Io ti salverò

di Yumemiru
(/viewuser.php?uid=667772)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


"Chat aspetta tu non sei in grado di purificare le akuma, solo io posso!!"  gli urlò lei conoscendo il destino di coloro che venivano akumizzati. Ma il biondo non l'ascoltava e finì per subire un effetto ben peggiore delle solite vittime di Papillon. Dopo che l'akuma fu assorbita completamente, Chat si apprestò a fuggire, ma Ladybug tentò di fermarlo lo trattenendolo per un braccio. "Chat ti prego aspetta!" gli urlò nuovamente lei sighiozzando. "Non puoi capire perché lo sto facendo....nessuno può" rispose lui con voce dura. Detto questo, Chat dopo essersi liberato dalla presa della ragazza, con uno strattone sparì lasciandola sola nell'oscura notte. Tornata a casa e annullata la trasformazione, Marinette provò a dormire ma non riuscì a chiudere occhio. Il giorno dopo, nonostante la completa assenza di sonno, riuscì ad andare a scuola e Alya notando stanchezza dell'amica, le chiese se andasse tutto bene dato che, anche Adrien, sembrava avere lo stesso problema. La corvina arrivata in classe, notando anche lei lo strano atteggiamento e lo strano umore cupo atipico per Adrien, provò a salutarlo, ma non ottenne nessuna risposta. Provò, quindi, a chiedere se qualcosa non andasse, ma a quel punto il biondo, sempre senza dare nessuna risposta, si alzò in piedi con scatto repentino e uscì dalla classe. La mattinata proseguì lentamente, più del solito, sembrò quasi eterna e la campanella di conclusione sembrava non arrivare mai. Una volta a casa, Marinette si buttò sul letto, mentre Tikki si mise a mangiare un biscotto. "Finito questo andremo a cercare Chat ok Marinette?" disse lo spiritello ma non ottenne nessuna risposta dalla sua protetta. "Marinette?" riprovò a chiamarla. "Scusa Tikki ero sovrappensiero.....stavo ripensando a questa mattina al comportamento strano di Adrian e stavo pensando che.....se Chat e Adrien fossero la stessa persona non sarebbe male....adoro tutti e due seppure siano tanto diversi....sia i loro pregi che i loro difetti...anche in passato ho fatto questo genere di pensieri e....non mi è dispiaciuto affatto e questa mia convinzione, visto il cambiento repentino di entrambi, non puo essere una coincidenza. Sembra quasi una confessione d'amore haha a...anche se penso proprio che lo sia. Quello che è successo....ha rovinato tutto..." "Senti Marinette..." iniziò lo spiritello " ho sempre saputo che Adrien era Chat Noir." "Cosa?!?" disse stupita la ragazza. "Si...ho....sempre avvertito la presenza del suo kwami nella sua borsa in classe, con cui ho parlato, a gesti di tutte le nostre e le vostre avventure mentre voi avevate lezione." rispose il kwami. "Ma la cosa più importante che devi sapere è che....lui sapeva chi eri tu....ma non ha mai detto nulla perché rispettava il tuo desiderio di rimanere in anonimato...e anche per proteggerti..." aggiunse. "Oh...Tikki...." disse la ragazza mentre una lacrima solco il suo volto. A quel punto Marinette scoppiò in un pianto in cui sfogò tutta la sua tristezza e lo sconforto, di essere stata impotente, difronte a quel maligno evento, che la stava sempre più separando dal suo amato. Tale pianto, trovò pace solo con la venuta del sonno, che però non placò il tormento della ragazza, ma lo alleviò parzialmente fino al giorno dopo poiché una brutta notizia la attendeva a scuola: Adrien era scomparso senza lasciare traccia.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** 2 ***


''C...cosa...? Non è....possibile...'' dissero stupiti i compagni di classe del biondo, generando il caos in classe.
Marinette però non riuscì a commentare, era sotto shock.
Adrien amore della sua vita e suo fidato compagno di squadra, nei panni di Chat Noir, era sparito senza lasciare traccia.
Allo shock ben presto si aggiunse un momentaneo stato di vertigine, per cui la corvina sarebbe anche caduta a terra, se non fosse stato per la prontezza nell'afferarla dell'amica Alya che, subito dopo, le consigliò di ritornare a casa per rimettersi in sesto.
Entrata nell'appartamento, Marinette spiegò il motivo per cui fosse rientrata prima ai genitori, che dopo aver sentito la storia della figlia, in segno di solidarietà, le diedero un lungo e caloroso abbraccio, dopo il quale la corvina si diresse in camera sua.
Dopo aver posato la cartella a terra, ed essersi seduta sul divano, si mise a guardare fuori dalla finestra perdendosi nei suoi pensieri: la consapevolezza dell'assenza del biondo, sia nei panni di Adrien, che in quelli di Chat la faceva sentire persa come mai avrebbe pensato.
La sua attenzione fu poi attirata da una strana figura che, balzando di tetto in tetto, andava dirigendosi verso casa sua. La corvina allora, incuriosita, salì sul terrazzo per osservare meglio quella strana figura saltellante, ma inaspettatamente, nonappena aprì la porticina che portava alla terrazza, se la ritrovò davanti agli occhi: era Chat; Marinette ebbe un tuffo al cuore da quanta gioia provò nel vederlo.
Il ragazzo-gatto era seduto sul bordo della ringhiera, ricoperto di graffi e ferite, mentre i capelli venivano scompigliati da una leggera brezza.
La corvina, uscì completamente dalla botola, facendo un po di rumore per manifestare la sua presenza così da non spaventare Chat, poi si avvicinò alle sue spalle.
''Q....quanto tempo.'' balbettò la ragazza squadrandolo.
''Mh...'' mugugnò lui continuando a contemplare il cielo.
Dopo qualche interminabile istante di silenzio, Marinette si fece coraggio e provò a parlargli di nuovo.
''Come mai tutte queste ferite?'' chiese lei,
''Cosa? Che ferite?'' domandò lui sorpreso cadendo dalle nubi dei suoi pensieri.
Marinette gli indicò l'intero corpo con lo sguardo portando Chat a fare lo stesso per controllare.
''Vieni che ti medico.'' lo invitò ad entrare la corvina.
Lui era diverso rispetto a come si era comportato le ultime volte che si erano visti, sia nei panni di Chat, che in quelli di Adrien: era più pacato, per nulla scontroso e non la ignorava. Questo cambiamento repentino non convinceva affatto Marinette, tanto da farle pensare che qualcosa non quadrava.
I due, scesero dalla terrazza e dopo aver fatto accomodare Chat sul letto, scese in bagno in cerca della cassetta con il ateriale per le medicazioni.
Quando tornò in camera sua, però, trovò Chat steso per terra privo di sensi.
''Chat! Chat!'' urlò la ragazza scuotendolo nel tentativo di svegliarlo, ma nulla, il ragazzo non fece alcun cenno, rimase lì immobile.
La corvina, allarmata per le condizioni del ragazzo, si avvicinò al suo viso per accertarsi che respirasse ancora, quando di colpo lui aprì gli occhi.
Per qualche istante i due rimasero a fissarsi megli occhi, giusto il tempo che servì a Marinette, per capire che qualcosa effettivamente non qadrava.
La ragazza tentò di alzarsi, ma non appena si mosse, fu scaraventata a terra da Chat ritrovandosi a terra, sotto di lui. Marinette era spaventata, ma anche intrigata, da questo lato di lui che non conosceva e che l'akuma aveva portato alla luce.
Dopo poco Chat si alzò in piedi per poi correre e gettarsi dalla finestra aperta. Marinette, corse a sua volta verso il varco adornato da leggiadre tende, per accertarsi che il ragazzo stesse bene, quando lo vide, ancora una volta, sui tetti del vicinato che però, questa volta, si allontanava.
''Chat!!" urlò la corvina all'eroe felino, lui però non si voltò, continuò dritto per la sua ignota strada.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** 3 ***


Passarono i giorni e il biondo non si fece più vedere, né a scuola e nemmeno nei combattimenti, rendendo molto più difficile, anche se non impossibile, a Ladybug il lavoro di protettrice di Parigi.
A scuola giravano voci su di lui: che fosse scappato per attirare l'attenzione di suo padre, o che non reggesse più le pressioni della sua vita, ma la più assurda di tutte era che fosse stato rapito da Chat Noir visto che anche lui, famoso supereroe parigino, era sparito nel nulla.
Per più di due settimane, queste sparizioni furono l'argomento principale delle chiacchere dei cittadini, ma anche del giornale.
Marinette, non riusciva ad uscire di casa ogni cosa che vedeva, che sentiva le riportava alla mente Adrien e le emozioni dolorose legate al suo ricordo.
"Marinette proviamo a cercarlo di nuovo!" la spronò Tikki.
"Anche solo per uscire di casa..." continuò.
"È inutile...ogni sera dalla sua scomparsa lo abbiamo cercato in lungo e in largo e nulla...nemmeno una traccia..." sospirò sconsolata lei.
"Ti va di venire almeno in terrazza?" le chiese  la kwami un po speranzosa.
"Va bene....se insisti." rispose la corvina e così, a malavoglia, salì le scale e uscì all'aria aperta.
Quella sera, una fresca brezza attraversava l'aria e per questo Marinette, fu costretta ad avvolgersi in una coperta; il cielo iniziò man mano a punteggiarsi di stelle, mentre le luci della città lentamente si accendevano.
La luce di un lampione, però, non le sembrò brillare come quella degli altri e per questo attirò l'attenzione di Marinette, la quale pensando che la propria vista le stesse giocando brutti scherzi, a causa del sonno arretrato, si sfregò gli occhi, nel tentativo di risolvere quel problema, ma nulla, la macchia rimase lì; ad un certo punto, però, quella strana macchia iniziò a spostarsi, così Marinette, cercò di capire chi o cosa fosse aguzzando la vista, ma non riuscendoci, fu costretta ad un approccio più ravvicinato.
"Tikki trasformami!" esclamò la ragazza.
Una volta che fu diventata Ladybug, la corvina si avvicinò il più possibile all'ultimo posto dove aveva visto la macchia fermarsi.
La coccinella, non appena ebbe alzato lo sguardo, si rese conto chi fosse.
 A stento riuscì a trattenere le lacrime per la gioia nel rivederlo, più forte di quella provata precedentemente, arrivando a compiere un gesto anche troppo avventato per come era abituata a fare.
"Chat!!!" urlò la corvina piena di euforia gettandosi verso il biondo, il quale scappò come un animale selvatico, non appena si rese conto della presenza della ragazza.
"Aspetta!!" urlò nuovamente Ladybug buttandosi all'inseguimento del compagno; i due saltavano da un posto all'altro come al ritmo di un valzer immaginario.
"Ti prego Chat aspetta!!" continuò a richiamarlo la corvina ma nulla il felino non si voltava.
"Adrien!!!!" urlò Ladybug erroneamente.
Questa volta Chat si fermò udendo quel nome.
"Come mi hai chiamato?" disse lanciando uno sguardo fulminante e terrificante alla corvina che però non si lasciò intimidire.
"Ho detto Adrien. So tutto." disse concisa la coccinella.
"Tutto?" chiese incuriosito il felino.
"Si." affermò la corvina.
Dopo la risposta della corvina, Chat rimase in silenzio a pensare, lì, statico nel suo posto e nella sua posizione.
"Allora men che mai potremo più rivederci." disse duramente il felino.
"Ma...." provò a intervenire la coccinella.
"Questo è quanto!" la interruppe Chat dandosi alla fuga lasciando sola per l'ennesima volta quella che un tempo era la sua compagna di squadra.

Marinette, annullò la trasformazione crollando per terra sulla terrazza di camera sua, nuovamente in lacrime; Tikki rimase affianco a lei, limitandosi ad abbracciarla e a supportarla.
"Sono al limite Tikki...non ce la faccio più...devo fare qualcosa." disse la ragazza in preda alla tristezza.
"Sono con te Marinette. Per qualsiasi cosa." affermò la kwami con sicurezza.
Con il passare del tempo, il pianto della corvina si placò, trasformandosi in ira e grinta.
"Andiamo a fare visita a Papillon!" esclamò Marinette.

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Dopo una bella vacaza riposante (e un'assenza quasi secolare) mi rimetto all'opera. ;°
Chiedo venia per la lunga assenza e spero che l'attesa sia valsaa la pena. ^^'

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3475658