star trek assemble : ep 107 :Berserk

di batuffoloki
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 5 ***
Capitolo 6: *** 6 ***
Capitolo 7: *** 7 ***
Capitolo 8: *** 8 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


"Mi chiamo  Neil  Hart . Ho  80  anni  e  questo  è  un diario  che  intendo  lasciare  a chi ,forse,  un giorno, troverà i miei  resti  su  questo  arido  pianeta. La  mia storia, in questo inferno, comincia  50  anni  or  sono. Ero  uno  degli  ergastolani  diretti  sulla colonia  penale di Aldebaran Prime. Eravamo una  nave  piena  di  uomini  e donne  che avevano  commesso  i  reati  più  infami  previsti  dal  codice  penale. Eravamo  un centinaio  di  detenuti,uomini e donne, pronti  a trascorrere la  nostra  vita   a scavare  minerale nelle viscere di  Aldebaran  Prime. Forse  gli  altri  lo  erano. Io  no  di  certo! Se  si  fosse presentata anche  la  minima  possibilità di liberarmi , non avrei  certo  esitato. E infatti ...non l'ho  fatto. Appena ho intravvisto uno  spiraglio ho  attaccato, seguito  da  alcuni  uomini  che  mi  erano  fedeli. In breve tempo  si  è  scatenata la rivolta sulla  nave galera. Abbiamo  sopraffatto le guardie, ma  lo  scontro  che ne è  seguito,  ha  danneggiato i  controlli  della nave  che  è  precipitata su  questo pianeta dove poi  abbiamo  sempre  vissuto  e dove, alcuni  di noi  hanno  trovato la  morte. L'impatto  è stato  tremendo. Alcuni  di  noi  sono  morti  tra i  rottami  contorti. Io  sono  strisciato  fuori  da una breccia nello  scafo pronto  a correre via, verso l'agognata  libertà .Finchè non ho  dato un 'occhiata al posto dove eravamo  finiti. In quel  momento è  finito  tutto . Questo pianeta, di  cui non conosco il nome,  è un immensa distesa di  sabbia rossa. La temperatura di  giorno  raggiunge  i 45 gradi  per  poi  precipitare drammaticamente sottozero  di  notte. I principali abitanti  del pianeta sono insetti  e rettili . Chi  altro potrebbe sopravvivere  in  un simile  inferno? Strisciano  sotto la sabbia mangiandosi l'un l'altro. Le oasi  di  acqua sono  rarissime. Sono  degli  autentici "miraggi" in questo  rovente deserto. Quando  eravamo  prigionieri  sulla  nave  avevamo tutti un unico  scopo : fuggire anche a costo  di  sterminare tutte  le guardie . Anche a costo di  ucciderci l'un  l'altro . Ma  quando  siamo usciti e  abbiamo  visto  l'inferno  che ci circondava  le priorità di ognuno  sono istantaneamente cambiate. Fuggire ? Per andare dove ? La nave che ci  doveva condurre su  Aldebaran  Prime era un guscio inerte e contorto. La radio un rottame  inservibile. Sarebbero  venuti  a  cercarci? La  possibilità  c'era , ma  era appunto  solo una possibilità. Allora cosa ci  rimaneva? Potevamo  sopravvivere in un posto simile? Domanda  oziosa. L'autoconservazione  è un  istinto insopprimibile  . Anche  in gente  come  noi. Avevamo  vissuto  fino  a quel  momento  vite dissolute e violente , senza regole e senza  pietà. Ora dovevamo allearci  e  trovare  il modo di  convivere  pacificamente se  volevamo  sopravvivere. Perchè  nessuno  avrebbe  potuto  vivere da solo su questo pianeta. Dovevamo costruire un riparo con i  rottami  della nave e  con i pochi  alberi  simili  a palme che si  trovavano  qua e  la nel  deserto .Dovevamo  trovare  cibo . Per  lo  più bacche somiglianti  a datteri o  frutti che  maturavano su piante come  i saguari . Piccoli  animali , insetti.  Roba schifosa. Ma  l'unica  che  si  poteva trovare qui. Una vita triste quella che ci si parava davanti . Dovevamo lasciare da  parte il passato .Niente  più guardie e ladri . Di  centoventi persone a bordo eravamo  sopravissuti in  95. Potevamo  farcela se restavamo uniti . Alla fine ha funzionato.Anche  perchè non c'era scelta. Ci  siamo  organizzati. Abbiamo  anche atteso che qualcuno  arrivasse. Ma  non  è  mai  successo . Ovviamente  perchè il  gruppo  funzionasse  c'era  bisogno  di una leadership  forte. Ho preso io  il  comando . Lo detengo  ancora , anche se  ormai  sono  vecchio .E' per questo  che sto scrivendo  questa testimonianza. Per chi  verrà  dopo  di  me. Non sono ancora  pronto  ad andarmene sia ben  chiaro. Anche  perchè mentre eravamo  qui , sono  nati  dei bambini. Ho due nipoti . Mi chiedo  che  vita  ho  loro  da  offrire . Vivere su  questa palla di  sabbia senza aver  mai  visto altro , senza aver da scontare  alcuna  colpa e  una condanna tropo  crudele. "

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Capitolo 2
*** 2 ***


"Diario  del  capitano.Parla Grace Summers captiano  della  Uss Santa Maria. Si  tratta di un piccolo  vascello da esplorazione, con  dieci membri  di  equipaggio. Il nostro  compito, in questo periodo, è effettuare carotaggi del terreno,  su pianeti  ancora inesplorati ,che  poi riporteremo  alla base  con lo  scopo  di  verificare  la presenza di minerali  rari e  preziosi."
Tehr Th'rhialor l'ufficiale andoriano  che  in quel  momento  era  al  timone si  voltò  verso il  suo  capitano.
"Ho  rilevato un pianetino promettente ."
"Abitato ?"I carottaggi sarebbero  stati impossibili  su un pianeta abitato  da  una civiltà  precurvatura.
La  prima direttiva impediva di  avere contatti  e  sconvolgere  l'evoluzione di  civiltà  ancora troppo arretrate. E  se  invece fosse stato popolato da  una civiltà  già  a  curvature  sarebbe stato necessario  un accordo  con  loro , ovviamente! Tehr scosse  il  capo  perplesso .
"Le distorsione  magnetiche  nell'atmosfera del  pianeta disturbano i  sensori ." Concluse  dopo un ‘attenta  analisi .
Grace  ci  pensò sopra. Non  avere  informazioni  ben  precise  sul pianeta dove avrebbero  dovuto  sbarcare costituiv  un grosso  rischio . Se c’erano  degl i abitanti  ed  erano  aggressivi  , avrebbero  anche potuto  mettere   a repentaglio   la  loro vita. M  era anche vero  che  le  più  eccitante scoperte erano  state fatte da  persone  , che  mettendo  da  parte  i  timori  e  lasciandosi  la sicurezza alle spalle  si  erano  buttati  senza rete di  sicurezza. E lei  voleva essere uno  di  loro  .Aveva sempre sognato  di  essere  un ‘esploratore  come Marco  Polo , Cristoforo  Colombo  ,Sebastiano  Caboto .Di  scoprire  nuovi pianeti  , a  uno  dei  quali  avrebbero  dato il  suo  nome.  Per  ora  poteva solo  sperare  di  scoprire  nuovi  giacimenti  .Ma era  un‘inizio   Dopotutto valeva  la pena di  rischiare.
"Scendiamo lo  stesso !"Decise infine. 

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Capitolo 3
*** 3 ***


La  Santa Maria  era atterrata sul pianeta che dovevano  esplorare. Erano  nel  deserto. Un deserto  di  sabbia rossa , fine  ,che   penetrava,infida  , nei  loro  stivaletti  ad  ogni  passo . Non  si  scorgeva nulla  all’orizzonte. Solo  sabbia  , rocce , cactus e desolazione. "Che  posto  orrendo !"Commentò Tehr  detergendosi il  sudore  che  colava dall'ampia  fronte  azzurra. Le sue antenne si  erano  afflosciate. Non  era  il posto  adatto per  un andoriano .Andoria  era  un pianeta piuttosto  freddo . "Già,  prima  cominciamo  prima ce  ne andiamo."Decise Grace.
Fece segno  ai  suo i  tecnici  di  spicciarsi  a montare  il  laser che serviva a scavare  nel  sottosuolo. Mentre  loro  si  davano  da fare  osservava con   un certo  disgusto le creaturine orripilanti  che strisciavano  nella sabbia. Insetti  corazzati  e  bitorzoluti  attendevano  in agguato  sotto la sabbia che altre creature  , simili  a  loro  , ma  più  piccole  si avvicinassero  abbastanza da  poterle agguantare   e divorare. Grace  non sapeva  che questo  era  il  destino  che attendeva anche  loro.   I  loro  sensori  ancora non funzionavano  e  quindi  non potevano sapere se c'erano  altre forme di  vita sul  pianeta. Ma  lei  era  certa che  ,lì , in quel  deserto  non avrebbero  potuto  incontrare  nessuno .Perchè  nessuno poteva sopravvivere  in un simile  inferno. Rimasero ,quindi, letteralmente senza parole  quando  si  voltarono e dietro  di loro  c'erano  delle  persone. Sbucavano  da dietro le  rocce da cui probabilmente li  avevano  osservati  per tutto il  tempo . Parevano  degli umani,ma  erano  male  in arnese . La  loro pelle era cotta dal  sole  .I vestiti  laceri , ma  erano  decisamente  umani. Cosa ci  facevano  sul pianeta? Possibile che ci  abitassero? O che  ci  fossero  naufragati? E se era così  da quanto  tempo?Come erano sopravvissuti in quell’inferno? Ma  la  domanda  più  pressante era un'altra. Avevano in mano dei  phaser. Erano  vecchi  ,un  modello  che Grace  non aveva mai  visto in vita sua. Ma  glielo stavano  puntando  contro. Avevano un aria  minacciosa  e  nello  stesso  tempo ....disperata. Grace   e  i  suoi  uomini  era stati  colti  talmente alla sprovvista.Non avevano neppure fatto in tempo  a mettere  la  mano  sul  calcio  del  phaser. che si  erano  trovati  circondati . E  la domanda era: cosa volevano  dalla Santa Maria? E  cosa erano  disposti  a fare per  ottenere ciò  che volevano?

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Capitolo 4
*** 4 ***


"Sono il  capitano  Grace Summers."Avevano  preso in ostaggio  l'intero  equipaggio.
Legati con  le mani dietro la schiena, requisite  le loro  armi, non  avevano modo  di  reagire.  Grace era stata condotta  all'interno  di  quello  che  pareva  il  relitto  di  una  nave. Era una nave di un modello  che  non aveva mai  visto. Come  le armi. Le  idee cominciavano  a schiarirsi nella sua testa. C'era stato un naufragio , ma  era accaduto tanto  tempo  fa. E questi erano i  sopravissuti. Ma perchè li minacciavano? Ora era  a cospetto  di  quello  che pareva  il  loro  capo.Era  un uomo  anziano. Quanti  anni poteva avere? Difficile dirlo. Avesse visssuto  nel  consesso  civile sarebbe  invecchiato in tutt'altro modo. Ora  invece portava sul volto  rugoso i  segni  delle privazioni  che aveva patito. E nel  corpo rinsecchito   e riarso dal sole  il  marchio indelebile della dura vita nel  deserto.
"Io sono  Neil  Hart. Benvenuta." Rispose  infine  il  vecchio facendole cenno  di  accomodarsi.
La  cabina della nave  era addobbata da  oggetti d'epoca, probabilmente rimasugli  del  naufragio e  oggetti  creati dai  naufraghi , creati  con  ciò  che offriva  il  pianeta. Pietre e occasionalmente  pezzi  legno.
"Benvenuta? Non mi siete sembrati molto ospitali  quando  avete preso in ostaggio i miei uomini. E ancora adesso mi  state puntando una pistola contro."Replicò  Grace risentita. Hart sorrise .
"E' solo una precauzione. Spero ci  aiuterete spontaneamente."
"Ma certo , è  nostro  dovere  aiutare chi  è in difficoltà.Perchè non mi  dite cosa vi  è successo."
"La nostra nave è precipitata , 50  anni or  sono .... abbiamo  atteso i  soccorsi.Ma nessuno  è mai  arrivato."
Grace sentiva la testa che  le girava.50 anni? Possibile ? Davvero erano  sopravvissuti 50  anni nel  deserto? Questo spiegava molte cose. La  nave  , le  armi,  gli  oggetti così  anacronistici . E  l'aspetto  di  questi uomini  ormai  diventati  tutt’uno  con l'aspro  ambiente che  li  circondava.
"Il pianeta emana delle distorsioni  magnetiche che rendono  impossibile  il controllo  della superficie tramite  i sensori.La vostra presenza è stata  una completa sorpresa anche  per  noi ."
Grace tentò di  giustificare  la mancanza di  soccorsi. Hart parve valutare la rivelazione  .
"Questo spiega tutto, ma certo non  mi conforta. E' stata dura sa?"
"Le credo . Ma  che tipo  di nave era questa .Non la riconosco."
Hart non rispose subito . Piantò  gli  occhi  celesti  ormai  acquosi  in quelli nocciola della ragazza.
"Una  nave  galera. Trasportava cento  ergastolani diretti  verso  la  colonia penale di  Aldebaran  Prime."
Grace sentì il  sangue gelarsi  nelle vene. Aveva studiato  all'accademia  quel fatto . Cinquanta anni or sono, proprio come gli  aveva detto  Hart , la  USS Berserk una nave che trasportava  100 , tra i  peggiori  delinquenti  arrestati  sul  territorio  federale, era scomparsa  nel  nulla . Il  sogno  di  avventurieri e  archeologi  era di  mettere  un giorno le  mani  su  quel  pezzo  di  storia scomparsa. A lei, a cui  non importava nulla,   era  toccata  l'incredibile sfortuna di  ritrovarla. Hart osservò il  viso  della ragazza che sbiancava. Lo aveva finalmente riconosciuto.Neil Hart ,il  criminale ormai leggendario , che nessuno  avrebbe voluto  mai incontrare  sul  suo  camino , era davanti  a lei .Erano  morti , tutti morti ! Pensò  Grace .
"Cosa volete da  noi ?"Chiese con un filo  di  voce
"Mi  pare  ovvio , andarcene.""Ma la Santa Maria  può al massimo trasportare  una decina di persone."Replicò Grace perplessa.
"Già . Un vero peccato  , avremo  potuto risolvere la cosa pacificamente.Voglio  dire  , se  la sua astronave  fosse stata più  grande ci  avrebbe dato un passaggio,vero  capitano  Summers?"
Lei  annuì prontamente. Che scelta aveva?
"Quindi dovrò pensare a qualcos'altro . E anche in questo  caso lei mi  aiuterà .Vero  capitano?"
Grace rabbrividì .Cosa aveva in mente?
"La chiamerò appena avrò elaborato un piano ,capitano .Ora  la prego raggiunga  i  suoi  uomini  e li rassicuri .E ci perdoni se  non le offriamo qualcosa.Come avrà capito  qui le risorse scarseggiano."Grace fu condotta nella caverna dove  i  suoi uomini  erano  tenuti prigionieri .
"Che hai in mente ?" Chiese Nelson  Conner ad Hart . Anche  lui  era  uno  dei più vecchi. Aveva cinque anni  meno  di Neil ed era uno  dei  suoi  consiglieri ."Cerchiamo un passaggio ...qualcosa di  adeguato" Rispose Hart sibillino . 

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Capitolo 5
*** 5 ***


"Capitano  ricevo un sos."Uhura  si  voltò  verso  la  poltrona del  capitano  che  fingeva di  rileggere  alcuni  rapporti  che doveva  approvare.
Finalmente  un diversivo, pensò  lui  sollevato."Sullo  schermo."
Sul  visore  principale dell'enterpise. comparve  il  volto  di  una  ragazza  sulla  trentina .Era  bionda   e graziosa  e sembrava spaventata.
"Sono il  capitano  Grace Summers della USS Santa Maria, siamo  precipitati  per  un malfunzionamento  su  un pianeta inesplorato.Abbiamo  bisogno  di  assistenza  immediata. A chiunque  ci  ascolti, vi  trasmetto  le  coordinate , non abbandonateci . !"
"E' un appello  registrato  ."Spiegò  Uhura.
"Riusciamo  a rispondere ?"Chiese Kirk .
"Ci  sto provando . Il pianeta  in questione  ha  un forte  magnetismo  che perturba  le trasmissioni .
"Spock  cosa  mi sai  dire di  questa nave?"
"La  Santa  Maria è un piccolo  vascello  da  esplorazione  mineraria.Conta  dieci membri  di  equipaggio ."
"Signor Chekov  dirigiamo  a quelle  coordinate  massima  velocità .Continua   a provare  Uhura  ,facciamo loro  sapere  cosa  che  non sono  soli"Ordinò  Kirk .


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"L'enterprise.Che  nave  è  capitano ?"Chiese Hart a  Grace.
Avevano  ricevuto la risposta al  loro  Sos. Davvero bastava così poco?Se  avessero  avuto una radio se ne sarebbero  andati  da tempo .
"L'ammiraglia della flotta astrale. "Appena Grace aveva  sentito  chi  si  era  messo  sulle  loro  tracce  il  suo  umore era  decisamente cambiato. Il  capitano  Kirk  in pochi  anni  era  diventato un 'autentica leggenda . Era noto  per  aver  beffato la  morte , e aver sconfitto nemici la  cui  natura andava ben  oltre  quella degli umani  che  li  tenevano  prigionieri .Hart  era stato  lontano  dal  resto  del  mondo per troppo  tempo. Non  sapeva con  chi  aveva a che fare.
"Quando  verranno qua ci  arresteranno. Siamo pur sempre  galeotti condannati all'ergastolo. Ergastolo  vuol  dire, per  il  resto  della vita. Se  non te  lo  ricordi  ."Sibilò  Conner  nell'orecchio  di  Hart.
Lui  colpì il  bracciolo  della sua sedia  con  un pugno  di  rabbia."Io  in gabbia  non ci  vado . Ho  già  scontato la  mia pena qui.E anche tutti  gli  altri. Mi  prenderò  quella nave  e  ce ne andremo  a qualunque costo .""Lei è troppo  ottimista, signor Hart. Grace sapeva che era pericoloso  replicare  alle parole di  quell'uomo  ma  non riuscì  a trattenersi . Il  vecchio  la  omaggiò  di uno  sguardo insieme glaciale e feroce. "Lei non mi  conosce capitano . Non  sa quello  che sono  disposto  a fare  per  la mia gente. "
A Grace parve di  vedere che  Conner  le  facesse un segno con  la  mano.Come a dirle di  stare calma. Già  , forse  le conveniva. Se  voleva avere  una possibilità di  salvezza. 

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Capitolo 6
*** 6 ***


"Ho il  capitano  Summers in linea finalmente." Riferì Uhura.
"Sono  le distorsioni  magnetiche del  pianeta che  ci impediscono  di localizzare  la Santa Maria." Intervenne Spock.
"Capisco .Uhura  instrada la chiamata."
La giovane Grace Summers comparve sul visore .""Capitano  Kirk. Grazie al  cielo . Credevamo  che a causa della natura del pianeta il  nostro  Sos  non sarebbe riuscito  a raggiungervi. "
Kirk  osservò la ragazza .Doveva essere stato un brutto incidente perchè sembrava veramente scossa. Aveva qualcosa nello  sguardo. Qualcosa che andava oltre  la paura. Lo  sguardo di un animale braccato."Avete feriti ?"
"Nessuno grave."
"Allora mando una navetta a recuperarvi  e trainare  il  vostro  vascello."
Quando  la  comunicazione  fu  chiusa,Grace si  voltò  verso  Hart che  la fissava soddisfatto.
"Ora  mi  accompagnerà   alle  coordinate dove aspetteremo  la  navetta del  capitano  Kirk "
"Cosa hai  in mente ?"Chiese Conner che era sempre  al  suo  fianco .
"Semplice! Ci prendiamo  prima  la navetta ,poi  tutta la nave."
"E poi ?"Chiese Grace sconvolta.
"Chi   lo  sa  , vedremo . magari un pianeta più  confortevole.Che ne dici  vecchio  mio ?"
Conner  annì ."Non sarebbe male  , magiare  del  cibo  vero  e farsi un bagno  prima di  crepare."Hart scoppiò  a ridere.  "Oggi  non è un buon giorno  per  morire.Ma non per  noi"

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 "La  ragazza mentiva." Sussurrò  Loki  nell'orecchio  di Kirk .
"Quando  ?"Gli  chiese lui , ma  non aveva  un 'aria sorpresa dalla sua informazione.
"Sempre."Il  capitano  annuì.
"Anche senza essere  empatico  ho  capito  anche  io  che nascondeva qualcosa. Ma  non posso capire  cosa, visto  che  non abbiamo  un’ epslorazione con i  sensori del pianeta. Forse il  guasto  per  cui  affermano  di  essere  precipitati  non  è  stato  un  incidente.
"Un  attacco?"Suggerì  Spock .
"Potrebbe essere. Forse  non è il  caso  di  essere così  sospettosi. Ma  non è  neanche  il caso  di  andare  laggiù  impreparati . Invece della classica squadra  da  sbarco  di  emergenza mandiamo giù  un bel  gruppetto  di  magliette rosse. Io scenderò laggiù.E non osarmi  dire  che non è prudente.”
”Non mi  pare di  aver fiatato”Obiettò  Spock .
Tanto  era fiato  sprecato .”Vado anche  io.”Lo  rassicurò Loki.

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Capitolo 7
*** 7 ***


Loki  osservò  dall'oblò  della Fermi  il deserto  che  lo  circondava . La  sabbia rossa mossa solo da  un 'occasionale alito  di  vento.Poteva vedere  le  ondate di  calore  che salivano  dalla distesa  infuocata. Senti il respiro che gli si  mozzava  in gola. Quel  posto  era  l'inferno per  un essere  che come  lui  proveniva da  un mondo  ghiacciato. Ma  avvertiva anche  qualcos'altro .Pericolo. Ora ne era certo  stavano per cadere  vittima  di  un agguato.Di  quale natura non lo  sapeva, ma  doveva tenere gli  occhi  aperti  e  l'attenzione  al  massimo livello. Strinse leggermente  il  braccio  di  Kirk e  gli  fece  un cenno  del  capo quando  si  voltò per fargli  capire che  fuori  c'era  qualcuno  o  qualcosa che  li  stava aspettando. Kirk  annuì, imbracciò il  fucile  phaser  e  fece cenno  agli  altri  di  uscire  con   le  armi in  pugno. La  Santa Maria era davanti  a  loro  immobile  e apparentemente deserta. "Capitano  Summers?" Gridò. Nessuna risposta."Grace  mi  sente? E'  qua?”Gridò  di  nuovo . "Sono  nella navetta."Rispose finalmente  la voce  della donna. Loki  sentiva  il pericolo imminente. "Ci siamo."  Sussurrò agli  altri. In quel  momento un grido  lacerò  l'aria  e  dalle rocce circostanti  saltarono  fuori  un numero impressionanti  di  uomini. Erano umani  , la  pelle cotta dal  sole e  i  vestiti  laceri .Sciamarono  verso  di loro  come cavallette."Fuoco."Gridò  Kirk . alla vista   dei  phaser che  parevano   antiquati ,ma  pur sempre  pericolosi. Il  gruppo di  federali  che avevano  assunto una  formazione  circolare  tentarono di  tenerli  a  bada. Ma  anche  loro  venivano  colpiti  dai  phaser  o  dalle pietre  di  cui  erano  armati  gli  agguerriti indigeni. I  federali  indietreggiarono . Stavano  avendo  la  peggio . Avrebbero  dovuto  tornare nella navetta e tornare più tardi  in forze.
"Basta !" gridò una voce  in  lontananza.
Kirk  si  voltò  verso il punto  da  cui  proveniva.
"Ho  la vostra gente. Quindi  gettate le armi se  li  rivolete vivi . "
Era  un vecchio  e teneva saldamente  in ostaggio il  capitano  Summers .Vicino  a  lui c'era un altro uomo  anziano .
"Cosa  vuoi  ?" Gli  urlò  Kirk .
"La  vostra nave .Vogliamo  lasciare questo inferno ." Rispose Hart .
"Non  è  un problema  .Vi  portiamo  via  . Lasci   i miei  uomini ." Rispose Kirk cercando  di  sembrare rassicurante.
."Per  lasciarci  liberi  ? Siamo  ergastolani . Eravamo  condannati per  tutta  la vita.Ora  lei  si  fiderebbe a lasciarci  andare."Kirk  era sorpreso  dalla rivelazione. "C'è  la  possibilità  di una grazia." Gli  suggerì .
"La  possibilità  non  mi  basta." Gli  rispose  l’altro .
"Ma  con  questo  vostro  gesto avete  messo in forse questa  possibilità , non avete dato  nessuna  dimostrazioni  di  esservi  redenti ." Replicò  ancora  Kirk  che  non vedeva  la  possibilità  che Grace  ne uscisse  incolume.
 Quello  che accadde  dopo  lo lasciò senza parole. L'altro  vecchio  fece calare  il  calcio della  sua  pistola  sul  cranio  del  suo  compagno. Hart cadde a terra  privo  di  senso.I federali  rimasero  sbalorditi  quando l'uomo  spinse Grace verso  di loro  ,dicendogli  .
"Corri ." Gli  altri naufraghi rimasero, anch’essi, immobili  incerti .
"Buttate  le armi .”Intimò  Conner ai  suoi  uomini." I  federali  hanno ragione. Abbiamo scontato la  nostra  pena. Possiamo  essere  liberi. Alcuni  di  voi  sono  nati  già  liberi , su  questo pianeta e  non hanno  colpe. Ma se  ora  uccidete qualcuno avranno  ragione a  farvela  pagare . Non  ascoltate  le  parole di  Hart. Ci  ha  guidato  per tutti  questi  anni  .Gli dobbiamo molto. Ma  il  suo  cuore è  avvelenato .Ci porterà  alla rovina. Gettate  le armi  e fidatevi  di  me!"
Le parole Di  Conner  parvero  far breccia  nella mente e nel  cuore di  naufraghi .La reazione  fu  lenta  ma  inesorabile Uno  alla volta buttarono  le armi , i phaser  le  pietre e  i  coltelli  e si  fecero  avanti  con  aria  incerta me  più  amichevole.  Conner si  avvicinò  al  capitano  Kirk .
“Ci  sono  anche dei  bambini . Non  spaventateli." Li  informò..

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Capitolo 8
*** 8 ***


Gli  uomini  della Santa Maria erano  stati  liberati .Stavano  tutti  bene.Erano  solo  scossi  dal  punto  di  vista psicologico.Quindi  Kirk  incaricò qualcuno  di prendere  le  loro  deposizioni  e  poi  li  congedò.Il  vascello al comando  del capitano  Summers potè quindi  ripartire per  la sua  missione.  I naufraghi  dell Berserk  erano  stati tutti imbarcati.Sistemati  nella stiva su  delle brande  fino  alla  prima base spaziale disposta ad accoglierli.Tutto lo  staff medico  era  impegnato  nel  visitarli  e assisterli . Ma  Kirk  aveva  ordinato  che due guardie rimanessero  fuori  dalla stiva  , senza dare troppo  nell’occhio .Insomma  fidarsi  era  bene , ma  non fidarsi  era  meglio ! Il  tenete Rand  e l’infermiera Chapel erano  state  incaricate di far  giocare  i  bambini per distrarli  da  quella  situazione del  tutto  nuova  che  poteva spaventarli .Dopotutto  avevano  sempre  vissuto  su  una  palla di  sabbia e  non sospettavano  l’esitenza di  nuovi  mondi .Hart dopo  essere stato  curato  dalla leggera  commozione cerebrale era stato  messo in cella e  posto  sotto la  masisma  sorveglianza. Kirk  lo  riteneva ancora  pericoloso .Nonostante  l’età   era  ancor animato  da  propositi  battaglieri . Ora Kirk  passeggiava con Conner  lungo i  corridoi  dell’enterprise. Gli  stava mostrando  come era  progredita  la tecnologia  negli ultimi  50  anni  e  il  vecchio  osservava  il  tutto  con  occhi  sgranati  , quasi  commosso.
 “Davvero  lascerete  libera  la  mia gente ?”Chiese  ad  un certo punto .
”Ogni  caso  verrà  esaminato ovviamente .Ma io  credo  che  almeno per  i  giovani nati  sul pianeta  non ci  sarà problema. Per  lei  metterò una  buona  parola  io .Se  non fosse stato per il  suo  coragio  sarebbe  potuta  andare  assai peggio! Ma  mi  dica  lei  era  il  braccio  destro  di  Hart.Perch  all’improvviso  ha deciso  di  tradilo ?”
”Tradirlo ? Ho  collaborato  con  lui  per  il  bene  di  tutti  coloro  che dopo  lo  schianto  erano  divenatati  la  mia  gente. Ho  dovuto  farlo  ,perchè  non avevo  scelta ! Ma  oggi  per tutto il  tempo  che  mi resta  potrò  finalmente  riprendere  la  dignità  del  mio  ruolo !”Proclamò  Conner con  gli  occhi  che gli  brillavano  d’orgoglio .”Perchè  chi  era  lei’”Chiese Kirk  perplesso .
 “Io  ero il  capo delle guardie!”

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