Roommates

di J o k e r_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I. Caffè ***
Capitolo 2: *** II. Cupcake ***
Capitolo 3: *** III. Priorità ***
Capitolo 4: *** IV. Perché sei tu Romeo? ***



Capitolo 1
*** I. Caffè ***


Drabble 1

Caffè.



Levi Ackerman, diciotto anni. Lavora part-time, quando non deve studiare, nella caffetteria vicina.
Il suo film preferito è Moulin Rouge - una volta lo aveva sorpreso a cantare una delle canzoni del musical mentre era chiuso in bagno - , ha appena iniziato l'ultimo anno di liceo e da tre anni segue un corso di recitazione: era abbastanza ovvio che volesse fare l'attore.
Da quando erano diventati coinquilini, e cioè da circa un mese, aveva trascorso ore davvero interessanti sul suo profilo Facebook.
E il suddetto Levi, in quel momento - le ventitrè e dodici esatte, per essere pignoli - era entrato nella stanza.
Con un mormorio di disappunto Eren, che da poco era riuscito a prendere sonno, si svegliò, evidentemente disturbato dalla lampadina improvvisamente accesa.
«Si può sapere perché hai acceso la luce? Spegni! È tardi!»
«Cristo, l'hai fatta tu questa macchia di caffè a terra?» sbraitò lui quando i suoi occhi si posarono con disgusto sulla chiazza.
«Mhm...» mormorò poco convinto in risposta, rannicchiandosi contro il materasso del letto.
«E non ti è venuto in mente di pulire?» urlò l'altro mentre si allontanava nella piccola cucina dell'altrettanto piccolo appartamento dove, in un ripostiglio, tenevano anche i prodotti per le pulizie - che aveva ovviamente comprato il corvino -.
Dal canto suo, il moro si contorse ulteriormente nel bozzolo di lenzuola e coperte, premendo il volto nel cuscino. Levi tornò nella camera, infilò gli spessi guanti arancioni di gomma e bagnò una spugnetta con del detersivo per pavimenti.
Eren sbuffò, aprì gli occhi e si mise a sedere contro la testiera del letto, osservando il ragazzo inginocchiato a pochi metri da lui visibilmente interessato al pavimento.
«Non puoi farlo domattina?»
Lo sguardo tagliente che gli fu rivolto non ammetteva risposte.
«Va bene, ho capito, sto zitto. In tal caso, buonanotte.»
Mentre tornava a poggiare la testa sul cuscino, sentì Levi sospirare qualcosa come "moccioso maledetto".





Note di una persona davvero orrenda:

Faccio abbastanza schifo, lo so. Dovrei aggiornare Penny Dreadful, ma, per essere sincera con voi, mi sembra che ci sia qualcosa che non va nel capitolo - in tutto ciò mi manca poco
a finirlo - e che non mi piace. Davvero, non sono sicura di quest'ultimo capitolo della storia, e non vorrei deludervi, perché io per prima sono molto affezionata a PD ♥ Però stasera mi
sentivo assai ispirata per questa serie di flashfic che spero possano piacervi ♥
Al solito, un commento è sempre apprezzato, e ringrazio a prescindere tutti quelli che avranno speso qualche minuto per leggere questa cosina ♥
Quanto a voi, lettori di Penny Dreadful, tenete duro! Non sono morta!
Un caro saluto,

With love,
Your Joker.




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Capitolo 2
*** II. Cupcake ***


Ordinazioni


Cupcake.





Fu assolutamente impagabile l'espressione scocciata che si formò sul volto di Levi nel momento in cui Eren mise piede nella caffetteria.
«Sei serio?»
Trattenendo un sorriso, il ragazzo finse dispiacere.
«Da quando ci conosciamo mi tratti sempre male.» 
Prese posto a una delle sedie vicine al bancone.
«Potrei denunciarti per stalking.»
«In base a quali prove? Il fatto che vengo qui perché c'è il wi-fi gratuito?» chiese sarcastico mentre connetteva il cellulare alla rete libera.
Tutto sommato, veniva spesso in quella caffetteria: perlopiù nel tardo pomeriggio, e a causa di questa sua routine non aveva mai avuto la possibilità di incontrare lì il suo compagno di stanza - il turno di Levi andava infatti dall'una e mezzo alle quattro e mezzo di pomeriggio - .
In risposta, l'altro schioccò la lingua. Fortunatamente, i pochi clienti presenti non badarono a loro.
 Per un po', Eren tenne occhi incollati allo schermo del telefono, conscio dell'attenzione del corvino su di sè.
«Hai intenzione di ordinare o cosa?»
«Il "cosa" in che consiste?»
Il minore attese un po' per la risposta, perché era appena entrato un cliente: giusto il tempo di preparare un caffè da portar via.
«La gente ci crede veramente quando dici di avere diciassette anni?»
«E quando tu dici di averne diciotto?» ribatté con un sorrisino. Dio, se adorava stuzzicare Levi.
«Se ti offro un cappuccino e un cupcake andrai via?»
Eren prese ad accarezzarsi il mento, pensoso.
«Il cupcake dev'essere ripieno.» esordì.
Levi sbarrò gli occhi.
«Nel caso tu non avessi capito, questa roba mi verrà sottratta dalla paga. Hai idea di quanto costa quello ripieno? Tre dollari.» rispose, scandendo lentamente il prezzo.
«Ripieno o non se ne fa nulla.»
«Tu però vai via subito.»
Il ragazzo sorrise.
«Affare fatto.»



Note dell'autrice:


Salve salvino ♥
Innanzitutto ringrazio alchimistadibudino che è stata così gentile da lasciare un commento, ma soprattuto tutte quelle persone
che hanno letto e che leggeranno il primo capitolo *lancia cupcakes ripieni a tutti* ♥  Grazie, vi voglio bene ç_ç
E niente, sono tornata qui con un'altra flashfic, spero vi piaccia!
Come al solito, un commentino è sempre ben accetto ♥
Alla prossima!

With love,
Your Joker.










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Capitolo 3
*** III. Priorità ***


Priorità

Priorità.



«Levi?»
«Mhm?»
«Tocca a te lavare i piatti questa settimana, no?»
Con un sospiro e un'espressione di noia più che evidente sul suo volto, il corvino si tolse le cuffiette e mise in pausa l'episodio che stava vedendo dal suo portatile, quindi rivolse un'occhiata a Eren, che si era preso una pausa dal suo assegno di letteratura per gustarsi uno yogurt.
«Lo so. Non c'è bisogno che me lo ricordi.»
Il minore lo guardò incuriosito, spostò la sua attenzione sul computer e di nuovo sul maggiore.
«Uhm, credevo te ne fossi dimenticato. Non studi?»
«Più tardi.»
«Che fai?»
Un altro sospiro scocciato.
«Guardo una serie tv.»
Il volto di Eren sembrò illuminarsi.
«Anche io ne seguo qualcuna, sai? Magari possiamo farci un account Netflix in comune, ti va? Che stai vedendo, comunque?»
«"Il Trono di Spade".»
A quella risposta, il sorriso sul volto del più giovane sembrò allargarsi: cavolo, aveva finalmente trovato qualcosa di cui parlare con Levi!
«Sei in pari?»
«No.»
«Che episodio stai guardando?»
«Il finale della quinta stagione.»
«Oh, è un episodio fantastico, resterai sciocca-»
«Zitto, non dire una sola parola o giuro che cambio coinquilino.»
«Come vuoi. Ehi, posso vedere l'episodio con te?» propose. Al maggiore ricordò un cagnolino che, tutto felice, scodinzola allegramente.
«Solo se stai zitto.»
«Promesso!»
Velocemente, aggiunse il cucchiaino sporco alla pila di piatti da lavare, gettò il vasetto di plastica e si accomodò sul divano accanto al suo coinquilino, che teneva il computer sulle sue gambe. Quando Eren si fu sistemato per bene e il portatile messo in una posizione che permettesse a entrambi di vedere bene, Levi fece ripartire lo streaming: era fermo circa al diciassettesimo minuto.
Preso com'era dall'episodio, non si era accorto di come l'altro avesse posato la testa sulla sua spalla. Lo osservò per qualche secondo: certo, Eren era sicuramente un bel ragazzo, ma si conoscevano da troppo poco tempo e non era intenzionato a sbandierare la sua omosessualità ai quattro venti.
Non disse nulla.
Semplicemente, si accontentò in silenzio della loro vicinanza.



Note d'autrice:

Ehilà, qui la vostra Joker ♥ Come va, tutto bene?
Per quelle che seguono anche Penny Dreadful, vi do una buona notizia: sto continuando la fanfiction
e ho trovato una beta per il capitolo, quindi spero di riuscire ad aggiornare entro la fine del mese ♥
Per quanto riguarda Roommates, le cose si sono fatte più interessanti, eh?
Ah, Levi, come sei prevedibilmente gay ♥ E manco il nostro Eren scherza!
Non ho altro da aggiungere, se non che ringrazio tutte voi splendide personcine che avete ritagliato una parte del
vostro tempo per recensire o semplicemente leggere queste piccole flashfic ♥
Al solito, un commento è sempre apprezzato e ancora grazie per il vostro supporto
*manda baci e abbracci a tutte le sue lettrici*

With love,

Your Joker.


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Capitolo 4
*** IV. Perché sei tu Romeo? ***


Romeo

Perché sei tu Romeo?



Da quasi mezz'ora ormai stava facendo avanti e indietro per il salotto.
«Rinnega tuo padre, rifiuta il tuo- no, non va bene dannazione.»
Era un tranquillo venerdì pomeriggio, Eren era uscito da molto con un suo amico - un biondino che aveva visto più volte anche a scuola - mentre Levi era rimasto a casa, intento a provare quel pezzo.
No, quel pezzo che aveva scelto personalmente.
La settimana scorsa il suo maestro di recitazione aveva chiesto a lui  e a i suoi compagni di provare qualcosa e recitarla alla prossima lezione. E cioè l'indomani.
A causa della scuola e altri piccoli impegni, il giovane Ackerman aveva completamente rimosso dalla sua testa la richiesta dell'insegnante, e adesso, nella disperazione pura, cercava di far suonare quanto meno tremenda possibile la sua interpretazione di Giulietta.
Perché Shakespeare, poi? Come gli era venuto in mente di scegliere la scena del balcone di "Giulietta e Romeo?"
Sbuffò.
«O Romeo, Romeo, perché sei tu Romeo?»
In quell'esatto istante, il suo coinquilino fece silenziosamente ritorno. Quando si accorse di quello che stava succedendo nel salotto, si fermò sulla soglia della porta per osservare con un misto di curiosità e ammirazione Levi che recitava.
«Rinnega tuo padre, rifiuta il tuo nome, o, se non vuoi, giura che mi ami, e io non sarò più una Capuleti.»
Levi si fermò, lo guardò per un attimo, e per qualche secondo pensò che la finestra non era poi tanto distante, e tentare il suicidio non era poi una cattiva idea: non c'era cosa che lo imbarazzasse più dell'essere visto mentre provava.
«Devo continuare ad ascoltarla oppure rispondere a ciò che dice?» recitò Eren sorridendo. Conosceva il pezzo.
Lo guardò con tanto d'occhi, senza proferir parola, improvvisamente muto.
«Non hai un copione o-»
«È solamente il tuo nome ad essermi ostile: tu saresti sempre lo stesso se non fossi un Montecchi. Non e' una mano, o un braccio o un viso, nè un'altra parte che appartiene ad un essere umano. Oh, sii qualche altro nome!
Quello che noi chiamiamo col nome di rosa, anche chiamato con un nome diverso , conserverebbe ugualmente il suo dolce profumo.» proseguì a un tratto il maggiore, muovendo un paio di passi nella direzione dell'altro; sorrise inconsciamente.
Si fissarono negli occhi per qualche minuto, forse meno, e poté sentire il suo cuore battere così forte che sembrava voler esplodere da un momento all'altro.
Sembrava che Eren stesse per dire qualcosa, quando alla fine diventò paonazzo e si congedò con la scusa di volersi rinfrescare, mentre Levi restò fermo, al centro della stanza, completamente inebetito.
Ma che diavolo era successo? Perché all'improvviso pareva essere andato in tachicardia? Non era stato a causa dell'imbarazzo, no di certo.
Una cotta? No. Assolutamente no.
Non accettava categoricamente il fatto di essersi preso una cotta.
Lui. Una cotta. Eren Jaeger.
Idea decisamente bocciata.
Perché proprio tu, Eren?



Note dell'autrice:

Buonasera!
Allora, innanzitutto mi scuso per il ritardo, stavolta giustificato dal fatto che fino a neanche una settimana fa ero in vacanza e al ritorno ho scoperto
che l'intero capitolo era andato perso - non chiedetemi come - e quindi ho dovuto riscriverlo.
Ma finalmente eccoci qui! Penny Dreadful è terminata, quindi posso dedicarmi un po' di più a Roommates, anche grazie alla brevità dei capitoli.
E... niente! Spero vivamente che anche questo capitolo vi sia piaciuto, come al solito è sempre bello sapere le vostre opinioni e ringrazio
di cuore tutti quelli che stanno seguendo la storia ♥
Alla prossima!

With love,
Your Joker




 

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