Intrecci di Cinzia N Spurce (/viewuser.php?uid=127674)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Shock da ritorno ***
Capitolo 2: *** Il rumore della morte ***
Capitolo 3: *** Sbronze da luna piena ***
Capitolo 4: *** Appuntamenti impossibili ***
Capitolo 1 *** Shock da ritorno ***
Note: Buongiorno, ben
trovati. Dopo aver pubblicato alcune storie della challenge in corso
“Le
situazioni di lui e lei”, dopo la fanfiction partecipante al
contest “Il
Citazionista”, dopo le oneshot partecipanti
all’iniziativa “Piscina di prompt”,
nel bel mezzo di una sessione di esami, mentre cerco di scribacchiare
una
fanfiction, che ha pure una trama abbastanza complicata, mente cerco di
portare
avanti un blog che ultimamente è stato bellamente
abbandonato… comincio un’altra
challenge, of course!
Questa raccolta partecipa alla challenge “Chi,
con chi, che
cosa facevano” indetta da kukiness sul forum di
EFP. Il concept è abbastanza
semplice: prendente dieci personaggi a caso di un fandom, poi portate
avanti le
tracce proposte. Il bello del gioco sta nel non far combaciare i
personaggi
leggendo prima le tracce. Io ho preso questi dieci personaggi e poi ho
cominciato a scrivere. Non sempre le flash/oneshot saranno collegate
tra loro,
se riuscirò a legarle lo farò, ma a volte questo
non sarà possibile. A volte
queste saranno leggere e divertenti, senza spessore, come questa che
è la
prima, altre invece saranno più serie, alcune seguiranno il
canon, altre invece
saranno totalmente diverse. Tutto dipende da cosa mi ispira il prompt.
Qui sotto vi lascio la lista dei dieci personaggi e il prompt che ho
seguito.
Piccola postilla: Il
rating è giallo, ma mi riservo di aumentarlo se
sarà necessario, l'avvertimento è generale
perché ogni one-sho è a sé e non posso
mettere degli avvertimenti per tutti.
Adesso vi lascio alla lettura, spero vi piaccia. Ci vediamo
giù.
- Derek
Hale
- Scott
McAll
- Stiles
Stilinski
- Lydia
Martin
- Allison
Argent
- Isaac
Lahey
- Malia
Tate
- Liam
Dunbar
- Kira
Yukimura
- Peter
Hale
Prompt:
6 (Isaac Lahey)
e 8 (Liam Dunbar) hanno una relazione clandestina e 1 (Derek Hale) li
scopre.
SHOCK DA
RITORNO
Quando Derek si avvicina al loft,
immerso nel silenzio della
notte che lo vede tornare a Beacon Hills, non immagina di trovare
quello che,
effettivamente, trova. Anzi, più precisamente non si aspetta
di sentirlo, con
le sue orecchie che ha pensato di tagliare e con il suo naso che ha
pensato di
danneggiare in qualche modo. Pensa che deve domandare a Stiles come
perdere
l’olfatto, per tipo sempre,
in modo
parecchio definitivo, che impedisca ai suoi super sensi da lupo mannaro
di
riparare il danno.
Se solo potesse si caverebbe gli occhi, perché
c’è un limite
a quello che la vista umana, o lupesca in questo specifico caso,
può sopportare
e quello proprio no, si ripete scuotendo la testa di fronte a quei due
imbecilli.
Crede di sentirsi violato in qualche modo, nella mente.
Quei due maledetti idioti gli devono un risarcimento danni
bello grosso, per il trauma subito.
Quando Derek si avvicina al loft, dopo la chiamata
preoccupata di Scott e le informazione parecchio laconiche e prive di
una seria
spiegazione da parte di Breaden su quanto stesse succedendo in quella
maledetta
cittadina porta guai, comincia a sentire degli ansiti, che si convince
provengano dal vicinato, insomma, nel suo appartamento non
può certo esserci
nessuno.
Quando Derek sale le scale di quel maledettissimo posto – lo brucerà, ne è certo
– comincia a
sentire anche dei gemiti, poco casti e decisamente elevati, che
cominciano a
preoccuparlo, sul serio. Nel suo loft non dovrebbe esserci nessuno
eppure
qualcuno si sta divertendo e nega fino all’ultimo che quel
qualcuno possa
essere chi gli suggerisce il suo naso, perché sarebbe a dir
poco ridicolo.
Quando apre la porta del loft, però, è costretto
a
constatare con amara rassegnazione e intrinseca rabbia crescente che
quei due
imbecilli sono proprio lì, proprio sul suo vecchio e spesso
bistrattato divano,
a fare cose.
La prima domanda che gli viene in mente è come sia possibile
che quei due possano essere lì a divertirsi quando non si
conoscevano nemmeno.
Isaac ha lasciato il branco, partendo per la Francia con Chris, subito
dopo la
battaglia con il Nogitsune, Liam è diventato beta di Scott
mesi dopo, quando
quell’altro cerebroleso ha deciso di salvargli la vita
afferrandolo con i denti, ottima mossa Vero
Alpha del piffero, sul
serio.
«Che diavolo...» singhiozza un attimo, decisamente
sconvolto.
Liam è seduto sul divano e Isaac è…
tra le sue gambe, con la
testa, mentre il ragazzetto si lascia sfuggire versi davvero eccessivi,
dovrebbe guardare meno porno.
Nessuno dei due si è accorto dell’odore di Derek,
dei suoi
passi, del suo sconcerto… che diamine, quella è
casa sua, non un motel da
quattro soldi dove potersi rintanare per fare sesso indisturbati.
Isaac sobbalza al sentire la voce di Derek, solleva la testa
e si volta a guardarlo impaurito.
Oh
piccolo
caro, fai così bene ad aver paura di me, pensa furibondo.
Liam si affretta a coprirsi, con le guance rosse e gli occhi
sgranati, puzza di eccitazione, paura, imbarazzo e senso di colpa.
Stupidi
ragazzini.
«Che. Diavolo.
Fate. Qui.» è quello che gli preme sapere.
Personalmente non gliene importa nulla se Isaac scopa con un ragazzo,
una
ragazza, entrambi, se si fa un’intera squadra di Lacrosse o
un procione, quello
che lo fa imbestialire, per la precisione, è che chicchessia
se lo sia fatto
suo divano, nel suo loft. E Isaac dovrebbe sapere quanto lui tenga che
il mondo
stia fuori dal suo di mondo.
Cosa è andato storto durante il suo addestramento,
soprattutto quando cercava di inculcargli il concetto di spazio
personale?
Era chiaro che il suo loft rientrasse nel concetto di spazio
personale, no?
Evidentemente no.
Isaac deglutisce a vuoto, Liam si rannicchia dietro di lui
per l’imbarazzo, Derek continua a guardarli in cagnesco,
ringhia lievemente,
mettendo ancora più paura al cucciolo.
«Derek, non andare fuori di testa»
Oh, lui non sta andando fuori di testa, vuole semplicemente
staccargliela la testa, a quei dannati cretini, con i denti
possibilmente, per
poi esporle con delle picche ai lati della porta del loft e dare
così un
messaggio chiaro a chiunque decida di invadere il suo spazio personale,
per fare sesso, poi.
«Gli hai fatto un pompino sul mio divano, Isaac»
abbaia
contro il ricciolino.
Doveva ucciderlo quando era ancora un cucciolo inesperto,
l’idiota.
«Tecnicamente non ha completato...»
«Taci Liam, per il bene dell’umanità... taci!» ringhia frustrato
schiaffandosi una mano in faccia.
Fai
dei respiri
profondi, Derek,
si ripete con costanza.
Isaac continua a non spiccicare parola, ha sempre avuto
questa specie di timore reverenziale e cieca fiducia nei confronti di
Derek,
come Alpha, come fratello maggiore, come punto fermo e uomo di fiducia,
gli ha
perdonato molto tempo fa di averlo cacciato come un cane, quella notte
di molti
anni prima.
«Isaac, mi avevi pure detto che eri ancora in
Europa!» gli
urla indignato, che poi il punto è proprio quello, in fondo.
Isaac ha sempre
potuto invadere tutti gli spazi personali che voleva, perché
era più di
semplice branco, era famiglia, e quando ha saputo che Scott aveva
richiesto
l’aiuto di tutti l’aveva subito contattato
perché non lo vedeva da troppo tempo,
e da quando aveva deciso di perdonarsi per la morte della sua famiglia
faceva
di tutto per non far trascorrere troppo tempo senza vedere Cora e Isaac.
Isaac
invece
aveva detto una cazzata per scopare con Liam?
Lo avrebbe ucciso in modo
trucolento, aveva deciso.
«Stavo per dirti di essere a Beacon Hills, che
c’era stato
un cambio di programma con i Calavera e che avevo preso
l’aereo prima, poi sono
arrivato qui e ho trovato lui e… non sapevo dove altro
andare» concluse mesto,
con quei maledetti occhi da cucciolo abbandonato che sfoggiava ogni
volta che
Cora lo maltrattava.
Infido bastardo.
Avrebbe tanto voluto ammazzarlo, ma il fatto che a
venticinque anni fosse ancora preda degli ormoni adolescenziali era una
punizione abbastanza esemplare per infierire.
Sospira a fondo e si allontana, evitando accuratamente il
suo divano e cercando di dimenticare l’immagine di Liam e
Isaac intenti a… Cristo, era come
vedere Cora fare sesso,
terribile e raccapricciante.
«Mi dispiace, Der...» sussurra Isaac con sguardo
basso e sente
anche Liam dispiaciuto.
Prende un altro respiro, giusto per sapere di essersi
calmato fino in fondo.
«Non scoperete mai più a casa mia»
«Ma... Derek, io non ho una casa»
«Usa la tua auto, allora» risponde piccato.
«Non ho nemmeno un auto, genio», Derek sta
seriamente
ripensando all’idea della picca e delle teste mozzate.
«Io ho una moto, ma quella non va bene per fare tutto, solo
i pompini, al massimo»
Derek è basito.
«Hai davvero perso il tuo tempo dietro a questo
deficiente?»
domanda incredulo.
«Ti prometto che non ci troverai mai più in
situazioni
compromettenti» ripete lui, pregandolo e Derek non sa dirgli
di no, perché
Isaac è famiglia e alla famiglia non sa più
negare nulla.
«Dio, d’accordo, ma non fatevi più
trovare sul divano, hai
una camera in questa casa» il sorriso di Isaac si
è illuminato e Derek sente
già parte di tutta quella rabbia passare.
«Grazie, Derek» dice felice e lui lo sente
quell’aroma di
lillà e sapone di cui odora la felicità mentre
salgono su rincorrendosi come i
cretini che sono.
Note 2.0: Dunque,
delucidazioni per la comprensione: è ambientato in un
ipotetico futuro. Diciamo
che c’è stato tutto quello che è
accaduto nel canon, Allison è morta, Isaac è
andato in Francia con Chris, Derek va via dopo Kate e i Berseker, Liam
viene
trasformato proprio in quel periodo. Qui Scott è ancora
Alpha di Beacon Hills,
è nei guai e chiama Isaac e Derek, entrambi lontani da BH.
Derek e Isaac hanno
mantenuto un buon rapporto, perché qualsiasi cosa diciate
Derek lo ha
trasformato, è il suo Alpha e quello che gli ha dato una
casa, quindi Isaac lo
perdona. Isaac è tornato anche altre volte, senza
però incontrarsi con Derek,
conosce Liam e scocca l’ammmore (Mai ship fu più
brutta, lo ammetto, ho riso
come una povera pazza mentre scrivevo). E poi succede questo xD.
È tutto, a presto Cinzia N.^^
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Capitolo 2 *** Il rumore della morte ***
Note: A distanza di
una settimana dall’inizio di questa divertente challenge
eccomi nuovamente con
un nuovo capitolo di questa raccolta. Se le cose vanno come dovrebbero
dovrei
aggiornare una volta a settimana, ma comunque non vi prometto nulla.
Come potete ver intuito dalla prima minishot di questa
raccolta, i racconti partecipano alla challenge “Chi,
con chi, che cosa
facevano” indetta da Kukiness sul forum di EFP, per
il regolamento vi rimando
al primo capitolo di questa raccolta o al bando della challenge.
Piccolo appunto: questa minishot è un po’
più cupa rispetto
ai toni scanzonati e da commedia del primo capitolo, questa seconda
shot non è
collegata alla prima in alcun modo, quindi si possono leggere in
maniera
totalmente separata. Qualcosa del canon cambia in questa piccola
storia: visto
il plot suggerito e il personaggio capitato (che vi giuro non
l’ho fatto di
proposito) la situazione di Lydia e del suo essere banshee cambia
lievemente. In
questa storia, per poter usufruire del suo potere Lydia paga un prezzo
e perde
uno dei cinque sensi.
E niente, spero vi piaccia.
Plot:
4 (Lydia Martin) perde uno dei cinque sensi ma ne acquista un sesto
Lista personaggi
scelti:
- Derek Hale
- Scott McAll
- Stiles Stilinski
- Lydia Martin
- Allison Argent
- Isaac Lahey
- Malia Tate
- Liam Dunbar
- Kira Yukimura
- Peter Hale
IL
RUMORE DELLA
MORTE
Quando succede nessuno se
l’era aspettato e Lydia non
capisce bene di cosa si tratta.
Sto
impazzendo,
sussurra piano
tra le lacrime, sul cuscino. Pensa di perdere la ragione, che quello non è normale.
Proprio per nulla.
Allison cerca di aiutarla dicendole quel che sta loro intorno,
mentre sono a scuola.
Jackson nemmeno la guarda, ma quello non è una
novità per
come si è evoluta la situazione.
Stiles continua a starle accanto in maniera tanto goffa e
melensa da farle venire la nausea.
Persino Scott, che non l’aveva mai guardata, le gira intorno
più insistentemente del previsto, immagina che abbia quegli
occhi da cucciolo
bisognoso d’affetto che lei ha tanto detestato nel corso
della sua esistenza.
Odia
sentirsi
anormale,
lo odia con tutto il cuore e tutti loro sono lì per
ricordarglielo e di
riflesso odia pure loro e la loro maledetta voglia di sentirsi utili.
Cosa è successo quella notte lei non lo ha ancora capito,
era sul campo di Lacrosse e qualcosa l’ha morsa, poi si
è svegliata cieca in
una stanza d’ospedale. I dottori dicono che sia stata
un’infezione, ma lei di
un’infezione del genere non ne ha mai sentito parlare.
Quale che sia la causa della cecità, comunque, resta il
fatto che lei adesso non ci vede e imparare di nuovo come è
posizionato tutto
nella sua vita la rende triste e frustrata. Sbatte continuamente contro
ante e
porte, non riesce a farsi i capelli e per truccarsi aspetta ogni
mattina
Allison che suona alla sua porta, e lei
non può nemmeno aprirle, perché ogni volta ci
mette quindici dannati minuti a
capire anche solo dove è posizionato alla parete il citofono.
Lydia dall’incidente non ride più, ma non
è nemmeno acida o
polemica, sta semplicemente zitta, con un’espressione
insofferente e apatica
sul viso.
Quando però spezza il silenzio urlando, una sera in cui si
trova con Allison, l’amica capisce che l’urlo non
è solo un maledetto residuo
di quello che qualcuno chiamerebbe disturbo
post traumatico da stress.
Allora Allison fa delle ricerche, scopre qualcosa, ma come
può dirle che i mostri esistono e che lei è uno
di quelli, adesso? Allora parla
con Stiles e Scott, chiede loro di aiutarla e salvaguardarla,
perché presto o
tardi capiterà: Lydia vedrà i morti e lei non
dovrà essere da sola.
La prima volta che succede Lydia è negli spogliatoi, prima
dell’urlo che le nasce spontaneo e che cerca di trattenere
tra le corde vocali,
sente un brusio alle orecchie, un voce acuta e lontana, un insieme
inarticolato
di mormorii che sembrano invaderle il cervello. Allison
l’abbraccia e le poggia
le labbra sulle tempie sudate, le sussurra qualcosa e lei non
può far altro che
gridare, in maniera disperata, quanto male facciano quelle voci.
La seconda volta che succede Lydia è in mezzo al cortile
della scuola, con Stiles che la stordisce di chiacchiere, da minuti
interi
ormai non lo ascolta più, annuisce solamente mentre un
sussurro improvviso e
caldo le perfora i timpani e una voce stavolta si fa strada in maniera
distinta
e chiara «Eloise»
dice di continuo.
Lydia non sa perché ma sente il bisogno di buttarlo fuori
quel nome, anche se
non sa chi diavolo è questa ragazza.
Stiles grida con quanto fiato in gola mentre lei si lascia
andare al richiamo delle voci.
«Urla Lydia. Urla»
E lei urla. Non sa nemmeno quale dolore, ma lo urla.
La terza volta che succede, dopo aver superato l‘urlo e il
tremore che le lascia ogni attacco del genere, dopo aver sentito tutte
le voci
che nella sua testa urlano in contemporanea, li guarda con astio, vuole
sapere
cosa sta succedendo e Allison la porta in silenzio di fronte a Deaton.
A cosa serva un veterinario al momento le sfugge.
Una sola frase e il suo mondo cambia.
«Hai perso la vista per imparare a sentire la morte»
E le voci tornano, più prorompenti che mai.
Le
sentirà
sempre.
Note 2.0: E nulla,
ecco qui la piccolissima storiella su Lydia. Che dire, Lydia con quel
plot è capitata a fagiolo, come si suol dire. Allison con il
bestiario degli Argent trova più informazioni di quante ne
avessero nel canon. Finite le differenze con il canon. spero vi piaccia.
A presto, Cinzia N.^^
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Capitolo 3 *** Sbronze da luna piena ***
Note: Salve a tutti e ben trovati,
questo è il terzo mercoledì consecutivo che
riesco ad aggiornare questa raccolta, che traguardo, signori.
Comunque, come al
solito: questa storia partecipa alla challenge "Chi,
con chi, che cosa facevano" indetta da Kukiness sul forum di
efp. Per le regole della challenge vi rimando alle note del primo
capitolo di questa challenge o al bando della challenge sul forum, di
cui trovate il collegamento cliccando sul titolo. La mia lista dei
personaggi potete trovarla nei capitoli precedenti. Gli eventi non
seguono il canon, vista la presenza di Allison e Malia insieme.
Plot: 1
(Derek Hale)
e 7 (Malia Tate) sono ubriachi e 5 (Allison Argent) ne approfitta.
SBRONZE DA LUNA
PIENA
Allison, quella roba lì,
proprio non se l’aspettava.
Da ben dieci minuti fissava la scena davanti a lei dubbiosa
e incredula, mi stanno prendendo in giro,
sussurrava tra sé e sé fissando la
scena balorda che si trovava di fronte.
«Dai, Allison... andiamo» cercava di tirarla Scott,
ma la
ragazza sembrava irremovibile nel restare lì a fissare a
bocca aperta e cipiglio
confuso quei due antipatici e scorbutici mannari.
«No, aspetta... come diavolo hanno fatto a
ubriacarsi?»
domanda indicando i due piagnucolanti e fuori di sé di
fronte a lei.
Scott li aveva trovati così, quella notte, dopo la
telefonata abbastanza confusa di Derek. Il sole sarebbe sorto dopo
almeno due
ore e i due con in mano una bottiglia di vodka a testa stavano
delirando su
qualcosa che Scott e Allison non avevano ben capito.
«Sono così a causa dell’eclissi di luna,
saranno totalmente
umani fino al sorgere del sole e sono totalmente ubriachi. Dobbiamo
metterli a
letto e andarcene» le dice Scott sospirando, ad Allison,
però, balena in mente
un’idea che il suo caro e moralmente integro Scott non
avrebbe apprezzato, ma
che a lei faceva prudere le mani.
«Oh, ho un’idea migliore» dice in maniera
inquietante e
cattiva, prendendo il telefono dalla borsa e posandolo tra Derek e
Malia,
totalmente ignari di quello che la malefica cacciatrice sta
architettando.
«Mi ha lasciata senza nemmeno dirmelo» biascica
Malia, con
gli occhi chiusi e un insistente tirare su del naso, portando la
bottiglia di
vodka alle labbra e buttando giù l’ennesimo sorso,
cui segue una smorfia di
disgusto.
«Eppure
non capisco» continua con le lacrime agli occhi
«facevamo dell’ottimo sesso» termina
costernata.
«Immagino» le risponde Derek con un mormorio, dopo
averla
guardata tra l’indignato e l’invidioso, inclinando
di lato la testa, quasi
fosse troppo pesante per reggerla e aver buttato fuori un lamento
dolorante,
«sarà bravo a letto» butta fuori dopo un
sorso di vodka e un colpo di tosse
appena accennato.
«Dio mio, non voglio nemmeno sentirle queste cose»
urla
sconvolto Scott portando le mani a tapparsi le orecchie e cominciando a
camminare freneticamente per il loft. Allison ghigna cattiva e sorride
all’idea
delle verità rivelate grazie ai superalcolici.
Sia
benedetto
l’alcol e le sbronze devastanti da luna piena, pensa allegra.
«Sì» mormora Malia in risposta al cugino
«fa tutte quelle
cose con le dita, che sono luuuunghe. Lunghiiissime» indica
in maniera goffa
con le mani.
«Oh» si lascia sfuggire Derek con gli occhi vacui
«...che
entrano e escono» sussurra.
«E roteano. Cazzo, se roteano» continua Malia
cominciando a
muovere il polso.
È sentendo il gemito di Derek che Scott decide di strappare
via il telefono ad Allison e interrompere la registrazione.
«Scott» si lascia sfuggire indignata la ragazza.
«Cristo, non ho
alcuna intenzione di continuare ad ascoltare quanto Stiles sia bravo
con le
dita e quanto Derek voglia quelle dita, okay? Gesù,
è mio fratello. Che schifo!»
la trascina su dopo il fiume di
parole appena dette e decidendo di lasciare Derek e Malia esattamente
dove
sono, distesi tra il divano e il basso tavolinetto, con le bottiglie di
vodka
in mano e le confessioni sessuali su Stiles. Dio,
quella cosa gli bloccherà la crescita.
«E poi, che hai intenzione di fare con questa
registrazione?» le domanda tra il furioso e
l’imbarazzato.
«Ohhhhhh» ghigna soddisfatta Allison «lo
vedrai, Scottie»
Il giorno dopo Scott non sa cosa sia successo, o cosa
Allison abbia fatto nel dettaglio, ma sa che c’entra la
registrazione della
notte prima e le confessioni di Derek, quando il ragazzo impreca e cede
le
proprie chiavi alla cacciatrice, che sorride angelica e gli sussurra
qualcosa
all’orecchio che lo fa diventare rosso e che gli fa mormorare
qualcosa di
indistinto.
«Allison?» chiede Scoot con un filo di paura quando
sono a
bordo della Camaro.
«Oh, ha soltanto imparato che non si sfida una cacciatrice,
Scottie» le risponde Allisan premendo forte
sull’acceleratore.
Note 2.0: Dunque,
nulla di troppo pesante, Derek e Malia si ubriacano e così
viene fuori la cotta di Derek per Stiles... e vi giuro che non posso
credere di averlo scritto davvero. Scott non doveva esserci, come avete intuito dal plot, ma si è inserito a forza, è stato un male necessario, ma alla fine il piccolo e tenero Scott mi diverte tanto xD
Tutto molto comico e divertente,
spero vi piaccia.
Cinzia N. ^^
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Capitolo 4 *** Appuntamenti impossibili ***
Note: Salve, eccomi,
in ritardo, a postarvi un capitolo della raccolta partecipante alla
challenge "Chi?
Con chi? Che cosa facevano?" indetta da kuiness sul forum di
EFP. Questa oneshot è una continuazione della prima postata:
"Shok
da ritorno". Se non volete leggere la prima ve la riassumo in
breve: Derek trova Liam e Isaac intenti a fare roba, ne resta
sconvolto, ma poi lo accetta a patto che non lo facciano più
sul suo divano, Isaac ha venticinque anni, così come gli
altri ragazzi, ad eccezione di Liam che ne ha ventitré
perché se la memoria non mi inganna lui è di due
anni più piccolo del resto del branco, ergo è
ambientata nel futuro. Il canon viene rispettato, più o meno
fino alla quinta stagione, ricordo ch non tutte le flash/shot siano
collegate tra loro.
Plot: 3
(Stiles Stilinski) vuole chiedere un appuntamento a 8 (Liam Dunbar) ma
qualcuno o qualcosa gli metterà i bastoni tra le ruote.
Appuntamenti impossibili
Stiles ha
sempre saputo di essere diverso dagli altri, mentalmente aperto,
favorevole
alla sperimentazione e dannatamente curioso. Per questo, quando
comincia la
maledetta fase della pubertà – che tutto era stata
meno che una passeggiata per
lui – non si stupisce più di tanto del fatto che
guarda indifferentemente,
pieno di curiosità, sia i maschi che le femmine.
Qualche tempo
dopo, tempo scandito da circa un miliardo di video porno di varia
natura,
arriva alla conclusione che è bisessuale, senza farsene un
particolare cruccio.
Ama le forme
gentili delle ragazze e quelle spigolose dei ragazzi, non riesce a
trovarci
qualcosa di sbagliato, in fondo. Ha sempre vissuto quella sua parte in
maniera
privata, un po’ come una seconda identità, messa a
tacere dalla cotta per Lydia
e poi dalla vita frenetica cui si è trovato a prendere
parte.
Di quelle sue
inclinazioni ne è a conoscenza solo Scott, gliene ha parlato
perché è suo
fratello e la conversazione è andata avanti in fretta e in
maniera grottesca
culminando in un:
«Ti piace il
cazzo quindi?»
«Sì, Scott, in
sintesi mi piace anche il
cazzo.»
«Non è che ti
piace il mio, per caso?»
«Cristo, no! Certo che no.
Mio Dio è una
cosa abominevole, sei mio
fratello!»
«Grazie al
cielo, amico!»
Stiles sospira
mentre ripensa a quella sua primissima forma di outing, prima che
cominciasse
ad andare per locali con Danny, cosa che avveniva prima che la
licantropia
cambiasse per sempre le sue abitudini.
Addio serate a
sperimentare la propria sessualità.
Benvenute
serate a sperimentare la propria mortalità.
Da un po’ di
tempo Stiles ha ricominciato a pensare a quella parte della propria
vita, dopo
Malia, mentre prende confidenza con il nuovo beta di Scott, mentre
inizia ad
apprezzarlo e il problema è che non sa nemmeno lui per cosa
lo apprezza, Liam
non brilla in acume, però gli piace. È sceso a
patti, ormai, con la sua
capacità di farsi piacere persone che sono totalmente
diverse da lui, se si
considera la sua biblica cotta per la rossa.
Il fatto però
che sia sceso a patti con il fattaccio non gli dà comunque
il coraggio di fare
il primo passo, anche perché effettivamente dei gusti
sessuali di Liam ne sa
poco e il fatto che facciano parte dello stesso branco è un
forte deterrente,
preferisce evitare certe situazioni imbarazzanti.
Ma Stiles non è
mai stato in grado di mettere da parte un pensiero, proprio non sa come
si fa.
Più cerca di relegarlo da qualche parte della propria mente,
in un luogo
abbastanza remoto da far sì che non gli dia molto fastidio,
più questo diventa
molesto infastidendolo fino a diventare ossessione.
E, dannazione,
lui ha venticinque anni, non dodici, dovrebbe riuscire a gestire una
cotta in
maniera sana.
Evidentemente
non è così, allora decide di parlargliene una
volta per tutte, di chiedergli di
uscire con tutta la dignità che possiede, con tutto
l’amor proprio di cui è
capace e se Liam declinerà, Stiles troverà il
modo di riprendersi dal rifiuto
in maniera fiera e matura uccidendosi di videogames e piangendo, in maniera
virile, sulla spalla di Scott.
Alla riunione
del branco, quando devono affrontare i nuovi omicidi che imperversano e
Stiles
decide che è il momento di agire, prima della fine di quella
serata parlerà con
Liam, magari lontano da orecchie indiscrete.
Il suo sguardo
è determinato, la sua volontà di ferro, alla fine
della riunione troverà il
modo di allontanarsi dal branco con lui e glielo dirà.
Malia sospira e
lo guarda esasperata, è sempre stata sensibile ai
cambiamenti nell’umore di
Stiles e l’averlo avuto accanto non ha fatto altro che acuire
quel legame.
«Sei sicuro?»
gli domanda atona, cercando di sondarlo per capire qualcosa su quella
situazione.
«Sicurissimo» e
Malia nota che sicurissimo lo è davvero, nel tono, nel
battito, forse è solo un
po’ ansioso, che è come dire che è
tutto nella norma nel suo caso.
Mentre stanno
discutendo su come affrontare le indagini, in maniera impercettibile,
senza
nemmeno rendersene conto, sposta di continuo lo sguardo su Liam.
Di questo,
però, si rende conto Derek, che si trova quasi di fronte a
Stiles, accanto a
Isaac, e impallidisce quando comprende ciò che emana
l’odore di Stiles: attrazione.
Al termine
della riunione, quando Stiles sta per andare a braccare Liam, Derek
comprende
di dover intervenire, per il bene di tutti e tre quei deficienti e
soprattutto
per il bene di Isaac, che sembra davvero preso dal ragazzo, o forse per
il bene
di Stiles che verrebbe picchiato selvaggiamente da Isaac, o forse per
il bene
del suo pavimento che di sangue ne ha visto fin troppo.
Stiles è solo
in procinto di pronunciare il nome di Liam, quando Derek lo afferra per
il
colletto della camicia e lo trascina di nuovo dentro il loft ringhiando
uno «Stilinski»
che fa perdere a Stiles
l’occasione per parlare con Liam e lo fa puzzare di tristezza
per un attimo.
«Che diavolo
vuoi, Derek?» si scosta scontroso risistemandosi la camicia.
Derek sembra
preso alla sprovvista, non ha pensato a cosa dirgli, ma solo a salvare
la
tresca di Liam e Isaac. Stiles esce dal loft sbuffando una serie di
imprecazioni colorite verso Derek che geme frustrato, se solo quei due
deficienti uscissero allo scoperto lui potrebbe risparmiarsi tutti quei
teatrini.
La situazione
con gli omicidi sembra non trovare una via d’uscita, tutti
sono tesi e
frustrati, e l’odore di Stiles puzza sempre più di
nervosismo, per i sensi di
Derek diventa una specie di puzza rancida troppo penetrante che non
riesce a
sopportare. Derek si rende conto che Liam e Isaac sono un po’
stralunati
dall’umore dell’umano, Malia lo guarda e sospira e
Scott fa finta di nulla,
ogni tanto semplicemente viene a sapere delle serate passate in
compagnia di
videogiochi e vodka, cosa che il giorno dopo rende Stiles ancora
più
detestabile.
La seconda
volta che preso dal coraggio e dall’impazienza decide di
parlare con Liam,
Derek riesce a salvare la relazione di Isaac giusto per un pelo. Stiles
aveva
già cominciato a parlare.
«Liam?» il
ragazzo si volta sorridendogli e Derek lo sente il battito del cuore
leggermente accelerato di Stiles a quella visione. La cosa lo fa
intristire un
po’, nonostante le varie minacce di morte gli dispiace ferire
indirettamente
Stiles.
«Sì, dimmi»
Stiles si avvicina un po’ e vede che le sue mani tremano
leggermente, sente la
sua gola secca e il cuore che sembra il battito d’ali di un
insetto tanto è
veloce.
«Senti, volevo
domandarti se ti anda-» ma Derek non gli fa finire nemmeno la
frase, arriva in
fretta, fuori dal bar dove stanno parlando, spintona lievemente Liam
fulminandolo con lo sguardo e gli intima di andare perché
“Isaac è
nei guai”.
Sente Stiles
combattuto tra l’essere preoccupato e l’essere
irritato, va via borbottando
qualcosa, mentre Derek vorrebbe fermarlo un attimo. Spera ardentemente
che
quella situazione del cavolo si risolva al più presto,
così da smetterla di
fare lo stalker seriale.
La terza volta
che Stiles ci prova succede dopo aver risolto il caso degli omicidi
seriali,
tutto opera di un Darach: grazie Nemeton,
è sempre un piacere avere a che fare con i tuoi psicopatici.
Stiles è
rimasto ferito, un po’ come tutti, ma lui impiega
più tempo a guarire, ha visto
tutto il branco fare la spola tra la sua camera in ospedale e
l’appartamento di
Scott. Persino Isaac è andato a trovarlo, preoccupandosi
lievemente per l’umano dalle ossa
fragili.
Liam è rimasto
lì, con Stiles, su richiesta di Scott, da Alpha non riesce
proprio a farsi
andare bene l’idea di lasciare qualcuno del branco da solo,
dopo un evento del
genere, perciò ha costretto tutti a fare a turni per fargli
la guardia, per
tenergli compagnia, per rassicurarlo sebbene Stiles gli avesse
più volte
ribadito che era tranquillo, stava bene.
A Stiles
sembrava l’occasione perfetta, sembrava una scena da film, il
ragazzo
malridotto a causa di un’azione finale andata bene per
miracolo che fa leva
sulla possibilità di cogliere ogni occasione per vivere il
resto di vita che gli
rimane.
Era
fottutamente perfetto e melodrammatico.
Stiles fa un
respiro profondo, guarda Liam concentrato sul suo cellulare intento a
fare
chissà che, si schiarisce la voce per richiamare la sua
attenzione. Tossicchia
un paio di volte, poi lo chiama lievemente. Liam gli risponde
mugugnando
qualcosa, troppo concentrato per ascoltarlo davvero.
«Ehi, Liam?»
Stiles ci riprova e il suo cuore comincia a battere furiosamente.
È sul punto
di dirglielo, “Liam, vuoi uscire
con me,
qualche volta?” ma Derek Hale Lord da Pessimo
Tempismo invade nuovamente i
suoi spazi. Entra dentro la stanza, con due caffè tra le
mani e un’espressione
imbarazzata.
«Ehi… oh… Liam,
sei qui?» domanda incerto e lievemente preoccupato.
«Ciao Derek»
sorride Liam.
«Ciao Derek»
mormora Stiles risentito, sta cominciando a detestarlo.
Derek nota la
puzza di nervosismo e rabbia e in parte si sente dispiaciuto per
Stiles, anche
Liam nota quel tanfo provenire da Stiles. «Amico,
c’è qualche problema?» gli
domanda preoccupato e Derek non ha mai amato tanto
l’ingenuità del cucciolo,
fortunatamente è arrivato in tempo, Stiles non ha detto
niente.
«No, sono solo
stanco, tranquillo» risponde strascicando le parole e
cercando di mostrarsi veramente
tranquillo.
«Liam, puoi
andare se vuoi, resto io con Stiles» dice Derek fissando con
la coda
dell’occhio Stiles, ma è il suo odore a sbattergli
in faccia tutta
l’irritazione che prova nei confronti del licantropo. Derek
spera vivamente che
Stiles resti zitto, ma le cose non vanno come si aspetta, Stiles sbotta
arrabbiato e frustrato.
«Quale diavolo
è il tuo problema?» lo addita stringendo gli occhi
in due fessure «Perché stai
sempre in mezzo ai piedi, eh?» sbuffa seccato, si passa una
mano sugli occhi e
Derek non sa proprio cosa dirgli, come farlo stare meglio.
«Stiles…» tenta
insicuro.
«Dio, sta’
zitto» sibila infuriato. «Anzi, no…
spiegami, cortesemente, che ci fai qui? Non
te ne è mai fregato niente e da qualche settimana sei sempre
in mezzo alle
scatole. Che cosa cavolo vuoi?»
«Non so proprio
di-» ma gli è impossibile continuare
perché Stiles continua a imprecare a mezza
voce non ascoltandolo minimamente.
«Senti…»
«No, senti tu:
qual è il punto? Una qualche sorta di divinità ti
ha dato l’incarico di
rovinarmi l’esistenza?» batte le mani sulle coperte
e Derek comincia a farsi
prendere dall’irritazione, perché di rovinargli
l’esistenza proprio non ne ha
intenzione, vuole soltanto la serenità di Isaac.
«Senti, idiota,
nessuno vuole rovinarti l’esistenza» alza il tono
della voce per farlo stare
zitto, almeno un po’. «Semplicemente, lascia
perdere Liam, okay?» continua poi
imperativo fissandolo negli occhi, ha cercato di farlo in maniera non
traumatica ma non ce l’ha fatta.
«Cos- Oh. Mio. Dio.»
esclama incredulo «Hai
una cotta per Liam» Derek soffoca con il proprio
caffè, cominciando a tossire e
guardandolo schifato.
«Come diavolo
ti viene in mente, stupido. Cristo, certo che no!»
Gli occhi di
Stiles si spalancano e inizia a boccheggiare, dal suo odore Derek
percepisce
incredulità, imbarazzo, un pizzico di inquietudine ed
è un attimo prima che
Derek comprenda a quale verità, decisamente sbagliata,
è giunto quel ragazzo.
«Stiles non ho nemmeno una cotta per te, okay? Non mi
interessi né tu, né
tantomeno Liam. Solo… lascialo in pace, torna a pensare a
Lydia» cerca di
chiudere lì quella conversazione.
Stiles lo
guarda scettico «Allora mi spieghi perché ti sei
impegnato tanto per far sì che
io non parlassi con Liam e, domanda ancora più importante,
come facevi a
saperlo?»
«Il tuo odore è
un libro aperto e…» non sa come dirgli che Liam ha
una tresca con Isaac.
«E?» gli fa eco
Stiles invitandolo a proseguire.
Derek mormora
impaciato qualche imprecazione «Isaac e Liam si vedono, okay?
Tipo che escono
insieme, capisci adesso?»
Stiles
boccheggia confuso, quando si è perso un simile passaggio?
«Scott e Malia
non lo sanno perché quei due imbecilli fanno ben attenzione
a coprire i loro
odori quando hanno finito… di…
ecco…» le guance di Derek si velano di rosso per
l’imbarazzo, come un riflesso di quelle di Stiles.
«Tu come…» lo
sai? Vorrebbe domandare ma non
conclude, confidando nella perspicacia di Derek.
«Fidati, non vuoi
saperlo» mormora
asciutto, gracchiando un po’ alla fine.
«Perché non me
lo hai detto prima?» domanda Stiles cauto.
«Non volevo
ferirti, ma so che ad Isaac comincia a piacere davvero Liam e dovevo
fermarti
in qualche modo.»
«E piombare nel
bel mezzo di ogni mia conversazione con Liam come se fossi uno stalker
o un
maniaco omicida invece era una buona idea?» Stiles sbuffa un
sorriso a quella
domanda.
«Non sapevo
cosa fare, okay? Dammi un Kanima e so come affrontarlo, dammi dei
ragazzi che
si sentono ancora adolescenti e vado in paranoia» sbotta
esasperato.
«A dire il vero
all’inizio non sapevi affrontare nemmeno quello» lo
stuzzica Stiles ghignando
un po’ e prendendolo in giro.
Derek ringhia
lievemente. «Ti strappo la gola» sputa dopo un
po’.
«Sì, sì, con i
tuoi denti, solita storia» continua Stiles ridendo
apertamente adesso e
reggendosi di poco un fianco.
«Ti fa ancora
male?»
«Sono
sopravvissuto a case peggiori» e Derek sa che si riferisce a
un po’ tutto, alla
ferita alla lieve cotta per Liam.
«Okay, allora»
gli mormora Derek accennando un sorriso.
«Okay»
gli risponde Stiles sentendosi più disteso.
Note 2.0: Eccoci
giunti alla fine, questa shot mi è venuta più
lunga delle altre, ero particolarmente ispirata xD
Non ho molto da dire,
spero solo vi sia piaciuta.
A presto, Cinzia N.^^
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