star trek assemble : ep 107 :Berserk di batuffoloki (/viewuser.php?uid=860255)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 5 ***
Capitolo 6: *** 6 ***
Capitolo 7: *** 7 ***
Capitolo 8: *** 8 ***
Capitolo 1 *** 1 ***
"Mi chiamo Neil Hart . Ho 80 anni e questo è un diario che intendo lasciare a chi ,forse, un giorno, troverà i miei resti su questo arido pianeta. La mia storia, in questo inferno, comincia 50 anni or sono. Ero uno degli ergastolani diretti sulla colonia penale di Aldebaran Prime. Eravamo una nave piena di uomini e donne che avevano commesso i reati più infami previsti dal codice penale. Eravamo un centinaio di detenuti,uomini e donne, pronti a trascorrere la nostra vita a scavare minerale nelle viscere di Aldebaran Prime. Forse gli altri lo erano. Io no di certo! Se si fosse presentata anche la minima possibilità di liberarmi , non avrei certo esitato. E infatti ...non l'ho fatto. Appena ho intravvisto uno spiraglio ho attaccato, seguito da alcuni uomini che mi erano fedeli. In breve tempo si è scatenata la rivolta sulla nave galera. Abbiamo sopraffatto le guardie, ma lo scontro che ne è seguito, ha danneggiato i controlli della nave che è precipitata su questo pianeta dove poi abbiamo sempre vissuto e dove, alcuni di noi hanno trovato la morte. L'impatto è stato tremendo. Alcuni di noi sono morti tra i rottami contorti. Io sono strisciato fuori da una breccia nello scafo pronto a correre via, verso l'agognata libertà .Finchè non ho dato un 'occhiata al posto dove eravamo finiti. In quel momento è finito tutto . Questo pianeta, di cui non conosco il nome, è un immensa distesa di sabbia rossa. La temperatura di giorno raggiunge i 45 gradi per poi precipitare drammaticamente sottozero di notte. I principali abitanti del pianeta sono insetti e rettili . Chi altro potrebbe sopravvivere in un simile inferno? Strisciano sotto la sabbia mangiandosi l'un l'altro. Le oasi di acqua sono rarissime. Sono degli autentici "miraggi" in questo rovente deserto. Quando eravamo prigionieri sulla nave avevamo tutti un unico scopo : fuggire anche a costo di sterminare tutte le guardie . Anche a costo di ucciderci l'un l'altro . Ma quando siamo usciti e abbiamo visto l'inferno che ci circondava le priorità di ognuno sono istantaneamente cambiate. Fuggire ? Per andare dove ? La nave che ci doveva condurre su Aldebaran Prime era un guscio inerte e contorto. La radio un rottame inservibile. Sarebbero venuti a cercarci? La possibilità c'era , ma era appunto solo una possibilità. Allora cosa ci rimaneva? Potevamo sopravvivere in un posto simile? Domanda oziosa. L'autoconservazione è un istinto insopprimibile . Anche in gente come noi. Avevamo vissuto fino a quel momento vite dissolute e violente , senza regole e senza pietà. Ora dovevamo allearci e trovare il modo di convivere pacificamente se volevamo sopravvivere. Perchè nessuno avrebbe potuto vivere da solo su questo pianeta. Dovevamo costruire un riparo con i rottami della nave e con i pochi alberi simili a palme che si trovavano qua e la nel deserto .Dovevamo trovare cibo . Per lo più bacche somiglianti a datteri o frutti che maturavano su piante come i saguari . Piccoli animali , insetti. Roba schifosa. Ma l'unica che si poteva trovare qui. Una vita triste quella che ci si parava davanti . Dovevamo lasciare da parte il passato .Niente più guardie e ladri . Di centoventi persone a bordo eravamo sopravissuti in 95. Potevamo farcela se restavamo uniti . Alla fine ha funzionato.Anche perchè non c'era scelta. Ci siamo organizzati. Abbiamo anche atteso che qualcuno arrivasse. Ma non è mai successo . Ovviamente perchè il gruppo funzionasse c'era bisogno di una leadership forte. Ho preso io il comando . Lo detengo ancora , anche se ormai sono vecchio .E' per questo che sto scrivendo questa testimonianza. Per chi verrà dopo di me. Non sono ancora pronto ad andarmene sia ben chiaro. Anche perchè mentre eravamo qui , sono nati dei bambini. Ho due nipoti . Mi chiedo che vita ho loro da offrire . Vivere su questa palla di sabbia senza aver mai visto altro , senza aver da scontare alcuna colpa e una condanna tropo crudele. " |
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Capitolo 2 *** 2 ***
"Diario del capitano.Parla Grace Summers captiano della Uss Santa Maria. Si tratta di un piccolo vascello da esplorazione, con dieci membri di equipaggio. Il nostro compito, in questo periodo, è effettuare carotaggi del terreno, su pianeti ancora inesplorati ,che poi riporteremo alla base con lo scopo di verificare la presenza di minerali rari e preziosi."
Tehr Th'rhialor l'ufficiale andoriano che in quel momento era al timone si voltò verso il suo capitano.
"Ho rilevato un pianetino promettente ."
"Abitato ?"I carottaggi sarebbero stati impossibili su un pianeta abitato da una civiltà precurvatura.
La prima direttiva impediva di avere contatti e sconvolgere l'evoluzione di civiltà ancora troppo arretrate. E se invece fosse stato popolato da una civiltà già a curvature sarebbe stato necessario un accordo con loro , ovviamente! Tehr scosse il capo perplesso .
"Le distorsione magnetiche nell'atmosfera del pianeta disturbano i sensori ." Concluse dopo un ‘attenta analisi .
Grace ci pensò sopra. Non avere informazioni ben precise sul pianeta dove avrebbero dovuto sbarcare costituiv un grosso rischio . Se c’erano degl i abitanti ed erano aggressivi , avrebbero anche potuto mettere a repentaglio la loro vita. M era anche vero che le più eccitante scoperte erano state fatte da persone , che mettendo da parte i timori e lasciandosi la sicurezza alle spalle si erano buttati senza rete di sicurezza. E lei voleva essere uno di loro .Aveva sempre sognato di essere un ‘esploratore come Marco Polo , Cristoforo Colombo ,Sebastiano Caboto .Di scoprire nuovi pianeti , a uno dei quali avrebbero dato il suo nome. Per ora poteva solo sperare di scoprire nuovi giacimenti .Ma era un‘inizio Dopotutto valeva la pena di rischiare.
"Scendiamo lo stesso !"Decise infine. |
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Capitolo 3 *** 3 ***
La Santa Maria era atterrata sul pianeta che dovevano esplorare. Erano nel deserto. Un deserto di sabbia rossa , fine ,che penetrava,infida , nei loro stivaletti ad ogni passo . Non si scorgeva nulla all’orizzonte. Solo sabbia , rocce , cactus e desolazione. "Che posto orrendo !"Commentò Tehr detergendosi il sudore che colava dall'ampia fronte azzurra. Le sue antenne si erano afflosciate. Non era il posto adatto per un andoriano .Andoria era un pianeta piuttosto freddo . "Già, prima cominciamo prima ce ne andiamo."Decise Grace.
Fece segno ai suo i tecnici di spicciarsi a montare il laser che serviva a scavare nel sottosuolo. Mentre loro si davano da fare osservava con un certo disgusto le creaturine orripilanti che strisciavano nella sabbia. Insetti corazzati e bitorzoluti attendevano in agguato sotto la sabbia che altre creature , simili a loro , ma più piccole si avvicinassero abbastanza da poterle agguantare e divorare. Grace non sapeva che questo era il destino che attendeva anche loro. I loro sensori ancora non funzionavano e quindi non potevano sapere se c'erano altre forme di vita sul pianeta. Ma lei era certa che ,lì , in quel deserto non avrebbero potuto incontrare nessuno .Perchè nessuno poteva sopravvivere in un simile inferno. Rimasero ,quindi, letteralmente senza parole quando si voltarono e dietro di loro c'erano delle persone. Sbucavano da dietro le rocce da cui probabilmente li avevano osservati per tutto il tempo . Parevano degli umani,ma erano male in arnese . La loro pelle era cotta dal sole .I vestiti laceri , ma erano decisamente umani. Cosa ci facevano sul pianeta? Possibile che ci abitassero? O che ci fossero naufragati? E se era così da quanto tempo?Come erano sopravvissuti in quell’inferno? Ma la domanda più pressante era un'altra. Avevano in mano dei phaser. Erano vecchi ,un modello che Grace non aveva mai visto in vita sua. Ma glielo stavano puntando contro. Avevano un aria minacciosa e nello stesso tempo ....disperata. Grace e i suoi uomini era stati colti talmente alla sprovvista.Non avevano neppure fatto in tempo a mettere la mano sul calcio del phaser. che si erano trovati circondati . E la domanda era: cosa volevano dalla Santa Maria? E cosa erano disposti a fare per ottenere ciò che volevano? |
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Capitolo 4 *** 4 ***
"Sono il capitano Grace Summers."Avevano preso in ostaggio l'intero equipaggio.
Legati con le mani dietro la schiena, requisite le loro armi, non avevano modo di reagire. Grace era stata condotta all'interno di quello che pareva il relitto di una nave. Era una nave di un modello che non aveva mai visto. Come le armi. Le idee cominciavano a schiarirsi nella sua testa. C'era stato un naufragio , ma era accaduto tanto tempo fa. E questi erano i sopravissuti. Ma perchè li minacciavano? Ora era a cospetto di quello che pareva il loro capo.Era un uomo anziano. Quanti anni poteva avere? Difficile dirlo. Avesse visssuto nel consesso civile sarebbe invecchiato in tutt'altro modo. Ora invece portava sul volto rugoso i segni delle privazioni che aveva patito. E nel corpo rinsecchito e riarso dal sole il marchio indelebile della dura vita nel deserto.
"Io sono Neil Hart. Benvenuta." Rispose infine il vecchio facendole cenno di accomodarsi.
La cabina della nave era addobbata da oggetti d'epoca, probabilmente rimasugli del naufragio e oggetti creati dai naufraghi , creati con ciò che offriva il pianeta. Pietre e occasionalmente pezzi legno.
"Benvenuta? Non mi siete sembrati molto ospitali quando avete preso in ostaggio i miei uomini. E ancora adesso mi state puntando una pistola contro."Replicò Grace risentita. Hart sorrise .
"E' solo una precauzione. Spero ci aiuterete spontaneamente."
"Ma certo , è nostro dovere aiutare chi è in difficoltà.Perchè non mi dite cosa vi è successo."
"La nostra nave è precipitata , 50 anni or sono .... abbiamo atteso i soccorsi.Ma nessuno è mai arrivato."
Grace sentiva la testa che le girava.50 anni? Possibile ? Davvero erano sopravvissuti 50 anni nel deserto? Questo spiegava molte cose. La nave , le armi, gli oggetti così anacronistici . E l'aspetto di questi uomini ormai diventati tutt’uno con l'aspro ambiente che li circondava.
"Il pianeta emana delle distorsioni magnetiche che rendono impossibile il controllo della superficie tramite i sensori.La vostra presenza è stata una completa sorpresa anche per noi ."
Grace tentò di giustificare la mancanza di soccorsi. Hart parve valutare la rivelazione .
"Questo spiega tutto, ma certo non mi conforta. E' stata dura sa?"
"Le credo . Ma che tipo di nave era questa .Non la riconosco."
Hart non rispose subito . Piantò gli occhi celesti ormai acquosi in quelli nocciola della ragazza.
"Una nave galera. Trasportava cento ergastolani diretti verso la colonia penale di Aldebaran Prime."
Grace sentì il sangue gelarsi nelle vene. Aveva studiato all'accademia quel fatto . Cinquanta anni or sono, proprio come gli aveva detto Hart , la USS Berserk una nave che trasportava 100 , tra i peggiori delinquenti arrestati sul territorio federale, era scomparsa nel nulla . Il sogno di avventurieri e archeologi era di mettere un giorno le mani su quel pezzo di storia scomparsa. A lei, a cui non importava nulla, era toccata l'incredibile sfortuna di ritrovarla. Hart osservò il viso della ragazza che sbiancava. Lo aveva finalmente riconosciuto.Neil Hart ,il criminale ormai leggendario , che nessuno avrebbe voluto mai incontrare sul suo camino , era davanti a lei .Erano morti , tutti morti ! Pensò Grace .
"Cosa volete da noi ?"Chiese con un filo di voce
"Mi pare ovvio , andarcene.""Ma la Santa Maria può al massimo trasportare una decina di persone."Replicò Grace perplessa.
"Già . Un vero peccato , avremo potuto risolvere la cosa pacificamente.Voglio dire , se la sua astronave fosse stata più grande ci avrebbe dato un passaggio,vero capitano Summers?"
Lei annuì prontamente. Che scelta aveva?
"Quindi dovrò pensare a qualcos'altro . E anche in questo caso lei mi aiuterà .Vero capitano?"
Grace rabbrividì .Cosa aveva in mente?
"La chiamerò appena avrò elaborato un piano ,capitano .Ora la prego raggiunga i suoi uomini e li rassicuri .E ci perdoni se non le offriamo qualcosa.Come avrà capito qui le risorse scarseggiano."Grace fu condotta nella caverna dove i suoi uomini erano tenuti prigionieri .
"Che hai in mente ?" Chiese Nelson Conner ad Hart . Anche lui era uno dei più vecchi. Aveva cinque anni meno di Neil ed era uno dei suoi consiglieri ."Cerchiamo un passaggio ...qualcosa di adeguato" Rispose Hart sibillino . |
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Capitolo 5 *** 5 ***
"Capitano ricevo un sos."Uhura si voltò verso la poltrona del capitano che fingeva di rileggere alcuni rapporti che doveva approvare.
Finalmente un diversivo, pensò lui sollevato."Sullo schermo."
Sul visore principale dell'enterpise. comparve il volto di una ragazza sulla trentina .Era bionda e graziosa e sembrava spaventata.
"Sono il capitano Grace Summers della USS Santa Maria, siamo precipitati per un malfunzionamento su un pianeta inesplorato.Abbiamo bisogno di assistenza immediata. A chiunque ci ascolti, vi trasmetto le coordinate , non abbandonateci . !"
"E' un appello registrato ."Spiegò Uhura.
"Riusciamo a rispondere ?"Chiese Kirk .
"Ci sto provando . Il pianeta in questione ha un forte magnetismo che perturba le trasmissioni .
"Spock cosa mi sai dire di questa nave?"
"La Santa Maria è un piccolo vascello da esplorazione mineraria.Conta dieci membri di equipaggio ."
"Signor Chekov dirigiamo a quelle coordinate massima velocità .Continua a provare Uhura ,facciamo loro sapere cosa che non sono soli"Ordinò Kirk .
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"L'enterprise.Che nave è capitano ?"Chiese Hart a Grace.
Avevano ricevuto la risposta al loro Sos. Davvero bastava così poco?Se avessero avuto una radio se ne sarebbero andati da tempo .
"L'ammiraglia della flotta astrale. "Appena Grace aveva sentito chi si era messo sulle loro tracce il suo umore era decisamente cambiato. Il capitano Kirk in pochi anni era diventato un 'autentica leggenda . Era noto per aver beffato la morte , e aver sconfitto nemici la cui natura andava ben oltre quella degli umani che li tenevano prigionieri .Hart era stato lontano dal resto del mondo per troppo tempo. Non sapeva con chi aveva a che fare.
"Quando verranno qua ci arresteranno. Siamo pur sempre galeotti condannati all'ergastolo. Ergastolo vuol dire, per il resto della vita. Se non te lo ricordi ."Sibilò Conner nell'orecchio di Hart.
Lui colpì il bracciolo della sua sedia con un pugno di rabbia."Io in gabbia non ci vado . Ho già scontato la mia pena qui.E anche tutti gli altri. Mi prenderò quella nave e ce ne andremo a qualunque costo .""Lei è troppo ottimista, signor Hart. Grace sapeva che era pericoloso replicare alle parole di quell'uomo ma non riuscì a trattenersi . Il vecchio la omaggiò di uno sguardo insieme glaciale e feroce. "Lei non mi conosce capitano . Non sa quello che sono disposto a fare per la mia gente. "
A Grace parve di vedere che Conner le facesse un segno con la mano.Come a dirle di stare calma. Già , forse le conveniva. Se voleva avere una possibilità di salvezza.
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Capitolo 6 *** 6 ***
"Ho il capitano Summers in linea finalmente." Riferì Uhura.
"Sono le distorsioni magnetiche del pianeta che ci impediscono di localizzare la Santa Maria." Intervenne Spock.
"Capisco .Uhura instrada la chiamata."
La giovane Grace Summers comparve sul visore .""Capitano Kirk. Grazie al cielo . Credevamo che a causa della natura del pianeta il nostro Sos non sarebbe riuscito a raggiungervi. "
Kirk osservò la ragazza .Doveva essere stato un brutto incidente perchè sembrava veramente scossa. Aveva qualcosa nello sguardo. Qualcosa che andava oltre la paura. Lo sguardo di un animale braccato."Avete feriti ?"
"Nessuno grave."
"Allora mando una navetta a recuperarvi e trainare il vostro vascello."
Quando la comunicazione fu chiusa,Grace si voltò verso Hart che la fissava soddisfatto.
"Ora mi accompagnerà alle coordinate dove aspetteremo la navetta del capitano Kirk "
"Cosa hai in mente ?"Chiese Conner che era sempre al suo fianco .
"Semplice! Ci prendiamo prima la navetta ,poi tutta la nave."
"E poi ?"Chiese Grace sconvolta.
"Chi lo sa , vedremo . magari un pianeta più confortevole.Che ne dici vecchio mio ?"
Conner annì ."Non sarebbe male , magiare del cibo vero e farsi un bagno prima di crepare."Hart scoppiò a ridere. "Oggi non è un buon giorno per morire.Ma non per noi"
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"La ragazza mentiva." Sussurrò Loki nell'orecchio di Kirk .
"Quando ?"Gli chiese lui , ma non aveva un 'aria sorpresa dalla sua informazione.
"Sempre."Il capitano annuì.
"Anche senza essere empatico ho capito anche io che nascondeva qualcosa. Ma non posso capire cosa, visto che non abbiamo un’ epslorazione con i sensori del pianeta. Forse il guasto per cui affermano di essere precipitati non è stato un incidente.
"Un attacco?"Suggerì Spock .
"Potrebbe essere. Forse non è il caso di essere così sospettosi. Ma non è neanche il caso di andare laggiù impreparati . Invece della classica squadra da sbarco di emergenza mandiamo giù un bel gruppetto di magliette rosse. Io scenderò laggiù.E non osarmi dire che non è prudente.”
”Non mi pare di aver fiatato”Obiettò Spock .
Tanto era fiato sprecato .”Vado anche io.”Lo rassicurò Loki.
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Capitolo 7 *** 7 ***
Loki osservò dall'oblò della Fermi il deserto che lo circondava . La sabbia rossa mossa solo da un 'occasionale alito di vento.Poteva vedere le ondate di calore che salivano dalla distesa infuocata. Senti il respiro che gli si mozzava in gola. Quel posto era l'inferno per un essere che come lui proveniva da un mondo ghiacciato. Ma avvertiva anche qualcos'altro .Pericolo. Ora ne era certo stavano per cadere vittima di un agguato.Di quale natura non lo sapeva, ma doveva tenere gli occhi aperti e l'attenzione al massimo livello. Strinse leggermente il braccio di Kirk e gli fece un cenno del capo quando si voltò per fargli capire che fuori c'era qualcuno o qualcosa che li stava aspettando. Kirk annuì, imbracciò il fucile phaser e fece cenno agli altri di uscire con le armi in pugno. La Santa Maria era davanti a loro immobile e apparentemente deserta. "Capitano Summers?" Gridò. Nessuna risposta."Grace mi sente? E' qua?”Gridò di nuovo . "Sono nella navetta."Rispose finalmente la voce della donna. Loki sentiva il pericolo imminente. "Ci siamo." Sussurrò agli altri. In quel momento un grido lacerò l'aria e dalle rocce circostanti saltarono fuori un numero impressionanti di uomini. Erano umani , la pelle cotta dal sole e i vestiti laceri .Sciamarono verso di loro come cavallette."Fuoco."Gridò Kirk . alla vista dei phaser che parevano antiquati ,ma pur sempre pericolosi. Il gruppo di federali che avevano assunto una formazione circolare tentarono di tenerli a bada. Ma anche loro venivano colpiti dai phaser o dalle pietre di cui erano armati gli agguerriti indigeni. I federali indietreggiarono . Stavano avendo la peggio . Avrebbero dovuto tornare nella navetta e tornare più tardi in forze.
"Basta !" gridò una voce in lontananza.
Kirk si voltò verso il punto da cui proveniva.
"Ho la vostra gente. Quindi gettate le armi se li rivolete vivi . "
Era un vecchio e teneva saldamente in ostaggio il capitano Summers .Vicino a lui c'era un altro uomo anziano .
"Cosa vuoi ?" Gli urlò Kirk .
"La vostra nave .Vogliamo lasciare questo inferno ." Rispose Hart .
"Non è un problema .Vi portiamo via . Lasci i miei uomini ." Rispose Kirk cercando di sembrare rassicurante.
."Per lasciarci liberi ? Siamo ergastolani . Eravamo condannati per tutta la vita.Ora lei si fiderebbe a lasciarci andare."Kirk era sorpreso dalla rivelazione. "C'è la possibilità di una grazia." Gli suggerì .
"La possibilità non mi basta." Gli rispose l’altro .
"Ma con questo vostro gesto avete messo in forse questa possibilità , non avete dato nessuna dimostrazioni di esservi redenti ." Replicò ancora Kirk che non vedeva la possibilità che Grace ne uscisse incolume.
Quello che accadde dopo lo lasciò senza parole. L'altro vecchio fece calare il calcio della sua pistola sul cranio del suo compagno. Hart cadde a terra privo di senso.I federali rimasero sbalorditi quando l'uomo spinse Grace verso di loro ,dicendogli .
"Corri ." Gli altri naufraghi rimasero, anch’essi, immobili incerti .
"Buttate le armi .”Intimò Conner ai suoi uomini." I federali hanno ragione. Abbiamo scontato la nostra pena. Possiamo essere liberi. Alcuni di voi sono nati già liberi , su questo pianeta e non hanno colpe. Ma se ora uccidete qualcuno avranno ragione a farvela pagare . Non ascoltate le parole di Hart. Ci ha guidato per tutti questi anni .Gli dobbiamo molto. Ma il suo cuore è avvelenato .Ci porterà alla rovina. Gettate le armi e fidatevi di me!"
Le parole Di Conner parvero far breccia nella mente e nel cuore di naufraghi .La reazione fu lenta ma inesorabile Uno alla volta buttarono le armi , i phaser le pietre e i coltelli e si fecero avanti con aria incerta me più amichevole. Conner si avvicinò al capitano Kirk .
“Ci sono anche dei bambini . Non spaventateli." Li informò.. |
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Capitolo 8 *** 8 ***
Gli uomini della Santa Maria erano stati liberati .Stavano tutti bene.Erano solo scossi dal punto di vista psicologico.Quindi Kirk incaricò qualcuno di prendere le loro deposizioni e poi li congedò.Il vascello al comando del capitano Summers potè quindi ripartire per la sua missione. I naufraghi dell Berserk erano stati tutti imbarcati.Sistemati nella stiva su delle brande fino alla prima base spaziale disposta ad accoglierli.Tutto lo staff medico era impegnato nel visitarli e assisterli . Ma Kirk aveva ordinato che due guardie rimanessero fuori dalla stiva , senza dare troppo nell’occhio .Insomma fidarsi era bene , ma non fidarsi era meglio ! Il tenete Rand e l’infermiera Chapel erano state incaricate di far giocare i bambini per distrarli da quella situazione del tutto nuova che poteva spaventarli .Dopotutto avevano sempre vissuto su una palla di sabbia e non sospettavano l’esitenza di nuovi mondi .Hart dopo essere stato curato dalla leggera commozione cerebrale era stato messo in cella e posto sotto la masisma sorveglianza. Kirk lo riteneva ancora pericoloso .Nonostante l’età era ancor animato da propositi battaglieri . Ora Kirk passeggiava con Conner lungo i corridoi dell’enterprise. Gli stava mostrando come era progredita la tecnologia negli ultimi 50 anni e il vecchio osservava il tutto con occhi sgranati , quasi commosso.
“Davvero lascerete libera la mia gente ?”Chiese ad un certo punto .
”Ogni caso verrà esaminato ovviamente .Ma io credo che almeno per i giovani nati sul pianeta non ci sarà problema. Per lei metterò una buona parola io .Se non fosse stato per il suo coragio sarebbe potuta andare assai peggio! Ma mi dica lei era il braccio destro di Hart.Perch all’improvviso ha deciso di tradilo ?”
”Tradirlo ? Ho collaborato con lui per il bene di tutti coloro che dopo lo schianto erano divenatati la mia gente. Ho dovuto farlo ,perchè non avevo scelta ! Ma oggi per tutto il tempo che mi resta potrò finalmente riprendere la dignità del mio ruolo !”Proclamò Conner con gli occhi che gli brillavano d’orgoglio .”Perchè chi era lei’”Chiese Kirk perplesso .
“Io ero il capo delle guardie!” |
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