Anima Terrena di saphira247 (/viewuser.php?uid=634488)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Fuga ***
Capitolo 2: *** II ***
Capitolo 1 *** Fuga ***
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Le
abitazioni diroccate riuscivano a darmi quel riparo che cercavo, essere
inseguiti da dei cacciatori di taglie non era il massimo, soprattutto
se quei cacciatori erano gli stessi che ti avevano tenuta in ostaggio -
se cossi possiamo dire - per più di 20 anni, in un
tempio
sconfinato posto al centro di un mondo che tanto veneravano.
Il cuore quasi mi sgorgava dal
petto mentre me ne stavo appiattita tra
due muri di un abitazione con la schiena quasi fusa alla parete. L'aria
da quelle parti era arida, mentre i granelli provenienti dalle duni di
sabbia nel quale era stato costruito quel villaggio, riuscivano ad
inoltrarsi fra la steppaglia di capelli neri che mi trovavo.
Al tempio ero continuamente
sorvegliata dai divinatori, e le donne che
continuamente mi spazzolavano, lavavano e vestivano. Sin da quando ne ho
ricordo imparavo scritture, lingue, e schemi di ogni mondo da noi
conosciuto.
Ero riuscita a
fuggire e a nascondermi per due giorni, con il
fiato di quelle iene alle calcagna. Avevo strappato la mia veste per
riparare il mio volto dall'imminente tempesta di sabbia che vi sarebbe
stata da li a poco, quella veste che due giorni prima era bianca, mi
ricopriva sin sotto i piedi per nascondermi da occhi indiscreti, mentre
i capelli erano nascosti sotto un cappuccio collegato ad essa,
ma ciò che non avrei potuto nascondere per sempre erano i miei
occhi, quasi bianchi come il ghiaccio.
Mentre il mio cuore martellava,
davanti ai miei occhi passò una
freccia che mi diede l'imput di fuggire ancora uscendo allo scoperto,
arrivando così al confine del villaggio, almeno fino a quando non mi
trovai col viso sulla sabbia, le mie caviglie erano aggrovigliate con
della corda, mentre degli uomini ( alcuni a cavallo )
correvano verso di me, con un pugnale nascosto sotto la mia veste mi
liberai da quell'ingombro pronta a dar battaglia e ad uccidere se
avessi dovuto.
Fui accerchiata da una decina
di loro mentre sbraitavano e sputavano
schifosamente come dei lama
- Lurida p****nella, ti
abbiamo
cercato per due giorni. Sempre con la tua solita smania di fuggire . Fai
la bella vita e li ripaghi così, se non fosse per
ciò che
sei ti avremmo tagliato la gola da un pò -
disse infine
Grots: si diceva essere un dei cacciatori più abili nel
commercio, sapevo benissimo che era una qualità che si era
attribuito da solo, neanche il più debole della catena
alimentare lo avrebbe ritenuto tale, anche se era riuscito a trovarmi.
Due uomini si avvicinarono e
non ci pensai più volte a
tagliare loro i legamenti, capillari e i tendini che riuscivano a tenerli
in piedi, assestando due colpi sul retro delle loro gambe
vedendoli così strabuzzare a terra in preda al dolore. Mi
alzai
lentamente dalla mia posizione attendendone altri, un colpo di frusta
mi fece cadere l'arma dalla mano, cercai di fuggire dalla parte opposta
ma altrettanto veloce fu la frusta che mi si avvinghiò
alle gambe
facendomi ancora una volta cadere.
- Ti troverai con un
po di
lividi ritornando. Diremo che ti sei fatta male fuggendo
-
disse
avvicinandosi e scagliandomi un calcio in pieno stomaco, ringraziai me
stessa per non aver mangiato nulla di prima mattina.
Inginocchiandosi accanto a me
- Dovevi startene a
casa, vedremo se la prossima volta avrai ancora voglia di fuggire
-
sferrò un altrò pugno vedendomi
ricoperta di sangue " Un momento,
ma questo non è mio " vidi Grots con
un pugnale conficcatto in gola, rivoli di sangue ovunque,
mi scostai appena in tempo quando il suo viso si conficcò nella
sabbia. Mi risvegliai solo quando udii le urla dei suoi uomini che
accorrevano in soccorso di quel che ne rimaneva ormai del corpo
agonizzante, dietro quel corpo vidi un
uomo incappucciato.
Uno ad uno gli si scagliarono
contro ma altrettanto veloce fu lui che con dei fendenti tagliava,
squarciava, e uccideva i malcapitati, era abile lo sconosciuto ma non certo
rimasi li a contemplarlo, e mentre erano tutti indaffarati sull'uccidersi
a vicenda salii sul primo cavallo che riuscii a prendere e mi diressi
al galoppo verso il deserto che mi si parava davanti.
Angolo Autrice:
Spero che la storia vi abbia incuriosito. Accetto qualsiasi critica, e
cercherò di rispondere alle vostre domande, se mai ne avrete
.
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Capitolo 2 *** II ***
Cercai
di fuggire il più lontano possibile da quel posto, da quegli
uomini, in fondo era l'unica cosa che forse - a modo mio - riuscivo a
fare meglio, fuggire!
Quel mondo,
tutte quelle
persone, pretendevano che me ne stessi per il resto della mia vita
rinchiusa in un posto dove i rischi di incombere in amicizie non vi
fossero. Secondo gli scritti ero nata da una stella, discesa in quel
mondo dopo che l'anima dell'universo si era spenta: l'anima
dell'universo era un altra donna, colei che vi aveva regnato prima di
me, quando il suo ultimo respiro di vita veniva esalato in una parte di
quel mondo veniva mandata, da una stella, una neonata che ne prendesse
il
posto.
A nessuna
delle
precedenti anime era mai permesso di instaurare un rapporto con un
essere umano o extraterrestre che potesse essere, solo
all'età di 25 anni avevano la possibilità di
incontrare un essere umano puro, senza contaminazione al di fuori del
mondo, con il quale non vi poteva essere nessun dialogo ma ne era
imposto che esse giacessero per un solo giorno insieme, dopo il quale
egli veniva ucciso perchè non recasse danno all'universo.
Una volta che
l'anima e
l'uomo giacevano insieme, parte di ciò che possedeva l'anima
veniva trasmessa all'uomo con cui aveva giaciuto, esso veniva
ucciso allo scadere del giorno, e quando questo accadeva in ogni mondo
incombeva un eclissi della durata di 7 giorni, mentre l'anima cadeva in
un sonno profondo fino al suo risveglio al settimo giorno, se mai vi
fossero stati dei figli essi venivano uccisi prima ancor di nascere.
Non avevo mai
letto degli
scritti, i motivi per il quale avvenissero queste barbarie verso gli
uomini che avevano giaciuto con coloro che mia avevano preceduto, ne
tanto meno perchè uccidessero i loro figli, ma non avrei di
certo atteso che questo capitasse anche a me.
La tempesta si
avvicinava
molto velocemente mentre correvo al galoppo su quelle duni, mi inoltrai
nella prima caverna che riuscii a trovare con l'intenzione di aspettare
che fosse passata. Scesi da cavallo, era abbastanza spazziosa da poter
ospitare una dozzina di uomini, così mi sedetti su una
roccia e bevvi un sorso d'acqua che avevo trovato attaccato alla sella
di quel cavallo, versandone un po per lui nelle mie mani. Mi
guardai intorno mentre la tempesta ci aveva raggiunto e spazzava tutto
fuori da li, mi tolsi quella grande veste rimanendo con una
maglia senza maniche e i pantaloni lunghi sin sopra le ginocchia. Una
sagoma sbucò dall'ingresso di quella grotta, riuscii a tirar
fuori dei Sai*
- Chi sei? -
la figura si
avvicinò, incappucciata da capo a piedi, così
indietreggiai quel poco che bastava e mi ci avventai contro riuscendo
però a
schivarmi, spostandosi solo quel poco che bastava lateralmente, mi
voltai verso di lui e caricai ancora, si spostò ancora una
volta e mi afferrò un polso togliendomi l'arma portandola
alla gola
- avanti, che
aspetti?
Uccidimi -
- Mi dovresti
un favore
visto che ti ho salvato la vita -
sentivo il suo
respiro
sul mio orecchio, ne approfittai di quella sua distrazione ricordando
della mia altra arma nella mia mano cercando di conficcarla nel suo
braccio, venni afferrata e mi fu rivolto indietro cosi
che lui mi spingesse contro la parete di quel posto. Gettò
la mia arma lontano da me mentre con l'altra la puntò alla
mia schiena
- Credi di
farmi paura? -
- Era quella
l'intenzione
-
Salì
con la
lama sino al mio collo
- Adesso io ti
mollo, tu
fa la brava bambina -
Lentamente mi
lasciò andare, mi girai di scatto per avventarmici contro e
fui gettata a terra con la stessa velocità con cui mi ero
voltata, lo trovai a cavalcioni su di me
- Smettila di
aggredirmi,
se avessi voluto ucciderti lo avrei fatto prima. Ti avrei lasciato
nelle mani di quei tizi -
- Chi mi dice
che non
lavori per qualcun altro? -
- Nessuno -
Si
alzò
porgendomi una mano che non accettai, si allontanò e si
tolse quel cappuccio che lo copriva: aveva capelli neri ricoperdi di
sabbia, della barba appena accentuata, si voltò appena e
aveva due occhi gialli, e la pelle di un colore quasi grigio.
- Sei un
Raariano? -
Puntò
le sue
iridi nei miei
- Esatto,
qualche
problema? -
- Nessun
problema -
dissi
sorridendo nella sua lingua,
se lui ne era rimasto sorpreso non lo diede a vedere, semplicemente
rimase li a fissarmi per qualche secondo prima di coricarsi su una
roccia
- Non osare
fuggire,
attenderemo che la tempesta finisca -
- Dove vuoi
andare? Non
ti seguirò, chiunque tu sia -
lui
annuì annoiato
prima di cadere in dormiveglia, così mi sedetti portandomi
le ginocchia al petto vicino al cavallo che avevo preso.
Sai*
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