Per incontrarti

di afe
(/viewuser.php?uid=101412)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** capitolo 11 ***
Capitolo 13: *** capitolo 12 ***
Capitolo 14: *** epilogo ***



Capitolo 1
*** prologo ***


Photobucket
Titolo: PER INCONTRARTI
Gruppo: News
Coppie: Koyashige...e non so, poi si vedrà
Genere: fantasy,romantico
Rating: G
Disclaimer: i personaggi non mi appartengono
Warning: Yaoi



Ti piacerebbe mandare una lettera nel passato? Magari per chiedere scusa a qualcuno,salutarlo per l’ultima volta, ringraziarlo, per poi non pentirsi in seguito

Di questo si occupa la Jhonny’s Post-Time

La nostra storia però non è incentrata su questa agenzia,ma su uno dei suoi dipendenti,Shigeaki Kato,e di come una singola busta gli abbia cambiato la vita

“Benvenuti alla Jhonny’s Post-Time,porteremo i vostri messaggi in qualsiasi epoca  desideriate. In cosa posso esservi utile?” chiese Kato vedendo entrare nel negozio 2 anziani signori

Entrambi dovevano avere sui 60 anni o giù di lì;avevano i capelli brizzolati e le rughe pronunciate eppure sembravano incredibilmente felici

Uno dei 2 signori,con dei grandi occhiali da vista,si avvicinò al bancone e pose al ragazzo una busta

“Salve” salutò l’uomo sorridendo “vorrei inviare questa busta ad una persona. Il momento preciso ed il luogo sono scritti qui”disse porgendo un biglietto al ragazzo

Kato,un po’ dubbioso chiese all’uomo se avesse delle preferenze su chi dovesse consegnare la busta,intanto che il computer controllava se l’oggetto potesse in qualche modo riportare danni allo spaziotempo

L’uomo rispose che avrebbe preferito fosse proprio lui a portarla

“A chi la devo recapitare?” domandò Kato,dopo che il computer aveva dato l’ok al viaggio

“Se è possibile” rispose l’uomo “preferirei che lo scoprisse una volta arrivato lì. Il destinatario è scritto all’interno della busta”

E così dopo un attimo di tentennamento Shigeaki Kato si apprestò a partire alla volta della Tokyo del 2010

L’ultima cosa che vide prima di essere teletrasportato furono le mani unite dei 2 anziani signori e il sorriso di quell’uomo occhialuto

Non sapeva bene perché,ma per un attimo,per un solo attimo,credette di conoscere da sempre quell’uomo

Non sapeva ancora ciò che il destino gli aveva riservato


Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** capitolo 1 ***


Shibuya -  21-03-2010 - L’una del mattino

“Bene” disse Kato,guardandosi intorno,controllando su uno dei display dei negozi l’ora a la data

Quarant’anni precisi dalla richiesta del cliente

Era stato teletrasportato in un quartiere poco frequentato del posto,in cui era sicuro che nessuno avrebbe visto il suo arrivo,almeno così sperava ….

“Ehi ragazzo!!”urlò un uomo alle sue spalle,facendolo voltare

“Ehi ragazzo! Vieni con me,dai! Andiamoci a divertire dai!” urlò l’uomo con la cravatta annodata alla testa e traballando un po’

“Scusi,ma non ho tempo da perdere con lei signore”rispose Kato cercando di svignarsela

L’uomo però al rifiuto si innervosì e spintonò il ragazzo,che cadde a terra

In quell’attimo di confusione l’uomo cercò di assestare un calcio al povero Shigeaki

Kato attese di ricevere il poderoso colpo,ma una terza persona si sovrappose tra i 2 ricevendo il calcio al posto dell’altro

“Vecchio!”urlò “Smettila di importunare la gente,è ora che tu torni a casa,hai bevuto troppo per stanotte”

L’uomo ancora più irritato strattonò il colletto della maglia del ragazzo,fissandolo negli occhi,e poi come se ci avesse ripensato lo lasciò, ricominciando a camminare e cantilenando una canzoncina

Shigeaki per tutto il tempo rimase steso a terra,osservando la schiena del suo salvatore

Il quale,dopo che l’ubriacone svoltò l’angolo,si girò

“Tutto bene?”chiese il giovane cercando di aiutare il ragazzo ad alzarsi

Doveva avere pressa poco la stessa età di Kato,ma anche se come età erano simili il loro aspetto era completamente opposto

Quel ragazzo era un pochino più alto di lui e anche molto più magro,i capelli erano tinti di un caldo colore ramato, ma la cosa che più attirò lo sguardo di Kato fu il viso dell’altro

La bocca carnosa, il naso un po’ pronunciato,ma soprattutto gli occhi,scuri come la pece,e le palpebre molto orientali ,quasi invisibili, che rendevano le sue espressioni incredibilmente dolci ed in qualche modo feline allo stesso tempo

Per un attimo il cuore di Shigeaki ebbe un sobbalzo

Non che a lui piacessero i ragazzi, naturalmente, ma la prima volta che i loro sguardi si unirono sentì provenire da tutto il suo corpo delle piccole scosse,che lo costrinsero ad abbassare lo sguardo per l’imbarazzo,inevitabilmente

D’un tratto un forte rumore,però, lo fece ritornare con i piedi per terra e,voltandosi, si accorse che proveniva proprio dalla sua cintura

La slacciò velocemente,cercando di capire cosa non andasse,e quella all’improvviso prese fuoco

I 2 ragazzi si ritrassero subito,gettando l’oggetto a terra

In quel momento Kato capì che non aveva più vie di fuga … ormai era destinato a rimanere prigioniero in quel periodo,poiché,sfortunatamente,sapeva benissimo che congegni per i viaggi nello spazio tempo non sarebbero stati inventati almeno30 anni dopo.

Ora nessuno avrebbe potuto aiutarlo. Improvvisamente il suo mondo divenne buio


Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** capitolo 2 ***


Quando riaprì gli occhi si ritrovò in un caldo e sconosciuto letto.

Resosi conto di ciò il ragazzo,spaventato,cominciò ad agitarsi tra le lenzuola che lo avevano imprigionato.

Come era arrivato in quel luogo? Chi ce lo aveva portato? Come faceva a fuggire di lì? Continuava a chiedersi, agitandosi senza fine

Fu proprio grazie al suo agitarsi senza fine che il giovane si accorse di qualcosa di infinitamente morbido accanto a sé

Si voltò di scatto,terrorizzato,quando l’oggetto morbido emise un verso di disappunto e il volto del ragazzo del giorno prima fece capolino davanti hai suoi occhi

Il cuore del ragazzo quasi scoppiò

Cercò pian piano di levare la mano che,involontariamente,era finita tra i capelli del ragazzo,quando quest’ultimo gli prese il polso e lo spinse a sdraiarsi nuovamente accanto a lui

“E’ ancora presto,dormi ancora un po’”gli sussurrò il giovane circondandogli la vita con le braccia

Il giovane venuto dal futuro si sentì avvampare

Poteva sentire il dolce profumo del corpo dell’altro e, non riuscendo bene a capire il perché, sentiva il cuore battere all’impazzata

Perché quest’uomo mi sconvolge? Si domandava. Con questo grande dilemma si addormentò,nascondendo nel suo cuore il desiderio di rimanere tra le sue braccia per sempre

Il risveglio,però,fu molto meno dolce. Si svegliò,infatti,per colpa della sua allergia

Il ragazzo fin da bambino era sempre stato allergico al pelo di gatto,quindi,secondo il suo grande intelletto il ragazzo che lo aveva accolto a casa doveva avere un gatto

La deduzione risultò esatta quando aprendo gli occhi si ritrovò il musetto di un dolcissimo gattino addosso

“Scusalo”urlò l’altro giovane dal bagno “è un po’ esuberante”

Shigeaki allora lentamente scese dal letto e si rivestì

Sapeva che non era la cosa giusta stare lì

Quando si avviò alla porta per uscire,però,venne fermato dal giovane che lo aveva accolto

“Prima che tu vada”disse facendolo voltare “voglio sapere il tuo nome”

Kato rimase in silenzio,avrebbe voluto con tutto il cuore rispondergli,ma conosceva le leggi del viaggio nel tempo;non si doveva mai,per nessun motivo,fraternizzare con persone che non erano della propria epoca

Se ciò capitava si sarebbe potuto incorrere in uno stravolgimento del continuum spazio temporale

Così rimase in silenzio,a  fissare l’altro ragazzo,il quale,dopo qualche minuto,sorrise

“D’accordo”rispose “non fa niente”disse accarezzandogli piano una ciocca di capelli per poi cercare in tasca un foglietto,scriverci qualcosa e darlo al giovane

“Se hai bisogno di una mano o di un posto dove stare chiamami, okay?”

Shigeaki arrossendo prese il biglietto e scappò via

Non era certo di rincontrare il giovane,ma nessuno gli negava di tenere quel biglietto,ricordarsi della prima persona che gli aveva fatto battere così forte il cuore

Osservò il biglietto e ne lesse il contenuto

Numero di telefono,posto di lavoro ed infine un nome …. Keiichiro Koyama

Intanto nel suo appartamento Koyama osservò il ragazzo correre via,con una stretta al cuore

Era veramente possibile innamorarsi di qualcuno dopo un solo sguardo?


Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** capitolo 3 ***


“Che cosa?!”urlò Yamashita quando Keiichiro gli raccontò cosa era successo

Yamashita Tomohisa era il collega di lavoro ed amico di Koyama;si conoscevano dalle scuole medie ed erano sempre stati inseparabili,anche quando Keiichiro venne a conoscenza dell’omosessualità dell’amico

Insieme si erano specializzati nell’arte di barman ed insieme erano stati assunti nello stesso locale

“Su Pi,non urlare”lo supplicò il ragazzo. Entrambi stavano lavorando in quel momento,spostando casse di liquori,che sarebbero servite quella sera,per la discoteca JE dove i 2 facevano i baristi

“Come non urlare!”sbraitò il ragazzo poggiando malamente una cassa di vodka a terra “Non eri tu che da ubriaco giravi urlando, dicendo di volerti fare più donne di Rocco Siffredi?!”

“Ma che cosa centra quello!” rispose arrossendo il ragazzo “lo sai che non riesco a reggere l’alcool”

“Bene allora dimostrami che non mi stai dicendo una cazzata”rispose serio l’amico,guardandolo negli occhi “Se io fossi il ragazzo che ti piace,cosa faresti?”

“Ma perché dovrei dimostrarti qualcosa Pi!”gli urlò contro Koyama “Non sei mica il mio fidanzato”

“Già,fortunatamente” rispose Tomohisa avvicinandosi minaccioso “ma sono pur sempre il tuo migliore amico e voglio che storie come quelle che sono accadute a me con Jin o con Ryo non ti capitino mai”

A quelle ultime parole Keiichiro sussultò. Jin e Ryo erano stati amici e poi fidanzati di Yamashita ed entrambi erano riusciti a spezzare il cuore del ragazzo.

Per primo c’era stato Jin,forte ed affascinante,che però all’amore di Tomohisa aveva scelto di trovare fortuna in America.

Ryo al contrario era un ragazzo con i piedi per terra, affettuoso e pieno d’amore,peccato però che quell’amore non fosse realmente rivolto al giovane,ma al fantasma del suo ex ragazzo, Uchi,da cui ritornò,senza tante cerimonie,quando il ragazzo volle riallacciare il rapporto,lasciando Tomohisa senza neanche una spiegazione.

In entrambe le storie il povero Yamashita ne era uscito veramente malconcio e di questo Koyama se n’era sempre rimproverato, poiché non era riuscito a proteggerlo in alcun modo. Ancora,alcune volte, se ne incolpava.

Keiichiro aprì la bocca,per rispondere all’amico,quando dalla porta entrò Toma.

Toma era il  dj della discoteca in cui lavoravano. Grazie a lui Tomohisa era tornato finalmente a sorridere,dopo tanto tempo.

L’amore che il ragazzo provava per il barista era immenso incorruttibile,per lui Yamashita era l’unico e non l’avrebbe mai lasciato

“Tomo-chan ti serve una mano?”chiese subito il giovane avvicinandosi al compagno , prendendo alcune casse di liquore e scoccandogli un piccolo bacio sulle labbra prima di rientrare nel locale .

Koyama nel guardarlo si sentì stringere il petto,se realmente fosse stato al posto di Toma e il ragazzo che aveva incontrato al posto del suo amico Pi avrebbe agito proprio allo stesso modo

“Credo che sia una cosa seria Pi” sussurrò infine,prima di rimettersi a lavorare

Intanto qualche isolato più in là Shigeaki era tornato nel luogo dove aveva rotto la sua cintura,in cerca dei pezzi per restaurarla,quando si ricordò della lettera che doveva consegnare

Aprì la busta e lesse il destinatario,scritto in piccolo su un lato della lettera

Lesse più e più volte il nome scritto ad inchiostro nero,ma non poteva crederci,doveva esserci qualcosa di sbagliato … la lettera era destinata a lui

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** capitolo 4 ***


Salvalo e potrai tornare indietro

Kato guardò il foglio più e più volte,ma oltre ad una data ed un luogo non vi era nient’altro

23 Maggio 2010 … ciò significava 2 mesi in quel tempo senza possibilità di ritornare

Ma chi avrebbe dovuto salvare? Così non avrebbe cambiato il corso del tempo?

Rilesse il luogo in cui si sarebbe dovuto  … era il posto in cui aveva incontrato Keiichiro,dove si trovava in quel preciso  momento

Che cosa diavolo stava succedendo?

Per tutto il tempo Koyama osservò l’orologio;fra poco lui sarebbe venuto a dargli il cambio

“Buongiorno Keii-chan!” urlò Tegoshi facendo spaventare il barista

“Ciao Tegonya” rispose l’altro riprendendosi un po’ “Io ora stacco,sei pronto?”

“Ne Keii-chan,perché non rimani qui a farmi compagnia?” chiese il giovane facendogli gli occhi dolci

Tegoshi era sempre stato così

Lui era il terzo barman della discoteca JE ed era famoso per riuscire ad abbordare qualunque donna o uomo su cui metteva gli occhi

Nessuno riusciva a resistere alla sua dolcezza ed alla sua incredibile malizia,nessuno,eccetto naturalmente a Koyama

Keiichiro,infatti,era l’unico a non cedere al fascino del ragazzo;per lui Tegonya era come un fratellino un po’ appiccicoso,ma niente di più

Ogni volta che l’altro barman ci provava con lui il ragazzo lo allontanava, gentilmente,dandogli un buffetto affettuoso ed andandosene

“Mi spiace Tessi,ma devo vedere una  cosa”disse accarezzandogli i capelli e andando a vestirsi

“Mi spiace per te Tego”lo spaventò Yamashita dopo aver visto tutta la scena “ma a quanto pare ti sei fatto fregare il ragazzo da uno di cui non conosce neanche il nome”

Tegoshi sbuffò incominciando a lavare dei bicchieri

“Cavolo,proprio ora che pensavo di essermene innamorato”

Keiichiro corse,corse come un matto per tutta la città;voleva rivederlo,erano passate solo poche ore,ma non riusciva a pensare a nient’altro

Non gli era mai capitato nulla del genere. Lo cercò per più di 2 ore,ma quel ragazzo sembrava sparito nel nulla;così stanco e sudato si avviò a casa,voleva mangiare qualcosa e farsi un bel bagno prima di tornare a lavoro

Salì ad occhi chiusi le scale,fino alla sua porta,quando sentì un piccolo e bassissimo saluto arrivare dal basso;aprì di scatto gli occhi,trovandosi  davanti la causa della sua stanchezza a della probabile influenza che l’avrebbe colto da lì a poco

“Ciao”disse ancora timidamente il ragazzo seduto accanto allo stipite della porta

Shigeaki aveva deciso che se doveva salvare qualcuno e sconvolgere lo spaziotempo tanto valeva parlare con quel ragazzo che era stato così gentile con lui e lo aveva accolto in casa sua … lo faceva solo per ricambiare il gesto del giovane,naturalmente,non perché volesse realmente farlo …

Keiichiro dal canto suo non credeva ai suoi occhi;averlo di nuovo lì,così vicino,gli sembrava di sognare

Senza pensarci si abbassò sul ragazzo e lo abbracciò,stringendolo forte a sé

“Per fortuna”disse sul collo dell’altro “per fortuna ti ho rincontrato”

Shigeaki non sapeva cosa fare,non si aspettava un’azione del genere,gli accarezzò la schiena,come per consolarlo,e quando sentì l’abbraccio farsi più stretto non poté fare a meno di aggrapparsi alla sua maglia e desiderare di rimanere così per sempre.

“Buon giorno”disse Tegoshi al giovane uomo che entrò al locale

“Salve”rispose quello avvicinandosi al bancone “sto cercando il signor Tomohisa,sa dirmi dove posso trovarlo?” chiese l’uomo,gentilmente,sfoderando uno dei suoi sorrisi smaglianti

Tegoshi lo guardò con un po’ di curiosità,era sicuro di non averlo mai visto

“Mi spiace” rispose “Tomo-chan ha staccato mezzora fa,se vuole può darmi il suo nome e gli dirò che è passato”

“Mi chiamo …”

“Ryo” lo interruppe Ikuta,guardandolo con disprezzo

“R-Ryo?” chiese Tegoshi,non capendo la situazione

“Ciao Toma” rispose il ragazzo

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** capitolo 5 ***


“Volevi parlare con Pi,vero?” chiese Toma  al ragazzo

“…”

“Fammi indovinare,Uchi si è accorto di che gran pezzo di merda sei e ti ha lasciato,giusto? E ora tu vuoi usare ancora Pi come sostituto,non è così?

Ryo si avviò verso l’uscita inchinandosi

“Tolgo il disturbo”disse soltanto,sorpassando Toma

“Lo sai,vero,che io e Pi ora stiamo insieme da ormai tre anni?” chiese

L’altro non diede risposta e uscì dal locale

Keiichiro aveva fatto accomodare il ragazzo in sala,intanto che preparava qualcosa da mangiare;non era solito avere ospiti in casa,perciò fece di tutto per far stare il giovane a suo agio

Mangiarono in silenzio,scambiandosi ogni tanto degli sguardi;poi Koyama andò a farsi una doccia,lasciando l’altro intento a guardare il telegiornale

Quando entrò sotto il getto d’acqua caldo non poté fare a meno di toccarsi. Non riusciva a fare a meno di pensare ai suoi capelli scurissimi,di come contrastavano con quella carnagione chiara,di come gli sarebbe piaciuto toccare,leccare,assaporare ogni centimetro di quella pelle perfetta. Immaginava di impadronirsi della sua bocca carnosa e cercare di capire che gusto avesse. Voleva vedere i suoi occhi scuri pieni di piacere e lussuria intanto che entrava in lui,baciare ogni sua calda lacrima mentre che gli donava tutto il suo calore. Desiderava sentirlo sussurrare il suo nome al momento del piacere,mentre si riversava in lui.

Venne ,tappandosi la bocca . non gli era mai capitato di volere così tanto una persona,,neanche quando stava con una ragazza … perché un solo suo sguardo era riuscito a cambiarlo così tanto?

Uscì dalla doccia prendendo un asciugamano e legandoselo in vita. Ora che comprendeva meglio i propri stati d’animo voleva scoprire cosa provasse l’altro nei suoi confronti, ma soprattutto voleva conoscere il suo nome.

Shigeaki ,intanto, aveva spento il televisore … tutti i fatti di cronaca di cui parlavano li aveva dovuti studiare sui libri di scuola del suo tempo e perciò trovava il tutto al quanto noioso

Prese ad osservare il micetto grigio che gironzolava per casa cercando di acchiappare un topino meccanico che Koyama aveva caricato prima di andare in bagno. Era un gattino così carino e dolce,avrebbe tanto voluto averne uno così;certo avrebbe potuto comprare uno di quei gatti senza pelo,ma la cosa non lo allettava molto …

“Perché non lo accarezzi?”chiese Koyama, entrando in salotto con solo i pantaloni della tuta addosso ed i capelli ancora bagnati

Shigeaki arrossì  leggermente,distogliendo lo sguardo dal corpo del ragazzo

Perché il cuore gli batteva così forte?

Era così preoccupato dal prevenire un eventuale infarto da non rendersi conto di trovarsi troppo vicino al gatto e così incominciò a starnutire a più non posso,mentre gli occhi gli si riempivano di lacrime

Keiichiro intuì subito cosa stava succedendo e velocemente prese Nyatan e lo chiuse nella sua camera da letto,per poi portare al ragazzo dei fazzolettini di carta

Kato fece un piccolo inchino,per ringraziarlo,quando il ragazzo si avvicinò con il fazzolettini in mano e si avvicinò al naso dell’altro

“Soffia”gli disse premuroso,lasciando poi il pezzo di carta nelle mani di Shigeaki,che si erano alzate,istintivamente.

Con le mani,intanto,Koyama asciugò le piccole lacrime che gli erano scese dagli occhi

“Come ti chiami?”chiese,non riuscendo a trattenersi

Kato a quella domanda andò un po’ nel pallone,non poteva certo dirgli il suo vero nome,non era ancora nato,dopotutto,ma mentirgli lo faceva stare male

“C-Chiamami Shige”disse,cercando di non incrociate il suo sguardo.

Era una mezza verità,perciò poteva andare bene,no?

“Shige “sussurrò l’altro,facendo voltare il ragazzo “vuoi stare qui con me?Non hai posto dove andare,giusto?”

Come fa a saperlo? Si chiese Shige,cercando di non perdersi nel suo sguardo

Annuì ,lentamente

“Bene”disse sorridendo Koyama “Allora vivrai con me fino a quando lo vorrai”esclamò tirando a sé il ragazzo e facendo aderire la schiena di Shige con il suo petto

“Perché io non ho alcuna intenzione di  lasciarti andare” gli sussurrò,ma Shige non sentì quelle ultime parole,vittima di un altro fragoroso starnuto.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** capitolo 6 ***


“Ohi Kei-chan!”urlò Tomohisa, quando Koyama tornò a lavoro quel pomeriggio “Dove eri andato a finire?! Sei in ritardo! Io non …”si bloccò, nel vedere entrare l’amico assieme ad un ragazzo dai capelli nerissimi e corti e dai vestiti piuttosto stravaganti

“Scusa Pi! Ho fatto tardi!”rispose tutto contento Keiichiro,tenendo per mano il ragazzo

“Ti ho portato un’aiutante,si chiama Shige”disse indicando l’altro giovane,il quale si inchinò,sussurrando i consueti saluti

Tomohisa si fiondò sul ragazzo e,tutto felice,si presentò

 “Chiamami pure Pi”rispose subito il barman,guardando dietro il ragazzo,dove Keiichiro si sbracciava per fargli capire che era quello il ragazzo di cui gli aveva parlato,come se non fosse già abbastanza evidente …

Il ragazzo venne presentato a tutti i vari colleghi di lavoro di Kei ed infine,con il tacito accordo del proprietario,lo fecero diventare un aiuto barista

Tomohisa guardò il suo migliore amico saltellare qua e là per il locale,felice,e sospirò rincuorato. Finalmente era scomparso quel Koyama che si intestardiva a dire che non fosse ancora nata la persona che gli avrebbe rubato il cuore. Ora l’unica cosa che voleva sapere era dove si fosse andato a cacciare quello scemo del suo fidanzato.

Da quando Ryo era uscito dalla discoteca JE quella mattina Ikuta non aveva fatto altro che pedinarlo. Voleva sapere cosa volesse,dopo tutto quel tempo, dal suo fidanzato e di evitare che il ragazzo si mettesse in contatto con lui. Erano ormai ore che lo pedinava,ma non era successo niente di eclatante … lo aveva seguito a lavoro e poi a casa,dove ora stava,fregandosene del parchimetro. Ryo,però,non sembrava intenzionato ad uscire. Stava per ritornare a casa,stanco di stare lì,ma proprio in quel momento,Nishikido uscì da casa con in mano una rosa. Era curioso,voleva sapere per chi fosse quel fiore;così inviò velocemente un messaggio a Pi e poi accese il motore.

“Ma cosa cazzo significa!”urlò Yamashita appena vide il messaggio di Toma. Mancava poco all’apertura del locale,tutto era pronto,mancava solo l’accompagnamento musicale,che però a quanto pare non ci sarebbe stato,dato che il dj gli aveva appena dato buca … ora chi glielo diceva al capo?

Shigeaki e Koyama,lì vicino,sobbalzarono all’urlò disumano di Tomohisa

“Che è successo PI?” chiese preoccupato Koyama

“Toma ci dà buca”sospirò arrabbiato “Non abbiamo nessuno alla console … il capo ci uccide questa volta …”

“Uccidere chi?”chiese Kusano, entrando in quel momento

“Capo,vede …”cercò di spiegare Yamashita,ma venendo prontamente interrotto da Kato

“Ikuta-san ha avuto un contrattempo,perciò sarò io oggi a occuparmi della musica” disse inchinandosi,lasciando sia Kei che Pi senza parole

“Bene,bene”rispose Kusano,ritirandosi nel suo ufficio senza chiedere altro

Shige alzò il volto,cercando lo sguardo dei suoi nuovi amici,che boccheggiavano stupiti

“T- T- Tu sai usare una console?”chiese Koyama stupito

Shige annuì piano,imbarazzato,poi,senza che se ne accorgesse si ritrovò Tomohisa avvinghiato alla gamba che urlava come un ossesso

“Mio salvatore! Mio salvatore! Grazie a te sono salvo! Non so cosa mi avrebbe fatto quel depravato del capo se non ci fossi stato tu!!”

“Detto qualcosa Tomohisa?”chiese il proprietario del locale,tirando fuori la testa dal suo ufficio

“N- Niente capo! Stavo solo dicendo che persona favolosa lei sia! E ora a lavoro!” urlò,scappando verso il camerino dei dipendenti,trascinandosi dietro i 2 amici

“Eh – Ehi Pi! Che cosa ti è preso?”chiese Keiichiro,quando finì sdraiato sul pavimento della stanza,dove lo aveva lanciato Tomohisa

“Niente”disse innocentemente il ragazzo,per poi osservare in modo ambiguo Shige

“C- Cosa c’è?”chiese il ragazzo,intimorito

“Spogliati”ordinò,lasciando i 2 scioccati

“C- COOOOOOOOOOOOOOOOOOSSSSSSSSSSSSSSAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!”urlò Koyama,dopo essersi ripreso dallo shock e guardando Shige,che si premeva i palmi delle mani sul corpo,cercando di indietreggiare il più possibile,per arrivare alla porta

Sfortunatamente,però, il ragazzo venne intercettato e spinto da Tomohisa verso gli armadietti dei dipendenti

“Pi! Cosa hai intenzione di fare?”chiese Koyama,mettendosi davanti al ragazzo,impedirgli di toccarlo

“Non te lo stupro,non ti preoccupare”lo rassicurò l’altro “Voglio solo togliergli quegli abiti fuori moda e mettergli addosso qualcosa di decente e già che ci sono,magari,dargli anche una sistematica ai capelli …”

“Perché?”chiese Shigeaki,ma venendo bellamente ignorato

“Sta bene così …”mormorò Keiichiro,ammutolendo però dopo un occhiata assassina che l’amico gli lanciò

“Insomma,ma sei cieco?!”chiese cercando di moderarsi e di non mandare a cagare l’amico “sembra uscito da uno di quei film scemi sui viaggi nel tempo! Non voglio che lo prendano in giro stasera!”disse,facendo uscire poi l’amico dalla stanza e incominciando a trafficare con il povero Shige

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** capitolo 7 ***


Keiichiro rimase per più di mezzora fuori dalla stanza,camminando avanti ed indietro,neanche stesse per nascere suo figlio,aspettando di vedere i due uscire dalla stanzetta. Non gli piaceva sapere Shige in una stanza con un altro uomo,anche se l’uomo in questione era il suo migliore amico. Finalmente,dopo ben 20 minuti,Yamashita uscì,imperlato di sudore e con una faccia affranta

“Com’è andata?” chiese preoccupato Koyama

“Mi spiace,ma non c’è stato niente da fare …” disse l’altro ,tamponandosi la fronte

“Come sta’?”

“Ma … come credi che stia?”chiese l’amico,indicando la porta,dove stava uscendo Shige

“Secondo me starebbe meglio con i capelli tinti,ma non me li ha voluti far toccare” disse irritato Pi,ma non venendo neanche ascoltato da Keiichiro.

Infatti il ragazzo,alla vista dell’altro,aveva spalancato la bocca e perso tutte le sue capacità di pensiero e di parola.  Non aveva mai visto niente di così bello.

“Per la primissima uscita della mia nuova collezione moda primavera – estate” incominciò a dire Yamashita,seduto su uno sgabello,con un manico di scopa come microfono “ho puntato su un completo nero,adatto a serate bollenti … osservate gli anfibi di pelle nera,che donano maggiore slancio alla figura,le gambe fasciate da pantaloni in cotone nero e un giubottino coordinato a manica corta … l’abbinamento nero-pelle sembra dire ,è natural …”

“Tomohisa! Aprì il locale!” urlò Kusano dal suo studio “e piantala di fare il coglione!”

Yamashita sospirò affranto,andando a fare come gli era stato detto,mentre Keiichiro si avvicinava a Shige,che imbarazzato non riusciva a guardarlo in volto

“Ti sta bene”gli disse,accarezzandogli i capelli e poi allontanandosi velocemente per aiutare l’amico

Il cuore di Kato,intanto,aveva incominciato a battere sempre più velocemente,tanto forte da fargli male

Molto lontano da lì,finalmente,Nishikido spense il motore della sua auto,avvicinandosi lentamente,con Toma alle calcagna,dalla persona che amava.

Da quel che Ikuta era riuscito a capire si trovavano in un piccolo boschetto,vicino al mare,ma non riusciva ancora a comprendere il motivo per cui si erano proprio fermati in quel punto.

Camminarono per più di 10 minuti,Ryo sempre dieci passi avanti e Toma dietro che procedeva più silenziosamente possibile per non farsi sentire. Quando Nishikido uscì dal boschetto, verso una piccola valle vicino allo strapiombo,l’altro ragazzo si nascose dietro un cespuglio sempre più convinto di dover scoprire cosa stava succedendo.

Era ormai il tramonto … il mare ed il cielo si erano tinti di dolci sfumature di rosso. L’uomo si avvicinò ad una croce in legno e depositò lì la sua rosa

“Ciao Uchi” sussurrò,cercando di trattenere a stento le lacrime

Da dietro il cespuglio Toma corse via,senza preoccuparsi di essere visto,lasciando Ryo al suo dolore

Come dj,Kato,si dimostrò molto abile. La pista era gremita di persone,come anche il bancone,dal quale si producevano cocktail alla velocità della luce. Era stato chiamato perfino Tegoshi,tanti erano i clienti da servire,e il ragazzo a malavoglia era venuto a dare una mano ai due colleghi. Come gli era stato detto da Toma non aveva fatto parola a Pi dell’incontro di quella mattina,ma la cosa non è che gli interessasse più di tanto,era più contrariato dagli sguardi nascosti che ogni tanto Shige e Koyama si scambiavano,senza farsi notare l’uno dall’altro. La cosa lo irritava parecchio … non tanto per il fatto in sé che il collega si fosse innamorato … no,forse anche per quello … ma più che altro perché aveva fatto il filo a quel ragazzo per più di due anni,senza però essere degnato di uno sguardo e poi dal nulla compare un ragazzo,che non solo si stanzia a casa di Koyama e nel suo luogo di lavoro,ma riesce perfino a convertire quell’etero convinto del barman in un arrapato con il solo scopo nella vita di scoparsi il ragazzino per l’eternità! Sbuffò,posando l’ennesimo bicchiere sul bancone,senza badare alle chiacchiere dei clienti. Era stanco ed arrabbiato. Voleva soltanto tornare a casa.

D’un tratto dal nulla comparve Toma,sudato e con la faccia sconvolta,sembrava aver visto un fantasma. Si avvicinò al bancone e,dopo aver costretto il fidanzato a prendersi una pausa,lo trascinò nella stanza dello staff,senza dare spiegazioni

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** capitolo 8 ***


“C – cosa ti è preso?”chiese Pi,osservando sorpreso il proprio ragazzo,che lo guardava come in colpa

“Pi scusami”

“Per cosa?”chiese il ragazzo

Toma si sedette,guardando il pavimento

“Oggi”iniziò a raccontare “non stavo male … non sono venuto a lavoro perché stavo pedinando una persona”

“Come stavi pedinando una persona? Chi stavi pedinando?”chiese Yamashita

“Ryo”rispose l’altro,alzando lo sguardo e vedendo gli occhi del suo ragazzo velati dal rancore e dalla tristezza. Non vedeva occhi del genere da un sacco di tempo.

“L- lui”continuò a dire “è venuto qui questo pomeriggio,ti voleva parlare”si interruppe,vedendo il ragazzo cercare di fuggire con un espressione vitrea. Lo abbracciò,accarezzandogli piano i capelli “Tranquillo Tomo-chan,ci penso io a te”

Sapeva bene che il fidanzato lo amava,ma conosceva anche il dolore che il cuore del ragazzo nascondeva …

Fuori da lì il locale si stava pian piano svuotando. Kei e Tegoshi stavano,dopo tanto lavoro,prendendo una meritata pausa

“Lo sai che mi sono innamorato di te?”chiese Tegoshi,approfittando del momento di quiete per parlare

Il ragazzo,stupito,lo guardò senza parole. Non si aspettava un’uscita del genere.

“Non prendermi in Giro Tessi”disse,forse troppo serio per una frase del genere

“Non sto scherzando!”urlò l’altro,attirando lo sguardo dei pochi presenti su di sé

“IO TI AMO!”urlò

Successe tutto in pochi attimi. Tegoshi baciò Keiichiro,sotto lo sguardo di Shige,il quale scappò,senza voltarsi indietro. Koyama cercò di raggiungerlo,ma venne bloccato da Yuya

“Non andare”lo supplicò”resta con me”

Keiichiro lo guardò con affetto “Mi spiace Tessi,sono innamorato di lui”disse,guardando la porta da cui,poco prima,era uscito Shige

Tegoshi guardò il volto del ragazzo. Quell’intensità nel suo sguardo … era la prima volta che la vedeva …

Lo lasciò andare e,mentre il ragazzo correva uscendo dal locale,si accasciò al suolo

Shige intanto non faceva che correre,facendosi mille domande.

Perché si era sentito così male? Perché sapere che qualcuno amava Keiichiro lo faceva così soffrire?

Si sentiva il cuore a pezzi e le lacrime continuavano a riempirgli gli occhi,mentre correva verso un luogo indefinito,dove sentirsi al sicuro. Lui non poteva sentirsi così,non doveva sentirsi così.

Senza pensarci si ritrovò nella stradina in cui aveva visto Kei per la prima volta,il giorno prima. Si sedette a terra,accovacciandosi su se stesso,forse se stava lì qualcuno sarebbe arrivato a riportarlo a casa. Forse Ohno-senpai si sarebbe accorto della sua assenza.

Sentì dei passi,dietro di lui e,quando si accorse che era Koyama,cercò di scappare,ma venne prontamente fermato e imprigionato tra il muro di un edificio ed il corpo del suo inseguitore

Intanto nella discoteca JE Yamapi  e Toma erano finalmente usciti dalla stanza dello staff,entrambi ancora scossi per la discussione avvenuta,quando videro Tegoshi seduto sul pavimento del bar,intento a guardare il vuoto di fronte a sé

“Tego cosa … che stai facendo?”

“Pi”disse il ragazzo,con le lacrime agli occhi “lui non mi vuole”

Yamashita sospirò,abbracciandolo stretto

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** capitolo 9 ***


“Allora”ansimò Keiichiro,riprendendo fiato e cercando di non far fuggire il ragazzo“Perché sei scappato?”

Shige abbassò il viso,tentando ancora di fare resistenza,senza riuscirci

“Allora?”chiese Koyama,alzando la voce

“I … io … non …”aveva cominciato l’altro,senza però aggiungere altro

“Cos’è … eri geloso?”chiese malizioso il più alto

“Certo che no!”urlò il moro,alzando lo sguardo,rosso in viso

“Che carino”aveva sussurrato l’altro,avvinandosi ulteriormente al ragazzo e asciugandogli le guance bagnate. Le loro labbra erano ad un soffio l’una dall’altra,quando Kato voltò il viso,dando mostra del collo nudo all’altro ragazzo. Keiichiro glielo baciò,per niente irritato del gesto,facendo più volte lo stesso tragitto,lasciandogli piccoli baci bagnati. Sentiva ad ogni bacio il cuore dell’altro battere all’impazzata e se ne compiacque.

“Mi piaci” gli sussurrò all’orecchio e poi,senza lasciare al moro il tempo per rielaborare quella nuova informazione,si avviò a casa

Passarono settimane da quell’evento,ma tutto sembrava essersi bloccato. Tegoshi non rivolgeva la parola a Keiichiro e Shige per quanto volesse chiarire la faccenda era troppo imbarazzato per farlo. Per quanto riguardava Keiichiro,invece, non sembrava per niente preoccupato della piega che gli eventi avevano preso. Solo Pi era stanco della situazione. Stanco del continuo silenzio pieno di tensione,degli sguardi duri e freddi e dell’atteggiamento menefreghista che i suoi amici avevano incominciato a mostrare. Ma,anche se tutto ciò lo irritava incredibilmente,aveva anche lui le sue gatte da pelare e non poteva e non voleva impicciarsi troppo dei problemi degli altri. Non sapeva ancora,però,che il suo problema avrebbe risolto le divergenze di tutti i presenti.

Difatti,alcuni giorni dopo,Ryo si ripresentò alla discoteca. Toma,quella volta non disse nulla,ma lo fece accomodare,mentre Koyama gli versava da bere,guardandolo in cagnesco. Non aveva mai digerito ciò che aveva fatto al suo amico,avrebbe voluto che il ragazzo scomparisse davanti ai suoi occhi,ma proprio mentre il barman incominciò ad aprire la bocca per insultarlo,arrivarono Pi e Shige. I dolci occhi di Yamashita si incupirono un po’,quando lo riconobbe,ma si riscosse subito

“Ciao Ryo”lo salutò sorridendo dolcemente

L’uomo sobbalzò un attimo a disagio e abbassò il viso,rispondendo al saluto.

“Ti va di parlare un po’?”chiese,avvicinandosi

L’uomo annuì,tenendo lo sguardo basso,mentre seguiva l’ex amante

“Pi,sicuro che vada tutto bene?”domandò Keiichiro,preoccupato

“Si”rispose il ragazzo,con aria rassicurante “è tutto a posto” e,sorridendo al suo Toma,si avviò insieme all’altro nella stanza dello staff.

Stettero in quella stanza per molto tempo. Toma rimase vicino alla porta,pronto ad intervenire in ogni momento,mentre Keiichiro continuava a servire i clienti,aiutato da Shige. Per fortuna quel giorno la discoteca era chiusa,perciò vi erano poche persone da servire al bar. Per tutto il tempo sia Toma che Koyama rimasero tesi e preoccupati. Shige provò più volte a tranquillizzarli,ma con scarsi risultati. Vedere Keiichiro così agitato procurava al ragazzo delle dolorosissime fitte al cuore. Si sentiva impotente e geloso

Perché sei così preoccupato? Con me faresti lo stesso? Perché anche se ti sono così vicino tu non mi guardi? Continuava a domandarsi

In realtà,dopo l’attacco che aveva subito settimane prima Koyama non gli si era più avvicinato. Continuavano a vivere sotto lo stesso tetto,come coinquilini,ma non era la stessa cosa … molte volte si sentiva solo,desiderava avere l’altro accanto a sé e sentire il suo calore. Aveva capito di non riuscire a sentirsi vivo senza l’altro. Lo amava

Gli prese la mano,stringendola un po’. Keiichiro lo guardò,sorpreso,mentre l’altro abbassava lo sguardo in imbarazzo

In quel momento Pi,uscì dallo stanzino

“Tutto a posto amore?” chiese il suo ragazzo,facendosi vicino

Yamashita teneva lo sguardo basso,sembrava essere successo qualcosa di brutto

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** capitolo 10 ***


“Tutto a posto” disse,alzando  il capo e sorridendo al fidanzato “è come se mi fossi tolto un grande peso dalle spalle”

“Bene!”urlò Shige,facendo sobbalzare tutti i presenti “Allora festeggiamo!”

Anche Ryo fu invitato a festeggiare ma non accettò.

 Voleva pensare,rinfrescarsi le idee su tutto ciò che era successo.

 Camminò senza meta verso la notte scura,perdendosi nei ricordi

Ricordava chiaramente come tutto era iniziato.

Dopo che Uchi lo aveva lasciato era andato a confortarsi da Yamashita,che in quel periodo aveva conosciuto in un bar lì vicino. Ricordava di aver bevuto molto quella notte,tanto da essere aiutato dal ragazzo a tornare a casa e poi l’alcol aveva fatto il resto. Non sapeva come fosse successo,ma il giorno dopo si ritrovò a letto con l’amico,il quale quando si svegliò non sembrava per niente scioccato dalla cosa. Invece lui si sentiva uno schifo … non solo aveva portato a letto un suo amico,ma aveva anche scoperto che,come lui,anche l’altro era gay. In più non riusciva a dimenticarsi del suo fidanzato. All’inizio cercò di dimenticare l’accaduto,di non farsi più vedere da Pi,ma il senso di solitudine e di vuoto lo portarono a bere ed ,infine, cedette alla lussuria. Si era comportato da vero stronzo,in quel periodo,usava Tomohisa senza neanche nascondere le sue intenzioni,torturando il cuore del ragazzo senza ritegno. Non aveva mai pensato ai suoi sentimenti. Quando, un giorno, incontrò per caso il suo ex lo seguì,senza pensarci. Solo lui riusciva a completarlo,a farlo sentire vivo e  non voleva ancora perderlo. Venne a conoscenza di molte cose quel giorno … della malattia che pian piano si stava ingrandendo nel corpo dell’amato,del tempo che gli rimaneva da vivere,del fatto che l’altro lo amava ancora e non lo aveva mai dimenticato. Da quella volta non lo lasciò più. Non si fece più vedere da Pi. Passò i momenti più felici della sua vita insieme a Uchi,fino a quando la sua malattia non lo portò via.  Promise a sé stesso di vivere la vita che il suo amato non aveva vissuto,in suo onore,pentendosi per tutte le cattive azioni che aveva compiuto. Perciò era tornato dal barista,per chiedergli perdono. Sapeva che,finalmente,era riuscito a trovare qualcuno che lo amasse e perciò voleva in tutti i modi scusarsi per ciò che gli aveva fatto. Non si aspettava,però,che lui accettasse le sue scuse così velocemente.

“Dai Ryo,ancora con quella storia?”gli aveva detto,lasciandolo di stucco “ormai è acqua passata. Sono felice adesso”

Avevano poi passato quasi due ore a parlare di ciò che era successo negli anni successivi alla loro storia,alle loro speranze e ai sogni non realizzati. Si sentì più leggero pensando di aver ritrovato un vecchio amico.

 Ad un certo punto, mentre continuava a camminare tra le buie strade di Tokyo,urtò qualcosa

“Ehi! Sta più attento!”disse il ragazzo che aveva colpito,mentre si rialzava

“Scusami”disse,guardandolo “Ah! Ma tu lavori alla discoteca JE”quasi gridò Ryo,riconoscendo il ragazzo

Tegoshi alzò gli occhi,ancora pieni di lacrime per il continuo pensare al suo amore non corrisposto,e lo guardò,senza riconoscerlo

“Ci siamo già visti?” chiese

“Diciamo di si” rispose Nishikido “Anche tu pensi ad un amore finto?”gli domandò,asciugandogli gli occhi

“Come lo sai?”

“Ci sono passato”mormorò

“Ti va di bere qualcosa? Ho bisogno di un po’ di compagnia”gli propose Yuya,troppo spaventato e triste per restare da solo

“Ok” aveva risposto l’altro,incamminandosi

Bere un po’,dopotutto,lo avrebbe tirato su di morale … e poi non poteva lasciare quel gattino spaventato tutto solo …

Dopo i festeggiamenti e la conclusione del turno di lavoro Keiichiro e Shige tornarono a casa.

Shige per tutto il viaggio,camminò con lo sguardo basso,senza rivolgere la parola all’altro ragazzo,per il troppo imbarazzo. Non solo si era sentito indispettito dalle attenzioni di Keiichiro per Tomohisa,ma aveva anche approfittato del momento,mettendo fine al muto divieto del non essere toccato

“Ne Shige-chan …”lo richiamò alla realtà Koyama,che camminava accanto a lui “Posso chiederti una cosa?”

“C- certo”sussurrò l’altro.

Keiichiro si grattò il capo,a disagio,scompigliandosi i capelli bronzei

“Tu … beh … sei veramente sicuro di voler stare a casa a mia?”chiese guardandolo negli occhi.

Kato lo guardò sorpreso,smettendo di camminare,e cercando di non piangere

“V- vuoi che me ne vada?”chiese intimorito,cercando di non sentire le fitte di dolore che aveva al petto

“No,non è questo!”precisò subito l’altro “è solo che non mi sembri felice di stare … a casa mia”

Non sembri felice di stare con me,avrebbe voluto dirgli,ma si era trattenuto,dopotutto non sapeva cosa provava l’altro

“Ti sbagli!”urlò Shigeaki,prendendo un lembo della maglietta dell’altro “Io ti sono veramente grato per avermi ospitato e per essere così gentile con me. Non penso che nessun’altro al posto tuo lo avrebbe fatto”

“Come ti sbagli”gli sussurrò il più alto,accarezzandogli la guancia.

Shige arrossì,in completo imbarazzo,ma non si allontanò. Voleva rimanere così per sempre.

“E’ solo che”continuò Keiichiro,incupendosi “non vorrei infastidirti con questi miei sentimenti”

Al contrario di ciò che diceva,però,il ragazzo incominciò ad avvicinarsi sempre di più al moro,fino a quando non si ritrovò ad un soffio dalle labbra dell'altro

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** capitolo 11 ***


Non si sarebbe avvicinato di più. Avrebbe lasciato scegliere a Kato come continuare … anche se supponeva che il ragazzo sarebbe subito scappato,arrabbiato. La cosa però non accadde,anzi,Shige senza pensarci due volte sfiorò flebilmente le labbra dell’altro,per poi abbassare il capo,rosso come un peperone

“Anche tu mi piaci” rispose,quasi senza voce.

Ci vollero alcuni minuti per il più alto per capire ciò che era successo ma,appena realizzò, sorrise felice e lo abbracciò

“Quanto volevo sentire queste parole”

Tornati a casa il piccolo calore che avevano provato baciandosi si trasformò in ardente passione. I vestiti vennero scaraventati a terra,il povero Nyatan chiuso sul terrazzo e Shige venne posato con estrema delicatezza sul letto,continuando a baciare il suo ragazzo. I piccoli baci divennero pian piano più passionali e caldi e gli ansimi incontrollati del moro si sparsero per tutta la stanza.

Keiichiro lo strinse a sé,mentre lo preparava,torturandogli il petto e osservando tutte le espressioni che via via si susseguivano sul volto di Kato … dolore,vergogna,piacere … tutto era così erotico.

Quando finì di prepararlo ed entrò in lui,il moro gemette dal dolore,lasciandosi sfuggire due o tre lacrime dai suoi occhi. Kei le asciugò tutte,con i suoi baci, e si approprio della bocca dell’altro,mentre pian piano Shige incominciò ad ansimare dal piacere. Vennero insieme,urlando l’uno il nome dell’altro. Quella notte Shige si addormentò felice tra le braccia del compagno,sicuro di essere finalmente nel posto in cui voleva stare.

Non sapeva ancora cosa sarebbe successo di lì a poco …


“Cooooossssaaaa?! Vi siete messi insieme?!”urlò Yamashita la mattina dopo,quando entrò con Toma  nella discoteca

“Si”rispose Koyama,sorridendo felice,mentre Shige si limitò ad arrossire

“Bene,alla buonora! Stavo pensando di dovervi dare una spintarella io! Sembravate una brutta copia della serie Beautiful!”

“Ohi!”urlò Koyama,facendo ridere tutti i presenti

In quel momento entrò Yuya che,differentemente dalle ultime settimane,salutò tutti allegramente e fece perfino i complimenti alla neo coppietta. Sembrava in qualche modo rinato,anche se nessuno  ne capiva il motivo …

La giornata passò in fretta,tra baci rubati e occhiate furtive da parte dei 2,eppure Shige si sentiva in colpa. Keiichiro lo amava molto,certo,ma lui stava mentendo su chi era e su cosa ci faceva lì, certo il compagno non gli aveva chiesto mai nulla,ma sapeva che non sarebbe durato a lungo …

Guardò il calendario,mancavano solo un paio di giorni al 23 Maggio e poi tutto sarebbe tornato alla sua fredda realtà,sarebbe tornato nel suo tempo,lasciando l’amato senza una motivazione valida o almeno credibile. Continuò per più  di dieci minuti a guardare il vuoto,quando  una piccola manina tirò i suoi vestiti,facendolo voltare

“Signore? Sta bene? Perché piange?”chiese un bambino dai grandi occhi scuri,con i capelli neri

Shige rimase stupito nel sentire le lacrime solcargli le guance

“N- non è niente”si affrettò a dire “è solo un po’ di polvere … ma tu chi sei?”chiese guardando ancora il ragazzino.

Doveva avere all’incirca 10 anni ad occhio e croce,ma non era l’età che lo incuriosiva. Non sapeva bene dire perché,ma sentiva di conoscere bene quel bambino,di averlo già visto. Il bambino aprì la bocca,per rispondere,quando Koyama da dietro lo sollevò,mettendoselo in spalletta.

“Oush! Sei diventato pesante Shinichi!”

“Non è vero!”urlò il bimbo

“Kei … chi è questo bambino?”bisbigliò Shige,cercando di non farsi sentire “Non è tuo,vero?”chiese con gli occhi iniettati di sangue

“Ma no! Che dici Shige!”protestò l’altro,nel panico “Lui è Shinichi. È il figlio di un grande amico del proprietario Kusano,il comandate della polizia Kato”

Il moro dopo aver sentito ciò sbiancò,osservando ancora una volta il bambino,che sorrideva,giocando con i capelli di Keiichiro

“Shige stai bene?”chiese il ragazzo,vedendolo in procinto di svenire

“S- si,sto bene”rispose con gli occhi sbarrati “Devo solo andare un attimo in bagno”disse,correndo via.

Non poteva essere vero,non poteva esserlo. Quel bambino non poteva essere suo padre,no,non poteva proprio essere così … Shinichi Kato* … non doveva essere una coincidenza

Si sciacquò più volte il viso,cercando di rilassarsi e di ritrovare il suo autocontrollo,fino a quando sentì bussare

“Shige? Tutto bene?”

“ … ”  

“Amore ti prego,mi stai facendo preoccupare”

“ … Dillo ancora”

“Eh? Cosa?”

“Chiamami ancora. Dillo ancora”

“Solo se mi fai entrare”contrattò Koyama

L’altro aprì subito la porta e si gettò fra le sue braccia

“Stai bene amore?”

“Ora si”disse il moro,stringendosi di più all’altro.



*il nome è di fantasia ^^

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** capitolo 12 ***



Keiichiro gli accarezzò i capelli neri,morbidi e setosi

“Se c’è qualcosa che non va puoi dirmelo …”

Shige sentì una pugnalata al cuore in quel momento,ma fece finta di niente

“Sto bene,non ti devi preoccupare,voglio solo che mi chiami ancora “Amore” ,adoro sentirtelo dire”

Si coccolarono per un po’,mentre Kei gli sussurrava all’orecchio quanto lo amasse;ma il senso di inquietudine che lo attanagliava non sembrava voler sparire. Dio gli stava ricordando che non apparteneva a quel luogo,che la sua vita lì era destinata a finire e,tutto ciò,lo faceva morire dentro. I giorni passarono ed arrivò il 23 Maggio. Quel giorno pioveva forte e Keiichiro era andato a lavorare presto. Shige lentamente si preparò. Non voleva tornare indietro,nel suo tempo,ma quel “Salvalo” che era stato scritto nella lettera lo spaventava.

Quando arrivò al locale capì che c’era qualcosa che non andava. Le finestre erano rotte,i tavoli e le sedie spaccate e non vi era traccia di Keiichiro. La paura lo fece raggelare.

Cosa era successo? Dov’era Kei?

Si ritrovò a correre per il locale,urlando a squarciagola il nome del fidanzato. Nessuno rispose.

Uscì per strada e,senza neanche pensarci,corse verso il luogo del loro primo incontro,qualche via più in giù. Lo trovò lì,sotto la pioggia,mentre veniva pestato brutalmente da 5 uomini,appartenenti alla yakuza

“Avevamo già avvertito il tuo capo,ma quello stupido a cercato di raccontare tutto alla polizia”disse uno, calpestandogli la testa

“E’ solo questione di affari”sghignazzò un altro “eri nel posto sbagliato al momento sbagliato”

Uno di loro tirò fuori un coltellino,chinandosi a mostrarlo al ragazzo dolorante

“Tu sarai l’esempio per tutto il vicinato,sarai l’esempio di ciò che succede se ci si mette contro il gruppo Kitagawa”disse,alzando l’arma,pronto a colpirlo

Shige corse dal gruppo e colpì il malintenzionato in viso e rubandogli l’arma. Gli anni di karate,a quanto pare,erano serviti a qualcosa … nel giro di 10 minuti tutti e 5 gli uomini erano fuori gioco.

Si avvicinò a Keiichiro,costatando la gravità delle ferite. Aveva parecchi lividi e tagli,ma niente di relativamente grave,per fortuna

“C- come facevi a sapere che ero qui?”chiese debolmente il ragazzo

“E’ una storia lunga”sussurrò l’altro,tristemente. Intanto,dietro di loro,una sfera luminosa apparì dal nulla

“Mi spiace,ma non sono stato del tutto sincero con te …”spiegò Shige,mentre dalla sfera uscì un ragazzo

Koyama non seppe cosa fosse successo realmente … ricordava solo di aver visto l’arrivo di uno strano uomo in una palla di luce e poi il nulla …

Pensò di aver sognato tutto,quando si svegliò, nel suo letto. Il lancinante dolore al corpo e lo sconosciuto che dormiva al suo fianco,però,lo fecero desistere da questa idea.

Si alzò piano,tentando di non svegliare l’altro ragazzo,ma inciampò,cadendo proprio accanto al suo ragazzo,che dormiva bellamente.

Si fermò un attimo a guardarlo. In realtà nessuno lo sapeva,ma era stato lui la sua ragione di vita da due mesi a quella parte. Se non lo avesse incontrato quella notte era sicuro che la sua vita avrebbe preso una brutta piega.

Si avvicinò un po’ di più al viso dell’amato e gli sfiorò le labbra,in un dolce bacio. Non gli importava niente di chi fosse in realtà Shige,e del perché l’altro tipo stesse dormendo sul suo letto,voleva solo continuare a vivere la sua vita con lui,magari anche per sempre …

In quel momento Shige si svegliò,stropicciandosi gli occhi,e sorrise,vedendo il proprio ragazzo che lo guardava. Bisticciò un buongiorno,ma poi ricordandosi di ciò che era successo si alzò di colpo,tentando di scappare.

Keiichiro lo fermò,con convinzione,obbligandolo a risistemarsi sul futon e stringendolo a sé

“Kei no”

“Perché?”

“…”

“Non vuoi dirmi cosa sta succedendo?”chiese Koyama,vedendo il volto dell’altro incupirsi

“Io ti ho mentito”disse Shige,con gli occhi umidi

“Su cosa? Non mi ami?”

“No,non è questo … ma ti ho mentito su ciò che sono”rispose Shige,cercando le parole giuste

“Promettimi che mi farai parlare senza interrompermi,ok?”

“Ok”

“ … io vengo dal futuro” disse serio Shigeaki “sono arrivato qui per lavoro. Nel mio tempo lavoravo come postino del tempo. Portavo la posta nei vari secoli che i miei clienti richiedevano,però nel mio ultimo  viaggio ho avuto un guasto alla mia cintura. Solo  quella cintura può portarmi in giro per il tempo, perciò sono rimasto bloccato qui. So che può sembrare strano,ma è la verità”spiegò Shige,quasi in lacrime “Io non sarei dovuto entrare a far parte della tua vita,non avrei dovuto innamorarmi di te,ma mi sono comportato da egoista e ho cambiato il tuo destino”

“Il mio destino?”chiese Koyama,non capendo

“Già,il tuo destino” confermò l’uomo sdraiato sul letto,guardandoli

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** epilogo ***


“Tu chi sei?”chiese Keiichiro

“Lui è Ohno-senpai,un mio collega”rispose Shige

“Già,e sono venuto a riportarlo a casa”disse,alzandosi dal letto e guardando la coppietta

“Ma perché?”

“Kei ,te l’ho detto,non appartengo a questo tempo,se non fosse stato per quella lettera e per l’incidente sarei tornato nel mio tempo già da un pezzo” sbottò Kato,tappandosi poi la bocca

“Stai dicendo che io per te non sono nulla che uno stupido inconveniente?!”

“No,non è così! Io mi sono veramente innamorato di te!”

“Di che lettera stai parlando?” domandò Ohno,intromettendosi

Shige gli pose la lettera ,indirizzata a se stesso,ed il senpai,dopo averla letta,sorrise

“Kato-kun,dimmi la verità … tu desideri stare qui con lui?”chiese indicando Koyama

Shige arrossì,annuendo leggermente

“Bene,allora tornerò al negozio da solo”

“Ma …”

“Non preoccuparti,questo è il tuo destino”sussurrò l’uomo,abbracciando il kohai e porgendogli un’altra lettera

“Ci vediamo tra 40 anni” salutò sorridendo,per poi sparire

Shigeaki aprì la busta

< Ora hai capito in che posto vuoi stare? > c’era scritto,assieme alla sua firma

Dietro di essa vi era anche una foto,dei due nonnini che gli avevano commissionato il viaggio

Sorrise mentre si rendeva conto che ,in realtà, lui quei due li conosceva bene

“Allora puoi restare?”

“Si … se tu lo vorrai …”rispose il moro,venendo immediatamente abbracciato dall’altro ragazzo

“Stai con me per sempre”

“Ok”

        -  40 anni dopo  -

“Allora Ohno-senpai … è andato tutto bene alla fine,visto?”domandò l’anziano signore, con i grandi occhiali da vista,vicino all’atro uomo sessantenne

“Già Kato-kun … anzi … Kato-san”rispose il ragazzo,rivolgendosi all’uomo

“Bene,ora se non ti spiace,vado … io e Kei dobbiamo incontrare degli amici …”disse l’anziano,salutando l’ex collega e incominciando a incamminarsi piano, insieme a Keichiro ,verso l’uscita.

Non poteva mica fare aspettare Tegoshi nel giorno del suo matrimonio con Ryo … dopotutto erano quasi quarantenni che quei due aspettavano di fare una cosa del genere …

“Già,anche io devo sbrigarmi,devo consegnare una lettera ad un certo Ninomiya Kazunari,nell’epoca Edo, e non vorrei fare tardi …”spiegò l’uomo,ridendo poi alla sua piccola battuta

“Allora buon viaggio” disse Keichiro,sorridendo mano per mano con il compagno e avvicinandosi alla porta del negozio

“Kato-kun ?”lo richiamò, un momento, Satoshi

“Dimmi Ohno-senpai …”

“Non ti sei mai pentito di ciò che hai fatto?” chiese

“No,mai”rispose l’altro,uscendo,mentre il sole primaverile faceva brillare le fedi dei due

Dopotutto cosa c’è di meglio che passare il resto della propria vita con la persona che ami? ^^


FINE

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3454483