23 Dicembre 2015

Oggi è stata una giornata a dir poco devastante. Fortunatamente era l'ultimo giorno di scuola, ora potò godermi tranquillamente le vacanze natalizie. Ah... il liceo, ma chi me l'ha fatto fare? Ero proprio un'illusa quando pensavo che il liceo sarebbe stato uno sballo, con tutti quei ragazzi carini e tutti quei gruppetti come le cheerleader. Mi sono trasferita da poco con i miei qui a Londra e a dirla tutta non rimpiango affatto Monte Carlo, seguivo lezioni private a casa e non avevo molti amici. Ogni anno è sempre la stessa storia, oramai c'ho fatto l'abitudine. "Mai affezionarsi troppo alle persone." questo è il mio inno e credetemi quando vi dico che non sono per niente insensibile, lo faccio per il mio bene. Infondo cambiare città non è poi così male, la vedo come un'occasione per ricominciare, ma non avrei mai pensato che Londra avesse sconvolto così tanto la mia vita. Tutto cominciò il primo giorno qui a Londra, i miei mi portarono a visitare la London Eye e una volta saliti a bordo, tutti contenti mi comunicarono che quest'anno avrei frequentato un liceo. Inizialmente ne ero molto entusiasta, la mia mente era già partita per un viaggio che sarebbe stato di sola andata per la felicità e la serenità. Finalmente avrei potuto farmi degli amici, scegliere i corsi che preferivo, magari entrare a far parte anche di qualche confraternita. Chissà, avrei potuto fare tutto quello che volevo, nella mia testa. Fremevo dalla voglia di cominciare una nuova vita. Ma ora torniamo alla realtà, siamo a Dicembre e altro che viaggio di sola andata per la felicità! Frequento molti fantastici corsi, come Biologia, Inglese e Spagnolo, Diritto, Psicologia e in ognuna di queste classi mi segue un'oca, quest'esemplare di pennuto sghignazzante si chiama Catherine. E' il mio incubo, non la sopporto più! Mi segue dappertutto e l'unica cosa che è in grado di fare è criticare. "Camille di qua, Camille di là" mi ricorda un disco rotto. Ma per fortuna ci sono anche dei lati positivi, ad esempio Tom... è un ragazzo che frequenta la mia classe di Diritto ed è semplicemente meraviglioso. Spesso e volentieri ci scambiamo qualche occhiata e a volte qualche sorriso, lui si che ha un sorriso a trentadue denti perfetto. Ogni giorno mi ripeto di farmi avanti, ma finisco sempre per cambiare idea. Non riesco proprio a trovare il coraggio per parlargli, ma posso sempre trovare un'alternativa... Pochi giorni fa i miei mi hanno regalato un nuovo gioco per il computer, si chiama "The sims". Mi hanno detto che è simpatico, anche se mi sembra un po' una sciocchezza... Da quel che ho capito devi crearti un personaggio e poi vivere. Insomma è una vita virtuale. Che sarà mai... "tentar non nuoce", giusto?

28 Dicembre 2015

Sono i primi cinque giorni di vacanza e devo dire che mi sto rilassando moltissimo. Posso andare a letto tardi e di conseguenza alzarmi tardi, posso programmare tranquillamente la mia giornata seppur improvvisandola. Insomma posso prendermela con comodo. In questi ultimi giorni, però, non ho fatto molto di costruttivo se non appiccicarmi allo schermo del computer per cercare di capire questo nuovo gioco. Devo dire che non è male, anzi è simpatico. Ho sprecato ore e ore davanti al computer a divertirmi come una bambina e a fare quello che mai potrei fare nella vita, perché secondo me questo gioco è stato appositamente creato per cose che non potranno mai accadere. Puoi realizzare tutto ciò che desideri con una facilità strabiliante, magari fosse così nella vita reale!Considerando il fatto che è solamente un gioco, ho deciso di creare una famiglia con Tom; ci ho sistemati in una deliziosa villetta e ora siamo fidanzati ufficialmente, il matrimonio è alle porte. Visto che ho voluto far sembrare il tutto il più realistico possibile ho creato i Sim anche dei miei amici. Viviamo tutti nello stesso quartiere e spesso io e Tom riceviamo visite. La nostra storia è stata così tenera, inizialmente vivevamo nella stessa casa, ma come due estranei e pochi giorni dopo, senza che io facessi nulla, lui ha flirtato con il mio Sim, così si sono messi insieme. Poco fa è accaduto un fatto interessante: stavo usando il computer ed ero completamente immersa nel gioco, concentratissima sul bellissimo Sim di Tom e sul mio che facevano i piccioncini, quando sentii il mio telefono squillare. Avevo ricevuto un messaggio. Non avevo molta voglia di rispondere, così cliccai semplicemente sul tasto centrale in modo tale da vedere chi fosse il mittente. Numero sconosciuto. La cosa mi incuriosiva, perciò sbloccai il telefono e lessi il messaggio. "[15:28] Hey Camille. Mi scuso in anticipo se ti sto disturbando. Sono Tom, il ragazzo del corso di Diritto. Volevo sapere se ti andrebbe di partecipare con me al progetto che ci ha assegnato la professoressa, ovviamente se non hai già un partner. So che sei un'ottima studentessa e mi piacerebbe lavorare con te. Fammi sapere! Buona giornata.". Non ci potevo credere. Era Tom! E mi aveva anche chiesto di partecipare al progetto con lui! Misi immediatamente in pausa il gioco e cominciai a digitare il testo del messaggio che gli avrei mandato in risposta. Ero talmente emozionata che in ogni parola che scrivevo c'era una lettera di troppo o un'intrusa. "[15:32] Ciao Tom. Nessun disturbo, anzi capiti proprio al momento giusto. In questi giorni stavo cercando qualcuno che avrebbe voluto aderire al mio progetto di Diritto, ma sono stata molto impegnata con affari di famiglia, così... Comunque mi farebbe molto piacere lavorare con te! Ci si vede a scuola. Buona giornata."e premetti "invia". Fissai per qualche secondo il vuoto, ancora incredula dall'accaduto e subito dopo tornai a giocare con un sorriso stampato in faccia.

03 Gennaio 2016 

I giorni passano e io sono ancora più presa da questo gioco. Sono le 11:27 a.m. e mia madre ha appena cominciato a cucinare, l'odore della frittata giunge fino in camera mia percorrendo le mie narici. Ora che ci penso sarebbe necessario che anche il mio Sim si mettesse a cucinare, così con la freccia seleziono il forno e dopodiché l'opzione "cucina". In men che non si dica il mio personaggio si dirige in cucina eseguendo alla lettera i miei ordini. Poco dopo la raggiunge Tom che, distogliendola da ciò che stava facendo, la prende e la bacia appassionatamente. Da lì un susseguirsi di azioni sdolcinate tra i due ed io che li fisso attentamente sullo schermo desiderando con tutta me stessa che un giorno potrà accadere anche a me. Lo squillo del mio telefono mi riporta alla normalità, così premo nuovamente il tasto centrale per far accendere lo schermo e leggendo le notifiche ne trovo una di Tom. Era un suo messaggio. Ancora? Mi sembrava di avergli detto che ci saremmo visti a scuola. Sbloccai il cellulare e lessi il messaggio. "[11:34] Ciao Camille! Sono di nuovo io, Tom. Innanzitutto volevo augurarti buon anno anche se un po' in ritardo e poi... volevo sapere se in questi giorni ti andrebbe di vederci per discutere del progetto. Quando e dove vuoi tu. Buona giornata!". Mamma mia che caro ragazzo. Sempre così gentile e cordiale, insomma è proprio perfetto! Un attimo dopo gli risposi: "[11:36] Hey Tom! Ti ringrazio molto per gli auguri e ti auguro altrettanto. Comunque potremmo vederci domani pomeriggio nei pressi della scuola e poi decideremo insieme dove andare. Buona giornata anche a te.". E anche questo è andato, dovevo solo aspettare domani. Tornai entusiasta al computer e ricominciai a giocare. La vita all'interno del gioco procedeva abbastanza velocemente, i Sims in tutto hanno circa 100 giorni di vita e, contando il fatto che parto con il creare Sims giovani adulti, credo abbiano circa 70 giorni di vita. Comunque mi diverto da matti a muoverli come marionette. Essendo il "capo" posso modificare la città, creare nuove case e famiglie, inoltre posso prendere il possesso anche di altri Sim, posso trasferirli dove voglio, separare o unire una famiglia. Insomma posso fare molte cose e poi, ora che ho scoperto i trucchi, posso fare veramente di tutto, come: aumentare i soldi, controllare i fabbisogni dei Sim, spostare oggetti dove è impossibile posizionarli. E' fantastico, questo gioco è un po' come un rifugio dalla realtà, qualcosa di surreale in cui sperare, giusto per staccare la spina per qualche tempo.