The Angel's fate

di Baranjok
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Faded ***
Capitolo 2: *** Stressed out ***
Capitolo 3: *** Black and Gold ***
Capitolo 4: *** Didn't see that coming ***
Capitolo 5: *** Young and beautiful ***
Capitolo 6: *** Little Talks ***
Capitolo 7: *** ElectricFeel ***
Capitolo 8: *** One Dance ***
Capitolo 9: *** Reality ***
Capitolo 10: *** About you now ***
Capitolo 11: *** Bed of lies ***
Capitolo 12: *** Wait ***
Capitolo 13: *** The good old days ***
Capitolo 14: *** Bad Blood ***
Capitolo 15: *** So cold ***
Capitolo 16: *** What's up? ***



Capitolo 1
*** Faded ***


 

La pioggia. Clary amava starsene seduta sul davanzale della finestra ad osservala. La rilassava. Quante volta sua madre Jocelyn l’aveva richiamata e quanto desiderava poter riascoltare la sua voce. Ma purtroppo sua madre si era ammalata all’improvviso, senza un’apparente motivo. Avevano provato di tutto lei e Luke, anche portarla all’ospedale, senza ricevere nessun risultato. Così avevano deciso di andare via  , di portarla da qualche parte per curarla, ma a lei era stato vietato seguirli.

-Tu non vai da nessuna parte, è chiaro? - le aveva urlato la madre la sera prima. Non riusciva a capire il motivo, per cui non volesse avere la figlia attorno.
-Clary, il tuo posto è qui, tu hai un compito importante per salvare tua madre, è fondamentale che tu rimanga qui- le aveva detto Luke, forse per consolarla o forse perché lo pensava veramente. La verità è che sua madre non la voleva intorno perché non voleva che la vedesse morire. Sua madre stava morendo e lei non poteva starle vicino fino alla fine. E sarebbe andato tutto magnificamente se anche Simon, il suo migliore amico, fosse rimasto con lei. Ma ovviamente la madre lo aveva iscritto al college, e cosi Clary era rimasta completamente sola.

-Promettimi che mi scriverai ogni giorno- le aveva detto Simon quasi in lacrime quella stessa mattina.
-te lo prometto-aveva risposto Clary, quando in realtà avrebbe voluto solo urlare e spaccare tutto. Ma lei era una shadowhunter , doveva essere forte e coraggiosa e non doveva farsi abbattere.

Clary sorrise appoggiando la schiena alla sbarra del letto, ricordando la prima volta che aveva rivelato a Simon che lei non era sola una piccola ragazza che aveva uno spiccato senso dell’umorismo e sapeva disegnare molto bene, ma che lei era una cacciatrice di demoni e lo era dalla nascita.

-Cioè tu uccidi i demoni cose così? - le aveva chiesto Simon imbarazzato.
-si, demoni per lo più, poi ovviamente se qualche nascosto fa qualcosa di sbagliato non mi ritraggo. -
-nascosti? -
-si tipo Luke no? Te l’ho già detto mille volte è un lupo mannaro, ma non fa niente di sbagliato, uccide solo se necessario- le aveva risposto Clary trattenendo le risate.
-uccide solo se necessario???!- aveva risposto Simon terrorizzato.

E dopo una lunga spiegazione e dopo averlo tranquillizzato, Simon aveva accettato la realtà. E da quel giorno Clary se lo era portato dietro ogni volta che andava al Pandemonium. Sua madre all’inizio non era molto felice di questa sua scelta.

-Clary, se il conclave scoprisse ciò che hai fatto! La legge è contraria a rivelare la nostra identità ai mondani!-
-Ma mamma , Simon fa parte della famiglia- aveva risposto Clary sorridendo.- Non ci tradirebbe mai!-
Eppure adesso eccola qui, sola senza nessuno con cui parlare in una casa che di lì a pochi minuti avrebbe dovuto lasciare per un bel po’ di tempo. Aveva un compito da svolgere, scoprire il luogo in cui era nascosto suo padre e trovare l’antidoto per curare sua madre. Ma ovviamente non poteva fare tutto da sola, aveva bisogno di aiuto e coì riluttante si avviò all’istituto della città, fingendo di essere una Shadowhunter che aveva bisogno di un rifugio.

-Clary devi farlo, è la nostra unica occasione, se noi dovessimo essere più fortunati te lo faremo sapere immediatamente- le aveva detto Luke prima di salutarla. Sua madre, invece con le lacrime agli occhi , l’aveva semplicemente stretta in un lungo abbraccio.
Si sentiva come un colore sbiadito. E questo era tutto dire. Con la sua tenuta da cacciatrice e i suoi lunghi capelli rossi, bussò con molta foga il portone dell’istituto. Ci era passata tante volte , ma non era mai entrata, sua madre detestava questo mondo e tutto ciò che le aveva causato, ma non aveva potuto mentire alla figlia così l’aveva addestrata in casa, in modo che fosse preparata. È come se sapesse già da allora che avrebbe dovuto cavarsela da sola. Ad aprirle la porta fu Hodge, un uomo molto affascinante con dei bellissimi occhi grigi, in un vestito formale.

-Sei arrivata vedo-disse vedendola ferma sullo scalino.
-si, eccomi qui in carne e ossa. - rispose Clary cercando di fare un po’ di umorismo. Ovviamente Hodge sapeva che Clary era la figlia di Valentine e che era dovuta venire all’istituto perché non aveva più nessuno con cui stare. Il particolare di cui Hodge non era a conoscenza, era che Clary aveva una missione e che avrebbe fatto di tutto pur di completarla.
-ehm posso entrare ?- chiese Clary ancora ferma.
-Ma si certo, scusami è che assomigli tanto a tua madre- rispose Hodge con una dolcezza non richiesta.
-si, ma non c’è bisogno di ricordalo, dove sono le camere?.- chiese voltandosi verso le scale.
-si certo, sarai molto stanca, comunque la prima camera sulla sinistra è libera, quindi potrai utilizzarla- le rispose Hodge chiudendosi la porta alla spalle.
-Grazie mille- rispose Clary avviandosi verso la sua camera. L’istituto era enorme, ovviamente erano obbligati ad ospitare ogni Shadowhunter che avesse richiesto aiuto, glielo aveva detto la madre una volta poco prima che si ammalasse. Quando entrò notò subito che era molto ordinata e molto spoglia. Si sdraiò immediatamente sul grande letto al centro e stava per spogliarsi , quando dalla porta del bagno uscì un ragazzo in accappatoio. Clary balzò dal letto.

-Cosa ci fai in camera mia?!- urlò Clary impugnando la sua spada.
-Ehi, calma, stavo solo facendo una doccia, il mio bagno è momentaneamente fuori uso, quindi ho usato questo.- rispose il ragazzo alzando le mani.
-beh,scusa, sono appena arrivata e non mi aspettavo di trovare nessuno nella mia camera- rispose Clary abbassando l’arma.
-beh, la prossima volta terrò a mente che non ti piace essere disturbata, tu devi essere Clarissa vero?- le disse porgendole la mano.- Hodge ci ha parlato molto di te, io sono Jace Herondale, molto piacere.
-Clary, chiamami Clary.-disse Clary stringendogli la mano.
 
 
 

 

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Capitolo 2
*** Stressed out ***


Durante le due settimana passate all’istituto Clary si era piuttosto ambientata. Non amava essere osservata e questo era capitato spessissimo poiché era una novità.
-Non viene mai nessuno a farci visita- le aveva detto Isabelle il giorno in cui era arrivata.  
Per cui per i primi giorni era stata sottoposta ad una specie di interrogatorio riguardante la sua vita, il perché si era trasferita lì e cose così. Clary aveva saputo cavarsela egregiamente, cercando di non rivelare il vero motivo per cui si trovava a vivere all’istituto. Erano tutti molto carini con lei, e questo la faceva sentire a disagio. Il suo piano era cercare aiuto per salvare sua madre, non farsi nuovi amici. Ovviamente per entrare nelle loro grazie dove pur avvicinarsi a qualcuno, e questo qualcuno si era poi rivelato essere Isabelle.Non aveva mai avuto amiche femmine, anzi in realtà il suo unico amico era sempre stato Simon. Non aveva necessità di legarsi con nessun altro, Simon era tutto ciò di cui le aveva bisogno. Ma purtroppo, lui non era fisicamente vicino a lei, e non poteva fare nulla per aiutarla. Isabelle era completamente l’opposto di Clary, amava fare shopping ( cosa cui Clary invece detestava), amava truccarsi e aveva un gusto per l’arredamento pienamente discutibile, ma in fin dei conti Clary non si classificava per niente come una ragazza normale. Salvo poi scoprire che Isabelle non era affatto una ragazza frivola , a cui piaceva sola andare alle feste o rimorchiare i ragazzi, Isabelle era una ragazza con i piedi per terra con cuore davvero tenero. Per cui avevano legato molto e poteva anche considerarla un’amica fidata. Jace dall’altro canto invece le stava costantemente con il fiato sul collo. Da quando avevano avuto il loro burrascoso primo incontro era determinato a conoscerla meglio. Clary invece non se lo filava di striscio e onestamente le stava anche un po’ antipatico. Alec , il fratello maggiore , invece aveva fatto sentire Clary subito a casa, avevano legato abbastanza da fare in modo che Alec si fidasse tanto da dirle che era gay. Per Clary non era stato ovviamente un problema, anzi conosceva parecchie persone omosessuali, ma poteva capire la sua preoccupazione dato che per degli shadowhunter , che seguono la legge alla lettera, essere gay poteva essere un problema davvero gigante. Fu così che quando conobbe il suo fidanzato, mai si sarebbe aspettata di trovarsi davanti Magnus Bane.
Magnus era uno stregone che Clary conosceva fin da piccola, erano molto legati, aveva aiutato lei e sua madre ogni volta che ne avevano bisogno, il che si era rivelato essere quasi sempre, senza farsi mai pagare. Ma ovviamente Magnus sapeva che lei era la figlia di Valentine e avrebbe potuto compromettere l’intera sua missione. Ma rimase sorpresa quando invece Magnus si presentò a lei.
-Tu devi essere la nuova cacciatrice , Clarissa vero?- le aveva detto senza mostrare il benché minimo sospetto.
-esatto, si sono Clary.- aveva risposto cercando di essere credibile.
Quando poi non era a portata di orecchio di nessuno, l’aveva spinta in camera sua.
-Cosa diavolo ci fai qui???!- aveva urlato sbattendo la porta.
-Mia madre è molto malata Magnus , devo trovare un modo per aiutarla, ma sono certa che tu questo già lo sai vero?.-
- certo che lo so, ho provato di tutto per aiutarla, sai che farei qualsiasi cosa per te e tua madre, ma non c’era niente che potessi fare-
-lo so, ed è per questo che lei e Luke sono andati via alla ricerca di qualche antidoto, ma io non posso rimanere con le mani in mano-
- e loro sono a conoscenza dei tuoi piani, biscottino?-
-no e non c’è bisogno di allarmarli, so cavarmela benissimo da sola. – aveva risposto abbassando lo sguardo.
-Va bene, ma chiamami se hai bisogno di qualcosa, qualsiasi cosa.- le aveva detto Magnus prendendole le mani.
-certo-
- e scommetto che non sanno nemmeno che sei la figlia di Valentine , giusto?.-
-giusto, ma non c’è bisogno di turbarli , Valentine è morto.- aveva risposto sorridendo. Ma questa, come Clary ben sapeva , era una bugia.
Così quando si trovò con il foglio da disegno davanti in attesa di un’ispirazione, Alec la interruppe.
-allora, che ne pensi di Magnus?- le chiese sorridendo
-penso che sia una persona molto…ecco particolare, ma sono felice che ti renda beh ecco..felice.- rispose arrossendo.
-bene, perché ho intenzione di presentarlo ai miei- disse Alec sedendosi al suo fianco.
-i tuoi? Ma sei sicuro? Cioè voglio dire non erano ad Idris?- il cuore di Clary perse un battito. I Lightwood conoscevano benissimo la storia di sua madre. Certo non sapevano esattamente che Clary fosse la figlia di Valentine, ma era un rischio troppo grande.
- si beh, tornano la settimana prossima, e volevo presentarglielo, credi che sia correndo troppo?-
-no! Se ne sei sicuro allora dovresti farlo. Voglio dire, forse non sono la persona migliore con cui parlarne. Non ho mai avuto una storia seria,in realtà non ne ho avute proprio di storie.- rispose abbassando lo sguardo.
-beh, non è mai troppo tardi per innamorarsi, vedrai che arriverà qualcuno anche per te- rispose alzandosi e uscendo dalla cucina.
Fu con questo pensiero in mente che Clary si incamminò verso la sua stanza. Innamorarsi? Non ci aveva mai pensato minimamente. Certo c’era stata quella volta in cui aveva creduto di provare quel tipo di sentimento per Simon, si erano persino baciati. Ma poi avevano entrambi realizzato di provare un tipo di affetto fraterno e che quel bacio era stato, diciamo, abbastanza disgustoso. Quando aprì la porta della camera era piuttosto buio, erano pur sempre le due di notte. Accese la luce e sobbalzò alla vista di Jace sdraiato a petto nudo sul suo letto.

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Capitolo 3
*** Black and Gold ***


  • Si può sapere perché diavolo vieni sempre in camera mia?!- urlò Clary facendo cadere il suo album da disegno.

  • Mi stai evitando, e si dà il caso che a me non piace essere evitato- rispose Jace sfoderando uno dei suoi sorrisi migliori.

  • Senti, io non ti conosco e non so chi sei e non ho la ben minima intenzione di fare la tua conoscenza.-

  • Nessuno mi evita io piaccio a tutti!- rispose Jace indignato

  • Si da il caso  Jace, che a me tu non piaci, neanche un po’!- rispose Clary raccogliendo per terra i fogli e posandoli sulla sua scrivania. Jace sembrava molto offeso, quindi prese la maglia e se la rimise. Clary si sentì un po’ in colpa, ma in realtà non aveva senso, quel Jace era un montato di testa, era uno di quei tipici ragazzi cui Simon e lei prendevano sempre in giro, e poi era la verità non avevano avuto modo di parlarsi nemmeno mezza volta e Clary non era il tipo da dare confidenza così velocemente.

  • Bene!- rispose Jace incavolato- sappi che ti farò cambiare subito idea!- le rispose avvicinandosi. Clary notò subito che non era affatto un brutto ragazzo, e si morse il labbro inferiore, ma ovviamente non poteva dargliela vinta in questo modo.

  • -questo se permetti sta a me deciderlo- rispose sbattendolo fuori dalla sua camera.

Ma chi si credeva di essere? Clary non aveva mai conosciuto un tipo più ficcanaso. Dopo essersi tranquillizzata e dopo essersi infilata sotto le coperte il suo telefono vibrò. Era un messaggio da parte di Luke dove le diceva che non vi erano novità. Naturalmente Clary sapeva che non avrebbero trovato la cura subito, ma non poté fare a meno di provare una profonda delusione. Voleva solo sfogarsi con qualcuno e non poteva farlo con Simon perché era lontano e nemmeno con i membri dell’istituto che erano ovviamente ignari della sua missione. Frustata da questa assurda situazione Clary si rese conto di non riuscire per niente a chiudere occhio e così decise di andarsi ad allenare. Fin da quanto era bambina sua madre si era impegnata a trasformale in un’abile lottatrice. I suoi metodi di insegnamento erano molto severi e Clary naturalmente aveva preso tutto da sua madre. La sua tecnica era superba tanto da far impressionare tutti i membri dell’istituto, la più colpita era stata Isabelle, che l’aveva pregata di insegnarle qualche trucco, alla fine Clary aveva ceduto e quindi da una settimana a questa parte ogni santo giorno dava lezioni private a Izzy. Quando andò nella sala degli allenamenti fu sorpresa di trovarla già occupata. Erano pur sempre le 4 del mattino. Chi diavolo si allenava a quell’ora? La risposta non tardò ad arrivare. Ovviamente era Jace che con la sua spada si stava allenando con gli affondi. Clary fece per tornare indietro, ma purtroppo la porta prese a cigolare proprio in quel momento e Jace alzò subito lo sguardo nella sua direzione.
-allora è vero, non riesci proprio a resistermi- le disse asciugandosi il volto. Clary avrebbe tanto voluto colpirlo duramente su quel suo sorriso stampato.
- in realtà volevo allenarmi, non riesco a dormire, ma vedo che è già occupata- disse facendo un sorriso falso.
- c’è abbastanza spazio per entrambi, non credo che sarà un problema, a meno che tu hai paura di fare una pessima figura sbavandomi dietro.-
Clary era rossa di rabbia, nessuno le aveva mai parlato in questo modo.
-non ho nessun problema- rispose Clary furiosa.
-bene, quindi accomodati pure, perché non combattiamo insieme? - le propose facendo uno sguardo ammaliatore.
Clary fu sorpresa di questa proposta. Non aveva mai combattuto con un altro shadowhunter, all’infuori di sua madre.
-che c’è hai paura che possa farti del male?- Jace la stava provocando.
-no, io non ho paura di niente.- rispose Clary sfoderando la sua spada. Ed era vero, Cary non aveva paura di niente.
Jace iniziò subito cercando di disarmarla, ma Clary fu più veloce e lo fece cadere per terra. Jace aveva uno sguardo sbalordito, evidentemente non era abituato a prenderle. Clary gli porse la mano per aiutarlo ad alzarsi, lui accettò, ma lei lo spinse nuovamente a terra. Clary sorrise ed inziò ad attaccarlo. Doveva ammettere che anche Jace se la cavava piuttosto bene, anche lui aveva una tecnica decisamente buona.Dopo un paio di ore alla fine Jace alzò le mani.
-ok basta cosi sono stanco- le disse sedendosi per terra. Clary lo imitò, effettivamente era parecchio sudata e si rese conto che erano le 6 e 30 del mattino.
-Hodge si alzerà a momenti- le disse Jace sdraiandosi per terra.
-si è un tipo insolitamente mattutino- rispose Clary stendendosi al suo fianco. Era molto stanca , non dormiva da parecchie notti. I suoi sogni erano pieni di incubi e il fatto che non sapeva le condizioni fisiche di sua madre erano migliorate o meno , le metteva addosso un’ansia perenne.
-beh, si voglio dire Hodge può essere anche insolito, ma è un tipo apposto- le rispose Jace voltandosi verso Clary. Ma Clary si era addormentata. Jace pensò di non aver mai visto niente di più bello. Quella ragazza , sin dal primo momento aveva scatenato in lui dei sentimenti contrastanti. Desiderava conoscerla, e legarsi a lei in tutti modi. Le accarezzò i capelli erano morbidi. La sua mente gli diceva di riportarla in camera, ma invece chiuse gli occhi e si addormentò anche lui.
 
Fu verso le 9 che Alec si avviò nella sala degli allenamenti in attesa di Jace. Era parecchio che non si allenavano insieme . Ma Alec appena entrò nella stanza trovò Clary e Jace avvinghiati l’uno con l’altro e profondamente addormentati.
-ehm…buongiorno ragazzi!- disse Alec imbarazzato.
Clary sobbalzò e nel farlo diete una testata al mento di Jace.
-oh, che male- disse lui facendo una smorfia di dolore.
-cosa è successo? Che ore sono?- Clary era in preda al panico. Si era addormentata nelle braccia di un ragazzo che aveva appena conosciuto. Certo aveva già dormito con Simon più volte, ma Simon era come un fratello per lei mentre Jace…
-Calmati sono le 9- rispose Alec ridendo sotto i baffi. Una scena così comica non gli sarebbe ricapitata.
-Beh, non so tu ma io ho dormito una meraviglia – disse Jace alzandosi e sistemandosi i capelli.
-sta zitto!- rispose Clary correndo fuori dalla stanza.

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Capitolo 4
*** Didn't see that coming ***


Quando Clary si chiuse in camera sua, sentì un profondo senso di disgusto. Che cosa le stava succedendo? Non era il tipo che dormiva con il primo che capitava. Non si conoscevano e Clary provava per lui un motto di rabbia e rancore. Stava evitando l’inevitabile.

-Niente legami, niente amicizie o storielle di poco conto, devi trovare Valentine, e scoprire cosa sa il conclave a riguardo- le aveva detto sua madre quando stavano attuando un piano.

 Niente legami, sembrava così facile all’inizio. Ma come fai a non legare con persone che frequenti ogni santissimo giorno? Per quel poco tempo che si trovava lì Clary si era molto affezionata alla famiglia Lightwood. Certo Jace in questo momento non c’entrava molto, ma non poté fare a meno di pensare che se avesse avuto più tempo sicuramente avrebbe legato anche con lui.
Quando si appoggiò sul letto cercò di riaddormentarsi, ma il risultato fu catastrofico. Si limitò a sonnecchiare ed avere incubi su incubi. Alla fine fu svegliata da Isabelle che entrò senza nemmeno bussare nella sua stanza.

-Sveglia dormigliona, stasera si fa festa!- urlò Isabelle buttandosi al suo fianco.
-cosa?- Clary aprì gli occhi di scatto. Poche volte le era capitato di essere svegliata da qualcuno, e quelle poche volte non era andata affatto bene. Clary era una persona a cui piaceva tanto dormire e quindi interrompere quelle poche ore di sonno che aveva fatto fu come scaraventarla nell’oceano ghiacciato in pieno inverno.
-Sono le 5 del pomeriggio, avevi intenzione di dormire tutto il giorno?- le domandò Isabelle alzando lievemente un sopracciglio.
-le 5?!- Clary non poteva aver dormito tutto quel tempo. Si sentiva ancora più stanca di prima.
-si Clary le 5!- Isabelle si alzò dal letto, era talmente graziosa anche se si trovava in tenuta sportiva.
- ma Izzy!- si lamentò Clary.-Fammi riposare altri 5 minuti.-
-non se ne parla, Hodge dice che devi mangiare, e che deve vederti in biblioteca urgentemente.-
-davvero?- Clary era rimasta palesemente sorpresa di questo incontro.
-si quindi muoviti, ti aspetta in biblioteca- detto questo uscì dalla sua stanza.

Clary sbuffò e si rimise sotto le coperte. Ma la sua coscienza cominciò a farla sentire in colpa, così dovette alzarsi. Si rese conto fin da subito che era in una situazione pietosa. Doveva farsi assolutamente una doccia. Dopo essersi raccolta i capelli in una treccia e essersi cambiata , andò in biblioteca .

-ah ciao cara sei tu?.- Hodge era seduto dietro la scrivania.
-si, Izzy mi ha detto che volevi parlarmi- Clary si avvicinò piano , non aveva timore di Hodge, ma non avevano scambiato più di una parola da quando era arrivata in istituto.
-si è vero, accomodati.- le disse. Clary obbedì. Notò che Hodge aveva preparato un thè e vi erano dei biscotti. Quasi a comando il suo stomacò prese a brontolare facendola arrossire.
-oh, si hai dormito quasi tutto il giorno sarai affamata.- Hodge sorrise teneramente.
-si grazie.- disse Clary iniziando ad addentare un biscotto.
-beh, suppongo che ti starai chiedendo il motivo, per cui ti ho fatta chiamare.- Hodge camminava intorno alla stanza, Clary lo seguì con lo sguardo.
-credo, e correggimi se sbaglio, che non sia una coincidenza il fatto che la figlia di Valentine decide di vivere all’istituto e che nello stesso periodo comincino a palesarsi le prime sparizioni misteriose.- era estremamente serio, a Clary quasi andò di traverso il thè.
- che tipo di sparizioni?- chiese allarmata.
-gente di poco conto, ma mi domando se tu non eri già al corrente, naturalmente se non hai niente a che fare con questa storia, sarai libera di congedarti.- Hodge era appoggiato alla scala della libreria.
-Ti giuro sull’Angelo che non sapevo nulla- Clary stava dicendo la verità.-e poi cosa c’entra questo con il fatto di chi sia mio padre, Valentine è morto Hodge, tu più di chiunque altro dovresti saperlo bene.- Clary si era alzata di scatto. Non amava venire associata a suo padre.
-ma certo, non stavo insinuando nulla, era solo una mia perplessità- si risedette al suo posto guardandola.
-d’accordo.- disse Clary, questo proprio non se lo aspettava.
-ora puoi anche andare e scusami se ho dubitato di te.- le disse sinceramente dispiaciuto.

Quando uscì dalla stanza notò Isabelle che la stava aspettando.
-allora, cosa voleva Hodge da te?- le chiese avvicinandosi.
-niente di importante- mentì Clary.
-perfetto ora che sei libera ho da proporti una cosa.- le spuntò in faccia un sorriso enorme.
-Izzy, mi stai spaventando- rispose Clary
-stasera si va al Pandemonium- disse abbracciandola.
-wow.- Clary non sapeva cosa dirle, ovviamente aveva intenzione di andarci, ma da sola, per scoprire se qualche piccolo demone, prima di andare all’altro mondo, poteva darle qualche indizio su dove trovare Valentine.
-dai sono sicura che ci divertiremo, saremo solo noi ovviamente, Alec ha una cena romantica con Magnus, e Jace bhe, lui ecco ha un appuntamento.- disse Isabelle iniziando a saltellare.
-Jace? Un appuntamento?- Clary scoppiò a ridere.
-si un appuntamento, ne parla da giorni, sicuramente la ragazza sarà davvero importante.-
Clary sorrise.
-Bene, vado a prepararmi- le disse Isabelle correndo in camera sua. Clary si accovacciò sul pavimento, ora doveva solo escogitare un modo per non farsi scoprire da Izzy.

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Capitolo 5
*** Young and beautiful ***


Il Pandemonium come al solito era pieno di gente. Clary c’era stata parecchie volte in quel locale, la maggior parte con Simon. Ricordò sorridendo la prima volta che Clary uccise un demone di fronte a lui. Vomitò talmente tanto che Clary dovette portarlo quasi all’ospedale. Ora però Simon non c’era, era in compagnia di Izzy. Era bellissima , pensò Clary, portava un lungo vestito blu, con dei tacchi vertiginosi. Clary invece aveva messo un abito corto, con degli stivali alti.

-Che ne dici di ballare un po’?- le domandò Isabelle prendendola per mano.
-certo- aveva risposto Clary.

Ballare non era proprio il suo forte, sua madre cercò di farla andare a lezione di danza quando era piccola, ma con scarsi risultati. Non che la musica di quel posto fosse fatta proprio per ballarci sopra. Si limitò ad ondeggiare e a seguire i movimenti di Isabelle, che d’altro canto ci sapeva fare eccome. Furono subito accerchiate, avevano deciso di non rendersi invisibili al cospetto dei mondani. Izzy si stava divertendo tantissimo, e fu quando sparì con un ragazzo nella folla che Clary lo vide. Era un demone questo poco ma sicuro. I suoi occhi erano troppo verdi per essere veri. Non dovette nemmeno sforzarsi per capirlo. Clary si avvicinò a lui, da fuori poteva anche sembrare un bellissimo ragazzo, ma lei sapeva che non era affatto un essere umano. Anche il demone parve notarla,il suo sguardo si posò su di lei. Le sorrise. Clary provò un motto di fastidio in quello sguardo, la stava spogliando con gli occhi.

-Allora non mi inviti a ballare?- Clary lo aveva preso per mano, era stata molto attenta a nascondere i marchi sotto un pesante strato di trucco.
-Certo dolcezza- La prese per un braccio e la trascinò in pista. Clary dovette ammettere che si sapeva muovere piuttosto bene. Le sue mani le toccarono il fondoschiena e lei dovette ricorrere al suo autocontrollo per non reagire.
-sei bellissima.- le disse avvicinandosi alla sua bocca.
- ti va se andiamo in un luogo più appartato?- Clary doveva agire subito, prima che Isabelle sii accorgesse di tutto.
-certo.- le sorrise dolcemente.

Clary optò per i bagni che si  rivelarono stranamente vuoti. Non ebbe neanche il tempo di girarsi che il demone la scaraventò contro il muro e la stava…la stava baciando. Clary provò un motto di repulsione. Aveva le mani bloccate, per cui non poteva raggiungere le lame che aveva nascosto negli stivali.

-Ti desidero.- il demone aveva ansimato staccandosi finalmente dalla sua bocca.
Clary sorrise, aveva leggermente allentato la presa sulle sue mani, quando bastava per lasciarle un piccolo spazio per reagire. Senza neanche avere il tempo di riprendere fiato , il demone si ritrovò con due lame conficcate nei fianchi.
-cacciatrice- disse digrignando i denti.
- si, e approposito, baci proprio da schifo.- Clary era su tutte le furie. Non le era mai capitato di trovarsi di fronte a questa situazione.
-ho bisogno di informazioni, o me le dai di tua spontanea volontà oppure te le sfilerò io di bocca.- Clary estrasse un coltello dal suo fianco e lo puntò alla sua gola.
-Cosa vuoi lurida schifosa.- il demone ormai si trovava alle strette.
- Ho bisogno di sapere dove si trova Valentine.-
-Valentine? Valentine è morto , dovresti saperlo feccia.-
-No , so che non è morto, per cui dimmi dove si nasconde.- Disse Clary sfilando anche l’altro coltello e stavolta puntandolo dritto al cuore.
-Va bene, va bene, so che stava in un piccolo magazzino sulla 26ima , ma è tutto quello so.-
Clary non lo ringraziò nemmeno con un colpo secco il ragazzo ritornò alla sua forma originaria. Proprio in quel momento Izzy entrò nel bagno.

-Clary, c’era un demone stavo per venirti ad aiutare.- Izzy era visibilmente spaventata. Aveva il trucco sbavato .
-Nessun problema , me ne sono già occupata.-Clary sorrise e la spinse fuori dal bagno. Aveva un indirizzo e questo bastava.
-Questo posto è mortorio, l’unico demone te lo sei beccata tu.- Izzy si stava comportando come una bambina.
-Ti va di bere qualcosa?.- disse Clary cercando di tirarle su il morale.
Isabelle le sorrise e andarono subito a prendere da bere.


 
Quando Jace ritornò dal suo appuntamento era stranamente felice. Non si aspettava di sentirsi così dopo un appuntamento con Kaelie. Si era divertito molto e pensò seriamente di rivederla. Quando entrò all’istituto tutte le luci erano spente, segno che stavano tutti dormendo. O almeno questo era ciò che pensava .
-Izzy sei tu?- la voce di Alec rieccheggiò nell’ingresso.
-No sono io.- Jace rispose mostrandosi ad Alec. Controllò l’orologio erano le 3 del mattino, cosa ci faceva Izzy fuori a quest’ora.
La risposta non tardò ad arrivare, Clary e Izzy erano ubriache fradice quando entrarono in cucina. Non la smettevano di ridere.
-shh, zitte o sveglierete Hodge.- Alec stava facendo di tutto per farle calmare.
-Clary è un tipo spassossi…- non finì mai la frase , iniziò a rimettere di tutto così che Alec dovette prenderla di peso e portarla in camera sua.
Clary si trovò faccia a faccia con Jace.
-Sai Jace, io credo che tu sia un angelo.- lo aveva detto, cosa che poi successivamente rimosse dalla sua testa. Jace restò lì impalato ad osservala, quando, con la grazia di una balena stava salendo le scale per ritornare in camera sua.

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Capitolo 6
*** Little Talks ***


Il giorno seguente Clary si svegliò con i postumi della sbornia. Non aveva bevuto così tanto dal 18esimo compleanno di Simon. Non ricordava quasi niente, o meglio, non ricordava niente da quando aveva cominciato a bere. Isabelle si era rivelata un’ottima compagna di bevute. Quando scese in cucina si accorse che era già passata da un pezzo l’ora di pranzo. Così si affrettò per prepararsi qualcosa da mangiare, era tanto affamata.

-Buongiorno!- la voce di Jace la fece sobbalzare
-Giorno.- bofonchiò Clary intenta a prepararsi un sandwich.
-Allora, tu e Izzy ieri ci avete dato dentro eh? Non ho mai visto Isabelle così ubriaca.- Jace si sistemò di fronte a lei con uno strano sorriso sulle labbra.
-Bhe, si una volta tanto non costa niente divertirsi.- a Clary dava proprio fastidio il comportamento di Jace, lo avrebbe volentieri preso a pugni in faccia.
-Certo, io sono pro al divertimento.- Jace le si era pericolosamente avvicinato.Clary doveva assolutamente deviare il discorso.
-a proposito di divertimento, com’è andato il tuo appuntamento ieri sera?- stavolta Clary aveva uno strano sorriso. Jace arrosì.
-Bene, molto bene.-
-Come si chiama la sfortunata?- Clary era in vena di battute.
-Molto divertente, si chiama Kaelie comunque.-
-Strano, ha lo stesso nome della cameriera di Taki’s.-
-è lei.- rispose Jace ancora più imbarazzato.
-Davvero?- Clary ne fu sorpresa.
-si , qualche problema?- chiese Jace alzando lo sguardo su di lei.
-No, nessun problema figurati.- Clary non era affato contraria ad una coppia composta da shadowhunter e nascosta, anzi sua madre e Luke facevano coppia fissa da anni e Clary non ne poteva essere che felice, considerava Luke come un padre.
-Bene, allora io vado, ci si vede.- detto questo si dileguò.
 

Quando Clary fu certa di avere via libera, si precipitò all’ingresso per andare a controllare quel magazzino. Fu facile trovarlo, era l’unico dove non vi era la sporcizia di strada sul marciapiede. Clary entrò di prepotenza, certo non si aspettava di trovare Valentine seduto su un divano a sorseggiare del the, ma non si aspettava nemmeno di trovarlo vuoto. C’era sicuramente qualcosa che non andava, tutti i rumori della città erano come per magia cessati improvvisamente. Come se si trovasse in una grossa campana di vetro. Clary subito impugnò la sua spada, non voleva di certo essere colta alla sprovvista. Sentì un rumore alle sue spalle, si girò di scatto pronta ad attaccare chiunque ci fosse, ma si trovò Magnus di fronte.
-Magnus cosa ci fai qui?.- Clary era sconvolta.
-Potrei farti la stessa domanda, ti ho seguita !-Magnus  le si era avvicinato.
-Ma perché?- Clary non aveva ancora abbassato l’arma, che un gruppo di Dimenticati li accerchiò.
Magnus iniziò a fare degli incantesimi, mentre Clary iniziò ad attaccare. A differenza dei demoni i Dimenticati erano più difficili da distruggere, avevano una forza incredibile, che quando uno diede un pugno in pieno viso a Clary, lei quasi barcollò. Clary perdeva sangue dal naso, non poteva arrendersi, non ora. Con la sua brillante tecnica di salti, Clary si precipitò sulle spalle di uno e senza nemmeno battere ciglia gli spezzò il collo. Magnus la guardò sorpreso.Clary gli sorrise, ma si era distratta perché un dimenticato la scaraventò contro il muro. A Clary le si annebbiò la vista, ma ormai era alla strette così decise di utilizzare il suo potere, prese lo stilo nella tasca e iniziò a disegnare la runa, era pensata come una runa di distruzione, ma Clary aggiunse delle linee più marcate per renderla più forte. Non appena la runa si illuminò, Clary e Magnus balzarono all’esterno del magazzino che come notarono solo in un secondo momento era andato in fiamme.

-Cosa diavolo è stato?- Chiese Magnus aiutandola ad alzarsi. La folla all’esterno continuò le proprie faccende come se non fosse accaduto nulla.
-Ho semplicemente fatto una runa- rispose Clary come se fosse la cosa più naturale del mondo. Era piuttosto dolorante così iniziò a praticarsi delle rune di guarigione.
-Clary avevi promesso di tenere a bada il tuo potere, e poi perché sei venuta qui, non credevi mica di trovarci Valentine?- Magnus era furioso.
-Perché mi segui? So benissimo cavarmela da sola.-
-si tranne che per il fatto che potevi morire!.-
Clary sospirò, Magnus era sempre stato un amico di famiglia, ed era molto apprensivo con lei.
-Va bene scusami- disse Clary abbracciandolo. Aveva davvero bisogno di un viso che le ricordasse casa.
-Ti prometto che ti aiuterò Clary, ma non cacciarmi via, ogni qualvolta trovi un indizio o una pista, dimmelo ti verrò ad aiutare.- Magnus si sentiva tremendamente in colpa per averla sgridata.
-Te lo prometto.- rispose Clary sincera.
-Ora torna all’istituto e restaci, hai causato già troppi danni per un giorno solo.- le disse sorridendo.
 

Quando Clary arrivò all’istituto sperò con tutte le forze di non dover incontrare nessuno. Aveva parecchi lividi e la sua maglietta era sporca di sangue.
-Clary cosa ti è successo?.- Era Alec
-oh niente di che, sono scivolata, sono piuttosto sbadata.- disse Clary cercando di sembrare sincera.
-va bene, volevo solo dirti di prepararti per la cena, ci saranno i miei genitori.-
Clary che non stava prestando attenzione, alzò subito lo sguardo verso di lui.
-Stasera?- era estremamente sorpresa.
-si ti aspettiamo in tavola.-

Clary corse subito in camera sua, doveva darsi una sistemata, non poteva di certo presentarsi ai Lightwood in questa situazione. Ma sul suo letto trovò un biglietto. Per un momento pensò che si trattasse di Jace invece quando lo lesse, capiì subito chi lo aveva scritto.
“ So che mi stai cercando”
                                                    V.M.

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Capitolo 7
*** ElectricFeel ***


Con il foglietto stretto tra le mani, Clary si incamminò verso la sala da pranzo. Notò subito che tutti erano vestiti in modo elegante. Quasi si pentì di essersi messa solo un paio di jeans e una maglietta. Quando si sedette a tavola tutti erano impegnati a fare qualcos’altro. Alec e Isabelle parlavano sotto voce, Hodge leggeva senza il minimo interesse un vecchio giornale e Jace stava messaggiando con il cellulare. Clary si guardò le mani, non si era mai trovata in una situazione così strana. Sembrava quasi invisibile. Fu quandò arrivò Max che la situazione cambiò. Max era, a dedurre dall’aspetto, il più piccolo dei Lightwood. Clary non aveva mai avuto esperienze con dei bambini, anzi se poteva li evitava come si evita il morso di un vampiro. Il ragazzo salutò affettuosamente tutti e poi si piazzò proprio di fronte a Clary.

-Tu devi essere Clarissa non è vero? La mamma mi ha detto che ci saresti stata anche tu.-
-si è vero sono Clary.- era piuttosto imbarazzata. Max si fiondò tra le sue braccia e la strinse forte. Clary invece gli diede solo dei colpetti deboli dietro la schiena. Non le capitava spesso di venire abbracciata da degli estranei.

-non è il bambino più dolce del mondo?.- Isabelle d’altro canto lo prese in braccio e iniziò a fargli il solletico. Poteva sembrare una scena tenere vista dall’esterno. Ma poi sentirono un uomo schiarirsi la gola. Clary lo riconobbe subito, era Robert Lightwood. Sua madre aveva conservato delle vecchie foto del circolo, subito dopo di lui apparve anche Maryse. Salutarono i figli con degli abbracci e Hodge con delle strette di mano.

-Dio mio! Sei identica a tua madre.- Maryse le si era seduta di fronte
-grazie.- Clary lo prese come un complimento. Assomigliare a sua madre era una cosa che Clary aveva sempre adorato.
-Tua madre dov’è?- Chiese Robert cominciando a cenare.
-in viaggio.- mentì Clary.- con Luke.-
-Luke? Quindi Luke è tuo padre?.- Clary si aspettava un interrogatorio del genere, dopotutto era una perfetta sconosciuta.
-no Luke non è mio padre, ma è come se lo fosse.-
-l’ultima volta che ho visto tua madre, stava fuggendo da Valentine.-disse Maryse fissandola
-Valentine?- Jace quasi non cadde dalla sedia.
-Jace un po’ di contegno! Suppongo che Clary vi abbia detto che sua madre è stata sposata con Valentine!- dietro i suoi occhi azzurri Maryse aveva uno sguardo intenso.
-Tua madre era la moglie di Valentine?-Isabelle non poteva credere alle sue orecchie.
-si , mia madre è stata sposata con Valentine, prima che lui appiccasse un incendio uccidendosi e uccidendo anche mio fratello.-
Clary non parlava mai di queste cose. Quando lo raccontò la prima volta a Simon ricordò che quello fu il peggior giorno della sua vita. Aveva un fratello e non lo avrebbe mai conosciuto, tutto per colpa di suo padre.

-Clary non ne sapevo nulla, perdonami.- La voce di Isabelle si era abbassata fino a diventare quasi un sussurro.
- nessun problema.-
-allora tuo padre chi è?Non ricordo che tua madre fosse incinta quando la vidi l’ultima volta.- Maryse insisteva.
-mio padre era Jonathan Whitelaw, mia madre lo conobbe all’istituto di Parigi quando soggiornò li per un periodo di tempo.-
-allora tu sei Clarissa Whitelaw non Fairchild.- obbiettò Maryse
-no, io sono Clarissa Fairchild, mio padre ha ripudiato mia madre nell’esatto momento in cui ha scoperto che era incinta.-
Clary si rese subito contò di aver alzato la voce. Ispirò lentamente e poi aggiunse:
-scusate ho poco appetito.- e si dileguò in camera sua.

Doveva capirlo da subito che i Lightwood non l’avrebbero accolta a braccia aperte. In fondo sua madre glielo aveva sempre detto che non tutti erano disposti a dimenticare. Sentì qualcuno bussare alla porta , era Isabelle.

-Izzy, ti prometto che scenderò più tardi a chiedere scusa ai tuoi genitori.-Clary non era in vena di parlare con nessuno.
-Non sono qui per le tue scuse, ma sono venuta io a chiederti scusa, mia madre non avrebbe dovuto farti tutte quelle domande.-
-Izzy non c’è problema, in fondo un po’ me lo aspettavo.-
-Si ma perché non ci hai mai detto che tua madre era sposata con Valentine, non ti avremmo giudicato mica eh.-
Ecco adesso Clary si sentiva ancora più in colpa. Come poteva ancora mentire a queste persone?
-scusami hai ragione , avrei dovuto dirvelo.-
- in ogni caso dopo che te ne sei andata, Alec ha sgridato mia madre e così la cena è saltata, stiamo andando da Taki’s ti va di venire?-Izzy era sempre così gentile.
-si va bene.- Clary si alzò di scatto dal letto.
-perfetto ci sarà anche Magnus, non vedo l’ora che Alec lo presenti ai miei.- Izzy uscì dalla sua stanza saltellando.

Clary strinse ancora più forte il biglietto tra le sue mani, lo avrebbe portato a Magnus e gli avrebbe chiesto di fare un incantesimo di locazione.

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Capitolo 8
*** One Dance ***


Era passata una settimana da quando Clary aveva dato il bigliettino a Magnus. Certo non si aspettava di trovarlo immediatamente , ma nemmeno che ci volesse tutto quel tempo! Come se le cose non potessero andare peggio di così, i Lightwood avevano organizzato uno stupido ballo a cui Clary avrebbe dovuto partecipare per forza. Clary odiava i balli, non voleva assolutamente andarci. Izzy il giorno prima le aveva portato 3 abiti da scegliere. Ovviamente Clary non li aveva nemmeno degnati di uno sguardo, ma ora che la sera si avvicinava doveva pur indossare qualcosa. Non che non avesse pensato di andarci in tuta ma Izzy era stata irremovibile.

-Dovrai essere super elegante, sono secoli che non si organizza un ballo in istituto.- le aveva detto Isabelle la sera prima.

Cosi Clary se li provò riluttante. Uno color oro, le andava troppo lungo , Clary si sentiva ridicola, sembrava indossasse una tenda, quindi lo scartò subito. Il secondo color rosa pallido, invece, le andava troppo corto, supponeva che Izzy la usasse come maglietta. Non poteva presentarsi così davanti a tutti, così scartò anche questo. Il terzo era di colore verde, e le stava a pennello. Provò a fare una giravolta proprio quando Izzy entrò in camera sua. Aveva un abito lungo, con un grande spacco laterale, tacchi vertiginosi come al solito. Sembrava una dea.

-Izzy, ma sei bellissima!- Clary a confronto sembrava una bambina appena uscita da un parco giochi. Isabelle arrossì.
-Grazie! Anche tu non sei niente male! Questo vestito risalta ancora di più il colore dei tuoi occhi.- Izzy sembrava sincera, ma Clary non le credette fino in fondo.

Quando Isabelle le iniziò a sistemare i capelli, a Clary vennero gli occhi lucidi. Sua madre ogni sera prima di andare a letto le spazzolava sempre i capelli.
-Ho detto qualcosa di sbagliato?- le domandò Izzy interrompendosi.
-oh no, niente affatto, è solo che mi manca mia madre.- ed era la verità, ogni singolo giorno che Clary passava senza sua madre , era come ricevere mille aghi conficcati nella testa. Il non sapere se sua madre era ancora viva, mandava Clary all’esasperazione.

-Ti capisco, anche quando mia madre è a Idris mi manca molto, ma suppongo che non sia la stessa cosa.-

Quando Izzy completò l’opera, sembrava proprio che avesse compiuto un miracolo. La sua testolina riccia, piena di nodi era diventata liscissima, cosa che la faceva apparire più grande.

-Wow,è fantastico grazie Isabelle!.- Clary era davvero sbalordita. Non aveva mai pensato all’aspetto fisico e non aveva mai cercato di vestirsi più elegante o truccarsi, ma ora vedendosi allo specchio quasi non cacciò un urlo. Era identica a sua madre. Senza nemmeno pensarci abbracciò Izzy così forte che cadde sul letto.
-Clary! Se avessi saputo che per ricevere un po’ di affetto da te avrei dovuto sistemarti i capelli lo avrei fatto ogni singolo giorno!.- Clary scoppiò a ridere, come non faceva da tanto tempo.

 
Il ballo si rivelò alla fine una noia mortale come Clary aveva previsto. Tutti erano intenti a chiacchierare tra loro e solo poche coppie al centro della sala stavano effettivamente ballando. Clary notò subito Jace e Kaelie ballare dolcemente. Clary sorrise debolmente. Izzy invece stava parlando con un ragazzo, che solo successivamente capì che si trattava di Meliorn. Alec invece aveva presentato Magnus alla sua famiglia. Clary non potè fare a meno di provare un motto di gelosia. Tutti avevano qualcuno su cui contare, mentre lei era completamente sola. Alla fine si andò a sedere, su un divanetto a fianco a Max, che aveva sbuffanto fortemente.

-Che c’è non ti piacciono i balli?.- chiese Clary a Max.
-per niente, ho chiesto alla mamma se potevo rimanere in camera mia a leggere i fumetti, ma mi ha detto di no.- Era un bambino molto dolce, si rese conto poi Clary.
-se vuoi sapere la verità neanche a me piacciono poi così tanto questi balli.- Clary gli sorrise dolcemente.
-davvero?.- Max sembrava sorpreso
-si davvero, che cosa stai leggendo?.- Clary aveva riconosciuto subito quel fumetto, lei e Simon li divoravano in 5 secondi.
-Dovrebbe essere il primo di Naruto, ma vorrei comprarne altri, ma i miei sono sempre così impegnati, e io non posso andarci da solo.-
-ti ci porto io, conosco un posto fantastico in cui potrai trovare tutti i tipi di fumetti.- Max sembrava sul punto di urlare.
-e come si chiama questo posto?.- Max adesso stava saltellando sul posto.
-Il Pianeta Proibito!- Clary non sapeva come comportarsi e non sapeva nemmeno perché stava facendo tutto per quel piccolo ragazzino.
-Davvero mi ci porti?Sei la migliore Clary!- Max si fiondò tra le sue braccia e un attimo dopo era andato dalla madre per rivelare la bella notizia. Clary lo stava seguendo con lo sguardo e quasi non si accorse che Jace le si era avvicinato.

-che cosa ci fai qui tutta sola?.- le chiese sedendosi al suo fianco.
-i balli non sono il mio forte.- rispose Clary annoiata.
-capisco.-
-Kaelie dov’è?.- Disse Clary non notandola.
-è andata via, sono abbastanza sicuro che abbia un appuntamento .-
-scusa? Ma non state tipo insieme?.-
-beh, siamo una coppia aperta.- disse avvicinandosi.- molto aperta.-
-Ho capito, io me ne vado a dormire.- Detto questo si alzò e iniziò a salire le scale , quando Jace la prese per mano e la fece girare.
-Clary voglio farti vedere una cosa.- sembrava sincero, e forse fu per la serata noiosa o per i troppi bicchieri di spumante che aveva bevuto durante la serata, ma Clary accettò.

 
Durante il soggiorno all’istituto Clary non aveva mai visitato la serra. Fu lì che Jace la portò. Clary rimase a bocca aperta per lo stupore. Non aveva mai visto niente di così bello.
-Jace, ma è bellissimo.- disse sorridendo.
-sono felice che ti piaccia.- la fece accomodare su una panchina.
-perché mi hai portato qui?.- chiese Clary voltandosi verso di lui.
-ti stavi annoiando e ho pensato che ti avrebbe fatto bene respirare aria diversa.- Jace la guardò in un modo che le fece tremare le ginocchia.
- beh, forse avresti dovuto portarci Kaelie, sono sicura che le sarebbe piaciuto.- Clary era arrossita, cambiare argomento era la sua specialità.
-cosa c’entra Kaelie adesso? E poi ti ho già detto che non è una cosa seria, ci stiamo solo divertendo.- Clary si sentì come se qualcuno le avesse dato un pugno in pieno viso. E così Jace voleva solo divertirsi? Ma certo , che stupida era stata a credere che fosse un ragazzo per bene. Jace le si avvicinò ancora di più, erano talmente vicini che le loro labbra quasi si toccarono, Clary avrebbe tanto voluto baciarlo, ma invece si allontanò di scatto.
-Jace io nono voglio essere la seconda scelta di nessuno!- disse Clary alzandosi.- Specialmente non la tua!- detto questo corse via, lasciando Jace di stucco.

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Capitolo 9
*** Reality ***


Quando Clary ritornò furiosa in camera sua, subito si addormentò. Non si aspettava di essere svegliata la mattina dopo da Max che saltava sul suo letto.

-Clary sveglia si va al Pianeta Proibito!- Max urlava come un pazzo. Clary di scattò guardo l’orologio sul suo comodino erano appena le 7 del mattino.
-Max sono le sette è prestissimo i negozi sono ancora chiusi.- disse Clary con gli occhi ancora appiccicosi.- Ci andremo più tardi, torna a dormire.- Clary era ancora in dormiveglia.
-non posso, ieri per sbaglio ho fatto un buco nella mia camera e adesso la mamma ha chiamato qualcuno per sistemarlo.- Max le si era sdraiato vicino.
-shh adesso dormi- bofonchiò Clary riaddormentandosi profondamente.

Non aveva mai condiviso il letto con nessuno, nemmeno con Simon, quindi dormire con Max la fece sentire strana, molto strana. Era una creatura così piccola che Clary quasi ebbe paura di toccarlo quando le si era avvinghiato attorno. Furono svegliati da Alec intorno alle 10.

-Max, lascia riposare Clary, perché non sei venuto da me se avevi problemi ad addormentarti?- Alec aveva uno sguardo severo.
-Alec davvero non mi ha recato alcun fastidio.- mentì Clary accarezzando la testa di Max.
 
Quando scesero per fare colazione erano tutti già vestiti, bhe , tutti tranne lei e Max. Jace la stava fissando e Clary lo ignirò completamente.
-spero che Max non ti abbia disturbato cara.- le disse Maryse sorseggiando caffè. Maryse si era addolcita molto nei suoi confronti e Clary ne era segretamente felice.
-Nessun disturbo, anzi mi chiedevo se posso portare Max fuori per una passeggiata.-
-bhe , Max oggi avrebbe dovuto iniziare con Robert l’allenamento..- disse Maryse abbassando lo sguardo.
-me ne occuperò io al ritorno.- disse Clary.- se non è un problema.- doveva cambiare aria e Max era la sua scusa perfetta.
-d’accordo allora.- disse Robert alzandosi e uscendo dalla cucina.
 

Dopo essersi cambiata Clary si accorse che Max la stava aspettando con Isabelle all’ingresso.
-grazie per portare fuori mio fratello.- le disse Izzy sorridendole.
-figurati per me un piacere, allora sei pronto?- disse Clary dando la mano a Max.
-prontissimo.- rispose lui saltellando.
 

Si divertirono molto, Clary comprò a Max ogni tipo di fumetti e Max restò sbigottito quando si rese conto che di Naruto ne esistevano tanti.
-wow, questo posto è il paradiso! esclamò quando arrivarono alla cassa. Riempirono due buste intere e quando uscirono dal negozio lo portò anche a comprarsi un gelato.

-Clary mi prometti una cosa?- Le chiese Max con il muso tutto sporco di cioccolato.
-cosa?-
-mi prometti che non riderai di me quando inizieremo l’allenamento? Sono una vera schiappa.- disse Max abbassando lo sguardo.
-non vedo perché dovrei ridere. Anche io quando mia madre ha iniziato ad allenarmi non ero un granchè, anzi detto tra noi ero proprio un disastro.- disse Clary prendendo un fazzolettino e iniziando a pulire il viso di Max. Max stava ridendo.
 
Quando ritornarono all’istituto Clary portò Max nella sala allenamenti. Iniziarono con le regole di base, e Clary rimase sorpresa nel vedere che Max ci sapeva proprio fare. Per le prime due ore si occuparono della lotta corpo a corpo , poi invece passarono al lancio dei coltelli.
-sei bravissimo Max.- disse Clary estasiata
-ti rivelo un segreto, è per questo motivo che ho fatto un buco in camera mia.- Clary scoppiò a ridere, ma in quel momento Jace entrò nella sala.
-Maryse dice che è pronto il pranzo.-
-Perfetto.- rispose Clary. Max era già corso fuori la stanza.
-Clary io…- iniziò Jace, ma Clary lo superò senza degnarlo nemmeno di uno sguardo.
 

Quando andò in camera sua per cambiarsi, notò un messaggio non letto sul suo cellulare. Era di Magnus. Clary perse un battito nel suo cuore.
L’ho trovato. Solo questo diceva. Clary sorrise tra se e sé, stava per salvare sua madre e dopo tutto sarebbe tornato alla normalità.

 

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Capitolo 10
*** About you now ***


L’indirizzo che Magnus le aveva mandato, l’aveva portata dritta in uno degli Hotel più lussuosi di tutta New York. Clary aveva sempre desiderato andarci anche solo per un attimo, ma mai aveva pensato di andarci per via di suo padre. Quando arrivò all’attico notò subito che la stanza, dove Valentine si nascondeva, era bloccata da due shadowhunter. Clary li riconobbe subito, erano quei due cacciatori scomparsi di cui Hodge le aveva parlato. Appena la videro la lasciarono subito passare, si rese conto poi successivamente, che si muovevano a comando, come se fossero controllati.
Quando Clary entrò nella suite, la porta alle sue spalle si chiuse di scatto facendola sobbalzare. Prese subito la sua spada, qualunque cosa ci fosse lì dentro non prometteva bene.Fu lì che lo vide, suo padre, seduto sul divano a bere del the. Clary capì subito che si trattava di una proiezione, che stupida era stata a pensare di poter rintracciare suo padre così facilmente.

-Clarissa, figlia mia, che piacere vederti.- Valentine che le dava le spalle sorrise al suo arrivo.
-io non sono tua figlia!- Clary sputò quelle parole come se fosse veleno.
-bhe, tecnicamente si, dimmi qual buon vento ti porta al mio cospetto?- Valentine le si era avvicinato, e Clary anche se sapeva che non poteva davvero toccarla arretrò di un passo.
-sai benissimo perché sono qui.- Clary aspettava questo momento da mesi.
-ah già per la povera Jocelyn. Dimmi come sta tua madre?- Clary avrebbe tanto voluto ammazzarlo.
-dimmi che cosa le hai fatto, dimmi come posso curarla.-
-Tua madre mi ha tradito!- Valentine urlò.-Ho premeditato questo momento per 18 anni!-
- Non mi interessa sapere i motivi per cui lo hai fatto, voglio solo sapere come curarla.- Clary aveva le lacrime agli occhi.
-Jocelyn se ne stava lì in profumeria, stava scegliendo un profumo per te come regalo del diploma.- Valentine passeggiava per la stanza.- Mi è bastato solo metterle del veleno sulla mano, non se ne è nemmeno accorta.- Ora sorrideva, Clary invece stava piangendo.
-Tra meno di un mese tua madre morirà, l’ho progettato in questo modo.-
-Bastardo, tu devi aiutarmi!- Clary non sapeva cosa fare.
- e perché dovrei? Tu non sei mia figlia mi hai detto.-
-lo devi fare altrimenti dirò al Conclave che sei ancora vivo e ti daranno la caccia.- Valentine per un momento parve sorpreso poi sorrise.
-tu non lo farai Clarissa.- le disse semplicemente.
-e perché, mi hai tolto tutto , un fratello e adesso anche mia madre.-
-non lo farai perché io ho l’antidoto che serve a tua madre.- le mostrò un bottiglia con una specie di liquido azzurro. Clary corse per afferrarlo ma poi si rese conto che non poteva.
- Dammelo!- Clary urlo in preda al panico.
-Calmati , te lo darò solo se tu farai una cosa per me.- Valentine era talmente fiducioso di se stesso che fece andare in bestia Clary.
-cosa vuoi che faccia?.- Clary era disposta a tutto pur di aiutare sua madre.
- Voglio che diventi la mia spia, voglio che mi riferisca ogni notizia che arriva al Conclave, ogni singolo bisbiglio, voglio che ti infiltri dai Lightwood e voglio che mi riporti notizie ogni settimana, solo allora io te lo darò.- Valentine aveva parlato seriamente.
-come ti aspetti che si fidino di me talmente tanto da rivelarmi tutto?.-
-Clarissa qui c’è in ballo la vita di tua madre, tu lo farai altrimenti puoi anche andartene.-

Come poteva Clary tradire la fiducia dei Lightwood persone che l’avevano accolta come una di famiglia, persone con le quali aveva legato in maniera straordinaria?
Clary non appena tornò all’istituto si chiuse in camera. Non aveva ancora preso una decisione, da una parte avrebbe riavuto sua madre, sempre che ci si possa fidare di Valentine, dall’altra invece avrebbe perso la fiducia di tutti. Con il cuore che le doleva nel profondo, Clary chiese di avere una riunione di famiglia. Decise a malincuore di non tradire i Lightwood così rivelò loro tutto. Che era la figlia di Valentine, che sua madre era stata avvelenata , che Valentine era ancora vivo e che aveva l’antidoto per salvarla ma voleva in cambio informazioni sul Conclave.

-Perché non ce lo hai detto subito?!- Izzy era furiosa
-Non potevo , non mi avreste accolta se avreste saputo che ero la figlia di Valentine, mi hanno proposto di tradirvi pur di salvare mia madre , ma io non l’ho fatto, non sono una persona del genere.- Clary sapeva che si stava arrampicando sugli specchi e che non c’erano scusanti per quello che aveva fatto.
-e pensi che questo possa farmi sentire meglio?- Izzy lasciò la stanza e Clary si sentì sprofondare.
-Clarissa ecco cosa faremo, daremo informazioni false a Valentine , ma alcune dovranno essere vere, quando arriverà il momento in cui vorrà darti l’antidoto noi del Conclave lo cattureremmo e tu potrai salvare tua madre.- Maryse aveva parlato senza battere ciglia.
-davvero?.- Clary sembrava molto sorpresa.
-si dopotutto hai deciso di non mettere in pericolo la mia famiglia e di questo te ne sarò per sempre grata.-

 
Clary bussò incessantemente alla porta di Isabelle, senza ricevere risposta. L’aveva ferita e sapeva di meritarsi il suo silenzio. Alla fine però Izzy aprì la porta.
-hai due minuti di tempo per parlare .- Izzy le diede le spalle, Clary si rese conto che stava piangendo.
-Izzy mi dispiace, mia madre sta morendo sono sicura che anche tu avresti fatto la stessa cosa per salvare un membro della famiglia, ho già perso un fratello non posso vivere senza mia madre- Clary stava singhiozzando. Izzy si girò di scatto e l’abbracciò.
-hai ragione scusami, tendo poco a fidarmi delle persone e tu sei la prima persona che non fa parte della mia famiglia a cui io sia veramente affezionata scusami se non ti ho capita subito.- Izzy le stava chiedendo scusa e tutto stava andando per il verso giusto.
 

Quando ritornò in camera per andare a dormire, Jace era seduto sul suo letto.
-cosa ci fai qui?.- sibilò Clary, aveva avuto una giornata pesante e non serviva avere ache lo sguardo disapprovatore di Jace.
-volevo parlarti, sapere come andava, non deve essere facile sopportare tutto questo.-Jace le si era avvicinato.
-Jace davvero, ora non ho voglia di parlare.- Clary si tolse le scarpe.
-e di cosa hai voglia?- Jace le domandò accarezzandola. Clary fu percossa da mille brividi.
-ho voglia di baciarti.- Clary lo disse e basta. Jace non se lo fece ripetere due volte che la prese per le spalle e la gettò sul letto. Le sue labbra erano morbide, Clary iniziò a mordicchiarlo. Le sue mani la bramavano e in men che non si dica si ritrovò sopra di lui. Non era sicura di sapere cosa stava facendo, dato che non si era mai trovata in quella situazione.
-Clary..- sussurò lui tra un bacio e l’altro.
-cosa?.- Clary ansimò mettendosi su un fianco. Ora erano faccia a faccia.
-sei sicura di volerlo fare? Non che io non ne abbia voglia ma…- Jace per la prima volta da quando lo conosceva era in imbarazzo. Clary iniziò a ridere.
-cosa c’è?.- Jace sembrava infastidito.
- niente è solo che, hai ragione non dovremmo farlo, dovremmo conoscerci meglio e poi sono esausta.- Clary sbadigliò sonoramente.
-bene allora io vado.- disse Jace alzandosi, ma Clary fu più veloce e lo fece ricadere sul letto.
-ho detto che non dobbiamo farlo, non che non possiamo fare altro.- disse Clary maliziosamente. Uno strano sorriso si posò sulle labbra di Jace e cominciò di nuovo a baciarla con più passione. Clary non seppe per quanto durò il bacio, ma con sicurezza, sapeva che si erano addormentanti insieme nello stesso letto e che non era mai stata così felice.

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Capitolo 11
*** Bed of lies ***


Clary si rese conto, nei giorni successivi, che ingannare Valentine era più semplice di quello che aveva pensato. Non che ci andasse con il viso sorridente oppure come se fosse una passeggiata, ma Valentine sembrò crederle a prescindere ed era sempre più entusiasta. Clary gli domandò più volte quando le avrebbe dato l’antidoto per salvare sua madre e lui le aveva risposto che il giorno si stava avvicinando.

Con Jace sembrava andare tutto a gonfie vele, cosa che per Clary era tutta una novità. La loro relazione non era passata inosservata da nessuno, tanto che più volte erano stati quasi beccati di Maryse.
-Clary c’è un motivo particolare per cui Jace ha dormito in camera tua?- Maryse le aveva detto solo il giorno prima.
-emm no ecco, ci siamo invertiti le camere.- Clary non era brava a mentire sottopressione e poi le sembrava la scusa più plausibile.

E cosi lei e Jace avevano deciso di dirlo a tutti e con molto stupore di Clary, Maryse e gli altri ne furono felici.

-stasera non prendere impegni, ti porto fuori a cena.-le disse Jace baciandola dietro l’orecchio facendola rabbrividire.
-intendi dire come un’ appuntamento?- Clary era sconvolta.
-beh si.- Jace era in imbarazzo, si rese conto che anche per lui doveva essere strano, in fondo le aveva detto che lei era stata la prima ragazza con la quale avesse iniziato una relazione duratura.
-d’accordo.- Clary sorrise dolcemente e lo baciò.
-sai potremmo riprendere da dove avevamo terminato ieri sera.- fece lui sorridendo maliziosamente. Clary stava già per sbatterlo contro il letto quando il suo cellulare squillò. Era Simon. Clary quasi si maledì. Aveva completamente rimosso che doveva incontrarsi con Simon al Java Jones.

-oh merda!- imprecò ad alta voce.
-cosa succede?- Jace era preoccupato. Senza nemmeno guardarlo Clary rispose al cellulare.
-Pronto Simon? Si sto arrivando, massimo 10 minuti e sono lì.- Clary riagganciò e guardò Jace dritto negli occhi.
-mi dispiace devo andare, Simon mi sta aspettando, mandami l’indirizzo del ristorante ci vediamo li ok? Alle 8?- Clary aveva già iniziato a scendere velocemente le scale che non aveva nemmeno ascoltato la risposta di Jace.

Doveva vedere assolutamente Simon, le era mancato terribilmente, come se una parte di sé le fosse stata strappata via. Aveva completamente perso la cognizione del tempo. Era il giorno del Ringraziamento e Simon era ritornato a casa per festeggiarlo con la sua famiglia. Anche lei avrebbe voluto farlo con sua madre e Luke e sapeva che la tradizione degli shadowhunter non lo permetteva e le sembrò ingiusto, lei adorava quel periodo dell’anno.

Quando lo vide Simon era seduto su un tavolino con due bicchieri di caffè. Era sempre il solito, capelli arruffati e occhiali storti, appena si girò verso di lei si abbracciarono per un bel po’ di tempo, come se abbracciandosi avessero potuto dirsi tutto quello che non avevano potuto in quei mesi di distanza.

-mi sei mancata moltissimo.- le disse Simon dopo essersi seduto.
-anche tu, non sopporto che tu sia così lontano da me.-
-beh ora sono qui, che mi racconti? Come sta tua madre?-
E Clary lo fece, gli raccontò tutto. Parlare con lui le diede anche la possibilità di sfogarsi come non le era stato permesso all’inizio. Gli raccontò che aveva trovato suo padre che stava lavorando per lui per avere l’antidoto e infine gli raccontò anche di Jace e di come si era ritrovata in una relazione.

-wow, hai vissuto in tre mesi cose che persone normali non vivono nemmeno in 10 anni.- le disse Simon prendendole la mano.
-beh hai sempre saputo che io non sono una persona normale.- gli ricordò Clary sorridendo.- Ma ora basta parlare di me , tu che mi racconti?.-
-oh niente il solito, studio torno a casa,ceno, faccio le prove del mio gruppo, adesso ci chiamiamo gli Shadowhunter, sai ho pensato che fosse carino avere un pezzo di te insieme a me.- Simone le parlò dolcemente.
-per quanto rimani?.- Clary gli chiese alzandosi per andare a pagare il conto.
-domani pomeriggio riparto, devo dare gli ultimi esami e poi ritorno per le vacanze di Natale, per tre settimane mi avrai tutto tuo Fray.- Simon aveva parlato con il suo solito sarcasmo che Clary non poté non ridere.

Si salutarono e si diedero appuntamento per il mattino dopo, avrebbero fatto colazione insieme e Clary avrebbe portato anche Jace e Isabelle.
 
Quando tornò all’istituto si fece un bagno caldo e poi si iniziò a preparare per la cena. Si rese conto di non avere nessun abito da indossare così andò in camera di Isabelle.
-Izzy mi presti qualcosa per stasera ?- Isabelle si stava mettendo lo smalto alle unghie.
-accomodati pure.- le disse indicando il suo armadio.
Clary non aveva mai visto un armadio con così tanti vestiti alla fine ne scelse uno azzurro.
-quello puoi anche tenerlo, non mi sta più.- le disse Izzy alzandosi.
-grazie, ah Izzy senti domandi mattina devi venire con me in un posto.- disse Clary cercando di incastrarla.
-che posto?.- domando Izzy sospettosa.
-niente di losco, devo incontrami con Simon e siccome viene anche Jace ho pensato fosse carino portarti.-
-fammi vedere una sua foto.- Izzy aveva parlato in tono deciso. Clary prese il suo cellulare e gliela mostrò.
-mm scopabile.- disse Isabelle.
-Izzy!- Clary inorridì.
-oh per piacere non fare la santarellina, che ti pensi che non lo so quello che fate tu e Jace in camera tua?.-
-io e Jace non lo abbiamo ancora fatto.-
-cosa? – Izzy sembrava sorpresa
-bhe lo conosco appena- cercò di giustificarsi Clary
-d’accordo se vuoi che domani venga con te da Simon devi promettermi che almeno stasera ci proverai- Izzy era serissima.
-va bene.- rispose Clary rassegnata.


Quando arrivò al ristorante Jace era elegantissimo.
-sei bellissima.- le disse vedendola.
-grazie.- arrossì Clary.
L’appuntamento andò benissimo, Clary aveva il cuore che le batteva forte per tutto il tempo. Ovviamente lui sapeva di Simon per cui non si ingelosì quando Clary le raccontò della sua mattinata e non fece nemmeno una smorfia quando le disse che aveva combinato un appuntamento a 4 con Isabelle.
Il ritorno all’istituto fu piacevole, le tenne la mano per tutto il tempo e poi la portò in camera sua. Non ci era mai stata e la cosa che la colpì di più fu l’ordine, nessun maschio aveva la camera così ordinata.
-soffri di disturbo ossessivo compulsivo?- domandò Clary girandosi verso di lui. Jace rise e poi la baciò.
La poggiò delicatamente sul suo letto e le fece venire i brividi per tutto il corpo. Clary stava iniziando a lasciarsi andare quando il cellulare squillò di nuovo.
-non rispondere – le disse Jace. Cary era davvero tentata, ma alla fine si bloccò e rispose. Era Luke.
-Luke? È successo qualcosa a mia madre?.- Clary stava tremando.
-Clary tua madre è- non sentì il resto della frase che Clary perse i sensi e si ritrovò per terra.

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Capitolo 12
*** Wait ***


Aprire gli occhi risultò più difficile di quanto aveva previsto. Non sapeva per quanto tempo fosse stata immobile su quel letto. Sentiva un brusio di voci in sottofondo. In un primo momento non si rese conto di dove si trovava effettivamente, poi guardando il soffitto capì che si trovava nell’infermeria dell’istituto. Luke e Simon stavano al suo capezzale. Erano intenti in una conversazione che nemmeno si accorsero che Clary si era svegliata.

-pensi che Clary ce la farà? Ad ingannare Valentine?- stava dicendo Simon a Luke.
-Clary è abbastanza forte ce la farà di sicuro!- La voce di Luke era decisa.
Clary si schiarì la voce.
-Clary sei sveglia! Grazie a Dio!- Luke l’abbracciò così forte che a Clary mancò il respiro.
-cosa è successo?- Clary era ancora abbastanza confusa.
-mi dispiace, avrei dovuto mandarti un messaggio non chiamarti nel cuore della notte! Ti sarai spaventata tantissimo.- Luke aveva uno sguardo colpevole.
-ma la mamma? La mamma dove sta?- Clary stava piano piano iniziando a ricordare gli avvenimenti della sera prima.
-tua madre è peggiorata, è  entrata in una specie di coma, abbiamo deciso di tornare, ora è ricoverata in ospedale.- Luke aveva parlato ma Clary sembrava distante.
-non è morta?- Clary aveva pensato che sua madre se ne era andata per sempre.
-no Clary non è morta!- Simon rispose stringendole la mano.
-Quando posso vederla?- Clary si era già alzata dal letto.
-possiamo andare anche adesso, ma dovresti cambiarti.- rispose Luke sorridendo.

Ckary si rese conto solo ora di avere ancora addosso il vestito della sera precedente. Evidentemente nessuno aveva avuto il coraggio di cambiarla. Jace! Clary si trovava in camera con lui quando era svenuta. Cosa avrebbe pensato di lei? Corse subito in camera sua ma all’ingresso trovò Jace , Izzy e Alec.

-ah la bella addormentata si è svegliata!- Izzy corse ad abbracciarla.
-Per l’Angelo Clary ci hai fatti preoccupare tanto!- Alec le accarezzò la spalle. Jace invece noncurante degli sguardi puntati su di loro, la sollevò e la baciò con passione, proprio mentre Robert arrivò schiarendosi la voce.
-scusate l’interruzione, ma dovremmo spendere due parole con Clary.-Jace controvoglia si staccò da Clary.
-di cosa dovete parlarmi?- Clary era preoccupata. Solo in secondo momento si rese conto di avere introdotto un nascosto e un mondano in un istituto .
-si tratta di Simon e Luke?- Clary adesso aveva alzato la voce.
-si, in effetti si tratta di loro.- Maryse era apparsa all’improvviso.
-ma voi conoscete Luke è venuto qui per avvisarmi di mia madre!- Clary non poteva credere alla sue orecchie.
- per quanto Luke sia un nascosto non è di lui che ci preoccupiamo, il mondano non dovrebbe essere qui, non dovrebbe sapere della nostra esistenza.- Maryse aveva assunto un tono severo.
-Simon non direbbe niente ad anima viva, di lui ci si può fidare, e poi non ho violato la legge, stava per essere attaccato da un vampiro e io l’ho difeso, non potete pensare che non avrebbe fatto domande!-stavolta Clary aveva davvero perso tutta la pazienza.
-mamma davvero?- Alec aveva parlato duramente.- Non puoi lasciarla perdere, sua madre è in coma, suo padre è un genio del male, lasciale un po’ di respiro.- Clary fu toccata da quelle parole , non era mai stata difesa da nessuno, sapeva benissimo farlo da sola, ma fu una sensazione davvero piacevole.

 
Quando arrivò all’ospedale, si sentì quasi male. Non ci era mai stata,le rune di guarigione funzionavano benissimo e non c’era mai bisogno di andar a farsi medicare dai dottori.
Luke le indicò la stanza e la lasciò sola, decise di rimanere con Simon in sala di attesa per lasciarle un po’ di tempo con la madre.
Sua madre era immobile e bellissima. Numerosi fili erano appesi lungo le pareti.Clary iniziò a piangere. Non sopportava di vederla in questo stato. Non poteva vivere senza sua madre, lei era la sua migliora amica, la sua complice. Le aveva sempre permesso di fare tutto, non le aveva mai negato niente. Anche se era sicura che non potesse sentirla Clary le parlò.
-Mamma ti prego svegliati!- Era un lamento, non aveva mai desiderato più niente al mondo.

 
Una volta usciti dall’ospedale Luke li salutò per ritornare a casa sua, avevano deciso che era meglio per ingannare Valentine che lei continuasse a vivere in istituto.
-sai poi ho conosciuto Isabelle. Porca miseria Clary è stupenda.- Clary sorrise debolmente.
-sono contenta che ti piaccia!.-
-ci siamo scambiati i numeri di telefono! Quando scenderò per Natale la porto a cena fuori.- Clary alzò il sopracciglio.
Salutare Simon fu la parte più difficile per Clary, e anche se sapeva che si sarebbero rivisti a breve , fu doloroso lo stesso.

Quando tornò all’istituto trovò Jace seduto sui gradini all’ingresso.Clary lo baciò dolcemente.
-come sta tua madre?- le chiese Jace guardandola negli occhi. Clary non rispose, abbassò lo sguardo. Lui la abbracciò forte e rimasero così per tanto tempo e per Clary quella fu la migliore consolazione che potesse ricevere.

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Capitolo 13
*** The good old days ***


Nei giorni successivi, Clary andò a trovare sua madre sempre. Parlare con lei la faceva stare bene e anche se sapeva che non poteva sentirla lei lo fece lo stesso. Le ricordò un po’ i vecchi tempi, quando dopo un’uscita Clary si sdraiava nel letto accanto a sua madre e le raccontava per filo e per segno cosa aveva fatto nell’arco della giornata. E sua madre commentava sempre come se fosse una sua amica. E lo era. Lo è. Clary non voleva pensare sua madre al passato. Non lo avrebbe fatto.

Aveva fatto, anche se non così tanti come lei avrebbe sperato, dei progressi con Valentine. Lo aveva scoperto il lunedì precedente, quando Clary aveva detto a suo padre che Jocelyn era peggiorata e lui aveva sorriso. Clary rossa di rabbia , le si era avvicinata e lo aveva colpito con tutta la sua forza. All’inizio aveva pensato di non farcela poiché era solo una proiezione, per poi ricredersi il momento successivo quando si era resa conto che era corporeo. Clary si pentì amaramente di averlo colpito,lei lo aveva visto già arrabbiato, ma non così furioso. Ma alla fine la lasciò andare perché doveva completare la sua missione.

Clary si era precipitata subito all’istituto per rivelare la novità a Maryse e a Robert, i quali avevano avvisato il Conclave e stavano attendendo risposte. Era la cosa che più odiava, aspettare. Nella sua stanza aveva già fatto avanti e indietro più volte di quelle che avesse potuto contare. L’istituto era quasi deserto. Alec si era trasferito definitivamente da Magnus, alla fine i Lightwood avevano accettato la sua relazione. Izzy invece passava quasi tutto il tempo in camera sua a messaggiare con Simon. Quei due erano diventati così uniti che a Clary veniva quasi sempre il voltastomaco. Per quanto riguarda Jace lui aveva deciso di allenare Max per farlo diventare come lui.

-A mia immagine e somiglianza- aveva detto ridendo la settimana prima.

Tra loro due le cose andavano bene, anche se Clary non riusciva ad essere proprio felice in quel momento.

Quando, finalmente, fu indetta la riunione per decidere il da farsi, scattò il putiferio. Alla riunione parteciparono quasi tutti gli abitanti dell’istituto , Magnus e Luke. A Max fu vietato l’accesso alla biblioteca poiché era ancora troppo piccolo.

-Abbiamo discusso con il Console e siamo tutti dell’idea che dovremmo attaccare Valentine il più presto possibile, dobbiamo dare una falsa pista per prenderlo alla sprovvista. - dichiarò Robert
-suppongo che per prenderlo alla sprovvista tu intenda usare Clary come esca?- Luke aveva parlato in tono severo, era sempre stato protettivo con Clary sin da quando era una bambina, e infondo lei lo aveva sempre considerato suo padre.
-beh, Clary si trova in una situazione privilegiata, ovviamente lui non sospetterebbe mai di sua figlia, sapendo che farebbe di tutto per salvare sua madre- Maryse aveva abbassato di un tono la sua voce.
-quindi voi siete d’accordo a mandare una ragazzina al macello?!- Luke era adirato,Clary fece per intervenire ma vedendo lo sguardo di Luke si ammutolì.
- Clary non sarà sola, dopo avergli rivelato la falsa pista , tutti noi andremo lì con l’aiuto di Magnus, il Conclave ci manderà tutti gli shadowhunter in età di battaglia, e questo riguarda il secondo argomento, Alec tu sei maggiorenne quindi parteciperai, per quanto riguarda Izzy e Jace voi resterete qui con Max e Hodge- proprio nel momento in cui Robert aveva parlato si era scatenata una discussione.
-voi pensate che io lasci andare lì Clary da sola? Siete pazzi.- Jace che era un ottimo combattente odiava essere lasciato indietro. 
-Non potrai credere che io rimanga qui vero? Clary è anche mia amica e non la lascerò da sola! – Isabelle era fuori di sé.
-e poi io non lascerò mai il mio parabatai in battaglia, non potete farmi questo!- Jace aveva urlato più forte. Fu Hodge ad intervenire.
- Io credo che sia Jace che Isabelle siano indispensabili per questa battaglia, non farli partecipare sarebbe un errore grandissimo- aveva parlato con una calma apparente, naturalmente anche lui avrebbe voluto partecipare, ma purtroppo era confinato nell’istituto.
- resterò io con Max- aggiunse dopo quando tutti gli sguardi erano puntati su di lui.
-molto bene- disse Maryse alzandosi. Clary poteva capila, lei non voleva che ai suoi figli accadesse qualcosa, come ogni madre.
- Luke confido che il tuo branco ti seguirà giusto?- Robert gli aveva rivolto la parola.
-ovviamente.- Luke era ancora infastidito, non sopportava l’idea di mettere Clary in pericolo.
-bene, allora Clary domani quando vedrai Valentine gli rivelerai che tutto il conclave si è riunito ad Idris, quandò lui abboccherà, noi tramite portale faremo irruzione d’accordo?- Maryse la guardava come se fosse sua figlia, Clary annuì e la seduta fu sciolta.


Quando andò in camera di Jace lui si stava preparando per la battaglia, Clary non aveva dormito un granchè quella notte, il pensiero di poter salvare sua madre quello stesso giorno le fece venire un misto di emozioni. Sentiva dentro di se che qualcosa sarebbe andata storta. 
-Jace- disse facendolo sobbalzare, non si era reso conto della sua presenza.
-si?- disse lui voltandosi verso di lei.
- devi promettermi una cosa- Clary aveva parlato seriamente, lui corrugò la fronte e le si avvicinò.
-cosa?- le chiese gentilmente.
-devi promettermi che se dovesse succedermi qualcosa, tu porterai l’antidoto a mia madre e poi andrai avanti con la tua vita, non voglio che tu soffra per me.-
Jace si alzò di scatto sembrava arrabbiato.
-Clary non permetterò che ti succeda niente, e poi sarai tu a salvare tua madre io so che ci riusciarai- le aveva preso le mani e le stava stringendo forte.
-Jace..- Clary si bloccò non sapeva cosa dire.
-ti amo.- disse lui , era la prima volta che glielo diceva, Clary sentì il cuore battere più forte e lo baciò.
-Ti amo anche io.- disse alla fine quando, entrambi pronti per la battaglia si avviarono verso l’uscita.

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Capitolo 14
*** Bad Blood ***


Il piano ideato dal Conclave si rivelò più facile a dirlo che a farlo, come al solito. Clary si trovava lì seduta sul divano a pochi centimetri dal padre che la guardava con uno sguardo esterrefatto. La notizia che il Conclave si stava radunando ad Idris aveva reso Valentine euforico. Stringeva l’antidoto di sua madre talmente forte che Clary ebbe paura che lo stesse per rompere. Aveva talmente desiderato tagliarli la mano con la sua spada che dovette saldarsi per bene sul divano, non poteva rovinare il piano. Ebbe una fitta di paura quando vide che Valentine aveva aumentato la sua sicurezza, non aveva mai pensato che Valentine fosse uno stupido, ovviamente dovevano agire cautamente.

-bene, visto che la notizia sembra rallegrarti più del dovuto posso avere la boccetta?.- Clary l’aveva chiesta gentilmente, c’era qualcosa nella sua testa che desiderava averla più di ogni altra cosa. Salutare sua madre quella mattina fu doloroso, non sapere se l’avrebbe rivista o salvata le aveva fatto male.
-Clarissa cos’è tutta questa fretta? L’avrai non appena saremmo andati ad Idris e io avrò proclamato la mia superiorità su tutti.- Valentine le si avvicinò e le sfiorò delicatamente i capelli. Fu un gesto quasi paterno ma Clary non potè fare a meno di rabbrividire.
-cosa ti importa, ormai è chiaro che sei superiore a tutti, perciò lasciami salvare mia madre, ti prometto che non ti ostacoleremo. - Clary stava perdendo le staffe.

Tutti le avevano detto di rimanere calma, ma Clary non poteva starsene lì ferma senza fare niente quando la cura per salvare sua madre le penzolava tranquillamente davanti agi occhi.
-mi importa, tu sei mia figlia, sangue del mio sangue, tu dovrai affiancarmi non voglio che tu ti allontani da me!- Valentine aveva urlato. Clary sobbalzò, non si era aspettata niente di tutto ciò.
-cosa? Tu ti aspetti che volti le spalle ai miei amici per affiancarti?.-
- ma Clarissa venendo qui ed avvisandomi già lo hai fatto.- c’era qualcosa di strano nel modo in cui Valentine le aveva parlato, qualcosa che fece capire a Clary che dovevano agire subito, che non potevano aspettare nemmeno un secondo in più.

E così accadde. Fu come una scossa di terremoto. Valentine inorridì. Clary invece sguainò la sua spada e uno strano sorriso le accese il viso.
-Credevi che avessi voltato le spalle ai miei amici? Ti sbagli.- Clary tagliò la mano di Valentine e prese al volo la boccetta.

Tutti i membri del Conclave e tutti gli shadowhunter accerchiarono Valentine e i suoi schiavi. Jace invece raggiunse Clary.

-Credevate davvero che mi sarei fatto ingannare da un’insulsa ragazzina?- Valentine stava sorridendo. Clary rabbrividì tutta, poteva benissimo scappare andare via , salvare sua madre, ma il modo in cui Valentine le aveva parlato, le fece capire subito che lui non era da solo.
Un esercito intero di Shadowhunter si schierò dalla sua parte, vampiri e demoni.
Maryse guardò terrorizzata i suoi figli, Luke e il suo branco invece senza ricevere il segnale attaccarono.
Clary non aveva mai partecipato ad una battaglia vera e propria, era brava questo si ma non così brava. I demoni sembravano agire per comando di Valentine e Clary si trovava in estrema difficoltà.
Jace se la stava cavando abbastanza bene, ma era ferito, Luke invece lo aveva completamente perso di vista. La sua spada si muoveva feroce, e siccome non conosceva chi erano gli shadowhunter che erano dalla sua parte o meno, si limitò a ferirli piuttosto che ucciderli direttamente.
Fu in quel momento che lo vide, Simon riverso per terra. Se lo stava immaginando? Come era possibilie che si trovasse lì?. Gli si avvicinò, il suo polso era regolare, era semplicemente svenuto. Grazie a Dio, pensò Clary.

Valentine le si avvicinò e gli tolse Simon tra le braccia.
-cosa ti aspettavi che ti avrei creduto? Simon aveva ricevuto un messaggio preoccupante dalla sua amichetta Clary, ha preso il primo treno per raggiungerti, ma alla fermata lo stavo aspettando io non tu!-
-lascialo andare!- Clary stava piangendo.
-perché dovrei? In fondo tu mi hai tradito! Perché dovrei essere clemente con te?-
-ti prego!- Clary stava supplicando, ma poi successe qualcosa, qualcosa che nessuno avrebbe potuto controllare, la stanza si spaccò. Un lampo di luce divampò in tutta la stanza.
Clary credette di morire, un momento prima era in piedi di fronte a Simon e Valentine, il momento dopo si trovò per terra in mezzo alla strada.

Il fumo usciva dalla finestra dell’albergo, la sua vista si annebbiò e poi chiuse gli occhi.

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Capitolo 15
*** So cold ***


Jocelyn aprì gli occhi. Non riusciva a muoversi come se fosse stata congelata. Aveva tubi dappertutto.
Girò lo sguardò, cercando un viso familiare, ma era completamente sola. Notò sul comodino dei fiori e un orologio, erano le 21, ovviamente l’orario di visita era finito da un pezzo. C’era qualcosa che non andava, l’ultima cosa che ricordava era Luke che le accarezzava i capelli. Come era finita in ospedale?

Aveva difficoltà a respirare, ma non riusciva a farsi vedere, possibile che nessuna infermiera venisse a controllarla? Era questo che si provava ad essere avvelenata lentamente?
Clary, pensò. Sua figlia, chissà dov’era in questo momento, forse era già riuscita a trovare una cura? E Luke era con lei? Jocelyn non si dava pace, si sentì quasi soffocare, il battito del suo cuore rallentò all’improvviso. Stava morendo. Jocelyn se lo sentiva. Cinque medici entrarono nella sua stanza.

-signora riesce a sentirmi?- Jocelyn voleva rispondere di si ma dalla sua bocca non uscì nemmeno un suono.
Non avrebbe mai visto sua figlia crescere, non avrebbe mai avuto la possibilità di vederla un ultima volta. Non avrebbe potuto avere altri bambini da Luke.
-Caricate!- urlò un medico. Stavano usando il defibrillatore. Ma Jocelyn già sapeva che era tutto inutile.
Le voci si facevano sempre più lontane, Jocelyn rimase fino all’ultimo con gli occhi aperti e poi alla fine li chiuse per sempre.

 
 
Clary aprì lentamente gli occhi. Erano tutti sparsi per terra in mezzo alla strada. C’erano urla strazianti ovunque. Vide in lontananza Magnus con Alec disteso sulle sue gambe. Era ferito e Magnus lo stava curando. Tutto intorno vi erano Maryse,Robert, Izzy e Jace. Grazie a Dio loro stavano bene. Clary aveva una gamba rotta e parecchie ferite su tutto il corpo. Voleva trovare Simon e Luke ma non riusciva a vederli da nessuna parte. Strisciò con tutte le forze che aveva verso Magnus. Alec era stato ferito al petto da una spada, la ferita era molto grave. Vide lo sguardo di Maryse e la fece stare male. Jace invece era livido, inespressivo. Clary chiuse gli occhi. È tutta colpa mia, pensò. Sono io che li ho immischiati in tutto questo, ma magicamente Alec riprese a respirare e Magnus si accasciò per terra. Sguardi di sollievo pervasero il viso di tutti.

-avete visto Simon?- chiese Clary, molte facce si girarono verso di lei.
-Clary stai bene?- Jace sembrava essersi quasi dimenticato di lei.
-si, ma lo avete visto?.-
-Simon? Ma Simon è al college Clary, sicura di stare bene?- Izzy le aveva parlato in tono scherzoso.
-No! Valentine lo ha tenuto in ostaggio era lì dentro.- disse indicando la finestra.
Isabelle inorridì. Jace invece si alzò in piedi. Era il caos totale , molti Shadowhunter avevano perso la vita, mentre gli altri erano feriti.
-Clary sono qui!- Simon le buttò le braccia al collo e Clary fece un respiro di sollievo.
-oh Simon, credevo fossi morto!- Izzy lo baciò con passione.
Jace aiutò Clary ad alzarsi e poi le fece una runa di guarigione. Sentì qualcosa premerle contro il fianco, era l’antidoto di sua madre, intatto, probabilmente, pensò, doveva esserci qualche incantesimo protettivo.
Clary aguzzò la vista, doveva trovare Luke, non lo vedeva da quando era iniziata la battaglia e stava avendo un po’ di paura.
Alaric , il secondo di Luke, era disteso a pochi metri da Clary. Gli corse incontro.Era molto ferito.

-Alaric, come ti senti?- Clary gli prese la mano.
-Clary sei viva- ansimava.- eravamo così preoccupati per te.- sputò sangue.
Clary avrebbe voluto tanto guarirlo con una runa, ma i nascosti non potevano portarle.
-Hai visto Luke?-domandò Clary, Jace le si era avvicinato e le cingeva le spalle.
-Clary ,se ne è andato lascialo andare.- Jace le aveva parlato in modo dolce.
-cosa?- Clary non si era nemmeno resa conto che Alaric fosse morto.
-lascialo andare.- le ripetè Jace.
-Clary!- urlò Magnus.
Clary girò immediatamente la testa. Magnus era chinò su Luke, lo stava curando. Baciò dolcemente la mano di Alaric e corse verso Luke.
-Luke, stai bene?- il viso di Clary era pieno di lacrime.
-Clary , sto bene.- le sorrise debolmente.
-Valentine è scomparso- dichiarò Robert con fermezza. Clary non ne fu sorpresa , in fondo , non credeva che il padre si sarebbe fatto catturare così in fretta.
-Clary, lo hai preso?- Luke che si era alzato in piedi con l’aiuto di Alec e Magnus, fece il gesto di avere in mano una boccetta.
-si l’ho preso. – disse Clary abbracciandolo.
-Bene allora andiamo a salvare tua madre!- Luke le prese la mano e entrambi, seguiti dagli altri si avviarono verso l’ospedale.

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Capitolo 16
*** What's up? ***


Dicono che quando una persona ci lascia, ti rimane un segno per la vita. Clary neanche nei suoi peggiori incubi avrebbe mai potuto immaginare una scena del genere.
Certo aveva pensato che tutti la stessero guardando poiché era sporca di sangue e poiché le persone che la seguivano erano piene di armi, ma mai avrebbe immaginato di trovarsi davanti questa verità.

L’infermiera li bloccò prima dell’entrata, la stanza di Jocelyn era la prima sulla destra e stranamente aveva le persiane abbassate. Luke si irrigidì al suo fianco. Aveva capito, già prima di lei che Jocelyn non c’era più. Simon le strinse forte la mano, ma Clary lo allontanò malamente.

-dov’è mia madre?- chiese con un filo di voce. Luke già aveva il viso pieno di lacrime.
-signorina, noi abbiamo provato di tutto ma.- non terminò la frase. Clary fece scivolare la boccetta con l’antidoto per terra e si frantumò in mille pezzi.
Izzy dietro di lei stava singhiozzando, ma Clary ancora non riusciva a capire.
-cosa sta dicendo scusi?.- Luke le aveva messo una mano sulla spalla e la stringeva forte.
-Clary- sussurrò.
-sua madre è morta- le disse semplicemente l’infermiera lasciandoli soli.

Morta. Come si può dare una notizia del genere a dei familiari. Come si può fare finta di essere dispiaciuti. Clary voleva urlare, lo avrebbe anche fatto se Luke non l’avesse stretta tra le sue braccia.
-oh Clary mi dispiace tanto- piangeva come un disperato. Clary avrebbe voluto tanto piangere, ma la sua scorta di lacrime era esaurita.
 

Entrare nella stanza e vederla lì immobile, fu un dolore anche più grande. Il resto della truppa li aspettava fuori, ma Clary e Luke avevano voluto un momento da soli con Jocelyn. Luke si fiondò tra le sue braccia, la scuoteva e chiamava il suo nome. Clary rimase ferma, non sapeva che fare non sapeva come comportarsi.
Fu solo verso le 3 del mattino , quando arrivò il suo branco a prenderlo che Luke lasciò la stanza. Clary invece si sedette su una sedia e rimase lì a fissare il cadavere di sua madre. Simon e Jace avevano provato a convincerla a tornare a casa ma lei era stata irremovibile. Non avrebbe più abbandonato sua madre.Mai più.




 

 
I funerali si svolsero a Idris, decisero di seppellire Jocelyn con la sua famiglia e suo figlio. Jocelyn Fairchild devota moglie e madre adorata, avevano scritto sulla sua tomba. Clary aveva deciso di aggiungere una runa che voleva dire amore indissolubile. Il Conclave fu radunato per discutere di Valentine, doveva pagare per avere versato sangue di Nephilim. Clary fu esentata, ma alla fine non era nemmeno sicura di volere partecipare. A Simon invece , fu dato il permesso per partecipare all’elogio di Jocelyn. Clary era segretamente felice che lui fosse lì.
Alloggiava da sua zia, Amatis, la sorella di Luke. Aveva provato più volte a parlare con Clary, ma lei si era chiusa in sé stessa. Non aveva intenzione di parlare con nessuno. Il dolore che provava e stava provando tuttora era troppo forte per essere esternato.
Proprio in quel momento Clary pensò a suo padre. Ovviamente era stata tutta colpa sua, il Console le aveva assicurato che lo avrebbero trovato e poi successivamente giustiziato, ma non era questo che voleva Clary. Clary voleva vendetta, voleva vendicarsi e fare passare a lui tutte le sofferenze che aveva inflitto a sua madre.

E poi arrivò la batosta che la fece sprofondare ancora di più. Luke decise di non tornare per il momento a New York e di rimanere a Idris.
-non posso Clary, tua madre era l’amore della mia vita, e tu mi ricordi troppo lei.- le aveva detto il giorno prima.
Clary lo aveva capito, infondo non si aspettava che Luke sarebbe ritornato così facilmente alla vita di sempre, ma fece male lo stesso.
-ma tu sarai sempre mia figlia e io sarò sempre tuo padre, tornerò te lo prometto, ma per il momento ho bisogno di spazio.-
Le parole di Luke le fecero ancora più male, che ricevere una coltellata.

 
Quando ritornarono a New York Clary dovette ritornare a casa sua per prendere tutte le sue cose. Ormai quell’appartamento non sarebbe più servito a nessuno. Clary imballò i vestiti di sua madre e li donò in beneficenza, prese le robe di Luke e le spedì ad Amatis e poi chiuse quella porta per sempre.

Simon aveva deciso di lasciare il college per restarle vicino, Clary non l’aveva presa molto bene, non voleva che il suo amico sacrificasse il suo futuro per lei, ma alla fine le fu grato per esserle rimasto vicino. Tra lui e Izzy le cose andavano piuttosto bene e Clary era molto felice per loro.
Jace invece le aveva lasciato tutto lo spazio che desiderasse, non le aveva fatto pressione e non l’aveva nemmeno forzata a parlare. Era stato assolutamente perfetto.

 Quando alla fine sistemò tutte le sue cose nella stanza, trovò Jace ad aspettarla come al solito sugli scalini di ingresso.
-ehi.- le disse dolcemente. Clary lo abbracciò fortissimo.
-come ti senti?- le domandò.
-sto bene.- disse Clary e una parte di lei era convinta che fosse la verità, una parte di lei aveva accettato la morte di sua madre.
-Ti amo lo sai?.- le chiese Jace portandola in camera sua.
-fa l’amore con me Jace.- Jace rimase spiazzato da questa affermazione.
-cosa? Ma sei sicura?.-
Clary alzò gli occhi al cielo.
-si , sono sicura.-
Jace la posò dolcemente sul letto. Le tolse delicatamente i vestiti e si comportò come un vero gentiluomo. Clary credette che più amore di questo non potesse ricevere. Era stato tutto perfetto dall’iniziò alla fine, persino quando concluse le rimase attaccato per tutto il tempo.

-Jace io non mi arrendo.- disse Clary alla fine.
-cosa?.- Jace fu preso alla sprovvista.
-io ucciderò mio padre, devo essere io lo sai?.-
-Clary, il Conclave.-
-Non me me frega niente, io mi vendicherò.-
-Qualsiasi cosa tu voglia fare io ti starò vicino te lo prometto.-Jace la baciò con più passione e Clary sorrise . Lo avrebbero fatto insieme, Valentine non avrebbe avuto più scampo.
 
 
 
 
 
Eccomi qua, allora questa prima parte della fan fiction si conclude qui. Ma non disperatevi, il 5 settembre, quindi segnatevi bene questa data sul calendario, ritornerò con la seconda parte. Ci sono ancora molte cose da scoprire e la trama è ancora lunga. Valentine è ancora la fuori e come avete letto Clary non si arrenderà poi tanto facilmente. Vi anticipo già da adesso che si intitolerà The Angel’s revenge. Quindi ringrazio tutti per avermi fatto compagnia in questo bellissimo percorso e spero di ritrovarvi tutti il 5 settembre. Un bacio virtuale e alla prossima <3

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