The thorn that became a rose

di SofyTrancy
(/viewuser.php?uid=223542)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Se solo fossi intervenuto ***
Capitolo 2: *** Proteggere ***
Capitolo 3: *** Ti voglio bene ***
Capitolo 4: *** «Giochiamo!» ***
Capitolo 5: *** Comando ***
Capitolo 6: *** «Solo io posso dirti che sei carina, intesi?» ***



Capitolo 1
*** Se solo fossi intervenuto ***


Se solo fossi intervenuto

POV: Leo
Gioco: Retaggio


«Da questa parte.»

«Sorella...»

«Lei è mia sorella!»

«Siamo noi la tua famiglia.»

Osservai Kamui che si guardava a destra e a sinistra senza sapere da che parte andare.

I suoi bellissimi occhi viola si muovevano da Ryoma a Xander, da Sakura a Elise, da Hinoka a Camilla... per poi incatenare il suo meraviglioso sguardo con il mio.

Il cuore iniziò a battermi in gola, sperando con tutto me stesso che lei venisse verso di me e non mi lasciasse solo.

Fece un passo avanti.

«Vuoi mostrarti per la traditrice che sei?!»

La voce di Takumi si levò sul campo di battaglia, mentre il principe dell'Hoshido si avvicinava velocemente all'albina e la prendeva per il braccio, strattonandola.

«Vieni con noi! ADESSO!!»

«Lasciami!» gridò lei, cercando di liberarsi dalla sua presa.

Il contatto tra i nostri sguardi si perse.

«Lasc...» Xander non riuscì a finire la frase.

«NON OSARE TOCCARLA!» urlai, aprendo il mio Brynhildr e lanciando un incantesimo contro il ragazzo, colpendolo in pieno.

«Leo!– gridò Elise –Che stai facendo?! Potresti colpire Kamui!»

La ignorai, iniziando a correre verso l'albina.

«Sporco nohriano.» disse Takumi, afferrando il suo arco.

«Leo, attento!» urlò Kamui, osservando la freccia che il principe hoshidese aveva lanciato.

La schivai, lanciando altri incantesimi e allontanando gli hoshidesi dalla ragazza.

Afferrai l'albina per la mano e lei si fiondò al mio petto, stringendosi tra le mie braccia.

«Grazie, Leo...»

«SEI SOLO UNA SPORCA TRADITRICE!»

Colpii nuovamente Takumi.

«Lei è mia sorella. E ora verrà con me.»

 

Un tuono squarciò l'oscurità della notte e io aprii gli occhi.

Era stato tutto un sogno...

“Kamui...!”

Mi alzai dal letto, camminando a piedi nudi.

Il freddo del pavimento mi solleticava i piedi mentre aprivo con forza la porta e iniziavo a correre senza neanche accorgermene.

Perché lo stavo facendo?

Erano già sette notti che quella routine si ripeteva...

Ma non potevo fermarmi, il mio corpo si muoveva da solo, la mia testa non ragionava.

Inciampai, ma non mi importava.

Caddi, ma non mi fermai.

Dovevo raggiungere quella camera, dovevo...

«Kamui!» urlai, spalancando la porta e fiondandomi verso il letto, sollevandone le coperte.

Tutte le mie speranze si spensero, per la settima notte di fila.

Mi accasciai a terra, stringendo tra le dita le lenzuola del letto completamente vuoto.

Le lacrime mi rigarono le guance.

Non importa quante volte avrei sognato quella falsa scena.

Lei aveva scelto l'Hoshido e io non avevo fatto nulla per fermarla.

Lei se ne era andata, aveva seguito quell'idiota di Takumi ed era andata con loro... e io ero rimasto lì, fermo a guardarla andarsene.

Nessun sogno poteva cambiare il passato...

«Se solo fossi intervenuto...» sussurrai tra le lacrime, posando il viso sul materasso.

«Se solo fossi intervenuto...»



NOTE AUTRICE
Ehy! Spero che la storia vi sia piaciuta!
Ogni critica è ben accetta!
Alla prossima!
~SofyTrancy

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Proteggere ***


Proteggere

POV: esterno
Gioco: Retaggio


Kamui osservò la mano che il biondo le tendeva.

«Vieni con noi.» le disse Leo, sorridendole.

L'albina esitò.

Cosa doveva fare? Cosa era giusto?

Il suo sguardo si incatenò con quello del ragazzo.

La ragazza si specchiò nei bellissimi occhi color nocciola che l'avevano sempre guardata fin da quando era arrivata al Nohr.

Già, Leo era sempre stato con lei.

Era stato sempre al suo fianco, pronto a proteggerla ogni volta.

Anche quando fu rinchiusa in quell'orribile fortezza, Leo andava tutti i giorni da lei, ignorando il divieto che suo padre gli aveva imposto...

Lo sguardo di Kamui si posò sulle numerose ferite che Leo aveva sul collo e sulle spalle e che il biondo cercava di nascondere sotto il bavero.

Sentì l'istinto di trasformarsi in drago e di sbranare chiunque l'avesse ferito... ma non poteva.

Sapeva che quelle ferite erano state causate dalle malvagie azioni di re Garon.

Era tutta colpa di quell'uomo...

“No.”

La fitta al petto si fece più forte.

“E' colpa mia.”

Leo si era sempre messo in mezzo tra lei e suo padre: aveva accettato missioni che sarebbero dovute toccare a lei, si era messo nel mezzo ogni volta che il re voleva punirla, aveva disubbidito agli ordini che gli erano stati imposti solo per renderla felice...

Le lacrime iniziarono a pungerle gli occhi, ma lei le ignorò.

Non poteva piangere. Non davanti a lui. Non dopo tutto quello che lui aveva subito.

L'albina abbassò la mano con la quale stava per stringere quella tesa di Leo.

«Kamui...?» domandò il biondo, gli occhi che si posarono nuovamente in quelli viola di lei..

La ragazza sorrise.

Era lo stesso sguardo che Leo le riservava da quando erano bambini, da prima che re Garon lo cambiasse tanto...

«Mi dispiace...» sussurrò, voltando le spalle al biondo, una lacrima che, solitaria, le solcava il volto.

Doveva proteggerlo dai futuri piani di quell'uomo, doveva porre fine a quella stupida guerra.

E per fare ciò, doveva compere un solo gesto: unirsi all'Hoshido e uccidere Garon.

Per questo Kamui non aveva afferrato la mano dell'uomo che amava.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Ti voglio bene ***


 

Ti voglio bene

POV: Kamui
Gioco: non specificato
Nota: Storia ambientata quando sono bambini

 

«Leo! Non mi prendi!» urlai, correndo tra gli alberi.

«Sei troppo veloce, Kamui!» rise il bambino dietro di me, continuando a correre per raggiungermi.

Velocizzai il passo, per poi nascondermi dietro ad un albero.

Soffocai una risata notando che lui continuava a correre dritto, senza svoltare nella mia direzione.

Poi si fermò un attimo, riprendendo fiato.

«Preso!!» esclamai, saltandogli alle spalle e facendolo rovinare a terra.

«Ma non dovevo essere io a prendere te?» sbuffò lui, rigirandosi sotto il mio corpo.

I miei occhi viola si fissarono in quelli color nocciola del biondo.

«Leo...» sussurrai, senza distogliere lo sguardo.

«Sì?»

«Sai che ti voglio tanto bene?» dissi, sorridendogli.

Le sue guance si tinsero leggermente di rosso.

«A-anche io...» rispose, cercando poi di mettersi a sedere.

«Eh no.– esclamai –Ora sarai il mio cuscino per un po'.»

«Oh andiamo!» rise lui, tornando a sdraiarsi sul suolo sotto il mio peso.

Mi accoccolai meglio sul suo petto, dandogli poi un dolce bacio sulla guancia e ridendo alla vista del rossore che gli aveva avvolto il volto.

Non so quanto tempo passammo in quella posizione, sapevo solo che nessuno delle altre persone con cui passavo il mio tempo era comodo quanto Leo.

«Staremo insieme per sempre vero?» domandai ad un certo punto, stringendolo ancora di più.

«Certo.» rispose lui, accarezzandomi la testa.

Sorrisi.

Dopotutto eravamo bambini.

E ai bambini è ancora concesso sognare.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** «Giochiamo!» ***


«Giochiamo!»
 

POV: esterno
Gioco: non specificato
 

Leo girò una delle pagine del libro che teneva tra le mani, leggendo e imparando le tante formule magiche che vi erano scritte sopra.

Era un bellissimo pomeriggio d'estate e lui se ne stava rintanato nella biblioteca del castello, al fresco.

Era così rilassante...

«Leo! Giochiamo!» urlò Kamui, spalancando il portone e fiondandosi nella stanza.

Il biondo fece finta di non sentirla.

«Leo!!» gridò nuovamente la bambina, mettendoglisi davanti.

Ignorala Leo, ignorala.” pensò lui “Prima o poi si stancherà e se ne andr...”

«LEO!»

Il bambino sbuffò, notando che il suo piano non stava raggiungendo il fine sperato.

«Dimmi.» rispose, cercando di continuare a leggere.

«Giochiamo!– esclamò l'albina radiosa –C'è anche Silas!»

Ma se hai il tuo migliore amico perché devi venire anche da me?!” si chiese il biondo.

«A cosa vuoi giocare?» chiese.

«Alla famiglia.» urlò la bambina, gli occhi che brillavano.

«No.»

«Dai!»

«Ho detto di no!» gridò Leo a sua volta, alzando lo sguardo.

La bambina lo guardò triste.

«P-perché non vuoi giocare con me...?» singhiozzò.

Ecco, ci mancava anche che si mettesse a piangere.

«N-non è che non voglio giocare con te!– cercò di calmarla lui, mentre Kamui aveva il viso rigato dalle lacrime –E' solo che non mi piace giocare alla famiglia.» ammise poi.

La bambina lo guardò con sguardo interdetto.

«E-e perché?» domandò.

«E-ecco...– le guance del bambino divennero leggermente rosse –Q-quando giochiamo io faccio sempre il bambino, tu la madre e Silas il padre... e-e ecco... i-i-io...»

«HO CAPITO!»

«C-cosa?!» sussultò il biondo, non capendo il cambiamento della bambina.

«Vuoi essere tu il padre!» disse lei, prendendogli le mani.

«N-NON E' QUESTO!» urlò imbarazzato il bambino.

«Invece sì!!»

«Kamui...– cercò di spiegare lui, serio –I-io non voglio giocare a essere t-tuo marito...»

Quando vide il modo in cui la bambina lo guardava, Leo capì di aver detto qualcosa di troppo.

«ALLORA SPOSIAMOCI SUL SERIO!» esclamò Kamui.

Le guance del biondo divennero più rosse dei suoi amati pomodori.

Aiuto...” pensò, realizzando che il suo rilassante pomeriggio era ormai andato perduto.





NOTE AUTRICE:
Questa storia è ispirata a questo fantastico comics di "artbygraham" trovato su tumblr! (metto lo screen fatto dal mio cellulare uwu)

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Comando ***


Comando
 

POV: esterno
Gioco: Conquista

 

«Kamui, dobbiamo seguire questa strategia, solo così conquisteremo l'Hoshido in poche mosse!» esclamò Leo, indicando i numerosi fogli che erano sparsi sul tavolo.

«Ho detto di no.– rispose la ragazza, sistemandosi i lunghi capelli albini –Useremo quella proposta da Camilla.»

«KAMUI!»

«Sono io che comando qui Leo, niente storie.» lo liquidò Kamui, uscendo dalla stanza.

Leo era lì da solo due giorni e già voleva prendere il comando!

«Dove credi di andare?– continuò il biondo, afferrandola per il braccio –Non abbiamo ancora finito di discutere!»

La ragazza si voltò, sbuffando.

«Devo ripeterti chi è che comanda?»

Leo la bloccò al muro, posizionando il braccio destro sopra di lei e avvicinando il volto.

«Forse sono io a dovertelo ricordare...?» disse, con voce sensuale.

Kamui avvicinò le sue labbra a quelle del biondo, sfiorandole leggermente prima che il ragazzo potesse ritrarsi, rosso in volto.

«Tu...!» esclamò Leo, cercando di nascondere l'imbarazzo.

«Ecco la risposta giusta.» gli fece notare la ragazza per poi andarsene come se nulla fosse successo.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** «Solo io posso dirti che sei carina, intesi?» ***


«Solo io posso dirti che sei carina, intesi?»
 

POV: Leo
Gioco: Rivelazione

 

«Allora cosa facciamo Takumi?»

«Non so, tu cosa proponi Kamui?»

Alzai lo sguardo dal mio libro, posandolo sull'hoshidese che stava parlando con l'albina come se niente fosse.

Tsk, tutti i miei sforzi per tenere mia sorella lontana da quella feccia erano andati in fumo.
Dopotutto l'intero castello ne era pieno!

Tornai a scrutarli, notando che alcune cose non tornavano.

Primo su tutti, perché Kamui stava indossando una gonna?! Lei non era certo il tipo che amava indossare dei capi così...carini.

E poi... si era truccata?

Mi colpii il braccio, facendomi un pizzicotto.

No ok, non stavo sognando: Kamui si era vestita in modo carino e si era anche truccata.

Sbuffai, tornando a leggere il libro.

Non avevo certo il diritto di intromettermi nei fatti degli altri e se quei due si erano dati appuntamento, tanto valeva lasciarli sta-

«Sai che sei molto carina oggi?»

Alzai nuovamente la testa, fulminando con lo sguardo Takumi.

Osservai Kamui ridacchiare imbarazzata, mentre sorrideva al principe hoshidese. Principe che non aveva esitato a metterle un braccio intorno alle spalle.

Ok, dovevo intervenire.

Mi alzai, avviandomi verso la “coppietta felice”, pronto a rovinare tutti gli sforzi di quel falso principe.

«Ciao Kamui.– dissi, fermandomi al loro fianco –Principe Takumi.» aggiunsi poi con una punta acida nella voce.

«Leo!» rispose l'albina, sorridendomi.

«Principe Leo...» sussurrò Takumi, lasciando andare immediatamente la presa sulla ragazza.

Sorrisi, compiaciuto.

«Allora, dove state andando?» domandai, portando il mio braccio intorno alle spalle di Kamui e osservando trionfante l'altro ragazzo.

«Avevamo deciso di fare una passeggiata.» rispose quest'ultimo, freddo.

«Posso unirmi?»

«Assolutamente n...»

«Certo Leo! In tre ci divertiremo di più!» esclamò l'albina.

«Grazie, Kamui.»

Takumi mi lanciò uno sguardo omicida, iniziando a camminare davanti a noi.

Trattenni una risata, notando quanto lo avevo fatto arrabbiare.

«E comunque Kamui.»

«Sì, Leo?»

«Solo io posso dirti che sei carina, intesi?» dissi, con la voce abbastanza alta per farmi sentire anche dall'hoshidese.

La ragazza avvampò, fissando i suoi occhi nei miei.

«C-che ti prende adesso?»

Risi, notando con la punta dell'occhio Takumi che si voltava verso di me, digrignando i denti.

Così avrebbe imparato a invadere il mio territorio.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3461436