2) Il ragazzo del futuro - La leggenda di Kim Arthur

di LuxKatoUlisse
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Kim Arthur: il leggendario criminale del futuro ***
Capitolo 2: *** Il nuovo Lux Black ***
Capitolo 3: *** Ritorno al futuro ***
Capitolo 4: *** Ben tornato Lux ***
Capitolo 5: *** Cramsh e Ginevra ***
Capitolo 6: *** Sogno premonitore di Lux: casualità, o avvertimento? ***
Capitolo 7: *** Un incontro eccezionale: Lux e Martina ***
Capitolo 8: *** Missione su Urano ***
Capitolo 9: *** Il primo appuntamento nel futuro di Lux ***
Capitolo 10: *** Attentato terroristico a Syon Suette (Venere) ***
Capitolo 11: *** Tensione alta su Human Nation ***
Capitolo 12: *** Natale a Human Nation (prima parte) ***
Capitolo 13: *** Natale a Human Nation (seconda parte) ***
Capitolo 14: *** Natale a Human Nation (terza parte) ***
Capitolo 15: *** Ritorno nella sala della conoscenza ***
Capitolo 16: *** Capodanno 3006 a Human Nation (prima parte) ***
Capitolo 17: *** Capodanno 3006 a Human Nation (seconda parte) ***
Capitolo 18: *** La strega dell'ignoto della foresta nera ***
Capitolo 19: *** Lux e Ulisse: il momento dell'alleanza ***



Capitolo 1
*** Kim Arthur: il leggendario criminale del futuro ***


 

Capitolo 1

Kim Arthur: leggendario criminale del futuro



 

Prologo

Ogni cosa mutò da quando il 1° agosto del 3005 scoppiò la terza guerra universale su Human Nation: umani contro rettiliani, il bene contro il male.
Human Nation vinse la sua più grande battaglia grazie all’intervento di Lux Black, il ragazzo torinese del 21° secolo che mandò all’aria, ancora una volta, i piani diabolici di Dark Evon, il suo acerrimo nemico, ma la nazione registrò una grave perdita:
200 mila individui della nazione persero la vita lottando per il bene della loro patria; la guerra, oltre che nello spazio, si scatenò anche all'interno dei pianeti, distruggendo le città con una razzia di massa, sconvolgimenti climatici e con richiami di mostri sottomarini (enormi quanto le navi da crociera) che solo i rettiliani avevano la facoltà di chiamarli e di ammaestrarli per farli diventare perfette macchine omicide.

Lady Earth, l’amata presidentessa di Human Nation, investì alcuni dei suoi capitali per far costruire una casa famiglia per gli orfani di guerra, dove lì alcuni assistenti sociali e psicologi regalarono loro giornate lievi.
La terza guerra universale entrò ufficialmente nelle pagine della storia moderna, descrivendo come la più grave perdita di tutti i tempi della nazione (nonostante il numero fosse minimo: “200 mila vittime”).
Nacquero in seguito nuove Filosofie, ideologie politiche e nuovi conflitti sociali tra Neutralisti e Conservatori.
I rettiliani, diminuiti di numero a causa della guerra, decisero di firmare un trattato di pace molto particolare che si tenne su Venere il 24 settembre del 3005: “Il trattato di Syon Suette” nell’omonima capitale del pianeta.
Certamente i nemici non entrarono a far parte nella federazione di Human Nation, ma grazie a questo trattato essi iniziarono a rispettare gli umani e i loro alleati alieni.
Per di più su Clarion (una delle costellazioni dell’universo, dove i Clariani erano simili agli umani nell’aspetto fisico) fu legalizzato il matrimonio tra Rettiliani e Clariani.
Tutto, nonostante le mutazioni, tornò alla normalità… o quasi.
 

Venerdì, 12 settembre 3005

Il 12 settembre del 3005 fu arrestato e deportato su Plutone un super boss della criminalità organizzata di nome Kim Arthur, autore di innumerevoli stragi e genocidi su Human Nation, e capo assoluto di tutto il mondo criminale.
Kim era temuto non solo per il suo ceto criminale, ma anche per i suoi metodi cinici e grottescamente irrazionali; uno dei suoi metodi preferiti era il famigerato “cannibalismo di massa”.
La notizia dell’arresto immediato di Kim si espanse a macchia d’olio su tutta Human Nation, con un infinità di servizi mediatici, TG extraterrestri e documentari straordinari; ciò fu un duro colpo per il mondo del crimine.
 

Domenica, 9 novembre 3005

Kim Arthur era detenuto in uno dei famigerati penitenziari di massima sicurezza di Plutone, nominato “Askar”:
vigilanza 24 ore su 24, atmosfera gelida e deprimente, e l’edificio deteneva i criminali più violenti dell’universo (umani e non).
Quel giorno era una mattina come tutte le altre:

  • alle 7:00 colazione con i Cornflake spaziali in cella; 
  • alle 8:00 uscita dalla cella per cambio d’aria; 
  • alle 13:00 mensa nel salone del carcere.
Nella cella “L 698”, però, con la porta d’ottone – battuto, uscì Kim Arthur, alto m 1,90 e avente i capelli biondi e tinti con strisce bianche, un po’ di peluria sul viso, occhi verdi e minacciosi e uno sguardo da mettere i brividi.
 

Verso le 15:30, Kim fu convocato all’interrogatorio dal capitano delle forze dell’ordine:

Charles Serafyn, alto 1,86 m e avente i capelli neri, corti e ben pettinati, un viso maturo col naso sottile, pizzetto sul mento e indossava un'uniforme bianca con varie medaglie di riconoscimento al petto.
Kim e Charles, una volta che si erano scrutati con gli sguardi, si sedettero faccia a faccia, con un tavolo che li divideva a distanza, e continuarono a fissarsi negli occhi;
nei loro sguardi non c’era altro che odio e vecchio rancore di rivalità.
Dopo qualche secondo il capitano, giocherellando con il suo accendino, disse al detenuto:

- Sei sempre il solito Kim! La nostra partita non termina mai. -
- Mio capitano… - disse ironicamente lui - … Le rammento che ciò è solo l’inizio; il bello deve ancora arrivare. -
- Mi dispiace deluderti, Kim ma credo che questa volta tu sia arrivato al capo linea. -
- Cosa vorrebbe intendere? Che una volta che mi ha tolto di mezzo, la criminalità organizzata cesserà per sempre? Che vivrete così felici e contenti? Hahaha, per vostra sfortuna non basta questo per fermarmi!!! -
- Lo vedremo! -

Charles prese una piccola cassaforte di ferro battuto, la aprì ed estrasse da essa tre foto di tre volti misteriosi:
due uomini e una donna bruna, quarantenne e avente i capelli lunghi e lisci.

Poi, rivolgendosi a Kim, gli chiese:

- Riconosci questi volti? -

Il criminale non rispose.

- Ah, ti avvali dalla facoltà di non rispondere? - gli chiese retoricamente l'uomo.
- Per me è indifferente! - rispose con freddezza assoluta lui - … Potrei anche dirle che conosco queste persone, ma che senso avrebbe se lei sa a priori che sono colpevole?!! -

Per la sfacciataggine di Kim, il capitano si alzò bruscamente, prese il suo rivale per la maglia e con tanta rabbia in corpo e con occhi minacciosi gli gridò

-  Queste povere persone hanno perso tragicamente la vita per mano tua!!! -
- Oh, come mi dispiace. - disse ironicamente il carcerato - Sa? Vorrei mandare alle loro famiglie le mie più sincere condoglianze… e anche qualche soldino in più. -
- Sei un figlio di p****, un farabutto!!! Ricordati che la nostra rivalità sta ancora in piedi e che io continuerò a sorvegliarti notte e giorno! -
- Hey, capitano, si calmi, altrimenti si sentirà male dalla rabbia. -
- L’UNICA COSA CHE MI POTRÀ CALMARE È VEDERTI FINALMENTE GIUSTIZIATO DALLA CORTE SUPREMA DI PLUTONE. -
- Mi dispiace contraddirla di nuovo ma dubito che ciò possa accadere. -
- No, Kim, non verrà nessuno questa volta a farti evadere dal carcere. -
- E non ne ho bisogno. -
- NON BLEFFARE CON ME!!! -
- Lei non mi conosce affatto, sign. Serafyn; non immagina cosa potrei essere capace di fare. -
- Benissimo! - rispose Charles con aria meravigliata e allo stesso tempo minacciosa - Se le cose stanno così allora dovrò far anticipare la data della tua condanna a morte. -
- Si vede che lei non ha capito niente. -
- Prego? -
- Dopo tutti questi anni che ci siamo combattuti tra ricerche, spionaggi militari e lotte di tutti i tipi, è arrivato il momento di confessarle una piccola cosa.
La tenga in mente da ora in poi e non se la dimentichi più:
vede? Io non sono un umano qualunque… io… possiedo… caratteristiche… “fuori dal comune”. -

In un primo momento il capitano delle forze dell'ordine rimase a bocca aperta, credendo quasi alle parole del suo rivale ma trattandosi per l'appunto di lui, pensò che il suo avversario lo volesse prendere in giro.
Per tale ragione Charles rise a crepa pelle ma Kim, abbassandosi leggermente le sopracciglia, provò un senso di rabbia nei confronti del suo nemico, tanto da indurlo ad odiarlo sempre di più e a progettare nella sua mente dei misteriosi “piani di vendetta”.
I due alla fine si congedarono con un ennesimo sguardo minaccioso.


Venerdì, 28 novembre 3005

Venerdì, 28 novembre 3005, il giorno della condanna a morte di Kim Arthur.
Quella mattina, alle ore 8:00, nella sala delle condanne vennero molte persone, fra i quali i fotografi, i giornalisti e gli spettatori; l'evento del carcerato più famoso della nazione venne ritenuto talmente importante che fu deciso di trasmetterlo in “solar – visione”.
Alcuni popoli extraterrestri di alcune galassie (vicine e lontane) accesero la TV per seguire in diretta tale condanna.

Su Plutone, nel carcere di Askar, arrivò anche da Roma il Papa Giacomo Napoleone XIII, simile allo storico cardinale di Francia Richelieu, con il suo cappuccio rosso, seguito poi dalla toga dello stesso colore del cappuccio, decorata da bracciali gialli, e i capelli e la barba bianca ricoprivano il suo viso; inoltre il Papa era alto 1,82 m. 
Il Papa, scortato da 7 guardie del corpo, entrò nella cella “L698”, dove lì risiedeva Kim Arthur, seduto sul suo letto con la testa china in giù, calmo e con le palpebre chiuse come se si stesse concentrando per una cosa.
Il Papa, dopo avergli fatto la benedizione con l’incenso, gli chiese con voce calma:

- Figliolo, prima che arrivi la tua ora, hai qualche ultimo desiderio che vorresti soddisfare? -

Kim non disse nulla; la sua mente sembrò concentrata su qualcosa, come se si stesse preparando per qualche sfida.
Il Papa allora, appoggiando la sua mano destra sulla spalla sinistra del detenuto, si sedette accanto a lui e gli disse:

- So cosa pensi, ma la fine, ahimè, arriva per tutti l'ora di morire prima o poi. Pregherò per te affinché il Signore ti faccia entrare nel suo regno. -
- Non sarà necessario. - rispose con freddezza e calma glaciale lui.
- Come? -
- Le ho appena detto che ciò non sarà necessario, tutto qui. -
- Se dici così allora significa che non hai nulla da perdere, figliolo, nevvero? -
- Quello che non avrà nulla da perdere non sarò mica io!...  -

Il Papa rimase stupito per la freddezza e la calma glaciale di Kim, vedendolo assolutamente non preoccupato per ciò che gli stava accadendo.
Egli avvertì una strana sensazione intorno a se, una sensazione di elettricità e di forte tensione, intuendo subito che tale sensazione sgradevole provenisse da lui, ma non sapeva ne la causa e ne l’identità.
Toccando poi di nuovo la spalla sinistra del carcerato, il pontefice cadde per qualche secondo in catalessi (o in trance), avendo una visione terribile.
 

Dopo due secondi egli riprese conoscenza, ma non si ricordò molto bene di ciò che vide tranne un alone di fuoco, un cielo rosso sangue e un fumo che si espandeva per tutto l’ambiente circostante, ma lo stesso non riuscì a focalizzarlo bene nella sua mente.
Così, alzandosi da posto, il Papa disse a Kim, con aria però un po’ tesa:

- Che Dio ti assista, figliolo. -

Detto ciò il Papa congedò il condannato.
 

Momento della condanna a morte

Tutto era pronto nella sala della condanna a morte, mancava solo il condannato come ciliegina sulla torta, ma nessuno sapeva che cosa avesse in mente il condannato.
Kim infatti, spalancando improvvisamente gli occhi con l’alzare della sua testa, si mostrò in stato di trace senza le pupille e l'iride; il suo sguardo era profondo e minaccioso.
Una guardia nelle vicinanze cadde a terra, si toccò fortemente la testa con le mani e dopo qualche secondo di dolore si rialzò, sotto però un'altra personalità; il suo sguardo era vuoto.
La guarda andò verso la cella L698, la aprì con le sue chiavi e Kim, dopo averlo ringraziato, lo stese a terra con un fortissimo pugno dietro la
nuca, provocandogli una grave emorragia celebrale.

Poi il detenuto rubò la divisa alla guardia, lasciò i suoi vecchi vestiti da carcerato, si travestì da poliziotto e se ne scappò dalla sua cella, avviandosi verso il corridoio, dove qualche metro più in là riuscì ad alludere la sorveglianza, spacciandosi per un proprio collega.
Intanto delle guardie arrivarono nella cella L698 con l’intento di prelevare il condannato ma, una volta arrivati là, trovarono il loro collega privo di vita e steso a terra, fecero scattare l’allarme e il carcere di Askar fu invaso dal panico incontrollabile sia da parte dei carcerati e sia da quella delle guardie.
Una guardia, correndo verso la sala della condanna, gridò ai presenti, con il cuore che gli batteva in gola:

-  È SCAPPATO, KIM NON C’ È PIÙ!!! -

Per tale notizia ci fu il panico tra la gente;
l'intero penitenziario si trasformò in un inferno.
Le guardie trovarono strada facendo i cadaveri dei loro colleghi ammazzati a terra, con il loro sangue che si riversava per tutto il pavimento.
Ad un tratto nel carcere ci fu un'esplosione violenta che fece evadere dalle loro celle tutti i detenuti, i quali uccisero a loro volta selvaggiamente le guardie con l’intento di scappare.
Anche il capitano delle forze dell’ordine (Charles) fu coinvolto nella selvaggia rissa, ma se la cavò con qualche graffio sulla guancia destra.
Quando egli poi uscì dalla prigione, vide che il cielo si era oscurato ma alcune nuvole si raggrupparono tutte insieme in maniera atipica e insolita, formando gradualmente il viso maligno di Kim Arthur.
Charles udì dal lontano anche la sua risata malvagia, rimanendo a bocca aperta.


Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).

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Capitolo 2
*** Il nuovo Lux Black ***


Capitolo 2

Il nuovo Lux Black



 

Martedì, 18 giugno 2002: prologo Lux Black

Iniziò il periodo dei mondiali di calcio:
l’Italia, festeggiando i 20 anni dalla sua ultima vittoria contro la Germania (1982), entrò in gara più forte e motivata che mai,
volendo rivendicare la sua sconfitta contro la Francia ai rigori dei quarti di finale dei mondiali del 1998.
Il 18 giugno 2002 era anche il giorno molto noto agli italiani, nel quale, purtroppo, si assistette alla disfatta dell'Italia da parte della Corea del sud.
Quella stessa mattina a Torino, in una piccola periferia della città, in una casa singola viveva lo stesso ragazzo che tempo prima andò nel futuro per mandare all'aria i piani del famigerato Dark Evon.
Costui era Lux Black.
Lux, dopo aver vissuto per 8 mesi nel futuro, ritornò a casa con un altro carattere:
più sicuro di se stesso e coraggioso.
Il suo maleficio oculare c’era ancora, ma il ragazzo sapeva controllarlo perfettamente per non fare del male a nessuno e in questo modo egli riuscì a fare molte amicizie nella sua epoca, a farsi apprezzare da tutti e a non fare del male a nessuno.
Lux aveva 18 anni e si fece crescere i suoi capelli neri, facendoli arrivare alle spalle, il suo viso era ben definito nella sua maturazione da diciottenne, possedeva sempre un fisico snello e robusto, ma era alto 1,75 m.
Infine egli portava ancora le lenti a contatto.
Dato che egli divenne indipendente, suo zio Albert decise di trasferirsi da solo in Svizzera, in una piccola periferia vicino Nyon di nome "Givrins".
Lux viveva da solo, ma sapeva riguardarsi:
la mattina lui andava a scuola, mentre la sera lavorava di Lunedì, di Mercoledì, di Venerdì e di Sabato in discoteca come DJ e intrattenitore serale.
Ogni mese il ragazzo guadagnava 2000 €, più 350  per gli straordinari; per non parlare poi che lo zio gli mandava 200 € al mese per posta prioritaria.
Il ragazzo, dato che si era preso anche la patente, si comprò immediatamente una macchina:
una bellissima “Ferrari freccia rossa”, potente e fiammante, quasi da fare invidia ai tutti i play boy americani.


Lux e i suoi nuovi amici

Quella mattina del 18 giugno, Lux era nel suo salotto a mangiare popcorn con i suoi 8 nuovi amici:

  • Alessio, alto 1,76 m e avente i capelli biondi, ricci e corti, e una maglietta sportiva della juve, con scritto sopra Del Piero.
  • Mirko, alto 1,72 m e avente i capelli neri, lisci e lunghi, e una maglietta della Roma con scritto sopra: Francesco Totti
  • Angelo, alto 1,78 m e avente i capelli corti, rossi e tirati in su, degli occhiali con montatura sottile e una maglietta del Milan.
  • Antonello, alto 1,77 m e avente i capelli biondi, lisci e un po’ lunghi, un tatuaggio di un cobra sul braccio destro e una maglietta dell’Inter.
  • Andrea, alto 1,72 m e avente i capelli brizzolati, neri, corti, e una maglietta del Bologna.
  • Riccardo, alto 1,75 m e avente i capelli ondulati, castani e corti, e una maglietta del Bari.
  • Alessandro, alto 1,88 m e avente i capelli rossi, ricci e corti, e una maglietta del Palermo.
  • Pasquale, alto 1,80 m e avente i capelli castani, corti e brizzolati, e una maglietta del Napoli.

I ragazzi stavano vedendo alla TV un programma sportivo per aggiornarsi sulle ultime novità dei mondiali di calcio:
Italia VS Corea del sud – partita del 18 giugno, prevista per le ore 20:30 (ore italiana).
 


Antonello, ascoltando ciò che i commentatori sportivi stavano dicendo in TV, disse agli altri:

- Totti giocherà in campo. Credo che questa sarà la volta buona per vendicarci dell’umiliazione subita quattro anni fa, durante i quarti di finale contro la Francia. -
- Sì, ma la Francia è fortissima!!! - disse con preoccupazione Andrea.
- Ahò, Andrea, c’ha ragione. - disse in romanesco Mirko - Una volta Roma era “caput mundi”… Mo Caput mundi è diventata la Francia, li mortacci loro!!!
C’hanno da giocà con Zidan, te credo. -
- Zidan è fortissimo... - disse Riccardo - ... ma Materazzi è ancora più forte di lui. -
- Convinto te... - replicò stupito Mirko.
- Beh, se devo dire la mia, ponendo a confronto Zedan e Materazzi sarebbe una bella testata, hahaha! - scherzò Lux, sapendo che nei prossimi Mondiali 2006 ci sarebbe stato l’episodio della testata: Zedan - Materazzi.
- Ahò, ma che c’avrai da ride? - gli domandò il romanista.
- Guagliò***... - intervenne con l'accento napoletano Pasquale - Babbo ha fatto il fravcator*** per trentanni e mi ha detto che paga il  biglietto a 15 euri e per questa cifra deve vedere giocà male una squadra? -
- Hai domandato al tuo babbo di cambiare squadra? - gli domandò Lux.
- Ma che?!! Tifa una squadra del nord entrata da poco in serie B. Gli ho chiesto: "papà, perché non tifi per il Napoli?" e lui "No, non cambio squadra". 
Cacchi suoi! -
- Capisco... Comunque ognuno è libero di tifare per la sua squadra che vuole. -

- Comunque… - intervenne Antonello - ... ritornando alla partita, scommettiamo che l’Italia vincerà i mondiali di calcio 2002? -
- SI!!! - risposero felici tutti in coro
- Beh… - lo contraddisse Lux, sapendo già l'esito - ... anche io scommetterei che l’Italia vincerà questi mondiali, ma se invece dovesse andare qualcosa storto? Cioè… se dovesse perdere questi mondiali… contro una squadra forte? Tipo… che ne so.. per esempio… o… Secondo voi è forte la Corea? -

Lux sapeva già come sarebbero finiti tali Mondiali, ma i suoi amici non lo sapevano ancora.
Udendo tali parole dell'amico, i ragazzi lo presero di mira, sospettando della sua fede calcistica.
Angelo chiese a Lux:

- Per caso tu non tifi Italia, vero? -
- Ma certo che tifo Italia! - rispose Lux
- Bugiardo! - disse ridendo Riccardo - Tu sei un tifoso della Francia, ecco cosa sei. Altro che “Corea” -
- Non è vero! - lo contraddisse il ragazzo - Io tifo Italia. -
- E allora perché sul tuo diario scrivi: "Michelle, penso a te ogni volta che sento nominare Parigi… ti amo!!!" -
- RAGAZZI. Questi sono affari miei e poi ho sempre tifato Italia, nonostante mi piaccia Parigi. -
- Ah, si?!! E chi è “Michelle”? È? - gli chiese sorridendo Mirko.
- Secondo me è la sua “fidanzatina”. - intervenne Alessio.
- Certo che i fatti vostri non ve li fate mai, è? - disse Lux con le guance arrossite.
- Ragazzi… - intervenne Antonello - Io e Lux ci conosciamo fin da bambini.
Quando lui era piccolo, mi ricordo che una ragazza di 18 anni gli faceva da babysitter e quella ragazza mi sembrava che si chiamasse proprio “Michelle”, non è vero? -
- In poche parole tu ti sei innamorato della tua babysitter? - gli chiese sorridendo Pasquale con accento napoletano - Adesso quanti anni avrà questa, 36 anni?
Rassegnati, amico, ormai questa si sarà già sposata e avrà avuto anche dei bambini. -
- Woh, amico, non sapevo che tu fossi cornuto, hahaha. -

- BASTA, RAGAZZI, SMETTETELA!!! - gridò seccato e arrossito Lux - NON CAMBIATE DISCORSO PER FAVORE. PARLIAMO PIÙTTOSTO DELLA MIA FEDE CALCISTICA, OK? -
- Ok, “Matusa”! - disse scherzando Andrea; i ragazzi, tranne Lux, risero a crepa pelle per la sua battuta.
- Che centra “matusa” con questo argomento? - gli chiese stupito lui.
- Andiamo, su. A te piace quella babysitter ma non lo vuoi ammettere perché lei è più grande di te di età. E invece non dovresti essere di vecchie idee, lo sai? L’amore non ha età. -
- Grazie mille per le tue riflessioni empiriche. Con questo ragionamento mi potrei anche fidanzare con nonna sprint. - disse ironicamente Lux.

Alessandro, alzandosi dal divano, disse a Lux:

- LUX, TI SFIDO A CALCIO!!! -
- Ok! - rispose Lux
- Però dovrai fare il portiere e parare i nostri colpi.
Noi ne siamo 8, tu ne sei uno: se riesci a parare almeno 6 palle allora sei dei nostri, ci stai? -

Inizialmente il ragazzo ci pensò sopra ma, vedendo tale sfida una grande opportunità, rispose all’amico, dandogli anche la mano:

- Si, ci sto! - 
- E voi ragazzi… - chiese Alessandro agli altri - Siete d’accordo con me? -
- Si!!! - risposero in coro tutti.


Sfida con i ragazzi

Così i ragazzi uscirono dalla casa di Lux per avviarsi in un ampio campetto a pochi metri da essa, immerso in un prato verde e accanto a una piccola strada secondaria che portava alla città di Torino.
 


Nella piccola distesa di pianura c’era un campo da calcio, fatto apposta per i ragazzi, ed era proprio lì che si disputò la partita di Lux.
Gli 8 ragazzi formarono due squadre da calcio composte da quattro persone ciascuna: due attaccanti e due difensori.
Lux, in questa scommessa, era l’unico portiere delle due squadre:
il fine ultimo del gioco non era quello di segnare, ma bensì quello di non far parare le palle al portiere.
Il gioco cominciò:

  • la squadra A era composta da Riccardo, Mirko, Alessio e Alessandro;
  • la squadra B era composta da Andrea, Pasquale, Antonello e Angelo.

Riccardo e Alessio si passavano la palla a vicenda, che fu rubata poi da Pasquale.
Questo, avvicinandosi alla porta, tirò la palla la quale, sfiorando le mani di Lux, entrò in porto; primo punto.
I ragazzi esultarono di gioia e Alessio chiese all'amico sorridendogli:

- Hey, Lux, hai bisogno di un aiuto? Hahaha, para la palla una volta tanto. -
- Ok, amico! - disse lui sottovoce con ottimismo e determinazione.

Detto questo Lux, togliendosi le lenti a contatto, aumentò il suo maleficio oculare di 400 Sfiga volt, controllò il suo potere e il suo fisico divenne più robusto e possente, ma i suoi amici non si accorsero ancora di tale cambiamento.
Mirko prese la palla, l’accompagnò verso la porta, ma questa fu rubata poi da Pasquale il quale, dirigendosi anche lui verso la stessa direzione, decise di tirare per la seconda volta.
Qualcosa però mutò improvvisamente:
Lux fece un incredibile acrobazia in meno di un secondo; a rallentatore lui si abbassò leggermente con le gambe e con il corpo, per poi ricevere una forte spinta dalla pianta dei suoi piedi, si alzò da terra e parò la palla allungando braccia e mani; i ragazzi rimasero senza parole.
Antonello, stupito pure lui, gli chiese:

- Io ti conosco da una vita… ma… ma…. ma non ti ho mai visto muoverti in quel modo. -
- Hey, per caso tu usi qualche integratore speciale?... - gli chiese con meraviglia Alessio.
- … Eh…. Diciamo che… o… ultimamente sto praticando molto sport, ecco. - rispose Lux mentendo per un fine positivo (bugia a fin di bene).
- Ah, si? - si chiese Alessandro con aria sospettosa

La fronte del ragazzo in quel momento cominciò a gelarsi; egli non poteva rivelare ai suoi amici ne dei suoi contatti nel futuro e ne tanto meno del suo maleficio oculare.

- Sembrerebbe stupido formare due squadre da calcio se abbiamo un unico portiere. - fece presente Antonello - Io dico di tirare le palle a Lux a turno tutti insieme. -
- Ci sto! - rispose Alessio.
- Anche noi! - risposero gli altri
- Ah… ok! Eh… per me… va bene, si. - rispose Lux, con le mani che gli tremavano.

Questa volta Lux non doveva dare troppo nell’occhio; poteva usare i suoi poteri solo in maniera limitata.
Dopo aver fatto un sorteggio a volo, i ragazzi cominciarono a tirare in porta:
In ordine di sorteggio uscirono:

  • Mirko; 
  • Angelo; 
  • Alessio; 
  • Pasquale; 
  • Antonello; 
  • Andrea; 
  • Riccardo;  
  • Alessandro.

Tutti e 8 i ragazzi tirarono a turno la palla in porta, ma Lux li parò tutti con mosse di acrobazie (cercando sempre di non esagerare per non dare nell’occhio).
Egli divenne un mito del calcio in pochissimi minuti, conquistando la simpatia, l’ammirazione e la fiducia dei suoi amici, nonostante questi rimasero per l’ennesima volta impressionati dalle sue imprese eccezionali.
La partita terminò così.

- SEI UN MITO, LUX!!! - esultò Riccardo
- LUX FOR PRESIDENT! - urlò di gioia Antonello
- Grazie mille, amici! - rispose contento lui.
- Woh… - intervenne Pasquale con il suo accento - Si 'ruoss***, fratomo***.. ma mi dici come caspita hai fatto? -
- Ehm... praticando tanto sport... mangiando molta verdura... e andando a letto presto! - replicò Lux.

- Ammazza, ma chi sei? Francesco Totti, er fenomeno della Magica? - gli domandò in romano Mirko.
- Comunque dobbiamo festeggiare. - propose con allegria Antonello - Lux è ufficialmente uno dei nostri ora!!! -
- SI!!! - gridarono di gioia tutti.

Lux abbassò l’intensità del suo maleficio oculare e si rimise le lenti a contatto.
Egli era felice di aver conquistato un posto al sole nel cuore dei suoi amici, ma ad un tratto il ragazzo vide dal lontano, vicino alla strada secondaria che conduceva alla città, una sagoma di una persona:
Alta 1,80 m e avente la testa di un cane (un boxer) e la forma del corpo di un essere umano; infine tale persona portava degli occhiali a mezza luna.

- No! Non può essere. - disse Lux in mente sua.

In un primo momento il ragazzo ebbe l'impressione che la sagoma appartenesse a una persona del futuro a lui nota, ma non riusciva a crederci, ma poi, avvicinandosi sempre di più, il ragazzo vide man mano il volto e i particolari che iniziarono a definirsi, fino a focalizzarlo del tutto.
Lux riconobbe la persona misteriosa:
Tale persona non era altro che Cramshisko, "Cramsh" per gli amici, il proprietario di un ristorante famoso accanto alla Casa Bianca, chiamato “La riserva del Presidente”.
 


Stupito ma lo stesso contento di vederlo, Lux lo abbracciò molto forte e gli domandò:

- Oh, Cramsh, come sono contento di vederti dopo tanto tempo, come stai? -
- Bene, Lux! - rispose felice lui.
- Che ci fai qui nel 2002? -
- Lady Earth ti avrà detto che un giorno saresti stato richiamato dal futuro. Ebbene sono venuto a prenderti; mi manda proprio la presidentessa impersona. -
- Woh! - disse stupito Lux - Questo vuol dire che ora dovrò lasciare momentaneamente tutto e rimanere nel futuro per qualche mese? -
- Ehm... si! -
- ... CHE BELLO!!! -

- Visto? Così rivedrai anche i tuoi carissimi amici: Michelle, John, Alex, il prof Algokitmo, Lady Earth, e tanti altri. -
- È fantastico! Però come liquiderò ora i miei amici laggiù? Loro non sanno che io viaggio nel tempo. -
- Ah, non preoccuparti! Per loro la cosa sarà istantanea;
quando ritornerai dal futuro, arriverai proprio in questo momento, qualche secondo dopo che sei sparito per la partenza. -
- Fantastico! - esultò lui - Quando partiamo? -
- ADESSO!!! -


Stone Age

Detto ciò i due, avvolti da una luce accecante, furono istantaneamente teletrasportati a Stone Age, con megaliti, posizionati in una forma
molto particolare (non naturale ma artificiale).

Ad un tratto una creatura argentata e trasparente apparì davanti a loro, era un uomo gigante e grasso, il quale chiese loro la parola d’ordine.
Cramsh gli rispose:

- Nobile colomba bianca! -

- Parola d’ordine esatta!!! - rispose l’uomo, mandando poi loro una luce argentata che li travolse.

Lux e Cramsh si trovavano in una stazione del tempo, dove molte persone prendevano le gigantesche astronavi temporali per viaggiare nel passato o nel futuro.
 

Stazione del tempo

La stazione era lunga e larga per milioni di centimetri quadrati e le sue dimensioni ricoprivano quasi Milano - Bologna. 
Essa era costituita da una base circolare con delle strutture ramificate scendere dal soffitto verso il pavimento di plastica super resistente.
Tale pavimento e le pareti erano in stile spaziale, proprio lo stesso stile di una stazione orbitante, e ai bordi di essa c'erano degli ascensori temporali che facevano salire o scendere le persone attraverso il tempo.

Detto in parole povere, le astronavi che accompagnavano i viaggiatori nel passato o nel futuro avevano delle fermate specifiche, rifacendosi alla tabellina del 5; 
l'astronave che Lux e Cramsh dovevano prendere, si fermava nell'anno 2005 e per raggiungerla, i due dovevano prima prendere un ascensore del tempo per poi digitare la rotta alla volta del 2005, quindi dal 2002 l'ascensore proseguiva verso l'anno in questione.
Le fermate delle astronavi, inoltre, si fermavano solo in epoche specifiche ma sempre tenendo presente la tabellina del 5.
Normalmente un'astronave partirebbe dal 2005 e si fermerebbe nel 2010, 2015, 2020, 2025, 2030, 2035, 2040, 2045, ecc, ma dato che il viaggio sarebbe durato troppo, allora si era deciso di fermarsi solo verso le epoche che avevano fatto la storia;
la lor astronave, infatti, aveva le seguenti fermate:

2005, 2020, 2055, 2070, 2075, 2100, 2105, 2390, 2615, 2880, 2945, 2990, 3005.

Questo viaggio dal presente al futuro durava circa 60 minuti esatti (secondo il tempo biologico dei passeggeri).
La stazione si era sempre trovata, fin dall'origine dei tempi, sul lato oscuro della luna terrestre, precisamente in una grossa caverna lunare e ciò garantiva la possibilità di viaggiare nel tempo, sfruttando dal lontano l'energia dei buchi neri nello spazio.

Per viaggiare nel tempo occorreva, ovviamente, un'energia mostruosa da incanalare, tale da permettere, anche se di poco, di viaggiare alla velocità della luce, circa 300 mila Km/s.
Un altro fattore fondamentale per viaggiare nel tempo era quello di considerare i punti di riferimento delle varie destinazioni, cioè si doveva specificare il punto di partenza e il punto di arrivo (viaggiare da un punto all'altro).
I buchi neri che venivano sfruttati, in realtà, erano dei tunnel spazio-temporali, in grado di collegare un universo con un altro e non solo:
sarebbero in grado anche di collegare un'epoca a un'altra.
 
Prendendo spunto gli studi di Albert Einstein sulla relatività del tempo e di altri scienziati che anni dopo di lui hanno completato la sua teoria, l'umanità trovò finalmente il modo di viaggiare nel tempo.


Grazie alla tecnologia umana e aliena del 31° secolo, fu possibile prelevare (letteralmente) un campione di un buco nero (in realtà un "tunnel spazio-temporale") e di posizionarlo, con un potente teletrasporto molecolare, su  una grande piattaforma circolare senza fondo.


Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).

__________________________________________________

*** Guagliò: nome comune di persona che in napoletano significa "ragazzi".
*** Fravcator: nome di professione che in napoletano significa "operaio".
*** Ruoss: aggettivo napoletano che significa "grosso", "grande".
*** Fratomo: nome comune di persona che in napoletano significa "fratello".

 

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Capitolo 3
*** Ritorno al futuro ***


Capitolo 3

Ritorno al futuro



 

Cramsh VS la signorina dei biglietti

Lux e Cramsh, una volta arrivati alla stazione del tempo, si diressero verso il Check – in e ad un banco videro la signorina della volta precedente:
capelli rossi e corti, occhiali a mezza luna con montatura rossa e un'espressione del viso stanco.
Cramsh, avvicinandosi al banco, chiese alla signorina:

- 2 biglietti per l’anno 3005 dc. -
- 3005? - gli domandò lei con aria esaurita - … ah, si, eccoli qua! -
- Hey, signorina, si sente bene? - le chiese Cramsh con stupore.
- Giovanotto… -
- Veramente sono un adulto, prego! -
- Insomma… proprio tu: perché tutti quanti mi ponete la stessa domanda? E poi mi dite che sono esaurita, ma guarda un po’… -
- Che caratteraccio! - disse in mente sua l'uomo, riferendosi alla signorina.
- Come, prego? -
- Ah, niente signora... -
- Signorina, prego! -
- "Signorina"... quant'è? -
- 81,00 $ a persona! -
- WHAT??? -
Prima classe, tariffa compresa, servizio merenda, servizio igienico, servizio di sicurezza, in tutto viene a costare 81,00 $ a biglietto, signore. -
- Potreste togliere, per favore, il servizio merenda perché io e questo ragazzo andiamo a fare un po' di colazione in un bar della stazione. -
- CHE COSA??? - si infuriò la signorina, alzandosi di posto con gli occhi minacciosi.
- Ehm... oh... dicevo per dire, hehehe. - rispose con imbarazzo Cramsh.
- IL SERVIZIO MERDENDA NON SI TOGLIE!!! É ALL INCLUSE!!! -
- SI, SIGNORA!!! -
- "SIGNORINA", PREGO!!! -

La signorina si mostrò a tutti i presenti stressata, infuriata e indemoniata, ma Lux, cercando di ristabilire la situazione, si scusò, dicendole:

- Le chiediamo umilmente perdono, signorina. Abbiamo avuto tutti una giornata stressante ma penso che l'importante sia mantenere la calma.
Paghiamo subito i biglietti. -
- Lux... - lo chiamò stupito Cramsh.
- É tutto ok, amico, pago io. -
- Paghiamo insieme! -


Dopo aver pagato ed estratto i biglietti, la signorina disse ai suoi clienti:

- Ecco a voi… Datevi alla pazza gioia e buon viaggio! - disse con aria seccata.
 

Lux e Cramsh

Allontanandosi dal Check – in- Cramsh, ci restò male dal comportamento della signorina, si lamentò con Lux, dicendogli:

- Quella tipa ha proprio un brutto caratteraccio. -
- Quella è una zitella. - rispose Lux
- Woh, ma dici sul serio? -
- Si!... Me l’ha detto mio zio:
la prima volta che sono arrivato in questa stazione del tempo, incontrammo alla biglietteria proprio lei. 
Anche lui si era lamentato del prezzo. -

- Woh… Non per farmi gli affari degli altri, Lux, ma perché quella tipa è ancora vergine? -
- Quella ha 41 anni, cerca fidanzato da una vita ma per il momento sta trovando solo pali in faccia. -
- Woh, che storia! Sfido io che nessuno la vorrebbe come fidanzata… con quel caratteraccio poi... -
- E già! -
- Ginevra... Lei si che mi faceva battere sul serio il cuore. -
- Ginevra? ... -
- Ah, non te l'ho detto?!! La gatta mutante, la mia quarta fidanzata e unica moglie che ti raccontai l'altra volta, ricordi? -
- Ah, si mi ricordo. -


Lux e Cramsh arrivarono agli ascensori temporali e, una volta entrati, una voce digitale femminile chiese loro:

- Digitare destinazione, prego. -
- Uhm… vediamo un po’: 21 Maggio 2005. - rispose Cramsh
- Destinazione prescelta!!! -

L’ascensore viaggiò alla velocità della luce, portando i 2 viaggiatori direttamente al 21 maggio 2005.
La stazione del tempo era sempre la stessa, ma le astronavi temporali si erano fermate per far salire a bordo i passeggeri.
I mega tabelloni sopra ad ogni veicolo temporale indicavano le seguenti destinazioni:

2000, 2055, 3010, 1995, 3000 e tanti altri. 

Finalmente i due trovarono la loro macchina del tempo, con il tabellone: 3005 d.c.

I veicoli temporali avevano l’aspetto di un'astronave con base circolare, ma una struttura esterna ramificata.
Lux si ricordò che un anno prima arrivò con lo zio alla destinazione “21 maggio 2005” per partire da lì nel futuro.
Infatti dal lontano egli vide se stesso dell’anno prima insieme a suo zio.

- Hey, Lux... - gli domandò stupito Cramsh - ... ma quel ragazzo laggiù non sei per caso tu? -
- Si! - rispose lui - Lui è me dell’anno scorso;
stavo partendo per la prima volta nel futuro, buffo, è? -

Cramsh, prendendo improvvisamente la mano di Lux, lo portò subito dietro ad un enorme colonna che reggeva, insieme alle altre, il gigantesco soffitto della stazione.
Cramsh era molto preoccupato, perciò disse a Lux:

- Non dobbiamo farci vedere da loro per nessuna ragione al mondo, Lux! -
- Fammi indovinare… - disse il ragazzo - Se mi facessi vedere da me stesso dell’anno scorso, potrei far provocare un collasso nello spazio tempo? È una di quelle cose che distrugge il continuum temporale? -
- PRECISAMENTE!!! Lux, senti:
per caso, la prima volta che sei arrivato qui, hai visto o udito te stesso del futuro? -

- No! In quel momento stavo parlando con mio zio riguardo al futuro e all’incidente del mio oculista. -
- ECCO, APPUNTO! Ascoltami:
la nostra astronave temporale partirà fra mezz’ora, quindi abbiamo tutto il tempo per salire a bordo.
NON DOBBIAMO MUOVERCI DA QUÌ , FIN QUANDO IL TUO ALTEREGO DEL PASSATO E TUO ZIO NON ABBIANO PRESO LA LORO ASTRONAVE. -

- Sei stato molto chiaro, Cramsh. -
- Bene! - rispose il mutante canino - Che ne dici di prenderci qualcosa al bar? -
- Buona idea! -

Detto ciò Lux e Cramsh andarono in un bar della stazione del tempo nelle vicinanze:
Il bar era molto affollato, ma i due riuscirono a trovare subito posto e a ordinare un piccolo aperitivo:
Bitter rosso – analcolico e qualche patatina fritta.
Un grosso televisore al plasma faceva da compagnia i clienti:
sintonizzato su un canale del futuro dove trasmettevano tutti i TG di Human Nation, un giornalista di un TG disse alle Cyborg camere:

 

- E ora passiamo ai fatti del giorno temporale.
Per quelli che sono diretti verso il 31° secolo dc. c’è un importante novità:
il pluriomicida e capo dell’organizzazione universale “Kim Arthur” è evaso il 28 novembre del 3005 da Plutone, scampando così dalla sua condanna a morte.
Si dice che tutti i mal capitati poliziotti della prigione di “Askar” siano stati brutalmente assassinati da questo mentecatto pluriomicida.
I detective di Human Nation e la polizia universale sono già sulle sue tracce, ma sembra che il super boss si sia volatilizzato nel nulla.
Siamo ancora in attesa di altri aggiornamenti.
Per il momento sentiremo ora il Papa e il capitano delle forze dell’ordine: Charles Serafyn. -

- Mi è sembrato un condannato come tutti gli altri… - rispose il Papa alle cyborg camere - L’ho visto un po’ teso e non mi ha rivolto nemmeno una parola; solo pochi accenni! -
- Costui è l’avversario più tenace che io avessi mai incontrato nella mia carriera! - disse Charles - ”Il mio rivale numero uno”. Gli starò ancora sulle costole, credetemi sulla parola. -

Poi il capitano, accendendosi un sigaro, disse ancora:

- È un tipo tosto, lo so, ma io non mollo, questo è sicuro.
Sono un tipo di poche parole, detesto parlare. Il mio motto è: AGIRE, AGIRE e ancora AGIRE!

TI PRENDERÒ , AVANZO DI GALERA. PAROLA MIA!!! -
- Non mi è nuovo questo nome: “Kim Arthur”. - disse Lux, cercando di ricordare dove lo aveva già sentito - Ah, si… Ora mi ricordo! Questo nome l’ho sentito da Lady Earth la sera prima di tornare nel 21° secolo. -
- Non ti nascondo che è questo il motivo per cui lei ti ha richiamato nel futuro, mio caro Lux. - disse Cramsh
- Lo so! Ho sconfitto Algar e Morgan (il vero capo dei rettiliani). Com’è questo Kim Arthur? -
- Un DEMONIO! Egli è un super boss, il capo assoluto di tutte le organizzazioni criminali dell’universo. Egli è una persona meschina, egocentrica, cinica e senza scrupoli. -
- Tutto qui? -
- No! … Lux… questa volta non affronterai ne un extraterrestre malvagio e ne tanto meno un umano qualunque. -
- Ma è così terribile questo Kim Arthur? -
- Lui ucciderebbe anche il suo migliore alleato. Usa dei metodi ORRIBILI e se credi che il termine “orribile” sia spregevole, aspettati di vedere le sue potenzialità. -
- Oh, Dio! - disse il ragazzo con aria sconvolta.
- Kim rappresenta tutto il mondo criminale. È un grande eroe per i delinquenti, ma una minaccia assoluta per la nostra società e c’è anche di più: Lui… è… un grandissimo sostenitore di Dark Evon. -

Udendo pronunciare quel nome, Lux ebbe una sensazione sgradevole che gli saliva dalla schiena per poi contorcersi in tutto il corpo.
Egli non riusciva a crederci che un essere umano potesse fare patti con il diavolo, o tanto meno con il famigerato Dark Evon.
Cramsh, vedendo l’orario, si alzò da posto, dicendo poi a Lux:

- È tardi! Ormai il tuo alter ego del passato è già partito con tuo zio alla volta del futuro. Ora possiamo partire. -
- Ok! - rispose lui.

Così i due uscirono dal bar e si diressero verso l’astronave temporale, diretta nella data: “8 Dicembre 3005”.
Una volta entrati nel veicolo, Lux e Cramsh potettero godere del comfort massimo dei sedili.
 

Alla volta del futuro

Man mano anche altri passeggeri (umani e alieni), provenienti da epoche diverse, salirono sul veicolo.
Dopo qualche minuto tutti gli sportelli della macchina del tempo si chiusero e il veicolo partì verso il futuro.
L'astronave temporale, durante il viaggio, attraversò una dimensione cilindrica di colore viola, viaggiando dal basso verso l’alto e facendo alcune tappe:

2030, 2105, 2200, 2345, 2500, 2615, 2880, 2945, 2990 e infine 3005.

 

Lunedì, 8 dicembre 3005

Una volta arrivati a destinazione, "8 dicembre 3005", Lux vide che la stazione del tempo era la stessa, tranne con qualche manifesti pubblicitari del futuro:
 

In uno di questi si intravide una foto in movimento di una donna in costume da bagno e seminuda, inginocchiata davanti all’obbiettivo della macchina fotografica:
ella era in una posa seducente, con le dita delle mani spalancate a terra e uno sguardo erotico.
Sopra stava scritto:
Chicca mia: Moda senza limiti

La stazione, pur avendo la stessa struttura di quella che aveva nel 21° secolo dc, dava sempre a Lux una sensazione molto strana.
Egli si sentì come a casa sua, non vedeva l’ora di riabbracciare i suoi amici, soprattutto Michele.
I due presero il teletrasporto e in un lampo si trovavano ai piedi di una gigantesca metropoli futuristica: era New Washington.


Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).

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Capitolo 4
*** Ben tornato Lux ***


Capitolo 4

Ben tornato Lux


 
I grattacieli erano altissimi, in stile spaziale - futuristico, con molti autoveicoli di ogni genere che sorvolavano in cielo.
Non c'era nessuna traccia di automobili o di qualsiasi veicolo di terra, dato che la concezione di traffico era stata spostata nel cielo.
Le compagnie aeree non esistevano più da 800 secoli, poiché ogni veicolo aveva la facoltà di sollevarsi da terra e di viaggiare anche nello spazio; ogni cosa si mostrava mastodontica e straordinaria.
Lux e Cramsh passeggiarono nella periferia più famosa di Human Nation, di nome "Giakarta city", fondata dagli stessi abitanti di New Washington nel lontano 2885. Tale quartiere divenne da allora il centro commerciale, politico e sociale non solo della Terra, ma anche di tutta la nazione.
Nel futuro, a partire dal 30° secolo (anno 2901), la Terra assunse un nuovo nome: "New Gaia"; da allora New Gaia divenne la capitale planetaria di Human Nation. La Federazione solare di Human Nation nacque proprio nel 2901, dopo la vittoria dell'umanità sui Rettiliani in una battaglia, nota come la "Guerra di Andromeda".

Con il tempo, l'umanità triplicò il suo numero e due quarti di essa andò a vivere sugli altri pianeti del nostro sistema solare e sui satelliti fertili.
La società di Human Nation era composta da:
  • umani, suddivisi tra biologici e UGM (umani geneticamente modificati);
  • alieni, tutti alleati, tra i quali i Nordici, i Clariani, gli Elohim, Pleiadiani, Minuscoli Marziani e una parte dei grigi; 
  • robot, tra i quali mega robot, cyborg, bionici, cyber cyp e droni autonomi;
  • mutanti, la maggior parte umanoidi con sembianze d'animale;
  • creature digitali, di qualsiasi tipo; 
  • ibridi, nati da relazioni di specie diverse (umani e alieni, umani e androidi, umani e mutanti, alieni e mutanti, ecc).


Casa Bianca

Dopo aver percorso qualche km, i due si trovarono davanti alla Casa Bianca: la struttura era sempre la stessa, ma all’interno furono fatte delle ristrutturazioni.
La neve ricopriva le strade e i tetti della città, ma dava lo stesso un'atmosfera piacevole (natalizia per essere precisi).
Una volta arrivati all’entrata, 2 robot erano di guardia alla casa: uno di loro chiese ad Cramsh: 

- parola d’ordine, signore!!! -
- Aquila regina di Venere. -
-  Accesso concesso, benvenuto signore. -

L'androide fece passare gli ospiti e ad attenderli ci fu un lunghissimo corridoio reale, in stile futuristico, con ascensori senza fili ma costituiti solo da una piattaforma a forma di superficie di un globulo rosso.
Una volta saliti all’ultimo piano, incontrarono Lady Earth nella camera ovale (stesso stile di 1000 anni prima, con la scrivania di legno liscio).

Lady Earth era una bellissima donna di 35 anni, alta 1,78 m e avente i capelli lunghi, lisci e biondi, occhi azzurri, carnagione chiara e indossava un lungo vestito scollato di colore bianco con disegnato ovunque delle piante leggiadre di tutti i tipi, una collana d'argento con tasselli rettangolari d'oro, un cerchio d'oro e trasparente da dietro la nuca con degli spilli lunghi e non appuntiti, poiché essi erano ricoperti ognuno da sfere piccole, degli orecchini d'oro e dei tacchi a spillo color oro.
Infine la donna possedeva un bellissimo sorriso smagliante; Lux rimase affascinato dai suoi denti bianchi e perfetti.

 


Lady Earth, contenta di rivedere Lux, andò ad abbracciarlo molto forte e gli disse:

- Oh, Lux, come sono contenta di rivederti, come stai? Woh, quanto sei cresciuto. Sei diventato veramente un bel giovanotto. -
- Oh, grazie mille, mia signora. - rispose Lux con il muso arrossito.
- Dico sul serio, ti vedo più sicuro di te e molto felice.
Si, il prof. Algokitmo ha fatto un ottimo lavoro su di te. -
- Sa, mia signora? La mattina sono uno studente liceale, mentre la sera faccio il DJ nelle discoteche. -
- Woh, vedo proprio che sei maturato parecchio dall’ultima volta che ti ho visto, addirittura "Dj" nelle discoteche, woh!!! -

Cramsh, tossendo un po’, rammentò la presidentessa del momento della ricompensa.
Lady Earth gli disse:

- Oh, si, che stupida che sono. -

Prendendo dalla sua tasca un assegno da 500 milioni di $, gli disse poi:


- Come promesso questa è la cifra necessaria per far riparare alcuni danni prodotti dai vandali della signora Jambuliòn. -
- La ringrazio tantissimo, mia signora. - rispose Cramsh contento.
- Che cosa? - gridò stupito Lux - Cramsh, veramente il tuo ristorante è stato attaccato da alcuni vandali? -
- Si, Lux! - confermò lui - Non preoccuparti: non hanno provocato danni maggiori. -
- Sbaglio o prima ho sentito che quei teppisti sono stati mandati dalla signora Jambuliòn De la Vie? -
- Esatto! Ti ricordi quella volta quando la signora si accanì su Otty (una degli esponenti della Destination World)? -
- Si, me lo ricordo! -
- Quel giorno io licenziai la signora De la Vie, ma lei mi promise che me l’avrebbe fatta pagare. Così la scorsa settimana 5 minorenni hanno quasi distrutto il mio ristorante; ma ti ripeto: i danni non sono gravi. -
- Ok! -
- Bene… Ora è arrivato il momento di intascarmi i soldi per poi azionare la procedura standard del ripristino del mio Ristorante.
Fra una settimana tornerà tutto come prima, vedrai Lux. Qui nel futuro i lavori di riparazione vengono compiuti in tempi brevi; gli alieni ci sanno fare. -
- Ok, ci sentiamo più tardi Cramsh, ciao. -
- Ciao Lux. -

Cramsh se ne andò al suo ristorante, in fase di riparazione.
Improvvisamente entrò nella camera un bel bimbetto di 3 anni, di nome “Nicolas” (figlio di Lady Earth):
avente i capelli un po’ corti, lisci e morbidi, con dei bei occhietti grandi e celesti. In più egli indossava una tuta spaziale con al centro le iniziali di Human Nation (HN).

Il bambino aveva una simpatia talmente irresistibile da intenerire chiunque.
Lui e Lux  già si conoscevano da molto tempo, avendo formato già un rapporto molto amichevole e affettuoso.
Nicolas, vedendo il ragazzo, impazzì immediatamente di gioia, gli andò in braccio e, abbracciandolo, gli disse:

- Lux, come sono contento di vederti!!! Che bello! Che bello! Mi sei mancato tanto, tanto. -
- Anche tu mi sei mancato da morire, piccolo. - rispose lui, accarezzando il volto del bambino.
- Quindi sei venuto e resti con me? -
- Si, Nicolas. -
- Evviva che bello!!! - poi, andando dalla madre, le disse felice:

- Hai visto mammina? Lux è tornato! -

- Sono molto contenta per te. - gli rispose Lady Earth con aria felice e soddisfatta.

La donna invitò Lux a pranzare con lui e il ragazzo accettò l’invito.
Dopo Pranzo Lady Earth dovette per un attimo lasciare l'ospite per affari politici:
Alla Casa Bianca lavoravano un equipe di:

  • segretari federali; 

  • scienziati; 

  • ministri; 

  • politici; 

  • finanzieri; 

  • banchieri (Umani e Alieni).

Tutti erano impegnati per varie questioni sociali:

  • Borse; 

  • Mercati finanziari; 

  • partiti politici; 

  • direzioni del sistema federale;

  • alcune importanti fatti sociali, come la cattura impegnativa di Kim Arthur.


Lux e Lady Earth

Dopo 3 ore la presidentessa finalmente si prese una pausa e riprese a dedicarsi a Lux, dicendogli:

- Scusami se ti ho fatto aspettare 3 ore, ma sai? Il lavoro del presidente è d’avvero molto faticoso, soprattutto per una donna come me. -
- Non si preoccupi, mia signora. - rispose il ragazzo - Il presidente americano della mia epoca fa le sue stesse cose:
impegno, lavoro costante e pochi attimi di relax. -
- Anche se sono passati 1000 anni, la responsabilità del Presidente non è cambiata. - gli fece presente la donna - Comunque Lux, sta di fatto che è arrivato il momento di svelarti una cosa:
Sai perché ti ho richiamato? -
- In seguito alla vicenda di Kim Arthur, non è vero? -
- Esatto Lux! -
- Alla stazione del tempo ho sentito che Kim Arthur è evaso dalla prigione il 28 novembre scorso. -
- Purtroppo è così, caro. Doveva essere condannato alla pena capitale ma è riuscito ad evadere. -
- Se lei mi ha chiamato allora vuol dire che la cosa non sarà affatto facile, vero? -
- Esatto! -
- Cramsh mi ha rivelato che Kim è un grande sostenitore di Dark Evon. -
- Noto con piacere che sai tutto sull’argomento e che tu sia consapevole della tua permanenza qui nel futuro. Ebbene si:
Kim Arthur è sempre stato un grande sostenitore di Dark Evon, anche perché è stato proprio questo a conferirgli dei poteri in grado di diventare un super boss e di governare così la criminalità universale. -
- Che cosa terribile. -
- E non solo, Lux:
Kim è stato autore di molte stragi su Human Nation, ma non parliamo di semplici omicidii come si intendono nella tua epoca. -
- Che cosa sta cercando di dirmi, mia signora? - le chiese stupito e quasi impaurito lui.
- Kim è capace di provocare stragi di enormi proporzioni (stragi apocalittici). -
- Oh, mamma! -
- Lui non è un umano qualunque:
egli è capace di fare qualunque cosa, usando metodi irrazionali, ma allo stesso tempo terribili. -
- Per non parlare poi, mia signora, che Kim usa anche il cannibalismo di massa. -
- E c’è i più:
Kim è capace anche di far estinguere la vita su un pianeta distruggendolo completamente, avvelenare le galassie e fare stragi di persone senza limiti. -
- Mi scusi, non so se ho udito bene, ma mi è sembrato che lei mi avesse detto che Kim… possa essere in grado di distruggere… un pianeta intero? -
- Kim non distrugge i pianeti con la forza fisica, ma con l’intelligenza:
è capace di costruire macchine talmente potenti da far rabbrividire qualsiasi alieno. -
- Ah, ok! Ho capito ora. No, perché questa storia di distruggere i pianeti mi sembrava proprio da “cartone animato”. -
- Lux, qui nel futuro ci sono delle macchine talmente potenti e micidiali da essere 2000 volte più terribili della Bomba atomica e delle armi nucleari. -
- Se è cosi, allora dobbiamo fermarlo a tutti i costi! -

- Giusto!... Ora devo accompagnarti nel tuo appartamento, lo stesso dove hai sempre alloggiato qui nel futuro. -
- Ma è fantastico!!! - esultò Lux - Non vedo l’ora di alloggiarci di nuovo! -
- Ti accontento subito. -

 

Appartamento di Lux

Passeggiando a pochi passi dalla Casa Bianca, Lux e Lady Earth arrivarono nell’appartamento del primo:
spazioso, elegante, pulito e confortevole, con una scrivania di plastica argentata accanto alla finestra a nord ovest rispetto all’entrata dell’appartamento, un letto comodo di prima classe accanto alla scrivania e un balcone grande con la vista panoramica di New Washington.
Tutto rimase al proprio posto, nulla cambiò dall’ultima volta che il ragazzo ci alloggiò.
Lux, girandosi verso Lady Earth, le disse con aria felice:

- È fantastico, mia signora! È tutto come l’ho lasciato l’altra volta. -
- Quando sei partito per tornare nel tuo tempo, ho mandato alcuni dei miei uomini a pulire e a disinfettare questo appartamento;
questa casa è stata al chiuso qui per 2 mesi e mezzo. -
- A me è sembrato quasi un eternità. -
- Se hai bisogno di qualcosa, sono sempre a tua disposizione. -
- Grazie mia signora. -
- Prego! -

Lady Earth decise di ritornare alla Casa Bianca per riprendere i suoi impegni, ma prima di varcare la soglia della porta, si ricordò di una cosa e avvertì Lux, dicendogli:

- Ah, mi sono dimenticata di dirti un’altra cosa… -
- Mi dica, mia signora. - rispose impaziente il ragazzo.
- Se dopo hai tempo, perché non fai un salto all'accademia del Cigno fedele”; ci sono alcune persona che non vedono l’ora di vederti. -
- Ok, ci andrò! -- rispose Lux.

Detto ciò Lady Earth tornò alla Casa Bianca.


Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).

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Capitolo 5
*** Cramsh e Ginevra ***


Capitolo 5

Cramsh e Ginevra

 

 

Ristorante

Nel frattempo Cramsh, entrando nel suo ristorante dove alcuni robot operai lo stavano ristrutturando, si sedette su una sedia del suo ufficio;
per fortuna i vandali non lo avevano distrutto e ne messo sotto sopra.
L'uomo, aprendo un cassetto della sua scrivania, prese un grande album di fotografie, ricoperto all’esterno da una rilegatura d’argento, con scolpiti sopra dei cuoricini e una grande cornice quadrata con scritto al centro a caratteri cubitali “This is my true life”.
Sfogliando la prima pagina dell’album, egli vide una grande foto al centro:
lui insieme ad una bellissima creatura femminile, con il corpo di una donna e il viso con le sembianze di una gatta bianca, avente due bellissimi e lucenti occhi blu, smalto rosso sulle unghie e un sorriso soave.
Inoltre ella era una mutante come Cramsh ed era alta 1,78 m.

La donna fu la sua quarta e ultima fidanzata, divenuta poi sua moglie; il suo nome era: Ginevra Embrige.
Ginevra fu nominata da Cramsh nell’ultimo capitolo del libro precedente di questa storia:
Ella morì nel 3002 in seguito a una rarissima malattia letale: la “sindrome di Britney”, una patologia del futuro che attaccava i polmoni del paziente affetto, facendolo morire in tempi ridotti.
Ginevra fu l’unico e più grande amore di Cramsh, l’unica donna che lo fece sentire d’avvero molto importante.
Entrambi e
rano due mutanti:
Cramsh era un cane mutante, mentre Ginevra, invece, era una gatta mutante, ma ambedue andavano lo stesso d’accordo.
Lui ebbe in quel momento un flash – back, il quale lo fece portare con la mente indietro nel tempo, proprio nel giorno in cui lui e la sua amata si erano conosciuti per la prima volta.


Giovedì, 16 aprile 2995: bar londinese

Quel giorno Cramsh si trovava a Londra, in un bar nelle vicinanze di Bakingam palace.
 


Mentre un cameriere umano stava servendo gli ospiti, lui e Ginevra, fino in quel momento estranei, stavano proprio seduti accanto, di fronte al banchetto.
Per un attimo i loro sguardi si incrociarono, ma nessuno dei due ci fece caso.
Il cameriere, vedendo davanti i due clienti e credendo che loro due stessero insieme, chiese al primo:

- Signore, lei cosa prende? -
- Un bitter rosso analcolico e qualche biscottino. - ordinò Cramsh.
- E lei, signorina, cosa prende? -
- Uhm, vediamo… - rispose Ginevra riflettendo sull’ordinazione - Uhm… prenderei un po’ di fette biscottate, sa? Quelle croccanti e un po’ di latte. -
- Si, di capra. - la interruppe ironicamente lui.
- Come, prego? - gli domandò lei, con aria offesa.

In quel momento Cramsh si sentì un po’ imbarazzato; non riusciva a spiegarsi come gli era uscito dalla bocca quella frase.
Ginevra continuava a fissarlo con disprezzo, mentre lui indietreggiò un po’ con la fronte un po’ sudata.
Perciò egli, tentando di risolvere il malinteso, rispose alla donna:

- … Mi scusi… Non… non so spiegarmi come… mi è uscita… dalla bocca quella frase. -
- Voleva prendermi in giro, non è così? - gli chiese infastidita Ginevra
- Assolutamente no! - le giurò lui con il muso arrossito.
- Senta:
io non la conosco e nemmeno lei mi conosce. Lei è un mutante come me, vero? -

- Si, è vero, sono un mutante. - rispose felice l'uomo - Si, si, sono un cane mutante. -
- Lo so, lasci stare le spiegazioni. - disse la donna con aria seccata.
- Scusatemi… - intervenne il cameriere - ... ma voi due non eravate insieme? -
- Ma scherza? - gli chiese Ginevra - Come potrei stare insieme a questo cane mutante. -
- Hey, piccola, piano con le parole. - le disse un po’ furioso Cramsh.
- A chi hai dato della “piccola”? - gli domandò offesa Ginevra.
- …Senta:
ok, abbiamo cominciato con il piede sbagliato, però come dice un proverbio latino:

Errare humanum est.
Facciamo così:
dimentichiamo questo piccolo inconveniente e… -

-  “E”, cosa? -
- E… godiamoci le nostre ordinazioni al bar, ok?
Allora:
senza rancori? -

- Uhm… vedremo! -

La calma si ristabilì per un po’.
Il cameriere portò il bitter analcolico con i biscotti a Cramsh e il latte con le fette biscottate a Ginevra;
Cramsh e Ginevra, pur fissandosi a vicenda, si gustarono lo stesso le loro ordinazioni.
la donna, dopo essersi calmata, gli chiese:

- Senta:
è la prima volta che un cane mutante come lei mi rivolga con gentilezza, nonostante io sia una gatta mutante. -

- Cani e gatti non vanno d’accordo, ma sa? Io sono gentile con tutti. -
- Interessante! - rispose la donna, anche se con qualche piccolo rancore dentro di se.
- Io abbaio, ma non mordo: hahaha. - ma Ginevra non rise alla piccola battuta ironica di Cramsh.
- Che "battuta" idiota! - disse in mente sua la donna.

- …eh… Ha capito la battuta? - le chiese con imbarazzo Cramsh.      
- Se è per questo io miagolo, ma graffio… è divertente secondo lei? - chiese Ginevra
- Ah… Ecco io… -

Improvvisamente un essere umano, uno degli amici di Cramsh, vedendolo lo chiamò ad alta voce:

- HEY, CRAMSH, COME VA, VECHIA CANAGLIA? Hahaha! -

- Hey, Ricky… - gli rispose felice lui.

Ad un tratto, però, alzandosì immediatamente da posto, Cramsh non si accorse di aver rovesciato accidentalmente i bicchieri di bitter analcolico e di latte sul vestito di Ginevra.
Il rosso e il bianco delle bibite provocarono dei contrasti sul colore della zona colpita del suo vestito.
Cramsh e tutti i presenti rimasero a bocca aperta per ciò.
Ginevra, stringendosi i pugni dalla rabbia, diede un fortissimo schiaffo sulla guancia dell'uomo e gli gridò con tanta rabbia:

- SI, HAI PERFETTAMENTE RAGIONE:
ERRARE HUMANUM EST, SED PERSEVERARE DIABOLICUS EST!!! LO SO ANCHE IO IL LATINO! -
- Mi scusi, io non volevo... - si scusò e Cramsh, cercando di ristabilire il rapporto.
- VATTENE A QUEL PIANETA, CANE MUTANTE!!! - gridò la donna.

Detto ciò la donna se ne andò via, senza pagare il conto.
Cramsh volle inseguirla, ma il cameriere lo fermò, dicendogli:

- Hey, amico: nessuno di voi due mi ha pagato le vostre ordinazioni. Mi devi 2 $, più 3 $ per l’ordinazione della tua amica! -
- E in tutto pago 5 $. - disse ironicamente Cramsh con l’intento di sdrammatizzare la situazione
- Faccia poco lo spiritoso e cacci immediatamente la grana! - gridò furioso il cameriere.

Dopo aver pagato il conto, l'uomo uscì dal bar ma improvvisamente un suo amico gli disse per strada che suo padre stava all’ospedale per un improvviso malore.
 

Ospedale londinese

Una volta arrivato in uno degli ospedali di Londra, Cramsh salì al 15° piano e andò nella stanza 2004, dove però incontrò al corridoio proprio Ginevra.
Egli rimase senza parole, chiedendosi in mente sua:

- Ma che ci fa quella tipa qui in ospedale? -
- Ma che ci fa quell’imbecille qui in ospedale? - si chiese in mente sua la donna.

I due poi, avvicinandosi, si diedero un ennesimo sguardo minaccioso reciproco.
Ginevra, imbestialita nei confronti di Cramsh, gli gridò:

- Hai veramente una faccia tosta, lo sai? Non mi sei mai piaciuto fin da quando ti ho visto per la prima volta poco fa! -
- Piano con le parole, ora basta! - le gridò un po’ furioso l'uomo.
- Altrimenti che fai? Abbai? Hahaha, voi cani siete tutti uguali. -
- Almeno noi cani siamo considerati i migliori amici dell’uomo. -
- Tu sei un mutante, non sei un cane vero e proprio. -
- Se è per questo, la stessa cosa vale anche per te: FELINA. -
- Grrrr, voi cani avete le pulci. -
- E voi gatti avete le zecche. -
- Senti, senti: ha parlato il grande Lessie -
- Hey, sei per caso parente del “gatto con gli stivali”? Anche se hai il corpo di una donna, hai dei piedi un po’ più lunghi del normale, hahaha! -
- DEFICIENTE! -
- MALEDUCATA! -

Improvvisamente i due udirono delle voci a loro famigliari.

- Papà!!! - gridò stupito Cramsh
- Mamma!!! - gridò stupita Ginevra.

Quando entrambi corsero verso la camera 2004, videro una cosa inaspettata:
il padre di Cramsh e la madre di Ginevra, nonostante fossero attaccati alle macchine d’ossigeno, si stavano divertendo a giocare a carte;
essi erano molto simili ai loro figli.

L’uomo mutante, vedendo il figlio, gli disse con felicità:

- Hey, Cramsh, figlio mio, come stai? Non preoccuparti: io sto bene! -
- Quello è tuo padre? - chiese sconcertata Ginevra a Cramsh.
- Ehm… si! - rispose lui con imbarazzo - E quella donna, invece, che sta giocando con mio padre è tua madre, vero? -
- … Si! - rispose lei, pure lei imbarazzata.
- Signor Hannonwer… - lo chiamò per cognome la madre di Ginevra - Quel bel giovanotto accanto a mia figlia è suo figlio? -
- Si! - rispose contento l’uomo - Si chiama Cramshisko, ma tutti lo chiamano Cramsh. -
- Che bel giovanotto. - disse la signora.

Cramsh e Ginevra si fissarono con imbarazzo, dimenticando, forse per sempre, i loro rancori reciproci.
Dopo qualche ora i due uscirono dall’ospedale e l'uomo disse alla donna:

- Mi dispiace per averle versato involontariamente il bitter e il latte. -
- Scuse accettate! - rispose Ginevra con aria calma ma imbarazzata - … Mi devi scusare; sono stata un po’ brusca con te, lo so! Perdonami se puoi! -
- Non si preoccupi. -
- Hey, dammi del “tu”, per favore:
non sopporto che tu mi dia del “lei”. -
- Oh, giusto, scusami: Io mi chiamo Cramshisko Hannonwer, ma per gli amici sono “Cramsh”, piacere di conoscerti. -
- Il piacere è tutto mio, Cramsh. - rispose Ginevra, stringendogli la mano - Io mi chiamo Ginevra Embrige e nella vita mi occupo di design nel mondo della moda:
sono una eccezionale stilista. -

- Woh, che bel lavoro… Hai anche un bellissimo nome, “Ginevra”. -
- Grazie Cramsh… Tu che fai nella vita? -
- Io lavoro in un ristorante. -
- Ah, capisco! - rispose lei con un’aria apparentemente delusa.
- Si, ma sono il proprietario:
lo so che in quest’epoca questo lavoro viene molto sottovalutato, ma io guadagno quanto un medico. -

- Hey, tranquillo Cramsh: nessuno ti sta giudicando. -
- Ok! -
- Scusami ancora… Ti sembrerò un po’ brusca, non è vero? -
- Beh.. ecco… -
- Cramsh, io di natura sono molto dolce. Se sono un po’ nervosa è per via di mia madre; lei non sta molto bene e mi preoccupo per la sua salute, ecco. -
- Ti capisco. -
- Ti va di cenare con me qualche sera? Così possiamo conoscerci meglio e ripartire con il piede giusto. -
- Si, buona idea!!! -
- Bene! Allora ci vediamo Sabato 18. -
- Ok, Ginevra. -


Ritorno al presente: 8 dicembre 3005

Il flash – back terminò.
Cramsh si ricordò dei bei momenti vissuti con la sua amata Ginevra:
nel 2998 loro si sposarono e vissero, anche se per poco, una fantastica vita matrimoniale.
Dall’occhio destro dell'uomo uscirono delle lacrime, dopo che egli pensò alla sua amata.
 

Partenza alla volta dell'accademia del cigno fedele

Nel frattempo Lux, dopo aver aspettato qualche minuto il suo autobus alla fermata, ci salì sopra e vide al volante il suo conducente preferito: Steve Wilterman, alto 1,78 m, con la faccia paffuta, i capelli ricci, un po’ lunghi fino alla nuca e biondi, un bel viso, un naso a patata, degli occhi marroni, degli occhiali tondi con una montatura sottile, un pizzetto sul mento e indossava una tuta spaziale blu con le sembianze della maglietta ufficiale dei calciatori della nazionale francese del 21° secolo dc, stivali bianchi e degli indumenti sulla mano sinistra:
2 anelli d’oro sull’indice e sul medio.

Steve, avendo riconosciuto il ragazzo, gli disse felice:

- HEY, RAGAZZO TORINESE DEL 21° SECOLO, COME STAI? BENTORNATO A BORDO, GIOVANOTTO!!! -
- Ciao Steve, è sempre un vero piacere rivederti! - gli disse contento Lux.

Il pullman spaziale partì alla volta dell’accademia del cigno fedele, volando sopra New Washington.
Lux vide una città enorme e mega galattica davanti a se, con i grattacieli futuristici e le macchine volanti provenienti da ogni dove;
dopo di che il ragazzo vide sotto i suoi piedi delinearsi sempre di più i bordi degli Stati uniti d'America.
 


Ad un certo punto, egli vide il pianeta Terra (New Gaia) circondato verticalmente da una gigantesca struttura a forma di anello.
Dopo qualche minuto di viaggio, finalmente il pullman arrivò all’accademia del Cigno fedele, un’accademia orbitante fondata da Lady Earth in persona nel Gennaio 3000.

- Eccoci arrivati! - affermò Steve.
- È sempre bello ritornare in patria per rivedere amici e parenti. - disse contento Lux.
- Senti proprio la mancanza dei tuoi amici, è? Hehehe. -
- Michelle, John, Alex, i miei migliori amici che mi hanno sempre sostenuto in tutte le battaglie. -
- Amici come questi non ti tradiranno mai, fidati! -
- Sicuro! -
- Ti assicuro che quando quei tre ragazzi ti vedranno, faranno i salti di gioia per te. -
- Lo so, ma in realtà dovrei essere io a fare i salti di gioia. -
- L’amicizia ha un valore molto sacro.
Chi è solo, può definirsi tranquillamente la persona più triste al mondo. -
 

Accademia

L'accademia era situata all'interno di una piccola colonia spaziale, fondata da Lady Earth in persona nel mese di gennaio del 3000.
tale struttura era enorme, fantastica e rivestita in stile "star wars", mentre la colonia si mostrava all'esterno con la forma di un cigno.
Il prato che circondava l'edificio spaziale era artificiale e le sue strutture si mostravano con delle curvature perfette in stile futuristico.
Il cielo blu che Lux vide all'interno della colonia era anche quello artificiale, prodotto dalle macchine interne.
All'accademia c'erano molti ragazzi come lui (umani, alieni, robot e mutanti) e tutti studiavano e partecipavano alle varie missioni imposte dai loro tutori.


Una volta atterrato sul posto, Lux salutò Steve e si diresse all’interno dell’edificio, facendosi largo tra la folla.
Arrivato all’ultimo piano, egli si ritrovò in un salone di ritrovo molto spazioso, dove vide molti ragazzi, appartenenti ai loro gruppi, i quali stavano
attendendo di essere spediti nelle prossime missioni.

Lux vide finalmente tre persone di sua conoscenza:
Michelle, John e Alex.
 


 

Alex era un ragazzo di 19 anni, alto 1,78 m e avente i capelli corti, lisci e biondi che gli arrivavano fino alla nuca, degli occhiali con una montatura sottile e degli occhi blu. Infine il ragazzo indossava una tuta spaziale rossa con dei pantaloni blu e degli stivali bianchi.
 


John, invece, era un ragazzo di colore di 20 anni, alto 1,79 m e avente i capelli corti, lisci, neri e ben pettinati all'ingiù, un naso sottile, occhi verdi.
Inoltre il ragazzo indossava una tuta spaziale blu con dei pantaloni neri, degli stivali bianchi e una sciarpa di cotone intorno al collo con disegnata sopra il nome e la bandiera della sua squadra di calcio intergalattica del cuore:
gli Uranus Kingdom.

 


Infine Michelle era un'affascinante ragazza di 17 anni e mezzo, una bellezza straordinaria e dolce come quella di un cigno, alta 1,80 m e avente i capelli lisci e ondulati fino alla schiena, carnagione chiara, naso sottile e affusolato, occhi azzurri e un sorriso fantastico da far innamorare chiunque. 
Infine la ragazza indossava una tuta spaziale femminile bianca con una minigonna, delle calze e dei tacchi neri a spillo, degli orecchini d'argento a forma di cuore e una collana costituita da un insieme collegato di mezzelune.


I 3 ragazzi, vedendo Lux dal lontano, saltarono immediatamente di gioia, corsero immediatamente da lui, lo abbracciarono molto forte e gli diedero il “benvenuto”.
Alex disse a Lux:

- Hey, Lux, come va? È da molto che non ti vediamo: ben tornato fra noi. -
- Grazie mille, Alex! - disse felice il ragazzo.
- Hey, fratello… - intervenne John - Ti sei fatto crescere un po’ i capelli, è? Hehehe. Sei lo stesso bellissimo! -
- Grazie John. Lo sapete che di sera nella mia epoca faccio il DJ nelle discoteche? -
- WOH!!! - esultarono tutti in coro.

Michelle, abbracciando molto forte Lux, gli disse contenta:

- Oh, Lux, come sono contenta di vederti! -
- La stessa cosa vale anche per me, Michelle. - disse felice lui.
- Ti sono mancata, è? -
- Molto! -
- Ascoltami:
tu mi vedi ancora come un’amica? -


Per tale domanda della ragazza, Alex e John rimasero imbarazzati, ma Lux già aveva una risposta pronta.
Infatti il ragazzo le rispose:

- Te l’ho detto quella volta:
Io provo ancora dei sentimenti nei tuoi confronti, ma ho accettato il fatto di essere tua amica.
Michelle, io ti voglio un mondo di bene. -

- Anche io te ne voglio, Lux. - rispose felice lei.
- Bene, ragazzi! - disse felicemente John, avvicinandosi a loro due - Che ne dite di andarci a prendere qualcosa al bar dell’accademia? -
- Buona idea! - rispose Lux
- E che aspettiamo? Muoviamoci!!! - rispose contenta Michelle. 


Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).

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Capitolo 6
*** Sogno premonitore di Lux: casualità, o avvertimento? ***


Capitolo 6

Sogno premonitore di Lux: casualità, o avvertimento?


 

La felicità dei ragazzi terminò immediatamente a causa della visita di tre figure non gradite: un ragazzo e due gemelli.
Il ragazzo era alto 1,79 m, avente i capelli lunghissimi, neri e avvolti a coda di cavallo, degli occhi verdi, un pizzetto sul mento e indossava una tuta bianca con dei braccialetti piatti oro sulle braccia, sulle gambe e intorno alla sua gola, dei pantaloni dello stesso colore della tuta, degli stivali blu scuri,  un piercing sul labbro sinistro e degli orecchini d'oro ad anello sulle orecchie.
Il ragazzo si chiamava Brux Sulam Lupus.

I gemelli, invece, erano alti entrambi 1,79 m, aventi i capelli corti e neri, un viso paffuto (ma non molto), una corporatura robusta, occhi marroni e si chiamavano Mim e Dork. Mim indossava una tuta spaziale rossa con dei pantaloni neri e degli stivali bianchi, mentre Dork indossava una tuta spaziale blu con i pantaloni bianchi e gli stivali neri.


Lux riconobbe subito quel ragazzo di 1,79 m, con quell’aria spavalda, maligna e rivoltante, ma non rappresentava una minaccia per lui.
Brux Sulam Lufus era il suo acerrimo nemico, prima del compianto Morgan Saint Scredder.
Egli, avvicinandosi al ragazzo con aria spavalda, agitò un po’ la testa e, sorridendogli malignamente, gli disse:

- Hahaha, ma che abbiamo qui: il grande Lux, il ragazzo che uccide con i suoi occhi assassini, ohooo. -

Mim e Dork scoppiarono dalle risate.

- Ben tornato fra i vivi, “PERDENTE”. - concluse nel dire Brux.
- Complimenti per il tuo nuovo look bizzarro: sembri veramente la copia comica e ridicola di un “power rangers”. - rispose ironicamente Lux.

Michelle, Alex e John risero a crepa pelle per la battuta di Lux.

- Da ora in poi ti chiamerò: “white ranger”, dato che ti sei vestito di bianco. - concluse nel dire Lux; i suoi amici continuarono a ridere.
- ATTENZIONE, BLACK:… - gridò furioso il bullo, chiamando Lux per cognome - … NON PROVOCARMI, O SARANNO GUAI PER TE, MI HAI CAPITO? -
- Non mi fai paura, Sulam Lufus! - gli disse con calma e naturalezza il ragazzo, chiamando anche lui il suo avversario per cognome - Sei come un cane che abbaia ma che non morde, per paura di rompersi i denti e di andare dal dentista. -
- Ah, ma allora sono vere le voci sul tuo conto?!! Sei cambiato, Lux. -.
- Ho abbandonato già da un secolo la mia timidezza… Ho visto cose che tu non puoi neanche immaginare. -
- Se credi di farmi paura così, ti sbagli di grosso. -
- Sarebbe ridicolo se tu mi ordinassi di avere paura di te; sei un grande soggettone, Brux. -
- Io?… “soggettone”? -
- Come è andata quella volta con quel maciste del fruttivendolo che gli hai distrutto il suo negozio? -
- Brux ha dovuto risarcire al fruttivendolo 2000 $ per la riparare il suo negozio; non è stato una cosa facile. - intervenne Dork al posto del suo capo.

Brux, dopo aver calpestato il piede destro a Dork, gli gridò furioso:

- ZITTO, IDIOTA!!! - poi, rivolgendosi di nuovo a Lux, gli disse:

- ANCHE TU SARESTI SCAPPATO SE FOSSI STATO AL MIO POSTO! -
- Dimentichi che io potevo usare i poteri del mio maleficio oculare. - gli fece notare lui.

Il bullo, dopo essersi infuriato per l’ennesima volta, cominciò ad usare le maniere forti con il ragazzo, dicendogli:

- Ok, Lux, l’hai voluta tu:
vuoi che ti faccia male sul serio con le parole? Ok, allora cominciamo dalla tua famiglia. -
- E CHE CACCHIO, ANCORA!!! - intervenne John con aria furiosa - IN UN LITIGIO NON S I METTONO LE FAMIGLIE IN MEZZO!!! -
- TACI, “METICCIO” e ringrazia al cielo che non ti ho denunciato per clandestinità. - disse con cattiveria il bullo.
- CHIAMAMI DI NUOVO “METICCIO” E TI FICCO NEL C**** QUESTA AFFERMAZIONE! -
- Se fosse per me, a quest’ora tu e la tua famiglia lavorereste nelle terre contadine e a mietereste la farina nei fornai. -

Per tale affermazione, John strinse i pugni dalla rabbia.
Poi Brux, rivolgendosi ad Alex, gli disse:

- E ora veniamo a te, "simpatico" nerd: credi di essere un bel sex simbol, ma sei soltanto un emerito “fallito”, ecco cosa sei! -
- Ti stai arrampicando sugli specchi, IDIOTA! Lo sai meglio di me che ho successo sia negli studi e sia nelle ragazze, per questo sono un sex simbol, l’hai detto stesso tu, no? -
- Senti, senti, BELLO, cala un po’ la cresta con me; camperesti ancora di più. -
- Brux, è inutile che fai tanto il cattivo:
non sei portato, non è il tuo stile.
Quando Morgan era posseduto era 2000 volte più crudele di te. -

Avendo nominato un defunto Michelle, con aria offesa e arrabbiata, tirò il braccio sinistro di Alex, mandandogli poi uno sguardo severo; l'amico si mortificò.

- Ah, si?!! - disse Brux, rivolgendosi poi alla ragazza - Il vostro amico mi ha fatto ricordare di un avvenimento tragico:
Michelle, il tuo defunto fidanzato era un bravo ragazzo ma se ha fatto quella fine allora se lo è meritato. -
- BASTA, CHIUDI IL BECCO!!! - gridò furiosa lei.
- Oh, che peccato, hahaha, la cosa divertente è che suo padre ti ha dato quella somma di soldi molto elevata e tu, invece di incassarla in banca, l’hai donata in beneficenza, hahaha!!! Certo che voi buoni vi perdete in un bicchiere d’acqua a volte. -
- ORA BASTA, SMETTILA!!! - intervenne furioso Lux
- Hehehe, ti ho lasciato proprio per ultimo come dessert. - disse Brux.
- LASCIACI IN PACE!!! -
- Come vuoi, caro, ma volevo solo annunciarti di una notizia flash. -
- Ah, si? E sentiamo. -
- La scorsa settimana ho proprio sentito ai TG che tua madre è viva. -
- COSA??? DICI SUL SERIO? - gridò sconvolto Lux.
- Si e poi è stata ammazzata da Kim Arthur, fatta a brandelli e venduta come carne da macello in macelleria, hahaha. -

Lux, adirato per l’infinità crudeltà del ragazzo, gli mollò un pugno in faccia talmente forte, da spaccargli quasi il nasetto nasale;
Michelle, Alex e John rimasero scioccati.
Anche tutti i ragazzi in sala si fermarono, dopo aver guardato la scena.
Piccole gocce di sangue uscirono dal naso di Brux.
Poi Lux, prendendo per il collo il bullo, lo sollevò verso di se per picchiarlo, ma questo gli disse sorridendo:

- AVANTI LUX, PICCHIAMI ANCORA, VAI!!! UN ALTRO COLPO E SARAI RADIATO PER SEMPRE DALL’ACCADEMIA, HAHAHA! -
- Sarà, ma almeno ti avrò fatto molto male. - rispose Lux con determinazione e furia.
- Sta arrivando il preside dell’accademia. - gridò John, vedendo la persona citata dal lontano.

Michelle, andando dall'amico, gli disse:

- Lascialo stare!!! -
- HA OFFESO MIA MADRE, MICHELLE!!! BRUX DEVE PAGARE!!! -
- Se è per questo lui ha offeso anche Morgan, me, Alex e John, ma noi non desideriamo sporcarci le mani con lui; non le vale la pena. -
- Ma io… -
- Lux, abbiamo cose più importanti a cui pensare… Ascoltami per una buona volta, dannazione! -

Lux, obbedendo alla ragazza, si rialzò e lasciò stare Brux.
Questo, rialzandosi anche lui e pulendosi il naso sanguinante con le dita della mano destra, disse al ragazzo:

- Guarda cosa faccio per te, Lux:
mi allontano, così il preside non ti radierà dall’accademia vedendomi con il naso sanguinante, ma ricordati che tra noi non è ancora finita; il nostro conto è ancora APERTO!!! -

Detto ciò Brux si allontanò con Mim e Dork.
Per ristabilire la situazione Lux disse ai presenti:

- Mi raccomando: voi non avete visto niente, ok? -
- Ok! - risposero tutti in coro.

Michelle, andando da Alex e fissandolo con rancore, gli disse:

- Non ti permettere mai più di nominare Morgan in quel modo, Alex! -
- Scusami Michelle, perdonami. - disse mortificato Alex
- Scuse accettate. - rispose lei - La prossima volta che lo farai, non te lo perdonerò mai, mi hai capita? -
- Si, Michelle… e scusami ancora. -

In quel momento la ragazza aveva gli occhi lucidi e pieni di lacrime, le sue mani tremolavano e la sua voce era di tonalità debole;
in preda alla disperazione, Michelle si buttò nelle braccia di Alex e inizialmente sembrava che lei volesse picchiarlo, sbattendo i pugni al petto dell’amico, ma poi si lasciò andare e pianse, nascondendosi il volto sul petto del ragazzo.
Alex abbracciò l'amica come se fosse sua sorella.
Lux ce l’aveva ancora con Brux:
non riusciva a crederci che il suo rivale più odioso fosse arrivato a livelli alti di malignità.
 

Ristorante

Verso le 18:00 i ragazzi tornarono su New Gaia nelle loro case.
Lux, una volta tornato a New Washington, fece visita a Cramsh nel suo ristorante in fase di riparazione.
L'uomo, contento di rivedere il ragazzo, lo abbracciò e gli disse contento:

- Come è andata la giornata oggi? -
- Bene! - rispose il ragazzo - Tranne per un piccolo inconveniente. -
- E quale sarebbe? -
- Brux! -
- Oh, capisco. Io conosco (beh, conoscevo) il padre di Brux: Christopher Sulam Lupus... Ah, un uomo orrendo per i miei gusti. -
- Conoscevi il padre di Brux? -
- Purtroppo si! Sai? Tuo padre e Christopher non andavano molto d’accordo. -
- Lo so, Michelle me l’ha detto qualche mese fa. -
- Lux, non so se sono autorizzato a dirtelo ma vorrei che tu sappia una piccola verità. -
- Cramsh, cosa mi stai cercando di dire? -
- Ci sono dei collegamenti tra Christopher, tuo padre, il decesso di tua madre e… Kim Arthur. -

Lux rimase per un attimo scioccato udendo tali terribili parole; per un attimo gli sembrò che il mondo gli stesse cadendo sopra, o per lo meno si stesse distorcendo nello spazio, provocandogli un vuoto dentro, simile a quando ci si butta da un’altezza molto elevata.
Cramsh, dopo essersi pulito gli occhiali con un fazzoletto, fissò il ragazzo negli occhi, dicendogli in seguito con il cuore che gli batteva in gola:

- Ciò che ti dirò è solo una piccola parte delle cose “proibite” da sapere. -
- Proibite? - gli chiese sconcertato Lux - Proibite a chi? -
- La cosa riguarda te. Se mi sentissero in questo momento, Lady Earth, o qualche membro dei servizi segreti, mi arresterebbe per un reato federale!!! -.
- Vieni direttamente al punto, amico, cosi mi fai paura. -
- Ti sei mai chiesto perché la tomba di tua madre fosse vuota? … Lux… tua madre… è viva! -

Colpo di scena:
Lux, sentendo che sua madre fosse viva, si sentì in quel momento mancare il respiro;
non riusciva a distinguere la realtà dalla fantasia, gli sembrava tutto un sogno, o tanto meno tutto uno scherzo, ma Cramsh aveva un’espressione molto seria, perché doveva mentire?
 


Il ragazzo, con le mani tremolanti, gli chiese balbettando:

- Tu… lo… lo… lo sapevi… che mia madre… non era… m… morta, vero? -
- Scusami Lux… Quando ci siamo conosciuti per la prima volta, tu mi dicesti come ti chiamavi e quando ho udito “Lux Black” e i nomi dei tuoi genitori, ho subito ipotizzato che tu fossi quel bambino scampato molti anni fa dalle grinfie di Dark Evon. -
- Mi ricordo che quando ti domandasti come mi chiamavo, tu facesti un’espressione meravigliata. -
- Esatto!!! -
- Però arriviamo al sodo:
se mia madre è viva, dove? -


In quel momento Cramsh iniziò a respirare a fatica:
non riusciva ad esprimersi come voleva.
Egli sapeva la verità, ma non se la sentiva di raccontarla al ragazzo.
Lux, alzandosi improvvisamente da posto, gridò all'amico con aria impaziente:

- CRAMSH, DOV’È MIA MADRE? -
- È meglio che tu non lo sappia! - rispose lui, nascondendosi il volto giù - … Tua madre è viva… ma… ma… non è come quella di una volta. -
- Che significa che mia madre non è quella di una volta? -
- Non è in se, ok? Non si trova su Human Nation, e ne tanto meno in questa galassia. Sinceramente non so dove lei sia, ma ti posso dire che si trova di sicuro in questo universo. -
- Sono confuso, Cramsh. -
- Lux, non guardarmi male, per favore … Non posso dirti altro, ti ho già detto abbastanza. -
- CRAMSH, IO NON CE LA FACCIO PIÙ A CERCARE SEMPRE LA VERITÀ! Tu sai qualcosa che mi potrà servire, vero? -
- L’unica cosa che posso dirti è che quando sei stato attaccato da Dark Evon quella sera, c’erano anche Christopher e Kim Arthur. -
- NON MI INTERESSA! TU SEI MIO AMICO E HAI IL DIRITTO DI DIRMI TUTTO!!!>>
- Se ti può interessate Christopher, Kim Arthur e Dark Evon c’erano anche quando tua madre “morì” in quella missione. -
- Mia madre non morì ne in quella missione e ne mai! È successo qualcosa quella sera. 
Io ebbi una visione qualche mese fa qui nel futuro e quella sera mia madre fece una cosa che non doveva fare. A causa di quella cosa lei se ne scappò per sempre da casa mia. -

A quel punto Cramsh, alzandosi da posto e andando verso il ragazzo, lo abbracciò, lo fissò negli occhi e gli disse:

- Tu hai ora la bellezza di 18 anni. Sei talmente grande e maturo che sei già pronto ad assumerti le tue responsabilità, però non sei ancora pronto per questa enorme verità.
Mi pento di aver trattato questo argomento. -
- Ho capito: vuoi che io scopra tutte le verità a tempo debito, non è così? - disse seccato il ragazzo.
- Se ti può consolare, ci sono buone probabilità che tu possa incontrare tua madre, ma ciò avverrà di seguito. -
- Incontrare mia madre? -
- Per il momento posso dirti soltanto, Lux,... che tua madre… ritornerà! -
- … Ah, bene! -
- Mi raccomando, però:
non fare parola con nessuno di questa conversazione, ne tanto meno con Lady Earth. Anche lei sa che tua madre è viva. -
- Manterrò il segreto Cramsh… a patto che tu mi dica tutto a tempo debito. -
- Te lo prometto, Lux. Se poi Lady Earth dovesse dirti questa verità, tu fai finta di niente; non falle mostrare che tu già sai tutto. -
- Manterrò il segreto però dimmi una cosa:
io pensavo che tu fossi solo un proprietario di un ristorante. -
- Cosa vuoi dire, Lux? -
- Cramsh, io ho avuto la sensazione che anche tu lavorassi per Lady Earth, dato che hai ricevuto da lei questi segreti.
se sei una specie di infiltrato non fa niente, ma non vorrei che ci fossero segreti tra noi, ok? -
- Lo so, caro e hai perfettamente ragione. Dovevo dirti già molti mesi prima che conoscevo anche io i tuoi genitori. 
Tu sarai il ragazzo che salverà ancora una volta il nostro mondo, ma per farlo dovrai diventare forte non solo fuori ma anche dentro.
É di estrema importanza che tu riesca a mettere una pietra sopra al passato per trovare la vera forza che c'è in te, ecco perché saprai solo a tempo debito la verità. -
- Ah, ora ho capito! farò come dici tu, amico. -

- Bravo! Perdonami, Lux, ma ogni cosa ha il suo tempo… L’anno scorso ti sei occupato dei rettiliani, ora ti stai occupando di Kim Arthur. -
- Ti ribadisco che farò come dici tu. Scusami se ho alzato la voce con te. -
- Tranquillo!!! È tutto ok! -

Lux, vedendo l’orario, decise di liquidare Cramsh, ma prima di varcare la soglia del suo ristorante si fermò e gli chiese:

- Toglimi una curiosità; questo almeno me lo puoi dire. 
Come sei venuto a conoscenza di queste verità? Come hai conosciuto i miei genitori? -

- Io sono sempre stato il proprietario di questo ristorante fin dal 2998. 
Quando all’epoca mia moglie Ginevra era ancora in vita, io e lei aprimmo questo ristorante che una volta era un cinema abbandonato da una ventina d’anni.

I tuoi genitori ci facevano sempre visita; tuo padre lo conoscevo molto bene.
Lux, tu sei la fotocopia dei tuoi genitori e sono molto contento di averti incontrato. -
- La stessa cosa vale anche per me, Cramsh. -
- Grazie. -


Appartamento di Lux

Lux ritornò nel suo appartamento.
Quando arrivò la sera, il ragazzo si riaddormentò ma immediatamente, quando tutto sembrò calmo e tranquillo, fece un sogno un po’ particolare.
In realtà Egli si trovò in un punto di una storia, interrotto in passato dall’arrivò dell’entità oscura del suo maleficio oculare: Darkus, l’angelo della morte.
Il ragazzo (nel primo libro di questa avventura) fece un sogno nel quale si trovava nel giorno in cui si ipotizzò il decesso di sua madre durante una sua missione:


Giovedì, 14 aprile 3002

Quella notte alla Casa Bianca Lady Earth e Laura, la madre di Lux, stavano parlando.
 


Laura era una donna alta 1,75 m e aveva i capelli a caschetto ma un po' lunghi, lisci e neri, con la frangetta, gli occhi lucenti e celesti, una carnagione chiara come l’acqua pura, un rossetto sulle labbra e indossava una camicia bianca con una bellissima gonna nera; infine la donna indossava anche dei bellissimi sandali bianchi.

Ad un tratto Lady Earth, furiosa, diede un fortissimo schiaffo sulla guancia destra di Laura; Lux, vedendo la scena come da telespettatore, rimase a bocca aperta.
Laura, con occhi lucidi di lacrime e spalancati nel vuoto, provava un senso di rimorso e mortificazione; la presidentessa, piangendo un po’ anche lei, disse all'amica:

- …. Sei…. Sei una sciocca, Laura…. SEI UNA SCIOCCA, ECCO COSA SEI??? -
- Scusami, Angel!!! - singhiozzò un po’ dalle lacrime la donna, cercando di non mostrarle.
- … TI RENDI CONTO DI COSA HAI FATTO??? …Ora andrai incontro al tuo destino!!! -
- Angel… ti prego, perdonami… -
- Cara, Lux ha bisogno di te!!! -
- LO SO!!!.... Lo so!... -
- Dobbiamo escogitare qualcosa. Tengo molto a te e non voglio perderti per nessuna ragione al mondo… -

Laura, facendosi abbracciare da Lady Earth (Angel), la strinse molto forte piangendo ed Angel a sua volta, accarezzandole la testa, le disse:

- Scusami per lo schiaffo, chicca mia … Troveremo una soluzione a ciò!... -

Improvvisamente un segretario di Stato, un robot umanoide alto 1,90 m, fece immediatamente irruzione nella camera ovale e con un tremore gridò alla presidentessa:

- LADY EARTH, LADY EARTH, IL NEMICO STA arrivando in Svizzera, in una campagna vicino Nyon (cantone francese)!!! -
- Questa è la mia ora, devo andare!!! - disse con determinazione Laura
- FERMATI!!! - le gridò l'amica, fermandola per un braccio - DOBBIAMO PRIMA ESCOGITARE UN PIANO D’ATTACCO.
RICORDI CHE HAI COMMESSO QUELLA COSA PROIBITA? NON TORNERESTI PIÙ INDIETRO SE TI LASCIASSI ANDARE PROPRIO IN QUESTE CONDIZIONI!!! -
- So cosa mi attenderà, ma mi assumo tutte le mie responsabilità… Se non dovessi ritornare… dì a mio figlio che lo vorrò sempre bene. -
- SMETTILA DI DIRE SCIOCHEZZE E TROVIAMO UN MODO PER FARTI USCIRE DA QUESTO PASTICCIO!!! -

Improvvisamente Lux venne intrappolato con una velocità supersonica da un raggio di luce accecante, facendo così un salto spazio – tempo.
 

Svizzera, campagna vicino Nyon, 14 aprile 3002

Il ragazzo, dopo esser uscito da un lungo tunnel lucente, si trovò in una campagna notturna della Svizzera francese (nei pressi di Nyon = vicino Ginevra).
Da lontano il ragazzo poteva scrutare le luci (anche se in versione futuristica – spaziale) della cittadina di Nyon, udendo anche i suoni di clacson delle space machine, qualche musichetta nei pub e il leggero fruscio del vento che soffiava da nord a est.
 


Gli anabbaglianti di alcune macchine passanti si avvicinarono e si allontanarono da Lux sulle strade periferiche, dirette verso la cittadina, le colline dal lontano si vedevano a malapena, nonostante la poca illuminazione delle stelle nel cielo notturno; l’aria era calma e tranquilla.

Lux corse per tutte le praterie in cerca di indizi o di persone di sua conoscenza; egli era cosciente di sognare, solo con la differenza che il sogno in realtà era solo un reale viaggio nel tempo attraverso il dormiveglia, dove il ragazzo poteva assistere agli eventi ma non interagire con loro.
Finalmente dal lontano Lux vide sua madre in mezzo ad un prato.
Ella maneggiava una falce della morte lunga e tagliente, sostenuta a sua volta da un lungo manico bianco di 1,00 m.
Sembrava che sua madre stesse aspettando qualcuno.
Pur sapendo di non interagire con l’evento storico, Lux non riuscì a resistere dalla tentazione di avvicinarsi a lei e a parlarle.
Sua madre aveva un bellissimo profilo del viso (leggero, delicato e raffinato) e i suoi occhi erano fissi nel vuoto; forse in quel momento la donna stava pensando al suo bimbo e alla famiglia.
Lux, sentendo il cuore che gli batteva in gola, disse a Laura:

- Mamma… non so se mi senti e anche se non mi dovessi sentire lo stesso non mi importerebbe.
Mi sei mancata tanto in questi anni: ho sempre pensato che tu fossi stata assassinata e invece, proprio oggi, sono venuto a sapere che sei ancora viva, ma non so dove sei. -

Laura non diede nessuna risposta, dato che non poteva ne udire e ne vedere il figlio. Il ragazzo iniziava ad avere la sensazione di essere un fantasma, visto che non poteva far recapitare il suo messaggio a sua madre, ma lo stesso continuò a parlare, dicendole:

- Tu sei stata… una donna fantastica, dico sul serio. Nessuno mi ha dato così tanto amore come hai fatto tu, nessuna madre al mondo è stata così premurosa come te.
Ci sono tante cose che vorrei dirti, così tante che ci impiegherei una vita intera per dirtele, ma una te la posso dire ora:
ti voglio bene. -


Detto ciò Lux diede un bacio sulla guancia destra di sua madre.
La donna non percepì il bacio, ma il ragazzo riuscì quasi a malapena a toccare con le labbra il suo viso fresco e vellutato.
Il calore corporeo delle guance della madre diedero al figlio una sensazione particolare, una forte emozione nel toccare la persona cara dopo tanti anni, arrivando anche a pensare di averla ancora accanto.
Il ragazzo volle a tutti i costi riabbracciare come si deve sua madre, sentire in prima persona il suo affetto e la sua protezione materna, calda e rassicurante come nei primi giorni di Primavera.
Lux era triste in quel momento, ricordandosi di questa sua mancanza atroce; una preziosa parte di se sembrava andata perduta per sempre.

Improvvisamente Laura iniziò a piangere, prese il suo ciondolo a cuore dalla sua tasca, lo aprì e vide una piccola foto con lei stessa che tiene in braccio il piccolo Lux.
Ella sibilò con tristezza:

- Oh, Lux: perdonami se puoi … Perdonami… questo veramente non te lo meriti. -
- Mamma… - gridò sconcertato lui.

Laura parlava fra se e se fissando il suo bambino nella foto, senza sapere che suo figlio (quello del futuro) le stesse accanto.

- … Ho commesso un terribile errore… È arrivato purtroppo il momento che io paghi le conseguenze… - disse Laura piangendo.
- MAMMA, MA CHE STAI DICENDO? QUALI CONSEGUENZE? - gridò stupito Lux.
- … Ti ho sempre voluto bene e te le vorrò ancora … Quando sarai grande… diventerai un bravo combattente come me e tuo padre… Vorrei così tanto vederti crescere, ma non posso.
Perdonami ancora se puoi: 
addio figlio mio,  ti voglio bene pure io. -


Lux, stringendosi i pugni dal dolore, abbracciò molto forte la madre, anche se questa lo stesso non lo percepiva.
Al ragazzo mancava da morire la madre.

Improvvisamente qualcosa interruppe l’armonia famigliare:

tre misteriosi personaggi, avvolti da un folto mantello nero e incappucciati per non farsi riconoscere, giunsero sul posto dal cielo, circondarono Laura e uno di loro (il più alto di tutti) le disse con voce rauca:

- Laura De Luca black, io “Dark Evon” ti accuso per spionaggio degli affari mistici e perciò ti condanno alla pena capitale. -
- FATE PURE, NON RIUSCIRETE A SCONFIGGERMI, QUESTO È SICURO! -

I due personaggi, sfilandosi dal capo il cappuccio, mostrarono la loro vera identità;
essi erano: Christopher Sulam Lupus e Kim Arthur.

Vedendo quei volti Lux ringhiò dalla rabbia:
Il ragazzo non aveva mai visto il volto di Kim, ma escludendo quello di Christopher, intuì subito che quel tipo al suo fianco si trattasse proprio di lui.

Laura prese la sua possente falce, la puntò verso i suoi avversari e urlò con furia:

- FATEVI SOTTO, SE NE AVETE IL CORAGGIO!!! -

Improvvisamente lo spazio circostante iniziò a modellarsi per poi distorcersi come se fosse stato risucchiato da un buco nero.
 

Risveglio

Lux si svegliò di colpo, realizzando nella sua mente di essere ritornato nel presente (sempre notte tra l’8 e il 9 dicembre 3005).
La sua fronte gelida era piena di sudore e il suo cuore gli batteva a mille.

 

Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).

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Capitolo 7
*** Un incontro eccezionale: Lux e Martina ***


Capitolo 7

Un incontro eccezionale: Lux e Martina



 

Martedì, 9 dicembre 3005

Quella fredda mattina di inizio dicembre, Lux si svegliò dolcemente nonostante il turbolento sogno avuto la notte precedente.
Prima di andare all’accademia, il ragazzo doveva fare un salto alla Casa Bianca; Lady Earth lo assunse come segretario federale apprendista, in attesa di un nuovo incarico di lusso.
La missione seguente fu quella di scoprire e di intercettare la tana segreta di Kim Arthur e la donna sapeva molto bene che il ragazzo fosse sveglio e intelligente (simile al detective Sherlock Holmes), ragion per cui pensò che sarebbe stata un’ottima idea ingaggiarlo come segretario federale.
Verso le 7:00 del mattino Lux si trovò immediatamente nei pressi dell’entrata della Casa Bianca, attese il segnale delle guardie del corpo per entrare e poi si avviò all’interno dell’edificio, scortato da alcuni addetti.
Lady Earth disponeva di una gigantesca equipe di segretari di Stato, segretari federali, ministri di ogni tipo, politici, addetti agli archivi federali, senatori demo – neutralisti e quelli conservatori, avvocati, giudici, capi militari e tanti altri (tutti umani, alieni, mutanti e robot).
La loro presenza determinava sempre un via vai continuo nella Casa Bianca; ognuno era impegnato con i propri affari.
Il giovane indossava in quel momento uno Smoking elegante nero, con una cravatta celeste, dei pantaloni dello stesso colore dello smoking e delle scarpe di cuoio lucide.
Il ragazzo si sistemò bene anche i capelli, tanto per fare un’ottima impressione al suo nuovo datore di lavoro:
Thomas Becher, umanoide proveniente da Clarion.

Egli era alto 1,98 m ed era pelato con gli occhi azzurri, le orecchie quasi appuntite come quelle di un elfo, un pizzetto sul mento e indossava una tuta spaziale blu con dei cerchi argentati sul petto e sulle due parti dell’addome, e una cintura gialla intorno alla vita.
 

Studio del dott. Thomas Becher

Entrando nello studio, Lux si sedette di fronte alla scrivania del suo datore di lavoro.
Il sign. Thomas, rileggendo il curriculum del ragazzo, ne rimase stupito e al quanto affascinato.
Detto ciò egli disse al giovane con un sorriso:

- Lux Black, il nuovo braccio destro di Lady Earth e combattente militare dell’Accademia del cigno fedele.
Nella terza guerra universale dell’Estate di quest’anno lei è riuscito a mandare alla vittoria Human Nation e a sconfiggere il male.
Inoltre l
ei è anche un viaggiatore del tempo e nel 21° secolo faceva il DJ nelle discoteche.
Uhm, lei è un ragazzo d’avvero interessante. -
- Modestia a parte faccio solo il mio dovere. - rispose Lux con modestia.
- Non faccia il modesto, giovanotto. Lei ha un ottimo curriculum, lo sa?... -
- D’AVVERO? - gridò stupito lui.
- Si! - rispose soddisfatto l’umanoide - Alcune volte, anche se rare, vengono qui ciarlatani e buoni a nulla.
Lei invece ha un quadro veramente perfetto. Lady Earth mi ha parlato molto di lei e mi ha consigliato di vedere il suo curriculum. -
- Certamente questo non significa che io sia stato raccomandato da qualcuno, vero? -
- Certamente no! Giovanotto, qui non stiamo nel 21° secolo dove domina la corruzione anche nel mondo del lavoro: “senza offesa”, ok? -
- Non si preoccupi. -
- Lei ha le doti necessarie per diventare segretario federale apprendista. Lady Earth mi ha anche riferito che lei ha delle magnifiche doti deduttive, simile a quelle di un detective professionista addirittura. 
Tutto ciò, però, me lo dimostrerà in questa missione che io le darò. -

- Beh, le dico solo che se c’è qualcosa che non va, me lo accorgo subito. -
- Ottimo!!! Penso che un giorno scriverò un libro su di lei… ma ora non ho tempo. -

Alzandosi da posto, il sign. Thomas porse la mano destra a Lux e gli disse contento:

- Benvenuto a bordo, figliolo! Da ora in poi, fino al nuovo ordine, lei è un segretario federale “apprendista”. Può iniziare anche stamattina se vuole. -
- Sono pronto già da adesso, signore! - gli rispose con entusiasmo Lux, stringendogli la mano.
- Adoro i lavoratori volenterosi come lei. -
- Sono contento che lo abbia notato. -
- Così si dice, ragazzo! Congratulazioni!!! -

Il breve colloquio con il datore di lavoro andò a buon fine;
Lux divenne ufficialmente un segretario federale apprendista a tutti gli effetti, ma non prima che ebbe firmato alcuni documenti online.

Egli era molto entusiasta di lavorare alla Casa Bianca e di far valere le sue doti intellettuali.
 

Giornata lavorativa

Dalle 7:30 alle 10:00, Lux lavorò negli archivi federali, situati nel sottosuolo di un edificio, accanto alla Casa Bianca.
Da quell’edificio al Campidoglio egli ci passò continuamente davanti e indietro, passando per l’imponente obelisco bianco sulle spoglie della piscina nazionale.
Lux potette osservare la famosa enorme statua di Abramo Lincoln, seduto su una sedia e situato all’interno di un tempio e veniva sempre accompagnato da un addetto degli archivi, il quale lo seguì passo dopo passo per trovare nuove informazioni bibliografiche (analogiche e digitali) relative a Kim Arthur:

  • infanzia; 
  • adolescenza; 
  • carriera criminale; 
  • i suoi contatti più frequenti, dalla Tricheco Mafia alla GCT (Global criminal terrorism).

Inoltre, consultando la biblioteca digitale e interattiva nei pressi della Casa Bianca, Lux potette leggere e consultare i TG storici sugli avvenimenti passati:
omicidi e attentati terroristici universali da parte del boss.
Thomas osservò all'opera il ragazzo dal lontano con tanta ammirazione.
 

Fine della ricerca documentaria

Verso le 11:00 Lux terminò il suo turno di lavoro alla Casa Bianca, ma prima di andarsene Thomas lo fermò per un braccio e gli disse contento:

- Ottimo, sign. Black, ha fatto un’eccellente lavoro. -
- Grazie, signore! - rispose contento Lux
- Scoperto qualcosa? Qualche indizio? -
- Non sono riuscito a trovare il nascondiglio segreto di Kim ma ho trovato informazioni d’avvero interessanti, poi queste le ho unite insieme, secondo un procedimento empirico – logico. -
- Interessante… Qualche novità le ha colpito? -
- Da quello che so e che ho appena scoperto le posso dire che ben presto lui si farà sentire. Kim ha come rivale il capo della polizia di Human Nation “Charles Serafyn” ma penso che questo lei già lo sappia.
Charles è l’unico essere umano a riuscire a tenere testa un tipo violento e imprevedibile come il suo rivale. -
- Un tempo Kim e Charles erano amici quando erano giovanissimi.. poi un qualcosa li divise per sempre. -
- Ragion per cui Charles intuì in anteprima le future mosse del suo avversario. -
- Ben detto, sign. Black. -
- Signore… Ho scoperto poi un’altra cosa:
ho fatto una ricerca molto approfondita e ho saputo che Kim aveva un bisnonno spietato quanto lui. -

- Un bisnonno? - gli chiese stupito il sign. Thomas
- Esatto!!! - affermò Lux - Jim Arthur Solevon, autore di innumerevoli omicidi, tra i quali il famigerato attentato di New Orleans del 2894. -
- Hey, aspetti un attimo, ragazzo! Per caso lei si sta riferendo a quell’attentato storico in cui morirono in un solo giorno 3 milioni di persone? -
- Esatto! -
- Oh, Santo cielo. Cioè, come ha fatto a scoprire l’autore di quell’attentato? La polizia dell’epoca non è riuscita a scovare il colpevole. -
- Negli archivi storici non c’è scritto il nome del colpevole però, studiando il passato di Kim, ho trovato un riferimento alquanto agghiacciante.
Questo riferimento si trova a pagina 4008, paragrafo 7:
Jim Arthur Solevon, assassino a sangue freddo e autore di grossi colpi a mano armata.
Egli aveva l’abitudine di vantarsi continuamente, sostenendo di aver compiuto numerosi attacchi terroristici dal 2884 al 2894.
Prendendo un giornale del 24 settembre del 2894 (attentato a New Orleans), ho confrontato queste due notizie e sono riuscito ad arrivare a una conclusione:
i giornali antichi della fine del’800 del millennio 2000 parlano anche di attentati, ma quelli più grossi e apocalittici vanno proprio su quel decennio.
Facendo 2+2 ho collegato questi avvenimenti a Jim. -
- Interessante! - disse sempre stupito il sign. Thomas - Ha scoperto anche qualcos’altro? -
- La domanda che mi ponevo era perché Jim abbia smesso di fare attentati dal 2894. Sono andato per caso negli archivi storici di Human Nation e ho letto che l'anno dopo scoppiò la prima guerra di liberazione: umani contro rettiliani.
Questa guerra durò fino al 2 gennaio del 2901, quando gli umani, aiutati dai robot, dagli alieni, dai mutanti e dalle creature digitali, vinsero sui Rettiliani.
Si dice ora che Kim Arthur sia un grande sostenitore di Dark Evon; anche i Rettiliani lo sono.
Allora perché non ipotizzare un'alleanza segreta tra Jim (il bisnonno di Kim) e questa specie?
Per il momento non ho prove certe, ma mi baserò su queste ipotesi per svelare la verità. -
- INCREDIBILE, STUPEFACENTE!!! - gridò con gran entusiasmo il sign. Thomas
- L’ho convinta? - gli chiese Lux
- Lei è d’avvero un ragazzo eccezionale!!! - disse Thomas - Si, ho fatto d’avvero bene ad assumerla. Se continua così le aumenterò lo stipendio, questo è poco ma sicuro. -
- Woh, grazie signore. - disse contento Lux
- Ora vada a casa e si rilassi. Ci vedremo Giovedì mattina di questa settimana, sempre allo stesso orario, non tarda, mi raccomando!!! -
- Signor si, signore. -
- Bene! Arrivederci sign. Black. -
- Arrivederci sign. Becher. -


Un incontro speciale

Lux si avviò felice e soddisfatto verso l’uscita della Casa Bianca ma improvvisamente, senza accorgersene, urtò contro una persona;
i due caddero a terra.

Egli, rialzandosi, pose la mano alla persona che aveva accidentalmente urtato, ma quando vide il suo volto, rimase senza parole:

ella era una ragazza bellissima con gli occhiali, capelli lunghissimi, lisci e neri, bei occhi celesti, una corporatura snella e indossava una tuta spaziale bianca in stile casual con una minigonna dello stesso colore, delle calze marroni – scuri e scarpe a spillo color oro (numero 37 – 38).
 


Lux si scusò con lei, dicendole:

- Mi scusi se le ho urtata, è colpa mia, io non volevo. -
- … Ahi…  - si lamentò la ragazza, toccandosi la schiena - … che male! La prossima volta usi gli occhiali, per favore. -
- Veramente io ho le lenti a contatto. -
- Lenti a contatto?... Hey, aspetta, ma non verrai per caso dal 21° secolo, vero? -
- Si, anche se ho origini in quest’epoca. -
- Capisco. Sai? Ne conosco tanti i tipi come te; siete tutti uguali voi del 21° secolo. -
- Hey: io ti ho chiesto scusa. -
- Lo so, ma io potrei anche essere libera di non accettare le tue scuse, ok? -
- Hey, perdonami se ti ho chiesto scusa. -
- Ancora? Vuoi continuare a parlare di questo? Santo Dio, come sei appiccicoso. -
- Antipatica. -
- Non provocarmi, barbaro. -
- Barbaro? -
- Esatto!!! Voi del 21° secolo siete tutti barbari. -
- Almeno noi non offendiamo voi del 31° secolo; abbiamo un cuore, sai? -
- Hahaha, l’hai detta grossa. Che ci fa un plebeo come te nella Casa Bianca? -
- Sono stato appena assunto come segretario federale apprendista, lavoro per la nazione e soprattutto per Lady Earth. -
- COSA??? TU SEGRETARIO FEDERALE? -
- APPRENDISTA, bella, “Segretario federale apprendista”. -
- Ma dai, ma che dici? Uno come te: “segretario federale apprendista”? -
- Si! E ti dico che conosco di persona Lady Earth. -
- Hahaha, e io ci dovrei credere?... Sei proprio ridicolo, sai? Mi fai pena e vuoi a tutti i costi pavoneggiarti.
Non è nel tuo stile, bello!!! -
- Se non mi credi allora perché non andiamo da lei. -
- COSA??? COME… COME OSI, DICO… A parte il fatto che Lady Earth è impegnatissima in questo momento. -
- Lo so, ma io ho il pass. -
- Si, come no: “Passi un guaio”, altro che pass. - 
- Andiamo da lei… O forse non hai il coraggio? -

La ragazza, spinta dalla sfida lanciata da Lux, gli rispose con aria di disprezzo:

- Ok; saliamo sopra, però ricordati:
se mi hai detto una balla, io ti denuncerò, stai certo!
Lo sai chi sono io? Sono una “segretaria solare”, posizione più alta del segretario federale.

Io posso rovinarti la vita in meno di cinque secondi. -
- Io ci sto, ma quando Lady Earth mi riconoscerà, tu ritirerai tutte le cattiverie che hai detto su di me. -
- Ok! -

Così Lux e la ragazza salirono fino all’ultimo piano e quando arrivarono alla porta della camera ovale, furono scortati da due guardie del corpo, una delle quali avvertì Lady Earth della loro visita.
Quando i due ragazzi entrarono, la presidentessa si alzò contenta dalla sua sedia e, abbracciando Lux, gli disse:

- Ciao Lux. Ho sentito dal sign. Thomas che oggi hai fatto degli ottimi servizi federali, complimenti. -
- Grazie mia signora. - rispose felice Lux, girando poi verso la ragazza.

La ragazza rimase stupita da ciò e inoltre si rese conto anche di avere torto.
Lady Earth, rivolgendosi poi a lei, le chiese con un sorriso:

- Ciao Martina, a cosa devo la tua visita? -
- A… a.. ..aa…. a.. - balbettò la ragazza (alias Martina).
- E così ti chiami “Martina”, non è vero? Sei italiana?!! -
- SI! - rispose freddamente Martina - Il mio nome è Martina Lammadh. Sono italiana perché sono nata su una colonia spaziale di Saturno, chiamata "Little Italy". -
- Piacere di conoscerti, Martina!
Il mio nome è Lux Black e nel 21° secolo vivo a Torino (Italia). -

- NON TI HO CHIESTO COME TI CHIAMI, OK? -
- Hey… - disse stupita Lady Earth - Non litigate, per favore. Martina, perché ce l’hai tanto con Lux? -
- È un pallone gonfiato, ecco cos’è. -
- Veramente ci siamo urtati accidentalmente e io le ho chiesto gentilmente scusa, ma lei non ne vuole sapere niente. - intervenne il ragazzo.
- Lux ha ragione, Martina. - disse la donna alla ragazza - Lui non l'ha fatto apposta ad urtarti. Ti ha chiesto giustamente scusa e non mi sembra il caso di arrabbiarsi con lui. -
- Mia signora… - disse lei - Io non ce l’ho con lui per avermi fatta cadere. Il ragazzo viene dal 21° secolo e io… io… -
- Lo so, cara, ma non tutti quelli del 21° secolo sono dei bastardi, sai? Lo so cosa hai dovuto passare, ma ti assicuro che Lux è un bravo ragazzo; è figlio di una mia carissima amica d’infanzia che purtroppo non c’è più. -
- Se lo dice lei allora io… ecco io… -
- Ritiri tutte le cattiverie che hai detto nei miei confronti come promesso. - disse Lux sorridendo.
- Ehm… ok!... Si! … - rispose un po’ con difficoltà Martina.
- Molto bene. - disse contenta Lady Earth - Sono sicurissima che voi due vi chiarirete. Ora perdonatemi ma ho tante cose da fare.
Ci vediamo alla prossima ragazzi. -
- Ok, arrivederci, mia signora. - dissero in coro Lux e Martina.


Partire con il piede giusto

I due, una volta usciti dalla camera presidenziale, si diressero verso l’uscita della Casa Bianca.
Martina, fermando Lux per un braccio, gli disse:

- Hey, tappo, ho accettato le tue scuse… -
- Grazie, Martina. -
- Hey… Non ho finito ancora!!! -
- Ok, scusa. -
-  … Stavi commettendo nei miei confronti un reato federale (colpo frontale ad un proprio collega della Casa Bianca). 
Io farò finta di niente e non ti denuncerò, dato che sei il cocco della presidentessa. -

- Io non sono il cocco di nessuno. -
- Smettila di interrompermi e ascoltami:
da ora in poi le nostre strade si dividono, ok? E chi si è visto, si è visto, punto, fine della storia! -
- … Tu non hai amici, vero? -

Martina, non sopportando più la sfacciataggine di Lux, girò la testa come se si stesse sentendo male e poi rispose al ragazzo:

- Una sola parola fuori luogo e saranno guai per te, ti avverto! -
- Non ci sono problemi… - disse Lux - Tu dimmi cosa devo fare e io lo faccio. -
- Ah, lo vedi che sei così intelligente? E allora se io ti ordinassi di sparire tu spariresti? -
- Dipende... -
- Cosa vorresti dire, cretino? -
- Se “sparire” intendi fisicamente io non posso (non sono mica un mago), ma se invece intendi metaforicamente allora va bene. -
- Ok! E secondo te quali delle due definizioni mi stavo riferendo? - gli chiese la ragazza, essendo al punto di perdere quasi la pazienza.
- … Ah.. non lo so! - rispose ironicamente Lux - … Allora: “Sparire” = modo infinito. Indicativo presente = Io sparisco, tu sparisci, egli sparisce… -
- LUX, TE NE DEVI ANDAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!! - gridò furiosa Martina.
- OKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKK!!! - gridò anche lui

Martina rimase senza parole: fu molto colpita dall’urlo del ragazzo.
Lux imbarazzato si rivolse di nuovo alla ragazza con serietà, dicendole:

- Scherzi a parte io me ne vado, Ok? Volevo soltanto sdrammatizzare ciò che è successo, tutto qui!... Non so cosa hai contro di me.
Non ci conosciamo neanche, ci vediamo per la prima volta solo da pochi minuti.

Scusami ancora se ti sto rubando del tempo prezioso, è stato bello conoscerti, Martina, ciao. -

Detto ciò Lux se ne andò, ma Martina, fermandolo di nuovo, gli accarezzò le mani e gli disse con aria calma e un po’ dispiaciuta:

- Vieni qui, “scemo”… - lo disse affettuosamente - … Ho d’avvero esagerato, lo ammetto. Non ci sarebbe alcun motivo valido nell’avercela con te. -
- Scusami tu se in alcuni casi ti ho fatta arrabbiare… -
- Io non ti conosco, però mi sembri un bravo ragazzo e mi piacerebbe se tu… se tu… -
- Se io?... -
- Se tu accettassi il mio invito ad uscire con me a cena… Che ne dici di Sabato 13? -
- Ok! - rispose felice Lux
- Bene! - rispose Martina - Allora… allora...  -
- Allora ci vediamo Sabato. -
- Giusto! … Ci vediamo, Lux. -
- Ok, Martina. -

Detto ciò le strade di Lux e di Martina si divisero; ambedue se ne andarono con un’aria imbarazzata.
Lux provò qualcosa in Martina che gli diede delle forti emozioni e anche lei capitò la stessa cosa per lui.


Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).

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Capitolo 8
*** Missione su Urano ***


Capitolo 8

Missione su Urano



 

Sabato, 13 dicembre 3005

Quella mattina Lux, Michelle, John e Alex furono convocati all’accademia per una missione top sicret.
Una volta arrivati lì, entrarono nell’ufficio del loro professor Pitt Gonzales, un alieno, appartenente alla razza dei grigi, dotato, come la sua specie, di una grande saggezza ancestrale.
Egli era alto 1,80 m. 

Il sign. Pitt, uno dei coordinatori dell’accademia, disse ai ragazzi:

- Vi ho convocati quì per ordine di Lady Earth. -
- Fatemi indovinare… - disse Michelle - … ci avete affidato ad una missione di serie A, non è così? -
- COSA? - gridò stupito John
- Prego, sign. Mc Crockett...? - gli domandò l’alieno.
- È da parecchio tempo che non ci affidate una missione cosi, oddio. Non ne facciamo una dall’Agosto scorso. -
- Ma ve la siete sempre cavata bene, ragazzi e poi avete Lux al vostro fianco. - disse il sign. Pitt.
- Vorreste dire che senza di lui, noi saremmo dei buoni a nulla nelle missioni di serie A? - gli chiese dispiaciuta e triste Michelle.
- L’anno scorso, prima che arrivasse lui, non ve la cavavate male in queste missioni... - disse il prof. - ... ma la missione che vi affiderò è molto rischiosa. -
- Rischiosa quanto? - gli domandò preoccupato Alex.
- Secondo voi il termine “estremo” va bene? - li chiese Pitt
- ECCO, LO SAPEVO, UFFA!!! - urlò terrorizzato John, scompigliandosi anche i capelli.
- TACI, SCEMO!!! - gli gridò furiosa Michelle, calpestandogli un piede;

John sentì un po’ di dolore.

- Ragazzi, che sarà mai una missione di serie A? - disse con ottimismo Lux.
- Certo, come no, amico Friz! - disse ironicamente John - Per te sarà una grossa passeggiata, tanto il lavoro pesante lo fai sempre tutto tu, si, si, hehehe! -

Michelle calpestò di nuovo dalla rabbia lo stesso piede del suo amico, facendolo urlare dal dolore.
John, infuriato con lei, le gridò:

- MICHELLE, PERCHÈ MI CALPESTI SEMPRE IL PIEDE??? MI FAI VENIRE L’UNGHIA INCARNITA!!! -
- La devi smettere di fare sempre il codardo, CHE PALLE!!! - gridò Michelle.
- Hey, ragazzi, calmatevi! - li riprese il sign. Pitt. - Per vostra informazione la missione non è mortale, perciò non dovrete portare nessun arma, ma solo qualche attrezzo speciale per recuperare un oggetto a noi prezioso. -
- E quale? - gli chiese Michelle
-  “La pietra del coraggio”. -
- La pietra del coraggio? - si chiesero in coro tutti.
- Si, comunemente detta anche “pietra resuscita morti” (metaforicamente parlando). Non è che questa pietra riporta in vita i morti, però ha la capacità di rafforzare il sistema immunitario di un individuo. -
- Come funziona? - gli chiese Lux
- L’anno scorso avete preso la matrice (la pietra nera) nella Caverna dell’emozioni sul pianeta Marte.
Strappando un campione della Matrice e quello della pietra del coraggio, e mescolandoli in un brodo vegetale chimico, si può ottenere una miscela speciale in grado di far aumentare, senza alcun effetto collaterale, il numero dei globuli bianchi nel sangue.

Le difese immunitarie così non solo rinforzano l’organismo, ma gli danno anche una grossa resistenza agli attacchi.
In poche parole se bevete quella bevanda, potrete anche resistere agli attacchi dei proiettili o dei laser delle pistole. -
- WOH!!! - esultarono felici in coro tutti.
- HEY, RAGAZZI, CHE ASPETTIAMO??? CORRIAMO SUBITO A PRELEVARE LA PIETRA DEL CORAGGIO!!! - gridò entusiasta John.
- Senti, senti… - disse Michelle con aria sospetta nei confronti di John - … Prima dici di temere le missioni di serie A e poi, quando hai saputo di non combattere, ti sei dato coraggio. -
- Michelle… Abbiamo una missione da compiere, il DOVERE CI CHIAMA!!! - 
- Oh, Cristo Santo! - invocò con rassegnazione la ragazza, toccandosi la fronte con una mano.
- Non c’è un minuto da perdere!!! - disse Lux - Finché ci sbrighiamo, la pietra del coraggio non cadrà in mani sbagliate! -
- Bene. - disse con soddisfazione il sign. Pitt - Andate nella sala delle armi e prendete dei guanti antiradioattivi e l’esplosivo C4K. Questi oggetti li potete trovare nello scaffale in alto a destra (terzo cassetto). -
- OK! - risposero in coro tutti.
- Quando lottai contro Morgan… - disse Lux - Per sconfiggerlo dovetti distruggere la matrice, ma fortunatamente ho conservato con me un pezzo rimasto. -
- Non si preoccupi, sign. Lux. - disse il prof. - Anche se ha solo un pezzo della matrice distrutta, lo stesso si può prelevare da esso un campione. Oh, quasi dimenticavo:
dovete andare su Urano, in una immensa colonia spaziale orbitante chiamata "Stunphenberg", la capitale del pianeta. 
Avete presente l’imponente villa degli Heindelberg, nel settore campagna? È proprio lì che dovete andare. -

- CHE COSA? - gridarono forte Michelle, John e Alex.
- Ma… ma… ma la pietra del coraggio non sarà mica nei pressi della villa dello Space Master di Urano: Orlando Heindelberg? - gli chiese con gran stupore Michelle.
- Esatto! - rispose Pitt.
- ORLANDO HEINDELBERG??? LO SPACE MASTER PIÙ DURO DI TUTTI??? QUELL’ARMADIO MASTODONTICO??? - gridò spaventato il ragazzo.
-  “Armadio mastodontico”??? - gli chiese Michelle.
- Lo conosco quel tizio. Orlando è un ragazzo dotato di una grande forza sovrumana, nessuno può competere con lui. -
- Non abbiate paura, ragazzi. - li rasserenò Pitt - Orlando non attacca persone innocenti come voi. La sua missione madre è quella di proteggere Urano e Human Nation.
La pietra del coraggio si trova in una grotta nei pressi della villa. Voi, una volta entrati dentro, dovete scavare sotto terra, facendo esplodere l’esplosivo C4K.
State attenti a recuperare la pietra:
indossate i vostri guanti antiradioattivi, ci siamo capiti? -


- OK!!! - risposero a tono tutti.
- Ottimo! Buona fortuna, ragazzi. - li salutò Pitt.

Detto ciò, i ragazzi si avviarono verso il terzo piano dell’accademia, entrarono nella sala delle armi e prelevarono i guanti antiradioattivi e il famigerato esplosivo sferico C4K.
Dopo aver prelevato tali oggetti, i ragazzi uscirono dall’edificio per avviarsi alla fermata del bus space.
 

Verso Urano

Dopo due minuti di attesa arrivò finalmente Steve con il suo pullman spaziale il quale disse ai ragazzi con felicità:

- Salite a bordo, ragazzi, come ai vecchi tempi!!! -
- Woh, che teppismo perfetto! - gridò contento John.
- Fai poco lo scemo. - disse seccata Michelle all'amico, rimproverandolo.

I ragazzi salirono felicemente a bordo, pronti a iniziare una nuova avventura.
Durante il viaggio, come al solito Lux si alzò da posto per chiacchierare con l’autista; Steve, dopo aver premuto il pulsante di autopilota, chiese a Lux sorridendogli:

- Come va, amico? -
- Alla grande!!! - rispose felice Lux - Sono stato assunto come segretario federale apprendista alla Casa Bianca. -
- WOH, CHE FICATA!!! - esultò l’autista
- La mia missione è quella di scoprire il nascondiglio segreto di Kim Arthur, attraverso vari documenti storici. - disse il ragazzo
- Ti hanno dato proprio una grande responsabilità, è? -
- Si! -
- Questo futuro ha migliorato il tuo carattere, lo sai? Sei diventato molto più maturo rispetto alla prima volta che ti ho conosciuto. -
- Grazie. -
- Ti vedo più sicuro di te e più coraggioso. -
- Ormai sono in tanti a dirmelo. -
- E se te lo dicono, c’è anche un motivo valido. -
- Te, invece, come va la vita? -
- Da quando te ne sei tornato nel tuo tempo, ci sono stati dei cambiamenti nella mia esistenza. Ti ricordi di mio figlio che non lo vedevo da 13 anni? Beh, mi sono fatto coraggio e ho contattato la mia ex moglie.
Inizialmente non è stato facile a convincerla a farmi vedere nostro figlio, anche perché mia suocera interveniva sempre lei e mi mandava sempre a quel paese, ma poi un giorno arrivammo ad un compromesso e mia moglie mi permise di farmi vedere nostro figlio. -
- Finalmente ha visto suo figlio e lui come ha reagito all’impatto dell’incontro con lei? -
- Inizialmente mi vedeva come un estraneo;
all’epoca aveva dei rancori nei miei confronti e non gli davo torto su questo, ma p
oi un bel giorno lo portai sul lago Michigan a pescare e li io e mio figlio ci riconciliammo.
Desidero recuperare con lui tutti gli anni che ho perso a causa di quell’episodio di 13 anni fa: il famigerato viaggio di andata e ritorno nello spazio di 30 giorni. -
- Beh, signore: come dice un proverbio: tutto bene quel che finisce bene. -
- Appunto! Ah, ecco il pianeta Urano, siamo arrivati. Siediti ragazzo e allacciati la cintura che tra poco atterriamo su quella colonia spaziale. -
- Ok! -


Prologo Urano

Il pullman arrivò finalmente a destinazione su Urano, uno dei pianeti gassosi di Human Nation.
Il progetto Urano nel cercare di ripristinare il clima su quel pianeta venne avviato dai primi coloni tedeschi nel 2216 grazie al programma spaziale americano, chiamato “Uranus dream”.



La missione però si rilevò alquanto pericolosa, a causa di terribili trombe d’aria che misero continuamente filo da torcere agli astronauti.
Nel 2518, lo storico scienziato Alfred Synton spedì nello spazio due apparecchi elettronici giganteschi:

  • un convertitore climatico;
  • un depuratore cosmico, in grado di ridurre la tossicità dell'atmosfera del pianeta.

Ci vollero tre secoli prima che Urano divenne un pianeta vivibile quasi come la Terra.
Nel 2827 due quarti dei tedeschi, insieme ad alcuni abitanti della Terra, si trasferirono su Urano e in breve tempo costruirono delle grandi colonie spaziali orbitanti all'interno del pianeta, divenendo così verso gli inizi del 30° secolo meta di turismo.
Su Urano c'erano varie etnie, oltre ai tedeschi:

  • americani; 
  • italiani; 
  • francesi; 
  • giapponesi.

Infine questo pianeta era anche conosciuto come una delle stelle più produttive della nazione, affianco a Giove, Saturno e Nettuno.
Urano (come i tre pianeti appena elencati) venne molto preso in considerazione nel campo dell’economia, della politica e della produttività solare.
 

Urano, colonia spaziale di Stunphenberg

Una volta scesi dal pullman spaziale, dopo essere arrivati nel settore campagna della colonia spaziale, i ragazzi si avviarono in un bosco, dove i raggi del sole artificiale (prodotto dalle macchine della colonia) irraggiavano le piante e gli alberi, rendendo l’ambiente ospitale e sereno.

- Questo posto è fantastico... - commentò Lux - ... ma non è Urano vero e proprio; ci troviamo su una colonia spaziale. -
- Urano è un pianeta gassoso, non ha nessuna superficie solida. - gli disse Michelle.
- Pensa che fuori da questa colonia, non c'è ossigeno nell'atmosfera del pianeta. - gli fece notare Alex - Non aveva senso costruirsi qui delle colonie spaziali, ma la tecnologia del futuro ha permesso ciò. -
- Stesso discorso vale anche per Giove, Saturno e Nettuno. - intervenne John.
- E su Plutone? - domandò incuriosito Lux - Come è riuscito l'uomo a creare la vita li? -
- Attento alle parole che usi, caro. - gli fece presente l'amica - L'uomo non ha creato la vita su Plutone, lo ha reso solo un po' vivibile.
Questo nano pianeta si trova in un sistema dei suoi simili ai confini della nostra nazione.
C'è un enorme sole artificiale che è stato costruito nelle sue vicinanze;
non ha gravità perché è solo una macchina in grado di irradiare il pianeta e di riscaldarlo un po'.
Dopo il risveglio del nucleo, la vita lì è partita dalle prime serre e con il passare dei secoli, è stato possibile viverci un po', ma ricordati che Plutone non sarà mai paragonato a New Gaia. -
- Per la gente del 21° secolo, il nostro mondo potrebbe sembrare strano e irreale ma dovrebbero sapere che la nostra sofisticata e ingegnosa tecnologia ha permesso tutto ciò. - intervenne Alex - Abbiamo realizzato cose ritenute impossibili dai nostri antenati di mille anni fa. -
- Io trovo tutto questo fantastico! - esultò Lux.


I ragazzi, una volta giunti al termine del bosco, si trovarono in mezzo ad un’estesa prateria e in lontananza videro la famosa villa degli Heindelberg.

- Ecco, ci siamo. - disse con tremore John - Quella è la casa dello Space Master di Urano. -
- Bella la casa. - ammirò Lux
- MA CHE CACCHIO DICI, LUX? - gridò spaventato John.
- John, finiscila!!! - lo rimproverò Michelle.
- Ragazzi… Voi sapete chi è Orlando Heindelberg? -
- LO SAPPIAMO!!! - gridarono in coro i ragazzi con aria seccata.
- Ah… Volevo soltanto vedere se stavate attenti, tutto qui. -  
- John, noi non dobbiamo scontrarci con Orlando. - gli spiegò Lux - Noi dobbiamo solo recuperare la pietra del coraggio, tutto qui. -
- Lux ha ragione, John. - lo tranquillizzò Alex - In questo momento Orlando starà su qualche colonia di questo pianeta. -
- Lo so, ragazzi. - rispose rammaricato lui - Ma se mi avessero detto che la missione si sarebbe svolta su Saturno, allora mi sarei tranquillizzato. -
- Se non sbaglio lo Space Master di Saturno è una ragazza. - disse Alex
- Appunto!!! - gridò John - E quella Space Mater è più buona rispetto a Orlando. -
- "Buona" in che senso? - gli domandò Lux.
- Lei è un zuccherino ... ed è anche in gamba, lo sapete? A soli 16 anni, è già insegnate di matematica applicata all'accademia di Euclide.
Ammazza, è un genio quella. -

- Non perdiamoci in chiacchiere e andiamo!!! - gridò Lux
- Ok!!! - risposero in coro tutti.

Qualche metro più avanti della villa c’era una grotta che conduceva alla pietra del coraggio.
Una volta entrati dentro i ragazzi presero l’esplosivo C4K, lo posizionarono nel punto dove si presuppose di trovarsi la pietra e prima di accenderlo, Lux disse agli altri:

- Quando azionerò la bomba mi raccomando, ragazzi: usciamo immediatamente dalla grotta, dato che abbiamo a disposizione solo 10 secondi. -
- Sempre ammesso se ne usciremo vivi! - disse John.

Michelle calpestò per l’ennesima volta lo stesso piede di John e con rabbia gli gridò:

- SEI SEMPRE IL SOLITO, JOHN!!! -
- Cos’hai contro il mio piede? Aglia, che dolore… - le chiese furioso l'amico.
- Ragazzi… - li richiamò Lux, dopo aver digitato per sbaglio un tasto della bomba - … Ehm, come vi posso dire? Ho appena attivato l’esplosivo, ecco. -

Per qualche secondo sembrò che i ragazzi fossero pietrificati come statue ma John, spaventato, gridò a squarcia gola:

- SI SALVI CHI PUÒ!!! -

I ragazzi, presi violentemente dal panico, si aggirarono per tutta la grotta.
John era talmente pietrificato dalla paura che non potette muoversi; per portarlo immediatamente fuori ci vollero due persone, le quali lo presero uno per la testa e uno per le gambe (Lux e Michelle).
I ragazzi uscirono appena in tempo fuori dalla grotta e l'ordigno esplose.
Il suo boato assordante si espanse per 2 KM quadrati.
L’esplosione creò un profondo cratere nella grotta e i ragazzi videro dal lontano qualcosa luccicare come un diamante.
Lux, indossando i suoi guanti antiradioattivi, prelevò con molta cautela la pietra del coraggio:
grande quanto il palmo di una mano, molto compatta e resistente alle erosioni e aveva un colorito tra il giallo e l’arancione chiaro.
La pietra per qualche ragione strana si illuminò sulla mano di Lux, lasciando i presenti con il fiato sospeso.
Quando il ragazzo ritornò in cima al cratere, mostrò la pietra ai suoi amici e poi disse loro:

- E così è questa la pietra del coraggio?!! Per fortuna ho un campione della pietra nera (la matrice). -

Poi Lux, prendendo dalla sua tasca la Matrice (la pietra nera), la fece avvicinare alla pietra del coraggio e si verificò immediatamente un fenomeno al quanto inspiegabile:
le due pietre si illuminarono a vicenda come il giorno e la notte.
 

Arrivo di Orlando

Ad un tratto una voce rauca disturbò la quiete dei ragazzi:

- CHI DIAVOLO SIETE VOI, AMICI O NEMICI? - gridò la voce misteriosa.

John, riconoscendo la voce, tremò come una foglia con il cuore che gli batteva a mille.
Quando i ragazzi si girarono indietro videro una cosa inaspettata:
la voce misteriosa apparteneva ad un ragazzo di una statura enorme.

Questo ragazzo era alto 1,90 m e aveva i capelli lunghi, folti, lisci, neri e appuntiti alla punta in giù, una piccola cicatrice che gli attraversava l’occhio sinistro (nonostante l’occhio fosse in ottimi condizioni), un orecchino d’oro e tondo sui bulbi delle orecchie, un pizzetto sul mento, occhi di ghiaccio, uno sguardo severo e accattivante, e indossava una bandana rossa in testa con al centro lo stemma dei pirati, una tuta spaziale bianca con delle spalliere di ferro color marrone e degli stivali bianchi.
 


Inoltre il ragazzo aveva una corporatura molto muscolosa, quasi da far invidia a Mike Tyson e a John Cena.
I ragazzi sapevano chi fosse quel ragazzo, ma Lux no; egli fissò l’individuo con un’aria sospetta, come se non gli stesse simpatico.
John, tremando dalla paura, disse al ragazzo misterioso:

- Orlando… ma … ma.. che ci fai tu qui? -
- Orlando??? - si chiese Lux il quale poi, rivolgendosi al ragazzo misterioso, gli chiese - Tu non sarai per mica Orlando Heindelberg, lo Space Master di Urano? -
- E COSÌ CI INCONTRIAMO DI NUOVO, È JOHN? - gli domandò Orlando con uno sguardo severo e freddo.
- John, tu conosci di persona Orlando? - gli chiese stupito Lux
- È una lunga storia, Lux. - gli rispose John - … Lui ce l’ha con me per una questione molto singolare:
lui un giorno mi prestò un suo libro che ci teneva tanto e glielo dovevo riportare una settimana dopo.

Passati i 7 giorni io finì in tempo di leggerlo, ma ad un tratto fui rapinato da un delinquente, il quale mi rubò la valigetta con il libro all’interno e… giustamente Orlando si infuriò con me. -
- Da quanto tempo che lo conosci? - gli chiese Lux.
- CI CONOSCIAMO DA TRE ANNI!!! - intervenne furibondo Orlando - TRE DANNATISSIMI ANNI!!! -
- Woh, abbiamo fatto TERNO. - ironizzò John per sdrammatizzare la situazione.
- FAI POCO LO SPIRITOSO, JOHN. - gli gridò Orlando - Il libro che dovevi riportarmi era molto prezioso per me; apparteneva alla mia famiglia da generazioni!!! -
- Adesso ho capito perché avevi così tanta paura di lui. - disse Lux a John.


Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).

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Capitolo 9
*** Il primo appuntamento nel futuro di Lux ***


Capitolo 9

Il primo appuntamento nel futuro di Lux 


 

Orlando, gonfiandosi la massa muscolare per contrazione, si diresse verso John con l’intenzione di menarlo, ma Lux, intenzionato a proteggere il suo compagno di battaglia, si mise in mezzo alla sua strada, dicendogli:

- Se vuoi far fuori John, devi prima passare sul mio cadavere!!! -

Sentendosi sfidato, Orlando sferrò un fortissimo pugno allo stomaco di Lux, spingendolo per 20,00 m contro un albero e lasciandogli cosi un segno sull'addome.

- LUX!!! - urlò con disperazione Michelle.

Il ragazzo muscoloso strozzò con la mano destra la gola di John (forse con l’intenzione di ucciderlo), ma Lux, facendo aumentare il suo maleficio oculare di 2500 Sfiga volt, si trasformò:
da 1,80 m passò a 2,00 m con le sue unghie nere e affilate che crebbero un po’ di più, i suoi lineamenti che divennero sempre più maturi ma freddi e sinistri, i suoi capelli a caschetto che crebbero velocemente arrivando fino alle spalle e con il volume dei suoi muscoli che aumentò divenendo sempre più duro e contenendo una fortissima pressione.
Le sue ali demoniache e stratificate infine crebbero pure loro, divenendo sempre più efficienti in volo.


Un lampo di luce accecante poi diede fine alla procedura di trasformazione del giovane, mostrandosi poi ai presenti.
Lux, oltre dall’aspetto appena descritto, indossava una lunga giacca di pelle nera che gli arrivava fino ai piedi, il petto muscoloso era scoperto, indossava un pantalone nero (stracciati sulle punte in basso in stile Gothic Dark) e delle scarpe di cuoio nero e lucide come uno specchio.
Il ragazzo portava anche degli orecchini d’argento sul bulbo delle orecchie, una grossa collana con dei tasselli rettangolari d’oro intorno al collo, estendendosi anche sul petto superiore, con al centro un simbolo scolpito di uno scorpione.

Nonostante la trasformazione estrema, egli riuscì lo stesso a conservare la sua identità e a non farsi plagiare dal potere oscuro di Darkus.
Orlando, stupito quanto i presenti per la trasformazione del suo avversario, gli disse facendo un sorriso maligno:

- Complimenti per la trasformazione, moccioso! -
- Presto te ne pentirai di avermi chiamato così! - gridò furioso Lux.


Lux VS Orlando

La battaglia ebbe inizio:
I due avversari si scontrarono violentemente corpo a corpo, provocando violente ripercussioni acustiche per tutto l’ambiente circostante.
I due sembravano essere ad armi pari:
continuarono a darsi spintoni, pugni, calci e a compiere acrobazie estreme, sfidando di conseguenza le leggi fisiche.
Si scontrarono ripetutamente corpo a corpo, stringendosi le mani tra loro per poter spingere l'avversario indietro.

Orlando diede una fortissima testata a Lux ma quest’ultimo, una volta ripreso dal colpo, partì al contrattacco, sferrando all’avversario un fortissimo calcio alle vertebre.
Dopo qualche minuto i due avversari decisero di passare alle maniere forti:
Lux si concentrò al massimo per poter creare intorno al suo corpo uno strano alone incandescente che poi, a sua volta, dopo qualche secondo più tardi, iniziò ad espandersi nell’ambiente circostante come un'esplosione di una bomba atomica, creando così dei violentissimi e giganteschi vortici di fuoco;
Questi vortici viaggiavano ad una velocità di 6 Km/s e avevano una temperatura di 5000° C, ma nonostante la loro elevatissima intensità, non fondevano l’ambiente circostante, poiché erano controllati proprio da Lux.
Lux, con questi vortici, si creò intorno a se una barriera apparentemente infrangibile, ma Orlando non rimase intimidito da ciò, anzi: rise a squarcia gola.
Il ragazzo gli domandò con sospetto:

- Perché ridi? -
- Credi veramente di fermarmi con una barriera fatta da enormi vortici di fuoco? Si vede che non mi conosci affatto, moccioso!!! - gli rispose Orlando.

Detto ciò Orlando si illuminò come una lampadina, emanando anche intorno a se un'aurora che gli avvolse la sagoma del suo corpo.
Egli poi, correndo ad alta velocità come un tir senza controllo, si scontrò con tanta violenza nella barriera di fuoco creata da Lux.
Inizialmente Orlando ebbe qualche difficoltà nell’infrangerla, ma poi riuscì ad entrarci all’interno con la sua forza bruta e a colpire l'avversario con un pugno in faccia.
Lux cadde a terra, perdendo momentaneamente i suoi poteri:
il suo corpo ritornò nel suo stadio normale, con capelli neri e un po’ lunghi fino alle spalle, il viso ben definito nella sua maturazione da diciottenne e un fisico snello e robusto, alto 1,75 m
 

Fine della lotta

Il ragazzo perse cosi l’incontro:
egli fu battuto da Orlando il quale, porgendogli la mano, gli disse sorridendo:


- Sei in gamba, ragazzo, lo devo ammettere. Qual è il tuo nome? -
- Sono Lux Black. - rispose Lux - Io e i miei amici lavoriamo per Lady Earth all’accademia del cigno fedele. Siamo venuti qui per recuperare la pietra del coraggio. -
- Capisco. - disse Orlando
- Hey, aspetta un attimo... - disse confuso John - ... Orlando, non dimmi che tutto ciò era solo una messa in scena? -
- Più o meno si! - rispose Orlando - Vi ho messi alla prova e se ho organizzato tutto ciò non l’ho fatto solo per questo motivo: 
volevo anche metterti paura, John. -

- Che cosa? - gridò stupito John
- John… - disse Orlando - … Tre anni fa avevi commesso un terribile errore nei miei confronti; poi mi sono detto: “Hey, il mio amico mi stava restituendo il mio libro; se non fosse stata per quella rapina lui me lo avrebbe riportato sicuramente”. Volevo solo sfogarmi, tutto qui. -
- Ah, ora ho capito! - disse John con aria tranquillizzata.
- Cambiando discorso… - disse Lux a Orlando - … toglimi una curiosità:
Io so che tu sei lo Space Master di Urano. Tu e i tuoi colleghi (gli Space Master di Marte, Venere, Plutone, Mercurio, Nettuno, Saturno, ecc) vi siete mai incontrati? -

- No! - rispose Orlando - E sinceramente non li conosco, però uno di loro si:
ho saputo che Ulisse, un mio amico d’infanzia, è riuscito a diventare lo Space Master di Marte. -

- Ah, bene. - disse Lux - Perché non lo contatti? -
- Uhm… per il momento non ne ho voglia. - 
- Capisco. - disse rammaricato Lux.

Dopo un po’ i ragazzi si avviarono verso la fermata del bus – space ma Orlando, fermandoli appena in tempo, chiese loro:

- Voi state lottando contro Dark Evon, giusto? -
- Si! - rispose Lux
- Stiamo anche indagando sul caso Kim Arthur. - intervenne Alex
- Kim Arthur, hai detto? - gli chiese pensieroso Orlando
- Sai per caso qualcos’altro su di lui? - gli chiese Lux
- So solo che lui sta organizzando un esercito di super criminali. - rispose lo Space Master.
- Quale esercito? - gli chiese stupita Michelle
- Kim… - spiegò il ragazzo - … è capo di tutte le organizzazioni criminali dell’universo; egli ha intenzione di sferrare un attacco apocalittico su
Human Nation con la sua flotta di super latitanti.

Da quando Human Nation ha vinto la terza guerra universale contro i rettiliani, le forze del male hanno deciso di puntare tutte le carte su Kim Arthur.
Il suo nascondiglio potrebbe essere su Saturno, su qualche colonia spaziale, ma non lo so con esattezza. -
- Grazie per l’informazione, Orlando. - disse contento Lux
- Mi raccomando ragazzi:
tenete sempre gli occhi aperti. - li avvertì lui.

- Lo faremo, tranquillo! - rispose Lux.

Dopo aver recepito questa informazione, i ragazzi tornarono indietro, salirono sul pullman spaziale e ritornarono all’accademia del cigno fedele per riconsegnare al sign. Pitt la pietra del coraggio;
la missione fu compiuta con successo.


New Whashington, appuntamento con Martina

Verso le 18:00 Lux si preparò per l’appuntamento con Martina, lavandosi per bene il corpo e vestendosi in maniera elegante con la tuta – smoking blu scura, dei pantaloni dello stesso colore della tuta e con le scarpe lucenti nere.
 

Dopo un po’ Lux era pronto per dirigersi all’appuntamento.

La settimana prima il ragazzo ordinò una formidabile space – macchine (comprata con i suoi soldi) e proprio la sera del 13 dicembre Lux la doveva ritirare dalle concessionarie Nakyto (concessionarie automobilistiche giapponesi del futuro).
La carrozzeria del veicolo era bianca, con le ruote posteriori più grandi rispetto a quelle anteriori, il motore a base di energia stellare (super energia speciale scoperta nel 28° secolo), un cyber navigatore satellitare (interattivo e dotato di una coscienza artificiale), un impianto airbag molto efficiente e poteva andare fino ai 20000 Km/h.
Inoltre la space – macchine aveva anche la funzione di volo, connessione ad Morpheus internet (attraverso il quale la space – macchine aveva la possibilità di smaterializzarsi per entrare nel mondo virtuale e viaggiarci sopra), il pilota automatico, la televisione portatile e tante altre cose.
Lux si diresse ad alta velocità con la sua nuova auto all’appartamento di Martina, situato a dieci isolati dalla Casa Bianca, attraversando strade, infilandosi nelle tubature extraurbane e facendo volare la sua auto per sentirsi poi al settimo cielo;
mai in quel momento il ragazzo provò una tale meravigliosa sensazione.

Finalmente il ragazzo arrivò all’appartamento di Martina:
un condominio situato accanto al fiume Potomac che bagnava New Washington.

Ella già era pronta e stava aspettando l'amico sul marciapiede, accanto al suo appartamento.

La ragazza indossava un bellissimo abito scollato celeste che le arrivava fino alle gambe, delle belle calze verdi, dei bellissimi tacchi a spillo bianche e aveva un rossetto sulle labbra, degli orecchini attaccati ai bulbi delle orecchie, trucco sulle palpebre degli occhi e si mise addosso il profumo di Chanel numero 2000.
Martina, notando con ammirazione l’auto di Lux, gli disse:

- Woh, complimenti per la tua auto. Devi essere alquanto ricco per provenire dal 21° secolo. -
- Dai, finiscila e sali in macchina, per favore. - rispose un po’ seccato Lux

la giovane entrò nell'auto senza alcun lamento, avvertendo poi subito il comfort del veicolo.
La ragazza si complimentò con Lux, dicendogli:

- La tua auto è d’avvero molto comoda, lo devo ammettere, tappo. -
- Scusami, perché continui sempre a chiamarmi “tappo”? - le chiese rammaricato Lux.
- Dai, non te la prendere.. Ti chiamo così solo per un modo affettivo. -

Dopo di che Martina sbuffò e disse ancora:

- Uffa, che palle però. Sei una persona troppo sensibile, sai? -
- È meglio che andiamo al ristorante. - disse Lux con aria un po’ offesa.
- Ecco, appunto che è meglio! - si associò lei.

Improvvisamente le cinture di sicurezza si allacciarono automaticamente su Martina.
La ragazza fece un balzo, ma Lux, per tranquillizzarla, le disse:

- Sono cinture di sicurezza automatiche. -
- Ah, buono a sapersi! - disse ironicamente lei.

Dopo che si chiusero automaticamente gli sportelli, la space – macchine partì a tutta velocità alla volta dello spazio, dato che il ristorante si trovava su una base orbitale intorno a New Gaia.
Il ristorante era situato all’interno di un hotel di lusso a 12 stelle, con un servizio a doc.
 

Ristorante di lusso

Dopo aver parcheggiato l’auto, Lux e Martina si diressero verso l’hotel, ma già in lontananza udirono un valzer di violini e violoncelli che diedero anche loro un cordiale benvenuto.
I maggiordomi erano dei robot gentili, ben educati e raffinati.
 

Uno di loro si avvicinò a Lux, chiedendogli con molta signoria:

- La sua giacca, milord. -
- Ecco a lei, signore. - gli rispose Lux, dandogli la giacca

Martina, prendendo per il braccio il ragazzo, gli disse:

- Prendimi per il braccio, o mio cavaliere. -
- Con molto piacere, Milady. - rispose lui, prendendola per il braccio.

Mentre camminavano il ragazzo disse a lei:

- Ottima scelta, Martina; adoro questo hotel di lusso. -
- Da piccola ci venivo sempre con i miei genitori e la mia sorellina. - rispose Martina.
- Hai una sorella? -
- Si! Ha 16 anni ma è un genio, sai? É riuscita a diventare la Space Master di Saturno. -
- CHE COSA? -
- Hehehe, non te l’aspettavi, è “tappo”? -
- Tua sorella è la Space Master di Saturno? -
- Si! Si chiama Margherita Lammadh ed è una ragazza in gamba per la sua età. Lo sai che lei insegna anche matematica applicata
all’accademia di Euclide, situata in una colonia spaziale di Saturno? -

- È d’avvero in gamba la tua sorellina. -
- Hey, tappo, ma non è che sei innamorato di mia sorella? -
- E… e… come faccio, scusami? Non so nemmeno come è fatta e non la conosco neanche. -
- Ah, ok! -
- Beh, anche se fosse non ci sarebbe niente di male. -
- Che Casanova che sei, tappo. -
- Attenta che prima o poi il "tappo" ti scapperà dalla bottiglia. - disse sottovoce Lux fra se e se, stanco di essere chiamato in quel modo dalla ragazza.
- Cosa hai detto? - gli chiese Martina con aria adirata.
- Ah… niente di che… - balbettò lui - Ho solo detto: “attenta che prima o poi i responsabili di questo hotel ci chiederanno l’invito della prenotazione – posti”. -
- Ah, ok!... mah... - rispose lei con un’aria sospetta.

La coppia prese un tavolo per due e i camerieri robotici subito intervennero per servirli.
In seguito poi i ragazzi ebbero il menù digitale:

Menù per gli ospiti: bon appétit.

Antipasto - Costo in Dollari

  • bresaola alla campagnola: 120,00 $;
  • spaghetti bolliti alla Cesaroni: 140,00 $;
  • merluzzo schiacciato alla Biscardi: 100,00 $;
  • delizie del mare del Giappone: 300,00 $.


Primi piatti - Costo in Dollari 

  • minestrone orientale: 200,00 $;
  • fusilli alla Mercuriana: 250,00 $;
  • minestrone ortodosso di Costanza: 170,00 $.


Secondi piatti - Costo in Dollari

  • focacce alla brace alla Nixon: 190,00 $;
  • mix di fette di mozzarella, patate verdi e melone: 110,00 $;
  • eschargò rinnovato: 130,00 $.

Dolci & buffet - Costo in Dollari
  • torta di nonna Margherita: 118,00 $;
  • carica di dolcetti ripieni al cioccolato: 150,00 $;
  • babà con ripieno di gelato all’arancio: 50,00 $.
     

Lux rimase senza parole per i prezzi che vide accanto ad ogni cibo.
Martina, abituata fin da piccola al lusso, subito prese una decisione e disse al cameriere robot:

- Come antipasto vorremmo “gli spaghetti bolliti alla Cesaroni” e “delizie del mare del Giappone”.
Come primo piatto vorremmo “I fusilli alla Mercuriana” e “il minestrone ortodosso di Costanza”. Per finire come dolci vorremmo la “torta di nonna Margherita”. -
- Martina… ecco… io… - balbettò stupito Lux
- Hey, tappo, rilassati. - lo tranquillizzò l'amica … Se è una questione di soldi pago io, non preoccuparti. -
- Ma perché? La regola numero uno è sempre la stessa: 
mai far pagare alla donna al primo appuntamento. -
- Siamo nel futuro, idiota. Qui a pagare lo decide un esponente della coppia. -
- Ma d'avvero? ... Allora è deciso:
pago io tutto perché, ovviamente, io sono l'uomo ed è lui che deve pagare sempre. - disse il ragazzo, facendole l'occhiolino. 
- L'ho deciso prima io, ma che? Sei sordo? Non trattarmi come una pezzente, caro! -
- WHAT??? -
- Da noi il galateo stabilisce che chi dice per primo "pago io", paga tutto! -
- Che cosa??? Ma... che razza di regola è mai questa? -
- É normale che un sempliciotto del 21° secolo come te non possa capire questa raffinata regola. -
- Ma ... ma .... ma non è giusto far pagare alla donna al suo primo appuntamento. -
- Sono una donna, è allora? Non trattarmi come se io non fossi una persona alla tua pari, carino. -
- Ma io volevo essere un cavaliere. -
- E io da piccola volevo diventare una veterinaria. -
- Ma... ma questo che centra? -
- Ok, che palle, hai vinto! Ti faccio pagare la cena, sei contento? -
- Beh, ora si, grazie. Mi hai tolto un peso, sai? -
- Ottimo e ti dico anche quanto ti verrà a costare in tutto:
928, 00 $. -

Lux ci pensò sopra, ma poi si trovò una scusa, dicendole:

- ... Ma sai che la tua nuova regola di galateo non è poi cosi tanto male? Perché no?!! Paga tu. -
- Oh, Signore... - disse amareggiata fra se e se Martina.


Il Cameriere, dopo aversi segnato le ordinazioni, se ne andò e Martina, ammirando curiosamente Lux, gli chiese:

- So cosa stai pensando, tappo: questi piatti sono troppo costosi, vero? -
- Il futuro è futuro. - si giustificò Lux - Ormai sto facendo l’abitudine a convivermi con queste strane formalità… -
- Da quale anno provieni? - gli chiese la ragazza.
- Dal 2002. - rispose lui.
- Dal 2002??? -
- Esatto!!! -
- Aspetta: quindi vieni proprio dagli inizi del 21° secolo, non è vero?... Ah, però, io pensavo che tu provenissi, tipo, dal 2027 o dal 2075. -
- Se venissi da quelle epoche non indosserei i vestiti che mi hai visto indossare la prima volta che ci siamo conosciuti alla Casa Bianca. -
- LO SO, TAPPO… Senti: i tuoi genitori che lavoro fanno? -

Lux, abbassando il capo, rispose alla ragazza con aria un po’ triste:

- … Mio padre… Mio padre faceva il finanziere internazionale nel 21° secolo e viaggiava per il mondo, mentre nel 30° secolo lui era un eccellente Dokenagen…
Mia madre, invece, nel 20° secolo insegnava italiano alle scuole elementari, mentre nel 30° secolo era una guerriera della Destination world. -
- Hey, perché parli al passato? - gli domandò Martina. 

Ad un tratto la ragazza, accorgendosi del motivo dell’uso dell’imperfetto nei verbi del ragazzo, imbarazzata si mise una mano davanti alla bocca e chiese a Lux con un'aria comprensiva e mortificata:

- … Non ci sono più, vero? -
- Si… - rispose seccamente Lux.

Martina così accarezzò leggermente le mani del giovane, lo fissò negli occhi e gli disse:

- Non lo sapevo, scusami... Quando ero piccolina persi mia madre a causa di una patologia incurabile… Non sai quanto mi dispiace in questo momento di averti toccato questo tasto. -
- Non ti preoccupare, tanto non è obbligatorio far sapere a tutti il decesso dei miei genitori. - disse lui.
- Mi sarebbe d’avvero piaciuto conoscerli, sai?... Anche se a volte ti prendo un po’ in giro, infondo so che sei un bravo ragazzo. -
- Lo dici solo ora che hai saputo che i miei non ci sono più? -
- NO! NO! NO!... Senti: è vero che io ti sto chiamando da un quarto d’ora “tappo” ma lo faccio solo per un valore affettivo, te l’ho detto anche prima. -
- Lo so! -
- Lux, scusami se qualche volta ti sembro un po’ dura, ma questo non è il mio vero carattere; non sto passando un buon periodo. -
- Se vuoi puoi sfogarti con me. Che cos’hai? -
- No, grazie, Lux... Di solito, per sfogarmi, uso l’ironia con le persone. -
- Capisco. -
- Tu sei fidanzato? -
- No, purtroppo. -
- Perché dici “purtroppo”? -
- Io ho sempre desiderato avere una ragazza, ma non per pavoneggiarmi… In realtà.. cerco amore nelle persone e cerco una persona che mi sappia amare e accettarmi per quello che sono, tutto qui.
Mi piacciono molto le donne, ma la donna non è un oggetto di piacere per me;
Se l’essere umano sapesse veramente amare allora ci sarebbe sempre qualcuno pronto a infondermi il suo amore. Se un giorno dovessi incontrare la mia anima gemella io sarei pronto non solo ad amarla ma anche a proteggerla e a condividere con lei tutti i miei sentimenti; farei qualsiasi cosa per il prossimo
Mia madre è stata tutto per me; la volevo un mondo di bene. Una brutta sera lei dovette uscire per andare al lavoro nel 31° secolo e purtroppo da allora non fece più ritorno.
Quando successe, all’epoca io avevo solo 2 anni.
Me la ricordo mia madre:
era bellissima, sia dentro e sia fuori.

Forse è da quando ero piccolo che cerco amore e affetto nelle persone. -

Martina rimase affascinata e stupita per la tanta generosità e amore da parte di Lux;
gli occhi della ragazza erano lucidi e brillanti come le stelle.
Ella, abbassando anche lei il capo, domandò al ragazzo:

- Lux… tu hai già trovato la tua anima gemella? -

Lui, fissando negli occhi Martina con profondità, vide una magnifica luce nel suo sguardo:
quella luce era così sensibile e cosi profonda che il ragazzo ne rimase affascinato.

Lux non rispose alla sua domanda, ma le accarezzò leggermente la mano destra;
la ragazza sorrise, provando anche una sensazione di affetto da parte del ragazzo.  


Ritorno verso casa

Dopo due ore i ragazzi tornarono a New Washington; Lux accompagnò Martina con la macchina a casa sua.
Una volta scesa dal veicolo, la ragazza si girò indietro e gli disse con aria contenta:

- È stata una bella cena stasera, mi è piaciuta. -
- Sono molto contento per te. - disse soddisfatto Lux
- Lux… -
- Si, Martina? -
- … Sei stato d'avvero gentile ad accompagnarmi fino a casa. Mi ero fatta un conto sbagliato prima su di te. -
- Non preoccuparti. Aspetta che ti accompagno alla porta. -
- No, non ti preoccupare, non ci sono problemi. -

Il ragazzo, però, uscì lo stesso fuori dal suo veicolo e accompagnò la giovane fino alla porta di casa sua.
Ad un tratto le chiavi magnetiche caddero dalle mani della ragazza e questa si chinò per raccoglierle;
Martina non si aspettava, però, che anche Lux si era chinato a raccogliere le sue chiavi.
Le loro mani si intrecciarono e si accarezzarono a vicenda e i loro cuori batterono molto forte dall’emozione. 
Martina provava un qualcosa di indescrivibile nei confronti di Lux e anche questo viceversa.


- Ah… ecco.. io vado. - disse Lux.

Martina però, fermandolo con un braccio, gli chiese:

- Aspetta!!! … Stai ancora un po’ qui, ti prego… -
- … Le tue mani sono così… così… calde… e morbide... - disse lui con un’aria persa nel vuoto.
- Sai? ... Mi sembra di conoscerti da una vita... -
- D'avvero? ... Al dir il vero, io provo la stessa cosa su di te, anzi... è come se tu fossi finalmente arrivata dopo tanto tempo... -
- "Finalmente arrivata"?... In che senso, scusami? -


Lei rimase sempre più confusa:
ella provava un qualcosa di emozionante dentro di se ma non riusciva a focalizzarlo bene.

Alla fine i due scoppiarono in una risata euforica.

- Oddio… - disse ridendo Martina - … Ma non è che ci siamo ubriacati stasera? -
- A chi lo dici… - rispose Lux - … Oh, mio Dio, la mia testa… -
- Tu Lunedì vieni alla Casa Bianca, Lux? -
- Ci puoi contare, cara… ops… volevo dire: si, si vengo alla Casa Bianca Lunedì. -

Martina, avvicinandosi a Lux, scivolò su di lui dopo che lo spillo del suo tacco destro si staccò da esso.
 

La ragazza stava sopra a lui, ambedue appoggiati a terra.
I due ragazzi si fissarono negli occhi intensamente e mai, fino in quel momento, provavano un’emozione così forte.
Lux avvertì una forte attrazione erotica nei confronti di Martina, provata attraverso il contatto fisico dei loro corpi e i loro cuori batterono all'unisono nel momento in cui la ragazza accarezzava dolcemente il viso del giovane con la mano destra mentre con la sinistra accarezzava tutto il suo corpo, dal pettorale all'addome, 
ma quando i loro visi si stavano incrociando, furono interrotti dall'abbagliare di un cane randagio in lontananza.

- Stupido cane! - si lamentò in mente sua Lux.


Martina fu la prima a rialzarsi immediatamente, si sistemò i vestiti, si tolse la scarpetta con il tacco rotto e disse:

- E ti pareva: questi tacchi a spillo sono fatti solo per durare poco. -
- Hai… un bellissimo piede, lo sai? - notò Lux, guardando in giù.
- … Grazie, sai?… indosso 39 di scarpe… -
- Ah, capisco. -
- Io ora devo andare, Lux. Mi ha fatto piacere passare una bella serata con te, ciao. -
- Ok, ciao Martina. -

Martina se ne tornò sopra a casa sua, mentre Lux se ne tornò nel suo veicolo e si diresse verso casa sua.
Lux non riusciva a togliersi dalla sua mente lei: egli provava in quel momento un qualcosa di attraente ed emozionante.
Nel frattempo anche la ragazza ebbe la stessa sensazione su Lux; ella non riuscì nemmeno a dormire pensando continuamente a lui.
Lux, dopo aver affrontato una bella rampa di scale, entrò nel suo appartamento molto accogliente, accese la luce, si spogliò, si mise il pigiama e spense le luci per riaddormentarsi, ma fu tutto inutile.
Egli continuò a pensare a Martina, chiedendosi anche il motivo di ciò. 
Ciò che un tempo il ragazzo provava per Michelle diminuì leggermente.

Innamorato? Forse.
La luna, fissa nel cielo notturno, illuminava le camere di Lux e di Martina, dando loro un'atmosfera di serenità, ma anche nostalgia.
Ciò che fu chiaro era che loro due avvertirono la loro mancanza reciproca. 



Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).

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Capitolo 10
*** Attentato terroristico a Syon Suette (Venere) ***


Capitolo 10

Attentato terroristico a Syon Suette (Venere)


 

Lunedì, 15 dicembre 3005

Lux si svegliò di buon’ora alle 7:00 del mattino.
Dopo aver fatto colazione e di essersi lavato, il ragazzo si diresse al lavoro alla Casa Bianca.
 

Il ristorante di Cramsh rinnovato

Durante il tragitto, il ragazzo fu consapevole di incontrare Martina, ma già le sue gambe gli tremavano dall’emozione.
Prima di dirigersi al prossimo isolato che lo conduceva a destinazione, egli vide in lontananza alla sua sinistra il ristorante di Cramsh appena restaurato.
Sopra all’insegna pendeva un lungo manifesto che preludeva all’inaugurazione.
Cramsh già era accanto all’entrata con la giacca e la cravatta, e più sorridente che mai.
Una folla di persone (suoi clienti affezionati) aspettavano in quel momento l’apertura del ristorante e accanto al proprietario c'era il sindaco di New Washington:
un Clariano alto 1,90 m con i capelli lunghi, un po’ ricci e biondi, una corporatura robusta, un pizzetto sul mento e indossava una tuta – smoking i con pantaloni dello stesso colore e delle scarpe nere.
Lux, facendosi largo tra la folla, si avvicinò finalmente a Cramsh il quale, contento di rivedere l'amico, lo abbracciò molto forte e gli disse:

- Grazie amico per essere venuto a uno dei miei giorni più importanti della mia vita. -
- Ti faccio i miei auguri, Cramsh. - rispose contento Lux
- Grazie mille, caro! -
- La signora Jambuliòn credeva di metterti al tappeto, ma tu lo stesso sei riuscito a rinascere dalle ceneri come una fenice. -
- Hai ragione, Lux. Quando entreremo nel mio ristorante, tutto ritornerà come prima, vedrai. -

Il sindaco, porgendo a Cramsh delle lunghe forbici, gli chiese gentilmente di tagliare il nastro rosso davanti a lui.
Il proprietario obbedì, ricevendo subito gli applausi dai suoi clienti;
anche Lux applaudì all'amico volentieri.
Anche se la pianta rimase sempre la stessa, il ristorante aveva un design molto rinnovato, spaziale e tanto moderno:
La sala era enorme con più di 50 posti a sedere e un enorme schermo piatto solare (tipo di TV del futuro che prendeva tutti i canali dell’universo).
Inoltre c’erano efficienti impianti di riscaldamento per l’inverno e di ventilazione per l’Estate.
Nelle sale si avvertì un odore fresco di vernice, ovviamente molto profumato, e c’erano piante e parquet sul pavimento.
Non mancarono infine super impianti a stereo e sale interattive e multimediali per entrare in internet (nel vero senso della parola).
Scendendo le scale, c’erano le sale giochi dove i bambini potevano distrarsi, giocando ai game play della “Playstation Magnum dimensional” (console del futuro, tramite la quale si poteva entrare di persona nei mondi virtuali e interagire personalmente, sotto le sembianze dei personaggi dei videogiochi, con l'ambiente circostante).
Era tutto perfetto:

Il ristorante di Cramsh era divenuto un bel gioiello.
La gente fu contenta di stare nel suo ristorante e molti camerieri e addetti in cucina già si misero al lavoro.
Cramsh disse sorridendo a Lux:

- Vuoi che ti prepari un caffè? -
- No, grazie amico. - rispose contento il giovane - Io tra poco devo andare alla Casa Bianca. -
- Capisco. Come va il lavoro? -
- Bene. Sto scoprendo nuovi e importanti indizi su Kim Arthur. -
- Stai attento Lux, mi raccomando:
Kim è un tipo alquanto tosto, più duro di Algar (Ex Re dei rettiliani) e di Morgan, sotto l’influsso di Dark Evon. -

- Non ti preoccupare, amico, ho tutto sotto controllo. -
- Bene. -
- Hai denunciato la signora Jambuliòn? -
- L’ho fatto già, Lux: quando mi hanno distrutto il ristorante, il RIS ha trovato delle cellule organiche provenienti dalle mazze da baseball che hanno usato quei vandali.
Analizzando le impronte digitali, sono riusciti a risalire a loro e ora li stanno dando la caccia. -
- Bene, così la signora Jambuliòn andrà finalmente in carcere. -
- Prima la polizia deve raccogliere le prove e poi arresteranno lei. -
- Bene. Cramsh, posso farti i complimenti? Questo ristorante appena restaurato mi piace un sacco. -
- Concordo con te, Lux. -

Dopo qualche minuto Lux salutò l'amico e si avviò alla Casa Bianca.
 

Casa Bianca

Una volta arrivato là, Lux si diresse immediatamente nella sala degli archivi per indagare di nuovo su Kim Arthur.
Thomas Becher, il suo capo, venne da lui correndo e con il fiato in gola gli disse:

- Lux, finalmente ti ho trovato. -
- Sign. Becher, cosa è successo? Perché ha il fiatone? - gli chiese stupito Lux
- Sta succedendo una cosa orribile… -
- Cosa? -
- Non c’è tempo per le spiegazioni… Seguimi e lo scoprirai. -

Detto ciò Lux seguì di corsa il suo datore di lavoro e al piano terra dell'edificio una moltitudine di persone (suoi colleghi) aveva gli occhi fissi e impressionati davanti ad un televisore in alto.
Facendosi largo tra la folla, il ragazzo vide una cosa d’avvero sconcertante:
un Tg di Human Nation mostrò in diretta da Venere delle immagini terribili di sterminio da parte di alcune organizzazioni segrete della criminalità.
Una banda di criminali mutanti con le sembianze di trichechi – umanoidi stavano terrorizzando gli abitanti di Syon Suette (la capitale del pianeta);
costoro appartenevano ad una squadra criminale di nome:
“Tricheco Mafia”.

Questi trichechi, a bordo dei loro space – macchine shuttle, distruggevano la città con dei raggi laser letali, sterminavano donne, bambini, anziani e tanti altri, diffondendo il panico totale ovunque.
Enormi ammassi di polvere e di fumo, provenienti da giganteschi incendi urbani, si divamparono per tutta Syon Suette, dando un’immagine apocalittica della città.
Prima di ciò Syon Suette fu nominata Little Switzerland = la piccola Svizzera, per il suo splendido paesaggio paradisiaco.
A causa di tale attentato, la città si trasformò in un inferno apocalittico di fiamme.
Un povero bambino, rimasto orfano a causa dell’attentato, venne catturato dalla Tricheco Mafia e fucilato senza pietà.
Ciò fu la goccia che fece traboccare il vaso per Lux, il quale, stringendo le mani dalla rabbia, non riusciva a sopportare queste immagini violente.
Così il ragazzo, chiedendo al suo capo il permesso di uscire, si trasformò nel guerriero Gothic Dark e, prendendo la sua space - machine, si diresse a grande velocità verso Venere.


Syon Suette (Venere)

Dopo due minuti il ragazzo arrivò su Venere, atterrando a Syon Suette.
Arrivato a destinazione, Lux riuscì appena in tempo a salvare una vita:
un povero uomo, steso a terra, strisciava all’indietro per sfuggire dai trichechi mutanti, ma fortunatamente venne portato in salvo proprio dal giovane.
Lux vide faccia a faccia i trichechi mutanti, ma fra i loro volti ce n’era uno che lo colpì molto:
il più alto di tutti (2,20 m), aveva dei canini superiori molto lunghi, una corporatura enorme e in sovrappeso, una pelle marrone e indossava una tuta da guerra come i suoi compagni.
Costui, vedendo Lux, gli si avvicinò con aria minacciosa, chiedendogli:

- … Chi sei tu, forestiero? VORRESTI SFIDARE LA NOSTRA CASATA DEI BERNARDO? -
- Il mio nome è Lux Black e vi ordino di lasciare immediatamente questa città!!! - gridò schiettamente lui.
- LUX BLACK? Hey, per caso sei quello che ha fatto saltare in aria tutti i piani dei rettiliani e di Dark Evon? -
- E TU COME LO SAI? -
- Allora ti abbiamo trovato, sign. Black!!! -
- CHI SIETE VOI? - gridò Lux indietreggiando - NON SIETE CRIMINALI COMUNI, VERO? -
- Siamo adepti di Kim Arthur. - intervenne un tricheco
- LO SAPEVO!!! Kim Arthur, il super boss di Human Nation, vi ha ordinato di radere a suolo questa città solo con lo scopo di attirarmi qui, non è vero? -
- Ma come sei sveglio. - disse il grosso tricheco - Permettimi che mi presenti:
Il mio nome è Cracker Trickekats Bernardo e sono il boss della Tricheco Mafia. -
- Oh, oh, e io dovrei avere paura? - disse ironicamente Lux.
- Hey, ragazzo: porta un po' di rispetto al nostro capo. - intervenne un tricheco arrabbiato.
- Ti riempiamo di piombo digitale, lo sai? - intervenne un altro tricheco arrabbiato.
- Calmatevi, picciotti!!! - disse in siciliano il boss - Kim vuole solo che catturassimo questo ragazzo vivo. -
- Ah, ok, allora è un raccomandato questo ragazzo!!!-  disse ironicamente un tricheco.
- Non saranno certo le vostre armi convenzionali a fermarmi. - disse Lux con aria più sicura di se.
- QUESTO LO VEDREMO, BASTARDINO!!! - gridò furioso Cracker - Per il momento inizia a frignare come un cane bastonato. -
- Mizzica, come mi piace l’artiglieria pesante, hahaha. - disse un tricheco.
 

Lux VS i trichechi

Aumentando il suo maleficio oculare fino a 2800 Sfiga Volt, Lux si avvolse da giganteschi vortici di fuoco ad altissima temperatura e materializzò dalla sua mano sinistra una lunga falce tagliente, sostenuta a sua volta da un lungo manico nero di tre metri.
I trichechi mutanti spararono al ragazzo dei laser letali, detti “neutrini”, ma il ragazzo, muovendosi velocemente e in maniera indisturbata, li sterminò con la sua fedele falce senza esitazioni.
Ad un tricheco Lux gli squartò il torace, ad un altro invece gli strappò l’intestino tenue per avvolgerlo alla gola, ad un altro ancora gli tagliò violentemente la testa, spargendo per le strade litri e litri di sangue.
Di solito i trichechi avevano un fisico talmente forte da mettere in difficoltà qualsiasi essere umano, anche se esso disponeva di un fisico muscoloso, ma Lux li tenne testa con una grande maestria.
Un tricheco mutante si avvicinò a lui per colpirlo alle spalle con un pugnale digitale ma Lux, accorgendosi già della sua presenza, si girò indietro improvvisamente e amputò con la sua falce la gamba sinistra del tricheco, facendogli uscire dalla parte lesa spruzzi di sangue e poi lo uccise colpendolo al cuore.
Cracker rimase senza parole per la super potenza del ragazzo.
La luce fu invasa dalle tenebre più profonde e solo gli occhi di Lux, divenuti fluorescenti, illuminarono di rosso l’ambiente circostante.
Volando ad alta velocità, egli decise di uccidere anche i trichechi all’interno dei loro space – macchine shuttle, provocando anche lì delle stragi di sangue.
Migliaia e migliaia di questi veicoli esplosero una volta colpiti dalla famigerata falce di Lux.
Le space – macchine shuttle spararono continuamente a lui raggi laser di qualunque tipo, anche quelli nucleari, ma il ragazzo si difendeva sempre con i suoi vortici incandescenti.
Lux, mentre combatteva, udiva sempre nella sua mente una voce oscura che gli mormorava:

- Reditus domini mortis, reditus domini mortis, mors… Mors… Mors. -
- Il ritorno del signore della morte. - tradusse Lux in mente sua dal latino all’italiano.

Ormai gli uomini di Cracker furono tutti sterminati senza pietà.
Lux, scendendo a terra, si diresse con una marcia funebre verso Cracker, ma quest’ultimo iniziò a scappare e premette un pulsante di un telecomando, preso dalla sua tasca.
Improvvisamente tutta Syon Suette tremò.

Inizialmente Lux credette che ciò fosse un semplice terremoto, ma non fu così:
da lontano il ragazzo vide la sagoma di una creatura gigantesca sollevarsi da terra.
Cracker scomparve nel nulla dopo aver attivato il suo teletrasporto e la creatura gigantesca iniziò a muoversi verso il punto in cui si trovava Lux.
La creatura misteriosa in realtà era un gigantesco Mega robot di 50,00 m, avente una struttura complessa, compatta e molto robusta, costruito con di ferro battuto, di acciaio e con qualche blocco di cemento armato che gli proteggeva le spalle, le caviglie e l’addome.
Alcuni circuiti si potevano vedere nelle articolazioni superiori e inferiori, alla gola e al torace.
Inoltre il viso del robot era un po’ paffuto, simile ad un tricheco, costruito con ferro battuto e acciaio per gli occhi.
Infine la creatura aveva una lunga, grossa e potente coda distruttrice.

- Che cos’è questa pagliacciata? - domandò Lux a Cracker.


Le confessioni di Cracker

Cracker si trovava proprio all’interno del Mega robot e rispose al ragazzo attraverso un altoparlante:

- QUESTO SARÀ IL TUO INCUBO PEGGIORE, MOCCIOSO!
VEDENDOTI COMBATTERE, HO SCOPERTO CHE TU FAI USO DEI POTERI DI DARKUS, NON È COSÌ? -

- E tu come lo sai? - gli gridò furioso il giovane.
- Si vede che Kim Arthur ti conosca abbastanza!!! - rispose il boss - Tu sei il figlio di Laura Black, non è così? -
- CONOSCI ANCHE MIA MADRE? - gridò sempre di più Lux.
- Quella donna ha fatto la fine che si meritava, hahaha. -
- Ti sbagli!!! Mia madre è ancora viva, lo so. -
- COSA??? Allora sei consapevole del segreto? -
- Io so tutto! Mia madre non è morta quella sera, mia madre sta bene e vive ancora. -
- E sai solo questo? -
- Che cosa vorresti dire? -
- Aspetta un attimo: nessuno ti ha raccontato l’altra parte della storia? -
- Quale storia? -
- Non sai come è andata a finire il combattimento che fece lei contro Dark Evon, Kim Arthur e Christopher Sulam Lufus? -
- … no. - rispose confuso Lux.
- Hahaha!!! - rise a squarcia gola Cracker - Allora non sai cosa è successo a tua madre e perché non è tornata più da te, vero? -
- Allora se le cose stanno così tu me lo puoi raccontare, dato che sai meglio di me la storia. -
- NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!! - gridò una voce dal lontano.

Per sorpresa di tutti Lux vide in lontananza Cramsh, il quale corse velocemente verso di lui.
Il ragazzo, meravigliato della sua presenza su Venere, gli chiese:

- Che cosa ci fai tu qui, Cramsh? -
- Mi ero nascosto nel cruscotto del tuo veicolo. - rispose lui con il fiato in gola - Io conosco Cracker. non ti fidare di lui per nessuna ragione al mondo!!! -
- Ah, ha, Cramsh… Da quanto tempo che non ci vediamo. - rispose Cracker con aria malignamente soddisfatta.
- Voi due vi conoscete? - gli chiese stupito Lux.
- … Forse non ci crederai… ma lui è l’assassino di mia moglie Ginevra. - rispose lui.
- Hehehe, ora ho capito tutto! - disse Cracker - È stato il tuo amico a rivelarti il segreto, nevvero Lux? -
- LUX, NON LO ASCOLTARE, TI PREGO!!! - gli gridò l'amico - VUOLE SOLO PERDERE TEMPO. -
- Come dice un proverbio: NON C’È PEGGIOR SORDO CHE NON VUOLE SENTIRE, hahaha!!! - disse Cracker.

Lux era confuso in quel momento; non sapeva più a chi dare ascolto.



Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).

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Capitolo 11
*** Tensione alta su Human Nation ***


Capitolo 11

Tensione alta su Human Nation



Lux era più confuso più che mai:
egli non si aspettò dell’entrata in scena di Cramsh e ne tanto meno che lui e Cracker si conoscessero già.

Cracker, pilotando il suo Mega robot, si avvicinò verso il ragazzo per colpirlo, ma questo scampò appena in tempo dal colpo, saltando all’indietro.
Aumentando sempre di più il suo maleficio oculare, il giovane si scagliò a tutta forza contro l'androide, ma fu lo stesso tutto inutile:
il Mega robot cacciò dai suoi occhi una luce accecante bianca che sembrò indebolire Lux, facendogli diminuire il suo maleficio oculare di Sfiga volt alla volta.
Il ragazzo provò di nuovo a colpire innumerevoli volte il suo avversario, ma venne sempre indebolito da quelle luci accecanti bianche.
Egli si chiese il perché di tutto ciò e Cracker gli rispose volentieri:

- Conosco i poteri di Darkus, ma ahimè lui ha un punto debole. -
- Un punto debole? - gli chiese stupito Lux
- I suoi poteri…  - spiegò il nemico - … derivano dal Regno delle tenebre, il luogo natale del signore della morte.
Per quanto questi poteri oscuri siano potentissimi, possono essere sempre indeboliti da un altro tipo di potere, derivante da un’altra dimensione, dove le tenebre non possono arrivare.
Sto parlando proprio del Regno della luce. -
- Vuoi dire che quella luce riesce ad indebolirmi come un vaccino che elimina un agente patogeno? - gli domandò con stupore il ragazzo.
- ESATTO!!! - affermò l'avversario.
- È come la Kriptonite che indebolisce Superman. - 
- Ma come sei sveglio, moccioso. - disse Cracker malignamente soddisfatto.
- BASTA CON LE CHIACCHIERE!!! LUX, ELIMINALO!!! - gli consigliò Cramsh
- Ma come? Vai di fretta, Cramsh? - gli chiese il boss - Non vuoi che il tuo amichetto sappia l’altra parte della verità? -
- Glielo dirò io, ma non ora!!! - gridò furioso lui.
- Lux, non dare ascolto a Cramsh. - lo persuase Cracker - Io posso scioglierti qualsiasi dubbio. -
- LUX, CRACKER È UN CRIMINALE, NON GLI DARE ASCOLTO!!! - gli gridò il proprietario.

Stanco di sentirlo, Cracker azionò un pulsante, tramite il quale fece alzare il piede del suo Mega robot per schiacciare Cramsh.
Lux salvò l'amico appena in tempo.
Dagli occhi dell'androide uscirono dei raggi di luce bianca, i quali colpirono il ragazzo, facendolo indebolire sempre di più;
il suo maleficio oculare da 2800 Sfiga Volt si abbassò fino a 2400 Sfiga volt, ma Lux, decidendo di non arrendersi, decise di reagire e per farlo si rialzò e gridò al nemico:

- SE LE COSE STANNO COSÌ ALLORA VORRÀ DIRE CHE AUMENTERÒ IL MIO MALEFICIO OCULARE, SUPERANDO IL LIMITE ASSOLUTO!!! -
- MA SEI MATTO? - gridò stupito Cracker - VUOI SUPERARE I 3000 SFIGA VOLT??? Non resisteresti neanche per un secondo contenendo tutta quella energia oscura. -
- Beh, come si dice: “A mani estremi, estremi rimedi”. - rispose Lux.

Lux aumentò il suo maleficio oculare fino al limite, ma l’operazione fu molto dolorosa:
arrivato ai 3000 Sfiga Volt, il corpo di Lux iniziò a mutare, espandendosi di massa e di dimensione.
Inizialmente sembrò un'impresa impossibile superare i 3000 sfiga volt del maleficio oculare, ma Lux sembrò riuscirci alla grande, nonostante gli atroci dolori che avvertiva in corpo per la trasformazione.
I suoi abiti Gothic dark furono gli stessi, ma i suoi capelli crebbero ancora di più, arrivando fino al sedere, la sua massa muscolare del corpo triplicò il suo volume, le sue ali rastremate crebbero sempre di più e i suoi occhi divennero sempre più minacciosi.
Inoltre da 2,20 m il ragazzo passò a 2,30 m di altezza e la sua falce divenne un po’ più grossa di prima.
Il suo maleficio oculare arrivò a 3500 Sfiga volt, un’energia impressionante per un essere vivente, soprattutto per un essere umano.

A questo punto venne da chiedersi come poteva un umano come Lux sostenere tutta quella tremenda ed esagerata energia oscura in corpo?
Cramsh rimase senza parole per l’ennesima trasformazione del ragazzo.
Cracker, non rendendosi conto del pericolo, si pavoneggiò con il giovane, dicendogli:

- Mi piace il tuo nuovo look, ma non stiamo a carnevale, moccioso! Pronto per incontrare il Creatore? -

Lux non rispose nulla:
egli era molto calmo e la sua espressione persa nel vuoto.

Dagli occhi del Mega robot uscirono i raggi luminosi, ma il ragazzo si difese con la sua enorme barriera di fuoco ad altissima temperatura.
Poi accadde l’imprevisto:
Lux fissò il Mega robot con gli occhi che sembravano non avere le pupille, bensì solo l’iride, ma in quel momento immediatamente l’aria cambiò.

Cramsh già capì che Lux in quel momento stava solo mandando a Cracker un colpo di grande mala sorte.
Quando il giovane, l’anno prima, non riusciva a controllare il suo maleficio oculare, mandava sfortuna e morte a chiunque senza volerlo, attraverso i suoi occhi stregati.
Cracker udì nella sua mente una musica macabra suonata ad organo, una musica funebre (forse come segnale di pericolo o di morte).
Il tricheco mutante iniziò quindi a spaventarsi, ma Lux non esitò per questo a colpirlo con una grande mala sorte, derivante questa volta dal cielo.
Il Mega robot, sollevandosi stranamente da terra come se si trovasse in assenza di gravità, pendolò in aria prima come un salame e poi accadde un qualcosa che nessuno si aspettò di vedere:
l'androide fu colpito violentemente e contemporaneamente da 1000 fulmini ad altissima intensità, quasi da estinguere in un secondo la vita su un pianeta intero.
Il gigantesco androide esplose con un violento boato atomico, illuminando il cielo di una luce accecante e paradisiaca.
Lux, consapevole di aver portato al termine il suo dovere, tornò nel suo stadio naturale, con capelli neri e un po’ lunghi fino alle spalle, il viso ben definito nella sua maturazione da diciottenne e un fisico snello e robusto e alto 1,75 m
 

Ritorno verso casa

Syon Suette venne liberata così dalla Tricheco Mafia, ma era continuamente attraversata da enormi fumi, provocati da incendi urbani.
Molti vigili del fuoco e corpi di polizia vennero in città per ripristinare l’ordine, nel frattempo Lux e Cramsh se ne tornarono su New Gaia.
Improvvisamente però Cracker uscì da un alone di fumo vivo e vegeto, chiamò gli rinforzi e questi lo accompagnarono subito a casa.
Intanto Cramsh guidava il veicolo dell'amico, sedendosi accanto a lui.
Durante il tragitto l'uomo vide il ragazzo con un’aria un po’ adirata e per consolarlo un po’ gli disse:

- Sei diventato forte Lux, lo devo ammettere. Peccato però per le vittime che ci sono state. -

Lux però non disse nulla.
Cramsh da ciò intuì subito che il ragazzo ce l’avesse con lui, così, per mascherare le carte in tavola, gli disse:

- Ho capito! So a cosa stai pensando, Lux. So come ti senti. -
- Ah, si? E come mi dovrei sentire in questo momento? - gli domandò furioso lui.
- La colpa è mia!!! Non dovevo rivelarti quel segreto. -
- Cramsh… - lo chiamò, Lux - … tu hai fatto una cosa nobile per me, pur rischiando di essere sgamato dai servizi segreti.
Mi hai detto che mia madre è ancora viva… ma non mi hai raccontato tutta la storia… -
- Lux… la curiosità a volte uccide… ti prometto che ti dirò a tempo debito come sono andate le cose. -
- Chissà quante volte avrò sentito questa frase “ti prometto che ti dirò tutto”… Io mi sono veramente stancato. -

Cramsh fermò il veicolo, fissò negli occhi Lux e gli disse con aria premurosa:

- Vuoi sapere come sono andate realmente le cose?... -
- Che cosa aspetti? - gli chiese ansioso il giovane - Io sono pronto ad ascoltarti in qualsiasi momento!!! -
- Ciò che ti dirò non sarà una bella cosa, ti avverto. -
- Cramsh… Vieni subito al dunque, per favore. -
- … Come posso dirtelo?... -

Cramsh non riusciva ad esprimersi bene con Lux:
ciò che gli stava per dire non fu una cosa molto semplice, ma alla fine prese una decisione, dato che il dado era già tratto.
Cramsh gli disse:

- Tua madre è viva… e questo già te lo dissi… però… è successa una cosa e non so se tu riuscirai ad accettarla… -
- Aspetta un attimo… - rifletté Lux - … forse... credo di sapere che cosa stai cercando di dirmi se faccio 2 + 2. -
- Allora… sarà meglio che ti prepari, Lux:
tua madre sopravvisse a quella missione, ma le successe una cosa molto brutta ed è per questo che per il momento non ti posso dire la verità. -

- Vuoi dire se tu mi rivelassi la verità ciò mi provocherebbe uno shock? -
- Esatto!!!... -
- Ok, Cramsh. - rispose Lux con aria rassegnata - … Se non vuoi ancora dirmelo allora rispetterò la tua decisione. -
- Grazie, amico. -  
- Ma ricordati di dirmelo un giorno perché io ho il diritto di sapere la verità.
Qualunque cosa sia accaduta a mia madre, lo stesso l’ho persa per sempre: viva o morta.
E ora che ci penso bene, se tu mi rivelassi ora tutti i dettagli lo stesso non cambierebbe nulla. -
- Comunque sappi, se ti può consolare, che nel profondo del suo cuore tua madre ti pensa ancora e ti vuole un mondo di bene. -
- Grazie Cramsh. -
- Ora non ci pensiamo più Lux; stiamo tornando a casa. -
- Ok. -
- Ah, mi sono dimenticato di dirti un'altra cosa: Lux, grazie per avere dato fiducia a me e non a Cracker. -
- Io ti conosco ormai da una vita, Cramsh e poi ne ho visti tanti di film come questi: il cattivo che cerca di persuadere la sua vittima per rovinare la reputazione del buono. -
- Hahaha, lo dico sempre che sei un ragazzo spassoso, Lux!!! -
- E io lo dico sempre che sei il migliore amico che un cliente come me possa desiderare. -
- Grazie mille, tesoro. Quando arriveremo a New Washington ti offrirò un qualcosa a tua scelta e questa volta offrirò io, ok?
Non dovrai spendere nessun soldino questa volta. -
- Woh, grazie amico. - esultò di gioia il ragazzo.
- Si, però non farci l’abitudine, Lux, hehehe, anche se il cliente ha sempre ragione, la legge è uguale per tutti!!! -
- Hahaha, lo terrò in mente, Cramsh. -

Dopo questa conversazione, Cramsh azionò di nuovo i motori del suo veicolo, dirigendosi così su New Gaia.
 

Pentagono

Nel frattempo a New Washington (New Gaia) Lady Earth si diresse al Pentagono, accompagnata dalle sue guardie del corpo.
 


Lì si riunirono tutti i presidenti dei pianeti di Human Nation (alcuni alieni, altri umani) e il marito di Lady Earth (Lord Dalmort), il presidente di Proxima Centaury:
Lord Dalmort era un alieno rosso con le sembianze di un umano, alto 2,02 m, aventi i capelli un po’ lunghi, brizzolati e color arancio rosso, delle orecchie grandi con la punta in su come quelle di un elfo, due piccoli orecchini maschili sul bulbo delle orecchie, un bel viso (tipo "playboy"), un piccolo tatuaggio a forma di chiocciola a vortice, un fisico muscoloso e atletico e aveva disegnate ai 2 lati della faccia 2 sottili e lunghe mezzelune gialle, parallele tra loro, anche se simmetrici, passando per gli occhi. Inoltre l'uomo indossava una grossa armatura d’ oro come quella di un cavaliere imperiale e degli stivali spaziali d’argento.
Una volta entrata nella sala Lady Earth, la conferenza iniziò:
Lady Earth disse ai Presidenti:

- Buon giorno, miei cari Presidenti.
Vi ho riuniti tutti qui per discutere su un problema che sta diventando una grossa piega per la sicurezza solare e forse anche universale.
Come già avete udito ai TG, in questi giorni stanno accadendo cose d’avvero insolite:
Kim Arthur, il super boss della criminalità organizzata dell’universo, è scappato da un carcere di massima sicurezza di Plutone e in questi giorni lui e i suoi scagnozzi si stanno muovendo.
Per tanto chiedo anche il vostro appoggio per fermarlo e per fare in modo che altre vite innocenti non perdano la vita in mano a questi delinquenti spietati.
Vi rammento che Kim sia sempre in contatto con le forze oscure sovrannaturali, come Dark Evon.
Per non parlare poi che Kingman ha annunciato all’universo di colpirci con un attacco senza precedenti.
Qualche domanda in proposito? -
- Una, mia signora. - intervenne il presidente di colore di Marte (John Mc Colei), alzando la mano - Come faremo poi con i fondi per le famiglie dei caduti? -
- Lei ci sta sottovalutando, sign. Mc Colei. - rispose la donna - Ormai dovrebbe sapere che Human Nation dispone infinite risorse di ogni tipo, fra le quali anche economiche. -
- Io avrei una domanda. - rispose il presidente alieno (Clariano) di Saturno (Richard Carter)
- Sentiamo. - lo invitò Lady Earth
- Senta… - disse Richard - … Entrando direttamente nello specifico, abbiamo un piano di riserva contro Kingman e company? Siamo pronti per un probabile attacco di massa? E soprattutto siamo ben organizzati? -
- Sign. Carter, lei mi ha posto tre domande, non una. - gli fece presente Lady Earth - Comunque le posso dire che Human Nation si prepara ogni giorno al peggio:
noi abbiamo la “Destination World”, “Gli Space Master”, gli “X – Robots Master”, “ i guerrieri dell’accademia del Cigno fedele”, i “Kagen”, gli “Aquarion Master”, “ i soldati repubblicani – federali di Human Nation”, i “ New Marines”, e tanti altri.
Insomma tutte queste persone lavorano continuamente notte e dì per indagare, scoprire e combattere il male per noi.
Alcuni dei miei fedeli guerrieri del Cigno fedele hanno recuperato mesi fa il libro delle profezie di Shida Yagami, e pochi giorni fa hanno recuperato anche la “pietra del coraggio”.
Quindi la nostra organizzazione è eccellente, i nostri piani di contro attacco ottimi e forse siamo anche pronti per una probabile prossima invasione da parte dei nostri nemici. -
- Eccellente!!! - si congratulò il presidente Cyborg di Plutone (Kento Yakamuri) - Si, mi piace come siamo organizzati e come stiamo andando.
Abbiamo, però, qualche indizio sui piani diabolici d’attacco da parte di Kingman e company? -
- Ci sono vari indizi frammentati. - rispose lei - Conosco una persona che sta lavorando al caso Kim Arthur, di nome Lux Black. -
- LUX BLACK? - gridò stupito il Presidente Mc Colei.
- Costui non sarà mica il figlio di Laura De Luca Black? - le chiese il presidente umanoide di Nettuno (Charlie Manson).
- ESATTO, PROPRIO LUI!!! - affermò Lady Earth.
- È solo un ragazzo proveniente dal 21° secolo. - le fece presente la presidentessa umana di Venere (Mary Yamato).
- Si, ma lui è nato in quest’epoca. Voi non lo conoscete come lo conosco io;
costui è un ragazzo in gamba, molto forte e anche intelligentissimo.
È un bravissimo detective federale e ora lavora alla Casa Bianca.
Per ulteriori informazioni leggete il suo curriculum. -
- In gamba questo giovanotto. - si ricredette la Presidentessa Mary
- Comunque… - intervenne il Presidente umano di Giove (Alexander Mc Queen) - … come faremo a convincere i cittadini di Human Nation che siamo ben organizzati e che abbiamo un piano d’attacco?
La maggior parte di loro gridano giustizia e chiarezza in tutto ciò che sta accadendo da secoli e secoli;
sono stanchi di sentire che sta andando tutto bene. -
- Sono perfettamente consapevole dell’irascibilità dei miei cittadini. - disse Lady Earth, abbassando leggermente il capo - Vi ripeto che stiamo facendo tutto il possibile per scacciare via per sempre dalla nostra vita Kingman e company.
Nel frattempo stiamo sconfiggendo molti dei suoi scagnozzi. -
- E CE NE SARANNO ANCORA ALTRI SE NON DECIDIAMO DA ADESSO DI PRENDERE UNA DECISIONE CHIARA, EFFICACE E DEFINITIVA!!! - gridò con tanta furia il presidente Charlie.
- Si calmi, Presidente Manson!!! Questi tipi di decisioni ci sono già! Presto … signori miei … l’era di Kim Arthur finirà e la medesima cosa toccherà anche a Kingman e ai suoi scagnozzi. -
- Signora Lady Earth… - intervenne la presidentessa Mary - Siamo ben consapevoli che il suo governo sia il migliore che Human Nation abbia mai avuto.
Confidiamo in lei e ai nostri eroi la nostra incolumità. -
- La ringrazio, Presidentessa Yamato. - la ringraziò la presidentessa di Human Nation.
- Io avrei un’idea!!! - intervenne il Presidente mutante di Urano (Daniel Parkinson) con le sembianze di un Minotauro.
- Dica, presidente. - lo invitò Lady Earth
- Perché non proviamo ad ascoltare le grida di alcuni cittadini infuriati? In questo modo potremo risolvere il problema alla radice. -
- Dovremo organizzare un convegno speciale. - intervenne la Presidentessa mutante di Mercurio (Elenoire De Luca) con le sembianze di una donna pesce.
- Signora De Luca… - la chiamò Lady Earth - L’unica cosa che la gente vuole è che noi accelerassimo i nostri piani di difesa e di attacco. -
- Mia moglie ha ragione, signori. - intervenne Lord Dalmort - Dobbiamo sbrigarci con tutti i nostri piani per salvare l’universo.
Tra poco arriverà il 3006: “l’anno Revolution di Human Nation”. -
- Comunemente anche detto:
l’anno del destino. - intervenne la moglie.


Fine della riunione

Dopo un’ora e mezza la conferenza di Human Nation giunse al termine.
I Presidenti presero la decisione di accelerare tutti i piani di difesa e di attacco di Human Nation, dopo di che se ne tornarono a casa.
Nella sala rimasero Lady Earth e Lord Dalmort, il quale domandò alla moglie:

- Lady Earth, come stanno andando le missioni? -
- Dalmort… - disse lei - … puoi anche chiamarmi con il mio nome di battesimo: “Angel”. -
- Ok, Angel! Come stanno andando le missioni dei tuoi guerrieri? -
- Bene! Stiamo raccogliendo una serie di indizi per scoprire il nascondiglio di Kim Arthur… Quando riusciremo a catturarlo e a giustiziarlo, poi toccherà la volta di Dark Evon. -
- Bene! Angel, ciò che sto per dirti non è una cosa bella. -
- Che vuoi dire? -
- Ci sono delle voci che parlano di manifestazioni contro di noi, da parte di alcuni dei nostri cittadini. -
- Non è possibile: la gente mi ama… -
- Certo che la gente ti ama, cara, lo so. 
Io in realtà mi sto riferendo ai Conservatori, no ai Neutralisti. -

- Ah, i Conservatori… Si, quelli ce l’hanno sempre avuta con me politicamente.
Per fortuna loro rappresentano la minoranza assoluta. -
- Ora forse non più. -
- Cosa? Scherzi? -
- Dico sul serio:
alcuni scagnozzi di Kim Arthur, sotto le sembianze di alcuni politici fittizi, li stanno plagiando. -

- Oh, Cristo Santo… -
- E c’è di più:
presto qui ci sarà una rivolta… -

- Mio Dio, È TERRIBILE!!! - gridò spaventata Lady Earth - Devo informare subito i segretari di Stato e le forze dell’ordine. -
- Ok, ma stai attenta: potresti anche ricevere delle minacce di morte. -

Udendo ciò la donna rimase senza parole:
in tutta la sua carriera da presidente, non aveva mai ricevuto nemmeno una minaccia di morte.

 

Domenica, 21 dicembre 3005

New Washington si svegliò quella mattina in un modo alquanto insolito:
verso le 6:00 del mattino le strade erano praticamente deserte, ricoperte dalla neve caduta la notte precedente, ma ad un tratto, proprio un’ora dopo, dal lontano si udirono delle urla di alcune persone.
Lux uscì dal suo appartamento per dirigersi verso la Casa Bianca, ma mentre camminava udì nella sua mente una voce oscura che gli mormorava continuamente:

- Mors… Mors… Mors… -
- Ecco che ci risiamo. - disse fra se e se il ragazzo - Questa è sicuramente la voce di Darkus, il signore della Morte, non è vero?
Ciò può significare come al solito solo una cosa: GUAI IN VISTA!!! -

Infatti da lontano Lux vide una folla inferocita di persone che avanzavano verso la Casa Bianca, trasportando con le mani un lungo striscione con scritto il lettere cubitali:

Meno chiacchiere, più azione: Human Nation ha bisogno di chiarezza e fiducia.

Dopo qualche minuto, 90 milioni di cittadini di New Washington sostarono davanti alla Casa Bianca, rendendo più difficoltosa l’entrata nell’edificio degli addetti.
Lux riuscì ad entrare all'interno dell'edificio, facendosi largo tra la folla inferocita che continuava a gridare "giustizia".
Una volta entrato dentro, il giovane incontrò Martina la quale, dopo averlo abbracciato, gli disse:

- Lux, la gente di New Washington sta protestando contro di noi e contro Lady Earth!!! -
- Perché stanno protestando? - le chiese sconvolto Lux.
- Da quello che ho ben capito, la gente vorrebbe che lei prendesse delle decisioni definitive ed efficaci per eliminare la criminalità universale. -
- MA NOI STIAMO FACENDO TUTTO IL POSSIBILE PER COMBATTERE LE FORZE DEL MALE!!! -
- Lo so, ma qualcuno ha plagiato le menti di questa folla inferocita.
Oddio, ho paura, Lux!!! -


Lux, abbracciando molto forte Martina, la tranquillizzò, dicendole:

- Tranquilla! Non permetterò che qualcuno ti tocchi anche con un fiore!!! -
- Sei molto gentile, caro. - rispose felice la ragazza - Lady Earth ci ha consigliato di accelerare le nostre indagini su Kim Arthur. -
- Aspetta, anche tu lavori alle indagini su Kim? -
- Si! Se vuoi ti rivelo ciò che sto scoprendo in questi giorni. -
- Ok, allora mettiamoci subito all’opera. -

Lux e Martina si diressero nella sala degli archivi per scoprire il nascondiglio segreto di Kim Arthur, ignari però di quello che stava accadendo fuori alla Casa Bianca.
 

Manifestazioni inferocite

Tutto il Campidoglio americano venne invaso da una moltitudine feroce di Conservatori, pronti a distruggere ogni cosa.
 

Le forze dell’ordine subito intervennero per ripristinare un po’ di ordine in città, ma alcuni di loro purtroppo rimasero feriti a causa di alcuni vandali, mascherati sul viso con un cappuccio nero, avente al centro una croce Gothic dark bianca.
Cramsh chiuse ermeticamente il suo ristorante, rifugiandosi poi in casa, mentre in città si scatenò il panico.
Anche in altre parti del mondo accadde la stessa cosa:

  • Tokyo: i manifestanti giapponesi occuparono tutti i servizi pubblici della metropoli, gettando poi alle forze dell'ordine bombe carta digitali e raggi laser, sparati dai loro blaster. Inoltre, essi occuparono anche le TV locali, trasmettendo poi per provocazione alcuni Anime Japan 3D non adatti ai minori per la loro pornografia;

  • Londra: il Big Ben venne preso da assalto da parte di un gruppo di manifestanti conservatori, i quali presero le lancette dell'orologio, minacciando poi di distruggerlo;

  • Parigi: la torre Eiffel, il Louvre, il palazzo di Versailles e l'eliseo vennero occupati da un gruppo rivoluzionario francese, chiamato "Peppers en colère" (i peperoni arrabbiati), con a capo il manifestante "Gérard Lefebvre", il quale gridò in francese: - W la révolution!!! -;

  • Milano: il duomo della città venne occupato da un gruppo di manifestanti chiamati "Cassoeula va a dà e via el cu", i quali giurarono di farsi esplodere come i Kamikaze;

  • Roma: il Colosseo venne occupato da un gruppo di manifestanti inferociti, chiamati "amatriciana li mortacci", i quali avevano minacciato di far saltare l'architettura e tutte le abitazioni situate a via San Giovanni Laterano;

  • Napoli: un altro gruppo di manifestanti, chiamati "Vesuvio Kitammuort", si riunì a pompa magna a piazza del Plebiscito, portandosi con se litri di calderoni pieni di acqua bollente, proveniente dalla solfatara. Il loro obiettivo era quello di intimidire le forze dell'ordine gettando loro l'acqua in questione;

  • Madrid: un manifestante impazzito liberò i tori in città, facendo incornare migliaia di innocenti;

  • anche in altre parti del mondo come New York, Los Angeles, Chicago, Brasilia, Rio De Janero, Città del Messico, Iraq, Città del Capo, Sidney, Mosca, Berlino, PragaBudapest, Rotterdam, Berna, Zurigo, Zagabria, Lisbona, Vienna, OsloOttawa vigeva il caos più totale. 


Il grande carisma di Lady Earth

Dopo un’ora e mezza alcuni vandali furono arrestati e Lady Earth, decidendosi di mostrarsi su un gigantesco schermo digitale ad ologramma di fronte alla Casa Bianca e su tutti i cieli di New Gaia, disse alla folla inferocita:

- CALMATEVI, CITTADINI!!!... Questo non è un comportamento razionale da assumere, non siamo nel 21° secolo!!!
Sono perfettamente consapevole del vostro enorme rancore nei miei confronti, ma vi garantisco che finalmente siamo quasi alla fine delle nostre indagini su Kim Arthur.
Si, avete udito bene, presto la sua era finirà.
È vero che voi siate Conservatori, ma anche se io in teoria rappresenti uno dei vostri nemici politici, mi dovreste lo stesso dare ascolto e rispettarmi in quanto persona, ma soprattutto in quanto madre di un bimbo piccolo. -

La folla inferocita si calmò udendo le tenere parole di Lady Earth.
La donna disse poi:

- Ascoltatemi:
già ci aspettavamo questa vostra reazione e perciò vi prometto solennemente che Human Nation, come è stata liberata dai rettiliani, verrà liberata anche da Kim Arthur e company!!! -

La folla esultò per le parole oratorie della presidentessa; Lady Earth riuscì ancora una volta a placare gli animi della folla e a ripristinare la calma in città.

- Vi chiedo scusa… - disse poi la presidentessa - … se è per causa mia che vi siete alzati così presto per manifestare il vostro disagio nei miei confronti.
Il mio governo è basato sull’amore e sulla tolleranza.
Amo i Neutralisti e anche i Conservatori.
So che politicamente non mi sosterrete mai, però sappiate che io ci sarò sempre per tutti voi!
Lo so:
mio padre ha commesso tanti terribili errori in passato quando divenne il presidente di Human Nation e
 vi dico anche che lui, essendo diventato un pedofilo, abusava di me quando ero piccolina, ma io non commetterò i suoi errori, sono sempre stata diversa da lui.
Ho avuto la sfortuna di essere stata sua figlia, ma ringrazio al cielo di essere diventata adulta e autonoma.
Ho un tenerissimo bimbo piccolo ora e sto costruendo anche per lui un futuro migliore.
Se abbiamo vinto la “terza guerra universale” vi prometto che vinceremo anche questa!!! -

La folla esultò di nuovo per le parole convincenti della presidentessa.
Dopo una mezz'oretta, l’ordine in città fu finalmente ripristinato, tutto ritornò alla normalità, ma la criminalità universale continuò a stare in allerta, escogitando delle probabili prossime mosse.


Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).

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Capitolo 12
*** Natale a Human Nation (prima parte) ***


Capitolo 12

Natale a Human Nation (prima parte)

 

Martedì, 23 dicembre 3005

Quella mattina Lux si diresse a New York per andare a trovare il suo amico John.
New York si presentò simile a New Washington con i grattacieli in stile futuristico, alti 700,00 m e alcuni di essi anche di più, con le tubature di vetro trasparenti blu, sospese sui grattacieli, che conducevano le persone e i veicoli in siti anche lontanissimi.
Le grosse tubature di vetro blu erano suddivise in varie categorie di spessore, a seconda della loro funzione:

  • le tubature con uno spessore d’uomo: avevano la funzione di portare la gente in qualsiasi sito (anche lontano), risucchiandoli con una forza antigravitazionale attrattiva e facendoli viaggiare ad alta velocità;

  • le tubature con uno spessore medio: non erano costituiti dalla forza antigravitazionale attrattiva. Spesso queste tubature venivano usate come strade extraurbane; 

  • le tubature con uno spessore grande: avevano la funzione di accompagnare le grosse astronavi in fase di decollo.

In cielo poi Lux vide molte mongolfiere di tutti i tipi che offrivano alla gente spot di vario genere.
Gli autoveicoli (evoluzione molto sofisticata delle automobili) erano velocissimi, capaci di raggiungere anche i 600 Km/h e alcune anche di più, ed erano in grado di volare e di viaggiare a terra.
Tali autoveicoli avevano delle ruote posteriori più grosse di spessore rispetto a quelle anteriori, erano silenziose e non avevano bisogno della benzina per funzionare, ma bensì di una fonte energetica pulita, scoperta nel 26° secolo nei pressi di Andromeda.
Tale fonte, rinnovabile all'infinito, aveva un nome scientifico:

74K2ZD, tradotto come: "Nebulosa energetica".

A Wall Street Lux incontrò John accanto ad una fermata di un autobus, gli venne incontro e contento gli disse:

- Sono contento di ritornare a casa tua. -
- Sappi che sei sempre il benvenuto, Lux!!! - disse John
- Grazie. -
- Dai, saliamo su: ho un regalo per te. -

Detto ciò Lux e John arrivarono nell’appartamento del secondo, situato in un grattacielo, alto di 120 piani; John viveva al 23° piano.
Arrivati lì, l'amico di Lux, prima di entrare, toccò la tastiera a plasma accanto alla porta, mise le sue impronte digitali su uno scanner e poi, quando la macchina gli domandò la parola d’ordine, Lux chiese all'amico:

- Hey, John, lo sai che mi ricordo ancora della tua parola d’ordine? -
- Ah, d’avvero? - gli chiese John - Ok! Sentiamo. -

Dopo esseri schiarito la voce, Lux disse ad un microfono della macchina:

- Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai di fronte ad un palo che mi fece girar la testa. -
- Accesso negato!!! - rispose il computer con una voce femminile
- Cosa??? - urlò stupito il ragazzo.
- Hahaha, Lux, scusami… - disse John ridendo - … Mi sono dimenticato di dirti che ho cambiato la mia parola d’ordine.
Non te l’ho detta per metterti alla prova, tutto qui. -
- Ah, ok. - rispose Lux - E quale sarebbe questa nuova parola d’ordine? -

John, avvicinandosi al microfono con il viso, disse al computer:

- Affacciati alla finestra, passerotta, che hai bel di dietro che fa provincia. -
- COSA??? - gridò stupito Lux.
- Password confermata con successo!!! Benvenuto in casa sign. Mc Crockett! - disse il computer.

Entrando in casa, il gatto persiano di John se ne scappò, rifugiandosi sotto il lettino del suo padrone.
La sua casa era a dir poco accogliente, anche se alcune strutture erano fatte di materie prime, come il pavimento a parquet.
All’entrata ci si trovava in un piccolo corridoio con 3 stanze infondo: una a destra (la cucina), una a sinistra (il bagno) e una a centro (la camera da letto di John).
La sua camera era un po’ disordinata, con le carte sulla sua scrivania e alcune a terra. Il letto si trovava a destra della camera, mentre al centro c’era una scrivania, con un apparecchio elettronico molto sofisticato:
era costituito da una scatola elettronica di plastica, grande quanto un modem del digitale terrestre, contenenti dei fili che, a loro volta, collegavano l’apparecchio ad un casco molto speciale.

Tale scatola si chiamava:
“il Modem ad emersione digitale”

Con tale apparecchio era possibile entrare di persona in Internet, convertendo momentaneamente le proprie molecole in dati digitali.
Una volta entrato di persona in Internet si poteva viaggiare all’interno di esso alla velocità della luce e visitare molti siti.
John, prendendo un pacco da sotto al suo lettino, lo diede a Lux, dicendogli:

- È una piccola sciocchezza, ma spero che ti piaccia. -

Dopo aver scartato il regalo, Lux vide un braccialetto d’argento con al centro uno stelma d’oro con le sembianze di una fenice.
Mettendolo al polso sinistro, egli ringraziò l'amico, dicendogli:

- Oh, ti ringrazio molto John. Mi è piaciuto questo regalo però, per curiosità, perché me lo hai comprato? -
- Ah… ecco… - balbettò John con la fronte che gli sudava - … Così. L’ho comprato solo per… Oh, Lux, lascia perdere il motivo per cui te l’ho comprato.
Accetti il regalo e basta!!! -
- Ok. - rispose lui con aria un po' sospetta nei confronti dell’amico.

Improvvisamente dal “modem a emersione digitale” apparve la sagoma di una persona, sommersa interamente da una luce accecante gialla, la quale si modellò nelle sue definizioni per poi creare l’aspetto corporeo di una ragazza.
Questa ragazza era Michelle, venuta da Parigi in un istante, attraverso Internet.
Michelle, dopo aver salutato i ragazzi, andò da Lux dicendogli:

- Ciao carissimo. Sono venuta qui per avvertirti che il Prof. Algokitmo è tornato dalle sue vacanze su Andromeda.
Sapevo di trovarti qui grazie a Cramsh.
Il prof Algokitmo non vede l’ora di vederti. -
- Ok, vado. - rispose Lux contento.


Accademia del cigno fedele

Dirigendosi così tutti insieme all’accademia del cigno fedele, i ragazzi incontrarono il loro amico Alex e il prof. Algokitmo, un Robot sofisticatissimo, capace di provare emozioni come quelle degli esseri umani.
L'androide, rivestito interamente d'oro, era alto 1,82 m e aveva una faccia scolpita in un volto umano, un corpo robusto e atletico, un insieme di circuiti di grosso spessore attaccati dalla nuca alla schiena superiore e, infine, il suo cervello positronico lo si poteva notare dal suo capo per metà composto da vetro.
Dopo averlo abbracciato, Lux chiese felicemente all’androide:

- Oh, prof, come sono contento di vederla. Perché si è preso una vacanza su Andromeda? -
- In questi giorni ci sono stati dei nostri convegni sui pianeti di quel sistema solare. - rispose l’androide
- Comunque sono felice di rivederla. -
- La stessa cosa vale anche per me, sign. Black. -

I ragazzi passarono una bella giornata accanto al Prof. Algokitmo, ridendo, scherzando e parlando del Natale e delle tante cose buone che la stagione in questione portava all’umanità.

Tutta Human Nation parlò continuamente del Natale, un periodo felice in cui tutti dimenticavano per un istante qualsiasi ostilità per passare le feste in famiglia o tra amici.
Il detto “Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi” non esisteva più nel futuro;
ormai tali feste non solo si passavano in famiglia, ma anche altrove.
 

Tutte le TV di Human Nation furono invase da infiniti spot natalizi:
prodotti di prima necessità, accessori, oggetti, promozioni Internet ecc.

Nel 2802, uno scienziato Norvegese (Cletus Sciakallo) creò un mutante in laboratorio che assunse l’identità di Santa Clause (con la differenza che il mutante in questione aveva il viso di un orso bruno e il corpo di un essere umano).
In seguito lo scienziato creò anche la befana, solo con la differenza del suo aspetto:
la befana del futuro non era altro che una bella giovane creatura - mutante donna con il viso e il corpo di una modella.
Queste due creature esistevano ancora, dato che la loro durata vitale era di 500 anni.

La slitta di Santa Clause del 31° secolo volava grazie alla combustione dell’energia stellare, in grado di compiere tratti anche molto lunghi senza mai consumarsi.
Santa Clause poteva così viaggiare non solo per tutta New Gaia ma anche per tutta Human Nation alla velocità della luce.


Lux e il prof. Algokytmo

Tornado alla storia Michelle, John e Alex se ne tornarono nelle loro case, mentre il prof. Algokitmo chiese a Lux di seguirlo nel suo studio.
Una volta arrivato lì, il ragazzo si sedette accanto alla scrivania dell’androide, mentre l'androide, sedendosi sulla sua sedia, gli disse con un’aria alquanto seria:

- Devo dirle assolutamente una cosa, sign. Lux. -
- Mi dica… - lo invitò Lux
- Lady Earth mi ha informato su tutto; lei è sulle tracce del super latitante Kim Arthur, non è così? -
- Sto facendo tutto il possibile per trovare il suo nascondiglio. -
- Lo vedo. Lei è un ragazzo molto intelligente. Comunque c’è una cosa che devo assolutamente dirle:
Lux, lei è in pericolo!!! -
- CHE COSA??? SONO IN PERICOLO? - gridò stupito Lux.
- Si calmi, per favore. Ormai dovreste sapere che Kim ha fin dall’inizio un grandissimo desiderio di farla fuori. -
- Pochi giorni fa feci un sogno, il continuo del precedente che feci qualche mese fa. -
- E scommetto che in quel sogno lei ha anche visto lui.
Come avrà certamente notato, sua madre era famosa in tutta Human Nation; tutti la conoscevano, ma alcuni la temevano.
Per Dark Evon lei è una minaccia, sign. Lux, ed è per questo che Kim vuole ucciderla. -
- Ma non ci riuscirà mai perché io ho dalla mia parte il mio maleficio oculare. -
- Ed è qui che lei si sbaglia, purtroppo.
Kim non è un essere umano come tutti gli altri, ha anch’egli il maleficio oculare. -
- COSA? -
- Esatto!!! Quando si disse che tua madre morì in quella missione, Kim ricevette da Dark Evon una grande ricompensa, rendendolo sempre più forte e potente!!! -
- Questa è bella. Quindi Kim potrebbe essere anche… anche più forte di Morgan? -
- Da ciò che mi hanno detto, Morgan aveva il maleficio oculare del tuono, mentre Kim invece ha il maleficio oculare dell’ignoto. -
- Cos’è questo tipo di maleficio? -
- Il maleficio dell’ignoto è composto da poteri paranormali, in grado di far contattare il soggetto affetto con altre dimensioni.
Questo è il maleficio oculare più potente che ci sia. -
- Quindi più potente del mio. -
- Esatto! Con il maleficio dell’ignoto si può anche comunicare e leggere le menti delle persone, manipolarle al proprio piacimento e distruggerle fino alla pazzia.
Migliaia di mal capitati hanno perso tragicamente la vita a causa sua. -
- Oh, mio Dio. Questo potrebbe spiegare come lui sia riuscito ad evadere dalla prigione. -
- Kim è riuscito a diventare il super boss della criminalità universale proprio perché manipola le menti di ogni criminale di Human Nation, rendendoli suoi schiavi. -
- Quindi la TRICHECO MAFIA, la SEPTA RETTILIAN, la ANYZOSM, la TAURUS OCULUS e la SAF OMSIC (le 5 organizzazioni super criminali di Human Nation) sono governate da Kim?!!. -
- Si, e sono anche organizzazioni spietate che non risparmiano nessuno!
Uccidono solo per il piacere di farlo e basta. -
- Non avrebbe senso ciò. -
- Sign. Lux, le consiglio solo di stare attento a queste organizzazioni;
loro agiscono indisturbato nell’oscurità.
I rettiliani che lei ha eliminato nella terza guerra universale dell’Estate scorsa appartenevano alla Septa Rettilian e questa è solo una delle ragioni per la quale Kim vuole eliminarla. -
- Credo di focalizzare tutta la faccenda. -
- Mi prometta che starà attento. -
- Glielo prometto, prof. Algokitmo. Grazie mille per avermi rivelato anche altre informazioni su Kim Arthur; ora ho una marcia in più per catturarlo alla svelta!!! -
- Prego! Se ha bisogno di qualcosa, può sempre trovarmi qui. -
- Ok. -

Dopo questa conversazione Lux salutò il prof. Algokitmo e se ne tornò su New Gaia, pronto per mettere in atto tutto ciò che ha appreso.



Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).

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Capitolo 13
*** Natale a Human Nation (seconda parte) ***


Capitolo 13

Natale a Human Nation (seconda parte)

 
 


24 dicembre 3005

Quella fredda mattina di Vigilia, Lux si svegliò di colpo dal suono del campanello della porta, si alzò per andare ad aprirla e trovò per sua sorpresa Martina con un pacco in mano.
Ella indossava una elegante camicia bianca con un piccolo fiocco rosso a papillon al centro della gola, una minigonna (in stile spaziale) nera intorno alla vita, delle calze marroni, dei tacchi a spillo bianche e, infine, aveva un bellissimo rossetto sulle labbra, uno smalto celeste sulle unghie delle mani, un piccolo ferma capelli a forma di cuoricino e un po' di trucco sulle palpebre degli occhi.
Lux si complimentò con lei, dicendole con un'aria stupita:

- … Sei… sei bellissima!!! -
- … Grazie… - rispose la ragazza con il muso arrossito e la testa calata in basso.
- Ah… se … se vuoi puoi anche entrare… Mi sono svegliato da poco, non badare al disordine del letto. - la invitò Lux.
Non preoccuparti. -

Dopo essersi accomodata, Martina pose il pacco a Lux, augurandogli:

- Buona vigilia di Natale, Lux. -
- Grazie. - rispose il ragazzo
- Lo so, è una piccola sciocchezza, ma spero che ti piaccia.
Però aprilo a mezzanotte, ok? -
- Non preoccuparti; rispetto sempre le tradizioni Natalizie. -

Martina osservò il panorama di New Washington dal balcone dell'amico, notando dal lontano la Casa Bianca, il Campidoglio e la metropoli futuristica con le auto volanti che sfrecciavano in cielo ad alta velocità.
Lux preparò nel frattempo una tazza calda di cioccolata e, porgendola poi a lei, le disse:

- Ho pensato di prepararti una tazza di cioccolato caldo, sai? Con questo gelo che c’è a New Washington. -
- Sei molto gentile, caro. - rispose felicemente la ragazza.

Dopo aver bevuto la tazza di cioccolato ed essersi leccata le labbra per ripulirsi dai residui del cacao, Martina chiese al ragazzo:

- Mio padre è andato su Proxima Centaury per motivi di lavoro, la mia sorellina è impegnata a eseguire i suoi doveri di Space Master di Saturno e io sono rimasta sola.
Io ho sentito da Lady Earth che tu organizzi qui la vigilia di Natale con i tuoi amici e quindi… ecco… io… non per essere invadente, ma… -
- Ho capito! Vuoi unirti a noi, non è cosi? Certo che puoi festeggiare insieme a noi la vigilia di Natale. - le rispose Lux contento.
- COSA??? DICI SUL SERIO? -
- Si, Martina. -
- Oh, che bello!!! Grazie Lux. -
- Figurati! Chiederò a Michelle di aggiungere un altro posto a tavola. -
- Ne sarei molto grata. Cucina bene la tua amica Michelle? -
- È una dea dell’arte culinaria, credimi. Cucina dei piatti che ti fanno leccare i baffi. -
- Ah, ok. Sarei molto felice di gustare i suoi piatti. -

Ad un tratto, senza accorgersene, Martina fece cadere con un movimento sbagliato del braccio destro la tazza di cioccolato a terra e si calò per raccoglierla.

- LASCIA, LA RACCOLGO IO!!! - le ordinò Lux.

Le loro mani, però, si incrociarono come la volta precedente, facendo provare a queste due persone un sentimento di attrazione reciproca.
Lux accarezzò leggermente il pollice della mano sinistra di Martina, arrivando fino al palmo della mano per poi proseguire verso il polso.
Lei toccò l’indice, il medio, l’anulare e il mignolo della mano destra di del ragazzo, provando una sensazione di attrazione sempre più forte.
Gli occhi di Lux e quelli di Martina si fissarono a vicenda, con i loro cuori che battevano sempre più forte ogni volta che i loro volti si avvicinavano; ambedue i ragazzi si sentivano disorientati.
Martina, accarezzando leggermente il viso di Lux, provò un'immensa tenerezza nei suoi confronti e a sua volta lui accarezzò quella mano della ragazza.
Poi lei, alzandosi, gli disse con un'aria premurosa nei suoi confronti:

- Tu stai buono qui che prendo una scopa e tolgo la tazza rotta. -
- Ok. - rispose il ragazzo con un’aria imbambolata.

Dopo aver tolto da terra i pezzi della tazza, ella si avviò verso la porta ma prima di andarsene disse a Lux:

- Scusami per prima, è solo che… hahaha… che certe volte mi assento per un po'. -
- Non è successo nulla, tranquilla!!! - la tranquillizzò lui.
- Ecco, appunto:... - disse sottovoce la ragazza con un’aria delusa - … non è successo nulla. -

Lux provò dentro di se una specie di senso di colpa.
Martina, improvvisamente, abbracciandolo molto forte, lo baciò sulla guancia destra e poi se ne andò via correndo.
Il ragazzo, porgendosi una mano sulla guancia baciata dalla ragazza, rimase senza parole.
Non c’erano dubbi:
la coppia era innamorata.

 

Ristorante di Cramsh

Per schiarirsi le idee Lux andò nel ristorante di Cramsh, bevendosi una tazza di camomilla.
Vedendolo giù di morale, Cramsh chiese al ragazzo:

- Cos’è che ti affligge, amico? -
- Cramsh... - rispose lui - Ti ricordi quando qualche mese fa tu mi dicesti che un giorno avrei incontrato la mia anima gemella? Ecco, credo di averla incontrata. -
- URRA!!! MA È UNA NOTIZIA FANTASTICA!!! -
- Sssssss, abbassa la voce, per favore; non voglio che tutti quanti sappiano i fatti miei. -
- Oh, scusa, hai ragione. -
- Comunque io e lei non siamo ancora fidanzati, però credo che anche lei prova le stesse cose che provo io. -
- In che senso, Lux? -
- Cramsh, ogni volta che ci fissiamo negli occhi entriamo in trance.
Stamattina lei è venuta nel mio appartamento a portarmi un regalo e quando la tazza del cioccolato è caduta e ci siamo chinati per raccoglierla, CI SIAMO ACCAREZZATI LE MANI. -
- Woh, le mani! Weh, allora sei su una buona strada, figliolo. -
- Che vuoi dire? -
- Lux, SVEGLIA!!! Lei è cotta di te. -
- … Ne sei sicuro? La prima volta che ci siamo conosciuti abbiamo litigato; ce ne siamo dette di tutti i colori. -
- MEGLIO!!! Non lo sai che “l’amore non è bello se non è litigarello”? Anche con la mia Ginevra mi successe la stessa cosa. -
- Ginevra? -
- Si, la mia Ginevra. Quella gattina mutante aveva un peperoncino in corpo ma infondo possedeva un grande cuore. -
- Per caso ti stai riferendo alla tua quarta e ultima moglie? -
- Proprio così! Quando c’eravamo conosciuti per la prima volta, litigammo per un piccolo malinteso ma quando sapemmo che i nostri genitori erano in ospedale, per caso ci incontrammo di nuovo.
Poi facemmo pace io e lei. -
- Interessante! Mi sarebbe tanto piaciuto conoscerla di persona. -
- Era una donna fantastica in tutti i sensi, l’unica che ha scatenato il mio cuore e la mia adrenalina a mille. -
- Woh, doveva essere una super donna. -
- Molto di più, Lux, molto di più. -
- Ti manca tanto, è? -
- Certo, soprattutto durante le feste di Natale.
Lei credeva sul serio nel valore del Natale;
Se fosse ancora in vita, sarebbe stata un’ottima madre. Ti racconto la storia, se vuoi. Tanto i miei dipendenti stanno lavorando
in cucina e poi a quest’ora vengono solo poche persone. -

- Ti ascolto volentieri, Cramsh. -

Così Cramsh raccontò il suo primo incontro con la sua amata Ginevra, arrivando poi al loro primo appuntamento.

 

Sabato, 18 aprile 2995

Quella sera a Londra, Cramsh si preparò al suo primo appuntamento con Ginevra, uscì di casa con la sua space – macchine volante e si diresse nei pressi di Buckingham palace per prelevare la sua amata.
Ginevra indossava un tailleur da sera blu con le spalle scoperte, degli orecchini a quarzo sui bulbi delle orecchie, un rossetto sulle labbra, dello smalto rosso sulle unghia delle mani e dei piedi, e dei sandali con il tacco.
Inoltre la donna aveva un bellissimo profumo di Chanel.
Cramsh le disse:

- Woh… Sei bellissima!!! -
- Grazie, Cramsh. - rispose la donna con il muso arrossito.
- Ti sei messa anche un profumo meraviglioso; è Chanel, non è vero? -
- Si, hehehe, esatto!!! -
- Sali in macchina, altrimenti facciamo tardi. -

Ginevra obbedì e i due partirono alla volta dello spazio, dato che il ristorante si trovava su una base orbitante intorno a New Gaia (Terra).

 

Al ristorante

Il ristorante era situato all’interno di un hotel di lusso a 12 stelle, con un servizio a doc (lo stesso ristorante in cui andarono Lux e Martina).
Dopo aver parcheggiato l’auto, i due scesero dal veicolo e si diressero verso l’entrata.
Anche lì si udì la solita musica classica da sala, con un’atmosfera di lusso:
“La donna immobile”, la canzone classica suonata con i violini.
Quella sera vennero una moltitudine di persone importanti da tutta Human Nation:
brillanti avvocati di successo, ministri planetari e intergalattici, ricchi borghesi, attori di innumerevoli premi d’oscar, medici, sindaci e tanti altri.
Gli ospiti non erano altro che gente ricca, con qualche figlio di papà.

Cramsh si sentì imbarazzato in quel momento, dato che non si sentiva assolutamente appartenere ad una gerarchia di lusso:
egli era sempre appartenuto alla borghesia media.

 

Ginevra, non vedendolo a suo agio, lo tranquillizzò stringendogli affettuosamente il braccio destro e accarezzandogli il viso, dopo di che lei gli disse:

- Non essere teso, Cramsh. Andrà tutto bene. -
- Sei molto gentile, Ginevra… Sei una gattina stupenda. -
- … Grazie. - rispose lei con il muso arrossito.

La coppia si sedette ad un tavolo circolare per due e un cameriere (un essere umano proveniente da Urano) mostrò loro il menù:

 

Menù per gli ospiti: bon appétit.

Antipasto - Costo in Dollari

  • insalata del principe besuar: 120,00 $;
  • spaghetti bolliti alla Cesaroni: 140,00 $;
  • merluzzo schiacciato alla Biscardi: 100,00 $;
  • delizie del mare del Giappone: 300,00 $.


Primi piatti - Costo in Dollari 

  • minestrone orientale: 200,00 $;
  • fusilli alla Mercuriana: 250,00 $;
  • minestrone ortodosso di Costanza: 170,00 $.


Secondi piatti - Costo in Dollari

  • focacce alla brace alla Nixon: 190,00 $;
  • mix di fette di mozzarella, patate verdi e melone: 110,00 $;
  • eschargò rinnovato: 130,00 $.

Dolci & buffet - Costo in Dollari
  • torta di nonna Margherita: 118,00 $;
  • carica di dolcetti ripieni al cioccolato: 150,00 $;
  • babà con ripieno di gelato all’arancio: 50,00 $.



Dopo essersi messi d’accordo, i due scelsero:
l’insalata del principe Besuar, le delizie del mare del Giappone, i fusilli alla Mercuriana, le focacce alla brace di Nixon e la torta di nonna Margherita.
Mentre mangiavano l’antipasto, Ginevra chiese a Cramsh:

- Ti piace questa insalata? -
- Molto!!! - rispose lui - Si paga tanto, ma si mangia da Dio. -
- Hahaha, sei veramente spassoso, lo sai? -
- Tu dici? -
- Senti un po':
tu sei fidanzato? -

- Beh… in verità sono stato fidanzato tre volte e tutte finite tragicamente:
la mia prima ragazza fu un essere umana e ci innamorammo subito, la seconda invece fu un alieno (un clariano con esattezza) ma la nostra relazione durò meno di una settimana. Il mio terzo amore invece fu un robot, bellissima, ma un giorno venne investita da un tir e non la si potette più riprogrammare. -
- Ah, capisco… Amori sfortunati, a quanto pare... - rispose stupita Ginevra
- Tu invece sei fidanzata? -
- No, purtroppo. Sono ancora “vergine”. -

Udendo tale risposta, a Cramsh gli andò di traverso l’insalata, che però, fortunatamente, venne ingoiata con colpi di tosse.

- Oddio, stai bene??? - gli chiese preoccupata Ginevra
- È tutto a posto, piccola!!! - rispose Cramsh - Quindi non sei fidanzata, giusto? -
- Si. -
- Ammazza, ma devi essere una santa, allora!!! -
- WHAT??? -
- Come mai, se posso saperlo? -
- Sono sempre stata molto carina fisicamente ma purtroppo mi corteggiano solo dei uomini bastardi che non pensano ad altro che a gareggiare fra loro, a bere solo birra e ad amare unicamente le auto da corsa. -

In quel momento Cramsh, con aria imbarazzata, non riuscì a distogliere lo sguardo dai grossi seni di Ginevra ma quando alla fine ci riuscì, i suoi occhi caddero su due budini al cioccolato, che in quel momento si muovevano a causa dei piccoli movimenti che la coppia faceva sul tavolo con i gomiti; i budini gli ricordarono molto i seni di lei.
La donna gli disse ancora:

- Ah, dimenticavo:
molto spesso mi corteggiano anche dei maniaci sessuali (umani, alieni, androidi e addirittura anche i mutanti).
AH, I MASCHI!!! Sono tutti uguali! -
- Capisco... - disse imbarazzato Cramsh – Senti, ti va di mangiare le “mammelle”? -
- COSAAAA??? -
- Ops, scusami, volevo dire “i budini al cioccolato”. - si scusò lui con un volto imbarazzato, dopo aver avuto un imbarazzante lapsus. -

La fronte fronte dell'uomo si bagnò di sudore con l'aumentare dei suoi battiti cardiaci, ma la donna gli rispose con un sorriso soave:

- Ok, caro, proviamo questi budini. -
- COME, ORAAA??? DAVANTI A TUTTI??? - gridò imbarazzato Cramsh, alzandosi da posto.

In quel momento l'uomo ebbe un altro lapsus, intendendo male la risposta della donna.

- … Sicuro di sentirti bene, Cramsh? - gli chiese Ginevra con aria preoccupata per lui.
- … Ah... Si, si, sto bene, cara... Ops, volevo dire “Ginevra”... -
- Ti vedo molto agitato in questo momento. Forse sarà sicuramente questo ristorante di lusso.
Sai? Mi sento un po' incolpa per averti condotto qui, ti vedo un po' affannato, poverino. -


La premura affettuosa di Ginevra nei suoi confronti gli fece salire a mille l'adrenalina, tanto fargli salire anche la sua temperatura corporea.

- Oddio, ma hai la fronte che scotta!!! Poverino... - gli disse Ginevra, toccandogli la fronte – Sarà l'aria condizionata di questo ristorante. -
- Potrei andare un attimo in bagno? - le chiese imbarazzato Cramsh.
- Ma certo! - rispose lei, molto preoccupata per lui.

Alzandosi da posto e dirigendosi verso il bagno, Cramsh si schiaffeggiò violentemente davanti a uno specchio, dicendosi poi a se stesso:

- SEI UN IDIOTA, UN IDIOTAAA!!! … NON GUARDARE LE TETTE, NON GUARDARE LE TETTEEE!!! MANIACO... DI M*** -
- Hey amico, che mi dici delle sue belle gambe vellutate? - gli chiese allegramente la sua immagine riflessa sullo specchio, la quale gli face anche l'occhiolino.

Cramsh, spaventandosi per ciò, indietreggiò la testa ma poi si rese conto di aver avuto un'allucinazione.

- Problemi con una donna? - gli domandò improvvisamente un prete neutralista, il quale uscì dalla porta del WC.
- … Lei è un prete? … Perché si trova qui?... - gli domandò stupito Cramsh.
- Sii te stesso, figliolo; non temere di quello che poi arriverà dopo.
Buona serata. -

Il prete se ne andò dopo aver aperto la porta del bagno e quando Cramsh lo rincorse per chiedergli delle chiare spiegazioni sulla sua presenza, non trovò più nessuno; si sarà immaginato anche ciò?
Cramsh ritornò da Ginevra e questa, contenta di rivederlo, gli chiese:

- Ben tornato, Cramsh caro. -
- Grazie mille, Ginevra. - rispose lui sempre con aria imbarazzata – Quindi, ritornando a noi, cerchi solo un uomo normale, vero? -
- Si! Non mi importa se egli è un umano, un cyborg, un mutante o un alieno:
io sono un po' all’antica (amo la semplicità). -
- Per me sei fantastica. - le disse Cramsh con tanta ammirazione e con un espressione profonda .
- Cosa? - gli chiese stupita Ginevra
- Ah… a … Tu mi piaci… ecco…cioè, volevo dire che tu … mi piace il tuo carattere, ecco. -
- … Grazie. -

 

Liti razziste

A loro insaputa, un cliente accanto udì tutta la loro conversazione.
Costui era un uomo sui quaranta anni, il quale cenava accanto ad una signora con un fisico un po' in sovrappeso.
Egli era alto 1,60 m e aveva i capelli castani, corti e brizzolati, uno smoking nero, delle scarpe lucide di cuoio, un po’ di peluria sul mento e dei occhi blu.
Quest’uomo, ridendo a squarcia gola, in modo da farsi sentire a tutti, disse:

- HAHAHA, INCREDIBILE,… Mio Dio, dove siamo arrivati con questo governo Neutralista. -, poi, rivolgendosi alla gente, gridò:

- HEY, GENTE, GUARDATE QUESTA COPPIA DI MUTANTI; DA QUANDO LA LORO ESISTENZA VENNE RITENUTA LEGALE, ORA ANCHE I CANI E I GATTI SI ACCOPPIANO, HAHAHA!!! -
- Qualche problema con i mutanti, amico? - gli chiese furioso Cramsh, alzandosi dalla sedia.
- Cramsh, ignoralo, ti prego. - lo implorò Ginevra con aria premurosa.
- Bene, bene, bene. - disse l’uomo, umiliando Cramsh - Ma guardate che piccioncini che abbiamo qui:
un cane e una gatta mutante che stanno insieme, oh. -
- NON VEDO NIENTE DI MALE NEL CENARE CON UNA CREATURA CHE PER NATURA MI DOVREBBE ESSERE NEMICA.!!! -
- Oh, poverino:
il cagnetto non sa più quello che dice!!! -

La gente in sala si mise a ridere, ma Ginevra si toccò la fronte, avvertendo un senso di malore.

- IGNORANTE!!! - gridò Cramsh all’uomo - DAL TUO ATTEGGIAMENTO, MI DAI L’IDEA CHE SEI UN CONSERVATORE BIGOTTO!!!
STAMMI ASSENTIRE, NANEROTTOLO:
QUA COMANDIAMO NOI!!!
Non accettare il diverso e l’evoluzione, è indice di ignoranza!!! -
- Hai finito? - gli chiese l’uomo con un’aria indifferente - Perché ciò che hai appena detto è una grossa baggianata POLITICA!!!
Il diverso non ha mai portato nulla di buono, meglio stare all’antica.
Amico:
ti consiglio di leggere il “MITO DEL BUON SELVAGGIO” di Rousseau (opera del 18° secolo dc); vedrai come cambierai idea. -
- Mio marito ha perfettamente ragione. - intervenne la moglie grassa dell’uomo con un accento inglese a doc e una personalità snob.
- Brava cara, digliene quattro a questi mutanti!!! - lo incoraggiò il marito.
- Ribadisco ciò che ho detto. - rispose la moglie - Voi mutanti siete nella stessa situazione dei gay del 21° secolo dc.
Non avete alcun diritto in verità.
E poi tu, cane mutante, come puoi uscire con quella sgualdrina di una gatta? -
- PREGO, SIGNORA!!! CERCA PER CASO ROGNE??? NON MI SEMBRA CHE LEI SI POSSA VANTARE DATO CHE LEI È TALMENTE GRASSA CHE SI SARÀ DIVORATA PERFINO LA LISTA DELLA SPESA!!! - le rispose furiosa Ginevra, alzandosi anche lei da posto.
- Calmati Ginevra!!! - la tranquillizzò Cramsh - Non ne vale la pena prendersela con queste persone ignoranti fino al midollo. -
- Oh, my God!!! - invocò la signora - E così tu ti chiami “Ginevra”??? Oh, Santo cielo, come avranno osato i tuoi genitori a darti il nome di una cara principessa del Medioevo? -
- SICURAMENTE IL MIO NOME È SEMPRE MEGLIO DEL SUO, SIGNORA!!! - gridò furiosa Ginevra alla signora.
- Hey gatta, chi ti credi di essere: Lady Diana? - gridò l’uomo a Ginevra.
- E ANCHE SE FOSSE, LEI SAREBBE DEGNA DI QUEL NOME!!! - intervenne Cramsh, difendendo Ginevra.
- COSA??? Lady Diana... una gatta??? Hahaha!!! - rise a squarcia gola l’uomo.

Poi l’uomo, andando di lei, le fece rovesciare un bicchiere di Champagne sul suo vestito, dicendole poi:

- Oh, ma come mi dispiace. - disse ironicamente - Chissà quanto avrà pagato quel vestito.
In realtà non so come se lo può permettere dato che lei è una barbona pezzente!!! -
- Scusatemi, devo andare. - disse Ginevra con gli occhi lucidi.

Dopo che Ginevra se ne andò, l’uomo rise a squarcia gola, superando del tutto la tolleranza di Cramsh il quale, accecato dalla rabbia, stese a terra l'uomo con un pugno di una potenza inaudita.
Sua moglie rimase senza parole dal gesto del mutante;
l’uomo era disteso a terra svenuto, con un po' di sangue che gli usciva dal naso.
Per togliere il disturbo, Cramsh uscì fuori dal ristorante, attraversò un piccolo sentiero e raggiunse Ginevra la quale, seduta su una pietra a guardare dal lontano il satellite lunare di New Gaia, piangeva.
Cramsh, abbracciando con amore la donna, asciugò leggermente le sue lacrime con le dita e le disse:

- Scusami… È tutta colpa mia!!! Dovevo ignorare a quel cretino. -
- No, Cramsh, la colpa è mia che siamo andati in questo ristorante. - rispose lei.

Ginevra continuò a piangere disperatamente, si alzò e gridò con disperazione:

- SONO STANCA DI CIÒ CHE SONO!!! -
- CALMATI, GINEVRA!!! - la pregò Cramsh
- Noi siamo dei mutanti, Cramsh, e alcune persone ci prendono in giro solo perché non siamo creature naturali. -
- I nostri progenitori non avevano origini naturali, noi, invece, siamo nati dai nostri genitori, perciò più naturale di cosi. -
- Cramsh, guardiamo in faccia la realtà:
tu sei un cane… e io… sono una gatta. Noi dovremmo essere nemici per natura. -

Stanco di sentire ciò, Cramsh si avvicinò a lei, la fissò attentamente negli occhi e con determinazione le disse:

- Ginevra, IO NON SONO UN CANE… E TU NON SEI UNA GATTA!!! Siamo solo dei mutanti, tutto qui!
Anche se abbiamo il viso di due animali che sono nemici per natura, abbiamo anche il corpo di sembianze umani.
Si, è vero: magari caccerai dalla bocca delle palle di pelo e farai le fusa quando qualcuno ti dimostra il suo amore, però non siamo solo questo!!!
Guarda le mie mani, Ginevra, e guarda i nostri corpi:
tu hai il corpo di una donna e io quello di un uomo. 
Abbiamo dei sentimenti umani. -

- Come puoi parlare di “umano” in noi? - gli chiese Ginevra
- Ti sbagli!!! Noi siamo molto di più di ciò che sembriamo. -
- Dici sul serio? -
- Si! Ginevra:
se tu mi chiedessi di stare per tutta la vita insieme a te, io accetterei volentieri il tuo invito!
Tu mi piaci, Ginevra, mi piaci fin dalla prima volta che ti ho vista, anche se allora abbiamo litigato. -

Ginevra si sentì sciolta e amata da Cramsh:
il suo cuore le batteva all’impazzava, proprio come stava accadendo a Cramsh.

I due si accarezzarono a vicenda i loro visi, si toccarono leggermente le mani, provando così una sensazione di attrazione tattile.

 


Quando i loro visi si avvicinarono lentamente, Cramsh e Ginevra si baciarono appassionatamente, dichiarandosi così il loro amore eterno.
 

Presente, 24 dicembre 3005

Dopo aver raccontato questa storia a Lux, Cramsh abbassò il capo per nascondersi le lacrime che gli scendevano lentamente dai suoi occhi.
Lux, rimasto senza parole dalla storia d’amore del suo amico, gli disse:

- Ribadisco ciò che ti ho detto prima, Cramsh:
mi sarebbe tanto piaciuto conoscere di persona Ginevra. -
- Lei era l’unica a farmi sentire protetto e amato. - disse con nostalgia Cramsh
- Ti capisco. -
- Lux, io credo che fra te e questa Martina sia scoppiato un feeling molto particolare:
purtroppo per me non ci sono speranze per portare in vita Ginevra, ma tu, ragazzo mio, sei ancora in tempo.
Mi raccomando:
proteggi Martina a qualunque costo, solo così lei potrà starti vicino per sempre. -
- Lo farò, amico mio, e lo farò anche per te e per Ginevra!!! -
- Ti ringrazio, Lux. -
- Di niente. Se quello che dici tu è vero, allora anche Martina prova un'attrazione verso di me.
Quando sto con lei, mi dimentico di Michelle. -
- Mi ricordo che tu hai avuto una cotta sfrenata per lei. -
- Si, Cramsh, ma forse ora non più:
ora che ci penso bene, lei non ha mai provato un'attrazione per me, Martina invece si.
Credo che la coppia “Michelle & Morgan” andavano più che bene. -
- Lux, è storia passata, ormai. Ora hai trovato una candidata perfetta per il tuo fidanzamento. -
- Hai ragione però sembra che io ne stia facendo una questione di Stato. -
- Beh, Lux, nessun essere umano desidera morire da solo:
un partner al proprio fianco allevierebbe la brutalità della morte. -
- DAI CRAMSH, NON ESSERE GRUTTESCO!
a proposito di Michelle, lei dov’è ora? -
- Non ne ho idea ma di solito in questo periodo natalizio la gente va anche al cimitero per trovare i propri cari estinti.
Credo che Michelle sia al cimitero di New Washington, dove risiede la lapide di Morgan. -
- Si, è probabile, ora vado a rintracciarla, grazie Cramsh. -
- Di niente, Lux, e BUONA VIGILIA DI NATALE!!! -
- Grazie mille Cramsh, anche a te. Lo sai? Io stasera organizzo nel mio appartamento un grande cenone.
Anche tu sei invitato, lo sai? -
- Woh, grazie amico, non mancherò al cenone. -
- Benissimo! L’appuntamento è verso le 19:00. -
- Non mancherò, amico. -



Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).

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Capitolo 14
*** Natale a Human Nation (terza parte) ***


Capitolo 14

Natale a Human Nation (terza parte)
 


Lux e Michelle

Uscendo dal ristorante, Lux si diresse frettolosamente verso il cimitero di New Washington, con la speranza di trovare la sua amica Michelle.
La ragazza posò dei fiori sulla lapide di Morgan con un po' di lacrime agli occhi, pensando poi ai bei tempi andati quando loro due erano felici.
Lux, avvicinandosi a Michelle, la salutò, domandandole in seguito:

- Ciao carissima, come stai? -
- Oh, Lux, come stai? - gli chiese la ragazza, dopo essersi asciugata le lacrime  - Qual buon vento ti porta qui da me? -
- Volevo solo salutarti e sapere come stai. -
- Capisco... Comunque sto bene, non preoccuparti. -


Lux fissò attentamente la lapide di Morgan, coperta con un po’ di neve in superficie.

Michelle gli disse:

- Lo so che Morgan non ti è mai stato simpatico, ma non era lui:
Dark Evon controllava la sua mente. -
- Lo so, Michelle. Quella volta, quando lo conobbi e seppi che voi due eravate fidanzati, io ebbi un attacco di gelosia.
Provavo dei sentimenti per te. -
- “Provavi” dei sentimenti? -
- In realtà qualche giorno fa ho conosciuto una ragazza alla Casa Bianca:
Si chiama Martina e ogni volta che ci fissiamo negli occhi ci perdiamo nel vuoto. -
- È normale, Lux: voi due siete innamorati. -
- Lo so, he he he, è la stessa cosa che mi ha detto Cramsh. -
- Quindi ora tu non sei più innamorato di me, vero? -
- Suppongo di si. -
- Capisco. -
- Michelle, io credo che tu non abbia mai avuto un attrazione verso di me. -
- Lux, ti prego, lo sai come stanno le cose:
sono sempre stata innamorata di Morgan, anche se devo ammettere che qualche volta ho provato qualcosa per te. -
- Qualcosa per me??? -
- Perché lo metti in dubbio? -

- A questo punto mi verrebbe da chiedere:
io cosa sono per te? -
- Lux, è vero che quella volta ti ho rifiutato, ma non sono un mostro, credimi.
Vuoi sapere la verità?
Io non ti amo come fidanzato, ma ti amo come persona, come "amico". -
- Ah, ecco la solita frase di voi donne: "Tu per me sei solo un amico"... -
- No, aspetta caro, non hai capito...
Sei sempre stato un grande per me e mi hai sempre difesa durante le missioni di serie A.

Tu per me sei un eroe, ecco cosa sei. -
- Un eroe??? -
- Si. Per me sei il leader ideale della nostra squadra. -
- Ok. Forse è stato un bene che io mi sia trovato una ragazza che prova ciò che provo io per lei.
Il fatto che io provavo dei sentimenti per te ma che tu invece non me li ricambiavi non aveva alcun senso. -
- Perché mi dici questo? -
- Volevo solo far scoprire le carte in tavola, tutto qui, e poi oggi è anche la vigilia di Natale. -
- Capisco!!!...  - rispose lei con aria rassegnata - … C’è poi qualcos’altro che vorresti dirmi? -
- … No! Per il momento no... - rispose il ragazzo - ... tranne una cosa molto importante. -
- E cioè? -
- Mi rattristava il fatto che tu non ricambiassi i miei sentimenti ma poi ho pensato che amare qualcuno non vuol dire necessariamente volergli bene.
Tu, infatti, mi hai sempre voluto bene nonostante tu amassi Morgan e mi hai sempre stimato in quanto persona. -


Sentendo le parole dell'amico Michelle, appoggiandogli le mani sulle sue spalle, lo fissò negli occhi con aria premurosa, afflitta da una specie di senso di colpa.
A sua volta Lux le accarezzò il viso e la abbracciò forte, tanto quanto per dimostrarle il suo amore.

- Ti chiedo scusa, Lux… - sussurrò lei all’orecchio destro di lui.
- Scherzi?... - le chiese stupito il giovanotto - Tu non mi devi nessuna scusa.
Non è colpa tua se non potevi ricambiare i miei sentimenti; non è colpa di nessuno. -
- Sei proprio uno sciocco… - disse la ragazza, lacrimando un po’ - Chissà quanto avrai sofferto.
Me lo dovevi dire prima queste cose.
Ti voglio bene. -

- Anche io, Michelle. -


Lux VS Brux

Verso le 15:00 Lux si diresse all’accademia del cigno fedele per invitare il prof Algokitmo al cenone della vigilia di Natale, ma per sua sorpresa (non buona in vero) trovò accanto alla porta dello studio del professore il rompi scatole Brux con i suoi scagnozzi senza cervello Mim e Dork.
Il capo banda, fissando il povero ragazzo con un’aria malignamente soddisfatta, gli disse:

- Così organizzi il cenone nel tuo appartamento? -
- Vedo che la notizia sia stata diffusa a macchia d’olio. - disse ironicamente Lux - Anche alla vigilia non ti smentisci mai, Brux. -
- Incredibile:
un pezzente come te che organizza una festa, è ridicolo. -

- BADA A COME PARLI, SENNÒ… -
- Sennò cosa, Black??? -
- Sennò ti faccio male e lo sai come. -
- E secondo te in questo momento sarei terrorizzato da ciò? Ha – ha – ha, è proprio qui che non capisci:
tu hai i muscoli ma io ho il cervello. -

- Cosa vorresti insinuare? -
- Quella volta, a causa dei tuoi amici Destination scemi e company, non ho potuto attuare il mio piano diabolico su di te.
Ti ricordi di quella provetta che ti indebolisce come la Kriptonite con Superman?
Ebbene eccola qui, pronta per l’uso.
Mi basta solo lanciartela addosso per ucciderti. -

- SEI UN FOLLE!!! Hey, aspetta un attimo: per caso quell’antidoto contro di me viene dal regno della luce? -
- Ehi, e tu come fai a saperlo??? -
- Ah, ok. 
Ebbene io posso neutralizzare l’effetto dell’antidoto arrivando ai 3500 Sfiga volt. -

- COSA??? -
- L’ho già sperimentato con il capo della Tricheco mafia. 
Mi dispiace, Brux, ma credo che questa sia la tua ennesima sconfitta morale!!! -

- D'accordo, vediamo chi la spunta!!! 
Vorrà dire che ti lancerò l’antidoto prima che tu raggiunga i 3500 Sfiga cosa, o quello che è. -


Lux, alzando la sua gamba destra, con una mossa di Karatè, riuscì a strappare l’antidoto dalla mano destra del nemico con un colpo di piede, buttandolo così in aria e rompendolo in frantumi.
Poi il ragazzo si diresse verso Brux con aggressività, lo prese per la giacca e gli chiese con rabbia:

- A questo punto mi verrebbe da chiederti chi ti ha rimediato quell’antidoto. -
- Io … io… io non lo so. - balbettò stupito Brux
- TU MENTI, BUGIARDO!!! -
- TI HO DETTO CHE NON LO SO! L’HO TROVATO PER CASO DA UNA PARTE… -
- Dove con esattezza??? -
- … Aspetta, non me lo ricordo… Ehi, stai calmo, ok??? -
- MI PRENDI IN GIRO??? -

Lux era talmente furioso con il bullo che man mano gli crescevano a dismisura i suoi canini.
Brux si sentì terrorizzato in quel momento; temeva per la sua incolumità.
Improvvisamente il prof. Algokitmo aprì la porta e domandò ai ragazzi:

- Cosa sta succedendo qui? -

Brux se ne approfittò del momento per fuggire insieme ai suoi inseparabili scagnozzi.

- HEY, FERMATI BRUX!!! - gridò Lux.
- Che cosa succede, sign. Lux? - gli domandò perplesso l'androide.
- Quel cretino voleva uccidermi con un antidoto proveniente dal regno della luce.
Fortunatamente l'ho distrutto appena in tempo. -
- Capisco. L’importante è che sia andato tutto bene.
A cosa devo la sua visita? -
- Professore, io lo so che lei è un androide e che non mangia ciò che mangiamo noi, però la vorrei invitare lo stesso nel mio appartamento per festeggiare insieme ai miei amici la Vigilia di Natale.
Lei ci sta? -
- Vengo con immenso piacere, sign. Lux. La ringrazio nel avermi invitato. -
- Di nulla, professore. Se la mia vita è cambiata in meglio lo devo solo a lei.
È grazie a lei che sono riuscito a controllare sempre di più il mio maleficio oculare. -
- Prego, ma il merito è anche suo che si è impegnato a risolvere questo problema. -
- Benissimo!!! L’aspetto per le 19:00. -
- Non mancherò, tranquillo!!! -

Dopo una stretta di mano con l’androide, il ragazzo se ne tornò su New Gaia, intento a preparare per il cenone.
 

Festività su Human Nation

Nel frattempo tutta la nazione solare si preparò per i festivi della vigilia:

tutte le discoteche spaziali furono continuamente invase da giovani (umani, alieni, cyborg, mutanti, ecc), intenti a passare la festa lì, mentre le strade urbane di tutti i pianeti di Human Nation erano invase da una moltitudine di persone, intenti a fare shopping natalizi nei bar, nei ristoranti, nei negozi di qualsiasi tipo (abbigliamenti, alimentari, tecnologici).
Le TV e i Media (internet compreso) erano continuamente invase da spot natalizi di ogni genere.
 

Appartamento di Lux

Mentre Lux stava preparando il tavolo lungo, le posate, le tovagliette rosse, i bicchieri e lo champagne, qualcuno bussò alla sua porta e quando egli la aprì, trovò Michelle.
Ella gli disse:

- Ciao. È qui la festa? -
- Ci puoi giurare, cara. - esultò Lux
- Bene, allora diamoci da fare! -

Michelle, prendendo tutti gli ingredienti, iniziò subito a lavorare in cucina, pulendo le vongole, preparando la salsa bollita, ma
non rimase sola;

anche Lux le stava dando una mano.
Dopo qualche minuto, qualcuno bussò alla porta ed entrarono John e Alex, i quali diedero dei regali a Lux.

- Oh, grazie, ragazzi. - disse Lux contento.
- Di niente, amico. - rispose Alex contento.
- Mmmm, gnam, gnam, che bel profumino. - notò volentieri John con il naso.
- Chi è la cuoca? - domandò Alex.
- Sono io!!! - rispose Michelle, impastando con un grosso cucchiaio un chilo di farina, mescolata con le uova.
- E io la aiuto. - intervenne Lux.
- Ma che cavaliere che sei. - gli disse contento John.

Improvvisamente qualcuno bussò alla porta ed entrò di sorpresa Martina.
John e Alex rimasero senza parole, ma Lux abbracciò Martina e le disse:

- Sono contento che sei venuta anche tu. -
- Io mantengo sempre le promesse, caro. - rispose contenta la ragazza.
- Perché sei una ragazza seria, Martina. -
- Lo so! -


Lux presentò Martina a John e ad Alex, dicendo loro:

- Ragazzi, vi vorrei presentare “Martina Lammadh”, la ragazza che ho conosciuto alla casa Bianca. -

Udendo il suo nome, Michelle rimase pietrificata.

- È un immenso piacere conoscerti, Martina. - disse John alla ragazza.
- La stessa cosa vale anche per me. - disse Alex.
- Martina, ti presento John e Alex: i miei migliori amici. - disse Lux alla ragazza
- È un vero onore conoscervi, ragazzi. - rispose lei, facendo un bel inchino.
- Martina, ti vorrei presentare Michelle. - le disse Lux.
- Ok. - rispose la ragazza.

Il ragazzo presentò a Martina Michelle.
Queste due, fissandosi negli occhi, si salutarono a vicenda.

Martina, porgendo la mano a Michelle, le disse:

- È un vero piacere conoscerti, Michelle. Lux mi ha detto che sei una cuoca eccezionale. -
- Grazie, Martina. - rispose Michelle, stringendole la mano.

Michelle si sentiva un po’ giù di morale; fino ad allora non aveva mai immaginato di sentirsi così solo al sentir pronunciare il nome della ragazza.

Dopo un po’ vennero anche altri ospiti:
Il prof. Algokitmo, Cramsh, Steve (l'autista del pullman) e per sorpresa di tutti anche i ragazzi della Destination world.

Gli esponenti della Destination world ne erano sei (tre ragazzi e tre ragazze):

  • il primo ragazzo, il capo del gruppo, era alto 1,78 m e aveva i capelli corti, neri, e sistemati con la gelatina, un pizzetto sul mento, degli occhiali da sole con una montatura sottilissima, un bel viso, una corporatura robusta (per via della sua muscolatura) e indossava uno smoking nero con giacca bianca e cravatta. Il ragazzo si chiamava Bruno
  • il secondo ragazzo, noto come sex simbol, era alto 1,80 m e aveva i capelli un po’ lunghi (fino alla nuca), biondi e tirati un po’ giù, degli occhi marroni, un bel viso, e indossava una maglietta a mezze maniche marrone con la cintura, dei jeans, e le scarpe sportive della Nike. Egli si chiamava Genny;
  •  la prima ragazza (la più carina di tutte) era alta 1,79 m e aveva i capelli lunghi (avvolti tutti in su per poi formare due code di cavallo ai due lati della nuca con le punte che le arrivavano fino alle spalle), lisci e biondi con la frangetta al centro (ai due lati di essa c'erano due sottili code di capelli), degli occhi celesti, una carnagione molto chiara, un bel rossetto sulle labbra, degli orecchini d’oro grandi e circolari e un po’ di fard (trucco) sulle palpebre. Il suo viso era bellissimo, vellutato e attraente, ed era vestita in stile casual, con una maglietta bianca, dei brillantini dorati e le maniche lunghe  (la maglietta le faceva scoprire l’ombelico). Infine la ragazza indossava dei un jeans celesti di taglia 32 e dei sandali bianchi (misura 38) con brillantini che le facevano scoprire i suoi bei piedi nudi con lo smalto rosso; la sua corporatura era molto snella. Ella si chiamava Otty;
  • la seconda ragazza, detta la filosofa, era alta 1,80 m e aveva i capelli lunghi, lisci, neri, che le arrivavano fino alla schiena con la frangetta sulla fronte, degli occhi verdi, una carnagione tra il chiaro e il mediterraneo, dei piccoli orecchini tondeggianti sui bulbi delle orecchie, un viso vellutato, un rossetto sulle labbra e un corpo snello da modella. Infine ella indossava un lungo vestito elegante nero che gli arrivava fino alle ginocchia e dei bei tacchi a spillo neri e lucidissimi (misura 39 - 40). Ella si chiamava Monique;
  • la terza ragazza, detta "la patriota", era molto bella anche lei, alta 1,77 m e aveva i capelli lunghi, lisci e castani neri, degli occhiali ellittici con una bellissima e sottile montatura bianca, degli occhi marroni, una bella e simpatica faccina, e indossava una maglietta bianca a mezze maniche, dei bei jeans e dei meravigliosi stivali marroni (misura 39). La ragazza si chiamava Alexia;
  • il bambino di dieci anni era molto tenero, alto 1,64 m e avente i capelli corti, castani e lisci, occhi marroni, visino dolce e indossava una giacca a pelle nera con una maglietta rossa, dei jeans e delle scarpe blu. Egli si chiamava Max.

Stupito di ciò, Lux chiese ai ragazzi della Destination world:

- Hey, ragazzi, come sono contento di vedervi. Che ci fate qui? Come avete saputo che il mio appartamento era situato accanto alla Casa Bianca? -
- Ce l’ha detto Lady Earth. - gli rispose Bruno.

Anche Michelle, John e Alex erano felici di vedere i ragazzi.
Monique abbracciò molto forte Michelle, chiedendole poi:

- Come stai, chicca? -
- Bene, grazie. - rispose lei - Buona vigilia di Natale. -
- Grazie, anche a te. -
- Anche se sono atea, vi auguro a tutti un buon Natale. - disse felicemente Alexia.
- Quando apriremo i regali??? - chiese con impazienza il piccolo Max
- Calmo, Max. - lo tranquillizzò Genny - Dobbiamo aspettare fino a mezza notte per aprirli. -
- Comunque avete fatto un buon viaggio per venire dal 2009 al 3005? - domandò Alex.
- Il viaggio è stato un po’ faticoso… - intervenne Otty - Ma non impossibile!!! -
- Ben detto, cara. - le disse Bruno.
- Comunque abbiamo portato con noi una persona che si è unita a noi di recente nel nostro gruppo. - disse Genny - GINO, vieni qui. -

Un ragazzo con i capelli castani, alto 1,75 m e avente un fisico snello da atleta, degli occhi marroni, dei capelli corti e brizzolati, una tuta spaziale gialla con al centro il simbolo dell’uomo Vitruviano, dei jeans e delle scarpe da ginnastica, entrò, mostrandosi ai presenti.
Il ragazzo si fece le sue presentazioni, dicendo loro:

- HEY, CIAO BELLI, COME VA??? Il mio nome è Gino e sono il più fico del gruppo. -
- Si, ha – ha – ha, come no. - rise Genny.
- E così tu ti credi di essere più fico di me? - chiese John a Gino, avanzando verso di lui con un aria da spavaldo - Senti, ti va di sfidarmi alla prova dei “fichi più fichi”? -

Non sopportando più la prepotenza comica di John, Michelle lo colpì in testa con una pentola.
John, avvertendo un dolore in testa, gridò alla ragazza, chiedendole:

- MA SEI IMPAZZITA??? HO IL CRANIO DELICATO IO! -
- Sei sempre il solito, John!!! - rispose furiosamente lei.

I presenti scoppiarono dalle risate.


Il cenone della Vigilia

Alle 21:00 il cenone della vigilia di Natale iniziò:
Prima di mangiare, Max disse agli altri:

- Facciamo la preghierina, ok? -
- Ci puoi contare, carissimo!!! - gli disse felice Gino.
- Hey, aspetta un attimo!!! - intervenne John con uno spirito da competizione - La farò io la preghierina per voi, sempre se
non hai nulla in contrario Alexia. -

- Che vuoi dire? - gli domandò lei.
- Ci hai detto che sei atea, giusto? Facendo questa cosa spero di non offendere nessuno. -
- Figurati, ci mancherebbe altro. -
- Grazie. -

I presenti zittirono per la preghiera natalizia e John la commentò ad alta voce:

- Signore nostro… - disse in meditazione - … se ci ascolti da lassù allora ti invochiamo soltanto una cosa:
… STAI ALLA LARGA DA NOI E LASCIACI MANGIARE!!! -

Michelle, calpestando dalla rabbia il piede destro di John, gli fece una partaccia, gridandogli:

- MA SEI DEFICIENTE??? Porta un po’ di rispetto!!! -
- Aglia, perché mi hai calpestato un piede, Michelle? - le chiese John
- Te lo meriti, cretino!!! Ma tu guarda se dobbiamo litigare proprio alla vigilia di Natale. -
- Non era mia intenzione fare ciò. -
- E ALLORA PERCHÉ L’HAI FATTO??? -
- Ah, John, … posso darti un consiglio??? - gli chiese Gino
- Dimmi… - lo invitò lui.
- Se la tua intenzione era quella di sembrare più fico di me, io al posto tuo avrei detto la preghiera in maniera normale. -
- Ecco, bravo!!! - si complimentò Michelle
- Misà che Gino sia più fico di te; dovresti prendere esempio da lui. - gli disse Alex.
- … Il solito fortunato. - disse in mente sua John fra se e se.

I presenti, seduti accanto ad un lungo tavolo, coperto da una tovaglia natalizia, si gustarono le delizie del mare con spaghetti alle vongole, baccalà fritti, il capitone, cozze, frutti di mare, dolci di natale, noci e un po’ di frutta.


Durante il cenone, Lux accese anche il televisore solare per non far annoiare gli ospiti.

I presenti videro spettacoli di Natale e qualche film comico, facendo qualche zapping con il telecomando.
Ad un tratto un TG Americano (la FMM) trasmise un servizio di una tentata rapina in un porto di New York da parte di tre
ragazzi di New Washington.

La polizia arrestò i ragazzi ma un uomo, probabilmente il padre di uno di quei ragazzi, li convinse a scarcerarli.
Un giornalista disse alle cyborg camere:

- Notizia shock:
questi tre ragazzi poco fa stavano trafugando in un grande magazzino del porto dove vengono importati dallo spazio oggetti proibiti.
Sentiamo la versione di uno di questi teppisti. -

Per sorpresa di tutti, i tre ladri non erano altro che Brux, Mim e Dork.
Lux e company rimasero senza parole.
Il giornalista chiese a Brux:

- Suo padre è riuscito a scarcerarvi tutti, però mi dica, sign. Sulam Lufus, che cosa ci faceva nel magazzino con i suoi amici? -
- No comment! - rispose con indifferenza Brux.
- Ok, ma secondo la polizia federale, lei e i suoi amici stavate cercando una fiala proveniente dal regno della luce, non è così? -
- No comment! -
- Bene. Ciò significa che lei si avvale della facoltà di non rispondere.
Qualche altra cosa che vorrebbe dire? -
- Si! Una ci sarebbe. -

Fissando l’obbiettivo della cyborg camera, Brux disse con aria adirata:

- LUX, ME LA PAGHERAI FIGLIO DI PUTTANA!!! -
- Ah, interessante... - disse il giornalista - ... e chi sarebbe questo Lux? -
- NO COMMENT!!! - gridò a squarcia gola Brux.

- Quel tipo mi sta proprio sui nervi. - commentò Alexia con aria adirata.
- Me lo ricordo quel tizio. - intervenne Genny - È quel ragazzo che fu inseguito da un grosso fruttivendolo per via dei danni nel suo negozio, ha – ha – ha. -
- Il merito è tutto mio. - disse il piccolo Max
- È vero. - gli disse Otty, accarezzandolo - È stato grazie a te che c’eravamo tolti di mezzo quel ficcanaso!!! -
- Brux non cambierà mai. - disse Lux
- Hey, fratello, non ci pensare più! Brux è solo un SOGGETTONE. - gli disse John
- Io non l’ho mai conosciuto di persona questo Brux. - disse Cramsh
- Sei stato fortunato, Cramsh. - gli disse Lux - Brux è una di quelle persone di cui bisogna starsi alla larga!!! -
- Beh, neanche io conosco questo tizio. - disse Martina - Per fortuna che non lavora alla Casa Bianca. -
- Non sia mai, metterebbe Human Nation sotto sopra, hi – hi – hi! - disse Monique.

I presenti risero a crepa pelle per la battuta ironica della ragazza.

- Lo dico sempre che Monique ha uno spirito umoristico. - disse Bruno
- Fortunato io che è la mia fidanzata. - disse Genny.
- Vi confesso che Brux Sulam Lufus è un mio allievo.
Se mi chiedessero di scegliere fra Lux e Brux, io sceglierei proprio Lux. - intervenne il prof. Algokitmo.
- Grazie mille, prof. - disse Lux contento.
- Oh, cambiamo discorso, per favore. - disse seccata Michelle
- Giusto! - disse Alex - Parliamo di cosa faremo dopo questo cenone. -
- Io ho un’idea. - disse Lux - Perché non facciamo un salto alla Casa Bianca? Andiamo a trovare Lady Earth e il suo bambino. -
- QUESTA SI CHE È UNA BUONA IDEA!!! - disse Alexia
- Concordo con voi due. - rispose Otty.
- Allora è deciso!!! Tra poco faremo un salto alla Casa Bianca. - disse Bruno.
- Bene! Ottimo. - disse Lux.


Festeggiamenti alla casa bianca

Così dopo il cenone i presenti si diressero tutti alla Casa Bianca per andare a trovare la presidentessa.
Lady Earth già aveva finito di cenare con suo marito Lord Dalmort, con suo figlio Nicolas e con tutti i suoi collaboratori: segretari di Stato, ministri e quant'altro.
Gli ospiti, dopo il cenone, liberarono la sala, lasciando Lady Earth, Nicolas e Lord Dalmort.
E fu così che Lux e i suoi amici entrarono per far visita a loro.
Il piccolo Nicolas, felice di rivedere Lux, gli saltò in braccio correndo ad alta velocità.

- Ciao, Lux, mi sei mancato tanto, tanto, ecco. - disse Nicolas.
- Anche tu, piccolino. - rispose Lux.

Amando i bambini, Otty si avvicinò a Nicolas, lo prese in braccio, gli accarezzò leggermente il viso e gli chiese:

- Come stai, chicco? -
- Sto bene, zia Ottavia. - rispose il bimbo felicemente.
- Hai fatto il bravo con mamma e papà? -
- Si, ho mangiato con loro e ho mangiato bene, bene, si, si. -
- Che tenero che sei. -

Lady Earth, abbracciando molto forte Lux, gli disse felicemente:

- Buona vigilia di Natale, Lux. -
- Grazie, mia signora. - rispose contento il ragazzo.
- Ti auguro tutto il bene del mondo, figliolo. -
- La stessa cosa vale anche per me, mia signora. Le auguro 1000 anni di buona salute. -
- Hai passato una bella vigilia? -
- La più bella di tutta la mia vita, mia signora. -
- Oh, oh, oh, buon natale!!! - gridò fortemente una voce fuori dalla Casa Bianca.

Quando tutti i presenti si affacciarono al balcone, videro incredibilmente nel cielo Santa Clouse a bordo di una slitta elettronica.

- È BABBO NATALE!!! - gridò forte il piccolo Nicolas, indicandogli con un ditino.
- BABBO NATALE, TI ADORO!!! - gridò il piccolo Max.
- Non ci posso credere!!! - disse stupito Lux - Ma quello è veramente Santa Clouse??? -
- In realtà quello è un mutante! - gli rispose Martina.
- Un mutante??? -
- Si! È stato creato nel 2802 da uno scienziato norvegese, di nome: Cletus Sciakallo. -
- Woh!!! -
- Lux. -
- Si, Martina??? -
- Buon Natale. -
- Grazie, piccola, anche a te. -

Lux e Martina si abbracciarono molto forte, mentre Santa Clouse se ne andò via alla velocità della luce, gridando anche:

- Oh, oh, oh, buon natale !!! Buon natale a tutti!!! -


Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).

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Salve a tutti, scusatemi per il ritardo ma questo è stato un periodo pieno di impegni; finalmente sono riuscito a liberarmeli.
Un saluto a tutti voi, spero che questo capitolo vi piaccia, a presto!

 

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Capitolo 15
*** Ritorno nella sala della conoscenza ***


Capitolo 15

Ritorno nella sala della conoscenza

 
 
Quel Natale del 3005 entrò nel cuore di tutti i cittadini di Human Nation (umani e non), tirandoli su di morale da tutti quegli episodi che erano accaduti nel corso dell’anno, come la terribile terza guerra universale.
Dopo tanti anni, Lux festeggiò una meravigliosa Vigilia accanto alle persone care che gli volevano un gran bene.


Lunedì, 29 dicembre 3005

Quella mattina il ragazzo prese da una sua scatola il “Modem ad emersione digitale”, conservato precedentemente prima di ritornare nel 21° secolo.
Dopo averlo pulito dalla polvere, il ragazzo lo posizionò sulla sua scrivania, lo collegò in rete e l’apparecchio riprese a funzionare.
Quando Lux si mise un casco in testa (oggetto incluso nel Modem) e lo installò nell’apparecchio,  si collegò nella sua chat preferita: Mary.Love@HumanNation.usa, dove una luce accecante, proveniente da esso, lo risucchiò interamente convertendo le sue molecole in dati digitali.


Morpheus

Il design digitale si mostrava come uno spazio di colore blu lucente, dove in esso galleggiavano ovunque dati digitali dei computer di tutto il mondo e il pavimento e il cielo erano attraversati da meridiani e paralleli digitali di colore bianco.
Internet nel 31°, concepito come una nuova nazione sociale, assunse il nome di Morpheus, chiamato tale per via della sua natura artificiale (non tanto reale).


Account di Lux: descrizione

Lux, una volta entrato nel sito, varcò l'ingresso del suo account tridimensionale:
l’account era costituito da un enorme salotto digitale con le pareti superiori e inferiori, le quali a loro volta erano suddivise

 
orizzontalmente da lunghissime e sottili strutture a forma di parallelepipedi rettangolari attaccati al muro.
Le pareti inferiori erano dipinte di giallo mentre quelle superiori di bianco, con un divano virtuale di colore arancione situato al centro della camera e il pavimento era coperto dal parquet.
Il commentario si trovava infondo a sinistra (nordest) del salotto con le  mura dipinte di rosso e il pavimento di bianco.
C’era anche un grosso e piatto televisore a plasma a sinistra, dove gli utenti potevano vedere i video caricati da Lux e sopra di essa c’era scolpita una figura geometrica verticalmente ellittica, dove si poteva notare l’avatar del ragazzo.
Al centro della sala in fondo c’era un balcone che si affacciava ad un bellissimo panorama di Ginevra visto da un enorme grattacielo; il panorama però non era nient’altro che un’immagine tridimensionale.
Infine sulle pareti del salotto c’erano appese tutte le foto di Lux e dei suoi amici.
Il commentario non era altro che una piccola sala cilindrica, dove si poteva ricevere e mandare videomessaggi ad altri utenti.
Inoltre questo era anche il luogo dove si riceveva le pubblicità digitali di Human Nation.
La cyborg camera mostrò al giovane una moltitudine di videomessaggi ricevuti durante la sua lunga assenza:
dall’11 settembre al 28 dicembre, tutti cerati con affetto.
Fra tutti quei videomessaggi, il ragazzo ne notò uno molto particolare risalente al 1° dicembre 3005.


Il videomessaggio di Michelle

Il videomessaggio in questione era di Michelle, la quale si mostrò all’amico sul monitor, dicendogli:
 

- Ciao carissimo, come stai?
"Data di oggi: 1° dicembre 3005, ore 9:15 del mattino”.
Ti mando questo videomessaggio per augurarti un ben tornato nel futuro.
Si, Lady Earth mi ha detto che Cramsh ti verrà a prelevare nella tua epoca e se stai vedendo questo videomessaggio credo che lo tu abbia già fatto!
Caro, a me dispiace tantissimo se quella volta al cimitero sono stata molto petulante nel confessarti che io non sono mai stata innamorata di te ma sappi che ti voglio lo stesso bene.
Lo so, forse nel profondo del tuo cuore provi qualche rancore nei miei riguardi ed è per questo che ti chiedo di perdonarmi e di capirmi se vuoi.
Tu sei un bel ragazzo e sono sicurissima che troverai la tua anima gemella.
Ti voglio tanto bene carissimo. -
 
Michelle nel video iniziò a lacrimare un po’, commossa e provata da ciò che sentiva dentro di se:
un grande amore amichevole nei confronti di Lux.
 
Egli già perdonò la ragazza e ormai nel suo cuore era entrata Martina.


Notizia flash

Improvvisamente Lux notò uno spot digitale molto singolare:
aprendo il videomessaggio in questione, il ragazzo scovò una notizia di un TG della nazione, riguardante Kim Arthur.
 
Tale notizia risaliva al 14 dicembre, giorno precedente all’attentato terroristico a Syon Suette (Venere).
Nel videoclip le immagini raffiguravano un magazzino nel porto di Madrid, dove una voce di una donna commentava l’accaduto, dicendo:
 

- Notizia del giorno:
stamani in un porto di Madrid, gli scagnozzi di Kim Arthur hanno colpito ancora.
I banditi hanno scavato un buco enorme di 15 metri, ritrovandosi così in un bunker sotterraneo.
Da lì i malviventi hanno portato via alcuni documenti top sicret riguardanti la sicurezza nazionale di Human Nation.
Alcuni esperti suppongono che i banditi in questione apparterrebbero alla famigerata “tricheco mafia”.
Le forze dell’ordine sono ancora sulle loro tracce e siamo così in attesa di eventuali aggiornamenti. –


- Qui la questione si fa sempre più interessante e complessa. - ipotizzò Lux 

Detto ciò, egli decise di uscire da Morpheus e di dirigersi verso Mercurio con un pullman spaziale.
 

Mercurio

Dopo 12 minuti di viaggio, il ragazzo atterrò sul pianeta nella capitale: “Campo copernicano”, dove poi si diresse verso le Università della città.
 
La città si presentò sempre come quella di New York:
i grattacieli erano alti in stile futuristico, con alcuni che giravano su se stessi, i tubi di vetro celesti trasportavano persone o veicoli e nel cielo tali veicoli di ogni genere circolavano velocemente con un infinito via vai di gente di tutti i tipi:
umani e non.
Lux però vide anche le particolarità della città:
grossi musei con architettura simile a quella della Casa Bianca, che mostravano all’uscita statue raffiguranti alieni e umani in varie posizioni.
Un altro museo, invece, raffigurava due leoni d’oro all’entrata in posizione di riposo ma con aria vigile e inoltre il ragazzo osservò in lontananza una sottile torre, avente i colori della bandiera dell’Italia (come quella di Tokyo), alta 200 metri  e avente a suo interno negozi, supermercati, e centri privati, come la piscina, la palestra e il campo da tennis, dove ogni anno si riunivano i migliori giocatori da tutta Human Nation. Inoltre la città era ricca di lussuosi ristoranti in stile italiani a 8 stelle, cinema multimediali e soprattutto grandi banche, poiché Mercurio era la sede bancaria della nazione solare.


Università

Finalmente Lux arrivò ad una delle università della città, immerse su un prato verde che dava l’impressione ai passanti di trovarsi in un paradiso terrestre, con una sensazione di cultura che si faceva sentire nell’aria.
Tale università si chiamava “Cristoforo Colombo della Sapienza”, una delle facoltà più prestigiose di Campo Copernicano.
Una volta entrati nell’edificio, il giovane si trovò davanti ad un enorme sala, popolata da milioni e milioni di studenti della nazione; il loro via vai continuo non mancò.
Inoltre gli studenti salivano e scendevano i piani tramite una piattaforma circolare che si spostava in alto e in basso grazie al potere di un super magnete posizionato ai due lati delle piattaforme; queste, tramite una potentissima energia magnetica, funzionavano a seconda dell’entrata in funzione dei poli, confinati in tutti i piani dell’edificio.
Una volta salito all’ultimo piano dell’università (20° piano), Lux vide un lungo corridoio con le pareti composte di metallo splendente e di cemento armato all’interno, e un susseguirsi di porte che conducevano alle aule studio.


La sala della conoscenza

Ad un tratto il ragazzo arrivò in una semi piazza dell’edificio, dove trovò davanti  a se  5  porte scorrevoli di colore celeste – metallo, in forma semi – cilindrica.
Una volta aperta una, facendosi visualizzare con uno scanner dall’alto, il giovane ci entrò all’interno.

 

La camera era spaziosa ma cilindrica con base circolare piatta e costruita interamente di vetro a plasma;
in stato di stand-by tale camera si presentò poco illuminata in un'atmosfera di colore blu - scuro.
Davanti al ragazzo c’era una tastiera interattiva di colore bianca e a forma di semi circonferenza, simile a quella di un computer.
Lux, cliccando sul  tasto “Invio”, attivò la sala, facendo formare con un insieme di dati numerici, in forma di grande ologramma digitale, un volto bianco - magrolino e poco definito di una donna dagli occhi blu, la quale gli disse:
 
- Buon giorno caro ragazzo, Il mio nome è Lola e sono un’intelligenza artificiale, creata dal computer centrale delle università di Campo Copernico.
Benvenuto nella Sala della conoscenza, dove puoi conoscere di tutto:
storia, attualità, politica, economia e discipline integrali, come Statistica, matematica e tati altri.
Inoltre puoi anche ascoltare e ballare tutte le canzoni che hanno segnato la storia degli esseri umani.
Io ti farò viaggiare attraverso lo spazio e il tempo, ma tutto ciò che vedrai tridimensionalmente non potrà essere toccato da te.
Digitare un’opzione, prego! –
- Lola, lo so che forse non ti ricorderai di me… - le disse Lux - …ma io già ci sono stato in questo posto, ti conosco ormai. –
- Lo so, sign. Black. –
- Hey, ma allora ti ricordi di me! –
- Certo! Sei il ragazzo che un giorno mi chiese di andare indietro nel tempo per indagare sul conto di Shida Yagami. –
- Woh, che memoria che c’ha. –
- Scusami per prima, ma dovevo seguire la procedura standard; una doverosa formalità. –
- Ah, capisco.
Sei una macchina, giusto?!! Comunque sono venuto qui per chiederti una cosa:
io sto indagando sul conto di Kim Arthur e vorrei fare luce su alcuni episodi che mi sono poco chiari. Mi potresti mandare nella notte del 14 aprile 3002, in una campagna Svizzera nei pressi di Nyon.
Possibilmente vorrei vedere cosa è accaduto tra le ore 20:00 e le 24:00, per favore. –
- Dati insufficienti, impossibile collegarsi. –
- Oddio, me lo dovevo aspettare. - disse lui fra se e se - Dev’essere opera di Lady Earth:
credo che non abbia dato i dati sufficienti di quel giorno a Lola con lo scopo tenermi all’oscuro su quanto  è accaduto a mia madre. –
- Ho altre informazioni, se vuoi. –
- Ah, ok. Allora mi potresti mostrare cosa è accaduto quel giorno in cui è apparso per la prima volta Kim Arthur, con qualche riferimento bibliografico? –
- Questo lo posso fare, sign. Black. –
- Ah, bene! Ottimo. - 

Una luce accecante, proveniente da Lola, risucchiò in un lampo Lux, trasportandolo indietro nel tempo.


Mercoledì, 7 maggio 2994

Lux questa volta non si trovava in un luogo preciso, ma bensì in una dimensione, dove intorno a lui scorrevano immagini bibliografiche della prima apparizione storica di Kim Arthur.
Nella prima immagine, egli vide il criminale ricevere dai boss delle organizzazioni mafiose una corona d’oro e uno scettro (doveva essere il giorno della sua elezione da super boss) e stesso quel giorno Kim e i suoi scagnozzi festeggiarono tale evento con un terribile sterminio di massa su Plutone, dove morirono in una metropolis 9 milioni di persone in un solo giorno.
I criminali avevano a disposizione dischi volanti e navicelle spaziali, con le quali compivano questi terribili genocidi di massa, provocando così dei giganteschi polveroni incandescenti per tutta la zona circostante.
Intervennero però i militari di Human Nation:
  • gli space Master;
  • i Kagen; 
  • gli X – robot Master; 
  • gli Aquarion Master; 
  • gli esponenti della Destination World e tanti altri, i quali riuscirono a cacciare i super latitanti dal pianeta.
La cosa toccante che colpì Lux fu quella di vedere delle persone a lui molto famigliari tra le difese della nazione:
erano niente poco di meno che sua madre  Laura con al suo fianco Lady Earth (all’epoca un esponente anche lei della Destination World).
Entrando nell’immagine, Lux si trovò proprio al centro della scena:
il giovane vedeva tutti i presenti, ma loro non potevano sapere della sua presenza.
Egli si trovava come in una proiezione di un film, dove non poteva interagire con nessun attore.
Sua madre stava combattendo valorosamente proprio contro Kim Arthur con grande grinta e determinazione.
Poi Lux vide anche un'altra persona di sua conoscenza:
suo padre Alessandro Black, all’epoca Dokenagen (la gerarchia più alta dei Kagen, dopo il sommo Trikenagen), il quale stava combattendo valorosamente anche lui contro il padre di Brux (alias Christopher Sulam Lufus).
 
Alessandro era   alto 1,88 m, aveva i capelli castani scuri e un po’ brizzolati, gli occhi marroni e portava un Kimono maschile bianco da combattimento, con una lunga fascia d’oro di plastica cartacea che gli avvolgeva dalla spalla sinistra alla vita.
Durante la lotta, Kim si complimentò con Laura, dicendole:


- Sei bravissima con la tua possente falce tagliente. - 
- Grazie, quando mi ci metto divento un pericolo per chiunque. - rispose ironicamente la donna con un’aria determinata.

- FAI   POCO  LA  SPIRITOSA!!! –
- Non mi fai paura, babbeo!!! Misà che i tuoi uomini dovrebbero riguardare la tua nomina di super boss.
Non mi sembri molto dotato. –
- ORA  TI  FACCIO  VEDERE  IO  CHI  È  DOTATO!!! -

Kim cercò di colpire Laura con dei raggi laser che gli uscivano da alcuni braccialetti ai polsi, ma la donna seppe difendersi facendo una capriola acrobatica verso sinistra per poi colpire molto forte l'avversario all’altezza della nuca con un calcio.
Nel frattempo Christopher disse ad Alessandro durante la lotta:


- SEI  UN  PERDENTE,  BLACK !!! ARRENDITI !!! –
- Se qui c’è una persona che si deve arrendere quella sei tu. - gli rispose Alessandro.

Improvvisamente un qualcosa di insolito accadde di fronte agli occhi stupiti di Lux:
Mentre Christopher avanzò verso il suo avversario per colpirlo con la sua possente spada, Alessandro cacciò qualcosa dai suoi occhi;
questi divennero rossi come il fuoco.
Per un attimo Lux ebbe l’impressione che gli occhi di suo padre fossero simili ai suoi, sia per il colore e sia per il tipo di sguardo.
Alessandro e Lux erano padre e figlio, perciò il ragazzo avrebbe ereditato da lui i suoi occhi, ma in quel momento  non sembrava proprio così.
 
Il giovane avvertì una strana forza oscura provenire da suo padre, una forza simile alla sua quando egli aumentava il suo maleficio di Sfiga volt.
Improvvisamente Lux intravide un’ombra minacciosa da dietro le spalle del suo vecchio, un’ombra che ricalcava la sagoma di una creatura ostile, sinistra e alquanto agghiacciante, chi poteva essere?
Quell’ombra richiamava un qualcosa di molto famigliare nella sua mente, quasi da fargli sembrare di essere in quel momento al posto di suo padre.
Infatti quella creatura non era nient'altro che Darkus, il signore della morte.
Lux rimase senza parole, domandandosi poi in mente sua:


- DARKUS???  Che ci faceva lui quel giorno??? E perché si trovava da dietro le spalle di mio padre? -

Subito la sua domanda ebbe una risposta:
Alessandro aveva il maleficio oculare, proprio come ce l’aveva il figlio.
La cosa sorprendente era che il suo tipo di maleficio era lo stesso del ragazzo (il maleficio oculare del fuoco).
Christopher si sentì sempre più debole, ricevendo alla velocità della luce dei micidiali colpi fisici da parte del suo avversario.
Improvvisamente la scena intorno al giovane mutò alla velocità della luce, facendogli mostrare un episodio bibliografico di Kim Arthur.


La terribile infanzia di Kim

Correva l'anno 2957 e all’epoca Kim era solo un bimbo di due anni.
Il ragazzo vide delle scene agghiaccianti sulla sua infanzia:
Suo padre picchiava sempre sua madre ogni volta che tornava a casa ubriaco, dopo di che Lux vide la tragica morte di lei e il suo affidamento al suo padre orco.
Il bimbo soffrì talmente tanto che all’età di 14 anni decise di scappare via di casa e si rifugiò per caso da un gruppo di persone che in realtà si mostrarono a lui dei criminali senza scrupoli.
Kim fu spogliato dei suoi abiti e venduto al mercato nero da una banda di briganti spaziali.
All'età di 16 anni egli riuscì a scappare da loro e a mettersi in salvo su una colonia spaziale di Saturno ma anche lì trovò dei delinquenti senza scrupoli che lo violentarono.
Il ragazzo diciottenne fu costretto da quelle persone a vendere droga – psicodigitale (tipo di droga scoperta nel 2975.
Il suo effetto poteva provocare danni irreparabili al sistema nervoso, mandando l’individuo alla morte se egli ne faceva un abuso eccessivo).
Kim, scoperto dalle forze dell’ordine, venne arrestato su Plutone, dove rimase in carcere per circa 5 anni.
Nel 2980, anno in cui egli uscì dalla galera, il ragazzo (neo adulto) ebbe gli arresti domiciliari in un albergo di Plutone, dato che non aveva più una casa ma anche lì Kim venne maltrattato (a volte anche brutalmente) da alcune forze dell’ordine corrotte.
Fu così che il futuro criminale iniziò ad odiare la gente e l’universo intero, avviandosi verso l'oblio della misantropia.
Kim, uccidendo i poliziotti, si liberò per sempre dagli arresti domiciliari e vagò per tutta Human Nation e per tutto l’universo in cerca di un rifugio ma ovunque andasse, egli trovava sempre delle persone che lo rifiutavano e lo maltrattavano.
Così nel 2988 egli conobbe alcuni criminali più spietati della nazione solare, fece amicizia con loro e venne poi proclamato il super boss della criminalità organizzata nel 2994.


La reazione di Lux

Lux rimase senza parole:
in quel momento egli si rese conto di avere a che fare con un povero disgraziato che divenne un super latitante solo per aver vissuto una vita infame.
 
In seguito il ragazzo scoprì finalmente una cosa molto interessante:
Kim fondò quattro dei suoi nascondigli sui quattro pianeti più grandi di Human Nation:
Saturno, Urano, Nettuno e Plutone.
Il giovane, però, non ebbe le sue inesorabili risposte alle sue domande a causa dell’assenza di altre informazioni:
dove si trovava in quel momento (3005) Kim Arthur? In quale rifugio era recato e dove per la precisione? 


Ritorno nella sala della conoscenza

Lux ritornò nella Sala della conoscenza e Lola le disse:

- Purtroppo oltre queste informazioni non ho più altro da rivelarti a causa della loro scarsità. –
- Non preoccuparti, Lola. - gli disse il ragazzo - Oggi ho visto delle cose d’avvero  molto interessanti:
ora so chi è veramente Kim Arthur e perché è diventato il Super boss della criminalità organizzata. –
- Sono contenta per te. –
- Grazie. –
- Lux, tu usi internet? C'è una cosa che dovresti sapere. –
- Quale? –
- Kim Arthur potrebbe anche essere lì. –
- Lì dove? –
- Esiste un altro mondo parallelo alla rete, un mondo oscurato che solo i criminali lo usano per scambiarsi cose illegali, o informazioni segrete.
Si chiama Deep Web. –
- Deep Weeb? –
- Esatto! Un'organizzazione criminale di mutanti, chiamata "la tricheco mafia" ha comprato tutti i diritti d'autore del Deep web, dove loro possono spacciare droga e quant'altro. Spesso loro vengono oscurati attraverso dei codici virtuali ma tali codici non sono infallibili, poiché, anche se con difficoltà, gli antivirus riescono sempre ad individuarli.  –
- Ma è terribile. –
- Stai attento. Lui vuole ucciderti e lo farà in qualsiasi momento. –
- Non ti preoccupare, sono forte. -
Lo so. –
Comunque, cambiando discorso, ho visto una cosa che mi ha incuriosito parecchio:
n
on sapevo che mio padre fosse come me; aveva anche lui il maleficio oculare e non me lo ha mai detto, perché???
Adesso ho capito perché quando avevano trovato il suo cadavere nelle macerie delle torri gemelle di New York, lo avevano trovato senza i suoi occhi.
Qualcuno glie la strappati e poi, tornando indietro nel tempo, li ha donati a me quando ero piccolino.
Le cose dovevano essere andate senza dubbio così, ma perché? –

- Può essere probabile, sign. Black. –
- Io ho sempre avuto gli occhi di mio padre (nel vero senso della parola) e non me ne sono mai accorto???Dovrebbe essere stato Dark Evon a rubare i suoi occhi e poi a donarmeli a me. –
- Se un giorno avrò delle informazioni riguardanti a ciò, le prometto che le mostrerò. –
- Grazie mille, Lola.
Ora credo che me ne tornerò a casa; quello che volevo sapere l’ho saputo. -


Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).
 

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Capitolo 16
*** Capodanno 3006 a Human Nation (prima parte) ***


Capitolo 16

Capodanno 3006  a Human Nation (prima parte)

 


 

Mercoledì, 31 dicembre 3005

Anche nel futuro, come in passato, su Human Nation erano già pronti i preparativi per il Capodanno del 3006.
Tutti i TG e i programmi televisivi della nazione non parlavano altro che degli avvenimenti che erano accaduti nel corso dell’anno che se ne stava andando e degli auguri da parte di tutti i conduttori della TV.
Tutte le radio del momento, come “Radio Maya 2012”, “Music world September” e “X – generation Music” dedicarono tutta la giornata ai momenti cult, salienti e divertenti dell'anno vecchio.
Il Dj più simpatico della nazione solare, “Dj Jack Marconi”, futuro parente di Guglielmo Marconi, diede un grosso augurio di prima mattina a tutti gli ascoltatori, gridando con il microfono:


- BUON  GIORNO, HUMAN  NATION!!!
Sono le 7:00 del mattino (ora giapponese) e tra poche ore daremo un ultimo saluto al vecchio anno.
Questo è stato un anno molto particolare, nel quale sono accadute molte cose, non è vero Alfred? –

- Puoi dirlo forte, Jack!- rispose il suo collega - … Ci è stata la terza guerra universale ma ne siamo usciti vivi, nonostante purtroppo le perdite che abbiamo subito –
- Purtroppo si, amico!
Il fato è stato crudele con noi ma siamo riusciti a sconfiggere per sempre la minaccia Rettiliana!!! –
- Hey Jack, non dimenticare che ora Human Nation sta lottando contro Kim Arthur e la sua criminalità universale. –
- Ebbene si!!! Quel Kim è più duro di una roccia; non si arrende mai, cacchio!!! –
- Per fortuna che abbiamo gli Space Master, i Kagen, gli Aquarion Master, la Destination World, gli X – robot Master, i guerrieri del Cigno fedele e tanti altri. Loro ci proteggono notte e dì. –
- Giusto, abbiamo bisogno degli eroi. –
- Puoi dirlo forte! –
- Hey, ma tua moglie per caso sa cucinare molto bene lo squalo alla salsa della domenica? –
- Jack, quando mia moglie cucina, non la batte nessuno!!! –
- Ah, BENE!!! Stasera mi raccomando, cittadini di Human Nation, non vi abbuffate troppo a Capodanno, o passerete le giornate al letto fino all’EPIFANIA!!! Ha – ha - ha!!! –
- PUOI  DIRLO  FORTE, amico!!! –
- UN  BUON  3006  A TUTTI  VOI   DA   RADIO  MAYA  2012  E  DALLA  X – GENERATION  MUSIC!!! -


Ufficio di Cramsh

Nel frattempo a New Washington erano le 17:00 del 30 dicembre.
Cramsh, chiuso nel suo studio, trafugò in un cassetto della sua scrivania per ammazzare il tempo e trovò per sua grande sorpresa un piccolo cofanetto di plastica (coperta di pelle blu), contenente al suo interno un meraviglioso anello di matrimonio di Ginevra.
L’anello era stupendo, cosparso di brillantini d’argento e avente un grande valore economico.
Improvvisamente il mutante ebbe un altro flash – back che lo riportò indietro nel tempo.
 

Lunedì, 5 marzo 2998

Passarono tre anni dal loro fidanzamento.
Quella mattina di Lunedì, Cramsh e Ginevra, all’epoca conviventi in una casa di un villaggio della Svizzera francese, conducevano la loro vita quotidiana:
Lui era capo di una grandissima   azienda finanziaria - intergalattica, mentre lei era una dolcissima maestra dell’elementari, la quale insegnava ogni giorno ai bambini a leggere e a scrivere.

 


Finita la scuola, la donna mutante tornò a casa alle 13:00, soddisfatta nell’aver compiuto ancora una volta il suo dovere di insegnante, mentre Cramsh tornò alle 16:00 con un regalo inatteso.
Lui disse a lei:

Amore, chiudi gli occhi. -
Cosa c’è? - gli chiese incuriosita la donna.
È una sorpresa. Avanti, chiudi gli occhi –
Ok. -

Dopo averli chiusi, il mutante prese dalla sua tasca un cofanetto di pelle – blu, lo aprì e, mostrando alla fidanzata un anello con dei brillantini d’argento, le disse:

Ora puoi aprirli. –
Oh, mio DIO!!! – esultò con stupore Ginevra, dopo aver aperto gli occhi.
Ti piace? –
… È fantastico, amore… Credimi, sono senza parole. - rispose contenta la donna.
Ginevra, ormai sono tre anni che stiamo insieme e che conviviamo sotto lo stesso tetto.
Io ci ho riflettuto per tutto questo tempo e finalmente ho preso una decisione. –
Oh tesoro, io… -
Aspetta!!! Anche se tu sei una gatta mutante, io ti amo lo stesso e sono sempre pronto a passare il resto della mia vita con te.
Fra gli amori che ho avuto precedentemente, tu sei stata l’unica a strapparmi il cuore e a farmi scatenare l’adrenalina a mille. -


Poi, inginocchiandosi ai piedi della sua amata, egli le fece una grande dichiarazione, chiedendole:


- Ginevra Embrige, mi vuoi sposare? -

Lei rimase senza parole:
la donna si sentì in quel momento di trovarsi all’interno di una romantica favola, immaginandosi di essere una principessa di un incantevole reame.
Il suo cuore le batteva a mille, segno del suo eccitamento emozionale.
Vedendola in silenzio, Cramsh credette di aver trovato impreparata la sua amata su tale argomento, provando dentro di se un momento di imbarazzo ma Ginevra, accarezzandogli dolcemente la faccia con le sue bellissime e sottili mani affusolate, gli rispose con un meraviglioso sorriso soave:

Si Cramsh! Desidero con tutto il mio cuore sposarti. –
Oh, mio Dio!!! - esultò felicemente lui con aria incredula.
E non è uno scherzo, amore mio: IO  TI  VOGLIO  SPOSARE, CRAMSH!!! È uno dei miei più grandi desideri della mia vita.
Anche io desidero passare il resto della mia esistenza con te, caro. –
Oh, grazie Ginevra. –
Cramsh, tu sei un uomo fantastico ed eccezionale.
Anche se sei un cane mutante, io ti adoro con tutto il mio cuore e con tutta la mia anima. –
È sempre bello sentirtelo dire. -

I due si baciarono con grande passione, coccolandosi e accarezzandosi la nuca.
Dopo di ciò la coppia, uscendo di casa e tenendosi per mano, si avviò nei pressi di un’antica Chiesa del villaggio per prenotare il loro matrimonio.
Durante il cammino, essi videro due animali randagi litigare fra loro:
un cane e un gatto.
Il cane mordeva la coda del suo nemico, facendogli soffrire le pene dell’inferno.
Guardando la scena, Ginevra rimase molto perplessa:
anch’ella, pur essendo per metà essere umana, era imparentata geneticamente con la specie felina e la stessa cosa valeva anche per Cramsh, imparentato con la specie canina.
L’uomo rasserenò la sua donna, dicendole:

A noi non succederà, credimi!
Abbiamo dei sentimenti umani, lo sai? –
Lo so! - rispose lei con un tono rassicurato - Certe volte la vita è proprio strana:
anche se si nasce con un DNA geneticamente modificato, si ha lo stesso una vita normale. –
Cara, nella vita non conta ciò che sei, ma chi sei. –
Dentro di me mi sento una vera donna e non una mutante.
Hai ragione, caro:
dovrei ascoltare di più il mio cuore piuttosto che i pregiudizi di alcune persone. –
BRAVA!!! Così ti voglio sentire. –
 

Presente, 30 dicembre 3005

In quel momento Cramsh si sentì sempre più solo:
mai fino a quel momento egli avvertì una fortissima mancanza della moglie.

 

Mercoledì, 31 dicembre 3005

In alcune parti di Human Nation, con esattezza nel continente asiatico di New Gaia (Terra), l’anno nuovo fece il suo ingresso, mentre in altre parti tutti i cittadini lo attendevano con ansia.
A New Washington erano le 17:40 del pomeriggio, con il sole in fase di tramonto e un cielo avente un colore misto tra l’arancione e il rosso, dando uno spettacolare panorama alla gigantesca metropoli.
Lux si diresse con la sua auto verso l’appartamento di Martina:
si procurò il giorno prima dei biglietti per passare un felice capodanno ad un grandissimo concerto live che si teneva all’accademia del Cigno fedele.
 

Casa di Martina

Dopo aver parcheggiato la macchina, il ragazzo salì le scale e bussò alla porta della ragazza, la quale poi, aprendogli, gli disse:

- Ah, sei tu! Entra, ho appena fatto il caffè. -

L’appartamento di Martina era molto accogliente con un grande salotto all’entrata che conduceva poi alla destra del ragazzo ad un lungo corridoio, contenente a sua volta 7 stanze.
 


Nel salotto d’entrata vi era un bel pianoforte in fondo a nordest con un violino e un violoncello accanto, al centro un piccolo tavolo di vetro con le gambe basse, un comodo divano rosso di fronte, un elegante tappeto con raffigurati sopra alcuni stemma imperiali inglesi e francesi, e un bellissimo balcone in fondo.

Le 7 stanze erano le seguenti:
la prima stanza a destra conduceva alla cucina, mentre quella a sinistra al bagno.
Dalla seconda stanza in poi si accedeva alle camere da letto (tre degli ospiti e una di Martina) e infondo al centro vi era lo studio della ragazza.
Lux si complimentò con l’amica, dicendole:

La tua casa è meravigliosa, lo sai? -
- Grazie. - rispose felicemente Martina
Voi donne avete un bel concetto di ordine; mi piace. -
E già! A cosa devo la tua visita? -
Se stasera non hai impegni io mi sono procurato due biglietti per festeggiare il capodanno ad un super concerto live che si terrà all’accademia del Cigno fedele. –
Woh, dici sul serio? Non stai scherzando mica, vero? -
No! Verranno i cantanti più famosi di Human Nation:
Giocondo, Milk And Coccolate 2, Arnold  Paradisee, Guglielmo Vergine e i mitici “Breakfast boys Morning”. –
I  Breakfast boys Morning??? ODDIO, adoro le loro canzoni!!! –
- Veramente??? –
Si! Amo tantissimo un loro brano che li hanno fatti diventare famosi “Amore ritrovato”:

Solcherei mari e monti..
per poterti abbracciare,
stringerti al petto…
e mettermi ad urlare…
il tuo nome meraviglioso…
di grazia infinita,
felicemente orgoglioso…
nel pronunciarlo a vita.
Credici amore, 
me lo sento dalla pelle al cuore.
Se vivessi nei tuoi bei pensieri…
dipingerei la tua mente di musica e poesia.
T’amo e ti voglio,
nella custodia dell’amore.
Se mi apri la porta…
entrerò nel tuo cuore.
Amore ritrovato!!!
Amore ritrovato!!!
Amore ritrovato!!!

Canti davvero molto bene, lo sai? –
Grazie. -
Anche io amo molto i Breakfast boys Morning, lo sai? -
Tu? Ma dai! Scommetto che questo sonetto lo avrai trovato banale, ammettilo. -
No! Io l’ho trovato fantastico!!! -
… Dici… dici sul serio? - gli chiese Martina, provando dentro di se una fortissima emozione attrattiva verso il ragazzo.

Senza accorgersene i due si accarezzarono le mani, fissandosi negli occhi come se fossero stati pietrificati dal cemento.
Martina, facendo un balzo improvviso, disse a Lux:

Vuoi un caffè? -
Volentieri. - rispose il ragazzo.

Mentre in cucina Martina versò il caffè in una tazza, ad un tratto sbagliò la mira, facendolo cadere sul tavolo.

Oh, CRISTO  SANTO!!! - gridò spaventata lei.
Che è successo? Va tutto bene? - le domandò preoccupato Lux
Ah… si… va tutto bene, Lux… Si. -
Ah, ok. –

Improvvisamente, portando la tazza di caffè a Lux, gli macchiò senza volerlo la sua maglietta
Sentendosi sempre più imbranata, Martina prese un fazzoletto e tentò di ripulire la maglietta del ragazzo, ma lui, fermandola, le disse:

No, non ti preoccupare. Hai qualche maglia di riserva? -
Io??? – domandò lei imbarazzata e confusa.
Si, tu! E allora chi sennò? -
… Per fortuna ho qualche vestito maschile, sai? Io a volte ricevo ospiti uomini e allora mi conservo qualche vestito da uomo per loro. -
Capito… Senti Martina… -
- Si, Lux? –
A proposito di vestiti da uomo, tu ne hai mai indossato uno? –
COSA??? –
Intendo… che secondo me saresti ancora più sexy con giacca e cravatta… -
- … Che cosa??? Ma dico, ti sei ammattito?!! –
- Ma che c***zo sto dicendo??? - si domandò perplesso il ragazzo nella sua mente.


Lux in quel momento era sempre più confuso che mai:
non sapeva più cosa dire di razionale.

Lo sai che sei proprio curioso? – le domandò con stupore la ragazza – È come se io ti dicessi di volerti vedere con le calze a reti e una frustra in mano. Cos’è? Forse lo scambio di ruoli lo trovi più sexy? –
- Ah… He he he – ridacchiò Lux, sentendosi sempre più imbecille – Scherzavo!!! A Capodanno ogni scherzo vale, giusto? –
“Capodanno”? Ma se è a Carnevale che è così, scusami? –
Ah… ma certo, perdonami… - rise di nuovo come uno sciocco il ragazzo.
Buon Dio, Lux, datti una bella regolata… Insomma. –
Ok, cercherò di non dire più stupidaggini a partire da ora. –
- Bene.
Se pensavi che io avessi un carattere da maschiaccio ti sbagli di grosso, “carino”;
sono una femmina emancipata e mi sento più donna di quanto tu non possa immaginare. –
Una super donna a quanto pare. – affermò con ammirazione il ragazzo.
Cos’è, sfotti? –
No, no, no, dico sul serio, Martina!!! Tu per me sei fantastica, una donna al 100% in tutta la sua femminilità.
Sei una creatura che fa battere il cuore a tutti gli uomini; beato chi ti sposerà e… -

Accorgendosi di andare oltre egli, trovandosi una scusa, si alzò dalla sedia, si diresse verso il balcone del salotto e urlò:

- Woh, ma che bel tramonto!!! Non lo avevo visto così bello in vita mia. –

Dopo questo strano episodio Martina, prendendo Lux per un braccio e accompagnandolo nella sua camera da letto, aprì un cassetto del suo armadio, prese una camicia bianca ma quando si girò vide improvvisamente che il ragazzo si tolse già la maglietta sporca, mostrandole il suo fisico.
Il ragazzo aveva sviluppato un bel pettorale con gli addominali scolpiti e inoltre le sue braccia erano abbastanza muscolose.
Martina si sentì il cuore battere a mille:
mai fino in quel momento ella provò una simile forte emozione per lui.
La ragazza cercò in tutti i modi di ignorare tali sensazioni ma la cosa si dimostrò più ardua del previsto.

Ella poi, furiosa di ciò, buttò la camicia pulita a Lux, gridandogli anche:

- NON   SEI  A   CASA   TUA!!! MA  DICO  IO,  COME  TI   È  VENUTO  IN  MENTE   DI   SPOGLIARTI   SENZA   ALCUN   PREAVVISO???
RIVESTITI   IMMEDIATAMENTE, PER  FAVORE!!! -

Martina abbandonò la camera furiosa e con il muso arrossito, lasciando il ragazzo con un’aria da stoccafisso.
Mentre Lux si stava rivestendo, Martina disse in mente sua fra se e se:

No, non può essere, è ridicolo! Io?… Lui?… Ma per favore!... No, no, certo che non è così, lo so.
Però… Oddio…  -
Eccomi qua! - gridò felicemente il giovane avente addosso la camicia pulita.
Hai fatto solo il tuo dovere! - rispose lei.
- Grazie mille per la camicia pulita. E poi è anche molto profumata. -
- L’ho lavata e stirata appositamente per te. - disse ironicamente la ragazza, facendo al ragazzo un ghigno di sorriso.
Oh, grazie cara. - rispose ironicamente pure Lux. 
Martina avvertì in quel momento il suo cuore aumentare di molto i battiti cardiaci.
Ho bisogno di una boccata d’aria. - disse lei.
Ah bene, così possiamo vedere insieme il tramonto. - disse lui.
NO!!! - gridò furiosa la ragazza
Ok. -

Lux ci rimase male per la brusca reazione della ragazza.
Martina, vedendo così l’amico mortificato, provò dentro di se un grosso dispiacere; si sentì mortificata anche lei, non era sua intenzione alzare la voce con il ragazzo.
Così, prendendo Lux per mano, ella gli chiese con gli occhi lucidi:

Ti va di venire con me a vedere il tramonto? -
Si. - rispose felice il ragazzo.
Ok. - disse contenta lei.

Quando i due osservarono il tramonto insieme, la ragazza gli disse:

Scusami per prima. -
Non preoccuparti. - rispose lui - Scommetto che non stai passando un buon periodo, vero? -
Può darsi. -
Ah, capisco. –
Lux, mi potresti fare un grosso favore? So che non è colpa tua ma avrei bisogno che tu mi obbedisca. -
Dimmi… -
Non mi accarezzare più le mani, mi hai capita? -
Perché? -
Ti prego:
non mi accarezzare più le mani, non lo sopporto. -
Non capisco:
non lo faccio apposta, mi viene spontaneo. -
LUX, NON  FALLO  E  BASTA!!! -
Ok, come vuoi tu. –
Scusami… È solo che oggi mi sento un po’ confusa… -
Lo si vede. -
Non ho niente contro di te, credimi… Sei un bravo ragazzo. -
Grazie. –
Ma di niente, che mi devi ringraziare?!! Io dico la verità. -
Ma proprio tutta la verità??? -
Che vuoi dire? -
Ah… Niente… -
C’è qualcosa che vorresti dirmi? -
Niente Martina, che ti dovrei dire? -
Che ne so, cioè… beh… insomma… Va bè, non lo so. -
Ti vedo un po’ strana oggi: sicura di sentirti bene? -
Mai stata meglio, credimi. -
Capisco. -
Come sarebbe a dire che “capisci”? -
È  un modo di dire, Martina. –
Lo so! Volevo solo scherzare, tutto qui. –
Ahhh, ho capito! Che spiritosa che sei, he – he –he. -
Lux, ti prego, smettila!!! -
Perché??? -
ODDIO, che palle!!! -
COSA??? -
No, no, no, no! - gridò spaventata Martina - Scusami, stavo parlando con me stessa, scusami. –
… Quindi stai bene, vero? - le chiese stupito Lux.
Sto bene, sto bene. –
Meno male. - 

Improvvisamente Lux accarezzò di nuovo le mani di Martina e questa, pur di avergli avvertito di non farlo, decise in quel momento di essere tollerante nei suoi confronti.
I due si fissarono negli occhi e quando i loro visi si avvicinarono, un lampo di un fuoco d’artificio li distrasse bruscamente.
Martina, ritirandosi dentro, pianse, mettendosi una mano sugli occhi per nascondere le lacrime.
Lux le mise le mani sulle spalle per consolarla, ma lei le tolse.
Il ragazzo le domandò

Oh, Martina, per caso è stata quella botta improvvisa che ti sta facendo piangere dallo spavento? -
Ma che dici??? - gridò furiosa lei - Io non sto bene, hai capito??? Non sto bene!!! –
Che cos’hai? –
Non te lo posso dire, uffa!!! UNA  DONNA   COME  ME   NON  PUÒ  AVERE  DEI SEGRETI??? –
Ok, non ti arrabbiare. -  

Quando Lux appoggiò la mano destra sulla spalla sinistra di Martina questa, facendo uno scatto con le spalle, gli gridò:


- UFFA, CHE PALLE!!! NON  MI  TOCCAREEE!!! -
Scusami, non lo farò più! - disse lui con imbarazzo.  

Il giovane in quel momento capì che l’amore di Martina che provava nei suoi confronti la stesse facendo soffrire parecchio per un motivo a lui sconosciuto.
Ella non volle esprimere ciò che provava dentro di se:
la ragazza provava una forte attrazione per lui ma faceva di tutto per ignorarla definitivamente.
Come poteva lei, però, resistere al fascino del ragazzo con la sua enorme bontà e gentilezza allo stesso tempo?
Egli intuì in quel momento che sarebbe stato meglio per lui se si fosse allontanato dalla ragazza per un po’, ragion per cui egli si avviò verso la porta d’ingresso.
Ad un tratto, però, una voce stridula gli fece scattare di balzo:


- TORNA  SUBITO  QUI, RAZZA DI CRETINO!!! - urlò isterica la ragazza. Obbedendole Lux ritornò da lei.
Martina, avvicinandosi a lui con aria calma, gli disse

Senti coso, io vado un momento in bagno a meditare. Non seguirmi, va bene? Avrei bisogno di stare un po’ da sola, ecco! -
- Ok. - rispose il ragazzo con un’aria rassegnata.
- Non mi seguire, sennò ti dò un calcio sugli attributi, ok? –
- Sarebbe meglio spararsi sulle palle. - disse in mente sua Lux.
- Cosa hai detto, prego??? –
- Ah, niente, niente… -

Mentre Martina si diresse triste in bagno, Lux si sedette sul divano.
Il ragazzo stese la testa indietro al poggia schienale, interrogandosi sul motivo delle strani reazioni della ragazza.
Ad un tratto egli avvertì un qualcosa di oscuro celarsi nella sua mente:
Darkus, il signore della morte, gli stava sussurrando qualcosa nella mente del giovane, anche se quest’ultimo non riusciva a comprendere il suo linguaggio.
Stranamente, poi, Il giovane pensò immediatamente a Martina, perché?
Cosa centrava la ragazza con il presagio negativo che stava percependo lui?
Improvvisamente Lux sentì qualcosa di bagnato sotto ai suoi piedi e quando si abbassò per verificare di persona, vide il salotto allagato.
Tutta la casa sembrava allagata (probabilmente qualche problema idraulico), ma quando lui vide che l’acqua proveniva proprio dal bagno, nel quale c’era la ragazza, le gridò preoccupato:

MARTINA, STAI  BENE??? -

Martina però non rispose.
Così, quando Lux buttò giù la porta con tutte le sue forze, trovò la ragazza svenuta a terra.
Prendendola in braccio, egli la posò sul divano, le tolse le scarpe a spillo, prese le sue gambe per le caviglie, le tirò su per far fluire facilmente il sangue al cervello e quando lei si svegliò, il ragazzo le chiese:

Oh, meno male che sei ancora viva. Mi hai fatto molto preoccupare, lo sai?
Che è successo? Perché la tua casa è allagata? –
… Non lo so… - rispose con aria confusa lei, toccandosi la testa dal dolore.
Aspetta… - disse Lux - … Non ti sforzare troppo, rilassati! Va tutto bene ora. -
Ti prego, non gridare così forte, mi fa male la testa!!! -
Ok, scusami. -
Da quanto tempo sono svenuta? –
Da un minuto, credo. -
Un minuto, dici???... Aglia, che male…  -
Ti prendo qualcosa per il tuo mal di testa? –
No, basta! Già hai fatto abbastanza!!!
Lux, desidererei tanto festeggiare il capodanno con te stasera. -
Dici sul serio??? - le chiese contento Lux
Si. - rispose felicemente Martina, facendogli un bel sorriso - Però mi devi promettere una cosa, caro? -
Quale? -
Non toccarmi più le mani, ok? -
Ok, ti dò la mia parola. -
Grazie. Sei gentilissimo. –
Però adesso devo per forza toccarti una mano per aiutarti a rialzarti dal divano. –
Ah, ok! Questo lo puoi fare. –

Dopo tante polemiche Lux e Martina, equipaggiandosi bene per il freddo, si diressero verso la stazione del Bus – space alla volta dell’accademia del cigno fedele.   


Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).

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Capitolo 17
*** Capodanno 3006 a Human Nation (seconda parte) ***


 Capitolo 17  

Capodanno 3006  a Human Nation (seconda parte)

 


Una volta arrivati all’accademia del cigno fedele, Lux e Martina incontrarono per loro sorpresa Michelle, John e Alex  nella platea del concerto.
C’erano milioni e milioni di giovani che stavano attendendo con ansia l’arrivo dei cantanti:
molte ragazze e adolescenti gridavano il nome “Breakfast boys Morning”.
John chiese contento a Lux:

- Che ti aspetti dall’anno nuovo? -
- Sinceramente non mi aspetto un granché. -  rispose il ragazzo.
- Come mai? -
- Quando Cramsh mi è venuto a prendere per riportarmi nel futuro, ero nel giugno del 2002.
Se mi dovessi aspettare qualcosa di nuovo in un anno me lo aspetterei dal 2003. -
- Lux, ormai questa è la tua vera casa. - gli disse Michelle.
- Michelle, io … -
- Caro, tu sei nato nel futuro, proprio in quest’epoca.
Anche se hai vissuto la tua adolescenza nel 21° secolo, questa è la tua casa, noi siamo la tua famiglia ormai. -
- Sei molto gentile Michelle, grazie. -
- Amico…  - gli disse John - Fossi in te comincerei subito ad ambientarmi a quest’epoca. -
- Ma io mi sono già ambientato, caro. - disse Lux.
- Forse non del tutto. - intervenne Alex
- Che vuoi dire? - gli domandò il ragazzo.
- Io ti capisco:
hai sempre vissuto per tutta la tua vita nel 21° secolo e non hai famigliarità con quest’epoca.
Però ricordati che la serenità l’hai trovata solo da noi. -
- Hai ragione Alex. Se non fosse stato per il prof. Algokitmo a quest’ora continuerei a soffrire ancora pensando sempre al mio maleficio oculare. -
- MALEFICO  OCULARE??? - gridò stupita e spaventata Martina.
- Cosa?... - le chiese stupito Lux.

Martina sembrava essere afflitta in quel momento da mille pensieri:
sembrò che la ragazza conoscesse il maleficio oculare, ragion per cui ella ebbe quella improvvisa reazione che le fece balzare dallo spavento.

La ragazza, per chiarire tale dilemma, chiese a Lux:

- Tu… tu… tu hai il maleficio oculare? -
- Si. - rispose il ragazzo - Anche se ora non è più un problema per me.
Grazie al prof. Algokitmo ho imparato a controllarlo e ora non faccio del male a nessuno involontariamente. -
- Ah, capisco. -
- Come mai che conosci questa maledizione? -
- Ah, io …??? … ah… No, è che… io … l’avevo sentito parlare, ecco. -
- Da chi? - le domandò Michelle
- In giro, ok? - rispose lei.
- Martina… - le si rivolse l'amica con aria premurosa e preoccupata - … C’è qualcosa che vorresti dirci? -
- Michelle, io non ho niente da dirvi, ecco. -
- Con noi puoi dirci tutto se vuoi. Non avere paura. - le rassicurò la ragazza, avvicinandosi a lei per accarezzarle le mani.

Quando, però, le mani di Michelle accarezzarono quelle di Martina quest’ultima, indietreggiandole, le gridò:

- NON   TOCCARMI    LE  MANI, PER  FAVORE!!! -
- Ok, va bene. - rispose l'amica con un'aria mortificata - … Però calmati, ti prego. -

 

Il sospetto di Lux su Martina 

Lux, in quel momento, intuì un qualcosa di losco in quella situazione:
perché Martina non voleva farsi toccare le mani neanche da Michelle? C’era qualcosa sotto dietro a questo enigma?
E poi perché proprio le mani?
Da quel momento il ragazzo iniziò ad avere dei sospetti sulla sua amata.
Improvvisamente arrivò da New Gaia un piccolo robot di forma sferica, con 2 tentacoli metallici all’esterno, e  rivestito con plastica metallica color bianco con un obbiettivo di ripresa al centro di color rosso.

 

Il robottino non era altro che un messaggero spaziale chiamato Cyber cyp, capace di viaggiare nello spazio e nel tempo per portare informazioni digitali ovunque.
Il piccolo androide materializzò l’immagine di Cramsh, combinando alla velocità della luce infiniti dati digitali.
In realtà si trattò di una videochiamata, nella quale Cramsh disse ai suoi amici:
 
- Salve ragazzi, buon 3006!!! -
- Ciao Cramsh, sono felice di vederti. - esultò felice Lux.
- Come va, amico? - gli chiese John
- Bene. - rispose contento Cramsh - Mi dispiace di non essere lì con voi allo spettacolo;
anche nel mio ristorante si sta festeggiando il capodanno e dato che io sono il proprietario non posso lasciare l’edificio.
Vi auguro con tutto il mio cuore un felice anno nuovo. -
- Grazie mille. - risposero felici in coro tutti.
- Lux... - disse Cramsh
- Si, Cramsh? - chiese il ragazzo
- Mi raccomando figliolo:
abbi cura di Martina e stalle sempre accanto. -
- Cosa???... - gridò stupita Martina
- Cramsh… Sssssss … non lo sa… - gli bisbigliò l'amico, facendogli capire che ancora doveva essere ufficializzata la sua relazione con la ragazza.
- Auguri ragazzi e figli maschi!!! Buon anno a tutti!!! -
- Grazie. - gridarono in coro tutti.

Dopo la fine del video messaggio, Martina fissò in cagnesco Lux con aria sospetta, chiedendogli:

- Che cosa voleva intendere il tuo amico??? -
- … a … ecco... - balbettò Lux con aria imbarazzata - … Voleva dire, ecco… -
- Cosa??? -
- … Dato che sei mia amica, lui mi ha raccomandato ecco … di trattarti bene. -
- Di trattarmi bene? … Perché, mi tratti male certe volte? - 
- … Io … Io ti tratto sempre bene. -
- Quindi quando ha detto anche “auguri e figli maschi” non si riferiva a noi due, vero? -
- … Hai sentito cosa ha detto?
Siamo a capodanno e Cramsh ci ha fatto gli auguri, ecco, he – he – he. -
- Non me la racconti giusta Lux, mi nascondi qualcosa? -

Michelle, salvando Lux, distrasse Martina chiedendole:

- Martina, scusami se ti interrompo ma c’è una cosa che non riesco a capire:
perché hai reagito quando ti ho toccata le mani? -
- Io .. perché… ??? - balbettò lei, presa di sorpresa.
- Michelle, non tartassare Martina:
Se non ce lo vuole dire il motivo avrà le sue ragioni, ecco. - le consigliò Lux.
- Lux, posso parlarti per un attimo da solo? - gli domandò Michelle
- Certo. - rispose il ragazzo.

 

La conversazione segreta tra Lux e Michelle 

Michelle, trascinando Lux per un braccio, lo portò lontano dai presenti.
Quando arrivarono in un posto isolato, non poco lontano dall’accademia, Michelle domandò all'amico:

- Dimmi la verità: ora sei innamorato di Martina, vero? -
- E con questo? - le chiese stupito Lux - Perché ti dovrebbe interessare dato che non hai mai provato nulla per me? -
- MA  CHE  CENTRA, CACCHIO??? È solo una domanda questa, niente di che. -
- Proviamo entrambi gli stessi sentimenti:
ogni volta che ci avviciniamo proviamo un'attrazione reciproca.
Lei però non lo vuole ammettere; sembra che questo sentimento la stesse facendo soffrire. -
- La capisco. -
- Che vuoi dire? -
- Lux, di solito si prova sofferenza nell’attrazione erotica su una persona per un solo motivo:
Martina potrebbe avere già un ragazzo. -
- Un ragazzo? A me non risulta ciò:
sulle sue dita non mi pare di aver visto alcun anello di fidanzamento.
Io l’ho vista sempre sola:
vive da sola nel suo appartamento. -
- Però non stai prendendo in considerazione un’altra ipotesi. -
- E quale? -
- Il suo ragazzo potrebbe essere all’estero, oppure… -
- Oppure??? -
- Beh, se tu dici di non aver mai visto portare al dito un anello di fidanzamento, allora vuol dire che il suo ragazzo potrebbe… ecco… potrebbe essere menomato. -
- Cioè in coma?!! -
- Non intendevo questo, però può essere:
quando Morgan era in coma, io mi tolsi l’anello di fidanzamento, perché alcuni medici mi dissero che lui non si sarebbe mai ripreso ma dato che nel mio cuore continuai ad amarlo, conservai l’anello in uno dei miei cassetti di un mobile. -
Lux rimase senza parole in quel momento.
A quel punto domandò incuriosito alla ragazza:

- Ehm... posso farti una domanda? Però non te la prendere. -
- Certo caro. - rispose lei.
- Ma voi ragazze del futuro avete sempre il fidanzato in coma??? -
- COSAAA??? -
- Praticamente uno per salvarsi non dovrebbe mettersi con voi. -
- MA COSA STAI DICENDO??? -
- Ha - ha - ha, scherzo. Volevo solo sdrammatizzare un po' la situazione. -
- Ah, ecco. -
- Comunque a questo punto mi verrebbe il desiderio di chiedere a Martina se è fidanzata oppure no. -
- MA  SEI  PAZZO??? Non puoi farlo, Lux!
Sarebbe come dichiarare improvvisamente il proprio amore a uno sconosciuto. -
- Beh… io potrei avere un'ennesima delusione d’amore. -
- Non ti fasciare la testa prima di romperla.
Se lei ora prova dei sentimenti per te, da ora in poi sarà innamorata solo di te.
Non potrà mai più ritornare nel suo amore originario.
Succede sempre così, sai? Anche nelle soap opere. -
- Forse hai ragione. -
- Ti chiedo solo di non montarti troppo la testa e di pazientare che questo vostro sentimento diventi ufficiale. -
- Ok. Attenderò buono, buono che questo sentimento si riaffiori del tutto. -
- Bravo, Lux!!!  
Anche se l’amore a volte può essere burocratico nei confronti di alcuni, alla fine premia chi sa attendere. -
- Sai? … Mi è piaciuto questo verso che hai appena recitato. Sei veramente una poetessa. -
- Lux, è solo una meditazione la mia, niente di che.
L’amore è molto complicato, lo so, forse più complicato di qualsiasi formula matematica o fisica, forse più complicato della teoria della relatività di Albert Einstein, però fa maturare le persone, credimi. -
- Sei una ragazza d’avvero intelligente. -
- Grazie. -
- Avrei tanto voluto che tu fossi mia ma sappi che ti vorrò lo stesso sempre bene. -
- Sei veramente gentile…
Se ci sarà una prossima vita, ti prometto che mi fidanzerò con te. -
- Io non ti chiederò di fidanzarti con me in una prossima vita;
sarà il tuo cuore a decidere con chi vorrai stare. -

Michelle non si aspettò di questa profonda e bellissima risposta dell'amico:
i suoi occhi divennero lucidi come degli specchi, coperti da lacrime appena prodotte.
Ella diede un piccolo e veloce bacio sulle labbra di Lux e poi gli disse:

- Nel mio cuore non c’è soltanto Morgan; ci sei anche tu, caro.
Ti voglio un bene nell’anima. -
- La stessa cosa vale anche per me, Michelle. - rispose il ragazzo.


Il gran concerto

Detto ciò i due ritornarono al concerto.
Una volta arrivati lì, i cantanti fecero i loro ingresso sul palco.
Sul palco vennero a cantare:
Giocondo, Milk And Coccolate 2, Arnold  Paradise, Guglielmo Vergine, e tanti altri.
Il giovane pubblico si scatenò al ritmo di musica, saltando come matti e ballando insieme ai cantanti.
Lux, Martina, Michelle, John e Alex si divertirono un casino.
Verso le 23:40 (ora locale di New Washington, collegata anche con l’accademia) salirono sul palco i mitici “Breakfast boys Morning” i quali, salutando il pubblico in delirio, accordarono i loro strumenti per cantare il loro repertorio.

Il capo della band era un giovane ragazzo di 17 anni, con degli occhi azzurri, dei capelli corti, biondi e con la gelatina, un viso ben definito dalla sua pulizia, etnia anglosassone, una corporatura snella e indossava una giacca di pelle nera con jeans spaziali e scarpe da ginnastica.
Costui era un italiano del pianeta Mercurio, di nome:
Rocco Boulevard.
Rocco gridò al pubblico:

- SIETE  PRONTI  PER  IL 3006??? -
- SI!!! - gridarono felici in coro tutti
- NON  VI  HO  SENTITO, SIETE  PRONTI??? -
- SI!!! -
- Dato che mancano solo 8 minuti al nuovo anno, vi canto una delle nostre canzoni che ci hanno fatto diventare famosi: “SEI  LA  COSA  PIÙ  BELLA” -
Il pubblico esultò di gioia nel sentir pronunciare il titolo della canzone.
Rocco a questo punto ordinò i suoi colleghi di suonare il pezzo:


- È stato tanto tempo fa che ti incontrai quella sera al mare,
illuminavi quella notte magica tanto bella da ricordare,
splendevi come una stella cadente con intenzione di atterrare su di me e…
 
Mi accarezzavi il volto quando nei tuoi occhi volavo in cielo e
Illuminavi la mia mente con scritto “ lacrime e poesie” come se
ti abituassi dall’idea sfrenata di essere innamorata persa
proprio di me.
 
Sei la cosa più bella,
più bella che c’è.
Finalmente posso dire: “è nato un vero amore quì per me”.
 
 Che bella sei,
che bella sei,
che bella sei.
Se tu non fossi qui,
morirei...
senza di te
 
 
Che bella sei,
che bella sei…
che bella sei!
me l'ha detto il dì...
che bella lue che sei.
 
Che bello, siamo insieme da tre anni e non mi importa come mai,
io con te sto sempre bene, anche nei momenti di panico e lo sai
che quando accarezzo le tue belle mani vellutate il mio tempo si ferma
temporaneamente.
 
Ci siamo sposati quattro mesi fa e già  ti ho messa incinta,
se è una femmina la chiamerò Chiara proprio come la volevi tu,
Se saremo una grande famiglia modello, staremo insieme per l'eternità,
nella buona sorte,
nella buona sorte.

Sei la cosa più bella,
più bella che c’è.
È nata adesso anche Chiara che assomiglia a  te.
 
Che bella sei,
che bella sei,
che bella sei.
È nata Chiara che assomiglia proprio a te,
proprio a te.
 
Che bella sei,
che bella sei,
che bella sei.
Che bel sorriso che c’ha la piccola Chiara.
Quella ha preso da te!
 
Si, si, si!
 
 
Adesso Chiara sta crescendo e la insegnerò a camminare,
con i suoi piedini piccolini pronti a correre e a saltellare,
e tu mia cara sarai sempre al mio fianco per potermi aiutare
a crescere Chiara,
a crescere Chiara.
 
Siete la cosa preziosa più di quanto possa essere il denaro dell’universo.
Non potrei sostituirvi con nessuno perché grazie a voi non sono più introverso.
Che felicità svegliarmi insieme a voi nel nostro letto tutti e tre vicini
come una famiglia,
come una famiglia,
come una vera famiglia!!!
 
Che bella sei,
che bella sei,
che bella sei.
Sono diventato papà, un felice papà da invidiare
a chiunque
 
Che bella sei,
che bella sei,
che bella sei.
Tu sei bella e nostra figlia è un miracolo
Della natura.
 
Che bella sei,
che bella sei,
che bella sei.
Siete dentro me, siete dentro me, me, me, me,

siete dentro me. -


- BRAVISSIMI!!! - gridarono tutti i giovani in delirio; il pubblico applaudì molto forte.
- Woh, ma sono bravissimi i Breakfast boys Morning!!! - esultò Lux mentre batteva le mani.
- Te l’ho detto io che questi cantanti sono fortissimi!!! - rispose Martina.
- Hai dei bei gusti riguardo alla musica, lo sai? -
- Grazie tesoro. -
- Prego, Martina. - 
- Se non fosse stato per te, avrei festeggiato da sola anche questo capodanno. -
- Ma tu non hai qualche amico? -
- Ce li ho su Saturno, il mio pianeta d’origine. -
- Capisco. -
- Qui non è facile farsi degli amici quando lavori quasi tutto il giorno alla Casa Bianca. -
- Però hai me come amico. -
- Lo so e sei molto gentile con me, caro. -
- Tu mi sei simpatica. -
- Ah, si? E come puoi sostenere ciò se a volte ho un brutto caratterino e mi accanisco su di te?
Non sei mica un parente di Maria Teresa di Calcutta. -
- Ho imparato a pazientare e ad aspettare che le acque si calmino sempre. -
- Woh, bravo! … Non so come tu faccia a sopportarmi ma ti ringrazio per la tua pazienza. -
- Vorrei darti un consiglio da amico. -
- Avanti, spara!!! -
- Secondo me tu sei troppo severa con te stessa; dovresti frustarti di meno e amarti di più per quello che sei. -
- Tu dici??? Mah…  -
- Credimi, è la verità. -
- Sarà ma se mi frusto forse una ragione ci sarà. -
-  “Amati di più e vivi la tua vita” come diceva sempre mio nonno. -
- Farò come dici tu. 
Comunque dicevo sul serio sul fatto che sei gentile con me… Ti voglio un gran bene nell’anima. -
- La stessa cosa vale anche per me, Martina. -
- Buon anno, Lux. -
- Buon 3006, cara. -

 

Arrivo della mezzanotte

Finalmente arrivò l’inatteso conto alla rovescia per lo scoccare della mezzanotte.

- ECCO, CI  SIAMO!!! - gridò un presentatore del concerto - EVVAI:
10 – 9 – 8 – 7 – 6 – 5 – 4 – 3 – 2 – 1 – BUON  ANNO!!! -

Tutti i giovani scoppiarono in delirio per l’arrivo dell’anno nuovo, aprendo lo champagne e brindando con sorrisi e allegria.
I fuochi d’artificio (di tutti i tipi) illuminavano lo spazio di Human Nation, mostrando al pubblico uno spettacolo pirotecnico d’avvero meraviglioso e indimenticabile.


Alcuni fuochi d’artificio del futuro avevano la facoltà di unirsi, creando così individui artificiali in grado di muoversi e di ballare.
Questi individui pirotecnici potevano essere personaggi di cartoni animati (Anime Japan) o caricature di politici.
Lo spettacolo pirotecnico del futuro (rispetto al passato) era l’unico a dare delle grandissime emozioni al livello digitale e interattivo, rendendo grande la nazione di Human Nation quanto il futuro.


Lux, Martina, Michelle, Alex e John brindarono con lo champagne il capodanno come gli altri, divertendosi e ballando al ritmo di musica latino americana.
Poi i giovani girarono intorno all’accademia del cigno fedele in fila per uno imitando il ballo del trenino (una tradizione feriale ancora esistente nel futuro).
In seguito arrivarono anche le brasiliane che ballavano al ritmo di samba e limbo.
Una canzone famosissima nel tempo,  “BRASIL”, le accompagnavano mentre salivano sul palco per poi dirigersi verso il pubblico.
John rimase a bocca aperta per la presenza delle brasiliane, mettendosi pure a cantare:

- A – E – I – O – U – Y!
A – E – I – O – U – Y!
A – E – I – O – U – Y!
È viva Charlie Brown, Charlie Brown!!! -
- Che co***ne che sei, John! - lo riprese Michelle con aria atterrita.
- Michelle, siamo a capodanno e dobbiamo divertirci!!! - si giustificò John.
- Sono d’accordo però non facendo l’imbecille per la presenza delle brasiliane!!! -
- Vorrei fare un brindisi a questo nuovo anno!!! - disse Alex
- Concordo! - affermò Lux - UN  BRINDISI  ALL’ANNO NUOVO!!! -
- IVIP  URRÀ!!! - gridarono tutti in coro, alzando i bicchieri in su. 


Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).

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Capitolo 18
*** La strega dell'ignoto della foresta nera ***


Capitolo 18 
La strega dell'ignoto della foresta nera

 


Martedì, 6 gennaio 3006

Passarono 6 giorni dall’entrata dell’anno nuovo.
Dopo quel sorprendente capodanno, Human Nation tornò alla normalità nel giro di un giorno (dopo il primo del mese).
Quella mattina dell'Epifania, la befana mutante (prodotta biologicamente da alcuni scienziati del 29° secolo d.c.) passò nelle case popolari a portare dolciumi e carbone di zucchero ma non era sola dato che ad aiutarla c’erano le sue duemila copie di cloni.

Lux vide dal terrazzo del suo appartamento una calza colorata di lana con all’interno alcuni dolci buonissimi:
biscotti, caramelle, cioccolata e tante altre cose.
Il ragazzo, però, non era più un bambino ma nonostante che la situazione gli sembrò alquanto imbarazzante, dopo aver riso molto egli accettò lo stesso il generoso regalo della befana.
Improvvisamente un Cyber cyp entrò dalla finestra di Lux e materializzò un videomessaggio da parte di Michelle.
La ragazza disse all'amico:

- Ciao Lux, sono a New Washington. -
- Hey, ciao Michelle. 
Perché sei qui? -
- Lady Earth ci ha convocati nella sua camera presidenziale per affidarci una missione molto particolare. -
- E quale? -
- Dovremo andare su Plutone ma lei ci spiegherà in seguito ciò che dovremo fare. -
- Su Plutone??? - le chiese stupito il ragazzo - ... ma lì non farà un freddo polare? -
- Un tempo era così lì fino a quando si decise di adoperare la famosa macchina degli Elhoim in grado di ripristinare un po' la sua geologia.
Il clima lì ora è mite ma essendo molto distante dal sole, questo nano pianeta non potrà mai paragonarsi al nostro, anche se ora vi siano poche foreste e delle abitazioni sparse per il pianeta. -
- Ah, si mi ricordo di averlo sentito da mio zio Albert la prima volta che venni in quest'epoca. -
- Se vuoi saperlo, ora Plutone è simile a Mosca durante l'inverno terrestre. -
- Ah, ok. 
Hai sentito John? È da stamattina che non riesco a contattarlo. -
- Come al solito lui si è sentito male.
Esagera sempre ogni volta che arriva il 6 gennaio; ha divorato tutta la calza con i dolcetti. -
- Poverino. -
- E per di più quando ha saputo che Lady Earth ci aveva convocati lui ha voluto unirsi a noi;
io gli ho consigliato di stare a casa ma niente da fare, è cocciuto!!! -
- Che ci vuoi fare?!! Lui è fatto così. -
- Ti aspetto fra un’ora. -
- Ok, giusto il tempo per lavarmi, vestirmi e fare colazione. -

Dopo essersi lavato e vestito, Lux fece prima un salto da Cramsh per fare colazione e poi si diresse insieme a John,


Michelle e Alex verso la Casa Bianca.
Una volta entrati nella sala ovale, John (avendo un viso verdastro) si toccò continuamente la pancia; Michelle lo riprese chiedendogli a bassa voce:
 
- Perché cavolo sei voluto venire? Non stai bene, cacchio!!! Dovresti stare a casa a riposarti. -
- Non so resistere al richiamo delle missioni di serie A. - le rispose John.
- Parli proprio tu che sei allergico a questo tipo di missioni. -
- … Non dobbiamo fare una cosa impegnativa questa volta, lo so. -
- Non cambierai mai:
sei sempre il solito idiota. -

Lady Earth, fissando John, gli domandò preoccupata:

- John, ti senti bene? Conciato così dovresti stare a casa a riposarti. -
- Glielo detto anche io, mia signora. - intervenne Michelle - 
Ma John non mi vuole proprio ascoltare. -

- John, che dobbiamo fare con te?!! - si rivolse di nuovo la presidentessa al ragazzo - Ogni 6 gennaio dobbiamo dirti sempre le stesse cose? -
- Mi scusi, mia signora … - rispose John con un aria malandata - … ma non so resistere al richiamo delle missioni di serie A. -
- Io lo dico solo per il tuo bene, tesoro. 
Comunque te la senti di affrontare questa missione? Altrimenti non fa niente. -
- Mia signora … voglio essere d’aiuto ai miei amici!!! … Non sarei degno di me stesso … se li abbandonassi … -
- Oh, John … - invocò Michelle commossa.
- Sei un ragazzo dal cuore d’oro. - rispose Lady Earth - Beh, vedo che te la senti di partire per Plutone. -

Lady Earth, prendendo dalle sue tasche la matrice (la pietra nera) e la pietra del coraggio, li diede in mano a Michelle e poi disse ai ragazzi:

- Su Plutone dovete dirigervi verso la FORESTA NERA. -
- LA FORESTA NERA??? - gridarono sbalorditi i ragazzi.
- Si. La foresta nera si trova in una zona di montagna nei pressi della capitale del pianeta di nome “Portaskieuw”. -
- Sembra un nome russo. - notò Lux
- Non a caso Plutone venne conquistato dai russi. - affermò la donna.
- Perché dovremo dirigerci nella foresta nera? - le domandò Alex.
- Per cercare la Strega di Portaskieuw… - rispose la presidentessa - … nota anche come "la strega dell’ignoto della foresta nera". -
- Una strega??? - si chiese stupito Lux
- Mi raccomando ragazzi… - raccomandò la donna - Quando troverete la strega non vi spaventate:
è una mia amica e ditele che siete i miei soldati e che vi ho mandati da lei per dirle di creare la “bevanda a nove vite”, la bevanda speciale che vi avrà accennato il sign. Pitt quando dovevate recuperare la pietra del coraggio. -
- Perché si chiama “bevanda a nove vite”? - le domandò Alex
- Proprio perché se vieni ammazzato una volta, essa può subito farti resuscitare e tornare a combattere. -
- Woh… - esultò felice Lux - Cioè si ritorna in vita ogni volta che la si perde? Proprio come nei video giochi? -
- Esatto!!! Non è stregoneria questa, è solo scienza biochimica del 31° secolo d.c. -
- Ma "tornare in vita" nel vero senso della parola? -
- Se sei in fin di vita, questa bevanda è capace di ripristinare tutte le tue funzioni vitali; ovviamente se vieni direttamente ucciso, a quel punto non si potrà fare più niente per strapparti dalla morte. -
- Ah, ho capito. 
Se questa bevanda è così miracolosa, perché non è in commercio? - le chiese Lux
- Proprio per non farla cadere nelle mani sbagliate. -
- Ho capito. -
- Quindi non ci sarà nessun combattimento questa volta? - le chiese Michelle. 
- No. - le rispose Lady Earth - Però può darsi che la strega vi chieda di fare un piccolo servizio per lei ma con Lux al vostro fianco non dovreste avere alcun problema. -
- Ogni volta che si dice questa frase, succede sempre qualcosa di brutto. - disse John.
- Non fare il sarcastico, John!!! - gli gridò Michelle, calpestandogli un piede.
- Ti sei fissata con i miei piedi, cacchio! Me li calpesti sempre. -
- Ragazzi, BONI!!! - li richiamò la presidentessa - Fra dieci minuti vi verrà a prendere il pullman spaziale. 
Preparatevi! -
- Siamo pronti per riceverlo!!! - disse Lux a nome di tutti.
- Benissimo. - rispose la donna - Ora andate e fatevi onore. -
- Ok. -
 
Dopo aver salutato Lady Earth, i ragazzi si diressero alla fermata del bus – space, dove Steve li condusse su Plutone alla velocità della luce.

 

Una breve storia sulla conquista di Plutone

Plutone venne conquistato dai russi nel lontano 2242 d.c., dopo le conquiste di Marte, di Giove, di Saturno, di Venere, di


Nettuno, di Mercurio e di Urano, ma tale missione si rivelò molto ardua per i seguenti motivi:

  • Plutone, essendo molto distante dal sole (circa 6 miliardi di Km), aveva una temperatura sui 200°C sotto zero; a tale temperatura nessuna creatura vivente poteva sopravvivere.
  • Il secondo ostacolo fu quello della sua massa gravitazionale, superiore a quella della Terra (New Gaia), ragion per cui i coloni russi fecero molta fatica a muoversi sul pianeta.

Si usò la macchina degli Elohim per ripristinare, anche se di poco, il pianeta ma con il passare dei secoli molti coloni persero la vita e purtroppo il progetto di conquista dell’ultimo nano pianeta del sistema solare fallì.
Nel 2500, però, il famoso scienziato Alfred Synton, sempre in collaborazione con alcuni Elohim, spedì su quel pianeta uno dei suoi macchinari più ingegnosi:
Il "gigantesco convertitore climatico” era un apparecchio in grado di dare vita ad un pianeta creando con alcune onde elettromagnetiche precipitazioni ed eruzioni vulcaniche, ristabilendo così il suo clima per renderlo abitabile quasi come la Terra ma anche questo risultò un ennesimo fallimento;
più tardi si scoprì che l’atmosfera di Plutone non poteva essere più rigenerata.
Quando tutto stava andando a farsi benedire, ecco che nel 2699 un altro scienziato ottantenne di Mercurio, di nome Pericle Domus, mandò sul nano pianeta il suo gioiellino della tecnologia sofisticata:
la gigantesca macchina rigeneratrice”, in grado di rendere sterile un pianeta morto geologicamente come Plutone, rigenerando il suo DNA naturale.
Questa macchina era in grado di rigenerare un DNA distrutto di un fossile, o di un pianeta.
Nel 2791, Plutone divenne un pianeta quasi abitabile come la Terra e 2/4 dei russi decisero di andare a vivere lì.
Dal 29° secolo d.c. in poi, Plutone divenne meta di turismo come gli altri pianeti.
A partire dal 30° secolo, il nano pianeta divenne famoso anche in tutto l’universo per le costruzioni di belle e affascinanti metropoli, per la sua mite vegetazione, per la purezza dei ghiacciai e per gli allestimenti di casinò da lusso.
Plutone divenne la nuova Las Vegas, molto noto il gioco d’azzardo anche lì.

 

Atterrati su Plutone

Una volta atterrati su Plutone, i ragazzi si trovarono in una zona di montagna.
Lux, osservando alla sua sinistra l’imponente edificio di ferro con una grande insegna all’ultimo piano con la scritta “Space Master” e con un ascensore magnetico all’interno di un lungo parallelepipedo di vetro, domandò ai ragazzi:

- Cos’è questo edificio? -
- Quello è il più grande e famoso casinò di tutta Human Nation. - gli rispose Michelle
- Un casinò? -
- Esatto!!! Lì ci abita il nuovo Space Master di Plutone, eletto tale nel 3003. -
- Woh, lo Space Master di Plutone, che bello. -
- Hey, ragazzi:
bella quella piscina circolare vicino al casinò, è? - fece notare John.
- Sei sempre il solito. - lo riprese Michelle
- Ma è bella la piscina, Michelle. -
- Io dico di sbrigarci. - suggerì Alex - Non siamo venuti qui per perdere tempo!!! -
- Hai ragione Alex. - disse Michelle
- Quindi se il casinò si trova alla nostra sinistra, allora vuol dire che… - disse Lux
- … Vuol dire che la foresta nera si trova davanti … a noi. - disse spaventato John.
- Dai ragazzi, FORZA  E  CORAGGIO!!! - li incoraggiò Lux

 

La foresta nera

Man mano che i ragazzi si avventurarono nella foresta nera, l’atmosfera divenne sempre più sinistra, tenebrosa e grottesca.
 

La maggior parte degli alberi erano spogli e avvolti da una fitta nebbia, dando l’impressione ai passanti di creature sinistre.
La temperatura cominciava a calare ad ogni passo, rendendo l’aria a sua volta putrida, come se puzzasse di melma o di palude.
I ragazzi udirono continuamente delle risate sinistre, stridule e grottesche da parte di una creatura femminile (probabilmente ripugnante, dato che tali risate sembravano quelle di una strega).

- Oddio, io ho paura!!! - gridò John, nascondendosi da dietro a Michelle.
- Smettila di fare il bambino! - lo rimproverò lei.
- Hey, GUARDATE LASSÙ. - fece notare Lux agli altri, indicando con l’indice una figura sinistra arrampicata su un albero spoglio.

 

La strega della foresta nera

Un essere sinistro si spostò furtivamente da un albero ad un altro, muovendo quelle poche foglie sui rami secchi con i suoi movimenti furtivi del corpo, provocando a loro volta fruscii di vento.
Improvvisamente la figura misteriosa si presentò ai presenti sbucando dalle tenebre e dalla nebbia, dirigendosi poi verso la luce della luna piena plutoniana.

- Ahaaaaaaaaaaaaa!!! - gridarono dallo spavento i ragazzi.
- Che ci fate voi quì, poveri stolti??? - chiese la figura sinistra con un accento russo.

La figura sinistra non era altro che una donna anziana con un lungo naso raggrinzito e pieno di brufoli e nei, con una maschera nera sugli occhi a forma di pipistrello, delle lunghe orecchie grandi e simili a quelle di un elfo, un viso pieno di rughe, delle unghie sporche e nere, e indossava un abito da strega con addosso degli indumenti pagani:
la stella di Davide intorno al collo e dei “ caccia sfighe” napoletani come orecchini.
La donna decrepita era piena di indumenti pagani che facevano pensare alle arti oscure, come la magia nera.

- Dev’essere la strega della foresta nera - disse in mente sua Lux.
- Si, mio caro Lux, sono la strega della foresta nera. - rispose la donna.
- HEY… MA… MA  COME  HA  FATTO??? - le chiese stupito il ragazzo - Come sa il mio nome??? -
- Ti ho semplicemente letto nel pensiero, giovanotto. -
- Lei sa leggere nel pensiero??? - le chiese impaurito John, nascondendosi da dietro le spalle di Lux.
- Oh, si. Io sono la strega dell’ignoto, colei che può comunicare anche con il mondo degli spiriti. -
- Comunque se lei sa leggere nel pensiero allora già sa il motivo della nostra visita, non è vero? - le disse Lux.
- Volete che io vi prepari la “bevanda a nove vite”, non è così? - chiese la strega.
- Esatto!!! - affermò Alex
- Però ve la dovrete guadagnare, miei cari ragazzi, he – he – he. -
- Cosa dovremo fare? - le chiese Lux
- Oh, vedo che Lady Earth già vi ha detto tutto, è??? Ebbene che voi sappiate, miei cari ragazzi, che io ho una certa età ormai:
ho 600 anni con l'esattezza. -
- 600 anni sono anche troppi!!! - ironizzò John con aria stupita.
- Bando alle ciance… - disse la strega - … dovrete fare per me una cosa molto importante:
tempo fa, mentre volavo con la mia scopa elettrica qui nel bosco, mi cadde un mio libro molto speciale per me: 
un libro sulla magia oscura. -
- Ah, fantastico, un libro. - disse ironicamente John
- E dove si troverebbe questo libro??? - le chiese Lux
- In cima a quell’albero laggiù, lo vedete? Quello più alto di tutti. - rispose lei.
- Ah, si, lo vedo!!! - confermò Michelle.
- E perché non se lo va a prendere lei? - le chiese John.
- STAI  ZITTO, SCEMO!!! - lo rimproverò Michelle, calpestandogli un piede.
- E che cacchio con questi piedi. - gridò l'amico, saltellando dal dolore.
- La mia scopa elettrica andò distrutta e dato che c’ho una certa età, non riesco ad arrampicarmi ad un elevata altezza. - rispose la strega.
- Per mezzo del problema all’anca, vero? - le chiese John - Ah, quello è un problema tipico degli anziani. -

Michelle, dando un forte pugno in testa a John, gli gridò con rabbia:

- Dovresti portare più rispetto a lei, lo sai??? -
- E tu invece dovresti smettere di continuare a maltrattarmi così!!! - le disse furioso il ragazzo.
- Ha – ha – ha, sei troppo forte, John!!! - disse ridendo la strega.
- Ragazzi, andiamo:
questa è una missione solo per noi!!! - incoraggiò Lux.
- D’ACCORDO!!! - risposero i ragazzi in coro.
 

Comincia la sfida della strega

I ragazzi si diressero in fretta e furia verso l’albero più grande della foresta ma una volta arrivati lì si chiesero come avrebbero raggiunto la cima.
Lux, trasformandosi nel guerriero dark con l’aumento del suo maleficio oculare in 2700 Sfiga volt, volò in aria con le sue imponenti e grosse ali demoniache, arrivando poi in cima.
La salita inizialmente fu faticosa ma il ragazzo continuò a proseguire, finché dal lontano vide un qualcosa luccicare;
il luccichio proveniva dal un lucchetto del libro della strega.
Una volta notato, Lux volò più velocemente ma ad un tratto venne fermato da una tigre ferocissima che era arrampicata sui tronchi dell’albero per fare da guardia al libro.
Il giovane aveva solo un modo per sbarazzarsi dell'animale e lo provò togliendosi per un attimo le lenti a contatto.
Fissando negli occhi la tigre, l’aria divenne improvvisamente putrefatta, fino a quando dall'alto un tronco appena spezzato si abbatté violentemente sulla belva, scaraventandola poi verso il basso.

 

La strana visione di Lux

Una volta toccato il libro, Lux ebbe una strana visione, nella quale il ragazzo vide una serie di immagini scorrere ad alta velocità come un tramonto di un sole, un occhio oscuro che incuteva terrore, delle nubi nere in movimento e udì dei strani versi oscuri da parte di una figura sinistra a lui sconosciuta.
Poi per sorpresa il ragazzo vide una donna dal lontano soffrire e udì le sue strazianti urla.
Per un attimo quella donna sembrava sua madre e infine, inaspettatamente, egli vide proprio la strega della foresta nera parlare con Lady Earth, dicendole:

- Quel bambino non lo dovrà mai venire sapere, Angel. - chiamò Lady Earth con il suo nome di battesimo.
- Non ti preoccupare... - disse la presidentessa alla strega - ... ma quando lui diventerà maturo, allora sarà pronto per la verità. -
- Per il momento lui non lo dovrà sapere. -
 
La visione terminò bruscamente per l’arrivo di grossi tronchi dall’alto; il grosso albero della foresta stava crollando.
Lux corse volando giù a tutta velocità per evitare di farsi male, anche se l’albero si stava sgretolando man mano.
Egli, una volta atterrato al suolo, si spostò dai tronchi cadenti, avendo così salva la vita.
Improvvisamente, però, un altro gigantesco e pesante tronco d’albero si stava abbattendo sulla testa di Lux ma fortunatamente Michelle, spingendolo in avanti, gli salvò la vita.
Il ragazzo, essendo riconoscente all’amica, le disse

- Oh Michelle, grazie per avermi salvato la vita. -
- Non c’è di che, Lux. - rispose contenta la ragazza - Tu avresti fatto lo stesso al posto mio. -
- Giusto. -

Mentre i ragazzi tornarono dalla strega, Lux si interrogò su quella stranissima visione che ricevette.
Chi era quella povera donna che urlava dal dolore?
A chi si riferiva la strega durante la sua discussione con Lady Earth?
E soprattutto, perché ebbe quella visione?
Tale enigma sconvolse molto il ragazzo.
Quando i ragazzi tornarono dalla strega, Lux le consegnò il libro e la donna anziana lo ringraziò, dicendogli:

- Solo una persona dotata del maleficio oculare come te poteva compiere tale missione. -
- Vedo che lei sa tutto in merito. - disse il ragazzo.
- Ti rammento che ti leggo nel pensiero, giovanotto. -
- Allora ci aiuterà a produrre la “bevanda a nove vite”? -
- Ve la siete meritata, ragazzi!!! Io mantengo sempre le promesse.
Dopotutto sono una strega buona, ha – ha – ha. -
- Si come no. - disse ironicamente John a bassa voce, bisbigliando di nascosto nell’orecchio di Michelle - Una strega buona con una risatina da iena. -
- JOHN!!! - lo riprese Michelle, dandogli una piccola gomitata al petto.
- Ti ho sentito giovanotto, he – he – he. - lo riprese la strega.
- Mi… mi… mi scusi, signora… s…!!! - gridò imbarazzato John, stando all’attenti come un soldato ubbidiente.
- John Mc Crockett, non è così che ti chiami? - gli chiese la strega, venendo verso di lui.
- A… a… Ha indovinato signora, si. - rispose il ragazzo, con la fronte sudata dall’imbarazzo.
- Hey, non ti mangio mica, figliolo. Ti volevo soltanto far notare che in mia presenza non puoi bisbigliare cose di nascosto, ha – ha – ha – ha – ha!!!
Tanto ti so leggere nel pensiero. -

 

La preparazione della bevanda

Detto ciò la strega fece comparire da una melma di catrame nero, situata accanto ai ragazzi, un grosso calderone pulito e splendente come uno specchio.


La strega riuscì anche ad accendere il fuoco sulla legna sotto al calderone, cacciandolo dalla bocca come un drago.
Il calderone conteneva acqua cristallina e brodo vegetale, che ben presto raggiunsero la temperatura di 100° C.
La strega disse a Michelle:

- So che c’hai tu la “matrice” e la “pietra del coraggio”. Me li potresti dare, per favore? -
- Ma certo. - rispose la ragazza ubbidendo.
 
La strega, prendendo le due pietre, le tagliuzzò con un coltello molto affilato e gran parte dei loro granuli andarono a finire nel brodo.
Improvvisamente tale brodo si espanse (sembrava che esplodesse) per tutto il calderone, assumendo un colore tra il rosa, il giallo e il blu.
Consultando il suo libro delle arti oscure, la strega disse ai ragazzi:

- Questa, ragazzi miei, è un’antica ricetta di famiglia che ci tramandiamo da generazioni in generazioni. -
- E ci credo che è antica: 600 anni, cacchio come sono lunghi. - bisbigliò John nell’orecchio di Michelle.
- È inutile John, ti ho sentito lo stesso. - lo riprese la strega.
- E che cacchio!!! - si lamentò lui.

La strega, poi, prendendo un coltello, si sfilò la manica e disse ai ragazzi:

- Devo tagliarmi una vena sul polso per produrre la bevanda. -
- Ma non sarà troppo rischioso??? - le chiese preoccupato Lux
- Giovanotto, questa cosa la faccio ormai da secoli e poi ho 600 anni. -

Dopo essersi tagliata una vena sul polso, ella versò il sangue che gli usciva dalla ferita nel calderone, facendo così bollire ancora di più il brodo.

- E noi dovremmo bere questa roba? - si domandò perplesso John.
- JOHN!!! - gli gridò furiosa Michelle.
- Ha un sapore buono contrariamente a quanto si potrebbe pensare. - chiarì la strega al ragazzo.

Dopo venti minuti di cottura, la bevanda a nove vite venne prodotta con successo.
La bevanda era molto densa come una pozione e aveva assunto un colore verdastro.
Con un mestolo di legno la strega raccolse la bevanda, la riempì in una grossa provetta e poi, dandola a Lux, disse ai ragazzi:

- Questa è la bevanda a nove vite, ragazzi miei. -
- Woh!!! - esultarono stupiti i ragazzi.
- Fatene buon uso, mi raccomando. 
Potete anche portarla in laboratorio e clonarla, così ci saranno abbastanza bevande a nove vite per tutti voi. -
- Questa si che è una buona idea. - esultò Michelle.
- Mi raccomando:
salutatemi Lady Earth da parte mia. -
- Lo faremo senz’altro, signora. - le rispose Alex

 

La conversazione tra Lux e la strega

Prima che i ragazzi se ne fossero andati, la strega chiamò a rapporto Lux.
Portandolo in un posto non molto lontano dal calderone, dove i suoi amici non li potevano sentire, la strega disse al giovane.
 
- Ancora una volta ti devo ricordare che so leggere nel pensiero della gente.
So che un tuo amico di nome Cramsh ti abbia rivelato la non morte di tua madre, vero? -
- … ecco, io…  - rispose confuso e imbarazzato Lux
- Non preoccuparti, non dirò nulla a Lady Earth ma vorrei che tu sappia che a volte nella vita ci sono cose che non possono essere rivelate per nessun motivo. -
- Le stesse cose che mi dicono sempre Lady Earth e Cramsh. -
- Esatto!!! Ragazzo mio, sei ancora giovane alla tua età ma non troppo per essere sinceri. -
- Che vuole dire? -
- Da quando sei arrivato qui nel futuro per la prima volta, hai compiuto enormi progressi sia fisici ma soprattutto mentali.
Credo che presto sarai pronto per  la  grossa verità. -
- So che mia madre è viva ma nessuno mi ha mai spiegato perché non è più tornata da me. -
- È proprio a questo che mi stavo riferendo:
 quando sarai veramente pronto psicologicamente, allora potrai affrontare la verità che inizialmente ti farà molto male. -
- Quanto male? -
- Più di questo non posso dirti. 
Presto arriverà il dì in cui tutte le tue future scelte e tutti i tuoi desideri verranno messi a dura prova.
Dovrai essere molto coraggioso allora. -
- … Lei … lei … lei mi sta mettendo paura… -
- È normale. La paura è tipica della specie umana:
avere paura significa essere persone razionali; ti darei dello stupido se tu non ce l’avessi.
Ricordati, però, che anche nelle tenebre più oscure si può accendere una luce nel cuore, ricordatelo Lux, figlio della luce. -
- Come mi ha chiamato? -
-  “Figlio della luce”. 
Se vuoi meritare questo nome, dovrai essere degno di esso.
Sai? Non è un caso che i tuoi ti abbiano chiamato “Lux”. -
- Cosa sa in merito??? -
- CALMATI RAGAZZO!!! A tempo debito saprai ogni cosa.
Sicuramente ora ritornerai a casa pieno di dubbi ma ricordati che la verità viene sempre a galla.
Il segreto è “aspettare”. -
- Se le cose stanno così, allora io aspetterò. -
- Bravo, ragazzo!!!
Ora ritorna dai tuoi amici.
Un giorno ci incontreremo, Lux Black. -

Dopo tale discussione Lux se ne tornò dai suoi amici per uscire dalla foresta nera, mentre la strega si dileguò nel nulla, scendendo immobile sotto terra nella melma di catrame insieme al calderone.
All’arrivo del pullman spaziale i ragazzi se ne tornarono su New Gaia per dare la buona notizia a Lady Earth.  


Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).

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Capitolo 19
*** Lux e Ulisse: il momento dell'alleanza ***


Capitolo 19 
Lux e Ulisse: il momento dell'alleanza

 


La bevanda a nove vite, preparata accuratamente dalla strega della foresta nera, venne condotta nei grandi laboratori scientifici di Ginevra e in seguito clonata in mille provette; tutto questo, ovviamente, per scopi militari.

Nel frattempo, Kim e i suoi seguaci continuarono a diffondere panico e terrore per tutta Human Nation, con lo scopo di attirare l’attenzione di Lux per poi volerlo uccidere a qualsiasi costo.
Kim disponeva di una lista di prescrizione, nella quale vi erano elencati tutti i nomi dei suoi temibili avversari:
dagli Space Master ai Super Dei, dai Kagen più forti ai 7 ragazzi della Destination World, per arrivare fino ai combattenti dell’Accademia del cigno fedele.
Uno dei nomi più ricercati dal suo team era proprio “Lux Black”.


Come mai così tanta attenzione per uno sconosciuto come Lux?
Perché mai Kim, abile, perfido, subdolo, cinico e spietato boss veterano di tutti i tempi, nutrì tanta attenzione verso un ragazzo apparentemente normale come la sua nemesi?


Ogni giorno il Tg Gaia (uno dei TG più visti della nazione) dedicò continuamente i servizi al super latitante, divenuto ormai una leggenda nella criminalità non solo universale ma anche storica.
Fra Al Capone, Osama Bin Laden, Jack lo squartatore, Saddam Hussein, Adolf Hitler, Ivan il terribile e Attila (il re degli Unni), Kim ereditò il titolo del "re della criminalità organizzata", il più brutale che  sia mai esistito, essendo un pericolo per la società al livello universale; a sol pronunciare il suo nome anche i leoni fuggivano al suo cospetto.

Lux fu già avvertito da Lady Earth del percolo che correva; il ragazzo comprese in quel momento il motivo per cui lottava giorno e notte nel futuro.
 

Sabato, 24 Gennaio 3006:

Quella mattina Lux, svegliatosi presto, accese il televisore a segnale universale e il “Tg Gaia” lanciò un servizio al dir poco sconvolgente:
la conduttrice del Tg, una donna bellissima di colore, simile a Naomi Campbell, disse ai telespettatori:

- Ultime notizie:
stamani dalla nostra redazione di Human Nation ci è giunto un pacco anomalo con all’interno un cd digitale.
In questo cd vi è una registrazione di un video messaggio da parte del nostro acerrimo nemico, ovvero Kingman.
- CHE  COSA??? - gridò con stupore Lux.
- Ascoltiamo la registrazione, prego alla regia: ... 

Nella registrazione che la conduttrice mandò in onda c’era Kingman, il famigerato e onnipotente padrone della parte profonda dell'universo, il quale si mostrò al pubblico con un volto coperto dalle ombre, ma con un corpo molto possente e muscoloso, di carnagione marrone – fuoco che si poteva notare soltanto dalle ombreggiature.

Dietro di lui c’era un luogo inospitale, costituito da fitte montagne prive di vegetazione, simili a grossi monti grigi e appuntiti come coni, nella forma però irregolare, seguiti poi da una valle arida e deserta di colore grigio.
Inoltre, tutto intorno, vi era anche molta nebbia.
Kingman nella registrazione parlò in una lingua sconosciuta (probabilmente una lingua morta), ma sotto c’erano i sottotitoli in inglese, messi dalla redazione del TG.
Egli, nella registrazione, pronunciò le seguenti testuali parole:

Ascoltatemi,  mortali: è  Kingman  che  vi  parla !!!
Questo  è  un  videomessaggio  non  solo  riferito  a voi, ma  anche  a tutto  l’universo intero.
Stamattina  è  appena   scoccata   l’ora  della  mia vendetta, l’ora  in cui  inizierà  il  vostro  sterminio  di  massa.
Da  ora  in  poi, senza  alcun  minimo di preavviso,  verrete  attaccati  dai  miei   fedeli   scagnozzi.
Sicuramente morirete  tutti  in  questi  attentati e non provate a contrastare i miei piani, in caso contrario userò direttamente un mio piano di riserva.
Non avete scampo!!!

- Questa volta vogliono fare sul serio! - si disse preoccupato Lux in mente sua.

 

L'incarico da portare al termine

Detto questo, il giovane si diresse alla Casa Bianca per parlare con la presidentessa e per fortuna ella lo potette ricevere.
Seduti nella stanza ovale, Lady Earth domandò al ragazzo: 

- Hai sentito anche tu? - riferendosi alla notizia.
- Certo, mia signora! - rispose lui - Non c’è tempo da perdere:
Kingman e i suoi scagnozzi hanno deciso di fare sul serio questa volta.
- Ne sono pienamente consapevole, Lux, e ti stavo giusto convocando per proporti un'alleanza. 
- Che tipo di alleanza?
- Un'alleanza militare fra due squadre, proprio come avete fatto l’anno scorso con i ragazzi della Destination World.
- Se le cose stanno così, allora accetto!
Dobbiamo essere tutti uniti per combattere questo male.
- L’anno scorso siamo stati invasi da circa 200 miliardi di Rettiliani, ma grazie a te e ai nostri guerrieri, siamo riusciti a scongiurare il pericolo.
- Lo so, ma Kingman ha dalla sua parte molti alleati e per di più temibili e spietati.
- Ci sta attaccando da tutti i fronti, lo so. 
- Con chi mi dovrei alleare?
- Ieri ho sentito che lo Space Master di Marte, “Ulisse”, abbia sconfitto uno degli scagnozzi di Kingman.
I nuovi Space Master non si conoscono e di certo non sono ancora una squadra.
Ulisse ora è diretto su Venere per salvare la Space Master del pianeta “Venus Trex Jolei”.
- Interessante. - affermò Lux.
- Lux, dovrai andare su Marte, prima che Ulisse parta alla volta di Venere.
- Non si preoccupi, mia signora, parto immediatamente.
- Bene. Steve è già alla fermata del bus – space;
già sapevo che avresti accettato la missione. 
- Parto subito!

 

Alla volta di Marte

Lux salutò Lady Earth, uscì dalla Casa Bianca e si avviò verso il bus – space, dove salì sul pullman spaziale alla volta del pianeta rosso. 
Durante il viaggio il ragazzo chiacchierò con l'autista, chiedendogli:

- Che cos’è uno Space Master? 
- È la posizione più elevata della gerarchia militare di Human Nation. - rispose Steve.
- Woh! 
- Mio caro ragazzo, devi sapere che si eleggono gli Space Master una volta ogni 10 anni.
Ogni pianeta di Human Nation dispone solo di uno di Space Master che lo rappresenti, ma queste elezioni non avvengono contemporaneamente.
La prima di questa nuova generazione, per esempio, è avvenuta nel 3002, con l’elezione dello Space Master di Urano “Orlando Heindelberg”. 
- Ah, lo conosco! 
- Come lo conosci?
- Pochi mesi fa io e i miei amici abbiamo avuto l’onore di incontrarlo. 
- Ah, capito. Comunque la seconda elezione è avvenuta nel 3003 con il nuovo Space Master di Plutone “Amleto Servosky”.
- Che strani nomi:
Orlando, Amleto, Venus, Ulisse, tutti nomi letterari.
- He he he, è non è ancora finita, amico, perché ti dico ora gli altri nomi degli Space Master:
Achille Gonzalo (Space Master di Giove), Penelope D’Avena (Space Mastre di Mercurio), Narciso Wellington (lo Space Master di Nettuno) e la dolce Margherita Lammadh (la Space Master di Saturno). 
- Devi sapere, mio caro Steve, che conosco una mia amica che è la sorella maggiore di Margherita Lammadh. 
- Cosa?
- Si, hai capito bene! Io conosco “Martina Lammadh”.
- Martina Lammadh… uhm .. Si, mi sembra di averla vista in un gossip.
- Tu leggi i gossip???
- Hey, amico, i gossip non li leggono solo le ragazze, sai?
- Woh… Comunque che tipo di allenamento devono sottoporsi i candidati per diventare Space Master?
- Sono allenamenti durissimi, amico, che pretendono una gran resistenza estrema fisica e un coraggio da leone.
Questi Space Master che ti ho appena elencati hanno avuto il massimo dei voti all’esame finale.
Comunque ci sono anche altri Space Master, lo sai?
Lo Space Master zero del soleCesare De Leo”, la Space Master svizzera della luna terrestreElena Novi” e lo Space Master di New Gaia (Terra) “Ottaviano Iroshi”, un bimbo prodigio di soli 8 anni.
Lo sai che Ottaviano a quell’età è già un medico e che è figlio del famoso scienziato di tutti i tempi “il dottor Tomba Iroshi”? 
- Oh, cacchio, non lo sapevo.
- Ora lo sai. 
- Devono essere proprio in gamba questi ragazzi.
- Proprio così. Pensa che ieri Ulisse (lo Space Master di Marte) ha sconfitto un potentissimo scagnozzo di Kingman.
- Woh!!!
- Se tu conosci Martina Lammadh allora conoscerai anche suo padre, vero?
- Suo padre?
- Ah, non lo sai? Il papà di Margherita e di Martina, che di nome fa “Rodolfo Lammadh”, è un famoso sociologo di tutta Human Nation ed è un critico sociale; conservatore nelle sue idee.
- E questa persona com’è di carattere?
- … Uhm… è una persona molto severa e pignola.
- Quanto pignola?
- Uhm… per fartela breve, è davvero difficile che lui condivida le idee altrui?
- Mi auguro che lui ugualmente le rispetti.
- Sicuramente si.
- Meno male.
- Ecco qui: siamo arrivati su Marte. 

 

Alla ricerca di Ulisse

Una volta atterrati sul pianeta rosso, Lux si diresse verso la base militare della capitale del pianeta, dove alloggiava lo Space Master.


Egli finalmente arrivò a Garthlost, la metropoli dove risiedeva il grande Ulisse.
Il ragazzo si trovò in un’immensa piazza, dove in fondo al centro vide un edificio semisferico, con dei cartelli digitali nelle vicinanze che lo indicavano come la base operativa Space Master del pianeta rosso.
Alle porte dell’edificio facevano di guardia due possenti megarobot, i quali chiesero al visitatore il motivo del suo arrivo.
Lux rispose loro:

- Sono un guerriero dell’Accademia del cigno fedele e mi manda Lady Earth da New Gaia.
Sono venuto qui per parlare con Ulisse, lo Space Master di Marte.
- Attenda un attimo, prego. Vado a contattare lo Space Master. - rispose uno dei due megarobot.

 

Lux e Ulisse

Dopo quindici minuti il megarobot fece presentare per la prima volta in assoluto Ulisse a Lux.
I due ragazzi in quel momento si fissarono con molta attenzione, con uno sguardo al dir poco enigmatico e molto penetrante.
Per spezzare il ghiaccio, Lux si presentò al guerriero, dicendogli:

- Ciao Ulisse, il mio nome è Lux Black e sono un guerriero dell’Accademia del cigno fedele.
Mi manda Lady Earth. 
- Lady Earth? - si domandò con stupore Ulisse.
- Si, proprio lei. Noi stiamo combattendo contro Dark Evon e Kim Arthur, ma da quando Kingman si è rivelato stamattina in tv, la Presidentessa ha pensato bene  di creare un'alleanza militare con te e con i tuoi colleghi Space Master.
- Così l’ora X è veramente arrivata, vero? Vieni con me, parleremo nella mia stanza.
- Ok. 

Una volta arrivati nella stanza, Ulisse fece accomodare Lux su una poltrona e poi, stando in piedi con un’aria molto severa e tesa, pose delle domande al ragazzo:

- Prima di ora non avete mai fatto un'alleanza militare con qualcuno?
- Si... - rispose Lux - ... con la Destination World l’anno scorso per scongiurare il pericolo Rettiliano.
- Ah, me lo ricordo quel giorno; ci fui anch’io a combattere insieme al mio Mega Robot: “Mars Dungeon”.
- Il Mars Dungeon?
- Si! Ognuno di noi Space Master ha un Mega Robot al suo fianco, costruiti l’anno scorso dal famoso scienziato di tutti i tempi: Dott. Tomba.
- E come sono fatti?
- Sono androidi geneticamente modificati, in grado di assumere vari stadi.
Questi androidi in realtà sono delle creature biologiche di laboratorio, che possono anche assumere la loro forma originale in baby creature.
- … Ti confesso che qui non sono riuscito a seguirti, Ulisse. In che senso questi androidi possono assumere la loro forma originale?
- Parlo di stadi di evoluzione.
- Cosa?
- Esatto: queste creature hanno uno stadio primordiale e uno evolutivo.
Nello stadio evolutivo il mio mega robot si chiama Mars Dungeon, ma quando ritorna nel suo stadio infantile (ovvero, "primordiale") assume il nome di Little Mars, una creatura simile ad un cucciolo - bambino.

 

Arrivo di Little Mars

In quel momento sbucò nella stanza una piccola simpaticissima creatura biologica di laboratorio, avente due piccole corna in testa, una carnagione rossastra, e una faccia simile a quella di un cucciolo di drago con orecchie pendolanti come quelle di un cane.
Inoltre la simpaticissima creatura indossava una baby tutina azzurra (simile a quella che indossano i neonati) e si chiamava proprio "Little Mars" il quale, salendo vivacemente in groppa a Lux, si presentò a lui dicendogli:

- Ciao, come stai? Io sono Little Mars, piacere di conoscerti, che bello!!! 
- LITTLE  MARS, SMETTILA  DI  IMPORTUNARE  LUX!!! - gli gridò l'amico.
- Scusami, Ulisse… - rispose mortificata la creatura -… ma lui mi è così simpatico, si, si. -
- Ma se non lo conosci nemmeno?!!
- Mi piace, ecco…
- Oddio…
- Ulisse …- intervenne Lux per rompere il ghiaccio - ... un mese fa io e i miei amici siamo andati su Urano e abbiamo incontrato un tuo collega:
Orlando Heindelberg, lo Space Master di Urano.
Lui però non disponeva nessuna creatura biologica.
- Beh, dovrebbe averla... - rispose il guerriero -... Sapevo che lui sarebbe diventato lo Space Master del suo pianeta.
Non ci vediamo però da molto tempo. 
- Voi due vi conoscete già?
- È una lunga storia: da quando sono entrato nella Space Master &  Co, ho perso di vista alcuni miei amici, diventati anche loro Space Master: Narciso e Penelope.
- Lo Space Master di Nettuno e la Space Master di Mercurio.
- Esatto!
Comunque sarebbe bello se tutti voi vi riuniste insieme per combattere il male. 
- La vecchia generazione di Space Master è andata in pensione ormai… Ma la nuova generazione sarà ancora più forte della precedente!!!
Ed è per questo che prima di incontrarti mi stavo dirigendo su Venere.
Un altro scagnozzo di Kingman si sta dirigendo proprio lì, dove vive una mia carissima amica di infanzia:
La principessa Venus Trex Jolei. 
- CHE COSA??? LEI   È  UNA  PRINCIPESSA???
- Si! È figlia del leader dei pianeti uniti: Renato Fransuà Trex Jolei.  
- Capisco… Comunque, non per rovinarti la sorpresa, ma ho sentito che Venus sia diventata pure lei una Space Master.
- CHE  COSA??? VENUS, LA  SPACE  MASTER  DI  VENERE???
- Qualcosa non va?
- Caspita ecco perché quello scagnozzo si sta dirigendo proprio lì.
Devo salvarla a tutti i costi!!!
- ASPETTA!!! - gli gridò Lux, fermandogli per un braccio.
- Non c’è tempo, Lux, lo vuoi capire? - replicò Ulisse.
- Sicuro che non vorresti il mio aiuto?
- So farcela benissimo anche da solo.
- Non ti ho detto però che io ho un’arma micidiale: il mio maleficio oculare.
- Maleficio oculare??? E che cos’è?
- Non lo sai?
- No! Mai sentito nominare…
- In realtà è fin da piccolo che ho dei poteri paranormali, nel senso che prima di venire qui nel futuro per la prima volta, non riuscivo a controllare questo dono;
attraverso l’influsso demoniaco dei miei occhi, infatti, facevo capitare alla gente, senza volerlo, disgrazie di vario genere.
- Hey, hey, aspetta un attimo:
cioè vorresti dire che… tu hai il potere di far capitare disgrazie altrui, ho sentito bene?
- Si, ma ora che ho saputo controllare questo potere, lo faccio solo con i nemici.

 

Inizia la vera alleanza

- Capisco. - comprese Ulisse movendo su e giù il capo - Senti, sbaglio o prima hai detto che sei arrivato in quest’epoca per la prima volta?
- Esatto!!! - affermò Lux - È un po’ complicato da spiegare:
io sono nato qui nel futuro (nel 3002), ma i miei genitori decisero di trasferirsi nel passato (cioè nell’anno 1985) e da allora ho sempre vissuto lì, fino a quando nel 2001 mio zio mi rivelò la mia vera origine.
- Ora è tutto chiaro. 
- Allora ti aiuto nel combattimento?
- "Lux", ti chiami così, vero?
- Si! Questo è il mio nome.
- Senti, non per mettere in dubbio le tue capacità, ma quello che ho intenzione di fare è su un piano personale.
La principessa Venus è una mia carissima amica di infanzia e un giorno lei mi salvò la vita.
Ho il bisogno di ricambiarle il favore, capisci?
Questa è la mia battaglia.
- Lo immagino. 
- Comunque se vuoi potrai unirti a me nelle prossime lotte.
- Dici sul serio?
- Si. Io ora ti dò un oggetto molto prezioso, tramite il quale ci terremo sempre in contatto.

Aprendo un cassetto della sua scrivania, Ulisse prese un braccialetto d’argento, brillante e lucido come uno specchio.
Tale oggetto venne poi consegnato a Lux, spiegargli cosa fosse, dicendogli:

- Lux, questo braccialetto è un apparecchio - trasmittente, proprio come quei piccoli apparecchi obsoleti che voi del 21° secolo chiamate “cellulari”.
- Uhm... interessante.
-  Vedi questo piccolo tasto digitale al centro? Ci clicchi una volta e l’apparecchio si accende, ci clicchi una seconda volta e l’apparecchio si spegne.
Una volta acceso, migliaia di dati digitali, derivanti da quest’apparecchio, si uniranno alla velocità della luce per formando l’immagine del contattato.
Se chiami me, per esempio, vedrai in tempo reale il mio volto e contemporaneamente anch’io vedrò il tuo.
- Fantastico! Allora, una volta che voi Space Master vi sarete riuniti tutti, vi unireste poi a noi?
- Vediamo come andranno le cose, Lux.
Comunque vedimi come un tuo alleato.
- Grazie Ulisse.
- Di niente, Lux.

 

Confidenze famigliari

- Senti, posso farti una domanda? - gli domandò Lux - Io so come si diventa Space Master, però vorrei sapere, tanto per curiosità, il perché lo sei diventato.
- È una lunga e dolorosa storia… - gli rispose l'amico.
- Scusami… Se non te la senti puoi anche non raccontarmela.
- No, no, ormai è acqua passata.
- Ha a che fare con tutto ciò che sta accadendo?
- Il mio è un motivo personale, ma non dillo a nessuno, però...
- Ti darò la mia parola.
- Quando ero piccolino persi i miei genitori;
furono assassinati da Kingman davanti ai miei occhi e con il passare del tempo iniziai a nutrire un’immensa rabbia nei suoi confronti!!!
Fortunatamente fui allevato da un carissimo amico dei miei genitori:
Roger Mayer, un responsabile di questa base operativa, la quale divenuta ormai la mia nuova casa.
- Mi dispiace…
- Non fa niente, Lux.
- Io persi mio padre nel terribile attentato storico dell’11 Settembre 2001, mentre mia madre, quando ero piccolino, non fece più ritorno a casa mia.
Mi hanno sempre riferito che lei morì in una missione di serie A, ma un mese fa ho scoperto da un mio amico che mia madre è ancora viva.
Purtroppo non ho la più pallida idea di cosa le successe veramente quella sera e perché non fece più ritorno da me.
- Mi dispiace, Lux. 
- Ho sempre sofferto la mancanza di mia madre, credimi, proprio come hai sofferto per scomparsa dei tuoi.
- Non fraintendermi, ma forse a te a confronto è stato peggio.
Io ho visto morire dal vivo i miei genitori e so che sono veramente deceduti.
Tu invece non hai notizie di tua madre, dichiarata falsamente deceduta.
- So per certo che mio padre è morto.
Quando le sue salme arrivarono in Italia, io vidi il suo cadavere nella bara (era proprio lui e non una controfigura).
- Mentre per quanto riguarda tua madre, il suo decesso il realtà è stato solo una messa in scena.
- Si, ma non dillo a nessuno che io so di questo particolare, nemmeno a Lady Earth, ok?
- Tranquillo, amico. 
- Grazie.
- Perché questo tuo amico non ti ha rivelato il motivo del suo allontanamento da casa?
- È proprio questo che mi perseguita:
questo mio amico sa cosa è successo veramente quel giorno, ma non me lo vuole dire, e non solo lui.
Anche Lady Earth e mio zio non mi vogliono dire il motivo, perché sostengono che io non sia ancora maturo e pronto per affrontare la verità.
So solo che a mia madre successe un qualcosa di orribile e che questo qualcosa, qualunque sia, sconvolgerebbe non solo tutte le mie certezze, ma anche il mio stato d’animo.
- Oddio, ora ho capito.
- Ad attaccarla sono stati:
Dark Evon, Kim Arthur e Christopher Sulam Lufus.
- Dark Evon??? Il braccio destro di Kingman?
- Esatto.
- Quindi voi vi state occupando di Dark Evon, giusto? Noi invece ci occupiamo di Kingman.
- Dev’essere dura la vita di uno Space Master.
- Proprio così, amico.... Ah, ora devo andare, Lux, è stato veramente un piacere conoscerti-
- La stessa cosa vale anche per me, Ulisse.
- Ci vediamo Lux.
- Ok, ciao amico.
- Ciao Lux. - lo salutò Little Mars
- Ciao piccolino. - lo salutò Lux - Mi raccomando: fai il buono con Ulisse, ok? 
- Ok. 

Detto ciò Lux, uscendo dalla base operativa, si diresse verso il pullman spaziale, dove questo lo diresse verso New Gaia.
La missione fu portata a termine con successo.


Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).

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