Chaos Emerald in Love

di Crazy_chan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chaos blu - Sonamy ***
Capitolo 2: *** Chaos grigio - Silvaze ***
Capitolo 3: *** Emerald rosso - Knouge ***
Capitolo 4: *** Chaos Giallo - Taismo ***
Capitolo 5: *** Chaos verde - Vanilla x Vector ***
Capitolo 6: *** Chaos Azzurro - Shadouge ***
Capitolo 7: *** Chaos Emerald viola - Jet x Wave ***



Capitolo 1
*** Chaos blu - Sonamy ***


Chaos Emerald in Love



[Sonamy – Blu]

Correva veloce lungo quella stretta strada infangata, in mezzo alla foresta.
La pioggia cadeva violenta dal cielo e a far eco ai suoi passi c'erano solamente tuoni e fulmini. Erano riusciti a fuggire giusto in tempo dall'esplosione della base di Eggman, l'ennesima.
Sonic si fermò sotto un grande albero solo quando fu abbastanza sicuro di essere lontano dalle fiamme.
Lasciò scendere silenziosamente Amy dalle spalle, ferita ad una gamba, e la fece scendere a terra.
-Te l'avevo detto...- prese parola puntando gli occhi sul volto stanco della rosa -Sarebbe stato meglio che rimanessi a casa, almeno questa volta.-
Aveva insistito parecchie e parecchie volte che nel suo stato sarebbe stata più al sicuro tra le mura di casa, in compagnia di Cream e sua madre.
Ma lei non ne aveva voluto sapere, ovviamente, e se l'era trovata di mezzo proprio nel momento della battaglia “finale”.
-Scusami...- sussurrò flebilmente.
Amy, in cuor suo, sapeva di avere sbagliato e che il suo amato l'aveva rimproverata solo perchè si era preoccupato per lei e la sua vita. -Ero solo preoccupata per te...-
Il blu sospirò e le si sedette accanto. Le appoggiò una mano sulla testa e le scompigliò i capelli ,leggermente più lunghi del solito, sorridendole dolcemente. -Non importa...- la rassicurò facendola arrossire ed abbassare lo sguardo verso il terreno.
-Alla fine ce l'abbiamo fatta, come sempre, ed è questo che importa, no?-
Sorrise solare il riccio facendola annuire con convinzione.
-Torniamo a casa?- le domandò poi alzandosi in piedi per sgranchirsi le ossa delle gambe.
Non amava stare fermo troppo a lungo.
La riccia annuì sorridendo e afferrò, in seguito, la mano che il suo eroe le stava porgendo.
Risalì sulle sue spalle e poco dopo non sentì altro che il vento gelido scompigliarle i capelli.
Si era ferita alla gamba due giorni prima di quello, a causa di uno dei robot di Eggman.
Ma, pensò, anche in fin di vita avrebbe sempre seguito il suo adorato Sonic ovunque lui andasse.


Spazio autrice

Hola Hola a tutti!
Non mi soffermerò molto e mi limiterò a dare il benvenuto a tutti quelli che hanno avuto il coraggio di leggere questo scempio uwu
I Chaos Emerald non centrano nulla, in realtà xD
Userò i loro sette colori per creare per ognuno una diversa flash per una diversa coppia.
Ad esempio il blu! Sonic è Blu quindi...Sonamy! *^*
Non ho nulla da aggiungere se non... Spero che vi piaccia e ci vediamo alla prossima <3

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Capitolo 2
*** Chaos grigio - Silvaze ***


[Grigio – Silver e Blaze]


Sembrava strano starsene a poltrire dopo tutti i guai che avevano passato...
Questo pensava Silver sdraiato a pancia in su sopra l'erba verde cristallina e leggermente umida di quella radura in tutta tranquillità.
L'aria era fresca e leggera, il sole era caldo, luminoso e aveva dovuto chiudere gli occhi per non accecarsi alla vista. Il silenzio faceva da padrone. L'unica cosa che riusciva ad udire era il cinguettio degli uccelli o il ronzio di un qualche insetto.
Proprio come l'ape che si era appoggiata sul naso del riccio facendolo urlare di sorpresa e mettere a sedere di colpo.
Scosse le braccia in preda al panico per cercare di scacciarla -Maledetta ape...-
-Si può sapere cosa stai combinando, Silver?-
Da sopra ad un albero, Blaze, non poté fare a meno di assistere alla scena per poi ridacchiare sotto i baffi sapendo che lui non poteva vederla non avendo nemmeno avvertito la sua presenza.
-Nulla, nulla...- rispose lui mettendosi in piedi con la velocità di un soldato richiamato dal proprio comandante.
Non poteva certo dirle che lui, il riccio che aveva salvato il loro amato futuro, si fosse spaventato per colpa di un innocente insetto.
La gatta non era affatto convinta dalla risposta che gli aveva dato l'amico ma decise di lasciare perdere e di raggiungerlo a sedere sul prato.
-Che tranquillità...-
La viola sussurrò quelle parole con gli occhi fissi verso il cielo azzurro decorato solamente da alcune nuvole bianche dall'aspetto quasi gustoso, sembravano panna montata.
Le sembrava quasi innaturale tutto ciò.
Era tutto diverso, quel mondo, da quando erano partiti per salvarlo, nel passato.
Certo non avevano fatto tutto da soli. Avevano passato un sacco di guai, sconfitto un sacco di nemici e incontrato altrettante persone fantastiche. Non si sarebbe mai dimenticata dell'aiuto che quelli avevano dato a lei e al suo migliore amico. Nemmno Silver se ne sarebbe mai scordato, sarebbe rimasto indelebile nella sua mente.
-Pensa un po'...- prese a parlare la viola attirando tutte le attenzioni del compagno che si voltò immediatamente verso di lei. -Sono appena stata in città a fare un giro.-
“Crisis city” le sembrava quasi magica. Il rumore delle auto, dei tram, della gente che parlava e creava un brusio assordante era... rassicurante.
-Già...- sussurrò flebile il grigio.
Non aveva bisogno di aggiungere nulla. Era sicuro che quello che stava pensando l'amica fosse esattamente la stessa cosa che passava nella sua testa. Era una questione di telepatia la loro.
-Ma cosa sei andata a fare in città?- le chiese poi in modo da cambiare discorso e cercare di far sparire la nota di malinconia che aleggiava nell'aria. Non era del tutto semplice pensare ai guai che avevano passato, nonostante ora tutto si fosse risolto per il meglio.
-Avevo semplicemente voglia di una bibita.- rispose lei tirando fuori dalla tasca della giacca bianca una bottiglia in vetro colorato. -Ne vuoi un po'?- Silver annuì sorridendo.
Bisognava sorridere ed essere felici. Perchè ora ne erano sicuri entrambi...Niente e nessuno avrebbe rovinato il loro futuro, da quel giorno in poi.


Spazio autrice

Buon salve a tutti carissimi lettori. Ecco qui, fresco di mattinata, il secondo colore e la seconda Flash fic. :)
Sinceramente ero un po' indecisa se usare il Grigio -che richiama molto Silver- o il viola -per la carissima Blaze- :/
Ma poi mi sono convinta di lasciare questo e, nel caso, cambiarlo se dovesse servirmi per qualche altra coppia.
Ringrazio infinitamente e con tutto il mio cuore Giorgiazzi e Blade the Hedgehog per aver recensito il primo capitolo.
A Blade un ringraziamento in particolare per i complimenti e per i consigli che cercherò sicuramente di seguire :)
Piccola domanda: per il prossimo capitolo preferite una Taismo o una Knouge? A voi la scelta do uwu
Grazie ancora e alla prossima <3

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Capitolo 3
*** Emerald rosso - Knouge ***


[Rosso – Knouge]


Knuckles, alle volte, pensava che il suo dovere come guardiano del chaos emerald fosse noioso.
Passare tutte le notti da solo era noioso.
Lo pensava coricato sul gradino più altro, con gli occhi chiusi, un filo d'erba tra le labbra e le braccia conserte sotto la testa.
Il Master Emerald brillava proprio alle sue spalle illuminando il piccolo ed antico tempio dove da anni sostava. Quella notte era davvero afosa.
Di rado tirava un filo d'aria e, se succedeva, era insopportabilmente calda. Il cielo era di un blu scuro ipnotico e le stelle splendevano come diamanti tanto che, ogni volta che apriva le palpebre e puntava gli occhi sul manto nero, gli si illuminavano le pupille.
Quello spettacolo portava nel cuore di Knuckles un senso di tranquillità e di pace.
Era una delle poche ma splendide cose che lo rendevano felice e lo trattenevano nel rimanere a fare il suo lavoro.
Anche lui, soffermandosi su i suoi pensieri, avrebbe voluto fare altro nella vita. Avrebbe voluto essere come Sonic, libero di fare quello che voleva quando voleva. Ma lui era l'ultimo della sua specie.
Non poteva affatto permettersi di deludere i suoi antenati e poi nessuno sarebbe stato in grado di compiere quel lavoro meglio di lui.
Certo si sentiva solo, alle volte.
Magari gli veniva voglia di lasciare perdere e, come quella notte, raggiungere gli altri alla festa che avevano organizzato per l'ennesimo salvataggio del mondo. Avrebbe desiderato essere lì con loro, festeggiare, ridere e divertirsi… ma non poteva!
Sospirò, il rosso, mettendosi a sedere e sputando a terra il filo d'erba mezzo mangiucchiato.
Si stiracchiò la pelle, sbadigliò sonoramente e puntò lo sguardo nuovamente verso il manto stellato. Pensare a quelle cose non faceva per lui.
Tanto valeva chiudere gli occhi e lasciarsi abbracciare da Morfeo. Nessuno sarebbe venuto ad infastidirlo quella sera. O, almeno, era quello che credeva…
- Ferma dove sei! - l'echidna scattò in piedi, si voltò in direzione dell'enorme smeraldo e si mise in posizione di attacco.
- Vedo che non ti sfugge nulla, caro.-
Knuckles rilassò i muscoli quando vide sbucare da dietro di quello niente di meno che Rouge the Bat.
Fortunatamente i lievi rumori che aveva sentito poco prima erano stati procurati da lei.
- Ci sento ancora bene. Che cosa ci fai qui?- incrociò le braccia al petto e puntò gli occhi viola in quelli azzurri di lei.
Attendeva una risposta perchè, di sicuro, la ladra non era giunta lì per una piacevole visita.
Rouge sorrise incrociando le braccia sotto il seno per metterlo in evidenza. - Nulla di che. Ero venuta a vedere come stava il mio echidna preferito. - la pipistrellina si divertiva a stuzzicarlo.
Era un piacevole gioco a cui proprio non riusciva a resistere. Ma, dopo tutto, non l'aveva preso in giro del tutto. Era pur sempre vero che era giunta lì con la speranza di passare il suo prezioso tempo a “divertirsi” con Knuckles oltre che con l'intenzione di rubare il Master Emerald.
- Pensavo fossi andata alla festa insieme agli altri. - non staccava un secondo lo sguardo da quello di lei mentre le parlava con tutta la naturalezza del mondo. Lui non si lasciava certo incantare da un paio di occhi penetranti e da qualche curva ben sistemata.
- Non è quel tipo di festa che fa per me. - ammise Rouge. - Preferisco quelle dove ci sia qualcosa di interessante da rubare. - disse con fare ovvio, sorridendo tanto da mettere in mostra i denti bianchi. Pensare ai preziosi era qualcosa che la faceva gioire come niente e nessun altro.
- Capisco. - borbottò il rosso. - Beh. Ora vattene. - ringhiò.
Non aveva voglia di perdere ulteriore tempo dietro a quella stupida conversazione.
Voleva solo stendere il corpo a terra e tornare ai suoi pensieri tranquilli.
- Non sai proprio come trattare una donna, tu. -
Rouge emise un suono infastidito dalle labbra spostando poi la testa di lato fintamente, o forse no, offesa dalle parole del rosso.
- Comunque… - prese a parlare iniziando a camminare in direzione del guardino con il solito fare sensuale, - Non ho assolutamente intenzione di andarmene. Ho ben altri progetti per questa notte. - ghignò.
Si leccò le labbra, appoggiò l'indice sotto il mento di Knuckles alzandogli leggermente la testa e puntò gli occhi in quelli di lui che non poté fare a meno di deglutire e arrossire un poco.
Si maledisse mentalmente dandosi pure dello stupido. E lui che si lamentava perchè aveva paura di annoiarsi quella notte...



Spazio autrice

Salve salvino a tutti :)
Avevo ispirazione e quindi ne ho approfittato per aggiornare in anticipo xD
Non ho molto da dire, in realtà.
Ci tenevo a ringraziare moltissimo Giorgiazzi, Blade the Hedgehog e The_Visored_Story_Teller per aver recensito e per i preziosi consigli!
Grazie ancora.
Un altra cosa che volevo sapere ma che nessuno mi ha mai segnalato...sono nell'IC dei personaggi?
Un'altra delle mie paure è quella di uscire dal carattere originale del personaggio e quindi ci terrei moltissimo a sapere se, fino ad ora, ho fatto un buon lavoro anche in questo :)
Ora vi saluto e vi mando un bacione <3
Alla prossima.

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Capitolo 4
*** Chaos Giallo - Taismo ***


[Giallo – Taismo]


Cosmo correva a perdifiato lungo il viottolo che portava alla piccola casa che condivideva con Tails.
Annaspava a causa della perdita del fiato e, lungo il tragitto, aveva quasi rischiato di cadere a terra giusto un paio di volte.
Quel pomeriggio aveva deciso di uscire con le amiche, la giornata le era risultata splendida nonostante si trovassero in pieno autunno. Le era bastato indossare un cappotto e legare una sciarpa intorno al collo, era facile ammalarsi in quel periodo.
Una volta finito di chiacchierare con le sue amiche aveva pensato e deciso di fermarsi a comprare qualcosa per cena, avrebbe fatto una sorpresa a Tails.
Peccato che, una volta uscita dal mini-market, si era alzato un vento che non le prometteva niente di buono e, nell'affrettarsi a tornare a casa, aveva lasciato cadere a terra accidentalmente i sacchetti di carta.
Ora si trovava sotto il portico in legno, appoggiata ad una colonna in cerca di aria con la mano sul petto palpitante.
Mosse lentamente i passi in direzione della porta, una volta che si fu ripresa un poco, e voltò un'ultima volta lo sguardo verso il panorama che stava alle sue spalle.
Il vento era diventato spaventoso, tanto potente che credeva che gli alberi, al suo incontro, potessero spezzarsi per quanto si muovevano con violenza.
Il cielo era tinto di un grigio scuro e, se aguzzava bene la la vista, riusciva a notare in mezzo alle nuvole un turbinio di lampi.
Cosmo sospirò leggermente abbassando lo sguardo in direzione delle scarpe prima di abbassare la maniglia in ottone ed entrare in casa.
- E' in arrivo un brutto temporale.-
La verde sobbalzò leggermente presa alla sprovvista da Tails che, intanto, stava trascinando a fatica alcuni pezzi di legno per accendere il fuoco del caminetto posto al centro del salotto.
- Sarà meglio che l'accenda, non si sa mai. - disse.
Lei annuì lievemente guardandolo un'ultima volta prima di dirigersi verso l'attaccapanni per sistemarci sopra il cappotto.
- Pensa che per colpa di questo brutto tempaccio ho dovuto persino lasciare perdere la nuovissima invenzione a cui stavo lavorando…- 
Tails parlava ma la ragazza non lo stava a sentire troppo occupata a tenere gli occhi fissi sul vetro della finestra che dava al boschetto.
Quel panorama le riempiva il cuore di una tristezza immensa. Vedere la natura combattere tra sé e sé era qualcosa di triste, in un certo senso.
La volpe si accorse di star facendo la figura dello stupido a parlare e, una volta finito di accendere il fuoco, si diresse verso la ragazza appoggiandole una mano sulla spalla, chiedendole: - Qualcosa non va, Cosmo? -
-Non mi piace… - sussurrò lei.
Il giallo si grattò piano la testa confuso dalle parole dell'amica, - Che cosa?-
Cosmo sospirò, - Quello che vedo. O, semplicemente, la stagione in cui ci troviamo.-
Il volpino sorrise riuscendo a capire a cosa, forse, si riferisse all'altra. Tails sapeva che Cosmo amava la natura in generale, era qualcosa che le apparteneva in fondo. Ma se c'era anche solo una cosa che odiava, ovviamente, era vedere la natura “morire”.
- È il ciclo della vita, - parlò, facendo voltare verso di se la ragazza che ora era attenta alle sue parole, - Dopo l'estate arriva l'autunno. Poi l'inverno… - continuò spostando lo sguardo in direzione della finestra, - E dopo di esso la primavera. - concluse.
Il rombo di un potente tuono spaventò Cosmo, che poi finì tra le braccia accoglienti di Tails, pronto ad accoglierla e darle sollievo.
Con un lieve sorriso vi si accoccolò, chiudendo le palpebre e sospirando rilassata. In fondo anche se quello spettacolo la riempiva di tristezza pensare a quando sarebbe giunta primavera e sarebbero sbocciati i primi fiori non faceva altro che renderla felice.
Il tempo sarebbe trascorso velocemente in compagnia dei suoi amici.
Avrebbe affrontato il pericoloso autunno, il gelido inverno e atteso la dolce primavera.


Spazio dell'autrice

Salve a tutti e... non uccidetemi!
Ecco a voi il quarto capitolo con una Taismo.
Anche qua non sapevo se scegliere il giallo o il verde ma è sempre uguale alla storia della silvaze uwu
Non linciatemi per aver partorito un capitolo smieloso ç_ç Ma con questi due era impossibile fare diversamente per me, fidatevi uwu
Per quanto riguarda il tema.. Il freddo sta uccidendo i miei neuroni e sta avendo sulla sottoscritta un brutto effetto. Prendetevela con questo tempaccio uwu
Prometto che il prossimo sarà più...normale?ouo
Ringrazio i recensori (dolcissimi come al solito) e anche chi solamente passa a leggere :)
Quindi vi saluto con un caldo abbraccio -che con questo freddo va sempre benissimo- e alla prossima <3

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Capitolo 5
*** Chaos verde - Vanilla x Vector ***


[Chaos verde – Vanilla x Vector]


“Come mi sono cacciato in questo pasticcio?”
Vector stava pensando questo mentre se ne stava seduto, scomodo, ad un piccolo tavolo di plastica in compagnia di peluche, bambole e della dolce figlia di Vanilla.
Quella aveva preso l'influenza e a lui era toccato il lavoraccio di tenerle compagnia fino a quando la madre non sarebbe rincasata.
Quasi maledisse se stesso per aver deciso di andare a far visita a Vanilla quel giorno preso da una gioia ed una forza interiore che l'aveva spinto davanti alla porta di quella casa.
Certo non si aspettava di doversi subire il compito di Baby sitter. Come se occuparsi di Charmy ogni giorno non fosse già sufficiente!
Avrebbe potuto rifiutare, volendo...
Ma come poteva farlo davanti agli occhi color cioccolato della donna che follemente, e segretamente, amava?
Non aveva potuto, ovviamente, e quindi eccolo lì a fingere di bere te da una delle tazzine poste sul tavolo.
Se pensava che poi la piccola di casa Rabbit voleva addirittura mettergli addosso un vestito da donna ancora rabbrividiva.
Grazie al cielo l'aveva convinta che avrebbe interpretato la parte senza doversi subire quella pagliacciata e quindi doveva pure imitare la voce di una femmina. Esisteva qualcosa di più imbarazzante al mondo? Lui proprio non credeva.
-Cream...non è meglio che ti corichi a letto?- le chiese.
La vedeva dondolare sulla sedia ,sulla quale stava seduta, con gli occhi rossi e stanchi.
La febbre non l'aveva certamente fermata dal giocare un po' ma non sarebbe riuscita a farlo ancora per molto, il suo corpo non avrebbe retto e presto sarebbe crollata.
-No.- sussurrò lei puntando lo sguardo in quello del coccodrillo -Voglio giocare ancora un po'...-
Vector pensò bene che la piccola nascondeva sotto sotto un caratterino davvero testardo se si impegnava. -Oggi è una bellissima giornata...- continuò lei puntando gli occhi verso la finestra posta alla sua destra ammirando i raggi di sole che penetravano da questa nonostante le tende la coprissero. -Io e la mamma dovevamo andare a fare un pic nic...- abbassò lo sguardo in direzione dei piedi scalzi -Ma per colpa mia abbiamo dovuto rimandarlo...- concluse con gli occhi lucidi pronti al pianto.
Crocodile sospirò.
Perchè gli stava dicendo queste cose? Forse la febbre la stava facendo delirare, pensò.
-Non è colpa tua.- disse dopo un qualche secondo di silenzio facendo sobbalzare la piccola che, finalmente per lui, alzò la testa e lo guardò. -Se ti sei ammalata non è colpa tua. E poi tua madre ha già detto che andrete appena sarai guarita, no?- continuò diventando paonazzo in volto. Fare certi discorsi paterni non faceva per lui, lo mettevano molto a disagio.
-Quindi ora fila a letto e guarisci altrimenti tu e la tua mamma non andrete mai a quel pic nic- concluse alzandosi di scatto in piedi sentendo in cuore battere frenetico. Stava per svenire, se lo sentiva.
Ma a qualcosa era servito fare quel discorso non da lui, pensò, mentre vedeva la piccola Cream sorridere dolcemente mentre si alzava e si trascinava a fatica nel letto.
-Grazie...- sussurrò appena permettendo ai muscoli del detective di rilassarsi quasi completamente prima che decidesse di salutarla e uscire dalla stanza.
Non c'era altro da fare lì, si disse, molto meglio andare a casa.
Attraversò il salotto e appoggiò la mano sulla maniglia argentata pronto ad uscire. La maniglia scattò ancora prima che potesse spingerla verso il basso e, in pochi secondi, si ritrovò davanti la signora Vanilla carica di sacchetti. Non impiegò molto, alla vista, a chiederle -Ti serve una mano?- Vanilla non ebbe nemmeno il tempo di rispondergli che non serviva che si disturbasse che quello aveva afferrato tutti e quattro i sacchetti per poi portarli sul tavolo della cucina.
Sorrise lei mentre andava a raggiungerlo nella stanza per poi chiedergli -Posso offrirti una tazza di the?-
Vector avrebbe tanto desiderato dirle che di the ne aveva avuto abbastanza per quel giorno ma il sorriso dolce della donna e quei suoi occhi color cioccolato l'avevano fatto sciogliere come neve al sole.
Quindi aveva annuito frenetico e aveva accettato di sedersi per un poco al tavolo con lei. -Ti ringrazio moltissimo per quello che hai fatto. Se non ci fossi stato tu io...-
-Nessun problema. E' stato un piacere per me occuparmi della piccola Cream!- balbettò con le guance in fiamme appoggiando la tazza, ora mai vuota, sul tavolo e facendo ridacchiare la coniglietta. -Forse però è meglio che vada.- mugugnò poi osservando l'orario grazie all'orologio posto sulla parete sinistra della stanza. -Non vorrei far attendere la mia squadra.- concluse alzandosi dalla sedia in legno per poi ringraziare nuovamente la signora Rabbit.
Dopo tutto aveva detto ad Espio e Charmy che sarebbe stato fuori di casa per al massimo un mezz'ora ed erano già passate più di due ore.
A suo modesto parere, conoscendoli e conoscendosi, stavano sicuramente pensando che fosse morto. O che fosse caduto in una qualche buca...O cose del genere, insomma.
-Senti...-
Vector, ora mai arrivato alla porta pronto ad uscire, fu fermato dalla dolce voce di Vanilla.
Si voltò nella sua direzione e la guardò attendendo che continuasse, in silenzio.
-Ti andrebbe di venire con noi al pic-nic sabato prossimo? L'avevo promesso a Cream...-
Il detective sorrise con il cuore che batteva come un martello pneumatico mentre annuiva con forza e faceva ridacchiare la padrona di casa.
Alla fine il suo coraggio nel venire lì e il suo supplizio di baby-sitter erano servite a qualcosa, pensò.



Spazio dell'autrice

Buona sera ed eccomi tornata con il quinto capitolo!
Sono sincera...non è una coppia che mi riesce bene ^-^” Però giuro che ce l'ho messa tutta, davvero!
Fatemi sapere voi comunque, come sempre :)
Finalmente siamo quasi giunti alla fine della raccolta e potrò iniziare, forse e se tutto va bene, la raccolta Natalizia. Amo il Natale <3
Ringrazio Blade, The Visored e Giorgiazzi per aver recensito gli scorsi capitoli.
Grazie di tutto cuore per i complimenti e ovviamente anche per i giudizi. Sempre utilissimi, per me :)
Ora vado che ho già seccato abbastanza uwu
Posso dirvi che vi adoro o rischio che qualcuno di voi mi uccida? XD
Alla prossima <3

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Capitolo 6
*** Chaos Azzurro - Shadouge ***


[Chaos Azzurro – Shadouge]


C'erano delle volte in cui rouge odiava situazioni simili.
Avere ricevuto da parte del governo l'ordine di difendere il paese da Eggman e avere come compagni di viaggio Shadow e Omega.
Detestava rimanere impantanata in acque melmose e avere la compagnia silenziosa di quei due durante le ore di camminata che si dovevano fare. Poi se decideva di alzarsi in volo con la scusa “si vede molto meglio dall'alto” per cercare di divertirsi almeno un po', il riccio nero la richiamava dicendogli con il suo solito fare “Potrebbe vederti qualcuno” o “Saresti visibile a qualsiasi nemico dall'alto”.
Effettivamente non poteva dargli torto ma...che cavolo! Erano più di tre ore che camminava in mezzo a quella maledetta foresta piena di insetti, strane piante e trappole, naturali e non.
-Mi sto annoiando!- ringhiò a gran voce, rischiando di spaventare la fauna locale, mettendosi le dita con forza tra la corta capigliatura bianca. Voleva estirparsi tutti i capelli dallo stress che si stava portando addosso.
Shadow la guardò di sottecchi per qualche secondo prima di decidere che era meglio stare in silenzio o avrebbe iniziato a distruggergli i timpani.
Le donne erano creature strane e misteriose, a suo modesto parere.
Continuò così a camminare, obbligato dalla lentezza dei suoi compagni, in silenzio e con l sguardo fisso davanti a se.
-Non possiamo fermarci per una piccola pausa?- borbottò la ragazza gonfiando le guance e osservando, a causa di una goccia d'acqua che le era finita dritta sul naso, che stava iniziando a piovere.
Se fosse leggera o meno questo non lo sapeva neppure lei ma, nel caso, decise di attaccare il riccio con quella scusa dicendogli -Sta piovendo. Omega potrebbe arrugginirsi se rimaniamo qua fuori.-
Sperava che almeno quello servisse a cambiare gli avvenimenti della giornata. Una piccola pausa l'avrebbe sicuramente fatta stare meglio e, forse, Shadow le avrebbe dato la grazia di rivolgerle la parola almeno per un qualche minuto.
-Va bene.- si limitò a dire il nero decidendo di non volarsi con il caso, e il rischio, di ritrovare gli occhi azzurri di lei brillare come due smeraldi a causa della gioia.
Ovviamente era cosi, per la giovane.


Dopo altri dieci minuti di cammino finalmente si accamparono all'interno di una piccola grotta che avevano trovato con molta fortuna.
Shadow, silenziosamente, decise di procurarsi della legna e di accendere un piccolo fuoco che servisse, per lo meno, a scaldare una fradicia Rouge. Anche se non lo faceva a vedere ci teneva a lei, più o meno.
-Il fuoco è acceso. Ora almeno non romperai più le scatol...- le parole gli morirono in bocca.
Si era voltato giusto un secondo in direzione della pipistrellina e l'aveva trovata a spogliarsi come se nulla fosse.
Aveva sgranato leggermente gli occhi nel notare il vestito nero scivolare lungo il suo corpo fino a finire a sbattere sul terreno.
-Che c'è?- gli chiese lei notando che la stava guardando in modo strano, sopratutto all'altezza del seno prosperoso.
-Rivestiti, scema!- ringhiò quello diventando rosso in volto.
Inspiegabile se fosse a causa del sinuoso corpo di Rouge o della rabbia che gli stava arrivando al cervello.
-Non rimetterò quei cosi!- sbottò lei puntando l'indice in direzione degli indumenti depositati a terra. -Trovami qualcosa di asciutto e io lo indosserò.- aggiunse poi incrociando le braccia al petto in modo da nascondere, più o meno, le curve prima di starnutire rumorosamente.
Il riccio sospirò cercando di calmarsi o avrebbe rischiato seriamente di uccidere qualcuno. Quel qualcuno poteva essere benissimo la ladra.
La osservò di sottecchi ora che, finalmente per i suoi poveri timpani, aveva deciso di stare in silenzio e di limitarsi a sedersi proprio davanti al debole fuoco.
-Che freddo...- borbottò nascondendo il volto in mezzo alle ginocchia, si era accovacciata portandosi le gambe al petto.
Buttò l'occhio in direzione di Omega notando che si era accostato più lontano, in piedi con la schiena contro la parete.
-Ce ne andremo di qui appena finirà di piovere. Sarà meglio per te che i vestiti si asciughino in tempo.- le disse mentre andava a sedersi proprio accanto a lei rimanendo però con gli occhi fissi in direzione delle fiamme.
La ladra gli mandò un'occhiataccia che avrebbe potuto benissimo rischiare di incenerirlo.
-Vorrà dire che se non saranno asciutti io me ne rimarrò qui e ve ne andrete senza di me. Non ho paura, io.- ringhiò.
Aveva seriamente voglia di strozzarlo. -Oppure verrai con noi ugualmente. Ti porterò con la forza se necessario.- ribatté lui guardandola finalmente negli occhi azzurri.
Sembrava che dai loro sguardi uscisse una specie di scintilla che andava poi a sbattere violentemente contro quello dell'altro.
Rouge però, in cuor suo, sorrideva.
Ora finalmente, anche se stavano litigando, stavano avendo una conversazione degna di loro due.
Qualcosa che finalmente aveva ravvivato la sua noiosa giornata.


Spazio dell'autrice

Hola Hola carissimi *^* Come state?
Eccomi di ritorno dopo anni e anni...non esageriamo, su uwu
Oggi vi presento una Shadouge (Una delle mie coppie preferite *^*) <3
Non è nulla di speciale, lo so...Ma non avevo molta vena creativa oggi e negli ultimi giorni ç_ç
Spero vi piaccia ugualmente!
Per quanto riguarda il colore azzurro...non centra nulla con questi due, lo so!
Ma purtroppo mi erano rimasti questo e il viola. Non avevo benchè minima idea di quale coppia fare visto che non conosco personaggi azzurri o viola ouo
Se ne trovate qualcuna con il colore viola e vi va di suggerirmelo per il prossimo e ultimo capitolo...vi ringrazierei molto <3
Ora me ne vado non dimenticandomi di ringraziarvi tutti per essermi sempre vicini. Grazie davvero <3
Alla prossima <3

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Capitolo 7
*** Chaos Emerald viola - Jet x Wave ***


[Chaos Emerald viola – Jet x Wave]

Era una di quelle bellissime giornate soleggiate, ma non troppo calde. Un leggero venticello muoveva le foglie degli alberi in fiore e gli steli dell'erba verde e fresca.
Jet aveva approfittato di tale tranquillità per andare a riposarsi all'ombra di un grande albero. La prossima gara si sarebbe svolta solo tra qualche giorno, ma lui si disse che non aveva bisogno di preoccuparsi… non troppo almeno.
Sapeva che non doveva camminare troppo sugli allori o Sonic, presto o tardi, l'avrebbe battuto. E lui certamente non poteva permettere che ciò accadesse.
Aprì gli occhi lentamente e, per fortuna, l'ombra dovuta alle foglie fece in modo che il sole non finisse per accecarlo.
Era passato anche fin troppo tempo da quando si era steso lì. Il pensiero del rivale blu l'aveva fatto scattare in piedi come una molla e aveva inserito nel suo cervello un unico pensiero: andare ad allenarsi per non rischiare di perdere.
Dopo un sonoro sbadiglio andò a prelevare da contro il tronco il suo amato extreme gear. Lo posizionò sul terreno, ci salì sopra, si mise in posizione di partenza e…
Nulla! Non voleva saperne di partire.
Perché?! Perché non vuoi partire?!
Jet afferrò la tavola e la posizionò proprio davanti alla sua faccia per esaminarla meglio. Non riusciva proprio a comprendere dove fosse il problema, visto che il suo meccanico l'aveva appena controllata. A meno che, si disse, il problema non stesse proprio lì! C'era solo una cosa che doveva fare, allora: andare da Wave e chiederle cosa fosse andato storto.

Wave! – gridò il suo nome talmente forte che la fauna locale si spaventò.
Era davvero innervosito all'idea di non potersi allenare in santa pace. Ma grazie al cielo aveva impiegato davvero poco a raggiungere la ragazza nella sua officina privata.
Si può sapere cosa c'è?
Wave si tolse gli occhiali che usava di solito per il lavoro e volse tutte le sue attenzioni al compagno. Non si spaventò troppo nel vederlo tutto affannato e sporco di sudore.
Cosa c'è? La mia extreme gear ha smesso di funzionare! Posso sapere come sia possibile? Non permetto errori ad un meccanico infallibile come te, – sputò tutto di un fiato il verde, mentre si avvicinava al tavolo da lavoro e posizionava il proprio mezzo al posto di quello di Storm.
La viola stette in silenzio per qualche minuto. Aveva una gran voglia di gridargli contro, ma si trattenne, non sarebbe stato affatto carino.
Però, vedendolo continuare a lamentarsi come uno stupido senza darle nemmeno il tempo di rispondergli, esplose.
L'ho fatto apposta.
Come? – domandò Jet. Credeva di non aver capito molto bene o di essere diventato totalmente sordo.
Sono stata io! L'ho fatto apposta! – ripetette lei più forte, proprio nell'orecchio dell'amico.
Il falco sbatté le palpebre un paio di volte, incredulo.
Come… perché?! – domandò.
Doveva per forza esserci un motivo se il suo meccanico aveva deciso di punto in bianco di boicottare la sua corsa.
La rondine si sedette tranquillamente, per poi incrociare la gambe e le braccia al petto. Lo guardò un qualche secondo in silenzio e disse: – Ti ho sentito dire con Storm che la volpe aiutante di Sonic è un meccanico migliore di me. Considerala una punizione per aver detto ciò, – gli spiegò lei mandandogli un'occhiataccia che avrebbe fatto rabbrividire chiunque.
Jet deglutì un po' troppo rumorosamente e cercò di rimediare perché aveva assolutamente bisogno del suo meccanico.
Io non ho detto esattamente così… – iniziò a dire, facendo attenzione alle sue stesse parole poiché lo sguardo della viola gli metteva agitazione, – ho solo detto che è abbastanza in gamba visto che è riuscito a permettere a Sonic di arrivare fino a questo punto. Ma assolutamente tu sei la migliore!
Doveva essere leggermente arrossito poiché sentiva caldo, ma sapeva anche che non c'era altra maniera se non abbassarsi quel tanto che servisse a far tornare Wave dalla sua parte.
Uhm… – mugugnò lei in risposta notando la sudorazione fredda da parte dell'altro.
Ma in fondo, si disse, era stato abbastanza carino a dire ciò. Sapeva che gli ci era voluto tutto il fegato possibile, non era proprio il tipo.
E va bene! Aggiusterò la tua tavola, – lo rassicurò infine, alzandosi da dove stava seduta per poi avvicinarsi al tavolo da lavoro, – ma lasciami sola o non mi concentro, – aggiunse mentre sistemava sul naso gli occhiali protettivi.
Jet annuì non dimenticandosi di ringraziarla prima di avanzare in direzione dell'uscita. Senza ombra di dubbio, si disse poi, Wave era il miglior meccanico del mondo e nessuno poteva batterla.
O almeno non si poteva quando ci si metteva di testardaggine.







Spazio dell'autrice che credevate morta o scomparsa e che invece è tornata con l'ultimo capitolo, finalmente!

Salve a tutti! Finalmente ho trovato il tempo e l'ispirazione -sopratutto quella- per portare a termine la raccolta!
Quindi eccovi qui l'ultimo capitolo che, come suggeritomi da shinichi e ran amore, non è altro che una Jet x Wave. Grazie mille per il tuo utilissimo consiglio! <3
Quindi passiamo ai ringraziamenti -la mia parte preferita uwu-
Chi ha recensito: shinichi e ran amore, The_visored_story_teller, Knight CuttingBlade e Giorgiazzi!
Chi l'ha messa nelle preferite: The_visored_story_teller! <3
E chi l'ha messa nelle seguite: Aladidragocchidiluce e Knight CuttingBlade. <3
Poi ci sono due ringraziamenti speciali.
Il primo va a The_visored_story_teller che con la sua franchezza mi ha dato la forza di andare avanti, migliorare e di portare a termine, anche se in ritardo, il mio lavoro. Grazie mille!
Il secondo va a Knight CuttingBlade che invece mi ha continuato a scrivere domandandomi quando avessi intenzione di finire xD
Scusami tanto e grazie per il supporto!
Non ho altro da aggiungere, mi sembra.
Spero di farmi nuovamente viva, un giorno :3
Un mega saluto!
-Angie.



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