Una sfida, tre compagni e ....

di Freez shad
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La partenza di Judy e il problema di Nick ***
Capitolo 2: *** Una serata a macchie ***
Capitolo 3: *** Fatiche e nuove scoperte ***
Capitolo 4: *** Pericoli e astuzie ***
Capitolo 5: *** Il vincitore, o meglio.... ***



Capitolo 1
*** La partenza di Judy e il problema di Nick ***


Nonostante non rientrasse fra i principi dell'integerrima poliziotta qual'era, Judy riuscì ad ottenere quei quattro giorni di ferie che i suoi genitori le avevano tanto pregato di avere così da poterli raggiungere e passare del tempo insieme.
Infatti in questo momento stava raggiungendo proprio quella stazione che, se un tempo le aveva dato il benvenuto a Zootropolis, adesso l'avrebbe riportata a casa.
Ad accompagnarla quella mattina, prima dell'orario di lavoro - cosa che avrebbe volentieri saltato se avesse potuto - , ovviamente c'era Nick che per tutto il tragitto non aveva fatto altro che assillarla con la stessa domanda,
<< Scusami carotina, ma non ho capito....come mai non posso venire con te? >> in verità l'aveva capito subito, ma che fare? Prenderla in giro era entrato a far parte del suo DNA,
<< Ancora! Nick, è già la quinta volta che te lo ripeto >> si lamentò Judy, mentre trasportava il suo bagaglio all'interno della stazione in cui erano appena arrivati,
<< Ehi, non è colpa mia se quello che dici non ha senso >>,
<< Lo so, ma....tu non conosci i miei genitori e loro non credo sarebbero felici di conoscere te. Non adesso almeno >>
<< Perché mi dici questo, carotina? Io sarei contento di conoscermi, in fondo dove mai troverei un'altra creatura tanto attraente, carismatica, intelligente, coraggiosa e.... >>
<< .....modesta forse. Lo so cosa intendi, ma loro non sono così, come me o te. Non ti potrei presentare come vorrei.....vorremmo perché non capirebbero il rapporto che abbiamo creato. Persino qui a Zootropolis, in una grande e avanzata città, c'è chi ci guarda con dissenso, figurati in campagna. Non sono ancora pronti >> concluse la coniglietta, non nascondendo la delusione che le aleggiava sul volto.
 
Nick capì che non era più il momento di scherzare, ma quello di assumere l'atteggiamento più serio e responsabile che aveva nel suo repertorio; dopo essersi avvicinato a lei le sussurrò all'orecchio, come a volergli imprimere nella mente e non solo, queste parole,
<< D'accordo carotina, sai che mi fido di te. Voglio solo chiederti un'ultima cosa, quando arriverà quel momento voglio che saremo noi due a isegnarglielo. Me lo prometti? >>, una domanda a cui Judy non poteva che rispondere con un abbraccio e ad una semplice parola
<< Promesso! >>. Lo adorava quando, in quei magici momenti, lui le mostrava quel cuore che troppo spesso nascondeva all'interno di quel corpo pieno di sarcasmo.
<< Piuttosto, chi infastidirò in questi giorni d'astinenza da te? >> finita la magia, ma se lo doveva aspettare da quella volpe << Se ci pensi, a parte tu e i nostri colleghi nell'orario di lavoro, non frequento nessuno >>
<< Che ne dici del tuo vecchio amico Finnick? >> gli propose Judy, staccandosi da lui.
 
Un'improvvisa immagine spaziò nella testa della volpe,
<< Finnick, amico mio! Judy non ci sarà per qualche giorno e mi stavo chiedendo se, una di queste sere, ti andasse di uscire a divertirci insieme >>, ma il fennec, appena lo vede, tira fuori un fucile e mira contro Nick,
<< Lurido traditore, parla! Come hai scoperto il mio nuovo contrabbando di..... >>
 
Fortunatamente si ridestò appena in tempo,
<< Sai carotina, non credo sia una buona idea. E non provare a propormi Flash. Il giorno in cui vorrò testare la vita con l'effetto moviola perenne andrò da lui, ma per adesso non ci tengo >> Judy dovette trattenere una risata prima di ritentare,
<< Che ne dici di qualcuno dei nostri colleghi? >>, l'incubo Clawhauser cominciò a prendere forma nella sua mente,
<< Che allettante prospettiva. Si, penso che me ne resterò da solo aspettando agonizzante il tuo ritorno >> e senza lasciare possibilità alla coniglietta di ribattere e approfittando della possibilità per uscire da quella situazione, le indicò il treno in partenza dietro di lei, << Oh, ma quello che sta partendo non è forse il tuo treno, carotina? Ti conviene sbrigarti se non vuoi perderlo e far insospettire i tuoi genitori su chissà in quale depravata compagnia tu sia >>, risposta che la fece sorridere e, dopo un veloce e affettuoso saluto, la coniglietta prese posto nella sua cabina nel treno che subito dopo partì; la conversazione comunque non era finita per lei anzi, rapida prese il telefono e incominciò a digitare qualche numero.

 
Nick era appena entrato in centrale rimuginando fra sé su cosa avrebbe potuto fare quella sera - ' Forse c'è una maratona di film in TV e non sarebbe.... ' -, quando si sentì improvvisamente chiamare da un famigliare mammifero che stava al centro della hall,
<< Hei, Wilde. Hai già pensato a cosa potremmo fare stasera? >>,
<< No, Clawhauser. Ci stavo appunto pensando e..... >>, aspetta, aveva capito bene, << Un attimo, hai detto " potremmo "? Un plurale? Io e te? >> chiese perplesso Nick, preoccupandosi di scandire ed enfatizzare ogni domanda,
<< Certo! L'agente Hopps mi ha telefonato poco fa dicendomi che saresti stato solo in questi giorni e mi ha raccomandato di tenerti compagnia, magari facendoti divertire un po >> rispose giovialmente il ghepardo,
<< Ascolta Clawhauser, grazie per il pensiero, ma io...... >>
<< Mi dispiace Wilde,... >> lo interruppe il collega, ingoiando l'ultima ciambella a disposizione, cercando di assumere un'espressione seria, << ....ma Hopps mi ha detto di non credere a nessuna delle tue scuse >>.
 
' Sempre un passo davanti a me, eh carotina! Ma perché non me lo hai detto? Perché vuoi umiliarmi in questo modo? Ma poi.....com'è che hai il numero di questo cicciapardo obeso?
 
<<  Mi ha anche minacciato di non regalarmi un lustrino della gonna di Gazzelle che ha trovato sul palco del suo ultimo concerto se, al suo ritorno, dovesse scoprire che non le ho ubbidito >>, 
<< Vuoi sapere invece cosa ti faccio io se non mi lasci stare? >> gli quasi urlò la volpe, al limite della sopportazione,
<< Scusa Wilde, ma mi fa più paura la sua minaccia che una qualsiasi delle tue, senza contare che potrebbe farmi anche di peggio >> non che avesse tutti i torti.

A questo punto Nick, caduto ironicamente "preda" della rabbia, urlò contro il suo collega, attirando l'attenzione di tutti i presenti  nella hall,
<< Non mi interessa di chi o cosa tu abbia paura, voglio solo.... >>
<< ......che tu la smettessi di urlare >>, terminò l'imponente figura del bufalo, il loro capitano, comparsoso alle sue spalle << Vi sembra forse di essere in un mercato all'aperto? Voglio entrambi nel mio ufficio fra due minuti. Morrison, per il momento prenda il posto di Clawhauser >> fece rivolto ad una zebra che prontamente ubbidì all'ordine.
 
I due non si dissero nulla, mentre raggiungevano l'ufficio del capitano, per ragioni diverse:
Clawhauser si sentiva troppo imbarazzato, per quello che si incolpava di aver causato, e intimorito dalla punizione che avrebbe potuto dargli Bogo.
Nick invece, per niente preoccupato, stava cercando di recuperare la sua solita compostezza ponderando un modo per vendicarsi su quell'adiposo ghepardo che lo affiancava.

Dopo essere arrivati e accomodati sulle sedie davanti alla scrivania del loro capitano, quest'ultimo incominciò a parlare,
<< Ve lo dirò solo una volta, quindi cercate di recepire subito il messaggio: comportamenti simili non sono tollerati in nessuna centrale di polizia che si rispetti e questa più di tutte non fa eccezione, chiaro? E ora ditemi il motivo della vostra lite >> a quell'invito Clawhauser parlò per primo
<< Vede capitano, come lei sicuramente saprà, l'agente Hopps sarà assente in questi giorni per far visita alla famiglia e mi ha detto di....>>,
<< ....accompagnarmi nei luoghi in cui io e lei andiamo di solito per assicurarsi che la situazione in città fosse sotto controllo, in pratica di prendere il suo posto per un po >> lo interruppe Nick, cercando di salvare quel che restava della sua reputazione.
Sfortunatamente per lui, Bogo non era diventato capitano per niente
<< Ho capito! L'agente Hopps non vuole che il suo "partner" stia da solo e ha chiesto a lei, Clawhauser, di tenergli compagnia, giusto? >>,
<< Esatto, capitano! Come lo ha capito? >> fece entusiasta il ghepardo. 
Per conto suo Nick sapeva che il capitano era a conoscenza del rapporto che aveva con la sua collega, come sapeva quanto egregiamente non gliene importasse niente in quanto a lui bastava che svolgessero il loro dovere, ma l'essere scoperto in quel modo era abbastanza da fargli vedere quella povera reputazione gettarsi dall'ultimo piano di un altissimo palazzo di settanta piani per frantumarsi al meglio delle sue possibilità.
<< Come io abbia fatto non è affar suo, come non lo è importunare l'agente Wilde. E poi, questo uscire insieme per svagarsi e divertirsi solo perché glielo ha chiesto qualcuno, la trovo una grande sciocchezza >>
 
Sciocchezza? Quella sottospecie di toro aveva chiamato l'interessamento della sua carotina, sciocchezza?
 
' Non dire niente Nick. Hai appena vinto e ti sei liberato di quell'impiccione a macchie, perciò taci! '
<< Scusi capitano, ma quello che ha appena detto ha rivelato la sua profonda ignoranza >>.
Quelle poche parole ebbero un grande effetto su tutti i presenti:
Clawhauser fissava il suo collega portandosi la zampe alla bocca, stupito per quello che aveva appena detto;
Nick, al contrario, rimase impassibile sotto lo sguardo furente del bufalo,
<< Stia attento Wilde, ricordi che sono un suo superiore >>, ' se adesso ti licenzia e ti sbatte dentro per offesa a pubblico ufficiale abbi la decenza di non venire a piangere da me ',
<< Forse non mi sono spiegato, intendevo che così lei stava dimostrando d'ignorare quello che oggigiorno Zootropolis offre come divertimento. Sempre che lei sappia cosa sia! >>, cercò di salvarsi la volpe, senza però escludere una delle sue provocazioni,
<< Badi a come parli, agente. Comunque, so perfettamente come ci si diverte >> rispose il bufalo, senza accorgersi di essere caduto nel tranello di Nick,
<< Lo dimostri! Da domani uno di noi, a turno, porterà gli altri nei luoghi in cui più si diverte, che poi verrà sottoposto al loro giudizio. Il "gioco" terminerà quando Hopps ritornerà e il vincitore potrà scegliere come premio qualsiasi cosa lo aggrada. D'accordo? >> fissando negli occhi il capitano, conscio del rischio che correva.
<< Ehm, scusate. Non volete sapere anche la mia opinione? >> provò ad intromettersi il ghepardo che si era ritrovato, prima come spettatore, poi come vittima della loro "discussione",
<< D'accordo, ma la avverto che, se dovessi vincere, la sconfitta per lei risulterà molto cara >> lo avvertì minaccioso Bogo,
<< Perfetto, dopo il lavoro ci incontreremo per stabilire i particolari e sapere chi inizierà per primo. Adesso mi perdoni ma devo andare in ufficio. Andiamo Clawhauser >>.
 
Una volta usciti e abbastanza distanti dall'ufficio del capitano, Clawhauser azzardò una domanda
<< Wilde, ti prego di non picchiarmi, ma hai fatto tutto questo solo perché il capitano ha offeso l'interessamento per te dell'agente Hopps? >>, 'però, acuto il panzone'
<< Assolutamente no, Clawhauser >> 'sporca menzogna' << Solo che non permetto a nessuno di denigrare i luoghi che caratterizzano il mio stile di vita con tanta leggerezza >> ma il collega non sembrava molto convinto, così pensò bene di distrarlo << Tu piuttosto, non dovresti preparare una lista per quando toccherà a te? Chi lo sa se, o io o Bogo, non scegliamo come premio la tua razione giornaliera di dolci? >>.
A quella rivelazione, l'obeso ghepardo corse immediatamente alla sua postazione, scostando malamente Morrison, incominciando a scrivere qualcosa su un foglio.
 
Dal canto suo, Nick si diresse nel suo ufficio riflettendoo ad alta voce su quello che era appena accaduto
<< Però, devo dire che non mi è andata tanto male. Oh carotina, riesci a trovarmi da fare anche quando non ci sei. Mi lasci senza parole - il che è difficile -. >>
Improvvisamente, come a risposta del suo pensiero, il cellulare gli comunicò l'arrivo di un messaggio; era di Judy,
" Ti è piaciuta la sorpresa? Spero di si. Ci rivedremo presto, mia sciocca volpe".
 
Senza parole, appunto.
 
 
N.d.A.
Questo è solo il primo capitolo. Fatemi sapere se è piaciuto sempre con le vostre recensioni e consigli.
Vi saluto, a presto. Ciao.

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Capitolo 2
*** Una serata a macchie ***


 

Era ormai pomeriggio inoltrato, circa le cinque e mezzo; il turno di lavoro era da poco terminato e Nick, indossando il suo solito ma comodo abito, poteva tranquillamente dichiararsi pronto; pronto per uscire in compagnia di quegli insoliti compagni che, tra l'altro, stavano facendolo aspettare, fuori dallo spogliatoio della centrale dove li aveva da poco lasciati a cambiarsi.

Mentre attendeva quelle due..... "lumache ultra-vitaminizzate", Nick non poté fare a meno di pensare a quello che era successo la sera precedente:
 
Come avevano stabilito, tutti e tre si erano dati appuntamento dopo l'orario di lavoro nell'ufficio del capitano Bogo, probabilmente il luogo più sicuro e discreto della città, per definire le regole di quella loro sfida e stabilire chi le avrebbe dato inizio.
Per quanto riguardava la parte delle regole, tutto si era risolto in  maniera pacifica in quanto, di comune accordo, questo regolamento doveva essere basato su pochi ma ben delineati punti che spaziavano dal divieto di rifiutarsi nel partecipare a qualunque svago che lo sfidante avesse proposto, all'obbligo della sincerità riguardante il voto finale dell'ultimo giorno.

Con l'aggiunta di una piccola clausola che, senza dare troppe spiegazioni, era riuscito a far accettare sia a Clawhauser che all'irascibile capitano; questa riguardava l'impossibilità di tutti i partecipanti nello sfruttare la propria posizione, lavorativa o fisica, come mezzo di rivalsa per qualsiasi iniziativa che non fosse stata apprezzata durante il turno avversario.

Conclusa la parte facile, rimase quella ben più complicata dello scegliere la modalità per determinare chi avesse dato inizio alla contesa; dopo varie proposte e varie prove, alla fine la sorte scelse Clawhauser come primo sfidante e Bogo come secondo.
Tale scelta però lo confuse tanto da non riuscire a scegliere quale reazione fosse stata la più appropriata da mostrare; avrebbe voluto piangere al pensiero di una serata in stile ghepardo mangia-ciambelle,  che gli aveva provocato persino timore su cosa avesse previsto quel suo programma che si era tanto affrettato a compilare; viceversa avrebbe voluto ridere in quanto, se questo non fosse stato apprezzato da capo " Bufalo Musone ", poteva sperare che quest'ultimo, al suo turno, si sarebbe rifatto sul felino piuttosto che su di lui per il modo irrispettoso con cui lo aveva provocato quella mattina.
Ma alla fine preferì farsi una risata e sperare per il meglio.
 
Ma da quanto tempo stava aspettando?

<< Ehi, vi siete persi? Volete che invii una squadra di ricerche in vostro soccorso? >> al che il bufalo uscì, mostrandosi con un semplice jeans scuro e una maglietta bianca senza maniche,
<< Molto divertente, Wilde! Vedo che il suo stupido umorismo non l'abbandona neanche fuori dal lavoro >> fece scocciato Bogo,
<< Hai un ottimo spirito d'osservazione Bogo >>, rispose sfacciata la volpe
<< Chi le dà il permesso di usare il "tu" con me >>,
<<  La clausola sulle iniziative. Sai, quella che vi proposi e che entrambi avete accettato incondizionatamente >> lo provocò Nick, << Giuro che dopo averla licenziata, la ucc.... >>
<< Mi dispiace Bogy, ma non puoi farlo, ricordi? >>.
 
Si stava divertendo come un matto. Si, doveva ammettere a sé stesso di essere una lurida carogna in quanto, proprio grazie a Bogo, aveva ricevuto insieme a Clawhauser il solo turno diurno a lavoro per poter partecipare alla loro sfida, ma la possibilità di prenderlo in giro, irritarlo e godere della propria furba immunità era un'occasione troppo ghiotta, oltre che attesa, per non sfruttarla.
 
<< Me lo ricordo stia tranquillo. Piuttosto eviti di chiamarmi Bogy se ci tiene alla lingua. Clawhauser, si sbrighi! >> urlò al ghepardo.
Il povero felino fece immediatamente capolino dallo spogliatoio, ma non ancora del tutto pronto; era uscito mentre stava ancora strenuamente lottando con la propria giallognola maglietta che, oltre a sembrare stretta, non pareva collaborare nel coprirli la voluminosa pancia.
Persino quei suoi celestini pantaloni che aveva indosso non erano ancora stati allacciati con la robusta cintura che gli ciondolava da una parte.

' Una cintura? E dove ha trovato dei pantaloni così larghi da servirgli persino una cintura? ' si domandò Nick, osservando l'abbigliamento del collega 'Ah, già! Nel negozio di vestiti per elefanti. Logico. ' 


<< Clawhauser! Ritorni immediatamente dentro a vestirsi prima che io stesso, come cittadino, la denunci per oltraggio alla pubblica decenza >>, lo rimproverò il capitano spaventandolo tanto che, una volta rientrato, si ricontrollò più volte per accertarsi di essere accettabile.

Finalmente, quasi mezz'ora dopo, tutti e tre si ritrovarono in strada , passeggiando per i marciapiedi, con il gioviale ghepardo a guidarli e a elencare i posti che li attendeva
<< Bene, ad attenderci stasera ci saranno:
Una gastronomia che ha da poco inaugurato e sono curioso di vedere - e non solo -, una pasticceria che fa le migliori ciambelle di tutta Zootropolis, una pizzeria che organizza un giro pizza "mangia finché scoppi" >> , ' immagino che tu l'abbia ripulita se non sei ancora morto ', pensò sarcastica la volpe << seguita da questa gelateria, che ha creato il nuovissimo gusto alla macedonia di frutta, e terminando con una sorpresa che sarà aperta da stanotte >>, fece, mentre entravano nella gelateria presentata.
<< Clawhauser, è sicuro che questa sia una sua giornata tipo? Con tutto questo cibo? >> domandò serio Bogo che, come risposta , ottenne solo un semplice accenno con la testa del felino, troppo impegnato a " ingoiarsi" il suo nuovo gelato << Si rende conto di quante calorie ha appena fatto intendere di assumere? E di quante ne vuole far assumere a me, sopratutto! Deve pensare di più alla sua linea, come un poliziotto che si rispetti >>,
<< Ma capitano, mi servono per reintegrare le energie che spendo al lavoro. Lei non può immaginare quanta fatica occorre smistare delle carte, rispondere al telefono, trattare con il pubblico e ricordarsi di fare merenda ogni tanto >> disse con convinzione il ghepardo, come se il suo compito fosse tanto arduo quanto lo scalare una ripida montagna,
<< E questo lo chiama faticare, pensi a quante calorie spendono i suoi colleghi quando.... >>.

In tutto questo, Nick si ritrovò comodamente seduto su una poltroncina della gelateria, gustando il suo immancabile gelato al mirtillo, ad osservare e a deridere tra sé i due animali che gli stavano offrendo uno spettacolo imperdibile:
Da una parte un forte bufalo ossessionato dalle calorie, da una vita sana e da una corretta alimentazione da sportivo; dall'altra un ghepardo obeso, goloso e che considera faticoso persino ricordarsi della merenda.

<< Ragazzi, basta! State dando spettacolo, anche se divertente lo ammetto. Bogy, ti devi rassegnare al fatto che oggi tocca a Clawhauser gestire il gioco e tu non puoi fare altro che assecondarlo. Scegliti un gelato e andiamo al prossimo appuntamento >>,
<< D'accordo. Ma le ho già detto di non chiamarmi piu Bogy altrimenti......ci siamo capiti, no? >> disse il bufalo, fulminandolo con li sguardo.

C'era riuscito. Era riuscito nell'impresa tanto sperata di farlo irritare e di scatenare questa contro il suo adiposo collega. Ora poteva starsene tranquillo fino alla fine della competizione.

Dopo aver visitato tutti locali e giunta la sera, i tre si ritrovarono nuovamente per le strade e sempre guidate dal ghepardo che li stava portando chissà dove,
<< Allora, vi state divertendo? >> chiese sincero Clawhauser, da poco uscito dall'ultimo locale della lista dove aveva fatto per quattro volte quel famoso giro pizza che , secondo i patti, dovettero fare anche Bogo e Nick,
<< Bhe, se vuoi considerare il rischio di un ricovero in ospedale per indigetione una forma di divertimento, allora posso tranquillamente risponderti di sì >>, rispose con sarcasmo la volpe camminando sorretta dal bufalo che, faticando a respirare, annuì  appoggiando l'affermazione di Nick, 
<< Davvero? Meno male che non vi ho invitato a cana, allora! >>, a quell'affermazione Bogo, se non miracolosamente trattenuto da Nick, sentì l'irrefrenabile impulso di saltargli addosso, cosa che però avrebbe infranto le regole.
<< Comunque, ora è il momento della sorpresa. Guardate! >> fece il ghepardo, indicando l'insegna di un Duna Park, << Che ne pensate? Se non vi divertirete qui, io non so più che fare. Vuol dire che mi dichiarerò sconfitto >>, concluse Clawhauser, entrando per primo a fare i biglietti.

Come era facile immaginare, per il capitano, tutto quel luccicante spettacolo di luci accompagnate da musiche e giochetti infantili, non era altro che una perdita di tempo e un modo per esporsi al ridicolo; ovviamente fu costretto a partecipare a qualunque attrazione che a Clawhauser fosse venuta in mente, compresa alla casa degli specchi dove fu costretto, a causa della rabbia che gli aveva provocato quel labirinto, a risarcire il giostraio per tutti gli specchi che aveva infranto per uscirvi.

Per Nick invece era diverso, era come entrato in trance. Aveva accolto l'immagine di quel parco come ad un amico che, dopo anni di lontananza, si era ripresentato alla porta di casa sua: il sé stesso da piccolo.
In effetti di anni ne erano passati tanti da quando non era più quel piccolo volpacchiotto che frequentava quei nomadi parchi alla ricerca di un amico sincero, invano, per poi ritornare triste, ma risoluto a non darlo a vedere, dalla madre.
E ora si ritrovava lì, con un bufalo irascibile e un ghepardo grassottello, come primi e unici veri compagni.....di gioco.
Sembrava buffo a pensarci, ma in effetti era così; si stava divertendo veramente e in una maniera che avrebbe voluto tanto provare in tenera età.


<< Ehi, Wilde! >>, a farlo riprendere dal suo stato comatoso, fu la riconoscibilissima chiamata del capitano che lo stava incitando ad avvicinarsi << Sta forse cercando di fare il furbo? Ora tocca a lei accompagnare Clawhauser nella casa del terrore. Io mi sono stancato >>, sbottò il capitano,
<< Uhm, strano! Eppure mi sembri grande e grosso ,ma...... >>, 
<< Cosa vuole dire Wilde? E la smetta una buona volta di prendere certe confidenze. Mi deve dare del "lei", chiaro? >>,
<< È che non credevo che avessi paura di quella specie di casa delle bambole, insomma....come capo di polizia mi sembra leggermente imbarazzante >>,
<< Io non ho paura, solo non voglio ritrovarmi Clawhauser incollato addosso perché, come minimo, sarà uno di quelli impressionabili all'ennesima potenza >>,
<< Puòdarsi, ma non hai prove, perciò non vedo altre spiegazioni >>, sì, lo stava nuovamente provocando; rischioso ,ma finché funzionava,
<< Ah, si? Clawhauser andiamo, devo far vedere a una specie di novellino di che pasta è fatto il capitano della PDZ >>

Così, mentre quei due erano dentro, Nick se la spassava guardando le foto, che via via venivano scattate, che li ritraevano l'uno attaccati all'altro spaventati.

Doveva assolutamente averle.


N.d.A. 

Ecco il secondo. Spero lo trovate abbastanza divertente.
Per quanto riguarda Nick, mi sono preso la libertà di aggiungerli questa esperienza.pur cercando di mantenerlo IC.
Fatemi sapere com'è.
Ciao a presto.

 

 

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Capitolo 3
*** Fatiche e nuove scoperte ***


Tutto sommato Nick poteva, oltre che doveva in quanto lo esigeva il regolamento, ammettere che il programma di Clawhauser si era rivelato migliore di quanto pensasse.


<< Che dolore! Accidenti a te, razza di ghepardo adiposo e senza fondo >> è vero, verbalmente lo stava maledicendo per l'indigestione che gli aveva provocato, ma mentalmente non poteva che ringraziarlo per avergli, anche se involontariamente, fornito l'unica cosa che chiunque a Zootropolis avrebbe desiderato e che teneva ben nascoste nel suo ufficio: le foto di Bogo spaventato.


La sua fantasia incominciò letteralmente a galoppare sulle grandi distese degli infiniti modi in cui le avrebbe potute utilizzare.

Le idee spaziavano dal semplice deriderlo, al più crudele ricatto a vita, al più accettabile scambio con un viaggio premio, un aumento o a qualche giorno in più di ferie pagate.


Dilemma a cui sicuramente avrebbe trovato risposta, ma al momento la sua testa e il suo corpo erano rivolti altrove; più precisamente in direzione dell'ufficio dello stesso capitano per una faccenda che, personalmente, riteneva molto urgente

<< Capitano, scusi l'intrusione, ma mi dica che ha del digestivo. Ho lo stomaco ancora in guerra con il cibo di ieri e necessita di un armistizio >> disse la volpe, con fare vagamente melodrammatico 

<< Non lo dica a me, Wilde! Ho passato la notte in bianco per colpa di Clawhauser. L'unica differenza è che il mio, di stomaco, vuole anche ripagare colui che l'ha ridotto così e ho intenzione di accontentarlo stasera >>,

<< Capitano... >>

<< Non provi a tirarmi fuori il discorso del regolamento perché nè lei, né un qualsiasi rimorso di coscienza riuscirà a farmi cambiare idea >> rispose risoluto il bufalo,

<< Ma io sono assolutamente d'accordo con lei, solo che non mi ha detto se ha o no del digestivo >>, 

<< A proposito di questo >> incominciò il bufalo estraendo dalla tasca della camicia d'ordinanza uno scuro e piccolo bricco farmaceutico che posò vicino a sé sulla scrivania << Ne ho ancora qualche pasticca, ma se le vuole mi deve prima dare le foto di ieri, ovunque le abbia messe >>


'Cosa? Come ha fatto a scoprirlo?' pensò stupito Nick che, per la seconda volta, era stato smascherato da quel capitano che aveva sempre sottovalutato,

<< Nel caso se lo stia chiedendo, me lo ha rivelato il giostraio quando ieri, prima di andarcene, ero passato da lui per ritirarle.

Dovevo solo aspettare il momento giusto per estorcergliele. Quindi che fa, concicilia? >> gli domandò, con fare superiore.

Se fosse stato in una condizione migliore e che gli avesse permesso di pensare più lucidamente, di certo a Nick non sarebbe passata neanche per l'anticamera del cervello l'idea di cedere al ricatto ma, data la situazione, non poté far altro che ritornare nel suo ufficio, prendere le foto e consegnargliele,

<< Bene, bene! E così l'astuta volpe è stata finalmente giocata a sua volta. Che gli serva di lezione, adesso prenda queste pasticche e se ne vada. Devo ultimare il mio programma per stasera. Mi raccomando, alle cinque e trenta puntuale >> raccomandò Bogo,

<< Grazie capitano. A stasera >> lo salutò imbronciato Nick e con un tono che palesava chiaramente il suo negativo stato d'animo; in fondo la sua reazione poteva essere naturale, persino comprensibile, in risposta del subdolo ricatto che aveva ordito il bufalo a sue spese, anticipandolo.

Ma una volta uscito, sfoggiò quel suo classico sorriso compiaciuto , che niente aveva a che fare con quanto era appena accaduto; effettivamente c'erano molte cose per cui sorridere oltre al non aver affatto perso contro il capitano, come questo credeva, come ad esmpio il pensiero sul suo povero collega maculato e al triste e probabilmente doloroso destino che lo attendeva.



<< Ehi, Wilde! Come stai? Piaciuto il mio programma? >> gli chiese ingenuamente il felino, inconscio del pericolo al quale quella domanda lo stava esponendo,

<< Certo, caro collega. Me lo stava appunto dicendo anche il capitano e infatti, per ringraziarti, sta preparando una sorpresa per te >> gli rispose melenso la volpe,

<< Oh, caspita! Voglio sapere cos'è, non ce la faccio ad aspettare. Tu non lo sai? >>,

<< Mi dispiace, ma non me lo ha voluto dire. Dovrai aspettare stasera per scoprirlo, ma sono sicuro che ti piacerà da morire >> 'E sono sicuro che piacerà anche a me', concluse tra sé la volpe.


Quel pomeriggio, alle cinque e trenta precise, il trio si ritrovò di fronte allo spogliatoio della centrale; prima di poter entrare però, Bogo si piazzò davanti all'ingresso dello stanza sfilando dalla propria borsa due tute blu.

Date le fattazze, una piccola e slanciata mentre l'altra più grande e con diverse x di larghezza, era impossibile immaginare a quali altri animali, quegli abiti, potessero essere destinati,

<< Capitano, cosa vuole fare con quelle? >> chiese intimorito il ghepardo, divertendo silenziosamente Nick,

<< Ha sbagliato, Clawhauser. Cosa "farai", con questa addosso, è la domanda corretta. Forza entrate entrambi dentro e mettetevele >> ordinò perentorio il capitano,

<< Ma signore, Wilde aveva detto... >>,

<< Andiamo, Clawhauser. Non vorrai certo far aspettare il capitano, vero? >> lo interruppe la volpe, spingendo l'ingombrante collega dentro la stanza, salvandosi da una brutta situazione.


Sotto la rigida guida del bufalo, dopo soli dieci minuti, tutti  e tre pronti si ritrovarono fuori dall'edificio della centrale,

<< Il mio programma è questo: primo, faremo dello jogging lungo questa strada che, alla fine, ci porterà alla palestra che frequento.

Secondo, faremo degli esercizi per tenere il corpo sempre pronto e allenato e sarà lì, Clawhauser, che inizierà il vero lavoro.

Infine, alle nove in punto, andremo a mangiare in un ristorante dove ordineremo solo cibo sano e leggero per il corpo, chiaro? Adesso possiamo partire >>.


Nonostante la corsa, per il capitano, non era niente di più che un modo per scaricare la tensione accumulata al lavoro e riscaldare la muscolatura prima degli.esercizi in palestra, questa volta c'era qualcosa che lo stava letteralmente facendo "imbufalire".

Ma non erano le persistenti richieste di riposo di un'ansimante Clawhauser a farlo irritare, bensì il continuo affiancamento della volpe che, oltre alle solite battute provocatorie, faceva di tutto per non mantenere quella fila che all'inizio aveva imposto,

<< Allora boogie woogie, battiamo la fiacca? Forse dovresti pensare a ritirarsi. Non sai che alla tua età fanno male certi sforzi? >> lo provocò ancora la volpe,

<< Primo, non mi chiami più in quel modo; secondo, anche se siamo fuori dall'orario di lavoro, mi deve dare del " lei"; terzo, io non sono vecchio e lei dove rispettare la fila andando dietro Clawhauser >>,

<< Guardi, signor Bogarto, >> al sentirsi chiamare in quel modo, il capitano fulminò con lo sguardo l'interlocutore che, con nonchalance, continuò con fare divertito << che Clawhauser è già da un po che si è fermato, o forse sarebbe meglio dire accasciato a terra. Sembrava morto, in verità >>,

<< Cosa? Non ho dato nessun ordine di fermarsi! Sopratutto a lui, che è quello più bisognoso di esercizio fisico >>.


Finalmente, dopo aver recuperato e trasportato Clawhauser, il trio raggiunse la palestra di Zootropolis, la più grande e importante della città.

Gli ingegneri e i costruttori dovevano essersi divertiti a realizzare quella struttura a cui avevano dato la forma di vari pesi di misura diversa che andavano da quello più grande, posto alla base, a quello più piccolo, posizionato all'ultimo piano, il decimo; ogni piano era stato persino colorato coi tipici colori che contraddistinguono ogni peso, variando dal più scuro nero, al più acceso rosso.


Una volta entrati, Bogo fece subito iniziare Clawhauser a fare dei piegamenti sulle ginocchia per rafforzargli gli arti posteriori, invece a Nick lasciò libertà di scelta; mentre stava controllando i due, il capitano si sentì chiamare da due noti frequentatori del luogo

<< Ciao, Bogo. Ti sei dato a fare il babysitter ora? >> iniziò una tigre, provocandolo

<< E dicci, qundo poi saranno stanchi li porterai a fare la nanna? Come sei dolce >> gli fece eco un lupo.


Mentre sia Nick che Bogo li stavano volontariamente ignorando, Clawhauser, spinto dalla fedeltà per il suo capo, volle provare a difenderlo

<< Guardate signori che, a parte che io e la volpe siamo due persone adulte, il capitano vuole allenarci così da diventare poliziotti migliori >> sicuramente il felino non si aspettava di ricevere come risposta le fragorose risate di quei due,

<< Ah, ma allora il caro capitano non si occupa più di criminali, ma bensì di miracoli >> commentò la stessa tigre.


'Se non era per il fatto che sei un povero idiota, avrei anche potuto dire che la tua doppia offesa fosse carina. Ma siccome sei un idiota...' pensò Nick, prima di rimanere colpito dall'azione e dalle parole del capitano: 

Mentre stavano ancora ridendo, Bogo afferrò con una mano un pesante bilanciere che poi posò stendendo il braccio, così da mostrare la sua forza, nelle mani della tigre che però, a causa del peso eccessivo, dovette lasciarlo cadere

<< Quando riuscirai a fare quello che ho fatto io allora, e solo allora, potrai avere il diritto di prenderci in giro. E ora lasciate in pace il ghepardo. È un mio agente >> fu la risposta secca e intimidatoria del bufalo.

Appena se ne andarono, Bogo richiamò il ghepardo e lo fece reiniziare l'esercizio che aveva interrotto.


Un'azione del genere, così sopra le righe per un polizziotto, non se la sarebbe mai aspettata dal capitano; la stessa cosa poteva dirsi per il coraggio di Clawhauser, normalmente più docile e ingenuo, che gli aveva un po ricordato quello di Judy.

Improvvisamente, sentì squillare il telefono nella sua tasca; come se in qualche modo avesse sentito il suo pensiero, a chiamarlo era proprio Judy

<< Carotina, che bello sentirti. Sai, stavo giusto pensando a te. Come stai? >>,

<< Bene, perché anch'io ti pansavo. Qui mi sto annoiando a morte.....cioè, non che mi dispiaccia passare qualche giorno con i miei ma, è solo che qui non c'è lo stesso ritmo di città. Non ci sono più abituata E tu invece, ti stai divertendo con Clawhauser? >> alla domanda, Nick non poté che ripensare al grasso leopardo, completamente esausto, mentre era alle prese con quei pochi addominali, sotto la supervisione del capitano,

<< Bhe, diciamo che sa creare situazioni divertenti, ma sicuramente non saprebbe rimpiazzarti >>,

<< Vuoi dire che non ce la faresti a stare senza di me? Non credevo che, l'indipendente Wilde, si attaccasse cosi tanto a qualcuno >> chiese provocatoria la coniglietta, ma la volpe sapeva come risponderle,

<< Carotina, sai bene che il solo sentirti ha su di me lo stesso effetto di un caloroso raggio di sole durante una tempesta, figurati quando ti ho accanto. Sei uno spettacolo della natura di cui non potrei mai fare a meno >> un'improvviso silenzio piombò dall'altra parte del telefono, rotto solo dalla voce preoccupata della signora Hopps

<< Judy, tesoro, stai bene? Sei completamente rossa >> 'Bingo. Funzionava sempre' << Con chi stai parlando? >>,

<< Con nessuno mamma! Nick smettila! Lo sai che effetto mi fanno le tue parole >> rispose, sussurrando stizzita, Judy,

<< Ma carotina, è proprio questo che mi piace di.... >> si dovette interrompere bruscamente la volpe quando si accorse che, dal lato opposto del suo telefono, c'era Clawhauser intento a origliare la conversazione << Scusa carotina, ma ti devo lasciare. Ho un grosso, ma veramente grosso, problema da risolvere, ciao >> la salutò, chiudendo subito la telefonata.

<< No, ma perché lo hai fatto? Era tutto così bello. Cosa ti ha risposto l'agente Hopps dopo quelle tue belle parole, eh?  >> domandò senza malizia il grasso collega,

<< Ascoltami bene Clawhauser, io ho mai origliato una tua telefonata? No. Neanche quelle che fai quotidianamente alla pasticceria più vicina per ordinare le tue solite tre dozzine di ciambelle e quindi, perché non ti fai gli affari tuoi? >> lo rimproverò Nick, nello stesso modo con cui un genitore rimprovera il figli piccolo,

<< Oh, ma siete così teneri. Come si può... >> qualsiasi cosa stesse per dire il ghepardo, venne interrotto dall'imponente e minacciosa ombra del capitano, che gli si posò addosso,

<< Clawhauser, ha finito con la serie alla pressa >>,

<< Non ancora capitano, stavo solo riposandomi.... >>

<< Se è abbastanza riposato per farsi gli affari degli altri, allora lo è anche per continuare l'allenamento. Si muova! Potrei anche cambiare idea e offrirvi di cenare nella nuova paninoteca, che ha come logo quella "M" dorata >>.

Era difficile capire se fu più l'ordine di Bogo o la sua offerta di una cena ben diversa da quella proposta in origine a motivare il felino che, comunque sia, ripartì con più energia di prima.


<< Se c'è una cosa che proprio non sopporto, oltre ai delinquenti, sono quelli che violano la privacy altrui. E lei stia più attento a come parla. Certe effusioni mi fanno stare male, peggio della cena di Clawhauser >>,

<< Come vuoi Big-B, a proposito complimenti per l'ottima azione contro quei due idioti. Di la verità, ti sei divertito, vero? >>, chiese ironico Nick,

<< Ascolti Wilde, a parte che ormai può chiamarmi come vuole perché ci rinuncio, poi deve sapere che tutti i componenti della polizia sono come una famiglia per me, compreso lei e Clawhauser.

Quando sono stato promosso capitano ho ricevuto, insieme alla carica, anche la responsabilità di proteggere il nome e i componenti della PDZ, sempre e comunque. Quando stavo per ritirare il distintivo all'agente Hopps, non era solo per punirla, ma anche per proteggere il nome della polizia e di tutti i suoi colleghi. So che può sembrare crudele, ma questa è la mia prerogativa personale >> concluse Bogo, ritornando a controllare che Clawhauser avesse realmente ripreso gli esercizi.


Nick, nonostante la sua solita e impassibile espressione, dentro di sé sentì crescere una profonda ammirazione per il suo superiore che, a rischio di sembrare antipatico, scontroso, iracondo e altro ancora, aveva scoperto dentro di lui un profondo affetto per quella inusuale famiglia; diversi aggettivi potevano essere usati per definirlo ora: autorevole, serio, capace ma ,più di tutti, leale.


Una qualità che sapeva sarebbe servita anche a lui nei riguardi della partner e che, aveva trovato in Bogo, uno splendido maestro da cui imparare.


N.d.A.


Salve a chiunque segua. 

Questo capitolo l'ho voluto principalmente dedicare a quello che, nel film, Bogo mi ha fatto intendere coi suoi modi di fare.

In fondo, lui stesso è responsabile di tutto e in quanto tale, ci tiene che l'intero corpo di polizia non venga infangato.

Ditemi se vi è sembrato abbastanza IC o troppo personalizzato.

Comunque sia, buona lettura. A proposito, le diverse impaginazioni sono volute in modo da distinguere ogni personaggio di cui la storia si concentrerà


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Capitolo 4
*** Pericoli e astuzie ***


Quella mattina, l'intera centrale di polizia era stata invasa da un cospicuo numero di civili che, per varie e a volte futili ragioni, aveva occupato ogni singolo agente al suo interno; solo uno , Nick, se ne stava  completamente immobile e rilassato, protetto dalle quattro mura del suo ufficio, infischiandosene delle difficoltà in cui si trovavano i colleghi.
 
'Se carotina mi vedesse adesso sicuramente mi ucciderebbe e, ridotto così, non riuscirei neanche a impedirglielo.'
 
Nick aveva concentrato, in quel semplice pensiero, due importanti ed essenziali verità:
La prima era che a Judy quel suo comportamento così inadeguato per un poliziotto le faceva, oltre che a irritare, scaturire un'innaturale e sadico desiderio di "caccia alla volpe"  - un carattere ben più da predatore che da preda -;
La seconda verità invece si incentrava sulla ragione del suo menefreghismo che lo aveva portato a quel piacevole e forzato ozio.
 
La sera precedente, dopo i tremendi e faticosi esercizi a cui aveva sottoposto Clawhauser, il bufalo si era letteralmente accanito su di lui obbligandolo a eseguire un circuito d'allenamento dove il suo intero fisico era stato provato al massimo della resistenza, forza e velocità, interrotto solo da poche e rapide pause per riprendere fiato.
Il risultato? Dei dolori lancinanti provenienti da ogni muscolo del suo corpo, compresi quelli di cui neanche conosceva l'esistenza, che il mattino dopo lo avevano assalito facendogli provare, ad ogni singolo movimento, la spiacevole e orribile sensazione di un loro imminente strappo.
Eppure, anche non sapendolo completamente spiegare, era riuscito a raggiungere prima la centrale, poi la hall dove aveva la postazione l'adiposo felino e infine la sua scrivania, con l'immancabile e comoda poltroncina girevole dove ora si trovava.
Era quindi comprensibile che, in quello stato dolorante e semi vegetale,  Nick sperasse che a nessuno venisse in mente di cercarlo
 
<< Agente Wilde, Clawhauser ha urgente bisogno che tu lo raggiunga >> gli comunicò Francine, una sua collega pachiderma; in quei momenti, alla volpe veniva la strana voglia di scrivere un libro sulla vita alla centrale di polizia, che avrebbe sicuramente intitolato 'lasciate ogni speranza, o voi che entrate'. Molto azzeccato.
Così, anche se di malavoglia e con molta fatica, Nick si apprestò a raggiungere il bisognoso collega; gli sembrava quasi di star vivendo un déjà a vu al contrario, infatti proprio il giorno prima si era faticosamente recato dal capitano con un forte dolore allo stomaco, provocatogli proprio dal ghepardo, mentre adesso stava raggiungendo Clawhauser, indolenzito dagli allenamenti del capitano.
 
'Non è che si sono messi d'accordo per liberarsi definitivamente di me quei due?', fu il suo naturale pensiero,
<< Allora Clawhauser, cosa succede? >> chiese al collega, in evidente difficoltà a causa dei diversi animali che richiedevano la sua attenzione.
Anche il ghepardo doveva essere ancora affaticato dagli esercizi di ieri in quanto si stava muovendo con molta più lentezza del solito, poteva addirittura sembrare un versione felina di Flash
<< Oh Wilde, grazie al cielo sei arrivato! Potresti darmi una mano? Io non ce la faccio davvero più, sono stanco morto >> lo implorò il ghepardo
<< Va bene, Clawhauser! Ma sappi che mi devi un favore, stavo lavorando ad un caso molto importante >> non aveva mentito, non del tutto almeno, in quanto stava davvero mentalmente lavorando per preparare il suo programma per la sfida serale
<< Oh, scusa-scusa >> gli rispose il collega, sinceramente pentito << Non lo sapevo, ma se vuoi.... >>,
<< Basta che tu lo sappia, per il resto non importa >> lo interruppe Nick, avvicinandosi alla fila creata davanti il bancone e puntando verso una capra << Salve signora, sono l'agente Wilde. Posso esserle utile in qualche modo? >>,
<< Certo che può, sono una venditrice di tappeti e sono venuta a denunciarne il furto di uno molto pregiato. Era stato fatto con la lana donata dai migliori ovini della regione >>,
'Tappeti? Ma certo, ora so dove portarli stasera!' << Posso fare di meglio signora, ho giusto un po di tempo libero a disposizione quindi potrei aiutarla a scoprire chi le ha preso il suo prezioso tappeto >> propose la volpe, dimenticandosi persino dei suoi precedenti dolori.
 
Fu una lavoro piuttosto facile da risolvere, infatti gli bastò contattare qualche vecchio amico che conosceva bene l'ambiente del mercato nero, dove veniva rivenduta la mercanzia rubata, per ritrovare quella ricercata dalla capra
<< Grazie mille agente, non sa quanto sono stata in pensiero. C'è un modo in cui posso sdebitarmi per il suo ottimo lavoro? >>,
<< Bé, in effeti un modo ci sarebbe! >>.
Dopo essere riuscito a convincerla a farsi vendere proprio quel pregiato tappeto, ottenendo persino un forte sconto, si era raccomandato di farglielo spedire impacchettato al dipartimento di polizia a suo nome; quella sera si sarebbe divertito alla grande, doveva solo aspettere che l'orario in cui i tre avrebbero dovuto vedersi, le solite cinque e mezzo, arrivasse in fretta.
 
E come se la sua attesa avesse davvero affrettato il tempo, l'ora dell'appuntamento scoccò; come sempre, gli sfidanti si ritrovarono davanti allo spogliatoio dove Nick, incontrando i due partecipanti, li salutò col suo solito mellifluo sorriso, cosa che insospettì Bogo
<< Wilde, non mi piace quando sorride in quel modo. La smetta subito e confessi cos'ha in mente? >>,
<< Oh niente Bogy, stai tranquillo. Piuttosto è arrivato quel pacco a mio nome, Clawhauser? >> chiese al felino, appena arrivato
<< Certo, l'ho conservato sotto alla mia postazione >>,
<< Perfetto, sarà meglio sbrigarsi se vogliamo fare in tempo. Dobbiamo ancora passare in un luogo prima di autoinvitarci ad una festicciola dove è destinato il pacco >> concluse Nick che, senza dare spiegazioni, si apprestò ad entrare per cambiarsi; il ghepardo e il bufalo si guardarono perplessi e con un velo di sorpresa che, se a Clawhauser suscitava curiosità, al capitano invece il sospetto.
 
 
<< Prima di tutto, andiamo a procurarci degli abiti eleganti per l'occasione di stasera in un negozio di mia conoscenza >> fece laconico Nick, stando attento a non esporre troppo, mentre li accompagnava per le strade della città
<< Primo, dove vuole portarci che serve addirittura un cambio elegante? Secondo, perché devo portare io questo lungo pacco? >> chiese Bogo, stufo di tutto quel mistero che, doveva ammetterlo, non riusciva a sbrogliare
<< Rispondendo alla prima domanda, posso dirti che si tratta di una festa per la nascita della nipote di un mio vecchio amico, con cui ho avuto delle incomprensioni in passato, dove è permesso l'ingresso  solo con abiti classici, eleganti.
Alla seconda invece, è una questione di logica in fondo, se sei il più forte tra noi, non dovresti provare alcuna fatica, giusto? >> lo divertiva troppo il modo in cui riusciva astutamente a giocare il suo capitano con poche parole.
 
Nonostante fossero entrati nel negozio con un largo anticipo, rispetto all'inizio della festa programmata per le otto di quella sera, vi uscirono quasi in ritardo:
Nick indossava un classico vestito bianco accompagnata da un'elegante camicia bordeaux e la sua inseparabile cravatta;
Bogo, al contrario, indossava un completo classico nero, con bretelle, assieme ad una linda camicia bianca;
Mentre per Clawhauser, la causa del loro ritardo per la sua larga mole, fu difficile trovargli un abito elegante e al contempo comodo, ma alla fine il commesso riuscì nell'impresa vestendolo con un elasticizzato abito rosso, sempre classico, accompagnato da un'elegante maglia gialla a collo alto
<< Wow, che vestito fantastico! È anche molto comodo e della mia misura, grazie Wilde >> fece euforico Clawhauser,
<< Bene! E adesso dove dovremo andare conciati in questa maniera ridicola? >> chiese scettico Bogo,
<< A Tundra Town, ovviamente >>.
 
Tundra Town, la zona più fredda e polare di tutta Zootropolis; il luogo di vita ideale per tutti quegli animali che, alla pari degli orsi bianchi e delle renne, trovano piacevole il costante gelo artico, gli improvvisi e "piacevoli" venti carichi di nevischio e i poetici laghi ghiacciati, ideali per gli amanti del pattinaggio.
Ma oltre a questo, era anche il luogo perfetto per la sede segreta del più temuto e pericoloso criminale della città: mr.Big.
La difficoltà non fu trovare il nascondiglio del tristemente noto boss malavitoso, dato che più volte vi era stato insieme a Judy, ma il convincere Bogo a bendarsi gli occhi in modo da non scoprirne l'ubicazione e ad indossare un folto parrucchino dalla singolare capigliatura castana, la cui composizione in stile afro gli copriva quasi interamente le corna, per non farsi riconoscere; sapeva che, dopo il caso Bellwether, Big aveva lasciato alle spalle la storia del tappeto di coda di puzzola, ma era meglio non correre rischi con lui e quindi, per sicurezza, aveva comprato quel nuovo tappeto come dono per la piccola Judy, la nipotina del boss.
 
<< E lei mi avrebbe portato qui, nel covo del criminale a cui dò la caccia da anni inutilmente, con addirittura un regalo da consegnargli? Wilde, sta fisicamente rischiando la vita e il posto >> sussurrò infuriaro il bufalo a Nick quando quest'ultimo gli aveva tolto la benda e riconosciuto i due orsi bianchi che li stavano scortando,
<< Wilde, non per fare il guastafeste, ma ho un po' di paura >> confessò invece il ghepardo,
<< Non preoccupatevi, non succederà niente finché sarete con me, l'unica raccomandazione che vi faccio è di stare attenti a non farvi scoprire >> li rassicurò e avvertì la volpe.
 
<< Buonasera, mr.Big è un grande piacere rivederla! Sono venuto insieme a due amici, Bogarto e Benji, per farle la mie felicitazioni per la nuova arrivata che l'ha resa nonno >> fece Nick cercando di presentare al meglio i suoi due compagni, che lo stavano guardando perplessi
<< Nick, che sorpresa! Venni 'ccà a salutare. Anche i toi amici sugno i benvenuti, questo è un lieto evento per mia >> fece felice il boss, più per la  recente nascita della nipote che per l'effettiva comparsa dei tre arrivati, scambiandosi reciprocamente i saluti secondo la consuetudine; l'anziano toporagno, distratto dall'emozione per la nascita della nipote, non aveva riconosciuto i due accompagnatori di Nick, specialmente Bogo, grazie anche al parrucchino, perciò non fece eccessivo caso alla resistenza che all'inizio aveva mostrato quest'ultimo nel salutarlo, confondendola per impacciato imbarazzo.
 
Clawhauser, vedendo il fare cortese del malavitoso boss, riuscì lentamente a sciogliere lo stato d'ansia e timore che lo aveva attanagliato fino a quel momento
<< Ha proprio una bella casa signor Big, complimenti! È stata sua moglie ad arredarla, vero? >>,
<< Veramente è morta qualche mese fa, ma ti ringrazio per il complimento >> gli rispose affranto,
<< Cambiando discorso >> s'intromise Nick, che alla domanda del felino sentì il sangue ghiacciarsi << le ho portato un dono per la piccola....Judy, giusto? >> concluse Nick, aprendo il pacco e mostrando il lungo tappeto di lana, dal caratteristico colore cobalto.
 
Il vecchio toporagno si meravigliò per il dono fattogli, intuendo anche il reale simbolico motivo che però non ne intaccò il valore del gesto
<< Molto bello! Alla piccirilla farà sicuramente piacere. A proposito, dove stà la sò picciotta, l'altra Judy. Pirchì nunn'è vinuta, sta male? >> domandò improvvisamente mr.Big,
<< No, in verità... >>,
<< ..... in verità ha chiesto un permesso per andare a trovare i suoi genitori in campagna per qualche giorno. Anche Wilde ci voleva andare, ma l'agente Hopps temeva che i suoi genitori non fossero mentalmente pronti per conoscere il suo collega e ragazzo, vero? >> disse tutto d'un fiato Clawhauser, come sfogo a quel residuo di nervosismo precedente, interrompendo il collega,
<< Clawhauser, mi sembrava di averti già detto di non immischiarti nella mia vita privata, vero? >> gli domandò retorico Nick, cercando di nascondere la rabbia che stava crescendo,
<< Perché? Me lo ha detto Hopps tre giorni fa, quando mi telefonò per quella famosa......richiesta >> si giustificò il panciuto felino
 
 A quella rivelazione, la volpe non poté trattenere uno sguardo così sorpreso che, chiunque lo avesse visto, lo avrebbe potuto notare; infatti Big la notò, ma ne confuse il reale significato
<< Nun te preoccupare Nick. A volte ai genitori serve tempo per farli 'bbituare all'idea >> disse tentando di confortarlo << Ma adesso basta parlare, vi invito a prennere parte alla festa per la mia piccirilla >>.
La "piccola" festa, per quanto divertente e caratterizzata da balli e canti folcloristici , non poté durare molto per i tre perché Nick, accorgendosi che il capitano aveva incominciato a porre scomode domande agli invitati e a segnarne le risposte su un suo taccuino, decise di concludere all'istante la loro visita.
 
<< Sa, la devo ringraziare Wilde. Nonostante le poche risposte ottenute, sono riuscito a scoprire alcuni nascondigli dove mr. Big è solito andare. Finalmente riuscirò ad arrestarlo e il merito, devo ammetterlo, sarà tutto suo >> fece per una volta soddisfatto il capitano, cestinando l'odiata finta capigliatura << E ora dove ci porta? Sento proprio il bisogno di festeggiare >>, quelle informazioni così private potevano veramente mettere fine alla sua breve vita, perciò Nick pensò bene di portare entrambi nell'unico luogo che, se la ceca fortuna lo avesse assistito, poteva giocare la sua carta migliore: la discoteca.
 
<< Guardi che non intendevo questo quando le ho detto che volevo festeggiare >> urlò Bogo per una volta non di rabbia, ma per farsi sentire dalla volpe, seduta a qualche centimetro da lui, a causa della forte musica.
I tre avevano preso posto ad un tavolo e, dopo aver ordinato da bere, ognuno era preso nel proprio da fare: 
Bogo stava rileggendisi per l'ennesima volta il taccuino su cui aveva segnato le proprie scoperte;
Nick stava aspettando un pretesto per prelevare quella sua condanna a morte al capitano e salvarsi cosi la pelle;
Clawhauser, il più tranquillo e divertito fra i tre, stava succhiando dalla cannuccia quel poco che rimaneva della sua bibita.
 
Finalmente l'occasione che la volpe aspettava si materializzò con una musica adatta ad un lento e sottoforma di un'avvenente cerbiatta che, con discrezione, si era avvicinata al capitano
<< Ehi fustacchione, ti va di ballare? Sono rimasta sola e questa musica lenta è per un ballo di coppia, quindi mi chiedevo se.... >> provò la giovane mammifera, con fare innocente,
<< Mi dispiace signorina, ma non ballo >> rispose secco il capitano, ancora preso dai suoi appunti,
<< Capisco, comunque se cambia idea non manchi di farmelo sapere, d'accordo? >> disse fintamente affranta, prima di allontanarsi;
Era il momento di giocare la sua carta
<< Come sarebbe a dire, ' mi dispiace signorina, ma non ballo'? >> gli domandò Nick, facendoli il verso
<< Quello che ho detto! Non trovo di nessun divertimento ballare un lento, abbracciato ad un'altra, in questa maniera. Mi sembra solo ridicolo >>,
<< Già, dev'essere molto più divertente farlo con un duro e freddo bilanciere, vero? >> lo canzonò la volpe
<< Buona questa, Wilde! >> approvò il ghepardo scoppiando a ridere, cosa che però interruppe subito quando il bufalo lo fulminò col suo sguardo truce, costringendolo ad allontanarsi con la scusa di volersi prendere un'altra bibita.
 
'Perfetto! E adesso, senza più Clawhauser tra i piedi, posso fare scacco matto' pensò vincente Nick,
<< Coraggio Boghino, buttati nella mischia. Guarda, la cerbiattina e là seduta ad aspettarti >> lo provocò la volpe, indicandogli la giovane cervide,
<< Non insista! Le ho detto.... >>,
<< Che accetti incondizionatamente, se non vuoi che sparpagli queste foto >> lo interruppe, mostrando la famosa foto al Duna Park, che Bogo credeva di aver distrutto << Come puoi immaginare, avevo fatto delle fotocopie. Ne ho ancora decine nascoste nel mio ufficio, ma ti prometto che le brucerò tutte se andrà a ballare. A proposito, ti consiglio di lasciare qui tutto quello che porta in tasca, compreso quel taccuino, altrimenti potrebbe anche rischiare di perderlo >>.
A questo punto, riconoscendo la sconfitta e sbuffando come solo un bovino può fare, lasciò tutto in custodia a Nick e si avviò verso la cerbiatta che, euforica, gli si incollò addosso provocandogli imbarazzo.
 
'Sono salvo! Non ci posso credere' pensò la volpe, nascondendo nella giacca il taccuino, poco prima del ritorno di Clawhauser che subito notò l'incredibile coppia che stava ballando
<< Oh, che carini. Sai Wilde, assomigliano un po a te e Judy >> commentò senza malignità il ghepardo.
 
Ed era vero, ma Nick non poteva certo dirlo a lui; adesso sapeva dove avrebbe portato la sua tenera coniglietta per festeggiare la "sua" vittoria.
O almeno sperava.
 
 
 
N.d.A. Scusate il ritardo ma, come ho detto ad una mia lettrice, ho avuto da fare tra lavoro e patente.
Comunque questo è il penultimo, spero che piaccia.
A proposito, ho preso la libertà di usare qualche espressione sicula presa dai gialli del famoso commissario siciliano e ho fatto estinguere la moglie, considerando che nel film non compare.
Se voleste chiarimenti per qualche parola, non mancate di dirmelo.
Alla prossima.

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Capitolo 5
*** Il vincitore, o meglio.... ***


 

Quella mattina Nick si trovava comodamente seduto su una panchina, di quelle posizionate strategicamente lungo tutto il corridoio della grande stazione di Zootropolis, con il solito sorriso sornione e un'aria decisamente beata; chiunque lo avesse visto in quel momento lo avrebbe potuto facilmente confondere con l'impersonificazione stessa della serenità.
Questo era almeno in apparenza, quella che si curava ogni volta di dare a vedere, ma se fosse stato possibile leggergli il pensiero si sarebbe scoperto uno stato d'animo "leggermente" diverso, ben più nervoso e critico, dovuto alla stanchezza

'Dunque, se sono le sette e mezza del mattino e quel maledetto treno ha un ritardo di almeno un'ora, quanto stupido sono stato a voler venire a tutti i costi due ore fa? Per di più già in divisa!'

Era la retorica domanda che, a quel punto, era più che naturale porsi; ma in fondo, sapeva di avere ben poco di che lamentarsi dato che l'idea di fare una sorpresa alla partner, andando direttamente a prenderla al suo arrivo, gli era venuta a lui.
Per realizzarla aveva dovuto persino alzarsi ad un orario che per lui non aveva niente di normale, in modo da evitare l'immenso traffico che già alle prime luci dell'alba incominciava a formarsi per le vie della città, e poter finalmente rivedere quella adrenalinica e attiva coniglietta; ora che ci pensava, poteva approfittarne anche per invitarla a fare colazione insieme in una nota pasticceria della zona.



"Ciao, mia volpe acuta, ancora un'ultima sera ci separa e poi potrò finalmente riabbracciarti. Vorrei che fosse già domani. Arriverò col primo treno, così ci potremo rivedere direttamente al lavoro".


<< Tenera......e integerrima come sempre, vero carotina? >> commentò fra sé la volpe addolcendosi, ripensando al messaggio che Judy gli aveva inviato la sera prima, mentre stava godendosi la romantica e ridicola scena del lento di un imbarazzato Bogo in discoteca.
Quanto si era divertito, soprattutto nell'aver visto l'espressione di "Bufalo guance rosse"  quando gli aveva detto di aver perso il suo prezioso e compromettente taccuino, a lui affidato, che invece si era preoccupato di nascondere nei pantaloni.
Ma il momento migliore, quello che avrebbe gelosamente conservato dentro la propria cassaforte mentale, giunse al termine della musica e del ballo quando la giovane cervide, che lo aveva invitato a ballare, si dimostrò assolutamente restia a staccarsi dal poderoso braccio del capitano, non abituato a simili attenzioni, costringendolo a concedergliene un altro.
'Avrei dovuto immortalarli' , pensò la volpe, persa nei ricordi.


Improvvisamente, lo squillo del telefono lo ridestò dai suoi pensieri; gli era appena arrivato un nuovo messaggio di Judy,

"Mi dispiace davvero tanto, ma ho avuto un piccolo contrattempo. Mi dovrò fermare ancora per qualche ora, ma stai tranquillo, stasera ci vedremo sicuramente".

Non era proprio il messaggio che sperava di ricevere, non dopo aver aspettato trepidante tutto quel tempo; inoltre, con quel suo forfait, si era ritrovato per le mani un problema che avrebbe dovuto affrontare una volta arrivato in centrale; dopo quasi quattro giorni d'astinenza da lei e della conseguente overdose di due particolari colleghi extralarge, l'ultima cosa che avrebbe voluto fare era di ritornare proprio in quella "prigione", dalle poliziesche sembianze, in balìa di quest'ultimi invece che in sua dolce compagnia.
Comunque, non gli restò altro da fare che rigirarsi, rassegnato a quel suo tragico destino, dirigendosi verso il proprio mezzo per poter  poi raggiungere la sua scrivania in centrale.




<< Buongiorno, Wilde! Come sei puntuale stamattina! >> lo salutò solare, il ghepardo centralinista,
'Bene-bene, ho giusto bisogno di risollevarmi il morale. Vediamo se la certezza della vittoria mi aiuterà a farlo' << Buongiorno a te Clawhauser! >> contraccambiò il saluto Nick, con estrema cortesia << Ti è piaciuto il mio programma di ieri? >>,
<< Moltissimo, anche più del mio. Conoscere personalmente mr.Big poi, è stato così entusiasmante. Non credevo che fosse così gentile >>,
<< Mi fa piacere che ti sia divertito >> fece soddisfatta la volpe, giungendo al punto tanto atteso << Quindi immagino che il tuo voto lo darai a me, giusto? >>,
<< Ma, Wilde, questa cosa è segreta....non posso dirtela! >> fece serio Clawhauser, mettendosi le mani davanti alla bocca come ad assicurare il suo silenzio,
<< In verità il regolamento non lo dice. E poi, sarebbe comunque  un segreto in quanto solo noi lo sapremo, mentre Bogo ne sarebbe ancora all'oscuro >> ragionò con fare persuasivo,
<< Oh, hai ragione! >> rispose come illuminato, per poi sussurrare << Allora ti informo che il voto lo darò al capitano, ma mi raccomando non dirglielo >>.

Gli ci volle tutto il suo autocontrollo per non farsi prendere  dalla frenetica agitazione che incominciava a scorrergli dentro le vene,
<< Davvero? E come mai questa decisione? Credevo che odiassi qualsiasi tipo di attività fisica, specie quella che ci ha fatto fare lui >>,
<< In effetti all'inizio non mi erano piaciuti granché ma, ripensando agli scherni degli altri animali, mi sono ricordato di come il capitano prese le mie difese. Il minimo che possa fare per ringraziarlo è dargli il mio voto per aiutarlo a vincere, glielo devo >>.

Non poteva certo condannarlo per quella sua decisione, che doveva riconoscere come molto leale e sincera,
<< Un'ultima domanda, cosa sceglieresti come penitenza a chi arrivasse ultimo alla sfida? >>,
<< Bhe....se fosse Bogo, gli direi di concedermi una più abbondante ordinazione di ciambelle, dato che quelle che normalmente ordino durano solo pochi minuti. Se invece fossi tu, vorrei fare il testimone  alle tue nozze con..... >>,
<< Va bene, va bene! Non c'è bisogno di continuare, ho capito >> lo interruppe Nick, volendo.evirare un argomento tanto particolare quanto personale << Ti ringrazio delle informazioni, ma adesso è meglio che vadi in ufficio prima che il bufalone mi scopra in giro. Ci rivediamo stasera alla solita ora, Clawhauser >>, 
<< A proposito Wilde, ti sei dimenticato di riconsegnare a Bogo il taccuino >> lo avvisò il felino,
<< Quale taccuino? >> chiese sorpresa la volpe,
<< Il suo, quello che ti ho visto in mano ieri sera quando sono ritornato al tevolo >>,
<< Giusto! Grazie per avermelo ricordato, tu si che sei utile Clawhauser >> fece ironico Nick, allontanandosi in direzione del suo ufficio, lasciando il gongolante collega.

Nonostante avesse avuto l'iniziale volontà di bruciarlo decise, forte della sicurezza di non essere stato visto mentre lo nascondeva, di tenerlo per carpire più informazioni possibili sul suo superiore, cancellando solo gli appunti riguardanti il mafioso toporagno.
Ma prima di raggiungere la sua postazione, si diresse verso l'ufficio di Bogo sperando, anche se consapevole delle ben poche possibilità, di scoprire la sua decisione.

<< Buongiorno capitano! Posso entrare? >>,
<< Solo se.sarà veloce, Wilde! Sono molto occupato con queste pratiche >>, disse Bogo, senza staccare gli occhi dai quei documenti,
<< Sarò brevissimo. Sa, mi piacerebbe sapere a chi darà il suo voto stasera, certo non è costretto a dirmelo però... >>,
<< Appunto, non sono costretto a dirglielo. Quindi, se non ha altro da chiedere, quella è la porta >> fece con tono scocciato, indicandogli la porta,
<< Ha ragione, mi scusi. In fondo dovevo aspettarmi che quel suo sentito discorso, riguardante i suoi sottoposti, era solo una grossa "bufala" >>.

Se c'era una cosa che, doveva ammettere, gli riusciva bene era la buona e sana provocazione; di quelle che lo salvaguardavano da possibili ritorsioni fisiche e che al contempo gli permettevano di ottenere ciò che cercava.
E anche questa volta non fece eccezione.

<< Prima di tutto non usi queste espressioni con me e secondo, di quale discorso sta parlando? >>,
<< Di quello che mi disse in privato, dopo che ebbe dato una lezione a quei due idioti in palestra, riguardante il fatto che noi tutti siamo per lei come una famiglia >>,
<< E allora? Venga al punto Wilde >>, ordinò spazientito il bufalo
<< Bhe, magari io non sono un esperto in materia, ma in famiglia non ci dovrebbero essere segreti, o sbaglio? >>,
<< No, non sbaglia, ma questa è una faccenda tutta diversa >>,
<< Quindi usa questo termine solo quando gli torna comodo? >>,
<< Certamente no, solo che.... >>
<< ....che non vuole rispondere alla mia prima domanda. Devo da questo dedurre che in verità io non faccio realmente parte di questa sua famiglia >>.

Lo stava letteralmente mettendo alle strette; Nick sapeva che, arrivati a questo punto, il bufalo poteva fare solo una scelta,
<< E va bene, ha vinto, ho scelto di votare Clawhauser. Non perché mi abbia fatto particolarmente divertire, ma almeno non mi ha portato in un covo di criminali, disarmato e con una parrucca in testa. Per di più lei mi ha anche perso il taccuino su cui avevo segnato tutte quelle preziose informazioni. È soddisfatto adesso?>>.

'Non molto, anzi per niente',

<< E quale sarebbe la penitenza che ha deciso di infliggere allo sconfitto? >> chiese, con aria indifferente,
<< Se fosse Clawhauser, sicuramente una bella dieta e un abbonamento quinquennale in palestra con me come personal trainer. Nel caso fosse lei.....speri che non sia lei >>,
<< Al contrario capitano, io sono assolutamente tranquillo. Arrivederla a stasera >> concluse allontanandosi dalla scrivania del bufalo.


Nonostante si rendesse conto della sua sconfitta, poteva egregiamente auto complimentarsi per come era riuscito a manovrare entrambi; sicuro che Clawhauser non avrebbe rivelato nulla a Bogo e con quest'ultimo nutrito di dubbi, nati dalle sue parole, Nick era sicuro di aver guadagnato abbastanza tempo per trovare un modo per uscire da quella difficile situazione.




Alla fine, per l'ultima volta, i tre si ritrovarono davanti lo spogliatoio della centrale; come in un vecchio film western, il trio si contemplò scrutandosi nei minimi particolari attendendo che qualcuno parlasse o facesse qualcosa:
Bogo col suo solito sguardo truce, attento;
Clawhauser con uno più sfuggente, intimorito;
Nick, nonostante sapesse della sua tremenda sconfitta, continuava ad osservare gli altri con la sua solita espressione pacata e noncurante.
Per tutto il giorno, mentre cercava di ridurre la pila di fascicoli e rapporti che ormai avevano raggiunto vette da record, aveva pensato ad un piano per potersi salvare; in effetti l'aveva trovato, ma gli serviva l'aiuto di un miracolo per farlo funzionare.

Improvvisamente una forza dirompente lo investì, abbracciandolo teneramente, alle spalle e facendolo cadere a terra
<< Nick! Finalmente, sapessi quanto mi sei mancato >>,
<< Carotina, sei riuscita a tornare alla fine. E vedo che il tuo entusiasmo nel vedermi non ti ha abbandonato, sfortunatamente per il mio fisico >> gli fece eco la volpe, massaggiandosi i vari punti del corpo che avevano battuto a terra,
<< Molto spiritoso! E io che avevo portato anche una sorpresa per me, te, Clawhauser e......il capitano Bogo? >> fece stupita la coniglietta,
<< Non preoccuparti carotina, ti spiegherò più tardi. E di cosa si tratterebbe? >>,
<< Di biglietti per il concerto di Gazzelle che si terra stasera. Mio padre aveva partecipato ad un concorso dove in palio, come secondo premio, c'era una nuova mietitrebbia che sperava di vincere. Invece ha vinto il primo premio che prevedeva questi biglietti, che guarda caso sono proprio quattro, di cui due con pass per il retro del palco >> .

Nick si voltò immediatamente ad osservare i suoi due compagni; erano letteralmente strabiliati e desiderosi di partecipare a quel inaspettato evento.
Subito mise a fuoco che il miracolo, quello tanto sperato, si era appena materializzato davanti a lui con due biglietti; senza esitare, approfittando del momento, Nick azzardò una proposta
<< Sentite, io proporrei di votare Judy come vincitrice di questa sfida. D'altronde, da come la state guardando, credo che siate anche voi desiderosi quanto me di partecipare a questo evento >> i due, in parte per timore delle ripercussioni di una possibile sconfitta e in parte perché d'accordi con la volpe, semplicemente annuirono.
<< Ma di quale sfida stai parlando? Cosa è successo in mia assenza? >> chiese sospettosa Judy
<< Tranquilla, ho detto che ti racconterò tutto mentre questi due saranno dietro al palco, ma fidati se ti dico che è andato tutto bene >> gli sussurrò la volpe,
<< Lo spero per te >>.




<< Cosa? Ma sei impazzito, come ti è venuto in mente di portare il capitano Bogo da mr.Big? >> urlò severamente sorpresa Judy, appena Nick finì di raccontargli le vicende di quei giorni, << Posso in parte capire Clawhauser che, essendogli sconosciuto, sarebbe persino  passato inosservato, ma non di certo il capitano. Hai idea dei guai in cui ti saresti potuto cacciare se lo avessero scoperto e per di più con quel taccuino in mano? >> fece sgomenta la coniglietta, drizzando al massimo le orecchie e guardando con ciglio severo il compagno
<< Oh, andiamo carotina! Concentrati piuttosto sui benefici che  ne sarebbero derivati se fossi riuscito a farli socializzare.Pensa, se Bogo fosse stato più flessibile e soprattutto meno "segugio", a quest'ora il "grande" roditore ci avrebbe potuto aiutare tenendo costantemente sotto controllo tutta Tundra Town.
Avremo avuto più tempo libero da passare insieme.....magari andando in qualche bel localino di mia conoscenza >> rispose mellifluo Nick,
<< O per meglio dire, che avresti potuto alleggeriti di molto il tuo lavoro cosi da poter oziare più di quel che fai già, vero? >>,

' Coniglietta acuta', pensò affettuosamente la volpe,

<< Puoi metterla anche così, ma preferisco vederla dal mio punto di vista. E scommetto che anche tu sei d'accordo con me, vero? >> la provocò Nick, conoscendo già la sua risposta,
<< Va bene, è vero! Ma perché Clawhauser? Che senso aveva portarlo li? >>,
<< Perche il risultato sarebbe sempre stato positivo, Se si fosse divertito, come è stato, avrebbe votato per me.... >>,
<< Anche se poi non è andata così, a quanto mi hai raccontato >> disse maliziosa la coniglietta, interrompendolo
<< Dettagli! Altrimenti, se fosse stato scoperto, Big lo avrebbe freddato, io mi sarei tolto un ficcanaso origliatore dai piedi e Bogo avrebbe trovato un sostituto migliore. Ci avremmo guadagnato tutti >> rispose sodfisfatto., ricevendo uno sguardo stupito da parte di Judy << Stavo scherzando carotina. Sicuramente lo avrei tolto d'impiccio grazie alle mie mirabili doti >>.

<< D'accordo, mi hai convinto! Ma ora dimmi, ho davvero vinto io la vostra sfida? >> gli chiese Judy, avvicinandosi lentamente a lui ad ogni domanda,
<< Certo! >>,
<< Quindi devo essere io a decidere una penitenza? >>
<< Idem come sopra >>,
<< E posso sceglierne una qualsiasi a mio piacimento? >> fece, quando ormai era a pochi centimetri da lui,
<< Te lo giuro su.....su.....sul prezioso taccuino di Bogo >> disse, tirando fuori dalla tasca la sua giustificata refurtiva << Mi pare un oggetto degno di un.....che fai? >>, si interruppe la volpe, vedendo la partner che si era irrigidita assumendo una posizione più composta e distante 
<< Ehi carotina, non c'è bisogno che ti metti sull'attenti. Non sei mica in servi.... >>,
<< Allora ce l'aveva lei. Mi ridia subito il taccuino, se non vuole che le cancelli tutti i giorni di ferie che gli spettano per i prossimi tre anni >> minacciò iracondo il capitano, strappandoglielo dalle mani << fortuna che sono passato per ringraziare nuovamente l'agente Hopps per il gentile omaggio, altrimenti chissà per quanto me lo avrebbe tenuto nascosto >>,
<< Si figuri capitano, è stato un piacere >> rispose lei, osservando il bufalo allontanarsi raggiungendo Clawhauser dietro il palco, rileggendo i suoi appunti.

Nick stava maledicendosi per non aver voluto eliminare al momento opportuno quel taccuino a cui aveva però solo strappato le parti interessate; doveva cercare d'impedire al capitano di scoprire quelle sue "correzioni", ma fu subito impedito dal suo intento da una piccola e soffice zampa che lo aveva afferrato per la cravatta
<< Dove pensi di andare? Non ti ho ancora detto la mia penitenza >>,
<< Ma carotina, tu non capisci! Se Bogo scopre..... >> la sua timorosa agitazione svanì, appena si accorse dello sguardo languido con cui la partner lo guardava << Bhe, se la metti in questo modo, chi sono io per interrompere una tenera carotina come te >> disse galantemente.
In quel momento, tutto ciò che esisteva e accadeva intorno a loro, sembrò come astratto, intangibile; come se tutta quella folla scalpitante fosse sciamata altrove, lontana; come se si trovassero soli, sospesi fra cielo e terra, contemplandosi l'uno negli occhi dell'altra,
<< Voglio approfittarne per presentarti alla mia famiglia la prossima settimana, quando avremo il turno di riposo >> disse leggermente imbarazzata,
<< Aspetta, vuoi dirmi che gli hai parlato di me e si sentono finalmente pronti ad accettarmi? >> rispose soddisfatta la volpe,
<< Non proprio, ricordi quando due giorni fa ti chiamai per informarmi se stessi bene e hai avuto la brillante idea di farmi arrossire? Mia madre si è tanto insospettita e mi ha tempestato di così tante domande, sperando che veramente mi vedessi con qualcuno, che alla fine ho dovuto cedere raccontandogli tutto, tranne con chi mi frequento. E stato questo il motivo del mio ritardo di stamattina, dovevo prima dargli delle spiegazioni altrimenti non mi avrebbero lasciata andare >> gli spiegò Judy, incominciando ad agitarsi.
Nick accolse quelle informazioni con un dolce sorriso e  con quell'apparente aria vissuta che usava come garanzia della sua più assoluta calma e sicurezza di sé, prima di poter tranquillizzare la piccola creatura che aveva di fronte
<< Bene, è assolutamente perfetto! In fondo questo passo lo si doveva compiere, tanto la mia decisione è già presa e, anche se non mi accogliessero come vorresti, sta pur certa che ti sarò comunque accanto >> le assicurò, nella maniera più convinta e sentita che poteva e, prima che l'emotiva partner potesse dare sfogo alle sue emozioni commuovendosi, continuò << Comunque questa non è per me una penitenza e quindi adesso ti chiedo, cosa vorrai mai fare a questa povera e affascinante volpe? >> fece canzonatorio,
<< Bhe, un'idea ce l'avrei >> disse, con le gote leggermente arrossita la partner, accarezzandogli la cravatta << Cosa ne pensi se facessimo.... >>.

Improvvisamente un urlo, tanto potente da coprire l'intero vociare della folla in delirio per l'inizio della nuova canzone di Gazzelle, riportò la coppia tra i presenti
<< WILDE! Cosa ha fatto al mio taccuino? >> fece Bogo, con sguardo truce e mostrando davanti a lui l'oggetto manomesso,
<< Stia calmo capitano, lei non ha prova che io abbia effettivamente fatto qualcosa al suo.... >>,
<< Clawhauser mi ha appena raccontato di averla vista ieri sera con questo in mano quindi, se lo ha avuto lei finora, non può essere stato nessun altro >>,

'Maledetto panzone! Giuro che se ne esco vivo...'

<< Capitano, si ricordi che lei è un poliziotto e non può far del male ad un civile senza ragione >> provò a persuaderlo Nick, cominciando lentamente ad indietreggiare,
<< Si sbaglia Wilde. Primo, non sono in servizio, perciò sono un civile come tutti e secondo, ho molte valide ragioni per punirla sonoramente >> disse, con fare minaccioso, cominciando a schioccarsi le nocche delle zampe.
Si sa, le migliori idee si hanno nel momento del bisogno, così Nick, capendo di trovarsi in un bisogno estremo, osò l'unica cosa che poteva provare; l'unica che poteva colpire il punto debole del capitano, che tanto aveva imparato a conoscere,
<< Ha ragione capitano, ma prima che possa fare qualcosa a me dovrebbe rimproverare Clawhauser. Non credo che il suo comportamento porti onore alla divisa che indossa >>.
Colossale menzogna, ma riuscì a distrarre Bogo abbastanza a lungo da consentirgli di fare pochi, ma importanti gesti; rapido come nessun'altra volpe al mondo avrebbe potuto fare, Nick si girò, diede un bacio tanto appassionato quanto veloce ad una impreparata e sorpresa Judy, dandosi infine alla fuga poco prima che il bufalo scoprisse l'imbroglio.

<< Scusa carotina, ma ora sono un po impegnato a salvarmi la vita. Se sopravvivo, domani riprenderemo da dove ci siamo interrotti. Ciao! >> gli urlò correndo.
L'ultima cosa che Judy poté vedere fu la sua furba volpe, inseguita a perdifiato dal possente capitano, che cercava di farsi strada tra la folla
<< Volpe ottusa. Possibile che non ti possa lasciare solo per un momento >> sospirò la coniglietta, prima di elargire un largo sorriso << Anche se non lo ammetteresti mai, so bene che ti sei affezionato anche a loro. Chissà che un giorno non li considererai più come amici, che colleghi >>.

N.d.A.
Lo so che probabilmente non è il finale che aspettavate, ma spero che vi abbia comunque fatto piacere.
Dato che questa è la mia prima long in assoluto che concludo penso sia giusto dedicarla a chiunque l'abbia letta, recensita, seguita, ecc...
Grazie a tutti voi e vi saluto ad una prossima volta.
Ciao

 

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