Like Peach and Super Mario

di Aila Sonrisa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo

Era una notte stellata di settembre, un venticello leggero avvolgeva la cittadina di Rogue Town, le cui vie erano deserte, a quell’ora tarda.
Solo a Sabaody, considerato da tutti il quartiere più bagordo e infido della città, le luci erano ancora accese.
Perché a Sabaody, quella sera, la notte era ancora giovane.
Ragazzi di tutte le età si aggiravano per le strade, con bottiglie in mano e luci strane negli occhi.
Ebbrezza dell’alcool, droga, gioventù: i termini che si possono collegare sono tanti.
 
Musica ad alto volume risuonava nei dintorni dei locali, che per quella sera erano completamente pieni.
Nella discoteca più rinomata e grande dell’intera Rogue Town, il Vertigo, si stava tenendo il più grande party della stagione estiva.
Quella notte segnava la fine dell’estate e l’inizio della piaga dei giovani: la scuola.
Universitari, liceali, tutti erano lì a sfasciarsi.
Non importava la nazionalità, il sesso, l’orientamento sessuale, il colore della pelle; bastava essere giovani, e al Vertigo si era benvenuti.
 
Davanti all’enorme entrata della discoteca, sotto una tettoia, due ragazzi stavano ciccando.
Uno dei due, un biondo dall’aria affabile e galante, stava spegnendo la sua sigaretta, ormai consumata, sull’asfalto, mentre il suo amico, un ragazzo con una curiosa zazzera verde, stava iniziando a fumare una lunga canna di dubbia provenienza.
-Cazzo, ho finito l’erba. Cuoco dei miei stivali, non ne hai ancora un po’? Non ci credo che questa è l’ultima canna.-
-No testa d’alga, ti ho detto che l’ho finita porca miseria. Dobbiamo procurarcene di più dagli amici di Killer la prossima volta.-
-A proposito, dove si è cacciato quello squilibrato?-
 
Il ragazzo in questione, Killer Satsuriku, se ne stava placidamente seduto su un divanetto in disparte rispetto alla pista da ballo, in compagnia di un rosso dall’aria violenta, di nome Eustass Kidd.
-Ripetimi ancora perché siamo seduti in questo divanetto del cazzo, invece di rimorchiare qualche cagna.- ringhiò il rosso guardando con astio la folla danzante, accendendosi una canna
-Per l’ennesima volta, se il buttafuori ti becca ancora a farti sua sorella ti gonfierà il culo di botte fino a farti diventare una checca, cito testualmente, e ti farà ingoiare i tuoi capelli uno alla volta.- gli rispose l’amico sorseggiando tranquillamente un Mojito.
-Bastardo infame, se osa parlare dei miei capelli di nuovo, me la sbatto davanti a lui sua sorella.- minacciò con fare bellicoso Kidd- anzi, sai che ti dico? Vado proprio a cercarla.-
Dopo aver gettato la canna sul prato, incurante delle bestemmie colossali del biondo, si sistemò la canottiera sgualcita che indossava e si diresse con aria famelica verso la pista da ballo.
 

Angolo dell'autrice
Oilà gente!
Il mio nome è Aila, ed eccomi qua con questa insulsa storia 
Non è la mia prima esperienza alla scrittura, ma so di avere davvero molto da imparare, perciò ve lo chiedo davvero per favore: anche se vi non è piaciuta, lasciate una piccola, minuscola, infima recensione.
By the way, questa piccola introduzione dice poco o nulla. Sarebbe dovuta essere collegata con il prossimo capitolo, tuttavia ho deciso di dividerli principalmente perchè avrei voluto tastare un po' il territorio, ecco.
See you soon, with love
Aila :)

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Like Peach and Super Mario

Capitolo 1

Corpi sudati si muovevano come un sol’uomo al ritmo della musica, nell’ampissima pista da ballo esterna.
Il bancone degli alcolici era pieno di ragazzi ansiosi di dissetarsi con quei succhi proibiti, che donavano istanti di follia, fugaci, ma che, per chi sapeva goderseli, sembravano un’eternità.
Nella pista da ballo, tra la folla, spiccavano due ragazze, attorniate da giovani che cercavano di ottenere le loro attenzioni.
Capelli rosa, occhi viola, pelle bianca e fisico scultoreo: Jewelry Bonney sembrava una dea, ma allo stesso tempo una tentatrice, in mezzo a quell’orgia collettiva. Spiccava con il suo abbigliamento trasandato e provocante, con i suoi pantaloncini inguinali e il top striminzito, che enfatizzava il seno abbondante
Reggeva un bicchierone trasparente di quello che sembrava Gin Tonic, e si dimenava scatenata, incurante delle occhiate languide che alcuni suoi coetanei le lanciavano.
 
La sua amica, Mei Lee, sembrava una bambolina di porcellana, con il suo colorito latteo, i suoi capelli castani scombinati che le ricadevano sulla schiena, i suoi grandi occhi azzurri quasi socchiusi e le sue forme dignitosamente minute, evidenziate da un provocante tubino nero cortissimo.
Riservava le sue attenzioni a tutti e a nessuno, lasciando il privilegio del dubbio ai suoi numerosi spasimanti, che fremevano per ballare con lei.
Le piaceva molto provocare gli uomini, pensare che li avesse in pugno: le dava un senso di potere e una soddisfazione uniche.
 
Mentre la musica sembrava farsi più alta, sentì una figura alle sue spalle, che audacemente le si era fatta vicino, e che ora ballava a stretto contatto con lei.
Poteva sentire, premuto sulla schiena, un torace molto ampio e forte, che la spinse dopo un po’ a girarsi per vedere a chi appartenesse.
Un ragazzo molto alto, sui due metri circa, con dei curiosi capelli rossi e gli occhi gialli, la guardava bramoso. Era muscoloso al punto giusto, come piaceva a lei, e aveva la pelle chiarissima. Non poteva essere di sicuro giapponese.
 
Continuavano a ballare, stavolta molto più vicini, e Mei leggeva nello sguardo del rosso che lui voleva di più, che voleva spingersi oltre.
Il bacio non tardò ad arrivare, e le loro lingue non indugiarono molto prima di sfiorarsi ripetutamente e in modo molto provocante.
Non andò avanti per molto, perché Eustass Kidd commise un errore.
Posò molto poco elegantemente le mani sul fondoschiena sodo della mora e fece per palparglielo, provocando prontamente la reazione della ragazza, che si staccò senza indugi e gli sventolò il dito medio sulla faccia, prima di voltargli le spalle e dirigersi verso il bancone dei bar.
 
-Uno shottino alla menta per favore.- biascicò la mora, prima di lasciarsi quasi cadere per terra.
Fortunatamente un uomo appoggiato al bancone la sorresse, evitando la sua caduta.
-Una che non sa reggere l’alcol come te non dovrebbe bere troppo, non ti pare?-
-Non immaginavo che gli sbirri venissero a ficcanasare perfino al Vertigo.- esordì la mora a mezza voce, mandando giù lo shottino.
Il poliziotto che le stava accanto, Diez Drake, era un uomo alto, dai capelli aranciati con una cicatrice sul mento e degli abiti semplici ma eleganti: un pantalone nero e una camicia bianca stretta, che ne nascondeva il fisico scultoreo.
-Ma tu non ti preoccupi mai per Bonney? Insomma, ok che è ubriaca fradicia, ma questo è troppo anche per lei.- gli chiese Mei, alludendo all’amica, che si dimenava, fuori tempo tra l’altro, in mezzo ad una folla di ragazzi dagli occhi languidi.
-Beh, stiamo insieme da un anno e mezzo, ormai ci ho fatto l’abitudine. Basta solo imparare a fidarsi.- le rispose Drake alzando le spalle.
-Immagino di sì. Penso che tornerò a ballare ora, probabilmente domani non mi ricorderò nulla, quindi se ti chiedessi cos’hai fatto stasera… beh sai il perché.- ridacchiò allegramente la mora, allontanandosi dal bancone.

 
Angolo dell'idiota autrice ^-^
Eeeeeed eccoci qua con il nostro primo super capitolo!
Compaiono tre personaggi nuovi, che saranno parte attiva della storia, nonchè la prima coppia (ufficiale ovviamente eheheh), che è anche storica, data la durata.
Non c'è molto da dire, questi primi capitoli d'introduzione riguardano più che altro la presentazione di alcuni dei protagonisti della storia, l'azione arriverà più avanti.
Beh che dire, ringrazio moltissimo Annapis, che mi ha davvero migliorato la giornata con la sua recensione, la prima che ricevo eeeeeee niente, spero che qualcun'altro avrà la voglia di dire la sua ;)
Aila ^-^

   

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