Funny, stupid, little things

di marta_weasley_394
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #expotravel ***
Capitolo 2: *** #musiclesson ***
Capitolo 3: *** #hello ***
Capitolo 4: *** #wrong answer ***



Capitolo 1
*** #expotravel ***


Capitolo 1

#expotravel

Ed eccoci già in macchina, in viaggio verso Milano per l'Expo.
-Che noia...- commenta come al solito mio fratello -mamma ho fame,cosa mangiamo per pranzo?-
-Accidenti come sei originale- ribatto io -sempre a dire che ti stai annoiando, io invece vorrei dormire!-
-Okay, ora facciamo un gioco- si intromette mia mamma che ha captato segni di tempesta imminente-
-Uhhh, non vedevo l'ora- sbadiglio, con una nota di sarcasmo nella voce forse troppo pronunciata.
-Ognuno di noi conta qualcosa lungo l'autostrada, tipo alberi, macchine, uccelli...chi ne vede di più vince!-
-Ottimo- aggiungo io risistemando la testa sul coprisedile grigio della macchina -io conto i draghi. Oh, guarda un po', non vedo draghi.
Buonanotte!- sono le mie ultime parole e chiudo gli occhi, ma li riapro subito perché una risata fastidiosa mi giunge alle orecchie.

-Hahahahaha, okay io conto gli unicorni magici rosa con sopra i Big Time Rush- ride mio fratello copiandomi, quindi io ribatto irritata -Eccoti
di nuovo con la tua originalità! E poi- sorrido chiudendo nuovamente gli occhi,possibile che una ragazza non possa dormire in pace? -Anche
se ci fossero i Big Time Rush dubito fortemente che un solo unicorno possa tenerli tutti. -

Mio fratello tace, non osa ribadire.
-Ragazzi, se non volete giocare dite semplicemente 'non vogliamo giocare' e stiamo tutti zitti!- esclama mia madre, anche lei sta ridendo
per la battuta dei draghi. Io e mio fratello ci lanciamo un'occhiata complice e in coro diciamo -Non vogliamo giocare!-

-Me l'aspettavo...- sbotta mia madre, mentre tira fuori il cellulare per leggere le notifiche di Facebook. Direi che neppure lei eccede in
originalità.

-Comunque,torniamo alle cose importanti: dove mangiamo?-
-Ahhrgh, ti prego piantala!- rispondo io esasperata -Se hai fame c'è della ciambella nel bagagliaio, mangiati quella idiota.-
-Mi scoccia tirare giù il sedile!-
-Allora ti arrangi!-
-Babbana- soffia mio fratello mentre cerca la levetta da tirare per arrivare al bagagliaio -e poi la ciambella è tutta sbriciolata, farà schifo.- si
lamenta di nuovo.
-Se invece di fare l'imbecille rubandomi il libro di Percy Jackson la tenevi stretta, quella non cadeva e adesso non era una ciambella su cui è esplosa una bomba a mano!!-
-Noiosa.-
-Stupido.-
-Secchiona.-
-Permaloso.-
-Noiosa.-
-L'hai già detto stupido.-
-Bhe, allora anche tu hai già detto stupido!!-Sarei andata avanti così per tutto il viaggio, se i miei non mi avessero interrotta.
-RAGAZZI!- grida mio padre incavolato -Se urlate così non riesco a sentire il navigatore!-
-Oh, certo certo, ascoltiamo un'inutile voce metallica che non fa altro che dire 'tra cinquecento metri,girare a destra su viale Roma e poi,
mantenersi sulla sinistra!'
- dico io imitando Cortana, il nome che abbiamo dato al navigatore. -Siamo sull'autostrada, serve davvero il
navigatore?-

-Volete andarci a Expo si o no?- chiede mia mamma.
-Per mangiare insetti fritti e fare infinite code per i padiglioni? No grazie...- commenta mio fratello mentre ammira il campo di battaglia che è il vassoio della ciambella.
-Tu mangia e taci, stai abbassando il quoziente intellettivo dell'autostrada.- ribatto io.
-Copiona di battute. Questa l'hai presa da Sherlock.-
-Insomma, tu non copi mai le battute!-
-No.-
-Giusto, forse nell'universo parallelo in cui le cose si fanno al contrario...- sto per aggiungere un 'idiota', ma vengo bloccata dalla radio che
manda una pessima notizia.

Si informano i gentili signori viaggiatori...
-E le signore viaggiamucche- mi scappa una risata, era una battuta troppo bella per trattenerla!
-Marta stai zitta, magari è importante!- mi riprende mio padre.
...sull'autostrada A14 con uscita Brescia è intasata in un incidente che ha coinvolto cinque vetture, ma per fortuna non ci sono feriti.
-Paolo, ci conviene uscire adesso e fermarci a mangiare, aspettiamo che l'ingorgo si liberi un po'.- suppone brillantemente mia madre. Mio
padre segue il suo consiglio e prende la prima uscita disponibile, ma davanti ha un grosso e lento camion.

-Cavolo che sfiga, il traffico e poi sto camion lumaca. Scommetto che sarà un viaggio ancora luuuungo.- dice mio fratello.
Mi si illumina il volto. Ha detto 'traffico'. E 'camion lento'. Quindi dietro di noi ci saranno almeno un paio di macchine che come noi
aspettano di uscire.

Mi giro, spaccandomi la schiena, ed eccole là! Quello che cerco non si farà aspettare a lungo. Mi sento come in quel film: al mio
segnale,scatenate l'inferno.

Un clacson suona. Poi due,tre,quattro.
Mi volto verso mio fratello e grido:
-ONK BONK!!- e gli tiro un pugno sulla spalla. Funziona così, ogni volta che senti un clacson devi tirare un pugno a qualcuno gridando ONK
BONK!. Lo abbiamo imparato dalla serie TV dei Big Time Rush, e man mano che ci giochiamo sembra una cosa decisamente infantile; ma
si sa, le regole sono regole...

Una lotta disperata, finché non passiamo il casello autostradale dietro l'enorme camion e ci dirigiamo al ristorante del labirinto più grande
d'Europa per pranzare con un misero panino.

Credo che sarà una bella vacanza...



Spazio autrice (una matta al computer) 
Sì, lo so. La mia famiglia è matta.E questa storia è orribile.Che credete, che non lo sappia? :D Queste storielle sono spaccati dalla mia vita, una vita monotona e noiosa quasi quanto mio fratello. Quello che vorrei è solo strapparvi un sorriso, magari la giornata vi è andata male? Venite qui e fatevi due risate, dimenticate i vostri problemi! Come dice il noto proverbio? La risata è la migliore medicina... 
Just smile and enjoy!

||Weasley
 

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Capitolo 2
*** #musiclesson ***


#musiclesson
La nostra scuola è talmente barbona che non abbiamo neppure i soldi per ristrutturare l'aula di musica, quindi ci tocca fare lezione nell'Aula Magna. Come al solito io e miei migliori amici Matteo e Andrea corriamo nell'atrio seguendo la prof., per accaparrarci i posti più in fondo possibile. La bidella ci sbraita contro, io faccio il voto del silenzio nel tentativo di trattenere una risata.
Cerco di tenere il quaderno in equilibrio tra il mini banco della sedia e la schiena di Andrea davanti a me, ma con scarso successo: lui si muove e la sedia fa così schifo che neppure lei sta ferma. La prof. sta riconsegnando le verifiche di storia della musica, spero sia andata bene…
«Gatta?» domanda la prof, e Matteo di fianco a me alza speranzoso lo sguardo, manco stesse invocando Maria. Ha preso otto e mezzo, mediocre? Sì. Lui fa semplicemente schifo in musica, non la calcola neppure come materia.
Chiama me, ho preso 9+. È nei miei standard, voglio supporre. O almeno credo.
Il brano che facciamo oggi è da scartavetrarsi i c******i con la carta vetrata. Fra martino campanaro in versione funerale, direi che il detto “Mai 'na gioia” sia più che adatto.
La prof è in piena crisi pre-mestruale, si sta lamentando random di quello che facciamo e non facciamo, intanto io mi rigiro il flauto tra le mani e fingo di vomitare dentro il cappuccio della felpa di Andrea. Matteo mi guarda ridendo, e smette richiamato dalla prof.
Torno con la testa su e penso all'odore della felpa.
Mi ricorda qualcosa.
Vaniglia?
No.
Cannella?
Mah.
Shampoo Pantene?
Sì.

Mi avvicino ad Andrea e gli dico «Ohi, ma tu usi lo shampoo della Pantene?»
Lui si gira e mi guarda come se avessi appena urlato “evviva le tagliatelle al ragù” ad un raduno di vegani.
«Che?»
«Hai il cappuccio che profuma di shampoo pantene.» ripeto.
Mi ignora e si rigira, pronto a suonare quell'inutile pezzo di plastica bucherellato denominato “flauto” dagli appassionati.
Questa lezione mi sta annoiando. Preferirei essere rinchiusa in una stanza delle torture con Gigi D'Alessio che canta piuttosto che stare qui. Accavallo le gambe e guardo con indifferenza la prof.
Quella hippie è davanti al tavolone dell'Aula Magna, e dietro ha i due alunni più tamarri e nullafacenti della mia classe. Sta blaterando qualcosa sul brano che dobbiamo fare, e per poco non mi viene un infarto quando vedo due dita spuntarle dai capelli rossi.
Uno di quei due geni deve aver avuto la brillante idea di fare la corna alla prof.
Mi faccio violenza morale per non scoppiare a ridere, accasciandomi dietro ad Andrea per non far vedere che sto avendo una crisi epilettica, sento Matteo che sta tremando, trattenendo una risata per evitare di far brutte figure. Ritorno più o meno composta, la mano è sparita. Poco dopo, però, risorge e stavolta mi basta una mano davanti alla bocca per tenermi dentro tutto. Tutta la classe è in evidente stato di imbarazzo.
Annuso di nuovo il cappuccio di Andrea, sembro uno di quei cani da tartufo. Che buon profumo.
Suona la campanella e mi rendo conto che, tutto sommato, questa lezione è stata divertente come correre 5 km di maratona e scoprire che alla fine non c'è il buffet.


 

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Capitolo 3
*** #hello ***


#hello  
Quest'anno, per me, il lunedì è un po' meno una rottura.
Perchè sì, ho cinque ore di scuola, ma almeno non sono materie pesanti come un lingotto di platino (grazie a Yahoo Answers per avermi fatto scoprire il metallo più pesante) perché ho cinque materie “irrilevanti”: geometria, francese, religione, musica, ginnastica. Tutto qui.
Ma è nell'ora di religione che diamo il meglio di noi stessi, sparando battute random.
La professoressa è in uno dei suoi momenti filosofici, ed esordisce dicendo “Secondo voi quando inizia la vita umana?” lasciandoci cinque minuti per scrivere qualche riga sul quaderno.
Io tiro fuori qualche vago discorso evoluzionista alla Darwin senza veramente capire che cavolo stia uscendo dalla mia penna, finendo con un poema di ben dieci righe.
Ovviamente, con questo pathos, non poteva mancare il compagno che le dice più grosse; io spero che faccia apposta, ma ultimamente non ne sono così sicura.
«Beh prof, la vita è cominciata quando sono nati i dinosauri!» e il suo è un tono convinto, da qui la mia incertezza sul fatto che faccia apposta a sembrare cretino.
«La vita umana, Marco» sottolinea la povera prof. con una linea di esasperazione.
E qui il mio dubbio di trasforma in sicurezza.
«Ahhhh! Allora quando sono nati i mammut!» esclama il genio del momento, gettando la classe in un irrefrenabile stato di ilarità generale mischiato ad un casino assurdo.
«BASTA!» tuona la prof, e tutti ci zittiamo. Incavolata, prende un gessetto minuscolo (come se a scuola ci fossero i soldi per i gessetti) e scrive un paio di nomi, suppongo quelli che hanno fatto più rumore trenta secondi fa. La classe trema, sperando di non vedere le lettere del proprio nome sulla temuta lista dei bambini cattivi, manco la prof. fosse Babbo Natale….
Nel silenzio più assoluto ecco una mia compagna e amica, la “ragazza del bricolage” come la definisce la professoressa di inglese, Adele: dice qualcosa di assolutamente inutile rispetto alla conversazione della lezione, causando un altro scatto della prof. Che riprende in mano il gessetto e scrive a caratteri cubitali A-D-E-L-E sulla lavagna.
E tanto per cadere dalla padella alla brace, il compagno dei mammut comincia a cantare.
“HELLO FROM THE OTHER SIIIIIIIIIIDEEEEEE!
I MUST HAVE CALLED A THOUSAND TIIIIIIIIIIIIIMES
TO TELL YOU NON SO LE PAROLEEE"
E questo è un chiaro esempio di come un lunedì possa essere divertente. E degenerare in una serata karaoke piena di ubriachi.




Spazio autrice (una matta al computer)
DAAAAAMN, è da così tanto time che non posto su Efp….sono una persona cattiva. Anyway, how are you? Spero che stiate ridendo come ho fatto io quando il mio stupido compagno e non-so-perchè-amico Marco ha cominciato a cantare “Hello” di Adele. Ma vabbè. Niente. Ciao.
||Weasley

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Capitolo 4
*** #wrong answer ***


#wrong answer
La situazione sta degenerando.
È molto peggio di quanto pensassi.
La fine è vicina.
Il sabato mattina estivo in famiglia potrebbe essere una pacchia, peccato che siamo tutti troppo pigri per fare qualcosa di socialmente, psicologicamente o fisicamente utile. Quindi andiamo giù di giochi in scatola, di quelli che nessuno tocca dall'ultimo Natale e che sono sepolti da mille altri giochi infiniti (vedi Monopoli o Risiko) e ricoperti da due dita di polvere.
«Ho vinto» declama mia mamma alzandosi dal letto matrimoniale. Mio fratello, sbalordito, spazza via i segnalini del gioco della patente disperdendoli tra le lenzuola.
«Adesso vi faccio io le domande, vediamo quanto ne sapete» mi aggiungo alla conversazione prendendo in mano il mazzo di carte domanda/risposta.
Mia mamma si alza, rifiutandosi di continuare a rispondere a quei quesiti che le avevano fatto in età antidiluviana per prendere la patente.
Restiamo io, mia cugina (che dopo aver tentato inutilmente di costruire una mucca spastica con gli origami ci siamo aggregate all'allegra combriccola di neopatentati), mio fratello rompiballe e mio babbo, che era pronto a riordinare lo studio ma poi si è addormentato sul letto.
«Bene, prima domanda. Quanti punti di penalità riceve l'automobilista che passa con il semaforo rosso? 3,6 o 9?»
Mio fratello alza le spalle e spara un numero a caso.
«Tre?»
«Oh, bravo» gli rispondo «peccato che la risposta giusta sia sei. Hahahaha. Idiota.»
«E va bè, io mica ce l'ho la patente» si giustifica lui, punto nell'orgoglio.
Soddisfatta di aver colpito nel segno, continuo con la domanda successiva.
«Il pignone è un carburante?»
«Il che
«Il pignone.»
«Te sei una pignola.»
«Daaai, rispondi: Sì o no?»
«Bo, che ne so, credo di no!»
«Ti ci voleva tanto?»
Quel rompiscatole sbuffa e io continuo con le domande più assurde e complicate sul codice stradale.
«Posteriormente, gli autoveicoli di lunghezza inferiore a sei metri devono obbligatoriamente avere due catadiottri rossi di forma triangolare?»
«Certo, altrimenti come fanno a vedere se c'è un armadio che si è perso in mezzo alla strada?»
«Ma che diavolo stai dicendo?»
Ha perso la testa, in definitiva. Tutti quei video di Favij, St3pny e quegli altri gamers da strapazzo gli hanno fuso il cervello. Ma vediamo di stare al suo gioco.
«Scusa, hai ragione. Quel povero armadio era andato a vedere Svezia-Italia ed ha cercato di tornare a casa all'Ikea ma era così triste di aver perso la partita che si è messo a dormire in mezzo all'autostrada come i barboni.»
Mia cugina ha capito il mio gioco e mi viene dietro.
«Se del pollo fritto ti attraversa la strada e lo investi, ti fermi e lo mangi oppure tiri dritto?»
«Beh dipende» dico io «Il pollo è in medaglioni o strisce? Perché se è a strisce non lo mangio. E se c'è la maionese neppure.»
Mio fratello scoppia a ridere come un ubriaco alla sua prima sbornia, ma non credo che abbia capito che lo stiamo prendendo tutti in giro. Stringe il cuscino come se stesse per metter su piedi e scappare via, ridendo con la bocca così aperta che ci si potrebbe infilare una mandria di elefanti.
«È inutile che ridi, lo sanno tutti che il pollo fritto è più buono a medaglioni.»






Spazio autrice (una matta al computer)
EHILÁ!!!
Sì dico a voi, splendide persone che mi aspettate per miliardi di anni finchè non aggiorno! Grazie di essere ancora qui ad ammirare sopportare il mio talento la mia assurda voglia di scrivere cose che di decente hanno solo il titolo!
Questo capitolo lo dedico alla nostra Nazionale Italiana che ha vinto contro la Svezia e a mia cugina Irene, che mi ha aiutato nella realizzazione di una mucca fatta con gli origami (perchè io sono troppo disabile per farcela da sola). Il gioco di cui parlo in questo capitolo è questo http://www.mikogiocattoli.com/giochi-societa-e-puzzle/giochi-in-scatola/il-gioco-della-patente-a-punti
Giusto per farvi capire. Bene, torno a studiare perchè martedì ho l'orale e non sono assolutamente pronta! Auguratemi buona fortuna pls, ne ho davvero bisogno hahahahah
Loveh,
||Weasley
 

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