezze
Nel
dire quelle parole il suo sguardo era tornato a brillare....lei...
credeva così ciecamente in quell'uomo...
Però
soffriva...a causa sua
-Come
fai a dire che tornerà?-
-Lui...lo
ha promesso. Manterrà la parola-
-Ne
sei sicura?-
-...Assolutamente-
-Eppure
nemmeno tu sei convinta-
-No,
io...-
-Non
lo sei. E' solo un modo per combattere la tristezza-
-No...-
-Ammettilo
e accettalo-
-No!-
quasi ha gridato lei iniziando a piangere
-Invece
si, e se fossi in te al suo ritorno non lo perdonerei- ho concluso
io, riprendendo il vassoio ed uscendo
Chiudendo
la porta, ho sentito distintamente i suoi singhiozzi farsi
più forti
e mi sono sentito ancora peggio di prima: non volevo essere duro o
cattivo con lei, ma le false speranze non dovevano essere alimentate,
anche perché probabilmente non sarebbe tornato...teneva
molto al
giudizio dei suoi figli e sapeva che mia madre lo avrebbe aspettato
finché non fosse tornato, punto.
Non
volevo soffrisse ulteriormente
Le
ore passavano lente, come se volessero prolungare il mio tormento, o
punirmi per il mio comportamento...e ci riuscivano, dannazione!
Frustrato
mi sono alzato di scatto e sono uscito di corsa da casa.
Il
fuoco della speranza doveva ancora ardere, per lei
Circa
due ore dopo sono rientrato nella stanza di mia madre e ho poggiato
un bicchiere colmo di un liquido rosso
-Bevilo,
ti farà bene-
-Perché
vuoi aiutare il bambino?-
-Io
voglio aiutare te, non il
bambino. E poi...Carlisle lo vorrebbe-
-Tu
non credi che tornerà, quindi...perché lo fai?-
-Perché
tu ci credi, mamma. E, a proposito di questo, voglio farti le mie
scuse: sono stato indelicato prima; mi sono reso conto che...non ho
nessun diritto di criticare la tua scelta di aspettarlo, anche se
ritengo che sia sbagliata. Inoltre confido nel fatto che non ti
farà
soffrire. Però...se invece ciò dovesse capitare,
gliela farò
pagare cara. Ed io non dimentico. Lascia il bicchiere sul comodino
quando hai finito e riposa-
Detto
questo ho concluso la conversazione, avviandomi a grandi passi verso
l'uscita
-Grazie-
Quella
semplice parola è bastata a rischiararmi la giornata
Al
mio risveglio il suo odore, il fresco aroma dei pini, aleggiava
ancora nell'aria; in realtà ero sveglia da parecchio tempo,
forse
addirittura da quando lui se n'era andato: possibile che il suo odore
fosse rimasto così a lungo all'interno della stanza, che
avesse
impregnato così tanto ogni singolo oggetto? O forse ero io
ad
esserne impregnata? Cosa mi era rimasto? Perché mi trovavo
in questa
situazione? Sapevo che dovevo riprendermi, eppure...le sue parole
echeggiavano nella mia testa...facevano male....dovevano smettere!
Temevo di non riuscire a riprendermi e mi ero rifugiata nella mia
mente, nei ricordi che mi restavano per poter mantenere quel filo che
mi teneva ancorata alla realtà....dovevo restare in questo
mondo,
non ero così patetica da fare di un singolo individuo il mio
intero
mondo...o si? Forse...lo ero. Credevo veramente di essere forte e
indipendente?...era un'illusione, però...dovevo trovare
qualcosa che
mi salvasse...di tangibile...i ricordi facevano molto più
male,
soprattutto se felici e poi scivolavano via troppo in fretta...non
volevo perdermi nella nebbia dell'incoscienza
Il
bambino. Si, avevo promesso a Carlisle che me ne sarei presa
cura...lui era la mia ancora di salvezza...ciò che mi
avrebbe
permesso di aspettare...io lo avrei protetto...
Dopo
quelli che mi sono parsi attimi interminabili la porta si è
aperta
con un lieve cigolio
-Mamma,
ti ho portato la...-
Andrew
Non
avevo la forza di alzare lo sguardo e fissarlo negli occhi
Sicuramente
era arrabbiato. Sicuramente
Sentivo
dei passi avvicinarsi, poi un peso e una mano estranea stringere la
mia...no, non voglio la realtà...devo restare a galla ma...
Andrew
mi stava parlando, lo sapevo. Ma non sentivo realmente le sue
parole...eppure gli stavo rispondendo. Perché? Sembra
preoccupato...mi tocca il fianco...fa male...si, il bambino lo ha
spezzato...Andrew continuava a parlare, a gesticolare..io non
capivo...poi una frase mi ha colpito il petto, come una freccia
-Come
fai a dire che tornerà?-
Che
domanda è? Io lo so, lui lo ha promesso...vero? E' questa la
mia
risposta
-Ne
sei sicura?-
Si...io...io...ne
ero veramente sicura?...lui non ha mai mentito
E'
la mia risposta. Assolutamente
-Eppure
neanche tu ne sei convinta-
Si...pensavo
questo ma...una nuova idea si stava facendo strada nella mia mente,
graffiandola e lacerandola...il mio mondo va a pezzi...
Tristezza...un
modo per combattere la tristezza...Si...No...io non lo so
...si
spezza e si sgretola...il mio mondo
-Ammettilo
e accettalo-
Non
tornerà, è vero
-No!-
Le mie lacrime cadono, il mio grido riecheggia...lui è
sorpreso
Vattene.
Perché
sto male? Eppure lo sapevo, sapevo che non sarebbe tornato. Volevo
solo...combattere la tristezza.
Volevo
solo...che qualcuno mi proteggesse, che mi salvasse
Andrew
E'
tornato. Con del sangue
Stavolta
lo ascolto mentre parla e lo vedo andare via
-Grazie-
Dal
profondo del mio cuore
Era
incredibile come fosse mutevole l'umore di un essere umano: un giorno
fa mia madre sedeva sul letto con aria afflitta e depressa, mentre
oggi continuava ad alzarsi da quello, ed era allegra.
O almeno
lo sembrava.
Non
credevo in un tale cambiamento, non potevo crederci; questa
situazione mi preoccupava sempre più, anche
perché nelle sue
condizioni non doveva fare movimenti bruschi.
Come
se non bastasse, sembravo un ladro! Dopo tre volte che la riportavo a
letto e le raccomandavo di non muoversi e tre volte in cui lei
puntualmente ignorava i miei avvertimenti, avevo deciso di non
correre più quando sentivo i suoi gridi soffocati, ma di
anticiparla
sul tempo, appostandomi in un angolo ed aspettando pazientemente il
momento giusto. Proprio come da copione la porta proprio nel momento
in cui formulavo questi pensieri si è aperta facendo uscire
mia
madre che, dopo essersi data un'occhiata intorno, si è
diretta verso
le scale
-Ehi!
Non dovresti essere in piedi. Te l'ho già detto tre volte!
Finirò
con lo sgolarmi!- ho quasi gridato prendendole una spalla
-Non
gridarmi addosso! E poi non posso stare sdraiata in quel letto- ha
dichiarato lei distogliendo lo sguardo
-Il
tour guidato della casa per il bambino lo farai un altra volta! Su,
ora torna a sdraiarti!- ho ordinato iniziando a spingerla indietro
nella camera dalla quale era uscita pochi istanti prima
-Per
tua informazione, il bambino o la bambina non può ancora
vedere
l'esterno ne immaginarselo! E poi...non era mica quello il motivo!!-
ha ribattuto stizzita
-...Lo
avevo capito perfettamente, cosa credi? Era solo che non volevo
fartelo pesare!-
Che
figuraccia
Sono
uscito molto rapidamente dalla stanza...anzi, a dire la
verità dalla
casa
Ho
anch'io le mie esigenze, eh!
Molto
in fretta è trascorsa una settimana. Un vero inferno: Andrew
è
diventato improvvisamente iperprotettivo, intransigente, qualunque
cosa facessi per lui non andava bene e mi opprimeva imponendomi il
riposo forzato, anche se io avevo bisogno di vedere la luce.
Oltre
a ciò, non era quasi mai a casa: sembra comparisse soltanto
per
rimproverarmi, mentre nelle giornate in cui ero brava non lo vedevo
mai. E la cosa mi rendeva un po' depressa...anzi, ma cosa dico,
FURIOSA!!! Trascorrevo ore ed ore a girarmi i pollici guardando il
soffitto, senza niente da leggere e impossibilitata a muovermi,
mentre lui se ne andava chissà dove. Per fare cosa poi???
Cosa
cavolo richiedeva così tanto tempo da trattenerlo per intere
giornate?! Non potevo credere che stesse a caccia tutto quel tempo,
mi rifiutavo di farlo! La cosa mi puzzava parecchio...anche
perché
una volta era entrato in camera con un libro sotto il braccio! UN
LIBRO! Lui che non leggeva MAI!! Oh....in quello stesso istante ho
giurato su...su...su qualsiasi cosa che non appena avessi potuto
muovermi lo avrei sbattuto contro un muro e costretto a spifferare
tutto, anche a costo di prenderlo a pugni!!!
Al
pensiero “pugni” ho tirato con enfasi e molta
eloquenza un pugno
contro il cuscino affianco a me, trattenendo poi a stento un urlo e
portandomi subito una mano al ventre
Non
era possibile. Non poteva essere vero, non poteva essere già
passato
un mese! O si? Possibile che avessi perso la cognizione del tempo?
Eppure non c'erano dubbi, non potevo sbagliarmi. Avevo provato una
sola volta un dolore del genere, e non potevo di certo confonderlo
col dolore dovuto alla rottura delle ossa, anche
perché...quello non
cresceva.
Era
arrivato il momento...possibile che dovessi sempre trovarmi in
situazioni del genere quando mi si rompevano le acque???
Faticosamente
mi sono puntellata sui gomiti per tirarmi su e aggrappandomi ad ogni
cosa-nonché spezzandomi molteplici ossa- ero riuscita ad
arrivare
fino alla porta e ad aprirla, ritrovandomi nel corridoio, che tanto
avevo sognato fino a pochi minuti prima; arrivata alla ringhiera mi
sono sporta di sotto e ho chiamato a gran voce mio figlio, sperando
che in quel momento fosse in casa.
Fortunatamente
lassù qualche angelo mi aveva presa sotto la sua ala
protettrice,
perché subito la faccia di Andrew è apparsa sotto
la mia visuale,
guardandomi dubbioso
-Smettila
di fissarmi in quel modo e dammi una mano!- gli ho gridato
immediatamente
lui si è precipitato verso di me, mi ha preso in braccio, ma
invece
di dirigersi verso la camera da letto come sarebbe stato naturale
fare, ha ridisceso le scale e mi ha portata sul divano
-Ok...ora
respira- mi ha detto lui in preda al panico- io intanto mi faccio
venire in mente qualcosa-
Annuendo,
ho cominciato a respirare, cercando al contempo di calmarmi, quando
sono stata distratta da un oggetto entrato nel mio campo visivo. Un
libro.
QUEL
libro
Quel
DANNATISSIMO libro, quello che volevo avere ardentemente avere tra le
mani da giorni, e di cui soprattutto volevo sapere l'argomento! E ora
che finalmente potevo porre fine ai miei dubbi, venivo a scoprire che
era messo col titolo rivolto contro il divano e, soprattutto, che non
ero nella condizioni per prenderlo!! Proprio mentre formulavo questo
pensiero una nuova fitta mi ha strappato un urlo di dolore
-Non
c'è più tempo!-
-Oh,
e va bene! In qualche modo ce la caveremo!-
-Come
in qualche modo?!-
-Avanti,
non sono proprio inesperto sull'argomento!- ora sembrava più
convinto
-...-
Ero semplicemente sconvolta
-Non
è come pensi: ho visto un sacco di film in cui erano
presenti scene
di parti in sala operatoria. Non sembrava così difficile-
-Ma
che razza di film guardi?!-
-Non
è colpa mia se scene del genere sono presenti in tutti i
film ormai!
Avanti, ora...respira...- detto ciò, ha iniziato a farmi
vedere come
si respirava, imitando le infermiere nelle scene di parto: in
un'altra occasione avrei riso
-Bene....Ora
spingi!- Andrew si era completamente immedesimato
Io
spingevo con tutte le mie forze, ansimando per lo sforzo e gemendo
per il dolore provocato dalle ossa che si spezzavano come ramoscelli
-Avanti,
vedo la testa!- ha gridato Andrew con la stessa intonazione dei
medici nei telefilm
Sforzandomi
di rimanere cosciente ho continuato a spingere, spingere, spingere
finché non avevo più la forza di gridare dal
dolore...poi
all'improvviso si è sentito un vagito rimanere sospeso
nell'aria,
breve, preludio di ciò che sarebbe seguito a breve, ovvero
il pianto
disperato di un neonato.
Improvvisamente
ho sentito la testa molto più leggera e i suoni sono
diventati
ovattati: mi sentivo trascinare via, stavo per...
-Ehi!-
Mi
sono sentita trascinare bruscamente verso la realtà da una
mano
calda: i colori attorno a me si sono fatti più nitidi, i
suoni
chiari e distinti, il dolore sempre più tenue
-Non
puoi morire. Guarda, è una bambina- mi ha rimproverato
Andrew,
sollevando leggermente la piccola creatura perché mi
accorgessi di
lei: ella, la mia bambina, piangeva forte, i pugnetti chiusi,
rannicchiata su se stessa e infagottata in un asciugamano bianco
preso chissà dove. Sono tornata a fissare negli occhi mio
figlio,
notando che aveva uno sguardo corrucciato e che fissava la bambina;
incuriosita mi sono sollevata leggermente, cercando di avvicinarmi ai
due e ho allungato le mani nella sua direzione, sfiorandolo appena.
Egli, capendo la mia muta richiesta, mi si è avvicinato e,
sorreggendo delicatamente la testa della sua sorellastra, me l'ha
posizionata in grembo
A
quel punto ho potuto iniziare ad osservarla ed ho immediatamente
notato con meraviglia dei ciuffi biondi fuoriuscire dal tessuto
bianco; tremando ne ho accarezzato uno, soffice e setoso, per poi
arrivare a sfiorare una delle guance della bambina, rosea e vellutata
come quella di una pesca. E così facendo mi sono ritrovata a
fissare
i suoi occhi spalancati e spauriti
Azzurri
come il più limpido dei cieli
I
giorni passavano lenti e monotoni, uno uguale a quello precedente, e
mi vedevano impegnato sempre nelle solite mansioni : rubare il sangue
per mia madre, premurarmi che stesse ferma a letto, tenere in ordine
la casa, prepararmi la cena le volte che non avevo voglia di cacciare
o non potevo farlo...e studiare per procurarmi la patente
Eh
già. Nella sua vita un uomo ha bisogno di una compagna che
gli sia
fedele, che lo assista nella buona e nella cattiva sorte, che non lo
abbandoni mai, che lo faccia sentire sempre a suo agio e che lo
riscaldi nelle gelide giornate invernali fuori casa...No, non mi sto
riferendo a una donna, bensì alla Macchina, anche se di
certo non
voglio sminuire la donna, sia chiaro
Fino
a prova contraria io ero un uomo e come tale avevo dei bisogni, tra i
quali figurava il possedere un'automobile. E non un'auto qualsiasi:
io l'avevo vista, l'auto dei miei sogni, ed essa aveva il nome di
Chevrolet Impala, targata 1967, nera metallizzata.
Wow,
una vera favola. L'avevo vista una volta passando davanti al
rivenditore di auto usate e da allora è stato amore a prima
vista,
tanto che non potevo fare a meno di tornare ogni giorno a
contemplarla e a controllare che nessuno me la soffiasse,
perché,
Dio, quell'auto doveva essere mia. Ecco il motivo del mio impegno
nello studio, motivo che mi aveva spinto a iscrivermi al corso di
guida e a frequentarlo assiduamente. Certo, notavo gli sguardi
stralunati che ogni volta mi lanciava mia madre quando mi vedeva, e
notavo sempre le sue labbra tremare nel tentativo di trattenere la
domanda che la sua curiosità la spingeva a fare,
curiosità
stuzzicata il giorno in cui mi sono mostrato a lei col libro sotto il
braccio.
Però
avevo deciso di tacerle la verità, almeno fino a quando non
avessi
ottenuto la macchina, perché a quel punto non avrebbe potuto
più
fare nulla....le madri sanno essere fastidiose a volte.
In
attesa dell'esame per la patente, mi sono messo all'opera per cercare
un lavoro al fine di potermi comprare l'auto. Ed è stato
allora che
ho notato l'inserzione affissa contro il muro della centrale di
polizia. Cercavano qualcuno per poter controllare i boschi dove
miriadi di animali stavano pian piano morendo, “per mano di
un
cacciatore”. Mi è venuto da ridere leggendo
quell'ultima frase:
beh, non che fosse sbagliata...ero io il cacciatore! Con un'alzata di
spalle mi sono avviato verso la porta della centrale e l'ho aperta:
in fondo era un lavoro come un altro.
Mi
sono aggirato per i corridoi, aspettandomi di trovare molta
attività,
che invece era completamente assente: qua e la, attraverso i vetri
delle porte, potevo vedere qualche agente solitario che leggeva dei
fascicoli, ma nei corridoi non c'era nessuno; ora capivo
perché
cercavano aiutanti. Sembrava che in quella cittadina la carriera del
poliziotto non fosse la più gettonata
-Ehi!-
Una
voce mi aveva chiamato urlando, proveniente da oltre una porta
spalancata alla mia destra.
Incuriosito
mi sono sporto oltre l'uscio per vedere il volto della persona che mi
aveva interpellato e mi sono trovato davanti a un uomo di mezza
età
con folti riccioli color mogano e baffi dello stesso colore, uomo che
in quel momento mi stava invitando ad entrare con dei cenni
-Ragazzo,
vieni dentro!- Ha sbraitato infine, infastidito dal fatto che non
avessi capito i suoi cenni
-S-si,
subito!- Sono entrato immediatamente nella stanza, chiudendomela alle
spalle e andandomi velocemente a sedere sulla sedia posta di fronte
alla scrivania
-Bene
ragazzo, che cosa fai qui? Questa è una centrale di polizia
sai?- ha
sbottato infine lui, dopo avermi osservato a lungo
-Questo
lo so. Sono venuto qui dopo aver letto l'inserzione che diceva che
voi stavate cercando degli aiutanti. Ho bisogno di un lavoro, quindi
sono disposto a prendere l'incarico: andrò nella foresta a
stanare i
cacciatori-
l'uomo
ha emesso un lungo sospiro, prima di rispondere scocciato
-Senti
ragazzo, non siamo qui per giocare ed io non ho intenzione di
mandarti nella foresta da solo: sei ancora giovane, per fare questo
genere di lavoro c'è sempre tempo-
-Ma...ho
l'esperienza che cercate! So orientarmi perfettamente all'interno
della foresta e ho la forza necessaria a mettere fuori combattimento
uno o due cacciatori!-
-Fosse
così semplice non mi preoccuperei, ma i cacciatori di cui
stiamo
parlando sono brutali...anzi direi che sono anomali: non so cosa
facciano a quegli animali, ma li ritroviamo col collo spezzato, senza
che gli siano state prelevate parti del corpo, il che è
molto
strano, per gente di quel genere, visto che solitamente si portano
dei trofei della loro caccia a casa. E poi- ha aggiunto tornando a
guardarmi- hai sentito il parere di tua sorella prima di decidere?-
-Mia
sorella?-
-Certo.
Osservandoti ho notato una certa somiglianza tra te e una ragazza
amica di mia figlia, anzi, direi che siete praticamente identici. Lei
cosa ne dice?-
-Ah...-
avevo capito cosa intendeva- si, mia sorella...oh, lei è
d'accordo.
Dice che sarebbe un'esperienza utile per la mia maturazione, e via
dicendo. Come se non fossi maturato abbastanza nelle ultime
settimane!-
-Molte
cose da fare in casa? A proposito, come sta ora tua sorella? Bella mi
aveva detto che circa una settimana fa era malata: si è
ripresa?-
-Bella?-
ho chiesto incuriosito
-Mia
figlia. Shinri non ti ha mai parlato di lei?-
-Oh...si,
certo! L'ho incontrata alla sua festa di compleanno!- in
realtà
l'avevo già incontrata molto tempo prima, ma questo ho
evitato di
dirlo- Scusi, sa...mia sorella mi ha messo in testa molte
preoccupazioni-
-Non
sta ancora bene?-
-Ehm...no.
Lei è di...salute cagionevole, le basta un niente per
ammalarsi. In
queste settimane è stata molto sotto pressione ed alla fine
si è
ammalata. Si stava riprendendo quando è capitata l'occasione
del
compleanno di Bella, ed alla fine ha avuto una ricaduta.
Sarà molto
felice di sapere che Bella si preoccupa per lei; comunque stia
tranquillo, è in via di guarigione- ne ero convinto: in
fondo quanto
mancava alla nascita?- Molto presto sarà fuori di casa-
-Ne
sono felice, anche perché Bella in questi giorni non sta
bene e mi
piacerebbe che ricevesse una visita da parte di un'amica: sai,
è
rimasta sola-
-Capisco-
La situazione era più tragica del previsto- glielo
riferirò. Per
quanto riguarda il lavoro?-
-Ah-
ha sospirato lui di rimando- anche se non sono molto
convinto...benvenuto a bordo, ragazzo. Spero sinceramente che la tua
presunta esperienza sia effettivamente adeguata al compito da
svolgere. Io sono Charlie, il capo della polizia, e da domani tu
comincerai a lavorare alla centrale-
Bene,
avevo un lavoro! La prospettiva della mia nuova macchina non era
più
così lontana!
Circa
due giorni dopo il mio incontro con Charlie, ciò che avevo
predetto
si è realizzato e a mia madre si sono rotte le acque. Era
arrivata
incespicando fino alla ringhiera delle scale, iniziando a chiamarmi a
gran voce, mentre io studiavo per scuola guida; rapidamente mi ero
catapultato da lei, l'avevo presa in braccio e l'avevo trasportata
sul divano, dopodiché ho iniziato a recitare, impersonando i
dottori
che tante volte avevo visto nei film. Dopo quasi un quarto d'ora
stringevo tra le braccia un piccolo scricciolo urlante dai sottili
capelli biondi, che subito ho avvolto in un asciugamano, prima di
dedicarmi a sua madre, che stava letteralmente toccando il cielo con
un dito.
Dopo
averla curata, le ho dato in braccio la bambina ed è stato
allora
che ho visto mutare il suo sguardo, che divenne dolce, quasi
adorante, nei confronti della creatura. Incuriosito, mi sono
avvicinato anch'io ad osservarla, notando solo allora che aveva gli
occhi celesti. Solo allora ho capito il perché di quello
sguardo: in
tutto e per tutto quella bambina somigliava a suo padre.
-Che
nome vuoi darle?- le ho chiesto
-...Claire-
mi ha risposto subito lei
A
quel punto pensavo che le cose si fossero sistemate, ma sbagliavo.
Era solo l'inizio; infatti nelle successive due settimane lei non
fece altro che stare con la piccola, senza preoccuparsi di
nient'altro, fino a quando non ho perso la pazienza.
Era
una mattina come tutte le altre: puntuale come un orologio svizzero,
alle cinque in punto la piccola Claire si era svegliata ed aveva
cominciato a piangere; come ogni mattina da due settimane a questa
parte io mi ero alzata, mi ero diretta verso la culla e avevo preso
in braccio il mio grazioso angelo biondo, spostandomi poi verso la
cucina per darle da mangiare.
Era
tutto normale...o almeno così credevo.
Il
primo evento fuori dalla norma è avvenuto tre ore
più tardi,
durante la colazione. La mia bambina dormiva candidamente nella sua
culla ed io e l'altro mio figlio eravamo impegnati a mangiare
silenziosamente la colazione...Ecco, era proprio questo il punto. Il
silenzio. Di solito l loro colazioni erano chiassose
Ad
un certo punto non l'ho più sopportato
-Ehi,
che cos'hai stamattina?- ho chiesto cauta, non ottenendo una risposta
Andrew
fissava ostentatamente il piatto davanti a sé con sguardo
truce. Era
concentrato...ma su cosa?
-Andrew...?-
ho riprovato, cercando di attirare la sua attenzione- Si può
sapere
che ti prende? Avanti, dimmelo!- gli ho intimato infine: ero sua
madre, accidenti!
Ed
alla fine è esploso
-E'
che Bella sta male, dannazione!- ha sbottato, sbattendo un pugno sul
tavolo
-...Come?-
ho chiesto dopo un attimo di riflessione. Quella sua uscita mi aveva
lasciata senza parole
-...Cavolo!
Mi sono preparato questo discorso tutta la notte, che diavolo!- ha
imprecato il moro prendendosi la testa tra le mani, resosi conto
della confusione di Shinri- Allora...ricominciamo con calma- diceva
ora a se stesso- dunque...Non possiamo andare avanti così!
Non
puoi andare avanti così! Sono mesi che non esci
di casa!
Charlie...Il padre di Bella, chiede di te in continuazione! Vuole che
tu vada a trovare la figlia, che ultimamente è molto
giù ed è
rimasta sola, ed ogni volta che lo fa io non posso che rispondere che
tu sei malata! Ma non ti importa di quella ragazza?!-
-Certo
che mi importa!-Come poteva chiedermi una cosa del genere, era mia
amica!- Io...io non lo sapevo...-
Ero
mortificata, e lui lo sapeva: era quello a cui puntava, evidentemente
-Lo
vedi?! Tu non lo sapevi! E' a questo che ti sei ridotta a
rinchiuderti qui dentro! VIVI, per l'amor del cielo, mamma! Io non
posso né voglio continuare a mentire per te con gli altri!-
ha
sentenziato convinto Andrew
Ora
era sicuro, sicuro che avrebbe avuto ciò che voleva,
caricandomi coi
sensi di colpa, ma non l'avrebbe vinta lui
-Mentire
per me...mentire per me?! Non farla passare come una mia richiesta,
perché io non te l'ho mai fatta!- ora era il mio turno di
gridargli
contro
-”Non
farla passare come una mia richiesta!”- Mi ha scimmiottato
lui in
falsetto, punto sul vivo- Eh beh, certo!- mi ha attaccato poi-
Perché
OVVIAMENTE io potevo andare in giro dicendo a quelli che me lo
chiedevano che tu eri sposata, tra l'altro non legalmente, col dottor
Cullen e che aspettavi un figlio da lui. Oh, è che non
potevi
uscire, perché tale gravidanza non è UMANA, ma
è...vampira?...Si,
credo che questo aggettivo potrebbe andare...e quindi rischiavi di
rompersi le ossa mentre camminavi e avresti potuto voler bere il loro
sangue? Era questo che avrei dovuto dir loro?-
-Beh,
non ho detto questo...E comunque cosa vuoi che faccia?- ho chiesto
infine
-Voglio
che tu esca, che tu respiri aria pulita, che tu viva lontana
dall'ombra di quell'uomo!-
-Ma
io non...- Non sapevo cosa rispondere, dove poter trovare un
appiglio: sembrava proprio averla vinta lui
-Se
è per Claire che ti preoccupi, me ne occuperò io-
si è offerto lui
sicuro di sé
-NO!-
questo era poco ma sicuro
-Su,
non fare storie, è deciso!- ha dichiarato lui, afferrandomi
saldamente per il polso e trascinandomi verso la porta di ingresso-
io approfondirò il mio rapporto con Claire, mentre tu
recupererai la
tua vita sociale al di fuori di queste mura-
-Ehi!
Ma queste sono tutte TUE decisioni!- ho protestato io cercando di
oppormi
Lui
si è voltato a guardarmi
-Già-
ha concordato tranquillamente- e non ho nessuna intenzione di
negoziare. Perciò...-ha continuato mentre armeggiava con la
porta di
ingresso-...fuori!- ha concluso spingendomi nel portico e chiudendo
la porta alle mie spalle.
Io
sono rabbrividita: faceva freddo, accidenti! Ed io...ero in
pigiama!!!
Ho
picchiato forte contro il legno della porta, non ottenendo risposta
-Non
voglio stare in casa! Voglio solo dei vestiti: sono in pigiama!-
Poco
dopo aver proferito queste parole ho sentito la finestra della mia camera
spalancarsi e una pioggia di vestiti venirne fuori
-...Grazie-
Scusate
il terribile ritardo, ma tra scuola e cose varie(tra cui figurava la
mia voglia di scrivere) questo capitolo ci ha messo un bel po' ad
uscire, e me ne dispiaccio molto.
Mi
dispiace anche perché questo capitolo era già
quasi scritto da
febbraio, quindi...
Spero
mi perdoniate! Per ogni evenienza l'ho fatto bello lungo ed anche
ricco di eventi!
!
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Capitolo 48 *** Importante, leggere con attenzione! ***
IMPORTANTE,
LEGGERE CON ATTENZIONE!
Dopo anni
dall'ultimo capitolo, un po' per nostalgia un po' perché
avevo una
mezza idea di riprendere a scrivere dopo la prolungata
attività, mi
sono decisa a rileggere la storia quasi per intero, in modo da
riprendere il filo e poter, dunque, avviarmi verso la stesura del
proseguo della storia.
Purtroppo,
dubito di poterla riprendere.
Rileggendola,
infatti, ho trovato non solo molti errori di battitura che
sinceramente non so da dove vengano fuori ma, complessivamente, mi
sono ritrovata di fronte una storia che, visto il tempo trascorso,
per me non aveva molto senso – troppo affrettata nel suo
svolgimento, infantile per certi verso (e me lo dico da me).
Insomma,
anche se a malincuore mi sono ritrovata a riflettere sul da farsi,
con di fronte a me due strade: la prima dettata dalla nostalgia e
dall'affetto nutrito verso la storia – e magari verso chi
è
rimasto in questi anni ad attenderla, se ve ne fosse ancora qualcuno
– che mi vede a proseguire questa FF nonostante tutto,
proseguendo
senza guardarmi eccessivamente indietro (giusto correggendo gli
errori di battitura, per intenderci), e la seconda che, al contrario,
mi vede ad abbandonarla e rimuoverla, magari per dedicarmi a una
nuova FF, sempre in tema, ma maggiormente nelle mie corde (giusto
perché ho già in mente, complessivamente, lo
svolgimento dei primi
capitoli).
Ebbene, visto
che sto scrivendo questo messaggio, sono portata a dirigermi
più
verso la seconda strada che verso la prima, a malincuore: ringrazio,
pertanto, chiunque abbia seguito questa storia e in questi anni
l'abbia attesa, con la speranza che, nel momento in cui pubblicassi
il racconto che ho in mente, veniate a darci un'occhiata, magari per
farmi sapere cosa ne pensate.
Arrivederci –
prossimamente procederò con il cancellare l'FF!
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