A New Adventure

di Gohos
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1 ***
Capitolo 3: *** 2 ***
Capitolo 4: *** 3 ***
Capitolo 5: *** 4 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Oh, figli delle tenebre senza cuore, nati da esso e da esso rinnegati! Divorate tutti i mondi e create il Regno Infinito! Raccogliete tutti i cuori per un solo enorme cuore! Tutti i cuori in uno solo. Un solo cuore per tutto. Il cuore del nuovo regno, Kingdom Hearts! La quintessenza del cuore, dimora delle tenebre. O progenie delle tenebre, tornate verso l’eterno Oscurità! Le tenebre del cuore vi indicheranno la via.Sette cuori puri, una serratura, una chiave. La porta dell’ Oscurità unita da 2 chiavi.Le porta per l’Oscurità che annienterà la luce. Solo le tenebre passeranno ed esse all’Oscurità torneranno. Oh, figli delle tenebre senza cuore, nati da esso e da esso rinnegati! L’ora è vicina! Divorate ogni cuore senza pietà!

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Capitolo 2
*** 1 ***


Kairi appoggiò la testa sulla spalla di Sora, che dovette trattenersi dallo scattare in piedi. I suoi capelli producevano un piacevole solletichio sulla sua guancia. A differenza di Kairi, aveva dei problemi ad addormentarsi, un pò per il rumore assordante prodotto dal vento che lambiva la superficie della roccia dietro cui si erano riparati centimetro per centimetro, ansioso di travolgerli, un pò per i sentimenti contrastanti che si agitavano senza tregua dentro di lui.
Chiuse nuovamente gli occhi, tentando invano di prendere sonno.
Poco meno di tre mesi prima aveva sconfitto Xemnas, e insieme a Kairi e Riku era tornato al proprio mondo di origine, Le Isole del Destino. Pensava che una volta li le cose sarebbero tornate come prima, invece non andò affatto così. Si, con i suoi amici le cose andavano come prima, se non meglio, era lui che percepiva il mondo e le cose intorno a se in modo diverso, se ne era reso conto dopo poco. Eppure aveva deciso che non gli importava, era di nuovo insieme ai suoi amici, e questo gli bastava, non doveva più combattere Heartless o Nessuno, e alla fine aveva scordato quei pensieri che offuscavano la sua felicità. Si godeva la pace appena riconquistata, oziando sulla spiaggia o parlando con i suoi amici.
Era filato tutto liscio per due mesi, ma quando una sera il Re era venuto a far loro visita Sora aveva capito che non era venuto fin li solo per salutare.
Il Re fu molto sintetico, radunò i tre ragazzi e disse loro poche parole, riguardo ad una missione importante da affidare loro, gli disse anche che avrebbe lasciato loro qualche settimana per prepararsi, ma che Riku doveva andare con lui subito. Non disse il perchè, ma assicurò Sora e Kairi che non gli sarebbe successo nulla di pericoloso, ma non rassicurò appieno i due.
Quando Sora chiese al Re cosa avrebbero dovuto affrontare nel viaggio, e quale missione avessero, il Re disse semplicemente di prepararsi a combattere sia con le spade che con la magia.
Gli addii non furono una cosa semplice, e ancora producevano un forte dolore nel cuore di Sora.
La mattina seguente il Re era già partito con Riku. Sora decise di cominciare subito gli allenamenti, e decise di mettere alla prova le abilità di Kairi.
Andarono insieme sull'isolotto su cui di solito lui e Riku giocavano con le spade, ed entrambi estrassero i relativi Keyblade. Per cominciare Sora insegnò a Kairi, i fondamenali del combattimento corpo a corpo, per poi passere a quelli della magia, passando mano a mano a tecniche più complesse. Tuttavia non ci furono mai veri combattimenti, Sora non aveva intenzione di colpire Kairi, che amava, perciò si limitarono a ripetere all'infinito movimenti e combinazioni sempre più veloci e potenti.
Kairi si dimostrò molto più portata per la magia che per il corpo a corpo, già alle basi riusciva a lanciare incantesimi di potenza incredibile, che però la sfibravano.
Passavano molte ore ogni giorno su quella piccola isola, e quando l'astronave del Re atterrò di nuovo sull'isola principale, Sora era di nuovo in forma, e Kairi era addestrata a dovere.
Scoprirono che dentro non vi era il Re, ma un semplice ologramma che spiegò loro che la rotta per il mondo era già impostata, e che una volta chiusa la serratura di quel mondo potevano recarsi a Radiant Garden, per riposare. Li informò anche che il mondo su cui si stavano recando era, per lui, di vitale importanza, e, poco prima di spegnersi, l'ologramma informo i due che Lui e Riku stavano svolgendo un compito di pari importanza, e che non avevano di che preoccuparsi, poichè erano scortati da Pippo e Paperino. Sora aveva sperato che Pippo e Paperino potessero essere nell'astronave con tutto il cuore, ma saperli con Riku lo rincuorò, sapendo che avrebbero difeso il giovane e loro stessi nonchè il Re in modo impeccabile.
L'astronave del Re era molto più vasta della gummisheep su cui aveva viaggiato assieme a Pippo e Paperino per così tante avventure, ma era adatta al viaggio che stavano per compiere, che si proponeva molto più lungo di quelli affrontati in precedenza.
Un paio di giorni più tardi erano atterrati su un mondo sabbioso e deserto, e la loro missione era cominciata.
Erano passati altri due giorni, ma ancora non avevano incontrato Heartless, ma nemmeno un abitante del luogo, tutto ciò che si vedeva era sabbia, sabbia in ogni direzione.
Le temperature erano tutt'altro che sopportabili, di giorno il caldo era opprimente, mentre di notte erano costretti a ripararsi dal vento gelido. Trovare quel masso fu un autentico colpo di fortuna, poichè era abbastanza ampio da proteggerli dal vento e dalla sabbia, che esso alzava.
L'ultimo pensiero di Sora prima di addormentarsi andò a Pippo, Paperino e alla sua amata Kairi.

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Capitolo 3
*** 2 ***


Sora fu svegliato dal lieve rumore prodotto da Kairi, per assurdo che fosse dopo il caos prodotto dalla tempesta di sabbia.
Aprì lentamente un'occhio, e vide Kairi intenta a frugare nello zaino che si era portata dietro, contenente le provviste per il viaggio, pozioni di vario genere e un contenitore per i Keyholder che avrebbero potuto raccogliere nel viaggio. Appena vide che Sora era sveglio Kairi gli sorrise.
Sora amava quel sorriso, pieno di calore. Gli sorrise di risposta.
"Cosa vuoi per colazione, dormiglione?" gli disse, senza smettere di frugare.
"Che abbiamo per menù?" gli rispose Sora stiracchiandosi, le articolazioni indolenzite per aver dormito in una posizione scomoda.
"Mmm, vediamo..." si interruppe per tornare in posizione eretta, e mise un braccio sul fianco, guardò Sora trattenendo a stento un sorriso.
"Un bel pò di carne secca e del pane" ma poi non riuscendo a trattenersi, e non vedendo più il motivo di trattenersi scoppiò a ridere.
"Passo" fu tutto quello che disse Sora, ma curvando le labbra in un leggero sorriso.
Kairi tornò a sedersi vicino a Sora, con la schiena appoggiata al masso ricoperto di sabbia.
"Sabbia a parte, non è malaccio" disse tra un boccone di carne e l'altro.
Un grugnito fu tutto quello che Sora disse. Poi una domanda sorse spontanea alle sue labbra.
"Da quanto sei sveglia?" ormai totalmente sveglio Sora guardava kairi, attendendo una risposta.
"Solo un'ora prima che spuntasse il sole"
"Era già sorto il sole? E' così tardi?"
"No, anzi. Il sole è sorto poco più di tre ore dopo che ci siamo coricati"
"Beh, dato che oramai siamo svegli direi di rimetterci in viaggio" non ne aveva alcuna voglia, ma era un ordine diretto del Re, e doveva eseguirlo.
"Ma fin'ora non abbiamo incontrato nessun' Heartless, forse il Re si è sbagliato..."
"Dovremmo comunque accertarcene, quindi in marcia" Sora riuscì a far capire a Kairi che neanche a lui tale idea piaceva enfatizzando l'ultima parola con un tono lugubre.
Ripresero a camminare, senza quasi scambiarsi parola, il caldo soffocante li copriva come una cappa rendendo i loro respiri fonte di sofferenza. L'aria bollente che respiravano era un miscuglio di sabbia e aria, che bruciava i polmoni.
Il panorama non offriva punti di orientamento, solo dune su dune.
Finalmente all'orizzonte cominciò a notarsi una città. I palazzi non erano alti, anzi, erano bassi e tozzi, con poche finestre. I muri avevano lo stesso colore della sabbia. Sora e Kairi furono percossi da un brivido ci eccitazione. Si squadrarono e in un baleno cominciarono a correre, ignorando il caldo torrido.
La città era quasi interamente ricoperta dalla sabia, che in alcuni punti era alta quasi il doppio dei palazzi che aveva sommerso.
"Credo sia un buco nell'acqua, qui non c'è nessuno, meglio rimettersi in marcia" disse Sora in tono rassegnato.
Kairi era intenta ad esplorare l'interno di uno degli stran palazzi, in cerca di qualsiasi cosa fosse utile, ma non trovando nulla uscì.
"Credo sia la cosa migliore" disse rivolta a Sora "Qui non c'è più nulla di utile ormai" tornò vicino a Sora, che era al centro della piazza che probabilmente aveva ospitato il mercato, ora ricoperta da uno spesso strato di sabbia.
"Chissà chi ci viveva, e chissà per che se ne sono andati tutti" disse lui, rivolto più a se stesso che a Kairi, che tutavia rispose.
"Forse è perchè..." non potè finire la frase, improvvisamente centinaia di Heartless di diverse tipologie sbucarono dalla sabbia, con il tipico rumore che producevano quando attraversavano la barriera che divideva il regno dell'Oscurità da quello della Luce. Erano circondati.
Sora e kairi scattarono immediatamente in posizione di attacco, Kairi guardò sora nei suoi occhi blu, poi gli diede un veloce bacio. I due tornarono alla posizione di attacco e scattarono in direzioni opposte.
Lo scontro all'ultimo sangue si protrasse a lungo, Sora riusciva a concatenare lunghe sequenze di attacchi devastanti a piccoli incantesimi che usava per finire nemici che si erano allontanati. All'opposto Kairi concatenava potenti incantesimi che tenevano lontani da lei i nemici a brevi ma incisive sequenze di colpi che finivano chi resistiva agl'incantesimi e riusciva ad avvicinarsi.
Gli Heartless nonostante cadessero uno dopo l'altro sotto i colpi dei due, erano troppo numerosi. Kairi e Sora si ritrovarono schiena a schiena, stremati ma continuando ad attaccare, a difendersi l'un l'altro.
Infine, quasi leggendosi reciprocamente il pensiero, si voltarono, incrociarono i rispettivi Keyblade, che sprizzarono scintille al contatto, liberando tutta la loro energia magica che ancora gli rimaneva in un solo istante. L'esplosione che seguì bastò per polverizzare quasi tutti gli Heartless rimasti.
Non fu però sufficiente però a raggiungere le ultime file di Heartless che si erano radunati intorno a loro in cerchi concentrici pulsanti di attività.
Nonostante avessero provato molte volte quell'attacco nei loro allenamenti Kairi non controllava ancora bene la propria energia magica, e in quell'attacco ne aveva usata così tanta da assorbire anche tutta quella di Sora oltre che esaurire la propria. Il risultato fu che sia Sora che Kairi caddero svenuti l'uno sull'altra.
Quando si risvegliarono si trovarono in una tenda fatta di pelle di chissà quale animale locale, al caldo.
Fu Sora a svegliarsi per primo, all'erta esaminò la tanda, il giaciglio su cui erano distesi lui e Kairi era l'unico presente, un basso tavolino con sopra una mappa trattenuta stesa da dei coltelli ai quattro angoli. All'interno della tenda non vi erano sedie, solo cuscini dai colori sgargianti e dall'aspetto soffice. Sora diede dei colpetti a Kairi, che ancora giaceva ancora dormiente, la ragazza si svegliò letamente. Sora le fece segno con un dito di rimanere in silenzio.
Sora si alzò in piedi, e si posizionò al centro della tenda, mentre Kairi rimase sdraiata, ancora intontita dal sonno.
Erano ancora nelle stesse posizioni quando un uomo alto e con il volto coperto da uno spesso turbante entrò nella tenda. Sora aprì bocca per parlare, e si portò in posizione di attacco, ma fu Kairi che con voce tranquilla precedette il ragazzo, salutando lo sconosciuto con un sorriso.
"Ciao" lo guardò con sguardo intrenso, ma non potè vedere gli occhi dell'uomo, tanti erano gli strati del turbante.
"Ciao" gli rispose l'uomo con voce divertita.
"Chi sei?" Sora interruppe bruscamente il dialogo fra lo sconosciuto e Kairi.
"Chi sono io, Portatore-Della-Chiave, è l'ultimo dei tuoi problemi.

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Chiedo scusa per aver aggiornato così tardi, ma non ho avuto davvero il tempo di scrivere nulla.

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Capitolo 4
*** 3 ***


L'uomo dal volto coperto uscì dalla tenda, trascinando con se i due Prescelti.
Fuori dalla tenda dove questi ultimi avevano riposato si era formato un capannello di persone, vestite di colori sgargianti, e tutte con il volto coperto, chi più chi meno. L'uomo aprì le braccia, e il brusio sparì.
"COLUI-CHE-PORTA-LA-CHIAVE SI E'SVEGLIATO!" urlò, la folla si levò in un grido di felicità. L'uomo aprì nuovamente le braccia, e la piccola folla tornò subito al silenzio.
Sora non voleva interrompere l'uomo, che stava snocciolando un discorso ai suoi uomini sulla fortuna che avevano avuto nell'incontrare Colui-che-porta-la-chiave, ma era proprio questo il suo errore, anche Kairi era una prescelta del Keyblade. Stava appunto per dirglielo, ma si fermò, forse poteva giocare a loro favore l'ignoranza dell'uomo. Se fosse intenzionato a tenerli in ostaggio, cosa di cui Sora era sicuro, non avrebbe dato importanza a Kairi, che avrebbe potuto benissimo stenderlo e aiutare Sora a scappare.
Finito il discorso la folla aplaudì l'uomo, che però voltò le spalle e si ritirò nuovamente nella tenda, facendo segno ai ragazzi di seguirlo. Riluttante Sora, seguito da Kairi, entrò a sua volta. Sora guardò l'uomo negl'occhi, e lo sguardo fu ricambiato, o almeno lo presunse Sora, dato che sotto il turbante gli occhi quasi scomparivano. Ne Sora ne l'uomo erano intenzionati a cedere, così fu Kairi a parre la domanda fondamentale
"Cosa volete da noi?" la sua voce era calma come quando aveva salutato lo sconosciuto. Sora non si era ancora rilassato, e continuava a fissare l'uomo con sguardo truce
"State tranquilli, non vogliamo farvi del male. Abbiamo visto La Chiave, ragazzo, ti abbiamo visto cadere contro gli Essere dell'Oscurità, e vi abbiamo salvato" Kairi sorrideva, e l'uomo fece altrettanto "Abbiamo affrontato gli Esseri dell'Oscurità, e vi abbiamo portato in questa tenda, per la nostra gente siete una benedizione. Siamo un popolo nomade, ma da quando questi esseri sono giunti su questo mondo ogni nostro spostamente comporta gravi rischi, così come il rimanere troppo in un luogo. Noitutti sappiamo che l'unico ad avere il potere di chiudere questo mondo agli Esseri dell'Oscurità. Capisco la tua mancanza di fiducia, ecco perchè vi lascio due giorni di tempo per riflettere" Sora, suo malgrado, dovette ammettere che l'uomo li aveva davvero salvati. Voleva ringraziarlo, ma invece dalle labbra gli uscì tutt'altro
"Riflettere su cosa?" l'uomo sorrise, Sora cominciò a sospettare qualcosa, ma orami aveva posto la domanda
"Sulla nostra richiesta" disse l'uomo, come se fosse la cosa più ovvia di questo mondo
"Quale richiesta?" Kairi non aveva afferrato il significato della gomitata nelle costole che le aveva assesstato Sora
"Quella di proteggerci durante la nostra traversata del deserto, fino ai confini del mondo, e oltre" Kairi aveva tutta l'aria di voler accettare sul momento. Fu sora a intervenire
"Ci rifletteremo sopra, ma non prometto nulla"
"Ovviamente" detto questo l'uomo fece per uscire, poi si voltò tenendo sollevato un lembo dello squarcio nella tenda che costituiva l'uscita "Ah, siete entrambi liberi di uscire, non vi teniamo prigionieri, siete nostri ospiti, ospiti importanti" e detto questo uscì.
Sora si voltò verso kairi, che lo guardava truce, resitui l'occhiata
"Andiamo!" fece lui
"Cosa?" il sarcasmo era evidente nella sua voce, come anche la sua rabbia.
"Non vorrai mica tenermi il broncio perchè non ho subito accettato, vero?" chiese scherzoso, ma seriamente preoccupato "Non possiamo aiutarli, dobbiamo chiudere la serratura di questo mondo per ordine di Sua Maestà, non possiamo fare di testa nostra!" Sora cercò di essere più convincente possibile
"Il Re ci ha ordinato di chiudere la serratura, è vero, ma dimmi, non ti è sempre andata bene nei tuoi viaggi aiutando chiunque chiedesse il tuo aiuto?" Sora non poteva negare la verità in ciò che Kairi gli aveva, con tanta gentilezza, rinfacciato, ma non era intenzionato a cedere. Incrociò le mani al petto, fissando Kairi.
Continuarono entrambi a fissarsi nel vano tentativo di far capitolare l'altro per una decina di minuti. Alla fine cedettero. Entrambi. Sora voleva dire a Kairi che avrebbe aiutato quella gente, e Kairi intendeva dire a Sora che aveva ragione a dire che sarebbe stato meglio ignorare la richiesta dell'uomo. Nel tentativo di chiedersi reciprocamente scusa produssero una cacofonia di suoni che li indusse poi a ridere l'uno dell'altra, e di se stessi. Alla fine tacuero entrambi. Sora prese per mano Kairi, la guardò negli occhi, tentando di convincere la ragazza anzitutto con lo sguardo di ciò che stava per dirle
"Sentiamo che informazioni hanno sulla serratura, decideremo di conseguenza" Kairi annuì lentamente, rinunciando a malincuore al proposito di aiutare quella strana gente, convinta dell'utitlità di ciò che Sora proponeva
"Se sanno li convinceremo a darci man forte contro gli Heartless. In fondo è la cosa migliore per tutti, con la serratura chiusa gli Heartless diminuiranno fino a sparire" Kairi annuì di nuovo, decisa a seguire il piano di Sora.

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Capitolo 5
*** 4 ***


Sora uscì dalla tenda, scostando e trattenendo il lembo dello strano tessuto per permettere il passaggio anche a Kairi. Il caldo in quel Mondo era davvero soffocante, sia al sole che all'ombra.
Tutto il campo era in fermento, non c'era una persona che riposasse all'ombra. Anche perchè di ombra non ce n'era. La popolazione era prevalentemente maschile, ed era costituita da un centinaio di persone. Quasi tutti gli uomini indossavano turbanti simili a quelli del loro capo, mentre le poche donne indossavano abiti sfarzosi, con lunghi veli che pendevano dalle braccia, fino quasi a toccare il suolo.
La ricerca dell'uomo con cui avevano parlato, e che Sora e Kairi chiamavano "Il Capo" risultò particolarmente impegnativa, anche con un numero di possibilità così ridotte di luoghi in cui poteva essere. La sua tenda, la più grande e decorata di tutte, fu il primo luogo in cui lo cercarono, ma, dopo aver superato le due guardie a difesa della tenda, scoprirono che era vuota. Le due guardie non seppero dire a Sora e Kairi dove potesse essere, che si ritrovarono a cercarlo per tutto l'accampamento.
Ogni volta che entravano in una tenda Sora, che voleva saziare la sua curiosità, chiedeva informazioni su come, e con cosa erano state costruite. Non aveva mai visto tende simili, lui Riku e kairi ne avevano costruita una, tempo addietro, per trascorrere una notte all'aperto, sull'isola. Entrarono anche in una tenda adibita ad ospedale, dove riposavano circa dieci uomini, che si lamentavano. I dottori facevano il possibile per cercare di aiutarli, correndo tra i letti e portando i rimedi. Sora ne intercettò uno, e gli chiese come erano state ferite quelle persone, la risposta non piacque molto al ragazzo
"Sono rimaste ferite durante il vostro salvataggio. Quelle creature sono pericolose. Molti di loro non ce la faranno, hanno subito danni gravi e le ferite faranno infezione. Siete una benedizione per noi, ma avete richiesto un prezzo molto alto a questa gente" le interiora di Sora si contorsero per i sensi di colpa, Kairi dal canto suo non perse tempo, estratto il Keyblade lo puntò contro uno dei feriti, Kairi sentì l'energia che si coagulava dentro di lei, che dalle sue mani si incanalava nel Keyblade che scagliò l'incanto verso l'uomo, che fu illuminato da una densa luce verde.
Il medico corse vero il paziente, che aveva smesso di contorcersi, guardò Kairi con tutto l'odio che riuscì ad infondere nel suo sguardo, credendola un'assassina. Quando però l'uomo si issò a sedere sul letto ospedaliero improvvisato, il medico rimase a bocca aperta. Disfacendo il bendaggio, esaminò le ferite riportate da quell'uomo durante lo scontro con gli Heartless, ma potè solo notare una sottile riga rosa, dove prima, con ogni probabilità c'era una profonda ferita che avrebbe fatto presto infezione.
Estasiato il medico corse verso Kairi e l'abbracciò con foga, con le lacrime agl'occhi. A quel punto, entrambi i Prescelti cominciarono a sanare gli uomini rimasti ferit per salvarli.
Uscirono dalla tenda stremati. Si sedettero nel cono d'ombra che la tenda produceva sul suolo, per riposare e cercare di capire dove potesse essere "Il Capo". Alla fine decisero di tornare in tenda, sperando con tutto il cuore che all'interno potesse essere meno caldo. Durante il traggitto di ritorno si imbatterono in un piccolo campo d'addestramento improvvisato. Gli uomini si allenavano a maneggiare delle lunghe spade dal filo tagliente, che all'estremità curvavano verso l'alto. Dato che l'unica via per arrivare alla loro tenda era attraversare il campo Sora e Kairi si prepararono, e cominciarono ad attraversarlo con le teste chine. Purtroppo non bastò a dissuadere i combattenti dal fermarli
"Colui-Che-Porta-La-Chiave!" lo chiamò un uomo, dal turbante color sabbia, che si avvicinò a loro "Speravo che potessi allenarti un pò con noi, siamo molto curiosi di vedere come sconfiggi gli Esseri dell'Oscurità, noi non riusciamo neppure a toccarli" l'uomo continuò a supplicare Sora finchè quello, capendo che era l'unico modo per ritornare in tenda non accettò.
Sora avanzò al centro dell'arena, si mise in posizione di combattimento, ma non fece in tempo ad estrarre il Keyblade, che si vedette costretto a scartare un fendente che un enorme uomo stava sferrando, estrasse il Keyblade, parò il secondo fendente, ne bloccò altri due e poi finalmente attaccò. L'uomo era forte, parò i colpì di Sora con facilità. Era potente, ma era molto lento, e Sora non tardò molto di accorgersi di questa debolezza, cominciò a sferrare attacchi sempre più rapidi, che l'immenso uomo non riusciva a parare. Non infliggeva molti danni, ma accumulandosi i colpi sortirono comunque il loro effetto. L'uomo cadde in ginocchio, e chinò la testa davanti a Sora, che andimando tese la mano all'avversario, per aiutarlo a rialzarsi. Il peso dell'uomo, come suggeriva la sua massa, non era indifferente per Sora, che trabballò quando esso accettò il suo aiuto e strinse la sua mano.
Il combattimento riprese. kairi annoiata e accaldata guardava Sora lottare contro quegli uomini, perdendo e vincendo. Quando però cinque uomini si coalizzarono contro Sora, cominciò a guardare lo scontro preoccupata per lui. Sora era in difficoltà, ma se la cavava eggreggiamente, in fondo era abbituato a combattere contro molti avversari contemporaneamente. Quando gli uomini sferrarono cinque fendenti sincronizzati Kairi decise di intervenire. Rapidamente estrasse il proprio Keyblade, e lo puntò verso il ragazzo, appena in tempo. Lanciò in rapida successione due incantesimi, il primo parò gli attacchi, compreso il secondo incantesimo di Kairi, che gettò a terra gli uomini
"Direi che per oggi possa bastare" disse guardandoli, ed essi annuirono. Sora la guardò e sorrise.
Mentre, aiutato da Kairi, Sora si rialzava, davanti a lui si parò proprio colui che avevano cercato per tutto il giorno. Aveva stampato in faccia un enorme sorriso
"Splendido, ottima dimostrazione, Portatore-della-Chiave" Sora, ormai in piedi stava rimuovendo con cura la polvere dai suoi vestiti. Terminata l'operazione guardò negl'occhi l'uomo, il cui volto, ancora una volta, era coperto dal turbante. Ma prima che potesse parlare, lo fece Kairi, ricevendo un'occhiataccia da Sora, seccato che lo precedesse sempre
"Ciao" disse lei, l'uomo non rispose a parole, li salutò con un cenno del capo
"Mmh, non ci hai mai detto il tuo nome, come dobbiamo chiamarti?" continuò lei, l'uomo sorrise
"Il mio nome è lungo e complicato, persino per chi lo conosce. Tutti qui mi chiamano Nay" Kairi sorrise, e guardò Sora, che fece un passo avanti
"Abbiamo bisogno di qualche informazione, Nay" disse, e l'uomo annuì.

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