Una classe nello spazio

di Marta_Chan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Vakary C8-FB ***
Capitolo 3: *** Una cotta inaspettata ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


"Scava in giardino, sarà divertente!"
Era ancora un bambino, ma ormai quelle cose non lo divertivano più. Sapeva benissimo che la madre glielo aveva chiesto solo per convenienza: fuori bisognava piantare alberi e dentro non si doveva oziare davanti alla tv.
Tuttavia, in giardino si stava bene. Il sole splendeva, ma le alte fronde dei pini sulla strada creavano freschi posti d'ombra. Di certo, non era una bella giornata per cercare la voglia di lavorare.
Il ragazzino prese la pala e iniziò a scavare.
Le ore passavano e la noia aumentava, attenuata solamente dalla musica proveniente dalla radio che stava ascoltando.
"Perché mamma dovrebbe farmi fare queste fat-" il pensiero fu improvvisamente interrotto da un rumore sordo.
La pala aveva colpito qualcosa.

Dentro la scatola di metallo non c'era granché: una lista di nomi della nona classe di chissà quale scuola, una mappa di un sistema solare probabilmente inesistente, qualche foto un po' rovinata, una pallina di un qualche materiale irriconoscibile per un bambino e...delle istruzioni per l'uso.
Chi avrebbe mai pensato che, seguendo quel piccolo manuale, si sarebbe attivato un fascio di luce e sarebbero comparse due figure alquanto...aliene?
Ora non restava che mettersi comodi all'ombra, magari con qualcosa da sgranocchiare e da bere, e ascoltare quella stranissima storia proveniente da un altro mondo, raccontata da due bizzarre ragazze.

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Capitolo 2
*** Vakary C8-FB ***


«Ciao, io sono Allegra e questa è...»
«Kalìa.»
«Vi vorremmo raccontare la storia della nostra classe, in particolare di Lucia e Andrea.»
«A mio parere, tutti dovrebbero conoscere questa storia: amore, dramma, nausea, diabete, polipi spaziali giganti...»
«Hai ragione, ma raccontiamogli un po' della nostra scuola, altrimenti non capiscono niente.»
«Mi pare giusto. Io inizierei con una presentazione un po' generale, con una descrizione del luogo per esempio. Allegra, vuoi avere tu l'onore?»
«No dai, non vorrei mai toglierti questo piacere e poi sei più brava di me con le parole.»
«E va bene allora, cominciamo. Noi veniamo dal pianeta Vakary C8-FB (sì, se ve lo state chiedendo c'è anche Vakary C8-FC; l'androide che gli ha dato il nome non aveva molta fantasia), che si trova in un galassia poco distante da voi...più o meno...»
«Qualche miliardo di anni luce circa...»
«Irrilevante. Comunque, questo pianeta è un po' come la Terra, solo più piccolo e sviluppato. Del genere, noi abbiamo teletrasporti, case hi-tech, robot e androidi. Prendete me per esempio, io sono una ginoide.»
«Andando avanti, la nostra scuola si chiama "14"  in ricordo del quattordicesimo androide, l'inventore del Fradarco, un chip che noi usiamo per comprendere tutte le lingue dell'universo a noi conosciute.»
«Mio eroe.»
«Kalìa, non gli abbiamo spiegato come funziona la nostra scuola.»
«Pensavo lo volessi fare tu. Vabe', vado io. La scuola, da noi, inizia a sei anni e ne dura tredici. All'inizio di questa storia ci troviamo nella nona classe, che conta ben venticinque studenti, noi due comprese. E, ovviamente, ne fanno parte anche Andrea e Lucia.»
«Ti ricordi il nostro primo giorno di scuola? E il loro primo incontro? Oh, ti ricordo quando lei si innamorò di Robertogio?»
«Ancora rido. Era così pazza di lui che non riusciva a vedere la sua bruttezza. Poi, dopo questa prima cotta, è arrivato Andrea ed è proprio qui che sono nati i problemi.»
«Già, non faceva altro che parlare di lui, fargli regali e...sbavare.»
«Ti prego, non ricordarmelo. Però è da dire che la storia con Robertogio non è durata molto. Che dici, gliela raccontiamo tutta?»
«Ma sì, tanto moriremo comunque.»
«Allora ti lascio il posto. Nel frattempo vado a sbarrare le porte: Lucia potrebbe entrare con una pistola laser da un momento all'altro e noi non vogliamo interruzioni di alcun genere, sopratutto se includono la morte e lo spegnimento eterno.»

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Capitolo 3
*** Una cotta inaspettata ***


~Allegra
Prima di narrarvi la storia di quei due, vorrei raccontarvi di come Lucia si prese una cotta per Robertogio.
Una volta arrivò la nostra prof di umanologia, una genoide malvagia, severa e senza sentimenti. Durante le sue lezioni non ci lasciava un minuto di libertà. 
Quel giorno ci fu un'interrogazione a sorpresa. La prof sceglieva chi interrogare in un modo semplice ed efficace: prendeva la borsa di un alunno a caso e ci buttava dentro venticinque numeri; il proprietario della borsa doveva poi estrarne tre, che corrispondevano al numero di qualche povero disgraziato. 
Questa volta uscirono Robertogio Carciofone, un semiumano mediamente intelligente, Leopolda Giancaleazzi, il robot più geniale del nostro pianeta, e Lucia Flasogia, una ragazza un po' stupida. 
Nessuno si aspettava un'interrogazione la prima settimana di scuola (per noi il tempo funziona in un altro modo, ma fortunatamente il Fradarco traduce in maniera più comprensibile per voi), ma, si sa, il male esiste sempre e per noi lei era un incubo.
Tornando a quel mattino, Lucia, siccome il giorno prima doveva prepararsi per la gara di cascucioli (uno sport in cui ogni anno si scelgono quattordici tipi di danza e, ma tu guarda il caso, quell'anno era uscito anche quello di Lucia), non aveva studiato per niente. 
La professoressa o, come la chiamo io, "genopazza", cioè "genoide pazza" [«Ma dai, non l'avevano capito!» «Zitta tu.»], cominciò da Leopolda, la sua studentessa preferita, la quale ovviamente fece un'interrogazione perfetta. Poi passò a Robertogio che, sapendo del "problema" di Lucia, la tirò per le lunghe e fece di tutto per salvare la povera fanciulla da quell'orrendo interrogatorio: si mise a cantare e pregò con lo sguardo gli altri che lo seguissero; alla fine, la classe si trasformò in un talent show. 
La genopazza ci minacciò dicendoci: «Volete andare nel SDD per un'ora?!» 
L'SDD sta semplicemente per "sgabuzzino della discordia", ma per tutti l'SDD consisteva nello stare con CH-1Z, un robot puzzolente che non faceva altro che emettere strani odori.
Dopo le parole della prof tutti si azzittirono, eccetto Pancrazia, Robertogio e Camisa che ricevettero un'ora di SDD. 
Suonò la campanella e Lucia si salvò. 
In seguito a questo episodio, Lucia cominciò a seguire Carciofone, dicendo ogni volta: «Non ho mai visto un mezzumano così bello».
Dopo un paio di mesi ci furono le vacanze e lei, l'ultimo giorno di scuola, gli fece un regalo. Così, dal nulla. 
Sul banco vicino al mio comparì un sacchetto con un fiocco sopra! Immaginatevi la faccia che fece Robertogio dopo aver visto quel dono inaspettato. 
Quando tornammo a scuola, la professoressa di austronautica fece una verifica e Lucia, come sempre, non aveva studiato. Chiese aiuto a Robertogio, ma lui, stufo di essere perseguitato, lo disse all'insegnante; l'innamorata prese un brutto voto e non le rivolse la parola per tanto tempo.
[«Simpatico il ragazzino.» «Ti ho detto di fare silenzio.»
«Che scherzi? Adesso tocca a me.»]

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