Desclamer: I personaggi di Harry Potter, Hermione
Granger e Draco Malfoy sono di invenzione di J.K.Roowling, gli altri sono misera farina del mio sacco.
Questa storia NON è assolutamente scritta a scopo di lucro. Parte
dal sesto libro della saga di Harry Potter, cambiando poi il corso degli
eventi.
È una Draco/Hermione
anche se più che altro accennata, durerà tre capitoli
(già scritti, quindi solo da pubblicare).
L’isola su cui è
ambientata esiste realmente nel Golfo della California (Messico)
Al fondo ho messo le
risposte alle recensioni delle mie shot
approfittandone un po’...
CAPITOLO
1
31
maggio ****; Messico, Angel de la Guarda (Isola)
La ragazza camminava lentamente sulla strada polverosa, il
sacchetto stretto nella mano destra emanava un dolce profumo.
I pantaloni larghi, legati in vita da una spessa cintura, e lunghi
fino ai piedi, nascondevano delle infradito sbiadite e consumate, mentre la
canottiera dal taglio maschile, ma attillata, metteva in mostra l’abbronzatura
ormai permanente. I capelli lunghissimi erano raccolti in
un’acconciatura tipica del luogo e nascosti da un particolare copricapo cucito
a mano. Per finire aveva degli occhiali a goccia dalle
lenti verdi, come ciò che nascondevano, che riparavano gli occhi dal sole forte anche di prima mattina.
Avvicinandosi al negozio, sentì le solite voci e sorrise prima di
entrare in quella fresca penombra.
-Ma possibile che siate sempre qui a cazzeggiare anche di
mattina?-
Esclamò mentre scostava la tenda posta invece della porta per far
entrare quel poco di venticello mattutino.
Tre ragazzi messicani stravaccati sulle basse poltrone messe a
semicerchio della zona d’attesa la guardarono col sorriso negli occhi, mentre
l’unico straniero come lei le dava le spalle.
-Vedi di trattare bene dei possibili clienti!- a rispondere era
stato il ragazzo più lontano dall’entrata, era alto,
carnagione scura e lineamenti marcati e occhi piccoli e scuri. Aveva parlato
con tono ironico e la guardava con aria canzonatoria.
-Sono due anni che venite qui tutti i
giorni e l’unico che si sia mai fatto un tatuaggio è Féli!-
Sentendosi chiamato in causa, il più piccolo dei tre la guardò con i suoi enormi occhi dolci, sembrava un cucciolo e
faceva tenerezza ed era proprio per colpa di quegli occhioni se ora tutti i
giorni si ritrovava quei tre scansafatiche tra i piedi.
-A dire la verità..- eccolo il terzo
perdigiorno, il più mascalzone che, per paradosso, chiamavano Bene
(abbreviativo di Benedict) –stavo giusto chiedendo a
Chris se ti eri decisa a lasciarlo e stare con me, visto che non ti avevamo
trovata qui
sta mattina…-
-In realtà speravo di evitare la razione di stronzate mattutine!-
quella ragazza aveva sempre la risposta pronta, ma
quel giorno il suo tono era stanco. Bene la buttò sullo scherzoso seguendo il
solito copione.
-Oh Jenny, luce della mia vita, lo so che in realtà sono parole d’amore
le tue!-
La ragazza fece una smorfia divertita finché il ragazzo dietro al
bancone non si decise a dire la sua.
-Aqui – e il
primo che aveva parlato si girò verso di lui, che ancora dava le spalle a tutti
– tu non dovresti essere a recuperare qualcuno?-
I tre ragazzi si guardarono a vicenda sgranando gli occhi.
-Cazzo, oggi è sabato…-
Jenny alzò gli occhi al cielo –Oh andiamo
Aqui, come fai a dimenticartelo ogni volta? Hai da
fare solo in questo giorno della settimana!-
-Io mi chiedo piuttosto- aggiunse Benedict
con la sua solita faccia supponente –come si possa essere così stupidi da
venire qua in vacanza di questo periodo, vogliono per caso provare l’ebbrezza
di morire per l’arsura??-
-Dai Bene, magari non lo sapevano che qua faceva così caldo…- Féli con la sua solita dolcezza cercava di rabbonire gli animi… ma non sempre funzionava.
-Tzè,
europei!-
Appunto.
-Vabbè
ragazzi io vado, altrimenti mi licenziano.-
-Ti accompagno, magari Marcelo ha bisogno di una mano-
-Oh Bene, non ti credevo così carino da aiutare un povero vecchio
pescatore-
-Taci donna- e Jenny lo incenerì con lo
sguardo – quel povero vecchietto come lo chiami tu, ha una barca che vale un
bel po’ di pesos e sono sicuro che se riesco ad entrare nelle sue grazie, la
lascerà a me!-
-El prostituto de Angel- lo prese in
giro Aquiles –ok, ma datti una mossa o arriviamo che
i turisti sono già stecchiti-
Féli guardò
i suoi compagni ridere e scrollando la testa disse –Vado anche
io…-
Jenny si girò verso di lui e il sorriso le sorse spontaneo –Stai
dando una mano a tua sorella all’alimentari?-
E annuendo con la testa Féli si meritò
un bacio sulla guancia.
Mentre Aquiles si trascinava dietro
Bene, per non tardare ulteriormente, quello ancora
urlava –Jenita tesoro, perché a me niente bacio??-
Il negozio libero dai soliti avventori (che portavano solo
disordine!) tornò silenzioso, ma nell’aria si poteva cogliere una certa
tensione. Jennifer fissò le spalle del ragazzo castano che lavorava con lei in
quel piccolo esercizio, che tirava avanti grazie ai soldi dei giovani turisti
che volevano imprimere indelebilmente sulla loro pelle il ricordo di una
vacanza unica.
Non si era ancora girato a guardarla.
Cercò di fare finta di niente e si mise a trafficare con la
macchina del caffè che tenevano su un mobiletto adibito ad altare della grande
dea Caffeina.
-Sei stata mattutina oggi, non ti ho sentita
alzarti.-
Non era una domanda. I muscoli di Jenny si irrigidirono
mentre era lei ora a dargli le spalle.
-Sì, mi sono svegliata per il caldo e non sono più riuscita a riaddormentarmi…- Lo sentì avvicinarsi e per evitare la
discussione, che sarebbe sicuramente sfociata in qualcosa di più grosso, si
girò col sorriso sulle labbra, piazzandogli sotto il naso un
croissant –Al cioccolato, era l’ultimo-
Lui strinse gli occhi come a farle capire che non se la sarebbe
cavata con così poco
-Oh beh, se non lo vuoi…- Jenny fece per
dare un morso alla brioche, ma Christopher le afferrò
il polso tirandosela vicina e senza darle tempo di reagire, si scagliò sulla
sua bocca, baciandola con forza e stringendola ancora più a sé con la mano
libera.
Stava quasi per cedere e stringergli le braccia ormai libere al
collo, buttandosi su di lui, in lui, cercando di dimenticare. Ma non quel giorno.
Poggiò le mani sulle spalle del ragazzo spingendolo via con forza.
Non lo guardava negli occhi, quegli occhi
di un colore non suo, un colore che non credeva le sarebbe mancato.
Sapeva di farlo soffrire, di farlo
sentire in colpa per decisioni non sue, ma aveva bisogno di stare sola… come ogni 31 maggio.
Con le lacrime sulle guance si allontanò di un passo mormorando un
-Mi dispiace, scusa…- e scappò su per la scaletta a
chiocciola che stava in un angolo della stanza.
Lui la guardò sparire con un stretta allo
stomaco che non aveva nulla a che fare con la colazione mancata, strinse le
palpebre lasciandosi sfuggire un’imprecazione dalle labbra serrate.
31 maggio ****
Cara
Hermione,
sono
3 anni ormai che non ti vedo e questa è la seconda lettera che ti
scrivo. So già che non la leggerai, semplicemente perché non te la spedirò, non
saprei dove spedirla per farla arrivare a te…
Se tu
avessi ricevuto la mia scorsa lettera, sapresti quanto ero arrabbiato.
Non
capivo e
non accettavo.
Ora
vorrei che tu sapessi che non è più così.
Io…
ho riflettuto a lungo e credo di essere arrivato a comprendere i motivi della
tua decisione.
Tu
sei sempre stata un passo avanti a noi, ogni tua mossa è sempre stata frutto di
profondi ragionamenti e sono sicuro che anche questa volta è
stato così. So che hai ritenuto che qui non ci fosse bisogno di te per
allontanarti così tanto e così è stato. Non sono stato
solo, sono stato protetto e ho vinto, anche senza di te, ma… nonostante sappia
che ci sono validi motivi se non sei ancora tornata, non posso fare a meno di
soffrirne.
La
vittoria su Voldemort dopo un’intera vita passata a combatterlo, non è stata
completa senza vedere il tuo splendido sorriso. E non poterti avere qui accanto, come è stato per anni, mi fa
sentire un senso di vuoto che non mi abbandona mai.
Non
ho combattuto per una vendetta personale, ma per tutto il mondo magico, per
liberarlo dall’oppressione di quella folle guerra per il sangue, ma che senso
ha avuto se tu ancora ti devi nascondere??
Vorrei
poterti dire che se solo tornassi, saremmo in grado di proteggervi, ma non è
così e tu devi saperlo, normale, tu hai sempre saputo
tutto, e quindi saprai che pur avendo sconfitto Lord Voldemort, il lavoro da
fare è ancora tanto, troppo…
La
cosa che mi fa più male è saperti sola, ma so che te
la saprai cavare.
Spero
che ovunque tu sia riesca a sentire questo mio pensiero e capisca quanto bene
ancora ti voglio.
Farò
il possibile per far sì che tu possa tornare presto da noi..
Con
amore,
Harry
Risposte alle
Recensioni delle shot che ho scritto, perché siete
state molto gentili a lasciarle, nella speranza che passiate di qua e le
vediate.
Salvato dal nemico:
TINAX86 grazie! Agghiacciante è una descrizione che mi è piaciuta
un sacco! Sì, ho voluto essere il più realista
possibile, in fondo è una storia ambientata in guerra “o io o te”...
Alaide Ormai sono convinta che capisca più tu le mie
fanfiction che io che le scrivo! Sono contenta ti sia piaciuta così tanto! Per il finale, ci hai abbastanza preso, nel
senso, era impossibile un avvicinamento [esatto!] e il fatto di Draco/angelo,
l’ho visto proprio così, angelo portatore di morte, e
forse è vero che le ha fatto un favore, per quanto riguarda il marchio...
mettiamola così: non poteva fare altro che ciò che ha fatto, o lui o loro, ma
ha voluto evitare lo sfregio, è stato quasi un ringraziamento per ciò che
avevano fatto per lui. Ancora grazie per la magnifica recensione, mi crogiolo
sempre nella bambagia quando le leggo!! Baci
Selphyn: Waa, grazie
grazie!! Sono arrossita! “Draco tormentato e malvagio” sì sì sì!
Piove:
Selphyn: Sono felice che ti abbia trasmesso delle emozioni,
per me questa storia in particolare (anche se ripeto, totalmente inventata, se
non il fatto a cui è dedicata) è molto importante.