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di __hanashi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo
 
La guerra era finita da anni ormai.
Il Signore Oscuro aveva lasciato lungo il suo cammino morte e distruzione.
Grazie ad Harry Potter e tutti i suoi alleati, il Mondo Magico poteva ricominciare a vivere.
Pian piano tutto tornò allo splendore di un tempo.
Tutti cercavano di riprendere la propria quotidianità, chi con qualche difficoltà, chi con più facilità.
Lontano dagli occhi di tutti, un ragazzo cercava di rimettere al loro posto tutto quello che la guerra aveva distrutto. Draco Malfoy, lontano da tutti cercava di superare i traumi della guerra. A distanza di anni gli incubi su tutto quello che aveva visto e vissuto durante la guerra continuavano a tormentarlo.
Il suo orgoglio però gli impediva di chiedere aiuto. Ma non avrebbe potuto resistere ancora per molto…

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Quella mattina Hermione Granger si era svegliata piuttosto allegra. Dopo esservi lavata, vestita e aver fatto un abbondante colazione, uscì di casa per recarsi al San Mungo, l’ospedale dei maghi. Lì Hermione avrebbe finalmente iniziato il suo tirocinio per diventare psicologa. Dopo la guerra molte streghe e maghi dovevano convivere non solo con il dolore che la perdita dei proprio familiari aveva portato, ma anche con i traumi causati dalle atrocità che avevano vissuto e a cui alcuni di loro avevano assistito. Per questo motivo, Hermione Granger, grazie al suo spirto generoso e alla sua voglia di aiutare le persone aveva deciso che nel suo futuro sarebbe diventata una psicologa, per aiutare tutte queste persone a riappropriarsi della propria tranquillità e di scacciare via tutti i fantasmi di quegli anni oscuri.

Arrivata al San Mungo, si era subito recata al reparto di psicologia, dove un’infermiera l’accompagnò dal dottor Smith, il professore che avrebbe accompagnato lei e altri due tirocinanti in questa nuova avventura verso il lavoro dei suoi sogni.
“Il dottore ha detto di aspettare qui nel suo ufficio. Arriverà a breve.”
Dopo aver ringraziato l’infermiera, che uscendo si chiuse la porta alle sue spalle, Hermione si rese conto di non essere sola nella stanza. Lavanda Brown e Dafne Greengrass erano lì probabilmente per lo stesso motivo.
Era molto contenta che Lavanda fosse lì con lei. Nonostante il loro inizio burrascoso, da quando la ragazza si era fidanzata con Ron Weasley, suo migliore amico nonché ex fidanzato, aveva scoperto che la ragazza non era così oca come quando andavano a scuola insieme. Un paio di mesi dopo la rottura tra lei e il rosso, un giorno il ragazzo si presentò alla Tana -che Hermione nonostante tutto continuava a frequentare in quanto vedeva nei Weasley una seconda famiglia- con Lavanda che Ron aveva presentato alla sua famiglia come la sua ragazza. Molly l’aveva subito accolta nella famiglia, come aveva in precedenza fatto con lei ed Harry e tutte le mogli dei suoi figli. Pian piano aveva legato con la ragazza ed ora erano diventate ottime amiche.
Era un po’ meno contenta di vedere la Greengrass, non perché la odiasse in quanto purosangue e serpeverde, casa nemica dei grifondoro, ma perché pensava che la ex serpe non le avrebbe risparmiato il suo disprezzo per essere una nata babbana. Infatti nonostante la guerra avesse portati via con sé anche tutti quegli stupidi ideali di purezza e superiorità, alcuni membri di famiglie purosangue continuavano a disprezzare i maghi non puri. Lei aveva sotterrato l’ascia di guerra ormai da anni. Sperava solo che la bionda avesse fatto lo stesso.
“Ciao Hermione! Che bello siamo nello stesso gruppo!” disse Lavanda vedendo Hermione entrare nella stanza.
“Si è fantastico”- le rispose la riccia. “Greengrass.” disse in segno di saluto verso l’altra ragazza.
“Granger. Spero che lavoreremo bene insieme.” le rispose allungando la mano verso di lei, che la grifondoro strinse subito. Ora era sicura che anche l’altra aveva sotterrato l’ascia di guerra.
Il dottor Smith arrivò dopo circa dieci minuti. Dopo essersi presentato aveva spiegato alle ragazze che lo avrebbero assistito con alcuni dei suoi pazienti interni dell’ospedale e che alla fine di ogni trimestre avrebbero dovuto tenere una seduta con un paziente scelto da lui stesso, una sorta di esame per dimostrare al professore quello che avevano imparato. Dopo aver spiegato tutto quello che le ragazze dovevano sapere, il dottore le portò in giro per il reparto spiegando loro a cosa servisse questa o quella stanza e presentandole ai pazienti, persone che all’apparenza sembravano sane come pesci ma che, per colpa della guerra, vedevano e sentivano cose che le faceva uscire fuori di testa. Il loro compito era quello di aiutarli ad eliminare questi specie di déjà-vu e tornare finalmente a vivere serenamente.
 
Intanto a Malfoy Manor…

“Draco non puoi continuare così..”
“Blaise non sono affari che ti riguardano, sto benissimo.”
“No che non stai bene. Sei sempre pallido, hai delle borse sotto agli occhi che farebbero impallidire anche la più costosa borsa firmata in vendita a Diagon Alley e per di più tua madre non ne può di vederti in questo stato. Questa storia va avanti da troppo tempo.”
“Ti ho detto che sto benissimo.”
Blaise Zabini, ex serpeverde e miglior amico di Draco Malfoy, cercava di convincere quest’ultimo a cercare qualcuno che lo aiutasse a liberarsi dai suoi demoni. Infatti il biondo, dalla fine della guerra aveva incubi sulle torture che il Signore Oscuro infliggeva alle sue vittime e a cui lui assisteva in quanto Voldermort aveva fatto di Malfoy Manor il suo quartier generale.
“Draco smettila. Senti ho trovato questo medico, e dicono che sia il migliore in questo genere di cose. Ti consiglio di mandargli un gufo. E se non lo fai tu lo farò io. Se non vuoi farlo per te fallo almeno per tua madre. Ti ama troppo per meritare di vederti in questo stato.”
Gli aveva lasciato il biglietto da visita del dottore sulla scrivania della sua stanza prima di uscire. Sperava che Draco seguisse il suo consiglio. Era molto preoccupato, questa storia durava da molto tempo, troppo, e aveva paura che quegli incubi gli portassero via l’amico di sempre.
Draco intanto si era avvicinato ala scrivania prendendo tra le mani il bigliettino che gli aveva lasciato l’amico fissandolo, come se aspettasse che quel pezzettino di carta potesse avere la risposta a tutti i suoi problemi. Detestava dar ragione a Blaise, ma si rese conto che le sue parole erano vere. Doveva fare qualcosa, per lui e per le persone che gli volevano bene. Forse non il bigliettino, ma il nome scritto su quel foglio di carta poteva aiutarlo.

Dottor J. Smith psicologo al San Mungo.

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