Due parti, due metà.

di Trisha_Elric
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Metà uomo.. ***
Capitolo 2: *** ..metà gatto. ***



Capitolo 1
*** Metà uomo.. ***


META' UMANO..

 

 

 

 

-My lady, aiutami! Non puoi lasciarmi..così!-

-Chat io..non so cosa fare!-

-Troveremo una soluzione, lo so mia principessa. Ma fino a quel momento...posso stare da te?-

-...Eh?-

 

                                                                                     ****

 

Quel mattino, ore 03.15.

 

Adrien si svegliò all'improvviso nel cuore della notte col fiatone, emettendo un piccolo gemito di dolore. Scosse vie le coperte e si mise le mani tra i capelli, cercando di regolarizzare il respiro e il battito cardiaco accelerato.

Ancora quel dolore al petto...

 Ancora quella sensazione di bruciore che partiva dal suo baricentro.

-Adrien..Che succede?- il piccolo kwami simile ad un gatto nero si levò in aria pigramente, assonnato, e si avvicinò al suo compagno fino a sedersi sopra i capelli biondi e leggermente impasticciati di sudore.

-Plagg..ancora quel sogno e quel dolore.- il biondo parlò lentamente, con voce debole e tremante; piegò la gamba destra verso l'alto, flettendo bene la sinistra, e poggiò la fronte imperlata sul ginocchio mentre stringeva la stoffa del pigiama all'altezza del petto.

Da qualche giorno, il giovane eroe era stato colpito da una forte influenza che lo aveva messo k.o. : non era più andato a scuola, non aveva avuto la forza di sostenere i suoi corsi privati e aveva sospeso le sue lezioni di scherma; tuttavia, da quella che sembrava una semplice seppur forte febbre, aveva cominciato a sentire strani e acuti dolori al petto che lo lasciavano letteralmente senza fiato.

In più, ogni sera sognava sempre la stessa cosa: era sopra uno dei tanti tetti delle case parigine in piena notte e si ritrovava a guardare la Luna splendente in cielo; all'improvviso la superficie sotto i suoi piedi scompariva, lasciando Chat Noir sprofondare nell'abisso più nero, come risucchiato da un vortice invisibile.

Quando si svegliava aveva sempre quel bruciore all'addome in concomitanza con quello al petto, solo che lentamente il primo scemava subito, quasi sempre, mentre l'altro persisteva per intere mezzore.

Cosa stava accadendo?

Adrien se lo chiedeva spesso tra sé e sé. Ovviamente non aveva voluto dire nulla di questi sintomi a Nathalie a suo padre per paura di mettere loro troppo in allarme.

Ma sapeva che non era una febbre normale, lo aveva capito perfettamente.

E poi, era la prima vera influenza che aveva da quando era diventato Chat Noir.

Adrien prese un profondo respiro, cercando di non lamentarsi per i dolori, e si mise a sedere poggiando entrambe le gambe ai piedi del letto.

-Meglio che vada a rinfrescarmi..-

-Adrien, è meglio se resti a letto.- suggerì il kwami della distruzione, senza fare dell'ironia poichè era veramente preoccupato per il ragazzo. Non appoggiava la sua idea di soffrire in silenzio senza dire nulla nemmeno ai suoi amici che erano venuti a trovarlo tutti i giorni. Il giovane Agreste preferisce tenere tutto dentro per non pesare sugli altri, ma essere un supereroe non lo rendeva invincibile dal mondo.

- Ah ah..che simpatico che sei Plagg..- sbiascicò quelle parole con un tono fioco, sogghignando appena, mentre si trascinava lentamente verso il bagno.

Sembrava quasi che la febbre alta lo stesse facendo delirare.

Il biondo accese la luce ed essa quasi non lo accecò per quanto era chiara, quasi ospedaliera. Si posò una mano sugli occhi e si avvicinò al lavabo per aprire il rubinetto dell'acqua fredda.

Passarono svariati secondi prima che i suoi occhi si abituassero alla nuova luce e quando lasciò la mano dal suo viso, osservò il suo riflesso nello specchio.

 

Ore 3.45

 

-Nathalie! Nathalie!!-

-Mh..-

-Signora Nathalie, si svegli!-

-Ma che succede?- borbottò assonnata la governante con poca professionalità mentre cercava a tentoni gli occhiali sul piccolo comodino di fianco.

-Il signorino Agreste..-

-Mh?- la donna sembrò svegliarsi del tutto e si infilò gli occhiali rapidamente. -Cosa succede? Si è sentito male?-

-Veramente non lo sappiamo signora..-

-Che vuol dire che non lo sai?!- Nathalie era esterrefatta dall'incompetenza che quella domestica stava dimostrando. Il giovane Agreste stava male ed erano obbligate a sapere ogni suo spostamento in caso lui avesse avuto bisogno di loro!

Mentre la sua testa elaborava quei pensieri, la governante si era intanto alzata e infilata la vestaglia di seta, incurante del suo aspetto poco composto.

-Bhe..- la giovane domestica si afferrò le gonne della divisa, lasciando andare la sua espressione da preoccupata a disperata.

-Non è più qui, è scomparso.-

Passarono svariati secondi prima che Nathalie comprese le parole della giovane.

Non poteva essere vero. Adrien Agreste non poteva essere scomparso in quelle condizioni critiche.

Senza accorgersene, la governante indietreggiò esterrefatta, balbettando parole a caso e successivamente si afferrò i lembi della cintura della vestaglia, come a fare forza su se stessa, e alzò il viso con espressione decisa.

-Antoinette, devi svegliare tutti i domestici in casa e andate a cercare il signorino Adrien ovunque! E' molto malato, non potrà essere andato lontano. Dividetevi in gruppi per la ricerca sia fuori che dentro casa. Il signore non deve essere svegliato...a lui penserò io.-

Dopo aver dato tali istruzioni, la domestica annuì e velocemente uscì dalla stanza pronta a eseguire ciò che le era stato detto.

Dopo che rimase sola, Nathalie svenne.

 

 

Ore 9.

 

 

 

Marinette strinse al petto la piccola confezione regalo fasciata di un bel color pesca,  un'espressione dolce le dipingeva il volto acqua e sapone.

-Sono sicura che Adrien sarà felice di ricevere questo regalo!- esclamò la piccola Tikki  sbucando appena con la testa dalla borsetta della compagna.

-Oh, tu lo credi davvero?- chiese la mora con sguardo sognante mentre procedeva a passo svelto.

-Non vedo l'ora di finire scuola per poter andare a casa sua per consegnarglielo...-

-Sarà estremamente felice di riceverlo!-

-Speriamo si senta meglio oggi...Uffa, ma perchè devo andare a scuola?! Io dovrei accudire il mio Adrien..-

-Marinette, Marinette...- sospirò felice la kwami. -La scuola è importante, è uno dei tuoi doveri principali! Le ore passeranno presto e così potrai andare da lui!-

La ragazza sorrise per la solita saggezza della sua amica. - Hai ragione.-

Era ovviamente in ritardo ma cercò di andare il più velocemente possibile. Passò di fronte un bar e con la coda dell'occhio notò la televisione appesa sopra il bancone del barista: il notiziario stava trasmettendo il servizio riguardante un'emergenza ai piedi della Torre Eiffel.

-Mh..- Marinette rimase a guardarlo qualche secondo e quando vide la figura di un uomo avvolto da un vestito simile alla famosa torre, che grazie all'utilizzo di un cannone sparava oggetti simili a souvenir appuntiti a velocità elevata, capì di avere davanti una nuova vittima di Papillon.

-Accidenti..meglio andare.- mormorò Tikki dopo aver osservato per bene il notiziario.

Marinette la guardò perplessa ma infine annuì, sapendo di non avere altra scelta. Corse via verso il retrobottega del bar e lasciò lì nascoste le sue cose.

-Tikki, trasformami!-

 

Ore 11.30

 

-Ciao, ciao Farfallina!-

-Ladybug, oh Ladybug!- la madre del signor Fabrice, la vittima akumatizzata, stritolò letteralmente la giovane eroina in un abbraccio letale.

-Se non ci fossi stata tu, non so cosa sarebbe accaduto a mio figlio! E' sempre stato un uomo d'onore..-

-Signora..- la mora le sorrise e sciolse dolcemente l'abbraccio soffocante. - Anche se suo figlio vende souvenir per vivere, non deve giudicarlo un buono a nulla. Come ha detto lei, è un uomo d'onore. Lo faccia sentire apprezzato. Ogni lavoro è un contributo prezioso per la Francia.-

-Grazie..lo farò. Grazie Ladybug.-

Vedendo l'anziana andare dal suo amato figlio, unendosi in un tenero abbraccio, l'eroina sospirò.

Lavoro. Quello che quella volta Chat Noir non aveva svolto!

Non era mai successo che lui non si presentasse affatto!

Arrivava in ritardo, quello si.  Combinava casino, sempre! Ma era un aiuto prezioso e un partner di cui aveva bisogno. Sconfiggere quell'akuma da sola era stata davvero dura.

Appena lo avesse visto gli avrebbe dato tante di quelle botte...

Ladybug sospirò e con l'aiuto del suo yo-yo iniziò a tornare indietro, saltando da un palazzo all'altro.

 

-Pss!-

..mh?

-Pss! Ladybug...PSS!!!-

Ok,non  poteva averlo immaginato.

Appena era salita sul tetto del primo palazzo, la mora aveva udito una voce che la chiamava.

Una voce familiare.

Socchiuse gli occhi, scocciata, iniziando a battere un piede ritmicamente.

-Chat Noir. Sei tu vero?!-

-Si..-

-Brutto gattaccio! Dove sei?! Fatti vedere così ti mostrerò quanto ti conviene lasciarmi sola in pieno combattimento!-

-My Lady, posso spiegare!-

Ladybug iniziò a frugare ovunque, tra il camino, i cumuli di mattoni sparsi e dietro le tubature ma di lui non c'era traccia.

-Ora comincio davvero ad arrabbiarmi, Chat.-

-Principessa...devi promettermi che non riderai.-

-Ora come ora vorrei ucciderti, non ho voglia di ridere! Dove sei?-

-...-

-Allora?-

-Sono dietro di te.-

Ladybug si girò di scatto, il volto quasi inferocito, la mano sinistra che aveva afferrato il suo yo-yo per darglielo in testa..ma non c'era nessuno.

-Chat!-

-...sotto.-

La giovane eroina abbassò lentamente il capo sotto i suoi piedi.

Quello non poteva essere il suo partner.

Cioè: gli occhi sono quelli, il colore il suo ma non era lui.

Quello era un bellissimo, buffissimo e stranissimo gattino dagli occhi verdi, dal pelo semilungo e morbido dalla tonalità nero plumbeo fatta eccezione per le punta delle orecchie e per un ciuffetto in mezzo alla fronte di colore dorato; il suo Miraculous a forma di anello era localizzato alla base della coda.

-...Chat?-

-Miao.-

-Oh, grazie al cielo..-

-Certo che sono io!-

Quel gatto parlava, parlava con la voce di Chat Noir!

Ladybug chiuse gli occhi, posò le dita sulle sue palpebre e pregò in tutte le lingue possibili per trattenersi dallo sbudellarsi dal ridere di fronte a lui.

Era un sogno..no, un incubo.

-C-cosa è successo?-balbettò ella, scossa da violenti spasmi dovuti alle risate trattenute.

- Non lo so.- sospirò il micino avvicinandosi a lei, muovendo distrattamente la coda.

-Non...sono stato in forma in questi giorni e oggi sono diventato..così!-

-Posso assicurarti che sei molto più affascinante ora, sai?-

-M'lady non sei divertente.- gli uscì subito dopo un miagolio striminzito.

Ladybug si inginocchiò davanti a lui e si piegò in avanti, osservandolo.

-Sei proprio un gattino.-

-Già.-

-Ma sei proprio vero?-

-Lo sono anche le palle di pelo che non faccio che sputare .. aiutami ti prego!- il mici saltò sulle gambe di lei e si sedette, arricciando la coda attorno le zampette posteriore.

-My lady, aiutami! Non puoi lasciarmi..così!-

-Chat io..non so cosa fare!-

-Troveremo una soluzione, lo so mia principessa. Ma fino a quel momento...posso stare da te?-

-...Eh?-

-So di essere adorabile, e qualsiasi donna vorrebbe accudirmi..-

La mora era già pronta a scaraventare giù dal palazzo il gatto quando lui si avvinghiò alle sue cosce con gli artigli.

Un gesto disperato e approfittatore, che bravo marpione approfittarsi della situazione così! Pensò ella alzando un sopracciglio.

-Ma io voglio TE! Solo tu puoi aiutarmi!-

-Non posso farti stare da me, lo sai che non voglio rivelare la mia vera identità!-

-In qualche modo faremo. Ti prego!-

Sapeva che non poteva lasciarlo solo in quel modo ma dannazione, perchè tutte a lei?!

Il Miraculous era quasi scarico, doveva tornare presto per cambiarsi, dar da mangiare a Tikki e poi tornare da lui.

Sospirò nuovamente e prese in braccio il piccolo Chat Noir.

Che meraviglia...

-Piccolo birbante, non approfittartene capito?! Reggiti forte.-

Il gattino si arrampicò sulla sua spalla e si tenne stretto a lei mentre la splendida eroina volteggiava tra i palazzi pensando ad un piano concreto da sviluppare.

 

 

Nel  mentre, un messaggio da Alya sul telefono di Marinette, rimasto nella borsa nascosta nel retrobottega.

 

''Marinette, allarme rosso!

Adrien è scomparso!

Richiamami subito!''

 

 

Angolo autore

 

Ok l'ho fatta! E' una long, si... sono solo due capitoli! Questo e un'altro e lo finirò giuro.

Era nata come One short ma così mi piace di più..

Allora, in teoria è comica ma la comicità (?) arriverà dopo, questa era tuuutta l'introduzione!

Attenzione: Ho preso spunto da un comic di Ladybug che gira molto su you tube, dovrebbe chiamarsi '' Furry Moment'' dove l'inizio è simile (Adrien che non sta bene e diventa un micione..qui diventa piccino piccino ahahah) ma poi prende un'altra strada! l'ho talmente amato che volevo rielabolarlo!

Spero di aver attirato la vostra curiosità!

 

A fra pochissimo giuro!

(Anche perchè l'ho già scritta :B)

un bacione adorati!

 

Trisha_Elric

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Capitolo 2
*** ..metà gatto. ***


...META' GATTO.

 

 

-Miao..-

-Chat, cosa cerchi di fare?-

-M'Lady..ho fame.-

-E infatti stiamo scegliendo da mangiare.-

-Ma..Ladybug, non voglio mangiare scatolette...-

-Ehi!- la bella eroina girò lo sguardo verso la sua spalla destra dove era appoggiato il piccolo gattino, fulminandolo con lo sguardo.

-Hai anche il coraggio di lamentarti?-

-Ma io sono un essere umano! Non mangio quelle cose!-

La mora sospirò, rivolgendo nuovamente lo sguardo verso gli scaffali.

-Lo so, ma non posso darti il cibo che mangi solitamente! Magari il tuo piccolo stomaco potrebbe irritarsi!- mentre spiegava le sue motivazioni, non potè trattenere un sorriso divertito.

Chat Noir a quel punto iniziò a miagolare in maniera davvero fastidiosa, dimostrando il suo disappunto per le scatolette al tonno.

-Sei davvero un gatto fastidioso!-

Ladybug e il suo partner si erano diretti in un supermercato dopo aver concordato come muoversi, suscitando una notevole attenzione attorno a loro; non si era mai vista la giovane eroina fare la spesa!

Ella era tornata un secondo a casa per avvisare i suoi genitori che avrebbe dormito da Alya per studiare in vista degli esami in arrivo e poi aveva chiesto al sindaco Bourgeois se poteva usufruire di una camera nel suo lussuoso albergo solo per quella notte ed egli si era mostrato più che felice di aiutare la sua beniamina in una cosa tanto ''semplice''.

Perchè devo cacciarmi sempre in cose del genere? si chiese la ragazza sconfortata mentre lei prendeva dei ravioli precotti alla ricotta e noci.

-Anche io li voglio..- si lamentò il micio strusciando il viso sul collo di lei.

Ladybug fu percossa da un brivido freddo e con la mano libera lo afferrò per la collottola e se lo mise davanti al viso. -Hai finito?-

-Mao.-

-Ecco.-

Dopo aver pagato, la mora alzò lo sguardo verso il cielo e notò che ormai il Sole era quasi tramontato; era tutto il giorno che era nelle vesti di eroina e Marinette si sentiva davvero stanca e non osava immaginare la povera Tikki!

Almeno la giornata era servita a trovare possibili soluzioni per far tornare il giovane normale e la più concreta era quella di andare a trovare il signor Fu; lui era riuscito a guarire Tikki quando era malata, sarebbe riuscito senz'altro ad aiutare Chat! Ma poichè era tardi avevano optato per andare dal signore al mattino presto.

Raggiunsero l'albergo in meno di cinque minuti e quando Ladybug varcò la soglia venne acclamata da un'ondata di saluti e applausi dal personale e dai clienti.

-Ladybug! Prego le abbiamo preparato la stanza!-

-Ehm..grazie.-

-E chi è questo bel gattino?- domandò una signora dai vestiti costosi di mezza età che si avvicinò a Chat Noir per poterlo accarezzare; da parte sua, non appena ella si avvicinò il gatto le soffiò insistentemente.

-Oh oh, ma che birichino!-

-Già..una vera peste!- Ladybug lo prese tra le mani e lo agitò con un po' di troppa forza, sfoggiando un sorriso a trentadue denti, a tratti sadico. -Ma se si impegna è un vero angelo...vero gattino mio?!-

-M-mao..- sbiascicò lui, sul punto di vomitare.

Vennero condotti in una delle stanze più lussuose e isolate della struttura, con una vista spettacolare della Torre Eiffel.

- Per qualsiasi cosa non esiti a chiamarmi Ladybug.- sorrise il giovane cameriere facendo un leggero inchino col capo.

-Grazie mille.- rispose cordiale la mora. Quando fu rimasta sola in camera, rivolse il suo sguardo improvvisamente gelido sul gatto che, sapendo cosa gli sarebbe successo, si era nascosto sotto una pila di costosissimi cuscini del divano.

-Come ti salta in mente di soffiare a quella signora?! Ci tieni proprio a essere sculacciato?!-

-M'Lady..quella signora aveva un odore terribile! Con questa forma ho un olfatto finissimo, mi dava troppo fastidio!-

Ladybug alzò gli occhi al cielo e sospirando si sedette su una sedia lì vicino.

-Coraggio resisti, domani se siamo fortunati sarà tutto finito!-

Chat Noir uscì lentamente dal suo nascondiglio, si sgrullò appena il pelo soffice e si avvicinò a lei.

-Lo credi davvero?-

Sentendo il suo tono di voce sinceramente preoccupato, la ragazza lo guardò inizialmente sorpresa per poi sorridergli dolcemente.

-Ma certo che si. Non preoccuparti.-

-Oh My Lady..- il gattino si mise ad osservarla con i suoi grandi occhioni verdi, sospirando innamorato mentre la coda si muoveva piano dietro di lui.

-Direi che dovresti mangiare ora.- ridacchiando, la mora afferrò la scatoletta al tonno e l'aprì avvicinandosi a lui.

-Vieni qui Kitty.- canticchiò con divertimento, posando la scatolina davanti al ragazzo/gatto.

-Non lo voglio!- sentenziò quest'ultimo girando il capo dall'altra parte.

-Tranquillo, hai tutta la notte per deciderti visto che sarà la sola cosa che mangerai!-

Doveva ammettere che adorava bisticciare con il suo partner..ora che era in forma gattesca era anche più divertente!

-Mhhhg...- lui si lamentò sia per il disgusto sia per la fame che purtroppo lo assaliva.

-Io andrò a darmi una rinfrescata, ci vediamo tra una mezzoretta!- e detto questa entrò dentro il bagno, lasciando il micio in un vero e proprio problema esistenziale: morire di fame da eroe o mangiare da gatto?

Marinette tornò normale non appena chiuse la porta a chiave della stanza.

-Tikki..- afferrò la piccola kwami tra le mani e le accarezzò la testolina. - Scusami se ti sto stancando tanto..-

-Tranquilla Marinette, stai facendo la cosa giusta...- mormorò la piccolina sfinita. La ragazza, che aveva afferrato un paio di biscotti dal cestino di benvenuto trovato sul tavolo della camera, le porse da mangiare e lasciò che si riprendesse mentre lei ne approfittò per farsi una bella doccia.

Dopo una ventina di minuti si sentì molto meglio così come la sua kwami che in quel momento svolazzava nella stanza.

-Tu sai qualcosa riguardo questa storia Tikki?- chiese la studentessa rimettendosi i vestiti.

-In realtà non molto..è un evento molto raro ma in qualche modo il Miraculous provoca ovviamente delle modifiche strutturali nell'organismo ma sono quasi sempre benigne e non sfogano mai in una vera e propria ''reazione''...ma il signor Fu saprà spiegarci meglio!-

-Lo spero. non voglio certo che rimanga così..anche se è davvero carino!- sorrise la ragazza sorpresa di se stessa per avergli fatto un complimento!

Ma in fondo era un gattino, mica un complimento al ''lui'' normale..

-Ce la fai per un secondo round?-

-Certo!-

-Allora...Tikki, trasformami!-

 

***

 

-Eccomi qua, scusa il ritardo..ma cos..?-

Non seppe nemmeno lui perchè lo stesse facendo, ma lo stava facendo lo stesso...

Aveva ceduto. Aveva ceduto sia alla tentazione della scatoletta sia..al pulirsi. Ed ora era lì, la zampina posteriore destra leggermente alzata così da potersi leccare e quindi pulire, il pelo morbido.

Non avrebbe mai voluto che la sua amata lo vedesse in quel modo..

Quale maledizioni.

Avrebbe preferito morire piuttosto che continuare a vedere lo sguardo di beffa che lei aveva inevitabilmente.

-P-posso spiegare...i-io...-

Perchè non aveva una macchina fotografica quando serviva?! si chiese Ladybug disperata mentre reclinava la testa all'indietro per ridere di gusto.

-Eccoti finalmente!-

I due sussultarono sorpresi al sentire quelle parole; Chat alzò il muso verso l'alto, grato di aver sentito quella voce  assai familiare; ad un tratto dalla finestra entrò a grande velocità un esserino tutto nero che si schiantò praticamente addosso al gatto.

-Ad-..Oddio! Eccoti finalmente, sei scappato senza dire nulla!!-

-Plagg!- esultò Chat Noir sfregando il capo sul di lui. - Non sai che GIOIA vederti ora!-

- Mi hai fatto morire di preoccupazione!-

La giovane eroina si era nel mentre avvicinata, ancora le lacrime agli occhi per le troppe risate, e si inginocchiò alla loro altezza, incuriosita.

-Piacere, io sono Ladybug!-

-So tutto di te Ladybug.- sogghignò il piccolo. -Io sono Plagg, il kwami di questo impiastro!-

-Plagg!- sbottò imbarazzato il gattino- Non trattarmi così davanti alla mia lady!-

-Tranquillo Kitty, non è che mi dice cose che io non sappia già!-

Il piccolo eroe miagolò indispettito e la mora rise di gusto.

-Senti ehm...Chat Noir, dovrei parlarti un attimo in privato..-

-Ho capito l'antifona!- disse la ragazza sorridendo, alzandosi in piedi. -Andrò a cercare qualcosa di fresco da bere!..e uno shampoo per te, mio micino!-

-Potresti portarmi del camembert??- chiese il kwami speranzoso.

-Ehm..certo!- e ridendo uscì dalla stanza.

Lo pseudo ragazzo la guardò per tutto il tempo, sospirando divertito e innamorato. Era semplicemente perfetta.

-Adrien!-

-Oh..scusa Plagg..-

-Adrien.- sospirò il kwami distruttore sedendosi di fronte a lui. -La situazione è grave. Tutta la città ti sta cercando. Non appena sei scappato, Nathalie ha mandato un allarme direttamente al sindaco che ti sta cercando con le truppe!-

Il pelo del micio si rizzò sia per lo stupore che per la preoccupazione.

-E' terribile! Avrei dovuto pensare a qualcosa, ma ero talmente spaventato ...-

-Ormai è fatta. - tagliò corto Plagg con fare razionale. -Ora bisogna farti tornare al più presto normale!-

-Mh, hai ragione. - annuì il micio. -Domani io e Ladybug andremo da questo signor Fu, lui dovrebbe avere una soluzione.-

-Oh.- il kwami lo guardò stupito. - Assolutamente si.-

Si sentì bussare e poco dopo la porta si aprì mostrando una sorridente Ladybug con una busta in mano.

-Spero abbiate finito altrimenti si scalda tutto!-

-Camembert!-

-E io?-

-Tu niente.-

-Mao..-

-No dai, in realtà qualcosa ho.-

-Davvero?- il micio iniziò a scodinzolare felice aspettando la sua parte.

La mora tirò dalla busta un piccolo oggettino a forma di topolino e senza dire nulla rise nuovamente di gusto.

-Dai non fare quella faccia! E'  fatto di gelatine alla frutta!- glielo lanciò delicatamente e Chat lo guardò incuriosito.

-Non avevi detti detto che queste cose era meglio non mangiarle?-

-E tu davvero mi hai creduto?-

 

 

***

 

Il giorno dopo

 

Tra risate e chiacchierate, i tre erano andati a letto molto tardi e quando la luce del Sole passò tra le tende colpendo il volto di Ladybug quest'ultima imprecò con poca grazia mettendosi a sedere.

Che fosse stato tutto un sogno?

Sentì un ronfare allegramente e scostò lentamente le coperte vedendo un gattino nero a pancia in su che dormiva con la bocca aperta, la zampina sinistra anteriore che si muoveva appena e il suo kwami che dormiva accucciato al suo fianco.

Doveva ammettere che era davvero un amore!

Senza accorgersene gli sfiorò il muso morbido con la punta del dito e quando si accorse di quello che stava facendo rimase impietrita.

Si alzò silenziosamente ma velocemente e si sedette sul divano.

Era ancora molto presto, quindi decise di aspettare prima di svegliarli; almeno poteva pensare razionalmente su cosa fare durante la giornata.

Accese la televisione e fece distrattamente zapping col telecomando, poggiando la schiena sullo schienale del divano.

''Tg del mattino: le ricerche del giovane Agreste sono ancora in atto, nessuna novità al primo giorno di ricerche ma le unità speciali sono al lavoro da ventiquattro ore e non si fermeranno finchè non lo troveranno..''

-...COSA?!-

 

***

20 minuti dopo

 

-Dobbiamo sbrigarci!- disse Ladybug volando tra i palazzi utilizzando il suo yo-yo avendo sulla testa sia Chat Noir che Plagg. Da quando aveva sentito della scomparsa di Adrien aveva svegliato immediatamente i due per poter andare immediatamente da Fu e poi andare ad aiutare con le ricerche del suo amato.

-Si ..- disse il gatto tenendosi stretto sopra la testa della sua eroina.

Quanto avrebbe voluto dirle che lui era lì, con la persona più sicura al mondo. Vorrebbe dirle tutto così che lei potesse guardarlo con quello sguardo dolce e preoccupato che tanto invidiava.

Infondo era rivolto per Adrien, ovvero lui; ma lui era anche Chat.

Sospirò impercettibilmente e posò il muso tra i capelli di lei mentre Plagg lo guardava con un sopracciglio alzato.

 

***

-Signor Fu? E' permesso?-chiese la mora entrando nella stanza arredata in stile cinese e guardandosi attorno: ogni cosa era come la ricordava, ogni piccolo dettaglio. Posò a terra quel dannato gatto che quasi non le strappava i capelli quando voleva un po' più in alto del solito.

-E' davvero curioso qui..-mormorò Chat Noir camminando al centro della stanza.

-A dire il vero, la cosa curiosa qui sei tu.-

-Maestro!- esclamò Plagg andando verso l'anziano signore, leggermente ricurvo con i tratti asiatici.

-Che piacere vederti Plagg, stai facendo un ottimo lavoro vedo.- sorrise il signor Fu entrando nella stanza seguito da Wayzz, il suo kwami di colore verde. Rivolse lo sguardo prima verso Ladybug e poi nuovamente verso Chat.

-Che bella reazione che abbiamo qui!-

-Mi dica che è curabile!- piagnucolò il micino nero sedendosi e rimanendo a guardarlo.

-Ma certo che si! La tua non è altro che l'estrema espressione del tuo nuovo potere. Probabilmente devi aver avuto le difese immunitarie un po' basse in questo periodo; è estremamente raro ma alla fine il legame che si instaura tra il custode e il suo Miracoulus è estremamente variabile da persona a persona. Ma non temere, in pochissimi minuti tornerai normale!-

Ladybug sorrise rilassata e si inginocchiò. - Accidenti, penso che questa forma mi mancherà tantissimo!-

-M'lady...grazie per quello che hai fatto per me. - mormorò lui dolcemente, inclinando il capo di lato.

-Figurati Chat. Siamo o non siamo compagni?-

-Si..Ladybug.- la guardò con lo sguardo più serio che riuscì a fare e prese un bel respiro profondo.

-Resta qui ti prego.-

-Chat Noir!- esclamò il suo kwami indignato e infuriato ma il signor Fu lo sfiorò con il dito e gli fece cenno di no con la testa; la scelta era loro.

-Chat..- mormorò la ragazza che, dopo la prima fase di sorpresa, lo guardò addolcita. - E' meglio di no, lo sai.-

-Mia principessa..ti prego.-

Fu per il modo in cui lui glielo chiese che, per la prima volta, lei dubitò fortemente della sua idea di tenere le identità segrete. Ma fortunatamente quella vocina dentro di lei, razionale, rimaneva ancora presente dentro di lei.

Allungò una mano e dolcemente la posò sopra il suo capo, accarezzandolo con una dolcezza infinita.

-Se un giorno scopriremo chi realmente siamo, non voglio che sia in una circostanza come questa.- Si alzò lentamente in piedi facendo leva sulle ginocchia. - Ti aspetto qui fuori, partner.- gli disse radiosa e facendo un inchino col capo in segno di rispetto verso il maestro Fu uscì dalla stanza.

Non appena ebbe la certezza di essere rimasti soli, Plagg parlò.

-Sei un idiota Adrien! Ma come ti salta in mente di chiedere una cosa del genere?!-

-Oh, lasciami stare Plagg.- mormorò triste il giovane eroe, abbassando le orecchiette dalle punte dorate.

-Non fare così giovane custode.- ridacchiò il maestro avvicinandosi a lui, sorridente. -Il vostro destino è quello di restare insieme. Non ti preoccupare. E ora pensiamo a te!- disse alzandosi le maniche della camicia a motivo floreale.

-Si.-

 

***

 

Stava aspettando da ormai trenta minuti la giovane eroina e non faceva che chiedersi se non era il caso di rientrare e vedere se andasse tutto bene...

Si colpì il viso con i palmi delle mani, scuotendo il capo.

Certo che stava andando tutto bene, non doveva preoccuparsi!

Chat Noir sarebbe tornato normale e tutto sarebbe andato bene.

Persa nei suoi pensieri, la mora non sentì la presenza che lentamente si avvicinò dietro di lei fino a cingerla in un abbraccio, delicato ma deciso.

Capì subito chi fosse ma dalle sue labbra uscì un sussulto sorpreso.

-Chat!-

-M'Lady. Grazie. Senza te non avrei saputo come fare.- il giovane ragazzo biondo posò la fronte sulla testa di lei e socchiuse le iridi verdi. -Sei sempre così dolce e generosa, sono davvero fortunato a combattere al tuo fianco. Grazie per tutto quanto.-

Senza che lei potesse fare nulla, Chat Noir la girò appena verso di lui e le baciò l'angolo delle labbra con delicatezza, mostrando il suo grande affetto e riconoscenza verso la sua dolce coccinella.

Quando si staccò ebbe l'impulso irrefrenabile di baciarla con ardore ma sapeva che quella era la cosa sbagliata. No, doveva essere paziente e aspettarla, anche per sempre. -So essere paziente, un giorno so che vorrai il resto.-

Si separò lentamente, ridacchiando la sorpassò e andò verso la finestra con passi lenti ma ampi; prima di scattare via con un balzo si girò nuovamente verso di lei e le sorrise sincero.

-Non preoccuparti per Adrien, vedrai che starà benissimo.- e detto questo se ne andò, lasciando una Ladybug rossa come il suo costume, la testa vuota e il cuore a mille.

 

***

Il giorno dopo

 

-Non posso crederci, non mi hai risposto al telefono per due giorni!-

-Lo so Alya...- mormorò Marinette a mo di scuse. -Lo avevo perso chissà dove in casa...-

-Sei sempre la solita! Adrien era scomparso e avremmo dovuto aiutare le ricerche!-

-Hai ragione..sono una persona orribile!- si lamentò la mora abbracciando la sua amica che dal canto suo era troppo scocciata ma ricambiò lo stesso l'abbraccio. - Certo che lo sei! Fortunatamente Adrien è tornato a casa..dice che la febbre gli era salita talmente tanto che probabilmente se ne è andato via nel sonno; insomma, è sonnambulo!-

-Davvero?- guardò curiosa la sua amica.- E' davvero stranissimo. Ma l'importante è che sia guarito.-

-Si ma so che è in punizione fino al diploma!-

-Non è mica colpa sua..-mormorò Marinette con voce vaga. Era stata così felice per il suo Adrien, era preoccupata da morire, ma la mente era impegnata a ripensare a Chat..anche se sapeva che non doveva!

Sospirò e rimase ferma in mezzo all'entrata della scuola con le mani sul viso, in preda ad un vero e proprio conflitto interiore.

Venne interrotta bruscamente perchè qualcosa, o meglio qualcuno, le urtò la schiena.

-Scusami Marinette, non ti avevo visto..- mormorò Adrien scusandosi mettendole le mani sopra le spalle per stabilizzarla dall'urto improvviso.-Stavo parlando con Nino e non stavo guardando la strada.- abbozzò un sorriso.

La ragazza rimase immobile. Quella sensazione, la stessa emozione che aveva provato il giorno prima. Si girò lentamente, incontrando gli occhi splendidi del suo Adrien che, dal canto suo, la stava guardando in silenzio, sorpreso anche lui.

 

Un deja vu?

 

Quel profumo, quella fragranza. Quegli occhi, che forse nessuno dei due aveva visto davvero prima di allora.

Non poteva essere una coincidenza.

Se due destini sono destinati a stare insieme, si incontreranno o , in questo caso, scontreranno sempre.

Marinette sorrise al ragazzo e sussurrò.

-Buongiorno Kitty.-

 

 

 

-Angolo Autore-

 

Ce l'ho fatta!! L'ho finita! Mamma mia che lavoro ahahahah

Grazie a tutti quelli che mi hanno recensito e inserito la ff tra preferite/seguite/ricordate!

Siete stati tanto carini e sapere che qualcuno avesse letto Furry situation era fantastico ahahahah!

Ed ecco qui, spero di non avervi deluso!!

La mia prima mini long su Miraculous <3 Un bacione a tutti e alla prossima ff!!

Ciao puledrini

vado a cercarmi un micio Adrien *-* <3

 

Trisha_Elric

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