Blackout In The Light di VeroMilly (/viewuser.php?uid=69627)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Che La Guerra Abbia Inizio ***
Capitolo 2: *** Because Of A Blackout.. ***
Capitolo 3: *** Finzione da Oscar ***
Capitolo 4: *** Una festa tra falsità e verità.. ***
Capitolo 5: *** Je Suis Jean Paul ***
Capitolo 1 *** Che La Guerra Abbia Inizio ***
Blackout In the Light 1
BlackOut In The Light
“Qual è il tuo più grande sogno?”
“Diventare un cantante famoso”
Questa era la risposta che ognuno di
noi dava a chiunque ci ponesse questa domanda. Vivere di musica era
l’unica cosa che volevamo e che vogliamo tutt’ora, e per
tanti anni non avevamo sognato altro che il momento in cui un
importante produttore ci diceva che era disposto a produrre un nostro
cd. E poi, infine, eccoci lì,in quell’ufficio con James
che ci dice quelle magnifiche parole che ci avrebbero portato al
successo da lì a breve. Ma il successo porta con sé tante
difficoltà, e non solo a livello di notorietà e copie di
dischi vendute, assolutamente no. Anzi, le cose andavano bene,
c’era solo un piccolo problema: noi, la nostra divisione in due
fazioni, i nostri caratteri incompatibili, le bugie che eravamo
costretti a dire davanti ai giornalisti e alle telecamere. Ma non si
può fingere per tutta la vita, no. Prima o poi bisogna trovare
una strada di buona condotta che porti ad una soluzione. E così
ce la mettemmo tutta per raggiungerla quella via, ma pur sempre
combattendo quella guerra dove si suda per guadagnare un minimo
centimetro in quella trincea chiamata “convivenza”.
Che La Guerra Abbia Inizio
Dalia era nella sua stanza mentre sotto le note di "'I'm a Bitch" si stava preparando per la sua grande giornata.
Quel giorno il famoso manager
James Valente le avrebbe fatto sapere se lei e la sua migliore amica
Melanie erano riuscite a passare il provino per entrar a far parte di
una nuova band,prodotta esclusivamente dalla casa discografica Sony.
Era molto eccitata e sicura di sè.
Era certa di aver fatto un ottima impressione a Valente e la sua splendida voce aveva fatto il resto.
Anche Melanie era stata grandiosa,quindi era impossibile non le avessero prese.
Guardò distrattamente l'orologio e si accorse che si stava facendo davvero tardi.
Giusto in quel momento
sentì il citofono suonare e si affrettò a rispondere e ad
aprire alla sua migliore amica, cercando di non inciampare tra le
numerose scarpe che aveva scartato per quell’occasione speciale.
Mel era costantemente in ritardo,
si disse, ma ormai si era abituata. Essere pazienti faceva parte del
pacchetto regalo che si riceveva diventando sua amica.
-Alla buon ora, come al solito Mel!Adesso scendo-
Si guardò un altro secondo nello specchio, alla ricerca di qualche eventuale e piccolo difetto che non trovò.
I capelli color mogano lasciati
ricci sulle spalle,mentre un piccolo ciuffo era stato intrappolato in
un fermaglio a forma di nota ,gli occhi azzurro cielo un pò
nascosti sotto la pesante matita nera e l'ombretto grigio scuro,il
fisico magrolino e delicato.
Si lisciò la camicia
azzurra e il pantalone nero e poi corse immediatamente per le scale,
improvvisamente ancora più entusiasta dal momento che sentiva il
fatidico momento tanto atteso.
Melanie era seduta sull'ultimo gradino e si stava fissando distrattamente le scarpe dall'aria un pò consunta.
I capelli rossicci le cadevano
delicatamente più in giù delle spalle ,gli occhi verde
foresta spiccavano sulla sua pelle liscia e bianca come la neve
soffice,il fisico lievemente più prorompente dell'amica ,il
tutto nascosto in un abito nero scuro ,con sotto i leggins grigio
chiaro.
-Sei bellissima Mel-disse Dalia appena la vide.
La sua migliore amica era sempre
stata fantastica e piena di corteggiatori, una di quelle ragazze sempre
ammirate però a cui interessava esclusivamente
l’opinione di chi le stava più a cuore.
Ma lei era troppo interessata alla sua vita per potersi permettere una perdita di tempo come i ragazzi.
-Sei splendida come al
solito,tesoro!Dai ora andiamo,se no siamo nei guai-e si diressero verso
la Cabriolet di Dalia,regalo dei suoi genitori per il suo 21esimo
compleanno.
Dalia Bridget Reinaldi era una
ragazza italo-americana proveniente da una famiglia di nobili
italiani,che si erano trasferiti in California poco dopo la sua nascita
per occuparsi di una azienda di moda.
Il marchio Reinaldi era famoso in tutto il mondo.
Ma la sua passione,la sua vita non era la moda,come avrebbero voluto i suoi genitori.
Era la musica e ben presto si era resa conto che sarebbe stata felice solo se fosse riuscita a realizzare il suo sogno.
Aveva conosciuto Melanie alle scuole primarie ed erano diventate inseparabili.
Nessuno riusciva a sopportare Mel
per più di 5 minuti,se non lei. Era l’unica grazie a cui
quell’orribile caratteraccio sapeva cambiare fino a diventare
quello di una persona quasi civile, senza troppi grilli per la testa
pronti a farle sparare parolacce e maledizioni ogni tre secondi quando
qualcosa non le andava giù. Era di origini canadesi, e si era
trasferita in California da Ottawa quando aveva circa quattro anni.
Sembrava proprio che il destino le avesse voluto far incontrare.
Avevano entrambe questa morbosa ossessione per la musica e avevano deciso che sarebbe stato il loro futuro.
Insieme per sempre.
Se lo erano promesse da piccole e quella promessa valeva più di qualsiasi altra cosa.
Entrarono nello studio e si
sedettero su delle comode poltroncine di pelle nera mentre aspettavano
il verdetto, mantenendo una postura elegante e disinvolta.
Non erano agitate in quel momento,erano persone troppo sicure di sè per poter essere nervose.
Loro sapevano di avercela fatta.
Loro dovevano avercela fatta. Se così non fosse stato, beh, il mondo avrebbe girato all’incontrario.
-Signorina Kingstone,Signorina
Reinaldi è il vostro turno-disse una donna sulla 40ina con un
completo grigio scuro,molto serio.
Le accompagnò fino allo studio e poi chiuse le porte.
Dalia strinse forte la mano di
Mel, sentendola tuttavia un po’ sudaticcia. Quello era
l’unico fattore che lasciava trasparire l’’emozione
del momento, e Mel si domandò come avrebbe fatto nel momento in
cui avrebbe stretto la mano a quel James.
-Sei pronta?Da oggi in poi il nostro futuro cambierà- le sussurrò Dalia.
Mel sorrise e la guardò negli occhi .
-Noi siamo nate per questo. Non
dimenticarlo mai. Tutto quello che succederà è stato
scritto nel nostro destino, Dalia.-
E varcarono la porta pronte al
cambiamento più stratosferico della loro vita, sentendo il peso
di quegli anni di sudore, prove e tentativi renderle stranamente
più leggere nel momento in cui incrociarono lo sguardo di James.
-Hayden!!Per favore ti sbrighi?Ti
ricordo che siamo in un ritardo mostruoso!!-Matt stava urlando fuori
dal bagno aspettando che il suo coinquilino nonchè migliore
amico si sbrigasse e uscisse finalmente.
Se c'era una cosa che proprio non sopportava di Hayden era il suo egocentrismo e la sua vanità.
Poteva passare ore ed ore ad
ammirarsi nello specchio senza mai stancarsi, e sarebbe stato il
ragazzo più ricco del mondo se la vanità si sarebbe
potuta vendere, a suo giudizio. Quante volte glielo aveva detto? E
quante volte lui gli aveva sogghignato in risposta, quasi lusingato da
quella affermazione?
-Si,Matti sono pronto. Possiamo andare-
Uscì dal bagno e si
ripiantò vicino allo specchio dell'entrata, aggiustandosi una
ciocca bionda perfettamente a posto e facendo uno sguardo ammiccante al
suo riflesso stupefacente.
I capelli biondicci erano
ricoperti da un lieve strato di gel ,gli occhi verde-azzurro spiccavano
sulla sua carnagione chiara e il suo fisico muscoloso e possente lo
rendevano il sogno di qualsiasi ragazza.
Indossava una camicia nera,jeans
scuri a vita bassa che facevano scorgere le mutande ,ai piedi calzature
italiane ,appositamente fatte arrivare da Milano per la grande
occasione.
Matt lo guardò sbuffando,
anche se ormai era abituato a quella specie di rito a cui l’amico
si sottoponeva ogniqualvolta che dovevano uscire.
-Che hai da sbuffare già di prima mattina?- domando Hayden con un tono rilassato.
-Siamo in ritardo!La smetti di
guardarti a quel maledetto specchio?Stai bene,come al
solito,perciò puoi muovere quel tuo sedere e pregare che non si
accorgano del nostro pauroso ritardo?- rispose Matt con aria di
ovvietà, incitandolo a muoversi con le braccia.
Hayden lo fulminò con lo sguardo prendendo le chiavi della macchina inseguito da Matt che ringraziava il cielo.
Matt ed Hayden erano due persone completamente diverse.
Riservato,schivo,introverso l’ uno ,solare,spigliato ed estroverso l'altro.
Hayden era a tratti terribilmente arrogante ,vanitoso e perennemente concentrato su se stesso.
Non c'era spazio per nessun altro nella sua vita.
Apparte Matt.
Matt era l'eccezione.
Il suo migliore amico.
L'unica persona al mondo che dopo anni ,riusciva ancora a volergli bene e che non l'aveva mai abbandonato.
Mentre stava guidando Hayden ,con la coda dell'occhio fissò il suo amico.
Capelli scuri,tratti da bambino ,occhi blu scurissimo e fisico curato ma non troppo.
Lui era il tipo di ragazzo che
tutte volevano e desideravano, quello che comprendeva tutto e tutti,
che sapeva dare ottimi consigli tranne quando doveva darli a se stesso,
ovvio.
Ma era troppo concentrato sulla musica per accorgersene.
Invece Hayden era il tipo che le donne le usava solo per bisogni fisici e non sentiva la necessità di amare qualcuno.
Lui amava solo essere amato.
Non importa da chi,per quanto o quanto,l'importante era essere amato.
-Stevensen,Carwell siete in
ritardo!Valente vi sta aspettando-disse la stessa donna,con sguardo
serio e infuriato appena loro varcarono la porta dell'edificio,
attirando gli sguardi di coloro che li circondavano.
-Ci scusi- disse Matt immediatamente mentre Hayden arricciò il naso in segno di "Non me ne frega niente".
La donna li accompagnò nello studio e anche questa volta se ne andò.
Appena entrati notarono due ragazze sedute di fronte a Valente che li fissavano contrariate e stupite.
James Valente era seduto sulla sua poltrona rosso fiammante,occhi scuri,capelli brizzolati e curati,sguardo serio e imponente.
Cosa ci facevano due ragazze e due ragazzi di fronte allo stesso manager e produttore?
-Accomodatevi pure Signor
Stevensen e signor Carwell,lasciate che vi presenti le signorine
Reinaldi e Kingstone-si strinsero la mano falsamente.
Non erano molto felici della presenza degli altri ma nascosero bene la loro repulsione.
-Allora vi ho chiamato per dire
che ho visto i vostri provini e sono rimasto molto impresso dal vostro
talento. Tutti e quattro avete una particolarità speciale che
fuse insieme possono formare qualcosa di unico. Proprio per questo ho
deciso che voi formerete il nuovo gruppo musicale i "The Crush"-
Tutti e quattro lo guardarono stupiti e basiti, come se non credessero alle proprie orecchie.
Da una parte erano felici
perchè avevano realizzato il loro sogno,dall'altra parte non
credevano di doverlo dividere con qualcun altro.
Sopratutto con componenti del sesso opposto con cui non avevano mai condiviso nulla.
Hayden già immaginava
enormi quantità di trucco e profumi vicino alla sua impeccabile
scorta di prodotti per capelli, e lo stomaco gli si rivoltò al
solo pensiero.
-Spero diventerete ben presto
amici. Per farvi conoscere abbiamo comperato un appartamento in cui
andrete a vivere immediatamente tutti e quattro e lì
comporrete,inciderete e respirerete insieme per tutto il tempo-
Dalia non era per niente felice di questo piccolo particolare e dalla faccia di Mel ,capì che per lei era lo stesso.
Hayden sembrava quasi infuriato.
Condividere casa con delle ragazze?Si prospettava un vero inferno.
Matt invece non sapeva che cosa dire, fece un piccolo cenno e scrutò le due ragazze.
In quel momento si stava più concentrando sul "Ce l'abbiamo fatta"per pensare alla condivisione dell'appartamento.
Infondo poi lui era abituato a
vivere nell'inferno,dividendo casa con Hayden,cosa sarebbe cambiato nel
vivere anche con delle ragazze?
-Ora vi lascio conoscere,arrivo
tra una mezz'oretta-disse James uscendo dalla stanza e rivolgendo loro
un particolare sorriso indulgente.
-Io sono Matt- disse il ragazzo
per rompere il ghiaccio ma ciò che ricevette fu solo un
occhiataccia da parte delle ragazze.
-Dalia- disse infine lei ,cercando di apprezzare lo sforzo compiuto dal moro.
-E’ un nome particolare-notò cercando di essere gentile.
Essendo cresciuto in una famiglia
prevalentemente femminile aveva capito che essere gentili e
carini,serviva molto. E al momento sentiva che la sua esperienza era
l’unica arma con cui avrebbe potuto sopravvivere a
quell’improvvisa convivenza.
-Grazie-
-Io sono Hayden-
-Io sono Melanie, ma per gli amici sono semplicemente Mel-e poi cadde di nuovo il silenzio.
-Piacere Mel- ritentò Matt per far sì che la conversazione non degenerasse.
-Ho detto Mel per gli amici-
sbottò acida lei in risposta, lanciandogli un’occhiata
assassina che quasi lo fece cadere dalla poltroncina.
-Forse dovremo cercare di
conoscerci un pò meglio visto che vivremo insieme per un bel
pezzo- provò Hayden cercando di marcare le parole e far notare a
Mel che non era stata affatto gentile, seduto di nuovo sulla
sedia,immaginando i suoi prossimi mesi con due ragazze come coinquiline.
Sarebbe impazzito,ne era certo.
-Avremo tutto il tempo per
conoscerci abitando insieme,adesso noi dobbiamo andare- Mel era ancora
lievemente irritata e con forza trascinò Dalia via con sè.
-E il nome del gruppo non mi
piace affatto, se vedete James ditegli che lo cambieremo- impose Dalia,
sorpassandoli e senza aggiungere nemmeno un minimo saluto.
-Iniziamo bene-disse Matt notando l'atteggiamento ostile sia nelle ragazze che nel suo migliore amico.
-Già. Ci pensi a vivere con quelle?Sarà una tortura medievale-
-Meglio non pensarci allora-.
Ma sapevano che non pensarci non sarebbe servito ad eludere la realtà.
Beh salve a tutti.
Questa storia nasce dalla fusione di due aspiranti scrittrici ossia Milly92 e vero15star.
Ci siamo unite per produrre questa storia che per entrambe conta
davvero tanto.Ci siamo così tanto affezzionate ai protagonisti
che ormai sono come delle persone conosciute per noi,come se avessero
sempre fatto parte della nostra vita.
Noi gli vogliamo bene,sono i nostri amici creati appositamente da noi.
Noi due ci siamo conosciute mentre io leggevo la sua ultima FF
intitolata "Confession of a Teenager Drama Queen " e ci siamo scambiate
i contatti e ci siamo subito trovate molto in sintonia.
Così tanto in sintonia che in testa ci è balenata questa idea di scrivere qualcosa insieme.
Abbiamo iniziato il 28 Marzo e fino ad adesso abbiamo scritto quasi 11
capitoli,per niente sofferti ma anzi trascritti come se fossero pronti
da tempo,come se non avessere fatto altro che aspettare di essere messi
su carta,in questo caso su schermo.
E ora crediamo sia arrivato il momento di condividere questo nostro
piccolo tesoro con tutti voi che ci farete l'onore di leggere la nostra
creazione,perchè questa storia l'abbiamo scritta per farvi
sorridere,per farvi emozionare,per farvi piangere,per farvi divertire
leggendo.
Onestamente io credo sia la cosa migliore che abbia mai scritto,non so se per Milly è lo stesso.
Condividere con lei questa esperienza è una cosa che non mi sarei mai aspettata.
D'altra parte io, Milly, non avrei mai immaginato che scrivere una fic
a 4 mani fosse così entusiasmante, emozionante ma soprattutto
semplice. Scrivere con Vero mi fa sentire davvero bene, ogni volta che
ci sentiamo veniamo rapite da una marea di idee ed emozioni, e credo
che questo sia fondamentale se si vuole scrivere qualcosa insieme.
Grazie per averci prestato quel poco di attenzione che ci bastava e
speriamo di potervi trasportare nel fantastico mondo di "Blackout In
The Light"..Speriamo con tutto il cuore vi possa piacere.
Vero&Milly
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Capitolo 2 *** Because Of A Blackout.. ***
Blackout part 2
Because Of a Blackout
Capitolo 2
hi
famiglia, come va? Mi dispiace che al momento non riusciamo a sentirci
più di tanto, ma comunque sappiate che è tutto ok,
l’appartamento che la casa discografica ci ha dato è molto
spazioso, e poi si affaccia sul centro di Los Angeles! Ormai il primo
singolo è pronto e James è molto fiducioso, è
sicuro che avremo molto
successo. I ragazzi della band, Matt e Hayden, sono davvero simpatici,
sai? E poi sono degli ottimi musicisti, delle persone davvero
comprensibili e brillanti… Insomma, dei veri artisti! So che
all’inizio quando me ne sono andata ero triste e magari vi ho
anche fatto preoccupare, ma sappiate che mi rimangio tutte le parolacce
che ho detto, ho capito che convivere tutti insieme è
fondamentale per un gruppo appena nato, in questo modo siamo sicuri che
troveremo anche un nome che ci rappresenti al meglio. Si, avete letto
bene, non abbiamo ancora un nome, cioè, James ce ne aveva
imposto uno ma a me non piaceva proprio. Il tempo stringe e dobbiamo
darci da fare, quindi vi lascio, ci sentiamo al più presto.
Mel
P.S. Vi saluta Dalia!
-
Merda, Mel, quante volte ti ho detto che non devi usare il mio
portatile?- urlò Hayden appena entrò in cucina, puntando
un dito accusatore contro quest’ultima.
Mel
sobbalzò, prima di guardarlo con l’espressione più
acida che riuscisse a trovare. Dietro di lei, Dalia aveva quasi
rovesciato il contenitore con l’insalata che aveva preparato per
cena per lo spavento e, seduto a capotavola, Matt aveva sbuffato e si
era concentrato nuovamente sul testo del singolo che avrebbero
registrato a breve.
-Per prima cosa, ti ripeto per la milionesima volta di non chiamarmi Mel visto che io te non siamo assolutamente amici, so che per il tuo piccolo cervellino bacato è
difficile ricordare qualcosa di più lungo come Melanie, ma vedi
di sforzarti; seconda cosa, la casa discografica ha attivato Internet
in questa casa per tutti, quindi non vedo perché non dovrei
spedire un’e-mail con il tuo portatile visto che passi le
giornate a telefono con quelle oche e mi è impossibile
comunicare in un altro modo con la mia famiglia- ribattè Mel,
guardandolo con aria di sufficienza prima di ritornare all’e-mail.
Matt
ridacchiò insieme a Dalia, invece Hayden restò lievemente
sorpreso, prima di sospirare. –Ho capito, ho capito tutto, Matt.
Condividere la casa con queste due ci porterà all’apice
del successo dopo che scriveremo la canzone che ci porterà al
successo, “Abbiamo ucciso Biancaneve e Ariel”-
esclamò sarcastico, guardando prima la chioma scura di Dalia e
poi quella rossiccia di Mel.
Le
due ragazze non batterono ciglio, Dalia terminò di condire
l’insalata prima di alzare lo sguardo verso di lui. –Potrei
essere io ad uccidere te, se non stai zitto, e ringrazia Dio se in un
mese ancora ti ho avvelenato la porzione di cibo che ti servo tutti i
santi giorni-.
Ormai
Matt rideva come un forsennato, seguito a ruota da Mel e Dalia stessa,
mentre Hayden se ne andò nella sua stanza con un’aria di
disapprovazione.
-Idiota, vieni che è pronta la cena- urlò Dalia quando le risate diminuirono.
-Non
m’importa, io esco- fu la risposta acida del ragazzo.
–Matt, tu vieni? Andiamo alla rosticceria qui fuori- aggiunse
poi, affacciandosi a stento nella stanza.
-Si, ovvio- rispose Matt. –Dammi solo il tempo di finire- aggiunse, dando grandi bocconi alla sua porzione d’insalata. –Se volete vi portiamo qualcosa da mangiare-
-Assolutamente no, se hanno fame hanno i mezzi per scendere con le loro gambe- sbraitò Hayden
ancora offeso, trascinandoselo fino all’uscita e lasciando le
ragazze che potevano sembrare tutto tranne che stupite. Ormai, in un
mese si erano abituate al suo caratteraccio egocentrico e vanitoso che
subito se offendeva se non otteneva ciò che voleva, in questo
caso la loro approvazione e adulazione.
-Non
ho parole, certe volte riesce ad essere ancora più scorbutico di
me- mormorò Mel, rileggendo per l’ultima volta
l’e-mail.
-Concordo,
sai? Ehi, ma cosa hai scritto?- domandò Dalia sorpresa, leggendo
l’e-mail dietro la spalla dell’amica. –Cioè,
ringrazia che non ti può crescere il naso per tutte le
sciocchezze che hai scritto!-.
Mel
sospirò, annuendo. –Lo so, ma James ci ha detto che non
dobbiamo lasciare trasparire nulla del nostro odio con il mondo che
c’è la fuori, cosa potevo mai dire ai miei?-
spiegò, quasi affranta.
-Hai
ragione, ma non credevo sarebbe stata così dura condividere la
casa con questi due- mormorò Dalia. –La casa è
divisa in due fazioni! Ad esempio basta solo pensare al fatto che in
bagno da un alto del lavandino c’è la nostra roba e
dall’altro quella di Hayden. Mi meraviglio che Matt non abbia
fatto storie nel dover sistemare le sue cose sul mobiletto visto che la
roba di Hayden è più della mia e della tua messa insieme-
-Si,
mi sembra un po’ il martire della situazione, ma anche lui non
scherza, eh! Non è così docile come sembra-
-Infatti,
ti ricordi quando fece un sacco di storie per il fatto che gli avevamo
ordinato un po’ la stanza? Fai del bene e questo è il
risultato-.
Si
guardarono prima di iniziare a cenare, godendosi un po’ di quella
tranquillità che la casa non vedeva da almeno una settimana.
-Stronze-
sussurrò Hayden mentre addentava il suo hamburger ultra farcito.
–Stronze- ripeté con più convinzione.
-E
piantala, amico, cerca di guardare la cosa dal lato positivo- lo
incoraggiò Matt, che, non sazio della porzione di insalata e una
pizzetta, si apprestava ad addentare una focaccia farcita con wurstel e
patate.
Hayden fece una faccia scettica, come se Matt gli avesse indicato un asino che volava. –E quale sarebbe?-
-Ehm, al momento non lo so, ma vedi che mano a mano lo troveremo- borbottò l’altro imbarazzato.
-Sono
proprio stronze, hanno quella voce stridula che mi fa venire il mal di
testa! Mi hanno fatto passare la voglia di stare in casa, per me
già è molto se ci vengo a pranzo e per dormire-
Hayden
guardò Matt quando non ricevette alcuna risposta. –Oh, si,
si, sono stronze, hai ragione- fece, prima di continuare a mangiare.
-Sono
sicuro che tutta questa situazione mi farà ingrassare, non
faccio altro che mangiare queste schifezze per il nervosismo-
brontolò il
biondo. –Quella Mel è una taccagna, poi! Ha fatto un
casino quando ho usato la sua piastra e poi si lamenta quando le dico
che non devo usare il mio portatile!-
-E’
diverso, gli hai quasi rotto la piastra con tutto il gel che avevi in
testa, invece lei non ha causato nessun danno al pc- ragionò
Matt, guadagnandosi un’occhiata incredula.
-Non ci credo. Le difendi anche!-
-Non le difendo, dico solo come stanno i fatti. Ma resta il fatto che sono stronze-
-Meno male-
Erano
ormai le undici quando i ragazzi ritornarono a casa, e furono stupiti
nel trovare Mel e Dalia ancora sveglie vicino la tv, intente nel
guardare un dvd.
-Ha chiamato James- li informò Dalia senza togliere lo sguardo dalla tv.
-E cosa ha detto?- domandò curioso Matt, mentre si toglieva il giubbino di pelle e lo gettava su una delle poltrone.
-Che
dopodomani andremo ad una festa con i nuovi gruppi emergenti e ci vuole
presentare ufficialmente, quindi ci ha pregato di trovare un nome entro
due giorni, altrimenti ci presenterà come i “The
Crush”- rispose lei.
-Allora dobbiamo darci dentro- disse rassegnato Hayden.
-Infatti- concordò Mel.
Restarono
qualche minuto in silenzio, sapere cosa dirsi, data
l’incredulità del fatto che concordavano almeno su una
cosa, finchè Hayden disse rapidamente:-Comunque se volete vi
abbiamo portato dei panini, sono di là in cucina- prima di
andare in camera sua, a passo svelto.
Le ragazze parvero stupite e guardarono in direzione di Matt.
-No, è stata una sua idea, strano, eh?-
-Ha semplicemente capito di aver sbagliato- decretò Mel.
-Si,
ma resta il fatto che dobbiamo muoverci a trovare un nome. Non possiamo
chiamarci “Grazie per i panini”- borbottò Dalia con
aria tetra.
Mel e Matt annuirono, un po’ più preoccupati.
Dopo
circa 5 minuti di estenuanti pensieri non erano ancora riusciti a
trovare un nome decente che andasse bene a tutti, ad ogni proposta
seguiva una serie di “Che schifo!” made in Hayden e cenni
di disapprovazione e commenti vari dagli altri.
-Allora,
"The Revolution" non va bene perchè sembra troppo tragico ,"The
MoonSide"nemmeno perchè dite che è idiota, allora mi
spiegate quale razza di nome ci diamo? Non vorrete mica "The
Crush"?-urlò spazientita Mel, con le gote più arrossate
del solito.
Le cose non si stavano per niente mettendo bene.
Dalia
era seduta a gambe incrociate sul divano di pelle chiara e sbuffava
cercando di concentrarsi,mentre Matt componeva una nuova canzone.
Hayden nel frattempo era in bagno ad asciugarsi i capelli.
Dopo mezz'ora di phon,Dalia iniziò ad arrabbiarsi
-Senti
Matt puoi dire a Mr"Mi credo figo come Brad Pitt"di smetterla con quel
cavolo di phon,prima che io glielo ficchi su per un posto dove non
batte il sole?-
Hayden spense il phon e si incamminò verso il soggiorno dove il resto del gruppo si trovava.
-Senti
Miss Acidità perchè non ti stacchi un pò da quel
thè al limone che stai bevendo?Mi sa che tra poco ci assomigli
ad un limone -rispose infastidito lui alla battuta della ragazza.
Dalia
lo fulminò con lo sguardo e gli versò tutto il thè
sulla maglietta bianca, esibendo un’aria di liberazione e
soddisfazione quando vide il risultato del suo gesto.
-Maledetta
che non sei altro,io ti giuro che ti...- ma Hayden non finì la
frase perchè Matt gli si buttò addosso per separarlo da
Dalia.
-Hayden calmati,è thè ,la metti in lavatrice e si toglie- disse cercando di rassicurare l'amico.
Se c'era una cosa su cui Hayden era molto intransigente erano i suoi vestiti.
Nessuno poteva toccarli,avvicinarli ,figurarsi sporcarli.
Dalia gli aveva versato poi il thè pure di proposito.
-Ben
ti sta Stronzo- e gli fece la linguaccia mentre Mel rideva di gusto
sotto lo sguardo inviperito di Hayden. In quel momento non poteva non
essere orgogliosa della sua fantastica migliore amica.
-Io
sarei stronzo?Stronzo io?Tu sei la persona più
malefica,idiota,rincretinita che abbia mai conosciuto in tutta la mia
vita,e credimi ne ho conosciute di persone così in 21 anni,ma tu
sei la più stronza di tutte-
-Oh no caro,tu mi batti alla grande in questo!-
Dalia si mise di fronte a Hayden.
Se credeva che lei avesse paura di un bamboccino come lui,si sbagliava di grosso.
Lei non aveva paura di nulla,figurarsi di un viziato figlio di papà.
E questo era tanto,detto da una altra figlia di papà.
Mel e Matt si alzarono dal divano pronti ad intervenire al primo segno di botte in arrivo.
Avevano
capito che tra Dalia ed Hayden prima o poi sarebbe scoppiata una guerra
ed erano sempre pronti ad intervenire nel caso fosse stato necessario.
Il che era sicuro al 101%.
-Io ti odio-
-Te ne esci con questa frase stupida?Ma i tuoi,il tuo cervello l'hanno comprato su ebay per mezzo dollaro?-
Matt
si precipitò in mezzo tra di loro e si beccò un sonoro
schiaffo da Hayden che rimbombò nella stanza e fece saltare su
Mel.
-Porca miseria-urlò dopo che la mano del ragazzo si era catapultata sulla sua guancia
-Amico,ti sei messo tra di noi-cercò di giustificarsi Hayden ma dallo sguardo di Matt capì che era infuriato.
Guarda che mi tocca subire per non farli picchiare. Ma perchè Hayden doveva seguire 5 anni di karate?Che dolore!! pensò.
Matt si stava massaggiando la guancia,ora tutta indolenzita e gonfia.
Mel rientrò nella stanza e gli portò una borsa del ghiaccio accuratamente preparata.
-Sapevi che mi sarei fatto male?-
-No,ma
sapevo che si sarebbe fatto male qualcuno però-disse sorridendo
mentre gli appoggiò con delicatezza la borsa sulla guancia
rossa. –Anche se speravo di non essere io- aggiunse sogghignando.
Poi ci fu il buio totale.
-Che
cazzo è successo?-chiese Dalia rompendo il silenzio che si era
creato appena subentrato il buio nella grande stanza illuminata.
-E’ un blackout Cretina.-le rispose Hayden cercando a tastoni l'accendino e le candele che si trovavano sul tavolo.
-So
che cos'è un blackout deficiente,e la tua faccia al buio
è ancora più rivoltante- rispose a tono mentre lui
provava ad illuminare un pò la sala con delle candele accese.
Lui rise stizzito per la battuta.
-Chi
è che va a controllare i contatori e riaccendere la luce?-chiese
Mel continuando a premere la borsa del ghiaccio sulla povera guancia di
Matt,che intanto soffriva silenziosamente.
-Vado io-disse Hayden infine,dopo un silenzio di cinque minuti.
Uscì
dalla porta con la candela e iniziò a scendere lentamente le
scale che portavano alla cantina dove erano situati i contatori per la
luce.
-Magari muore in cantina,se Dio mi ascolta-disse divertita Dalia,pensando alla gioia di liberarsi di quella seccatura.
-Dalia!-la
riprese Mel seccata,anche se nemmeno lei gioiva della presenza di
Hayden in casa. Ma almeno in quel momento era l’unico che si era
deciso a fare qualcosa di buono, si disse, e con altre cinquecento
azioni simili avrebbe potuto scontare l’inferno che gli aveva
fatto passare in quelle settimane.
La
luce tornò subito dopo, lasciandoli inizialmente accecati
dall’improvvisa luce dato che si erano abituati al buio.
-Grazie a Dio- esclamò Matt sollevato e prese dalle mani di Mel la borsa del ghiaccio,per poi posarla sul tavolino.
Ormai stava già meglio, il dolore era diminuito.
-Devo
anche ringraziarti, Hayden?-chiese Dalia mentre lui entrava in casa e
lo sguardo stizzito le rispose che non ce ne era bisogno.
-Io odio i Blackout- sbottò Matt all'improvviso cercando di ristabilire un apparente calma tra di loro.
-Anche io-risposero in coro gli altri tre e poi scoppiando a ridere senza accorgersene all'unisono.
Smisero subito appena se ne accorsero, ritornando seri.
Non potevano assolutamente abbassare la guardia con il nemico.
-Beh almeno abbiamo trovato qualcosa in comune-fece notare Dalia,un pò stupita .
-Ci servisse almeno!-rispose Hayden buttandosi sul divano ,un pò stanco.
Matt fece una faccia strana da "Ho avuto un idea".
-Ragazzi,perchè
non ci chiamiamo Blackout? Infondo è carino,è una cosa
che abbiamo in comune,facile da ricordare!-disse senza neanche pensarci
un secondo.
Poi subito si immaginò tutti che storcevano il naso e urlare -Naaa-
Invece il resto del gruppo rimase in silenzio a pensarci seriamente per un secondo.
-Per me va bene,meglio di The Crush- disse Dalia alzando le spalle.
Gli altri due annuirono convinti, illuminati, e ripetendo quel nome.
-Allora dobbiamo festeggiare-disse Mel prendendo dell'aranciata e dei bicchieri.
-Siamo riusciti finalmente a trovare un accordo-urlò Matt mentre i bicchieri tintinnavano al brindisi.
-All'unica
cosa su cui andremo mai d'accordo-rispose Dalia sorseggiando
l'aranciata mentre Mel l'appoggio alzando il bicchiere al cielo.
Per il momento la guerra era scongiurata.
Ma quanto sarebbe durato quest'armistizio?
Spazio Autrici:
Ciao
a tutti! Allora? Cosa ve ne sembra di questo cap? Le cose alla fine
sembrano essere migliorate , almeno sono riusciti a trovare un nome per
la band, ma non illudetevi…
Volevamo ringraziare coloro che hanno inserito la fic tra i preferiti, ovvero:
Broken
BriBry85
Idril Inglorion
Lola SteP
Pirilla88
Spero ci farete sapere cosa ne pensate!
E grazie mille a coloro che hanno recensito:
Lola
SteP: Ciao! Grazie mille per aver recensito, è stato un gesto
davvero carino senza contare il casino che ha fatto Milly per
ricordarsi chi eri xD Ci fa davero piacere il fatto che la storia
già ti piaccia, è un onore visto che erano mesi ch non
accedevi su efp quindi speriamo che la fic continuerà a
piacerti, ma tu none sita a dirci se c’è qualcosa che non
ti piace! Un bacione!
Yellow_B:
Ciao! Abbiamo recensito appena possibile ^^ Adori Hayden? Non ci
stupiamo, sei semplicemente una delle sue 1000000000000000000000000000
fan distribuite in tutto il mondo… xD Mel una ganza? Oh si, e lo
sarà ancora di più in futuro per quello che
combinerà, ma in questo cap già te ne sei fatta
un’idea di sicuro! E hai perfettamente ragione per il fatto che
Dalia ti sta simpatica, spesso farà un po’ da
“madre” ai suoi coinquilini ed è estremamente dolce
e sensibile… e Matt, è Matt, punto è basta! =D
Certo, è il più diplomatico,anzi, a volte è proprio apatico
come abbiamo detto nell’introduzione, ma anche lui ne
combinerà di cotte e di crude! Siamo felici che la fic
già ti intrighi, e stai sicura che di casini ne vedrai! :D Un
bacione!
Detto ciò, speriamo che ci farete sapere cosa ne pensate!
Vero&Milly
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Capitolo 3 *** Finzione da Oscar ***
Finzione da Oscar
Capitolo 3
Finzione da
Oscar
-Brutto stronzetto egocentrico,apri
questa maledetta porta-
Dalia stava urlando mentre
saltellava ansimando per trattenere la pipi, davanti la porta del bagno chiusa
da minuti e minuti, e che sembrava proprio non volersi aprire a meno che non
sarebbe trascorso il doppio del tempo già passato.
Doveva assolutamente andare in bagno
prima di esplodere come un fiume in piena.
Ma ovviamente Hayden doveva occupare
il bagno per un ora e mezza,non sarebbe stato da lui starci di meno.
-Hayden!!Cristo,apri questa cazzo di
porta!- continuò ad urlare disperata, sentendo delle fitte sempre più forti nei
pressi della pancia. Era davvero al limite.
Era seduta adesso per terra,a gambe
incrociate e pregava di non farsela addosso mentre picchiava contro la porta.
Poi picchio il pugno contro una
gamba.
-Hei,vacci piano ragazzina-disse
Hayden uscendo con tutta calma, quasi come se stesse facendo una sfilata di
moda e lanciandole un’occhiataccia.
Dalia si alzò velocemente in piedi e
lo buttò subito fuori dall'uscio per precipitarsi in bagno.
-Che maniere!Ti sei svegliata male
stamattina?-le chiese mangiando una brioche al cioccolato.
Poi lei uscì come un tornado
infuriato dal bagno
-Tu- e puntò il dito contro di lui,
incavolata come non mai-Maledetto che non sei altro,ma ti pare che tutte le
mattine debba essere così?Dobbiamo mettere dei turni anche per il bagno?Se non
capisci te lo spiego più chiaramente..Non puoi occupare il bagno per due ore e
far finta di non sentire quando ti chiamo per entrare capito? O se no è meglio
che tu prenda un biglietto per l'Alaska la prossima volta,perchè ti picchierò a
sangue-gli intimò e poi se ne ritornò in camera sua mentre Hayden alzò le
spalle come al solito.
La prima cosa che Mel vide appena aprì gli
occhi fu Matt, che la stava delicatamente scrollando per farla svegliare. Fece
un piccolo verso scocciato, ancora assonnata, prima di guardarsi intorno. Anche
se era passato un mese, ancora si abituava alla sua nuova camera che divideva
con Dalia, dalle pareti color pesca e decorata con i poster dei loro cantanti
preferiti. Si alzò sui gomiti, strofinandosi gli occhi ancora cisposi, prima
che il suo sguardo vagasse sulla maglia che aveva utilizzato come pigiama…
-Stronzo, chi ti ha dato il permesso di
entrare in camera mia mentre sto dormendo?- urlò all’improvviso, dopo aver
realizzato che quella maglia, seppure XL, a stento riusciva a coprirle metà
coscia. Per non parlare che era orribile, gialla con la scritta “Touch here!”
nera sul seno.
Matt sobbalzò, prima di coprirsi gli occhi
con entrambe le mani e sbuffando. –Va bene così?-
-No che non va bene, insomma, già è una
tortura dover dividere la casa con due ragazzi, ora non ho nemmeno più diritto
alla mia privacy!- sbottò infastidita, tirandosi le lenzuola candide fin sopra
il mento e guardandolo con un’aria torva.
-Quante storie, non ho visto nulla e di certo
se ho voglia di vedere una ragazza mezza nuda non vengo qui- rispose a tono
Matt. –E comunque abbiamo problemi ben più gravi, è per questo che sono venuto
a svegliarti. Quei due stanno facendo la loro solita lezione pratica di kung fu
e ha chiamato James… Di nuovo!-
Mel sgranò gli occhi, visto che li aveva
chiamati nemmeno dodici ore prima. –E cosa voleva?-
Matt sospirò, sedendosi sul letto della
ragazza. –Ha detto che viene a pranzo qui-
-Quando?!-
-Come quando? Oggi, no?-
La ragazza non rispose, ma sia il suo
sguardo che quello di Matt andarono a finire sul corridoio dianzi a loro, dove
regnava il caos: una serie di palline anti stress di Hayden per terra, la cesta
del bucato, addirittura una cartaccia di chissà che cosa facevano da ornamento.
Ed era solo una stanza. Chissà cosa vi avrebbero trovato nelle altre, quelle
più praticate!
-Cavoli. Dobbiamo darci da fare, abbiamo
solo… Solo tre ore!- esclamò Mel guardando l’orologio, alzandosi di botto dal
letto e facendo quasi cadere Matt, che istintivamente si portò le mani davanti
agli occhi mentre lei si infilava un paio di shorts di jeans onde evitare nuove
storie.
-Dobbiamo metterci all’opera, dammi solo
il tempo di andare un attimo in bagno-
-Ti sconsiglierei il bagno, ad essere
onesti- mormorò Matt rassegnato, ma Mel non vi badò.
E si disse che avrebbe preferito
ascoltarlo quando si trovò davanti Dalia e Hayden intenti nel lottare con
spugne, saponi e getti d’acqua.
Spalancò la bocca, incredula, mentre Matt
compariva alle sue spalle. –Te l’avevo detto- commentò sarcastico.
Ma la molla dell’impazienza scattò
definitivamente quando entrambi vennero colpiti da un pezzo di sapone, che
scivolò sul pavimento, fino a giungere a
metà ingresso.
-Basta!- urlarono in coro Mel e Matt,
facendoli voltare mentre erano impegnati in una singolare lotta corpo a corpo.
-La piantate di demolire la casa? Guardate
che a pranzo verrà James! E mi dite come cazzo possiamo giustificare questo
caos? Volete essere cacciati fuori?-
urlò Mel.
-Si, siete proprio idioti! Ora pulite
tutto e mettete tutto in ordine- ordinò Matt in tono autoritario, cosa che non
gli donava affatto. Infatti, dopo lo shock iniziale per la notizia, Dalia e
Hayden lo guardarono con un sopracciglio levato, quasi come a dire: “Come
osi?”.
-Cosa sono quelle facce? Matt ha ragione,
quindi piantatela e sistemate il bagno mentre noi mettiamo in ordine di là,
abbiamo solo tre ore per far ritornare questa casa come ce l’hanno data- impose
Mel, mettendo una mano sulla spalla di Matt che la guardò grato. –E giuro che
se avete rotto qualcosa di mio….- iniziò, ma Hayden la interruppe.
-A chi vuoi che importi dei tuoi prodotti
da quattro soldi! Dobbiamo sbrigarci a pulire, non ad ascoltare le tue minacce,
no? L’avete detto voi- la schernì.
Dalia e Mel lo guardarono incredule,
quella era stata l’ennesima dimostrazione della sua faccia tosta, ma si dissero
di non continuare a battibeccare per il loro futuro in quella casa. James era
molto intransigente, non avrebbe tollerato vedere l’appartamento che la casa
discografica aveva acquistato per loro ridotta in quello stato.
Rapidamente, Dalia e Hayden iniziarono a
mettere in ordine e a pulire il pavimento e gli specchi, macchiati a più non posso
da tutte quelle lozioni.
-Secondo me la prossima volta ci penseremo
due volte prima di combinare tutto questo caos-
ammise lei, mentre puliva uno specchio particolarmente macchiato.
-Si, stranamente concordo. E’ meglio se
andiamo a lottare nel giardino- approvò Hayden, che maneggiava una spugnetta
gialla sul pavimento con un’aria particolarmente nauseata.
-Strano ma concordo anch’io- disse Dalia.
Entrambi fecero un sorriso striminzito, ma quando se ne accorsero subito
distolsero lo sguardo e si concentrarono di più sulle superfici da pulire.
-Oddio, spero solo che dopo non puzzino le
mani per tutte queste schifezze- sbottò lui dopo qualche minuto di silenzio,
con aria preoccupata, la stessa con cui una cheerleader avrebbe commentato
un’unghia spezzata.
Dalia sospirò, esitò un secondo prima di
aprire uno dei mobiletti ed estrarne un paio di guanti di gomma. –Tieni, usa
questi, femminuccia- gli intimò.
Hayden fece per aprire la bocca per
ribattere sull’uso della parola “femminuccia” usata nei suoi confronti, ma si
zittì quando notò che con i guanti andava molto meglio.
Continuarono a pulire e terminarono un’ora
dopo, momento in cui giunsero in cucina e furono accolti dalla canzone “I love
rock’n’roll” che Matt aveva appena messo con il portatile di Hayden.
Così, presi da un’improvvisa euforia,
iniziarono a pulire i piatti sporchi del giorno prima e a di aiutare Matt e Mel
a ritmo di musica, cantando con gusto e accennando anche qualche passo di
danza, in particolare le due ragazze che iniziarono a fare un singolare
balletto mentre lavavano il pavimento. Quando terminarono incrociarono le due
scope sotto lo sguardo divertito dei ragazzi dei ragazzi che le osservavano dal
balcone, dove stavano diligentemente stendendo il bucato.
James arrivò a mezzogiorno e mezzo, con la
sua inseparabile valigetta e il completo grigio con tanto di cravatta.
-Ehi, James, prego, accomodati- disse
Dalia, imitando una perfetta padrona di casa, molto affascinante nella sua
gonna nera e una maglietta a mezze maniche grigia, mentre alle sue spalle
compariva una Mel particolarmente entusiasta con indosso dei jeans chiari e una
maglietta bianca.
-Ciao, James, finalmente sei venuto, non
vedevamo l’ora che tu venissi- disse, invitandolo ad entrare nel soggiorno,
dove c’erano i ragazzi particolarmente provati dai lavori appena svolti e che a
stento riuscirono a trattenere una risata sarcastica per le sue parole.
-Ciao, grazie- rispose lui, prendendo
posto e guardandoli, mentre anche le due ragazze si accomodavano di fronte alla
poltrona dove vi erano i ragazzi.
–Allora, avete trovato questo nome, miei cari senza nome?- domandò subito.
-Si, si, lo abbiamo trovato ieri sera,dopo
che ci hai chiamato- rispose Hayden.
-Preparati a presentarci al mondo come i
“Blackout”- disse orgogliosamente Matt, mentre gli altri annuivano.
-Blackout?- James parve pensarci qualche
secondo, prima di annuire. –Si, si, mi piace! Blackout, si!- ripeté entusiasta.
Gli sorrisero prima di dirigersi a tavola,
dove iniziarono a pranzare.
Appena finito il pranzo si
accomodarono sul divano e James assunse un atteggiamento molto serio e
composto,diverso da quello divertente e spiritoso conosciuto, tenuto durante il
pranzo.
-Allora ragazzi,dobbiamo mettere in
chiaro alcune piccole cose. Ho notato perfettamente il leggero astio tra di voi
e questo non giova per niente alla band. Ora non pretendo che domani siate già
una gran bella famigliola felice ma vorrei che vi sforzaste ad essere
gentili,carini e tanto amorevoli tra di voi,almeno davanti alle telecamere. Dovrete
sembrare a vostro agio,come se voi foste amici del cuore da sempre. Lo so che
può sembrarvi uno sforzo immenso,ma questo è ciò che vi chiedo per il momento
come sacrificio per la carriera. Credete di potercela fare?-
I ragazzi fecero silenzio mentre si
guardavano imbarazzati l'uno con l'altro.
In un mese di convivenza si erano
odiati,picchiati e mandati al diavolo così tante volte,che sembrava leggermente
impossibile che potessero anche solo fingere di volersi bene.
-Se è per la carriera,ci posso
provare-rispose Hayden alzando le spalle ,come al solito.
Ma in questo caso non era per
menefreghismo,solo per rassegnazione.
Doveva vivere e lavorare con 2
ragazze che odiava fin dal profondo del suo cuore,ma la sua carriera era la
cosa più importante,più dell'astio.
-La stessa cosa vale per me-disse
Dalia abbassando lo sguardo e pensando mentalmente a quanto avrebbe dovuto
faticare il giorno dopo per non uccidere qualcuno.
Già si immaginava una gran brutta
serataccia,una di quelle che speri di non vivere mai e che non auguri a
nessuno.
Tranne ad Hayden,pensò lei.
-E per voi?-chiese James agli altri
due componenti della band che non avevano ancora risposto e che continuavano a
guardarsi intorno come se cercassero una via d'uscita,che non c'era per niente.
Alla fine si arresero entrambi
-Ci sto-rispose Mel sbuffando.
Avrebbe dovuto mantenere i nervi ben
saldi il giorno successivo.
Meglio che mi prepari una bella
camomilla..Prevedo una fantastica seratina.Pensò tra sé e sé.
-Per me è ok.-pronunciò infine Matt
portandosi poi le mani al viso.
Non ci voleva neanche pensare a come
si sarebbe prospettata la giornata.
-Perfetto,vedo che siete d'accordo. Che
ne dite di un abbraccio per suggellare questo patto?-
I ragazzi assunsero uno sguardo
sbigottito
-Ab..Abbra..Abbracciarci?Tra di
noi?-balbettò Hayden,alla sola idea disgustato.
-Si Hayden.Vuoi per caso abbracciare
la lampada?Tra di voi,si ,abbracciatevi!!-spiegò James invitando i ragazzi a
farlo.
Le ragazze guardarono in modo
rivoltante i ragazzi mentre questi si avvicinarono lentamente come se andassero
in contro alla morte,e si abbracciarono molto impercettibilmente quasi come
fossero alla gogna.
-E questo lo chiamate
abbraccio?Forse non vi è molto chiaro quello che ho spiegato prima. Voi domani
dovrete far credere a tutti che siete amici,che vi volete bene,vi dovrete
abbracciare,sbaciucchiare,e dire a tutti che non avete mai trovato amici del
genere. Ma se vi abbracciate come se steste abbracciando dei cactus anche un
cieco capirebbe che vi odiate a morte!-urlò spazientito scuotendo la testa.
Perchè quei ragazzi non capivano che
dovevano farlo per forza?
Nessuno va ad ascoltare,compra il cd
di un gruppo che a malapena si sopporta!!.
Si alzò e li gettò l'uno nelle
braccia dell'altro mentre Dalia aveva una faccia stomachevole tra le braccia di
Hayden e Mel sorrideva falsamente tra le braccia di Matt,che invece alzava gli
occhi al cielo sperando in un miracolo.
Hayden bestemmiava silenziosamente
contro il destino o chiunque lo avesse messo in quella orribile situazione.
-Vabbè,ci siamo quasi almeno. Domani
siate più amorevoli che potete. Mi fido-prese la sua valigetta e se ne andò
sbattendo la porta.
-E mollami-esclamò Dalia disgustata
alla sola idea di essere stata anche solo per 5 secondi nelle braccia di quel
viscido ragazzino egocentrico.
-Ma chi ti vuole Reinaldi?-le urlò
contro Hayden e si diresse verso la sua stanza incavolato nero.
Mel e Matt invece si erano
"Lasciati"in modo più ragionevoli con sorrisi imbarazzati e un lieve
saluto.
Dalia intanto pensava che il giorno
dopo sarebbe stato un vero disastro.
-Non ce la faremo mai!-sbottò
disperata all'improvviso accasciandosi sul divano e con le lacrime agli occhi.
Mel la raggiunse subito e la
abbracciò forte.
-Dai piccolina,ce la faremo. Ne abbiamo
passate tante insieme,passeremo anche questa. Forza Bee,mettiamocela tutta e
vedrai che alla fine andrà tutto bene-
Mel chiamava Dalia ,Bee nei momenti
di sconforto per ridarle forza e coraggio.
Bee era il soprannome che le aveva
dato da piccola ma che aveva smesso di usare quando erano cresciute.
Ogni tanto però,specialmente quando
Dalia era triste e depressa e le ricordava tanto la bambina che era stata,la
chiamava ancora Bee.
-Ok. Possiamo farcela Melli- ed
entrambe sorrisero.
Le ragazze Reinaldi e Kingstone non
si arrendevano mai,e lo avrebbero dimostrato pure a quegli idioti dei loro
coinquilini.
Mel era nella sua stanza e stava
leggendo un libro di poesie ,che gli aveva regalato sua madre prima che
partisse.
Indossava un pantaloncino viola scuro
e una t-shirt bianca con una scritta brillantinata sulla pancia "I'm a
star"che le era stata regalata da Dalia.
Dal libro di poesia uscì una foto di
lei e Dalia da piccole.
Riguardandola realizzò quanto
fossero cambiate.
In quella foto Dalia stava ridendo e
portava i codini mentre indossava un vestitino azzurro chiaro e l'abbracciava
forte.
Lei invece aveva i capelli sciolti
,e indossava un pantaloncino nero e una maglietta rossa.
Rivedersi la fece sorridere ed ebbe
un leggero colpo al cuore.
Quanto gli mancava quella
spensieratezza dell'essere piccola insieme alla sua migliore amica nel parco
vicino a casa,come se il mondo non potesse mai toccarti.
Ed ora invece si trovava in una
situazione strana ,frustrante con due ragazzi che non intendevano collaborare,specialmente
quel testone di Hayden e Dalia sembrava quasi fuori gioco.
Matt all'improvviso entrò nella
stanza con due tazze di cioccolata fumante.
-Oddio scusa ho dimenticato di
bussare-disse appena realizzò di essere entrato senza chiedere il permesso,come
quella mattina.
-Tranquillo,questa volta ti
perdono,ma solo perchè hai in mano la cioccolata.-rispose lei sorridendo ed
asciugandosi un pò il viso dalle lacrime di nostalgia.
-Stavi piangendo?-
-No,stavo solo pensando a un periodo
felice della mia vita-e Matt guardò la foto e non riuscì a trattenersi dalle
risate.
-Siete tu e Dalia?-
-Si,avevamo 6 anni ed era il primo
giorno di scuola. Volevamo assolutamente farci una foto nel parchetto vicino
casa prima di andare a scuola quella mattina perchè volevamo fosse una giornata
importante,da ricordare-
-Eravate carinissime-disse tenendo
tra le mani la foto e riguardandola.
-Con questo intendi dire che adesso
siamo dei mostri?-chiese lei sorseggiando la sua cioccolata calda,ma non era un
tono di accusa,quasi un tono scherzoso.
-No affatto. Eravate e siete
carinissime. E sono sincero.-disse alzando le mani e rovesciando un pò di
cioccolata sul dorso della maglia.
-Ti sei sporcato..-gli fece notare
Mel e gli levò il resto della cioccolata.
-Fa niente,la metterò a lavare. Non
sono mica come Hayden io!!In questo momento lui adesso starebbe imprecando
contro tutti i santi del mondo e dell'universo-e risero divertiti.
-Sembra strano, cioè, tu e Hayden
siete diversissimi, eppure siete migliori amici- notò Mel, scrutandolo.
Matt scrollò le spalle, annuendo.
–Si, sai, abbiamo frequentato sempre la stessa classe. Lui era il sogno di
tutte le ragazze, menefreghista, bastardo, io invece ero un po’ più secchione,
anche se comunque avevo le ragazze che mi venivano dietro, eh- precisò con una
finta aria seria, facendo sorridere Mel. –Tutto è successo al secondo anno di
liceo, quando ci siamo iscritti entrambi ad un corso di musica. Ci hanno messo
in coppia insieme… E da li non ci siamo più separati- spiegò.
Il suo sguardo era quasi nostalgico,
e Mel quasi riusciva a vedere lui e Hayden versione quindicenni nel riflesso
dei suoi occhi blu.
-E tu e Dalia? Come vi siete
conosciute?- domandò lui poi, molto curioso.
Mel sorrise al solo ricordo.
–Avevamo cinque anni, io mi ero trasferita da poco da Ottawa e abitavamo in due
villette vicine. Un giorno stavo
giocando con la palla, che andò a finire dall’altra parte della strada, e per
seguirla mi trovai davanti a Dalia, che giocava con le bambole in giardino. Lei
mi chiamò, e iniziammo a giocare insieme… E poi iniziammo le elementari nella
stessa classe- terminò, accennando la foto.
-Sembrano entrambe due storie da
film, eh?- osservò Matt, che tentava di immaginarsi la scena.
Mel annuì. –E nel copione di questo
film c’era scritto che prima o poi ci saremmo incrociati. Non vale,
però,avrebbero dovuto avvisarci, così ci saremmo potuti calare bene nella
parte!- ridacchiò, ed entrambi scoppiarono a ridere, annuendo.
In quella stanza ora alloggiava un
clima apparentemente quasi sereno.
Quasi non sembrava che si odiassero.
-Ok,io vado di là a scrivere ai miei
un e-mail- disse poco dopo Matt, alzandosi e cercando di non combinare altri
casini con qualche movimento sbagliato.
-Grazie per la cioccolata-gli disse
Mel sorridendogli,questa volta sincera.
-Di niente-e chiuse la porta.
Mel si portò alla bocca la tazza e
pensò che infondo Matt aveva i suoi lati positivi.
Peccato che in Hayden proprio non li
trovava.
Dalia bussò alla porta della stanza
di Hayden.
Da lì a poco avrebbe fatto un patto
con il diavolo in carne ed ossa e non ne era molto entusiasta.
Uno scontroso avanti si udì e lei
entrò con l'aria di una persona in agonia.
-Cosa vuoi Cinderella?-gli chiese
Hayden mentre scriveva sul suo portatile,quella che aveva tutta l'aria di
essere un’e-mail.
-Senti Stevensen tu non mi sei
simpatico,ma neanche un pò. E per te è lo stesso lo so. Ma dobbiamo trovare un
compromesso. Per entrambi la carriera è l'unica ragione per la quale abitiamo
in questa casa e ci sopportiamo 24 ore su 24 e credo sia anche l'unica ragione
per la quale domani dovremo fingere di andare d'accordo e di volerci bene. Io
ho faticato tanto per raggiungere il mio obiettivo e non permetterò a niente e
a nessuno di rovinarmi questa opportunità,sia ben chiaro. Quindi domani a
quella festa faremo finta di essere grandi amici,ci abbracceremo,scherzeremo e
poi a casa torneremo ad odiarci come se non fosse successo nulla. Ma fammi
soltanto il favore di provarci sul serio alla festa. Ho bisogno che tu me lo
prometta Hayden.-ed era così seria che quasi il ragazzo si stupì.
Non avrebbe mai creduto si
sarebbero trovati nella stanza per più di 2 secondi senza litigare e sparare parolacce
e bestemmie.
Ma la cosa che gli fece più senso fu
il fatto che lei aveva ragione.
La carriera era vero,veniva prima di
tutto.
E nemmeno lui poteva permettersi che
si rovinasse per uno stupido odio tra persone.
-Ok. Te lo prometto. Ma solo se
anche tu lo prometti- e le porse la mano che lei strinse
-Promesso- e fece per uscire dalla
sua stanza.
-Dalia- la chiamò lui prima che lei
varcasse la porta.
Lei si girò in attesa delle sue
parole.
-Come facciamo domani?Non so neanche
come comportarmi con te e con Mel!!Per un mese non abbiamo fatto altro che
litigare e odiarci,ed adesso non so da che punto cominciare a fingere che siate
le mie migliori amiche!E poi quella storia di abbracciarci e cose del genere,è
assurda!Se non riusciamo neanche a stare vicino se non c'è più di un metro e
mezzo di distanza ,come possiamo abbracciarci in modo convincente?-le chiese
seriamente preoccupato.
Questa versione di Hayden sorprese
un pò la ragazza.
Mai e poi mai si sarebbe aspettato
un atteggiamento del genere.
Ma non lo diede per niente a vedere.
Mai abbassare la guardia con il
nemico,si ripeté.
-Non lo so. Vuoi che facciamo delle
prove?-disse non sapendo in realtà bene cosa dire.
Tutta quella situazione era
incomprensibile e la rendeva irritabile e stressata.
-Se non ti secca,visto che non c'è
altra soluzione- sbuffò lievemente incerto.
Dalia gli si avvicinò e poi prese un
bel respiro.
Sembrava come se stesse per buttarsi
da un dirupo invece di abbracciarlo.
Poi lo avvolse tra le sue braccia e
continuò a inspirare e buttare fuori aria .
-Dalia per favore,sembra che devi
partorire!!Rilassati!-gli gridò il ragazzo continuando a tenerla tra le sue
braccia.
-Ok,mi rilasso-e lo strinse più
forte.
Hayden fu quasi preso da un moto di
relax tra le braccia della ragazza,prima di ricordarsi che era solo Dalia.
Poi delicatamente si scostò e le batté
il cinque.
-Dai,la prima fase è stata
superata!-
-Già,la seconda qual è?-gli chiese
grattandosi la testa.
-Le domande-e sul viso della ragazza
comparve la paura e il disagio.
-Dobbiamo parlare bene dell'altro e
dire tante cose carine e sembrare comunque sinceri-
-La fai facile-lui scosse la
testa,come per ribadire che neanche per lui era una passeggiata.
-Va bene iniziamo. Che cosa hai
pensato di Dalia appena l'hai vista?-gli chiese la ragazza fingendo di essere
una giornalista.
Hayden tossì e poi con la miglior
faccia da ragazzo carino e gentile incominciò a parlare.
-Appena ho visto Dalia ho pensato
fosse stupenda. E vivendo con lei mi sono accorto che è vero. E’ una ragazza magnifica,speciale
e rende tutto splendido. Adoro passare del tempo con lei,perchè è
spontanea,divertente e non ti fa mai annoiare. E’ una coinquilina eccezionale e
ti mette a tuo agio nella sua vita,come se tu ne avessi sempre fatto parte. Sono
davvero felice di averla conosciuta,mi ritengo molto fortunato di poterla
considerare parte della mia vita adesso-Dalia lo guardò esterrefatto.
Da dove usciva tutta quella faccina
benigna sotto la scorza di Diavolo?
-Se non ti conoscessi e non sapessi
che stai parlando di me,ti crederei!-disse lei alzando un pò le sopracciglia
ancora scossa.
Quel ragazzo sapeva mentire,e anche
egregiamente.
Ci sarebbe cascata persino lei,se
non fosse che lui era Hayden.
-Grazie,lo so è una delle mie tante
qualità-lei gli diede uno scappellotto per farlo tacere.
-Ok!Ora tocca a te!Che cosa hai
pensato di Hayden quando l'hai conosciuto?-
-Hayden è semplicemente unico. Unico
nel suo genere. Non ho mai conosciuto nella mia vita persone come lui. Appena
l'ho visto ho pensato che sarebbe stato divertente condividere questa parte
della mia vita con lui,e non mi sono pentita. In questo mese di convivenza non
mi sono mai annoiata ,neanche per un secondo e mi sono sentita quasi a casa. E
credo che sia anche merito suo. Mi ha fatto ridere con le sue battute,ci siamo
sbellicati guardando film demenziali e abbiamo condiviso insieme piccole
esperienze passate,come se fossimo amici da anni. Gli voglio davvero bene,come
credo di non averne mai voluto a qualcuno in tutta la mia vita,che non fosse
Melanie. E’ un fratello per me,un fratello splendido-
Hayden la guardò scioccato.
Era così naturale quando stava
parlando di lui,come se ci credesse sul serio,come se non stesse mentendo ma
dicendo semplicemente la verità.
-Hai visto la Reinaldi?In questo
momento ti darei l'Oscar- e le sorrise.
Ed era un sorriso sincero,non
costruito sul momento.
-Grazie lo so ,sono fantastica-
-Non ti gasare troppo,però-e guardò
l'orologio,notando che ormai era ora di cena.
-Ti va di cucinare?-le chiese mentre
lei strabuzzò gli occhi.
-Mi stai chiedendo di cucinare con
te?Tu che cucini con me?-
-E che sarà mai di male cucinare con
Cinderella?Basta che mi aiuti e non mi fai bruciare con le pentole ,o
sporcare-intimò lui seriamente mentre Dalia moriva dalle risate.
-Feminuccia,dai ti do il mio grembiule
con le papere così il piccolo non si sporca- disse prendendolo in giro
incamminandosi verso la cucina.
-Ah è cosi?Vieni qui,che ti
picchio,strega che non sei altro!-e la rincorse per la cucina mentre lei
cercava di sfuggirgli deviando per il soggiorno mentre anche gli altri
intervenirono in questa guerra scherzosa e idiota.
Un'altra sera era finita in modo
decente.
Ma non ci si poteva aspettare la
stessa cosa della serata successiva.
_______________________
Ciao a tutti!
Cosa ne dite di questo capitolo? La
situazione sembra essere sempre più critica, con alti e bassi sempre più
frequenti!
Volevamo invitarvi a farci sapere
cosa ne pensate, ci farebbe davvero piacere sapere cosa ne pensate delle
avventure dei nostri quattro protagonisti!
Grazie mille a Lola Step per aver
recensito e a coloro che seguono la fic e che l’hanno messa tra i preferiti!
Un bacione immenso,
Vero&Milly.
|
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Capitolo 4 *** Una festa tra falsità e verità.. ***
Blackout in The Light cap 4
Blackout In The Light
L’indomani si annunciò una giornata particolarmente
soleggiata e limpida, nonostante fosse inizio ottobre. Mel e Dalia
passarono la mattinata al centro commerciale, alla ricerca di qualcosa
di adatto per l’imminente festa di quella sera, e quando
ritornarono a casa furono accolte da un piacevole odore di pasta al
sugo. A Dalia ricordò molto il ragù che cucinava sua
nonna quando la andava a trovare in Italia.
-Cosa avete comprato di bello?- domandò Matt appena le due entrarono in cucina, con le mani piene di buste e pacchetti.
-Cosa non abbiamo comprato- sghignazzò Mel entusiasta, con il
pensiero fisso sullo stupendo miniabito blu notte che aveva comprato e
all’infinità di collane con tanto di orecchini abbinati.
-E, cosa strana ma vera, abbiamo pensato anche a voi- soggiunse Dalia
divertita, godendosi appieno le facce stravolte dei ragazzi.
–Tenete. Questo è per te, Matt, e questo è per te,
Hayden- disse, porgendo loro due pacchetti con lo stesso incarto e di
cui cambiava solo il colore dei nastrini.
Hayden la guardava senza parole, e ricordò i momenti vissuti
insieme la sera prima; al momento la Dalia che aveva davanti agli occhi
era la stessa che aveva mentito circa la loro amicizia con una bravura
da Oscar.
-Cosa aspettate? Apriteli, su, prima che ce ne pentiamo- li esortò Mel, tuttavia sorridendo.
I ragazzi scartano lentamente i pacchetti, quasi come se temessero che
da un momento all’altro sarebbe scoppiata la bomba contenuta
lì dentro, e restarono stupiti quando scoprirono le ragazze cosa
gli avevano regalato: due cravatte, una blu con una particolare
fantasia per Matt e una verde simile per Hayden. Proprio come i loro
occhi.
Alzarono lo sguardo verso Mel e Dalia, con un’aria di gratitudine
che solo gli sguardi potevano esprimere, non tanto per la cravatta ma
quanto per il gesto così premuroso.
-Così stasera avrete qualcosa di elegante da mettere, visto che
non vi lasceremo uscire se non sarete eleganti come noi- tentò
di giustificarsi Dalia imbarazzata.
-Ovvio, dovete essere chic come noi, dobbiamo fare bella figura. Giusto
per non farvi sfigurare accanto a noi- precisò Mel.
I ragazzi abbozzarono una risatina, prima di dire:-Grazie!-
all’unisono. Sospirarono, guardandosi, mentre le ragazze
sistemavano qualche pacchetto e, con l’aria di chi si avvicina al
patibolo, le abbracciarono, lasciandole di stucco. Ma non fu un
abbraccio come i precedenti, no, fu un abbraccio collettivo, dato che
le ragazze si trovarono strette a panino tra i due.
-Meglio fare esercizio- disse imbarazzato Matt quando si staccarono, passandosi una mano tra i capelli.
-Si, anche perché le lezioni e le prove non basteranno mai-
soggiunse Hayden, prima di tornare con disinvoltura al pranzo.
Mel camminava nervosamente avanti ed indietro per la stanza
cercando un vestito decente da mettere, visto che quello che aveva
comprato si era rovinato con una macchia di trucco, colpa del destino
infame; Matt continuava a comporre e a scrivere canzoni per
distrarsi,Hayden era in bagno da almeno 3 ore per rilassarsi e
rendersi"presentabile"mentre Dalia era del tutto fuori controllo e
cercava di rilassarsi con lo yoga.
-Dalia!!!!-urlò implorante Mel dalla loro stanza dopo aver
scartato per la centesima volta tutti i suoi vestiti senza trovarne uno
adatto per quella serata favolosa.
Tutti quelli che aveva provato sembrava che non le stessero più
bene da un momento all'altro e non poteva permettersi di non essere
meravigliosa alla serata della sua vita. Ripenso al vestito stupendo
che aveva comprato, dicendosi che avrebbe dovuto portarlo al più
presto in lavanderia.
-Che c'è?-rispose scocciata l'amica già nervosa di suo.
-Ho bisogno del tuo aiuto,non riesco a trovare il
vestito-commentò disperata facendole notare le migliaia di
vestiti sparsi per terra come dei sacchi della spazzatura.
Dalia respirò e la prese per il braccio scortandola verso il suo armadio.
-Dai vedi,se ne trovi qualcuno che ti piaccia nel mio armadio
bambolina-e ritornò ad immergersi nello yoga,che sembrava
però non funzionare per niente.
C'era qualcosa nel suo stomaco che le stava davvero facendo male.
Intanto Mel saltellava per la felicità e iniziò a scartare tutti i miliardi di vestiti di
Dalia,cercando quello più adatto a lei e al suo fisico.
Alla fine la scelta si concentrò su tre abiti favolosi.
-Dali,quale metto?-le chiese supplicante Mel facendole gli occhi dolci e mostrandole i tre vestiti.
Dalia alzò gli occhi al cielo e cercò di immaginarsi la
sua migliore amica con quei vestiti per capire quale dei tre fosse il
migliore.
Ma la verità era che stava bene con tutti e tre e non sapeva proprio decidersi.
-Non lo so. Stai bene con tutti e tre,devi decidere tu Melli- disse
infine con faccia dispiaciuta e poi si diresse verso il bagno,occupato
da Hayden.
-Hayden!!Hai finito porca miseria?Sei lì dentro da più di
tre ore,io avrei bisogno di quel bagno!!-gli urlò da fuori la
porta a braccia conserte e con sguardo scocciato.
Ogni giorno era sempre la stessa storia.
Lo avrebbe ucciso prima o poi,lui e il suo stare mezza giornata in bagno,manco fosse una donna.
-Eccomi,rompiballe che non sei altro.-Dalia gli fece una linguaccia ed
entrò nel bagno mentre Hayden la fulminò con lo sguardo.
Proprio non la sopportava,lei e quella sua mania di ottenere tutto e subito.
-Dalia!!!-urlò di nuovo Melanie disperata.
-E’ in bagno!!Qual è il tuo problema Melanie?-le chiese spazientito Hayden pur di non sentirla di nuovo urlare.
Tutti sapevano che Mel aveva un timbro leggermente alto quando urlava.
Finchè si parlava di usare i toni alti nelle canzoni andava
bene, ma a nessuno piaceva essere la causa dei suoi strilli quando
qualcosa non le andava bene.
-Non so quale dei tre vestiti mettere. Non riesco a decidere quale mi stia meglio-
Il ragazzo osservò meglio i vestiti.
Il primo era corto, nero, con le spalline piccole e scollato sul
davanti,il secondo era lungo,lilla con una scollatura non molto
profonda sul dietro e il terzo era azzurro piuttosto corto e
scollatissimo sul davanti e poco dietro.
-Io credo ti stia meglio il nero Mel- disse infine annuendo convinto.
-Dici?-Mel prese il vestito in mano e lo rigirò guardandolo meglio.
Ora che ci stava pensando,forse aveva ragione lui.
-Si,hai delle gambe lunghe e questo vestito secondo me ti potrebbe
valorizzare molto-rifletté lui mentre Mel gli saltò
addosso felice.
Poi appena si rese conto di quello che aveva fatto,si scostò da lui sorridendo un pò imbarazzata.
-Grazie- commentò infine,ancora con il vestito nero in mano.
-Prego,tra fissati della moda ci si capisce- e continuò a fissare gli altri due vestiti rimanenti.
-Quello azzurro secondo me starebbe bene a Dalia- replicò guardandolo attentamente.
-Davvero?-Dalia spuntò da dietro, uscendo dal bagno, e osservò il vestito riposto sul suo letto.
Non l'aveva mai messo,era un regalo di sua madre.
-Per me si-
-Ma non è troppo scollato o troppo corto?-chiese lei preoccupata.
Non voleva certo sembrare una sgualdrina.
-No affatto. Secondo me staresti davvero un incanto. Per quanto tu
possa essere un incanto per me.-disse cercando di moderarsi con le
parole.
Loro erano comunque "Le Streghe Malefiche" e doveva sempre tenerlo a mente.
Specialmente Dalia.
-Ahhh,spiritoso. Comunque grazie,credo proprio che lo metterò-e si immerse nel suo armadio alla ricerca degli accessori.
-Hayden-lo richiamò prima che lui uscisse dalla sua stanza
-Si?-e poi gli mostrò un paio di scarpe celeste chiaro
-Dici che vanno bene?-e fece gli occhioni dolci per non farlo andare via sbuffando,come al solito.
-Si,sono perfette. E poi credo che l'azzurro ti stia davvero bene. Va in tinta con i tuoi occhioni da Bambi indifeso.-
-La smetti di chiamarmi sempre con questi nomi da Walt Disney?Ti
ricordo che ho 21 anni,non 7-lo ammonì lei un pò seccata.
Prima Biancaneve,poi Cinderella e infine Bambi.
Era un pò stanca.
-Per me sembri sempre una bambina di 7 anni,ma magari con quel vestito
e con quei tacchi riuscirai a dimostrare i tuoi 21-e uscì
divertito dalla stanza.
Dalia intanto continuò a rigirarsi tra le mani quel vestito
azzurro e confabulò una vendetta contro di lui,per averle dato
della bambina.
Lei sapeva essere sexy quando voleva,e quella sera gliel'avrebbe dimostrato.
La sera arrivò presto e dopo centinaia di litigi per poter occupare il famigerato bagno,erano tutti pronti.
Matt indossava un pantalone nero,una camicia scura con la cravatta blu
un po’ allentata, una giacca elegante sopra e delle All star nere.
Proprio non ne aveva saputo di indossare uno smoking.
-Non è da me-aveva ripetuto centomila volte alle ragazze che cercavano di convincerlo e alla fine loro avevano ceduto.
Hayden indossava un completo nero,una camicia sotto bianca con la
cravatta verde e i capelli erano lievemente spettinati ma perfetti come
al solito.
Mel indossava il vestito nero corto che le faceva risaltare le gambe
lunghe e magre e il decoltè non troppo generoso ma
normale,indossava una collana di diamanti,regalo di Dalia per il suo
21esimo compleanno,e le scarpe nere tacco 12 cm.
Matt ed Hayden appena la videro rimasero del tutto scioccati.
Era davvero strabiliante.
-Sei fantastica,e non sto mentendo,il che mi preoccupa- esclamò
Hayden ,appoggiato da Matt che annuiva convinto e sorridendo.
Mel era felicissima.
-Dove è finita Bambi?Le dici di muoversi?-aggiunse
infine,guardando l'orologio e vedendo che si stava facendo davvero
tardi.
-Sono pronta- Hayden guardò verso di lei e quasi stava per sbavare.
Aveva avuto completamente ragione.
Quel vestito le stava davvero meravigliosamente.
Era corto al punto giusto,scollato quanto basta per non far traboccare
tutto,aveva piastrato i capelli color mogano e il trucco era perfetto
per la sua pelle da tipica ragazza mediterranea.
-Tutto bene Stevensen?-chiese divertita Dalia.
Era proprio questo ciò che voleva ottenere.
Ora chi aveva 7 anni?
-Dalia,posso farti da cavaliere vero?-le domandò Matt spiritosamente.
Era il suo modo per dire che era eccezionale.
-Certo-
-No,al massimo le faccio io da cavaliere,tu smamma- esclamò convintissimo Hayden spostando Matt dal braccio di Dalia.
Nel frattempo sia Dalia che Mel si stavano scompisciando dalle risate per quella scenetta divertente ed esilarante.
-Dai Matt,ti va di essere il mio di cavaliere?-le domandò Mel divertita.
-Certo,perchè no?-rispose e la scortò fino al palazzo dove una limousine li aspettava.
-Allora?Posso farti da cavaliere?-
Dalia ci pensò su un secondo.
-Solo se non mi chiami Bambi- rispose infine e gli mise la mano tra il braccio.
-Promesso. Sai,se non ti conoscessi e non ti odiassi profondamente,ci proverei con te stasera-e lei rise scuotendo la testa.
Hayden era sempre il solito inconfondibile.
Arrivarono al ballo ed entrarono emozionatissimi ma senza farlo notare.
Questa era loro serata.
James li aspettava all'entrata e quando li vide sorrise.
-Ragazze,siete splendide!E voi siete fortunati ad avere come
accompagnatrice le donne più belle di questa sera-Dalia e Mel
sorrisero mentre Matt ed Hayden le strinsero più forte a loro.
Dovevano interpretare la parte dei ragazzi gelosi delle loro "sorelle" e vestite in quel modo,ci stavano riuscendo anche troppo.
Tutti gli uomini presenti in quella sera le stavano guardando mentre sotto i baffi le due ragazze se la stavano ridendo.
Un ragazzo abbastanza alto con i capelli rossicci ,degli occhi blu e un
sorriso disarmante si avvicinò a Mel, mentre, poco distante da
loro, due ragazze squadravano la scena divertita.
-Ehi, tu sei una dei componenti dei “Blackout?”-
domandò, continuando a sfoggiare il suo sorriso, ignorando
completamente Matt che lo guardava accigliato.
-Si- rispose Mel, stupita del fatto che già conoscessero il loro nome.
-Stanno parlando tutti di voi, James vi chiama “i suoi nuovi
gioielli”. Ah, comunque io sono Josh, un membro dei “The
Vanish”- si presentò, porgendole la mano e indicando le
due ragazze alle sue spalle, che subito avanzarono verso di loro. Una
era slanciata, magrissima, con la lunga chioma bionda e uno sguardo
altezzoso, l’altra bassina, con i capelli e gli occhi scuri che
squadrava insistentemente Matt con un sorrisino dipinto sulle labbra.
-Ciao, io sono Delfina- disse, sorridendogli.
-Tanya- aggiunse l’altra, con un’aria quasi distratta e snob.
-Io sono Mel- si presentò lei, stranita da quelle due.
-Piacere, Matt- disse il ragazzo, sentendo uno strano impulso di sgonfiare quella bionda montata.
-Ci farebbe piacere diventare vostri amici, dopotutto tra colleghi ci
si aiuta, no?- aggiunse Josh, come se stesse cercando di
rimediare alla cattiva presentazione delle altre due.
Mel e Matt annuirono,e lui subito aggiunse:-Ti va di ballare con me, Mel?- in modo molto sicuro di sé.
Lei esitò, cercando un modo per carino per rifiutare.
-Mi dispiace,ma la signorina è occupata in questo momento. Deve
ballare con me-rispose subito Matt. –Piacere di avervi
conosciuto- aggiunse, dileguandosi con Melanie che si aggrappò
al suo braccio come se fosse la sua unica ancora di salvezza.
-Grazie Matt! Ma ti prego,non farmi rimanere immobile tutta la serata,facendo finta di essere geloso.-lo ammonì lei.
-Non resterai mica immobile,ballerai davvero con me-e la portò
sulla pista mentre lei sorrise rassegnata, sotto gli occhi acidi di
Josh e Delfina.
Infondo non era poi così male.
Tutte le altre ragazze della festa invece stavano accerchiando Hayden e
lui non si tirava mica indietro,continuando però a tenere
d'occhio Dalia,che stava tranquillamente bevendo un drink sul divanetto
vicino al bar.
Si allontanò un secondo dalle ragazze per raggiungerla.
-Non ti pare un pochino presto per cominciare a bere ragazzina?-lei sbuffò sentendosi chiamare ragazzina.
-Scusa,Dalia-
-Comunque è analcolico il drink. Io non bevo di solito. Tranne in occasioni veramente speciali.-
-E questa non lo è?-
-Si,ma è troppo presto per cominciare no?-gli domandò
scherzosamente riprendendo la domanda che lui le aveva fatto prima.
-Ti stanno reclamando,vai!-disse poi vedendo tutte le altre ragazze
fissarlo, tra cui spiccava anche Tanya, aspettando che lui si decidesse
a tornare da loro.
Lui però la prese per mano e la portò in mezzo alla pista.
-Prima ballo con la mia cara affascinante sorellina e poi magari ballo anche con qualcuna di loro-
Era strano come fossero passati da non poter stare vicini a meno di tre
metri e mezzo a stare vicinissimi e quasi abbracciati per tutto il
ballo.
Ma era tutta una finzione quella sera.
Era un piano,solo ed esclusivamente un piano.
-Matt,ti va di ballare con me?-gli chiese Dalia poi quando si
avvicinarono a loro,e lui annuì e la prese poi tra le sue
braccia.
Mel perciò iniziò a ballare con Hayden.
-Che la piccola Cinderella abbia una cotta per Matti?-chiese
spiritosamente Hayden vedendo il modo in cui entrambi ridevano ballando.
-Ma no,per niente. Conosco Dalia come le mie tasche e lei ha una
propensione per innamorarsi dei ragazzi stronzi e che la usano. Matt
non sarebbe proprio il suo tipo-disse tristemente.
Hayden la guardò e ci penso un attimo su.
Doveva aver sofferto molto nella sua vita a causa di questa strana propensione.
Ma che te ne frega Hayden?E’ solo la tua coinquilina,niente di
più, pensò lui mentre continuava a ballare con Mel.
-Prima stava con un ragazzo che più stronzo non si poteva. Era
completamente persa per lui,e non ragionava più. Il suo mondo
aveva incominciato a girare intorno a lui ed io non sapevo come
comportarmi. Lui la faceva soffrire,la tradiva continuamente ma lei era
innamorata e continuava a perdonarlo. Ad un certo punto ho dovuto farle
aprire gli occhi nel modo più deplorevole che conoscevo-a quel
pensiero rabbrividì.
Hayden intanto era sempre più curioso e con lo sguardo la invitò ad andare avanti
-Facemmo una scommessa. Se io fossi riuscita a dimostrare che lui era
uno stronzo,lei lo avrebbe lasciato. Con la complicità di mio
cugino ,ho registrato un momento in cui eravamo da soli solo io e lui e
mi è saltato adosso.Mi è costato moltissimo mostrarlo a
Dalia,ma poi lei lo ha lasciato e mi ha ringraziato di averla salvata
da lui. Ma da allora ha una paura matta di innamorarsi. Ed io ho una
paura immensa di lasciarla innamorare di qualcuno. L'ho vista
distruggersi ,farsi del male a causa di Max e non voglio che risucceda-
commentò infine.
-Mi dispiace per Dalia,davvero. Quel Max era un maledetto stronzo.-fu
la risposta di Hayden,che intanto pensava di nuovo a quanto Dalia
avesse potuto soffrire.
Dalia le era sempre sembrata un tipo forte,di quelli che anche se cadono si rialzano in piedi ed invece non era così.
La musica finì e James salì sul palco.
-Benvenuti a tutti e un grazie sentito per essere qui stasera. Sono
davvero onorato di presentarvi la nuova band emergente che la casa
discografica producerà :ecco a voi i "Blackout".-e tutti
applaudirono.
Mel,Hayden,Dalia e Matt salirono sul palco e si inchinarono verso tutte le altre persone.
Istintivamente si presero per mano,e James tirò un sospiro di sollievo.
Sembrava che tutto stesse andando al meglio quella serata.
-Va bene,allora Mel puoi dirmi che cosa ne pensi di questa esperienza
che voi 4 state vivendo?E ci descrivi un pò i ragazzi?-le chiese
la giornalista mentre Mel fingendo una tranquillità che in
realtà non sentiva per niente,si preparò a rispondere.
-A dire la verità credo sia l'esperienza più bella di
tutta la mia vita e la sto condividendo con delle persone meravigliose.
Realizzare il nostro sogno è qualcosa che non credevamo mai di
poter davvero vedere e adesso siamo qui,come band emergente e tutto ci
sembra quasi un sogno. I ragazzi sono splendidi ecco. Dalia ed io siamo
amiche da tutta la vita e per me è quasi una sorella,la mia
anima gemella mentre gli altri ragazzi ormai stanno diventando una
parte della mia vita. Matt è un ragazzo geniale,scrive canzoni
splendide e con lui vado davvero tanto d'accordo. Hayden è una
persona molto eccentrica. Ma è meraviglioso e ti sorprende
sempre,quotidianamente.-
James sorrise.
Mel era stata assolutamente perfetta.
Fu il turno di Hayden.
-Io a dire la verità ancora non ci credo. Mi trovo qui insieme a
tutte queste persone importanti e ancora aspetto che qualcuno mi svegli
e mi dica che sia tutto un sogno e che domani dovrò tornare a
studiare legge come vogliono i miei. Io sono felice di poter vivere
questa esperienza e non voglio assolutamente sprecarla-
James gli fece un occhiata molto esplicativa
-Infine io sono davvero fortunato a vivere questa esperienza con loro-
e indicò gli altri tre ottenendo un occhiata favorevole questa
volta da James.
-Non credevo che avrei mai conosciuto persone come loro in tutta a mia
vita. Credevo che Matt sarebbe stato sempre l'eccezione,invece poi sono
entrate Dalia e Mel e non so ancora come ringraziarle. Mi hanno dato
tanto,e spero di dare altrettanto a loro. Mel è meravigliosa in
tutto e per tutto,a volte è un pò nevrotica magari ma io
non la cambierei mai con nessuna. Matt è il mio migliore amico
da una vita e gli voglio un bene pazzesco che non si può
descrivere ,è un fratello. E Dalia,beh Dalia è
semplicemente Dalia.
All'inizio non avevo un opinione molto carina di lei,mi sembrava una
persona molto altezzosa ma poi ho scoperto che lei è qualcosa di
fantastico. Sembra davvero forte,che non si spezza mai ma invece ha
anche lei i suoi momenti di debolezza e tu hai soltanto voglia di farla
ridere di nuovo. Le voglio davvero bene.-
La giornalista annui contenta e spense il registratore.
-Sei stato perfetto Hayden- disse James dandogli un amichevole pacca sulla spalla.
-Se non ti conoscessi e non ti odiassi,ci crederei a quello che hai
detto. E magari ci proverei perfino-affermò Dalia avvicinandosi
all'orecchio di lui ,per poi indirizzarsi verso il bar con una strana
naturalezza, quasi c ome se si sentisse più leggera
-Amico,se non ti conoscessi direi che qualche piccolo fondo di
verità in quelle parole su di lei c'era. Ma divertiamoci
stasera,senza pensare a tutto il resto- ed Hayden ricominciò a
ballare con una delle tante ragazze che lo avevano invitato,chiedendosi
se infondo in quella intervista lui non fosse stato davvero sincero
riguardo alle ragazze.
Alla fine si convinse di essere solo un abile bugiardo e di essere quasi riuscito persino ad ingannare se stesso.
Si distrasse quando gli si avvicinò Tanya, dopo essersi allontanata dalla sua band.
-Complimenti per il discorso- gli disse, sorridendo apertamente.
-Grazie-
-Io sono Tanya, un membro dei “The Vanish”- si
presentò, porgendogli la mano, cosa non aveva fatto né
con Mel né con Matt.
-Io son…-
-So chi sei, altrimenti non sarei qui- lo interruppe Tanya, facendo un
sorriso malizioso e girandosi tra le mani il ciondolo che portava al
collo, un serpente d’argento, quasi come se volesse indurre
Hayden a squadrarle la sua quinta abbondante, di sicuro frutto di
qualche operazione chirurgica, che era stretta a panino nel vestito
aderente. –Sei l’unico che mi ha colpito durante il
discorso, sembravano tutti degli scolaretti ubbidienti, tu sei
l’unico che ha risposto in modo più decente-
Hayden fece un piccolo cenno, abituato a quelle lodi, e stava cercando
un modo carino per scaricarla quando vide Dalia di fronte a lui parlare
con un ragazzo dall’aria conosciuta.
-Ti ringrazio, ma ora devo andare, devo dire una cosa a Dalia- si
congedò, lasciandola delusa e scocciata, e non si accorse
nemmeno che Tanya sillabò il nome di Dalia con disprezzo e
un’aria di superiorità.
Più Hayden si avvicinava, più notava che il ragazzo che
stava bevendo qualcosa con la ragazza aveva una’aria conosciuta.
Poi, a due metri di distanza, si bloccò.
Evan.
Quello stronzo di suo cugino Evan, l’unico ragazzo che conoscesse
che sapeva essere più bastardo di lui quando ci si metteva.
Quello che gli aveva soffiato la ragazza quando erano al liceo.
L’unica ragazza a cui avesse davvero voluto bene.
Ecco perché non si affezionava mai a nessuna, ecco il motivo
della sua politica “usa e getta come una sigaretta”.
Perché quell’idiota gli aveva fatto capire che nulla
è per sempre, specialmente quando ci si mette in mezzo il cugino
un po’ più grande che ti porta via la persona a cui vuoi
più bene. Restò immobile a squadrarlo mentre rideva
spensieratamente, facendo ridere anche Dalia. Poi, quando lo vide, fece
un sorriso a trentadue denti.
-Hayden, cugino! Sono venuto a vedere il tuo battesimo nel mondo della musica- disse, mentre Dalia si voltava verso di lui.
-Evan è tuo cugino?- domandò confusa, squadrandoli. La
cosa che avevano in comune erano gli occhi,perché Evan era molto
più mediterraneo e con i capelli scuri.
-Purtroppo per me si- ribattè gelidamente Hayden, spostandosi
schifato di qualche centimetro quando Evan fece per dargli la mano.
–Chi ti ha invitato?- domandò poi.
-Oh, perché, bisognava essere invitati?- disse Evan con aria da finto tonto.
-Non sei sulla lista. Ho capito. Mi dispiace- mormorò Hayden.
–Conoscendoti sarai entrato dalla finestra, razza di bastardo-
Dalia li guardava attonita, sentendosi improvvisamente un po’
un’intrusa in quel quadretto familiare non molto felice. Il
comportamento di Hayden la stupiva, anche se avevano litigato milioni
di volte non aveva mai utilizzato quell’astio nella voce per
rivolgersi a lei.
-Ma cosa dici…-
-Non devi dirmi cosa devo dire, Evan. E non fingere di essere il mio
cuginetto prediletto. Bodyguard, credo che quest’intruso non
abbia l’autorizzazione per essere qui. Controlli sulla lista se
è presente Evan Mackenzie- aggiunse, verso uno dei buttafuori,
che subito controllò e si avvicinò, prendendo Evan per il
braccio.
-Ehi, ma cos… Mollami! Mollami! Oh, giuro che me la pagherai,
idiota!- urlò Evan imbarazzato visto che gli occhi di tutti
erano puntati su di lui.
-Sto tremando- minimizzò Hayden beffardo, mentre anche Mel e
Matt si avvicinavano, curiosi. –Cosa ti stava dicendo, Dalia?-
-Ma niente, si è avvicinato e ha attaccato bottone, sembrava
simpatico… Non sapevo ci fosse questo astio tra voi- rispose
lei, senza sapere cosa dire.
Hayden fece una faccia strana. –Ti consiglio di stargli lontano, poi fai come vuoi-.
Erano le due quando i ragazzi tornarono a casa, accompagnati da James
nella limousine che li aveva condotti alla festa all’andata.
-Siete stati fantastici, sono orgoglioso di voi! Continuate così
e spaccherete tutto- disse James concedendo loro uno dei suoi rari
sorrisi radiosi.
-Grazie, James, non è stato poi così difficile-
minimizzò Matt, facendo l’occhiolino alle ragazze
che fecero una risatina.
-Si, potremmo fare anche gli attori oltre ai cantanti- rispose Mel, schiacciando il cinque con Matt.
-Concordo, ihih- fece Dalia, e tutti guardarono Hayden, che se ne stava zitto, immerso nei suoi pensieri.
-Comunque, ragazzi, domani mattina vi tocca svegliarvi presto
perchè verrà lo stilista che si cura del look dei nostri
cantanti, andrete nella sua boutique e creerete insieme il look
“Blackout”- li informò James, quando arrivarono a
casa.
-Che bello!- dissero in coro Mel e Dalia, con gli occhi che quasi
brillavano per la gioia. Già vedevano dinanzi a loro centinaia
di vestiti fantastici e accessori per tutti i gusti.
I ragazzi annuirono, non presi più di tanto come le ragazze, e
salutarono James, per poi salire nel loro appartamento che gli sembrava
troppo tranquillo rispetto al caos della festa e addormentarsi poco
dopo, dicendosi che dopotutto il primo vero passo l’avevano
compiuto. Ma, tuttavia, ne restavano ancora centinaia da superare,non
così semplici.
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Capitolo 5 *** Je Suis Jean Paul ***
Je Suis Jean Paul!
Capitolo
5
Je
Suis Jean Paul
Era una mattina stranamente
tranquilla e soleggiata.
Matt era sdraiato a pancia in giù
nel suo letto,le coperte blu scuro scivolate per terra e aveva un viso da
bambino .
Hayden invece si era addormentato
sul fianco e aveva le coperte fino al mento,ma si poteva intravedere una
t-shirt giallina indossata come pigiama.
Aveva uno sguardo sereno,quasi
dolce.
Da addormentato però.
Mel invece era sveglia ed era seduta
nel suo letto a gambe incrociate e guardava Dalia dormire profondamente come un
ghiro.
Poverina,era distrutta.
La sera prima lei e Hayden avevano
litigato a morte e credeva che prima o poi sarebbero persino arrivati alle
mani,e tutta quella pressione non le faceva per niente bene.
Si alzò,indossò un pantaloncino nero
e si diresse verso la cucina dove si preparò un abbondante colazione.
Poi all'improvviso,inaspettatamente
un rumore assordante.
Il citofono.
Guardò l'orologio e le lancette
erano posate sulle sette e un quarto.
-Chi è quell'idiota che bussa alle sette
e un quarto di mattina?-urlò andando ad aprire la porta.
Davanti a lei c'era un ragazzo sui
27 anni,alto,biondo,occhi verde scuro,vestito di beige e color crema.
Lei lo fissò sbalordita.
-Immagino tu sia Mel-disse con un
pesante accento francese.
-Si,Mel,lei è?.-chiese prima di
farlo entrare in casa.
-Jean Paul Jullier,il vostro
stilista-e si autoinvitò ad entrare nell'appartamento.
-I tuoi compagni sono usciti
?-domandò vedendo solo lei alzata per la casa.
Per fortuna che gli altri dormivano
sempre con la porta chiusa.
-In realtà stanno dormendo,siamo
tornati tardi da un party ieri sera-cercò di spiegare Mel,guadagnandosi però un
occhiataccia da Jean Paul. Si ricordò delle parole di James circa quella visita
e si disse di essere una stupida per essersele dimenticate così in fretta. Ma
cosa si poteva pretendere dal proprio cervello a quell’ora di mattina?
-Non importa,mademoiselle
,svegliali-
Mel pensò a quanto si sarebbe fatta
male nel farlo.
-Hayden!!Hayden svegliati-urlò
entrando nella sua stanza e guardando l'"amico"dormire beatamente.
Ma lui proprio non l'ascoltava.
Ad un certo punto uno schizzo
d'acqua le arrivò addosso mentre invece Hayden era zuppo.
-Bonjour monsieur Hayden,si deve
alzare immediatamente-esclamò Jean Paul uscendo poi dalla stanza e dagli urli
,entrando poco dopo in quella di Dalia.
-E questo chi cazzo è?-fu la domandò
di Hayden appena il suo cervello si collegò dopo l'orribile risveglio.
-Lo stilista-fu la sua risposta.
-Maledetto-e poi corse in bagno
prendendo il primo jeans sulla sedia e una t-shirt nera.
Anche lui non era nelle migliori
condizioni,e questo significava che sarebbe stata una giornata ancora più
pesante del previsto.
-Dalia s'il vous plait,sta dritta-la
sgridò lo stilista all'accenno di Dalia ad abbassarsi un pò.
Lei ritornò immediatamente dritta
mandandogli bestemmie in italiano.
Poi fu il turno di Hayden ma lì non
ci furono problemi.
-Mais tesoro mio,tu est meraviglioso
-sbottò Jean Paul quando vestì il ragazzo .
Hayden lo guardò sbalordito e poi si
nascose dietro Matt.
-Ho paura ,proteggimi-gli sussurrò
nell'orecchio.
Dalia intanto stava scoppiando dalle
risate.
-Dalia,guarda che ti picchio-la
minacciò Hayden puntandole il dito contro mentre lei se la rideva ancora.
-Mais oui Mon Amour-gli rispose lei
e poi iniziò a correre mentre Hayden la inseguiva pronto a picchiarla.
Jean Paul li portò in una
boutique fornitissima, senza mai smettere di parlare per farsi conoscere,
tessere lodi a Hayden e ogni tanto anche a Matt e chiedere qualche
informazione.
-Allora, chiudete gli occhi-
ordinò quando arrivarono, ricevendo degli sguardi confusi in risposta. Mel e
Dalia nel frattempo si guardavano intorno, rapite da tutti i capi fantastici e
all’ultima moda che avevano davanti agli occhi.
-Ho detto chiudete gli occhi-
ripeté con la sua r moscia.
-Io ho un po’ paura di
chiudere gli occhi in presenza di questo, chissà cosa potrebbe tentare di farmi
mentre abbasso la guardia- sussurrò impercettibilmente Hayden, facendo ridere
Matt, che annuì convinto.
-Chiudeteli e immaginate al
nome del vostro gruppo. Che tipo di vestiti vi vengono in mente?- continuò Jean
Paul, mentre le ragazze ubbidivano curiose e divertite e i ragazzi si
affrettarono a farlo pochi secondi dopo, un pò meno entusiasti.
-Top molto eleganti, magari di
seta o chiffon con dei pantaloni più trendy- rispose Dalia, con un’espressione
rapita dipinta in volto.
-Si, e il tutto abbinato a delle
scarpe con il tacco vertiginoso. Oppure dei miniabiti scintillanti, che
contrastano la parola “Blackout”- aggiunse sognante Mel.
-Io immagino semplicemente il
mio armadio con tutti i miei capi italiani e francesi- disse Hayden.
-Invece io penso a pantaloni
particolari, né eleganti né sportivi con delle maglie a camicia con delle
cravatte allentate uguali sia per me che per Hayden- propose Matt, ripensando
al regalo di Mel e Dalia.
Poi riaprirono gli occhi,
ritrovandosi davanti un Jean Paul pensieroso. –Mmm, le ragazze sono molto
omogenee, voi invece no, bellezze. Si vede che tu ne capisci più di moda, mon
amour- aggiunse, facendo l’occhiolino ad Hayden che fece una faccia schifata.
-Ma se lui non ha descritto
nulla- protestò Matt, che non amava la moda così tanto e non era stato nemmeno
apprezzato nel momento in cui si era applicato un po’ di più.
-Sento la sua aurea divina,
traspare gusto da tutti i pori- si difese Jean Paul, facendo ridere Mel e Dalia
come le pazze.
Allora meglio così, non ci
tengo ad essere il prediletto di questo. O questa? si domandò Matt, e dovette
fare uno sforzo sovrumano per non scoppiare a ridere mentre lo seguivano verso
un reparto di abiti per le occasioni speciali.
-Mi dite cosa dovrei farmene
di questo stylist quando sono sempre stato io che ho curato la mia immagine?-
domandò scocciato Hayden appoggiandosi ad uno scaffale quando Jean Paul andò a
prendere dei cataloghi.
-Povera femminuccia, il suo
nuovo pretendente lo porterà via dalla via della sua moda- drammatizzò Dalia
con enfasi.
-Non è colpa mia se sono così
appetitoso per tutti, Reinaldi- rispose Hayden altezzoso.
-Per tutti tranne che per me-
-Oh, peccato che non la
pensavi così ieri sera mentre ballavi tra le mie braccia-
-Peccato che non la pensavi
così ieri sera mentre stavi allagando la casa con tutta la bava che ti
fuoriusciva da quella boccaccia quando mi hai visto-
Si guardarono con un’occhiata
di sfida, e Hayden quasi arrossì. Mel e Matt guardavano la scena divertiti,
contenti del fatto che fosse uno scontro solo verbale e che non potevano andare
oltre visto che erano al primo incontro con il loro stylist.
-Resta il fatto che continuo
ad odiarti- ribattè Hayden.
-E’ una gioia sapere che
ognuno prova gli stessi sentimenti per l’altro- rispose Dalia a testa alta,
incrociando le braccia a fissandolo.
-Oui, che sono queste parole
d’amour?- domandò Jean Paul entrando.
-Oh, Jean Paul, tranquillo,
Dalia non ha intenzione di rubarti Hayden, è tutto tuo- ripose Matt.
Ora ci si mette pure lui. Ma
dove mi trovo? In un manicomio? O in una fiaba mostruosa visto che sono
circondato da streghe, migliori amici traditori e aiutanti effeminati? pensò
Hayden scocciato e rassegnato, mentre Jean Paul gli mostrava una camicia
fuxia plissettata e gli diceva che gli sarebbe stata d’incanto.
Inizialmente Jean Paul voleva
rifilargli dei vestiti molto strani, dicendogli che gli stavano d’incanto, ma
alla fine erano riusciti a far prevalere i loro gusti.
-Giuro che chiamo James e ti
faccio licenziare se continui a dire che questo straccio mi sta bene. Vuol dire
che hai dei gusti di merda come stilista- sbottò Mel infastidita quando lui le
aveva imposto di provare un abito lilla lungo fino alle caviglie.
Sembrava una monaca particolarmente ribelle, e Matt scoppiò a ridere quando lei
uscì dal camerino, camminando in modo infastidito, strusciando i piedi per
terra.-Che cazzo ti ridi, tu?- aggiunse acida.
-La risata dice tutto- rispose
lui, trattenendosi la pancia per le risate.
Dal canto suo, Jean Paul la
guardò accigliato. –Tesoro, la moda è arte. Dunque, vorresti dirmi che ti
piacciono i quadri di Picasso? Certo che no, non si capisce un tubo, eppure
sono famosi, costano molto e la gente si taglierebbe una mano per averli-
-Si, ma Picasso è morto, pace
all’anima sua, invece io dovrei cantare con indosso questa tovaglia! Mi
rifiuto!- urlò Mel, e sia Hayden che Matt si tapparono le orecchie.
Invece Dalia, che stava
esaminando dei pantaloni bianchi, corse subito in suo aiuto. –Jean, caro, ma
l’arte è anche forma di libertà. Quindi perché obbligarla a indossare qualcosa
in cui si sente soffocata?- domandò, con un’aria particolarmente intellettuale
ma allo stesso tempo dolce, proprio per entrare nelle grazie dell’uomo, che
dopo un po’ sorrise.
-Oui, hai ragione, bijou.
Allora facciamo così, scegliete quello che volete, provate e poi mi fate
vedere- disse rassegnato, tuttavia continuando ad esibire il suo sorriso.
-Oh, grazie!- disse rincuorata
Mel, e lei e gli altri subito corsero in direzione dei vari stand, prendendo
tutto ciò che gli piaceva.
La cosa bella fu vedere che
ogni tanto si consigliavano, un po’ come avevano fatto per la festa;
addirittura le ragazze aiutarono Matt a trovare qualcosa che andasse bene con i
jeans chiari che aveva trovato, e alla fine optarono per una camicia azzurra
che richiamava i suoi occhi e delle scarpe che assomigliavano molto alle
converse.
-Allora, quando mi date da
otto a dieci?- domandò convinto Hayden uscendo dal camerino, con indosso dei
pantaloni scurissimi e una camicia bianca, trovando davanti gli altri tre che
avevano finito prima di lui.
Squadrò Dalia, che indossava
dei jeans particolari con un bellissimo top di satin blu con dei ricami lungo
la parte che disegnava il decolté e delle perline verso i contorni
dell’indumento accompagnati da delle scarpe abbinate con il tacco dodici, Mel
che stava squadrando i pantaloni aderenti neri che indossava insieme ad una
fascia aderente rossa con alcuni ricami, in tinta con delle scarpe della punta
rotonda altissime e infine Matt, che sembrava quasi strano con gli abiti che le
ragazze gli avevano proposto.
-Meno nove- risposero in coro
Dalia e Mel, lanciandogli un’occhiata superficiale per poi ritornare a
valutarsi in modo critico, e Matt sghignazzò, annuendo.
-L’ho detto che ti sei alleato
con le streghe- sbuffò Hayden, prima di chiamare Jean Paul per un’opinione. Non
che ne avesse bisogno, certo, era solo per sentirsi dire che stava benissimo e
che era perfetto.
Ovviamente l’interpellare Jean
Paul portò a una nuova ondata di risatine- “Ovviamente il commento del suo
ragazzo non poteva mancare”, “Perché non hai indossato direttamente lo
smoking per quando vi sposerete?”- ma il risultato fu prevedibile: lo stilista
applaudì, soddisfatto, dicendo che aveva fatto bene ad affidarsi a loro, e così
gli lasciò prendere degli abiti simili per le future occasioni.
Tornarono a casa verso l’una,
e dopo pranzo si ritrovarono nel salotto, senza sapere cosa fare. Ormai i
commenti su Jean Paul si erano esauriti, e i ragazzi si trovarono immersi
ognuno nel proprio silenzio, finchè Matt non iniziò a comporre la melodia del
brano che avrebbero inciso a breve.
Lo sguardo degli altri tre
subito si fiondò su di lui, e i loro sguardi si accesero di entusiasmo, come
ogni volta che la ascoltavano. Dopotutto era la loro prima canzone, quella che
erano sicuri che li avrebbe portati sulla cresta dell’onda.
-Cosa ne dite se la proviamo?-
domandò entusiasta Dalia, alzandosi all’impiedi, adrenalinica.
-Ok- rispose Hayden.
-Si, dai- disse Mel.
-Perfetto, ricomincio da capo.
Ricordate la divisione dei pezzi?- mormorò Matt adrenalinico, mentre gli altri
tre si sistemavano intorno a lui.
-Certo, inizio io…- fece
Hayden sicuro di sé.
Così Matt annuì e iniziò a
suonare, mentre intorno a loro si creava un’armonia che solo la musica poteva
creare.
-Take a Deep Breathe, It's what you've always dreaming
of And Now It's real it's in front of you…- iniziò, tenendo il tempo.
-And Now you can make Things go different ,Just
believe in yourself…- continuò Dalia totalmente rapita.
-That's what you are, That's for real- cantarono in
coro Mel e Matt, guardandosi per darsi l’avvio. Continuarono insieme a Dalia e
Hayden cantando:- I'm here, I'm finally here Where I belong, I've always wanted
to be here…-
Fecero una breve pausa,
lasciando spazio alla melodia, finchè Mel non iniziò di nuovo.
-And Now I'm only afraid To letting it go- canto,
prima che Dalia, Matt e Hayden terminassero.
-Help me to find the strength And realized that I can
do this-.
Quando la canzone finì
restarono in silenzio, tanto che Mel chiuse gli occhi per godersi quella pace
post canzone. Era una pace d’oro, mai vista prima in quella casa.
-Dovremmo cantare più spesso,
sono gli unici minuti in cui stiamo davvero in pace- decretò Hayden. –E detto
da me è grave, eh-
-Infatti- concordarono gli
altri, prima di guardarsi e iniziare una singolare lotta di cuscini ragazze
contro ragazzi.
Ciao a tutti! Sappiamo che non
aggiorniamo da molto, ma comunque confidiamo in una vostra piccola recensione
per farci sapere la vostra opinione, che ne dite? Anche perché d’ora in poi ne
vedremo delle belle… Ad esempio, nel prossimo capitolo i ragazzi esordiranno per
la prima volta in radio, scopriremo qualcosa sulla vita sentimentale di James e
a causa di Hayden succederà qualcosa a Mel… Curiosi? ^^
Confidiamo nella vostra bontà!
Grazie in anticipo…
Vero&Milly.
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