Asa - L'eredità del Re Oscuro

di giovannigintoli1985
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Axl ***
Capitolo 2: *** Dalion ***
Capitolo 3: *** La fonte ***
Capitolo 4: *** L'allenamento ***
Capitolo 5: *** La cattura ***
Capitolo 6: *** La fuga ***
Capitolo 7: *** Il combattimento ***
Capitolo 8: *** Codice 4792-90 ***



Capitolo 1
*** Axl ***




                                                                  Prologo

Nel 2016 il nostro pianeta venne colpito da una terribile catastrofe. Erano le undici e un quarto, di un martedì terribilmente freddo di gennaio, e si iniziarono a sentire, in diverse città del mondo varie scosse telluriche. All'inizio leggere, ma con il passare delle ore divennero così violente da distruggere il sessanta per cento delle città del pianeta. Intere città che l'uomo aveva costruito in centinaia di anni, furono buttate giù in meno di tre ore. Miliardi furono i morti, e i sopravvisuti furono presi di mira e cacciati da una creatura sigillata millenni prima nelle profondità della terra, il Re nero.
Il Re nero, uccise innumerevoli esseri umani, e coloro che erano ancora vivi si nascosero, fuggirono, sempre in fuga per non farsi rintracciare dal Sovrano e dagli esseri umani che lui aveva trasformato in mostri, "gli Insiders".
In seguito sette fonti piene d'acqua apparvero in tutto il mondo, nate in seguito al cataclisma.
Gli uomini provarono a bere l'acqua della fonte e se non morivano, si trasformavano in terribili mostri. Ma non tutti facevano una brutta fine attingendo dalle fonti, perché molti uomini dopo aver bevuto o essersi bagnati in esse iniziarono ad acquisire poteri straordinari molto utili per difendersi dagli Insiders e fuggire dal Re nero. 

                                                              Capitolo 1

La nostra storia inizia sulle coste di quella che un tempo era la gran Bretagna, a Myriam, un villaggio di pescatori.
Dopo sei lunghi giorni passati in mare, la barca di Ferytral giunse finalmente a casa, dove il fratello e altri tre uomini lo aspettavano. 
Ferytral era un trentenne vigoroso e vitale,con penetranti occhi blu e un corpo di tutto riguardo. La mascella squadrata e i lineamenti decisi ricordavano, lontanamente, il marmo scolpito. Alto più di un metro e novanta, Ferytral appena sceso dalla barca si avvicinò di tutta fretta al fratello Tyroll, che al contrario di lui era tozzo e muscoloso con profondi occhi scuri e un viso stanco e scavato dagli anni.
<< Come sta Axl? >> Ferytral era preoccupato per il figlio malato, che lasciava alle cure della moglie del capo villaggio ogni volta che partiva.
<< Axl sta benone, non preoccuparti. Oggi è uno dei suoi giorni buoni. >> Tyroll rassicurò il fratello, che nonostante tutto sembrava ancora preoccupato. 
<< Che succede? Non sembri angosciato solo per Axl. >>
L'uomo sudava freddo << Alcuni giorni fa siamo sbarcati a Balinor ed era stato raso al suolo. Sembra sia stato.... >> Ferytral abbassò la voce.
<< Sembra sia stato lui. Sta arrivando! >>
Tyroll cercò di sdrammatizzare << Impossibile! Non si vede più da sedici anni. >>
<< Dicono che cavalca un drago e brucia interi villaggi e città. È diretto qui, ne sono sicuro. >>
Tyroll rassicurò il fratello. << Stasera faremo una riunione del villaggio e parleremo di questa situazione con tutti gli altri. Tu, adesso pensa a riposare e vai a fare visita ad Axl, è da giorni che chiede di te. >>
Ferytral annuì e si voltò verso la barca ma Tyroll lo anticipò. 
<< Non preoccuparti, ci pensiamo noi qui. Tu vai. >>
Ferytral si recò subito dal figlio mentre Tyroll si domandava, che se era tutto vero, cosa ne sarebbe stato di loro?
Presto lo avrebbero scoperto.

Axl sedeva in un angolo della stanza a guardare il fuoco che crepitava e danzava di fronte ai suoi occhi. Aveva sedici anni ma da quando ne aveva tredici lottava con tutte le forze contro il cancro che stava devastando il suo corpo.
Era pallido di natura ma la malattia lo aveva reso trasparente, tanto da sembrare un pallido fantasma dai capelli rossicci e con un accenno di lentiggini. 
Ferytral non si era ancora abituato a vederlo in quello stato. Ricordava ancora quando il figlio saltava da un albero all'altro con quel suo brutto kilt a righe nere e gialle, che lui tanto odiava. Aveva perso tutta la vitalità ma i suoi occhi color ghiaccio erano ancora luminosi e pieni di speranza.
Appena Ferytral entrò, la donna che si prendeva cura del ragazzo, lasciò subito la casa. << Grazie Yness >> Ferytral gli era molto riconoscente.
Il viso di Axl si illuminò non appena vide il padre.
<< Sono tornato >>.
<< Papà, ma quanti giorni sei stato via stavolta? >>
Ferytral abbassò lo sguardo. << Ci sono stati dei problemi, ma non preoccuparti li risolveremo. Anzi, forse faremo tutti una bella gita. >>.
La bocca di Axl si aprì in un enorme sorriso.
<< Vuoi dire che finalmente posso uscire? Potrò camminare,correre... >>
Poi il ragazzo guardò la sua gamba e subito il suo umore fu pessimo.
<< Ma come farò a camminare. Non posso alzarmi neanche per andare in bagno. >>
Ferytral diede un bacio ad Axl sulla testa e lo rassicurò.
<< Ci penso io. Forse ho trovato una soluzione. Guarda. >>
L'uomo uscì dalla tasca una boccetta con del liquido trasparente all'interno.
<< L'acqua della fonte. Ma come sei riuscito ad avvicinarti? >>
<< Il guardiano non c'era e io ne ho approfittato. Non dovrebbe causarti particolari problemi, ma può curare la tua malattia. >>
Axl abbracciò il padre ed iniziò a piangere e il padre lo seguì a ruota.
Poi Ferytral si diede una ripulita e prima di uscire di casa, fece bere il contenuto della boccettina al figlio.
<< Vedrai, funzionerà. >> Poi lo baciò nuovamente sulla testa.
<< Ci vediamo in un attimo. >>
Quelle furono le ultime parole che Axl sentì dal padre.

Axl iniziò a sentire tutto il corpo intorpidito, e un lieve bruciore dietro gli occhi e per tutta la gamba,lo iniziarono a preoccupare, ma si fidava del padre e lui avrebbe ricominciato a saltare e correre entro poche ore. Ne era sicuro.
Tyroll avvisò il vecchio capo villaggio Sylar, che a sua volta indì una riunione generale di tutto il villaggio. Si riunirono di fronte alla casa del vecchio Sylar. 
Quando tutti gli abitanti del borgo, compreso Ferytral, furono presenti, l'assemblea iniziò. 
<< Cari abitanti del villaggio. >> Il vecchio Sylar era bassissimo, quindi dovette salire su una vecchia cassetta di legno capovolta. 
<< Ferytral è tornato poche ore fa con una notizia preoccupante, ma prima di entrare nel panico, ascoltatelo >>
Tutti i presenti trattennero il fiato come se già sapessero, la bomba che Sylar e Ferytral stavano sganciando su di loro.
<< Il Re Nero. >>
A sentire questo nome un brusio si alzò per tutta la strada. Voci agitate, spaventate, alcuni stavano già andando via per fuggire dal villaggio.
<< Fermi tutti. Ascoltiamo cosa ha da dirci Ferytral e poi prenderemo una decisione. >> 

Ferytral prese il posto di Sylar << Qualche giorno fa sono stato a Balinor e mi sono ritrovato di fronte ad un massacro vero e proprio. Balinor e le città circostanti sono state bruciate e rase al suolo, mentre i loro abitanti sono stati smenbrati e messi in bella vista per le strade. >>
Sylar notò che Ferytral mise di più in agitazione i presenti e spostandolo prese nuovamente la parola. << Grazie Ferytral, sei stato di grande aiuto nel rassicurare la nostra gente >>. disse il vecchio con aria di rimprovero. 
<< Ma è la verità. Dobbiamo andarcene subito. >>
<< E tuo figlio come farà a spostarsi? >>
Ferytral si infastidì << Ci penserò io a mio figlio. >>
Una persona dall'altro lato della strada inveì contro di loro << Dobbiamo andarcene. Cosa aspettiamo, che ci uccida come ha fatto con quella povera gente? >>
<< Calmatevi. Avete ragione. Ognuno di noi prepari un solo bagaglio e domani partiremo verso est. >>
Voci di dissenso si fecero sentire più forti che mai. Finalmente Tyroll prese la parola << È troppo tardi. Dobbiamo andarcene stasera. All'inizio non volevo credere a quello che aveva visto mio fratello ma dopo aver sentito tutta la storia, sono costretto a credergli. C'è un motivo se il Re Nero è tornato ed io, forse ne conosco la ragione. >>
Sì propagò il panico generale, poi un rumore assordante provenì dal cielo.
Ferytral e Tyroll riconobbero il rumore. Le ali di un drago. 
I presenti iniziarono ad urlare e scappare in tutte le direzioni e poi, in un attimo un enorme drago nero atterrò vicino a Ferytral, distruggendo la casa del capo villaggio.
Il drago era cavalcato dal Nero Sovrano. Il nemico indossava un'armatura di acciaio nero e il volto era coperto da una maschera di porcellana semi-incrinata, e in cima all testa, una corona nera come la notte.
Axl era ancora pieno di bruciori. Si sforzò di muovere la gamba destra e finalmente l'arto sembrò aver ripreso a funzionare.
Non riusciva a credere l'acqua della fonte lo aveva davvero curato. Iniziò a saltare come una scimmietta impazzita e non appena sfogò tutta la sua gioia, si vestì. 
Indossò la sua felpa grigia preferita, il kilt a righe nere e gialle e le scarpe beige con i calzini bianchi, e subito uscì per andare incontro al padre.
Non appena uscì notò persone che correvano spaventate e un rumore assordante che proveniva dalla casa del capo villaggio. Axl corse subito a vedere e si ritrovò di fronte ad un enorme drago nero. 
Suo padre si trovava ad un tiro di schioppo dalle fameliche fauci della creatura.
Accadde in un lampo, Ferytral si girò non appena vide Axl ma fu troppo tardi, la mascella del drago aveva gia dato il primo morso staccando di netto la testa e parte delle spalle dell'uomo, il resto cadde a terra, come una marionetta a cui erano stati tagliati i fili, senza vita.
Tyroll afferrò il nipote per un polso strattonandolo ma il ragazzo rimase lì, immobile, a guardare il corpo senza vita del padre, che giaceva a pochi passi da lui.
Poteva sentire il fetido alito del drago sul suo volto, Tyroll lo spronò << Axl dobbiamo andarcene. Non lasciare che tuo padre sia morto invano >>. Gli occhi del ragazzo divennero di un giallo intenso e Tyroll mollò la presa e si allontanò da lui, poi il nero sovrano scese dal drago e capì che, forse, dopo decenni aveva trovato un avversario degno del suo interesse.
Il potere della fonte stava iniziando a fare effetto e il giovane non riuscì a trattenere gemiti di dolore; i suoi occhi prima di un giallo accecante ora sembravano bruciare come il fuoco, << È stato tuo padre, vero? Credeva di salvarti,ma quell'acqua, sarà una condanna peggiore della morte stessa, ragazzo mio. >>
Tyroll brandì la sua ascia e si lanciò all' attacco per dare possibilità al nipote di riprendersi e scappare.
Il Re nero non prese nemmeno in considerazione l'uomo che si era appena avventato su di lui, ma aveva occhi solo per il ragazzo, che cercava di controllare quel potere, che sgorgava da lui come acqua che trabocca da un contenitore troppo piccolo.
Il colpo che gli inflisse Tyroll al pettorale non gli arreccò nessun danno, anzi bastò una sola mano al Re per metterlo fuori gioco, poi si avvicinò al ragazzo.
Axl non sapeva cosa fare, il Re nero era a pochi passi da lui, quindi, decise di cedere al potere della fonte. Il suo braccio divenne incandescente; il Re nero tentò di afferrare il su collo, ma Axl lo bloccò afferrandolo per il polso, a quel punto vene nere e rosse iniziarono a salire dalla mano di Axl ,per tutto il braccio fino al deltoide, dove, il potere nero si concentrò trasformandosi in un'occhio chiuso. Quell'occhio iniziò a pulsare e non appena si aprì il Re nero si polverizzò lasciando a terra solo cenere e gli abiti da battaglia che indossava. Poi Axl cadde a terra privo di sensi e l'occhio sul suo braccio si richiuse.
Il drago perse ogni interesse per Axl o per il villaggio e volò via smuovendo un enorme polverone con le sue gigantesche ali. 
Tyroll che, stordito, aveva assistito alla scena, si rialzò e andò a soccorrere il nipote ,portandolo dentro vicino al fuoco, poi gli abitanti del villaggio sopravvissuti uscirono tutti dalle loro case e iniziarono ad ammassare tutte le vittime di quella sera, compreso Ferytral, e le bruciarono. Tyroll assistette inerme a quell'enorme falò di corpi.
<< C'è anche mio fratello li dentro, Sylar? >>. Il vecchio Sylar abbassò lo sguardo e rispose con un fil di voce << Mi dispiace Tyroll! Ferytral era un brav'uomo e un buon padre >>.
Tyroll annuì poi rimase ancora lì fermo, immobile, a pensare a quello che era successo quella sera.
Axl sognò il suo villaggio in fiamme e le urla di chi andava in fiamme riecheggiavano dappertutto come un eco mortale, insopportabile, straziante. Axl si svegliò bagnato fradicio con il braccio che gli doleva terribilmente e bastò un attimo per accorgersi che, bensì avesse gli occhi aperti non riusciva più a vedere. Sentiva il fuoco che crepitava lì vicino al suo letto, caldo, confortante, poi le sue mani si tastarono gli occhi e un dolore lancinante, persino superiore a quello del braccio gli percosse tutto il corpo. Il ragazzo cadde dal letto e nel tentativo di orientarsi usando il tatto, la sua mano toccò il fuoco ma non si scottò. << Cosa mi sta succedendo? >>, poi con tutto il fiato che aveva in corpo urlò per chiamare il padre. Desiderò dentro di sé che quello che era appena successo fosse stato solo un incubo ma quando la porta si aprì ed udì la voce dello zio la speranza svanì. " Che ci fai lì per terra? ", Axl si rialzò e si appoggiò al letto << Zio non ci vedo più, i miei occhi....I miei occhi è come se non li avessi più >>. Tyroll si avvicinò al nipote preoccupato e si abbassò per guardare meglio la sua faccia. << Chi ti ha dato l'acqua della fonte? Non tutti gli uomini sopravvivono al cambiamento ci sono 
più di due miliardi di persone là fuori che ora non sono più ne uomini e ne mostri per colpa di questo potere infernale. >>
Axl abbassò lo sguardo " Mio padre voleva salvarmi dalla malattia che mi stava uccidendo ", Tyroll prese un pezzo di legno e lo lanciò nel fuoco per ravvivare le fiamme, si pulì le mani sulla sua giacca, già logora, e si rivolge al nipote. << Beh.... Quell'occhio sul tuo braccio e la tua vista scomparsa non mi sembrano buoni segni cioè io...io non ho mai visto niente del genere,potrebbe essere un problema per tutto il villaggio, stai mettendo a rischio la vita di tutti oltre che la tua >>.
Axl rimase in silenzio poi iniziò a intravedere delle ombre. La vista stava tornando. << Sai come è crollata la vecchia civiltà? >> Axl scosse il capo. 
<< Si dice che ci fu un terribile terremoto che devastò il nostro pianeta, liberando dalla sua prigionia il Re nero e gli Insiders, dopodichè sette enormi pozze apparvero dal nulla. Pozze che contenevano acqua magica, potente. 
Molti hanno detto che quest'acqua, fosse un dono di speranza da parte degli dei, altri dicevano che era una punizione per aver chiesto troppo al nostro pianeta ed altri ancora che era il preludio alla fine dei tempi. 
Una cosa sola era certa, il potere di tali fonti era pericoloso ed instabile, ai puri di cuore ed a persone con buone intenzioni dava la speranza di ricreare il futuro, tramite poteri che non si erano mai visti in questo mondo, ma a chi aveva un cuore nero o era motivato da cattive intenzioni, dava la morte o ancora peggio, lo trasformava in un qualcosa peggiore di un mostro ,gli Insiders, demoni che indossano la pelle umana come noi generalmente indossiamo i vestiti. Gli Insiders vengono generati direttamente dalla nostra anima e quando sono pronti per uscire, lo fanno dalla bocca, uscendo da essa come un neonato esce dalla vagina di una donna e alla fine buttano la tua pelle come fosse un abito dismesso. >> 
Axl iniziò a piangere, forse per la paura forse perché non aveva pianto ancora la morte del padre ma tirò fuori tutto quello che si era accumulato dentro di lui quella sera, e suo zio Tyroll fu vicino a lui e lo abbracciò forte fino a quando non si addormentò, poi capì che era giunto il momento di andare da Cyrus e parlare del futuro di suo nipote.
Il maestro viveva in una tenda in fondo al bosco, isolata dalle altre case del villaggio.
Tyroll aveva una torcia con lui ma riusciva a vedere a stento, poi riuscì a sentire attraverso il tocco la stoffa ruvida e consunta dell'abitazione di Cyrus. 
<< Maestro Cyrus è in casa? >> Gli occhi di Tyroll non riuscivano ad abituarsi all'oscurita sempre più fitta in cui si stava avventurando. 
Poi un fiammifero si accese nel buio ed una lampada ad olio iniziò a far luce.
<< Tyroll cosa ti porta fin qui nelle profondità del bosco? >> disse il maestro, evitando di guardare negli occhi l'uomo appena entrato nella tenda.
<< Maestro deve usare il suo potere su di me per sapere tutto quello che è successo oggi al villaggio, deve darmi consiglio. >>.
Cyrus alzò lo sguardo e i suoi occhi erano coperti da due monete d'oro, poi le tolse ed un vortice bluastro uscì dalle due cavità, dove un tempo ospitava gli occhi,e rapì i pensieri e i ricordi di Tyroll, li scandagliò e li assaporò uno ad uno ,poi li rimise lì dove erano e il vortice ritornò al suo posto sigillato nuovamente dalle monete d'oro.
Il maestro era un tipo bassino con capelli lunghissimi e una barba ancora più lunga, ma in gioventù era stato un grande uomo. Cyrus fu uno dei primi uomini a sperimentare il potere della fonte, e questo all'inizio fu visto come una maledizione ma Cyrus usò quel potere per aiutare e proteggere le persone del suo villaggio, poi divenne troppo vecchio anche per muoversi e si sistemò in una tenda in fondo al bosco per non essere di peso per nessuno. Il suo potere consisteva in un vortice color blu elettrico che fuoriusciva dai suoi bulbi oculari e scandagliava le menti di chiunque fosse nei paraggi. In parole povere riusciva a leggere le menti ed era molto utile riuscire a leggere quelle dei nemici quando si era sotto attacco. Ma il potere era troppo potente ed incontrollabile quindi attraverso esperienza ed esperimenti il maestro riuscì a capire che il potere della fonte poteva essere tenuto sotto controllo dall'oro, per questo quando non usava il suo potere metteva delle monete d'oro dove un tempo c'erano i suoi occhi. Ma torniamo al presente a quando il maestro aveva appena scandagliato la mente di Tyroll.
Il maestro iniziò con una domanda << Sai che succede quando si ama troppo? >>
Tyroll non riusciva a capire ma stette al gioco. 
Cyrus continuò << Quando si ama troppo è inevitabile che quello stesso amore si trasformi, con il tempo, in odio o dolore e alla fine inizi ad avvelenare l'anima, senza possibilità di poter tornare indietro.
Un'animo buono può diventare il più temibile di tutti, ricordalo sempre >>.
<< Che vuoi dire? >> Il maestro abbozzò un sorriso << Ho visto Axl in viaggio.....uno dei suoi amici lo tradirà e gli porterà via la persona di cui si innamorerà follemente...ma non posso dirti altro .L'unica cosa che importa al momento è che la mutazione di Axl è incompleta, quelle poche gocce d'acqua non sono bastate. Dovrete andare alla fonte più vicina e lì, completare la sua trasformazione. Ormai non può più tornare indietro quindi o il processo viene completato o Axl muterà in un Insid...... >>
Prima che potesse finire la frase la testa di Cyrus si stacco di netto dal collo e cadde a terra con un tonfo sordo.
Tyroll indietreggiò spaventato, poi vide un'ombra dietro il cadavere del maestro.
Colui che aveva ucciso Cyrus si avvicinò e Tyroll non ebbe più dubbi sull'identità dell'aggressore. 
<< Il folle Oscuro! Tu sei la guardia del corpo del Re Nero, che ci fai qui? >>.
Il folle ridacchiò e a Tyroll si accapponò la pelle.
<< Il Re Nero ora è al sicuro eh eh eh eh eh eh! Io sono qui per evitare che il vecchio ti dicesse troppo eh eh eh eh eh, e stavo per arrivare pure in ritardo eheheheheheheh >>.
Il folle oltre ad essere la guardia del corpo del Re era il suo emissario di morte. Come si evince dal nome aveva l'aspetto di un giullare, di quelli che neanche nei vostri peggiori incubi avreste pensato di incontrare. Oltre al solito cappello da giullare aveva una maschera di ceramica mezza incrinata e un vestito sporco e malmesso. 
<< Ora ucciderai anche me? >> Tyroll si sforzava di vedere in quel buio.
<< Non stasera eheheheheheheh eheheheheheheh! >> Il folle rinfoderò la sua spada fece un inchino al cadavere del maestro e passando accanto a Tyroll gli diede una pacca sulla spalla poi uscì dalla tenda ridendo.
<< eheheheheheheh eheheheheheheh eheheheheheheh eheheheheheheh >>
Tyroll rimase immobile ad osservare il cadavere del povero vecchietto.
Arrivò l'alba e con essa importanti decisioni si dovettero prendere. Fu indetta una riunione e si decise di far mettere in viaggio tutti gli abitanti del villaggio per fuggire da un eventuale nuovo massacro. Tyroll decise, invece,di partire insieme ad Axl alla volta di Stonhenge e completare il suo processo di trasformazione. 
Axl non aveva chiuso granché occhio, anzi voleva provare a controllare i poteri dell'occhio che da poco aveva ricevuto. Poi entrò Tyroll << Fermati! Il tuo processo di trasformazione non è ancora completo potresti farti del male e poi......... >>
Axl ora poteva vedere, si alzò in piedi e si mise di fronte allo zio << Parla. >>
<< Quell'occhio non è legato al potere della fonte. Quello è il segno di un portatore oscuro. A quanto pare il Re nero vuole farti entrare nella sua grande famiglia e non sappiamo il perché >>
<< Cosa? Perché io? Cosa vuole da me? >> Axl sembrò spaventato. 
<< Non importa al momento. Finché il tuo cuore rimarrà puro quel potere non si attiverà mai completamente. Ora preparati abbiamo un giorno di viaggio che ci attende >>
Axl si incupì << Dove andiamo Zio? >>
<< Andremo a Stonhenge, devi completare la tua trasformazione prima di mutare in un Insiders >>.
Il ragazzo ubbidi senza fare domande, quelle se le risparmiò per ciò che sarebbe successo dopo quel viaggio.
Poi venne il momento di dire addio al villaggio e ai suoi abitanti. Axl e Tyroll partirono per primi. << È stato bello finché è durato >>. Axl diede un ultimo sguardo al villaggio in cui aveva vissuto per quattro anni circondato dall'amore del padre, dello zio e di tutta la gente del villaggio ma era tempo di dire addio << Addio, Padre! >> poi si mise lo zaino in spalla e silenziosamente partirono alla volta di Stonhenge. 
Un tempo da quella zona a Stonhenge ci si poteva mettere un massimo diciotto ore a piedi ma i tempi erano cambiati e bisognava nascondersi dagli Insiders e dalla stirpe oscura, quindi forse in un giorno sarebbero arrivati alla meta. E poi? Cosa sarebbe successo dopo? Avrebbero raggiunto la loro gente o altro? Mille domande ronzavano nella mente di Tyroll ma voleva riuscire ad essere positivo per Axl, comunque sarebbe andata sarebbero stati insieme.
Calò il buio ed arrivati nei pressi di Wedmore dovettero fermarsi ed accendere il fuoco in un luogo riparato, in modo da non essere visti. In quel periodo la gran Bretagna, come quasi tutto il globo era una distesa di rovine della vecchia civiltà ricoperta dal verde che ormai aveva inghiottito tutto. Si fermarono per la notte tra le rovine, sommerse dal verde, di una fattoria. 
Cercarono di essere più prudenti possibile, poi attorno al fuoco iniziarono ad uscire le cibarie per la cena. Mangiarono pane, salsiccie unte e formaggio fresco e quando si furono rimpizzati per bene si distesero per terra.
<< Come va quell'occhio che hai sul braccio? >> Tyroll si girò verso il nipote per fare un pò di conversazione ma Axl si era già tolto le scarpe, perché amava stare scalzo, e gia dormiva della grossa. Tyroll sorrise poi alzò gli occhi al cielo per ammirare le stelle e piano piano cadde in un sonno profondo.
Axl urlò e si agitò per tutta la notte ma a Tyroll sembrò una reazione normale visto quello che aveva appena passato il ragazzo. Si era visto uccidere il padre di fronte e un simbolo oscuro gli era stato passato dal Re nero e per non finire, se non completava il suo processo di mutazione, rischiava di trasformarsi in un Insiders. A quel punto era normale che il suo subconscio si ribellasse.
Il mattino seguente fecero colazione con una bottiglietta di latte e il pane rimasto dalla sera prima. Poi si incamminarono e il viaggio proseguì sereno, senza intoppi, e prima che la sera scendesse riuscirono a intravedere in lontananza, quello che rimaneva dei megaliti di Stonhenge.
Finalmente erano arrivati.
Si dice che ogni fonte avesse un guardiano che la proteggeva, ma quando furono li Axl e Tyroll non videro nessuno. La fonte si era formata proprio dove sorgeva il circolo di grosse pietre erette, chiamate anche megaliti; di conseguenza, solamente due pietre rimasero del sito orginario, le altre andarono perdute. La fonte era enorme più grande di quanto mai Axl aveva potuto immaginare, era grande quanto un campo di calcio. 
<< Bene, ora devi solamente... >> Tyroll non aveva finito la frase che gli arrivarono dei calzini in faccia e vide il nipote nudo tuffarsi dentro la fonte.
Tyroll prese i calzini sporchi e li lanciò verso Axl << Non c'era bisogno di fartici il bagno ma forse è meglio visto quanto puzzavano quei calzini >>.
<< Zio io non sento nessun cambiamento >> Axl nuotava tranquillo dentro la fonte quando si fermò e la sua pelle iniziò a bruciare. Sentiva la faccia, le braccia e il fondoschiena che bruciavano tremendamente. Uscì dall'acqua e cominciò a rotolarsi nudo, a terra per il dolore. Poi tutto passò e Axl si rimise in piedi e vide lo zio che lo guardava stupito. 
<< Dai un'occhiata al tuo aspetto >>. Axl non capica cosa gli era successo poi sentì una cosa che si agitava sul suo fondoschiena e appena la toccò capì << Ma ho una coda >>, poi di tutta fretta si specchiò sull'acqua. 
Il suo aspetto era cambiato, invece del ragazzino dai capelli rossi che tutti prendevano in giro ora sembrava un ragazzo-scimmia. Aveva la coda. Le braccia e la pancia erano diventate pelose e la sua faccia aveva assunto un'aspetto scimmiesco. Le sue braccia adesso erano adatte per arrampicarsi. Era diventato un ibrido, metà uomo e metà scimmia. Più uomo che scimmia.
<< Come sei carino adesso >> Suo zio rise.
<< Ma perché.....perché una scimmia? >> Axl si sedette a terra sconfortato e per di più l'occhio che aveva sul braccio non era sparito. 
Poi si sentì osservato e guardando nell'acqua vide apparire il riflesso di una bellissima ragazza dalla carnagione chiara che lo stava fissando e i loro sguardi si incontrarono, ma durò un attimo perché una freccia si conficcò vicino ad Axl.
<< Rivestiti siamo sotto attacco >> Tyroll sfoderò la sua ascia ed un'altra freccia gli sfiorò l'orecchio, facendolo sanguinare. 
<< Chi siete voi e cosa ci fate qui? >> era la voce di un ragazzo. 
Axl riuscì a localizzare il loro aggressore, era sopra un albero con un'arco tra le mani, pronto a scoccare la terza freccia. 
<< Chi sei? Perché ci attacchi? >> 
Il ragazzo scese giù dall'albero sempre con la freccia incoccata sull'arco.
<< Mi chiamo Dalion e sono il guardiano di questa fonte. Ve lo domando per l'ultima volta, voi chi siete e cosa ci fate qui? >>.

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Capitolo 2
*** Dalion ***


Dalion saltava di albero in albero per raggiungere velocemente la fonte di Stonhenge. Aveva ventisei anni, quella mattina indossava una t-shirt ,due taglie più grandi, senza maniche e aperta ai lati e un paio di pantaloni verde militare pieni di tasconi. Il padre si lamentava sempre dei suoi capelli lunghi disordinati, tanto lunghi da coprire completamente gli occhi: alcuni suoi amici dicevano, scherzando, che non avevano mai visto i suoi occhi. Era proprio un capellone. Quella mattina si era alzato con un brutto presentimento che non passò neanche dopo l'abbondante colazione. Avvertiva un fastidio ma forse era soltanto bruciore di stomaco. Non era abituato a mangiare con così tanta fretta come fece quella mattina. Quando finirono gli alberi, Dalion continuò per le strade tortuose e dissestate e quando stava per arrivare prese il suo Deck e cercò la carta che gli serviva, poi prendendola gli bastò pronunciare una parola "arco" ed un'arco gli apparve tra le mani. Questo era il suo potere. Poteva trasformare ogni oggetto in carta ed usarlo per sessanta secondi ogni volta che voleva. Il potere gli fu imposto dal padre quando aveva quindici anni, Dalion dovette bere l'acqua della fonte, perché un giorno lui, come suo padre, avrebbe viaggiato con uno degli Asa per sancire la morte della famiglia oscura. Il padre aveva fallito anni prima e questo era costato la vita alla madre, ma lui non aveva intenzione di sbagliare e da quando aveva avuto il potere si era allenato tutti i giorni, e tutti i giorni andava alla fonte per proteggerla. Ne divenne il guardiano. Dalion si avvicinò lentamente alla fonte e i suoi sospetti divennero realtà, qualcuno era entrato nelle fonte e ora era lì, nudo ,e stava subendo una mutazione. Il ragazzo incoccò la freccia, ne aveva a disposizione tre e la seconda e la terza le teneva con le dita della mano che tendeva l'arco. Era il momento di intervenire.

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Capitolo 3
*** La fonte ***


Intanto a chilometri di distanza una ragazza tentava di fuggire dal suo matrimonio combinato. Sasha era giapponese, aveva sedici anni, un corpo esile, e lineamenti delicati, tanto che poggiata sopra il suo letto, sembrava una piuma appena caduta dalle ali di un angelo. I suoi occhi erano neri come la notte e i capelli lisci e corvini, li raccoglieva in una coda di cavallo, che poggiava delicatamente sulla veste di pizzo bianca, che faceva intravedere il reggiseno in trasparenza. Nei suoi sedici anni non aveva mai preso in considerazione di sposarsi. Non capiva perché una donna doveva per forza dipendere da un uomo. Si era appena alzata dal letto e dopo essersi lavata il volto iniziò a pensare a come dire al padre che non voleva sposarsi con l'uomo a lei promesso. Sasha era nata in un'epoca diversa rispetto al vecchio mondo e la sua curiosità verso quest'ultimo la portava a collezionare dei vecchi cimeli, che teneva in una scatola sotto al letto. La ragazza con la sua famiglia viveva a Nara, una delle poche città ad essere sopravvissuta al terremoto. Nara era una delle più antiche città giapponesi, e durante l'era della vecchia civiltà, era luogo di alto interesse artistico e turistico. Un tempo la città contava 360.000 abitanti, adesso più o meno 50.000 e il numero continuava sempre di più a diminuire. Si vesti e scelse il vestito migliore ma non volle indossare troppi gingilli inutili. Uscì dalla stanza e come ogni mattina si recò alla pozza che tutti reputavano magica. Le piaceva stare li ore ed ore e quando ci si specchiava, intravedeva mondi sconosciuti e viaggiava con la sua mente verso luoghi ignoti. Ma le era proibito toccare l'acqua, che, la gente del luogo, reputava magica e maledetta. per questo la pozza era sempre sorvegliata senza sosta. Nessuno poteva avvicinarvisi senza essere visti dell'enorme guardia che la proteggeva "Diklan". Diklan era un omone alto due metri e grosso come una montagna. Era calvo ma compensava la sua calvizie con una barba niente male. Il guardiano come ogni mattino fu felice di vedere Sasha. << Buongiorno Principessa! >> Sasha sorrise e gli si avvicinò dandogli un bacio sulla guancia e subito quell'omone, sembrò diventare piccolo piccolo tanto ne fu imbarazzato. << Buongiorno Diklan. Come sta oggi Vanessa? >> << La febbre è calata, ma riposerà qualche altro giorno per precauzione >> rispose Diklan. << Bene. Vado a sedermi un pò laggiù. A dopo >> Diklan si rabbuiò all'improvviso. << Stai attenta Sasha. Ieri sera, mi è parso di sentire urla provenire dalla pozza >>. << Non ti preoccupare farò attenzione, come sempre >>. Sasha si allontanò e si sedette vicino alla fonte. Si specchiò e rimase lì per ore. Pensava tra sé e sé a come svincolarsi da quella situazione, a come dire al padre che non voleva sposarsi. Forse quell'acqua poteva aiutarla, forse poteva cambiarla. Sarebbe diventata un uomo e sarebbe fuggito via diventando un guerriero e avrebbe sposato una bellissima principessa, ma i sogni si scontravano con la dura realtà e forse nemmeno quella pozza poteva aiutarla. Suo padre aveva sempre voluto un figlio e da piccola veniva sempre vestita da maschio, poi le cose cambiarono quando crebbe ma in qualche modo era stata influenzata, e i suoi modi di pensare e i desideri alcune volte non appartenevano alla ragazza che era in lei ma al ragazzo che il padre aveva cresciuto. Sasha diede un ultimo sguardo alla superficie dell'acqua prima di alzarsi ma ecco che qualcosa apparve, anzi qualcuno. Un ragazzo. Il riflesso di un ragazzo dai capelli rossi completamente nudo e osservando meglio la ragazza notò che aveva una coda. Sasha rimase stupita ma passato lo stupore subito distolse lo sguardo, imbarazzata. Non aveva mai visto un ragazzo nudo. Il suo cuore cominciò a battere all'impazzata. Forse si era sbagliata, forse in lei era rimasta una parte di desiderio femminile. Il ragazzo si girò e sembrò averla vista ed i loro sguardi si incrociarono. Poi Sasha sentì dei rumori sospetti dietro di sé e si voltò, preoccupata. La guardia aveva le mani al collo come se stesse per soffocare, ma Sasha capì cosa stava accadendo e con lo sguardo cercò una via di fuga. Diklan emise un ultimo doloroso sospiro che fece gelare il sangue nelle vene alla giovane ragazza e poi qualcosa iniziò ad uscire dalla sua bocca. Prima si fecero largo, attraverso i denti, delle dita nere, ossute, poi un'intera mano seguita da un braccio uscì dalla bocca della povera guardia, fino a quando l'Insiders non fu completamente fuori, ricoperto dalle viscere e dal sangue della guardia. Del guardiano rimasero i visceri, la pelle ed i vestiti lasciati lì per terra come un tappeto sporco. L'Insiders era di un colore viola scuro e Sasha avrebbe giurato, malgrado il colore così strano, quel demone fosse fatto di petrolio e lava incandescente, fuse insieme, in un enorme mostro dai denti gialli e dagli occhi rosso sangue. Sasha soffocò un grido e rimase paralizzata dal terrore. " E adesso come faccio? Sto per morire " pensò mentre indietreggiava, cercando una via di fuga. L'Insiders non ebbe esitazioni e si scagliò contro la ragazza, a quel punto fu troppo tardi. Sasha cercando di scansare quel lungo ed avvelenato artiglio cadde dentro la fonte schizzando acqua dappertutto, anche sopra l'Insiders che si allontanò appena vi entrò in contatto. Sasha si svegliò distesa su una radura, illesa. L' odore di erba fresca e di fiori appena sbocciati la aiutarono a rilassarsi "Cos'era successo?". La ragazza cercava di fare ordine tra i suoi ricordi e capire cosa era esattamente successo dopo che era caduta nella fonte. Le sue mani ancora tremavano e il suo cuore batteva ancora all'impazzata. Era stato solo un sogno? Forse si era addormentata vicino l'acqua. Un ragazzo sedeva vicino a lei e sembrava turbato, lei non si era neanche accorta della sua presenza. << Sei stato tu a salvarmi? >> Il ragazzo annuì << Mi chiamo Roland. Diklan era mio fratello >> Roland aveva ventotto anni ma ne dimostrava dieci di meno. I capelli chiari e selvaggi uniti a due occhi marrone scuro misero in confusione la ragazza. << Mi spiace. lo conoscevo bene. Non meritava questa fine. >> << Ucciderò chi gli ha fatto questo e tu mi aiuterai. >> << Io? Non credo di poterlo fare >> << Invece si. Tu sei una Asa, una figlia della fonte. Solo tu puoi raggiungere il posto dove si nasconde il Re nero. >> << Asa? Sono sicura che ti stai sbagliando. >> << gli Asa portano un segno che li distingue. Guarda sotto la tua lingua >> Sasha si specchiò nella fonte d'acqua e guardò sotto la sua lingua ed eccolo lì, il segno. Assomigliava più ad una cicatrice a forma di spirale, era lì proprio dove Roland aveva detto. Un misto di paura ed eccitazione la pervasero. Forse era arrivato il momento che tanto aspettava e una domanda le ronzava in testa. << Cosa faccio, adesso? >>

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Capitolo 4
*** L'allenamento ***


Dalion con la freccia ancora incoccata all'arco si avvicinò prudente al ragazzo scimmia e all'uomo vicino a lui. << Chi siete e cosa ci fate qui? >> Il ragazzo stava perdendo la pazienza. Axl era indeciso se dire tutta la verità o meno ma alla fine prevalse l'istinto, e la sua coda scattò come una frusta impazzita, ed in un attimo Dalion si trovò disarmato. Lo stesso Axl rimase perplesso << Emmmhhh scusa! Devo ancora riuscire a controllarla .>> Dalion, nervoso, andò a riprendere l'arco che era stato lanciato a metri di distanza, poi ritornò a conversare con i due stranieri. << Bella padronanza della coda. Con un pò di allenamento diventeresti fortissimo. >> << Se lo dici tu .>> << Innanzitutto fammi dare un'occhiata sotto la tua lingua, poi potremo parlare .>> << Cosa sei un pervertito? >> Tyroll zittì il nipote << Lascialo fare .>> Dalion controllò sotto la lingua del ragazzo e quando trovò quello che cercava, si allontanò. << Io potrei aiutare Carota a sviluppare il suo pieno potenziale. A diventare potente .>> << Carota? Mi chiamo Axl .>> << Bene Carota. Se non mi permetti di allenarti ucciderò te e tuo zio >>. Tyroll si mise subito sulla difensiva << Come sai che siamo imparentati, ci stavi spiando? >> << Si, vi osservavo. >> << Perché non lo hai fer......>>. Tyroll non riuscì a finire la frase perché iniziò a tossire sangue. Dalion prese Axl e cercò di allontanarlo. << Accidenti. Tuo zio è stato infettato .>> Gli occhi di Axl si stavano riempiendo di lacrime. "No! Non di nuovo" pensava. Ma Tyroll stava cercando di resistere << Quando.... quando è successo ? >> poi ricordò. << Accidenti. È stato il folle oscuro, nella tenda di Cyrus. >> Tyroll iniziò ad udire delle risate nella sua mente. << eheheheheheheh eheheheheheheh! È ora! È ora >> L'uomo guardò prima Dalion << Aiutalo. >> poi guardò il nipote e l'unica cosa che riuscì a dire fu << Mi spiace >>. Poi la sua testa esplose e dal collo sanguinante due mani si fecero spazio per uscire. Axl rimase sotto shock ma Dalion cercò di riportarlo alla realtà. << Dobbiamo andarcene Carota o faremo la sua stessa fine >>. Axl ripeteva in continuazione come un mantra due parole << Il Folle Oscuro. Il Folle Oscuro. Il Folle Oscuro. >> Dalion notò l'esitazione di Axl, allora prese in mano la situazione. L'arciere uscì dalla tasca un mazzo di carte e cercò tra di esse quella che gli serviva, poi prendendola in mano esclamò << Spada >> ed una spada si materializzò tra le sue mani. << Carota spostati ci penso io >> Dalion brandì l'arma e si scagliò contro l'Insiders. La testa del mostro rotolò a terra vicino al corpo del povero Tyroll. La spada si ritrasformò in carta e Dalion la rimise dentro il suo Deck. << Come stai Carota? >> << Devo ucciderlo! Andrò ad uccidere prima il folle oscuro e poi il suo Sovrano >> Gli occhi di Axl si colorarono di un giallo acceso e la sua coda si agitava furiosa, poi cadde in ginocchio. << Mi spiace zio. Mi spiace. >> Dalion mise la mano sulla spalla di Axl. << Come posso aiutarti? >> Axl guardò Dalion dritto negli occhi ed esclamò deciso << Allenami e poi li ucciderò tutti >>. << Calmati Carota. Posso allenarti, ma sarà difficile. Hai visto il mio potere, per dominarlo ci sono voluti anni. Riesco a trasformare in carta ogni oggetto che tocco e quando voglio lo posso ritrasformare per usarlo. Sembra una cosa fighissima ma ha le sue seccature. >> << Non mi interessa quanto sarà dura, c'è la farò. >> I ragazzi si accamparono lì per la notte e fecero dei turni di guardia. Durante il turno di Axl accade qualcosa di inatteso. Il ragazzo scimmia stava guardando il proprio riflesso nello specchio d'acqua, quando sentì , dapprima una voce femminile che chiedeva aiuto, poi Axl rivede di nuovo la ragazza del giorno prima. << Chi sei? >> La ragazza si scostò i capelli corvini dalla fronte << Mi chiamo Sasha, mi trovo alla fonte di Nara al momento. >> << Mi chiamo Axl. Hai bisogno d'aiuto? >> << Ho tentato di fermare il Re nero ma io e Rol.... >> .La connessione stava svanendo e Axl non riusciva più a capire una parola. << Vai.....Nar........Aiutal... >> Poi la ragazza si girò verso qualcosa o qualcuno << Stanno arrivando. >> << aspett....... >> prima che potesse finire la frase la ragazza era andata e il collegamento interrotto. Il giorno seguente Axl spiegò tutto quanto a Dalion. << La fonte di Nara? È impossibile. Le fonti si sono tutte prosciugate, è rimasta solo quella di Stonehenge. >> << Potremmo andarci e aiutarla. >> << Ma sei impazzito? >> << Avrai in quel mazzo di carte qualche veicolo che può portarci li >>. << Non è questo il punto. Non sappiamo neanche se è ancora viva. Non la conosci, e se è una trappola? >> Axl ci pensò su << Potresti aver ragione. Aspettiamo, magari mi ricontatta. >> << Bene, innanzitutto andremo a Norwich, poi vedremo il da farsi. >> Axl si alzò in piedi e andò ad inginocchiarsi alla tomba dello zio che avevano scavato la sera prima. << Zio ti prometto che vendicherò te e papà e tutti quelli che sono morti per causa loro. >> Dalion indicò un'enorme masso << Carota iniziamo il tuo allenamento, afferra quella roccia con la coda e tienila sospesa sopra la testa per tutto il tragitto fino a Norwich >>. << Cosaaaaaaaaaaaa? >> Ad Axl sembrò uno scherzo. << La terrai sospesa sopra la tua testa per tre giorni fino a quando non arriveremo, a piedi, a norwich poi inizieremo con la seconda parte del tuo allenamento >>. Axl si rassegnò e titubante andò a prendere l'enorme roccia, grande quanto una casa. << Chiamami ancora Carota e ti faccio ingoiare i miei calzini sporchi. >> << Ahahahahaahah. Che paura, si vede che sei ancora un ragazzino. CAROTA! >> Axl si tolse le scarpe, poi le calze e si avvicinò a Dalion con aria minacciosa << Ehy, che fai? >> Dalion si allontanava << Comportati da adulto >>. Passarono la mattinata ad inseguirsi. Axl con i calzini sporchi in mano e Dalion che cercava di non farlo avvicinare. Poi, mentre Axl saltava e correva, arrivò su una piccola radura e lì vide Dalion fermo che cercava di riprendere fiato. Approfittando della situazione lo bloccò con la coda e gli ficcò i calzini in bocca . << Oh mio Dio, che puzza. Ma da quanto non ti lavi? >> << Ahahahahahahahahahahahah >>. Axl si scompisciò dalle risate. << Ridi ridi ora ci penso io >> Dalion portò Axl di fronte all'enorme roccia, che adesso era grande quanto due case. << Cosaaaaaaaaaaaa? Non c'è la farò mai. È il doppio di quella di prima. >> << Smuoviti o ti lascio qui. >> << Tieni. Riprenditi i tuoi calzini. Adesso andiamo. >> << Uffa. >> Axl cercò di afferrare la pietra con la coda ma non riusciva ad avvolgerne neanche la metà. << Devi allungare quella coda. >> << Come? >> << Oh Cristo, sarà più difficile di quanto mi aspettassi. >> Dalion aveva sopravvalutato Axl, quindi decisero di trattenersi un pò più a lungo in quel posto. Di giorno Axl si allenava duramente con l'aiuto del guardiano della fonte, di notte mentre Dalion dormiva Axl cercava di rimettersi in contatto con la ragazza, senza riuscirvi. Al quinto giorno Axl riuscì ad allungare la coda tanto da afferrare interamente l'enorme masso, ma poi venne la parte più difficile riuscire a spostarlo. << Accidenti, non riesco a spostarlo di un millimetro. >> << Continua Carota, continua. Stasera niente cena. >> << Ti odio. >> << Bene mettici la stessa energia nel cercare di spostare quella pietra. >> Axl iniziò a tirare sbraitando contro Dalion << Ti odio, ti odio, ti odio, ti odio, ti odi.... >> Finalmente il masso, grande quanto due case, si mosse e Axl ne rimase stupito. << Visto? Continua ad odiarmi, basta che ti sbrighi. >> << Ehehehe. >> Passò il settimo giorno e arrivò il momento di cenare. Dalion aveva catturato due conigli, li insaporì con erbe speziali trovate in giro e nel frattempo si riposarono davanti al fuoco, caldo e rassicurante. Il grasso dei conigli colava sul fuoco e il profumo che si sprigionò fece andare in tilt l'affamato Axl. Dopo essersi riempiti la pancia si distesero a terra sazi e satolli. Si addormentarono vicini al fuoco ma qualche ora dopo Axl fu svegliato da una voce femminile. << Sasha. È lei. >> Axl si alzò di scatto e si fiondò alla fonte. << Sasha, ci sei? >> Il Riflesso della ragazza apparve sull'acqua. Sasha sembrava agitata. << Axl, dove sei? >> << Sono ancora nei pressi di Stonhenge, hai bisogno d'aiuto?. >> << Mi hanno presa. Penso sia un'isola . >> << Se non sei più vicino alla fonte di Nara come riusciamo a comunicare?>> << È il potere che ho sviluppato in seguito alla caduta nella fonte. Posso comunicare con te attraverso i sogni. >> << Sto sognando? >> << Non...fidarti....di...nessuno....Axl.....e.....non.......andare.....a....siamo.....gli...ultimi....terra....Rol.. >> Axl si stava svegliando e non riuscì più a capire cosa dicesse Sasha. Poi un dolore acuto dietro di sé. Una spada gli aveva fracassato il cranio. Axl si girò, il sangue che colava sulla sua fronte impedendogli di vedere bene. Era lì dietro di lui. Dalion gli aveva appena conficcato una spada in testa. Lo aveva appena ucciso. Poi Axl si svegliò urlando e Dalion sopra di lui, cercava di calmarlo << Carota, Carota Calmati. È stato un sogno. Per te niente cene pesanti la sera. >> Axl si rimise in piedi. << Tu....tu mi hai ucciso. >> << Stavi sognando. Sei ancora vivo. Tieni bevi un pò d'acqua >>. Axl rimase turbato per tutto il giorno successivo e si allenò in silenzio. Dalion notò lo strano silenzio di Axl. << Ehi Carota, c è l'hai con me per caso? >> Axl riuscì a spostare la pietra di un centimetro quel giorno. Arrivata la sera ricominciò a parlare con Dalion e gli raccontò il sogno che aveva fatto. << Era solo un sogno. >> << No, non era solo un sogno. Sasha è stata catturata, andremo ad uccidere il folle Oscuro e ci faremo dire dove l'hanno portata. >> << Il folle Oscuro! Da quello che so nessuno è mai riuscito ad uccidere nemmeno il membro più debole della famiglia oscura. >> << Io ci riuscirò o morirò nel provarci >> << Domani allora svegliamoci presto. Dobbiamo riuscire ad andarcene da qui prima possibile. Se il Re nero ha intercettato la vostra chiacchierata di ieri sera, ci starà alle costole in poco tempo. >> Era passato un mese ormai da quando aveva iniziato il suo allenamento e senza accorgersene il corpo di Axl si era irrobustito. << Guarda qui. Non ho mai avuto tutti questi muscoli >> << Concentrati sulla pietra. >> Axl annuì e avvolse la pietra con la coda e con enorme sforzo riuscì a sollevarla sopra la sua testa. << C'è l'ho fatta! >> << Concentrati, o morirai schiacciato dal masso. Da oggi dovrai camminare per tre giorni di fila con quel masso sopra la tua testa. Arrivati a Norwich ti riposerai >> << Ohiohiohiohi >> << Quando arriveremo a destinazione ti darò un'arma tutta tua. >> << Davvero? >> Axl era felice di essere riuscito a completare quell'allenamento. << Chi c'è a Norwich? >> << Mio padre! Lui ti dirà tutta la verità >> Axl era perplesso. << La verità? >> Dalion lo guardò dritto negli occhi << Mio padre sa dove si trova il folle Oscuro e il suo Sovrano, dovremo solo convincerlo a dircelo. >> << Perché convincerlo? >> << Il Re nero ha ucciso mio zio, cinquant'anni fa. Mio padre, insieme ad una ragazza, tentarono di liberare il mondo dal suo tiranno ma non ci riuscirono. Non conosco tutti i dettagli ma mio padre ci potrà aiutare, speriamo >> Axl diede un ultimo doloroso sguardo alla tomba dello zio e riprese la pietra con la coda e la tenne sospesa sopra la sua testa. << Partiamo >> << Sei sicuro di farcela? >> Axl aveva uno sguardo deciso. << Sicurissimo >> La giornata era uggiosa e una sottile nebbia aleggiava nell'aria, era passato già un giorno e mezzo e Axl non si era mai fermato. << Sono orgoglioso di te Carota. È da quaranta ore che siamo in viaggio e ancora riesci a tenere sollevata quella pietra con facilità. Scommetto che più passa il tempo più diventa leggera. >> Axl annuì << Quasi non la sento piu >> << Il tuo corpo si è fortificato tantissimo in quest'ultimo mese. Tra poco meno di un giorno saremo a Norwich e tu avrai finito la prima parte dell'allenamento. Ci siamo quasi, dovresti ritenersi soddisfatto >> << Lo sarò quando tutta questa storia sarà finita. >> Mancava meno di un chilometro a Norwich ed erano già passati tre giorni e mezzo. Arrivò la sera e Dalion cercò un posto sicuro dove fermarsi. << Complimenti, hai superato la prova. Adesso puoi lasciare il masso. Stasera puoi riposare, è da tre giorni che non dormi. >> Axl era spossato. In quelle tre notti Dalion aveva dormito mentre lui era rimasto fermo a tenere quell'enorme masso sospeso sopra di sé. Ora aveva finito finalmente, e con la coda strinse l'enorme pietra fino a disintegrarla in tanti pezzettini. << Whoa, nervosetto. >> Lo sguardo di Axl era assente, il corpo immobile << Ehi, sei svenuto? >> Dalion si avvicinò e con un dito gli toccò la fronte e Axl cadde come un sasso. << È svenuto all'impiedi. Si merita un pò di riposo. >> Il ragazzo scimmia dormì profondamente tutta la notte mentre Dalion faceva la guardia. Si avvicinava l'alba e Dalion sentì delle voci in lontananza e subito cercò di svegliare Axl, senza successo << Carota sveglia, dobbiamo andarcene. >> << Maledizione. >> Due strani tizi apparvero da dietro gli alberi, e avevano con loro un prigioniero. Dalion lo riconobbe immediatamente. << Padre. >> Il volto di suo padre era tumefatto e il suo naso era stato rotto. << Cosa gli avete fatto? >> I due tizi erano Croc e Snake, due cacciatori di taglie e carcerieri di Rock Island. A dispetto del loro nome Croc assomigliava ad un serpente umanoide, mentre Snake ad un coccodrillo. << Bene, bene, oggi è la nostra la nostra giornata fortunata, a quanto pare. >> << Padre e figlio insieme. Il padrone sarà contento. Forse ci permetterà di mangiare l'altro, quello a terra svenuto. >> Dalion si preparò alla battaglia ma qualcuno lo colpì alle spalle prima che lui potesse reagire. Il guardiano sentì un dolore acuto alla testa e poi niente, buio totale.

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Capitolo 5
*** La cattura ***


Sasha si svegliò madida di sudore in preda a sogni agitati. Aveva sognato Axl e aveva tentato di dirgli la verità sulla sua missione ma qualcuno aveva intercettato il sogno e bloccato la loro conversazione. La ragazza indossava un abito bianco, adesso sporco di fango. Nel buio della stanza percepì delle presenze e poi qualcuno si mosse nell'ombra. <>. Tre figure apparvero dal nulla. Erano tre donne. Una ragazza con lo sguardo triste e stanco, i capelli biondi arruffati e indossava un abito nero e avorio. L'altra era una donna sui quaranta, molto grassa, indossava un abito rosso decisamente troppo stretto per la sua taglia. La terza figura era una donna anziana con un viso appuntito e pallido. I suoi occhi erano grigi come i suoi capelli e indossava uno straccio bianco che non assomigliava neanche lontanamente ad un vestito. <> <> <> <> La donna grassa aveva parlato troppo e venne zittita dalla più vecchia. <> <> La donna grassa rise e poi uscì una corona spinata dal nulla. <> Sasha fece qualche passo indietro. <> <> La donna più giovane parlò << Voglio bere il suo sangue.>> Sasha gridò dal dolore mentre la corona veniva posta sul suo capo. Grida strazianti risuonavano per tutta la stanza e mentre il sangue zampillava dalla fronte di Sasha, la ragazza più giovane si mise a carponi sul pavimento ,vicino a lei, e iniziò a leccarlo. Le altre due donne se ne andarono lasciando la ragazza a terra in un lago di sangue.

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Capitolo 6
*** La fuga ***


Dalion si svegliò in un posto buio ed umido. Non riusciva a capire cosa era successo, ma poi ricordò. << Croc e Snake>>. Gli occhi di Dalion iniziarono ad abituarsi al buio e a quel punto i suoi sospetti furono fondati. Era dentro una celle e da solo << Padre...Axl dove vi hanno portati?>> <> Qualcuno parlò dall'altro lato della stanza. <> Dalion faceva ancora fatica a vedere. Poi notò un tavolo mal ridotto con sopra un ragazzino che giocava con qualcosa in mano. << Vuoi sapere chi sono?>> Il ragazzino era magro e pallido e aveva una fronte spaziosa come una portaerei. I capelli erano unti e sporchi, rimanevano appiccicati alla testa a formare curiose onde di ciocche. Il tipino giocherellava con dei crackers sul tavolo. Poi ne prese uno e lo lanciò verso Dalion. Il cracker passò attraverso le sbarre e sfiorando il viso del guardiano si conficcò nel muro dietro di lui. Dalion asciugò il sangue che usciva dalla ferita appena inferta dal cracker. <> Riesci a trasformare in armi ogni genere di cibi, molto utile come potere>> Giuliano si alzò e si avvicinò a Dalion <> <> <> Giuliano si rimise a sedere e ricominciò a giocare con il cracker>> Dalion iniziò ad intuire dove era stato portato. <> <> Rock Island un tempo era chiamata Sicilia ma dopo il terremoto la maggior parte dell'isola sprofondò in mare. Venne abbandonata per decenni fino a quando la resistenza non la usò come rifugio dagli Insiders, poi la resistenza venne completamente sterminata e l'isola invasa dai mostri. Duecento anni dopo l'isola venne ripulita con una bomba, che sterminò tutti gli Insiders e da allora venne usata come prigione per i mostri e le persone con poteri. <> <> <> <> <> <> Dalion aveva le mani legate da catene d'oro che bloccavano i suoi poteri e non aveva più i suoi Deck ad aiutarlo. E come se non bastasse, era preoccupato per Axl e suo padre. <> <> <> Un altro cracker volò per la stanza e si conficcò nella spalla di Dalion, come un proiettile. <> Dalion si zittì e con la spalla dolorante e sanguinante si rimise seduto a terra. Aveva tre carte nascoste ma aspettava il momento giusto per usarle. Axl era svenuto per l'estremo addestramento impartitogli da Dalion, si svegliò sedici ore dopo ma non capiva dove si trovava. <> Il ragazzo si guardava intorno ma entrava poca luce in quella stanza e tutto appariva terribilmente buio. <> Un uomo dalla parlantina strascicante apparì alla porta. <> <> <> << A meno che cosa?>> << Un combattimento all'ultimo sangue con un guerriero scelto da me.>> Axl era confuso <> <> <> Il tizio si avvicinò di più e Axl solo allora notò la somiglianza con un serpente. <> <> Sono Croc e il mio compito è togliere dal mezzo chiunque intralci i piani del nero sovrano.>> Axl sputò a terra <> Croc diede un ultimo sguardo al ragazzo poi fece per uscire. << Hai un'ora di tempo per decidere scaduta la quale il tuo amichetto morirà>>. Axl cadde in ginocchio e la sua coda iniziò a sbattere furiosamente. << Devo trovare una soluzione>> si guardò intorno per trovare una via di fuga alternativa. Le mura di quella stanza era spesse e formate da enormi pietre l'una vicino all'altra, e tra le insenature qualche gocciolina di umidità faceva capolino. Era impossibile fuggire da quella cella. Axl poi notò un cadavere, anzi quello che ne rimaneva, il che significava che era lì da molto tempo. Forse trent'anni. Era una donna, indossava un vestito che forse una volta era bianco ma adesso era sporco e pieno di buchi, forse opera dei topi, e sulla testa portava una corona spinata d'oro << Sarà stata torturata, poverina. Non farò la sua stessa fine.>> Qualcuno aprì lo sportellino sotto la porta e fece scorrere un vassoio con del cibo. <> <> <> Axl non aveva visto il suo interlocutore ma dalla voce e dal fiato corto, capì che doveva essere grasso e affannato. Si avvicinò al vassoio che conteneva uno strano tipo di carne e quello che sembrava budino di piselli e pollo. Axl disgustato lo lasciò li e si appoggiò ad una delle colonne della stanza per pensare. All'improvviso un lampo di genio attraverso la sua mente. Le colonne. Aveva sufficiente forza nella coda, grazie a Dalion, per sdradicare le colonne portanti della stanza. A quel punto doveva solo sopravvivere al crollo e approfittare della confusione per fuggire. In quella stanza c'erano sei colonne portanti e Axl passò tutta la mattinata a cercare di sdradicarle, poi la rabbia prese il sopravvento e la coda si armò di una forza sovrumana. Ricordò l'allenamento di Dalion e dopo aver afferrato la colonna con la coda cercò con tutte le forze di spostarla; prima si crepò in cima e poi alla base ed alla fine Axl la sdradicò e decise di usarla come scudo ed arma. Il frastuono allertò una decina di guardie che irruppero nella cella e iniziarono a fare fuoco. Axl si fece scudo con la colonna e quando si avvicinava ai suoi nemici li colpiva con il pilastro stesso a mò di mazza. Alla fine bastarono quattro colpì per mettere fuori gioco le guardie ed Axl uscì dalla cella correndo. Doveva trovare Dalion al più presto, prima che sia stato troppo tardi. Solo allora capì quando ci tenesse al guardiano della fonte. Riuscì a superare il primo bloccò di celle ma altre guardie capitanate da Croc lo bloccarono. << Bene bene, come credevi di riuscire a fuggire da qui?>> Axl si ritrovò nel panico << Adesso, cosa faccio?>> ma la sua coda si mosse da sola come quando aveva disarmato Dalion. Le guardie iniziarono a sparare ma la coda si muoveva così velocemente da parare i colpi e rimandarli indietro. Alla fine rimasero faccia a faccia solo Axl e Croc << Ora capisco perché il Re nero ti vuole. Non era mai nato un Asa come te.>>

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Capitolo 7
*** Il combattimento ***


Roland e Sasha avevano tentato di liberare questo mondo dal Re nero ma non vi erano riusciti, avevano solo decimato la sua armata dopodichè si nascosero in un villaggio poiché Sasha era rimasta incinta. Roland aveva fatto di tutto per nascondere colei che amava e mantenere al sicuro il figlio che stava per nascere ma il Re nero li trovò ugualmente. Sette ore dopo aver partorito, Sasha venne catturata dalla guardia del corpo del Re, il folle. Roland non riuscì a salvarla ma poteva mettere al sicuro il figlio appena nato, quindi fuggi nuovamente spostandosi di villaggio in villaggio per anni in modo da non essere mai rintracciato. Ma dentro di sé era morto da tempo, da quanto aveva abbandonato la sua amata per prendersi cura di suo figlio. Per due anni Roland divenne il guardiano delle fonte di Nara ma quando si prosciugò capì che colei che amava non era più in questo mondo. Sasha era una Asa. Cioè una bambina nata dalla fonte per combattere il Re nero e quando un Asa muore la fonte dove è nata si prosiuga morendo come la bambina a cui aveva dato vita. L'uomo si spostò nuovamente e dopo la morte di Sasha si fermò in gran Bretagna a Norwich dove crebbe il figlio che chiamò Dalion. Il ragazzo venne addestrato dalla più tenera età e a quindici anni suo padre lo costrinse a bere l'acqua della fonte di Stonhenge. Il potere che si manifestò fu legato alla sua più grande ossessione per i giochi di carte. Fu addestrato per accompagnare un Asa nella sua missione ma adesso si trovava, nudo,disarmato e ferito nella prigione di Rock Island. Giuliano mano d'acciaio era il suo carceriere e provava gusto a guardare il ragazzo sanguinare tanto che era pronto a fargli fare il bis se ce ne fosse stato bisogno. Dalion aveva tre carte nascoste ma aspettava che il suo carceriere si distraesse prima di fare la sua mossa. Giuliano si alzò dal tavolo e si avvicinò alla porta << Vado a dare pipì, non fare danni.>> Appena il ragazzino ebbe chiuso la porta Dalion capì che quello era il momento giusto. Giuliano rientrò e immediatamente notò che Dalion non era più in cella, le sbarre erano diventate delle carte, ed erano lì per terra. Dalion prese Giuliano alle spalle e gli puntò un coltello alla gola << Ho la tua attenzione?>> << Come hai fatto?>> << Posso usare il mio potere anche con i piedi, e ho sempre delle carte nascoste>> << Ti abbiamo spogliato, eri nudo. Dove le nascondevi? >> << Usa la tua immaginazione. Ora dammi i tuoi vestiti>> Giuliano assunse un'aria disgustata e malvolentieri diede i suoi vestiti a Dalion. Dalion con addosso i vestiti di Giuliano sembrava Bruce Banner appena trasformato in Hulk. Recuperò i suoi Deck e dopo aver legato e imbavagliato per bene il ragazzino, si mise in cerca di Axl e del padre. Dalion uscì dal blocco B-4 e sapeva con certezza, grazie ad una conversazione tra Giuliano eun tipo, che aveva una faccia che era un misto tra una rana e una fragola, che Axl si trovava nel blocco A-2. Si recò immediatamente li ma qualcuno lo bloccò prima. Non riuscì a fare neanche cento metri che venne fermato da Snake il tizio che assomigliava ad un alligatore. << Oggi, abbiamo due fuggitivi. Non volete proprio stare fermi voi due>> Snake sfoderò la sua mega ascia che si eletrrificò tutta a contatto con l'aria. Dalion pensò che parlasse di Axl ma metà della sua attenzione fu rapita dall'Ascia dell'alligatore. << Ho deciso. Quella sarà l'arma di Axl>> << Cos' hai detto?>> Dalion prese una carta e la trasformò in un martello gigante. << Ho detto che ora ci divertiamo>> Il combattimento tra Snake e Dalion ebbe inizio. Nel frattempo Axl aveva enormi difficoltà nel gestire il suo confronto con Croc e si trovava a terra ferito ad un piede, mentre Croc aveva in mano una gigantesca ascia infuocata. << È fortissimo. Non so fino a quando potrò reggere il confronto.>> Axl tentò di rialzarsi, il suo kilt era tinto di rosso. << La tua gonna si è sporcata. Ahahahahahah. >> La risata di Croc era strascicante e fastidiosa, come il sibilare di un serpente. << Non è una gonna. È un kilt.>> Axl si rialzò e i suoi occhi divennero come oro fuso. Ripensò a quanto aveva appena perso. Il padre, lo zio e quanti ne sono morti per colpa loro? Si infuriò e il suo corpo divenne più simile a quello di una scimmia, stava mutando ulteriormente. << Hai il mio stesso potere ma ricorda che se non riesci a controllarlo completamente, diverrai una vera scimmia. In tutto e per tutto. Se immergi completamente te stesso e la tua coscienza in questo potere ne diverrai parte per sempre. Axl non senti nulla di quello che il serpentesco Croc aveva detto. Si avventò sul suo avversario come un animale furioso e iniziò a ferirlo ripetutamente con le sue zanne, poi la sua coda afferrò Croc per il collo e iniziò a stringere. Il simbolo oscuro sul suo braccio iniziò a bruciare e l'occhio stava per aprirsi. << Ahahahahaha! Fallo. Uccidimi, forza!>> Axl stringeva sempre più forte, tanto che Croc dovette far cadere la sua ascia infuocata. Gli occhi di Axl riversavano rabbia e paura ma soprattutto odio. Poi Dalion apparì in fondo al corridoio e Axl percepì la sua presenza, ritornò in sé di colpo. Croc capì. << È lui, il tuo punto debole>> Dietro il guardiano apparì un serpente creato da Croc che stava per moderlo, ma successe tutto i pochi secondi. Axl si accorse della subdola mossa di Croc e senza pensarci la coda agì da sola e spezzò il collo al serpente umanoide. Dalion fu salvo, ma l'occhio sulla spalla di Axl si aprì e l'oscurità lo pervase. << Oh no. Oh no. Oh no>> Dalion si avvicinò ad Axl è lo afferrò per le spalle mentre il corpo di Croc dava gli ultimi spasmi di vita prima di fermarsi definitivamente.

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Capitolo 8
*** Codice 4792-90 ***


Snake era stato battuto da pochi minuti ma al contrario di Axl, Dalion non lo aveva ucciso. Se ne stava lì fermo, immobile a pensare alla prossima mossa. Qualcuno apparve di fronte a lui. << Folle Oscuro. Cosa ci fa qui?>> << Quello per cui eravate state scelti voi, ricordi? >> Snake si mise in ginocchio. << Ci conceda un'ultima possibilità. >> << Non ha più importanza.Tra un pò potremo accedere al ponte.>> Snake rimase in ginocchio non sapendo cosa fare o dire. Poi il folle si voltò verso di lui e la sua maschera diede i brividi al coccodrillo. <> <> << Liberati di tutti loro>> Il folle diede un ultima occhiata all'edificio dove stava avvenendo la mutazione di Axl, poi svanì come una statua di cenere buttata giù dal vento. Snake prese la radio e diede l'ordine << Codice 4792-90. Aprite tutte le celle.>>

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