Devil Doyle

di tror_i_thou_doom
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** Claws ***
Capitolo 3: *** Living one big nightmare ***
Capitolo 4: *** Like Paralyzed Dancers We Decline ***
Capitolo 5: *** Silent side ***
Capitolo 6: *** Wolf ***
Capitolo 7: *** Emotionless ***
Capitolo 8: *** Sussurri d'amore. ***
Capitolo 9: *** _capitoletto a parte_ ***
Capitolo 10: *** Uragano di emozioni ***
Capitolo 11: *** Coraggio ***



Capitolo 1
*** prologo ***


 Devil Doyle






-And like a rain of souls, we all live in this world, hiding ourselves in a beautiful mask.
And like a rain of souls, we all live in this world, where the ugly truth has a model face.
In this broken world, where the crying souls are covered in lies, in smiles.
In this world, where everything lives behind a mask.-

                                                                           (sere_horror)

PROLOGO



Ariette

Vi siete mai chiesti come sarebbe avere due vite?
Credete che sia possibile?
Io ci credo …
Sapete perché ci credo?
Perché io sto vivendo due vite.
Vi state chiedendo come sia possibile …?
Lasciate che vi racconti come è successo …
Mi presento: il mio nome è Ariette Lindell, sono una comunissima ragazza di 
diciassette anni e ho i capelli neri, mio padre è morto e ora abito con mia madre,
il suo odioso fidanzato Gerard e il mio stupido fratellastro, che è un bambinetto biondo e insopportabile.
Sono nata in una piccola casa in campagna un lontano giorno del 1997 … O forse farei meglio a dire in un lontano inverno di due anni fa.
Due anni fa io nacqui di nuovo, ma non qui, non su questa terra.
Vi piacciono le avventure?
Se vi piacciono rimanete perché sto per raccontarvi la mia storia, ed è un avventura che vi lascerà senza fiato.



Nathaniel

Avete mai pensato di poter vedere qualcosa di nuovo?
Qualcosa che non avete mai visto in tutta la vostra vita, qualcosa che vi mozza il fiato e che vi trasmette paura,
una paura che vi invade tutto il corpo e che non vi lascia.
Non vi è mai successo?
A me è successo invece.
Io possiedo due vite.
E’ successo tutto un lontano giorno d’inverno del 1724 … O sarebbe meglio dire, un lontano giorno d’inverno del 2012.
Nacqui una seconda volta e tutto mi era sconosciuto …
Nella mia seconda vita non sono diverso di aspetto, ma tutto attorno è un'altra cosa.
In due anni ho scoperto tantissime cose, come la macchina ad esempio, assomiglia ad una carrozza ma non ci sono cavalli a trainarla.
A voi piacciono i misteri e le avventure?
Se vi piacciono allora rimanete, e udite la storia che  vi sto per narrare.
La storia parla della mia avventura, e di come sono nato due volte.
Quel che vi sto per narrare è qualcosa di straordinario, che vi lascerà a bocca aperta.






Hi everybody, here is Sere.
Spero che il prologo abbia catturato la vostra attenzione.
Ero indecisa se scrivere questa storia in italiano o in inglese.
Inizialmente avrei voluto pubblicarla in inglese su watt pad,
ma poi ho pensato che sarebbe stato bello farla leggere a voi italiani anziché agli inglesi e americani come mio solito.
Non sono molto brava in italiano, anche se sono nata in Italia.
Infatti ho cinque in grammatica e dieci meno ( stupido odioso meno!) in inglese.
Avrei dovuto pubblicare prima ma mi sono presa tempo per correggere ( e per recuperare il quattro e mezzo di fisica.), per aggiungere cose, e soprattutto per tradurre la parte che avevo già scritto in inglese, cioè fino al terzo capitolo, e i capitoli che scrivo sono lunghi di solito.
Prima di battere al computer scrivo su carta, ora ho appena finito di riscrivere tutto in  
italiano fino al terzo capitolo e sto andando avanti
Spero che questa storia venga bene, ma soprattutto che vi piaccia.
Il prologo era corto e ho utilizzato la mia pausa per scriverlo al computer e pubblicarlo,
ora torno a fare la relazione sull’esperienza delle dilatazioni termiche  lineari.
Al prossimo capitolo!


Love ya all 

Sere_Rainbow_Biersack




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Capitolo 2
*** Claws ***


Non posseggo nulla di questa storia, eccetto ciò che scritto con le mie stesse mani.
I don’t own anything about this story, except what I wrote with my own hands.





-Fairytales won't last, my friend 
And you may take your prize 

But how many corpses did you leave behind?-

                                                      
  Kerbera 
                                                                          ( from the song Inglorious )



Capitolo 1 : Claws


ARIETTE

Quella orrida creatura mi stava seguendo, era sempre più vicina, potevo sentire il suo fiato sul mio collo e i suoi artigli che graffiavano il terreno.
Corsi, con tutta la forza che avevo, mi manco il fiato , dovevo fermarmi.
Una passo falso, una radice epigea1 ,  quegli orribili artigli conficcati nella mia schiena che dilaniavano le mie carni.

Aprii gli occhi di colpo.
Il mio viso era ricoperto di sudore, spensi la sveglia che stava suonando provocando quel solito suono insopportabile.
Per la terza notte di fila ebbi un incubo.
Mi alzai svogliatamente  dal letto e cercai qualcosa con cui vestirmi.
Scelsi una t-shirt  dei Pierce The Veil2 e dei jeans neri strappati, il mio bracciale borchiato preferito e un paio di anfibi.
Mi vestii velocemente e andai in bagno, mi truccai come sono solita fare, un po’ di matita nera attorno agli occhi e un filo di mascara.
Mi pettinai velocemente i capelli e scesi le scale.
, arrivai in cucina e sul tavolo non vi era niente, come al solito.
Presi qualcosa dal frigo  e lo trangugiai, poi raccolsi  la mia borsa tutta scritta e rovinata, presi il giaccone e uscii avviandomi verso la scuola.
A partire dal primo di quei tre incubi, avvertii qualcosa di diverso, qualcosa che rendeva tutto diverso, dal primo di quei tre incubi sentii diversa anche me stessa.
Nel tragitto, purtroppo per me e per le mie orecchie, incontrai Janette Hermanson e l’orda di oche che lei usava chiamare amiche.
Janette; la ragazza che si nutriva di testosterone, oppure Janette; la ragazza che sussurrava ai cazzi.
Così veniva,  e ancora oggi viene chiamata, quella troglodita da alcune persone della scuola.
Dopotutto, avrei potuto sopportare la sua sola presenza ad un minimo di tre metri di distanza da me.
Fatto sta che quel giorno Janette decise di avvicinarsi a me e di rivolgermi la parola.
- Buongiorno, sfigata.-
Tutte e tutti avevano paura di ribellarsi a quella vipera, solo perché era fidanzata con il ragazzo più bravo della squadra di football, ovvero , il ragazzo più temuto della scuola.
Ad ogni modo, io non mi sono mai lasciata mettere i piedi in testa da quella zoccola.
- Buongiorno, puttana.-
-Che ci fa una persona del tuo rango sulla mia stessa strada?-
-Ci cammino, e non ci vengo per strisciarmi ad un palo all’una di notte, a differenza tua.-
Janette mi superò indignata.
-Stronza! -
Corse via con l’orda di oche che come al solito la seguiva.
Mi sentii come una sconosciuta, con gli occhi di tutti puntati addosso.
Smisi di fare caso a quelle sensazioni quando vidi il mio migliore amico seduto su un muretto, isolato da tutti con le mani poggiate sulle ginocchia, la schiena ricurva e la testa china ,con i capelli color blu cobalto leggermente sbiaditi che ricadevano sul suo viso, coprendolo completamente.
Mi avvicinai a lui, raccolsi il suo skate lasciato a terra in malo modo a qualche passo da lui e mi sedetti al suo fianco.
- Tim … -
Lui non fece alcun movimento,rimanendo immobile in quella posizione.
Ormai lo conoscevo quanto i miei calzini, capii immediatamente che qualcosa non andava, era successo qualcosa di male, e Tim da solo  non sarebbe riuscito, come ancora oggi non riesce, a superare gli ostacoli che la gente imbecille che si aggira per questa città , gli ha sempre posto e. ancora oggi gli pone, nella vita.
_ Timothy.-
Ci fu silenzio di tomba, si sentivano solo le voci lontane degli studenti e i veicoli che viaggiavano veloci fuori dai confini della scuola.
Il silenzio persistette per alcuni minuti, fino a che non venne interrotto da dei singhiozzi.
A quel punto mi misi  davanti a lui e gli presi le spalle.
- Timothy! Che hai?-
Cercai i suoi occhi dietro ai capelli che gli coprivano il volto, li trovai colmi di lacrime.
Gli presi delicatamente la testa tra le mani e lui si ritrasse senza smettere di piangere.
Gli spostai i capelli dal viso, rimasi di sasso e un brivido mi percorse tutto il corpo.
Il suo viso era contuso, l’occhio destro era pesto e perdeva sangue da un sopracciglio, il naso era pesto e assumeva un colore violaceo contornato dal rosso del sangue, anche dal naso usciva sangue  e aveva il labbro rotto.
Avrei voluto dirgli qualcosa , ma le parole mi morirono in bocca.
Mi salirono le lacrime e non le trattenni.
Gli accarezzai la testa e i capelli, lo avvicinai a me e lo abbracciai delicatamente, senza farli male.
- T-tim .. Quei bastardi hanno esagerato.-
Non mi rispose ma sentii le sue braccia stringermi leggermente più forte, come se io fossi l’unica cosa a cui stringersi, l’unica persona a poterlo proteggere, l’unica persona presente per lui, l’unica persona che gli sta accanto.
-Tim … Ti hanno colpito anche sul resto del corpo … ?-
Annuì e mi guardò con uno sguardo supplichevole immerso nelle lacrime.
I suoi occhi stavano parlando al posto suo, stavano dicendo “ salvami ‘’.
Mi guardai attorno, non c’era nessuno, le persone erano lontanissime, dietro al muretto su cui lui era seduto vi era il prato.
- Stenditi Tim … -
Lo aiutai a sdraiarsi e gli asciugai le lacrime con un fazzoletto.
Aspettai che si calmasse almeno un po’.
Lui mi guardò intensamente con gli occhi ancora lucidi.
- Dove ti hanno colpito oltre che sulla faccia..? -
- S-sullo s-stomaco .. e .. i-il petto .. E poi non mi ricordo … Stavo perdendo i sensi … s-sentivo solo c-che m-mi stavano colpendo … -
-Oddio Tim … Giuro che prima o poi  quei bastardi li prendo a calci in culo finché non gli sanguina … -
- Voglio andare via … A-almeno oggi … Non voglio stare a scuola … Ho p-paura .. -
Gli alzai la maglia lasciandolo  quasi completamente a petto nudo.
Chiunque altro avrebbe notato, per prima cosa, i pesti sul bacino e in altre parti del suo petto e del torace; ma la prima cosa che io notai fu il fatto che aveva perso peso, di nuovo, per la seconda volta nella stessa settimana.
Gli sfiorai delicatamente i lividi e lo sentii rabbrividire, passai le dita sulle sue costole.
La volta prima non glielo chiesi, ma dovevo agire perché la situazione sarebbe peggiorata ancora.
- Tim …  Quanto pesi …?-
- Sapevo che lo avresti notato … Ariette ti prego stai tranquilla … Non lo faccio volontariamente … Questi giorni non ho mangiato … -
- Perché Tim … -
Mentre parlavamo gli stavo pulendo il sangue dal viso con un fazzoletto.
- M-mio padre … -
- Ti sta pure negando il cibo!?-
- L-lo sai … Sono un peso economico … E quando arrivano i mesi con meno soldi … Beh … Mi nega pure il cibo … -
- Ma  … Se me lo dicevi prima … Ti avrei potuto portare io il cibo!-
- Non volevo disturbarti Ariette … Tu ci sei sempre per me e non volevo crearti altri problemi … -
- Ma quali problemi!? Tim io ti voglio bene e non sai quanto! Ti porto io da mangiare Tim … -
-G-grazie … -
- Oggi non andiamo a scuola, non ce la fai e sarebbe troppo rischioso … E rimani e a casa mia, anche a dormire. -
- Non scomodarti così tanto Ariette … -
- Tim non puoi rischiare così tanto! Lo sai che non mi disturbi, e non puoi prendere le botte anche da tuo padre! Non voglio che tu finisca in ospedale, oggi stai da me, anche  domani se sarà necessario. -
- Ari .. Io ti devo la vita .. -
Allungò le braccia verso di me, mi abbassai e lo abbracciai stringendolo delicatamente al petto.
- Tim … Un giorno tutto questo finirà …. -
- Non è vero …. Prima o poi mio padre mi ammazzerà … E se non lo faranno loro lo faranno gli altri … Sei l’unica persona che ho accanto Ariette … Non mi abbandonare mai … -
Rincominciò a piangere a dirotto.
_ Andiamo a casa Tim … Saltiamo scuola oggi, e comunque, lo sai bene che non ti abbandonerò mai, per nessun motivo.-
- Grazie Ari .. Ti voglio bene … -
- Anche io Tim.-
Lui si sistemò la maglia, lo aiutai ad alzarsi.
Raccolsi il suo skate e lo aiutai a mettersi in piedi.
- N-non ti preoccupare, ce la faccio a camminare … -
Fece qualche passo da solo e perse l’equilibrio, gli bloccai la caduta evitando che rovinasse a terra.
- Tim ..! -
- P-pensavo ch non mi avessero colpito così forte alla gamba … -
- Fa molto male …? -
- Si , ma non credo sia rotta … Anche se non riesco a camminare .. -
. Reggiti a me.-
Lo aiutai a camminare, lo sentivo gemere leggermente ad ogni passo, e ad ogni suo passo la voglia di uccidere i bastardi che lo avevano ridotto così e suo padre, cresceva.
- Tim stai tranquillo  … Manca poco. -
Lui si bloccò e io lo imitai.
- Tim …? -
- I tuoi sono a casa ..? -
- Forse, ma non diranno niente se saltiamo scuola, è un emergenza. -
- Non voglio che ti sgridino per colpa mia … -
- Non preoccuparti, al massimo c’è mia mamma , lei ti adora e capirà la situazione appena ti vedrà.
Gerard invece lavora fino a tardi, è l’unico che potrebbe arrabbiarsi ma non c’è di mattina . -
- Ok … -
Gerard è il fidanzato di mia madre3, mio padre è morto quando ero piccola.
Ho sempre odiato Gerard.
Scacciai la sua orribile immagine dalla mia mente.
Tim gemette un po’ più forte e si piegò quando mancava qualche metro da casa mia.
- Tim … Manca solo qualche metro .. Resisti … -
Lo feci rialzare tirandolo su di peso, lui si aggrappò  me.
Arrivammo lentamente fino alla porta, suonai il campanello.
sentii dei movimenti dalla parte opposta della porta, quindi mia madre era in casa.
La porta si aprì lasciando vedere la figura di mia madre, che inizialmente aveva un espressione confusa, poi cambiò in spaventata e preoccupata quando vide Timothy.
Mia mamma si mise l’altro braccio di Tim sulle spalle e lo guardò allarmata.
- Vieni caro, ti faccio stendere sul divano .. poi mi racconterete cosa è successo, anche se posso immaginarlo.. -
Aiutai mia madre a portarlo sul divano.
Lo facemmo sdraiare e poi mia madre si allontanò per cercare qualcosa con cui medicarlo.
Mi sedetti accanto a lui sul bordo del divano e gli accarezzai i capelli e poi, delicatamente, una guancia.
- Ho paura Ari ... -
- Sarebbe strano se non ne avessi Tim … -
- Pensi che rimarrò sempre solo … ? -
- Ma no! Io ci sono! -
- Lo so che tu ci sei, intendo … Pensi che resterò single? -
- Oh, ora capisco! Tim sei un ragazzo stupendo ,sia fuori che dentro, ti assicuro che non resterai solo. -
- E come sarà …? -
- Lui sarà un ragazzo bellissimo, buono, dolce e ti proteggerà sempre, ti amerà con tutto se stesso e vivrete insieme e felici. -
- Dici davvero …? -
- Si, avrai un ragazzo fantastico! -



*1 Epigea = Radice esterna, fuori da terreno.
*2Pierce  The Veil = Gruppo musicale pop-punk
*3 Il fidanzato di mia madre = Padre acquisito o, più semplicemente, la frase ripetuta un esagerazione di volte al giorno da Cobra92 ( http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=784479 )


Angolo dell’autrice_

Ho ritardato giusto un po’ … * aspetta i pomodori *
Allora, mi scuso per il ritardo, ma tra scuola e allenamenti ho poco tempo per trascrivere tutto al computer.
Io scrivo prima su carta e ho già riempito quaranta facciate, solo che poi ci vuole molto a ricopiare, e ecco perché ritardo.
Un avvertimento: Alcuni momenti potrebbero essere molto tristi, soprattutto nei primi capitoli, ma poi tutto cambia e ci sarà anche molta azione, e anche un po’ di fluff u-u.
Il primo capitolo mi è venuto molto corto rispetto a come mi vengono di solito i capitoli, comunque, quelli successivi sono più lunghi.
Dopo molto tempo passato a parlare inglese, ho smesso di parlare l’italiano e per un periodo mi è pure risultato difficile, ora ho ripreso a parlare anche la mia lingua natia, però nel testo potrebbero essere presenti delle in correttezze grammaticali, perdonatemi T^T
Detto questo, ci si vede al prossimo capitolo.


Np: ( Sto veramente di valutare una cerca idea che mi è venuta .. Io ho sempre amato recitare .. beh, mi sto preparando a diventare youtuber, e ho pensato che oltre al canale principale potrei aprire anche un altro canale dedicato a efp/recitazione/altro , dove farò tipo … Degli episodi in cui recito i capitoli di questa storia con i miei amici! Voi che dite? Fatemi sapere!! )


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Capitolo 3
*** Living one big nightmare ***


Non posseggo nulla di questa storia, eccetto ciò che scritto con le mie stesse mani … No , non è vero, io ho scritto questa storia e io ho inventato il contesto e i personaggi quindi posseggo tutto di questa storia a parte i pezzi di canzone o poesia ad inizio capitolo O-O’’.
I don’t own anything about this story, except what I wrote with my own hands … No it’s not true, I’ve wrote this story and I’ve invented the places and the personages so I own everything about this story except for the pieces of song and poems at the start of the chapter O-O’’.



 
- I'm drowning in an ocean of the tears that I've cried
 I tried to drown my sorrows...
 Instead they're all drowning me
 I tried to drown my sorrows...
 Instead they're all drowning me -
                                                        Motionless In White
                                                                  ( From the song Creatures)



Capitolo 2 Living one big nightmare  



ARIETTE


Mia madre tornò con delle garze, delle fasce, del cotone e il disinfettante.
- Ariette , devo andare a lavoro cara, potresti medicarlo tu … ? -
- Si mamma , ci penso io. -
Le sorrisi.
- Quando torno voglio sapere cosa è successo! -
- Si mamma -
Si mise il giaccone velocemente.
- Tim , tesoro , sei libero di svuotare il frigo! Torno stasera ragazzi , vi voglio bene! -
Si avvicinò a noi e ci lascio un bacio sulla guancia, poi uscì di casa correndo , la porta si  richiuse e dopo pochi secondi si sentì il rumore del motore della sua macchina.
Accarezzai i capelli a Tim e iniziai a medicarlo.
- Ari .. -
- Si? -
- Le ultime tre notti … Mi sono sentito strano e ho fatto sogni strani … -
Mi si agghiacciò il sangue.
- Mi è successa la stessa cosa Tim … -
- Ho sognato un ragazzo … Mi tendeva la mano … Io correvo, ma per quanto stessi correndo , non riuscivo mai a raggiungerla … -
- Io …  Io invece sentivo che qualcosa mi seguiva , era tutto buio … Ogni  volta che mi addormento il sogno riprende , sempre uguale … Quella creatura orrida mi insegue emettendo ringhi profondi … Ogni volta sento le sue unghie battere sul terreno … -
- Dobbiamo iniziare a spaventarci … ? -
- Forse … -
- Dici che questi sogni potrebbero essere collegati tra loro … ? -
- Intendi … Che hanno qualcosa che li accomuna .. ? –
- Si .. -
- Beh , sono entrambi inquietanti e strani, questo è sicuro. -
- Potremmo fare delle ricerche .. ? -
- E su cosa? Sono sogni e non danno alcun indizio particolare! -
- Ho paura .. -
- Di cosa ..? -
- Di questi sogni, tu no ..? -
- Solo un po’ .. -
- Ari ..-
- Si? -
- Mi odio. -
Mi stesi accanto a lui e lo abbracciai, gli spostai i capelli dal viso per poi accarezzargli una guancia.
- Non devi odiarti Tim … -
- E perché  non devo ..? Sono diverso! Faccio schifo! Nemmeno quelli come me mi vogliono .. Sono brutto e sfigato Ari!-
- Tim basta! Sei bellissimo! Smetti di auto-insultarti! -
Mi alzai , corsi in cucina e presi tanta cioccolata e tanti biscotti , aggiunsi anche altri dolcetti vari e tornai da lui.
Appoggiai tutto sul divano , appena lui vide tutti quei dolci gli si illuminarono gli occhi dalla gioia e si mise a sedere.
- Dolci! -
- Lo so bene che ti piacciono cucciolo! -
- Gnawww! -
Scartò una tavoletta di cioccolato  e iniziò a divorarla.
Lo imitai.
- Amo il cioccolato Ari! -
- Tu ami tutti i dolci Tim. -
In poco tempo gonfiò le guance come un criceto.
- Hum .. Tim capisco che ti piaccia ma non ti strozzare! -
Iniziammo a ridere come due ebeti.
Parlammo con la bocca piena fino a che non finirono i dolcetti.
- Hum  … Awi , voo sapee  i più u uei sonni! -
- Ae io! Hai agioe tu do doemmo fae dee iceche!  -
- Magai c’è uavcosa nee vecche ecicopedie nea biblioteca iù vecca dea città! -
- Si! Hai agione! Potvemmo andaue li di pomeiggio a dae un occata! -
- E se mi piccano? -
Mise il broncio.
- Non ti piccheanno cemo! -
- Ma louo mi piccano sempve! -
- Ci soo io! Se ti fano quacosa i tiuo lo skatebo nea faccia! -
- Ma dopo fano mae a te! -
-No a me now fauo mae pecchè io i fauo paua a louo! -
- Ah giutto tu fei un orco! -
- E tu un tvoll! -
- E tu un dinossauo! Raaaaawr! -
- Si io soo un dinossauo! -
Gli saltai addosso facendo finta di avere lunghi artigli come dita e lo abbracciai, poi iniziai a fargli il solletico.
- Oh no! Signow dinossauo! Non mi mangi io soo un agazo bono! -
- Rawr , rawr , raaaawr! -
- Ahahah! Noo! I soetico noo! -
- E invece siii! -
- Gnaaa! –
Lo feci ridere tantissimo, risi molto anch’io.
Smisi di fargli il solletico e lo abbracciai da dietro mettendogli le  braccia attorno al collo  e accarezzandogli il petto con le dita.
- Ari abbiamo finito i dolci! -
Mise di nuovo il broncio e fece gli occhi dolci.
- Dopo essere passati in biblioteca , ti prometto che andremo a comprare della cioccolata! -
- E le caramelle gommose? -
- Anche quelle! -
- E i kit-kat? -
- Anche quelli! -
- E i biscottini? -
- Mi vuoi svuotare la cassaforte o cosa? -
- Voglio i dolci! -
- Ok cucciolo , avrai i dolci! Ma solo se ora mangi la frutta e a cena la verdura! -
- Oook mamma! -
- Bravo bimbo! -
Gli accarezzai i capelli e andai in cucina, presi qualche frutto e glieli portai, lui mangiò in silenzio, finì velocemente e poi mi guardò intensamente negli occhi.
- Ari. -
- Si? -
- Ma tu il ragazzo .. ? -
- Quante volte devo dirtelo? Non ho voglia di avere il ragazzo! -
- Io invece si .. -
- Tim .. -
- Sono troppo brutto! -
- Non è vero Tim. -
- Ma non mi vuole nessuno .. -
- Hai tutta la vita davanti .. Qualcuno ci sarà. -
- Ma io muoio prima .. -
- Non dire certe cose! -
- Io non ne posso più della mia fottutissima vita Ari! -
- Tim .. -
- Mi ammazzo! -
- Tim basta! Non ti azzardare a fare di nuovo certi discorsi! -
- S-scusa .. -
Iniziò di nuovo a piangere e singhiozzare.
- Tim .. Lo so che sei in crisi, lo so che è difficile la tua situazione .. Ma tu devi resistere, io ci sarò sempre, sempre Tim. -
Lo abbracciai stringendolo al petto e accarezzandogli i capelli.
- Oh Ari! Scusa io … Non mi piace dire queste cose .. ma a volte mi sento talmente male! -
- Lo so Tim, lo so .. -
- A che ora andiamo in biblioteca Ari? -
- Le tre! -
- Ok … Che facciamo nel tempo restante .. ? -
- Umm .. Idea! Ci trucchiamo e facciamo i capelli! -
- Sii! -
- vado a prendere la matita, la piastra , la tinta per te e altri trucchi per me! -
- Perché la tinta ..? -
- Ti sta andando via in alcuni punti! -
- Oh .. Ok! -
Corsi velocemente in bagno e presi tutto l’occorrente , poi tornai da lui , e come al solito lo trovai con la testa china , la schiena piegata, le mani unite tra le ginocchia , i capelli a coprirgli il viso e quindi anche gli occhi , che nel novantacinque per cento  delle volte erano e ancora oggi sono , pieni di lacrime.
- Tim .. Tim che hai? -
Posai gli oggetti sul divano e mi sedetti accanto a lui.
- Tim .. -
Gli spostai i capelli dal viso e, come mi aspettavo , stava piangendo.
Gli asciugai delicatamente le lacrime.
- Tim che succede .. ? -
Mi indicò il cellulare a terra davanti ai suoi piedi.
Lo presi e composi il codice che ormai sapevo a memoria, vidi un messaggio da un numero sconosciuto, capii immediatamente.
Lo lessi.
“ Se ti vedo per strada io e i miei  amici ti ammazziamo  di botte , e non ci importa se hai la tua amichetta del cazzo con te, è facile tenerla ferma , e ti facciamo nero; frocio. ‘’
- Oddio Tim .. T-ti prometto che non ti faranno niente .. -
- Ari ho paura .. -
- Tu stai tranquillo , non ti faranno niente .. -
- Umhmh .. Ari .. Andiamo a colorare i capelli .. ? -
- Ma certo niño -
Gli arruffai quella stupenda zazzera blu azzurrognola e lo aiutai ad alzarsi,  e lo feci sedere con le spalle appoggiate al bordo della vasca da bagno.
Tornai velocemente in sala a prendere  la tinta e riandai in bagno, aprii il rubinetto  e iniziai a riempire la vasca da bagno.
Lui buttò la testa all’indietro e chiuse gli occhi, ancora nascosti dai capelli nonostante avesse piegato la testa all’indietro.
Chiusi il rubinetto e gli spostai i capelli dal viso portandoglieli in dietro  e iniziando a lavarglieli.
- Mi dispiace ma devo spostarti i capelli cucciolo -
- Sopporterò .. -
Presi lo shampoo  e glielo misi sui capelli, poi iniziai a massaggiargli quella splendida zazzera blu facendo si che lo shampoo diventasse schiuma che pian piano si colorava anch’essa di blu.
- Non mi capita molto spesso di vederti così rilassato … E con un sorriso sul volto. -
-Sto sorridendo sul serio..? -
-Si. -
- Che bello … -
- Tu sei bello. -
- Lui sarà bello … Vero? -
- Per prima cosa sarà bello dentro, l’aspetto non conta. -
- Si … Ma almeno un po’ bello sarà anche di aspetto .. ? -
- Il tuo ragazzo sarà stupendo sia fuori che dentro, esattamente come te … -
- Lo amo già … -
- Sei mieloso, vuoi farmi venire il diabete cucciolo? -
- Mmmh .. Forse! -
Gli schizzai un po’ d’acqua.
- Scemo! -
Lui schizzò me-
- Scema! -
Si mise nella stessa posizione di prima così potei sciacquargli i capelli.
Glieli asciugai un po’ con l’asciugamano facendo in modo che fossero umidi.
Poi gli misi un asciugamano sulle spalle per non rischiare di sporcarlo.
Presi la tinta e il pennello e iniziai ad applicargli quello splendido colore.
- I tuoi capelli hanno ormai assorbito questo colore Tim! Rimangono azzurrognoli! -
Risi e lui seguì la mia risata, la sua risata era bellissima, la mia ha sempre fatto pena ma ormai avevo imparato a fregarmene.
- Sono la fata turchina! -
- Si Tim, la fata turchina! -
- A che punto sei? -
- Ho fatto tutte le punte attorno fino a metà della lunghezza dei tuoi magnifici capelli, sembri un frate! -
- Ma graaaazie! -
- Ma prego! -
- Silly you! -
- Gnaw! Ho quasi finito cucciolo! -
- Yay! -
- Dopo guardiamo un film ... ? -
- Non so … Forse, non credo di averne voglia, o magari ho voglia, o … Emmm … Ok sto zitto! -
Gli feci pat-pat sul naso e lui rise divertito.
- Scemo! -
- Baka! -
- Anata dake no baka! -
- Why are we talking in japanese?
- No lo se! -
Ci mettemmo a ridere entrambi, parlare altre lingue è divertente.
- Ari tu cosa fai per rilassarti? -
- Guardo i por…toni sbattere! -
- Sei una porcellina! -
- Anche tu guardi sempre i  “ portoni sbattere ‘’ ! -
Mimai  delle virgolette su quelle due ultime parole che dissi con un tono canzonatorio.
- Il fatto che guardiamo i ‘’ portoni sbattere ‘’, non è una cosa buona! -
Anche lui disse quelle due parole in tono scherzoso e facendo le virgolette con le dita, ormai sapevamo entrambi a cosa erano riferite, quelle due parole.
- E perché non sarebbe una cosa buona … ? -
- Perché vuol dire che siamo entrambi dei forever-alone! L’unica differenza tra me e te, è che io lo sarò per sempre … -
- Non dire stronzate! Sei meraviglioso e non te ne accorgi! Non sottovalutarti, sei bello Tim. -
- Certo .. -
- Uff .. Ho finito! Ora devi aspettare per trenta minuti e poi dopo sciacquiamo i capelli, da? -
- Si … -
Gli presi il mento tra le dita e lo guardai dritto negli occhi.
I suoi occhi erano un libro aperto sulla sua vita e sui suoi sentimenti.
In quel momento aveva paura.
- Timothy, loro si nutrono della tua paura … -
- Cosa … chi? -
- Tutti quelli che ti fanno male. -


TIMOTHY

Ho sempre odiato la mia vita.
Anche quelli che mi circondano odiano la mia vita e cercano di distruggerla.
Al mio fianco ho sempre avuto la mia migliore amica, Ariette.
Una sola persona tra tutte.
La mia vita non è molto migliorata ora, qui sulla terra si intende, ma due anni ha avuto una svolta sia positiva che negativa.
Tutto è iniziato una  notte di due anni fa, ebbi un incubo … Era un incubo strano; un ragazzo mi tendeva la mano, tutto intorno a noi era buio, provavo ad afferrare la sua mano, correndo per raggiungerlo, ma per quanto io stessi correndo non la raggiungevo mai, e quel ragazzo era li fermo, con uno sguardo indecifrabile in volto e continuava a tendermi la mano.
Al terzo giorno che ebbi lo stesso incubo decisi di palarne con Ariette.
Mi pestarono forte quel giorno, sia mio padre che quegli stupidi bulli.
Ariette mi aiutò molto quel giorno.
Eravamo in bagno stavamo aspettando che la tinta che mi aveva appena rifatto fosse assorbita dai miei capelli quando mi disse quelle parole.
‘’ Loro si nutrono della tua paura ‘’.
Mi si congelò il sangue nelle vene.
- Ari … come cavolo faccio a smettere di avere paura .. ? Io vivo nella paura ormai … -
- Non lo so Tim … Non lo so … -
Appoggiò la testa sulla mia spalla, chiudemmo gli occhi entrambi, di fuori iniziò a piovere.
I temporali mi hanno sempre fatto paura, quei temporali con i lampi, i tuoni e i fulmini.
Ma la pioggia leggera mi ha sempre fatto l’effetto contrario.
Anche Ariette si rilassava con la pioggia leggera.
Per poco non mi addormentai, Ariette si era già addormentata invece.
La abbracciai e mi strinsi a lei, ascoltando il rumore della pioggia con gli occhi chiusi.
Mi addormentai anch’io, aprii gli occhi e guardai l’ora sul display del cellulare, l’una di pomeriggio.
Avevamo dormito tre ore! Anzi, Ariette stava ancora dormendo.
- Ari! Ho questa roba in testa da tre ore! Ormai si saranno seccati! Svegliatiii! -
Lei si svegliò di colpo e mi incenerì con lo sguardo.
- Mi hai fatto prendere un mini-infarto! -
- Sciacquami i capelliii! -
- Oook! -
Lei si alzò in piedi e mi prese la mano, la afferrai e lei mi tirò su.
- Me li sciacqui nella vasca? -
- Si. -
- Feci per rimettermi seduto nella stessa posizione di prima ma lei mi fermò e mi prese in braccio.
- Ari? -
- Che fai..? -
- Questo! – Mi buttò nella vasca direttamente, anche se ero ancora vestito. -
- Ariii! -
Entrò anche lei nella vasca, anche lei vestita.
- Faremo i gavettoni, togliti la maglia che rischi di sporcarla con la tinta! -
Tolsi la maglia e la buttai a terra, fuori dalla vasca.
- E ora che fai, mi stupri? -
La guardai con uno sguardo scherzoso.
- No caro, non ti stuprerò, semplicemente ti sciacquerò i capelli! -
- Emm , cara genia, con quali panni mi vestirò dopo? -
- Con i miei! -
- Ah giusto! -
Ci mettemmo a ridere.
Lei iniziò a sciacquarmi i capelli lentamente.
- Tra due ore dobbiamo essere in biblioteca Tim. -
- Si lo so. -
- E … Non preoccuparti per quel messaggio, non ti faranno niente. -
- Mh ... Lo spero ... -
- Ho finito di lavarti i capelli, vado a prenderti un asciugamano e dei vestiti asciutti e poi te li asciugo con il phon. -
- Ok … -
Uscì dal bagno e tornò dopo poco con dei vestiti tra le braccia, prese un asciugamano da un mobiletto accanto al lavandino e appoggiò tutto sul water chiuso.
- Hum .. Ari come faccio con i boxer? -
- Te ne ho presi un paio dal cassetto di Gerard. -
Mi sorrise, ricambiai il sorriso.
- Ari, non so cosa farei se non ci fossi tu! -
- Ti voglio bene Tim, aiutarti mi rende felice! -
-Grazie … Ti voglio bene anch’io Ari … Non sai quanto! Ma … Ora potresti uscire o almeno girarti …? Mentre mi cambio i boxer .. ? -
- Uh si! -
Si mise un asciugamano i testa e si girò dalla parte opposta, risi.
Solo lei riusciva a farmi ridere.
Mi cambiai velocemente i boxer.
- Ho fatto! -
- Yay! -
Si tolse l’asciugamano dalla testa e si girò di nuovo verso di me.
Guardai i panni che aveva scelto da farmi indossare.
- Ari di nuovo le pantacalze? -
- Si! -
- Oook! -
- Insomma … Tu sei più alto di me! I miei jeans ti starebbero piccoli, almeno quelle sono elasticizzate! -
- Hai ragione. -
Mi misi le pantacalze e la maglia che mi aveva prestato.
La maglia era quella dei System Of a Down1.
- Che bella questa maglia! -
- Ti do anche una felpa che è freddo ..!  Vieni in camera. -
- Oki! -
Andai con lei in camera sua e mi diede una felpa morbidissima con sopra una stampa scozzese blu e nera.
Le sue felpe avevano tutte quella stampa li! Però erano anche molto morbide e calde.
Mi fece sedere sul suo letto e iniziò ad asciugarmi i capelli con il phon.
Quando fini di asciugarli era l’una e tre quarti.
- Tim se andiamo a piedi ci conviene partire ora. -
- Ok! Però li prendiamo gli skate vero? -
- Si cucciolo! -
- Allora andiamo! -
Lei prese su le chiavi di casa e il cellulare, io presi il mio, prendemmo anche i portafogli e spegnemmo tutte le luci.
Uscimmo, lei chiuse la porta a chiave e salimmo sui nostri skate, diretti verso la biblioteca.
Sentivo le gambe che mi tremavano per la paura che qualcuno mi facesse male,ma soprattutto che qualcuno facesse male a lei per colpa mia.
Avevo paura che mi venisse un altro attacco di panico.
Avevo paura che arrivasse un forte temporale.
Avevo paura di tutto.
Pensando a ciò che sarebbe successo non mi accorsi del fatto che stavo rallentando, Ariette se ne accorse e si fermò, mi fermai anch’io e lei mi guardò negli occhi.
- Che hai Tim …? -
- Niente .. -
Abbassai lo sguardo , lei mi abbracciò.
- Tim, il cielo si sta oscurando, se non ci sbrighiamo rimarremo bagnati sotto la pioggia … -
Stava per piovere.
la pioggia mi spaventava. Mi spaventava troppo.
Presi lo skate e partii velocemente, più veloce che potevo, Ari mi raggiunse subito gridando.
- Cazzo Tim rallenta! Rischi di farti ancora più male di quello che ti hanno fatto stamattina!-
- Non mi importa! -
- Tim porca puttana rallenta! -
Accellerai.
- Timothy! -
Ari si stava incazzando … Ma non volevo rallentare, avevo paura di avere un altro attacco di panico per colpa del temporale.
Lei andava leggermente più piano di me, e io accellerai ancora, cadendo a quella velocità, sarei rimasto fottuto per mesi.
Mancava poco alla biblioteca.
-Ti prego Tim! Adesso manca poca strada rallenta! -
Iniziai a rallentare e lei mi raggiunse.
- Timothy non farlo mai più! -
- Gna gna gna! -
- Daaah! -
- Sclerata. -
- Troglodita. -
- Porca. -
- Puttano. -
- Ti voglio bene bananone! -
- Anche io vipera! -
Ci mettemmo a ridere poi un tuono fortissimo  rimbombò nel cielo.
Mi fermai di colpo e scesi dallo skate.
Anche Ariette si fermò e mi prese per mano.
- Andiamo Tim, manca pochissimo, non avere paura, ci sono io con te..! -
Un lampo illuminò il cielo che si era fatto scuro con le nuvole di colpo, poi un altro tuono fortissimo scatenò la tempesta.
Pioveva fortissimo e le gambe iniziarono a tremarmi.
- A-ari .. -
- Cerca di calmarti Tim, siamo quasi arrivati … -
Il cuore mi batteva sempre più forte e sentivo le forze lasciarmi, sentivo che stavo perdendo l’equilibrio, mi si chiuse lo stomaco e mi si appannò la vista.
Mi fermai e iniziai a tremare sempre di più.
Sentivo Ariette al mio fianco ma non riuscivo a riprendermi.
- Timothy .. -
La sua voce arrivava contorta e lontana dalle mie orecchie.
- A-ari … C-cado … -
Le gambe mi cedettero e caddi, Ariette mi afferrò prima che potessi rovinare a terra, mi fece sedere su un muretto e mi strinse forte a se, io mi aggrappai a lei, sentivo il vuoto sotto, come se stessi precipitando nel nulla.
La leggera tachicardia che mi era venuta stava scemando pian piano, come i brividi e la sensazione di vuoto, ma la paura no.
La paura rimaneva li.
Dopo alcuni minuti riuscii a calmarmi quasi completamente, Ariette mi stava ancora abbracciando, non mi aveva lasciato nemmeno per un secondo, senza di lei non riuscirei a vivere.
- Scusami Ariette .. -
- Ma di cosa?  Non devi Tim .. Aiutarti per me è un piacere, e hai appena avuto un attacco di panico, non devi scusarti!-
- Hum … Andiamo … In biblioteca … -
-Si … -
- Ari .. -
- Si? -
- Grazie. -
- Grazie a te. -
- Di cosa? -
- Di esistere Tim. -
- Allora devo ringraziarti anche di esistere Ari, oltre ad avermi salvato il culo un infinità di volte! -
- Tim! -
- Ci mettemmo a ridere. Un tuono forte ci convinse a correre e in poco tempo raggiungemmo la biblioteca.
Dal momento in cui entrammo parlammo sottovoce.
Salutammo la bibliotecaria e ci dirigemmo verso le librerie di psicologia, nella speranza di trovare qualcosa sui sogni snaturati che stavamo facendo quelle notti.
Li vicino c’erano i tavoli, seduto ai tavoli notai subito un uomo, o forse era un ragazzo, mi stava fissando.
Era biondo, aveva un velo di barba sottile e gli occhi azzurri, azzurrissimi, e continuava a fissarmi.
Era sicuramente più grande di me, ma non ti troppo.
Abbassai lo sguardo imbarazzato.
Ari era impegnata a cercare il libro che ci interessava.
Mi girai verso i tavoli e quel ragazzo mi stava ancora fissando, iniziai a preoccuparmi e rabbrividii girandomi di scatto verso Ariette.
Cercai di concentrarmi sulla ricerca del libro, ma non riuscii a smettere di pensare che gli occhi di quel ragazzo fossero bellissimi.
Mi girai ancora verso i tavoli, e lui era ancora li che mi guardava.
- A-ari … Vado in bagno … -
- Perché ti scappa o per altro ..? -
- Devo fare pipì. -
- Ok, non fare cazzate Tim, ti prego. -
- Tranquilla Ari .. -
- Ok .. Vai. -
Mi diressi al bagno, entrai e mi guardai allo specchio posto sopra ai lavandini.
Spostai i capelli dal viso, sembravo uno zombie, risistemai i capelli sugli occhi, avrei dovuto mettere un po’ di trucco ..
Guardando meglio nello specchio, notai  il ragazzo dei tavoli, alle mie spalle che mi fissava, sussultai e cercai di ignorarlo.
Lui si avvicinò a me e io iniziai a tremare.
- Ragazzo … Stai bene ..? -
Non riuscii ne a rispondergli, ne a guardarlo negli occhi, continuai a tremare.
- L-la prego n-non mi picchi … Non oggi … s-se vuole lo può fare domani .. -
- Ma che dici ..? Non ne ho affatto intenzione! -
Di solito mi picchiavano tutti … ‘’  Perché lui no? ‘’ pensai.
- Perché mi segui .. ? -
- Perché sei stupendo. -
- C-cosa!? -
Mi accarezzò una guancia e rabbrividii, dopotutto era uno sconosciuto e non avrei mai  potuto capire se era una persona affidabile o no, ma lo lascia fare, gli lasciai accarezzare la mia guancia, anche se faceva leggermente male per le botte di quella mattina, e lui se ne accorse, si fermò vedendo i lividi e spostò i capelli.
Ceraci immediatamente di coprirmi la faccia con le mani, non volevo che vedesse del tutto il mio viso ma mi bloccò entrambe le mani con una delle sue e con l’altra mi spostò la frangia dagli occhi tenendola ferma sulla fronte.
Chiusi gli occhi ma sapevo che stava guardando le ferite che avevo sul viso.
- C-chi ti ha fatto questo..? -
- S-sono caduto dallo skateboard.-
- Non ci credo. -
- Ma .. -
- Dimmi la verità. -
- Mi hanno picchiato. -
- Fino a qui c’ero arrivato! .. Chi, voglio sapere chi ti ha picchiato. -
- … Dei ragazzi … -
- Quali? -
- … Tutti conoscono me, lo sfigato, la checca,quello che va picchiato, tutti sanno chi sono ma spesso io non so chi sono loro. -
- Io .. Mi dispiace .. -
- Se fossero solo loro sarebbe più facile evitarli .. -
Mi tappai la bocca approfittando del fatto che aveva lasciato la presa sulle mie mani.
- In che senso ..? -
- N-niente! -
- Mi fai preoccupare così .. -
- Perché ti preoccupi per uno sconosciuto ormai fottuto ..? -
- Perché hai qualcosa di speciale … E comunque mi presento, mi chiamo Jack.
Adesso che ci conosciamo non puoi più dire che siamo degli sconosciuti. -
- S-si hai ragione .. -
Chinai la testa di lato e strinsi gli occhi, ero sicuro che non volesse farmi del mle picchiandomi ma avevo paura lo stesso, iniziai a tremare, anche perché avevo appena avuto un attacco di panico e sarebbe bastato poco per averne un altro ravvicinato.
- Non tremare ti prego .. Non avere paura … Mi dici il tuo nome..? -
- .. Timothy . -
- Che nome carino! -
- Ma che dici ..? -
- Ti si addice, è un nome tenero … E timido, o forse sei tu a far sembrare quel nome così dolce .. -
Arrossii, quel ragazzo .. Ci stava provando con me ..? -
Si avvicino con il viso al mio, il cuore iniziò a battermi forte.
Stava per baciarmi? Sarebbe stato così il mio primo bacio?
La sua bocca quasi sfiorò la mia, poi si fermò.
- … Credi veramente che mi importi qualcosa delle tue stupide labbra..? -





Angolo dell’autrice:

.. Cosa succederà?
Non ve l’aspettavate eh? °^°
Colpi di scena *^*
Li adoro :)
E’ tardi, ho scritto  per … Cinque fottute ore ._.
Beh, ci ho messo troppo, intendo, a pubblicare T_T
Ora vado, ci vedremo al prossimo capitolo.
Byyyye!!


Love ya all <3
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Capitolo 4
*** Like Paralyzed Dancers We Decline ***


Non posseggo nulla di questa storia, eccetto ciò che scritto con le mie stesse mani … No , non è vero, io ho scritto questa storia e io ho inventato il contesto e i personaggi quindi  posseggo tutto di questa storia a parte i pezzi di canzone o poesia ad inizio capitolo O-O’’.
I don’t own anything about this story, except what I wrote with my own hands … No it’s not true, I’ve wrote this story and I’ve invented the places and the personages so I own everything about this story except for the pieces of song and poems at the start of the chapter O-O’’.



 


- Offering flowers to the dirt
  Like paralyzed dancers we decline
  And smile and flee
  But with years of past devotion
  The crushing atmosphere
  Is bittersweet  -
                                             The Agonist
                                                  ( From the song Ideomotor )  




Capitolo 3 : Like paralyzed dancers we decline



TIMOTHY


Mi sussurrò quelle parole, il suo tono di voce non era più dolce ma quasi .. Come se volesse incutere timore … E ci riuscì alla perfezione.
Mi premette la mano sinistra contro la bocca con forza.
Provai a ribellarmi ma non ebbi più la forza e mi arresi, non feci più resistenza mentre lui mi abbassava le pantacalze e le mutande, chiusi gli  occhi e sentii che stava slacciando la cintura dei pantaloni.
Col braccio libero mi sollevò di peso e mi mise seduto sui lavandini.
L’altra mano era ancora premuta sulla mia bocca, ma sarei rimasto zitto anche se non mi avesse tenuto quella mano sulla bocca.
Mi aprì le gambe, sapevo cosa stava per accadere, ma non mi importava più nulla della mia vita, lo lasciai fare.
- .. I verginelli sono anche più divertenti dei non vergini ..  -
E dette quelle parole, mi penetrò direttamente, con forza.
Avrei voluto gridare, mordergli la mano o afferrare qualcosa per stringerla forte, fino a romperla, ma non feci niente.
Strinsi gli occhi e i denti, il dolore era lancinante e non se ne andava.
Jack continuò imperterrito a penetrarmi con forza e velocemente.
Mi stava dilaniando le carni col suo membro, avrei voluto che quell’inferno fosse finito immediatamente ma Jack non si fermò.
Lasciai cadere le lacrime copiose che mi bagnarono le guance e i capelli.
Quella era la mia prima volta eppure non provai piacere, ma solo dolore.
Jack si fermò solo quando venne, e mi venne sulla faccia e in bocca perché in un secondo prima di venire, mi buttò a terra e mi mise il membro sul viso.
Pregai ogni santo che non mi obbligasse a fare del sesso orale, ma le mie preghiere non furono ascoltate.
Mi spinse il membro in bocca fino alla gola, ormai non avevo nemmeno la forza di piangere.
Mi avevano fatto di tutto le persone: picchiato, tagliato , frustato, ma mai ero stato stuprato prima di quel giorno.
Aspettai che Jack si fermasse, sentivo che dovevo vomitare,sentivo che sarei potuto svenire per il dolore.
Jack tolse il suo membro dalla mia bocca e si riaggiustò i pantaloni.
Rimasi a terra senza forze.
In quel momento desideravo solo essere morto.
- Sei stato bravo puttanella.-
Non risposi.
- Alzati da li, checca, e non azzardarti a farne parola con qualcuno, o ti ammazzo,capito? Giuro che se lo dici a qualcuno io ti ammazzo. -
- .. Mi hai pure detto il tuo nome .. Non sarà difficile denunciarti. -
Si buttò accanto a me e mi puntò un coltellino al collo, lo aveva preso dai pantaloni e nemmeno avevo pensato che potesse usarlo.
La paura mi assalì.
- Stupido .. E’ stato facile mentirti … Non mi chiamo Jack e non saprai mai il mio nome .. -
Mi si congelò il sangue nelle vene.
- N-non lo dirò a nessuno .. Lasciami andare ti prego .. -
- Prometti che non lo dirai a nessuno. -
Lo avrei detto solo ad Ari, solo a lei.
- I-io .. Lo dirò ad una sola persona … -
Mi premette il coltellino al collo.
- Come scusa? -
- T-ti prego … Io non posso non dirlo a lei … Ti prego lascia che io lo dica a lei … Solo a lei, e lei starà zitta.
Ti prometto che non lo saprà nessuno oltre me e lei … Ti prego … -
- … Va bene. Ma che sia così o ammazzo sia te che lei. -
- Ok … Promesso … -
- Mh … Rivestiti checca, poi esci. -
- S-si .. -
Mi sistemai i boxer e le pantacalze poi uscii.
Facevo fatica a camminare, ogni passo era come una pugnalata.
Trascinai le gambe fino a raggiungere Ariette e quando fui accanto a lei mi lasciai cadere a terra con la schiena appoggiata ad una scansia.
La paura di poter contrarre qualche malattia come l’HIV si impossessò del mio corpo, esattamente come il dolore lancinante e la sensazione di stare per vomitare da un momento all’altro.
Probabilmente la mia faccia era ridotta peggio di quella di un morto vivente.
Ari si buttò accanto a me visibilmente preoccupata, mi prese la faccia tra le mani e mi spostò i capelli.
- Tim che cazzo ti succede? Sei pallidissimo..! -
Puzzavo di sesso, era una cosa sicura, puzzavo di sesso, e io non l’avevo voluto.
- Tim … -
Le gambe i facevano malissimo, mi faceva male tutto il corpo soprattutto il culo e il ventre.
Chiusi gli occhi  e mi sembrò di rivivere quell’orribile scena.
Mi tornò addosso la sensazione di impotenza, del dolore della penetrazione,del suo membro nella gola … A quel punto dovetti trattenere dei conati di vomito.
- Tim che cazzo hai ..? -
- Mmh .. -
- .. Perché c’è puzza di sesso qui ..? -
Una scossa di brividi mi percorse tutto il corpo.
- T-tim ..? -
Scoppiai in lacrime, lacrime che iniziarono a scendere copiose, il mio corpo fu scosso violentemente da dei singhiozzi sempre più forti.
In quel momento passò Jack, o almeno colui che credevo portasse quel nome, si girò verso di me e mi sorrise in modo strafottente.
Non badai più al fatto che mi trovavo in una biblioteca, usai tutte le mie forze e saltai addosso a “ Jack “, dandogli  pugni sulle spalle e sul petto, iniziai a gridare.
- Bastardo!! Tu sei solo un mostro e io una tua vittima come tutte le prede che sono cadute nella tua orribile trappola!! Sei un mostro manipolatore! Devi morire bastardo, morire! -.
Vidi la bibliotecaria avvicinarsi a noi con uno sguardo omicida sul volto.
- Ragazzino che sta facendo!? -
- V-voi non capite! Qusto .. Ragazzo, è un mostro! -
“ Jack “ mi buttò a terra come se fossi una mosca fastidiosa e si pulì la spalla in segno di disprezzo.
- Tu sei pazzo ragazzino! – Disse “ Jack “, facendo finta di non avermi mai visto prima.
La bibliotecaria mise una mano sulla spalla a “ Jack “.
- Signore, va tutto bene? -
- Si signora, non si preoccupi, era solo un ragazzino!-
- Vuole che la aiuti a scegliere un libro? -
- Oh, no signora, rimarrei a leggere anche fino a domani ma devo per forza andare .. -
- Ok signore, e scusi di nuovo per il disagio. -
La bibliotecaria calcò  quell’ultima parola e mi guardò di nuovo con lo stesso sguardo omicida.
“ Jack “ se ne andò.
Lasciai cadere altre lacrime e la bibliotecaria continuò a fissarmi rabbiosa, l’attenzione di tutti i presenti era rivolta a me e a lei.
- Ragazzino si può sapere cosa  gli è saltato per la mente!? -
- Voi non capite … Lui è un mostro … -
- Era un uomo che si trovava qua per leggere! Ragazzino, dovresti andare in un manicomio! -
Piansi più forte, la bibliotecaria si avvicinò di più a me, e probabilmente si accorse delle mie condizioni.
- Ragazzino .. Chi .. Chi è stato a ridurti in quel modo ..? -
- Nessuno.-
- Ma .. -
- Mi lasci in pace signora. -
- Però non fare così, voglio solo aiut-
-Mi lasci in pace!! -
Mi alzai usando tutte le forze rimaste,presi il mio skate e mi diressi all’uscita.
Feci appena in tempo ad uscire dalla porta, poi rovinai  a terra.
Vidi Ariette correre velocemente verso la porta con un libro stretto al petto, un momento dopo era accanto a me e mi abbracciò.


ARIETTE


Trovai il libro che cercavo e corsi immediatamente da Tim.
Dovevo sapere che cosa gli aveva fatto quel “ Jack “.
Appena fui fuori lo abbracciai.
- Tim che cazzo ti ha fatto ..? -
- … A-andiamo a casa … T-ti spiego quando arriviamo … -
- … Tim nemmeno riesci a muoverti … Ti ha picchiato ..? -
- N-no .. -
- … Me ne parli a casa …? -
- Si. -
- E come ci arriviamo se non riesci a camminare ..? -
- N-non lo so .. -
- Hum .. Sai guidare lo skate col fondoschiena ..? -
- Si. -
Si sedette a fatica sullo skate e partì, lo seguii.
Il viaggio fu silenzioso.
Arrivammo a casa, entrammo e Tim si sedette subito sul divano.
Chiusi la porta e andai a sedermi accanto a lui.
- Tim … Ora mi dici che ti ha fatto …? -
- Io .. Non sono più vergine Ari .. -
- T-ti ha … -
Mi salirono le lacrime agli occhi.
- Si Ari .. -
- Oh mio Dio! -
Scoppiai a piangere.
- Cazzo Tim … M-mi dispiace ..! -
Lo abbracciai e lui si strinse a me, gli accarezzai la testa.
- Ari .. Mi sento come se fossi morto .. Ma il mio corpo si muove ancora .. Solo che ogni movimento fa male Ari .. Io non voglio più vivere così .. Sto male … Non voglio morire, ma non voglio nemmeno vivere la vita come un incubo continuo … -
- Ti capisco Tim … Ma voglio che resti vivo .. -
- Certo … Però voglio dormire ora .. Sono stanco, distrutto .. -
- Vuoi dormire qui o nel letto ..? -
- Va bene anche qui .. Mi dai una coperta? -
- Si cucciolo di panda blu! -
- Grazie Ari .. Tu sai farmi sorridere anche dopo un pestaggio o uno stupro ..! -
- Per te, questo e altro! -
Corsi a prendere tre coperte, una per me, una per lui,  e una in più nel caso lui avesse freddo.
Tornai  in sala e mi avvicinai a lui.
- Vuoi una cioccolata calda? Tim? Tiim! -
Mi avvicinai di più e notai che si era già addormentato.
Vederlo dormire mi ha sempre fatto pensare alla sua tenerezza.
Sorrisi e gli misi due coperte.
Mi stesi accanto a lui e mi rannicchiai nella coperta, chiusi  gli occhi e in poco tempo mi addormentai.
Se il mio cervello inizialmente considerò  quegli incubi come cose non reali,  frutto della mia immaginazione, dopo il terzo incubo dovetti iniziare a ricredermi.
Era tutto così reale ..
Di nuovo quel bosco oscuro.
Di nuovo quegli artigli alle mie spalle.
Di nuovo il fiato di quella bestia sul collo.
Di nuovo  una corsa senza fine nel mezzo del nulla.
Un artiglio mi colpì graffiandomi sul braccio destro, “ è solo un sogno “, continuai a ripetere mentalmente, eppure quel dolore era così reale …
Mi svegliai di colpo.
Mi guardai attorno, tutto normale.
Tim addormentato al mio fianco, l’orologio che sperdeva nell’aria silenziosa i rintocchi delle sue lancette, il rumore quasi impercettibile prodotto dal frigorifero, tutti i mobili al loro posto.
Poi sentii qualcosa solleticarmi il braccio destro, abbassai lo sguardo e vidi un rivolo di sangue uscire da un taglio non troppo profondo.
Persi un battito e impietrii.
No, non poteva essere vero, non poteva!
Eppure dovetti ricredermi.


TIMOTHY


Appena chiusi gli occhi mi addormentai sul divano soffice di Ariette.
Iniziai a vedere quegli incubi come sogni, e quei sogni come realtà.
Mi ritrovai nuovamente a camminare, con il braccio allungato verso quel ragazzo, che mi tendeva la mano, e come al solito lui era fermo, eppure io non lo raggiungevo mai.
Mi fermai, ma mi accorsi che non ci riuscii veramente.
Decisi di parlare.
- Ascolta io non so chi sei. Non so perché appari nei miei sogni, non so se questi sono veramente sogni o qualcosa di più grande; magari sto morendo e tu sei il mio angelo custode, o forse tu sei qui solo per farmi diventare pazzo e ci stai riuscendo, te lo assicuro. T-tu .. Sembri quasi un angelo, vorrei raggiungerti, sfiorarti, poterti toccare, eppure sono quattro notti che cammino, e non riesco a raggiungerti, sono esausto .. Se sei il mio angelo allora dovresti sapere allora dovresti sapere che cosa mi hanno fatto e che cosa mi stanno facendo … Quell’uomo si è appropriato di me senza neanche chiedermi il permesso … Sei un angelo, sei un angelo meraviglioso, e io sono il nulla in confronto a te …
Vorrei conoscerti, sapere il tuo nome e essere tuo amico, angelo misterioso ..  Ma non accadrà mai vero?
Dopotutto … Siamo come la trave e il tetto, il grafico tangentoide e l’asintoto4, Mello e Near5… Siamo vicini … Ma la trave mai lo raggiungerà il tetto, il grafico tangentoide mai toccherà l’asintoto, e Mello sarà sempre uno scalino sotto Near. -
Abbassai la testa, triste.
- Sollevate il vostro capo, splendida creatura dai capelli del colore dell’oceano e gli occhi dorati come il miele più dolce … Potrete sentire il mio odore, potrete sfiorare la mia pelle, avrete un amico in più. Io non so cosa succede a voi, fuori da questo mondo parallelo, veramente le persone osano fare del male alla meraviglia che siete ..? Voi ora non potete sfiorarmi, e io non posso sfiorare voi … Ma manca poco al momento in cui i nostri mondi apriranno un passaggio completo, e allora potrò accarezzare la vostra pelle ferita, e allora potrò essere vostro amico, e allora potrò proteggervi veramente. Io non sono il vostro angelo … Sono un ragazzo, come te, il nostro cuore è puro e presto potremo vederci, e non solo attraverso il sonno … Gioite, dolce ragazzo Midgardiano6 … Presto sarò li con voi … -
Lo guardai con gli occhi lucidi, per me era veramente un angelo, almeno di aspetto.
- Sei … Sei un angelo per me … Ricordalo … E non darmi del voi .. -
- Se esistono angeli, allora voi siete uno di loro. -
- Non darmi del voi … -
- In che senso? -
- Io ti sto parlando dandoti del tu, non darmi del voi .. -
- Oh .. E’ abitudine, ma proverò a darti .. Del tu. -
- Grazie … -
- Veramente ti fanno male …? -
- Si, tutti, sempre .. -
- Ti aiuterò. -
- Grazie .. -
- Qual è il tuo nome..? -
- Timothy .. -
Allungò la mano verso di me senza potermi toccare, alzò la mano all’altezza della mia guancia e mimò una carezza, chiusi un attimo gli occhi godendo di quel suo gesto e li riaprii, sorridendogli, anche lui mi sorrise.
- Timothy, quando ti vedrò, la prima cosa che farò sarà darti questa carezza, veramente. -
- Qui il tempo passa più velocemente, vero? -
- Solo qui, è una realtà parallela formata dal mio e dal tuo mondo, e si è formata approfittando dei sogni, quindi in realtà, sia io che te stiamo dormendo da circa due ore. -
- Tutto questo è così strano … -
- Si, lo so.. -
- Sento che devo svegliarmi … -
- No ti prego .. -
- Mi sto svegliando .. Dimmi il tuo nome! -
- Nathaniel! -
- Non vedo l’ora di rivederti, Nathaniel. -
- Lo stesso vale per me, Timothy! Non vedo l’ora di vedere dal vivo i tuoi occhi di miele!-
- Nel prossimo sogno, intendevi .. -
- Non ci sarà un prossimo sogno! -
- Cosa!? -
- Gioisci perché la prossima volta sarà realtà! -
E a quel punto, mi svegliai con il cuore in gola, ma quella volta era felicità , quella che sentivo in me.
Mi guardai attorno, Ariette non era accanto a me, ma non mi preoccupai troppo perché sentii qualcosa cadere a terra in bagno e di conseguenza le imprecazioni di Ari, quindi era in casa.
Tornò in sala, notai subito delle fasce sul suo braccio destro.
- Ari che hai fatto .. ? -
- Tim quel cazzo di sogno non era veramente un sogno, porco cane! Quella .. Creatura! Mi ha colpita e quando mi sono svegliata il taglio era li! -
- Perché … Ari .. Non è un sogno … E’ t-tutto vero. -
- Cosa..? -
- Ho “ sognato “ di nuovo quel ragazzo .. -
Mimai delle virgolette quando dissi “ sognato”.
- E quindi ..? -
- Mi ha detto che il suo mondo e il nostro hanno creato un passaggio temporaneo che ci collega, non è un passaggio perfetto perché non potevamo toccarci ad esempio .. Ha detto che quello che ho fatto oggi era l’ultimo sogno, poi sarà realtà, il passaggio tra i nostri mondi sarà completo e non ci sarà più bisogno di addormentarsi per vederci .. Ha detto che chi ha cuore puro può entrare da un mondo all’altro in pratica … E ha detto che .. Che la prima cosa che farà quando mi vedrà, sarà accarezzarmi la guancia .. -
- Quindi .. Sarò inseguita veramente da quella bestia .. -
- F-forse .. -
- Beh .. Ora ho paura .. -
- E se quella bestia non fosse cattiva ..? -
- Non so .. Non so che fare … -


NATHANIEL


Mi svegliai al sorgere del sole, le  ferite del giorno precedente stavano iniziando a rimarginarsi, ma facevano male.
Le foreste sono pericolose.
Mi alzai e uscii dal riparo che avevo trovato.
Iniziai a cercare il portale; il portale, o “ salvezza”, mi avrebbe portato lontano dalle bestie, lontano dai guardiani della dittatura, lontano dal mio mondo.
Vidi uno squarcio nel cielo, alla mia altezza.
Mi avvicinai, sembrava quasi .. Acqua, limpida e trasparente con qualche riflesso blu e violaceo.
Feci per entrare, qualcosa di grosso mi superò e si gettò prima di me.
Un lupo delle nevi .. Era un lupo delle nevi.
I lupi delle nevi sono persone come noi, ma si trasformano in lupi.
Lupi molto grandi.
Seguii quel lupo, in un attimo mi ritrovai su un terreno nuovo.
Avevo ancora addosso i miei vestiti per fortuna, spesso i portali ti lasciano nudo.
Mi guardai sotto i piedi.
Il terreno era grigio e brutto, però accanto vi era un giardino bello e verde, peccato che fosse pieno di carte colorate, bottiglie strane e tante scatole con sopra scritto 
“ IL FUMO UCCIDE ”.
Mi ero informato un po’ su quel mondo e avevo studiato le loro lettere e la loro lingua.
Però spesso il significato delle parole mi era sconosciuto.
Li era ancora notte, i portali sono strani.
Ti sembra di viaggiare un secondo mentre in realtà passano ore, però con quel pianeta era tutto così differente ..
Mi sentivo strano e … Diverso.
Mi incamminai sul terreno grigio senza una meta.
Passai accanto ad un edificio che aveva delle lampade strane,  erano attaccate al soffitto ma non si vedevano e illuminavano l’interno.
La parete esterna era un vetro, dietro al vetro vi erano dei vestiti.
Erano vestiti da uomo o da donna? Forse da donna ma erano così corti e leggeri!
Guardai il mio riflesso nel vetro.
Soliti orribili capelli rossi e ricci, i miei vestiti erano così brutti rispetto a quelli nell’edificio ..!
Mi allontanai da quel vetro e corsi via.
Non sapevo dove andare.




*4 il grafico tangentoide e l’asintoto = Componenti del grafico della tangente, si studia nella trigonometria ( Scusate, non ho voglia di spiegare alla perfezione di cosa si tratta, sono stanca e potrei scrivere cavolate degne di un pollo troglodita).
*5Mello e Near = Due personaggi appartenenti ad un anime giapponese bellissimo.
*6Midgardiano= Che viene da Midgard, nella mitologia norrena Midgard fa parte dei nove mondi, può essere conosciuta anche come “ Terra di Mezzo ” , o Pianeta Terra.


Angolo del’autrice:

 Eccomi tornata :3
Ci stavo mettendo troppo a battere questo capitolo al computer, quindi, per la gioia di aleex_ilmagnifico96 , mi sono imposta di finire tutto entro oggi.
Mi scuso se ci sono degli errori grammaticali e anche per il ritardo, quello non manca mai xD ( Sono sempre in ritardo O.O ).
Vorrei ringraziare tutti quelli che leggono questa storia, tutti quelli che recensiscono, e tutti quelli che la seguono o la ricordano o la preferiscono.
Ringrazio particolarmente  FRAMAR , che per me è un amico fantastico, e ha recensito ogni capitolo 

Nathan_BvB_97_ , è anche merito suo se questa storia esiste, e soprattutto,  sono felice Nathe ( se stai leggendo sorridi  )  perché ora stai meglio .. I’m here <3.
Detto questo, io mi ritiro nella mitologia norrena!
Al prossimo capitolo!
Byeee! ^^


Love ya all 

Thanks for always supporting me 






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Capitolo 5
*** Silent side ***


Non posseggo nulla di questa storia, eccetto ciò che scritto con le mie stesse mani … No , non è vero, io ho scritto questa storia e io ho inventato il contesto e i personaggi quindi è posseggo tutto di questa storia a parte i pezzi di canzone o poesia ad inizio capitolo O-O’’.
I don’t own anything about this story, except what I wrote with my own hands … No it’s not true, I’ve wrote this story and I’ve invented the places and the personages so I own everything about this story except for the pieces of song and poems at the start of the chapter O-O’’.
 

 
- The time that lies before
and the time we leave behind
I see how snow falls
when the summer just arrived -

                                              
                                           Kerbera
                                                   ( From the song Counterpoints )



Capitolo 4 : Silent side



THIMOTHY


Ero nel letto accanto ad Ari, ma non riuscivo a dormire, sentivo una strana sensazione.
- Ari .. Dormi? -
- No .. -
- Andiamo a fare un giro ..? -
- ..Sono le tre! -
- Lo so .. Ma .. Voglio andare un po’ fuori .. -
- Ok .. Tanto non ho sonno .. -
Lei si alzò dal letto e si tolse il pigiama, poi si rivestì velocemente con i vestiti usati durante la giornata.
Io mi sentivo ancora a pezzi, il fondoschiena era ancora indolenzito e mi sentivo le gambe tramortite.
Però avevo bisogno di uscire , rilassarmi e respirare aria pulita.
Riuscivo a camminare, un segno positivo.
Scesi dal letto e imitai Ari.
In poco tempo fummo pronti e ci ritrovammo in strada.
Le vie erano deserte, era tutto più tranquillo.
- Andiamo al parco ..? -
Sapeva già la mia risposta, il parco non è mai stato un posto molto frequentato, nemmeno ora lo è, io e Ari abbiamo sempre adorato quel posto.
- Ovvio!-
Lei fece una risatina e io le sorrisi.
Ci incamminammo sul marciapiede.
Le strade della nostra piccola città sono sempre state buie,  alcune più di altre, la strada per il parco era una di quelle, buia e illuminata solo da uno o due lampioni molto distanti tra loro.
Notai una figura lontana, una figura slanciata e sottile, veniva verso me e Ari, e si faceva sempre più vicina.
Afferrai il braccio ad Ari, lei mi prese la mano e la strinse.
- Tim stai tranquillo .. -
- N-no .. Chi è quello .. ? -
- Non agitarti Tim .. -
Man mano che figura si avvicinava, riuscivo a riconoscere quanto i suoi passi e i suoi movimenti fossero insicuri, si fermò sotto al lampione, a qualche metro da noi, che continuammo ad avvicinarci.
Era un ragazzo .. E stava tremando.
Mi avvicinai di più e riconobbi i capelli rossi e i vestiti.
“ Non è possibile ” , pensai , avvicinandomi ancora.
Lo guardai, io ero ancora al buio così lui non mi riconobbe e si chiuse su se stesso, tremando sempre più.
Mi chinai accanto a lui e  gli misi una mano sulla spalla.
Lui sollevò lo sguardo.
I suoi meravigliosi occhi color verde speranza misto a verde smeraldo, mi fecero capire del tutto che si, era lui, Nathaniel.
Mi riconobbe, non disse nulla ma i suoi occhi lucidi brillarono di gioia.
Mi guardò intensamente, smise di tremare e si rilassò.
- T-timothy ..? -
- Si .. -
- Sei veramente tu ..? -
- Si. -
Gli sorrisi, lui allungò una mano , insicuro, io continuai a sorridergli, lui posò una mano sulla mia guancia e la accarezzò lentamente, rimase con la mano ferma sulla mia guancia, così io portai la mia mano sulla sua e piegai la testa spingendo la guancia contro la sua mano chiusa nella mia, chiusi gli occhi e godei di quel momento.
- Nathaniel .. Finalmente .. -
Abbassò la sua mano dalla mia guancia ma non lasciò andare la mia .. Anzi, la strinse, notò Ariette e si nascose il più possibile dietro di me, iniziò di nuovo a tremare.
- L-lei chi è ..? -
- Oh, Ariette, la mia migliore amica! -
Ariette gli sorrise.
- Io sono Ariette, piacere di conoscerti! -
- P-piacere mio … -
Lo guardai meglio in faccia e poi sul resto del corpo, era .. ferito?
- Hey ma .. Sei ferito ..! -
- Si lo so, capita .. -
Lui abbassò lo sguardo, questa volta fui io ad accarezzargli la guancia facendogli alzare la testa, ma i suoi occhi rimasero bassi.
- Hey .. -
- Mi sto .. Vergognando .. -
- E di cosa !? -
- Di me stesso .. -
- Ma che dici? Sei perfetto .. -
- Non lo sono. -
- si che lo sei! -
- Ma guarda! Sono ferito , debole,, e ho dei vestiti orribili addosso! -
- Non sei debole .. E poi capita di restare feriti! Immagino che non hai una vita facile .. E poi per i vestiti non preoccuparti, sono strappati i tuoi , ma te li prestiamo noi ..! Ti fidi? Ti fidi di noi ..? -
- S-si .. -
Gli porsi la mano e lui la afferrò.
Ci alzammo e non gli lasciai la mano, neanche per un momento.
- Dove andiamo .. ? -
- A casa mia – Cominciò Ariette – Mia mamma è stata trattenuta a lavoro e possiamo fare tutto il casino che vogliamo..! -
- In che senso ..? – Chiese lui.
- Nel senso che hmmmm.. -
- Mentre il cervello di Ari cerca di attivarsi, ti spiego io! – Dissi ironicamente, lui rise, aveva una risata stupenda e dei denti bianchissimi.
- Intendeva dire che possiamo fare rumore .. -
- Si intendevo quello, ma vista la velocità con cui legate, potrebbero esserci ben altro tipo di rumori! -
Conoscendo Ari, capii subito dove voleva andare a parare con quella frase.
- A-ari! -
Arrossii, Nathaniel sembrava non capire invece, infatti ci guardava con una faccia stranita.
- Beh, cerca almeno di non farti stuprare per la seconda volta in una giornata! -
Nathaniel capì quello che Ari intendeva poco prima, io mi irrigidii e lei si portò le mani alla bocca.
- O-oddio .. Scusa Tim, scusami! Sono una cogliona .. -
- H-hey Tim … Io non lo farei mai .. Lo sai vero? – Mi disse Nath.
- Ti fa ancora male ..? – Chiese Ari.
- Un po’ .. -
- Tim, Nathaniel, andiamo a casa .. -
Annuimmo entrambi, il tragitto fu silenzioso, in poco tempo arrivammo  davanti alla porta della casa di Ariette, e Nathaniel mi guardò spaventato.
- Che hai ..? – Gli chiesi.
- Non sono mai .. Entrato in una casa come .. Come questa .. -
- Hey tranquillo, non ti mangia mica! -
- S-si ma .. Siete sicuri che posso entrare? Non vi do fastidio..? -
- Certo che puoi entrare! Non ci dai affatto fastidio. -
- Allora? Entrate o no? -
Ari ci aspettava tenendo la porta aperta.
Strinsi la mano a Nathaniel e  lo tirai, delicatamente, dentro casa.
Lui seguì i miei movimenti e si lasciò trasportare fino al divano.
- Siediti .. -
Lui fece come gli dissi e mi guardò.
Adesso ti medichiamo quelle ferite ok ..? O prima vuoi farti un bagno caldo ..? -
- S-se non è un disturbo .. Prima preferirei fare un bagno .. -
- Ok vieni. – Gli sorrisi, lui ricambiò il sorriso e poi si guardò attorno sconcertato.
- Ma .. Dov’è il lago? -
- Lago..? -
- Si, per fare il bagno .. -
Aggrottò le sopracciglia confuso e mi fece scappare una risatina.
- Non si fa il bagno nei laghi qui.. -
- Ah no? -
- No .. -
- Avete una vasca come i ricchi? -
- Emm … La vasca non è considerata una cosa da ricchi qui. -
- Oh .. Capisco .. Entrerò per la prima volta in una vasca! -
Gli si illuminarono gli occhi dalla gioia, era felice, gli sorrisi.
Ariette corse a prendere un asciugamano e dei vestiti puliti per lui.
- Nathaniel! – La sentimmo gridare dal piano superiore – Te li appoggio sulla sedia in bagno i vestiti e l’asciugamano! Intanto che Tim ti aiuta vado a cercare la roba per medicarti! L’ho lasciata in giro per casa e ora mi tocca fare la caccia al tesoro!! -
- Ok! -
Evidentemente iniziò a rilassarsi perché le rispose urlando e poi mi guardò sorridendo.
Gli allungai una mano, lui la prese con delicatezza, lo sollevai dal divano.
- Andiamo? Ti piacerà..! -
- Si, grazie Tim.. -
- E di cosa? E’ un piacere aiutarti.. -
- Sei felice? -
- Di poterti vedere davvero e aiutarti? -
- Si -
- Certo che lo sono! -
- Grazie .. Anche io sono felicissimo di poter vedere te per davvero! Vorrei anche esserti utile, poterti aiutare come tu stai aiutando me.. -
- Ma tu sei utile! E mi stai aiutando! -
- E come..? -
- Standomi accanto .. -
- Davvero sei felice se ti sto accanto ..? -
- Si! -
- Allora spero di renderti felice il più possibile..! -
- Lo stai già facendo.. -
Intanto iniziai a salire le scale, senza lasciargli la mano, lo condussi in bagno, lo  feci entrare e poi chiusi la porta alle mie spalle.
Lui guardò la vasca contento, poi fece un giro su se stesso e notò il water e il lavandino.
- Che cosa.. Che cosa sono quelli? -
- Un water, in cui fare .. Gli escrementi, e dopo averli fatti si tira lo sciacquone, che pulisce gli escrementi e li porta via, per portare via gli escrementi si deve schiacciare questo .. Emm .. “ pulsante ”. -
- Capisco, e quello? -
- Quello è un lavandino, per lavarsi la faccia e le mani. -
- Ah! Come il lavabo! -
- Si – Gli sorrisi, lui ricambiò il sorriso e poi si girò verso la vasca.
- Allora, lo vuoi fare questo bagno o no? – Lo guardai con lo sguardo più dolce che mi riuscì.
- Sisi … -
- Devo uscire mentre ti spogli o posso restare? -
- Beh .. resta se vuoi .. -
Lui si spogliò dandomi le spalle, osservai la sua schiena, poi le sue gambe, poi ritornai ad osservare la sua schiena e le sue spalle.
Era molto, molto magro … Forse troppo, la pelle molto chiara .. non potei non notare le cicatrici che aveva su tutta la  sua pelle, vi erano anche ferite rimarginate da poco, e poi notai un taglio profondo sul suo fianco destro.
- Hey .. Quel taglio..? -
- Oh .. Questo .. Non è niente di che .. -
- C-come te lo sei fatto? -
- Avevo fame .. C’era un coniglio ucciso da qualcun altro ma non c’era nessuno attorno.. Allora ho preso il coniglio .. E colui che l’aveva ucciso è saltato fuori all’improvviso e mi ha colpito con la spada, è una cosa normale tranquillo .. -
- Non fa male? -
- Certo che fa male, ma non così tanto! Tranquillo .. -
Si sistemò l’asciugamano attorno alla vita e mi guardò sorridendo leggermente.
Gli guardai il corpo, era pieno di ferite.
- Dopo ti curiamo .. -
- Grazie..! Emm .. Come .. Come si fa per fare apparire l’acqua nella vasca ..? -
Mi lasciai scappare una risatina.
- Non appare!  Bisogna girare il  rubinetto e fare uscire l’acqua dal tubo, e quando hai messo abbastanza acqua, chiudi il rubinetto e l’acqua smette di uscire dal tubo. -
- Oooh! Capito .. Hum .. Lo fai tu per favore? -
- Ma certo!! -
Aprii il rubinetto e feci uscire l’acqua.
Lo guardai .. era visibilmente spaventato e teso, dovevo trovare un modo per farlo rilassare.
Mi avvicinai a lui che alzò lo sguardo e puntò i suoi bellissimi occhi verdi, nei miei.
- I-io .. -
- Si ..? -
- Timothy … Volevo chiederti .. Se .. -
- Se? -
- Se ti andrebbe … Di venire nella vasca  .. Con me .. -
- Oh, beh .. Se proprio vuoi, per me è un onore! -
Poi mi venne in mente “ Jack ” e il bagno della biblioteca.
Lui probabilmente si accorse del mio cambio di umore improvviso e colse immediatamente il motivo per cui mi stavo rabbuiando.
- Hey .. Non ho nessuna cattiva intenzione .. Non ti farò mai nulla di male … -
- Mi fido di te .. -
- Ti proteggerò. -
- Lo farai? -
- Si. -
- Io proteggerò te .. -
- Davvero? -
- Beh .. Io farò del mio meglio. -
- La tua presenza nella mia vita già è molto, già mi proteggi. -
- Sono felice .. Sono felice di averti qui Nathaniel .. -
- Lo stesso vale per me Tim. -
Chiusi il rubinetto.
- Entri prima tu ..? -
- Okay .. -
Si tolse l’asciugamano ed entrò lentamente nella vasca, mi guardò, io mi spogliai velocemente e lo imitai.
Lui continuò a guardarmi, poi scorse i lividi che avevo sul corpo.
- N-no! -
- Cosa? -
- T-ti fanno male..! N-non voglio vedere ferite sul tuo corpo .. -
- Non preoccuparti Nathaniel .. -
- Invece mi preoccupo.. -
Lo sentii gemere e mise una mano sul fianco dove c’era la ferita della spada.
- Nathaniel..! Ti fa male .. -
- No non è niente .. -
- Si invece, ti fa male. -
- Fa male ma lo sopporto. -
- Vieni qui .. -
Allargai le braccia, lui era dalla parte opposta della vasca e gattonò verso di me, insicuro.
Appena fu tra le mia braccia, lo strinsi delicatamente facendogli appoggiare la testa sul mio petto.
Avevo sempre pensato che di solito è il più piccolo di corporatura a stare tra le braccia del più grande ..
Ma fu diverso quella volta.
Fu il contrario.
Beh .. Nathaniel non era imponente o robusto, ma di certo era più alto di me, e in quel momento era li, spaventato, rannicchiato contro al mio petto.
- Tim .. -
Sentii le sue labbra muoversi sulla mia pelle e il cuore iniziò a battermi un po’ più forte, accompagnato da quella strana sensazione che l’umanità chiama “ farfalle nello stomaco ”.
- Si? -
- Mi piace stare qui con te. -
- Lo stesso vale per me Nathaniel. -
Alzò lo sguardo incontrando il mio, gli sorrisi.
- Ti lavo i capelli. -
- Posso farlo anche da solo .. -
- Si lo so che puoi, ma lo farò io. -
Presi lo shampoo, ne spruzzai un po’ sulla mia mano e poi lo richiusi appoggiandolo nel suo posto, accanto alle altre bottiglie.
Gli spalmai lo shampoo sui capelli e inizia a strofinarglieli con delicatezza.
- Tu mi vuoi bene Tim? -
- Si -
- Anche io .. Ti voglio già bene.. -
- Provo .. Sensazioni nuove quando sono con te .. Si, sento che ti voglio già bene. -
- Non ho mai avuto qualcuno accanto .. -
- Io ho solo Ariette .. -
- E’ la tua ragazza? -
- Cosa? No! No .. Non rientra nei miei gusti .. Sessuali.
- Davvero!? Oddio che cosa magnifica! -
Balzò in ginocchio, si girò verso di me e mi guardò con occhi illuminati di gioia.
- Emm .. Nathaniel? -
- Scusa .. E’ che .. Tu sei così bello … -
- E sei felice perché sai che sono gay? -
- Sei cosa? -
- Omosessuale. -
- Ah! Si, sono felice. -
- E .. Perché sei felice di questo?Mi picchiano per questo .. E per altro, ovvio .. Ma spesso lo fanno perché sanno come sono. -
. Oh .. I-io .. Sono come te e non ti farei mai del male .. -
- Scusa .. -
- Di cosa? -
- Avevi gli occhi che brillavano di gioia Nathaniel, e ora che ti ho detto che mi picchiano hai lo sguardo cupo rabbuiato .. -
Si spostò verso di me e si accoccolò al mio petto.
- No Tim .. Sono felice e preoccupato .. -
Gli sciacquai lo shampoo dai capelli e presi il balsamo,  gliene misi un po’  sui capelli, iniziai a strofinarglieli, sempre delicatamente, come se fossero carezze.
Chiuse gli occhi e sorrise.
Presi un pettine e gli pettinai i capelli districandoli, poi glieli sciacquai e misi il pettine sul bordo della vasca.
- Mi stai coccolando? -
- Direi di si. -
- Grazie .. -
- E di che? E’ un piacere. -
- Dopo ti coccolo io -
- Davvero? -
- Si! -
Mi sorrise e gli accarezzai una guancia sorridendogli di rimando.
- Sei magrissimo .. -
- Non lo faccio apposta .. -
Ti diamo noi il cibo allora .. -
- Grazie .. -
- Usciamo? -
- A-aspetta .. -
- Che succede? -
- P-posso .. P-posso .. -
- Hey tranquillo, mi fido di te .. Fai quello che vuoi fare. -
- Davverò? -
- Si. -
Mi baciò nell’incavo tra il collo e la spalla e io rabbrividii.
- Scusami .. -
Gli tremò la voce sull’ultima lettera della parola.
- Ma .. Ma no! Non scusarti! -
- Ti è piaciuto ..? -
- Si Nathaniel. -
- Ora possiamo uscire .. -
- Si. -
Mi alzai e una fitta lancinante mi colpì al fondoschiena facendomi piegare in due.
- Aaaah! -
- Oddio Tim che hai!? -
Si avvicinò a me e mi sorresse.
- Ti fa male per .. -
- Si .. -
- Usciamo dalla vasca Tim .. -
Mi aiutò ad uscire dalla vasca e mi avvolse in un asciugamano, poi ne prese un altro e se lo mise addosso velocemente, tornò da me e mi tenne stretto tra le braccia.
Ariette entrò di colpo con un espressione visibilmente preoccupata in volto, probabilmente per l’urlo.
- Che cosa gli hai fatto bastar..Oh.. Non gli hai fatto nulla .. Scusa .. -
- Gli fa male il fondoschiena .. -
- V-vestitevi e poi venite giù ..Ho preso qualcosa da mangiare e poi Nathaniel ti medico quelle ferite .. Ah si, Nathaniel .. Mi aiuterai? -
- A far cosa? -
- A prendermi cura di lui. -
- Certo. -
- Grazie ragazzi .. Vi voglio bene .. Ari .. Ci vestiamo e arriviamo. -
- Ok Tim, vi aspetto.. -
Lei uscì e io mi rivestii con gli stessi vestiti che mi aveva prestato per quel giorno.
- Oh, Nathaniel, tieni l’asciugamano, ti vado a prendere dei vestiti. -
- Ok .. Ma .. Sono qui sulla sedia! -
- Ah è vero! Non li avevo visti, come sono scemo! -
- Non sei scemo, sei dolce .. -
Lo guardai mentre si vestiva.
- Come sono strani questi vestiti .. Mi piacciono tanto! -
- Ti stanno bene, sei bellissimo .. – Lui mi guardò timidamente.
- Hey Tim .. Anche tu sei bellissimo, anzi tu sei stupendo, sei una meraviglia.. -
Mi avvicinai a lui e gli intrecciai le braccia al collo guardandolo negli occhi.
Rabbrividii quando poggiò delicatamente le mani sui miei fianchi.
- Rimarrei qui a guardarti per sempre.. -
- Io farei lo stesso con te, Timothy. -
Il cuore mi batteva all’impazzata , si era impazzito, il mio cuore.
Troppe emozioni in un solo giorno, ma quelle sensazioni avevano qualcosa di piacevole, quelle sensazioni c’erano perché Nathaniel era lì.
- Salvami Nathaniel. -
- E tu salva me. -
- I will. -
- I will. -
- Promesso? -
- Croce sul cuore. -
Mimò una “X” sul suo petto con una mano e con l’altra rafforzò la presa sul mio fianco.
- Croce sul cuore. -
Lo imitai e poi ritornai ad intrecciare le braccia attorno al suo collo, mettendo la testa nell’incavo della sua spalla.
Lui mi strinse a se.
Rimanemmo così per qualche minuto, l’atmosfera rilassante fu interrotta da un grido disumano di Ariette.



Angolo dell’autrice:

Scusatemi tutti per il terribile ritardo :(
Devo assolutamente recuperare tutte le materie, non posso permettermi di essere bocciata.
Quelle in cui non ho la sufficienza non sono materie facili .. E io la sufficienza la voglio, quindi ho deciso di dedicarmi molto allo studio.
La cosa che mi dispiace è che su carta, questa storia la continuo sempre, e sono molto , molto avanti con i capitoli rispetto a qui .. Appena avrò tempo batterò tutti i capitoli al computer il più velocemente possibile, vorrei stare alla pari con quello che ho scritto su carta anche qui.. Il problema è che ho riempito circa un centinaio di facciate  .. Il lato positivo è che so già come passare l’estate u-u
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, un po’ di pace sia per Tim che per Nathaniel, ma chissà Ariette?
Eeeh, lo scoprirete nel prossimo capitolo, spero di aggiornare il prima possibile.
Un grande ringraziamento a tutti quelli che leggono, recensiscono , seguono o ricordano la mia storia.
Un grazie immenso per chi la preferisce,e  grazie anche ai lettori fantasma :3
Devo ringraziare in particolare Nathan_BvB_97_ e FRAMAR  , grazie di cuore <3

Love ya all <3
Byyye <3

Uh già, dimenticavo, pensavo di lasciarvi ogni tanto alla fine dei capitoli delle foto, per avere un idea dei personaggi.
Per il carattere e l'aspetto dei personaggi mi sono ispirata a persone a me molto care.
Ad esempio  Timothy, ha l'aspetto di uno youtuber/musicista ( Tom Milsom
https://www.youtube.com/user/hexachordal ) , ma il carattere e la storia della sua vita sono gli stessi di un mio carissimo amico .. Ovviamente gli ho già parlato di queste cose prima di scrivere Devil Doyle, ne è felice.
Questo mio caro amico è pure uno scrittore qui su EFP ma non so se ci tiene a fare sapere che mi riferisco a lui, chiederò il suo consenso e semai lo dirò a fine del prossimo capitolo.
Anyway, mi sto dilungando troppo .. Questo è Tim :











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My second youtube channel : https://www.youtube.com/channel/UC4A05U80ZOrw4nqm56TWaFA  ( Vi lascio il link, è il mio secondo canale, quello dedicato a efp, però ancora non ci sono video! xD )





 















 

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Capitolo 6
*** Wolf ***


Non posseggo nulla di questa storia, eccetto ciò che scritto con le mie stesse mani … No , non è vero, io ho scritto questa storia e io ho inventato il contesto e i personaggi quindi è posseggo tutto di questa storia a parte i pezzi di canzone o poesia ad inizio capitolo O-O’’.
I don’t own anything about this story, except what I wrote with my own hands … No it’s not true, I’ve wrote this story and I’ve invented the places and the personages so I own everything about this story except for the pieces of song and poems at the start of the chapter O-O’’.
 



- E poi un bel giorno vidi lividi su visi invisi
Si fatica ad accettarli sono tempi di crisis
Che se una coppia etero fa sesso in giardino
Tu sorridi eccitato con la faccia da cretino
Ma se due ragazzi maschi limonano in stazione
Prendi l’ascia e scendi in piazza
“Ammazzate quel ricchione” -

                                                             
                                                                  iPantellas
                                                                  ( From the song: Uguaglianza )




Capitolo 5 : Wolf


ARIETTE

Uscii dal bagno, scesi le scale , e mi sedetti sul divano aspettando i due piccioncini.
Mi guardai i capelli neri, decisi che avrei tinto alcune ciocche di viola appena ne avrei avuto la voglia.
Sentii un rumore, proveniva dalla porta sul retro.
Era il rumore di qualcosa che sbatteva contro il legno costantemente.
- Oh no! Non ditemi che stanno di nuovo scopando contro la porta del retro..! -
Aprii la porta, non c’era nessuno.
- H-hey .. C-chi .. Chi va la? -
Silenzio di tomba.
Quel silenzio durò poco, fu interrotto di colpo da un ruggito e poi qualcosa saltò, superando la mia testa, e rovinando a terra.
Non riuscii a trattenere un forte urlo quando lo vidi passare sulla mia testa, riconobbi quegli artigli.
Quella creatura, era quella degli incubi , e in quel momento era a terra nella mia cucina, e mi fissava emettendo ringhi profondi.
Le mie gambe erano paralizzate, cercai di allontanarmi lentamente, mi fermai contro al muro e mi schiacciai il più possibile contro la parete, vidi Timothy e Nathaniel arrivare e bloccarsi nella parte opposta della cucina, allarmati.
La bestia si sollevò da terra, sembrava quasi che stesse .. Faticando.
Fece qualche passo verso di me, mi aveva praticamente raggiunta, però cadde a terra con un guaito.
‘ Non sta attaccando ’ , pensai.
Qualcosa mi disse che quella bestia non aveva intenzione di fare del male a nessuno di noi.
Provai a parlargli.
- H-hey  .. M-micione … S-stai bene? -
Come risposta ricevetti un ringhio sommesso.
- .. Tu mi capisci? -
Emise un leggero guaito.
Mi avvicinai e avevo paura, ma non volevo fermarmi.
Mi chinai accanto alla bestia e accarezzai le sue orecchie, la mano mi tremava.
La bestia chiuse gli occhi e distese le orecchie.
Sembrava quasi che stesse facendo le fusa, anzi, le stava proprio facendo, le fusa.
E a quel punto mi chesi che senso aveva ormai chiamare quella creatura ‘’ Bestia ‘’ .
- Hey .. Sei un lupo o una lupa .. ? O .. Un gattone o una gattona ..P -
Stavo parlando con un animale, era ovvio che non mi rispondesse, mi diedi della stupida.
- Uh .. Hai delle ferite .. Beh a quanto pare siamo rimasti tutti infortunati! -
Decisi che per il momento lo avrei chiamato gattone.
Il gattone si alzò, era alto,  la sua testa era alla pari della mia da in piedi, anzi, mi superava di un po’!
Mi  alzai con lui appunto, e lo guardai dritto negli occhi.
- W-wow … sei alto quanto un cavallo di taglia media. -
Una luce fioca tendente al viola e al rosso carminio iniziò ad intensificarsi attorno al corpo del gattone.
- C-che succede..? -
In un attimo ci fu una piccola esplosione di luce bianca e forte che mi costrinse a portare un braccio davanti agli occhi per proteggerli.
Spostai immediatamente il braccio e rimasi pietrificata.
Davanti a me vi era un ragazzo non troppo alto, con i capelli di svariati colori, non era  troppo muscoloso ma nemmeno esile, ed era abbastanza magro.
Le sue iridi erano praticamente trasparenti ma non potei non notare delle pagliuzze viola in quelle iridi semplicemente meravigliose.
Poi gli si chiusero le palpebre, si lasciò scappare un piccolo gemito soffocato e perse l’equilibrio.
Lo afferrai prima che cadesse.
- Oh mio dio! Stai bene?? -
Domanda da un milione di dollari , era chiaro che non stava bene!
Timothy guardava nella mia direzione scioccato, Nathaniel non sembrava essere sorpreso invece.
Il ragazzo che avevo tra le braccia era svenuto.
Gli altri due mi aiutarono a portarlo sul divano, rimasi accanto a lui mentre Tim medicava Nathaniel.
- Oggi è andata male a tutti .. – Fu Nathaniel a parlare.
- Già .. – Gli rispose Timothy, volevo dire qualcosa ma la voce mi morì in gola quando vidi le grosse ferite sul fianco e sull’incavo della spalla del ragazzo lupo.
- Oh porca puttana..! -
Gli altri due si girarono verso di me preoccupati.
- Sembrano .. Segni di .. Di denti .. -
Nathaniel sembrò capire all’istante e tremò per un momento.
Osservò meglio il ragazzo accanto a me.
- Quelli .. Quelli sono, morsi. -
- Sembrano gravi .. -
- Lo sono. -
- Credo si possa risolvere con del disinfettante .. -
- Ma che dici? -
- Hum..? -
- Bisogna cucire. -
- C-cosa..? -
- Dammi ago e filo e quella cosa … Quella che chiamate disinfettante.. -
- O-ok .. -
Andai a prendere un ago e un filo e lo portai a Nathaniel.
- Scalda l’ago. -
Andai in cucina, accesi il gas e misi l’ago sulla fiamma dei fornelli, l’ago prese un colorito arancione, lo tolsi dal fuoco e spensi il gas, poi immersi l’ago nell’acqua, lo asciugai e lo portati a Nathaniel.
Lui lo prese e vi infilò dentro il filo.
Accesi la luce, Nathaniel era calmo , io invece ero agitata.
- Sai .. Ariette … Non ho ancora capito che magia usate per accendere la stanza. -
- Cosa? La stanza? – Lo guardai stranita.
- Beh si, non vedo nessuna candela, quindi deduco che voi accendete .. Le stanze. -
- Ma no! Accendiamo le lampadine, ci sono dei fili collegati a quei bottoni. – Indicai lo scrocco della luce attaccato al muro. – Schiacciando quei bottoni su ‘’ON’’, i fili portano l’energia elettrica, fino alla lampadina che è nel lampadario. – Indicai il lampadario. – In quel lampadario ci sono tre lampadine, che attraverso l’energia elettrica si illuminano, fanno più luce delle candele. -
Gli sorrisi, lui mi guardò sorpreso.
- W-wow! .. Ma dove sono i fili? – Mi guardò confuso, io risi.
- Sono nel muro. -
- Nel muro ? – Lui era sconvolto e confuso. – Non capisco .. -
- Beh, te lo spiegheremo meglio io e Tim. -
Intanto Tim aveva finito di medicarlo e iniziò a guardarlo con uno sguardo dolce.
Tim era ufficialmente cotto di Nathaniel.
- Io però .. Sono ancora più confuso ora! Come li avete nascosti i fili nel muro?  -
- Emm .. Vi dispiacerebbe risolvere i vostri dubbi sulla luce magica più tardi? Io mi sto dissanguando! -
Ci girammo tutti verso il ragazzo ancora sconosciuto.
- Oddio scusa! -
- Scusate me … -
Si mise a sedere faticosamente.
- Dobbiamo cucirti le ferite.. -
- Oh .. Beh .. Farà sicuramente male .. Ma mai quanto mi ha fatto male quello sgorbio quando me le ha procurate. -
- Nathaniel lo guardò preoccupato e poi si avvicinò a lui, guardò bene le ferite.
- E’ stato un Dirus..? -
- Aracnoide. -
- U-un Dirus Aracnoide..!? -
- Già .. -
- Sei andato ad Elios? -
- Si .. -
- Sei pazzo ..? -
- Beh .. Stavo solo cercando di tornare a Jarlshofn, poi sarei passato da Torstrond, e da li sarei tornato alla Miniera dei Ghiacci .. -
- Uh .. io stavo cercando il rifugio di Werian .. Ma stavo rischiando troppo e sono  venuto qui .. -
- Anche io ne ho approfittato, sai, sono partito da Atlantis, ma poi a Elios mi hanno attaccato gli scagnozzi di Aracna e ho resistito solo  fino a poco prima di Jarlshofn, ti ho visto. -
- Mi hai saltato sopra la testa! -
- Ho le mie potenzialità .. -
- Ora non lo direi, sei ridotto piuttosto male .. Ariette ti aiuterà, è brava! -
 Sorrisi a entrambi.
- Emm .. Grazie, però io .. Non ho mai dato i punti. -
Timothy ridacchiò e mi prese l’ago dalle mani.
- E’ come cucire i vestiti! -
Si avvicinò al ragazzo lupo e iniziò a cucirgli la prima ferita dopo averla pulita e disinfettata.
Lui strinse forte i denti.
Gli presi istintivamente la mano, lui la strinse.. E la strinse forte, sul serio!
- H-hey .. Come ti chiami? -
Gli chiesi , mentre iniziavo a chiedermi mentalmente se la mia mano fosse sopravvissuta a quella stretta, una stretta continua lunga e dolorosa, ma non volevo lasciargli la mano.
- Melhyr. -
- E’ un bel nome, è particolare, non si sente molto da queste parti.. Mi piace. -
- G-grazie .. Fa male .. -
Timothy lo guardò preoccupato.
- H-hey .. Ho  quasi finito di cucire la prima, resisti. -
- Non preoccuparti, so che poi starò meglio .. Grazie, a t-tutti voi .. -  
Timothy gli sorrise, gli sorridemmo tutti, poi lui notò il mio braccio destro.
- Scusa .. Non volevo farti male, stavo solo cercando di fermarti ma tu scappavi .. -
Gli accarezzai la mano libera con quella intatta, si, aveva allentato la presa leggermente, ma non del tutto.
- Non preoccuparti . -
- Sono bello come lupo? -
- Sei bello punto e basta. -
Non so perché lo dissi, però era la verità.
Lui ridacchiò e abbassò lo sguardo.
-G-grazie.. Ma .. Intendevo, quando divento lupo? come sembro? -
- Sempre bello! -
Ci mettemmo tutti a ridere.
- Sono a metà della seconda, ho quasi finito. – Gli disse Timothy.
- Ok .. – Gli rispose lui.
- Che cosa significa il tuo nome, Melhyr? – Gli chiesi.
Fu Nathaniel a rispondermi.
- Impavido. -
- Conosci la lingua dei ghiacci? – Chiese Mel a Nath, sorpreso.
- Eh si. – Si sorrisero.
- Beh .. – Melhyr si indicò – Questo impavido – Disse la parola “ impavido ” Con tono schernitore  - E’ piuttosto fragile, e spaventato! -
Ridemmo tutti insieme.
Poi ci guardò uno ad uno.
- Ma .. Come vi chiamate? Oltre ad Ariette .. -
Timothy finì in quel momento di cucire.
- Io Timothy,Tim per gli amici! -
Tagliò il filo.
- Auh! Grazie Tim .. -
- Io sono Nathaniel. – Gli disse Nath.
- Piacere Nath.. Io sono Melhyr .. -
- Emm .. Lo so, lo hai detto prima .. Comunque, piacere mio! -
- Possiamo chiamarti Mel? – Chiesi io.
- Certo! E tu sarai Ari, e lui Nath, e lui Tim. -
- Wow sei veloce trovare i soprannomi! -
- Ridemmo divertiti.
- Ho sonno .. -
- Abbiamo tutti sonno Mel.. – Precisai.
- Dormiamo? -
- Ho solo un letto .. -
Tim sorrise – Beh io starò nel divano! -
- Io con lui! – Disse Nathaniel felice.
- E io con te Ari? -
- A questo punto, si. -
- Ok! – Sorrise.


NATHANIEL

Ariette e Mel se ne erano andati e rimasi solo con lui che mi guardava sorridendo.
- Tim. -
- Si? -
- Hai un sorriso stupendo. -
Lo vidi abbassare lo sguardo, imbarazzato.
- Grazie.. -
Si stese sul divano, io rimasi in piedi.
Ero terribilmente insicuro, se lo avessi spaventato non me lo sarei mai perdonato.
- Perché non ti stendi? -
- Oh .. Non vorrei essere troppo invadente.. -
- Vieni qui.. -
- Davvero non ti disturbo? -
- No che non mi disturbi! Ho .. Bisogno .. Di te. -
- Cosa? -
- Hai sentito bene. -
- E perché? -
- Mi proteggi .. Sento che mi vuoi bene.. -
- E’ così. -
Mi sedetti accanto a lui e gli misi una mano sulla spalla, lui mi guardò negli occhi, i suoi erano lucidi.
- Tim .. Tu hai bisogno di me giusto? Anche io ho bisogno di te, non solo per il sostegno e la protezione, tu e Ariette dovete aiutarci prima che sia troppo tardi, potrebbe trasferirsi qui sulla terra o peggio, occupare entrambi i mondi.. -
- Cos .. Di che stai parlando? -
- La maledizione del dominio di Doyle. -
- Che ..? -
- L’inferno in terra. -
- Non capisco.. -
- Non sappiamo cosa sia .. Sappiamo solo che viene chiamato Doyle .. Ha colonizzato Marik-gard con le sue tenebre, ora i sopravvissuti vivono nel terrore, il dittatore non è più lui stesso, sembra parlare con un'altra voce e guardare tutto con altri occhi, governa incutendo terrore da centenni, ha ottenuto la vita eterna, si diverte a vedere la sofferenza dei suoi popoli, uccide aspramente senza controllo, eppure prima era così magnanimo .. Non è colpa sua, non è veramente lui.
Le creature dimenticate da Dio stanno invadendo ogni luogo, ogni piccola strada, ogni vicolo, e capo di loro vi sono quelli che prima erano i vice-re, il loro aspetto è cambiato drasticamente, in loro vi è solo cattiveria e atrocità, non hanno pietà per nessuno .. E in molte città .. E’ tutto morto .. Gli alberi, i prati, i colori .. Tutto. -
- Marik-gard è il vostro pianeta ..? -
- Era .. -
- Non è più come prima quindi .. E se non fermiamo tutto questo, la cosa si espanderebbe anche sul nostro pianeta, provocando gli stessi danni .. -
- Si .. Dovete aiutarci .. -
- Vi aiuteremo. –  Gli presi la mano, sentii che stava tremando e mi sentii in colpa.
- Timothy scusami! Non volevo spaventarti..! -
- Sono un fifone .. -
Mi sorrise, stava ancora tremando ma mi sorrise.
- Tu stai così male , eppure continui a sorridere .. – Gli accarezzai una guancia. – Ti conosco da così poco,  ma già conosco alcune cose che adoro di te .. I tuoi sorrisi ne fanno  parte, dimostrano quanto il tuo animo è forte, e anche che hai un bellissimo sorriso. -
Smise di tremare e mi guardò, con la bocca dischiusa e un espressione incredula sul volto.
- O-oh .. Oh mio Dio grazie Nath! -
Si gettò al mio collo, aggrappandosi a me in un abbraccio bisognoso, stava cercando affetto, calore .. E io non glieli negai.
Lo accolsi tra le mie braccia, stringendolo al petto.
Lui si strinse forte alle mie spalle, appoggiando la testa nell’incavo tra la mia spalla e il collo.
Un brivido mi percorse tutto  il corpo quando sentii il suo naso, il suo respiro, sulla mia pelle.
Fui pervaso da una strana sensazione allo stomaco, era una sensazione piacevole.
Gli accarezzai la schiena.
- Abituati a sentirti dire queste cose quando ci sono io Tim, e non aver paura di chiedere abbracci, ci sarò sempre per te , non ti lascerò mai solo, da ora puoi contare anche su di me Tim. -
- Grazie, grazie! -
Mi strinse più forte e sentii qualcosa di bagnato sul collo, stava piangendo.
- Non piangere! -
- Piango di gioia -
- Ah! Capisco. -
- Oh Nath, nessuno mi aveva mai parlato così prima d’ora! -
- Nemmeno Ariette? -
Lui spostò il viso dal mio collo e mi guardò con gli occhi ancora bagnati dalle lacrime.
- Beh lei si .. -
- Allora sono il secondo.. -
Piegai un angolo della bocca in un sorriso.
- No sei il primo. -
- Lei è la prima. -
- No .. Lei, è la prima, ma tu sei il primo! A dirmi queste cose, a farmi provare queste sensazioni strane che non so spiegarmi .. Sei il primo Nath! -
- Allora se è così .. Sono onorato di essere il primo, e tu lo sei per me. -
Gli posai un bacetto leggero sulla guancia, lo sentii rabbrividire.
- Scusa .. -
- N-no è che .. -
- Non dovevo .. -
Abbassai lo sguardo e mi allontanai un po’ da lui, ma fu proprio lui a fermarmi per un braccio tirandomi verso di se, mi abbracciò forte.
- Tim..? -
- Fallo più spesso.. Ti prego. -
- Oh .. -
Gli accarezzai delicatamente una guancia.
- Mi stai coccolando … -
Era un affermazione la sua, ed era vero, lo stavo coccolando.
“ Vederlo felice mi rende felice ” , pensai , e lo pensavo veramente, perché era vero.
- E’ bello coccolarti! -
- D-davvero? -
- Si. -
- E’ bello essere coccolati.. -
Gli sorrisi.
- Non hai sonno Tim? -
- Forse.. -
- Dormiamo allora! -
- Ma poi domani dobbiamo andare a scuola .. E se dormo il domani arriva più velocemente .. -
- Ma io verrò a scuola con te .. -
- E come farai a fare lezione? -
- Oh, forse dovrei spiegarti cosa succede quando si viene scelti. -
- Scelti? -
- Per finire in altri mondi! -
- Ah .. -
- Dopo sei ore dal mio arrivo il mio nome sarà presente sui registri della vostra scuola e del comune, sarò come un nuovo cittadino, domani sarò già a  lezione con te!-
- W-wow! E.. E io e Ari? -
- Stessa cosa, quando entrerete nel mio mondo, dopo sei ore avrete già la vostra divisione! -
- Divisione? -
- Si insomma.. Il genere! Io sono un arciere piromane dei ghiacci! .
- .. Cosa? -
- Sono un arciere piromane dei ghiacci. -
- E quindi anche noi avremo un ruolo? -
- Si. -
- Che bello! Ma .. Che cosa sei precisamente? -
- Un arciere .. Piromane dei Ghiacci! -
- Si, l’ho capito, ma cosa fai di preciso? -
- Uh, congelo cose, o le brucio, e sono abbastanza bravo con l’arco. -
- Che cosa stupenda! -
- Già, ma non posso fare nulla qui .. -
- Perché .. ? -
- Rischio di fare danni. -
- Oh .. Ok! -
- Vuoi dormire ora? -
- Ora si! -
- Vieni qui allora ..! -
Allargai le braccia e lo strinsi forte al petto, mi gettai sul divano tirandolo giù con me, lui rise.
Rimase tra le mie braccia dandomi le spalle e chiuse gli occhi, lo strinsi al petto dolcemente posandogli le labbra nell’incavo del suo collo e lo sentii rabbrividire.
- N-nath .. -
- Mi piace il tuo profumo .. -
- Oh .. -
- Buonanotte Tim.. -
- Buonanotte Nath.. -
Lo vidi piegare le labbra in un sorriso e poi ci addormentammo.


MELHYR

Mi accolsero e furono felici di farlo.
Ero grato a loro e avrei fatto di tutto per aiutarli, se solo non fosse stato così difficile..
Grazie a loro riuscii a migliorare, a non avere paura ma fu questione di molto tempo..
Mi sono sempre considerato una specie di ossimoro, un lupo , creatura forte e  senza scrupoli; ma in realtà ero solo una “ pavida coniglia ” .
La paura era mia padrona, si , si impadroniva del mio cervello e di tutto il mio corpo, quella bastarda della paura.
La paura che ti attanaglia lo stomaco, che non ti lascia scappare dalle sue grinfie, bloccandoti e impedendoti ogni movimento o pensiero razionale.
Mi ritrovai a tremare nel letto di Ariette, stringendo la coperta e i lenzuoli come fossero un appiglio.
Non volevo avere un attacco di panico proprio li, eppure non riuscivo a calmarmi.
Lei stava dormendo, non potevo disturbarla, così aspettai.
Passarono alcune ore, guardai fuori dalla finestra, non era ancora sorto il sole quando un oggetto strano sul comodino accanto al letto iniziò a provocare un rumore infernale.
Ariette si svegliò di colpo, premette un bottone sull’oggetto e quello smise di suonare.
- E’ una sveglia.. ? -
- Si .. -
- Le sveglie che avete qui su Midgard fanno un rumore orribile! -
- Lo so! -
- Andiamo a svegliare gli altri? -
- Certo .. -
L a sua voce era roca, stanca, impastata dal sonno.
Sbadigliò e si strofinò gli occhi facendoli diventare due chiazze nere.
Aveva i capelli scompigliati, vederla così mi fece scappare una risatina, era buffa e tenera.
Si guardò le mani su cui vi erano due grandi strisce nere.
- Oddio mio non avevo tolto il trucco! -
Si precipitò davanti allo specchio.
- Oh cielo sembro un panda! Vai a svegliare gli altri, io vado a pulirmi la faccia! -
Corse via, probabilmente in bagno.
Risi, mi alzai e scesi al piano di sotto.
Trovai Tim e Nath l’uno stretto all’altro, entrambi con un espressione serena in volto.
Li trovai carinissimi, dolci, quasi mi dispiacque svegliarli.
- WAKE UP! -
Spalancarono entrambi gli occhi.
- Daaah! -
Tim cadde dal divano tirandosi addosso Nathaniel.
- Auh! -
- Mel! Ma ti pare il modo di svegliare un povero ragazzo innocente? -
Mi chiese Tim, guardandomi con un espressione ebete sul viso.
- Mi scusi, signorina! -
- Gna! Mi hai offeso! -
Incrociò le braccia e mise il broncio voltando la  testa dalla parte opposta.
Nathaniel gli schioccò un bacetto sulla guancia e lui arrossì  violentemente.
- Su tesoro, non offenderti, andiamo  a fare colazione tutti insieme! -
- Nath ha ragione, sei molto magro Tim! -
- Anche voi! -
- Si è vero, ma io non quanto voi! – Precisai.
Si osservarono a vicenda.
- Si hai ragione .. – Fu Tim a parlare, con un espressione molto triste in volto.
- Timothy .. -
Nathaniel gli accarezzò una guancia e lo guardò dritto negli occhi.
- Io non lo faccio apposta .. -
Gli salirono le lacrime e a quel punto Nathaniel scattò, prendendogli il volto tra le mani e guardandolo dritto negli occhi lucidi.
- No! Hey, hey, hey! Non piangere! Non ci provare nemmeno Tim! Tira indietro quelle lacrime! -
Ottenne l’effetto contrario, Tim scoppiò in un pianto sommesso, il suo corpo fu scosso da singhiozzi ininterrotti.
Nathaniel lo abbracciò circondandolo con le braccia e stringendolo forte al petto.
- Vi lascio soli .. -
Mi allontanai dispiaciuto e mi diressi al piano di sopra, a metà delle scale mi sentii il vuoto sotto ai piedi e nello stomaco, sapevo che era un attacco di panico così mi accasciai con le spalle alla parete e cercai di calmarmi.
Non riuscivo a smettere di tremare, e nemmeno a trattenere le lacrime.



Angolo Autrice:

Mi scuso con tutti per l’eterno ritardo.
Purtroppo non ho avuto la connessione ad internet per parecchio tempo ( vari mesi -.- )
Spero che chi ha letto abbia gradito il capitolo.
A presto! :)



Love ya all <3
Byyye <3






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Capitolo 7
*** Emotionless ***


Non posseggo nulla di questa storia, eccetto ciò che scritto con le mie stesse mani … No , non è vero, io ho scritto questa storia e io ho inventato il contesto e i personaggi quindi è posseggo tutto di questa storia a parte i pezzi di canzone o poesia ad inizio capitolo O-O’’.
I don’t own anything about this story, except what I wrote with my own hands … No it’s not true, I’ve wrote this story and I’ve invented the places and the personages so I own everything about this story except for the pieces of song and poems at the start of the chapter O-O’’.

 
- Io sono un ombra, un black out, una tempesta sullo sfondo
  Il sussurro di un uomo, è il grido di un altro.-

                                                              Motionless In White
                                                                                 (From the song: Break the cycle- traduzione by me.)
                                          



Capitolo 6: Emotionless.


NATHANIEL


Tim si asciugò le lacrime e mi guardò.
- Scusa .. Sono così stupido .. -
- Ma che dici ..? -
- Non dovrei piangere, sono debole. -
- Sei stupendo, per questo non dovresti piangere, non è giusto che un ragazzo buono e dolce come te debba piangere per colpa degli altri! -
- Ma loro non smetteranno di farmi male.. E .. Nath! La scuola! Dobbiamo muoverci o faremo tardi .. -
- Abbiamo dormito con i vestiti siamo avvantaggiati , adesso mangiamo? -
- Si .. Hum .. magari ci diamo una sciacquata alla faccia .. -
- Ti senti stanco? -
- Distrutto. -
- Oh .. -
Ci alzammo in piedi e lo vidi traballare, lo abbracciai da dietro appoggiandogli  il mento nell’incavo tra la spalla e il collo, lui rabbrividì.
- Va tutto bene Tim .. ? -
- Si non preoccuparti Nath, fanno un po’ male le ferite però va tutto bene. -
Mi sorrise.
Nonostante tutto, aveva ancora la forza di sorridere.
- Ok .. Ti accompagno io? -
- Farai la stampella umana? -
- Hum .. Non sono sicuro di sapere cosa sia una stampella, ma se serve per aiutarti, lo farò! -
- Ahah .. Grazie .. E .. Posso reggermi a te se sto male? Tanto verrai nella mia classe, così non dovremo separarci .. -
- Hey tesoro, io non ti lascerò mai solo, ed è ovvio che puoi reggerti a me, puoi starmi attaccato anche quando non stai male .. Per me è solo un piacere! -
- T-tesoro? -
- Si .. Non .. Non ti piace quando ti chiamo così? -
- Certo che mi piace ma .. Cerca di non farlo la a scuola, rischi di essere pestato. -
- Oh .. Ok .. -
Lo strinsi forte a me.
- Tim .. Io ti voglio bene! -
Mi strinse una mano.
- Anche io te ne voglio .. -
Sciolsi l’abbraccio e mi spostai davanti a lui, che teneva la testa china, gli presi il mento tra due dita, alzandoglielo, stava sorridendo.
- Sono felice se sorridi. -
- Con te sorrido sempre Nath. -
- Davvero..? -
- Si, sei speciale. -
- Anche tu lo sei. -
Mi avvicinai di più a lui senza lasciargli il mento, lo tirai delicatamente a me e lui non oppose resistenza, anzi, mi passò un braccio dietro la schiena e  si strinse piano a me.
Abbassai la testa avvicinando le mie labbra alle sue, che lui aveva dischiuso leggermente.
Gli alzai delicatamente il mento e annullai quella piccola distanza tra le nostre labbra, però lo baciai sull’angolo della bocca, un bacio casto e lungo.
Lui riaprì gli occhi quando allontanai di poco il mio viso dal suo, li aveva tenuti chiusi per tutto il tempo.
Mi passò le braccia dietro al collo e mi guardò felice.
- Perché non mi hai baciato sulle labbra ..? -
- Vorrei che il tuo primo bacio non fosse qui in un soggiorno, ma in un posto che ho trovato nel mio mondo, è molto bello, voglio che il tuo primo bacio sia li, con me .. -
- E così sarà. –
- Ora però non so come resisterò alle tue labbra fino a quel momento .. -
- Ma tu potrai baciarmi ovunque se vuoi .. Facciamo così, non potrai baciarmi sulle labbra fino a che non saremo in quel posto che ti piace tanto, ma puoi baciarmi sul resto del corpo e vice versa, ok? -
- Questa idea è allettante. -
- Sto provando sensazioni nuove Nath .. Piacevoli. -
- Lieto di farti questo effetto, anche tu mi fai venire le farfalle nello stomaco caro .. -
- Ne sono onorato. -
Fece un sorrisino malizioso e io gli accarezzai dolcemente una guancia e poi il collo.
- Andiamo a mangiare qualcosa? -
- Ok Nath. -
Lo presi per mano e andammo nella cucina.
Lui prese una scatola con dentro dei sacchetti di plastica.
- Cosa sono? -
- Paste con la crema o la cioccolata. -
- Oh .. E perché stanno li dentro..? -
- Beh non so, ma sono buone quindi mangia! -
Me ne lanciò una e io la presi al volo, la osservai bene.
- Emm .. Come la tiro fuori? -
Lo feci ridere e lui si avvicinò a me, mi prese la pasta dalle mani e la aprì tirando due lembi del sacchettino.
- Woah .. -
Mi mise la pasta in bocca, io diedi un morso e poi la presi in mano.
- Mi piace. -
Parlai a bocca piena.
- Immaginavo! -
- Sembrate molto affamati! -
Ci girammo entrambi in direzione di colui che aveva appena parlato.
- Si Mel, tu non mangi? -
- No, oggi no, non ho fame .. -
- Sei pallido, sei sicuro di stare bene? -
- Si Tim sto bene .. Ah, comunque, bella scenetta quella di poco fa. -
Arrossimmo entrambi.
- H-hai visto tutto? -
- Certo Nath, eravate davanti alle scale! -
- Siete stati fantastici! – Precisò Ariette entrando velocemente in cucina per poi afferrare una pasta e scartarla velocemente.
- Non ditelo a scuola .. E nemmeno a mio padre .. -
- Stai tranquillo Tim. – Lo rassicurò Ari, mettendogli una mano sulla spalla – Nessuno saprà del vostro amore segreto a parte noi! -
- Grazie Ari .. -
- Merda è tardi! -
Ariette corse per tutta la casa e poi tornò da noi con tutto l’occorrente per la scuola.
- Oggi portiamo tutto io e Tim, ma tra qualche giorno dovrete rimediare i libri necessari .. -
- Nessun problema! Basterà fare qualche magia e clonarli! -
- Mel ha ragione! – Aggiunsi io.
- Clonarli..? Che figata! – Disse Tim, gli sorrisi, lui ricambiò felice.
- Allora, andiamo! – Disse Ari.


TIMOTHY


Ero ancora imbambolato, quel quasi bacio mi a aveva reso migliore la giornata, e poi sapere che potevo avere le sue labbra sulla mia pelle in qualsiasi momento, mi mandò su di  giri.
- A cosa pensi? -
Sentii la sua mano stringere la mia, quel suo gesto mi fece sorridere.
- A te .. -
- Ti prometto che quando saremo lontani dagli occhi di  tutti, ti coccolerò tantissimo! -
- Bacetti compresi? -
- Ovvio! -
Ridemmo, e mi lasciò la mano solo quando fummo all’interno del cortile della scuola.
- Manca ancora un po’ al’inizio delle lezioni, che facciamo?-  Chiese Ari.
- Potremmo .. Andare in ufficio e completare le ultime formazioni per i due nuovi. -
Dissi indicando Mel e Nath, Nathaniel appunto, che come pensavo, non sarebbe riuscito a starmi lontano per più di due minuti, si avvicinò a me e mi sfiorò la mano.
Alzai lo sguardo in cerca del suo, stava sorridendo.
- Nemmeno io riesco a starti lontano Nath.. -
- Andiamo in.. Emm .. Ufficio, così dopo possiamo andare in classe tranquillamente..-
-Certo. -
Dieci minuti dopo avevamo già finito agli uffici.
Andammo in classe, tutti si girarono verso di noi, osservarono attentamente Melhyr e Nathaniel.
Janette si alzò in piedi e li indicò.
- Eh no cazzo! Altre due checche sfigate! Ma è possibile che non arriva mai un ragazzo carino?-
Si misero tutti a ridere.
- Non credo di sapere cosa sia una checca.. -
Commentò Mel, con tono calmo e pacato.
- Che sei frocio. – Gli rispose Janette, acida.
- Non capisco ancora.. -
- Uff.. Sei gay! – Continuò Janette.
- Eh? -
Janette lo guardò con un espressione micidiale.
-Porca puttana ma da dove vieni!? Gay vuol dire omosessuale! Come te, il tuo amico dai capelli rossi, Timothy e probabilmente anche Ariette!-
-Oh, ora capisco.. No comunque, mi dispiace informarti che non sono omosessuale, ma se siamo qui per giudicare dall’aspetto .. Quelle come te da noi si chiamano “Talyars”. -
- Taly che? -
- Talyars. -
Nathaniel si mise una mano sulla bocca e iniziò a ridere.
- Che vuol dire!?- Sbraitò Janette.
-Hum.. Forse nella vostra lingua vuol dire puttana, o troia.. O è meglio battona? O baldracca? Nah, meglio succhia-cazzi! -
- Ma come ti permetti!?-
Janette si gettò addosso a Melhyr e lo prese per il colletto della maglia, lui la guardò infastidito alzando un sopracciglio.
- Che vuoi? Io non lo do alle puttane! -
- Daaah! -
Janette lo lasciò con uno strattone e tornò al suo posto adirata.
Un altro ragazzo si intromise.
- Ari! Mancano due prof! -
- Meglio, almeno posso spaccare la faccia a quella troia nel caso mi facesse incazzare! – Urlò indicando Janette. – Comunque – Continuò Ari, era calma – Loro sono Melhyr – indicò Mel, che fece un sorrisino sghembo – E Nathaniel. – Che alzò di poco lo sguardo dal pavimento per poi riabbassare la testa un secondo dopo.
Sfiorai la mano a Nath e mi incamminai al mio banco, lui mi seguì .
- C’è posto accanto a me.-
Gli sorrisi, lui si sedette e io gli passai un quaderno e una penna.
- Per oggi puoi scrivere qui, ma tanto oggi non facciamo nulla.. -
- Oh.. Ok. -
Melhyr si sedette accanto ad Ari e dopo pochi secondi iniziarono a  chiacchierare concitatamente.
Il resto della classe faceva un rumore insopportabile.
- Tim.. Mi odiano già? -
- Non lo so .. Tu non pensarci. -
- Ok. -
- Ah nath, oggi pomeriggio devo  prima andare a casa mia, basta che mio padre mi veda e poi posso tornare con voi da Ari, ah, comunque lei ha una stanza per gli ospiti e anche dei letti gonfiabili in più, solo che non aveva voglia di spostare la confusione stanotte!-
Lo feci ridere e la sua risata dolce trascinò anche me, così ci mettemmo a ridere come due sciocchi.
- Tim .. Tu ce li hai i genitori..? -
Per un attimo sentii il vuoto nello stomaco.
- I-io .. – Notai che il ragazzo nel banco davanti al mio si fece più attento.
- Ecco.. Mia madre è morta.. -
Continuai a fissare il ragazzo davanti a me, sembrava stesse ascoltando..
Non mi fece preoccupare perché lui  era sempre stato molto silenzioso ed introverso.
- E tuo padre? -
- Purtroppo no. -
Vidi il ragazzo davanti a me irrigidirsi, ma poi smisi di farci caso e tornai a guardare Nath.
- Perché purtroppo? -
Abbassai molto il  tono della voce e presi a torturarmi le dita.
-Lui.. Beve molto .. Ed è sempre stato cattivo .. E sempre arrabbiato e .. E prende pochi soldi a lavoro.. Li usa tutti per gli alcolici l-la droga e le sigarette e.. E quando arriva la fine del mese.. N-non mi fa mangiare perché non bastano i soldi per nutrire entrambi .. E poi si sfoga su di me .. Lui mi picchia, mi fa sempre male.. A volte quando è molto arrabbiato usa anche la cintura come frusta e .. Io ho sempre paura.. Dice che non sono suo figlio, che non mi ha mai voluto e che per lui sono solo un peso economico.. Non ce la faccio più.. prima avevo solo Ariette.. Ora ho anche Mel e.. E tu.. Tu Nath.. Sei fantastico.. Gli altri ragazzi mi fanno male.. ma non hanno capito la mia situazione .. Io non resisto più .. -
Mi accorsi che stavo piangendo, Nathaniel era visibilmente preoccupato, mi asciugò le lacrime.
- Tim.. Ora non voglio che tu vada a casa.. -
- Devo o sarà solo peggio.. Ah, nessuno deve sapere quello che ti ho detto o mio.. Padre .. Mi fa fuori.. -
- Starò zitto.. Te lo prometto, stai tranquillo. -
A quel punto il ragazzo davanti a me si girò di scatto, sembrava preoccupato.
- S-starò zitto anch’io!-
Lo guardammo straniti, poi io lo guardai leggermente amareggiato e apaticamente.
- Hai ascoltato tutto, Christian. -
La mia non era una domanda, era un affermazione.
Lo vidi sbiancare.
- S-scusa io non.. Non avrei dovuto è s-solo che t-tu.. Gli altri e-ecco, ti f-fanno sempre male e l-loro sbagliano, t-tu non ti m-meriti questo, non è giusto.. -
Cambiai subito espressione lasciando il posto sul mio viso ad un sorriso tirato.
- Noi non abbiamo mai parlato Christian .. Non ti conosco bene, so che non sei come loro, sei.. Buono.
Però così sembra quasi che tu abbia paura di me .. -
- Timothy.. Io ho paura. -
- Di me? -
- No.. Degli altri.. -
- Intendi i bullacci di merda qua a scuola..? Ma loro non ti hanno fatto mai niente..-
- No non loro, e non intendo far saper in giro chi mi fa paura.-
-Oh.. – Non avevo mai pensato che potesse essere un ragazzo così.. Misterioso. –Hum.. Christian.. Tu mi odi come loro? -
- Certo che no! Non potrei mai.. Io non ti odio affatto! Preferirei conoscerti.. Vorrei aiutarti Tim.. -
- Mi prendi in giro o sei serio..?-
- Sono serio. -
- Ad ogni modo.. Non puoi aiutarmi.. Nessuno può tirarmi fuori da sto casino. -
- Beh.. Non so.. La tua situazione è difficile e vorrei almeno starti accanto come fa Ariette. Come fa .. Emm..- Guardò Nathaniel e lui capì – Mi chiamo Nathaniel.-
-Ah si, giusto!- Christian terminò il discorso di prima – Nathaniel. -
Nath gli sorrise.
- Hey Christian, sai, sono felice se gli stai accanto.. Ha bisogno di sostegno.-
- Sareste i miei primi amici.. -
Gli sorrisi.
-Christian, è un piacere averti fra noi.-
Lui spalancò gli occhi e poi scoppiò in lacrime, si portò le mani agli occhi e continuò a singhiozzare, però si vedeva che tra quelle lacrime, gli angoli della sua bocca erano stesi in un sorriso.
Io e Nath ci guardammo un attimo sorridendo e poi mi alzai, mi inginocchiai davanti a Christian e gli mesi una mano sulla spalla.
- Hey.. Va tutto bene. -
- G-grazie..!-
Si asciugò le lacrime e ci sorrise.
- Siete i miei primi amici.. Ma Ariette e l’altro mi vorranno?
- Certo che ti vorranno. -
- Vi confiderete anche con me? Non mi escluderete vero..? – Nella sua voce c’era sempre una nota di tristezza, anche quando era felice.
- Non ti emargineremo mai. -
- Grazie.. Oh, per quella cosa di tuo padre.. Se non vuoi andare a casa tua, ecco insomma, puoi venire anche a casa mia, potete venire tutti, ho delle stanze in più, ci manca solo qualcuno che le occupi..-
- Sei gentile.. Oh, si, ci servirebbe davvero una casa in più.. – Dissi sospirando.
- Venite pure da me, ho spazio. -
- Grazie.. E’ per Nathaniel e Melhyr.. Loro non hanno una casa.-
- Oddio! Mi dispiace.. -
Nathaniel sorrise.
E’ lunga da spiegare.. Io e Mel qui non abbiamo proprio nulla,però te lo spiegheremo dopo.. -
-Ok, contate pure su di me! -
-Certo Christian. -
- Oh .. Ecco.. Vi da fastidio se.. Anzi no, niente!-
- Che cosa? -
- Niente, non preoccupatevi!-
-Ok.. -
- Chris! Ma perché non fai mai ginnastica? – Gli chiesi curioso.
- I-io..- Si incupì.
- Qualcosa non va..? -
- Hum.. Ecco.. -
Si scompigliò nervosamente la sua zazzera di capelli biondo cenere misto  a biondo ramato passandoci una mano in mezzo, era veramente un bel colore di capelli, ricordava il miele.
- E’ una cosa così terribile..? -
- Me ne vergogno.-
- Ma dicci almeno di cosa..! -
- Non ci vedo. -
- Sei.. Cieco? – Chiesi confuso.
- No! Però mi mancano abbastanza gradi in entrambi gli occhi.. -
- E perché non porti gli occhiali? – Lo guardai preoccupato.
- A casa li metto..-
- E perché qui no? -
- Non prendono di mira solo te.. E se metto gli occhiali poi mi prendono in giro e mi fanno male, mi vergogno poi con quei cosi sugli occhi, mi fanno più brutto di quanto già non sono..! -
Stavo per ribattere ma fu la voce di Melhyr a fermarmi.
- Non dire certe cazzate!-
Christian alzò lo sguardo sconcertato.
- M-ma sono veramente brutto..-
- Idiota.. Anzi no, magari se ti mettessi quegli occhiali e ti guardassi in uno specchio, capiresti certamente quanto sei bello. -
Le guance di Christian assunsero un colorito leggermente più roseo, stava arrossendo per così poco?
- Ma io mi sono già visto allo specchio.. Sono orribile. -
- Allora vuol dire che non ti sei guardato veramente. -
-Ma dai! Sono magro, non sono muscoloso, sono sfigato, secchione, sono basso, ho dei brufoli, il naso storto i capelli orribili e porto gli occhiali! -
- Hey basta! Mi sembra di sentir parlare una ragazzina isterica che fa attenzione a ogni minimo difetto! Ma poi.. Dove te lo sei visto il naso storto!? E’ drittissimo! Anzi no, guardandoci bene c’è una piccolissima gobba, e ti dona.-
Christian avvampò e si girò dalla parte opposta.
- N-no.. Sono brutto.. -
-Metti quegli occhiali, seriamente, non puoi rischiare così tanto per colpa di persone stupide come quelle che popolano Midgard.
- Cosa.. Midgard? -
-Ecco.. Ti spieghiamo a casa Christian.. -
- Ok.. Melhyr. -


CHRISTIAN


Non pensavo sarebbe mai successo.
Ma finalmente ero li, con degli amici.
Amici fantastici.. Con dei magnifici capelli colorati, tutti con degli stili che io adoro e buoni, disponibili.
Mi ero messo gli occhiali un attimo, per osservarli meglio mentre erano distratti, poi li ho tolti subito, però in quel breve tempo avevo osservato i miei amici , ne restai meravigliato.
Rimisi subito gli occhiali nella loro custodia non appena si girarono, non volevo che mi vedessero.
Dopo scuola ci dirigemmo verso casa di Timothy, quando fummo davanti alla porta la tensione crebbe.
- Ascoltate.. Io devo entrare, solo un po’, giusto per farmi vedere dal mostro, poi posso tornare da voi, state tranquilli.-
Guardai Nathaniel, era il più preoccupato,anche Ari, ma lui era sbiancato.
Timothy evidentemente se ne accorse e si avvicinò a lui.
-Nath.. Non preoccuparti.. -
- Tim.. Ti farà male.. -
- Non mi farà tanto male..Spero.-
-Ecco appunto speri, non sei sicuro, io non ti lascio entrare Tim.. -
- Nath stai tranquillo. -
Si abbracciarono, Nathaniel lo baciò sulla guancia, poi sul collo e infine appoggiò la testa nel suo incavo.
Tim lo strinse forte, sciolsero l’abbraccio dopo un bel po’ di tempo.
Li  trovai teneri e per un momento immaginai di essere abbracciato da un ragazzo bello e alto, non troppo muscoloso e dolce, scaccia quello che era il mio pensiero per tutte le notti, o per ogni volta che tenevo gli occhi chiusi, però mi fu inevitabile ricollegare quel ragazzo dei miei sogni a Melhyr, tornai alla realtà solo quando vidi Tim entrare in casa sua.
Dopo poco si sentirono degli urli,le parole non erano distinguibili, però si capiva che erano dei gridi di rabbia, Nathaniel era terribilmente nervoso.

Timothy uscì di casa qualche minuto più tardi, sembrava che stesse bene, non notai nulla di strano inizialmente, poi mi accorsi dell’espressione che aveva in volto.
Tempo qualche secondo e perse l’equilibrio, Nathaniel lo afferrò spaventato e Ariette corse accanto a loro, anche io e Mel ci avvicinammo.
- Andiamo via.. -
- No aspetta.. Prima dicci che ti ha fatto. – Fu Ari a parlare ma la bloccai.
- Aspetta Ari, è meglio se ci allontaniamo da casa sua.. Venite da me, è quella più vicina da qui.. -
Cercai di rendermi utile ma la voce di Ariette mi suonò.. Arrabbiata, quando mi rispose.
- No Christian, adesso non è il momento ok?-
- Ma.. -
- Taci!-
Tornò a coccolare Tim assieme a Nathaniel.
Mi sentii spiazzato,svuotato di ogni sentimento, un'altra crepa silenziosa dentro al mio cuore freddo, incapace ormai di trovare la felicità, ma solo il nero, e il vuoto.
Inutile.
Peso.

Iniziai a non capirci più nulla, riuscii solo ad indietreggiare.
Avevo sbagliato e mi avevano rifiutato.
Rifiuto.
La testa iniziò a farmi malissimo, fitte continue iniziarono ad abbattersi sulle mie tempie senza tregua.
Chiusi gli occhi, non mi importava più di vedere delle immagini sfocate, mi portai una mano alla testa, gesto inutile, il dolore non cessò.
Sentii la voce di Melhyr, ma era lontana e confusa.
Percepii delle braccia afferrarmi per la vita, poi più nulla, solo le forze che mi abbandonarono  e poi il buio.


MELHYR


Ariette era stata gelida nei confronti di Christian.
Vidi la tristezza nei suoi occhi, si era come.. Perso.
Non sapevo come agire, poi lo vidi indietreggiare tenendosi la testa, capii subito che qualcosa non andava.
Provai a chiamare il suo nome ma non mi rispose, si lasciò scappare un gemito quando gli cedettero le ginocchia, nel bel mezzo della strada, lo afferrai per la vita e lui perse  i sensi.
Lo presi direttamente in braccio e mi avvicinai agli altri tre che ora erano in piedi allarmati, Ariette sembrava pervasa dai sensi di colpa e aveva le mani sulla bocca, sembrava spaventata, eravamo tutti spaventati.
- Andiamo via da qui.. Dobbiamo stenderlo da qualche parte.. -
Guardai triste l’esile corpicino di Chris che avevo tra le braccia. – Pesa meno di una foglia, è un peluche! -
Ariette mi guardò sconvolta.
- Ma che centra  ora!? -
-E’ morbido ok? – Ribattei – Adesso troviamo un posto per il coniglietto.. Non lo porterei a casa sua, messo come ora poi.. -
- Venite da me. -
- Grazie Ari. -
- Niente! E poi.. Gli ho parlato male.. -
- Beh, dopo ti potrai scusare.. -
Camminammo a lungo, Nathaniel non lasciò Tim nemmeno per un secondo e lo riempì di bacetti, tutti accolti con dolci sorrisi da parte di Tim.
-Siamo quasi arrivati! – Annunciò Ariette.
Intanto sentii dei leggeri movimenti tra le braccia, si stava svegliando.
Si accoccolò al mio petto, fino a poco prima il suo viso era contratto in una smorfia di dolore, ma appena lo strinsi di più a me, mutò in un espressione serena.
Avrei voluto chiamare il suo nome, ma non  volli interrompere quel momento di pace, quindi rimasi zitto, ad osservare felice il suo corpo tra le mie braccia fino a quando non arrivammo  a casa di Ariette, entrammo e lei poggiò a terra la propria borsa e quella di Chris, che si era portata dietro per tutto il viaggio.
Cullai Chris come si fa con un bambino, lo scossi piano.
- Chriiiis, come ti senti..? Lo so che sei sveglio.. -
Lui aprì gli occhi arrossendo un po’.
- Hum.. Mel.. Ciao.. -
- Ti fa male qualcosa..? -
- No no.. Solo che .. Non è la prima volta che mi succede, e tutte le volte che accade.. C’è una figura  indistinta che mi guarda.. Mi parla, e ogni volta ripete dei nomi.. -
- Te li ricordi questi nomi? -
- Si, finora sono stati tutti simili, Torstrond settore uno, Torstrond settore due, Torstrond lago Harajis o una roba simile e oggi Torstrond Rainah.. -
- Oh porca merda! – Sbiancai.
Doyle stava andando fin troppo veloce.
E poi, perché aveva scelto Christian? Mi chiesi.
E se si fosse collegato a lui in qualche modo..?
Speravo vivamente di no, perché avrebbe voluto dire che collegandosi a Christian, poteva raggiungere molto tranquillamente Mid-Gard.
- C-cosa..? – Mi chiese Chris preoccupato, risvegliandomi dai miei pensieri.
- Noi.. Dobbiamo andare la, il prima possibile.-
- La dove..? -
Lo stavo spaventando, e non era di certo quello il mio obiettivo.
- Marik-Gard. -
- Può accedere anche lui? – Fu la voce tagliente di Ariette ad intervenire.
- Si Ariette.. – Stava iniziando a darmi sui nervi quel suo cambiamento di umore improvviso.
- Wow .. – Acida, ancora quel tono di voce, eppure all’inizio non mi sembrava così.. Era sicuramente per Christian.
Christian appunto, che ci stava male.
Si alzò silenziosamente e si sedette più lontano,in un angolo vicino al suo zaino, da cui estrasse dei fili bianchi e una scatoletta magica, loro le chiamano cuffie e cellulare.
Mise le cuffie nelle orecchie e accese la musica, si sentiva attraverso le cuffie anche da lontano.
Dai suoi occhi non traspariva alcuna emozione, solo la tristezza.
Mi girai verso  Ariette e la guardai malissimo.
- Perché gli parli in quel modo? -
- Perché.. Lui.. I-io.. Non lo so! – Sbottò.
- E allora cerca di contenerti.
  Lui sta sopportando un inferno nella sua testa, Doyle gli parla, e io prima a scuola ti ho spiegato che cosa è e che cosa fa Doyle.
 Gli fa male Ariette, senza che lui se ne accorga,e gli dice tutti i luoghi che ha distrutto, che distrugge, nel nostro mondo, in questo momento sta facendo una strage, nei miei territori natii.
Prima è svenuto per colpa di Doyle, e sono sicuro che ci darà un aiuto, anche perché se non lo fermiamo, Doyle lo distruggerà.
- M-mi dispiace.. – Disse lei, abbassando lo sguardo.
- Ari non devi dirlo a me, ma a lui, e devi trattarlo meglio.. -
- Lo so, farò del mio meglio .. -
Intanto Tim si avvicinò a Chris e lo abbracciò, lui si tolse le cuffie e lo guardò.
- Se non mi volete me ne vado,insomma.. Era troppo bello per essere vero.. -
- Non è che non ti vogliamo, Ari è gelosa e non lo vuole ammettere, ma ti vuole con noi anche lei. -
- Davvero Tim? -
- Davvero. -
- Hum.. – Prese una custodia, estrasse gli occhiali e li mise – Ora va meglio.. -
Ci guardò tutti e gli sorrisi quando puntò lo sguardo su di me, mi avvicinai a lui e mi inginocchiai, arrivando con la faccia all’altezza della sua.
- Visto? Sei stupendo anche con quelli!- Gli indicai gli occhiali – Nessuno è scappato! Quindi non sei un mostro, affatto, sei bello con o senza occhiali. -
Lui avvampò di nuovo, e si nascose dietro una mano.
- Non mentire Mel.. -
- Non mento, viso da cerbiatto! – Gli diedi una piccola carezza sulla guancia.
- Su alzati, in questo periodo devi cercare di deprimerti il meno possibile, e noi ti aiuteremo.- Gli dissi sorridendo.
- Lo farete veramente per me? -
- Certo Chris! -
Si alzò e io lo presi in braccio a mo’ di koala, lui si dimenò un po’. – Che faii? -
Io ridacchiai e lo strinsi a me, scoprii che era bello tenerlo in braccio,lui si lasciò andare appoggiando la testa alla mia spalla.
- Ti porto a giocare con un cane gigante se vuoi, ti piacciono i cani? -
- Si!-
- Allora andiamo a giocare a Ravejia! -
- E’ un posto? -
- Si, il più calmo di Marik-Gard. -
- Ma.. Oh.. Marik-Gard.. Io.. So tutto. -
- Te lo ha detto Doyle? -
- No, la prima volta che son svenuto c’era una brutta donna, me lo ha detto lei!-
- Aracna..-
Merda.
- Si, lei. – Mi confermò Chris.
- E’ pericolosa.. -
Ci fu un attimo di silenzio tombale, nel quale Chris ripiombò per un attimo nella tristezza più grigia e buia, glielo si vedeva in faccia, ma poi sorrise e si strinse un po’ più forte a me.
- Beh.. Andiamo a giocare? – Chiese sorridendo.
- Certo!-
La voce di Nathaniel ci interruppe tutti.
- Aspettate ma.. Ravejia!? Oh Tim  è li quel posto, è li!-
- Wooh!- Esultò Ariette – Vedremo un bacio! -
- E le lingue!- Aggiunsi io.
Tim e Nathaniel arrossirono.
Evocai il portale, Chris lo guardava stupefatto, dopo tutto, non ne aveva mai visto uno.
- Buttatevi subito!-.



Angolo dell’autrice risorta:

Salve a tutti gente!
Non tiratemi i pomodori dai, dopotutto sono solo quattro mesi che non aggiorno!
.. Si ok, avete ragione, merito i pomodori e anche qualche lattina.
Ma che ci posso fare? Sono pigra.
Cercherò di aggiornare il prima possibile, per davvero stavolta.
Beh che dire.. Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che il nuovo personaggio vi stia simpatico!
Chris: Mi odiano tutti.
Sere: Pst, depressione over 9000 >-> .. Aspetta che ci fai tu qui? @-@
Chris: Ti spio.
Sere: D’:
Melhyr: Su faccia da cerbiattino non spaventarla!
Chris: Non chiamarmi cosiiiiì.
Melhyr: Aw che carino ^3^
Timothy: Ma perché a me devi farmi soffrire così tanto? Sei un mostro sadico T.T
Ariette: Ho fame.
Sere: Aspetta .. Ma tu sei me! Solo io potrei dire una cosa del genere in un momento come questo!
Ariette: Si ok, ma io ho fame!
Nathaniel: Oh madonna santo cielo, datele un biscotto!
Timothy: Naaaath! Tesooorooo!

Nathaniel: Amore miooo! 
Chris: Sono finito in una gabbia di pazzi. Aiutatemi.
* risata sguaiata di gruppo *

Beh,  il capitolo finisce qui, c’è stata anche una bella chiacchierata di gruppo :D
Alla prossima!
Recensite mi raccomando, così mi date dei pareri sulla storia! c’:
Grazie a tutti quelli che hanno letto!
Byyye ^-^







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Capitolo 8
*** Sussurri d'amore. ***


Capitolo 7: Sussurri d’amore.

 

- Niente si sposa meglio con il freddo dell'oscurità. -

                                                                                 ( Pitch Black- Le 5 leggende. )



MELHYR

Mi gettai dentro al portale con Chris tra le braccia.
Atterrammo, il sole era già basso e stava tramontando.
Abbassai lo sguardo scoprendo di stare schiacciando Chris, che si trovava sotto di me con le gambe attorcigliate al mio bacino e le braccia dietro al mio collo.
Mi guardava con un sorriso sghembo, quella volta fui io ad arrossire.
- Oddio scusa, ti sto schiacciando.. -
- No tranquillo non importa va benissimo così..-
-Che?-
-Scusa!-
Arrossì violentemente e iniziò a dimenarsi cercando di togliersi da sotto il mio peso.
-Aspetta Chris.. -
Si fermò e mi guardò.
-C-cosa? -
-Ecco.. -
- Ecco cosa!? Hai scoperto il mio fottuto segreto? Ora mi sfotterai eh? Sono una checca.
Che fai ora,mi picchi? Eh?-
Gli misi una mano sulla bocca, era spaventato.
- Fermati e rilassati, non voglio di certo picchiarti Chris. -
- Però ti faccio schifo.. -
- Ma che.. No,sei meraviglioso. -
- Ma.. -
- Hey, ti avevo promesso di giocare con un cagnolone. -
- Uh.. -
- Sono io. -
-Tu..? -
- Si, posso trasformarmi.. -
- Fallo! -
- Ok..! -
Mi trasformai in lupo.
Lui all’inizio sembrò spaventato ma poi si rilassò e mi accarezzò.
- Come sei bello.. Sia da umano che da lupo.. -
Gli indicai la groppa col muso.
- Vuoi che salgo..? -
Annuii, lui si buttò su di me aggrappandosi al mio pelo con tutto se stesso.
Feci qualche passo vicino al portale, dal quale saltarono fuori Nath, Ari e Tim.
Ariette imprecò, gli altri due sembravano storditi.
- Wow che cazzo è sta roba? Come si usa..? Uh così forse! -
Ariette aveva già in mano il suo arco d i ebano magico di Duryah, e aveva scagliato proprio una freccia di fuoco glaciato, a qualche centimetro dalle mie zampe.
-Ops! -
Chris era spaventato, potevo sentirlo.
Nathaniel si fece avanti.
- Ok Ariette, tu sei un arciera.. Ma.. Non normale, tu.. Hai le qualità di ogni tipo di arciere.
Ecco perché sei stata scelta.. Avere un cuore puro non basta in situazioni come queste, e tu sei più forte degli altri arcieri.- Le disse Nath.
- Woah, che figata! Cazzo sono forte! -
- Si Ari, tu spacchi! – Le disse Tim abbracciandola. – Io però.. Io cosa sono?- Chiese curioso, sciogliendo l’abbraccio e andando da Nath, passandogli le braccia dietro al collo.
- Uw.. – Nath lo strinse un po’ a se. – Tu cucciolo.. Boh, non lo so, non ne ho davvero idea.. Mmmh, aspetta, sto percependo qualcosa, non so cosa ma viene da te.. -
Nath strinse di più Tim.
- Ah, è solo tenerezza! -
Tim arrossì un po’ – Che dolce che sei Nath.. -
Potevo percepire come si sentiva rilassato Christian guardando come il miele scorreva a fiotti tra Nath e Tim, cavoli, continuando così avrebbero fatto venire il diabete a tutti, erano dolcissimi.
- Ahah, grazie piccolo.. Mmmh, comunque non sento solo tenerezza.. Forse potresti essere.. Ah, Prova a pensare intensamente ad una fiamma ghiacciata e evocala sulla tua mano. -
- Hum.. Non saprei come fare.. -
- Tu concentrati molto e prova.. -
Tim si staccò un po’ da Nath, chiuse gli occhi, sembrava veramente molto concentrato, dopo poco una piccola fiammella fioca e azzurrognola apparve sulla sua mano per qualche secondo, poi svanì.
Nath era sorpreso.
- Sei bravo, rifallo pensando a qualcosa che possa aumentare la tua potenza.. -
- Tipo? -
- Beh.. Funziona con la rabbia,la frustrazione, l’oppressione, l’eccitazione, e quando diventi più bravo riesci ad aumentare la potenza anche da calmo. -
-Oh, ok.. -
Richiuse gli occhi,questa volta capimmo a cosa stava pensando, una lacrima gli solcò il viso e quella fiammella nella sua mano si riaccese, ma questa volta diventò sempre più lucente, intensa e colorita, era una fiamma azzurra con qualche sfumatura di cobalto, poi diventò completamente cobalto,poi lentamente passò al viola, al rosso, al rosa, al giallino e infine diventò verde, un verde intenso, a quel punto Tim la lanciò lontano, evidentemente aveva sentito che ne stava perdendo il controllo e scelse la mossa migliore, lanciarla lontano da tutti noi.
Se ne avesse perso il controllo avrebbe potuto fare male sia a se stesso che a noi altri.
L’impatto della palla magica contro al terreno provocò una forte esplosione.
- M-merda.. Ho fatto un casino? Non riuscivo più a controllarla.. -
-N-no.. Tu sei fantastico! Anche tu hai tutte le qualità di mago di fuoco e del ghiaccio! E poi che potenza.. Guarda che buco nel terreno! – Gli disse Nathaniel, era al settimo cielo.
Guardai il punto indicato da Nath, effettivamente vi era un grosso buco profondo che occupava vari metri nel terreno, uno dei pochi terreni ancora liberi, che possedeva ancora le sue meravigliose caratteristiche magiche, infatti si riformò dopo poco.
-Wow.. -
-Tim..- Nath si fece serio, avevo un tono di voce molto dolce però – E’ questo il posto.. Insomma, il luogo esatto non è questo ma è qui vicino..! – Gli occhi di Tim sembrarono brillare di gioia.
-Che bello! -
Si abbracciarono.
Intanto, notai che Ariette se ne stava in disparte, chissà a cosa stava pensando.. Poi diedi un occhiata a Chris sulla mia groppa, non era felice.
Iniziai a correre, senza allontanarmi troppo dal gruppo, Chris si strinse forte a me ridendo.
-Hai appena realizzato un mio sogno!- Mi urlò felice.
Feci un piccolo giro su me stesso e piegai la testa verso di lui, come per dirgli che volevo sapere di cosa si trattava e lui lo capì subito.
-Cavalcare un lupo! -
Emisi un piccolo ululato, poi ripresi a correre e continuai per alcuni minuti, gli feci vedere un po’ la zona, una delle poche zone rimaste intatte di Marik-gard, un tempo era tutto così bello, misterioso e magico.. E Chris guardava tutto il paesaggio, meravigliato, potevo capirlo infondo, era normale che fosse meravigliato, lui aveva sempre visto solo strade e negozi, macchine e industrie, fumo e inquinamento, che schifo.
Quando fummo di nuovo dagli altri mi fermai e lo feci scendere.
Mi accarezzò poi io mi ritrasformai.
- Ti è piaciuto? -
- Non sai quanto! -
Si gettò al mio collo, lo strinsi leggermente a me, sentivo che il suo non era un semplice gesto di ringraziamento per la “corsa sul lupo”, era un abbraccio bisognoso, sentivo che ne aveva bisogno anche solo dal modo in cui mi stringeva, insicuro come sempre, ma era un abbraccio saldo, come se avesse voluto dirmi di non lasciarlo, di tenerlo fra le mie braccia, sentivo che cercava protezione ma Chris era misterioso, era difficile capire cosa provava, era difficile capire cosa lo faceva stare male, era molto chiuso e questo lo si capiva anche rivolgendogli la parola solo per un breve lasso di tempo, era insicuro e terrorizzato da tutti, volevo sapere il perché, volevo sapere il perché della sua tristezza, il perché dei suoi silenzi, il perché della sua insicurezza e della sua paura.
Ma ci sarebbe voluto tempo e io avrei aspettato, è cattivo da dire, ma pensai che se qualcosa lo opprimeva così tanto, prima o poi sarebbe crollato, schiacciato da ciò che lo spaventava così tanto, e io per lui ci sarei stato sempre, se fosse crollato gli avrei dato io la mano per rialzarsi, questo era indiscusso.
Sciolsi l’abbraccio solo quando fu lui a scostarsi leggermente da me.
Non avevo idea di cosa fosse a tenermi così legato a quel ragazzo fin dalla prima volta in cui gli avevo parlato, sapevo solo che un legame c’era, ci doveva essere, sottile e infrangibile.
Ariette si avvicinò a noi sorridendo.
- Hey Mel, hai qualche idea di cosa potrebbe essere Chris qua? -
- Purtroppo non lo so.. Ci sto ragionando tanto.. -
Ed era vero, volevo sapere che cos’era, volevo sapere di più su di lui, qualsiasi cosa  fosse, anche solo un piccolo dettaglio, per poterlo conoscere meglio.
- Hum.. – Ecco, di nuovo quello sguardo cupo.
- Oh.. Chris.. Per ora non- Mi interruppe.
-Immaginavo, ma non importa.-
-N-non rabbuiarti .. – Ecco, avevo pure balbettato,non sapevo come agire con lui.
Anche Ariette si fece più seria.
- Ci dispiace Chris.. – Disse lei, cercando di confortarlo almeno un pochino.
- Ma non è niente, davvero, solo.. Dispiace a me, sono un peso qui, anzi sono un peso in generale.-
-Ma che dici!? E poi dimmi, come faremmo senza di te?- Gli chiesi prendendolo per le spalle.
- Beh, se resto, poi dovreste difendermi .. Ah no! Giusto, non ce n’è bisogno..-
- Christian non si abbandonano mai gli amici, mai! – Stavo praticamente urlando,rafforzai un po’ la presa sulle sue spalle.
-Ma.. – Non avrei dovuto alzare la voce, lo avevo già spaventato.
- Ti difenderò, come se fossi l’unica cosa che ho! -
-Cosa? -
- Era un esempio, è chiaro che non sei un oggetto. -
- Mh.. Lo avevo capito.. E’ che non me lo aspettavo.. -
- Cosa non ti aspettavi? -
- Che mi dicessi.. Una cosa così.. Bella. -
Gli sorrisi, mollai la presa accarezzandogli le braccia e poi prendendogli le mani.
- Ti conosco da poco, ma vali già così tanto per me.. -
Arrossì.
- Grazie. -
- Sorridi. -
Fece un piccolo sorriso.
-Bravo. -
- Però.. Mi sento inutile. -
- Hey, non so cosa sei qui ancora, ma so che tu puoi vedere Doyle, vedere dov’è.. Doyle. -
- E quando lo vedo mi fa male e vi rallento. -
- E noi aspettiamo. -
- Mel.. – Era triste di nuovo, aveva quasi le lacrime agli occhi.
- Sssh, vieni qui.. -
Si avvicinò a me e lo abbracciai, era così.. Esile.
- Mel.. In classe hai detto che tu.. Non sei come me.. Se mi tratti così.. Mi illudi. -
- Ah, non potevo fare avere la meglio a quell’oca! Io.. Non lo so, seguo l’istinto e seguo il mio cuore,non mi importa del sesso o della statura o di che branco fa parte qualcuno, se mi innamoro, mi innamoro.. E non importa di chi.
Mi capisci vero..? Insomma.. Non ho preferenze, mi innamoro e basta, se quella persona o lupo o.. qualsiasi essere esso sia.. Se mi fa stare bene, se mi fa sentire amato.. Allora io resterò al suo fianco, e non importa se è maschio o femmina, se ha il pelo o no e quanto è lunga la sua coda. -
- Oh.. Che bel punto di vista riguardo all’amore! -
Mi strinse più forte, ricambiai la stretta.
Ariette sghignazzò felice vedendo Chris saltare come un cerbiattino tra le mie braccia.
Cerbiattino.. La faccia di Chris mi ricordava la faccia di un cerbiatto.
I lineamenti dolci, gli occhietti piccoli e carini.. Esattamente un cerbiatto.
-Hey, viso da cerbiatto, andiamo a prendere la cena?-
-Si! -
Era troppo impegnato a saltellare felice, forse non si era nemmeno accorto di come lo avevo chiamato, secondo me era un modo molto dolce di chiamarlo però..
Era bellissimo vederlo così allegro, era bellissimo vederlo sorridere, era bellissimo.. Lui, lui era bellissimo.
Sembrava veramente un raggio di sole bagnato nel miele.. Aveva una bellezza singolare, eppure c’era qualcosa che cercava di distruggerlo,oltre a Doyle, e io avrei dovuto scoprire cosa fosse quel qualcosa il prima possibile.
- Vengo pure io! – Disse Ariette.
- Ok Ari, dai, andiamo! -
- E noi.. ? -
Per un attimo mi ero scordato della presenza di Nath e Tim, erano stati talmente in silenzio tutto il tempo!
Comunque avevo la scusa pronta, non era proprio una scusa, dopotutto era già pianificato.
- Beh Nath, lo sto facendo apposta.. -
- Cosa? -
- Di lasciare qui tu e Tim.. Tutti soli, in un luogo strepitoso e mozzafiato, sta arrivando la notte, lo sai come è bella qui.. -
Lo sguardo di entrambi sembrò illuminarsi, avevano capito.
- Oooh! – Guardò Tim in modo malizioso e dolce allo stesso tempo – Hai ragione per poco non me ne dimenticavo.. Ero impegnato a decifrare il tuo sguardo mentre guardavi Chris, non sbavare troppo mi raccomando! A dopo belli! -
- Cos.. Hey!! -
Scoppiamo tutti a ridere, la risata di Ariette era sguaiata e si sentiva più di tutte le nostre messe insieme, ma era meglio così, meglio non essere troppo perfetti.
- Eheh, divertitevi..! – Dissi a Tim e a Nath, con un tono che lasciava intendere quello che intendevo con “divertitevi”, di rimando ricevetti un occhiataccia da entrambi.
Ridemmo ancora, poi ci allontanammo, ero felicissimo, avevo finalmente trovato amici, compagni, il mio branco.
La mia solitudine era terminata.


NATHANIEL

- Tim! -
Gli posai delicatamente le mani sulle guance per poi accarezzargli il collo dove lasciai ferme le mani.
Lui mi mise le sue sui fianchi.
- E’ questo il posto? -
Potevo vedere la meraviglia , l’emozione e la gioia nelle sue bellissime iridi.
- No.. E’ dopo questa.. Tenda di rami. -
Indicai una grande massa di rami piegati, che quasi toccavano terra.
- Ti piacerà. -
Lo presi per mano,s costai i rami e ci ritrovammo davanti a quella meraviglia che avevo trovato.
Lui rimase a bocca aperta, si guardò intorno poi in alto.
Le stelle erano talmente tante, così luminose, che sembravano illuminare tutto da sole.
La luna era ormai alta in cielo, anch’essa bellissima.
Tornò a guardarsi intorno.
Vi era un piccolo laghetto, dove si riflettevano gli astri e l’acqua era limpida.
I grandi fiori a terra, i piccoli cespugli, tutti fluorescenti , dai colori più svariati e sgargianti solcati da striature più luminose, bianche o blu, e i pistilli trasparenti, vivi, lucenti e meravigliosi come tutto ciò che ci circondava.
- Wow .. – Tim non riuscì a dire altro, potevo capirlo, il panorama era mozzafiato.
- Una volta Marik-Gard era tutto così, bellissimo vero?-
- Si .. E’ incredibile.. –
- In alcune zone, si illumina il terreno se ci cammini sopra.. -
- Davvero? –
- Si, soprattutto lungo le sponde di laghi e fiumi. -
Lui guardò il laghetto poco lontano da noi, poi guardò me, gli sorrisi e lo accompagnai sulla sponda, quando vi fummo sopra, il terreno si illuminò di blu cobalto.
Camminammo lungo la sponda, in silenzio ascoltando solo il rumore dolce della natura, ogni nostro passo faceva illuminare il terreno di un colore diverso.
Arrivammo su una piccola collinetta, li il terreno smise di illuminarsi, ma la visuale era ancora più mozzafiato.
- Amo questo posto.. -
La parola “amo” mi fece ricordare il motivo per cui lo avevo portato li.
Sorrisi e gli misi una mano sul fianco, facendolo avvicinare, lui si girò verso di me, gli misi la mano libera dietro la nuca.
Lo vidi chiudere gli occhi e piegare leggermente la testa, sentivo che stavo per ricevere il mio primo bacio.
Avvicinai il mio viso al suo, lui dischiuse un po’ le labbra e a quel punto chiusi anche io gli occhi, congiungendo le nostre labbra in un bacio lento e dolce.
Ci separammo dopo un bel po’ e ci guardammo sorridendo.
- Oh Nath.. Non mi scorderò mai di questo momento .. Io.. Ti amo Nathaniel. -
Persi un battito quando disse quelle due parole che mi mandarono in brodo di giuggiole, come si suol dire quando ci si sta letteralmente sciogliendo per una persona.
Gli intrecciai le braccia alla vita, tirandolo stretto a me.
- Ti amo anche io Timothy.. -
Sorrise a trentadue denti, portò le braccia dietro al mio collo e si spinse in avanti, quella volta fu lui a baciarmi, e io ricambiai.
Approfondimmo il bacio, non avevo mai baciato prima, ma con lui mi sentivo sicuro.
Mi baciò con più passione, mi leccò le labbra e io istintivamente aprii la bocca leggermente, lasciando che la sua lingua si intrecciasse alla mia, in una danza sensuale.
Ci staccammo solo quando sentimmo mancare il respiro.
- Wow..- Non riuscii a dire altro, era stato fantastico.
Gli accarezzai il capelli, lui sorrise, era leggermente rosso in viso.
- Tim.. -
- Nath.. -
- Vuoi.. Vuoi.. -
- Si, si Nath certo che si! -
Mi strinse forte.
Lo strinsi a mia volta, affondai il viso nell’incavo tra la sua spalla e il collo, aveva un buonissimo profumo, posai un bacio li dove si trovavano le mie labbra.
- Quindi ora siamo una coppia Nath? -
- Si amore, si, e ti amo tantissimo, ti proteggerò e ti amerò per sempre, se tutto per me. -
- Anche tu sei il mio tutto, anche io ti proteggerò e ti amerò per sempre,grazie di esistere Nathaniel, ti amo. -
- Grazie a te di esistere cucciolo mio! -
Ci scambiammo un altro bacio, dolce e casto.
- Però Tim.. Voglio essere me stesso con te, ovunque, senza nasconderci.. -
- Intendi baciarci ovunque..? Anche a scuola o in piazza..? -
- E coccole, e bacetti , e carezze! -
Mi gettai in braccio a lui a mo’ di koala e cademmo a terra.
- Naaaath! -
Ero sopra di lui a cavalcioni e risi.
- Pensavo mi tenessi, scusa! -
Gli diedi un bacetto sulla guancia per farmi perdonare, ma a quanto pare a lui non bastò perché un attimo dopo rise anche lui guardandomi malizioso e mi tirò giù, a se.
Ci baciammo di nuovo con la lingua, gli accarezzai il palato con la mia, poi le intrecciammo di nuovo, riprendemmo il fiato e ci scambiamo un bacetto a stampo.
Ci staccammo sorridendo, già, non avevamo ancora smesso di sorridere nemmeno per un momento.
- Comunque, va bene Nath, ma ho un po’ paura, non voglio che ti facciano male tesoro.. -
- Non preoccuparti Tim.- Gli accarezzai una guancia, era bellissimo.
- Sei un tesoro amore mio! -
Mi tirò giù a se ancora una volta, abbracciandomi forte, lo strinsi.
- E tu sei dolcissimo.. -
Restammo abbracciati, guardando le stelle e scambiandoci qualche bacio ogni tanto.
Un momento semplicemente perfetto.

Tutto d’un tratto si senti un botto, non sapevo cosa fosse ma fece scattare nel mio cervello l’allarme: pericolo.
Poi pensai a Tim, Ariette e Chris.
- Non siete ancora pronti..! Dobbiamo tornare a Midgard! -
- C-che sta succedendo Nath..? – Tim era terrorizzato.
Dovevo portarlo via assolutamente e il più velocemente possibile.
- Ti spiego dopo amore, dobbiamo trovare gli altri! -
Lui annui tremando leggermente.
Abbandonammo quel luogo meraviglioso, non fu molto difficile trovarli perché qualche secondo dopo vedemmo Mel avvicinarsi velocemente a noi con in groppa Ari  e Chris, si era trasformato in lupo ma appena fu accanto a noi fece scendere i due e ritornò alla sua forma umana.
Evocai il portale e ci buttammo tutti dentro.
Scelsi io la direzione e il luogo in cui andare, atterrammo a casa di Ari infatti.
- Che cazzo è successo? -
- Ecco Ari.. -  iniziai, rivolgendomi a lei –Io e Mel non lo sappiamo, ma qualsiasi cosa essa fosse.. Voi non siete ancora pronti, per combattere e usare i vostri poteri.. -
- Ah, capisco, beh .. Che avete fatto tu e Tim? -
Tim arrossì, anche io.
- Emm.. Beh.. -
Lei afferrò subito il concetto, ma forse aveva già frainteso.. Eeeh, la perversione!
- Wooooah! Ora tu mi racconti ogni singolo dettaglio! Scusate, ve lo porto via un attimo, ci tengo troppo a sapere tutto, non ti da fastidio Nath, vero? -
- Certo che no! Vai pure a farti raccontare ogni minimo particolare! -
- Yeeah! A tra poco! -
Si allontanò con Tim e andarono sul retro della casa.
Risi e guardai il cielo, scuro, grigio, senza stele anche di notte come di giorno.
No, decisamente Marik-gard, per quanto distrutto esso sia, è ancora meglio di questo posto.
Pensai, fra me e me.


ARIETTE


Mi raccontò ogni cosa, ero felicissima per lui.
- Wow! Ma.. Ma quindi ora? -
- Ora.. E’ il mio ragazzo Ari! Sono felicissimo, credevo che non sarebbe mai successo e invece mi sbagliavo..! Lui è .. E’ fantastico! Lo adoro, è incredibile io.. Lo amo! E lui ama me! Oh Ari, sono così felice! -
Lo abbracciai forte e lui ricambiò la stretta.
- Oh Tim..! Sono felicissima anch’io! -
- Davvero? -
- Si, per te! -
- Grazie Ari! -
- Eheh, è solo la verità Tim, su! Corri da lui! -
- Ok Ari! -
Sciogliemmo l’abbraccio e tornammo dagli altri, lui si gettò tra le braccia di Nath, io entrai in casa, c’era mia madre.
- Mamma ciao! -
- Ciao Ari, cara, come stai? -
- Tutto bene! – Le sorrisi.
- E Tim? -
- Sta bene anche lui mamma, anzi, è felicissimo! -
- Wow! Motivo? -
- Beh.. Credo che cupido abbia fatto una passeggiata qui da queste parti..! -
- Ahah! Chi è la fortunata? -
- Oh, giusto.. Mamma, Timothy è gay. -
- Oh.. – Si rabbuiò un attimo poi tornò più sorridente di prima – E chi è lui? -
- E’ uno nuovo! -
- Uh, come si chiama? -
- Nathaniel. -
- Che bel nome.. -
- Emm.. Senti mamma, devo chiederti un favore enorme.. Più che un favore un.. Permesso , si ecco, permesso è la parola giusta. -
- Di cosa si tratta? -
- Tu sai che abbiamo quella stanza in più in soffitta no? -
- Certo, ma va pulita. -
- Già, ecco, si può ospitare.. Qualcuno? -
- Vuoi che Tim abiti qua? – Sorrise a trentadue denti.
- Emmm.. Si.. Non proprio, ecco.. Non solo Tim. -
- Oh.. Io ho capito! Tim e il suo ragazzo vero? -
- Si, detective! -
- Eh, ma non sappiamo chi sia Ari.. Cioè, non lo conosciamo bene. -
- E’ già stato qui mamma, non ha una casa! -
- Un clandestino in casa Ari? -
- No! Non è un clandestino, lui è.. Orfano. -
- Oh, beh si può adottare! -
- No! Non orfano il quel modo.. Lui è.. Lui abitava vicino al Michigan, non molto tempo fa i suoi genitori sono morti in un incidente stradale così lui ora è solo, ha dovuto attraversare un periodo molto difficile, sai il lutto.. Si è trasferito qui da poco nella speranza di essere accolto dai suoi nonni ma loro non ne hanno voluto sapere di avere un ragazzo ancora non maggiorenne a loro carico, ha abitato per un po’ girando da un hotel all’altro ma non può andare avanti così, io e miei amici vogliamo solo aiutarlo! -
Devo ammettere che ero brava a raccontare balle.
Non volevo raccontarle tutto, non volevo essere presa per pazza.
- Oh.. Poverino.. Beh fallo venie qui, sicuramente lo farò rimanere cara ma prima vorrei conoscerlo. -
- Certo mamma, è un ragazzo dolce, e anche molto affidabile. -
- Ok – Ridacchiò – Oggi abbiamo qualcuno a casa? Oltre a Tim e Nathaniel ovviamente.. -
- Beh.. Si, altri due. -
- Chi? -
- Uno della nostra classe e un altro nuovo. -
- Wooh.. Giusto un po’ di gente quindi! -
- Già. -
- Come si chiamano? -
- Christian e Melhyr. -
- Melhyr? Da dove viene? Che strano nome, particolare. -
- Beh non so, non parla molto di se. -
- Oh, beh forse deve ancora inserirsi nel gruppo. -
- Non so, ma è simpatico! -
- Capisco, Christian è quel ragazzo che sta sempre solo e in silenzio di cui mi hai parlato qualche settimana fa? -
- Si. -
- Beh, cercate di farlo sentire accolto allora.. -
- Ma.. Mamma, io ho paura che sia come tutti gli altri. -
- Ariette! Non è giusto lasciarlo da solo! -
- Ma mamma! -
- Pensi che potrebbe fare qualcosa di male a Tim? -
- Si mamma. -
- Beh, da come me lo hai descritto a me non pare proprio che possa avere certe intenzioni, ma se vuoi sarò io a tenerlo sotto controllo- Guardò fuori dalla finestra, si vedeva Christian – E’ quello? – continuò a guardarlo.
- Si mamma, è lui. -
- A me pare proprio innocuo. -
- Per favore, cerca di capire tu se può essere una minaccia o no, spiaci un po’ mentre siamo tutti insieme! -
- Wow, è molto strano che una ragazza della tua età mi implori di spiarla con i suoi amici, ma ok.. Anche se si vede che non ha nessuna cattiva intenzione. -
- Ok mamma, grazie! -
Mi avvicinai alla porta ma lei mi fermò.
- Ah cara, oggi ci sono anche Gerard e Matthew!  -
- Uffiii! -
- Beh dai, conoscerà i tuoi amici no? -
- Mamma Gerard è omofobo! O-mo-fo-bo. -
- Beh ma Tim e Nathaniel possono resistere per un po’ senza baciarsi no? -
- Si ma non potrebbero neanche abbracciarsi mamma, o dirsi cose carine e loro ne hanno bisogno.. -
- .. Beh potreste chiudervi tutti in camera tua no? -
- Ma poi Gerard pensa che io sia una baldracca! -
- Uff.. Allora appena hanno bisogno di stare attaccati come sanguisughe andate in camera e per il resto del tempo state in sala. -
- Ok mami, ah dimenticavo.. Anche Mel e Chris ecco, come dire, sono molto affettuosi tra di loro e.. -
- Ok, credo di aver capito cosa intendi, dopotutto Chris vorrà tante coccole dato che è sempre solo..  Potete stare tranquilli, farò in modo di tenere Gerard occupato il più possibile. -
Mi fece un occhiolino.
- Ok mami, ma Matthew? -
- Beh.. Dovrete tenerlo con voi per un po’. -
- Uffa mamma! -
- Eddai Ari! -
- Ok! – Sbottai – Ma che se ne vada appena glielo ordino! -
- Ok ok, bla bla bla, va beeene! -
-Dah, odio quando mi fai il bla bla bla! -
- Prr! – Mi fece una pernacchia.
Eh, che mamma particolare.
- Uff, ok, ho capito, ci metterò una pietra sopra, vado a prenderli! -
- Brava tesoro! -
Uscii sbattendomi la porta alle spalle.
- Beh, entriamo? – Chiesi sorridendo.
- Yes! – Rispose Tim, trascinandosi dietro Nath.
Aprii la porta e c’era mia madre, pronta per accoglierli con un sorriso a trentadue denti, anzi forse anche quaranta, stampato sulla faccia.
Entrarono tutti tranne Christian, che rimase esitante sula soglia.
Mia madre lo guardò cercando di essere rassicurante.
- Tu non entri..? -
- N-non voglio creare disturbo signora.-
- Ma che dici? Dai entra su! -
- N-no.. -
- Sei molto timido.. Qui sei il benvenuto, comunque. -
- Davvero? -
- Certo! -
- Grazie.. -
Entrò, non staccò gli occhi dai piedi nemmeno per un momento.
Mia madre andò in soffitta, stava sistemando per Tim e Nath, ipotizzai.
- Beh – Sorrisi – Che volete fare? -
- Film! – Disse Tim.
- Che cos’è? – Chiese Nath, guardando Tim con un espressione ebete in volto.
- Beh, una cosa che si guarda su Midgard, ci sono delle persone che recitano, solo che poi finiscono sulla scatola magica! – Spiegò Mel.
La sua spiegazione mi fece scappare una risatina.
- Ah! – Esclamò Nath, per far intendere che aveva capito.
- Però io preferirei ascoltare la musica, chissà com’è qui su Midgard! – Propose Mel.
- Io preferirei sparire. -
Ci voltammo tutti verso Chris, Mel lo osservò triste e si avvicinò a lui.
- Perché dici così? – Gli chiese, spostandogli una ciocca di  capelli ribelle dagli occhi.
- Perché farei un favore a tutti. -
- Smetti.. Dobbiamo cercare di essere felici. – Disse Tim, Christian annuì abbassando di nuovo lo sguardo.
- Che volete fare allora? -
- Buh.. -
- Guardiamo il film..? – Chiese Chris, con un filo di voce.
- Ok! – Mi accorsi con la coda dell’occhio che mia madre ci stava osservando dalle scale, sorrisi perché sapevo che stava controllando Nath e Christian.
Sapevo già che Nathaniel le sarebbe stato subito simpatico, ma a me Christian non quadrava.
Nathaniel diede un leggero bacetto sulla guancia a Tim, che sorrise.
- Che film? – Chiesi io.
- Mmmh.. Kill you darlings? -
- Tim c’è Gerard oggi, lo sai com’è.. -
- Oh, quindi niente coccole? S’incupì.
- No in soggiorno no, ma in camera mia si. -
- Ok allora.. Emetyville? -
- Nah, è palloso! -
- Carrie? -
- Non ce l’ho! -
- Queer as folk? -
- Niente omosessuali con Gerard.
E poi.. E’ una serie quella! E ad ogni modo non ce l’ho! -
- Sorority Boys? -
- Gerard riuscirebbe a contestare pure quello..! Uff.. -
- Mmmh! -
Chris si fece avanti timidamente.
- Hum.. Liberaci dal male..? -
Ci guardammo, poi annuimmo.
- Però, che tetro! -
Chris fece un sorrisino tirato.
- E sia! Ricordate, niente coccole fuori dalla mia camera! -
Accesi la TV e scelsi Liberaci dal male tra i programmi registrati di Sky.
- Ok Ari.. Ma ora siamo solo noi, Gerard arriverà a casa tra un po’ no? Intanto possiamo? -
- C’è Matthew.. – Dissi, sbuffando e roteando gli occhi.
- Un bacio solo? – Mi guardò con lo sguardo da cucciolo.
- E sia! Ma uno solo! -
- Yay! – Sorrise e si buttò felice in braccio a Nathaniel che lo prese stretto tra le braccia baciandolo dolcemente,e poi aggiungendo la lingua.
Vedere quel bacio mi fece tornare di buon umore.
Notai che nello stesso momento in cui si baciarono Mel prese la mano a Christian accarezzandola delicatamente con il pollice.
Christian sorrise appena e si appoggiò alla sua spalla chiudendo gli occhi.

Fortuna che doveva essere un bacio solo, erano li da dieci minuti ormai, a baciarci e a sussurrarsi cose dolci, e chi li poteva separare ormai?
Anche Chris e Mel, non si erano spostati di un millimetro dalla stessa posizione.
Vedere Chris così, mi fece pensare che forse mi stavo sbagliando in pieno, ma i miei sospetti erano duri a morire, non potevo più fidarmi di nessuno, perché tutte le persone feriscono, anche quelle da cui meno ci se lo aspetta.
Ovviamente nessuno cagava il film, anche se dopo un po’ Nath e Tim furono costretti a staccarsi,  dopo aver sentito la macchina di Gerard arrivare il fil era diventato improvvisamente interessante.
Ma non riuscii a distogliere lo sguardo da Chris per molto.
Non riuscivo a capire se mi sentivo in colpa per averlo giudicato male o se ancora provavo uno strano odio leggero nei suoi confronti.
Non riuscivo veramente a capire cosa pensavo di lui.
Lui sembrava sul punto di piangere e cercava conforto in Mel, e quest’ultimo faceva del suo meglio per non dare troppo nell’occhio ma allo stesso tempo però cercava in tutti i modi possibili di coccolarlo il più possibile, non gli lasciò la mano nemmeno per un attimo, notai.
No, il mio stupido odio per Chris non aveva senso, era infondato.
La colpa andava alla società, mi avevano abituata a diffidare sempre.
- Chris.. E’ tutto ok..? – Chise Mel in un sussurro.
- S-si.. -
- Sei sicuro? -
- Si Mel.. -
- Ma stai per piangere.. -
- No, no non è vero.. -
- Se lo dici tu.. -
C’era un leggero clima di calma e serenità che alleggiava nell’aria.
Strano, molto strano, per essere a casa mia.
- Maaamma! Mamma, mamma, mammaaa!! Loro guardano un film che non posso guardare! Voglio vedere la TV mamma! -
Matthew arrivò in sala gridando.
- Oh mio dio santa la miseria, capra imbottita squartata, banana! Nessun problema piccolo rompipalle, ce ne andiamo! -
Uscii dal programma e lasciai a Matthew il telecomando, ebbi l’impulso di tirarglielo in testa ma non lo feci.
- Noi andiamo in camera! – Avvertii nessuno in particolare, ma ero sicura che qualcuno da qualche parte della casa aveva recepito il messaggio e nessuno ci avrebbe dato per dispersi.
Feci strada agli altri e li feci entrare tutti in camera mia.
Chris rimase in piedi in un angolino della stanza isolato, noi eravamo sul letto, tranne Tim.. Lui aveva il suo posto personale sul pouf a forma di banana e teneva le mani a Nathaniel, che lo guardava innamorato, dal letto.
Io e Mel guardammo Chris, Mel era preoccupato, io stavo solo cercando di decifrare la sua espressione.
- Non vieni a sederti con noi? -
Non rispose e  ci guardò spaventato, sebbene non fossi sicura di potermi fidare di lui, non andava affatto bene quella situazione.
Era terrorizzato, Mel si alzò e gli andò incontro.
- Che ti prende? -
Chris prese il cellulare che stava vibrando nella sua tasca e lo appoggiò sulla scrivania, gli tremavano le mani.
Che cazzo stava succedendo?
- Non rispondi alla scatoletta magica? – Gli chiese Mel, preoccupato.
Mi alzai e guardai lo schermo del suo cellulare, era un numero privato.
Non risposi nemmeno io, non potevo sapere cosa c’era dietro e evitai mosse false.
Notai che era la nona chiamata persa sempre da quel numero sconosciuto.
- Chi è Chris? – Chiesi seria.
Lui mi guardò con gli occhi lucidi e poi si lasciò cadere a terra accasciandosi sulle proprie ginocchia, piangendo.
I singhiozzi iniziarono a scuotergli le spalle violentemente, Mel lo abbracciò, era spaventato, anche io lo ero in fondo, non sapevo che cosa stesse accadendo ma avevo veramente un brutto presentimento.
- Che hai? -
- N-non voglio andare.. A-aiutatemi vi prego.. Non n-ne posso più voglio s-stare qui con voi.. -
- Andare dove? Spiegaci Chris.. – Mi stavo preoccupando seriamente.
-L-loro sono t-tanti e se non vado mi ammazzano.. -
- .. Ti stalkerano? -
- N-non solo Ari.. Mi minacciano sempre di ammazzarmi .. Va così da due anni.. -
- Ma che ti fanno quando vai da loro? -
Avevo terribilmente paura di sapere la sua risposta.
- .. Faccio la loro puttana! Ecco cosa faccio! Solo che non vengo pagato!! -
Mel sbiancò.
- Abusano di te..? – Mi veniva da piangere.
- Si! Sempre! Quasi tutte le sere! Non ce la faccio più.. Dovrei essere abituato dopo due anni invece.. Fa male tutte le sere.. E poi le frustate.. Il sadomaso li eccita.. -
- Cazzo, così non va.. -
- E che cosa posso fare Ari!? -
- Intanto cerca di calmarti, stasera non ci vai, nemmeno le prossime.-
- Ma mi ammazzeranno! Preferirei morire suicida.. -
Mel scattò, gli prese la testa tra le mani e fissò il proprio sguardo in quello spaventato di Chris.
- Non ci devi neanche pensare! Ti aiuteremo, ok? Te lo prometto, ti aiuteremo e andrà tutto, tutto bene. -
Christian non riuscì a smettere di piangere.
- M-ma Mel.. -
- Niente ma! Andrà bene! -
- Ho paura.. -
Mel lo abbracciò e lui si accoccolò.
- Ari.. Sta tremando.. -
Guardai  il corpo esile di Christian tra le braccia di Mel, si vedeva che tremava, tutti i pensieri negativi che avevo su di lui  si annullarono di colpo.
Mel lo strinse un po’ di più, Chris sembrava stare sempre peggio.
- Hai freddo Christian? -
Non giunse risposta.
- Portalo nel letto.. -
Mel lo mise nel letto sotto le coperte e si stese accanto a lui, abbracciandolo da dietro.
- Non tremare Chris.. -
- Non ci riesco.. -
- Ti salverò. -
- N-non rischiare per me Mel.. -
- Noi ti salveremo perché siamo una squadra, noi siamo un gruppo, un branco, una famiglia. – Dissi sicura. -  Fai parte della nostra vita, e non si lascia mai da solo un membro della famiglia, tu hai bisogno di noi e noi ti aiuteremo Chris. -
Si girò verso di me e accennò ad un sorriso.
- Grazie.. Grazie a tutti voi.. Non so cosa farei senza di voi io.. Io già vi adoro! -
Mel gli accarezzò una guancia sorridendo, sorrisi anch’io.
-Siete carini insieme, Nath, Tim, voi che dite? -
- Che sono una coppia perfetta! – Disse Tim. – Già! – Confermò Nathaniel.
Finalmente, Chris si rilassò, tra le braccia dolci di Mel e le nostre parole gentili e rassicuranti.




Angolo dell’autrice ritardataria:

Perdonatemi! TwT
Sono la persona più ritardataria del mondo, che vergogna.
Però vi giuro che gli ultimi tre giorni non ho mai staccato un attimo e questo capitolo non finiva più! ._.
19 fottutissime pagine di capitolo, help.
Beh, se vi va lasciate una recensione per farmi sapere un vostro parere sul capitolo o sulla storia! ^=^
Ringrazio di cuore tutti quelli che seguono questa storia, o che l’hanno inserita tra le preferite, davvero, grazie! 
 
Ringrazio di cuore anche tutti i lettori fantasma 
E scusatemi in ritardo, vi prego! T-T

Timothy: Aaaah! Che bello!! Nath ti amoo!
Sere: Oh, no non di nuovo!
Nath: Anche io amore mio!! 
❤ ❤ ❤ ❤
Mel: Chris mlmlml
Christian: Si ok, no vabbè,ma io tutte le sfighe oh! -
Ari: Io non ti odio sul serio! ç-ç
Christian: Mel mlmlml, oh, lo so Ari lo so!
Sere: Voglio andare a dormire andatevene!! Ç-Ç
Timothy: Oook, ooooook! Alla prossima gente!
Ari&Nath&Mel&Chris&Tim: Ciaoooo!!
Sere: Ciao! Ò-Ò

Bye people! Love ya aaaall !! 
❤ ❤







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Capitolo 9
*** _capitoletto a parte_ ***


Salve a tutti!
Lo so, sto di nuovo tardando un era ad aggiornare, sono molto pigra.
Con il cambio della scuola gli aggiornamenti stanno rallentando ancora di più, ma ho una piccola novità per coloro
a cui piace questa storia! ^-^
Da quando vado nella scuola nuova mi sto appassionando molto ad Illustrator e altri programmi per computer, adoro
scoprire cose nuove infatti cerco di arrangiarmi il più possibile a casa da sola con i programmi.
Nel tempo libero dallo studio, ho infatti creato la copertina della prima parte di Devil Doyle e anche la copertina che rappresenta questo.. come dire, libro, in generale.
Ho anche creato tante immagini che rappresentano i personaggi della storia così sarà più facile immaginarli! ^=^
Questo è un capitoletto a parte per mostrarvi le due copertina, spero vi piacciano! 


La copertina della prima parte:



La copertina di Devil Doyle:



Si, quelli li sopra sono ( da sinistra a destra) Tim, Ariette, Nathaniel, Melhyr, Christian e.. Sorpresa per più avanti! 

Beh, che dire, ora vado a sistemare i capitoli precedenti così aggiungo le immagini ( si, il mio cervello del paleolitico ha capito come fare!).
Ah, un altra cosa, da circa.. Ieri, Devil Doyle è anche su Wattpad!
Lascio il link per chi volesse dare un occhiata ma la storia è sempre la stessa quindi, non ci sono tante differenze! x'D :https://www.wattpad.com/myworks/57211271-devil-doyle   
Oh, dimenticavo, ho creato pure una pagina facebook, non pensavo di farlo ma mi annoiavo quindi.. Ecco il link! x3https://www.facebook.com/Devil-Doyle-437150183149764/

Bene, credo di aver detto tutto! Al prossimo capitolo, non manca molto lo giuro! ^-^





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Capitolo 10
*** Uragano di emozioni ***


Capitolo 8: Uragano di emozioni.



 
- Yet I’m still collecting bones, but that’s why closets are for skeletons.-
                                                          ( Motionless In White – Sinematic)
 
 
NATHANIEL


Ariette ci portò tutti nella sua stanza, fu li che Christian ci raccontò che inferno stava vivendo.
Mi si accappono la pelle solo a pensarci.
La situazione si calmò dopo alcuni minuti in cui cercammo tutti di far rilassare Christian.
Alla fine decise di non pensare per una sera.
Di lasciare i guai alle spalle,per una sera.
Il pericolo c’era,si,molto grande.. Però quella sera Christian seguì i nostri consigli e fece come se quel pericolo fosse inesistente.
Decisi di dedicarmi un po’ a Timothy, la voglia di baciarlo cresceva ogni secondo un po’ di più, così mi stesi sopra di lui, facendo aderire il mio petto alla sua schiena, le mie braccia sulle sue e gli presi le mani accarezzandole con i pollici.
Lo sentii rabbrividire poi chiuse gli occhi e si rilassò, stendendo gli angoli della bocca in un sorriso dolce.
- Nath.. -
- Mhmh, come va? -
- Beh.. Sono un po’ preoccupato per Chris ma io sto bene. -
-Sicuro? Prima tuo padre.. Ti ha fatto male? -
- Un po’.. Ma va tutto bene, non preoccuparti.. Tu più che altro, come stai? Ti trovi bene qui? -
- Ecco.. Si, anche se continuo a pensare che questo pianeta sia già morto, anche senza l’intervento di Doyle, ma Tim.. Che ti ha fatto prima?-
- Hum! Se proprio ci tieni a saperlo, mi ha frustato con la cinghia due volte e mi ha tirato qualche calcio, niente di che insomma.. Poteva andare peggio, sto bene.. -
- Bene? Cazzo Tim ma ti ha fatto male! Fammi vedere dove ti ha frustato.. -
- Sul fianco e sulla gamba.. -
Gli alzai un poco la maglia sul fianco e notai la ferita, la sfiorai passandoci sopra un dito e lui strinse i denti.
-Ah.. –   
- Scusami! –
Gli rimisi a posto la maglia e poi gli misi una mano sulla guancia, facendogli girare la testa verso di me per quanto gli fosse possibile, poi lo baciai dolcemente a stampo, come dicono loro.
Lui ricambiò e quando ci separammo mi sorrise.
- Non preoccuparti Nath.. –
- Sei bellissimo Timothy, splendido, e io ti amo tanto. –
- Aw su non esagerare, quello bellissimo qui sei tu Nath, e ti amo tanto anch’io.-
- Hey, che vi va di fare dopo?- Chiese Ariette, ci girammo tutti verso di lei.
- Non saprei.. – Dissi.
Christian si staccò per un attimo dalle braccia di Mel per poi andarsi a sedere in braccio a lei, sulle sue gambe e abbracciandola.
Ariette ricambiò l’abbraccio sorpresa.
Chris si guardò un attimo attorno, poi tornò a guardare Ariette.
- Ari, non è che ti senti un po’ esclusa..? – Le chiese.
- Beh a volte si, solo un po’, però sono felice se i miei amici sono felici e stanno bene, per cui non devi preoccuparti. – Gli rispose sorridendo.
- E non è giusto, siamo un gruppo no? Una famiglia, quindi dobbiamo fare le cose tutti assieme. -
-Hem.. Vuoi fare un super-mega-orgia party? -
- Che? No! -
Ci mettemmo a ridere tutti.
- Ahah, scherzo Chri.. –
- Mi ma.. Non voglio che ti senti esclusa. -
- Christian, sai.. Io ti ho trattato malissimo perché pensavo fossi come  tutti gli altri, che volessi fare del male a Tim.. Scusa! Tu mi tratti così bene.. –
Lo strinse forte, lui ricambiò la stretta.
- Quelle sono lacrime?- Chiese Tim – Ti ho vista così poche volte piangere nella mia vita Ari.. -
- Ti sbagli Tim, non sono lacrime, mi è finito un capello in un occhio!-
Chris le prese la faccia tra le mani.
- Menti! Ari non devi piangere eh! Non provare a piangere ora, io lo che anche tu mi vuoi bene, cioè, bene non saprei, ma sono certo che non mi odi e io ti voglio bene e a te ci tengo anche se in tutto il tempo che siamo stati in classe assieme non mi hai mai rivolto la parola e quindi non dovrei essere così tanto sicuro di queste parole, oddio sto diventando logorroico, ad ogni modo lo vedo che hai gli occhi lucidi ma non voglio che piangi, voglio che sorridi, su, caccia indietro quelle lacrime! Fai come se quelle lacrime fossero Janette! -
A quel punto Ari scoppiò a ridere, seguita da noi.
- Ow, credo di aver detto più parole ora che in tutta la mia vita! – Disse Chri, prima di mettersi a ridere con noi.


TIMOTHY
 
 
Qualcuno bussò alla porta.
- Ariette! Ari! -
Era Gerard.
Ariette sbuffò.
- Che c’è? -
- Matthew piange! Dovete farlo giocare con voi! -
- Digli che si trovi un'altra sorella! -
- Ariette! -
Christian si alzò e aprì la porta, errore, grande errore.
Per fortuna Nath si era tolto da sopra di me sedendosi al mio fianco.
- E tu chi cazzo sei..? -
Prese Christian per il colletto della maglia e lo sbatté al muro.
- Vuoi scoparti mia figlia!? -
Ariette odiava quando la definiva sua figlia, dato che lei non lo era.
Lei lo odiava e sinceramente, lo odiavo pure io.
Era scorbutico e se la prendeva per qualsiasi cosa, andava fuori di testa, ma soprattutto pensava che Ariette fosse una troia per il suo modo di vestirsi, che poi si era messa il corpetto di latex che suscitava l’odio di Gerard solo poche volte nella sua vita.
- N-no signore, sono solo un amico.. –
- Che scusa di merda! -
Lo mollò e si girò arrabbiato verso di noi.
- E chi sono questi altri due qui!? -
- Altri miei amici, Gerard. – Ari era furiosa e io riuscivo a capirlo sebbene lei cercasse di nasconderlo.
- E che cazzo state facendo eh? Un orgia? -
- No. – Dissi io, prima che Ariette esplodesse.
- Ciao Timothy, con te non ho ancora chiuso, non ci si può fidare mai, si sa no? Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. -
- Uff.. Gerard guarda, con me non puoi avere di certo nessuna preoccupazione, che ti fidi oppure no. –
- Ahah certo,  e quali sarebbero le motivazioni? –
- Humm vediamo.. Beh, sono il migliore amico di Ariette e non il suo ragazzo, al massimo ci scambiamo i panni dato che mettiamo le stesse cose, sono gay, non ho mai fatto cose oscene, sono gay, sono solo  depresso e indifeso per cui al massimo la posso abbracciare per cercare conforto, un abbraccio appunto è la cosa più sconcia che al massimo possiamo fare, sono gay, e insomma ci sono  anche molte altre ragioni per cui non dovresti preoccuparti di un eventuale rapporto sessuale tra me e Ariette, ah aspetta.. L’ho già detto che sono gay?
Gerard mi stava guardando inebetito, a cavallo tra lo sgomento e l’incredulo e un espressione da pesce lesso sulla faccia.
- T-tu.. -
- Si.
Che c’è? Vuoi picchiarmi ora? – Lo guardai alzando un sopracciglio.
- N-no.. Solo perché sei tu. – Mi rispose con tono acido.
- Oh bene, meglio,non puoi di certo picchiare il mio ragazzo.. –
Feci una faccia da cucciolo bastonato.
- I-il tuo.. Lui è qui? -
- Qui accanto a me. -
- .. Niente baci davanti a me e Matthew, chiedo solo questo, vi risparmio solo perché  se facessi altrimenti Silvane mi ammazzerebbe. -
- Nessun problema Gerard. -
Era stato anche troppo buono per il suo solito, forse era stato così solo per il fatto che era sconvolto.
Che palle gli omofobi, sempre a dover polemizzare su tutto.
- E tu? – Disse rivolto a Melhyr – Tu che fai qui? -
- Faccio il gattino con il ragazzo che lei ha appena sbattuto alla parete. – Gli rispose, secco e arrabbiato.
Ariette stava per scoppiare a ridere.
- .. Ditemi che questo è un incubo e che mi sveglierò presto. -
- No, è tutto vero, ma guardi il lato positivo.. Sua figlia è al sicuro! – Disse Mel.
Ariette soffocò le risate nel cuscino mentre Gerard fece dietrofront avvilito, chiudendosi la porta alle spalle.
Dopo qualche secondo ci ritrovammo tutti a ridere come ebeti.
Finalmente ero felice.
Con loro, come una famiglia.
Passammo qualche ora a parlare del più e del meno, poi Silvane ci chiamò per cena, non avevo molta fame però..
Ci sedemmo a tavola, Nathaniel si mise accanto a me a destra e Ariette a sinistra.
Gli altri due si misero ai capi della tavola, mentre Matthew e la mamma di Ari si sedettero opposti a me.
- Ma.. Gerard? Non mangia? – Chiesi a Silvane, ormai per lei ero un secondo figlio.
- Gli si è chiuso lo stomaco, ha detto che mangerà più tardi. –
Mi rispose mettendomi una quantità industriale di pasta nel piatto.
Potei giurare di aver sentito un pizzico di rabbia nella sua voce.
Gerard le aveva sicuramente detto di quello che aveva scoperto prima, nella stanza di Ari.
Avevamo sbagliato a fare coming-out.
Passai svogliatamente sul cibo che avevo nel piatto, alla sola idea di dover ingerire qualcosa mi veniva da vomitare.
Non avevo molta fame, aggiungendo il tono con cui mi parlava Silvane, il mio stomaco si rifiutava di far passare anche un solo grammo di cibo.
-Beh? Non mangi? -
Silvane era arrabbiata.
Arrabbiata con me, e aveva ragione di esserlo, non dovevo rivolgermi in quel modo a Gerard.
Una strana sensazione mi pervase lo stomaco, come se una morsa lo avesse azzannato.
Non avevo mai fatto arrabbiare Silvane.
-Mi rispondi? -
Mollai la forchetta, tanto non avrei mangiato comunque.
Chinai la testa senza rispondere.
- Si può sapere perché ti comporti così Tim? – Mi chiese stizzita.
Provai a dire qualcosa ma la voce mi morì in gola.
Cos’era? Vergogna?
Si vergogna, della propria esistenza.
Anche gli altri stavano in silenzio mangiando lentamente.
Feci come al solito, non reagii.
Nascosi il volto sotto ai capelli e lasciai scorrere quelle fottutissime lacrime che dimostravano solo la mia debolezza.
Strinsi la maglia e cercai di non singhiozzare.
Ovviamente Nathaniel se ne accorse e non resistette più.
- Basta, non lo tratti così signora! -
Mi prese la mano.
- E che palle tu! – Disse Matthew guardandomi – Sei una checca Tim! – Si alzò da tavola e andò a mangiare davanti alla TV.
- Matthew! – Gli gridò dietro Silvane, per poi lasciarlo perdere.
- Ha.. Ha ragione. – Dissi.
- Tim.. – Ariette mi guardò rattristata.
Mi alzai.
- Dove vai? – Mi chiese Silvane.
- A casa mia. -
- No Tim, non ti lascio andare li. -
- Ti ho delusa! Ti ho delusa Silavane.. -
- Non mi hai delusa! Stavo solo facendo un pochetto la dura per capire che ti prende ‘sti giorni, non ti lascio andare da quel pazzo! -
-  Che importa? E solo qualche botta, posso sopportarla! -
- Tim! – Quella volta fu Nath a chiamarmi. – Non puoi andare.. Non ti meriti tutto questo!-
- Il tuo ragazzo ha ragione, d’ora in poi starai qui con lui, vi ho preparato la stanza di sopra. -
- Io.. Scusa! – Mi risedetti e piansi, singhiozzando e forte, Silvane mi abbracciò.
- Per me sei come un secondo figlio Tim..- Non perdeva mai l’occasione di ricordarmelo, la adoravo.
- Grazie.. -
Mi asciugò le lacrime e mi sorrise.
- Non devi ringraziare, farei di tutto per te.. Ora mangia! -
- Ook! – Dissi roteando gli occhi.
Iniziai a mangiare anche se svogliatamente.
Notai che Silvane non staccò gli occhi da Christian nemmeno per un attimo.
Gli stava facendo i raggi x, poi si voltò verso di noi.
- Beh, cosa volete ora? Frutta, formaggio, verdura, dolci? -
-Oh no signora, grazie ma già la pasta era troppa!- Disse Chris, portandosi le mani alla pancia.
- Caro ma non era nemmeno un etto di pasta. -
- E’ che di solito ne mangio di meno.. -
- Capisco.. – Silvane sbuffò – Eh, voi giovani siete tutti troppo magri! -
- Io no mamma!-
- Ariette tu sei senza fondo, mi riferivo a loro! -
- Grazie mamma, molto simpatica! -
Ari incrociò le braccia e mise il broncio, facendomi ricordare per un attimo quando eravamo bambini, per certi versi non è mai cambiata lei, è solo diventata più forte e bella giorno dopo giorno, ma a volte si può ancora vedere in lei quella bambina felice e dallo sguardo furbetto, guardandola negli occhi.
Fece scappare una risata a tutti, tutti tranne Christian.
Quel ragazzo era morto dentro.
- Timothy, Nathaniel, voi siete costretti a mangiare qualcos’altro. – Disse Silvane severa, guardandoci.
- Per me non è un problema! – Disse Nathaniel sorridendo.
- No Silvane, basta.. – La stavo quasi implorando.
- Timothy – Fu Nath a richiamarmi – Voglio che mangi. -
- Nath non ti ci mettere pure tu, ti prego.. -
- Il tuo ragazzo tiene a te Tim. – Disse Silvane, seria.
Stavo per ribattere,aprii la bocca ma in un nano-secondo mi ritrovai tra i denti uno spicchio di mandarino.
Lo masticai e lo ingoiai, Ariette stava ridendo con il resto del mandarino tra le mani.
- Cattiva! -
Nath mi mise in bocca un altro spicchio, lo mangiai.
- E no eh! Ora ti sei alleato a lei? -
Gli altri stavano ridendo, tranne Christian, Mel qualche volta gli mandava uno sguardo preoccupato, ma Chris non sembrava accorgersene, fissava il vuoto.
Alla fine Ari e Nath continuarono così fino a che non mangiai due mandarini.
Nel frattempo avevano tutti mangiato altro, c’era di tutto su quel tavolo, tipica “cena Lindell”!
Pure Matthew era tornato un attimo per prendere una barretta al cioccolato, Silvane era riuscita a dargli uno scappellotto per il suo comportamento sbagliato prima che lui scappasse di nuovo in sala a guardare la TV.
Christian però non mangiò nulla dopo la pasta, anzi sembrava stare male.
No, lui stava male, molto male.. E io riuscivo a capirlo, riuscivo perfettamente a capire come si sentiva.
- Beh ragazzi, qui pulisco io – Disse Silvane – Tornate pure a fare quello che volete! -
- Ok mami, grazie! – Ari le diede un bacino su una guancia – Andiamo in camera mia!-
- Va bene, a più tardi! -
La salutammo, Silvane era una madre speciale.
Tornammo in camera, Ari entrò per ultima e chiuse la porta, prima che potesse allontanarsi presi Christian e lo buttai sul letto senza fargli male, lui mi guardò confuso.
Nemmeno ci fossimo messi d’accordo, Mel si mise accanto a lui e lo guardò serio –Non provare ad isolarti in un angolo, stiamo tutti qui. – Gli disse.
-Già qui ammucchiati sul letto come sacchi di patate. – Dissi, sorridendogli.
Lui non sorrise, aveva lo sguardo cupo.
Mel sospirò – Che hai? -
- Mi fa male la pancia.. -
Ariette si avvicinò a lui preoccupata.
- Ma non mangi? – Gli chiese lei.
- Poco.. -
- Dah, così non va bene Chris.. -
Nathaniel mi abbracciò da dietro mettendomi la testa nell’incavo della spalla, in modo da poter guardare Chris e allo stesso tempo abbracciare me, che dolce.
- Sei magro Chris.. – Gli disse Nath – Troppo. -
- Mh..- Lui abbassò lo sguardo, gli stavano facendo troppa pressione, se fossi stato io al suo posto, mi sarei già sentito in colpa, in colpa per i miei problemi o per come sono fatto, e sicuramente era così che si sentiva Chris in quel momento, in colpa.
E in quel modo, facendogli notare i difetti, si sarebbe sentito solo peggio, però poi Melhyr si stese accanto a lui, gli mise una mano su un fianco, come per rassicurarlo.
A volte le coccole funzionano più di un antidolorifico.
- Ho molte cose di cui vergognarmi.. -
- Non devi vergognarti. – Gli disse Mel, sistemandogli un ciuffo di capelli.
- Mel.. – Christian aveva le lacrime agli occhi.
- Si? -
- Sono anoressico e.. -
- E? -
- M-mi induco il vomito da solo.. -


CHRISTIAN

Non avrei mai voluto farglielo sapere.
Pensavo che mi avrebbero buttato fuori di casa.
- Quindi ricapitolando, mangi porzioni di cibo che non sarebbero sufficienti nemmeno alla vita giornaliera di un bruco, e quel poco che mangi lo rigurgiti nel water infilando due dita  nella gola; giusto? – Mi chiese Ari.
- Si.. – Abbassai lo sguardo imbarazzato, pensai di farle schifo, invece mi sorrise.
- Bene, ti aiutiamo. -
Rimasi sorpreso e stupefatto, non me lo aspettavo, non pensavo fosse possibile avere amici così premurosi e fantastici.
- E come? -
- Per prima cosa smetterai di vomitare. -
- Ma.. -
- Niente ma. -
- Mh.. –
- Bravo.-
Non volevo sembrare stupido o troppo testardo, ma per me era veramente difficile tenere il cibo nello stomaco, a volte mi veniva su anche senza che io lo volessi.
Guardai Nath e Tim.
Nath gli stava baciando il collo e Tim stava sorridendo rilassandosi.
Guardai Ariette, non mi guardava più acidamente ma mi sorrideva con tenerezza.
Poi guardai la mano di Melhyr ancora appoggiata al mio fianco, oh quanto avrei voluto che mi stringesse forte, tra le sue braccia.
Sembrò quasi leggermi nella mente, perché dopo poco mi abbracciò, sorrisi chiudendo gli occhi.
- Ah, ma allora sai sorridere pure tu! – Disse Nath, facendomi scappare una risatina.
Il calore che mi faceva il corpo di Mel si dileguò per un attimo e mi senti vuoto.
Non aprii gli occhi, sentii il rumore di qualcosa che si spostava sul letto e poi mi ritrovai schiacciato sotto al peso di uno di loro,ipotizzai.
Aprii gli occhi e mi ritrovai Mel steso addosso che mi guardava sorridente.
- Ti dispiace se ti schiaccio? -
- Certo che no! Stai pure.. -
Non mi ero neanche accorto di avere aperto le gambe per accomodare la posizione a Mel, lo avevo fatto involontariamente e quando me ne resi conto arrossii.
- Mel, non voglio più andare la.. -
- E non ci andrai, da ora sei al sicuro. -
Lo strinsi forte, lui strinse me.
- Awww che dolci! – Gridò Ariette facendomi quasi sobbalzare, ci stava fissando estasiata.
- Ariette è una yaoista, slashista e shonen-aista sfegatata! E forse è appassionata anche di yuri.. -
Disse Tim guardando Ari e assottigliando gli occhi.
- Perspicace!- Gli rispose lei – Ma sentiamo,da quando in qua tu mi mandi le frecciatine?- Chiese a Tim, inchiodandolo con lo sguardo.
- Da quando ho letto il tuo diario segreto nel quale racconti di aver fatto sogni erotici su Dani Divine! – Le rispose lui, facendo scoppiare a ridere sia lei che me,era da tanto che non ridevo.
- Vi adoro!-
Lo dissi, lo dissi perché era vero e non valeva la pena tenerglielo nascosto.
Mi guardarono tutti felici – Anche noi ti adoriamo! – Mi disse Ari felice.
- Oh si, ti adoro! – Disse Mel, baciandomi la punta del naso.
Avvampai, si ero rosso come un peperoncino, ne ero sicuro.
Un habanero.
Mi lasciai scappare un gridolino di gioia.
- Non sai quante volte lo farei faccia da cerbiatto.. -
- D-davvero? -
- Oh si, e poi ti mangerei come una bistecca con sopra la salsa barbecue! -
Mi diede tanti morsetti dolci sulle spalle, sulle clavicole,il naso e infine il collo.
Stavo per impazzire, lo sentivo.
Si fermo sul collo e li mi diede un bacetto, stavo rabbrividendo per il piacere, nessuno mi aveva mai fatto provare quelle sensazioni prima.
- M-mel mi fai impazzire.. –
- E tu fai impazzire me Chris- puntai gli occhi nei suoi –Dici sul serio? – Lui annuì –Si. -
- Grazie! -
- Grazie a te, di esistere! -
- Come sei dolce lupone.. -
- Tu sprigioni la mia dolcezza, cerbiattino. -
Mi accoccolai al suo petto chiudendo gli occhi, lui mi faceva sentire protetto e sicuro.
- Sta sorridendo.. – Disse Ariette, il suo tono di voce lasciava trasparire la sua felicità, era felice nel vedermi sorridere, questo mi fece sentire quasi.. Importante.
- Lui mi fa sorridere. -
- E fu così che il dolce cerbiatto si infatuò del lupo cattivo!- Disse Nath ridendo.
- E l’acqua del fuoco.. – Disse Tim girandosi verso di lui e baciandolo con un pizzico di passione, e io notai anche un po’ di lingua.
Continuarono a baciarsi,  Nath aggiunse la lingua del tutto.
Ariette era estasiata.
Tim si aggrappò alle spalle di Nath mentre ricambiava i suoi baci focosi, alla fine unirono  le loro labbra e le loro lingue in un bacio dolce e lungo, per poi separare le labbra un attimo e riunirle in un bacetto a stampo.
Arie avrebbe voluto gridare di gioia, anche io,  dopotutto la scena era stata semplicemente fantastica, Tim e Nath rimasero abbracciati e felici.
- Questo si che è amore! Wooh! – Esultò Mel, ci mettemmo tutti a ridere.
- La danza delle lingue! – Disse Ari tra una risata e l’altra.


TIMOTHY


Passammo la serata a dire cavolate, poi arrivò il momento di tornare a casa per Chris, finalmente lo avevamo potuto vedere felice.
- Hum.. Io dovrei andare.-
-Dai non essere trsite! Domani ci rivedremo!- Gli disse Ari sorridendo.
- Davvero? -
- Ma certo! -
- M-mel.. Vuoi venire a casa mia..? – Ecco che si era incupito di nuovo, che fosse paura?
- Se non è un problema, si. – Gli sorrise cercando di rassicurarlo.
- Almeno non sarò solo.. -
- Quindi ci vediamo domani a scuola? – Chiesi.
- Si. – Mi rispose Mel.
- Oh domani iniziamo gli allenamenti.- Disse Nath.
- Allenamenti? – Chiese Ari confusa.
- Si, non potete combattere senza saper usare le vostre capacità. – Disse Mel.
- Quindi riposatevi molto. – Aggiunse Nath.
-Ma io.. Io non sono come voi.. Io sono solo di troppo, non posso combattere.. -
- Chris non è vero, se anche tu puoi attraversare quel portale, se anche tu puoi vedere Aracna o.. O Doyle.
Se anche tu sei stato scelto, credimi, un motivo c’è.-
- Ma Mel.. A cosa servo? -
- .. A molte cose Chris, tra le quali riscaldarmi il cuore, ti spiego dopo ok? Ora andiamo, dobbiamo risposarci. -
- Ok.. -
- A domani allora? – Chiesi felice, erano degli ottimi amici, con loro era impossibile perdere il sorriso, Chris a parte, ma era comprensibile che lui facesse fatica a sorridere con tutto quello che stava passando.
- Si. – Rispose Mel.
- A domani belli!- Disse Nath.
- Io che non sono una scansafatiche vi accompagno alla porta almeno! – Disse Ari, facendo scappare una risata a tutti.
Loro uscirono e io rimasi a fissare Nath.
- Mi guardi Tim.. A che cosa stai pensando?-
-  A quanto sei bello.. -
- Nah smetti, tu sei bello.-
- Nath, voglio baciarti..-
- E perché non lo fai allora..?- Mi chiese, prendendomi il viso tra le mani con delicatezza.
- Perché rischio di sciogliermi- Gli risposi sorridendo.
- Come sei dolce – Mormorò  sfiorandomi le labbra con le sue – E tu sei sexy.. – Non perché lo dissi, soprattutto non so perché lo dissi con quel tono così.. Malizioso.
Lui ridacchiò.
- Tim non è che ho risvegliato i tuoi istinti da predatore eh?-
- Tu mi hai dato una ragione per cui vivere.-
- Quale? -
Risi dolcemente.
- Tu.. -
- Io?-
- Si tu, tu amore mio.. -
- Ne sono onorato. -
Mi baciò, io ricambiai.
Continuammo a scambiarci tanti baci a stampo e dolcissimi, mentre mi baciava io iniziai ad abbassarmi quasi istintivamente, fino a stendermi.
Lui era sopra di me, non smise di baciarmi nemmeno per un momento.
Si staccò dalle mie labbra scendendo a baciarmi il collo, rabbrividii.
- Mn.. No Nath.. -
- Qualcosa non va?- Si staccò subito dal mio collo, si stese del tutto su di me schiacciandomi piacevolmente con il suo peso e mi accarezzò una guancia.
- E’ che pensavo che tu volessi.. insomma, p-pensavo che tu volessi fare.. -
Ero talmente imbarazzato che oltre a non riuscire a terminare la frase avevo pure balbettato, ad ogni modo lui capì al volo cosa volevo dire e mi rassicurò subito.
- No cucciolo no, ti stavo solo baciando sul collo, pensavo che ti sarebbe piaciuto..-
- Mi piace infatti, solo che credevo volessi andare oltre.. – Abbassai lo sguardo un attimo ma poi lo rialzai, puntando gli occhi nei suoi verde smeraldo.
- Senza il tuo permesso non mi permetterei mai. -
- Davvero?-
- Certo piccolo, ti amo.. Amo te, non il tuo culo, cioè.. Non che tu non abbia un culo stupendo, il tuo culo è bellissimo però non credere che mi importi solo di fare sesso ok? Quello inoltre è un passo molto importante anche per me.. -
- Ok – Gli sorrisi a trentadue denti – Ti amo anche io, e anche tu hai un bel culo, è bello potersi fidare di te.- Sorrise felice.
- Posso baciartelo il collo? -
- Ma certo! -
- Emmm.. Cari, la scena è stata veramente meravigliosa, ma potreste evitare di fare porcate sul mio letto?- Ari calcò la parola “mio”.
- Oh Ari scusa! – Arrossii violentemente.
-Ahah non è niente tranquilli, la vostra stanza è pronta, vi accompagno?-
-Avete veramente ripulito quella stanza?-
-Certo!-
- Pensavo ci fossero le fosse comuni di oggetti dimenticati la sopra!- Ci mettemmo a ridere, avevo riso tanto quel giorno, eravamo felicissimi e finalmente stavo bene.
- Dai vi accompagno. -
Ci portò nella soffitta, l’avevano risistemata molto bene Silvane e Gerard, nonostante lui mi odiasse.
- E’ molto bella.. – Dissi.
- Si. – Confermò Nath.
- Sono contenta che vi piaccia, ora vado a nanna, buonanotte! -
Ci abbracciò entrambi e poi uscì chiudendo la porta.
- Dormiamo? – Chiesi a Nath passandogli le braccia dietro al collo, lui mi mise le mani sui fianchi.
- Ma certo tesoro, ci diamo il bacio della buonanotte..? -
- Che romanticone, ovvio.. – Ci scambiamo un bacio lungo e appassionato, lui mi strinse più forte e io gli salii in braccio a mo’ di koala.
Ci baciammo ancora, con la lingua, intrecciai la mia alla sua e lui si sedette lentamente sul letto senza staccarsi da me.
Rimasi seduto sul suo bacino mentre ci baciavamo con passione.
- Dovremmo dormire – Interruppe, era molto rosso sulle goti.
- Dovremmo.. – Gli accarezzai il collo e le spalle.
- T-tim mi stai eccitando.. -
- Anche tu mi stai facendo eccitare. – I suoi baci avevano uno strano effetto su di me, facevano venire fuori una parte di me che nemmeno conoscevo, tutto quel che sapevo è che mi piacevano quelle sensazioni forti, e non riuscivo a fermarmi quando le provavo, quindi ripresi a baciarlo con sempre più foga e lui ricambiò, quasi con voracità, poi mi fermò.
Avevamo il fiatone, ed eravamo rossi come peperoncini.
- E’ meglio se ci calmiamo amore.. -
- Ma io voglio baciarti e fare le coccole. – Gli dissi piagnucolando e mettendo il broncio.-
- Ti bacerei per un giorno intero tesoro mio.. -
- Allora baciamoci.. – Gli parlai a fior di labbra.
- Devi riposare, domani farai molti sforzi.-
- Ti prego.. -
- Solo un po’ ok? Però con calma. -
- Grazie! – Lo strinsi forte attorcigliandogli le braccia dietro al collo e congiungendo le nostre labbra, ero già seduto su di lui, che quindi si stese appena ripresi a baciarlo, questa volta con dolcezza.
Ribaltò le posizioni e mi ritrovai sotto di lui, continuammo a baciarci.
Si abbassò a baciarmi il collo facendo aderire la lingua alla pelle e facendomi rabbrividire inarcando leggermente la schiena.
Gli accarezzai le spalle stringendolo a me.
- Ti piace? -
- Si, molto.. -
Si reggeva sui gomiti, e mi guardava rapito e ammagliato, il suo sguardo mi dava la certezza che lui fosse innamorato di me, e allo stesso tempo mi faceva innamorare di lui ogni secondo un po’ di più.
- Sei bellissimo. -
- Anche tu lo sei Nath. -
- Continuo?-
- Si.. -
Riprese a baciarmi il collo passandomi la lingua sulla pelle, ne prese un lembo succhiandolo e mordicchiandolo in modo alternato e dolcemente.
Avevo le sue braccia accanto al mio viso, girai la testa di lato e gli baciai l’avambraccio, amando ogni centimetro del suo corpo perfetto,grazie a lui stavo provando un uragano di emozioni nuove, e belle.. Lui si fermò e lo guardai, mi stava sorridendo.
- Sei meraviglioso Tim. -
- E tu sei fantastico Nath, semplicemente fantastico. -
- Ora dormiamo? Se mi fai eccitare troppo finisco per dover calmare il mio amichetto la sotto in modo poco colto – Disse indicandosi il pacco.
Avrei voluto dirgli che se voleva, gli avrei volentieri dato una mano, o una lingua in questo caso.. Ma non volevo esagerare, ne perdere il controllo che avevo a malapena riacquistato, quindi mi limitai a ridacchiare e poi sorridergli dolcemente.
- Ti amo Tim, tanto.. -
- Ti amo tanto anche io. -
Ci scambiammo un ultimo bacio dolce e lungo, poi lui si spostò mettendosi accanto a me, mi misi in posizione fetale chiudendo gli occhi.
Sentii le sue braccia circondarmi, mi avvolse con tutto il corpo lasciandomi un bacio sulla testa, girai il capo e gli diedi un bacetto leggero sulla spalla, per poi ritornare nella stessa posizione di prima, sapendo che non avrei avuto incubi con lui, non ne avrei avuti tra le sue braccia.
- Buona notte amore mio. -
- Buona notte tesoro. -
- Ti amo. -
- Ti amo anche io. -
Ci addormentammo, stretti l’uno all’altro.



Angolino dell’autrice morta e risorta:

Salve a tutti, lo so, ci metto una vita ad aggiornare, non so cos’è che mi blocca ma mi ci vogliono sempre delle ere a trascrivere tutto al pc.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, ah si, non ricordo se lo avevo già detto ma il rating cambierà nel corso della storia ( Nath e Tim ci hanno già dato una piccola dimostrazione del motivo per cui mi toccherà cambiarlo, eheh).
Al prossimo capitolo!







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Capitolo 11
*** Coraggio ***


Capitolo 9 : Coraggio
 
- And I'll pretend to give a fuck about it. –

( Attila- Callout )


MELHYR

Mi accolse in casa la madre di Chris, stava fumando una sigaretta e sembrava scocciata.
Dopo neanche un minuto di presentazioni, mi disse che potevo alloggiare li, bastava che non dessi fastidio e che non facessi rumore.
Aveva un tono distaccato e freddo, ci cacciò al piano di sopra.
Chris aveva uno sguardo cupo quando aprì la porta della sua stanza, entrai e quando lui la chiuse lo sbattei contro al muro bloccandolo con un braccio.
Mi guardò terrorizzato.
- Cos’è sta storia del vomito? Già mangi poco, vuoi rovinarti del tutto? -
- S-scusa..- Puntò lo sguardo altrove.
Si stava lasciando andare, si vedeva che ormai non gli importava più nulla del suo corpo, esattamente come quelli che lo usavano e abusavano di lui dopotutto, lo trattavano come un oggetto.
E in quel momento lui era li contro al muro, bloccato dal mio braccio ed era terribilmente spaventato, teneva gli occhi stretti, stava per piangere.
Non avrei voluto assolutamente spaventarlo, così tolsi il braccio dal suo petto e lui si accasciò a terra contro al muro e la schiena piegata, la testa tra le ginocchia e i singhiozzi che gli scuotevano le spalle.
- No! Dai, non volevo spaventarti..! Sono solo preoccupato, così vai direttamente alla morte.. -
- Non capisci che è quello che voglio!? -
Quelle parole mi arrivarono come un pugno dritto allo stomaco, non potevo perderlo.
- T-tu.. Non osare- Mi interruppe
- Non osare cosa? –
- Non osare ripetere di nuovo queste parole!-
Smise di piangere e piegò la testa contro alla parete, guardando il soffitto.
- Sono stanco di questa vita.. -
No, no non potevo lasciarlo cadere in quei pensieri, dovevo cambiare argomento.
- Senti Chris.. Dov’è tuo padre?-
- Da qualche parte con una delle sue tante amanti, non abita più qui.. -
Dalla padella alla brace, facevo schifo a cambiare argomento.
Comunque, ormai mi toccava finire il discorso.
- I tuoi genitori sono.. Emm .. – Come mi sentivo stupido, il cuore iniziò a battermi forte, avevo paura di dire qualcosa di sbagliato,  ma dovevo calmarmi, non potevo mostrare la mia parte debole, non in quel momento in cui era lui ad avere bisogno.
-Separati. -
- Io avevo studiato che si dice divorziati.. -
- Solo se prima sono sposati, ma loro non lo erano. -
- Oh, capisco, tua mamma mi sembrava leggermente scocciata.. – Puntai lo sguardo altrove, dovevo resistere, la sua risposta mi costrinse a tornare a guardarlo.
- Lei mi odia, è come se  non esistessi per lei. – Lo disse con un tono apatico, con una punta di disgusto.
- Ah. – “Ah”, tutto quello che riuscii a dire fu “Ah”, avrei voluto seppellirmi.
- Mh.. – Forse notò che ero in difficoltà, mi fece un sorrisino triste, poi tornò nella stessa posizione, chiuso su se stesso.
Mi misi davanti a lui, gli presi il mento tra le dita alzandogli il viso.
- Che c’è? -
-Voglio vederti. -
- Ma smetti.. -
- Sei bello. -
- Non vero.. – Cercava di sfuggire il mio sguardo, ma poi lo costrinsi a guardarmi.
- Si che è vero. -
- No. -
- Si. -
- No! -
- Christian non devi odiare il tuo corpo! -
- Ma lo odio.. -
- Smetti di farlo..! – Era difficile tenergli testa, odiava troppo se stesso, era troppo convinto.
- Mel.. -
- Io voglio aiutarti Chris.. -
- Ok.. Mh, Mel.. Ascolta, voglio stare per un po’ lontano da tutti i pensieri negativi, ti prego di distrarmi, perché altrimenti crollo del tutto, e non voglio che accada qui davanti a te. -
“ Nemmeno io voglio crollare qui davanti a te”, pensai, ma non glielo dissi, non volevo assolutamente mostrarmi debole.
- Ok, allora, di cosa vuoi parlare?-
- Dimmi, che ruolo ho io su Marik-gard? -
- Oh, si giusto, mi stavo dimenticando.. -
Cavolo, non sapevo che dirgli, lo avevo analizzato ma non ero riuscito a capire praticamente nulla.
- Emm, allora? Mi spieghi? -
- Si, ecco.. Per ora non riesco a capirlo ma.. Dovrei fare alcune ricerche per poter capire bene, ho già provato ad analizzarli lo giuro, e quando non ci si riesce significa che ci si trova davanti a qualcosa o qualcuno di speciale, quindi tu lo sei, fidati! -
-Ok.. – Era ancora triste.
- .. Comunque non andrai più da quei porci pedofili. -
- Si invece, o ammazzeranno me, e voi. – Feci un sorrisino perfido – Tu sai che,, I nostri poteri li possiamo usare anche qui, su Mid-gard?-
-.. Cosa? – Gli sorrisi di nuovo, questa volta per rassicurarlo – Hai sentito bene caro. -
- Quindi sono.. Sono salvo? -
- Si cerbiattino.. Farò, anzi, faremo di tutto  per proteggerti! – Scoppiò in lacrime e mi saltò al collo. – Grazie Mel, grazie!! – Lo strinsi frote al petto per un po’, poi allentai la presa, lui mi sorrise felice e lo presi in braccio alzandomi in piedi, lui si aggrappò a me come se fosse un tenero koala. – Che facciamo Mel? -
-Mmm, non so, ti piacerebbe qualche bacetto..? – Avrei voluto tapparmi la bocca o morire li seduta stante, cosa mi era passato per la testa? Cazzo, e se l’avesse presa male? Ero stato troppo precipitoso, però la sua risposta mise fine alla pioggia di pensieri nella mia testa. – Sulle labbra?-  Arrossii leggermente, non pensavo che avrebbe reagito in quel modo.
- Emm, non so.. E’ che tu mi fai un effetto strano Chris, nella pancia.. -
- .. Vorresti farmi credere che ti stai innamorando di me..? -
- Si.. – Abbassai lo sguardo imbarazzato.
- Ti stai innamorando di un cesso, wow! Bei gusti Mel.. -
- E smetti! Sei bello, troppo bello! -
- Ma.. Non è un po’ presto per.. Insomma, ci conosciamo da poco. -
- Chri, non ti sto chiedendo di essere il mio ragazzo, non ti sto chiedendo nulla a parte apprezzare un po’ te stesso, anche io voglio conoscerti meglio prima. -
- Oh.. – Lo sentii rasserenarsi, era ancora in braccio a me e ogni secondo sentivo che averlo tra le braccia mia piaceva di più. – Però mi piacerebbe molto baciarti! – Ammisi, arrossendo.
Da quando i lupi si imbarazzano davanti ai cerbiattini? Beh, di certo da quando i cerbiattini hanno forme veramente sexy e stanno in braccio ai luponi stringendosi a loro lasciando occhiate dolci ogni tanto.
- Anche a me piacerebbe molto baciare te.. -
- Pensavo, ecco, se noi.. Se magari noi possiamo provare a baciarci un po’.. – Mi morsi la lingua, ero terribilmente agitato e la situazione si stava leggermente scaldando, non volevo combinare nessun casino, ma quasi mi era impossibile resistergli, le sue labbra erano troppo invitanti.
- Come amici? – Anche lui era arrossito, e cercava di evitare il mio sguardo.
- Amici speciali.. – Gli sorrisi – Molto speciali? – Anche lui fece un sorriso quasi impercettibile, avrei voluto vederlo sorridere completamente, e molto più spesso.
- Si, amici molto speciali. – Lui mi passò le braccia dietro al collo. – Beh si, allora potremmo provare. – E finalmente lo fece, mi sorrise.

Mi sedetti sul letto con lui in braccio e gli accarezzai la schiena.
- Allora Mel, facciamo finta che un tram ti ha investito e io sono il dottore, tu mi dici dove ti fa male e io ti bacio li. -
- Wooh, baci magici! – Ci mettemmo a ridere.
- Ook dottore, allora, mi fa molto male il collo.. – Dissi malizioso.
- Oh capisco, meglio farci un anestesia! -
Si gettò sul mio collo e non appena le sue labbra sfiorarono la mia pelle, mi provocarono una scarica di energia e brividi  in tutto il corpo, troppo forte per avermi solo sfiorato, questo poteva essere un indizio per capire quale fosse il suo ruolo, ma poi abbandonai i pensieri sensati e mi lasciai trascinare dal piacere che mi stava dando  Chris.
Prima mi lasciò dei baci dolci, poi fece aderire la lingua alla pelle dandomi delle scariche di piacere fortissime.
Prese un lembo di pelle e iniziò a mordicchiarlo  e succhiarlo con alternanza.
- Mmmh.. – Mi fece pure scappare un piccolo gemito, il piccolo ci sapeva fare sul serio – Sei fantastico Chris.. Mi stai marcando? – Lui ridacchiò senza smettere di fare quel che stava facendo – Direi di si!-
- Bravo dottore, che bel lavoretto.. Ora tocca a te! -
- Ah, a me fanno male le labbra.. -
- Tentavi di baciare un tram in corsa? – Scherzai, lui rise e mi diede un colpetto sulla spalla.
Volevo che fosse sicuro di quello che mi chiedeva, non volevo che poi se ne pentisse, di certo.
- Comunque, davvero piccolo Chris..? Ne sei sicuro? -
- Si. -
Mi sembrava abbastanza convinto, gli accarezzai una guancia.
- Va bene.. – Gli dissi sorridendo, poi annullai la distanza tra me e lui e gli diedi un leggero bacio sulle labbra e lui ricambiò, senza esagerare, un bacio casto.
- Stai meglio cerbiattino? – Gli chiesi quando ci separammo.
- Si.. Ma i lupi non mangiano i cerbiattini? – Non sapevo come prendere quella frase, ci avevo trovato un doppio senso, nel caso gli diedi la risposta più sicura.
- Tu sei speciale. -
- No Mel.. – Abbassò lo sguardo e lo punto altrove, mi ero dimenticato che con lui è diverso, non puoi semplicemente dirgli che è speciale perché poi lui non ci crede.
- Si che lo sei Chris, te lo dimostrerò lo giuro- Mi interrupe prima che potessi continuare – Sono un oggetto, rotto e usato.. – No, questo non potevo accettarlo.
- Hey.. Guardami negli occhi. – Usai un tono più profondo e lui rabbrividì, girandosi verso di me. – Gli altri, quei mostri pervertiti.. Loro ti trattano come un oggetto, ma tu non lo sei.. Capito? -
Stava per piangere.
- Christian. -
Strinse la coperta nei pugni e si morse il labbro inferiore.
- Christian seriamente, non sei un oggetto, il tuo corpo non è un giocattolo, se gli altri non lo rispettano almeno rispettalo tu, ci pensiamo io e gli altri a farlo rispettare da tutti ma per primo, da ora, devi rispettarlo tu. -
Annuì e scoppiò in lacrime.
- Chri, andrà bene.. -
Lo strinsi forte al petto cercando di calmarlo con delle carezze.
- Dormiamo ok? Così ti calmi.. -
- Mh.. Ok.. – Biascicò lui, interrotto dai singhiozzi.
Lo feci stendere e poi mi misi accanto a lui coprendo entrambi con la coperta.
Lo abbracciai da dietro, aveva smesso di piangere e si era accoccolato a me.
Allungò il braccio verso la lampada appoggiata sul comodino accanto al letto e la spense, poi si riaccucciò a me.
- Buona notte cerbiattino.. -
- Buona notte lupone. -
Gli diedi un bacetto sul collo, vicino alla mandibola e poi gliene schioccai un altro sulla testa, lui rise dolcemente.
- Sei un lupo dolce.. -
- E tu sei un cerbiatto meraviglioso..-
- Ma poi, perché cerbiatto? -
- Hai dei dolcissimi occhioni da cerbiatto. -
- Oh.. -
- Dormi, ne hai bisogno. -
- Ah si? Sicuro? Ma io non riesco a dormire.. -
- E invece ci riuscirai. – Lo strinsi più forte a me.
- Tra le tue braccia magari riesco, hai ragione. – Sapevo che stava sorridendo, me lo sentivo anche se non potevo vederlo nonostante vedessi al buio, mi dava le spalle e io lo stavo circondando da dietro.
- Ci sono io con te, dormi. -
- Grazie.. -
- Grazie a te, cerbiatto. -



ARIETTE
 
Mi svegliai prima che suonasse la sveglia, mi alzai dal letto e inciampai in un pupazzo cadendo a carponi sul pavimento, succedeva spesso.
Mi rialzai sbuffando e uscii dalla mia stanza dopo aver tolto la sveglia.
Andai in bagno e mi sistemai i capelli, mi lavai la faccia e poi mi asciugai.
Vidi Tim sulla soglia della porta del bagno, era assonnato,  camminò verso di me a passo stanco e massaggiandosi un occhio.
- Hey, ciao bello che ci fai già sveglio?-
- Mi sono svegliato di colpo di nuovo, non riesco a dormire ora .. -
- Idem, dai datti una sciacquata alla faccia, hai un aspetto orribile, senza offesa. -
Mi spostai e lui si lavò il viso, si asciugò e si appoggiò al lavandino.
- Come stai con lui?-
- Molto bene Ari, pensavo non sarebbe mai successo, e invece.. E’ successo per davvero, ho n ragazzo, è così.. E’ così fantastico!- Sorrisi, era bello vederlo così felice, era bello vederlo vivere.
- Non sai quanto sono felice per voi due Tim – Mi leccai un attimo le labbra, lo facevo spesso quando ero immersa tra i miei pensieri, poi ripresi il discorso – Tutto quello che sta  accadendo.. Non ha un senso! E’ tutto così.. Strano e bello allo stesso tempo però, non ci sto capendo niente, non capisco se sono in coma e sto sognando o se è tutto vero.. -
- Ari è tutto vero, è tutto vero e si, strano.. Ma va bene così, è così che deve andare.-
- Ma cosa ci aspetta? – Tim si portò una mano alle tempie – Non so.. –
- Guerre. – La voce di Nathaniel ci interruppe, facendo sobbalzare entrambi, da quanto ci stava ascoltando? – Dovevi per forza spaventarmi a quel modo? – Chiese Tim, con finto astio, Nath rise passandogli un braccio attorno alla vita da dietro – Pavida coniglia! – Gli disse scherzosamente, prima di lasciargli un bacio veloce sulle labbra, gli occhi di Tim erano un libro aperto, dicevano “sono cotto, definitivamente”, e si era cotto per la persona giusta, mi fecero ridere, una risata dolce, si stava in pace in quel momento.
- Siete dolcissimi.. – Dissi sincera, Nath mi sorrise, Tim aveva chiuso gli occhi, affondato tra le sue braccia.  – Tim è dolce, e poi ha delle labbra morbidissime e soffici! – Mi rispose Nath, poi si rivolse a Tim, abbassando un po’ il tono di voce e rendendolo delicato – Ti amo tanto. – Ribaltò le posizioni, accoccolandosi al petto di Tim e facendomi ridere, lui era più alto e stava tutto rannicchiato per poter raggiungere il petto di Tim, che gli accarezzava la testa, guardandolo come se fosse il suo più grande tesoro, e forse lo era in fondo.
Gli diede un bacio tra i capelli e lo strinse a se, l’altro mugugnò qualcosa contro al suo petto, facendo ridere sia lui che me.
- Ahah, l’abbiamo perso! – Tim rise ancora, come era bello quando era allegro.
- Direi proprio di si Ari! – Nath rise a sua volta, poi lo annusò – Profumi di sapone e biscotti .. – Tim cullò un po’ Nath dolcemente e lui si lasciò andare completamente tra le sue braccia. – Per me lo stai addormentando. – Dissi ridacchiando. – Farò il letto allora. – Disse Tim sorridendo. – Ti amo letto.. – Tim gli accarezzò la schiena. – Anche io dormiglione, ti amo davvero tanto. -
-Siete fantastici assieme.. -
- Grazie Ari. -
- L’importante è che stiamo tutti bene Tim, Io sto bene e voi state bene, meglio così no? -
- Si.. Molto meglio.-
Stava sorridendo mentre guardava Nath ancora tra le sue braccia.
- Beh, Midgard è a posto ora.. Cioè non proprio, ma noi lo siamo! Quindi ora dobbiamo pensare a MarikGard no? – Tim annuì – Esatto Ari . -
- Io mi sento pronta. – Lui abbassò lo sguardo, poi lo rialzò subito guardandomi negli occhi – Io non lo so, ma dobbiamo aiutarli. – Disse sicuro – Grazie.. – Mormorò Nath contro al suo petto. – Non devi ringraziare– Gli dissi sorridendo – Lo facciamo volentieri – Continuò Tim. – Grazie comunque.. – Era mezzo addormentato contro al petto di Tim, doveva essere comodo.
- Mmmh, che ne dite di mangiare qualcosa? Ari senza cibo per più di un ora impazzisce e tu amore sei piuttosto secco. – Disse Tim, gli feci la linguaccia e lui rise.
- Senti chi parla! – Gli disse Nath sorridendo. – Siete entrambi secchi. – Precisai indicandoli. – Sai bene che non vorrei esserlo, Ari. – Disse Tim, con una punta di amarezza, non riusciva mai ad essere pienamente felice e questo mi faceva arrabbiare e rattristare allo stesso tempo. – Tim non pensarci, al cibo e ad un posto dove abitare ci penso io, e ora hai Nath, quando hai paura stringiti a lui, e non pensare al resto. – Lui sorrise di nuovo. –Grazie Ari.. Qualcuno dovrebbe farti un monumento. – Risi – Ahah, si, monumento alla paraculi! – Feci ridere sia lui che Nath, che nel frattempo si era rialzato e stava abbracciando Tim da dietro.
- Prima ho notato una cosa che mi ha fatto ridere- dissi – Cosa? – Chiese Tim curioso – Tu sei abbastanza basso rispetto a lui, e vederlo rannicchiato tra le tue braccia è stato bellissimo! – Lui finse di offendersi poi sorrise ancora –Ahah si, ma tu resti comunque la più bassa! – Ci pensai, in effetti era vero, poi pensai a Chris –Si,ma Chris è a rischio insomma.. Non è molto più alto di me! – Per un attimo ci rabbuiammo tutti,probabilmente pensando a quanto quel ragazzo fosse triste. – Il più alto è Mel,che coppia strana quella di lui e Chris! – Disse Tim. – Ma non stanno ancora insieme Tim. – Gli feci notare. – Si metteranno assieme,ne sono sicuro,non hai visto che Mel sbava per lui? Ci mancano solo gli occhi a forma di cuore, davvero!-
Risi pensando a Mel con gli occhi a cuore e la bava arcobaleno –Si in effetti sono molto affiatati. – Constatai. – Già – Confermò Nath – E tu Ari? – Alzai le spalle. – Boh, probabilmente mi ridurrò ad avere una relazione lesbo on una capra! – Tim scoppiò a ridere. – Bei gusti Ari! – Disse Tim tra una risata e l’altra, probabilmente stava immaginando me mentre facevo cose sconce con una capra, che brutta prospettiva, scacciai subito quel pensiero dalla testa – Ma cos’è una relazione lesbo?- Chiese Nath confuso. – Una relazione tra due ragazze – Gli spiegò Tim, che intanto aveva calmato le risate. – Oh.. Beh, buona fortuna con la capra! – Disse, anche lui rise questa volta. – Ahahah, grazie Nath, me ne servirà parecchia!-
- Ci vestiamo? – Piegai la testa di lato – Siamo già vestiti Tim. – Gli feci notare. –Oh, giusto.. Quanto sono invornito, ci cambiamo? – Ridacchiai, come se non avessi già riso abbastanza. – Certo, emm.. Vi vestirete leggermente da femmina per un po’.. -  Dissi, arricciandomi una ciocca di capelli tra le dita. – Ari tu ti vesti da maschio, non c’è problema! – Lo fulminai con lo sguardo – E tu ti metti le pantacalze da femmina!- Rise – E quando andiamo in giro per negozi tu vai sempre nei reparti da uomo!- Gli feci la linguaccia – Gna, gna, gna!- Nath ci guardava sconvolto. – Emm.. Sembrate due ragazze isteriche durante il ciclo.. – Ci disse Nath, in effetti.. – Hey! Non sono una ragazza! – Tim mise il broncio. – Scherzavo amore! – Gli disse dandogli un bacio su una guancia. – Mh, meglio.. E’ Ari l’isterica mestruata qui! – Disse Tim, ridendo.  – Mestruata?- Chiese Nath, di nuovo confuso – Col ciclo. – Gli disse Tim.
Mentre loro due parlavano, io guardai in basso ricordandomi di una certa cosetta.. –Daah! E’ vero, il ciclo! – Li spinsi fuori dal bagno e chiusi la porta, si sentirono le loro risate dall’altro lato della porta, scossi la testa ridacchiando a mia volta.
Cambiai le mutande e misi l’assorbente, preparandomi psicologicamente al fastidio.
- Odiose mestruazioni! – Imprecai, prima di uscire.
Gli altri due stavano ancora ridacchiando. – Emm.. Sistematevi, io vi preparo i panni puliti sul mio letto, se mi cercate sono in cucina a fare colazione, a dopo piccioncini!-
Corsi a cambiarmi i vestiti e ne lasciai degli altri puliti per loro, cercai quelli meno femminili possibile, non volevo che Tim ricevesse altri insulti, purtroppo fino a che suo padre non andava fuori casa, non potevamo entrare e prendere i suoi.
Scesi, cercando qualcosa da mangiare, mentre uccidevo i biscotti con le gocce di cioccolato, notai il libro che avevo preso in biblioteca, mi ricordai  della forte attrazione che avevo provato sfiorandolo, qualcosa mi aveva detto che dovevo prenderlo.
Decisi di sfogliarlo un po’ mentre li aspettavo.
Girai le pagine ingiallite e poi mi soffermai su una dove parlava degli arcieri, il libro sembrava quasi dedicato a MarikGard, c’erano anche delle illustrazioni di miti vichinghi, ipotizzai che avessero come religione quella norrena.
Al centro vi erano alcune pagine strappate, ma una era stata evidentemente strappata male perché ne era rimasto un angolo attaccato, c’era una piccola parte di quello che doveva essere un disegno, e accanto delle rune7, non sapevo bene l’alfabeto nordico, ma sapevo che erano tre lettere e la parola non era completata.
Le prime due lettere erano sicuramente una “J” e una “I”, la lettera successiva non si leggeva benissimo, poteva trattarsi sia di una “A” che di una “F”.
Saltai le pagine strappate e continuai a sfogliare il libro, vi erano raffigurate molte creature di natura magica, come Melhyr.
Poi vi erano dei maghi, la mia attenzione fu catturata poi dalla raffigurazione di una ragazza e un ragazzo, non si capiva molto bene perché non riuscivo a tradurre le rune, e anche se ci fossi riuscita non avrei compreso la lingua in cui erano scritte, ma dai disegni sembravano avere poteri curativi, o anche telepatici.
Richiusi il libro e decisi di guardarlo più tardi insieme agli altri, lo riposi nello zaino.
Tim e Nath arrivarono in cucina silenziosamente, cogliendomi di sorpresa.
-Mi avete fatto prendere un colpo! – Tim mi sorrise – Scusa!- Mi disse Nath. - Su mangiate, tra un po’ dobbiamo andare, muovetevi! – Presero delle merendine al cioccolato e mangiarono velocemente. – Beh, andiamo? – Chiese Nath ancora con la bocca piena dell’ultimo boccone, Tim gli tirò uno scappellotto amichevole – Non fare come Ariette, non è educato! – Gli disse ridendo, lui gli saltò addosso facendogli il solletico, con il risultato che ci mettemmo tutti a ridere ancora una volta, saremmo riusciti a restare seri per più di cinque minuti quel giorno? Ne dubitavo. – Su muoviamoci, non dobbiamo fare tardi. – Gli ricordai, in effetti eravamo già abbastanza in ritardo, presi la mia borsa e Tim la sua, poi guardando Nath mi venne in mente un particolare –Emm.. Entro domani tu e Mel dovete clonare i libri. – Gli ricordai. – Oh si giusto.. Dopo lo facciamo! Vi divertirete lo giuro, a me fa ridere clonare le cose, le prime volte che ci provavo finivo sempre per fare un disastro! – Risi – Complimenti! Ora andiamo. – Dissi, prendendo  il cellulare e le chiavi, Tim prese il suo e poi uscimmo tutti e tre.
Stava andando tutto bene, poi vidi dei tacchi a spillo a qualche metro da noi.
Janette stava ancheggiando atteggiandosi, la sua voce squillante si sentiva da lontano, ovviamente era seguita dalla sua orda di oche che facevano altrettanto casino.
- Oh guardate, la lecca patate con il finocchio blu e il finocchio rosso! – Mi fermai e alzai un sopracciglio – Wow Janette, non credevo che le oche studiassero botanica.- Nath rise – Nel mio paese ho visto di tutto, ma questo proprio no! – Janette fremette – Ma che vuoi tu, frocio dalle dubbie provenienze!? – Disse a Nath sbraitando,quanto poteva rendersi ridicola una persona? – Non credevo fosse possibile che una come te articolasse una frase del genere, davvero Jany, mi lasci stupita. – Le dissi acida. – Taci tu, ti diverti a fare la stronza e la dura, e sei solo una debole, come i tuoi amichetti. – Risi – Ahah, ma senti come si rivolta la vipera! – Lei ghignò – Tim, davvero hai bisogno di lei per difenderti? Da solo non ce la fai? Oh povero! Se mi raccontano che ti pulisce pure il culo non stenterò a crederci, lo giuro!- Tim abbassò lo sguardo – Guardatelo – Disse rivolta alle sue oche – Adesso cosa fai? Ti tagli? Provi a scolarti l’acido nel laboratorio di chimica come lo scorso anno? Oh povero, non piangere troppo che ti prosciughi!- Aveva superato il limite, da una parte ero incazzata per Tim che non reagiva mai, dall’altra avrei voluto strozzare quell’oca, e lo avrei fatto se Nath non mi avesse fermato – Janette, qual è il punto? Cos’è che vuoi di preciso? – Lei alzò il mento, come a voler dimostrare di essere superiore – Cos’è che vuoi tu piuttosto, frocio. – Lui sghignazzò, probabilmente le sarebbe scoppiato volentieri a ridere in faccia – Di certo non voglio quella cosa che tu cerchi invano  di dare a tutti.. – Lei fece per ribattere ma girò i tacchi, si i tacchi dodici e a spillo, e se ne andò visibilmente incazzata, seguita da quell’orda di creature sghignazzanti. – Wow Nath, te la cavi bene! – Gli dissi, dandogli una pacca sulla spalla –Beh, dovevo difendere la mia dignità, e anche il mio ragazzo. – Disse, stringendo Tim a se con un braccio – Non mi hanno offesso.. – Disse lui, rimanendo comunque sulle sue e camminando a testa bassa e un po’ sconsolato, nonostante Nath lo stringesse a se, sapevo a cosa stava pensando, aveva combinato tante stronzate l’anno precedente, esattamente come quelli prima, Nath ancora non poteva sapere bene tutto quello che era successo, ma io si, e dovevo distrarlo in qualche modo, non volevo che ci ripensasse. – Che hai? – Gli chiese Nath, preoccupato. – Niente.. – Nath scosse la testa – Si vede che non stai bene, dimmi che ti prende. – Tim sbuffò – Ho paura di prenderle.. – Nath gli prese la mano, giocando con i suoi polpastrelli – Non ti picchieranno. – Tim punto lo sguardo altrove – Si che lo faranno, loro fanno quel che vogliono e quando vogliono. – Nath aggrottò le sopracciglia, poi lo guardò – Se osano anche solo toccarti io gli spacco la faccia. – Tim aveva gli occhi distanti, chissà quanti dubbi gli stavano passando per la testa in quel momento, ma io non avrei potuto fermare i suoi pensieri, neanche volendo. –Mh.. – Nath ci rimase male – Mh? Mh cosa?- Tim non gli rispose per un po’, poi lo guardò – Non voglio che mi baci in pubblico. – Nath era confuso, io avrei voluto tirare uno schiaffone a Tim e dirgli di ripigliarsi,ma tanto non sarebbe servito a nulla.
-Perché? Sei arrabbiato con me? Se ti ho fatto qualcosa di male- Lo interruppe –Se ci baciamo in pubblico attiriamo l’attenzione degli stronzi e dei bulli di merda.- Nath scosse la testa in confusione – Ma non mi importa! Qualsiasi cosa fanno posso batterli Tim! Vabè, è inutile discutere, se non vuoi i baci in pubblico, non posso andare contro alla tua volontà. – Disse, lasciandogli la mano, Tim si fermò un attimo, tenendosi la pancia, lo faceva quando si sentiva dei vuoti dentro, o attorno. - .. Lo sai che ti amo. – Sussurrò, Nath lo sentì e si girò sbuffando – E ti amo anche io, non dobbiamo avere paura degli altri – Gli disse prendendogli le mani- Che guardino pure. – Tim teneva lo sguardo basso, insicuro – Hai ragione.. -  Nath gli accarezzò una guancia, ero tremendamente felice che ci fosse lui a prendersi cura di Tim, era un bravo ragazzo – Se ci baciamo va bene, capito? Non avere paura.. – Tim si guardò attorno ansioso – Si.. I-io, sono preoccupato anche per mio padre, ho sempre paura che sia qua attorno.. E poi oggi.. – Nath lo fermò, prendendogli la testa tra le mani –Calmati, devi andare da lui? – Tim annuì – Deve solo vedermi.. Per capire se ci sono.. Magari riesco a prendere anche dei vestiti.. – Nath scosse la testa – Non rischiare. – Tim annuì, ancora tremando. –Stai attento quando sei li, non voglio ritrovarti grondante di sangue. – Gli dissi, accarezzandogli la schiena. – Ok.. – Mi stiracchiai – Ci siamo quasi, eeeh – Sospirai – Ci aspettano tante ore di lezione.. – Tim sorrise, sembrava essersi calmato – Ma Ari oggi abbiamo ginnastica per due ore, possiamo saltarla.- Mi sentii subito meglio – Ah si! Giusto! – Lui prese la mano a Nath – Eh beh, sono due ore in meno. – Disse lui, solo qualche giorno sulla terra, e già era stanco della scuola, doveva essere pesante un po’ per tutti in fondo. – Yay!- Dissi, saltellando, al pensiero di saltare due ore avevo già ritrovato la mia vivacità.

NATHANIEL


Arrivammo nel giardino della scuola, appena vi mettemmo piede dentro Tim chinò la testa e ammutolì, schivando qualsiasi sguardo gli venisse puntato addosso.
Notai Melhyr e Christian che ci salutavano da lontano, li raggiungemmo.
- Ciao!- Dissi, sorridendo a entrambi, Christian fece un piccolo gesto con il capo in risposta e poi tornò alla sua occupazione maggiore: guardarsi le scarpe.
- Ciao.. – Mi rispose Mel. – Che succede? – Chiese Ari, quindi non fui l’unico a percepire che qualcosa non andava.- Succede che io voglio che tenga gli occhiali e lui si rifiuta di metterli. – Disse, tirando una frecciatina a Chris con lo sguardo, lui in cambio staccò lo sguardo dai suoi piedi e gli fece la linguaccia. – Lo vedete? E’ testardo! – Chris sbuffò – Sono brutto con quelli! – Mel lo guardò leggermente esasperato – Cerbiattino, quante volte devo dirti che sei bellissimo? – L’altro tornò a fissarsi le scarpe biascicando qualcosa di simile ad un “Tsk”, certo che Mel un po’ di ragione ce l’aveva nel dire che era testardo. – Christian dovresti ascoltare Mel, ha ragione. – Gli dissi, cercando di convincerlo almeno un po’. – Già. – Aggiunse Ari – Dovresti proprio dargli ascolto. – Chris si spazientì. – Uffa, cazzo! Lo sapete che non posso metterli, non qui!- Mel sbuffò. –Oh Christian, ma dai! – Sbottò. – Mel! Cerca di capirmi.. – L’altro scosse la testa – Ti capisco Chris, ma ci tengo alla tua salute. – Mel lo abbracciò da dietro mettendogli la testa sulla spalla sinistra. – Io no, non ci tengo a me quindi faccio quello che mi pare. – Ci fu un attimo di silenzio totale, poi Mel aggrottò le sopracciglia, sembrava incazzato ora, ma non lo lasciò andare -.. Non lo dire mai più.- Poi gli baciò il collo, come per fargli capire che quel discorso era chiuso ancor prima di iniziare, Mel odiava quando Chris parlava male di se stesso.
- M-mel.. Non qui.. – Notai Ariette arrossire guardandoli, li adorava  assieme evidentemente, ma non voleva interrompere il momento dicendo qualcosa, quindi si limitò a nascondere un sorriso felice dietro ad una mano.
Mel intanto continuava a baciare il collo a Chris senza dargli ascolto, l’altro era rosso più dei miei capelli, e si vedeva che avrebbe voluto restare a godersi l’effetto delle labbra di Mel sul suo corpo, ma doveva fermarlo per non attirare le occhiate di troppa gente. – T-ti prego Mel..! – L’altro ridacchiò – Oh andiamo Chris, non ti vorrai pure mettere a gemere in mezzo alla strada? Sono semplici baci sul collo.. – Chris si portò le mani alla bocca rendendosi conto che la sua supplica sembrava più una richiesta di continuare detta con quel tono, la voce gli era uscita stridula e soffocata e sembrava che avesse detto il contrario di quello che voleva, scappò una risatina a tutti nel vederlo leggermente in difficoltà, sapevamo tutti che Mel non lo avrebbe ferito in alcun modo, infatti si fermò nel vederlo eccessivamente in imbarazzo e lo girò verso di se, Chris aveva le ginocchia tremanti e tentava di nascondere il rossore con entrambe le mani, poi si nascose contro al petto di Mel. – Ti odio.. – Mel ridacchiò accarezzandogli i capelli dolcemente – A giudicare dal colore che hanno le tue guance, non credo proprio. – Chris si strinse di più a lui – Sta zitto. – Mel lo strinse a sua volta, sorridendo – Se mi prometti che a pranzo ti metti gli occhiali ti prometto che non ti farò più imbarazzare così tanto in pubblico. – Chris si prese un attimo per calmarsi, poi staccò il viso dal petto di Mel, restandogli abbracciato.
Doveva piegare il collo all’indietro per riuscire a guardarlo negli occhi, e Mel doveva fare il contrario per guardare in quelli di Chris, che coppia insolita. –Va bene Mel, te lo prometto.. Però ci nascondiamo! – Mel gli sorrise soddisfatto della risposta, poi mi accorsi che Tim era di nuovo tornato esageratamente apatico, quindi gli presi una mano riscuotendolo dai suoi pensieri intricati, e mi avvicinai al suo viso, lui a mia sorpresa non si ritrasse, mi sorrise e quindi ricambiai – Così possiamo baciarci.. – Gli sussurrai, lui mi strinse la mano – Per me l’importante è non essere visto dal resto della scuola, ma se i nascondiamo è chiaro che mi farebbe particolarmente piacere baciarti. – Mi fece perdere un battito con quelle parole – Non vedo l’ora Tim, grazie.-
Lui rise e poi guardò la sua scatola magica, non lo avrei mai e poi mai chiamato col suo vero nome, per me sarebbe sempre rimasto “ la scatola magica”.
Ari si sporse a guardare anche lei la scatola magica di Tim, poi sgranò gli occhi. –Dovremmo proprio entrare! – Disse, Tim ebbe la sua stessa reazione – E’ tardi, muoviamoci! – Disse anche lui con una fretta improvvisa, che strano, per un attimo mi chiesi cosa sarebbe successo se avessimo ritardato troppo, poi dovetti lasciar perdere quando Tim mi prese per il braccio trascinandomi dentro l’edificio scolastico,insieme agli altri.
 Quando entrammo in classe l’insegnate ci guardò male, non capii il perché.
-Bene! Ci siete tutti, anche i due nuovi.. Benvenuti, spero vi troviate bene in questa scuola eccetera, eccetera.. Vedete di rimediare i libri entro domani e se avete bisogno di qualcosa non rompete a me. – Ci rimasi male, ma non mi importava poi più di tanto, la scuola a me non serviva e nemmeno a Mel.  – Ok! Detto questo, io sono la signora White, la professoressa di storia e letteratura inglese, iniziamo la lezione! -

Quella donna vecchia e secca con la pelle rugosa, si, sembrava una prugna, parlò per un intera ora, erano cose interessanti quelle che diceva, ma lei era veramente noiosa.
Un forte trillo improvviso mi fece sobbalzare, lo avevo sentito anche il giorno precedente però mi ero dimenticato di chiedere a Tim a cosa servisse.
- Ma perché c’è questo rumore ogni tanto?-  Gli chiesi curioso, riscuotendolo dai suoi pensieri – E’.. Emm.. Serve per separare le ore, di solito si cambia materia ma a volte potrebbero esserci due ore con la stessa materia. – Mi disse sorridendo – Oh, capisco. – No, non ci stavo capendo niente.
Però ricambiai comunque il suo sorriso, prima di tornare a pensare a come tutto li fosse diverso, tutto.
Le carrozze andavano velocissime, su delle strade completamente grigie e morte, e poi nessuno trainava quelle orribili carrozze, pericolose e troppo veloci e rumorose.
Pure le stanze nelle case, e le case stesse erano strane, e tristi.
Era tutto esageratamente diverso.
E tutte le persone, avevano nelle mani  quelle ridicole scatolette magiche, prive di utilità, tutte molto simili.
Le usavano anche durante le lezioni, nulla era interessante per loro, mentre io e Mel continuavamo a scoprire cose nuove, ascoltando quelle lezioni.
Tutte quelle cose mi spaventavano in un certo senso, ma soprattutto mi angosciavano. – Nath? Tesoro, va tutto bene? – La voce di Tim mi riscosse dai miei pensieri, mi girai verso di lui – Emm.. Si, si certo.. Oggi andiamo su Marik-gard comunque. – Più che un’affermazione in realtà era quasi una richiesta di pietà, per poter non vedere quel posto morto almeno per qualche ora, e Tim sembrò rendersene conto, mi sorrise, forse per rassicurarmi  – Si lo so, non vedo l’ora. – Annuii – Già.. - Poi tornai a guardare fuori dalla finestra, mi mancavano le mie terre,anche se Doyle le stava minacciando e distruggendo tutte, dovevo salvare il mio pianeta con l’aiuto degli altri. – Non ti piace questo posto,vero? – Tornai a guardare Tim, era stupendo, portava addosso i segni di una persona che lotta per la vita, ed era una meraviglia, almeno per me. – No, è tutto così scuro e grigio, c’è puzza e fumo ovunque, e poi mi fa un po’ paura.. – Lui abbassò un attimo lo sguardo – Non piace neanche a me la Terra, anche se un tempo era bellissima.. Di cosa hai paura?- Mi disse, sollevando lo sguardo e puntandolo nei miei occhi –Per me è tutto così nuovo e strano.. – Mi sorrise – Oh, ti capisco.. E’ normale Nath, anche io e gli altri Midgardiani, come ci chiamate voi, proviamo le stesse cose con ciò che riguarda Marik-gard, l’unica differenza è che Marik-gard, tranne le parti sotto al dominio di Doyle, è ancora un pianeta vivo, mentre questo pianeta ha un cancro chiamato umanità. – Rimasi incantato ad ascoltarlo parlare, mi piaceva ascoltare quello che diceva, soprattutto mi piaceva ascoltare la sua voce, era così  bella e dolce.. Mi venne una terribile voglia di baciare quelle labbra morbide e calde, e quasi non riuscivo a resistere all’impulso. – Tim, posso baciarti?- Lui si guardò attorno, poi si morse il labbro inferiore per colpa del nervosismo improvviso, non volevo farlo agitare – Magari.. Però in classe è meglio di no, per educazione. – Quindi voleva anche lui in fondo, li tutti stavano facendo confusione e nessuno prestava attenzione alle lezioni, perché allora non potevo baciarlo? Nessuno stava pensando all’educazione li.. – Ti prego. – Gli feci gli occhi dolci, lui sbuffò – Potremmo fermarci agli abbracci? Sai, a loro non piace vedere due ragazzi che si baciano.. – Mi arresi, voltandomi dalla parte opposta con un “Mh” quasi impercettibile che lo fece fremere, no, non volevo farlo soffrire neanche leggermente, lo amavo davvero, volevo solo il meglio per lui, e mi dispiaceva in quel momento, sapevo che si stava già ponendo mille problemi nel cervello, che presto gli avrebbero fatto salire l’ansia, lo senti nel tremore della sua voce quando gli parlò – N-nath.. Lo sai cosa provo per te, ma rischio di mettere in guai seri sia me che te se ti bacio davanti a tutti.. – Mi girai, guardandolo preoccupato, era molto sensibile, bastava così poco per frantumargli il cuore.. E io non volevo fare di certo parte delle persone che glielo distruggevano a colpi di piccone. – Io sono qui anche per proteggerti, oltre che amarti, ti difenderei io. – Lui scosse la testa, ora agitato – N-no, farebbero del male anche a te e non voglio. – Poi, quasi dal nulla, apparve quell’avvoltoio di Janette che si mise davanti a noi a braccia conserte, con uno sguardo estremamente minaccioso, ne aveva approfittato del fatto che l’insegnante era uscito, non si sa per quale motivo.
- Ciao froci. – Sputò quelle due parole con un acidità tale, che quasi era ridicola, per poco non mi mettevo a riderle in faccia. – Ciao troia. – Le risposi usando  un tono leggermente infastidito, imparavo in fretta le parole che mi aveva insegnato Ariette, che tra l’altro si era girata nella nostra direzione fissando la scena con un espressione tra la divertita e la stressata, Mel pure, solo che un attimo dopo portò la sua attenzione a Chris, per lui era sicuramente più interessante di Janette, qualsiasi cosa o persona era più interessante di quella vipera.
Intanto Tim si era di nuovo chiuso in se stesso, torturandosi le dita e il labbro inferiore, dovevo farlo smettere, ma prima dovevo pensare alla svampita che avevo davanti.
- Perché non limonate davanti a tutti? Avete paura? Io con il mio ragazzo posso farlo. – Disse ammiccando. – Oh, per noi non sarebbe affatto un problema, se solo voi non foste tutti mentalmente chiusi, a tal punto che vedendoci avere certe effusioni vomitereste anche l’anima. – Lei rise di gusto, avrei voluto sputarle su quelle tette rifatte che le straripavano dalla maglia, che cancro dell’umanità. – Beh ovvio, fate schifo! – Alzai un sopracciglio, fingendomi sorpreso – E tu no? – Ci fu un attimo di silenzio totale, interrotto dalla voce squillante di quella ragazza insopportabile. – Certo che no! Andiamo, mi vengono dietro tutti!- Ridacchiai – Oh giusto! E tu stai con quello più temuto, e più figo di tutta la scuola! Cazzo, che bersaglio che hai beccato, e poi lo ami, o lo usi come se fosse un premio, per mostralo a tutta la scuola, per dire che sei più figa perché stai con lui? Tu bella troietta non hai la più pallida idea di cosa sia l’amore, secondo me ragioni solo per la lunghezza dei cazzi! Porta quelle cazzo di chiappe da battona altrove, e non rompere le palle a noi! Tanto siamo gay, è inutile che ci provi, non te lo diamo!- Lei strinse i denti – Ma.. Dah! Porca puttana ma hai imparato a parlare da Ariette? Oh beh, almeno hai qualcosa che ti renda maschile!- Poi se ne andò adirata.
- Wow..- Disse Tim, rialzando la testa con un sorriso – Impari in fretta, sei stato impeccabile amore.. – Disse, con un filo di voce – Tutto per te. – Dissi, ma l’espressione che aveva sul volto non mi convinceva affatto,e non riuscivo a capire cosa volesse veramente. – Nath, sai.. Mi piacerebbe ecco.. Vorrei  baciarti sempre, anche qui.- Si portò le mani alla faccia, coprendosi il viso, lo vidi tremare leggermente, potevo percepire il suo stato d’animo, però quel che percepivo, quel che lui mi trasmetteva non faceva altro che mandarmi in confusione, però ero solo certo di una cosa, stava per piangere. – Hey, non farlo.. Non piangere Tim. – Non spostò le mani dal viso, però mi rispose – Cosa? N-no tranquillo, non piango.. – Però la voce gli tremava e forse, forse lo voleva veramente quel bacio, ma aveva troppa paura e troppa vergogna, forse voleva veramente dimostrare a tutti che non potevano continuare a calpestargli la vita.
Loro ridevano, ridevano e non si accorgevano minimamente di lui che stava seduto rannicchiato sulla sua sedia, con le lacrime che minacciavano di uscire.
Questo particolare mi provocò un brivido di rabbia, li avrei fermati in un modo o nell’altro. – Io so che stai per piangere, e non lo permetterò Timothy. – Non ci pensai un'altra volta, lo feci e basta, lo baciai li davanti a tutti.


Angolo autrice:

Diciamo che ritardo troppo, spero che la storia sia comunque gradita ^-^






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