Addestramento sul campo

di DarkInk
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un'occasione! ***
Capitolo 2: *** Imparare a correre di gran carriera con Masky... ***
Capitolo 3: *** Una gita al luna park! ***
Capitolo 4: *** Incontri inaspettati... ***
Capitolo 5: *** Attraversando i vicoli bui... ***
Capitolo 6: *** Nascondino~ ***
Capitolo 7: *** Vecchie case... ***
Capitolo 8: *** Diete molto strane... ***
Capitolo 9: *** Confusione ***



Capitolo 1
*** Un'occasione! ***



*Sì!! La mia prima storia! *saltella* mi sono impegnata tantissim-
Non ci importa...facci leggere!
M-ma-
Zitta!
...ok, parliamo dopo!!~ ewe*


Una giornata come tante, la mia solita, grigia giornata...senza scopo, senza senso. Sono seduta sul divano e guardo Ben giocare alla sua Xbox...l'attività più entusiasmante della giornata. Sbuffo e accavallo le gambe. Che noia...
"Ehi Ben?" chiedo con voce lamentosa, sperando così di impietosire l'altro.
"...si?" risponde lui privo di emozioni, forse perché è troppo impegnato nel gioco o forse perché di base non gli frega niente di ciò che voglio.
"Posso giocare con t-"
"No." mi interrompe.
"Oww ma perché?"
"Perché no."
"...bhe grazie!" mi accascio sul divano con un sospiro, adagiando la testa sulla mano.
Sono l'ultima arrivata alla villa, quindi sono considerata l'ultima ruota del carro, mi credono debole perciò non mi lasciano mai uscire la notte per...ehm...'lavoro'...però non li biasimo. Se io fossi un minaccioso assassino non darei alcuna possibilità ad una biondina di 16 anni di nome Ilah.
Che bello ora anche la mia autostima è partita per quel paese! Però sono stufa, che ci sto a fare qui?! Mi avevano promesso che mi avrebbero addestrato per bene, ma mai nessuno si è azzardato a prendersi la responsabilità e io mi sento 'leggermente' inutile. Praticamente faccio la cameriera...aiuto a tenere pulita la casa, facendo favori a destra e manca senza che nessuno mi dica neanche "grazie"...bello schifo eh?
Spesso mi pongo domande rivoluzionarie, del tipo: ''che cavolo si sono fumati per non avermi trucidato immediatamente?'' poi mi ritorna in mente quella notte...

*flashback*”

Dopo settimane di preparazione sono in mezzo al bosco con un gruppo di amici!
Non so quale forza superiore mi abbia aiutato a convincere i miei genitori a lasciarmi fare campeggio da sola, sono sempre così ansiosi. In effetti ho dovuto lottare parecchio, ma alla fine ho vinto!
È stata una serata magnifica! Una volta sceso il sole abbiamo acceso un falò e cenato. Verso le 2 stavamo per svenire dal sonno, così ci siamo ritirati nelle rispettive tende... poi... improvvisamente... devo assolutamente andare in bagno!
Mi giro e rigiro nel sacco a pelo, sudando freddo mentre cerco di pensare ad altro, ma il bisogno è veramente troppo.
Esasperata, mi affaccio fuori la tenda, buio pesto...anche la debole luce del falò è ormai spenta insieme ad esso. Cerco la torcia, ma vado troppo di fretta e in un istante di follia, esco di corsa alla ricerca di un cespuglio, ma come se non si vede ad un palmo dal naso?! Continuo ad arrancare nel buio, nel frattempo mi sono leggermente abituata all'oscurità, ma continuo a non vedere molto. Improvvisamente vado addosso a 'qualcosa', non è un albero, e di certo non me lo sono immaginato.
Alzo la testa e penso di intravedere una specie di 'palla bianca'...faccio spallucce e continuo a camminare. Dopo non molto mi imbatto di nuovo nella stessa 'cosa'.
"Ma che cavolo?!" indietreggio leggermente. Non vedo nulla, non capisco cosa o chi mi stia bloccando la strada.
"Ciao?" dico guardando in alto, sentendomi subito imbarazzata al pensiero che, probabilmente, sto parlando ad uno stupido coso non vivente.
"Non riesci ad avvertire un forte squillo nelle orecchie? Provi nausea?" chiede con tono di domanda una voce maschile, piuttosto grave e quasi rimbombante. Mi guardo freneticamente a destra e sinistra, cercando una fonte a quella voce, ma non vedo nulla, ora sono inquietata!
"Umm uh...v-veramente no." inarco un sopracciglio guardandomi intorno circospetta.
In risposta ricevo un assordante silenzio.
"Emm...non capisco dove sei..." dico incerta, non sono ancora sicura se sto parlando a qualcuno oppure se sto solo impazzendo e quella che sento è una voce nella mia testa. Subito dopo mi sento sollevare da qualcosa che mi stringe la vita. Dalle mie labbra esce un gridolino, dovuto ad un misto di paura e sorpresa.
"Waa! Chi sei? Che vuoi? Dove mi stai portando? Perché mi tieni così? Cos'è questo? Un tentacolo!?! Waaah! Ma cos-" un'enorme mano mi tappa la bocca.
"Risponderò dopo alle tue domande, ma ora fai silenzio!" riesco chiaramente a sentire un leggero cenno di fastidio in quella voce. Capendo la situazione di netto svantaggio in cui mi trovo, annuisco velocemente e il tizio mi libera la faccia dalla sua mano. Dopo poco un brivido ghiacciato mi attraversa la schiena e con orrore ricordo il motivo per cui mi ero cacciata in questo guaio. Interrompo il silenzio pacioso in un modo che persino io reputo imbarazzante, ma estremamente necessario.
"P-potresti...emm...n-non premere sulla pancia? D-dovrei a-andare in b-bagno..." mi rendo conto di quel che dico solo mentre pronuncio queste parole, quindi come per riflesso abbasso voce verso la fine della frase, mentre le mie guance, solitamente pallide, si tingono di un rosa brillante. In risposta avverto un sospiro, e la pesa sulla mia vita attenuarsi.

*presente :D*

Quindi il motivo per cui non sono stata squartata è che non ho reazioni alla slender sickness...non sento squilli, non ho nausea, non ho nosebleed senza motivo né sputo sangue, non svengo a random e soprattutto rimango sempre me stessa e, anche se ho una memoria schifosa, non dimentico interi mesi della mia vita.
Questo secondo 'i miei superiori' è il segno che ho un po’ di 'sangue creepypasta', ma poi penso che sia Toby che Masky e Hoody hanno avuto i sintomi, ma nonostante ciò ora sono i cazzutissimi proxy di Slendy...quindi tutto non ha un dannato senso!
"Oi Ilah" la voce di Ben interrompe i miei viaggi mentali.
"Si?"
"Portami delle patatine."
Lascio cadere le spalle con un profondo sospiro, perché a me...? Mi alzo per poi dirigermi in cucina. Al tavolo c'è Jeff che ispeziona il suo adorato coltello, ma non gli do peso, voglio solo tornare sul divano...una volta prese le patatine mi incammino svelta verso il soggiorno.
"Ilah." troppo tardi...
Mi volto verso il pallido e 'sorridente' ragazzo, che neanche mi sta guardando...metto il broncio.
"Che c'è?"
"Il filo della lama si è consumato, portami l'acciaino." Dice con voce ferma, continuando a non guardarmi. Il fatto che sempre più spesso mi sento parlare con questo tono mi da alquanto fastidio.
"Potresti anche dirmi 'per favore' ogni tanto, o lo trovi troppo difficile?"
Finalmente alza lo sguardo, ma aveva un sorriso cattivo sulle labbra.
"Portami. Il. Cazzo. Di. Acciaino. Mocciosa."
Parlare con Jeff è impossibile...fa sempre il deficiente...arrivare a farci una discussione è fuori questione! Indirizzo lo sguardo verso il pavimento per evitare altri casini.
"Okay..." borbotto.
Dopo aver rifornito Ben di patatine vado allo sgabuzzino...una minuscola stanzetta buia e con quel leggiero e piacevole odore di polvere e muffa.
Apro la porta e mi prende un colpo, è un groviglio di roba! C'era da aspettarselo però, quel buco è l'anticamera del secchio, ma Slendy è uno che non rinuncia alle sue cose, neanche se sono vecchie o rotte.
Lascio uscire uno sbuffo e mi metto a frugare tra gli scaffali. Dove diamine è quel cavolo di acciaino?! Mentre cerco quel dannato affare sento qualche rumore sospetto provenire dagli scaffali, ma mi rendo conto che devo assolutamente togliermi da lì solo quando mi stanno per cadere addosso con tutto il loro dolce peso. Caccio fuori un urlo che può far invidia ad una bimba di 5 anni mentre istintivamente porto le braccia sopra la testa. Mi sento sbatacchiare qua e là mentre si diffonde il fracasso degli scaffali che collassano al suolo, tengo gli occhi saldamente chiusi per un periodo di tempo che percepisco come infinito, prima di realizzare che i miei piedi non stanno toccando terra...incerta, apro gli occhi per ritrovarmi di fronte la 'faccia' di Slendy.
"Cerca di non ammazzarti."
Appena mi fa toccare terra aggiunge:
"Hai fatto tu questo disordine, dopo rimetti a posto."
Annuisco mortificata ed osservo per un paio di secondi l'ammasso informe di pattume...mi dirigo con passo trascinato verso la cucina, inizio a provare un po’ di paura nel dire a Jeff che non avevo trovato nulla.
"Emm..Jeff..uh, come dire...umm..n-non ho trovato l'acciaino." dico mentre mi metto involontariamente a giocherellare con la mia maglia grigia. La risata sguaiata dell'altro mi fa trasalire, lo guardo confusa, ma capisco subito quando alzato il braccio sinistro, prima nascosto sotto il tavolo, vedo nella sua mano l'acciaino. Non posso sapere come sia stata la mia espressione, ma ha causato un aumento delle risate del ragazzo.
"Jeff!! Idiota per poco non venivo schiacciata dagli scaffali!!" esclamo, alzando un po’ troppo la voce per i gusti di Jeff, che smette improvvisamente di ridere e mi rivolge uno sguardo gelido.
"Non urlarmi contro mocciosa..." il tono della sua voce mi fa sobbalzare, ma con una botta di coraggio mi prendo la briga di rispondere a tono.
"E-e tu non chiamarmi mocciosa! Non sei di molto più grande di me deficiente. E poi non ci guadagni niente a comportarti da piccolo stron-" mi tappo la bocca, realizzando che se avessi finito la frase me ne sarei pentita... ma era troppo tardi!
Vedo il sorriso intagliato sul suo volto crescere grazie ad un sorriso vero, carico di malizia e sadismo, si alza dalla sedia ed inizia ad avvicinarsi. Perché non imparo a pensare prima di parlare cavolo!?! I miei occhi si posano in ogni angolo della stanza mentre sento la sua ombra minacciosa crescermi addosso e fermarsi proprio di fronte a me.
"Come? Non ho sentito."
"Eeeeeeeeeeemmmm...Oh guarda!! Sally sta di nuovo mettendo lo smalto rosa sul tuo coltello!!"
"Cosa?!" si volta di scatto, dandomi l'occasione di darmela a gambe. Corro verso lo sgabuzzino e mi do da fare nel mettere in ordine. Mentre metto gli scaffali a loro posto sento un'aura omicida dietro di me...mi giro lentamente, ritrovandomi davanti Jeff, imbestialito, che mi fissa. Mi volto di scatto dopo aver elaborato un'ottima ed efficace scusa.
"Scusa Jeff...Slendy mi ha detto di rimettere in ordine qui, e se scoprisse che non l'ho potuto fare per colpa tua, potresti non passare un buon quarto d'ora~" sorrido sadicamente. Dopo non molto sento dei passi allontanarsi, accompagnati da un ruggito rabbioso e sospiro sollevata.
Una volta finito di mettere a posto, torno sull'adorato divano, chiudo gli occhi e massaggio le mie povere palpebre.
"Ehi Ilah?" una vocina leggera mi chiama. Non avrò mai pace...
Riapro stancamente gli occhi, davanti a me ci sono Sally e Smile. Osservo Sally, poi Smile, tornando nuovamente a Sally...mi pietrifico nello stesso momento in cui capisco, dalle loro facce, cos’è successo.
"N-non dirmi che..."
"Sì... Smile ha fatto di nuovo la pipì sul tappeto..."
Sento un leggero, ma distinto, tic al mio occhio destro.
"No! Non esiste che pulisca di nuovo il suo piscio! No no nonononono no no!!"
"Ti prego Ilah-san! Se lo scopre Slendy sgriderà Smile! Per favoooore!" Sally ha messo in pratica una delle sue tecniche per convincermi, lo so bene, ma quei due occhioni dolci che riescono a guardare nel profondo della mia anima mi fanno sempre sentire un tuffo al cuore. Mette in pratica la stessa tecnica anche Smile, che guaisce leggermente tenendo testa e orecchie basse.
"Ow va bene!" dico esasperata.
I due tornano a sorridere e corrono via a giocare.
Prendo un paio di guanti di gomma e un secchio pieno d'acqua pe poi dirigermi al piano superiore. Dopo aver fatto questo non voglio più sentire nessuno, almeno per oggi!
Mentre salgo le scale sento dei passi battere sul pavimento in legno, non capisco fin quando, arrivata in cima alla rampa, mi viene addosso con una forza assurda Toby. Mi ritrovo di nuovo al piano terra, completamente bagnata e do la faccia contro il pavimento. Per alcuni secondi non mi muovo e cerco di capire se mi sono rotta qualcosa. Toby è atterrato accanto a me, e al mio contrario, si mette seduto di scatto.
"Ilah Ilah!! Stai bene!?"
In risposta riesco ad emettere solo un gemito lamentoso, poi mi metto lentamente seduta, rivolgo lo sguardo verso Toby e spalanco gli occhi spaventata quando lo vedo. Ha un lungo rigo di sangue, che inizia da una ferita sulla sua fronte.
"T-Toby! Stai sanguinando!"
Mi è sembrato confuso per un paio di secondi, porta due dita alla fronte e vede il proprio sangue sporcargli il guanto.
"Oh...oh è vero..."
Gli afferrò la mano e lo trascino in cucina, dove lo spingo in basso dalle spalle, costringendolo a mettersi seduto su una sedia, poi, dopo aver preso in fretta e furia un pezzo di ovatta ed acqua ossigenata dalla cassetta del pronto soccorso, inizio a tamponargli la ferita. Mentre lo medico ha qualche tic ogni tanto, quindi sono attentissima a non fargli andare l'acqua ossigenata addosso, non voglio rovinargli i vestiti.
"Scusa per esserti andato addosso..." si scusa lui, vedendomi fradicia.
"Tranquillo non è niente!" rispondo abbozzando un sorriso. Improvvisamente mi rendo conto di un piccolo dettaglio...la casa mi sembra più vuota del solito.
"Sai per caso dove sono Masky e Hoody? Non li ho mai visti oggi, e neanche LJ e EJ. Dove sono tutti?"
"Masky e Hoody sono andati a fare una commissione, e LJ ed EJ sono voluti andare a 'lavoro' presto" ha risposto lui, dopo averci pensato un paio di secondi.
A quelle parole mi sento rodere dentro.
"Riunione!!" esclamo ad alta voce, trascinandomi di nuovo dietro Toby e portandolo al salone, tutti mi guardano confusi.
"Sono stufa di fare la cameriera!!" dico mettendo le mani sui fianchi. Dopo un paio di istanti passati in silenzio parla Slendy.
"In che senso?"
"Nel senso che sono stufa di stare sotto i vostri ordini e di essere considerata inferiore!"
"Non sei ancora pronta..." sento Ben dire mentre continuava a giocare alla sua Xbox. Scocciata, mi avvicino alla console e la spento. Ben mi rivolge lo sguardo più rabbioso che gli abbia mai visto, ma credo che avrebbe potuto competere col mio.
"Come ti sei-"
"Non ce la faccio più a non essere minimamente considerata!!" urlo.
"Aww poverina~" Jeff e il suo solito sarcasmo...
Alzo lo sguardo su di lui mentre tengo la testa bassa, i miei occhi marroni pieni d'ira incontrano i suoi stupiti azzurri.
"Pensi stia scherzando?" dalla mia bocca esce una voce estremamente scura.
Tutti mi guardano, sorpresi dalla mia reazione.
In quel momento entrano in casa Masky e Hoody, hanno le giacche sporche di sangue e ci guardano con un'aria confusa.
"Cosa succede?" chiede Hoody mentre si guarda intorno.
Sento la mia espressione cambiare, insieme al mio stato d'animo, da estremamente arrabbiata a inquietantemente felice. Mi avvicino ai due nuovi arrivati mentre dico:
"Vedete?~ io voglio tornare a casa così! Ricoperta di sangue!~" sorrido e abbraccio i due confusi ragazzi.
"Ehm...si può sapere che cazzo succede?" chiede Masky mentre cerca di scrollarmi di dosso.
"Lunga storia..."rispondono gli altri in coro.
Si diffonde nella stanza uno strano silenzio, interrotto solo dai lamenti dei due che abbraccio saldamente e che inutilmente cercano di liberarsi. Improvvisamente si sente un lungo sospiro stressato.
"Ok... Ti daremo una possibilità." tutti, compresa me, ci voltiamo verso il proprietario di quella voce: Slenderman, ovviamente.
"Cosa?!" esclama Jeff mentre io sto ancora elaborando le parole di Slendy, che continua a parlare fingendo di non aver sentito il ragazzo.
"A turno, tutti ti porteremo a 'lavoro' con noi."
Sally e Toby hanno già iniziato a saltellare sul posto eccitati, Ben e Jeff si stanno mentalmente tagliando le vene infine Masky e Hoody liberano uno sbuffo arrendendosi alla mia morsa, che si è stretta con la felicità.
"Da-davvero?!" sono in estasi, non posso crederci!
In risposta ricevo un cenno positivo della testa.
"Si comincerà questa notte."



*Finalmente!! Ce l'ho fatta! Mi sento così realizzata! Pubblicare questo primo capitolo è stato un inferno...ma ora eccolo qui! Questo è quello che importa :3 Spero sia piaciuto l'inizio di questa storia~ mi sono impegnata veramente tanto! Se trovate errori che ho saltato durante la rilettura avvisatemi, e bhe...recensite per farmi sapere se è di vostro gradimento ^^

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Capitolo 2
*** Imparare a correre di gran carriera con Masky... ***


*Scusate se mi ci è voluta una vita ad aggiornare, ma la scuola mi riempie le giornate T.T Però ecco qui un nuovo capitolo!! Per la gioia del nostro caro Masky, hehehe~*



Il tempo è passato parecchio in fretta, e stranamente non mi è stato chiesto di fare nulla dopo il discorso di prima.
Dato che sono troppo eccitata e non so cosa fare mi preparo per questa notte. Prendo i miei jeans neri preferiti e, sopra la mia maglia grigia, indosso un giacchetto di pelle nera, per finire il tutto mi infilo i miei adorati stivali da combattimento. Inoltre metto una torcia nella tasca della giacca, casomai servisse.
Dopo alcuni minuti sono arrivati i due Jack. Sono rimasti sorpresi dalla notizia, molto sorpresi. Ma l'hanno presa abbastanza bene, nel senso che non sono venuti a strozzarmi col mio stesso intestino...
Quando anche l'ultimo raggio di luce è andato a spegnersi dietro le fitte chiome degli alberi, ci siamo radunati in salotto, mi sembravano tutti scocciati... bhe tutti tranne Toby e Sally.

"OK...in base a cosa si sceglie chi si accolla la rottura?" chiede Ben incrociando le braccia.
Dopo qualche istante vedo Sally rizzare la testa e scappare in cucina, per tornare subito dopo con una miriade di coltelli e un'unica forchetta. Inizia ad avvicinarsi a me e mi si ferma davanti, porgendomi le posate.
Lo sguardo di tutti i presenti si sposta dagli oggetti in argento alla faccetta sorridente della dolce bimba che, una volta notate le espressioni confuse rivolte a lei, espone la propria idea.
"I manici delle posate sono tutti uguali, tu Ilah, le terrai e chi pescherà la forchetta ti dovrà portare a lavoro!"
Carina come idea, devo ammetterlo.
Prendo le posate e lentamente inizio a mischiare senza che gli altri vedano.
Una volta finito la ragazzina mi guida in mezzo alla stanza, ma un'istante prima che iniziassero le estrazioni, si sente nuovamente la voce squillante della bambina.
"Aspettate dovete tutti chiudere gli occhi!"
"O-o-ok..." dico io incerta mentre lascio che l'oscurità mi abbracci.
Alcuni istanti di rumore e poi nuovamente silenzio.
"Ok aprite gli occhi!" la luce riavvolge la mia vista, dopo aver messo a fuoco mi guardo intorno cercando la fatidica forchetta, anche gli altri, dopo aver tirato un sospiro di sollievo o uno sbuffo deluso hanno iniziato a dirigere lo sguardo tra di loro. Mentre cerco freneticamente si sente un "cazzo!" chiaro come il sole, detto a denti stretti, come quando fuoriesce un'emozione che non si riesce a trattenere.
Tutti si sono voltati verso il proprietario di quella voce, ha la testa riversata sul divano, la mano sinistra premuta contro la fronte, il volto è coperto dalla sua maschera, ma riesco perfettamente immaginare la sua espressione tra il rassegnato e il rifiuto.
"Grazie Masky vedo che sei entusiasta all'idea di addestrarmi!" esclamo sarcastica, sono riuscita ad intravedere uno dei suoi occhi sotto la maschera, mi invia come un fulmine gelido dal suo sguardo.
"okok stai calmo! Non intendevo infastidire il tuo animo basettone!"
"...non chiamarmi così..." un pizzico di rabbia invade la sua voce.
Quanto è semplice dar fastidio a quel ragazzo, per me è anche un piacevole passatempo cercare in lui una reazione, ma col tempo ho imparato a non spingermi troppo oltre... può reagire fin troppo bene a volte... come quella volta in cui gli ho tirato una manciata di impasto per la crostata di lamponi che mi ero incaricata di preparare (o che ero stata costretta a preparare? Non ricordo...) colpendolo in piena faccia.
Inizialmente ho alzato i pugni in aria vittoriosa gridando 'head shot!!' ma poi mi ha fatto correre per valli e monti...l'esperienza mi ha insegnato.
"Stasera tocca te Masky." la voce ferma di Slendy risuona nelle orecchie di tutti.
"Ok...forza. Prima iniziamo prima me la levo di torno." dice dopo aver sospirato pesantemente ed essersi alzato in piedi, dopodiché gira i tacchi ed esce dalla casa. Per qualche manciata di secondi rimango in silenzio, nel bel mezzo della stanza a guardare la porta lasciata aperta da Masky. Poi, quando mi rendo conto che mi stanno fissando tutti i presenti, torno in me e gli corro dietro.
Il bosco è buio e fa più freddo del solito...o tremo per qualche altro motivo? Sono molto ansiosa ora, non so cosa aspettarmi ma è meglio non pensarci, almeno per il momento. Guardandomi intorno non vedo alcuna traccia di Masky, forse è andato avanti oppure mi sta facendo uno scherzo, o magari mi sta mettendo alla prova per qualcosa che non ho ancora capito? Ow non so che fare, ma se resto ferma e lui è veramente andato avanti resterò indietro!
Inizio a correre verso l'interno del bosco nella speranza di riacciuffarlo. Il mio senso dell'orientamento è decisamente orribile...ovunque ci sono solo alberi e io credo di essermi leggermente persa…sono nei guai ora...
Sento una sensazione strana invadermi il petto, paura? Mi giro in tutte le direzioni spaventata, cerco di chiamare il ragazzo urlando, ma esce solo una flebile voce.
Continuo a camminare. I miei passi sono pesanti e le foglie morte che rivestono il terreno mi fanno sembrare ancor più goffa... sento un rumore di passi dietro di me, basso e quasi impercettibile, mi volto, ma nulla...punto la torcia nella direzione da dove avevo sentito il rumore.
"M-Masky?" la mia voce sta tremolando leggermente. Mi sento così ridicola...giuro che se è solo uno scherzo idiota gliela farò pagare!
"MASKY?!" dove diavolo si è cacciato!?
"BASETTON-unf?!" qualcosa mi tappa la bocca, cambio espressione, assumendone una fra il sollevato e il seccato. Mi volto, e indovina chi è?!? Esatto il basettone!!
"DOVE CAVOLO TI ERI-" porta il dito indice della mano sinistra davanti alla mia bocca, poi con l'altra mi indica un impercettibile movimento tra la vegetazione, ma non vedo ciò che provoca tale anomalia. Provo a spostare la torcia per far luce sul mistero, ma Masky mi blocca il polso con una delicatezza che può far benissimo invidia ad un rinoceronte.
Strappa dalla mia presa quell'unica, misera fonte di luce, e la spenge.
"Che diamine fai?! Credi che quel tizio sia cieco!? Devi farti notare il meno possibile, ma con i tuoi starnazzi di prima sarà molto più complicato avvicinarsi." esclama a voce bassa.
"E allora? Che facciamo?" chiedo con evidente curiosità sarcastica nella voce.
Per un paio di secondi mi guarda, rimanendo in silenzio...starà pensando ad un piano?
"Prova a seguire ed uccidere il tizio." No, Sta solo pensando a come meglio torturarmi!
"Ma che cavolate dici?! Non sono pron-"
"Pronta? È per questo che non ti facevamo uscire, ma se ora stai rimpiangendo ciò allora.."
"No no!! Posso farlo...credo." Qualsiasi cosa pur di non sgobbare più in casa!
"Buon per te. Vai."
"Emm...o-ok" inizio a camminare lentamente verso il soggetto, che non ho ancora inquadrato per bene, per apprestarmi ad-...aspetta, come dovrei ammazzarlo?!
Mi volto verso il basettone scocciata.
"Mi spieghi come dovrei ucciderlo?!" sussurro.
"...a mani nude, o con quello che trovi in giro."
Spalancò gli occhi.
"Che cosa?!"
"Non sei ancora in grado di maneggiare armi, inoltre devo testare la tua agilità e forza fisica.."
"E certo tu mi testi facendomi arrivare subito al sodo!!" alzo leggermente la voce, ma il silenzio del bosco amplifica il suono delle mie parole, lasciando che la vittima mi senta. Cacchio!
"Chi c'è?!?!" dalla voce capisco che è un ragazzo.
Mi immobilizzo. Dannazione! Ora è allerta.
"Vai e basta!" Masky sta iniziando ad alterarsi, mi conviene provare.
Mi avvicino lentamente, con passo felino...
Nonostante ciò faccio più rumore di un trattore!!

Mi nascondo dietro un albero, ora riesco a vederlo grazie alla luce della sua torcia. Potrebbe avere circa 20’anni, è alto e magro, sembra si sia calmato...volgo il mio sguardo preoccupato verso Masky, improvvisamente ho un repentino aumento d'ansia, posso sentire le mie mani tremare e il mio cuore trottare, non so che diamine fare!
Masky mi guarda, e basta! Non sta facendo nient'altro! Sta solo osservando attentamente tutte le mie mosse, le sta analizzando...mi sento in soggezione cavolo! È come se sentissi il peso del suo sguardo, ho paura di sbagliare! Lo guardo apatica, credo lo stia facendo apposta...continua a fissarmi.
Tiro un sospiro, abbassando il capo, pensa Ilah, pensa, che devo fare?! Noto che a terra vi sono alcune rocce. Credo che la luce nei miei occhi sia cambiata, perché vedo che il basettone annuisce lentamente.
Mi avvicino alle pietre con molta attenzione, ogni tanto mi volto verso il ragazzo mingherlino che nel frattempo stava provando a chiamare con il telefonino, provo a sollevare quella più grossa...ma quanto diamine pesa!?
Aggrotto le sopracciglia mentre sento le ginocchia piegarsi e le mie povere dita vengono attraversate da un dolore lancinante. Per alcuni secondi provo a lottare contro la mia volontà di mollarla all'istante, ma falliscono miseramente...la riposo a terra ed opto per un piccolo masso che mi entra in un pugno.
Titubante, mi avvicino alle spalle del tizio. Per un istante sposto lo sguardo verso la direzione di Masky ma il buio mi impedisce di vedere oltre la vegetazione, l'unica luce è quella emessa dalla torcia del ragazzo. Mi fermo a qualche metro da lui.
Ok, mi sono avvicinata, ed ora?
Guardo il sasso che stringo nella mano destra, lo sollevo lentamente...e lo lancio contro la mia vittima. Sfortunatamente, per colpa della mia mira schifosa, lo prendo in pieno deretano...il sangue mi si ghiaccia nelle vene mentre sento un verso indefinito provenire dal nascondiglio del basettone. Il tizio si massaggia la chiappa colpita con una mano.
"Oww!" ...seriamente? Il massimo della reazione che provoco in uno che 'tecnicamente' dovrei uccidere è 'oww'?! Faccio proprio pena...
Si volta. Merda.
"Eh?" lo sguardo del ragazzo è spaesato e confuso, ha due occhi da pesce. Faccio alcuni passi indietro pensando che si metta ad urlarmi contro, ma invece di sbraitare cambia solo espressione. No, non un'espressione impaurita, neanche arrabbiata...solo...DANNATAMENTE INQUIETANTE!!
"Ehi che ci fai nel bel mezzo del bosco di notte dolcezza?~"
Ma che cazz?!
Credo di aver fatto la faccia più disgustata di questa terra! Masky mi implica ripetutamente di allontanarmi dai cespugli dove è nascosto,, ma non capisce che voglio restare vicino a lui, PERCHÉ C'È UN DANNATO PERVERTITO QUI!!
Sto assolutamente immobile e zitta. Non so né che fare né che dire.
"Mmn? Cos'hai? Ti sei persa? Vuoi che ti aiuti a ritrovare la strada?~"
Taccio.
"...il gatto ti ha mangiato la lingua? Che peccato, ma credo si possa rimediare~"
Si inizia ad avvicinare. Comincio a sentirmi imbarazzata e ansiosa, ma Masky non potrebbe intervenire? Oh giusto! Devo cavarmela da sola. Sicuramente è ancora nascosto mentre si diverte vedendomi in difficoltà.
"Potremmo divertirci~"
No! Non va bene! Lo squadro disgustata mentre continuo ad indietreggiare.
"Cos'hai? Dopotutto devi farti perdonare per avermi tirato quella pietra~" NOPE!!
"M-Masky?!" dico finalmente con un filo di voce.
"Oh? Ma allora parli!~ Sono felice, ci sarà da divertirsi!"
"Masky!?" alzo leggermente il tono.
"Ma cosa stai dicendo? È per caso una qualche specie di nome? Bhe anche se fosse, presto ti farò dimenticare chiunque sia~" accelera minacciosamente il passo.
Spaventata, inizio a camminare a passo sostenuto.
"Timothy!!?" Dannazione! Non capisce quando è ora di smetterla?!
"Dove vai?~ Non puoi andare via senza esserti scusata a dovere per avermi lanciato quel masso~"
I piedi iniziano a lavorare da soli, mi ritrovo a correre.
"BASETTONE??!!" dov'è Maskyyyy!!?
Non ho mai corso così velocemente in vita mia, wow, mi sento come Bolt in questo momento.
"Hey non scappare!~" sento i passi di quel dannato starmi alle calcagna.
"CACCHIO MASKY!!!"
Continuo a correre. Non ho intenzione di fermarmi anche se mi dovesse esplodere la milza! Maledetta a me, a quel tizio, e soprattutto al basettone! Dove cavolo è?!
Improvvisamente sento le foglie morte a qualche metro alla mia destra crepitare timidamente, ma gli alberi e l'oscurità non mi permettono di individuare cosa sia...di sicuro non è il pervertito perché sento i suoi passi dietro di me...il rumore accanto a me supera la mia velocità e mi sorpassa...ma che cavolo?!
"Non riuscirai a sfuggirmi~"
"Taci viscido!" riesco ad urlare con il poco fiato che ho nei polmoni.
Iniziano a dolermi le gambe, non resisterò a lungo cavolo!
Guardo avanti a me evitando gli ostacoli grazie alle luce della torcia dello schifoso costantemente puntata contro di me, improvvisamente noto qualcosa, o meglio qualcuno, Masky! Mentre gli corro incontro mi viene una voglia tremenda di tirargli un calcio dritto dritto dove non batte il sole, ma avvicinandomi noto che in mano tiene un grosso ramo.
Meglio non incasinarsi per il momento...
Mi fermo davanti a lui e riprendo un po' di fiato appoggiandomi sulle mie tremanti ginocchia.
"Continua a correre verso la villa..." la voce di Masky mi suona strana, rabbiosa?
Alzo lo sguardo verso di lui, cercando di immaginare la sua espressione.
"Mi hai sentito?" sì, è proprio incavolato nero.
"S-sì!"
"Allora che diamine ci fai ancora qui?"
Non rispondo neanche, mi metto a correre verso la villa. È buio, ma ormai mi sono abituata abbastanza da non finire in mezzo ai cespugli.
Dopo non molto sento delle urla straziate. Faccio uno più uno, sì, il basettone sta pestando per bene il viscido.
Sulle mie labbra spunta un sorriso, mi sento in qualche modo soddisfatta...anche se non ho fatto nulla, a parte il fuggire...ma le grida agonizzanti di quel tizio mi sembrano una melodiosa canzone. Lentamente gli strilli diminuiscono fino a sparire totalmente.
Mentre mi compiaccio del dolore che quel pervertito ha provato prima di morire, avverto una presenza accanto a me. Spalanco gli occhi alla vista di Masky che corre alla mia sinistra come se niente fosse. La sua giacca è leggermente macchiata di rosso e sulla sua maschera vi sono alcuni schizzi di sangue.
"Ma che diamine?! Come hai-"
"Sei parecchio lenta..." mi interrompe lui, già sapendo cosa avrei chiesto.
"Ma veramente, questa è la mia velocità massima..." dico mortificata.
"Che pena" aww lui è sempre così delicato nei miei confronti!
Dopo qualche minuto di totale silenzio pongo l'unica domanda a cui volevo assolutamente un responso.
"C-come sono andata?"
"...sinceramente non mi aspettavo molto da te" tiro un sospiro che neanche io capisco se sia di sollievo o delusione.
"Ma non credevo avresti fatto così schifo." la mia infima frazione di orgoglio rimasto si infrange in mille pezzi nello stesso istante in cui vengono pronunciate quelle parole.
"Sono andata davvero così male?!
"Dire che sei andata male è un contegno non prettamente necessario, non esistono parole per esprimere quanto sei stata orribile..."
"Ma io..."
"Se non ci fossi stato io la vittima saresti diventata te"
...ha ragione...ma sono solo all'inizio, non devo abbattermi.
Dopo non molto siamo arrivati alla villa, io sono esausta e credo mi siano collassati la milza ed un polmone mentre beccheggio come un pesce, Masky invece è fresco come una rosa.
Appena varcata la soglia mi rendo conto che siamo rientrati incredibilmente presto rispetto agli altri...sicuramente si stanno ancora divertendo in giro...
"Perché siamo tornati così presto?" dico mettendo il broncio.
"Non sei ancora abituata a rimanere alzata di notte, perciò è meglio se, almeno per i primi tempi, ti riposi un po’"
"Mmh...credo tu abbia ragione, che farai ora?" chiedo incuriosita.
Sento provenire da lui un sospiro stanco, amplificato ancor più dalla sua maschera.
"Effettivamente ho bisogno di dormire anch'io..."
Oh, mi ero sempre chiesta se anche loro dormissero, mi addormentavo sempre prima che tornassero dalle uscite notturne e mi svegliavo sempre più tardi rispetto a tutti gli altri, quindi non ho mai visto nessuno dormire, ma ora so che almeno alcuni dormono.
Mi dirigo nella mia stanza e mi sdraio sul mio letto senza neanche togliere la mia giacca...impiegherei troppe forze fisiche e mi fanno male tutti i muscoli. Ho corso decisamente troppo...
Sento gli occhi appesantirsi. L'ultima cosa che riesco a domandarmi è cosa mi avrebbe regalato il giorno seguente. O sarebbe meglio dire la notte seguente...?


*Mi sono divertita un mondo a scrivere questo capitolo! XD Spero vi sia piaciuto~ Se avete qualche richiesta per chi volete sia il prossimo 'istruttore' di Ilah basta che chiedete ok? :3 Bene, credo di aver detto tutto. ewe bye bye~*

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Capitolo 3
*** Una gita al luna park! ***


*Finalmente sono riuscita ad aggiornare! \(°7°)/ yay! Scusate, ma la scuola non aiuta, in sei giorni scolastici ho avuto cinque verifiche...sono sopravvissuta non so neanche come...^^" Ma ora vi lascio, buona lettura~*

 

Riapro lentamente gli occhi. Una forte luce li invade ancora mezzi addormentati. Fuori la finestra riesco a vedere il sole già alto, sovrastare gli alberi.
...che ore sono?
Tasto il comodino alla mia destra per trovare la sveglia, le 14:49...ho dormito decisamente troppo...
Stiracchio il mio corpo intorpidito per poi mettermi seduta, i muscoli delle mie gambe sono ancora doloranti per la 'corsetta' di ieri notte, sono curiosa di sapere cosa accadrà oggi.
Scendendo dal letto mi rendo conto di essere ancora vestita, oh già! Ieri sera non mi ero messa il pigiama. Tolgo la mia giacca di pelle e pettino i miei arruffati capelli biondi prima di scendere in soggiorno.
Sento rumori e voci provenire dalla cucina, mi ci dirigo.
"Buongiorno..." dico con un tono stanco mentre mi strofino gli occhi.
"Hai il pranzo sul tavolo" la voce di Slendy mi da un 'caldo' benvenuto...
Mi avvicino alla tavola, dove stanno pranzando anche gli altri, che mi guardano un paio di secondi per poi tornare a mangiare, intanto sento degli sghignazzamenti diffusi e sono abbastanza sicura del fatto che appartengano a Jeff (ovviamente...) e L.J (immancabilmente...)...mi chiedo quale sia il motivo di tale divertimento...
Mi siedo al posto e mi ritrovo davanti ad un panino al prosciutto...che bello svegliarsi la mattina e iniziare la giornata con il 'delicato' gusto salato dell'affettato, ma il mio stomaco brontolante richiede cibo e non posso ignorare questo bisogno, prendo il sandwich e inizio a strapparne grandi pezzi con la voracità di un leone.
"Ilah?" mi chiede Slender frededdamente con solo un accenno minimo ad un tono di domanda, per un istante mi è sembrato che le risatine siano aumentate e che si sia aggiunto anche Ben al divertimento, ma sarà solo un mio suggestionamento, credo.
"Shi?" chiedo io confusa e con la bocca piena mentre la copro con la mano sinistra.
"Masky mi ha riferito la tua 'performance' di ieri notte..." le risate di sottofondo sono aumentate per un paio di secondi, prima che Slendy fulminasse con lo 'sguardo'
 coloro che emettono tali rumori fastidiosi.
I miei muscoli si irrigidiscono per qualche secondo e quasi mi strozzo con un grosso boccone del mio pasto, fisso di sottecchi Mr. Basetta che non mi sta neanche calcolando.
"Non guardare Masky così, gli ho chiesto io di ririferirmi tutto" Ma come ha fatto ad accorgersi che lo stavo squadrando male?! Il fatto che riesca a vedere TUTTO per me è ancora un inquietante mistero, calcolando che tecnicamente non ha neanche gli occhi!
Sobbalzo e abbasso gli occhi sul mio bicchiere, osservandolo come se fosse la cosa più interessante di questo pianeta.
"Da oggi voglio che ti impegnerai il doppio, altrimenti, se realizzeremo che stiamo solo sprecando tempo con te, tornerai alla tua situazione precendente"
Tiro un sospiro stressato, in parole povere dovrò sgobbare il doppio.
Durante la giornata ho ammazzato il tempo leggendo qualche libro e facendo qualche scarabocchio su un pezzo di carta, dando un'occhiata fuori la finestra di tanto in tanto per controllare se stesse facendo buio. Finalmente, dopo quattro ore e mezza di noia il cielo è diventato abbastanza buio da avvolgere e coprire tutti gli orrori che avremmo compiuto in quella lunga notte. Come la sera prima, ci siamo radunati nel grande salotto.
"Con chi dovrò andare oggi?" dico mentre volto lo sguardo verso Sally. La bambina mi guarda pensierosa per un paio di secondi poi i suoi occhi verdi vengono invasi da un riflesso luminoso, si avvicina di corsa a Ben e gli prende al volo il cappello, arruffando così i suoi capelli biondi.
"HEY!! Ho detto miliardi di volte di non sfiorare MAI il mio cappello!!! Ridammelo!" mai visto tanto furioso.
"Eddai, solo per un paio di secondi!" replica Sally, mentre mette in pratica la sua tecnica 'occhioni da cucciolo di foca'.
"...okay.." risponde Ben mentre si massaggia la radice del naso.
"Yay!! Ora Ilah vai in un'altra stanza!!"
"Ok.." mi alzo poco convinta dalla sedia e mi dirigo in cucina.
Aspetto pazientemente mentre cerco di captare tutti i rumori provenienti dalla stanza accanto.
Dopo non molto la ragazzina mi richiama insieme a loro. Vengo accolta nella stanza dal sorriso di Sally che mi porge il cappello verde di Ben, sembra pieno di oggetti, e la faccia arrabbiata di Ben conferma questa mia supposizione.
"Avanti! Pesca qualcosa!" mi dice la bimba impazientemente.
Mi spingo leggermente in avanti mentre metto la mano nel 'sacco', è pieno di roba e non so esattamente cosa sto toccando, tutto ha una consistenza differente, cerco di scavare un po' per arrivare al fondo, quando infine sfioro qualcosa che attira la mia attenzione, un oggetto rivestito di plastica, lo afferrò e lo porto fuori dal cappello.
Un grosso lecca-lecca.
Per un paio di secondi osservo sospettosa il colorato dolcetto che ho appena pescato, non ci vuole molto prima che realizzi a chi appartiene...
Mi volto lentamente verso un certo Jack che nel frattempo sta cercando di nascondere un enorme ghigno dietro la sua mano sinistra.
"Bhe a quanto pare non mi annoierò~"
Mi disfo in fretta del lecca-lecca (non mi fido dei dolci di Jack...) e mi preparo ad andare. Prendo la giacca di pelle e rinuncio a portarmi la torcia...so già che non potrò usarla...
Mi dirigo all' ingresso e trovo L.J in piedi di fronte alla porta, appoggiato al muro a braccia incrociate, sulle sue labbra è dipinto uno strano sorriso...bhe dopo tanto tempo che lo conosco quel suo ghigno non mi pare più tanto strano...
"Allora?" mi chiede con un tono strano, quasi denigratorio.
Metto il broncio sentendomi in qualche modo offesa.
"Allora niente!" dico mentre cammino verso l'uscita. Lui resta immobile, nella stessa identica posizione, con l'unica differenza del suo sguardo che mi osserva senza lasciarmi mai sola...gli passo davanti e non fa una piega, concontinua a ghignare senza un motivo apparente...
Una volta fuori mi volto verso il pagliaccio incrociando le braccia e battendo un piede a terra, poi finalmente si smuove ed esce.
Non trovando un valido argomento di discussione, preferisco non parlare direttamente, ogni tanto osservo Jack con discrezione, senza farmi notare, cercando di trovare un momento propizio per chiacchierare...
"Alloooora...che dobbiamo fare stanotte?" non lo guardo direttamente in quei suoi occhi bianchi...ora che ci penso su non sono mai riuscita a sostenere il suo sguardo per più di tre secondi, non che ci fosse un motivo particolare, semplicemente non riesco a fissarlo, e lui lo sa...e mi tortura in continuazione e in qualsiasi modo.
Non ricevo nessuna risposta, sospiro ed alzo lo sguardo sul suo volto costretta nuovamente a guardarlo negli occhi...che adesso hanno un espressione particolare, noto le sue sopracciglia si alzano ed abbassano ritmicamente, analizzo attentamente ciò che ho detto poco fa e sento le guance prendere colore.
"Smettila di fare il pervertito!" dico mentre alzo il mio braccio con l'intenzione di colpirlo sulla spalla , ma l'unica cosa che faccio è smuovere una nuvola di fumo nero...oh no di nuovo quel suo scherzetto...non faccio in tempo ad elaborare le informazioni che sento un fruscio leggerissimo dietro di me seguito subito da un 'bu!' accanto al mio orecchio sinistro. Salto leggermente per la sorpresa e mi giro di scatto verso il clown.
"Eddai!" gli do una piccola spinta e questa volta decide di prendersela, anche se non si smuove di un millimetro.
"Okok~" alza le braccia a mo di resa.
"Seriamente che dobbiamo fare?" riabbasso lo sguardo come mio solito mentre ricominciamo a camminare tra gli alti alberi.
"Da un paio di settimane sto lavorando con un ragazzino del quartiere appena fuori dal bosco" in effetti avevo notato che ci stiamo dirigendo verso la piccola città.
"Un paio di settimane? Come mai così tanto?" chiedo incuriosita.
Sento forte e chiaro uno sbuffo proveniente da Jack, mentre la sua faccia si contrae in un' espressione un po' rabbiosa un po' stressata che emana un'aura buia e minacciosa.
"Quel marmocchio è tremendo...ma questa notte sarà quella buona"
Alzo un sopracciglio.
"Perché?" chiedo atona.
Jack volge lo sguardo verso di me, il suo sorriso si apre leggermente permettendomi di vedere i suoi appuntiti denti. Mi fisso su un'area dietro di lui per non guardarlo direttamente, ma anche per non farlo accorgere di ciò...altrimenti ricomincia a fare l'idiota...
"Questa sera va al luna park, e ho già qualche ideuccia che vorrei mettere , in pratica al fine di far crepare quel piccolo stronzetto..." la sua voce da 'al fine' in poi si è fatta sempre più scura e minacciosa, tanto che a fine frase sembrava più un basso ruggito che una serie di parole composte.
"Si può sapere che diamine fa questo ragazzino per farti addannare in questo modo?" so che il pagliaccio prova un odio 'particolare' verso i bambini...ma raramente è mai arrivato a quel livello.
"Vedrai"
...Ora non mi sento tranquilla...
Dopo una decina di minuti inizio a sentire il rumore del parco divertimenti, e le luci iniziano a filtrare tra i tronchi degli alberi. Poi d'un tratto, il bosco si interrompe, lasciando spazio ad attrazioni di qualsiasi genere, bambini scorrazzanti e adulti sorridenti, ci sono molti tendoni lungo il limitare del bosco, proprio dietro ad uno di questi noto un ragazzino sui dieci anni nascosto alla vista di tutti, sembra impaziente, come se stesse aspttando qualcuno.
Mi volto verso Jack, che senza distogliere lo sguardo dal bambino, annuisce lentamente.
Poi si volatilizza in un malsano ammasso di fumo scuro, mi guardo intorno per alcuni secondi prima di individuarlo accanto al target.
Mi avvicino di corsa senza farmi notare e mi posiziono né troppo lontano né troppo vicino ai due.
"Ce l'hai fatta a farti vedere! Mi hai detto tu di andare al luna park e poi vieni in ritardo?! Idiota!"
Guardo stupita il pagliaccio, che per una frazione di secondo ha digrignato i denti prima di piazzarsi sulle labbra un bel sorriso finto.
"Però ora sono qui! Non è questo quello che importa?~"
"Buon per te, altrimenti ti avrei costretto a metterti i vestiti della mamma come ho fatto ieri" soffoco a fatica una risata mentre vedo le guance di Jack diventare un po' meno pallide e un po' più rosse, mi esce un piccolo grugnito dovuto al sghignazzamento soppresso, gli occhi dello stressato clown si spostano di scatto verso di me con la furia omicida di una bestia infernale, smetto subito di ridere e ridirigo lo sguardo verso un punto random...non mi conviene scherzare adesso...
Il piccolo dolce bimbo si rende conto solo ora della mia presenza.
"Chi cavolo è quella?!" chiede ad alta voce puntandomi un dito contro.
"È...emm...una mia aiutante" risponde Jack spingendo giù con la mano il dito del nanerottolo.
"Voglio andare nella camera degli specchi!" lo sguardo del pagliaccio si riaccende.
"Certo! Ma prima dobbiamo aspettare che tutti vadano via perché io sono solo il tuo migliore amico e gli altri non devono assolutamente vedermi!"
"Ma io voglio andarci adesso!!" il bambino ha iniziato a sbraitare con la voce tipicamente acuta, socchiudo un occhio mentre controllo che nessuno sia attirato dal casino che sta facendo il marmocchio...ora capisco perché Jack è così esaurito.
"Più tardi, dobbiamo aspettare che il parco chiuda." si china leggermente verso il capriccioso bambino.
"Senti Pinocchio! Mia madre sta per andare via e non posso stare qui per molto" smorzo un'altra risata mentre mi rendo conto che 'Pinocchio' sta per entrare in stato di Berserk...mi allontano di qualche passo per precauzione, ma fortunatamente dopo un paio di respironi riesce a calmarsi, ma non resisterà a lungo.
"Aspettiamo che tua madre vada via, penserà che magari ti potresti esser perso tra la folla e poi ci potremo divertire per il resto della notte~"
Il ragazzino resta in silenzio per alcuni secondi.
"OK, ma adesso voglio lo zucchero filato!" Jack viene attraversato da un brivido, e da un paio di contrazioni alla palpebra destra, sulle sue labbra si forma un sorriso insano che è coperto con la mano che massaggia la fronte dolorante, mi avvicino in fretta e scosto leggermente il povero stressato per permettermi di parlare direttamente al piccolo viziato.
"Ti ci porto io a prendere lo zucchero filato." dico sorridendo.
Il ragazzino, dopo aver emesso una specie di grugnito, inizia a camminare spedito verso uno dei carretti, mi incammino appresso a lui, ma mi sento fermare improvvisamente da una mano sulla spalla.
"Quando vedrai il parco completamente vuoto e le luci spengersi , copriti le orecchie" mi sussurra Jack. Non ho ben inteso le sue intenzioni ma ho come la sensazione che dovrò seguire il consiglio del clown...
Vado verso il carretto, fortunatamente mi ero portata un po' di soldi, lascio il ragazzino indietro mentre prendo l'ammasso di zucchero.
Torno indietro verso il lagnoso e gli porgo l'oggetto dei suoi desidedi, che strappa dalle mie mani e annusa. Vedo la sua espressione accigliarsi ancor di più.
"Io lo volevo alla vaniglia non alla fragola!!" grida mentre getta a terra lo zucchero filato. Resto confusa e sconvolta guardando il frutto dei pochi soldi che avevo spiaccicato al suolo.
"M-ma non c'era bisogno di-"
"ZITTA!" mi arriva un inaspettato e doloroso calcio allo stinco...inizio a spazientirmi...
Tutto d'un tratto Jack mi sembra anche troppo calmo con questo qui, fossi stata in lui me ne sarei liberata già da un bel pezzo!
Lentamente, il posto comincia a svuotarsi, fino al momento in cui gli unici presenti siamo il bambino ed io. Improvvisamente tutte le luci si spengono una dopo ll'altra, lasciando tutto al buio...ma è normale, dopotutto prima di chiudere vengono spente tutte le attrazioni...credo.
Nell' aria inizia ad aleggiare il suono di una fisarmonica, suona un motivo famoso, tipo quelli dei carillon o delle scatole a manovella...credo si chiami...Pop goes the weasel?
Realizzo. Cacchio! Provo a coprirmi le orecchie con le mani, ma è troppo tardi, non riesco a muovermi, sono immobilizzata. Dannazione, come ho fatto a dimenticarmene?!
Le mie gambe iniziano ad avanzare da sole...cavolo! Posso solo muovere gli occhi a piacimento, tutto il resto è fuori dal mio controllo. Sposto lo sguardo verso il ragazzino, anche lui sta involontariamente camminando, nei suoi occhi riconosco la paura. Forse avrei provato pena per lui se fosse stato un ragazzino carino ed educato...'forse'...ma non è così, quindi non mi fa né caldo né freddo.
Guardo avanti a me per capire dove ci sta portando Jack e vedo una grande struttura, l'unica illuminata, dai muri colorati ed una grande insegna, 'mirrior's house'...che vuole fare? Intanto l'inquietante canzone guida ogni nostra mossa.
Siamo costretti dai nostri piedi ad entrare nell' attrazione e a prendere due strade differenti, il bambino non emette alcun suono tanto è spaventato. Vedo la mia immagine riflessa ovunque mentre il suono della fisarmonica si interrompe bruscamente, provo a muovermi e mi rendo conto di aver di nuovo preso il controllo dei miei movimenti. Mi guardo intorno cercando non so neanche cosa, non sono spaventata, ma la situazione a me ignota mi fa provare un buco alla bocca dello stomaco, guardo all' interno dello specchio di fronte a me sul quale si specchia un esercito di mie copie...è abbastanza strano...
Improvvisamente, le luci bianche che illuminano tutto si spengono.
Sento un piccolo gemito di sorpresa provenire dal ragazzino, seguito da una risata che gela il sangue. Non vedo assolutamente nulla così resto immobile onde evitare di spaccarmi la faccia contro uno specchio. Il silenzio più assoluto.
Tutto d'un tratto torna la luce, serro gli occhi per il fastidio ma appena li riapro mi ritrovo circondata da centinaia di Jack. Un urlo agghiacciante proviene dal bambino. Faccio un salto per lo spavento, è come se fosse al posto del mio riflesso ma fa movimenti indipendenti, lo guardo attonita, senza riuscire a distogliere lo sguardo dei miei occhi sbarrati, in ogni specchio è orientato verso un unico punto, quello da dove proveniva l'urlo di prima. Le lampadine sfarfallano prima di esplodere, la luce bianca ed accecante viene sostituita da una calda luce gialla emessa da non so cosa, i riflessi di Jack sono scomparsi. Percepisco alcuni gemiti deboli e rumori strani, che terminano con un forte suono liquido e carnoso, quasi gelatinoso, rabbrividisco. A tentoni cerco il clown mentre nell'aria si sente un forte odore di sanguigno. Dopo parecchie botte e lividi riesco ad individuarlo, è all'interno di uno specchio, ha le maniche inzuppate di sangue fino ai gomiti, i suoi abiti sono tappezzati di enormi macchie rosse e il volto, che ha un'espressione di sadico piacere, è sporco anch'esso di cremisi, ma la cosa che attira di più la mia attenzione è ciò che resta del ragazzino, tutto quello che dovrebbe stare all'interno di una persona era fuori, riverso sul pavimento... un conato di vomito mi attraversa ma fortunatamente riesco a trattenere il mio pranzo.
"Oww andiamo~ vuoi diventare un' assassina e ti fai impressionare da un po' di sangue?~"
Provo a rispondere ma quell' odore atroce mi impedisce di parlare, porto una mano alla bocca e mi appoggio al muro cercando di non vomitare.
Sento Jack sospirare e lo vedo uscire lentamente dallo specchio.
"Hai proprio uno stomaco di ferro..." mi dice con tono ironico.
"A me non fa impressione il sangue, a me fanno impressione le budella!"
"Ah e tu che ti ostini a diventare una creepy..." dice con un sospiro.
Lo flesho malissimo mentre mi lacrimano gli occhi per via dei conati.
"Ci riuscirò! Non importa cosa dovrò sopportare!"
"Oh ne sono certo~ ora andiamo" ribatte scompigliandomi i capelli, sporcandoli di sangue...
Riesco a rimettersi in piedi e inizio a seguire il clown.
"A proposito, non ti avevo avvertito di tapparti le orecchie?" mi chiede alzando un sopracciglio. Mi concentro sulle nuvole che coprono la tenue luce della luna mentre cerco una scusa...ma non ne trovo nessuna valida.
"Mi sono dimenticata..." confesso a bassa voce. Jack si abbandona in una risata di cuore alla mia motivazione, mi sento un'idiota...
"Comunque, ti sei comportata bene, non hai mostrato emozioni né di rabbia quando uno qualunque lo avrebbe strozzato, né di pena quando lo hai visto piangere, l'unica cosa è che devi abituati alla violenza bruta, non sarà l'ultima volta che vedrai qualcuno aperto come una cozza~"
Alle sue parole mi sento come realizzata, non mi sarei mai aspettata un discorso del genere da parte di Jack! Il mio volto viene illuminato da un sorriso di gioia.
"Allooora~ riuscirai mai a guardarmi negli occhi o il mio sguardo è troppo sexy per essere sostenuto da una timida sedicenne?~" mi volto di scatto verso il pervertito, sento la faccia bruciare.
"N-non iniziare a fare l'idiota!!" mi esce una voce acuta ed infantile.
"Si si, calma~" sulle sue labbra si dipinge un sorriso.
Mi riconcentro sulle sue parole...forse questo è l'inizio della salita, se è così non vedo l'ora di mettermi sempre di più alla prova, sento che ci riuscirò, ne sono sicura!



 

*Ed Ilah inizia a fare seriamente! (Si certo! XD) Spero che il capitolo vi sia piaciuto, come sempre se trovate qualche 'orrore' avvisatemi nelle recensioni~ fatemi sapere chi vorreste nel prossimo capitolo, anche se il personaggio non l'ho ancora presentato, richiedete richiedete! :3
Ciau ciau!*

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Capitolo 4
*** Incontri inaspettati... ***


*Ed eccoci di nuovo qui~ Ho aggiornato presto, come avevo promesso! :3 spero vi piaccia questo cappy*

 

...Ho passato le ore di sonno più schifose della mia vita...continuamente mi tornava in mente l'intestino di quel dannato ragazzino, di conseguenza mi sono svegliata alle 16 e nonostante ciò ho dormito pochissimo... guardandomi allo specchio mi sono accorta che stanno spuntando delle enormi occhiaie...sembro un panda. Ci vorrà una vita prima che mi abitui a dormire così poco.
Mi preparo e scendo, non ho fame quindi mi dirigo in salotto, dove sono tutti d'altronde.
Ben sta come al solito seduto a terra mentre gioca alla Xbox...poi ti chiedi perché gli sanguinano gli occhi...stranamente sta giocando con Jeff, che non so come riesce a convincere il biondino a giocare, per me è tutto un mistero...ovviamente prendono il videogioco seriamente come se si trattasse di vita o di morte, su uno dei due divani è seduto Toby intento a guardare i due giocare, l'altro è occupato da Masky ed Hoodie occupati a leggere un libro ciascuno, su uno dei braccioli di suddetto divano c'è appollaiato L.J , mentre a terra, con la schiena appoggiata allo stesso mobile d'arredamento si è piazzato E.J che aspetta il proprio turno per la Xbox, Smile è acciambellato accanto a Jeff e Sally sta giocando con il suo adorato orsacchiotto, ogni tanto vedo passare Slendy mentre mette in ordine vestiti vari...da quando non aiuto più nelle faccende mi sono accorta che sgobba parecchio, mi sento un po' in colpa, ma non abbastanza da mettermi di nuovo a fare la schiavetta.
 Trascino i piedi fino al divano con più posto su cui mi accascio a peso morto, poggiando i piedi sulle gambe di Toby, che mi guarda un po' stupito.
"Buongiorno?" mi dice con tono di domanda, come se volesse capire se sono sveglia o mi sono addormentata nell'istante in cui la mia testa ha toccato il cuscino.
"...'Giorno..." rispondo io.
Vedo che un po' tutti si sono voltati verso di me rivolgendomi un piccolo cenno con la testa per saluto...a parte Jeff che continua a fissare lo schermo ignorandomi completamente!
Non ricordo esattamente perché io e lui siamo entrati così in rivalità, il bello è che io man ho mai fatto nulla per attirarmi il suo lato peggiore...non che abbia un lato migliore...ma comunque non sono mai stata cattiva con lui! Forse però è proprio per questo che mi tratta così...da oggi inizierò a farmi rispettare di più tirando fuori un po' di carattere!
"Hey! Che fai non mi saluti?" dico con tono sprezzante.
Lui non reagisce, come se non mi avesse sentito. Fingo una faccia imbronciata.
"Aww~ mi sento così offesa! Non sono stata salutata dal poveraccio! Come farò ora a vivere!?" cerco essere la più fastidiosa possibile, tutti alzano lo sguardo verso il pallido ragazzo, aspettandosi un qualche tipo di reazione.
"Zitta mocciosetta..." ah allora ci sente!
"Sai che si dice di chi ha le manie di grandezza come te?"
Si diffondono una serie di risate strozzate mentre Jeff si volta di scatto verso di me.
"Che hai deciso?!" mi chiede con rabbia.
"Io? Io nulla. Tu?~" lo vedo alzarsi e venirmi vicino, mi metto seduta.
Cerca di farmi paura, ma stavolta non mi tirerò indietro, nel frattempo tutti i presenti nella stanza ci guardavano curiosi di sapere come sarebbe andata a finire.
"Datevi una calmata!" sento tirarmi indietro dalla vita e vedo uno dei tentacoli di Sledy spingere indietro Jeff. Gli altri sono istantaneamente tornati ai fatti propri, come se non fosse mai successo nulla.
"Se vi rivedo sfidarvi in questo modo entrerete in conflitto con me poi" sia gli occhi azzurri del ragazzo sia i miei marroni si spostano verso Slender, non ho intenzione di mettermi nei casini con lui, e penso che anche Jeff voglia continuare a vivere...si rimette seduto, ovviamente non prima di avermi rivolto un'occhiata assassina.
In meno di due ore il sole è quasi del tutto sparito, amo l'inverno~
Mi volto verso Sally, non dico una parola, tanto ormai lei sa.
Annuisce e corre in cucina, tornando con una bottiglia.
"Mettetevi tutti seduti! Tu Ilah fai girare la bottiglia!" dice mentre si siede sul divano.
Lentamente mi inginocchio a terra, prendo la bottiglia e la faccio roteare. Tutti i presenti sono concentratissimi nel seguire in ogni istante ogni movimento dell'oggetto, che lentamente inizia a rallentare...fino a fermarsi...puntando nella direzione del divano dove sono seduti Toby...e Jeff.
"Oww che cavolo! Quando tocca a me?!" la voce di Toby interrompe il pesante silenzio che si è formato nella sala. Alzo lo sguardo in una frazione di secondo giusto in tempo per vedere il caro Jeff alzarsi con una faccia stralunata, nello stesso istante mi rimetto in piedi.
"IO CON LUI/LEI NON CI VADO!!" urliamo contemporaneamente mentre ci puntiamo a vicenda.
"Non iniziate a fare i bambini..." sussurra Slender massaggiandosi le tempie.
"NO! Io non mi porto appresso la mocciosa!" ci scambiamo uno sguardo furioso. È un tale idiota a volte!
"Invece te la porti. Io e L.J non ci siamo messi a protestare..." interviene il basettone, che non alza lo sguardo dal suo libro.
"Masky così non mi aiuti!" sbraita in risposta Jeff.
"...e chi vuole aiutarti..."
"Eddai! Tanto è inutile che ti lamenti!" interviene la voce squillante di Sally.
"Non. Voglio. Portarmela."
"...e invece te la porti..." lo sguardo della bambina si oscura leggermente "altrimenti le tue felpe diventeranno di un virile rosa, come successe un po' di tempo fa~"
"Ugh...OK OK!! Mi porto la mocciosa!!"
Si dirige in cucina e mi porge un'arma. Sì! Finalmente userò un'arma! ...un...coltello...da burro?
"M-m-ma..."
"Zitta."
Dopo ciò, è uscito sbattendo i piedi e borbottando. Emetto un pesante sospiro sapendo che sarà una lunga notte...metto il 'micidiale' attrezzo di morte nella tasca della giacca e corro dietro al pallido cretino.
"Sai...sei noioso a volte!" dico con tono indifferente.
"Taci..."
Emetto un lamento stressato. Ci stiamo dirigendo verso la zona abitata a passo spedito, le foglie crepitano sotto leggermente i nostri movimenti. Jeff ha un'espressione indecifrabile, i capelli noti gli coprono gli occhi e guarda costantemente a terra, lo osservo cercando di immaginare cosa stia pensando. Diverse case, una strada, a questo si invertono gli alberi, usciamo dalla copertura del bosco e andiamo in strada.
"Che dobbiamo fare?" chiedo frustrata dal fatto di non sapere i suoi piani.
"Seguire quella ragazza" risponde lui.
Alzo lo sguardo e circa venti metri più avanti intravedo una ragazza che cammina solitaria...non l'avevo neanche notata. Lentamente iniziamo ad avvicinarci.
"Copriti un po' il volto..." mi consiglia Jeff mentre tira il cappuccio della sua felpa sopra la testa.
Tiro la lampo della mia giacca fino al naso e seguo il bersaglio con lo sguardo. Fa molto freddo e ogni tanto vengo invasa da qualche brivido, inizia a pizzicarmi il naso. Oh no. Cerco a tutti icosti di trattenere lo starnuto, ma è tutto inutile. Jeff mi guarda per un istante prima di controllare la ragazza, si è voltata e ci guarda sospettosa. Mi si ferma il cuore. Improvvisamente sento afferrarmi la mano destra, confusa, osservo Jeff per alcuni secondi, ha il suo solito sguardo freddo.
"Emm...che cosa cavolo...?"
"Dobbiamo fingerci dei fidanzatini innocenti, altrimenti si insospetterà..." sposto lo sguardo sulla ragazza, ha ripreso a camminare normalmente, tiro un sospiro di sollievo...ma dopo non molto la maledetta si volta di nuovo.
"Cazzo!" Jeff esclama sottovoce, appena prima di prendermi la testa e baciarmi sulla fronte...muto colore, mentre lui resta impassibile, la ragazza, imbarazzata, si gira di scatto.
"M-m-ma che c-cavolo fai?!"
"Stesso discorso di prima...e ora zitta!"
Serro la bocca, non riuscirei comunque a dire nulla...
Dopo non molto, il nostro bersaglio entra in una casa.
"Ok, ora lavoriamo un po' sul tuo aspetto" dice Jeff, mentre si volta verso di me.
"Cosa?" sono...leggermente confusa.
"Sinceramente, una mocciosa di sedici anni non farebbe paura neanche ad un cagasotto...ma possiamo lavorarci..." lo guardo perplessa.
" Ridi. Sgrana gli occhi." mi scompiglia un po' i capelli. Faccio come dice lui, cercando di essere il più inquietante possibile.
"...ok, non fai comunque paura...ma è almeno un minimo meglio di prima." detto ciò, si dirige verso il retro della casa.
Lo vedo girare tutt'intorno l'abitazione senza fare nulla.
"Che fai?!"
"Cerco una finestra aperta...come quella" mi indica una piccola finestra al secondo piano.
"Oook, come hai intenzione di arrivarci?" chiedo ironica.
"Arrampicandomi...idiota" si attacca alla parete e inizia a scalarla.
"Ehi!! Ehiiii!!? Io come ci arrivo!?" sposta il suo sguardo freddo verso di me, non degnandomi neanche di una parola. Sbuffo e cerco di arrivare alla finestra. A circa metà strada dall meta mi blocco.
Una fatica immane, un dolore improponibile...
"Jeff! Non ci riesc-" vengo afferrata dal braccio e tirata su con una grazia degna di un gorilla...credo mi abbia quasi slogato la spalla. Prima che potessi dire qualsiasi cosa mi fa cenno di rimanere in silenzio, annuisco. Credo di aver sentito Jeff sussurrare 'inutile mocciosa' ma faccio finta di non aver sentito... Mi guardo intorno per prendere un po' di dimestichezza con lo spazio, una stanza buia, c'è un letto singolo, un armadio e una scrivania su cui vi sono foto e libri, noto una piccola libreria alla mia destra, i muri sono bianchi e abbastanza spogli, da fuori la porta si vede una luce soffusa proveniente dal piano inferiore, da dove vengono anche dei rumori leggeri e la voce della ragazza, sembra parlare al telefono. Jeff resta immobile ad ascoltare, ma dopo aver capito che la telefonata era solo una noiosa chiacchierata tra sorelle si avvicina a me.
"Nasconditi nel punto più buio della stanza, non farti assolutamente vedere altrimenti salta tutto" dopodiché sparisce nell' angolo tra la libreria e il muro. Eeeeee...dove dovrei nascondermi io? Mi guardo intorno un'altra volta e l'unico posto valido è sotto il letto...non è esattamente un posto valido, ma dov'altro potrei mettermi?
"Ma dove ti sei infilata deficente?! Sei troppo esposta!" sento la voce di Jeff esclamare sottovoce.
Non rispondo ed estraggo il coltellino da burro dalla tasca...non credo avrò la possibilità di usarlo, l'ho preso più che altro in caso dovessi difendermi. La voce si interrompe e la luce si spenge, mi irrigidisco per alcuni istanti, fin quando i miei occhi non si abituano al buio.
"Mocciosa?!" di nuovo la voce di Jeff, ancora più sussurrata.
Lo ignoro, nel frattempo percepisco il lieve rumore di passi lungo il corridoio fuori la stanza...inizio a sudare freddo mentre sento una forte anzia nel cuore, devo calmarmi...
I passi si fanno sempre più vicini, fin quando, nell'oscurità, riesco chiaramente a vedere la sagoma di due piedi di fronte a me, ho gli occhi spalancati e tengo il coltello davanti alla faccia con entrambe le mani, lo tengo così stretto che iniziano a farmi male le nocche...devo tranquillizzarmi...rilasso le spalle e chiudo per un istante gli occhi.
"...ma dove sono finite le ciabatte?" riapro di scatto le palpebre alle parole della ragazza, guardo sopra la mia testa...due calzature di un rosa tenue, ornato da due piccole api sorridenti e diversi pon pon viola...faccio appena in tempo a spostare lo sguardo nella direzione della vittima che mi compare davanti, con una mano tiene su un lembo della coperta, con l'altra sostiene il proprio corpo, ci guardiamo negli occhi per un tempo che mi è sembrato infinito, vedo la sua espressione cambiare mentre il mio cuore e il suo accelerano sempre più, poi un urlo. Sento i timpani distruggersi, dal pavimento percepisco le vibrazioni di una corsa veloce verso l'urlante ragazza, poi una mano bianca entra nel mio campo visivo, le copre bocca e la fa alzare a forza da terra. Resto immobile sotto al letto per alcuni secondi al fine di riprendermi dallo spavento, le mie orecchie vengono invase da un casino tremendo, faccio capolino dal mio nascondiglio, e vedo la ragazza a terra, il coltello di Jeff sta stuzzicando la sua guancia destra, non le sta facendo del male, non ancora, lascia solo che la punta della lama pungesse la pelle delicata della vittima, ci sta giocando, il ragazzo copre la bocca di lei con la mano sinistra, lei sta cercando evidentemente di urlare, ma il massimo che riesce a emettere è un mugugnio ovattato. Esco completamente da sotto il letto per vedere meglio la scena, ora posso vedere le loro espressioni, quella contorta e malata di lui e quella terririzzata di lei, i suoi occhi sino pieni di lacrime, Jeff emette una piccola risata prima di iniziare ad incidere la guancia della ragazza, indietreggio leggermente, non riesco a pensare a niente, ho la mente completamente svuotata. La ragazza aumenta inutilmente l'intensità dei lamenti, inizia a cercare di spinger via Jeff, senza riuscirci, mentre lui nel frattempo completa lo squarcio nella guancia, un taglio profondo che arriva fino allo zigomo, da cui sgorga copiosamente il sangue... non riesco a non guardare quel liquido rosso, mi ipnotizza. Jeff mi guarda per una frazione di secondo, prima di iniziare lo stesso trattamento alla guancia sinistra della sua vittima, i singhiozzi di quest'ultima aumentano. Mi rivolge lo sguardo, uno sguardo supplice, mi chiede aiuto, ma non riesco a muovermi, e anche se avessi potuto, non avrei fatto nulla. Una volta finita l'incisione, Jeff si avvicina ulteriormente alla ragazza, le sussurra qualcosa all'orecchio, ma non riesco a sentire bene, dopodiché la pugnala nel petto. Mi irrigidisco mentre vedo il sangue e la vita uscire dalla ragazza, mi si offusca un po' la vista e mi sento confusa...strana.
"Mocciosa?"
Sobbalzo per la sorpresa e rientro in me stessa.
"Ehi?!" alzo lo sguardo, verso la voce di Jeff, che è in piedi di fronte a me, la sua felpa solitamente bianco latte ha preso il colore rosso.
"Che hai...?" mi chiede alzando un sopracciglio.
"Questa era la prima vera e propria uccisione che ho visto, le scorse notti non ho mai assistito agli assassinii...e ho provato una strana sensazione..." rispondo io mentre ripongo il mio coltellino nella tasca.
"Sisi bella storia...adesso andiamo che questo posto sarà pieno di poliziotti tra breve...ah una cosa!" mi arriva una botta in piena nuca.
"Hey!!" esclamo mentre mi massaggio la testa.
"Quando ti dico una cosa devi farla immediatamente, piccola idiota!"
Non oso ribattere, dopotutto ha ragione, mi sono esposta troppo...
"Sc-scus-" vengo interrotta da un rumore fuori la finestra, entrambi ci giriamo di scatto verso di essa, gli occhi del pallido ragazzo si scuriscono visibilmente.
"Liu..."
...eh?
Dalla finestra compare un ragazzo alto, dai capelli castani e dagli occhi verde smeraldo, ha il volto deturpato da molte cicatrici, tra cui due sulle guance, nate da ferite simili a quelle che Jeff ha inferto alla ragazza prima che la uccidesse, simili a quelle di Jeff stesso...ma che sono tutti questi sorrisi incisi?!
"Da quanto tempo...fratello" guardo il nuovo arrivato...fratello? Di Jeff?!
Li guardo freneticamente, che cavolo sta succedendo!?! NON CI STO CAPENDO NIENTE!!
"Tsk, è da parecchio che non ti fai vedere alla villa uh?" dice Jeff con tono provocatorio.
"Qualsiasi cosa pur di non vedere la tua faccia, Jeff" risponde l'altro con tono sprezzante almeno quanto quello del 'fratello'.
"Comunque, chi sarebbe questa graziosa ragazzina?" chiede Liu, rivolgendosi a me.
Vengo presa da un breve istante di panico che riesco fortunatamente a sopprimere.
"Emm...Ilah, sono Ilah...e..emm...s-sono l'ultima arrivata alla villa...eee...mi stanno addestrando per diventare...uuuhh..."
"Grazie mocciosa, ma credo che abbia capito, quindi risparmiaci la tua storiella" ...quanto lo odio...
"Addestrando? Da Jeff!? Oh immagino quanto sia utile stargli appresso!"
"Ah ah ah...divertente...allora perché non vieni anche tu alla villa così avrai la possibilità di addestrarla tu, che sei un tale luminare...?" ...sicuramente lo fa apposta perché si aspetta una risposta negativa...
"Perché no!" ...cosa?
"CHE!?" Jeff mi sembra più bianco del solito ora.
"Mi hai sentito, e tranquillo, per un po' potrai vivere ancora, ma ti consiglio di uscire da questa casa, sento le sirene avvicinarsi, se vai in galera non ci sarà il gusto di cercarti e trucidarti" dopo aver detto ciò è uscito. Che amore fraterno singolare...
Jeff si precipita fuori.
"Hey aspetta!!" lo inseguo più velocemente che posso.
Mentre attraverso la strada per raggiungere il bosco, vedo alcune volanti in lontananza. Accelero il passo e arrivo finalmente in mezzo agli alberi, dove raggiungo l'egoista che mi ha lasciato in mezzo alla cacca.
"Grazie mille..."
"Devi imparare ad essere autonoma mocciosa" sul suo volto spunta un sorriso cattivo.
"Ma che sign-WAAAHHH!!" sento un peso piombarmi in testa e mi ritrovo con la faccia premuta fermamente a terra.
"Ma che cavolo?!" cerco di vedere chi è che mi ha atterrato in un modo tanto garbato e vedo dei capelli neri come la pece e due occhi completamente dello stesso colore, una ragazza, mi sta puntando un coltello alla gola.

...

Merda.
"Oh non ci credo...ma proprio stanotte dovevano spuntare quelli che vogliono la mia testa?!" sento Jeff esclamare.
"Taci altrimenti ammazzo questa qui...chi è...la tua fidanzata?" chiede l'altra.
"NO!!!" rispondiamo contemporaneamente. Sento le guance diventare leggermente rosse.
"Allora chi è?"
"S-s-sono solo u-un' apprendista!!" rispondo io.
"Allora desideri diventare come lui..?" la ragazza preme leggermente sul coltello, lasciando che mi ferisca la pelle, sento un po' di sangue caldo scendermi dal collo.
"O-OVVIAMENTE NO!!" inizio ad avere paura.
"Jane! Mi odia almeno quanto te...potresti lasciarla...non che mi freghi qualcosa di quella mocciosetta, ma ho la mia responsabiltà su di lei" la sua voce mi sembra fin troppo calma.
"...davvero non hai a che fare con lui?" mi chiede Jane rivolgendosi a me.
Scuoto la testa.
"Oh mi dispiace tanto!" dice mentre mi aiuta a rialzarmi.
Una volta in piedi mi tocco la ferita al collo, perde sangue.
"Tsk non è solo un graffio. Tempo due giorni e sarà già guarita." esclama Jeff.
Alzo gli occhi al cielo e sbuffo.
"Ehi Jane?" chiedo alla ragazza.
"Si?"
"Ti piacerebbe venire alla villa per un po' e addestrarmi?"
"Cosa?! Perche?" rispondo lei e Jeff.
"Bhe mi è piaciuto molto quell' effetto sorpresa!" è vero!
"Non se ne parl-"
"Daccordo!" Jeff viene interrotto da Jane.
"Ma se ti ha appena-"
"Oww ma è solo un graffio!" dico ironica mentre interrompo il ragazzo.
"...comunque..." dico a bassa voce avvicinandomi a Jeff.
"Gr-grazie..."
"Emm...si non ce ne è bisogno, e poi non l'ho fatto per te, se ti lasciavo sgozzare sarei stato squartato in mal modo da Slender...quindi zitta..."
"Ok!~" mi scappa un sorriso.
Questa notte è stata parecchio movimentata, ma non mi dispiace...alla fine è questo quello che volevo!!

 


*Sì lo so è un po' random! XD Spero di non essere noiosa nel dire sempre le stesse cose, se lo sono scusatemi TvT avvisatemi se vedete che ho preso a coltellate il dizionario italiano, ah e naturalmente fatemi sapere chi vorreste nel prossimo capitolo!! Prendo l'occasione per dire che mi sto divertendo un mondo a scrivere questa storia, e questo è solo grazie a voi che mi motivate!! Grazie grazie grazie! ^w^*

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Capitolo 5
*** Attraversando i vicoli bui... ***


*Ed eccomi qui! Scusate se sono in ritardissimo, ma-
Dark: *le sbatte la testa contro la scrivania finché non sviene* hehehe~ ora parlo io! Si ha avuto un po' di problemi con le idee, un piccolo blocco del cavolo, ma probabilmente saprete già che non dovete affidarvi a quell'idiota di Ink~ quindi ora godetevi il capitolo mentre io cerco i sali per far rinvenire questa deficente~ >:3*

 

 Ieri notte, appena tornata alla villa, ho avuto un leggero mancamento... mi si è annebbiata la vista e i suoni sono diventati sempre più distanti fino a scomparire, una nausea orribile, che però è durata solo pochi secondi, ciò che è successo dopo non lo ricordo. Riprendo conoscenza sul divano, mentre E.J mi cambia le bende al collo...bende?
"Cos'è successo..?" chiedo mentre faccio passare una mano tra i capelli.
"Resta ferma, hai perso troppo sangue dalla ferita al collo, l'hai sottovalutata troppo, era parecchio profonda."
Sospiro, mi sento un idiota in questo momento.
"Ilah?! Stai bene?" sento la voce di una ragazza chiamarmi, riapro gli occhi per vedere Jane accanto a E.J.
"Sto bene, tranquilla" sorrido dolcemente cercando di non far preoccupare la ragazza, ma in realtà sento la testa esplodermi.
"Ma guarda te la sfiga...proprio a me doveva svenire la mocciosa?!" Jeff entra nella stanza, deduco che abbia avuto una piccola discussione con Slendy...
"Non è la sfiga...è che sei un'idiota" questa non è la voce di Slender...
"Liu stai zitto!" ah esatto! Il fratello di Jeff!
"Jeff avevi la tua responsabilità su di lei." questo qui è Slendy.
"Ma non è colpa mia! È di quella lì!" il ragazzo punta il dito contro a Jane, che gli rivolge uno sguardo pieno di odio.
"Sai, se non avessi ucciso la mia famiglia adesso non mi conosceresti nemmeno..."
"Ohh voi due siete ancora fissati con quella vecchia storia!" ribatte Jeff rivolgendosi alla ragazza e al fratello.
"VECCHIA STORIA!?" sento i due urlare mentre iniziano ad avvicinarsi all'idiota insensibile, ma vengono fermati da Slender.
"Calma. Avevate giurato che non mi avreste imbrattato la casa di sangue."
"Mi urge vedere il suo sangue!!"
"Dio quanto casino che fate!" interviene Ben.
"ZITTO BEN!!" rispondono Jeff, Jane e Liu contemporaneamente.
Scosto leggermente la mano di Jack per alzarmi, ma come in parte mi aspettavo, mi costringe a sdraiarmi di nuovo.
"Ti ho detto di rimanere ferma"
Tutti si volgono verso di me.
"Oh allora ti sei ripresa." dice Slendy.
Vedo Hoody fare capolino da un'altra stanza, seguito da Toby.
"ILAH!!" grida quest'ultimo iniziando a correre nella mia direzione, ma viene bloccato da Masky.
"E lasciala, si è appena svegliata! Non iniziare ad appiccicati fin da subito!"
"MA VOGLIO SOLO SALUTARLA!!" Toby cerca in tutti i modi di liberarsi dalla presa di Masky, non riuscendovi...
"Ciao Toby" dico io con un sorriso, cercando di farlo calmare.
"Stai bene?" mi chiede lui preoccupato. Nel frattempo vedo avvicinarsi Hoody con un piatto.
"Sì tranquillo!" rispondo.
"Tieni, devi mangiare un po'...' mi dice Hoody mentre mi porge il piattino. Cheescake. Seriamente? Vabbe, ma cosa dovevo aspettarmi da Hoody?! Sorrido al pensiero che ora tutti sembrano interessarsi a me.
"Grazie!"
'Dovere..." risponde il ragazzo a voce bassa prima di ritirarsi.
"Finito, così la fasciatura dovrebbe reggere." sento E.J mentre si rialza.
Tocco leggermente le bende un po'incuriosita.
"Non stuzzicherei la ferita se fossi in te. È ancora fresca ed è molto facile che si riapri."
Sgrano gli occhi spaventata e allontanò istantaneamente le mani dal collo. Sento una specie di piccola risata provenire da Jack.
"Brava."
Mi metto seduta ed inizio a mangiare la mia torta.
"Come va qui?" dal nulla compare L.J dietro lo schienale del divano.
"Bene...credo..."
"Hehe sei proprio una ragazza fragile~"
"No." dico io seccamente mentre do un morso al cheescake.
Il clown si abbandona in una delle sue solite risate.
"Hai intenzione di andare questa sera?" mi chiede con un tono leggermente più serio.
Mi volto verso di lui con gli occhi spalancati.
"Ovviamente!"
"Ho solo chiesto~"
"...Hai visto Sally?" chiedo guardandomi intorno.
"Veramente sì, ce l'hai dietro" mi risponde Jack.
"Hehehe~" sento la voce della ragazzina.
Mi volto di scatto e mi ritrovo faccia a faccia con la bambina.
"Sally! Che stai facendo!?"
"Oh niente, sto solo mettendo le perline ai tuoi capelli~" risponde lei.
Sento il cuore sprofondare quando mi rendo conto della condizione imbarazzante in cui riversano i miei poveri capelri. Corro in bagno e inizio a sciogliere le treccine e i fiocchi che ho in testa, guardandomi allo specchio mi viene un colpo. Sono ancora più ridicola di quanto pensavo!! Tolgo tutte le dannate perline colorate e mi pettino...non devo più perdere conoscenza in vita mia...ho i capelli leggermente mossi per colpa delle trecce.
Torno in soggiorno con passo trascinato, mi siedo sul divano...dov'è il mio cheescake? Guardo dietro il divano e trovo Smile che si lecca i baffi, accanto a lui c'è il piattino ormai vuoto.
"Smile ti farà male la pancia!" dico con uno sbuffo.
Il cucciolotto scodinzola e se ne va. Rassegnata, mi risiedo. Do un'occhiata all'orologio appeso al muro: le 23:37
"Allora? L'estrazione?" chiedo impaziente.
"Non credi sia meglio che per stasera-"
"No. Sto bene E.J."
"Ok, allora ho pensato ad una conta che-"
"NO! Ho un'idea!" interviene Jeff tagliando il discorso di Sally. Rivolge un freddo sorriso a Jane e Liu.
"Portatela voi due" dice il ragazzo incrociando le braccia.
"È una sfida?" chiede la ragazza con un tono sprezzante.
"Se vuoi vederla così, allora sì. È una sfida." risponde l'altro con un sorriso cattivo sulle labbra.
Invio uno sguardo rabbioso a Jeff, mentre i due tirati in discussione si guardano per alcuni secondi.
"Va bene..." risponde freddamente Liu.
Nell'aria è sospesa un'atmosfera soffocante, gli sguardi dei tre sono accomunati da un odio ed una rabbia che non ho mai visto in vita mia. Un brivido mi attraversa la schiena, ma anche se oggettivamente quegli sguardi sono spaventosi, sento una specie di attrazione verso di essi, sono affascinanti. Nella mia testa si ripetono le immagini e i suoni delle notti scorse, il sangue, le urla, le lacrime delle vittime. Sento il mio sguardo spegnersi e focalizzarsi sul pavimento, di nuovo lo stesso sentimento di ieri. Mi passo una mano sul viso, con l'altra afferro la maglia nella zona della bocca dello stomaco, dove sento uno strano vuoto.
"Ilah.."
La voce di Liu mi risveglia.
"Andiamo" continua il ragazzo con una voce tranquilla ma ferma.
Annuisco con un leggero sorriso e prendo la giacca nera che era sullo schienale del divano, e fortunatamente mi ricordo in tempo del mio inutile coltello da burro, come se servisse a qualcosa...ma in fondo mi fa sentire...non so come spiegarmi...ah sí...POTENTE!! Ora sono pronta.
Appena varcata la soglia della villa, il mio volto viene sferzato dalle fredde ondate di vento, il cielo è limpido, privo di nuvole, e la luna è perfettamente visibile, la sua debole e fredda luce attraversa le fronde degli alberi fino illuminando timidamente il bosco.
Osservo Jane e Liu, nei loro sguardi è presente un'espressione fredda e calma, priva di emozioni, o almeno a me così sembra...sono abbastanza sicura che stiano pensando a tutt' altro, i loro occhi adesso sono il perfetto opposto di come erano poco fa, quando fissavano quelli di Jeff pieni di astio. Non vorrei fare domande inopportune, ma sono divorata dalla curiosità, voglio sapere il perché di tale avversione.
"Emm...non vorrei essere sconveniente, ma...potrei chiedervi perché odiate così tanto Jeff?" domando mentre mantengo un tono piuttosto basso per non apparire sgarbata.
Vedo Jane voltarsi verso di me prima di tornare a guardare avanti a se con la coda dell'occhio, le spalle di Liu si alzano leggermente mentre i suoi muscoli si irrigidiscono per alcuni istanti , per poi tornare a rilassarsi.
"Andiamo...lo hai capito perfettamente nel discorso di prima" mi dice il ragazzo.
Rizzo la testa, in effetti ho più o meno capito...
"Uh..sì...scus-"
"Ha sterminato le nostre famiglie rovinandoci la vita." mi interrompe Jane.
Abbasso lo sguardo, ho evidentemente toccato un tasto dolente.
"Insomma, mi sembra di capire che quell'idiota non sia capace ad attirarsi l'affetto delle persone!" dico sarcastica con un sorriso.
"Veramente no..." mi risponde Liu.
"E chi ci sarebbe?" chiedo un po'confusa un po' curiosa.
"...Nina"
Ne ho sentito parlare qualche volta da Jeff, e dalle sue descrizioni mi è sembrata una fangirl incallita. Soffocò una piccola risata.
"Quiiiindi...dove stiamo andando?" chiedo per rompere il pesante silenzio che si è creato.
"Secondo te?" mi chiede Lui con un tono sarcastico.
Noto la luce dei lampioni e le facciate di qualche casa.
"...in città?"
"Esatto."
Usciamo dalla linea degli alberi, Jane e Liu sembrano sapere esattamente dove andare...in effetti stanno come puntando ad un vicolo buio tra due abitazioni. Camino spedita verso la stretta stradina, ma vengo bloccata da un braccio, quello di Jane. La ragazza si è fermata nell'angolo e mi fa cenno di rimanere in silenzio. Incuriosita dalle sue azioni, faccio leggermente capolino dal muro per vedere chi c'è nel vicoletto, 2 uomini, piuttosto grossi e dall'aspetto poco amichevole.
"Sono i componenti di una gang di quartiere, in una rissa hanno ucciso 3 ragazzi di una banda rivale, ma i poliziotti li hanno rilasciati, perché non avevano prove né certezza della loro colpevolezza" mi sussurra Jane.
Annuisco mentre non perdo di vista i due teppisti.
"Come facevate a sapere che erano qui?" chiedo a bassa voce.
"Stiamo seguendo i loro movimenti da un po', sappiamo i loro nomi, il loro indirizzo e loro abitudini, ogni sera vengono in questo vicolo..."
...wow...sono degli ottimi stalker!
Vedo Liu passarmi accanto ed uscire allo scoperto, lo guardo confusa, non capendo cosa diavolo dovrei fare.
"Che vuoi?" dice uno dei due tizi mentre entrambi lo fissano con occhi rabbiosi.
"Niente in particolare..." gli occhi verdi del ragazzo non hanno più la loro luce tranquilla, sono pieni di una malsana ira...
"Solo farvela pagare per aver privato della vita 3 ragazzi!" li guarda feroce mentre estrae un grosso coltello da sotto la sua giacca.
Gli uomini sogghignano mentre tirano fuori a loro volta due pistole. Mi volto dietro di me per chiedere a Jane cosa fare...ma è sparita...MA CHE?!
"Jane?!" la chiamo sottovoce, ma non ricevo nessuna risposta.
Mi giro di scatto verso la scena che si sta verificando: Liu si getta contro uno dei tizi mentre l'altro punta la propria arma verso di lui. Presa alla sprovvista, e carica di una strana ansia, esco dal nascondiglio mentre mi dirigo verso il secondo uomo, quello che sta per far fuoco su Liu. Mi sto muovendo per istinto, in realtà la mia testa mi sta sbraitando che non riuscirò a far nulla contro un armadio a muro di quella portata...nonostante ciò mi attacco tipo koala alla schiena del balordo, che manca il bersaglio sparando in aria.
"ILAH?! Ma che diamine fai?!" sento Liu urlarmi mentre cerca di disarmare il suo avversario.
...io non posso rispondere perché sono troppo occupata a fare un rodeo con questo bisonte...si dimena come una bestia, ma ho una presa salda sul suo collo, sto cercando in tutti i modi di soffocarlo, ma data la mia forza da criceto, l'unica cosa che riesco a fare è renderlo più agitato...nonostante ciò, mentre sento il respiro di quello diventare sempre più affannato e l'adrenalina invadermi il corpo, mi si annebbia leggermente la vista, mentre nel mio petto si crea una risata, una risata cattiva, ma non mi dispiace, anzi al contrario, la lascio sfogare.
Gli sguardi di tutti quelli che assistono alla scena sifocalizzano su me, anche Liu mi sembra alquanto stupito...cerco di far forza con le mie esili braccia sul collo dell'uomo, questo fa finalmente cadere la pistola, era il mio obbiettivo, ma non voglio fermarmi sul più bello...quanta più forza esercito tanto più la mia vittima si agita, ma non riesco ad abbatterla.
Continuo ad essere sbatacchiata qua e là, finché tutto si ferma con un dolore fortissimo alla schiena, mentre mi viene rotto il respiro dall'impatto con il muro, infatti il bove che cerco di strozzare mi ha schiacciato contro la parete...che vile...
Lascio la presa mentre cado rovinosamente a terra. Mi ci vuole qualche secondo prima che riesca a riordinare i pensieri e riprendere il respiro, le bende sul mio collo si sono allentate e la ferita si è riaperta. Sposto lo sguardo verso l'alto e vedo solo un pistola che punta me, Liu è impegnato con l'altro tizio e non può aiutarmi, per un istante provo la paura, ma è quella che mi fa pensare raziolamente, come un fulmine nei miei pensieri torna il piccolo coltello da burro...non lo ucciderà, ma di certo è meglio di farsi sparare contro. Lo estraggono dalla tasca e mi getto di corsa verso il dannato che, colto alla sprovvista, non fa partire il proiettile. Colpiscono il suo fianco con il coltellino, che non causa nessuna ferita, ma almeno gli da un'ondata di dolore, infatti urla, ma il dolore lo provoca ad un contrattacco, con una spinta mi atterra nuovamente. Cerco di raggiungere la mia arma, ma viene calciata via da quello...non posso arrendermi così! Mi rialzo correndogli contro nuovamente, pronta ad usare le unghie se necessario, ma vedo che non ha reazioni, guarda il vuoto e lascia cadere la pistola, barcolla un paio di secondi per poi cadere a terra con un coltello piazzato nella schiena. Alzo lo sguardo dal corpo per incrociare lo sguardo con Jane, mi annuisce con un sorriso, per poi chinarsi a riprendere la sua arma. Nel frattempo, mi focalizzo su quello che sta combinando Liu con l'altro uomo, è riuscito a disarmarlo e spigerlo contro il muro, ma non lo uccide subito, si prende un po' di tempo, quello giusto per far assaporare alla vittima il gusto della paura, dopodiché, lo accoltella dritto nel cuore. L'uomo emette un gemito strozzato, prima di accasciarsi e morire. Una nuova ondata di adrenalina mi attraversa, il battito del mio cuore accelera, la vista mi si offusca e sento di nuovo quella sensazione di vuoto alla bocca dello stomaco. Liu estrae il coltello dalla vittima e si volge verso di me.
"Che diavolo ti è saltato in mente?! Ti poteva ammazzare!" ha un tono arrabbiato.
"Mi dispiace, ma avevo visto che ti stava puntando contro la pistola..." mi tremano leggermente le gambe, mentre mi guardo la giacca noto che il colletto ha un colore strano...la ferita! Dannazione mi ero dimenticata che si era riaperta! Con una mano premo contro il taglio mentre con l'altra stringo un po' le bende, non posso permettermi di svenire di nuovo, non voglio che mi vedano come una debole.
"P-perché mi chiedi il motivo per cui sono saltata al collo di quel tizio?! Lo hai fatto anche tu!" dico mettendo il broncio.
"Ho più esperienza di te." mi risponde lui.
"L'esperienza non c'entra nulla! Mi sono lasciata guidare dal mio istinto!"
"Hai ragione, ma devi imparare ad essere meno impulsiva e a pensare a mente fredda" interviene Jane con calma.
Abbasso lo sguardo, spero solo di star migliorando in qualche modo...
"Comunque" la voce del ragazzo riprende la mia attenzione.
"Mi è piaciuto il fatto che non ti sei mai arresa mai, neanche se avevi perfettamente capito la tua posizione di netto svantaggio." mi dice con un sorriso.
"Già, io ho visto tutto ciò che hai fatto" mi sorride anche Jane.
Mi si riaccendono gli occhi ai loro commenti.
Sto migliorando davvero!
"Ora però torniamo alla villa, non possiamo stare qui a lungo" dice Jane.
Faccio un cenno positivo con la testa mentre sorrido di felicità.
Ho deciso di fare sul serio...dovrò ascoltare un po' di più quello che mi verrà detto, ma non mi dispiace! Se ciò comporterà un mio miglioramento, allora lo farò!
...

Però ora l'unica cosa che voglio è andare a dormire...ho sonno...

 


*Dark: bhe siete riusciti a leggere tutto. Vi ammiro! *passa i sali sotto al naso*
Eh? Che è successo?
Dark: oh nulla! Sei inciampata.
...Dark ero seduta alla scrivania cosa hai fatto?
Dark: niente~
...*sigh* scusate la mia alter ego...a volte è una tale prepotente...
Dark: Tsk a volte?!
Vai via Dark! Non ti vuole nessuno!
Dark: sisi~ credici~ *sparisce*
*sigh* Ok! Spero vi sia piaciuto il capitolo! Mi sono un po' bloccata ma alla fine sono riuscita a superare tutto!! X3 come sempre ditemi chi vorreste come prossimo mentore per la cara Ilah! Lei non vede l'ora di saperlo! Vero Ilah?
Ilah: *ronf*
...sì bhe, al momento sta dormendo più profondamente di un sasso, hehehe.*

Ciau!~

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Capitolo 6
*** Nascondino~ ***


*No ok! Mi sono divertita troppo XD
Ma dato che non so cosa scrivere e non voglio rompervi, vi lascio alla lettura!~*

 


Una delle sensazioni più belle è quella che si prova mentre si dorme dopo aver faticato...senti solo il calore delle coperte e vieni coccolato dall'oblio dei sensi.
"Ilah..." una voce inizia a disturbare la dolce tranquillità in cui sono immersa.
"...Ilah..." emetto un lamento di disapprovazione. Chi è che osa intralciare il mio riposo?
"Ilah." la voce si fa sempre più minacciosa, ma non ho intenzione di svegliarmi.
"Ilah" ...non viene da fuori...è come se facesse parte di un sogno, echeggia dentro la mia testa...
Non faccio in tempo a realizzare ( e ad alzarmi istantaneamente per ciò che ho realizzato...) che mi ritrovo appesa a testa in giù tenuta per le caviglie da un tentacolo nero. Inspiro rumorosamente con la bocca per lo spavento mentre sento la spina dorsale attraversata da un brivido dovuto al freddo improvviso.
"Ti ho chiamato per ben quattro volte Ilah!"
Sento la testa girarmi per il risveglio fin troppo brusco mentre tremo per il freddo.
"Slender! Ti sembra il modo?!"
"Sì mi sembra il modo adatto, sai che ore sono?"
Assumo un'espressione indignata prima di scuotere la testa.
"Le 6 di pomeriggio" risponde lui seccamente.
Sgrano gli occhi incredula.
"No, non è vero!" dico con sorriso provocatorio, non è possibile che abbia dormito così tanto, lo sta dicendo solo per trovare una scusa per avermi svegliato in un modo così poco gentile.
"Ah non è vero?!" esclama lui sarcastico mentre allunga il tentacolo con cui mi tiene appesa come un salame verso l'orologio a muro della mia stanza.
"Che ore ti sembrano?" chiede con una nota di ironia.
...ha ragione...sono le sono sei pasdate...ma odio darla vinta agli altri, in più sono ancora arrabbiata per il modo in cui mi ha ridestato dal sonno!
"Non riesco a leggere l'orologio a testa in giù..." dico cambiando discorso.
Capendo cosa intendo dire, Slendy mi adagia lentamente al suolo, rialzandomi do una fuggente e finta occhiata all'orario.
"Mmh...sì sono le sei..." dico con sufficienza, evitando però con maestria i suoi 'occhi'.
"Comprendo il tuo bisogno di dormire, e lo rispetto, ma se non ti dai un' ora precisa per il risveglio andrà sempre peggio e ti sveglierai sempre più tardi. Otto ore di riposo vanno più che bene, non puoi arrivare a dieci! E non dirmi che è colpa del fatto che ti addormenti tardi. Da domani voglio che utilizzerai in modo serio la sveglia. Ora preparati e scendi al piano inferiore..." ribatte lui dopo alcuni istanti passati in silenzio, prima di andarsene.
Sospiro. Sono sempre stata un po' pigra, anche quando vivevo con i miei genitori, la mattina svegliarmi per la scuola era un incubo...ancor di più ora, il mio orologio interiore sta lentamente andando in pezzi...però c'è di buono che ora non mi sento per niente stanca!
Mi avvicino allo specchio, sposto di lato la testa esponendo la parte del collo ferita, le bende sono intrise di sangue secco, creando un alone di un rosso smorto e scuro...dovrei farla controllare da E.J, in realtà non voglio, ma non ho altra scelta...mi manca solo un'infezione...glielo farò presente dopo.
Ci metto un po' prima di ritenermi pronta ad uscire dalla mia 'tana'. Scendo le scale lentamente e con calma, dal piano di sotto proviene solo il brusio tranquillo delle voci.
"Buongiorno" dico appena entro in salone, fermandomi sulla soglia.
"Buongiorno dormigliona!" mi risponde Sally.
Tutti gli altri presenti nella stanza mi salutano con un semplice cenno della mano.
"Com'è andata ieri notte?" mi chiede Jeff con un sorriso strano.
"Molto bene, grazie." rispondo con un sorriso, che non era del tutto sincero, ma neanche totalmente sarcastico.
"Sì, ieri è andato tutto molto bene." interviene Jane con un tono strano, molto denigratorio.
Jeff fa schioccare la lingua contro il palato mentre dirige uno sguardo pieno di rancore verso il fratello, che in risposta gli invia un sorriso per provocazione.
Guardo fuori la finestra, essendo inverno il cielo è già scuro, ma so che dovrò aspettare un altro po' prima di andare a divertirmi...come un lampo mi torna in mente la lesione al collo.
"E.J!?" chiamo ad alta voce.
Tutti mi guardano per qualche istante, incuriositi, ma presto perdono interesse e tornano ai loro affari.
"Sì?!" sento una voce provenire dal piano superiore.
Faccio qualche passo indietro e lo vedo in cima alle scale...ha la maschera leggermente alzata, le labbra sono sporche di sangue, così come le mani...deduco l'abbia disturbato nel bel mezzo di uno 'spuntino'.
"Eeeemm, dovrei cambiare le bende?" chiedo mentre indicandomi il collo.
"Sì. Torno subito, vado a prendere le garze."
Aspetto qualche minuto senza muovermi, prima che lo riveda comparire, ora ha il suo solito aspetto, tra le mani, ora pulite, ha dei piccoli rotoli sterili.
Va spedito verso la cucina, lo seguo.
Entrando nella stanza lo vedo prendere una sedia.
"Siediti" mi dice con calma.
Mi avvicino lentamente, fissando la sedia un po' perplessa. Mi siedo tenendo le mani sulle ginocchia, che guardo con un po' di imbarazzo. Jack mi osserva per alcuni secondi, aspettandosi qualcosa, una parola o non so che altro!
Sento la testa venirmi spinta da una parte con fermezza, ma non eccessiva violenza, una mano mi preme sul lato della testa, tenendomela ferma...guardo Jack con occhi interrogativi, mentre lui nel frattempo rimuove le vecchie garze.
"Si sta rimarginando bene, ha smesso di sanguinare, ma credo che resterà una piccola cicatrice" mi dice con un tono serio.
Annuisco non curante, non mi terrorizza un piccolo e stupido segno sulla pelle.
E.J fa passare le nuove bende intorno il collo, stringendole un po'...forse un po' troppo, dato che mi manca leggermente il respiro.
Mi alzo dalla sedia ringraziando Jack, e mi dirigo in salone, nel mentre cerco di allargare di almeno un minimo la fasciatura con le dita...mi stanno seriamente strangolando...
Nel salone noto Sally, seduta sul grande tavolo, che fa dondolare avanti e indietro i piedini mentre mi fissa con un sorrido...un po' troppo furbo.
"C-che c'è?" chiedo inarcando un sopracciglio.
"Ow niente~ solo che...dato che abbiamo un po' di tempo per l'estrazione, mi è venuta un'idea per qualcosa di..." la bambina lascia la frase sospesa, mentre si porta l'indice alle labbra e guarda un punto indefinito in un angolo alto della stanza.
"Diverso~" conclude con un ghigno più ampio di prima.
Deglutisco ansiosa.
"Che intendi?" vedo che l'attenzione degli altri viene in fretta attirata, dalla soglia del salone entra anche E.J che era andato a mettere a posto le garze sterili nella sua stanza.
"Voglio fare un gioco~ è un po' come nascondino, ma tu sarai l'unica a nasconderti. Il primo che ti troverà dovrà portarti con sé!"" risponde la ragazzina.
"Che figo! Sembra divertente!" interviene l'energica voce di Toby.
Annuisco senza comprendere appieno il tutto.
"Ah! Naturalmente vi dovrete tutti impegnare! Altrimenti farete i conti con me!~" aggiunge Sally sorridendo dolcemente.
Lo sguardo di tutti si affila sulla chiacchierona.
"E Slendy! È ovvio che se tu volessi, la troversti immediatamente... quindi ti proibiscono di utilizzare i tuoi 'poteri' ok?!"
Slender non può far altro che sospirare ed annuire.
"Come se ci tenessi a sprecare energie per questi stupidi giochi infantili..." ha aggiunto poi con tono basso.
"Ok allora, iniziamo!" la voce sottile della bambina, che salta giù dal tavolo allegra, invade nuovamente la stanza.
"Ilah! Hai trenta secondi!!
...
Resto immobile per alcuni istanti elaborando le informazioni, dopodiché riesco a sbloccarmi.
5
Salgo di corsa le scale, cercando comunque di fare meno rumore possibile (dopotutto non sto giocando con un gruppo di bambini di cinque anni, bensì con assassini esperti che riescono a percepire ogni minimo rumore nell' ambiente circostante...), continuo a contare nella mia testa per rendermi conto del tempo che mi resta a trovare un valido nascondiglio.
10
Non posso andare nella mia stanza, sarebbe una cosa fin troppo scontata, mi fermo nel lungo corridoio delimitato da tantissime stanze, facendo dei piccoli passi involontari a destra e sinistra agitando le mani ansiosa.
15
Non ho molto tempo! Entro nella stanza alla mia destra, senza neanche pensare o sapere a chi appartenesse. Richiudo in fretta, ma silenziosamente la porta alle mie spalle.
20
Studio l'ambiente cercando un punto nascosto...il letto è fuori discussione...riesco ad imparare dai miei errori...purtroppo però tutte le camere della villa sono molto spoglie, con pochi mobili. Opto per l'armadio in mogano. Richiudo le ante e mi nascondo il più possibile tra gli abiti, di cui il buio mi nasconde il proprietario.
25
Calmo il respiro preparandomi all'imminente silenzio che avrei dovuto fare mentre i miei occhi iniziano ad abituarsi all'oscurità.
30
La conta è finita. Il cuore comincia a battermi in modo irregolare e sento l'ansia salire. Cerco di calmarmi esplorando l'armadio con lo sguardo, che viene catturato da due oggetti metallici, che con la loro lucentezza risaltano nel nero del buio...sembrano quasi... lame? Ma sono troppo grandi per essere coltelli...
Le ante dell'armadio si spalancano facendomi sobbalzare violentemente.
"TROVATA!" quella voce squarcia il silenzio che si era formato.
Afferro la zona del petto occupata dal cuore, che mi sembra sul punto di esplodere per lo spavento.
"Toby!! Come facevi a sapere che ero qui?!" chiedo con una voce altanelante e irregolare, a causa dell'infarto che ho quasi avuto.
"Non lo sapevo! Ero solo venuto a prendere le mie asce per stanotte!" mi risponde, mentre lo vedo contrarre il collo per un tic.
"Ma allora se non lo sapevi perché hai urlato 'TROVATA'?!?" esclamo mentre imito la sua voce entusiasta.
"Bhe, l'ho detto perché... se tu ci fossi stata davvero nell'armadio avrei fatto 'bella figura', se invece non ci fosse stato nessuno, bhe...nessuno avrebbe assistito alla mia 'brutta figura'!" ribatte con un po' di orgoglio nascosto nelle sue parole.
Sospiro mentre nascondo un impercettibile sorriso.
Nella camera compare Sally.
"Ow uffa! Pensavo che sarei riuscita a trovarla prima io!" dice lamentosa mettendo il broncio e incrociando le sue esili braccia.
"E adesso vieni finalmente con me!!" interviene la voce spumeggiante del ragazzo.
In pochi secondi prende le accette con una mano, mentre con l'altra mi trascina fuori dall'armadio e dalla stanza. Toby corre pericolosamente per le scale...questo vizio non se lo toglierà mai...poi si ferma all'ingresso.
"Non hai un'arma?" mi chiede confuso.
"Eemmm...se intendi una cosa che può uccidere...no."
"Allora prova a prendere una delle mie accette!" il ragazzo torna a sorridere sotto il suo copri-bocca (nda. Non so neanche se questa sia, effettivamente, una parola presente nel dizionario...ma non mi venivano altri termini per...'quel coso') e mi porge la grossa lama.
Allungo entrambe le mani incerta verso l'arma. Non appena il ragazzo la lascia mi cedono le braccia sotto quel peso.
"Oddio! Ma come fai a tenere due di queste con una mano?!" chiedo con voce strozzata per lo sforzo.
"Se non ce la fai lasciala!" esclama lui riprendendosela.
Mi guardo intorno, pensando ad una possibile (ed efficente) arma. Il mio sguardo cade sul piccolo tavolino di Sally, tra i disegni, i cartoncini variopinti e i pennarelli sgargianti della bimba, scorgo un oggetto metallico coperto in parte da un foglio. Una volta tolta la pagina prendo in mano ciò che avevo visto: un grosso paio di forbici.
Le osservo, studiandone ogni lato. Sono completamente in ferro, anche l'impugnatura, come quelle da cucina, molto semplici ma anche molto pratiche, le piccole lame sono lunghe e affilate. Le impugno in ogni maniera possibile, prima di convincermi che quella sarà la mia arma. Amore a prima vista.
"Sei sicura di volere quelle?" mi chiede Toby, che dal mio sguardo ha subito intuito i miei pensieri.
"Mm-mmh~" rispondo con un sorriso compiaciuto.
Il ragazzo libera una leggera risata, ma non una delle sue solite risate: allegre o compulsive (dovute ai tic verbali), ma una con una tonalità... più scura...ma mi è piaciuta.
"Bene allora!" il mio avambraccio viene nuovamente stretto nella sua presa.
"Sbrighiamoci!" è l'ultima cosa che riesco ad elaborare...prima che lui iniziasse a correre di nuovo.
"Wah!! Tobyy!!" sento come se i piedi non siano sotto il mio controllo, tanto va veloce...sono completamente trascinata. Apre la porta di casa ed esce, senza mai fermarsi, neanche sugli scalini del porticato, dove sto per inciampare.
"Ehi ti prego! Rallen- ouch!!" una gran botta in piena faccia interrompe la mia supplica. Toby si è fermato improvvisamente, lasciando che la sottoscritta impattasse con 'dolce leggerezza' sulla sua schiena. Mi afferro il naso, la principale vittima dell'incidente, mentre mi lacrimano leggermente gli occhi (per la botta sul naso, non per il dolore! Specifichiamo.)
"Ma che?!" alzo uno sguardo incriminatorio verso l'altro, che però non ricambia la mia occhiata, infatti sta guardando da tutt'altra parte...o meglio, sta fissando intensamente da tutt'altra parte. Se dovessi fare un paragone, mi sembra quasi un segugio che ha puntato la preda. Getto lo sguardo verso la direzione di quello di Toby: leggermente nascosto da un albero e un folto cespuglio, noto un piccolo flash luminoso. Incuriosita, metto a fuoco, così facendo vedo un' ombra, sembra un ragazzo più o meno della mia età...che tiene in mano un telefonino per fare delle foto alla villa.
So bene che significa. Vengo trascinata da Toby dietro ad un albero mettendosi l'indice sulle labbra. Annuisco.
"Non possiamo permettere che divulghi quelle foto..." sussurra con voce più seria rispetto al solito.
Non perdo mai di vista l'intruso, che si sta incamminando via mentre osserva lo schermo luminoso del suo telefono...non sa in che guaio si è cacciato.
Lo seguiamo nell'ombra senza farci notare, Toby è molto agile e parecchio silenzioso, sembra tutt'un'altra persona rispetto al rumoroso ragazzo leggermente impacciato che è dentro casa...
Crack
Al rumore dello scrocchiare improvviso delle ossa di Toby mi parte un brivido che viaggia lungo tutta la mia schiena, il ragazzo che seguiamo si volta dietro di sé per il rumore, facendoci immobilizzare.
Andiamo avanti molto lentamente, così lentamente che raggiungiamo le abitazioni dopo più o meno...credo...UN SECOLO E MEZZO!
Quel ficcanaso è di una flemma indescrivibile! Ma finalmente riusciamo a raggiungere quella che sembra la casa del ragazzino. Aspettiamo nel confine del bosco finché l'altro non sparisce dietro la porta...dopodiché scattiamo attraverso la strada fino all'abitazione della nostra vittima.
Toby non dice una parola, cammina spedito fino alla parte posteriore della casa, fino alla porta sul retro. Stringe una delle sue mani intorno al pomello, scuotendolo un paio di volte.
"Tsk...è chiusa" esclama un po' scocciato.
"Bhe me lo aspettavo leggermente..." dico io ironica.
Toby si volta a me, l'ombra mi permette di intravedere i suoi occhi inviarmi uno sguardo di sfida, dopodiché posiziona una delle sue ascie sulla maniglia, per poi sfondarla con un' accettata. Mi copro il volto dalle scheggie di legno e per lo spavento.
"Toby?!" il ragazzo mi volge un sorriso provocatorio perfettamente visibile anche da sotto la stoffa.
Emetto un piccolo sbuffo.
"Non fai un po' troppo rumore?" chiedo con voce bassissima.
"Non mi preoccupa quello, un rumore leggero mette l'ansia nella vittima ed è più divertente!" risponde.
Un sorriso mi cresce sulle mie labbra...la sua replica è stata interessante.
Il pavimento in parquette cigola sotto i nostri piedi, ad ogni gradino delle scale aumenta sempre di più il mio battito cardiaco, afferro saldamente le forbici mentre inizio a controllare il respiro.
La stanza del ragazzo è un disordine assoluto: gli abiti sono sparsi sul pavimento, insieme a diversi caricabatterie di vari dispositivi, le ante dell'armadio son spalancate, le coperte in cui è coricato sono intrecciate e sscompost e il telefonino incriminato è posto sul comodino.
Toby si avvicina furtivamente alla vittima, che non si è ancora ridestata, mentre solleva sempre di più le sue fidate accette.
Nel mio petto cresce di nuovo quella sensazione bruciante, le mani fremono, voglio sentire ciò che si prova a far del male, devo far esplodere quella bolla che si sta gonfiando nel mio cuore. Un secondo prima che l'altro affondasse le lame nella carne della preda, si gira a me, guardando nei miei occhi fissi e vuoti sul volto del ragazzo dormiente. Abbassa le armi per poi fare un gesto di invito con la mano...Toby non è proprio il tipo che concede qualcosa di 'suo', ma non me lo faccio ripetere!
Mi accosto con cautela al letto, salendovi e strisciando fino ad arrivare faccia a faccia con l'altro. La sensazione sta crescendo sempre più, sta diventando insopportabile, ma allo stesso tempo, melliflua. È come se la odiassi e amassi contemporaneamente. Sposto le forbici alla giugulare della vittima, ancora ignara, che emettono un lievissimo rumore metallico.
Il ragazzo sbarra gli occhi.
Un urlo acutissimo, quasi femminile, arriva alle mie orecchie.
Caccio uno strillo per la sorpresa.
...e Toby grida anche lui.
Ci ritroviamo tutti e tre che cerchiamo di urlare più degli altri...che situazione imbarazzante...
Mentre sbraitiamo riesco a sentire dei pesanti passi nel pavimento in legno.
"CHI CAZZO È!?" nella stanza fa la sua comparsa un uomo grasso con una voce grossa e rauca, ma la cosa che attira di più la mia attenzione è la grossa mazza da baseball che brandisce. Perdo qualche anno.
"WAAAHHH! PAPÀ PAPÀ PAPÀ!!" il ragazzo mi grida nelle orecchie sfondandomi i timpani. Ha la voce di una ragazzina di tre anni!
L'omone ha iniziato a caricarmi volteggiando la mazza.
"TOBYYY!!!"
Mentre vedo l'oggetto in legno massello avvicinarsi pericolosamente alla mia faccia, vengo afferrata per il braccio e trascinata alla finestra.
Toby ci si getta di spalle, rompendola...pensavo l'avesse aperta!! Volto la testa di lato chiudendo gli occhi sia per non beccarmi il vetro infranto in pieno volto, sia per non contemplare il vuoto. Atterriamo in alcuni cespugli che erano proprio sotto di noi, ci metto un po' a riemergere dalle fronde, mentre Toby ne esce immediatamente.
"USCITE DALLA MIA PROPRIETÀ!!" il troglodita di poco prima riappare...mamma mia che palle!
A fatica, riesco ad uscire dal cespuglio. Toby riesce a parare la mazza con una delle sue accette.
"Ilah! Vai a fare ciò che devi fare!" mi dice con un sorriso a trentadue denti.
Annuisco e corro verso la porta di servizio. Salgo le scale come un fulmine, le forbici armano la mia mano sinistra e un sorriso malato mi si dipinge in volto. La stanza del ragazzino è vuota...o almeno così sembra... Mi fermo per qualche istante, tendendo le orecchie a qualsiasi rumore che attraversi la stanza. Nell'aria galleggia un lieve respiro, lo sapevo~
"So che sei qui~" dico con tono giocoso.
Si diffonde un piccolo gemito nello spazio e una piccola risatina fugge dalle mie labbra. Controllo sotto il letto, vuoto. Rialzandomi sposto lo sguardo sul grande arnadio, le sue ante, prima spalancate, ora sono chiuse. Mi si riaccende la furia mentre mi avvicino.
"Ow...credo che il gioco sia già finito..."
Apro il nascondiglio, rivelando il ragazzo. Ha le ginocchia strette al petto e i suoi occhi sono spalancati e pieni di lacrime e paura. Mi inginocchio davanti a lui, tirandogli i capelli indietro e lasciando che il suo collo resti scoperto alle lame della mia arma, che poggio sulla pelle delicata. Lui non si muove per la paura.
"Impara a non ficcare il naso in affari che non ti riguardano..." la voce mi esce rabbiosa, molto differente a prima...il bello, è che non so quello che sto facendo! È di nuovo il mio istinto che mi guida, ma credo che in questa situazione vada bene. Le pupille del ragazzo sembrano farsi minuscole, non gli do il tempo di urlare che affondo le forbici nella giugulare. Il suo sangue schizza sul mio volto con un suono liquido, cola sulla sua maglia e sporca le pareti in legno dell'armadio, mentre esala il suo ultimo respiro. Mi rialzo, le braccia e le gambe tremano per via dell' adrenalina...la mia prima uccisione, mamma mia non ci credo!!
Devo assolutamente dirlo a Toby!!
Scendo le scale come se volassi e mi precipito fuori l'abitazione.
"Toby Toby Toby!!! Ce l'ho fatta!!"
Il ragazzo mi sta aspettando, le accette sono completamente grondanti di sangue, come i suoi abiti, ai suoi piedi giace con la faccia rivolta al terreno e la testa spaccata, l'ormone con cui l'ho visto farsi da fare prima...
"È la tua prima uccisione! Questa te la ricorderai per sempre!"
Sorrido ingenuamente.
"Davvero?!"
"Sì! Anch'io ricordo la prima volta che ho tolto la vita ad una persona!"
"E com'è stato!?"
"...hehe...magnifico~"
"Oh non vedo l'ora di dirlo agli altri!!" dico mentre inizio a correre in direzione della boscaglia.
Voglio vedere al più presto le loro espressioni sorprese!!

 


*Ah...finalmente Ilah ce l'ha fatta! Era ora!
Ilah: yay!!
Spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento~
Dark: sei noiosa~
*la fissa* e che mi diciate chi vorreste come prossimo istruttore, insomma, come sempre!
Per ora, ciao!!

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Capitolo 7
*** Vecchie case... ***


*Waaahh! Mi dispiace per il mega-ritardo! Ma ho avuto un miniblocco...
Dark: non è una giustificazione...
Lo soooo!! T.T*


"Ragazzi ragazzi!!" entro nella villa con un energia titanica. Sono ancora sovraeccitata.
"Ragazzi?!" dico ad alta voce. Salgo al piano superiore dopo aver constatato che in quello inferiore non c'è nessuno.
"Ehi!?" esclamo mettendo le mani davanti la bocca, in modo da far risuonare ulteriormente il suono della mia voce.
"Credo che siano ancora in giro!" sento Toby dal piano di sotto.
Lascio cadere le spalle con uno sbuffo mentre scendo scocciata le scale.
"Tahaha! La tua espressione è il massimo!" esclama l'altro puntandomi con un dito.
Assottiglio lo sguardo su di lui mentre metto il broncio.
"Oh andiamo! Torneranno presto, ma ti consiglio di andare a riposare..." si ferma un istante squadrandomi il viso.
"Ma prima dovresti pulirti dal sangue!" continua.
"Mh...ok, ma aspetterò gli altri, voglio dirlo io cosa ho fatto!"
Una volta essermi cambiata i vestiti e ripulita mi piazzo a braccia conserte sul divano, risoluta a rimanere sveglia...
...dopo circa mezz'ora la testa inizia a farmisi pesante e le palpebre tendono a chiudersi. Mi assopisco per alcuni secondi, per poi riprendermi di scatto alzando la testa. Sposto lo sguardo all'orologio...ci metto un po' a leggere l'orario, ma riesco a comprendere che sono quasi le sei...vedo Toby seduto sull'altro divano che mi fissa con una mano sotto il mento.
"Credo che tu abbia bisogno di dormire"
"...nnooo..." mi appoggio allo schienale e al bracciolo.
E senza volere crollo.

Riapro gli occhi, subito vengo investita da un dolore al collo e alla schiena, ho dormito male...mi riprendo istantaneamente dal torpore mattutino con uno scatto e mi alzo dal divano.
"Ragazzi! Ieri sono riuscita a-"
"Ad uccidere un ragazzino. Lo sappiamo già." mi interrompe Masky.
Il mio entusiasmo cala a picco.
"Come? Come fai a...?" ho un tono mortificato.
"Toby." risponde indicando il ragazzo, che si volta verso di me.
"Ma volevo dirlo io!" esclamo mentre il mio orgoglio si infrange.
"Scusa! È che hanno insistito tanto e non sono riuscito a trattenermi dal dirglielo!" dice assumendo un tono dispiaciuto.
Purtroppo per lui, la luce del lampadario non colpisce i suoi occhiali, quindi l'ombra mi lascia vedere abbastanza bene i suoi occhi e il loro sguardo, che non è esattamente quello di uno dispiaciuto...
Faccio spallucce cercando di non arrabbiarmi.

Le ore passano relativamente in fretta...
Mi siedo sul divano e mi preparo all'estrazione di questa sera mentre mi massaggio le mie stanche palpebre...sono felice di fare ciò che ho desiderato da tanto tempo, ma devo dire che è parecchio stressante...anche se inizio a sentirmi sempre meno rimbambita.
"WAAAHHH!!" appena riapro gli occhi mi ritrovo davanti un paio di brillanti occhi verdi.
"S-Sally!"
Continua a guardarmi con le sopracciglia inarcate.
Oh no...la sua tecnica...
"Io vorrei tanto la tua compagnia! Mi sento così sola! Puoi accompagnarmi tu stanotte? Ti preeeeeego!"
"M-ma dobbiamo fare la-"
"Ti preeeeeeeeeeeego!" esclama con un tono lamentoso ed infantile.
"*sigh* ookaay..." ...non riesco a resistere...ma che c'è?! Chiunque non avrebbe resistito a quella faccetta dolce!
"Yaaay!!" mi abbraccia stretta.
Sulle labbra mi si forma un sorriso.
"Però devo preparati!" dice entusiasta.
"Che intendi?" chiedo leggermente preoccupata.
"Ahah! Vieni!" mi afferra per un polso e mi trascina nella sua camera.
La stanza di Sally è diversa dalle altre, che sono spoglie, con parquette scura e pareti bianche...invece questa ha la moquette rosa e le pareti lilla...ero certa che fossero tutte uguali...ma sono abbastanza sicura che la bambina ha ottenuto questo optional facendo leva sul lato tenero di Slendy...
"Se devi farmi da assistente devi prepararti a dovere!" dice piena di energia.
"Non ti faccio da assistente...e poi che tipo di prearazione intendi? Una specie di addestr-" mi interrompo notando che sta tirando qualcosa fuori dall'armadio...un vestitino rosa lungo fino alle ginocchia, con un grande fiocco rosso intorno la vita e altri più piccoli e dello stesso colore sulla gonna e il busto, le maniche e i lembi sono appesantiti da ricami, che il 'creatore' di quell'obrobrio pensava avrebbero 'abbellito' il già sdolcinato abito, ma che invece hanno reso ancor più vomitevole...
Resto in silenzio mentre un pensiero si fa strada nella mia mente.
"Non...non lo devo mica mettere io, vero?" dico indicando l'abito.
"Tehehehe~ E chi altrimenti?! Ovvio che devi indossarlo tu!" sorride...
"No! Non esiste che io vada in giro vestita come un confetto! E per altro rosa!" alzo la voce mettendomi sulla difensiva.
Odio il rosa...l'ho sempre odiato, fin da quando ero piccola...
"Invece sì! Ehehe~" la bambina mi si avvicina sorridendo.
"NO! NOOO! WAAAAAHHHH!!!"

~~~~

"HAHAHAHAHAHAH XD" la casa è riempita dalle risate di Jeff, L.J e Ben...che si rotolano a terra tenendosi la pancia alla vista di me vestita come una bambolina di porcellana...che imbarazzo...
"S-Smettetela idioti!!" esclamo tirando in basso il lembo del vestito ed arrossendo.
"Oddio quel vestito è ridicolo!" esclama Ben fra le risate.
"HAAHAHA aiuto non respiro!! XD" continua Jack mentre noto delle piccole lacrime agli angoli dei suoi occhi.
"L-la smettete! So che è ridicolo ma mi ha costretto Sally a-" mi interrompo mentre percepisco una presenza accanto a me. Deglutisco.
"Non ti piace?" mi chiede la ragazzina, che mi guarda dritta nell'anima con quei suoi occhi verdi, la sua espressione apatica e il tono piatto della voce non promettono nulla di buono.
"Emm...no è molto bello!" dico mentre incrocio le dita dietro la schiena.
La piccola torna a sorridere.
"Meno male!"
Nel frattempo gli altri tre idioti non hanno mai smesso di sghignazzare.
Sally si volta verso di loro con una faccia arrabbiata e con le braccia incrociate.
"Che avete da ridere?"
"Oh niente...pffff...pf...pfffuahahahahahahha!!" risponde Jeff...
"...ragazzi!~" il tono della bimba diventa più leggero, ma allo stesso tempo più oscuro. "Ditemi...voglio ridere con voi!~" Continua poi lasciandosi sfuggire un sorrisetto.
I tre si schiariscono la voce.
"Ehm...niente..." rispondo tutti tornando seri.
"Hehe~ perfetto!"
Rido ansiosa mentre fisso un punto indefinito.
"Forza! Prendi le tue forbici e andiamo!" dice con tono frizzante.
"Okay..." le parole mi escono con un tono incerto.

L'aria è pungente, e in più questo infimo vestitino non mi riscalda per niente! Il mio respiro forma delle piccole nuvole, che mi diverto a creare e lasciar disperdere nel freddo buio. Ancora non riesco a capire come riescano ad orientarsi in questo bosco...tutti gli alberi sono uguali e non c'è nessun punto di riferimento! Il vestito si impiglia ad un ramo spezzato, e da esso viene strappato con un sonoro quanto fastidioso rumore di stoffa lacerata.
"Cavolo...!" esclamo a mezza bocca mentre strattono un lembo del vestito per liberarlo dal ramo...questo non è esattamente il tipo di vestiario adatto per un'escursione boschiva...rivoglio la mia fighissima giacca di pelle!
"Cosa dovrò fare?" chiedo un po' sovrappensiero.
"Bhe, nulla in particolare, solo spaventare a morte la nuova inquilina della mia vecchia casa!~"
Incuriosita dalla sua risposta decido di insistere con le domande.
"Vecchia...casa?"
L'altra mi guarda per un istante prima di annuire con energia.
"Sì! Ci vivevo con papà e mamma prima che lo zio volesse fare quello strano gioco!"
Sono perplessa. Che intende dire? Non mi piace com'è suonata quella frase... A volte in passato mi sono chiesta cosa sia esattamente Sally...un fantasma? Uno spirito? ...poi ho realizzato che è solo una bambina...
Carezzo titubante la testa della ragazzina, che sposta il suo sguardo un po' confuso su di me per poi sorridermi.
"Siamo quasi arrivate!~"
Annuisco e torno a fissare avanti a me.

Le strade sono, come al solito, completamente vuote, ad eccezione di qualche cane randagio di passaggio. Anche se siamo arrivate al limite degli alberi, Sally mi fa cenno di non uscire allo scoperto e di continuare a camminare lungo la vegetazione. Lentamente, entriamo in una zona che non ho mai visto, la strada è costeggiata da una serie ordinata di casette e giardini più o meno curati. La bambina si ferma di fronte una delle tante, anonime abitazioni.
"Eccoci qui" sento la vocina di Sally riempie il silenzio circostante.
"Questa era la tua vecchia casa?" chiedo indicando la costruzione.
"Mh-mh! Tee-hee~ non vedo l'ora di giocare!" detto questo scatta in avanti, attraversando la strada di corsa.
Sobbalzo leggermente per la sorpresa e mi metto a correre...o meglio, provo a correre, perché la dannata gonna non mi permette movimenti fluidi...verso la casa indicata dalla ragazzina.
"Sally?" la chiamo, ma lei continua a correre senza girarsi.
La vedo sparire dietro il retro della casa. Sbuffo e accelero il passo per raggiungere la bambina...per ritrovarmi di fronte a nessuno...
Il giardino sul retro e deserto, non c'è niente e non c'è nessuno...
Controllo se una delle finestre è aperta, ma sono tutte sigillate, la porta è chiusa a chiave...come diamine ha fatto ad entrare?!
Spio da una delle finestre, quella del salone, e vedo chiaramente la figura di Sally, che affacciata allo stesso vetro, mi saluta con la mano. La guardo con uno sguardo imbronciato: mi sento come un cane lasciato solo in giardino... Noto la bambina contrarsi in una risatina prima di aprire le finestre.
"Come diamine hai fatto ad entrare?" chiedo sottovoce mentre mi ingegno per trovare un modo per entrare nell'abitazione con l'enorme meringa che mi fa da indumento.
"Miei trucchi~" risponde l'altra mentre mi afferra le mani per aiutarmi a salire.
"Grazie..."
"Di nulla!" la sua voce è gioiosa come sempre.
...Si ferma per alcuni istanti a guardare in silenzio la stanza. La osservo paziente e curiosa, a cosa starà pensando? Lentamente, inizia a stringere le sue piccole dita intorno ad un lembo della sua logora camicia da notte rosa.
"Vengo sempre presa dalla malinconia quando torno qui..." dice con un sorrisino spento.
Apro la bocca per dire qualcosa, qualsiasi cosa, ma non ho doti da retore...richiuso le labbra con un'espressione sconfitta...
"Però!" riprende la bambina con un tono meno trasportato.
"Ora sei qui!" si volta a me con gli occhi accesi.
"E ci sarà da divertirsi..." la bocca ddi Sally si apre in un piccolo ghigno.
Contraccambio il sorriso mentre mi si accende di nuovo il desiderio di violenza nel cuore.

Un lieve rumore di scricchiolii sul parquette si diffonde nelle stanze buie della casa. Mi volto un secondo per riflesso e appena mi rigiro verso Sally lei non c'è più...che tipo di trucchi usa esattamente?
Una luce si accende...seguita da uno scroscio d'acqua, avvicinandomi confermo i miei pensieri: la vittima è in cucina.
Faccio capolino dalla porta per osservarla meglio, è una ragazza sui 14 anni, si è svegliata per andare a bere un bicchiere di acqua fresca. Non mi sembra ci sia nessuno in casa...probabilmente i genitori sono via per lavoro o qualcosa del genere...sinceramente non mi interessa! Sorrido ricordarndomi delle parole di Sally, non devo far altro che spaventarla...
Mi faccio avanti lasciandomi vedere dall'altra, che quasi si strozza con un sorso d'acqua. Mi fissa con gli occhi sgranati senza dire nulla, è spaventata~ lascio cadere alcune ciocche dei miei capelli davanti agli occhi che la guardano con un'espressione insofferente...indietreggia leggermente mentre le tremano evidentemente le mani...io voglio urla concrete non solo sguardi spaventati!
Da dietro la schiena tiro fuori le mie fidate forbici, dalla bocca della ragazza sfugge un piccolo gridolino.
Fa alcuni passi indietro ma poi si ferma improvvisamente con il terrore puro negli occhi...si volta, trovandosi di fronte il volto sanguinante della bambina.
"KIAAAAAAAHHHH!" l'urlo della vittima rompe il silenzio...
...mi chiedo come abbia fatto Sally ad arrivare li dietro...
"T-ti faccio paura?!" chiede la bimba iniziando a portare le mani al volto.
"N-no!" risponde la ragazza.
"Eh? Allora perché hai urlato?" nei suoi occhi verdi si iniziano a formare delle piccole, finte lacrime...è proprio una brava attrice.
"Emm...uh..ma stavo scherzando!" emette una risata nervosa.
"Uh? Ti piace scherzare?" dice Sally inclinando leggermente la testa di lato.
...la ragazza si prende una lunga pausa di riflessione...mi sembra quasi di percepire i suoi pensieri...'cosa accadrà se rispondo di sì? E se rispondo con un no?!' hehehe~ la sua ansia è tangibile. Si volta a guardarmi di tanto in tanto, magari crede di potermi tenere sotto controllo, illusa~
"S-sÌ...stavo solo gioc-giocando..." il tono della sua voce è estremamente incerto.
Sul volto sporco di sangue della bambina si forma un gelido sorriso.
"E allora facciamo un gioco!" riprende Sally, la sua voce adesso è roca, non la riconosco, non è la solita bimba gioviale...ma va bene anche così~
Allunga le braccia avanti a se.
Chiudo per un momento gli occhi, in quel minuscolo lasso di tempo riesco a sentire un urlo, seguito da un rumore liquido...ma che?!
Riapro lentamente le palpebre, e lo spettacolo che mi ritrovo davanti è una via di mezzo tra il magnifico e il raccapricciante. Le mattonelle della cucina, in origine candide, ora trasudano sangue, che scivola sotto forma di piccoi rivoli verso il pavimento, anch'esso macchiato dal liquido rosso, insieme al sangue, sulle pareti ci sono, sparsi, i resti martoriati della ragazza.
...
....
.....
'Devi abituarti alla violenza bruta, non sarà l'ultima volta che vedrai qualcuno aperto come una cozza~' queste parole di L.J mi tornano in mente simili ad un eco lontano...distolgo in fretta lo sguardo dal casino che ha creato Sally un attimo prima di sentirmi male...
Certo, sapevo che prima o poi avrei subito un'altra, bestiale, lezione di anatomia...ma di certo non mi aspettavo che l'avrei ricevuta da Sally!!!
"Ehi che ti è preso?" mi chiede la bambina sorridente, vedendomi sbiancare.
"N-nulla!" rispondo in fretta senza guardarla.
"Tehehehe~ certo certo!"
"Ora possiamo andare via! Non sopporto la vista delle interiora! E in più voglio togliermi al più presto questo vestito, non lo sopporto più!"
"Ok!~ andiamo."

 

*Spero vi sia piaciuto il capitolo ^^ mi sono basata su alcuni disegni su Sally che ho trovato su deviantart...erano più splatter di Cannibal Holocaust...ma vabbe!
Come sempre fatemi sapere chi volete nel prossimo cappy! Giuro (o almeno ci provo ^^") a pubblicarlo in meno tempo possibile! Ci vediamo nelle recensioni*

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Capitolo 8
*** Diete molto strane... ***


*aaaaaaaaahhhhh!!! Sì sono viva e vegeta!!

Dark: ed ecco che si ripete la pietosa scena delle scuse...

Zitta! Seriamente mi dispiace da morire ma ultimamente è stato un periodo più schifoso del solito e non do la colpa alla scuola, ma semplicemente a me stessa. Non avevo la forza di fare nulla e non so neanche perché ^^" seriamente mi dispiace! Ma ora abbiamo tutta l'estate davanti e-

Dark: per quanto tempo vuoi chiacchierare ancora?

Ah già scusate, vi lascio alla storia sperando che sia di vostro gradimento! ^^*

 


'Vuoi mangiare un boccone Ilah?' No, ovviamente no! Mi ritornano in mente le scene di ieri notte, e se ho le nausee a stomaco vuoto, non oso neanche immaginare come mi sentirei se mi azzardassi a riempirlo!
"Ti consiglio di mangiare" Mi ripete per la cinquantesima volta Hoody, che è seduto dalla parte opposta del divano e che parla con un tono di voce tranquillo e basso.
"Ho detto di n-!!?" vengo interrotta improvvisamente da...una cannuccia?
"Bevi questo succo di frutta e smettila di lagnarti!" guardo verso l'alto e mi ritrovo di fronte la faccia lievemente seccata di Liu.
"Per una volta concordo con mio fratello" sento Jeff dall'altro divano.
"Taci tu!"
...afferro lentamente il cartone e inizio a bere.
"Siete noiosi..." dico spostando lo sguardo altrove.
"Sei tu che sei pesante, Ilah..."
Sospiro. Sto iniziando ad abituarmi alla mancanza di sonno...ciò non toglie che mi senta perennemente stanca. Mi sto anche rendendo conto di essere più rabbiosa, basta un minimo per farmi alterare.
Ieri sera non mi sono divertita per nulla...è stata una nottata senza senso e stanotte ho intenzione di scaricarmi~
"Allora?! Ti è piaciuto il vestito di ieri?" mi compare Sally accanto, ma ormai sono abituata alle sue comparse improvvise...
"Ehmm...ssii..." dico con un sorriso chiaramente finto.
"Evvai!"
"Hehe..."
"Con chi vai stasera?"
"Emm...veramente ancora non so..."
"Dobbiamo fare l'estrazione!" dice alzando la voce facendo in modo che la sentissero anche gli altri.

~~~~~~~

"Cosa dovrei fare?" chiedo di nuovo confusa...
"Oh ma sei tosta eh?! Devi cercare nella stanza qualcuno da bendata e indovinare chi è tastandogli la faccia!" mi ripete per l'ennesima volta la bambina.
Non è che non abbia capito...ma questo metodo di estrazione è troppo strano! È imbarazzante!
"Potremmo farne un altro?"
"Zitta e sbrigati! La stai tirando troppo per le lunghe!" esclama Ben iniziando a spazientirsi.
"Va bene..." dico con un filo di voce mentre assumo un espressione afflitta.
Sally mi benda con un panno nero e improvvisamente mi sento estremamente instabile...mi sento come se potessi cadere in qualsiasi momento...e Sally non mi aiuta dato che ha iniziato a farmi girare.
"Ferma! Mi viene la nausea!"
"Hehe~" posso sentire la risatina della bimba.
Improvvisamente smetto di roteare, eppure non riesco a rimanere ferma, ho la testa pesante e faccio qualche passo di lato prima di riuscire a stabilizzarmi...resto immobile cercando di ignorare la nausea.
"Forza! Cerca intorno a te!" di nuovo la bambina...
"O-okay..."
Inizio a camminare con passo incerto mentre tengo le mani distese davanti a me cercando il mio possibile istruttore. Sento chiraramente delle risatine...so già a chi appartengono...non ci faccio caso e continuo a barcollare senza una meta precisa.
Dopo alcuni minuti di ricerche (e di imbarazzo sempre crescente...) individuo con le mani una persona. Non so se essere felice o altro...fatto sta che mi avvicino leggermente a chi ho trovato rimanendo in silenzio.
"...devi indovinare chi è."
Sospiro mentre porto le mani all'altezza della faccia dell'altro...una superficie fin troppo liscia...cerco di capire meglio di chi sia il volto...
Mentre faccio scorrere le mani lungo quelle che dovrebbero essere le guance, sento qualcosa dalla consistenza strana, qualcosa di viscido e un po' appiccicoso, né freddo ma neanche caldo al tatto...senza volerlo faccio una faccia disgustata...ho una mezza idea di chi sia, ma voglio stare sicura di averci azzeccato...risalgo con le dita verso la zona degli occhi. Cadono dentro le sue orbite.
"Oddio scusa E.J!" ritiro le mani mortificata mentre sento ulteriori risatine diffondersi.
"Tranquilla..."
Mi tolgo la benda, ormai inutile. Mi guardo le dita sporche di quella sostanza nera...mi sfego le mani cercando di pulirle e facendo degli sforzi enormi per non storcere il naso.
"Sei pronta?" sento la voce di E.J.
Alzo lo sguardo su di lui. Non dico nulla e corro nella mia stanza. Mi infilo la mia giacca in pelle chiudendo gli occhi mentre mi rilasso leggermente dentro di essa...mi è mancata...non metterò mai più uno degli abitini inutili di Sally! Afferro le mie forbici dal comodino e faccio un piccolo scatto verso la porta, avendo la sensazione di andare di fretta senza sapere neanche perché. Appena esco dalla stanza svolto nella direzione delle scale per andare al piano di sotto, ma mi blocco. Mentre mi voltavo verso le scale mi è sembrato di intravedere una figura femminile, dai corti capelli biondi e sorridente...anzi per meglio dire ghignante alla fine del corridoio. Mi giro lentamente mente stringo senza volerlo le forbici, ma quando guardo il punto in cui ho visto la ragazza trovo solo un muro vuoto...ecco! Lo dicevo che Slendy non mi fa dormire abbastanza!
Corro per le scale.
"Pronta!" dico ad alta voce.
E.J mi guarda per qualche istante prima di dirigersi alla porta principale senza parlare.
...resto un attimo immobile confusa dal fatto che non abbia fatto commenti, né positivi né negativi...faccio spalluccie e mi decido a seguirlo.
Questa notte l'aria è più calda del solito, ovviamente non come di estate, soffia un leggero vento ma è così lieve che è quasi piacevole.
"Come va il collo?" mi chiede con con un accenno appena percepibile di reale curiosità.
"Molto meglio, si è chiusa completamente infatti ho tolto le bende"
"Mh..."
...
Della serie 'le risposte impegnate'.
"...um...cosa-"
"Hai forza?" mi interrompe lui.
"Emm..." mi prendo una pausa cercando di riorganizzare le idee. "Dipende, se-"
"Hai forza?" ripete lui.
...così facendo mi sento ancora più in ansia.
"...si...cioè non tantissima però"
"Sarà abbastanza..."
...ok...perché sono sempre quella che non capisce anche se sono la diretta interesata?

Ormai so a memoria il percorso dalla villa alla zona abitata...non è un percorso semplice ed è così per chiari ed ovvi motivi, ma dopo aver fatto per così tante volte avanti e indietro mi ci sono abituata...
Non ci mettiamo molto a raggiungere la strada. Jack si guarda un attimo prima a destra poi a sinistra e si avvicina in fretta verso una casa, come se avesse fatto la stessa cosa per varie notti di fila. Si arrampica velocemente verso una finestra e si ferma lì...sospiro un po' quando capisco che devo seguirlo e mi inizio ad arrampicare anch'io, notando contenta che non mi è complicato come l'ultima volta. Raggiungo Jack...sta ancora sul davanzale e fissa l'interno della stanza, mi avvicino al vetro trasparente per capire meglio. C'è un ragazzo nel letto, circa una ventina d'anni...torno a guardare Jack un po' confusa.
"Che stiamo aspettando?"
Non risponde e apre piano piano la finestra.
Aspetto che entri prima di seguirlo lentamente e inizio a guardarmi lentamente intorno, fissandomi poi sul corpo nel letto...
...
Eccola.
Di nuovo quella sensazione.
È ancora lieve ma la percepisco chiaramente.

"Immobilizzalo." sento la voce di Jack che è più un sussurro bassissimo ed esco un attimo dai miei pensieri.
Devo bloccare il tizio, forse è per questo che prima mi aveva chiesto quanta forza avessi.
Mi avvicino piano al letto, il ragazzo sta dormendo su un lato del corpo e ciò rende più semplice per me bloccargli le braccia.
La sensazione cresce quanto più mi avvicino al materasso e mi fermo un secondo.
Sento un leggerissimo sorriso crescermi sulle labbra mentre mi allungo di scatto verso quello, gli afferro le braccia e gliele stringo dietro la schiena. Si sveglia e non passa molto tempo prima che realizzi e inizi a dimenarsi...devo dargli un motivo per calmarsi...gli stringo i polsi torcendoli un po' con un braccio mentre con la mano libera afferro le mie forbici e gliele punto alla gola e improvvisamente i suoi lamenti si bloccano, convinto dalle lame fredde che sente sulla giugulare a rimanee silenzioso.
"Zitto." la voce mi esce strana, non sembra mia e sembra che sia suonata in quel modo anche a Jack perché mi ha guardato un attimo come stupito prima di tirare fuori quello che mi sembra un bisturi.
Accade tutto in fretta. Come sempre.
Jack gli salta addosso e gli blocca le gambe col corpo e la bocca con la mano con cui non tiene l'arma. Sento il ragazzo tremare leggermente terrorizzato mentre si dimena con sempre più violenza e disperazione..
Il vuoto nel petto sembra crescere invadenomi tutto il corpo, raggiungendomi anche le dita, che si stringono di più attorno ai suoi polsi e che lasciano dei lividi violacei. Non mi sento più me, mi sento più forte e sicura, è per questo che mi piace questa sensazione...
Mi ritrovo a ghignare leggermente mentre vedo Jack avvicinare la lama del bisturi verso il basso ventre della vittima che nel frattempo ha iniziato a cercare di urlare con quella che sembra quasi rabbia e a muoversi con più forza cercando di liberarsi, e mi stupisco di me stessa quando riesco a non lasciarlo e lo tengo saldamente fermo mentre premo leggermente le forbici contro il suo debole collo. Sposto lo sguardo verso il bisturi che inizia a penetrare nella pelle come se stesse tagliando burro, un piccolo rivolo di sangue esce dalla ferita mentre sento il ragazzo sobbalzare appena per il dolore e mugolare atteverso la mano di Jack. Mi fisso sulla scena mentre la lama taglia sempre più profondamente e con grande lentezza la sua carne, sempre più sangue esce dal taglio...
Il tizio rabbrividisce di nuovo cercando di liberare le braccia quando Jack inizia a muovere l'arma verso il basso, creando un incisione più grande con la precisione di un chilurgo mentre la sua mano inizia a sporcarsi del liquido scarlatto.
Sento lo sguardo perdersi sempre di più mentre inconsciamente premo leggermente di più le forbici contro la sua gola, facendo uscire appena del sangue...
Con la coda dell'occhio vedo per alcuni secondi delle ciocche di capelli chiari che non sono i miei e poi un paio di occhi verdi che mi fissano ma sono così concentrata sulla scena che è davanti ai miei occhi che quasi non ci faccio caso.
La lama si allontana dalla ferita e al suo posto entra nel mio campo visivo una mano, la mano di Jack. Alzo la testa per guardarlo e noto che ha leggermente spostato la maschera, lasciando vedere una delle sue orbite vuote e nere e la sua bocca, contorta in uno strano sorriso. Il ragazzo inizia a tremare di più mentre noto soddisfatta che la sua pelle ha iniziato a perdere colore per la perdita di sangue mentre torno a guardare la lacerazione, la mano grigiastra si è avvicinata ulteriormente ed entra piano nella profonda ferita. Il ragazzo salta appena per l'acuto dolore iniziando piano a singhiozzare per la paura, io nel frattempo mi sono fissata anche di più sulla scena e sento che il mio cuore sta pompando l'adrenalina attraverso tutto il mio corpo mentre la mano entra fino al polso nel fianco del tizio che continua a dimenarsi ma poi si irrigidisce bloccandosi ed emettendo un urlo che viene soffocato, come attraversato da un dolore anche più grande ed insostenibile. Mi sfugge una risatina che però muore quando vedo la mano uscire di nuovo tutta insanguinata....e che stringe qualcosa..........qualcosa che sembra.........un rene.
Rabbrividisco un po' di disgusto sentendo la sensazione di vuoto nel mio corpo ritirarsi un po' ma poi ritorna con violenza come se fosse una cosa che non è sotto il mio controllo. Il ragazzo urla di più mentre gli viene strappato via l'organo ma la sua voce è molto debole tanto che Jack ritira la mano dalla sua bocca ritenendola ormai inutile. Dalla ferita escono fiotti cremisi e dalle labbra del ferito lamenti bassi, sento che si dimena sempre meno fino a fermarsi mentre la sua pelle diventa sempre più diafana e il suo petto si alza ed abbassa sempre più raramente...ghigno di nuovo e mi sporgo appena per vedere la vita che abbandona i suoi occhi, che si muovono appena per qualche minuto continuando a liberare lacrime prima di fissarsi su un punto mentre le sue pupille si allargano innaturalmente, perdendo anche quel minimo di luce che vi era.
Rimango a fissare i suoi occhi midriaci per un po' sentendo il vuoto dentro di me sparire lentamente e riprendo il controllo di me stessa lasciando le braccia del ragazzo ormai morto.
Sposto lo sguardo su Jack e faccio un salto indietro sentendo il mio stomaco capovolgersi per l'ennesima volta quando vedo che sta mangiando il rene che ha strappato poco prima! Cioè sapevo che aveva una dieta strana! Ma cavolo non mangiarmi quella roba davanti, che schifo! Distolgo lo sguardo e mi avvicino in fretta alla finestra sentendo mancarmi l'aria.
"Che hai?" chiede Jack con la bocca piena.
"Nulla nulla!" cerco di fare un tono convincente mentre esco sul davanzale.
Lui mi segue poco dopo e si rimette la maschera sulla faccia piena di sangue...
Scendo piano dalle mura dell'abitazione e attraverso in fretta la strada raggiungendo la vegetazione, cercando di non pensare alla scena disgustosa di prima, mi volto indietro verso Jack mentre mi raggiunge e noto un po' più distante una sagoma.

C'è una donna che cammina sul marciapiede. Cammina tranquilla e inizialmente non attira la mia attenzione, ma poi metto a fuoco meglio su lei. Spalanco gli occhi sorpresa.Capelli biondi e lunghi (più lunghi di quanto ricordavo...), corpo snello (fin troppo snello...si è dimagrita molto) e un'andatura un po' trascinata (è stanca, si vede).

È mia madre.

È da mesi che non la vedo...chissà cosa avrà pensato della mia totale scomparsa...mi penserà morta? Penserà che sono scappata? Sento delle emozioni contrastanti, vorrei uscire allo scoperto e correrle incontro, ma allo stesso tempo allontanarmi il più velocemente possibile...
Con i miei genitori non ho mai avuto alcun rapporto particolarmente degno di nota, né orribile ma neanche splendido, nella norma. Sono sempre stati molto freddi nei miei confronti e non ho mai capito il perché...sempre distaccati, sempre tristi.
"E.J! Aspetta un secondo!"
"Che succede?"
"Aspetta."
Inizio a seguire mia madre. Ha la sua solita aria criptica, un po' misteriosa. I miei genitori sono sempre stati così, almeno fin quando ricordo.
Quando ero piccola saltava spesso fuori il nome 'Zoe' e loro si incupivano visibilmente...una volta sono anche scoppiati a piangere. Con gli anni ho sentito quel nome sempre meno. Non ho mai capito cosa ci fosse con quel nome, e non ho mai cercato una risposta. Perché la temevo.
Continuo a seguirla, fino a quella che è la sua casa, la mia vecchia casa. Ma vedo che continua a camminare senza fermarsi, anzi sembra quasi non voler vedere quell'abitazione. Mi fermo confusa. Perché non è entrata in casa? Forse starà andando da un'altra parte... Sono tentata di continuare a seguirla, ma la tentazione di rientrare in quella che una volta era la mia casa è troppo forte...e poi che senso avrebbe seguirla senza scopo?
Attraverso l'asfalto, arrivando nel vialetto dell'abitazione, non è cambiata per nulla. Faccio il giro della casa per cercare un qualche tipo di entrata e trovò la vecchia finestra sul retro, che ha sempre avuto problemi nel chiudersi, e a quanto pare non è stata ancora riparata...la apro con cautela ed entro nella casa.
Tutti i mobili sono al loro posto, con l'unica differenza che sono avvolti in un telo di plastica. Posso riconoscere il tavolo, la libreria, il divano sotto quelle coltri plastificate...sembra che i miei si siano trasferiti...mi guardo in giro...tutto, anche la mia vecchia camera, è tutto avvolto con cura. La casa aspetta un nuovo proprietario.
Sospiro con un lievissimo accenno di malinconia mentre mi avvicino di nuovo alla finestra per andarmene, quando noto con la coda dell'occhio qualcosa che spicca nella monocromia generale, posta sopra la credenza coperta anchessa dallo strato di plastica che la protegge dalla polvere. Mi volto, è una cornice. Anzi, una fotografia. La prendo dopo essermi avvicinata; la foto ritrae una bambina, sui 10 anni circa, magra e slanciata, ha due occhi verdi, molto simili a quelli di mio padre, e delle ciocche di un biondo leggermente più scuro del mio, come i capelli di mia madre. Sorride, ma non ha il classico sorriso di un bambino di dieci anni. Sembra più un ghigno supponente, quello che ha una persona quando sa di sapere tutto di te. Fissa l' obbiettivo con quello sguardo fermo, non serio, ma neanche divertito, semplicemente sicuro di se. ...tra le braccia tiene un neonato.
Guardo meglio quel fagottino che tiene in braccio, e noto che è molto simile a qualcuno che ho visto negli album di foto quando ero piccola.
...ma certo!
Ecco dove ho visto quel neonato!

 

 

Sono io.

 

 


*ed eccoci di nuovo nel fondo pagina =w=
Lo so ci sono parecchie cose strane in questo capitolo ma tranquilli è tutto ok, tutto si chiarirà presto!

Dark: la domanda è: riuscirai a rendere tutto chiaro o sembrerà solo un trip da LSD?

Non mettermi ansia farò in modo da rendere le cose chiare!

Dark: quella è una tua intenzione ma non significa che ci riuscirai...

NON METTERMI ANSIA! *sospira e si calma*
Spero vi sia piaciuto il cap ci ho lavorato parecchio sopra e mi piacerebbe sapere cosa ne pensate ^^ come sempre (se volete) potete lasciare nelle recensioni il nome del bruco (?) che accompagnerà Ilah a fare la passeggiatina notturna la prossima volta XD
A presto~*

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Capitolo 9
*** Confusione ***


Cap Ilah
Confusione

...non capisco...
Chi è quella bambina? Come fa a conoscermi?
Non l'ho mai vista...

Sospiro appena nella più completa confusione, anche frustrata dal fatto di non riuscire a ricollegare quel volto ad assolutamente nulla.
Sento qualche lieve rumore proveniente dalla finestra da cui sono entrata e mi giro di poco per controllare dietro di me, anche se so già chi è. Non voglio che Jack mi veda troppo strana, nonostante sappia che scappare via all'improvviso per seguire una donna ed entrare in una casa vuota non è proprio nella lista delle cose più normali che ho fatto.
"Si può sapere cosa è successo?"

Resto in silenzio e scuoto appena la testa mentre continuo a tenere la foto stretta tra le mani.

"Torniamo a casa..." dico semplicemente, dirigendomi poi verso la finestra che oltrepasso, facendo un leggero salto per atterrare al suolo, notando che l'erba non è più soffice e verde come una volta, bensì secca, bruciata dal sole. Mi odio profondamente per non essere in grado di mascherare uno stato d'animo. Dio! E dire che mi ci sto anche impegnando!

"...cos'è quella?" lo sento chiedere una volta uscito anche lui dall'abitazione.

"Una foto" rispondo semplicemente mentre porto per l'ennesima volta lo sguardo sulla bambina immortalata e sul suo sorriso, portando poi lo sguardo al fagottino che ha tra le braccia. Sembravo incredibilmente tranquilla...

Non lo sento rispondere e mi rilasso appena, provando a non pensare più alla cosa, in fondo cosa cambia se so o meno?
"Sapevo che voi ragazze siete soggette a sbalzi di umore strani in quei giorni ma te diventi proprio strana."

...no ok...che cavolo?!

"Non sono in quei giorni!" Rispondo immediatamente, voltandomi in una frazione di secondo per l'imbarazzo dato da quella domanda così improvvisa.
Ma perché quest'argomento?!

"Bhe allora sei proprio strana..." Lo sento ribattere con una voce molto tranquilla.
"Ma tu sei strano, come te ne esci?!" Aggrotto la fronte, infastidita da quel commento. Dopo ciò rimane per un pò in silenzio.
"Oh ok, stai bene" Riprende svariati istanti dopo e lo guardo perplessa.
"...ma che?"
"Eri fin troppo silenziosa e poco lagnosa prima" ha ancora quella sua voce calma.
"...fanculo" borbotto appena dopo essermi zittita per qualche secondo, tornando a guardare l'asfalto avanti a me.

Attraverso la strada con fare distratto, è una fortuna che non passino mai auto qui.

La situazione è molto differente rispetto a quando ero piccola. Ricordo che la notte non era mai silenziosa, la mia stanza si riempiva sempre dei suoni più svariati insieme al sottofondo dei motori delle auto: abbaiare di svariati cani quasi stessero intrattenendo un'interessante conversazione, occasionali voci tranquille di passanti che decidevano di fare una passeggiata per evadere da casa per una sera, urla di litigi tra coniugi che categoricamente facevano pace dopo dieci minuti, pianti di neonati che richiedevano una poppata straordinaria nel pieno della notte.

Ci inoltriamo pian piano nel bosco per tornare..."a casa". Lo scricchiolio delle foglie secche sotto i piedi mi ha accompagnato fin dall'infanzia. Ora questi boschi sono da evitare ma prima erano tranquilli, anche se mia madre non finiva mai di dirmi di non mangiare le foglie di eucalipto perché sono velenose...che poi non è neanche vero...sono solo poco digeribili per tutti gli animali tranne i koala.
Già la conoscenza...

Spesso ho sentito dire che nel mio paese ogni cosa può ucciderti, ma non è affatto così. Certo se vai nell'entroterra significa che sei o un pò pazzo o altamente masochista ed alla ricerca di modi per morire un pò originali, ma lì ad ucciderti sono i 45 gradi all'ombra prima di ogni altra cosa o animale... incredibile se si pensa che d'inverno fa anche piuttosto freddo, qui ha addirittura nevicato una volta. Certo, non la neve compatta e soffice che si vede sempre nei film natalizi...era più un miscuglio tra ghiaccio e acqua, infatti il mio tentativo di fare un pupazzo di neve è sfociato in un misero mucchietto di nevischio e fango con due legnetti secchi e tristi per braccia. Ma cadeva comunque in quei fiocchi così belli e leggeri quindi per una bimba abituata a sudare l'anima per il caldo fu come un miracolo, un regalo di babbo natale...

In piena estate il luogo migliore dove ripararsi è tra le ombre fresche degli alberi, ero una ragazzina un pò selvatica in effetti, sempre con i pantaloni sporchi e bucati sulle ginocchia, le gambe e le braccia ricoperte di lividi e arrossamenti che mi procuravo nelle mie esplorazioni.
Mia madre usciva di casa per andare a lavorare non prima di avermi sistemato i capelli in due piccole codine ai lati della testa e quando tornava mi ritrovava con frammenti di vegetazione tra le ciocche raccolte nei laccetti, che allentandosi evidenziavano anche di più il modo in cui si arruffavano.

I miei mancavano spesso di casa per lavoro e d'estate nessuno rimaneva in città, perciò dovevo pur trovarmi qualcosa da fare no? Fortunatamente il mare non dista troppo e quella sua brezza fresca raggiunge anche le fronde degli alberi; posso sentirla anche adesso scuotere le foglie degli eucalipti più alti, farle agitarle e sussurrare mentre rilasciano quel loro caratteristico aroma fresco nell'aria.

Quel fruscio segnalatore creato da quel vento gonfio di salsedine era una calamita per me...

Un'estate mi riempii le mani di schegge di legno e ferite pur di riuscire a raggiungere quell'obbiettivo attraente, volendo potrei farlo anche adesso; arrampicarmi su un albero mi riesce molto più semplice rispetto a ciondolare su un lato di una casa.

...

Ma perché sto rimuginando sui tempi in cui ero una marmocchietta?

Che poi dire così è stano...mi fa sembrare una signorotta circondata da nipotini intenta a lavorare a maglia, alla fin fine sono passati poco più di quattro anni da quei giorni in cui mi trastullavo in giro e mi riempivo di polvere e terra, ma allo stesso tempo sembrano così lontani.
Ma non li rimpiango, non ancora almeno.

Pian piano ci avviciniamo alla villa e la vista di quell'abitazione mi risveglia appena.
Mi rendo conto di star stringendo in maniera fortissima la cornice della foto, ed anche se sento quel silenzio immenso ed imbarazzante tra me e Jack non provo minimamente ad aprir bocca.
Appena metto piede in casa mi dirigo verso la mia camera levandomi la giacca nera, non prestando attenzione a quante o quali persone sono in casa. Una volta entrata in camera mi corico piano, tenendo le braccia alte davanti a me per osservare la foto per qualche secondo prima di posarla sul comodino accanto al letto.
Sospiro leggermente fissando un pò il soffitto sentendo poi la porta, che non era chiusa a chiave, aprirsi lentamente.
...ho già una mezza idea su chi possa essere...

"Ilah?"
Mi riprendo un po' dai miei pensieri, girandomi piano verso la bambina che ha richiesto la mia attenzione.
"Mh?"
"Su su! Dobbiamo fare la conta!" dice Sally sorridendo contenta. Quasi mi dispiace rifiutare l'offerta...
"No, Sally...oggi passo..." parlo con un filo di voce scuotendo appena la testa.
Sento il silenzio crescere e crescere, e per un po' mi rilasso, sperando vivamente di non ricevere domande. Ma alla fine sapevo benissimo che non me la sarei cavata tanto facilmente...
"Perché?" Pronuncia quella nefasta domanda con una vocetta estremamente confusa.
Rimango silenziosa per un pò, progettando una buona scusa. Dio santo, mi sento un pò troppo uno schifo a mentirle in questo modo...ma in realtà non è totalmente una bugia, credo.
"Mi sento stanca..vorrei riposare per un pò" È una scusa appena banale, ma potrebbe funzionare.

...

E in effetti funziona, non la sento commentare. Sento invece i piccoli passetti dei piedi della bambina avvicinarsi lentamente al letto, accompagnati dal delicato fruscio della sua vestaglia, poi la piccola si immobilizza come ad osservare qualcosa.
"Chi è quella?" Chiede, alzando un braccio e puntando un dito in direzione della foto sul comodino.

Oh ma perché deve riuscire l'argomento?

"...non lo so" Mi giro a pancia in giù, mostrando involontariamente la mia scarsa voglia di parlare.
"E chi è il bambino che tiene?"
"...è una bambina. E sono io.." rispondo all'ennesima domanda, non proprio sicura che mi abbia sentita, dato che mi sto soffocando contro il cuscino.
"Te?!" Sento il materasso smuoversi, indicando il fatto che è salita sul letto.
"...no aspetta aspet-" non faccio in tempo ad implorarla di non pestarmi che sento le ginocchia della bambina infilzarmi la schiena per scavalcarmi e posso solo limitarmi a rimanere immobile dopo il violento sobbalzo iniziale, non volendo che cada giù.
Mi giro appena nella direzione di Sally, vedendola prendere la foto e fissarla per alcuni minuti.
"...ti assomiglia sai?" Sussurra appena con un leggero sorriso.

Quelle parole fanno partire un leggero brivido lungo la mia schiena...perché mi sento come inquietata?

"Magari è una tua parente" mette la cornice al posto originario voltandosi poi verso di me.
"...molto probabilmente..."
"Tua mamma non può essere...magari una cugina? O meglio ancora una sorella!"
"Non ne ho idea..."
"Oppure può essere un tuo clone!" La sento con un vago entusiasmo nella voce.
"Impossibile. Io ho gli occhi marroni mentre lei li ha verdi..." dico scuotendo leggermente la testa.
"E poi chissene frega...non ricordo chi sia..." la mia voce può forse risultare un pò scontrosa.
 La sento ridere leggermente.
 "Va bene va bene, non vuoi parlare" continua a ridacchiare mentre scende dal letto con un piccolo salto.
"Ok, per stasera sarai libera, però domani dovrai assolutamente uscire chiaro?" Lo dice in modo scherzoso guardandomi con un sorriso che ricambio leggermente.
"Ricevuto." Risopondo con risolutezza.
"Perfetto!" La bimba scatta verso la porta, attraversandone la soglia e si gira per rivolgermi un ultimo sorriso prima di lasciarmi nuovamente sola.
Torno nuovamente col volto premuto sul cuscino.

...

 Wow ho sempre desiderato che persone mai viste prima ma apparentemente molto legate a me sbuchino a caso...adesso magari un mio zio di terzo grado emergerà da un tombino e mio figlio proveniente dal futuro mi piomberà tra capo e collo...non credo mi stupirei troppo a questo punto.


*non farò la solita solfa riguardo il ritardo.. Sia perché oramai non so più cosa dire per scusarmi, sia perché so che ormai sono inutili e quasi irritanti dato che prima prometto di essere più costante e poi rimango silente per un anno. Sorvolando il fatto che quasi non lo considero ritardo. Infatti la mia idea originale era quella di lasciare tutto ed abbandonare lo scrivere. Perché non vedo particolari doti in me sotto quest'aspetto, infatti nell'ultimo anno mi sono concentrata molto di più nel disegno, campo dove vedo molti più progressi. Avevo metà di questo capitolo nella memoria del telefono da circa tre mesi ma non trovavo la motivazione per completarlo. Le idee le avevo ma mancava, appunto, un motivo per metterni seduta ed iniziare a buttare giù. Poi, non so come e perché, ho deciso di riprendere. Mi scuso per la mia estrema incostanza e mi dispiace aver lasciato la storia in aria per così tanto tempo...*

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