Miracles.

di Ambii
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo I ***
Capitolo 3: *** Capitolo II ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Miracles.

 
Prologo

(Storia pubblicata anche su 
https://www.wattpad.com/story/73392178-miracles)
 

Non amerò più nessuno come ho amato lui. Non ci riuscirei e non sarebbe nemmeno giusto.

Non lo farò, non mancherò di rispetto a quello che ho provato, a quello che mi ha dato, a quello che ha fatto.

Sto andando avanti perchè gliel’ho promesso. Vado avanti, ogni giorno, ogni ora, ogni minuto.

E quando penso di non farcela più, chiudo gli occhi, ed ecco. Eccoli di nuovo gli occhi grigi di Liam, a guardarmi, ad implorarmi di vivere e di farcela. Di stare bene.

Eccoli quegli occhi che amavo da morire spegnersi, eccoli chiudersi.. eccoli non riaprirsi mai più.

Stavamo insieme da quattro anni ed avevamo dei progetti davanti. Ma quella macchina verde, quella maledetta macchina verde, l’ha travolto. Ci ha travolto.

Sono incazzata. Da morire.

Liam era l’amore della mia vita e mi fa terribilmente schifo che il nostro ultimo ricordo insieme sia un fottutissimo litigio.

Io che scappo, come mio solito, lui che mi rincorre, in mezzo la strada.

Quella macchina che va veloce, troppo veloce, e non ce la fa proprio a fermarsi in tempo.

Io che cammino veloce presa dalla furia finchè non sento quel rumore, quel rumore di merda che ho ancora nella mia testa.

Quando mi giro è troppo tardi, Liam è li sotto, agonizzante e se ne sta andando.

Le urla, i pianti, le grida.

L’ambulanza che arriva subito.

La corsa in ospedale, le ore in sala operatoria.

I suoi occhi che mi fissano, che parlano, parlano da morire.

Una volta mi disse che se per qualche motivo se ne fosse andato presto, io avrei dovuto continuare a vivere, anche stando con qualcun altro.

Risi, all’epoca.

“Non portelo il problema Liam, non te ne andrai prima dei 90 anni” e le risate.

Invece ne aveva 23, quando il suo cuore ha smesso di battere.

Ricordo le serate immediatamente successive. Ho pranzato dai suoi genitori praticamente tutti i giorni. Siamo distrutti, loro sono uno straccio.

Ma mi dicono di continuare a vivere.

Hanno paura che io faccia qualche sciocchezza. E giuro ci ho anche pensato.

Ma non lo farò. Non metterò fine alla mia vita.

Vivrò, per lui.

Sono certa che non amerò più nessuno così..

sono certa….  

 

….anche se di certo, c’è solo la morte.


 
-Martina T.

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Capitolo 2
*** Capitolo I ***


                                                                                         Miracles.                                                                                                        


 

Capitolo I

 

MADDY

 

Novembre

 

Stasera Rosy mi ha convinta ad uscire con il suo ragazzo, Carl, e un suo amico, Roby.

“Devi andare avanti, Maddy, lui è questo che vorrebbe”

Sono state queste le sue parole ieri sera al telefono, mentre guardavo per la centesima volta le nostre foto.

Liam sorrideva in tutte, sempre, era la persona più vitale nel mondo e con la sua morte si è portato via una parte troppo grande di me.

Ho pianto, sì, per ore ed ore, cosa che ormai faccio da sei mesi, da quel maledetto giorno.

Ieri ho visto il suo viso tra la folla del mercato, era proprio lui, sempre con il suo sorriso stupendo. I suoi occhi mi dicevano “VIVI” ma che senso ha per me vivere? Vivere senza poter condividere con l’uomo che amo le mie giornate. Vivere per arrivare alle 2 di notte a riguardare le stesse foto a ripetizione. Pregare e sperare che quelle non siano le ultime per noi.

Non mi rassegnerò mai a ciò che la vita mi ha fatto e gli ha fatto.

Dovevamo sposarci, avere una famiglia tutta nostra, invece tutti i nostri progetti sono andati a puttane e la sua vita è finita a soli 23 anni. VENTITRE.

Io ne ho ancora 22.

 

Quella maledetta sera di maggio, è stata tutta colpa mia. Abbiamo litigato per una cazzata, mi sono messa a correre in mezzo la strada e lui mi ha seguita, fino a che ha potuto. Fino a che qualcuno non l’ha investito.

Ricordo come l’uomo della macchina sia sceso e abbia iniziato a disperarsi ed a chiedere scusa a me. Ricordo il ronzio delle voci mentre io fissavo Liam steso per terra con tutto il sangue. Tutto quel sangue.

Ricordo il gelo dentro di me, le lacrime che non uscivano. Mi sentivo morta.

E poi, ricordo la corsa verso di lui, le lacrime che prima si erano fatte attendere presentarsi tutte d’un colpo.

“CHIAMATE UN’AMBULANZA”.

Gli occhi grigi che mi guardano -vivi anche per me- sussurrato con la voce rotta.

Quando il dottore ha detto ai genitori di Liam che se n’era andato ho vissuto la scena più triste della mia vita. E da lì in poi è stato tutto una merda.

Da quel giorno scrivo un messaggio ogni giorno a lui, all’amore della mia vita, consapevolissima che non potrà mai più rispondermi.

 

*DRIIIN*

 

Suonano la porta e vado ad aprire.

“Maddy tesoro” e segue l’abbraccio di Rosy, uno di quei abbracci che mi fanno bene al cuore. La stringo forte, fortissimo.

“Sono pronta” dico sorridendo, ma lei deve accorgersi che qualcosa in me non va.

“Hai pianto..?” non rispondo, accenno un timido sì con la testa e le faccio segno di non chiedere nulla. Tanto lei sa, lei ha già capito. Mi abbraccia di nuovo.

“Stasera ci divertiremo. Vedrai che Roby ti piacerà da morire”

“Sì” non la sto ascoltando e lei se ne accorge.

“Maddy, non puoi continuare così. Hai 22 anni, sei viva, sei qui, devi stare bene. Pensi che lui vorrebbe questo? Che tu ti chiuda nel tuo mondo senza avere più nessuno?”

“No, so perfettamente cosa vorrebbe”
“E cosa vorrebbe?”

“Che io sia felice”

“Anche con un altro uomo?”

“Non ha importanza, Rosy. Non avrò mai più un altro uomo. Nessuno prenderà il suo posto”.

Non insiste perchè vede che mi sto iniziando ad innervosire. Sorride e mi prende la mano.

“Andiamo” le faccio cenno di sì e la seguo.




 

TROY

 

“Non me ne frega un cazzo di ciò che pensi. Non sei nessuno per me, lo vuoi capire? NESSUNO”

Ogni volta che mi chiama mio padre è una tragedia. Non capisce che di lui, dei suoi cazzo di problemi, della sua vita, dei suoi progetti, idee, consigli, non me ne frega niente.

E’ fuori dalla mia vita da quando ha tradito mia madre e me.

Da quando è andato a letto con Katly, la mia ragazza di 3 anni fa.

Io e Katly dovevamo andare a vivere insieme e un giorno, andando a casa per preparare il trasloco, l’ho trovata a letto con un altro uomo. Mio padre.

Mi ha implorato di non dire niente a mamma, ma ovviamente non sono stato zitto.

Lui e quella puttana di Katly sono usciti dalla mia vita. Hanno provato entrambi a rientrarci ma se ne possono andare a cagare.

“Non me ne frega niente, papà, veditela tu” stacco il cellulare arrabbiato; nel frattempo la porta di casa si apre ed entra mia madre.

“Ciao amore”

“Ciao” l’abbraccio.

L’abbandono di papà ci ha unito tantissimo. E’ la donna più importante della mia vita e non potrei vivere senza di lei.

“Fai qualcosa stasera?” mi chiede mentre posa la spesa sul tavolo. Do una sbirciata per farmi un’idea di cosa mangerò.

“Sì, Luca mi porta in un locale”

“Con delle ragazze?” la voce si fa fredda. E’ diventata molto gelosa, vorrebbe che io fossi solo suo. Per me è una cosa molto dolce.

“No, siamo solo io e lui” le sorrido e vado a farmi la doccia.

Devo prepararmi, alle 20.30 passa a prendermi Luca e sono le 20.10… Ops.



 

MADDY

 

“Quindi hai abbandonato l’università?” mi chiede Roby.

“Ho lasciato momentaneamente” rispondo fredda.

Roby è molto carino, biondo, alto, spalle larghe, intelligente, occhi marroni.

Ma per me potrebbe anche essere il principe azzurro che non mi farebbe nè caldo nè freddo.

“Capisco, riprendi appena credi sia giusto, lo studio è importante”

“Lo so”

“Ingegneria giusto?”

“Sì” sbuffo.

Mentre lo guardo mi chiedo cosa stia facendo Liam lì dov’è ora.

“Impegnativo. Ma bello.”

Mi sorride. E’ davvero bellissimo, ricambio il sorriso.

Rosy si sbaciucchia teneramente con il suo ragazzo mentre io e Roby iniziamo a conversare seriamente, finalmente.

Così passa la serata, tra risate, battute, sorrisi.

“Vado un attimo in bagno” dico ai miei amici mentre mi alzo.

Il vestito nero con gli strass che mi sono messa stasera me l’aveva regalato lui per i miei 20 anni. Lo indosso fiera sperando che lui lo veda.



 

TROY


“Ti ha davvero chiamato ancora? Ma che rompicoglioni” esclama Luca mentre gli racconto di mio padre. Scoppiamo a ridere insieme e beviamo il nostro terzo drink. Sto iniziando ad andare un po’ fuori, sono brillo ed inizio a divertirmi.

“Stasera? Vai ancora da Pam?” mi chiede il mio migliore amico.

Faccio un ghigno tra un sorso e l’altro e rispondo.

“No, me la sono scopata per una settimana, direi che è abbastanza”

“Quanto sei romantico” e ancora le risate.

Da quando io e Katly ci siamo lasciati non ho più voluto stare seriamente con nessuna.

Ho 26 anni e per niente voglia di impegnarmi. L’unica volta che ho creduto di potermi fidare dell’amore sono rimasto fregato.

Non ricapiterà.

“Prendiamo un altro drink?” mi chiede Luca.

“Vai va, offro io” ride, e l’assecondo.

Mentre si gira per prenderli, mi passa davanti una ragazza alta con un vestito nero di strass. Tacchi alti, gambe magre, capelli lunghi castani.

Sembra accorgersi che la sto fissando quando butta l’occhio su di me. Le sorrido, ma lei non ricambia e gira lo sguardo.

“Chiudi la bocca, stai sbavando” mi rimprovera Luca.

“Hai ragione” rido di giusto.

“Hai visto che bella?”

“Chi?” mi chiede

“La ragazza che è passata” Luca ride e fa cenno di no. E dopo due minuti ecco che la ragazza degli strass ripassa per tornare al tavolo

“Lei, lei Luca. Girati” gli tiro una gomitata sul fianco.

“Cavolo. Bella. Le vai a chiedere il numero?”

“Dopo” rispondo e bevo il mio drink.

Ma giurerei di non aver mai visto quella ragazza.. e di non aver mai visto ragazza più bella di lei.




 

MADDY

 

“Andiamo a casa?” dico a tutti. Ormai la cena è finita.

“Certo, ti accompagno io” dice Roby. Sorrido e non rifiuto la gentilezza.

Ci avviamo verso l’uscita e dopo aver pagato andiamo alle macchine.

Quella di Roby è verde, che merda.

“Tutto bene?” si accorge che qualcosa non va.

“Assolutamente” fingo un sorriso e continuo a camminare.

Rosy e Carl vanno via con la macchina di lui, mentre io e Roby rimaniamo a parlare un po’.

“E’ stata una bella serata” dice

“Sì” concordo. Mi ci voleva.
“Ne avevo bisogno” affermo, ed è vero.

“Anch’io” risponde mentre si avvicina a me. Appoggia le sue mani sul mio fianco per portarmi vicino a lui e baciarmi, ma io lo respingo in tempo.

“NO” dico decisa

“Scusa.. scusa, pensavo che.. ecco..” è terribilmente in imbarazzo.

“Scusami tu. Non è per te. Sei stato dolcissimo. Ma io non posso”

Mi guarda stranito e dispiaciuto.

“Capisco.. sei fidanzata?”

Mi viene un tuffo al cuore.

“Sì”

“Ah”

E poi il silenzio. Per un minuto. Un minuto che sembra non finire mai.
“Mi porti comunque a casa?”

“Certo” mi apre la portiera della macchina con uno dei suoi sorrisi e mi invita a salire.

Il tragitto verso casa è silenzioso e l’aria è pesante.

Arrivati a casa mi giro verso di lui per ringraziarlo:

“E’ stata davvero una bella serata” dico.

“Anche per me, Maddy”.

Mi avvicino e gli do un bacio sulla guancia sinistra.
“Buonanotte” e scendo. Infilo le chiavi nella porta di casa mia… nostra… ed entro.

Dopo essermi struccata ed essermi messa il pigiama mi precipito sul letto e mando un messaggio all’amore della mia vita.


“GRAZIE PER ESSERE STATO CON ME STASERA, TI HO SENTITO. BUONANOTTE AMORE, TI AMO”

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Capitolo 3
*** Capitolo II ***


MADDY


MARZO

 

Ventitre anni. Wow.

“Tanti auguri amore mio” mia madre davanti la porta di casa mia con una torta cioccolato e cocco tra le mani.

“Grazie” le sorrido facendo segno di entrare.

Oggi è il mio compleanno, esattamente 23 anni fa nasceva il disastro che sono. Ho immaginato questo giorno per tantissimo tempo, sarebbe dovuto essere importante.

“Tutto bene amore mio?”

“Sì” rispondo mettendomi a sedere sul divano. Non va per niente tutto bene; -Quando farai 23 anni ti porterò a Londra, nella nostra città, te lo giuro amore- mi aveva detto Liam. Ci siamo trasferiti in Italia per l’università e perchè era il nostro sogno. Mi ha seguito anche la mia migliore amica, che a sua volta ha trovato un ragazzo australiano qui. Oggi, sarei dovuta tornare a Londra, con lui, a festeggiare insieme sotto al Big Bang.

“Ti starà facendo gli auguri anche da lì”

“Lo sento mentre mi tira le orecchie” dico ridendo. Mi sembra di vedere il viso di Liam che sorride alle mie parole.

“Piccola mia.. sono passati quasi 10 mesi.”

“Non ce la faccio mamma. Ho passato il Natale a scartare i regali da sola, ho iniziato l’anno nuovo bevendo una coppa di champagne in solitudine ed oggi, oggi, soffierò le candeline con te. Posso anche convincermi che va tutto bene e che lui è con me ogni giorno, ma non è così. Gli scrivo tutte le sere, non mi risponde e non potrà farlo mai più. Non ho più avuto un uomo e non mi interessa averlo. Non vedo mai Rosy. Non ho voglia di fare niente” sento che sto per iniziare a piangere

“Salvati amore mio. Supera tutto” anche lei sta per piangere.

“Salvami tu mamma”

“Io non posso tesoro..”

Mi alzo e vado verso la cucina.

“Tanti auguri a me, allora”

“Sì amore” si alza, mi raggiunge, e mi abbraccia.

“So che credi di aver perso chi ti amava più di tutto, ma amore ricorda che anche io, papà e Lucas ti amiamo più di tutto.”

“Lo so.. vorrei fossero venuti qui con te”

Mio padre e mio fratello non sono potuti scendere con lei e sono dovuti rimanere lì, nella mia città natale. La mia LONDRA.

“Ti mandano 1000 baci.. e questo” mia madre mi porge un pacchettino

“Cos’è?” dico sorridendo

“Un regalo scemina” scoppia a ridere, ed io con lei.

Apro il pacchetto e trovo una meravigliosa collana con un pendolo a forma di ancora.

“Un’ancora” dico, esclamando l’evidenza

“Sei tu la tua ancora tesoro”

Sorrido ancora e abbraccio forte la donna che mi ha messa al mondo. Questo giorno, adesso, è diventato migliore grazie alla mia famiglia.

“Stasera, quando ripartirai per Londra, porta questo” le do un peluche.. a cui io tengo molto. Lei non fa domande, non ne ha bisogno, ha già capito tutto.

“Cosa fai questo pomeriggio per festeggiare?”

“Niente mamma. Ros non c’è. Vuoi stare tu con me?” le dico felice. Lei sembra sorpresa e con gli occhi commessi fa cenno di sì con la testa.

“Andiamo a fare shopping?” mi dice fiera. Io la prendo per un braccio e la trascino fuori.

Tanti auguri a me e mille di questi giorni.




 

MADDY


MAGGIO

 

“Non esco Rosy, basta” dico feroce alla mia migliore amica mentre lei mi implora per la decima volta di uscire con lei stasera.

Ha litigato con il suo ragazzo e ha bisogno di svagarsi. Ma stasera non posso. Domani sarà l’anniversario dalla morte di Liam e non me la sento di uscire.

“Ti prego Maddy, farlo per me”

“NON ME LA SENTO” alzo un po’ la voce e mi dispiace.

“Davvero Rosy, non insistere per cortesia” sistemo l’ultimo maglione nell’armadio. Lei è lì, seduta sul mio letto che mi osserva mentre spera invano che io cambi idea.

“E con chi dovrei uscire? Ho solo te” mi dice con la voce da cucciolo abbandonato.

“Domani è un anno, lo sai.”

“Lo so” la voce si fa più cupa.

“Un anno” ripeto io chiudendo gli occhi e abbassando il tono. Stringo forte l’ancora che ho appesa al collo e riapro gli occhi. Per un momento mi passano davanti un sacco di ricordi. ADESSO NO, BASTA.

“Un anno di merda” affermo.

“Manca tanto anche a me” dice lei. Era molto amica con Liam. Erano simili, entrambi spensierati e divertenti, le serate con loro due erano le più belle della mia vita.

“Ma sono certa che lui vorrebbe che uscissimo in queste sere. Non vorrebbe questo, non vorrebbe essere ricordato così, cazzo”

Mi metto a pensare.. Dio quanto mi manca.

“Ho bisogno di svagarmi. Ho litigato con Carl e domani è un anno che abbiamo perso Liam. Ho solo voglia di bere. Non farmelo fare da sola”

Sospiro.

So che ha ragione, Liam non vorrebbe essere ricordato così, solo che a me uscire, divertirmi, svagarmi, mi sembra tutto una totale mancanza di rispetto. Però, forse...forse ha ragione Rosy. Forse mi serve, ci serve. Solo allo scattare di questo pensiero è come se vedessi Liam sorridere, come se Liam mi stesse dando ‘il permesso’.

“Va bene” dico e vado in cucina.

“Davvero?” dice lei incredula dalla camera da letto.

“Sì” urlo io.

“Dove andiamo?” chiedo curiosa

“Boh, andiamo al Tb-pub?”

Il Tb non mi piace molto. Ci sono troppo maschi arrapati e non è il mio genere. Ci sono andata un paio di volte qualche anno fa. Sono state serate divertenti, sì, ma solo perchè eravamo tutti insieme, tutti e 4.

“Non so” dico, e la mia amica notando il mio disagio dice “tranquilla, nessuno ti darà fastidio, te lo prometto”

Te lo prometto.

Non credo più alle promesse.



 

TROY

 

Mi alzo dal letto e butto un occhio sulla ragazza la mio fianco. Bionda, capelli corti, forme perfette. Molto bella. Ma chi è?

Mi alzo silenziosamente per non svegliarla e solo adesso mi accorgo di non essere a casa mia. Questa è casa di Luca.

Vado verso la cucina con solo i boxer addosso.

“Ma buongiorno” esclama lui tutto sorridente mentre prepara il caffè.

“Chi è?” dico subito senza salutarlo.

“Boh, Lucia forse. Non me lo ricordo il nome” scoppia a ridere e a quel punto capisco. Scoppio a ridere pure io.

“Quanto abbiamo bevuto ieri sera?” Le risate si fanno più forti.

“Tanto Troy, tanto. La mia si chiama Anna ma non era bella. E’ già a casa”

“Come l’hai liquidata?” chiedo divertito

“Le ho detto che avevo molto da lavorare oggi e che l’avrei richiamata” lo guardo mentre dice tutte quelle cazzate. Non la richiamerà, esattamente come io non richiamerò Lucia.

“Non berrò più così tanto” esclamo prima di bere il caffè

“Le ultime parole famose” ghigna Luca “almeno scopiamo” aggiunge lui.

“Ma poi non ricordiamo un cazzo” continuo io, e di nuovo le risate.

“Stasera andiamo al Tb”

Il Tb è un localino qui dalle nostre parti. L’Italia è magnifica, ma ammetto che Londra mi piaceva di più in quanto discoteche e pub.

“Per me va bene” Dico io.

“Ora scusami, ma devo dire addio alla bellissima Lucia” ridiamo insieme mentre io mi avvio verso la camera da letto e formulo la scusa da dirle per non doverla vedere più.

Apro la porta cercando di fare il meno rumore possibile, ma è inutile, lei si sveglia immediatamente

“Ciao” sussurro, mentre lei ha ancora gli occhi chiusi e si stiracchia tra le lenzuola.. Non ha il reggiseno, la pelle chiara esce dalle coperte e capisco di averla scelta proprio bene. Ho ottimi gusti anche da ubriaco.

“Ciao” risponde lei con un filo di voce e finalmente apre gli occhi. Color mandorla, stanchi e con ancora un po’ di trucco sulle palpebre.

“Ti ricordi di ieri?” mi chiede subito.

“Perchè? Ero tanto ubriaco?” rispondo con una domanda. E’ mio solito farlo.

“Sì.. hai detto pure che mi avresti sposata” scoppio a ridere appena finisco di sentire quelle parole. Per fortuna scoppia a ridere pure lei.

“Ah.. emmh.. Lucia”

“Lucia?” chiede interrompendomi.

Quel cazzone di Luca mi ha detto si chiamasse Lucia, lo strozzerò.

“Non ti chiami Lucia?”

“No, Tiziana”

Ah. Simile, insomma.

“Scusami” non so che altro dire. Sto facendo un quantitativo assurdo di figure di merda.

“Tranquillo, adesso vado a casa” dice sorridendo e stampandomi un bacio sulla guancia, mentre si rimette il reggiseno.

“Ah.. okay.. vuoi un passaggio?” chiedo per gentilezza, ma spero egoisticamente mi dica di no.

“No, grazie Troy. Vedi? Io me lo ricordo il tuo nome” ride. E io con lei.

“E’ stata una cosa di una notte anche per me, tranquillo. Non voglio impegni. Però è stato bello”

Aggiunge.

E’ un gran sollievo per me e per la mia coscienza.

“Anche per me...immagino”

A quell’ ‘immagino’ scoppiamo entrambi in una sonora risata.

“Bene, allora io vado, buona giornata” mi da un altro bacio sulla guancia ed esce dalla stanza, ormai già vestita.

“Anche a te” dico in tempo prima che la porta alle mie spalle si chiuda.

E dopo questa fantastica conversazione con.. oddio, mi sono dimenticato già il nome.

Ah si, Tiziana.

Ecco, dopo questa fantastica conversazione con Tiziana, vado a farmi la doccia e a prepararmi. Perchè stasera… SI VA  AL TB.

 

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