Taking care

di livinglifenow
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Jaden ***
Capitolo 2: *** 2. ATTICUS ***
Capitolo 3: *** 3. CHAZZ ***



Capitolo 1
*** 1. Jaden ***


  1. JADEN
Il gruppo “storico”, come gli piaceva definire, stava pranzando insieme in un bar vicino all’Accademia.
Era diventata un’abitudine trovarsi per scambiare qualche chiacchiera prima che iniziassero le lezioni del pomeriggio, almeno per la maggior parte di loro.

Quel giorno c’era anche Zane, non capitava sempre; quando stava troppo male non si presentava, e Jaden era convinto di conoscerlo abbastanza da sapere la motivazione del suo comportamento: non gli piaceva che le persone lo vedessero debole, nemmeno se si trattava dei suoi migliori amici.

Era contento che fosse venuto quel giorno, soprattutto perché Zane era la motivazione principale per cui lui aveva iniziato ad insistere perché pranzassero tutti insieme.

Aveva notato che l’amico era visibilmente dimagrito, ma inizialmente aveva pensato che fosse normale considerando le sue condizioni di salute, ma parlando con Syrus aveva scoperto che per colpa di determinate cure Zane aveva perso completamente l’appetito. Il più piccolo dei Truesdale gli aveva confessato che il fratello si limitava a sgranocchiare qualcosa durante la giornata, ma non riusciva quasi mai a mangiare un pasto completo.

Così iniziò a chiedere sempre più spesso al gruppo di trovarsi per mettere qualcosa sotto i denti: per lo meno Zane avrebbe provato a mangiare, anche se la maggior parte delle volte il suo piatto restava mezzo pieno.

Girò lo sguardo verso il panino dell’ex-obelisk e notò che era abbandonato nel piatto praticamente intero.

Doveva intervenire.

“Hey Zane, se non lo mangi tu dovrò finirlo io e con questa storia dei pranzi fuori ho già preso qualche chilo. Non vorrai avere sulla coscienza la crescita della mia pancia?” Intervenne in modo scherzoso verso l’amico, cercando di non far trapelare la sua preoccupazione.

“E’ un peso che non potrei mai sopportare.” Rispose Zane sfoggiando uno dei suoi, sempre meno rari, sorrisi.

… missione compiuta!... pensò Jaden esultando mentalmente.

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Capitolo 2
*** 2. ATTICUS ***


2. ATTICUS

Quando gli era arrivato un messaggio da parte di Zane con scritto: -ho bisogno del tuo aiuto. Puoi venire?-

La prima cosa che aveva pensato era che quel messaggio non arrivasse dal suo migliore amico: aveva controllato diverse volte il mittente, ma c’era scritto
proprio Zane sullo schermo del telefono.

Rimanevano soltanto due alternative: o gli avevano dato qualcosa di davvero forte all’ospedale, o la situazione era seria.

Conosceva Zane meglio di quanto conoscesse sé stesso ed era certo che non avrebbe mai chiesto aiuto a nessuno se non in casi estremi.
 

Quando arrivò nella stanza del suo amico lo trovò seduto su una sedia a rotelle mentre guardava fuori dalla finestra.

Tirò un sospiro di sollievo. “Pensavo che stessi morendo.” Gli disse scherzando e Zane si girò verso di lui con un’espressione seria. “Bè, di cos’hai bisogno?”

“Volevo fare una sorpresa ad Alexis per il suo compleanno, ma non posso riuscirci da solo.” Gli spiegò.

Ovviamente si trattava di Alexis; Zane non avrebbe mai messo da parte l’orgoglio per chiedere aiuto a qualcuno, tranne per un motivo.

Alexis era sempre stata la sua eccezione.

“Ah l’amore.” Commentò con aria sognante. L’amico lo fulminò con lo sguardo. “Cosa devo fare? Trovare il regalo perfetto? Scriverle una canzone?”

“Voglio che mi aiuti a camminare. Vorrei andare verso di lei con le mie gambe non con questa.”

Atticus notò lo sguardo a dir poco disgustato che Zane rivolse alla sedia.

“Amico, non lo so.” Rispose, e per la prima volta anche il suo tono era serio. “Riesci a malapena a reggerti in piedi.”

“Lo so. Forse non ce la farò per il suo compleanno, ma possiamo provarci. Non sapevo a chi altro chiedere.”

“La Signorina Fontaine mi ucciderà per questo.” Esclamò con tono drammatico e Zane gli sorrise leggermente: era un sì.
 

2 settimane dopo… Compleanno di Alexis.

Era stato difficile soprattutto all’inizio, ma arrivati a quel giorno Zane era riuscito a fare qualche passo da solo. Atticus era contento di essere riuscito ad aiutare il suo amico in qualche modo.

Senza contare che grazie a tutte le volte che aveva dovuto sorreggerlo i suoi bicipiti stavano riscuotendo dei vantaggi.

In quel momento erano nella stanza di Alexis, erano tutti pronti per la festa a sorpresa che le avevano organizzato. Mancava solo la ragazza, che Mindy e
Jasmine avrebbero portato lì nel giro di pochi minuti.

Zane era dovuto venire con la sedia a rotelle, ma lo avrebbe aiutato ad alzarsi appena Alexis li avrebbe onorati con la sua presenza.

Allungò il braccio al suo migliore amico appena si sentirono dei passi avvicinarsi; Zane si alzò lentamente appoggiato a lui e molti dei suoi amici, Syrus soprattutto, lo guardarono stupiti.

 
Alexis entrò nella sua stanza con le sue amiche.

Appena sentì un insieme di voci gridarle “AUGURI” un sorriso le si aprì sul viso. Aveva davvero degli amici fantastici.

Girò lo sguardò e vide il suo ragazzo fare qualche passo verso di lei. Non poteva credere ai suoi occhi. Zane stava camminando.

Gli si avvicinò e lo abbracciò sentendo le sue guance bagnarsi da lacrime. Zane la abbracciò.

“Sorreggimi per favore, non vorrei cadere davanti a tutti.” Le sussurrò all’orecchio.

Alexis mise prontamente le braccia sotto quelle del suo ragazzo e anche se non era la posizione più comoda del mondo i due si baciarono a lungo finchè lei sentì la presa di Zane sulle sue braccia farsi più rigida.

“Vuoi sederti?” Gli chiese sottovoce e lui annuì.

Lo accompagnò fino alla sedia a rotelle e lo aiutò a sedersi, accomodandosi poi sulle sue gambe.

“E’ stato il miglior regalo che potessi farmi.”

“Allora dovresti ringraziare tuo fratello.”




 

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Capitolo 3
*** 3. CHAZZ ***


3. CHAZZ


Chazz era sempre nervoso quando doveva parlare ad Alexis: anche se si trattava di una cosa seria, anche se questa volta non voleva adularla e chiederle una chance, anche se sapeva che lei avrebbe apprezzato ciò che stava per comunicarle.
Per questo si prese del tempo prima di richiamare la sua attenzione.
Era con il fratello nel momento in cui le si avvicinò.
"Alexis, dovrei parlarti di una cosa in privato."
"Ascolta amico." Intervenne Atticus. "Io ho sempre fatto il tifo per te, ma non ti sembra il caso di tirare un po' il freno? Visto che la mia sorellina ora è occupata."
Chazz decise di ignorarlo, con Atticus era sempre la migliore decisione, e si rivolse nuovamente alla sua adorata Alexis
"E' importante." Le disse semplicemente sperando di convincerla. La ragazza annuì e lo seguì all'esterno dell'accademia.
"Ti ascolto." Lo incitò lei appena raggiunsero l'ingresso principale.
"Volevo parlarti di Zane."
"Ti prego Chazz." Esclamò girando gli occhi, non aveva capito. "Non lascerò il mio ragazzo per te."
"Non riguarda questo, anche se non mi dispiacerebbe di certo. Zane non è solo un rivale in amore, è anche un mio amico. Quindi volevo aiutarlo in qualche modo."
"Cosa intendi?"
"Ne parlo con te perché lui non accetterebbe mai il mio aiuto, o quello di nessuno. Avrei potuto parlare anche a Syrus, ma sappiamo tutti che la tua opinione lo influenza di più. Ho contattato uno dei dottori più prestigiosi del mondo. Viene dall'America e in cambio di un cospicuo pagamento potrà occuparsi delle condizioni di Zane. Il suo recupero sarà molto più efficace se affidato a mani esperte." Concluse. Alexis gli sembrava incredula.
"Io ti ringrazio, ma noi non possiamo permettercelo."
"Io si." Le rispose prontamente.
La ragazza lo abbracciò e gli diede un bacio sulla guancia, una delle più belle sensazioni della sua vita.
"Grazie, sei un vero amico. Parlerò io con Zane." Aveva le lacrime agli occhi e lui riuscì solo a sorriderle, per una volta l'aveva resa felice.
Ovviamente non aveva fatto tutto questo soltanto per risultare migliore ai suoi occhi, ma perché ognuno di quei ragazzi (anche quell'insopportabile di Jaden) era diventato la sua famiglia; le attenzioni di Alexis erano solo una piacevolissima conseguenza.
 
Più tardi quella sera, mentre era nella sua stanza che cercava di sistemare il suo deck (anche se con i continui disturbi di Ojama era davvero un'impresa) sentì il telefono suonare. Era un messaggio... di Zane.
Grazie.

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