Fallen Mermaid

di Kanae_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Non sapevo dov'ero, chi ero, da dove venivo, nella mia mente vi è il nulla.

Camminavo senza alcuna meta o obbiettivo da raggiungere per le vie di quella cittadina dall'aria storica, era come se si stesse camminando per le vie dell'Egitto.

Era strano, camminavo? Ci riuscivo?

Posai il mio sguardo sulle mie gambe nude, probabilmente non solo quelle.

Il vento toccava la mia pelle arida, facendomi rabbrividire, erano sensazioni che non riuscivo a definire, che cos'era la paura? La curiosità? ...lo smarrimento?

Le strade erano ricolme di gente dagli abiti decorati da fronzoli, i loro sguardi si posavano su di me, studiando ogni centimetro della mia persona, era.. strano? Perchè lo facevano? Vedere una persona priva di abiti era davvero, così strana?..

Arrivai dinanzi ad un enorme struttura, completamente spaesata, non sapevo dove andavo ma, quello era sicuramente un palazzo reale.

Mi guardai attorno, cittadina tranquilla, persone ordinarie, vita quotidiana di sempre probabilmente. Cortili e vicoli pieni di bancarelle, commercianti, pescherecci... ma ecco che il mio sguardo cattura qualcosa di più interessante, un uomo. Sicuramente era giovane, sulla ventina di anni.

Lo scrutai meglio, analizzando anche i minimi particolari, era scuro di pelle, muscoloso, sì, braccia possenti e capelli di un colore bianco latte, non era una novità, molti possedevano tali caratteristiche fisiche in questo posto da quanto ho notato.

Ecco che quella figura si voltò verso di me, potei notare i suoi occhi, semplicemente espressivi e di un color smeraldo stupefacente. Sentii il suo sguardo su di me, non cambiai direzione, restai a fissarlo a mia volta, curiosa, la sua espressione era un misto fra il severo e l' insolito.

Si incamminò verso questa direzione e non appena si avvicinò, si arginò difronte a me.

 

« E' pericoloso per una donna camminare per queste vie.. nuda? »

 

Proferì lui, non aveva del tutto torto ma, restai in silenzio sotto il suo sguardo, dopodiché prese il suo mantello dal medesimo colore dei suoi capelli e me lo poggiò sulle spalle, coprendomi a dovere.

 

« Sono sicuro che tu non abbia alcun posto dove tornare, avanti, vieni con me » .

 

Commentò infine, era sicuro fidarsi di tale persona? Anche se era di sicuro sempre meglio che girare a vuoto.

Lo seguii in silenzio, forse disorientata ma, ecco che dopo svariati minuti si fermò, e notai con gran stupore che il palazzo adocchiato poco prima era proprio a distanza ravvicinata da noi, senz'altro ammirevole, che egli fosse un nobile?

Si voltò verso di me, sorridendo, per poi mostrarmi la via, entrando in quell'edificio a dir poco enorme, incamminandoci per quei androni, essi erano molto larghi, ornati da colonne che affacciavano su un enorme prato rifinito.

 

« Questa sarà la tua stanza, puoi darti una sistemata qui dentro, io ti aspetterò fuori la porta » .

 

Detto ciò, uscì chiudendosi alle spalle l'apertura, lasciandomi da sola in quella stanza immensa, era fornita di un letto a piazza davanti al muro centrale, tre finestre disposte in modo sistematico e un armadio dalle dimensioni medie.

Mi avviai verso quest'ultimo, prendendo da esso un vestito senz'altro gaio, ma mi piaceva così, lo indossai senza esitazione per poi dirigermi a piedi nudi verso uno specchio lì presente, pettinando i miei lunghi capelli blu, scostando varie ciocche lunghe dalla mia frangetta. L'abito era di colore arancione e arrivava sopra le mie ginocchia, bucato sulle braccia con ornamenti d'oro sul petto.

Fatto ciò, m'incamminai verso la porta, spalancandola e notando che lui era lì, ad aspettare, poggiato ad una stele di quell'immenso corridoio, mi sorrise.

 

 

« Vedo che ti sei sentita a tuo agio!____Disse quasi spiritoso____ Forza, sono sicuro che avrai molte domande da farmi ».

 

Lo affiancai e ci incamminammo , iniziando a passeggiare.

 

« Io sono il principe di Heliohapt, ovvero la terra dove ora ti trovi, e questo è il mio palazzo » .

 

Ascoltai attentamente ogni parola, finalmente conoscevo dove mi trovavo, un nome degno di questo paese, nasconde una storia affascinante tutta da scoprire proprio come ogni altro, poi continuò a parlare.

 

 

« Mi chiamo Sharrkan Amon Ra, tu..? »

 

Restai per qualche secondo in silenzio, non sapevo da dove venivo, e soprattutto cosa ci facevo lì.

 

« Mi chiamo Yamuraiha » .

 

Risposi semplicemente, schietta.

 

« Yamuraiha? Un nome che mi ricorda il mare » .

 

..“Mare”, quella parola rimbombava nella mia mente, era familiare, qualcosa di molto vicino... freddo, piacevole... profondo?

 

« E da dove vieni? »

 

« Io.. non me lo ricordo, so solo che appena ho riaperto gli occhi mi ritrovavo a camminare priva di vesti in questo “paese”.. »

 

« Come? Alquanto strano, hai perso la memoria? »

 

Chiese sporgendosi verso di me, senz'altro dubbioso e curioso allo stesso tempo, quasi un fare precoce, senz'altro piacevole. Annuii alla sua domanda, per poi chinarmi sulle mie ginocchia, iniziando a staccare dal prato qualche fiore lì presente, colori innegabilmente graziosi, quasi trasmettevano calore.

 

« Magia.. »

 

Sussurrai, quella parola mi dava conforto, come se essa fosse qualcosa che io ho sempre eretto in tutta la mia vita.

 

« Qui non vi è alcuna magia, siamo specializzati in scherma, un'arma molto comoda ed efficace a parer mio, la migliore! »

 

Al sentire quelle parole mi sentii toccata, come se un disturbo si accese in me, lo fissai con sguardo diffidente, alzandomi dalla mia precedente posizione.

 

« Io credo che la magia sia molto più efficace! »

 

Mi fissò quasi stupito, con un leggero fastidio nella sua espressione.

 

« Accidenti che pecca, proprio una fan della magia doveva capitare...____ Sospirò apparentemente furente ____ forza, andiamo a mangiare, qui è dove abiterai, solo momentaneamente, almeno fino a quando non avrai recuperato la memoria, ti aiuterò io a ricordarla » .

 

Indispettita lo seguii mentre s'incamminava verso quella che doveva essere la sala da pranzo, notai servitori in ogni dove disponibili, se non anche meretrici.

A tavolo seduti notai che vi erano anche altre figure, dalle caratteristiche simili a quelle di Sharrkan, anche se uno sembrava più anziano e un altro più giovane, quasi della stessa età dell'albino.

Mi accomodai senza proferire parola.

 

« Padre, Narmes » .

 

« Sharrkan-dono, vedo che avete un ospite con voi »

 

« Sharrkan! Chi è costei ragazza? »

 

 

Per primo a parlare fu il giovane ragazzo che notai poco fa, e subito dopo la figura più anziana.

 

« Lei è una giovane donna che ho trovato in condizioni assai pietose per la strada, ho voluto portarla qui e dice di non avere più alcuna memoria ».

Posai il mio sguardo su Sharrkan che con sguardo neutro proferiva tali parole al padre.

 

« Sei sicuro che non sia una minaccia per noi, per te o per il paese? »

 

« Assolutamente » .

 

« Hm ___ Mugugnò, osservandomi con la coda dell'occhio___ Resterà con noi solo fino a quando non avrà recuperato la memoria » .

 

Annuirono tutti in sintonia mentre io restai indifferente, anche se in modo sincero nutrivo una certa collera, inquietudine..

 

« Sharrkan-dono, senz'altro una ragazza piacente! »

 

Ad interrompere i miei pensieri fu una voce diversa dal solito.

 

« Oh, Yamuraiha, lui è Narmes Titi, nonché ambasciatore ».

 

« Piacere tutto mio, Yamu-san » .

 

Quasi sorrisi, presentandomi a mia volta, una persona molto entusiasta a primo impatto.

 

[ Allora, avevo promesso che sarei tornata con una storia vera e propria sulla SharrYamu che aggiornerò ogni settimana, spero sia di vostro gradimento, e se è così, lasciate una recensione!

Ho molte idee che mi frullano per questa nuova fanfiction che sto scrivendo, e ora con la scuola che sta per finire e l'estate alle porte, avrò molto tempo per dedicarmi ad essa. 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Dopo quella cena passarono due giorni, dovevo ammettere che mi trovavo molto bene lì, anche se ogni tanto fra me e Sharrkan nasceva qualche battibecco, ma nulla di più.. ho anche cambiato il modo di vestire, ora indossavo spesso una tunica giallognola ornata da una striscia verde, molto simile a quella del principe, un grande cappello nero poggiato sul mio capo, e delle conchiglie a coprire il mio seno, già, perchè non una copertura più normale? Solo che quelle mi davano una sensazione di conforto, come se fossero una piccola parte di me.

Ero nella biblioteca del palazzo a leggere qualche libro che parlasse di magia, un posto di quell'edificio notevolmente grande, ne restai piuttosto stupita, non credevo che a qualcuno qui dentro piacesse leggere ogni tanto.

D'un tratto, il libro che possedevo fra le mie mani mi fu rubato da qualcuno così, irritata mi voltai, notando che il ladro era proprio Sharrkan, seppure egli doveva essere un principe, nonché il futuro re di quel paese, tendeva a comportarsi in modo molto precoce.

 

« Cosa stai leggendo, streghetta? »

 

« Streghetta? Come mi hai chiamata?! E poi pensa a gli affari tuoi e restituiscimi il libro, principino dei miei stivali!»

 

Ovviamente ciò che uscì dalle mie labbra non gli fece alcun effetto, anzi, iniziò a ridere agitando l'oggetto sul suo capo così, mi alzai in punta di piedi a causa della grande differenza di altezza e mi poggiai su di lui cercando di recuperare ciò che mi era stato confiscato ingiustamente.

 

« Ridammi il libro! »

 

« Se lo vuoi, vieni a prendertelo! »

 

Mi beffeggiò, e sulle mie goti poteva essere notato un rossore carico d'ira e imbarazzo per quella scena assai pietosa, spinsi di più verso di lui, ormai petto contro petto, facendo pressione, e tutto fu in un attimo, ci ritrovammo a disputare sul pavimento, uno sopra l'altro.

Mi fermai, realizzando ciò che era successo, e turbata cercai di alzarmi ma, fui bloccata da due braccia che mi strinsero a sé, subito notai il testo sul pavimento, capendo che esse dovevano essere per forza dell'individuo con la quale stavo discutendo poco fa, il rossore che avevo sulle guance subito sostituì la causa dall'ira a confusione pura. A cosa era dovuta quell'azione da parte sua? E soprattutto, perchè mi sento così... così fiduciosa, difesa.

Alzai il mio sguardo verso di lui che giaceva in silenzio, con il viso rivolto verso l'alto, cosa dovevo fare in una situazione simile? Davvero non mi aspettavo un simile effetto da parte sua, istintivamente cercai di liberarmi dalla sua presa, pressando con le mani sul suo petto tonico e, finalmente riuscire nella mia impresa, scostandomi e sedendomi sul pavimento accanto a lui, afferrando il mio amato libro, non riuscivo a parlare o ad esprimermi, restai in silenzio con le sopracciglia aggrottate e il viso roseo. Notai che si alzò, guardandomi dall'alto verso il basso, per poi sorridere di poco e avviarsi via, con un espressione del tutto a disagio. Andava via così? Senza nessuna spiegazione? Stupido.

Mi alzai sistemandomi la tunica, per poi riprendere a leggere.

POV SHARRKAN.

Cosa diavolo ho pensato di fare? Ora si starà facendo di sicuro tante idee strane su di me! Però... devo ammettere che aveva un buon profumo, mi ricordava... il mare.

Era passata qualche ora dopo ciò che era successo far me e Yamuraiha, e a dirla tutta volevo vedere cosa stesse facendo ma, ecco che quando passo davanti alla sua camera noto una grande scrivania, decorata da varie ampolle e libri sparpagliati, che.. si fosse messa a praticare magia? Proprio qui?

Entrai, guardando un po' in giro, e posando i miei occhi su quelle strane sostanze in quelle boccette di vetro, ognuna di un colore diverso, non le avevo mai viste fino ad ora.

Poggiai le mie mani sui vari testi, sfogliandone qualcuno ma, ovviamente, senza capirci nulla, era davvero così complicata la magia? E soprattutto, dove ha imparato Yamu a fare certe cose?

 

Aspetta un secondo, come l'ho chiamata? Yamu?! Cosa diavolo mi prende....

Sentii un leggero fastidio sulle guance, capendo di essere totalmente fulvo, mi coprii con un braccio, per paura che qualcuno potesse vedermi, per poi avviarmi verso l'uscita e camminare indisturbato fra la servitù.

POV YAMURAIHA.

Non appena finii di leggere il libro mi avviai entusiasta verso l'uscita del palazzo, sgattaiolando via per svariate ricerche di oggetti magici e sono riuscita a trovare del corallo e una perla dalle dimensioni abbastanza ampie! Ottimo per ciò a cui stavo lavorando, uno strumento magico per contenere svariati incantesimi.

Mentre tornavo in camera mia andai a sbattere contro qualcosa, o meglio, qualcuno, e caddi per terra, portando con me tutta la busta dove contenevo il materiale recuperato che, si sparse per il pavimento.

 

« Guarda dove cammini! »

A dire quelle parole fummo tutti e due all'unisono, alzando lo sguardo notai ch'egli era proprio Sharrkan, intento a coprirsi il volto.

« Quanto sei scortese » .

Dissi alquanto irascibile, alzandomi dal freddo impiantito, dandomi una sistemata, e subito dopo chinarmi e cercare di raccogliere la mia busta ma, sfiorai una mano, non una qualunque, ma proprio quella di lui.

Puntai i miei occhi nei suoi, stava cercando di raccogliere ciò che mi aveva fatto cadere rovinosamente sul pavimento.

Mi porse ciò che era riuscito a prendere per poi voltare il capo in un'altra direzione, con sguardo severo, misto ad un leggero rossore.

 
« Uhm... grazie » .

 

Detto ciò, corsi in camera, chiudendo alle mie spalle la porta e poggiare il contenitore sulla scrivania, il mio cuore era incontrollato, poggiai una mano sul petto, respirando a fatica sia per la corsa che per le emozioni provate quel giorno.

Esausta mi sedetti sulla sedia e poggiai un gomito sulla superficie di legno e la mia testa sulla mano, iniziando a giocare con i vari attrezzi che possedevo.

 

« Stupido spadaccino, che cavolo mi stai facendo » .

 

Sussurrai, per poi pensare a ricordare il mio passato, avevo il desiderio di recuperare la memoria, volevo sapere, e soprattutto, perchè dovevo incontrare proprio lui? Perchè mi trovavo proprio in quel paese? Perchè?! Strinsi i denti, scivolando col capo accanto alle ampolle, stanca.

Senza rendermene conto crollai sulla scrivania, lasciandomi cullare dalle braccia di Morfeo.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Il giorno dopo mi svegliai completamente grulla, con vari dolori per tutta la schiena e il collo a causa della posizione in cui avevo riposato per ben sette ore.
Notai che sulle mie spalle era riposta una coperta, ma non ricordavo di averla presa, che fosse stato qualcuno durante la notte? Beh, pazienza, è stato un gesto premuroso senz'altro.
Mi alzai, per poi darmi una sistemata, ero a dir poco impresentabile, il mio sguardo completamente assente, i capelli che possedevano vita propria e i vestiti con pieghe ovunque.
La sera precedente avevo molte idee per la testa che mi turbavano senz'altro, la mia memoria.... perchè l'avevo persa? Sarei riuscita a recuperarla? E se mi mettessi nello studio di una qualche magia in grado di poterlo fare? Anche se... io davvero lo voglio? Se recupererò i miei ricordi.. dovrò andare via dal palazzo, e non lo rivedrò più... cambieranno molte cose?..
Non potei far altro che trattenere la tristezza e tornare completamente energica, come potevo lasciarmi far scoraggiare da tali pensieri negativi? Bisognava essere comunque ottimisti, e poi... perchè ho pensato a Sharrkan? Accidenti.
Poggiai una mano sulla fronte, alquanto stizzita da ciò, ma.. perchè mai?
Basta Yamuraiha, devi concentrai sul tuo esperimento, dopotutto, ieri sono andata a procurarmi un po' di materiale no?
Era meglio cominciare subito, non dovevo perdermi per la strada, ciò che dovevo compiere doveva essere fatto, ed anche al meglio.
 
Dopo svariate ore, riuscii finalmente a concludere ciò che avevo in mente, un bastone fatto completamente di corallo dal colore rosa, resistente a qualsiasi cosa, cui al centro vi era una perla meravigliosa che, avrebbe fatto da trasmittente per le magie che avrei realizzato, mi sarei servita di esso per utilizzare i miei incantesimi al meglio,  un’ ottima trovata!
Entusiasta presi l'oggetto fra le mani e controllai che non avesse alcun’ difetto, e così fu, semplicemente perfetto, avevo dato il meglio di me di sicuro.
Con le goti rosee a causa dell'adempimento, misi dietro la schiena il bastone che mai avrei separato da me, proprio nella fascia che possedevo alla vita della tunica che, l'avrebbe mantenuto.
Ad interrompere ciò che stavo facendo furono dei colpi alla porta.
 
« Avanti ».
 
Detto ciò, una chioma albina comparse da dietro la soglia.
 
« Sharrkan! »
 
Esclamai, abbastanza stupita, che cosa voleva? Forse di nuovo canzonarmi?.. Restai ad aspettare.
 
« Oh uhm... dormito bene? »
 
Questo era quello che doveva chiedermi? Lo fissai perplessa, era abbastanza esitante, e se fosse stato lui a coprirmi con quella coperta stanotte? Il rossore di prima potè farsi sempre più inebriante sulle mie guance.
 
« Certo.. »
 
« Mi fa piacere! Beh ecco... hm. Volevo avvisarti che stasera ci sarebbe stata una festa di benvenuto per la regina di Artemyra ».
 
« Artemyra? »
 
A tale avviso sorrisi abbastanza spensierata, che si trattasse di una fantastica maga? Avrei potuto imparare qualcosa in più?
 
« Grazie per avermi avvisata! »
 
Dopo di che notai sul suo volto un espressione sorpresa, mi chiedo se c'era un motivo in particolare per la quale viene una persona di così tale importanza qui.
 
Il giorno passò rapidamente in preda alla mia euforia, non vedevo l’ora di sapere chi era la regina di un paese così fantastico, mi ero informata e sapere dell’esistenza di dungeons, geni, maghi, mi esaltava fin troppo, avevo voglia di sapere, quella cultura mi affascinava ai doppi livelli e con un sorriso stampato in volto iniziai a darmi una sistemata, non avrei cambiato i miei abiti, semplicemente mi sarei privata solo del mio cappello, in forma di rispetto verso i nobili che si sarebbero recati questa sera qui a palazzo.
Finito ciò, m’incamminai verso la sala degli eventi, con un ansia che cresceva dentro di me, facendomi sentire sottosopra lo stomaco, e se fossi stata di troppo? Se l’essere una presenza così inferiore mi avrebbe fatto sentire a disagio? Insomma, una semplice maga apprendista come me, in mezzo ad un re, una regina, ed un principe sembrava alquanto imbarazzante… per di più tutti conquistatori di dungeons! Avranno il loro Dijin Equip, e.. e.. senza rendermene conto sul mio volto comparse nuovamente un espressione spensierata, cosa mi fregava, dopotutto volevo solo accrescere la mia apprensione in materia. Mi chiedo.. e se anche Sharrkan avesse un genio? Magari riposto nella sua inseparabile spada, i miei occhi brillarono a tale pensiero, tutto ciò era possibile ai rukh, o alla magia? Dovevo saperlo, acculturandomi di più su qualche libro, magari.
Ad interrompere le mie fantasie fu una voce riconoscibile fra mille, ed abbastanza irritata mi voltai, cercando conferma su chi quell’individuo fosse.
 
« Cosa ci fai qui impalata? Stai forse cercando di apprendere la tua amata magia qui tutta sola? Forza, andiamo! »
 
Sharrkan, era  così fastidioso e ultimamente non faceva altro che canzonarmi.
Lo seguii diffidente, seppure in fondo felice di essere affiancata da lui per entrare a far parte di quell’evento.
Non appena spalancò il portone, potei ammirare una stanza del tutto giubila, delle ballerine danzavano leggiadre su di un palco, intente a trattenere gli spettatori mentre, delle donne a seno scoperto cui fisico ornato da varie decorazioni in oro, offrivano alla massa generosamente del cibo, e alcune che cercavano di abbindolare uomini.
Quest’ultimo aspetto mi fece innervosire, che la dignità di una donna era quella in questo paese?
Voltai il mio sguardo e vidi il padre di Sharrkan che parlava con una giovane donna, assai affascinante, con capelli dal colore simile a quello dell’oro, ne restai stupita, e restai a fissarla, ciò non passò inosservato all’individuo che mi accompagnò lì.
 
 
« Quella è Mira Dianus Artemina, la regina di Artemyra, quella di cui ti parlavo stamattina, nonché la madre di quella piccola ragazzina laggiù! »
 
Fece per poi indicarmi con l’indice una graziosa ragazzina, all’apparenza di dieci anni, intenta nel divertirsi con.. uomini? Spalancai la bocca sorpresa, e un espressione del tutto tonta prese posto a quella spensierata di prima.
 
 
« E-eh?! Ma è una bambina e già, già..!  »
 
Ammonii perplessa, indicandola a mia volta.
 
 
« Eh, Pisti dici? Lei ha venti anni ».
 
Lo fissai sbalordita, scioccata da tale affermazione, eppure sembrava così minuta e innocente, tornai coi piedi per terra udendo la risata armoniosa del principe, le mie goti divennero di colore vermiglio, che si stesse prendendo gioco di me ancora una volta? Scocciata restai a guardarlo.
Fu tutto in un attimo, mi ritrovai a fare a gara contro di lui su chi bevesse di più del sake, attirando l’attenzione divertita di  quasi un bell’ammasso d’invitati, compresa quella di Nermes Titi, della regina di Artemyra e di sua figlia, quest’ultima esultava assai ludica.
La testa iniziò a girarmi, ed io con essa, iniziando a fare cose che non avevo mai provato o fatto in vita mia, o almeno, da quanto ricordavo.
Mi avvicinai allo spadaccino, sfidandolo con gli occhi senza alcuna ragione, e fummo petto contro petto, notai un espressione a disagio ed imbarazzata sul suo volto, e divertita sorrisi, iniziando a provocarlo.
 
« Che c’è, hai perso la competizione contro di me ed ora sei giù di morale?  »
 
Ad un tratto i miei piedi non toccarono più terra e mi sentii presa in aria, capendo di essere fra le possenti braccia di Sharrkan.
 Mi cingeva per i fianchi, mentre io iniziai ad abbracciare la sua testa con le mie braccia, minuscole in confronto alle sue,  e poggiai la mia sui suoi capelli, approfittando del momento di totale sbronza.
 
« Ma che diamine- cosa stai facendo neh?! »
 
« Ti riporto in camera tua. Accidenti, non credevo che andassi pazza per l’Alcool. »
 
« Eh?! Ma io voglio restare, cosa stai facendo, smettila! »
 
« Sì, sì.. »
 
Dopo un po’, smisi di dimenarmi, e non appena fummo fuori quella camera di pura baldoria, iniziai ad annusare il profumo che inebriavano i suoi capelli di un colore bizzarro latteo, sparando commenti del tutto non sensati, che l’essere brilla mi stava portando a fare tutto ciò, o ero io a compiere tali azioni?
Abbassai il mio sguardo, notando del rossore sulle sue guance, più violento del mio a causa dell’eccessiva bevuta, il mio seno era abbastanza vicino al suo volto, che fosse quella la causa?
Non ci pensai più di tanto, normalmente avrei iniziato a sbraitargli contro, a causa della troppa vicinanza, ma in quel momento non avevo alcuna forza per poterlo fare, mi sentivo debole e dolorante alla testa, e quasi non mi dispiaceva quel contatto così ravvicinato, anzi.
 
POV SHARRKAN.
 
Cavolo, perché stavo facendo una cosa simile? Avrei potuto lasciarla lì a continuare con il suo spettacolino provocante ma, un senso di ardore ed invidia nacque in me, stavo forse iniziando a provare interesse nei suoi confronti? Non potevo permettermelo!
 
« Ehi streghetta, ma quanto pesi?! »
 
La beffeggiai, ma non udendo alcuna risposta capii che si era addormentata, ed in silenzio la riportai in camera sua.
La chinai leggermente sul suo letto senza svegliarla, cautamente, per poi fissarla titubante.
La sua pelle era liscia e pura, probabilmente mai violata, le sue labbra candide e rosee, i capelli lisci e lunghi, di un intenso colore cristallino, ed infine, il suo fisico era ben formato, ornato da forme generosi abbondanti al punto giusto.
Una sensazione di possesso inebriò la mia mente, se solo avessi potuto, gli avrei già messo le mani addosso ma, lei non era come me che me la spassavo con una qualunque meretrice, era limpida, onesta, e di approfittare di lei nel momento più indifeso sarebbe stato da codardi così, mi voltai e m’incamminai verso l’uscita, lasciandola lì a dormire beatamente, le avrei fatto visita l’indomani.
Passando dinanzi allo specchio di camera sua, notai che le mie goti era totalmente a fuoco, voltai il mio sguardo altrove e mi coprii il volto, per poi uscire indisturbato.
 
[ Chiedo perdono se non ho postato il capitolo lunedì, ma non ho trovato tempo, gomen.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, e volevo ringraziare elykyo che recensisce sempre tutte le mie storie, un abbraccio cara!
Al prossimo capitolo che posterò la settimana prossima!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


I primi raggi cocenti penetravano dalle fessure della finestra di camera mia, sfiorando le mie guance. Spalancai i miei occhi ancora del tutto scombussolata dalla notte precedente, ricordavo di essere andata all'evento affiancata da Sharrkan, ero completamente perplessa dagli invitati, e subito dopo, mi ero ritrovata a competere con egli in una gara a chi riusciva a reggere di più l'alcool, e poi il nulla, non sapevo cosa avevo combinato, e soprattutto chi mi aveva riportata a letto, e cosa peggiore, non ero riuscita a chiedere nulla di nuovo sulla magia all'ospite d'onore di ieri.

Al solo pensiero diventai cupa, avevo perso la mia occasione, e non avevo scoperto neanche per quale motivo un essere di tale rango poteva essere lì.

Misi a fuoco ciò che era attorno a me, e mi toccai la testa con una mano, mi faceva male, probabilmente a causa dell'eccessivo uso di bevande ma, nulla di grave sicuro, una cosa normale, e dovevo ammettere che mi era piaciuto, quella scarica di adrenalina e ardore alla mia gola, una sensazione di puro relax, un ottimo modo per passare il tempo e cercare di rilassarsi.

Mi alzai dalla piattaforma comoda in cui vi ero e mi diedi una sistemata, per poi raggiungere il principe sul posto d'allenamento, era lì che affinava le sue abilità con la spada ogni giorno, ed era lì dove avvenivano tutti i preparativi per qualsiasi cosa, che fosse una specie di posto d'intrattenimento o per migliorare le proprie capacità.

Finalmente arrivata, restai stupita notando che di prima mattina egli era già lì, si muoveva in modo serpentino con la sua amata spada che brandiva fieramente fra le mani con leggiadra ed esperienza massima, i miei occhi posati su di lui erano ripieni di meraviglia, si provava ciò mentre si usava le proprie tecniche alla quale più affidavamo la nostra vita?

Volevo provare, ero convinta che la magia poteva fare di meglio, e dopotutto, dovevo usare il mio bastone, dovevo in qualche modo usare questi miei incantesimi, dovevo sapere di cosa si trattava e migliorare.

Ad interrompere i miei pensieri fu lo sguardo abbastanza divertito dell'albino su di me, il sudore aveva preso possesso di lui e delle goccioline ricadevano sulla sua fronte, era così faticoso?

Beh, sotto il sole cocente era il minimo.

 

 

« Buongiorno streghetta! Cosa ci fai qui di prima mattina? »

 

Disse sorridendo, un sorriso che in quel momento era più caldo dei raggi solari ma, che allo stesso tempo avrei voluto togliergli per il suo stupido commento sulla mia persona.

 

« Eh?! Come mi hai chiamata?! Scemo! »

 

Controbattei  furente.

 

« Sono venuta qui perchè volevo allenarmi con la mia magia anche io! »

 

« Magia? Accidenti, mettitelo in testa che non sarà mai migliore della scherma! Ma in tal caso, fai pure, potremmo allenarci insieme e vedremo fin dove sai arrivare! »

 

Si avvicinò, probabilmente per darsi una rinfrescata, lo fissai con sguardo irritato, seguendolo con gli occhi ad ogni suo movimento, arrivò ad un vassoio ripieno d'acqua lì presente affiancato da un asciugamano.


« Ohy, allora? Mi hai sentito streghetta? »

 

Con un gesto di dita innalzai l'acqua in esso contenuta e la versai tutta completamente addosso al principe, sorridendo scaltra, quello era solo un assaggio della mia magia.

 

« E va bene ».

 

Dissi infine, osservando la sua espressione mista fra l'essere stupito e apparentemente invelenito.

 

« Tu streg- »

« E loro chi sono? »

 

Interruppi ciò che stava per proferire, ammirando con le goti arrossate di portento delle giovani donne ballare leggiadre come un'onda lì.

 

« Sono le bellissime danzatrici di corte, spesso vengono qui a provare i balli o gli spettacoli per la sera successiva, ovvero gli eventi che svolgiamo sempre per intrattenere il popolo.»

 

« Sciupa donne » sibilai fissandolo infastidita dalla sua affermazione. « Io, voglio provare ».

Ammonii in fine, non facevo certe cose, lo ammetto, non  mi piacevano, passavo il mio tempo nel leggere libri o studiare incantesimi, mi sarei allenata duramente e avrei potuto provare quelle danze veline anche io, volevo e potevo gestire tutto ciò che già compievo ordinariamente, il motivo? Probabilmente volevo comunque saper dimostrare che anche io potevo sembrare abbastanza femminile, oppure, c'era qualcuno in particolare alla quale volevo dimostrarlo?

 

« Tu? Stai scherzando? E gli allenamenti? »

 

« Svolgerò entrambe le cose ».

 

« Come desideri, accomodati ».

 

Si stava beffeggiando di me? Lo ignorai e m'incamminai verso quel gruppo di vacillanti.

 

*POV SHARRKAN*

 

La sera a venire mi recai verso uno dei soliti posti di festività del palazzo, era una routine, nulla di nuovo, solite meretrici, cittadini che si davano alla pazza gioia..

Arrivato, mi sedetti ad uno degli innumerevoli banconi lì, prendendo del sake e iniziando a sorseggiare lentamente,  in quel momento la situazione era decisamente ornata di un atmosfera ricarica d’ansietà, oppure era solo la mia impressione? Che qualcosa stava per accadere? Mi voltai più volte, con l’intento di controllare qualsiasi cosa attorno a me.

 

*Cosa starà facendo Yamuraiha? Starà leggendo libri come al solito? Accidenti, quella donna è strana da capire, e soprattutto, da dove diamine viene.. *

 

Pensai fra me, con sguardo rivolto verso il palco cui fra poco si sarebbe tenuto, come sempre, uno spettacolo.

Dopo una manciata di minuti ecco che iniziava, le ballerine si posizionarono al loro posto, e non appena la musica iniziò ad echeggiare ovunque, ecco che incominciarono a danzare al ritmo di musica ma,  il mio sguardo si posò su una nuova figura lì presente, stupito posai il calice ripieno di alcool sulla superficie di legno, e studiai ogni suo movimento, era Yamuraiha che con un espressione apparentemente gioiosa si muoveva leggiadra, e i suoi lunghissimi capelli sistemati in modo diverso dal solito si muovevano con lei, i suoi piedi nudi saltavano di qua e di là in una serie di giri, e gli abiti che le scoprivano ben parte della sua pelle le mettevano in risalto le sue meravigliose curve, un lato di lei che non mi sarei mai aspettato, i suoi occhi blu erano accesi più che mai, non credevo che avrebbe fatto davvero una cosa simile, non scherzava, e io, come al solito, l'avevo presa in giro e avevo dubitato di lei, mi sentii quasi uno stupido, tale bellezza, così femminile e sensuale.

Le mie goti si dipinsero di un colore purpureo, e i miei occhi non smettevano di studiarla, in ogni minimo particolare, semplicemente perfetta, ed il solo pensiero che altri uomini, probabilmente pensavano cose del tutto poco caste su di lei mi faceva sentire ribollire dentro.

A fine spettacolo, mi diressi sul retro fra le varie donne che si erano esibite poco prima, e la vidi lì, entusiasta.

Mi avvicinai e da dietro, poggiai le mie braccia sulle sue spalle, cingendola del tutto, che cosa stavo facendo non lo so, avevo reagito d'impulso, ma volevo farlo, ella sobbalzò al contatto e senza rendermene conta la stavo abbracciando con possessività.

 

« S-sharrkan? »

 

Sentii la sua voce richiamarmi, sicuramente perplessa ma, non volevo smettere con quel contatto fisico così intimo con  lei.

 

« Sei stata straordinaria ».

 

Era tutto ciò che riuscii a dire, il mio cuore batteva all’impazzata, non avevo mai fatto o provato nulla per qualcuno fin ad ora, ma ancora non riuscivo a decifrare per bene quale sentimento esatto sia, eppure volevo sentirmi più vicino a lei, non volevo lasciarla ma… se lei mi odiasse per tutti i litigi e gli insulti scambiati? Ero senza speranza…

 
« Grazie.. »

 

Uscì un suono sublime dalle sue candide labbra, sentivo che mi stava ringraziando per l’averla riportata la notte precedente in camera sua e per il complimento appena assegnatole, restai in silenzio per poi distaccarmi contro voglia e osservarla, i capelli scombinati per l’amplesso avvenuto, le goti arrossate e lo sguardo rivolto altrove.

 

*POV YAMURAIHA*

 

Cosa era appena successo?  L’avevo sognato o era davvero Sharrkan che mi abbracciava poco fa?  Non riuscivo a reggere il mio sguardo con quello dominante di lui, volevo conoscerlo a fondo, volevo tentare, sarebbe stato uno sbaglio? Fa nulla, meglio provarci.

Anche se mille dubbi e domande riaffioravano nella mia mente, osare era così azzardato? C’era qualcosa che mi frenava, aver dimenticato da dove venivo e qualsiasi altro ricordo mi turbava, questo legame con la magia, con il mare soprattutto, con il sentirsi così distante da lui.. forse, mi faceva sentire in tormento. Il re di questo paese? Sarebbe stato lui, non avrebbe avuto tempo per me, e suo padre… lui, non è possibile che abbia le redini di questo paese, che fosse qualcun’altro che a me sfugge?

 

 

« Credo che sia meglio che io vada ora..  »

 

A quelle parole l’osservai titubante, non volevo che andasse via, ma il silenzio che evidenziava l’imbarazzo era difficile da sopportare, non dissi nulla, semplicemente lo vidi andar via d’avanti ai miei occhi.

Mi voltai per poi incamminarmi verso la plebe, comunque ero lì per riprovare ancora una volta l’adrenalina della sera precedente, e senza rendermi conto, iniziai a sorridere.

 



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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Come mi ero ritrovata in quella situazione? Un semplice rebus: Dopo che conclusi lo spettacolo ordinario della serata, Sharrkan venne inaspettatamente da me ringraziandomi e a mia meraviglia, mi diede un abbraccio, ed oltre che a lasciarmi turbata e in un attimo completamente giubila, sentivo che qualcosa stava riaffiorando fra i miei sentimenti, qualcosa che neanche io sapevo decifrare con esattezza, una cosa era certa, era la prima volta che provavo una cosa simile, ed ora, dopo aver alzato un po' troppo il gomito con le bevande, ero in quella situazione assai disagevole, ovvero; ero di spalle all'albino, interamente accasciata su di lui, più che brilla, e con le goti che mi andavano a fuoco insistevo col sparare sentenze inutili nei suoi confronti, andava avanti da circa dieci minuti, gli alcolici non mi portavano direttamente all'essere ubriaca, anzi, non ero poi un tipo così gracile o debole, affatto, ma ogni tanto mi prendevo la grazia di approfittarne.

 

« Neh maghetta, vuoi restare tutta la serata qui a farneticare idiozie o magari, per puro caso, vorresti tornare anche tu, come me, nella tua camera a farti una bella dormita?! »


 

Proferì ormai, probabilmente, esasperato l'individuo sotto le mie torture, aggrottai le sopracciglia e cercai di rubargli il calice ancora del tutto ripieno dalle sue possenti mani, senza sibilare alcuna risposta alla sua domanda, lo sentii sospirare.


 

« Niente da fare, mi toccherà portarti come l'ultima volta ».


 

E così fu, approfittando della mia posizione, prese le mie cosce e in attimo ero sulle sue spalle, iniziando ad indurci verso l'uscita, ovviamente non restai nel mio silenzio, obiettai senza alcuna considerazione, ed ora ci ritrovavamo con il camminare per i corridoi del palazzo, direzione: le nostre camere.

« Hm, Sharrkan ».

« Si strega? »

« Quando avrò recuperato la memoria, noi non ci rivedremo più? »

Silenzio.

Alcuna risposta.

La brezza serale s'inebriava dell'intero edificio, rassicurante e piacevole all'olfatto, quella domanda che esposi al principe non avrei mai voluto chiedergliela, ma mi era uscito più che istintivo, che la causa fosse il fatto che ero avvinata? No, in parte, ma avevo paura, avevo un dolore allo stomaco, com'è che viene chiamato? Angustia? Cercare di ricordare era come sapere che nessuno sarebbe stato al tuo fianco, e tu ne eri consapevole, ma inconsciamente continui a cercare quella persona, cadendo in un turbine di avvallamento e spavento, io, ero così?

« Sei sotto l'effetto della sbornia, dire certe cose non è da te ».

Fu l'unica risposta da parte sua, avrei voluto sbraitargli contro, dirgli di sputarmi realmente la realtà in faccia ma qualcosa mi frenava, restai nel mio silenzio, anche se sapevo, che in realtà, anche lui, nel profondo, aveva inquietudine nel suo cuore, mi strinsi di più su di lui, cercando conforto e calore, protezione, proprio come quell'abbraccio donato precedentemente, chiusi gli occhi, assaporando tale situazione.

In un attimo, sentii qualcosa di comodo sfiorare la mia pelle, aprii nuovamente gli occhi, esausta e lo vidi dinanzi a me, intento nell'appoggiarmi cautamente a letto.

Istintivamente poggiai le mie mani ai lati della sua testa, costringendolo a fissarmi dritto negli occhi, un espressione confusa e inaspettata decorava il suo volto pomposo, ed un filo di tristezza sul mio incombeva, gli accarezzai col pollice le goti, come se fra le mie mani possedevo un tesoro stupendo.

Pian piano avvicinai sempre più il mio volto al suo, e tutto filò liscio, sarebbero state avventate tali azioni? Ne avrebbero compromesso il mio soggiorno lì?

Detenevo tanta brama di lui in me, e sapevo che non era a senso unico, ci speravo.

Un'atmosfera di pura lussuria affascinava la mia camera, il rossore sempre più vivido sulle guance, e i nostri respiri annessi. In un baleno, a congiungere le mie labbra caste con le sue esperte vi fu proprio egli, senza esitazione, una scarica di carnalità tenuta a digiuno ora affamata si deliziava di quell'attimo.

Scostai le mie mani dalle sue mascelle al collo risoluto, cingendolo interamente con le braccia, accarezzando i suoi folti capelli albini mentre, con i miei piedi nudi circondavo i suoi fianchi, spingendolo sempre più a me, e la nostra unione sempre più approfondita, ma ahimè, quel bacio ricarico di esaltazione non vi durò in eterno, anzi, l'intera situazione non sarebbe durata a lungo, amareggiati distacchiamo le nostre labbra, un ultimo sguardo e poi lui vi si allontanò da me chiudendo alle sue spalle l'uscio della mia stanza, senz'altro appagante ma, se quest'azione avventata avrebbe causato solo avversità, che questo mio egoismo carnale avrebbe portato la nostra routine quotidiana al silenzio? Non volevo, non lo avrei permesso, mi voltai e portai entrambe le mani al petto, arricciate fra loro.

« Amore?»


 

Quasi sussurrai a me stessa, ne avrei letto qualcosa a riguardo su dei manuali o dei libri? No, non era qualcosa da spiegare accuratamente su di uno strumento cartaceo, pacatamente chiusi i miei occhi abbandonandomi alla stanchezza e all'assopimento.


 

Il giorno seguente, la mattina presto, ero già giù in piedi al lavoro con le mie ampolle, avrei sfidato Sharrkan in un allenamento da lì a poco, il primo, e finalmente avrei potuto affinare al meglio le mia abilità, e magari, ricordare anche qualcosa sulla mia memoria, rubando qualche informazione al principe anche sul posto, ero più che determinata, le azioni della scorsa notte mi avevano aiutata e portata a riflettere su determinate cose, ed era il momento di smetterla di rammaricarsi e passare ai fatti, qualcosa di concreto che mi avrebbe portato lontano.

*Verso le sei del mattino, mi ritrovavo nella biblioteca del palazzo, e inaspettatamente trovai un libro assai curioso, già memorizzando il titolo rivelava di certi incantesimi, e in preda alla frenesia, lo sfogliai adeguatamente, senz'altro sorprendente, ad ogni pagina vi era un mago potente, a catturare la mia attenzione vi fu una giovane donna dai capelli castani, dallo sguardo docile.

« Ar..Arba! »

Pronunciai, come sapevo il nome di tale fanciulla? Ovviamente ciò vi fu scritto anche sul testo, perciò, non me ne feci un grosso problema, probabilmente con la coda dell'occhio l'avevo visto di sfuggita e mi è stato facile riconoscerla, non c'erano dubbi.

Presi tale libro e lo portai con me, l'avrei custodito al meglio, magari avrei ricavato qualche altra informazione sulla magia, e spensierata m'incamminai verso l'uscita, pronta per i prossimi esperimenti ma, ad interrompere il mio viaggio vi fu una figura conosciuta.

« Narmes Titi! »

Esclamai abbastanza sorpresa, egli mi sorrise con un cenno di mano, chiedendomi, logicamente, cosa ci facevo lì così presto, e dopo avergli spiegato che ero molto presa con la mia magia e che avevo trovato un libro assai interessante mi chiese, gentilmente, di mostrarglielo, abbastanza interessato.

« Ahh, sei interessata agli imperatori e alle loro famiglie? Vedi, qui c'è Kouen Ren, poi Sinbad, sovrano di Sindria__ Indicò con l'indice ogni personaggio, ognuno molto interessante, ero molto presa e mi focalizzai più su quest'ultimo nominato, dalle descrizioni sembrava essere un degno re___ Mira Dianus Artemina che, come ben saprai hai conosciuto assieme a sua figlia Pisti, e poi qui vi è il nostro paese, lui è Armakan Amun-Ra, il nostro sovrano!»


 

Pronunciato quest'ultimo nome, restai abbastanza perplessa, lui era il nostro attuale sovrano? Un uomo adulto, dalle caratteristiche molto simili ad ogni abitante qui presente.


 

« Lui non è solo il nostro re, ma anche il fratello di Sharrkan-dono che, un giorno prenderà il suo posto ».


 

Puntai il mio sguardo su di lui, udendo ogni parola in silenzio, apprendendo quelle informazioni, come mai non aveva ancora saputo quelle informazioni? Che il principe non ne aveva alcun bisogno di rivelargliele?

« Attualmente non è a palazzo? »

« Beh no, come sempre, vi è un incontro fra le alleanze dei sette mari, e sta via per un po', ma tornerà a breve, e potrai conoscerlo! » *


 

L'incontro finì lì, e finalmente ottenni qualche buona rivelazione, dopo aver salutato l'ambasciatore mi diressi negli ultimi appunti nella mia camera, era abbastanza difficile lavorare lì, con una semplice e piccola scrivania di legno, desideravo possedere uno studio tutto mio, ma data la breve collocazione lì sarebbe stato solo un'utopia.

Mi diressi verso il posto d'allenamento e lui era già lì che mi attendeva, come avrebbe reagito alle azioni della scorsa notte? Si sarebbe comportato come al solito? Il mio dipendeva di certo dal suo, e con il cuore in gola e i battiti irregolari mi avvicinai, ormai sapeva che ero lì, e non potevo più fuggire.



[ Chiedo perdono per non aver postato il capitolo la settimana scorsa, ma il tempo sembrava essere assente purtroppo. Del resto, spero che questo vi sia piaciuto, da ora in poi arriveranno molte rivelazioni, alla prossima settimana!  

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