Neve

di I_Am_Them
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Neve ***
Capitolo 2: *** PARTE PRIMA ***
Capitolo 3: *** 22 Settembre ***
Capitolo 4: *** 4 Settembre ***
Capitolo 5: *** 30 Settembre ***



Capitolo 1
*** Neve ***


È la mancanza di qualcosa che ti fa volere la neve, non è vero?
È che quando nevica fuori un po' ti nevica anche dentro, ma un po' ti si scalda il cuore a sapere che hai qualcuno ad abbracciarti.
È che la Neve è proprio delicata, e i fiocchi di Neve sono così infinitamente piccoli e delicati che quando li prendi in mano si sciolgono immediatamente. Ti si appoggiano sul dito e che un'attimo soltanto per osservarli, poi è troppo tardi.
Ti rimane solo una goccia d'acqua, una lacrima di cielo.
Che poi se sono lacrime di tristezza o di gioia sta a te sceglierlo.

---

Amore mio, sei come la Neve.
Le diceva sua madre stringendola forte quando era bambina. Non aveva mai capito veramente che cosa significasse, solo rispondeva:
No mamma, io sono Neve.
E lei le sorrideva.
Erano passati un paio di anni dall'ultima volte che glielo aveva ripetuto.
Sei come la Neve, amore mio.
 


QUESTA STORIA MI APPARTIENE, LA HO RISCRITTA COMPLETAMENTE. SU WATTPAD ESISTE LA VERSIONE PRECEDENTE, MI SONO IMPEGNATA TANTISSIMO PER QUESTA NUOVA VERSIONE SPERO CHE RIUSCIATE AD APPREZZARE (ANCHE CHI NON HA LETTO L'ALTRA VERSIONE)

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Capitolo 2
*** PARTE PRIMA ***


NEVE
PARTE PRIMA

Non è che fosse una persona solitaria, tanto meno noiosa. Solamente era passato troppo tempo da quando qualcuno che fosse abbastanza simile a lei le si presentasse davanti. Nessuno si rivelava abbastanza simpatico, abbastanza gentile, abbastanza divertente. Gli unici che rientravano in tutto e per tutto a quello che lei necessitava erano anche gli unici a conoscerla veramente.
Era nata dopo suo fratello, e questa era stata la prima cosa certa nella sua vita. Le signore al parco li scambiavano per gemelli e sorridevano guardando quei due scriccioli giocare insieme. Era ancora una bambina quando gli era stato spiegato che non poteva sposarlo, il suo fratellone.
Fino agli otto anni aveva creduto fermamente a suo padre che la sera le raccontava di una donna, una donna bellissima, incinta di due gemelli che aveva partorito uno prima e uno dopo, solo per rendere la sorellina più facile da proteggere per il fratello.
"era un duo invincibile" le ripeteva sempre suo padre.
Ma suo fratello aveva continuato ad andare prima di lei e proteggerla da tutto nonostante ormai fossero grandi, e i regali a natale li ricevessero separati, e diversi. Nonostante stavano in classi diverse e a volte anche in scuole diverse.
Qualsiasi cosa succedesse, però, sapeva che suo fratello la aveva già provata e che niente poteva andare storto con lui al suo fianco.
Era stato al terzo anno di scuole elementari che se ne stava praticamente sola tutto il giorno. La sede della loro scuola non era abbastanza grande da contenere tutte le classi dalla prima alla quinta e si divideva in due sedi. Aveva sempre pensato che non importasse poi molto la solitudine, alla fine il tempo in cui stava da sola era relativamente poco ma erano gli ultimi giorni di scuola quando Michael, il suo fratello amato, si presentò a casa con qualcun'altro al suo fianco.
Neve non ci aveva messo tanto ad accettarlo, il primo vero amico di Michael. Era una persona estremamente buffa e divertente e lei non era mai stata così felice di aver conosciuto qualcuno di nuovo.
Ashton era un anno più grande, esattamente come suo fratello, faceva facce strane e la sua risata era tremendamente contagiosa. Ci mise poco tempo, la durata di un'estate a diventare un trio, quel famoso duo invincibile.
Michael invitava il suo compagno di classe a casa e poi passavano tutti e tre il pomeriggio a guardare film mangiando popcorn e lanciandosi i cuscini.
Durò tanti anni quell'amicizia unica. Ma Neve aveva sempre detto che Ashton era quello stupido del gruppo, lui si offendeva e non le parlava per tutto il resto del pomeriggio, ma la prova della veridicità di quelle affermazioni si ebbe quando incazzato a morte con sua madre si era presentato a casa dei due fratelli assicurando loro che avrebbe smesso di impegnarsi in qualsiasi cosa, che sua madre si sarebbe dimenticata la sua faccia e la sua voce.
Passò una settimana sul divano letto dei Clifford prima che Neve e Michael, con l'aiuto dei loro genitori, lo convincessero a tornare a casa sua.
Fu quello stesso anno che le cose tra loro cambiarono un po', Ashton si ritrovò, per colpa della sua testardaggine ben nota, a fare l'anno scolastico per la prima volta in classe di Neve Clifford.
Aveva perso un anno e ci aveva messo un estate intera a perdonare sua madre per il nuovo matrimonio ed essere perdonato da sua mamma per il casino che aveva combinato.
Ma adesso sembravano passati secoli da quando Michael aveva per la prima volta presentato Ashton a Neve.
Era tutto diverso.
Un giorno lessi che le storie tristi sono storie felici non ancora concluse.
Non so bene quando è iniziata la nostra storia, forse quando lui mi ha sorriso o quando mi ha parlato di te. Quando mi hai guardato con quei tuoi occhi neri e quel sorriso abbagliante.
Forse prima ancora, forse era destino. Forse è sempre stato tutto scritto, oppure il caso, oppure è stata una scelta di chissà chi che ci ha fatto incontrare. Mi piace pensare che è inizziata quel giorno, quando il tempo non era né bello né brutto, non faceva né caldo né freddo, e io non ero né triste né felice. Quel giorno secondo me è iniziata la nostra storia.
Ma probabilmente mi sbaglio, però non importa. Fatto sta che è iniziata. E non poteva succedermi niente di migliore.

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Capitolo 3
*** 22 Settembre ***


Le date in cima ai capitoli indicano il giorno in cui si svolge l'intero capitolo, non sono in ordine quindi vi conviene stare attenti perchè si va avanti e indietro nel tempo.                   
VOLEVO ANCHE CHIARIRE CHE IL LIBRO E' SUDDIVISO IN DUE PARTI, LA PRIMA E' PIU' LUNGA DELLA SECONDA E OGNUNA DI ESSERE E' SUDDIVISA IN CAPITOLI IN BASE AL GIORNO IN CUI GLI AVVENIMENTI SI SVOLGONO.
Buona lettura


 
PARTE PRIMA


 
22 settembre

Quando la campanella interruppe la prof Ashton era già in piedi accanto a lei a lamentarsi di quanto fosse lenta.
-Dai Neve muoviti.- la incitò nuovamente
-Eccomi eccomi.- esclamò affiancandolo
-Spero che ci siano le lasagne, è da un dannato mese che mangiamo purè e wusterl.-
Lei scoppiò a ridere
-Ash le lasagne della mensa fanno schifo!-
-sempre meglio di quei sassi fritti che ci danno con il nome di wusterl.- lei ridacchiò dandogli ragione.
Entrarono nell'edificio già affollato e un sottofondo di chiacchiere li distrasse appena.
-Oh dio Neve.- sbuffò lui ad un certo punto guardando dalla sua altezza oltre la fila
-cosa?- chiese lei alzandosi sulle punte inutilmente
-Pasta al forno, sai cosa significa questo, Neve?- non gli diete il tempo di rispondere perché sbuffò nuovamente e si rispose da solo
-Vuol dire pasta cruda con del sugo secco sbiciolato sopra tenuto insieme da attak che ci spacciano per formaggio.-
-Mio fratello fa bene a mangiar a casa.- disse lei tra le risate
-Fa benissimo!- urlò lui facendo girare alcuni ragazzi nella loro direzione, la mora gli tirò una pacca sul braccio
.Non urlare!- lo sgridò
-certo tesoro, stiamo zitti ad aspettare la nostra porzione di plastica sciolta.- borbottò mettendgli un braccio intono alle spalle e tirandola verso di se. Lei sorrise respirando forte il suo profumo e circondandogli il busto con le sue braccia esili.
-Prima o poi crescerai anche tu.- la prese in giro guardandola dall'alto del suo metro e ottanta cinque passato.
Quando si sedettero con i loro vassoi Ash alzò gli occhi su di lei trovandola a fissarlo.
-Che c'è?- chiese corrugando le sopracciglia
-No niente- scosse la testa giocando con i maccheroni collosi nel piatto.
-Hey, sono il tuo migliore amico, ti conosco da sempre, so quando c'è qualcosa che non va.-
-Infatti dovresti sapere che è tutto ok.- mormorò lei senza alzar la testa. Lui la guardò a lungo prima di decidere di lasciar perdere.



***


Ehy, ciao.
Grazie a tutti quelli che stanno leggendo questa storia. Volevo informarvi di un paio di cose:
per prima cosa i capitoli sono di lunghezza parecchio variabile, secondo il mio stile di scrittura è particolare (lo so, me ne rendo conto) ma si noterà un po' più avanti; terza cosa le date in cima ai capitoli non sono in ordine quindi vi conviene stare attenti perchè si va avanti e indietro nel tempo.
VOLEVO ANCHE CHIARIRE CHE IL LIBRO E' SUDDIVISO IN DUE PARTI, LA PRIMA E' PIU' LUNGA DELLA SECONDA E OGNUNA DI ESSERE E' SUDDIVISA IN CAPITOLI IN BASE AL GIORNO IN CUI GLI AVVENIMENTI SI SVOLGONO

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Capitolo 4
*** 4 Settembre ***


PARTE PRIMA

4 settembre

-Prima o poi condivideremo una birra, Clifford.- affermò all’improvviso lui bevendo una sorsata dalla bottiglia in vetro verde.
-Preferisco questo, lo sai.- ribatté lei alzando la sua tazza di tè senza spostare lo sguardo dalle stelle.
-Tu pensi che il futuro sarà così diverso? Chiese lei a un certo punto spostandosi leggermente.
-Penso che tu berrai la birra prima o poi, che Mikey si arrenderà con Giusy e che tornerà a fare parte del nostro trio.-
-Sì, ma intendo tra qualche anno.-
-Qualcosa cambierà, ma io vivrei per sempre così.-
-Con una birra quasi finita e una ragazza freddolosa a cui devi sempre cedere la tua felpa?-
-Beh si.- ammise lui alzandosi e stendendosi sul preto accanto a le
-Con una migliore amica fantastica e freddolosa e la sua mania per il tè.- ridacchiarono abbracciandosi
-Forse dovremmo tornare a casa.- mormorò lei dopo non so quando sdraiati lì.
-Neve è estate, è mezzanotte e abiiamo a cinque minuti da qui.- cercò di convincerla.
-Ti stavo  chiedendo di andare a casa tua a guardare un po’ di tv non di cantarmi una ninna nanna.- lo pese in giro tiradogli una spallata.
-Guarda che se vuoi te la canto.- esclamò lui alzandosi in piedi, alzò le braccia al cielo prima di urlare a squarci gola:-Quanto è buono QUANTO è BELLO LO SCATARRO DEL CAMMELLO! COSI’ VISCIDO E-
Lei saltò in piedi tappandogli la bocca con entrambe le mani.
-Zitto deficiente!- lo richiamò poi scoppiarono a ridere.
-Hai finito?- chiese lei quando luu non riusciva più a smettere di ridere.
-Non ancora!- rulò lui prima di mettersi a correre per il prato continuando a cantare quella stupida canzoncina.

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Capitolo 5
*** 30 Settembre ***


PARTE PRIMA


30 settembre

-Ciao, a domani.- la salutò lui con un bacio sulla guancia. Fece in tempo a fare tre passi prima che lei lo richiamasse
-Ash!-
-Dimmi.-
Lei cercò le parole giuste per dirlo, aveva mille cose in testa in uqle mmento e un bruttissimo presentimento le attanagliava lo stomaco da qualche giorno ormai.
-Ho paura.- su tutto quello che le uescì dalle labbra scure.
-Neve.. mormorò lui avvicinandosi e prendendole il viso tra le mani
-di cosa hai paura?- chiese a bassa voce. C'erano solo loro nella via, solo loro in tutto l'universo.
Poi lei scosse la testa confusa.
-Non lo so.-
aveva paura di perderlo, paura che le cose sarebbero cambiate, che leoi non sarebbe stata all'altezza, non abbastanza. Che la sua quotidianità, la vita come la aveva vissuta in quei sedici anni sarebbe cambiata per sempre.
E senza più tornare indietro.





COME SPERO ABBIATE NOTATO SIAMO DI NUOVO A FINE SETTEMBRE

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