Vivere, fuggire

di Sly_monica
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Desclamer: I personaggi di Harry Potter, Hermione Granger e Draco Malfoy sono di invenzione di J.K.Roowling, gli altri sono misera farina del mio sacco. Questa storia NON è assolutamente scritta a scopo di lucro. Parte dal sesto libro della saga di Harry Potter, cambiando poi il corso degli eventi.

È una Draco/Hermione anche se più che altro accennata, durerà tre capitoli (già scritti, quindi solo da pubblicare).

L’isola su cui è ambientata esiste realmente nel Golfo della California (Messico)

 

Al fondo ho messo le risposte alle recensioni delle mie shot approfittandone un po’...

 

CAPITOLO 1

 

31 maggio ****; Messico, Angel de la Guarda (Isola)

 

La ragazza camminava lentamente sulla strada polverosa, il sacchetto stretto nella mano destra emanava un dolce profumo.

I pantaloni larghi, legati in vita da una spessa cintura, e lunghi fino ai piedi, nascondevano delle infradito sbiadite e consumate, mentre la canottiera dal taglio maschile, ma attillata, metteva in mostra l’abbronzatura ormai permanente. I capelli lunghissimi erano raccolti in un’acconciatura tipica del luogo e nascosti da un particolare copricapo cucito a mano. Per finire aveva degli occhiali a goccia dalle lenti verdi, come ciò che nascondevano, che riparavano gli occhi dal sole forte anche di prima mattina.

Avvicinandosi al negozio, sentì le solite voci e sorrise prima di entrare in quella fresca penombra.

 

-Ma possibile che siate sempre qui a cazzeggiare anche di mattina?-

Esclamò mentre scostava la tenda posta invece della porta per far entrare quel poco di venticello mattutino.

Tre ragazzi messicani stravaccati sulle basse poltrone messe a semicerchio della zona d’attesa la guardarono col sorriso negli occhi, mentre l’unico straniero come lei le dava le spalle.

-Vedi di trattare bene dei possibili clienti!- a rispondere era stato il ragazzo più lontano dall’entrata, era alto, carnagione scura e lineamenti marcati e occhi piccoli e scuri. Aveva parlato con tono ironico e la guardava con aria canzonatoria.

-Sono due anni che venite qui tutti i giorni e l’unico che si sia mai fatto un tatuaggio è Féli!-

Sentendosi chiamato in causa, il più piccolo dei tre la guardò con i suoi enormi occhi dolci, sembrava un cucciolo e faceva tenerezza ed era proprio per colpa di quegli occhioni se ora tutti i giorni si ritrovava quei tre scansafatiche tra i piedi.

-A dire la verità..- eccolo il terzo perdigiorno, il più mascalzone che, per paradosso, chiamavano Bene (abbreviativo di Benedict) –stavo giusto chiedendo a Chris se ti eri decisa a lasciarlo e stare con me, visto che non ti avevamo trovata qui sta mattina…-

-In realtà speravo di evitare la razione di stronzate mattutine!- quella ragazza aveva sempre la risposta pronta, ma quel giorno il suo tono era stanco. Bene la buttò sullo scherzoso seguendo il solito copione.

-Oh Jenny, luce della mia vita, lo so che in realtà sono parole d’amore le tue!-

La ragazza fece una smorfia divertita finché il ragazzo dietro al bancone non si decise a dire la sua.

-Aqui – e il primo che aveva parlato si girò verso di lui, che ancora dava le spalle a tutti – tu non dovresti essere a recuperare qualcuno?-

I tre ragazzi si guardarono a vicenda sgranando gli occhi.

-Cazzo, oggi è sabato…-

Jenny alzò gli occhi al cielo –Oh andiamo Aqui, come fai a dimenticartelo ogni volta? Hai da fare solo in questo giorno della settimana!-

-Io mi chiedo piuttosto- aggiunse Benedict con la sua solita faccia supponente –come si possa essere così stupidi da venire qua in vacanza di questo periodo, vogliono per caso provare l’ebbrezza di morire per l’arsura??-

-Dai Bene, magari non lo sapevano che qua faceva così caldo…- Féli con la sua solita dolcezza cercava di rabbonire gli animi… ma non sempre funzionava.

-Tzè, europei!-

Appunto.

-Vabbè ragazzi io vado, altrimenti mi licenziano.-

-Ti accompagno, magari Marcelo ha bisogno di una mano-

-Oh Bene, non ti credevo così carino da aiutare un povero vecchio pescatore-

-Taci donna- e Jenny lo incenerì con lo sguardo – quel povero vecchietto come lo chiami tu, ha una barca che vale un bel po’ di pesos e sono sicuro che se riesco ad entrare nelle sue grazie, la lascerà a me!-

-El prostituto de Angel- lo prese in giro Aquiles –ok, ma datti una mossa o arriviamo che i turisti sono già stecchiti-

Féli guardò i suoi compagni ridere e scrollando la testa disse –Vado anche io…-

Jenny si girò verso di lui e il sorriso le sorse spontaneo –Stai dando una mano a tua sorella all’alimentari?-

E annuendo con la testa Féli si meritò un bacio sulla guancia.

Mentre Aquiles si trascinava dietro Bene, per non tardare ulteriormente, quello ancora urlava –Jenita tesoro, perché a me niente bacio??-

 

Il negozio libero dai soliti avventori (che portavano solo disordine!) tornò silenzioso, ma nell’aria si poteva cogliere una certa tensione. Jennifer fissò le spalle del ragazzo castano che lavorava con lei in quel piccolo esercizio, che tirava avanti grazie ai soldi dei giovani turisti che volevano imprimere indelebilmente sulla loro pelle il ricordo di una vacanza unica.

Non si era ancora girato a guardarla.

Cercò di fare finta di niente e si mise a trafficare con la macchina del caffè che tenevano su un mobiletto adibito ad altare della grande dea Caffeina.

-Sei stata mattutina oggi, non ti ho sentita alzarti.-

Non era una domanda. I muscoli di Jenny si irrigidirono mentre era lei ora a dargli le spalle.

-Sì, mi sono svegliata per il caldo e non sono più riuscita a riaddormentarmi…- Lo sentì avvicinarsi e per evitare la discussione, che sarebbe sicuramente sfociata in qualcosa di più grosso, si girò col sorriso sulle labbra, piazzandogli sotto il naso un croissant –Al cioccolato, era l’ultimo-

Lui strinse gli occhi come a farle capire che non se la sarebbe cavata con così poco

-Oh beh, se non lo vuoi…- Jenny fece per dare un morso alla brioche, ma Christopher le afferrò il polso tirandosela vicina e senza darle tempo di reagire, si scagliò sulla sua bocca, baciandola con forza e stringendola ancora più a sé con la mano libera.

Stava quasi per cedere e stringergli le braccia ormai libere al collo, buttandosi su di lui, in lui, cercando di dimenticare. Ma non quel giorno.

Poggiò le mani sulle spalle del ragazzo spingendolo via con forza.

Non lo guardava negli occhi, quegli occhi di un colore non suo, un colore che non credeva le sarebbe mancato.

Sapeva di farlo soffrire, di farlo sentire in colpa per decisioni non sue, ma aveva bisogno di stare sola… come ogni 31 maggio.

Con le lacrime sulle guance si allontanò di un passo mormorando un -Mi dispiace, scusa…- e scappò su per la scaletta a chiocciola che stava in un angolo della stanza.

Lui la guardò sparire con un stretta allo stomaco che non aveva nulla a che fare con la colazione mancata, strinse le palpebre lasciandosi sfuggire un’imprecazione dalle labbra serrate.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                                                        31 maggio ****

Cara Hermione,

sono 3 anni ormai che non ti vedo e questa è la seconda lettera che ti scrivo. So già che non la leggerai, semplicemente perché non te la spedirò, non saprei dove spedirla per farla arrivare a te

Se tu avessi ricevuto la mia scorsa lettera, sapresti quanto ero arrabbiato.

Non capivo e non accettavo.

Ora vorrei che tu sapessi che non è più così.

Io… ho riflettuto a lungo e credo di essere arrivato a comprendere i motivi della tua decisione.

Tu sei sempre stata un passo avanti a noi, ogni tua mossa è sempre stata frutto di profondi ragionamenti e sono sicuro che anche questa volta è stato così. So che hai ritenuto che qui non ci fosse bisogno di te per allontanarti così tanto e così è stato. Non sono stato solo, sono stato protetto e ho vinto, anche senza di te, ma… nonostante sappia che ci sono validi motivi se non sei ancora tornata, non posso fare a meno di soffrirne.

La vittoria su Voldemort dopo un’intera vita passata a combatterlo, non è stata completa senza vedere il tuo splendido sorriso. E non poterti avere qui accanto, come è stato per anni, mi fa sentire un senso di vuoto che non mi abbandona mai.

Non ho combattuto per una vendetta personale, ma per tutto il mondo magico, per liberarlo dall’oppressione di quella folle guerra per il sangue, ma che senso ha avuto se tu ancora ti devi nascondere??

Vorrei poterti dire che se solo tornassi, saremmo in grado di proteggervi, ma non è così e tu devi saperlo, normale, tu hai sempre saputo tutto, e quindi saprai che pur avendo sconfitto Lord Voldemort, il lavoro da fare è ancora tanto, troppo…

La cosa che mi fa più male è saperti sola, ma so che te la saprai cavare.

 

Spero che ovunque tu sia riesca a sentire questo mio pensiero e capisca quanto bene ancora ti voglio.

Farò il possibile per far sì che tu possa tornare presto da noi..

 

Con amore,

         Harry

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Risposte alle Recensioni delle shot che ho scritto, perché siete state molto gentili a lasciarle, nella speranza che passiate di qua e le vediate.

 

Salvato dal nemico:

TINAX86 grazie! Agghiacciante è una descrizione che mi è piaciuta un sacco! Sì, ho voluto essere il più realista possibile, in fondo è una storia ambientata in guerra “o io o te”...

 

Alaide Ormai sono convinta che capisca più tu le mie fanfiction che io che le scrivo! Sono contenta ti sia piaciuta così tanto! Per il finale, ci hai abbastanza preso, nel senso, era impossibile un avvicinamento [esatto!] e il fatto di Draco/angelo, l’ho visto proprio così, angelo portatore di morte, e forse è vero che le ha fatto un favore, per quanto riguarda il marchio... mettiamola così: non poteva fare altro che ciò che ha fatto, o lui o loro, ma ha voluto evitare lo sfregio, è stato quasi un ringraziamento per ciò che avevano fatto per lui. Ancora grazie per la magnifica recensione, mi crogiolo sempre nella bambagia quando le leggo!! Baci

 

Selphyn: Waa, grazie grazie!! Sono arrossita! “Draco tormentato e malvagio” sì sì sì!

 

Piove:

Selphyn: Sono felice che ti abbia trasmesso delle emozioni, per me questa storia in particolare (anche se ripeto, totalmente inventata, se non il fatto a cui è dedicata) è molto importante.

 

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


Ringrazio le quattro persone che hanno messo la storia tra i preferiti sorvolando sul fatto che nel primo capitolo si capisce ben poco....

Buona lettura.

 

 

 

 

 

 

CAPITOLO 2

3 anni prima

 

Harry Potter guardava fuori dalla finestra della sua stanza al terzo piano di Grimmult Place 12.

Non guardava niente in particolare, semplicemente lasciava scorrere lo sguardo, quasi ad assecondare il movimento del vortice di pensieri che quella notte proprio non volevano lasciarlo in pace. Troppi avvenimenti in così poco tempo! La ricerca dell’Horcux, che poi non si era rivelato altro che un falso, il ritorno trascinando Silente, estremamente indebolito, il marchio nero sulla scuola, la corsa in scopa fino alla torre di Astronomia e poi… la sorpresa più grande: Draco Malfoy che sovrastava il preside, pronto ad ucciderlo..

Un lieve bussare alla porta lo riscosse dall’ennesima visione delle scene appena vissute.

-Avanti-

Una testa riccia sbucò nello spiraglio

-Ti disturbo?-

-No, vieni Herm-

E due occhi dorati diedero calore alla stanza buia.

-Non sapevo se stavi dormendo..-

-Non ci riuscirei, non con tutto quello che è successo-

-Harry…- Hermione lo fissava con sguardo serio, tanto che il bambino sopravvissuto si preoccupò –dovresti dirmi, cosa è successo esattamente…-

-Cosa vuoi sapere esattamente?- Harry voleva capire dove Hermione volesse arrivare.

Lei continuò a fissarlo per poi esclamare con voce grave e una lieve nota di supplica –Dimmi che si è fermato da solo, dimmi che non ha voluto ucciderlo, dimmi che non è stato solo un momento di panico!-

-Hermione, ma cos..-

-Ti prego dimmi che è così, perché non potrei accettare di proteggere qualcuno che si è salvato solo per codardia!-

-Stai dicendo… l’hanno affidato a te?? Ma come possono pensare..-

-Ritengono che sarà l’ultimo posto in cui verranno a cercarlo e avremmo tutta la protezione dell’Ordine, ma non è questo, devo sapere che lui ha deciso di passare dalla nostra parte!- il suo tono stava salendo e Harry capì che per lei era veramente importante.

-Sì… lui… non ha voluto terminare la sua missione… io… ero sotto pietrificus, Silente disarmato… avrebbe avuto la via spianata, ma ha deciso di fermarsi, ci ha avvisati del piano dei Mangiamorte, se non fosse stato per lui, non saremmo stati preparati al loro arrivo…-

La sua migliore amica si era lasciata cadere su una sedia e alla fine aveva preso la testa fra le mani sospirando per poi mormorare

-Va bene, ok…-

-Herm, non sei obbligata a..-

-No Harry, gli altri hanno ragione, è il posto più sicuro, i miei sono già stati allontanati e dobbiamo agire in fretta, non ci metteranno molto a capire che qualcuno li ha traditi. Se Malfoy ha scelto di passare dalla nostra parte sta rischiando molto ed è giusto che venga protetto.-

 

***

 

 

Due settimane di pace erano fin troppe, Hermione lo sapeva.

Stava fissando una nuca bionda, immobile da diversi minuti.

Draco Malfoy era stato sigillato in casa sua da circa quindici giorni e aveva detto sì e no 4 parole.

Non che lei avesse cercato il dialogo, ma quel silenzio perenne la stava facendo impazzire.

Non poteva vedere Harry, Ron né tutti gli altri.

A due kilometri dalla villetta dei suoi finiva la protezione messa da Silente in persona e squadre di Auror si davano il cambio notte e giorno.

Fino a quando sarebbe durata quella situazione?

I Mangiamorte non mollavano, una grossa taglia pendeva sulla testa del traditore e il primo a volerlo morto era suo padre stesso.

Hermione si chiedeva come potesse stare in quel momento, quello che lei aveva sempre conosciuto come un ragazzino viziato aveva fatto forse la scelta più importante della sua vita, cosciente di rimanere completamente solo.

 

Qualche minuto dopo una forte scossa aveva fatto tremare l’intera casa. Molti mobili erano crollati e quando Hermione era riuscita ad alzare la testa a controllare la situazione, aveva visto ciò che inconsciamente aveva temuto per giorni: le scintille rosse di pericolo.

Gli Auror erano stati attaccati e forse non furono capaci a contrastarli e la scossa poteva voler dire solo una cosa, i nemici erano riusciti a far breccia nello scudo protettivo.

In quel momento Hermione Jane Granger prese una decisione, la più importante della sua vita, sacrificarsi per qualcuno che aveva fatto lo stesso per loro, sacrificarsi per qualcosa di più grande.

Senza fermarsi troppo a riflettere, corse verso Malfoy, buttato a terra dietro il divano, e gli artigliò un braccio per potarlo con sé nella smaterializzazione.

L’ultimo pensiero, di quella ragazza dagli occhi caldi, era stato per i suoi due migliori amici e una preghiera affinché a loro andasse tutto bene.

 

***

Erano passati tre anni da allora e Hermione Granger si trovava su un tetto assolato sotto una tenda fatta di lenzuola a proteggerla dall’alta temperatura.

Ripensava a tutto quello che era successo da allora. La fuga prima in Canada, i falsi indizi che aveva disseminato per confondere le acque, e che finora sembravano aver funzionato.

E il legame sempre più forte che si era instaurato col suo compagno di viaggio.

Era stata una cosa graduale, dapprima fiducia reciproca, guadagnata col sacrificio. Poi bisogno di parlare, ma mai del passato. Infine una sera, il bisogno fisico di qualcuno a cui aggrapparsi.

Erano due anni che si trovavano in Messico e ogni tanto sembrava che riuscissero a dimenticare il perché di tutta quella situazione.

C’erano giorni in cui erano davvero Jenny e Chris, due ragazzi arrivati sull’isola in vacanza e rimasti, aprendo un negozio di tatuaggi.

In alcuni momenti, guardandosi negli occhi, riuscivano a dimenticare che erano lenti a contatto quelle che nascondevano il loro vero colore.

A volte, nelle lunghe notti calde in cui i loro respiri si confondevano, quella non era più una farsa ma la loro realtà.

Ma ogni trentun maggio, tornava forte la consapevolezza di aver perso tutto quel giorno di tanto tempo prima.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                                               31 maggio ****

Caro Harry,

sono passati 3 anni dalla mia… fuga, sì, penso si possa chiamare così.

Che macabro anniversario.

E che inutilità scriverti una lettera che tanto non invierò mai. Ma non riesco a farne a meno, ogni anno, il 31 maggio, non riesco a non pensare al fatto che vi ho lasciati tutti senza una parola. Non sai quanto vorrei poterti contattare, dirti che sto bene, sapere se stai bene, se state bene!

So che ce l’hai fatta, hai sconfitto Voldemort, ma spero che tu capisca perché ancora non sono tornata.

Tre anni fa ho fatto una scelta, ho scelto di proteggere una persona e il mio compito non è ancora finito.

La mia più grande paura è che tu pensi io ti abbia abbandonato, non è così, ti prego di credermi.

Non eri solo e sapevo che tante persone ti avrebbero protetto in mia assenza. Questo non ha reso la decisione più semplice, ma era l’unica cosa possibile.

Qualcuno potrebbe prenderlo come un atto di codardia, l’esser fuggita dalla battaglia imminente, ti assicuro che anche la macchia non dà vita semplice, ma soprattutto, la cosa più difficile è il non poter vedere i vostri volti. A dir la verità, non vedo neanche il mio da parecchio, mi guardo allo specchio e fatico a riconoscere qualcosa di familiare.

Ma non devi preoccuparti per me, questa “cosa” ha anche dei lati positivi, risvolti inimmaginabili, avremmo pensato al tempo, ma in fondo, sono cambiate così tante cose…

Ciò che non è cambiato è l’affetto che ancora provo per tutti voi e spero che tu non l’abbia scordato e non lo scorderai mai.

 

Con amore, per sempre,

                   Hermione

 

 

 

 

 

 

 

Col prossimo capitolo la fic sarà conclusa.

Spero che con questo nuovo potrete dirmi cosa ne pensate...

Ancora grazie

Un bacio

monica

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Con questo siamo giunti all’ultimo capitolo di questa mini storia.

Voglio ringraziare con tutto il cuore la mia Ina [xxSailorkikaxx], che mi segue da tanto e mi ha fatto da Beta in questa follia.

Sei stata un tesoro!!

 

 

 

 

 

 

 

 

CAPITOLO 3

 

Era passato mezzogiorno e Christopher aveva chiuso il negozio per l’ora della siesta. Troppo caldo nel primo pomeriggio perché qualcuno potesse avventurarsi fuori dalle case tenute fresche dai ventilatori perennemente accesi.

Era salito nella stanza da letto al piano superiore, nella penombra data dalle tapparelle chiuse.

Sdraiato sul letto, fissando il movimento circolare delle pale del ventilatore, si era riscosso sentendo la porta aprirsi.

Jennifer stava in piedi a guardarlo, una muta supplica negli occhi.

Le aveva sporto la mano e lei si era avvicinata con passi cadenzati finendogli poi in braccio, cercando subito le sue labbra.

Lui ricambiò, portandole una mano alla nuca mentre lei già lo spogliava della maglietta.

In una frenesia di baci e carezze ruvide avevano continuato a spogliarsi in una lotta continua fra i loro corpi.

Annegare il dolore nell’amore, il pianto in gemiti di piacere, la frustrazione in spinte profonde, per passare poi a un movimento più lento, più intimo.

L’aveva baciata a lungo dolcemente, lei, la sua unica sicurezza.

E lei aveva risposto accarezzandogli quel corpo che ormai conosceva bene, lui, la sua unica ancora.

 

La sera tutto era tornato alla normalità.

E, con una tranquillità ritrovata, i due si erano diretti al bar del residence per l’aperitivo con gli altri.

Inizialmente era stato difficile farsi accettare in paese. Ma ora, anche se scherzosamente venivano ancora chiamati gli stranieri, erano considerati parte del luogo. E avevano trovato dei veri amici, Féli con la sua dolcezza, Aqui sempre un po’ burbero e Bene con la sua sbruffoneria. Erano dei personaggi assurdi, ma il sentimento che li legava era sincero e senza di loro probabilmente Jennifer e Christopher non ce l’avrebbero mai fatta. Con i loro scherzi, le battute continue, i disastri e le cavolate, avevano portato la pace in due cuori tanto tormentati.

La sabato tradizione voleva che fosse serata di poker e i proprietari dell’albergo se n’erano fatti una ragione essendo l’unico bar aperto.

I cocktail alla frutta rinfrescavano la gola e rendevano sopportabili le sparate di Benedict che insisteva nel dire di aver già fatto colpo su una turista.

-Ti dico che è così invece, quella mi spogliava con gli occhi mentre Aqui caricava i bagagli..-

-Ma non è qua col fidanzato?- gli occhi di Chris ridevano ed era magnifico vederlo così rilassato.

-Jen tesoro, ti avverto, potrebbe essere l’ultima possibilità che hai per cedere al mio fascino prima che quella chica mi segreghi in camera per mesi-

Con una risata la ragazza rispose –Credo di poter aspettare la tua scarcerazione…-

Aqui ad un certo punto abbassò la voce –Oh, li vedete i due che sono appena arrivati? Sono i più strani a questo giro…-

-Già- aggiunse Benedict mantenendo basso il tono di voce –sembrava non avessero mai visto un’auto vero?-

-Sì e anche qui in hotel hanno continuato a guardarsi intorno come se fosse tutto nuovo! Si sono persino rifiutati di salire in ascensore!-

Jennifer e Christopher osservarono i due bersagli delle battutine degli altri. Effettivamente continuavano a guardarsi intorno cauti e avevano un atteggiamento di superiorità che traspariva dai loro movimenti.

-Magari sono rimasti delusi dal servizio- aveva proposto Féli con un sorriso timido.

La serata era continuata senza intoppi, vincendo e perdendo spiccioli, ridendo e scherzando, ma una nuova inquietudine aveva preso Jen, che continuava ad essere distratta.

-Vado a prendermi un altro amaro, vuoi qualcosa?-

Si sforzò di sorridere a Chris, facendo di no con la testa, senza perderlo di vista un attimo mentre si avvicinava al bancone esterno.

-Hai realmente paura che qualche turista lo rapisca?- Aqui la stava come al solito sfottendo e lei decise di piantarla con le paranoie e concentrarsi sulla mano che stavano giocando. Carte di m****.

 

Qualche metro più in là Christopher aveva appena preso il suo bicchiere quando girandosi era andato a sbattere contro un nuovo ospite, vista la pelle ancora chiara.

Si era scusato immediatamente, ma l’uomo sistemandosi la camicia che si era leggermente spostata, gli disse di non preoccuparsi.

Fu in quel momento che la vide. Spuntava leggermente dalla cintola dei pantaloni e se non fosse stato per l’incidente sarebbe stata totalmente celata dalla camicia. Ma non si sbagliava, era una bacchetta quella che aveva visto.

Tornò al tavolo cercando di mantenere una parvenza di calma, ma il suo nervosismo non sfuggì a Jennifer che, con la scusa di dargli un bacio sulla guancia, si avvicinò al suo orecchio per sussurrare –Tutto bene?-

Lui la guardò dritto negli occhi accarezzandole una gota con un dito. Dall’esterno sembravano due fidanzatini in vena di effusioni.

-No, abbiamo un problema. Fa come se niente fosse, al prossimo giro ce ne andiamo, ma deve sembrare tutto normale…-

-Oh voi due, la finite? Mi state facendo venire il diabete!-

-È tutta invidia Bene!-

-Ma figurati!-

-Beh, sai com’è- Chris si era leggermente allontanato, mantenendo un braccio sul suo schienale –volevo mettere a frutto qualche tua idea per la turista, visto che io la ragazza ce l’ho!-

Risate generali, ancora qualche puntata e poi i due fidanzati si erano alzati, bersagliati dalle battutine di tutti.

 

 

Durante tutto il tragitto Christopher aveva mantenuto una camminata oziosa, ma Jenny poteva sentire la stretta troppo rigida sulla sua vita.

-Mi vuoi dire che succede?- gli chiese attenta a non alzare troppo la voce.

-Voglio essere sicuro che non ci stiano seguendo…-

Una volta saliti in casa, era bastata una parola per far cadere Hermione nell’angoscia: maghi.

Draco le aveva spiegato l’accaduto e lei aveva iniziato a ragionare velocemente.

-Sicuro che non si sia accorto che l’hai vista?-

-Sì…-

Hermione era stata in silenzio sedendosi sul letto.

-Non possono essere qua per noi, non è possibile.-

Si erano guardati negli occhi poi il ragazzo si era deciso a parlare -Non sappiamo neanche da che parte stiano, potrebbero non c’entrare niente…-

Dopo diversi attimi Hermione si era alzata –Bene, basterà fare finta di niente. Continueremo come al solito, è probabile che non li vedremo più. Una settimana e poi ripartiranno.- l’aveva guardato a cercare una conferma.

L’idea di dover di nuovo fuggire, dover ricominciare tutto da capo, si era abbattuta su entrambi, facendoli tremare.

-Ok-

 

Quella sera entrambi erano rimasti con gli occhi sbarrati per diverse ore senza prendere sonno, ognuno immerso nei suoi pensieri ed entrambi con la stessa preghiera sulla labbra.

 

 

 

 

 

...Ovunque siate spero stiate bene...

 

 

 

 

 

 

 

E siamo giunti alla fine. Ringrazio tutti quelli che si sono fatti forza e mi hanno seguita in questo esperimento. So che ha poco senso, ma voleva essere uno spaccato di vita. Chissà, magari in futuro deciderò di creare un seguito, perché mi rendo conto che questa può essere vista più che altro come un’introduzione.

Per ora però ho un’altra storia in cantiere (una vera Draco e Hermione stavolta) e presto inizierò a postarla, spero che andrete a darle un’occhiata.

Un grazie di cuore a tutte voi!

 

 

1 - fandracofiction Che ha anche lasciato una recensione!
2 - PunkyMarty
3 - xxsailorkikaxx

 

 

1 - bribry85
2 - erigre
3 - jotica90
4 - liven
5 - virgi_lycanthrope

 

 

Baci Monica.

 

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