Attack on Titan: Storie Brutte

di NikLuk
(/viewuser.php?uid=946483)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il re ha fame (o la follia intrinseca della mente umana) [Jean X Re Fritz] ***
Capitolo 2: *** Levi X Reader (?) ***
Capitolo 3: *** AttackonTitan 666.avi ***
Capitolo 4: *** Cronache del Re Fritz Volume II: Le olimpiadi dei Titani ***
Capitolo 5: *** La ballata di Levi ***
Capitolo 6: *** Le bizzarre avventure di Nick volume I: I titani maledetti ***
Capitolo 7: *** Le bizzarre avventure di Nick volume II: La parrucca del Destino ***
Capitolo 8: *** Le bizzarre avventure di Nick volume III: il Re e il Viaggiatore ***
Capitolo 9: *** Le bizzarre avventure di Nick volume IV: La cruda verità ***
Capitolo 10: *** Le origini di un Prete, Capitolo 1: Il Ragazzo vuoto ***
Capitolo 11: *** Le origini di un Prete, Capitolo 2: Il reverendo impostore ***
Capitolo 12: *** Le origini di un Prete, Capitolo 3: Verità dall'oblio ***
Capitolo 13: *** Le origini di un Prete, Capitolo 4: Segni dal passato ***
Capitolo 14: *** Le origini di un prete, Capitolo 6: Viva la pizza, ma non Tom Sawyer ***
Capitolo 15: *** AU DOVE TUTTI URLANO AHHH ***
Capitolo 16: *** Come il Re Fritz salvò Natale ed Halloween contemporaneamente ***



Capitolo 1
*** Il re ha fame (o la follia intrinseca della mente umana) [Jean X Re Fritz] ***


Era una notte buia e tempestosa quando improvvisamente al Re Fritz venne fame.

 

-CIBO!-

-Vostra maestà, è finito il cibo.-

-Cioè?-

-E' finito-

-Cioè?-

-Non c'è n'è più-

-Cioè?-

-E' finito-

-E' questo che intendi dire?-

-...-

-CIBO!-

-Vostra maestà...-

-Zitto, schiavo, e ascoltami. Se non posso mangiare cibo, allora mangerò... Ma certo! Eren Jeager!-

-Ma...-

-Silenzio! Ho fame e lui sarà la mia cena! Vai a prenderlo!-

-Certo vostra maest...-

-Aspetta! Portami anche la legittima regina che mangio pure lei! Ci togliamo due problemi in uno! E adesso vai, e catturali!-

E fu così che Ugo lo schiavo se ne andò allegramente dal castello. Passò del tempo, e Ugo si imbatté proprio in Eren insieme alla sua allegra compagnia.

-Mi scusi, buonuomo-, disse Ugo, -avete per caso visto delle persone?-

-No, mi dispiace, ma se le vedo ve lo faccio sapere.-

-Ah, che gentilpersona che siete... Aspettate... Ma voi siete delle persone!-

-No, siamo dei piccioni.-

-Ah, mi dispiace per l'inconveniente. Ci si vede, allora.-

Quando Ugo se ne fu andato, Armin fece uso della propria capacità di far vibrare le corde vocali e disse: -Perdinci! Quel fellone potrebbe tosto portarci al nascondiglio dell'illegittimo sovrano! Dovremmo ingegnarci con uno stratagemma per localizzare il posizionamento della loro base. Ci occorre un volontario.-

-Io offro Armin.- disse Jean.

-Io offro Jean.- disse Armin.

-Mozioni approvate.- approvò Connie l'approvatore.

-OBIEZIONE!- gridò Fenizio l'avvocato cadendo dal cielo, prima di spiaccicarsi e morire.

-Se vogliamo mandarvi da loro, dobbiamo travestirvi da Eren e Christa!- disse Sasha.

-Come lo sai?-

-Perché dopo aver mangiato centomila libbre di patate, ho raggiunto l'illuminazione e posso leggere nella mente delle persone!-

-Ah.-

-Non vi preoccupate-, fece Jean, -perché tra i miei mille talenti, c'è anche quello di cosplayer! Preparatevi, perché indosserò... La SACRA PARRUCCA DEL TRAVESTIMENTO MAGICO!-

-WHOOOOOOOOO!-

-E invece io...- 

-Zitta Christa stiamo parlando con Armin.-

-Ma Eren, stai fraintendendo la mia identità personale, poiché io sono invero Armin.-

-AHHHH! Armin da dove sei comparso e che hai fatto a Christa?! Comunque dicevo, visto che tu e Christa siete uguali ti mandiamo così come sei.-

-Accetto graziosamente questo gravoso incarico.-

-Molto bene. Noi vi seguiremo a distanza ravvicinata. Ora andate nell'erba e fate il verso della persona.-

Nel frattempo, Ugo lo schiavo stava tristemente camminando.

-Ah, che sventura, non sono ancora riuscito a trovare nessuno. Chissà cosa mi farà il Re se... Poffarbacco! Sto odendo bene? Sembra proprio il verso di una persona!-

Invece era il verso di un coccodrillo ma lo stavano facendo Jean e Armin quindi va beh.

-Eccoli! Mani in alto, filibustieri!-

-Oh no ci hai trovati ahhhh non farci del male che disdetta-

-E invece... Vi porterò al nostro covo segreto! Ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahhahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahaha!

E infatti li portò lì.

Nel covo c'erano due brutti ceffi di nome Max e Ivan.

Max e Ivan litigavano spesso e ogni volta si tiravano molti ceffoni; purtroppo morirono di sberle prima che Ugo potesse arrivare la nascondiglio.

-Ehi, c'è nessuno? Oh, sono morti. Peccato. Io però devo andare in bagno. Non scappate, eh.- disse Ugo, e andò in bagno.

Intanto, fuori dal covo, c'erano Mikasa, Levi e altra gente inutile.

-Forza, facciamo irruzione prima che...- All'improvviso una scarica di radiazioni letali da una stella distante 1337 anni luce colpì il punto preciso dove si trovavano e per una peculiare reazione chimica tutti le Attrezzature Per il Movimento Leggermente Più Tridimensionale Del Normale esplosero.

-Oh, no! Le nostre attrezzature sono implose. Eh, va beh. Andiamo a prenderci un gelato?-

-Buona idea, Levi! Yaaaaaaay.- E non furono mai più rivisti.

Intanto per qualche motivo il Re passava da quelle parti e decise di pagare una visita di scortesia.

-Dlin Dlon- disse il Re. -Sono un campanello.-

Nello stesso momento, Jean aprì la porta.

-Perdiana-, disse il Re,- chi è questo individuo molto affascinante?-

-S-sono Eren Jeager signore...-

-Non beffarti di me, giovane affascinante, quella è solo una parrucca! Ammetto di non avere mai incontrato alcun individuo tanto fascinoso come te! Ora io ti rapirò è ti porterò con me alle Hawaii! Tu, Historia!-

-Sono Arm...-

-Zitta Historia, ti ho già detto che non potete ingannarmi. Sei la nuova regina durante la mia assenza!-

-Ma...-

Le mura crollarono improvvisamente per rivelare un esercito di gente in festa. I trombettisti suonarono le trombe che esplosero in altre trombe, che esplosero in pianoforti atomici. Il popolo acclamava la nuova regina mentre il vecchio re volava verso le Hawaii lasciando una scia di arcobaleni.

-Allora, se il popolo mi desidera... Compirò il mio dovere!- Urlò Armin strappandosi le vesti rivelando sotto di esse un vestito da cameriera con tanto di orecchie da coniglio.

-Questa è la nuova uniforme nazionale e tutti saranno obbligati a indossarla!-

-Viva il nuovo Re!- acclamò la folla.

Intanto per caso stava passando di lì proprio Light Yagami in persona.

-Che mi prenda un colpo-, disse, -se quello non è il mio vecchio amico Mello!-

-No, quello è Armin.-

-Ah va beh tanto io sono già morto- disse Light trasformandosi in una lampada.

La luce della lampada era così potente da sciogliere la folla.

-Oh, no! I miei sudditi! Devo fare qualcosa!- disse Armin, ma decedette pure lui.

La Terra esplose ma Levi fu sparato con una potenza inaudita verso il sole, facendo esplodere pure lui.

Il caso volle che un gatto spaziale rosa atterrasse su un panino spaziale, causando un paradosso energetico che riavvolse il tempo.

Il gigante colossale scivolò su una buccia di banana colossale lasciata dal gigante scimmia e fece una caduta colossale che evitò l'apertura della breccia colossale.

Poi tanto 100 anni dopo un meteorite colpì la Terra e morirono tutti comunque, dopo aver scoperto che in realtà l'assassino era il maggiordomo.

Di chi?

Non lo sapremo mai.

DUN DUN DUN

Fin.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Levi X Reader (?) ***


In quanto esponente del genere maschile, non sono mai riuscito ad apprezzare pienamente le reader insert che sono dirette al pubblico dell'altro sesso (probabilmente perché il 90% sono scritte da cani ma tralasciamo). Mentre riflettevo su ciò, la mia mente ha partorito un' idea malsana.

Eccovela.

 

 

Ti svegli in una stanza buia.

Non ti ricordi niente.

-Dove sono?- urli nel vuoto.

Lascia che ti spieghi come funzionano le cose qui, signorina.

-Chi ha parlato? E comunque guarda che sono un maschio!- dici irritata.

Zitta, stolta. Qui le regole le faccio io. Tu fai quello che dico e nessuno si farà male.

Sei la nuova recluta della legione esplorativa. Il tuo nuovo nome è [inserire nome qui].

-Non è nemmeno un nome! Guarda che io mi chiamo...- Cominci, prima di cadere a terra in preda al dolore.

-Come hai...?-

Tu sei in mio pieno potere. Come ho detto, fai quello che dico e nessuno si farà male.

Indossi la divisa della regione esplorativa ed hai un fiocco rosa in testa. Ti dona molto. Tentare di rimuovere il fiocco porterà ad una nota disciplinare sulla tua scheda seguita dalla morte.

Il tuo compito è quello di far innamorare di te il caporale Levi. Porta a termine il tuo compito e non ci saranno conseguenze.

-Perché mi stai facendo questo?- Urli disperato.

Perché mi diverte. Hai tempo fino a domani. Ricorda: io ti osservo sempre.

Buona fortuna.

 

 

 

Ti svegli nuovamente, ma questa volta non sei sola. Sei davanti alla sede della legione esplorativa. Il risveglio così improvviso ti fa cadere rovinosamente a terra.

-Ehi, ma lei non è quella nuova?- Chiede qualcuno nella folla.

Sei irritata per l'incapacità delle persone di riconoscere il tuo sesso.

Abituatici.

Due ragazzi vicino a te stanno parlando.

-Hai sentito?-, dice uno, -Per qualche motivo non meglio specificato fra esattamente 19 secondi dovrebbe passare Levi!-

E infatti, per motivi non meglio specificati, dopo 19 secondi passò proprio Levi a cavallo della sua magica scopa. I suoi occhi incrociano i tuoi.

-Tu. Con me. Promossa.-

-Sono un m...-

-Shhh, non devi fare la timida. Vieni con me, e ti mostrerò come pulisce un vero uomo.-

-Qui sono tutti pazzi! Io me ne vado!-

Aspetta. Dove stai andando? Devo ricordarti del nostro accordo?

-ARRRGH! MI DISPIACE! TORNO INDIETRO!-

Brava ragazza.

Di tua spontanea volontà hai un ripensamento e torni indietro.

-Ah-ha! Dunque sei tornata, eh? Confesso che di solito non sono tipo che si lascia andare, ma quando ti ho incontrato, ho sentito qualcosa che mi ha fatto capire che tu sei la persone perfetta per me! Ah, me lo ricordo come se fosse ieri, anche se in effetti è successo solo un minuto fa! L'amore fa strani effetti, eh?-

-Ma insomma,- dici, cercando una scappatoia, -con il tuo fascino, non avrai qualche altra ammiratrice? Insomma, non vorrei essere d'intralcio...-

-Sono tutte morte.-

Sul serio, [inserire nome qui]?  Sul serio? Se continui così, tu sarai la prossima. Seguilo senza opporre resistenza.

Il tuo istinto di sopravvivenza ha la meglio e decidi di seguire il nano.

-Vieni, ti presento i miei compagni di squadra!- Dice mentre ti trascina.

-Questi sono Eren, Armin e Mikasa.-

-Piacere di conoscerti!- grida entusiasticamente Eren. -Quel fiocco ti sta bene!-

Mikasa si limita a farti prendere fuoco con lo sguardo.

-Vado a prendere un secchio!- , urla Levi, -Presentagli tu gli altri, Eren!-

Ti chiedi se tutto sommato non valga la pena togliersi il fiocco. Decidi che per il momento sarebbe stato tutto sommato più conveniente restare in vita.

-Questi sono u̶n̶ ̶c̶a̶v̶a̶l̶l̶o̶ Jean, Connie, Sasha, Ymir, Christa...-

La tua attenzione è catturata da quest'ultima. No. Non ci pensare nemmeno.

-Ehi, ciao, come va? Io mi chiamo MaAAAARGH! Volevo dire, mi chiamo [inserire nome qui]. Piacere di conoscerti!-

E va bene, se vuoi la guerra...

-Ti senti bene?- chiede Christa, -Lo sai che sei proprio strano?-

-C-come hai detto?-

-Ho detto: lo sai che sei proprio strano?-

-StranO?-

-Si. Scusa, ti ho offeso?-

Ti metti a ballare dalla gioia.

-AH! ALLA FACCIA TUA VOCE-NELLA-MIA-TESTA! QUALCUNO HA CAPITO! Ehi Christa, so che è un po' improvviso, ma ti va di andare a fare una passeggiata con me?-

Ohohohohohohoh.

-Certo, però se non ti dispiace avevo già invitato Ymir. Se vuoi possiamo andarci insieme!-

-Ah.-

-Sai, è il nostro anniversario di fidanzamento!-

Il tuo cervello implode mentre cogli la crudele ironia dell'universo. Desideri di sprofondare. 

Ma con piacere!

Una voragine si apre ai tuoi piedi e contro tutte le leggi della fisica si crea un tunnel che ti porta direttamente da Levi.

Ascoltami un secondo mentre stai cadendo. Non mi piace il tuo comportamento. Questo è il mio ultimo avvertimento.

Arrivi da Levi che sta ancora cercando il secchio.

-Oh, eccoti! Vedo che sei riuscita a spegnere le fiamme! Ora che siamo solo noi due, sei pronta a fare le pulizie?

-V-veramente...-

Prima che tu possa reagire Levi tira fuori scope e spazzole. Che ti aspettavi? Sbrigati a pulire. La giornata è quasi finita.

 

Dopo 2 ore, avete finalmente finito di pulire. Levi si sta avvicinando con un'espressione inequivocabile.

-Oh,no.-

Oh,si.

-Dopo tutta questa fatica, che ne diresti di un bacetto?-

Ferma lì. Ho detto ferma. Non scappare. Ti ho avvertito. Torna indietro e non ti succederà nulla. Non mi ascolti, eh? Come vuoi tu.

Corri furiosamente dagli altri.

-[Inserire nome qui], che ti è successo?-

Ti accorgi con orrore che le loro facce stanno diventando quella di Levi.

P̃̂ͩ͏̹̞͇͍̙é̥͍̰̜̫̽r̙̭̩̺̠̞̋̓͐̑̐̑ͯ͘c̝͓͕̤̏h̲̤̎͂é̺̩̉͗̋̀ ̼̭̈́ͬ̑̄ͪ̂̚c̻̓̈́̊̅͟i ̧̣̙̳̬̮̠́̇͒g̜̘͈͕̮̎́uͧ҉̗a̯̦͔̞͉̗͐̋̀̆̄ȑ̳̹̰͙̥̲̏ͩ̐͋ͤ̊̀d̨̯͂͐į̬̠̿͗͌͛͊̄ ̱̤͕͒ͭ̂ͩ͑̈̇c͍̜͖͗̒̔̈́o̱ͫ̽̀͝s̼̤͙̘̯̹̺̔̃͆̃ͦ͌ͯì̜̝̗̽͛̏́͌̐ͬ?҉͍͈͕̹̭
͎͔̓̋̊V̢̫̗̲̫͖̠̼͊̉̀̚i̘̥͋̂e̛ͣn̬̼͉ͩ́͊ͫ͐̀i̮̬̟̟̹͔̗̓̐̌͝ ̴̰̳̼̗̰͇̯̊̿̏̇a͔ͬ̿͐̑̀͢ ͉d͛̽ͫ̔ͩ̏ͭa̗̹̭͉̙͇͍̾͋ͪ͛͆͒͒r̶̻͈c͍ͯ͂̑̈́̃̎ͣĩ͙̘͚̩̻̙͔ͩ͌͛͘ ̪̠͚̺̜̉u̬̙̝̤͍̼̔n̤̥ͧ͂̋ͨ̕ ͎͔͍̻̬͔ͥb̘̥̘̅ͨ̑a̟ͥ͗c̴͇̦̬̓ͩ̐̉i̭̙̣͎̫̽ͥ̀o͓̙̦̭͕̞͆̅ͬͬ!͕̹̙

 

Corri più veloce che puoi.

Mentre stai scappando, un pezzo delle mura cade, per rivelare la faccia gigante di Levi che ti fissa.

D͖̰̟̯̗͎̦̊́̔̃̌͝o̘͕̱̺̣͓̲͍̐͂͑̾̏̎͋v̵̱͕͎̞̹́̄̏́̐͢ͅe̵̼̭̟̖̜͊̃̈́̒̈͘ s̴̙͕̗̦̥͚͎̜͚̈͛̅̒̃̀̏͘t͓̝̖̭̻̬͇̊͗̐͡͝͡a̢̛̠͉̖̩̓͛̉̏̍̀i͎̮̻̗̖͔̳̟̿̆͋̚͜͝ s̸̘̯̻̝͇̲͖̣̓͋̇̓͂͘̕͢͢͠c̴̤̥̤͚͚͖̠̎́̊̊̈́͊͘̚͜a̵̭̜̠̠̮͕̜͑̐͆̎̅̈́̍̕͘͢ͅp̷̦̬̠͇͕̬͎̏̐͋̇̂̓͞͠p̵̨̦͚̜̠̝̍̀̉̊̌̚͝a̷̧̬̙͇̹̓̔̈́̾͋̔͟͝͠n̵̨͕̱̲͕̫̦͐̐̈̂̑̊̉͋̋͜͠d̢̢̧̨̛̤͖̼̘̘̞̈́̿̂͒͞ȍ̶̤̫̘̭͓̓̅͂͐́̒̓͢ͅ?̶̨̭̥͙̙̲͈͍̣̓͋͌̈́̽̍͜͡ T̛̪̯̼͇͓̐͗̆̓̇̍̌͜͢͝ͅơ̧̢͈͙̭̠͙̬̄̊́̅̈́̇͘͡r̵̢̼̯̣̖͕͉͉͆̔̋͒͐͘͟͟n̵̢̠̲̯̪̻͊̏͆̒̈̑͛͂͟͜͟â̵̛̱̪̲͇̊̔͋͟ ī̢̢̧̼̗̗̙̞̬̻̇͆̑͐̕͞n̶̨̢̢̠͖̻͎͊̄̅͊͡ḑ̸̛̠̫̼̳̻͕̞͙͑̆̔̀̊̋̒̊͘į͎͕̳̣̠͛̈̓̅͋̅̑͞͡e̶̢̛̺̜̠̝̪̠̺̤͑͛͌̐̋͊͗͞ͅt̡̡̞̭͉̯̞̝̰́̀̐̎̒̒̕̚ͅŕ̵͉̯̦̟̭̲̂̇̃̓ȍ̧̙̰̠̥͕̃̇̉̔̒̚!̴̰̰̜͔͈̼̭̜͉̟͗̈͂́͂̓́

 

Corri ancora più velocemente. Mentre ti guardi intorno, noti con orrore che il sole è diventato Levi.

Migliaia di Levi stanno uscendo dalle pareti.

Levi colossale, Levi corazzato e Levi peloso(?) hanno aperto una breccia nelle mura, dalle quali stanno entrando Levi classe 12 metri.

Ti infili in un tunnel. Non puoi scappare.

Il tunnel continua all'infinito mentre miliardi di Levi ti stanno inseguendo.

Vedi una luce in fondo al tunnel, ma in realta è una lampadina gigante a forma di Levi.

Sei accerchiato.

V̸̥͇̱̝͐̂̌̋̂͜ĩ̜͕̼͎̜͙͇͕̘͙͛͐͛́̌̿̓̚͞ȩ̩̝̦̰͇͇̅̄̿̋̉̂̃̏̕n̷̨̛̮̣̘̭͔̹̠͎̆̓̈̄̇̎͠ͅî̧̼̦̮̬̱͉̥̫̄̓͗̆̀ ả̡̩̖͙͉͒̆́͘͡ d̢̛͚̦̟͎̥͔̩̠̅̌͡͝͞ͅą̶̘͇͇̤̮̰̔́̽͂͂͑͢͝͝͞ͅŗ̵̖̠͙̫͓͇͉̏̎̊̐͑͒͘͝ͅm̴̛̞̞̣̲̥̤̩͖͋͋̏͒̇͛̿͊̚͟͜i̴̦̼̮̪͎̱͇͋͋̉͌̃͐̐͒̕͟͞ͅ ų̴̭̮̺̠̰̘̱̔̑͐͋̒̊̕͘͝ṋ̡̹͚͍̹̰̫̄̆͂̐͑̓̚͝͠ͅ b͈̤̰̺̻̳͓͋̑̏̇͑͋̕͢͜ä̷̡̨̝̪̞͇̝͇́̀̾͂͐̌̚c͔̲̣̗̜̠͂͋̾̾̔̕͜͡ȩ̼̟͉͚̠̽́̒͆̍͢͜t̴̛͈̩̖̳͓͈̋̃́͒͟t̥̠̮͚̻̙̓͊̐̾̇̂̊̏͝o̸̫̲̪̦͖̣̦̹̤͑̓̉̓͐͜!̶̙̻̙̳̥̽̔̅̓̏͠͝   V̸̥͇̱̝͐̂̌̋̂͜ĩ̜͕̼͎̜͙͇͕̘͙͛͐͛́̌̿̓̚͞ȩ̩̝̦̰͇͇̅̄̿̋̉̂̃̏̕n̷̨̛̮̣̘̭͔̹̠͎̆̓̈̄̇̎͠ͅî̧̼̦̮̬̱͉̥̫̄̓͗̆̀ ả̡̩̖͙͉͒̆́͘͡ d̢̛͚̦̟͎̥͔̩̠̅̌͡͝͞ͅą̶̘͇͇̤̮̰̔́̽͂͂͑͢͝͝͞ͅŗ̵̖̠͙̫͓͇͉̏̎̊̐͑͒͘͝ͅm̴̛̞̞̣̲̥̤̩͖͋͋̏͒̇͛̿͊̚͟͜i̴̦̼̮̪͎̱͇͋͋̉͌̃͐̐͒̕͟͞ͅ ų̴̭̮̺̠̰̘̱̔̑͐͋̒̊̕͘͝ṋ̡̹͚͍̹̰̫̄̆͂̐͑̓̚͝͠ͅ b͈̤̰̺̻̳͓͋̑̏̇͑͋̕͢͜ä̷̡̨̝̪̞͇̝͇́̀̾͂͐̌̚c͔̲̣̗̜̠͂͋̾̾̔̕͜͡ȩ̼̟͉͚̠̽́̒͆̍͢͜t̴̛͈̩̖̳͓͈̋̃́͒͟t̥̠̮͚̻̙̓͊̐̾̇̂̊̏͝o̸̫̲̪̦͖̣̦̹̤͑̓̉̓͐͜!̶̙̻̙̳̥̽̔̅̓̏͠͝ V̸̥͇̱̝͐̂̌̋̂͜ĩ̜͕̼͎̜͙͇͕̘͙͛͐͛́̌̿̓̚͞ȩ̩̝̦̰͇͇̅̄̿̋̉̂̃̏̕n̷̨̛̮̣̘̭͔̹̠͎̆̓̈̄̇̎͠ͅî̧̼̦̮̬̱͉̥̫̄̓͗̆̀ ả̡̩̖͙͉͒̆́͘͡ d̢̛͚̦̟͎̥͔̩̠̅̌͡͝͞ͅą̶̘͇͇̤̮̰̔́̽͂͂͑͢͝͝͞ͅŗ̵̖̠͙̫͓͇͉̏̎̊̐͑͒͘͝ͅm̴̛̞̞̣̲̥̤̩͖͋͋̏͒̇͛̿͊̚͟͜i̴̦̼̮̪͎̱͇͋͋̉͌̃͐̐͒̕͟͞ͅ ų̴̭̮̺̠̰̘̱̔̑͐͋̒̊̕͘͝ṋ̡̹͚͍̹̰̫̄̆͂̐͑̓̚͝͠ͅ b͈̤̰̺̻̳͓͋̑̏̇͑͋̕͢͜ä̷̡̨̝̪̞͇̝͇́̀̾͂͐̌̚c͔̲̣̗̜̠͂͋̾̾̔̕͜͡ȩ̼̟͉͚̠̽́̒͆̍͢͜t̴̛͈̩̖̳͓͈̋̃́͒͟t̥̠̮͚̻̙̓͊̐̾̇̂̊̏͝o̸̫̲̪̦͖̣̦̹̤͑̓̉̓͐͜!̶̙̻̙̳̥̽̔̅̓̏͠͝ V̸̥͇̱̝͐̂̌̋̂͜ĩ̜͕̼͎̜͙͇͕̘͙͛͐͛́̌̿̓̚͞ȩ̩̝̦̰͇͇̅̄̿̋̉̂̃̏̕n̷̨̛̮̣̘̭͔̹̠͎̆̓̈̄̇̎͠ͅî̧̼̦̮̬̱͉̥̫̄̓͗̆̀ ả̡̩̖͙͉͒̆́͘͡ d̢̛͚̦̟͎̥͔̩̠̅̌͡͝͞ͅą̶̘͇͇̤̮̰̔́̽͂͂͑͢͝͝͞ͅŗ̵̖̠͙̫͓͇͉̏̎̊̐͑͒͘͝ͅm̴̛̞̞̣̲̥̤̩͖͋͋̏͒̇͛̿͊̚͟͜i̴̦̼̮̪͎̱͇͋͋̉͌̃͐̐͒̕͟͞ͅ ų̴̭̮̺̠̰̘̱̔̑͐͋̒̊̕͘͝ṋ̡̹͚͍̹̰̫̄̆͂̐͑̓̚͝͠ͅ b͈̤̰̺̻̳͓͋̑̏̇͑͋̕͢͜ä̷̡̨̝̪̞͇̝͇́̀̾͂͐̌̚c͔̲̣̗̜̠͂͋̾̾̔̕͜͡ȩ̼̟͉͚̠̽́̒͆̍͢͜t̴̛͈̩̖̳͓͈̋̃́͒͟t̥̠̮͚̻̙̓͊̐̾̇̂̊̏͝o̸̫̲̪̦͖̣̦̹̤͑̓̉̓͐͜  !̽̔͠V̸̥͇̱̝͐̂̌̋̂͜ĩ̜͕̼͎̜͙͇͕̘͙͛͐͛́̌̿̓̚͞ȩ̩̝̦̰͇͇̅̄̿̋̉̂̃̏̕n̷̨̛̮̣̘̭͔̹̠͎̆̓̈̄̇̎͠ͅî̧̼̦̮̬̱͉̥̫̄̓͗̆̀ ả̡̩̖͙͉͒̆́͘͡ d̢̛͚̦̟͎̥͔̩̠̅̌͡͝͞ͅą̶̘͇͇̤̮̰̔́̽͂͂͑͢͝͝͞ͅŗ̵̖̠͙̫͓͇͉̏̎̊̐͑͒͘͝ͅm̴̛̞̞̣̲̥̤̩͖͋͋̏͒̇͛̿͊̚͟͜i̴̦̼̮̪͎̱͇͋͋̉͌̃͐̐͒̕͟͞ͅ ų̴̭̮̺̠̰̘̱̔̑͐͋̒̊̕͘͝ṋ̡̹͚͍̹̰̫̄̆͂̐͑̓̚͝͠ͅ b͈̤̰̺̻̳͓͋̑̏̇͑͋̕͢͜ä̷̡̨̝̪̞͇̝͇́̀̾͂͐̌̚c͔̲̣̗̜̠͂͋̾̾̔̕͜͡ȩ̼̟͉͚̠̽́̒͆̍͢͜t̴̛͈̩̖̳͓͈̋̃́͒͟t̥̠̮͚̻̙̓͊̐̾̇̂̊̏͝o̸̫̲̪̦͖̣̦̹̤͑̓̉̓͐͜!̶̙̻̙̳̥̽̔̅̓̏͠͝    V̸̥͇̱̝͐̂̌̋̂͜ĩ̜͕̼͎̜͙͇͕̘͙͛͐͛́̌̿̓̚͞ȩ̩̝̦̰͇͇̅̄̿̋̉̂̃̏̕n̷̨̛̮̣̘̭͔̹̠͎̆̓̈̄̇̎͠ͅî̧̼̦̮̬̱͉̥̫̄̓͗̆̀ ả̡̩̖͙͉͒̆́͘͡ d̢̛͚̦̟͎̥͔̩̠̅̌͡͝͞ͅą̶̘͇͇̤̮̰̔́̽͂͂͑͢͝͝͞ͅŗ̵̖̠͙̫͓͇͉̏̎̊̐͑͒͘͝ͅm̴̛̞̞̣̲̥̤̩͖͋͋̏͒̇͛̿͊̚͟͜i̴̦̼̮̪͎̱͇͋͋̉͌̃͐̐͒̕͟͞ͅ ų̴̭̮̺̠̰̘̱̔̑͐͋̒̊̕͘͝ṋ̡̹͚͍̹̰̫̄̆͂̐͑̓̚͝͠ͅ b͈̤̰̺̻̳͓͋̑̏̇͑͋̕͢͜ä̷̡̨̝̪̞͇̝͇́̀̾͂͐̌̚c͔̲̣̗̜̠͂͋̾̾̔̕͜͡ȩ̼̟͉͚̠̽́̒͆̍͢͜t̴̛͈̩̖̳͓͈̋̃́͒͟t̥̠̮͚̻̙̓͊̐̾̇̂̊̏͝o̸̫̲̪̦͖̣̦̹̤͑̓̉̓͐͜!̶̙̻̙̳̥̽̔̅̓̏͠͝    V̸̥͇̱̝͐̂̌̋̂͜ĩ̜͕̼͎̜͙͇͕̘͙͛͐͛́̌̿̓̚͞ȩ̩̝̦̰͇͇̅̄̿̋̉̂̃̏̕n̷̨̛̮̣̘̭͔̹̠͎̆̓̈̄̇̎͠ͅî̧̼̦̮̬̱͉̥̫̄̓͗̆̀ ả̡̩̖͙͉͒̆́͘͡ d̢̛͚̦̟͎̥͔̩̠̅̌͡͝͞ͅą̶̘͇͇̤̮̰̔́̽͂͂͑͢͝͝͞ͅŗ̵̖̠͙̫͓͇͉̏̎̊̐͑͒͘͝ͅm̴̛̞̞̣̲̥̤̩͖͋͋̏͒̇͛̿͊̚͟͜i̴̦̼̮̪͎̱͇͋͋̉͌̃͐̐͒̕͟͞ͅ ų̴̭̮̺̠̰̘̱̔̑͐͋̒̊̕͘͝ṋ̡̹͚͍̹̰̫̄̆͂̐͑̓̚͝͠ͅ b͈̤̰̺̻̳͓͋̑̏̇͑͋̕͢͜ä̷̡̨̝̪̞͇̝͇́̀̾͂͐̌̚c͔̲̣̗̜̠͂͋̾̾̔̕͜͡ȩ̼̟͉͚̠̽́̒͆̍͢͜t̴̛͈̩̖̳͓͈̋̃́͒͟t̥̠̮͚̻̙̓͊̐̾̇̂̊̏͝o̸̫̲̪̦͖̣̦̹̤͑̓̉̓͐͜!̶̙̻̙̳̥̽̔̅̓̏͠͝

 

Eri stato avvertito.

Game over.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** AttackonTitan 666.avi ***


Non ho molto tempo rimasto.

La storia che vi racconterò sembrerà assurda, ma è successa davvero. Dovete credermi. Sul serio. Per favore.

Tutto è cominciato non molto tempo fa: me lo ricordo come se fosse ieri, ma in realtà era settimana scorsa.

Stavo camminando per la strada, quando vidi un vecchio seduto in un angolo buio. Per qualche motivo, ne fui attratto. Il mio istinto diceva che quel vecchio... AVEVA QUALCOSA DI IMPORTANTE!

Allora mi sono avvicinato e gli ho detto "Ohi, vecchio!", e il vecchio si gira e mi fa "lol chi sei cosa vuoi da un gentiluomo come me".

Allora io l'ho guardato negli occhi e gli ho detto: "vecchio, sento come... UN RICHIAMO DEL DESTINO!"

Il vecchio disse "lol nope" e mi lanciò una misteriosa chiavetta di color rosso sangue. Non so perchè, ma mi sembrava innaturale, quasi demoniaca.

La chiavetta mi arrivò in testa, ma fu allora capii: quello era l'oggetto DEL MIO DESTINO!

Tornai a casa e misi la chiavetta nel mio piccì. Ci mise molto tempo a caricarsi, troppo tempo.

E dentro la chiavetta... c'era un misterioso file dal nome di "AttackOnTitan666.avi"!


 


Il misterioso file.

Perdinci! Attack on titan, il mio anime preferito? Cosa sarebbe potuto essere? Un episodio della seconda stagione?

Senza indugio lo aprii.

Nulla avrebbe mai potuto prepararmi a quello che avrei visto.

Il file conteneva effettivamente un episodio, ma prima che cominciasse...

Una terribile immagine passò sullo schermo per un millesimo di secondo...

Era il titano colossale, ma qualcosa era diverso: piangeva SANGUE IPERREALISTICO e sullo sfondo dell'immagine comparivano degli elementi terrificanti: una scritta che diceva "666", una faccia innaturale, quasi demoniaca e una scritta che PREDICEVA LA MIA MORTE! AHHHHHH!




 

L'immagine in questione

 

Dopo quest'immagine, però, l'episodio cominciava normalmente.

Cominciò la sigla: notai che veniva cantata da un coro triste, spento, quasi demonico.

Le immagini sembravano più tristi del solito e, in basso a destra, compariva quel numero demonico: 666. PAUROSO, EH?

La sigla finì. 

Ma.

Invece che la solita immagine con il titolo dell'episodio, venne mostrato qualcos'altro.

La faccia di Eren.

CON OCCHI IPERREALISTICI CHE PIANGEVANO SANGUE!






 

Ero terrorizzato.

Si sentivano delle voci di sottofondo.

Erano Armin e Mikasa: dicevano "Perchè, Eren? Perchè?"

Non crederete mai a quello che sarebbe succesoo dopo.

L'immagine seguente, era una foto  di gruppo del trio, ma di nuovo qualcosa era diverso.

Le braccia di Eren si contraevano in modo innaturale, quasi demoniaco, e la sua testa si era trasformata nella figura presente nell'immagine iniziale.

Le sue mani impugnavano coltelli, che trafiggevano Mikasa e Armin.

Dalle ferite usciva sangue iperrealistico, e loro facce erano una maschera di dolore.

Sullo sfondo sempre lo stesso numero, quasi come una sfida: 666.





 

Si sentì un urlo atroce, e pochi secondi dopo, comparve un'altra immagine: sempre il suddetto trio, ma tutti e tre avevano una faccia innaturale, quasi demoniaca: sulla fronte avev​ano tatuato il numero 666, sempre in rosso sangue.



.

 

Cosa stava succedendo? Eren stava convertendo tutti i membri della sua squadra in esseri innaturali, quasi demoniaci?

E non finiva qui. 

Anche agli altri capitava la stessa sorte: Connie, Jean, Sasha, Christa, Levi... Ognuno uccideva i suoi amici, e li trasformava in quell'essere innaturale, quasi demoniaco.

L'episodio pareva usare solo scene dell'anime, ma modificate in una maniera da sembrare reali: il sangue realistico era dappertutto.








 

Un paio di immagini dove si può vedere anche il logo innaturale, quasi demoniaco.

 

Credetemi, tutto ciò che avete visto non si avvicina neanche lontanamente a quello che sarebbe successo dopo.

Fino ad ora l'episodio non mi aveva mai comunicato direttamente, a parte il messaggio di morte all'inizio, ma adesso...




 

Un altro messaggio di morte indirizzato a me.

Non solo: l'immagine menziona anche il sito "cleverbot", un robot con cui si può simulare una conversazione. Era forse questa la chiave dell'enigma?

Decidetti di andare sul sito, e vedere cosa sarebbe successo.

Quello che seguì fu terrorizzante.




 

Era chiaro che non si trattava di un robot: alla mia domanda aveva risposto con una chiara invocazione innaturale, quasi demoniaca. 

Da quello che sono riuscito a estrapolare all'entità (che chiameremo BOB), il file che ho ricevuto è in realtà un'antica maledizione, passata nei secoli attraverso i mezzi più disparati.

Dovevo scoprire la verità.

Corsi subito al luogo dove avevo incontrato il vecchio, ma con orrore trovai la polizia, che mi disse che un uomo era stato trovato morto con un tatuaggio sulla fronte, che diceva "666".

Corsi a casa, ma dopo avere acceso il computer scoprii atterrito un messaggio lasciatomi da BOB, che prendeva la forma del titano colossale.






 

E questo ci riporta ad adesso.

Sto scrivendo cercando di mantenere la calma, ma oh no che succede mi esce sangue dal pc aiuto è sanfuue iperealsitico.

bussanono alla porta oh no onoononono bussano in modo inaturale quasi demmoniaco stabno venendo a prednermi slavatmei aiutooooooo.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Cronache del Re Fritz Volume II: Le olimpiadi dei Titani ***


Wall Sina, palazzo reale.

-Vostra maestà! Un titano gigantesco ha sfondato le mura e la popolazione è in pericolo! Cosa facciamo?-

-Tutte scuse! Non ci credo fino a che non lo vedo!-

Intanto fuori dalla finestra si vedeva un colosso che torreggiava sulle mura.

-Bah! È solo un effetto ottico! Titani così grandi non esistono!-

-Ma signore, se non facciamo qualcosa, il popolo si rivolterà!

-Che mangino brioches!-

-Ma signore, il titano ha distrutto la nostra fabbrica di brioches segreta dentro le mura!-

-Oh, no... SVENTURA A TE TITANO TITANICO! Mhh... Urgono provvedimenti... Ma certo! Per risolvere pacificamente la situazione organizzerò... Le Olimpiadi! Non c'è niente di meglio di una sana competizione per calmare i bollenti spiriti!-

-Ma Vostra Maestà... Intende far partecipare... I titani?-

-E perchè no?-

-Beh, insomma... Sono... Enormi...-

-Ah! Razzista! Nel MIO regno non si discriminano le persone che sono diverse da noi! Filibustiere! Assassino! Cospiratore! Pinguino! A morte! A morte!-

Una botola si aprì sotto i piedi del povero consigliere che finì in qualche luogo non meglio specificato.

L'annuncio delle olimpiadi fu sparso per tutte le mura, e stranamente i titani accettarono la sfida. 

Qualche anno dopo, finiti i preparativi, le gare iniziarono.

Tutti i partecipanti furono radunati in uno stadio.

-Non era proprio questo che mi aspettavo quando sono entrato nella legione esplorativa.- disse Eren.

-Non disperare, mio caro amico!- disse Armin -questi giochi tosto sistemeranno la nostra relazione alsì complicata con gli individui più alti del normale!-

-Sono un piccione.- disse Connie.

-Shhhh! Ecco il discorso del Re!-

Fritz fece la sua comparsa fra la folla acclamante.

-Popolo di Pane-... ehm, volevo dire, valorosi atleti! Voi siete stati scelti per rappresentare la razza umana in questo massacr-... amichevole competizione! Ma ora, introduciamo i componenti dell'altra squadra: i titani!-

Le luci dei riflettori puntarono a una piccola porta.

Il titano corazzato sfondò beatamente la porta, seguito a ruota dai suoi compari.

Poi un piede gigante schiacciò metà degli spettatori.

-Gentiluomini!- urlò il re -siete pregati di tornare in forma umana mentre non partecipate a una competizione!-

Il titano colossale si sgonfiò.

-Whops.- disse Berthold.

Tutti rimasero allibiti.

-EHHHHH?-

-Quale procedimento della situazione alquanto inusuale, oserei dire!- disse Armin.

-Sono un piccione.- disse Connie.

Il re prese la parola.

-Le gare cominciano domani! Ricordate sempre: l'importante non è vincere, ma partecipare!-

-Mi scusi, qual è il premio per il vincitore?-

-Il dominio del mondo!-

-Oh.-

Il giorno dopo i nostri atleti arrivarono puntualmente allo stadio.

Prima gara: baseball!

Primo inning: in attacco i titani, in difesa l'umanità.

Lanciatore: Zeke

Battitore: Levi

 

Il titano scimmia prende un masso da terra.

-Levi, come farai a ribattere quel sasso con quella mazza?- chiede Eren.

-Zitto, schiavo, fidati di me.-

Zeke lancia il sasso.

-È il momento... Attivazione... POTERE SUPREMO!- urla Levi, trasformandosi in una principessa dai capelli rosa.

Il masso colpisce Levi che viene lanciato nello spazio.

-Accidenti, l'ho lanciata troppo a sinistra.-

-FALLO! BASE REGALATA!-

-Beh, immagino abbia funzionato.- disse Eren. -Non credevo che avesse tutto questo talento.-

-Non importa... Perchè io posso ancora fare... UN PERFECT GAME!- urlò Zeke.

-WATATATATATATATATTATATATATA!-

Metà dei giocatori furono colpiti da massi.

-Fiii! Cartellino rosso!-

-Stiamo giocando a baseball, imbecille!- gridò lo scimmione colpendo l'arbitro con una pietra.

Nonostante queste piccole incomprensioni, la squadra dell'umanità riuscì a segnare un punto.

I ruoli si cambiarono: ora Zeke era battitore e Petra lanciatrice.

-'sto cosino è troppo piccolo.- disse Zeke mentre sradicava un albero. -Questo andrà meglio.-

Petra lancia la palla!

La scimmia la mancò clamorosamente e colpì Petra che volò nello spazio.

-Guarda! Ora Levi e Petra potranno vivere insieme per sempre!-

La testa di Petra cadde a terra.

-Forse no.-

-Questo è troppo!- urlò l'altro arbitro. -Siete tutti squalificati! La vittoria va alla squadra degli umani!-

Su un tabellone gigante comparve la scritta UMANI 1 TITANI 0.

-Tsk.- disse Zeke schiacciando l'arbitro.

Gara numero due: Calcio!

Capitani: Berthold per i titani e Armin per gli umani.

-Caspita Armin, non sapevo ti piacesse il calcio!-

-Mio caro amico, invero gradisco assai questo giuco pedale molto allegro!-

-Armin, lo sai che non ho mai capito niente di quello che dici?

-Ne sono conscio assai, si.-

-Sono un piccione!- disse Connie.

Iniziò il primo tempo. Berthold era in panchina. A causa della poca intelligenza dei titani, l'umanità guadagnò un sostanziale vantaggio. Poi, però, Fritz piombò sulla scena.

-Fermi tutti! Le squadre non sono equilibrate!-

-Ma scusa, tu da che parte stai?-

-Dalla parte del divertimento! Ma suvvia, un cambiamento delle regole è necessario. Ora lo scopo è quello di far entrare Eren titano in porta! Buona fortuna!- disse così e picchiò Eren, facendolo trasformare.

-Ma che...-

Il colossale si materializzò dietro ad Eren.

BUM

Con un calcione lo fece entrare in porta!

-WHOOOOOOO!- urlò Berthold correndo per tutto il campo, festeggiando.

-Solo che si era dimenticato di essere gigante, e corse così tanto che non trovò più il campo.

Nonostante a perdita del loro giocatore principale i titani riuscirono a recuperare: ora il punteggio era 1-1.

Terza gara: pugilato!

-Fermi tutti!- urlò Fritz apparendo dal pavimento. -Per questa prova, si sfideranno Sasha e Annie!-

-Come! Perchè io?- protestò la ragazza.

-Perchè così, senza di te in giro, potrò mangiarmi tutte le patate che voglio! BWAHAHAHAHAHAAH! E ora combattete!-

-Allora non posso permettermi di perdere!- gridò Sasha lanciando la sua patata in aria. -COLPO DELLA PATATAH!-

Annie tirò un pugno al tubero, che si disintegrò.

-AH! Sei caduta dritta nella mia trappola!- 

Un pezzo di patata finì nello spazio, compì un'orbita della terra, passò vicino a Levi e colpì Annie in testa, mettendola K.O.

-PATATAHHHH POWERRRR!-

UMANI 2 TITANI 1

Quarta gara: corsa!

Partecipanti: Reiner e Jean.

-Jean, come farai a superare questa prova?- chiese Eren.

-Non preoccupatevi: anche io ho un asso nella manica: MODALITA' CAVALLO!- urlò.

-Ma sei uguale a prima!-

-No... Ora io sono...-

-Un piccione?- chiese Connie speranzoso.

-No... Un cavallo!-

DUN DUN!

-Ai posti di partenza!- annunciò l'arbitro.

Tre... due... uno... e porca miseria il titano colossale è già arrivato al traguardo.

-HUZZAAAAH!- gridò Reiner demolendo completamente le tribune.

Il titano scimmia comparve sulla scena.

-Un cavallo! Non posso resistere... Devo... LANCIARLO!- 

Dicendo così, prese Jean e lo lanciò nello spazio, che stava cominciando a diventare affollato.

Fortunatamente, prese Levi in pieno e l'onda d'urto li fece precipitare in caduta libera sulla terra.

Il Re Fritz uscì dal pavimento.

-Dato che siamo in parità... Il fato della razza umana sarà deciso da un'ultima prova...

LA GARA DI BALLO!-

Qualcosa si schiantò a terra formando un cratere.

Dal polverone uscì Levi.

-Sono pronto, porci. Fatemi vedere quello che sapete fare!-

Dagli spalti si levò una voce. 

Era Ymir.

-Perdonami, Christa... Ma ora, devo fare quello per cui sono nata!

È IL MOMENTO DEL TITANO DANZANTE!- 

E così dicendo, si trasformò e si gettò nell'arena.

-Allora, cominciamo!-

Entrambi cominciarono a ballare.

Era una sfida molto vicina: anche se Ymir era scoordinata, le sue mosse avevano un fascino innaturale, quasi demoniaco, e Levi doveva ballare fortissimo per tenerle testa.

Ma improvvisamente, una figura si levò in cielo.

Era Connie.

-SONO UN PICCIONE!- urlò, e si catapultò in picchiata su Ymir.

Ci fu un'esplosione, e dal terreno uscirono degli zombie che facevano il trenino. Improvvisamente un'ondata percorse lo stadio, e gli uomini-pesce si unirono alla danza sfrenata. Fritz si improvvisò ballerino di breakdance, mentre Batman planava felice. 

Connie osservava soddisfatto la scena. Jean gli diede una pacca sulla spalla.

-Ehi, Jean, cosa hai pulito dalla mia camicia?-

-UNA BOMBA ATOMICAAAAA!-

BOOOM!

 

 

 

-Allora, che dite?-

-Signor Isayama, le abbiamo detto cento volte che questo non è il modo di far finire una serie! Non è questo che i fan vogliono!-

-TACETE STOLTI! QUESTA È LA MIA STORIA! FACCIO QUELLO CHE VOGLIO! LA SECONDA STAGIONE È RIMANDATA FRA VENT'ANNI! SIETE TUTTI LICENZIATI! TUTTI!-

-Ma signor Isayama!-

-ANDATEVENE!-

Quando fu rimasto solo, Isayama si tolse la maschera. Era il Re Fritz.

MUAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH. TUTTO È ANDATO ALLA PERFEZIONE.

 

Fin

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** La ballata di Levi ***


Questa è la storia del signor Levi,   

del suo amore per gli individui torreggianti   

e come tutto ciò portò a guai.   

Prima dell' arrivo dei giganti    

qualcuno chiese al comandante:    

"Levi, quali sono le persone ammalianti     

per le quali provi amore fulminante?"    

E Levi tosto rispose   

all'interessata amica ammiccante:     

"So che siete molto curiose,     

ma in verità a me garbano le persone alte       

ma suvvia, non siate furiose        

anche se le vostre idee sono state stravolte."     

Levi non sapeva però che mentre parlava   

si stavano preparando minacce occulte      

mentre un uccello nel cielo volava.     

Improvvisamente nell'anno ottantaquattro del secolo ottocento, 

un enorme piede il muro sfondava      

mentre soffiava un forte vento.   

Comparve una faccia innaturale, quasi demoniaca 

 e dalla città si alzò un lamento. 

Esclamò l'occhialuta maniaca:    

"Che cos'è quella cosa impressionante?"  

E Levi, osservando la figura demoniaca:  

"Costui è qualcuno di molto affascinante!   

È forse uno di quei titani di cui si parla tanto?    

Se è così, voglio conoscere quel gigante    

e, con affetto, stargli accanto."      

Hanji, che era molto preoccupata     

e soprattutto per se Levi voleva alquanto 

disse, tutta allarmata:   

"Levi, di cosa mai vai ciarlando?    

cosa ti è entrato in quella testa bacata?   

La sua bellezza ti sta forse abbagliando? 

Egli è un orrore, un mostro, un abominio, 

E adesso tu stai cercando 

quel titano rosso carminio?" 

Ma Levi disse "Hanji, tu non puoi comprendere,   

tu della sua razza vuoi lo sterminio,    

ma per me, quel gigante ha classe da vendere   

non puoi trattenermi, andrò da lui,  

e ora taci, porca, e più non offendere."   

Ordunque Levi si diresse da costui    

che era impegnato a sfondare il muro   

e gettare l'umanità nei suo anni più bui.    

Gli disse: "O gigante, non vorrei sembrare immaturo,    

ma la tua altezza mi ha colpito al cuore.     

Io voglio che tu stia insieme a me nel futuro     

potremmo passare insieme le ore      

a contemplare bellissimi tramonti    

io e te, mostro divoratore."     

Il colossale lo guardò, con i suoi grandi occhi ingombranti 

e siccome il suo obiettivo era la distruzione dell'umanità   

scagliò verso Levi dei pugni potenti.    

Il nano, affascinato dalle sua qualità,      

disse: "O gigante! Mostrami i tuoi altri fascinosi poteri!"   

Il titano, con poca femminilità,    

Nel muro fece dei crateri      

e di Levi fece una poltiglia.    

È un peccato, per quelli che scippano Ereri,    

ma Mikasa si mise a ballare la quadriglia.    

Questa era la storia del povero signore      

che una volta era stato caposquadriglia.      

Bene, ora ho terminato questo orrore 

però al momento mi fa un po' male il fegato   

oh no ho commesso un errore   

porca miseria.  

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Le bizzarre avventure di Nick volume I: I titani maledetti ***



 

Era una soleggiata giornata di pioggia, e tutto sommato le cose andavano bene.

Cioè, non c'era nessun titano che vagava nelle mura o roba del genere.

Ma quanto sarebbe durata questa effimera pace?

In un distretto non meglio specificato Giancarlo, nove anni, si stava gustando il suo gelato alle patate quando per uno scherzo maligno del fato il cono cascò per terra.

Fu una tragedia.

 

Contemporaneamente, in un altro distretto, un losco uomo stava passeggiando per le vie.

Improvvisamente, il sinistro individuo lancia in aria una fiasca, contenente un pestifero intruglio, e tutti coloro che si trovano intorno vengono ahimè trasformati in titani!

Ma non titani normali, nossignore.

Titani vampiri!

Il distretto si svuotò in breve tempo: tutti gli abitanti subirono la stessa nefasta mutazione.

I titani vampiri sfondarono le mura fino ad arrivare alla cittadella adiacente, poi a molte altre: fortunatamente un intervento tempestivo riuscì momentaneamente ad arginare i mostri, ma ormai il sacrilegio era compiuto: le mura erano state profanate.

Questa è la storia di come un prete e la sua fida spalla sono riusciti a salvare il mondo dalla devastazione, utilizzando poteri magici e felicità.

 

 

Il pastore Nick, prete da combattimento, era concentrato come al solito nei suoi allenamenti. 

Egli faceva infatti parte di una particolare loggia del culto delle mura: il suo compito era debellare le eresie con i suoi poteri.

Si dice, infatti, che durante la sua infanzia costui sia stato colpito sulla testa da un frammento caduto dalle mura. Da quel giorno ha acquisito non solo la devozione verso le suddette, ma anche straordinari incantesimi che gli consentono, tra le altre cose, di incanalare energia per infliggere possenti colpi e di sparare fiori dal naso.

Comunque sia, quel giorno lo attendeva una visita molto singolare.

Un bizzarro individuo entrò dalla porta della sua chiesa. Era vestito di bianco, con uno strano cappello che presentava le insegne di Maria, Rose e Sina.

Nick, assorto nelle sue mosse, impiegò qualche tempo a notarlo, ma quando lo fece si prostrò fino a terra.

-Sua Santità!- esclamò il pastore. -Cosa la porta in questa umile chiesa?-

-Suvvia, non sia così modesto,- Replicò il Papa. -La sua fama è diffusa in tutto il mondo! E mi auguro che sia dovuta, perché ho per lei un compito molto arduo.-

-Mi dica, signore!-

-Mi permetto di congetturare che lei possa avere sentito parlare del grande sacrilegio che recentemente si è compiuto.-

-Certamente, Sua Santità. Una grande tragedia invero.-

-Eccellente. Quello che lei non sa, però, è che la repentina trasformazione di uomini innocenti in titani non è una cosa successa solo di recente. In tempi antichi, prima che tutti noi fossimo nati,  una catastrofe simile a questa si abbatté sulle nostre terre. Coraggiosi uomini sconfissero i titani e trovarono un uomo, un comandante si potrebbe dire, che rivelò alcune cruciali informazioni. Egli disse che, in un luogo fuori dalle mura, esiste un antro dove un uomo, no, un mostro che prospera sino all'inizio dei tempi stia fabbricando intrugli e maledizioni per mettere l'umanità in ginocchio, per chissà quale scopo. Costui si uccise prima che potessimo estorcergli altre informazioni. Come lei sa, assicurarci la salvezza delle mura e, per estensione, dell'umanità, è nostro compito e ragione di vita.-

-Storia interessante, Sua Santità.- rispose Nick. -Ma non sono sicuro di aver capito cosa lei desideri da me.-

-Il più coraggiosi degli uomini che hanno combattuto la calamità,- rispose il Papa, -era suo nonno, pastore Nick!-

-Mio nonno?-

-Certamente. I suoi poteri sono passati nelle generazioni, a quanto sembra. Nel suo sangue scorre il potere, Nick. Il sottoscritto, investito dai poteri del Divino Architetto, le sta chiedendo di sorgere di nuovo e sconfiggere i titani!-

-Ma Sua santità!- Eruppe Nick. -Io da solo? È un compito impossibile!-

-Non per un uomo del suo potere!- rispose il Papa. -E poi, ci sarà un alleato con lei.-

-Un alleato? Chi mai potrà essere?-

 -Guardi per se stesso!-

Dall'ombra sbucò un uomo, che non voglio dire che fosse brutto, però era abbastanza brutto.

-Permettimi di presentarmi!- disse il figuro. -Io sono il grande Oluo Bozado! Avrai sentito sicuramente parlare di me!-

-Veramente, no.- Ribatté Nick.

-COSA? Inaccettabile! Cosa insegnano a voi preti durante il seminario se non le opere del grande Bozado?-

-Per quanto sia presuntuoso,- disse il Papa, -Costui è un individuo di grande talento. Anch'egli discende da una nobile famiglia, proprio come lei. Con i vostri poteri combinati debellerete la minaccia che ombreggia sulle nostre mura!-

-Se questo è il suo volere, Sua Santità, io non mi opporrò. Oluo Bozado, accetto di diventare il suo compagno!-

-Ohi, prete!- ribatté Oluo. -Vedo che finalmente hai compreso la mia vera forza! Ma sappi che in confronto a me il tuo potere è così piccolo che ARGH LA LINGUA!-

-Ad ogni modo,- disse il Papa,- mi terrò in contatto con voi grazie al nuovo prodigio della meccanica! Lo chiamiamo: la chiamata della fede. Si tratta di un oggetto che, quando avvicinato all'orecchio, permette di scambiare parole con gli uomini lontani. E ora andate! Un veicolo vi aspetta qui fuori.-

Lo strano duo uscì dalla chiesa, senza parlarsi.

Ad aspettarli fuori c'era nientemeno che Jean Kirstein.

-Ah, Jean!- urlò Oluo. -Ordunque cavalcheremo sulla tua groppa fino ai titani, eh?-

-No, Oluo. Per chi mi hai preso? Sono qui come conducente della vostra carrozza veloce.-

-Ah. Scusa.- disse Oluo. -Beh, facci vedere questa carrozza allora!-

Un tipo simile a Jean si fece avanti.

-Jean, Nick, vi presento mio cugino, Roberto Carrozza Veloce! Viaggeremo su di lui.-

-Francamente avrei dovuto aspettarmelo.- ribattè Oluo sconsolato.

In qualche modo i tre salirono su Roberto e si avviarono verso il luogo dei titani.

-Allora, prete, che mi racconti di bello?- chiese Bozado per attaccar bottone.

-Tempi duri, fratello, tempi duri. Una gran parte delle mura è stata sfondata. Ah, quale sacrilegio che si è compiuto!-

-Ma senti. Queste "mura divine". Ci credete davvero? Cioè, se io venerassi la mia porta di casa non sarebbe lo stesso? Non è che ci nascondete qualcosa?-

-Uh? Nooooo...- Ribattè Nick. -Siamo semplicemente guidati dalla fede verso ciò che è giusto!-

-Sarà...-

-Stiamo entrando nel territorio dei titani!- Annunciò Jean mentre Roberto passava in una piccola apertura delle mura.

-Va bene, prete. Mostrami quello che sai fare!-

Oluo balzò giù da Carrozza Veloce e si avvicino il titano più vicino.

-Caspita! Sta per usare il suo leggendario Attacco della Luce!- annunciò Jean.

Il grande Bozado saltò verso il titano e, in volo, sollevò le sue lame verso il cielo.

Dal sole scese un raggio di luce che illuminò le spade, donando loro grande energia.

Uno, due, tre colpi. Gli arti del titano furono presto tagliati e così anche la collottola, privandolo della vita.

-Incredibile!- Urlò Jean. -Non ho mai visto un colpo del genere!-

-Puoi fare di meglio?- chiese Oluo a Nick con aria di sfida.

-Non posso fare a meno di notare i tuoi metodi alquanto... Barbari.- disse il prete. -Osserva il mio controllo sugli elementi!-

Nick balzò giù da Roberto e si mise in posa.

Una strana energia lo circondò.

-Fenomenale!- Urlò Jean. -Grazie al suo controllo sull'energia, sta assorbendo il potere da ciò che lo circonda!-

-Ma tu non stai mai zitto?- gridò Oluo.

-Lascialo parlare, perché lui ha ragione! Osserva, Bozado, il mio potere!-

Nick alzò un braccio e una parte di terreno si alzò con esso.

Con un altro rapido movimento del pugno, scagliò i massi sui titani vicini, che finirono a pancia all'aria.

-E ora, userò il potere della mia forza vitale per sconfiggerli!-

Nick si concentrò un altra volta. Un aura viola si formò intorno a lui.

-Creature immonde! Preparatevi ad assaggiare la furia divina! Aura Viola della Morte!-

Sfere di energia oscura si materializzarono dalle mani di Nick, andando a colpire i titani.

Entrando in contatto con la pelle dei titani, attirarono un fulmine che li colpì, distruggendoli.

-Whoa!- esclamò Jean. -Che potere! Che tecnica! La tua fama è meritata!-

-Tsk. Mi sono trattenuto.- disse Oluo.

-Ma toh guarda, esseri viventi nel mio territorio!-

-Chi ha parlato?-

Una figura comparve.

-Cosa? Darius Zackly?- urlò Nick.

-Proprio così. Sorpresi, eh? Ebbene si, ho tradito l'umanità. Il mio maestro mi ha mandato per neutralizzare tutti, quindi eccomi qui! Dovrete sconfiggermi per fermare i titani!-

-Maledetto! Ma quindi, ci sono altri traditori?-

-Certo che si. Se mi sconfiggete, forse potrei anche farvi dei nomi. Ma questo non succederà!-

Alcune note di una chitarra rimbombarono nell'aria.

-Cos'è questa musica?- chiese Nick.

-Ah, è la sigla finale. Significa che il capitolo sta per finire!-

-Oh, no! E quindi?-

-E quindi...-

 

TO BE CONTINUED

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Le bizzarre avventure di Nick volume II: La parrucca del Destino ***



 

-Ma cosa vai dicendo, Jean? Fine del capitolo? Non abbiamo tempo per le tue sciocchezze!- sbottò il prete.

-Non era a te che parlavo.- disse Jean. -Ad ogni modo... Darius? Cosa mai ti ha spinto ad abbandonare i tuoi principi per unirti al male?-

Zackly fece uno strano sorriso.

-Per la verità, amici miei, ho fatto un patto con una certa persona.-

-Un patto?-

-Esatto, un patto.- Darius si indicò la testa. -Mi sapete dire cosa sono, questi?-

-Sono dei capelli, immagino. E anche piuttosto grigi.- disse Oluo.

-Ah! È qui che vi sbagliate. Una volta, forse, essi appartenevano a me. Ma ora, grazie al potere dell'inferno, ho QUESTI!-

Con un rapido movimento di mano, l'uomo si tolse i suoi capelli- o meglio, la sua parrucca, per rivelare una lunga chioma viola molto affascinante. Dopo aver fatto ciò, esultò: -Questo, signori, questo è il vero potere del mio signore!-

-Far crescere i capelli? Molto interessante...- disse annoiato Bozado.

-Ehi, non giudicare.- replicò Nick. -Io sparo fiori dal naso!-

-Ma no, stupidi!- sbraitò Darius. -I miei capelli... Sono la fonte del mio potere divino!-

-In tal caso...- Oluo prese le suo lame, le puntò al cielo e si diresse verso la massa viola di cheratina e stile. -Osserva, stolto! Osserva il potere delle mie lame sacre!-

Tuttavia, prima che il colpo potesse andare a segno, i capelli dell'uomo si animarono: con un rapido movimento gli tolsero lo spade, il dispositivo di movimento e lo lanciarono in mezzo ai titani.

-Oh, no!- urlò isterico Jean. -Sono dotati di vita propria!-

-Comprendete adesso? Comprendete il potere dei miei capelli?-

Nick si guardò intorno. Oluo stava venendo raggiunto. Non aveva scelta. Doveva aiutarlo!

-Bozado, Bozado, come siamo impulsivi, come siamo... Barbari. Osserva, ora, come il mio potere fa tremare anche i mostri! Mura, a me!-

Nick si concentrò. Un'aura divina venne emessa dalle mura, per concentrarsi nel suo sacro pugno. Proprio sulle nocche, comparvero le effigi delle Signore delle Mura: Maria, Rose e Sina.

-Accidenti! Il suo potere viene davvero dagli dei!- urlò stupefatto Jean.

-Verso della carrozza!- assentì Roberto.

Il sant'uomo tirò un pugno all'aria e come per magia da esso scaturì una sorta di energia mistica che polverizzò completamente i titani. Oluo non perse tempo, recuperò e subito si diresse verso Darius.

-Notevole, prete, notevole. Ma non potrai ma sconfiggermi! Ogni giorno io uso lo shampo Head and Shoulders, che mi libera da forfora, prurito e secchezza! (inserzione pubblicitaria)-

-Guarda dietro di te, stolto!- urlò Nick.

Era infatti Oluo che, mentre Darius parlava, si era posizionato alle sue spalle, pronto a colpire.

-Ah. Grazie, suppongo!- disse Zackly, che intrappolò il ragazzo con i suoi capelli.

-Mannaggia!- disse di nuovo Jean. -Nick, ora Oluo è intrappolato! Non puoi farcela da solo!-

Bozado, infatti, stava concentrando tutta la sua energia per tentare di liberarsi, ma senza successo. Le sue spade brillavano di energia oscura: la più potente, ma anche la più faticosa da controllare, ma neppure essa aveva effetto contro i profumati capelli dell'uomo. Sarebbe stata solo questione di tempo prima della fine di Oluo... Tuttavia...

-Darius!- disse Nick. -Ora che sei così impegnato a trattenere Oluo, scatenerò il mio colpo finale!-

-Cosa? Il tuo colpo finale?-

-Certamente. Non ho ancora usato neanche metà della mia forza!- 

Il prete cominciò a levitare. L'energia di tutte le forme di vita circostanti, no, quella di tutti gli esseri viventi si stava concentrando in lui. Jean, ormai, era troppo sbigottito per parlare.

Nick si portò le mani ai fianchi.

-Kaa... me... ha... me... FIORIIIIIIII!- e una raffica di petali gli uscì dal naso, andando a schiantarsi contro Darius. Inutile dirlo, non ebbero molto effetto.

-Ahahahah! Questo? Questo è il tuo attacco finale? Questa patetica composizione floreale? Non hai nemmeno abbinato i colori! Guarda come si fa!- e con i suoi capelli andò a sistemare i petali in modo oggettivamente più grazioso.

-Incredibile! Darius non ha pari nemmeno per quanto riguarda il senso estetico!- disse Jean.

-No, però in quanto a intelligenza si!- replicò Nick.

Zackly, infatti, era talmente distratto dalla poca capacità decortica di Nick che si era dimenticato che nei suoi capelli teneva Oluo, che nel mentre si era liberato.

-Prete!- disse Oluo. -Non so come hai fatto a prevedere tutto ciò, ma ti sono debitore! E adesso, è il momento del barbiere!- le spade di Bozado tagliarono rapidamente la chioma di Darius, la fonte del suo potere immenso.

-Nooo! I miei capelli! La mia gioia! La mia vita!-

-E adesso, creatura immonda...- disse Nick con uno sguardo assassino. -È il momento di pentirsi!- un raggio di luce venne scagliato da Nick, colpendo Darius in pieno. I titani che camminavano poco distanti, incuranti della battaglia, si trasformarono nuovamente in persone con un lampo di luce.

-Ce... l'abbiamo fatta?- chiese Jean.

-Ce l'abbiamo fatta, si.-  disse Nick. -Però non abbiamo recuperato alcuna informazione.-

-Feeermi tutti, gente!- nitrì Oluo. -Che è quella roba sul suo collo?- 

Il prete si avvicinò e il suo cuore fece un balzo.

Sulla sua collottola erano incisi tre numeri, tre numeri che da soli bastavano per mettere terrore nel cuore di chiunque.

666.

-Uh. Il nostro amico si interessava dell'occulto, eh?- disse Bozado con disprezzo.

-Bozado! È una cosa seria. Questo è il marchio della bestia. Dovrò mettere in atto un esorcismo.-

-Fermo, prete, guarda! È solo un tatuaggio ad acqua!- disse strofinando il malvagio simbolo. -Vedi? Si cancella!-

D'improvviso, Darius Zackly si alzò di nuovo in piedi. Prima che chiunque potesse fare una mossa, però, egli disse: -Amici! Mi avete salvato! Un'entità maligna mi ha ingannato. Sono stato accecato dalla cupidigia: il malvagio spirito mi ha donato i capelli, ma mi ha anche fatto il lavaggio del cervello! Vi sono debitore, invero.-

-Ti perdono, figliolo, ma dimmi: chi ti ha fatto ciò?-

-È difficile dirlo, padre. Pareva quasi un essere mutaforma: ho immagini sfocate dell'incontro che ho avuto con lui, quasi come un sogno. La sua presenza... come dire... mi faceva accapponare la pelle. Era qualcosa di strano... No, strano non è la parola giusta... Era innaturale, quasi... demoniaco... Ah, e se lo volete trovare, il suo covo è proprio in quella montagna laggiù. Ma non sarà facile raggiungerlo.-

-Ah! Allora tutto ciò è l'opera di un demone! Vai in pace, figliolo, il tuo dovere è stato compiuto.-

Nick si fermò un secondo per pensare. Cosa avrebbe dovuto fare? Ma all'improvviso si ricordò dello strano marchingegno che Sua Santità gli aveva dato. Lo tirò fuori, schiacciò un pulsante e sentì la sua voce.

-Nick! Tutto a posto? Ha qualche nuova?-

-Nuove funeste, Sua Santità, nuove funeste.-

Il prete raccontò tutto.

-Sono state le sue esatte parole? Innaturale, quasi demoniaco?-

-Si, Sua Santità, precisamente.-

-Mh. Nick, lo stesso demone che era comparso anni or sono è tornato. Pensavamo di averlo sconfitto, ma la descrizione di Darius combacia: è ancora in vita. Nick! Le invierò la mia personale Papamobile per assicurarle un mezzo di trasporto per il suo covo. E ora vada, Nick, e non mi deluda!-

-Sicuro, Sua Santità.-

In quattro e quattr'otto, una carrozza, apparentemente senza conducente, si avvicinò al gruppo. Improvvisamente, il veicolo si trasformò in un robot gigante a forma di G̶e̶s̶ù̶  divinità non specificata e politicamente corretta.

Oluo si infilò gli occhiali da sole che teneva in tasca per occasioni come queste.

-È il momento di spaccare.-

TO BE CONTINUED

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Le bizzarre avventure di Nick volume III: il Re e il Viaggiatore ***



 

Mentre i nostri eroi si preparavano a salire sul papabot, Jean pose un quesito cruciale.

-Ma cosa facciamo con Roberto Carrozza Veloce?-

-In effetti,- rispose Nick, -la sua presenza qui non è richiesta dalla situazione. Roberto, sei assolto dal tuo compito e dai tuoi peccati: vai in pace!-

-Verso della carrozza triste.- disse Roberto, andando via a passo lento.

-Cosa sono quei musi lunghi, bella gente?- urlò Oluo all'improvviso. -Salite a bordo! Guido io!- E così fecero.

Questo robot gigante era, in effetti, proprio bello. Era equipaggiato con ogni tipo di funzione: cannoni, laser, e pistole che sparavano avvocati. Insomma, tanta roba.

Nonostante la guida di Oluo fosse, per usare un eufemismo, la cosa peggiore capitata in questo mondo dopo la Ereri, il nostro gruppo si avventurò con cotale robot verso la montagna.

Ma all'improvviso all'orizzonte, comparvero i giganti. Ma non erano solo giganti: erano anche politici!

-Ah, che sventura!- fece Jean. -Costoro sono titani partecipanti alla campagna elettorale del loro paese! Non ascoltate alle loro menzogne!-

Il minaccioso gruppo si fece più vicino e, tra lo stupore generale, si mise a parlare!-

-Se mi eleggete,- disse uno di loro, -pasta al ragù per tutti!-

La sua voce aveva un tono soave ma allo stesso tempo innaturale, quasi demoniaco. Comunque fosse, codesta vibrazione delle corde vocali risultò soave alle orecchie di Oluo.

-Pasta... al ragù... Prete, facciamo come dice...-

-Cosa vai blaterando, Bozado? Fuoco! Fuoco!-

Il parroco schiacciò a caso alcuni tasti presenti sul pannello di controllo. Missili volarono, laser vennero sparati e avvocati fecero cause ma nulla ebbe effetto.

-Mmm... Questi titani... Sembrano essere più forti del solito!- esclamò Jean.

-Yes, we can!- fece uno di loro.

-Jean, chi mai è quello?- chiese Nick.

-Quello è Obamo, il presidente titano! Se uccidiamo lui, il gruppo perderà il controllo! Oluo, dacci una mano!-

-Ma Jean, la pasta...-

-OLUO!-

-Va bene, va bene, calmino, eh.-

Oluo, tornato nei suoi sensi, cominciò a sparare nuovamente verso Obamo. Gli altri titani politici cercarono di fargli da scudo. Nonostante parecchi cadessero, altrettanti si rigeneravano. La battaglia sembrava impossibile. Il destino era segnato. Finché...

Un gigante con una strana capigliatura assaltò Obamo, facendolo finire a terra. Egli tentò di rialzarsi ma l'improbabile alleato lo colpì al collo, uccidendolo.

-Cosa... Come...- balbettò Jean.

Il titano si voltò verso il robot e parlò.

-Amici miei, il mio nome è Donald. I miei colleghi vorrebbero distruggere le mura divine, ma io sono contrario: ma ora basta, scappate, se volete vivere!-

Nick, commosso, disse. -Non, avrei mai pensato, amico mio, che anche fra popoli così ostili ci fosse spazio per il nostro culto nobile e sacro. Ma incontrare te, fratello, mi ha riempito il cuore di gioia. Quando tornerò a casa, nella mia chiesa erigerò una statua in tuo onore. Addio, o nobile compagno!-

-Si, molto triste e tutto il resto. E ora partiamo!- Oluo schiacciò un tasto che diceva "Turbo" e tre due uno via, il robot gigante seminò i titani e raggiunse l'entrata della caverna.

-Uh, è stato facile.- Commentò Oluo. -Ma ora, che si fa col robot?-

-Non preoccupatevi, ragazzi,ci penso io a sorvegliarlo!- disse Jean.

-Perfetto. Seguimi, Bozado!-

-Al massimo sei tu quello che segue me, vecchio.-

-Come vuoi, basta che ti sbrighi.-

Il duo entrò nella caverna. Codesto luogo era piuttosto buio e lugubre. Nick e Oluo passarono per numerosi stretti corridoi, fino a che non videro una luce rossa che proveniva da più avanti.

-Ferma qua, Bozado... Percepisco qualcosa... Un'aura innaturale, quasi... demoniaca. Penso ci stiamo avvicinando, fa' attenzione.-

La luce si faceva sempre più intensa man mano che si proseguiva. Il corridoio terminò in una porta, che dava su una sala illuminata solo dalla suddetta luce: il prete e l'altro tipo sbirciarono nella stanza: quello che videro fu sconcertante.

Un uomo, girato di spalle, era in piedi al centro dell'ambiente, ma la cosa più inquietante era ciò che stava sopra di lui. Si trattava di un essere multidimensionale, troppo complesso per essere compreso dalla mente umana. Esso non ha una sola forma: si potrebbe dire che per quest'entità il concetto di forma è irrilevante. Tuttavia, il cervello umano tenta sempre di dare spiegazioni a quello che non può conoscere e così ai nostri eroi cotale entità appariva come un volto fluttuante, che li guardava in faccia in qualunque posizione fossero posti. Dagli occhi usciva quello che sembrava sangue, ma che in realtà era una forma di energia che lo teneva nel nostro mondo. Sulla "fronte" un marchio: 666. 

-Per le dee!- esclamò Nick scioccato. -Sua Santità mi aveva avvisato ma... Non avrei mai immaginato una mostruosità del genere!-

-Su, su, vecchio, su con l'animo. Ammetto che questa... Cosa... Sia un pochino inquietante, ma non è niente che il grande Oluo non possa uccidere!-

All'improvviso l'uomo nella stanza si mise a parlare.

-Bene, bene... Abbiamo visite! Ma prego, entrate.- dicendo queste parole, la figura si girò, mostrando il volto. Era proprio... Il Re Fritz! 

-Cosa fate lì impalati? Osate rifiutare un ordine del vostro sovrano?-

-S-sua Maestà?- chiese allibito Nick. -Cosa ci fate qui? Questo mostro vi ha catturati?-

-Oh oh! Niente affatto, prete. Come hai detto che ti chiami?-

-Non ho detto nulla!-

-Oh oh! Non importa. Stavo dicendo. Costui non è un mostro ma un... viaggiatore, proveniente da un luogo molto lontano. Un altra dimensione, in effetti. Tuttavia, questo viaggio lo ha lasciato stremato, come vedete. I suoi poteri sono praticamente esauriti. Come fare a recuperare le sue forze? Semplice: occorrono vite umane. Così abbiamo deciso di fare... Un piccolo patto. Il viaggiatore mi ha dato una poteri sovraumani. In cambio io ho cominciato a trasformare gli uomini in titani: un modo rapido e pulito per uccidere le masse.-

-Dunque eri dietro anche alle stragi precedenti!-

-Mh? Non comprendo di cosa tu stia parlando. Ma bando alle ciance! Vi rivelerò i miei poteri. Il viaggiatore mi ha infatti concesso un sortilegio attraverso il quale posso evocare qui davanti a voi quello che c'è davvero nel mio cuore!-

-Uhh, spiegazione più comprensibile?- chiese Oluo.

-Se tu nel cuore desideri intensamente di essere muscoloso, la mia magia evoca un uomo muscoloso.- spiegò Fritz.

-Ohhh. Forte.- 

-Ma ora basta! È... Il... MOMENTO!-

Fritz si illuminò. D'improvviso, dalla schiena uscì qualcosa. Sembrava un fantasma, un entità quasi entoplasmica. Poi lo spettro si solidificò, trasformandosi in... Una volpe umana?

-ODDIO UN FURRY- urlò Jean.

-Cosa?- chiese il prete.

-Oh, nulla, sant'uomo, nulla. Le sue orecchie non devono essere contaminate da ciò.

-Va bene, mi affido al tuo giudizio. Ma ora, è il momento di attaccare!- Nick alzò la mani e si preparò a sferrare l'attacco.

-STOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOPSTOPSTOPSTOP. STOP.- Urlò a un certo punto Oluo.

-Jean, se tu sei qui, chi è a guardia del robot?-

-Ah, Roberto Carrozza Veloce mi ha raggiunto e mi ha detto che voleva sorvegliarlo lui.-

-Ah.-

BOOOOOM

Un'enorme esplosione distrusse la parte superiore della montagna, lasciando a cielo aperto la stanza. Era Roberto, alla guida del robot!

-Cosa fai lì? È pericoloso!- Sbraitò Nick.

-No, siete voi che siete in pericolo.- Disse Roberto.

-Oddio ma tu parli!- Replicò Jean.

-Certo che parlo, Jean, e sono stufo. Stufo delle persone che dopo avermi usato mi abbandonano. Stufo di coloro in cui credo di vedere un amico, ma che poi si rivelano come tutti gli altri. Come voi.-

-Oh! Oh!- disse Fritz eccitato. -Quindiiii... Ti unisci a noi?-

-No.-

-Oh! Oh! Quindiiii... Ti unisci a loro?-

-No.-

-Fermi tutti!- disse Oluo. -Vuol dire che stiamo per fare una mega mischia a quattro?-

-A quanto pare.-

-Figata! È l'occasione di una vita! Prete, è il momento di ballare!-

-Sigh.-

Chi prevarrà in questo scontro mortale? Le forze del bene? Le forze del male? Oppure le forze di Roberto?

Cosa volete che vi dica ragazzi, lo scoprirete nel prossimo episodio però lo sapete che il bene vince sempre o almeno in parte se no 'sta roba è piuttosto anticlimatica.

Forse.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Le bizzarre avventure di Nick volume IV: La cruda verità ***



 

A seguito di tutta la confusione, Fritz gridò:

-Ah! La situazione si fa interessante. Tuttavia, in effetti, il mio potere è enorme! Non potrete mai, e dico mai, riuscire a sconfiggerci!-

-Prete!- disse Oluo. -Abbiamo il vantaggio dei numeri! Io mi concentrerò su Roberto, mentre tu attaccherai Fritz! Ce la puoi fare?-

-Certo Bozado. Ho un asso nella manica. Per questa battaglia utilizzerò dei simboli runici: sono dei particolari sigilli che, una volta disegnati sul terreno, permettono di scagliare magie utilizzando solo il pensiero. È necessaria una grande forza di spirito, ma ce la farò.-

-Va bene. Torna tutto intero, prete.-

Roberto Carrozza Veloce era furioso. Furioso di essere stato abbandonato dai suoi amici. E per cosa? Per un robot gigante? Ma oh, Roberto l'avrebbe fatta pagare a costoro. Li avrebbe uccisi, dal primo all'ultimo. Anche quel tipo brutto accompagnato dalla testa fluttuante: non sapeva chi fosse, ma gli stava antipatico.

-Jean!- sbraitò Oluo. -Tenta di distrarlo mentre io trovo un modo per distruggere questa macchina!-

-Uh, ok!- rispose Jean titubante. -Uh, Rob... Bella giornata oggi, eh?-

-No.-

-Uh, ok, forse no. Ma dimmi, da quand'è che puoi parlare?-

-Da sempre Jean, ma tu non me l'hai mai chiesto. In effetti avrei dovuto rendermi conto prima delle tue falsità.-

-Ma no, Roberto! Noi siamo amici, no? È come in quello spettacolo con le immagini che si muovono a velocità moderate, no? Come si chiamava? Ah! Tom e Jerry! Che tipo c'erano un titano e una persona che si odiavano ma poi si è scoperto che potevano parlare ma non lo sapevano e poi diventano a-

-Jean.- Lo interruppe Roberto. -Taci. Se stai fermo sarà tutto più semplice.-

Carrozza Veloce schiacciò un tasto e un laser partì in direzione di Jean, che fortunatamente lo schivò con un salto.

-Hey! Hey! Guarda dietro di te!- urlò l'uomo-cavallo. -Oluo ti sta per colpire!-

-Si, come no.- disse Roberto.

Ma dietro di lui effettivamente c'era Oluo, pronto a infliggere il colpo di grazia.

 

 

-Ahahaha! Sei arrivato, prete.- disse Fritz tentando di essere minaccioso.

-La pagherai per ciò che hai fatto, essere immondo! Il potere delle mura è dalle mie parti!- replicò il pastore Nick, colpendo nervosamente il terreno con il piede.

-Ah! Le mura! Pensi che il tuo insensato culto sia più forte della magia del mio ultradimensionale alleato?-

Dalla schiena di Fritz fuoriuscì nuovamente il suo spirito animale. -Prova a sconfiggere questo! ORA ORA ORA!-

-Penso siano circa le sette del pomeriggio.- rispose il pastore con un'espressione confusa.

-Ma no, idiota! È il mio grido di battaglia! Bah, non ha importanza. Attacca, mio spirito!-

Nick rimase impalato a guardare lo spirito di Fritz che si avvicinava. Il re esultò: il suo alleato era forse diventato matto? Ma poi, accadde l'inimmaginabile: energia oscura fuoriuscì dal terreno e colpì l'ectoplasmico avversario, facendolo evaporare.

Nick fece un cenno d'assenso con il capo. -Mhh. Sei caduto dritto nella mia trappola! Mentre parlavamo ed eri distratto, ho disegnato con il piede dei segni runici: dopo che hai fatto la tua mossa, codesti segni mi hanno permesso di evocare segretamente il mio attacco!-

Il Re chiuse gli occhi per qualche secondo, poi li riaprì con un sorrisetto.

-Ne sei proprio sicuro?-

-Cosa intendi?-

-Semplice. Pensi che non avessi intuito i tuoi schemi? Prova a guardare verso il basso.-

Nick obbedì e vide i suoi simboli, intatti.

-Impossibile! Avrebbero dovuto distruggersi dopo l'attacco!

-Certamente.- replicò il Re. -Infatti la magia che hai visto non era la tua, ma era la mia! Non sei l'unico a conoscere i segreti dei sigilli. Pensi che il mio spirito sia morto? Ah! Certo che no! Esso è semplicemente diventato invisibile grazie alle mie stregonerie!-

Fritz sembrava ammirato. -Da quando sei diventato così intelligente, vecchio pazzo?-

-Oh,- rispose lui. -Questo è uno dei tanti benefici che si ottengono sostenendo il Viaggiatore! Chissà, se me lo chiedi in ginocchio potrei anche farti entrare nei suoi ranghi!-

-Penso che rifiuterò.- I simboli di Nick si illuminarono: si stava preparando ad usarli!

-Non così in fretta!- urlò Fritz. Una presenza invisibile cominciò a cancellare i simboli dal terreno.

-Ci sei di nuovo cascato, vecchio!- disse Nick. -Ora so la posizione del tuo spirito!- La mano del prete si illuminò e una magia del fulmine venne scagliata contro lo spirito, che tornò visibile.

-Che mi dici ora, Fritz!-

-Ti dico che in realtà il mio spirito assorbe i fulmini, e ora è più potente!-

-Ah si? Beh, allora beccati questa magia dell'acqua per un corto circuito!-

-Ah! Avevo pianificato tutto! Ora verrai fulminato dall'acqua sul terreno!-

-Ma in realtà questa non è acqua, è un'ameba che si ciba di spettri!-

-Peccato che il terreno su cui si svolge questo combattimento sia nocivo per le amebe!-

-Si ma questa ameba ha anche poteri di controllo mentale, in modo che prima di morire possa comandare a tutti gli insetti presenti sul terreno di attaccarti!-

-Peccato che il mio spirito possa trasformare gli insetti in tartine!-

-Certo, ma...-

Ne avremo per un bel po'.

 

 

 

Nel frattempo...

-Colpoooo! Finaleeeee!- urlò Oluo attaccando da dietro il robot gigante.

Uh.

Nemmeno un graffio.

-Oh, poverino.- disse Roberto con finta compassione. -E ora, la mia arma segreta!-

Carrozza veloce premette un pulsante, e da un cannone venne sparato nientepopodimeno che un avvocato.

-Io la denunzio! Lei ha causato danni permanenti alla carrozzeria del mio cliente!-

-Ma il robot è nostro!- protestò Jean.

-Obiezione! Avete qualche prova per dimostrarlo?-

-C'è il nome!- disse Jean.

-Ah, vediamo... Qua c'è scritto "Proprietà del Papa". Certo, e io sono Carlo Conti.-

-Ma...-

-Obiezione!-

-Scus...-

-OBIEZIONEEEEEEEEEEEEEEEEE!-

Oluo si illuminò.

-Ragionare con questo è inutile.- disse -Ma col tuo parlare di film mi hai fatto venire in mente una cosa. Potremmo legare le gambe del robot con il dispositivo di movimento tridimensionale, e poi farlo cadere!-

-Potrebbe funzionare.- osservò Jean.

-E allora facciamolo!-

Bozado sparò un gancio sulla gamba del robot e cominciò a ruotare.

-Cosa combini? Non farlo! Oggi è il mio compleanno? Non mi festeggi? Nessuno mi festeggia mai!-

-Roberto...- mormorò Jean.

Oluo finì di legare le gambe.

 

 

 

-E adesso, ora che ho rimosso la lanterna dal bue, posso inserire il cacciavite nella sedia, dando inizio al processo di combustione che potenzierà l'ornitorinco geneticamente modificato! Come rispondi adesso, prete?-

-Io! Io... Non ho più nulla.- Ammise Nick.

-Ah! Ce ne hai messo di tempo! E adesso... Uh, cosa succede?-

Si sentì un grande rumore metallico: Fritz si voltò giusto in tempo per vedere la papamobile che gli cadeva addosso. Egli fu schiacciato dall'enorme peso. Era finita.

-Ce... l'abbiamo fatta?- Chiese Jean esitante.

-NON È ANCORA FINITA!- rispose una voce sotto le macerie.

-Oh, ok.-

-Pensavate di esservi liberati di me, ma adesso... Ho un'ultima possibilità... Mi fonderò con il Viaggiatore donandogli pieni poteri-!-

-No! Non puoi farlo!-

-Oh. Invece si.-

Fritz si dissolse in una nube rossa innaturale quasi demoniaca. Il viaggiatore cominciò a prendere forma umana... Il suo profilo si stava delineando... E infine si rivelò.

-Finalmente... Questo mondo... È crudo! È il momento... di cuocerlo con le fiamme dell'inferno!-

Era Gordon Ramsay.

-No!- gridò Nick. Il prete tentò di scagliare una magia, ma due fette di pane materializzatesi dal nulla lo intrappolarono.

-COSA SEI TU?- urlò Ramsay.

-Non mi piegherò mai a te!-

-TI HO CHIESTO COSA SEI!- urlò il cuoco, stringendo ancora di più la morsa.

-Argh... Va bene... Sono uno stupido sandwich...-

-Ottimo. Adesso prenderò il possesso dei titani e poi obbligherò l'intero mondo a cucinare per me. Si! Io sarò il migliore chef al mondo... E anche l'unico!-

Improvvisamente Oluo spuntò volando.

-Ti salvo io, prete!- disse lui tentando di tagliare il panino con le spade.

Gordon materializzò una forchetta, infilzando Oluo. Sebbene la ferita non fosse fatale, il ragazzo non poteva muoversi. 

Era forse la fine?

Ma dall'ombra arrivò qualcuno. Era... L'avvocato?

-Scappa, buonuomo!- urlò Nick. -È pericoloso qui! Rifugiati in un luogo sicuro!-

Ma il legale si limitò a sorridere e si tolse la maschera, trasformandosi in un individuo di pura luce.

Era davvero lui: era Carlo Conti.

-Ma allora... Sei davvero tu!- gridò il pastore stupefatto.

-Certo, Nick. Lo sai che non mento mai.-

-Ma... Come è possibile?-

-Il papa, il papa ha previsto tutto. Mi ha inserito qua dentro per aiutarvi.-

-Ma Roberto...-

-Lui è stato un imprevisto, e ne sono addolorato, ma non potevo far saltare la mia copertura. Adesso devo compiere il destino, il destino per cui sono venuto al mondo.-

Carlo Conti si avvicinò a Gordon, che bolliva di rabbia.

-Addio, Nick. Abbi cura di te.-

Conti balzò sopra Gordon, che tentava di difendersi, ma inutilmente. I due esseri erano come materia e antimateria: al minimo contatto si disintegrarono in un lampo di luce.

Il terreno tremò e nel punto della collisione si aprì un'enorme voragine.

BOB era stato bandito da questa dimensione,

Stavolta era davvero finita.

-Ah, che uomo.- commentò Nick. -Ci ha protetti fino all'ultimo.-

Oluo era confuso.

-Cosa? Cosa è successo? Non capisco!-

-Non ha importanza, Bozado, non ha importanza. Quello che importa è che abbiamo sconfitto la minaccia e abbiamo scoperto i veri valori dell'amicizia. Adesso, Oluo, torna a casa e riposa. Hai la mia benedizione.-

E così i nostri eroi tornarono a casa dopo un lavoro ben svolto. Il mondo era salvo, e non c'erano più segnalazioni di uomini che si trasformavano in titani. Almeno, non molte.

La pace era tornata.

Anche se un'altra minaccia fosse tornata a flagellare la Terra, i suoi abitanti avrebbero potuto dormire sonni tranquilli, perché da quel giorno Nick e Oluo, guardati dallo spirito di Carlo Conti, diventarono...

I difensori delle mura!

Fin

Ah e tra parentesi a quanto pare devo dire che on questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo ma chissenefrega cioè dubito che Carlo Conti si offenda.

O almeno credo.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Le origini di un Prete, Capitolo 1: Il Ragazzo vuoto ***




 

Leer avanzava lentamente verso la chiesa.

Era stato convocato con urgenza dal pastore Nick, per questioni importanti. Era un onore incontrare quell'uomo: uno dei ministri più importanti del Culto delle Mura, nonché abile combattente. In passato, insieme ad Oluo Bozado, aveva sconfitto una grande minaccia che incombeva su tutto il territorio.  Cosa mai potrebbe volere costui da un tale cadetto semisconosciuto? Non restava che scoprirlo.

Leer arrivò all'entrata dell'edificio: ad attenderlo, c'era il celeberrimo prete, più gioviale del solito.

-Ohilà, bello mio, hai ricevuto il mio invito, veh? Che sballo! Mò ti dico quel che devi fare ma don't you worry, non è nulla di difficile, anzi! È un regalo, si, un regalo per il tuo duro lavoro!-

Duro lavoro? Ma di che stava parlando?

-È sicuro di sentirsi bene, Reverendo?- chiese Leer, confuso. Per quanto ne sapesse lui, Nick non si era mai comportato così.

-Ma che dici mai, bello? Mai stato meglio! Ma tu, piuttosto, come ti chiami di grazia?-

Strana domanda. Eppure sulla lettera che gli era stata inviata il suo nome era scritto! Forse gli era sfuggito di mente?

-Il mio nome è Leer, signore, per servirla.-

-Ohibò! E il cognome dove l'hai infilato?-

-In realtà, padre, non ne ho uno. Anche Leer è un soprannome: molti anni fa mi trovarono in stato d'amnesia, e non ero in grado di ricordare nemmeno il mio nome. Per questo decisero di battezzarmi Leer, che significa "vuoto" in tedesco.  Ora che ci penso, non era stato uno dei suoi confratelli a trovarmi?- 

Il ragazzo infatti era stato rinvenuto proprio davanti a quella chiesa, dal reverendo Josef. Era strano che il pastore non lo ricordasse.

-Comunque,- continuò, -La lettera era indirizzata a Leer. Scusi se chiedo, ma è lei che l'ha mandata, vero?-

Il reverendo lo guardò per qualche secondo, poi si batté il palmo della mano in testa.

-Oh, yes! Che sciocco che sono! Tu sei Leer! Eh, mi era sfuggito di mente. Sai, l'età. Ti vedo in forma, giovanotto! Ti hanno mai detto che assomigli ad alcuni degli elementi più forti dell'umanità?-

Si, un miliardo di volte. La sua somiglianza ad Eren, Levi ed Erwin non era passata inosservata, scatenando diversi commenti maligni.

-Ad ogni modo, caro il mio Leer! Un uccellino mi ha detto che, beh, qualcuno qui si sta comportando bene meriterebbe un bel premio!-

-Signore, non ho la minima idea di ciò che intenda. Le assicuro che ultimamente non ho ucciso troppi titani.- replicò Leer con umiltà.

-Sciocchezze! Le mie fonti la pensano diversamente. Tieniti i pantaloni, amico, perché quello che sto per dirti ti sconvolgerà! Ti ho organizzato un incontro con una celebrità! Rullo di tamburi... Samuel L. Jackson!-

-Aspetti un attimo.- disse Leer. -Samuel L. Jackson? L'attore del cinema del vapore?-

-Ding ding ding! Risposta esatta!- confermò Nick. -Non fartela sotto se sei nervoso, amico, non sei solo. Con te verrà anche un certo... Come si chiama. Ah, si! Thomas Wagner!- 

-T-Thomas?- Leer era sbigottito. -Ma, signore, Thomas... È morto!-

-Beh, si vede che c'è stato un errore!-

-Ma è stato mangiato!-

-Oh, insomma, come siamo puntigliosi. Credi che possa organizzare un incontro con Samuel L. Jackson per tutti? No! Solo i migliori vengono scelti! Se Thomas è sopravvissuto, vuol dire che è abbastanza uomo per meritare il premio! E ora smamma. Ci vediamo domani.- concluse Nick, con un tono stizzito.

Leer era confuso. Perché il prete si comportava in modo così strano? Passi non ricordarsi il nome, ma la lettera! E poi, Thomas! Come poteva essere vivo? Era assurdo! E Samuel L. Jackson? Non aveva alcun senso! 

Con questi pensieri, Leer torno nella sua solitaria casa ed andò a dormire.

Il giorno dopo si presentò di buon alla chiesa. Trovava sospetta la situazione e, per ogni evenienza, si era portato dietro il dispositivo di movimento tridimensionale. Una volta arrivato, ad accoglierlo ci fu una figura familiare...

-Thomas! Ma allora... È vero! Sei vivo? Ma come... Come è possibile?-

-Ehi, Leer, quanto tempo!- disse Wagner salutando l'amico. -Beh, in realtà non mi ricordo molto bene com'è andata. Il titano mi ha mangiato e, puff! Tutto è diventato nero. Poi mi sono svegliato su un letto d'ospedale, e ci sono rimasto fino all'altro giorno. Poi il pastore Nick mi ha inviato una lettera, ed eccomi qua!-

-Senti, non ti è sembrato che Nick si stesse comportando in modo... Strano?-

Thomas si affrettò a rispondere. -Strano? No, non mi sembrava. Come mai?-

-Non importa. A proposito, dov'è adesso?-

-Oh, se n'è appena andato. Aveva una questione urgente da risolvere. Comunque, mi ha detto che possiamo usare quei cavalli.- disse, indicando una coppia di stalloni. -Prima c'era un metodo più veloce per muoversi, ma è andato distrutto in una battaglia. Il lato positivo è che questi animali sono addestrati per trovare la strada!-

-Mh...- disse Leer. -E sia: montiamo su. Thomas, non posso ancora credere che tu sia vivo, amico mio!-

-Neanche io, Leer, neanche io.-

I due cavalli partirono al galoppo ed attraversarono strade e stradine. Ad un certo punto, con la sorpresa del ragazzo, essi svoltarono verso uno dei cancelli, misteriosamente aperto, ed uscirono dalle mura!

-Cosa succede?- chiese Leer allarmato. -Thomas, dobbiamo scendere!-

-Non preoccuparti. Guarda là in fondo!- rispose Wagner, indicando una grotta. -Ci stiamo dirigendo lì. Probabilmente Samuel si rifugia lì quando non recita.-

Dopo una breve pausa, Leer si girò verso Thomas.

-Amico mio... Non ti sembra che la cosa sia molto sospetta? Prima Nick che agisce in modo strano, la lettera, poi i cavalli che escono dalle mura...-

-Io non mi preoccuperei così... Fai attenzione! Si avvicina un titano!-

Un gigante anormale stava andando verso la loro direzione. Per fortuna era solo, e Leer si era preparato, ma Thomas... Aspetta. Anche Thomas aveva il Dispositivo?

-Ehi, Thomas. Come mai hai con te il 3DMG?-

-Uh...- Wagner esitò per un attimo. -Beh, dopo il mio incidente, ho imparato... Ad essere pronto ad ogni evenienza. Ma ora basta, dobbiamo combattere!-

Il gigante era ormai vicinissimo, e i due spronarono i cavalli. Il titano cercò di schiacciarli, ma gli animali erano più veloci. Tuttavia, c'era qualcosa di strano. L'attacco del gigante era particolare: sembrava caricato di un qualche tipo di... energia fulminea?

-Uh? Che succede?- si chiese il ragazzo. -Non importa, dobbiamo attaccare. Thomas, coprimi!-

Leer attivò il Dispositivo e cominciò a volteggiare intorno al titano, e lo stesso fece Wagner. Il gigante non era particolarmente sveglio e, non sapendo che bersaglio colpire, continuò ad agitare le braccia a casaccio, sempre emanando quella strana energia. Ad un tratto, Leer gli fu dietro e gli colpì la collottola. Il titano cadde a terra.

-Ce l'abbiamo fatta!- esclamò Thomas.

-Non è il momento di esultare. Non vedi che c'è qualcosa di strano? Questo titano... Era diverso...-

-Su, su, non essere così serio! Guarda, siamo arrivati!-

Nel mezzo della confusione, non si erano accorti di essere giunti alla caverna. Leer entrò per primo.

Era una strana caverna: effettivamente, era stata costruita per mano umana. Era troppo... regolare.

Le pareti erano illuminate da strani oggetti, che Leer non aveva mai visto prima. Erano come candele, ma senza fuoco, e sembravano bruciare in eterno. Questa visione provocò in lui un timore quasi primordiale, primitivo.

Il ragazzo raggiunse la fine del tunnel. Ad attenderlo c'era una sala, separata dal corridoio da una specie di porta composta da sbarre di metallo, come una prigione. C'era movimento nella stanza. Forse Nick diceva il vero?

-E... Ehilà? C'è qualcuno?- gridò Leer.

L'attività nella stanza sembrò cessare, e all'improvviso un'ombra si diresse verso di lui. Più vicina, sempre più vicina... Era...

Un ragazzo?

Si, non c'era dubbio. Era proprio un ragazzo, alto, con occhi grigi e capelli neri.

-Cosa...? Chi è?- chiese lui.

-Oh! Salve...- disse Leer. -Veramente stavo cercando... Samuel L. Jackson.-

Il suo volto si illuminò.

-Ah, si! Sono io. Samuel Linke-Jackson. A cosa devo questa visita?-

Leer era sbigottito.

-Cosa... Vuoi dire che... sono arrivato fino a qui per nulla?-

-Perché, cercavi l'attore?- chiese Samuel. -Nah, siamo solo omonimi. Ti ha mandato qualcuno?-

Leer ribolliva di rabbia. Quel Nick! Ma perché? Che senso aveva? 

Ma ad un certo punto, notò qualcosa nella stanza. Era... Un cadavere? No, la metà di un cadavere... Aveva una faccia familiare... Possibile che... Marco?

-E tu che ci fai qui?- chiese una voce.

Leer lanciò uno sguardo verso la direzione del suono. Non era possibile.

-P-pastore Nick?-

-Saluti, ragazzo mio? Cosa fai qui? Non avevi detto che avevi da fare? - chiese il prete.

-Uh? No! Cosa ci fa lei qui? Io sono andato all'appuntamento, come comunicatomi dalla lettera, ma lei! Si comportava in modo così strano! E mi ha detto di venire qui, per incontrare Samuel L. Jackson!-

-Cosa? Quando mai avrei compiuto un atto del genere? È vero che ti ho inviato la lettera, ma non volevo parlarti del mio assistente o dell'attore o di qualsivoglia cosa frivola! Volevo parlarti dei nuovi poteri acquisiti dai titani! Vedi, mi serve il tuo aiuto.-

-Aspetta un secondo! Ma se quel prete non eri tu, allora chi...-

Nick si rabbuiò.

-Ha agito prima del previsto... Ormai è troppo tardi.-

La porta dietro di loro si chiuse. Da dietro, spuntò Thomas, che applaudì sarcasticamente.

-Ma guarda, guarda. Che fortuna, eh? Tutti gli individui che possono darmi delle noie, riuniti qui, in questa stanza!-

Wagner, no, chiunque egli fosse, cominciò a brillare e cambiò forma. Diventò... Il pastore Nick? Ma certo! Lui era il Nick fasullo!

-Thomas!- gridò il vero Nick. -Non mi aspettavo fossi così subdolo. Non era necessario coinvolgere Leer!-

-Oh, invece si, era necessario. Dovresti saperlo tu, più di tutti, pastore Nick. O dovrei dire... Mio caro Nikola?-

Continua...

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Le origini di un Prete, Capitolo 2: Il reverendo impostore ***


Nessuno parlò. Se ad illuminare la stanza ci fossero state candele, sarebbe stata un'atmosfera adatta, con la luce soffusa e tutto, ma purtroppo l'illuminazione artificiale misteriosa non lasciava molto spazio al romanticismo. Ma perdonatemi, sto divagando.

Il pastore Nick lasciò andare un gemito.

-Vedo che non ti piace che il tuo passato venga riesumato, eh, Nikola?- chiese Thomas. -Ma forse anche il nostro caro Leer vorrebbe essere aggiornato sulla situazione...-

-Samuel!- ringhiò il vero prete. -Qualunque cosa succeda, prendi Leer e scappa! Chiamerò Oluo per aiutarti.-

-Caspita, caspita, quanta fretta ragazzi miei!- disse il falso prete. -Leer carissimo, tu non ricordi niente del tuo passato, corretto?-

-Non importa con quali menzogne mi nutri, impostore, non mi farò influenzare da te!- esclamò il ragazzo.

-Ohilà! Mica ti ho detto niente. Comunque, perché non vedi per te stesso?- La figura di Thomas diventò evanescente, e si assottigliò sempre di più fino a scomparire. D'improvviso, il prete impostore si materializzò nella cella.

-Professore, si faccia indietro! La proteggerò io!- gridò Samuel L. Jackson, portandosi davanti a Nick con le lame sguainate.

-Ma no! Ma no! Voi non capite! Io non voglio far male a nessuno. Bah, sempre con questa mentalità violenta, voialtri!. Vedo che hai educato molto bene i tuoi discepoli, Nikola! Ma fermati un attimo per contemplare la stupenda poeticità del momento. Tutte le persone che possono influenzare il nostro mondo, chiuse qui, in questa stanza! Certo, l'illuminazione non è il massimo, ma ehi, ringraziate il signor Nikola per aver installato queste lampadine scadenti!-

-Aspettate un attimo!- disse Leer confuso. -Lampadine? Cambiare il mondo? E Samuel, perchè hai chiamato Nick "Professore"-

Thomas rise. Una risata carica di disprezzo.

-Mio confuso Leer, ora tutto si farà chiaro!- si girò verso Nick. -Sai, Nikola, sarebbe un peccato se il blocco celebrale di Leer dovesse sciogliersi!-

-No! Non osare...-

Thomas tirò fuori da una tasca uno strano aggeggio rettangolare, da cui fuoriusciva un'antenna, e premette un bottone. -Ops! Troppo tardi!-

E all'improvviso, le memorie celate di Leer cominciarono a rifluire.

 

 

Si trovava in uno strano luogo. Era una grande sala, con le pareti bianche. Addossate ai muri c'erano una serie di oggetti che lui non aveva mai visto prima. Anzi: Leer non aveva mai visto niente prima. Tutto era nuovo per lui: anche la sua esistenza.

Provò ad allungare le mani, ma esse vennero bloccate dal freddo vetro. Ci guardò dentro, e vide il suo riflesso. Era intrappolato in un contenitore.

Accanto a lui, disposti in fila, c'erano altri contenitori, contenenti altri corpi, tutti uguali a lui.

Dove si trovava?

Sul vetro era appesa una targhetta, con inciso il numero #67.

Era quello il suo nome? 

La sua attenzione si spostò su una figura al centro della sala. Sembrava che stesse scrivendo qualcosa su un taccuino.

Un'altro individuo, più altro, gli si avvicinò, e i due cominciarono a conversare. Lo stavano osservando.

-Allora, Samuel, come procedono le cose?- chiese il primo.

-L'esemplare numero sessantasette è sveglio, professore.- gli rispose l'altro. -Reagisce già agli stimoli esterni.-

-Ah! Che bella notizia. Tutti gli altri prima di lui non si sono svegliati, ma finalmente il nostro progetto si adempierà!-

Samuel annuì. -Il progetto Soldato Definitivo. Chi avrebbe mai creduto che combinare il DNA dei guerrieri più forti dell'umanità avrebbe dato risultati così positivi? E tutto per merito suo, professore. Da quando è arrivato qui, ha portato così tante innovazioni tecnologiche che quasi penso di sognare. Insomma, l'elettricità, il cinema!-

-Troppo gentile, Samuel, troppo gentile, anche se non è tutta opera mia. Ma non dobbiamo dimenticarci lo scopo del nostro progetto.-

-Fermare i piani di suo fratello.-

-Esattamente. Fra poco l'esemplare sarà pronto.-

Un'altro individuo entrò nella stanza. Il professore lo salutò.

-Ah, Mark, che sorpesa! Guarda un po' qui...-

 

E le memorie finirono...

 

 

-C-cosa significa tutto ciò?- chiese Leer, sbigottito. -Cosa mi hai fatto?-

-Oh, io non ho fatto assolutamente niente,- rispose Thomas, -piuttosto dovresti chiedere a Nikola.- L'impostore si voltò verso il prete. -Caro fratello, ammetti dunque di aver bloccato le memorie di Leer, o vuoi continuare a vivere nelle menzogne?-

-Professore...!-

Nick esitò per un paio di secondi, poi finalmente disse, con un filo di voce: -Lo ammetto.-

-Ah! Finalmente!- esclamò trionfante Thomas. -E ora che ho seminato zizzania nel nostro bel gruppetto, afferro il cadavere e me la svigno!-

Thomas si avvicinò alla metà del cadavere di Marco, ma Samuel gli si parò davanti a spade sguainate. -Non ci provare!-

Il falso prete toccò con un dito Samuel, che cadde a terra in preda a convulsioni.

-Adios!- disse Thomas -Leer, quando ci incontreremo di nuovo, considera di unirti a me, invece che sostenere quel bugiardo mascalzone!-

E, così come era apparso, scomparve.

Leer era confuso, ma quello che lo rendeva più confuso erano i suoi ricordi.

-Pastore Nick! Cosa significa tutto questo? Cosa facevo lì? Cos'erano quelle mie copie?-

-Zitto un attimo. Samuel, la nostra missione attuale è recuperare l'altra metà del cadavere di Marco, custodita nell'Arca dell'Alleanza. Mi sono preparato per questa evenienza, Oluo sarà qui a momenti con il signor H. Ford.-

-H. Ford? Dopo Samuel L. Jackson, arriva Indiana Jones?- chiese Leer.

Il prete ignorò il commento. -Sappi che l'ho portato io qui, il cinema. Ma non parliamo di questo ora. Leer! Immagino che tu voglia delle risposte. Ebbene, le avrai. Come avrai forse intuito, nè io nè Thomas veniamo da questo mondo. Veniamo da un'altra dimensione. Il mio vero nome lì, era...

Nikola Tesla.-

 

Continua...

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Le origini di un Prete, Capitolo 3: Verità dall'oblio ***


Il pastore Nick, o meglio, Nikola Tesla, fu interrotto da uno strano suono simile a una tromba proveniente dall'esterno.

-Sono loro.- Disse Samuel.

A confermare ciò, un noto personaggio avanzò nel corridoio. Era Oluo Bozado, la spalla del prete.

-Ah, Bozado!- Lo salutò Nick. -Ce ne hai messo di tempo!-

-Oi, prete, non sono io che sono caduto in questa trappola!- ribattè Oluo. -Sbrigatevi, che il nostro mezzo di trasporto ci sta aspettando!-

Nick, Samuel e Oluo uscirono e Leer si incamminò dietro di loro. La luce del sole lo accecò per qualche secondo, e quando si riprese vide uno strano veicolo che somigliava a un carro, ma che apparentemente non era trainata da alcun cavallo. La sua superficie era ricoperta di un materiale ignoto.

-Ma cos'è questo? E dov'è Harrison Ford?- chiese Leer.

Un uomo piuttosto anziano dai capelli grigi spuntò da dietro il veicolo.

-Harrison Ford? Dovete essere in errore. Il mio nome è Henry Ford, per servirla.-

-H. Ford.- disse Nick. -Te l'avevo detto, no? È un altro amico mio.-

-Vi prego, spiegatemi cosa sta succedendo! Non ci sto capendo più niente!- pregò Leer.

-Quanta fretta, figliolo! So che pretendi risposte, ma dobbiamo raggiungere Thomas. Sali nella macchina.- Il ragazzo obbedì e Ford, alla guida, partì a razzo. I titani, incuriositi dallo strano oggetto, tentavano di avvicinarsi, ma la macchina era troppo veloce. Leer notò che essi sprigionavano scariche elettriche.

-Reverendo, lei ha detto che voleva parlare dei nuovi poteri dei titani.-

Nick annuì.

-Esatto. Come sospettavo, sono opera di Thomas. Immagino che tu voglia delle chiarificazioni. Ordunque! Come ho detto prima, io non provengo da questo mondo.-

-Aspetta un secondo!- lo fermò Leer. -Cosa intende? Viene dal cielo?-

-Oh, no, caro Leer. Vengo da un mondo che è proprio come questo, ma c'è una differenza. Infatti, lì, i titani non esistono.-

Leer cercò di comprendere quello che il prete gli aveva appena detto. Un mondo senza titani! Non riusciva neanche a immaginarselo.

Nick continuò. -Ovviamente, senza questa grande minaccia a frenare gli avanzamenti tecnologici, la scienza umana si è sviluppata in maniera vertiginosa. Per esempio, gli oggetti che hai visto nella grotta sono...-

-Oi, Henry, stai attento!- li interruppe Bozado.

Ford infatti era tanto preso dal racconto di Nick che non si accorse che un titano stava venendo verso di loro. Il gigante cominciò a scagliare fulmini dal corpo, ed Henry guidava come un pazzo per evitarli. Il pastore Nick, a risposta di quell'attacco, alzò le mani e un lampo di energia oscura scaturì da esse, andando a colpire il titano e mettendolo in ginocchio.

-Finiscilo, Bozado!-

Oluo balzò dalla macchina, si agganciò al titano reso immobile dal colpo di Nick e ne trafisse la collottola, uccidendolo. Dopodichè, tornò nella macchina.

-Ma questi poteri, quindi... Non vengono dagli dei?-

Il prete sembrò esitare. -Vedi, Leer, non sono autorizzato a rivelare queste informazioni. Sono confidenziali. Posso solo dire che noi della Chiesa delle Mura proteggiamo un terribile segreto che non ha a che fare con le divinità. Insomma, per rispondere a questa domanda, no, Leer.-

Samuel lo incalzò. -Forza, continua! Ora arriva la parte migliore.

Il prete annuì.

-Dunque, nel mio mondo stavo cominciando a diventare vecchio. Ma, capite, c'erano ancora troppe cose che dovevo fare, troppe tecnologie da sviluppare. Così ho creato un ultimo congegno: una macchina in grado di trasferire la mia coscienza in un altro corpo, nel tempo e nello spazio: non c'era modo di sapere dove sarei finito, ma a quanto pare tutte le versioni del mio congengo hanno questa dimensione come destinazione.-

-Quindi è così che è giunto qui.-

-Si, e non solo io. Anche altre illustre menti hanno usufruito del mio congegno e sono rinate qui, e occupano posizioni di spicco nel Culto delle Mura. Purtroppo, nel mio mondo mi ero fatto diversi nemici. Uno di questi era Thomas: in qualche modo ha rubato la macchina ed è arrivato anch'egli qui. Ma il caso ha voluto che nascesse con un'identità strettamente legata a me: in questo mondo, infatti, è il mio fratello gemello.-

Ecco spiegati i due pastori identici, pensò Leer. Ma ora c'era un'ultima questione da sbrigare.

-Sa cosa voglio sapere, Nick. Me lo dica e basta.-

Il pastore sospirò. -Si, immagino di si. Vedi, Leer, Thomas è pericoloso. Molto più pericoloso di tutti i titani. Anche lui è uno scienziato, come me. Ha cominciato da subito a parlare di "rimettere questo mondo in ordine". Devi sapere, Leer, che Thomas è pazzo: queste parole potrebbero sembrare ispiratrici ma, come vedi dai nuovi poteri acquisiti da titani, sta progettando qualcosa di molto losco. E così...-

-Così ha creato me e mi ha mentito per tutta la vita?-

-Beh, se la vuoi mettere così, si. Ho ricreato un nuovo laboratorio e ho cercato di fare quello che potevo con i materiali di questo mondo. Dopo anni di ricerca ho sviluppato la tecnologia necessaria per creare, a partire da un individuo, una sua copia. Quindi mi sono preso un assistente, Samuel, e ho dato inizio al progetto Soldato Supremo per creare un individuo in grado di sconfiggere Thomas.-

-E perché non me l'ha mai detto?- chiese Leer.

-Non ti fidi di me?-

-Ho appena scoperto che tutto quello che credevo di sapere è stato una bugia. Forse Thomas sarà veramente pazzo come dice, ma neanche lei scherza, reverendo. Era necessario tutto ciò? O mi ha creato solo per dimostrare il suo potere? Per giocare a fare Dio? E anche il Culto delle Mura: cosa state nascondendo? No, non mi fido di lei, pastore Nick.-

Nick lo guardò negli occhi. -Posso comprendere i tuoi sentimenti, ragazzo. Tuttavia, tu sei la chiave di volta di tutta questa vicenda: pensaci, e quando sarà il momento, fai la scelta giusta, e aiutami a sconfiggere il male.-

-Digli di Marco.- gli suggerì Ford.

-Ah, si, non ti ho detto di Marco.- disse Nick. -Lui, beh, è la chiave di tutto. Se riuscissimo a risvegliarlo dalla morte, potremmo riuscire non solo a sconfiggere Thomas, ma persino a liberarci dei titani per sempre.-

Leer era pensoso.

-Mi dispiace, reverendo, ma ancora non posso fidarmi. Dovrò sentire la versione di Thomas.-

-Non ascoltare il demonio.- lo ammonì Nick. -O ti troverai a camminare sulla strada del male.-

Ford li interruppe. -Siamo arrivati, signori!-

La macchina si fermò davanti a un grande edificio dall'aria antica. Sembrava un tempio di qualche tipo.

-Qui è dove Thomas custodisce l'altra metà di Marco.- disse Nick. -All'interno dell'intoccabile Arca dell'Alleanza. Leer, so cosa provi, ma solo tu puoi salvarci ora!-

Ed entrò nel tempio, andando incontro al suo nemico.

Thomas Edison.

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Le origini di un Prete, Capitolo 4: Segni dal passato ***


Nick varcò la porta d'ingresso, seguito dal fido Samuel.

Davanti a lui si presentò uno spettacolo nefasto: nell'ampio atrio, punteggiato da colonne di marmo e impreziosito da sgargianti tappeti, saettavano fulmini. Nella parte posteriore della sala, davanti ad un altra porta, Edison si stava concentrando, al fine di lanciare un'incantesimo nel tentativo di aprire l'Arca dell'Alleanza. Ai suoi piedi vi era metà del cadavere di Marco.

Alla vista del prete, Thomas sorrise.

-Ma guarda un po'! Ce ne hai messo di tempo per arrivare fino a qui! Abbiamo battuto la fiacca, eh?-

Nick senza rispondere scagliò un lampo di luce oscura, che Thomas schivò senza quasi guardare.

-Ah! Che tecnologia primitiva! Che rozza manifestazione di potenza inutile che è come un sandwich a cui è stata tolta la farcitura!-

-Falla finita, Edison!- gridò Nick scagliando una serie di attacchi oscuri in rapida succesione.. -Ridammi Marco!-

Thomas, ancora una volta, evitò tutti gli attacchi uno dopo l'altro.

-Inutile! Inutile! Inutile!!!- ghignò trionfiante Thomas. -Lo sai benissimo che non puoi sconfiggermi!-

-Certo!- replicò Samuel. -Perchè lei ha rubato tutte le tecnologie del professore!-

-E dunque?- Thomas si fermò per guardare l'Arca. -Ma ecco! Il rituale è quasi terminato. E allora senza indugi unirò le due metà del nostro Marco, per svelare qualsivoglia verità cosmica sia impregnata in lui come sugo!-

Per tutto questo tempo, Leer era rimasto dietro la porta a osservare ma, vedendo che la situazione peggiorava, entrò nel tempio.

-Ah! Leer!- lo chiamò Nick. -Abbiamo bisogno di te! Vedi, il mio potere è esattamente alla pari di quello di Thomas ma tu... Tu, Leer! Sei in grado di sconfiggerlo! Ti ho donato tutto il potere che potevo, e anche più!-

Edison interruppe la commovente riunione scagliando un fulmine tra il prete e il ragazzo.

-Bugie, bugie, e ancora bugie! Hai intenzione di farti raggirare ancora per molto, mio caro Leer? Avrei potuto benissimo uccidervi entrambi. E invece! E invece vi ho risparmiato. E credimi, avrei fatto schiattare molto volentieri quel simpaticone di Nikola. Ma non vuoi saperne di più, Leer? Sul tuo passato? Dopo tutto quello che Nikola ti ha tenuto nascosto?-

-Non ascoltarlo, Leer!-

Il ragazzo scosse la testa.

-Mi dispiace, Nick, ma non ho intenzione di combattere.-

-Non oserai!-

-Mi dispiace, ma voglio saperne di più. Forse, un giorno, tornerò da lei, reverendo. Ma prima voglio sentire da lui.-

Sotto lo sguardo attonito di Nick e Samuel, Leer attraversò la stanza, in mezzo ai fulmini che si aprirono al suo passaggio.

Edison cominciò a saltellare sul posto. -Ottimo! E anche giusto in tempo!-

L'arca dorata venne improvvisamente colpita da una scarica elettrica e si aprì con un cigolio, rivelando l'altra metà del cadavere di Marco. Con rapidità, Thomas si infilò sottobraccio le due metà di Marco e corse verso la porta dietro di lui. Prima di entrare, però, prese un congegno dalla tasca e, premendo il pulsante, evocò una coppia di titani.

Attratto dal rumore, Oluo, rimasto fuori ad attendere, entrò nel tempio.

-Oi, prete, ma che diavolo succede?-

-Taci e aiutami!-

Thomas si voltò verso Leer. -Vieni, presto! In questa porta!-

Il ragazzo ubbidì e varcò la soglia. Si trovarono in una stanza circolare, con un tavolo al centro: qui Thomas posò le due metà di Marco.

-Tieniti forte.-

Thomas fece scaturire una scarica di energia dalle mani che colpì il corpo e, miracolosamente, Marco ritornò a respirare.

Egli si tirò su, e si guardò intorno per qualche momento. Poi, parlò.

-Ma cosa... Il titano... Io... Ma certo! Mi ricordo!- guardandosi intorno, riconobbe la faccia del prete: sfortunatamente Marco non sapeva che non si trattasse di lui, ma del suo fratello gemello.

-Professore, è veramente lei!-

-Si, sono io.-

Si girò verso Leer.

-E tu...-

Thomas tagliò corto. -Su, dicci quello che dobbiamo sapere.-

-Ah, si!- cominciò Marco. -Prima avevo perso la memoria a causa del suo congegno, ma ora, forse a causa dello shock, mi ricordo tutto! Tutto!-

-E quindi?- lo incalzò impaziente Thomas.

-Ah, si! Nikola, mio caro amico, avevi ragione tu. Se non erro, alla mia morte hai utilizzato su di me una versione sperimentale del congegno, che permetteva di rilevare il cambio di spazio e tempo. Ebbene, risulta che solo il tempo è cambiato, non lo spazio! Ciò vuol dire che ora siamo nel futuro, ma nella stessa posizione in cui eravamo prima!-

Thomas cercò di mascherare la sorpresa. -E quindi?-

-Ma come "e quindi", Nikola? Tu hai costruito il tuo laboratorio per durare in eterno, no? E quindi è ancora qui da qualche parte! Con le tue invenzioni!-

-Le invenzioni! Le invenzioni! Fantastico!-

Improvvisamente, il vero Nick e Oluo entrarono dalla porta, madidi di sudore dopo aver finalmente sconfitto i titani.

Nick riconobbe finalmente l'amico Marco.

-Ah! Non è possibile... Sei proprio vivo! Mark! Mark Twain!-

Egli sembrò confuso. -Nikola? Ma se tu sei lì, allora chi...- Una realizzazione lo colpì. -No! Edison!-

-Esatto!- rispose lui. -Leer! Ascolta! Le invenzioni di quest'uomo sono pericolose! Le vuole usare per distruggere il mondo! Ora noi andremo lì e ce ne impossesseremo!-

-Calunnie!- gridò Mark. -Nikola non farebbe mai nulla di così meschino!-

-Ah si? E come me lo spieghi il raggio della morte? E la macchina per il controllo mentale?-

Nick si difese. -Non le userei mai per il male! Servono per proteggere il mondo!-

-Leer, tu cosa dici?-

-Vengo con te, Thomas. Per ora. Non mi fido ancora di nessuno.-

Nikola tentò di fermarlo. -Non sai quello che stai facendo!-

-A quanto pare si, Nikola, a quanto pare si. Puoi tenerti Mark Twain, se vuoi. Forza, Leer, verso il laboratorio!-

E, insieme a Leer, uscì correndo dall'entrata del tempio.

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Le origini di un prete, Capitolo 6: Viva la pizza, ma non Tom Sawyer ***


Ma improvvisamente, prima che i nostri eroi potessero trasformarsi, successe qualcosa di inaudito, che cambiò completamente il volgere degli eventi: era come se il creatore di quel mondo si fosse annoiato ad inventare una storia coerente ed abbia deciso di alterarne il finale bizzarramente.

In breve, dal nulla apparve uno strano macchinario, che sembrava un contenitore: era grigio metallico ed aveva davanti un portello, che si aprì. E da esso uscì... Il Pastore Nick? O era Thomas?

No, non era nessuno dei due. Era vero che egli era molto vicino alla fisionomia del nostro clerico, ma aveva qualcosa di... Diverso. Forse era perché al posto del naso aveva un cucciolo di foca, ma probabilmente era un impressione.

-E tu chi sei?- chiese Leer.

-Sono il Pastore Nick... Di un'altra dimensione!- esclamò, e puntò il dito contro il nostro Nikola. 

-Sono venuto a metterti in guardia!-

-Ohibò! E da cosa?-

-Io provengo da una dimensione... Una dimensione dove il Cinema della morte e della distruzione è stato distrutto, l'umanità ha seguito!-

-Ma è terribile!- esclamò Samuel L. Jackson.

Ma prima che uno dei due Nick potesse dire qualcosa, un secondo macchinario comparve, e da esso uscì un altro Nick.

-Ah, vedo che mi hanno preceduto. Io vengo da un mondo... In cui BOB ha corrotto tutta l'umanità!-

-Ma non l'avevate già sconfitto in passato?- chiese Leer.

-Si, ma è tornato. È tornato perché...-

Ma prima che potesse parlare, uno, due, cinque, venti, cento macchinari comparvero, e ognuno dei Pastori Nick raccontò la propria storia. Uno veniva da un'universo in cui il Comandante Levi era diventato il Tutto, un altro arrivava da un mondo dove un misterioso essere che si faceva chiamare Light aveva annientato il cosmo a causa di un mancato intervento del Re Fritz; un altro ancora veniva da un universo dove tutti i guerrieri erano morti a causa di una sfortunata olimpiade.

-Prima della fine del mondo, ci siamo messi in salvo grazie a una delle nostre, cioè anche una delle tue, invenzioni, e siamo tornati qui.-

-Gentiluomini! Esprimete quello che devo compiere, e io mi ascolterò!- disse Nikola Tesla.

-In ogni mondo,- cominciarono. -In ogni mondo ogni catastrofe succede per uno e un solo motivo: l'uccisione di Thomas Edison da parte di Leer.-

Il Nick della nostra dimensione si fermò qualche momento a ponderare. -Volete dire che Edison, e di conseguenza me, ha viaggiato così tante volte nelle dimensioni da risultare legato indissolubilmente al continuum?-

I Nick annuirono. 

-Intuizione corretta, ma non del tutto: è vero che in certe circostanze la sua scomparsa potrebbe causare la rottura dei sottili equilibri dell'universo. Ma perché ciò succeda, bisogna che egli venga ucciso da un'altro viaggiatore temporale.-

-Ma se non sono stato io ad ucciderlo...-

Nikola guardò nella direzione di Leer.

-Come è possibile...-

-Pensa, Nikola, pensa!-

E fu allora che Nick si ricordò di qualcosa.

Il processo per creare un clone era più complicato di quel che sembrasse: oltre al DNA, c'era bisogno di qualcos'altro.

Un'anima.

Ma per fortuna, grazie alle tecnologie che aveva perfezionato, aveva il potere di raccogliere anime vaganti, o fantasmi, che dir si voglia, e utilizzarli per i suoi esperimenti. Ma allora forse...

-Ora ricordo tutto.- disse Leer con tranquillità. -Ma certo, reverendo. La ringrazio. Lei mi ha dato una nuova vita. Nel passato, prima della mia morte, ero conosciuto come...

Morgan Freeman.-

-Oh, Morgan, mi dispiace di averti dovuto trascinare in que...-

All'unisono, tutti i pastori Nick accoltellarono Leer, o meglio Morgan Freeman.

-Cosa vi salta in mente?- tuonò irato Nikola Tesla.

-Ora la tua dimensione è salva!- dissero loro.

-Si ma allora... Tutto quello che ho fatto... La creazione di Leer... È stato tutto inutile!-

-Al contrario! Grazie alla sconfitta di Edison da parte di Leer, i nostri mondi sono stati distrutti, e quindi grazie a questo abbiamo potuto avvisarti!-

-Si ma...-

I battibecchi dei Pastori Nick furono interrotti dal...

 

ROBOT GIGANTE DI EDISON CHE UNA VOLTA ERA DI NIKOLA MA È STATO RUBATO PERCHÈ ERA NELLA CANTINA ANCHE SE ERA BEN NASCOSTO PERCHÈ LA CANTINA APPARE PIUTTOSTO NORMALE A MENO CHE NON CERCHI NELL'ARMADIO-INATOR!-

 

-Nikoli Tesli! Ricordatevi di non uccidere Edison!- esclamarono circa dieci dei pastori.

-Ah! Questo sembra l'inizio di una lunga e climatica battaglia!-

Nota: non sarebbe stata una lunga e climatica battaglia.

-LANCIATE I PICCIONI!- gridò uno dei preti e, a quel grido, tutti gli altri tirarono fuori Connie dalle tasche e lo lanciarono contro il ROBOT GIGANTE ecc. ecc.

-Cosa significa ciò?- chiese il Pastore Nick.

-I piccioni sono la debolezza di Edison!-

-Ma quello non è...- prima che Nikola potesse protestare, Mark Twain gli mise la mano sulla spalla.

-Fidati di te stesso, Nikola.- gli disse.

-Va bene... Mi fido!-

Sfortuna volle che la particolare frequenza di quelle parole emessa con quel particolare tono di voce creò una vibrazione che risuonò con i particolari metalli usati per le spade dei soldati e reagì col meteorite che stava passando per coincidenza sopra la terra e ne fece deviare la traiettoria, mandandolo in rotta di collisione verso la terra. I Nick erano nel panico.

-Non si può andare indietro nel tempo per sistemare tutto?- chiese Samuel.

-No! Le macchine del tempo avevano solo il carburante necessario per un viaggio di sola andata!-

Uno dei Nikola alzò la mano.

-Io vengo da un universo dove ho messo del carburante in più nella mia macchina!-

Il pastore Nick senza indugi si appropriò del suo marchingegno, e mise come destinazione il Big Bang. Siccome il viaggio sarebbe durato qualche miliardo di anni, si mise a fare due calcoli e, una volta arrivato a destinazione, spostò un atomo in modo che una complessa reazione a catena avrebbe causato un'amnesia a Edison nel momento in cui avesse viaggiato nel futuro.

Nikola torno indietro e, nel frattempo, tutti gli altri Nick erano scomparsi, al suo posto c'era solo Thomas Edison, che aveva lo sguardo fisso.

Nick, con uno dei marchingegni che si portava sempre in tasca, gli impiantò delle false memorie: le sue memorie. Dopotutto, c'erano molte persone che lo volevano morto: tanto valeva non rischiare.

E così il vero Nikola si ritirò tra le ombre ed Edison proseguì la sua falsa vita da prete, inconscio dei falsi ricordi, finché non venne ucciso. 

Urrà! Il pastore Nick era salvo e poteva ancora andare a fare pazze avventure con i suoi amici che però a causa dello spostamento dell'atomo erano stati cancellati dalla storia quindi purtroppo Tom Sawyer non fu mai scritto ma Nick se lo ricordava lo stesso.

Viva il pastore Nick! Viva la pizza! E non viva Tom Sawyer che in questa realtà non esiste.

Fin.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** AU DOVE TUTTI URLANO AHHH ***


Era una bellissima giornata e tutti erano felici. Il sole splendeva e gli uccelli URLAVANO AHHHHH ANCHE IL SOLE SI E' MESSO AD URLARE AHHHHH AIUTOOO

NEL FRATTEMPO AL PALAZZO DEL RE FRITZ

 

-AHHHHHH!-

-AHHHHHH!-

-UGO LO SCHIAVO PERCHÈ STAI URLANDO?-

-SUA MAESTA' MA ANCHE LEI STA URLANDO!-

-AHHHH!-

-AHHHH!-

-UGO GUARDA FUORI DALLA FINESTRA- GRIDO' IL RE TIRANDO UN PUGNO AD UGO

-AHHHH VEDO MOLTO BENE!-

E FUORI DALLA FINESTRA C'ERANO GLI UCCELLI CHE FACEVANO AHHHH

-NON TI RICORDA NULLA, UGO?- CHIESE FRITZ PRENDENDO A TESTATE UGO

-VERAMENTE SIGNORE NON LO SO E SE SMETTESSE DI PICCHIARMI MI FAREBBE FELICE-

-GIAMMAI- DISSE FRITZ PESTANDO SEMPRE DI PIU' UGO. -RICORDA L'ANTICA CANZONE, SCHIAVO! QUELLA CHE CANTANO I TIPI CON LE SPADE PRIMA DI ESSERE MANGIATI DAI TITANI!-

-MA CERTO ORA RICORDO!- ESCLAMO' UGO PRENDENDOSI A PUGNI DA SOLO. -QUELLA CHE DICE CHE L'UCCELLO CADUTO SUL TERRENO COI FIORI MORTI ASPETTA IL VENTO CHE LO PORTI IN PIZZERIA PER POI FARE AHHHHH!-

-ESATTO UGO BRAVO!- DISE FRITZ PRENDENDOLO A CALCI. -QUESTO SIGNIFICA CHE QUESTA SITUAZIONE DEVE ESSERE L'OPERA DI UN UCCELLO NEMICO!-

-MA SIGNORE LA GENTE POTREBBE FRAINTENDERE!-

-TAGLIATEGLI LA TESTA!- ORDINO' FRITZ AL SUO ALTRO SCHIAVO, CHE PERO' FECE AHHHHHHHH E DIVENTO' UN MEGAGIGANTE

-OH, NO! UN GIGANTE URLATORE!-

-AHHHH!- GRIDO' IL GIGANTE

-AHHHH!- GRIDO' FRITZ

-NON SI PREOCCUPI SIGNORE LA SALVO IO!- E CON UN PAM PUM POM UGO LO SCHIAVO INFILO' TUTTE E SEI LE DITA DELLA SUA MANO NEL NASO DEL TITANO E LO UCCISE

-CASPITA UGO DA CHI HAI IMPARATO CODESTE STREGONERIE?-

-SONO UN AUTODIDATTA, SIGNORE.-

-PER SCONFIGGERE L'UCCELLO MALVAGIO- URLO' FRITZ -ABBIAMO BISOGNO DI DARIUS ZACKLY!-

-OTTIMA IDEA!- CONFERMO' UGO. -ORA URLO ANCORA PIU' FORTE E LO CHIAMO!-

UGO TRASSE UN PROFONDO RESPIRO. -daaaarius...-

-OH NO CHE SORTILEGIO MI COLPISCE SE URLO MENTRE URLO URLO PIU' PIANO!-

-AHHHH-

-AHHH-

MA QUALCUNO FECE IL SUO PROROMPENTE INGRESSO NELLA REGGIA.

-NON VI PREOCCUPATE, VADO A CHIAMARE IO DARIUS!-

ED ERA... IL PASTORE NICK!

-AH! PRETE TRADITORE! NON SEI AMMESSO IN QUESTA REGGIA! NON DOPO L'ULTIMA VOLTA!- GRIDO' FRITZ.

-SUVVIA, O SINISTRO SOVRANO, DEVO RIMEDIARE ALLE MIE MANCANZE CHE HANNO CAUSATO QUESTA SITUAZIONE E ANDARE A CHIAMARE IL MIO VECCHIO NEMICO DARIUS ZACKLY, L'UNICO CHE PUO' SCONFIGGERE IL MALVAGIO UCCELLO DEL MALE E TERMINARE QUESTE URLA!-

-AH, PRETE! SE SOLO FOSSE STATO INVENTATO UN DISPOSITIVO PER REGISTRARE LE FREQUENZE VOCALI IMPIEGHEREI IL SUO POTERE PER IMMORTALARE L'ULTIMA FRASE E UTILIZZARLA PER PORTARLE SVENTURA!-

E UNA NUOVA FIGURA ENTRO' DALLA FINESTRA CHE PRIMA NON C'ERA INFATTI ERA UN MURO AH AH CHE SBADATA

PERCHE' ERA INFATTI HANJI ZOE!

-NON PREOCCUPARTI FRITZ, LA SOLUZIONE C'È! IL GRAMMOFONO A VAPOREHHH!-

-AHHHH!- GRIDO' FRITZ.

-AHHHH!- GRIDO' HANJI.

-FIGLIUOLI, VADO A CHIAMARE IL TORVO FIGURO!- DISSE NICK E VOLO' FUORI DALLA FINESTRA CHE STAVOLTA C'ERA ANCHE PRIMA

-MA SUA ALTEZZA FRITZ NON CAPISCO PERCHE' QUANDO PARLIAMO CI ESCONO GLI APOSTROFI DAL NASO AL POSTO DEGLI ACCENTI COME SUCCEDE DI SOLITO-

-PERCHE' URLARE GLI ACCENTI E' PIU' DIFFICILE CHE URLARE GLI APOSTROFI!- DISSE FRITZ TIRANDO NASATE A UGO

-NON CON LA MIA NUOVA TASTIERA A VAPORE! POTETE SCRIVERE LE PAROLE E LA TASTIERA LE DICE COSI' POTETE URLARE GLI ACCENTI!-

MA APPENA HANJI PREMETTE UN TASTO LA TASTIERA DIVENTO' IL TITANO ACCENTO!

-AHHHHH!-

-AHHHHH!-

-LIBERTÀ UGUALITÀ FRATERNITÀ!- GRIDO' IL TITANO

-OH NO QUALI PAROLE MALVAGE E ACCENTATE STA UTILIZZANDO!- STRILLO' FRITZ

-GIACCHÈ POICHÈ ACCIOCHÈ- PRONUNZIO' NUOVAMENTE IL GIGANTE

-AHHH!-

-CHÂTEAU ÎLE TÊTE- 

-OH NO ORA L'ACCENTO CIRCONFLESSO!-

-NON DISPERATE, SONO TORNATO LESTAMENTE!- GRIDO' NICK RIENTRATO DALLA FINESTRA. -E HO QUI ZACKLY, CHE ESPURGHERA' IL TITANO CON LA SUA CONOSCENZA DEL VOCABOLARIO!-

-GIACCHÉ SI SCRIVE CON L'ACCENTO ACUTO, NON GRAVE!- ESCLAMO' DARIUS.

-ÀÀÀÀÀÀÀÀÀÀÀÀÀÀÀÀÀÀÀÀÀÀÀÀÀÀÀÀÀÀÀÀÀÀÀÀÀÀÀÀÀÀÀÀÀÀÀ!- SI LAMENTO' IL TITANO  ESPLODENDO IN UNA NUOVOLA DI GRAMMATICA E POLVERE DA SPARO

-ORA DOBBIAMO SOLO TROVARE L'UCCELLO MALVAGIO E FERMARE LE SUE MALEFATTE!- STRILLO' FRITZ PICCHIANDO UGO

-NON PREOCCUPARTI, AMICO FRITZ!- DISSE DARIUS. -HO A DISPOSIZIONE UNA RETE DI CONOSCENZE NELLA MIA INTELLIGENCE SEGRETA DI SPIE SEGRETE DI POLITICA SEGRETA, E UNO DI ESSI PUO' AIUTARCI A TROVARE IL PENNUTO! ELMO, IO TI EVOCO!-

E COME DISSE TALE FRASE, DALLA TERRA ERUTTO' UN PUPAZZO ROSSO GIGANTE CHE ASSOMIGLIAVA MOLTO AL CELEBRE ELMO DEI MUPPETS FORSE PERCHE' ERA LUI.

-ELMO, TROVAMI L'UCCELLO!-

-SIAMO IN UN PROGRAMMA PER BAMBINI, DARIUS!- RIBATTE' LUI.

-AHHHHH!-

-AHHHH!-

-OHIBO' UNA FENICE!- URLO' IL PASTORE NICK

E INFATTI CIO' CHE VOLAVA NEL CIELO ERA PROPRIO UNA FENICE.

-ORA LA PRENDO!- GRIDO' ELMO.

MA ELMO SBAGLIO' MIRA E CADDE A TERRA, PROVOCANDO UNA FRATTURA CHE RIAPRI' LA MEGA FAGLIA DELLE PIZZE

E DA CODESTA FAGLIA USCIRONO UN MILIARDO DI PIZZE CHE VOLARONO ADDOSSO ALLA FENICE E COME RECITAVA LA PROFEZIA LA FENICE FECE AHHHHH E TUTTI FECERO AHHHHH

E DARIUS ZACKLY SI TRASFORMO' IN UN ESSERE DI PURA LUCE DA CUI USCIVANO RAGGI LASER DAGLI OCCHI

-AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!- SUSSURRO' PESANTEMENTE DARIUS

E DAI LASER USCIRONO ALTRE PIZZE CHE NUTRIRONO LA FENICE PER FARLA DIVENTARE...

BOB!

-AH! STOLTI! IL MIO PIANO DI RISURREZIONE E' COMPIUTO!- DISSE LA MEGATESTA SENZACORPO INCORPOREA MALVAGIA ROSSA SATANICA INNATURALE QUASI DEMONIACA

-GIAMMAI!- RIBATTE' IL PASTORE NICK. -ORA TI LANCIO CODESTA PIETRA DELLE MURA E VANIFICO LA TUA MALEDIZIONE!-

MA LA PIETRA DELLE MURA ERA UNA PIETRA NORMALE E QUINDI NON EBBE ALCUN EFFETTO E BOB CONQUISTO' IL MONDO URLANDO E TUTTI MORIRONO.

E INVECE NO! PRIMA CHE CIO' ACCADESSE UN EROE FERMO' LE URLA DEMONIACHE DELLA MORTE!

LEVI ACKERMAN!

-Perché state urlando tutti?- chiese, arrivando sulla scena.

-Oh, in effetti non lo so. Però mi stavo divertendo.- rispose il Re Fritz.

-Ehy, sembra che tutto ciò sia stato un grande equivoco! In realtà la vera morale era che essere amici può vincere ogni maledizione, anche quelle dove urlano tutti e sembra che non ci si possa fermare ma in realtà si può? Non è vero?-

-No.- disse la creatura inquietante quasi demoniaca e UCCISE TUTTI AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH

 

FINEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Come il Re Fritz salvò Natale ed Halloween contemporaneamente ***


Era tempo di festa al castello del Re Fritz.

I cadaveri in stato di decomposizione al di fuori della reggia bravo sovrano erano congelati: a giudicare dalle condizioni, il Natale doveva essere vicino.

Il Re Buono, come veniva chiamato, era impegnato ad affiggere decorazioni natalizie ai suoi sudditi che costringeva sotto tortura ad assumere l'immediatamente riconoscibile forma ad albero.

-Ah! Quale gioia provo nell'addobbare i miei cari amici con decorazioni potenzialmente cancerogene!- cinguettò allegramente.

Ahimè, come tutte le cose belle, e non come quelle brutte tipo la consapevolezza dell'inevitabilità della morte e dell'inutilità della vita, questa situazione era destinata a durare per un periodo non significativo.

Un buffo ometto si presentò al cospetto del magnanimo sovrano: non si trattava, però, di un comune pezzente: ma egli era nientepopodimeno lo Scienzio di corte, ovverosia un prodigioso fisico che faceva materializzare la Scienza dallo spazio Quantico. Fritz lo salutò allegramente, informandosi sull'esito dei suoi simpatici esperimenti.

-Ah! Ursulo! Come procede la ricerca sugli strumenti di tortura?- domandò il re, mentre stava dando fuoco a della gente che fungeva da candela nel candelabro gigante.

-Eh, signore, ci sono stati degli sviluppi quasi inaspettati, direi!- replicò l'omino.

-Ohilà! E quali mai potrebbero essere? È morto qualcuno?- chiese il sovrano preoccupato della salute dei suoi sudditi, mentre stava posizionando le palline di natale di asbesto. -Non vi diamo abbastanza fonti a voi Scienzi?-

-Eh...- disse quello. -Ehhhhh...-

-Orsù, parla!-

-Ebbene,- disse finalmente. -All'inizio stavamo facendo un innovativo esperimento sui gatti. La conseguenza più immediata è che ora possediamo un numero immaginario di gatti, ma non è questo il problema, proprio no.-

-Ebbene! Continua, mio Ursulo!-

-Eh, beh,- proseguì. -Eh, beh. Il fatto è che uno degli atomi che componevano il gatto ha acquisito senzienza e ha cominciato a parlarci.-

-Ah! Pensavo fosse accaduto qualcosa di grave!-  sentenziò Fritz, dando amabilmente gli ultimi tocchi alla sua collezione di zanne di elefanti di due mesi.

-Beh, beh... Come stavo dicendo, questo atomo ha cominciato a parlare: l'unico problema è che stava decadendo rapidamente, è così, nel breve attimo che lo separava dalla morte, ha deciso di condividere con noi una nuova tecnologia! Dunque, eh beh... Si tratta del calendario.-

-Calendario?- chiese il magnanimo sovrano con curiosità. -Che bizzarro nome! Cosa, mi chiedo, cosa, e lo ripeto, cosa potrà mai essere?-

-Eh...- spiegò Ursulo. -Insomma, ha presente che per capire in che stagione dell'anno siamo, sotterriamo la testa di un uomo sottoterra e in base all'angolazione delle gambe dopo che soffoca riusciamo a calcolare il giorno?-

-Ah!- esclamò Fritz con ammirazione. -Ma certo, si tratta di una delle mie brillanti idee.-

-Eh beh, si. Tuttavia, dico, tuttavia... Eh... Sa... Il calendario che ci ha dato quell'atomo è sorprendentemente preciso e, beh... Abbiamo sbagliato i conti. Natale è il mese prossimo.-

Una persona qualunque si sarebbe forse arrabbiata a questo annuncio nefasto, ma il nostro Fritz non era così: egli si limitò a recidere in modo pulito la giugulare di Ursulo, che era stato invero fortunato a ricevere questa pena sì leggera; poi, con la sua cristallina e limpida voce, chiamò: -Portatemi il mago di corte! Ne ho abbastanza di questi Scienzi.-

Mentre si cercava lo stregone, Fritz, con la bontà d'animo che lo contraddistingueva, fece somministrare per via orale a tutti gli Scienzi una sana dose mercurio, proprio come consigliano gli oculisti.

Finalmente, dopo una lunga ma breve attesa, si presentò il taumaturgo di corte.

-Il mio nome è Empedoclo!- disse lo stregone. -Per servirla, mio sovrano!-

-Ah! Finalmente un uomo che sia buono.- lo complimentò Fritz.

-Oh, grazie, maestà, è troppo buono lei.-

-Carissimo Strego,- esordì il Buon Re, -è forse a conoscenza di una magia, di una fattura, di un incanto che possa far venire il Natale?-

-Mh!- rifletté Empedoclo. -Ne conosco uno, sì... Ma perché la magia si completi, sarà necessario... Un mese!-

-Oh! Che bravo mago!- applaudì Fritz. -La sua magia è degna di nota. Però, sa, mi servirebbe il natale tipo subito.-

-Mh!- rifletté nuovamente il fattucchiero. -Beh, un altro modo sarebbe... Sì, certo! Ho bisogno... Di un vulcano!-

-Caspita!- esclamò Fritz. -Un vulcano! Ma dove lo troveremo? Mh...- l'intelligente monarca mise a buon uso le sue poderose capacità intellettive. 

-Ora che ci penso, sire...- suggerì Empedoclo. -Per creare un vulcano basterebbe la forza di un uomo dotato di una grande fede... Come un prete... Come il pastore Nick!-

-Un prete!- ripeté il re sbigottito. -Ma ne è sicuro?-

-Sicuro come il flogisto.-

-Portatemi quel prete, allora!- ordinò Fritz.

-Uh, signore...- cominciò Ugo lo schiavo.

-Ah! Non me lo dire! L'avete già trovato, nevvero?- chiese il sovrano con la bonarietà che lo distingueva.

-In realtà, o Illustre, ci sarebbe un problema di natura logistica. Come lei sa, tutta la popolazione al di fuori di questo castello è stata annientata da un pericoloso serial killer settimana scorsa.-

-Uh! Ora rammento! In effetti, mi chiedo come possa essermene dimenticato.-

Rivolgendosi al buon mago, egli lo interrogò: -E ora, signor Empedoclo, che facciamo? Qua son tutti morti, e purtroppo non per mano mia.-

-Mh!- rifletté nuovamente lo Strego. -Mh! Un modo, si, un modo ci sarebbe. Con le mie magie, posso mandarti... Indietro nel tempo!-

-Ma, mi perdoni se erro.- congetturò egli. -Ma non farebbe prima a mandarmi avanti?-

-Eh, no! La mia magia porta solo indietro, poi avanti di nuovo per quello stesso periodo. Sono un mago, mica uno scienziato!-

-Ah! Che brav'uomo.- lo complimentò il re. -E sia! Andremo indietro nel tempo per fermare l'assassino, stanare il prete e magari prendere a botte qualcuno!-

-Stia attento, però!- Lo rimproverò Empedoclo. -Avrà a disposizione una sola notte per stanare l'uomo!-

-Oh! E che notte sarà mai, mio caro stregone?-

-La notte di Halloween. E ora, via! Che mi si scuoce la pasta.-

E con una magica imposizione delle mani, il nostro amabile Fritz fu trasportato nel passato dal mago.

 

 

INTERMEZZO DI SUSPENSE

 

TICK TOCK TICK TOCK TICK TOCK

ALBA DELLA NOTTE DELLA NOTTE DI HALLOWEEN: CIRCA DODICI ORE RIMASTE MA POTREI SBAGLIARMI

FINE INTERMEZZO

 

 

Il nostro spaesato amico era appena stato trasportato indietro nel tempo: egli non era a conoscenza del luogo, ma almeno aveva un informazione utile: l'ultima cosa che Empedoclo gli aveva detto prima di fare la sua magia aveva a che fare con Halloween.

Ma cos'era, poi, Halloween? Fritz non ne aveva idea.

Il sovrano bonaccione si guardò intorno: era in una città piuttosto bizzarra, e con piuttosto bizzarra intendeva che c'era tipo un miliardo di gente vestita in modo strano.

Un fatto inquietante che il nostro uomo notò fu che c'era una quantità brutta di bambini in giro. Notare che nel Sistema Fritziano delle misure una quantità brutta è definita come una quantità che fa schifo.

Fritz decise dunque di chiedere informazioni a una guardia che passava nelle vicinanze.

-Mi scusi buonuomo,- intercalò il sovrano, rendendo allegramente visibile il coltello che portava in tasca strettamente per difesa personale, -Sa dirmi dove mi trovo, e che giorno mai è oggi!-

"OMMIODDIO IL RE" pensò la guardia; tuttavia mantenendo la sua compostezza, rispose con garbo.

-Mio signore, lei si trova nella città della festa!-

-Ah! Quale orrore, non ho mai, e dico mai, autorizzato nulla del genere!-

-Ma sire,- spiegò la guardia. -Con la recente ondata di invasioni titaniche, abbiamo pensato che una tale città potesse essere utile per sfogare la paura popolare!-

-Abbiamo pensato? Perché ora voi pensate anche, eh? Dovrò farvi giustiziare.-

-Ma signore, è Halloween! Non vuole divertirsi?-

-Ah si? E come ci si divertirebbe, sentiamo?- inquisì uno scettico ma buono sovrano.

-Beh, ti metti una maschera e vai a spaventare la gente.-

-Oh!- esclamò Fritz. -Spaventare a morte i bambini! Mi piace! Ti meriti un aumento!- disse il generoso re alla guardia. -E con aumento intendo sei licenziato!-

-Ma...!-

-Vado a spaventare i bambini!- disse Sua Maestà, e si incamminò per la sua strada.

Grazie ai suoi sviluppatissimi sensi, Fritz riuscì a trovare subito uno stormo di bimbi che si menavano allegramente.

-Accidenti!- pensò fra sé e sé. -Non ho neppure una maschera: come farò a spaventare codesti giovini?-

Ma i suoi pensieri non durarono molto perché UN ASSASSINO MEGA USCI' DALLE TENEBRE E TRAFISSE I BAMBINI!

-INSEGNAMI MAESTRO!- fu il primo richiamo che il sovrano fece alla figura.

A una più attenta esaminazione, però, il Re Saggio trovò una notevole somiglianza con un individuo sconosciuto, anche se in effetti non riusciva bene a capire dato che il rene di un bambino gli era entrato in un occhio.

Improvvisamente, il misterioso omicida parlò.

-Me llamo... ¡Kenny el Destripador!-

-Ah! Ma io ti conosco! Tu se Kenny lo squartatore, nemico pubblico numero ventitrè!- esclamò l'arguto monarca.

-Ah! Mi hai scoperto, ahimè!-

-Ma perché parli spagnolo? Non eri mica asiatico?-

-Ah ma la Spagna non era tipo in Asia?-

-Ah boh.-

-Comunque!- esclamò Kenny. -Ho deciso che devo uccidere tutti.-

-Ma no! Perché mai?- chiese Fritz dispiaciuto che poi non avrebbe potuto ammazzare nessuno.

-Eh dai, è Halloween.-

-Ti ordino di smettere, allora!- ordinò appunto Fritz.

-Ok.- rispose Kenny.

-Oh, è stato facile.-

-Però voglio uccidere... Un prete! Il pastore Nick-

-Eh no!- protestò sua maestà. -È qui che mi cadi. Puoi uccidere tutti, ma non il prete.-

-Posso uccidere tutti, ma non il prete?-

-Eh, si.-

-Allora no.-

-Ma perché? Come mai vuoi farlo?- chiese esasperato Fritz.

-È che da bambino i miei genitori mi avevano comprato un prete, solo che gli ho dato da mangiare troppa dinamite ed è morto.- spiegò Kenny.

-Eh vabbè sai quanti preti ci sono? Puoi ammazzare tutti gli altri, ma lui no.-

-Allora gnegne! Dovrai passare le MIE MILLE PROVE!- E FRITZ VENNE TRASPORTATO NELL'IPERSPAZIO.

-ODDIO MA CHE È-

-Io non sono Kenny lo squartatore! Sono un fantasma!- 

La situazione era critica: Fritz non era in grado di contare fino a mille! E allora, come avrebbe mai potuto salvare il Natale e Halloween contemporaneamente?

La risposta arrivò da una voce incorporea.

-PRENDI LA MIA MANO FRITZ!-

-Wela! Che è?- gridò un esasperato Fritz.

-TUA MADRE!-

-Ah ah, che ridere.-

-No dico, sono veramente tua madre.- Disse la voce, rivelando la sua faccia. Era veramente la madre di Fritz!

-Che ci fai qua, mamma?-

-Sono la tua coscienza!- rispose ella.

-Quindi sei mia madre o la mia coscienza?-

-Taci, zotico!- esclamò la madre. -Ti faccio uscire di qui!-

-Ah! Che gentildonna!- la complimentò il monarca.

-E con ti faccio uscire di qui intendo che ora io e Kenny usciamo insieme.-

-Puoi chiamarmi papà, se vuoi.- propose l'assassino.

-OH NOOOOOOOOOOOOO!-

Fritz produsse un urlo così forte da rompere la barriera spazio-temporale per giungere tosto alla chiesa sacra delle mura.

-Perdinci! Che fortuna! per festeggiare, dovrò uccidere milletrè capre.-

Solo che i preti che stavano messando guardarono molto male il re siccome erano tutti brutti, vecchi e ciechi, tranne uno: il pastore Nick!

-Ah! Mio amico! Mi aiuteresti a salvare il Natale?-

-No.- rispose Nick.

-Uffa.-

E siccome era scaduto il tempo, Fritz venne trasportato di nuovo alla sua reggia.

-Ah! Sei tornato, discepolo della magia!- lo salutò Empedoclo. -Come è andata?-

-Eh, male. Non sono riuscito a trovare il prete.- disse Fritz con rancore.

-È ok.- lo rassicurò Empedoclo. -Io non sono un vero mago.-

-Ma allora!- esclamò il re sorpreso. -Come hai fatto a mandarmi indietro nel tempo?-

-Ho usato tanta carta igienica e colla vinilica.-

-Ah. Quindi dovrò aspettare un mese come tutti?-

-Beh, in realtà avevo già un vulcano tascabile ma volevo farti capire il vero valore delle feste e dell'amicizia.-

-Credo di aver capito, finalmente! Mi è chiaro. Grazie, Empedoclo!-

Fritz prese il vulcano tascabile dallo Strego, ce lo buttò dentro e lo fece eruttare: le ceneri proiettate nell'atmosfera bloccarono i raggi solari, causando un inverno prematuro e che sarebbe destinato a durare per l'eternità provocando la lenta morte di ogni specie vivente.

Finalmente la neve scendeva.

-Non è bello, Ugo?-

-Bellissimo, Sua Maestà. Bellissimo.

Ed ecco come il Re Fritz salvò Halloween e il Natale ma condannando tutti gli altri.

Fin

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3471182