I am you and you are me, but I love only you.

di Micchi_Chan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduction ***
Capitolo 2: *** Secondary school ***



Capitolo 1
*** Introduction ***


                                      I am you and you are me, but I love only you.
                                                                                    

                                                    

 

Capitolo 1
                         Introduction



Yukiko Kudo era nota per essere una donna allegra ed esuberante.
Nessuno poteva affermare di aver visto la donna arrabbiarsi seriamente, nessuno tranne suo marito e i suoi figli, naturalmente.
Yuusaku poteva ancora rimembrare la prima volta in cui sua moglie, aveva dato prova di saper apparire furente anche con i suoi amati bambini, a causa di un esperimento andato a male dei due, che coinvolgeva lei, la candeggina, e i suoi capelli.
Inutile dire che i suoi figli hanno un ricordo ancora più nitido del suo di quel brutto giorno in cui la loro mamma si è trasformata nel loro peggior incubo.
Per questo non capiva il motivo per cui esattamente il loro primo giorno di scuola, si erano immediatamente messi nei guai.
Shinichi se ne stava seduto, con le gambe a penzoloni accettando con riluttanza, ogni rimprovero della madre.
Kaito era rigido come una statua mentre teneva lo sguardo basso, più interessato al pavimento che ad altro.
Entrambi sapevano di essere nei guai, e tutto perché Kaito aveva fatto uno scherzo ad un suo compagno di classe, facendolo scivolare dalla sedia con del lubrificante per auto.

Ma se Kaito rideva come il resto della classe, Mochida era invece furente per lo scherzo, e non ci pensò due volte prima di marciare verso il banco del piccolo mago e tirargli un ceffone.
Purtroppo per lui, Mochida non sapeva che picchiare Kaito, significava aver a che fare con suo fratello maggiore.
E mentre i due litigavano e Kaito piangeva, la piccola Ran Mouri andò a chiamare la maestra che ovviamente contattò i genitori dei tre.
Yuusaku dovette lasciare la sua scrivania con la mano ancora formicolante dalla voglia di scrivere il suo ultimo romanzo, e Yukiko interruppe le prove per il suo spettacolo su Amleto.
A conti fatti, avevano entrambi tutto il diritto di essere arrabbiati con i loro figli.
“Shinichi! Mi stai ascoltando?!” tuonò improvvisamente Yukiko facendo trasalire il nominato in questione che sapeva quanto fosse pericolosa sua madre quando lo chiamava col suo nome completo.
“Si, Kaa-san.”  mormorò colpevole il bambino.
“Allora spiegami perché sei ricorso alle mani.” Scandì la giovane donna, aspettandosi una risposta esemplare.
“Lo fatto, solo perché quell’idiota ha colpito Kaito!” 
“Shinichi, linguaggio!” sibilò la madre facendo trasalire ancora il bambino di sette anni.
“Kaa-san…” mormorò una vocina piccola a fianco a Shinichi.
“Non è stata colpa di Shin-chan, ho cominciato io…mi dispiace.” 
Yukiko sospirò di resa, mentre Yuusaku la circondò con un braccio sorridendogli con uno sguardo che diceva di perdonare i suoi bambini.
“…ho capito, ma comunque non si ricorre mai alle mani. Siete entrambi in punizione! Niente libri di Sherlock Holmes e Arsenio Lupin per un mese!”
Entrambi i bambini gemettero di assenso, ma accettarono la loro punizione.
Yuusaku era grato che sua moglie riuscisse ad essere severa con le sue creature, perché sinceramente lui non ci riusciva.
Ha sempre avuto un debole per i suoi bambini e Yukiko lo ha rimproverato più volte della sua accondiscendenza esagerata con i figli.
“Ora che è tutto sistemato, perché non andiamo a prenderci un bel gelato?” propose infatti l’uomo di casa, ma sebbene la moglie stesse per ribattere, gli occhi imploranti dei due gemelli la fecero desistere.
“Va bene, ma poi si torna dritti a casa, giovanotti.” Ordinò con tono morbido mentre i tre maschi complici si scambiarono uno sguardo di vittoria.

 
                                                                       *                                               *                                         *

 
“Shin-chan, sei arrabbiato con me?”
Shinichi si fermò dal leccare il suo gelato al caffè, solo per voltarsi verso suo fratello che non aveva ancora toccato il suo al cioccolato.
“Perché dovrei?” chiese con aria confusa non capendo la domanda improvvisa.
“Perché è stata colpa mia se la mamma ti ha sgridato, e poi mentre tu ti stavi picchiando con Mochida…io non ho fatto altro che piangere.” Confessò arrossendo leggermente, guardando fisso il suo gelato.
Shinichi alzò le spalle.
“Non è stata colpa tua. Quell’idiota ti ha colpito vicino all’occhio, anch’io avrei pianto.”
Kaito ridacchiò.
“Non è vero, tu non piangi mai Shin-chan!”
“…solo perché non ho una ragione per farlo…”
“Parli proprio come un adulto!” continuò a ridacchiare Kaito fermandosi poi, pensieroso.
“Vorrei essere forte come te Shin-chan, invece non faccio altro che piangere…”
Shinichi non mancò di cogliere l’espressione abbattuta del suo gemello, e questo lo face intristire.
Era vero che Kaito piangeva spesso a suo confronto, ma solo perché lui non piangeva mai! Non si poteva quindi dire che Kaito fosse veramente un piagnucolone, era solo…sensibile…e non gli piaceva la violenza.
Shinichi sapeva che anche se gli avesse detto che poteva diventare forte andando a lezioni di karate con lui e Ran, Kaito avrebbe rifiutato visto che detestava queste cose.
Quindi, c’era solo una cosa che poteva fare.
“Non c’è bisogno che diventi forte.” 
Kaito alzò finalmente la testa dal gelato che andava a sciogliersi, incontrando gli occhi blu del fratello che lo guardavano determinati.
“Sarò io a proteggerti! Quindi, non c’è bisogno che diventi forte Kaito.”
Kaito lo guardò sbattendo leggermente gli occhi, prima che un sorriso grande gli si formò in volto e con uno scatto, andò ad abbracciare entusiasta Shinichi che gemette imbarazzato, sapendo che probabilmente i genitori poco distanti da loro, stavano guardando la scena inteneriti e forse immortalandoli pure in una foto.
Ma a Shinichi non importava più di tanto, mentre sentiva il suo fratellino ridere nell’abbraccio.
E non poté far a meno di ridere anche lui.
"Aaaaaah, sono adorabili!" squittì dolcemente Yukiko.
"Non sei più arrabbiata con loro?"
"Ma per favore! Mi era passata già da prima di uscire da scuola! Ma se non faccio l'offesa quei due faranno sempre come gli pare..." sospirò teatramente.
Yuusaku scosse leggermente la testa sorridendo.
Guardando da lontano i suoi bambini, l'uomo non poteva che ammettere quanto fossero diversi tralasciando l'aspetto fisico.
Shinichi era dotato di un carattere forte e autoritario, ma anche di un'indole gentile e altruista. Sembrava non sopportare l'ingiustizie e come suo padre era appassionato di misteri, a volte riusciva ad apparire più grande di quanto non sia cercando di usare la logica quanto poteva.
Invece Kaito era un bambino molto sensibile che non sopportava qualsiasi forma di violenza e detestava i litigi, tanto che se i suoi genitori alzavano troppo la voce si metteva a piangere. Al contrario di suo fratello, non era ovviamente interessato ai misteri quali gli omicidi, ma aveva una passione sfrenata per la magia sia quella delle favole sia i trucchi di prestigio. 
Kaito era anche lui molto intelligente, ma pure molto ingenuo. Per questo era Shinichi ad indicargli sempre la strada giusta da seguire, e Kaito si fidava sempre del suo fratellone, mentre Shinichi era più che motivato ad non deludere il suo fratellino.
Yuusaku era felice di vedere un rapporto di reciproca fiducia così ben radicato nei suoi bambini, lo faceva sentire orgoioso e meno ansioso nel sapere che sarebbero sempre rimasti insieme.
Probabilmente anche Yukiko la pensava così.
"Shin-chan! Kai-chan! Torniamo a casa!" 
I fratelli si voltarono verso la loro mamma per poi corrergli incontro con un sorriso sporco di gelato in volto.
Yuusaku prese in braccio Shinichi, e Kaito venne sollevato da Yukiko, e non poterono che tornare a casa come la splendida famiglia qual'erano.


Fine capitolo 1





Angolo di Micchi:
Waooooo!! Finalmente ho buttato giù questa storia...è da un'anno che avevo in mente Shinichi e Kaito fratelli, e non lo mai sviluppata come idea.
Comunque come avete letto la coppia sarà comunque ShinKai, ma potrei inserire altre coppie come HakuKai o ShinRan.
I capitoli come avete visto, saranno corti più o meno così e non sò quanto sarà lungha XD
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, non vi sembra pucciosissimo Kai-chan?*^* I love Shin-chan e Kai-chan <333
Baci Micchi

 

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Capitolo 2
*** Secondary school ***


Capitolo  2
          
                            Secondary school

 
“Shiiiiin-chaaaaaan!”
Nessuna risposta.
“Shin-chan!”
Ancora nulla.
“…Shinichi, se non ti alzi subito da quel letto, vado da Ran a dirgli chi ha fatto cadere la limonata sulla sua uniforme di karate.”
Improvvisamente, una testa sbucò con uno scatto da sotto le coperte, ed un alquanto irritato Shinichi Kudo, si mise a sedere pigramente  stropicciandosi gli occhi con il dorso della mano.
“Buon giorno!” ridacchiò il suo gemello sapendo di irritarlo ancora di più, ma ovviamente era tutto calcolato nella sua piccola vendetta per essere rimasto alzato nuovamente fino a tardi sebbene Kaito gli avesse raccomandato di andare a dormire ad un’ora decente.
“Ora datti una rinfrescata, vestiti e poi scendi a fare colazione.” Gli ordinò frizzante Kaito, già vestito e pronto, prima di dirigersi verso il pian terreno a preparare da mangiare.
“Si…si..” biasicò con la voce ancora impastata Shinichi.
Erano passati due anni dacché i loro genitori erano andati in viaggio in giro per il mondo, ormai i due fratelli avevano compiuto da poco i quattordici anni, e frequentavano la seconda media.
Shinichi non si era ancora abituato a svolgere le faccende di casa, fortunatamente per lui suo fratello ci era riuscito in poco tempo, e ormai era lui a cucinare, pulire, stirare e fare la spesa.
Shinichi al contrario, era impegnato in altre varie attività, tra cui anche il calcio, il karate e l’imbucarsi a tradimento nei casi della polizia di Beika.
Comunque a Kaito non dispiaceva fare i lavoretti di casa, era molto veloce nelle sue faccende e quindi riusciva ad avere ancora tempo per esercitarsi nella sua passione, la magia.
Una volta che Shinichi finì di prepararsi e raggiunse la cucina, ringraziò tutti gli dei del cielo per avergli donato un fratello che sapesse cucinare meglio di sua madre.
“Sai, Shin-chan! Aoko ha vinto alla lotteria due biglietti per lo spettacolo di Toichi Kuroba, ci andiamo?” chiese speranzoso Kaito.
“Dipende, quand’è?”
“Giovedì sera!”
“Mh, non posso venire…ho un incontro per il girone regionale…”
Kaito gonfiò le guance indispettito, guardando suo fratello come se lo avesse appena buttato giù da una scogliera.
“Non guardarmi così.”
“Ma Shin-chaaan!”
“Perché non chiedi ad Aoko, li ha vinti lei i biglietti, no?”
“Ma a lei non interessa! Li ha vinti per puro caso e ha già detto che giovedì doveva andare a casa di Keiko!”
“Allora chiedi a Sonoko.”
“Sono-chan deve andare a cena con sua sorella e il suo fidanzato…”
Shinichi sbuffò, cominciando a irritarsi al comportamento infantile dell’altro, che comunque manteneva il suo sguardo da cucciolo ferito.
“Kaito, non posso andare con te a questo spettacolo. Punto e fine, intesi?”
Il giovane sospirò, rassegnandosi a dover passare la serata da solo poiché era palese che non avrebbe convinto Shinichi a saltare il torneo e dare la vittoria a tavoletta.
“Dai, muoviti a finire di mangiare così non facciamo tardi.”

 
                                                                                   *                                                                   *                                                                           *
 

Quando i due gemelli raggiunsero la loro classe, Kaito stava ancora tenendo il broncio come un bambino e senza salutare nessuno, andò dritto a sedersi al suo posto.
“Avete litigato?” fu la prima cosa che disse Ran una volta avvicinatasi al suo migliore amico.
“Non proprio, è solo offeso perché non riesco ad andare con lui a uno spettacolo di magia.”
Ran annuì comprendendo la situazione e guardando quindi di sottecchi Kaito che intanto stava parlando con Sonoko, praticamente l’unica persona che riusciva ad avvicinarlo anche quando era scontroso, oltre a suo fratello e Aoko naturalmente.
“Mi dispiace Kai! Ti avrei accompagnato io se potessi…”
“Tranquilla Sono-chan, non è colpa tua, ma del mio bako no nii-san.” la rassicurò il ragazzo, perfettamente consapevole del fatto che suo fratello stesse ascoltando la conversazione con un cipiglio nervoso sul viso.
Sonoko ridacchiò, mai stanca di vedere quei due fratelli bisticciare come bambini.
“Bakaito, se non riesci a trovare nessuno per accompagnarti, mi spieghi perché te li ho ceduti?”
“Perché hai detto tu che non volevi andarci ed eri impegnata, Ahouko.”
Ran sorrise divertita alla scena.
Gli piaceva stare in compagnia di Kaito, è sempre stato un tipo parecchio esuberante e socievole ma stranamente i suoi migliori amici erano solo ragazze.
Ran pensò spesso che fosse strano, anche se Kaito era un ragazzo così simpatico ed amato praticamente da tutti in classe non approcciava mai troppo col suo stesso sesso.
“Tutti a posto.” Comandò improvvisamente la morbida voce dell’insegnante , venendo ascoltata da tutti i suoi studenti.
“Oggi ho il piacere di presentarvi un nuovo compagno appena di ritorno dall’estero.”
Sorrise piacevolmente la donna, catturando l’attenzione generale che si accentuò quando la porta si aprì nuovamente, mostrando un giovane ragazzo biondo e con gli occhi color dell’ambra camminare fino al posto di fianco all’insegnante.
Il ragazzo, sorrise piacevolmente, mostrandosi in tutta la sua bellezza alle ragazze presenti in aula che già parevano cotte di lui.
“Hakuba Saguru, piacere di conoscervi.” Si presentò cordialmente facendo svenire del tutto due o tre ragazze.
“Bene, Hakuba-kun. Puoi sederti di fianco a Kaito-kun.”
Kaito sentendosi chiamato in causa si alzò subito dalla sedia facendo intendere al biondo dove poteva accomodarsi.
Dopo che le lezioni ebbero termine, uno stormo di ragazze ficcanaso , circondò il nuovo compagno di classe che rispose cordialmente a tutte le loro domande.
“Mica male il nuovo arrivato! Proprio il mio tipo…” sorrise furbescamente Sonoko facendo arrossire Ran che l’ammonì gentilmente.
“Hakuba…credo di aver già sentito questo nome…” sussurrò pensieroso Shinichi fissando intensamente il biondo, così tanto che egli  non poté che accorgersene e subito ricambiò lo sguardo per poi alzarsi e camminare verso di lui.
“Scusate l’interruzione, per caso sei Kudo Shinichi?”
Shinichi sbatté le palpebre ma annuì.
“Tu sei il figlio del sovraintendente Hakuba, giusto?” chiese anche lui dopo aver capito finalmente  a chi appartenesse quel cognome poco comune.
Saguru sorrise ed annuì.
“Dicono che sei un giovane e promettente detective, sbaglio?” continuò Hakuba al che Shinichi alzò un sopracciglio non capendo dove volesse arrivare.
“Anch’io sono un detective, in Inghilterra ho risolto molto casi di omicidi, spero quindi che andremo d’accordo!” sorrise nuovamente il biondo porgendogli una mano, Shinichi non poté che restituire.
Intanto, Kaito guardava da lontano la scena sentendosi un po’ messo da parte, ma comunque orgoglioso di suo fratello e della fama che stava conquistando a poco a poco.
Non lo avrebbe mai confessato a voce alta, ma Kaito aveva sempre ammirato profondamente suo fratello che riusciva bene in qualsiasi cosa facesse.
Ma al contrario di come si potrebbe pensare non era affatto geloso, era troppo impegnato ad ammirare Shinichi per provare qualsiasi sentimento di gelosia o invidia.
Ad un certo punto, Hakuba si accorse della presenza del ragazzo poiché lo guardò un poco sorpreso prima di sorridere e dirigersi quindi anche verso di lui.
“Non ti ho ancora ringraziato per prima, il tuo nome?”
“Umh…Kudo Kaito.”
“Immaginavo, sei il fratello gemello di Kudo Shinichi.”
Kaito annuì con orgoglio, felice di essere associato al suo gemello.
“Visto che avete lo stesso cognome sarà un po’ difficile per me…posso chiederti il permesso di chiamarti per nome?”
Kaito rimase perplesso dai modi signorili del coetaneo, ma comunque affascinato da essi.
Ha sempre avuto un debole per le persone gentili e cordiali, così non poté che accettare di buon grado la richiesta di Hakuba.
“Bene, allora piacere di conoscerti, Kaito-kun.”
Shinichi arricciò il naso quando il più alto strinse la mano a suo fratello.
Non gli piaceva vedere quei due insieme.
Aveva una strana sensazione, il suo istinto gli stava gridando di prendere per un braccio il suo gemello e tenerlo lontano dal biondo per tutto l’anno scolastico, anzi, per tutta la vita.
Ma ovviamente, non poteva fare una cosa tanto sciocca.
Così si limitò ad ignorare quella sensazione e chiacchierare quindi con i suoi amici.
Non poteva sapere quanto si sarebbe pentito di questa sua scelta.



Fine capitolo 2



Angolo di Micchi
Yuhhu! E anche questa è fatta <3 Il time skip ci voleva! XD li userò spesso in questa storia ^^
Abbiamo visto più o meno il rapporto tra i due gemelli (tipo, quanto è adorabile il loro litigio? Me lo sogno la notte!*è*) e anche chi ho tenuto come amico di Kaito (Aoko e Saguru dopotutto dovrebbero essere a Ekoda ), Sonoko sarà insieme ad Aoko la best friend di Kaito...perché quei due insieme sono uranio...*°*
Ora, a Shin-chan non piace Hakuba, al contrario di Kaito...vediamo come andrà a finire! 
Baci Micchi <3

 

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