Vigilanza a Hogwarts - Storia interattiva

di Ceccaaa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La lettera ***
Capitolo 2: *** I Caposcuola sfortunati - Presentazione OC ***
Capitolo 3: *** Lupi Mannari e un movimento insolito ***
Capitolo 4: *** Un nuovo anno, vecchie rivalità ***
Capitolo 5: *** La cara vecchia Hogwarts ***
Capitolo 6: *** Il buco nel lago (storia parallela) ***
Capitolo 7: *** Novità sospette ***



Capitolo 1
*** La lettera ***


La lettera

Caro Sign. Scorpius H. Malfoy,
in seguito alla nomina di Caposcuola della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, le affido l’addestramento degli iscritti al Movimento di Sorveglianza Notturna e Diurna della Casa Serpeverde, di cui lei fa già parte.
La invito a seguire l’ordine delle selezioni da me consigliato:
 
10 Settembre: selezioni primarie.
 
12 Settembre: addestramento collettivo sulle basi.
 
14 Settembre: nomina dei caposquadriglia e divisione in squadriglie.
 
16 Settembre: ultime selezioni sul campo.
 
Le vorrei ricordare che gli studenti autorizzati a partecipare sono solo quelli del terzo, quarto, quinto e sesto anno. Solo gli studenti del settimo anno nominati Caposcuola (nella sua casa: lei e la signorina Patil) saranno autorizzati a partecipare.
Le allego le regole dell’iniziativa e la lista degli studenti partecipanti.
Sperando stia passando delle buone vacanze,
Minerva McGranitt
Preside della Scuola di Magia
e Stregoneria di Hogwarts

Bei ragazzuoli!
Ho deciso di scrivere una storia interattiva. Non ha uno scopo particolare, nè è iscritta a un concorso, ma spero che l'idea vi piaccia. 
Prima di cominciare, qualche regola:
  1. Gli OC saranno tutti amici.
  2. Chi compila la scheda nelle recensioni verrà cruciato mentalmente.
  3. È vietato dare agli OC i cognomi: Malfoy, Potter, Weasley, Paciock e Lupin.(So che non l'avreste fatto, ma non si sa mai.)
Allora, ecco la scheda:

Nome:
Soprannome:
Anno: (dal III in su)
Madre:
Padre:
Eventuali fratelli:
Amici:
Rivali:
Descrizione dettagliata:
Descrizione carattere:
Materie preferite:
Incantesimi di Difesa più riusciti:
Parenti a Hogwarts: (specificare le Case)
Storia d’amore:

 
*PRESTAVOLTO NON NECESSARIO*
SE LO INSERITE SPECIFICATE
NOME E COGNOME

SI PU
Ò INSERIRE FINO A 2 OC

ISCRIZIONI APERTE FINO AL 26 DI APRILE

 
Quasi dimenticavo di inserire i personaggi già presenti nella storia:
Scorpius Hyperion Malfoy
: Caposcuola di Serpeverde, migliore amico di Albus Severus Potter, innamorato pazzo di Rose Weasley
Albus Severus Potter: Caposcuola di Grifondoro, migliore amico di Scorpius Hyperion Malfoy.
Alice Paciock Jr.: Caposcuola di Tassorosso, innamorata di Albus Severus Potter.
Rose Weasley: Caposcuola di Grifondoro, migliore amica di James Sirius Potter, segretamente innamorata di Scorpius Hyperion Malfoy.
James Sirius Potter: ex Capitano della squadra di Quidditch di Grifondoro, migliore amico di Rose Weasley.


Questo è il gruppo inseparabile protagonista della storia... insieme ai vostri presonaggi! Spero si iscriveranno in tanti. Se volete aggiungere dettagli alla scheda, fate pure. Quelli scritti sopra sono solo essenziali. A presto!

Utenti iscritti:
  • Regina di Cuori15
  • Naomi Haruna Chan
  • ChicaCate94
  • Jennifer Daylerk
  • nannna95
  • Swiss
  • Farytales_catcher
  • Fandomvitafandomlove
Gli OC sono 14.

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Capitolo 2
*** I Caposcuola sfortunati - Presentazione OC ***


Sorprese per Scorpius - OC Serpeverde

Scorpius Malfoy piegò la lettera e guardò dentro la busta fin troppo grossa contenente tante sorprese. Ci sarà da divertirsi. Pensò sconsolato. Il fatto che fosse stato scelto come Caposcuola l’aveva mandato in un’estasi beata, rotta solo dalla voce di sua madre che diceva: “Scorpy, questa è nuova.” L’aveva letta, riletta e riletta tante volte da avere male agli occhi, ma non poteva dire di essersi sbagliato. Era davvero titolare del Movimento. Lui si era unito, ma non pensava che la McGranitt gli avrebbe messo sulle spalle un compito del genere. “Mah, credo che rifiuterò.” Il padre, lì accanto, si voltò di scatto. “No! Un Malfoy non rifiuta mai una cosa del genere.” Era fiero. Fiero che il suo unico rampollo fosse stato scelto per qualcosa di così importante. “Papà, io non sono un Malfoy… ordinario. Scriverò ad Al e gli chiederò cosa ne pensa e… non fare quella faccia… credo che dovrò scrivere anche a Rose.” Suo padre alzò gli occhi al cielo: per quanto gli stessero simpatici gli amici del figlio, non poteva far a meno di avere un tuffo al cuore ogni volta che lui ne parlava con naturalezza. “Ma... so sono iscritte solo due persone! Suppongo che dopo gli incidenti degli anni passati abbiano tutti paura. Non hanno valutato il fatto che James e Fred abbiano lasciato la scuola, però.” Prese la cortissima lista dei partecipanti e la scorse.
 
Bene! Ecco gli OC di Serpeverde!
I particolari li metterò durante la storia.


Matthew King, V anno.
Sylvester Stevens, VI anno.
Ceara Niamh O'Quinn, VI anno.
Federica Daylerk, VII anno.
Elizabeth Sophia Zabini, VII anno.

 

Turni doppi per Rose - OC Grifondoro

Dall’altra parte del paese Rose Weasley aprì emozionata l’ultima di una lunga serie di buste. La vide scivolare fuori in uno scintillio brillante, nuova di zecca, e la prese in mano senza fiato. “Mammaaaa!” urlò. Sua madre, una donna dai lunghi capelli ricci, si affacciò sulla soglia. “Cosa è successo?” chiese Hermione Granger. La figlia la guardava con una luce euforica negli occhi: “Mi hanno nominato Caposcuola.” “Ron! Vieni subito!” si sentirono dei tonfi per le scale, poi dei passi affrettati, altri tonfi e infine una scheggia rossa entrò trafelata nella stanza. “Che… diamine… succede?” chiese Ronald Weasley riprendendo fiato. “Guarda!” esclamò sua moglie indicando la spilla che sua figlia contemplava con adorazione. “Cos… mi hai chiamato per… Hermione, ero preoccupato… congratulazioni Rosie.” Farfugliò sedendosi vicino a sua figlia. Erano due copie identiche, uno con un po’ di barba scarlatta e i capelli corti, l’altra con i capelli lunghi e lisci, bellissimi avrebbe detto un certo Malfoy. Avevano i capelli rosso fuoco, lentiggini spruzzate un po’ su tutta la faccia e un nasino piccolo e adorabile. Gli occhi celesti, tipici dei Weasley. “Brava la mia bambina!” esclamò. Rose controllò meglio nella busta, solo per essere sicura di poter esultare. La risposta era no. Sul copriletto scivolò inesorabilmente una spilla rosso-oro con due bacchette incrociate incise sopra. “Ma bene! Indovina un po’ chi dovrà farsi turni in più, quest’anno?” sua madre scoppiò di gioia: marito e figlia la fissarono a bocca aperta. “Non fate quelle facce! È davvero bellissimo che Rose sia responsabile del Movimento, quest’anno!” era euforica, lo si vedeva. In quei momenti Ron cercava di starle alla larga (soprattutto se era l’unica ad avere quella reazione.)
“Vediamo quanti sono i partecipanti… eh sì, lo immaginavo.”

Questi sono quelli di Grfondoro:

Morgana Smith, V anno.
Virginia Kingblack, VI anno.
Stuart Stewart, VI anno.
Valentin Finnigan, VII anno.
Eleanor Argent Andersen, VII anno.

 

L'euforia di Alice - OC Tassorosso

Cinque case più a destra, una ragazza sui diciassette anni stava uscendo proprio in quel momento. Corse verso casa Weasley e ci si fiondò dentro. “ROSE! ROSE!” gridò entrando come un tornado e investendo il povero Hugo (“Scusa Hug!”). Si fiondò su per le scale e corse verso la stanza dove era diretta. Andò a sbattere contro il signor Weasley entrando (“Scusi signor Weasley!”). “Rose! Lo sapevo! Ce l’ho anch’io, guarda!”  Esclamò mostrando fiera una spilla con un tasso impresso. “Alice, per dio!” esclamò il signor Weasley massaggiandosi la spalla.
Alice Paciock Jr. era maldestra quanto suo padre ed estroversa quanto sua madre. Era il perfetto mix tra Neville Paciock e Hannah Abbott.
Era leggermente mulatta, gli occhi neri di Neville e i capelli scuri di Hannah. Era quasi identica a sua cugina Irma, del loro stesso anno.
“E sono anche stata nominata titolare del Movimento.” Continuò cercando di sembrare altrettanto felice. “Non sono molti gli iscritti di quest’anno, vero?” Rose scosse la testa, ma trovò un lato positivo: almeno avrebbe fatto ronda con Alice.
Doveva subito scrivere a Lizzie.

I timidi Tassorosso.

Cecelia Marie Halpert, V anno.
Gemma Cox, VI anno.
Tod Mitchell, VI anno.
Mirko Davis, VII anno.

 

La rassegnazione di Wilmer - OC Corvonero

Wilmer Young stracciò la busta e parte del contenuto in due, euforico. Non se ne curò e semplicemente si appuntò soddisfatto la sua nuova spilla da Caposcuola sulla t-shirt. Un secondo dopo si accorse dei fogli strappati in due che giacevano sul pavimento della sua stanza. Sbuffò e li posizionò sul letto, ognuno con la sua metà: “Reparo!” mormorò. Ogni foglio tornò integro e lui si sedette sulla scrivania per ammucchiarli in un angolo. Si alzò per dare la buona notizia ai suoi genitori, solo allora scorse un scintillio sulla moquette.
Wilmer si chinò e raccolse la spilla di metallo freddo che giaceva sul pavimento. Le bacchette impresse sull’oggetto non destavano dubbi, ma non era possibile che quella sciagura sarebbe toccata proprio a lui, quell’anno. E poi non era arrivata la lettera. La trovò (stracciata sotto il letto) e la lesse più volte. “La lista.” Mormorò tra sé cercandola tra i fogli appena arrivati. C’erano davvero poche persone: non si poteva biasimare nessuno, visto certi Grifondoro dispettosi.

I Corvonero! (molto fiera ;D )


Sophie Grace White, III anno.
Ulysses Stevens, VI anno.
Wilmer Young, VII anno.


Ciao a tutti! Come vedete il nuovo capitolo è arrivato appena in tempo. Non è molto lungo, ma è un inizio. Devo ringraziare tutti gli iscritti per i loro OC e vi informo che i capitoli usciranno di martedì e giovedì. Alla prossima!

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Capitolo 3
*** Lupi Mannari e un movimento insolito ***


Lupi Mannari e un movimento insolito

Harry Potter apparve all’ombra di una struttura nostalgicamente famigliare. Si avvicinò al grande cancello cigolante e alzò la bacchetta, alché questo si aprì cigolando, permettendogli l’accesso al parco della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Harry s’incammino per lo sterrato circondato dai folti alberi scuri. Scorse appena la casetta di Hagrid nei pressi della Foresta Proibita, là, giù dalla collina. Poi vide il grande campo da Quidditch non molto lontano. Se quel posto fosse stato raggiungibile, non ci avrebbe pensato due volte ad attivare le gambe in una corsa sfrenata; ma non era più nel fiore degli anni, nonostante si fosse mantenuto robusto. Arrivò alla scalinata di marmo in meno tempo di quello che passò, perso nei ricordi. Non ebbe il tempo di ragionare sul motivo della sua presenza a Hogwarts, perché per quanto ci provasse, si perdeva in questo e quel ricordo. Solo arrivato davanti al gargoyle di pietra si decise a prepararsi esteticamente e psicologicamente alle domande che la preside aveva intenzione di porgergli. Pronunciò la parola d’ordine e lasciò che la scala mobile in pietra lo trasportasse verso la porta che un tempo nascondeva il sereno sorriso di Albus Silente. Spinse la porta senza bussare, quasi speranzoso, ma dietro di essa la rigida postura di Minerva McGranitt lo accolse con ufficialità. “Buonasera, professoressa.” Salutò sedendosi di fronte a lei. “Salve, Harry. Ti informo che il professor Silente ha desiderato partecipare, ‘sta sera.” Harry spostò lo sguardo sull’insolito piedistallo reggente il grande quadro raffigurante il miglior preside che Hogwarts avesse mai visto: Albus Silente. Sorrise al magro volto del professore e disse: “Ho alcune novità.” Silente alzò la fronte in attesa. “I Lupi Mannari che Voldemort aveva arruolato hanno attuato una rivoluzione. Sono delusi per la perdita di una salata ricompensa da quest’ultimo promessa.” Si interruppe sentendo il movimento di una veste alle spalle della preside, ma quando lei non reagì continuò. “Penso sia il caso di proteggere la scuola senza dare l’allarme.” La preside assunse un cipiglio preoccupato. “Cosa avevi in mente?” “Un movimento tenuto dagli studenti. Un gruppo per ogni casa e un Caposcuola che ne sia responsabile.” Il cipiglio della preside divenne ancora più preoccupato e lei esclamò: “Ma è una pazzia!” “ Veramente, Minerva, la cosa mi intriga alquanto. Penso però che non sia tutto. Ho ragione?” intervenne Silente. “Sissignore. Gli studenti aderenti dovranno di logica aiutare nella sorveglianza disciplinare, ma di fatto dovranno difendere i compagni da tutto: risse o attacchi esterni. Metteranno se stessi a disposizione degli altri.” Harry aveva le idee molto chiare, perciò la McGranitt sembrò rincuorata. “Di chi è quest’idea?” chiese affettuoso Silente. “Di un ragazzo di sedici anni, paralizzato dall’orrore sulla Torre di Astronomia.” Rispose l’ormai uomo che aveva salvato il mondo guardandolo negli occhi azzurri. Uno sbuffo provenì dalla parete alle spalle della preside. “Tu non hai mai superato il passato, vero Potter?” chiese l’acida voce dell’uomo cui Harry doveva la vita. “Ehm… salve professor Piton.” Salutò tra l’imbarazzato e il divertito. “Buonasera.” Rispose Piton con una smorfia.
“Suppongo questo movimento sia ben pensato. Attenderò il decreto entro la settimana prossima, Harry.” La preside troncò la conversazione prima che cominciasse. Harry gliene fu grato: non aveva parlato con Piton da quando l’aveva visto morire tra le sue braccia. “Certo, professoressa. Invieremo degli Auror ai passaggi segreti all’inizio dell’anno. Buonanotte.” Uscì dall’ufficio e fece un sospiro di sollievo: ora era solo questione di pratica.

Ciao a tutti! Lo so: il capitolo è corto, ma ho avuto poco tempo pe scriverlo, quindi vi chiedo di scusarmi.
Forse vi aspettavate un capitolo con i nostri protagonisti, ma dovevamo chiarire un attimo la questione del Movimento. Naturalmente questo fatto è accaduto prima dell'anno in cui si svolge la storia.
Bene, ciao a tutti e ALLA PROSSIMAAA!!

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Capitolo 4
*** Un nuovo anno, vecchie rivalità ***


Un nuovo anno, vecchie rivalità

Albus si vestì in fretta: erano le sei meno venti, era in ritardo e avrebbe perso il treno. Dalla stanza accanto si sentì un grugnito. L’avrebbe davvero perso se i suoi genitori e Lily non si fossero dati una mossa. Decise di tirarli giù dal letto.
Entrò in camera dei suoi genitori e sentì un altro grugnito. Avvicinandosi al letto sbadigliò sonoramente, per disturbare il sonno dei genitori. Si avvicinò all’orecchio di suo padre e sussurrò: “Papi, dai che è tardi. Perderemo il treno.” Harry Potter aprì gli occhi e chiese confuso: “Al… che ci fai qui?” “È tardi. Perderemo il treno.” Ripeté il ragazzo. “Ma che ore… ALBUS SEVERUS POTTER!” gridò notando l’ora. “SONO LE 7!” “Siamo in ritardo.” “TU MI HAI SVEGLIATO COSÌ PRESTO PER PRENDERE UN TRENO CHE PARTE ALLE UNDICI? TORNA A LETTO E GUAI A TE SE NON ASPETTI CHE TUA MADRE TI VENGA AD ALZARE!” Albus non capiva: suo padre gli aveva detto di svegliarsi per tempo e lui l’aveva fatto. E per l’amore del cielo, c’era bisogno di urlare in quel modo svegliando perfino il pappagallo? “Ma…” “Al! Ma insomma, sei un ragazzo intelligente! Quando ti abbiamo detto di alzarti presto non intendevamo certo così presto.” Lo sgridò sua madre mentre James entrava sonnecchiando per scoprire l’accaduto. “Al nei guai?” chiese divertito. “È il mio ultimo anno: non voglio perdere il treno!” Protestò quello mentre anche Lily entrava correndo per non perdersi la sgridata. “Sono le 7… Al non c’è chance, l’abbiamo perso di sicuro.” Lo canzonò. “Lily appoggia.” Disse il ragazzo convinto mentre lei scoppiava in una risatina senza freni. “Ora basta! A letto, tutti e tre! Anzi, Al dobbiamo parlare.” Ordinò Harry. Ginny tornò sotto le coperte mentre i ragazzi e suo marito uscivano, chi baldanzoso, chi arrabbiato.
“Bene. Siediti.” Harry si chiuse la porta della stanza di suo figlio alle spalle e si accorse solo allora che si era già vestito. “Allora, lo so che sei in ansia per il tuo ultimo anno, ma non ti devi preoccupare. Quando uscirai sarai solo molto felice di avere più possibilità, un panorama di opportunità. Ricordi James l’anno scorso?” chiese il ragazzo annuì. James l’anno prima aveva pianto come un fossennato e non aveva ancora smesso. Nonostante tutto aveva già trovato lavoro in una piccola squadra del campionato giovanile di Quidditch. Era entrato come titolare. “Tu non devi aver paura di quello che succederà dopo. Non avrai problemi a trovare alcun posto di lavoro. E neanche a passare il M.A.G.O.” “Bene, allora torno a letto.” Il ragazzo si rese conto di quanto si sentisse stanco. “No, tanto ormai ti devi alzare. Sta’ qui e non farti prendere dal panico.” “Grazie.”
 
Lizzie vagava da un po’ per il binario. Aveva scaricato i genitori con Draco Malfoy, che a sua volta era stato scaricato dal figlio. Voleva salutarli prima di andare, ma l’essere una Zabini e l’esperienza le consigliavano di non far avvicinare i genitori ai Potter senza essere preparati a difenderli. Finalmente scorse due teste nere e una platino e raggiunse gli amici con un sorriso a quarantadue denti a riempirle il viso. “Ciao, ragazzi.” Salutò fermando il carrello e gettandosi tra le braccia di James, il suo ragazzo. “E anche oggi sei bellissima.” Commentò quello ammirandola sognante. “Tuo fratello? Dobbiamo fare una chiacchierata.” “Non pensarci Potter.” Albus si girò, trovandosi di fronte Sophia Zabini, la sorella gemella di Elizabeth. “Oh, speravo fossi stata espulsa.” Commentò acido. “Non ancora. Mio padre è bravo a entrare nelle grazie delle persone.” Sophia sembrò soddisfatta. “Ma smettila.” Sbuffò sua sorella alzando gli occhi al cielo. “Zabini, o ti togli di mezzo o il metro di binario su cui ti trovi potrebbe esplodere.” Minacciò Scorpius, per cui il padre aveva sperato un’amicizia con la ragazza.
Dopo aver scaricato quella mocciosa insopportabile, Scorpius e Albus trovarono una scusa per andare a cercare l’altro loro rivale, Blaise Zabini JR, e mettere le cose in chiaro prima di salire sul treno. James si sentì grato per non dover più affrontare quelle situazioni e per essere finalmente rimasto solo con Lizzie, che prese a guidarlo verso un luogo appartato e lontano da occhi indiscreti.
 
Morgana Smith odiava due cose: i bulli e i vanitosi. E James Potter. Difatti quando lo vide mangiarsi la faccia di Elizabeth Zabini decise di disturbarlo, così, perché tanto non avrebbe potuto per un anno. “Hey, Potter! Cos’è, non hai fatto colazione ‘sta mattina?” chiese provocatoria. Il risucchio provocato dall’improvviso allontanamento dei due ragazzi le regalò un sorrisetto soddisfatto. “Mpf! Tu invece hai dimenticato qualche centimetro a casa?” rispose il ragazzo guardandola dall’alto al basso: sapeva di aver toccato un nervo scoperto. “Ma guarda tu che pallone gonfiato…” “Dico solo la verità.” Ribatté James, sapendo di aver agilmente preso le redini della situazione. “Oh, ma piantatela! È da un anno che cerco di farvi riappacificare!” esplose Lizzie inserendosi tra i due. “Prima di far fare amicizia a due persone devi essere amica di entrambe.” Sputò Morgana guardandola schifata. Non solo era una Serpeverde, era anche fiera di essere con il ragazzo più vanitoso e don giovanni dell’universo.
“He,y Meg! Meg!” Morgana si voltò e sorrise al bel volto di Stuart Stewart, il suo ragazzo più grande di un anno. “Ciao, Stu. Stavamo facendo una piacevole chiacchieratina.” Salutò James sarcastico. “Immagino. – Stu alzò gli occhi al cielo – E esattamente cosa l’ha scatenata?” “A Smith non va bene che io baci la mia ragazza.” Il sedicenne ridacchiò e li liberò della presenza di Meg invitandola in uno scompartimento con lui e altri Grifondoro.
“Penso di dover andare anch’io. Mi accompagni?” chiese Lizzie porgendo una mano. “No, vai pure. Ci vediamo a Natale, non vorrei avere altri incontri spiacevoli. Buon viaggio.” James le stampò un bacio a fior di labbra e la guardò finché non scomparì tra la folla. Hogwarts gli sarebbe mancata.

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SPAZIO AUTRICEEEEEEEEEEE!!!
(non ve l'hanno mai detto, ma autrice in realtà si scrive autriceeeeeeeeeee)


Ed ecco il mio consueto ritardo nel postare i capitoli.

Bonsoir à tout le monde!
Allora, come vi sembra questo capitolo?? Vi confesso che è stata una faticaccia scriverlo, dovendo cercare di combaciare con i caratteri dei personaggi che non ho citato totalmente (e di questo mi scuso).
Chiedo a qualcuno degli iscritti di lasciare una recensione, magari qualcuno vuole correggere le azioni dei personaggi, o gli da fastidio qualcosa. Spero comunque che questa storia possa interessarvi e di non fare troppi errori di battitura (vi prego di segnalarli), perché sono quelli che rovinano la produzione.
Ora vi lascio. A martedì con un nuovo cap!!

Vostra, TechnoCiek.

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Capitolo 5
*** La cara vecchia Hogwarts ***


La cara vecchia Hogwarts

La Sala Grande era piena e rumorosa. Il Cappello Parlante aveva appena finito di spedire ai tavoli i piccoli primini che ora si guardavano attorno sbigottiti. Cinque figure strategicamente spiaccicate una all’altra, chiacchieravano, ma proprio in quel momento il professor Lynch si avvicinò e domandò: “Per quanto mi risulta voi tre non siete Grifondoro. Anzi mi pare che questa testa bionda non ci abbia pensato due volte su dove finire.” Sorrise al ragazzo che ricambiò incerto. “Vede professore noi stavamo solo controllando che il cibo di Grifondoro non fosse meglio di quello degli altri tavoli. E a dir la verità, ci è parso così buono che abbiamo deciso di trasferirci.” Ghignò Scorpius addocchiando Rose, che per sua fortuna era impegnata a fare la disinvolta parlando con Albus. “Oh, ragazzo! Se tuo padre fosse qui, cosa direbbe! In ogni caso, sono desolato, ma è vietato a qualsiasi studente, in qualunque occasione, mangiare ai tavoli delle altre Case. Mi farebbe piacere se tu, la signorina Zabini e la signorina Paciock tornaste dai vostri compagni.” Scorpius sapeva di non riuscire a persuaderlo: non era il tipo. Ancora divertito si alzò e prese per mano la sua migliore amica per guidarla al tavolo di Serpeverde, mentre Alice scappava verso quello di Tassorosso.
 
Non lontano, Meg e Stu parlavano con la loro migliore amica: Virginia Kingblack. “Un uccellino mi ha detto che non hai ancora rinunciato a litigare con James. Devi piantarla: è un così bravo ragazzo, intelligente, atletico…” “…occupato. Ed è anche odioso, vanitoso, diversamente abile, idiota…” “…e non capisco come tu faccia a odiarlo.” Stuart guardò entrambe piegato in due dalle risate. “Sì… anche… voi… pettegole… invidiose…” Disse tenendosi lo stomaco dolorante. “Stuart! Ma ti sembra il modo di stare a tavola?” lo sgridò Meg con un sopracciglio alzato. “Scusa, mamma.” “Smettila! Vedi: Potter ha una brutta influenza sulle persone. Eri così tranquillo prima di conoscerlo.”
 
Dalla parte opposta della sala Ceara O’Quinn e Federica Daylerk chiacchieravano animamente di come la McGranitt avesse rivoluzionato il sistema di creazione dei club interscolastici. “Con tutte quelle scartoffie mi stupisco che riesca ad entrare nel suo ufficio.” Stava commentando Ceara, mentre torturava la sua cotoletta. “Eh, già.” Rispose l’altra, non molto incline alle chiacchiere. “Guarda chi è tornato. Vi ha cacciati Rose?” chiese quest’ultima vedendo spuntare Scorpius ed Elizabeth. I primini guardavano Scorpius spaventati, ma lui mostrava un sorriso sgargiante e luminoso. “In realtà è stato Lynch. Adoro quell’insegnante.” Aggiunse, non credendo lui stesso a ciò che stava dicendo. “Ci credo: è simpatico, da pochi compiti e insegna Difesa, a chi non piacerebbe?” chiese Ceara. “Dov’è Matt?” chiese Elizabeth scrutando il tavolo. “Al tavolo di Corvonero, con Sophie. Dice che senza di voi è noioso.” Rispose Federica cercando qualcosa di appetitoso per il tavolo. “Non ha tutti i torti. Stavate dicendo?” ghignò Scorpius. Ceara gli mostrò un linguaccia. “Ma cosa succede là?”
 
Il tavolo di Tassorosso era in preda al caos: un ragazzino del secondo anno aveva perso il controllo della magia e aveva fatto saltare la sedia del compagno con cui stava discutendo. Mentre i ragazzi più grandi e alcuni professori (pochi, a dir la verità) contribuivano a mantenere la calma, quattro ragazzi si tenevano in disparte per non offendere il colpevole mentre morivano dalle risate. “Ragazze, questa sì che è da documentare!” disse Tedd Lawrence calmandosi mentre Gemma Cox, Cecelia Halpert e Maya Greene proprio non ci riuscivano. “Bel colpo, Cece!” si congratulò Gemma ancora sdraiata sul pavimento dello sgabuzzino dove si erano nascosti. “Perché, però? Tu hai sempre uno scopo.” Chiese alzandosi. “Perché l’anno scorso ha picchiato Ed Thomas.” “Sono fiera, si può?” chiese Maya.
“Oh, oh! Tod ci cerca. Dovremmo uscire… più disinvolti possibile.” Tedd alzò un sopracciglio divertito, vedendo le amiche tornare a rotolarsi sul pavimento.
Uscirono riuscendo a non essere visti, mentre Tod Mitchell si avvicinava severo: “Avete esagerato! L’avete letteralmente fatto saltare in aria.” Li sgridò: se era divertito non lo dava a vedere. “Devi ammettere che è stato divertente, però.” Il ragazzo sbuffò voltandosi per adempire il suo lavoro da Prefetto.
 
Al tavolo di Corvonero i ragazzi di tutte le età si sbracciavano addocchiando il tavolo dei Tassorosso accanto al loro, tuttavia circondato da una mandria di gente. “Un altro imbranato. Non mi sembra sia qualcosa di cui preoccuparsi.” Commentò Wilmer Young tornando al suo posto per finire di cenare prima dell’arrivo dei dolci. “Non hai tutti i torti, ma è comunque disdicevole che un dodicenne non sappia controllare i suoi poteri.” Rispose Ulysses Stevens, il più cinico Corvonero che la scuola avesse mai conosciuto, a parere di suo fratello Sylvester.
“Non è disdicevole, è strano. E anche patetico.” Affermò quest’ultimo afferrando una patata bollente a mani nude. Matthew King approfittò del corpo dell’amico caduto a terra per sedersi al suo posto. “Io non lo definirei patetico, solo ripetitivo.” Era serio, ma Wilmer comunque si trattenne dallo scoppiare a ridere: un paio di anni prima Sylvester si era arrabbiato così tanto da rompere un gargoyle durante uno spiacevole scambio di battute con Virginia Kingblack. Il problema era che allora aveva quattordici anni e sarebbe dovuto essere più che in grado di controllarsi.
“Ragazzi, la McGranitt sta per parlare.” Li avvertì Sophie White, la cugina di Matt.
 
La sala si fece silenziosa, anche gli ultimi ridenti per il recente scoppio si calmarono e gli occhi di tutti si puntarono sulla McGranitt.
“Molto bene. Come avrete intuito la serata è ormai al termine e nonostante alcuni avvenimenti…” gli occhi sottili scrutarono il tavolo dei Tassorosso “… tutti siamo felici di cominciare un nuovo anno che si spera sia meno… ehm… violento di quelli passati.” Si riferiva all’assenza di James e suo cugino Fred: di questo tutti erano certi. “Quindi, prima di mandarvi a letto avrei qualche annuncio da fare. Per cominciare, vi prego di salutare il sostituto del professor Lumacorno: il professor Leo McCarthy.” Un anziano professore si alzò e tutti applaudirono. “Il professor McCarthy ha accettato di occupare il posto di dirigente della Casa Serpeverde.” Altri applausi. “Ora, le solite regole: si annuncia ai nuovi studenti che l’accesso alla Foresta Proibita è negato a qualunque studente. Come, se non altro, la violazione del coprifuoco. Siccome l’anno scorso il signor Argus Gazza è andato in pensione, il programma punizioni è affidato al professor Lynch.” Un mormorio si diffuse per la sala. Lynch al programma punizioni? La McGranitt sapeva come farli stare nei letti! “Bene, ora vorrei ricordare che chiunque voglia iscriversi in ritardo al Movimento di Sorveglianza Notturna e Diurna è ben accetto entro le prossime tre settimane, ma ricordo che gli studenti sotto i tredici anni non sono accolti.” Concluse l’anziana professoressa. “Solo un’ultima cosa: i Caposcuola Weasley, Malfoy, Paciock e Young sono attesi nel mio ufficio domani alle cinque, per motivi di servizio. Ora direi che si è fatto tardi, buona notte!” tutta la sala si mosse verso il portone gigantesco, mentre i quattro ragazzi appena appellati si guardavano intorno sconcertati.

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SPAZIO AUTRICEEEEEEEEEEE!!!

A seguire un ritardo non c'è niente di meglio che un anticipo.

Salve miei cari lettori e benvenuti nell'Hogwarts che è nella mia testa!
In questo capitolo ho inserito tutti gli OC con amici e parenti da voi richiesti. Che ve ne pare? Se volete lasciarmi qualche appunto, una critica o sopratutto indicarmi un errore di battiture (un po' come questo) non esitate a scriverlo qui sotto. Naturalmente nessuno è obbligato a lasciare recensione o, tanto meno, a leggere i prossimi capitoli.
Detto questo, ci leggiamo giovedì con una piccola sorpresa! A presto!

TechnoCiek

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Capitolo 6
*** Il buco nel lago (storia parallela) ***


Il buco nel lago
(storia parallela)

Era inverno a Hogwarts.
Le vacanze di Natale erano cominciate da qualche giorno e da quel momento la neve non aveva smesso di scendere. 
Molti studenti adoravano farsi le passeggiate lungo la riva del Lago Nero, o giocare con la neve come bambini.
In mezzo ai tanti, e più precisamente al centro del lago ghiacciato, c'era una ragazza con lunghi capelli neri che pattinava con grazia ed eleganza. 
Ad osservarla c’erano due ragazzi: uno platinato con un gran sorriso sulle labbra, migliore amico della ragazza, e uno corvino che la osservava tristemente da lontano, appoggiato ad un albero.
“Lizzie sei semplicemente fantastica!” disse con entusiasmo Scorpius Malfoy, il platinato seduto sulla riva del lago su un plaid di lana. La ragazza rise:
“Grazie Scorp.” rispose Elizabeth mentre rallentava per poi fermarsi davanti all'amico.
Certo che Elizabeth è piena di sorprese... è bella, gentile, intelligente ed è anche una campionessa nel pattinaggio sul ghiaccio. Quanto vorrei si accorgesse di me... ma non sono abbastanza per lei... pensava tristemente James Potter mentre una lacrima calda gli rigava la guancia.

Mentre Lizzie parlava con Scorpius e James li osservava di soppiatto, il ghiaccio sotto la ragazza aveva cominciato a scricchiolare, essendo lei ferma da ormai diversi minuti. 
Ad un certo punto si udì un rumore, come di qualcosa che si spezza, e Scorpius e James videro Elizabeth cadere nell'acqua ghiacciata.
James corse subito a salvarla: rompendo il ghiaccio con un incantesimo e buttandosi nell'acqua, riuscì ad afferrare la ragazza per poi portarla fuori dal lago in braccio, dove crollò in ginocchio, senza forze.
Scorpius, scioccato, aveva chiamato l'insegnante più vicino e l'aveva condotto al lago dove la scena era questa: Elizabeth svenuta tra le braccia di James, il quale stava rischiando l'ipotermia in quanto si era tuffato nel lago solo con la divisa addosso, mentre la ragazza era vestita molto pesante.

Subito i due vennero portati in infermeria, dove vennero sdraiati su due letti e lasciati alle cure di Madama Chips.
Intanto fuori dall'Infermeria si era formata una piccola folla di amici e parenti preoccupati per i due ragazzi: Sophia Astrid e Blaise Junior Zabini, Scorpius e i fratelli Weasley e Potter aspettavano con ansia di avere qualche buona notizia. Con loro vi erano anche la preside McGranitt e il professor Neville Paciock. 
Dopo un'ora di attesa snervante, finalmente Madama Chips aprì le porte dell'Infermeria e subito i ragazzi e gli adulti precipitarono da lei.
“Allora Madama Chips come stanno?” chiese Scorpius agitato.
“La situazione non è bellissima certo, ma stanno bene. La signorina Zabini ha solo una brutta tosse mentre il signor Potter ha la febbre alta a causa dell'ipotermia. Adesso stanno dormendo: se volete potete entrare, ma non fate rumore o dovrete uscire.” rispose l'anziana donna con voce severa.
Subito i professori e i ragazzi entrarono in Infermeria e videro Elizabeth e James dormire in due letti vicini. A volte la ragazza aveva un attacco di tosse, ma si riaddormentava subito; il ragazzo invece aveva il respiro irregolare per via della febbre.

Passati 4 giorni i due ragazzi poterono lasciare l'infermeria e tornare a vivere la loro vita.
Il pomeriggio del giorno della loro dimissione, Elizabeth e James si incontrarono al Lago e si diressero sotto ad un albero per parlare.

In realtà stettero quasi dieci minuti a fissare l’erba ghiacciata in silenzio, e solo dopo averne strappato qualche filo riuscirono a guardarsi in faccia. “Ti devo ringraziare, so che Scorpius si sarebbe buttato, ma non è esattamente atletico come te.” Lizzie sorrise. “Sì… ho visto una donzella in pericolo e ho pensato fosse meglio buttarmi.” James provò a ghignare, ma non gli riuscì. Devo essere proprio scosso. Pensò il ragazzo tornando a fissare il terreno. “Quindi sai pattinare?” chiese poi, sapendo di essere patetico. “Abbastanza. E tu?” chiese Elizabeth. Guardava altrove, verso il lago, dove si scorgeva la recente rottura. “Sono stato campione di tuffi della scuola alle elementari.” C’era decisamente un’atmosfera imbarazzata, ma nessuno dei due sapeva come minimizzarla. “Quindi non hai paura dell’acqua.” Commentò la ragazza, come riscuotendosi all’improvviso da una pausa di poco meno di un minuto.
Risero un poco: “Scusa, è che non so come mai, ma con te non riesco a parlare.” Si giustificò lei. “E chi ha detto che serve parlare?” Lizzie si voltò e sobbalzò trovandosi il collo James a un centimetro dal volto. Sorrise cercando di non farci caso: il ragazzo era seduto proprio al suo fianco, le gambe raccolte tra le braccia e gli occhi vaganti sul prato quasi deserto. “Beh, allora basterà osservare.”
E infatti rimasero fino a sera ad osservare il vuoto del parco, a volte qualcuno tossiva, altre i loro sguardi s’incrociavano e le labbra s’inarcavano timidamente, per poi tornare a fissare di fronte sé. Ai più sembrerà strano, ma quei due ragazzi non si parlarono perché, come avevano concordato, non ne avevano bisogno: entrambi sapevano, senza dirselo a parole, che quella sarebbe stata una lunga storia, e forse più di un’amicizia.


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SPAZIO AUTRICEEEEEEEEEEE!!!

Salve miei cari lettori! Vi avevo detto che questo capitolo sarebbe uscito di giovedì (non ho specificato quale) e che sarebbe stato una sorpresa, e così è!
Questa storia parallela tra Elizabeth Zabini e James Potter spiega come si sono innamorati, e magari riusciremo anche a farli sposare, un giorno. 
È in collaborazione con ChicaCate94, che ha inventato il personaggio di Lizzie.
Questa iniziativa ha avuto origine da un mio pensiero: Perché dovrei tenermi tutto il piacere di scrivere per me? Questa non è una storia interattiva?
Quindi scriveremo insieme questa storia alternativa come pausa (perchè sapete: non ne faccio di abbastanza lunghe) alla storia principale. Spero vi piaccia e che i colori non vi diano problemi, comunque sono divisi in base a quello che scrivo
io e quello che scrive ChicaCate94.
Ora mi sono dilungata troppo, quindi a presto,

TechnoCiek

 

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Capitolo 7
*** Novità sospette ***


Novità sospette

Il due settembre la campanella di fine delle lezioni suonò regolarmente alle 4.00.
Wilmer salutò i suoi compagni e s’incamminò un po’ nervoso verso il Club del Prefetto, dove quella mattina si era dato appuntamento con i Caposcuola convocati dalla preside.
“Diligenza e severità.” Pronunciò, pensando che non esistessero parole più false, almeno nel suo caso. La statua del Prefetto – ovvero il primo Prefetto di Hogwarts – si scostò facendolo passare dentro a uno stretto cunicolo che conduceva a un salone simile alle Sale Comuni delle quattro case. All’interno erano ben disposti dei tavoli come quelli presenti in biblioteca dove diversi Prefetti studiavano, chiacchieravano o giocavano a carte, mentre altri si sfidavano a suon di galeoni al tavolo di biliardo al centro della stanza.
Individuò i tre che cercava seduti a uno dei sei divanetti appoggiati alla parete opposta. Si avvicinò sorridente e si sedette con un colpo di tosse per attirare l’attenzione.
“Ciao, ehm…” “Wilmer, piacere.” “Scorpius, e queste sono Rose, Grifondoro, e Alice, Tassorosso.” Presentò quello che si era abituato a identificare come un Malfoy. “Chi non vi conosce? Siete il gruppo più popolare che Hogwarts abbia mai conosciuto… oltre al Golden Trio, ovviamente.” Esclamò il Corvonero stringendo le mani che le ragazze avevano allungato. Dopo i convenevoli si accomodarono seri.
“Sicuramente è a proposito del Movimento. Insomma, non siamo mica gli unici Caposcuola!” ragionò Scorpius dopo aver verificato che anche Wilmer fosse un responsabile. “Allora è importante.” Concordò quest’ultimo annuendo. “Cosa pensate voglia dirci? Magari perché questo stupido Movimento è stato fondato?” si lasciò scappare l’altro. Lo guardarono interrogativi: “Che intendi dire?” si decise a chiedere Rose, dopo un minuto di silenzio pesante. “Il Movimento è per aiutare Prefetti e Caposcuola, no?” aggiunse Alice dubbiosa. “Come potete vedere, di quelli ce ne sono già abbastanza.” Scorpius indicò la decina di Prefetti presenti. “No. Io penso che ci sia una nuova minaccia, e che come sempre noi siamo troppo piccoli per capire.” Fece il verso a un possibile componente della famiglia Umbridge.
In effetti, la scuola disponeva in tutto di sedici Prefetti e otto Caposcuola.
“Sei un idiota, Scorpius! Ovviamente la McGranitt non intende metterci in pericolo.” Sbottò Rose. “Come vuoi. Comunque credo che non sia necessaria più gente per contenere la folla di Hogwarts, non più.” “Alludi ai miei cugini? Ma se li appoggiavi in pieno!” ribatté la ragazza, piuttosto infastidita per non aver sortito l’arrossimento della pelle perlacea del ragazzo. “Finché non mi hanno ricoperto di pus di bubotubero costringendomi in infermeria per tre settimane. E no: non importa se volevano lanciarlo su di te.” Gli occhi di Alice e Wilmer guizzavano dall’uno all’altra. I due continuarono a battibeccare per quasi quaranta minuti, quando vennero informati da una voce esterna – o più precisamente: la voce di Alice – che mancava poco alle cinque.
Si alzarono e arrivarono all’ufficio della preside con un poco di anticipo. Entrarono e lei, che se l’aspettava, salutò: “Accomodatevi, prego. Ho alcuni annunci da fare.” Si sedettero su quattro rigide sedie in legno e la fissarono. “Bene, come avrete intuito, vista la spiccata intelligenza di cui siete dotati, quest’anno ci sarà qualche cambiamento nel Movimento. Prima di tutto vi informo che alcuni studenti del settimo anno avranno l’onore di farvi parte – colpo di tosse di Scorpius – e aiutarvi nel compito di amministrare.” Concluse la McGranitt ignorando il Serpeverde. “In secondo luogo, lavorerete tutti insieme visti i piccoli numeri di quest’anno.” Concluse. “Bene! Davvero, professoressa, ma credo che se fosse stato così fin da subito ci saremmo risparmiati un bel po’ di sofferenze.” Commentò Wilmer, come sempre. “Non credo che questa decisione rientri nelle sue competenze, signor Young. E ora, se non vi spiace, dovreste firmare questo documento.” Porse loro la pergamena che verificava che i cambiamenti fossero comunicati e loro la firmarono senza esitare, poi vennero congedati.
“Scusa Rosie, ma come fai a pensare che non ci sia sotto qualcosa quando hai appena firmato il documento che dichiarava alla preside di aver comunicato quanto necessario?” la provocò Scorpius. “Tu te le cerchi, amico. Comunque: come è stato il colloquio?” chiese Albus comparendo oltre l’angolo. “Corto.” Rispose Alice, che in cuor suo era d’accordo con il Serpeverde.
“Questo è…” “Wilmer Young, sì, ci conosciamo.” Lo precedette Albus. Non erano esattamente amici. Erano compagni di corso che per un periodo erano stati quasi inseparabili, o almeno tali erano parsi, visto che avevano litigato per la prima ragazza che aveva chiesto ad Albus di uscire. La ragazza in questione svoltò l’angolo proprio in quel momento, senza alzare lo sguardo dal libro che stava leggendo.
Andò a sbattere contro Albus che le sorrise raccogliendole il libro caduto a terra. “Ciao, Al.” Salutò Eleanor Andersen, nella sua natura più calma. “Pensavo studiassi in Sala Comune.” Disse il suo ragazzo prendendole la mano. “Volevo sentire come era andato il colloquio.” Si giustificò lei.
“Oh… ciao Wilmer.” Ed ecco che un piccolo accenno della rabbiosa Diamond si faceva sentire. Lo odiava: odiava avere due personalità e passare da una all’altra come se stesse giocando a tennis. “Ehm… ciao Leanor.” Lo guardarono sbigottiti: aveva osato chiamarla per soprannome, e tutti sapevano che solo gli amici più stretti potevano usarlo. Aveva provocato la bestia.
Ma prima che Eleanor potesse esplodere e dar sfogo a quello che cercava di sopprimere ogni momento, Albus si mise in mezzo e consigliò di studiare in biblioteca, dove avrebbero avuto più calma.
“Albus, togliti di mezzo! Io quello lo faccio a pezzi, non si alzerà più dal letto dell’infermeria dopo che ci avrò parlato! Hey, lasciami subito andare!” Albus l’aveva presa in spalla a mo’ di sacco di patate. “No, Diamond. Ora andiamo a studiare. Combattilo, distruggimi la schiena, ma non altro. Ci si vede.” Salutò infine per poi avviarsi verso la Sala Comune, piuttosto che la biblioteca, dove sarebbero stati sbattuti fuori.
“Quella ci sa fare, in fatto di pugni. Comunque, io mi cerco le mazzate di Rose, ma tu… amico: tu cerchi la morte, e una morte dolorosa.” Commentò Scorpius guardando il suo migliore amico allontanarsi con la sua ragazza in spalla che gli trapanava la schiena di pugni. “Comunque, ora devo andare. Oltre che Caposcuola e titolare, sono anche Capitano della squadra di Quidditch. Ciao.” Lasciò un bacio leggero sulla guancia di Rose, e uno ad Alice prima di allontanarsi.
“Senza offesa, ma voi avete strani gusti in fatto di amicizie.” Commentò Wilmer. “Sappiamo come difenderci, almeno. Beh, direi che dovrei studiare, vieni Ali?” chiese Rose, e salutato Wilmer, le due ragazze si avviarono verso la biblioteca.
Il Corvonero pensò che forse sarebbe stato meglio essere il peggiore studente della scuola, perché quello sarebbe stato l’anno più lungo e difficile di tutti i sette a Hogwarts.


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SPAZIO AUTRICEEEEEEEEEEE!!!

Salve miei cari lettori! Ed eccoci al primo piccolo passodella nostra avventura: i titolari si ritrovano in mente gli ammonimenti di Scorpius che, come vedremo, nemmeno Rose riuscirà ad ignorare. Quindi, spero vi stia piacendo questa storia e alla prossima,

TechnoCiek
P.S. Lascia una recensione o domani Voldemort resuscita. :P

 

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